QUA 3
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Book preview
QUA 3 - Roberto Guido Bijno
633/1941
PRECISAZIONI
Quando terminai nel 2004 il secondo volume QUA, mi riproposi di non più farne altri, in quanto, anche se il numero era stato apprezzato e gradito, non si è poi sviluppato come volevo e di consegnenza non venne stampato in numero di copie adeguate alla fatica per la sua realizzazione.
Come potete immaginare, oggi, 2012, dopo una lunga parentesi di lavoro di volontariato, mi sono domandato se fosse stata giusta questa mia decisione di non più proseguire la collana.
La risposta è stata negativa ed allora ho nuovamente deciso di riprendere in mano il tutto con una unica importante variazione.
Oltre a presentarvi le parole crittografate con il solito metodo, già sperimentato, ho pensato di mettere a frutto le mie nuove conoscenze nel campo sanitario delle malattie cardiovascolari e di inserire tra i giochi, tutta una serie di articoli su questi argomenti.
Argomenti che hanno sopratuttto lo scopo di far conoscere a tutti, cosa significhi fare prevenzione e l’importanza di sapere come ci si deve comportare quando una persona può avere dei problemi cardiaci.
Ancora oggi in Italia, sono sempre troppe le persone che muoiono per queste malattie.
Esse colpiscono non solo persone mature nel pieno delle loro funzioni, ma anche i giovani.
Le cronache dei giornali sono piene di queste disgrazie e solo continuando a parlarne, spiegando quello che è necessario sempre sapere, ho la convinzione che si possa in qualche modo diminuire la percentuale italiana delle persone che vengono colpite da infarto, da ictus e da tante altre malattie cardiache.
Questo è il principale motivo che mi ha indotto, forze permettendo, di nuovamente aprire questa collana, auspicando che Essa possa essere d’utilità per tutti coloro che hanno orecchie ed occhi per vedere ed ascoltare.
Buona lettura.
R.G.BIJNO
IL CORPO GRIDA...
Quello Che La Bocca Tace...
La malattia è un conflitto tra la personalità e l’anima. Molte volte...
Il raffreddore cola
quando il corpo non piange...
Il dolore di gola tampona
quando non è possibile comunicare le afflizioni.
Lo stomaco arde
quando le rabbie non riescono ad uscire.
... Il diabete invade
quando la solitudine duole.
Il corpo ingrassa
quando l’insoddisfazione stringe.
Il mal di testa deprime
quando i dubbi aumentano.
Il cuore allenta
quando il senso della vita sembra finire.
Il petto stringe
quando l’orgoglio schiavizza.
La pressione sale
quando la paura imprigiona.
Le nevrosi paralizza
quando il bambino interno tiranneggia.
La febbre scalda
quando le difese sfruttano le frontiere dell’immunità.
Le ginocchia dolgono
quando il tuo orgoglio non si piega.
Il cancro ammazza
quando ti stanchi di vivere.
Ed i tuoi dolori silenziosi? Come parlano nel tuo corpo?
La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino.
Mi sembra bello condividere questo messaggio:
LA STRADA PER LA FELICITÀ NON È DRITTA.
Esistono curve chiamate Equivoci. Esistono semafori chiamati Amici, Luci di precauzione chiamate Famiglia E tutto si compie se hai:
Un cerchione di risposta chiamato: Decisione, Un potente motore chiamato: Amore, Una buona assicurazione chiamata :Fede ed abbondante combustibile chiamato: Pazienza.
Alejandro Jodorowsky
a numeri uguali corrispondono lettere uguali
(consonanti e vocali)
AUMENTANO LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI NEL MONDO
L’organizzazione Mondiale della Sanità ci ha fornito un dato estremamente preoccupante, riguardante le mortalità nel mondo.
Vi è stato un aumento dal 1970 al 2000 esponenziale, dovuto ai fenomeni cardiovascolari.
In particolare la malattia atero- trombotica, quella cioè che fa occludere le piccole arterie ed anche analogamente fa dilatare le grandi arterie, rappresenta oggi oltre il 22% della mortalità mondiale.
Un dato estremamente alto se paragonato a quello delle malattie infettive che è attorno al 19% e quello dei tumori che è nell’ordine del 12,5%.
SOLO IN PIEMONTE LA MORTALITA’ CARDIOVASCOLARE E’ DEL 40%, ED E’ QUINDI PURTROPPO LA PRIMA CAUSA ASSOLUTA DELLA PERDITA DI VITA.
Si parla tanto in Italia di fare prevenzione, di aumentare la ricerca sul cancro ed invece si parla pochissimo di questa malattia che colpisce mortalmente più di tutte le altre. Per cercare in qualche modo di prevenire questi terribili eventi, occorre cercare di far capire nelle persone di farsi spesso esaminare per trovare la presenza eventuale dell’Ipertensione arteriosa, oppure di ipercolesterolemia, o del diabete e soprattutto occorre mettere un freno sul sovrappeso delle persone.
Troviamo invece una grande difficoltà nel portare avanti questo nostro impegno.
Le fondazioni, generalmente, le sole che potrebbero darci una mano per aumentare i nostri pochi fondi, ci continuano a dire che i loro impegni sono altri, che la prevenzione della malattie cardiovascolari non sono tra le loro priorità. Un modo elegante e facile per dirci: non fateci perdere del tempo inutile nel chiedere fondi che non vogliamo darvi
.
Ma noi continuiamo la nostra strada e soprattutto ci auguriamo che un giorno, qualche grosso personaggio di spettacolo o della politica si prenda carico di fare in modo da fare risonare questa conoscenza, parlandone diffusamente sui giornali e nella tv e di poter con questo aiuto quindi, di disporre di fondi sufficienti a divulgare adeguatamente queste pesanti situazioni. Molte associazioni che trattano argomenti altrettanto gravi ci sono riusciti e non si capisce per quale motivo perchè non possano avere le stesse priorità le malattie cardiovascolari.
Queste malattie colpiscono soprattutto le persone al di sopra dei 30 anni con un picco di frequenza nella fascia tra i 50- 60 anni. Pochi sanno che questa è una malattia di tipo ereditario. Controllare quindi sempre e soprattutto con maggiore frequenza il proprio corpo in relazione alla storia familiare di eventuali malattie, ci permetterebbe di migliorare non solo la nostra vita, ma di poter continuare a vivere serenamente con i nostri cari.
COSA RISERVA IL FUTURO AD UN CARDIOPATICO?
Quando una persona si accorge di avere avuto un problema cardiocircolatorio, tende a chiedersi: " POTRO GUARIRE?, POTRO’ ANCORA ESSERE ATTIVO?, POTRO’ RIPRENDERE IL MIO ABITUALE LAVORO?
Tante domande, che molte volte non trovano risposte certe ed allora si crea in questa persona uno stato di stress, di ansia, nel sentirsi vulnerabile e nel vedersi momentaneamente debilitato.
Sono sensazioni spiacevoli che possono portare un individuo alla depressione e la cosa non solo è da evitare, ma può certamente pregiudicare e rallentare la guarigione.
IL MALATO CARDIOPATICO SE VUOLE RITORNARE AD ESSERE QUELLO CHE ERA PRIMA DELLA MALATTIA DEVE RENDERSI CONTO CHE L’INIZIO DELLA GUARIGIONE INCOMINCIA PROPRIO DA LUI STESSO.
Egli deve rendersi conto che solo lui medesimo deve riacquistare fiducia ed entusiasmo alla vita, che solo lui deve ritornare ad essere se stesso.
Un processo non semplice, ma che deve essere affrontato dal paziente già nella fase di guarigione, quando ancora si trova in ospedale e si sta riprendendo a poco a poco ad aver voglia di rivivere.
Deve essere consapevole che questa malattia si può combattere e lottando potrà ritornare a fare le stesse cose di quando stava bene.
Forse in modo meno stressante, prendendo la vita con maggiore entusiasmo, pensando soprattutto a quello che ancora si vuole fare, ai progetti che ha per il momento accantonato.
Egli deve mettersi in testa che è normale sentirsi debilitato dopo una malattia cardiovascolare, ma che deve parlare apertamente dei suoi sentimenti, soprattutto con le persone più vicine, come i familiari.
OCCORRE ACCETTARE PSICOLOGICAMENTE LA PROPRIA CONDIZIONE
Quando un individuo si rende conto d’aver avuto un problema al proprio cuore e riesce, dopo una profonda riflessione ad accettare questo stato di cose, la sua vita diventerà più semplice e facile.
Ovviamente questo potrà comportare delle nuove scelte di vita, ad iniziare dal modo di mangiare, dal modo di lavorare o di divertirsi e dal modo d’essere fisicamente attivo.
I/ metodo più facile da utilizzare è quello di voler acquisire la certezza della guarigione e di poter continuare a vivere nei modi che gli sono abituali.
Ma non occorre aver fretta. Ci vuole sempre un certo lasso di tempo per guarire ed essere soprattutto anche disposti ad accettare i giorni negativi, cioè quelli brutti, dove tutto va storto e la depressione torna ad assalirci.
Magari cercate di prendete nota dei vostri progressi su un diario, basta anche un calendario dove si possa scrivere alcune righe ogni giorno.
Questa specie di diario lo potrete anche utilizzare per indicare le vostre sensazioni, le medicine che prendete, il cibo che ingurgitate, gli sports che fate, o anche solo la lunghezza delle vostre passeggiate.
Ricordatevi che fare ginnastica, anche