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Indice
Biografia Introduzione Verso la Pienezza Estratto da Ecuador La Cordigliera delle Ande Respirando Iceberg Cementificato Dragone Principe della Notte Domani non ancora... Agire, io vengo... Trascinatemi Alfabeto 7 9 15 26 28 30 31 32 33 34 36 37 39 40
Biografia
Henry Michaux stato uno scrittore, poeta e pittore belga naturalizzato francese nel 1955. La sua opera spesso posta in relazione con la corrente surrealista sebbene, tuttavia, egli non abbia mai fatto parte del movimento. Michaux trascorre la sua infanzia in unagiata famiglia di fabbricanti di cappelli, a Bruxelles, in via Defacqz n 69. Dopo un periodo trascorso in un pensionato della regione di Anversa, prosegue i suoi studi presso il Collge Saint-Michel dove, tra i suoi compagni, figura il futuro poeta Geo Norge. Adolescente angosciato, le sue prime esperienze letterarie sono segnate dalla lettura di Tolstoj e Dostoevskij. Anche se legge molto, nei suoi iniziali studi presso i Gesuiti non si orienta verso ambiti letterari, ma verso la medicina, che abbandoner abbastanza presto per imbarcarsi come marinaio nella Marina militare. Naviga nel 1920 e 1921 ma poi costretto a sbarcare quando la sua nave viene disarmata. Allincirca nella stessa epoca, a spingerlo a scrivere la lettura di Lautramont. Il risultato sar il Cas de Folie Circulaire del 1922, un primo testo che gi rende unidea di ci che sar il suo stile. In seguito gli scritti si succedono (Les rve et la jambe nel 1923, Qui je fus nel 1927..) e gli stili si moltiplicano. Nel 1928 si stabilisce a Parigi, dirigendovi anche la rivista
Herms. Nel 1929 ricomincia a viaggiare. Dal 1955 si dedica alla sperimentazione degli allucinogeni, in particolare della mescalina.
Introduzione
Michaux si occup di diverse tematiche nella sua poesia, ma due di esse sono sicuramente preponderanti: il linguaggio e la follia. Ma prima di esaminarle pi a fondo, il viaggio che compiremo attraverso questa raccolta un viaggio nello SPAZIO, lo spazio poetico di un uomo che cogliendo il messaggio di Mallarm in Brise Marine, leva lancora per unesotica natura. Ma non una romantica fuga nellestasi del naturale, del sublime, del perfetto, questo sguardo conserverebbe ancora quello positivista nelle sue sfumature, da uomo teoretico direbbe Nietzsche, luomo che brama la conoscenza sopra ogni altra cosa ed convinto che il mistero del mondo possa disvelarsi infine. Per Michaux, come per altri poeti tardomoderni, lesotico lex, il grande fuori, interdetto al sapere utilitaristico, ma un fuori non scindibile da quellaltro grande fuori, anzi grande dentro, lIO, la cava dellinconscio, la distruzione di questa dicotomia fondamentale, anticartesiana per eccellenza, alterit e precariet guidano questo sguardo. Non larte di stare sopra alle cose, ma di danzare in esse. Ed ecco che qui la poesia deve diventare linguaggio sciolto, non vincolato, deve possedere illimitate porosit, scrivere quasi lassenza del foglio bianco, rimembrando ancora quei magnifici versi di Mallarm che dicono: le vide papier que la blancheur defend. Il legame psichico-cosmico che sinstaura tra la car-
ne ed il libro, un dolore supremo che porta alla creazione, lo sguardo velato dalla sofferenza di Dioniso generatore. Il nuovo linguaggio deve esprimere tutti questi nuovi sensi, una parola che vuole perire ed essere espressione di quella deiezione abissale, portatrice dello zarathustriano meriggio, la sconvolgente verit del sole torrido. Lassenza, la perdita, non divengono meri solipsismi in cui fermarsi, ma sbalzi magici del pensiero che preannunciano la naturazione, il divenire: Lunica cosa che non si perde la perdita. / Scrive sul tuo corpo che passa / ci che non sa, scrive Gelman, poeta argentino, il preludio di quella stagione allinferno che procurava a Rimbaud: estasi, incubo, sonno in un nido di fiamme. Una nuova geografia dellessere: Corpo-Parola-Universo, assi di traslazione di una palingenesi corrosiva ed obliqua, la quale non possiede per sua stessa natura dei vettori. N limmobilit parmenidea, n lo scorrere eracliteo. La cosa poetica pu essere altro. Vi si pu annunciare quello stato di contrazione, di ri-tenuta del moto, che il rallentamento. Una momentanea entropia, una sorta di ambigua passivit necessaria alla rivelazione: allentando la sua vista, il poeta si prepara a rivelare ci che lo sguardo rapido e frontale del soggetto comune non ha mai rivelato. Il rallentante, in circostanze del genere, non n un io n il mensurabile kronos. Corrisponde a uno stato dellessere o della verit in procinto di manife-
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starsi l dove solo gli possibile, ossia in quel luogo che verr chiamato lontano interiore. Un SI poetico che perde continuamente la posizione del suo centro nel mentre della danza menadica, io decomposto che dice si allalterit pervadente. In questo punto collidono esotismo ed esorcismo, ecco lepifania di michaux. La parola magico-rituale dellesorcismo che introietta lesotismo alterico delluniverso, la poesia, come direbbe Nietzsche, l per distruggere, scompaginare, e con ironia rimettere insieme. La magia sta nel mettere a fuoco lampiezza a nostra disposizione, il dispegarsi infinito ed inesauribile del mistero, Maurice Blanchot colse perfettamente questi rapporti nella poesia di michaux: Il mondo di Michaux allo stesso tempo spontaneit imprevedibile e inerzia infinita. Spontaneit e passivit sono le due caratteristiche del mondo magico. La coscienza si smarrita tra le cose. diventata essa stessa una cosa. Non ha pi limiti n forme. Tende ancora a una certa finalit, ma la realizza con mezzi assoluti. Tutto possibile per esempio lillusione dellessere interiore che realizza tutto ci che immagina e nel contempo nulla lo , dal momento che lo spirito, intrappolato nello spessore della materia, soltanto pazienza cristallizzata, indifferenza al gouffre, pasta vischiosa che non lievita pi.
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Tutto ci porta michaux ad interessarsi sempre pi alle tematiche delle esperienze dei folli, lidea del mutamento e della moltiplicazione della personalit, cos come linteresse per le alterazioni (subite o artificialmente provocate) della condizione psichica standard due aspetti che, come vedremo, sono tipici dellintera produzione di Michaux si affacciano gi con chiarezza. Cos in Les rves et la jambe egli fa riferimento al sogno, alluso degli stupefacenti, ma anche alla follia, intesa come fenomeno che possibile e opportuno studiare: La letteratura conosce i folli, i nevrotici, i maniaci, gli alcolizzati. Possediamo dei racconti di folli. I folli parlano. Alcuni di essi si sono raccontati mentre erano folli. Sono stati ascoltati. Per comprendere meglio lottica con cui Michaux guarda alla follia, non ci sono parole migliori e pi comprensibili delle sue stesse: IO fatto di tutto. Uninflessione in una frase, non un altro io che tenta di apparire? Se mio il S, il NO un secondo io? Io pur sempre provvisorio (cangiante di fronte al tal dei tali, io ad hominem che muta in unaltra lingua, in unaltra arte) e gravido dun nuovo personaggio, che un accidente, unemozione, una botta sul cranio liberer escludendo il precedente e spesso, tra lo stupore generale, prendendo forma allistante. Dunque, era gi in tutto e per tutto costituito. Forse non si fatti per un solo io. Il torto di attenervisi. Pregiudizio dellunit. (Sempre
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la volont, che impoverisce e sacrifica.) In una duplice, triplice, quintupla vita, si starebbe pi a proprio agio, meno rosi e paralizzati dal subconscio ostile al conscio (ostilit degli altri io spodestati). La pi grande fatica di una giornata e di una vita potrebbe essere dovuta allo sforzo, alla tensione necessaria per conservare uno stesso io malgrado le continue tentazioni di cambiarlo. Si vuole troppo essere qualcuno. Non c un io. Non ce ne sono dieci. Non c io. IO non che una posizione dequilibrio. (Una, tra mille altre continuamente possibili e sempre disponibili.) La follia non rappresenta dunque per Michaux lopposto della coscienza, bens una diversa coscienza, che gi presente in noi e che, collaiuto di circostanze favorevoli, pu senzaltro prevalere.Uno dei maggiori motivi di rammarico, per Michaux, dato dal fatto che noi conosciamo, nella nostra esistenza quotidiana, quasi solo gli stati medi o mediocri. Se per caso ci capitasse di trovarci in una condizione psicofisica non banale, subito scopriremmo che difficile, anzi spesso impossibile, descriverla adeguatamente. Tuttavia Michaux non vuol rassegnarsi a questa situazione: lo dimostrano in particolare le sue lunghe sperimentazioni con la droga, condotte a scopo conoscitivo ed esposte in alcuni dei suoi libri. E lo scrittore sinterroga spesso su che specie di pazzia quella che ognuno pu procurarsi da s e che, salvo incidenti, si esaurisce con
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la cessazione delleffetto della droga: una semplice sensazione illusoria o unincursione nel territorio della vera follia? La posta in gioco chiara, poich qualora questultima ipotesi fosse confermata, cambierebbe del tutto il nostro modo di guardare alla sragione. In tal modo lopposizione tra ragione e follia, che costituisce da sempre uno dei cardini della nostra cultura, verrebbe attenuata o addirittura contestata. E lanalogia tra folle ed artista in questo modo viene esacerbata terribilmente, ed infatti per Michaux: Chi nasconde il proprio folle, muore senza voce. Ivan Rusciano
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Verso la Pienezza
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Lemanazione desistere lestensione desistere il promontorio, limpetuosit desistere Sono alla soglia della plenitudine Listante pi dellessere Lessere pi degli esseri e tutti gli esseri sono infiniti Ho assistito allinvasione che unevasione Tempo mobile a pi et ascendenti, panoramiche Un invisibile veicolo mi trasporta Risonanza risonanza di tutte le parti Presenze Sento delle parole che profetizzano ad alta voce Sentieri Sentieri su di un filo La lentezza della coscienza lotta contro la velocit dellincoscienza
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Met dei sensi presi dallessenza Una coscienza in cerchio sulla mia coscienza si posa sopra Esisto come doppio Entro le linee dellUniverso un microbo preso Sprofondare sprofondare indeterminato Visionario per estensione per limpidit per eccedenza Le parole rilucono tra le fiamme ed il confinamento sintende sintende vasti, sacri, solenni in luci violente germoglianti Infinito Infinito che pi non fai paura
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Leggo Vedo Percorro levangelo dei cieli aperti Luce Vengo Abito la luce Sollevamenti impotenti Accesso a tutto ...ci si sbagliati Misericordia da ondulazioni Miracoli dentro un miracolo Onde mi propagano indefinitamente mi prolungano Mosaici del pi piccolo sempre pi piccolo del pi umile del pi suddiviso Colloide
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Dei momenti gridano Trombe certamente lunghe Ledificio piegato Avevo delle gambe prima Le mai anche si distaccano Parole intervengono ad attraversarmi Salto da una chiaroveggenza dentro unaltra tremando dal di dentro degli elementi Il mio cuore vorrebbe prendere il largo Loro della continuit si ammassa Afflusso Afflusso degli unificanti Affluenza LUno infine in folle restato solo, che include tutto LUno Redenzione Il mondo entra in vibrazione con il sentimento dellindicibile
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Il solido, il duro, il costruito sfocato dal leggero, limpalpabile Limperituro sposta, contraddice il mortale Il Sublime fuori dal santuario che oscilla nellimmenso leco dove risiede lessere al di l dellessere Calma Un termine di paragone mi cerca Avanzo attraverso la continuit la perpetuazione Delle porte fanno sentinelle dei forti drappi pressione Progressione di abbandoni Di nuovo la coerenza si schiude Il circostanziale diviene centro In controtempo un buco nero... il tronco si stacca
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Molto di nuovo mi depotenzia Un suono viene dallombra immediatamente forma una sfera un granaio un gruppo unarmata un universo dellUniverso disilluso totalmente disilluso dallabituale contradetto contraddicente contraddittorio legato slegato soffocato splendente proclamato obliterato in pezzi da nessuna parte unico centomila perduto dovunque non lotto pi mi amalgamo Linfinito una regione verso cui ci si dirige L in cosa il male si manifesta L in cosa il bene si manifesta...
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Di colpo un velo fa mille veli di opacit di opposizione di creature eliminato Bivacco in pieno cielo Pi di domani Pi di missioni Non ho origine Non mi ricordo pi le mie spalle Dove dunque il dispositivo per volere? Niente Solamente niente Niente si eleva dal naufragio Pi grande di un tempio pi puro di un dio Niente basta colpendo il resto dellinsignificanza di unincredibile, inverosimile pacificante insignificanza
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Sia lode al Niente per leternit Niente che rallegra il cuore distribuito a tutti Sopra cancellando tutto Unit Totalmente Tutti gli esseri il regno dellesistenza comune a tutti Magnifico! La grande pozza dellintelligenza distesa sul mondo inerte pacificata senza competizione senza graffi senza ambizione che abbraccia abbracciata Perduti gli utensili ritrovati i semi
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Profondit profondit mi chiamo solamente profondit Universali braccia che tengono tutto avvolto Universo donato donato per denudamento Ablazione Oblazione Istruito invisibilmente Un legame dato quando tutti gli altri legami sono ritirati A nessuno per niente non si pu pi provare invidia Vortici dormienti la gemma rimane afferrata, lasciata Invasiva Basculante felicit che vuole tutto elementare eliminatrice Finito il percorso dei pretesti La freccia parte da colui che ha dimenticato Il privilegio di vivere
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incredibilit dilatata vuoto sospeso nel tempo LAlbero della Scienza Omniscienza in tutte le coscienze che percepiscono il perpetuo...
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Estratto da Ecuador
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Abbiate piet di questo uomo demente che prima di varcare la soglia vi grida gi il suo nome, Prendetelo al volo, E dopo, che egli si adegui ai vostri temperamenti e ai vostri costumi, se pu, E se sarete compiaciuti daiutarlo, aiutatelo, vi prego.
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Ci sono i cani fedeli della montagna, Grandi cani fedeli; Coronano sommamente lorizzonte. Laltitudine di 3000 metri, a quanto dicono, E pericolosa, a quanto dicono, per il cuore, per la respirazione, per lo stomaco E per il corpo intero dello straniero.
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Respirando
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Iceberg
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Cementificato
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Dragone
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(estratto da Posie pour Pouvoir, da Face aux verrous, 1954) Spingendo la porta in te, io sono entrato Agire, Io vengo Sono l Ti tengo Non appartieni pi allabbandono Non sei pi in difficolt Corde slegate, le tue difficolt cadono Lincubo in cui ritorni impazzito non pi Io ti guido Posa con me il piede sul primo scalino della scala senza fine che ti porta che ti fa salire che ti completa Ti calmo Faccio in te strati di pace Faccio del bene al fanciullo del tuo sogno Afflusso Afflusso in palme sul cerchio delle immagini Afflusso sulle nevi della sua pallidezza
Agire, io vengo...
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Afflusso sul tuo focolare.....ed il fuoco ci si rianima AGIRE, IO VENGO I tuoi pensieri dimpulso son trattenuti I tuoi pensieri di sconfitta son fiaccati Ho la mia forza nel tuo corpo, insinuata ...ed il tuo viso, perdendo le sue rughe, rinfrescato La malattia non trova pi la sua strada in te La febbre ti abbandona La pace delle volte La pace delle preghiere rifiorenti La pace rientra in te Nel nome del numero pi elevato, ti aiuto Come una fumarola Si libera tutta la pesantezza da sopra le tue spalle affaticate Le teste malvage intorno a te Osservatrici viperine delle miserie delle debolezze Ho lavato il volto del tuo avvenire.
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(estratto da Lespace du dedans. Pages choisies, 1927-59) Trascinatemi in una caravella, Dentro una vecchia e dolce caravella, dentro lasse in cui si vede, nella schiuma, E perdetemi, lontano, lontano. Nei finimenti di unaltra et. Nel velluto ingannevole della neve. Nellalito di cani riuniti. Nellammasso estenuato dei fogli morti. Portatemi senza rompermi, nei baci, Nei toraci che si sollevano e respirano, Sui tappeti e dei loro sorrisi, Nei corridoi di ossa lunghe e di articolazioni, Portatemi, piuttosto seppellitemi
Trascinatemi
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Alfabeto
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Marzo 2013 MenteSuggeSostanza Edizioni http://mentesuggesostanza.blogspot.it/ https://www.facebook.com/MenteSuggeSostanza grafica ed impaginazione: D22 Gecko Art in copertina: Narration di H. Michaux 1927 (estratto) Senza titolo di H. Michaux 1960
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