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CARLO DELLA CASA

CORSO DI SANSCRITO
GRAMMATICA, ESERCIZI, BRANI SCELTI, VOCABOLARIO
NUOVA EDIZIONE ELETTRONICA

Guruiyamudralaya Publications, Nstipur, 2013

CARLO DELLA CASA

INDICE
Indice, pp. 2-3.
Premessa, p. 4.
Cenni di storia della lingua sanscrita, pp. 5-10.
GRAMMATICA SANSCRITA
Abbreviazioni: p. 12.
Parte prima: FONETICA ( 1-41), pp. 13-24.
I.
Alfabeto, pronuncia, accentazione, 1-2;
II. Alternanza vocalica, 3-4;
III. Consonanti in pausa, 5-12;
IV. Sandhi esterno, 13-34; [a. sandhi delle vocali e dei dittonghi, 14-21;
b. sandhi delle consonanti, 22-28; c. visarga finale, 29-34];
V. Sandhi interno, 35-41.
Parte seconda: LA DECLINAZIONE ( 42-79), pp. 25-43.
I.
Generalit, 42;
II. Il nome e laggettivo, 43-66 [a. temi in vocale e dittongo, 43-55;
b. temi in consonante monoformi, biformi, triformi: 56-65; c. temi
anomali, 66];
III. Gradi di comparazione, 67-68;
IV. I pronomi, 69-75;
V. I numerali, 76-79.
Parte terza: LA CONIUGAZIONE ( 80-121), pp. 44-68.
I.
Generalit, 80;
II. Sistema del presente, 81-95 [desinenze, 81; a. coniugazione tematica,
82-84; b. coniugazione atematica, 85-95];
III. Tempi generali, 96-110 [generalit, 96; 1. Futuro, 97-98; 2. Aoristo,
99-105; 3. Perfetto, 106-110];
IV. Le coniugazioni derivate (passivo, causativo, desiderativo, intensivo, denominativo), 111-115;
V. Le forme nominali del verbo (participio, gerundivo, infinito, gerundio),
116-121.
Parte quarta: GLI INDECLINABILI ( 122-125), pp. 69-70.
Avverbi, preposizioni e postposizioni, congiunzioni coordinanti e subordinanti,
particelle e interiezioni.
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Parte quinta: FORMAZIONE DELLE PAROLE, COMPOSIZIONE NOMINALE ( 126-135), pp.


71-76.
I. Formazione delle parole (generalit, prefissi, derivati primari, derivati sesecondari), 126-129; II. Composizione nominale (generalit, dvandva,
tatpurua, karmadhraya, bahuvrhi, avyaybhva), 130-135.

ESERCIZI, SCRITTURA DEVANGAR, BRANI SCELTI, VOCABOLARIO


Esercizi, pp. 78-91.
La scrittura devangar, pp. 92-95.
Brani scelti, pp. 96-122.
I. Le cornacchie e il serpente [il leprotto astuto] (H., II, 7-8).
II. Il ladro di cipolle (T., IV, I).
III. Licneumone fedele (K. S. S., 64, 3-13).
IV. I cigni e la tartaruga (T., I, 11).
V. I brahmani che ridanno vita al leone (P., 5, 4).
VI. Il padre di Somaarman (P., 5, 9).
VII. Lasino con la pelle di pantera (T., III, 1).
VIII. La bilancia mangiata dai topi (T., I, 17).
IX. Il pidocchio e la cimice (T., I, 7).
X. Luomo che parlava con il re (K. S. S., 66, 110-133).
XI. Il figlio del buddhista (K. S. S., 27, 15-54).
XII. Il dialogo tra padre e figlio (Mbh., XII, 169, 3-36).
XIII. Il monismo teistico e panteistico della Bhagavadgt,
(Bhagavadgt, passim).
XIV. Contro il suttee (Kd., 177).
XV. Lepisodio di Unara (Mbh., III, 130, 20 - 131, 30).
Vocabolario, pp. 124-149.

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PREMESSA

Il presente volumetto cerca di soddisfare unesigenza ben precisa: aiutare


chi vuole iniziare, anche senza una guida personale e continua, lo studio
del sanscrito. Dallo scopo dichiaratamente propedeutico del libro
dipendono la ricerca di chiarezza nellesposizione, la semplificazione e
la schematizzazione preferite per alcuni argomenti, luso non costante e
certamente rapsodico della punteggiatura occidentale, introdotta talvolta
per aiutare il lettore alle prime esperienze.

Nota redazionale.
La presente edizione elettronica stata ricomposta ed emendata dagli errori tipografici. Per le edizioni
cartacee precedenti, si veda Milano, CUEM-UNICOPLI, 1980, 1998 e ristampe; il font utilizzato per il testo
italiano e la trascrizione ora Unicode TimesNewRoman; i brani in Devangar sono in Cauryafont 16.

CORSO DI SANSCRITO

CENNI DI STORIA DELLA LINGUA SANSCRITA


La lingua descritta in questo manuale, il sanscrito classico o semplicemente sanscrito, il
risultato di una evoluzione storica secolare, di cui si possono riconoscere le tappe nei
monumenti linguistici pi antichi dellIndia, a partire dalla raccolta (sahit) di inni
celebrativi (skta) del g-Veda.
La lingua del g-Veda, costituente la fase pi antica del vedico o sanscrito vedico, databile
con molta incertezza a partire dal 1300-1200 (secondo altri: 1500) a.C., e attestata nella
regione nord-occidentale del subcontinente,1 si presenta allo studioso occidentale come
convergenza di diversi filoni, corrispondenti in qualche misura a distinti ceppi etnico-sociali,
forsanche geografici (dialettali), di difficile definizione. Kunstsprache complessa, il
vedico va visto come espressione organizzata, religiosa e rituale, della fase terminale di una
cultura (orale, ma al tempo stesso capace di sofisticate elaborazioni testuali) molto vicina alla
tradizione dellIran antico, quella delle parti pi arcaiche dellAvesta. Assieme a questa,
costituisce, in seno alla maggiore famiglia linguistica indoeuropea,2 il ncciolo antico di quel
ramo indoiranico (o ario3), di cui le lingue neoiraniche (persiano [Farsi], afghano [Pashtu] e
altre lingue minori) e indoarie odierne (quelle parlate in Pakistan, India settentrionale e
centrale, Nepal, Bangladesh, Sri Lanka e in seno alla diaspora zingara) sono le pi
ragguardevoli rappresentanti (si noti che la Hindi-Urdu oggi al quarto posto nel mondo per
numero di parlanti).
Alla nozione comune, secondo cui gli indoari sarebbero penetrati in India dal Nord-Ovest nel
II millennio a.C., si contrappone la tradizione indiana vedica, la quale (contrariamente a
quanto accade nel mondo classico occidentale, ben frequentato da miti in cui un eroe o un
gruppo etnico fondatore arrivano da lontano) non serba ricordo consapevole di unorigine o
provenienza extra-indiana; lIndia vedica (e a fortiori lIndia postvedica e classica) si
considerava autoctona, un punto di vista ancor oggi sostenuto dagli studiosi indiani pi
tradizionalisti. Ma anche presso gli studiosi occidentali, lipotesi forte di invasioni da
Occidente di bellicose orde pastorali indoeuropee, che si sarebbero sovrapposte con la
Il g-Veda, ivi comprese le sue sezioni pi recenti, fa riferimento a un territorio esteso da Kabul al Gange,
ma la zona geografica effettivamente interessata soprattutto quella dellodierno Panjab, la terra dei cinque
fiumi. Leventuale presenza pi a est, gi nel II millennio, di popolazioni parlanti lingue affini rimane un
problema aperto.
1

Definiamo cos un gruppo di lingue antiche e moderne che mostrano, a livello fonologico, morfologico e
lessicale, gli elementi di unantica origine comune, sulla cui consistenza e natura si sono formulate e si
formulano ipotesi anche diversissime. Vi appartengono, fra le lingue moderne europee, le lingue celtiche,
neolatine, germaniche, baltiche e slave, oltre allalbanese, al greco e allarmeno. Nel continente asiatico,
erano lingue ie. antiche, estranee al gruppo indoiranico, littito (Anatolia, dal XVII sec. a.C.) e il tocario
(Asia Centrale, VI-VIII sec. d.C.).
2

rya-, (nobili, forse da un significato originario di ospitale), si autodefinivano le popolazioni


dominanti del Nord-Ovest dellIndia fin dai testi vedici pi arcaici; lo stesso termine si ritrova in avestico
come Airya-. Le lingue arie, che comprendono, oltre alle lingue iraniche e indoarie, anche le lingue dardiche
(Nuristan afghano), mostrano caratteristiche comuni che le distinguono dalle altre lingue della famiglia
indoeuropea.
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conquista agli abitanti originari del Nord-Ovest dellIndia, dominandoli e distruggendone la


raffinata civilt urbana (la tradizione culturale della Valle dellIndo come esemplificata negli
abitati di Mohenjo-Daro e Harappa, fiorente soprattutto nel III millennio a.C.), viene oggi
ridefinita in base ai dati raccolti dallantropologia archeologica. Le ipotesi pi recenti sul
destino della cultura vallinda indicano per questa una lunga involuzione caratterizzata da
spostamenti interni di popolazioni e dallemergere di facies culturali regionalizzate
(1900-1000 a.C.), senza brusche soluzioni di continuit rispetto al passato. La maggior parte
dei linguisti colloca in questo periodo una graduale penetrazione e assimilazione di elementi
allogeni, linguistici (protoindoari) e non, che avrebbe determinato una trasformazione di
ordine prettamente culturale: in base ai rilevamenti paleoantropometrici effettuati nelle
regioni ricordate dal g-Veda, non si riscontrano infatti variazioni fisiche apprezzabili nel
corso del II millennio a.C.
Il mondo vedico, nel quale i comparativisti del secolo scorso colsero lespressione di un
universo concettuale vicino alle origini dellindoeuropeit preistorica, (societ patriarcale,
economia seminomande pastorale, organizzazione in classi e conoscenza di certe tecnologie,
come laddomesticamento del cavallo e luso del carro da guerra), viene oggi visto come
sofisticato punto di partenza di una cultura in graduale evoluzione verso quel complesso di
credenze e istituzioni che si riscontrano nellIndia centro-settentrionale in epoca
classica (allincirca dal 400 al 1000 d.C.)1. Del pari, ma in tempi pi brevi, anche la lingua
vedica subisce una trasformazione, riscontrabile nei testi vedici seriori, Atharva- e YajurVeda-Sahit in primo luogo, in seguito Brhmaa, rayaka e le pi antiche Upaniad
(700-500 a.C.), per culminare nelle Upaniad medie e nelle raccolte aforistiche dei Stra
(formalmente estranei al Veda, ma vicini alle Upaniad medie).
Poco rilevante sul piano della fonologia, levoluzione del vedico caratterizzata da una
scelta morfologica fortemente riduttiva2 e da una riorganizzazione del lessico con
slittamenti semantici e immissione di materiale nuovo tanto profonda quanto irreversibile.
La lingua che emerge da questo processo, consolidamento di una delle componenti della fase
pi antica pi che risultato di una involuzione o impoverimento del modello gvedico, verr
definita sanscrito, ossia canone perfetto, lingua elaborata o compiuta (saskta-) per
distinguerla ed elevarla al di sopra di tutte le altre, risparmiata per sempre, almeno sul piano
della descrizione grammaticale, da successive evoluzioni. E ci avviene sia in virt della sua
ormai vetusta autorevolezza sacrale (lingua divina ma anche lingua del rito e quindi lingua
dei brahmani), sia come conseguenza dellimpronta classificatoria e descrittiva lasciata da
quella scuola grammaticale che vide in Pini (500-400 a.C.?) il pi grande linguista
dellantichit. Di qui, il sanscrito estende gradatamente la propria influenza a tutti i rami del
sapere indiano, del quale diventa il mezzo espressivo per eccellenza, quantunque non
esclusivo (soprattutto nelle regioni meridionali, dove la sanscritizzazione3 si scontra con la
La comoda attribuzione a culture diverse dalla nostra di etichette quali arcaismo classicit e
decadenza sicuramente discutibile e viene qui mantenuta solo per semplicit.
1

Caratterizzata anche dalla scomparsa o quasi di intere categorie grammaticali, come il congiuntivo, di cui
rimangono solo le prime persone di tutti i numeri incorporate nella flessione dellimperativo, e linfinito o
nome verbale, che conosce molteplici forme nel g-Veda, ridotte a una sola in sanscrito.
2

Con questo termine si indica un apporto di elementi sociali, religiosi e politici dalla societ indiana

CORSO DI SANSCRITO

consolidata tradizione locale, non-indoeuropea e non-aria, del mondo dravidico).


Paradossalmente, la diffusione letteraria del sanscrito intesa come aperta a temi non
immediatamente pertinenti al testo sacro e alla dialettica della sua conservazione
(grammatica, etimologia, rituale) si attua, per quanto ci dato constatare, in una fase
successiva alla sua diffusione come lingua primaria, ossia in un momento in cui, nel NordIndia, erano gi ampiamente diffuse altre parlate, testimoni di una successiva evoluzione
linguistica, i cosiddetti pracriti, le lingue naturali1 regionali: forme di pracrito sono infatti
le pi antiche iscrizioni indiane conosciute, quelle del grande imperatore Aoka Maurya,
databili alla met del III sec. a.C.2
Con sorte per nulla dissimile a quella toccata nellEvo Medio e Moderno al latino che
conserv a lungo un primato indiscusso come veicolo della cultura alta, religiosa e non, a
dispetto dei mutamenti politici e linguistici di unEuropa ormai romanza e barbarica, ma non
romana cos anche il sanscrito, quando ormai i pracriti si erano diffusi in tutta larea
linguistica indo-aria, rimase fiorente per millenni come lingua parlata dai dotti (soprattutto
brahmani, beninteso; oppure katriya, ossia appartenenti allaristocrazia politico-militare) e
venne eletto a portatore dei valori dellindianesimo culturale in unarea geografica che
giunse a comprendere, oltre allIndia continentale, lAsia Centrale, lInsulindia e parte
dellIndocina.
Ma, a differenza del latino, debitore, nel suo costituirsi in portavoce di una cultura
paneuropea, al felice connubio fra i valori di una civilt allofona, quella greco-ellenistica, e
lautorevolezza della tradizione politico-culturale e religiosa rispettivamente di Roma e della
Chiesa latina, il sanscrito trasse le proprie autorevoli credenziali esclusivamente da se stesso:
classica a popolazioni (indiane ed extra-indiane) originariamente a questi estranee, che in diversa misura li
fanno propri. A volte condizionata da fenomeni migratori o commerciali, come quello dallIndia continentale
verso lIndonesia e lIndocina, avvenuto per via di mare, la sanscritizzazione trasmette, oltre a testi sacri,
miti, rituale etc., anche un modello indiano (magari accomodante e approssimativo nei confronti delle realt
locali) per gli istituti e lorganizzazione sociale: per esempio, nella suddivisione della societ secondo i
parametri del sistema castale. La diffusione dellindianesimo oltre i confini fisici dellIndia, in quanto
mutuazione di un sistema di valori in certa misura ritenuto superiore o vantaggioso, assomiglia per certi
aspetti alla diffusione in Giappone della cultura classica cinese.
Da prakti-, natura; il termine talvolta circoscritto alle lingue letterarie utilizzate accanto al sanscrito
dalla drammaturgia indiana (per le donne e i personaggi di casta inferiore, a riprova di una societ in qualche
modo stratificata in senso plurilingue; ma si noti che i nomi dei pracriti, p. es. aurasen, Mgadh, sono
derivati, analogamente ai nostri dialetti, da toponimi); pi neutra appare la definizione di lingue medioindoarie, come determinazione cronologicamente intesa rispetto alla fase antica (vedico e sanscrito, oltre a
un ipotetico proto-pracrito diretto antenato della attestazioni medio-indoarie) e a quella neo-indoaria (lingue
attestate a partire dal secondo millennio d.C. fino ai tempi nostri). Fra le lingue medio-indoarie,
unimportanza seconda solo a quella del sanscrito ebbe il pli, variet centro-settentrionale di medioindoario, in cui redatto il canone della scuola buddhista Theravda oggi fiorente a Ceylon, in Birmania e in
Thailandia.
1

2 La totalit a noi pervenuta (il corsivo valga come invito alla cautela) della letteratura kvya, ossia dotata di
intento darte, posteriore di almeno duecento anni a tale data, laddove si considerano allincirca coevi o
poco anteriori ad Aoka i primordi della produzione epica indiana, destinata a maturare (ma in quanti secoli
di elaborazione?) nelle due somme epopee nazionali del Mahbhrata e del Rmyaa.
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CARLO DELLA CASA

sono proprio i testi vedici nel loro complesso, dai pi arcaici fino alle Upaniad, a fungere da
corpo di una rivelazione esclusiva (ci che stato udito direttamente, ruti: una
conoscenza chiusa);1 ma questultima di tale natura da non consentire una facile
separazione del messaggio dal suo mezzo, del significato dal significante che lo veicola, del
testo dalla sua lingua; sicch, anche in quelle tradizioni religiose che rifiuteranno
radicalmente la sacert dei Veda (Buddhisti e Jaina soprattutto), il riflesso dellautorit del
sanscrito finir per creare, accanto ai pracriti, una letteratura ora canonica, ora di commento,
formalizzata in modo in varia misura misto nel lessico, e tuttavia indubbiamente sanscrita,
con qualche notevole eccezione,2 per quanto attiene al piano fonologico e grammaticale.
Vi pure una seconda, profonda divergenza fra sanscrito e la classicit greco-latina
dellOccidente antico: ladozione fin dal principio di un sistema formale consapevole, il
kvya, per ogni opera dotata dintento artistico, indipendentemente dal genere letterario:
lirica, drammaturgia, opere didascaliche o scientifiche. Il kvya, dunque, pi che uno stile,
potrebbe considerarsi la marca letteraria del sanscrito, la cui evoluzione testuale proprio,
per la massima parte, evoluzione del kvya. Mutano dunque nel tempo sintassi e semantica
(sia nel lessico, sia nelluso che del lessico viene fatto), mentre rimane invariato,
quantomeno in teoria, laspetto morfologico. La lingua del kvya, soprattutto nelle
barocche raffinatezze dello stile gauya nord-orientale, appare cos agli antipodi dal
sanscrito non paradigmatico e popolare del Mahbhrata e del Rmyaa, nel quale si
sono voluti vedere influssi pracriti e castali di tipo katriya. nella letteratura sanscrita
posteriore al I millennio d.C. che questo processo arriva alle sue conseguenze estreme,
sviluppando appieno una sperimentazione volta a sfruttare intensivamente le strutture meno
cinetiche della lingua, come la frase nominale o participiale, e la composizione nominale,
a scapito dellantica variatio fondata sulluso dei casi e di una complessa morfologia verbale.
Con questi ardui giochi di virtuosismo, corredati sovente da una struttura intricata di doppi
sensi, allitterazioni e rimandi interni ed esterni, si cimenta lultima fase creativa della
letteratura antico-indiana. N si pu dire peraltro che essa sia del tutto conclusa, dal
momento che ancor oggi possibile accostarsi allinsegnamento di coloro per i quali il
sanscrito un fatto di vita quotidiana: sparsi un po ovunque in unIndia altrove tesa ad
acquisire una nuova dimensione politica, economica e sociale fra le grandi nazioni del secolo
a venire, i paita, pur esprimendosi per pochi, conservano una dimestichezza piena, a
distanza di pi di tremila anni dalle sue attestazioni prime, di questa lingua-cultura fra le
pi antiche della terra.
Alessandro Passi

Con maggiore flessibilit, si accorda ad altri testi autorevoli, ma esclusi dalla ruti, lo status di smti (ci
che viene [soltanto] ricordato, scil. di una parte di ruti ora andata perduta).
1

2 P. es. il cosiddetto sanscrito misto o ibrido utilizzato in particolare nella pi antica biografia del Buddha,
il Mahvastu (II sec. a.C.-IV sec. d.C.), e nelle parti metriche di altri testi buddhisti come il Lalitavistara e il
Saddharmapuarka.
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CORSO DI SANSCRITO

Bibliografia minima.
L. Renou

Histoire de la langue sanskrite, Lyon-Paris, 1956.


Introduction gnrale in: J. Wackernagel, A. Debrunner, Altindische
Grammatik, Band I, Gttingen, 19572, pp. 1-125.
T. Burrow
The Sanskrit Language, London, 1959.
J. Bloch
Indo-Aryan from the Vedas to Modern Times, Paris, 1965.
J. Gonda
Old Indian (Handbuch der Orientalistik, II i.1.), Leiden-Kln, 1971.
C. P. Masica The Indo-Aryan Languages, Cambridge, 1991.
R. Lazzeroni Sanscrito, in A. Giacalone Ramat e P. Ramat, Le lingue indoeuropee,
Bologna, 19942, pp. 123-149.
G. Erdosy
The Indo-Aryans of Ancient South Asia, Berlin-New York, 1995.

CARLO DELLA CASA

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CORSO DI SANSCRITO

GRAMMATICA SANSCRITA

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ABBREVIAZIONI
A., Acc.: Accusativo.
a.: aggettivo.
Ab., Abl.: Ablativo.
tm., .: tmanepada.
avv.: avverbio.
Caus.: Causativo.
comp.: comparativo.
cong.: congiunzione.
D., Dat.: Dativo.
d., dua.: duale.
Den.: Denominativo.
f.: femminile.
f.d.: forma debole.
f.f.: forma forte.
G., Gen.: Genitivo.
H.: Hitopadea (ed. Peterson, Bombay, 1887).
i.f.c.: in fine di composto.
i.p.c.: in principio di composto.
impf.: imperfetto.
ind., indecl.: indeclinabile.
indef.: indefinito.
inter.: interiezione.
interr.: interrogativo.
K.S.S.: Kathsaritsgara (ed. Durgaprasad-Parab, Bombay, 1903).
Kd.: Kdambar (ed. P. V. Kane, Bombay, 1921).
L., Loc.: locativo.
m.: maschile.
Mbh.: Mahbhrata (ed. critica).
N., Nom.: Nominativo.
n.: neutro.
N.P.: nome proprio.
P.: Pacatantra (ed. Kielhorn-Bhler, Bombay, 1891-96).
p.f.p.: participio futuro passivo.
p.p.a.: participio passato attivo.
Par.: Parasmaipada.
pass.: passivo.
pl.: plurale.
prep.: preposizione.
prs.: persona.
S., Str.: Strumentale.
s.: singolare.
scr.: sanscrito.
sup.: superlativo.
T.: Tantrkhyyik (ed. Hertel, Berlino, 1910).
V., Voc.: Vocativo.

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CORSO DI SANSCRITO

PARTE PRIMA
FONETICA
I. Alfabeto, pronuncia, accentazione.
1. Classificazione dei fonemi.

Nota Bene. Le sorde occlusive sono anche dette tenui; le sonore occlusive sono anche dette
medie. Ordine alfabetico: a, , i, , u, , , , , e, ai, o, au, k, kh, g, gh, , c, ch, j, jh, , , h, ,
h, , t, th, d, dh, n, p, ph, b, bh, m, y, r, l, v, , , s, h.
(anusvra), il pi raro anunsika () e (visarga) non sono mai iniziali di parola.
2. Pronuncia e accentazione.
Vocali, dittonghi, consonanti vengono in generale pronunciati come in italiano, con
particolare cura alla quantit delle vocali. Si ricordi:
le cerebrali (o cacuminali o linguali o retroflesse) si pronunciano toccando la sommit del
palato con la punta della lingua;
c, ch sono sempre palatali (catur si pronuncia ciatur);
j, jh sono simili allinglese j (cfr. John);
come sc in italiano scena;
g sempre gutturale (gt si pronuncia ghita);
y sempre vocalico (italiano ieri);
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CARLO DELLA CASA

(visarga) indica una leggera aspirazione sorda;


h indica forte aspirazione;
(anusvra) indica spesso la nasalizzazione della vocale precedente;
le nasali hanno diverso valore a seconda del suono che precedono o seguono (cfr. ital.
dente e pancia);
si pronuncia appoggiandola a una i breve.
Laccentazione del sanscrito simile a quella del latino: se la penultima lunga per
natura o per posizione la parola piana, altrimenti laccento si ritira sulla terzultima o anche
sulla quartultima, se questa sillaba radicale. Esempi: bhrati, bharmas, bharnti,
dhitaram.
II. Alternanza vocalica.
3. Le vocali, soprattutto delle sillabe radicali, nel corso della flessione e nella formazione dei
derivati possono presentarsi in grado diverso: esistono cio dei fenomeni dapofonia collegati
con laccentazione, analogamente a quanto succede in altre lingue indoeuropee (cfr. germ.
werfen, warf, geworfen, Wurf; greco , , ). I grammatici indiani partono
dal grado debole o ridotto o zero, che caratterizzato dalla mancanza di a; facendo precedere
a alla vocale della sillaba (con gli esiti usuali nellincontro delle vocali, cfr. 14-16) sottiene il
grado normale o pieno o gua; facendo precedere al gua unaltra a sottiene il grado
allungato o vddhi, incremento.
Si ha quindi il seguente schema:

grado zero

(a, )1

i,

u,

gua

a (a, )

ar

al

vddhi

ai

au

In realt, mentre per alcune radici a vocalismo a il grado zero si distingue dal grado pieno per lassenza di a
(es.: pt- : pat-; s- : as-), molto pi frequentemente grado zero e grado pieno coincidono (es.: bhaj-, car-, s-).
I grammatici indiani esprimono ci dicendo che a il gua di a. Le radici a vocalismo a, comprese quelle
che hanno il saprasraa (v. qui sotto), vengono sempre citate al grado pieno (pat-, nam-, as-, s-, bh-,
vac-, svap-); le altre vengono citate al grado zero (bh-, k-, ji-, n-).
1

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CORSO DI SANSCRITO

Esempi:

pa-pt-ur
volarono

vid-mas
sappiamo

ru-ta-1
udito

bht-aportato

kp-taapprestato

a-pat-at
vol

ved-mi
so

ro-tum
udire

bhar-mi
io porto

kalp-ate
apprestato

pt-ail volo

vaid-yasapiente

a-rau-t
ud

bhr-ail carico

==

La linguistica comparata parte invece dal grado pieno. Ci permette di spiegare meglio alcuni
casi. Ad es.: da yaj-, sacrificare, togliendo a si ha ij- (< *yj-), da cui si forma ij-yate,
sacrificato; partendo dal grado zero e facendo il gua savrebbe non yaj- ma un non
attestato *ej.2
4. Esistono ancora altre alternanze vocaliche. Notiamo alcuni fatti significativi.
a) La nasale sonante indoeuropea (m o n ) diventa a nel grado zero davanti a consonante,
diventa m, n davanti a vocale. Si ha quindi:
grado zero: *m , *n (> a, m, n)
gua:
am, an
vddhi:
m, n
Es.: gam-, andare: ga-ta-, ja-gm-ur, andato, sono andati : a-gam-at, and : ja-gm-a,
andato. Han-, uccidere: ha-ta-, (g)hn-anti, ucciso, uccidono : han-ti, uccide :
hn-tra-, morte, strumento di morte.
b) Si osservino le forme: ta-sth-ur, sthi-ta- : sth-tum, rispettivamente perfetto, p.p.p. e
infinito di sth-, stare. In esse lalternanza 0 , i : lesito indiano della serie 6 : a6, dove
6 (va) un suono dal timbro indistinto che produce effetti particolari (scompare davanti a
vocale, rappresentato da i, allunga la vocale precedente). Analoga lalternanza 0 , : .
Es.: h-na- : h-tum, p.p.p. e infinito di h-, abbandonare; kr--anti, kr--te : kr--ti, da
kr-, comprare.
La lineetta giustapposta indica che si tratta duna forma in stato tematico, ossia non declinata o coniugata,
o duna radice verbale.
1

Esiste un certo numero di radici e di temi nominali che hanno nel grado pieno gli elementi va, ya, ra,
mentre compaiono u/, i/, / nel grado zero, che ha nome saprasraa (termine che indica sia la
vocalizzazione delle semivocali v, y, r quando siano private di a, sia le vocali u/, i/, / che emergono
da questa riduzione). Cos il saprasraa di vac-, dire, svp-, dormire, vap-, spargere, vas-,
abitare, vah-, portare, yaj-, sacrificare, grah-, afferrare, van-, cane, anavah-, toro, saranno
rispettivamente uc-, sup-, up-, u- (41 c), uh-, ij-, gh-, un-, anauh-. Allinverso pu dirsi che queste radici
e questi temi passano dal grado zero al grado pieno rovesciando il gua, ossia posponendo a alla vocale
radicale, che pertanto si semivocalizza (17). Es.: uc- : *uac- > vac-.
2

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c) Si osservino le forme della rad. jan-, nascere: j-ta- : jani-tum, jan-man-, j-ti- : jajn-a, rispettivamente nato, nascere, nascita, congiunto, nacque, dove lalternanza
(grado zero) : ani, an, n (gua) : n (vddhi). La forma pesante della nasale sonante
indoeuropea n 6, ossia quella in cui compare lo va, ha dato i soliti esiti particolari (*n > ;
*an6 > ani [an davanti a vocale e semivocale] oppure *na6 > n con gua rovesciato, etc.).
I grammatici indiani parlano di radici se, con i, dato che lo va spesso rappresentato in
sanscrito da i, e di radici ani, senza i.
d) Sosservi infine la serie seguente dalla rad. ram-, stancarsi.
rn-ta- (< *rm-ta-, 40 c) : rami-tum, srm-a- : a-rm-a, stanco, stancarsi, stanchezza,
si stanc, dove la serie pesante della m sonante indoeuropea ha dato gli esiti m (< *m6) :
ami (am davanti a vocale) : m.
III. Consonanti in pausa.
5. Subiscono il trattamento qui descritto (detto anche di finale assoluta) le consonanti in fine
di frase e di parola, le finali dei temi in consonante davanti alle desinenze inizianti per
consonante (-bhym, -bhis, -bhyas, -su, dette desinenze pada), le consonanti finali delle
radici verbali davanti ai suffissi inizianti per consonante (cfr. per 38, 39, 40), le finali dei
temi in consonante usati come primi membri nei composti. Riassuntivamente, in pausa si
trovano, oltre le vocali e i dittonghi, soltanto k, , t, p, , , n, m, . Gli esiti sono poi soggetti
alle regole del sandhi. Si ricordi che gli esempi addotti si riferiscono, salvo indicazione
diversa, al Nom. sing., che ha per desinenza -s.
6. I gruppi consonantici sono ridotti alla prima consonante. Fanno eccezione -rk, -r, -rt, -rp,
quando sono radicali o sostituti di radicali.
Es.: bhavan < *bhavants, esistente; abibha < *abibhart (12), port (-t desinenza);
ma avart < *avarts ovv. < *avartt, 2 e 3 s. aor. ved. di vt-, trovarsi; urk < *urjs,
forza (8).
7. Le occlusive (escluse le palatali) si riducono alla sorda non aspirata della propria serie: kh,
g, gh > k ; h, , h > ; th, d, dh > t ; ph, b, bh > p.
Es.: samit < *samidhs, combustibile; suht < *suhds, amico; stup < *stubhs, grido di
gioia; ma samidham, suhdam, stubham, Acc. sing.
8. Occlusiva palatale e sibilante palatale diventano k (per ch sempre, j, talvolta, diventano
); nasale palatale diventa .
Es.: vk < *vcs, vox, parola; bhiak < *bhiajs, medico; dik < *dis, contrada celeste;
pratya < *pratyacs, rivolto a occidente; ma devaya < *devayajs, che sacrifica agli
dei; vi < *vis, contrada; apr < *aprcht, aor. ved. di prach-, chiedere. (Il Nom. pl.
sar vacas, dias, devayajas, etc.).
9. M rimane immutata quando di desinenza (es.: adm, aor. rad. di d-, dare; avam, Acc.
16

CORSO DI SANSCRITO

s. di ava-, cavallo); diventa n quando finale radicale o tematica1 (es.: agan < *agas o
*agat, 2 e 3 s. aor. ved. di gam-, andasti, and; pran < *pras, calmo; garyn <
*garys, comp. di guru-, gravis).
10. , h diventano (pi raramente k).
Es.: dvi < *dvis, nemico; madhuli; < *madhulihs, ape ; kmadhuk < *kmaduhs (11),
vacca dei desideri, e dvisu, madhulisu, kmadhuku (41 c), Loc. pl., ma dvim,
madhulihm, kmaduhm, Gen. pl.
11. Sillabe radicali inizianti per g, d, b e finienti in sonora aspirata (gh, dh, bh, h) ripristinano
sulla sonora iniziale laspirazione (perduta per la legge di Grassmann), quando essa vien
meno nella finale.
Es.: -dhuk < *duhs (< *dhughs), mungitore; bodh-ate (38), si sveglia, ma bhot-syate (7 e
39), si sveglier, fut. di budh- (< *bhudh-). Cfr. greco ma .2
12. R, s diventano .
Es.: puna < *punar, di nuovo; ava < *avas, il cavallo.

IV. Sandhi esterno.


13. Il sandhi (< sadhi, cfr. 40c, nota), congiunzione, composizione, fenomeno tipico del
sanscrito, nel quale vocali e consonanti incontrandosi subiscono, per ricerca deufonia,
modificazioni soggette a regole rigorose, molto pi di quanto non accada in altre lingue
indoeuropee. Il sandhi esterno riguarda le modificazioni che subiscono i fonemi iniziali e
finali sia di parole grammaticalmente distinte che vengono in contatto, sia di temi nominali
che vengono accostati nei composti: evidentemente gli esiti sono diversi a seconda della
posizione occupata dalle singole parole nellinsieme della frase o nellinterno dei composti. Il
sandhi interno riguarda il comportamento dei fonemi allinterno delle singole parole (ad es.
nella declinazione e nella coniugazione). In generale le regole sono comuni per i due tipi di
sandhi.
A. Sandhi delle vocali e dei dittonghi.
14. Vocali simili si fondono nella lunga corrispondente:
+ =
+ =

+ = .

Si tratta probabilmente dei resti dun processo dassimilazione con la dentale o la sibilante dentale, poi
cadute. Es.: *agamt > *agant > agan.
1

Il fenomeno non si verifica davanti a -dhi, desinenza imperat. 2a sing. Es.: dug-dhi, mungi, da duh- ; ma
dhug-dhve < *duh-dhve, voi mungete (7 e 22).
2

17

CARLO DELLA CASA

Es.: ihsti < *iha asti, qui ; nstha < *na asti iha, non qui; sktam < *su uktam, ben
detto, detto sentenzioso.
15. + = e;
+ = o;
+ = ar.
Es.: tavecch < *tava icch, il desiderio di te; sovca < *s uvca, essa disse; kva ri <
*kva is, dove [] lasceta?; yatha ri < *yath is, come lasceta.
16. + e, ai = ai;
+ o, au = au.
Es.: kvaiti < *kva eti, dove va?; sauadhi < *s oadhi, questerba medicinale;
tasyauadham < *tasya auadham, la medicina di lui.1
17. , , davanti a vocale dissimile diventano y, v, r (semivocalizzazione delle vocali).
Es.: try etni < *tri etni, queste tre cose; svaka- < *su-aka-, dai begli occhi;
kartr- < *kart- -, fattrice.
18. e, o + , , , , e, o diventano a + , , , , e, o (con iato).
Es.: prabha ehi < *prabho ehi, o signore, vieni!; vana i < *vane is, nella foresta
[c] lasceta.
Osservazioni. Si trova anche, seppure raramente, la soluzione ay, av, che comune nel
sandhi interno (cfr. 35).
Es.: prabhav ehi; gajay ste, ovv. gaja ste < *gaje ste, seduto sullelefante.
19. e, o + diventano e, o + (avagraha).
Es.: vane vasat < *vane avasat, nella foresta abitava; gaje sti < *gaje asti,
sullelefante; puruo sti < *puruo asti (30a), c un uomo.
20. ai davanti a vocale diventa ; au davanti a vocale o dittongo diventa v.
Es.: tasm adt < *tasmai adt, a lui diede; tv ubhau < *tau ubhau, questi due.
21. -, -, -e, -o non soggiacciono alle regole anzidette se sono desinenze di duale o finali
dinteriezioni.
Es.: kanye ste atra, le due fanciulle siedono qui; ave iva, come due giumente, Nom.
dua. f. (ava iva < *ave iva, come sul cavallo, ovv. < *ava iva [30b], come il
cavallo); aho Indra, oh, Indra!.

Talvolta pu essere utile, per evitare ambiguit (peraltro volute nella grafia originale), segnare con un
accento circonflesso la vocale o il dittongo esito di sandhi.
Es.: nbhijta- < *nbhi-jta-, nato dallombelico [di Viu], epiteto di Brahm, ma nbhijta- < *na
abhijta-, non nato [di buona famiglia], ignobile; modakam, confetto, ma mdakam < *m udakam,
non lacqua, basta con lacqua; saikata, sabbioso, ma sakata < *s ekata da un lato essa.
1

18

CORSO DI SANSCRITO

B. Sandhi delle consonanti.1


22. Occlusiva sorda:
a) davanti a sonora diventa sonora;
b) davanti a nasale diventa nasale della sua propria serie.
Es.: nagard gacchan npa < *nagart gacchat npas, dalla citt venne il re; vgdevat < *vk-devat < *vc-devat, la divinit della parola; v nsti < *vk na asti,
non c parola; am-maya- < *ap-maya-, costituito dacqua.
23. T finale davanti a palatale, cerebrale, l sassimila alla seguente; inoltre t + = c ch.
Es.: tac ca < *tat ca, e questo; taj jalam < *tat jalam, questacqua; tal labhate < *tat
labhate, ottiene ci; tac chstram < *tat stram, questo trattato.
24. Tenue + h diventa media + media aspirata: t + h > d dh; k + h > g gh etc.
Es.: tad dhi < *tat hi, ci infatti; vg ghi < *vk hi, la parola infatti.
25. Ch iniziale diventa cch dopo vocale breve, , m; inoltre si comporta similmente
allinterno di parola.
Es.: na cchindanti < *na chindanti, non tagliano; m cchaitst, non tagli!, aor. di chid-;
ciccheda, egli tagli, perf. di chid-.
26.

a) Nasale finale (esclusa m) appoggiata a vocale breve si raddoppia davanti a


vocale;
b) m finale si mantiene davanti a vocale, diventa davanti a consonante.2
Es.: sann atra < *san atra < *sants atra, che qui; pratya sna < *pratyacs snas
(8), seduto verso occidente; aha tam ava paymi, io vedo quel cavallo.
27. N finale davanti a occlusiva sonora palatale, cerebrale, , si muta nella nasale della stessa
serie della seguente ( pu diventare ch [23]); n + l > l + l.
Es.: t jann < *tn jann, queste persone; t an (ovv. t chan) < *tn an,
queste lepri; tl lokn < *tn lokn, questi mondi.
28. N finale davanti a occlusiva sorda palatale, cerebrale, dentale diventa e inserisce
davanti alla sorda una sibilante corrispondente alla stessa. Cos: -n + c- > - + c-; -n + - > + -; -n + t- > -s + t-.
Es.: vk ca payati, e vede i lupi (< *vkn ca); ts tn < *tn tn, questi e quelli;
patas taru < *patan tarus, lalbero cadente.
1 Si ricordi che le consonanti finali di cui qui si tratta sono gli esiti determinati dalle norme descritte nei
5-12.
2 Davanti alle occlusive e alle nasali, m finale pu anche mutarsi nella nasale omogenea dellocclusiva (cfr.
40c). Es.: ki karoi ovv. ki karoi, che fai?; kinara- ovv. kinnara-, kipurua- ovv. kimpurua-, esseri
favolosi.

19

CARLO DELLA CASA

Osservazioni. In realt si tratta, per la sibilante, non duninserzione, bens della


conservazione, nel sandhi, di forme antiche (ad es. lAcc. m. pl. era in -ns: *vkns, cfr. got.
wulfans, ant. pruss. deiwans). La regola fu poi estesa a tutti quei casi in cui compariva una
nasale, anche se non derivante dal gruppo ns.
Es.: abharas tatra < *abharan tatra, portarono l. Vedi, per la conservazione nel sandhi
di forme altrimenti perdute, franc. a-t-il?, dal lat. habet ille.
C. Visarga finale.
29. Il visarga finale:
a) rimane davanti a sorda gutturale, labiale, sibilante e in fine di verso;
b) davanti a sorda palatale, cerebrale, dentale si muta nella sibilante
corrispondente alla sorda.
Es.: av khdanti gardabha pibati, i cavalli mangiano, lasino beve; pjita iva, fu
onorato iva; bhrtaras traya ca, e i tre fratelli; kuharai akai ca, con le asce e con
le vanghe.
Davanti a sonora il visarga finale si comporta diversamente a seconda dellorigine e della
vocale cui appoggiato. Infatti:
30. A se risale ad as (12):
a) davanti a consonante sonora e si chiude in o e quindi davanti ad si verifica il caso
illustrato in 19 (o + );
b) davanti a vocale diversa da il visarga cade e rimane lo iato.
Es.: blo roditi < *bla roditi, il fanciullo piange; devo pi < *deva api, anche il dio;
srya iva < *srya iva, come il sole.
Osservazioni. Sa, ea, pronomi dimostrativi, perdono sempre il visarga davanti a
consonante.
Es.: sa mta, egli morto; eo bhavat < *ea abhavat, egli era.
31. (da s) diventa davanti a qualsiasi sonora; leventuale iato permane.
Es.: np jayanti < *np jayanti, i re vincono; dev cu < *dev cur, gli dei
dissero.
32. A, , se risalgono ad ar, r (12), davanti a tutte le sonore riprendono lantica forma.
Es.: puna puna, sempre di nuovo; punar gacchati < *puna gacchati, di nuovo
torna; dvr e < *dv e questa porta.
33. , , , e, ai, o, au davanti a tutte le sonore diventano r, r, r, er, air, or,
aur.
Es.: ravir udeti < *ravi udeti, il sole sorge; pitur ghe < *pitu ghe, nella casa del
padre; svasr ajanayat < *svas ajanayat, gener delle sorelle.
34. R finale, originario ovvero secondario per 33, cade davanti a r allungando la vocale
precedente.
20

CORSO DI SANSCRITO

Es.: nrga- < *nir-rga- < *ni-rga-, spassionato; i roditi < *iur roditi, un
fanciullo piange; pun ramate < *punar ramate, di nuovo gode; bhrt raka < *bhrtar
raka, o fratello, proteggi.
V. Sandhi interno.
Le regole del sandhi esterno valgono in generale anche per il sandhi interno. Esiste tuttavia
qualche fatto particolare.
35. E, o, ai, au davanti a vocale e dittongo diventano ay, av, y, v.
Es.: naya- < *nea-, tema del pres. di n, condurre; bhava- < *bhoa-, tema del pres. di bh-,
essere; nv < *nau, Str. s. di nau-, con la nave.1
36. , molto spesso si sdoppiano in iy, uv davanti a desinenze vocaliche (sempre quando
sono finali di temi monosillabici nominali e quando sono dopo gruppi consonantici).
Es.: dhiy-, bhuv-, Str. s. di dh-, pensiero, e bh-, terra, ma devy- e vadhv-, Str. s. di
dev-, dea, e vadh-, donna; tuuv-ur, perf. di stu-, lodare, yuyuv-ur, perf. di yu-,
unire, pnuv-anti, ottengono (tema pres. pnu-), cikriy-ur, perf. di kr-, comprare, ma
niny-ur, perf. di n-, e sunv-anti, premono, pigiano (tema pres. sunu-).
37. Davanti a vocale, diventa ir, davanti a consonante diventa r (r dopo labiale); davanti
a desinenza iniziante con y diventa ri dopo consonante semplice, ar dopo due consonanti.
Es.: kir-ati < *k-ati, versa; kr-a- < *k-na-, versato; pr-ta- < *p-ta- e pr-a- < *pa- riempito, pieno; mri-yate < *m-yate, si muore, ma smar-yate < *sm-yate,
ricordato.
38. Davanti a desinenza o suffisso iniziante con vocale, semivocale, nasale (escluso il
suffisso -na- del p.p.p.), le consonanti finali di radice e di tema rimangono immutate.2
Es.: samidh-am, ma samid-bhis (< *samit-bhis < *samidh-bhis, 7 e 22a); dvi-mas,
odiamo, ma dvi-hve, voi odiate (< *dvi-dhve < *dvi-dhve, 10 e 41a); vac-mi, io
dico, ma vak-ti, 8; ak-noti, pu, ma ag-dhi, imperat. ved. di ak-; cit-ra-, variegato, da
cit-; bhid-yate, rotto, ma bhin-na- (< *bhit-na- < *bhid-na-, 7 e 22 b), rotto; yat-na-,
sforzo, da yat-, ma san-na-, seduto, da sad-.
39. Davanti a desinenze o suffisso inizianti con consonante (esclusa nasale a meno che non si
Davanti a y, o diventa sempre av, e diventa talvolta ay. Es.: bhav-ya- < *bho-ya-, futuro; gav-ya- < *goya-, bovino; ay-y < *e-y, divano; ma je-ya-, ne-ya-, Kaunte-ya-.
1

Il trattamento della consonante finale davanti a desinenza o suffisso iniziante con m, y, v non sempre
univoco. Vedi per es.: ak-man- potenza, e ag-ma-, poderoso, da ak-; manas-vin-, riflessivo, e vgvin-, eloquente (da vc-); tapas-vin-, tapas-vat-, tapo-vat-, dedito allascesi; garut-mat-, alato, e kunmat-, affamato (da kudh-mat-, 7, 22b); sek-ya- e sic-ya-, p.f.p. di sic-, irrigare; a-gan-ma, ja-gan-vas-,
aor. e p.p.a. di gam-. Cfr. anche 41b, c.
2

21

CARLO DELLA CASA

tratti del suffisso -na- del p.p.p.) le consonanti finali di radici e di temi sono soggette al
trattamento di finale assoluta e alle regole del sandhi esterno (con le eccezioni di 40).
Oltre agli esempi di 38 si veda: lap-syati, fut. di labh-, ottenere, 7; bhot-syati, fut. di budh-,
svegliarsi, 7 e 11; chin-na- < *chit-na- < *chid-na-, tagliato, 7 e 22b;1 -dhve < *sdhve, voi sedete, 31; rund-dhve < *runt-dhve < *rundh-dhve, voi ostacolate, 7 e 22a;
yuk-tha < *yuj-tha,2 voi congiungete, 8; jagan-tha < *jagam-tha, sei andato, 9.
40. Esiti particolari del sandhi interno (eccezioni a 39).
a) Legge di Bartholomae o regola del Buddha.
Media aspirata + tenue dentale > media + media aspirata:
gh + t, th > gdh;
dh + t, th > ddh;
bh + t, th > bdh;
h + t, th > gdh (quando h risale a gh), altrimenti:
h + t, th, dh > h con allungamento della vocale precedente, esclusa .
Es.: buddha- < *budh-ta-, svegliato; runddha < *rundh-tha, voi impedite, ovv. <
*rundh-ta, impedite voi; dug-dhe < *duh-te < *dhugh-te, egli munge; ma lhe <
*lih-te, egli lecca, lhve < *lih-dhve, voi leccate; ha- < *uh-ta-, hve < *hdhve, p.p.p. e 2 pl. perf. tm. di vah-, portare, con saprasraa.3
b) R finale di radice e di tema si mantiene nella declinazione e nella coniugazione (es.
vru, Loc. pl. di vr-, acqua, bibhari, tu porti, 41c); inoltre la i o la u che precedono la
r (e anche la v radicale) sallungano davanti a desinenza o suffisso non iniziante per vocale.
Es.: p (< *purs), pru, g, gru, Nom. s. e Loc. pl. di pur-, citt e gir-, voce;
dvyati, da div-, giocare; ma puram, giram, Acc. s.
c) La nasale diventa davanti a sibilante; diventa omogenea dellocclusiva seguente e
dellocclusiva palatale precedente.

Alcune radici in -j- (bhaj-, rompere, bhuj-, piegare, majj-, sprofondare, ruj-, spezzare, vij-,
tremare) davanti al suff. -na- mantengono la gutturale occlusiva, contro 22b: bhag-na-, bhug-na-, mag-na-,
rug-a- (41 b), vig-na-. Vedi anche lag-na-, da lag-, aderire, k-na-, da c- (a-ac-), piegare, e vk-a-, da
vrac-, tagliare a pezzi, con saprasraa.
1

Si noti che per le radici inserenti una nasale (cl. VII, 91) non si ha riduzione del gruppo consonantico alla
prima consonante. Sincontrano tuttavia yu-tha, yu-te (ipersanscritismo?).
2

La diversit degli esiti possibili di h dipende dalla diversit dellorigine. H pu risalire alla velare ie. gh,
oppure alla palatale ie. gh, la quale ultima passata (in fase preistorica) a sibilante media aspirata *zh, che
ha sonorizzato e aspirato la tenue che veniva dopo, cerebralizzandosi (41c) e cerebralizzandola (41a),
cadendo poi (come spesso le sibilanti in antico indiano, 40e) e allungando per compenso la vocale
precedente, esclusa . Si ha quindi: *lih-te > *lih-te > *li-dhe > *li-dhe > *li-he > *lhe; per dha-,
fissato, da dh-. Si noti lesito eguale di due processi diversi in lhe < *lihte e in lhve < *lihdhve (*lihdhve > *lih-dhve > *li-dhve [7] > *li-dhve > *li-hve > lhve). Si noti ancora che lallungamento di
compenso o in vohum, da vah-, e in sohum, da sah-, superare (< *vahum, *sahum e cfr. 30a).
3

22

CORSO DI SANSCRITO

Es.: hasi < *hansi, tu uccidi; yujate, yukte, uniscono, unisce, da yuj- ; gantum <
*gamtum, andare;1 yaja-, sacrificio, yac-, richiesta (ma prana-, domanda,
perch non occlusiva; vedi pure vka-, agni-).
d)

+ t, th > , h; + t, th > , h;
j + t, th talvolta > , h, talvolta > kt, kth.2
Es.: da- < *d-ta-, veduto; dvia- < *dvi-ta-, odiato; ma- < *mj-ta-, deterso;
ma yukta-, p.p.p. di yuj-.
e) S, cadono senza lasciare tracce quando sono tra occlusive.
Es.: atutta < *atut-s-ta, aruddha < *arudh-s-ta, 3 s. aor. sigm. tm. di tud-, battere, e
rudh-, impedire; utth- < *ud-sth-, sollevarsi.3 Inoltre cadono sempre davanti a dentale
sonora, che viene cerebralizzata dopo vocale diversa da .
Es.: atrdhvam < *atr-s-dhvam, akhvam < *ak--dhvam, anehvam < *ane--dhvam,4 2
pl. aor. sigm. tm. risp. di tr-, proteggere, k-, fare, n-, condurre.
f) Davanti a suffisso o desinenza verbali inizianti con s, la finale s talvolta diventa t ; le
finali , , gh, j, h diventano sempre k. Quindi:
s + s > ts;
, , gh, j, h + s > k (41c).
Es. vatsymi < *vas-symi, abiter; vekymi < *ve-symi, entrer; dveki < *dve-si,
tu odii; yakyati < *yaj-syati, sacrificher; like < *lih-se, tu lecchi; ma rava-su, vi-su, dvi-su, -ya-su, madhuli-su, Loc. pl. di ravas-, gloria, -vi, che entra, dvi-,
nemico, -yaj, che sacrifica, madhulih-, ape, cfr. 29a, 8, 10.
g) Osservazioni.
l. Non sempre viene osservata la distinzione dorigine per quanto riguarda il trattamento
di h finale di radice.
Es.: da druh-, essere ostile, si hanno sia drogdha- sia droha-; da snih-, aderire, si hanno
snigdha- e snha-; da muh-, essere sconvolto, si hanno mugdha- e mha-.
Si noti che la finale di sam-, con, trattata per lo pi secondo 26b: sapatti-, fortuna, sagama-,
incontro, sameta-, dotato. Fa eccezione samrj-, sovrano, e i suoi derivati, mentre il termine sandhi (<
sadhi) deve essere considerato una semplificazione dorigine recente.
1

Anche in questo caso la diversit dellesito provocata dalla diversit dellorigine. Scr. j risale alla velare ie.
g ovvero alla palatale ie. g, la quale, in determinate condizioni, diventa sibilante nelle lingue satem.
Es.: scr. yuj-, gr. , lat. iug-um, lituano ing-us; scr. mj- gr. , lat. mulgere, lituano mils-ti.
2

Secondo i grammatici indiani s davanti a t, th cade nellaor. in -s- dopo vocale breve.
Es.: ak-ta < *ak--ta, adi-ta < *adi--ta, 3a s. aor. tm. di k- e d-; ma akr--a, ana-s-ta, acai--a, 2a
pl. aor. Par. di k-, fare, nam-, piegarsi e ci-, raccogliere. Le prime forme sono per probabilmente
aoristi medi radicali (cfr. del resto forme come abodhiam, aor. in -i-, senza caduta di s).
3

In realt i passaggi sono stati: *ane-s-dhvam > *anedhvam (41c) > *anedhvam (22a) > *anehvam (41a)
> anehvam.
4

23

CARLO DELLA CASA

2. Nah-, legare, al p.p.p. fa naddha-.


3. Ch, k si comportano per lo pi come e .
Es.: prach-, chiedere: pa- (< *pchta-), prakymi; cak-, raccontare: cake (< *ca-se
< *cak-se), cae (< *cak-te), cahve (*cak-dhve > *ca-dhve > *ca-dhve > *ca-dhve >
cahve 41a), etc. Invece in jak-, mangiare, la finale si comporta come gh: jagdhum (<
*jagh-tum), vedi anche limperativo jagdhi (< *jagh-dhi, 7 e 22a).
4. Ben illustrativo del vario comportarsi di in sandhi la coniugazione della radice va-,
volere. Pres. ind.: vami (38), vaki (40f), vai (40d), uva (38) etc.; impf.: avaam, ava,
ava (6, 8); imperat.: vani, uhi (*u-dhi >*u-dhi > uhi, 8, 22a, 41a).
41. Cerebralizzazione delle dentali t, th, d, dh, n, s.
a) Occlusiva e nasale dentali diventano cerebrali quando sono precedute da cerebrale.
Es.: ie < *i-te < *i-te, egli loda, 7; dvihi < *dvi-dhi < *dvi-dhi < *dvi-dhi, odia
tu, 10, 22a; am < *anm < *anm < *anm, Gen. pl. di a- 6, 10, 22b.
b) N > se seguita da vocale, n, m, y, v e se preceduta da , , r, , purch non siano
interposte palatali, cerebrali, dentali (esclusa y).
Es.: ak, Str. s., con locchio; brahma, Str. s., con la formula sacrificale;
bharama-, p. pr. tm. di bh-, portare; ma Brahman, Voc. s. m., Arjuna-, nome proprio,
rathena, Str. s. di ratha-, carro, grasana-, linghiottire, perch rispettivamente n non
seguito da vocale e tra r e n inserita una palatale ovvero una dentale.
c) S > dopo k, r, l, dittonghi e vocale diversa da , anche se sono interposti anusvara e
visarga, purch non sia finale o seguita da , , r.
Es.: bhiaku, pitu, deveu, cakuu, Loc. pl. di bhiaj-, medico, pit-, padre, deva-,
dio, cakus-, occhio; havi, Nom. pl. n. di havis-, offerta sacrificale, dhanu- mat-,
armato di arco; ma dhanus, arco, kanysu, havis-, tisu, tisra, le ultime due forme
Loc. pl. e Nom. pl. f. di tri-, tre.1
d) Osservazioni. La cerebralizzazione di n e di s pu aver luogo non soltanto allinterno
di parola ma in composizione.
Es.: Rmyaa; pari-ad- (< *pari-sad-), seder vicino, pari-- (< *pari-n-), condurre in
moglie, vi-aa- (< *vi-sanna-), depresso, anu-hita- (< *anu-sthita-), accaduto. Per
prati-sad-, disperarsi, nau-stha-, che sta sulla nave, su-sthita-, che a proprio agio.

S rimane dentale nella declinazione di pus-, uomo, e nella coniugazione e nei derivati di his-,
uccidere.
Es.: pus, Str. s.; ahis-, non violenza.
1

24

CORSO DI SANSCRITO

Parte seconda
LA DECLINAZIONE
I. Generalit.
42. Esistono in sanscrito otto casi1 (Nominativo, Vocativo, Accusativo, Strumentale, Dativo,
Ablativo, Genitivo, Locativo), tre numeri (singolare, duale, plurale), tre generi (maschile,
femminile, neutro). Nom., Voc., Acc., Dat., Gen. esprimono rapporti analoghi a quelli
espressi dagli stessi casi nelle lingue classiche. Si noti il Nom. con iti posposto, per introdurre
determinazioni nominali. Es.: bhmipo blo pi nvamantavyo manuya iti, un re, anche
fanciullo, non deve essere disprezzato, pensando che sia un essere mortale (lett.: [pensando]
cos: un essere mortale). LAcc. pu esprimere anche moto a luogo e tempo continuato.
Es.: gacchanti nagaram, vanno in citt; pratkasva kacit klam, aspetta per qualche
tempo. Talvolta il Gen. corrisponde al Dat. latino. Es.: hita tasya, buono per lui. Lo
Strumentale indica i complementi di mezzo, di compagnia, di causa, dagente e di causa
efficiente. Es.: kudh kliyante, soffrono per la fame; rajakena vyghracarma prptam,
dal tintore fu trovata una pelle di tigre; mahat sukhena, con grande piacere. LAbl.
indica lorigine. Es.: lobht krodha prabhavati, dallavidit procede lira. Il Loc. esprime
lo stato in luogo e il tempo determinato. Il Loc. assoluto ha costruzione simile allAbl.
assoluto latino. Es.: mle hate hata sarvam, quando recisa la radice, reciso tutto.
Nomi e aggettivi, che si flettono allo stesso modo, sono ordinati in declinazioni a seconda
delluscita dei temi. La situazione originaria si mantiene pi chiaramente nella flessione dei
temi in consonante; nei temi in vocale ai quali appartiene la parte maggiore dei nomi
sanscriti le desinenze talvolta sono mutuate dalla declinazione pronominale, che ha
caratteristiche proprie, talvolta si fondono con la vocale del tema, s da essere difficilmente
distinguibili.

Il termine scr. per caso kraka, che indica la relazione dun nome rispetto al verbo (lett. ci che rende
realizzata [lazione del verbo]). Vocativo e Genitivo non sono considerati kraka: il primo avulso dalla
frase, il secondo indica una relazione tra due nomi.
1

25

CARLO DELLA CASA

II. Il nome e laggettivo.


A) Temi in vocale.
43. Temi in --, m. e n.
singolare
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

deva1
deva
devam
devena
devya
devt
devasya
deve

yugam
yuga
yugam
yugena
yugya
yugt
yugasya
yuge

Deva-, m., dio; yuga-, n., giogo


duale
devau
devau
devau
devbhym
devbhym
devbhym
devayo
devayo

plurale
yuge
yuge
yuge
yugbhym
yugbhym
yugbhym
yugayo
yugayo

dev
dev
devn
devai
devebhya
devebhya
devnm
deveu2

yugni
yugni
yugni
yugai
yugebhya
yugebhya
yugnm
yugeu

Il neutro si declina dunque come il maschile, esclusi i casi diretti.


44. Temi in --, femm.

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

Sen-, f., esercito

singolare

duale

plurale

sen
sene
senm
senay
senyai
seny
seny
senym

sene
sene
sene
senbhym
senbhym
senbhym
senayo
senayo

sen
sen
sen
senbhi
senbhya
senbhya
sennm
sensu

Osservazioni. Amb-, madre, al V. s. ha amba.


45. Molti aggettivi a tre terminazioni seguono per il m. e il n. il 43, per il f. il 44. Es.:
ppa, pp, ppam, malus, mala, malum. Molti aggettivi formano il femm. con il suff. -, sostituito alla finale -- (cfr. 51). Es.: sundara, sundar, sundaram, bello. LAcc. n. s.
dun aggettivo serve come avverbio. Es.: ghra-, rapido, ghram, rapidamente.

1
2

Nei paradigmi si danno le forme in pausa; finale risale a s, salvo esplicito richiamo.
Per deveu, agniu etc. cfr. 41c.
26

CORSO DI SANSCRITO

46. Temi in --, --, maschili.

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

Agni-, m., fuoco; vyu-, m., vento.

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

agni
agne
agnim
agnin
agnaye
agne
agne
agnau

agn
agn
agn
agnibhym
agnibhym
agnibhym
agnyo
agnyo

agnaya
agnaya
agnn
agnibhi
agnibhya
agnibhya
agnnm
agniu

vyu
vyo
vyum
vyun
vyave
vyo
vyo
vyau

vy
vy
vy
vyubhym
vyubhym
vyubhym
vyvo
vyvo

vyava
vyava
vyn
vyubhi
vyubhya
vyubhya
vynm
vyuu

Osservazioni. I temi in --, -- si declinano in maniera analoga: con leccezione del Loc. s., si
passa dalluna allaltra declinazione sostituendo la vocale caratteristica nei vari gradi
(rispettivamente , y, e, ay da un lato e , v, o, av dallaltro).
47. Particolarit. Pati-, signore, marito, se isolato, ha le seguenti forme. S. D. Ab. G. L.
singolare: paty, patye, patyu, patyu, patyau; in composizione (es. ghapati-, padrone di
casa) si declina come agni-. Sakhi-, amico, si declina come segue: sing.: sakh, sakhe,
sakhyam, sakhy, sakhye, sakhyu, sakhyu, sakhyau; N. V. A. dua.: sakhyau; N. V. pl.:
sakhya. Per il resto come agni-.
48. Temi in --, --, femm.

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

Mati-, f., pensiero; dhenu-, f., vacca.

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

mati
mate
matim
maty
matyai
(mataye)
maty
(mate)
maty
(mate)
matym
(matau)

mat
mat
mat
matibhym
matibhym

mataya
mataya
mat
matibhi
matibhya

dhen
dhen
dhen
dhenubhym
dhenubhym

dhenava
dhenava
dhen
dhenubhi
dhenubhya

matibhym

matibhya

matyo

matnm

matyo

matiu

dhenu
dheno
dhenum
dhenv
dhenvai
(dhenave)
dhenv
(dheno)
dhenv
(dheno)
dhenvm
(dhenau)

dhenubhym dhenubhya
dhenvo

dhennm

dhenvo

dhenuu

Osservazioni. La declinazione dei femminili in --, -- influenzata, rispetto a quella dei


maschili, dalla declinazione dei temi in --, -- (51).

27

CARLO DELLA CASA

49. Temi in --, --, neutri.

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

Vri-, acqua; madhu-, miele.

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

vri
vri
vri
vri
vrie
vria
vria
vrii

vri
vri
vri
vribhym
vribhym
vribhym
vrio
vrio

vri
vri
vri
vribhi
vribhya
vribhya
vrm
vriu

madhu
madhu
madhu
madhun
madhune
madhuna
madhuna
madhuni

madhun
madhun
madhun
madhubhym
madhubhym
madhubhym
madhuno
madhuno

madhni
madhni
madhni
madhubhi
madhubhya
madhubhya
madhnm
madhuu

Osservazioni. La flessione dei temi neutri in --, -- molto influenzata dalla flessione dei
temi in -n- (come se il tema fosse vrin- e madhun-). Per forme come vri cfr. 41b.
50. Gli aggettivi in --, -- seguono i 46, 48, 49.
Es.: uci, uci, uci, purus, pura, purum; mumru, mumru, mumru,
moribondo. Il femm. degli agg. in -- pu anche formarsi aggiungendo --.
Es.: guru-, gravis: guru, gurv (< *guru-, 51), guru.
51. Temi in --, --, f., polisillabici.

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

Dev-, dea; vadh-, donna.

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

dev
devi
devm
devy
devyai
devy
devy
devym

devyau
devyau
devyau
devbhym
devbhym
devbhym
devyo
devyo

devya
devya
dev
devbhi
devbhya
devbhya
devnm
devu

vadh
vadhu
vadhm
vadhv
vadhvai
vadhv
vadhv
vadhvm

vadhvau
vadhvau
vadhvau
vadhbhym
vadhbhym
vadhbhym
vadhvo
vadhvo

vadhva
vadhva
vadh
vadhbhi
vadhbhya
vadhbhya
vadhnm
vadhu

Osservazioni. I temi in --, -- sono tutti femminili. Si noti la differente desinenza per il N. s.
tra i temi in -- e quelli in --.
Lakm-, fortuna, dea della fortuna, al N. s. fa Lakm.

28

CORSO DI SANSCRITO

52. Temi in --, --, f., monosillabici.

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

Dh-, pensiero; bh-, terra.

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

dh
dh
dhiyam
dhiy
dhiye
(dhiyai)
dhiya
(dhiy)
dhiya
(dhiy)
dhiyi
(dhiym)

dhiyau
dhiyau
dhiyau
dhbhym
dhbhym

dhiya
dhiya
dhiya
dhbhi
dhbhya

bhuvau
bhuvau
bhuvau
bhbhym
bhbhym

bhuva
bhuva
bhuva
bhbhi
bhbhya

dhbhym

dhbhya

bhbhym

bhbhya

dhiyo

dhiym
(dhnm)
dhu

bh
bh
bhuvam
bhuv
bhuve
(bhuvai)
bhuva
(bhuv)
bhuva
(bhuv)
bhuvi
(bhuvm)

bhuvo

bhuvm
(bhnm)
bhu

dhiyo

bhuvo

Osservazioni. Cfr. 36. Quanto alle forme doppie, quelle date per prime sottengono
attaccando al tema sdoppiato le desinenze tipiche dei temi in consonante (56), le altre
seguono la declinazione di dev- e vadh-. Str-, donna, al sing. ha: str, stri, striyam o
strm, striy, striyai, striy, striy, striym; al plur.: A. striya o str, G. strm; per il
resto come dh-.
53. Temi in --, m. e n.

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

Dt-, datore.

sing.

duale

plurale

dt
dta (< dtar)
dtram
dtr
dtre
dtu (< dtur)
dtu
dtari

dtrau
dtrau
dtrau
dtbhym
dtbhym
dtbhym
dtro
dtro

dtra
dtra
dtn
dtbhi
dtbhya
dtbhya
dtm
dtu

I neutri si declinano come i neutri in --, -- (49):


N., V., A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

dt
dt
dte
dta
dta
dti

dt
dtbhym
dtbhym
dtbhym
dto
dto

dti
dtbhi
dtbhya
dtbhya
dtm
dtu

29

CARLO DELLA CASA

I femm. (soltanto nomi di parentela) hanno lAcc. pl. in -.


Es.: mt, svas, duhit, Acc. pl. di mt-, svas-, duhit-, madre, sorella, figlia.
54. I temi in -- comprendono nomina agentis e nomi di parentela. Il femm. dei nomina
agentis sottiene aggiungendo il suff. --.
Es.: kart-, facitore; femm.: kartr-, declinato come dev- (51). I nomi di parentela (esclusi
bhart-, marito, propriamente sostenitore, svas-, sorella e napt-, m., nipote, che si
flettono come dt-) hanno allAcc. s., al N. V. A. duale e al N. V. pl. il gua e non la vddhi
della vocale tematica. Quindi: pitaram, pitarau, pitara, da pit-, padre; mtaram,
mtarau, mtara, da mt-, madre, ma bhartram, bhartrau, bhartra, svasram,
svasrau, svasra, naptram, etc. N-, uomo, usato praticamente soltanto al Nom. s.:
n. I temi in -- (assai simili nella flessione ai temi in -an-, 63) costituiscono una sorta di
ponte fra i temi in vocale (di cui ripetono molte desinenze, per es. quelle dellAcc. e del Gen.
plur.) e i temi in consonante (dai quali ripetono la distinzione fra casi forti e casi deboli, vedi
56).
55. Temi in dittongo.
sing.
N., V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

gau
gm
gav
gave
go
go
gavi

Go-, m. f., vitello; nau-, f., nave.


duale

nau
nvam
nv
nve
nva
nva
nvi

gvau
gvau
gobhym
gobhym
gobhym
gavo
gavo

plurale
nvau
nvau
naubhym
naubhym
naubhym
nvo
nvo

gva
g
gobhi
gobhya
gobhya
gavm
gou

nva
nva
naubhi
naubhya
naubhya
nvm
nauu

Osservazioni. Anche i temi in dittongo (soltanto i due vocaboli citati sono usati) presentano
nella flessione parecchi tratti dei temi in consonante. Per le differenze fonetiche (ad es. tra
gavm e nvm) v. 3

30

CORSO DI SANSCRITO

B) Temi in consonante.
56. Desinenze.
maschili e femminili

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

neutri

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

-s
==
-am
-
-e
-as
-as
-i

-au
-au
-au
-bhym-bhis
-bhym-bhyas
-bhym-bhyas
-os
-os

-as
-as
-as

==
==
==

-
-
-

-i
-i
-i

Per gli altri casi come al maschile


-m
-su

Alcuni temi distinguono i casi forti (N. V. A. m. f. s.; N. V. A. m. f. dua.; N. V. m. f. pl.; N. V.


A. n. pl.) dai casi deboli (tutti gli altri). Altri temi distinguono, tra questi ultimi, i casi deboli
(S. D. Ab. m. f. n. dua.; S. D. Ab. L. m. f. n. pl.) e i debolissimi (S. D. Ab. G. L. m. f. n. s.;
G. L. m. f. n. dua.; Acc. m. f. pl. e G. m. f. n. pl.).1

Sono deboli i casi la cui desinenza comincia per consonante (desinenze pada), debolissimi quelli la cui
desinenza comincia per vocale, con la gi detta esclusione dei temi forti. Si noti che lAcc. pl. m. e f.
sempre debole o debolissimo.
1

31

CARLO DELLA CASA

1. Temi monoformi.1
57. Temi in occlusiva e in sibilante palatale e cerebrale.
Marut-, m., vento; vc-, f., parola; ruj-, f., malattia; -duh-,2 m., che munge;
di-, f., contrada; jagat-, n., mondo.

s i n g o l a re
N., V.
A.
S.
D.
Ab., G.
L.

marut
marutam
marut
marute
maruta
maruti

vk
vcam
vc
vce
vca
vci

ruk
rujam
ruj
ruje
ruja
ruji

dhuk
duham
duh
duhe
duha
duhi

dik
diam
di
die
dia
dii

jagat
jagat
jagat
jagate
jagata
jagati

duale
N., V., A.
S., D., Ab.
G., L.

marutau
vcau
marudbhym vgbhym
maruto
vco

rujau
rugbhym
rujo

duhau
diau
dhugbhym digbhym
duho
dio

jagat
jagadbhym
jagato

plurale
N., V., A.
S.
D., Ab.
G.
L.

maruta
marudbhi
marudbhya
marutm
marutsu

vca
vgbhi
vgbhya
vcm
vku

ruja
rugbhi
rugbhya
rujm
ruku

duha
dhugbhi
dhugbhya
duhm
dhuku

dia
digbhi
digbhya
dim
diku

jaganti
jagadbhi
jagadbhya
jagatm
jagatsu

Esempi: samrj-, m., sovrano: samr, samrjam etc., samrbhi etc.; lih-, m., che
lecca: li, liham etc., libhi etc.; dvi-, m., nemico: dvi, dviam etc., dvibhi, etc.,
dvisu.
58. Temi in -as-, -is-, -us-, neutri.
Al N. V. A. pl., oltre allinserzione della nasale ( secondo 40c), si ha lallungamento della
vocale finale del tema. Si notino le forme manobhi, havirbhi, manasu, etc. (30a, 33, 29a),
Per i temi monoformi non c distinzione fra casi forti e casi deboli. Si ricordino le regole fonetiche che
determinano lesito delle consonanti in pausa e in composizione (es.: marut < *maruts ; marudbhym <
*marutbhym). Si ricordi ancora che i neutri inseriscono, nel N. V. A. plurale, una nasale davanti alla
consonante finale del tema.
1

Per la flessione di -duh- si cfr. il 11 relativo al ripristino dellaspirazione sulla sillaba iniziale.
32

CORSO DI SANSCRITO

havi, caku, etc. (41c).


Manas-, n., mente;

cakus-, n., occhio.

singolare
N., V., A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

mana
manas
manase
manasa
manasa
manasi

caku
caku
cakue
cakua
cakua
cakui

duale
manas
manobhym
manobhym
manobhym
manaso
manaso

plurale
caku
cakurbhym
cakurbhym
cakurbhym
cakuo
cakuo

mansi
manobhi
manobhya
manobhya
manasm
manasu

caki
cakurbhi
cakurbhya
cakurbhya
cakum
cakuu

Similmente havis-, offerta sacrificale. Ad es. havi, havirbhym, havi, haviu.


Osservazioni. I pochi m. e f. in -as- allungano al N. s. lultima vocale.
Es.: sumanas-, benevolo: N. s. suman, N. V. A. dua. sumanasau, N. V. A. pl. sumanasa.
I m. e f. in - is-, -us- hanno invece al N. s. la stessa forma del neutro. Es.: acakus-, cieco:
N. s. acaku, N. V. A. dua. acakuau, N. V. A. pl. acakua.
59. Temi monosillabici in -r-.
La vocale del tema sallunga davanti a desinenza iniziante per consonante e quindi anche al
N. s.
Es.: gir-, f., parola: g (< *girs), giram, gir, etc.; girau, grbhym, giro; gira, grbhi,
grbhya, girm, gru; pur-, f., citt: p, puram etc., purau, prbhym etc. (v. 40b).

33

CARLO DELLA CASA

2. Temi biformi1
60. Temi in -at-, m. e n. (forma forte -ant-).
I temi in -at- sono per lo pi participi attivi del presente e del futuro, che distinguono forme
forti e forme deboli.
Bharat-, portante (da bh-).
maschile
sing.

neutro

duale

plurale

sing.

duale

plurale

N., V. bharan (< *bharants)

bharantau

bharanta

bharat

bharat

bharanti

A.

bharantam

bharantau

bharata

bharat

bharat

bharanti

S.

bharat

bharadbhym

bharadbhi

D.

bharate

bharadbhym

bharadbhya

Ab.

bharata

bharadbhym

bharadbhya

G.

bharata

bharato

bharatm

L.

bharati

bharato

bharatsu

Per gli altri casi come al maschile

Il femminile si forma attaccando il suff. -- di regola alla forma forte per i verbi della
coniugazione tematica e alla forma debole per quelli della coniugazione atematica (81 sgg.).
Es.: bharant-, da bh-, I classe; dviat-, da dvi-, II classe, odiare. I verbi della III classe
(raddoppiati) usano al part. sempre la forma debole. Quindi da dh-, porre, si avr: N. s. m.
dadhat (< *dadhats), N. pl. m. dadhata.
Osservazioni.
a) La stessa flessione hanno gli aggettivi in -mat- e -vat- (forma forte -mant-, -vant-),
che significano avente la cosa indicata dal nome cui aggiunto il suffisso: allungano la
vocale al N. m. s. e formano il femm. dalla forma debole.
Es.: balavat-, forte: balavn, balavan, balavantam, balavat, etc. Femm.: balavat-.
b) Mahat-, grande, ha forma forte mahnt-. Sing. m.: mahn, mahan, mahntam,
mahat, mahate, etc. Plur. m.: mahnta, mahata, mahadbhi, etc. Femm.: mahat-.
c) Bhavat-, se part. pres. di bh-, essere, si flette come bharat-. Se usato come
formula di cortesia (= Vossignoria), al N. s. m. ha bhavn (si tratta dunabbreviazione di
bhagavat-, venerabile, e conserva pertanto la caratteristica dorigine).
d) Jagat-, che si muove, vivo, come n. = mondo, propriamente un part.
raddoppiato da gam-, andare. Tuttavia al N. V. A. pl. n. ha soltanto jaganti.

I temi biformi e triformi sono dati nella forma debole, che pure quella che essi hanno nei composti.
34

CORSO DI SANSCRITO

61. Temi in -in-, m. e n.

Balin-, forte.

maschile

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.

L.

neutro

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

bal
balin
balinam
balin
baline
balina
balina
balini

balinau
balinau
balinau
balibhym
balibhym
balibhym
balino
balino

balina
balina
balina
balibhi
balibhya
balibhya
balinm
baliu

bali
bali
bali

balin
balin
balin

balni
balni
balni

Per il resto come al maschile

I femm. si formano con il suff. --. Es.: balin-.


Osservazioni. La -n- cade davanti alle desinenze inizianti per consonante e anche al Nom.
sing. m. e al N. V. A. s. n.; la vocale finale del tema sallunga al Nom. s. m. e al N. V. A. pl.
n., il tutto probabilmente per analogia con i temi in -an- (63).
62. Comparativi in -yas- (f. f. -ys-).

Garyas-, comp. di guru-.

maschile

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.

L.

neutro

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

garyn (9)
garyan
garysam
garyas
garyase
garyasa
garyasa
garyasi

garysau
garysau
garysau
garyobhym
garyobhym
garyobhym
garyaso
garyaso

garysa
garysa
garyasa
garyobhi
garyobhya
garyobhya
garyasm
garyasu

garya
garya
garya

garyas
garyas
garyas

garysi
garysi
garysi

Per il resto come al maschile

Il femm. si forma aggiungendo -- alla forma debole: garyas-.


Altro esempio: reyas-, migliore: reyn, reyan, reysam, reyas, etc.
Osservazioni. Si noti il Voc. s. m. che abbrevia lultima vocale, analogamente a quanto
succede per rjan- e vidvas- (63 e 64).

35

CARLO DELLA CASA

3. Temi triformi.
63. Temi in -an-, m. e n.

Rjan-, m., re; nman-, n., nome.

maschili

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

neutri

sing.

duale

plurale

sing.

duale

rj
rjan
rjnam
rj
rje
rja
rja
rji (rjani)

rjnau
rjnau
rjnau
rjabhym
rjabhym
rjabhym
rjo
rjo

rjna
rjna
rja
rjabhi
rjabhya
rjabhya
rjm
rjasu

nma
nmn (nman)
nma
nmn (nman)
nma
nmn (nman)
nmn
nmabhym
nmne
nmabhym
nmna
nmabhym
nmna
nmno
nmni (nmani) nmno

plurale
nmni
nmni
nmni
nmabhi
nmabhya
nmabhya
nmnm
nmasu

Osservazioni.
a) Le tre forme, forte, debole e debolissima, finiscono dunque in -n-, -a-, -n- (rjn-,
rja-, rj-; nmn-, nma-, nmn-). In realt a e n sono lesito storico duna stessa *n
(nasale sonante ie.), trovandosi la prima davanti a consonante, la seconda davanti a vocale
(cfr. 4a).
b) Si noti la caduta di n finale al N. m. s. e al N. V. A. n. s. e la forma del V. m. s. (cfr.
62 e 64).
c) I temi nei quali -an- preceduto da pi duna consonante hanno -an- nella forma
debolissima, per evitare laccumulo di consonanti.
Es.: brahman-, n., formula sacrificale, Brahman, tman-, m., anima, fanno allo Str. s.
brahma, tman.
d) Le tre forme di van-, m., cane, sono vn-, va-, un- (quindi: v, van, vnam,
un, etc.; vnau, vabhym, etc.; vna, una, vabhi, etc.).
Le tre forme di Maghavan-, liberale, epiteto di Indra, sono Maghavn-, Maghava-,
Maghon- (< *Maghaun-); del pari yuvan-, giovane, ha yuvn-, yuva-, yn- (< *yuun-). Si
noti il saprasraa.
e) Il femm. si costruisce sulla forma debolissima: rj-, un-, yn-.

36

CORSO DI SANSCRITO

64. Temi in -vas- (-vs-, -vat-, -u-).1

Vidvas-, che sa.

maschile

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

neutro

sing.

duale

plurale

sing.

duale

plurale

vidvn (9)
vidvan
vidvsam
vidu
vidue
vidua
vidua
vidui

vidvsau
vidvsau
vidvsau
vidvadbhym
vidvadbhym
vidvadbhym
viduo
viduo

vidvsa
vidvsa
vidua
vidvadbhi
vidvadbhya
vidvadbhya
vidum
vidvatsu

vidvat
vidvat
vidvat

vidu
vidu
vidu

vidvsi
vidvsi
vidvsi

Per il resto come al maschile

Il femm. si forma sulla forma debolissima: vidu-.


Osservazioni. Si noti la forma del V. m. s. (cfr. 62 e 63).
65. Temi in -ac- (-ac-, -ac-, -c-).

Pratyac-, occidentale.

maschile
sing.
N., V. pratya (8)
A.
pratyacam
S.
pratc
etc.

duale
pratyacau
pratyacau
pratyagbhym
etc.

neutro
plurale

sing.

duale

plurale

pratyaca
pratca
pratyagbhi
etc.

pratyak
pratyak

pratc
pratc

pratyaci
pratyaci

Per il resto come al maschile

Il femm. si costruisce sulla forma debolissima: pratc-. Altri esempi: udac-,


settentrionale (udac-, udac-, udc-); tiryac-, trasversale (tiryac-, tiryac-, tirac-).
Prc-, orientale, e avc-, meridionale, hanno soltanto due forme: prc-, prc-; avc-,
avc-.
C) Temi anomali.
66.
a) Ahan-, n., giorno: ahn-, ahas- (N. V. A. s. ahar), ahn-.
Sing.: N. V. A. ahar, S. ahn, D. ahne, Ab. G. ahna, L. ahni o ahani;
du.: N. V. A. ahn o ahan, S. D. Ab. ahobhym, G. L. ahno;
pl.: N. V. A. ahni, S. ahobhi, D. Ab. ahobhya, G. ahnm, L. ahasu.
Per lo pi sono part. perf. attivi (109). La forma in -vas-, che sola pu spiegare la forma forte e la
debolissima, compare soltanto in vedico.
1

37

CARLO DELLA CASA

b) Path-, m., strada: panthn- (N. V. s. panth), pathi-, path-.


Sing.: N. V. panth, A. panthnam, S. path, D. pathe, Ab. G. patha, L. pathi;
du.: N. V. A. panthnau, S. D. Ab. pathibhym, G. L. patho;
pl.: N. V. panthna, A. patha, S. pathibhi, D. Ab. pathibhya, G. pathm,
L. pathiu.
c) Pus-, m., uomo: pums-, pum-, pus-.
Sing.: N. pumn, V. puman, A. pumsam, S. pus, etc.;
du.: N. V. A. pumsau, S. D. Ab. pubhym, G. L. puso;
pl.: N. V. pumsa, A. pusa, S. pubhi, D. Ab. pubhya, G. pusm,
L. pusu (anche pumbhym, pumbhi etc., cfr 26, n. 2 e 41c, n. l).
d) Ap-, f., acqua, in sanscrito classico ha soltanto il plurale:
N. pa, V. pa, A. apa, S. adbhi, D. Ab. adbhya (con dissimilazione),
G. apm, L. apsu.
e) Dyu- o div-, f., cielo, giorno, al N. V. s. ha dyau, allAcc. s. ha divam o dym; per
il resto ha la forma dyu- davanti a desinenza consonantica, div- davanti a desinenza vocalica.
Es.: plur.: N. V. A. diva, S. dyubhi, D. Ab. dyubhya, G. divm, L. dyuu.
f) -han-, uccisore, ha: -han- (ma N. m. s., N. V. A. n. pl. -hn-), -ha-, -ghn-.

N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

m. sing.

m. du.

m. pl.

n. sing.

n. du.

n. pl.

-h
-han
-hanam
-ghn
-ghne
-ghna
-ghna
-ghni

-hanau
-hanau
-hanau
-habhym
-habhym
-habhym
-ghno
-ghno

-hana
-hana
-ghna
-habhi
-habhya
-habhya
-ghnm
-hasu

-ha
-ha
-ha

-ghn
-ghn
-ghn

-hni
-hni
-hni

Per il resto come al maschile

III. Gradi di comparazione.


67. I forma
tema del positivo + -tara- per il comparativo.
tema del positivo + -tama- per il superlativo.
Per gli aggettivi a due forme si prende la forma debole, per quelli a tre forme la forma media
(o debole).
Es.: priya-, caro: priyatara- (-a, -, -am), priyatama- (-a, -, -am); balavat-, forte:
38

CORSO DI SANSCRITO

balavattara-, balavattama-; vidvas-, che sa: vidvattara-, vidvattama-.


68. II forma
comparativo: -yas-, -ys- (62)
superlativo: -iha- (-a, -, -am)

attaccati al grado per lo pi


pieno della radice del positivo.

Es.: balin-, forte: balyas-, baliha-; kipra-, rapido: kepyas-, kepiha-; yuvan-,
giovane: yavyas-, yaviha-.
Talvolta la radice fortemente modificata (es.: guru-, gravis: garyas-, gariha- ; bhri-,
molto: bhyas-, bhyiha-); per alcune forme non c il positivo dalla stessa radice (es.:
kanyas-, kaniha-, pi piccolo det, piccolissimo; jyyas-, jyeha-, maggiore det, il
pi anziano; reyas-, reha-, migliore, ottimo). Il femm. del comparativo si costruisce
sulla forma debole: balyas-.
Osservazioni. Il secondo termine di paragone per lo pi allAblativo.
IV. Pronomi. 1
69. Pronomi personali.
Aham, io; tvam, tu.
forme toniche
singolare
N.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

aham
mm
may
mahyam
mat
mama
mayi

tvam
tvm
tvay
tubhyam
tvat
tava
tvayi

duale
vm
vm
vbhym
vbhym
vbhym
vayo
vayo

plurale
yuvm
yuvm
yuvbhym
yuvbhym
yuvbhym
yuvayo
yuvayo

vayam
asmn
asmbhi
asmabhyam
asmat
asmkam
asmsu

yyam
yumn
yumbhi
yumabhyam
yumat
yumkam
yumsu

forme atone
singolare
A.
D.

m
me

duale
tv
te

nau
nau

plurale
vm
vm

na
na

va
va

La declinazione pronominale presenta, rispetto a quella nominale, caratteristiche proprie (ad es. diversit di
temi per i diversi casi e i diversi numeri, desinenze originali, mancanza del vocativo).
1

39

CARLO DELLA CASA

G.

me

te

nau

vm

na

va

Osservazioni. In composto il tema rispettivamente mad-, asmad-, tvad-, yumad-.


Es.: mad-ava-, il mio cavallo; yuman-npa-, il vostro re. Per la 3a persona si usa il
dimostrativo tad-.
Le forme atone, di uso peraltro frequente, non possono stare in principio di frase.
70. Pronomi-aggettivi dimostrativi.
1. Tad-, egli, questo.
singolare

duale

plurale

m.

f.

n.

m.

f.

n.

m.

f.

n.

N.

sa

tat

tau

te

te

te

tni

A.

tam

tm

tat

tau

te

te

tn

tni

S.

tena

tay

tena

tbhym

tai

tbhi

tai

D.

tasmai

tasyai

tasmai

tbhym

tebhya

tbhya tebhya

Ab.

tasmt

tasy

tasmt

tbhym

tebhya

tbhya tebhya

G.

tasya

tasy

tasya

tayo

tem

tsm

tem

L.

tasmin

tasym

tasmin

tayo

teu

tsu

teu

Allo stesso modo si flette etad-, questo (ea, e, etat).


Osservazioni.
a) In composizione si usa tad-, riferito a tutti i generi e numeri.
Es.: tad-ava-, il cavallo di lui, di lei, di loro.
b) Sa (< sas) si ha soltanto in pausa; davanti ad - si trova so + (avagraha);
davanti a qualsiasi altro suono si trova sa.
Es.: so va, questo cavallo; sa npa, questo re.
c) Cfr. scr. s-, gr. (), got. s; scr. tam, gr. , got. thana: lalternanza fra tema sae tema ta- dunque dorigine indoeuropea.
2. Idam-, questo.
m.

singolare
f.

n.

duale
m.
f.

n.

m.

plurale
f.

n.

N.

ayam

iyam

idam

imau

ime

ime

ime

im

imni

A.

imam

imm

idam

imau

ime

ime

imn

im

imni

S.

anena

anay

anena

ebhi

bhi

ebhi

bhym

40

CORSO DI SANSCRITO

D.

asmai

asyai

asmai

bhym

ebhya

bhya

ebhya

Ab.

asmt

asy

asmt

bhym

ebhya

bhya

ebhya

G.

asya

asy

asya

anayo

em

sm

em

L.

asmin

asym

asmin

anayo

eu

su

eu

3. Adas-, quello.
singolare

duale

plurale

m.

f.

n.

m.

f.

n.

m.

f.

n.

N.

asau

asau

ada

am

am

am

am

am

amni

A.

amum

amm

ada

am

am

am

amn

am

amni

S.

amun

amuy

amun

ambhym

ambhi

ambhi

ambhi

D.

amumai amuyai

amumai

ambhym

ambhya ambhya

ambhya

Ab. amumt amuy

amumt

ambhym

ambhya ambhya

ambhya

G.

amuya

amuya

amuyo

amm

amm

amm

L.

amumin amuym amumin

amuyo

amu

amu

amu

amuy

71. Pronome-aggettivo relativo.


Yad-, il quale, qui, quae, quod. Si declina come tad-.
Ad es.: N. s.: ya, y, yat;
N. pl.: ye, y, yni;

G. pl.: yem, ysm, yem.

72. Pronome-aggettivo interrogativo.


Kim-, chi? che cosa? quale? quis, quid?, qui, quae, quod? . Si declina come tad-.
Ad es.: N. s.: ka, k, kim;
N. pl.: ke, k, kni;
Str. s.: kena, kay, kena;
Str. pl.: kai, kbhi, kai.
73. Pronome-aggettivo indefinito.
Sottiene aggiungendo i suffissi -cana, -cit, -api alle forme del pronome interrogativo. Ad es.:
N. s.: kacana, kcana, kicana;
kacit, kcit, kicit;
ko pi, kpi, kimapi;
L. s.: kasmicit, kasycit, kasmicit; kasminnapi, kasymapi, kasminnapi;
L. pl. m. n.: keucana, keucit, kevapi.
74. Pronomi-aggettivi correlativi.
Yvat- ... tvat-, quanto, quanto grande ... tanto, tanto grande; yd- ... td-, quale ...
tale; yati ... tati, quanti ... tanti (indecl. soltanto plur.). Per la declinazione di yvat-, v. 60,
Osservazioni a).
75. Aggettivi con declinazione pronominale.
Seguono la declinazione di tad- alcuni pron.-agg. tra cui: anya-, alius, itara-, alter, ena-,
egli, questo (enclitico, solo Acc. s. du. pl.; Str. s.; G. L. du.), katara-, uter?, katama-,

41

CARLO DELLA CASA

qui, quae, quod?, viva-, sarva-, ogni, tutto, para-, altro, sva-, suus, eka-, uno.
Savr quindi ad es.: N. n. s.: anyat, itarat; L. m. s.: anyasmin, sarvasmin; N. m. pl.: anye,
sarve, sve, eke, gli uni. Si noti che al N. A. n. s. si trovano soltanto le forme sarvam,
param, svam, ekam. Altri aggettivi (tra cui adhara-, inferiore, uttara-, superiore,
antara-, interno, para-, altro, prva-, precedente) hanno allAb. L. m. s. e al N. m. pl.
le due forme. Ad es.: N. m. pl.: adhar e adhare, par e pare.
V. I numerali.
76. Cardinali.
1 eka-, 2 dvi-, 3 tri-, 4 catur-, 5 paca-, 6 a-, 7 sapta-, 8 aa-, 9 nava-, 10 daa-, 11
ekdaa-, 12 dvdaa-, 13 trayodaa-, 14 caturdaa-, 15 pacadaa-, 16 oaa-, 17
saptadaa-, 18 adaa-, 19 navadaa- ovv. ekonaviati- (eka-na-viati-, venti
diminuito di uno), 20 viati-, 21 ekaviati-, 30 triat-, 40 catvariat-, 50 pacat-,
60 ai-, 70 saptati-, 80 ati-, 90 navati-, 100 ata-, 200 dve ate ovv. dviata-, 300 tri
atni ovv. triata-, 1.000 sahasra-, 100.000 laka-.
Es.: pacaviati-, 25; dvtriat-, 32; trayaai- ovv. triai-, 63; dvyati-, 82;
pacanavati- ovv. pacona atam, 95 (cento diminuito di cinque); pacdhika atam,
105 (cento aumentato di cinque); dvyatis tri ca atni, 382.
Osservazioni. I numeri da 11 a 19, da 21 a 29 etc. sono degli dvandva (131). Quanto a
oaa- (< a-daa-) si noti la cerebralizzazione della dentale (41 a).
77. Declinazione dei cardinali.
Eka- si declina come tad- (per il Nom. n. s. ekam).
Dvi- duale: dvau (dve f. e n.), dvbhym, dvayo. In composizione si trova ora dv- ora
dvi-.
Tri- ha la seguente flessione:

N.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.

maschile

femminile

neutro

traya
trn
tribhi
tribhya
tribhya
traym
triu

tisra
tisra
tisbhi
tisbhya
tisbhya
tism
tisu

tri
tri
Come al maschile

Catur- si flette come segue:

N.
A.

maschile

femminile

neutro

catvra
catura

catasra
catasra

catvri
catvri
42

CORSO DI SANSCRITO

S.
D.
Ab.
G.
L.

caturbhi
caturbhya
caturbhya
caturm
caturu

catasbhi
catasbhya
catasbhya
catasm
catasu

Come al maschile

Pacan-: paca, paca, pacabhi, pacabhya, pacnm, pacasu.


a-: a, a, abhi, abhya, am, asu.
Sapta-, aa-, nava-, daa-: come paca- (esistono per anche le forme aau [duale!],
abhi, abhya, asu).
I numeri delle decine da 20 a 90 sono sostantivi femm. che si declinano secondo la finale del
tema; 100, 1.000, 100.000 sono sostantivi neutri. Reggono il Gen. del sostantivo contato,
oppure concordano con esso come apposizione, oppure formano un composto.
Es.: viatir avnm, viatir av, 20 cavalli; varaatam, cento anni.
78. Ordinali.
1 prathama-; 2 dvitya-; 3 ttya-; 4 caturtha- ovv. turya-; 5 pacama-; 6 aha-; 7
saptama-; 8 aama-; 9 navama-; 10 daama-; 11 ekdaa-; 12 dvdaa-; 13 trayodaa-;
20 via- ovv. viatitama-; 30 tria- ovv. triattama-; 40 catvria- ovv.
catvriattama-; 50 paca- ovv. pacattama-; 60 aitama-; 61 ekaaitama- ovv.
ekaaa-; 70 saptatitama-; 80 atitama-; 90 navatitama-; 100 atatama-; 1.000
sahasratama-.
79. Avverbi numerali.
Sakt, una volta sola, semel; dvis, due volte; tris, tre volte; catur, pacaktvas,
aktvas, etc.
Ekadh, in un solo modo; dvidh, tridh, caturdh, etc., bahudh, in molti modi.
Ekaas, singolarmente; dvias, a due a due; trias, catuas, etc.

43

CARLO DELLA CASA

Parte terza
LA CONIUGAZIONE
I. Generalit.
80. Il sanscrito ha tre persone (prima, seconda e terza), tre generi (attivo o Parasmaipada,
parole per un altro, medio o tmanepada, parole per se stesso, e passivo) e tre numeri
(singolare, duale, plurale). Il medio, quando si distingue dallattivo (molti verbi hanno
soltanto luno o laltro genere), indica che lazione ritorna sul soggetto o si verifica nel suo
interesse (es.: yajati, [per gli altri il sacerdote] sacrifica; yajate, [il capofamiglia] sacrifica
per s); il passivo, che ha coniugazione propria per il sistema del presente, duso sempre
pi frequente, anche con verbi intransitivi (es.: npea nagara gamyate, dal re si va in
citt). La distinzione tra modi e tempi diversa da quella in uso nelle lingue classiche. Si
hanno cio i sistemi del presente, del futuro, dellaoristo e del perfetto, in ognuno dei quali si
distinguono i vari modi. I vari sistemi si formano, indipendentemente fra loro, dalla radice,
che il nucleo fonetico non ulteriormente riducibile senza che ne venga modificato il
significato fondamentale. Per esempio la radice vt- significa volgersi, trovarsi; riducendo
ulteriormente il nucleo fonetico a v- si ha unaltra radice, v- appunto, che significa coprire,
nascondere. Di gran lunga pi importante il sistema del presente, che permette di formare
lindicativo (presente e imperfetto), lottativo, limperativo e il participio. Nel sistema del
futuro si hanno indicativo, condizionale (morfologicamente imperfetto del futuro) e
participio. Nel sistema dellaoristo, sempre meno usato, nel sanscrito classico si hanno
indicativo e resti del precativo, che una sorta di ottativo. Nel sistema del perfetto in
sanscrito classico si hanno indicativo e participio.
Linfinito, il participio passato passivo, il gerundio e il gerundivo si formano a lor volta
direttamente dalla radice.
Il passivo ha per il presente coniugazione propria; per gli altri tempi usa le forme del medio
(esistono alcune forme di aoristo passivo).
Il perfetto caratterizzato dal raddoppiamento della radice.
Imperfetto, aoristo e condizionale hanno laumento, costituito da a- anteposto al tema verbale
(es.: pat-: a-pata-t, cadeva o cadde). Se il tema comincia per vocale si ha per aumento la
vddhi della vocale iniziale (es.: uk-: aukat, bagnava; ad-: dam, mangiavo; i-: yam,
andavo [35]). Nei verbi composti laumento si pone tra la preposizione e il verbo (es.:
pari--: pary-a-aya-t, condusse in moglie; anv-i-: anv-aiccha-t, ricercava).
Le desinenze possono essere primarie (e son quelle dellindic. pres. e del futuro) o secondarie
(quelle dellimperfetto, dellaoristo, del condizionale e dellottativo). Perfetto e imperativo
hanno desinenze proprie.
Lindicativo presente il tempo dellazione attuale o abituale; in unione con le particelle sma
e pur indica il presente storico; talvolta ha valore esortativo (gacchma, vogliamo andare,
andiamo!). Lazione passata indicata, senza apprezzabili differenze, dallimperfetto, dal
perfetto e dallaoristo. Lottativo ha il valore del congiuntivo presente latino: pu quindi
avere valore esortativo (gacche, vieni!), augurale (jveyam, possa io vivere),
dubitativo (katha vidy Nalam, come potrei riconoscere Nala?), potenziale (tyajet
44

CORSO DI SANSCRITO

kudhrt mahilpi putram, una donna tormentata dalla fame potrebbe abbandonare anche
un figlio [ovv. potrebbe anche abbandonare]), proibitivo (nnta vadet [luomo] non dica
il falso), e nel periodo ipotetico usato sia nella protasi sia nellapodosi (yadi
janmajarmaraa na bhavet ... iha janmani kasya ratir na bhavet se non ci fossero
nascita, vecchiezza, morte, ... qui nel corso della vita di chi non ci sarebbe la gioia?).1
Molto usata la 3a sing. dellimperativo passivo nel senso di benevola esortazione: ruyatm,
si ascolti, vogliate ascoltare.
II. Sistema del presente.
81. I grammatici indiani distinguono le radici verbali, a seconda del modo di formazione del
tema del presente, in dieci classi, raggruppate in due sezioni: prima coniugazione principale
o coniugazione tematica (nella quale il tema rimane invariato in tutto il sistema del presente)
e seconda coniugazione principale o coniugazione atematica (nella quale si distinguono
forme forti e forme deboli). Al tema del presente sattaccano (tenendo conto soprattutto delle
Osservazioni di 82) le desinenze personali attive e medie, per buona parte comuni alle due
coniugazioni, ottenendo cos presente, imperfetto, ottativo, imperativo e participio. Nel
prospetto seguente, che ha scopi essenzialmente pratici, sono riportate le desinenze; tra
parentesi son poste le desinenze proprie della coniugazione atematica.

Nel periodo ipotetico si trovano anche lindicativo (yadi santi gu pus vikasanty eva te svayam, se
ci sono, le virt degli uomini rilucono proprio di per se stesse) e il condizionale (suvi ced abhaviyat
subhikam abhaviyat, se ci fosse stata una bella pioggia, ci sarebbe stato abbondante nutrimento: si noti il
condizionale sia nella protasi sia nellapodosi).
1

45

CARLO DELLA CASA

Desinenze del presente

Desinenze dellimperfetto

PARASMAIPADA

TMANEPADA

PARASMAIPADA

TMANEPADA

1 s. -mi
2 s. -si
3 s. -ti

-e
-se
-te

-m (-am)
-s
-t

-i
-ths
-ta

1 d. -vas
2 d. -thas
3 d. -tas

-vahe
-ethe (-the)
-ete (-te)

-va
-tam
-tm

-vahi
-ethm (-thm)
-etm (-tm)

1 pl. -mas
2 pl. -tha
3 pl. -nti (-anti)

-mahe
-dhve
-nte (-ate)

-ma
-ta
-n (-an, -ur)

-mahi
-dhvam
-nta (-ata)

Desinenze ottativo I coniugazione

Desinenze ottativo II coniugazione

PAR.

TM.

PAR.

TM.

1 s. -eyam
2 s. -es
3 s. -et

-eya
-eths
-eta

-ym
-ys
-yt

-ya
-ths
-ta

1 d. -eva
2 d. -etam
3 d. -etm

-evahi
-eythm
-eytm

-yva
-ytam
-ytm

-vahi
-ythm
-ytm

1 pl. -ema
2 pl. -eta
3 pl. -eyur

-emahi
-edhvam
-eran

-yma
-yta
-yur

-mahi
-dhvam
-ran

46

CORSO DI SANSCRITO

Desinenze dellimperativo
PARASMAIPADA

TMANEPADA

1 s.
2 s.
3 s.

-ni
= (-dhi, -hi)
-tu

-ai
-sva
-tm

1 d.
2 d.
3 d.

-va
-tam
-tm

-vahai
-ethm (-thm)
-etm (-tm)

1 pl.
2 pl.
3 pl.

-ma
-ta
-ntu (-antu)

-mahai
-dhvam
-ntm (-atm)

Part. pres. Par.: I coniug.: -t-; II coniug.: -at- (cfr. 60).


Part. pres. tm.: I coniug.: -mna-; II coniug.: -na-.
Osservazioni. Le desinenze -et(h)e, et(h)m della 2a e 3a d. della I coniug. sono lesito del
sandhi tra vocale finale del tema e iniziale della desinenza (-- + -t(h)e, -t(h)m, le quali
ultime sono forme attenuate di -t(h)e, -t(h)m, secondo lalternanza : , per cui v. 4, b).
La vocale caratteristica dellottativo -- (-y- davanti a vocale) per la I coniug., -y-, -y- (--,
-y- al medio) per la II coniug.: il sandhi fra tema del presente, vocale caratteristica e
desinenze secondarie ha per esito le forme date. Es.: I coniug.: *-a--t > -et; *-a-y-tm > eytm; II coniug.: *-y-tm > -ytm. Si noti ancora che parecchie desinenze sono
peculiari dellottativo.

A. Coniugazione tematica o I coniugazione principale.


82. Formazione del tema del presente.
La coniugazione tematica comprende le classi I, IV, VI, X dei grammatici indiani, che hanno
identica flessione e si differenziano soltanto per il modo di formazione del tema del presente.
a) I cl. Tema del presente = radice guata + --.
Es.: bh-: bhara-, portare; bh-: bhava-, essere (35).
La vocale interna lunga non prende il gua. Es.: nind-: ninda-, rimproverare; jv-: jva-,
vivere.

47

CARLO DELLA CASA

b) IV cl. Tema del presente = radice invariata + -ya-.


Es.: kup-: kupya-, adirarsi. Si notino: jan-: jya-, nascere; ram-: rmya-, affaticarsi,
per cui cfr. 4c, 4d; vyadh-: vidhya-, perforare, con saprasraa, e altre poche radici che
presentano fenomeni analoghi. Paya- il tema del pres. correlato alla rad. d-, vedere.
c) VI cl. Tema del presente = radice invariata + --.
Es.: tud-: tuda-, battere.
Alcune radici inseriscono una nasale, omogenea con il suono che segue.
Es.: muc-: muca-, liberare; sic-: sica-, irrigare; lip-: limpa-, ungere; vid-: vinda-,
trovare.
d) X cl. Tema del presente = radice variamente trattata + -aya-.
Es.: cur-: coraya-, rubare; p-: paya-, tormentare; sph-: sphaya-, desiderare.
Osservazioni. Davanti a desinenze comincianti con -m e con -v, la vocale del tema del
presente sallunga, salvo che alla 1a s. imperfetto e al part. pres. medio.
Es.: bharmi, abharva, ma abharam, bharama-. Davanti a desinenze inizianti con -e- la
vocale finale del tema scompare: bhare, abharethm. Naturalmente -a- finale di tema si fonde
con -i, dando -e: abhare.
83. Paradigma del sistema del presente della coniug. tematica:
bh-, I cl., essere, diventare.
Presente

Imperfetto

PARASM.

TMAN.

PARASM.

TMAN.

1 s. bhavmi
2 s. bhavasi
3 s. bhavati

bhave
bhavase
bhavate

abhavam
abhava
abhavat

abhave
abhavath
abhavata

1 d. bhavva
2 d. bhavatha
3 d. bhavata

bhavvahe
bhavethe
bhavete

abhavva
abhavatam
abhavatm

abhavvahi
abhavethm
abhavetm

1 pl. bhavma
2 pl. bhavatha
3 pl. bhavanti

bhavmahe
bhavadhve
bhavante

abhavma
abhavata
abhavan

abhavmahi
abhavadhvam
abhavanta

48

CORSO DI SANSCRITO

Ottativo
PARASM.

Imperativo
TMAN.

PARASM.

TMAN.

1 s. bhaveyam
2 s. bhave
3 s. bhavet

bhaveya
bhaveth
bhaveta

bhavni
bhava
bhavatu

bhavai
bhavasva
bhavatm

1 d. bhaveva
2 d. bhavetam
3 d. bhavetm

bhavevahi
bhaveythm
bhaveytm

bhavva
bhavatam
bhavatm

bhavvahai
bhavethm
bhavetm

1 pl. bhavema
2 pl. bhaveta
3 pl. bhaveyu

bhavemahi
bhavedhvam
bhaveran

bhavma
bhavata
bhavantu

bhavmahai
bhavadhvam
bhavantm

Part. pres.: Par.: bhavat-; tm.: bhavamna-.


84. Particolarit della coniugazione tematica.
a) Alcune radici della I cl. hanno il tema in -ccha-. Gam-: gaccha-, andare; yam-:
yaccha-, tenere a freno. Del pari alcune radici della VI cl.: -: ccha-, muoversi; i-:
iccha-, desiderare; prach-: pccha-, domandare, con saprasraa.
b) Alcune altre radici della I cl. hanno il tema del presente raddoppiato. Sth-: tiha-,
stare; ghr-: jighra-, odorare; p-: piba-, bere; sad-: sda-, sedersi (contratto da
*sisda- per *sisada-).1
c) Si notino ancora le seguenti radici della I cl.: kram-: krma-, tm., avanzarsi;
guh-: gha-, nascondere; da-: daa-, mordere; e bhra-: bhraya-, IV cl., tm.,
cadere.
B. Coniugazione atematica o II coniugazione principale.
85. Generalit.
Caratteristiche comuni di tutte le classi della II coniug. principale o atematica sono:
a) alternanza tra forme forti e forme deboli. Le prime sono: 1a, 2a, 3a s. pres. e impf.
attivo, tutte le 1e pers. imperat. attivo e medio, 3a pers. s. imperat. attivo (in tutto 13 forme);
b) desinenza -dhi (-hi dopo vocale) della 2a s. imperat. attivo (esistono tuttavia
parecchie eccezioni);
c) ottativo con sillaba caratteristica -y-, -y-, allattivo, -- (-y- davanti a vocale) al
medio.
Appartengono alla coniugazione atematica le cl. II, III, V, VII, VIII, IX dei grammatici
1

Cfr. 88 nota 1 (raddoppiamento) e osserva la dissimilazione in piba-.


49

CARLO DELLA CASA

indiani.
86. II classe (radicale).

Forma forte = radice guata.


Forma debole = radice semplice.

Dvi-, odiare (dvi-, dve-).


Presente
PARASM.
1 s. dvemi
2 s. dveki
3 s. dvei

TMAN.
dvie
dvike
dvie

Imperfetto
PARASM.
adveam
adve
adve

TMAN.
advii
advih
advia

1 d. dviva
2 d. dviha
3 d. dvia

dvivahe
dvithe
dvite

adviva
adviam
advim

advivahi
advithm
advitm

1 pl. dvima
2 pl. dviha
3 pl. dvianti

dvimahe
dvihve
dviate

advima
advia
advian

advimahi
advihvam
adviata

Ottativo
PARASM.
1 s. dviym
2 s. dviy
3 s. dviyt

TMAN.
dviya
dvith
dvita

Imperativo
PARASM.
dvei
dvihi
dveu

TMAN.
dveai
dvikva
dvim

1 d. dviyva
2 d. dviytam
3 d. dviytm

dvivahi
dviythm
dviytm

dveva
dviam
dvim

dvevahai
dvithm
dvitm

1 pl. dviyma
2 pl. dviyta
3 pl. dviyu

dvimahi
dvidhvam
dviran

dvema
dvia
dviantu

dvemahai
dvihvam
dviatm

Part. pres.: Par.: dviat-; tm.: dvia-.


Osservazioni. Per il diverso esito di -- sia in finale sia in sandhi cfr. 10, 22a, 38, 39, 40d,
40f,
87. Particolarit della II classe.
a) i-, andare.
Pres.:
s. emi, ei, eti;
impf.:
s. yam, ai, ait ;

d. iva, itha, ita;


d. aiva, aitam, aitm;
50

pl. ima, itha, yanti;


pl. aima, aita, yan;

CORSO DI SANSCRITO

ott.:
s. iym, etc.;
imperat.: s. ayni, ihi, etu;
part. pres.: yat-.
b) as-, essere.
Pres.:
s. asmi, asi, asti;
impf.:
s. sam, s, st;
ott.:
s. sym, etc.;
imperat.: s. asni, edhi,1 astu;
part. pres.: sat-.
c) duh-, mungere.
Pres.:
s. dohmi,
d. duhva,
pl. duhma,
impf.:
s. adoham,
imperat.: s. dohni,

d. ayva, itam, itm;

pl. ayma, ita, yantu;

d. sva, stha, sta;


d. sva, stam, stm;

pl. sma, stha, santi;


pl. sma, sta, san;

d. asva, stam, stm;

pl. asma, sta, santu;

dhoki (11 e 40f ),


dugdha,
dugdha,
adhok, etc.;
dugdhi,

dogdhi (40a);
dugdha;
duhanti;
dogdhu, etc.

d) br-, dire, inserisce -- nelle forme forti davanti a desinenza iniziante per
consonante. Es.: bravmi, bravi, bravti; abravt, ma abravam, bravi, bravma e
naturalmente brma. Per bruvanti, abruvan cfr. 36.
e) an-, respirare, rud-, piangere, vas-, sospirare, svap-, dormire, inseriscono
-i- davanti a consonante; nellimpf. Par. 2a e 3a s. hanno -s, -t ovv. -as, -at. Es.: roditi,
svapiti, rudima, svapima ma rudanti, svapanti; impf.: arod ovv. aroda.
f) Radici in -u- hanno la vddhi nelle forme forti davanti a consonante. Es.: stu-,
lodare: staumi, stauti, astaut, ma astavam (< *asto-am, 35).
g) y-, andare, s-, sedersi, conservano sempre le forme forti in tutte le persone.
Es.: ynti, sate, vanno, si siedono. Del pari tutte le radici in --.
h) -, tm., giacere, ha sempre il gua. Pres.: aye, ee, ete; emahe, etc.; impf.:
aayi, aeth, etc. Da notare le 3e pl. erate, aerata, eratm.
i) s-, partorire, tm., e -, dominare, tm., hanno sempre le forme deboli; talvolta inserisce -i-. Es.: ste, e, ie, idhvam.
j) han-, uccidere, ha come tema forte han-, come tema debole ha- (han- davanti a m,
v, y), ghn- davanti a vocale (cfr. 4a).
Pres.:

s. hanmi,
d. hanva,
pl. hanma,

hasi,
hatha,
hatha,

Da *asdhi > *azdhi > edhi, cfr. 107g, n. 1. Forma comunque irregolare.
51

hanti;
hata;
ghnanti;

CARLO DELLA CASA

impf.:
aghnan;

s.

ahanam,

ahan,

ott.:

s.

hanym, etc.;

imperat.: s. hanni,
d. hanva,
pl. hanma,

ahan, etc.;

3 pl.:

jahi (con dissimilazione), hantu;


hatam,
hatm;
hata,
ghnantu.

88. III classe (con raddoppiamento).

Forma forte = rad. radd.1 guata.


Forma deb. = radice radd. semplice.

Hu-, sacrificare (juho-, juhu-).


Presente

Imperfetto

PARASM.
1 s. juhomi
2 s. juhoi
3 s. juhoti

TMAN.
juhve
juhue
juhute

PARASM.
ajuhavam
ajuho
ajuhot

TMAN.
ajuhvi
ajuhuth
ajuhuta

1 d. juhuva
2 d. juhutha
3 d. juhuta

juhuvahe
juhvthe
juhvte

ajuhuva
ajuhutam
ajuhutm

ajuhuvahi
ajuhvthm
ajuhvtm

1 pl. juhuma
2 pl. juhutha
3 pl. juhvati

juhumahe
juhudhve
juhvate

ajuhuma
ajuhuta
ajuhavu

ajuhumahi
ajuhudhvam
ajuhvata

TMAN.
juhvya
juhvth
juhvta

Imperativo
PARASM.
juhavni
juhudhi (ecc.)
juhotu

TMAN.
juhavai
juhuva
juhutm

Ottativo
PARASM.
1 s. juhuym
2 s. juhuy
3 s. juhuyt

Regole del raddoppiamento. Si raddoppia la consonante iniziale seguita dalla sua vocale, con le seguenti
avvertenze:
1) consonante aspirata raddoppia con la non aspirata;
2) gutturale raddoppia con la palatale, h (< gh) con j;
3) i gruppi consonantici raddoppiano con la prima consonante;
4) nel gruppo sibilante + sorda si raddoppia con la sorda o la sua corrispondente;
5) per le radici che raddoppiano al presente, vocale lunga raddoppia con la breve corrispondente, raddoppia
con i.
Es.: bh-: bibh-, temere; dh-: dadh-, porre; hr-: jihr-, vergognarsi; tvar-: tatvar-, affrettarsi;
skand-: caskand-, inciampare (ma snu-: sunu-, colare, sru-: susru-, scorrere, perch il gruppo
sibilante + sonora); p-: pip-, riempire. Si noti che sth-, ghr-, p-, sad- raddoppiano con -i- (alternanza
: i, 4b), cfr. 84b.
1

52

CORSO DI SANSCRITO

1 d. juhuyva
2 d. juhuytam
3 d. juhuytm

juhvvahi
juhvythm
juhvytm

juhavva
juhutam
juhutm

juhavvahai
juhvthm
juhvtm

1 pl. juhuyma
2 pl. juhuyta
3 pl. juhuyu

juhvmahi
juhvdhvam
juhvran

juhavma
juhuta
juhvatu

juhavmahai
juhudhvam
juhvatm

Part. pres.: Par.: juhvat- (f. forte: id. cfr. 60); tm.: juhvna-.
Osservazioni.
Si notino le desinenze -ati, -ur, -atu nelle 3e pl. pres., impf., imperat. Par.
Davanti a -ur la vocale del tema, se finale, guata.
Altri es.:
bh-, temere, 3e pl.: bibhyati, bibhyate, abibhayu, abibhyata, bibhyu, bibhran, bibhyatu,
bibhyatm;
bh-, portare, 1e s.: bibharmi, bibhre, abibharam, abibhri, bibhrym, bibhrya, bibhari,
bibharai; part. pres.: bibhrat-, bibhra-.
89. Particolarit della III classe.
a) D-, dare, e dh-, porre, hanno le forme deboli dad- e dadh-, quindi per es. 3e
pl.: dadati, dadate, adadu, adadata, dadyu, dadran, dadatu, dadatm; dadhati, dadhate,
adadhu, adadhata, dadhyu, dadhran, dadhatu, dadhatm. Si noti ancora che le 2e s.
dellimperat. att. sono dehi e dhehi. Per la flessione di dh-, cfr. 38 e 39 e nota che in essa,
contro 40a, seffettua il ripristino dellaspirazione sulliniziale (11).
Pres.: Par.: s. dadhmi, dadhsi, dadhti; d. dadhva, dhattha, dhatta; pl. dadhma,
dhattha, dadhati.
Pres.: tm.: s. dadhe, dhatse, dhatte; d. dadhvahe, dadhthe, dadhte; pl. dadhmahe,
dhaddhve, dadhate.
N.B.: dhatta < *dhad-tas < *dadh-tas. Il contrario succede per es. in dugdha < *duh-tas,
cfr. 87c.
b) H-, abbandonare, ha per forma forte jah-, per forma debole jahi-, jah-, jah-.
Es.: jahmi, jahima (o jahma), jahati (3a pl.), jahym, jahihi (o jahhi).
c) M-, misurare, raddoppiato con -i-, soltanto medio, ha come forma debole mimdavanti a consonante, mim- davanti a vocale: mime, mime, mimte, 3a pl. mimate.

53

CARLO DELLA CASA

90. V classe (in -no-).

Forma forte = radice debole + -no-.


Forma deb. = radice debole + -nu-.

Su-, spremere (suno-, sunu-).


Presente
PARASM.
1 s. sunomi
2 s. sunoi
3 s. sunoti

TMAN.
sunve
sunue
sunute

Imperfetto
PARASM.
asunavam
asuno
asunot

TMAN.
asunvi
asunuth
asunuta

1 d. sunuva
2 d. sunutha
3 d. sunuta

sunuvahe
sunvthe
sunvte

asunuva
asunutam
asunutm

asunuvahi
asunvthm
asunvtm

1 pl. sunuma
2 pl. sunutha
3 pl. sunvanti

sunumahe
sunudhve
sunvate

asunuma
asunuta
asunvan

asunumahi
asunudhvam
asunvata

Ottativo
Parasm.
1 s. sunuym
2 s. sunuy
3 s. sunuyt

tman.
sunvya
sunvth
sunvta

Imperativo
Parasm.
sunavni
sunu
sunotu

tman.
sunavai
sunuva
sunutm

1 d. sunuyva
2 d. sunuytam
3 d. sunuytm

sunvvahi
sunvythm
sunvytm

sunavva
sunutam
sunutm

sunavvahai
sunvthm
sunvtm

1 pl. sunuyma
2 pl. sunuyta
3 pl. sunuyu

sunvmahi
sunvdhvam
sunvran

sunavma
sunuta
sunvantu

sunavmahai
sunudhvam
sunvatm

Part. pres.: Par.: sunvat- (f. f. sunvant-); tm.: sunvna-.


Osservazioni.
a) Le radici uscenti in vocale possono perdere -u- davanti a -m- e -v- e non hanno
desinenze alla 2a s. imperat. Par.
Es.: sunuva, sunuma ovvero sunva, sunma, ma sempre e soltanto pnuva, pnuma, da
p-, ottenere; sunu ma pnuhi.
b) Radici uscenti in consonante hanno -uv- davanti a desinenza iniziante con vocale
(cfr. 36). Es.: p-: pnuvanti, pnuvan, pnuyu, pnuvantu.

54

CORSO DI SANSCRITO

c) ru-, udire, ha come tema forte o-, come tema debole u-. Es.: omi,
uma, vanti.
91. VII classe (in -na-).
Forma forte = rad. debole con -na- inserito avanti consonante finale.
Forma deb. = rad. debole con -n- inserito avanti consonante finale.
Yuj-, congiungere (yunaj-, yuj-).

1 s.
2 s.
3 s.

Presente
PARASM.
yunajmi
yunaki
yunakti

1 pl.
2 pl.
3 pl.

yujma
yuktha
yujanti

1 s.
2 s.
3 s.

Imperfetto
ayunajam
ayunak
ayunak
etc.

1 s.

Ottativo
yujym
etc.

1 s.
2 s.
3 s.

Imperativo
yunajni
yugdhi
yunaktu
etc.

Rudh-, impedire (ruadh-, rundh-).

TMAN.
yuje
yuke
yukte

Presente
PARASM.
1 s. ruadhmi
2 s. ruatsi
3 s. ruaddhi

TMAN.
rundhe
runtse
runddhe

yujmahe
yugdhve
yujate

1 pl. rundhma
2 pl. runddha
3 pl. rundhanti

rundhmahe
runddhve
rundhate

ayuji
ayukth
ayukta
etc.

Imperfetto
1 s. aruadham
2 s. aruat
3 s. aruat
etc.

arundhi
arunddh
arunddha
etc.

yujya
etc.

Ottativo
1 s. rundhym
etc.

rundhya
etc.

yunajai
yukva
yuktm
etc.

Imperativo
1 s. ruadhni
2 s. runddhi
3 s. ruaddhu
etc.

ruadhai
runtsva
runddhm
etc.

Part. pres.: Par.: yujattm.: yujna-

Par.: rundhattm.: rundhna-.

Osservazioni.
Per yujva, yukte, etc. cfr. soprattutto 38, 39, 40c; per ruatsi, aruat, etc. cfr. 39, 6, 7; per
runddha (< *rundh-tha, *rundh-ta) etc. cfr. 40a; per runddhve (< *rundh-dhve) etc. cfr.
soprattutto 39 e 22a.

55

CARLO DELLA CASA

92. VIII classe (in -o-).

Forma forte = rad. debole + -o-.


Forma deb. = rad. debole + -u-.

La flessione identica a quella delle radici della V classe, quindi anche qui -u- pu cadere
davanti a -m- e -v-.
Per es., limperfetto di tan-, tendere, sar:
Par.: s. atanavam, atano, atanot ;
d. atanuva (o atanva), atanutam, atanutm;
pl. atanuma (o atanma), atanuta, atanvan;
tm.: s. atanvi, atanuth, atanuta;
d. atanuvahi (o atanvahi), atanvthm, atanvtm;
pl. atanumahi (o atanmahi), atanudhvam, atanvata.
Imperat.: Par. 2a sing.: tanu.
93. Particolarit della VIII classe.
k-, fare, ha come tema forte karo-, come tema debole kuru- (kur- davanti a m, v, y).
Pres.:

Par.: s. karomi, karoi, karoti; d. kurva, kurutha, etc.; 3a pl.: kurvanti;


tm.: s. kurve, kurue, kurute; d. kurvahe, etc.;

impf.:

Par.: s. akaravam, akaro, akarot; d. akurva, akurutam, etc.;


tm.: s. akurvi, etc.;

ott.:

Par.: s. kurym, etc.;


tm.: s. kurvya, etc.;

imperat.:

Par.: s. karavi, kuru, karotu;


d. karavva, kurutam, kurutm;
pl. karavma, kuruta, kurvantu;
tm.: s. karavai, kuruva, kurutm, etc.;

part. pres.: Par.: kurvat-;


tm.: kurva-.

56

CORSO DI SANSCRITO

94. IX classe (in -n-).

Forma forte = rad. debole + -n-.


Forma deb. = rad. debole + -n- (-n- davanti a vocale).

Kr-, comprare (kr-, kr-, kr-).


Presente
PARASM.
1 s. krmi
2 s. krsi
3 s. krti
Ottativo
PARASM.
1 s. krym
2 s. kry
3 s. kryt

TMAN.
kre
kre
krte

Imperfetto
PARASM.
akrm
akr
akrt

TMAN.
akri
akrth
akrta

TMAN.
krya
krth
krta

Imperativo
PARASM.
krni
krhi
krtu

TMAN.
krai
krva
krtm

Part. pres.: Par.: krattm.: krna-.


Altri es.: a-, mangiare: an-, an-, an-; grah-, afferrare: gh-, gh-, gh-; j-,
conoscere: jn-, jn-, jn-; bandh-, legare: badhn-, badhn-, badhn-.1
Quindi per es.: 2a sing. pres.: ansi, ane; ghsi, ghe; jnsi, jne; badhnsi,
badhne.
95. Particolarit della IX classe.
a) La 2a sing. imperat. Par. per le radici in consonante esce in -na. Es.: ana,
mangia!, gha, afferra!, badhna, lega!, ma jnhi, conosci!.
b) Radici in -- abbreviano la finale. Es.: p-, purificare: pun-, pun-, pun-; l-,
tagliare: lun-, lun-, lun-.
III. Tempi generali.
96. Generalit.
Futuro, aoristo, perfetto e altre forme derivate si costruiscono direttamente sulla radice. Non
vige dunque per queste forme la separazione in classi delle radici, valida soltanto, come s
detto, per la formazione del tema del presente. Occorre invece ricordare la gi accennata
distinzione (in verit non sempre mantenuta) tra radici se, che hanno la vocale congiuntiva i- tra radice e suffisso, e radici ani, che attaccano il suffisso direttamente alla radice.

Pu dirsi che grah-, bandh-, j- formano il tema del presente aggiungendo -n-, -n-, -n- al grado zero
della radice, rispettivamente gh- (con saprasraa), badh- (< *bn dh-, cfr. 4a), j- (< *jn6-, cfr. 4c).
1

57

CARLO DELLA CASA

1. Futuro.
97. Futuro semplice.
Tema del futuro = radice guata + -sya- (-iya- per le radici se).
Ottenuto il tema del futuro, saggiungono le desinenze del presente e del participio, con
losservanza delle regole del sandhi (cfr. soprattutto 35, 39, 40f). Le forme medie servono
anche per il passivo. La flessione identica a quella dun verbo della I classe. Alcune radici
hanno i due suffissi.
Es.: d-, dare: dsymi, dsyasi, etc.; dsye, dsyase, etc.; dsyat-, dsyamna-.
Altri es.:
k-, fare: kariya-; kam-, perdonare: kamiya- ovv. kasya- (40c); gam-, andare:
gamiya-; dvi-, odiare: dvekya-; n-, condurre: neya- ovv. nayiya- (< *ne-iya-);
prach-, interrogare: prakya-; budh-, svegliarsi: bhotsya- (11); bh-, essere:
bhaviya-; labh-, ottenere: lapsya-; vas-, abitare: vatsya-; ru-, udire: roya- ovv.
raviya- (< *ro-iya-).
Si notino: d-, vedere: drakya-; sj-, creare: srakya-, con il gua rovesciato; grah-,
afferrare: grahya-.
Osservazioni.
a) I causativi (112) e i verbi della X classe mantengono -ay- e aggiungono -iya-.
Es.: pat-, cadere, caus. ptaya-, fut. del caus. ptayiymi, far cadere; budh-: bodhayiymi, far destare, illuminer.
b) Esiste anche un condizionale, di scarsa frequenza, morfologicamente imperfetto del
futuro.
Es.: d-: adsyam, adsya, adsyat, etc., darei, avrei dato.
98. Futuro perifrastico.
Si forma con il Nominativo irrigidito del nomen agentis del verbo + presente indicativo di as(alle 3e pers. solo il nomen agentis, che vale, al maschile, per i tre generi).
Es.: d-:
PARASM.
TMAN.
1 s. dtsmi (< *dt asmi)
1 s. dthe
2 s. dtsi
2 s. dtse
3 s. dt
3 s. dt
1 d. dtsva
2 d. dtstha
3 d. dtrau

1 d. dtsvahe
2 d. dtsthe
3 d. dtrau

1 pl. dtsma
2 pl. dtstha
3 pl. dtra

1 pl. dtsmahe
2 pl. dtdhve
3 pl. dtra

58

CORSO DI SANSCRITO

2. Aoristo.
99. Raro nel sanscrito classico, ma assai frequente nel vedico, laoristo ha sette forme, tre
asigmatiche, prevalentemente attive, e quattro sigmatiche. Al tema aumentato (80)
saggiungono le desinenze dellimperfetto (spesso per alla 3a pl. Par. si ha la desinenza -ur;
vedi anche le desinenze della 2a e 3a sing. Par. dellaoristo sigmatico). Indica azione
genericamente passata.
100. Aoristo radicale (per radici in --, dittongo e bh-).
Tema aor. radicale = radice aumentata (davanti a -ur, - finale cade).
Al tema saggiungono le desinenze dellimperfetto atematico.
Es.: s. adm, ad, adt ; d. adva, adtam, adtm; pl. adma, adta, adu (< adur).
Osservazioni.
Bh- si sdoppia in bhv- davanti a vocale: s. abhvam, abh, abht; d. abhva, abhtam,
abhtm; pl. abhma, abhta, abhvan.
101. Aoristo tematico (per alcune radici della I, IV, VI classe).
Tema aor. tematico = radice aumentata + .
La flessione identica a quella dellimpf. tematico. Raro ltmanepada.
Es.: krudh-, adirarsi, IV: akrudham, akruda, etc.; 3a pl.: akrudhan (impf. 1a sing.
akrudhyam);
gam-, I: agamam, agama, etc. (impf. 1a sing. agaccham);
sic-, irrigare, VI: Par.: asicam, etc.; tm.: asice, asicath, etc. (impf.: asicam, asice).
Osservazioni. Si noti il rafforzamento della sillaba radicale in akaram, da k-, e in adaram,
da d-.
102. Aoristo tematico con raddoppiamento.
Tema aor. tem. radd. = radice raddoppiata e aumentata + .
La vocale del raddoppiamento quantitativamente diversa dalla sillaba radicale, quasi
sempre lunga per natura o per posizione, e spesso -- anche se la sillaba radicale , .
Questo aoristo ha valore causativo ed proprio dei causativi (112), i quali daltra parte
perdono talvolta le caratteristiche del causativo (rafforzamento della sillaba radicale e
suffisso -aya-) ma mantengono la -p- qualora labbiano inserita. Esiste anche ltm.,
coniugato come un impf. tematico.
Es.: abbudham, feci svegliare, illuminai, da budh-; addam, mostrai, da d-;
auruvam (36), feci udire, istruii, da ru-; ammucam, liberai, da muc-; ajijapam,
feci conoscere, informai, da jpaya-, caus. di j-; addapam, feci dare, da dpaya-,
caus. di d- (si noti negli ultimi due casi la correptio della sillaba radicale per mantenere il
ritmo giambico); ajjanam, feci nascere, generai, da janaya-, caus. di jan-.
Osservazioni. Si noti il grado debolissimo della sillaba radicale in a-pa-pt-a-m, caddi, da
pat-; avocam (< *a-va-uc-a-m), dissi, da vac-; asupam, feci addormentare, da svap-.

59

CARLO DELLA CASA

103. Aoristi sigmatici.


a) Esistono tre aoristi rispettivamente in -s-, -i-, -si-. I suffissi vengono aggiunti alla
radice variamente trattata1 e sono seguiti dalle desinenze personali dellimperfetto atematico.
La 3a pl. Par. per sempre in -ur; la 2a e la 3a sing. Par. finiscono in -s, -t (o per
linserzione di -- davanti alla terminazione o per una sorta di allungamento di compenso [*i-s > -s; *-i-t > -t; *-si-s > -ss; *-si-t > -st], esteso per analogia allaoristo in -s-).
1. Aoristo in -s-.
n-, condurre:
PARASMAIPADA:
1 s. anaiam
2 s. anai
3 s. anait

1 d. anaiva
2 d. anaiam
3 d. anaim

1 pl. anaima
2 pl. anaia
3 pl. anaiu

TMANEPADA:
1 s. anei
2 s. aneh
3 s. anea

1 d. anevahi
2 d. anethm
3 d. anetm

1 pl. anemahi
2 pl. anehvam
3 pl. aneata

yuj-, aggiogare:
Par.: s. ayaukam, ayauk, etc.; pl. ayaukma, ayaukta, ayauku;
tm.: s. ayuki, ayukth, etc.; pl. ayukmahi, ayugdhvam, ayukata;
k-, fare:
Par.: s. akram, akr, etc.; pl. akrma, akra, akru;
tm.: s. aki, akth, akta, etc.; pl. akmahi, akhvam, akata.2
2. Aoristo in -i-.
L-, tagliare:
Par.: s. alviam, alv, alvt; d. alviva, etc.;
tm.: s. alavii, alavih, etc.; pl. alavimahi, alavihvam, alaviata;

Il trattamento delle radici sostanzialmente il seguente:


Aoristo in -s-: Par.: vddhi; tm.: gua per le radici uscenti in --, --, grado debole per le altre; radici uscenti
in -- si riducono a -i-.
Aoristo in -i-: Par.: vddhi per le radici in vocale, gua per le altre; tm.: gua per tutte.
Aoristo in -si-: soltanto Par.: grado pieno.
1

2 Vedi, per le varie forme, soprattutto 40d, e, f, e ricorda che akth, akta e simili (per esempio adith,
adita, desti, diede) sono considerate da molti autori forme dellaoristo medio radicale (aumento + radice
debole + desinenze), anticamente assai frequente.
60

CORSO DI SANSCRITO

budh- destarsi:
Par.: s. abodhiam, abodh, abodht, etc.;
tm.: s. abodhii, abodhih, etc.; pl. abodhimahi, abodhihvam, abodhiata.1
3. Aoristo in -si-. Soltanto attivo.
Y-, andare: s. aysiam, ays, ayst; etc.;
nam-, inchinarsi: s. anasiam, anas; etc.
b) Esiste infine un aoristo in -sa-, suffisso che viene aggiunto al grado debole della radice
aumentata. proprio soprattutto delle radici in --, --, -h-, che si fondono con -sa- a formare
-ka- (41c). Si flette come un imperfetto tematico, per alltm. la 1a sing. termina in -i, la 2a
e la 3a dua. terminano in -thm, -tm.
Es.: di-, mostrare:
PARASMAIPADA:
1 s. adikam
2 s. adika
3 s. adikat

1 d. adikva
2 d. adikatam
3 d. adikatm

1 pl. adikma
2 pl. adikata
3 pl. adikan

TMANEPADA:
1 s. adiki
2 s. adikath
3 s. adikata

1 d. adikvahi
2 d. adikthm
3 d. adiktm

1 pl. adikmahi
2 pl. adikadhvam
3 pl. adikanta

104. Lingiuntivo in sanscrito classico laoristo senza aumento, usato con la particella m
per esprimere limperativo negativo.
Es.: m bhai, non temere!, aor. in -s- di bh-.
105. Precativo. una sorta di ottativo formato attaccando -ys + desinenze dellimperfetto
atematico al grado debole delle radici, con variazioni analoghe a quelle che si registrano per
la formazione del tema del passivo (111). Luso assai limitato, ltm. non si trova in
sanscrito classico. Es.: bh-: bhysam, possa io diventare, bhy, bhyt (< *bhys-t,
la dentale restituita per analogia con lottativo atematico), etc.; yaj-: ijysam, possa io
sacrificare; kriysam, possa io fare, da k-.
3. Perfetto.
106. Esistono un perfetto raddoppiato e un perfetto perifrastico. Il primo, di gran lunga pi
importante, ha forme forti (le tre persone del singolare attivo) e forme deboli (tutte le altre).
1 Secondo i grammatici indiani nellaoristo in -i- sono ammesse anche le forme alavidhvam, abodhidhvam.
61

CARLO DELLA CASA

Per il raddoppiamento valgono in generale le norme di 88 nota. Si osservi per:


a) le vocali interne - -, -- e il dittongo finale raddoppiano con -- (bh-: babh-; gaiovv. g-, cantare: jag-);
b) il dittongo interno raddoppia con la vocale al grado zero (sev-, servire: siev-);
c) -, - iniziali di radice nel raddoppio diventano - (ad-, mangiare: d-; p-: p-);
d) radici inizianti con - e con - seguita da due consonanti raddoppiano con n- (dh-,
prosperare: ndh-; aj-, ungere: naj-);
e) radici inizianti con -, - raddoppiano con iy-, uv-, che nelle forme deboli si fondono
con liniziale a formare -, - (i-, desiderare: iye-, -; u-, bruciare: uvo-, -);
f) le radici soggette a saprasraa raddoppiano con la vocale al grado zero (svap-,
dormire: suvap-, suup-; vyadh-, perforare: vivyadh-, vividh-; vac-: uvac-, c- [< *uuc-]; yaj-: iyaj-, j- [< *i-ij-]).
Al tema vengono aggiunte le desinenze personali, alle quali, quando iniziano per consonante,
viene premessa una vocale congiuntiva -i- (salvo alcune radici che tuttavia la mantengono
sempre alla 3a pl. tm.). La 2a sing. Par. talvolta pu rifiutare la -i- congiuntiva e spesso
considerata forma debole.

Desinenze attive
1
2
3

Desinenze medie

sing.

duale

plur.

-a
-tha
-a

-va
-athur
-atur

-ma
-a
-ur

1
2
3

sing.

duale

plur.

-e
-se
-e

-vahe
-the
-te

-mahe
-dhve
-re

107. Vari tipi di flessione.


Forma forte
= radice guata (o talvolta vddhata) con raddoppiamento.
Forma debole = radice debole con raddoppiamento.
a) tud-, battere.
Parasmaipada
1
2
3

sing.

duale

tutoda
tutoditha
tutoda

tutudiva
tutudima
tutudathu tutuda
tutudatu tutudu

tmanepada

plur.

sing.

duale

plurale

1 tutude tutudivahe tutudimahe


2 tutudie tutudthe tutudidhve
3 tutude tutudte
tutudire

b) Radici con vocale interna lunga non hanno incremento.


Es.: jv-, vivere: jijva, jijvitha, jijva; jijviva, jijvathu, etc.
62

CORSO DI SANSCRITO

c) Radici con -- mediana e radici in vocale (esclusa --) hanno sempre la vddhi nella
3 sing. Par.; nella 1a sing. hanno a piacere il gua o la vddhi.
Es.: n-: ninaya ovv. ninya (< *nine-a ovv. < *ninai-a), ninayitha, ninya; han-, uccidere:
jaghana ovv. jaghna, jaghanitha, jaghna, etc., jaghnu.
a

d) Alcune radici in -an-, -am- nella forma debole perdono -a-. Es. (oltre han-): gam-:
1
2
3

sing.

duale

plur.

jagama ovv. jagma


jagamitha (jagantha)
jagma

jagmiva
jagmathu
jagmatu

jagmima
jagma
jagmu

In realt si tratta dellesito normale, davanti a vocale, del grado zero della nasale sonante
indoeuropea (v. 4a).
e) Alcune radici rifiutano la -i- congiuntiva.
Es.: k-:
Parasmaipada
1
2
3

sing.
cakara (cakra)
cakartha
cakra

duale
cakva
cakrathu
cakratu

plur.
cakma
cakra
cakru

tmanepada
sing.
cakre
cake
cakre

duale
cakvahe
cakrthe
cakrte

plurale
cakmahe
cakdhve
cakrire

Inoltre: ru-: s. urava (urva), urotha, urva; d. uruva, uruvathu (36), etc.
f) Radici in -- e in dittongo hanno -au alla la e 3a sing.; nel tema debole perdono --.
Es.: dh-, porre:
1
2
3

sing.
dadhau
dadhtha (dadhitha)
dadhau

duale
dadhiva
dadhathu
dadhatu

plur.
dadhima
dadha
dadhu

Inoltre gai-: jagau, jagtha (jagitha), jagau; jagiva, etc.


g) Radici con -- mediano tra consonanti semplici di cui la prima ripetuta nel
raddoppiamento (es.: pac-: papac-, ma non gam-: jagam-) formano il tema debole con la
radice semplice, sostituendo -a- con -e-.
Es.: tap-, riscaldare: tatap-, tep-.1 Si noti che la 2a sing. Par., se ha la vocale congiuntiva 1 Per capire lorigine di questi perfetti a vocalismo -e-, si pensi ad es. alla rad. sad-, sedersi, la cui forma
debole raddoppiata *sasd- (con caduta della -a- interna, come pat-: papt-, gam-: jagm-), che diventa sed(as- davanti a sonora talvolta diventa in sandhi interno non soltanto -o- ma anche -e-, cfr. edhi, 87b), o alla
rad. yam-, raffrenare, la cui forma debole raddoppiata yem- < *ya-im- (con saprasraa non attestato
altrimenti per questa radice). Lalternanza sasad- / sed-, yayam- / yem- condusse a ipotizzarne una analoga

63

CARLO DELLA CASA

i-, assume la forma debole.


PARASMAIPADA
sing.

duale

1 tatapa (tatpa)
tepiva
2 tataptha (tepitha) tepathu
3 tatpa
tepatu

TMANEPADA
plur.

sing.

duale

plurale

tepima
tepa
tepu

tepe
tepie
tepe

tepivahe
tepthe
tepte

tepimahe
tepidhve
tepire

Osservazioni. Si trovano tuttavia bheje da bhaj-, partecipare, distribuire, e reju, da rj-,


risplendere.
h) Si noti infine che molte radici in - - preceduta da due consonanti e le radici in -hanno nella forma debole sempre il grado pieno (es.: sm-, ricordarsi: sasmara ovv.
sasmra, sasmarima, sasmaru) e che radici in -- dopo pi consonanti e radici in -- sempre
sdoppiano --, -- in -iy-, -uv- davanti a desinenza vocalica (cfr. 36).
Es.: kr-, comprare: cikriyu; ru-: uruvu; stu-, lodare: tuuvu; ma ci-,
raccogliere: cicyu.
108. Particolarit.
Vac-, parlare: uvaca (uvca), uvacitha (uvaktha), uvca; civa, cathu, catu; cima,
ca, cu; tm.: ce, cie, etc., cire.
Vid-, sapere, non ha raddoppiamento e ha valore di presente: veda, vettha, veda; vidva,
vidathu, vidatu; vidma, vida, vidu.
Bh- ha raddoppiamento particolare e non distingue tra forme forti e forme deboli: babhva,
babhvitha, babhva;
babhviva, babhvathu, babhvatu;
babhvima, babhva,
babhvu.
Ah-, dire, ha soltanto alcune forme: ha, ttha, ha; hathu, hatu; hu.
Ji-, vincere, fa jigaya (jigya), jigayitha, etc., jigyu.
Jaje pu essere il perf. tmanepada sia di j-, conoscere, sia di jan-, nascere (al Par.
si avr jajau da j-, jajna da jan-).
109. Participio del perfetto.
a) Part. perf. attivo = forma debole del perf. + -vas- (-ivas- se la forma debole
monosillabica).
Es.: k-: cakvas-, che ha fatto; pac-: pecivas-, che ha cotto; n-: ninvas-, che ha
condotto.1 Si noti vidvas-, che sa, da vid-.
b) Part. perf. medio = forma debole del perf. + -na-.
Es.: tud-: tutudna-, che ha battuto; k-: cakra-, che ha fatto per s; tap-: tepna-,
che ha fatto penitenza (propr. che s riscaldato).
tatap- / tep- etc., ossia fu estesa a radici analoghe solo formalmente a quelle dove il mutamento era
giustificato da ragioni fonetiche.
1 Per la flessione cfr. 64. Es.: pecivs-, pecivat-, pecu- (la vocale congiuntiva -i- cade nel tema
debolissimo). Femm.: cakru-, pecu-, ninyu-.
64

CORSO DI SANSCRITO

110. Perfetto perifrastico.


Il perfetto perifrastico, proprio soprattutto dei causativi, si forma aggiungendo -m alla radice
o, per i verbi derivati, al tema del presente e facendo seguire il perf. attivo di k-, as-, bh- e
il perfetto medio di k-.
Es.: ik-, vedere: ikm cakara, cakre, babhva, sa, io vidi; k- (causativo): kraym
sa, sitha, sa; siva, sathu satu; sima, sa, su, io feci fare, tu facesti fare, etc.
IV. Le coniugazioni derivate.
111. Passivo
Tema del passivo = radice debole + -ya-.
Al tema del passivo vengono attaccate le desinenze delltman. tematico, cos da formare il
presente, limperfetto, limperativo, lottativo e il participio. , finali sallungano; , ai
finali assai spesso diventano ; finale dopo consonante semplice diventa ri; finale dopo
doppia consonante diventa ar; finale diventa r, dopo labiale diventa r. Si noti il
saprasraa nelle radici interessate.
Es.: ji-: jyate, vinto; ru-: aryata, era udito; d-: dyate, dato (ma jyate,
conosciuto, da j-); k-: kriyatm, sia fatto; sm-: smaryate, ricordato; k-: kryate,
sparso; p-: pryate, riempito; vac-: ucyatm, si dica!.
Si notino iyate da s-, comandare, punire, e ayyate, si giace, da -.
I verbi della X classe e i causativi perdono -aya-. Es.: cur-, rubare: tema pres. coraya-,
tema pass. corya-; k-: tema caus. kraya-, tema pass. caus. krya- (kryate, fatto fare).
Singolare del sistema del presente del passivo di dvi-, odiare.
1
2
3

Presente
dviye
dviyase
dviyate

Imperfetto
adviye
adviyath
adviyata

Ottativo
dviyeya
dviyeth
dviyeta

Imperativo
dviyai
dviyasva
dviyatm

Part. pres. pass.: dviyama-.


Al futuro, allaoristo e al perfetto ltm. supplisce la forma passiva.
Es.: cakre, fece per s ovv. fu fatto.
Esistono alcune 3e sing. dellaoristo passivo, formate aggiungendo -i- alla radice aumentata e
variamente trattata.
Es.: adari, fu visto, da d-; akri, fu fatto, da k-; adami, fu domato, da dam-.
112. Causativo
Il causativo indica che lazione espressa dal verbo originario fatta fare.
Tema del causativo = radice guata o vddhata + -aya-.
Le radici in vocale e talvolta le radici con -- interno seguito da una sola consonante hanno la
vddhi; le radici con vocale interna lunga non subiscono cambiamenti; le radici con vocale
interna breve hanno il gua; le radici in -- aggiungono -paya- anzich -aya-.
Per il sistema del presente la coniugazione, cos come per i desiderativi, gli intensivi e i
65

CARLO DELLA CASA

denominativi, identica a quella dei verbi della coniugazione tematica (83). Si ricordi che il
causativo al futuro mantiene -ay- (97), al passivo perde -aya- (111) e ha il perfetto
perifrastico (110). Rari gli aoristi, per lo pi raddoppiati (102).
Es.: k-: kraya-, far fare; pat-: ptaya-, far cadere; bh-: bhvaya-, far essere,
produrre; i-: yaya-, far andare; n-: nyaya-, far condurre; jv-: jvaya-,
vivificare (anche jvpaya-); vid-: vedaya-, far sapere, informare; j-: jpaya- (anche
japaya-), far conoscere. Si notino: gam-: gamaya-, far andare; jan-: janaya-, far
nascere; -: arpaya-, far andare; adhi-i-: adhypaya-, far studiare, insegnare; ruh-:
ropaya-, far crescere; p-: praya-, riempire.
Terze pers. sing. del caus. di bh-: bhvaya-, produrre:
Sistema del presente: Par.: bhvayati, abhvayat, bhvayet, bhvayatu; part. bhvayat-.
tm.: bhvayate, abhvayata, bhvayeta, bhvayatm; part. bhvayamna-.
Futuro: bhvayiyati, bhvayiyate; part. bhvayiyat-, bhvayiyama-.
Perfetto: bhvay cakra, cre, bhvay cakre, fu creato.
Aoristo: abbhavat.
Passivo: bhvyate, abhvyata, bhvyeta, bhvyatm; part. bhvyamna-.
113. Desiderativo.
Tema del desiderativo = radice raddoppiata + -sa- (-ia-).
La vocale del raddoppio i, ovvero u se la radice contiene originaria o secondaria; ,
finali sallungano; diventa r (dopo labiale diventa r).
Es.: p-: pipsati, desidera bere; ru-: urati, desidera ascoltare, obbedisce; k-:
cikrama-, desideroso di fare; m-: mumrati, desidera, sta per morire. Si notino
ditsati, dhitsati,1 lipsati, psati, rispettivamente da d-, dh-, labh-, p-, jighkati, da grah(11).
Alcune forme di desiderativo sono diventate radici autonome. Cos da muc-, liberare,
mokate, desidera dessere liberato, con valore passivo; da bhaj-, partecipare, aver parte,
bhikati, desidera daver parte, chiede lelemosina; da han-, uccidere, his-, id..
114. Intensivo
Tema dellintensivo = raddoppio rafforzato della radice + -ya-.
Per lo pi solo tmanepada.
Es.: bh-: bobhyate, continua a essere; pac-: ppacyate, cuoce ripetutamente.
Osservazioni. Esiste anche una seconda forma dintensivo, che aggiunge le desinenze
atematiche Par. alla radice guata con raddoppio rafforzato (talvolta sinserisce una -congiuntiva). Es.: vid-: vevetti o vevedti; lup-, confondere: lolopti, rende assai
perplesso; bh-: bobhoti o bobhavti (< *bobho--ti), abitualmente.
115. Denominativo
Tema del denominativo = temi nominali + -ya-.
1

D-, dh- perdono la vocale della radice: *did-sati, *didh-sati > dhitsati (11).
66

CORSO DI SANSCRITO

Il denominativo significa essere come, fare, desiderare la cosa indicata dal nome, la finale
del cui tema pu subire alcune modificazioni.
Es.: amitrayati, si comporta come un nemico (amitra-); cirayati, indugia (ciram, a
lungo); namasyati, rende onoranza (namas-); tapasyati, pratica lascesi (tapas-);
putryate, si comporta come un figlio; putryati, desidera un figlio; citryate, diventa
variegato (citra-); kyati, rende nero (ka-).
V. Le forme nominali del verbo.
116. Del participio attivo e medio del presente, del futuro e del perfetto gi s detto che si
formano aggiungendo ai temi del presente e del futuro i suffissi -t- (-nt-), -mna- (-at-1 [ant-], -na- aggiunti al grado debole della radice per la coniugazione atematica) e i suffissi vas- (-ivas-), -na- al tema debole del perfetto (cfr. 81, 97, 109). Il participio del passivo
aggiunge -mna- al tema del passivo.
Es.: bh-: bharat-, bharama-; bhariyat-, bhariyama-; babhvas-, babhra-;
bhriyama-; caus.: bhrayat-, bhrayama-; bhrayiyat-, bhrayiyama-,
bhryama-.
117. Participi passati passivi.
a) 1 forma. Tema del p.p.p. = radice debole + -ta- (-ita-).
I causativi perdono -aya- e aggiungono sempre la vocale congiuntiva -i-. Le radici interessate
hanno il saprasraa. Si ricordino i 35, 37, 39, 40a, 40d.
Es.:
k-: kta-, caus. krita-;
k-: caus. krita-;
d-: da-;
pat-: patita-, caus. ptita-;
prach-: pa-;
budh-: buddha-;
bh-: bhta-, caus. bhvita-;
yaj-: ia-;
yuj-: yukta-;
labh-: labdha-;
lih-: lha-;
vac-: ukta-;
sj-: sa-.
Si notino:
gam-: gata-;
jan-: jta-;
p-: pta-;
sth-: sthita-.

g- (gai-): gta-;
grah-: ghta-;
d-: datta-;
dh-: hita-;
ram-: rnta- (cfr. 4a-d);

b) 2 forma. Tema del p.p.p. = radice debole + -na-.


Talvolta la vocale della radice sallunga; sempre dn > nn, jn > gn.
Es.: l-: lna-; h-: hna-, lasciato, privo (h- allungamento di hi-, a sua volta forma
debole di h-); bhid-: bhinna-; sad-: sanna-; bhaj-: bhagna- (< *bhajna- < *bhn jna-). Si
ricordino kra- da k-, e pra- da p- (37).
Il significato del p.p.p. passivo per i verbi transitivi, attivo per i verbi intransitivi e molto
spesso sostituisce un modo esplicito. Es.: gardabho hata, lasino fu ucciso; Rmo
1 I verbi della III classe hanno sempre la forma debole (cfr. 88).
67

CARLO DELLA CASA

nagara gata, Rma and in citt; ghao bhagna, la pentola and in frantumi.
118. Participio passato attivo.
Tema del p.p.a. = tema del p.p.p. + -vat- (-vant-).
Per la flessione v. 60a. Anche questa voce pu avere valore esplicito.
Es.: cintita-, pensato: cintitavat-, che ha pensato, pens.
119. Gerundivo o participio futuro passivo.
Tema = rad. guata o vddhata + -ya-, -tavya- (-itavya-), -anya-.
-Tavya- e -anya- sattaccano alla radice guata; -ya- a radici vddhate, guate e deboli;
alcune radici in vocale possono attaccare -tya- alla forma debole. Il significato simile a
quello del gerundivo latino in -ndus.
Es.: k-: kartavya-, karaya-, krya-, ktya-, da farsi; bh-: bhavitavya-, destinato a
essere; ji-: jetavya- ovv. jeya-, destinato a essere vinto; ru-: ravaya- ovv. rutya-, da
ascoltarsi; vac-: vcya-; i-: itya-, eundum; d-: dya-, da vedersi, degno desser visto;
vadh-: vadhya-, da uccidersi. Si notino: deya-, che deve essere dato, da d-, e dheya-,
che deve essere posto, da dh-.
120. Infinito.
Radice guata + -tum (-itum).
I causativi mantengono -ay- e hanno sempre la vocale congiuntiva -i-. Es.: k-: kartum; n-:
netum; bhid-: bhettum; bh-: bhavitum; pat-: patitum; vac-: vaktum; caus. di sth-:
sthpayitum. Da notarsi: d-: draum (col gua rovesciato); t-: tartum; grah-: grahtum.
121. Gerundio.
a) Verbi semplici = radice debole + -tv (-itv). La forma della radice quella che
compare al p.p.p.; i causativi hanno sempre la -i- congiuntiva.
Es.: n-: ntv; pat-: patitv; sth-: sthitv, caus. sthpayitv; vac-: uktv; gam-: gatv. Si
notino ghtv e dattv.
b) Verbi composti = radice debole + -ya (-tya per i verbi in vocale breve).
Es.: prad-: pradya; satk-, essere ospitale: satktya; pravac-, informare: procya (<
*pra-ucya). Nihan-, uccidere, e gam-, venire, hanno sia nihanya e gamya, sia nihatya
e gatya (< *ni-hn - e *-gm -). I causativi dei verbi composti perdono la caratteristica della
coniugazione, che viene mantenuta soltanto se la sillaba radicale breve: vibhvya, caus. di
vi-bh-, apparire, ma sagamay-ya, avendo fatto venire, caus. di sa-gam-.
Il gerundio, che pu riferirsi sia al soggetto grammaticale sia a quello logico, indica azione
che precede quella della frase principale, ed di uso assai frequente.
Es.: mantribhir militv Damayant vijapt: dai ministri, dopo che si furono radunati,
Damayant fu informata.

68

CORSO DI SANSCRITO

PARTE QUARTA
GLI INDECLINABILI
122. Avverbi.
Gi s detto (45) che il neutro Acc. s. degli aggettivi serve come avverbio: ciram, a lungo,
sdhu, bene, bhyas, pi. Acc., Strum., anche Abl. e Loc. (pi raramente Gen. e Dat.) di
nomi e aggettivi adempiono alla stessa funzione.
Es.: tatsamayam, contemporaneamente (lett. in concomitanza con ci); videna,
disperatamente; balt, forzatamente; dre, lontano; drt, da lontano; arthya,
allo scopo di; cirasya, dopo lungo tempo.
Esistono poi avverbi con forma propria (es.: punar, di nuovo, muhur, ripetutamente) e
infine avverbi prodotti con suffissi, attaccati al tema di nomi, aggettivi, pronomi, numerali. I
pi frequenti suffissi avverbiali sono:
-tas, che sostituisce la forma dellAbl.,
-tra, che forma avverbi di luogo,
-th, che forma avverbi di modo,
-d, che forma avverbi di tempo,
-vat, come.
Es.:
sarvatas, da ogni parte
yatas, donde
sarvatra, dovunque
yatra, dove
sarvath, comunque
yath, come
sarvad, sempre
yad, quando
amaravat, come un immortale.
Cfr. anche i 79 (avverbi numerali) e 135 (composti avverbiali).
123. Preposizioni e postposizioni.
La massima parte delle preposizioni viene usata nella composizione verbale (127) salvo ,
da, con Abl., e prati, verso, anu, dietro, dopo, che precedono o seguono lAcc. Altre
locuzioni precedono o seguono il complemento che servono a meglio specificare. Tra le pi
frequenti sono: agre (Gen.), davanti; antar (Gen., Loc.), fra; upari (Gen.), sopra;
pact (Gen.), dietro; prabhti (Abl.), a partire da; bahis (Abl.), fuori; vin (Acc.,
Abl., Strum.), senza; samam, sah, srdham (Strum.), insieme con.
124. Congiunzioni.
a) Le congiunzioni coordinanti uniscono tra loro complementi e frasi. Esistono
congiunzioni copulative (ca, e, api, pure [entrambe posposte]; atha, poi; aparam, ki
ca, inoltre), distributive (v ... v, oppure), avversative (tu, param, ma, invece; ki tu,
para tu, eppure), conclusive (hi, infatti; vai, invero; tasmt, perci).
Assai frequente iti, cos, gi ricordata (42). posposta alla frase e indica che la frase
stessa un discorso diretto. Si trova con verba dicendi et sentiendi, talvolta sottintesi.
Es.: s brhti pitr sacodit, essa fu spronata dal padre con le parole parla!; vane

69

CARLO DELLA CASA

toyam iti prdhavat, credendo che nella foresta ci fosse lacqua (lett.: [pensando] nella
foresta c lacqua ), corse avanti.
b) Hanno funzione di congiunzioni subordinanti e introducono le proposizioni
dipendenti molti avverbi, formati sulla base del pronome relativo (eccettuato ced < ca id,
se). Essi hanno spesso un correlativo, formato sulla base del pronome dimostrativo, nella
frase principale, che quasi sempre vien dietro alla proposizione subordinata. Molto frequenti
sono: yad, quando, yvat, mentre, finch, yatas, da quando, yad, poich, anche =
quod dichiarativo, yath, come, cosicch, yadi, ced, se, yady api, sebbene, yena,
affinch, che hanno come correlativi tad, tvat, tatas, tad, tath.
Es. yvac ca sabandhino na parpatanti tvad vatsay Mlaty nagaradevatgham
avighnamagalya gantavyam, e mentre i parenti non sono [ancora] arrivati, allora la cara
Mlat deve recarsi al tempio della citt per [implorare] una felicit senza ostacoli; yath
svm jgarti tath may kartavyam, io devo fare cosicch il signore si svegli.
125. Esistono infine particelle che possono riferirsi a una sola parola (aham eva, proprio
io, cora iva, come un ladro) o introdurre una frase (khalu, kila, nma, certamente) e
interiezioni (aho, ol, hanta, suvvia, dhik, indicante disprezzo), le quali ultime non
rispettano le regole del sandhi (cfr. 21).

70

CORSO DI SANSCRITO

PARTE QUINTA
FORMAZIONE DELLE PAROLE, COMPOSIZIONE NOMINALE
I. Formazione delle parole.
126. Generalit.
Secondo i grammatici indiani, teoricamente tutti i temi nominali (esclusi alcuni risalenti a
onomatopee o di origine dravidica o austroasiatica1) derivano, cos come i temi verbali e le
forme nominali del verbo, da radici verbali, munite o no di prefissi. Talvolta il tema nominale
uguale alla radice (dvi-, nemico; sp-, che tocca); pi spesso si forma attaccando
alla radice, che pu naturalmente essere soggetta a fenomeni dapofonia, i suffissi. Questi
possono essere primari o secondari, a seconda che sattacchino direttamente alla radice,
formando cos derivati primari, ovvero a temi nominali a lor volta derivati (derivati
secondari). Grazie al gioco dei prefissi e dei suffissi gran numero di temi nominali pu
derivare da una stessa radice. Per es. dalla rad. vid-, sapere, si avranno ved-a-, scienza,
vaid-ya-, saggio, nir-ved-ana-, informazione, vid-y-, conoscenza, a-vid-y-,
ignoranza, dur-vida-, difficile a sapersi, vet-t-, conoscitore, vettr--, conoscitrice,
etc., etc.
127. I prefissi modificano talvolta profondamente il significato della radice verbale e dei temi
nominali, di fronte ai quali seguono le regole del sandhi esterno (con qualche eccezione
riguardante la cerebralizzazione di s e di n2). I prefissi pi comuni sono:
ati: oltre:
adhi: sopra:
anu: dietro:
antar: dentro, fra:
apa: ab:
abhi: verso:
ava: in basso:
: verso:
ud: verso lalto:
upa: presso, verso:

ati-kram-, oltrepassare (kram-, camminare);


ati-guru-, assai pesante;
adhi-h- (!), star sopra, predominare;
anv-i-, seguire (i-, andare);
antar-dh-, frapporre;
apa-n-, portar via;
abhi-dru-, correre verso;
ava-t-, discendere (t-, passare);
-gam-, venire (gam-, andare);
-d-, ricevere (d-, dare);
ut-pat-, alzarsi in volo (pat-, cadere, volare);
upa-sad-, avvicinarsi con rispetto (sad-, sedersi);

Per es.: ulka-, gufo, dundubhi-, tamburo, kla-, nero, nra-, acqua, heramba-, bufalo,
mataga-, elefante, tmbla-, betel.
1

Come anche nella composizione (130), davanti a sorde gutturali e labiali -is-, -us- finali diventano -i-, -u-;
-as- finale rimane immutata.
Es.: ni-patati, vola via; dhanu-pi-, che tiene in mano larco; du-kara-, difficile a farsi; namask-, onorare. Cfr. anche 41d. Si noti infine che k- dopo prefisso sam- diventa -sk-: saskta-, perfetto,
compiuto.
2

71

CARLO DELLA CASA

ni: in basso:
nis: fuori:
par: via, sopra:
pari: intorno:
pra: in avanti:
prati: verso, di rimando:
vi: separatamente:
sam: insieme:

ni-pat-, cadere in basso;


ni-kram- (!), uscire;
nir-vah-, portar fuori;
par-ji-, sconfiggere;
par-bh-, scomparire;
pari-gam-, andar attorno, circondare;
pari-- (!), condurre attorno al fuoco, sposare;
pra-bh-, venir fuori, sorgere, primeggiare;
prati-bh-, rispondere (bh-, parlare);
vi-yuj-, disgiungere (yuj-, congiungere);
vi-kr-, vendere (kr-, comprare);
vi-veka-, conoscenza distintiva;
sa-gam-, convenire.

I prefissi possono essere anche pi duno: sam-upa-vi-, entrare insieme. Alle radici as-,
bh-, k- possono essere prefissi alcuni avverbi (es.: ala-k-, adornare; vi-k- (!),
rendere visibile; vir-bh-, apparire), e anche sostantivi e aggettivi. In tale ultimo caso a- finale diventa --, -i- ed -u- sallungano e il significato diventare ovvero rendere ci
che il sostantivo o laggettivo indicano.
Es.: namas-k-, onorare; avyay-bh-, diventare indeclinabile; uc-k-,
purificare (rispettivamente da avyaya- e uci-). Si ricordino infine i prefissi a- (an- davanti
a vocale), indicante privazione o opposizione, ku- e dus-, indicanti difficolt o cattiva qualit,
sa-, indicante unione, su-, indicante buono, bene, che son posti davanti a sostantivi e
aggettivi, raramente davanti a verbi. Es.: an-anta-, infinito; ku-karman-, cattiva azione;
dur-jana-, malvagio; sa-kala-, con [tutte] le parti; su-jta-, ben nato, nobile; anche
du-carati, si comporta male.
128. Derivati primari.
Sono derivati primari alcuni participi,1 i gerundivi, i comparativi e superlativi della II forma,
di cui gi s parlato. Gli altri derivati primari possono dividersi in due grandi categorie:
a) nomi dagente
b) nomi dazione, con qualche tendenza ad assumere significato dagente.
a) Il principale suffisso dagente -t- (-it-), che sattacca alla radice guata e forma
sostantivi maschili. Es.: kart-, fattore; yokt-, aggiogatore; rot-, ascoltatore;
janit-, genitore.
b) I principali suffissi dazione sono:
-a-: sattacca alla rad. guata e produce sostantivi maschili.
Es.: ved-a-, scienza; yog-a-, aggiogamento; bhav-a-, esistenza.
-ana-, -as-, -tra-, -man-: sattaccano alla rad. guata e producono sostantivi neutri.
Es.: vac-ana-, discorso; man-ana-, il pensare; nay-ana-, il condurre e poi
Si tratta dei part. Par. e tm. del presente atematico, del part. del perfetto, del p.p.p. Gli altri participi sono
derivati dai temi verbali e non dalla radice.
1

72

CORSO DI SANSCRITO

-ti-:

conduttore ossia occhio; nam-as-, omaggio; rav-as-, rinomanza; ro-tra-,


udizione e poi organo delludito; vart-man-, cammino (da vt-, volgersi delle
ruote di un carro); jan-man-, nascita.
sattacca al grado zero della radice e forma sostantivi femm.
Es.: k-ti-, azione; ma-ti- (< *mn -ti-), opinione; ga-ti- (< *gm -ti-), movimento,
destinazione, meta.

129. Derivati secondari.


I pi frequenti suffissi che permettono di formare derivati secondari, sostantivi e aggettivi,
sono: -a-, --, -ika-, -in-, --, -ya-, -ka-, -t-, -tva-, -mat-, -ya-, -vat-, -vin-; inoltre -tara-, tama-, suffissi della I forma di comparativo e superlativo. Se il tema del derivato primario
finisce in vocale, questa per lo pi cade davanti a suffissi inizianti per vocale. Spesso la
vocale della sillaba iniziale e la vocale finale subiscono incremento di fronte al suffisso.
Es.: daiv-a- (< deva-), divino; dauhitr-a- (< duhit-), figlio della figlia; knt-- (<
knta-), cara; putr-ika- (< putra-), figlioletto; kar-in- (< kara-), dotato di mano,
elefante; dev-- (< deva-), dea; prvat-ya- (< parvata-), montagnoso; anta-ka- (<
anta-), finale ovv. che d la fine, Morte; vka-ka- (< vka-), alberello; tanu-t- (<
tanu-), leggerezza; amta-tva- (< amta-), immortalit; dhanu-mat- (dhanus-), dotato
di arco; vaid-ya- (< veda-), saggio, medico; bhgine-ya- (< bhagin-), figlio della
sorella; nabhas-vat- (< nabhas-), nuvoloso; manas-vin- (< manas-), dotato dintelletto.
Osservazioni.
1. Ricorda che nella formazione delle parole si applicano le regole del sandhi interno.
2. Particolarmente ricca la produzione di sostantivi e aggettivi femminili, ottenuti
aggiungendo -- ovv. --, al tema del maschile, che, quando termina in -a-, perde la vocale
finale.
Es.: bl- < bla-, fanciulla; nr- < nara-, donna; gurv- < guru-, gravis; kartr- <
kart-, fattrice; bharant- < bharat-, che porta (ma kurvat- < kurvat-, v. 60); balin- <
balin-, forte; balavat- < balavat-, forte; un- < van-, cagna; rj- < rjan-,
regina; vidu- < vidvas-, che sa. Si noti che nel caso di temi biformi o triformi il suffisso
del femminile sattacca alla forma debole o debolissima.
II. Composizione nominale.
130. Generalit.
Il sanscrito ha sviluppato grandemente la possibilit di fondere in un solo composto due o pi
vocaboli, esprimendo attraverso la composizione nominale relazioni in altre lingue espresse
per mezzo dei casi, delle preposizioni o addirittura delle frasi dipendenti. Nei composti tutti i
membri, eccettuato lultimo, appaiono nella forma del tema e possono pertanto indicare o
sostituire sia un singolare sia un plurale. I temi biformi assumono la forma debole; quelli
triformi la forma media; i pronomi personali appaiono nelle forme indicate al 69,
Osservazioni; gli altri pronomi assumono la forma del neutro. I composti, escluso lo
dvandva, sono sempre costituiti di due membri; ogni membro a sua volta pu essere un
composto (es.: [deva- rja]-[sama-dyuti]-, avente splendore simile a [quello del] re degli

73

CARLO DELLA CASA

dei). Valgono per i composti le regole del sandhi esterno, salvo alcune eccezioni di non
grande rilievo.1 I nomi assegnati dai grammatici indiani alle varie categorie di composti sono
usati dai glottologi per indicare fenomeni analoghi nelle altre lingue.
131. Dvandva, coppia.
Composti copulativi, costituiti di due o pi sostantivi (pi raramente di due o pi aggettivi),
declinati, secondo il genere dellultimo membro, al plurale, al duale (quando le persone o le
cose indicate sono due) o anche al neutro singolare collettivo.
Es.: putra-pautr, figli e nipoti; manuya-deva-rkas, uomini, dei, demoni; sutabhrye, figlio e moglie; priya-satya-, piacevole e veritiero; da-naa-, veduto e
scomparso, scomparso non appena veduto; sukha-dukham, felicit e infelicit; bhtabhavyam, il passato e il futuro.
Osservazioni. Se il primo membro nome di parentela in --, va al Nom.
Es.: mt-pitarau, i genitori; pit-putrau, padre e figlio.
132. Tatpurua, servo di lui.
Composti determinativi, costituiti di due sostantivi o di un sostantivo e di un aggettivo. Il primo
membro determina il secondo, dal quale dipende: sciogliendo il composto si vedr che il primo
membro ha il valore di uno dei casi, esclusi Nom. e Voc.; soprattutto ha il valore di Gen. come
nellesempio che d il nome alla classe di composti.
Es.:
Acc.: grma-gata- (grma gata-), giunto al villaggio;
Str.:
ahi-daa- (ahin daa-), morso dal serpente,
deva-datta- (devena d.), dato dal dio;
Dat.: kara-sukha- (karya s.), gioia per le orecchie;
Abl.: svarga-patita- (svargt p.), caduto dal cielo,
vka-bhaya- (vkt bh.), paura proveniente dal lupo;
Gen.: sen-pati- (seny p.), signore dellesercito,
nara-reha- (nar .), ottimo fra gli uomini,
ava-kovida- (avn k.), esperto di cavalli;
Loc.: sagarnta- (sagare anta-), morte in battaglia.
Osservazioni.
a) Poich il primo membro in stato tematico, pu sostituire tutti i generi e numeri.
Es.: ari-daranam, la vista del nemico, dei nemici, dei due nemici; tad-artham (Acc. avv.),
a favore di lui, di lei, di loro, di ci, di queste cose, etc.
b) Talvolta il primo membro declinato. Es.: ari-damana-, conquistatore dei
nemici; Yudhi-hira-, saldo in battaglia, nome proprio.
c) Ogni radice pu essere secondo membro di composto: se finisce in vocale breve
saggiunge -t-, -- finale viene abbreviata, -n- finale si perde (si tende cio a privilegiare la
1 I temi in generale rimangono immutati, cfr. per 127, n. 2. Inoltre nel primo membro -n- finale cade
sempre, mahat- diventa mah- e nella finale del composto tende a prevalere la flessione in --. Es.: rjaputra- (< rjan-), mah-rja-, grande re, jala-ruha- (< ruh-), nato nellacqua, uro-ga- (uras-gam-),
che va sul petto, serpente.
74

CORSO DI SANSCRITO

flessione in --).
Es.: veda-vid-, conoscitore del Veda; loka-kt- (k-), creatore del mondo; satya-jit- ji-),
vincitore per mezzo della verit; sarva-ja- (j-), onnisciente; kula-ja- (jan-), nato
in nobile famiglia.
d) Viea-, m., particolarit, specialit, come secondo membro di tatpurua significa
eccellente; antara-, n., differenza, significa altro. Es.: brhmaa-viea-, un
brahmano eccellente; dentara-, n., un altro paese.
133. Karmadhraya, che qualifica loggetto.
Composti determinativi, con valore di aggettivo o di sostantivo a seconda del membro finale,
nei quali il primo membro qualifica il secondo, facendo in genere le funzioni di attributo o di
apposizione.
Esistono vari tipi:
a) aggettivo (o avverbio) + sostantivo: mah-rja-, grande re, su-jana-, uomo
buono, du-karman-, cattiva azione, a-dharma-, ingiustizia;
b) sostantivo + aggettivo (il primo membro termine di paragone per il secondo:
megha-yma-, nero come la nube, pra-priya-, caro come la vita);
c) sostantivo + sostantivo (i due membri sono paragonati fra loro: nara-vyghra-,
uomo simile a tigre, rja-ri-, asceta che un re, megha-dta-, nube che come un
messaggero);
d) aggettivo (o avverbio) + aggettivo: nava-baddha-, appena legato, legato da poco,
prathama-ja-, nato per il primo, punar-ukta-, ripetuto, a-kta-, non fatto, paramavigna-, sommamente agitato.
Osservazioni.
1. Si notino pitmaha- e mtmaha-, avo paterno e materno e i composti con prva-,
nei quali laggettivo occupa, contro il solito, lultima posizione.
Es.: a-da-prva-, non mai visto prima.
2. Se il primo membro un numerale il composto prende il nome di dvigu.
Es.: triloka-, n., o trilok-, f., i tre mondi; catur-yuga-, le quattro ere cosmiche.
134. Bahuvrhi, che possiede molto riso.
Composti possessivi, riferentisi e concordanti con un altro nome, al quale vengono attribuite
le qualit espresse dal composto (cfr. lat. magnanimus, gr. -). Sono formati da
aggettivo + sostantivo, da sostantivo + sostantivo, da avverbio + sostantivo. Il secondo
membro perde il suo genere, abbreviando la -- finale se si tratta di femminile e aggiungendo
talvolta -ka-. Il bahuvrhi quindi un aggettivo e come tale vien declinato.
Es.: nla-kaha-, avente gola azzurra; alpa-vidya-, che ha scarsa scienza; gatyus-, che
ha la vita andata via, morto; gagana-gati-, che ha il cammino nellaria, volatile; sumanas-, benevolo (Nom. m. s. s, 58, Oss.); dur-bala-, debole; a-praja-, senza prole;
mta-bhartka-, cui morto il marito; [nyak-kta]-[tad-vacas]-, che ha disprezzato le
parole di lui.

75

CARLO DELLA CASA

Osservazioni.
a) di-, principio, usato come secondo membro di bahuvrhi esprime il concetto di
eccetera; mtra-, misura, esprime il concetto di solamente.
Es.: Indrdaya dev, gli dei aventi come principio Indra, Indra e gli altri dei;
hastyavdi-, [lista] avente come inizio elefanti e cavalli, elef., cav. etc.; jala-mlamtrea vartayati, vive con la misura di acqua e radici, soltanto di ac. e rad..
b) In generale tutti i composti determinativi possono diventare bahuvrhi.
Es.: Viu-rpam, laspetto di Viu, rpa, -, -am, avente laspetto di Viu; prptakla, il tempo opportuno, kla, -, -am, per il quale il tempo opportuno venuto,
tempestivo; kamala-netram, occhio di ninfea, netra, -, -am, avente gli occhi di
ninfea.
c) Si notino: daa-pi-, avente la mano [munita] con lo scettro, con lo scettro in
mano; aru-mukha-, con il volto lacrimoso.
d) Frequenti i composti con il tema dellinfinito: tyaktu-kma-, avente desiderio
dabbandonare; vaktu-kma-, con il pensiero di dire.
e) Naturalmente il bahuvrhi, come ogni aggettivo, pu essere sostantivato (a-pada-,
avente sei piedi, ape; su-hd-, avente buon cuore, amico) o usato al neutro
avverbialmente (mukta-kaham, a gola libera, a gola piena).
135. Avyaybhva, stato indeclinabile.
Composti avverbiali indeclinabili, che i grammatici indiani annoverano in una classe
speciale, aventi un indeclinabile come primo membro e foggiati allAcc. n. s.
Es.: sa-tvaram, frettolosamente; -mlam, dalle radici; prati-dinam, ogni giorno;
yath-kmam, secondo il desiderio; yvaj-jvanam, per tutta la vita.

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CORSO DI SANSCRITO

ESERCIZI
--LA SCRITTURA DEVANGAR
--BRANI SCELTI
---

77

CARLO DELLA CASA

ESERCIZI
I
Temi in --; 1 coniugazione: presente.
1. sukheneha1 ghe vasma. 2. yatra dhmas tatra pvaka.2 3. yath vkas tath phalam. 4.
yad varati tad tni3 sasyni ca rohanti. 5. phala vkt patati. 6. lobha ppasya kraam.3
7. dukhny api4 phalam nayanti. 8. i api pait ngacchanti. 9. apy avn icchasi. 10.
dukhyaiva mitrm3 idn Rmasya daranam.3 11. sarvam atimtra doya. 12. Varuo
durjanebhya3 kupyati. 13. kta vacanair, gato vasara iti 5 videna1 vadata. 14. parvateu
vartante mg.
15.

udyamena hi sidhyanti kryi 3 na manorathai


na hi suptasya sihasya pravianti mukhe 6 mg.
II

Temi in --; imperfetto.


l. Gag samudra7 dravati. 2. vinaya para jyy bhaam. 3. yad jan Gagy jvita
tyajanti tad svarga7 gacchanti. 4. jar rpa harati. 5. putrasya okd Daaratho npo jvita
paryatyajat. 6. iyau ghasthasya bhry bhikm aycetm. 7. bubhukay pita glo
vann nagaram adhvat. 8. bl atra ki8 sukha payatheti iyn cryo vadati. 9 citta
dua trthasnne9 na udhyati atao pi jalair dhautam.
10.

vaidyarja9 namas10 tubhya11 Yamarjasahodara12


Yamas tu harati prn vaidya prn dhanni ca.

11.

na paymo mukhe dar na pa v karcale13


uttamaram avekyaiva14 tathpy udvijate mana.10

Lo Str. ha spesso valore avverbiale.


Il verbo essere (bhavati, bhavanti) spesso sottinteso.
3
Cfr. 41b.
4
Api posposta alla parola cui si riferisce ha valore connettivo o concessivo (anche, pure); in principio di
frase denota invece uninterrogazione.
5
Iti segna la fine del discorso diretto e corrisponde alle nostre virgolette di chiusura o al nostro cos [disse].
6
Loc. di moto a luogo circoscritto.
7
Acc. di moto a luogo.
8
Pron.-agg. interrogativo n. sing.: quid? quod?.
9
Composto tatpurua (es. deva-putra-, figlio di dio o degli di).
10
Nom. n. sing. in -as.
11
Tibi.
12
Tatpurua di cui il primo membro, Yamarja-, un karmadhraya.
13
Vedi alla nota 9, supra.
14
Avekya: gerundio di ava-k-, vedere.
1
2

78

CORSO DI SANSCRITO

III

Temi in --, --; ottativo.


1. vyor balena tarava kampante. 2. dharmea hn1 paubhi samn. 3. arayo jann
vasni haranti. 4. ntim icchanti sdhava. 5. rae npasya senayrayo jit. 6. naddn
gabhrsti. 7. nrya picik iva haranti hdayni mugdhnm.8. dsyo nnam nayan. 9. devr
dev ca pjayanti mnu. 10. nagary gheu dhenavo ntihan.
11.

araddhay kt pj dna yajas tapo2 vratam


sarva niphalat yti pupa vandhyataror 3 iva.

12.

ajarmaravat4 prjo vidym artha ca cintayet


ghta5 iva keeu mtyun dharmam caret.

13.

rahasyabheda paiunya paradonukrtanam6


pruya kalaha caiva sdhava parivarjeyu.

14.

vsavke7 samgamya8 vigacchanti yathaj


niyata viprayogntas9 tath bhtasamgama.

IV
Temi in --, --, --; imperativo.
1. Lakm riya yumabhya10 yacchatu. 2. durjanev api m pp dhiya cintayasva
kadcana. 3. bhpataya sarvad praj dharmea rakantu. 4. kauliko npasya duhitara
paryaayat. 5. mta bhartra sdhv bhrynugacchati. 6. bhartr bhrytvd bhry-abda.
7.

anukl sad tu dak sdhv vicaka


ebhir11 eva guair yukt rr iva str na saaya.

8.

dr putreu rat putr pitdhanaparigrahavyagr


rodanaara janan paralokagatasya ko12 bandhu.

9.

ki dtur akhilair doai13 ki lubdhasykhilair guai

Hna-, privo di, con Str.


Nom. n. s.
3
Karmadhraya.
4
Ajara-amara-: dvandva; -vat, i.f.c.: come.
5
P.p.p. di grah-.
6
Tatpurua, di cui il primo membro un altro tatpurua (= anukrtana do parm).
7
Karmadhraya.
8
Gerundio di sam--gam-.
9
Bahuvrhi, nel quale i due membri sono paragonati fra loro: avente come conclusione la separazione.
10
Dat. pl.: a voi.
11
Str. pl. di idam-, questo.
12
Pron.-agg. interr. Nom. m. sing.: chi? quale?.
13
Kim (Nom. n. sing.) con Str.: che cosa con?; ossia: che cosa importa di?.
1
2

79

CARLO DELLA CASA

na lobhd adhiko doo na dnd adhiko gua.


10.

asthira jvita loke asthire1 dhanayauvane


asthir putradr ca dharma krtir dvaya sthiram.

11.

tyaja his kuru2 day bhaja dharma santanam


svadehenpi sattvn vidhehy3 upakti tath.

12.

ahisrasya tapo4 kayyam ahisro yajate sad


ahisra sarvabhtn yath mt yath pit.

13.

blye pitur vae tihet pigrhasya yauvane


putr bhartari prete5 na bhajet str svatantratm.

V
Composti e ricapitolazione.
1. aribala vihatavidhvasta6 strblahryaastra7 vartate. 2. jvane kartra eva8 sukham
adhigacchanti. 3. andhasya npate kpae duhitarau vyapadyetm. 4. tvrea dukhena
vddhy nry netrbhym ari dravanti. 5. cravo lat surabhi kusumni codyne rohanti.
6.

na kasya9 kurvanti10 amopadea svapnopamni11 priyasagatni


jarniptni ca yauvanni ktntadani ca jvitni.

7.

bhrye dve12 bahava putr dridrya rogasabhava


jrau ca mtpitarv ekaika narakdhikam.

8.

yadi na syn13 narapati sayanet tata praj


akaradhr14 jaladhau viplaveteha naur iva.

Loke asthire invece di loke thire ( 19) per motivi metrici. Lo iato tra pda diversi talvolta tollerato.
2a sing. imperat. Par. di k-.
3 a
2 sing. imperat. Par. di vi-dh-.
4
Nom. n. sing.
5
Loc. assoluto.
6
Dvandva di due aggettivi.
7
[(str-bla)-hrya]-[astram]: bahuvrhi di un karmadhraya, in cui il primo membro un tatpurua, del
quale il primo membro (che sostituisce uno Str.) uno dvandva.
8
Eva ha valore enfatico: soltanto, proprio.
9
A chi?, Gen. con valore di Dat. latino.
10 a
3 pl. pres. indic. di k-.
11
Bahuvrhi.
12
Due, Nom. f. du.
13 a
3 sing. ottativo di as-.
14
Bahuvrhi con a- privativo.
1
2

80

CORSO DI SANSCRITO

VI
Temi in consonante.
1. yath citta tath vco yath vcas tath kriy. 2. ta brahmavida svargas ta rasya
jvitam. 3. auadha na gatyum.1 4. suhd padi durlabha. 5. varo jagato nirmt. 6.
paki dhrto2 vyaso dari tu gla. 7. brhmao mghamse saumynile3 pravti
meghcchdite gagane manda manda varati Parjanye4 pauprrthanrtha grmntara
gata.
8.

jitendriyasya npater ntimrgnusria


bhavanti jvalit lakmya krtaya ca nabhaspa.

9.

apriyai saha savsa priyai cpi vinbhava


asadbhi saprayoga ca tad5 dukha cirajvinm.

10.

Agnir devo dvijtn munn hdi daivatam


pratimsv alpabuddhn sarvatra samadarina.

11.

guru hatv6 diva ynti ta chittv7 patanty adha


balin durbaln ca rutayo pi dvidh sthit.

12.

apakraparm apy upakurvanti sdhava


chindantam api vka svacchyay ki8 na rakati.
VII

Temi in consonante.
1. jtasya dhruvo mtyur dhruva janma mtasya ca. 2. na rjna vin rjya balavatsv api
mantriu.
3.

buddhimanta ktapraja urum anasyakam


dnta jitendriya cpi oko na spate naram.

4.

pahato nsti mrkhatva japato nsti ptakam


maunina kalaho nsti na bhaya csti jgrata.

5.

nirguev api sattveu day kurvanti sdhava


na hi saharate jyotsn candra calavemana.

Bahuvrhi.
Positivo con valore di superlativo relativo.
3
Karmadhraya.
4
Si notino i tre Loc. assoluti susseguentisi.
5
Nom. n. sing. di tat-, questo.
6
Gerundio di han-.
7
Gerundio di chid-.
8
Kim, neutro avv., introduce uninterrogazione: forse che?.
1
2

81

CARLO DELLA CASA

6.

apaktya1 buddhimato drastho smti nvaset2


drghau buddhimato bh ybhy3 hisati hisita.

7.

na jtu kma kmnm upabhogena myati


havi kavartmeva4 bhya evbhivardhate.

8.

prve vayasi karmi ktv ppni ye5 nar


pacd Gag nievante te pi ynty uttam gatim.

9.

tvrai prayatnair vividhair avpt


kaena ye6 nam iha praynti
svapnopabhogapratimeu teu
kmeu kasytmavato7 rati syt.
VIII

Temi in consonante; temi anomali.


1. yath vkasya sapupitasya drd gandho vti eva puyasya karmao drd gandho vti.
2. una puccham iva vyartha jvita vidyay vin. 3. riy striyo haranti pus mansi ca
caki ca. 4. sryasya tejas satapta pntha chym rayate. 5. un v jlena v
jvadbhyo bhtebhyo bhidruhyal lubdhako dharma vyatyeti.8 6. avidv caiva vidv ca
brhmao daivata mahat.
7.

sravanti na nivartante srotsi saritm iva


yur dya martyn rtryahni puna puna.

8.

jarmty hi bhtn khditrau vkv iva


balin durbaln ca hrasvn mahatm api.

9.

nindantu ntinipu yadi v stuvantu9


lakm samviatu gacchatu v yatheam
adyaiva v maraam astu10 yugntare v
nyyyt patha pravicalanti pada11 na dhr.

Gerundio di apa-k-.
3a sing. senza soggetto; traduci luomo deve opp. bisogna. Iti indica che quanto precede parola o
pensiero del soggetto del verbum dicendi o sentiendi della principale.
3
Str. du. del pronome relativo, riferito a bh.
4
Kavartm (bahuvrhi) iva.
5
Ye nar ... te: qui homines ... isti, con prolessi della relativa e attrazione in essa del soggetto della
principale.
6
Ye ... teu kmeu: in his voluptatibus ... quae (ye): prolessi della relativa.
7
Kasya tmavata: per chi mai, che sia tmavat-?.
8 a
3 sing. pres. ind. di vy-ati-i-, II classe.
9 a
3 pl. imperat. Par. di stu-. Si noti lo sdoppiamento di -u- in -uv- (cfr. 36).
10 a
3 sing. imperat. Par. di as-.
11
Acc. di misura: neppure di un passo.
1
2

82

CORSO DI SANSCRITO

IX
Comparativi e superlativi; passivo.
1. priy suhda priyatarau pitarau priyatama satyam. 2. ao paramtm bhavaty ayn
mahato pi mahyn. 3. vyor naleu vy svdyasy vc kavi kanyy vadati.1 4. ditya
candramaso na prathyn para tu ocyobh ramibhir upeta. 5. ahissdhuhiseti2 reyn3
dharmaparigraha.
6.

hasadbhir yat4 kta karma kalua kalutmabhi


etat pariate kle kroadbhir anubhyate.

7.

ntitulya tapo nsti na satot para5 sukham


na ty paro5 vydhir na ca dharmo daypara.

8.

rji dharmii dharmih ppe pp same sam


rjnam anuvartante yath rj tath praj.

9.

sarpa krra khala krra sarpt krratara khala


mantrauadhivaa sarpa khala kena6 nivryate.7

10.

adeastho hi ripu svalpakenpi hanyate


grho lpyn api jale gajendram api karati.

X
Pronomi.
1. nrasny 8 api rocante na karpsasya phalni. 2. bhagavn asmka pit so smabhya
jvana yacchati vipado smn rakati suptn asmn playati ca.
3.

te putr ye pitur bhakt sa pit yas tu poaka


tan mitra yatra vivsa s bhry yatra nirvti.

4.

yasya bhry ghe nsti sdhv ca priyavdin


araya tena gantavya9 yathraya tath gham.

5.

vare vare vamedhena yo yajeta ata sam

Costr.: kavir vadati kanyy (Gen. con valore di Dat. latino) vc svdyasy vy vyor naleu.
Asdhu-his = asdhn (Gen. oggettivo) his: violenza contro i malvagi.
3
Comparativo assoluto.
4
Yat ... etat ...: quod ... hoc ....
5
Superiore a con Abl., come i comparativi.
6
Str. sing. m. di kim-.
7 a
3 sing. pass. del causativo di ni-v-.
8
Cfr. 34.
9
Costruzione: gantavyam araya (Acc. di moto a l.) tena yasya ghe nsti bhry etc.
1
2

83

CARLO DELLA CASA

msni ca na khded yas tayo puyaphala samam.


6.

vieyasya hi yal liga vibhaktivacane ca ye


tni sarvi yojyni vieaapadev api.

7.

yasmd av api bhtn dvijn1 notpadyate bhayam


tasya dehd vimuktasya bhaya nsti kutacana.

8.

vidvajjano vigatabhr vividhe pi dee


vidybalkramaabhtasamastaloka2
svasthnavat sa khalu sarvata eva pjyo3
vyghrasya ki nijavane paraknane v.

9.

trthni drghdhvaparirami4 bahuvyayni4 kratuambari


tapsi muktv5 tanuoani4 hisvirme ramat matir va.

XI
Pronomi.
1.
ki nu khalu ble sminn aurasa iva putre snihyati me hdayam.
2.

sa jto yena jtena yti vaa samunnatim


parivartini sasre mta ko v na jyate.

3.

chinnamle hy adhihne sarve tajjvino hat


katha nu khs tihera chinnamle vanaspatau.

4.

dadhati6 tvad am viay sukham


sphurati yvad iya hdi mhat
manasi tattvavid tu vivecake
kva viay kva sukha kva parigraha.

5.

varramcram akurvato jann anyyacen npatis tu daayet


neme careyur hi kukarma dait dagdho bilo na mahnasa viet.

6.

ki tay kriyate dhenv y na ste na dugdhad


ko rtha putrea jtena yo na vidvn na bhaktimn.

Dvijt attratto nella relativa e concorda pertanto con yasmt. Senza attrazione dovrebbe concordare con
tasya. Si ricordi poi che bh- e derivati reggono lAbl. della persona o della cosa da cui proviene il timore e
che il Gen. bhtnm ha il valore, gi osservato, di Dat. latino.
2
Bahuvrhi. La delucidazione dei commentari indigeni potrebbe essere la seguente: yasya vidyy balasya
ckramaena bhta samastaloko sti, sa (vidvajjana).
3
Gerundivo di pj-.
4
Composti bahuvrhi.
5
Gerundio di muc-.
6 a
3 plur. pres. ind. Par. di dh-.
1

84

CORSO DI SANSCRITO

7.

dndidharma kriyate dhanena dhanena dhany dhanam pnuvanti1


dhanair vin kmakathpi nsti trivargamla dhanam eva nnyat.

8.

anyad upta jtam anyad ity2 etan nopapadyate


upyate yad dhi yad3 bja tat tad eva prarohati.

XII
Ricapitolazione.
1.
kpaena samo dt4 na kacid bhuvi vidyate
aspann eva vittni ya parebhya prayacchati.
2.

akahasya kahe katha pupaml


vin nsiky katha dhpagandha
akarasya kare katha gtantyam
apdasya pde katha me prama.

3.

ivkhyay Vivabhidhnato5 v sakt tu sakrtita eva deve


samastappni laya praynti kim asti kumbho hi dho gady.6

4.

gaccha gacchasi cet7 knta panthna santu te iv


mampi janma tatraiva bhyd8 yatra gato bhavn.

5.

nave vayasi ya nta sa nta iti me mati


dhtuu kyameu nti kasya na jyate.

6.

rpasya hantr vyasana balasya okasya yonir nidhana ratnm


na smtn ripur indriym e jar nma yayaia bhagna.

7.

ym rddhu9 na gaitam ida jvita v dhana v


yasy prtir manasi kalit jyyas mokato pi
saivedn vayasi calite saprahe ca vitte
tlypi Tripurahara m manyate10 naiva bhry.

3a plur. pres. ind. Par. di p-.


2
Iti come al solito conclude il discorso diretto: questa affermazione (ossia aliud satum, aliud natum).
3
Il pronome relativo ripetuto equivale a quisquis.
4
Trad.: donatore (= generoso) come con Str.
5
Si noti la variatio tra Str. e formazione con il suffisso -tas per esprimere la stessa relazione.
6
Gen. con valore di Dat. latino (relativamente a, nei confronti di).
7
Lindicativo mostra che si tratta di decisione irrevocabile: se vuoi andare.
8
Precativo di bh- (cfr. 105).
9
Infinito di -rdh-.
10
Man- + Dat.: considerare simile a, con intento spregiativo.
1

85

CARLO DELLA CASA

XIII
Numerali.
1.
yath dhenusahasreu vatso vindati mtaram
tath prvakta karma kartram anugacchati.
2.

ekon1 viatir nrya kr kartu vane gat


viatir gham yt eo vyghrea bhakita.

3.

llayet2 paca vari daa vari tayet


prpte tu oae vare putra mitravad caret.

4.

akaro bhidyate mantra catukara sthiro bhavet


dvikarasya tu mantrasya Brahmpy anta na gacchati.

5.

skara uvca:3
daa vyghr jit prva sapta sihs trayo gaj
payantu devat sarv adya yuddha tvay saha.
siha uvca:
gaccha skara bhadra te brhi 4 siho may jita
pait eva jnanti sihaskarayor balam.

6.

mtyor bibhei5 ki bla na sa bhta vimucati


adya vbdaatnte v mtyur vai prin dhruva.

XIV
Forme nominali del verbo.
1. yay naiva pupi bhtni katha sauadhi phalni bhtavat. 2. bho rja chatr jitv
rkas cpahatya svn eva rgn apahantum tmna caiva jetum arhasi. 3. apriyy api
kurvo ya priya priya eva sa. 4. duritn muca deva namaskurvata. 5. bhagavat Buddhena
parama satya veditam iti bauddh vadanti; nstikena Buddhenntny uktni bahnti
brhma. 6. virntena bhavat mamnyasminn anyse karmai sahyena bhavitavyam.6
7.

yuktiyuktam updeya vacana blakd api


vidupi sad grhya vddhd api na durvaca.

8.

na akyo vyur ke pair banddhu manojava7


dpyamnasya vpy agner grahtu vimal ikh.

Gioco di parole: eka-n o eko n.


Causativo di lal-.
3 a
3 sing. perfetto Par. di vac-.
4 a
2 sing. imperat. Par. di br-.
5 a
2 sing. indic. pres. Par. di bh-.
6
Bhavitavya bhavat: da voi si deve essere, ossia voi dovete essere. Il nome del predicato va nello
stesso caso del soggetto logico, ossia allo Str.
7
Bahuvrhi.
1
2

86

CORSO DI SANSCRITO

9.

atithir yasya1 bhagno2 ght pratinivartate


sa dattv dukta tasmai puyam dya gacchati.

10.

tvad bhayt tu bhetavya yvad bhayam angatam


gata tu bhaya dv prahartavyam abhtavat.

XV
Futuro.
1.
yatra bhart bhaviyati tatrha ca gamiymi.
2.

hato v prpsyasi svarga jitv v bhokyase mahm.

3.

gantr3 vasumat nam udadhir daivatni ca


phenaprakhya katha na martyaloko na ysyati.

4.

m sa bhakayitmutra yasya msam ihdmy aham


etan msasya msatva pravadanti mania.

5.

ki kariyanti vaktra rot yatra na vidyate


nagnakapaake dee rajaka ki kariyati.

6.

in bhogn hi vo dev dsyante yajabhvit4


tair dattn apradyaibhyo yo bhukte5 stena eva sa.

7.

yadi na praayed rj daa dayev atandrita


le matsyn ivpakyan durbaln balavattar.

8.

yena uklkt has uk ca haritkt


mayr citrit yena sa te vtti vidhsyati.

XVI
Causativo e altre coniugazioni derivate.
1. daena taskarn bhyaya. 2. rj putram ajanayat. 3. yo vyu vpayati nad vhayati
tr clayati vkn rohayati sa sasrasya vipatsv adhvna tv darayiyati. 4. ya dev
vardhayitum icchanti ta buddhy yojayanti. 5. hream avs ta bubhukanti.

Si riferisce a tasmai. Atithi, attratto nella relativa, il soggetto della principale.


Bahuvrhi.
3
Il futuro perifrastico con il nomen agentis al femminile molto raro.
4
P.p.p. del causativo di bh-. Gli dei sono dunque tali per opera e volere del sacrificatore.
5 a
3 sing. indic. pres. tm. di bhuj-.
1
2

87

CARLO DELLA CASA

6.

candryate uklarucpi haso hasyate crugatena knt


kntyate sparasukhena vri vryate svacchatay vihya.

7.

na dev astram dya nighnanti1 ripuvat krudh


ya tu hisitum icchanti buddhy vileayanti tam.

8.

alabdha caiva lipseta labdha raket prayatnata


rakita vardhayec caiva vddha ptreu nikipet.

9.

prakayaty ahakra pravartayati taskarn


protshayati dydl lakm kicid upasthit.

10.

adhypayanti stri tkurvanti paitn


vismrayanti jti sv var paca kare.

11.

aktv nijadeasya rak yo vijigate


sa npa paridhnena vtamauli pumn iva.

XVII
Forme nominali del verbo.
1.
pathiko grmoma satapta kacin mrgastha vkam sdya tatraiva prasupta.
2.

cakuy andhe calati daane marui vetamne


sdaty age manasi kalue kampamne kargre
dtair etair dinakarabhuva avad udbodhyamns
trtu deha tadapi bhiajm eva sntva vadma.

3.

svabhvo nopadeena akyate kartum anyath


sutaptam api pnya punar gacchati tatm.

4.

karma khalv iha kartavya jtenmitrakaraa


akarmo hi jvanti sthvar netare jan.

5.

prrabhyate na khalu vighnabhayena ncai


prrabhya vighnavihat viramanti madhy
vighnai sahasraguitair api hanyamn
prrabdham uttamagu na parityajanti.

6.

ncchitv paramarmi nktv karma druam


nhatv matsyaghtva2 prpnoti mahat riyam.

7.

putro v yadi v bhrt pit v yadi v suht


arthasya vighna kurv hantavy bhtim icchat.

3a plur. pres. indicativo Par. di ni-han-.


2
Luccisore di pesci simboleggia colui che uccide chi non ha mai portato offesa.
1

88

CORSO DI SANSCRITO

8.
nya vsagha vilokya ayand utthya kicic chanair nidrvyjam upgatasya
sucira nirvarya patyur mukha virabdha paricumbya jtapulakm lokya gaasthal
lajjnamramukh priyea hasat bl cira cumbit.

XVIII
II coniugazione principale.
1. ko vetti kad kasya mtyuklo bhaviyati. 2. dentarastho dayitviprayoga sohu na
aknomi. 3. yadi nityni karmi kury na vipadyeth.
4.

madhuparke ca yaje ca pitdaivatakarmai


atraiva paavo hisy nnyatrety abravn Manu.

5.

kva yma kutra tihma ki kurma ki na kurmahe


rgina cintayanty eva nrga sukham edhate.

6.

eka hanyn na v hanyd iur mukto dhanumat


buddhir buddhimatots hanyd rra sarjakam.

7.

yvata kurute jantu sabandhn manasa priyn


tvanto sya nikhanyante hdaye okaakava.

8.

manyate ppaka ktv na kacid vetti mm iti


vidanti caina dev ca ya caivntaraprua.

9.

apy uabhva jvalana prajahyd


po dravatva pthiv sthiratvam
anekakalpcitapuyakarm
na tv eva jahyd vyavasyam ea.

(ea = Buddha)

10.

kha hi mathnal labhate huta


bhmi khanan vindati cpi toyam
nirbandhina kicana nsty asdhya
nyyena yukta ca kta ca sarvam.1

11.

jnte yan na candrrkau jnate yan na yogina


jnte yan na Bhargo pi taj jnti kavi svayam.

12.

mteva rakati piteva hite niyukte


knteva cbhiramayaty apanya dukham
krti ca diku vitanoti tanoti lakm
ki ki na sdhayati kalpalateva vidy.

Nota luso di ca ... ca, che indica connessione immediata tra le azioni descritte, ossia: ogni cosa, unita al
giusto metodo, necessariamente si compie.
1

89

CARLO DELLA CASA

13.

dehti vaktukmasya yad dukham upajyate


dt cet tad vijnyd dadyt svapiitny api.
XIX

Perfetto e aoristo.
1.
yad mantr nija nmrvayat tad ahastenau kampitum rebhte. 2. sainik bah
char cikipu ki tu jetu na eku. 3. adhyneu putreu mt kpa gatv jalam
ninya.
4.

drgatena kuala p 1 novca s may kicit


paryaru tu nayane tasy kathay babhvatu sarvam.

5.

anyocchieu ptreu2 bhuktvaiteu mahbhuja


kasmn na lajjm avaha chauce cint na v dadhu.

6.

La vita e la moralit recuperate.


I. traya Prjpaty Prajpatau pitari brahmacaryam ur dev manuy asur. uitv
brahmacarya dev cur bravtu no bhavn iti. tebhyo haitad akaram uvca deti
vyajsieti. vyajsimeti hocur dmyateti na ttheti. om ity uvca vyajsieti.
II. atha haina manuy cur bravtu no bhavn iti. tebhyo haitad akaram uvca deti
vyajsieti. vyajsimeti hocur datteti na ttheti. om ity uvca vyajsieti.
III. atha hainam asur cur bravtu no bhavn iti. tebhyo haitad akaram uvca deti
vyajsieti. vyajsimeti hocur dayadhvam iti na ttheti. om ity uvca vyajsieti. tad
etad evai daiv vg anuvadati stanayitnur da da deti dmyata datta dayadhvam iti. tad etat
traya iked dama dna daym iti.
(Bhadrayaka Upaniad, 5, 2).

XX
Ricapitolazione e frasi curiose.
1.
vaavko3 mahn ea mrgam vtya tihati
tvat tvay na gantavya yvan nnyatra gacchati.
2.

akhileu vihageu hanta svacchandacriu


uka pajarabandhas te madhur gir phalam.

3.

akamlpavttij kusanaparigrah

Prach- regge il doppio Acc.


Sallude allo sfruttamento praticato da generazioni di sovrani, che hanno mangiato nei piatti aventi i resti
[lasciati] da altri.
3
Per la comprensione del gioco di parole si ricordi lo scambio frequente fra v e b (vaav = baav) e
lestensione al sandhi esterno dun esito (av + < o + ) usuale nel sandhi interno. Cfr. 18 e 35.
1
2

90

CORSO DI SANSCRITO

brhmva daurjan sasad vandany samekhal (ovv.: same khal)1.


4.

sendra svarga saail km sangendra rastalam


nirdagdhu hi kaenaiva vipr akt prakopit.

5.

yvat svastham ida deha yvan mtyu ca drata


tvad tmahita kuryt prnte ki kariyati.

6.

tyaktvtmasukhabhogecch sarvasattvasukhaiia
bhavanti paradukhena sdhavo nityadukhit.

7.

yuprane drgham yur vcya mauhrtikair janai


jvanto bahu manyante mt prakyanti ka puna.

Lassemblea dei brahmani [(aka-ml)-apavtti]-j, (kua-sana)-parigrah, sa-mekhal; quella dei


malvagi [(akama-lpa)-vtti]-j, (ku-sana)-parigrah, same khal.
1

91

CARLO DELLA CASA

LA SCRITTURA DEVANGAR
La devangar [lipi], [scrittura] della citt celeste, comprende quarantanove segni.
Vocali iniziali

ai

Consonanti
Gutturali

au

ka

kha

ga

gha

Palatali

ca

cha

ja

jha

Cerebrali

ha

Dentali

ta

tha

da

dha

na

Labiali

pa

pha

ba

bha

ma

Semivocali

ya

ra

la

Sibilanti

sa

Aspirata

ha

va

ha

Ogni consonante sintende appoggiata ad ; la consonante semplice indicata dal virma (p.
es. = k, = c); lappoggio a vocali diverse da e a dittonghi indicato da un sistema di
segni posti a sinistra o a destra, sopra o sotto le consonanti citate.
Esempio:

Altri segni
Esempio:

O ki

ke

kai

ko

kau

%
%

m
kam

:
ka

'


Y ka

92

ku

(avagraha)

CORSO DI SANSCRITO

Si notino:

du

ru

hu

Si noti anche la grafia di r avanti e dietro consonante:

c rka

pra

chra.

I gruppi consonantici sono espressi con le legature. Queste mantengono gli elementi
caratteristici delle singole consonanti, che vengono giustapposte (togliendo alla prima la
linea verticale che la chiude a destra):

e psa,

f bda,

g vya,

h ka,

i ska,

i stha,

o sovrapposte, e allora cade la linea orizzontale che sovrasta la seconda:

j ha

ga

kka

kva

dva.

Talvolta la grafia delle singole consonanti subisce mutamenti profondi.


Prospetto delle legature pi frequenti.
(Sosservino in particolare: kta, ka, ja, tta, tra, ddha, ca).

o Kk kka, K kkha, o Kt kta, KTy ktya, K_ ktra, KTv ktva, Kq ktha, Kn o k^


kna, Km kma, Ky kya k kra, k kla, kva, x ka, Xm kma, Xy kya, Xv kva, y khya,

khra, Gd gda, G gdha, Gn gna, G@ gbha, Gm gma, Gy gya, g gra, G grya, Gl gla, Gv
gva, ghna, m ghma, y ghya, ghra, ka, | kta, ka, kha, ga,
gha, ma;

cca, Cz ccha, Cz cchra, Cz cchva, C ca, Cm cma, Cy cya, z chya, z chra, jja,
JJv jjva, JZ jjha, ~ ja, y jya, Jm jma, Jy jya, j jra, Jv jva, ca, z cha, ja;

93

CARLO DELLA CASA

ka, ha, $ ya, * hya, * hra, ga, ha, ya, hma, hya, ?$ a, ?

* ha, ? a, ? ha, ?, o a, ?m ma, ?y ya, ?v va;


Tk tka, tta, <y ttya, ttra, <v ttva, Tq ttha, TQy tthya, Tn o tna, Tp tpa, Tm tma, TMy
tmya, Ty tya, _ tra, ]y o T trya, Tv tva, Ts tsa, Ts tsna, TSy tsya, Ts tsra, Qy thya, dga,

dgya, k dgra, dda, ddra, ddva, ddha, n ddhna, ddhya, dna, dba,
dbya, dbha, dbhya, dma, dya, & dra, & drya, dva, dvya, l o dhna, l
dhma, y dhya, dhra, o l dhva, Nt nta, NTy ntya, Nt ntra, Nq ntha, Nd nda, N
nddra, N nddhya, N& ndra, N ndha, N ndhra, } o Nn nna, Nm nma, Ny nya, n nra, Nv
nva, Ns nsa;

Pt pta, PTy ptya, Pn pna, Pm pma, Py pya, p pra, Pl pla, Ps psa, Fy phya, Bj bja, Bd bda,
B bdha, Bn bna, Bb bba, B@ bbha, By bya, b bra, #y bhya, @ bhra, Mn mna, Mp mpa, Mb
mba, M@ mbha, My mya, m mra, Ml mla;

Yy yya, Yv yva, kR rka, jR rja, R rdha, Lk lka, Ly lya, lla, Lv lva, Vy vya, v vra;
= ca, na, y ya, + ra, rya, > la, v o va, Vy vya, k ka, k kra, a,
ya, ra, rya, va, ha, hya, , a, ?y ya, p pa, p pra,
m ma, y ya, v va, Sk ska, S skha, St sta, STy stya, S_ stra, STv stva, Sq stha, s sna,
Sp spa, Sf spha, Sm sma, SMy smya, Sy sya, s sra, Sv sva;
ha, hna, hma, H hya, hra, hla, hva.
I numeri

Esempio: 1940 1940

94

CORSO DI SANSCRITO

Esempi di scrittura.

v;svxe sm;gMy ivgCziNt yq;?j;: /


inyt ivpyog;NtStq; @Utsm;gm: .

= Es. III, 14.

adeSqo ih irpu,; SvLpken;ip hNyte /


g;ho 'LpIy;nip jle gjeN&mip kRit .

= Es. IX, 10.

y;m;r; n gi,timd jIivt v; n v;


ySy;: pIitmRnis kilt; Jy;ysI moxto 'ip /
sEved;nI vyis cilte sphI,e c ive
tUl;y;ip i}purhr m; mNyte nEv @;y;R .

95

= Es. XII, 7.

CARLO DELLA CASA

BRANI SCELTI
I. Le cornacchie e il serpente [Il leprotto astuto].1

kiSmi=t\ trO v;ysdptI invst: / tyo=;pTy;in twko$r;viSqten ,speR,


;idt;in / tt: punr\ g@RvtI v;ysI bUte / Sv;imn\

/ TyJyt;m\ ay tw: /

a_Ev;Sm;t\ ,sp;Rd\ Avyo: stitr\ n @ivyit / yt: /


; @;y;R * im_ @Ty=ord;yk: /
sspeR c ghe v;so mTyur\ v n sy: .
v;yso bUte / ipye / n @etVym\ / v;r v;r 2 myEtSy mh;pr;: so: / v;ySy;h /
kqm\ anen blvt; s; @v;n\ ivghItu smqR: / v;yso 'bvIt\ / alm\ any;
y; / yt: /
buir\ ySy bl tSy inbuRes\ tu to blm\ /
py isho mdoNm: ken inp;itt: .
v;ySy;h / kqmett\ / v;ys: kqyit /
aiSt mNdr;i@;ne pvRte d;RNto n;m ish: / s c svRd; puv ivd;n v;Ste 3 /
tt: svER: pui@r\ imilTv; isho iv~Pt: / ikm\ it svRpUCzed: ikyte / vym\ v
@vd;h;r;q pTyhm\ kEk pu Oky;m: / ishenoKtm\ / vm\ aStu / tt:p@TyekEk pu
ddt: sm;ste 4 / aq kd;icd\ vkSy kSyicd\ v;r: sm;gt: / so 'icNtyt\ /
_;shetor\ ivnIts\ tu ikyte jIivt;y; 5 /
Per facilitare lapproccio alla devangar, in questo brano si semplificata la maggior parte delle legature.
Acc. di tempo continuato: per lungo tempo.
3
s-, o sam-s-, con part. pres.: stare a, continuare a.
4
Cfr. nota 3 supra.
5
Vinta predicativo, jvitay indica una limitazione: uno si fa umile per paura quando ci sia speranza di
vita.
1
2

96

CORSO DI SANSCRITO

pTv ced\ gimy;im ik ish;nunyen me .


tn\ mNd mNdm\ pgCz;im / tt: isho 'ip xu; pIit: kop;t\ tm\ v;c / ts\ Tv
ivlMb;d\ 1 Agto 'is / so 'bvIt\ /
n;y mm;pr;: / piq ish;Ntre, bl;d\ t: sn\ punr\ Agmn;y pq Tv; Sv;imn
invediytum\ a_;gto 'iSm / ish: skopm\ Ah / sTvr gTv; m; dRy s r;Tm;
;Ste / tt: ks\ t ghITv; gM@Irp gt: / a_;gTy pytu Sv;mITyuKTv; tiSmn\
pjle tSyEv pitibMb diRtv;n\ / tto 'sO ko;m;to dpR;t\ tSyopy;RTm;n inixPy
pTv gt: / ato 'h bvIim / buir\ ySyeTy;id 2 /
v;ySy;h / +ut my; svRm\ / yq;ktRVy bUih / v;yso 'vdt\

/ a_;s}e sris r;~:

pu_: sttm\ AgTy Sn;it / td;d\ avt;irt knksU_ c; Tv;nIy;iSmn\ ko$re


iryis / aq kd;ict\ Sn;tu jl pive r;jpu_e v;ySy; td\ anuitm\ / aq
knksU_;nusr,pvE: puwE: ko$re inWPym;,e ,spoR Do Vy;p;idt= / ato 'h
bvIim /
p;yen ih yc\ zKy n tc\ zKy pr;kmE: /
k;kI knksU_e, ,spRm\ a;tyt\ 3 .

LAbl. avverbiale: in ritardo.


La versione buddhistica di questa fiaba (Jtaka, 385) esalta la bellezza e lefficacia del sacrificio di s: una
gazzella (che poi il futuro Buddha) soffre come vittima al posto duna cerva gravida e tocca con la sua
abnegazione il cuore del re cacciatore, che rinuncia per sempre alla caccia. Nel Pacatantra e nei suoi derivati,
tutti protesi a cercare lutile in questo mondo, la fiaba illustra le possibilit offerte dallastuzia ai deboli contro i
forti, prepotenti ma stupidi.
3
Il motivo del furto attribuito falsamente a un avversario per rovinarlo noto sia alla tradizione buddhista (Jt.
546, v. 41) sia anche altrove (cfr. per es. Genesi, 44: Beniamino accusato di furto da Giuseppe che ha fatto
nascondere un boccale nel suo bagaglio). Le due favolette sono riportate nella versione del Hitopadea (II, 7-8) e
corrispondono a Pacatantra, I, 6 e I, 8.
1
2

97

CARLO DELLA CASA

II. Il ladro di cipolle.

aiSt 1 kiSmi=Nngre pl;?ucOro ghIt: / s c syMy r;jl nIt: / Kt=


m;Rik;rkE: / @& / Wpkt d? pyCz k;ph;rt v; shSv pl;?ut v;
@xySveit / aNyq; n;iSt te mox it / aq mUmitrsO Vyij~pt\ / pl;?u
@xy;im / TyuKTv; y;vTsPt;O pl;?uStMbk;in @xyit t;vTk$ukTv;t\ svNne_n;s;pu$:

pki$tfenpUirtvdn: pov;c / n;iSm @xiytu smqR: / n c Wpkt

d;tum\ / yt: k;t;nmev sou vry;im / aq k;ph;r;: kiticdSmE y;vIyNte


t;vE: pov;c / n;hmet;nip sou Kto Wpkt dd;im sodym\ / tNm;
pir_;yimit /
v gto jnh;Syt; SvrIrkdqRn; c;Ptv;n\ . 2
(Tantrkhyyik, IV, 1)

III. L'icneumone fedele.

b@Uv devm;Ryo b;,o ngre ict\ /


tSy;@Uevdeit geihnI sD;Nvy; . 3 .
tg@;R c s; tSy k;len suuve sutm\ /
dir&o 'ip s t mene ini lBimv ij: . 4 .
sUtk;Nte c s; tSy @;y;R Sn;tumg;}dIm\ /
Serve a introdurre le favole: una volta.
Racconto ampiamente diffuso nella letteratura universale, dalla Mechilta ebraica (II sec. d.C.) ai predicatori
medievali, ai versificatori italiani (v. ad es. Simone Prudenzani di Orvieto: di denari et de cipolle fo correcto
et di bastone), alla poesia popolaresca germanica rinascimentale, a La Fontaine. Lo stesso motivo della scelta
cattiva si ravvisa nel racconto del monaco, che, costretto dal diavolo a scegliere tra ubriacarsi, fornicare e
uccidere, sceglie come pi lieve il primo peccato, poi nellebbrezza compie anche le altre due infrazioni.
1
2

98

CORSO DI SANSCRITO

devm;R s tSqO tu ghe rxNsut ium\ . 5 .


t;vd;;iyk; tSy r;j;Nt:purto {tm\ /
cei$k; b;,Sy;g;TSviStv;cnjIivn: . 6 .
tt: s dix,;lo@;Nnl rxk io: /
Sq;piyTv; yyO gehe icrm;b;LyviRtm\ . 7 .
tiSmNgte '_;kSmo ioStSy;iNtk;gtm\ /
spRm;loKy nl: Sv;im@KTy; j;n tm\ . 8 .
aq t devm;R,m;gt vIXy rt: /
sp;RsisKto nlo o 'Sy inrg;Tpur: . 9 .
s devm;R t[p t DEv;mn;vIt\ /
uv s b;l: pu_o me hto 'neneit s@m;t\ . 10 .
pivy c;NtD R; t @ujg nl;htm\ /
jIvNt c iSqt b;l b;,o 'NtrtPyt . 11 .
aivc;yoRpk;rI s nl: ik htSTvy; /
Tyup;l@t;y;t; @;y;Rip tdveTy tm\ . 12 .
tSm;} buim;Ny;RTshs; dev ikcn /
shs; cem;no ih hNyte lokyoRyo: 1 . 13 .
(Kathsaritsgara, 64, 3-13)

1 Il motivo dellanimale fedele ucciso per imprevidenza (che costituisce il racconto cornice di Pacatantra, V)
riecheggia in molte leggende europee. Una delle attestazioni pi antiche si ha nella storia del principe gallese
Llewellyn e del suo cane Gelert, risalente almeno al 1205 e raccontata per spiegare il toponimo Beddgelert,
tomba di Gelert; ma gi Pausania il Periegeta (X, 33, 9) nel II sec. d.C. narra analoga storia dun serpente che
salva un bambino dallattacco dun lupo avvolgendo con le sue spire la culla ed ucciso insieme con il protetto
dal padre che agisce senza riflettere.
99

CARLO DELLA CASA

IV. I cigni e la tartaruga.

aiSt kiSmi=Tsris kMbugIvo n;m kCzp: pitvsit Sm / tSy O sudO ivk$s$n;m;nO hsO / aq k;livpyRye ;dv;iRKyn;vir;pitt; / ttStyomRitwTp}; /
xI,toyimd sr: / aNy jl;y gCz;v 1 it / ik puni=roit ipyim_ kMbugIvm;mN_y;vhe / tq; c;nuite kCzpen;i@ihtO / kSm;Nmm;mN_, ikte / yid tu seho
'iSt tto m;mPySm;Nm T yu m u ;;tu m hR q : / yTk;r, yu v yoSt;vd;h;rvE k Ly
kevlmiSmNSvLpodke sris / mm;_ tu mr,mev / tiicNTyt;m\ / Ah;rp;,ivyog: ko
grIy;n\ / t;#y;mi@ihtm\ / yuKtm;Tq / vmett\ / ik pun: p;Ptk;l @v;;n;it /
avy ny;v 2 Av; @vNtm\ / Tvy; pun=;pl;} ikicKtVym\ / m; tu yi mye
dnEr;pIy / vmnyEvoTy im;_;i, yojn;in mhTsro @vNt ny;v: 2 / t_ su
y;piyy;m it / v c inp}e tl;ysinngrSyopir;}Iym;n D; / ikimd
k$ckpm;,2 ivyt; 3 nIyte / it jn: sklkl: sv: / te +uTv;s}ivn;: kCzpo
yi TyKTv;i@ihtv;n\ / ah kCzp: / c;pl;de lok: plpit / it buvn\
vcnsmk;lmev;+y;Tpir@o @UmO inpitt: / m;s;iqRn; c loken p;tsmk;lmev
tIX,S_E: ?o iv@Kt it / ato 'h bvIim /
im_;,; ihtk;m;n; yo v;Ky n;i@nNdit /
s mR v buRi: k;;o ivnyit /
(Tantrkhyyik, I, 11)

Lindicativo esprime certezza dellazione.


Bahuvrhi: akaasya cakrasya prama yasyedam. Traduci: Che cosa, avente la grandezza di una ruota di
carro, etc..
3
Attraverso latmosfera.
1
2

100

CORSO DI SANSCRITO

V. I brahmani che ridanno vita al leone.

kiSmi=di;ne cTv;ro b;,pu_;: pr im_@;vmupgt; vsiNt Sm / te; _y:


;S_p;r gt;: pr tu buiriht;: / kStu buim;Nkevl ;S_pr;: / aq tE:
kd;iciNm_EmRiN_tm\ / ko gu,o iv;y; yen de;Ntr gTv; @UptINpirtoy;qoRp;jRn; n
ikyte / tt\ pUvR de gCz;m: / tq;nuite kicNm;g gTv; te; Jyetr: 1 p;h / aho
aSm;kmek=tuqoR mU: kevl buim;n\ / n c r;jpitgho bu; l#yte iv; ivn; /
t};SmE Svop;ijRt 2 d;Sy;im / tCztu ghm\ / tto itIyen;i@ihtm\ / @o subue gCz
Tv Svghe ytSte iv; n;iSt / ttSttIyen;i@ihtm\ / aho n yuJyt v ktu yto vy
b;Ly;Tp@Tyek_ kIit;: / td;gCztu mh;nu@;vo 'Smdup;ijRtivSy siv@;gI
@ivytIit / Kt c /
ik ty; ikyte lXMy; y; vUirv kevl; /
y; n veyev s;m;Ny; piqkEwp@uJyte .
tq; c /
ay inj: pro veit g,n; lucets;m\ /
d;rcirt;n; c vsuEv $uMbkm\ .
td;gCzTveo 'pIit /
tq;nuite tEm;Rg;Ri+tEr$Vy; mtishSy;SqIin D;in / tt=Eken;i@iht yd\ 3 / aho iv;pTyy: ikyte / ikictetTs<v mt itit / ti;p@;ven jIvsiht mR: /
ahmiSqscy kroim / tt=EkenOTsuKy;diSqscy: t: / itIyen cmRm;swir
syoijtm\ / ttIyo 'ip y;vIv sc;ryit t;vTsubuin; ini: / @oiSttu @v;n\ /
isho inp;te 4 / y-en sjIv kiryis tt: sv;Rnip Vy;p;diyyit / it
Si noti il comparativo dun superlativo.
Ci che stato procurato personalmente da me.
3
Yad introduce in questo caso il discorso diretto.
4
Siha complemento predicativo di nipdyate: costui fatto diventare leone.
1
2

101

CARLO DELLA CASA

ten;i@iht: s Ah / iR n;h iv;y; ivflt; kroim / ttSten;i@ihtm\ / tihR ptIxSv x, y;vdh vxm;roh;im / tq;nuite y;vTsjIv: tSt;ve _yo 'ip
ishenoTq;y Vy;p;idt;: / s c punvRx;dvtIyR ghe gt: / ato 'hbvIim /
vr buinR s; iv; iv;y; buiwm; /
buihIn; ivnyiNt yq; te ishk;rk;: .
(Pacatantra, V, 4)

VI. Il padre di Somaarman.

kiSmi=di;ne ki=TSv@;vp,o n;m b;,: pitvsit Sm / ten i@x;ijRtE:


sKtui@@uRKtovRirtER$: pirpUirt: / t c $ n;gdNte 'vlMBy tSy;St;T$; in;y
sttmekD; 1 tmvlokyit / aq kd;ic&;_O VyicNtyt\ / sKtui@: pirpU,oR 'y $o
vtRte / yid i@Rx @ivyit tdnen Wpk;,; tmuTpTSyte / ttSten;j;y ghIye / tt:
?m;iskpsvv;dj;yUq @ivyit / tto 'j;i@: p@Ut; g; ghIy;im goi@mRihImRihIi@vRv;: / vv;psvt: p@Ut; a; @ivyiNt / te; ivky;Tp@Ut suv,
@ivyit / suv,eRn ctu:;l gh spTSyte / tt= ki=;,o mm ghm;gTy p;Ptvr; 2
Wp;; kNy; d;Syit / tTsk;;Tpu_o me @ivyit / tSy;h sommReit n;m
kiry;im / tiSmj;nuclnyoGye sj;te 'h puStk ghITv;;l;y;: pde piv
Std-v;riyy;im / a_;Ntre somm;R m; D ; jnNyu T s;;nu p c lnpro
'ur;s}vtIR mTsmIp gimyit / tto 'h b;,I kop;ivo 'i@;Sy;im / gh;,
t;v;lkm\ / s;ip ghkmRVygty; mcn n +oyit / tto 'h smuTq;y t; p;dph;re,
t;iyy;im / v ten y;niSqten tqEv p;dph;ro do yq; s $o @Gn: / sKtui@:
p;?urt; gt: / ato 'h bvIim /
1
2

Tatpurua: con lo sguardo [rivolto] a una sola cosa.


Bahuvrhi: = prpto varo yay t kanym, fanciulla dalla quale la dote stata ottenuta.
102

CORSO DI SANSCRITO

an;gtvtI icNt;ms@;Vy; 1 kroit y: /


s v p;?ur: ete sommRipt; yq; .
(Pacatantra, V, 9)

VII. L'asino con la pelle di pantera.

aiSt kSyic&jkSy

vS_nyn;it@;rpIy;

gdR@o

'vs}: / s v icNty;m;s /

km\ / n o@nm;pittm\ / mm kmRVy;;to mULyh;in= / aun; kq kr,Iym\ / aq


v;STyup;y: / Wpk_ye, IipcmR l#yte / ten;vCz;;hmen r;_O hirtsSye
moxiyy;im / tx,;dsymLpErhoi@ry blv;N@ivyit / tq; c;nuite @Xym;,eu
sSyeu k;iRk: Svxe_;i, rixtum;rB: / kd;ic xe_myen;y;t: s D: / IPyy no
'SmIit mTv;&RkMblmupir d<votnup;i,: nE: nErpk;imtum;rB: / aq gdR@St
D; gdR@Iyimit in;yu: 2 pr vegm;Sq;yopsipRtum;rB: / as;vip Itrvego
;vit / gdR@=EvmicNtyt\ / kd;icidy IipcmRVyviSqtrIr m; D;Ny_Ev;vgCzet\/
ato 'hmSy;: Sv; pitm;Sq;y v;iten mno;dn kiry;im / it v;itum;rB: /
t +uTv;rixpuw: suinpu, s;iyTv; gdR@o 'yimit pitinvTy timu,;#yhnt\ /
tTsmym\ 3 v;sO pTvmgmt\ / ato 'h bvIim /
suicr ih cri}Ty gIme sSymbuim;n\ /
IipcmRpitCz}o v;t;&;s@o ht: .
(Tantrkhyyik, III, 1)

Entrambi gli aggettivi sono attributi, collegati per asindeto, di cintm: [colui che si preoccupa di] cose relative
al futuro, irrealizzabili.
2
La cui vita era stata tratta via, condotta al termine.
3
Acc. avverbiale: contemporaneamente a ci.
1

103

CARLO DELLA CASA

VIII. La bilancia mangiata dai topi.

aiSt kiSmi=di;ne xI,b;Nvo vi,Ksut: / s de;NtrmqoRp;jRninim piSqt: /


tSy tul; lohshst; ivte / so 'NyiSmNvi,Kpu_ke t; inixPy d;NtrmqoRp;jRn;y
p;y;t\ / xI,@;GyTv; ten bn;ip k;len n ikicd;s;idtm\ / pTy;gt= t; tul;
tSm;Tp;iqRtv;n\ / teno (= Kt!) c / s; mUkE@Rixteit / aq;s;vicNtyt\ /
ivSmynIymett\ / kq lohshsmyI tul; mUk; @xiyyNtIit / aNtlIRnmvhSy;bvIt\/
avymetdevm\ / yTk;r, vy Sv;du m c loh kqm;vo n @xiyyiNt / it pitp}v; 1 / aq;s;vip supirdy: p;;idpur:sr; tSy pUj; ktRum;rBv;N@ojn c
p;iqRtv;n\ / tSy c n;itre ndI / t_ s;n;#yutSy c tSy 2 SvIy pu_mekme;mlks;n;i$k;smet pt: peitv;n\ / as;vip pTy;gCzn\ d;rkmNyiSmiNm_ghe
suguPt Tv; piv: / aq @ojnsmye s;qRv;ho d;rkmD; sm;lmn;: itdy=
tmpCzt\ / ;sO d;rkStv;nupdpeit: / h n piv it / aq so 'bvIt\ /
yeenen;pt it / tCzTv; prm;ivGno indRRyI@Ut= t b;hO ghITv; mRSq;n nItv;n\ /
Ah c / pir_;yvm\ / anen me d;rk: ;ip goipt it / p=;sO p;iv;kE: / ikmett\ / kQyt;imit / s ivhSy;bvIt\ / yeenen;pt it / ttStEivRiSmtmnoi@ri@iht: /
kq yeno d;rkmphirytIit / m;RitEStQy pCzm;no 'bvIt\ / ikm_ ic_m\ /
y_ tul; lohshsSy;Sy gehe mdIy; mUkE@Rixt; t_ kq d;rk: yenen n;piyt
it / t +uTv; pitp;idtvNtSte p;iv;k;: prSprSy tul;t;rkd;nm\ 3 it /
(Tantrkhyyik, I, 17)

Bahuvrhi: avente la voce di chi ha acconsentito.


Il Gen. retto da phata.
3
Tatpurua, il cui primo membro uno dvandva costituito da due
fanciullo).
1
2

104

karmadhraya (quella bilancia e quel

CORSO DI SANSCRITO

IX. Il pidocchio e la cimice

aiSt kSyic&;~: svRgu,opetmnNysD ynm\ / tiSmNpCzdp$Ekdee mNdivsipR,I


n;m yUk; pitvsit Sm / aq tiSmii?$@o n;m mT,o v;yun; peirt: sinpitt: / s
tu tCzynmitsUXmorCzdmu@yop;n j;vIpuilnivpul prmm suri@ c D; pr
pirtomupgt: / tTSp;Rmn; t=et: pir@mNkqmip ty; mNdivsipR?y; smet: /
ty;i@iht: / tSTvmiSm}yoGy;iv;s Agt: / apgMyt;mSm;idit / mT,: / AyeR
my; t;vidh;nekpk;r;i, m;s;Ny;Sv;idt;in b;,xi_yiv$\zU&;Nt:Sq;in wir;i,
c / t;in c Wx;i, ipiCzl;Nytuikr;?ymno~;in / y: punrSy ynSy;i;t; tSy
mnormm\ amtopmmsG@ivyit / ajs i@iG@: py;dO;upkm;d\ v;tip>eminro;d \ an;myty; 1 is G pe l&vE : 2 s?gu d;imi_k$u k p$u i @: 3 SqljjljecrblvTp;nipitopbihtEr;h;rEwpict wir rs;ynimv mNye / t suri@
puikr ceCz;Myh TvTps;d;d;Sv;diytuimit / ato 'sO mNdivsipR?y;h / as@;Vym\
t<vi;n;miGnmu;n; dvIn;m\ / apgMyt;mSm;Czyn;t\ / ato 'sO tSy;:
p;dyoinRpitt: / s; tu d;ix?y;q; n;meit pitp}; / ik tu nEv;k;le n c;itmdu@;ge
Tvy;Sy phtRVyimit / so 'bvIt\ / ko 'Sy k;l: / ani@~o 'hmpirictTv;t\ / s;
Tvkqyt\ / mup;n+m;gtin&Sy ritivl;sin@RrsuPtSy c nEmRduty; @vt;
ivc;r,Iym\ / md+min&;prItk;yo n;u pbuyt it / vmvSq;ipte pqmpdo
v;k;l~en d: as;vip p;iqRv LmukdG v slInixp-de: 6 ss@mmuTq;y;h /
aho do 'iSm ken;ip / aq mT,=iktTv;&;jvcn +uTv; yn;d\ avtIyR;Nyivrm\
Ai+t: / Yy;p;lErip Sv;My;de;Tsuinpu,miNvivRS_ pirvtRyir\ aNtlIRn;
mNdivsipR,I sm;s;idt; Vy;p;idt; c /
Letteralmente: Per effetto della buona salute, [derivante] dal controllo etc...., [originato] dalluso di medicinali
e simili da parte dei medici sempre con impegno.
2
Dvandva di tre aggettivi, concordante con il successivo hrai.
3
Sakhaa- qualifica gua-: melassa insieme con zucchero candito.
6
Con la regione del ventre coperta, ossia tenendosi con le mani il ventre.
1

105

CARLO DELLA CASA

ato 'h bvIim /


m; Tviv~;tIl;y ki=;Tpit+ym\ /
i$i?$@Sy tu doe, ht; mNdivsipR,I .
(Tantrkhyyik, I, 7)

X. L'uomo che parlava con il re.

AsITpQvIpitnR;m ngre dix,;pqe . 110 .


t&;e ko 'Py@UUtR: prvnjIivk: /
s cEkd; mheCzTv;dstuo VyicNtyt\ . 111 .
UtRTveneD; ik me yd;h;r;idm;_t\! /
p;Pyte mhtI yen +ISt;D\ n kroim ikm\! . 112 .
Ty;loCy vi,GvemTyud;r iv;y s: /
p;spRTptIh;r gTv; ;r mhIpte: . 113 .
tNmuen pivy;Nt: p;@t copnIy s: /
k;Nte me 'iSt iv~iPtirit Vy~;py}pm\ . 114 .
r;~;ip ve@;Nten p;@t;vijRten c /
tqeit rictEk;NtStmev s Vyij~pt\ . 115 .
idne ideene my; s;km;Sq;ne svRsinO /
@UTvEk;Nte kq;l;p x,mek w p@o . 116 .
t;vt;h 1 pitidn dIn;rtpkm\ /
dd;Myup;yn devSy;qRye n tu ikcn . 117 .
tCzTv;icNty&;j; ko do:! ikmy mm /
ghITv; y;it! dIn;r;Ndd;it pTyut;Nvhm\ . 118 .
1

Tvat: Str. sing. n. per una cos grande cosa, per tanto.
106

CORSO DI SANSCRITO

mht; vi,j; s; kq;l;pen k; _p;! /


it s pitpEt&;j; tSy tq;krot\ . 119 .
so 'ip tSmE ddO r;~e dIn;r;St;Nyqoidt;n\ /
lokSt c mh;miN_pd p;PtmmNyt . 120 .
kiSm= idne UtoR mu: pyi}yoign: /
s;t mumekSy cke r;~; sm kq;m\ . 121 .
ingRt= bihSten mu;loknk;r,m\ /
Ty;ik;ir,; p: s SvEr t m;vdt\ . 122 .
deo me lui?*to 'neneTyev te ipto np: /
my;tSte mu D miy!;Myh c tm\ . 123 .
TyuSten so 'lIkmiN_,; s@yo ghm\ /
AgTy;it: Sv,Rshs tSy dv;n\ . 124 .
aNyeu= sm r;~; kq; Tv; tqEv s: /
ingRTy UtoR 'v;dI inyoignmup;gtm\ . 125 .
yuiyuEmRy; v;KyEStv r;j; ps;idt: /
Iro @v;un;h te svRiCz&eu rxk: . 126 .
it SvITy t yuKTy; ivssjR c so 'ip tm\ /
aik;rI sd; tEStEwpc;rEwp;crt\ . 127 .
$ ke, sveR#yo inyoig#y: s buim;n\ /
r;j#yo r;jpu_e#y: sevke#y= yuii@: . 128 .
bIi@r;dd;no 'q;RnjRy;m;s svRt: /
p ko$I: suv,RSy vRn;~; sm kq;: . 129 .
tto rhis r;j;n UtRmN_I jg;d s: /
dev d<v;ip inTy te dIn;rtpkm\ . 130 .
107

CARLO DELLA CASA

TvTps;d;Nmy; p;Pt;: p k;nko$y: /


tTpsId gh;,EtTSv Sv,Rmhm_ k:! 1 . 131 .
TyuKTv; pk$ r;~e knk tyvedyt\ /
r;j;ip Cz;Sy jg;h; tto n;t\ . 132 .
tu= Sq;py;m;s mh;miN_pde s tm\ /
so 'ip p;Py i+y UtoR d;n@ogErm;nyt\ 2 . 133 .
(Kathsaritsgara, 66, 110-133)

XI. Il figlio del buddhista.

tq; c tSy; ko 'Py;sI}gy; sOgto vi,k\ /


nI ivtSt;d;yo i@xupUjEktTpr: . 15 .
rd;i@;n= tSy;@Unyo yuv; /
s c t iptr Tp;p Ty;juguPst . 16 .
pu_ inNdis kSm;Nm;imit ip_; c ten s: /
pCz;no vi,Kpu_: s;#ysUym@;t . 17 .
t;t Ty_yImRSTvmm inevse /
y;,;NpirTyJy +m,;dcRis . 18 .
s;n;idyN_,;hIn;: Svk;l;nlolup;: /
ap;Stsi;ekekOpInsuiSqt;: 3 . 19 .
ivh;r;Spdlo@;y sveR 'Pymj;ty: /
Svam si riferisce al soggetto di gha: prendi questoro, che tuo: io che sono in rapporto a esso?, ossia: io
che cosa ho a che farci?.
2
Nota il concetto: si onora la fortuna godendo dei suoi beni.
3
{[(apsta-saikha-aea)-(kea)]-[kaupna]}-susthit: lett. a loro agio con tutta la capigliatura insieme con la
treccia rifiutata e con i cenci.
1

108

CORSO DI SANSCRITO

ym;+yiNt ik ten sOgten nyen te . 20 .


CzTv; s vi,Kp;h n mRSyEkWpt; /
aNyo lokor: pu_ moR 'Ny: s;vRlOikk: . 21 .
b;?ymip tTp;yR&;g;idivvjRnm\ /
sTy dy; c @Uteu n m; j;itivgh: . 22 .
ik c dRnmet<v svRs<v;@ypdm\ /
p;y: puwdoe, n iytumhRis . 23 .
pk;rSy mRTve ivv;do n;iSt kSyict\ /
@Utev@yd;nen n;Ny; copitmRm . 24 . 1
tdihs;p;ne 2 'iSmNvTs moxpd;iyin /
dRne 'itrit=eNme tdmoR mm;_ k: . 25 .
it tenoidt: ip_; vi,Kpu_: psH s: /
n tq; pitpede ti}inNd;#yik pun: . 26 .
tt: s tiTpt; ed;Tv; m;Rnu;istu: /
r;~: kildSy purt: svRmbvIt\ . 27 .
so 'ip r;j; tm;Sq;ne yuKTy;n;Yy vi,Ksutm\ /
m;rictkop: s}ev x;rm;idt\ . 28 .
+ut my; vi,Kpu_: p;po 'ymitdutI /
inivRc;r tdeo ' hNyt; dek: . 29 .
TyUicv;Stt: ip_; tiv~;pn: ikl /
npitRmRcy;Rq O m;sO vinghm\ . 30 .
siv;yR tdNte c punr;nyn;y s: /
Nessuno disputa sul fatto che sia giusto far del bene - e il mio far del bene non altro che dare sicurezza alle
creature (anya- con Strum.; pi frequente con lAbl.).
2
Tad- si riferisce probabilmente a bhta-: non violenza contro queste, le creature.
1

109

CARLO DELLA CASA

tSyEv tiTptuhRSte NyStv;St vi,Ksutm\ . 31 .


so 'ip ip_; gh nIto vi,Kpu_o @y;l: /
ik my;pt r;~o @veidit ivicNtyn\ . 32 .
ak;r, im;s;Nte mr, @;iv @;vyn\ /
ain&o 'pict;h;rk;NtStSqO idv;inm\ . 33 /
tto m;sye y;te r;j;ge p;?ur: /
pun: Svip_; ten;sO vi,KsUnurnIyt . 34 .
r;j; t c tq;@Ut vIXy;p}m@;t /
ikmIDKTv I@Ut: ik w te my;nm\ . 35 .
tCzTv; s vi,Kpu_o r;j;n tm@;t /
ATm;ip ivSmto @ITy; mm k; Tvne kq; . 36 .
yumd;idinn+v,;Tp@it p@o /
mTyum;y;Ntm;y;NtmNvh icNty;Myhm\ . 37 .
TyuvNt t r;j; s vi,Kpu_mbvIt\ /
boito 'is my; vTs yuKTy; p;,@y 1 Svt: . 38 .
Dgev ih svRSy jNtomRTyu@y @vet\ /
t&x,opk;r; mR: ko '#yiko vd . 39 .
tdetv m;Ry mumux;yE c diRtm\ /
mTyu@Ito ih ytte nro mox;y buim;n\ . 40 .
ato n ghR,Iyo 'ymetm;R ipt; Tvy; /
it r;jvc: +uTv; po 'v;dIi,Ksut: . 41 .
moRpde;even tI t;vdh t: /
mox;yeCz; pj;t; me tmPyupid p@o . 42 .
Con unastuzia io ho fatto in modo che tu fossi informato personalmente per quanto riguarda la paura della
morte.
1

110

CORSO DI SANSCRITO

tCzTv; t vi,Kpu_ p;Pte t_ puroTsve /


tElpU, kre p;_ d<v; r;j; jg;d s: . 43 .
d p;_ ghITv; Tvmeih @;NTv; purIimm;m\ /
tElibNduinp;t= rx,IySTvy; sut . 44 .
inpityit yekStElibNduirtStv /
so inp;tiyyiNt Tv;mete puw;Stt: . 45 .
v ikloKTv; Vysj @m;y vi,Ksutm\ /
T;t;Npuw;Nd<v; p=;Ts @Upit: . 46 .
vi,Kpu_o 'ip s @y;&xStEllvCyuitm\ /
purI t;mi@to @;NTv; Cz;d;g;}p;iNtkm\ . 47 .
npo 'Pygilt;nIttEl D; tm#y;t\ /
ki=Tpur@me 'Py Do '_ @mt; Tvy; . 48 .
tCzTv; s vi,Kpu_: pov;c rict;il: /
yTsTy n my; dev D ikic} c +utm . 49 .
ah Hek;v;nen tEllepirCyuitm\ /
p;t@y;&xStd;nIm@m purIm\ . 50 .
v vi,Ksutenoe s r;j; injg;d tm\ /
DytElEkicen n Tvy; ikicdIixtm\ . 51 .
tenEv;v;nen pr;nuy;nm;cr /
k;go ih bihvRiinvSt<vmIxte . 52 .
Dt<v= n pun: kmRj;len byte /
moxopdeSte sxep;Tkiqto my; . 53 .
TyuKTv; pihto r;~; pitTv; tSy p;dyo: /
111

CARLO DELLA CASA

t;q: s vi,Kpu_o tu: iptgh yyO . 54 .


(Kathsaritsgara, 27, 15-54)

XII. Il dialogo tra il padre e il figlio.

ij;te: kSyicTp;qR Sv;y;yinrtSy vE /


b@Uv pu_o me;vI me;vI n;m n;mt: . 3 .
so 'bvIiTptr pu_: Sv;y;ykr,e rtm\ /
moxm;RqRlo lokt<vivcx,: . 4 .
Ir: ik iSv;t y;RTpj;nn\
ixp H;yu@Ryte m;nv;n;m\ /
iptStd;cXv yq;qRyog
mm;nupUVy;R yen m creym\ . 5 .
iptov;c
ved;nITy bcyeR, pu_
pu_;inCzeTp;vn;q ipt ,;m\ /
aGnIn;;y ivivey~o 1
vn pivy;q muinbRu@Uet\ . 6 .
pu_ v;c
vm#y;hte loke smNt;Tpirv;irte /
amo;su ptNtIu ik Ir v @;se . 7 .

Ca + ia-yaja: avendo compiuto i sacrifici.


112

CORSO DI SANSCRITO

iptov;c
kqm#y;hto lok: ken v; pirv;irt: /
amo;: k;: ptNtIh ik nu @IysIv m;m\ . 8 .
pu_ v;c
mTyun;#y;hto loko jry; pirv;irt: /
ahor;_;: ptNTyete nnu kSm;} buyse . 9 .
yd;hmet;n;im n mTyuiSttIit h /
so 'h kq ptIixye j;len;ipiht=rn\ 1 . 10 .
r;]y; r;]y; VytIt;y;m;yurLptr yd; /
g;odke mTSy v su ivNdet kStd; /
tdev vNy idvsimit iv;icx,: . 11 .
anv;Pteu k;meu mTyur#yeit m;nvm\
p;,Iv ivicNvNtmNy_gtm;nsm\ /
vkIvor,m;s; mTyur;d;y gCzit . 12 .
aEv w yCzeyo m; Tv; k;lo 'Tyg;dym\ /
atevev k;yeRu mTyuvE R spkRit . 13 .
:k;yRm vIRt pUv;Re c;pr;ikm\ /
n ih ptIxte mTyu: t v;Sy n v; tm\ /
ko ih j;n;it kSy; mTyusen; inveXyte . 14 .
yuvEv mRIl: Sy;dinim ih jIivtm\ /
te meR @veTkIitRirh peTy c vE sum\ . 15 .
1

Nota la costruzione participiale di prati-k-: come potr tollerare di vivere.


113

CARLO DELLA CASA

mohen ih sm;iv: pu_d;r;qRmut: /


Tv; k;yRmk;y v; puime; pyCzit . 16 .
t pu_pusm Vy;smns nrm\ /
suPt Vy; mhOo v; 1 mTyur;d;y gCzit . 17 .
sicNv;nkmevEk k;m;n;mivtPtkm\ /
Vy;: puuimv;d;y mTyur;d;y gCzit . 18 .
d timd k;yRimdmNyTt;tm\ /
vmIh;su;s t;Nt: wte ve . 19 .
t;n; flmp;Pt 2 kmR,; flsinm\ /
xe_;p,gh;s mTyur;d;y gCzit . 20 .
mTyujRr; c Vy;i= du: c;nekk;r,m\ /
anu yd; dehe ik SvSq v itis . 21 .
j;tmev;Ntko 'Nt;y jr; c;Nveit deihnm\ /
anu; yenEte @;v;: Sq;vrjm;: . 22 .
mTyov;R ghmevEt; g;me vsto rit: /
dev;n;me vE goo 3 ydr?yimit +uit: . 23 .
inbNnI rure; y; g;me vsto rit: /
iz<vEn; suto y;iNt nEn; izNdiNt dut: . 24 .
n ihsyit y: p;,;Nmnov;;yhetui@: /
jIivt;q;RpnynE: kmRi@nR s byte . 25 . 4
n mTyusen;m;y;NtI j;tu ki=Tpb;te /
V = iva.
Phalam Acc. di moto a luogo, dipendente da aprptam, colui che non giunto.
3
Deva denominazione antica per i sensi, i quali nella foresta sono meno esposti alle tentazioni.
4
Linterpretazione pi probabile della strofa sembra essere la seguente: Chi non lede la vita [di alcuno] con
azioni nate dalla mente, dalla parola, dal corpo tali da portar via vita e ricchezze, costui si libera da ogni legame.
1
2

114

CORSO DI SANSCRITO

te sTymsTy;Jy sTye Hmtm;i+tm\ . 26 .


tSm;TsTyvt;c;r: sTyyogpr;y,: /
sTy;r;m: smo d;Nt: sTyenEv;Ntk jyet\ . 27 .
amt cEv mTyu= y dehe pititm\ /
mTyum;pte moh;TsTyen;pte 'mtm\ . 28 .
so 'h Hihs: sTy;qIR k;mkobiht: /
sm:su: xemI mTyu h;Sy;MymTyRvt\ . 29 .
;iNty~rto d;Nto by~e iSqto muin: /
v;n:kmRy~= 1 @ivy;Myudg;yne . 30 .
puy~E: kq ihsEm;RDo yumhRit /
aNtviwt p;~: x_y~E: ip;cvt\ . 31 .
ySy v;nsI Sy;t; sMyKpi,ihte sd; /
tpSTy;g= yog= s vE svRmv;puy;t\ . 32 .
n;iSt iv;sm cxun;RiSt iv;sm blm\ /
n;iSt r;gsm du: n;iSt Ty;gsm sum\ . 33 .
ATmNyev;Tmn; j;t ATmino 'pjo 'ip v;
ATmNyev @ivy;im n m; t;ryit pj; . 34 .
nEt;D b;,Sy;iSt iv
yqEkt; smt; sTyt; c /
Il sacrificio del brahman la riflessione sulle eterne verit, il sacrificio di parola, mente, azione riguarda la
recitazione di formule sacre, la contemplazione dellEssere Supremo, le osservanze cultuali. Losservanza di
prescrizioni tradizionali, sia pure senza alcun formalismo ed esclusivismo, non quindi respinta da chi aspira a
una religiosit rinnovata. Nel brano riprodotto ci sono sia motivi sottolineati nelle dottrine eterodosse del
Buddhismo e del Giainismo (impendere della morte, imprevedibile ma sicura, rifiuto dei sacrifici animali), sia
motivi upaniadici (e come tali accolti nellampia ortodossia brahmanica), quali lessenzialit della verit (si
ricordi che satya deriva da sat, ci che ) e laffermazione dellunica realt delltman, che, nascosto
nellintimo dellindividuo, il nucleo irriducibile e inalterabile sotteso a ogni molteplicit che non pu essere che
illusoria.
1

115

CARLO DELLA CASA

Ile iSqitdR?in;nm;jRv
ttStt=oprm: iky;#y: . 35 .
ik te nEb;RNvEv;Rip ik te
ik te d;rEbR;, yo miryis /
ATm;nmiNvCz guh; piv
ipt;mhSte gt: ipt; c . 36 .
(Mahbhrata, ed. crit., XII, 169, 3-36)

XIII. Il monismo teistico e panteistico della Bhagavadgt.


II.

aoCy;nNvocSTv p~;v;d;= @;se /


gt;sUngt;sU= n;nuociNt pi?t;: . 11 .
n Tvev;h j;tu n;s n Tv neme jn;ip;: /
n cEv n @ivy;m: sveR vymt: prm\ . 12 .
deihno 'iSmNyq; dehe kOm;r yOvn jr; /
tq; deh;Ntrp;iPtIR rSt_ n muHit . 13 .
[...]

y n 1 vei hNt;r y=En mNyte htm\ /


@O tO n ivj;nIto n;y hiNt n hNyte . 19 .
[...]

v;s;is jI,;Rin yq; ivh;y


nv;in g;it nro 'pr;i, /
1

Si riferisce a dehin, che in questo brano ha il significato di anima incorporata.


116

CORSO DI SANSCRITO

tq; rIr;i, ivh;y jI,;RNyNy;in sy;it nv;in dehI . 22 .


nEn izNdiNt S_;i, nEn dhit p;vk:/
n cEn kedyNTy;po n oyit m;wt: . 23 .
aCzeo 'ymd;Ho 'ymkeo 'oy v c /
inTy: svRgt: Sq;,urclo 'y sn;tn: . 24 .
aVyKto 'ymicNTyo 'ymivk;yoR 'ymuCyte /
tSm;dev ividTvEn n;nuoictumhRis . 25 .
VI.

yo m; pyit svR_ sv c miy pyit /


tSy;h 1 n p,y;im s c me n p,yit . 30 .

XI.

n;h vedEnR tps; n d;nen n ceJyy; /


Ky vivo &u Dv;nis m; yq; . 53 .
[...]

mTkmRn\ 2 mTprmo 3 m: svijRt: /


invERr: svR@Uteu y: s m;meit p;?v . 55 .
(Bhagavadgt, passim = Mbh., VI, 24; 28; 33)

XIV. Contro il suttee.

ydetdnumr, n;m tditinflm\ / aivn;cirt m;gR:, mohivlistmett\,


a~;np-itirym\ , r@s;cirtimdm\ , xu&Dire;, aitpm;do 'ym\ , mOyRSiltimd
Tasya e il successivo me hanno il valore del Dat. latino.
Tatpurua: madartham eva karmi karotti matkarmakt.
3
Bahuvrhi: aham eva paramo nikala prpyo yasyeti sa matparama.
1
2

117

CARLO DELLA CASA

yduprte iptir @;tir suid @tRir v; p;,;: pirTyJyNte / Svy ce} jhit n
pirTy;Jy;: / a_ ih ivc;yRm;,e Sv;qR v p;,pirTy;go 'ymsHokvedn;ptIk;rTv;d\ ATmn: / prtSy tu n kmip gu,m;vhit / n t;vSy;y pTyuIvnop;y: /
n moRpcyk;r,m\ / n u@lokop;jRnhetu: / n inryp;tptIk;r: / n dRnop;y: / n
prSprsm;gminimm\ / aNy;mev SvkmRflpirp;kopict;ms;v\ 1 avo nIyte @Uimm\ /
as;v \

aPy;Tm;itn: ke v lme n s; s y u J yte / jIv S tu jl;ild;n;idn;

b`pkroTyuprtSy;Tmn= / mtStu no@ySy;ip /


(Ba, Kdambar, cap. 177).

XV. L'episodio di Unara.


(130)

w r;~: sm;s; kpot: yenj;y;t\ /


r,;qIR td; r;ji}ilLye @ypIit: . 20 .
(131)

yen v;c
m;RTm;n Tv;rek sveR r;jNmhIixt: /
s vE mRivw Tv kSm;TkmR ickIRis . 1 .
iviht @x, r;jNpIm;nSy me xu; /
m; @;IRmRlo@en mRmuTsv;nis . 2 .
r;jov;c
s_StWpS_;,;qIR Tvo @Ito mh;ij /
1

Asau ... asau: luno ... laltro.


118

CORSO DI SANSCRITO

mTsk;mnup;Pt: p;,gnury ij: . 3 .


vm#y;gtSyeh kpotSy;@y;iqRn: /
apd;ne pro 'mR: ik Tv yen ppyis . 4 .
pSpNdm;n: s@;Nt: kpot: yen lXyte /
mTsk; jIivt;qIR tSy Ty;go ivgihRt: . 5 .
yen v;c
Ah;r;TsvR@Ut;in s@viNt mhIpte /
Ah;re, ivvRNte ten jIviNt jNtv: . 6 .
Kyte STyje 'PyqeR icrr;_;y jIivtum\ 1 /
n tu @ojnmuTsJy Ky vtRiytu icrm\ . 7 .
@Xy;iloiptSy; mm p;,; iv; pte /
ivsJy k;ymeyiNt pNq;nmpun@Rvm\ 2 . 8 .
pmte miy m;RTmNpu_d;r niyit /
rxm;,: kpot Tv b`Np;,;}iyis 3 . 9 .
m yo b;te moR n s mR: mR tt\ /
aivroI tu yo mR: s mR: sTyivkm . 10 .
ivroiu mhIp;l ini=Ty guwl;vm\ /
n b;; ivte y_ t m smud;cret\ . 11 .
guwl;vm;~;y m;RmRivin=ye /
yto @Uy;s\ 4 tto r;jNw mRivin=ym\ . 12 .

Anche se difficile rinunciare ai beni terreni, si pu vivere per lungo tempo (senza di essi).
Apunarbhavam apposizione di panthnam: quella regione che la liberazione finale.
3
Nota il valore diverso, prima intransitivo poi transitivo (e causativo) del futuro di na-.
4
Donde maggior [giustizia deriva].
1
2

119

CARLO DELLA CASA

r;jov;c
bkLy;,syu @;se ivhgom /
sup,R: pixr;i$\k Tv mR~=;Sysym\ /
tq; ih mRsyu b ic_ p@;se . 13 .
n te 'STyividt ikicidit Tv; lxy;Myhm\ /
r,Ei,: pirTy;g kq s;ivit mNyse . 14 .
Ah;r;q sm;rM@Stv c;y ivhgm /
Ky=;PyNyq; ktuRm;h;ro 'PyikSTvy; . 15 .
govo v; vr;ho v; mgo v; miho 'ip v; /
TvdqRm ikyt; y;Nydi@k;se . 16 .
yen v;c
n vr;h n cox;, n mg;iNviv;Stq; /
@xy;im mh;r;j ikm};en ten me . 17 .
yStu me dEvivihto @x: xi_ypugv /
tmuTsj mhIp;l kpotimmmev me . 18 .
yen;: kpot;N;diNt iSqitre; sn;tnI /
m; r;jNm;gRm;~;y kdlISkNm;wh . 19 .
r;jov;c
r;Jy ibIn;m vE ;i pixg,;icRt /
y; k;myse ikicCzen sv dd;in te /
ivnem pix, yen r,;iqRnm;gtm\ . 20 .
yenem vjRyeq;STv kmR,; pixsm /
120

CORSO DI SANSCRITO

td;cXv kiry;im n ih d;Sye kpotkm\ . 21 .


yen v;c
Inr kpote te yid Sneho nr;ip /
a;Tmno m;smuTTy kpottuly; tm\ 1 . 22 .
yd; sm kpoten tv m;s @ve}p /
td; pdey tNmH s; me tui@Rivyit . 23 .
r;jov;c
anughimm mNye yen yNm;i@y;cse /
tSm;e ' pd;Sy;im Svm;s tuly; tm\ . 24 .
lom v;c
aqoTTy Svm;s tu r;j; prmmRivt\ /
tuly;m;s kONtey kpoten sh;i@@o . 25 .
iym;,Stu tuly; kpoto VyitirCyte /
pun=oTTy m;s;in r;j; p;d;Inr: . 26 .
n ivte yd; m;s kpoten sm tm\ /
tt Tm;so 's;v;wroh Svy tul;m\ . 27 .
yen v;c
N&o 'hmiSm mR~ kpoto hVyv;$ym\ /
ij~;sm;nO meR Tv; y~v;$mup;gtO . 28 .
1

Lett.: messa sulla bilancia con il colombo.


121

CARLO DELLA CASA

ye m;s;in g;_e#y T;in iv; pte /


; te @;SvrI kIitRloRk;ni@@ivyit . 29 .
y;voke mnuy;STv; kqiyyiNt p;iqRv /
t;vTkIitR= lok;= Sq;SyiNt tv ;t;: 1 . 30 .
(Mahbhrata, III, 130, 20 - 131, 30)

Lepisodio di Unara (o di ibi), che in sostanza agita il problema del possibile conflitto di diritti contrapposti,
probabilmente dorigine buddhistica e bene sinserisce nella serie di racconti che illustrano i sacrifici impostisi
dal futuro Buddha per beneficare o anche soltanto per compiacere altrui. Lepisodio, oltre che nella tradizione
buddhistica (per es. Jtaka, 499), si ha pure in versioni brahmaniche (delle quali qui riportato un esempio) e
giainiche. Il fatto che il colombo sia considerato animale malauguroso sottolinea la generosit del protagonista.
Curioso e tipico dellestenuarsi dun motivo antico pervenuto in un ambiente sostanzialmente diverso il
racconto di Mbh. III, 198, dove ibi accetta, per compiacere un brahmano, di compiere sacrifici assurdi, che
culminano nelleffettuata uccisione dun figlio.
1

122

CORSO DI SANSCRITO

VOCABOLARIO

123

CARLO DELLA CASA

A
a-, an-: prefisso negativo o privativo.
au-, m.: raggio.
akaha-, a.: senza gola.
akara-, a.: senza orecchie.
akarman-, a.: inattivo.
akasmt, avv.: senza ragione, per caso.
akraa-, a.: senza motivo.
akla-, m.: tempo non opportuno.
aka-, m.: grano (di rosario).
akama-, a.: invidioso, non conveniente.
akayya-, a.: indistruttibile.
akara-, a.: indistruttibile; m.: sillaba.
akhila-, a.: intero, tutto.
agni-, m.: fuoco, dio del fuoco.
agra-, n.: punta, inizio; agre: davanti.
aga-, n.: corpo.
acala-, a.: immobile; m.: monte.
acyuta-, a.: indistruttibile, immortale.
ajara-, a.: non soggetto a vecchiezza.
ajasram, avv.: continuamente.
aj-, f.: capra.
ajna-, n.: ignoranza.
acala-, m.: estremit, lembo.
ajali-, m.: mani congiunte (segno di omaggio).
aavi-, f.: foresta.
au-, a. (ayas-): piccolo; m.: atomo.
aaja-, m.: uccello (nato dalluovo).
atandrita-, a.: inesausto.
atas, avv.: allora, quindi; ata param: dora in poi.
ati, avv. (i.p.c.): molto, eccessivo, troppo.
atithi-, m.: ospite.
atimtra-, a.: eccessivo.
atiharam, Acc. avv.: con molta gioia.
atra, avv.: qui, ora, a questo proposito; talvolta =
asmin; atrntare: in quel mentre.
atha, avv.: allora, ora; atha v: oppure, eppure.
ad-, II (atti): mangiare.
adarana-, n.: invisibilit.
adas-, pron.: quello, questo.
adt-, a.: avaro.
adaprva-, a.: non mai visto prima.
adea-, m.: luogo sfavorevole.
adbhuta-, a.: mirabile.
adya, avv.: oggi, ora.
adri-, m.: montagna.
adhama-, a.: infimo.
adharma-, m.: ingiustizia, irreligiosit.

adhas, adhastt, avv.: in basso, sotto.


adhi, prep.: sopra, al di l.
adhika-, a.: in gran quantit, superiore (con Abl. o
i.f.c.).
adhikraka-, krin-, kta-, m.: impiegato, addetto.
adhipa-, m.: sovrano, signore.
adhivsa-, n.: abitazione.
adhiht-, m.: capo, padrone.
adhihna-, n.: sede, fondamento, luogo.
adhun, avv.: ora.
adhypaya-: v. i-.
adhvan-, m.: cammino (i.p.c. adhva-).
an-: v. a-.
anagha-, a.: senza colpa o difetto.
anartha-, m.: malanno.
anasyaka-, a.: senza invidia.
angatavat-, a.: relativo al futuro.
antha-, a.: senza protettore.
anmayat-, f.: buona salute.
anysa-, a.: senza sforzo, non difficile.
anvi-, f.: siccit.
anidra-, a.: insonne.
animitta-, a.: senza ragione, indeterminabile,
imprevedibile.
animia-, a.: che non batte palpebra.
anila-, m.: vento.
anu, prep.: dietro.
anukrtana-, n.: rivelazione, divulgazione.
anukla-, a.: favorevole, docile.
anugraha-, m.: favore.
anucara-, m.: seguace.
anutpa-, m.: rimorso.
anuttama-, a.: supremo.
anudhyna-, n.: meditazione.
anunaya-, m.: favore, propiziazione.
anupadam, avv.: sulle tracce di (i.p.c. da).
anubhva-, m.: potenza, dignit.
anumaraa-, n.: il seguir nella morte il marito.
anurga-, m.: passione.
anusit-, m.: sovrintendente.
anusaraa-, n.: inseguimento.
anusrin-, a.: seguace, strisciante.
anta-, n.: menzogna.
aneka-, a.: parecchio; tva-, n.: pluralit.
anta-, m.: fine, fondo, estremit, limite.
antaka-, m.: morte.
antapura-, n.: gineceo.
antar, avv. e prep.: dentro; antastha-: proveniente.
124

CORSO DI SANSCRITO

antara-, a.: altro (i.f.c.).


antaraprua-, m.: anima, spirito interiore.
antare, Loc. avv.: dentro, fra.
antarlnam, avv.: interiormente.
antavat-, a.: destinato alla fine.
antika-, n.: vicinanza; am, avv.: davanti.
andha-, a.: cieco.
anna-, anndya-, n.: cibo, nutrimento.
anya-, a.: altro, differente.
anyatra, avv.: altrove.
anyath, avv.: altrimenti; th k-: mutare.
anyedyus, avv.: il giorno seguente, un giorno.
anvaya-, m.: schiatta, discendenza.
anvaham, avv.: ogni giorno.
apakra-, m.: malfatto, offesa.
apakrin-, a.: che fa del male.
apatya-, n.: figlio, discendenza.
apadna-, n.: atto glorioso.
apanayana-, n.: il fatto di portar via.
apara-, a.: altro.
apardha-, m.: offesa, colpa.
aparha-, m.: pomeriggio.
aparicitatva-, n.: mancanza di familiarit.
apavtti-, f.: modo di scorrere (del rosario).
apda-, a.: senza piedi.
api, cong.: pure, anche, poi (posposto); in principio di
frase pu essere interrog.: forse?
apunarbhva-, m.: liberazione finale.
apraja-, a.: senza prole.
abda-, m.: anno.
abhaya-, n.: sicurezza, pace.
abhva-, m.: assenza, distruzione.
abhija-, a.: conoscitore.
abhitas, avv. e prep.: attorno (con Acc.).
abhidhna-, n.: nome.
abhinava-, a.: giovane, fresco.
abhibhu-, m.: signore.
abhyadhika-, a.: superiore; avv.: molto, di pi.
abhyasy-, f.: ira, indignazione; sbhyasyam, avv.:
con ira.
abhysa-, m.: esercizio, abitudine.
abhyudyata-, a.: sollevato, pronto.
amara-, a.: immortale.
am: v. adas-.
amitrakaraa-, m.: tormentatore di nemici.
amutra, avv.: al di l.
amta-, a.: immortale; n.: immortalit; ambrosia.

amogha-, a.: infallibile, inesorabile.


ambhas-, n.: acqua.
ayam: v. idam-.
ayuta-, n.: serie, quantit.
ayogena, S. avv.: senza misura.
ayogya-, a.: non conveniente.
araya-, n.: foresta.
ari-, m.: nemico.
arka-, m.: sole.
arc-, I (arcati): lodare; caus. arcaya-, arcita-:
venerare, onorare.
arcana-, n.: omaggio.
arjita-: v. j-.
Arjuna-, m.: N. P. di eroe.
arava-, m.: mare.
artha-, m.: utile materiale, bene, ricchezza, scopo,
significato; den. arthaya-: chiedere; pra-: invitare
(con 2 Acc.), richiedere (con Abl. e Acc.); p.p.p.
arthita-.
artham: al fine di (i.f.c. o con Gen.).
arthya, arthe: al fine di (i.f.c. o con Gen.).
arthin-, a.: desideroso.
ardha-, m., n.: met.
arh-, I (arhati): dovere.
alam, avv.: abbastanza; con S. o inf.: basta con.
alijara-, m.: vaso, giara.
alka-, a.: falso.
alaukika-, a.: non di questo mondo, straordinario.
alpa-, alpaka-, a. (alpyas-): piccolo, poco.
avadhna-, n.: attenzione.
avaa-, a.: non di propria volont, invitus.
avayam, avv.: sicuramente.
avasara-, m.: occasione, tempo opportuno.
avc-, a.: basso; avk, avv.: rivolto verso il basso.
avitptaka-, m.: insaziato, insoddisfatto (con Gen.).
avidvat-, a.: sciocco.
avirodhin-, a.: che in armonia.
avyakta-, a.: non manifesto.
aana-, n.: cibo, latto di mangiare.
aea-, a.: completo.
aman-, m.: pietra.
araddh-, f.: mancanza di fede.
aru-, n.: lacrima.
ava-, m.: cavallo.
avamedha-, m.: sacrificio del cavallo.
aan-, a. num.: otto.
as-1, II (asti, santi, st): essere, essere in grado.

125

CARLO DELLA CASA

as-2, IV (asyati, asta-): gettare; apa-: rigettare,


rifiutare; ni-: affidare.
asabhvya-, a.: inconcepibile (p.f.p. del caus. di
sa-bh-).
asaaya-, a.: non dubbio; avv.: sicuramente.
asat-, a.: inesistente, cattivo.
asamartha-, a.: incapace.
asahya-, a.: insopportabile.
asdhu-, a.: cattivo.
asmarthya-, n.: incapacit, debolezza.
asu-, m.: soffio vitale, vita.
asura-, m.: demone.
asj-, n.: sangue.
asthi-, n.: osso.
asthira-, a.: instabile.
aspat-: v. sp-2 (con a- priv.).
asmat-: pron. 1a prs. pl.
asra-, n.: sangue.
ah-, (solo perf. ha, hur): dire; pra-: id.
ahakra-, m.: coscienza di s, egoismo.
ahan-, ahar-, n.: giorno.
ahis-, f.: non violenza, piet.
ahisra-, a.: non violento.
aho, interiez.: ol.
aho-rtra-, m.: giorno e notte.

kra-, m.: forma, aspetto.


ka-, m., n.: atmosfera, etere.
kula-, a.: sconvolto.
kramaa-, n.: incedere.
khu-, m.: topo.
khy-, f.: nome.
khyna-, n.: racconto.
gamana-, n.: ritorno.
carita-, n.: azione, condotta.
cra-, m.: condotta, buona condotta, costume.
crya-, m.: maestro.
hya-, a.: ricco.
tithya-, n.: ospitalit.
tmaghtin-, m.: suicida.
tman-, m.: anima individuale, se stesso (i.f.c. tma-,
costituito di).
tmavat-, a.: dotato di spirito, prudente.
di-, m.: inizio; a. (i.f.c.): avente come inizio, eccetera.
ditya-, m.: sole.
dea-, m.: ordine.
nayana-, n.: il fatto di condurre.

nuprv-, f.: ordine.


p-, V (pnoti, pta-): ottenere, raggiungere, giungere;
ava-, pra-, anu-pra-: id.
paa-, m.: mercato, negozio.
pad-, f.: disgrazia.
panna-, a.: afflitto.
parhika-, a.: pomeridiano.
pas, f. pl.: acque.
blyam, avv.: fin dallinfanzia (i.p.c. ya).
bharaa-, n.: ornamento.
mantraa-, n.: saluto.
malaka-, n.: frutto del mirobalano.
mbhasa-, a.: acqueo.
yata-, a.: lungo, disteso.
yueat-, f.: condizione desser appena in vita.
yuktaka-, m.: impiegato, funzionario.
yus-, n.: vita.
rakin-, m.: guardiano (i.p.c. ki).
rma-, m.: piacere.
rjava-, n.: correttezza.
rta-: v. -; a.: afflitto, colpito.
rdra-, a. umido.
rya-, a.: nobile.
lpa-, m.: conversazione.
liga-, m.: abbracciamento; den. ligaya-:
abbracciare.
lokana-, n.: latto di guardare.
vigna-: v. vij-.
aya-, m.: luogo, ricettacolo.
-, f.: speranza.
u, avv.: presto.
rama-, m., n.: stadio della vita, eremitaggio.
raya-, m.: rifugio, sostegno.
s-, II (ste, sate): stare, trovarsi, giacere; con partic.:
continuare a; sam-: id.
sana-, n.: sedile, il sedersi.
sanna-, a.: vicino; n.: vicinanza.
sthna-, n.: sala delle udienze, corte.
spada-, n.: soggiorno.
hra-, m.: cibo.
hvyaka- (f. ik-), m.: che reca un invito.
I
i-, II (eti, yanti, p.p.p. ita-): andare, giungere; adhi-:
studiare (caus. adhypaya-: insegnare); anu-:
seguire; apa-, pra-: andarsene, morire (preta-:
m o r t o ; p re t y a : e s s e n d o m o r t o ) ; a b h i - :
sopravvenire; ava-: considerare, capire; -, sam--:

126

CORSO DI SANSCRITO

incontrarsi; ud-: sorgere; upa-: avvicinarsi (upeta-,


a.: dotato); pari-: circondare, prendere; vy-ati-:
passare, oltrepassare.
ig-, I: muoversi (iga-, a.: mobile).
icchatva-, n., icch-, f.: desiderio.
ijy-, f.: sacrificio.
itas, avv.: di qui, qui.
itara-, a.: altro.
iti, ind.: cos (chiude il discorso diretto); con kim:
perch?
idam-, pron.: questo, proprio questo.
idnm, avv.: ora, qui.
Indra-, m.: N. P. di dio; re, signore.
indriya-, n.: senso, organo di senso.
ime, iyam: v. idam-.
iva, ind.: come (posposto); talvolta: cos.
i-1, IV (iyati, p.p.p. iita-): gettare, mandare, inviare;
pra-: id.
i-2, VI (icchati, p.p.p. ia-): desiderare; anu-:
ricercare (p. pr. anviat-; caus. anveaya-: id.).
ia-: v. i-2 e yaj-.
iu-, m.: freccia.
iha, avv.: qui, sulla terra.

uttara-, a.: superiore (lokottara-: trascendente il


mondo).
uttara-, n.: risposta.
uttaracchada-, m.: coperta.
uttaradyaka-, a.: che d risposte, impertinente.
utthita-: v. sth-.
utsaga-, m.: grembo.
utsava-, m.: festa.
udaka-, n.: acqua.
udagyana-, n.: periodo tra il solstizio dinverno e il
solstizio destate.
udadhi-, m.: oceano.
udra-, a.: alto, nobile, eccellente.
udita-1, udita-2 : v. i- + ud- e vad-.
uddea-, m.: regione.
uddhata-: v. han-.
udyata-: v. yam-.
udyama-, m.: sforzo, impegno.
udyna-, n.: giardino.
upakra-, m.: beneficio.
upakrin-, a.: benefico, benefattore.
upakti-, f.: beneficio, beneficenza.
upakrama-, m.: uso, applicazione.
upacaya-, m.: raccolta, accumulo.
upacra-, m.: servizio, attenzione.
upadea-, m.: ammaestramento.
upadhna-, n.: cuscino.
upabhita-: v. bh-.
upabhoga-, m.: soddisfacimento, gioia.
upam-, f.: somiglianza (i.f.c. ma-, aggettivo: simile
a).
upayoga-, m.: uso, applicazione.
uparama-, m.: cessazione, ritiro.
upari, uparit, avv. e prep.: sopra (con Gen.).
upya-, m.: mezzo, astuzia.
upyana-, n.: offerta, dono.
uprjana-, n. n-, f.: acquisizione, acquisto.
upeta-: v. i-; a.: munito, dotato (con S. o i.f.c.).
upta-: v. vap-.
ubha-, ubhaya-, a., pron.: entrambi.
uraa-, m.: agnello.
urvarita-, a.: rimasto.
ulmuka-, n.: tizzone.
Unara-, m.: nome di popolo e N. P.
uita-: v. vas-.
ua-, a.: caldo.
uhya-: v. vah-.

k-, I, . (kate, kita-): vedere, guardare; ava-, vi-:


id.; pra-, prati-: aspettare, tollerare (con part.
pres.).
d-, a.: tale.
r-, II, . (rte): muoversi; caus. raya-, rita-: portare,
spingere; pra-, caus.: id.
vara-, m.: signore.
h-, f.: desiderio.
U
ukta-: v. vac-.
ukan-, m.: toro, carne bovina.
ugra-, a.: terribile.
ucita-, a.: solito.
uccais, avv.: ad alta voce.
ucchia-, n.: resto [del sacrificio]
(da ud-ia-).
uccheda-, m.: strage.
ucchrita-, a.: alto (da ud-rita-).
uta, indecl.: e, o, inoltre; anche semplice espletivo.
uttama-, a.: supremo; talvolta: superiore.
uttamara-, m.: creditore.

127

CARLO DELLA CASA

oadhi-, f.: erba, erba medicinale.

ha-: v. vah-.
na-, a.: diminuito, mancante.
ru-, m.: gamba, femore.
rdhva-, a.: alto; avv.: verso 1alto.
rmi-, m., f.: onda; rmin-, a.: ondoso.
man-, m.: calore.

AU
autsukya-, n.: passione, zelo.
aurasa-, a.: uterino.
auadha-, n.: erba medicinale, medicamento.

-, VI (cchati): andare; -: cadere; sam-, caus.


samarpaya-: consegnare.
ka-, m.: orso.
j-, I (arjati): procurarsi; caus. arjaya-, arjita-: id.;
upa-: id.
ta-, n.: ordine universale.
te, prep.: eccetto, tranne.
dh-, V (dhnoti): crescere; p.p.p. ddha-: ricco; n.:
ricchezza.
abha-, m.: toro.
i-, m.: veggente, saggio antico.
E
eka-, a.: uno, uno solo; i.p.c.: esclusivo, solo; eke:
alcuni.
ekacitta-, a.: assorto (avente un unico pensiero).
ekat-, f.: solitudine.
ekatra, avv.: in un solo luogo, insieme.
ekad, avv.: una volta.
ekadea-, m.: angolo.
ekarpat-, f.: uniformit, unicit.
ekgra-, a.: assorto, unicamente intento.
eknta-, m.: luogo appartato, colloquio privato.
ekaika-, a.: a uno a uno, ognuno.
etad-, pron.: questo.
etda-, a.: tale.
edh-, I (edhate): prosperare.
enad-, pron.: questo.
enas-, n.: colpa, peccato, delitto.
eva, ind.: invero, solamente, proprio.
evavidha-, a.: tale.
evam, avv.: cos.
ein-, a.: ricercante, desideroso (i.f.c.).
O
ogha-, m.: onda, moltitudine.
ojas-, n.: forza.
om, inter.: sillaba sacra, indicante affermazione.
128

K
kacchapa-, m.: tartaruga.
kauka-, a.: aspro, pungente; tva-, n.: sapore aspro.
kaha-, m.: gola.
katama-, pron. a. int.: chi, quale [tra molti]?
katara-, pron. a. int.: chi, quale [tra due]?
katicit, pron. indecl.: alquanti.
kath-, X (kathayati): raccontare.
katham, avv.: come? perch?
kathamapi, kathacit, kathacana: in qualche modo,
a stento.
kath-, f.: racconto, conversazione.
kathlpa-, m.: conversazione.
kadarthana-, n., n-, f.: tormento.
kadal-, f.: palma (simbolo di fragilit).
kad, avv.: quando?
kadcit, kadcana, kadpi: talvolta, una volta, forse.
kanaka-, n.: oro.
kany-, f.: fanciulla.
kapota-, kapotaka-, m.: colombo.
kam-, I (senza pres.): desiderare, amare; p.p.p. knta-;
caus. kmaya-, .: id.
kamp-, I, . (kampate): tremare; caus.: scuotere.
kambala-, m.: mantello.
Kambugrva-, m.: N. P. (dal collo grinzoso come
conchiglia).
kara-, m.: mano; i.f.c.: che fa, che produce.
karaa-, n.: effettuazione, atto di fare.
kara-, m.: orecchio.
karadhra-, m.: timoniere.
kart-, a.: facitore, che opera.
karpsa-, m.: pianta del cotone.
karman-, n.: azione, opera, opera rituale, affare.
kal-, X (kalayati): considerare.
kalakala-, m.: rumore, brusio.
kalaha-, m.: litigio, litigiosit.
Kaligadatta-, m.: N. P.
kalua-, a.: impuro, offuscato.
kalpa-, m.: era, et.
kalpalat-, f.: albero dei desideri.
kalya-, a.: favorevole, bello; n.: buona fortuna.

CORSO DI SANSCRITO

kavi-, m.: poeta.


ka-, f.: scudiscio.
kaam, inter.: male!
kk-, f.: cornacchia.
kk-, I (kkati): desiderare, bramare; abhi-: id.
kcana-, n.: oro, pezzo doro.
ktarat-, f.: vilt.
knana-, n.: foresta.
knta-, a.: caro, amato; -, f.: fanciulla amata; den.
kntya-: esser simile a fanciulla.
kma-, m.: amore, desiderio, piacere.
kya-, m.: corpo.
kraka-, m.: facitore.
kraa-, n.: causa, ragione, origine, mezzo.
krya-, a.: da farsi; n.: faccenda.
krika-, m.: contadino.
kla-, m.: tempo, tempo opportuno, morte.
k-, I, . (kate): apparire, risplendere; pra-: id.;
caus.: mostrare (prakaya-).
kha-, n.: legno, bastone.
kim-, pron. a. interr.: che cosa? chi? quale?; avv.: forse
che? perch? (con S.: che importa di?); ki nu:
perch? ki ca: inoltre; ki tu, ki punar: tuttavia,
ma.
kimapi, kicit, kicana, pron. a. indef.: alcuno,
qualche; avv.: un poco, appena.
kila, ind.: certamente; na kila: non pi.
krti-, f.: gloria, rinomanza; den. krtaya-: celebrare;
pari-, sam-: id.
ku: i.p.c. prefisso con valore peggiorativo (ku-sana-:
cattiva dottrina, eresia).
kuki-, m.: ventre, stomaco.
kuumbaka-, n.: famiglia.
kutacana, avv.: da qualche parte, da ogni parte.
kutas, avv.: donde?
kutra, avv.: dove?
kudharman-, n.: iniquit.
kup-, IV (kupyati, kupita-): adirarsi (con Dat.); caus.
kopaya-: far adirare; pra-: id.; caus.: id.
kumbha-, m.: giara.
Kuru-, m.: N. P. di popolo.
kula-, n.: famiglia, casa, casta.
kua-, m.: erba rituale.
kuala-, a.: abile, esperto; n.: salute.
kusuma-, n.: fiore.
kpa-, m.: pozzo, fonte.
krma-, m.: tartaruga.

k-, VIII (karoti, kurute, kta-, p.f.p. krya-): fare,


compiere; caus. kraya-; apa-: far del male,
danneggiare; upa-: giovare, provvedere a qco (con
Gen. o Loc.); vi-: mutare, sviluppare; sat-: onorare;
sv-: conquistarsi.
kcchrt, Abl. avv.: a malapena, a fatica.
kt-1, VI (kntati, ktta-): tagliare; ud-: id.
-kt-2, a. (i.f.c.): che fa.
kta-, n.: opera, conseguenza; con S.: basta con
(ktam).
ktapraja-, a.: saggio, prudente.
ktnta-, m.: morte.
ktin-, a.: soddisfatto.
kpaa-, a.: misero, avaro.
kp-, f.: compassione.
ka-, a.: magro; k bh-: indebolirsi.
k-, I (karati, ka-): trascinare, soggiogare; -: id.;
nis-: trarre via; sa-pra-: id.
ka-, a.: nero.
kavartman-, m.: fuoco (yasya vartma kam asti
sa).
k-, VI (kirati, kra-): spargere; vi-: disperdere.
kevala-, a.: solo, riservato a uno solo; avv.: soltanto,
ma.
kea-, m.: capello, capigliatura.
koara-, n.: cavit.
koi-, f.: dieci milioni.
kopa-, m.: ira.
kaunteya-, a.: discendente di Kunt.
kaupna-, n.: cencio, perizoma.
kaumra-, n.: giovinezza, adolescenza.
kaulika-, m.: tessitore.
kratu-, m.: sacrificio.
kram-, I (krmati, krnta-): andare, percorrere; ati-:
passar oltre; apa-: andarsene; -: attaccare; pra-:
iniziare; vi-: sfuggire.
krama-, m.: passo; kramea: a poco a poco.
kriy-, f.: azione.
kr-, I (krati): giocare.
kr-, f.: gioco.
krudh-1, IV (krudhyati): adirarsi.
krudh-2, f.: ira.
kru-, I (kroati): gridare, lamentarsi.
krra-, a.: crudele.
krodha-, m.: ira, collera.
klnta-, a.: esausto.
klid-, IV (klidyati, klinna-): esser umido; caus.

129

CARLO DELLA CASA

kledaya-: bagnare.
kva, avv.: dove?
kvpi, kvacit, kvacana, avv.: in qualche luogo.
kaa-, m.: momento, istante; Acc.: in un istante.
katt-, m.: ciambellano (lett. tagliatore di carni).
katra-, n.: casta dei guerrieri.
katriya-, m.: guerriero, nobile.
kapaaka-, m.: asceta mendicante.
kaya-, m.: sorte, posizione; distruzione.
kma-, a.: emaciato.
ki-, I (kayati): distruggere; pass. kyate: andare in
rovina; p.p.p. ka-: diminuito, esausto, perduto.
kip-, VI (kipati): gettare, lanciare; pra--: id.; ni-:
affidare, gettare.
kipra-, a.: veloce; avv.: rapidamente.
kudra-, a.: piccolo, insignificante, corto.
kudh-, f.: fame.
kubh-, IV (kubhyati, kubhita-, kubdha-): essere
agitato.
ketra-, n.: campo, terreno.
kemin-, a.: sereno.
km-, f.: terra.
Kh
kha-, n.: atmosfera.
khav-, f.: letto, divano.
khaga-, m.: spada.
khaa-, m., n.: zucchero candito.
khaaas, avv.: in pezzi.
khan-, I (khanati, khta-): scavare; ud-: estrarre; ni-:
configgere.
khala-, m.: malvagio.
khalu, indecl.: invero.
khd-, I (khdati): divorare; caus. khdaya-, khdita-:
id.
khdit-, m.: divoratore.
khura-, m.: zoccolo.
khecara-, m.: uccello.
kheda-, m.: turbamento.
khy-, II (khyti): chiamare; -: raccontare.
G
gagana-, n.: cielo.
Gag-, f.: N. P. di fiume.
gaja-, m.: elefante.
gaa-, m.: serie, schiera; den. gaaya-, p.p.p. gaita-:
calcolare.
gaan-, f.: calcolo.
130

gaa-, m.: guancia.


gata-, n.: incedere.
gati-, f.: condizione, sorte, uscita.
gad-, I (gadati): parlare; ni-: id.
gad-, f.: randello, clava.
gandha-, m.: profumo.
gabhra-, gambhra-, a.: profondo.
gam-, I (gacchati, gata-, caus. gamaya-): andare;
adhi-: avvicinarsi, conoscere; anu-: seguire; apa-:
andarsene; ava-: pensare (anyatra ava-: errare); -:
venire; upa-, upa--: giungere, accostarsi; praty--:
ritornare; abhy--, sam--: arrivare, radunarsi; nis-:
uscire; vi-: separarsi, allontanarsi.
garj-, I (garjati): muggire, tuonare.
gardabha-, m. (f. -): asino.
garbha-, m.: embrione, feto.
garbhavat-, f.: femmina gestante.
garh-, I (garhate, garhita-): biasimare; vi-: id.
gal-, I (galati, galita-): cadere.
g-1, III (jigti, aor. agt): andare; ati-: sopravvenire;
-: giungere; nis-: uscire.
g-2 , (o gai-), IV (gyati, gta-): cantare.
gtra-, n.: membro, corpo.
gdha-, a.: seccato, asciugato.
gir-, f.: parola, voce.
giri-, m.: montagna.
gta-, n., gt-, f.: canto.
gua-, m.: melassa.
gua-, m.: qualit, virt, vantaggio, merito.
guita-, a.: moltiplicato.
gup-, senza pres.: custodire, tener nascosto; p.p.p.
gupta- e gopita-; sam-: id.; -, desid. jugupsa-:
detestare (cercar di difendersi da).
guru-, a. (f. v-, comp. garyas-, sup. gariha-):
grave, importante, solenne, lungo (di sillaba); gurulghava-, n.: pro e contra; m.: maestro.
guh-, f.: profondit, segreto.
gdhnu-, a.: avido.
gha-, n.: casa, abitazione.
ghastha-, m.: padre di famiglia.
ghta-: v. grah-.
gehin-, f.: moglie.
go-, m., f.: toro, vacca.
Godvar-, f.: N. P. di fiume.
gomyu-, m.: sciacallo.
gova-, m.: toro.
goha-, m.: rifugio, luogo di riunione, pastura.
gaurava-, n.: pesantezza, importanza; g-lghava-: pro

CORSO DI SANSCRITO

e contra.
grah-, IX (ghti, ghte, ghta-, p.f.p. grhya-):
prendere, afferrare, accettare; vi-: combattere.
grma-, m.: complesso, villaggio.
grha-, m.: prenditore, coccodrillo.
grma-, m. stagione calda, calore.

ci-1, V (cinoti, cinute, cita-): raccogliere, accumulare;


-, upa-: id., formare; apacita-: contratto,
diminuito; vi-: accumulare, scegliere.
ci-2, V (cinoti, cinute, cita-): cercare; nis-: valutare,
decidere; pari-: conoscere.
citta-, n.: pensiero, mente.
citra-, a.: vario, variegato, strano; avv.: variamente;
den. citraya-, citrita-: variegare.
cint-, X (cintayati, cintita-): pensare; vi-: id., riflettere.
cint-, f.: pensiero.
cira-, a.: lungo, duraturo; avv.: a lungo, lentamente.
cirajvin-, a.: di lunga vita.
cirartra-, m.: lunga notte, lungo tempo.
cra-, n.: scorza dalbero, cencio.
cumb-, I (cumbati, cumbita-): baciare; pari-, vi-: id.
ceik-, f.: ancella.
cetas-, n.: mente.
ced (ca id), cong.: se.
ce-, I (ceati, ceita-): fare, agire, muoversi; vi-: id.
cea-, n.: attivit.
caura-, m.: ladro.
cyuti-, f.: caduta.

Gh
gha-, I, . (ghaate): fare.
ghaa-, m.: pentola.
ghta-, m.: uccisione; den. ghtaya-, (serve come
caus. di han-).
ghtin-, m.: uccisore.
ghr-, I, . (ghrati): agitarsi, vagare.
ghora-, a.: terribile.
C
ca, cong.: e, anche, eppure (posposto).
cakita-, a.: tremante; tva-, n.: tremore.
cakra-, n.: ruota, cerchio.
cak-, II, . (cae, cakate): raccontare, riferire; -: id.
cakus-, n.: occhio.
cacu-, f.: becco.
cala-, m.: uomo di casta infima.
catur-, a.: quattro.
caturtha-, a.: quarto.
candra-, m., candramas-, m.: luna; den. candrya-:
esser come la luna.
capala-, a.: mobile.
caya-, m.: accumulo, acquisizione.
car-, I (carati, carita-): percorrere, muoversi, vivere,
praticare, pascolare; caus. craya-; -, sam-ud--:
id., trattare; upa--: servire; vi-: muoversi,
comportarsi (caus. far muovere [nella mente],
pensare, agire); sam-: caus.: introdurre, resuscitare.
caraa-, m., n.: piede, zampa.
carita-, n.: azione, impresa.
carman-, n.: pelle.
cary-, f.: osservanza, esecuzione.
cal-, I (calati, calita-): muoversi, andarsene; caus.
claya-: far muovere; pra-vi-: deviare.
cala-, a.: mobile, instabile.
calana-, n.: il fatto di muoversi.
calcala-, a.: assai mobile.
cpala-, n.: stupidit.
crin-, a.: che si muove (i.f.c.).
cru-, a.: piacevole.

Ch
chad-, soltanto channa-; caus. chdaya-, chdita-:
coprire; ava-, -, prati-: id.
chada-, m.: coperta.
chy-, f.: ombra.
chid-, VII (chinatti, chintte, chinna-): tagliare; -:
colpire.
chidra-, n.: punto debole, necessit.
cheda-, m.: distruzione.
J
-ja-, a.: nato, derivato da (i.f.c.).
jagat-, n.: mondo.
jagama-, a.: mobile.
ja-, f.: treccia ascetica.
jan-, IV, . (jyate, jta-): nascere, divenire (con Abl.
o S.); caus. janaya-: partorire; upa-, pra-, sam-: id.
jana-, m.: gente, persona.
janan-, f.: madre.
jantu-, m.: creatura, persona.
janman-, n.: nascita, vita.
jap-, I (japati, japita-): pregare.
jaya-, m.: vittoria.
jar-, f.: vecchiezza.

131

CARLO DELLA CASA

jala-, n.: acqua.


jaladhi-, m.: oceano.
jaljali-, m.: offerta dacqua agli antenati.
java-, m.: rapidit.
jgrat-, a.: sveglio (part. pr. di jg-, intens. di g-,
svegliarsi).
jta-: v. jan-.
jti-, f.: nascita, specie, casta.
jtu, avv.: invero, soprattutto; na jtu: mai.
jnu-, n.: ginocchio.
jy-, f.: moglie.
jla-, n.: rete.
Jhnav-, f.: nome del Gange.
ji-, I (jayati, jita-): vincere; vi-: trionfare; caus.
jpaya-; desider. jiga-.
jra-, a.: vecchio (p.p.p. di j-).
jv-, I (jvati): vivere; caus. jvaya-: dar la vita.
jva-, m.: creatura, vita.
jvana-, jvita-, n.: vita.
jvik-, f.: maniera di vivere.
jvin-, a.: che vive, si mantiene (i.f.c.).
jugupsa-: v. gup-.
-ja-, a.: conoscitore, esperto (i.f.c.).
j-, IX (jnti, jnte, jta-): conoscere; caus.
jpaya-, japaya-, jpita- e japta-; anu-:
riconoscere, consentire (caus. salutare); -, pra-:
conoscere a fondo (caus. comandare); vi-: id. (caus.
informare, dichiarare; aor. ajijapat).
jti-, m.: parente.
jna-, n.: conoscenza.
jyyas-, a. comp.: pi vecchio, pi importante; sup.:
jyeha-.
jyotsn-, f.: luce lunare.
jvalana-, m.: fuoco.
jvalita-, a.: fiammeggiante, luminoso.

iibha-, m.: N. P. di animale.

ambara-, m.: rumore, massa.


h
hauk-, I , . (haukate): accostarsi; causativo
haukaya-: portare, offrire.
T
ta-, X (tayati, tita-): battere.
132

tatas, avv.: allora, da allora, di l; tatas tatas: da tutte


le parti.
tattva-, n.: verit, realt.
tattvrtha-, m.: vero significato.
tatpara-, a.: devoto, rivolto.
tatra, avv.: l, allora, qui.
tath, avv.: cos (corr. di yath), invero, e, s; tathpi:
tuttavia, eppure; tath hi: e invero, per esempio;
tathaiva: proprio cos; tath nma: s; va bene
(nelle risposte).
tathya-, n.: verit.
tad-, pron. a.: questo; avv.: allora, quindi; tadapi:
tuttavia.
tad, avv.: allora.
tadnm, avv.: allora, in questo tempo.
tan-, VIII (tanoti, tanute, tata-): tendere, diffondere;
vi-: id.
tanaya-, m.: figlio.
tanu-, a.: sottile; f.: corpo.
tap-, I, IV (tapati e tapyati, tapta-): ardere, riscaldare,
tormentare, soffrire, praticar ascesi; sam-: id.
(satapta-: arso, bruciato).
tapas-, n.: ascesi, calore ascetico; den. tapasya-:
esercitare ascesi.
tamas-, n.: oscurit.
taraga-, m.: onda.
taru-, m.: albero.
tarhi, avv.: allora, certamente.
tala-, m., n.: superficie.
-tas: suffisso usato per sostituire lAbl.
taskara-, m.: ladro.
tana-, n.: battitura.
tta-, m.: padre, caro.
td-, a.: tale, tanto grande.
tpasa-, m.: asceta.
tra-, a.: alto, penetrante.
tr-, f.: stella.
tvat-, a.: tanto, tanto grande; avv.: tanto, finora, fin
allora (corr. di yvat), in quel mentre, tuttavia, per
cominciare, ors.
tka-, a.: acuto, affilato.
tra-, n.: riva.
trtha-, n.: guado, luogo di pellegrinaggio, persona
degna.
tvra-, a.: forte, aspro.
tu, ind.: ma, invero (autem).
tul-, X (tulayati, tulita-): pesare.
tul-, f.: bilancia, eguaglianza.

CORSO DI SANSCRITO

tulya-, a.: simile.


tu-, IV (tuyati, tua-): essere soddisfatto; caus.
toaya-: soddisfare; pari-, sam-: id.
tui-, f.: soddisfazione.
tram, avv.: rapidamente.
tla-, n.: cotone, fiocco di cotone.
tm, avv.: in silenzio.
ta-, n.: erba, filo derba, cosa da nulla; t k-:
disprezzare.
ttya-, a.: terzo.
t-, f.: sete, desiderio.
t-, I (tarati, tra-): attraversare; caus. traya-, trita-:
salvare; ud-, sam-: id.; ava-: discendere (caus.
rimuovere).
tejas-, n.: splendore, energia.
taila-, n.: olio.
toya-, n.: acqua.
tyaj-, I (tyajati, tyakta-): abbandonare, lasciare,
evitare; pari-, sam-: id. (parityakta-: privato di).
tyga-, m.: abbandono, rinuncia, generosit.
tygin-, a.: generoso.
trap-, f.: vergogna.
traya-, n., trayi-, f.: trinit, triade [dei Veda].
tras-, IV (trasyati, trasta-): spaventarsi, tremare; sam-:
id.
trasa-, n.: essere animato, creatura.
tr-, (o trai-), IV (tryate, trta-): proteggere, aiutare;
pari-: id.
tra-, n.: protezione.
trsa-, m.: paura.
tri-, a.: tre.
trikauka-, n.: composto di tre spezie.
Tripurahara-, m.: N. P. di iva (distruttore delle tre
citt).
trivarga-, m.: i tre fini dellesistenza (artha, kma,
dharma).
tvat-, pron.: tu.

daki-, f.: ricompensa del sacerdote.


Dakipatha-, m.: regione meridionale, a destra,
Deccan.
dagdha-: v. dah-.
daa-, m.: bastone, scettro, punizione, forza, pena;
den. daaya-: punire; p.f.p. daya-: da punirsi.
danta-, m.: dente.
dam-, IV (dmyati, dnta-): dominarsi, essere mite.
dama-, m.: dominio di s.
day-, I, . (dayate): aver compassione.
day-, f.: compassione.
dayit-, f.: moglie.
daridra-, a.: povero.
darpa-, m.: orgoglio.
darana-, n.: vista, contemplazione, sistema filosofico.
daan-, a.: dieci; i.p.c. daa-.
daana-, m.: dente.
Daaratha-, m.: N. P. di re.
daa-: v. da-.
dah-, I (dahati, dagdha-, p.f.p. dhya-): bruciare,
ardere; nis-: id.
d-, III (dadti, 3 pl. dadati, p.p.p. datta-, p.f.p. deya-,
imperat. dehi, datta, pass. dya-): dare; pra-: id.,
consegnare; -: prendere, ricevere; upa--:
accettare.
dkiya-, n.: benevolenza, piet.
dima-, m.: melograno.
dt-, a.: che d, generoso.
dna-, n.: dono, generosit; consegna.
dnta-: v. dam-; a.: disciplinato.
dyaka-, a.: che d.
dyda-, m.: erede.
drs, m. pl. (!): moglie.
draka-, m.: fanciullo.
dridrya-, n.: miseria.
drua-, a.: crudele, terribile.
ds-, f.: schiava.
dina-, n.: giorno.
dinakarabh-, m.: figlio del Sole, epiteto di Yama.
divasa-, m.: giorno, giornata.
div-, v. dyu-.
div, S. avv.: di giorno.
divniam, avv.: notte e giorno.
di-1, VI (diati, dia-): indicare; -: ordinare; upa-:
insegnare.
di-2, f.: regione celeste, punto cardinale.
dnra-, m.: denaro, moneta.

D
da: sillaba iniziale di dna, dama, day.
dapati-, m.: sposo; du.: coppia.
da-, I (daati, daa-, daita-): morsicare,
mordere.
daa-, m.: morsicatura.
dar-, f.: zanna.
darin-, m.: animale da preda.
daka-, a.: abile, esperto.

133

CARLO DELLA CASA

dp-, IV (dpyate, dpta-): ardere.


drgha-, a.: lungo.
dukha-, n.: infelicit, dolore, sfortuna.
dukhita-, a.: infelice.
dugdha-: v. duh-.
dugdhada-, a.: lattifero.
durtman-, a.: malvagio.
durita-, n.: peccato.
durga-, n.: difficolt.
durjana-, m.: uomo malvagio.
Durdnta-, m.: N. P. (indomabile).
durbala-, a.: debole.
durbhika-, n.: carestia.
durlabha-, a.: difficile da ottenersi.
durvacas-, n.: cattiveria, sciocchezza.
dukt-, duktin-, m.: che agisce male, malfattore.
dukta-, n.: azione malvagia, colpa.
dua-, a.: malvagio, contaminato.
dus: prefisso peggiorativo o negativo.
dustyaja-, a.: difficile a lasciarsi.
duhit-, f.: figlia.
dta-, m.: messaggero.
dra-, a.: lontano.
drt, dratas: da lontano.
dre: lontano.
daya-, den. di da-: biasimare, rifiutare.
daka-, m.: corruttore.
dha-, a.: fisso, saldo, solido (p.p.p. di dh-).
d-, (t. pres. paya-, IV; da-): vedere; caus.
daraya-: mostrare.
di-, f.: visione, veduta, sguardo.
deya-: v. d-.
deva-, m. (f. -): dio, maest, sovrano; senso, organo
dei sensi.
devat-, f.: divinit.
Devadatta-, m.: N. P. (dato dagli dei).
Devaarman-, m.: N. P. (protetto dagli dei).
dea-, m.: luogo, regione, contrada.
deha-, m., n.: corpo.
dehin-, m.: anima incorporata; uomo.
daiva- (-), a.: divino; n.: destino.
daivata-, n.: divinit.
doa-, m.: vizio, difetto, colpa, peccato.
daurjana- (-), a.: relativo ai malvagi, malvagio.
dyu-, f.: cielo; m.: giorno (v. div).
dyuti-, f.: splendore.
drava-, a.: fluido, succulento; tva-, n.: fluidit.
dru-, I (dravati): correre, scorrere.

drutam, avv.: velocemente, in fretta.


druma-, m.: albero.
druh-, IV (druhyati, drugdha-): essere ostile; abhi-:
id., minacciare, nuocere (con Dat.).
dvaya-, n.: coppia.
dvdaa-, a.: dodici.
dvra-, n.: porta.
dvi-, a.: due.
dvija-, dvijti-, m.: brahmano, uccello (nato due
volte).
dvitya-, a.: secondo.
dvidh, avv.: in due modi.
dvpin-, m.: pantera.
Dh
dhana-, n.: ricchezza, tesoro.
dhanin-, a.: ricco.
dhanumat-, a.: armato darco.
dhanus-, n.: arco.
dhanya-, a.: ricco.
dhara-, a.: che porta, che ha (i.f.c.).
dharma-, m.: giustizia, dovere, virt, merito religioso,
religione.
dharmatva-, n.: giustezza, giustizia.
dharman-, n. = dharma-.
dharmasthna-, n.: tribunale.
dharmin-, a.: giusto.
dh-, III (dadhti, 3 pl. dadhati; dhatte, hita-, p.f.p.
dheya-, imper. dhehi): porre, creare; caus.
dhpaya-; api-hita-: impedito, chiuso; abhi-:
interpellare, dire; -: attizzare; ni-: porre; pari-:
porre attorno (caus. far indossare); pra-i-:
rivolgere; vi-: fare, concepire, stabilire, indossare.
dhtu-, n.: elemento primario, costituente del corpo.
dhv-1, I (dhvati): correre.
dhv-2, I (dhvati, dhauta-): lavare, purificare.
dhi-, m.: ricettacolo.
dhik, inter.: indica disprezzo.
dh-, f.: pensiero, intelletto.
dhra-, a.: saldo, sicuro, saggio.
dhpa-, m.: incenso.
dhma-, m.: fumo.
dhrta-, a.: malvagio, falso; tva-: malvagit.
dh-, I (dharati, dhta-, pass. dhriya-): tenere,
trattenere, prendere, portare, reggere; caus.
dhraya-: id.; ava-, caus.: imparare, leggere; ud-:
sollevare (caus. pesare, non sempre distinguibile da
ud+h-); sa-vi-, caus.: disporre.
134

CORSO DI SANSCRITO

dhttman-, a.: di solido carattere.


dhti-, f.: costanza, fermezza.
dhenu-, f.: vacca.
dhauta-: v. dhv-2.

nitya-, a.: eterno, obbligatorio; avv.: sempre.


nityakarman-, n.: rito quotidiano.
nidea-, m.: ordine.
nidr-, f.: sonno.
nidhana-, n.: morte, tomba.
nidhna-, n.: rinuncia, astensione.
nidhi-, m.: tesoro.
nind-, I (nindati, nindita-): biasimare.
nipta-, m.: caduta.
nipua-, a.: accurato, acuto, esperto; avv.:
accuratamente.
nibandhana-, a.: che lega.
nibhta-, a.: risoluto, segreto.
nimitta-, n.: causa, motivo; Acc. (i. f. c.): per.
niyata-, a.: fissato; avv.: sempre.
niyogin-, m.: impiegato, funzionario.
niraya-, m.: inferno.
nirodha-, m.: controllo, repressione.
nirgua-, a.: privo di virt.
nirday bh-: diventar senza piet, violento.
nirbandhin-, a.: tenace, perseverante.
nirbuddhi-, a.: senza intelligenza.
nirbhara-, a.: forte, profondo, eccessivo; avv. am.
nirmt-, m.: costruttore.
nirvicra-, a.: senza giudizio; avv.: senza esitazione.
nirviaya-, a.: non attaccato agli oggetti dei sensi.
nirvti-, f.: felicit.
nirveda-, m.: disgusto.
nirvea-, m.: pagamento, ricompensa.
nirvaira-, a.: senza ostilit.
ni-, f.: notte.
nicaya-, m.: decisione.
nicala-, a.: immobile.
nikala-, a.: completo, intero.
niha-, a.: fondato, abitante.
niphala-, a.: infruttuoso; t-, f.: sterilit.
nis: prefisso per lo pi negativo; talvolta rafforzativo
(nicaya-).
n-, I (nayati, nta-): condurre, trarre, reggere; caus.
nyaya-; -, upa-, pra-: id., offrire (nyya: avendo
fatto condurre); apa-: portar via; pari-: sposare,
condurre attorno al fuoco sacrificale.
nca-, a.: vile, dappoco.
nti-, f.: condotta, buona condotta, scienza politica.
nrasa-, a.: senza succo, senza fragranza.
nrga-, a.: privo di passioni.
nu, ind.: invero, part. interr.

dhm- (o dham-), I (dhamati, dhmta-): gonfiarsi; -:


id.
dhyna-, n.: meditazione.
dhruva-, a.: sicuro, saldo; avv.: sicuramente.
dhvas-, I (dhvasati, dhvasta-): disperdersi; vi-:
cadere in pezzi.
N
na, cong.: non.
nakula-, m.: icneumone.
nagara-, n., nagar-, f.: citt.
nagna-, a.: nudo.
nad-, f.: fiume.
nanu, ind.: talvolta significa certamente, talvolta
non.
nand-, I (nandati): rallegrarsi; abhi-: approvare.
nandana-, m.: figlio.
nabhas-, n.: cielo.
nam-, I (namati, nata-): piegarsi; pari-: maturare.
namas-, n.: onoranza; namas k-: onorare.
namra-, a.: piegato.
naya-, m.: condotta, disciplina, dottrina.
nayana-, n.: occhio, il fatto di portare.
nara-, m.: uomo.
naraka-, m.: inferno.
nala-, m.: canna.
nava-, a.: nuovo, fresco.
na-, IV (nayati, naa-): andar in rovina, essere
perduto, fuggire; caus. naya-: mandare in rovina;
pra-, vi-: id. (il fut. naiya- sembra servire anche
per il causativo).
nga-, m.: serpente, elefante.
ngadanta-, m.: dente di elefante, piolo.
nma, avv.: certamente, invero, s.
nman-, n.: nome.
nr-, f.: donna.
na-, m.: rovina.
ns-, nsik-, f.: naso.
nstika-, m.: ateo.
nigraha-, m.: arresto, sospensione, coercizione,
controllo.
nija-, a.: proprio; m.: parente.

135

CARLO DELLA CASA

n-, m.: uomo.


nt-, IV (ntyati, nartitum): danzare.
ntya-, n.: danza.
npa-, m.: re.
net-, m.: guida.
netra-, n.: occhio.
nau-, nauk-, f.: nave, battello.
nyya-, m.: regola, logica, giusto metodo.
nyyya-, a.: giusto, retto.
P
-pa-, a.: che protegge (i.f.c.).
pakin-, a.: alato, uccello.
pac-, I (pacati): cuocere.
pacaka-, n.: gruppo di cinque.
pacatva-, n.: complesso dei cinque elementi; tva
gam-: morire.
pacadh, avv.: in cinque parti.
pacan-, a.: cinque.
pacaa-, a.: cinque o sei.
pajara-, n.: gabbia.
paa-, m.: lenzuolo, coperta.
pau-, a.: piccante.
pah-, I (pahati, pahita-): recitare; caus. phaya-:
insegnare.
paita-, a.: dotto, esperto.
pat-, I (patati, patita-): cadere, volare; caus. ptaya-;
ni-, sa-ni-: id.; caus. uccidere; -: capitare.
pati-, m.: signore.
path-, m.: via, cammino (Nom. s. panths).
pathika-, m.: viandante.
pad-, IV, . (padyate, panna-): cadere, accadere; caus.
pdaya-; -: giungere; ud-, sam-ud-, upa-:
verificarsi, realizzarsi; nis-: accadere (caus. far
sorgere); prati-: acconsentire, approvare,
promettere (caus. fare, effettuare); vi-, vy--:
morire, cadere in rovina (caus. uccidere); sam-,
sa-prati-: andar verso, realizzarsi (sapanna-, a.:
divenuto, dotato).
pada-, n.: passo, piede, posizione, vocabolo.
paddhati-, f.: sentiero, traccia.
payas-, n.: acqua.
para-, a.: altro, sommo, superiore, contrario, nemico,
rivolto (i.f.c. o con Abl.); avv.: poi, ma; para tu:
tuttavia; m.: straniero.
parama-, a.: sommo, superiore; n.: scopo, punto
supremo (i.f.c.: devoto); avv.: molto.
paramtman-, m.: supremo spirito.
136

paraloka-, m.: laltro mondo.


paraspara-, a.: mutuo, reciproco; am, asya, avv.: a
vicenda.
parkrama-, m.: eroismo, coraggio.
parmukha-, a. (f. -): con il volto allindietro,
ostile.
paryaa-, n.: meta; i.f.c., a.: intento.
parigraha-, m.: abbraccio, accettazione, favore,
possesso, attaccamento, compendio.
paricyuti-, f.: caduta.
paritoa-, m.: soddisfazione.
parityga-, m.: abbandono, rinuncia.
paritra-, n.: difesa, rifugio.
paridhna-, n.: veste, velo.
paripka-, m.: maturazione, conseguenza.
parivartin-, a.: che si volge, ritorna.
parirama-, m.: fatica.
pariha-, a.: lieto.
Parjanya-, m.: N. P. del dio della pioggia.
paryaru-, a.: pieno di lacrime.
parvata-, m.: monte.
pala-, m., n.: misura di peso.
palu-, m.: cipolla.
palyita-, a.: fuggito (p.p.p. di paly- < par-i-, andar
oltre).
pa-, IV, solo pres. (payati): vedere; pra-: id.,
pensare.
pau-, m.: bestia, bestiame.
pact, avv.: poi; prep.: dietro.
p-, I (pibati, pta-): bere; ni-: inghiottire.
pi-, m.: mano.
pigrha-, m.: marito (che prende la mano).
Pini-, m.: N. P. di grammatico.
Pava-, m.: figlio o discendente di Pu.
pura-, a.: bianco, pallido.
pta-, m.: caduta, volo.
ptaka-, n.: peccato.
ptra-, n.: vaso, piatto, persona degna.
pda-, m.: piede.
pdya-, n.: acqua per abluzioni.
pna-, n.: il bere.
pnya-, n.: bevanda, acqua.
pntha-, m.: viaggiatore.
ppa-, ppaka-, a.: cattivo; n.: colpa, peccato.
pra-, n.: estremit, riva opposta.
pruya-, n.: rozzezza, ingiuria.
Prtha-, m.: discendente di Pth.
prthiva-, m.: re, signore.

CORSO DI SANSCRITO

pla-, m.: protettore, guardiano; den. playa-:


proteggere.
pvaka-, m.: fuoco (purificatore).
pvana-, n.: purificazione.
pa-, m.: laccio.
pa-, m.: pietra.
picchila-, a.: vischioso.
pitmaha-, m.: avo.
pit-, m.: padre; du.: genitori.
pitta-, n.: bile.
pica-, m. (f. picik-): diavolo.
piita-, n.: carne.
p-, X (payati, pita-): tormentare; -: afferrare,
stringere.
p-, f.: tormento.
pta-: v. p-.
pvara-, a.: grasso.
pugava-, m.: toro; i.f.c.: sommo tra.
pus-, m.: uomo.
puccha-, m., n.: coda.
pua-, m.: cavit.
puya-, a.: puro, santo, meritorio; n.: merito religioso.
putra-, putraka-, m.: figlio.
punar, avv.: di nuovo.
pura-, n., pur-, f.: citt.
purasara-, a.: accompagnato da (i.f.c.).
puras, purastt, avv.: prima; prep.: davanti (spesso con
Gen.).
pur, avv.: una volta, anticamente.
pura-, a.: antico.
purua-, m.: uomo.
pulaka-, n.: orripilazione per emozione o paura.
pulina-, n.: banco di sabbia, riva.
pui-, f.: prosperit, nutrimento.
pupa-, n.: fiore.
pupita-, a.: fiorito; sam-: id.
pustaka-, n.: libro.
pj-, X (pjayati, pjita-): onorare.
pj-, f.: onoranza, venerazione.
prita-, pra-: v. p-.
prva-, a.: precedente, antico, giovanile, orientale;
avv.: gi, prima.
prvakta-, a.: fatto in una vita precedente.
prvha-, m.: mattina.
pthiv-, pthv-, f.: terra (f. di pthu-).
pthu-, a.: ampio, largo.
pa-: v. prach-.

pha-, n.: dorso.


phadee, phatas: dietro, di dietro.
p-, III (piparti, pra-, pass. prya-): riempire,
adempiere; caus. praya-, prita-: id.; pari-:
riempir completamente; sam-: id.
peala-, a.: delicato.
paiunya-, n.: calunnia.
poaka-, m.: nutritore.
prakaa-, prakaita-, a.: evidente, chiaro.
prakra-, m.: specie.
prakti-, f.: natura.
prakhya-, a.: simile a (i.f.c.).
pracalana-, n.: oscillazione, il fatto di muoversi.
prach-, VI (pcchati, pa-): chiedere, domandare
(con doppio Acc.); -: id., salutare.
pracchadapaa-, m.: coperta.
praj-, f.: prole, cittadinanza, suddito.
Prajpati-, m.: N. P. di dio.
praj-, f.: saggezza, conoscenza.
prajvda-, m.: parola di saggezza.
prama-, m.: riverenza, inchino.
pratpa-, m.: calore, ardore, maest.
prati, prep.: verso (con Acc.).
pratikra-, m.: rimedio, opposizione; tva-, n.: il fatto
di esser ...
pratikta-, n.: ricompensa.
pratigraha-, m.: favore.
pratidinam, pratidivasam, avv.: ogni giorno.
pratipannavc-, a.: avente la voce di chi ha
acconsentito.
pratibimba-, n.: immagine riflessa.
pratibh-, f.: intelletto, illuminazione.
pratim-, f.: immagine, statua; a. (i.f.c): che simile a.
pratiraya-, m.: rifugio.
prathra-, m.: portiere.
pratyaya-, m.: fiducia, prova.
pratyaham, avv.: ogni giorno.
pratyujjvana-, n.: il ritornare o il riportare in vita.
pratyuta, avv.: anzi, al contrario.
prathama-, a.: primo.
prathyas-, comp. di pthu-.
prada-, a.: che d.
pradakia-, m., n.: circumambulazione verso destra
in segno di rispetto.
pradna-, n.: dono, concessione.
pradyin-, a.: che d.
pradi-, f.: regione, contrada celeste.

137

CARLO DELLA CASA

pradpta-, a.: risplendente.


pradea-, m.: regione.
pradoa-, m.: sera.
pradhna-, a.: ottimo, principale; n.: parte essenziale.
prabh-, f.: splendore.
prabhva-, m.: potenza, dignit.
prabhu-, m.: signore.
prabhta-, a.: molto, abbondante.
prabhti-, f.: inizio; a. (i.f.c.): avente come inizio,
eccetera; avv. e prep. con Abl.: fino da, da.
prama-, n.: misura.
pramda-, m.: follia.
prayatna-, m.: sforzo, impegno.
pralaya-, m.: distruzione universale.
pravsa-, m.: lontananza, viaggio.
prana-, m.: domanda.
prasava-, m.: procreazione, concepimento.
prasda-, m.: grazia, favore.
prahra-, m.: colpo.
prahita-: v. hi-.
prahva-, a.: inchinato.
Prjpatya-, a.: discendente di Prajpati.
prja-, a.: intelligente, saggio.
prvivka-, m.: giudice (chi interroga [pr-] e
decide).
pra-, m.: respiro vitale; pl.: vita.
praytr-, f.: sussistenza.
prin-, m.: creatura.
prtar, avv.: di buon mattino.
prptakla-, a.: opportuno.
prpti-, f.: ottenimento.
prbhta-, n.: dono, offerta.
prya-, a.: ricco (i.f.c.); pryas, pryea, avv.:
generalmente.
prrthana-, n.: richiesta.
priya-, a.: caro, gradito, amato.
prti-, f.: gioia, amore.
plava-, m., n.: nave.
plu-, I, . (plavate): navigare; abhi-pari-: sommergere;
ud-: emergere; vi-: andar a fondo.
Ph
phala-, n.: frutto.
phena-, m.: schiuma.
B
bau-, m.: ragazzo, giovane brahmano.
bandh-, IX (badhnti, badhnte, baddha-, pass.
138

badhya-): legare.
bandha-, m.: schiavit, legame.
bandhu-, m.: parente, legame.
bala-, n.: forza.
balavat-, balin-, a.: forte, valido.
bahirvtti-, f.: aspetto, avvenimento esteriore.
bahis, avv.: fuori; bahikta-, a.: scevro.
bahu-, a. (f. bahu-, v-): molto, immenso; avv.: assai.
bdh-, I, . (bdhate, bdhita-): opprimere, battere;
pra-: respingere.
bdha-, m., -, f.: oppressione, dolore.
bndhava-, m.: parente.
bla-, blaka-, m.: fanciullo (f.: bl-, blik-).
blya-, n.: fanciullezza.
bhu-, m.: braccio.
bila-, m.: gatto.
bindu-, m.: goccia.
bja-, n.: seme.
Buddha-, m.: N. P. (lo svegliato).
buddhi-, f.: buon senso, pensiero, intelligenza.
buddhimat-, a.: intelligente, saggio.
budh-, I, IV (bodhati, budhyate, buddha-): svegliarsi,
illuminarsi; caus. bodhaya-, bodhita-: informare,
istruire; pra-: id.; ud-, caus. destare.
bubhuk-, f.: fame.
bh- o bh-, VI (bhati, bhati): crescere; caus.
bhaya-, bhita-: rafforzare; upa-: caus.
rafforzare, munire.
bhat-, a.: grande; tva-, n.: grandezza.
bauddha-, a.: seguace del Buddha.
brahmacarya-, n.: alunnato, castit.
brahmacrin-, m.: alunno brahmanico.
Brahman-, n.: N. P. dellAssoluto, formula sacra; m.:
N. P. di dio (i.p.c. Brahma).
brahmavid-, a.: conoscitore del Brahman o delle
formule sacre.
brhma-, a.: brahmanico.
brhmaa-, a.: relativo al Brahman; m.: brahmano,
sacerdote.
brhmaya-, a.: brahmanico; n.: religione brahmanica.
br-, II (bravti, brte, imperat. brhi, p. pres.
bruva-): dire, parlare.
Bh
bhakta-, bhaktimat-, a.: devoto, fedele.
bhakti-, f.: devozione, fedelt.
bhak-, X (bhakayati, bhakita-): mangiare.
bhaka-, m., bhakaa-, n., bhakya-, n.: cibo,

CORSO DI SANSCRITO

nutrimento, alimentazione.
bhaga-, m.: buona fortuna, sorte.
bhagavat-, a.: beato.
bhagna-: v. bhaj-.
bhaj-, I (bhajati, bhakta-): possedere, distribuire,
praticare; vi-: dividere.
bhaj-, VII (bhanakti, bhagna-, aor. abhkt):
rompere, render vano, impedire.
bhadra-, a.: amico; n.: salute.
bhaya-, n.: paura, timore, pericolo.
Bharata-, m.: nome di popolo.
Bharga-, m.: epiteto di iva, splendente.
bhart-, m.: marito.
bhallka-, m.: orso.
bhavat-, a.: esistente; Nom. s. bhavn: Vossignoria.
bhaviya-, a.: futuro.
bh-, II (bhti): splendere.
bhga-, m.: porzione, parte.
bhgaas, avv.: partitamente.
bhgyatva-, n.: fortuna (determinata dalle azioni).
bhra-, m.: carico.
bhry-, f.: moglie (p.f.p. di bh-).
bhrytva-, n.: il fatto di essere bhry-.
bhva-, m.: esistenza, condizione, affetto; svabhva-:
proprio carattere.
bhvin-, a.: futuro.
bhvya-: v. bh-.
bh-, I, . (bhate, bhita-): dire; abhi-, pra-,
prati-: id., raccontare.
bhaa-, n.: conversazione.
bhsvara-, a.: luminoso.
bhik-, f.: elemosina.
bhiku-, m.: monaco mendicante.
bhid-, VII (bhinatti, bhinna-): rompere.
bhiaj-, m.: medico.
bh-1, III (bibheti, aor. abhait, p.f.p. bhetavya-):
temere; bhta-: atterrito; caus. bhyaya-, bhaya-:
far tremare.
bh-2, bhti-, f.: paura (con Abl.).
bhru-, a.: timido, timoroso.
bhaya-: v. bh-1.
bhukta-, n.: cibo.
bhuj-1, VII (bhunakti, bhukta-, desid. bubhuka-):
mangiare, godere; upa-: id.
bhuj-2, VI (bhujati, bhugna-): curvare, curvarsi.
bhujaga-, m.: serpente (che va sulle spire, sulle
curve).

bh-1, I (bhavati, aor. abht, bhta-, p.f.p. bhavya-,


bhvya-, bhavitavya-, desid. bubha-): essere,
diventare, esser in grado, nascere, accadere; caus.
bhvaya-, bhvita-, bhvya-: generare, pensare;
sam-: id.; anu-: godere; abhi-: essere superiore,
vincere.
bh-2, bhmi-, f.: terra, luogo.
bhta-, n.: creatura.
bhti-, f.: prosperit.
bhdeva-, m.: brahmano.
bhpati-, m.: sovrano.
bhyas-, a. comp.: maggiore; avv.: di pi, ancora.
bhyiha-, a. sup.: massimo.
bhaa-, n.: ornamento.
bh-, I, III (bharati, bibharti, bhta-, p.f.p. bhrya-):
portare, sostenere.
-bht-, a. (i.f.c.): che porta, che ha.
bhtaka-, bhtya-, m.: servo.
bheda-, m.: rottura.
bheaja-, bhaiajya-, n.: rimedio, medicina.
bhoga-1, m.: godimento, piacere.
bhoga-2, m.: curva.
bhojana-, n.: nutrimento, pasto.
bhos, bho, inter.: ol.
bhauma-, a.: terrestre.
bhra-, I, IV, . (bhraate, bhrayate, bhra-a-):
cadere, scomparire; pari-: id.
bhram-, I, IV (bhramati, bhrmyati, bhrnta-): errare,
vagabondare; pari-: id.; sam-: essere smarrito.
bhrama-, m.: vagabondaggio.
bhrt-, m.: fratello.
bhrnta-, a.: ingannato, perplesso (v. bhram-).
M
majj-, I (majjati, magna-): sprofondare.
mat-, pron. 1 prs. s.
mati-, f.: pensiero, mente.
matkua-, m.: cimice.
matta-: v. mad-.
matsya-, m.: pesce.
math-, IX (mathnti, mathnte, mathita-): agitare,
sfregare.
mad-, I, IV (madati, mdyati, matta-): inebriarsi; ud-:
essere eccitato; sam-: dilettarsi (samatta-:
inebriato).
mada-, m.: eccitazione, ebbrezza, orgoglio.
madya-, a.: mio.

139

CARLO DELLA CASA

madhu-, n.: liquore, miele.


madhuparka-, m.: cerimonia in onore dellospite.
madhura-, a.: dolce.
madhya-, a.: mediano, mediocre.
madhye, madhyena, avv.: in mezzo, tra.
man-, IV, . (manyate, mata-): pensare, stimare,
onorare; caus. mnaya-: onorare.
manas-, n.: mente, pensiero.
manin-, a.: saggio.
Manu-, m.: N. P. del primo legislatore.
manuja-, manuya-, m.: uomo.
manojava-, a.: veloce come il pensiero.
manoja-, a.: piacevole.
manoratha-, m.: desiderio.
manorama-, a.: delizioso.
mantra-, m.: formula magica, consiglio, piano;
mantraya-, den. .: pensare; -: salutare.
mantrin-, m.: ministro, consigliere.
manda-, a.: lento, lieve, scarso; avv.: lentamente.
Mandara-, m.: N. P. di montagna.
Mandavisarpi-, f.: N. P. (che striscia lentamente).
-maya-, a. (i.f.c.): costituito di.
mayra-, m.: pavone.
marakaa-, n.: smeraldo.
maraa-, n.: morte.
martya-, a.: mortale.
marman-, n.: punto debole.
mahat- (f. ), a.: grande; comp. mahyas-; i.p.c.
mah-.
mahari-, m.: grande asceta.
mahnasa-, n.: cucina.
mahia- (f. -), m.: bufalo.
mah-, f.: terra.
mahkit-, mahbhuj-, m.: re, sovrano.
mahecchatva-, n.: ambizione.
m, particella negativa (con imperativo o aoristo senza
aumento).
msa-, n.: carne; tva-, n.: il fatto di chiamarsi carne.
mgha-, m.: nome dun mese.
mt-, f.: madre.
mtr-, f.: misura; a. (i.f.c.): soltanto; dopo un
numerale: ammontante.
mda-, a.: simile a me.
mnava-, mnua-, m.: uomo.
mnasa-, n.: mente, pensiero.
mruta-, m.: vento.
Mrkaeya-, m.: N. P. di veggente.
mrga-, m.: via, sentiero.
140

ml-, f.: collana.


msa-, m.: mese.
msika-, a.: mensile.
mitra-, n.: amico.
mil-, VI (milati, milita-): raccogliersi.
mukta-, a.: libero, liberato (v. muc-).
mukti-, f.: liberazione.
mukha-, n.: bocca, volto (i.f.c. f. -); mukhena: per
mezzo di.
mugdha-, a.: stordito (v. muh-).
muc-, VI (mucati, mukta-): liberare, lasciar libero,
emettere; vi-: id.; caus. mocaya-: id.; desid.
mumukati, mokate: id.
muni-, m.: asceta.
mumuk-, f.: desiderio di liberazione.
muh-, IV (muhyati, mugdha- e mha-): errare, esser
sconvolto; pra-: id.
muhur, avv.: ripetutamente, ancora.
mha-, a.: stordito, ignorante (v. muh-); t-, f.:
storditezza.
mrkha-, a.: sciocco; t-, f., tva-, n.: stupidit.
mrdhan-, m.: fronte.
mla-, n.: radice.
mlya-, n.: capitale.
maka-, m.: topo.
m-, pass. con sign. attivo (mriyate, mta-, fut.
mariya-): morire; pari-, pra-: id.; desid.
mumra-: star per morire.
mga-, m.: antilope, animale.
mj-, I, II (mrjati, mri, ma-): pulire, portar via,
detergere; caus. mrjaya-: id.; pari-: id.
mta-, a.: morto.
mtyu-, m.: morte, dio della morte.
mdu- (f. v-), a.: delicato, tenero, dolce; t-:
delicatezza.
m, avv.: falsamente, invano.
mekhal-, f.: cintura.
megha-, m.: nube.
medhvin-, a.: intelligente e N. P.
maitr-, f.: benevolenza, amicizia.
moka-, m.: liberazione; den. mokaya-: liberare,
lasciar libero.
moha-, m.: errore, illusione, follia.
mauna-, n.: silenzio.
maunin-, m.: asceta silenzioso.
maurkhya-, n.: stupidit.
mauli-, m.: testa.
mauhrtika-, m.: astrologo.

CORSO DI SANSCRITO

yuvan-, a.: giovane.


yumat-, pron. 2 prs. pl.
yk-, f.: pidocchio.
ytha-, n.: mandria.
yena, cong.: affinch, quando.
yoga-, m.: unione, esercizio, concentrazione,
convenienza.
yogin-, m.: chi pratica il yoga, asceta.
yogya-, a.: adatto.
yojana-, n.: misura di distanza, miglio.
yojya-, a.: da adoperarsi (p.f.p. di yuj-).
yoni-, f.: grembo, fonte.
yauvana-, n.: giovinezza.

Y
yaj-, I (yajati, ia-; perf. iyja, jur): sacrificare.
yaja-, m.: sacrificio.
yat-, I (yatati, yatita-, yatta-): sforzarsi.
yatas, avv.: donde, poich, per la qual cosa.
yatkraam, avv.: perch; in p. di frase: infatti.
yatna-, m.: sforzo.
yatra, avv.: dove.
yath, avv.: come (corr. di tath); cong.: cosicch,
affinch, che (= quod dichiarativo).
yathkartavya-, a.: opportuno.
yathrthayogam, avv.: secondo lunione con la verit,
secondo verit.
yathvat, avv.: ordinatamente.
yathecchay, yatheam, avv.: a proprio piacere, a
propria voglia.
yathodita-, a.: come detto.
yad-, pron. rel.: il quale (= qui, quae, quod); cong.:
poich, cosicch, per quel che riguarda; yat satyam:
in verit.
yad, cong.: quando, dal momento che.
yadi, cong.: se.
yantra-, f.: restrizione, obbligo.
yam-, I (yacchati, yata-): tenere, tenere a freno, dare;
sam-: id., arrestare; ud-: alzare, impegnarsi; pra-:
dare.
Yama-, m.: N. P. del dio della morte.
yava-, m.: orzo.
yai-, f.: trave, bastone.
y-, II (yti, yta-): andare; pra-, sam-, id.; anu-: andar
dietro; -: venire, tornare; caus. ypaya-: far
passare (il tempo).
yc-, I (ycati, ycita-): chiedere; abhi-: pregare.
ytan-, f.: tormento, angoscia.
yvat-, a.: quale, quanto; cong.: finch, mentre
(talvolta: ors).
yukta-, a.: aggiogato, congiunto, adatto; sam-: id. (v.
yuj-).
yukti-, f.: opportunit, abilit, astuzia.
yuga-, n.: giogo, era cosmica.
yuj-, VII (yunakti, yukte, yukta-): congiungere,
aggiogare, fornire, impiegare; pass. yujyate:
giusto, conviene; caus. yojaya-; upa-, .: id.,
provvedere; ni-: congiungere, provvedere (con
Loc.); sam-: id.; caus.: raccogliere.
yuddha-, n.: guerra, battaglia.

R
rak-, I (rakati, rakita-): custodire, proteggere,
evitare; abhi-: id.
rakaka-, m.: guardiano, protettore.
rakaa-, n., rak-, f.: protezione, difesa.
rac-, X (racayati, racita-): fare, fissare.
rajaka-, m.: tintore.
rajju-, f.: corda.
raa-, m.: battaglia.
rati-, f.: amore, diletto, piacere.
Ratnadatta-, m.: N. P.
rabh-, I (rabhati, rabdha-): afferrare; -, pra--:
cominciare, intraprendere (p.p.p. con sign. attivo).
rabhasa-, a.: avventato, impetuoso; n.: avventatezza.
ram-, I, . (ramate, rata-): riposare, godere; p.p.p.:
dedito; caus. ramaya- o rmaya-; abhi-: id.; caus.
far godere; upa-: cessare dagire, morire; ni-:
essere tranquillo (nirata-: dedito); vi-: cessare,
rinunciare.
ravi-, m.: sole.
rami-, m.: raggio.
rastala-, n.: inferno, mondo sotterraneo.
rasyana-, n.: elixir.
rahas-, n.: luogo segreto, privato.
rahasya-, n.: segreto.
rahita-, a.: privo.
rkasa-, m.: demone.
rga-, m.: passione.
rgin-, a.: soggetto alle passioni.
rj- (Nom. s. r), rjaka-, rjan-, m.: re (i.p.c. e i.f.c.
rja).
rjaputra-, m.: principe.
rjva-, n.: ninfea azzurra.

141

CARLO DELLA CASA

rj-, f.: regina.


rjya-, n.: regno.
rtri-, f.: notte.
rdh-, V (rdhnoti, rddha-): aver successo,
conciliarsi, conquistare; -: id.; caus. rdhaya-:
compiere, soddisfare.
Rma-, m.: N. P. di eroe.
rra-, n.: regno.
rsabha-, m. (f. -): asino.
ripu-, m.: nemico.
ric-, IV, . e pass. (ricyate, rikta-): essere vuoto; vyati-: sopravanzare, essere superiore.
ruc-1, I, . (rocate, rucita-): piacere.
ruc-2, f.: splendore, apparenza.
rudh-, VII (ruaddhi, runddhe, ruddha-): impedire,
ostacolare, proibire; vi-: id. (viruddha-: proibito,
contrario, contrastante).
rudhira-, n.: sangue.
ruh-, I (rohati, rha-): salire, crescere, montare; caus.
rohaya- o ropaya-; -, pra-: id.
rka-, a.: aspro.
rpa-, n.: forma, bellezza; den. rpaya-; ni-: scorgere,
trovare.
rpaka-, n.: pezzo dargento, rupia.
rpavat-, a.: bello.
roga-, m.: malattia.
rodana-, n.: pianto.
L
lakua-, m.: mazza.
lakaya- (den. di laka-): designare, riconoscere; pass.
lakyate: apparire.
lakm-, f.: fortuna, dea della fortuna.
laghu-, a.: leggero.
lajj-, f.: vergogna.
lat-, f.: liana.
lap-, I (lapati): chiacchierare; pra-: id.
labh-, I, . (labhate, labdha-, desid. lipsa-): ottenere;
upa--: rimproverare.
lamb-, I, . (lambate, lambita-): pendere; ava-: id.,
caus. lambayati, ger. lambya: appendere.
laya-, m.: distruzione.
lal-, I (lalati, lalita-): divertirsi; caus. llaya-:
carezzare.
lava-, m.: piccola quantit.
lavaa-, n.: sale, oceano salato.
lghava-, n.: leggerezza; guru-lghava-: pro e
contra.
142

liga-, n.: genere grammaticale, organo maschile.


l-, IV, . (lyate, lna-): aderire, giacere; antar-: id.;
ni-: posarsi, discendere, scomparire; pra-: andare in
rovina; sam-: coprirsi.
ll-, f.: gioco, scherzo.
luh-, I (luhati, luhita-): mettere a sacco.
lup-, VI (lumpati, lupta-): rompere; ava-: precipitarsi;
vi-: distruggere; caus. lopaya-, lopita-: tener
lontano.
lubdha-, a.: avido.
lubdhaka-, m.: cacciatore.
lea-, m.: particella.
lok-, X (lokayati, lokita-): guardare, vedere,
riguardare; ava-, -, vi-: id.
loka-, m.: mondo, gente.
loc-, I, . (locate): considerare; -: id.
locana-, n.: occhio.
lobha-, m.: avidit.
Lomaa-, m.: N. P. di veggente.
lolupa-, a.: avido.
loha-, n.: ferro, oncia di ferro.
laulya-, n.: avidit.
V
vaa-, m.: razza, famiglia.
vaktukma-, a.: in procinto di dire.
vakt-, m.: dicitore.
vaktra-, n.: volto, bocca.
vac-, II (vakti, ukta-): dire, interpellare; pra-: id.
(prokta-).
vacana-, n.: parola, discorso, numero grammaticale.
vacas-, n.: parola.
vacana-, n.: frode, inganno.
vaa-, m.: Ficus indica.
varaka-, m.: corda, gomena.
vaav-, f.: giumenta.
vaij-, m.: mercante.
-vat-1, i.f.c.: avente (agg.).
-vat2, indecl. i.f.c.: come.
vatsa-, m.: vitello; Voc.: caro!
vad-, I (vadati, udita-, aor. avdt): dire, parlare,
invocare, interpellare (con Acc.); p.p.p.: detto,
istruito; pra-: id.; anu-: ripetere.
vadana-, n.: volto, bocca, atto di parlare.
vadh-, I (vadhati, aor. avadht): uccidere.
vadha-, m.: uccisione, strage.
vadh-, f.: donna.
vana-, n.: foresta.

CORSO DI SANSCRITO

vanaspati-, m.: albero.


vand-, I, . (vandate, vandita-, p.f.p. vandanya-):
onorare, celebrare.
vandhya-, a.: sterile.
vap-, I (vapati, upta-, pass. upya-): seminare.
vapus-, n.: forma, corpo.
vayas-, n.: et, et giovanile.
vayasya-, m.: amico.
vara-, a.: migliore (varam ... na: meglio ... che non);
m.: pretendente, dono, dote.
vara-, m.: moneta.
varha-, m.: cinghiale.
Varua-, m.: N. P. di un dio.
varjita-, a.: privo di (v. vj-).
vara-, m.: colore, casta; den. varaya-: descrivere;
nir-: considerare, guardare.
vartin-, a.: che si trova (i.f.c.).
vartman-, n.: cammino.
vara-, m., n.: pioggia, stagione, anno.
vallabha-, m.: favorito.
va-, II (vai, uanti, p. pres. uat-, una-): volere.
vaa-, m.: volont, potere; i.f.c. a.: soggetto; vat: per
ordine di, in seguito a.
vain-, a.: docile, obbediente.
va k-: soggiogare.
vas-, I (vasati, uita-, fut. vatsya-): abitare, vivere,
dedicarsi a (p. es. tapas); ni-, prati-: abitare; pra-:
viaggiare, partire.
vasu-, n.: ricchezza.
vasudh-, vasumat-, f.: terra.
vastra-, n.: veste, coperta.
vah-, I (vahati, ha-, pass. uhya-): portare, trascinare,
provare, andare; caus. vhaya-: far andare; -:
apportare.
v-1, II (vti): soffiare, espandersi; pra-: id.; caus.
vpaya-: far soffiare.
v2, cong.: oppure; talvolta: come, in verit.
vkya-, n.: parola, discorso.
vc-, f.: voce, parola.
vcana-, n.: recitazione.
vch-, I (vchati, vchita-): desiderare; abhi-: id.
va-, m.: recinto, giardino.
v-, f.: voce, suono.
vta-, m.: vento.
vda-, m.: parola, discorso, suono.
vdin-, a.: che dice (i.f.c.).
vp-, f.: stagno.

vyasa-, m. (f. -): cornacchia.


vyu-, m.: vento.
vra-, m.: momento, tempo; vra vram, avv.: per
lungo tempo, spesso.
vri-, n.: acqua; den. vrya-.
vrika- (f. -), a.: annuale.
v-, IV (vyati, vita-): gridare, ragliare.
vita-, n.: raglio, grido.
vsa-, m.: abitazione, residenza; vsagha-, n.: camera
da letto.
vsas-, n.: veste.
viati-, f.: venti.
Vikaa-, m.: N. P. (immenso).
vikra-: v. k- + vi-.
vikraya-, m.: vendita.
vigraha-, m.: discordia, conflitto.
vighna-, m.: ostacolo.
vicakaa-, a.: intelligente, esperto, conoscitore.
vij-, VI, . (vijate, vigna-): agitarsi; -, ud-: id.
vijaya-, m.: vittoria, trionfo.
vijapti-, f.: informazione, colloquio.
vijpana-, n.: richiesta.
vijeya-, a.: riconoscibile (p.f.p. di j-).
Vitastdatta-, m.: N. P.
vitta-, n.: ricchezza.
vid-1, II (vetti, vidanti, vidita-): sapere, conoscere;
pass. vidyate: si sa; caus. vedaya-: informare,
annunciare; ni-: id.; caus.: informare, dare.
vid-2, VI (vindati, vitta-): trovare, ottenere; pass.
vidyate: si trova.
-vid-3, a. (i.f.c.): che sa, che conosce.
vidy-, f.: scienza, scienza sacra.
vidvat-, a.: saggio, che sa (p. perf. a. di vid-1).
vidvi-, m.: nemico.
-vidha-, a. (i.f.c): simile a.
vidhivat, avv.: secondo il rito.
vinaya-, m.: condotta, buona condotta, modestia.
vin, prep. (A., S., Abl.): senza, escluso.
vinbhava- (anche vinbhva-), m.: privazione,
separazione.
vina-, m.: rovina.
vinicaya-, m.: decisione.
vinta-, a.: umile, modesto.
vipatti-, vipad-, f.: avversit, sventura.
viparyaya-, m.: cambiamento, passaggio.
vipula-, a.: vasto.
vipra-, m.: sacerdote.

143

CARLO DELLA CASA

viprayoga-, m.: separazione.


viphalat-, f.: inutilit, infruttuosit.
vibhakti-, f.: caso grammaticale.
vibhava-, m.: ricchezza, potenza.
vibhu-, m.: signore.
vimala-, a.: senza macchia.
vimukta-, a.: liberato, libero.
viyat-, n.: cielo, atmosfera.
viyoga-, m.: separazione.
virma-, m.: cessazione.
virodhin-, a.: contrastante, nemico.
vilamba-, m.: ritardo, esitazione.
vilasita-, n.: gioco, manifestazione.
vilsa-, m.: gioco.
vivakita-, a.: desid. di vac-.
vivara-, m., n.: fessura.
vivarjana-, n.: rinuncia.
vivaa-, a.: senza volont.
Vivasvat-, m.: nome del dio Sole.
vivda-, m.: disputa.
vividha-, a.: vario, diverso, straniero.
vivecaka-, a.: limpido, discernitore.
vi-1, VI (viati, via-): entrare, penetrare, arrivare,
giungere; caus. veaya-; -, pra-, ni-: id.; caus.: far
arrivare, introdurre, legare; upa-: sedersi; sam--:
giungere (samvia-: pieno).
vi-2, f.: regione, contrada, gente della terza casta.
vila-, a.: ampio.
viea-, m.: specie, differenza, eccellenza; i.f.c. a.:
eccellente; vieatas, avv.: specialmente.
vieaa-, n.: attributo (differenziatore).
vieya-, n.: sostantivo (da differenziarsi).
virnta-, a.: riposato (v. ram-).
virabdha-, a.: fiducioso; avv.: con fiducia.
vivsa-, m.: fiducia.
via-, n.: veleno.
viaya-, m.: oggetto, sfera dei sensi.
vida-, m.: disperazione.
Viu-, m.: N. P. di un dio.
vismaya-, m.: stupore, sorpresa.
vismayanya-: v. smi-.
vihaga-, vihaga-, vihagama-, m.: uccello.
vihyas-, n.: cielo.
vihra-, m.: convento.
vihita-: v. dh-.
vra-, m.: eroe.
Vri-, f.: nome di un fiume.
v-1, V (voti, vta-): coprire; caus. vraya-, vrita-;
144

-: id.; ni-, caus.: tener a freno; pari-, caus.:


assediare.
v-2, IX (vti, vte, vta-): scegliere; caus. varaya-:
scegliere, preferire.
vka-, m.: lupo (f. -).
vka-, m.: albero.
vj-, I, VII (varjati, vakti; vkta-): astenersi; caus.
varjaya-: rinunciare, evitare (varjita-: privo); pari-:
caus. id.; -: essere propizio; caus.: propiziare.
vt-, I, . (vartate, vtta-): volgersi, vivere, trovarsi; p.
pres. vartamna-: attuale; caus. vartaya-: far
volgere [il tempo]; anu-: seguire; ni-, prati-ni-:
tornar indietro, regredire, staccarsi; pari-: volgersi
(caus. scuotere); pra-: mettersi in movimento,
vivere (caus. far vivere); sam-: diventare.
vtta-, a.: avvenuto; n.: avvenimento, buona condotta.
vttnta-, m.: vicenda.
vtti-, f.: regola, mezzo di vita, sostentamento.
vth, avv.: invano, falsamente.
vddha-, a.: vecchio (v. vdh-).
vdh-, I, . (vardhate, vddha-): crescere, prosperare;
caus. vardhaya-: allevare; abhi-, vi-: id.
v-, I (varati, va-): piovere.
vi-, f.: pioggia.
vya-, a.: stimolante, eccitante.
vega-, m.: impeto, corrente.
veda-, m.: scienza, scienza sacra, Veda.
vedan-, f.: angoscia.
veman-, n.: casa.
vey-, f.: prostituta.
vea-, m.: abito, veste.
vai, ind.: invero.
vaikalya-, n.: mutamento, incompletezza, mancanza.
vaidya-, m.: medico.
vaivasvata-, m.: discendente di Vivasvat.
vyagra-, a.: dedito, preoccupato; t-, f.:
preoccupazione.
vyajana-, n.: consonante.
vyaya-, m.: spesa.
vyartha-, a.: inutile.
vyavasya-, m.: proposito.
vyasana-, n.: rovina.
vyghta-, m.: perdita, rovina.
vyghra-, m.: tigre.
vyja-, m.: apparenza, inganno.
vydhi-, m.: malattia.
vyoman-, n.: cielo.
vraj-, I (vrajati, vrajita-): andar via.

CORSO DI SANSCRITO

vrata-, n.: voto.


vrac-, VI (vcati, vka-): tagliare.

iya-, m.: discepolo.


-, II, . (ete, erate, ayita-): giacere; p.p.p.
addormentato, giacente.
ghra-, a.: veloce.
tat-, f.: freddo, freddezza.
la-, n.: carattere, abitudine (i.f.c., a.: seguace).
uka-, m.: pappagallo.
ukla-, a.: bianco; ukl k-: render bianco.
uc-, I (ocati, p.f.p. ocya-): affliggersi; anu-:
compiangere.
uci-, a.: puro; comp. ocyas-.
udh-, IV (udhyati, uddha-): purificarsi, diventar
puro.
ubha-, a.: bello, beato.
uru-, a.: obbediente, docile.
u-, IV (uyati): disseccarsi; caus. oaya-:
asciugare.
dra-, m.: schiavo, della quarta casta.
nya-, a.: vuoto.
ra-, m.: eroe.
la-, m., n.: spiedo.
gla-, m.: sciacallo.
ga-, n.: corno.
gin-, a.: munito di corno.
gra-, m.: passione, amore.
ea-, a.: restante; m.: resto, fine; t-, f.: il fatto di
restare appena.
aila-, m.: monte.
oka-, m.: angoscia, dolore, pena.
ocyas-: v. uci-.
obhana-, n.: fortuna.
oaa-, n.: disseccamento.
auca-, n.: purificazione.
maru-, n.: barba.
yena-, m.: falco.
rama-, m.: fatica, stanchezza.
ramaa-, m.: asceta buddhista.
ravaa-, n.: ascolto.
ri-, I (rayati, rita-): risiedere, rifugiarsi; -:
fondarsi, trovarsi, cercare.
r-, f.: fortuna, bellezza, ricchezza; N. P. della dea
della fortuna e della bellezza.
ru-, V (oti, ute, ruta-, desid. ura-): udire,
ascoltare; caus. ravaya- e rvaya-: informare.
ruti-, f.: legge sacra.
reyas-, reha-, a. comp. e sup.: migliore, ottimo.
rot-, m.: ascoltatore.

ak-, V (aknoti): potere; p.p.p. akta-: capace.


akaa-, n.: carro.
akya-, a.: possibile.
ak-, I, . (akate, akita-): dubitare; ati-: id.
ak-, f.: paura, incertezza.
aku-, m.: chiodo.
aha-, a.: falso, perfido, imbroglione.
ata-, n.: centinaio, cento.
ataas, avv.: a cento a cento, cento volte.
atru-, m.: nemico.
anair, avv.: a poco a poco, pianamente.
apatha-, m.: giuramento.
abda-, m.: suono, vocabolo; den.: abdaya-: emettere
un suono.
am-, IV (myati, nta-): esser calmo, quieto; caus.
amaya-: pacificare (anche maya-).
ama-, m.: pace, serenit.
ayana-, n., ayy-, f.: letto, giaciglio.
ara-, m.: freccia.
araa-, n.: rifugio.
arra-, n.: corpo.
aaka-, m.: leprotto.
avat, avv.: sempre.
apa-, n.: erba.
astra-, n.: arma da taglio, coltello.
kh-, f.: ramo.
ik -, f.: stoffa, lenzuolo.
nta-: v. am-.
nti-, f.: pace suprema.
rdla-, m.: tigre.
l-, f.: stanza, dimora.
vata-, a.: eterno.
s-, II (i, ia-, imperat. dhi): ordinare.
sana-, n.: dottrina.
stra-, n.: dottrina, trattato, scienza.
ik-, desid. di ak-: imparare, praticare; p.p.p. del
caus. ikita-: istruito.
ikhara-, n.: cima.
ikh-, f.: fiamma, treccia ascetica.
ibi-, m.: N. P. di re e di popolo.
iras-, n.: testa, capo.
iva-, a.: favorevole, fausto; m.: N. P. di dio.
iu-, m.: fanciullo.

145

CARLO DELLA CASA

li-, IV (liyati, lia-): abbracciare; vi-: essere


separato; caus. vileaya-, vileita-: privare (con S.
o Abl.).
leman-, m.: flegma (uno dei tre umori del corpo).
van-, m.: cane (f. un-).
vas-1, II (vasiti, vasita-): respirare; -: tirare il fiato,
farsi coraggio.
vas2, avv.: domani.
vit-, I, . (vetate): biancheggiare.

amsika-, a.: semestrale.


a-, a. num.: sei.
ai-, f.: sessanta.
oaa-, a.: sedicesimo.
S
sa, prep.; i.p.c. forma agg. e avv.: con (es. sa-kopa-:
irato).
Sakaa-, m.: N. P. (magro).
sakula-, a.: confuso, sconvolto, munito, dotato.
sakepa-, m.: riassunto; t: in breve.
sagata-, n.: incontro.
sacaya-, m.: raccolta, massa.
sacinvnaka-, m.: raccoglitore.
satati-, f.: progenie, discendenza.
satpa-, m.: calore, ardore, tormento.
satoa-, m.: soddisfazione.
sanika-, a.: vicino.
sanidhi-, m.: vicinanza, presenza.
sapatti-, sapad-, f.: fortuna, successo.
sapraklaa-, n.: inondazione universale.
saprayoga-, m.: unione.
sabandha-, m.: unione, amico.
sabhava-, m.: origine, esistenza.
sabhrama-, m.: agitazione, errore.
savsa-, m.: abitazione, dimora.
savibhgin-, a.: compartecipe.
savega-, m.: agitazione.
saaya-, m.: dubbio.
sasad-, f.: assemblea.
sasra-, m.: ciclo delle reincarnazioni, vita terrena.
saka-, m.: presenza, vicinanza; t: da parte di.
sakt, avv.: una sola volta.
sakta-, a.: attaccato (v. saj-).
saktu-, m.: farina.
saga-, m.: attaccamento.
sagin-, a.: attaccato, aderente.
146

sajja-, a.: pronto.


sajjana-, m.: uomo buono.
saj-, I (sajati, sakta-): essere attaccato; anu-, -: id.;
vysakta-: attaccato, preso.
sat-, a.: esistente, buono, onesto (p. pres. di as-).
satatam, avv.: sempre.
sattva-, n.: creatura, essenza, realt.
satya-, a.: reale, vero, verace; avv.: in verit; n.: verit;
t-, f.: veracit.
satyavikrama-, a.: veramente valoroso.
satvara-, a.: frettoloso; avv.: in fretta.
sad-, I (sdati, sanna-): sedersi, deperire; caus.
sdaya-; -, sam--: avvicinarsi (caus.:
raggiungere); pra-: esser calmo, favorevole,
degnarsi (caus.: propiziarsi, con A., G., Loc); ava-:
essere sfinito.
sad, avv.: sempre.
sada-, a.: simile.
sadyas, avv.: subito.
santana-, a.: eterno.
santha-, a.: protetto.
sapatna-, m.: rivale.
saptan-, a. num.: sette.
saptari-, m. pl.: i sette saggi, le sette stelle dellOrsa.
sama-, a.: eguale, comune, ordinario, equanime,
normale, inoffensivo.
samaklam, avv.: contemporaneamente.
samat-, f.: equanimit.
samadarin-, a.: che guarda ogni cosa imparzialmente.
samantt, avv.: da ogni parte.
samam, avv.: insieme.
samaya-, m.: tempo, momento opportuno.
samartha-, a.: capace.
samasta-, a.: tutto, ogni.
sam-, f.: anno.
samkula-, a.: turbato.
samgama-, m.: incontro, unione.
samna-, a.: simile, identico (con S.).
samrambha-, m.: intrapresa, intendimento.
sampa-, n.: vicinanza.
samudra-, m.: oceano.
samunnati-, f.: elevazione, preminenza.
sameta-, a.: dotato (v. i- + sam-).
samyac- (f. samc-), a.: corretto, giusto; avv. samyak:
secondo il giusto.
saras-, n.: stagno, lago.
sarit-, f.: fiume.
sarga-, m.: creazione.

CORSO DI SANSCRITO

sarpa-, m.: serpente.


sarva-, a.: tutto.
sarvagata-, a.: onnipresente.
sarvatas, avv.: in ogni parte, da ogni parte, sempre.
sarvatra, avv.: dappertutto.
sarvad, avv.: sempre.
salila-, n.: acqua.
sasya-, n.: messe, campo di grano.
sah-, I, . (sahate, soha-, inf. sohum): sopportare;
caus. shaya-; pra-ud-: eccitare (caus. id.); pra-:
resistere (prasahya: ostinatamente).
saha, prep.: con, insieme (con S.).
sahas, avv.: precipitosamente.
sahasra-, n.: migliaio, mille.
sahya-, m.: compagno.
sahita-, a.: munito, accompagnato.
sahodara-, m.: fratello uterino.
skam, prep. e avv.: insieme.
sktam, avv.: intenzionalmente.
skt, avv.: di persona, evidentemente.
sgara-, m.: oceano.
sdh-, IV (sdhyati): riuscire; caus. sdhaya-:
compiere, mandare a buon fine, capire.
sdhu-, a. (f. v-): buono; avv.: bene, ors; tva-, n.:
buono.
sdhya-, a.: destinato a realizzarsi.
sntva-, n.: benevolenza; den. sntvaya-: consolare,
trattar bene.
smarthya-, n.: abilit.
smnya-, a.: comune a tutti.
sra-, m., n.: essenza.
srthavha-, m.: capocarovana, mercante.
srdham, avv. e prep.: insieme.
srvalaukika-, a.: adatto a tutti.
siha-, m.: leone.
sic-, VI (sicati, sikta-): irrorare, bagnare.
siddha-, a.: perfetto, compiuto (v. sidh-).
siddhi-, f.: perfezione, buon esito.
sidh- 1 , IV (sidhyati, siddha-): aver successo,
realizzarsi.
sidh-2, I (sedhati, siddha-): impedire; ni-: id.
(niiddha-).
sda-: v. sad-.
su: prefisso indicante bene, buono, molto.
sukt-, a.: che agisce bene.
sukha-, n.: felicit, piacere; a.: piacevole; avv.:
felicemente.

sukhin-, a.: felice.


sugupta-, a.: nascosto; avv.: in segreto, con gran cura.
suciram, avv.: molto a lungo.
suta-, m.: figlio.
Supara-, m.: N. P. (dalle belle ali).
supta-: v. svap-.
subuddhi-, a.: giudizioso.
surabhi-, a.: profumato.
suvara-, n.: oro, pezzo doro.
suvrata-, a.: fedele ai voti.
susthita-, a.: a proprio agio.
suhd-, m.: amico.
s-, II, . (ste, sta-): generare.
skara-, m.: cinghiale.
skma-, a.: sottile, fine.
staka-, n.: puerperio.
stra-, n.: filo, trattato.
snu-, m.: figlio.
srya-, m.: sole, dio del sole.
s-, I (sarati, sta-): correre, scorrere; caus. sraya-;
pra-: avanzare (caus.: stendere).
sj-, VI (sjati, sa-, p.f.p. sraavya-): creare,
liberare; ud-: lasciar libero, licenziare,
abbandonare; vi-: id.
sp-, I (sarpati, spta-): strisciare; upa-: affrettarsi,
accostarsi.
sen-, f.: esercito.
sev-, I, . (sevate, sevita-): onorare; ni-: id., seguire.
sevaka-, m.: servitore.
sainika-, m.: soldato.
sohum: v. sah-.
sodaya-, a.: insieme con gli interessi (sa-udaya-).
Somaarman-, m.: N. P. (protetto dalla luna).
saugata-, a.: seguace del Buddha, buddhistico.
saumya-, a.: piacevole, caro.
skandha-, m.: tronco.
skhalita-, n.: inciampo, errore.
stanayitnu-, m.: tuono.
stambaka-, m., n.: mazzo, ciuffo.
stu-, II (stauti, stuvanti, stuta-): lodare.
st-, IX (stti, stte, stta- e stra-): stendere; vi-:
id. (vistra- e vistta-: disteso, lungo).
stena-, m.: ladro.
str-, f.: donna.
-stha-, a. (i.f.c.): che sta, che .
sthala-, n., sthal-, f.: terra, superficie.
sth-, I (tihati, sthita-): stare, star fermo, essere;

147

CARLO DELLA CASA

caus. sthpaya-: porre, disporre; anu-: seguire,


capitare, compiere (tathnuhite: essendo capitato
cos); ava-, vy-ava-: stare, prender posto (caus.:
stabilire); -: dedicarsi, prendere (sthya: con);
upa-, sam-upa-: avvicinarsi, giungere; ud- (utth-), sam-ud-: levarsi; pra-: partire; prati-: esser
fondato.
sthu-, a.: fisso, immobile.
sthna-, n.: luogo, posto, dimora.
sthvara-, a.: immobile, inanimato; m.: montagna.
sthita-, a.: esistente, fissato (v. sth-).
sthiti-, f.: stabilit, fissit, regola.
sthira-, a.: fisso, fermo; tva-, n.: solidit.
sn-, II (snti, snta-): bagnarsi, far labluzione.
snna-, n.: bagno, abluzione.
snigdha-, a.: oleoso, affezionato.
snih-, IV (snihyati, snigdha-): aderire, affezionarsi
(con Loc.).
sneha-, m.: amore, affetto, adesione.
spand-, I, . (spandate, spandita-): tremare; pra-: id.
spara-, m.: contatto.
sp1-, VI (spati, spa-): toccare.
-sp2-, a. (i.f.c.): che tocca.
sphur-, VI (sphurati, sphurita-): lampeggiare,
apparire.
sma: particella indicante il passato narrativo.
smi-, I, . (smayate, smita-): ridere; vi-: stupirsi,
mirari (p.f.p. vismayanya-, mirandus,
stupefacente).
sm-, I (smarati, smta-): ricordarsi; caus. smaraya- e
smraya-; vi-: dimenticarsi (caus.: far scordare).
smti-, f.: ricordo, tradizione.
sru-, I (sravati, sruta-): scorrere, colare.
srotas-, n.: corrente, fiume.
sva-, a.: suo, proprio.
svakla-, m.: tempo opportuno, tempo gradito.
svaccha-, a.: trasparente; t-, f.: limpidezza.
svacchanda-, m.: proprio piacere.
svatantrat-, f.: autonomia, indipendenza.
svatas, avv.: da s, da solo.
svad-, I (svadati, svdate, svtta-): piacere, gustare;
caus. svdaya-: mangiare; -: mangiare (caus.: id.).
svap-, II (svapiti, supta-): dormire, addormentarsi;
pra-: id.
svapna-, m.: sonno, sogno.
Svabhvakpaa-, m.: N. P. (per natura avaro).
svabhvatas: a causa del proprio carattere.
svayam, ind.: per s, da solo.
148

svara-, m.: suono.


svarga-, m.: cielo.
svara-, n.: oro, pezzo doro.
svalpa-, svalpaka-, a.: molto piccolo ( < su-alpa-).
svasti-, f.: buona fortuna, augurio.
svastivcana-, n.: rito religioso (recitazione di
formule augurali).
svastha-, a.: a proprio agio, sereno, sano.
svdu- (f. v-, comp. svdyas-), a.: dolce.
svdhyya-, m.: studio o recitazione dei Veda.
svmin-, m.: padrone, signore.
svrtha-, m.: vantaggio proprio, egoismo.
svid: particella interr.
svya-, a.: proprio.
svairam, avv.: con franchezza (sva-ra-: moventesi da
solo).
H
ha, particella: invero.
hasa-, m.: cigno; den. hasya-: esser simile a
cigno.
han-, II (hanti, ghnanti, hata-, perf. jaghna, jaghnur):
uccidere, colpire, affliggere, mandare in rovina,
sconfiggere, impedire; pass.: andare in rovina;
caus. ghtaya-; apa-, abhi-, abhy--, -, ni-, vi-:
id.; ud-dhata-: violento.
hanta, interiez.: ahim!
hant-, m.: uccisore.
-hara-, a. (i.f.c.): che prende, che porta via.
harita-, a.: fulvo, verdastro.
harit k-: render verde.
hara-, m.: gioia.
havis-, n.: oblazione rituale.
havyavah-, m. (Nom. v): fuoco (che porta
loblazione).
has-, I (hasati, hasita-): ridere, sorridere; apa-, ava-,
pra-, vi-: id.; caus. hsaya-: deridere.
hasta-, m.: mano.
hastin-, m.: elefante.
h-, III (jahti, hna-): abbandonare; pass. hyate;
hna-: privato, privo di; vi-: abbandonare; pra-,
sa-pra-: perdere (praha-).
hni-, f.: rovina, perdita.
hrya-, a.: da prendersi, facile da prendersi (v. h-).
hsyat-, f.: derisione.
hi-1, V (hinoti, hinute, hita-): lanciare; pra-: licenziare.
hi2, ind.: in verit, infatti.
his-, VII, I (hinasti, hisati, hisita-): uccidere,

CORSO DI SANSCRITO

colpire; caus. hisaya-: id.


his-, f.: violenza.
hisra-, a.: violento.
hita-, p.p.p. di dh- e di hi-; a.: buono, propizio; n.:
bene, vantaggio.
Himavat-, m.: N. P. di montagna, Himalaya
(nevoso).
hiraya-, n.: oro.
hna-: v. h-.
huta-, m.: fuoco (che mangia lofferta).
h-, I (harati, hta-, p.f.p. hrya-): portare, portare via;
caus. hraya-, hrita-: far portar via, perdere; apa-:
id.; ud-: id., sollevare (cfr. dh-); upa-, sam-, samupa-: raccogliere, ritirare; pari-: tralasciare,
dimenticare; pra-: colpire, combattere.
hd-, hdaya-, n.: cuore.
ha-, a.: lieto; pari-: id.
hetu-, m.: causa, motivo; a. (i.f.c.): causato da; hetos
(i.f.c.): a causa di.
hrasva-, a.: piccolo, breve (di sillaba).
hre-, I (hreati): nitrire.
hldana-, n.: gioia.

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