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Costei, moglie della vittima, ha ricordato la telefonata minatoria da Parte di un soggetto ignoto qualche mese dopo l'omicidio de! marito, che invitava il figlio Pietro a non continuare Je sue indagini sui responsabili dellassassinio del padre perché altrimenti avrebbe fatto la sua stessa fine. La Cataldo Giuseppa ha pure ricordato negli stessi termini del figlio Enea Pietro: i dissidi conseguenti al contenzioso tra il marito Enea Vincenzo ¢ la societa BBP per lo sconfinamento del complesso alberghiero Costa Corsara nei terreni di Lucido, Cataldo e Cardinale : j danneggiamenti Subiti presso il cantiere e i bungalows di Enea Vincenzo poco prima dell’ omicidio. Quanto al_movente dell’omicidio indicato da Enea Piet, iconducibile anche al contrasto tra I'impresa di Enea Vincenzo e la societa BBP per lo sconfinamento del complesso alberghiero “Costa Corsara”, ” importanti elementi di conferma alle dichiarazioni del primo si evincono dalla deposizione del fratello Enea Riccardo, che ha reso spontanee iaria in data 26 febbraio 2010. Enea Riccardo, dopo avere ricordato le attivita del padre nel settore dichiarazioni alla polizia giudi della edilizia, ha infatti confermato il dato secondo cui la ditta “Enea Vincenzo” aveva subito atti intimidatori_ in epoca Precedente alla consumazione dell’omicidio. Anche Enea Riccardo, come il fratello Pietro, indica come ragione dell’omicidio del padre gli sviluppi del contrasto tra Enea Vincenzo e la societa B.B.P. titolare del residence “Costa Corsara” (proprio tale ). residence ......risulta essere la chiave di lettura di tutta fa vicenda. Secondo il racconto di Enea Riccardo, i costruttori Bruno Pietro, Bruno Giovanni e Pomiero Giuseppe, al fine di portare a compimento la costruzione del predetto residence, si erano impossessati senza alcuna 49 autorizzazione preventiva da parte dei proprietari di un pezzo del terreno limitrofo (Cardinale, Lucido, Cataldo) e del permutario (Enea Vincenzo). Quella occupazione illecita era stata effettuata, in base a quanto tiferito da Enea Riccardo e dai suoi familiari, a seguito di numerosi atti intimidatori posti in essere da Persone riconducibili ai soci della B.B.P., mai denunciati dall'Enea Vincenzo che a sua volta era stato minacciato di morte, Nell’ambito di queste minacce Enea Riccardo ricorda: aggressioni fisiche contro il di lui padre fatte da Bruno Giovanni e Pomiero Giuseppe; Mincendio del camping bungalows; atti vandalici nei cantieri. Per fare pressione su Enea Vincenzo, sulla base di quanto riferite i Le Enea Riccardo, ad un certo punto interviene Bruno Francesco, all’epoc noto a Isola delle Femmine per la sua appartenenza al clan di Riccobono Rosario di Pallavicino, il quale in un primo momento propone all’Enea di costituire assieme una societa per svolgere attivita nel settore della edilizia, ticevend. risposta un netto rifiuto, Enea Riccardo ha riferito elementi di riscontro alle dichiarazioni di Enea Pietro anche sul punto relativo alla genesi ¢ allo sviluppo dei rapporti tra Enea Vincenzo e i fratelli Di Benedetto, in particolare Agostino ¢ Vincenzo, entrambi uccisi da “mano mafiosa” e il primo, Benedetto, vittima di una esecuzione a cui aveva concorso anche il Bruno Francesco come risulta dalle sentenze della Corte di assise di Palermo e della Corte di assise di appello di Palermo in atti Enea Riccardo ribadisce, infatti, che i D'Agostino, Vincenzo e¢ Benedetto, si prestarono ad una mediazione tra Enea Vincenzo e Bruno Frances all’epoca latitante, per risolvere la situazione relativa allo “sconfinamento” del complesso alberghiero “Costa Corsara” sui terreni dei

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