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La segnalazione di agricoltori che lavorano le campagne di Lizzano, nel tarantino.

I loro terreni sono attraversati da un canale di acqua piovana in cui confluiscono anche le acque trattate dal vicino depuratore. Soprattutto dopo i temporali, ci scrivono gli agricoltori, il canale esonda e allaga le coltivazioni. Inoltre l'acqua che ristagna nelle campagne putrida maleodorante. L'ultima esondazione non stata molto tempo fa come dimostra l'acqua che ancoraristagna su alcuni terreni. In questo punto del canale al confine tra la zona di competenza di Taranto quella di Lizzano si mettono le condutture del depuratore e il livello dell'acqua sale considerevolmente. Da poco sono cominciati i lavori di pulizia nella zona di competenza del Comune di Lizzano. Poche centinaia di metri pi a valle in una lingua di terra che appartiene a Taranto erba e rifiuti riempiono ancora il canale. Non acqua ma melma, ma vera e proprie nera. Il laboratorio privato, qui gli agricoltori hanno affidato i campioni, ha riscontrato la presenza di coliformifecali. Per i contadini il problema si aggravato da quando nel canale finiscono i reflui del vicino depuratore che tratta gli scarichi civili dei comuni di Lizzano, Fragagnano e San Marzano. Per l'assessore provinciale all'ambiente responsabile dell'autorizzazione allo scarico i controlli programmati dall'Arpa sui reflui del depuratore hanno avuto esito positivo. Tuttavia, aggiunge l'assessore, alla scadenza dell'autorizzazione provvisoria il Genio civile ha dato parere negativo allo scarico a causa della situazione del canale. Non ci sono le condizioni per rilasciare l'autorizzazione definitiva allo scarico perch c' da fare dei lavori di pulizia nel canale da mettere in sicurezza e soprattutto da renderlo fruibile per una fuoriuscita di acqua seppur minima dal depuratore. Secondo l'assessore regionale ai lavori pubblici invece il depuratore autorizzato allo scarico ma stanno insorgendo complicazioni diverse. AQP ha riscontrato che presso il depuratore giungono reflui eccessivamente inquinati, la cui missione vietata. Presumibilmente provengono da opifici presenti nella zona. Il depuratore costruito per trattare reflui che hanno determinate caratteristiche. chiaro che se si immettono nel depuratore reflui con eccesso di inquinanti vietati, perch fra l'altro vorrei segnalare che un reato, chiaro che il depuratore non in grado di garantire il processo biologico. Se da una parte non chiaro se l'autorizzazione ci sia ancora, la denuncia dell'acquedotto rende legittimo il sospetto dei contadini che reflui non perfettamente depurati siano gi finiti nel canale e da qui nelle campagne circostanti.

In attesa che le forze dell'ordine scoprano a chi scarica illegalmente nel depuratore e che si reso pi funzionale il canale bisogna comunque impedire che l'impianto suo malgrado riversi nel canale scarichi non biologici che possono inquinare la falda e le verdure che finiscono sulla nostra tavola...
L'amministrazione comunale controlli i residenti della marina e li convochi chiedendo di mostrare loro le ricevute dei pagamenti degli svuotamenti delle fosse biologiche presenti in ciascuna casa. Meglio ancora: controlli tutte le fosse biologiche nelle abitazioni e punisca severamente quelle che hanno il fondo a perdere...

Tutte le situazioni si verificano a foci di fiumi o per scarichi fognari di comuni dellentroterra meno attenti allinquinamento del mare ha spiegato ancora Ciafani e questo un problema che riguarda tutta lItalia ancora non in regola con la direttiva europea del 1991 sulla depurazione delle acque reflue. Ci sono 168 comuni, di cui 12 in Puglia, non a norma e preferiremmo che i soldi dei cittadini fossero spesi per avviare i cantieri per i depuratore piuttosto che ha concluso - per pagare multe alla comunit europea.

Ma lalone verdastro che ogni pomeriggio si forma nellacqua sotto gli occhi di tutti. Si tratta per di alghe che sono proliferate a causa del carico organico derivante dallo sbocco del depuratore in mare nel periodo invernale e che diventano fluorescenti nelle ore in cui le acque si riscaldano maggiormente. E un tipo di alga molto fine che galleggia a pelo dacqua nel primo pomeriggio, quando fiorisce. Ma da qui a dire che il mare sia inquinato ce ne vuole. Per quanto la problematica esista e meriti di essere approfondita. Approfondimento che per Lunetta Franco, decisamente pi drastica nel suo giudizio, deve interessare anche lattivit del depuratore: Anche lo sversamento nella falda, alla fine, arriva in MARE

IL CORO DELLE MAMME: NO AI VELENI

LIZZANO - Unaltra giornata di protesta contro i cattivi odori che sarebbero provocati dalla discarica Vergine. Ieri e stamattina studenti e genitori degli alunni delle scuole lizzanesi sono scesi in strada per dire no ai veleni. Hanno tenuto prima un presidio davanti alla scuola Anna Frank dove la puzza resta per ore e ore e i cattivi odori sono maggiormente avvertiti, soprattutto al mattino al rientro a scuola. Poi la manifestazione proseguita davanti alla scuola Manzoni, dove i genitori hanno chiesto di incontrare il direttore Filippo Coppola e ottenuto un appuntamento per domani. Vogliamo dare un segnale forte perch questa situazione non pi tollerabile. Vedendo le aule vuote il preside dovrebbe capire quanto sia grave questo problema e battersi con noi contro questa emergenza spiega Caterina De Gaetano di Lizzano. Le mamme non hanno mandato i figli a scuola in segno di protesta contro i cattivi odori che rendono laria irrespirabile, provocando anche dei malesseri a diversi cittadini. Oggi pomeriggio un altro gruppo d mamme si recher al Comune per organizzare il posizionamento di alcune centraline che saranno installate nel paese per monitorare i cattivi

odori. A seguito di diversi sopralluoghi dellArpa che si sono gi tenuti, laccusa caduta sulla vicina discarica Vergine, verso la quale la comunit lizzanese si sta ribellando da diverso tempo. E proprio ieri a Modugno le istituzioni hanno ragionato sulla riapertura delle autorizzazioni integrate ambientali per le tre discariche tarantine, e quindi per la Vergine. tarantosera.info

E' IL GIORNO DELLA RIAPERTURA AIA PER LE TRE DISCARICHE


TARANTO - A Modugno per riaprire le autorizzazioni integrate ambientali concesse alle tre discariche del tarantino. Comincia oggi, presso l'assessorato regionale all'Ambiente, un nuovo percorso verso la mitigazione del danno ambientale. Uno studio sulle autorizzazioni concesse a suo tempo alle discariche Italcave, Ecolevante e Vergine per verificare se sussistono gli estremi per modificarle a nome della tutela ambientale del territorio ionico e soprattutto per cercare di limitare l'arrivo dei rifiuti d'oltre confine. L'ennesimo caso scoppiato ai primi di febbraio con l'arrivo a Taranto dei rifiuti dalla Calabria. Stamattina a Modugno, il dirigente dell'ufficio inquinamento e servizio rischio industriale della Regione Puglia ha convocato l'assessore provinciale Giampiero Mancarelli e l'Arpa. Al lavoro tre ingegneri della Regione che insieme alle altre due istituzioni hanno iniziato col valutare le prescrizioni. "Abbiamo cominciato con la Vergine - ci riferisce l'assessore Mancarelli - per la quale stiamo valutando la possibilit di avviare nuove azioni di monitoraggio per capire la provenienza dei cattivi odori e la loro riduzione. Abbiamo appreso della volont della societ di avviare un monitoraggio approfondito e stiamo considerando la questione". Al momento di andare in stampa l'incontro era ancora in corso. Un incontro che ancora prima di avere luogo finisce nel ciclone delle polemiche. Da Grottaglie il comitato "Vigiliamo per la discarica" che lamenta il mancato coinvolgimento nell'appuntamento odierno. "Oggi - si legge in una nota - si vedr dai risultati se questa riunione voluta dalla Provincia e soprattutto dall'assessore Mancarelli, e annunciata ampiamente prima delle elezioni, stata solo una trovata elettorale o costituisce l'inizio di un concreto percorso di verifica. Intanto le associazioni ambientaliste non sono state ascoltate dall'assessore Mancarelli, che pure da mesi aveva annunciato alla stampa l'incontro. E neppure sono state invitate al tavolo di Bari. Mentre sono rimbalzate sulla stampa nazionale, per la denuncia delle associazioni ambientaliste, le conseguenze nefaste della presenza di ben tre discariche per rifiuti speciali nella provincia ionica. E dall'inchiesta 'Ambiente svenduto' la stessa dell'Ilva, sembrerebbero emergere precise responsabilit circa le Aia rilasciate alle tre discariche del tarantino. Irregolarit negli atti di autorizzazione da sempre denunciate dal comitato Vigiliamo per la discarica, e che portarono anche al sequestro del III lotto della Ecolevante".

"Continuare a ignorare le associazioni ambientaliste - concludono - e portare nella riunione per la discussione dell'Aia solo le esalazioni odorigene o la richiesta di qualche controllo, come dice l'assessore Mancarelli, significa sminuire il problema e continuare a ignorare precise responsabilit di Provincia e Regione, le stesse in carica da un decennio".mare.

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