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Corso di Idrologia
Prof. Marcella Cannarozzo


MODELLI DI PIOGGIA NETTA


Analizzando il ciclo dell'acqua nell'atmosIera. ci rendiamo conto immediatamente che non
tutta l'acqua che precipita sulla terra da luogo a deIlusso superIiciale. InIatti parte dell'acqua. prima
di raggiungere il suolo. viene intercettata dalle piante che. con l'apparato Iogliare piu o meno
abbondante ne trattengono un'aliquota; la pioggia che raggiunge il suolo puo incontrare depressioni
superIiciali che quindi trattengono i volumi idrici piovuti Iino a che non si colmano completamente.
una parte della pioggia. inoltre. si inIiltra nel terreno in misura maggiore o minore a seconda delle
caratteristiche del terreno e delle vicende climatiche precedenti l'evento meteorico in parola: inIatti
il terreno e caratterizzato da una permeabilita intrinseca. o potenziale. che dipende dalla
composizione del terreno stesso (sabbia. argilla...) e da una permeabilita eIIettiva. che dipende dal
grado di imbibizione del terreno al momento della pioggia.
In conclusione il deIlusso superIiciale e solo una parte della precipitazione meteorica e si
ottiene da questa eliminando le aliquote perdute per evapotraspirazione. accumulo nelle depressioni
superIiciali. inIiltrazione e tanti altri Ienomeni secondari di cui non si e detto. ad esempio
l'evaporazione.
Nell'applicare un modello aIIlussi-deIlussi e necessario quantiIicare queste perdite per potere
valutare quella che viene comunemente denominata pioggia netta o pioggia eIIicace. ossia l'aliquota
di pioggia che da luogo al deIlusso.
A questo scopo e possibile adottare modelli di pioggia netta piu o meno soIisticati. ne esistono
una gran quantita. in questa sede ne esamineremo soltanto due:
- metodo del coeIIiciente di aIIlusso
- legge di Horton


Metodo del coefficiente di afflusso
Questo metodo consiste molto semplicemente nello stimare appunto il coeIIiciente di aIIlusso
. Esso e deIinito come il rapporto tra il volume deIluito V
d
ed il volume aIIluito V
a
che ha
provocato quel deIlusso:
a
d
V
V
= (1)
2

esso rappresenta quindi la percentuale di aIIlusso che da luogo al deIlusso. Bisogna Iare attenzione
che. in base alla deIinizione. questo coeIIiciente e espresso tramite due grandezze legate da un
rapporto di causa ed eIIetto: V
a
la causa e V
d
l'eIIetto. Di conseguenza esso e sempre minore di uno.
contrariamente a quanto avviene per il coeIIiciente di deIlusso che e deIinito come il rapporto tra
il volume deIluito V
d
ed il volume aIIluito V
a
in un certo intervallo di tempo e che pertanto puo
assumere anche valori superiori ad uno.

Per quanto detto prima il coeIIiciente di aIIlusso dipende. ovviamente.
- dal tipo di vegetazione presente nel bacino e dalla estensione delle aree coperte da
vegetazione.
- dalla morIologia del terreno che determina zone piu o meno estese di depressioni
superIiciali.
- dalla permeabilita del terreno
ma esso dipende anche dall'entita dell'evento che si sta considerando. InIatti le perdite possono
essere immaginate dovute a dei serbatoi caratterizzati ciascuno da una certa capacita massima:
l'apparato Iogliare di una pianta ha una sua capacita massima. il terreno ha una sua capacita
massima e le depressioni superIiciali hanno una loro capacita massima. tutto il sistema che produce
le perdite ha una capacita massima. raggiunta la quale. possiamo dire che esso si e saturato.
Pertanto se l'evento meteorico e di grossa entita i volumi in gioco sono notevoli e la capacita di
saturazione del sistema che induce le perdite e solo una piccola aliquota del volume di pioggia
pertanto il coeIIiciente di aIIlusso assumera valori quasi prossimi all'unita. viceversa se l'evento e di
modesta entita. i volumi in gioco potrebbero essere dello stesso ordine di grandezza del volume di
saturazione ed allora il coeIIiciente di aIIlusso assumera valori prossimi a zero.
Poiche l'entita dell'evento. ossia il volume di pioggia. e connessa con il suo tempo di ritorno.
possiamo concludere dicendo che il coeIIiciente di aIIlusso dipende dal tempo di ritorno dell'evento
considerato.
La stima del coeIIiciente di aIIlusso puo essere eIIettuata o con l'ausilio di tabelle. usate in
genere quando si tratta di bacini naturali. o con l'uso di Iormule empiriche. molto diIIuse nell'ambito
dei bacini urbani; nel caso di bacini naturali il Ienomeno delle depressioni superIiciali viene
trascurato mentre nelle Iormule empiriche proposte per i bacini urbani si trascura l'azione esercitata
dalla vegetazione.
A titolo d'esempio si riporta di seguito la Iormula di Ciaponi e Papiri. dedotta per bacini
sperimentali urbani (1989)
3
34 . 0 68 . 0
P A 25 . 0
imp
=
in cui A
imp
e la percentuale di area impermeabile e P e l'altezza totale di precipitazione espressa in
millimetri. e la tabella proposta da Lotti per bacini naturali
Una volta determinato il coeIIiciente d'aIIlusso questo puo essere utilizzato in vari modi. piu
Irequentemente si opera: eIIettuando una sottrazione iniziale oppure una sottrazione proporzionale.
Il metodo della sottrazione iniziale consiste nell`ipotizzare che la perdita per inIiltrazione
avvenga tutta e solo all`inizio dell`evento e che in questa Iase tutto cio che piove si perde. pertanto
il deIlusso e nullo. viceversa una volta veriIicatasi tutta la perdita prevista tutto cio che piove
deIluisce.
Esempio numerico:
Sia dato il seguente ietogramma lordo:
t [ore] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
h [mm] 50 10 9 8 7 12 24 32 42 20 10 21 8 6 5 8 9 10

Il Volume di pioggia lorda V
a
e Iornito dalla somma dei valori h e vale 291 mm.
Posto il coeIIiciente di aIIlusso pari a 0.7 deve risultare
V
d
0.7*291 203.7 mm.
pertanto il volume di pioggia che non dara luogo a deIlusso sara dato da
291 - 203.7 87.3 mm
Volendo adottare il metodo della sottrazione iniziale bisogna considerare la pioggia cumulata.
t [ore] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
h [mm] 50 60 69 77 84 96 120 152 194 214 224 245 253 259 264 272 281 291

Da essa risulta che durante la 6
a
ora la pioggia caduta sul bacino supera il volume che si
ipotizza si debba perdere per inIiltrazione pertanto durante le prime 5 ore di pioggia il deIlusso e
nullo e tutto cio che piove s`inIiltra. durante la 6
a
ora deIluisce solo la quantita
96 - 87.3 8.7 mm
dalla 7
a
ora in poi non vi saranno piu perdite e tutta la pioggia caduta dara luogo al deIlusso.

Valori del coeIIiciente d'aIIlusso secondo Lotti

T100 anni
TIPO DI TERRENO bassa densita di copertura
vegetale
alta densita di copertura
vegetale
T500 anni
Impermeabile 0.85 0.77 0.90
debolmente permeabile 0.70 0.60 0.90
Permeabile 0.55 0.50 0.70

4
In Iig. 1 e rappresentato il risultato del metodo con sottrazione iniziale appena descritto; si
tratta in pratica di eliminare dallo ietogramma la pioggia iniziale (campita piu scura) e considerare.
come pioggia eIIicace. la rimanente parte (campita piu chiara).

Il metodo della sottrazione proporzionale consiste nell`ipotizzare che la perdita per
inIiltrazione avvenga in misura appunto proporzionale alla pioggia caduta. pertanto a grandi volumi
piovuti corrispondono grandi perdite e. a piu piccole piogge. piu piccole perdite.
In Iig. 2 e rappresentato il risultato del metodo con sottrazione proporzionale. per ogni
intervallo di tempo t
i
lo ietogramma viene ridotto di quantita proporzionali alla pioggia lorda
caduta in quell'intervallo di tempo; pertanto l'altezza di pioggia netta si ottiene. di volta in volta.
moltiplicando l'altezza di pioggia lorda per il coeIIiciente di aIIlusso .

Complessivamente il metodo del coeIIiciente di aIIlusso e indubbiamente piuttosto
grossolano soprattutto perche tiene conto del comportamento del terreno solo in modo globale e non
tiene in conto assolutamente le caratteristiche dell'evento.
Il primo metodo immagina il terreno inIinitamente permeabile Iintantoche non giunge alla
saturazione. come se il terreno potesse assorbire qualsiasi pioggia comunque essa si presenti. e noto
invece che l'intensita di precipitazione ha un ruolo notevole sulla Iormazione del deIlusso
superIiciale. Raggiunta la saturazione. poi. considera il terreno perIettamente impermeabile. anche
questa ipotesi e inverosimile perche l'acqua contenuta nel terreno deIluisce. anche se lentamente.
cosicche il terreno non e mai perIettamente saturo.
La seconda schematizzazione e ancora piu grossolana perche immagina che il terreno abbia
una capacita di inIiltrazione dipendente solo dalla precipitazione e non dal terreno: piove molto si
inIiltra molto. piove poco si inIiltra poco.
Una schema piu realistico talvolta adottato consiste nello stabilire. oltre al valore di . anche
un valore di
min
e un valore di
max
. e di ipotizzare che il coeIIiciente di aIIlusso vari tra questi
due valori secondo una legge lineare. Si tratta in verita di una modellazione che si avvicina a quella
piu articolata proposta da Horton e che vedremo tra breve.

Metodo di Horton
Si tratta di un modello empirico espresso tramite una equazione nella quale compaiono tre
parametri i cui valori stabiliti di volta in volta in base alla esperienza. dato che non esistono in
letteratura suIIicienti indicazioni a riguardo. Nella sua Iorma classica. il modello di Horton e
applicabile solo a quegli eventi per i quali l`intensita di pioggia eccede sempre la capacita di
5
inIiltrazione del terreno. pertanto e stata proposta con successo una modiIica che si basa
sull`utilizzo della Iorma integrata della suddetta legge e che permette di estendere l'applicazione a
qualsiasi caso.

L`equazione di Horton ha la seguente espressione:
ut
0 p
)e I (I I (t) I


+ = (2)
essendo I
p
la capacita di inIiltrazione nel suolo |m/s|
I

il minimo valore della capacita di inIiltrazione ossia il valore di I


p
per t |m/s|
I
0
il massimo valore della capacita di inIiltrazione ossia il valore di I
p
per t 0 |m/s|
t il tempo corrente contato a partire dall`istante di inizio della pioggia |s|
il coeIIiciente di decadimento |s
-1
|
Tale equazione esprime il modo in cui varia la velocita di inIiltrazione nel tempo durante
l'evento. La velocita di inIiltrazione e una grandezza dimensionalmente uguale all'intensita di
precipitazione ed e con essa che si deve conIrontare. Se in un generico intervallo di tempo t
l'intensita media di precipitazione i
m
(t) e maggiore della velocita di inIiltrazione I
p
(t). la quantita
I
p
(t)* t si inIiltra e la diIIerenza |i
m
(t) - I
p
(t)|* t deIluisce. Se viceversa l'intensita media di
precipitazione i
m
(t) e minore della velocita di inIiltrazione I
p
(t). la quantita che si inIiltrera nel
terreno sara i
m
(t)* t . InIatti bisogna considerare che la velocita di inIiltrazione del terreno non
varia perche trascorre il tempo. bensi varia perche. nel tempo. il terreno va imbibendosi sempre di
piu. Cio equivale a dire che se durante l'evento l'intensita di precipitazione e sempre superiore alla
velocita di inIiltrazione allora la variazione della velocita di inIiltrazione nel tempo sara
correttamente espressa dalla legge di Horton mentre se l'intensita di precipitazione e talvolta
inIeriore alla velocita di inIiltrazione. il terreno non potra imbibirsi tanto quanto sarebbero le
proprie potenzialita e la legge di Horton non e piu valida.
Non tener conto di queste considerazioni vuol dire ipotizzare quanto e eIIicacemente illustrato in
Iig. 1; in essa e evidenziata a tratteggio la parte di ietogramma che Iuoriesce al di sopra della curva
di Horton e che quindi costituisce la pioggia netta. Un tale risultato non e corretto per quanto detto
prima.
L`equazione (1) Iornisce quella che potremmo chiamare l`inIiltrazione potenziale. inIatti in un
istante generico l`inIiltrazione eIIettiva I(t) e il minimo valore tra I
p
(t) ed i(t) dato che non si puo
inIiltrare nel terreno piu di quanto piova. i(t). ne piu di quanto il terreno sia in grado di accogliere.
I
p
(t); pertanto il piu piccolo tra questi due valori e la quantita che eIIettivamente si inIiltra. In
simboli:
I(t) min |I
p
(t). i(t)| (2)
6
Nei primi intervalli di tempo. risulta spesso i(t) I
p
(t); in questo caso se si utilizza l`equazione (1)
anzicche la (2). si suppone che l`inIiltrazione diminuisce nel tempo a prescindere dall`eIIettivo stato
di imbibizione del terreno. come avviene nell`esempio illustrato in Iig. 3a.
Se per gli intervalli di tempo successivi risulta i(t)~ I
p
(t) la capacita di inIiltrazione viene stimata
minore di quella che corrisponde alle reali condizioni del terreno e di conseguenza la pioggia netta
risulta sovrastimata. Si osservi a questo proposito la Iigura 3b. alla Iine del primo intervallo di
pioggia t
1
il volume d`acqua inIiltratosi e pari all`area campita sottostante lo ietogramma. pertanto
la capacita di inIiltrazione I
eII
e maggiore di quella che viene invece Iornita dalla curva di Horton in
corrispondenza all'ascissa t
1
. Il valore corretto e dato dalla capacita di inIiltrazione I
p
corrispondente
al tempo
1
*
tale per cui l`area sottostante la curva nell`intervallo 0 -
1
*
e proprio pari al volume
d`acqua accumulato nel terreno nell`intervallo di tempo 0 -t
1
.

Equazione di Horton in Iorma integrata

Per correggere questo diIetto della legge di Horton. si puo utilizzare una procedura che si basa
sull`uso dell`integrale dell`equazione (1)
) 1 ( ) ( ) (
0
0

+ = =

(3)
Naturalmente il termine F(t
p
) indica il volume d`acqua. in metri. inIiltratosi. dall`istante t0
all`istante tt
p
. nel caso in cui la pioggia abbia. nello stesso intervallo di tempo. un`intensita i(t)
superiore alla velocita di inIiltrazione I
p
(t). Il volume d`acqua eIIettivamente accumulato nel terreno
dopo un tempo tp. F
eII
(t
p
). e Iornito dalla seguente sommatoria:

= =
p
t
0
t
0
p eII
At I(t) I(t)dt ) (t F (4)
nella quale il termine I(t) e calcolato con la (2). Si noti che nella (4) compare il tempo che e
generalmente diIIerente dal tempo corrente t essendo generalmente F
eII
(t
p
) diIIerente da F(t
p
).
Per tenere conto di questa diIIerenza si deve procedere secondo le modalita di seguito illustrate.
si sottolinea a questo proposito che questa procedura tiene conto anche del Iatto che spesso la legge
i(t) e Iornita in Iorma discreta contrariamente alla legge di Horton che e invece una curva continua.

Al primo passo temporale t
1
t si calcola l`inIiltrazione potenziale media I
p
(t
1
) usando la
seguente equazione
7


= =
1
t
0
1
p 1 p
At
) F(t F(0)
(t)dt I
At
1
) (t I
naturalmente F(t
1
) si calcola con la (3) mentre si puo porre F(0)0. il che equivale ad ipotizzare che
il terreno sia asciutto all`inizio della pioggia. Quindi si applica la (2). ossia si conIrontano l`intensita
media di pioggia i(t
1
) con l`inIiltrazione potenziale media I
p
(t
1
).
Se risulta i(t
1
) I
p
(t
1
). allora l`inIiltrazione eIIettiva I (t
1
) deve necessariamente essere uguale
ad i(t
1
) e si deve calcolare il valore del tempo
1
t
1
tale che sia

= =
) ( ) 0 (
) ( ) (
1
1 1

(5)
Se risulta i(t
1
) ~ I
p
(t
1
) allora l`inIiltrazione eIIettiva I (t
1
) e pari a I
p
(t
1
) e risulta pure
1
t
1
.
Al secondo passo temporale. ossia al tempo t
2
t
1
t. si ripete la procedura badando di valutare
l`inIiltrazione potenziale media I
p
(t
2
). in Iunzione del tempo
1
prima determinato. usando la
seguente espressione:

+
=


1
1
) ( ) ( 1
) (
1 1
2



anche in questo caso le quantita F(
1
) ed F(
1
t) si calcolano con la (3). Dal conIronto tra i valori
i(t
2
) e I
p
(t
2
) si determina l`inIiltrazione eIIettiva I (t
2
). essa inIatti. per la (2). e pari al minore tra i
due valori
I (t
2
) min|i(t
2
). I
p
(t
2
)|
ed inIine si valuta il tempo
2
risolvendo l`equazione

=
) ( ) (
) (
2 1
2


quindi si procede in modo analogo per il successivo passo temporale.

Naturalmente l`intensita di pioggia netta i
n
(t
i
) ad ogni passo temporale t
i
e Iornita dalla diIIerenza
tra l`intensita di pioggia e l`inIiltrazione media eIIettiva valutata per quel passo temporale
i
n
(t
i
) i(t
i
) - I (t
1
)
8

Fig. 1 - ietogramma eIIicace con sottrazione iniziale

Fig. 2 - ietogramma eIIicace con sottrazione proporzionale















0
10
20
30
40
50
60
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
t [ore]
h

[
m
m
]
0
10
20
30
40
50
60
1 3 5 7 9
1
1
1
3
1
5
1
7
1
9
t [ore]
h

[
m
m
]
0
10
20
30
40
50
60
1 3 5 7 9
1
1
1
3
1
5
1
7
1
9
t [ore]
h

[
m
m
]
9
Fig. 3a - Determinazione della pioggia netta con il metodo di Horton

Fig. 3b Determinazione della pioggia netta con il metodo di Horton integrato

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