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Il problema del criterio della verit non pu essere risolto se prima non si risolve

quello che riguarda la verit. Infatti, poich il criterio della verit sta alla verit come uno
strumento sta al proprio fine, non si pu definire uno strumento se prima non si definisce il
fine. Chi pretendesse definire gli strumenti, senza avere la bench minima idea dei fini per i
quali quegli strumenti devono essere adoperati, simile a quel muratore, che mette mattoni su
mattoni a caso, senza aver chiaro il progetto della casa che si deve costruire. Il suo accatastar
mattoni sar fine a se stesso e il suo lavoro, procedendo senza fine, non avr mai fine. Il
risultato della sua opera sar una serie disordinata di mucchi di pietre.
Oggi in molte discipline si fa un gran parlare di metodologia della ricerca, senza quasi
mai accennare che la ricerca finalizzata a stabilire la verit in ordine al particolare problema
affrontato o da affrontare ed evitando di trattare lo spinoso problema della definizione della
verit. Se talvolta vi si fa cenno, lo si fa in modo cos generico e rifugiandosi dietro il comodo
schermo di luoghi comuni che in pratica il tutto si diluisce o svanisce nei vapori
dellindefinito.
Anche il giudice parla di affinamento delle tecnologie e delle strumentazioni relative
allindagine; ma il giudice perfeziona le tecniche e richiede strumenti sempre pi sofisticati
con lunico intento di stabilire la verit. E dal momento che il filosofo per sua stessa natura,
lamante della verit, egli non deve trascurare questa sua missione, che ha anche una grande
funzione sociale. Se il filosofo venisse meno a questa sua missione e le sue parole si
riducessero ad essere delle semplici esercitazioni della mente, la filosofia sarebbe una grande
favola, neppure, per altro, piacevole a leggersi come lo sono al contrario quelle dei poeti.
Oltre a tutto, se il filosofo non dovesse credere che sia vero ci che dice, non avrebbe senso
non solo che scrivesse, ma neppure che aprisse bocca. A meno che non creda che la sua
funzione sociale sia quella di costruire menzogne razionalmente ben congegnate allo scopo di
irretire sia coloro che non hanno ancora raggiunto una ben definita personalit teoretica, quali
sono i pi giovani, sia coloro che non raggiungeranno mai o per incapacit della loro mente o
per incapacit della loro volont, che si accontenta di quattro verit di comodo, in cui credere
e per cui illudersi di lottare.
, dunque, un dovere del filosofo definire innanzitutto lobiettivo stesso del suo fare
filosofia, il quale pu essere solo la verit.
E a questo punto risuona ancora una volta la domanda che Pilato rivolse a Ges: Che
cosa la verit?
(F. FIORENTINO, Guida per la tesi di laurea, Bologna 1993,112-113)

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