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Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti, Dai boschi, dallarse fucine stridenti, Dai solchi bagnati di servo sudor, Un volgo disperso repente si desta; Intende lorecchio, solleva la testa Percosso da novo crescente romor. 6 Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti, Qual raggio di sole da nuvoli folti, Traluce de padri la fiera virt: Ne guardi, ne volti, confuso ed incerto Si mesce e discorda lo spregio sofferto Col misero orgoglio dun tempo che fu. 12 Saduna voglioso, si sperde tremante, Per torti sentieri, con passo vagante, Fra tema e desire, savanza e rist; E adocchia e rimira scorata e confusa De crudi signori la turba diffusa, Che fugge dai brandi, che sosta non ha. 18 Ansanti li vede, quai trepide fere, Irsuti per tema le fulve criniere, Le note latebre del covo cercar; E quivi, deposta lusata minaccia, Le donne superbe, con pallida faccia, I figli pensosi pensose guatar. 23 E sopra i fuggenti, con avido brando, Quai cani disciolti, correndo, frugando, Da ritta, da manca, guerrieri venir: Li vede, e rapito dignoto contento, Con lagile speme precorre levento, E sogna la fine del duro servir. 29 Udite! Quei forti che tengono il campo, Che ai vostri tiranni precludon lo scampo, Son giunti da lunge, per aspri sentier: Sospeser le gioie dei prandi festosi, Assursero in fretta dai blandi riposi, Chiamati repente da squillo guerrier. 35
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Lasciar nelle sale del tetto natio Le donne accorate, tornanti alladdio, A preghi e consigli che il pianto tronc: Han carca la fronte de pesti cimieri, Han poste le selle sui bruni corsieri, Volaron sul ponte che cupo son. 41 A torme, di terra passarono in terra, Cantando giulive canzoni di guerra, Ma i dolci castelli pensando nel cor: Per valli petrose, per balzi dirotti, Vegliaron nellarme le gelide notti, Membrando i fidati colloqui damor. 46 Gli oscuri perigli di stanze incresciose, Per greppi senzorma le corse affannose, Il rigido impero, le fami durr; Si vider le lance calate sui petti, A canto agli scudi, rasente agli elmetti, Udiron le frecce fischiando volar. 52 E il premio sperato, promesso a quei forti, Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti, Dun volgo straniero por fine al dolor? Tornate alle vostre superbe ruine, Allopere imbelli dellarse officine, Ai solchi bagnati di servo sudor. 59 Il forte si mesce col vinto nemico, Col novo signore rimane lantico; Lun popolo e laltro sul collo vi sta. Dividono i servi, dividon gli armenti; Si posano insieme sui campi cruenti Dun volgo disperso che nome non ha. 65
1-6 Un volgo (popolo-volgo)disperso all'udire un rumore insolito che aumenta continuamente di intensit, esce all'improvviso dagli atrii dei vecchi p alazzi coperti di muschio, dalle piazze cadenti (perch lasciate andare in rovina), dai boschi, dalle of ficine e dai campi bagnati dal sudore dei cont adini divenuti servi (dei Longobardi). Il volgo disperso indica probabilmente gli it aliani ridotti in servit dai longobardi; una massa di persone anonime, stanca, umiliata dalla condizione in cui si trova e divisa fra i vari signori, praticamente dispersa. i "fori cadenti", cio luoghi in rovina, abbandonati - negli androni delle case t almente trascurati da avere il muschio sulle pareti; nei boschi, nei campi bagnati dal sudore di persone ridotte in condizione servile. L'inizio del coro si present a ricco di movimento con quest a folla di gente di tutti ceti che si risveglia dopo un lungo periodo di schiavit. importante il suono della lettera s 6-12 Dagli sguardi che chiedonoi, dai volti imp auriti, come un raggio di sole che esce da folte nuvole, app are l'antico orgoglio degli antenati: negli sguardi e nei volti si mescolano e si alternano l'avvilimento subito e l'orgoglio del tempo p assato.L'orgoglio del p assato diventa speranza per il futuro.I versi sono spezzati a met e gli accenti variati per esprimere l'avvicendamento della speranza e della p aura.Misero orgoglio perch basato sul ricordo delle imprese gloriose dei p adri (cio i romani): chiara condanna della p aura ed all'incapacit degli italiani di ribellarsi.
12-18 Si raggruppa desideroso ( di conoscere le sorti della guerra), poi si disperde intimorito per vie tortuose col passo incerto privo di meta, fra paura e desiderio avanza e si ferma: guarda e riguarda lesercito disperso e sbandato ( dei Longobardi) dei crudeli padroni che fugge dalle spade (dei Franchi) senza concedersi un attimo di sosta.Notate come il ritmo ripetuto dei versi rispecchi lansia della fuga 18-23 Li vede come animali feroci imp auriti, con le folte criniere irte per la p aura, cercare un nascondiglio nelle loro case e qui abbandonat a l'abituale alterigia e superbia, le donne (longobarde) col volto p allido ) guardano i loro figli ammutoliti ( per l'incertezza di quanto avverr)Da not are la parola "ansanti". 23-29 E dietro i fuggiaschi, con la spada avida di sangue, come bestie lanciati all'inseguimento di una preda, arrivano i franchi da destra e da sinistra correndo e frugando ovunque; il volgo (italiani)li vede e preso da uno sconosciuto sentimento di felicit, anticipa gli eventi e sogna la fine della dura schiavit. 29-35 Ascoltate! I guerrieri Franchi che app aiono vittoriosi e precludono la salvezza dei vostri aguzzini, sono arrivati da lontano per strade tortuose: hanno sospeso i banchetti, si sono alzati in frett a dai loro letti chiamati rapidamente da una tromba che annunciava la guerra . 36-41 Hanno lasciato a casa le donne preoccupate che tornavano e ritornavano a dir loro Addio e li pregavano ( di aver cura di s) e consigliavano fra le lacrime che troncavano le p arole. Hanno caricato la testa con gli elmi gi ammaccati dai colpi dei nemici, hanno messo le selle ai cavalli neri e sono volati sul ponte che rimbombava del rumore degli zoccoli dei cavalli in corsa. Da notare il cambiamento del tempo verbale ( lasciar , tronc, han carca, han poste).Il p assato remoto, sostituito dal passato prossimo rende la scena pi attuale e presente, pi vicina al lettore- predominano i verbi uditivi e visivi. 42-46 A schiere passarono da una terra ad un'altra cant ando canzoni di guerra, ma port ando nel cuore la propria, dolce casa. Stettero svegli ed armati nelle fredde notti in mezzo a valli pietrose e scoscesi dirupi ricordando i discorsi d'amore con le proprie donne.Malinconia e ardore guerriero 47-52 pericoli sconosciuti di luoghi pericolosi, marce estenuanti su per dirupi mai toccati prima da orme umane, la dura disciplina, la fame, vedere continuamente le lance calare sui petti, sfiorare gli scudi, rasent are gli elmetti, udirono le frecce volare fischiando 53-59 E il premio sperato, promesso a quei guerrieri sarebbe di cambiare la condizione di un popolo straniero per mettere fine al sua sofferenza? Tornate alle vostre superbe rovine ( gli atrii muscosi, i fori cadenti), alle opere inutili delle riarse of ficine, ai campi bagnati di sudore servile. Come possono essere gli it aliani cos ingenui da pensare che questo popolo abbia p atito tante sofferenze per dare a loro a libert? evedente la natura Risorgimentale del verso per Manzoni il V olgo italiano non Popolo 60-65 I Franchi vittoriosi si uniscono ai nemici vinti. Accanto al nuovo padrone rimane quello vecchio; gli uni e gli altri vi domineranno:Si dividono gli schiavi e gli armenti. Si adageranno insieme sui campi bagnati di sangue che appartengono ad un popolo-volgo disperso e senza nome. il coro formato da undici strofe ognuna di sei versi dodecasillabi che rimano tra loro secondo lo schema: AAB, CCB. strofe di sei versi dodecasillabi e senari doppi il verso ha un ritmo evidente nella lettura.....
1. Dagli atrii... cadenti: dagli atrii degli antichi p alazzi ormai ricoperti di muschio (muscosi), dalle piazze in rovina; i termini atrii e fori fanno riferimento alla p assata grandezza romana. 2. dall'arse... stridenti: dalle officine riarse dal fuoco e risonanti del rumore della lavorazione dei met alli. 3. dai solchi... sudor: dai campi bagnati dal sudore di un popolo schiavo, quello latino. 4. un volgo disperso: i latini che non sono popolo ma volgo perch divisi (disperso). - repente: improvvisamente. 6. percosso... romor: colpito dall'inattesa (novo) e sempre pi insistente e dif fusa (crescente) notizia (romor) della sconfitta dei longobardi. Novo e romor sono latinismi. 7-9. Dai guardi... virt: il valore guerriero (fiera virt) degli antichi p adri (i romani) compare fuggevolmente (traluce) dagli sguardi dubbiosi e dai volti imp auriti come un raggio di sole dalle folte nuvole. 10-12. ne' guardi... fu: negli sguardi esit anti, nei volti l'umiliazione subit a (spregio sof ferto) si mescola e contrasta confusa e incert a con l'orgoglio misero perch sopravvissuto solo nel ricordo, di un tempo p assato. Tutta la strofa contraddistinta dalla figura del chiasmo: guardi dubbiosi / pavidi volti; spregio sofferto / misero orgoglio. 13-15. S'aduna... rist: si raduna speranzoso, si disperde timoroso per sentieri tortuosi con p asso incerto, fra la paura e il desiderio avanza e si ferma. V iene ribadito il tema dell'incerto comport amento degli italiani spinti da una parte dalla speranza e dal desiderio di libert e dall'altra frenati dalla p aura di apparire sediziosi. Facciamo notare il chiasmo degli aggettivi (torti sentieri / p asso vagante) e le coppie antitetiche di sostantivi (tema / desire) o di verbi (s'avanza / rist) che si dispongono anch'esse in un senso inverso rispetto al loro significato (tema / rist; desire / s'avanza). Questo uso del chiasmo e della struttura oppositiva per significare l'incertezza e il conflitto poi accentuato dalla p ausa, segnata dalla virgola, posta a met di ogni verso. 16-18. e adocchia... non ha: e guarda con timore poi con maggior sicurezza la turba dei crudeli signori, i longobardi, scoraggiata, incerta sul da farsi, dispersa (diffusa), che fugge dalle spade dei franchi, che non ha sosta. 19-21. Ansanti... cercar: li vede ansanti come fiere trepidanti con le chiome rossicce irte per la p aura (accusativo di relazione o alla greca) cercare i noti nascondigli del loro covo. 22. deposta l'usata minaccia: abbandonato il consueto atteggiamento minaccioso. 23-24. le donne... guat ar: l'opposizione tra la superbia precedente e la p aura attuale (p allida faccia) e viene accentuata dal chiasmo degli aggettivi (donne superbe / p allida faccia); pensosi / pensose un poliptoto, cio una figura retorica che usa a breve dist anza lo stesso vocabolo in complementi diversi. Qui st a ad esprimere l'incrociarsi dei sentimenti di paura tra madri e figli. Il soggetto sempre il popolo it aliano che vede (v. 19) le donne guardare in maniera sconvolt a e impaurita (guatar)... 25-27. E sopra... venir: e sopra i longobardi in fuga (i fuggenti) con la sp ada avida di colpire, come cani disciolti vede venire guerrieri da destra e da sinistra correndo e cercando. 28. rapito d'ignoto contento: preso da una gioia mai provat a prima. 29. agile... evento: con la speranza che va troppo veloce (agile) anticip a nella sua mente la fine del regno longobardo (evento). 31. Udite!: l'appello rivolto dirett amente agli italiani. - quei forti che tengono il campo: i franchi che tengono il campo da vincitori. 34. sospeser... festosi: hanno sospeso la gioia dei festosi conviti; prandi un latinismo. 35. assursero... riposi: si levarono in frett a dai dolci riposi. 38-39. accorate... tronc: addolorate che ripetevano il saluto di addio, le preghiere, le raccomandazioni che il pianto tronc. 40. han carca... cimieri: hanno caricato la fronte degli elmi ammaccati in precedenti batt aglie (il cimiero pi propriamente il fregio posto sulla sommit dell'elmo). 42. volaron... son: sul ponte levatoio del castello. Nel verso stato sentito l'influsso di un certo gusto per le ambient azioni medievali. In p articolare De Lollis ha segnalato un probabile modello manzoniano nel verso della ballata Lenore del Brger tradotta dal Berchet Come sotto la pesta rintronavano i ponti e commenta: "Ecco la ballata del Manzoni, con un medio evo dosato da mano maestra" (C. De Lollis, Saggi sulla forma poetica italiana dell'Ottocento, Laterza, Bari 1929, p. 158). 46. dirotti: scoscesi. 48. membrando... amor: ricordando i fiduciosi, intimi colloqui d'amore. 49-51. Gli oscuri... durar: sopportarono (durar) gli ignoti pericoli di soste forzate e disagevoli (come quella presso le Chiuse), le corse ansimanti per impervii dirupi (greppi) senza traccia di p assaggio umano (senz'orma), la ferrea disciplina, la fame. 52-54. si vider... volar: videro le lance scagliate contro i loro petti, accanto ai loro scudi, udirono le frecce volare fischiando vicinissime ai loro elmi.
55-57. E il premio... dolor?: il poet a si rivolge nuovamente agli it aliani: e il premio sperato e promesso a quei forti (i franchi) sarebbe, o latini delusi nelle vostre aspett ative, di mutare le sorti e di por fine al dolore di un volgo straniero? 58. superbe ruine: rovine superbe testimoni di una gloria che non c' pi; viene cos ripresa nell'ossimoro l'indicazione del v. 1. 59. imbelli: opere che non sono adatte alla guerra; imbelli un latinismo. 60. servo sudor: la ripresa delle indicazioni di una condizione di umiliazione e di asservimento con gli stessi termini coi quali si era aperto il coro, segna la fine di una infondat a speranza di libert. 61. Il forte... nemico: il vincitore (i franchi) si mescola col nemico vinto (i longobardi). 65. si posano... cruenti: si st abiliscono insieme sui campi insanguinati dalla guerra. La componente p atriottica che app are evidente si intreccia alla tragica riflessione sulla S toria tipica del ManzoniPer il Manzoni uno dei caratteri principali del romanticismo il rinnovato interesse per gli studi storici, egli chiama ... sistema storico il sistema romantico. Questo anche uno dei caratteri princip ali dell'intera opera del Manzoni: la sua arte trae molte ispirazioni dalla storia; la sua critica letteraria notevolmente preoccup ata delle relazioni fra la poesia e la storia; parecchie sue opere, trattano questioni esclusivamente storiche. Il Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia, proprio derivato dagli studi per la composizione dell'AdelchiAbbiamo quindi anche t anta Tragedia -ovviamente-LAdelchi infatti Tragedia -confronto tra dimensione storica vicenda di popoli e dramma personale del giovane figlio di DesiderioVero Storico e Vero Poetico in Manzoni (importante)-anche ei Promessi Sposi abbiamo un richiamo diretto alla storia del 600-(S toria della colonna infame) ...la Lingua quindi potrebbe contribuire a rendere un Volgo pi vicino ad un Popolo ..Volgo che nome non ha....il verso finale...quindi una lingua gli darebbe un nome... Ermengarda, figlia di Desiderio (re dei Longobardi) per ragioni di S tato, viene rifiutata come sposa da Carlo Magno. Desiderio grida vendetta . Carlo manda un ultimatum a Desiderio, il quale rifiut a e dichiara guerra. Grazie al tradimento di duchi longobardi l'esercito di Carlo Magno avanza verso V erona. Ermengarda, che si era rifugiat a presso la sorella a Brescia, scopre delle nuove nozze di Carlo Magno e .... muore. Sempre grazie all'aiuto di traditori, Carlo Magno riesce a conquist are Verona e fa prigioniero Desiderio. Adelchi,figlio di Desiderio, prima aveva cercato inutilmente di opporsi alla guerra contro i Franchi, poi combatte fino alla morte. Condotto in fin di vit a alla presenza di Carlo e del p adre prigioniero, invoca, prima di morire, clemenza per il p adre e lo consola per aver perduto il trono: non aver pi alcun potere infatti non lo obbligher pi "a far torto o subirlo". (critica della Ragin di Stato-il dramma del giovane Adelchi indica il vero poetico...ci che gli storici non spiegano cos anche il dramma di Ermengarda)) In quest'opera Manzoni inizia a svilupp are in p arte il tema della Divina Provvidenza che sar poi fulcro tematico dei Promessi Sposi. tante tragedie non si spiegano solo con una ragine laica-(Manzoni Cattolico -Liberale)