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KANT E LE 3 CRITICHE Il termine 'critica' si riconduce inevitabilmente al vocabolario della temperie culturale allora in atto, l'illuminismo, il quale tendeva

appunto ad avere con la ra ione un approccio critico! la ra ione per li illuministi " l'unico baluardo conoscitivo a disposi#ione dell'uomo, ed " per$ uno strumento c%e presenta de li evidenti limiti& 'er evitare c%e la ra ione compia passi, per cos( dire,

pi) lun %i della amba e risc%i di impela arsi in questioni c%e non pu$ risolvere n" le competono, sulle sue -acolt. e sui suoi limiti& L'assillante quesito volto a scoprire c%e cosa possa conoscere la ra ione e -in dove possa spin ersi " presente a partire dalle opere seicentesc%e& E li sostiene c%e la domanda nella Critica della ra ion pura ,, 1 ,c%e cosa posso -are0 *e Kant risponde nella Critica

" opportuno iudicare *in reco +rinerin vuol appunto dire iudicare! da qui l'a ettivo 'critico',

-iloso-ia debba rispondere a tre quesiti! / , c%e cosa posso sapere0 *e Kant risponde a questa

della ra ion pratica ,, 3 ,cosa posso sperare0 *e risponde in ambedue le opere appena citate, sostenendo c%e " le ittimo sperare nell'esisten#a di 2io e nell'immortalit. dell'anima,& 3ccorre dunque avere un approccio critico con la ra ione, iudicandone i limiti ed i di-etti! ecco allora c%e Kant istituisce un vero e proprio tribunale della ra ione , dove la ra ione 4 allo stesso tempo imputato e iudice ! imputato nel senso c%e si inda a su quali siano i suoi limiti e il suo campo di applicabilit. , iudice nel senso c%e 4 proprio lei c%e inda a e iudica se stessa& In tribunale per$ non si discutono solo le questioni di -atto, ma anc%e quelle di diritto! dopo aver spie ato c%e l'imputato %a a ito in quel determinato modo, occorre c%iedersi se e li ne aveva il diritto& Non si tratta dunque di inda are sulla ra ione esclusivamente per quel c%e %a -atto, ma anc%e se aveva o meno il diritto di -arlo&
LA CRITICA 2ELLA RA5I3N '6RA Nella 2isserta#ione vi " una netta contrapposi#ione tra conoscen#a sensibile e conoscen#a intellettuale, sebbene si tratti comunque di due diversi modi di conoscere il medesimo o etto! esso viene conosciuto -enomenicamente sotto il pro-ilo dell'apparen#a, -iltrato cio" dallo spa#io e dal tempo *c%e non apparten ono alle cose in s", ma apparten ono alle cose come -enomeni,& Tuttavia, essendo spa#io e tempo u uali per tutti li uomini, tutti vedono le cose nella medesima riveste di ambi uit. nel momento in cui prospetta la conoscen#a della cosa in s", del noumeno, c%e sar. invece respinta nella Critica della ra ion pura & maniera, in modo o ettivo *ossia universale,& Tuttavia la posi#ione del Kant della disserta#ione si

'er il Kant del periodo critico, conoscere sar. pensare, s(, ma pensare qualcosa di dato dall'esperien#a! dove non c'" esperien#a non c'" conoscen#a& 'are del resto evidente c%e una cosa, per essere pensata e conosciuta, deve prima essere percepita empiricamente7 tuttavia l'esperien#a

non basta, non c'" conoscen#a sen#a il pensiero! raccolti i dati sensibili, essi devono essere sensibile, ven ono per cos( dire ricompattati! n" l'esperien#a n" il pensiero, da soli, danno la Ecco perc%" 8sen#a l'intelletto la nostra conoscen#a sarebbe cieca e sen#a l'esperien#a sarebbe

rior ani##ati dall'intelletto& Ecco dunque c%e quei due diversi livelli conoscitivi *intellettuale e conoscen#a7 per pervenire ad essa sono necessari i dati sensibili e l'intelletto c%e li rior ani##i&

vuota9& Kant non riconosce pi), nel periodo critico, una netta distin#ione tra conoscen#a sensibile e conoscen#a intellettuale perc%" ciascuno di questi due pe##i, se non abbinato all'altro, " inutile& La conoscen#a c%e deriva dall'or ani##a#ione dei dati sensibili da parte dell'intelletto resta comunque -enomenica *mai noumenica,, in quanto l'intelletto non " pi) una -onte autonoma di conoscen#a *come era nella 2isserta#ione,7 tuttavia la no#ione di conoscen#a -enomenica assume ora una diversa coloritura! essa implica la collabora#ione tra sensi, impie ati nella raccolta dati empirici, ed intelletto, impie ato nell'or ani##a#ione di tali dati7 ne conse ue c%e pensare si ni-ica uni-icare, ossia rior ani##are i dati dell'esperien#a con l'intelletto& Tuttavia Kant si avvede c%e non " solo la sensibilit. ad avere le sue -orme *spa#io e tempo,, come invece credeva ai tempi della 2isserta#ione ! anc%e l'intelletto or ani##a il materiale sensibile attraverso delle -orme, c%e Kant c%iama cate orie7 ecco dunque c%e nella conoscen#a -enomenica opera anc%e l'intelletto, la cui competen#a, invece, nella 2isserta#ione era riservata esclusivamente alla conoscen#a noumenica& :uesto non to lie c%e la conoscen#a resti -enomenica, e anc%e se la cosa in s" posso pensarla, non per questo posso conoscerla& Il contenuto della cosa in s", per$, spie a Kant, 4 vuoto ed inaccessibile&
Nelle prime pa ine della Critica della ra ion pura , Kant riprende le tre domande poc'an#i citate cui " tenuta a rispondere la -iloso-ia, e le ri-ormula sotto -orma di tre sotto domande! a ,come " possibile una matematica pura0 b ,come " possibile una -isica pura0 c ,come " possibile una meta-isica come scien#a0 Con l'ultimo quesito, il pensatore tedesco si c%iede se sia possibile una meta-isica come scien#a e, nel caso lo sia, come debba -un#ionare& Con le prime due domande, invece, Kant non si c%iede se sia possibile una matematica o una -isica pura, ma come sia possibile, secondo quali modalit.& C%e siano scien#e 'possibili', del resto, lo dimostrano i randi risultati a cui esse %anno portato! Kant d. quindi per scontato c%e siano possibili e passa direttamente a c%iedersi come lo siano& 'er quel c%e

ri uarda la meta-isica, anc%e in virt) dei dubbi sollevati da Hume, occorre invece c%iedersi in meta-isica come scien#a Kant -ornisce una risposta articolata e, per molti versi, ambi ua, accontenta delle cose -isic%e, ma %a biso no di andare al di l. di esse& Kant descrive vediamo all'ori##onte la distesa marina pi) in alto rispetto a quanto non sia, e pur sapendo c%e si sappiamo c%e la meta-isica " una -antastic%eria, ma non per questo cessiamo di cedere ad essa,

primis se essa sia possibile, e, in caso a--ermativo, come lo sia& Alla domanda se sia possibile una spie ando c%e la meta-isica " un impulso innato nella natura umana! tale natura non si quest'atte iamento proprio dell'uomo servendosi di un'imma ine! come quando in riva al mare tratta di un'illusione ottica, non per questo smettiamo di vederla pi) in alto, allo stesso modo presi da un impulso innato nella nostra natura& Kant quindi riconosce c%e l'uomo, per sua inclina#ione naturale, tende alla meta-isica, e vede questa tenden#a come positiva7 ciononostante, la ra ione deve vi ilare e deve -are in modo c%e questa tenden#a ad andare al di l. del mondo -isico non de eneri in una pretesa& ;a la questione inerente alla meta-isica come scien#a non si

risolve qui! se intendiamo la meta-isica in senso letterario come un oltrepassamento delle cose si ni-icato pi) s-umato e se alla parola con-eriamo questo si ni-icato, allora una meta-isica come scien#a " possibile& <embra dunque c%e Kant sia il

-isic%e, allora essa non " possibile come scien#a7 ma il termine 'meta-isica' pu$ anc%e avere un rande distruttore della meta-isica

*specialmente quando ne a o ni possibilit. di conoscere la cosa in s",, come Robespierre lo era del re ime in vi ore prima della Rivolu#ione -rancese, ma in realt. il pensatore tedesco pu$ anc%e smantellando quelli vacillanti su cui -ino ad allora era po essere considerato come il ri-ondatore della meta-isica, colui il quale le diede -ondamenti validi meta-isica *c%e lui c%iamava '-iloso-ia prima', con una duplice valen#a! in primis, per meta-isica intendeva lo studio delle cose c%e stanno al di l. del mondo -isico, al di l. del mondo -enomenico iata& Aristotele aveva inteso la

avrebbe detto Kant *e il -iloso-o tedesco boccia l'ipotesi c%e una meta-isica di questo enere possa essere una scien#a,, in secundis, per$, meta-isica era anc%e lo studio delle caratteristic%e enerali dell'essere *l'ontolo ia,& Ecco allora c%e l'idea di una meta-isica come scien#a delle strutture

enerali dell'essere non va scartata, se per$ non la intendiamo come studio delle strutture

dell'essere in s" *poic%" il noumeno " inconoscibile,, ma come studio delle caratteristic%e come scien#a delle le i dell'essere in s", ma viene accettata come scien#a dello studio delle le i

dell'essere c%e appare a noi, -enomenicamente& =iene ri-iutata, dunque, da Kant la meta-isica dell'essere -enomenico, cos( come ci appare ! del resto le le i della realt. cos( come ci appare le i enerali del -un#ionamento della realt. empirica come ci appare derivano dal nostro modo di concepire la realt. & Il nostro approccio con la realt. " so ettivo, in quanto -iltrato dalle -orme dell'intelletto e dei sensi, ma " o ettivo nel senso c%e " comune a tutti li uomini! proprio in virt) di questa o ettivit., esistono le i eneralissime della realt. riconosciute da tutti li uomini, quale ad

siamo noi a stabilirle, non nel senso c%e decidiamo noi come vada il mondo, ma nel senso c%e le

esempio la causalit.! l'idea di -ondo c%e nel mondo esistano rapporti di causa ed e--etto ri idamente determinati, per cui o ni -enomeno " causato da un altro -enomeno ed " a sua volta di conoscere la realt.! come lo spa#io e il tempo sono le -orme della sensibilit., cos( le cate orie pensatore tedesco ed " uno dei modi in cui l'intelletto inquadra ed or ani##a il materiale sensibile causa di un ter#o -enomeno& :ueste le e eneralissime derivano, secondo Kant, dal nostro modo sono le -orme dell'intelletto& 'roprio la causalit. " una delle /1 cate orie riconosciute dal ricevuto -iltrato dal tempo e dallo spa#io& <e la causalit. e le altre cate orie non ri uardano il mondo come " in s", ma come ci appare, allora vuol dire c%e siamo in rado di descrivere un insieme di le i enerali c%e re olano il mondo! ne conse ue c%e possiamo descrivere le strutture

conoscere con la massima certe##a perc%" abbiamo imposto noi tali le i! Kant dir. c%e le

enerali dell'essere -enomenico *e non noumenico, c%e resta inconoscibile,, an#i, le possiamo

possiamo conoscere a priori , ossia prima e indipendentemente dall'esperien#a, perc%" non ci derivano dall'esperien#a, ma sono le le i stesse c%e il nostro intelletto impone all'esperien#a& 3 ni cosa la pensiamo attraverso le /1 cate orie *le strutture dell'intelletto, e la percepiamo attraverso lo spa#io e il tempo! dunque il mondo c%e ci circonda " l'insieme del materiale

derivatoci dall'esperien#a *e c%e a sua volta deriva dalla cosa in s", pensabile ma non conoscibile,

e -iltrato dallo spa#io e dal tempo, poi rior ani##ato attraverso le /1 cate orie! ecco c%e cos( abbiamo quel c%e ci sta intorno& Il mondo quindi sar. costituito da un materiale *le sensa#ioni, i sensi, ecc, e dalle -orme della sensibilit. *spa#io e tempo, e dell'intelletto *le /1 cate orie,, c%e per$ li abbiamo dato noi& :uando parliamo di le i enerali della realt., quindi, non ci ri-eriamo al materiale della conoscen#a, ma alla -orma, perc%" esse sono la -orma della conoscen#a! " evidente c%e la le e di causalit. *una delle svariate le i dell'essere, " una delle -orme in cui inquadriamo il materiale, il quale esula dalle le i enerali dell'essere& Ne conse ue c%e, essendo

le le i enerali della realt. le i della realt. come appare a noi, allora le le i dell'essere -enomenico ci sono per-ettamente conoscibili, proprio perc%" sono le le i eneralissime c%e imponiamo alla realt. -enomenica a priori, prima e indipendentemente dalla realt.! ad esempio, ancor prima di entrare in una stan#a vuota sappiamo a priori, sen#a sperimentarlo, c%e qualsiasi cosa c%e eventualmente troveremo sar. nello spa#io, cos( come, messa per la prima volta una

pentola piena d'acqua sul -uoco, a priori sappiamo c%e l'accensione della -iamma sar. la causa di qualcosa perc%" il principio di causalit. ci dice a priori c%e o ni cosa ne causa un'altra7 solo a posteriori *dopo averlo sperimentato, per$ potremo e--ettivamente sapere c%e cosa causi la *perc%" a monte rispetto all'esperien#a sappiamo i. c%e il mondo " un insieme di rapporti di -iamma accesa sotto la pentola, ma a priori potevamo i. dire c%e qualcosa l'avrebbe causato causa ed e--etto,! lo scien#iato, del resto, non si c%iede se succeder. qualcosa *perc%" lo sa a priori,, ma cosa succeder.& Ecco quindi c%e Kant a--ronta le tematic%e su cui si era arrovellato Hume! come si -a a tirar -uori la causalit. dall'esperien#a0 'er Hume non era possibile! il -atto c%e ci siamo bruciati o ni volta c%e abbiam messo la mano sul -uoco, non permetteva secondo Hume di tirar -uori la causalit., perc%" in -ondo non c'" nulla c%e ci arantisca c%e ci bruceremo di nuovo quando metteremo la mano sul -uoco! il nostro concetto di causalit. si basa, secondo il pensatore sco##ese, sull'abitudine, ossia sull'essere certi c%e A causa > perc%" o ni volta c%e abbiam visto A, abbiamo visto anc%e >& Kant d. ra ione a Hume! il concetto di causalit. non lo possiamo tirar -uori dall'esperien#a7 la causalit. l'abbiamo per Kant i. nella testa, %a dimensione innatistica! quale e--etto deriver. da quella causa lo possiamo solo sapere dall'esperien#a, ma c%e ci sar. una causa lo so a priori& Non " quindi il -atto c%e io veda due cose in rapporto di causa ed e--etto c%e mi d. il concetto di causalit. , ma " il -atto c%e io abbia insito in me il concetto di causalit. c%e mi rende possibile l'esperien#a, cio" il vedere le due cose in rapporto di causalit.! concettualmente, prima c'" il concetto di causalit., poi l'esperien#a& E, in questo capovol imento del discorso di Hume, Kant d. per l'ennesima volta ra ione a Ne?ton! riprendendo l'imma ine della stan#a buia, prima c'" lo spa#io, e poi, eventualmente, le cose immerse in esso! lo spa#io " assoluto, a priori& 'er$ per Kant non esiste o ettivamente lo spa#io, " una -orma della nostra

conoscen#a e proprio per questo " a priori, in quanto dipendente dalle -orme sensibili so ettive& Ritornando alla questione di parten#a, la meta-isica *intesa non come scien#a delle cose al di l. del mondo -isico, ma come scien#a delle le i dell'essere, come scien#a " possibile, perc%" le strutture della realt. -enomenica le conosciamo per-ettamente, perc%" siamo noi a imporle, an#i,

paradossalmente, si identi-icano con la nostra mente e con le sue strutture& Kant arriva a de-inire meta-isica l'inda ine c%e lui sta conducendo, l'inda ine preliminare sulle strutture della mente umana! s(, perc%" se la meta-isica come scien#a delle le i enerali della realt. " possibile e tali le i coincidono con la nostra mente *la realt. -enomenica " come la pensiamo,, cio" le le i della realt. sono le le i del pensiero, ne conse ue c%e possiamo pensiero *proprio perc%" esse coincidono con le le i c%iamiamo appunto 'meta-isica', & Nella Critica della ra ion pura Kant -a un uso -requentissimo dell'a ettivo trascendentale , di matrice <colastica7 e li dice! ' c%iamo trascendentale quella conoscen#a c%e non si occupa de li

desi nare col nome di meta-isica anc%e l'analisi c%e noi -acciamo delle strutture delle le i del

enerali della realt. -enomenica, c%e

o etti in s", ma del nostro modo di conoscere li o etti, in quanto questo modo deve essere possibile a priori & L'inda ine non verte dunque su li o etti, ma sul modo in cui noi li conosciamo, proprio in quanto questo modo deve essere possibile a priori& E' la premessa e condi#ione di -ondo perc%" l'esperien#a ri orosa si possa -are! debbo i. avere il concetto di causalit. per poterci costruire un'esperien#a c%e sia ri orosa, sulla scia della scien#a ne?toniana& ;a dato c%e dall'esperien#a non pu$ derivarmi il concetto di causalit. *come %a acutamente notato Hume,, esso pu$ derivarmi solo dall'ammissione di -orme a priori in cui inquadrare l'esperien#a! " solo ammettendo c%e esista nella struttura della mia mente il concetto di causalit. c%e l'esperien#a del mondo potr. essere ri orosa&
6sa diverse espressioni per desi nare le -orme della conoscen#a! spesso le de-inisce 'pure', perc%" anali##ate in s" in quanto pure, depurate dall'esperien#a, sen#a materiale sensibile all'interno! per intenderci, una cosa " lo spa#io in quanto tale, un'altra cosa " lo spa#io riempito di o etti7 una cosa " sapere c%e c'" la causalit., un'altra " la causalit. applicata all'esperien#a, al -uoco e alla depurata dall'esperien#a,& Altre volte Kant le de-inisce 'a priori' le -orme, esse sono cio" condi#ioni pentola! e si intitola Critica della ra ion pura in questo senso, cio" come iudi#io sulla ra ione c%e ven ono prima dell'esperien#a& In-ine, e qui arriviamo al dunque, le c%iama trascendentali!

con questo termine e li intende una via di me##o tra il trascendente platonico *le idee, e l'immanente aristotelico *le -orme,7 da notare, per$, c%e Kant impie a termini tipici della meta-isica *materia, -orma, in ambito noseolo ico, proprio in quanto concepisce la conoscen#a come una costru#ione c%e necessita di materia *i dati sensibili, e di -orma *le /1 cate orie pi) lo spa#io e il tempo,& Il termine trascendentale viene quindi adoperato nella s-era noseolo ica! dall'esperien#a e se ad essa siano applicabili o se siano trascendenti e applicabili a qualcosa al di l. Kant si c%iede se le -orme della conoscen#a siano immanenti o trascendenti, se derivino dell'esperien#a, e risponde c%e esse sono trascendentali, ovvero non derivano dall'esperien#a, ma contemporaneamente non si pu$ dire c%e siano le ittimamente applicabili al di l. dell'esperien#a ! non possono trascendere l'esperien#a, ma non derivano da essa& @in dalle prime pa ine della Critica della ra ion pura Kant prova ad individuare quale sia la domanda cui " tenuta a rispondere la ra ion pura ed esamina, in termini enerali, la risposta a tale quesito& Arriva alla

conclusione c%e le varie domande c%e si era posto *sono possibili una matematica pura, una -isica

pura e una meta-isica, come scien#e0, sono sinteti##abili in un solo interro ativo! come sono possibili dei iudi#i sintetici a priori 0 Kant ravvisa in-atti tre diversi tipi di iudi#io! i iudi#i analitici a priori *quelli c%e Hume e Leibni# avevano c%iamato, rispettivamente, 'rela#ioni tra idee' e 'verit. di ra ione', ! sono iudi#i analitici a priori quelli in cui si cerca di -ar emer ere il predicato tramite un'analisi *ossia una scomposi#ione, dei concetti del so etto7 la senten#a 'il -atto di avere tre lati! nel dire c%e il trian olo %a 3 lati non si a iun e qualcosa al so del so trian olo %a 3 lati' " un iudi#io analitico a priori, in quanto " implicito nel concetto di trian olo il lo si estrae da esso& =en ono detti analitici perc%" implicano un'analisi tutta interna al concetto etto, e a priori perc%" non derivano n" dipendono dall'esperien#a, ma sono veri ancor etto, an#i,

prima di essa& E il -atto di essere a priori ne arantisce, secondo Kant, la necessit. e l'universalit.& Hume aveva a suo tempo insistito *e Kant li d. ra ione, c%e dall'esperien#a in quanto tale, la avranno mai carattere di assoluta necessit.! dire c%e il -uoco causa il bruciore della mano posta su volta c%e metter$ la mano sul -uoco prover$ bruciore7 " solo un -atto di esperien#a, nel senso c%e necessit. non viene mai -uori! sulle esperien#e posso -are a--erma#ioni, ma tali a--erma#ioni non esso, " -rutto dell'esperien#a, ma non c'" nulla, a ri or di lo ica, c%e mi arantisca c%e la prossima o ni volta c%e %o messo la mano sul -uoco mi sono bruciato, e dunque, sono convinto *per abitudine, c%e rimettendola, mi brucer$ di nuovo& 2a ci$ c%e deriva dall'esperien#a io non riesco ad avere o ettivit., universalit. e necessit.& 5li analitici a priori %anno una loro o ettivit. *dire c%e il trian olo %a 3 lati " assolutamente corretto, universale e necessario, proprio perc%" a priori& Accanto a li analitici a priori ci sono i iudi#i sintetici a posteriori *c%e Hume e Leibni# avevano c%iamato, rispettivamente, 'materie di -atto' e 'verit. di -atto', c%e altro non sono se non i iudi#i dell'esperien#a& <ono detti a posteriori perc%" ven ono dopo l'esperien#a, e sintetici perc%" a iun ono qualcosa al concetto del so etto& Kant si avvale di un'e--icace imma ine per illustrarli! i corpi& <e dire c%e un corpo occupa dello spa#io " un iudi#io analitico a priori perc%" lo evinco dall'analisi del concetto del so etto stesso *il corpo, sen#a biso no di -ar uso dell'esperien#a *perc%" " i. contenuto nel concetto stesso di corpo,, dire c%e un corpo " pesante " un iudi#io sintetico a posteriore perc%" non rientra nel concetto di corpo l'avere un peso ma di nuovo intorno al so

deriva, a posteriori, dall'esperien#a attraverso la sintesi, cio" attraverso la costru#ione di qualcosa Hume e Leibni#, per -ar -ronte all'aporia in cui era incappato Hume! il pensatore sco##ese, in-atti, etto *il corpo,& In-ine Kant introduce i iudi#i sintetici a priori *assenti in

si era accorto c%e n" i iudi#i analitici a priori n" quelli sintetici a posteriori sono su--icienti& <(, perc%" li analitici a priori sono assolutamente certi, ma assolutamente tautolo ici, non dicono cio" nulla di nuovo, c%e non -osse i. presente nel so etto7 i sintetici a posteriori, invece, arricc%iscono la nostra conoscen#a perc%", tramite l'esperien#a, ci dicono qualcosa di nuovo, c%e in parten#a non era presente nel so universalit. e necessit.& A questo punto, -atta crollare la meta-isica, Hume si -ermava perc%" non riusciva a prose uire7 Kant invece vuole andare avanti e si dimostra meno critico del previsto& E li in-atti accetta come scontata la validit. o ettiva della scien#a ne?toniana e, in particolare, della etto, ma %anno il di-etto di non -ornire assoluta o ettivit.,

conoscen#a umana! non si c%iede nemmeno se siano possibili la matematica, la -isica e la conoscen#a umana, ma si c%iede direttamente come, in c%e modo, siano possibili, convinto c%e possibili lo siano& In altri termini, Kant " certo c%e sia possibile una scien#a assoluta e proprio per questo non si accontenta di quanto %a detto Hume, il quale era pervenuto alla conclusione c%e la sostan#a e la causalit. -ossero indimostrabili ra#ionalmente e si basassero su una convin#ione

psicolo ica dettata dall'abitudine& La domanda +antiana 'come " possibile la conoscen#a umana0' implica un'ulteriore domanda, 'come sono possibili iudi#i sintetici a priori0'! s(, perc%" solo con li analitici a priori e coi sintetici a posteriori non c'" via d'uscita, si %a una conoscen#a certa ma

tautolo ica con i primi, e una conoscen#a ricca ma non assoluta coi secondi& E Kant vuole invece una conoscen#a ricca e varia, ed ecco c%e tira in ballo i iudi#i sintetici a priori, l'unione dei due precedenti iudi#i& La certe##a della conoscen#a nel pensatore sco##ese era meramente psicolo ica, basata sull'abitudine *o ni volta c%e %o messo la mano sul -uoco mi son bruciato, quindi in base a questa 'abitudine' sono convinto c%e se la rimetto mi ribrucio,, ed esulava del tutto dalla ra#ionalit.& E proprio la ra#ionalit. della conoscen#a " l'obiettivo cui mira Kant! la certe##a della conoscen#a non deve solo essere psicolo ica *basata sull'abitudine,, ma -ondata in modo preciso& Ne conse ue c%e i iudi#i c%e -anno davvero la scien#a devono per -or#a essere, al tempo stesso, sintetici *devono dirmi qualcosa di nuovo, e a priori *non derivati dall'esperien#a , ma ad essa precedenti, puri, non so occ%i di Kant i. nel ritenere c%e i iudi#i matematici -ossero analitici, mere rela#ioni tra idee, del tutto tautolo ici! per Hume svol ere un'espressione al ebrica voleva dire prendere il concetto, anali##arlo, ed estrarne le conse uen#e, con l'ovvio risultato c%e l'intera matematica -iniva per essere nient'altro c%e un'enorme tautolo ia& 'er Kant, invece, i inevitabilmente sintetici! quando mi trovo di -ronte all'espressione ABCD/1 non " vero c%e anali##o i concetti di A e di C e ne estra o il /1 come rela#ione tra idee7 al contrario, ABC " un materiale di bambini contino servendosi di o etti materiali, come ad esempio le palline! le ra ruppano e le a--iancano una alla volta e, una volta sommate, otten ono il risultato& Ed " quello c%e, secondo lavoro, un'indica#ione dell'opera#ione c%e devo svol ere& Ne " un -ul ido esempio il -atto c%e i iudi#i matematici sono etti ad essere con-ermati e smentiti il iorno dopo,& 2'altronde Hume sba liava a li

Kant, -acciamo anc%e noi mentalmente& 3ra, " evidente c%e un'opera#ione di questo enere non rientra nell'ambito delle rela#ioni tra idee, dei iudi#i analitici a priori& <i tratta di un'opera#ione sintetica, di costru#ione *e non di analisi,, ma nessuno si so nerebbe per questo di considerarla a posteriori, come derivata solo e soltanto dall'esperien#a, sebbene si usino materialmente delle palline! ciascuno di noi considera le verit. matematic%e del tipo ABCD/1 come assolutamente non possono derivare dall'esperien#a, n" tantomeno essere da essa smentite! se un presti iatore in-ila prima A e poi C palline in un recipiente e, mostrandoci il contenuto, non vediamo /1 pi) o meno di /1& :uesto vuol dire c%e se anc%e l'esperien#a ci -a vedere c%e CBA non d. /1, noi palline, abbiamo la certe##a c%e c'" stato un trucco, nessuno penserebbe mai c%e possano essere continuiamo ad essere certi c%e ABC dia /17 tutto questo dimostra l'aEpriorit. *sono iudi#i certi, certe, e le certe##e *come visto, derivano da li analitici a priori& 2el resto le verit. matematic%e

non derivati n" scon-essabili dall'esperien#a, e la sinteticit. *sono iudi#i costruiti nel corso della iudi#i sintetici a priori7 ma " possibile anc%e una -isica pura, basata sui iudi#i sintetici a priori0

dimostra#ione,& E' dunque possibile una matematica pura, certa, ra#ionale c%e -un#iona in base ai Kant dice di s( e lo dimostra avvalendosi del principio della causalit.& Esso consiste nel sapere c%e o ni -atto " causato da un altro -atto, ed " lui stesso causa di un altro! Hume aveva detto c%e tale e--etto, n" sintetico a posteriori *se, messa la mano sul -uoco, mi brucio una o due volte non ve la principio non era un iudi#io n" analitico a priori *nel concetto di causa non " insito quello di metter$ pi), per via di una certe##a psicolo ica, derivata dall'abitudine c%e o ni volta c%e %o messo la mano sul -uoco mi sono bruciato e %o maturato la certe##a c%e il bruciore " causato dal -uoco7 ma non posso avere la certe##a ra#ionale c%e il -uoco causi il bruciore perc%" non c'" nulla c%e mi arantisca c%e la prossima volta mi brucer$ la mano mettendola sul -uoco,& ;a Kant non " concetto di causa non " implicito quello di e--etto *non " dunque un analitico,, ma a priori perc%"

d'accordo e sostiene c%e anc%e la causalit. sia un iudi#io sintetico a priori! sintetico perc%" nel ancor prima dell'esperien#a so i. c%e la mia a#ione causer. qualcosa! cos( lo scien#iato si c%iede non se la sua a#ione sortir. un e--etto, ma quale e--etto, poic%" nella sua testa " i. presente la certe##a c%e il -atto " stato causato e sar. causa di qualcosa *ma di cosa0,! sar. poi l'esperien#a Anc%e la -isica, dunque, nei suoi princ(pi eneralissimi, " costituita da iudi#i sintetici a priori, c%e mi dir. di cosa sar. causa, riempiendo questa -orma della conoscen#a insita nel mio intelletto& non derivati dall'esperien#a! an#i, ne sono il -ondamento, perc%" posso inda are attraverso l'esperien#a su quale causa %a sortito quell'e--etto proprio perc%" %o i. nella mia testa il concetto di causalit.& I iudi#i -isici sono dunque sintetici *perc%" non analitici,, e a priori *perc%" non derivati dall'esperien#a! l'idea c%e un -atto ne causa un altro " i. presente in me, ancor prima c%e io lo constati empiricamente,& La matematica e la -isica ci danno dunque conoscen#e nuove *sono alla domanda! 'come, in c%e modo, sono possibili i iudi#i sintetici a priori0' La risposta Kant la -ornisce sostan#ialmente in quella c%e lui de-inisce ' rivolu#ione copernicana del pensiero '& 'er spie are il movimento dei pianeti, Copernico aveva cambiato il punto di vista, tras-erendolo dalla Terra al <ole e aveva in questo modo dato un'interpreta#ione corretta7 anc%e Kant, sulle orme di nuova posi#ione esse risultino pi) -acilmente spie abili& La rivolu#ione c%e Kant attua, per$, " quella di concepirla come un'assimila#ione del so prende la -orma del si illo *l'o sia per etto all'o Copernico, attua un radicale cambiamento di punto di vista, convinto c%e uardando le cose dalla meramente noseolo ica! la maniera tradi#ionale di interpretare la conoscen#a " sempre stata uno specc%io c%e diventa u uale alla realt. c%e su essa viene ri-lettuta o come se -osse la cera c%e li innatisti7 il ra ionamento c%e spin e Kant a respin ere questo approccio con la iudi#i sintetici, e certe *sono iudi#i a priori, non smentibili dall'esperien#a,& Resta da rispondere

etto, quasi come se la mente -osse

etto, impressole& :uesta conce#ione era valida sia per li empiristi

conoscen#a e a stravol ere il punto di vista " questo! se la conoscen#a deve essere ri orosa *come pretende la scien#a ne?toniana e come crede Kant,, ebbene Hume ci %a inse nato c%e non pu$ esserlo nell'esperien#a, perc%" ne li o etti non pu$ essere ravvisato tale ri ore e l'esperien#a sar.

sempre e comunque modi-icabile da ulteriori esperien#e & 3ra, per Hume la conoscen#a poteva

essere solo probabilistica, proprio perc%" nell'o sposta il punto di vista sul so

Kant vuole c%e essa sia ri orosa, e di conse uen#a, non potendo trovare tale ri ore nell'o c%e essa non iri attorno all'o etto, ma al so

etto non vi " il ri ore auspicato dalla scien#a7 ma

etto,

etto& La certe##a della conoscen#a la si pu$ avere solo ipoti##ando etto! dunque non sar. pi) il so etto ad essere etto ad essere modi-icato dal so etto& In questo ettive, ma

modi-icato dall'o etto, ma, viceversa, sar. l'o derivi dal suo carattere so

modo si spie a perc%" per Kant il carattere o ettivo *universale e necessario, della conoscen#a ettivo! nella nostra testa abbiamo strutture conoscitive so li uomini, essendo esse u uali in tutti

universalmente valida& Ne conse ue c%e dobbiamo ipoti##are c%e quel c%e conosciamo " un'or ani##a#ione c%e noi uomini impartiamo al materiale conoscitivo datoci dall'esperien#a, cosicc%" non conosciamo le cose come sono in s", ma le conosciamo tutti allo stesso modo& 2unque " il so dell'esperien#a -iltrato dal tempo e dallo spa#io e c%e lo costruisce in base alle sue -orme mentali& conoscen#a derivi dalla realt. *dalla cosa in s",, anc%e se -iltrato dalle -orme sensibili e da quelle costruttivo si tratta di una conoscen#a o ettiva *universale,& 'er Kant le cose in s" non le creo io, esistono indipendentemente da me7 io non le produco, ma le costruisco per me7 e li altri le costruiscono come me perc%" %anno strutture mentali analo %e& La cosa in s" esiste indipendentemente ed " immodi-icabile! il mio processo di costru#ione dell'o etto ri uarda il -enomenico, non il noumeno7 del resto costruisco l'o etto con il materiale dell'esperien#a in ambito -enomenico, e non dal nulla& etto a costruire l'o etto , e non viceversa! " il so etto c%e riceve il materiale

arantiscono c%e la conoscen#a sia o ettiva, cio"

Tuttavia, Kant non " certo un idealista alla >er+eleF, bens( " convinto c%e il materiale della intellettuali& 2unque l'o etto " costruito dal so etto, e proprio in virt) di questo processo

23TTRINA TRA<CEN2ENTALE 2E5LI ELE;ENTI E 23TTRINA TRA<CEN2ENTALE 2EL ;ET323! la 23TTRINA 2E5LI ELE;ENTI si divide poi in / , E<TETICA TRA<CENTALE E L35ICA TRA<CEN2ENTALE ! la L35ICA si divide poi in divide poi in

1 , ANALITICA TRA<CEN2ENTALE E 2IALETTICA TRA<CEN2ENTALE ! l'ANALITICA si 3 , ANALITICA 2EI C3NCETTI E ANALITICA 2EI 'RINCI'I

Esaminiamo ora l'Estetica e la Lo ica& La parola 'estetica' viene intesa in modo sin olare! nella

Critica della ra ion pura, dove si occupa del vero e del -also, per estetica e li intende, riprendendo il termine nel suo si ni-icato etimolo ico, 'sensa#ione'& 2unque l' Estetica trascendentale si occuper. della parte sensibile della conoscen#a, quella parte cio" c%e si occupa della conoscen#a c%e viene prima di quella intellettuale7 'trascendentale' perc%" si occupa delle -orme sensibili

presenti in noi in modo innato, ma applicabili solo all'esperien#a& La Lo ica trascendentale si occupa invece dell'intelletto, del lo os ,dell'elabora#ione mentale dei dati sensibili compiuta dall'intelletto7 'trascendentale' perc%" studia le -orme dell'intelletto& A questo punto, poi, Kant distin uer. tra un uso le ittimo e un uso ille ittimo dell'intelletto! il meta-isica, ai suoi occ%i, risiede nella pretesa di usare l'intelletto anc%e dove non c'" disponibilit. di materiale sensibile *intui#ioni,7 dei sensi, invece, non si pu$ -are un uso ille ittimo, in quanto essi non possono andare al di l. di nulla& Con le cate orie dell'intelletto, invece, ci si trova di -ronte a -orme non derivate dall'esperien#a, ma l'intelletto si illude di poterle usare al di l. dell'esperien#a proprio in quanto non derivano da essa& La dimostra#ione stessa dell'esisten#a di 2io po ia su questa -alsa pretesa! a -uria di applicare il principio di causalit. nel mondo, l'intelletto -inisce per volere adoperare tale principio *c%e non deriva dall'esperien#a, anc%e al di l. di essa& E cos( arriva ad applicare il principio di causalit. a 2io stesso& Ecco allora c%e quando l'intelletto vuole costruire conoscen#e sen#a l'apporto dell'esperien#a, -inisce per creare concetti vuoti, privi di contenuti empirici& 'roprio dai due diversi usi, le ittimo e le ittimo, c%e si possono -are studia l'uso le ittimo delle cate orie e dell'intelletto, ovvero in abbinamento all'esperien#a, e 2ialettica trascendentale *c%e invece studia l'uso ille ittimo dell'intelletto, il risultato a cui tale parola 'intelletto' per desi nare l'intelletto impie ato nel suo uso le ittimo, mentre nella 2ialettica dell'intelletto deriva la suddivisione della Lo ica trascendentale in Analitica trascendentale *c%e rande errore della

uso porta e le precau#ioni da prendere per prevenirlo,& Nell'Analitica trascendentale si serve della trascendentale desi na col nome di 'ra ione' l'intelletto impie ato in modo ille ittimo, in modo sinonimo di 'mente', passa qui a caricarsi di un valore ne ativo& Kant desume da Aristotele i <ta irita, in-atti, de-iniva 'analitica' la sua lo ica, mentre desi nava col termine 'dialettica' la lo ica

metaEempirico& Ecco dunque c%e il termine 'ra ione', c%e nel titolo Critica della ra ion pura era termini Analitica *l'uso le ittimo dell'intelletto, e 2ialettica *l'uso ille ittimo dell'intelletto,! lo pi) debole, quella c%e partiva da basi incerte& Con Kant, " importante ricordarlo, si assiste ad una

metamor-osi della no#ione di 'intelletto' *= erstand in tedesco,! a partire da lui, in-atti, esso viene intesa come la -acolt. c%e mira a conoscere l'in-inito& Tuttavia, se il puntare all'in-inito della ra ione per Kant " del tutto ille ittimo, esso diventa le ittimo per i Romantici e, soprattutto, per

inteso come la -acolt. c%e mira a conoscere il -inito, mentre la ra ione *= ernun-t in tedesco, "

He el& Esaminiamo ora le varie parti della Critica della ra ion pura , partendo dall' E<TETICA TRA<CEN2ENTALE ! essa ri uarda la s-era sensibile della conoscen#a, le cui -orme sono lo spa#io e il tempo& Tra le varie considera#ioni c%e si possono subito -are, la prima " c%e spa#io e tempo non si trovano sullo stesso livello! il tempo ", secondo Kant, pi) importante perc%" mentre lo spa#io "

esclusivamente la -orma della sensibilit. esterna *le cose c%e percepisco -uori di me,, il tempo " la -orma sia della sensa#ione interna *la perce#ione dei miei stati interni,, sia della -orma esterna! quando percepisco nello spa#io qualcosa c%e " a me esterno, paradossalmente esso viene successione dei -enomeni -isici c%e avven ono nello spa#io proprio in virt) dell'a#ione del tempo, interiori##ato ed io lo percepisco dentro di me, sotto l'in-lusso del tempo& In-atti, percepiamo la entro il quale li percepiamo& Kant de-inisce sia lo spa#io sia il tempo con il nome di intui#ioni pure, ossia intui#ioni a priori, s anciate dall'esperien#a! per intui#ione si intende qualsiasi -orma di conoscen#a immediata e proprio perc%" immediata Kant non la concepisce come uno scavalcamento della ra ione, ma semplicemente come conoscen#a sensibile priva di media#ioni& Ecco dunque c%e l'o etto dei sensi " l'intui#ione, dal momento c%e col o l'o etto sen#a media#ioni & Resta per$ da c%iarire quali siano per Kant li o " un o etto dei sensi, ma " i. il risultato di un processo di uni-ica#ione di dati semplici *il blu, la -orma parallelepipedo, la composi#ione atomica, ecc,7 il libro " dunque un o non dei sensi7 o etti dei sensi saranno invece il blu del libro o la -orma parallelepipedo del libro, quelle c%e Loc+e aveva c%iamato 'idee semplici' e c%e uni-icate con l'intelletto mi danno appunto il libro& Le intui#ioni, dunque, ven ono secondo Kant ricevute *e qui d. ra ione a Loc+e, dalle nostre -acolt. sensibili in modo puramente passivo! in questa parte della conoscen#a, qualcosa c%e esiste -uori ed indipendentemente da noi a isce in qualc%e modo sui nostri or ani di senso trasmettendoci alcune sensa#ioni, c%e sono il risultato dell'a#ione dell'o libro su di me, so etto percipiente7 tuttavia l'o questo modo c%e percepisco in modo del tutto passivo il blu del libro, come a#ione dell'o etto sul so etto& Ed " in etto etto di esperien#a, e etti dei sensi& 6n libro, per lui, non

come per Loc+e non potevo conoscere la sostan#a& Tuttavia, se per Loc+e non potevo conoscere la 'cosa in s"' *c%e lui c%iamava 'sostan#a', ma di essa potevo conoscere le qualit. c%e le inerivano *il blu, ad esempio,, per Kant non posso n" conoscere la cosa in s", n" le qualit. c%e le ineriscono! il blu c%e ricevo passivamente con li or ani di senso, appartiene al mondo -enomenico, non alla cosa in s", lo ricevo cio" -iltrato dallo spa#io e dal tempo& La passivit. con cui riceviamo i dati sensibili non implica c%e li si ricevano non -iltrati dalle -orme della sensibilit. *spa#io e tempo,& delle lenti amovibili! riceviamo i dati sensibili dall'esterno ma, non potendoci to liere le lenti, li

etto *la cosa in s", io non lo conosco, proprio

L'esempio c%e porta Kant in merito " quello delle lenti colorate& Imma iniamo di avere su li occ%i vediamo irrimediabilmente modi-icati, sotto colora#ioni c%e non apparten ono a loro& Cos( " per

lo spa#io e il tempo! tutte le cose c%e vediamo e percepiamo, sono irrimediabilmente -iltrate dallo

spa#io e dal tempo, i quali ci impediscono di vedere la cosa in s", proprio come le lenti non ci

-anno vedere le cose come sono in realt.& Tuttavia Kant non si dimostra poi molto critico e d. per scontato c%e lo spa#io e il tempo non apparten ano alle cose in s"! non c'" nulla, in -in dei conti, c%e ci vieti di ritenere c%e essi apparten ano alla cosa in s"& Kant, riscontrando c%e spa#io e tempo sono -orme a priori della nostra conoscen#a *ossia li abbiamo nella testa ancor prima di -are una qualsivo lia esperien#a, , si sente autori##ato a sostenere c%e non apparten ano alla cosa in s", mentre in realt. si sarebbe le ittimamente autori##ati a dire c%e potrebbero non appartenerle a dire c%e quello c%e per via delle lenti vedo verde, poi in realt. non sia per davvero verde! non dunque intui#ioni pure, cio" o

come appartenerle7 quando del resto %o su li occ%i delle lenti verdi, non c'" nulla c%e mi autori##i posso saperlo& @atta questa precisa#ione, prose uiamo nell'analisi dell'Estetica! spa#io e tempo sono conoscen#a mediata quella ri uardante tutto ci$ c%e " il risultato di un'uni-ica#ione operata dall'intelletto! il libro *uni-ica#ione del colore blu alla -orma parallelepipedo, ecc,, la casa etti di conoscen#a immediata e a priori& 'er Kant, sar. invece

*uni-ica#ione del colore iallo alla -orma parallelepipedo,, e cos( via& <ar. invece una conoscen#a immediata quella c%e non implica un'uni-ica#ione dell'intelletto& C%e esistano intui#ioni empiric%e, sin oli dati immediati dell'esperien#a *come la perce#ione del blu, " evidente7 le intui#ioni, " altrettanto evidente, sono sempre dati sin oli e proprio in questo si distin uono dai concetti, i quali implicano c%e ci sia un insieme di dati uni-icati sotto un comune denominatore, sotto un unico 'cappello'& 'er esempio, si pu$ citare il concetto di uomo! c%e rapporto sussiste tra il concetto di uomo e i sin oli uomini0 Kant de-inisce questo rapporto di ' sussun#ione ' spie ando c%e i sin oli uomini sono sussunti sotto il concetto di uomo7 essi non -anno parte di tale concetto, ne sono solo esempi, ossia casi particolari& Il concetto di uomo, invece, " enerale, una perce#ione c%e mi permette di pensare contemporaneamente tutti li uomini, c%e di esso sono casi particolari& ;a la domanda c%e si pone Kant a questo punto "! lo spa#io e il tempo sono concetti0 No, sono intui#ioni, ma non sono empirici, bens( a priori! sono dunque intui#ioni a priori& Non sono nell'esperien#a, ma la -ondano7 del resto, Kant si c%iede, c%e rapporto c'" tra i sin oli spa#i e lo spa#io0 @orse c%e, come nel caso del concetto di uomo, li spa#i sono sin oli casi dello spa#io0 No, di certo, ne sono parti& Il c%e vuol dire c%e lo spa#io e il tempo non sono concetti, ma realt. sin ole

divisibili in parti& ;a proprio in quanto realt. sin ole, sono intui#ioni, non derivate dall'esperien#a, ma a priori *sono cio" puri,& 2etto questo, Kant allar a il discorso e dice c%e lo spa#io e il tempo sono i -ondamenti, rispettivamente, della riportandosi all'assillante quesito! come sono possibili una matematica e una -isica pure0 L'aritmetica e la eometria, spie a Kant, sono possibili proprio perc%" esistono lo spa#io e il tempo come intui#ioni pure! abbiamo detto c%e i iudi#i matematici sono a priori, ma sintetici, cio" dicono cose assolutamente certe e 'nuove', arricc%enti& Lo stesso vale per il tempo e per lo spa#io! e ri ore& <e -ossero concetti *e non intui#ioni,, potrei da essi derivare analiticamente *cio" come c%e i sin oli uomini *supponendo di non averne mai visto uno, avranno le braccia, le ambe e li essendo puri *a priori,, tutto ci$ c%e sar. -atto nello spa#io e nel tempo odr. di assoluta certe##a rela#ione tra idee, sen#a costru#ioni, alcune cose, cos( come dal concetto di uomo posso derivare eometria e dell'aritmetica ,

occ%i! non sapr$ di c%e colore saranno li occ%i, ma sapr$ con certe##a, estraendolo dal concetto stesso di uomo, c%e li avranno& :uella ri uardante i concetti " una conce#ione a priori, ma analitica! conosco il concetto di uomo prima di aver visto un uomo in carne ed ossa, tuttavia quel c%e tale concetto mi dice, pur dicendomelo con estremo ri ore, non " arricc%ente, " una tautolo ia& L'aritmetica e la eometria, invece, per Kant non sono deduttive e tautolo ic%e, non tiro -uori concetti da concetti! quando conto, costruisco il numero, cos( come costruisco le -i ure la eometria " costruita nello spa#io *traccio -i ure in esso,, ma anc%e nel tempo! il c%e implica l'essere nel tempo& Il -atto c%e spa#io e tempo siano intui#ioni e non concetti permette a Kant di di aEpriorit., sarebbero stati inaccostabili all'aritmetica e alla eometric%e& L'aritmetica " costruita nel tempo *prendo mentalmente l'unit. e l'a iun o,, mentre

c%e si possa applicare l'aritmetica alla eometria7 lo posso -are proprio perc%" %anno in comune applicarli all'aritmetica e alla eometria! se -ossero stati concetti, cio" dotati di analiticit. oltrec%"

eometria, caratteri##ate dalla

sinteticit.& 3ltre ad aver spie ato c%e sono possibili una matematica e una -isica pure come iudi#i matematica al mondo -isico 0 Kant, nell'attuare la sua ri-orma copernicana! la matematica, la mondo da me conosciuto puramente -enomenico *-iltrato cio" dallo spa#io e dal tempo,, non c'" nulla di strano se applico ad esso la matematica e la eometria, c%e io stesso %o costruito nello spa#io e nel tempo! il mondo -enomenico al quale applico la matematica " inquadrato nello spa#io e nel tempo, proprio come la matematica e la eometria& E' ovvio c%e la matematica sia applicabile al mondo -enomenico7 tuttavia non posso sapere se essa lo sia al mondo noumenico, della cosa in s"& @atte queste considera#ioni, Kant asserisce c%e tempo e spa#io sono ' empiricamente reali, ma eometria e l'aritmetica sono costruite nelle -orme pure della mia conoscen#a, ma essendo il

sintetici a priori, Kant risponde anc%e all'interessante quesito! come mai possiamo applicare la

trascendentalmente ideali', riprendendo la distin#ione tra o ettivo e so ettivo! tempo e spa#io apparten ono o ettivamente alla realt., purc%" la concepiamo in termini -enomenici! essi, cio", apparten ono alle cose viste -enomenicamente, non alle cose in s"& Ecco perc%" se parliamo di cose -enomenic%e, spa#io e tempo sono reali, esistono davvero, mentre se parliamo di cose in s", essi sono 'ideali', cio" non sono veri, non esistono& <pa#io e tempo, come Kant %a i. ampiamente illustrato, apparten ono al so etto e al mondo -enomenico c%e il so etto si crea& 'assiamo ora all'analisi dell' Analitica trascendentale dei concetti ! la Lo ica *il cui studio verte sull'intelletto, si suddivide in 2ialettica *uso ille ittimo dell'intelletto, e Analitica *uso le ittimo dell'intelletto,7 e quest'ultima " incentrata sul tentativo di rispondere alla domanda 'come " possibile una -isica pura0'& <e la sensibilit. riceve passivamente i dati sensibili, all'intelletto spetta uni-icarli! pensare vuol dire uni-icare& <e la sensibilit. %a a c%e -are con le intui#ioni *pure, come lo spa#io e il tempo, ed empiric%e, come i dati c%e riceviamo nello spa#io e nel tempo,, l'intelletto deve invece vedersela con i concetti, anc%'essi suscettibili di aEpriorit. o di empiricit.& L'intelletto si distin ue dai sensi, in primo luo o, per il -atto di essere una -un#ione attiva e non immediata! uni-ica i dati ricevuti passivamente dai sensi& <aranno concetti empirici quelli c%e nascono dall'uni-ica#ione di dati dell'esperien#a! ad esempio, il concetto di uomo deriva dall'uni-ica#ione di dati sensibili, esula dall'aEpriorit.& Il concetto di uomo " un concetto enerale, dato dall'uni-ica#ione di tanti uomini in

un concetto unico, di cui tutti li uomini sono casi particolari7 ma accanto a questo tipo di

concetto enerale, Kant riconosce anc%e come concetto l'uomo in carne ed ossa c%e mi sta davanti& A di--eren#a di 'latone *per cui 'concetto' era l'uomo pensato, mentre l'uomo c%e mi trovo davanti era un dato della sensibilit.,, Kant riconosce come concetti sia l'uomo pensato *concetto enerale,, sia l'uomo materiale c%e mi sta davanti *concetto particolare, , in quanto anc%'esso " il -rutto di concetto *l'uomo,& In altri termini, quel c%e mi " dato nei sensi sono solo i sin oli dati sensibili *il

un'uni-ica#ione di dati sensibili *il colore della pelle, de li occ%i, la -orma a uomo, ecc, in un colore della pelle, de li occ%i, la -orma 'uomo', ecc,, mentre l'uomo c%e mi sta davanti " i. l'uni-ica#ione elaborata dall'intelletto di tali dati sensibili& Ecco dunque c%e per Kant l'intelletto pu$ tanto uni-icare dati sensibili *per darmi l'uomo c%e mi sta davanti, quanto concetti *i vari uomini c%e %o visto per darmi il concetto enerale di uomo,& Accanto ai concetti empirici vi sono i concetti puri, c%e Kant c%iama anc%e 'cate orie' o '-orme dell'intelletto'! essi sono le -orme attraverso le quali uni-ic%iamo i dati della sensibilit.& Cos( come le intui#ioni sono i -iltri attraverso i quali -iltriamo passivamente i dati sensibili, le cate orie sono 'scatole vuote' in cui uni-ic%iamo i dati arrivati all'intelletto attraverso il -iltra io passivo delle intui#ioni& La cate oria di sostan#a sar. quella -orma dell'intelletto in cui uni-ico i sin oli dati sensibili per ottenere il libro lo spa#io e col tempo i dati sensibili venivano passivamente ricevuti, con le cate orie ven ono c%e -enomenicamente mi sta davanti7 lo stesso val a per la cate oria della causalit.& 2unque, con invece uni-icati ! se spa#io e tempo erano -iltri passivi, le cate orie *o 'concetti puri', sono delle '-un#ioni', de li strumenti con cui l'intelletto lavora! an#i, esso non " altro c%e l'insieme delle cate orie& <(, perc%" l'intelletto uni-ica i dati in tanti modi e ciascuno di essi " proprio una delle /1 cate orie& Interessante " poi il termine 'cate oria', c%e Kant *come con i termini 'analitica' e 'dialettica', mutua da Aristotele, pur cambiandone il si ni-icato! lo <ta irita, in quanto convinto c%e le strutture della realt. e del pensiero -ossero identic%e *-orse proprio perc%" il nostro intelletto -a comunque parte della realt. ed " so etto alle sue le i,7 Aristotele spie ava, in-atti, il principio di nonEcontraddi#ione spie ando ora c%e non " possibile c%e la stessa cosa abbia due caratteristic%e contemporaneamente due cose opposte, sottolineando appunto l'identit. tra strutture dell'intelletto e della realt.& Ecco allora c%e per lui le /G cate orie erano i /G modi -ondamentali dell'essere, ma anc%e i /G modi -ondamentali di predicare l'essere, di dire c%e qualcosa " *il termine 'cate oria', contraddittorie, ora c%e non " possibile c%e il pensiero predic%i

del resto, vuol proprio dire 'predicato',& 3ra, Kant " pienamente d'accordo con Aristotele sul -atto <ta irita, lo dimostra ra#ionalmente, servendosi sempre dell'inversione di rapporti creata dalla

c%e le strutture della nostra mente coincidano con quelle della realt. , ma, a di--eren#a dello rivolu#ione copernicana& Il mondo -enomenico c%e noi conosciamo, spie a Kant, " costruito da noi attraverso il nostro pensiero *tramite le cate orie,, ed " dunque ovvio c%e le le i del nostro pensiero saranno le stesse c%e overnano il mondo& Le /1 cate orie c%e determinano le le i del nostro pensiero passano cos( a determinare anc%e le le i del mondo -enomenico! esse diventano dunque al tempo stesso strutture -ondamentali del nostro pensiero e della realt. *-enomenica,& Ecco dunque c%e la cate oria di sostan#a " una -orma *un 'concetto puro', a priori, c%e sta prima

dell'esperien#a, della mia mente, ma nel mondo -enomenico vi sono sostan#e& A questo punto,

Kant introduce due -orme di dedu#ione delle cate orie, la 'dedu#ione meta-isica' *una sorta di rasse na delle cate orie, e la 'dedu#ione trascendentale' *una sorta di discussione delle cate orie,& Non biso na -arsi trarre in in anno dalla parola 'dedu#ione'! se nella 'dedu#ione meta-isica delle cate orie' riveste il si ni-icato pi) ovvio e pi) -amiliare di deriva#ione di dati di -atto da altri dati

di -atto, essa viene invece ad assumere, nella 'dedu#ione trascendentale delle cate orie', un

si ni-icato desueto, di stampo iudi#iario! la dedu#ione trascendentale " cio" la dimostra#ione non -atto c%e io applico le cate orie *le -orme dell'intelletto, al materiale sensibile, " ovvio! se vedo la

di un -atto *quid -acti,, ma della le ittimit. di un -atto * quid Huris,& Non c'" nulla da dimostrare sul sostan#a libro davanti a me " proprio in virt) dell'uni-ica#ione dei dati sensibili attraverso le cate orie7 occorre piuttosto dimostrare se sia un'a#ione le ittima o meno& Ed ecco dunque c%e a--iora la domanda centrale della Critica della ra ion pura ! la nostra conoscen#a %a un valore o " una rande illusione0 L'applica#ione delle -orme mentali *cate orie, alla realt. " le ittima o no0 La ra ione " c%iamata a iudi#io a di-endere la propria attivit.&

Kant d. per scontato c%e le -orme dell'intelletto, in quanto -un#ioni uni-icatrici, ci permettano di esprimere iudi#i, ossia di -ormulare proposi#ioni! i iudi#i, in-atti, non sono altro c%e un atto di -atto di essere sul tavolo& 2unque in o ni iudi#io entra in ioco, tramite le cate orie, l'intelletto& 3ra Kant ritiene c%e le cate orie in a#ione nei iudi#i siano le stesse c%e costituiscono li o uni-ica#ione& :uando dico 'la penna " sul tavolo', %o uni-icato con l'intelletto la sostan#a penna e il etti,

quasi come se le cate orie a issero in due modi diversi! se dico 'l'uomo " un animale', " c%iaro c%e sto -acendo una predica#ione relativamente alla sostan#a 'uomo'7 per$ la cate oria di sostan#a entra in ioco anc%e nel costituire il sin olo o etto, il libro ad esempio, dato dall'uni-ica#ione dei dati sensibili& In altre parole, per Kant o ni cate oria %a due ruoli, uno di tipo trascendentale *della cate oria di sostan#a sar. il costituire il libro come o cate oria di sostan#a sar. il costituire i iudi#i di sostan#a , come 'l'uomo " un animale',& <iccome le cate orie %anno due ruoli distinti, ne deriva c%e se mi pon o la domanda 'quali e quante sono le cate orie', per rispondere baster. individuare i tipi di corrisponder., ovviamente, una determinata cate oria& 'er o ni modalit. di iudi#io ci sar. una cate oria ! ecco c%e questa " la dedu#ione meta-isica delle cate orie& Ci sar. dunque una tavola avente /1 iudi#i, a--iancata da un'altra avente /1 cate orie& TA=3LA 2EI 5I62III! / , :6ANTITA' ! universali , 1 , :6ALITA' ! a--ermativi , 3 , RELAII3NE ! cate orici , ipotetici , dis iuntivi ne ativi , in-initi particolari , sin olari TA=3LA 2ELLE CATE53RIE! / , :6ANTITA' ! unit. , pluralit. , particolarit. 1 , :6ALITA' ! realt. , ne a#ione , limita#ione 3 , RELAII3NE ! ineren#a e sussisten#a * substantia et accidens , , causalit. e dipenden#a * causa ed e pa#iente , e--etto , , comunan#a * a#ione reciproca tra a ente iudi#io! e ad o ni tipo di iudi#io etto,, l'altro di tipo lo ico *della

J , ;32ALITA' ! problematici , assertori , apodittici

, ;32ALITA' !

possibilit.Eimpossibilit.

esisten#aEinesisten#a , necessit.Econtin en#a

;a perc%" sono divisi in J ruppi0 Ad o ni tipo di iudi#io corrisponde una cate oria, abbiam una tipolo ia di iudi#io, ma a J tipolo ie di iudi#io7 o ni iudi#io avr. dunque la sua

detto, dunque dovrebbero essere /1 ruppi, e non J& In realt., o ni iudi#io appartiene non ad caratteristica relativa, rispettivamente, alla quantit., alla qualit., alla rela#ione e alla modalit.& 3 ni sin olo iudi#io appartiene contemporaneamente a J tipolo ie diverse a seconda se lo concreto, vuol dire c%e il sin olo iudi#io 'l'uomo " un animale' rispetto alla cate oria della quantit. " un iudi#io universale *tutti li uomini sono animali, non alcuni,, sotto la cate oria ipotetico o dis iuntivo *non mi dice 'l'uomo o " questo o " quell'altro',& 3 ni iudi#io avr. dunque uni-ica appunto ra#ie alle cate orie& tras-ormano in o della qualit. " a--ermativo *mi dice cosa ", non cosa non ",, sotto la cate oria della rela#ione non " J caratteristic%e c%e lo de-iniscono& Le cate orie sono in a#ione nei iudi#i! in essi l'intelletto <ono le cate orie stesse, in-atti, proprio perc%" presenti a priori nella mente di tutti, c%e proprio una sottra#ione in cui ad un ettivo quel c%e " so iudi#io o uardiamo dal punto di vista della quantit., della qualit., della rela#ione o della modalit.& In

ettivo& E, venendo al dunque, la dedu#ione meta-isica " ettivoEempirico sottra o i dati sensibili

* iudi#io di sensibilit.,, ottenendo cos( la cate oria & Kant pu$ -inalmente c%iarire! le cate orie non sono traibili dall'esperien#a, ma ne sono le condi#ioni a priori7 non potr$ mai dedurre la cate oria di causalit. dal -atto c%e messa la mano sul -uoco, esso %a causato bruciore alla mia mano, perc%" sar. sempre smentibile da una nuova esperien#a7 tuttavia capisco c%e il -uoco causa bruciore alla mia mano proprio in virt) della cate oria di causalit. insita aEprioristicamente nella mia testa& 2unque la -isica ne?toniana " potr. mai reali##arsi se non inquadrata in quelle -orme& <iamo in-atti noi c%e diamo la -orma al possibile proprio perc%" la si costruisce all'interno delle -orme a priori e nessuna conoscen#a materiale ricevuto passivamente dai sensi e tale -orma sar. valida o ettivamente, ovvero per tutti, perc%" tutti abbiamo tali -orme& 2etto questo, per$, Kant deve ancora spie are come siano possibili ' iudi#i sintetici a priori'! con la dedu#ione meta-isica, Kant ne %a in parte dato una

spie a#ione, illustrando come essi non diano un sapere tautolo ico *e quindi non siano analitici, bens( sintetici,, ma arricc%ente *come quando -accio un esperimento, non so esattamente c%e risultato avr$, ma so c%e un risultato ci dovr. essere,, e come siano a priori, cio" puri, o ettivi, universali e necessari, a monte dell'esperien#a& 3ra, dopo aver illustrato come siano possibili e come di -atto noi li utili##iamo, Kant deve per$ spie are se essi siano le ittimi! ed " proprio quello c%e -a con la dedu#ione trascendentale delle cate orie & Ai dati di -atto dell'esperien#a noi applic%iamo le cate orie! le applic%iamo anc%e nel pi) banale iudi#io c%e -ormuliamo& ;a " una alta! conoscen#e acquisite in mi liaia di anni potrebbero andare in -umo se risultasse un'a#ione cosa le ittima0 <iamo autori##ati o a endo in tal modo de-ormiamo la realt.0 La posta in ioco " ille ittima l'applica#ione delle cate orie& Kant c%iarisce subito c%e la dedu#ione, ovvero il processo

per veri-icare la le ittimit., non era necessario nel caso dello spa#io e del tempo perc%" si trattava

di una rice#ione passiva di dati sensibili, in cui non si poteva sce liere se applicare o meno lo spa#io e il tempo come -orme a priori7 si era costretti ad applicarli e non si poteva -are diversamente& Con le cate orie, siamo invece di -ronte ad un'attivit. uni-icatrice dell'intelletto c%e se arriveremo a dimostrare c%e, cos( come non " necessaria la dedu#ione per lo spa#io e per il c%e ri uarda l'intelletto, se i dati sensibili ci ven ono dati direttamente nell'intelletto, il ioco " sull'esperien#a, e occorre dunque capire se sia lecito o meno a ire in tal modo& Kant spie a per$ tempo *proprio perc%" non si danno perce#ioni se non nello spa#io e nel tempo,, anc%e per quel -atto& Certo, almeno in apparen#a, sembra proprio c%e il dato sensibile non ci sia dato nelle cate orie, nel pensiero, ma nei sensi! il pensiero sembra essere un qualcosa c%e si a iun e dopo e opera sui dati sensibili uni-icandoli& ;a Kant riesce a dimostrare c%e quanto detto per spa#io e L'essere inquadrati dal pensiero -a in-atti parte dello stesso dato sensibile, spie %er. Kant, e non %a dunque senso c%iedersi se sia un'a#ione le ittima l'applica#ione delle cate orie, proprio perc%" " inevitabile& 2imostrato questo, si sar. risolto il problema& ;a, come sappiamo, per Kant non c'" diventa ora il simmetrico! non ci pu$ essere raccolta dei dati sensibili se non c'" il pensiero, nel senso c%e o ni dato sensibile " i. inquadrato nel pensiero, il quale non interviene in un secondo tempo, come Kant sosteneva prima& Riuscendo a dimostrare c%e i dati sensibili sono sempre i. inquadrati dal pensiero, si cadr. dunque in un caso del tutto analo o a quello dello spa#io e del tempo& Nell'impostare quest'ardua dimostra#ione, Kant introduce il concetto di Io penso , centrale nella sua -iloso-ia! avrebbe potuto c%iamarlo 'Io' o ''ensiero', ma pre-erisce l'espressione 'io penso', e spie %eremo perc%"& 3ra, l'Io penso " la -un#ione del pensare e, in quanto tale, " la -un#ione uni-icatrice *pensare D uni-icare,& Kant si c%iede! dico c%e i dati della sensibilit. ci son dati passivamente e poi, in un secondo tempo, interviene l'intelletto ad uni-icarli7 ma appena ci son dati *prima c%e interven a l'intelletto ad uni-icare,, non pu$ esservi i. una -orma di unit.0 :uando sono davanti alla penna, prima c%e interven a la cate oria di sostan#a dico c%e percepisco il colore, la -orma, ecc e insieme la pesante##a, ma non vi " ancora una -orma di unit.0 Certo c%e c'", -a notare Kant7 un elemento di unit. c'" per -or#a, e sono io so etto c%e %o i due ruppi di perce#ioni& Ancor prima c%e entri in ioco l'intelletto ad uni-icare, i dati sensibili %anno ricondotti ad un unico ori##onte, sono i dati c%e percepisco io& 2el resto, se non -ossero in qualc%e modo uni-icati, non potrei nemmeno dire c%e sono i dati delle mie perce#ioni& Le nostre perce#ioni, ancor prima c%e su di esse lavori l'intelletto con le sue cate orie, sono ricondotte ad un unico ori##onte& >iso na pertanto ammettere c%e esista qualcosa c%e -a s( c%e tale ori##onte esista, cos( come ci deve essere qualcosa c%e tiene insieme la -ascina di le ni per evitare c%e essi si disperdano& 2'altronde, se ricevessimo le perce#ioni in modo 'rapsodico', come dice Kant, non potremmo a ri ore nemmeno dire c%e sono nostre perce#ioni, perc%" dire c%e sono

tempo " valido anc%e per il pensiero! i dati sensibili non possono esserci dati se non nel pensiero &

vera conoscen#a se prima dell'attivit. intellettuale non vi " la raccolta dati sensibili7 quanto detto,

i. una sorta di unit. per il -atto di essere l'insieme dei dati sensibili da me percepiti ! essi sono

nostre implica c%e siano i. ricondotte ad un unico ori##onte& Ci deve dunque essere un qualcosa

c%e costituisca tale ori##onte c%e uni-ica7 se " vero c%e pensare " uni-icare, " allora altrettanto vero c%e uni-icare " pensare& A tenere insieme le nostre perce#ioni " dunque il pensiero, il lavoro del nostro intelletto e delle sue cate orie& Il pensiero " dunque i. in a#ione nei dati della sensibilit.& E' quindi le ittimo l'uso delle cate orie0 <(, perc%" il dato sensibile ci viene i. dato inquadrato dall'intelletto, e di conse uen#a non possiamo -are a meno di applicare le cate orie, il c%e vuol dire c%e l'uso di esse " per -or#a le ittimo& 5i., perc%" le nostre perce#ioni sono da noi qualc%e elemento di unit. e, come Kant %a pi) volte spie ato, a con-erire unit. alla conoscen#a " momento stesso in cui ci ven ono -orniti& Il punto -ondamentale del ra ionamento +antiano " c%e

sentite come nostre, inquadrate in un unico ori##onte, il c%e implica c%e ci debba essere un sempre e soltanto l'intelletto, il quale si trova ad operare sui dati sensibili immediatamente, nel le nostre sensa#ioni, anc%e le pi) disparate, sono i. un dato unitario, allora in esse opera -in

dall'ini#io l'intelletto, il solo capace di dare unit., e ne conse ue c%e l'uso delle cate orie " le ittimo proprio perc%" non si potrebbe non applicarle, cos( come le ittimi sono lo spa#io e il tempo& E cos( Kant risolve il problema della dedu#ione trascendentale delle cate orie, -acendo venir meno la netta distin#ione tra sensibilit. e intellettualit. e spie ando c%e, propriamente, la sensibilit. la riceviamo i. inquadrata dall'intelletto, mai da sola, quasi come se il pensiero -osse i. intrinseco ai dati sensibili c%e riceviamo *-enomenicamente,& Tuttavia, con l'ar omenta#ione poc'an#i esposta, Kant risponde anc%e ad un'altra domanda, -orse anc%e pi) importante della precedente! in-atti, dimostrando c%e l'applica#ione delle cate orie " le ittima ai dati della sensibilit., Kant dimostra anc%e il simmetrico, ovvero c%e tale applica#ione " ille ittima al di l. dei dati dell'esperien#a & <(, perc%" con la complessa ar omenta#ione con cui %a spie ato c%e il pensiero nella sensibilit. " i., per cos( dire, a casa sua, e c%e le cate orie sono applicabili alla sensibilit. proprio perc%" i dati sensibili ci ven ono -orniti i. inquadrati dall'intelletto, Kant %a spie ato c%e il contrario non pu$ essere! le cate orie sono applicabili al mondo sensibile, ma non al di l. di esso& Le cate orie, pur essendo concetti puri caratteri##ati da assoluta aEpriorit., sono talmente le ate alla sensibilit., c%e non appena si s anciano da essa e vanno oltre diven ono inapplicabili& L'applica#ione delle cate orie al di l. dell'esperien#a " ille ittima, ma ci$ non to lie c%e l'uomo le abbia indebitamente applicate per secoli al di l. dell'esperien#a! il caso pi) clamoroso " quello cosa " stata causata da un'altra, per$, ad un certo punto, usciva dalla s-era dell'esperien#a per trovare in 2io la causa ultima di tutte le cose, applicando la cate oria di causalit. al di l. della dimostra#ione di 2io e--ettuata da Aristotele& Lo <ta irita aveva iustamente notato c%e o ni

dell'esperien#a& Tutta la 2ialettica trascendentale sar. proprio dedicata alla dimostra#ione di

questo errore c%e si protrae da secoli e c%e " innato nell'uomo! Kant addurr. diversi esempi di indebita applica#ione metaEempirica delle cate orie& <empre nella 2ialettica trascendentale, per$, processo di uni-ica#ione *unit. qualitativa, dei dati sensibili& E' opportuno spendere due parole sul sostantivo, come aveva -atto Cartesio& Il motivo " molto semplice ed " strettamente connesso Kant tratta anc%e la questione dell' Io penso , quello c%e pu$ essere considerato l'attore del perc%" Kant lo c%iami 'io penso', ricorrendo ad un verbo, an#ic%" limitarsi a c%iamarlo 'io', con un

all'inapplicabilit. delle cate orie ad una s-era metaEempirica& L'io penso, quello c%e " l'attore non pu$ essere anc%e o etto di uni-ica#ione! dire c%e l'Io penso, in-atti, " il so etto di un'attivit.

dell'uni-ica#ione qualitativa e c%e rende le ittima l'applicabilit. delle cate orie, per de-ini#ione di pensiero e di uni-ica#ione e, proprio per questo motivo, non pu$ anc%e essere o etto di tale uni-ica#ione, proprio come l'occ%io, c%e vede tutto ci$ c%e li sta attorno, non pu$ vedere se porta Kant a ne are l'applicabilit. delle cate orie al so stesso& L'Io penso uni-ica tutto, ma non pu$ applicare la sua attivit. cate oriale a se stesso7 il c%e etto pensante e, in particolare, della etto come di una 'sostan#a', cate oria di sostan#a& Non siamo dunque autori##ati a parlare del so

come invece aveva -atto Cartesio tras-ormando la -un#ione del pensare in una cosa *'la cosa pensante',& Come si -a, del resto, a tras-ormare una -un#ione in una cosa0 E' assolutamente ille ittimo7 ne conse ue c%e la -un#ione del pensare non " una sostan#a e c%e, dunque, il so etto non " una 'cosa pensante'& <iamo di -ronte ad una situa#ione paradossale, in cui al dualismo noumenoE-enomeno si a iun e un nuovo elemento, l'Io penso& In-atti, potr$ parlare di me stesso come -enomeno! Loc+e ci %a inse nato c%e esistono un senso esterno *lo spa#io, e uno interno *il tempo, e c%e nel tempo percepiamo una serie di -enomeni interni, quelli c%e Cartesio attribuiva delle cate orie, anc%e di quella di sostan#a& 'er$ questo processo " valido solo ed esclusivamente a livello -enomenico! " dunque le ittimo parlare di una 'cosa pensante' c%e -a una serie di cose *pensa, percepisce, ecc, nell'ambito di un'unit., l'io -enomenico& Ed ecco c%e quindi noi siamo come insieme di perce#ioni, pensieri, ecc uni-icati in un io& Non pu$ dunque essere vero c%e quando ci rivol iamo a noi stessi operiamo in un campo sicuro ed assolutamente certo, come credeva A ostino e la tradi#ione cristiana a lui successiva& Non conosciamo la nostra essen#a, non ci conosciamo noumenicamente, ma solo come appariamo a noi stessi, ovvero -enomenicamente! ci arrivano i dati sensibili dall'esterno, li uni-ic%iamo ed elaboriamo l'idea di spirito e di anima come unione di queste perce#ioni& Certo, a monte c'" la cosa in s", il noumeno, ed abbiamo una nostra essen#a ben de-inita c%e, paradossalmente, ci resta oscura, ma da cui deriva, in qualc%e misura, ci$ c%e di noi conosciamo& All'io noumenico e all'io -enomenico si a iun e poi l' Io -enomeni di noi stessi, non ci vediamo come siamo realmente, ma come appariamo a noi stessi ,

alla 'cosa pensante' *pensieri, voli#ioni, ecc, e come dati della sensibilit. possono essere o etti

penso , qualcosa di molto diverso da li altri due& Non " -enomenico perc%" l'io -enomenico " il risultato dell'uni-ica#ione di perce#ioni e l'Io penso " so etto della -un#ione del pensare, ma non o etto, uni-ica sen#a essere uni-icato7 e non " noumenico perc%" non " la cosa in s"& An#i, a ri ore, sia l'io -enomenico sia l'io noumenico sono due cose *cosa in s" e cosa come appare,, mentre l'Io penso no, " una -un#ione, " la -un#ione dell'uni-icare le perce#ioni sensibili c%e riceviamo, e ridurlo a 'cosa' vorrebbe dire incappare nell'errore commesso da Cartesio& 2etto questo, " bene speci-icare c%e le sin ole cate orie sono anc%'esse -un#ioni, sono attive, sono i diversi modi di uni-ica#ione di cui dispone l'intelletto! pi) precisamente, l'Io penso non " altro c%e l'insieme delle -un#ioni cate oriali & Ciascuna delle diverse maniere di uni-ica#ione dell'Io penso " una cate oria& ;a, -a notare Kant, una cosa per essere conosciuta deve essere pensata e percepita7 l'Io penso in s" " pensabile, s(, ma non percepibile, perc%" non " materiale sensibile7 ne conse ue,

dunque, c%e esso non " conoscibile& Riprendendo la tradi#ione leibni#iana, Kant c%iama anc%e l'Io apperce#ioni, ovvero perce#ioni dotate di autocoscien#a, perce#ioni c%e sappiamo essere nostre& La Lo ica trascendentale *in cui rientra tutto il discorso sulle cate orie -inora condotto, si divide in Analitica dei concetti *cate orie, e dei princ(pi *i iudi#i sul mondo derivati dall'applica#ione delle cate orie, ovvero la -isica pura,& Illustrata l'analitica dei concetti, Kant, prima di passare a quella dei princ(pi, introduce lo sc%ematismo trascendentale in cui si descrivono

penso ' apperce#ione trascendentale ' in quanto esso tras-orma le perce#ioni passive in

li sc%emi

trascendentali puri& Esso ri uarda non l'applicabilit. delle cate orie, ma la loro concreta applica#ione& Essendo le cate orie di--erenti dai dati sensibili, come " possibile c%e concretamente si possano applicare le sin ole cate orie ai dati della sensibilit.0 Cosa " c%e mi permette di

applicare la cate oria di causalit. ad una determinata situa#ione empirica0 3ccorre trovare un qualcosa c%e -accia -ronte all'etero eneit. tra cate orie e sensibilit. e Kant lo trova ipoti##ando l'esisten#a di una -acolt. intermedia, un terreno comune a cate orie e sensibilit., e la

c%iama imma ina#ione , intesa come la -acolt. di produrre 'imma ini', sc%emi intermedi tra cate orie e sensibilit. *cio" trascendentali appunto, & 5li 'sc%emi trascendentali', -rutto dell'imma ina#ione, sono determina#ioni del tempo secondo re ole! ecco c%e Kant, quel qualcosa di intermedio c%e stava cercando, l'%a trovato nell'individua#ione delle condi#ioni temporali di una determinata situa#ione empirica c%e consentano l'applicabilit. di una cate oria an#ic%" concretamente la cate oria di causalit. quando mi trovo davanti ad una successione nel tempo di determinati -enomeni& :uando, nel tempo, %o messo la mano sul -uoco e mi sono bruciato o ni volta c%e la mettevo, ecco c%e %o applicato la cate oria di causalit.& Allo stesso modo, ' lo sc%ema un'altra& ' Lo sc%ema della cate oria di causalit. " la successione nel tempo ', dice Kant! applico

della cate oria di sostan#a " la permanen#a nel tempo '& Kant trova dunque qualcosa di omo eneo, c%e vada bene sia alle cate orie sia alla sensibilit., proprio perc%" lo sc%ema " una re ola di applica#ione delle speci-ic%e cate orie *e in quanto re ola " omo eneo all'intelletto, poic%" la re ola sussume sotto di s" i casi particolari, e il criterio di tale re ola sono le situa#ioni temporali *e il tempo " omo eneo alla sensibilit., ne " una -orma,, la successione per la causa e la permanen#a per la sostan#a& <i tratta dunque di una 're ola' c%e sussume sotto di s" i casi particolari e c%e costruisco in base alle situa#ioni temporali& E' da notare c%e torna anc%e qui a mani-estarsi la superiorit. del tempo sullo spa#io, sulla quale peraltro Kant aveva i. insistito! " nel tempo c%e si costruisce la re ola&
La causalit. la applic%er$ non a qualsiasi situa#ione empirica, ma solo in presen#a di re olare successione temporale& L'o ettivit. -enomenica, s anciata dall'ambito noumenico& arantita dall'aEpriorit., " bene ricordarlo, " meramente

'assiamo ora ad esaminare l' Analitica trascendentale dei princ(pi ! essa rappresenta la conclusione della prima parte della Critica della ra ion pura , quella c%e " solitamente de-inita 'parte costruttiva', incentrata sulla spie a#ione di come l'intelletto conosca le ittimamente la realt. -enomenica& La solu#ione cui Kant perviene nell'Analitica dei princ(pi " la celebre rivolu#ione pensiero, dal momento c%e " esso stesso a costruire la realt. -enomenica secondo le sue le i& Non " dunque l'o etto c%e modi-ica il so etto, ma viceversa& E' il pensiero c%e costruisce con l' Io

copernicana, di cui i. abbiamo parlato! le le i della natura altro non sono c%e le le i del nostro

penso , uni-icando la realt.& Le verit. a priori c%e l'intelletto rinviene nella natura sono sempre e solo, dunque, quelle c%e lui stesso %a messo in essa! l'intelletto si eleva cos( a vero e proprio le islatore della natura& E i princ(pi c%e danno il nome all'Analitica altro non sono c%e le le i eneralissime della natura! non i. le le i empiric%e *traibili dall'esperien#a,, bens( le le i enerali a priori c%e il nostro intelletto pone alla realt.& Tali le i enerali, proprio perc%" a priori, stanno a monte dell'esperien#a! ad esempio, ancor prima di e--ettuare esperien#e concrete, sapr$ i. c%e avr$ dei rapporti di causaEe--etto *le e eneralissima, e sar. l'esperien#a a dirmi e--ettivamente a quella data causa quale e--etto se uir.& E la -isica pura sulla quale Kant inda a " proprio l'insieme di questi princ(pi puri, o le i eneralissime c%e dir si vo lia& Come i. accennavamo, Kant ammette la possibilit. di una meta-isica, se per meta-isica intendiamo un'ontolo ia enerale delle le i c%e re ono la realt.! la meta-isica in questa acce#ione " possibile e si identi-ica con lo studio di questi princ(pi eneralissimi c%e presiedono all'andamento della realt.&
<appiamo a priori c%e vi sono le i ri orose della natura, poic%" essa non " c%e l'insieme delle le i del nostro pensiero, le quali *in quanto a priori, sono o ri orose& Le le i speci-ic%e, poi, sar. l'esperien#a a darcele, andando a riempire coi dati sensibili li sc%emi a priori& In altri termini, l'esperien#a del mondo " possibile solo in quanto esso si con-i ura come un insieme di le i necessarie& A questo punto, Kant risponde ad una domanda -ondamentale, sulla quale il mondo -iloso-ico si era sempre interro ato! dai 'resocratici in poi si era data per scontata l'esisten#a di un principio della realt., sebbene nessuno -osse stato in rado ettive e necessarie, dunque

di dimostrarlo ra#ionalmente& Kant dice c%e non c'" biso no alcuno di dare una dimostra#ione empirica di tale principio proprio perc%" esso non deriva dall'esperien#a, ma dalle le i del pensiero da noi imposte alla natura& Il 'principio' *c%e si basava poi sull'idea c%e nulla si crea, nulla si distru e e tutto si tras-orma, " semplicemente una le e di -un#ionamento del nostro pensiero, non esiste nella realt. noumenica, nel mondo come " in s"&

'er avere una -isica pura sono dunque necessari i iudi#i sintetici a priori, dotati di assoluta ri orosit. *sono a priori, e capaci di dare conoscen#e nuove, non tautolo ic%e *sono sintetici,& Ed essi ci sono nella natura *-enomenica,, poic%" " il nostro stesso intelletto ad attribuir lieli! le le i

ri orose c%e overnano il nostro pensiero le ritroviamo anc%e nella natura, il c%e rende possibile una -isica pura, assolutamente ri orosa& 2unque la natura uardata da un punto di vista -ormale, ovvero attraverso le le i eneralissime c%e re olano il mondo, non " altro c%e la -isica pura, c%e Kant %a dimostrato possibile& La natura

uardata da un punto di vista materiale, invece,

comprender. s( le -orme eneralissime della realt., ma, accanto ad esse, vi saranno anc%e i dati sensibili&

2etto questo, possiamo passare all'analisi della 2ialettica trascendentale ! se l'Analitica trattava l'uso le ittimo dell'intelletto nel mondo empirico, la 2ialettica si occupa invece del suo uso ille ittimo metaEempirico& '2ialettica' " per Kant questo uso indebito dell'intelletto, mentre invece 'dialettica trascendentale' 4 l'analisi critica c%e e li -a della dialettica& L'intelletto come -acolt. c%e punta a conoscere l'in-inito, la totalit., la c%iama 'ra ione'! si tratta dunque di usi diversi della stessa -acolt.& L'intelletto ri uarda una conoscen#a -inita e limitata all'esperien#a, mentre la mira a conoscere il -inito Kant lo c%iama 'intelletto' appunto, mentre la -acolt. dell'intelletto c%e

ra ione " una vana pretesa di ra iun ere l'in-inito& Kant aveva costruito la dedu#ione meta-isica delle cate orie partendo dai iudi#i, poic%" o ni iudi#io " dato dall'unione del predicato e del so etto7 ora, e li si pone il problema di tirar -uori le -orme della conoscen#a ra#ionale, della ra ione! accanto alle intui#ioni pure *-orme della sensibilit., e ai concetti puri *-orme dell'intelletto, avremo ora anc%e le idee *-orme della ra ione,& Le idee sono, in altri termini, i concetti puri della ra ione e Kant d. loro il nome di idee ispirandosi a 'latone& Come per 'latone le idee erano per le cose sensibili modelli da imitare sen#a mai poter essere ra iunti, anc%e per Kant esse sono concetti di assoluta per-e#ione noseolo ica, proprio perc%" implicano totalit. *l'in-inito,& Tali concetti, spie a Kant, sono irra iun ibili dall'esperien#a perc%" essa non potr. mai 'riempirli' con i dati sensibili *come invece -aceva con i concetti puri dell'intelletto, proprio perc%" si tratta di concetti in-initi *ci$ c%e " in-inito non pu$ essere 'riempito',& L'esperien#a, in-atti, " sempre -inita e non potr. dunque mai riempire concetti in-initi quali sono quelli della ra ione& Tuttavia, se per 'latone le idee erano concetti esistenti di per s" e le ittimi, per Kant, al contrario, esse sono elabora#ioni della mente umane alle quali non corrisponde mai pienamente l'esperien#a sensibile& In de-initiva, le idee sono il risultato dell'applica#ione ille ittima delle cate orie al di l. del mondo empirico & La conoscen#a, in-atti, " 'percepire e pensare', ma qui vado al di l., penso sen#a percepire, quindi non %o conoscen#a& Come si tirano -uori queste idee0 Come " la loro 'dedu#ione meta-isica'0 Le idee saranno 3, e Kant le tira -uori dalle tipolo ie dei sillo ismi& I sillo ismi diventano ille ittimi nel momento in cui ven ono presi come strumenti di conoscen#a! se ad esempio se uo la concatena#ione causale nel mondo empirico e poi salto oltre *convinto c%e tutto sia e--etto di una causa, e risal o ad una causa incausata c%e causa tutto *2io, sto e--ettuando un passa io ille ittimo7 in-atti non rior ani##o pi) conoscen#e acquisite coi iudi#i, ma ne costruisco di nuove& :uesta pretesa illusoria della mente umana nasce dal -atto c%e le cate orie sono trascendentali *non derivate dall'esperien#a, ma applicabili solo e soltanto ad essa,! la ra ione sente c%e le cate orie non nascono dall'esperien#a e si illude pertanto di poterle anc%e se -orse " pi) corretto de-inirle trascendenti, perc%" vanno oltre l'esperien#a, nel vero senso applicare anc%e ad un terreno c%e non sia l'esperien#a& Kant parla dunque di idee trascendentali, della parola7 Kant pre-erisce per$ c%iamarle 'trascendenti' perc%" in -ondo, pur essendo concetti

c%e vanno oltre il mondo -isico, sono pur sempre una -orma di conoscen#a! accanto ad un uso

ille ittimo, Kant ammetter. anc%e un uso le ittimo delle idee& 2alle 3 tipolo ie di sillo ismi, ciascuna delle quali rappresenta la pretesa di spin ersi oltre uni-icando ulteriormente, deriveranno 3 idee trascendentali *anima, mondo e 2io,& Con la ra ione, dunque, creiamo concetti in-initi *le idee, in modo del tutto ille ittimo, perc%" applic%iamo le cate orie meta-isicamente, cercando di ra iun ere la totalit. in-inita& Ci troviamo di -ronte alla -allace pretesa di conoscere

la totalit. dei -enomeni! ma tale totalit., paradossalmente, non " pi) un -enomeno, poic%" va al di nell'esperien#a, essa si colloca in un ambito metaEempirico, e non " pi) un -enomeno, bens( un

l. di quel c%e pu$ essere -rutto dell'esperien#a7 non essendo mai data la totalit. dei -enomeni noumeno& Cos(, per quanto strano possa sembrare, la totalit. dei -enomeni " un noumeno& Ritornando ai sillo ismi, quello cate orico d. il concetto in-inito di anima, quello ipotetico d. il concetto in-inito del mondo e, in-ine, quello dis iuntivo d. il concetto in-inito di 2io& <e conoscen#a non ne ricaverebbe nulla di veramente nuovo, verrebbe solamente rior ani##ata in sono trascendenti, a volerle applicare anc%e in una s-era meta-isica, avvalendoci dell'apporto dei applicassimo correttamente i sillo ismi, non arriveremmo mai a tali concetti in-initi e la nostra modo sistematico7 tuttavia siamo spinti per inclina#ione naturale e per il -atto c%e le cate orie sillo ismi come veri e propri me##i per ampliare la nostra conoscen#a, -acendo con essi non pi) passa i meramente lo ici, bens( passa i ille ittimi c%e esulano dall'esperien#a& Esaminiamo a -ondo ciascuno dei sillo ismi! il primo " il sillo ismo cate orico , dato dall'unione di 3 iudi#i cate orici *e A e >, & 3 ni iudi#io cate orico " costruito attraverso la predica#ione di un attributo rispetto ad una sostan#a! '<ocrate " uomo', 'l'uomo " un animale', ecc& In ciascun predicato, ma il predicato di quel dato iudi#io pu$ essere so parola animale -a da predicato prima e da so iudi#io

cate orico, come abbiamo detto, c'" un termine c%e -un e da so etto e uno c%e -un e da due iudi#i 'l'uomo " un animale *predicato,' e 'o ni animale *so etto di un altro! ad esempio, nei etto, " un essere vivente', la

pu$ solo -un ere da so etto ed " il caso di quella c%e Aristotele c%iamava 'sostan#a individuale'! <ocrate, 5or ia, Anassa ora, ecc& potranno sempre e soltanto essere so etti di un iudi#io, mai cosa, " <ocrate'& Tramite i sillo ismi cate orici risal o la scala dei iudi#i cate orici e dovrei poter arrivare ad un so predicati& 'otr$ dire c%e '<ocrate " uomo', ma non potr$ mai dire c%e 'l'uomo *o qualsiasi altra etto c%e -accia, per cos( dire, da punto di parten#a e c%e non possa essere etto sen#a essere predicabile di nessun altro iudi#io& Tale idea " l'anima7 e da

etto poi& C'" solo un caso in cui la cosa in questione

predicato in nessuna proposi#ione! si arriva dunque, spie a Kant, ad un'idea *concetto puro della ra ione, c%e sia so essa deriva la presunta psicolo ia ra#ionale, ovvero la pretesa di dire cose sull'anima& <tesso

discorso vale per il sillo ismo ipotetico , costruito con l'unione di 3 iudi#i ipotetici! anc%e qui risal o una scala *se A, allora >7 se >, allora C7 se C, allora 2, ecc,& Nella nostra esperien#a creeremo e--ettivamente delle catene, ma ari anc%e parecc%ie, ma saranno pur sempre -inite& Il salto metaEempirico lo si e--ettua invece passando ad esaminare la totalit. della serie di cause ed e--etti, pensando di poterla completare& E la totalit. in-inita dei rapporti di causaEe--etto " proprio l'idea del mondo& :uesta totalit. in-inita, per$, non ci " mai data empiricamente, " il sillo ismo

c%e viene applicato in maniera metaEempirica e crea l'idea di mondo7 da essa deriva la cosmolo ia

ra#ionale, ovvero la pretesa di dire cose sul mondo& In-ine, abbiamo il sillo ismo dis iuntivo , costruito coi iudi#i dis iuntivi *o A o >,! con tale sillo ismo, scavalcando l'esperien#a, potrei costruire il concetto di un qualcosa c%e abbia in s" tutte le possibilit. positive& Ed " appunto in

questo modo c%e nasce, secondo Kant *il quale qui riprende l'idea di coincidentia oppositorum ,, l'idea di 2io, cio" ci$ in cui tutte le alternative possibili possono stare insieme& Tale idea, per$, " nettamente superiore rispetto alle due precedenti ed " per questo c%e Kant le attribuisce anc%e il ovvero il carattere di unitariet. e personalit. di 2io *" uno ed " un 2ioEpersona,! si tratta di un concetto a priori della mente umana& A livello lo ico, " evidente c%e nei concetti intensit. ed detta li, e tanto minore sar. l' estensione, ovvero le cose sussunte da quel concetto& Il concetto di

titolo di ideale della ra ion pura & A questo punto, Kant si sente in rado di a--ermare il teismo,

estensione sono inversamente propor#ionali! tanto pi) un concetto sar. 'intenso', ovvero ricco di 'vivente' sussumer. sotto di s" un sacco di casi *uomini, animali, piante, ecc,7 se per$ aumento l'intensit. dicendo 'vivente ra#ionale', l'estensione dimuisce perc%" non saranno pi) sussunti nel concetto di 'animale ra#ionale' li animali e le piante, ad esempio& <e accettiamo questo

ra ionamento, essendo 2io la sommatoria di tutte le alternative possibili, allora trattasi di un puro di 2io *c%e " intenso all'in-inito, non pu$ c%e sussumere un unico esemplare7 dunque 2io "

concetto in-initamente intenso7 ma se un concetto pi) " intenso e meno " esteso, allora il concetto unitario& 2al momento c%e sussume sotto di s" anc%e intelli en#a e pensiero, oltre all'in-init. di altre qualit. positive *essendo un concetto in-initamente intenso,, allora 2io " un 2ioEpersona, perc%" intelli en#a e volont. sono caratteristic%e c%e ineriscono ad una persona& Kant con questo ra ionamento non %a dimostrato l'esisten#a di 2io, %a solo lavorato intellettualmente sull'essen#a& Illustrati i sillo ismi, esaminiamo ora a -ondo le tre idee c%e derivano dall'ille ittimo uso c%e -acciamo di essi& L' idea di anima " data dalla presunta somma della totalit. delle esperien#e sostan#a, perveniamo all'idea di anima& <i tratta di un'idea, perc%" sta al di l. dell'esperien#a, non " quel c%e e--ettivamente percepiamo -enomenicamente, " in termini noumenici& Allo stesso modo, la somma della totalit. dei -enomeni esterni " l'idea di mondo *idea perc%" tale totalit. non la co liamo mai empiricamente, ma con uno slancio ille ittimo dell'intelletto,& L'idea di 2io, invece, " data dalla somma della totalit. dei possibili o etti imma inabili *-enomeni B noumeni,& Tutte e 3 interne& 'artendo dal -atto c%e abbiamo -enomeni interni ed essi sono attribuibili ad un'unica

sono idee trascendentali, per$ 2io " anc%e ideale della ra ion pura perc%" " il punto di -u a di noumeni e -enomeni, " l'idea di un qualcosa cui tutta la realt. -a ri-erimento& E' 'ideale della ra ion pura' proprio perc%" " ci$ c%e si propone di studiare la ra ione pura, sebbene esso iaccia al di l.

dell'esperien#a& ;a, nel detta lio, come nascono queste 3 idee0 L' idea di anima *ovvero l'idea di un io come sostan#a, nasce, secondo Kant, da un paralo ismo , ovvero da un sillo ismo sba liato& L'errore in questione " quello c%e Kant c%iama, con un'espressione di -orte sapore scolastico, quaternio terminorum *quaterna di termini,& Il sillo ismo " dotato di una premessa ma iore *con estremo B termine medio,, di una premessa minore *con un altro estremo B termine medio, e una conclusione */K estremo B 1K estremo,& L'errore di cui parla Kant nasce quando si

crede c%e il termine medio esista, ma in realt. non esiste, quando ad esempio c%iamiamo con una

stessa parola due cose diverse *per esempio la parola 'pianta',& Nel caso dell'anima, la quaterna di termini sta nel -atto c%e la nostra mente inavvertitamente con-onde il so presenta la sostan#a individuale '<ocrate' c%e pu$ essere solo so etto in senso noseolo ico con il so etto in senso lo ico& L'espressione prima esaminata '<ocrate " uomo' etto& Kant riprende ora l' Io

penso ! l'Io penso pu$ essere solo so etto *uni-ica sen#a essere uni-icato,& L'errore c%e commettiamo sta in questo -also sillo ismo *paralo ismo,! tutto ci$ c%e " solo so etto " sostan#a, l'Io penso " solo so etto, dunque l'Io penso " sostan#a& L'ori ine dell'idea di anima, ovvero di 'io come sostan#a', di sostan#a cui ineriscono tutti i -enomeni interni, va ricercata in questa ipostati##a#ione, cio" nella tras-orma#ione in sostan#a dell' Io penso , c%e " in realt. solo una -un#ione *la -un#ione del pensare, appunto,& Ecco dunque c%e, nel tras-ormare un'attivit. *il pensare, in una cosa *l'anima, commetto il paralo ismo, ovvero il sillo ismo ille ittimo e sba liato& L'errore nasce appunto dalla quaternio terminorum ! %o usato la parola 'so etto' in due diversi si ni-icati& Tutto ci$ c%e " solo so etto * rammaticalmente, cio" ci$ c%e non " 'predicato', " sostan#a, l'Io penso " so etto * noseolo icamente, cio" non 'o etto'! uni-ica come so etto e non " o etto dell'uni-ica#ione,, dunque l'Io penso " sostan#a& Cos( nasce l'idea di anima, dell'io come noumeno& Ammettere l'esisten#a dell'anima come sostan#a " premessa per una cosa importantissima! l'immortalit. dell'anima& Essendo ille ittimo parlare dell'anima come sostan#a, allora sar. altrettanto ille ittimo parlare ra#ionalmente di immortalit. di tale sostan#a& Ci$ non to lie c%e Kant -osse credente e c%e -osse convinto dell'immortalit. dell'anima! dice solo c%e non la si pu$ dimostrare& L'altra idea " l' idea di mondo ! a questo proposito, Kant imbandisce un discorso sulle antinomie della ra ion pura& Le antinomie, e li spie a, sono J ruppi di a--erma#ioni antitetic%e, contradditorie -ra loro, ma paradossalmente dimostrabili& 2unque, sia la tesi sia l'antitesi, sebbene siano contradditorie e tendano ad escludersi a vicenda, sembrano essere dimostrabili& La ra ione cade dunque in una antinomia, poic%" sembra poter dimostrare una cosa e anc%e il suo contrario& Le J coppie di a--erma#ioni opposte *antinomie, sono le se uenti! /,c%e il mondo sia -inito oppure in-inito nello spa#io e nel tempo7 1, c%e esso consti di elementi ultimi oppure sia divisibile all'in-inito7 3, c%e vi sia in esso una causalit. libera oppure c%e tutto sia determinato in base a le i naturali7 J, c%e esso dipenda da un essere necessario o c%e in esso tutto sia contin ente& =a subito notato c%e le prime due antinomie sono diverse rispetto alle altre due, in quanto -anno ri-erimento a quantit. *in-inite##aL-initie##a e divisibilit. all'in-initoLdivisibilit. limitata,, ovvero sono antinomie matematic%e & Le ultime due, invece, illustrano il -un#ionamento del mondo *libert.Ldeterminismo e necessit.Lcontin en#a, e prendono dunque il nome di antinomie dinamic%e & Tale distin#ione, tra matematic%e e dinamic%e, ri uarda anc%e la solu#ione del problema aperto dalle antinomie, ovvero la possibilit. di dimostrare allo stesso tempo tesi e antitesi! nel caso delle matematic%e, sia la tesi sia l'antitesi sono -alse, nelle dinamic%e sono entrambe vere& 'rendiamo il caso delle antinomie matematic%e! nell'esperien#a concreta, da un lato, possiamo allar are spa#ialmente e temporalmente la nostra conoscen#a, per cui arriviamo a conoscere una parte del mondo, una quantit. -inita di -enomeni, e nulla ci impedisce di andare oltre questa quantit.& Lo stesso vale per la divisibilit.! quando dividiamo

qualcosa, procediamo alla ricerca di componenti sempre pi) piccole della realt. -isica, cos( come i

-isici dopo essere pervenuti al concetto di atomo come por#ione ultima ed indivisibile della materia, %anno ulteriormente diviso scoprendo le particelle subatomic%e& ;a -ino a quando posso continuare a dividere0 3 ni divisione sar. sempre -inita, ma ciononostante potr$ sempre -arne una nuova& Nell'esperien#a, dunque, o ni divisione e--ettiva o o ni e--ettiva estensione nello spa#io

e nel tempo " sempre -inita, ma non c'" nulla c%e mi impedisca di poter ulteriormente dividere o -inite##a del mondo! ci sono stati

estendere& Ed " proprio questo c%e " accaduto con la rande disputa sull'in-inite##a o sulla -inite##a del mondo, e altri c%e ne %anno dimostrato altrettanto ra#ionalmente l'in-inite##a& <embra dunque c%e la ra ione sia scivolata in un paradosso, in un vicolo cieco! essa pare in rando di dimostrare al tempo stesso due cose contradditorie, c%e il mondo " -inito e c%e " randi pensatori c%e %anno dimostrato ra#ionalmente la

in-inito& La solu#ione c%e Kant d. a questa aporia, o 'antinomia', " molto semplice! sia la tesi *il

mondo " -inito, sia l'antitesi *il mondo " in-inito, sono -alse, poic%" muovono da un presupposto -inito e in-inito nel tempo, nello spa#io e nella divisibilit., ma il concetto *idea, di mondo " inaccettabile, poic%" esso non " c%e la totalit. di tutte le esperien#e possibili e la totalit. di tutte le

-also, cio" dall'idea di mondo& Tali antinomie della ra ione dicono al tempo stesso c%e il mondo "

esperien#e, paradossalmente, non " un'esperien#a, non pu$ essere esperita& Ecco c%e il mondo, l'insieme dei -enomeni, " allora un noumeno, sta al di l. dell'esperien#a& E' pensabile *come percepire, e nel caso del mondo, lo penso nella sua totalit. ma non lo percepisco *dunque non lo conosco,& In-atti, il mondo come totalit. in-inita delle esperien#e non posso riempirlo di materiale sensibile, proprio perc%" il materiale sensibile sar. sempre -inito e non potr. mai colmare un qualcosa di in-inito come il mondo& :uindi, potr$ sempre allar are la mia conoscen#a, ma si tratter. sempre e solo di una serie di -enomeni le ati in una certa maniera& L'errore delle antinomie matematic%e sta nel credere di poter acquisire la totalit. delle esperien#e 7 se potessi davvero conoscere e--ettivamente il mondo nella sua totalit. e calcolare tutte le divisioni di cui " suscettibile, allora potrei dire c%e " in-inito o -inito, divisibile all'in-inito o no& ;a non potendo esperire tale totalit. *e quindi non potendo conoscere il mondo, non potr$ mai predicarne con certe##a n" l'in-inite##a n" la -inite##a& E' dunque allo stesso modo sba liato dire c%e il mondo sia in-inito o c%e sia -inito& 'otr$ solo le ittimamente a--ermare il carattere inde-inito del mondo nel sempre nuove divisioni, sen#a poter mai dire se ne posso -are in se uito di nuove o no, poic%" non conosco il mondo nella sua totalit.& 2el resto, dire c%e " 'inde-inito' vuol dire eliminare il concetto di mondo, poic%" esso implic%erebbe di avere la totalit. delle esperien#e, un numero ben de-inito, dic%iarare inconsistente il so in-inito o -inito& 2unque, le antinomie matematic%e si risolvono molto semplicemente nel insieme di tutti i -enomeni,, ma non conoscibile, poic%" conoscere per Kant vuol dire pensare e

tempo, nello spa#io e nella divisibilit. & 3 ni divisione c%e -ar$ sar. sempre -inita, ma potr$ -are

possiamo usare per esprimere un'esperien#a proprio perc%" si pone al di l. dell'esperien#a7 per questo, possiamo dire c%e o ni esperien#a e--ettivamente reali##abile " sempre -inita e c%e una

etto di tali a--erma#ioni, ovvero l'idea di mondo& Tale idea non la

volta date le esperien#e -inite, nulla ci vieta di -are un passo in pi), di andare oltre& L'esperien#a %a

quindi carattere inde-inito, " -inita ma non " mai l'ultima& Le antinomie dinamic%e non ri uardano pi) la -inite##a e l'in-inite##a, ma la causalit.& Esiste una causa deterministica o una 'causa libera' nel mondo0 Il concetto di 'causalit. libera' di cui parla Kant ", in poc%e parole, la possibilit. di dare ori ine eM novo ad una nuova serie causale7 se deterministicamente non c'" cosa c%e non sia causata e c%e a sua volta non causi nuove cose, la causalit. libera prevede invece c%e per una decisione arbitraria possa nascere dal nulla una nuova serie causale& 'rendo la penna e la sposto! deterministicamente, la mia mano si " mossa in se uito a meccanismi innescati nel mio cervello a causa del -atto c%e %o visto la penna7 secondo la causalit. libera, invece, si tratta di un esto libero, incausato, con cui %o preso la penna, l'%o spostata, e %o dato il via ad una nuova serie causale& ;a questa causalit. esiste, o vi " solo quella deterministica alla Cartesio0 In de-initiva,

cos( come non conosco la totalit. dei -enomeni del mondo, allo stesso modo non ne conosco la -alse, ovvero il mondo non era n" -inito n" in-inito, qui sia la tesi sia l'antitesi possono essere vere& sar. qualcos'altro,, ma pare molto pi) di--icile c%e pi) cose possano, al tempo stesso, essere vere *"

totalit. delle causeLe--etti& <e per$ nel caso delle antinomie matematic%e sia tesi sia antitesi erano <embra molto strana la cosa, perc%" pi) cose possono essere -alse *non " n" questo n" quest'altro! questo ed " quest'altro,& Ci possono dunque essere al tempo stesso sia la causalit. libera sia quella deterministica0 <embra c%e la ra ione si sia nuovamente avventurata in un vicolo cieco, ma non " cos(& Noi conosciamo solo il mondo -enomenico, inquadrato nella cate oria di causalit. *ovvero conosciamo il mondo come insieme di cause ed e--etti,, e in esso possiamo constatare solo la causalit. deterministica *dato A, si veri-ica per -or#a >, ! questo perc%" la cate oria di causalit. -a ri-erimento alla causalit. deterministica *e non a quella libera, e, in virt) della rivolu#ione copernicana, applic%iamo le le i del pensiero alla realt., quindi la realt. -enomenica " retta dalla causalit. deterministica& Come " dunque possibile c%e esista anc%e la causalit. libera0 2obbiamo tenere presente c%e, accanto al mondo -enomenico in cui vi " solo la causalit. deterministica, c'" anc%e il mondo noumenico, di cui non sappiamo nulla! c%e cosa mi vieta di pensare c%e l( vi a la causalit. libera0 Lo stesso vale per la JK antinomia *il mondo dipende da un ente necessario o in esso tutto " contin ente0,! nel mondo -enomenico tutto " contin ente, cio" non c'" nulla c%e trovi in s" il motivo della propria esisten#a *tutto c'", ma potrebbe benissimo non esserci,! un ente

necessario non sar. mai dato nell'esperien#a& C%e cosa mi vieta, per$, di ammettere l'esisten#a di un ente necessario nel mondo noumenico0 In questo modo Kant si riallaccia al rande problema seicentesco *sollevato da Cartesio, del rapporto tra necessit. e libert., tra anima e corpo, tra solu#ione era ridurre una realt. all'altra, e cos( Hobbes diceva c%e tutto era materia *ne ando si c%iede perc%" mai ci si debba per -or#a porre il problema di incastrare tra di loro le due realt. spiritualit. e materialit.& Come possono essere tra loro a contatto due realt. tanto diverse0 L'unica l'esisten#a autonoma della spiritualit.,, Leibni# c%e tutto era spirito *ne ando la materialit.,& Kant ed " convinto c%e risulti molto pi) semplice asserire c%e a -un#ionare deterministicamente sia il

mondo -enomenico, mentre a -un#ionare secondo la causalit. libera sia il mondo noumenico& E in questo modo, riconoscendo l'esisten#a di entrambe le realt. *cosa c%e Leibni# e Hobbes non avevano saputo -are, ed evitando un inquinamento reciproco *come invece aveva -atto Cartesio

con la %iandola pineale,, Kant riconosce l'esisten#a autonoma e distinta delle due realt., libera e necessaria, ciascuna in un mondo distinto& E cos( il so necessariaLcontin en#a, " il mondo -enomenico, i cui enti non sono liberi, mentre il so etto della

etto dell'antitesi *causalit.

tesi *la causalit. liberaLl'ente necessario, " il mondo noumenico, i cui enti sono liberi & Non posso sapere se per il mondo noumenico val a quel c%e vale per il -enomenico, ma posso benissimo ipoti##are c%e vi a la libert.& Kant %a cos( risolto la questione delle antinomie e, inoltre, %a messo in luce c%e se in se uito per una via non conoscitiva saremo in rado di sostenere l'esisten#a di un

ente necessario e di una 'causalit. per libert.' non saremo a--atto in contraddi#ione, poic%" sebbene il mondo -enomenico ci dica c%e le cose vanno diversamente, questo non ci vieta di applicare l'ente necessario e la causalit. libera al mondo noumenico& Ed " proprio ci$ c%e Kant creato con la 3K e la JK antinomia& 2opo aver trattato l'idea di anima e di mondo, esaminiamo ora

-ar. nella 2ialettica della Critica della ra ion pratica , in virt) del terreno di non contradditoriet. me lio l' idea di 2io & In L'unico ar omento possibile per una dimostra#ione di 2io , Kant aveva i. smasc%erato la prova dell'esisten#a di 2io data da Anselmo, la 'prova ontolo ica', sostenendo c%e in realt. l'unico ar omento valido per dimostrare l'esisten#a di 2io era quello c%e si basava

sul presupposto c%e non vi " nulla c%e avven a sen#a un motivo, con la conse uen#a c%e si deve trovare un qualcosa c%e si spie %i da solo, c%e sia motivo di se stesso e c%e -accia derivare da s" tutto il resto& 3ra Kant, pur continuando a non accettare la prova ontolo ica, non accetta neanc%e poic%" implica l'ille ittima applica#ione della cate oria di causalit. alla s-era meta-isica& poter dimostrare l'esisten#a della 'sostan#a anima' cui ineriscono tutti i -enomeni psic%ici, e la 'sostan#a mondo', come totalit. in-inita dei -enomeni, allo stesso modo essa si illude di poter dimostrare l'esisten#a di 2io, essen#ialmente attraverso 3 prove, dice Kant& La /K prova, c%e " poi la pi) antica e pi) umana *nonc%" quella verso la quale Kant nutre ma iore simpatia, " quella -isicoEteolo ica di 'latone! dalla constata#ione di un ordine e di un'armonia nel mondo ne deduco c%e vi deve essere un ordinatore *2io,& 2i per s", per$, non dimostra l'esisten#a di un 2ioE creatore, ma solo di un 2ioEordinatore, e pertanto questa prova po ia su un'altra, quella cosmolo ica di Aristotele! o ni cosa mossa " per -or#a mossa da un'altra cosa, ne conse ue c%e ci deve essere qualcosa c%e muove sen#a essere mosso *2io,& :uesta prova, inaccettabile in quanto implicante un'applica#ione meta-isica della cate oria di causalit., " secondo Kant del tutto incausata, ad un ente la cui essen#a implica l'esisten#a& L'essere incausato implica proprio c%e nulla *-uorc%" la sua essen#a, ne sia causa! ma dire c%e l'essen#a " causa dell'esisten#a vuol dire ricadere nella prova ontolo ica& Il succo del discorso " c%e tutte le prove dell'esisten#a di 2io derivano da quella ontolo ica e sono inaccettabili proprio perc%" inaccettabile " quella ontolo ica& E cos( si conclude la 2ialettica trascendentale! risultano indimostrabili tutte le -ondamentali a--erma#ioni della meta-isica *2io, anima, libert., ecc,, anc%e se questo non to lie c%e ci$ c%e non pu$ essere nel mondo -enomenico, possa invece essere in quello noumenico& Con pi) quella da lui stesso -ormulata in L'unico ar omento possibile per una dimostra#ione di 2io , L'esisten#a di 2io, dice il Kant della Ra ion pura, " indimostrabile& Cos( come la ra ione si illude di

u uale a quella ontolo ica , poic%" vuole dimostrare c%e si deve per -or#a arrivare ad una causa

questo discorso sull'anima, su 2io e sul mondo, Kant %a dimostrato l'ille ittimit. dell' uso costitutivo delle idee , ovvero di quell'uso volto a costituire la conoscen#a& L'uso costitutivo delle cate orie era le ittimo, quello delle idee no& 3ltre ad essere inutili nell'uso costitutivo, le idee sono addirittura pericolose, poic%" pretendono di dimostrare l'esisten#a di 2io e della libert.& E tuttavia Kant si accor e c%e " assurdo c%e la ra ione sia dotata di una -acolt. tanto ostile, addirittura

pericolosa, e -inisce per riconoscere un uso le ittimo delle idee *ecco perc%" son trascendentali e non trascendenti,! an#i, esse ci son state date proprio a--inc%" ne -acciamo tale uso& :uest'uso le ittimo e importante delle idee Kant lo c%iama uso re olativo delle idee & Kant %a spie ato c%e riceviamo passivamente nello spa#io e nel tempo i dati sensibili e c%e li uni-ic%iamo con l'attivit. cate oriale dell' Io penso 7 dopo di c%e, le cate orie ci permettono di -ormulare iudi#i e

concatena#ioni di iudi#i& Ecco allora c%e la nostra conoscen#a " come un pu##le , i cui tasselli sono i dati sensibili e la cui attivit. *-inita, di uni-ica#ione " data dall'intelletto uni-icatore7 il pu##le per$ " in-inito, mentre la nostra conoscen#a " sempre -inita& Abbiamo i tasselli sparsi qua e l. e non sappiamo bene dove collocarli, senonc%" nei pu##le c'" anc%e l'imma ine enerale del pu##le come dovrebbe essere una volta costruito& La -un#ione re olativa delle idee " analo a a quel dise no enerale del pu##le c%e ci d. il quadro enerale della situa#ione e in base al quale possiamo collocare le uni-ica#ioni par#iali di pe##i *le conoscen#e, sempre -inite, al posto iusto& In altri termini, la -un#ione re olativa delle idee consiste nel dare il massimo di unit. e di estensione possibile alla nostra conoscen#a! l'idea di mondo non sar. mai completa, riempibile di dati dell'esperien#a, per$ mi servir. a dire c%e qualsiasi sin olo ra ruppamento *-inito, di -enomeni, io so i. a priori *perc%" l'idea " un concetto puro, c%e si colloca in unico sistema e quindi il mio obiettivo " di cercare di attaccare il pi) possibile all'in-inito i vari pe##i i. attaccati tra di loro li uni a li altri *ed " proprio quel c%e -a la scien#a,7 tender$ dunque a sistematici##are all'in-inito il mio sapere, a or ani##are le mie conoscen#e interne come se potessero essere attribuite ad un'unica sostan#a *l'anima,, oppure ad or ani##are tutte le mie esperien#e esterne come se appartnessero ad un unico mondo, o ancora ad or ani##are tutte le mie conoscen#e *interne B esterne, come se -ossero e--etti di un'unica causa *2io,& E' ben diverso dire

c%e biso na a ire come se appartenessero ad un unico ori##onte o ad un'unica sostan#a *anima, -un#ione euristica, servono cio" a uidare l'inda ine verso sempre ma iore unitariet. e

mondo, 2io, dal predicare c%e e--ettivamente esistano tali cose& Le idee %anno dunque in Kant una sistematicit., come se si potessero attribuire tutti i -enomeni interni ad una sostan#a *anima, e essa mi serve per poter strutturare attorno a tale concetto i -enomeni interni& Ecco allora c%e le idee 're olano', uidano verso l'unit. e l'estensione, poic%" il concetto di mondo, ad esempio, ci ricorda continuamente c%e i sin oli a re ati di conoscen#e sono pe##i -initi di conoscen#a

quelli esterni ad un'altra sostan#a *mondo,& Non " detto c%e io possa dire qualcosa dell'anima, ma

inde-initamente estensibili& Il concetto di mondo mi dice quindi c%e devo colle are tra loro tutti i -enomeni *unit.,, ma anc%e c%e tutti i -enomeni devono -armi allar are la conoscen#a, colle andoli tra loro& Non posso conoscere l'idea di mondo, dunque, ma essa mi serve per

conoscere, per estendere la conoscen#a e per darle unit.! ecco allora c%e le idee servono per

conoscere ma non possono essere conosciute & E' una sorta di punto di -u a ideale l'idea! conver o verso un punto, ma mi porta ad un processo di arricc%imento in-inito& Come per i medioevali, anc%e per Kant 2io resta il rande punto di ri-erimento della conoscen#a, dunque, ma non 2io

come ente, bens( 2io come idea presente nella mente umana! devo or ani##are la mia conoscen#a come se -osse stata prodotta da un unico ente *2io,, c%e arantisce l'unit. del mondo e, con essa, quella della nostra conoscen#a& Accanto alla valen#a teoretica *conoscere la realt.,, dell'uso pratico della ra ione si occupa la Critica della ra ion pratica & Kant d. alla ra ione anc%e una valen#a pratica! la ra ione ci d. le i di comportamento& E

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