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Tocqueville. Saggio sulla povert. http://chiarodiluna-karl.blogspot.it/2013/08/tocqueville-saggio-sulla-poverta.

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di Carlo Rossi

Nel 1835, anno in cui pubblic la prima parte de La Democrazia in America, Tocqueville present alla Societ accademica di Cherbourg il Mmoire sur le pauprisme, recentemente riproposto in edizione digitale dalla Casa editrice dell' Istituto Bruno Leoni con il titolo Saggio sulla povert. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k86390p/f2.image http://www.brunoleoni.it/

In questo denso scritto Tocqueville esamina lo sviluppo della povert e i metodi per combatterla. Ad un certo punto della storia umana si diffondono bisogni artificiali e secondari, soddisfatti dal lavoro non agricolo. Ma "...circostanze avverse possono portare la popolazione a rifiutare certi bisogni superficiali, dei quali godr in altri tempi senza difficolt. Ora c il gusto e luso di questi piaceri sui quali gli operai contano per vivere. Se vengono a mancare, non resta alcuna risorsa. Il suo raccolto per lui bruciato; i suoi campi sono colpiti dallinfertilit, e per poco che un simile stato si protragga, non si prevede che unorribile miseria e la morte. Non ho parlato che del caso in cui la popolazione limiter i propri bisogni. Molte altre cause possono portare allo stesso effetto: una produzione esagerata dei cittadini, la concorrenza degli stranieri... La classe industriale che provvede alla spinta verso il benessere degli altri dunque ben pi esposta di loro a difficolt improvvise ed irrimediabili". Come fronteggiare la miseria? Con l' esercizio della virt individuale della carit o con l' assistenza pubblica? "Non c, a prima vista, unidea che sembri pi bella e pi grande che quella della carit pubblica". " Luomo, come tutti gli esseri organizzati, ha una passione naturale per lozio. Ci sono pertanto due motivi che lo portano al lavoro: il bisogno di vivere e il desiderio di migliorare le condizioni della sua esistenza". "Ora, unorganizzazione caritatevole, aperta indistintamente a tutti coloro che sono nel bisogno, o una legge che d a tutti i poveri, qualunque sia lorigine della loro povert, un dritto al soccorso pubblico, indebolisce o distrugge il primo stimolo al lavoro e lascia intatto soltanto il secondo". "Ma sono profondamente convinto che tutto il sistema legislativo, permanente, amministrativo, il cui scopo sar di provvedere ai bisogni del povero, far nascere pi miserie di quelle che pu guarire, depraver la popolazione che vuole soccorrere e consolare, ridurr con il tempo i ricchi a non essere altro che i servitori dei poveri, trarr le risorse dai risparmi, arrester laccumulo dei capitali, comprimer lo sviluppo del commercio, debiliter lattivit e loperosit umane e finir per produrre una rivoluzione violenta nello Stato, quando il numero di quelli che ricevono lelemosina

sar diventato quasi tanto grande quanto il numero di quelli che la offrono, e che lindigente non potendo pi aspirare ad impoverire i ricchi per provvedere ai suoi bisogni, trover pi facile di depredarli tutto dun colpo dei loro beni che di chiedere il loro soccorso". In questo denso scritto Tocqueville esamina lo sviluppo della povert e i metodi per combatterla. Lucidamente il grande intellettuale francese distingue virt individuale e moralit pubblica, lanciando un duro monito. Il compito della grande politica non riprodurre la perfezione personale, ma fronteggiare efficacemente grandi problemi. Una severa lezione sempre attuale, da meditare attentamente.

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