Вы находитесь на странице: 1из 1

il Giornale

Marted 2 marzo 2010

33

Cultura
IL DESTINO DI UN POPOLO
di Marcello Veneziani

ellepoca spaesata, la comunit esiste come residuo possente che d sostegno alla vita reale, presente come lutto e orfanit ma anchecomeaspirazionecomune. La famiglia, il gruppo, la citt, lassociazione, la rete, la patria, lecclesia, bench in crisi, sono gli unici contesti in cui si esprime la vita, senza dei quali non avrebbe senso n sostegno la persona. Si persona in relazione allaltro, perch persona lodiceilsuostessoetimoesige qualcuno che ci osservi. Siamo persone rispetto a qualcuno. Persona indica un carattere, una modalit specifica di presentarsi, perfino una maschera,chehasensosoloinrapporto col mondo; altrimenti nonsipersone,masoloindividui. La persona esige relazione e la vita esige legame sociale. Lio prende corpo e misura rispettoauntu,siqualificaesidefinisce rispetto a un tu, e dentro unnoi.Etuttavia,lorizzontecomunitario sembra retrocedere

RETI Pi la societ si estende, pi diventa astratta e ci confina nel puro individualismo


alpassato,sfumare nelle superstiti isole dellideologia, fino a diventare la proiezione onirica di solitudini a disagio. La famigliavissutacomeluogodievacuazione e tempo di smobilitazione, le associazioni sopravvivono se diventano occasionali elateraliluoghidisocializzazione o di rappresentanza degli interessisingoli;lecitte lenazionisiriduconoasfondipaesaggistici, display o location; le religioni sono ricacciate nel privato come sette recintate, separate dal vivere civile e comune. Una vera comunit non pu essere sconfinata, universale, coincidenteconlumanit,perch la comunit delimita un noi e lo distingue dal resto; ma non pu essere neanche il suo rovescio, una setta, una trib, uncircuitochiuso.Secomunit esige sia una separazione sia unapertura, sempre un essere-conmaavisoscoperto,acielo aperto. La comunit ha un territorio, delinea un confine e pu avere anche un suo cuore segreto, ma non ha cinte murarie entro cui barricarsi. La comunit designa unappartenenza, ma non preclude alla differenza.Altrimenti unafortezza che si reputa assediata, non un luogo di primaria esperienza del mondo ma una cittadella di reclusi, ostile al mondo.Comunitcomunicare. Si pu essere congrega di asceti e ordine di cavalieri, ma nonsipuesserecomunitcivica chiusa allesterno. La comunit delimitata ma aperta. Se non subisce assedi, non pu murarsi dentro. La comunit non esclude al suo interno la solitudine, come lessere in societ non scongiura lisolamento. Essenziale la distinzione tra solitudine e isolamento, come ben distinse Hannah Arendt. La solitudine pu essere unindole, unesigenza, una scelta, una conquista,perfinounabeatitudine(Beata solitudo, sola beatitudo); lisolamentoinveceunaperdita del mondo e una sconfitta, unimpoverimentoeunemarginazione, uninadeguatezza,

DIREZIONE I popoli sono uniti da un comune destino: ce ne accorgiamo nei momenti di difficolt come i cataclismi naturali

[Corbis]

Spaesati, insicuri e isolati Ci manca la vera comunit


Nellet della comunicazione regnano i surrogati della collettivit Che per essere reale deve essere radicata nella storia e nello spazio
Esce oggi il nuovo libro di Marcello Veneziani Amor fati (Mondadori, pagg. 242, euro 18) di cui, per gentile concessione delleditore e dellautore, pubblichiamo un capitolo sui legami che vincolano una vera comunit. Al centro del denso saggio filosofico c il concetto di destino che radica lessere nel divenire, d senso allaccadere, connette lesistenza a un disegno e a una persistenza. Un antidoto, dunque, al senso corrente in cui predominano lautomatismo una condanna e una sofferenza.Lisolamentonon la solitudine involontaria di cui scriveva Hume, perch non sempre n solo inflitta dalla societ. una solitudine sgraziata, a volte subita a volte interiore, cio covatanelproprioseno,irriducibileallemarginazioneeallingiustizia sociale. In una comunit possibile la solitudine ma non lisolamento, perch isolarsi presuppone la fuoruscita, la perdita, lesclusione dalla comunit.Inunasocietsipuessere soli ma anche isolati; in una comunit invece si pu essere soli ma non isolati, perch se si veramente isolati si gi fuori dalla comunit. In una societ possibile distinguere una sfera pubblica e una sfera privata, anzi la societ sorge su quella distinzione; una societ malatanondistingue,nontutelaoaddiritturainverteirispettivi spazi che attengono alla vita pubblicaeprivata.Inunacomunit, invece, lorizzonte privato tendeacollimareconlorizzondella tecnoscienza e delleconomia; e in cui il pensiero ridotto a ludico solipsismo. Chiude il volume una rassegna di vite esemplari, in un sensoo nellaltro,vere epropriefigure deldestino nella mitologia contemporanea: da Michael Jackson ad Albert Camus, passando per Madonna, Che Guevara, James Dean, Lucia Bos, Alain Delon e Ingmar Bergman. te pubblico, o quantomeno ad armonizzarsi e a riconoscere uno spazio comune in cui confluisconoeinteragisconoilpubblico e il privato. Prodotto tipico e contagioso dellisolamento linsicurezza, che tende a espandersi. Le societprive didestinoe di comunit pullulano di singoli isolati, sonoabitatedamilionidieremiti diceva Montale che vivono il loro isolamento in piena folla. Lisolamento produce paura, genera domanda di sicurezza. Si tratta di domande di origine metafisica e psicologica, prima che sociale e militare, che investono il senso e lidentit, lincertezza dellesistenzainunorizzontelabileelincederedelvuoto e del nulla; ma il gigantesco, capillare sradicamento di ogni domanda in rapporto al destino costringe a dirottare le domande dinsicurezze sul controllodellerisposteeacircoscriverle nellambito della pubblica sicurezza. Accade allora che linsicurezza si riduca a incolumit,lametafisicaaordinepubblico e lincertezza della vita in rapporto al destino si trasfiguri, fingendo di assumere concretezza,inpaurasocialedellostraniero,del criminale,del pedofilo, in generale del disordine e dellanomia. In un percorso inverso e paradossale rispetto allacriticaallareligionedegliilluministiepoidiFeuerbach,accadechesiproiettiinterraunbisogno di cielo, e si invochi il vigilanteinluogodellangelocustode, si installi una ronda o una postazione di pubblica sicurezza laddove manca unedicola

Brasile Esce nuovo romanzo del terrorista Battisti


Esce in Brasile il nuovo libro di Cesare Battisti, lex terrorista rosso in carcere a Brasilia, intitolato Ser bambu (Essere bamb). Comenellibroprecedente(Lamiafugasenzafine,2007)delqualeEsserebambpuntaaessereunacontinuazione,Battistimescola finzione e riflessioni autobiografiche. Il nuovolibro,editodallacasaeditricebrasilianaMartinsFontes,esordiscecos:Selareincarnazione esiste, vorrei rinascere come bamb, che non si rompe e si raddrizza per osservaredilassinaltolemaceriedeglialtri alberi che sono stati sradicati o sono morti. Battisti, ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo e condannato allergastolo in Italia,inattesadiunadecisionedelpresidentebrasilianoLuladaSilvasullasuaestradizioneinItaliaeintantocontinuaadescriversicome un uomo in fuga permanente, con un destino incerto e senza nessuna sicurezza, perseguitatodallapauraedallasolitudineneltormento di quello che chiama la mia saga.

sacra e protettiva; si risponda conlordinepoliziescoaunadomanda di ordine esistenziale e si prometta tutela dei singoli da ogni prossimit inquietante mentre la domanda da cui sorgeva linsicurezza era incentratasulbisognodicomunit.Non lestraneo che spaventa, ma il venir meno di quel che nostrano a disorientare. Le comunit soffrono meno di queste paure rispetto alle societ spaesate perch sono rassicuranti, familiari e calde; linsicurezzasiaccompagnaallisolamento. Lassenza degli dei, del fato e della comunit viene compensata con il raddoppio della vigilanza. La perdita didentit risarcita con laumento dei controlli. Lestensione della societ al pianeta, lo sconfinamento del localenelmondialeelareteglobale di relazioni telematiche rendono sempre pi evanescente lappartenenza stessa a una societ. Pi la societ si estende e pi perde ogni traccia di contorno, fino a realizzare lidea popperiana che la societsiasolounastrazione platonica e che esistano soltanto gli individui con le loro dirette e occasionali relazioni. Se la societ un concetto astratto, il mondo non fondato sui legami ma regolato da leggi e contratti,leconsonanzesifannosolo sincronie, perch sono fondate soltanto sul temporaneo convergere di interessi e apprensioni; le relazioni non prevedono comunanza ma tecnologia. la tecnica a rapportarci al mondo; le comunanze al pi consentonodi stabilirerapporti sentimentali nellambito dellaffettivit privata. Aunosguardopiattento,potrebbe perfino modificarsi la considerazione da cui siamo partiticircailtramontodellacomunit; a tramontare sembra essere piuttosto la societ che cede il passo a una frammentazione di meteoriti individuali o trib microsociali e di solitudini globali, mentre la comunit resiste almeno in tre ambiti:comenostalgia del passato, come prospettiva del futuroecomesentimento intenso nel presente. La comunit abita in interiore homine, come vuoto e come attesa,maanche come percezione di legami elettivi e naturali che sentiamo come fondativi dellanostravita e delsuosenso. Perquesto,lacomunitoggiacquista vigore proprio nella solitudine, come invocazione, memoria e pre-sentimento. Viceversa diventano pericolose, quantoartificiose,lepseudocomunit che sorgono dallisolamentoperchsonoagglomerati ringhiosi di risentimenti ed emarginazioni che armano le frustrazionifinoarenderlemilitanti. Tanto sono aggressive le pseudocomunit di clan, di club o di quartiere quanto sono fittizie e interiormente vuote. Possono attenere tanto a un villaggio quanto a un branco o a un collettivo. Reti effimere, occasionali,hobbystiche,orgiastiche, emozionali, virali... La comunit sorge da unesigenza naturale che si costituisce in orizzonte culturale. Entrambi la radicano nel tempo e nello spazio. Il nesso tra natura e cultura lorlo del destino.

Вам также может понравиться