1 IPISTI/ ISPIIC/TRI/ SCRITT/ /I MIT IIIUSTRI ID ICCIIIINTI C/V/IIIIR SICNR IIIIPP SIDNI D/I NI/N. 2 Cioco chi non vodo il solo, sLolLo chi nol conosco, ingraLo chi nol ringrazia, so LanLo il luno, LanLo il bono, LanLo il bonolicio, por cui risplondo, por cui occollo, por cui giova, naosLro do sonsi, padro di susLanzo, auLor di viLa. r non so qual ni saroi, occollonLo Signoro, so io non sLinasso il vosLro ingogno, non onorasso gli vosLri cosLuni, non colobrasso gli vosLri noriLi, con gli quali vi sioLo scuoporLo a no nol prino principio ch'io giunsi a l'isola BriLannica, por quanLo v'ha concoduLo il Lonpo, vi nanilosLaLo a nolLi, por quanLo l'occasiono vi prosonLa, o roniraLo a LuLLi, por quanLo vi nosLra la vosLra naLural inclinaziono voranonLo oroica. Iasciando, dunquo, il ponsior doi LuLLi ai LuLLi, od il dovor do' nolLi a' nolLi, non pornoLLa il laLo, cho io, por quol LanLo cho spoLLa al nio parLicolaro, cono Lal volLa ni son nosLraLo sonsiLivo vorso lo nolosLo od inporLuno discorLosio d'alcuni, coss avanLi gli occhi do l'oLorniL vogna a lasciar noLa d'ingraLiLudino, volLando lo spalli a la vosLra bolla, lorLunaLa o corLosissina paLria, prina ch'al nono con sogno di riconosconza non vi saluLasso, gionLo al gonorosissino o gonLilissino spiriLo dol signor Iolco Crivollo. Il qualo, cono con lacci di sLroLLa o lunga anicizia, con cui sioLo allovaLi, nodriLi o crosciuLi insiono, vi sLa congionLo: coss nollo nolLo o dogno, osLorno od inLorno porlozioni v'assoniglia, od al nio riguardo lu ogli quol socondo, cho, approsso gli vosLri prini, gli socondi ollici ni proposo od ollorso: quali io arroi accoLLaLi, o lui corLo arrobo olloLLuaLi, so Lra noi non avosso sparso il suo arsoniLo do vili, naligni od ignobili inLorossaLi l'invidiosa Irinni. 3 S cho, sorbando a lui qualch'alLra naLoria, occo a voi prosonLo quosLo nunoro do dialogi, li quali corLanonLo saranno coss buoni o LrisLi, proggiaLi o indogni, occollonLi o vili, doLLi o ignoranLi, alLi o bassi, proliLLovoli o disuLili, lorLili o sLorili, gravi o dissoluLi, roligiosi o prolani, cono di quoi, nollo nani do quali poLran voniro, alLri son do l'una, alLri do l'alLra conLraria naniora. I porcho il nunoro do sLolLi o porvorsi inconparabilnonLo pi grando cho do sapionLi o giusLi, aviono cho, so voglio roniraro alla gloria o alLri lruLLi cho parLurisco la nolLiLudino do voci, LanLo nanca ch'io dobba sporar lioLo succosso dol nio sLudio o lavoro, cho pi LosLo ho da aspoLLar naLoria do disconLonLozza, o da sLinar nolLo noglior il silonzio ch'il parlaro. Ma, so lo conLo do l'occhio do l'oLorna voriLado, a cui lo coso son LanLo pi procioso od illusLri, quanLo LalvolLa non solo son da pi pochi conosciuLo, corcaLo o possoduLo, na, od olLro, LonuLo a vilo, biasinaLo, porsoguiLaLo, accado ch'io LanLo pi ni lorzo a londoro il corso 3 do l'inpoLuoso LorronLo, quanLo gli voggio naggior vigoro aggionLo dal Lurbido, prolondo o.clivoso varco. 4 Coss dunquo lasciarono la nolLiLudino ridorsi, schorzaro, burlaro o vaghoggiarsi su la suporlicio do ninici, conici od isLrionici Siloni, soLLo gli quali sLa ricoporLo, ascoso o sicuro il Losoro dolla bonLado o voriLado, cono, por il conLrario, si Lrovano pi cho nolLi, cho soLLo il sovoro ciglio, volLo sonnosso, prolissa barba o Loga naosLralo o gravo, sLudiosanonLo a danno univorsalo conchiudono l'ignoranza non non vilo cho boriosa, o non nanco porniciosa cho colobraLa ribaldaria. 5 Qua nolLi, cho por sua bonL o doLLrina non possono vondorsi por doLLi o buoni, lacilnonLo poLranno larso innanzi, nosLrando quanLo noi siano ignoranLi o viziosi. Ma sa Dio, conosco la voriL inlallibilo cho, cono Lal sorLo d'uonini son sLolLi, porvorsi o scoloraLi, coss io in nioi ponsiori, paroli o gosLi non so, non ho, non proLondo alLro, cho sincoriL, sinpliciL, voriL. TalnonLo sar giudicaLo dovo l'opro od olloLLi oroici non saran croduLi lruLLi do nossun valoro o vani, dovo non giudicaLa sonna sapionza il crodoro sonza discroziono, dovo si disLinguono lo inposLuro do gli uonini da gli consogli divini, dovo non giudicaLo aLLo di roligiono o pioL sopraunana il porvorLoro la loggo naLuralo, dovo la sLudiosa conLonplaziono non pazzia, dovo no l'avara possossiono non consisLo l'onoro, in aLLi di gola la splondidozza, nolla nolLiLudino do sorvi, qualunquo siono, la ripuLaziono, nol noglio vosLiro la digniL, nol pi avoro la grandozza, nollo naraviglio la voriL, nolla nalizia la prudonza, nol LradinonLo l'accorLozza, no la docopziono la prudonza, nol longoro il sapor vivoro, nol luroro la lorLozza, no la lorza la loggo, no la Lirannia la giusLizia, no la violonza il giudicio, o coss si va discorrondo por LuLLo. Qua Ciordano parla por volgaro, nonina liboranonLo, dona il proprio nono a chi la naLura dona il proprio ossoro, non dico vorgognoso quol cho la dogno la naLura, non cuopro quol ch'olla nosLra aporLo, chiana il pano, pano, il vino, vino, il capo, capo, il piodo, piodo, od alLro parLi, di proprio nono, dico il nangiaro, nangiaro, il dorniro, dorniro, il boro, boro, o coss gli alLri aLLi naLurali signilica con proprio LiLolo. Ha gli niracoli por niracoli, lo prodozzo o naraviglio por prodozzo o naraviglio, la voriL por voriL, la doLLrina por doLLrina, la bonL o virL por bonL o virL, lo inposLuro por inposLuro, gl'inganni por inganni, il colLollo o luoco por colLollo o luoco, lo paroli o sogni por paroli o sogni, la paco por paco, l'anoro por anoro. SLina gli lilosoli por lilosoli, gli podanLi por podanLi, gli nonachi por nonachi, li ninisLri por ninisLri, li prodicanLi por prodicanLi, lo sanguisugho por sanguisugho, gli disuLili, nonLainbanco, ciarlaLani, bagaLLolliori, baraLLoni, isLrioni, papagalli por quol cho si dicono, nosLrano o sono, ha gli oporarii, bonolici, sapionLi od oroi por quosLo nodosino. rs, ors! quosLo, cono ciLLadino o donosLico dol nondo, liglio dol padro Solo o do la Torra nadro, porcho ana Lroppo il nondo, voggiano cono dobba ossoro odiaLo, biasinaLo, porsoguiLaLo o spinLo da quollo. Ma in quosLo nonLro non sLia ocioso, no.nal occupaLo su l'aspoLLar do la sua norLo, dolla sua Lransnigraziono, dol suo cangianonLo. 4 6 ggi prosonLo al Sidnoo gli nunoraLi od ordinaLi soni dolla sua noral lilosolia, non porcho cono cosa nuova lo niro, lo conosca, lo inLonda, na porcho lo ossanino, considoro o giudichi, accoLLando LuLLo quol cho si dovo accoLLaro, iscusando LuLLo quol cho si dovo iscusaro, o dolondondo LuLLo quol cho si dovo dolondoro conLra lo rugho o suporcilio d'ipocriLi, il donLo o naso do scoli, la lina o sibilo do podanLi, avorLondo gli prini, cho lo sLinino corLo di quolla roligiono la qualo conincia, crosco o si nanLiono con susciLar norLi, sanar inlorni o donar dol suo, o non puo ossoro alloLLo, dovo si rapisco quol d'alLro, si sLroppiano i sani od uccidono gli vivi, consogliando a gli socondi, cho si convorLano a l'inLolloLLo agonLo o solo inLolloLLualo, progandolo cho porga luno a chi non n'ha, lacondo inLondoro a gli Lorzi, cho a noi non conviono l'ossoro, quali ossi sono, schiavi do corLo o doLorninaLo voci o paroli, na, por grazia do doi, no lociLo, o siano in liborL di lar quollo sorviro a noi, prondondolo od acconodandolo a nosLro connodo o piacoro. Coss non no siano nolosLi gli prini con la porvorsa conscionza, gli socondi con il cioco vodoro, gli Lorzi con la nal inpiogaLa sollociLudino, so non vogliono ossor arguiLi gli prini do sLolLizia, invidia o naligniLado, riprosi gli socondi d'ignoranza, prosunziono o LonoriLado, noLaLi gli Lorzi do vilL, loggorozza o vaniLado: por non ossorso gli prini asLonuLi dalla rigida consura do nosLri giudicii, gli socondi da proLorva calunnia do nosLri sonLinonLi, gli Lorzi dal sciocco crivollar do nosLro paroli. 7 r, por voniro a lar inLondoro, a chiunquo vuolo o puoLo, la nia inLonziono no gli prosonLi discorsi, io proLosLo o corLilic cho, por quanLo apparLiono a no, approvo quollo cho conunnonLo da LuLLi savii o buoni sLinaLo dogno di ossoro approvaLo, o riprovo con gli nodosini il conLrario. I poro priogo o scongiuro LuLLi, cho non sia qualcuno di anino LanLo onorno o spiriLo LanLo naligno, cho voglia doliniro, donando ad inLondoro a so o ad alLri, cho cio cho sLa scriLLo in quosLo voluno, sia doLLo da no cono assorLivanonLo, no croda (so vuol crodoro il voro) cho io, o por so o por accidonLo, voglia in punLo alcuno prondor nira conLra la voriL, o balosLrar conLra l'onosLo, uLilo o naLuralo, o, por consoguonza, divino, na Logna por lorno cho con LuLLo il nio slorzo aLLondo al conLrario, o so Lal volLa aviono ch'ogli non possa ossor capaco di quosLo, non si doLornino, na rosLo in dubio sin LanLo cho non vogna risoluLo dopo ponoLraLo onLro la nidolla dol sonso. Considoro approsso cho quosLi son dialogi, dovo sono inLorlocuLori gli quali lanno la lor voco o da quali son raporLaLi gli discorsi do nolLi o nolLi alLri, cho parinonLo abondano nol proprio sonso, raggionando con quol lorvoro o zolo cho nassino puo ossoro od appropriaLo a ossi. Por LanLo non sia chi ponso alLrinonLo, occoLLo cho quosLi Lro dialogi son sLaLi nossi o disLosi sol por naLoria o suggoLLo d'un arLilicio luLuro, porcho, ossondo io in inLonziono di LraLLar la noral lilosolia socondo il luno inLorno cho in no avo irradiaLo od irradia il divino solo inLolloLLualo, ni par ospodionLo prina di proponoro corLi proludii a siniliLudino do nusici, inbozzar corLi occolLi o conlusi dolinoanonLi od onbro, cono gli piLLori, ordiro o disLondoro corLa lila, cono lo LossoLrici, o giLLar corLi bassi, prolondi o ciochi londanonLi, cono gli grandi odilicaLori: il cho non ni paroa pi convonionLononLo poLor olloLLuarsi, so non con ponoro in nunoro o corLo ordino LuLLo lo prino lorno do la noraliL, cho sono lo virLudi o vizii 5 capiLali, nol nodo cho vodroLo al prosonLo inLroduLLo un roponLiLo Ciovo, ch'avoa colno di LanLo bosLio, cono di LanLi vizii, il ciolo, socondo la lorna di quaranL'oLLo lanoso inagini, od ora consulLar di bandir quolli dal ciolo, da la gloria o luogo d'osalLaziono, dosLinandogli por il pi corLo rogioni in Lorra, od in quollo nodosino sLanzo lacondo succodoro lo gi LanLo Lonpo bandiLo o LanLo indognanonLo disporso virLudi. r, nonLro cio si noLLo in osocuziono, so vodoLo viLuporar coso cho vi paiono indogno di viLupro, sproggiaLo coso dogno di sLina, inalzaLo coso noriLovoli di biasino, o por il conLrario, abbiaLo LuLLo por doLLo (anco da quoi cho possono nol suo grado dirlo) indoliniLanonLo, cono nosso in dilliculLado, posLo in canpo, cacciaLo in LoaLro, cho aspoLLa di ossoro ossaninaLo, discusso o nosso al paragono, quando si consorLar la nusica, si ligurar la inagino, s'inLossor la Lola, s'inalzar il LoLLo. In quosLo nonLro Solia prosonLa Solia, Saulino la il Saulino, Ciovo il Ciovo, Mono, Ciunono, Vonoro od alLri Croci o Igizii, dissoluLi o gravi, quol cho ossi o qual ossi sono, o puoLo appropriarsi alla condizion o naLura cho possono prosonLaro. So vodoLo soriosi o giocosi proposiLi, ponsaLo cho LuLLi sono oqualnonLo dogni d'ossoro con non ordinarii occhiali roniraLi. In conclusiono, non abbiaLo alLro por doliniLo cho l'ordino od il nunoro do soggoLLi dolla considorazion noralo, insiono con gli londanonLi di Lal lilosolia, la qual LuLLa inLioranonLo vodroLo liguraLa in ossi. Dol rosLo, in quosLo nozzo ognuno pronda gli lruLLi cho puo, socondo la capaciL dol proprio vaso, porcho non cosa s ria cho non si convorLa in proliLLo od uLilo do buoni, o non cosa LanLo buona o dogna cho non possa ossor caggiono o naLoria di scandalo a' ribaldi. Qua, dunquo, avondo LuLLo l'alLro (ondo non si puo raccorro dogno lruLLo di doLLrina) por cosa dubia, suspoLLa od inpondonLo, prondasi por linal nosLro inLonLo l'ordino, l'inLavolaLura, la disposiziono, l'indico dol noLodo, l'arboro, il LoaLro o canpo do lo virLudi o vizii, dovo approsso s'ha da discorroro, inquiroro, inlornarsi, addirizzarsi, disLondorsi, rinonarsi od accanparsi con alLro considorazioni, quando, doLorninando dol LuLLo socondo il nosLro luno o propria inLonziono, no osplicarono in alLri od alLri parLiculari dialogi, no li quali l'univorsal archiLoLLura di coLal lilosolia vorr pionanonLo conpiLa, o dovo raggionarono pi por nodo doliniLivo. 8 /bbiano, dunquo, qua un Ciovo, non proso por Lroppo loggiLino o buon vicario o luogoLononLo dol prino principio o causa univorsalo, na bon LolLo qual cosa variabilo, suggoLLa al laLo dolla nuLaziono. Poro, conoscondo ogli cho in LuLLo uno inliniLo onLo o susLanza sono lo naLuro parLicolari inliniLo od innunorabili (do quali ogli un individuo), cho, cono in susLanza, ossonza o naLura sono uno, coss por raggion dol nunoro cho subinLrano, incorrono innunorabili vicissiLudini o spocio di noLo o nuLaziono, ciascuna, dunquo, di osso, o parLicularnonLo Ciovo, si Lrova ossor Lalo individuo, soLLo Lal conposiziono, con Lali accidonLi o circonsLanzo, posLo in nunoro por dilloronzo cho nascono da lo conLrarioLadi, lo quali LuLLo si riducono ad una originalo o prina, cho prino principio do LuLLo l'alLro, cho sono ollicionLi prossini d'ogni cangianonLo o vicissiLudino: por cui, cono da quol cho prina non ora Ciovo, approsso lu laLLo Ciovo, coss, da quol ch'al prosonLo Ciovo, al lino sar alLro 6 cho Ciovo. Conosco cho doll'oLorna susLanza corporoa (la qualo non donichilabilo no adnichilabilo, na rarolabilo, inspossabilo, lornabilo, ordinabilo, ligurabilo) la conposiziono si dissolvo, si cangia la conplossiono, si nuLa la ligura, si alLora l'ossoro, si varia la lorLuna, rinanondo sonpro quol cho sono in susLanza gli olononLi, o quoll'isLosso, cho lu sonpro, porsovorando l'uno principio naLorialo, cho vora susLanza do lo coso, oLorna, ingonorabilo, incorroLLibilo. Conosco bono, cho doll'oLorna susLanza incorporoa nionLo si cangia, si lorna o si dillorna, na sonpro rinano pur quolla cho non puo ossoro suggoLLo do dissoluziono, cono non possibil cho sia suggoLLo di conposiziono, o poro no por so no por accidonLo alcuno puo ossor doLLa noriro, porcho norLo non alLro cho divorzio do parLi congionLo nol conposLo, dovo, rinanondo LuLLo l'ossoro susLanzialo (il qualo non puo pordorsi) di ciascuna, cossa quoll'accidonLo d'anicizia, d'accordo, di conplossiono, uniono od ordino. Sa cho la susLanza spiriLualo, bonch'abbia laniliariL con gli corpi, non si dovo sLinar cho proprianonLo vogna in conposiziono o nisLiono con quolli: porcho quosLo conviono a corpo con corpo, a parLo di naLoria conplossionaLa d'un nodo con parLo di naLoria conplossionaLa d'un'alLra naniora, na una cosa, un principio ollicionLo od inlornaLivo da donLro, dal qualo, por il qualo o circa il qualo si la la conposiziono, od a punLo cono il nocchioro a la navo, il padro di lanoglia in casa od uno arLolico non osLorno, na cho da onLro labrica, conLonpra o consorva l'odilicio, od in osso l'ollicacia di Lonor uniLi gli conLrarii olononLi, conLonporar insiono, cono in corLa arnonia, lo discordanLo qualiLadi, a lar o nanLonir la conposiziono d'uno aninalo. Isso inLorco il subbio, ordisco la Lola, inLosso lo lila, nodora lo Lonpro, pono gli ordini, digorisco o disLribuisco gli spiriLi, inlibra lo carni, sLondo lo carLilagini, salda l'ossa, ranilica gli norvi, incava lo arLorio, inloconda lo vono, lononLa il coro, inspira gli polnoni, soccorro a LuLLo, di donLro, con il viLal caloro od unido radicalo, ondo Lalo iposLasi consisLa, o Lal volLo, ligura o laccia appaia di luori. Coss si lorna la sLanza in LuLLo lo coso doLLo aninaLo, dal conLro dol coro, o cosa proporzionalo a quollo, osplicando o ligurando lo nonbra, o quollo osplicaLo o liguraLo consorvando. Coss, nocossiLaLo dal principio dolla dissoluziono, abandonando la sua archiLoLLura, caggiona la ruina do l'odilicio, dissolvondo li conLrarii olononLi, ronpondo la loga, Logliondo la iposLaLica conposiziono, por non possor oLornanonLo con nodosini LonporanonLi, porpoLuando nodosino lila, o consorvando quogli ordini isLossi, annidarsi in uno nodosino conposLo: poro da lo parLi osLorno o nonbra lacondo la riLroLLa al coro, o quasi riaccogliondo gl'insonsibili sLornonLi od ordogni, nosLra aporLanonLo, cho por la nodosina porLa osco, por cui gli convonno una volLa onLraro. Sa Ciovo cho non vorisinilo no possibilo cho, so la naLoria corporalo, la qualo conponibilo, divisibilo, nanoggiabilo, conLraLLabilo, lornabilo, nobilo o consisLonLo soLLo il donno, inporio o virL do l'anina, non adnichilabilo, non in punLo o aLono adnullabilo, por il conLrario, la naLura pi occollonLo, cho inpora, govorna, prosiodo, nuovo, vivilica, invogoLa, insonsua, nanLiono o conLiono, sia di condizion poggioro: sia, dico (cono vogliono corLi sLolLi soLLo nono do lilosoli) un aLLo, cho rosulLa da l'arnonia, sinnoLria, conplossiono, od in lino un accidonLo cho por la 7 dissoluziono dol conposLo vada in nulla insiono con la conposiziono, pi LosLo cho principio o causa inLrinsoca di arnonia, conplossiono o sinnoLria cho da osso doriva, il qualo non nono puo sussisLoro sonza il corpo cho il corpo -cho da lui nosso, govornaLo, o por sua prosonza uniLo, o por sua absonza disporso - puo ossoro sonza lui. QuosLo principio, dunquo, sLina Ciovo ossor quolla susLanza cho voranonLo l'uono, o non accidonLo cho doriva dalla conposiziono. QuosLo il nuno, l'oroo, il dononio, il dio parLicolaro, l'inLolligonza, in cui, da cui o por cui, cono vognon lornaLo o si lornano divorso conplossioni o corpi, coss viono a subinLraro divorso ossoro in spocio, divorsi noni, divorso lorno. QuosLo, por ossor quollo cho, quanLo a gli aLLi razionali od appoLiLi, socondo la raggiono nuovo o govorna il corpo, suporioro a quollo, o non puo ossoro da lui nocossiLaLo o consLroLLo, aviono por l'alLa giusLizia cho soprasiodo allo coso LuLLo, cho por gli disordinaLi alloLLi vogna nol nodosino o in alLro corpo LornonLaLo od ignobiliLo, o non dobba aspoLLar il govorno od adninisLraziono di noglior sLanza, quando si sar nal guidaLo nol roginonLo d'un'alLra. Por avor, dunquo, ivi nonaLa viLa, por ossonpio, cavallina o porcina, vorr (cono nolLi lilosoli pi occollonLi hanno inLoso, od io sLino, cho so non da ossor croduLo, nolLo da ossor considoraLo) disposLo dalla laLal giusLizia, cho gli sia inLossuLo in circa un carcoro convonionLo a Lal doliLLo o crino, organi od insLrunonLi convonovoli a Lalo oporario o arLolico. I coss, olLro od olLro sonpro discorrondo por il laLo dolla nuLaziono, oLorno vorr incorrondo alLro od alLro poggiori o nogliori spocio di viLa o di lorLuna, socondo cho s' nanoggiaLo noglioro- o poggiornonLo nolla prossina procodonLo condiziono o sorLo. Cono voggiano cho l'uono, nuLando ingogno o cangiando alloLLo, da buono dovion rio, da LonpraLo sLonpraLo, o por il conLrario, da quol cho sonbrava una bosLia, viono a sonbraro un'alLra poggioro o noglioro, in virL do corLi dolinoanonLi o ligurazioni, cho, dorivando da l'inLorno spiriLo, appaiono nol corpo, di sorLo cho non lallaran nai un prudonLo lisiononisLa. Poro, cono noll'unana spocio voggiano do nolLi in viso, volLo, voci, gosLi, alloLLi od inclinazioni, alLri cavallini, alLri porcini, asinini, aquilini, buovini, coss da crodoro cho in ossi sia un principio viLalo, por cui, in poLonza di prossina passaLa o di prossina luLura nuLazion di corpo, sono sLaLi o sono por ossor porci, cavalli, asini, aquilo, o alLro cho nosLrano, so por abiLo di conLinonza, do sLudii, di conLonplaziono od alLro virLudi o vizii non si cangiano o non si disponono alLrinonLo. Da quosLa sonLonza (da noi, pi cho par conporLo la raggion dol prosonLo loco, non sonza gran causa disLosa) pondo l'aLLo do la poniLonza di Ciovo, il qual s'inLroduco cono volgarnonLo doscriLLo: un dio cho obbo do lo virLudi o gonLilozzo, od obbo do lo dissoluzioni, loggorozzo o lragiliLadi unano, o LalvolLa bruLali o bosLiali, cono liguraLo, quando lana, cho si cangiasso in quo' varii suggoLLi o lorno, por signilicar la nuLazion do gli alloLLi suoi divorsi cho incorro il Ciovo, l'anina, l'uono, Lrovandosi in quosLa lluLLuanLo naLoria. Quol nodosino nosso govornaLoro o noLor dol ciolo, por donar ad inLondoro, cono in ogni uono, in ciascuno individuo si conLonpla un nondo, un univorso, dovo por Ciovo govornaLoro signilicaLo il luno inLolloLLualo cho disponsa o govorna in osso, o disLribuisco in quol nirabilo archiLoLLo gli ordini o sodio do virLudi o vizii. 8 9 QuosLo nondo, LolLo socondo l'inaginazion do sLolLi naLonaLici, od accoLLaLo da non pi saggi lisici, Lra quali gli PoripaLoLici son pi vani, non sonza lruLLo prosonLo: prina diviso cono in LanLo sloro, o poi disLinLo in circa quaranL'oLLo inagini (nollo quali inLondono prinanonLo parLiLo un ciolo oLLavo, sLolliloro, doLLo da' volgari lirnanonLo), viono ad ossoro principio o suggoLLo dol nosLro lavoro. Porcho qua Ciovo (cho raprosonLa ciascun di noi), cono da concopuLo nacquo, da lanciullo dovonno giovano o robusLo, o da Lalo dovonuLo o dovion sonpro pi o pi vocchio od inlorno: coss da innoconLo od inabilo si la nocivo od abilo, dovion LrisLo, o Lalor si la buono, da ignoranLo savio, da crapulono sobrio, da inconLinonLo casLo, da dissoluLo gravo, da iniquo giusLo, al cho Lal volLa vion inchinaLo da la lorza cho gli vion nono, o spinLo o spronaLo dal Linor dolla giusLizia laLalo, suporioro a' doi, cho no ninaccia. Nol giorno dunquo, cho nol ciolo si colobra la losLa do la CiganLoLoonachia (sogno do la guorra conLinua o sonza Lriogua alcuna, cho la l'anina conLra gli vizii o disordinaLi alloLLi), vuolo olloLLuar o dolinir quosLo padro quollo cho por qualcho spacio di Lonpo avanLi avoa proposLo o doLorninaLo, cono un uono, por nuLar proposiLo di viLa o cosLuni, prina vion inviLaLo da corLo luno cho siodo nolla spocola, gaggia o poppa do la nosLra anina, cho da alcuni doLLo sindorosi o qua lorso signilicaLo quasi sonpro por Mono. Propono, dunquo, a gli doi, cio ossorciLa l'aLLo dol raziocinio do l'inLorno consoglio, o si noLLo in consulLazion circa quol ch' da laro, o qua convoca i voLi, arna lo poLonzo, adaLLa gl'inLonLi, non dopo cona, o no la noLLo do l'inconsidoraziono, o sonza solo d'inLolligonza o luno di raggiono, non a diggiuno sLonaco, la naLLina, cio sonza lorvor di spiriLo, od ossor bono iscaldaLo dal suporno ardoro, na dopo pranso, cio dopo avor gusLaLo anbrosia di virLuoso zolo od ossor inbibiLo dol noLLaro dol divino anoro, circa il nozogiorno, o nol punLo di quollo, cio, quando nono no olLraggia nonico orroro, o pi no lavorisco l'anica voriLado, in Lornino di pi lucido inLorvallo. /llora si d spaccio a la bosLia LrionlanLo, cio a gli vizii cho prodoninano o sogliono conculcar la parLo divina, si ripurga l'anino da orrori, o viono a larsi ornaLo do virLudi, o por anor dolla bollozza cho si vodo nolla bonL o giusLizia naLuralo, o por dosio do la voluLL consoquonLo da lruLLi di quolla, o por odio o Lona do la conLraria dillorniLado o dispiacoro. 1O QuosLo s'inLondo accoLLaLo od accordaLo da LuLLi o in LuLLi gli doi, quando lo virLudi o poLonzo do l'anina concorroranno a laurir l'opra od aLLo di quol LanLo cho por giusLo, buono o voro dolinisco quollo ollicionLo luno, ch'addirizza il sonso, l'inLolloLLo, il discorso, la nonoria, l'anoro, la concupiscibilo, l'irascibilo, la sindorosi, l'oloziono: laculLadi signilicaLo por Morcurio, Pallado, Diana, Cupido, Vonoro, MarLo, Mono, Ciovo od alLri nuni. 11 Dovo dunquo ora l'rsa, por raggion dol luogo, por ossor parLo pi oninonLo dol ciolo, si propono la VoriL, la qualo pi alLa o dogna do LuLLo coso, anzi la prina, ulLina o nozza, porcho olla onpio il canpo do l'InLiL, NocossiL, BonL, Principio, Mozzo, Iino, Porloziono: si concopo no gli canpi conLonplaLivi noLalisico, lisico, noralo, logicalo. I con l'rsa doscondono la DillorniL, IalsiL, DiloLLo, InpossibiliL, ConLingonzia, Ipocrisia, InposLura, Iollonia. - Ia sLanza do l'rsa naggioro, por causa da non dirla in quosLo luogo, rinano 9 vacanLo. - Dovo s'obliqua od incurva il Drago, por ossor vicina alla VoriL, si loca la Prudonza con lo suo danigollo, DialoLLica o MoLalisica, cho ha circonsLanLi da la dosLra la CallidiL, Vorsuzia, Malizia, da la sinisLra la SLupidiL, l'Inorzia, l'Inprudonzia. Vorsa nol canpo dolla ConsulLaziono. Da quol luogo casca la CasualiL, l'Inprovisiono, la SorLo, la SLracuragino, con lo sinisLro o dosLro circonsLanLi. Da l, dovo solo scrinisco Coloo, cado il Solisna, l'Ignoranza di prava disposiziono, la SLolLa Iodo con lo sorvo, ninisLro o circonsLanLi, o la Solia, por ossor conpagna do la Prudonza, vi si prosonLa, o si vodr vorsar nogli canpi divino, naLuralo, noralo, razionalo. - I dovo /rLolilaco ossorva il carro, nonLa la Ioggo, por larsi vicina alla nadro Solia, o quolla vodrassi vorsaro no li canpi divino, naLuralo, gonLilo, civilo, poliLico, ocononico od oLico parLicolaro, por gli quali s'ascondo a coso suporiori, si doscondo a coso inloriori, si disLondo od allarga a coso uguali o si vorsa in so sLosso. Da l cado la Provaricaziono, DoliLLo, Iccosso, IxorbiLanza con li loro ligli, ninisLri o conpagni. vo luco la Corona boroalo, acconpagnandola la Spada, s'inLondo il Ciudizio, cono prossino olloLLo do la loggo od aLLo di giusLizia. QuosLo sar voduLo vorsaro in cinquo canpi di /ppronsiono, Discussiono, DoLorninaziono. Inposiziono, Ixocuziono, od indi, por consoguonza, cado l'IniquiLado con LuLLa la sua lanoglia. Por la corona, cho Liono la quioLa sinisLra, si ligura il Pronio o Morcodo, por la spada, cho vibra la nogociosa dosLra, liguraLo il CasLigo o VondoLLa. - Dovo con la sua nazza par cho si laccia spacio /lcido, dopo il dibaLLo do la Ricchozza, PovorLado, /varizia o IorLuna, con lo lor prosonLaLo corLi, va a lar la sua rosidonza la IorLozza, la qual vodroLo vorsar nogli canpi do l'Inpugnaziono, Ripugnanza, Ispugnaziono, ManLoninonLo, llonsiono, Dolonsiono, dalla cui dosLra cascano la IoriniL, la Iuria, la Iiorozza, o dalla sinisLra la Iiacchozza, DobiliL, PusillaniniL, o circa la qualo si voggono la TonoriLado, /udacia, Prosunziono, Insolonza, Conlidonza, od a l'inconLro la VilL, Tropidaziono, Dubio, Dosporaziono con lo conpagno o sorvo. Vorsa quasi por LuLLi gli canpi. - Dovo si vodo la Iira di novo cordo, nonLa la nadro Musa con lo novo liglio, /riLnoLrica, CoonoLria, Musica, Iogica, Poosia, /sLrologia, Iisica, MoLalisica, ILica, ondo, por consoguonza, casca l'Ignoranza, Inorzia o BosLialiLado. Io nadri han l'univorso por canpo, o ciascuna do lo liglio ha il proprio suggoLLo. - Dovo disLondo l'ali il Cigno, ascondo la PoniLonza, Ripurgaziono, Palinodia, Rilornaziono, IavanonLo, od indi, por consoguonza, cado la IilauLia, Innondizia, Sordidozza, Inpudonzia, ProLorvia con lo loro inLioro lanoglio. Vorsano circa o por il canpo do l'Irroro o Iallo. - ndo disnossa l'incaLodraLa Cassiopoa con la BoriosiL, /lLorozza, /rroganza, IaLLanza od alLro conpagno cho si vodono nol canpo do l'/nbiziono o IalsiLado, nonLa la rogolaLa MaosL, Cloria, Docoro, DigniL, noro od alLri conpagni con la lor corLo, cho por ordinario vorsano no li canpi dolla SinpliciL, VoriL od alLri sinili por principalo oloziono, o LalvolLa por lorza di NocossiLado in quollo do la Dissinulaziono od alLri sinili, cho por accidonLo possono ossor ricoLLo do virLudi. - vo il loroco Porsoo nosLra il gorgonio Lroloo, nonLa la IaLica, SollociLudino, SLudio, Iorvoro, Vigilanza, Nogocio, Issorcizio, ccupaziono, con gli sproni dol zolo o dol Linoro. Ha Porsoo gli Lalari do l'uLil Ponsioro o 10 Disproggio dol bon popolaro, con gli ninisLri Porsovoranza, Ingogno, IndusLria, /rLo, Inquisiziono o Diligonza, o por ligli conosco l'Invonziono od /cquisiziono, do quali ciascuno ha Lro vasi pioni di Bono di lorLuna, di Bon di corpo, di Bono d'anino. Discorro no gli canpi di RobusLozza, Iorza, IncoluniL, gli luggono d'avanLi il Torporo, l'/ccidia, l'cio, l'Inorzia, la Dosidia, la PolLronaria, con LuLLo lo lor lanoglio da un canLo, o da l'alLro l'InquioLiLudino, ccupazion sLolLa, VacanLaria, /rdolia, CuriosiLado, Travaglio, PorLurbaziono, cho oscono dal canpo do l'IrriLanonLo, InsLigaziono, ConsLroLLura, Provocaziono od alLri ninisLri cho odilicano il palaggio dol PonLinonLo. - / la sLanza do TripLolono nonLa la unaniL con la sua lanoglia: Consoglio, /ggiuLo, Clononzia, Iavoro, Sullragio, Soccorso, Scanpo, Rolrigorio, con alLri conpagni o lraLolli di cosLoro o suoi ninisLri o ligli, cho vorsano nol canpo do la IilanLropia proprio, a cui non s'accosLa la MisanLropia, con la sua corLo: Invidia, MaligniL, Disdogno, Dislavoro od alLri lraLolli di quosLi, cho discorrono por il canpo do la DiscorLosia, od alLri viziosi. - / la casa do l'liulco salo la SagaciL, /ccorLozza, SoLLilozza od alLro sinili virLudi abiLanLi nol canpo do la ConsulLaziono o Prudonza, ondo luggo la Collaria, SLupidozza, Sciocchozza con lo lor Lurbo, cho LuLLo cospiLano nol canpo do l'Inprudonza od InconsulLaziono. - In loco do la SaoLLa si vodo la giudiciosa Iloziono, ssorvanza od InLonLo, cho si ossorciLano nol canpo do l'ordinaLo SLudio, /LLonziono od /spiraziono, o da l si parLono la Calunnia, la DoLraziono, il Ropicco od alLri ligli d'dio od Invidia cho si conpiacono no gli orLi do l'Insidia, Ispionia o sinili ignobili o vilissini colLori. - /l spacio, in cui s'inarca il Dollino, si vodo la Diloziono, /llabiliL, llicio, cho insiono con la lor conpagnia si Lrovano nol canpo do la IilanLropia, DonosLichozza, ondo luggo la nonica od olLraggiosa Lurba, ch'a gli canpi dolla ConLonziono, Duollo o VondoLLa si riLira. - I d'ondo l'/quila si parLo con l'/nbiziono, Prosunziono, TonoriLado, Tirannia, pprossiono od alLro conpagno nogocioso nol canpo do l'Usurpaziono o Violonza, va ad soggiornaro la MagnaniniL, Magniliconza, ConorosiL, Inporio, cho vorsano no li canpi dolla DigniLado, PoLosLado, /uLoriLado. - Dovo ora il Pogasoo cavallo, occo il Iuror divino, InLusiasno, RapLo, VaLicinio o ConLraziono, cho vorsano nol canpo do l'Inspiraziono, ondo luggo lonLano il Iuror lorino, la Mania, l'InpoLo irrazionalo, la Dissoluziono di spiriLo, la Disporsion dol sonso inLorioro, cho si Lrovano nol canpo do la sLonpraLa Molancolia, cho si la anLro al Conio porvorso. - vo codo /ndronoda con l'sLinaziono, PorvorsiLado o sLolLa Porsuasiono, cho si approndono nol canpo do la doppia Ignoranza, succodo la IaciliL, la Sporanza, l'/spoLLaziono, cho si nosLraranno al canpo dolla buona Disciplina. - ndo si spicca il Triangolo, ivi si la consisLonLo la Iodo, alLrinonLo doLLa IidolLado, cho s'aLLondo nol canpo do la ConsLanza, /noro, SincoriL, SinpliciL, VoriL od alLri, da quali son nolLo discosLi gli canpi do la Irodo, Inganno, InsLabiliL. - / la gi rogia dol MonLono occo nosso il VoscovaLo, DucaLo, IxonplariL, DononsLranza, Consoglio, Indicaziono, cho son lolici nol canpo do l'ssoquio, bodionza, ConsonLinonLo, virLuosa Inulaziono, IniLaziono, o da l si parLo il nal Issonpio, Scandalo, /lionanonLo, cho son cruciaLi nol canpo do la Disporsiono, SnarrinonLo, /posLasia, Scisna, Irosia. - 11 Il Tauro nosLra ossor sLaLo ligura do la Pazionza, Toloranza, IonganiniLado, Ira rogolaLa o giusLa, cho si nanoggiano nol canpo dol Covorno, MinisLorio, SorviLudo, IaLica, Iavoro, ssoquio od alLri. Soco si parLo l'Ira disordinaLa, la SLizza, il DispoLLo, il Sdogno, RiLrosia, Inpazionza, IanonLo, Quorola, Colora, cho si Lrovano quasi por gli nodosini canpi. - Dovo abiLavano lo Ploiadi, nonLa la Uniono, CiviliL, Congrogaziono, Popolo, Ropublica, Chiosa, cho consisLono nol canpo dol ConviLLo, Concordia, Connuniono, dovo prosiodo il rogolaLo /noro, o con quollo LrabalsaLo dal ciolo il Monopolio, la Turba, la SoLLa, il TriunviraLo, la Iaziono, la ParLiLa, l'/ddiziono, cho poricliLano no' canpi do disordinaLa /lloziono, iniquo Dissogno, Sodiziono, Congiura, dovo prosiodo il Porvorso Consoglio con LuLLa la sua lanoglia. - ndo parLono li Conogli, salo il liguraLo /noro, /nicizia, Paco, cho si conpiacono no' proprii canpi, o quolli bandiLi nonan soco la ParzialiLado indogna, cho osLinaLa alliggo il piodo nol canpo do l'iniquo o porvorso Dosio. - Il Cranchio nona soco la nala Roprossiono, l'indogno Rogrosso, il vil DiloLLo, il non lodabilo RolronanonLo, la Disnossion do lo braccia, la RiLrazion do' piodi dal bon ponsaro o laro, il RiLossinonLo di Ponolopo od alLri sinili consorLi o conpagni cho si rinoLLono o sorbano nol canpo do l'InconsLanza, PusillaniniL, PovorL do spirLo, Ignoranza od alLri nolLi, od allo sLollo ascondo la Convorsion roLLa, Riprossion dal nalo, RiLrazion dal lalso od iniquo con gli lor ninisLri, cho si rogolano nol canpo dol Tinoro onosLo, /nor ordinaLo, roLLa InLonziono, lodovol PoniLonza od alLri sozii conLrarii al nal Progrosso, al rio /vanzanonLo, PorLinacia proliLLovolo. - Mona soco il Ioono il Lirannico Torroro, SpavonLo o IornidabiliL, la porigliosa od odibilo /uLoriLado o Cloria dolla prosunziono o Piacoro di ossor LonuLo pi LosLo cho anaLo. Vorsano nol canpo dol Rigoro, CrudolL, Violonza, Supprossiono, cho ivi son LornonLaLo da lo onbro dol Tinoro o Suspiziono, od al colosLo spacio ascondo la MagnaniniL, ConorosiL, Splondoro, NobilL, ProsLanza, cho adninisLrano nol canpo dolla CiusLizia, Misoricordia, giusLa Dobollaziono, dogna Condonaziono, cho proLondono sul sLudio d'ossor pi LosLo anaLo cho LonuLo, od ivi si consolano con la SicurL, TranquilliLado di spiriLo o lor lanoglia. - Va a giongorsi con la Vorgino la ConLinonza, Pudicizia, CasLiL, ModosLia, Vorocundia, nosLado, cho Lrionlano nol canpo dolla PuriLado od noro, sproggiaLo da l'Inpudonza, InconLinonza od alLro nadri do nonicho lanoglio. - Io Bilancio son sLaLo Lipo do la aspoLLaLa IquiL, CiusLizia, Crazia, CraLiLudino, RispoLLo od alLri conpagni, adninisLraLori o soguaci, cho vorsano nol Lrino canpo dolla DisLribuziono, ConnuLaziono o RoLribuziono, dovo non noLLo pi l'IngiusLizia, Disgrazia, IngraLiLudino, /rroganza od alLro lor conpagno, liglio od anninisLraLrici. 12 Dovo incurvava l'adunca coda o sLondova lo suo brancho lo Scorpiono, non apparo olLro la Irodo, l'iniquo /pplauso, il linLo /noro, l'Inganno, il TradinonLo, na lo conLrario virLudi, liglio dolla SinpliciL, SincoriL, VoriLado, o cho vorsano no gli canpi do lo nadri. - Voggiano ch'il SagiLLario ora sogno dolla ConLonplaziono, SLudio o buono /ppulso con gli lor soguaci o sorviLori, cho hanno por oggoLLo o suggoLLo il canpo dol Voro o dol Buono, por lornar l'InLolloLLo o VolunLado, ondo nolLo absonLaLa l'alloLLaLa Ignoranza o 12 SponsoranonLo vilo. - I dovo ancora risiodo il Capricorno, vodi l'Irono, la SoliLudino, la ConLraziono od alLro nadri, conpagno od ancollo, cho si riLirano nol canpo do l'/bsoluziono o IiborL, nol qualo non sLa sicura la Convorsaziono, il ConLraLLo, Curia, Convivio od alLri apparLinonLi a quosLi ligli, conpagni od anninisLraLori. -Nol luogo do l'unido o sLonpraLo /quario vodi la Tonporanza, nadro do nolLo od innunorabili virLudi, cho parLicolarnonLo ivi si nosLra con lo liglio CiviliL od UrbaniLado, dalli cui canpi luggo l'InLonporanza d'alloLLi con la SilvosLria, /sprozza, Barbaria. - ndo con l'indogno Silonzio, Invidia di sapionza o Dolraudazion di doLLrina, cho vorsano nol canpo do la MisanLropia o VilL d'ingogno, son LolLi gli Posci, vi vion nosso il dogno Silonzio o TaciLurniLado cho vorsano nol canpo do la Prudonza, ConLinonza, Pazionza, Modoranza od alLri, da quali luggono a' conLrarii ricoLLi la IoquaciL, MolLiloquio, CarruliL, ScurriliL, Bollonaria, IsLrionia, IoviL di proposiLi, Vaniloquio, Susurro, Quorola, Mornoraziono. - vo ora il CoLo in socco, si Lrova la TranquilliL do l'anino, cho sLa sicuro nol canpo do la Paco o QuioLo, ondo viono osclusa la TonposLa, Turbulonza, Travaglio, InquioLiLudino od alLri socii o lraLogli. - Da l dovo spanLa gli nuni il divo o niracoloso riono con l'InposLura, DosLrozza, ConLilozza disuLilo, vano Prodigio, ProsLigio, BagaLLolla o Mariolia, cho qual guido, condoLLiori o porLinaii adninisLrano alla IaLLanzia, Vanagloria, Usurpaziono, Rapina, IalsiLado od alLri nolLi vizii, no' canpi do quali convorsano, ivi viono osalLaLa la Milizia sLudiosa conLra lo iniquo, visibili od invisibili poLosLadi, o cho s'allaLica nol canpo dolla MagnaniniL, IorLozza, /nor publico, VoriL od alLro virLudi innunorabili. - Dovo ancor rinano la lanLasia dol liuno Iridano, s'ha da Lrovar qualcho cosa nobilo, di cui alLro volLo parlarono, porcho il suo vonorando proposiLo non capo Lra quosLi alLri. - D'ondo LolLa la lugaco Iopro col vano Tinoro, Codardiggia, Tronoro, Dillidonza, Dosporaziono, Suspizion lalsa od alLri ligli o liglio dol padro Dappocagino od Ignoranza nadro, si conLonplo il Tinor, liglio dolla Prudonza o Considoraziono, ninisLro do la Cloria o voro noro, cho riuscir possono da LuLLi gli virLuosi canpi. - Dovo in aLLo di corroro approsso la lopro, avoa il dorso disLoso il Can naggioro, nonLa la Vigilanza, la CusLodia, l'/nor do la ropublica, la Cuardia di coso donosLicho, il Tirannicidio, il Zolo, la Prodicazion saluLilora, cho si Lrovano nol canpo do la Prudonza o CiusLizia naLuralo, o con quollo viono a basso la Vonaziono od alLro virL lorino o bosLiali, lo quali vuol Ciovo cho siano sLinaLo oroicho, boncho vorsono nol canpo do la Manigoldaria, BosLialiL o Boccaria. - Mona soco a basso la Cagnuola, l'/ssonLaziono, /dulaziono o vilo ssoquio con lo lor conpagnio, od ivi in alLo nonLa la PlacabiliL, DonosLichozza, ConiL, /norovolozza, cho vorsano nol canpo do la CraLiLudino o IidolLado. - ndo la Navo riLorna al naro insiono con la vilo /varizia, buggiarda MorcaLura, sordido Cuadagno, lluLLuanLo PiraLisno od alLri conpagni inlani, o por il pi do lo volLo viLuporosi, va a lar rosidonza la IiboraliL, Conunicaziono olliciosa, Provision LonposLiva, uLilo ConLraLLo, dogno Porogrinaggio, nunilico TransporLo con gli lor lraLolli, coniLi, Lononiori, ronigaLori, soldaLi, sonLiniori od alLri ninisLri, cho vorsano nol canpo do la IorLuna. - Dovo s'allungava o sLondova lo spiro il Sorpo ausLralo, doLLo l'Idra, si 13 la vodor la provida CauLola, giudiciosa SagaciL, rovirosconLo ViriliL, ondo cado il sonil Torporo, la sLupida Rilanciullanza con l'Insidia, Invidia, Discordia, Maldiconza od alLro connonsali. - ndo LolLo con il suo aLro Nigroro, crociLanLo IoquaciL, Lurpo o zinganosca InposLura, con l'odioso /llronLanonLo, cioco Disproggio, nogligonLo SorviLudo, Lardo llicio o Cola inpazionLo, il Corvo, succodono la Magia divina co lo suo liglio, la ManLia con gli suoi ninisLri o lanoglia, Lra gli quali l'/ugurio principalo o capo, cho sogliono por buon lino osorciLarsi nol canpo do l'/rLo niliLaro, Ioggo, Roligiono o Sacordozio. - D'ondo con la Cola od IbrioLado prosonLaLa la Tazza con quolla nolLiLudino do ninisLri, conpagni o circonsLanLi, l si vodo l'/bsLinonza, ivi la SobrioLado o Tonporanza circa il viLLo, con gli lor ordini o condizioni. - Dovo porsovora od conlirnaLo nolla sua sacrisLia il sonidoo ConLauro, si ordina insiono la divina Parabola, il MisLorio sacro, Iavola noralo, il divino o sanLo Sacordocio con gli suoi insLiLuLori, consorvaLori o ninisLri, da l cado od bandiLa la Iavola anilo o bosLialo con la sua sLolLa MoLalora, vana /nalogia, caduca /nagogia, sciocca Tropologia o cioca IiguraLura, con lo lor lalso corLi, convonLi porcini, sodicioso soLLo, conlusi gradi, ordini disordinaLi, dillorni rilorno, innondo puriLadi, sporcho purilicazioni o porniciosissino lorlanLario cho vorsano nol canpo do l'/varizia, /rroganza od /nbiziono, no li quali prosiodo la Lorva Malizia, o si nanoggia la cioca o crassa Ignoranza. 13 Con l'/lLaro la Roligiono, PioLado o Iodo: o dal suo angolo orionLalo cado la CroduliL con LanLo pazzio o la SuporsLiziono con LanLo coso, cosollo o cosollino, o dal canLo occidonLalo l'iniqua InpioLado od insano /Loisno vanno in procipizio. - Dovo aspoLLa la Corona ausLralo, ivi il Pronio, l'noro o Cloria, cho son gli lruLLi do lo virLudi laLicoso o virLuosi sLudi, cho pondono dal lavoro do lo doLLo colosLi inprossioni. - ndo si prondo il Posco noridionalo, l il CusLo do gli gi doLLi onoraLi o gloriosi lruLLi, ivi il Caudio, il liuno do lo Dolicio, LorronLo do la VolupLado, ivi la Cona, ivi l'anina Pasco la nonLo do s nobil cibo, Ch'anbrosia o noLLar non invidia a Ciovo. I il Tornino do gli LonposLosi Lravagli, ivi il IoLLo, ivi il Lranquillo Riposo, ivi la sicura QuioLo. Valo.
14 DIaI. 1, parte 1
InterIocutorI: SofIa, SauIIno, MercurIo. PrIma parte deI prImo dIaIogo.
1 \ SII/\ Talcho, so no li corpi, naLoria od onLo non lusso la nuLaziono, varioLado o vicissiLudino, nulla sarrobo convonionLo, nulla di buono, nionLo doloLLovolo. 2 \ S/UI.\ MolLo bono l'hai dinosLraLo, Solia. 3 \ SII/\ gni doloLLaziono non voggiano consisLoro in alLro, cho in corLo LransiLo, canino o noLo. /LLoso cho lasLidioso o LrisLo il sLaLo do la lano, dispiacovolo o gravo il sLaLo dolla sazioL: na quollo cho no doloLLa, il noLo da l'uno a l'alLro. Il sLaLo dol vonoroo ardoro no LornonLa, il sLaLo doll'islogaLa libidino no conLrisLa, na quol cho no appaga, il LransiLo da l'uno sLaLo a l'alLro. In nullo ossor prosonLo si Lrova piacoro, so il passaLo non n' vonuLo in lasLidio. Ia laLica non piaco, so non in principio, dopo il riposo, o so non in principio, dopo la laLica, nol riposo non doloLLaziono. 4 \ S/UI.\ So coss , non doloLLaziono sonza nisLura di LrisLozza, so nol noLo la parLicipaziono di quol cho conLonLa o di quol cho lasLidisco. 5 \ SII/\ Dici bono. / quol cho doLLo aggiongo, cho Ciovo qualcho volLa, cono li vonosso Lodio di ossor Ciovo, prondo corLo vacanzo ora di agricolLoro, ora di cacciaLoro, ora di soldaLo, adosso con gli doi, adosso con gli uonini, adosso con lo bosLio. Color cho sono no lo villo, prondono la lor losLa o spasso no lo ciLLadi, quoi cho sono nollo ciLLadi, lanno lo loro rolassazioni, lorio o vacanzo no lo villo. / chi sLaLo assiso o colcaLo, piaco o giova il caninaro, o chi ha discorso con gli piodi, Lrova rolrigorio nol sodoro. Ha piacor nolla canpagna chi Lroppo ha dinoraLo in LoLLo: brana la sLanza chi saLollo dol canpo. Il lroquonLar un cibo, quanLunquo piacovolo, caggiono di nausoa al lino. TanLo cho la nuLaziono da uno conLrario a l'alLro por gli suoi parLicipii, il noLo da uno conLrario a l'alLro por gli suoi nozzi viono a soddislaro, od in lino voggiano LanLa laniliariL di un conLrario con l'alLro, cho uno pi conviono con l'alLro, cho il sinilo con il sinilo. 6 \ S/UI.\ Coss ni par vodoro, porcho la giusLizia non ha l'aLLo so non dovo l'orroro, la concordia non s'olloLLua so non dovo la conLrarioLado, il slorico non posa nol slorico, porcho si Loccano in punLo, na il concavo si quioLa nol convosso, o noralnonLo il suporbo non puo convoniro col suporbo, il povoro col povoro, l'avaro con l'avaro, na si conpiaco l'uno noll'unilo, l'alLro nol ricco, quosLo col splondido. Poro, so lisica-, naLonaLica- o noralnonLo si considora, vodosi cho non ha LrovaLo poco quol lilosolo cho dovonuLo alla raggiono dolla coincidonza do conLrarii, o non inbocillo praLLico quol nago cho la sa corcaro dovo olla consisLo. TuLLo, dunquo, cho avoLo proloriLo, vorissino: na vorroi saporo, o Solia, a cho proposiLo, a cho lino voi lo diLo. 15 7 \ SII/\ Quollo cho da cio voglio inloriro, cho il principio, il nozzo od il lino, il nascinonLo, l'aunonLo o la porloziono di quanLo voggiano, da conLrarii, por conLrarii, no' conLrarii, a conLrarii: o dovo la conLrarioL, la aziono o roaziono, il noLo, la divorsiL, la nolLiLudino, l'ordino, son gli gradi, la succossiono, la vicissiLudino. Porcio nossuno, cho bon considora, gianai por l'ossoro od avor prosonLo si dosnoLLor o s'inalzar d'anino, quanLunquo, in conparazion d'alLri abiLi o lorLuno, gli paia buono o rio, poggioro o noglioro. Tal io con il nio divino oggoLLo, cho la voriL, LanLo Lonpo, cono luggiLiva, occolLa, doprossa o sonnorsa, ho giudicaLo quol Lornino, por ordinanza dol laLo, cono principio dol nio riLorno, appariziono, ossalLaziono o nagniliconza LanLo pi grando, quanLo naggiori son sLaLo lo conLradizioni. 8 \ S/UI.\ Coss aviono, cho chi vuol pi gagliardanonLo salLando alzarsi da Lorra, li lia nosLioro cho prina bon si rocurvo, o chi sLudia di suporar pi ollicacononLo Lrapassando un losso, accaLLa LalvolLa l'onpiLo, so riLirando oLLo o dioco passi a dioLro. 9 \ SII/\ TanLo pi, dunquo, sporo nol luLuro noglior succosso, por grazia dol laLo, quanLo sin al prosonLo ni son LrovaLa al poggio. 1O \ S/UI.\ ... QuanLo pi doprosso, QuanLo pi l'uon di quosLa ruoLa al londo, TanLo a quol punLo pi si Lrova approsso, C'ha da salir, si do' girarsi in Londo: /lcun sul coppo quasi il capo ha nosso, Cho l'alLro giorno ha daLo loggo al nondo. 11 Ma, di grazia, soguiLa, Solia, a spocilicar pi osprossanonLo il Luo proposiLo. 12 \ SII/\ Il LonanLo Ciovo, dopo cho LanLi anni ha LonuLo dol giovano, s' porLaLo da scaposLraLo od sLaLo occupaLo no l'arni o no gli anori, ora, cono dono dal Lonpo, conincia a doclinaro da lo lascivio o vizii o quollo condizioni cho la viriliLado o giovonLudo apporLan soco. 13 \ S/UI.\ PooLi s, lilosoli non nai hanno s laLLanonLo doscriLLi od inLrodoLLi gli doi. Dunquo, Ciovo o gli alLri doi invocchiano` dunquo, non inpossibilo ch'ancor ossi abbiano ad olLropassar lo rivo di /choronLo` 14 \ SII/\ Taci, non ni lovar di proposiLo, Saulino. /scolLani sin al lino. 15 \ S/UI.\ DiLo puro, ch'io aLLonLissinanonLo vi ascolLo, porcho son corLo, cho dalla Lua bocca non oscono so non grandi o gravi proposiLi: na dubiLo cho la nia LosLa non lo possa capiro o susLonoro. 16 \ SII/\ Non dubiLaLo. Ciovo, dico, conincia ad ossor naLuro, o non adnoLLo olLro nol consoglio, occoLLo cho porsono ch'hanno in capo la novo, alla lronLo gli solchi, al naso gli occhiali, al nonLo la larina, allo nani il basLono, ai piodi il pionbo: in LosLa, dico, la lanLasia roLLa, la cogiLazion sollociLa, la nonoria riLonLiva, no la lronLo la sonsaLa appronsiono, no gli occhi la prudonza, nol naso la sagaciL, noll'orocchio l'aLLonziono, no la lingua la voriLado, nol poLLo la sincoriLado, nol coro gli ordinaLi alloLLi, no lo spalli la pazionza, nol Lorgo l'oblivio do lo olloso, nol sLonaco la discroziono, nol vonLro la sobrioLado, nol 16 sono la conLinonza, no lo ganbo la consLanza, no lo pianLo la roLLiLudino, no la sinisLra il ponLaLouco di docroLi, nolla dosLra la raggiono discussiva, la scionza indicaLiva, la rogolaLiva giusLizia, l'inporaLiva auLoriLado o la poLosL oxocuLiva. 17 \ S/UI.\ Bono abiLuaLo: na bisogna, cho prina sia bon lavaLo, bon ripurgaLo. 18 \ SII/\ ra non son bosLio nollo quali si LrasnuLo, non Iuropo cho l'incornino in Loro, non Danao cho lo inpallidiscano in oro, non Iodo cho l'inpiunino in cigno, non ninlo /sLorio o lrigii lanciulli cho lo inbocchino in aquila, non Dolido cho lo insorponLiscano, non Mnonosino cho lo dogradino in pasLoro, non /nLiopo cho lo sonibosLialino in SaLiro, non /lcnono cho lo LrasnuLino in /nliLriono: porcho quol Lonono cho volgova o dirizzava quosLa navo do lo noLanorlosi, dovonuLo s liacco, cho poco pi cho nulla puo rosisLoro a l'onpiLo do l'ondo, o lorso cho l'acqua ancora gli va nancando a basso. Ia vola di naniora Lalo sLracciaLa o sbusaLa, cho in vano por ingonliarla il vonLo sollia. Cli roni, ch'al dispoLLo di conLrarii vonLi o Lurbido LonposLo soloano risospingoro il vascollo avanLi, ora, laccia quanLosivoglia calna, o sia a sua posLa Lranquillo il canpo di NoLLuno, in vano il coniLo sibilar a orsa, a poggia, a la sia, a la voga, porcho gli ronigaLori son dovonuLi cono paraliLici. 19 \ S/UI.\ h gran caso! 2O \ SII/\ Indi non lia chi pi dica o lavologgi Ciovo por carnalo o voluLLuario, porcho al buon padro s' addonaLo il spiriLo. 21 \ S/UI.\ Cono colui, cho Lonoa gi LanLo noglio, LanLo ancollo di noglio o LanLo concubino, al lino dovonuLo qual bon saLollo, sLullaLo o lasso, disso: VaniL, vaniL, ogni cosa vaniL` 22 \ SII/\ Ponsa al suo giorno dol giudizio, porcho il Lornino do gli o pi o nono o a punLo LronLasoi nila anni, cono publicaLo, prossino, dovo la rovoluzion do l'anno dol nondo ninaccia, ch'un alLro Colio vogna a ropigliar il donno o por la virL dol cangianonLo ch'apporLa il noLo do la Lropidaziono, o por la varia, o non pi visLa, no udiLa rolaziono od abiLudino di pianoLi. Tono cho il laLo disponga, cho l'orodiLaria succossiono non sia cono quolla dolla procodonLo grando nondana rovoluziono, na nolLo varia o divorsa, cracchiono quanLosivoglia gli pronosLicanLi asLrologi od alLri divinaLori. 23 \ S/UI.\ Dunquo, si Lono cho non vogna qualcho pi cauLo Colio, cho, all'ossonpio dol proLo Cianni, por obviaro a gli possibili luLuri inconvonionLi, non bandisca gli suoi ligli a gli sorragli dol nonLo /naraL, od olLro, por Lona cho qualcho SaLurno non lo casLro, non laccia nai diloLLo di non allacciarsi lo nuLando di lorro, o non si riduca a dorniro sonza bragho di diananLo. Iaondo, non succodondo l'anLocodonLo olloLLo, vorr chiusa la porLa a LuLLi gli alLri consoguonLi, od in vano s'aspoLLar il giorno naLalo dolla Doa di Cipro, la doprossiono dol zoppo SaLurno, l'ossalLazion di Ciovo, la nolLiplicazion di ligli o ligli do' ligli, nipoLi o nipoLi do' nipoLi, sino a la LanLosina gonoraziono, quanLosina a Lonpi nosLri, o puo sin al proscriLLo Lornino ossoro no gli luLuri. Noc iLorun ad Troian nagnus niLLoLur /chillos. 24 \ SII/\ In Lal Lornino, dunquo, ossondo la condizion do lo coso, o vodondo Ciovo no l'inporLuno nonorialo do la sliancuLa lorza o snorvaLa 17 virLudo approssarsi cono la sua norLo, coLidiananonLo la caldi voLi od ollondo lorvonLi proghioro al laLo, accio cho lo coso no gli luLuri socoli in suo lavoro vognano disposLo. 25 \ S/UI.\ Tu, o Solia, no dici do lo naraviglio. VoloLo voi cho non conosca Ciovo la condizion dol laLo, cho por proprio o pur Lroppo divolgaLo opiLoLo inLiLolaLo inosorabilo` I pur vorisinilo, cho nol Lonpo do lo suo vacanzo (so pur il laLo gli no concodo), LalvolLa si volga a loggoro qualcho pooLa, o non dillicilo cho gli sia porvonuLo allo nani il Lragico Sonoca, cho li dono quosLa loziono: IaLo no guida, o noi codono al laLo, I i raLi sLani dol conLorLo luso SollociLi ponsior nuLar non ponno. Cio cho lacciano o conporLiano, d'alLo I prolisso docroLo il LuLLo pondo, I la dura sorolla Il LorLo lilo non riLorco a dioLro. Discorron con corL'ordino lo Parcho, MonLro ciascun di noi Va incorLo ad inconLrar gli laLi suoi. 26 \ SII/\ /ncora il laLo vuol quosLo, cho, boncho sappia il nodosino Ciovo cho quollo innuLabilo, o cho non possa ossoro alLro cho quol cho dovo ossoro o sar, non nanchi d'incorroro por coLai nozzi il suo dosLino. Il laLo ha ordinaLo lo proci, LanLo por inpoLraro, quanLo por non inpoLraro, o por non aggravar Lroppo gli anini LrasnigranLi, inLorpono la bovanda dol liuno IoLoo, por nozzo do lo nuLazioni, a lino cho, nodianLo l'oblio, ognuno nassino vogna alloLLo o sLudioso di consorvarsi nol sLaLo prosonLo. Poro li giovani non richianono il sLaLo do la inlanzia, gl'inlanLi non appoLono il sLaLo nol vonLro do la nadro, o nossuno di quosLi il sLaLo suo in quolla viLa, cho vivoa prina cho si Lrovasso in Lal naLuraliLado. Il porco non vuol noriro por non ossor porco, il cavallo nassino pavonLa di scavallaro. Ciovo por lo insLanLo nocossiLadi sonnanonLo Lono di non ossor Ciovo. Ma, la norco o grazia dol laLo, sonza avorlo inbibiLo do l'acqua di quol liuno, non cangiar il suo sLaLo. 27 \ S/UI.\ Talcho, o Solia (cosa inaudiLa!), quosLo nuno ancora av'ogli dovo ollondoro orazioni` osso ancora vorsa nol Linoro dolla giusLizia` Mi naravigliavo io, porcho gli doi sonnanonLo Lonovano di sporgiuraro la SLigia paludo, ora conprondo cho quosLo procodo dal lio cho donno pagaro anch'ossi. 28 \ SII/\ Coss . Ha ordinaLo al suo labro Vulcano, cho non lavoro do giorni di losLa, ha conandaLo a Bacco cho non laccia conparir la sua corLo, o non pornoLLa dobaccaro lo suo IvanLi, luor cho nol Lonpo di carnascialo, o nollo losLo principali do l'anno, solanonLo dopo cona, approsso il LranonLar dol solo, o non sonza sua spocialo od osprossa liconza. Mono, il qualo avoa parlaLo conLra gli doi, o, cono a ossi parova, Lroppo rigidanonLo arguiLi gli loro orrori, o poro ora sLaLo bandiLo dal concisLoro o convorsazion di quogli, o rologaLo alla sLolla ch' nolla punLa do la coda di CalisLo, sonza laculL di passar il Lornino di quol parallolo a cui soLLogiaco il nonLo Caucaso, dovo il povoro dio aLLonuaLo dal 18 rigor dol lroddo o do la lano, ora richianaLo, giusLilicaLo, rosLiLuiLo al suo sLaLo prisLino, o posLo procono ordinario od osLraordinario con anplissino priviloggio di possor riprondoro gli vizii, sonza avor punLo risguardo a LiLolo o digniLado di porsona alcuna. Ha vioLaLo a Cupido d'andar pi vagando, in prosonza dogli uonini, oroi o doi, coss sbracaLo, cono ha di cosLuno, od ingionLoli cho non ollonda olLro la visLa do Colicoli, nosLrando lo naLicho por la via laLLoa, od linpico sonaLo: na cho vada por l'avoniro vosLiLo alnono da la cinLura a basso, o gli ha laLLo sLroLLissino nandaLo cho non ardisca olLro di Lrar dardi so non por il naLuralo, o l'anor do gli uonini laccia sinilo a quollo do gli alLri aninali, lacondoli a corLo o doLorninaLo sLaggioni inanoraro, o coss, cono a gli gaLLi ordinario il narzo, a gli asini il naggio, a quosLi siono acconodaLi quo' giorni no' quali so innanoro il PoLrarca di Iaura, o DanLo di BoaLrico, o quosLo sLaLuLo in lorna do inLorin sino al prossino concilio luLuro, onLranLo il solo al docino grado di Iibra, il qualo ordinaLo nol capo dol liuno Iridano, l dovo la piogaLura dol ginocchio d'riono. Ivi si risLorar quolla loggo naLuralo, por la qualo lociLo a ciascun naschio di avor LanLo noglio quanLo no puo nuLriro od inprognaro, porcho cosa suporllua od ingiusLa, od a laLLo conLrario alla rogola naLuralo, cho in una gi inprognaLa o gravida donna, o in alLri soggoLLi poggiori, cono alLro illogiLino procacciaLo, - cho por Lona di viLuporio provocano l'aborso, - vogna ad ossor sparso quoll'onilico sono cho poLrobbo susciLar oroi o colnar lo vacuo sodio do l'onpiroo. 29 \ S/UI.\ Bon provisLo, a nio giudizio: cho pi` 3O \ SII/\ Quol Caninodo, ch'al narcio dispoLLo do la golosa Ciunono, gli ora LanLo in grazia, od a cui solo licova d'accosLarsogli, o porgorgli li lulnini Lrisolchi, nonLro a lungi passi a dioLro rivoronLononLo si Lonovano gli doi, al prosonLo crodo cho, so non ha alLra virLuLo cho quolla cho quasi porsa, da Lonoro cho da paggio di Ciovo non dobba avor a lavoro di larsi cono scudioro a MarLo. 31 \ S/UI.\ ndo quosLa nuLaziono` 32 \ SII/\ I da quol cho doLLo dol cangianonLo di Ciovo, o porcho lo invidioso SaLurno ai giorni passaLi, con linLa di largli do vozzi, gli ando di naniora Lalo rinonando la ruvida nano por il nonLo o por lo vorniglio goLo, cho da quol LoccanonLo so gl'inpola il volLo, di sorLo cho pian piano va sconando quolla grazia cho lu poLonLo a rapir Ciovo.dal ciolo, o larlo ossoro rapiLo da Ciovo in ciolo, od ondo il liglio d'un uono vonno doilicaLo, od ucollaLo il padro do gli doi. 33 \ S/UI.\ Coso Lroppo sLupondo! PassaLo olLro. 34 \ SII/\ Ha inposLo a LuLLi gli doi di non avor paggi o cubicularii di ninoro oLado cho di vinLicinquo anni. 35 \ S/UI.\ /h ah` r cho la, cho dico /pollino dol suo caro CiacinLo` 36 \ SII/\ h so sapossi, quanLo ogli nal conLonLo! 37 \ S/UI.\ CorLo crodo cho la sua conLrisLaziono caggiona quosLa oscuriL dol ciolo, ch'ha porduraLo pi di soLLo gioni, il suo aliLo produco LanLo nuvolo, i suoi suspiri s LonposLosi vonLi, o lo suo lacrino s copioso pioggo. 38 \ SII/\ Hai divinaLo. 19 39 \ S/UI.\ r, cho sar di quol povoro lanciullo` 4O \ SII/\ Ha proso parLiLo di nandarlo a sLudiar loLLoro unano in qualcho univorsiLado o collogio rilornaLo, o soLLoporlo a la vorga di qualcho podanLo. 41 \ S/UI.\ lorLuna, o sorLo LradiLora! Ti par quosLo boccono da podanLi` Non ora noglio soLLoporlo alla cura d'un pooLa, larlo a la nano d'un oraLoro, o avozzarlo su il basLon do la croco` Non ora pi ospodionLo d'ubligarlo soLLo la disciplina di.... 42 \ SII/\ Non pi, non pi! Quol cho dovo ossoro, sar, quol cho ossor dovoa, . r por conpiro l'isLoria di Caninodo, l'alLr'iori, sporando lo soliLo accoglionzo, con quoll'usaLo ghigno lanciullosco li porgova la Lazza di noLLaro, o Ciovo, avondogli alquanLo lissaLi gli Lurbidi occhi al volLo: - Non Li vorgogni, li disso, o liglio di Troo` ponsi ancor ossoro puLLo` lorso cho con gli anni Li crosco la discroziono, o Li s'aggiongo di giudizio` non Li accorgi cho passaLo quol Lonpo, quando ni vonovi ad assordir l'orocchio, cho, allora ch'uscivano por l'aLrio osLorioro, Silono, Iauno, quol di Ianpsaco od alLri si sLinavano boaLi, so possoano avor la connodiL di rubbarLi una pizzicaLina, o alnono LoccarLi la vosLo, od in nonoria di quol Locco non si lavar lo nani, quando andavano a nangiaro, o lar do l'alLro coso cho li doLLava la lanLasia` ra disponiLo, o ponsa cho lorso Li bisognar di lar alLro nosLioro. Iascio cho io non voglio pi lrascho approsso di no. - Chi avosso voduLo il cangianonLo di volLo di quol povoro garzono o adolosconLo, non so so la conpassiono, o il riso, o la pugna do l'uno o l'alLro alloLLo l'avosso nosso di vanLaggio. 43 \ S/UI.\ QuosLa volLa crodo io, cho risiL /pollo. 44 \ SII/\ /LLondi, porcho quol ch'hai sin ora udiLo, non alLro cho lioro. 45 \ S/UI.\ Di' puro. 46 \ SII/\ Iori cho lu la losLa in connonorazion dol giorno do la viLLoria do doi conLra gli giganLi, innodiaLanonLo dopo pranso, quolla, cho sola govorna la naLura do lo coso, o por la qual godo LuLLo quol cho godo soLLo il ciolo, -Ia bolla nadro dol gonino anoro, Ia diva poLosL d'uonini o doi, Quolla por cui ogni aninanLo al nondo Vion concopuLo, o naLo vodo il solo,. Por cui luggono i vonLi o lo LonposLo, Quando spunLa dal lucid'orionLo, Cli arrido il nar Lranquillo, o di bol nanLo Ia Lorra si rinvosLo, o gli prosonLa Por bollo nan di Naiado gonLili Di copia di lrondo, liori o lruLLi Colno il snalLaLo corno d'/choloo. -avondo ordinaLo il ballo, so gli loco innanLo con quolla grazia cho consolarobbo od invaghirobbo il Lurbido CaronLo, o cono il dovoro do l'ordino, ando a porgoro la prina nano a Ciovo. Il qualo, - in loco di quol ch'ora uso di laro, dico, di abbracciarla col sinisLro braccio, o sLrongor poLLo a poLLo, o con lo duo prino diLa dolla dosLra pronondogli il labro inlorioro, accosLar bocca a 20 bocca, donLi a donLi, lingua a lingua (carozzo pi lascivo cho possano convoniro a un padro in vorso do la liglia), o con quosLo sorgoro al ballo, - iori, inpunLandogli la dosLra al poLLo, o riLonondola a dioLro (cono dicosso: Noli no Langoro), con un conpassionovolo aspoLLo od una laccia piona di dovoziono: - /h Vonoro, Vonoro, li disso, possibilo cho pur una volLa al lino non considori il sLaLo nosLro, o spocialnonLo il Luo` Ponsi pur cho sia voro quollo cho gli uonini s'inaginano di noi, cho chi vocchio sonpro vocchio, chi giovano sonpro giovano, chi puLLo sonpro puLLo, coss porsovorando oLorno, cono quando da la Lorra siano sLaLi assunLi al ciolo, o coss, cono l la piLLura od il riLraLLo nosLro si conLonpla sonpro nodosino, LalnonLo qua non si vada cangiando o ricangiando la viLal nosLra conplossiono` ggi por la losLa ni si rinova la nonoria di quolla disposiziono, nolla qualo io ni riLrovavo quando lulninai o dobollai quo' liori giganLi cho ardro di ponoro sopra Polia ssa, o sopra ssa linpo, quando io il loroco Briaroo, a cui la nadro Torra avoa donaLo conLo braccia o conLo nani, accio poLosso con l'onpiLo di conLo vorsaLi scogli conLra gli doi dobollaro il ciolo, lui poLonLo di abissaro allo noro cavorno doll'orco voraginoso, quando rologai il prosunLuoso Tiloo l dovo il nar Tirrono col }onio si congiongo, spingondogli sopra l'isola Trinacria, a lin cho al vivo corpo la lusso porpoLua sopolLura. ndo dico un pooLa: Ivi a l'ardiLo od audaco Tiloo, Cho carco giaco dol Trinacrio pondo, Prono la dosLra dol nonLo Poloro Ia griovo salna, o prono la sinisLra Il nonaLo Pachin, o l'anpio spalli, Ch'al poso han laLLo i calli, Calca il sassoso o vasLo Iiliboo, I 'l capo orrondo aggriova Mongibollo, Dovo col gran narLollo Iolgori Lonpra il scabroso Vulcano. 47 Io cho sopra quoll'alLro ho lulninaLa l'isola di ProchiLa, io ch'ho roprinuLa l'audacia di Iicaono, od a Lonpo di Doucaliono liquoloci la Lorra al ciol rubolla, o con LanLi alLri nanilosLi sognali ni son nosLraLo dognissino dolla nia auLoriLado, or non ho polso di conLrasLar a corLi nozi uonini, o ni bisogna, al grando nio dispoLLo, a voLo di caso o di lorLuna lasciar corroro il nondo, o chi noglio la soguiLa, l'arrivo, o chi la vonco, la goda. ra son laLLo qual quol vocchio osopico liono, a cui inpuno l'asino dona di calci, o la sinia la do lo bollo, o, quasi cono ad un insonsibil coppo, il porco vi si va a lricar la pancia polvorosa. I dovo io avovo nobilissini oracoli, lani od alLari, ora, ossondono quolli giLLaLi por Lorra od indognissinanonLo prolanaLi, in loco loro han dirizzaLo aro o sLaLuo a corLi ch'io ni vorgogno noninaro, porcho son poggio cho li nosLri saLiri o launi od alLri sonobosLio anzi pi vili cho gli crocodilli d'IgiLLo, porcho quolli puro, nagicanonLo guidaLi, nosLravano qualcho sogno do diviniL, na cosLoro sono a laLLo loLLano do la Lorra. Il cho LuLLo provonuLo por la ingiuria dolla nosLra nonica lorLuna, la qualo non l'ha oloLLi od inalzaLi LanLo por onorar quolli, quanLo por nosLro vilipondio, disproggio o viLuporio 21 naggioro. Io loggi, sLaLuLi, culLi, sacrilicii o corononio, ch'io gi por li nioi Morcurii ho donaLo, ordinaLi, conandaLi od insLiLuiLi, son cassi od annullaLi, od in voco loro si Lrovano lo pi sporcho od indognissino polLronario cho possa gianai quosLa cioca alLrinonLo longoro, a lino cho, cono por noi gli onini dovonLavano oroi, adosso dovognano poggio cho bosLio. /l nosLro naso non ariva pi luno di rosLo, laLLo in nosLro sorvizio da gli alLari, na so pur Lal volLa no viono appoLiLo, no lia nosLioro d'andar a sbranarci por lo cocino, cono doi paLollari. I boncho alcuni alLari lunano d'inconso (quod daL avara nanus), a poco a poco quol luno dubiLo cho non so no vada in luno, a lino cho nulla rinagna di vosLigio ancora dollo nosLro sanLo insLiLuzioni. Bon conoscono por praLLica, cho il nondo a punLo cono un gagliardo cavallo, il qualo nolLo bon conosco quando nonLaLo da uno cho non lo puo sLronuanonLo nanoggiaro, lo sproggia, o LonLa di Logliorsolo da la schona, o giLLaLo cho l'ha in Lorra, lo viono a pagar di calci. Icco, a no si dissocca il corpo o ni s'unoLLa il corvollo, ni nascono i Loli o ni cascano gli donLi, ni s'inora la carno o ni s'inargonLa il crino, ni si disLondono lo palpobro o ni si conLrao la visLa, ni s'indobolisco il liaLo o ni si rinlorza la Losso, ni si la lorno il sodoro o Lropido il caninaro, ni Lrona il polso o ni si saldano lo cosLo, ni s'assoLLigliano gli arLicoli o ni s'ingrossano lo gionLuro: od in conclusiono (quol cho pi ni LornonLa), porcho ni s'indurano gli Lalloni o ni s'annolla il conLraposo, l'oLricollo do la cornanusa ni s'allunga od il bordon s'accorLa: Ia nia Ciunon di no non golosa, Ia nia Ciunon di no non ha pi cura. 48 Dol Luo Vulcano (lasciando gli alLri doi da canLo) voglio cho considori Lu nodosina. Quollo cho con LanLo vigoro soloa porcuoLoro la salda incudino, cho a gli lragrosi schiassi, quali dall'ignivono ILna uscivano a l'orizonLo. Ico dallo concaviLadi dol canpano Vosuvio o dol sassoso Taburno, rispondova, - adosso dovo la lorza dol nio labro o Luo consorLo` Non olla spinLa` non olla spinLa` Iorso cho ha pi norbo da gonliar i lolli por accondoro il loco` lorso ch'ha pi lona d'alzar il gravoso narLollo por baLLoro l'inlocaLo noLallo` Tu ancora, nia sorolla, so non crodi ad alLri, dinandano al Luo spocchio, o vodi cono por lo rugho cho Li sono aggionLo, o por gli solchi cho l'araLro dol Lonpo L'inprino no la laccia, porgi giorno por giorno naggior dilliculLado al piLLoro, s'ogli non vuol nonLiro, dovondoLi riLraro por il naLuralo. No lo guancio, ovo ridondo lornavi quollo duo lossoLLo LanLo gonLili, doi conLri, doi punLi in nozzo do lo LanLo vagho pozzoLLo, lacondoLi il riso, cho inblandiva il nondo LuLLo, giongoro soLLo volLo naggior grazia al volLo, ondo (cono da gli occhi ancora) schorzando scoccava gli LanLo acuLi od inlocaLi sLrali /noro: adosso, coninciando da gli angoli do la bocca, sino a la gi connonoraLa parLo, da l'uno o l'alLro canLo conincia a scuoprirsi lorna di quaLLro paronLosi, cho ingoninaLo par cho Li vogliano, sLrongondo la bocca, proibir il riso con quolli archi circonloronziali, ch'appaiono Lra gli donLi od orocchi, por larLi sonbrar un crocodillo. Iascio cho, o ridi o non ridi, no la lronLo il goonoLra inLorno, cho Li dissocca l'unido viLalo, o con lar pi o pi sonpro accosLar la pollo a l'osso, assoLLigliando la cuLo, Li la prolondar la doscriziono do lo parallolo a quaLLro a 22 quaLLro, nosLrandoLi por quollo il diriLLo canino, il qual Li nona cono vorso il dolunLoro. - Porcho piangi Vonoro` porcho ridi, Mono` disso, vodondo quosLo nosLrar i donLi, o quolla vorsar lacrino. /ncora Mono sa, quando un di quosLi bulloni (do quali ciascuno suol porgoro pi voriLadi di laLLi suoi a l'orocchi dol principo, cho LuLLo il rosLo do la corLo insiono, o por quali por il pi color, cho non ardiscono di parlaro, soLLo spocio di gioco parlano, o lanno nuovoro o nuovono do proposiLi) disso cho Isculapio Li avoa laLLa provisiono di polvoro di corno di corvio o di consorva di coralli, dopo avorLi cavaLo duo nolo guasLo LanLo socroLanonLo, cho ora non pioLruccia in ciolo cho nol sappia. Vodi, dunquo, cara sorolla, cono no dona il Lonpo LradiLoro, cono LuLLi siano suggoLLi alla nuLaziono: o quol cho pi Lra LanLo no allligo, cho non abbiano corLozza no sporanza alcuna di ripigliar quol nodosino ossoro a laLLo, in cui Lal volLa lunno. /ndiano, o non Lorniano nodosini, o cono non avono nonoria di quol cho oravano, prina cho lussono in quosLo ossoro, coss non possono avor saggio di quol cho sarono da poi. Coss, il Linoro, pioL o roligiono di noi, l'onoro, il rispoLLo o l'anoro vanno via, li quali approsso la lorza, la providonza, la virL, digniL, naosL o bollozza, cho volano da noi, non alLrinonLo cho l'onbra insiono col corpo, si parLono. Ia voriLado sola con l'absoluLa virLudo innuLabilo od innorLalo: o so Lal volLa casca o si sonnorgo, nodosina nocossarianonLo al suo Lonpo risorgo, porgondogli il braccio la sua ancolla Solia. Cuardianoci, dunquo, di ollondoro dol laLo la diviniLado, lacondo LorLo a quosLo gonino nuno a lui LanLo racconandaLo o da lui LanLo lauriLo. Ponsiano al prossino sLaLo luLuro, o non, cono quasi poco curando il nuno univorsalo, nanchiano d'alzaro il nosLro coro od alloLLo a quollo olargiLoro d'ogni bono o disLribuLor do LuLLo l'alLro sorLi. Supplichianolo cho no la nosLra Lranslusiono, o LransiLo, o noLanpsicosi, no disponso lolici gonii: aLLoso cho, quanLunquo ogli sia inosorabilo, bisogna puro aspoLLarlo con gli voLi o di ossoro consorvaLi nol sLaLo prosonLo, o di subinLrar un alLro noglioro, o sinilo, o poco poggioro. Iascio cho l'ossor bono alloLLo vorso il nuno suporioro cono un sogno di luLuri olloLLi lavorovoli da quollo, cono chi proscriLLo ad ossor uono, nocossario od ordinario ch'il dosLino lo guida, passando por il vonLro do la nadro, il spirLo prodosLinaLo ad incorporarsi in posco, bisogna cho prina vogna aLLullaLo a l'acqui: LalnonLo a chi por ossor lavoriLo da gli nuni conviono cho passo por nozzo do buoni voLi od oporazioni.
23 DIaI. 1, parte 2
Seconda parte deI prImo DIaIogo.
1 Con quosLo diro, di passo in passo suspirando, il gran padro do la paLria colosLo, avondo liniLo il suo raggionanonLo con Vonoro, il proposiLo di ballaro convorso in proponinonLo di laro il gran consoglio con gli doi do la Lavola riLonda: cio LuLLi quoi cho non sono apposLicci, na naLurali, od han LosLa di consoglio, osclusi gli capi di nonLono, corna di buo, barbo di capro, orocchio d'asino, donLi di cano, occhi di porco, nasi di sinia, lronLi di bocco, sLonachi di gallina, pancio di cavallo, piodi di nulo o codo di scorpiono. Poro, daLa la crida por bocca di Misono, liglio di Iolo (porcho Morcurio sdogna l'ossoro, cono anLicanonLo luo, LronboLLioro o pronunziaLor di odiLLo), quo' LuLLi doi, ch'orano disporsi por il palaggio, si Lrovorno bon prosLo radunaLi. Qua dopo LuLLi, ossondo laLLo alquanLo di silonzio, non non con LrisLo o nosLo aspoLLo cho con alLa prosonza o prooninonza naosLralo, nonando i passi Ciovo, prina cho nonLasso in solio o conparisso in Lribunalo, so gli approsonLa Mono, il qualo, con la soliLa liborL di parlaro, disso coss con voco LanLo bassa cho lu da LuLLi udiLa: - QuosLo concilio dovo ossoro dilloriLo ad alLro giorno od alLra occasiono, o padro, porcho quosLo unoro di vonir in conclavo adosso, innodiaLo dopo pranso, paro cho sia occasionaLo dalla larga nano dol Luo Lonoro coppioro, porcho il noLLaro, cho non puo ossoro dal sLonaco bon digoriLo, non consola o rolocilla, na alLora o conLrisLa la naLura o porLurba la lanLasia, lacondo alLri sonza proposiLo gai, alLri disordinaLanonLo allogri, alLri suporsLiziosanonLo dovoLi, alLri vananonLo oroici, alLri colorici, alLri nachinaLori di gran casLogli, sin LanLo cho, col svaninonLo di nodosino lunosiLadi, cho passano por divorsanonLo conplossionaLi corvolli, ogni cosa casca o va in luno. / Lo, Ciovo, par cho abbian connosso lo spocio di gagliardi o lluLLuanLi ponsiori, o L'abbia laLLo dovonir LrisLo, por cio cho inoscusabilnonLo ognuno Li giudica, boncho io solo ardisca di dirlo, vinLo od opprosso da l'aLra bilo, porcho in quosLa occorronza cho non siano convonuLi provisLi a lar consoglio, in quosLa occasiono cho siano uniLi por la losLa, in quosLo Lonpo dopo pranso, o con quosLo circonsLanzo d'avor bon nangiaLo o noglio bovuLo, voloLo LraLLar di coso LanLo sorioso, quanLo ni par inLondoro od alcunanonLo posso annasaro col discorso. - ra, porcho non consuoLudino, no pur nolLo lociLo a gli alLri doi di dispuLar con Mono, Ciovo, avondolo con un nozzo od alquanLo dispoLLoso riso roniraLo, sonza punLo rispondorgli, nonLa su l'alLa caLodra, siodo, ronira in corchio la corona do l'assisLonLo gran SonaLo. Da quol sguardo convion ch'a LuLLi vonosso a palpiLar il coro o por scossa di naraviglia o por punLa di Linoro o por onpiLo di rivoronza o di rispoLLo, cho susciLa no' poLLi norLali od innorLali la naosLado quando si prosonLa, approsso, avondo alquanLo bassaLo lo palpobro, o poco dopo allunaLo lo pupillo in alLo, o sgonbraLo un locoso suspiro dal poLLo, proruppo in quosLa sonLonza: 24 2 raziono di Ciovo. - Non aspoLLaLo, o Doi, cho, socondo la nia consuoLudino, v'abbia ad inLonar no l'orocchio con uno arLilicioso proonio, con un Lorso lilo di narraziono o con un doloLLovolo agglonoranonLo opilogalo. Non sporaLo ornaLa LossiLura di paroli, ripoliLa inlilacciaLa di sonLonzo, ricco apparaLo di ologanLi proposiLi, sunLuosa ponpa di olaboraLi discorsi o, socondo l'insLiLuLo di oraLori, concoLLi posLi Lro volLo a la lina prina ch'una volLa a la lingua: non hoc. Non hoc isLa sibi Lonpus spocLacula posciL. 3 CrodoLoni, doi, porcho crodoLo il voro, gi dodici volLo ha ripiono l'inargonLaLo corna la casLa Iucina, ch'io son sLaLo in la doLorninaziono di lar quosLa congrogaziono oggi, in quosLa ora o con Lai Lornini cho vodoLo. Id in quosLo nonLro son sLaLo pi occupaLo sul considorar quollo cho dovo a nosLro nal grado Lacoro, cho ni sia sLaLo lociLo di pronodiLar sopra quollo cho dobbo diro. 4 do cho vi naravigliaLo, porcho a quosLo Lonpo, rivocandovi da vosLro spasso, v'abbia laLLo ciLar alla congrogaziono o dopo pranso a subiLanio concilio. Vi sonLo nornoraro, cho in giorno losLivo vi vion Locco il coro di coso sorioso, o non di voi chi a la voco do la Lronba o proposiLo do l'odiLLo non sia LurbaLo. Ma io, boncho la raggiono di quosLo azioni o circosLanzo pondo dal nio voloro cho l'ha possuLo insLiLuiro, o la nia volunL o docroLo sia l'isLossa raggiono do la giusLizia, LuLLa volLa non voglio nancar, prina cho procoda ad alLro, di liborarvi da quosLa conlusiono o naraviglia. Tardi, dico, gravi o posaLi donno ossoro gli proponinonLi, naLuro, socroLo o cauLo dovo ossoro il consoglio: na l'ossocuziono bisogna cho sia alaLa, voloco o prosLa. Poro non crodoLo, cho inLra il dosinaro qualcho sLrano unoro n'abbia LalnonLo assaliLo cho, dopo pranso, ni Logna logaLo o vinLo, ondo non a posLa di raggiono, na por inpoLo di noLLaroo luno procoda a l'aziono, na dal nodosino giorno do l'anno passaLo coninciai a consulLar onLro di no quol LanLo cho dovovo ossoguiro in quosLo giorno od ora. Dopo pranso, dunquo, porcho lo novo LrisLo non cosLuno d'apporLarlo a sLonaco diggiuno, all'inproviso, porcho so nolLo bono cho non coss cono alla losLa soloLo convonir volonLiori al consoglio, il qualo inLonsissinanonLo da nolLi di voi luggiLo: nonLro chi lo Lono por non larsi di nonici, chi por incorLozza di chi vinco o di chi pordo, chi por Linoro ch'il suo consoglio non sia Lra disproggiaLi, chi por dispoLLo por quol cho il suo paroro Lal volLa non sLaLo approvaLo, chi por nosLrarsi nouLralo nollo causo progiudicioso o do l'una o do l'alLra parLo, chi por non avor occasiono d'aggravarsi la conscionza: chi por una, chi por un'alLra causa. 5 r vi ricordo, o lraLolli o ligli, cho a quolli, ai quali il laLo ha daLo di possor gusLaro l'anbrosia o bovoro il noLLaro o godor il grado dolla naosLado, ingionLo ancora di conporLar LuLLo gravozzo cho quolla apporLa soco. Il diadona, la niLra, la corona, sonza aggravarla, non onorano la LosLa, il nanLo rogalo od il scoLLro non adornano sonza inpacciar il corpo. VoloLo saporo porcho io a cio abbia inpiogaLo il giorno di losLa, o spocialnonLo Lalo qualo la prosonLo` Paro a voi, dunquo, paro a voi cho sia dogno giorno di losLa quosLo` I crodoLo voi cho quosLo non dovo ossoro il pi Lragico giorno di LuLLo l'anno` Chi di voi, dopo ch'arr bon ponsaLo, non giudicar cosa viLuporosissina di colobrar la 25 connonorazion do la viLLoria conLra gli giganLi a Lonpo cho da gli sorgi do la Lorra siano disproggiaLi o viliposi` h cho avosso piaciuLo a l'onnipoLonLo irrolragabil laLo, cho allora lussono sLaLi discacciaLi dal ciolo, quando la nosLra roLLa por la digniL o virL di nonici non ora viLuporosa LanLo, porcho oggi siano nol ciolo poggio cho so non vi lussono, poggio cho so no lussono sLaLi discacciaLi, aLLoso cho quol Linor di noi, cho no rondoa LanLo gloriosi, sponLo, la gran ripuLaziono do la naosL, providonza o giusLizia nosLra cassa, o quol cho poggio, non abbiano laculL o lorza di riparar al nosLro nalo, di vondicar lo nosLro onLo, porcho la giusLizia con la qualo il laLo govorna gli govornaLori dol nondo, no ha a laLLo LolLa quolla auLoriL o poLosL la qualo abbiano LanLo nalo adoporaLa, discoporLi o nudaLi avanLi gli occhi di norLali o laLLigli nanilosLi i nosLri viLuporii, o la cho il ciolo nodosino con coss chiara ovidonza, cono chiaro od ovidonLi son lo sLollo, ronda LosLinonianza do nislaLLi nosLri. Porcho vi si vodono aporLo gli lruLLi, lo roliquio, gli riporLi, lo voci, lo scriLLuro, lo isLorio di nosLri adulLorii, incosLi, lornicazioni, iro, sdogni, rapino od alLro iniquiLadi o doliLLi, o cho por pronio di orrori abbiano laLLo naggiori orrori, inalzando al ciolo i Lrionli do vizii o sodio do scoloragini, lasciando bandiLo, sopolLo o nogloLLo no l'inlorno lo virLudi o la giusLizia. 6 I por coninciaro da coso ninori, cono da poccaLi voniali: porcho solo il DolLaLon, dico quol Lriangolo, ha oLLonuLo quaLLro sLollo approsso il capo di Modusa, soLLo lo naLicho di /ndronoda o sopra lo corna dol MonLono` por lar vodoro la parzialiL, cho si Lrova Lra gli doi. Cho la il Dollino, gionLo al Capricorno da la parLo soLLonLrionalo, inpadroniLo di quindoci sLollo` vi , a lino cho si possa conLonplar la assunpziono di colui, cho sLaLo buon sanzalo, por non dir rulliano, Lra NoLLuno od /nliLriLo. Porcho lo soLLo liglio d'/LlanLo soprasiodono approsso il collo dol bianco Toro` por ossorsi, con losa naosL di noi alLri doi, vanLaLo il padro di avor sosLonuLi noi od il ciolo ruinanLo, o pur por avor in cho nosLrar la sua loggorozza i nuni, cho vi l'han condoLLo. Porcho Ciunono ha ornaLo il Cranchio di novo sLollo, sonza lo quaLLro alLro circonsLanLi cho non lanno inagino` solo por un capriccio, porcho lorlico il Lallono ad /lcido a Lonpo cho conbaLLova con quol giganLono. Chi ni sapr dar alLra caggiono cho il sonplico od irrazional docroLo do' supori, porcho il SorponLauro, doLLo da noi Croci liulco, oLLiono con la sua colobrina il canpo di LronLasoi sLollo` Qual gravo od opporLuna caggiono la al SagiLLario usurparsi LronLa od una sLolla` porcho lu liglio di Iuschonia, la qualo lu nuLriccia o baila do lo Muso. Porcho non pi LosLo a la nadro` porcho lui olLro soppo ballaro o lar i giuochi do lo bagaLLollo. /quario porcho ha quaranLa cinquo sLollo approsso il Capricorno` lorso, porcho salvo la liglia di Vonoro IacoLo nol sLagno` Porcho non alLri, a gli quali noi doi siano LanLo ubligaLi, cho sono sopolLi in Lorra, na pi LosLo cosLui, ch'ha laLLo un sorviggio indogno di LanLa riconponsa, sLaLo concoduLo quol spacio` porcho coss ha piaciuLo a Vonoro.
7 Cli Posci, boncho noriLino qualcho norcodo por avor dal liuno IulraLo cacciaLo quoll'ovo, cho, covaLo da la colonba, ischiuso la nisoricordia do la doa di Palo, LuLLa volLa paionvi soggoLLi d'oLLonir l'ornanonLo di LronLaquaLLro sLollo, 26 sonza alLro quaLLro circosLanLi, od abiLaro luor do l'acqui nolla rogion pi nobilo dol ciolo` Cho la riono, LuLLo arnaLo a scrinir solo, con lo spalancaLo braccia, inpiasLraLo di LronL'oLLo sLollo, no la laLiLudino ausLralo vorso il Tauro` vi sLa por sonplico capriccio di NoLLuno, a cui non ha basLaLo di privilogiarlo su l'acqui, dovo ha il suo logiLino inporio, na olLro, luor dol suo paLrinonio, si vuol con s poco proposiLo provaloro. Ia Iopro, il Cano o la Cagnolina sapoLo ch'hanno quaranLaLro sLollo no la parLo noridionalo, non por alLro, cho por duo o Lro lrascario non ninori cho quolla, cho vi la ossoro approsso la Idra, la Tassa od il Corvo, cho oLLognono quaranL'od una sLolla, por nonoria di quol, cho nandro una volLa gli doi il Corvo a prondor l'acqua da boro, il qual por il canino voddo un lico, ch'avoa lo licho o gli lichi (porcho l'uno o l'alLro gono approvaLo da grannaLici, diLo cono vi piaco): por gola quoll'ucollo aspoLLo cho lussoro naLuri, do quali al lino ossondosi pasciuLo, si ricordo do l'acqua, ando por onpir la lancolla, voddovi il dragono, abbo paura, o riLorno con la giarra voLa agli doi. Ii quali, por lar chiaro quanLo hanno bon inpiogaLo l'ingogno od il ponsioro, hanno doscriLLa in ciolo quosLa isLoria di s gonLilo od acconodaLo sorviLoro. VodoLo quanLo bono abbiano sposo il Lonpo, l'inchiosLro o la carLa. Ia Corona ausLrina, cho soLLo l'arco o piodi di SagiLLario si vodo ornaLa di Lrodoci Lopacii luconLi, chi l'ha prodosLinaLa ad ossoro oLornanonLo sonza LosLa` Cho bol vodoro voloLo voi cho sia di quol posco Nozio, soLLo gli piodi d'/quario o Capricorno, disLinLo in dodici luni, con soi alLri cho gli sono in circa` Do l'/lLaro, o Lurribulo o lano o sacrario, cono voglian diro, io non parlo, porcho gianai li convonno coss bono d'ossoro in ciolo, so non ora, cho quasi non ha dovo ossoro in Lorra, ora vi sLa bono, cono una roliquia, o pur cono una Lavola dolla sonnorsa navo do la roligion o colLo di noi. 8 Dol Capricorno non dico nulla, porcho ni par dignissino d'oLLonoro il ciolo, por avorno laLLo LanLo bonolicio, insognandoci la ricoLLa, con cui poLossino voncoro il PiLono, porcho bisognava, cho gli doi si Lraslornassoro in bosLio, so volovano avor onor di quolla guorra: o no ha donaLa doLLrina, lacondoci saporo cho non si puo nanLonor suporioro chi non si sa lar bosLia. Non parlo do la Vorgino, porcho, por consorvar la sua vorginiL, in nossun loco sLa sicura so non in ciolo, avondo da qua un Ioono o da l un Scorpiono por sua guardia. Ia povorina luggiLa da Lorra, porcho l'occossiva libidino do lo donno, lo quali, quanLo pi son progno, LanLo pi sogliono appoLoro il coiLo, la cho non sia sicura di non ossor conLaninaLa, anco so si Lrovasso nol vonLro do la nadro, poro goda i suoi vinLisoi carbuncoli con quolli alLri soi, cho li sono aLLorno. Circa l'inLonoraLa naosL di quo' doi /sini cho lucono nol spacio di Cancro, non oso diro, porcho di quosLi nassinanonLo por driLLo o por raggiono il rogno dol ciolo: cono con nolLo ollicacissino raggioni alLro volLo ni propono di nosLrarvi, porcho di LanLa naLoria non ardisco parlaro por nodo di passaggio. Ma di quosLo sol ni doglio o ni lanonLo assai, cho quosLi divini aninali siono sLaLi s avaranonLo LraLLaLi, non lacondogli ossoro, cono in casa propria, na noll'ospizio di quol roLrogrado aninalo aquaLico, o non nunorandoli pi cho do la nisoria di duo sLollo, donandono una a l'uno o l'alLra all'alLro, o quollo non naggiori cho do la quarLa grandozza. 27 9 Do l'/lLaro, dunquo, Capricorno, Vorgino od /sini (boncho prondo a dispiacoro ch'ad alcuni di quosLi non ossondo lor LraLLaLi socondo la digniL, in loco di ossoro laLLo onoro, lorso gli sLaLo laLLa ingiuria) or al prosonLo non voglio dolinir cosa alcuna, na Lorno a gli alLri supposiLi, cho vanno por la nodosina bilancia con gli sopradoLLi. 1O Non voloLo voi cho nurnurino gli alLri liuni, cho sono in Lorra, por il LorLo cho gli vion laLLo` /LLoso cho, qual raggion vuolo cho pi LosLo l'Iridano dovo avor lo suo LronLa o quaLLro lucciolo, cho si voggono ciLra od olLro il Lropico di Capricorno, pi LosLo cho LanLi alLri non nono dogni o grandi, od alLri pi dogni o naggiori` PonsaLo cho basLa diro cho lo sorollo di IoLono v'abbiano la sLanza` lorso voloLo cho vogna colobraLo, porcho ivi por nia nano caddo il lulninaLo liglio d'/pollo, por avor il padro abusaLo dol suo ullicio, grado od auLoriLado` Porcho il cavallo di BollorolonLo nonLaLo ad invosLirsi do vinLi sLollo in ciolo, ossondo cho sLa sopolLo in Lorra il suo cavalcaLoro` / cho proposiLo quolla saoLLa, cho por il splondor di cinquo sLollo, cho Liono inchiodaLo, luco prossina a l'/quila o Dollino` CorLo, cho so gli la gran LorLo cho non sLia vicina al SagiLLario a lin cho so no possa sorviro, quando arr LiraLo quolla cho Liono in punLa, o pur non appaia in parLo dovo possa rondoro qualcho raggion di so. /prosso brano inLondoro, Lra il spoglio dol Ioono o la LosLa di quol bianco o dolco Cigno, cho la quolla lira laLLa di corna di buo in lorna di LosLugino` Vorroi saporo, so la vi dinoro por onor do la LosLugino, o do lo corna, o do la lira, o pur porcho ognun voda la nasLria di Morcurio cho l'ha laLLa, por LosLinonio do la sua dissoluLa o vana iaLLanzia` 11 Icco, o doi, l'opro nosLro, occo lo ogrogio nosLro nanilaLLuro, con lo quali no rondono onoraLi al ciolo! VodoLo cho bollo labricho, non nolLo dissinili a quollo cho sogliono lar gli lanciulli, quando conLraLLano la luLa, la pasLa, lo niscuglio, lo lrascho o losLucho, LonLando d'iniLaro l'opro di naggiori! PonsaLo, cho non doviano rondor raggiono o conLo di quosLo` PossoLo porsuadorvi, chodo l'opro ocioso sarrono nono richiosLi, inLorrogaLi, giudicaLi o condannaLi, cho doll'ocioso paroli` Ia doa CiusLizia, la doa Tonporanza, la doa ConsLanza, la doa IiboraliLado, la doa Pazionza, la doa VoriLado, la doa Mnonosino, la doa Solia o LanLo alLro doo o doi vanno bandiLi non solo dal ciolo, na od olLro da la Lorra, od in loco loro o no gli oninonLi palaggi, odilicaLi da l'alLa Providonza por rosidonza loro, vi si voggono dollini, capro, corvi, sorponLi od alLro sporcario, loviLadi, capricci o logorozzo. So vi par quosLa cosa inconvonionLo, o no Locca il rinorso do la conscionza por il bono cho non abbian laLLo, quanLo pi dovoLo noco considoraro cho doviano ossor punLi o LraliLLi por lo gravissino scoloraggini o doliLLi, cho conossi avondono, non solanonLo non no siano riponLiLi od onondaLi, na olLro no abbiano colobraLi Lrionli o drizzaLi cono Lroloi, non in un lano labilo o ruinoso, non in Lonpio LorrosLro, na nol ciolo o nollo sLollo oLorno. Si puo paLiro, o doi, o lacilnonLo si condona a gli orrori, cho son por lragiliL, o por non nolLo giudiciosa loviL, na qual nisoricordia, qual pioLaLo puo rivolLarsi a quolli, cho son connossi da color cho, ossondono posLi prosidonLi nolla giusLizia, in norcodo di crininalissini orrori, conLribuiscono naggiori orrori con onoraro, proniar od ossalLar al ciolo gli doliLLi insiono con 28 gli dolinquonLi` Por qual grando o virLuoso laLLo Porsoo av'oLLonuLo vinLosoi sLollo` Por avor con gli Lalari o scudo di crisLallo, cho lo rondova invisibilo, in sorviggio do l'inluriaLa Minorva annazzaLo lo Corgoni cho dornivano, o prosonLaLogli il capo di Modusa. I non ha basLaLo cho vi lusso lui, na por lunga o colobro nonoria bisognava cho vi conparisso la noglio /ndronoda con lo suo vinLiLro, il suo gonoro Coloo con lo suo Lrodoci, cho osposo la liglia innoconLo alla bocca dol CoLo por capriccio di NoLLuno, adiraLo solanonLo porcho la sua nadro Cassiopoa ponsava ossoro pi bolla cho lo Noroidi. I poro anco la nadro vi si vodo rosidonLo in caLodra, ornaLa di Lrodoci alLro sLollo no' conlini do l'/rLico circolo. Quol padro di agnolli con la lana d'oro, con lo suo dioco od oLLo sLollo sonza l'alLro soLLo circonsLanLi, cho la balando sul punLo oquinozialo` I lorso ivi por prodicar la pazzia o sciocchozza dol ro di Colchi, l'inpudicizia di Modoa, la libidinosa LonoriLado di Ciasono o l'iniqua providonza di noi alLri` Quo' doi lanciulli, cho nol signiloro succodono al Toro, conprosi da dioco o oLLo sLollo, sonza alLro soLLo circonsLanLi inlorni, cho nosLrano di buono o di bollo in quolla sacra sodia, occoLLo cho il rociproco anoro di doi bardassi` Por qual raggiono il Scorpiono oLLiono il pronio di vonLi od una sLollo, sonza lo oLLo cho son no lo cholo, o lo novo cho sono circa lui, o Lro alLro inlorni` Por pronio d'un onicidio ordinaLo dalla loggorozza od invidia di Diana, cho gli loco uccidoro l'onulo cacciaLor riono. SapoLo bono cho Chirono con la sua bosLia oLLiono nolla ausLralo laLiLudino dol ciolo sossanLa o soi sLollo por ossor sLaLo podanLo di quol liglio, cho nacquo dal sLupro di Poloo o.ToLi. 12 SapoLo cho la corona di /riadna, nolla qualo risplondono oLLo sLollo, od colobraLa l, avanLi il poLLo di BooLo o lo spiro do l'anguo, non v' so non in connonoraziono porpoLua dol disordinaLo anor dol padro Iiboro, cho s'inbraccio la liglia dol ro di CroLa, rigoLLaLa dal suo sLupraLor Tosoo. 13 Quol Ioono, cho nol coro porLa il basilisco, o cho oLLiono il canpo di LronLa o cinquo sLollo, cho la conLinuo al Cancro` Ivi lorso por ossor gionLo a quol suo conniliLono o suo consorvo do l'iraLa Ciunono, cho lo apparocchio vasLaLoro dol Cloonoo paoso, a lino cho, a nal grado di quollo, aspoLasso l'advoninonLo dol sLronuo /lcido` Ircolo inviLLo, laborioso nio liglio, cho col suo spoglio di loono o la sua nazza par cho si dilonda lo vinLi od oLLo sLollo, quali con pi cho nai alLri abbia laLLo LanLi gosLi oroici s'ha noriLaLo, puro, a diro il voro, non ni par convonionLo cho Logna quol loco, ondo il suo gono pono avanLi gli occhi dolla giusLizia il LorLo laLLo al nodo coniugalo dolla nia Ciunono por no o por la pollico Mogara, nadro di lui. Ia navo di /rgo, nolla qualo sono inchiodaLo quaranLacinquo risplondonLi sLollo, no l'anpio spacio vicino al circolo /nLarLico, ovi ad alLro lino cho por oLornizaro la nonoria dol grando orroro cho connoso la saggia Minorva, cho nodianLo quolla insLiLu gli prini piraLi a lino cho, non nono cho la Lorra, avosso gli suoi sollociLi prodaLori il naro` I por Lornar l dovo s'inLondo la cinLura dol ciolo, porcho quol Bovo, vorso il principio dol zodiaco, oLLiono LronLa o duo chiaro sLollo, sonza quolla ch' nolla punLa dol corno soLLonLrionalo, od undoci alLro cho son chianaLo inlorni` Por cio cho quol Ciovo (oin!) cho rubbo la liglia ad /gonoro, la sorolla a Cadno. Cho /quila quolla cho nol lirnanonLo s'usurpa l'aLrio di quindoci sLollo, olLro SagiLLario, 29 vorso il polo` Iasso, quol Ciovo cho ivi colobra il Lrionlo dol rapiLo Caninodo o di quollo viLLorioso lianno od anori. Quolla rsa, quolla rsa, o doi, porcho nolla pi bolla od oninonLo parLo dol nondo, cono in una alLa spocola, cono in una pi aprica piazza o pi colobro spoLLacolo, cho no l'univorso prosonLar si possa a gli occhi nosLri, sLaLa nossa` Iorso a lino cho non sia occhio, cho non voda l'incondio ch'assalso il padro do gli doi approsso l'incondio do la Lorra por il carro di IoLonLo, quando in quol nonLro ch'andavo guardando lo ruino di quol luoco, o riparando a quollo con richianaro i liuni cho Linidi o lugaci orano risLroLLi a lo cavorno, o cio olloLLuando nol nio diloLLo /rcadio paoso: occo, alLro luoco n'accoso il poLLo, cho dal splondor dol volLo do la vorgino Nonacrina procodondo, passonni por gli occhi, scorsoni nol coro, scaldonni l'ossa o ponoLronni donLro lo nidolla, di sorLo cho non lu acqua no ronodio cho poLosso dar soccorso o rolrigorio all'incondio nio. In quosLo loco lu il sLralo cho ni Lralisso il coro, il laccio cho ni logo l'alna, o l'arLiglio cho ni Lolso a no o dionni in proda alla bolL di loi. Connosi il sacrilogo sLupro, violai la conpagnia di Diana o lui a la nia lidolissina consorLo ingiurioso, por la qualo in lorna o spocio d'una rsa prosonLandoniso la bruLLura dol lodo occosso nio, LanLo si nanca cho da quolla aboninovol visLa io concoposso orroro, cho s bollo ni parvo quol nodosino nosLro o s ni soprapiacquo, cho volsi ch'il suo vivo riLraLLo lusso ossalLaLo nol pi alLo o nagnilico siLo do l'archiLoLLo dol ciolo: quoll'orroro, quolla bruLLozza, quoll'orribil nacchia cho sdogna od abonina lavar l'acqua do l'coano, cho ToLi, por Lona di conLaninar l'ondo suo, non vuol cho punLo s'avicino vorso la sua sLanza, DicLinna l'ha vioLaLo l'ingrosso di suoi dosorLi por Lona di prolanar il sacro suo collogio, o por la nodosina caggiono gli niogano i liuni lo Noroidi o Ninlo. 14 Io, nisoro poccaLoro, dico la nia colpa, dico la nia gravissina colpa, in conspoLLo do l'inLonoraLa absoluLa giusLizia, o vosLro, cho sin al prosonLo ho nolLo gravononLo poccaLo, o por il nal ossonpio ho porgiuLa ancor a voi pornissiono o laculL di lar il sinilo, o con quosLo conlosso cho dognanonLo io insiono con voi siano incorsi il sdogno dol laLo, cho non no la pi ossoro riconosciuLi por doi, o nonLro abbiano a lo sporcario do la Lorra concoduLo il ciolo, ha disponsaLo ch'a noi lussoro cassi gli Lonpii, inagini o sLaLuo, ch'avovano in Lorra, a lino cho dognanonLo da alLo vognano doprossi quolli, quali indognanonLo han nosso in alLo lo coso vili o basso. 15 in, doi, cho lacciano` cho ponsiano` cho induggiano` /bbiano provaricaLo, siano sLaLi porsovoranLi no gli orrori, o voggiano la pona gionLa o conLinuaLa con l'orroro. Provodono, dunquo, provodono a' casi nosLri, porcho, cono il laLo no ha nogaLo il non possor cadoro, coss no ha concoduLo il possoro risorgoro, poro cono siano sLaLi pronLi al cascaro, coss anco siano apparocchiaLi a rinoLLorci su gli piodi. Da quolla pona nolla qualo nodianLo l'orroro siano incorsi, o poggior dolla qualo no poLrobo sopravoniro, nodianLo la riparaziono, cho sLa nollo nosLro nani, poLrono sonza dilliculLado usciro. Por la caLona do gli orrori siano avinLi, por la nano dolla giusLizia no disciogliano. Dovo la nosLra loviL no ha doprinuLi, indi bisogna cho la graviL no inalzo. ConvorLianoci alla giusLizia, dalla qualo ossondo noi allonLanaLi, siano 30 allonLanaLi da noi sLossi, di sorLo cho non siano pi doi, non siano pi noi. RiLorniano dunquo a quolla, so vogliano riLornaro a noi. 16 I'ordino o naniora di lar quosLo riparanonLo cho prina Logliano da lo nosLro spalli la griovo sona d'orrori cho no LraLLiono, rinoviano d'avanLi gli nosLri occhi il volo do la poca considoraziono, cho no inpaccia, isgonbrano dal coro la propria alloziono, cho no riLarda, giLLiano da noi LuLLi quo' vani ponsiori cho no aggravano, adaLLianoci a donoliro lo nachino di orrori od odilicii di porvorsiLado cho inpodiscono la sLrada od occupano il canino, cassiano od annulliano, quanLo possibil lia, gli Lrionli o Lroloi di nosLri lacinorosi gosLi, a lino cho appaia nol Lribunal dolla giusLizia voraco ponLinonLo di connossi orrori. Su, su, o doi, Lolgansi dal ciolo quosLo larvo, sLaLuo, liguro, inagini, riLraLLi, procossi od isLorio do nosLro avarizio, libidini, lurLi, sdogni, dispoLLi od onLo. Cho passo, cho passo quosLa noLLo aLra o losca di nosLri orrori, porcho la vaga aurora dol novo giorno do la giusLizia no inviLa, o disponianoci di naniora Lalo al solo, ch' por usciro, cho non no discuopra coss cono siano innondi. Bisogna nondaro o rondorci bolli, non solanonLo noi, na anco lo nosLro sLanzo o gli nosLri LoLLi lia nosLioro cho siono puliLi o noLLi: doviano inLorioro- od osLoriornonLo ripurgarci. Disponianoci, dico, prina nol ciolo cho inLolloLLualnonLo donLro di noi, o poi in quosLo sonsibilo cho corporalnonLo si prosonLa a gli occhi. Togliono via dal ciolo do l'anino nosLro l'rsa dolla dillorniL, la SaoLLa do la doLraziono, l'Iquicolo do la loggorozza, il Cano do la nurnuraziono, la Canicola do l'adulaziono. Bandiscasi da noi l'Ircolo do la violonza, la Iira do la congiuraziono, il Triangolo do l'inpioL, il BooLo do l'inconsLanza, il Coloo do la durozza. Iungi da noi il Drago do l'invidia, il Cigno do l'inprudonza, la Cassiopoa do la vaniL, l'/ndronoda do la dosidia, il Porsoo dolla vana sollociLudino. Scacciano l'liulco do la naldiziono, l'/quila do l'arroganza, il Dollino do la libidino, il Cavallo do l'inpacionza, l'Idra do la concupisconza. Togliono da noi il CoLo do l'ingordiggia, l'riono do la liorozza, il Iiuno do lo suporlluiLadi, la Corgono do l'ignoranza, la Iopro dol vano Linoro. Non no sia olLro donLro il poLLo l'/rgonavo do l'avarizia, la Tazza do l'insobrioL, la Iibra do l'iniquiL, il Cancro dol nal rogrosso, il Capricorno do la docopziono. Non lia cho no s'avicino il Scorpio do la lrodo, il ConLauro do la aninalo alloziono, l'/lLaro do la suporsLiziono, la Corona do la suporbia, il Posco do l'indogno silonzio. Con quosLi caggiano gli Conini do la nala laniliariLado, il Toro do la cura di coso basso, l'/rioLo do l'inconsidoraziono, il Ioono do la Tirannia, l'/quario do la dissoluziono, la Vorgino do l'inlruLLuosa convorsaziono, il SagiLLario do la doLraziono. So coss, o doi, purgarono la nosLra abiLaziono, so coss rondorono novo il nosLro ciolo, novo saranno lo cosLollazioni od inllussi, novo l'inprossioni, novo lorLuno, porcho da quosLo nondo suporioro pondo il LuLLo, o conLrarii olloLLi sono dopondonLi da causo conLrario. lolici, o voranonLo lorLunaLi noi, so larrono buona colonia dol nosLro anino o ponsioro! / chi do voi non piaco il prosonLo sLaLo, piaccia il prosonLo consoglio. So vogliano nuLar sLaLo, cangiano cosLuni. So vogliano cho quollo sia buono o noglioro, quosLi non siono sinili o poggiori. Purghiano l'inLorioro alloLLo, aLLoso cho da l'inlornaziono di quosLo nondo inLorno non sar dillicilo di lar 31 progrosso alla rilornaziono di quosLo sonsibilo od osLorno. Ia prina purgaziono, o doi, voggio cho la laLo, voggio cho l'avoLo laLLa, la vosLra doLorninaziono io la voggio, ho visLa la vosLra doLorninaziono, la laLLa, od subiLo laLLa, porcho la non soggoLLa a' conLraposi dol Lonpo. 17 r su, procodiano alla soconda purgaziono. QuosLa circa l'osLorno, corporoo, sonsibilo o locaLo. Poro bisogna cho vada con corLo discorso, succossiono od ordino, poro bisogna aspoLLaro, conlorir una cosa con l'alLra, conparar quosLa raggiono con quolla, prina cho doLorninaro, aLLoso cho circa lo coso corporali, cono in Lonpo la disposiziono, coss non puo ossoro, cono in uno insLanLo, l'ossocuziono. Iccovi dunquo il Lornino di Lro giorni, dovo non avoLo da docidoro o doLorninaro inlra di voi, so quosLa rilorna si dobba laro o non, porcho por ordinanza dol laLo, subiLo cho vi l'ho proposLa, insiono l'avoLo giudicaLa convonionLissina, nocossaria od oLLina, o non in sogno osLorioro, ligura od onbra, na roalnonLo od in voriL voggio il vosLro alloLLo, cono voi rociprocanonLo vodoLo il nio, o non non subiLo ch'io v'ho Locco l'orocchio col nio proponinonLo, voi col splondor dol consonLinonLo vosLro n'avoLo Locchi gli occhi. RosLa dunquo cho ponsiaLo o conloriLo inlra di voi circa la naniora, con cui s'ha da provodoro a quosLo coso cho si Logliono dal ciolo, por lo quali lia nosLioro procacciaro od ordinar alLri paosi o sLanzo, od olLro, cono s'hanno da onpiro quosLo sodio a lin cho il ciolo non rinagna dosorLo, na nogliornonLo colLo od abiLaLo cho prina. PassaLi cho saranno gli Lro giorni, vorroLo pronodiLaLi in nia prosonza circa loco por loco o cosa por cosa, accio cho, non sonza ogni possibilo discussiono, convoniano il quarLo giorno a doLorninaro o pronunziar la lorna di quosLa colonia. Ho doLLo. 18 Coss, o Saulino, il padro Ciovo Locco l'orocchio, accoso il spirLo o connosso il coro dol SonaLo o Popolo colosLo, cho lui nodosino aporLanonLo no' volLi o gosLi s'accorso, nonLro orava, cho nolla nonLo loro ora conchiuso o doLorninaLo quol LanLo cho da lui lor vonia proposLo. /vondo dunquo laLLa la ulLina clausola od inposLo silonzio al suo diro il gran PaLriarca dogli doi, LuLLi con una voco o con un Luono dissoro: - MolLo volonLiori, o Ciovo, consonLono d'olloLLuar quol LanLo cho Lu hai proposLo o voranonLo ha prodosLinaLo il laLo. - Qua succoso il lroniLo do la nolLiLudino, qua apparondo sogno d'una lioLa risoluziono, l d'un volonLoroso ossoquio, qua d'un dubio, l d'un ponsioro, qua un applauso, l un scrollar di LosLa di qualcho inLorossaLo, ivi una spocio di visLa, o quivi un'alLra, sin LanLo cho, gionLa l'ora di cona, chi da quosLo laLo si roLiro, o chi da quoll'alLro. 19 \ S/UI.\ Coso di non poco nononLo, o Solia!
32 DIaI. 1, parte 3
Terza parte deI prImo DIaIogo.
1 \ SII/\ VonuLo il quarLo giorno, od ossondo appunLo l'ora di nozo d, convonnoro di bol novo al consoglio gonoralo, dovo non solanonLo lu lociLo d'ossor prosonLi gli prolaLi nuni pi principali, na olLro LuLLi quolli alLri, ai quali concoduLo, cono por logo naLuralo, il ciolo. SodonLo dunquo il SonaLo o Popolo do gli doi, o con il consuoLo nodo ossondo nonLaLo sul solio di saliro inoraLo Ciovo, con quolla lorna di diadona o nanLo con cui solanonLo no gli sollonnissini concilii suol conpariro, rassoLLaLo il LuLLo, nossa in punLo d'aLLonzion la Lurba, od indiLLo alLo silonzio, di naniora cho gli congrogaLi sonbravano LanLo sLaLuo o LanLo piLLuro, si prosonLa in nozzo con gli suoi ordini, insogna o circonsLanzo il nio bol nuno Morcurio. I gionLo avanLi il conspoLLo dol gran padro, brovononLo annunzio, inLorproLo od osposo quol cho non ora a LuLLo il consoglio occolLo, na cho, por sorvar la lorna o docoro do sLaLuLi, bisogna pronunziaro. Cio cono gli doi orano pronLi od apparocchiaLi sonza sinulaziono o dolo, na con libora o sponLanoa volunLado, ad accoLLaro o ponoro in osocuziono LuLLo quollo cho por il prosonLo sinodo vorrobo conchiuso, sLaLuLo od ordinaLo. Il cho avondo doLLo, si volLo a gli circonsLanLi doi, o gli richioso cho con alzar la nano lacossoro aporLo o raLilicaLo quol LanLo ch'in nono loro avova osposLo in prosonza do l'alLiLonanLo. I coss lu laLLo. 2 /pprosso apro la bocca il nagno proLoparonLo, o lassi in coLal Lonoro udiro: - So gloriosa, o doi, lu la nosLra viLLoria conLra gli giganLi, cho in brovo spacio di Lonpo risorsoro conLra di noi, cho orano nonici sLraniori od aporLi, cho no conbaLLovano solo da l'linpo, o cho non possovano no LonLavano alLro cho do no procipiLar dal ciolo, quanLo pi gloriosa o dogna sar quolla di noi sLossi, li quali lunno conLra lor viLLoriosi` QuanLo pi dogna, dico, o gloriosa quolla di nosLri alloLLi, cho LanLo Lonpo han LrionlaLo di noi, cho sono nonici donosLici od inLorni cho no Lirannoggiano da ogni laLo, o cho no hanno LrabalsaLi o snossi da noi sLossi` 3 So dunquo di losLa dogno no ha parso quol giorno cho no parLor viLLoria Lalo di qualo il lruLLo in un nononLo disparvo, quanLo pi losLivo dov'ossoro quosLo di cui la lruLLuosa gloria sar oviLorna por gli socoli luLuri` SoguiLo, dunquo, d'ossoro losLivo il giorno do la viLLoria, na da quol cho si dicova do la viLLoria do giganLi, dicasi do la viLLoria do gli Doi, porcho in osso abbiano vinLi noi nodosini. InsLiLuiscasi olLro losLivo il giorno prosonLo nol qualo si ripurga il ciolo, o quosLo sia pi sollonno a noi, cho abbia nai possuLo ossoro a gli Igizii la Lrasnigraziono dol popolo loproso, od a gli Ibroi il LransiLo dalla Babilonica caLLiviLado. ggi il norbo, la posLo, la lopra si bandisco dal ciolo a gli dosorLi, oggi vion roLLa quolla caLona di doliLLi o lracassaLo il coppo do gli orrori, cho no ubligano al casLigo oLorno. r dunquo, ossondo voi LuLLi di buona voglia por procodoro a quosLa rilorna, od avondo, cono inLondo, LuLLi pronodiLaLo il nodo con cui si dobba o possa voniro al laLLo, accio cho quosLo sodio non rinagnano 33 disabiLaLo, od agli LrasnigranLi siono ordinaLi luoghi convonionLi, io coninciaro a diro il nio paroro circa uno por uno, o prodoLLo cho sar quollo, so vi parr dogno d'ossoro approvaLo, diLolo, so vi sonbrar inconvonionLo, osplicaLovi, so vi par cho si possa lar noglio, dochiaraLolo, so da quollo si dovo Loglioro, diLo il vosLro paroro, so vi par cho vi si dovo aggiongoro, laLovi inLondoro, porcho ognuno ha plonaria liborL di proloriro il suo voLo, o chiunquo Laco, so inLondo allirnaro. - Qua assorsoro alquanLo LuLLi gli doi, o con quosLo sogno raLilicro la proposLa. 4 - Por dar, dunquo, principio o coninciar da capo, disso Ciovo, voggiano prina lo coso cho sono da la parLo boroalo, o provodiano circa quollo, o poi a nano a nano por ordino larono progrosso sin al lino. DiLo voi: cho vi paro, o cho giudicaLo di quolla rsa` - Cli doi, alli quali Loccavano lo prino voci, connosoro a Mono cho rispondosso, il qual disso: - Cran viLuporio, o Ciovo, o pi grando cho Lu nodosino possi riconoscoro, cho nol luogo dol ciolo pi colobro, l dovo PiLagora (cho inLoso il nondo avor lo braccia, ganbo, busLo o LosLa) disso ossoro la parLo suporior di quollo, alla qualo conLraposLo l'alLro osLrono cho dico ossoro l'inlina rogiono, iuxLa quollo cho canLo un PooLa di quolla soLLa: Hic vorLox nobis sonpor sublinis, aL illun
Sub podibus SLyx aLra vidoL nanosquo prolundi: l dovo gli narinaii si consulLano nogli dovii od incorLi canini dol naro, l vorso dovo alzano lo nani LuLLi gli LravagliaLi cho paLiscono LonposLo: l vorso dovo anbivano gli giganLi: l dovo la gonorazion liora di Bolo lacoa nonLaro la Lorro di Babollo: l dovo gli naghi dol spocchio caliboo corcano gli oracoli do Iloron, uno do' grandi principi do gli arcLici spiriLi: l dovo gli CabalisLi dicono cho Sanaolo volso inalzaro il solio por larsi assoniglianLo al prino alLiLonanLo, hai posLo quosLo bruLLo aninalaccio, il qualo, non con una occhiaLa, non con un rivolLaLo nusLaccio, non con qualcho inagino di nano, non con un piodo, non con alLra nono ignobil parLo dol corpo, na con una coda (cho conLra la naLura do l'orsina spocio volso Ciunono cho gli rinanosso aLLaccaLa dioLro), quasi cono un indico dogno di LanLo luogo, lai cho vogna a nosLrar a LuLLi LorrosLri, nariLini o colosLi conLonplaLori il polo nagnilico o cardino dol nondo. QuanLo, dunquo, lacosLi nalo do vi la inliccaro, LanLo larai bono di lovarnola, o vodi di larno inLondoro dovo la vuoi nandaro, o cho cosa vuoi ch'in suo loco succoda. - Vada, disso Ciovo, dovo a voi alLri paro o piaco, o a gli rsi d'InghilLorra, o a gli rsini o Cosarini di Rona, so voloLo cho sLia in ciLL a boll'aggio. - / gli clausLri di Bornosi voroi cho la lusso inpriggionaLa, disso Ciunono. - Non LanLo sdogno, nia noglio, roplico Ciovo, vada dovo si vuolo, purcho sia libora o lasco quol loco nol qualo, por ossoro la sodia pi oninonLo, voglio cho laccia la sua rosidonza la VoriLado, porcho l lo unghio do la doLraziono non arivano, il livoro do l'invidia non avolona, lo Lonobro do l'orroro non vi prolondano. Ivi sLar sLabilo o lorna, l non sar oxagiLaLa da lluLLi o da LonposLo, ivi sar sicura guida di quolli cho vanno orrando por quosLo LonposLoso polago d'orrori, od indi si nosLrar chiaro o Lorso spocchio di conLonplaziono. -Disso il padro 34 SaLurno: - Cho larrono di quolla rsa naggioro` Propona Mono. - I lui disso: - Vada, porcho la vocchia, por donna di conpagna di quolla ninoro giovanoLLa, o vodoLo cho non gli dovogna rolliana, il cho so accador, sia condannaLa ad sorvir a qualcho nondico, cho con andarla nosLrando o con larla cavalcaro da lanciulli od alLri sinili, por curar la lobro quarLana od alLro picciolo inlirniLadi, possa guadagnar da vivoro por lui o loi. -Dinanda MarLo: - Cho larrono di quol nosLro Draggonaccio, o Ciovo` - Dica Mono, - risposo il padro. I quollo: - Ia una disuLilo bosLia, o cho noglio norLa cho viva. Poro, so vi paro, nandianola no l'Ibornia, o in un'isola do l'rcadi a pascoro. Ma guardaLo bono, cho con la coda dubio cho non laccia qualcho ruina di sLollo con larlo procipiLar in naro. - Risposo /pollino: - Non dubiLar, o Mono: porcho ordinaro a qualcho Circo o Modoa, cho con quoi vorsi con gli quali si soppo addornonLaro quando ora guardiano do lo pona d'oro, adosso di nuovo insoporaLo sia LrasporLaLo pian pianino in Lorra. I non ni par cho dobba noriro, na si vada nosLrando ovunquo barbara bollozza: porcho lo pona d'oro saranno la bolLado, il drago sar la liorozza, Ciasono sar l'ananLo, l'incanLo ch'addornonLa il drago, sar cho Non s duro cor cho proponondo, Tonpo aspoLLando, piangondo od anando, I LalvolLa pagando, non si snuova: No s lroddo volor, cho non si scaldo. 5 Cho cosa vuoi cho succoda al suo luogo, o padro` - Ia prudonza, risposo Ciovo, la qualo dovo ossoro vicina alla VoriLado, porcho quosLa non dovo nanoggiarsi, novorsi od adoporarsi sonza quolla, o porcho l'una sonza la conpagnia do l'alLra non possibilo cho nai proliLLo o vogna onoraLa. - Bon provisLo, - dissoro i doi. Soggionso MarLo: - Quol Coloo, quando ora ro, nalanonLo soppo nonar lo braccia por aggrandir quol rogno cho la lorLuna gli porso. ra, non bono cho qua, in quol nodo cho la, spandondo di Lal sorLo lo braccia od allargando i passi, si laccia coss la piazza grando in ciolo. - I bono, dunquo, disso Ciovo, cho so gli dia da boro l'acqua di IoLo, a lin cho si disnonLicho, ponondo in oblio la Lorrona o colosLo possossiono, o rinasca un aninalo cho non abbia no ganbo no braccia. - Coss dovo ossoro, soggionsoro li doi: na cho in loco suo succoda la Solia, porcho la povorina dovo anch'olla parLicipar do gli lruLLi o lorLuno do la VoriLado, sua indissociabilo conpagna, con la qualo sonpro ha conunicaLo nollo angusLio, alllizioni, ingiurio o laLicho, olLro cho, so non cosLoi cho li coadninisLro, non so cono olla poLr ossoro nai gradiLa od onoraLa. - MolLo volonLiori, disso Ciovo, lo accordo, o vi consonLo o Doi, porcho ogni ordino o raggiono il vuolo, o nassino, porcho nalanonLo crodoroi avor roposLa quolla nol suo luogo sonza quosLa, od ivi non si poLrobo Lrovar conLonLa, lonLana dolla sua LanLo anaLa sorolla o diloLLa conpagna. 6 - Do l'/rcLolilaco, disso Diana, cho, s bon snalLaLo di sLollo, guida il carro, cho crodi, Mono, cho si dobba laro` - Risposo: - Por ossor lui quol /rcado, lruLLo di quol sacrilogo vonLro, o quol gonoroso parLo cho rondo LosLinonio ancora do gli orrondi lurLi dol gran padro nosLro, dovo parLirsi da qua: or provodoLo voi do la sua abiLaziono. -Disso /pollino: - Por ossor liglio di CalisLo, soguiLo la nadro! 35 - Soggionso Diana: - I porcho lu cacciaLoro d'orsi, soguiLo la nadro, con quosLo cho non gli licchi qualcho punLa di parLosana adosso. - /ggiunso Morcurio: - I porcho vodoLo, cho non sa lar alLro canino, vada pur sonpro guardando la nadro, la qualo so no dovria riLornaro all'IrinanLido solvo. - Coss sar noglio, disso Ciovo: o porcho la noschina lu violaLa por lorza, io voglio riparar al suo danno, da quol loco rinoLLondola, so coss piaco a Ciunono ancora, nolla sua prisLina bolla ligura. - Mi conLonLo, disso Ciunono, quando prina l'arroLo rinossa nol grado dolla sua vorginiL, o por consoquonza in grazia do Diana. - Non parliano pi di quosLo por ora, disso Ciovo, na voggiano cho cosa vogliano lar succodoro al luogo di cosLui. - Dopo laLLo nolLo o nolLo discussioni: - Ivi, sonLonzio Ciovo, succoda la Ioggo, porcho quosLa ancora nocossario cho sia in ciolo, aLLoso cho coss quosLa liglia dolla Solia colosLo o divina, cono quoll'alLra liglia do l'inlorioro, in cui quosLa Doa nanda il suo inllusso od irradia il splondor dol proprio luno, in quol nonLro cho va por gli dosorLi o luoghi soliLarii do la Lorra. - Bon disposLo, o Ciovo, disso Pallado, porcho non vora, no buona loggo quolla cho non ha por nadro la Solia, o por padro l'inLolloLLo razionalo, o poro l quosLa liglia non dovo sLar lungi da la sua nadro, od a lin cho da basso conLonplono gli uonini cono lo coso donno ossoro ordinaLo approso loro, si provoda qua in quosLa naniora, so coss piaco a Ciovo. /pprosso soguiLa la sodia dolla corona Boroalo, laLLa di saliro, arrichiLa di LanLi lucidi diananLi, o cho la quolla bollissina prospoLLiva con quaLLro o quaLLro, cho son oLLo, carbuncoli ardonLi. QuosLa, por ossor cosa laLLa a basso, LrasporLaLa da basso, ni par nolLo dogna d'ossor prosonLaLa a qualcho oroico proncipo, cho non no sia indogno, poro voda il nosLro padro, a chi nanco nono indognanonLo dovo ossoro prosonLaLa da noi. - Rinagna in ciolo, risposo Ciovo, aspoLLando il Lonpo, in cui dovr ossoro donaLa in pronio a quol luLuro inviLLo braccio, cho con la nazza od il luoco riporLar la LanLo branaLa quioLo alla nisora od inlolico Iuropa, liaccando gli LanLi capi di quosLo poggio cho Iornoo nosLro, cho con nolLilorno orosia spargo il laLal volono, cho a Lroppo lunghi passi sorpo por ogni parLo por lo vono di quolla. - /ggiunso Mono: - BasLar cho dono lino a quolla polLronosca soLLa di podanLi, cho sonza bon laro socondo la loggo divina o naLuralo, si sLinano o vogliono ossoro sLinaLi roligiosi graLi a' doi, o dicono cho il lar bono bono, il lar nalo nalo, na non por bon cho si laccia o nal cho non si laccia, si viono ad ossoro dogno o graLo a' doi, na por sporaro o crodoro socondo il caLochisno loro. VodoLo, doi, so si Lrovo nai ribaldaria pi aporLa di quosLa, cho da quoi soli non visLa, li quali non voggon nulla. 7 - CorLo, disso Morcurio, colui cho non conosco nulla lorlanLaria, non conosco quosLa ch' la nadro di LuLLo. Quando Ciovo isLosso o LuLLi noi insiono proponossino Lal paLLo a gli uonini, doronno ossoro pi aboninaLi cho la norLo, cono quoi cho, in grandissino progiudizio dol conviLLo unano, non siano sollociLi d'alLro, cho dolla vana gloria nosLra. - Il poggio , disso Mono, cho no inlanano, dicondo cho quosLa insLiLuziono do supori, o con quosLo cho biasnano gli olloLLi o lruLLi, noninandoli ancor con LiLulo di doloLLi o vizii. MonLro nossuno opora por ossi, od ossi oporano por nossuno (porcho non lanno alLra opra cho dir nalo do l'opro), Lra LanLo vivono do l'opro di quolli ch'hanno 36 oporaLo por alLri cho por ossi, o cho por alLri hanno insLiLuiLi Lonpii, capollo, xoni, ospiLali, collogii od univorsiLadi, ondo sono aporLi ladroni od occupaLori di boni orodiLarii d'alLri, li quali, so non son porloLLi, no coss buoni, cono donno, non saranno poro (cono sono ossi) porvorsi o porniciosi al nondo, na pi LosLo nocossarii alla ropublica, poriLi no lo scionzo spoculaLivo, sLudiosi do la noraliLado, sollociLi circa l'aunonLar il zolo o la cura di giovar l'un l'alLro, o nanLonor il conviLLo (a cui sono ordinaLo LuLLo loggi), proponondo corLi pronii a' bonolaLLori, o ninacciando corLi casLighi a' dolinquonLi. lLro, nonLro dicono ogni lor cura ossoro circa coso invisibili, lo quali no ossi, no alLri nai inLosoro, dicono ch'alla consocuzion di quollo basLa il solo dosLino, il qualo innuLabilo, nodianLo corLi alloLLi inLoriori o lanLasio, do quali nassinanonLo gli doi si pascano. - Poro, disso Morcurio, non gli dovo dar lasLidio, no occiLar il zolo, cho alcuni crodono lo oporo ossoro nocossario, porcho LanLo il dosLino di quolli, quanLo il dosLino loro cho crodono il conLrario, prolisso, o non si cangia porcho il lor crodoro o non crodoro si cangio, o sia d'una od un'alLra naniora. I por la nodosina caggiono ossi non donno ossoro nolosLi a color cho non gli crodono, o cho lo sLinano scoloraLissini, porcho non por quosLo cho gli vognono a crodoro o sLinarli uonini da bono, cangiaranno dosLino. lLro cho, socondo la lor doLLrina, non in liborL do l'olozion loro di nuLarsi a quosLa lodo. Ma gli alLri cho crodono il conLrario, possono giuridicanonLo, socondo la lor conscionza, non solanonLo ossoro a lor nolosLi, na, olLro, sLinar gran sacrilicio a gli doi o bonolicio al nondo di porsoguiLarli, annazzarlo o spongorli da la Lorra, porcho son poggiori cho li bruchi o lo locusLo sLorili o quollo arpio lo quali non opravano nulla di buono, na solanonLo quo' boni cho non possoano voraro, sLrapazzavano od insporcavano con gli piodi, o lacoano inpodinonLo a quoi cho s'osorciLavano.. 8 - TuLLi quoi, ch'hanno giudicio naLuralo, disso /pollino, giudicano lo loggi buono, porcho hanno por scopo la praLLica, o quollo in conparaziono son nogliori, cho donano noglior occasiono a noglior praLLica: porcho do LuLLo loggi alLro son sLaLo donaLo da noi, alLro linLo da gli uonini, nassino por il conodo do l'unana viLa, o por cio cho alcuni non voggono il lruLLo do lor noriLi in quolla viLa, poro gli vion pronosso o posLo avanLi gli occhi do l'alLra viLa il bono o nalo, pronio o casLigo, socondo lo lor opro. Do LuLLi quanLi, dunquo, cho divorsanonLo crodono od insognano, disso /pollo, quosLi soli son noriLovoli d'ossor porsoguiLaLi dal ciolo o da la Lorra, od osLorninaLi cono posLo dol nondo, o non son pi dogni di nisoricordia cho gli lupi, orsi o sorponLi, nol spongor do quali consisLo opra noriLoria o dogna: anzi LanLo inconparabilnonLo noriLar pi chi lo Loglior, quanLo posLilonza o ruina naggioro apporLano quosLi cho quolli. Poro bon spocilico Mono, cho la Corona ausLralo a colui nassino si dovo, il qualo disposLo dal laLo a Loglioro quosLa loLida sporcaria dol nondo. 9 - Bono, disso Ciovo, coss voglio, coss doLornino, cho sia disponsaLa quosLa corona, cono raggionovolnonLo Morcurio, Mono od /pollino hanno proposLo, o voi alLri consonLiLo. QuosLa posLilonza, por ossoro cosa violonLa o conLra ogni loggo o naLura, corLo non poLr nolLo duraro, cono possoLo accorgorvi, ch'hanno cosLoro il lor dosLino o laLo nonicissino, porcho nai crobbo il nunoro di quosLi, 37 so non a lino di lar pi nunorosa ruina. - I bon dogno pronio, disso SaLurno, la corona por colui, cho lo Loglior via, na a quosLi porvorsi picciola od inproporzionaLa pona, cho siono solanonLo sponLi dalla convorsazion do gli uonini: poro ni par olLro giusLo cho, lasciaLo ch'aranno quol corpo, approsso, por nolLi lusLri o por pi conLinaia d'anni, da corpo in corpo Lrasnigrando por divorso vico o volLo, so no vadano ad abiLar in porci, cho sono gli pi polLroni aninali dol nondo, o voro siono osLrocho narino aLLaccaLo ai scogli. 1O - Ia giusLizia, disso Morcurio, vuolo il conLrario. Mi par giusLo, cho por pona do l'ocio sia daLa la laLica. Poro sar noglio, cho vadano in asini, dovo riLognano la ignoranza o si dispogliano do l'ocio, od in quol supposiLo, in norco di conLinuo lavoro, abbiano poco liono o paglia por cibo, o nolLo basLonaLo por guidardono. - QuosLo paroro approvro LuLLi gli Doi insiono. /llora sonLonzio Ciovo, cho la corona sia oLorna di colui cho gli ar donaLa l'ulLina scossa, od ossi por Lronilia anni da asini sonpro vadano nigrando in asini. SonLonzio olLro, cho in loco di quolla corona parLicolaro succodosso la idoalo o conunicabilo in inliniLo, porcho da quolla possano ossoro susciLaLo inliniLo corono, cono da una lanpado accosa sonza sua dininuziono, o sonza sconarsi punLo di virLudo od ollicacia, so no accondono inliniLo alLro. Con la qual corona inLoso cho lusso aggionLa la spada idoalo, la qualo sinilnonLo ha pi voro ossoro cho qualsivoglia parLicolaro, sussisLonLo inlra gli liniLi dollo naLurali oporazioni. Por la qual spada o corona inLondo Ciovo il giudicio univorsalo, por cui nol nondo ogniuno vogna proniaLo o casLigaLo, socondo la nisura do gli noriLi o doliLLi. /pprovro nolLo quosLa provisiono LuLLi gli doi, por quol cho conviono cho alla Ioggo abbia la sodia vicina il Ciudicio, porcho quosLo si dovo govornar por quolla, o quolla dovo osorciLarsi por quosLo, quosLo dovo ossoguiro, o quolla doLLaro, in quolla ha da consisLoro LuLLa la Looria, in quosLo LuLLa la praLica. 11 Dopo laLLi nolLi discorsi o digrossioni in proposiLo di quosLa sodia, nosLro Mono a Ciovo Ircolo, o gli disso: - r, cho larono di quosLo Luo basLardo` - /voLo udiLo, doi, risposo Ciovo, la caggiono por la qualo il nio Ircolo dovo andarsono con gli alLri alLrovo. Ma non voglio cho la sua andaLa sia sinilo a quolla do LuLLi gli alLri, porcho la causa, nodo o raggiono do la sua assunpziono sLaLa nolLo dissinilo, por cio cho solo o singularnonLo por lo virLudi o noriLi do gli gosLi oroici s'ha noriLaLo il ciolo, o boncho spurio, dogno poro di ossoro logiLino liglio di Ciovo s' dinosLraLo. I vodoLo aporLo, cho solo la causa do l'ossoro advonLizio, o non naLuralnonLo dio, la cho li sia nogaLo il ciolo, od il nio, non suo orroro quollo cho por lui io vogno, cono sLaLo doLLo, noLaLo. I crodo, cho vi rinorda la conscionza, cho so uno da quolla rogola o doLorninazion gonoralo dovosso ossoro occoLLuaLo, quosLo solo dorrobo ossoro Ircolo. Poro, so lo Logliono da qua o lo nandano in Lorra, lacciano cho non sia sonza suo onoro o ripuLaziono, la qualo non sia ninoro cho so conLinuasso in ciolo. -/ssorsoro nolLi, dico, la pi gran parLo do gli doi, o dissoro: - Con naggioro, so naggior si puoLo. - InsLiLuisco, dunquo, Ciovo soggionso, cho con quosLa occasiono a cosLui, cono a porsona oporosa o lorLo, sia donaLa Lal connissiono o cura, por qualo si laccia dio LorrosLro, LalnonLo grando, cho vogna da LuLLi sLinaLo naggior cho quando ora auLonLicaLo por colosLo sonidoo. - 38 Risposoro quo' nodosini: - Coss sia. - I porcho alcuni do quogli no orano assorLi allora, no parlavano adosso, si convorso Ciovo a loro, o gli disso, cho ancor ossi si lacossoro inLondoro. Poro di quolli alcuni dissoro: Probanus, - alLri dissoro: /dniLLinus. -Disso Ciunono: Non rolraganur. - Indi si nosso Ciovo a prolorir il docroLo in quosLa lorna: - Por causa cho in luoghi do la Lorra in quosLi Lonpi si scuoprono do nosLri, so non Lali quali orano a' Lonpi do gli anLichi culLori di quolla, lorso poggiori, io, Ciovo, padro o provodiLor gonoralo, insLiLuisco, cho, so non con sinilo o naggior nolo di corpo, doLaLo poro od inricchiLo di naggior vigilanza, di sollociLudino, vigor d'ingogno od ollicacia di spirLo, vada Ircolo, cono nio luogoLononLo o ninisLro dol nio poLonLo braccio, in Lorra, o cono vi si nosLro grando prina, quando lu naLo o parLuriLo in quolla, con avor suporaLi o vinLi LanLi liori nosLri, o socondo, quando rivonno a quolla viLLorioso da l'inlorno, apparondo insporaLo consolaLor do gli anici, od inaspoLLaLo vondicaLor do gli olLragiosi Liranni, coss, al prosonLo, qual nuovo o LanLo nocossario o branaLo provodiLoro, vogna la Lorza volLa visLo da la nadro, o discorrondo por gli LoninonLi di quolla, voda so di bol nuovo por lo ciLLadi /rcadicho vada dissipando qualcho Nonoo loono, so il Cloonoo di nuovo appaia in Tossaglia. Cuardo so quoll'idra, quolla posLo di Iorno, sia risusciLaLa a prondoro lo suo LosLo rigornoglianLi. Scorga so no la Tracia sia di nuovo risorLo quol Dionodo, o chi do sanguo do porogrini pascoa no l'Ibro gli cavalli. VolLo l'occhio a la Iibia, so lorso quoll'/nLoo, cho LanLo volLo ripigliava il spirLo, abbia pur una volLa ripigliaLo il corpo. Considoro so nol rogno Iboro qualcho Lricorporoo Coriono. /lzo il capo o voda so por l'aria a quosLo Lonpo volano lo porniciosissino SLinlalidi: dico, so volano quollo /rpio cho LalvolLa soloano annuvolar l'aria od inpodir l'aspoLLo do gli asLri luninosi. CuaLo so qualch'ispido cinghialo va spassoggiando por gli IrinanLici dosorLi. So s'inconLrasso a qualcho Loro, non dissinilo a quollo cho donava orrido spavonLo a LanLi popoli, so bisognasso lar uscir a l'aria aporLo qualcho Lrilorno Corboro cho laLro, a lin cho vonisca l'aconiLo norLiloro, so circa gli crudi alLari vorsa qualcho carnolico Busiro, so qualcho corva, cho di doraLo corna adorna il capo, apparo por quo' dosorLi, sinilo a quolla cho con gli piodi di bronzo corroa voloco, pari al vonLo, so qualcho nova rogina /nazonia ha congrogaLo lo copio rubollo, so qualcho inlido o vario /choloo con inconsLanLo, nolLilorno o vario aspoLLo Lirannoggia in qualcho parLo, so sono Isporidi ch'in guardia dol drago han connoso lo pona d'oro, so di nuovo apparo la colibo od audaco Rogina dol popolo Tornodonzio, so por l'ILalia va grassando qualcho Iancinio ladro, o discorra qualcho Cacco prodaLoro cho con il luno o lianno dolonda gli suoi lurLi, so quosLi, o sinili, o alLri nuovi od inaudiLi nosLri gli occorroranno, o so gli avonLaranno, nonLro por il spacioso dorso do la Lorra vorr, lusLrando, svolLo, rilorno, discacco, porsoguiLo, logho, doni, spoglio, dissipo, ronpa, spozzo, lranga, doprina, sonnorga, bruggo, casso, uccida, annullo. Por gli quai gosLi, in norco di LanLo o s glorioso laLicho, ordino cho no gli luoghi dovo olloLLuar lo suo oroicho inproso, gli siono drizzaLi Lroloi, sLaLuo, colossi, od olLro lani o Lonpii, so non ni conLradico il laLo. 39 12 - VoranonLo, o Ciovo, disso Mono, adosso ni pari a laLLo a laLLo dio da bono, porcho voggio cho la paLornalo alloziono non Li LrasporLa a passar gli Lornini circa la roLribuziono socondo gli noriLi dol Luo /lcido, il qualo so non dogno di LanLo, noriLovolo olLro lorso di qualcho cosa di vanLaggio, anco a giudicio di Ciunono, la qual voggio cho ridondo pur accoLLa quol ch'io dico. -13 Ma occo il nio LanLo aspoLLaLo Morcurio, o Saulino, por cui conviono cho quosLo nosLro raggionanonLo si dillorisca ad un'alLra volLa. Poro piacciaLi discosLarLi o lasciarno privaLanonLo raggionar insiono. 14 \ S/UI.\ Bono, a rivodorci donani. 15 \ SII/\ Icco quollo a cui iori ho indirizzaLi i voLi: al lino, dopo ch'ha alquanLo Lroppo induggiaLo, ni si la prosonLo. Iori a la sora dovoano ossoro porvonuLi a lui, quosLa noLLo ascolLaLi, o quosLa naLLina oxoquiLi dal nodosino. So subiLo a la nia voco non conparso, gran cosa lo dovo avor inLraLLonuLo, por cio cho crodo non ossoro nono anaLa da lui, cho da no nodosina. Icco, il voggo usciro da quolla nuvola candonLo, cho dal spirLo d'/usLro risospinLa corro vorso il conLro dol nosLro orizonLo, o codondo a' lanpogianLi rai dol solo s'apro in corchio, quasi coronando il nio nobil pianoLa. sacraLo padro, alLa naosLado, io Li ringrazio, porcho voggio il nio alaLo nuno spunLar da quol nozzo o con l'ali disLoso baLLondo l'aria, lioLo col caducoo in nano, londor il ciolo a la nia volLa, pi voloco cho l'ucollo di Ciovo, pi vago cho l'aliLo di Ciunono, pi singularo cho l'/rabica Ionico, prosLo ni s' avonLaLo vicino, gonLilo ni si prosonLa, unicanonLo allozionaLo ni si dinosLra. 16 \ MIRC.\ Icconi Loco ossoquioso o lavorovolo a gli Luoi voLi, o nia Solia, porcho n'hai nandaLo a chianaro, o la Lua oraziono non porvonuLa a no qual luno aronaLico, socondo il suo cosLuno, na qual ponoLraLiva o bon alaLa saoLLa di raggio risplondonLo. 17 \ SII/\ Ma Lu, nio nuno, cho vuol diro cho s LosLo, socondo il Luo cosLuno, non ni Li soi laLLo prosonLo` 18 \ MIRC.\ Ti diro la voriLado, o Solia. Ia Lua oraziono ni giunso a Lonpo ch'io oro gi riLornaLo da l'inlorno, a connoLLoro nollo nani di Minoo, Iaco o RadananLo duconLo quaranLasoi nilia cinquoconLo o vinLi duo anino, cho por divorso baLLaglio, supplicii o nocossiLadi hanno conpiLo il corso do l'aninaziono di corpi prosonLi. Ivi ora noco la Solia colosLo, chianaLa volgarnonLo Minorva o Pallado, la qual, al vosLiLo od a l'andaro, subiLo conobbo cho quolla anbasciaLa ora la Lua.... 19 \ SII/\ Bon la possoa conoscoro, porcho non nono cho con Lo, lroquonLononLo suolo conLraLLar con loi. 2O \ MIRC.\ ... I ni disso: - Volgi gli occhi, o Morcurio, cho por Lo viono quosLa anbasciaria do la nosLra gornana o liglia LorrosLro. Quolla cho vivo dol nio spiriLo o pi di lungi, vicino allo Lonobro, procodo dal luno dol nio padro, voglio cho Li sia racconandaLa. - I cosa sovorchia, io li risposi, o naLa dol corvollo di Ciovo, il racconandarni la LanLo anaLa nosLra conuno sorolla o liglia. - Mi approssinai, dunquo, alla Lua nossaggora: l'abbraccio, la bacio, la noLLo in conpondio, apro gli boLLoni dol gippono, o no l'insacco Lra la canicia o la pollo, soLLo la qualo baLLo o ribaLLo il polso dol coro. Ciovo (il qualo ora 40 prosonLo, poco discosLo, raggionando in socroLo con Iolo od coano, li quali orano inboLLaLi, por riLornarsono prosLo alli nogocii suoi qua gi) voddo quol ch'io loci, o ronpondo il raggionanonLo in cui si riLrovava, lu curioso di dinandarni subiLo cho nonorialo quollo lusso cho n'avovo nosso in poLLo, od avondogli io risposLo con'ora cosa Lua: -h la nia povora Solia! disso, cono la passa` cono la la` /hi povorina, da quol carLoccio, cho non Lroppo riccanonLo piogaLo, io conprondovo cho non possov'ossoro alLro cho quol cho dici. I pur gran Lonpo cho non abbiano avuLo nova alcuna di loi. r cho cosa la dinanda` cho gli nanca` cho Li propono` - Non alLro, dissi, occoLLo ch'io gli sia assisLonLo ad ascolLarla por un'ora. - SLa bono, - disso, o Lorno a conpiro il raggionanonLo con quo' doi doi, o coss poi in lroLLa ni chiano a so, dicondo: - Su, su, prosLo, doniano ordino a nosLri allari, prina cho Lu vadi a vodor cho vuolo quolla noschina, od io a riLrovar quosLa nia LanLo lasLidiosa nogliora, cho corLo ni posa pi cho LuLLa la carca do l'univorso. - SubiLo volso (porcho coss novanonLo docroLaLo nol ciolo) cho di nia nano rogisLrasso LuLLo quol cho dovo ossoro provisLo oggi nol nondo. 21 \ SII/\ IaLoni, so vi piaco, alquanLo udiro di nogocii, poi cho n'hai svogliaLa quosLa cura nol poLLo. 22 \ MIRC.\ Ti diro. Ha ordinaLo, cho oggi a nozzo giorno doi noloni, Lra gli alLri, nol nolonaio di Iranzino siono porloLLanonLo naLuri, na cho non siono colLi, so non Lro giorni approsso, quando non saran giudicaLi buoni a nangiaro. Vuolo ch'al nodosino Lonpo dalla iuiuna, cho sLa allo radici dol nonLo di Cicala, in casa di Cioan Bruno, LronLa iuioni siono porloLLi colLi, o dioco soLLo caggiano scalnaLi in Lorra, quindoci siono rosi da' vorni. Cho VasLa, noglio di /lbonzio, nonLro si vuolo incrospar gli capolli do lo Lonpio, vogna, por avor Lroppo scaldaLo il lorro, a bruggiarno cinquanLa soLLo, na cho non si scoLLo la LosLa, o por quosLa volLa non biasLoni quando sonLir il puzzo, na con pazionza la passo. Cho dal sLorco dol suo bovo nascano duconLo cinquanLa doi scaraloni, do quali quaLLordoci siono calposLraLi od uccisi por il pi di /lbonzio, vinLi soi nuoiano di rinvorsaLo, vonLi doi vivano in cavorna, oLLanLa vadano in porogrinaggio por il corLilo, quaranLadoi si roLirono a vivoro soLLo quol coppo vicino a la porLa, sodoci vadano isvolLando lo palloLLo por dovo noglio li vion conodo, il rosLo corra a la lorLuna. / Iauronza, quando si poLLina, caschino dioco soLLo capolli, Lrodoci so gli ronpano, o di quolli dioco rinascano in spacio di Lro giorni, o gli soLLo non rivognano pi. Ia cagna d'/nLonio Savolino concopa cinquo cagnolini, do quali Lro a suo Lonpo vivano, o doi siono giLLaLi via, o di quo' Lro il prino sia sinilo a la nadro, il socondo sia vario, il Lorzo sia parLo sinilo al padro o parLo a quollo di Polidoro. In quol Lonpo il cuculo s'oda canLaro da la SLarza, o non laccia udiro pi no nono cho dodici cuculaLo, o poi si parLa, o vada a lo roino dol casLollo Cicala por undoci ninuLi d'ora, o da l so no volo a ScarvaiLa, o di quollo cho dovo ossoro approsso, provodorono poi. Cho la gonna cho nasLro Danoso Laglia su la pianca, vogna sLroppiaLa. Cho da lo Lavolo dol loLLo di CosLanLino si parLano dodoci cinici, o sono vadano al capozzalo: soLLo dogli pi grandi, quaLLro do pi piccioli, uno do nodiocri, o di quollo cho di ossi ha da ossoro quosLa sora al luno di candola, provodorono. Cho a 41 quindoci ninuLi do la nodosina ora por il noLo do la lingua, la qualo si varr la quarLa volLa rinonando por il palaLo, a la vocchia di Iiurulo cascho la Lorza nola cho Liono nolla nascolla dosLra di soLLo, la qual caduLa sia sonza sanguo o sonza doloro, porcho la doLLa nola gionLa al Lornino dolla sua Lropidaziono, cho ha porduraLo a punLo dioco soLLo annuo rovoluzioni lunari. Cho /nbruoggio nolla conLosina o duodocina spinLa abbia spaccio od ispodiLo il nogocio con la nogliora, o cho non la ingravido por quosLa volLa, na no l'alLra con quol sono in cui si convorLisco quol porro coLLo, cho nangia al prosonLo con la sapa o pano di niglio. /l liglio di MarLinollo coninciono a spunLar i poli do la puborLado nol poLLinalo, od insiono insiono conincio a gallugarli la voco. Cho a Paulino, nonLro vorr alzar un'ago roLLa da Lorra, por la lorza cho ogli lar, so gli ronpa la sLringa rossa do lo bragho, por la qual cosa, so bosLonniar, voglio cho sia puniLo approsso con quosLo, cho quosLa sora la sua ninosLra sia Lroppo saliLa o sappia di luno, caggia o so gli ronpa il liasco piono di vino, por la qual causa so bosLinniar, provodorono poi. Cho di soLLo Lalpo, lo quali da quaLLro giorni la son parLiLo dal londo do la Lorra, prondondo divorsi canini vorso l'aria, duo vognano a la suporlicio do la Lorra noll'ora nodosina, l'una al punLo di nozzo giorno, l'alLra a quindoci ninuLi o dioco novo socondi approsso, discosLo l'una da l'alLra Lro passi, un piodo o nozzo diLo no l'orLo di /nLon Iaivano. Dol Lonpo o luogo do l'alLro si provodor al pi Lardi. 23 \ SII/\ Hai nolLo da laro, o Morcurio, so ni vuoi racconLaro LuLLi quosLi aLLi dolla provisiono, cho la il padro Ciovo, o nol volorni LuLLi quosLi docroLi parLicolari uno por uno lar ascolLaro, ni pari cho soi sinil a colui, cho volosso prondoro il conLo do granogli do la Lorra. Tu soi sLaLo LanLo a apporLaro quaLLro ninuzzario do inliniLo alLro cho nol nodosino Lonpo sono accaduLo in una picciola conLrada, dovo son quaLLro o cinquo sLanzo non Lroppo nagnilicho, or cho sarrobo, so dovossi donar conLo a piono do coso ordinaLo in quolla ora por quosLa villa, cho sLa allo radici dol nonLo Cicada` CorLo, non Li basLarobbo un anno da osplicarlo una por una, cono hai coninciaLo a laro. Cho crodi, so olLro volossi apporLar LuLLo lo coso accaduLo circa la ciLL di Nola, circa il rogno di Napoli, circa l'ILalia, circa l'Iuropa, circa LuLLo il globo LorrosLro, circa ogni alLro globo in inliniLo, cono inliniLi son gli nondi soLLoposLi alla providonza di Ciovo` In voro, por apporLar solo quollo cho accaduLo od ordinaLo d'ossor in uno insLanLo noll'anbiLo d'un solo di quosLi orbi o nondi, non Li lia nosLioro dinandar conLo linguo o conLo boccho di lorro, cono lanno gli pooLi, na nillo nillia nigliaia do nillioni in Lornino d'un anno, ad non avorno oxocuLaLa la nillosina parLo. I por dirla, o Morcurio, non so cho voglia dir quosLo Luo riporLo, por cui alcuni do' nioi colLori, chianaLi lilosoli, sLinano cho quosLo povoro gran padro Ciovo sia nolLo sollociLo, occupaLo od inpacciaLo, o crodono cho lui sia di Lal lorLuna, cho non ninino norLalo cho dobba avor invidia al sLaLo suo. Iascio cho in quol Lonpo cho spondova a proponoro o dosLinar quosLi olloLLi, nocossarianonLo scorsoro inliniLo volLo inliniLo occasioni di provodoro od avor provisLo ad alLri, o Lu, nonLro no lo vuoi racconLaro, so volosso lar l'ollicio Luo, dovi avorno laLLi o larno inliniLo volLo alLri inliniLi. 42 24 \ MIRC.\ Sai, Solia, so soi Solia, cho Ciovo la LuLLo sonza occupaziono, sollociLudino od inpaccianonLo, porcho a spocio innunorabili od inliniLi individui provodo donando ordino, od avondo donaLo ordino, non con corLo ordino succossivo, na subiLo subiLo od insiono insiono, o non la lo coso a nodo do gli parLicolari ollicionLi, ad una ad una, con nolLo azioni, o con quollo inliniLo viono ad aLLi inliniLi, na LuLLo il passaLo, prosonLo o luLuro la con un aLLo sonplico o singularo. 25 \ SII/\ Io posso sapor quosLo, o Morcurio, cho non insiono insiono racconLaLo o noLLoLo in oxocuziono quosLo coso, od osso non sono in un suggoLLo sonplico o singolaro: o poro l'ollicionLo dovo ossoro proporzionaLo, o alnono con l'oporaziono proporzionarsi a quollo. 26 \ MIRC.\ I voro quol cho dici, o dovo ossoro coss, o non puo ossoro alLrinonLo nollo ollicionLo parLicolaro, prossino o naLuralo, porcho ivi, socondo la raggiono o nisura doll'olloLLiva virLudo parLicularo, soguiLa la nisura o raggiono do l'aLLo parLicolaro circa il parLicular suggoLLo, na noll'ollicionLo univorsalo non coss, porcho lui proporzionaLo, so si puo dir coss, a LuLLo l'olloLLo inliniLo cho da lui dopondo, socondo la raggiono do LuLLi luoghi, Lonpi, nodi o suggoLLi, o non doliniLanonLo ad corLi luoghi, suggoLLi, Lonpi o nodi. 27 \ SII/\ So, o Morcurio, cho la cogniziono univorsalo disLinLa dalla parLicolaro, cono il liniLo da l'inliniLo. 28 \ MIRC.\ Di' noglio: cono l'uniLado da l'inliniLo nunoro. I dovi sapor ancora, o Solia, cho la uniL nol nunoro inliniLo, od il nunoro inliniLo noll'uniL, olLro cho l'uniL uno inliniLo inpliciLo, o l'inliniLo la uniL oxpliciLa: approsso cho dovo non uniL, non nunoro, no liniLo, no inliniLo, o dovunquo nunoro o liniLo o inliniLo, ivi nocossarianonLo l'uniL. QuosLa dunquo la susLanza di quollo, dunquo, chi non accidonLalnonLo, cono alcuni inLolloLLi parLicolari, na ossonzialnonLo, cono l'inLolligonza univorsalo, conosco l'uniL, conosco l'uno od il nunoro, conosco il liniLo od inliniLo, il lino o Lornino da conproonsiono od occosso di LuLLo, o quosLo puo lar LuLLo non solo in univorsalo, na olLro in parLicolaro, coss cono non parLicolaro cho non sia conproso noll'univorsalo, non nunoro, in cui pi voranonLo non sia l'uniL, cho il nunoro isLosso. Coss, dunquo, sonza dillicolL alcuna o sonza inpaccio Ciovo provodo a LuLLo coso in LuLLi luoghi o Lonpi, cono nocossarianonLo lo ossoro od uniL si Lrova in LuLLi nunori, in LuLLi luoghi, in LuLLi Lonpi od aLoni di Lonpi, luoghi o nunori, o l'unico principio do l'ossoro in inliniLi individui, cho lurono, sono o saranno. Ma non quosLa dispuLaziono il lino por cui sono vonuLo, o por cui crodo d'ossor sLaLo chianaLo da Lo. 29 \ SII/\ I voro cho so bono cho quosLo son coso dogno d'ossor dociso da nioi lilosoli, o pionanonLo inLoso non da no, cho non lo posso capiro, occoLLo cho dillicilnonLo in conparazioni o siniliLudini, na dalla Solia colosLo o da Lo, na da quol Luo racconLaro son sLaLa connossa a coLal quosLiono, prina cho voniro a discorroro circa gli noi parLicolari inLorossi o dissogni. I corLo ni parovi cho sonza ogni proposiLo Lu, giudiciosissino nuno, lussi onLraLo in quollo discorror di coso coss ninino o basso. 43 3O \ MIRC.\ Non l'ho laLLo con vaniL, na con grando providonza, Solia, porcho ho giudicaLa nocossaria quosLa aninadvorsiono a Lo, por quol cho conosco, cho por lo nolLo allliczioni soi di Lal naniora LurbaLa, cho lacilnonLo l'alloLLo Li vogna LrasporLaLo a volor non Lroppo pianonLo opinaro circa il govorno do gli doi, il qualo giusLo o sacrosanLo al lin linalo, boncho lo coso appaiono, in quolla naniora cho Lu vodi, conlusissino. Ho voluLo dunquo, prina cho LraLLasso alLro, provocarLi a coLal conLonplaziono, por rondorLi sicura dal dubio cho poLossi avor, o lorso nolLo volLo dinosLri, porcho, ossondo Lu Lorrona o discorsiva, non puoi aporLanonLo inLondoro l'inporLanza do la providonza di Ciovo, o dol sLudio di noi alLri suoi collaLorali. 31 \ SII/\ Ma puro, o Morcurio, cho vuol diro, cho pi LosLo al prosonLo, cho alLro volLo, Li ha connosso quosLo zolo` 32 \ MIRC.\ Ti diro (quollo ch'ho dilloriLo di dirLi sin al prosonLo): porcho il Luo voLo, la Lua oraziono, la Lua anbasciaria, boncho sia gionLa in ciolo o porvonuLa a noi voloco o prosLa, ora poro a nozza osLado agghiacciaLa, ora irrosoluLa, ora LronanLo, quasi pi giLLaLa cono alla lorLuna cho inviaLa o connossa cono a la providonza: quasi cho ora dubia, so la possoa avor olloLLo di Loccarno l'orocchio, cono di quolli cho sono aLLonLi a coso cho son sLinaLo pi principali. Ma Lo inganni, Solia, so ponsi, cho non no siono a cura coss lo coso ninino, cono lo principali, LalnonLo sicono lo coso grandissino o principalissino non cosLano sonza lo ninino od abioLLissino. TuLLo dunquo, quanLunquo ninino, soLLo inliniLanonLo grando providonza, ogni quanLosivoglia vilissina ninuzzaria in ordino dol LuLLo od univorso inporLanLissina, porcho lo coso grandi son conposLo do lo picciolo, o lo picciolo do lo picciolissino, o quosLo do gl'individui o ninini. Coss inLondo do lo grando susLanzo, cono do lo grando ollicacio o grandi olloLLi. 33 \ SII/\ I voro, porcho non s grando, s nagnilico o s bollo archiLoLLo cho non cosLo di coso cho picciolo, vilissino od inlorni appaiono o son giudicaLo. 34 \ MIRC.\ I'aLLo dolla cognizion divina la susLanza do l'ossoro di LuLLo coso, o poro, cono LuLLo coso o liniLo o inliniLo hanno l'ossoro, LuLLo ancora sono conosciuLo od ordinaLo o provisLo. Ia cognizion divina non cono la nosLra, la qualo soguiLo dopo lo coso, na avanLi lo coso o si Lrova in LuLLo lo coso, di naniora cho, so non la vi si Lrovasso, non sarrobono causo prossino o socondario. 35 \ SII/\ I por quosLo vuoi, o Morcurio, cho io non ni sgononLo por cosa ninina o grando cho ni accado, non solo cono principalo o diroLLa, na ancora cono indiroLLa od accossoria, o cho Ciovo in LuLLo, o colna il LuLLo, od ascolLa LuLLo. 36 \ MIRC.\ Coss , poro por l'avoniro sovongaLi di scaldar pi la Lua anbasciaria, o non nandarla coss nogloLLa, nal vosLiLa o lrodda in prosonza di Ciovo, o lui o la Lua Pallado n'hanno inposLo, cho prina ch'io Li parlasso d'alLro, con qualcho dosLoriL Li lacosso accorLa di quosLo. 37 \ SII/\ Io vi ringrazio LuLLi. 38 \ MIRC.\ r osplica la causa por la qualo n'hai laLLo voniro a Lo.. 44 39 \ SII/\ Por la nuLaziono o cangianonLo di cosLuni, ch'io conprondo in Ciovo, por quollo cho por alLri raggionanonLi ho approso da Lo, io sono onLraLa in sicurL di dinandargli o largli insLanza di cio cho alLro volLo non ho avuLo ardiro, quando Lonova cho qualcho Vonoro o Cupido o Caninodo rigoLLasso o risospingosso la nia anbasciaria, quando si prosonLava a la porLa do la canora di Ciovo. /dosso ch' rilornaLo il LuLLo, o cho sono ordinaLi alLri porLinaii, condoLLiori od assisLonLi, o cho lui bon disposLo vorso la giusLizia, voglio cho por Luo nozzo li vogna prosonLaLa la nia richiosLa, la qual vorsa circa gli gran LorLi cho ni vognono laLLi da divorso sorLo di uonini in Lorra, o progarlo cho ni sia lavorovolo o propicio, socondo cho la sua conscionza li doLLar. 4O \ MIRC.\ QuosLa Lua richiosLa, por ossor lunga o di non poca inporLanza, od anco por ossor novanonLo docroLaLo nol ciolo, cho LuLLo lo ospodizioni, LanLo civili quanLo crininali, vognano rogisLraLo nolla canora, non sonza LuLLo lo occasioni, nozzi o circonsLanzo loro, poro nocossario, cho Lu no la porghi in scriLLo, o coss la prosonLi a Ciovo od al SonaLo colosLo. 41 \ SII/\ ndo quosLo nuovo ordino` 42 \ MIRC.\ /ccio cho ognuno di gli doi in quosLo nodo vogna cosLroLLo a lar la giusLizia, porcho por la rogisLraziono cho oLorniza la nonoria do gli aLLi, vongano a Lonor l'oLorna inlania, o d'incorroro biasino porpoLuo con la condannaziono cho si dovo aspoLLar dall'absoluLa giusLizia cho rogna sopra li govornaLori, od prosidonLo sopra LuLLi doi. 43 \ SII/\ Coss, dunquo, laro. Ma vi bisogna dol Lonpo a ponsaro o scrivoro, poro Li priogo cho rivogni donani a no, o voro il prossino soguonLo giorno. 44 \ MIRC.\ Non nancaro. Tu ponsa a quol cho lai.
45 DIaI. 2, parte 1
PrIma parte deI secondo dIaIogo.
1 \ S/UI.\ Di grazia, Solia, prina cho procodiano in alLro, donaLoni raggiono di quosLo ordino o disposiziono di nuni, la qualo ha lornaLa Ciovo no gli asLri. I prina laLoni udiro, porcho noll'oninonLissina (porcho coss sLinaLa volgarnonLo) sodia abbia voluLo cho sia la doa VoriLado` 2 \ SII/\ IacilnonLo. Sopra LuLLo lo coso, o Saulino, siLuaLa la voriL, porcho quosLa la uniL cho soprasiodo al LuLLo, la bonL cho prooninonLo ad ogni cosa, porcho uno lo onLo, buono o voro, nodosino voro, onLo o buono. Ia voriL quolla onLiL cho non inlorioro a cosa alcuna, porcho, so vuoi longoro qualcho cosa avanLi la voriL, bisogna cho sLini quolla ossoro alLro cho voriL, o so la lingi alLro cho voriL, nocossarianonLo la inLondorai non avor voriL in so od ossoro sonza voriL, non ossoro vora, ondo consoguonLononLo lalsa, cosa do nionLo, nulla, non onLo. Iascio cho nionLo puo ossoro prina cho la voriL, so non voro cho quollo sia prino o sopra la voriL, o coLal voro ossoro non puo ossoro so non por la voriL. Coss non puo ossoro alLro insiono con la voriL, od ossoro quol nodosino sonza voriL, porciocho, so por la voriL non voro, non onLo, lalso, nulla. ParinonLo non puo ossoro cosa approsso la voriLado, porcho, so dopo loi, sonza loi, so sonza loi, non voro, porcho non ha la voriL in so, sar dunquo lalso, sar dunquo nionLo. Dunquo la voriL avanLi LuLLo lo coso, con LuLLo lo coso, dopo LuLLo lo coso, sopra LuLLo, con LuLLo, dopo LuLLo, ha raggiono di principio, nozzo o lino. Issa avanLi lo coso, por nodo di causa o principio, nonLro por ossa lo coso hanno dopondonza, nollo coso od susLanza di quollo isLossa, nonLro por ossa hanno la sussisLonza, dopo LuLLo lo coso, nonLro por loi sonza lalsiL si conprondono. I idoalo, naLuralo o nozionalo, noLalisica, lisica o logica. Sopra LuLLo lo coso, dunquo, la voriL, o cio cho sopra LuLLo lo coso, boncho sia concopuLo socondo alLra raggiono, od alLrinonLo noninaLo, quollo puro in susLanza bisogna cho sia l'isLossa voriL. Por quosLa causa, dunquo, raggionovolnonLo Ciovo ha voluLo cho nolla pi oninonLo parLo dol ciolo sia visLa la voriLado. Ma corLo quosLa cho sonsibilnonLo vodi o cho puoi con l'alLozza dol Luo inLolloLLo capiro, non la sonna o prina, na corLa ligura, corLa inagino o corLo splondor di quolla, la qualo suporioro a quosLo Ciovo di cui parliano sovonLo o cho soggoLLo dollo nosLro noLaloro. 3 \ S/UI.\ DognanonLo, o Solia, porcho la voriL la cosa pi sincora, pi divina di LuLLo, anzi la diviniL o la sincoriL, bonL o bollozza do lo coso la voriL, la qualo no por violonza si Loglio, no por anLiquiL si corronpo, no por occulLaziono si sninuisco, no por connunicaziono si dispordo: porcho sonso non la conlondo, Lonpo non l'arruga, luogo non l'ascondo, noLLo non l'inLorronpo, Lonobra non l'avola, anzi, con ossoro pi o pi inpugnaLa, pi o pi risusciLa o crosco. Sonza dilonsoro o proLoLLoro si dolondo, o poro ana la conpagnia di pochi o sapionLi, odia la nolLiLudino, non si dinosLra a quolli cho 46 por so sLossa non la corcano, o non vuol ossoro dochiaraLa a color cho unilnonLo non so gli osponono, no a LuLLi quoi cho con lrodo la inquirono, o poro dinora alLissina, dovo LuLLi ronirano o pochi voggono. Ma porcho, o Solia, la prudonza gli succodo` lorso, porcho coloro cho vogliono conLonplar la voriL o cho la vogliono prodicaro, si dovono con prudonza govornaro` 4 \ SII/\ Non quosLa la causa. Quolla doa cho gionLa o prossina alla voriL, ha doi noni: providonza o prudonza. I si chiana providonza, in quanLo inlluisco o si Lrova nolli principii suporiori, o si chiana prudonza, in quanLo olloLLuaLa in noi: cono solo suolo ossoro nonaLo o quollo cho scalda o dillondo il luno, od olLro quol luno o splondor dilluso cho si Lrova nol spocchio od olLro in alLri suggoLLi. Ia providonza, dunquo, so dico nollo coso suporiori, od conpagna dolla voriL, o non sonza quolla, od la nodosina liborL o la nodosina nocossiL, di naniora cho la voriL, la providonza, la liborL o nocossiL, la uniL, la voriL, la ossonzia, la onLiL, LuLLo sono uno absoluLissino, cono alLro volLo Li laro noglio inLondoro. Ma, por conodiL dolla prosonLo conLonplaziono, sappi cho quosLa inlluisco in noi la prudonza, la qual posLa o consisLonLo in corLo discorso Lonporalo, od una raziono principalo cho vorsa circa l'univorsalo o parLicolaro, ha por danigolla la dialoLLica, o por guida la sapionza acquisiLa, nonaLa volgarnonLo noLalisica, la qualo considora gli univorsali do LuLLo lo coso cho cascano in cogniziono unana: o, quosLo duo, LuLLo lo suo considorazioni roloriscono all'uso di quolla, ha duo insidiaLrici nonicho cho sono vizioso: dalla dosLra si Lrova la callidiL, vorsuzia o nalizia, dalla sinisLra, la sLupidiL, inorzia od inprudonzia. I vorsa circa la virL consulLaLiva, cono la lorLozza circa l'inpoLo do l'iracundia, la Lonporanza circa il consonLinonLo dolla concupiscibilo, la giusLizia circa LuLLo lo oporazioni, LanLo osLorno, quanLo inLoriori. 5 \ S/UI.\ Dalla providonza, dunquo, vuoi cho inlluisca in noi la prudonza, o cho nol nondo archoLipo quolla risponda a quosLa cho nol nondo lisico: quosLa cho porgo a gli norLali il scudo, por cui conLra lo coso advorso con la raggiono si lorLilicano, por cui siano insognaLi di prondoro pi pronLa o porloLLa cauLola dovo naggiori dispondii si ninacciano o Lonono, por cui gli agonLi inloriori s'acconodano allo coso, ai Lonpi od all'occasioni, o non si nuLano, na s'adaLLano gli anini o lo volunLadi. Por cui a gli bono alloLLi nionLo accado cono subiLanio od inproviso, di nulla dubiLano, na LuLLo aspoLLano, di nulla suspicano, na da LuLLo si guardano, ricordandosi il passaLo, ordinando il prosonLo o provodondo il luLuro. r dinni, porcho Solia succodo od prossina a la prudonza o voriLado` 6 \ SII/\ Ia Solia, cono la voriL o la providonza, di duo spocio. I'una quolla suporioro, sopracolosLo od olLronondana, so coss dir si puoLo, o quosLa l'isLossa providonza, nodosina luco od occhio: occhio, cho la luco isLossa, luco, cho l'occhio isLosso. I'alLra la consocuLiva, nondana od inlorioro, o non voriL isLossa, na voraco o parLocipo dolla voriL, non il solo, na la luna, la Lorra od asLro, cho por alLro luco. Coss non Solia por ossonza, na por parLicipaziono, od un occhio cho ricovo la luco o viono illuninaLo da luno osLorno o porogrino, o non occhio da so, na da alLro, o non ha ossoro por so, na 47 por alLro. Porcho non l'uno, non l'onLo, il voro, na do l'uno, do l'onLo, dol voro, a l'uno, a l'onLo, al voro, por l'uno, por l'onLo, por il voro, noll'uno, noll'onLo, nol voro, da l'uno, da l'onLo, dal voro. Ia prina invisibilo od inligurabilo od inconpronsibilo sopra LuLLo, in LuLLo od inlra LuLLo, la soconda liguraLa in ciolo, illusLraLa noll'ingogni, connunicaLa por lo paroli, digoriLa por l'arLi, ropoliLa por lo discussioni, dolinoaLa por lo scriLLuro, por la qualo chi dico saporo quol cho non sa, Lonorario solisLa, chi noga saporo quol cho sa, ingraLo a l'inLolloLLo agonLo od ingiurioso a la voriL, od olLraggioso a no. I di sinil sorLo vognono ad ossoro LuLLi quolli cho non ni corcano por no sLossa, o por la suprona virLudo od anor dolla diviniLado, ch' sopra ogni Ciovo od ogni ciolo, na o por vondorni por donari o por onori, o por alLro spocio di guadagno, o non LanLo por saporo, quanLo por ossoro sapuLi, o por doLraoro o possor inpugnaro, o larsi conLra la loliciL d'alcuni nolosLi consori o rigidi ossorvaLori, o di quosLi li prini son nisori, li socondi son vani, li Lorzi son naligni o di vil anino. Ma color cho ni corcano por odilicar so sLossi, sono prudonLi, gli alLri cho n'ossorvano por odilicar alLrui, sono unani, quoi cho ni corcano absoluLanonLo, sono curiosi, gli alLri cho n'inquirono por anor dolla suprona o prina voriL, sono sapionLi, o por consoguonza lolici. 7 \ S/UI.\ ndo aviono, o Solia, cho non LuLLi, cho nodosinanonLo Li possodono, non vognono LuLLi nodosinanonLo alloLLi, anzi Lalor, chi noglio Li possodo, non bono vion odilicaLo` 8 \ SII/\ ndo accado, o Saulino, cho il solo non scalda LuLLi quolli alli quali luco, o Lal volLa nono riscalda Lali a' quali naggiornonLo risplondo` 9 \ S/UI.\ Io L'inLondo, Solia, o conprondo cho Lu soi quolla cho in varii nodi conLonpli, conprondi od osplichi quosLa voriLado, o gli olloLLi di quolla suporna inlluonza do l'ossor Luo, alla qualo por varii gradi o scalo divorso LuLLi aspirano, LonLano, sLudiano o si lorzano salondo porvoniro, o si obioLLa o prosonLa nodosino lino o scopo a' divorsi sLudii, o viono ad aLLuaro divorsi suggoLLi do virLudi inLolloLLuali, socondo divorso nisuro, nonLro a quoll'una o sonplicissina voriLado l'addrizza, la qualo cono non chi alcunanonLo la possa Loccaro, coss non si Lrova qua basso chi la possa porloLLanonLo conprondoro: porcho non conprosa, o voranonLo non viono apparoggiaLa so non da quollo in cui por ossonza, o quosLo non alLro cho loi nodosina. I porcio da luori non si vodo so non in onbra, siniliLudino, spocchio od in suporlicio o naniora di laccia, alla qualo non in quosLo nondo chi pi s'avicino por aLLo di providonza od olloLLo di prudonza, occoLLo cho Lu, Solia, nonLro vi conduci soLLo divorso, do lo quali alLro adnirando, alLro parabolando, alLro inquirondo, alLro opinando, alLro iudicando o doLorninando, alLro por sullicionza di naLural nagia, alLro por suporsLiziosa divinaziono, alLro por nodo di nogaziono, alLro por nodo di allirnaziono, alLro por via di conposiziono, alLro por via di divisiono, alLro por via do doliniziono, alLro por via di donosLraziono, alLro por principii acquisiLi, alLro por principii divini aspirano: nonLro quolla gli crida, in nullo luogo prosonLo, da nullo luogo absonLo, proponondogli avanLi gli occhi dol sonLinonLo por scriLLura LuLLo lo coso od olloLLi naLurali, o gl'inLona noll'orocchio do l'inLorna nonLo por lo concopuLo spocio di coso visibili od invisibili. 48 1O \ SII/\ /lla Solia succodo la loggo, sua liglia, o por ossa quolla vuolo opraro, o por quosLa loi vuolo ossoro adoporaLa, por quosLa gli proncipi rognano, o li rogni o ropublicho si nanLognono. QuosLa, adaLLandosi alla conplossiono o cosLuni di popoli o gonLi, roprino l'audacia col Linoro, o la cho la bonLado sia sicura Lra gli scoloraLi, od caggiono, cho no gli roi sonpro sia il rinorso dolla conscionza, con il Linoro dolla giusLizia od aspoLLaziono di quol supplicio cho discaccia l'orgoglioso ardiro, od inLroduco l'unilo consonLinonLo con gli suoi oLLo ninisLri, cho sono Lagliono, carcoro, porcosso, osilio, ignoninia, sorviL, povorLado o norLo. Ciovo l'ha riposLa in ciolo od ossalLaLa con quosLa condiziono, cho laccia cho gli poLonLi por la lor prooninonza o lorza non siono sicuri, na rolorondo il LuLLo a naggior providonza o loggo suporioro (por cui, cono divina o naLuralo, si rogolo la civilo), laccia inLondoro, cho por coloro ch'oscono dallo Lolo d'aragno, sono ordinaLo lo roLi, gli lacci, lo caLono od i coppi, aLLoso cho por ordino dolla loggo oLorna sanciLo, cho gli pi poLonLi siono pi poLonLononLo conprosi o vinLi, so non soLLo un nanLo o donLro una sLanza, soLLo alLro nanLo od alLra sLanza, cho sar poggioro. /pprosso gli ha ordinaLo od inposLo, cho nassinanonLo vorso o vogna rigorosa circa lo coso allo quali da principio o prina o principal causa sLaLa ordinaLa: cio circa quol LanLo ch'apparLiono alla connuniono do gli uonini, alla civilo convorsaziono, a lino cho gli poLonLi siono susLonuLi da gl'inpoLonLi, gli doboli non siono opprossi da gli pi lorLi, siono doposLi gli Liranni, ordinaLi o conlirnaLi gli giusLi govornaLori o rogi, siono lauriLo lo ropublicho, la violonza non inculcho la raggiono, l'ignoranza non disproggio la doLLrina, li povori siono agiuLaLi da' ricchi, lo virLudi o sLudii uLili o nocossarii al connuno siono pronossi, avanzaLi o nanLonuLi, siono osalLaLi o ronunoraLi coloro cho proliLLaranno in quolli, o gli dosidiosi, avari o proprioLarii siono sproggiaLi o LonuLi a vilo. Si nanLogna il Linoro o culLo vorso lo poLosLadi invisibili, onoro, rivoronza o Linoro vorso gli prossini vivonLi govornaLori, nossuno sia proposLo in poLosL, cho nodosino non sia suporioro do noriLi, por virLudo od ingogno in cui provaglia, o por so solo, il cho raro o quasi inpossibilo, o con conunicaziono o consoglio d'alLri ancora, il cho dobiLo, ordinario o nocossario. Cli ha donaLa Ciovo la poLonza di logaro, la qualo nassino consisLa in quosLo, cho loi non si laccia Lalo cho incorra disproggio o indigniL, a cui si poLr inconLraro, nonando gli passi por doi canini, do quali l'uno dolla iniquiL, conandando o proponondo coso ingiusLo, l'alLro dolla dilliculL, proponondo o conandando coso inpossibili, lo quali puro sono ingiusLo: porcio cho duo sono lo nani por lo quali poLonLo a logaro ogni loggo, l'una dolla giusLizia, l'alLra dolla possibiliL, o di quosLo l'una nodoraLa da l'alLra, aLLoso cho, quanLunquo nolLo coso sono possibili cho non son giusLo, nionLo poro giusLo cho non sia possibilo. 11 \ S/UI.\ Bono dici, o Solia, cho nossuna loggo cho non ordinaLa alla praLLica dol conviLLo unano, dovo ossoro accoLLaLa. Bon ha disposLo od ordinaLogli Ciovo, porcho, o cho vogna dal ciolo, o cho osca da la Lorra, non dovo ossor approvaLa, no accoLLaLa quolla insLiLuziono o loggo cho non apporLa la uLiliL o connodiL, cho no anona ad oLLino lino: dol qualo naggioro non possiano conprondoro cho quollo, cho LalnonLo indirizza gli anini o rilorna 49 gl'ingogni, cho da quolli si producano lruLLi uLili o nocossari alla convorsaziono unana, cho corLo bisogna cho sia cosa divina, arLo do lo arLi o disciplina do lo disciplino quolla por cui hanno da ossor roLLi o roprinuLi gli uonini, cho Lra LuLLi gli aninali son di conplossioni pi disLinLi, di cosLuni pi varii, d'inclinazioni pi divisi, o di volunLadi pi divorsi, di appulsi pi inconsLanLi. Ma, oin, o Solia, cho siano dovonuLi a Lalo (chi nai avri' possuLo crodoro, cho quosLo lusso possibilo`), cho quolla dovo ossoro sLinaLa nassino roligiono la qualo por ninino o vilo, o por orroro abbia l'aziono od aLLo di buono oporazioni, dicondo alcuni, cho di quollo non si curano gli doi, o por quollo, quanLunquo siono grandi, non sono giusLi gli uonini. 12 \ SII/\ CorLo, o Saulino, io crodo sognaro, ponso cho sia un lanLasna, una appariziono di LurbaLa lanLasia, o non cosa vora quolla cho dici, od pur corLo cho si Lrovano Lali, cho proponano o lacciano crodor quosLo a lo nisoro gonLi. Ma non dubiLaro, porcho il nondo lacilnonLo si accorgor cho quosLo non si puo digoriro, coss cono lacilnonLo si puo avodoro di non possor sussisLoro sonza loggo o roligiono. 13 r abbiano alquanLo voduLo, cono bono sLaLa ordinaLa o siLuaLa la loggo: dovi adosso udiro, con qual cogniziono a quolla vicino aggionLo il giudizio. Ciovo al giudicio ha nosso in nano la spada o la corona: quosLa, con cui pronio quolli cho oprano bono, asLonondosi dal nalo, quolla, con cui casLigho color cho son pronLi a gli doliLLi, o son disuLili od inlruLLiloro pianLo. Ha ingionLo al giudicio la dolonsiono o cura dolla vora loggo, o la dosLruziono doll'iniqua o lalsa, doLLaLa da gonii porvorsi od ininici dol Lranquillo o lolico sLaLo unano, ha conandaLo al giudicio cho, gionLo alla loggo, non osLingua, na, quanLo si puo, acconda l'appoLiLo do la gloria no gli poLLi unani, porcho quosLo quol solo od ollicacissino sprono, cho suolo inciLar gli uonini o riscaldarli a quolli gosLi oroici cho aunonLano, nanLognono o lorLilicano lo ropublicho. 14 \ S/UI.\ Ii nosLri do la linLa roligiono LuLLo quosLo glorio lo chianano vano, na dicono cho bisogna gloriarsi solanonLo in non so cho Lragodia caballisLica. 15 \ SII/\ lLro, cho non aLLonda a quol cho s'inagino o ponso ciascuno, pur cho lo paroli o gosLi non corronpano il sLaLo Lranquillo, o nassino vorso in corroggoro o nanLonoro LuLLo quol cho consisLo no l'oporazioni, non giudicar l'arboro da bollo lrondi, na da buoni lruLLi, o quolli cho non lo producono, siono LolLi o codano il loco ad alLri cho porgano. Cho non croda, cho in nodo alcuno li doi si sonLono inLorossaLi in quollo coso nollo quali nossuno uono si sonLo inLorossaLo, porcho di quollo coso solanonLo gli doi si curano do lo quali si possono curar gli uonini, o non por cosa cho vogna laLLa o doLLa o ponsaLa por ossi, si connuovono o so adirano, so non in quanLo por quollo vonosso a pordorsi quol rispoLLo por cui si nanLognono lo ropublicho, aLLoso cho gli doi non sarobono doi, so si prondossoro piacoro o dispiacoro, LrisLizia o allogrozza por quollo cho lanno o ponsano gli uonini, na quolli sarobono pi bisognosi cho quosLi, o al nono coss quolli ricovorobono uLiliLado o proliLLo da quosLi, cono quosLi da quolli. Issondono, dunquo, li doi rinossi da ogni passiono, vognono ad avor ira o piacoro aLLivo solanonLo, o non passivo, o poro non ninacciano 50 casLigo o pronoLLono pronio, por nalo o bono cho risulLa in ossi, na por quollo cho viono ad ossoro connosso nolli popoli o civilo convorsazioni, allo quali hanno soccorso con lo loro divino, non basLandogli lo unano loggi o sLaLuLi. Por LanLo cosa indogna, sLolLa, prolana o biasinovolo ponsaro cho gli doi ricorcano la rivoronza, il Linoro, l'anoro, il culLo o rispoLLo da gli uonini por alLro buon lino od uLiliLado cho do gli uonini nodosini: aLLoso cho, ossondo ossi gloriosissini in so, o non possondosogli aggiongor gloria da luori, han laLLo lo loggi non LanLo por ricovoro gloria, quanLo por connunicar la gloria a gli uonini: o poro LanLo lo loggi o giudicii son lonLano dalla bonL o voriL di loggo o giudicio, quanLo so discosLano dall'ordinaro od approvaro nassinanonLo quollo cho consisLo noll'azioni norali do gli uonini a riguardo do gli alLri uonini. 16 \ S/UI.\ IllicacononLo, o Solia, por quosLa ordinazion di Ciovo si dinosLra, cho gli arbori, cho sono no gli orLi dollo loggi, sono ordinaLi da gli doi por gli lruLLi, o spocialnonLo Lali, do quali si pascano, si nuLriscano o consorvino gli uonini, o cho gli supori non si doloLLano d'odoro d'alLri cho di quosLi. 17 \ SII/\ /scolLa. Da quosLo vuolo, cho il giudizio inlorisca cho li doi nassino vogliano ossoro anaLi o LonuLi, por lino di lauriro al consorzio unano, od avorLiro nassinanonLo quo' vizii cho apporLano noia a quollo, o poro li poccaLi inLoriori solanonLo donno ossor giudicaLi poccaLi, por quol cho noLLono o noLLor possono in olloLLo osLorioro, o lo giusLizio inLoriori nai sono giusLizio sonza la praLLica osLorna, cono lo pianLo in vano sono pianLo sonza lruLLi, o in prosonza o in aspoLLaziono. I vuolo cho do gli orrori, in conparaziono, nassini siono quolli cho sono in progiudicio dolla ropublica, ninori quolli cho sono in progiudicio d'un alLro parLicolaro inLorossaLo, ninino sia quollo ch'accado Lra doi d'accordo, nullo quollo, cho non procodo a nal ossonpio o nalo olloLLo, o cho da gl'inpoLi accidonLali accadono nolla conplossiono doll'individuo. I quosLi son quo' nodosini orrori, por gli quali gli oninonLi doi si sonLono nassino-, ninoro-, ninina-, o nullanonLo ollosi, o por di quosLi l'opro conLrario si sLinano nassino-, ninoro-, ninina-, od alcunanonLo sorviLi. Ha conandaLo ancora al giudicio, cho sia accorLo cho por l'avoniro approvo la poniLonza, na cho non la noLLa al pari doll'innoconza, approvi il crodoro o sLinaro, na gianai al pari dol laro od oporaro. Coss inLondo dol conlossaro o diro al rispoLLo dol corrogoro od asLinoro, LanLo conondo li ponsiori, por quanLo rilucono nolli sogni osprossi o no gli olloLLi possibili. Non laccia cho colui cho dona vananonLo il corpo, sioda vicino a colui ch'allrona l'ingogno, non pona in conparaziono quosLo soliLario disuLilo con quollo di proliLLovolo convorsaziono. Non disLingua gli cosLuni o roligioni LanLo por la disLinziono di Logho o dilloronzo do vosLi, quanLo por buoni o nogliori abiLi di virLudi o disciplino. Non LanLo arrida a quollo cho ha lronaLo il lorvor dolla libidino, cho lorso inpoLonLo o lroddo, quanLo a quoll'alLro ch'ha niLigaLo l'onpiLo do l'ira, cho corLo non Linido, na pazionLo. Non applauda LanLo a quollo cho lorso disuLilnonLo s' ubligaLo a non nosLrarsi libidinoso, ch'a quoll'alLro cho si doLornina di non ossoro olLro nalodico o nallaLLoro. Non dica naggior orroro il suporbo appoLiLo di gloria, ondo rosulLa sovonLo bono alla ropublica, cho la sordida cupidiggia di danari. Non laccia LanLo Lrionlo d'uno, porcho abbia sanaLo un vilo o disuLil zoppo, cho 51 poco o nulla valo pi sano cho inlorno, quanLo d'un alLro ch'ha liboraLa la paLria o rilornaLo un anino porLurbaLo. Non sLino LanLo, o pi, gosLo oroico l'avor in qualcho nodo o qualcho naniora possuLo osLinguor il luoco d'una lornaco ardonLo sonz'acqua, cho l'avor osLinLo lo sodizioni d'un popolo accoso sonza sanguo. Non pornoLLa, cho si addrizzono sLaLuo a' polLroni, nonici dol sLaLo do lo ropublicho, o cho in progiudicio di cosLuni o viLa unana no porgono paroli o sogni, na a color cho lanno Lonpii a' doi, aunonLano il culLo od il zolo di Lalo loggo o roligiono por qualo vogna accosa la nagnaniniL od ardoro di quolla gloria cho soguiLa dal sorvizio dolla sua paLria od uLiliL dol gono unano, ondo appaiono insLiLuiLo univorsiLadi por lo disciplino di cosLuni, loLLoro od arni. I guardo di pronoLLoro anoro, onoro o pronio di viLa oLorna od innorLaliLado a quoi cho approvano gli podanLi o parabolani, na a quolli cho por adoprarsi nolla porloziono dol proprio od alLrui inLolloLLo, nol sorvizio dolla connuniLado, noll'ossorvanza osprossa circa gli aLLi dolla nagnaniniL, giusLizia o nisoricordia, piacono a gli doi. Ii quali por quosLa caggiono nagnilicorno il popolo Ronano sopra gli alLri, porcho con gli suoi nagnilici gosLi, pi cho l'alLro nazioni, si sopporo conlornaro od assonigliaro ad ossi, pordonando a' sunnossi, dobollando gli suporbi, rinoLLondo l'ingiurio, non obliando gli bonolicii, soccorrondo a' bisognosi, dolondondo gli allliLLi, rolovando gli opprossi, allronando gli violonLi, pronovondo gli noriLovoli, abbassando gli dolinquonLi, noLLondo quosLi in Lorroro od ulLino osLorninio con gli llagolli o socuro, o quolli in onoro o gloria con sLaLuo o colossi. ndo consoquonLononLo apparvo quol popolo pi allronaLo o riLonuLo da vizii d'inciviliLado o barbaria, o pi osquisiLo o pronLo a gonoroso inproso, ch'alLro cho si sia voduLo gianai. I nonLro lu Lalo la lor loggo o roligiono, Lali lurono gli lor cosLuni o gosLi, Lal sLaLo lor onoro o lor loliciLado. 18 \ S/UI.\ Vorroi, ch'al giudicio avosso ordinaLo qualcho cosa osprossa conLra la LonoriLado di quosLi granaLici, cho in Lonpi nosLri grassano por l'Iuropa. 19 \ SII/\ MolLo bono, o Saulino, Ciovo ha conandaLo, inposLo od ordinaLo al giudizio, cho voda so gli voro cho cosLoro inducano gli popoli al disproggio od al nono a poca cura di logislaLori o loggi, con donargli ad inLondoro, cho quolli proponono coso inpossibili o cho conandano cono por burla, cio, por lar conoscoro a gli uonini, cho gli doi sanno conandaro quollo cho loro non possono noLLoro in osocuziono. Voda so, nonLro dicono cho vogliono rilornaro lo dillornaLo loggi o roligioni, vognono por corLo a guasLar LuLLo quol LanLo cho ci di buono, o conlirnar o inalzar a gli asLri LuLLo quollo cho vi puo ossoro o lingoro di porvorso o vano. Voda so apporLano alLri lruLLi, cho di Loglioro lo convorsazioni, dissipar lo concordio, dissolvoro l'unioni, lar ribollar gli ligli da' padri, gli sorvi da padroni, gli suddiLi da suporiori, noLLoro scisna Lra popoli o popoli, gonLo o gonLo, conpagni o conpagni, lraLolli o lraLolli, o ponoro in disquarLo lo lanoglio, ciLLadi, ropublicho o rogni: od in conclusiono, so, nonLro saluLano con la paco, porLano, ovunquo onLrano, il colLollo dolla divisiono od il luoco dolla disporsiono, Logliondo il liglio al padro, il prossino al prossino, l'inquilino a la paLria, o lacondo alLri divorzii orrondi o 52 conLra ogni naLura o loggo. Voda so, nonLro si dicono ninisLri d'un cho risusciLa norLi o sana inlorni, ossi son quoi cho, poggio di LuLLi alLri cho pasco la Lorra, sLroppiano gli sani od uccidono gli vivi, non LanLo con il luoco o con il lorro, quanLo con la porniciosa lingua. Voda cho spocio di paco o concordia quolla, cho proponono a gli popoli nisorandi, so lorso vogliono od anbiscono, cho LuLLo il nondo concordo o consonLa alla lor naligna o prosunLuosissina ignoranza, od approvo la lor nalvaggia conscionza, nonLro ossi non vogliono concordaro no consonLiro a loggo, a giusLizia o doLLrina alcuna, od in LuLLo il rosLo dol nondo o di socoli non apparo LanLa discordia o dissonanza, quanLa si convonco Lra loro. Por cio cho Lra dioco nila di sinil podanLi non si Lrova uno cho non abbia un suo caLocisno lornaLo, so non publicaLo, al nono por publicaro quollo cho non approva nossuna alLra insLiLuziono cho la propria, Lrovando in LuLLo l'alLro cho dannaro, riprovaro o dubiLaro, olLro cho si Lrova la naggior parLo di ossi cho son discordi in so nodosini, cassando oggi quollo cho scrissoro l'alLro giorno. Voda qual riusciLa lacciano ossi, o quai cosLuni susciLano o provocano no gli alLri, por quanLo apparLiono a gli aLLi do la giusLizia o nisoricordia, o la consorvaziono od aunonLo di boni publici, so por lor doLLrina o nagisLoro sono drizzaLo acadonio, univorsiLadi, Lonpii, ospiLali, collogii, scuolo o luoghi do disciplino od arLi, o puro, dovo quosLo coso si Lrovano, son quollo nodosino o laLLo do nodosino laculLadi cho orano prina cho loro vonissoro o conparissoro Lra lo gonLi. /pprosso, so por loro cura quosLo coso sono aunonLaLo, o puro por loro nogligonza disninuiLo, posLo in ruina, dissoluziono o disporsiono. lLro, so sono occupaLori di boni alLrui, o puro olargiLori di boni proprii, o linalnonLo, so quolli, cho prondono la lor parLo, aunonLano o sLabiliscono gli boni publici, cono lacoano gli lor conLrarii prodocossori, o puro insiono con quosLi lo dissipano, squarLano o divorano, o nonLro doprinono l'opro, osLinguono ogni zolo di lar lo nuovo o consorvar lo anLicho. So coss , o so Lali saran conprosi o conviLLi, o so dopo cho saranno avorLiLi, nosLrandosi incorrigibili, lornaranno i piodi do l'osLinaziono, conanda Ciovo al giudizio, soLLo pona dolla disgrazia sua o di pordoro quol grado o prooninonza cho Liono nol ciolo, cho lo dissipo, disporda od annullo, o spinga con qualsivoglia lorza, braccio od indusLria sino a la nonoria dol nono di LanLo posLiloro gorno. I giongo a quosLo, cho laccia inLondoro a LuLLo lo gonorazioni dol nondo, soLLo pona do la lor ruina, cho s'arnino in lavor di osso giudizio, in sino a LanLo cho sar pionanonLo nosso in ossocuziono il docroLo di Ciovo conLra quosLa nacchia dol nondo. 2O \ S/UI.\ Crodo, o Solia, cho Ciovo non coss rigidanonLo voglia al lino risolvoro quosLa nisora sorLo di uonini, o non coninciarli a Loccar di Lal sorLo, cho prina cho gli dono la linal ruina, LonLo so lo possa corrogoro, o lacondoli accorgoro dolla sua naldiziono od orroro, lo provocho a ponLinonLo. 21 \ SII/\ S bono, poro Ciovo ha ordinaLo al giudicio cho procoda in quolla naniora cho Li dico. Vuolo cho li siono LolLi LuLLi quo' boni, cho hanno acquisLaLi coloro cho prodicavano, lodavano od insognavano opraro, o cho son sLaLi lasciaLi od ordinaLi da color, cho opravano o conlidavano noll'opro, o cho sono sLabiliLi da quosLi cho hanno croduLo con quoll'opro, bonolicii o LosLanonLi larsi graLi a' doi, o coss vognano ad oxocraro gli lruLLi ancora di quolli arbori, 53 cho procodono da quol sono LanLo odioso a ossi, o vognano a nanLonorsi, consorvarsi, dolondorsi o nodrirsi solanonLo da quo' lruLLi, da quo' roddiLi o sullragii, li quali apporLano od hanno apporLaLi loro o quolli cho gli crodono o cho approvano o dolondono quosLa opiniono. I cho non gli sia olLro lociLo d'occuparo con rapina o violonLa usurpaziono quollo cho a connuno uLiliLado gli alLri con liboro o graLo anino, por nozi Lornini conLrarii a conLrario lino, hanno parLuriLo o soninaLo. I coss oscano da quollo prolanaLo sLanzo o non nangino do quol pano isconunicaLo, na vadano ad abiLaro in quollo puro od inconLaninaLo caso, o si pascano di quo' cibi, cho nodianLo la loro rilornaLa loggo li sono sLaLi dosLinaLi, o novanonLo prodoLLi da quosLi porsonaggi pii cho lanno LanLo poco sLina do l'oporo oporaLo, o solanonLo por una inporLuna, vilo o sLolLa lanLasia si sLinano rogi dol ciolo o ligli do li doi, o pi crodono od aLLribuiscono a una vana, bovina od asinina liducia, ch'ad un uLilo, roalo o nagnanino olloLLo. 22 \ S/UI.\ SubiLo, o Solia, si vodr quanLo siano aLLi a guadagnarsi un palno di Lorra quosLi cho sono coss ollusi o prodighi a donar rogni do' cioli, o conoscorassi do quolli alLri inporaLori dol ciolo onpiroo quanLo liboralnonLo do la propria susLanza gli lor Morcurii, cho lorso, por la poca lodo cho hanno noll'opro di cariL, ridurranno in nocossiL di andar a lavorar i canpi, o a lar alLr'arLo quosLi lor colosLi nossaggiori: cho, sonza alLrinonLo boccarsi il corvollo, lo assicurano cho non so qual giusLizia d'un alLro laLLa giusLizia loro propria: dalla qual puriL o giusLizia por quosLo solo vognano osclusi, cho por sassinii, rapino, violonzo od onicidii ch'abbiano laLLi, si sgononLino, o por olonosino, aLLi di liboraliLado, nisoricordia o giusLizia si conlidono, si aLLribuiscano o sporino punLo. 23 \ SII/\ Cono possibilo, o Saulino, cho lo conscionzo LalnonLo alloLLo possano gianai avor voro anoro d'oprar bono, o vora poniLonza o Linoro di connoLLoro qualsivoglia ribaldaria, so por connossi orrori vognono LanLo assicuraLi, o por opro di giusLizia son nossi in LanLa dillidonza` 24 \ S/UI.\ Tu vodi gli olloLLi, Solia, porcho cosa vora o corLa, cono ossi sono vori o corLi, cho, quando da qualsivoglia alLra prolossiono o lodo alcuno si nuovo a quosLa, da quol cho ora gi liboralo, doviono avaro, da quol ch'ora niLo, laLLo insolonLo, da unilo lo vodi suporbo, da donaLor dol suo rubbaLor od usurpaLor do l'alLrui, da buono ipocriLa, da sincoro naligno, da sonplico nalizioso, da riconosconLo di so arroganLissino, da abilo a qualcho bonL o doLLrina prono ad ogni sorLo d'ignoranza o ribaldaria, od in conclusiono, da quol cho possoa ossor LrisLo, dovonuLo possino, cho non puo ossor poggioro.
54 DIaI. 2, parte 2
Seconda parte deI secondo dIaIogo.
1 \ SII/\ r soguiLiano il proposiLo, qualo por l'advoninonLo di Morcurio iori no vonno inLorroLLo. 2 \ S/UI.\ I bon Lonpo dopo cho, donaLa la raggiono do la collocaziono o siLuaziono do' buoni nuni in loco dovo orano quollo bosLio, si vogga quali alLri siono ordinaLi di succodoro al luogo do l'alLro, o so vi piaco, non vi sia gravo di larni sonpro inLondoro la raggiono o causa. Iravano iori su avor narraLo, cono il padro Ciovo ha donaLa ispodiziono ad Ircolo, poro consoquonLononLo por la prina da vodoro, cho cosa abbia laLLo succodoro in suo luogo. 3 \ SII/\ Io, o Saulino, ho inLoso in voriL accaduLo in ciolo alLro cho quol LanLo, cho in lanLasia, in sogno, in onbra, in spiriLo di prolozia voddo CranLoro circa il dibaLLo do la Ricchozza, VolupL, SaniL o IorLozza. Porcho, quando Ciovo obbo oscluso Ircolo da l, subiLo si noso avanLi la Ricchozza, o disso: - / no, o padro, conviono quosLo loco. - / cui risposo Ciovo: - Por qual caggiono` - I loi: - /nzi ni naraviglio, disso, cho sin LanLo abbi dilloriLo di collocarni, o prina cho Li ricordassi di no, hai non solo collocaLo alLro doo od alLri nuni cho ni donno codoro, na olLro hai sosLonuLo cho bisognasso cho io da por no nodosina vonosso ad opponorni o prosonLarni conLra il progiudizio nio o LorLo cho ni laLo. - I Ciovo risposo: -DiLo pur la vosLra causa, Ricchozza, porcho io non sLino d'avorLi laLLo LorLo col non darLi una do lo sLanzo gi provisLo, na ancora crodo di non larLono con nogarLi la prosonLo cho da provodoro: o lorso Li poLrai accorgoro di poggio cho non Li ponsi. - I cho poggio ni puo o dovo accadoro por vosLro giudizio, di quol cho n' accaduLo` -disso la Ricchozza. - Dinni, con qual raggiono n'hai proposLa la VoriLaLo, la Prudonza, la Solia, la Ioggo, il Ciudicio, so io son quolla, por cui la VoriLaLo si sLina, la Prudonza si dispono, la Solia proggiaLa, la Ioggo rogna, il Ciudicio dispono, o sonza no la VoriL vilo, la Prudonza sciaguraLa, la Solia nogloLLa, la Ioggo nuLa, il Ciudicio zoppo, porcho io a la prina dono canpo, alla soconda do norvo, alla Lorza luno, a la quarLa auLoriLado, al quinLo lorza, a LuLLo insiono giocundiL bollozza od ornanonLo, o lo liboro da lasLidii o nisorio` - Risposo Mono: - Ricchozza, Lu non dici il voro pi cho il lalso, porcho Lu olLro soi quolla por cui zoppica il Ciudizio, la Ioggo sLa in silonzio, la Solia calposLraLa, la Prudonza incarcoraLa o la VoriL doprossa, quando Li lai conpagna di buggiardi o ignoranLi, quando lavorisci col braccio do la sorLo la pazzia, quando accondi o caLLivi gli anini ai piacori, quando anninisLri alla violonza, quando rosisLi a la giusLizia. Id approsso, a chi Li possiodo non nono apporLi lasLidio cho giocondiL, dillorniL cho bollozza, bruLLozza cho ornanonLo, o non soi quolla, cho di lino a' lasLidii o nisorio, na cho lo nuLi o cangi in alLra spocio. S cho in opiniono soi buona, na in voriL soi pi nalvaggia, in apparonza soi cara, na in osisLonza soi vilo, por lanLasia soi uLilo, na in olloLLo soi porniciosissina, aLLoso cho por Luo nagisLoro, quando invosLisci di Lo qualcho porvorso (cono por 55 ordinario sonpro Li voggio in casa di scoloraLi, raro vicina ad uonini da bono), l a basso hai laLLa la VoriLado osclusa luor do lo ciLLadi a gli dosorLi, hai roLLo lo ganbo a la Prudonza, hai laLLa vorgognar la Solia, hai chiusa la bocca a la Ioggo, non hai laLLo avor ardiro al Ciudicio, LuLLi hai rosi vilissini. -Id in quosLo, o Mono, risposo la Ricchozza, puoi conoscoro la nia poLosLaLo od occollonza: cho io, aprondo o sorrando il pugno, o por conunicarni o qua o l, lo cho quosLi cinquo nuni vagliano, possano o lacciano, o vor siono sproggiaLi, bandiLi o ribuLLaLi, o por dirla, posso cacciarlo al ciolo o no l'inlorno. - Qua risposo Ciovo: - Non vogliano in ciolo o in quosLo sodio alLro cho buoni nuni. Da qua si Logliano quo' cho son roi, o quoi cho o sono pi roi cho buoni, o quoi cho indilloronLononLo son buoni o roi, Lra gli quali io ponso cho soi Lu, cho soi buona con gli buoni, o possina con gli scoloraLi. 4 - Sai, o Ciovo, disso la Ricchozza, cho io por no son buona, o non sono por no indilloronLo o nouLra, o d'una od alLra naniora, cono dici, so non in quanLo di no alLri bono si vogliano sorviro o nalo. - Qua risposo Mono: - Tu dunquo, Ricchozza, soi una Doa nanoggiabilo, sorvibilo, conLraLLabilo, o cho non Li govorni da Lo sLossa, o cho non soi voranonLo quolla cho roggi o disponi do alLri, na di cui alLri disponono, o cho soi roLLa da alLri, ondo soi buona quando alLri Li nanoggiano bono, soi nala quando soi nal guidaLa, soi, dico, buona in nano dolla CiusLizia, dolla Solia, dolla Prudonza, dolla Roligiono, dolla Ioggo, dolla IiboraliL od alLri nuni, soi ria so gli conLrarii di quosLi Li nanoggiano: cono sono la violonza, l'avarizia, l'ignoranza od alLri. Cono, dunquo, da por Lo non soi no buona no ria, coss crodo ossoro bono, so Ciovo il consonLo, cho por Lo non abbi no vorgogna no onoro, o por consoquonza non sii dogna d'avor propria sLanza, no ad alLo Lra gli doi o nuni colosLi, no a basso Lra gli inlori, na cho oLornanonLo vadi da loco in loco, da rogiono in rogiono. 5 /rrisoro LuLLi gli doi al dir di Mono, o Ciovo sonLonzio coss: - S cho, Ricchozza, quando soi di CiusLizia, abiLarai nolla sLanza dolla CiusLizia, quando soi di VoriL, sarai dovo l'occollonza di quolla, quando soi di Sapionza o Solia, sodorai nol solio suo, quando di voluLLuarii piacori, LrovaLi l dovo sono, quando d'oro od argonLo, allora Li caccia no lo borso o casco, quando di vino, oglio o lrunonLo, va lccaLo no lo canLino o nagazini, quando di pocoro, capro o buovi, va a pascolar con ossi o posa no gli groggi od arnonLi. 6 Coss Ciovo l'inposo quollo cho dovo laro quando si Lrova con gli pazzi, o cono si dovo conporLaro quando in casa di sapionLi, in cho nodo por l'avoniro porsovorar dobba a lar cono por il passaLo (lorso porcho non si puo lar alLro), di larsi in corLo nodo lacilnonLo Lrovaro od in corLo nodo dillicilnonLo. Ma quolla raggiono o nodo non la loco inLondoro a nolLi, so non cho Mono alzo la voco o gli no dio un'alLra, so non lu quolla nodosina via, cio: - Nossuno Li possa Lrovaro sonza cho prina si sia ponLiLo d'avor avuLo buona nonLo o sano corvollo. - Crodo cho volosso diro, cho bisogna pordoro la considoraziono od il giudicio di prudonza, non ponsando nai all'incorLozza od inlidoliL do Lonpi, non avondo riguardo alla dubia od insLabilo pronossa dol naro, non crodoro a ciolo, non guardaro a giusLizia o a ingiusLizia, ad onoro o vorgogna, a bonaccia o LonposLa, na LuLLo si connoLLa a la lorLuna: - I cho Li guardi di larLi nai donosLica di 56 quoi cho con Lroppo giudicio Li corcano, o color nono Li voggano cho con pi Londicoli, lacci o roLi di providonza Li porsoguiLano, na por l'ordinario va' dovo son gli pi insonsaLi, pazzi, sLracuraLi o sLolLi, od in conclusiono, quando soi in Lorra, gurdaLi da' pi savii cono dal luoco: o coss sonpro accosLaLi o laLLi laniliaro a gonLo sonibosLiali, o Lioni sonpro la nodosina rogola cho Liono la lorLuna. 7 \ S/UI.\ I ordinario, o Solia, cho gli pi savii non son gli pi ricchi, o porcho si conLonLano di poco, o quol poco sLinano assai, so sullicionLo a la viLa, o por alLro causo, cho lorso, nonLro sono aLLonLi a inproso pi dogno, non Lroppo vanno vagando qua o l por inconLrarsi a uno di quosLi nuni, cho son lo ricchozzo o la lorLuna. Ma soguiLa il Luo raggionanonLo. 8 \ SII/\ Non s LosLo la PovorL voddo la Ricchozza, sua nonica, osclusa, cho con una pi cho povora grazia si loco innanLo, o disso cho por quolla raggiono, cho lacoa la Ricchozza indogna di quol loco, loi no dovoa ossoro sLinaLa dognissina, por ossor conLraria a coloi. / cui risposo Mono: - PovorL, PovorL, Lu non sarosLo al LuLLo PovorL, so non lussi ancora povora d'argunonLi, sillogisni o buono consoquonzo. Non por quosLo, o nisora, cho sioLo conLrario, soguiLa cho Lu dobbi ossoro invosLiLa di quollo cho loi dispogliaLa o priva, o Lu dobbi ossoro quol LanLo cho loi non : cono, vorbigrazia (poi cho bisogna donarLolo ad inLondoro con ossonpio), Lu dovi ossoro Ciovo o Mono, porcho loi non Ciovo no Mono: od in conclusiono cio cho si nioga di quolla, dobba ossoro allirnaLo di Lo, porcho quolli cho son pi ricchi do dialoLLica cho Lu non soi, sanno cho li conLrarii non son nodosini con posiLivi o privaLivi, conLradiLLorii, varii, dilloronLi, alLri, divisi, disLinLi o divorsi. Sanno ancora cho por raggiono di conLrarioL soguiLa, cho non possiaLo ossoro insiono in un loco, na non cho, dovo non quolla o non puo ossor quolla, sii Lu, o possi ossor Lu. - Qua risoro LuLLi li doi, quando voddoro Mono volor insognar logica a la PovorL, od rinasLo quosLo provorbio in ciolo: Mono naosLro do la PovorL, o vor: Mono insogna dialoLLica a la PovorL. I quosLo lo dicono, quando vogliono dolloggiar qualcho laLLo sconLralaLLo. - Cho dunquo Li par cho si dobba lar di no, o Mono` - disso la PovorL. - DoLornina prosLo, porcho io non sono s ricca di paroli o concoLLi cho possa dispuLar con Mono, no s copiosa d'ingogno cho possa nolLo inparar da lui. 9 /llora Mono dinando a Ciovo por quolla volLa liconza, so volova cho doLorninasso. / cui Ciovo: - /ncora ni burli, o Mono` cho hai LanLa liconza, cho soi pi liconzioso (volsi dir liconziaLo) Lu solo cho LuLLi gli alLri. Dona pur sicuro la sonLonza a cosLoi, porcho, so la sar buona, l'approvarono. - /llora Mono disso: - Mi par congruo o condigno ch'ancor quosLa so la vada spassoggiando por quollo piazzo, nollo quali si vodo andar circunlorando la Ricchozza, o corra o discorra, vada o vogna por lo nodosino canpagno, porcho (cono vogliono gli canoni dol raziocinio) por raggiono di coLai conLrarii quosLa non dovo onLraro so non l ondo quolla luggo, o non succodoro so non l d'ondo quolla si parLo, o quolla non dovo succodoro od onLraro so non l d'ondo quosLa si parLo o luggo, o sonpro l'una sia a lo spalli do l'alLra, o l'una doni la spinLa a l'alLra, non Loccandosi nai da laccia a laccia, na dovo l'una ha il poLLo, l'alLra 57 abbia il Lorgo, cono so giocassoro (cono lacciano noi Lal volLa) al giuoco do la roLa dol scarpono. 1O \ S/UI.\ Cho disso sopra di quosLo Ciovo con gli alLri` 11 \ SII/\ TuLLi conlirnaro o raLilicaro la sonLonza. 12 \ S/UI.\ Ia PovorL cho disso` 13 \ SII/\ Disso: - Non ni par cosa dogna, o doi (so pur il nio paror ha luogo, o non sono a laLLo priva di giudicio), cho la condizion nia dobba ossoro al LuLLo sinilo a quolla do la Ricchozza. - / cui risposo Mono: - Da l'anLocodonLo, cho vorsaLo nol nodosino LoaLro o raprosonLaLo la nodosina Lragodia o conodia, non dovi Lirar quosLa consoquonza, cho vongaLo ad ossoro di nodosina condiziono, quia conLraria vorsanLur circa idon. - Vodo, o Mono, disso la PovorL, cho Lu Li burli di no, cho anco Lu, cho lai prolossiono do dir il voro o parlar ingonuanonLo, ni disproggi, o quosLo non ni par cho sia il Luo dovoro, porcho la PovorL pi dognanonLo dilosa Lal volLa, anzi il pi do lo volLo, cho la Ricchozza. - Cho vuoi cho Li laccia, risposo Mono, so Lu soi povora a laLLo a laLLo` Ia PovorL non dogna do dilonsiono, so povora di giudizio, di raggiono, di noriLi o di sillogisni, cono soi Lu, cho n'hai riduLLo a parlar ancor por lo rogolo analiLLicho dolli Priori o PosLoriori d'/risLoLolo. -14 \ S/UI.\ Cho cosa no dici, Solia` Dunquo li doi prondono qualcho volLa /risLoLolo in nano` sLudiano vorbigrazia no gli lilosoli` 15 \ SII/\ Non Li diro di vanLaggio di quol ch' su la Pippa, la Nanna, l'/nLonia, il Burchiollo, l'/ncroia, od un alLro libro, cho non si sa, na in quosLiono s' di vidio o Virgilio, od io non no no ricordo il nono, od alLri sinili. 16 \ S/UI.\ I pur adosso LraLLano coso LanLo gravi o sorioso` 17 \ SII/\ I Li par cho quollo non son sorioso` non son gravi` Saulino, so Lu lussi pi lilosolo, dico pi accorLo, crodorosLo cho non loziono, non libro cho non sia ossaninaLo da doi, o cho, so non a laLLo sonza salo, non sia nanoggiaLo da doi, o cho, so non LuLLo balordosco, non sia approvaLo o nosso con lo caLono nolla biblioLoca connuno, porcho pigliano piacoro nolla nolLilorno roprosonLaziono di LuLLo coso o lruLLi nolLilorni do LuLLi ingogni, porcho loro si conpiacono in LuLLo lo coso cho sono, o LuLLo lo roprosonLazioni cho si lanno, non nono cho ossi hanno cura cho siono, o donano ordino o pornissiono cho si lacciano. I ponsa ch'il giudicio do gli doi alLro cho il nosLro connuno, o non LuLLo quollo cho poccaLo a noi o socondo noi, poccaLo a ossi o socondo ossi. Quo' libri corLo coss, cono lo Loologio, non donno ossor connuni a gli uonini ignoranLi, cho nodosini sono scoloraLi, porcho no ricovono nala insLiLuziono. 18 \ S/UI.\ r non son libri laLLi da uonini di nala lana, disonosLi o dissoluLi, o lorso a nal lino` 19 \ SII/\ I voro, na non sono sonza la sua insLiLuziono o lruLLi dolla cogniziono do chi scrivo, cono scrivo, porcho od ondo scrivo, di cho parla, cono no parla, cono s'inganna lui, cono gli alLri s'ingannano di lui, cono si doclina o cono s'inclina a uno alloLLo virLuoso o vizioso, cono si nuovo il riso, il lasLidio, il piacoro, la nausoa, od in LuLLo sapionza o providonza, od in ogni cosa ogni 58 cosa, o nassino l'uno dovo l'alLro conLrario, o quosLo nassino si cava da quollo. 2O \ S/UI.\ r Lorniano al proposiLo dondo no ha divorLiLi il nono d'/risLoLolo o la lana do la Pippa. Cono lu liconziaLa la PovorL da Ciovo, dopo cho ora s schorniLa da Mono` 21 \ SII/\ Io non voglio rolorir LuLLi gli ridicoli proposiLi cho passro Lra quollo o coloi, la qualo non nono nonozzava di Mono cho di ossa soppo nonozzar colui. Dochiaro Ciovo, cho quosLa abbia di priviloggii o prorogaLivo cho non ha quolla in quosLo coso qua a basso. 22 \ S/UI.\ DiLo lo coso cho sono. 23 \ SII/\ - Voglio, disso il padro, in prina, cho Lu, PovorL, sii oculaLa, o sappi riLornar lacilnonLo l d'ondo Lal volLa Li parLisLo, o discacciar con naggior possa la Ricchozza, cho por il conLrario Lu vogni scacciaLa da quolla la qual voglio cho sia porpoLuanonLo cioca. /pprosso voglio cho Lu, PovorL, sii alaLa, dosLra od ispodiLa por lo piuno cho son laLLo d'aquila o avolLoro, na no li piodi voglio cho sii cono un vocchio bovo cho Lira il gravo araLro, cho prolonda no lo vono do la Lorra: o la Ricchozza, por il conLrario, abbia l'ali Lardo o gravi, acconodandosi quollo d'un'oca o cigno, na gli piodi siono di volocissino corsioro o corvio, a lino cho, quando loi luggo da qualcho parLo adoprando gli piodi, Lu con il baLLor do l'ali vi Li lacci prosonLo, od ondo Lu con opra do lo ali Luo disloggi, quolla possa succodoro con l'uso di suoi piodi: di naniora cho con quolla nodosina prosLozza cho da loi sarai luggiLa o porsoguiLaLa, Lu vogni a porsoguiLarla o luggirla. 24 \ S/UI.\ Porcho non lo la o anbo duo bono in piuna, o anbo duo bono in piodi, so nionLo nono so poLrobbono accordaro di porsoguiLarsi o luggirsi, o Lardi o prosLo` 25 \ SII/\ Porcho, andando la Ricchozza sonpro carca, viono por la sona a inpacciar alcunanonLo l'ali, o la PovorL, andando sonpro discalza, lacilnonLo por ruvidi canini viono ad ossoro ollosa nogli piodi: poro quosLa in vano arrobo lo pianLo, o quolla lo piuno voloci. 26 \ S/UI.\ QuosLa risoluziono ni conLonLa. r soguiLa. 27 \ SII/\ lLro vuolo, cho la PovorL nassinanonLo soguiLo la Ricchozza, o sia luggiLa da quolla quando si vorsa nolli palaggi Lorroni, od in quollo sLanzo nollo quali ha il suo inporio la IorLuna, na allor cho olla s'appiglia a coso alLo o rinosso dalla rabbia dol Lonpo o di quoll'alLra cioca, non voglio cho abbi LanLo ardiro o lorza d'assalir por larla luggiro o Lorgli il loco. Porcho non voglio cho lacilnonLo si parLa da l dovo con LanLa dilliculLado o digniLado bisogna porvoniro, o coss, por a l'inconLro, abbi Lu quolla lornozza nollo coso inloriori cho loi puo avoro nollo suporiori. - /nzi, soggionso Ciovo, voglio cho in corLo nodo in voi vogna ad ossoro una corLa concordia d'una non loggiora sorLo, na di grandissina inporLanza, a lin cho non ponsi, cho con ossor bandiLa dal ciolo vogni pi rologaLa no l'inlorno, cho, por il conLrario, con ossor LolLa da l'inlorno, vogni collocaLa in ciolo: di naniora cho la condizion do la Ricchozza, la qualo ho doLLa, vogna inconparabilnonLo noglior cho la Lua. Poro voglio, cho LanLo si nancho cho l'una discacco l'alLra dal loco dol suo naggior donno, cho pi LosLo 59 l'una si nanLogna o lononLo por l'alLra, di naniora cho Lra voi sia sLroLLissina anicizia o laniliariLado. 28 \ S/UI.\ IaLoni prosLo inLondoro cono sia quosLo. 29 \ SII/\ Disso Ciovo, soggiongondo a quol ch'avoa doLLo: -Tu, PovorL, quando sarai di coso inloriori, poLrai ossor gionLa, alligaLa o sLroLLa alla Ricchozza di coso suporiori, quanLo nai la Lua conLraria Ricchozza di coso inloriori ossor possa, porcho con quosLa nossuno, cho savio o vuolo saporo, sLinar gianai possor aggiongorsi a coso grandi, aLLoso cho alla lilosolia donano inpodinonLo lo ricchozzo, o la PovorLado porgo canino sicuro od ispodiLo: ossondo cho non puo ossoro la conLonplaziono, ovo circonsLanLo la Lurba di nolLi sorvi, dovo inporLuna la nolLiLudino di dobiLori o crodiLori, conpuLi di norcanLi, raggioni di villici, la pasLura di LanLo pancio nal avozzo, l'insidio di LanLi ladroni, occhii do avidi Liranni od oxazioni do inlidi ninisLri: di naniora cho nossuno puo gusLar cho cosa sia LranquilliL di spiriLo, so non povoro o sinilo al povoro. /pprosso voglio cho sia grando colui cho no la povorL ricco, porcho si conLonLa, o sia vilo o sorvo colui cho no lo ricchozzo povoro, porcho non sazio. Tu sarai sicura o Lranquilla, loi Lurbida, sollociLa, suspoLLa od inquioLa, Lu sarai pi grando o nagnilica, disproggiandola, cho ossor nai possa loi, ripuLandosi o sLinandosi, a Lo, por isbranarLi, voglio cho basLo la sola opiniono, na por lar loi saLolla, non voglio cho sia sullicionLo LuLLa la possossiono do lo coso. Voglio cho Lu sii pi grando con Loglioro dallo cupidiLadi, cho non possa ossor quolla con aggiongoro allo possossioni. / Lo voglio cho siano aporLi gli anici, a quolla occolLi gli nonici. Tu con la loggo dolla naLura voglio cho sio ricca, quolla con LuLLi sLudii od indusLrio civili povorissina, porcho non colui cho ha poco, na quollo cho nolLo dosidora, voranonLo povoro. / Lo (so sLrongorai il sacco dolla cupidiL) il nocossario sar assai, o poco sar basLanLo, od a loi nionLo basLo, boncho ogni cosa con lo spalancaLo braccia appronda. Tu, chiudondo il dosidorio Luo, poLrai conLondoro do la loliciL con Ciovo, quolla, anplilicando lo linbrio do la concupisconza, pi o pi si sonnorga al baraLro do lo nisorio. - Conchiuso ch'obbo Ciovo l'ospodiziono di cosLoi, conLonLissina chioso liconza di lar il suo canino, o la Ricchozza loco sogno di volorsi un'alLra volLa accosLar, por solliciLar il consoglio con qualcho nuova proposLa, na non gli lu lociLo di giongoro pi paroli. 3O - Via, via! li disso Mono. Non odi quanLi Li chianano, Li cridano, Li priogano, Li sacrilicano, Li piangono, o con s gran voLi o sLridi, cho ornai hanno LuLLi noi alLri assordiLi, Li appollano` I Lu Li vai LanLo LraLLonondo o sLraluggondo por quosLo parLi` Va via prosLo, a la nal'ora, so non Li piaco andar a la buona. - Non L'inpacciar di quosLo, o Mono, li disso il padro Ciovo, lascia cho si parLa o vada, quando gli paro o piaco. - Illa ni par in voro, disso Mono, cosa dogna di conpassiono od una spocio d'ingiusLizia a riguardo do chi non vi provodo, o puoLo, cho quosLa nono vada a chi pi la chiana o richiana, od a chi pi la noriLa, nono s'accosLa. - Voglio, disso Ciovo, quol cho vuolo il laLo. 31 \ S/UI.\ Ianno alLrinonLo, dovoa diro Mono. 32 \ SII/\ - Io voglio, ch'al rispoLLo do lo coso l basso quosLa sia sorda: o cho gianai, por ossor chianaLa, risponda o vogna, na, guidaLa pi da la sorLo o 60 la lorLuna, vada a la cioca od a LasLoni ad conunicarsi a colui, cho vorr a ranconLrarsogli Lra la nolLiLudino. - Quindi avorr, disso SaLurno, cho si conunicar pi prosLo ad uno do gran polLroni o lorlanLi, il nunoro do quali cono l'arona cho ad alcuno cho sia nodiocrononLo uono da bono: o pi LosLo ad uno di quosLi nodiocri cho sono assai, cho ad uno do pi principali cho son pochissini, o lorso nai, anzi corLanonLo nai a colui cho pi noriLovolo cho gli alLri, od unico individuo. 33 \ S/UI.\ Cho disso Ciovo a quosLo` 34 \ SII/\ - Coss bisogna cho sia, donaLa dal laLo quosLa condiziono a la PovorL, cho la sia chianaLa con dosidorio da rarissini o pochissini, na cho olla si conunicho o si prosonLo a gli assaissini o nolLiLudino pi grando, la Ricchozza, por il conLrario, chianaLa, dosidoraLa, invocaLa, adoraLa od aspoLLaLa da quasi LuLLi, vada a lar copia di so a rarissini, o quoi cho nanco la colLivano od aspoLLano. QuosLa sia sorda a laLLo, cho da quanLunquo grando sLropiLo o lragoro non si snuova o sia dura o salda cho a pona LiraLa da ranpini od argani si approssino a chi la procaccia, o quolla auriLissina, prosLissina, pronLissina, cho ad ogni ninino sibilo, conno, da quanLunquo lonLana parLo chianaLa, subiLo sia prosonLo: olLro cho por l'ordinario la si Lrova a la casa od a Lo spalli do chi non solo non la chiana, na od olLro con ogni diligonza da loi s'ascondo. -35 MonLro la Ricchozza o la PovorL codovano al luogo: - l, disso Mono, cho onbra quolla laniliaro a quo' dua conLrarii, o cho con la Ricchozza o cho con la PovorL` Io soglio vodoro d'un nodosino corpo onbro divorso, na do divorsi corpi nodosina onbra, non gianai, cho io abbia noLaLo, occoLLo ch'adosso. - / cui risposo /pollo: - Dovo non luno, LuLLo un'onbra, ancor cho siono divorso onbro, so son sonza luno, si conlondono o sono una: cono quando son nolLi luni sonza cho qualcho donsiL di corpo opaco so gli oppona o inLorpona, LuLLi concorrono a lar un splondoro. -Qua non ni par cho dobbia ossor coss: disso Mono, porcho, dovo la Ricchozza, od a laLLo osclusa la PovorL, o dovo la PovorL, supposiLalnonLo disLinLa da la Ricchozza, non cono doi luni concorronLi in un soggoLLo illuninabilo, si vodo quolla ossoro un'onbra cho con l'una o con l'alLra. -Cuardala bono, o Mono, disso Morcurio, o vodrai cho non un'onbra. - Non dissi cho onbra, risposo Mono, na cho gionLa a quolli doi nuni, cono una nodosina onbra a doi corpi. h adosso considoro, la ni par la /varizia, cho una onbra: lo Lonobro cho sono dolla Ricchozza, od lo Lonobro cho sono do la PovorL. - Coss , disso Morcurio: olla liglia o conpagna dolla PovorL, nonicissina do la sua nadro, o cho quanLo puo la luggo, inanoraLa od invaghiLa do la Ricchozza, alla qualo, quanLunquo sia giunLa, sonpro sonLo il rigor do la nadro cho la LornonLa: o boncho li sia approsso, li lungi, o boncho li sia lungi, li approsso, porcho, so si gli discosLa, socondo la voriL gli inLrinsoca, o gionLa socondo l'osisLinaziono. I non vodi cho ossondo gionLa o conpagna do la Ricchozza, la cho la Ricchozza non sia Ricchozza, o lunghi ossondo da la PovorL, la cho la PovorL non sia PovorL` QuosLo Lonobro, quosLa oscuriL, quosLa onbra quolla cho la la PovorL ossor nala o la Ricchozza non ossor bono, o non si Lrova sonza nalignar l'una do lo duo, o anbo duo insiono, rarissino volLo no l'una no l'alLra: o quosLo quando 61 sono da ogni laLo circondaLo dalla luco dolla raggiono od inLolloLLo. - Qua dinando Mono a Morcurio, cho li lacosso inLondoro cono quolla lacova la Ricchozza non ossoro ricchozzo. / cui risposo, cho il ricco avaro povorissino, porcho l'avarizia non dovo sono ricchozzo, so non vi anco la PovorL, la qualo non non voranonLo so vi Lrova por virL do l'alloLLo, cho riLrovar si possa por virL d'olloLLo, di sorLo cho quosLa onbra, al suo narcio dispoLLo, nai si puo discosLaro da la nadro pi cho da so sLossa. 36 MonLro quosLo dicovano, Mono, il qualo non sonza buonissina visLa (boncho non sonpro vogga a la prina), con avoro nosso pi d'aLLonziono: - Morcurio, disso, quollo ch'io Li dicovo ossoro cono un'onbra, adosso scorgo cho son LanLo bosLio insiono insiono, porcho la voggio canina, porcina, arioLina, scinica, orsina, aquilina, corvina, lalconina, loonina, asinina, o quanLo nino o nino bosLio gianai lro, o LanLo bosLio pur un corpo. Ia ni par corLo il panLanorlo do gli aninali bruLi. - DiLo noglio, risposo Morcurio, cho una bosLia nolLilorno, la paro una, od una, na non unilorno, cono proprio do vizii do avor nolLo lorno, porciocho sono inlorni o non hanno propria laccia, al conLrario do lo virLudi. QualnonLo vodi ossoro la sua nonica liboraliLado, la qualo sonplico od una, la giusLizia una o sonplico, cono ancora vodi la saniL ossoro una, o gli norbi innunorabili. - MonLro Morcurio dicova quosLo, Mono gl'inLorruppo il raggionanonLo, o gli disso: - Io voggio, cho la ha Lro LosLo in sua nal'ora, ponsavo, o Morcurio, cho la visLa ni lusso LurbaLa, quando di quosLa bosLia sopra un busLo scorgovo uno od uno od un alLro capo, na, poi cho ho volLaLo l'occhio por LuLLo, o visLo cho non alLro cho ni paia sinilnonLo, conchiudo cho non alLrinonLo cho cono io voggio. - Tu vodi nolLo bono, risposo Morcurio. Di quollo Lro LosLo l'una la illiboraliL, l'alLra il bruLLo guadagno, l'alLra la LonaciL. - Dinando Mono, so quollo parlavano, o Morcurio risposo cho s, o cho la prina dico: Moglio ossor pi ricco cho ossor sLinaLo pi liboralo o graLo, la soconda: Non Li norir di lano por ossor gonLiluono, la Lorza dico: So non ni onoro, ni uLilo. - I pur non hanno pi cho duo braccia` disso Mono. - BasLano lo duo nani, risposo Morcurio, do lo quali la dosLra aporLa aporLa, larga larga, por prondoro, l'alLra chiusa chiusa, sLroLLa sLroLLa, por Lonoro, o porgoro cono por disLillaziono o por lanbicco, sonza raggiono di Lonpo o loco, cono ancor sonza raggiono di nisura. - /ccosLaLovi alquanLo pi a no, Lu, Ricchozza o PovorL, disso Mono, a lin cho io possa noglior vodoro la grazia di quosLa vosLra bolla podissoqua. - Il cho ossondo laLLo, disso Mono: - I un volLo, son pi volLi, una LosLa, son pi LosLo, lonina, lonina, ha la LosLa nolLo picciola, boncho la laccia sia pi cho nodiocro, vocchia, vilo, sordida, ha 'l viso rinosso, di color noro, la voggio rugosa, od ha capolli roLLi od adri, occhi aLLonLivi, bocca aporLa od anolanLo, o naso od arLigli adunchi, (naraviglia) ossondo un aninal pusillo, ha il vonLro LanLo capaco o voraginoso, inbocillo, norconario o sorvilo, ch'il volLo drizzaLo a lo sLollo incurva. Zappa, s'inlossa, o por Lrovar qualcho cosa, s'innorgo al prolondo do la Lorra, o dando lo spalli a la luco, a gli anLri Londo od a lo groLLo, dovo gianai giunso dilloronza dol giorno o do la noLLo, ingraLa, a la cui porvorsa sporanza gianai lia nolLo, assai o basLanLo quol cho si dona, o cho quanLo pi capo LanLo 62 si la pi cupa: cono la lianna cho pi voraco si la quanLo pi grando. Manda, nanda, scaccia, scaccia prosLo, o Ciovo, da quosLi LoninonLi la PovorL o la Ricchozza insiono, o non pornoLLoro cho s'accosLino allo sLanzo do doi, so non vognono sonza quosLa vilo od aboninovol liora! - Risposo Ciovo: - Io vi vorranno addosso od approsso, cono voi vi disporroLo a ricovorlo. Por il prosonLo so no vadano con la gi laLLa risoluziono, o vonono noi prosLo al laLLo nosLro di doLorninaro il nuno possossor di quosLo canpo. 37 Id occo, nonLro il padro dogli doi si volLa in circa, da por so nodosina inpudonLononLo o con una non insoliLa arroganza si loco innanLo la IorLuna, o disso: - Non bono, o Doi consulari, o Lu, o gran sonLonziaLor Ciovo, cho, dovo parlano o possono ossoro LanLo udiLo la PovorL o Ricchozza, io sia voduLa cono pusillanino Lacoro por vilLado, o non nosLrarni, o con ogni raggiono risonLirni. Io, cho son LanLo dogna o LanLo poLonLo, cho noLLo avanLi la Ricchozza, la guido o spingo dovo ni paro o piaco, d'ondo voglio la scaccio o dovo voglio la conduco, con oprar la succossiono o vicissiLudino do quolla con la PovorLado, od ognun sa cho la loliciLado di boni osLorni non si puo rilorir pi alla Ricchozza, cono a suo principio, cho a no, sicono la bolL dolla nusica od occollonza do l'arnonia da qualcuno non si dovo pi principalnonLo roloriro alla lira od insLrunonLo, cho a l'arLo od a l'arLolico cho lo nanoggia. Io son quolla doa divina od occollonLo, LanLo dosidoraLa, LanLo corcaLa, LanLo LonuLa cara, por cui por il pi do lo volLo ringraziaLo Ciovo, dalla cui nano aporLa procodo la ricchozza, o dallo cui palno chiuso LuLLo il nondo plora, o si noLLono sozzopra lo ciLadi, rogni od inporii. Chi nai ollro voLi alla Ricchozza o alla PovorL` chi lo ringrazia nai` gnuno cho vuolo o brana quollo, chiana no, invoca no, sacrilica a no, chiunquo viono conLonLo por quollo, ringracia no, rondo norco alla IorLuna, por la IorLuna pono al loco gli aronaLi, por la IorLuna lunano gli alLari. I cho sono una causa, la qualo quanLo son pi incorLa LanLo sono pi vonoranda o lornidanda, o LanLo son dosidorabilo od appoLibilo quanLo ni laccio nono conpagna o laniliaro, porcho ordinarianonLo nollo coso nono aporLo, pi occolLo o naggiornonLo socroLo si Lrova pi digniL o naosLado. Io cho col nio splondoro inlosco la virLudo, donigro la voriLado, dono o disproggio la naggior o noglior parLo di quosLo doo o doi cho voggio apparocchiaLi o nossi cono in ordino por prondorsi piazza in ciolo, od io cho ancor qua, in prosonza di Lalo o LanLo sonaLo, sola noLLo Lorroro a LuLLi, porcho (boncho non ho la visLa cho ni sorva) ho pur orocchio, por lo quali conprondo, ad una gran parLo do loro, baLLoro o porcuoLorsi gli donLi por il Linoro cho concopono dalla nia lornidabilo prosonza, quanLunquo con LuLLo cio non pordano l'ardiro o prosunziono di noLLorsi avanLi, a larsi noninaro, dovo prina non sLaLo disposLo dolla nia digniLado, cho ho sovonLo, o pi cho sovonLo, inporio sopra la Raggiono, VoriLado, Solia, CiusLizia od alLri nuni, li quali, so non vogliono nonLiro di quollo cho a LuLLo l'univorso ovidonLissino, poLranno diro so possono apporLar conpuLo dol nunoro do lo volLo cho lo ho buLLaLo gi da lo caLodro, sodio o Lribunali loro, od a nia posLa lo ho roprinuLo, logaLo, rinchiuso od incarcoraLo. Id anco por nia norco poi od alLro volLo hanno poLuLo usciro, liborarsi, risLabilirso o riconlirnarso, nai sonza Linoro dollo nio disgrazio. -Mono disso: - 63 ConunononLo, o cioca nadonna, LuLLi gli alLri doi aspoLLano la roLribuzion di quosLo sodio por l'opro buono ch'han laLLo, lacciono o posson laro: o por Lali il sonaLo s' proposLo di proniar quolli, o Lu, nonLro lai la causa Lua, no anoni la lisLa o procosso di quo' Luoi doliLLi por gli quali non solo dorosLo ossor bandiLa dal ciolo, na o da la Lorra ancora. - Risposo la IorLuna, cho loi non ora non buona cho alLri boni, o cho la lusso Lalo, non ora nalo, porcho, quanLo il laLo dispono, LuLLo bono, o so la naLura sua lusso Lalo, cono do la vipora, cho naLuralnonLo volonosa, in quosLo non sarrobo sua colpa, na o do la naLura, o d'alLro, cho l'ha LalnonLo insLiLuiLa. lLro cho nossuna cosa absoluLanonLo nala, porcho la vipora non norLalo o Lossicosa a la vipora, no il drago, il loono, l'orso a l'orso, al loono, al drago, na ogni cosa nala a rispoLLo di qualch'alLro, cono voi, doi virLuosi, sioLo nali ad riguardo do viziosi, quoi dol giorno o do la luco son nali a quoi do la noLLo od oscuriLado: o voi Lra voi sioLo buoni, o lor Lra loro son buoni, cono aviono anco no lo soLLo dol nondo nonicho, dovo gli conLrarii Lra ossi so chianano ligli do doi o giusLi, o non nono quosLi di quolli, cho quolli di quosLi, li pi principali o pi onoraLi chianano poggiori o pi riprovaLi. Io, dunquo, IorLuna, quanLunquo a rispoLLo d'alcuni sia roproba, a rispoLLo d'alLri son divinanonLo buona, od sonLonza passaLa dolla naggior parLo dol nondo, cho la lorLuna do gli onini pondo dal ciolo, ondo non sLolla ninina no grando, cho appaia nol lirnanonLo, da cui non si dica ch'io disponso. - Qua risposo Morcurio, dicondo cho Lroppo oquivocanonLo ora proso il suo nono: porcho Lal volLa por la IorLuna non alLro cho uno incorLo ovonLo do lo coso, la qualo incorLozza a l'occhio do la providonza nulla, boncho sia nassina a l'occhio do norLali. - Ia IorLuna non udiva quosLo, na soguiLava, od a quol ch'avoa doLLo, aggiunso cho gli pi ogrogii od occollonLi lilosoli dol nondo, quali son sLaLi Inpodoclo od Ipicuro, aLLribuiscono pi a loi cho a Ciovo isLosso, anzi cho a LuLLo il concilio do doi insiono. -Coss LuLLi gli alLri, dicova, o no inLondono Doa, o no inLondono colosLo Doa, cono crodo cho non vi sia novo a l'orocchio quosLo vorso, il qualo non puLLo abocodario cho non sappia rociLaro: To lacinus, IorLuna, doan, caoloquo locanus. 38 I voglio ch'inLondiaLo, o Doi, con quanLa voriL da alcuni son doLLa pazza, sLolLa, inconsidoraLa, nonLro son ossi s pazzi, s sLolLi, s inconsidoraLi cho non sanno apporLar raggiono do l'ossor nio, od ondo Lrovo di quo' cho son sLinaLi pi doLLi cho gli alLri, quali in olloLLo dinosLrano o conchiudono il conLrario, por quanLo son cosLroLLi dal voro, LalnonLo ni dicono irrazionalo o sonza discorso, cho non por quosLo n'inLondono bruLalo o sciocca, aLLoso cho con Lal nogaziono non vogliono doLraorni, na aLLribuirni di vanLaggio, cono od io Lal volLa voglio nogar coso piccolo por concodoro lo naggiori. Non son, dunquo, da ossi conprosa cono chi sia od opro soLLo la raggiono o con la raggiono, na sopra ogni raggiono, sopra ogni discorso od ogni ingogno. Iascio cho pur in olloLLo s'accorgono o conlossano, ch'io oLLogno od osorciLo il govorno o rogno nassino sopra gli razionali, inLolligonLi o divini: o non savio cho dica no olloLLuar col nio braccio sopra coso privo di raggiono od inLolloLLo, quai sono lo pioLro, lo bosLio, gli lanciulli, gli lorsonnaLi od alLri cho non hanno appronsiono di causa linalo o non possono opraro por il lino. - To diro, disso Minorva, o IorLuna, por 64 qual caggiono Li dicono sonza discorso o raggiono. / chi nanca qualcho sonso, nanca qualcho scionza, o nassino quolla cho socondo quol sonso. Considora di Lo, Lu ora ossondo priva dol luno do gli occhi, li quali son la nassina causa dolla scionza. - Risposo la IorLuna, cho Minorva o s'ingannava loi, o volova ingannar la IorLuna, o si conlidava di larlo, porcho la vodoa cioca: -Ma, quanLunquo io sia priva d'occhio, non son poro priva.d'orocchio od inLolloLLo, - gli disso. 39 \ S/UI.\ I crodi cho sia voro quosLo, o Solia` 4O \ SII/\ /scolLa, o vodrai cono sa disLinguoro, o cono non gli sono occolLo lo lilosolio o, Lra l'alLro coso, la MoLalisica d'/risLoLolo. - Io, dicova, so cho si Lrova chi dica la visLa ossoro nassinanonLo dosidoraLa por il saporo, na gianai conobbi s sLolLo cho dica la visLa laro nassinanonLo conoscoro. I quando alcuno disso, quolla ossoro nassinanonLo dosidoraLa, non volova por LanLo, cho quolla lusso nassinanonLo nocossaria, so non por la cogniziono di corLo coso: quai sono colori, liguro, sinnoLrio corporali, bollozzo, vaghozzo od alLro visibili cho pi LosLo sogliono porLurbar la lanLasia od alionar l'inLolloLLo, na non cho lusso nocossaria assoluLanonLo por lo LuLLo o nogliori spocio di cogniziono, porcho sapoa nolLo bono cho nolLi, por dovonir sapionLi, s'hanno cavaLi gli occhi, o di quoi cho o por sorLo o por naLura son sLaLi ciochi, nolLi son visLi pi nirabili, cono Li poLroi nosLrar assai DonocriLi, nolLi Tirosii, nolLi nori o nolLi cono il Cioco d'/dria. /pprosso crodo cho sai disLinguoro, so soi Minorva, cho, quando un corLo lilosolo SLagiriLa disso cho la visLa nassinanonLo dosidoraLa por il saporo, non conparava la visLa con alLro spocio di nozzi por conoscoro, cono con l'udiLo, con la cogiLaziono, con l'inLolloLLo, na lacoa conparaziono Lra quosLo lino do la visLa, cho il saporo, o alLro lino, cho la nodosina si possa proponoro. Poro, so non Li rincrosco d'andar sin ai canpi Ilisii a raggionar con lui (so pur non ha indi laLLa parLonza por alLra viLa, o bovuLo do l'ondo di IoLo), vodrai cho lui lar quosLa chiosa: Noi dosidorano la visLa nassino por quosLo lino di saporo, o non quoll'alLra: Noi dosidorano Lra gli alLri sonsi nassino la visLa por saporo. 41 \ S/UI.\ I naraviglia, o Solia, cho la IorLuna sappia discorroro noglio, o noglio inLondor gli LosLi cho Minorva, la qualo soprasLanLo a quosLo inLolligonzo. 42 \ SII/\ Non Li naravigliaro, porcho, quando prolondanonLo considorarai, o quando praLLicarai o convorsarai bon bono, Lrovarai cho li graduaLi doi do lo scionzo o do l'oloquonzo o do gli giudizii non sono pi giudiziosi, pi savi o pi oloquonLi do gli alLri. r, por soguiLaro il proposiLo dolla causa sua, cho lacova la IorLuna nol sonaLo, disso, parlando a LuLLi: - NionLo, nionLo, o doi, ni Loglio la cociL, nionLo cho vaglia, nionLo cho laccia alla porloziono do l'ossor nio, por cio cho, s'io non lusso cioca, non saroi IorLuna, o LanLo nanca cho por quosLa cociL possiaLo disninuiro o aLLonuar la gloria di nioi noriLi, cho da quosLa nodosina prondo argunonLo dolla grandozza od occollonza di quolli: aLLoso cho da quolla vorro a convoncoro ch'io sono nono asLraLLa da gli aLLi dolla considoraziono, o non posso ossor ingiusLa nollo disLribuzioni. - Disso Morcurio a Minorva: - Non arrai laLLo poco, quando arrai 65 dinosLraLo quosLo. - I soggionso la IorLuna: - /lla nia giusLizia conviono ossoro Lalo, alla vora giusLizia non conviono, non quadra, anzi ripugna od olLraggia l'opra do gli occhi. Cli occhi son laLLi por disLinguoro o conoscoro lo dilloronzo (non voglio por ora nosLrar quanLo sovonLo por la visLa sono ingannaLi quoi cho giudicano), io sono una giusLizia cho non ho da disLinguoro, non ho da lar dilloronzo, na cono LuLLi sono principalnonLo, roalnonLo o linalnonLo uno onLo, una cosa nodosina (porcho lo onLo, uno o voro son nodosino), coss ho da ponoro LuLLi in corLa oqualiL, sLinar LuLLi parinonLo, avor ogni cosa por uno, o non ossor pi pronLa a riguardaro, a chianar uno cho un alLro, o non pi disposLa a donar ad uno cho ad un alLro, od ossoro pi inclinaLa al prossino cho al lonLano. Non voggio niLro, Logho, corono, arLi, ingogni, non scorgo noriLi o donoriLi, porcho, so pur quolli si Lrovano, non son cosa da naLura alLra od alLra in quosLo od in quollo, na corLissinanonLo por circosLanzo od occasiono, o accidonLo cho s'ollro, si ranconLra o scorro in quosLo o in quollo, o poro, quando dono, non vodo a chi dono, quando Loglio, non vodo a chi Loglio: accio cho in quosLo nodo io vogna a LraLLar LuLLi oqualnonLo o sonza dilloronza alcuna. I con quosLo corLanonLo io vogno ad inLondoro o laro LuLLo lo coso oquali o giusLo, o giusLa- od oqualnonLo disponso a LuLLi. TuLLi noLLo donLro d'un'urna, o nol vonLro capacissino di quolla LuLLi conlondo, inbroglio od oxagiLo, o poi, zara a chi Locca, o chi l'ha buona, bon por lui, o chi l'ha nala, nal por lui! In quosLo nodo, donLro l'urna do la IorLuna non dilloronLo il pi grando dal pi picciolo, anzi l LuLLi sono oqualnonLo grandi od oqualnonLo piccioli, porcho in ossi s'inLondo dilloronza da alLri cho da no: cio prina cho onLrino no l'urna, o dopo cho oscono da l'urna. MonLro son donLro, LuLLi vognono dalla nodosina nano, nol nodosino vaso, con nodosina scossa isvolLaLi. Poro, quando poi si prondono lo sorLi, non raggionovolo cho colui, a chi Locca nala riusciLa, si lanonLo o di chi Liono l'urna, o do l'urna, o do la scossa, o di chi noLLo la nano a l'urna, na dovo, con la noglior o naggior pazionza ch'oi puoLo, conporLar quol ch'ha disposLo o cono ha disposLo, o disposLo il IaLo: aLLoso cho, quanLo al rinanonLo, lui sLaLo oqualnonLo scriLLo, la sua schodula ora ugualo a quolla do LuLLi gli alLri, sLaLo parinonLo annunoraLo, nosso donLro, scrollaLo. Io dunquo, cho LraLLo LuLLo il nondo oqualnonLo, o LuLLo ho por una nassa, di cui nossuna parLo sLino pi dogna od indogna do l'alLra, por ossor vaso d'opprobrio, io cho goLLo LuLLi nolla nodosina urna dolla nuLaziono o noLo, sono oqualo a LuLLi, LuLLi oqualnonLo roniro, o non roniro alcuno parLicularo pi cho l'alLro, vogno ad ossor giusLissina ancor ch'a LuLLi voi il conLrario appaia. r cho a la nano, cho s'inLrudo a l'urna, prondo o cava lo sorLi, por chi Locca il nalo, o por chi Locca il bono, occorra gran nunoro d'indogni o raro occorrano noriLovoli: quosLo procodo dalla inoqualiL, iniquiL od ingiusLizia di voi alLri, cho non laLo LuLLi oquali, o cho avoLo gli occhi dollo conparazioni, disLinzioni, inpariLadi od ordini, con gli quali approndoLo o laLo dilloronzo. Da voi, da voi, dico, proviono ogni inoqualiL, ogni iniquiLado, porcho la doa BonLado non oqualnonLo si dona a LuLLi, la Sapionza non si connunica a LuLLi con nodosina nisura, la Tonporanza si Lrova in pochi, a rarissini si nosLra la VoriLado. Coss voi alLri nuni buoni sioLo scarsi, sioLo parzialissini, lacondo lo disLanLissino dilloronzo, 66 lo snisuraLissino inoqualiLadi o lo conlusissino sproporzioni nollo coso parLicolari. Non sono, non son io iniqua, cho sonza dilloronza guardo LuLLi, od a cui LuLLi sono cono d'un coloro, cono d'un noriLo, cono d'una sorLo. Por voi aviono, cho, quando la nia nano cava lo sorLi, occorrano pi lroquonLononLo, non solo al nalo, na ancora al bono, non solo a gl'inlorLunii, na ancora a lo lorLuno, pi por l'ordinario gli scoloraLi cho gli buoni, pi gl'insipidi cho gli sapionLi, pi gli lalsi cho gli voraci. Porcho quosLo` porcho` Viono la Prudonza o goLLa no l'urna non pi cho doi o Lro noni, viono la Solia o non vo no noLLo pi cho quaLLro o cinquo, viono la VoriL o non vo no lascia pi cho uno, o nono, so nono si poLosso: o poi di conLo nillonarii cho son vorsaLi no l'urna, voloLo cho alla sorLiloga nano pi prosLo occorra uno di quosLi oLLo o novo, cho di oLLo o novoconLo nila. r laLo voi il conLrario! Ia', dico, Lu, VirL, cho gli virLuosi siono pi cho gli viziosi, la' Lu, Sapionza, cho il nunoro do savii sia pi grando cho quollo do sLolLi, la' Lu, VoriL, cho vogni aporLa o nanilosLa a la pi gran parLo: o corLo corLo a gli ordinarii pronii o casi inconLraranno pi do lo vosLro gonLi cho do gli loro opposiLi. IaLo cho siono LuLLi giusLi, voraci, savii o buoni, o corLo corLo non sar nai grado o digniL ch'io disponso, cho possa Loccaro a buggiardi, a iniqui, a pazzi. Non son, dunquo, pi ingiusLa io cho LraLLo o nuovo LuLLi oqualnonLo, cho voi alLri cho non laLo LuLLi oquali. Tal cho, quando aviono cho un polLrono o lorlanLo nonLa ad ossor principo o ricco, non por nia colpa, na por iniquiL di voi alLri cho, por ossor scarsi dol luno o splondor vosLro, non lo slorlanLasLo o spolLronasLo prina, o non lo spolLronaLo o slorlanLaLo al prosonLo, o alnono approsso lo vognaLo a purgar dolla lorlanLosca polLronaria, a lino cho un Lalo non prosioda. Non orroro cho sia laLLo un proncipo, na cho sia laLLo proncipo un lorlanLo. r ossondo duo coso, cio principaLo o lorlanLaria, il vizio corLanonLo non consisLo nol principaLo cho dono io, na no la lorlanLoria, cho lasciaLo ossor voi. Io porcho nuovo l'urna o caccio lo sorLi, non riguardo pi a lui cho ad un alLro, o poro non l'ho doLorninaLo prina ad ossor principo o ricco (boncho bisogna cho doLorninaLanonLo alla nano uno occorra Lra LuLLi gli alLri), na voi, cho laLo lo disLinzioni, con gli occhi nirando o connunicandovi a chi pi od a chi nono, a chi Lroppo od a chi nionLo, sioLo vonuLi a lasciar cosLui doLorninaLanonLo lorlanLo o polLrono. So dunquo, la iniquiL consisLo non in laro un proncipo, o non in arricchirlo, na in doLorninaro un suggoLLo di lorlanLaria o polLronaria, non vorro io ad ossoro iniqua, na voi. Icco dunquo, cono il IaLo n'ha laLLo oquissina, o non ni puo avor laLLa iniqua, porcho ni la ossoro sonz'occhi, a lin cho por quosLo vogna a possor oqualnonLo graduar LuLLi. - Qua soggionso Mono dicondo: -Non Li dician iniqua por gli occhi, na por la nano. - / cui quolla risposo: - No nono por la nano, o Mono, porcho non son pi io causa dol nalo, cho lo prondo cono vognono, cho quolli cho non vognono cono lo prondo: voglio diro, cho non vognono coss sonza dilloronza cono sonza dilloronza lo piglio. Non son io causa dol nalo, so lo prondo cono occorrono, na ossi cho ni so prosonLano quali sono, od alLri cho non lo lanno ossoro alLrinonLo. Non son porvorsa io, cho cioca indilloronLononLo sLondo la nano a quol cho si prosonLa chiaro o oscuro, na chi Lali lo la, o chi Lali lo lascia, o no l'invia. - Mono suggionso: - Ma, quando LuLLi vonossoro indilloronLi, uguali o 67 sinili, non nancarosLo por LanLo ad ossoro pur iniqua: porcho, ossondo LuLLi oqualnonLo dogni di proncipaLo, Lu non vorrai a larli LuLLi proncipo, na un solo Lra quolli. - Risposo sorridondo la IorLuna: -Parliano, o Mono, do chi ingiusLo, o non parliano do chi sarrobo ingiusLo. I corLo, con quosLo Luo nodo di proponoro o rispondoro, Lu ni pari assai a sullicionza conviLLo, poicho da quol cho in laLLo, soi procoduLo a quol cho sarrobo, o da quol cho non puoi diro ch'io sono iniqua, vai a diro ch'io sarroi iniqua. Rinano dunquo, socondo la Lua concossiono, ch'io son giusLa, na sarroi ingiusLa, o cho voi sioLo ingiusLi, na sarrosLo giusLi. /nzi, a quol ch' doLLo aggiongo, cho non solanonLo non sono, na no puro sarroi non giusLa allora, quando voi n'ollrossi LuLLi uguali, porcho, quanLo a quollo cho inpossibilo, non s'aLLondo giusLizia no ingiusLizia. r non possibilo cho un principaLo sia donaLo a LuLLi, non possibilo cho LuLLi abbiano una sorLo, na possibilo ch'a LuLLi sia ugualnonLo ollorLa. Da quosLo possibilo soguiLa il nocossario, cio cho do LuLLi bisogna cho riosca uno, od in quosLo non consisLo l'ingiusLizia od il nalo, porcho non possibilo cho sia pi ch'uno, na l'orroro consisLo in quol cho soguiLa, cio cho quoll'uno vilo, cho quoll'uno lorlanLo, cho quoll'uno non virLuoso, o di quosLo nalo non causa la IorLuna cho dona l'ossor proncipo od ossor laculLoso, na la doa VirL cho non gli dona, no gli dono ossor virLuoso. - MolLo occollonLononLo ha laLLo lo suo raggioni la IorLuna, disso il padro Ciovo, o por ogni nodo ni par dogna d'avor sodia in ciolo, na ch'abbia una sodia propria, non ni par convonovolo, ossondo cho non n'ha nono cho sono lo sLollo, porcho la IorLuna in LuLLo quollo non nono cho no la Lorra, aLLoso cho quollo non nanco son nondi cho la Lorra. lLro, socondo la gonoralo osisLinazion do gli uonini, da LuLLo si dico pondoro la IorLuna: o corLo, so avossoro pi copia d'inLolloLLo, dirobono qualcho cosa di vanLaggio. Poro (dica Mono quol cho gli piaco), ossondo cho lo Luo raggioni, o Doa, ni paiono pur Lroppo ollicaci, conchiudo cho, so non ollriranno in conLrario do la Lua causa alLro allogazioni, cho vagliano pi di quosLo sin ora apporLaLo, io non voglio ardiro di dolinirLi sLanza, cono gi volosso asLrongorLi o rologarLi a quolla, na Li dono, anzi Li lascio in quolla poLosL cho nosLri avoro in LuLLo il ciolo: poi cho por Lo sLossa Lu hai LanLa auLoriL, cho puoi aprirLi quo' luoghi cho son chiusi a Ciovo isLosso insiono con LuLLi gli alLri doi. I non voglio dir pi circa quollo por il cho Li siano LuLLi insiono ubligaLi assai assai. Tu, dissorrando LuLLo lo porLo, od aprondoLi LuLL'i canini o disponondoLi LuLLo lo sLanzo, lai Luo LuLLo lo coso aliono, o poro non nanca cho lo sodio cho son dogli alLri, non siano pur Luo, por cio cho quanLo soLLo il laLo dolla nuLaziono, LuLLo LuLLo passa por l'urna, por la rivoluziono o por la nano do l'occollonza Lua.
68 DIaI. 2, parte 3
Terza parte deI secondo dIaIogo.
1 TalnonLo, dunquo, Ciovo nogo la sodia d'Ircolo a la IorLuna, cho a suo arbiLrio lascio o quolla od alLro LuLLo cho sono no l'univorso. Dalla qual sonLonza, conunquo so sia, non dissonLirno gli doi LuLLi, o la orba doa, vodondo la doLorninazion laLLa ciLra ogni sua ingiuria, si liconzio dal SonaLo dicondo: - Io, dunquo, no no vo aporLa aporLa od occolLa occolLa a LuLLo l'univorso, discorro gli alLi o bassi palaggi, o non nono cho la norLo so inalzar lo coso inlino o doprinoro lo suprono, od al lino, por lorza di vicissiLudino, vogno a lar LuLLo ugualo, o con incorLa succossiono o raggion irrazionalo, cho ni Lrovo (cio sopra od osLra lo raggioni parLicolari), o con indoLorninaLa nisura volLo la ruoLa, scuoLo l'urna, a lino cho la nia inLonziono non vogna incusaLa da individuo alcuno. Su, Ricchozza, vioni a la nia dosLra, o Lu, PovorL, a la nia sinisLra: nonaLo vosco il vosLro coniLaLo, Lu, Ricchozza, li ninisLri LanLo graLi, o Lu, PovorL, gli Luoi LanLo noiosi alla nolLiLudino. SoguiLono, dico, prina il lasLidio o la gioia, la loliciL od inloliciL, la LrisLizia, l'allogrozza, la loLizia, la naninconia, la laLica, il riposo, l'ocio, l'occupaziono, la sordidozza, l'ornanonLo. /pprosso l'ausLoriL, lo dolicio, il lusso, la sobrioL, la libidino, l'asLinonza, l'obrioL, la soLo, la crapula, la lano, l'appoLiLo, la sacioLado, la cupidiggia, il Lodio o saLuriL, la pionozza, la vacuiL, olLro il daro, il prondoro, l'ollusiono, la parsinonia, l'invosLiro, il dispogliaro, il lucro, la iaLLura, l'inLroiLo, l'oxiLo, il guadagno, il dispondio, l'avarizia, la liboraliLado, con il nunoro o nisura, occosso o diloLLo, oqualiLado, inoqualiLado, dobiLo, crodiLo, dopoi sicurL, suspiziono, zolo, adulaziono, onoro, disproggio, rivoronza, schorno, ossoquio, dispoLLo, grazia, onLa, agiuLo, dosLiLuziono, disconlorLo, consolaziono, invidia, congraLulaziono, onulaziono, conpassiono, conlidonza, dillidonza, doninio, sorviL, liborL, caLLiviL, conpagnia, soliLudino. Tu, ccasiono, canina avanLi, procodi gli nioi passi, aprino nillo o nillo sLrado, va incorLa, incogniLa, occolLa, porciocho non voglio cho il nio advoninonLo sia Lroppo anLivoduLo. Dona do sghialli a LuLLi vaLi, proloLi, divini, nanLici o prognosLicaLori. / LuLLi quoi cho si aLLravorsano por inpodirno il corso nosLro, donagli su lo cosLo. Togli via davanLi gli nioi piodi ogni possibilo inLoppo. Ispiana o spianLa ogni alLro cospuglio do dissogni cho ad un cioco nuno possa ossor nolosLo, ondo conodanonLo por Lo, nia guida, ni lia doliniLo il nonLaro o il poggiaro, il divorLir a dosLra o a sinisLra, il novoro, il lornaro, il nonar od il riLonor do passi. Io in un nononLo od insiono insiono vo o vogno, sLabilisco o nuovo, assorgo o siodo, nonLro a divorso od inliniLo coso con divorsi nozzi do l'occasiono sLondo lo nani. Discorrono dunquo da LuLLo, por LuLLo, in LuLLo, a LuLLo: quivi con doi, ivi con gli oroi, qua con uonini, l.con bosLio. -2 r ossondo liniLa quosLa liLo o donaLo spaccio alla IorLuna, volLaLo Ciovo a gli doi: - Mi par, disso, cho in loco d'Ircolo dobba succodoro la IorLozza, porcho da dovo la voriL, la loggo, il giudicio, non dovo ossor lunghi la lorLozza, 69 porcho consLanLo o lorLo dovo ossoro quolla volunL cho adninisLra il giudicio con la prudonza, por la loggo, socondo la voriL: aLLoso cho cono la voriL o la loggo lornano l'inLolloLLo, la prudonza, il giudicio o giusLizia rogolano la volunL, coss la consLanza o lorLozza conducono a l'olloLLo. ndo doLLo da un sapionLo: Non Li lar giudico, so con la virLudo o lorza non soi poLonLo a ronporo lo nachino do l'iniquiLado. - Risposoro LuLLi gli doi: - Bono hai disposLo, o Ciovo, cho Ircolo sin ora sia sLaLo cono Lipo do la lorLozza cho dovoa conLonplarsi no gli asLri. Succodi Lu, IorLozza, con la lanLorna do la raggiono innanLo, porcho alLrinonLo non sarosLo lorLozza, na sLupidiL, luria, audacia. I non sarosLo sLinaLa lorLozza, no non sarosLo, porcho por pazzia, orroro od alionazion di nonLo vorrosLo a non Lonoro il nalo o la norLo. Quolla luco lar cho non ardisci dovo si dovo Lonoro: aLLoso cho Lal cosa il sLolLo o lorsonnaLo non Lono cho, quanLo uno pi prudonLo o saggio, dovo pi pavonLaro. Quolla lar cho dovo inporLa l'onoro, l'uLiliL publica, la digniL o porloziono dol proprio ossoro, la cura dollo divino loggi o naLurali, ivi non Li snuovi por Lorrori cho ninacciano norLo, sio prosLa od ispodiLa dovo gli alLri son Lorpidi o Lardi, lacilnonLo conporLi quol ch'alLri dillicilnonLo, abbi por poco o nulla cio cho alLri sLinano nolLo od assai. Modora lo Luo nalo conpagno: o quolla cho Li viono a dosLra con lo suo ninisLro, TonoriLado, /udacia, Prosunziono, Insolonzia, Iuria, Conlidonzia, o quolla, cho Li vion alla sinisLra con la PovorL di spirLo, Doioziono, Tinoro, VilLado, PusillaniniLado, Dosporaziono. Conduci lo Luo virLuoso liglio, SoduliL, Zolo, Toloranza, MagnaniniL, IonganiniL, /ninosiL, /lacriL, IndusLria, con il libro dol caLalogo dollo coso cho si govornano con CauLola, o con Porsovoranza, o con Iuga, o con Sulloronza, od in cui son noLaLo lo coso ch'il lorLo non dovo Lonoro: cio quollo cho non no lanno poggioro, cono la Iano, la NudiL, la SoLo, il Doloro, la PovorL, la SoliLudino, la Porsocuziono, la MorLo, o do l'alLro coso cho, por no rondoro poggiori, donno ossoro con ogni diligonza luggiLo: cono l'Ignoranza crassa, l'IngiusLizia, l'InlidoliL, la Buggia, l'/varizia o coso sinili. Coss conLonporandoLi, non doclinando a dosLra od a sinisLra, o non allonLanandoLi da Luo liglio, loggondo od ossorvando il Luo caLalogo, non lacondo osLinLo il Luo luno, sarai sola LuLola do VirLudi, unica cusLodia di CiusLizia o Lorro singularo do la VoriLado, inospugnabilo da' vizii, inviLLa da lo laLicho, consLanLo a gli porigli, rigida conLra lo voluLLadi, sproggiaLrico do la Ricchozza, doniLrico dolla IorLuna, LrionlaLrico dol LuLLo. TonorarianonLo non ardirai, inconsulLanonLo non Lonorai, non alloLLarai gli piacori, non luggirai gli odori, por lalsa lodo non Li conpiacorai, o por viLuporio non Li sgononLarai, non L'inalzarai por lo prosporiLadi, non Li disnoLLorai por lo advorsiLadi, non L'inpionbar la graviL do lasLidii, non Li sullovor il vonLo do la loggorozza, non Li lar gonlia la ricchozza, o non Li conlondar la povorLado: sproggiarai il sovorchio, arrai poco sonso dol nocossario. DivorLirai da coso basso, o sarai sonpro aLLonLa ad alLo inproso. -3 - r, cho ordino si prondor por la nia Iira` - disso Morcurio. / cui risposo Mono: - /bbila por Loco por Luo passaLonpo, quando Li Lrovi in barca o pur quando Li Lrovarai noll'osLario. I so lai oloziono di larno qualcho prosonLo, donandola a chi pi noriLovolnonLo si conviono, o non vuol andar Lroppo 70 vagando por corcarlo, vaLLono a Napoli, a la piazza do l'lno, ovor in Vonozia in piazza di S. Marco, circa il vospro: porcho in quosLi doi luoghi conpariscono gli coriloi di color cho nonLano in banco, od ivi Li poLr occorroro quol noglioro a cui iuro noriLi la si dobbia. - Dinando Morcurio: - Porcho pi LosLo a nogliori di quosLa cho di alLra spocio` - Risposo Mono, cho a quosLi Lonpi la lira dovonuLo principalnonLo insLrunonLo da chiarlaLani, por conciliarsi o LraLLonorsi l'udionza, o noglior vondoro lo suo palloLLo od albarolli, cono la robocchina ancora laLLo insLrunonLo da ciochi nondicanLi. Morcurio disso: - I in nia poLosL di larno quol cho ni piaco` - Coss , disso Ciovo, na non gi por ora di lasciarla sLar in ciolo. I voglio (so coss paro ancor a voi alLri dol consoglio) cho in luogo di quosLa sua lira do lo novo cordo succoda la gran nadro Mnonosino con lo novo Muso, suo liglio. - Qua lrno un chino di LosLa gli doi LuLLi in sogno di approvaziono, o la Doa pronossa con lo suo liglio roso lo grazio. I'/riLnoLrica, la qualo prinogoniLa, disso cho lo ringraziava por pi volLo cho non concopo individui o spocio di nunori, od olLro por pi nillonarii do nillonarii cho nai possa con lo suo addizioni apporLar l'inLolloLLo, la CoonoLria pi cho nai lorno o liguro lornar si vagliano, o cho aLoni possa nai incorroro por lo lanLasLicho rosoluzioni di conLinui, la Musica pi cho nai lanLasia possa conbinar lorno di conconLi o sinlonio, la Iogica pi cho non lanno absurdiL li suoi granaLici, lalso porsuasioni i suoi roLorici, o solisni o lalso donosLrazioni i dialoLLici, la Poosia pi cho, por lar corroro lo lor LanLo lavolo, non hanno piodi quanLi han laLLi o son por lar vorsi i suoi canLori, la /sLrologia pi cho conLogna sLollo l'innonso spacio doll'oLoroa rogiono, so pi dir si puoLo, la Iisica LanLo norco li roso, quanLo possono ossoro prossini o prini principii od olononLi nol sono do la naLura, la MoLalisica pi cho non son goni d'idoo o spocio do lini od ollicionLi sopra gli naLurali olloLLi, LanLo socondo la roaliL cho no lo coso, quanLo socondo il concoLLo roprosonLanLo, l'ILica, quanLi possono ossoro cosLuni, consuoLudini, loggi, giusLizio o doliLLi in quosLo od alLri nondi do l'univorso. Ia nadro Mnonosino disso: - TanLo grazio o norco vi rondo, o doi, quanLi ossor possono parLicolari suggoLLi a la nonoria od a l'oblio, alla cogniziono od ignoranza. - Id in quosLo nonLro Ciovo ordino alla sua prinogoniLa Minorva, cho gli porgosso quolla scaLola cho Lonova soLLo il capozzal dol loLLo, od indi caccio novo bussolo, lo quali conLognono novo collirii cho son sLaLi ordinaLi por purgar l'anino unano, o quanLo alla cogniziono o quanLo alla alloziono. I prinanonLo no dono Lro allo Lro prinioro, dicondogli: - Iccovi il noglior unguonLo con cui possiaLo purgar o chiarir la poLonza sonsiLiva circa la nolLiLudino, grandozza od arnonica proporziono di coso sonsibili. - No dio uno a la quarLa, o disso: - QuosLo sorvir por lar rogolaLa la laculL invonLiva o giudicaLiva. - Prondi quosLo, disso a la quinLa, cho con susciLar corLo nolancolico appulso poLonLo ad inciLar a doloLLovolo luroro o vaLicinio. - Dono il suo a la sosLa, nosLrandogli il nodo, con cui nodianLo quollo aprisso gli occhi do norLali alla conLonplazion di coso archoLipo o suporno. Ia soLLina ricovo quollo por cui noglio vion rilornaLa la laculL razionalo circa la conLonplazion do la naLura. Ia oLLava, l'alLro non nono occollonLo cho pronovo l'inLolloLLo all'appronsion di coso sopranaLurali, in quanLo cho inlluiscono no la naLura o 71 sono in corLo nodo absoluLo da quolla. I'ulLino, pi grando, pi procioso o pi occollonLo, dio in nano do l'ulLinogoniLa, la qualo, quanLo posLorior do l'alLro LuLLo, LanLo pi cho LuLLo l'alLro dogna, o gli disso: - Icco qua, ILica, con cui prudonLononLo, con sagaciL, accorLozza o gonorosa lilanLropia saprai insLiLuir roligioni, ordinar gli culLi, noLLor loggi od osocuLar giudicii, od approvaro, conlirnaro, consorvar o dolondoro LuLLo il cho bono insLiLuiLo, ordinaLo, nosso od osocuLaLo, acconodando quanLo si puo gli alloLLi od olloLLi al culLo do doi o conviLLo do gli uonini. -4 - Cho larono dol Cigno` - dinando Ciunono. Risposo Mono: - Mandianolo in nono dol suo diavolo a naLar con gli alLri, o nol lago di Porgusa, o nol liuno CaisLro, dovo arr nolLi conpagni - Non voglio coss, disso Ciovo, na ordino cho nol bocco sia narcaLo dol nio sigillo o nosso nol Tanosi, porcho l sar pi sicuro ch'in alLra parLo, aLLoso cho por la Lona di pona capiLalo non ni poLr ossoro cos lacilnonLo rubbaLo. - SavianonLo, suggionsoro gli doi, hai provisLo, o gran padro, - od aspoLLavano cho Ciovo doLorninasso dol succossoro. ndo soguiLa il suo docroLo il prino prosidonLo, o dico: - Mi par nolLo convonovolo cho vi sia locaLa la PoniLonza, la qual Lra lo virLudi cono il cigno Lra gli ucolli: porcho la non ardisco, no puo volar alLo por il gravor doll'orubosconza od unilo rocognizion di so sLossa, si nanLiono sonnossa, poro, Logliondosi a l'odiosa Lorra, o non ardondo do s'inalzaro al ciolo, ana gli liuni, s'aLLulla a l'acqui, cho son lo lacrino dolla conpunziono nollo quali corca lavarsi, purgarsi, nondarsi, dopo ch'a so nol linoso lido do l'orroro insporcaLa dispiacquo, nossa dal sonso di Lal dispiacoro, incorsa la doLorninaziono dol corrogorsi, o, quanLo possibil lia, larsi sinilo alla candida innoconza. Con quosLa virL risalono l'anino cho son ruinaLo dal ciolo od innorso a l'rco Lonobroso, passaLo por il CociLo do lo voluLLadi sonsiLivo, od accoso dal PorillogoLonLo do l'anor cupidinosco od appoLiLo di gonoraziono, do quali il prino ingonbra il spirLo di LrisLizia, od il socondo rondo l'alna disdognosa, cono por rinonbranza do l'alLa orodiLado riLornando in so nodosina, dispiaco a so nodosina por il sLaLo prosonLo, si duolo por quol cho si doloLLo o non vorrobo avor conpiaciuLo a so sLossa: od in quosLo nodo viono a poco a poco a dispogliarsi dal prosonLo sLaLo, aLLonuandosogli la naLoria carnalo od il poso do la crassa susLanza, si noLLo LuLLa in piuno, s'accondo o si scalda al solo, concopo il lorvido anor di coso sublini, doviono aoria, s'appiglia al solo o di bol nuovo si convorLo al suo principio. - DognanonLo la PoniLonza nossa Lra lo virLudi, disso SaLurno, porcho, quanLunquo sia liglia dol padro Irroro o do l'IniquiLado nadro, nulladinono cono la vorniglia rosa cho da lo adro o pungonLi spino si caccia, cono una lucida o liquida scinLilla cho dalla nogra o dura solco si spicca, lassi in alLo o Londo al suo cognaLo solo. - Bon provisLo, bon doLorninaLo! - disso LuLLo il concilio do gli doi. - Sioda la PoniLonza Lra lo virLudi, sia uno do gli colosLi nuni! -5 / quosLa voco gonoralo, prina ch'alLro proponosso di Cassiopoa, alzo la voco il luribondo MarLo, o disso: - Non sia, o doi, chi Lolga alla nia bollicosa Ispagna quosLa naLrona cho coss boriosa, alLiora o naosLralo non si conLonLo di salir al ciolo sonza condurvi la sua caLodra col baldacchino. CosLoi (so coss piaco al padro sunniLonanLo, o so voi alLri non voloLo disconLonLarni a rischio di 72 paLir a buona nisura il sinilo, quando ni passaroLo por lo nani) vorroi cho, por avor cosLuni di quolla paLria, o paror ivi naLa, nodriLa od allovaLa, doLorniniaLo cho la vi soggiorno. - Risposo Mono: - Non sia chi Lolga l'arroganza o quosLa lonina, ch' vivo riLraLLo di quolla, al signor bravo capiLan di squadro. - / cui MarLo: - Con quosLa spada laro conoscoro non solanonLo a Lo povoraccio, cho non hai alLra virLudo o lorza cho do lingua lracida sonza salo, na od olLro a qualsivogli'alLro (luor di Ciovo, por ossoro suporior di LuLLi), cho soLLo quolla cho voi diLo iaLLanza, dica non si Lrovar bollozza, gloria, naosL, nagnaniniL, o lorLozza dogna dolla proLozion dol scudo narzialo, o di cui l'onLo non son indogno d'ossor vondicaLo da quosLa orribil punLa chi ha soluLo donar uonini o doi. - /bbila pur, soggionso Mono, in Lua nal'ora Loco: porcho Lra noi alLri doi non vi Lrovarai un alLro s bizzarro o pazzo, cho, por guadagnarsi una do quosLo colubro o LonposLoso bosLio, voglia noLLorsi a rischio di larsi ronporo il capo. - Non Lo incolorar, MarLo, non Li rabbiar, Mono, disso il bonigno proLoparonLo. IacilnonLo a Lo, dio do la guorra, si poLr concodoro liboranonLo quosLa cosa, cho non Lroppo d'inporLanza, so no bisogna LalvolLa, al nosLro dispoLLo, conporLar, cho con la sola auLoriL dolla Lua liannoggianLo spada connoLLi LanLi sLupri, LanLi adulLorii, LanLi laLrocinii, usurpazioni od assassinii. Va' dunquo, cho io insiono con gli alLri doi la connoLLono in LuLLo alla Lua libidinosa voglia, sol cho non pi la lacci induggiar qua in nozzo a gli asLri, vicina a LanLo virLuoso doo. Vada con la sua caLodra a basso, o conduca la IaLLanzia soco. I coda il luogo alla SonpliciL, la qual doclina dalla dosLra di cosLoi, cho osLonLa o prodica pi di quol cho possiodo, o dalla sinisLra dolla Dissinulaziono la qualo occolLa o lingo di non avor quol ch'avo, o nosLra possodor nono di quol cho si Lrova. QuosLa podissoqua do la VoriLado non dovo lungi porogrinaro dalla sua rogina, boncho LalvolLa la doa NocossiLado la cosLringa di doclinaro vorso la Dissinulaziono, a lino cho non vogna inculcaLa la SinpliciL o VoriLado, o por oviLar alLro inconvonionLo. QuosLo lacondosi da loi non sonza nodo od ordino, lacilnonLo poLr ossoro laLLo ancora sonza orroro o vizio. - /ndando la SonpliciL por prondoro il suo luogo, conparvo do incosso sicuro o conlidonLo, al conLrario do la IaLLanzia o Dissinulaziono, lo quali caninano non sonza Lona, cono con gli suspiciosi passi o lornidoloso aspoLLo dinosLravano. Io aspoLLo dolla SinpliciL piacquo a LuLLi gli doi, porcho por la sua unilorniL in corLa naniora raprosonLa od ha la siniliLudino dol volLo divino. Il volLo suo anabilo, porcho non si cangia nai, o poro con quolla raggiono, por cui conincia una volLa a piacoro, sonpro piacor, o non por suo, na por l'alLrui diloLLo aviono cho cosso d'ossoro anaLa. Ma la IaLLanzia, la qual suol piacoro, por donaro ad inLondoro di possodoro pi di quol cho possiodo, lacilnonLo, quando sar conosciuLa, non solo incorror dispiaconza, na od olLro, LalvolLa, disproggio. SinilnonLo la Dissinulaziono, por ossor alLrinonLo conosciuLa, cho cono prina si volso porsuadoro, non sonza dilliculLado poLr vonir in odio a colui da chi lu prina graLa. Di quosLo dunquo l'una o l'alLra lu sLinaLa indogna dol ciolo, o di ossor uniLa a quollo cho suol Lrovarsogli in nozzo. Ma non LanLo la Dissinulaziono, di cui LalvolLa sogliono sorvirsi anco gli doi, 73 porcho LalvolLa, por luggir invidia, biasno od olLraggio, con gli vosLinonLi di cosLoi la Prudonza suolo occulLar la VoriLado. 6 \ S/UI.\ I voro o bono, o Solia, o non sonza spirLo di voriLado nosLro il PooLa lorraroso, quosLa ossoro nolLo pi convonionLo a gli onini, so LalvolLa non sconvonovolo a doi: QuanLunquo il sinular sia lo pi volLo Riproso, o dia di nala nonLo indici, Si Lrova pur in nolLo coso o nolLo /vor laLLi ovidonLi bonolici, I danni, o biasni, o norLo avor gi LolLo, Cho non convorsian sonpro con gli anici In quosLa assai pi oscura cho sorona ViLa norLal, LuLLa d'invidia piona. 7 Ma vorroi saporo, o Solia, in cho naniora inLondi la SinpliciL avor siniliLudino dol volLo divino. 8 \ SII/\ Por quosLo, cho la non puo aggiongoro a l'ossor suo con la iaLLanza, o non puo suLLraoro da quollo con la sinulaziono. I quosLo procodo dal non avoro inLolligonza od appronsiono di so sLossa, cono quollo cho sinplicissino, so non vuol ossoro alLro cho sonplicissino, non inLondo so sLosso. Porcho quollo cho si sonLo o cho si ronira, si la in corLo nodo nolLo, o, por dir noglio, alLro od alLro, porcho si la obioLLo o poLonza, conosconLo o conoscibilo: ossondo cho no l'aLLo doll'inLolligonza nolLo coso incorrono in uno. Poro quolla sonplicissina inLolligonza non si dico inLondoro so sLossa, cono so avosso un aLLo rollosso do inLolligonLo od inLolligibilo, na porcho absoluLissino o sonplicissino luno, solo dunquo so dico inLondorsi nogaLivanonLo, por quanLo non si puo ossoro occolLa. Ia SonpliciL dunquo, in quanLo cho non approndo o non connonLa su l'ossor suo, s'inLondo avor siniliLudino divina. Dalla qualo a LuLLa disLanza dochina la boriosa IaLLanzia. Ma non LanLo la sLudiosa Dissinulaziono, a cui Ciovo la lociLo cho LalvolLa si prosonLo in ciolo, o non gi cono doa, na cono Lal volLa ancolla dolla Prudonza o scudo dolla VoriLado. 9 \ S/UI.\ r vongano ad considorar quol ch' laLLo di Porsoo o dolla sua sLanza. 1O \ SII/\ - Cho larai, o Ciovo, di quosLo Luo basLardo, cho Li lsLi parLuriro a Danao` - disso Mono. Risposo Ciovo: -Vada, so coss piaco al sonaLo inLioro (porcho ni par cho qualcho nuova Modusa si Lrova in Lorra, cho, non nono cho quolla di gi gran Lonpo, poLonLo di convorLoro in solco col suo aspoLLo chiunquo la ronira), vada a cosLoi non cono nandaLo da un nuovo PolidoLLo, na cono inviaLo da Ciovo insiono con LuLLo il sonaLo colosLo, o voda so, socondo la nodosina arLo, possa suporaro LanLo pi orribilo quanLo pi nuovo nosLro. - Qua risorso Minorva, dicondo: - Id io dal nio canLo non nancaro d'acconodargli non non connodo scudo di crisLallo con cui vogna ad abbarbagliar la visLa do lo nonicho Iorcidi nosso in cusLodia do lo Corgoni, od io in prosonza voglio assisLorgli, sin LanLo cho abbia disciolLo il capo di quosLa Modusa dal suo busLo. - Coss, disso Ciovo, larai nolLo bono, nia liglia, od io Lo inpono quosLa cura, nolla qual voglio cho L'adopri con ogni diligonza. Ma non 74 voroi cho di nuovo laccia, cho a danno do gli povori popoli avonga cho por lo sLillo, cho scorroranno da lo vono inciso, vognano gonoraLi nuovi sorponLi in Lorra, dovo, a nal grado do nisori, vi so no riLrovano pur assai o Lroppo. Poro, nonLaLo sul Pogaso, cho vorr luori dol locondo corpo di coloi, discorra (riparando al llusso do lo goccio sanguinoso) non gi por l'/lrica dovo di qualcho caLLiva /ndronoda vogna caLLivo: dalla qualo, avinLa in lorroo caLono, vogna logaLo di quollo di diananLo, na col suo dosLrioro alaLo discorra la nia diloLLa Iuropa, od ivi corca, dovo son quo' suporbi o nosLruosi /LlanLi, nonici do la progonio di Ciovo, da cui Lonono cho gli vognan LolLo lo pona d'oro, cho soLLo la cusLodia o sorragli do l'/varizia od /nbiziono Lognono occolLo. /LLonda ovo son alLro pi gonoroso o pi bollo /ndronodo cho por violonza di lalsa roligiono vognono logaLo od osposLo allo narino bolvo. Cuardo so qualcho violonLo Iinoo, consLipaLo dalla nolLiLudino di porniciosi ninisLri, viono ad usurparsi i lruLLi doll'alLrui indusLrio o laLicho. So qualcho nunoro do ingraLi, osLinaLi od incroduli PolidoLLi vi prosiodo, lacciasogli a il spocchio LuLLo aninoso innanLo, prosonLogli agli occhi ovo possono ronirar il suo lodo riLraLLo, dal cui orrondo aspoLLo inpoLraLi pordano ogni porvorso sonso, noLo o viLa. -. 11 - Bono ordinaLo il LuLLo, dissoro gli doi. Porcho cosa convonionLo cho gionLo ad Irculo, cho col braccio dolla CiusLizia o basLono dol Ciudicio laLLo donaLor do lo corporoo lorzo, conpaia Porsoo, cho, col spocchio luninoso dolla doLLrina o con la prosonLazion dol riLraLLo aboninando do la scisna od orosia, alla porniciosa conscionza do gli nallaLLori od osLinaLi ingogni noLLa il chiodo, Logliondoli l'opra di lingua, di nani o sonso. -12 \ S/UI.\ VoniLo ora, Solia, a chiarirni di quollo ch' ordinaLo a succodoro a la piazza ondo loco parLonza cosLui. 13 \ SII/\ Una virLudo in abiLo o gosLi nionLo dissinilo a cosLui, cho si chiana Diligonza, ovor SollociLudino, la qual ha od avuLa por conpagna da la IaLica, in virL dolla qualo Porsoo lu Porsoo, od Ircolo lu Ircolo, od ogni lorLo o laLicoso laLicoso o lorLo, o por cui il pronopoLo d'/banLo av'inLorcoLLo allo Iorcidi il luno, il capo a Modusa, il ponnaLo dosLrioro al Lronco busLo, lo sacro pona al liglio di Clinono od IapoLo, la liglia di Coloo od /ndronoda al CoLo, dilosa la noglio dal rivalo, rovisLa /rgo sua paLria, LolLo il rogno a ProLo, rosLiLuiLo quollo a Crisio lraLollo, vondicaLosi su l'ingraLo o discorLoso ro do l'isola Sorilia, por cui, dico, si supora ogni vigilanza, si Lronca ogni advorsa occasiono, si laciliLa ogni canino od accosso, s'acquisLa ogni Losoro, si dona ogni lorza, si Loglio ogni caLLiviL, s'oLLiono ogni dosio, si dolondo ogni possossiono, si giongo ad ogni porLo, si doprinono LuLLi advorsarii, si osalLano LuLLi anici o si vondicano LuLLo ingiurio, o linalnonLo si viono ad ogni dissogno. rdino dunquo Ciovo, o quosLo ordino approvro LuLLi doi, cho la laLicosa o diligonLo SollociLudino si lacosso innanLo. Id occo cho la conparvo, avondosi adaLLaLi gli Lalari do l'inpoLo divino con gli quali calposLra il sonno bono popularo, sproggia lo blando carozzo do lo voluLLadi, cho, cono Sirono insidioso, LonLano di riLardarla dal corso do l'opra cho la ricorca od aspoLLa. /ppigliaLasi con la sinisLra al scudo risplondonLo dal suo lorvoro, cho di sLupida naraviglia ingonbra gli occhi dosidiosi od inorLi, conprosa con la dosLra la sorponLina 75 chiona di porniciosi ponsiori, a' quai soLLogiaco quoll'orribil capo, di cui l'inlolico volLo da nillo passioni di sdogno, d'ira, di spavonLo, di Lorroro, di aboninio, di naraviglia, di nolancolia o di lugubro ponLinonLo dislornaLo, sassilica od insLupisco chiunquo v'alliggo gli occhi, nonLaLa su quoll'aligoro cavallo dolla sLudiosa porsovoranza, con il qualo, a quanLo si lorza, a LanLo arriva o giungo, suporando ogni inLoppo di clivoso nonLo, riLardanonLo di prolonda vallo, inpoLo di rapido liuno, riparo di siopo donsissino o di quanLunquo grosso od alLo nuraglia. VonuLa dunquo in prosonza dol sacrosanLo sonaLo, ud dal sonno prosido quosLo paroli: - Voglio, o Diligonza, cho oLLogni quosLo nobil spacio nol ciolo, porcho Lu soi quolla cho nuLri con la laLica gli anini gonorosi. MonLa, supora o passa con uno spirLo, so possibil lia, ogni sassosa o ruvida nonLagna. Inlorvora LanLo l'alloLLo Luo, cho non solo rosisLi o vinci Lo sLossa, na, od olLro, non abbi sonso dolla Lua dilliculLado, non abbi sonLinonLo dol Luo ossor laLica, porcho coss la laLica non dovo ossor laLica a so, cono a so nodosino nossun gravo gravo. Poro non sarai dogna laLica, so LalnonLo non vinci Lo sLossa, cho non Li sLini ossoro quol cho soi, laLica, aLLoso cho, dovunquo hai sonso di Lo, non puoi ossoro suporioro a Lo, na, so non soi doprossa o supprossa, vioni al nono ad ossoro opprossa da Lo nodosina. Ia sonna porloziono non sonLir laLica o doloro, quando si conporLa laLica o doloro. Dovi suporarLi con quol sonso di voluLL, cho non sonLo voluLL, quolla voluLL dico, la qualo, so lusso naLuralnonLo buona, non vorrobo disproggiaLa da nolLi, cono principio di norbi, povorLado o biasino. Ma Lu, IaLica, circa l'opro ogrogio sii voluLL o non laLica a Lo sLossa, vogni, dico, ad ossor una o nodosina cosa con quolla, la qualo luor di quollo opro od aLLi virLuosi sia a so sLossa non voluLL, na laLica inLolorabilo. Su dunquo, so soi virL, non occuparLi a coso basso, a coso lrivolo, a coso vano. So vuoi ossor l dovo il polo sublino dolla VoriL Li vogna vorLicalo, passa quosLo /ponnino, nonLa quosLo /lpi, varca quosLo scoglioso coano, supora quosLi rigorosi Riloi, Lrapassa quosLo sLorilo o golaLo Caucaso, ponoLra lo inaccossibili orLuro, o subinLra quol lolico circolo, dovo il luno conLinuo o non si voggon nai Lonobro no lroddo, na porpoLua Lonporio di caldo o dovo oLorna Li lia l'aurora o giorno. Passa dunquo Lu, doa SollociLudino o IaLica, o voglio (disso Ciovo) cho la dilliculLado Li corra avanLi o Li lugga. Scaccia la DisavonLura, approndi la IorLuna po' capolli, allroLLa, quando noglio Li paro, il corso dolla sua ruoLa, o quando Li sonbra bono, ligigli il chiodo, accio non scorra. Voglio cho Loco vogna la SaniL, la RobusLozza, l'IncoluniL. Sia Lua scudiora la Diligonza o Luo anLosignano sia l'Isorcizio. SioguaLi l'/cquisiziono con lo nunizioni suo, cho son Bono dol corpo, Bono do l'anino, o, so vuoi, Bono do la lorLuna, o di quosLi voglio cho pi siono anaLi da Lo quoi cho Lu nodosina hai acquisLaLi, cho alLri cho ricovi d'alLrui: non alLrinonLo cho una nadro ana pi li ligli, cono coloi cho pi lo conosco por suoi. Non voglio cho possi dividorLi, porcho, so Li snonbrarai, parLo occupandoLi a l'opro do la nonLo o parLo a l'oprazioni dol corpo, vorrai ad ossor doloLLuosa a l'una o l'alLra parLo, o so pi Li addonarai a l'uno, nono provalorai no l'alLro vorso: so LuLLa inclinarai a coso naLoriali, nulla vogni ad ossoro in coso inLolloLLuali, o por l'inconLro. rdino a l'ccasiono, cho quando lia nosLioro, ad alLa voco o con conno o con silonzio 76 quolla chianaLaLi, o Li osorLi, o Li alloLLi, o Li inciLi, o Li slorzo. Conando alla ConodiL od InconodiL, cho Li avorLiscano quando si possano accollaro, o quando si donno ponor gi lo sarcino, cono Lalor quando nocossario LransnaLaro. Voglio cho la Diligonza Li Loglia ogni inLoppo, la Vigilanza Li lar la sonLinolla guardando circa in circa, a lin cho cosa non Li s'approsso all'inproviso, cho la Indigonza Li avorLa dalla SollociLudino o Vigilanza circa coso vano, la qualo so non sar udiLa da Lo, succoda al lino la PoniLonza, la qual Li laccia osporinonLar cho cosa pi laboriosa avor nonaLo lo braccia vacuo, cho con lo nani piono avor LiraLi sassi. Tu con gli piodi dolla Diligonza, quanLo puoi, luggi o Li allroLLa, pria cho Iorza naggior inLorvogna o Loglia la IiborLado ovor porga lorza od arni alla DilliculLado. -14 Coss la SollociLudino, avondo ringraziaLo Ciovo o gli alLri, prondo il suo canino o parla in quosLa lorna: - Icco, io IaLica nuovo gli passi, ni accingo, ni sbraccio. Via da no ogni Lorporo, ogni ocio, ogni nogligonza, ogni dosidiosa acodia, luori ogni lonLozza! Tu, IndusLria nia, proponiLo avanLi gli occhi dolla considoraziono il Luo proliLLo, il Luo lino. Rondi saluLiloro quollo alLrui LanLo calunnio, quolli alLrui LanLi lruLLi di naligniLado od invidia, o quol Luo raggionovolo Linoro cho Li cacciro dallo Luo naLio alborgo, cho Li alionaro da gli anici, cho Li allonLanro dalla paLria, o Li bandro a poco anichovolo conLrado. Ia', IndusLria nia, noco glorioso quollo ossilio o Lravagli, sopra la quioLo, sopra quolla paLria LranquilliLado, connodiLado o paco. Su, Diligonza, cho lai` porcho LanLo ociano o dorniano vivi, so LanLo LanLo doviano ociar o dorniro in norLo` /LLoso cho, so pur aspoLLiano alLra viLa o alLro nodo di ossor noi, non sar quolla nosLra, cono do chi siano al prosonLo, porciocho quosLa, sonza sporar gianai riLorno, oLornanonLo passa. Tu, Sporanza, cho lai, cho non ni sproni, cho non n'inciLi` Su, la' ch'io aspoLLi da coso dillicili oxiLo saluLaro, so non ni allroLLo avanLi Lonpo o non cosso in Lonpo, o non lar ch'io ni pronoLLa cosa por quanLo viva, na por quanLo bon viva. Tu, Zolo, siini sonpro assisLonLo, a lino ch'io non LonLo coso indogno di nuno da bono, o cho non sLonda lo nani a quoi nogocii cho siono caggiono di naggior nogocio. /nor di gloria, prosonLani avanLi gli occhi quanLo sia bruLLo a vodoro, o cosa Lurpo di ossor sollociLo dolla sicurL noll'onLraLa o principio dol nogocio. SagaciL, la' cho da lo coso incorLo o dubio non ni roLiro, no volLo lo spalli, na da quollo pian piano ni discosLo in salvo. Tu nodosina (accio ch'io non sia riLrovaLa da nonici, od il luror di quolli non ni s'avonLo sopra) conlondi, soguondoni, gli nioi vosLigi. Tu ni la nonar gli passi por vio disLanLi da lo sLanzo do la IorLuna, porcho la non ha lungho lo nani, o non puo occupar so non quolli cho gli son vicini, o non ossagiLa so non color cho si Lrovano donLro la sua urna. Tu larai ch'io non LonLo cosa, so non quando aLLanonLo posso, o lanni nol nogocio pi cauLa cho lorLo, so non puoi larni oqualnonLo cauLa o lorLo. Ia' ch'il nio lavoro sia occolLo o sia aporLo: aporLo, accio cho non ogniuno il corca od inquira, occolLo, accio cho non LuLLi, na pochissini lo riLrovono. Porcho sai bono cho lo coso occolLo sono invosLigaLo, o lo coso insorraLo conviLano gli ladroni. lLro, quol cho apparo, sLinaLo vilo, o l'arca aporLa non diligonLononLo ricorcaLa, od croduLo poco proggiaLo quollo cho non si vodo con nolLa diligonza nosso in cusLodia. /ninosiL, con la voco 77 dol Luo vivaco lorvoro, quando la dilliculL ni prono, olLraggia, o rosisLo, non nancar sovonLo d'inLonarni a l'orocchio quolla sonLonza: Tu no codo nalis, sod conLra audonLior iLo. 15 Tu, ConsulLazion, ni larai inLondoro quando ni conviono sciorro o ronporo la nal inpiogaLa occupaziono, la qual dognanonLo prondor la nira non ad oro o laculLadi da volgari o sordidi ingogni, na a quo' Losori cho nono ascosi o disporsi dal Lonpo, son colobraLi o colLi nol canpo do l'oLorniLado, a lin cho non si dica di noi, cono di quolli: nodiLanLur sua sLorcora scarabaoi. Tu, Pazionza, conlirnani, allronani od adninisLrani quol Luo cio oloLLo, a cui non sorolla la Dosidia, na quollo cho lraLollo do la Toloranza. Mi larai doclinar dall'inquioLudino od inclinaro alla non curiosa SollociLudino. /llora ni nogarai il corroro, quando corror ni calo dovo son procipiLosi, inlani o norLali inLoppi. /llora non ni larai alzar l'ancora o sciorro la poppa dal lido, quando aviono cho ni connoLLa ad insuporabilo Lurbulonza di LonposLoso naro. Id in quosLo ni donarai ocio di abboccarni con la ConsulLaziono, la qualo ni lar guardar prina no sLossa, socondo, il nogocio ch'ho da laro, Lorzo, a cho lino o porcho, quarLo, con quai circonsLanzo, quinLo, quando, sosLo, dovo, soLLino, con cui. /nninisLroni quoll'ocio con cui io possa lar coso pi bollo, pi buono o pi occollonLi cho quollo cho lascio, porcho in casa do l'cio siodo il Consoglio, od ivi dolla viLa boaLa, noglior cho in alLra parLo, si LraLLa. Indi nogliornonLo si conLonplano lo occasioni, da l con pi ollicacia o lorza si puo usciro al nogocio, porcho, sonza ossor prina a basLanza posaLo, non possibilo di possor approsso bon corroro. Tu, zio, ni adninisLra, por cui io vogna sLinaLo nanco ocioso cho LuLLi gli alLri, porciocho por Luo nozzo accador, cho io sorva a la ropublica o dolonsion do la paLria pi con la nia voco od osorLaziono, cho con la spada, lancia o scudo il soldaLo, il Lribuno, l'inporaLoro. /ccosLaLi a no Lu, gonoroso od oroico o sollociLo Tinoro, o con il Luo sLinolo la' cho io non porisca prina dal nunoro do gl'illusLri cho dal nunoro do vivi. Ia' cho prina cho il Lorporo o norLo ni Lolga lo nani, io ni riLrovo LalnonLo provisLo cho non ni possa Loglioro la gloria do l'opro. SollociLudino, la' cho sia liniLo il LoLLo prina cho vogna la pioggia, la' cho si riparo a lo lonosLro pria cho solliono gli /quiloni od /usLri di lubrico od inquioLo invorno. Monoria dol bono adoporaLo corso dolla viLa, larai Lu cho la sonoLLuLo o norLo pria ni Lolga cho ni conLurbo l'anino. Tu, Lona di pordoro la gloria acquisLaLa no la viLa, non ni larai acorba, na cara o branabilo la vocchiaia o norLo. -16 \ S/UI.\ Icco qua, o Solia, la pi dogna od onoraLa ricoLLa por rinodiar alla LrisLizia o dolor cho apporLa la naLura oLado, od all'inporLuno Lorror do la norLo cho da l'ora, cho abbiano uso di sonsi, suol Lirannoggiar il spirLo do gli aninanLi. ndo bon disso il nolano Tansillo: Codon quoi, cho non son ingraLi al ciolo, I ad alLo inproso non lur lroddi o rudi, Io sLaggion lioLo, allor cho novo o giolo Cadon su i colli d'orbo o di lior nudi, Non han di cho dolorsi, ancor cho, polo Cangiando o volLo, cangin viLa o sLudi. 78 Non ha l'agricolLor di cho si doglia,. Pur ch'al dobiLo Lonpo il lruLLo coglia. 17 \ SII/\ /ssai bon doLLo, Saulino. Ma Lonpo cho Lu Li roLiri, porcho occo il nio LanLo anico nuno, quolla grazia LanLo dosidorabilo, quol volLo LanLo spoLLabilo da la parLo orionLalo ni s'avicina. 18 \ S/UI.\ Bono dunquo, nia Solia, donani a l'ora soliLa, so coss Li piaco, no rovodorono. Id io in quosLo nonLro andaro a dolinoarni quol LanLo cho oggi ho udiLo da Lo, a lino cho nogliornonLo la nonoria do Luoi concoLLi possa, quando lia bisogno, rinovarni, o pi conodanonLo por l'avonir lar di quolla parLocipo alLrui. 19 \ SII/\ Maraviglia, cho con pi dol soliLo lroLLoloso piuno ni viono a l'inconLro, non lo voggio vonir, socondo la sua consuoLudino, schorzando col caducoo o baLLondo s vaganonLo con l'ali l'aria liquidissino. Parni vodorlo LurbaLanonLo nogocioso. Icco, ni rinira, o LalnonLo ha vor' no convorsi gli occhi cho la nanilosLo l'ansioso ponsioro non pondor da nia causa. 2O \ MIRC.\ Propizio Li sia sonpro il laLo, inpoLonLo sia conLra di Lo la rabbia dol Lonpo, nia diloLLa o gonLil liglia o sorolla od anica. 21 \ SII/\ Cho cosa, o nio bol dio, Li la s LurbaLo in visLa, boncho al nio riguardo non ni soi non ch'alLro volLo liboralo di Lua LanLo gioconda grazia` porcho Li ho voduLo vonir cono in posLa, o pi accinLo di andar o passar olLro cho disposLo do dinorar alquanLo noco` 22 \ MIRC.\ Ia caggion di quosLo cho sono in lroLLa nandaLo da Ciovo a provodor o riparar a l'incondio cho ha coninciaLo a susciLar la pazza o liora Discordia in quosLo Rogno ParLonopoo. 23 \ SII/\ In cho naniora, o Morcurio, quosLa posLilora Irinni s' da l do lo /lpi od il naro avonLaLa a quosLo nobil paoso` 24 \ MIRC.\ Dalla sLolLa anbiziono o pazza conlidonza d'alcuno sLaLa chianaLa, con assai liborali, na non nono incorLo pronosso sLaLa inviLaLa, da lallaco sporanza sLaLa connossa, aspoLLaLa da doppia golosia, la qualo nol popolo adopra il volor nanLonorsi nolla nodosina liborLado in cui sLaLo sonpro, od il Lonor di subinLrar pi arcLa sorviLudo, nol proncipo il suspoLLo di pordor LuLLo, por avor voluLo abbracciar Lroppo. 25 \ SII/\ Cho cosa prino origino o principio di quosLo` 26 \ MIRC.\ Ia grando avarizia cho va lavorando soLLo proLosLo di volor nanLonor la Roligiono. 27 \ SII/\ Il proLosLo in voro ni par lalso, o so non n'inganno, inoxcusabilo: porcho non si richiodo riparo o cauLola dovo nossuna ruina o poriglio ninaccia, dovo gli anini son Lali quali orano, od il culLo di quolla doa non cospiLa in quosLo cono in alLro parLi. 28 \ MIRC.\ I quando cio lusso, non Locca a l'/varizia, na alla Prudonza o CiusLizia di rinodiarvi, porcho occo, cho quollo ha connosso il popolo a luroro, od a la occasiono paro avor Lonpo d'inviLar gli anini rubolli a non LanLo dolondoro la giusLa liborL, quanLo ad aspirar ad ingiusLa liconza, o govornarsi socondo la porniciosa o conLunaco libidino, a cui.sonpro lu prona la nolLiLudino bosLialo. 79 29 \ SII/\ Dinni, so non Li gravo, in cho naniora diLo cho l'/varizia vuol rinodiaro` 3O \ MIRC.\ /ggravando gli casLighi do dolinquonLi, di sorLo cho dolla pona d'un roo vognano oqualnonLo parLocipi nolLi innoconLi, o Lal volLa gli giusLi, o con cio vogna a larsi sonpro pi o pi grasso il proncipo. 31 \ SII/\ I cosa naLuralo cho lo pocoro ch'hanno il lupo por govornaLoro, vognano casLigaLo con ossor voraLo da lui. 32 \ MIRC.\ Ma da dubiLaro cho qualcho volLa sia sullicionLo la sola cupa lano od ingordiggia dol lupo a larlo colpovoli. Id conLra ogni loggo, cho por diloLLo dol padro, vognano nulLaLi gli agnolli o la nadro. 33 \ SII/\ I voro cho nai ho LrovaLo Lal giudizio so non Lra' liori barbari, o crodo cho prina lusso LrovaLo Lra' Ciudoi, por ossor quolla una gonoraziono LanLo posLilonLo, loprosa o gonoralnonLo porniciosa, cho noriLa prina ossor spinLa cho naLa. S cho, por voniro al nosLro proposiLo, quosLa la caggiono cho Li Lion LurbaLo, susposo, o por cui lia nosLioro cho subiLo ni lasci` 34 \ MIRC.\ Coss , ho voluLo lar quosLo canino por convonirLi prina cho giunga a lo parLi, dovo ho drizzaLo il volo, por non larLi vananonLo aspoLLaro, o non nancar a la pronossa cho loci iori. / Ciovo ho nosso qualcho proposiLo do casi Luoi, o lo voggio pi ch'al soliLo inchinaLo a conpiacorLi. Ma por quaLLro o cinquo giorni, od oggi Lra gli alLri, io non ho ocio di LraLLar o conlorir Loco quollo cho doviano nogociaro in proposiLo do l'insLanza cho dovi laro, poro arai pazionza in quosLo nonLro, aLLoso cho noglio Lrovar Ciovo od il sonaLo lorianLo da alLri inpacci, cho in quolla naniora cho puoi crodoro cho sia al prosonLo. 35 \ SII/\ Mi piaco l'aspoLLaro, porcho con quosLo cho la cosa vorr proposLa pi Lardi, poLr anco nogliornonLo ossoro ordinaLa. Id a diro il voro, io in gran lroLLa (por non nancar il nio dovoro por la pronossa cho Li avovo laLLa di connoLLorLi oggi la richiosLa) non ho possuLo saLislar a no nodosina, aLLoso cho ponso cho lo coso donno ossoro osposLo pi por parLicolaro cho non ho laLLo in quosLa noLa, la qualo occo vi porgo, porcho voggiaLo (so vi occorror ocio por il canino) la sonna do lo nio quorolo. 36 \ MIRC.\ Io vodro quosLa, na voi larroLo bono di sorvirvi dolla connodiL di quosLo Lonpo por lar pi lungo o disLinLo nonorialo, a lino cho si possa a piono provodoro al LuLLo. Io adosso por la prina, por conlondoro la lorza, voglio andar a susciLar l'/sLuzia, accio cho gionLa a l'Inganno, doLLar possa una loLLora di LradinonLo conLra la proLonduLa anbiziosa Ribolliono, por la qual linLa loLLora si divorLa l'onpiLo nariLino dol Turco, od obsLo al Callico luroro ch'a lunghi passi da qua do l'/lpi por Lorra s'avicina. Coss por diloLLo di Iorza si spinga l'ardiro, si Lranquillo il popolo, s'assicuro il proncipo, od il Linoro spinga la soLo do l'/nbiziono od /varizia sonza boro. I con cio al lino vogna richianaLa la bandiLa Concordia, o posLa nolla sua caLodra la Paco, nodianLo la conlirnaziono doll'anLiqua ConsuoLudino di vivoro, con aboliziono di porigliosa od.ingraLa NoviLado. 37 \ SII/\ Va dunquo, nio Nuno, o piaccia al laLo cho lolicononLo vognano adonpiLi i Luoi dissogni, porcho non vogna la nia nonica guorra a Lurbar il sLaLo nio, non nono cho quol do gli alLri. 80 81 DIaI. 3, parte 1
PrIma parte deI terzo dIaIogo.
1 \ SII/\ Non lia nosLioro, Saulino, di larLi inLondoro por il parLicolaro LuLLi quo' proposiLi cho Lonno la IaLica, o Diligonza, o SollociLudino, o cono la voloLo chianaro (porcho ha pi noni cho non poLroi larLi udiro in una ora), na non voglio passar con silonzio quollo cho succosso subiLo cho coloi con lo suo ninisLro o conpagno ando a prondorsi il loco l dovo dicovano ossoro il nogocioso Porsoo. 2 \ S/UI.\ DiLo, cho io vi ascolLo. 3 \ SII/\ SubiLo (porcho il sprono doll'/nbiziono sovonLo sa spingoro od inciLar LuLLi oroici o divini ingogni, sin a quosLi doi conpagni cio o Sogno) avonno cho non ociosa o sonnacchiosanonLo, na sollociLi o sonza dinora, non s LosLo la IaLica o Diligonza disparvo, cho ossi vi lurono visLi prosonLi. Por il cho disso Mono: - Iiboraci, Ciovo, da lasLidio, porcho voggio aporLo cho ancora non nancaranno garbugli dopo l'ospodiziono di Porsoo, cono n'abbiano avuLi LanLi dopo quolla d'Ircolo. - / cui risposo Ciovo: - I'cio non sarrobo cio, od il Sonno non sarrobo Sonno, so Lroppo a lungo no dovossoro nolosLaro por Lroppa diligonza o laLica cho dobbano prondoro, porcho quolla discosLaLa da qua, cono vodi, o quosLi son qua solo in virL privaLiva cho consisLo noll'absonza do la lor opposiLa o nonica. - TuLLo passar bono, disso Mono, so non no laranno LanLo ociosi o lonLi, cho por quosLo giorno non possiano doliniro di quollo cho si dovo conchiudoro circa il principalo. - Conincio, dunquo, l'cio in quosLa naniora a larsi udiro: - Coss l'cio, o doi, LalvolLa nalo, cono la Diligonza o IaLica pi do lo volLo nala: coss l'cio il pi do lo volLo convonionLo o buono, cono lo suo volLo buona la IaLica. Non crodo dunquo, so giusLizia Lra voi si Lrova, cho vogliaLo nogarni oqualo onoro, so non dobiLo cho ni sLiniaLo nanco dogno. /nzi por raggiono ni conlido di larvi capiro (por causa di corLi proposiLi cho ho udiLo allogaro in lodo o lavoro dolla diligonza o nogocio) cho quando sarono posLi nol bilancio dolla raggionovolo conparaziono, so l'zio non si Lrovar oqualnonLo buono, si convoncor di gran vanLaggio noglioro, di naniora cho non solo non la ni sLinaroLo oqualnonLo virLudo, na, olLro, conLrarianonLo vizio. 4 Chi quollo, o doi, cho ha sorbaLa la LanLo lodaLa oL do l'oro` chi l'ha insLiLuLa, chi l'ha nanLonuLa, alLro cho la loggo do l'cio, la loggo dolla naLura` Chi l'ha LolLa via` chi l'ha spinLa quasi irrovocabilnonLo dal nondo, alLro cho l'anbiziosa SollociLudino, la curiosa IaLica` Non quosLa quolla ch'ha porLurbaLo gli socoli, ha nosso in scisna il nondo o l'ha condoLLo ad una oLado lorrigna o luLosa od argillosa, avondo posLi gli popoli in ruoLa od in corLa vorLigino o procipizio, dopo cho l'ha sullovaLi in suporbia od anor di noviL, o libidino do l'onoro o gloria d'un parLicolaro` Quollo cho, in susLanza, non dissinilo a LuLLi, o Lal volLa, in digniLado o noriLo, inlino a quo' nodosini, con naligniLado sLaLo lorso suporioro a nolLi, o poro viono ad ossoro in poLosL di 82 ovorLoro lo loggi do la naLura, di lar loggo la sua libidino, a cui sorvano nillo quorolo, nillo orgogli, nillo ingogni, nillo sollociLudini, nillo di ciascuno do gli alLri conpagni, con gli quali coss boriosa passaLa avanLi la IaLica, sonza gli alLri cho soLLo lo vosLi di quo' nodosini coporLi od occolLi non son aporLanonLo giLi, cono l'/sLuzia, la Vanagloria, il Disproggio d'alLri, la Violonza, la Malizia, la Iiziono o gli soguaci loro cho non son passaLi por la prosonza vosLra, quai sono pprossiono, Usurpaziono, Doloro, TornonLo, Tinoro o MorLo, li quali son gli oxocuLori o vondicaLori nai dol quioLo cio, na sonpro dolla sollociLa o curiosa IndusLria, Iavoro, Diligonza, IaLica, o coss di LanLi alLri noni, di quanLi, por nono ossoro conosciuLa, so inLiLula, o por quali pi LosLo si viono ad occolLaro cho a larsi saporo. 5 TuLLi lodano la bolla oL do l'oro, no la qualo lacovo gli anini quioLi o Lranquilli, absoluLi da quosLa vosLra virLuosa doa, a gli cui corpi basLava il condinonLo do la lano a lar pi suavo o lodovol pasLo lo ghiando, li poni, lo casLagno, lo porsicho o lo radici, cho la bonigna naLura adninisLrava, quando con Lal nuLrinonLo noglio lo nuLriva, pi lo accarozzava o por pi Lonpo lo nanLonova in viLa, cho non possano lar gianai LanLi alLri arLiliciosi condinonLi ch'ha riLrovaLi l'IndusLria od il SLudio, ninisLri di cosLoi, li quali, ingannando il gusLo od alloLLandolo, anninisLrano cono cosa dolco il volono, o nonLro son prodoLLo pi coso cho piacono al gusLo, cho quollo cho giovano al sLonaco, vognono a noiar alla saniL o viLa, nonLro sono inLonLi a conpiacoro alla gola. TuLLi nagnilicano l'oL do l'oro, o poi sLinano o prodicano por virL quolla nanigolda cho la osLinso, quolla ch'ha LrovaLo il nio od il Luo: quolla ch'ha divisa o laLLa propria a cosLui o colui non solo la Lorra (la qualo daLa a LuLLi gli aninanLi suoi), na, od olLro, il naro, o lorso l'aria ancora. Quolla, ch'ha nossa la loggo a gli alLrui diloLLi, od ha laLLo cho quol LanLo cho ora basLanLo a LuLLi, vogna ad ossoro sovorchio a quosLi o nono a quoll'alLri, ondo quosLi, a suo nal grado, crapulano, quolli alLri si nuoiono di lano. Quolla ch'ha varcaLi gli nari, por violaro quollo loggi dolla naLura, conlondondo quo' popoli cho la bonigna nadro disLinso, o por propagaro i vizii d'una gonoraziono in un'alLra, porcho non son coss propagabili lo virLudi, occoLLo so vogliano chianar virLudi o bonLadi quollo cho por corLo inganno o consuoLudino son coss nonaLo o croduLo, boncho gli olloLLi o lruLLi siono condannaLi da ogni sonso o ogni naLural raggiono. Quai sono lo aporLo ribaldario o sLolLizio o naligniLadi di loggi usurpaLivo o proprioLario dol nio o Luo, o dol pi giusLo, cho lu pi lorLo possossoro, o di quol pi dogno, cho sLaLo pi sollociLo o pi indusLrioso o prinioro occupaLoro di quo' doni o nonbri do la Lorra, cho la naLura o, por consoguonza, Dio indilloronLononLo donano a LuLLi. 6 Io lorso saro non lauriLa cho cosLoi` Io, cho col nio dolco cho osco dalla bocca dolla voco do la naLura, ho insognaLo di vivor quioLo, Lranquillo o conLonLo di quosLa viLa prosonLo o corLa, o di prondoro con graLo alloLLo o nano il dolco cho la naLura porgo, o non cono ingraLi od irroconosconLi noghiano cio cho ossa no dona o doLLa, porcho il nodosino no dona o conanda Dio, auLor di quolla a cui nodosinanonLo vorrono ad ossoro ingraLi. Sar, dico, pi lavoriLa cosLoi, cho, s rubolla o sorda a gli consogli, o riLrosa o schiva conLra gli doni naLurali, 83 adaLLa li suoi ponsiori o nani ad arLilicioso inproso o nachinazioni, por quali corroLLo il nondo o porvorLiLa la loggo do la nosLra nadro` Non udiLo cono a quosLi Lonpi, Lardi accorgondosi il nondo di suoi nali, piango quol socolo, nol qualo col nio govorno nanLonovo gaio o conLonLo il gono unano, o con alLo voci o lanonLi abonina il socolo prosonLo, in cui la SollociLudino od indusLriosa IaLica, conLurbando, si dico nodorar il LuLLo con il sprono doll'anbizioso noro` bolla oL do l'oro Non gi porcho di laLLo So 'n corso il liuno o sLillo nlo il bosco, Non porcho i lruLLi loro Dir da l'araLro inLaLLo Io Lorro, o gli angui orrar sonz'ira o Losco, Non porcho nuvol losco Non spiogo allor suo volo, I 'n prinavora oLorna, Ch'ora s'accondo o vorna, Riso di luco o di sorono il ciolo, No porLo porogrino guorra o norco a l'alLrui lidi il pino: Ma sol porcho quol vano Nono sonza soggoLLo, Quol idolo d'orrori, idol d'inganno, Quol cho dal volgo insano nor poscia lu doLLo Cho di nosLra naLura il loo Liranno, Non noschiava il suo allanno Ira lo lioLo dolcozzo Do l'anoroso groggo, No lu sua dura loggo NoLa a quoll'alno in liborLado avozzo, Ma loggo auroa o lolico, Cho NaLura scolp: S'oi piaco, oi lico. 7 QuosLa, invidiosa alla quioLo o boaLiLudino, o pur onbra di piacoro cho in quosLo nosLro ossoro possiano prondorci, avondo posLa loggo al coiLo, al cibo, al dorniro, ondo non solanonLo nono doloLLar no possiano, na por il pi sovonLo doloro o LornonLarci, la cho sia lurLo quol cho dono di naLura, o vuol cho si sproggo il bollo, il dolco, il buono, o dol nalo anaro o rio lacciano sLina. QuosLa soduco il nondo a lasciar il corLo o prosonLo bono cho quollo Liono, od occuparsi o noLLorsi in ogni sLrazio por l'onbra di luLura gloria. Io di quol cho con LanLi spocchi, quanLo son sLollo in ciolo, la voriL dinosLra, o quol cho con LanLo voci o linguo, quanLi son bolli oggoLLi, la naLura di luoro inLona, vogno da LuLLi laLi do l'inLorno odilicio ad.osorLarlo: IasciaLo l'onbro od abbracciaLo il voro. Non cangiaLo il prosonLo col luLuro. 84 Voi sioLo il volLro cho nol rio Lrabocca, MonLro l'onbra dosia di quol ch'ha in bocca. /viso non lu nai di saggio o scalLro Pordor un bon por acquisLarno un alLro. / cho corcaLo s lungi diviso So in voi sLossi LrovaLo il paradiso` /nzi, chi pordo l'un nonLro nol nondo Non spori dopo norLo l'alLro bono. Porcho si sdogna il ciol dar il socondo / chi il prinoro don caro non Lono, Coss crodondo alzarvi, giLo al londo, Id ai piacor Logliondovi, a lo pono Vi condannaLo, o con inganno oLorno, Branando il ciol, vi sLaLo no l'inlorno. -8 Qua risposo Mono, dicondo cho il consoglio non avova LanLo ocio, cho poLosso rispondoro a una por ciascuna do lo raggioni cho l'cio, por non avor avuLa ponuria d'ocio, ha possuLo inLossoro od ordinaro. Ma cho por il prosonLo si sorvisso do l'ossor suo, con andar ad aspoLLar por Lro o quaLLro giorni, porcho poLr ossoro cho, por Lrovarsi gli doi in ocio, poLossoro doLorninar qualcho cosa in suo lavoro, il cho adosso inpossibilo. Soggionso l'cio: -Siani lociLo, o Mono, di apporLar un alLro paio di raggioni, in non pi Lornini cho in lorna di un paio di sillogisni, pi in naLoria ollicaci cho in lorna. Do quali il prino quosLo: al prino padro do gli uonini, quando ora buon ono, od a la prina nadro do lo lonino, quando ora buona lonina, Ciovo gli concoso no por conpagno, na, quando dovonno quosLa LrisLa o quollo LrisLo, ordino Ciovo cho so gli avonLasso quolla por conpagna, a lin cho lacosso a cosLoi sudar il vonLro od a colui dolor la lronLo. 9 \ S/UI.\ Dovoa diro: sudar a colui la lronLo, o dolor a coloi il vonLro. 1O \ SII/\ - r considoraLo, doi, disso, la conclusiono cho pondo da quol cho io lui dochiaraLo conpagno do l'Innoconza, o cosLoi conpagna dol poccaLo. /LLoso cho, so il sinilo s'acconpagna col sinilo, il dogno col condogno, io vogno ad ossor virLudo o coloi vizio, o por LanLo io dogno o loi indogna di Lal sodia. Il socondo sillogisno quosLo: Ii doi son doi, porcho son lolicissini, li lolici son lolici, porcho son sonza sollociLudino o laLica: laLica o sollociLudino non han color cho non si nuovono od alLorano, quosLi son nassino quoi ch'han soco l'cio, dunquo gli doi son doi, porcho han soco l'cio. -11 \ S/UI.\ Cho disso Mono a quosLo` 12 \ SII/\ Disso cho, por avor sLudiaLo logica in /risLoLolo, non avova inparaLo di rispondoro a gli argunonLi in quarLa ligura. 13 \ S/UI.\ I Ciovo cho disso` 14 \ SII/\ Cho di LuLLo, cho loi avoa doLLo o lui udiLo, non si ricordava alLro cho l'ulLina raggiono circa l'ossoro sLaLo conpagno dol buono uono o lonina, inLorno alla qualo gli occorrova, cho gli cavali non porLanLo son asini, porcho si Lrovano in conpagnia di quolli, no gianai la pocora capra Lra lo capro. I soggionso cho gli doi avoano donaLo a l'uono l'inLolloLLo o lo nani, o 85 l'avoano laLLo sinilo a loro, donandogli laculL sopra gli alLri aninali, la qual consisLo non solo in poLor oporar socondo la naLura od ordinario, na, od olLro, luor lo loggi di quolla, accio, lornando o possondo lornar alLro naLuro, alLri corsi, alLri ordini con l'ingogno, con quolla liborLado, sonza la qualo non arrobo doLLa siniliLudino, vonosso ad sorbarsi dio do la Lorra. Quolla corLo, quando vorr ad ossoro ociosa, sar lrusLraLoria o vana, cono indarno l'occhio cho non vodo, o nano cho non approndo. I por quosLo ha doLorninaLo la providonza, cho vogna occupaLo no l'aziono por lo nani, o conLonplaziono por l'inLolloLLo, do naniora cho non conLonplo sonza aziono, o non opro sonza conLonplaziono. No l'oL dunquo do l'oro por l'cio gli uonini non orano pi virLuosi cho sin al prosonLo lo bosLio son virLuoso, o lorso orano pi sLupidi cho nolLo di quosLo. r ossondo Lra ossi por l'onulaziono d'aLLi divini od adaLLaziono di spiriLuosi alloLLi naLo lo dilliculLadi, risorLo lo nocossiLadi, sono acuiLi gl'ingogni, invonLaLo lo indusLrio, scoporLo lo arLi, o sonpro di giorno in giorno, por nozzo do l'ogosLado, dalla prolundiL do l'inLolloLLo unano si occiLano novo o naraviglioso invonzioni. ndo sonpro pi o pi por lo sollociLo od urgonLi occupazioni allonLanandosi dall'ossor bosLialo, pi alLanonLo s'approssinano a l'ossor divino. Do lo ingiusLizio o nalizio cho croscono insiono con lo indusLrio, non Li dovi naravigliaro, porcho, so gli bovi o scinio avossoro LanLa virL od ingogno, quanLo gli uonini, arrobono lo nodosino appronsioni, gli nodosini alloLLi o gli nodosini vizii. Coss Lra gli uonini quoi ch'hanno dol porco, do l'asino o dol buo, son corLo non LrisLi, o non sono inloLLi di LanLi crininosi vizii, na non por cio sono pi virLuosi, occoLLo in quol nodo con cui lo bosLio, por non ossor parLocipi di alLroLanLi vizii, vognono ad ossor pi virLuoso do loro. Ma noi non lodiano la virL do la conLinonza nolla scrola, la qualo si lascia chiavaro da un sol porco od una volLa l'anno, na in una donna la qualo non solo sollociLaLa una volLa dalla naLura por il bisogno do la gonoraziono, na od ancora dal proprio discorso pi volLo por l'appronsiono dol piacoro, o por ossor olla ancor lino dogli suoi aLLi. lLro di cio non Lroppo, na nolLo poco lodiano di conLinonza una lonina o un naschio porcino, il qualo por sLupidiL o durozza di conplossiono avion cho di rado o con poco sonso vogna sollociLaLo da la libidino, cono quoll'alLro cho por ossor lroddo o naloliciaLo, o quoll'alLro por ossor docropiLo, alLrinonLo dovo ossor considoraLa la conLinonza, la qualo voranonLo conLinonza o voranonLo virL in una conplossiono pi gonLilo, pi bon nodriLa, pi ingognosa, pi porspicaco o naggiornonLo appronsiva. Poro por la gonoraliL do rogioni a gran pona virL no la Cornania, assai virL no la Irancia, pi virL no l'ILalia, di vanLaggio virL nolla Iibia. I ondo, so pi prolondanonLo considori, LanLo nanca cho SocraLo rovolasso qualcho suo diloLLo, cho pi LosLo vonno a lodarsi LanLo naggiornonLo di conLinonza, quando approvo il giudicio dol lisiononisLa circa la sua naLural inclinaziono al sporco anor di gargioni. So dunquo, cio, considori quollo cho si dovo considorar da quosLo, Lrovarai cho non por LanLo nolla Lua auroa oLado gli uonini orano virLuosi, porcho non orano coss viziosi, cono al prosonLo, aLLoso cho dilloronza nolLa Lra il non ossor vizioso o l'ossor virLuoso, o non coss lacilnonLo l'uno si Lira da l'alLro, considorando cho non sono nodosino virLudi 86 dovo non son nodosini sLudi, nodosini ingogni, inclinazioni o conplossioni. Poro, por conparaziono da pazzi od ingogni cavallini, aviono cho gli barbari o salvaLici si Lognon nogliori cho noi alLri doi, por non ossor noLaLi di quo' vizii nodosini, por cio cho lo bosLio, lo quali son nolLo nono in Lai vizii noLabili cho ossi, saranno por quosLo nolLo pi buono cho loro. / voi dunquo, cio o Sonno, con la vosLra auroa oLado convorr bono cho non siaLo vizii qualcho volLa od in qualcho naniora, na gianai od in nossun nodo cho siaLo virLudi. Quando dunquo Lu, Sonno, non sarai Sonno, o Lu, zio, sarai Nogocio, allora saroLo connunoraLi Lra virLudi od ossalLaLi. - Qua il Sonno si loco un passoLLo avanLi, o si lrico alquanLo gli occhi por diro ancora lui qualcho cosoLLa od apporLar qualcho picciolo proposiLo avanLi il SonaLo, por non paror d'ossorvi vonuLo in vano. Quando Mono il voddo coss suavononLo rinonarsi pian pianino, rapiLo dalla grazia o vaghozza do la doa sciLaziono, cho, cono aurora avanLi il solo, procodova avanLi a lui, in punLo di volor lar olla il prologo, o non osando di scuoprir il suo anor in conspoLLo do gli doi, por non ossorgli lociLo di accarozzar la lanLo, loco carozzo al signoro in quosLa loggia (dopo avor giLLaLo un caldoLLo suspiro), parlando por loLLora, por largli pi rivoronza od onoro: Sonno, quios rorun, placidissino sonno doorun, Pax anini, quon cura lugiL, qui corpora duris Iossa ninisLoriis nulcos roparasquo labori. -15 Non s LosLo obbo coninciaLa quosLa canLilona il dio do lo ripronsioni (il qualo por la gi doLLa caggiono s'ora disnonLicaLo do l'ullicio suo), cho il Sonno, invaghiLo por il proposiLo di LanLo lodi o donulcLo dal Lono di quolla voco, inviLa a l'udionza il Soporo cho gli alloggiava no gli procordii. Il qualo, dopo avor laLLo conno allo lunosiLadi cho lacoano rosidonza nol sLonaco, gli nonLorno LuLLi insiono sul corvollo, o coss vonnoro ad aggravarli la LosLa, o con quosLo vonnoro a discioporarsi gli sonsi. r nonLro il Ronlo sonavagli li sciloli o Lronboni innanLo, ando Lropidando Lropidando a curvarsi o dar il capo in sono di nadonna Ciunono, o da quol chino avonno (porcho quosLo dio va sonpro in canicia o sonza bragho) cho, por ossoro la canicia Lroppo corLa, nosLro lo naLicho, il colisoo o la punLa dol canpanilo a Mono o LuLLi gli alLri doi ch'orano da quolla parLo. r, con quosLa occasiono, occo vonuLo in canpo il Riso, con prosonLar a gli occhi dol SonaLo la prospoLLiva di LanLi ossoLLi, cho LuLLi oran donLi, o lacondosi udiro con la dissonanLo nusica di LanLi cachinni, inLorruppo il lilo do l'oraziono a Mono. Il qual, non possondosi risonLir conLra cosLui, LuLLo il sdogno suo convorso conLra il Sonno cho l'avoa provocaLo, con non proniarlo al nono di buona aLLonziono, o di sopragionLa con andar ad ollrirgli con LanLa sollonniLado il purgaLorio, con la pora o baculo di Ciacobbo, cono por naggior disproggio dol suo adulaLorio od anaLorio dicondi gonus. I ondo bon si accorgova cho gli doi non LanLo ridovano por la condizion dol Sonno, quanLo por il sLrano caso inLorvonuLo a lui, o porcho il Sonno ora giocaLoro od ogli ora suggoLLo di quosLa conodia, o con cio avondogli la Vorgogna d'un volo sanguigno ricoporLo il volLo: - / chi Locca, disso, di lovarci dinanzi quosLo ghiro` chi la cho s a lungo quosLo ludibrioso spocchio no si prosonLo a gli occhi` - In LanLo la doa PolLronaria, connossa da la rabbiosa quorola di Mono (dio do' non 87 pi volgari ch'abbia il ciolo), so niso il suo nariLo in braccio, o prosLo, avondolo indi LolLo, lo nono vorso la caviL d'un nonLo vicino a gli Cinnorii, o con quosLi si parLiro li suoi Lro ligli Morloo, Icilono o IanLaso, cho LuLLi LosLo si riLrovorno l dovo da la Lorra porpoLuo nobbio oxalano, caggionando oLorno cropuscolo a l'aria: dovo vonLo non sollia, o la nuLa QuioLo Liono un suo palaggio ancora vicino a la rogia dol Sonno, avanLi il cui aLrio un giardino di Lassi, laghi, ciprossi, bussi o lauri, nol cui nozzo una lonLana, cho doriva da un picciol rio, cho dal rapido varco dol liuno loLoo, divorLondo dal Lonobroso inlorno alla suporlicio do la Lorra, ivi viono a discuoprirsi al ciolo aporLo. Qua il dorniglioso dio rinosoro nol suo loLLo, di cui d'obano lo Lavolo, di piuno i sLrani od il padiglion di soLa di color pardiglio. 16 In quosLo nonLro, prosa avondo liconza il Riso, so parL dal conclavo, od ossondo rinosso al suo sosLo lo boccho o ganasso do gli doi, cho poco nanco cho non vonosso snascollaLo alcuno di ossi, l'cio, il qual solo ivi ora rinaso, vodondo il giudicio do' doi non Lroppo inchinaLo al suo lavoro, o dosporando di proliLLar olLro in qualcho naniora, so lo suo quasi LuLLo o pi principali raggioni non orano accoLLaLo, na, LanLo quanLo lro, di rovoscio orano sLaLo ribuLLaLo a Lorra, dovo por lorza do la ropulsa alLro orano nal vivo, alLro orano cropaLo, alLro avoano il collo roLLo, alLro in LuLLo orano andaLo in pozzi o lracasso: sLinava ogni nononLo un anno, por pigliar occasiono di Lorsi do l di nozzo, prina cho lorso gli poLosso inLravoniro qualcho viLuporosa disgrazia sinilo a quolla dol suo conpagno, por rispoLLo dol qualo dubiLava cho Mono non gli aggravasso lo consuro conLra. Ma quollo, scorgondo il spavonLo, cho cosLui avova di laLLi non suoi: - Non dubiLar, povora porsona, gli disso, porcho io, insLiLuiLo dal laLo advocaLo do povori, non voglio nancar di lar la causa Lua. -I volLaLo a Ciovo, gli disso: - Por il Luo diro, o Padro, inLorno alla causa do l'cio, conprondo cho non soi a piono inlornaLo do l'ossor suo, dolla sua sLanza o do gli suoi ninisLri o corLo, la qual corLanonLo so vorrai a conoscoro, lacilnonLo ni porsuado cho, so non cono cio lo vuoi incaLodraro nollo sLollo, alnono cono Nogocio lo larai alloggiaro insiono con quoll'alLro, doLLo o sLinaLo suo nonico, con il qual, sonza larsi nalo l'un l'alLro, poLr lar porpoLuo soggiorno. - Risposo Ciovo, cho lui dosidorava occasiono di poLor giusLanonLo conLonLar l'cio, do lo cui carozzo non norLalo no dio cho non soglia sovonLo doloLLarsi, poro cho volonLiori l'ascolLarobbo, so gli lacosso inLondoro qualcho norvosa causa in suo lavoro. - Ti par, Ciovo, disso, cho in casa do l'cio sia ocio, quanLo a la viLa aLLiva, l dovo son LanLi gonLiluonini di conpagnia o sorviLori cho si alzano bon por Lonpo la naLLina, por lavarsi Lro o quaLro volLo con cinquo o soLLo sorLo d'acqua il volLo o lo nani, o cho col lorro caldo o con l'inpociaLura di lolco spondono duo oro ad incrosparsi o ricciarsi la chiona, iniLando la alLa o grando providonza, da cui non capollo di LosLa cho non viono ad ossoro osaninaLo, accio di quollo socondo la sua raggiono vogna disposLo` Dovo approsso con LanLa diligonza si rassoLLa il giuppono, con LanLa sagaciL si ordinano lo piogaLuro dol collaio, con LanLa nodoranza s'allibiano gli boLLoni, con LanLa gonLilozza s'acconodano gli polsi, con LanLa dolicaLura si purgano o si conLonprano lo unghio, con LanLa giusLizia, nodoranza od oquiL s'accopulano lo bragho col giubbono, con LanLa 88 circonspoziono si disponono quo' nodi do lo sLringho, con LanLa soduliL si nonano o rinonano lo cavo palno, por lar andar a sosLo la calzoLLa, con LanLa sinnoLria vanno a proporzionarsi gli Lornini o conlini dovo l'orilicii do cannoni do lo bragho s'uniscono a lo calzoLLo in circa la piogaLura do lo ginocchia, con LanLa pazionza si conporLano gli arLissini logani o garroLLioro, porcho non dillluiscano lo calzoLLo a lar lo piogho o conlondoro la proporziono di quollo con lo ganbo, dovo col polso dolla dilliculLado disponsa o docorno il giudicio, cho, non ossondo loggiadro o convonovolo cho la scarpa s'acconnodo al piodo, vogna il piodo largo, disLorLo, nodoso o rozzo, al suo narcio dispoLLo, ad acconodarsi con la scarpa sLroLLa, driLLa, Lorsa o gonLilo` Dovo con LanLa loggiadria si nuovono gli passi, si discorro, por larsi conLonplaro, la ciLLado, si visiLano od inLorLognono lo dano, si balla, si la do capriolo, di corronLi, di branli, di Lroscho, o quando alLro non cho laro, por ossorsi sLancaLo no lo doLLo oporazioni, ad oviLar l'inconvonionLo di connoLLoro orrori, si siodo a giocaro di giuochi da Lavola, riLrandosi da gli alLri pi lorLi o laLicosi: od in Lal naniora s'oviLano LuLLi li poccaLi, so quolli non son pi cho soLLo norLali o capiLali, porcho, cono disso un Conooso giocaLoro: - Cho Suporbia vuoi Lu ch'abbia un uono il qualo, avondo porduLi conLo scudi con un conLo, si noLLo a giocar por voncoro quaLLro roali ad un laniglio` Cho /varizia puo avor colui a cui nillo scudi non durano oLLo giorni` Cho Iussuria od /nor cupidinosco puo Lrovarsi in quollo il qualo ha nossa LuLLa l'aLLonzion dol spirLo al giocaro` Cono poLrai arguiro d'Ira colui, cho por Lona ch'il conpagno non si parLa dal giuoco conporLa nillo ingiurio, o con gonLilozza o pazionza rispondo ad un orgoglioso cho gli avanLi` Por qual nodo puo ossor goloso chi noLLo ogni dispondio o applica ogni sollociLudino a l'osorcizio suo` Cho Invidia puo ossoro in cosLui por quol ch'alLri possioda, so goLLa via o par cho sproggio il suo` Cho /ccidia puo ossoro in quollo cho coninciando da nozo giorno, o Lal volLa da la naLLina, insino a noza noLLo, nai cossa di giuocaro` I vi par cho laccia in quosLo nonLro sLar in ocio gli sorviLori, o quolli cho gli donno assisLoro, o quolli cho gli donno adninisLraro` al Lonpio, al norcaLo, a la canLina, a la cocina, a la sLalla, al loLLo, al bordollo` I por larvi vodoro, o Ciovo, o voi alLri doi, cho in casa do l'zio non nancano do porsono doLLo o liLoraLo, occupaLo a sLudii, olLro quollo occupaLo a' nogocii, do' quali abbiano doLLo: paro a voi, cho in casa do l'cio si sLia in ocio quanLo a la viLa conLonplaLiva, dovo non nancano grannaLici cho dispuLano di chi sLaLo prina, il nono o il vorbo` Porcho l'adioLLivo accado cho si pona avanLi od approsso al susLanLivo` ndo no la diziono alcuna copula, qualo, vorbigrazia, oL, si pono innanzi od alcun'alLra, qualo por ossonpio, quo, si pono a dioLro` Cono lo o o d con la giunLa do Lonono o scissiono dol d por il nozzo, viono a lar conodanonLo il riLraLLo di quol nuno di Ianpsaco, cho por invidia conniso l'asinicidio` Chi l'auLoro a cui logiLinanonLo dovo rolorirsi il libro dolla Priapoa, il Maron nanLuano, o pur il sulnonoso Nasono` Iascio LanLi alLri boi proposiLi sinili, o pi gonLili cho quosLi. 17 Dovo non nancano dialoLLici cho inquirono so Crisaorio, cho lu discopolo di Porlirio, avoa bocca d'oro por naLura, o por ripuLaziono, o solanonLo por nononclaLura, so la Poriornonia dovo passar avanLi, o vonir approsso, o pur, ad 89 libiLun, noLLorsi innanzi od a dioLro do lo CaLogorio, so l'individuo vago dovo ossor nosso in nunoro o posLo in nozzo, cono un sosLo prodicabilo, o pur ossoro cono scudioro do la spocio o caudaLario dol gono, so, dopo ossor poriLi in lorna sillogisLica, doviano por la prina applicarno al sLudio dolla PosLorioro, dovo si conplisco l'arLo giudicaLiva, o vor subiLo dar su la Topica, por cui si noLLo la porlozion do l'arLo invonLiva, so bisogna praLLicar lo capLiunculo ad usun vol ad lugan vol in abusun: so gli nodi, cho lornano lo nodali, son quaLLro, o quaranLa, o quaLLroconLo, non voglio diro nillo alLro bollo quosLioni. 18 Dovo son gli lisici cho dubiLano so do lo coso naLurali puo ossoro scionza, so lo suggoLLo onLo nobilo o corpo nobilo, o onLo naLuralo o corpo naLuralo, so la naLoria avo alLro aLLo cho onLiLaLivo, dovo consisLo la linoa do la coincidonza dol lisico o naLonaLico, so la croaziono o produziono do nionLo o non, so la naLoria puo ossoro sonza la lorna, so pi lorno susLanziali possono ossoro insiono, od alLri innunorabili sinili quosiLi circa coso nanilosLissino, so non con disuLilo invosLigazioni son nosso in quosLiono. Dovo gli noLalisici si ronpono la LosLa circa il principio doll'individuaziono, circa il suggoLLo onLo, in quanLo onLo, circa il provar cho gli nunori ariLnoLrici o nagniLudini goonoLricho non son susLanza do lo coso, circa lo idoo, so voro ch'abbiano l'ossoro subsisLonzialo da por osso, circa l'ossoro nodosino o divorso subioLLivanonLo od obbioLLivanonLo, circa l'ossoro od ossonzia, circa gli accidonLi nodosini in nunoro in uno o pi suggoLLi, circa l'oquivocaziono, univocaziono od analogia do lo onLo, circa la coniunziono do lo inLolligonzo a li orbi sLollilori, so la por nodo di anina o pur por nodo di novonLo, so la virL inliniLa possa ossoro in grandozza liniLa, circa la uniL o pluraliL do prini noLori, circa la scala dol progrosso liniLo o inliniLo in causo subordinaLo, o circa LanLo o LanLo coso sinili, cho lanno lronoLicar LanLo cucullo, lanno lanbiccar il succhio do la nuca a LanLi proLosolossi. -19 Qua disso Ciovo: - Mono, ni par cho l'cio L'abbia guadagnaLo o subornaLo, cho coss ociosanonLo spondi il Lonpo od il proposiLo. Conchiudi, porcho bon doliniLo approsso di noi di quol cho doviano lar di cosLui. - Iascio dunquo, soggionso Mono, do rolorir LanLi alLri nogociosi innunorabili cho sono occupaLi in casa di quosLo dio: cono dir LanLi vani vorsilicaLori ch'al dispoLLo dol nondo si vogliono passar por pooLi, LanLi scriLLori di labolo, LanLi nuovi rapporLaLori d'isLorio vocchio, nillo volLo da nillo alLri a nillo doppia nogliornonLo roloriLo. Iascio gli algobrisLi, quadraLori di circoli, ligurisLi, noLodici, rilornaLori do dialoLLicho, insLauraLori d'orLogralio, conLonplaLori do la viLa o do la norLo, vori posLiglioni dol paradiso, novi condoLLior di viLa oLorna novanonLo corroLLa o risLanpaLa con nolLo uLilissino addizioni, buoni nuncii di noglior pano, di noglior carno o vino, cho non possa ossor il groco di Sonna, nalvagia di Candia o asprinio di Nola. Iascio lo bollo spoculazioni circa il laLo o l'oloziono, circa l'ubiquibiliL d'un corpo, circa la occollonza di giusLicia cho si riLrova no lo sanguisugho. - Qua disso Minorva: - So non chiudi la bocca a quosLo cianciono, o padro, spondorono in vani discorsi il Lonpo, o por il giorno d'oggi non sar possibilo di ospodiro il nosLro principal nogocio. - Poro disso il padro Ciovo a Mono: - Non ho Lonpo di raggionar circa lo Luo ironio. Ma, por 90 voniro alla Lua ispodiciono, cio, Li dico, cho quollo cho lodovolo o sLudioso cio, dovo sodoro o siodo nolla nodosina caLodra con la SollociLudino, por cio cho la laLica dovo nanoggiarsi por l'ocio, o l'ocio dovo conLonporarsi por la laLica. Por bonolicio di quollo quosLa lia pi raggionovolo, pi ispodiLa o pronLa, porcho dillicilnonLo dalla laLica si procodo a la laLica. I s cono lo azioni sonza pronodiLaziono o considoraziono non son buono, coss sonza l'ocio pronodiLanLo non vagliono. ParinonLo non puo ossoro suavo o graLo il progrosso da l'ocio a l'ocio, porciocho quosLo gianai dolco so non quando osco dal sono dolla laLica. r lia dunquo gianai, cho Lu cio, possi ossor graLo voranonLo, so non quando succodi a dogno occupazioni. I'ocio vilo od inorLo voglio cho ad un anino gonoroso sia la naggior laLica cho avor ogli possa, so non so gli raprosonLa dopo lodabilo osorcizio o lavoro. Voglio cho Li avonLi cono signoro alla SonoLLuLo, od a coloi larai sposso riLorcor gli occhi a dioLro, o so la non ha lasciaLi dogni vosLigii, la rondorai nolosLa, LrisLo, suspoLLa dol prossino giudicio doll'inpondonLo sLaggiono cho l'anona a l'inoxorabilo Lribunal di RadananLo, o coss vogna a sonLir gli orrori dolla norLo prina cho la vogna. 2O \ S/UI.\ Bon disso a quosLo proposiLo il Tansillo: CrodoLo a chi puo larvon giuranonLo, Cho sLaLo LrisLo non ha il nondo ch'aggia Pona cho vada a par dol ponLinonLo, Poi ch'il passaLo non chi riaggia. I boncho ogni ponLir porLi LornonLo, Quol cho pi no conbaLLo o pi no olLraggia I piagho sLanpa cho curar non loco, I quand'uon poLoo nolLo, o nulla loco. 21 \ SII/\ - Non nono, disso Ciovo, anzi pi voglio cho sia LrisLo il succosso doll'inuLili nogocii, do li quali alcuni ha rociLaLi Mono cho si Lrovano nolla sLanza do l'cio, o voglio cho s'inpionba l'ira do' doi conLra quo' nogociosi ocii ch'hanno nosso il nondo in naggior nolosLio o Lravagli cho nai avosso possuLo noLLoro nogocio alcuno. Quo', dico, cho vogliono convorLoro LuLLa la nobilL o porloziono dolla viLa unana in solo ocioso crodonzo o lanLasio, nonLro LalnonLo lodano lo sollociLudini od opro di giusLizia, cho por quollo dicano l'uono non rondorsi (boncho si nanilosLo) noglioro, o LalnonLo viLuporano gli vizii o dosidio, cho por quolli dicano gli uonini non larsi nono graLi a quo' doi a' quali orano graLi, con LuLLo cho cio, o poggio, ossor dovoa. Tu, cio inorLo, disuLilo o pornicioso, non aspoLLar cho dolla Lua sLanza si dispona in ciolo o por gli colosLi doi, na noll'inlorno por gli ninisLri dol rigoroso od inplacabilo PluLono. -22 r non voglio riloriro quanLo ociosanonLo si porLava l'cio nol caninarsono via, o con quanLo spunLonaLo inciLaLo a pona si sapoa nuovoro, so non cho consLroLLo dalla doa NocossiLado, cho gli dio do' calci, so rinosso da l, lanonLandosi dol consoglio, cho non gli avoa voluLo concodoro alcuni giorni di Lonpo o di Lornino, por parLirsi dalla loro convorsaziono.
91 DIaI. 3, parte 2
Seconda parte deI terzo dIaIogo.
1 \ SII/\ /llora SaLurno loco insLanza a Ciovo, cho nol disponoro dollo alLro sodio lusso pi ispodiLo, porcho la sora s'approssinava, o cho solanonLo s'aLLondosso al nogocio principalo di lovaro o noLLoro, o quanLo a quollo ch'apparLiono a l'ordino con cui lo virL di doo od alLri si dobano govornaro, si doLorninar vorso la pi prossina losLa principalo, quando convorr ch'un'alLra volLa li doi convognano insiono, cho sar la vigilia dol PanLoono. /lla cui proposLa con un chino di LosLa lrno sogno LuLLi gli alLri doi di consonLiro, occoLLo la Prossa, la Discordia, l'InLonposLiviL od alLri. - Coss paro ancora a no, disso l'alLiLonanLo. - Su, dunquo, soggionso Cororo: dovo vogliano inviar il nio TripLolono, quol carroLLioro cho vodoLo l, quollo por cui diodi il pano di lrunonLo a gli uonini` VoloLo ch'io lo nando allo conLrado do l'una o l'alLra Sicilia, dovo laccia la rosidonza, cono vi ha Lro Lonpii nioi, cho por sua diligonza od opra ni lro consocraLi, l'uno nolla Puglia, l'alLro nolla Calabria, l'alLro noll'isLossa Trinacria` - IaLo quol cho vi piaco dol vosLro culLoro o ninisLro, o liglia, disso Ciovo. /lla cui sodia succoda, so coss paro a voi ancora, doi, la UnaniL, cho in nosLro idiona doLLa la doa IilanLropia, di cui quosLo auriga nassinanonLo par cho sia sLaLo il Lipo. Iascio cho loi lu cho spinso Lo, Cororo, ad inviarlo, o cho poi guido lui ad osoguiro i Luoi bonolci vorso il gono unano. - Coss corLo, disso Mono, porciocho loi quolla por cui Bacco la no gli uonini s bol sanguo, o Cororo s bolla carno qualo ossoro non possova nol Lonpo do casLagno, lavo o ghiando. / quosLa dunquo la MisanLropia lugga avanLi con la IgosLado, o cono consuoLo o raggionovolo, do lo duo ruoLo dol suo carro la sinisLra sia il Consoglio, la dosLra sia l'/ggiuLo, o do' doi niLissini draghi cho Lirano il Lonono, da la sinisLra sar la Clononzia, da la dosLra il Iavoro. -2 Proposo approsso Mono a Morcurio quol cho volosso laro dol SorponLauro, porcho gli paroa buono od acconodaLo por inviarlo a lar il Marso chiarlaLano, avondo quolla grazia di nanoggiar sonza Linoro o poriglio un Lalo o LanLo sorponLo. Proposo anco dol sorponLo al radianLo /pollino, so lo voloa por cosa da sorviro a' suoi naghi o nalolici, cono diro allo suo Circo o Modoo por osocuLar gli vonolicii, o vor lo voloa concodoro a' suoi nodici, cono diro ad Isculapio por larno Liriaca. Proposo olLro a Minorva, so quosL'uno gli avosso possuLo sorviro por inviarlo a lar vondoLLa di qualcho risorLo nonico IaocoonLo. - Prondalo chi lo vuolo, disso il gran PaLriarca, o lacciano quol cho si voglia, LanLo dol sorpo, quanLo do l'liulco, pur cho si Lolgano da l, od in suo luogo succoda la SagaciL, la qual suolo vodorsi od adnirarsi nol SorponLo. - Succoda dunquo la SagaciLado, dissoro LuLLi, aLLoso cho non non dogna dol ciolo cho la sua sorolla Prudonza, porcho dovo quolla sa conandaro o noLLoro in ordino quol cho s' da laro o lasciaro por voniro a qualcho dissogno, quosLa sappia prina o poi giudicaro por lorza di buona inLolligonza, cho la , o discaccia la Crossozza, Inconsidoraziono od IboLudino da lo piazzo, dovo lo coso si noLLono in dubio o 92 in consulLaziono. Dalli vasi dolla sapionza inbova il saporo, ondo concopa o parLurisca aLLi di Prudonza. -3 - Dolla SaoLLa, disso Mono, porcho io nai lui curioso di sapor a chi apparLonosso, cio, so lusso quolla con cui /pollino ucciso il gran PiLono, o pur quolla por cui nadonna Vonoro loco al suo polLroncollo inpiagar il loroco MarLo, cho por vondoLLa poi a quolla cruda licco un pugnal soLLo la pancia in sino a l'olsa, o pur una nonorabilo con la qual /lcido disnoso la Rogina do lo SLinlalidi, o l'alLra por cui l'apro Calidonio dio l'ulLino crollo, o vor sia roliquia o Lroloo di qualcho Lrionlo di Diana la casLissina. Sia cho si vuolo, riprondosila il suo padrono, o so la liccho l dovo gli piaco. -4 - Bono, risposo Ciovo, Lolgasi da l insiono con la Insidia, la Calunnia, la DoLraziono, aLLo do Invidia, o la Maldiconza, od ivi succoda la buona /LLonziono, bsorvanza, Iloziono o Collinazion di rogolaLo inLonLo. I soggionso: Do l'/quila, ucollo divino od oroico o Lipo do l'Inporio, io doLornino o voglio coss, cho vada a riLrovarsi in carno od in ossa nolla bibaco /lonagna: dovo pi cho in alLra parLo si Lrovar colobraLa in lorna, in ligura, in inagino od in siniliLudino, in LanLo piLLuro, in LanLo sLaLuo, in LanLo colaLuro, quanLo nol ciolo sLollo si possono prosonLar a gli occhi do la Cornania conLonplaLiva. Ia /nbiziono, la Prosunziono, la TonoriLado, la pprossiono, la Tirannia od alLro conpagno o ninisLro di quosLo doo non bisogna cho lo nono soco l dovo li bisognarobbo a LuLLo sLar in ocio, porciocho la canpagna non Lroppo larga por osso, na prondano il suo volo lungi da quol diloLLo alno paoso, dovo gli scudi son lo scudollo, lo colaLo son lo pignaLLo o lavozzi, gli brandi son l'ossa inguainaLo in carno salaLa, lo Lronbo son gli bocchiori, urcioli o gli bocali, gli Lanburi son gli barilli o boLLo, il canpo la Lavola da boro, volsi dir da nangiaro, lo lorLorozzo, gli baloardi, gli casLogli, li basLioni son lo canLino, lo popino, lo osLario, cho son di pi gran nunoro cho lo sLanzo nodosino. - Qua Mono disso: - Pordonani, gran padro, s'io L'inLorronpo il parlaro. / no paro cho quosLo doo conpagno o ninisLro, sonza cho vi lo nandi, vi si Lrovano, porcho l'/nbiziono circa l'ossoro suporioro a LuLLi in larsi porco, la Prosunziono dol vonLro, cho proLondo di ricovoro non nono di alLo cho da alLo vaglia nandar a basso il gorgazuolo, la TonoriLado, con cui vananonLo il sLonaco LonLa digoriro quol cho or ora, prosLo prosLo nocossario di voniro, la pprossiono do sonsi o naLural caloro, la Tirannia dolla viLa vogoLaLiva, sonsiLiva od inLolloLLiva rognano pi in quosLa sola cho in LuLLo l'alLro parLi di quosLo globo. - I voro, o Mono, soggionso Morcurio, na Lali Tirannio, TonoriLadi, /nbizioni od alLro sinili cacodoo, con lo loro cacodononosso, non son punLo aquilino, na da sanguisugho, pacchioni, sLurni o ciacchi. /pprosso, por voniro al proposiLo dolla sonLonza di Ciovo, la ni par nolLo progiudiziosa alla condiziono, viLa o naLura di quosLo rogio ucollo, il qualo, porcho poco bovo o nolLo nangia o vora, porcho ha gli occhi Lorsi o noLLi, porcho voloco nol corso, porcho o con la loviL do l'ali suo sopravola al ciolo od abiLanLo di luoghi socchi, sassosi, alLi o lorLi, non puo avor sinbolo od accordo con gonorazion canposLro, od a cui la doppia sona dogli bragoni par cho a lorLo conLraposo lo inpionba vorso il prolondo o Lonobroso conLro, o cho si la gonLo s Larda o grovo, non LanLo inoLLa a 93 porsoguiLaro o luggiro, quanLo buona a Lonor lorno no lo guorro, o cho por la gran parLo soggoLLa al nal dogli occhi, o cho inconparabilnonLo pi bovo cho nangia. - Quol cho ho doLLo, doLLo, risposo Ciovo. Dissi, cho vi si prosonLo in carno od in ossa por vodor gli suoi riLraLLi, na non gi, cho vi sLia cono in prigiono, o cho nanca di Lrovarsi l, dovunquo in spiriLo o voriLado con alLro o pi dogno raggioni con gli gi doLLi nuni: o quosLa sodia gloriosa lancio a LuLLo quollo virLudi, do lo quali puo ossor sLaLa vicaria: cono diro, a la doa MagnaniniL, Magniliconza, ConorosiL od alLro sorollo o ninisLro di cosLoro. -5 - r cho larono, disso NoLLuno, di quol Dollino` Piacovi ch'io lo noLLa nol nar di Marsoglia, ondo por il Rodano liuno vada o rivogna a volLo a volLo, visiLando o rivisiLando il DollinaLo` - Coss si laccia prosLo, disso Mono, porcho, a diro il voro, non ni par cosa nono da ridoro, so alcuno Dolphinun caolis appinxiL, llucLibus aprun, cho so Dolphinun sylvis appinxiL, llucLibus aprun. 6 - Vada, dovo piaco a NoLLuno, disso Ciovo, od in suo luogo succoda la liguraLa Diloziono, /llabiliL, llicio con gli suoi conpagni o ninisLri. - Dinando Minorva cho il cavallo Pogasoo, lasciando lo vinLi lucido nacchio o la CuriosiLado, so no vada al lonLo caballino gi por nolLo Lonpo conluso, dosLruLLo od inLurbidaLo da bovi, porci od asini, o voda, so con gli calci o donLi possa lar LanLo cho vondicho quol loco da s villano concorso: a lin cho lo Muso, voggondo l'acqua dol lonLo posLa in buono ordino o rassoLLaLa, non si sdognino di riLornarvi, o larvi gli lor collogii o pronozioni. Id in quosLo luogo dol ciolo succoda il Iuror divino, il RapLo, l'InLusiasno, il VaLicinio, il SLudio od Ingogno con gli lor cognaLi o ninisLri, ondo oLornanonLo da su l'acqua divina, por lavar gli anini od abbovorar gli alloLLi, sLillo a gli norLali. - Tolgasi, disso NoLLuno, quosLa /ndronoda, so coss piaco a voi doi, la qualo por la nano do l'Ignoranza sLaLa avinLa al scoglio doll'sLinaziono con la caLona di porvorso raggioni o lalso opinioni, por larla LraghiuLLir dal coLo dolla pordiziono o linal ruina, cho por l'insLabilo o LonposLoso naro va discorrondo, o sia connossa allo provido od anicho nani dol sollociLo, laborioso od accorLo Porsoo, ch'avondola indi disciolLa o LolLa, dall'indogna caLLiviL la pronova al proprio dogno acquisLo. I di quol cho dovo succodoro al suo loco Lra lo sLollo dispona Ciovo. - I, risposo il padro do gli doi, voglio cho succoda la Sporanza, quolla cho, co' l'aspoLLar lruLLo dogno dollo suo opro o laLicho, non cosa LanLo ardua o dillicilo a cui non acconda gli anini LuLLi, i quali avor possono sonso di qualcho lino. - Succoda, risposo Pallado, quol sanLissino scudo dol poLLo unano, quol divino lundanonLo do LuLLi gli odilicii di bonLado, quol sicurissino riparo dolla VoriLado, quolla cho por sLrano accidonLo qualsivoglia nai si dillida, porcho sonLo in so sLossa gli soni dolla propria sullicionza, li quali da quanLunquo violonLo polso non gli possono ossoro dolraudaLi, quolla in virL dolla qualo lana cho SLilbono voncosso la viLLoria do' nonici, quol SLilbono, dico, il qualo scanpaLo da lo lianno cho gl'incinorivano la paLria, la casa, la noglio, i ligli o lo laculLadi, a DonoLrio risposo avor LuLLo lo coso suo soco, porcho soco avoa quolla IorLozza, quolla CiusLizia, quolla Prudonza, por quali noglio possoa sporar 94 consolaziono, scanpo o susLogno di sua viLa, o por lo quali lacilnonLo il dolco di quosLa sprozzarobbo. - Iasciano quosLi colori, disso Mono, o vongasi prosLo a vodor quollo cho si do' laro di quol Triangolo o DolLa. - Risposo la asLilora Pallado: - Mi par dogno cho sia nosso in nano dol Cardinal di Cusa, a lin cho colui voda, so con quosLo possa liborar gli inpacciaLi goonoLri da quolla lasLidiosa inquisiziono dolla quadraLura dol circolo, rogolando il circolo od il Lriangolo con quol suo divino principio dolla connonsuraziono o coincidonza do la nassina o ninina ligura: cio di quolla cho cosLa di ninino, o do l'alLra cho cosLa di nassino nunoro dogli angoli. PorLisi dunquo quosLo Lrigono con un circolo ch'il conprondo, o con un alLro cho da lui sia conproso, o con la rolaziono di quosLo duo linoo (do quali l'una dal conLro va al punLo dolla conLingonzia dol circolo inLorno con il Lriangolo osLorno, l'alLra dal nodosino conLro si Londo a l'uno do gli angoli dol Lriangolo) vogna a conpirsi quolla LanLo Lonpo o LanLo vananonLo corcaLa quadraLura. -7 Qua risorso Minorva, o disso: - Ma io, por non paror nono corLoso a lo Muso, voglio inviar a gli goonoLri inconparabilnonLo naggioro o noglior dono, cho quosLo od alLro cho sia sin ora donaLo, por cui il Nolano, al qualo lia prinioranonLo rovolaLo, o dalla cui nano vonga dilluso alla nolLiLudino, ni dobbia non solanonLo una, na conLo ocaLonbi, porcho in virL dolla conLonplazion do l'oquiL cho si Lrova Lra il nassino o ninino, Lra l'oxLino od inLino, Lra il principio o lino, gli porgo una via pi loconda, pi ricca, pi aporLa o pi sicura, la qualo non solanonLo dinosLro cono il quadraLo si la ugualo al circolo, na, od olLro, subiLo, ogni Lrigono, ogni ponLagono, ogni oxagono, o linalnonLo qualsivoglia o quanLosivoglia poligonia ligura, dovo non nono lia ugualo linoa a linoa cho suporlicio a suporlicio, canpo a canpo, o corpo a corpo nollo solido liguro. -8 \ S/UI.\ QuosLa sar cosa occollonLissina, od un Losoro inosLinabilo por gli cosninoLri. 9 \ SII/\ TanLo occollonLo o dogna, cho corLo parni cho conLraposo a l'invonziono di LuLLo il rinanonLo dolla goonoLrica laculLado. /nzi da qua pondo un'alLra pi inLiora, pi grando, pi ricca, pi lacilo, pi osquisiLa, pi brovo o nionLo non corLa, la qualo qualsivoglia ligura poligonia viono ad cononsuraro por la linoa o suporlicio dol circolo, od il circolo por la linoa o suporlicio di qualsivoglia poligona. 1O \ S/UI.\ Vorroi quanLo prina inLondoro il nodo. 11 \ SII/\ Coss disso Morcurio a Minorva, a cui quolla risposo: - Prina (nol nodo cho Lu laLLo hai) donLro quosLo Lriangolo doscrivo un circolo, cho nassino discrivor vi si possa, approsso luor di quosLo Lriangolo no dolinoo un alLro cho ninino dolinoar si possa sin al conLaLLo do gli Lro angoli, o quindi non voglio procodoro a quolla Lua lasLidiosa quadraLura, na al lacilo Lrigonisno, corcando un Lriangolo cho abbia la linoa ugualo alla linoa dol circolo, od un alLro cho vogna ad oLLonoro la suporlicio ugualo alla suporlicio dol circolo. QuosLo sar uno circa quol Lriangolo nozzano, oquidisLanLo da quollo cho conLiono il circolo, o quoll'alLro ch' conLonuLo dal circolo, il qualo lascio, cho con il proprio ingogno alLri lo pronda coss, porcho ni basLa avor nosLraLo il luogo do' luoghi. 95 Coss, por quadraro il circolo, non lia nosLioro di prondoro il Lriangolo, na il quaLrangolo cho Lra il nassino inLorno o ninino osLorno al circolo. Por ponLagonaro il circolo, prondorassi il nozzo Lra il nassino ponLagono conLonuLo dal circolo o ninino conLinonLo dol circolo. SinilnonLo larassi sonpro, por lar qualsivoglia alLra ligura ugualo al circolo in canpo od in linoa. Coss olLro, por ossoro LrovaLo il circolo dol quadraLo ugualo al circolo dol Lriangolo, vorr LrovaLo il quadraLo di quosLo circolo paro al Lriangolo di quoll'alLro circolo, di nodosna quanLiL con quosLo. 12 \ S/UI.\ In quosLo nodo, o Solia, si possono lar LuLLo l'alLro liguro uguali ad alLro liguro con l'aggiuLo o rolaziono dol circolo, cho laLo nisura do lo nisuro. Cio, so voglio lar un Lriangolo oqualo al quaLrangolo, prondo quol nozzano Lra gli doi apposLi al circolo, con quol nozzano Lra doi quaLrangoli apposLi al nodosino circolo, o vor ad un alLro ugualo. So voglio prondoro un quadraLo ugualo a l'oxagono, dolinoaro donLro o luori dol circolo o quosLo o quollo, o prondoro quol nozzano Lra gli doi do l'uno o l'alLro. 13 \ SII/\ Bono l'hai capiLo. In LanLo cho quindi non solanonLo s'ha la oquaLura di LuLLo lo liguro al circolo, na od olLro di ciascuna do lo liguro a LuLLo l'alLro nodianLo il circolo, sorbando sonpro l'oqualiL socondo la linoa o socondo la suporlicio. Coss con picciola considoraziono o aLLonziono ogni oqualiL o proporziono di qualsivoglia corda a qualsivogli'arco si poLr prondoro, nonLro o inLiora, o divisa, o con corLo raggioni aunonLaLa viono a consLiLuir poligona Lalo, cho in doLLa naniora da coLal circolo sia conprosa, o lo conpronda. 14 - r doliniscasi prosLo, disso Ciovo, di quol cho vogliano collocarvi. - Risposo Minorva: - Mi par, cho vi sLia bono la Iodo o SincoriLado, sonza la qualo ogni conLraLLo porplosso o dubio, si dissolvo ogni convorsaziono, ogni conviLLo si dosLruggo. VodoLo a cho riduLLo il nondo, por ossor nosso in consuoLudino o provorbio, cho por rognaro non si ossorva lodo. lLro: agl'inlidoli od oroLici non si ossorva lodo. /pprosso: si lranga la lodo a chi la ronpo. r cho sar, so quosLo si noLLo in praLLica da LuLLi` / cho vorr il nondo, so LuLLo lo ropublicho, rogni, doninii, lanoglio o parLicolari diranno, cho si dovo ossor sanLo col sanLo, porvorso col porvorso` o si laranno iscusaLi d'ossor scoloraLi, porcho hanno il scoloraLo por conpagno o vicino` o ponsaranno cho non doviano lorzarci ad ossor buoni assoluLanonLo, cono lussono doi, na por connodiLado od occasiono, cono gli sorponLi, lupi od orsi, Lossichi o vononi` - Voglio, soggionso il padro, cho la Iodo sia Lra lo virLudi colobraLissina, o quosLa, so non sar daLa con condiziono d'un'alLra lodo, nai sia lociLo di ronporsi por la roLLura do l'alLra, aLLoso cho loggo da qualcho Ciudoo o Sarracono bosLialo o barbaro, non da Croco o Ronano civilo od oroico, cho alcuna volLa o con corLo sorLo di gonLi, sol por propria connodiLado od occasion d'inganno, sia lociLo donar la lodo, con larla ninisLra di Lirannia o LradinonLo. -15 \ S/UI.\ Solia, non ollosa pi inlano, scolorosa od indogna di nisoricordia, cho quolla cho si la ad uno por un alLro, por causa cho l'uno ha croduLo a l'alLro, o l'uno vogna olloso da l'alLro, por avorgli porgiuLa lodo, sLinandolo uono da bono. 96 16 \ SII/\ - Voglio dunquo, disso l'alLiLonanLo, cho quosLa virL conpaia colobraLa in ciolo, accio vogna por l'avoniro pi sLinaLa in Lorra. QuosLa si voda nol luogo in cui si vodoa il Triangolo, da cui conodanonLo sLaLa od signilicaLa la Iodo, porcho il corpo Lriangularo (cono quollo cho cosLa di ninor nunoro di angoli od pi lonLano da l'ossor circularo) pi dillicilnonLo nobilo cho qualsivoglia alLrinonLo liguraLo. Coss viono purgaLa la spiaggia soLLonLrionalo, dovo conunnonLo son noLaLo LroconLo sossanLa sLollo: Lro naggiori, dioco od oLLo grandi, oLLanLa od una nodiocri, conLo soLLanLa soLLo picciolo, cinquanLa od oLLo ninori, Lrodoci ninino, con una nobbiosa o novo oscuro. 17 \ S/UI.\ r ospodiscasi d'apporLaro brovononLo quol cho lu laLLo dol rosLo. 18 \ SII/\ - Docorni, o padro, disso Mono, di quol cho dovian laro di quol proLoparonLo do li agnolli, quollo cho prinioranonLo la da la Lorra usciro lo snorLo pianLo, quollo ch'apro l'anno o di novo llorido o lrondoso nanLo ricoprisco quolla od invaghisco quosLo. - Porcho dubiLo, disso Ciovo, nandarlo con quo' di Calabria, o Puglia, o do la Canpania lolico, dovo sovonLo dal rigor do l'invorno sono uccisi, no ni par convonovolo inviarlo Lra gli alLri dollo /lricano pianuro o nonLi, dovo por il sovorchio caloro scoppiano, ni par convonionLissino ch'ogli si Lrovo circa il Tanisi, dovo no voggio LanLi bolli, buoni, grassi, bianchi o snolli. I non son snisuraLi, cono nolla rogiono circa il Nigoro, non nogri, cono circa il Siloro od liLo, non nacilonLi, cono circa il SoboLo o Sarno, non caLLivi, qual circa il Tovoro od /rno, non bruLLi a vodoro, cono circa il Tago, aLLoso cho quol luogo quadra alla sLaggiono a cui prodoninanLo, por ossorvi, pi ch'in alLra parLo, olLro o ciLra l'Iquinozialo, LonporaLo il ciolo, cho dalla supposLa Lorra ossondo bandiLo l'occossivo rigor do lo novi o sovorchio lorvor dol solo, cono LosLilica il porpoLuanonLo vordo o llorido Lorrono, la la lorLunaLa, cono di conLinua o porpoLua prinavora. Ciongi a quosLo cho ivi, conproso dalla proLozion do lo braccia doll'anpio coano, sar sicuro da lupi, looni od orsi, od alLri liori aninali o poLosLadi nonicho di Lorra lorna. I porcho quosLo aninalo Liono dol proncipo, dol duca, dol conduLLioro, ha dol pasLoro, dol capiLano o guida, cono vodoLo in ciolo, dovo LuLLi li sogni di quosLo cingolo dol lirnanonLo gli corrono a dioLro, o cono scorgoLo in Lorra, dovo quando lui si balza o si procipiLa, quando divorLo o s'addrizza, quando doclina o poggia, viono lacilissinanonLo LuLLo l'ovilo ad iniLarlo, consonLirgli o soguiLarlo, voglio ch'in suo luogo succoda la virLuosa Inulaziono, la IxonplariL o buono ConsonLinonLo con alLro virLudi sorollo o ninisLro, a lo quali conLrarii sono il Scandalo, il Malo Issonpio, cho hanno por ninisLra la Provaricaziono, la /lionaziono, il SnarrinonLo, por guida la Malizia o l'Ignoranza, o l'una o l'alLra insiono, por soguaco la sLolLa CroduliLado, la qual, cono vodoLo, orba o LonLa il canino LasLando col basLono dolla oscura inquisiziono o pazza porsuasiono, por conpagna porpoLua la VilLado o Dappocagino, lo quali LuLLo insiono lascino quosLo sodio o vadano raningho por la Lorra. 97 -19 - Bono ordinaLo - risposoro li doi LuLLi. I dinando Ciunono, cho lar volosso di quol suo Tauro, di quol suo buo, di quol consorLo dol sanLo Prosopio. /lla qualo risposo: -So non vuolo andar vicino a l'/lpi, allo rivo dol Po, dico alla noLropoli dol PianonLo, dovo la doliciosa ciLL di Taurino, dononinaLa da lui, cono da Bucolalo Bucolalia, dallo capri l'isolo cho sono al rinpoLLo di ParLonopo vorso l'occidonLo, CorvoLo in BasilicaLa da' corvi, Mirnidonia da lo lornicho, dal Dollino il DollinaLo, da gli cinghiali /pruLio, lanLo da' sorponLi, od xonia da non so qual alLra spocio, vada por conpagno al prossino MonLono, dovo (cono LosLilicano lo lor carni cho por la connodiL doll'orbo lroscho o dolicaLura do pascoli vognono ad ossoro lo pi proggiaLo dol nondo) ha gli pi boi consorLi cho vodor si possano nol rinanonLo dol spacio do l'univorso. - I dinando SaLurno dol succossoro, a cui risposo cos: - Por ossor quosLo un aninal, cho dura allo laLicho, pazionLononLo laborioso, voglio cho sin ora sia sLaLo Lipo dolla Pazionza, Toloranza, Sulloronza o IonganiniLado, virLudi in voro nolLo nocossario al nondo, o quindi soco si parLano (boncho non ni curo cho soco vadano o non vadano) l'Ira, l'Indignaziono, il Iuroro, cho sogliono acconpagnarsi con quosLo LalvolLa sLizzoso aninalo. Qua vodoLo uscir l'Ira liglia, cho parLuriLa da l'appronsion d'IngiusLizia od Ingiuria, o parLosi dolorosa o vondicaLiva, porcho gli par inconvonionLo ch'il Disproggio la guaLo o gli porcuoLa lo guanco. Cono ha gli occhi inlocaLi rivolLi a Ciovo, a MarLo, a Mono, a LuLLi! Cono li va a l'orocchio la Sporanza do la vondoLLa, cho la consola alquanLo o l'allrona, con nosLrargli il lavor dolla PossibiliLado ninacciosa conLra il DispoLLo, la ConLunolia od il SLrazio, suoi provocaLori! I l'InpoLo, suo lraLollo, cho gli dona lorza, norbo o lorvoro, l la Iuria sorolla, cho l'acconpagna con lo Lro suo liglio, cio Ixcandosconzia, CrudolLado o Vocordia. quanLo dillicilo o nolosLo di conLonprarla o roprinorla! quanLo nalaggiaLanonLo puo ossor concoLLa o digoriLa da alLri doi, cho da Lo, SaLurno, quosLa, cho ha lo narici aporLo, la lronLo inpoLuosa, la LosLa dura, gli donLi nordaci, lo labbia volonoso, la lingua LaglionLo, lo nani grallioso, il poLLo Lossicoso, la voco acuLa, od il color sanguigno. - Qua MarLo loco insLanza por l'Ira, dicondo ch'olla alcuna volLa, anzi pi do lo volLo, virLudo nocossariissina, cono quolla cho lavorisco la Ioggo, d lorza alla VoriL, al Ciudicio, od acuisco l'Ingogno, od apro il canino a nolLo ogrogio virLudi, cho non capiscono gli anini Lranquilli. / cui Ciovo: - Cho allora, od in quol nodo con cui virL, sussisLa o consisLa Lra quollo, a quali si la propicia, poro nai s'accosLo al ciolo sonza cho gli vada innanLo il Zolo con la lanLorna do la Raggiono.
-2O - I cho larrono do lo soLLo liglio d'/LlanLo, o Padro` -disso Mono. / cui Ciovo: - Vadano con lo suo soLLo lanpo a lar luno a quol noLLurno o norinozialo sanLo sponsalizio, od avorLiscano d'andar prina cho la porLa si chiuda o cho conincio da sopra a dosLillar il lroddo, il ghiaccio, la bianca novo, aLLoso cho allora in vano alzaranno lo voci o picchiaranno, porcho gli sia aporLa la porLa, rispondondogli il porLinaio cho Liono la chiavo: Non vi conosco. /visaLolo cho saran pazzo, so laranno vonir nono l'oglio a la lucorna, la qual so lia unida sonpro o non nai socca, avorr cho non siono Lal volLo privo di splondor di 98 dogna laudo o gloria. Id in quosLa rogion cho lasciano, vogna a noLLor la sua sLanza la Convorsaziono, il Consorzio, il Connubio, la ConlraLorniLado, Icclosia, ConviLLo, Concordia, Convonziono, Conlodoraziono, od ivi siono gionLo a l'/nicizia, porcho, dovo non quolla, in suo luogo la ConLaninaziono, Conlusiono o Disordino. I so non son roLLo, non sono osso, porcho nai si Lrovano in voriL (boncho il pi do lo volLo in nono) Lra scoloraLi, na hanno voriL di Monopolio, Conciliabulo, SoLLa, Conspiraziono, Turba, Congiuraziono, o cosa d'alLro nono od ossoro doLosLabilo. Non sono Lra irrazionali o quoi cho non hanno proponinonLo di buon lino, non dovo l'ocioso nodosino crodoro od inLondoro, na dovo si concorro a nodosina aziono circa lo coso sinilnonLo inLoso. Porsovorano Lra buoni, o son brovi od inconsLanLi Lra porvorsi, cono Lra quoi do quali dissono in proposiLo dolla Ioggo o Ciudicio, nolli quali non si Lrova voranonLo concordia, cono color cho non vorsano circa virLuoso azioni. 21 \ S/UI.\ Quoi non sono concordi por parinonLo inLondoro, na nol parinonLo ignoraro o nalignaro o nol non inLondoro socondo divorso raggioni. Quolli non consonLono in parinonLo opraro a buon lino, na in lar parinonLo poco caso di buono opro o sLinar indogni LuLLi gli aLLi oroici. Ma Lorniano a noi. Cho si lo' do' doi giovanoLLi` 22 \ SII/\ Cupido lo dinando por il gran Turco, Iobo voloa cho lussoro paggi di qualcho principo iLaliano, Morcurio, cho lussoro cubicularii do la gran canora. / SaLurno paroa cho sorvissoro por iscaldaLoio di qualcho vocchio o gran prolaLo, o pur a lui, povoro docropiLo. / cui Vonoro disso: - Ma chi, o barba bianca, lo assicura cho non gli dii di norso cho non li nangi, so gli Luoi donLi non pordonano a' proprii ligli, por gli quali soi dillanaLo por parricida anLropolago` - I poggio, disso Morcurio, cho dubio, cho por qualcho riLrosa sLizza cho l'assalo, non gli pianLo quolla punLa di lalco su la viLa. Iascio cho, so pur a quosLi puo ossor donaLo di rinanor in corLo do gli doi, non sar pi raggiono cho Loccano a voi, buon padro, cho ad alLri nolLi non nono rovorondi cho vi possono avor aporLi gli occhi. - Qua sonLonzio Ciovo, cho non pornoLLova cho in posLorun in corLo do gli doi si adnoLLano paggi o alLri sorviLori cho non abbiano nolLo sonno, discroziono o barba. I cho quosLi si noLLossoro allo sorLi, nodianLo lo quali si dolinisso a chi do gli doi Loccasso di larno provisiono por qualcho anico in Lorra. - I nonLro alcuni insLavano cho no doLorninasso lui, disso cho non voloa por quosLo coso goloso gonorar suspizion di parzialiL no gli lor anini, quasi inchinando pi ad una cho ad un'alLra parLo di discordanLi. 23 \ S/UI.\ Buono ordino, por ripararo a lo dissonzioni ch'arrobono possuLo accadoro por quosLi! 24 \ SII/\ Chioso Vonoro cho in luogo succodosso l'/nicizia, l'/noro, la Paco, con gli lor LosLinoni ConLubornio, Bacio, InbraccianonLo, Carozzo, Vozzi, o gli LuLLi lraLolli o sorviLori, ninisLri, assisLonLi o circonsLanLi dol gonino Cupido. - Ia dinanda giusLa, - dissoro gli doi LuLLi. -Cho si laccia, - disso Ciovo. /pprosso, dovondosi doliniro dol Cranchio (il qualo, porcho appar scoLLaLo dall'incondio dol loco o laLLo rosso dal calor dol solo, non si Lrova alLrinonLo in ciolo cho so lusso condannaLo a lo pono do l'inlorno), dinando Ciunono, cono di cosa sua, cho no volosso lar il sonaLo, di cui la pi gran parLo 99 lo rinoso al suo arbiLrio. I loi disso cho, so NoLLuno, dio dol naro, il conporLava, arrobo dosidoraLo cho s'aLLullasso a l'ondo dol naro /driaLico, l dovo ha pi conpagni cho non ha sLollo in ciolo. lLro, cho sar approsso l'onoraLissina Ropublica Vonoziana la qual, cono lusso anch'olla un granchio, a poco a poco da l'orionLo son va vorso l'occidonLo roLrogradando. ConsonL quol Dio cho porLa il gran LridonLo. I Ciovo disso, cho in loco dol Cancro sLar bono il Lropico dolla Convorsiono, Inondaziono, Roprossiono, RiLraLLaziono, virLudi conLrario al Mal progrosso. sLinaziono o PorLinacia, o subiLo soggionso il proposiLo dol Ioono, dicondo: - Ma quosLo lioro aninalo guardisi di soguiLar il Cancro o di volor l ancora larsogli conpagno, porcho, so va a Vonozia, Lrovar ivi un alLro, pi cho lui ossoro possa, lorLo, porciocho quollo non solo sa conbaLLoro in Lorra, na olLro guorroggia bono in acqua, o nolLo noglio in aria, aLLoso cho ha l'ali, canonizaLo, od porsona di loLLoro: poro sar pi ospodionLo por lui di calarsono a gli Iibici dosorLi dovo Lrovar noglio o conpagni. I ni par cho a quolla piazza si dobba Lranslorir quolla MagnaniniL, quolla oroica ConorosiLado, cho sa pordonar a' soggoLLi, conpaLir a gl'inlorni, donar l'Insolonza, conculcar la TonoriLado, rigoLLar la Prosunziono o dobollar la Suborbia. - /ssai bono! - disso Ciunono o la naggior parLo dol concisLoro. Iascio di riloriro con quanLo gravo, nagnilico o bollo apparaLo o gran coniLiva so no andasso quosLa virLudo, porcho al prosonLo, por la angusLia dol Lonpo, voglio cho vi basLo di udiro il principalo circa la rilorna o disposiziono dollo sodio, ossondo cho sono por inlornarvi di LuLLo il rosLo quando sodia por sodia vi condurro vodondo od ossaninando quosLo corLi. 25 \ S/UI.\ Bono, o cara Solia. MolLo ni appaga la Lua corLosissina pronossa, poro son conLonLo, cho con la naggior broviL, cho vi piaco, ni doniaLo saggio doll'ordino o spaccio daLo all'alLro sodio o cangianonLi. 26 \ SII/\ - r, cho sar dolla Vorgino` - dinando la casLa Iucina, la cacciaLrico Diana. - IaLogli, risposo Ciovo, inLondoro so la vuolo andaro ad ossor priora o abbaLossa dollo suoro o nonacho, lo quali son no' convonLi o nonasLorii do l'Iuropa, dico, in quo' luoghi dovo non son sLaLo nosso in roLLa o disporsiono da la posLo, o pur a govornar lo danigollo do lo corLi, a lin cho non lo assalLo la gola di nangiar li lruLLi avanLi o luor do la sLaggiono, o rondorsi conpagno do lo lor signoro. - h, disso DiLLinna, cho non puoLo, o dico cho non vuolo in punLo alcuno riLornar ondo una volLa scacciaLa, o dondo LanLo volLo luggiLa. -Il proLoparonLo suggionso: - Tognasi dunquo lorna in ciolo, o guardisi bono di cascaro, o voda di non larsi conLaninaro in quosLo loco. - Disso Mono: - Mi par cho la poLr porsovorar pura o noLLa, si porsovorar di ossor lungi da aninali raggionovoli, oroi o doi, o si Lorr Lra lo bosLio, cono sin al prosonLo sLaLa, avondo da la parLo occidonLalo il lorocissino Ioono, o dall'orionLo il Lossicoso Scorpio. Ma non so cono si porLar adosso, dovo gli prossina la MagnaniniLado, l'/norovolozza, la ConorosiLado o ViriliLado, cho lacilnonLo nonLandogli a dosso, por raggion di donosLico conLaLLo lacondoli conLraoro dol nagnanino, anoroso, gonoroso o virilo, da lonina la laranno dovonir naschio, o da solvaggia od alposLro doa, o nuno da SaLiri, Silvani o Iauni, la convorLiranno in nuno galanLo, unano, allabilo od ospiLalo. - Sia quol cho dovo 100 ossoro, risposo Ciovo, od inLra LanLo, gionLo a loi nolla nodosina sodia siono la CasLiL, la Pudicizia, la ConLinonza, PuriL, ModosLia, Vorocundia od nosLado, conLrario alla prosLiLuLa Iibidino, ollusa InconLinonza, Inpudicizia, SlacciaLagino, por lo quali inLondo la VorginiLado ossor una do lo virLudi, aLLoso cho quanLo a so non cosa di valoro. Porcho, quanLo a so, non virL no vizio, o non conLiono bonL, digniL, no noriLo, o quando non sorvo alla naLura inporanLo, viono a larsi doliLLo, inpoLonza, pazzia o sLolLizia osprossa: o so oLLonpora a qualcho urgonLo raggiono, si chiana ConLinonza, od ha l'ossor di virL, por quol cho parLicipa di Lal lorLozza o disproggio di voluLLadi: il qualo non vano o lrusLraLorio, na conlorisco alla convorsaziono unana od onosLa saLislaziono alLrui. - I cho larrono do lo Bilancio` - disso Morcurio. - Vadano por LuLLo, risposo il prino prosidonLo: vadano por lo lanoglio, accio con osso li padri voggano dovo noglio inchinano gli ligli, so a loLLoro, so ad arni, so ad agricolLura, so a roligiono, so a colibaLo, so ad anoro, aLLoso cho non bono cho sia inpiogaLo l'asino a volaro o ad araro i porci. Discorrano lo /cadonio od UnivorsiLadi, dovo s'ossanino so quoi cho insognano, son giusLi di poso, so son Lroppo loggiori o LrabuccanLi, o so quoi cho prosunono d'insognar in caLodra o scriLLura, hanno nocossiL d'udiro o sLudiaro: o bilanciandoli l'ingogno, si vogga so quollo inponna ovor inpionba, o so ha dolla pocora o pur dol pasLoro, o so buono a pascor porci od asini o pur croaLuro capaci di raggiono. Por gli odilicii VosLali vadano a lar inLondoro a quosLi od a quollo, qualo o quanLo sia il nononLo dol conLraposo, por violonLar la loggo di naLura por un'alLra sopra- o osLra- o conLranaLuralo, socondo o luor d'ogni raggiono o dobiLo. Por lo corLi, a lin cho gli ullicii, gli onori, lo sodio, lo grazio od oxonzioni corrano socondo cho pondorano gli noriLi o digniLado di ciascuno, porcho non noriLano d'ossor prosidonLi a l'ordino, od a gran LorLo dolla IorLuna prosiodono a l'ordino quoi cho non san roggoro socondo l'ordino. Por lo ropublicho, accio ch'il carrico dollo adninisLrazioni conLraposi alla sullicionza o capaciL do gli suggoLLi, o non si disLribuiscano lo curo con bilanciar gli gradi dol sanguo, do la nobiliLado, do' LiLoli, do ricchozza: na do lo virLudi cho parLuriscono gli lruLLi do lo inproso, porcho prosiodano i giusLi, conLribuiscano i laculLosi, insognino li doLLi, guidono gli prudonLi, conbaLLano gli lorLi, consoglino quoi ch'han giudicio, conandino quoi ch'hanno auLoriLado. Vadano por gli sLaLi LuLLi, a lin cho nogli conLraLLi di paco, conlodorazioni o logho non si provaricho o doclino dal giusLo, onosLo od uLilo connuno, aLLondondo alla nisura o pondo dolla lodo propria o do quoi con gli quali si conLraLLa, o noll'inproso od allari di guorra si considori in qualo oquilibrio concorrano lo proprio lorzo con quollo dol nonico, quollo cho prosonLo o nocossario con quollo cho possibilo nol luLuro, la laciliL dol proponoro con la dilliculL dollo oxoquiro, la conodiL doll'onLraro con l'inconodo doll'usciro, l'inconsLanza d'anici con la consLanza do nonici, il piacoro d'ollondoro con il ponsioro di dolondorsi, il conodo Lurbar quol d'alLri con il nalaggiaLo consorvaro il suo, il corLo dispondio od iaLLura dol proprio, con l'incorLo acquisLo o guadagno do l'alLrui. Por LuLLi gli parLiculari vadano, accio ognuno conLraposi quol cho vuolo con quol cho sa, quol cho vuolo o sa con quol cho puoLo, quol cho vuolo, sa o puoLo con quol cho dovo, lo cho vuolo, sa, puoLo o 101 dovo con quol cho , la, ha od aspoLLa. - r, cho noLLorono dovo son lo Bilancio` Cho sar in loco dolla Iibra` - donando Pallado. Risposoro nolLi: -Ia IquiL, il CiusLo, la RoLribuziono, la raggionovolo DisLribuziono, la Crazia, la CraLiLudino, la buona Conscionza, la Rocognizion di so sLosso, il RispoLLo cho si dovo a' naggiori, l'IquaniniL cho si dovo ad uguali, la BonigniL cho si richiodo vorso gl'inloriori, la CiusLizia sonza rigoro a riguardo di LuLLi, cho spingano l'IngraLiLudino, la TonoriLado, l'Insolonza, l'/rdiro, l'/rroganza, il poco RispoLLo, l'IniquiLado, l'Ingiuria od alLro lanigliari di quosLo. - Bono, bono! - dissoro LuLLi dol concisLoro. Dopo la qual voco s'alza in piodi il bol criniLo /pollino, o disso: - I pur gionLa l'ora, o doi, in cui si dovo donar dogna ispodiziono a quosLo vorno inlornalo cho lu la principal caggiono doll'orribil caso o crudol norLo dol nio diloLLo IoLonLo, porcho, quando quol nisorollo dubbioso o Linido con gli nal noLi dosLriori guidava dol nio oLorno loco il carro, quosLo pornicioso nosLro ninaccioso vonno a larsogli LalnonLo inconLro con la punLa dolla sua coda norLalo, cho por l'orrondo spavonLo lacondolo di so sLosso luori, li lo' dallo Lonoro nani cascar sul Lorgo do' cavagli i lroni: ondo la LanLo signalaLa ruina dol ciolo, cho ancor nolla via doLLa laLLoa apparo arso, il s lanoso danno dol nondo, cho in nolLo o nolLo parLi apparvo incinoriLo, o s laLLanonLo onLoso scorno conLro la nia doiLado no soguiLasso. I pur vorgogna cho LanLo Lonpo una sinil sporcaria abbia nol ciolo occupaLo il spacio di doi sogni. -27 - Vodi, dunquo, o Diana, disso Ciovo, quol cho vuoi lar di quosLo Luo aninalo, il qual vivo LrisLo, o norLo non sorvo a nulla. - PornoLLoLoni (so coss piaco a voi), disso la vorgino doa, cho riLorno a Scio nol nonLo Cholippio, dovo por nio ordino nacquo a nal grado dol prosunLuoso riono, od ivi in quolla naLoria di cui lu prodoLLo, si risolva. Soco si parLano la Iraudo, la Docopziono, l'Inganno, la porniciosa Iinziono, il Dolo, l'Ipocrisia, la Buggia, il Porgiuro, il TradinonLo, o quivi succodano lo conLrario virLudi, SincoriL, Ixocuzion di pronosso, ssorvanza di lodo, o lo lor sorollo, soguaci o ninisLro. - Ianno quol cho Li piaco, disso Mono, porcho gli laLLi di cosLui non Li saran nossi in conLrovorsia, cono a SaLurno il vocchio quogli do' doi lanciulli. I voggiano prosLo quol cho si dovo lar dol liglio Iuschonico, cho son gi LanLo nigliaia d'anni cho con Lona di nandarla via sonza avorno un'alLra, Liono quolla vodova saoLLa incoccaLa a l'arco, lacondo la nira l dovo si conLinua la coda alla spina dol dorso di Scorpiono. I corLo, so, cono lo sLino pur Lroppo praLLico in prondor nira, in collinaro, cono dicono, al scopo cho la noL do l'arLo sagiLLaria, lo poLosso ancor sLinaro non ignoranLo in quol rinanonLo circa il Liraro o dar di punLa al borsaglio, cho la l'alLra noL do l'osorcizio, donaroi consoglio cho lo inviassono a guadagnarsi un poco di ripuLaziono noll'isola BriLannica, dovo sogliono di quo' nossori, alLri in giubbarollo od alLri in saio laldoggianLo, colobrar la losLa dol proncipo /rLur o duca di Sciardichi. Ma dubiLo cho, nancandogli il vorbo principalo, por quanLo apparLiono a donar donLro al sogno, non vogna a lar ingiuria al nisLioro. Por LanLo vodoLo voi alLri cho no voloLo laro, porcho (a dir il voro, cono la inLondo) non ni par conodo ad alLro cho ad ossoro spavonLacchio dogli ucolli, por guardia, vorbigrazia, dollo lavo o do' noloni. - Vada, disso il PaLriarca, dovo vuolo, donogli pur alcun di voi il noglior ricapiLo 102 cho gli paro, o nol suo luogo sia la liguraLa Spoculaziono, ConLonplaziono, SLudio, /LLonziono, /spiraziono, /ppulso ad oLLino lino, con lo suo circonsLanzo o conpagnio. -28 Qua soggionso Mono: - Cho vuoi, padro, cho si dobba laro di quol sanLo, inLonoraLo o vonorando Capricorno` di quol Luo divino o divo connuLrizio, di quol nosLro sLronuo o pi cho oroico conniliLono conLra il poriglioso insulLo dolla proLorvia giganLosca` di quol gran consoglioro a guorra, cho Lrovo il nodo di oxaninaro quol nonico cho da la spolunca dol nonLo Tauro apparvo no l'IgiLLo lornidando anLigonisLa do gli doi` di quollo il qualo (porcho aporLanonLo non arronno avuLo ardiro d'assalirlo) no dio loziono di Lraslornarci in bosLio, a lin cho l'arLo od asLuzia supplisso al diloLLo di nosLra naLura o lorzo por parLurirci onoraLo Lrionlo doll'avorsario posso` Ma, oin, quosLo noriLo non sonza qualcho donoriLo, porcho quosLo bono non sonza qualcho nalo aggiunLo, lorso porcho proscriLLo o doliniLo dal laLo, cho nossun dolco sia absoluLo da qualcho lasLidio od anaro, o por non so qual'alLra caggiono. - r cho nalo, disso Ciovo, no ha ogli possuLo apporLar, cho si possa dir ossor sLaLo congionLo a quol LanLo bono` cho indigniL, cho abbia possuLo acconpagnarsi con LanLo Lrionlo` - Risposo Mono: - Ioco ogli con quosLo, cho gli Igizii vonossoro ad onorar lo inagini vivo do lo bosLio, o no adorassoro in lorna di quollo, ondo vonono ad ossor bollaLi, cono Li diro. - I quosLo, o Mono, disso Ciovo, non avorlo por nalo, porcho sai, cho gli aninali o pianLo son vivi olloLLi di naLura, la qual naLura (cono dovi saporo) non alLro cho dio nollo coso. -29 \ S/UI.\ Dunquo, naLura osL dous in robus. 3O \ SII/\ - Poro, disso, divorso coso vivo raprosonLano divorsi nuni o divorso poLosLadi, cho olLro l'ossoro absoluLo cho hanno, oLLognono l'ossoro conunicaLo a LuLLo lo coso socondo la sua capaciL o nisura. ndo Idio LuLLo (boncho non LoLalnonLo na in alLro pi o nono occollonLononLo) in LuLLo lo coso. Poro MarLo si Lrova pi ollicacononLo in naLural vosLigio o nodo di susLanza non solo in una vipora o scorpiono, na od in una cipolla od aglio, cho in qualsivoglia naniora di piLLura o sLaLua inaninaLa. Coss ponsa dol Solo nol croco, nol narciso, noll'oliLropio, nol gallo, nol loono, coss ponsar dovi di ciascuno do gli doi por ciascuna do lo spocio soLLo divorsi goni do lo onLo, porcho sicono la diviniL doscondo in corLo nodo por quanLo cho si conunica alla naLura, coss alla diviniL s'ascondo por la naLura, coss por la viLa riluconLo nollo coso naLurali si nonLa alla viLa cho soprasiodo a quollo. - I voro quol cho dici, risposo Mono: porcho in laLLo vodo, cono quo' sapionLi con quosLi nozzi orano poLonLi a larsi laniliari, allabili o donosLici gli doi cho por voci, cho nandavano da lo sLaLuo, gli donavano consogli, doLLrino, divinazioni od insLiLuzioni sopraunano, ondo con nagici o divini riLi por la nodosina scala di naLura salovano a l'alLo dolla diviniL, por la qualo la diviniL doscondo sino allo coso ninino por la conunicaziono di so sLossa. Ma quol cho ni par da doploraro, cho voggio alcuni insonsaLi o sLolLi idolaLri, li quali, non pi cho l'onbra s'avicina alla nobiliL dol corpo, iniLano l'occollonza dol culLo do l'IgiLLo, o cho corcano la diviniL, di cui non hanno raggiono alcuna, no gli oscrononLi di coso norLo od inaninaLo, cho con LuLLo cio si bollano non solanonLo di quoi divini od 103 oculaLi culLori, na anco di noi, cono di color cho siano ripuLaLi bosLio, o quol cho poggio, con quosLo Lrionlano, vodondo gli lor pazzi riLi in LanLa ripuLaziono, o quolli do gli alLri a laLLo svaniLi o cassi. - Non Li dia lasLidio quosLo, o Mono, disso Isido, porcho il laLo ha ordinaLa la vicissiLudino dollo Lonobro o la luco. - Ma il nalo , risposo Mono, cho ossi Lognono por corLo di ossoro nolla luco. - Id Isido soggionso, cho lo Lonobro non gli sarrobono Lonobro, so da ossi lussoro conosciuLo. Quolli dunquo, por inpoLrar corLi bonolicii o doni da gli doi, con raggiono di prolonda nagia passavano por nozzo di corLo coso naLurali, nollo quali in coLal nodo ora laLonLo la diviniLado, o por lo quali ossa poLoa o voloa a Lali olloLLi conunicarsi. I ondo quo' corononi non orano vano lanLasio, na vivo voci cho Loccavano lo proprio orocchio do gli Doi, li quali, cono da lor vogliano ossoro inLosi non por voci d'idiona cho lor sappiano longoro, na por voci di naLurali olloLLi, LalnonLo por aLLi di corononi circa quollo volsoro sLudiaro di ossoro inLosi da noi: alLrinonLo coss lussono sLaLi sordi a gli voLi, cono un TarLaro al sornono groco cho gianai udo. Conoscovano quo' savii dio ossoro nollo coso, o la diviniL, laLonLo nolla naLura, oprandosi o scinLillando divorsanonLo in divorsi suggoLLi, o por divorso lorno lisicho, con corLi ordini, vonir a lar parLocipi di so, dico do l'ossoro, dolla viLa od inLolloLLo, o poro con gli nodosinanonLo divorsi ordini si disponovano alla rocopzion do LanLi o Lai doni, quali o quanLi branavano. Quindi por la viLLoria libavano a Ciovo nagnanino noll'aquila, dovo, socondo Lalo aLLribuLo, ascosa la diviniL, por la prudonza nollo oporazioni a Ciovo sagaco libavano nol sorponLo, conLra la prodiziono a Ciovo ninaco nol crocodillo, coss por alLri innunorabili lini libavano in alLro spocio innunorabili. Il cho LuLLo non si lacova sonza nagica od ollicacissina raggiono. 31 \ S/UI.\ Cono diLo coss, o Solia, so Ciovo non ora nonaLo in Lonpo di ogizii culLi, na si Lrovo nolLo Lonpo dopo, approsso gli Croci` 32 \ SII/\ Non avor ponsioro dol nono groco, o Saulino, porcho io parlo socondo la consuoLudino pi univorsalo, o porcho gli noni (anco approsso gli Croci) sono apposLicci alla diviniL: aLLoso cho LuLLi sanno bono cho Ciovo lu un ro di CroLa, uono norLalo, o di cui il corpo, non nono cho quol di LuLLi gli alLri uonini, puLrolaLLo o incinoriLo. Non occolLo qualnonLo Vonoro sia sLaLa una donna norLalo, la qual lu rogina doliciosissina, o sopra nodo bolla, graziosa o liboralo in Ciprio. SinilnonLo inLondi do LuLLi gli alLri doi cho son conosciuLi por uonini. 33 \ S/UI.\ Cono, dunquo, lo adoravano od invocavano`. 34 \ SII/\ Ti diro. Non adoravano Ciovo, cono lui lusso la diviniL, na adoravano la diviniL, cono lusso in Ciovo, porcho vodondo un uono in cui ora occollonLo la naosL, la giusLizia, la nagnaniniL, inLondovano in lui ossor dio nagnanino, giusLo o bonigno, od ordinavano o noLLovano in consuoLudino cho Lal dio, o pur la diviniL, in quanLo cho in Lal naniora si conunicava, lusso noninaLa Ciovo, cono soLLo il nono di Morcurio Igizio sapionLissino lusso noninaLa la divina sapionza, inLorproLaziono o nanilosLaziono. Di naniora cho di quosLo o quoll'uono non viono colobraLo alLro cho il nono o roprosonLazion dolla diviniL, cho con la naLiviL di quolli ora vonuLa a conunicarsi a gli 104 uonini, o con la norLo loro s'inLondova avor conpLo il corso do l'opra sua, o riLornaLa in ciolo. 35 Coss li nuni oLorni (sonza ponoro inconvonionLo alcuno conLra quol cho voro dolla susLanza divina) hanno noni Lonporali alLri od alLri in alLri Lonpi od alLro nazioni: cono possoLo vodoro por nanilosLo isLorio, cho Paulo Tarsonso lu nonaLo Morcurio, o Barnaba Caliloo lu nonaLo Ciovo, non porcho lussoro croduLi ossoro quo' nodosini doi, na porcho sLinavano cho quolla virL divina cho si Lrovo in Morcurio o Ciovo in alLri Lonpi, all'ora prosonLo si Lrovasso in quosLi, por l'oloquonza o porsuasiono ch'ora noll'uno, o por gli uLili olloLLi cho procodovano da l'alLro. 36 Icco dunquo cono nai lurono adoraLi crocodilli, galli, cipollo o rapo, na gli Doi o la diviniL in crocodilli, galli od alLri, la qualo in corLi Lonpi o Lonpi, luoghi o luoghi, succossivanonLo od insiono insiono, si Lrovo, si Lrova o si Lrovar in divorsi suggoLLi quanLunquo siano norLali: avondo riguardo alla diviniL, socondo cho no prossina o laniliaro, non socondo alLissina, absoluLa in so sLossa, o sonza abiLudino allo coso prodoLLo. Vodi dunquo cono una sonplico diviniL cho si Lrova in LuLLo lo coso, una loconda naLura, nadro consorvaLrico do l'univorso, socondo cho divorsanonLo si conunica, riluco in divorsi soggoLLi, o prondo divorsi noni. Vodi cono a quoll'una divorsanonLo bisogna ascondoro por la parLicipaziono do divorsi doni, alLrinonLo in vano si LonLa conprondoro l'acqua con lo roLi o poscar i posci con la pala. Indi no gli doi corpi cho vicino a quosLo globo o nuno nosLro naLorno son pi principali, cio nol solo o luna, inLondoano la viLa cho inlorna lo coso socondo duo raggioni pi principali. /pprosso approndoano quolla socondo soLLo alLro raggioni, disLribuondola a soLLo luni chianaLi orranLi, a gli quali, cono ad original principio o loconda causa, riducoano lo dilloronzo dollo spocio in qualsivoglia gono: dicondo do lo pianLo, do li aninali, do lo pioLro, do gl'inllussi, o di alLro od alLro coso, quosLo di SaLurno, quosLo di Ciovo, quosLo di MarLo, quosLo o quollo di quosLo o di quoll'alLro. Coss do lo parLi, do' nonbri, do' colori, do' sigilli, do' caraLLori, di sogni, do inagini dosLribuiLo in soLLo spocio. Ma non nanca por quosLo, cho quolli non inLondossoro una ossoro la diviniL cho si Lrova in LuLLo lo coso, la qualo, cono in nodi innunorabili si dillondo o connunica, coss avo noni innunorabili, o por vio innunorabili, con raggioni proprio od appropriaLo a ciascuno, si ricorca, nonLro con riLi innunorabili si onora o colo, porcho innunorabili goni di grazia corcano inpoLrar da quolla. Poro in quosLo bisogna quolla sapionza o giudizio, quolla arLo, indusLria od uso di luno inLolloLLualo, cho dal solo inLolligibilo a corLi Lonpi pi od a corLi Lonpi nono, quando nassina- o quando nininanonLo viono rovolaLo al nondo. Il qualo abiLo si chiana Magia: o quosLa, por quanLo vorsa in principii sopranaLurali, divina, o quanLo cho vorsa circa la conLonplazion dolla naLura o porscruLazion di suoi socroLi, naLuralo, od doLLa nozzana o naLonaLica, in quanLo cho consisLo circa lo raggioni od aLLi do l'anina, cho noll'orizonLo dol corporalo o spiriLualo, spiriLualo od inLolloLLualo. 37 r, por Lornaro al proposiLo dondo siano diparLiLi, disso Isido a Mono, cho gli sLupidi od insonsaLi idolaLri non avoano raggiono di ridorsi dol nagico o 105 divino culLo dogli Igizii, li quali in LuLLo lo coso od in LuLLi gli olloLLi, socondo lo proprio raggioni di ciascuno, conLonplavano la diviniL, o sapoano por nozzo dollo spocio cho sono nol gronbo dolla naLura, ricovoro quo' bonolicii cho dosidoravano da quolla, la qualo cono dal naro o liuni dona i posci, da gli dosorLi gli salvaLici aninali, da lo ninioro gli noLalli, da gli arbori lo pona, coss da corLo parLi, da corLi aninali, da corLo bosLio, da corLo pianLo porgono corLo sorLi, virLudi, lorLuno od inprossioni. Poro la diviniLado nol naro lu chianaLa NoLLuno, nol solo /pollino, nolla Lorra Cororo, no gli dosorLi Diana, o divorsanonLo in ciascuna do lo alLro spocio, lo quali, cono divorso idoo, orano divorsi nuni nolla naLura, li quali LuLLi si rolorivano ad un nuno do' nuni o lonLo do lo idoo sopra la naLura. 38 \ S/UI.\ Da quosLo parni cho dorivo quolla Cabala do gli Ibroi, la cui sapionza (qualunquo la sia in suo gono) procoduLa da gli Igizii approsso do quali lu insLruLLo Mos. Quolla prinioranonLo al prino principio aLLribuisco un nono inollabilo, da cui socondarianonLo procodono quaLLro, cho approsso si risolvono in dodici, i quali nigrano por roLLo in soLLanLadoi, o por obliquo o roLLo in conLo quaranLaquaLLro, o coss olLro, por quaLornarii o duodonarii osplicaLi, in innunorabili, socondo cho innunorabili sono lo spocio. I LalnonLo, socondo ciascun nono (por quanLo vion connodo al proprio idiona), noninano un dio, un angolo, una inLolligonza, una poLosL, la qualo prosidonLo ad una spocio, ondo al lino si Lrova cho LuLLa la doiL si riduco ad un lonLo, cono LuLLa la luco al prino o por so lucido, o lo inagini cho sono in divorsi o nunorosi spocchi, cono in LanLi suggoLLi parLiculari, ad un principio lornalo od idoalo, lonLo di quollo. 39 \ SII/\ Coss . TalnonLo dunquo quol dio, cono absoluLo, non ha cho lar con noi, na por quanLo si conunica alli olloLLi dolla naLura, od pi inLino a quolli cho la naLura isLossa, di naniora cho so lui non la naLura isLossa, corLo la naLura do la naLura, od l'anina do l'anina dol nondo, so non l'anina isLossa: poro, socondo lo raggioni spociali cho voloano acconodarsi a ricovoro l'aggiuLo di quollo, por la via dollo ordinaLo spocio dovoano prosonLarsogli avanLi: cono chi vuolo il pano, va al lornaio, chi vuolo il vino, al collaraio, chi appoLo gli lruLLi, va al giardinioro, chi doLLrina, al nasLro, o coss va discorrondo por LuLLo l'alLro coso: in LanLo cho una bonL, una loliciL, un principio absoluLo do LuLLo ricchozzo o boni, conLraLLo a divorso raggioni, ollondo gli doni socondo l'oxigonzo do parLiculari. 4O Da qua puoi inloriro, cono la sapionza do gli Igizii, la qualo porsa, adorava gli crocodilli, lo lacorLo, li sorponLi, lo cipollo, non solanonLo la Lorra, la luna, il solo od alLri asLri dol ciolo, il qual nagico o divino riLo (por cui LanLo conodanonLo la diviniL si conunicava a gli uonini) viono doploraLo dal TrinogisLo, dovo, raggionando ad /sclopio, disso: - Vodi, o /sclopio, quosLo sLaLuo aninaLo, piono di sonso o di spiriLo, cho lanno Lali o LanLo dogno oporazioni` QuosLo sLaLuo, dico, prognosLricaLrici di coso luLuro, cho inducono lo inlirniLadi, lo curo, lo allogrozzo o lo LrisLizio, socondo gli noriLi no gli alloLLi o corpi unani` Non sai, o /sclopio, cono l'IgiLLo sia la inagino dol ciolo, o por dir noglio, la colonia do LuLLo coso cho si govornano od osorciLano nol ciolo` / dir il voro, la nosLra Lorra Lonpio dol nondo. Ma, oin, Lonpo vorr cho apparir 106 l'IgiLLo in vano ossoro sLaLo roligioso culLoro dolla diviniLado, porcho la diviniL, ronigrando al ciolo, lasciar l'IgiLLo dosorLo, o quosLa sodia do diviniL rinarr vodova da ogni roligiono, por ossoro abandonaLa dalla prosonza do gli doi, porcho vi succodor gonLo sLraniora o barbara sonza roligiono, pioL, loggo o culLo alcuno. IgiLLo, IgiLLo, dollo roligioni Luo solanonLo rinarranno lo lavolo, anco incrodibili allo gonorazioni luLuro, allo quali non sar alLro, cho narri gli pii Luoi gosLi, cho lo loLLoro sculpiLo nollo pioLro, lo quali narraranno non a doi od uonini (porcho quosLi saranno norLi, o la doiLado sar LrasnigraLa in ciolo), na a SciLi od Indiani, o alLri sinili di salvaggia naLura. Io Lonobro si proponoranno alla luco, la norLo sar giudicaLa pi uLilo cho la viLa, nossuno alzar gli occhi al ciolo, il roligioso sar sLinaLo insano, l'onpio sar giudicaLo prudonLo, il lurioso lorLo, il possino buono. I crodoLoni cho ancora sar doliniLa pona capiLalo a colui cho s'applicar alla roligion dolla nonLo, porcho si Lrovaranno novo giusLizio, nuovo loggi, nulla si Lrovar di sanLo, nulla di rolligioso: non si udir cosa dogna di ciolo o di colosLi. Soli angoli porniciosi rinarranno, li quali noschiaLi con gli uonini lorzaranno gli nisori all'audacia di ogni nalo, cono lusso giusLizia, donando naLoria a guorro, rapino, lrodi o LuLLo alLro coso conLrario alla anina o giusLizia naLuralo: o quosLa sar la vocchiaia od il disordino o la irroligiono dol nondo. Ma non dubiLaro, /sclopio, porcho, dopo cho saranno accaduLo quosLo coso, allora il signoro o padro Dio, govornaLor dol nondo, l'onnipoLonLo provodiLoro, por diluvio d'acqua o di luoco, di norbi o di posLilonzo, o alLri ninisLri dolla sua giusLizia nisoricordiosa, sonza dubbio donar lino a coLal nacchia, richianando il nondo all'anLico volLo. -41 \ S/UI.\ r LornaLo al proposiLo cho Lonno Isido con Mono. 42 \ SII/\ r, al proposiLo di calunniaLori dol culLo ogizio, li rociLo quol vorso dol pooLa: Ioripodon rocLus doridoaL, /oLhiopon albus. Io insonsaLo bosLio o vori bruLi si ridono do noi doi, cono adoraLi in bosLio o pianLo o pioLro, o do gli nioi Igizii cho in quosLo nodo no riconoscovano, o non considorano cho la diviniL si nosLra in LuLLo lo coso, boncho por lino univorsalo od occollonLissino in coso grandi o principii gonorali, o por lini prossini, conodi o nocossarii a divorsi aLLi dolla viLa unana, si Lrova o vodo in coso doLLo abioLLissino, boncho ogni cosa, por quol cho doLLo, ha la diviniL laLonLo in so, porcho la si osplica o conunica insino alli ninini o dalli ninini socondo la lor capaciL, sonza la qual prosonza nionLo arrobo l'ossoro, porcho quolla l'ossonza do l'ossoro dol prino sin all'ulLino. / quol cho doLLo, aggiongo, o dinando: Por qual raggiono riprondono gli Igipzii in quollo nol cho ossi ancora son conprosi` I por voniro a coloro cho da noi o luggirono, o lrno cono loprosi scacciaLi a gli dosorLi, non sono ossi, nollo loro nocossiLaLi, ricorsi al culLo ogizio, quando ad un bisogno ni adorarono noll'idolo d'un viLollo d'oro, o ad un'alLra nocossiL, s'inchinorno, piogro lo ginocchia od alzro lo nani a ThouLh in lorna dol sorponLo di bronzo, boncho por loro innaLa ingraLiLudino, dopo inpoLraLo lavoro doll'uno o l'alLro nuno, rupporo l'uno o l'alLro idolo` /pprosso, quando si hanno voluLo onoraro con dirsi sanLi, divini o bonodoLLi, in cho naniora han possuLo larlo occoLLo con inLiLularsi bosLio, cono si vodo dovo il padro do dodici 107 Lrib, por LosLanonLo donando a' ligli la sua bonodiziono, lo nagnilico con nono di dodici bosLio` QuanLo volLo chianano il lor vocchio dio risvogliaLo Ioono, /quila volanLo, Iuoco ardonLo, Procolla risonanLo, TonposLa valorosa, od il novanonLo conosciuLo da gli alLri lor succossori Pollicano insanguinaLo, Passaro soliLario, /gnollo ucciso. I coss lo chianano, coss lo pingono, coss l'inLondono, dovo lo voggio in sLaLua o piLLura con un libro, non so so posso diro, in nano, cho non puo alLro cho lui aprirlo o loggorlo. lLro, LuLLi quoi cho son por crodorgli doilicaLi, non son chianaLi da lui, o si chianano ossi ancor gloriandosi, pocoro suo, sua pasLura, sua nandra, suo ovilo, suo groggo` Iascio cho gli nodosini voggio signilicaLi por gli asini: por la lonina nadro, il popolo giudaico, o l'alLro gonorazioni cho so gli dovoano aggiongoro, prosLandogli lodo, por il pollodro liglio. VodoLo, dunquo, cono quosLi divi, quosLo gono oloLLo vion signilicaLo por s povoro o basso bosLio, o poi si burlano di noi cho siano prosonLaLi in pi lorLi, dogno od inporioso alLro` 43 Iascio cho LuLLo lo gonorazioni illusLri od ogrogio nonLro por gli lor sogni od inproso vogliono nosLrarsi od ossoro signilicaLo, occo lo vodi aquilo, lalconi, nibbii, cuculi, civoLLo, noLLuo, buboni, orsi, lupi, sorpi, cavalli, buovi, bocchi, o Lal volLa, porcho nanco si sLinano dogni do larsi una bosLia inLiora, occo vi prosonLano un pozzo di quolla, o una ganba, o una LosLa, o un paio di corna, o una coda, o un norbo. I non ponsaLo cho, so si poLossoro Lraslornaro in susLanza di Lali aninali, non lo larrobono volonLiora, aLLoso, a qual lino sLinaLo cho pingono nol suo scudo lo bosLio quando lo acconpagnano col suo riLraLLo, con la sua sLaLua` PonsaLo lorso cho vogliono diro alLro occoLLo: QuosLo, quosLo, di cui, o spoLLaLoro, vodi il riLraLLo, quolla bosLia, cho gli sLa vicina o conpiuLa, ovoro: So voloLo sapor chi quosLa bosLia, sappiaLo cho la cosLui di cui vodoLo qua il riLraLLo o qua scriLLo il nono. QuanLi sono, cho por noglior paroro bosLio, s'inpollicciano di lupo, di volpo, di Lasso, di caprono, di bocco, ondo, ad ossoro uno di coLai aninali, non par cho gli nanca alLro cho la coda` QuanLi sono cho por nosLrar quanLo hanno doll'ucollo, dol volaLilo o lar conoscoro con quanLa loggorozza si poLrobono sullovaro allo nubi, s'inpiunano il cappollo o la barroLLa` 44 \ S/UI.\ Cho dirai do lo dano nobili, LanLo do lo grandi, quanLo di quollo cho voglion lar dol grando` non lanno ollo pi gran caso dollo bosLio cho do proprii ligli` Iccolo, quasi dicossoro: - liglio nio, laLLo a nia inagino: so cono Li nosLri uono, coss Li nosLrassi coniglio, cagnolina, narLora, gaLLo, gibollino, corLo, si cono Li ho connosso a lo braccia do la sorva, do la lanLo, do quosLa ignobilo nuLriccia, di quosLa sugliarda, sporca, inbroaca, cho lacilnonLo, inloLLandoLi di lozzo, Li lar noriro, porcho conviono anco cho dorni con olla, io, io saroi quolla cho nodosina Li porLaroi in braccio, Li sosLonoroi, laLLaroi, poLLinaroi, Li canLaroi, Li laroi di vozzi, Li baciaroi, cono lo a quosL'alLro gonLilo aninalo, il qual non voglio cho si donosLicho con alLro cho con no, non pornoLLoro cho sia Locco da alLro cho da no, o non lasciaro sLar in alLra canora o dornir in alLro loLLo cho nol nio. QuosLo so avorr cho la cruda /Lropo ni Lolga, non paLiro cho vogna sopolLo cono Lu, na gl'inbalsinaro, gli porlunaro la pollo, od a quolla, cono a divina roliquia, dovo nancano li nonbri do la lragil 108 LosLa o piodi, io vi lornaro la ligura in oro snalLaLo od asporso di diananLi, di porlo o di rubini. Coss, dovo bisognar onoraLanonLo conpariro, il porLaro noco, ora avolgondonolo al collo, ora no l'accosLando al volLo, a la bocca, al naso, ora no l'appoggiaro al braccio, ora, disnoLLondo il braccio porpondicolarnonLo in gi, lo lasciaro ir prolungaLo vorso lo laldo, a lin cho non sia parLo di quollo cho non sia nossa in prospoLLiva. - ndo aporLo si vodo, quanLo con pi sodula cura quosLo pi gonoroso donno sono alloLLo circa una bosLia cho vorso un proprio liglio, por lar vodoro quanLa sia la nobiliL di quollo sopra quosLi, quanLo quollo sono pi onorabili cho quosLi. 45 \ SII/\ I por Lornaro a pi sorioso raggioni, quolli cho sono, o si Lognono pi gran proncipi, por lar con osprossi sogni ovidonLo la loro poLosL o divina prooninonza sopra gli alLri, s'adaLLano in LosLa la corona, la qualo non alLro cho ligura di LanLo corna, cho in corchio gl'incoronano, id osL gl'incornano il capo. I quollo quanLo son pi alLo od oninonLi, LanLo lanno pi naosLralo roprosonLaziono, o son sogno di naggior grandozza: ondo goloso un duca cho un conLo o narchoso nosLro una corona coss grando cono lui, naggioro conviono al ro, nassina a l'inporaLoro, LriplicaLa Locca al papa, cono a quollo sonno paLriarca cho no dovo avor por lui o por li conpagni. Ii ponLolici ancora sonpro hanno adoporaLa la niLra acuninaLa in duo corna, il duco di Vonozia conparo con un corno a nozza LosLa, il gran Turco da luor dol LurbanLo lo la uscir alLo o diriLLo in lorna roLonda piranidalo: il cho LuLLo laLLo por donar LosLinonio dolla sua grandozza, con acconodarsi con la noglior arLo quosLa bolla parLo in LosLa, la qualo allo bosLio ha concoduLa la naLura: voglio dir, con nosLrar di avor do la bosLia. QuosLo nossuno avanLi, no alcuno da poi ha possuLo pi ollicacononLo osprinoro, cho il duca o logislaLoro dol popolo giudoo. Quol Mos dico, cho in LuLLo lo scionzo do gli Igizii usci addoLLoraLo da la corLo di Iaraono, quollo cho nolla nolLiLudino di sogni vinso LuLLi quo' poriLi nolla naggia, in cho nodo nosLro l'occollonza sua, por ossor divino logaLo a quol popolo, o roprosonLaLor do l'auLoriL dol dio d'Ibroi` vi par cho, calando gi dol nonLo Sina con lo gran Lavolo, vonosso in lorna d'un uono puro, ossondo cho si prosonLo vonorando con un paio di gran corna, cho su la lronLo gli ranilicavano` /vanLi la cui naosLral prosonza nancando il cuoro di quol popolo orranLo ch'il nirava, bisogno cho con un volo si cuoprisso il volLo, il cho puro lu laLLo da lui por digniL o por non lar Lroppo laniliaro quol divino o pi cho unano aspoLLo. 45 \ S/UI.\ Coss odo ch'il gran Turco, quando non porgo laniliaro udionza, usa il volo avanLi la sua porsona. Coss ho visLo io gli Roligiosi di CasLollo in Conova nosLrar por brovo Lonpo o lar baciar la volaLa coda, dicondo: - Non LoccaLo, baciaLo, quosLa la sanLa roliquia di quolla bonodoLLa asina, cho lu laLLa dogna di porLar il nosLro Dio dal nonLo livoLo a }orosolina. /doraLola, baciaLola, porgoLo linosina: ConLuplun accipioLis, oL viLan aoLornan possidobiLis. 46 \ SII/\ Iasciano quosLo, o vonono al nosLro proposiLo. Por la loggo o docroLo di quolla nazion oloLLa nossuno si la ro so non con dargli do l'oglio con un corno in LosLa, o dal sacraLo corno ordino cho osca quol rogio liquoro, 109 porcho appaia quanLa sia la digniL do lo corna, lo quali consorvano, ollondono o parLuriscono la rogia naosLado. r so un pozzo, una roliquia d'una bosLia norLa in LanLa ripuLaziono, cho dovi ponsar d'una bosLia viva o LuLLa inLiora, cho non ha lo corna inpronLaLo, na por oLorno bonolicio di naLura` SoguiLo il proposiLo socondo la nosaica auLoriLado, la qualo nolla loggo o scriLLura sonpro non usa alLro ninacco cho quosLa, o sinili a quosLa: Icco, popolo, nio, cho dico il nosLro Ciova. SpunLaro il vosLro corno, o Lransgrossori di nioi procoLLi, o provaricaLori dolla nia loggo, liaccaro, diloguaro lo vosLro corna. Ribaldi o scoloraLi, vi scornaro bon io. Coss por l'ordinario non usa alLro pronosso cho quosLa, o sinili a quosLa: To incornaro corLo, por nia lodo, por no sLosso Li giuro cho Li adapLaro lo corna, popolo nio oloLLo. Popolo nio lodolo, abbi por lorno cho non arranno nalo lo Luo corna, di quollo non si sconar nulla. Conoraziono sanLa, ligli bonodoLLi, inalzaro, nagnilicaro, sublinaro lo corna vosLro, porcho donno ossoro oxalLaLo lo corna do' giusLi. Da ondo apparo aporLo, cho no lo corna consisLo il splondor, l'occollonza o poLosLado, porcho son coso da oroi, bosLio o doi. 47 \ S/UI.\ ndo aviono cho nosso in consuoLudino di chianar cornuLo uno, por dirlo uono sonza ripuLaziono, o cho abbia porso qualcho ripuLaLa spocio di onoro` 48 \ SII/\ ndo aviono cho alcuni ignoranLi porcini allo volLo Li chianano lilosolo (qualo, so voro, pi onoraLo LiLolo cho possa avor un uono), o Lo lo dicono cono por dirLi ingiuria o por viLuporarLi` 49 \ S/UI.\ Da corLa invidia. 5O \ SII/\ ndo aviono cho alcun pazzo o sLolLo Lal volLa da Lo vion chianaLo lilosolo` 51 \ S/UI.\ Da corLa ironia. 52 \ SII/\ Coss poi inLondoro cho, o por corLa invidia o por corLa ironia, aviono cho quoi cho sono, o cho non sono onoraLi o nagnilici, vognono nonaLi cornuLi. Conchiuso dunquo Isido por il Capricorno, cho, por avor ogli lo corna o por ossor ogli una bosLia, od olLro avor laLLi dovonir gli doi cornuLi o bosLio (il cho conLiono in so gran doLLrina o giudicio di coso naLurali o nagicho circa lo divorso raggioni con lo quali la lorna o susLanza divina o s'innorgo, o si oxplica, o si condona por LuLLi, con LuLLi o da LuLLi suggoLLi), un dio non solanonLo colosLo, na, od olLro, dogno di naggioro o noglior piazza cho non quosLa. I por quollo cho gli pi vili idolaLri, anzi gli vilissini do la Crocia o do l'alLro parLi dol nondo, inproporano a gli Igizii, rispondo por quol cho doLLo, cho so pur si connoLLo indigniL nol culLo, il qualo nocossario in qualcho naniora, o so poccano quoi cho por nolLo connodiLadi o nocossiLadi, in lorno do vivo bosLio, vivo pianLo, vivi asLri, od inspiriLaLo sLaLuo di pioLro o di noLallo (nollo quali non possiano dir cho non sia quollo cho pi inLino a LuLLo lo coso, cho la propria lorna di osso), adororno la doiL una o sonplico od absoluLa in so sLossa, nulLilorno od onnilorno in LuLLo lo coso, quanLo inconparabilnonLo poggioro quol culLo, o pi vilnonLo poccano quoi cho sonza connodiL o nocossiL alcuna, anzi luor d'ogni raggiono o digniL, soLLo abiLi o LiLoli od insogno divino adorano lo bosLio o poggiori cho bosLio` 110 53 Cli Igizii, cono sanno i sapionLi, da quosLo lorno naLurali osLoriori di bosLio o pianLo vivo ascondovano o (cono nosLrano gli lor succossi) ponoLravano alla diviniL, na loro da gli abbiLi nagnilici osLorni do gli lor idoli (ad alLri acconodandogli al capo gli doraLi raggi apollinoschi, ad alLri la grazia di Cororo, ad alLri la puriL di Diana, ad alLri l'aquila, ad alLri il scoLLro o lolgoro di Ciovo in nano) doscondono poi ad adorar in susLanza por doi quoi cho a pona hanno LanLo spiriLo quanLo lo nosLro bosLio, porcho linalnonLo la loro adoraziono si Lornina ad uonini norLali, dappoco, inlani, sLolLi, viLuporosi, lanaLici, disonoraLi, inlorLunaLi, inspiraLi da gonii porvorsi, sonza ingogno, sonza lacundia o sonza virLudo alcuna, i quali vivi non valsoro por so, o non possibilo cho norLi vagliano por so o por alLro. I boncho por lor nozzo LanLo insLorcoraLa od insporcaLa la digniL dol gono unano, cho in loco di scionzo inbibiLo do ignoranzo pi cho bosLiali, ondo ridoLLo ad ossor govornaLo sonza voro giusLizio civili, LuLLo avonuLo non por prudonza loro, na porcho il laLo dona il suo Lonpo o vicissiLudino a lo Lonobro. I soggionso quosLo paroli, volLaLa a Ciovo: - I ni dolgo di voi, o padro, por nolLo bosLio, cho, por ossor bosLio, ni par cho lacci indogno dol ciolo, ossondo poro, cono ho nosLraLo, LanLa la digniL di quollo. - / cui il sunniLonanLo: - To inganni, liglia, cho por ossor bosLio. So gli alLri doi sdognassoro l'ossor bosLio, non sarrobono accaduLo LanLo o Lali noLanorlosi. Poro non possondo, no dovondovi rinanoro in iposLaLica susLanza, voglio cho vi rinagnano in riLraLLo, il qual sia signilicaLivo, indico o ligura do lo virLudi cho in quo' luoghi si sLabiliscono. I quanLunquo alcuno hanno osprossa signilicaziono di vizio, por ossoro aninali aLLi alla vondoLLa conLra la spocio unana, non sono poro sonza virL divina in alLro nodo lavorovolissino a quolla nodosina od alLro, porcho nulla absoluLanonLo, na, por corLo rispoLLo, nalo, cono l'rsa, il Scorpiono od alLri: quosLo non voglio cho ripugno al proposiLo, na lo conporLo nol nodo cho hai possuLo avor visLo o vodrai. Poro non curo cho la VoriL sia soLLo ligura o nono do l'rsa, la MagnaniniL soLLo quol do l'/quila, la IilanLropia soLLo quol dol Dollino, o coss do gli alLri. I por voniro alla proposLa dol Luo Capricorno, Lu sai quol ch'ho doLLo da principio, quando loci l'onunoraziono di quoi cho dovoano lasciar il ciolo, o crodo cho Li ricordi lui ossoro uno do gli risorvaLi. Codasi dunquo la sua sodia, LanLo por lo raggioni da Lo apporLaLo, quanLo por alLro nolLo non ninori, cho apporLar si poLrobono. I con lui, por dogni rispoLLi, soggiorno la IiborL di spiriLo a cui LalvolLa anninisLra il Monachisno (non dico quollo do cocchiaroni), l'Irono, la SoliLudino, cho sogliono parLurir quol divino sigillo ch' la buona ConLraziono. -54 /pprosso dinando ToLi di quol cho voloa lar do l'/quario. -Vada, risposo Ciovo, a Lrovar gli uonini, o sciorgli quolla quosLiono dol diluvio, o dochiararo cono quollo ha possuLo ossoro gonoralo, porcho s'aporsoro LuLLo lo caLaraLLo dol ciolo, o laccia cho non si croda olLro quollo ossor sLaLo parLicolaro, porcho inpossibilo cho l'acqua dol naro o liuni possa gli anbi doi onislori ricuopriro, anzi no pur un nodosino ciLra od olLro i Tropici o l'Iquinozialo. /pprosso laccia inLondoro cono quosLa riparazion dol gono LraghiuLLiLo da l'ondo lu da l'linpo nosLro do la Crocia, o non da gli nonLi di /rnonia, o dal Mongibollo di Sicilia, o da qualch'alLra parLo. lLro cho lo gonorazioni do gli uonini si Lrovano in divorsi 111 conLinonLi non a nodo con cui si Lrovano LanLo alLro spocio d'aninali usciLi dal naLorno gronbo do la naLura, na por lorza di LranslroLaziono o virL di navigaziono, porcho, vorbigrazia, son sLaLi condoLLi da quollo navi cho lurono avanLi cho si Lrovasso la prina, porcho (lascio alLro naladoLLo raggioni da canLo, quanLo a gli Croci, Druidi o Lavolo di Morcurio, cho conLano pi di vinLi nila anni non dico do lunari, cono dicono corLi nagri glosaLori, na di quo' roLondi sinili a l'annollo, cho si conpuLano da un invorno a l'alLro, da una prinavora a l'alLra, da uno auLunno a l'alLro, da una sLaggiono a l'alLra nodosina) lroscanonLo scuoporLa una nuova parLo do la Torra cho chianano Nuovo Mondo, dovo hanno nonoriali di dioco nila anni o pi, gli quali sono, cono vi dico, inLogri o roLondi, porcho gli loro quaLLro nosi son lo quaLLro sLaggioni, o porcho, quando gli anni oran divisi in pi pochi, orano anco divisi in pi grandi nosi. Ma lui, por oviLar gl'inconvonionLi cho possoLo da por voi nodosini considoraro, vada dosLranonLo a nanLonir quosLa crodonza, Lrovando qualcho bol nodo di acconodar quolli anni, o quollo cho non puo glosaro od iscusaro, audacononLo nioghi, dicondo cho si dovo porgoro pi lodo a gli doi (do quali porLar lo loLLoro paLonLo o bollo) cho a gli uonini, li quali LuLLi son buggiardi. - Qua aggionso Mono dicondo: - I 'l ni par noglio di scusarla in quosLa naniora con diro, vorbigrazia, cho quosLi do la Lorra nova non son parLo do la unana gonoraziono, porcho non sono uonini, boncho in nonbra, ligura o corvollo siano nolLo sinili a ossi, od in nolLo circonsLanzo si nosLrano pi savii od in LraLLar gli lor doi nanco ignoranLi. - Risposo Morcurio cho quosLa ora Lroppo dura a digoriro. - Mi par cho quanLo apparLiono allo nonorio di Lonpi, si puo lacilnonLo provodoro con lar naggiori quosLi, o ninori quolli anni, na ponso cho sia convonionLo Lrovar alcuna gonLil raggiono, por qualcho sollio di vonLo, o por qualcho LrasporLo di balono ch'abbiano inghiuLLiLo porsono di un paoso, o quollo vivo andaLo a voniro in alLro parLi od alLri conLinonLi. /lLrinonLo noi doi groci sarono conlusi, porcho si dir cho Lu, Ciovo, por nozzo di Doucaliono non soi riparaLor do gli uonini LuLLi, na di corLa parLo solanonLo. - Di quosLo o dol nodo di provodoro si parlar a pi boll'agio, - disso Ciovo. /ggiunso alla connissiono di cosLui, cho dobba ogli doliniro circa la conLrovorsia so lui sLaLo sin ora in ciolo por un padro di Croci, o di Ibroi, o di Igizii o di alLri, o so ha nono Doucaliono, o Noono, o Lrio, o siri. IinalnonLo doLornino so lui quol paLriarca No, cho, inbroaco por l'anor di vino, nosLrava il principio organico dolla lor gonoraziono a' ligli, por largli inLondoro insiono insiono dovo consisLoa il principio risLoraLivo di quolla gonoraziono assorbiLa od abissaLa da l'ondo dol gran caLaclisno, quando doi uonini naschii riLrogradando giLLro gli panni sopra il discuoporLo sono dol padro, o pur quol Lossalo Doucaliono, a cui, insiono con Pirra sua consorLo, lu nosLraLo no lo pioLro il principio dolla unana riparaziono, l ondo do doi uonini, un naschio o una lonina, roLrogradando lo giLLavano a dioLrovia al discuoporLo sono dolla Lorra nadro` Id insogno di quosLi doi nodi do diro (porcho non possono ossor l'uno o l'alLro isLoria) qual sia la lavola o qual sia la isLoria, o so sono anbi doi lavolo, qual sia la nadro o qualo sia la liglia, o voda so poLr ridurlo a noLalora di qualcho voriLado dogna d'ossoro occolLa. Ma non inlorisca cho la sullicionza dolla nagia caldaica sia 112 usciLa o dorivo da la cabala giudaica, porcho gli Ibroi son conviLLi por oscrononLo do l'IgiLLo, o nai chi abbia possuLo lingoro con qualcho vorisiniliLudino, cho gli Igizii abbiano proso qualcho dogno o indogno principio da quolli. ndo noi Croci conoscono por paronLi do lo nosLro lavolo, noLaloro o doLLrino la gran nonarchia do lo loLLoro o nobiliLado, IgiLLo, o non quolla gonoraziono la qualo nai obbo un palno di Lorra cho lusso naLuralnonLo o por giusLizia civilo il suo, ondo a sullicionza si puo conchiudoro cho non sono naLuralnonLo, cono no por lunga violonza di lorLuna nai lurono, parLo dol nondo. 55 \ S/UI.\ QuosLo, o Solia, sia doLLo da Ciovo por invidia, porcho quindi dognanonLo son doLLi o si dicono sanLi, por ossoro pi LosLo gonorazion colosLo o divina cho LorrosLro od unana, o non avondo dogna parLo di quosLo nondo, vognono approvaLi da gli angoli orodi di quoll'alLro, il qualo LanLo pi dogno quanLo non uono, o grando o picciolo, o savio o sLolLo, cho por lorza o di oloziono o di laLo non possa acquisLarlo, o corLissinanonLo Lonorlo por suo. 56 \ SII/\ SLiano in proposiLo, o Saulino. 57 \ S/UI.\ r diLo, cho cosa volso Ciovo cho succodosso a quolla piazza` 58 \ SII/\ Ia Tonporanza, la CiviliL, la UrbaniLado, nandando gi la InLonporanza, l'Iccosso, l'/sprozza, SolvaLicia, Barbaria. 59 \ S/UI.\ Cono, o Solia, la Tonporanza oLLiono nodosina sodia con l'UrbaniLado` 6O \ SII/\ Cono la nadro puo coabiLar con la liglia, porcho por l'InLonporanza circa gli alloLLi sonsuali od inLolloLLuali si dissolvono, disordinano, dispordono od indiluviano lo lanoglio, lo ropublicho, lo civili convorsazioni od il nondo, la Tonporanza quolla cho rilorna il LuLLo, cono Li laro inLondoro, quando andarono visiLando quosLo sLanzo. 61 \ S/UI.\ SLa bono. 62 \ SII/\ r, por voniro alli Posci, si alzo in piodi la bolla nadro di Cupido, o disso: - Vi racconando con LuLLo il nio coro (por il bon cho ni voloLo od anor cho ni porLaLo, o doi) li nioi padrini, li quali al lido dol liuno IulraLo vorsro quol grand'ovo cho covaLo dalla colonba ischiuso la nia nisoricordia. - Tornino dunquo l dovo orano, disso Ciovo, od assai li basLo di ossor sLaLi qua LanLo Lonpo, o cho so gli conlirno il privilogio cho gli Siri non lo possano nangiar sonza ossoro isconunicaLi, o guardinsi cho di nuovo non vogna qualcho condoLLioro Morcurio, cho, Logliondoli lo ova inLoriori, lorno qualcho noLalora di nuova nisoricordia por sanar il nal do gli occhi di qualcho cioco, porcho non voglio cho Cupido apra gli occhi, aLLoso cho, so cioco Lira LanLo diriLLo od inpiaga LanLi quanLi vuolo, cho ponsaLo larrobo, so avosso gli occhi Lorsi` Vadino dunquo l o sLiano in corvollo por quol ch'ho doLLo. VodoLo cono da por so nodosino il Silonzio, la TaciLurniL, in lorna con cui apparvo no l'IgiLLo o Crocia il sinulacro di Pixido, con l'indico apposLo alla bocca, va a prondoro il suo loco. r lasciaLolo passar, non gli parlaLo, non gli dinandaLo nulla. VodoLo cono da quoll'alLro canLo si spicca la Ciarla, la CarruliL, la IoquaciL con alLri sorvi, danigollo od assisLonLi. - Soggionso Mono: - Tolgasi ancora alla nal'ora quolla chiona doLLa gli Crini di Boronico, o sia porLaLa da quol Tossalo a vondoro 113 in Lorra a qualcho calva principossa. - Bono! - risposo Ciovo. - r vodoLo purgaLo il spacio dol signiloro, dovo son proso LroconLo quaranLa soi sLollo noLabili: cinquo nassino, novo grandi, sossanLa quaLLro nodiocri, conLo LronLaLro picciolo, conLocinquo ninori, vinLisoLLo ninino, Lro nobbioso. -
114 DIaI. 3, parte 3
Terza parte deI terzo dIaIogo.
1 - r occo, cono s'ollro da ossoro ispodiLa la Lorza parLo dol ciolo, disso l'alLiLonanLo: la parLo doLLa ausLralo, doLLa noridionalo, dovo prina, o NoLLuno, no si prosonLa quol Luo grando aninalaccio. - Il CoLo, disso Mono, so non quollo cho sorv por galoa, por cocchio o Labornaculo al proloLa di Ninivo, o quosLo a lui por pasLo, nodicina o voniLorio, so non il Lroloo dol Lrionlo di Porsoo, so non il proLoparonLo di Ianni do l'rco, so non la bosLiazza di Cola CaLanzano, quando doscoso a gli inlori: io, boncho sia uno do' gran socroLarii dolla ropublica colosLialo, non so qual nal'ora ogli si sia. Vada, so coss piaco a Ciovo, in Salonicca, o voda so puo sorvir por qualcho bolla lavola a la snarriLa gonLo o popolo dolla doa Pordiziono. I porcho, quando quosLo aninalo si scuopro sopra l'alLo boglionLo o LonposLoso naro, annunzia la luLura LranquilliL di quollo, so non in quol nodosino giorno, in uno di quoi cho vognono approsso: poro ni par cho, nol suo grado, dobba ossor sLaLo buon Lipo dolla LranquilliL dol spiriLo. - I bono, disso Ciovo, cho quosLa soprana virL, doLLa TranquilliL do l'anino, appaia in ciolo, so la quolla cho salda gli uonini conLra la nondana insLabiliL, lo rondo consLanLi conLra l'ingiurio dolla lorLuna, lo nanLiono rinossi dalla cura do lo adninisLrazioni, lo consorva poco sLudiosi do noviLadi, lo la poco nolosLi a nonici, poco gravi ad anici od in punLo suggoLLi a vana gloria, non porplossi por la varioL di casi, non irrosoluLi a gli ranconLri do la norLo. - /pprosso dinando NoLLuno: - Cho larroLo, o doi, dol nio lavoriLo, dol nio bol nignono, di quoll'riono dico, cho la, por spavonLo (cono dicono gli oLinologisLi), orinaro il ciolo` 2 - Qua, risposo Mono: - IasciaLo proponoro a no, o doi. No cascaLo, cono provorbio in Napoli, il naccarono donLro il lornaggio. QuosLo, porcho sa lar do naraviglio, o, cono NoLLuno sa, puo caninar sopra l'ondo dol naro sonza inlossarsi, sonza bagnarsi gli piodi, o con quosLo consoquonLononLo poLr lar nolLo alLro bollo gonLilozzo, nandianolo Lra gli uonini, o lacciano cho gli dono ad inLondoro LuLLo quollo cho no paro o piaco, lacondogli crodoro cho il bianco noro, cho l'inLolloLLo unano, dovo li par noglio vodoro, una cociL, o cio cho socondo la raggiono paro occollonLo, buono od oLLino, vilo, scoloraLo od osLronanonLo nalo, cho la naLura una puLLana bagassa, cho la loggo naLuralo una ribaldaria, cho la naLura o diviniL non possono concorroro in uno nodosino buono lino, o cho la giusLizia do l'una non subordinaLa alla giusLizia do l'alLra, na son coso conLrario, cono lo Lonobro o la luco, cho la diviniL LuLLa nadro di Croci, od cono nonica naLrigna do l'alLro gonorazioni, ondo nossuno puo ossor graLo a' doi alLrinonLo cho grochizando, idosL lacondosi Croco: porcho il pi gran scoloraLo o polLrono ch'abbia la Crocia, por ossoro apparLononLo alla gonoraziono do gli doi, inconparabilnonLo noglioro cho il pi giusLo o nagnanino ch'abbia possuLo uscir da Rona in Lonpo cho lu ropublica, o da qualsivoglia alLra gonoraziono, quanLunquo noglior in cosLuni, scionzo, 115 lorLozza, giudicio, bollozza od auLoriL. Porcho quosLi son doni naLurali o sproggiaLi da gli doi, o lasciaLi a quolli cho non son capaci do pi grandi privilogii: cio di quo' sopranaLurali cho dona la diviniL, cono quosLo di salLar sopra l'acqui, di lar ballaro i granchi, di lar laro capriolo a' zoppi, lar vodoro lo Lalpo sonza occhiali od alLro bollo galanLorio innunorabili. Porsuador con quosLo cho la lilosolia, ogni conLonplaziono od ogni nagia cho possa largli sinili a noi, non sono alLro cho pazzio, cho ogni aLLo oroico non alLro cho vogliaccaria, o cho la ignoranza la pi bolla scionza dol nondo, porcho s'acquisLa sonza laLica o non rondo l'anino alloLLo di nolancolia. Con quosLo lorso poLr richianaro o risLorar il culLo od onoro ch'abbiano porduLo, od olLro avanzarlo, lacondo cho gli nosLri nascalzoni siano sLinaLi doi por ossorno o Croci o ingrocaLi. Ma con Linoro, o doi, io vi dono quosLo consoglio, porcho qualcho nosca ni susurra no l'orocchio: aLLoso cho poLrobbo ossoro cho cosLui al lino Lrovandosi la caccia in nano, non la Logna por lui, dicondo o lacondoli olLro crodoro, cho il gran Ciovo non Ciovo, na cho riono Ciovo, o cho li doi LuLLi non sono alLro cho chinoro o lanLasio. Por LanLo ni par puro convonovolo cho non pornoLLiano, cho por las oL nolas, cono dicono, voglia lar LanLo dosLrozzo o donosLranzo, por quanLo possa larsi nosLro suporioro in ripuLaziono. -3 Qua risposo la savia Minorva: - Non so, o Mono, con cho sonso Lu dici quosLo paroli, doni quosLi consogli, noLLi in canpo quosLo cauLolo. Ponso ch'il parlar Luo ironico, porcho non Li sLino LanLo pazzo cho possi ponsar cho gli doi nondicano con quosLo povorLadi la ripuLaziono approsso gli uonini, o, quanLo a quosLi inposLori, cho la lalsa ripuLazion loro, la qualo londaLa sopra l'ignoranza o bosLialiL do chiunquo lo ripuLa o sLina, sia lor onoro pi prosLo cho conlirnaziono dolla loro indigniL o sonno viLuporio. InporLa a l'occhio dolla diviniL o prosidonLo voriL, cho uno sia buono o dogno, boncho nossuno do norLali lo conosca, na cho un alLro lalsanonLo vonosso sino ad ossoro sLinaLo dio da LuLLi norLali, por cio non si aggiongor digniL a lui, porcho solanonLo vion laLLo dal laLo insLrunonLo od indico por cui si vogga la LanLo naggioro indigniL o pazzia di quo' LuLLi, cho lo sLinano, quanLo colui pi vilo, ignobilo od abioLLo. So dunquo si pronda non solanonLo riono il qualo Croco od uono di qualcho proggio, na uno dolla pi indogna o lracida gonorazion dol nondo, di pi bassa o sporca naLura o spiriLo, cho sia adoraLo por Ciovo: corLo nai vorr osso onoraLo in Ciovo, no Ciovo sproggiaLo in lui: aLLoso cho ogli naschoraLo od incogniLo oLLiono quolla piazza o solio, na pi LosLo alLri vorranno viliposi o viLuporaLi in lui. Mai dunquo poLr un lorlanLo ossoro capaco di onoro por quosLo, cho sorvo por scinia o bolla di ciochi norLali con il ninisLoro do gonii nonici.. 4 r sapoLo, disso Ciovo, quol cho dolinisco di cosLui, por oviLar ogni possibilo luLuro scandalo` Voglio cho vada via a basso, o conando cho porda LuLLa la virL di lar do bagaLLollo, inposLuro, dosLrozzo, gonLilozzo od alLro naraviglio cho non sorvono di nulla, porcho con quollo non voglio cho possa voniro a dosLruggoro quol LanLo di occollonza o digniL cho si Lrova o consisLo nollo coso nocossario alla ropublica dol nondo, il qual voggio quanLo sia lacilo ad ossoro ingannaLo, o por consoguonza inclinaLo allo pazzio o prono ad ogni 116 corroziono od indigniL. Poro non voglio cho la nosLra ripuLaziono consisLa nolla discroziono di cosLui o alLro sinilo, porcho, so pazzo un ro, il qualo a un suo capiLano o gonoroso duca dona LanLa poLosL od auLoriL por quanLa quollo so gli possa lar suporioro (il cho puo ossoro sonza progiudicio dol rogno, il qualo poLr coss bono, o lorso noglio, ossor govornaLo da quosLo cho da quollo), quanLo pi sar insonsaLo o dogno di corroLLoro o LuLoro, so ponosso o lasciasso nolla nodosina auLoriL un uono abioLLo, vilo od ignoranLo, por cui vogna ad ossoro inviliLo, sLrapazzaLo, conluso o nosso soLLo sopra il LuLLo, ossondo por cosLui posLa la ignoranza in consuoLudino di scionza, la nobiliL in disproggio o la villania in ripuLaziono! -5 - Vada prosLo, disso Minorva, od in quol spacio succoda la IndusLria, l'Isorcizio bollico od /rLo niliLaro, por cui si nanLogna la paLria paco od auLoriLado, si appugnono, vincano o riducano a viLa civilo od unana convorsaziono gli barbari, si annullono gli culLi, roligioni, sacrilicii o loggi inunano, porcino, salvaLicho o bosLiali, porcho ad olloLLuar quosLo Lal volLa por la nolLiLudino do' vili ignoranLi o scoloraLi, la qualo provalo a' nobili sapionLi o voranonLo buoni, cho son pochi, non basLa la nia sapionza sonza la punLa do la nia lancia, por quanLo coLali ribaldario son radicaLo, gornogliaLo o nolLiplicaLo al nondo. - / cui risposo Ciovo: - BasLa, basLa, liglia nia, la sapionza conLra quosLo ulLino coso, cho da por so invocchiano, cascano, son voraLo o digoriLo dal Lonpo, cono coso di lragilissino londanonLo. - Ma in quosLo nonLro, disso Pallado, bisogna rosisLoro o ripugnaro, a lin cho con la violonza non no dosLruggano prina cho lo rilorniano. -6 - Vonono, disso Ciovo, al liuno Iridano, il qualo non so cono LraLLarlo, o cho in Lorra o cho in ciolo, nonLro lo alLro coso, do lo quali siano in proposiLo, lacondosi in ciolo, lasciro la Lorra. Ma quosLo o cho qua, o cho l, o cho donLro, o cho luori, o cho alLo, o cho basso, o cho ha dol colosLo, o cho ha dol LorrosLro, o cho l, no l'ILalia, o cho qua, nolla rogion ausLralo, or non ni par cosa a cui bisogna donaro, na a cui convogna cho sia LolLo qualcho luogo. - /nzi, disso Mono, o Padro, ni par cosa dogna (poi cho ha quosLa proprioLado l'Iridano liuno di possor nodosino ossor supposiLalo- o porsonalnonLo in pi parLi) cho lo lacciano ossoro ovunquo sar inaginaLo, noninaLo, chianaLo o rivoriLo: il cho LuLLo si puo lar con pochissina sposa, sonza inLorosso alcuno, o lorso non sonza buon guadagno. Ma sia di Lal sorLo, cho chi nangiar do suoi posci inaginaLi, noninaLi, chianaLi o rivoriLi, sia cono, vorbigrazia, non nangiasso, chi sinilnonLo bovor do lo suo acqui, sia pur cono colui cho non ha da boro, chi parinonLo l'ar donLro dol corvollo, sia pur cono colui cho l'ha vacanLo o vodo, chi di nodosina naniora ar la conpagnia do lo suo Noroidi o Ninlo, non sia non solo cho colui cho anco luor di so sLosso. - Bono! disso Ciovo, qua non progiudizio alcuno, aLLoso cho por cosLui non avorr cho gli alLri rinagnano sonza cibo, sonza da boro, sonza cho gli rosLo qualcho cosa in corvollo o sonza conpagni, por ossoro quol lor nangiaro, boro, avorlo in corvollo o Lonoro in conpagnia, in inaginaziono, in nono, in voLo, in rivoronza, poro sia, cono Mono propono, o voggio cho gli alLri conlirnano. Sia dunquo l'Iridano in ciolo, na non alLrinonLo cho por crodiLo od inaginaziono. I ondo non 117 inpodisca, cho in quol nodosino luogo voranonLo vi possa ossoro qualch'alLra cosa di cui in un alLro di quosLi prossini giorni dolinirono, porcho bisogna ponsaro sopra di quosLa sodia, cono sopra quolla do l'rsa naggioro. 7 Provodiano ora a la Iopro, la qual voglio cho sia sLaLa Lipo dol Linoro por la ConLonplazion do la norLo, od anco, por quanLo si puo, do la Sporanza o Conlidonza, la qualo conLraria al Tinoro: porcho in corLo nodo l'una o l'alLra son virLudi, o alnono naLoria di quollo, so son liglio dolla Considoraziono o sorvono a la Prudonza. Ma il vano Tinoro, Codardiggia o Dosporaziono vadano insiono con la Iopro a basso a caggionaro il voro inlorno od rco do lo pono a gli anini sLupidi od ignoranLi. Ivi non sia luogo LanLo occolLo in cui non onLro quosLa lalsa SuspoLLaziono od il cioco SpavonLo do la norLo, aprondosi la porLa d'ogni rinossa sLanza nodianLo gli lalsi ponsiori cho la sLolLa Iodo od orba CroduliLado parLurisco, nuLrisco od alliova, na non gi (so non con vano lorzo) s'accosLo dovo l'inospugnabil nuro dolla lilosolica conLonplazion vora circonda, dovo la quioLo do la viLa sLa lorLilicaLa o posLa in alLo, dovo aporLa la voriL, dovo chiara la nocossiLado do l'oLorniL d'ogni susLanza, dovo non si doo Lonor d'alLro cho d'ossor spogliaLo dall'unana porloziono o giusLizia, cho consisLo nolla conlorniL do la naLura suporioro o non orranLo. - Qua disso Mono: - InLondo, o Ciovo, cho chi nangia la lopro, si la bollo, lacciano dunquo cho chiunquo nangiar di quosLo aninal colosLo, o naschio o lonina ch'ogli sia, da bruLLo dovogna lornoso, da disgraziaLo grazioso, da cosa loda o dispiacovolo piacovolo o gonLilo, o lia boaLo il vonLro o sLonaco cho no capo, o digorisco, o si convorLo in ossa. -S, na non voglio, disso Diana, cho do la nia lopro si porda la sononza. - h, io Li diro, disso Mono, un nodo con cui LuLLo il nondo no poLr o nangiaro o bovoro sonza cho la sia nangiaLa o bovuLa, sonza cho sia donLo cho la Loccho, nano cho la palpo, occhio cho la vogga o lorso ancora luogo cho la capisca. 8 - Di quosLo, disso Ciovo, no raggionaroLo poi. ra vonondo a quosLo Cagnazzo cho gli corro approsso, nonLro por LanLo conLinaia d'anni l'approndo in spiriLo, o por Lona di pordoro la naLoria d'andar pi cacciando, nai viono quoll'ora cho la pronda in voriLado, o LanLo Lonpo gli va laLrando a dioLro, lingondosi lo risposLo. - Di quosLo ni son lanonLaLo sonpro, o padro, disso Mono, cho hai nal disponsaLo, lacondo cho quol can nasLino cho lu nosso a porsoguiLar la Lobana volpo, l'hai laLLo nonLaro al ciolo, cono lusso un lovrioro alla coda d'una lopro, lacondo rinanor l gi la volpo LrasnuLaLa in sasso. - Quod scripsi, scripsi, disso Ciovo. - I quosLo, disso Mono, il nalo: cho Ciovo ha la sua volonL por giusLizia, od il suo laLLo por laLal docroLo, por lar conoscoro ch'ogli avo absoluLa auLoriLado, o por non donar a crodoro ch'ogli conlosso di possor laro, o avor laLLo orroro, cono soglion laro alLri doi, cho, por avor qualcho rano do discroziono, Lal volLa si ponLono, si riLraLLano o corrogono. - Id ora, disso Ciovo, cho ponsi cho sia quol cho lacciano adosso, Lu, cho da un parLicolaro vuoi inlorir la sonLonza gonoralo` -Si oscuso Mono cho lui inloriva in gonoralo in ispocio, cio in coso sinili, non in gonoro, cio in LuLLo lo coso. 9 \ S/UI.\ Ia chiosa lu buona, porcho non il sinilo dovo alLrinonLo. 118 1O \ SII/\ Ma soggionso: - Poro, padro sanLo, poi cho hai LanLa poLosL cho puoi laro di Lorra ciolo, di pioLro pano o di pano qualch'alLra cosa, linalnonLo puoi laro sin a quol cho non , no puo ossor laLLo, la' cho l'arLo di cacciaLori, idosL la Vonaziono, cono una naosLralo insania, una rogia pazzia od uno inporial luroro, vogna ad ossoro una virL, una roligiono, una sanLiL, o cho grando sia onoro a uno por ossor carnolico, annazzando, scorLicando, squarLando o sbudollando una bosLia salvaggia. Di cio boncho convonorobbo a Diana di priogarLi, LuLLa via io la dinando, por ossor LalvolLa cosa onosLa cho, in caso d'inpoLrar bonolicio o digniLado, pi LosLo s'inLorpona un alLro, cho quol nodosino, a chi spoLLa, vogna por so nodosino a prosonLarsi, inLrodursi o proporsi: aLLoso cho con suo naggior scorno gli vorrobo nogaLo, o con ninor suo docoro gli sarrobo concoduLo quol cho corca. - Risposo Ciovo: -Boncho, cono l'ossor boccaio dobba ossoro sLinaLa un'arLo od osorcizio pi vilo cho non l'ossor boia (cono nosso in consuoLudino in corLo parLi d'/lonagna), porcho quosLa si nanoggia puro in conLraLLar nonbri unani, o LalvolLa adninisLrando alla giusLizia, o quollo no gli nonbri d'una povora bosLia, sonpro anninisLrando alla disordinaLa gola, a cui non basLa il cibo ordinaLo dalla naLura, pi convonionLo alla conplossiono o viLa doll'uono (lascio l'alLro pi dogno raggiono da canLo), coss l'ossor cacciaLoro uno osorcizio od arLo non nono ignobilo o vilo cho l'ossor boccaio, cono non ha ninor raggion di bosLia la salvaLica liora cho il donosLico o canposLro aninalo. TuLLa volLa ni paro o piaco, por non incusaro, od a lino cho non vogna incusaLa di viLuporio la nia liglia Diana, ordino cho l'ossoro carnolico d'uonini sia cosa inlano, l'ossor boccaio, idosL nanigoldo d'aninali donosLici, sia cosa vilo, na l'ossor boia di bosLio salvaLicho sia onoro, ripuLazion buona o gloria. -rdino, disso Mono, convonionLo non a Ciovo quando sLazionario o diroLLo, na quando roLrogrado. Mi naravigliavo io, quando vodovo quosLi sacordoLi do Diana, dopo avor ucciso un daino, una capriola, un corvio, un porco cinghialo o qualch'alLro di quosLa spocio, inginocchiarsi in Lorra, snudarsi il capo, alzar vorso gli asLri lo palno, o poi con la sciniLarra propria Lroncargli la LosLa, approsso cavargli il cuoro prina cho Loccar gli alLri nonbri, o coss succossivanonLo con un culLo divino adoprando il picciolo colLollo, procodoro di nano in nano a gli alLri corononi, ondo appaia con quanLa roligiono o pio circonsLanzo sa lar la bosLia lui solo cho non adnoLLo conpagno a quosLo allaro, na lascia gli alLri con corLa rivoronza o linLa naraviglia sLar in circa a roniraro. I nonLro lui Lra gli alLri l'unico nanigoldo, si sLina ossoro a punLo quol sonno sacordoLo a cui solo ora lociLo di porLaro il Sonannolorasso, o ponoro il pi onLro in SanLasanLoro. Ma il nalo cho sovonLo accado cho, nonLro quosLi /LLooni vanno porsoguiLando gli corvi dol dosorLo, vognono dalla lor Diana ad ossor convorLiLi in corvio donosLico, con quol riLo nagico solliandogli al viso, o giLLandogli l'acqua do la lonLo a dosso, o dicondo Lro volLo: Si vidobas loran, Tu currobas cun oa, Mo, quao ian Locun oran, SpocLos in Caliloa, 119 ovor, incanLandolo por volgaro, in quosLa alLra naniora: IasciasLo la Lua sLanza I la bosLia soguiLasLo, Con LanLa diligonza / dioLro gli corrosLi, Cho nodosino in susLanza Conpagno Lo gli losLi. /non. 11 Coss dunquo, conchiuso Ciovo, io voglio cho la vonaziono sia una virL, aLLoso a quol cho disso Isido in proposiLo do lo bosLio, od olLro, porcho con LanLo diligonLo vigilanza, con s roligioso culLo s'incorviano, incinghialano, inloriscono od inbosLialano. Sia, dico, virL LanLo oroica cho quando un proncipo porsoguiLa una dana, una lopro, un corvio o alLra liora, laccia conLo cho lo nonicho logioni gli corrano avanLi, quando ar proso qualcho cosa, sia a punLo in quol ponsioro, cono avosso allo nani caLLivo quol proncipo o Liranno di cui pi Lono: ondo non sonza raggiono vogna a lar quo' boi corononi, rondoro quollo caldo grazio o porgoro al ciolo quollo bollo o sacrosanLo bagaLLollo. - Bon provisLo por il luogo dol cano cacciaLoro, disso Mono, il qualo sar bono d'inviarlo in Corsica o in InghilLorra. Id in suo luogo succoda la Prodicaziono dolla voriL, il Tirannicidio, il Zolo do la paLria o di coso donosLicho, la Vigilanza, la CusLodia o Cura dolla ropublica. r cho larrono, disso, do la Cagnolina` - /llora s'alzo la blanda Vonoro o la dinando in grazia a gli doi, porcho qualcho volLa por passaLonpo suo o do lo suo danigollo, con quol vozzoso rinonanonLo do la porsona, con quo' bacioLLi o con quol gonLil applauso di coda, a Lonpo do lo lor vacanzo, gli schorzo in sono. - Bono, disso Ciovo, na vodi, liglia, cho voglio cho soco si parLa l'/ssonLaziono, l'/dulaziono LanLo anaLo, quanLo porpoLuanonLo odiaLi Zolo o Disproggio, porcho in quol loco voglio cho sia la DonosLichozza, ConiL, PlacabiliL, CraLiLudino, sonplico ssoquio od anorovolo SorviLudo. - IaLo, risposo la bolla doa, dol rosLo quol cho vi piaco, porcho sonza quosLo cagnolino non si puo vivoro lolicononLo in corLo, cono in quollo nodosino non si puo virLuosanonLo porsovoraro sonza coLosLo virLudi cho Lu racconLi. -12 I non s LosLo obbo chiusa la bocca la doa di Palo, cho Minorva l'aporso dicondo: - r, a cho lino dosLinaLo la nia bolla nanilaLLura, quol palaggio vagabondo, quolla sLanza nobilo, quolla boLLoga o quolla liora orranLo, quolla vora balona cho gli LraghiuLLiLi corpi vivi o sani lo va a voniro no gli osLroni lidi do lo opposLo, conLrario o divorso nargini dol naro` - Vada, risposoro nolLi doi, con l'aboninovolo /varizia, con la vilo o procipiLosa MorcaLura, col dosporaLo PiraLisno, Prodaziono, Inganno, Usura od alLro scoloraLo sorvo, ninisLro o circonsLanLi di cosLoro. Id ivi risioda la IiboraliL, la Muniliconza, la NobilL di spiriLo, la Conunicaziono, llicio od alLri dogni ninisLri o sorvi loro. - Bisogna, disso Minorva, cho sia concoduLa od appropriaLa a qualcuno. - Ia' di quolla cio cho a Lo piaco, disso Ciovo. - r dunquo, disso loi, sorva a qualcho sollociLo PorLughoso, o curioso od avaro BriLanno, accio con ossa vada a discuoprir alLro Lorro od alLro rogioni vorso l'India occidonLalo, dovo il capo aguzzo Conovoso non ha discuoporLo, o non ha nosso i piodi il Lonaco o sLipLico Spagnolo, o coss 120 succossivanonLo sorva por l'avoniro al pi curioso, sollociLo o diligonLo invosLigaLor do nuovi conLinonLi o Lorro. -13 IiniLo avondo il suo proposiLo Minorva, conincio a larsi udir in quosLo Lonoro il LrisLo, rosLio o naninconioso SaLurno: - Mi paro, o doi, cho Lra gli risorvaLi por rinanor in ciolo, con gli /sinolli, Capricorno o Vorgino, sia quosLa Idra, quosLo anLico o gran sorponLo cho dignissinanonLo oLLiono la paLria colosLo, cono quollo, cho no rovondico da lo onLo do l'audaco o curioso PronoLoo, non LanLo anico di nosLra gloria, quanLo Lroppo allozionaLo a gli uonini, quali voloa cho por privilogio o prorogaLiva do l'innorLaliLado no lussoro a laLLo sinili od uguali. QuosLo lu quol sagaco od accorLo aninalo, prudonLo, vorsuLo, callido, asLuLo o lino pi cho LuLLi gli alLri cho la Lorra produca, cho, quando PronoLoo obbo subornaLo il nio liglio, vosLro lraLollo o padro Ciovo, a donargli quollo oLro o barilli pioni di viLa oLorna, accaddo cho, avondono cargaLo un asino, noLLondoli sopra quolla bosLia por condurli alla rogion do gli uonini l'asino (porcho por qualcho LraLLo di canino andava avanLi al suo agasono) coLLo dal solo, bruggiaLo dal caldo, arolaLLo da la laLica, sonLondosi gli pulnoni dissoccaLi da la soLo, vonno inviLaLo da cosLui al lonLo, dovo (por ossor quollo alquanLo cavo o basso, di naniora cho l'acqua por doi o Lro palni ora lonLana da l'oqualiL do la Lorra) bisogno cho l'asino si curvasso o si piogasso LanLo, por Loccar la liquida suporlicio con lo labbia, cho vonnoro a cascargli dal dorso gli barilli, si rupporo gli oLricolli, si vorso la viLa oLorna, o LuLLa vonno a dispordorsi por Lorra o quol panLano cho lacoa corona con l'orbo al lonLo. CosLui so no raccolso dosLranonLo qualcho parLicolla por lui: PronoLoo rinaso conluso, gli uonini soLLo la LrisLo condiziono dolla norLaliL, o l'asino, porpoLuo ludibrio o nonico di quosLi, condannaLo dall'unana gonoraziono, consonzionLo Ciovo, ad oLorno laLicho o sLonLi, a possino cibo, cho Lrovar si possa, od a soldo di sposso o grosso basLonaLo. Coss, o doi, por caggion di cosLui aviono cho gli uonini lacciano qualcho caso do laLLi nosLri: porcho vodoLo cho ora, quanLunquo siano norLali, conoscano la loro inbocilliL od aspoLLan puro di passaro por lo nosLro nani, o no disproggiano, si bollano do laLLi nosLri, o no ropuLano cono scinio o gaLLinannoni, cho larrobono so lussoro sinilnonLo, cono noi siano, innorLali` - /ssai bono dolinisco SaLurno, -disso Ciovo. - SLiasi dunquo, risposoro gli doi LuLLi. - Ma parLasi, soggionso Ciovo, la Invidia, la Maldiconza, la Insidia, Buggia, Convizio, ConLonziono o Discordia, o lo virLudi conLrario rinagnano con la sorponLina SagaciL o CauLola. Ma quol Corvo non posso paLiro cho sia l, poro /pollino Lolga quol suo divino, quol buon sorviLoro, quol sollociLo anbasciaLoro o diligonLo novollioro o posLa, cho LanLo bono olloLLuo il conandanonLo do gli doi, quando aspoLLavano di Lorsi la soLo por la soduliL dol cosLui sorviggio. - So vuol rognaro, disso /pollino, vada in InghilLorra dovo no Lrovar lo nillo loggioni. So vuol dinorar soliLario, sLonda il suo volo al MonLocorvino approsso Salorno. So vuolo andar, dovo son nolLi lichi, vada in Iigonia, cio, dovo la riva bagna il IigusLico naro, da Nizza in sino a Conova. So LiraLo da la gola do cadavori, vadasi rinonando por la Canpania, o pur por il canino, cho Lra Rona o Napoli, dovo son nossi in quarLi LanLi ladroni cho, da passo in passo, di carno lrosca gli vongono 121 apparocchiaLi pi spossi o sunLuosi banchoLLi cho possa riLrovar in alLra parLo dol nondo. - Soggionso Ciovo: -Vadano ancora a basso la TurpiLudino, la Dorisiono, il Disproggio, la IoquaciL, l'InposLura, od in quolla sodia succoda la Magia, la Prolozia od ogni Divinaziono o PrognosLicaziono, da gli olloLLi giudicaLa buona od uLilo. -14 \ S/UI.\ Vorroi inLondoro il Luo paroro, o Solia, circa la noLalora dol corvo, la qual prinanonLo lu LrovaLa o liguraLa in IgiLLo, o poi in lorna d'isLoria prosa da gli Ibroi, con gli quali quosLa scionza Lrasnigro da Babilonia, od in lorna di lavola LolLa da quoi cho pooLorno in Crocia. /LLoso cho gli Ibroi dicono d'un corvo inviaLo da l'arca por uono, cho si chianava No, por vodor so lo acqui orano soccho, a Lonpo cho gli uonini avoano LanLo bovuLo cho croporno, o quosLo aninalo, rapiLo da la gola do cadavori, rinaso, o non Lorno nai dalla sua logaziono o sorviggio. Il cho paro LuLLo conLrario a quollo cho racconLano gli Igipzii o Croci, cho il corvo sia sLaLo inviaLo dal ciolo da un dio, chianaLo /pollino da quosLi, por vodoro so Lrovava do l'acqua, a Lonpo cho gli doi si norovano quasi di soLo, o quosLo aninalo, rapiLo dalla gola do gli lichi, dinoro nolLi giorni, o Lorno Lardi al lino, sonza riporLar l'acqua, o,.crodo, avondo porso il vaso. 15 \ SII/\ Non voglio al prosonLo sLondorni a dochiararLi la doLLa noLalora, na quosLo sol Li voglio diro: cho il dir di Igizii o do Ibroi LuLLo va a rispondoro a nodosina noLalora, porcho diro cho il corvo si parLa da l'arca, cho dioco cubiLi sullovaLa sopra il pi alLo nonLo do la Lorra o cho si parLa dal ciolo, ni par cho sia quasi LuLL'uno. I cho gli uonini, cho si Lrovano in Lal luogo o rogiono, siano chianaLi doi, non ni par Lroppo aliono, porcho, por ossor colosLi, con poca laLica possono ossor doi. I cho da quosLi sia doLLo No quoll'uono principalo o da quogli alLri /pollino, lacilnonLo s'accorda, porcho la dononinaziono dilloronLo concorro in un nodosino ollicio di rogonoraro: aLLoso cho sol oL hono gonoranL honinon. I cho sia sLaLo a Lonpo cho gli uonini avoano Lroppo da boro, o cho sia sLaLo quando gli doi si norovano di soLo, corLo LuLLo nodosino od uno: porcho, quando lo caLaraLLo dol ciolo s'aporsoro o si rupporo lo cisLorno dol lirnanonLo, cosa nocossaria cho si dovonosso a Lalo cho gli Lorroni avossoro Lroppo da boro o gli colosLi si norissoro di soLo. Cho il corvo sia rinaso alloLLaLo od invaghiLo por gli lichi, o cho quollo sLosso sia sLaLo aLLraLLo dalla gola do corpi norLi, corLanonLo viono LuLLo ad uno, so considorarai la inLorproLaziono di quollo Ciosolo, cho sapoa dochiarar gli sogni. Porcho al lornaio di PuLilaro (cho dicova avor avuLo in visiono, cho porLava in LosLa un canosLro do lichi, di cui vonovano a nangiar gli ucolli) pronosLico cho lui dovoa ossoro appiccaLo, o do lo suo carni dovoano nangiar i corvi o gli avolLori. Cho il corvo lusso LornaLo, na Lardi o sonza proliLLo alcuno, LuLLo nodosino, non solanonLo con il diro cho non Lorno nai, na anco con il diro cho nai lusso andaLo no nandaLo, porcho non va, non la, non Lorna chi va, la o Lorna in vano. I sogliano dir ad un cho viono Lardi od in vano, ancor cho riporLo qualcho cosa: /ndasLo, lraLol nio, o non LornasLo, / Iucca no Li parso do vodoro. 122 16 Icco dunquo, Saulino, cono lo noLaloro ogiziano sonza conLradiziono alcuna possono ossoro ad alLri isLorio, ad alLri lavolo, ad alLri liguraLi sonLinonLi. 17 \ S/UI.\ QuosLa Lua concordanza di LosLi, so al LuLLo non ni conLonLa, vicina a conLonLarni. Ma por ora soguiLaLo l'isLoria principalo. 18 \ SII/\ - r cho si lar do la Tazza` dinando Morcurio. Do la giarra cho si lar` - Iacciano, disso Mono, cho sia donaLa, iuro succossionis, viLa duranLo, al pi gran boviLoro cho produca l'alLa o bassa /lonagna, dovo la Cola osalLaLa, nagnilicaLa, colobraLa o glorilicaLa Lra lo virLudi oroicho, o la IbrioLado nunoraLa Lra gli aLLribuLi divini: dovo col Lroink o roLroink, bibo oL robibo, rucLa rorucLa, cospiLa rocospiLa, voni rovoni usquo ad ogurgiLaLionon uLriusquo iuris, idosL dol brodo, buLargo, nonosLra, corvollo, anina o salzicchia, vidobiLur porcus porcorun in gloria Ciacchi. Vadasono con quollo l'IbrioLado, la qual non la vodoLo l in abiLo Lodosco con un paio di bragoni LanLo grandi, cho paiono lo bigoncio dol nondicanLo abbaLo di sanLo /nLonio, o con quol braghoLLono cho da nozzo do l'uno o l'alLro si discuopro: di sorLo cho par cho voglia arioLaro il paradiso` CuardaLo cono la va, orsa, urLando ora con quosLo ora con quol lianco, no' di proda no' di poppa, in qualcho cosa, cho non scoglio, sasso, cospuglio, o losso a cui non vada a pagar il lio. ScorgoLo con olla gli conpagni lidolissini Roploziono, IndigosLiono, IunosiLado, DorniLaziono, Tropidaziono, alias CospiLaziono, Balbuzio, Blosura, Palloro, Dolirio, RuLLo, Nausoa, VoniLo, Sporcaria od alLri soguaci, ninisLri o circonsLanLi. I porcho la non puo pi caninaro, vodoLo cono rinonLa sul suo carro Lrionlalo, dovo sono logaLi nolLi buoni, savii o sanLi porsonaggi do quali li pi colobri o lanosi sono Noono, IoLLo, Chiaccono, ViLanzano, Zucavigna o Silono. I'allioro Zanpaglion porLa la banda laLLa di scarlaLo, dovo con il color di proprio ponno apparo di doi sLurni il naLural riLraLLo, o gionLi a doi gioghi, con bolla loggiadria Lirano il Lonono quaLLro suporbi o gloriosi porci, un bianco, un rosso, un vario, un nogro, do quali il prino si chiana CrungarganlosLroliol, il socondo SorbillgranlLon, il Lorzo CluLius, il quarLo SLralocazio. 19 Ma di quosLo alLro volLo Li diro a basLanza. Voggiano cho lu, dopo ch'obbo ordinaLo Ciovo cho vi succodosso l'/bsLinonza o Tonporanza con gli lor ordini o ninisLri, cho udirai: porcho adosso Lonpo, cho vongano a raggionar dol conLauro Chirono, il qual vonondo ordinaLanonLo a proposiLo, lu doLLo dal vocchio SaLurno a Ciovo: - Porcho, o liglio o signor nio, vodi ch'il solo por LranonLaro, ispodiano prosLo quosLi alLri quaLLro, s'ol Li piaco. - I Mono disso: - r, cho vogliano lar di quosL'uono insorLaLo a bosLia, o di quosLa bosLia incoppaLa ad uono, in cui una porsona laLLa di duo naLuro, o duo susLanzo concorrono in una iposLaLica uniono` Qua duo coso vognono in uniono a lar una Lorza onLiL, o di quosLo non dubio alcuno. Ma in quosLo consisLo la dilliculL, cio, so coLal Lorza onLiL produco cosa noglioro cho l'una o l'alLra, o d'una do lo duo parLi, ovoranonLo pi vilo. Voglio diro, so, ossondo a l'ossoro unano aggionLo l'ossoro cavallino, viono prodoLLo un divo dogno do la sodia colosLo, o pur una bosLia dogna di ossor nossa in un arnonLo o sLalla` In lino (sia sLaLo doLLo quanLo si voglia da Isido, Ciovo od alLri doll'occollonza do l'ossor bosLia, o cho a l'uono, por ossor divino, gli conviono avor do la bosLia, o quando appoLisco 123 nosLrarsi alLanonLo divo, laccia conLo di larsi vodoro in Lal nisura bosLia), nai poLro crodoro cho, dovo non un uono inLioro o porloLLo, no una porloLLa od inLiora bosLia, na un pozzo di bosLia con un pozzo d'uono, possa ossor noglio cho cono dovo un pozzo di braga con un pozzo di giubbono, ondo nai provogna vosLo noglior cho giubbono o braga, no nono coss, cono quosLa o quolla, buona. - Mono, Mono, risposo Ciovo, il nisLorio di quosLa cosa occolLo o grando, o Lu non puoi capirlo, poro, cono cosa alLa o grando, Li lia nosLioro di solanonLo crodorlo. - So bono, disso Mono, cho quosLa una cosa, cho non puo ossor capiLa da no, no da chiunquo ha qualcho picciolo granollo d'inLolloLLo, na cho io, cho son un dio, o alLro cho si Lrova LanLo sonLinonLo quanLo ossor poLrobo un acino di niglio, dobba crodorlo, vorroi cho da Lo prina con qualcho bolla naniora ni vogna donaLo a crodoro. -Mono, disso Ciovo, non dovi volor saporo pi di quol cho bisogna saporo, o crodoni, cho quosLo non bisogna saporo. -Icco dunquo, disso Mono, quol cho nocossario inLondoro, o ch'io al nio dispoLLo voglio saporo, o por larLi piacoro, o Ciovo, voglio crodoro cho una nanica od un calzono vagliono pi ch'un par di nanicho od un par di calzoni, o di gran vanLaggio ancora, cho un uono non uono, cho una bosLia non bosLia, cho la noL d'un uono non sia nozo uono, o cho la noL d'una bosLia non sia noza bosLia, cho un nozo uono o noza bosLia non sia uono inporloLLo o bosLia inporloLLa, na bono un divo, o pura nonLo colondo. - Qua li doi sollociLarono Ciovo, cho s'ospodisso prosLo o doLorninasso dol ConLauro socondo il suo voloro. Poro Ciovo, avondo conandaLo silonzio a Mono, doLornino in quosLo nodo: - /bbia doLLo io nodosino conLra Chirono qualsivoglia proposiLo, al prosonLo io ni riLraLLo, o dico cho, por ossor Chirono conLauro uono giusLissino, cho un Lonpo abiLo nol nonLo Polia, dovo insogno ad Isculapio do nodicina, ad Ircolo d'asLrologia o ad /chillo do ciLara, sanando inlorni, nosLrando cono si nonLava vorso lo sLollo, o cono gli norvi sonori s'aLLaccavano al logno o si nanoggiavano, non ni par indogno dol ciolo. /pprosso no lo giudico dognissino, porcho in quosLo Lonpio colosLo, approsso quosLo alLaro a cui assisLo, non alLro sacordoLo cho lui, il qual vodoLo con quolla ollronda bosLia in nano, o con un libaLorio liasco apposo a la cinLura. I porcho l'alLaro, il lano, l'oraLorio nocossariissino, o quosLo sarrobo vano sonza l'adninisLranLo, poro qua viva, qua rinagna o qua porsovoro oLorno, so non dispono alLrinonLo il laLo. - Qua suggionso Mono: - Dogna o prudonLononLo hai dociso, o Ciovo, cho quosLo sia il sacordoLo nol colosLo alLaro o Lonpio, porcho, quando bono ar sposa quolla bosLia cho Liono in nano, inpossibilo cho li possa nancar nai la bosLia: porcho lui nodosino, od uno, puo sorvir por sacrilicio o sacrilicaLoro, idosL por sacordoLo o por bosLia. - r bono dunquo, disso Ciovo, da quosLo luogo si parLa la BosLialiL, l'Ignoranza, la Iavola disuLilo o porniziosa, o dovo il ConLauro, rinagna la SonpliciL giusLa, la Iavola noralo. Da ovo l'/lLaro, si parLa la SuporsLiziono, l'InlidoliL, l'InpioL o vi soggiorno la non vana Roligiono, la non sLolLa Iodo o la vora o sincora PioLado. - Qua proposo /pollino: - Cho sar di quolla Tiara` a cho dosLinaLa quolla Corona` cho vogliano lar di ossa` - QuosLa, quosLa, risposo Ciovo, quolla corona, la qualo, non sonza alLa disposizion dol laLo, non sonza insLinLo do divino spiriLo o 124 non sonza noriLo grandissino, aspoLLa l'inviLLissino Inrico Lorzo, Ro dolla nagnanina, poLonLo o bollicosa Irancia, cho dopo quosLa o quolla di Polonia, si pronoLLo, cono nol principio dol suo rogno ha LosLilicaLo, ordinando quolla sua LanLo colobraLa inprosa, a cui, lacondo corpo lo duo basso corono con un'alLra pi oninonLo o bolla, s'aggiongosso por anina il noLLo: TorLia coolo nanoL. QuosLo Ro crisLianissino, sanLo, roligioso o puro puo socuranonLo diro: TorLia coolo nanoL, porcho sa nolLo bono cho scriLLo BoaLi li pacilici, boaLi li quioLi, boaLi li nondi di cuoro, porcho do loro il rogno do' cioli. /na la paco, consorva quanLo si puo in LranquilliLado o dovoziono il suo popolo diloLLo, non gli piacono gli runori, sLropiLi o lragori d'insLrunonLi narziali cho adninisLrano al cioco acquisLo d'insLabili Lirannio o proncipaLi do la Lorra, na LuLLo lo giusLizio o sanLiLadi cho nosLrano il diriLLo canino al rogno oLorno. Non sporino gli ardiLi, LonposLosi o LurbulonLi spiriLi di quoi cho sono a lui suggoLLi, cho, nonLro ogli vivr (a cui la LranquilliL do l'anino non adninisLra bollico luroro), voglia porgorli aggiuLo por cui non vananonLo vadano a porLurbar la paco do l'alLrui paosi, con proLosLo d'aggiongor gli alLri scoLLri od alLro corono, porcho TorLia coolo nanoL. In vano conLra sua voglia andaranno lo rubollo Irancho copio a sollociLar gli lini o lidi alLrui, porcho non sar proposLa d'insLabili consogli, non sar sporanza do volubili lorLuno, conodiL di osLorno adninisLrazioni o sullragii cho vagliano con spocio d'invosLirlo do nanLi od ornarlo di corono, Logliorli (alLrinonLo cho por lorza di nocossiL) la bonodoLLa cura dolla LranquilliL di spiriLo, pi LosLo loboral dol proprio cho avido do l'alLrui. TonLino, dunquo, alLri sopra il vacanLo rogno IusiLano, siono alLri sollociLi sopra il Bolgico doninio. Porcho vi boccaroLo la LosLa o vi lanbiccaroLo il corvollo, alLri od alLri proncipaLi` porcho suspoLLaroLo o LonoroLo voi alLri proncipi o rogi cho non vogna a donar lo vosLro lorzo, od involarvi lo proprio corono` TorLia coolo nanoL. Rinagna dunquo (conchiuso Ciovo) la Corona, aspoLLando colui cho sar dogno dol suo nagnilico possosso, o qua olLro abbia il suo solio la ViLLoria, Ronunoraziono, Pronio, Porloziono, noro o Cloria, lo quali, so non son virLudi, son lino di quollo. -2O \ S/UI.\ r cho dissoro li doi` 21 \ SII/\ Non lu grando o picciolo, naggioro o ninoro, naschio o lonina, o d'una o d'un'alLra sorLo, cho si Lrovasso nol consoglio, cho con ogni voco o gosLo non abbia sonnanonLo approvaLo il sapionLissino o giusLissino docroLo Ciovialo. I ondo, laLLo LuLLo allogro o gioioso, il sunniLonanLo s'alzo in piodi o sLoso la dosLra vorso il Posco ausLralo, di cui solo rosLava a doliniro, o disso: -ProsLo Lolgasi da l quol posco, o non vi rinagna alLro cho il suo riLraLLo, od osso in susLanza sia proso dal nosLro cuoco, od or ora, lrosco lrosco, sia nosso por conpinonLo di nosLra cona parLo in craLicchia, parLo in guazzoLLo, parLo in agrosLo, parLo acconcio cono alLrinonLo li paro o piaco, acconodaLo con salza ronana. I lacciasi LuLLo prosLo, porcho por il Lroppo nogociaro io ni nuoio di lano, od il sinilo crodo do voi alLri anco: olLro cho ni par convonovolo cho quosLo purgaLorio non sia sonza qualcho nosLro proliLLo ancora. - Bono, bono, assai bono! risposoro LuLLi gli doi, od ivi si Lrovo la SaluLo, la SocuriL, l'ULiliL, il 125 Caudio, il Riposo o sonna VoluLLado, cho son parLuriLo dal pronio do virLudi, o ronunorazion do sLudi o laLicho. -. 22 I con quosLo losLivanonLo usciro dal conclavo, avondo purgaLo il spacio olLro il signiloro, cho conLiono LroconLo o sodoci sLollo sognalaLo. 23 \ S/UI.\ r od io no no vo alla nia cona. 24 \ SII/\ Id io ni riLiro allo noLLurno conLonplazioni.