La Gerusalemme liberata in monferrino al Salone del libro
La Provincia espone alcuni libri rari della Biblioteca storica
Nel 1792, il canonico e viaggiatore Giuseppe De Conti tradusse in dialetto monferrino la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, adattandone il tono epico al dialetto popolare e ricorrendo alle ambientazioni e ai modi di dire tipicamente monferrini: cosicch oggi attraverso questa curiosa opera si pu ricostruire scene della vita casalese di un tempo. La Gerusalemme in monferrino una delle opere che sar esposta nello stand della Provincia di Torino al Salone del libro, ospite negli spazi di Lingua Madre. Il volume fa parte di uno dei preziosi fondi della Biblioteca di storia e cultura del Piemonte Giuseppe Grosso, il Fondo Morselli: acquisito nel 2001 costituito da una vastissima collezione di materiali in lingua piemontese, liriche, dizionari, almanacchi, testi teatrali raccolti da Erminio Morselli in oltre 20 anni. Si tratta di un migliaio di pezzi compositi (libri, manoscritti, dpliant, brochure, pezzi doccasione) che coprono un arco temporale che va dal 1564 al 1930. Al Salone, insieme alla traduzione della Gerusalemme Liberata, saranno anche esposti Saggio sui dialetti Gallo-Italici,opera fondamentale e assai rara del veronese Benedetto Biondelli (1804- 1886), autentico pioniere nel campo degli studi glottologici in Italia e Studi sulle lingue furbesche, dello stesso autore,che analizza la lingua furbesca, cio quel gergo particolare di taluni mestieri (muratori, artigiani, calderai), allargata a quella dei monelli e malandrini, con dotti riferimenti ai vocabolari furbeschi di Francia, Germania, Spagna e Inghilterra.