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Esegesi biblica

Esegesi biblica
L'esegesi o critica biblica lo studio e l'indagine dei testi biblici che cerca di formulare giudizi discernenti e discriminanti su questi testi.[1] Si chiede quando e dove un particolare testo ha avuto origine; come, perch, da chi, per chi e in quali circostanze sia stato prodotto; quali fonti siano state usate nella sua composizione e il messaggio che doveva convogliare. Si interessa anche del testo stesso, studiando il significato delle parole e il modo in cui sono state usate, la sua conservazione, la sua storia e la sua integrit. L'esegesi biblica si appoggia ad un vasto campo di discipline, tra cui archeologia, antropologia, folklore, linguistica, studi delle tradizioni orali, studi storici e religiosi.

La Bibbia di Gutenberg, la prima Bibbia stampata

Storia
Sia l'esegesi dell'Antico Testamento che quella del Nuovo Testamento sono nate dal razionalismo del XVII e del XVIII secolo e si sono sviluppate nel contesto dell'approccio scientifico alle discipline umanistiche (specialmente la storia) creatosi nel XIX secolo. Gli studi dell'Antico e del Nuovo Testamento erano spesso indipendenti l'uno dall'altro, principalmente a causa della difficolt per un singolo studioso di avere una conoscenza sufficiente delle molte lingue richieste o delle condizioni culturali dei vari periodi in cui i testi furono scritti.

Esegesi biblica

Antico Testamento
La moderna esegesi biblica nacque con i filosofi e i teologi del XVII secolo - Thomas Hobbes, Baruch Spinoza, Richard Simon ed altri - che iniziarono a fare domande sull'origine dei testi biblici, specialmente sul Pentateuco (i primi cinque libri dell'Antico Testamento: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio). In particolare si chiesero chi avesse scritto questi libri: secondo la tradizione il loro autore sarebbe stato Mos, ma i critici trovarono contraddizioni e inconsistenze nel testo che ne rendevano improbabile la paternit mosaica. Nel XVIII secolo, Jean Astruc, un medico francese, decise di confutare queste critiche: prendendo in prestito i metodi di critica testuale della letteratura greca e latina, scopr quelli che consider due distinti documenti nella Genesi, scritti da Mos e poi condensati da autori successivi in un unico documento, generando quindi quelle incongruenze e contraddizioni notate da Hobbes e Spinoza. I metodi di Astruc furono adottati dagli studiosi tedeschi che, nel corso del secolo successivo, li raffinarono e li utilizzarono per indagare la Bibbia. Entro la met del secolo, il consenso voleva che il Pentateuco contenesse quattro fonti originali, differenti da quelle di Astruc, che non erano opera di Mos, e che i libri di Giosu, dei Giudici, di Samuele e dei Re erano un'unica storia di Israele nota come "Storia deuteronomica" in quanto collegata al Deuteronomio. L'esegesi biblica tedesca del XIX secolo raggiunse il suo apice con due libri di Julius Wellhausen, Fonti del Pentateuco e il successivo e ancor pi influente Prolegomeni alla Storia di Israele. Wellhausen riassunse e distill i risultati del precedente secolo di studi nella versione definitiva dell'ipotesi documentale, affermando che il Pentateuco era formato da documenti distinti, fino a quattro diversi, nessuno dei quali composti prima del X secolo a.C., combinati da uno scriba nella loro forma presente al pi tardi nel V secolo a.C.
Prima pagina della Histoire critique du vieux testament, di Richard Simon, pubblicata nel 1685 da Reinier Leers a Rotterdam, Paesi Bassi. Si tratta di una delle prime opere di esegesi biblica.

Le ipotesi di Wellhausen ebbero una influenza immensa, ma furono altrettanto controverse, specie tra credenti cristiani ed ebrei, che giudicarono il loro orientamento eminentemente secolare come una sfida alla fede. Studi successivi corressero Wellhausen e ammorbidirono l'iniziale accoglienza ostile dei critici religiosi. Hermann Gunkell e Martin North svilupparono la storia della tradizione, la teoria che i testi biblici, anche se composti dopo il X secolo, fossero basati su tradizioni orali precedenti e che quindi contenessero memorie accurate degli eventi descritti. L'archeologia biblica sviluppata da William Foxwell Albright sembr dare sostegno alla stessa conclusione, confermando con prove archeologiche alcune storie della Bibbia, in particolare quelle risalenti all'et dei patriarchi, all'esodo, alla conquista di Canaan. Alla fine del XX secolo il Vaticano aveva ribaltato la sua iniziale condanna dell'esegesi biblica, giungendo sino a consigliarla agli studiosi cattolici. A met del XX secolo il consenso scientifico riteneva l'ipotesi documentale essenzialmente corretta e che, al contempo, la Bibbia contenesse tradizioni genuine riguardo Abramo, Mos e la storia israelita successiva. Tutto questo inizi a cambiare negli anni 1960, quando John Van Seters, Thomas Thompson e William Dever misero in discussione, e demolirono, l'idea di Albright che l'archeologia avesse convalidato la Genesi e l'Esodo; ancora Van Seters, Roger Norman Whybray, Rolf Rendtorff e altri misero in discussione e abbandonarono l'ipotesi documentale, proponendo al suo posto nuove teorie basate su modelli frammentari di composizione. Negli ultimi decenni del secolo i minimalisti biblici giunsero fino a proporre che la Bibbia fosse un prodotto interamente romanzesco databile agli ultimi pochi secoli prima di Cristo, senza il minimo valore storico; il minimalismo biblico resta una posizione minoritaria, ma la natura e il campo di interesse dell'esegesi delle fonti sono ancora una volta, all'inizio del XXI secolo, oggetto di dibattito accesso.

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Nuovo Testamento
Il precursore nel campo dell'esegesi del Nuovo Testamento Hermann Samuel Reimarus (1694-1768), che vi applic la metodologia degli studi filologici su testi greci e latini e si convinse che molto poco di quanto vi era raccontato poteva essere accettato come incontrovertibilmente vero. Le conclusioni di Reimarus trovarono riscontro nel razionalismo degli intellettuali del XVIII secolo, ma erano profondamente problematiche per i credenti suoi contemporanei. Nel XIX secolo studi importanti furono portati avanti da David Strauss, Ernst Renan, Johannes Weiss, Albert Schweitzer e altri, tutti interessati ad investigare il Ges storico all'interno delle narrazioni evangeliche. Heinrich Julius Holtzmann fu importante in un altro campo di indagine: fu lui, infatti, a fondare la cronologia della composizione dei vari libri del Nuovo Testamento che form la base dei successivi studi in questo campo, oltre che a formulare la teoria Albert Schweitzer (1875-1965), teologo, musicista, delle due fonti, l'ipotesi che i vangeli secondo Matteo e Luca si filosofo e medico. Il suo Ricerca del Ges storico basavano sul vangelo secondo Marco e su di un ipotetico (1906) dimostr che le "vite di Ges" del XIX secolo documento detto "Fonte Q". Entro la prima met del XX secolo, erano riflessi dei contesti storici e sociali dei rispettivi una nuova generazione di studiosi, tra cui Karl Barth e Rudolf autori. Bultmann in Germania e Roy Harrisville negli Stati Uniti, giunsero alla conclusione che la ricerca del Ges storico fosse giunta ad un vicolo cieco; Barth e Bultmann accettarono il fatto che poco si potesse dire con certezza del Ges storico, concentrandosi invece sul kerygma, il "messaggio", del Nuovo Testamento. Le questioni che studiarono concernevano l'identificazione del messaggio centrale di Ges e di come si ponesse in relazione all'ebraismo, e come quel messaggio si rivolgesse al mondo contemporaneo. La scoperta dei Rotoli del Mar Morto nel 1948 ha rivitalizzato l'interesse nei possibili contributi che l'archeologia pu offrire alla comprensione del Nuovo Testamento. Joachim Jeremias e Charles Harold Dodd hanno pubblicato studi linguistici che tentano di identificare strati all'interno dei vangeli riconducibili a Ges, agli autori e alla Chiesa delle origini; Burton Mack e John Dominic Crossan hanno inserito Ges nel sostrato culturale della Giudea del I secolo; gli studiosi del Jesus Seminar hanno studiato i singoli tropi dei vangeli per giungere ad un consenso su cosa possa e non possa essere accettato come storico. L'esegesi del Nuovo Testamento contemporanea continua a seguire la tendenza sintetizzatrice impostata durante la seconda met del XX secolo. C' ancora un forte interesse a recuperare il "Ges storico", ma l'impostazione della ricerca orientata alla giudaicit di Ges (Bruce Chilton, Geza Vermes e altri) e alla sua formazione a partire dalle correnti politico-religiose della Palestina del I secolo (Marcus Borg).

Metodi
Ecdotica
L'ecdotica o "critica testuale" l'analisi del testo per identificare la sua provenienza o per ricostruire la sua storia. Si basa sul fatto che errori sono inevitabilmente introdotti nel testo mentre generazioni di scribi riproducono l'uno i manoscritti dell'altro. Gli errori tendono a formare "famiglie" di manoscritti: lo scriba A introduce errori che non sono presenti nel manoscritto dello scriba B, e col tempo le "famiglie" dei testi che discendono da A e B divergono sempre di pi mano a mano che altri errori sono introdotti da scribi successivi. L'ecdotica studia le differenze tra

Esegesi biblica queste famiglie per mettere insieme una buona ricostruzione dell'originale; pi copie sono sopravvissute, maggiore l'accuratezza con la quale si possono dedurre informazioni sul testo originale e sulle famiglie che ne discendono. L'ecdotica una disciplina rigorosamente obbiettiva che usa diverse metodi specialistici, tra cui l'eclettismo, la stemmatica e la cladistica; per scegliere tra diverse "lezioni" (varianti) nei manoscritti, sono stati introdotti diversi principi, tra cui il Lectio difficilior potior, la lezione pi difficile quella da preferire.[2] Cionondimento, rimangono forti elementi di soggettivit, aree in cui lo studioso deve scegliere la propria lezione sulla base del suo giudizio o del buon senso; ad esempio, Amos 6.12 dice Si ara forse con i buoi?, con la risposta che dovrebbe essere "s" ma che dal contesto deve essere "no": allora la lezione che si d normalmente quella emendata Si ara forse il mare con i buoi?. Tale emendamento si basa sul testo considerato corrotto, ma non di meno una questione di scelta.[3]

Critica delle fonti


La critica delle fonti la ricerca delle fonti originali dietro un certo testo biblico. Pu essere fatta risalire al sacerdote francese del XVII secolo Richard Simon, e il suo pi influente prodotto il Prolegomena zur Geschichte Israels di Julius Wellhausen (1878), la cui profondit e chiarezza di espressione hanno lasciato il loro segno indelebile nei moderni studi biblici.[4] Un esempio di critica delle fonti il problema dei sinottici. Gli studiosi hanno notato che i tre vangeli sinottici (Vangelo secondo Luca, Vangelo secondo Marco e Vangelo secondo Matteo) sono molto simili, talvolta identici. La principale teoria che spiega le uguaglianze la teoria delle due fonti, la quale suggerisce che Marco sia stato il primo vangelo ad essere scritto, che sia probabilmente basato su di una combinazione di materiale orale e scritto precedente. Matteo e Luca sarebbero stati scritti successivamente e si sarebbero basati primariamente su due fonti differenti: Marco e una raccolta scritta di detti di Ges, che gli studiosi chiamano fonte Q. Quest'ultimo documento andato perduto, ma almeno parte del suo materiale pu essere ricostruito indirettamente, attraverso il materiale comune a Luca e Matteo ma mancante in Marco. Oltre a Marco e Q, gli autori di Luca e Matteo fecero uso di altre fonti, che sarebbero l'origine del materiale peculiare di ciascuno dei due.

Critica formale e storia della tradizione


La critica formale spezza la Bibbia in sezioni (pericopi e storie) che sono analizzate e categorizzati per genere (prosa o versi, lettere, leggi, archivi giudiziari, inni di guerra, lamentazioni, eccetera). La critica formale ricostruisce l'ambientazione in cui stata composta e, principalmente, quella in cui stata utilizzata.[5] La storia della tradizione un aspetto specifico della critica formale che ha lo scopo di tracciare la via attraverso la quale la pericope entrata nelle grandi unit del canone biblico, con particolare interesse per la transizione dalla tradizione orale alla forma scritta. La credenza nella priorit, stabilit, e persino nella possibilit di rilevare le tradizioni orali ora talmente messa in discussione che la storia della tradizione divenuta quasi inutile, ma la critica formale continua ad essere una metodologia percorribile negli studi biblici.[6]

Critica redazionale
La critica redazionale studia la collezione, la disposizione, l'arrangiamento e la modifica delle fonti ed frequentemente utilizzata per ricostruire la comunit cui apparteneva l'autore del testo e i suoi scopi.[7] Si basa sulla comparazione delle differenze tra manoscritti e i loro significati teologici.

Critica canonica
Associata particolarmente con il nome di Brevard Childs, che ha prodotto un'ampia letteratura sull'argomento, la critica canonica un'indagine della forma finale di un testo nella sua totalit, come del processo che porta ad essa.[8] L dove l'esegesi precedente indagava sull'origine, la struttura e la storia del testo, la critica canonica si occupa del significato del testo, sia per la comunit che lo utilizz, sia nel contesto del pi ampio canone di cui il

Esegesi biblica testo forma una parte.[9] La esegesi canonica si distingue da quella scientifica, o accademica o storico-critica, perch pone l'attenzione primaria sul servizio che il testo ha reso alla comunit originaria o alle generazioni successive, e si basa sulla lectio divina che una esegesi spirituale, o allegorica, quella cio dei Padri.[10]

Ebraismo
Chassidismo Chassidut Esegesi ebraica Filosofia ebraica Ghimatriah Halakhah Maimonide Middot esegetiche Midrash Minhag Mishneh Torah Pardes Pilpul Qabbalah Rabbini del Talmud Studio della Torah Talmud Torah e Torah celeste Yeshivah e Kollel Zaddiq

Note
[1] Biblical criticism (http:/ / www. bibletexts. com/ glossary/ biblical-criticism. htm), Harper's Bible Dictionary, 1985 [2] Johann Jakob Griesbach (17451812) pubblic diverse edizioni del Nuovo Testamento; in quella del 1796 elenc quindici regole esegetiche, tra cui una variante della regola di Bengel, Lectio difficilior potior, la lezione migliore quella pi difficile. Un'altra era Lectio brevior praeferenda, la lezione pi breve da preferire, che si basa sull'idea che gli scribi tendano ad aggiungere pi che a rimuovere. [3] David J. A. Clines, "Methods in Old Testament Study", sezione Textual Criticism, in On the Way to the Postmodern: Old Testament Essays 19671998, Volume 1 (JSOTSup, 292; Sheffield: Sheffield Academic Press, 1998), pp. 2345 (http:/ / www. shef. ac. uk/ bibs/ DJACcurrres/ Postmodern1/ Methods. html) [4] Antony F. Campbell, SJ, "Preparatory Issues in Approaching Biblical Texts", in The Hebrew Bible in Modern Study, p. 6 (http:/ / www. blackwellpublishing. com/ content/ BPL_Images/ Content_store/ Sample_chapter/ 9780631210719/ perdue. pdf). [5] Bibledudes.com (http:/ / bibledudes. com/ biblical-studies/ form. php) [6] Yair Hoffman, recensione di Marvin A. Sweeney and Ehud Ben Zvi (eds.), The Changing Face of Form-Criticism for the Twenty-First Century, 2003 (http:/ / www. bookreviews. org/ pdf/ 3815_3767. pdf) [7] Religious Studies Department, Santa Clara University. (http:/ / www-relg-studies. scu. edu/ facstaff/ murphy/ courses/ exegesis/ redaction. htm) [8] Norman K. Gottwald, "Social Matrix and Canonical Shape", Theology Today, October 1985. (http:/ / theologytoday. ptsem. edu/ oct1985/ v42-3-article3. htm) [9] Harpers Biblical Dictionary, 1985 (http:/ / www. bibletexts. com/ glossary/ biblical-criticism. htm) [10] Enrico Dal Covolo, Il Vangelo e i Padri. Per una esegesi teologica.

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Bibliografia
Barton, John (1984). Reading the Old Testament: Method in Biblical Study, Philadelphia, Westminster, ISBN 0-664-25724-0. Birch, Bruce C., Walter Brueggemann, Terence E. Fretheim, and David L. Petersen, A Theological Introduction to the Old Testament, ISBN 0-687-01348-8, 1999. Coggins, R. J., and J. L. Houlden, eds., Dictionary of Biblical Interpretation, London, SCM Press; Philadelphia: Trinity Press International, 1990. ISBN 0-334-00294-X. Ehrman, Bart D., Misquoting Jesus: The Story Behind Who Changed the Bible and Why, HarperSanFrancisco, 2005. ISBN 0-06-073817-0. Fee, Gordon e Douglas Stuart, Come aprire le porte a una lettura informata della Bibbia, Patmos, 2009. ISBN 0-06-073817-0. Fuller, Reginald H., The Foundations of New Testament Christology, Scribners, 1965. ISBN 0-684-15532-X. Goldingay, John (1990). Approaches to Old Testament Interpretation. Rev. ed. Downers Grove, IL, InterVarsity, ISBN 1-894667-18-2. Hayes, John H., and Carl R. Holladay (1987). Biblical Exegesis: A Beginner's Handbook, Rev. ed. Atlanta, GA, John Knox, ISBN 0-8042-0031-9. Knight, Douglas A., and Gene M. Tucker, eds. (1993). To Each Its Own Meaning: An Introduction to Biblical Criticisms and Their Applications, Louisville, KY, Westminster/John Knox, ISBN 0-664-25784-4. Rogerson, John, Old Testament Criticism in the Nineteenth Century (http://books.google.com/ books?id=3BiHAAAACAAJ), SPCK, ISBN 0-281-04094-X, 1984. Morgan, Robert, and John Barton (1988). Biblical Interpretation, New York, Oxford University, ISBN 0-19-213257-1. Soulen, Richard N. (1981). Handbook of Biblical Criticism, 2nd ed. Atlanta, Ga, John Knox, ISBN 0-664-22314-1. Stuart, Douglas (1984). Old Testament Exegesis: A Primer for Students and Pastors, 2nd ed., Philadelphia, Westminster, ISBN 0-664-24320-7. Shinan, Avigdir, and Yair Zakovitch (2004). That's Not What the Good Book Says, Miskal-Yediot Ahronot Books and Chemed Books, Tel-Aviv

Voci correlate
Esegesi Ermeneutica Sensus plenior

Collegamenti esterni
La voce "Critica biblica" nell'Enciclopedia Encarta online (http://it.encarta.msn.com/ encyclopedia_761577889/Critica_biblica.html)
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Fonti e autori delle voci

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