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9
o
9
5
2

6
8
1

A
V
L

S 3

TA:

GRAMMATICA
DELLA LINGUA

v1 L L 1 R 1 c A
n
COMPILATA
PADRE

FRANCESCO MARIA APPENDIN


'D'LLI'I''YCUOLE PIE

rnornss_onfnr ELOQUENZA
NELCOLEGMfDIQAGUSJ.
4%

RAGUSA
mocccvrn.
massn ANTONIO MARTCHINI

CON LICENZA DI. SUPERIORI.

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. I, J

...v
,

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A
,

\uf_'_ ,
, q 3

si, si non datur ultra


'

Hor. I. l. Ep. 1.

xx

A. S. E. AUGUSTO MARMQNT
DUCA DI RAGUSA
GENERALE

IN

CAPO

DellArmam Francese della Dalmazia ed Albania,

COLONELLO GENERALE mm CACCIATORI A CAVALLO,


Constam: nv Sr.uo, GRANDE ACQUILA DELLA
LEGION DI ONORE, COMMENDATORE DELLORDINE
REALE DELLA CORONA DI FERRO, CAVALIER GRAN
Cnocn DELLORDINE- REALI m Wiimnxvnmncn cc.

ECCELLENZA
\

La grammatica Illiried ,. che esce alla luce fregia


ta del vostro Nome, non poteva incontrare una sorte

migliore. Se n d allora, che Voi vi degnaste di ac


cetrarne la dedica, io aoea ragion di lusingarmi, che
lavreste accolta ton quelia bont, che propria del

vosrm gran cuore, in oggi le mie sp'eranze di egual


passo si avan2arw coi nuovi rapporti, e vincoli dob

cissimi, che vi uniscano agli Abitanti di. Ragusa. Le


6 2

00

.'IV

'

vostre virt militari, e politiche,yd i rilevanti servigi


prestati all Impero Francese Isonosi meritamnte GIIl-
rati gli sguardi del pi possentel dei Monarchi, del
prodigio dei secoli, dfllilllrl0ftdl NAPOLEONE IL
GRANDE. Egli vi ha nominato Duca di Ragusa, ed
ha con una si luminosa distinzione perpetuata per noi
quella nobile, e generosa protezione, che in tanti mo

di energici gi da due anni Spiegaste a favor della


Dalmazia, e dell1lliria, e di tutti quelli individui,
che per mezzo delle arti, e delle scienze cercano dil

lustrarla.

So, che la mia opera non ha alcun di quei pregi,


che arrestar potrebbero lo sguardo di un saggio, e va
loroso Condottiero di Armata . Essa tratta di elementi
grammaticalidi lor natura sterili, e nojosi , e si an_
nunzia con uno stile arido, e disadorno. Maso an

cora, che Voi siete solito giudicar delle cose dal loro
merito intrinseco, e reale. La cognizione della lingua

Illirica, che non pi nuova al vostro orecchio, si


rende al di d oggi utile, e. forse necessaria per molti
titoli, e rapporti, ed un libro, che abbia per iscopo
di racchiuderne le regole , e farle conoscere presso le
altre nazioni, pu non apparire totalmente

indegno

dell attenzione di chi comanda ai bravi, e leali po

poli,.che la parlano lungo lAdria. Una tal dolce


persuasione nell atto, che mi rende meno timido sull
esito di questo mio qualunque siasi lavoro, mi fa pur
nel tempo stesso ravvisare nella Persona di V. E. un
beni

benigno Mecenate ,' che alle qualit di gran Militare


accoppia in grado eminente le virt morali, e lamore

dei buoni studj.


"" '
Ma e perch debbo io qui sostenere lumile perso
naggio di Grammatica, e non piuttosto quello di Sto.

rico? Rivestito di si nobile; carattere io direi come in


sul primo or degli anni Voi vi trovaste al anco
dellinstancabile Eroe fra i suoidegni Commilitoni sul

le sponde del Mincio, e del Nilo, nei campi di Ma


rengo, e sulle rive del Danubio. Direi come alla te-'
sta di poderosa armata sapeste conciliarvi l universale

stima dei popoli dell. Ollanda. Direi come ,"i Dalma


to-Illirici da Voi inmpidamente difesi dai lor potenti
nemici sotto Castelnuovo, nella provincia di Pogliza , e
nei contorni di Macarsca rammentino pure con eguali

sentimenti di gratitudine, e tenerezza come nuove ri


sorse del lor ben essere le pubbliche strade da Voi fra
orride balze, e fra dirupi incominciate, ed ora mai
felicemente ridotte al lor termine, i nuovi ornamenti

aggiunti a Spalato, Salona dei nostri tempi, e tanti


vantaggi procurati a Tra, e ad altri luoghi, cose

tutte, che attesteranno ai pi tardi posteri la vostra vi'


va premura per felicitare le popolazioni della Dalma- .
zia. Si .. queste cose, e molte altre io direi accompa
gnate dal racconto delle lor necessarie, e per Voi de-'

corosissime circostanza; Ma non potendo aspirare a cos


alta impresa mi reputer abbastanza felice, se colle

mie fatiche dirette, per istituto dellOrdine mio, alla.


0 3

pub

'UI

pubblica istruzione della giovent arriver a prognovcrc


lo studio della lingua Illirica, c a far si, che le im

prese.del GRAN NAPOLEONE vengano un giorno de.


gnamcnte celebrate in questa stessa lingua, come lo
sono in tutte le- altre, e con tal mezza venga pur ce
lebrata la. nottra gratitudine verso di Voi, e la vo
stre virt.

Ho lonore di essere ma inalteramriconaaccnzq ,

e profondo ossequio

{r

Di V. E.

Devotiss. ed Obbligatiss. Servictore

FRANCESCO MARIA 4PPEN1>1NI


Chcrico Regolare delle Scuole Pie .

PREFAZIOIE
AI COLTI AMATORI DELLE LINGUE.

La lingua Illirica senza alcun dubbio una delle

lingue le pi interessanti dell universo sotto qua


lunque aspetto ella si riguardi. La sua origine ri

monta ad una antichit la pi lontana. Tira ultimo


glio di Giafeto poco dopo il diluvio la propag,
ed estese per le vastissime regioni attraversate dall'
Istro, e note poscia sotto il nome di magna Tra

cia. Le prime colonie, o piuttosto nazioni di que


sta lingua furono i Traci propriamente detti, che
fondarono nella Frigia il regno di Troia, e signo
reggiarono tutta lAsia minore, i Tram-Macedoni,

che simpadronirono della Grecia, e delle sue iso


le, i Traco-Illirici, che, se da una parte valicando

lAdriatico arrivarono sino nel Lazio, dallaltra giun


sero a pi dellAlpi, e sulle sponde del mar Ligusti
CO, i Trace-Baci , ed i Traco-Geti, che dal suolo

patrie si resero il terrore delle nazioni; i Traco


Sciti, che fecero tremare lEgitto, ed i Traco-Sar
mati, che sotto il nome or di Sciti, eCelti, or di

Celto-Sciti, Celto-lberi, e Celio-Galli riempirono


di lor gente l Occidente, ed il Settentrione dell'
Europa. Colonie parimenti, o piuttosto nazioni di
questa medesima lingua furono i Goti, i Visigoti,
gli Unni, i Gepidi, i Guadi, i Marcomanni, i
Vandali, gli Abari, i Longobardi, e gli Slavi, che

qualche secolo dopola venuta di Cristo sulle rovi:

ne del Romano Impero fondarono i moderni regni


a 4

dEu

'
.

.i V!!!

Prefazione .

dEuropa (Vedi la nostra dissertazione premessa al


Dizionario Iliir'ico-Itahano del Ch. P. Gioachino Stal
ii, la quale ha per titolo : De prestantia, {9' vetu
statc lingua Illiricw, ejusque necessitate ad plurima

runt genlium, pap'ulorwquc origine: , 8 antiquitates


rite investigancias.
"

L' estensione attuale della lingua Illirica affatto


maravigliosa, e per spiegarlo debbesi riguardare co
me leett0 della di lei estensione antica. E par

lata al di (1 oggi da sessanta popoli, onazioni. Chi


Possedesse per principio il pi perfetto fra i di lei
.dialetti , potrebbe senza. interprete dai connidella.

Macedonia arrivarealle sponde del Baltico, e di l


inoltrarsi n dentro la China.

Non avvi lingua, in cui 1' erudito Filologo pos-


sa esercitare i suoi talenti con maggior utilit, e
diletto, che nell'Illirica. Avendo essa sotto di'e'
tenti aspetti dell analogia colla lingua Ebraica ,,

Grqca, e Latina, somministrando. dei vocaboli a


tutte le m0dcrne, ed avendo negli antichissimi tem
pi date le prime appellazioni Geografiche allEuro

i.pa, e ad una gran parte dellAsia, ilFilologo vi fa


ad ogni passo delle scoperte, che dissapano le moi
te chimere Sognato dai Greci, e dai Latini per no

hiiitar se stessi con discapito degli altri , e d,ifon


do una luce mitabiie sulle vere origini, ed antichi

t dei popoli, e nazioni d Europa.


La. lingua IllirCa ha tutte leoaratteristiche, che
tanto ammiransi nelle- lingue madri. Capace per
no del delicato senso degli accenti prosodiaci, non
che duna armonica, e felice trasposizione, siccome

fa gi Osservato da uomini periti di molte lingue par


late oggid in Europa come da un eloquente Ar-.
teaga, dininguei diversi casi colla. sola inessione

dei nomi senza laiuto degli articoli, che sono at


tributo essenziale delle moderne , e somminimm
Illl

, Prefazione .

xx

tutte quelle formale, 0 modi dire, le quali rend0


aio atte ildiscorso a dipingere per eccellenza le

-dierenti parioni del cuor umano. Noi labbiamo


gi dimostrato nel secondo tomo delle nostre : No

tizie .Istdrieo-Critiohe sulle Antichit, Storia , e Lette


ratura de Ragusai. Questa grammatica ne sar un
altra-prova anche pi diretta, potendosi con essa.

istituire un sensibile paragone fra lidi0ma llliric0,


e il Greco, ed il latino.
Fra i dialetti,primri di questa lingua si attirano
particolarmente lo sguardo il Russo , il Polacco, il
-Boem, e lillirico. vI dialetti del Nord hanno a

vuto in.questi ultimi tempi dei benemeriti lettera

ti, che incoraggia dalla municwza dei Regnanti ,


e dalla splendidenza di nobxlissimi Mecenati sonosi
presi la cura di-far dei buoni_Lessici, e Gramma
tiche. Fra le altre sento essere ,meritamente rino

mata quella, che poi dialetto Polono ha pubblicata


il celebre PadreXona-rski anch egli Religioso delle

Scuole Pie, eia-principi losoci, e regole genera


-li della quale-Ipot-r-anno forse servire per ogni altro
dialetto Slave. Non -fumm0, stante le circostanze
'de tempi ,- si fortunati, malgrado le premette usate,
di. poterla mere da si remote contrade.

.Il dialetto llliric0g, o -Dalmato-Bosnese , il pi


perfetto di tutti . 'Esso conserva tuttora la sua pu
rezza, esemiplitz-it antica a segno; tale, che i Dal
mata-[Mitici sono facilmente capiti in tutti i dialet
ti; mentre allopposto i Russi, iPolachi, ed i Boe
mi parte pe'ranotiVo della diversa loro pronunzia,

parte, perch Ogni diaietto ha dei vocaboli non co


muni ad altrodialetto, e ne adotta dei nuovi dal

le straniere lingua, non s0no Cosi di leggieri intesi


dai Dalmati, e dagllllirici. In generale si pudi
-re, che la dizi0ne- letterale dei dialetti del Nord
wrisponde alla volgare del dialetto Dalmatofllliri

a 5

co .

Prefazione.

co. Quindi nulla di pi fedele, e semplice, di pi


grave, e maestoso della versione Illirica della Sacra
Scrittura, del Messale, Breviario, e Rituale Roma
no, e degli altri libri Liturgici, con cui anche in
oggi in qualche luogo della Dalmazia celebransii

'Sacri' Misteri della Religione.


Dopo la rinascenza delle lettere trovossi subita
mente fra i Dalmato-Illirici chi rivoltosi a coltivar
la patria lingua diede allantica poesia nazionale
una novella forma cos leggiadra, e bella, che sot
to ogni aspetto ella regge al paragone con quella.

delle pi colte nazioni antiche, e moderne. Ragu


sa, che fu poi ben presto seguita dalle altre Citt
Dalmatiche, ottenne il primo vanto. Dallo scadere
del 1400. sino alla met del decorso secolo sono

giunti i Ragusei a tal segno dipoetiche ricchezze


nazionali, che, se tutte si dessero.alla pubblica
luce, formar se ne potrebbero trenta non piccoli
volumi. Ne giudicar si potrebbero spregievoli ric
chezze. LOsmanide, poema Epico. d una data an
teriore al Paradiso perduto di Milton, ed alla En

riade di Voltaire, alcuni poemetti seri, burleschi,


e satirici, parecchie Eglpghe,e Idili pastorali, va
rie Tragedie, un numero grande di Canzoni di ogni

genere, ed in ogni metro, quattro delle pi belle


Tragedie Greche, l Aminta, il Pastor Fido, la Me
rope del Ma'ei,molti Drammi del Metastasio, e le
pi belle Comedie del Molier, edel Goldoni tra
sportate in Illirico torrebbeto dallobblivione i nomi
dei Darjciqsh, dei Menze, dei Vetrani, dei Demi
tri, dei Ciubranovich, dei Nali, dei Bona, dei Ma
jcibradich, dei Luccari, dei Ragnina, degli [lata
rich, dei Gundula, dei Palmotta, dei Giorgi, dei

Bettondi, dei Tudisi, e dei.Sorgo; e darebbero a.


divedere, che queste produzioni inedite particolar
mente rapporto ai pregi di lingua man sono punto

Prefazione .'

inferiori alle molte edite, a cui gi tanto giusta


mente si applaude dai nazionali. Ma mentre da
questi. illustri cigni del Parnasso Illirico dalle rive
della novella Epidauro risuonar si faceva la lor cet
tra in ogni genere di poesia, gli Ektorovich, i Ma
ruli, i Kassich, i Canavellich, i Georgicvich, i

Barrakovich, "'in Zoranich, gli Ivaniscevich, i Vi


talich, ed altri facevano loro eco da varie citt,
ed isole della Dalmazia arricchendo ogni giorno pi

il patrie) idioma.

Il dialetto Illirico ancor molto da commendar


darsi pei vari Dizionari, che esso vanta. Io non
parlo del Lessico Latino Illirico del P. Andrea lam
brescich, e del, Gazofilacio Latino Illirico del P. Gio

vanni Bellostonez, essendo pi propri pei Curno


Croati, che per glIllirici propriamente ue ' E
bens da ricordarsi il meno voluminoso del P. in ca
la, che e appaga i dotti,ed a portata del volge;
il Dizionario Italiano Illirico del P. Dellahella man
cante di molte 'voci, ma egregiamente ideato, ed.
eseguito; il bel Dizionario portatile Illirico-Italiano
Tedesco del Ch. Sig. Giuseppe Voltigi, da cui gli
amatori delle cose patrie, ed antiche. aspettano un'

interessante opera sulle antichit dellIllirico; nal


mente il gran Dizionario Latino-Italiano-Illirico ,
Illirico-Italiano-Latino , ed Italiano-Illirico-Latino

del P. Gioachino Stulli. Questo uomo esimo, che


ha passata tutta la sua vita intorno a questa gran
de opera, e che ormai ottogenario, dopo averne

impressa la prima parte in Buda, e la seconda in


Ragusa sua patria, in breve sotto gli auspizi, e per
beoecenza di S. E. il Sie. Generale in Capo Duca
Marmont avr il contento di vedere uscir alla luce

in Ragusa medesima anche la parte terza senza (lub

bio delle altre due pimtile, ed interessante. Que


Stb triplice Dizionario com'preso in.sei_grossi volu
"

.'.

d 6

no

1m

Prefazione .

mi, che abbracda i termini (1' ogni dialetto Illiti


cc, 0 Slavo, e su di cui sarebbe cosa lunga len

trare in particolarit, non pu non farne nascere


un losoco, e ragionato come quello delle altre
colte lingue .

Una gran cosa per manca tuttora al dialetto


Dalmato-Illirico, una grammatica, la quale, nel
mentre, che sserebhe le vere, e costanti regolefdi
Scrivere, e comporre pei Nazionali, renderebbe c0.
gnita presso gli esteri la lingua, ed acquisterebbe
rinomanza, e fama agli Scrittori, ed alla nazione
intiera. Accennerem0 di volo ci, che passatm
sotto il nostro sguardo,in questo genere. f
,

Una grammatica pel dialetto Illirico-Carniolapo


comparve alla luce sullo scader del r;oo. fatta da
Adamo B0horiz in lingua Latina, e Tedesca. Era

il Bohoriz della scuola di Filippo Melantone, -Q


Grecizzava come il suo maestro. Quindi ein in.
trodusse il numero duale nei nomi, e nei verbig,
l' investigazione dei temi, ed altre Cose simili allu

se dei Greci, le quali nulla proprie essendo dell'


1llirica favella vi ariecano perci del turbamento,
e della confusione, Un altra ragione rende quasi
inutile agli,lllirici la grammatica Bohoriziana, ed

, che il dialetto, per cui fu composta, cio il


Carniolano essendo assai corrotto dai vocaboli, e
da qualche tratto di sintassi di altre lingue, i Dal
mato-Illirici non possono prevalersene, se non se

rapporto a qualche regola generale, ed ai termini


veramente di radice Illirica. Non tuttavia una
tale grammatica senza merito peiCarniolani, e per
chi volesse conoscere la gran connessione, che vi

fra la sintassi Illirica, e Latina .


Nel 1604,. il P. Bartolommeo Cassich nativo dell
isola diCherso pubblic in Roma le istituzioni del

lo lingua Illiricm in Latino. Confessa egli di non


I'

', ..

aver

Prefazione .

xm

aver avuto chi seguire, perch prima di lui nessuno


avea trattato unatal materia. Non pu dunque il
Cassio alabastanza encomiarsi per avere il primo
distinte , eformate, dir cos, le declinazioni dei

nomi, e le coniugazioni dei verbi Illirici, e dia


ver qu, e l, assai digiunamente per altro, data

qualche regola sulle varie parti del discorso. Aven


do egli stesso conosciuto la poca estensione del suo
lavoro saugurava, che qualche dotto nazionale com

pisc:ci, che egli avea incominciato. Pareva senza


dubbio, che, fatti i primi passi, <che son sempre

i pi difcili, nel corso di due secoli si avrebbe


dovuto trovare chi si accingesse a questa cotanto
utile, e dosiata opera. Eppure, non ostante, che

alcuni abbiamo lavorato in quesro genere, non si


son fatti grandi avanzamenti .
.
Infatti tutto ci, che si fatto dopo, ad ecce
zioni delle istruzioni Grammatiaali del: Dellabella,

non pu servi-re, che alla giovent Illirica per ap


prendere la. lingua Latina,x o Italiana. Come utile

agli studiosi della Latiniti ben nota a Nazionali


la versione Illirica dei primi elementi della Gram
matica dell'Alvaro stampata in Roma nel 1637. a
spese dilropaganda; la Grammatichina del P. Tom
maso- Babbich in oggi meritamente del tutto di

menticatar; quella del P. Lorenzo da Gljubuski me


glio ideata, ed eneguita, e quella del P. Giuseppe
Giurini, che porta il vanto sopra tutto le altre.
La Grammatica poi, che il P. Giacomo Micalia
promise .al suo Illirico Dizionario impresso in Lo
reto nel 1649. a spese pur di Propaganda, nulla
pu giovato per apprendere lIllirico, contenendo
soltanto pochi precetti in lingua Illirica per impa
rare litaliano.

'

Le istruzioni grammaticali, che il P. Ardellio Del

la.bella nel: 17:8. insieme- col suo Dizionario sta_m


- .

po

xrv
\
Prefazione .
p in Venezia, costituiscono quanto si ha in que
sto genere di migliore. Ma esse non sono molto

pi copiose delle istituzioni del Cassio, e rapporto


alla sintassi Illirica, che la parte pi essenziale
nelle grammatiche delle madri lingue , essa pur quasi
affatto dimenticata. Vi anche in oggi chi sostie
ne per tradizione, che questa piccola grammatica
sia opera del celebre Abate Ignazio Giorgi. Io non
so altro, se non che, il Giorgi la rivide insieme col

Dizionario, allorch si dovea stampare l' una, e,lal


tra, attestandolo listesso Dellabella.

Tutte queste grammatiche si di antica, come di


recente data, delle quali abbiamo nora parlato,

sono cos rare, che laverle ci costato la penosa


ricerca di qualche anno. La loro esistenza di niu
na utilit, e vantaggio. Quindi quando da noi altro
non si facesse colla presente grammatica, che ri
produrre ci, che esiste, che grandemente ricer
cato, e che non pu aversi, si farebbetuttavia una
cosa da non giudicarsi inutile agli stranieri, e di
scara ai nazionali.
_

Ma noi ci lusinghiamo daver fatto qualche cosa di


pi , sebbene non siasi potuto far tutto ci, che vo
levamo, e che il soggetto avrebbe richiesto. E che al-s
tro vuol dire far la grammatica duna lingua, la quale
0 ancora non labbia, o ne abbia soltanto delle im

perfetto, se non un consacraread un tal lavoro il pi


ditcile, sterile, e noioso d;irtuttii lavori letterati
molti, e molti lustri di sua vita? LAbate Giorgi,di
cui la lingua Illirica non vanta conoscitonmigli0re,

alla sola idea, per quanto dicesi, si ritrasse'da una


tale consiglia1agli impresa, ed il P. Mattci quanto

buon Grammatica, altrettanto affettato Scrittore im


pieg per ben trenta anni nel farne una, che alla

di lui morte passata in mano non sisa di chi for

se non verr mai alla luce; Siatte. consideraiml'l


,
_

Prefazione.

x?
I

dovevano far perdere di mira questo progetto an-


che a noi, che stranieri sul suolo deglIllirici, e
sprovveduti delle necessarie cognizioni non abbiamo
potuto dare allo studio di questa lingua, se non irita
gli di tempo, che da qualche annoin qu sopravvan
zavano allesercizio della nostra profesSione. Gran
de certamente pu sembrare il nostro ardite. Ma
se le cose letterarie dovessero essere soltanto trat

tate da chi dun solo slancio capace fosse di por


tarle alla loro perfezione, la maggior parte delle
arti, e delle scienze sarebbe per anco nella sua fan

ciullezza: Non egli vero, che in ogni facolt i


cattivi scrittori hanno preceduto i mediocri, ed i
mediocri i grandi? Da trenta cattivi corsi di Filo

soa, p. e., si alne trovato chi ha saputo rica


varne un buono. La lingua Illiricamon yancora
abbastanza ricca di cattive grammatiche. La nostra
ne accresce il numero, e potr forse un giorno
servire per farne nascere una buona, che noi de

sideriarno_ pi dogni altro. E 'ci basti sulle oppo


sizioni, che ci possono esser fatte.
Del ,resto aatto superuo il parhre del mero
do, che abbiamo" creduto dover seguire, e della fa
tica, che ci costato il presente lavoro. Quello
a tutti visibile, e questa non potea esser.sostenuta,
che da un vivissimo trasporto per questa lingua,

dall idea dellutilit dellintrapresa, e da quel pia


cere, che si prova allorch internandogi nello-studio
di una lingua si viene a conoscere il carattere ssi-
co, e morale dei popoli, che la parlano: nel che

si trova pi. di losoa diquello, che volgarmente


si crede, e si ha un giusw compenso per quelle fa
tiche, che accompagnano siatti studi.Abbiamo
eliminata lipotetica, ed incomodissima divisione di
verbi transitivi, ed intransitivi, e le altre suddivi

sioni introdotte dal P, Gassio,, per dar luogo alla_


sem
I

xv:

Prefazione .

semplice di verbi attivi, passivi, neutri, ed imper


sonali. Presentiamo delle tavole, che offrono ad-un

colpo d occhio la diversit, che v' fra declinazioe


ne, e declinazione, e fra coniugazione, e c0niu

gazione. Le lingue da bel principio deggionsi im


parare, dir cos, materialmente. Tutto ci, che
ferisce i sensi per ritenere con maggior facilit a
mente ci, che s impara, tutto eceellente. Intan
to subentra poi la riessione, ed allora con sor-

presa ci accorgiamo di saper per principi quelle


cose, che soltanto sapevamo per meccanismo.

La sintassi Latina era la sola, che ci potesse ser


vir di norma per ordinare l'lllirica. Dove nulla vi
era di sso, e determinato, si _ seguita la via del

buon senso. Alle appendici dei Grammatici Latini


si son preferiti gli avvertimenti, in cui subitamen
te dopo la regola generale sa>segna leccezione, se

vi ha luogo. Qualcheduno ci dimander se tali ve


ramente siano le regole della costruzione Illirica, e
tale lordiner con cui dovevano essere distribuite.
Noi gli rispondiamo, che, quando siano vere, ed

incontrastabilk, perch adoprate dai Classici, ed in


uso giornaliero in bocca dei viventi, non ha luogo

una tal domanda. Per cammina? sicuri, si , dir


cosi, decomposta la lingua, e nel nuovamente ri

comprarla si sono scorte, e formate le regole s

sate. Questa la via, che hanno tenuta i primi


Grammatici della lingua Greca, e Latina. Si sono
adotte delle autorit, quando occorrevano, e si so

no qu, e l inseriti dei molti esempi, e le pi


belle frasi, e maniere di dire estratte da Autori

Classici, che era superuo ad ogni pagina di citare.


Finalmente non ho parimenti trascurato di con-

s'ultarmi con chi senza essere n troppo libero, n


troppo scrupoloso in questo genere di studi poteva

darmi dei lumi sicuri. Fra gli'altri mi rivolsi al


Sig.

Prefazione. I

xvrr

Sig. Gianluca Volanti, che con cordoglio di tutta

Musa la morte rap, sono gi. cinque mesi. Que


sto uomo, che ad una memoria affatto mirabile u
niva_ una critica franca, e sicura, e che presso i

suoi nazionali si fece per pi di quaranta anni ani


mirare per i suoi talenti nel pubblico impiego di
Segretario, possedea molto fondatamente la lingua
Illirica, di, cui si rese benemerito. Desso fu, che

fece imprimere le belle 'prediche Illiriche del F.


Bernardo Zuzzeri pur Raguseo, e che con un tra
vaglio di dodici anni ,ridusse7alla vera lezione il ce

lebre poema Illirico, che noto sotto il nome di


,Osmanide di Gianfrancesco Gondola, avendolo di

pi commentato con giudiziose note contenute in


quaranta fogli di suo manoscritto. Alla morte del
celebre Mons. Marotti gi Segretario dei Brevi ad
Principe: di N. S. Papa Pio. VII., il Volanti dive
;nuto erede degli scritti del famoso Poeta Latino

Raimondo Currich, anche egli Raguse0 impieg pi


anni nel raccoglierli, ed ordinarli. Il preziossissirno
manoscritto, che come quello dell0smanide trovasi

in oggi presso il di lui amico, ed erede Sig.Savin0


Marini, contiene 4ooo _Epigrammi di vario genere,

ti Orazioni Latine, 4o Elegie, molti Endecassil-abi,


alcuni Carmi, e vari Sermoni, produzioni non mai

stampate, e per cui lo scorso secolo non teme di

venir al paragone con quello di Augusto. La more


te, che_non permise al Volanti dincominciar le-v

dizione del poema del Gundola, e delle opere po

nume del Cu

, come aveva gi ideato, tolse pu

re a me il v aggio di potere assoggettare al di


lui giudizio quella parte della presente Grammath
ca, che tratta sulla sintassi dei verbi. Mi si pe.rdo-.
nera questa piccola digressione su dun uomo, con
cui sebbene non abbia avuto relaziong, e CODQSCCll-t

za, che negluhimi mesi di sua riti, tuttavia mi


Sh

XVIII

Prefazione .

stimo felice di aver lincontro di farne onorata.


ricordanza. Ma veniamo all ortograa,

cosa della

pi alta importanza.
_
.
Hanno glIllirici due alfabeti propri per la scrit
tura, e per la pronuncia della loro lingua, la Bu

kviza, e la Cjurliza. Del primo alfabeto, che pur


chiamato Glagolitico, o Geroliminiano, si vuole, che

5. Girolamo sia lautore; ma di una datadi gran


lunga anteriore, essendo stato l'alfabeto degli anti
chi Traco-Frigi. Del secondo furono inventori S.

Cirillo, e S. Metodio, che nel nono secolo con


vertirono molti popoli Slavi alla fede Cristiana. Il

Glagolitico , o Geroliminiano singolare nel suo ge


nere, ed ha della relazione coll'alfabeto Greco pri
mitivo, con quello degli Etruschi, e col Runico an
tico: ci, che mostra, che tutti gli alfabeti si rife

riscono ad una sola, ed unica sorgente . Il Cirillia

no poi composto di lettere Glagolitiche, e Gre


che. I Russi, i Serviani, e qualche altra popola-
zione Slava si servono del Cirilliano, che al di dog
gi va adottando delle lettere Latine. Il Glagolitico

in uso presso gli Ecclesiastici Cattolici, che in


qualche luogo della Dalmazia seguono la Liturgia
Illirica .

I Polacchi, i Boemi, ed i Sprabi ;oLusati hanno


adottate le lettere Latine quasi all uso dei Tedeschi;
e i Croati, i Bosnesi, e i Dalmato-Illirici lungo

1 Adria adoprano anoh essi l'alfabeto Latino. Io


non so quali siano le difcolt d' _i Slave-Illirici
settentrionali nello scrivere la pr
'alingua con
elementi di lor natura incapaci di tendere il suo
no, che si deve, e si desidera; n cerco per ora

di saperlo. So bene, che 1 imbarrazzo, in cui si


trovano i Dalmato-Illirici , non

potrebbe

essere

maggiore. Chiunque fra essi badato , o di qualche


produzione alla luce confessa linsutlicienza delflal
l
a_

' .Prefazioite; '


xxx
fabeto Latino :per esprimere il suono dimoltissime
voci\llliriche, si duole, e si-rammarica di non aver
una ortograa ssa, e costante da seguire, e intan
t0in vece dimitane quella degli scrittori pi rag
guardevoli, ed accreditati ne conia una nuova, che
poi giustica con lunghe inutili dicerie; Ma e fino
a quando durer un tal disordine cotanto funesta
ai progressi della lingua, e della coltura? Giacch
si vuole un alfabeto straniero, "dir schiettamente
quel, che penso suquesto proposito;
-

E noto a tutti i coltivatori della lingua Illiriea.


quanto lAb. Ignazio Giorgi, ed il P. Ardelio Del

lahella ne sianmstati benemeriti, avendosi del pri


mo.alle stampe la versione di tutti i Salmi di Da
vidde giudicata a ragione daglintendenti per' mi

capo d opera, un poemetto in sette canti sui so


spiri di S. Maria Maddalena, e un gran numero di
altri componimenti dogni genere, e metro par
te editi, e-parte inediti, ma tutti dun merito sin
golane; ed il secondoeskndo lautore d' un eccel
lente lessico Italiano-Latinodllirio, e di un tomo

di eleganti discorsi sacri ultimamente impressi in


Venezia, e molto" sgurati dain errori di stampa.
Questi due grandi uomini coetanei, ed amici'cegr

catone colla stampa delle loro opere di ssar le


tegole dell ortograa Illirica , avendone il Giorgi
premesse alcune al suo poema sulla Maddalena, e
il Dellabella al suo Dizionario dellEdizione Vene-
13.. Il massimo divario, che si osserva fra quella
dell uno, e dell. altro consiste nelluso di due di

verse lettere nello scrivere alcune parole. Il Gior

g usa 1]' nella voce, p.e., [a-scto, perch, che il


Dellabella scrive ga-scto coll; lettera Glagolitica
femglja ;. Quello si serve delle due consonanti lo.
nello scrivere, p.e;, [cena, donna,e-questo 301in
xeno col 1:.

San

xx

Prefazione;

_. Supposta anche per un momento la libert di


potersi servire a capriccio delle lettere, in cuimon
s accordano questi due letterati, sembrava certa
mente, che nel resto ciascuno avrebbe devoto uni

formarsi alla loro maniera di scrivere. Eppure


successo tutto lopposto, e si seguita tuttora a di
scordare in un punto, in cui tutti debbono andar
minutamente d accordo. E come mai si potrebbe
esser in comunicazione fra le citt, e popolazioni
dellIllirico, e della Dalmazia per mezzo delle 10+
ro opere ,, se i Bosnesi, ed i Croati adoprano fra

di loro una diversa ortograa,ye se le citt della


Dalmazia discordando da quelli scrivono anche es
se senza regole sse, e determinate? Le produzio
ni Illiriche dei Ragusei sono in gran pregio presso

i dotti di Zara, Spalatro, Tra, e Cattaro, ed i


Ragusei non sono al certo avari di lodi su ci, che

di buono vantano queste citt. Ma quando si tratta


di leggersi, si disprezzano a vicenda per 1 ortogra.

a, e si nisce col non leggersi. Ma e chi ha ra


gione? Pu ciascuno in questo genere seguire il

proprio caPriccio? L' ortograa di chi dovr ab


bracciarsi? Come sulle rive dellAdria non vi sta

ta, e non vi Accademia, che labbia stabilita, e


la stabilisca; e come il Giorgi, e il Dellabella fan

no testo, e sono gi seguiti dai pi giudiziosi; co


si io credo, che lortograa di questi due celebri
uomini debba essere la sola da stabilirsi, e adot

farsi, tanto pi, che ragionevoli55ima, come ve


dremo. Essi in sostanza non si sono pressi, se;
non un solo principio verissimo ,, le che di dare

, allalfabeto Latino nello scrivere con ess0'__ le voci


Illiriche quel valore, che ha, quando con le 'mede-.
sime lettere si scrivono le. voci Latine, o Italiane;

ci, che noi faremo vedere collesperienza. ai


'

Il

I..;I

Prefazione .

xxt

N mi si dica essere impossibile di poter ssare


lortografia Illirica, essendo assai diversa la manie

ra di pronunciare non solo fra provincia, e pro*


vincia, fra citt, e- citt, ma anche fra i distretti
duna provincia, e citt stessa. Petciocch iLuc
chesi, ed i Fiorentini pronunciata? leparole'ltalia
ne diversamente dai Romani, eNap0letani, e que
sti in un modo ben diverso dai Bolognesi, Vene
ziani ,. Milanesi, e Piemontesi; ma nello scrivo-re

si uniformano poi tutti alle medesime regole, e si


fanno, come di fatti lo sono, popoli duna istessa
nazione, e lingua, malgrado il gran divario di pro
nuncia, e la dierenza dei dialetti. Listesso'si div

ca delle altre lingue viventi. Ora perch n0n do


vr. accadere lo stesso pres50 i popoli della lingua

Dalmato-lllirica, che molto pi uniforme e per


la pronuncia, e per la massa dei vocaboli tra le
popolazioni, che la parlano, di quello, che sia
1 Italiana presso le varie genti d'Italia? Si pronun
ci pure come porta luso del proprio paese, ma
nello scrivere sosservino le stesse regole.

Che se poi qualcheduno ricusasse di adattarvisi o


pel miserabile pregio di singolarit in ci, che non
si ammette, o pel troppo attaccamento allantichi

ti, 0 pel difetto-distruirsi, o nalmente pel vano


puntiglio di non dare il vanto in questo genere ad
una provincia, e citt piuttosto, che ad unaltra,

se gli potrebbe rispondere, che non pi tempo


di scherzare su un punto di tanta necessit; che se

ha qualche cosa di migliore di quello, che fu s->


sato dal Giorgi, e dal Dellabella, lo produca; che
lAccademia Francese in ci, che trov di buono

nell ortograa propostale da Letterari di diverse


provincie, e citt, ,labbracci immantinenti, e che

inne non vi alcun dubbio, che nel ssare tali


regole si debba aver maggior riguardo a quel luo-v
-

go;

XXII

Prefazione .

go, dove la lingua ha pi monumenti, e dove me


glio si parla, e si scrive.

Che la lingua Illirica sia tale presso i Ragusei,

cosa notissima a tutti i dotti delle remotissime


contrade Slavo-Illiriche, non che a quelli della Dal
mania. Il Dellabella, che era Italiano, e che alter
n il suo lungo Soggiorno. ora in Ragusa, ed ora
in Spalatro, dove mor, compose il suwDiz'wnario

sui monumenti letterari, e sul dialetto dogni pro


vincita, e citt Dalmatica; ma nel ssar la sua or-<
tograa. sattenne specialmente ai Ragusei, i quali
a. preferenza dogni altra popolazione Illirica sono

assai meglio intesi _da Polacchi, dai Russi, e dai

Boemi. Il dialetto Ragusino -rispetto alla lingua


Slavo-Illirica ci, che fu lArtico per la Greca, o
ci, che il Toscano per lItaliana.
Non si dee ancora tralasciare di far avvertire ,<

che si distaccherannd le parole composte col se


guente segno-non gi perch un tal metodo debba
essere seguito nello scrivere, ma unicamente per
mettere lo studioso in istato di conoscere la for
mazione dei vocaboli, e di rilevante il signicato.
Senza una Grammatica, ed un Lessico, che mate

rialmente, dir cos, mostri siffatto unioni di voci


Illiriche, il vero genio di questa lingua sar 561114
pre ignorato dagli stessi nazionali, non che dagli

stranieri. I. analisi delle lingue simile a quella,


che si fa su ogni altro corpo. Come poter conce
scere una sostanza, ove si ignorino gli elementi,

che la compongono? Come analizzare il pensiero,


se non si sappia il valore dei segni, o vocaboli,
che debbono esprimerle?

N meno favorevole speriamo, che sia per esse


re il pubblico giudizio sugli accenti Illirici , che ci

parso espediente di riadottare, e su di cui par?


leremo altrove pi opportunamente. Siaccorda,
che

Prefazione .

xx m

che glinscgnamenti prescritti dal Dellabella su que


sto particolare dovrebbero essere molto pi estesi,

e precisi. Ma vero altres, che essi bastano per


imparare a pronunciare rettamente la lingua Illiri

ca, 11 pi essenziale il circonesso, perch allum


ga considerabilmente la sillaba, e rapporto ad esso.
speriamo dessere stati esatti.
,
Avremmo ben. valuto, che la presente edizione

fosse riuscita pi bella , e pi vistosa . Ma essa


non poteva essere migliore, a meno, che non si,
fosse incominciata molto tempo dopo. Alla man-i
canza di buona carta si dovea aggiungere o lim-f
pratichezz_a ,( o. la colpevole negligenza di chi do

vea maneggiare il torchio..Ci parure tuttavia mi;


glior partito ( bench contro cuore, perch le belle
stampe piacciono a tutti), adattarci alle circostanze
per soddisfare al gran desiderio del Pubblico.
Deggio ancor pregare caldamente i miei eruditi

leggitori nazionali a farmi avvertito di tutto ci,


in che avr preso abbaglio, e di comunicarmi per
iscritto i relativi schiarimenti. Mi protester loro
nominatamente obbligato in una seconda edizione,

che sar certamente pi nitida, e tersa. Questo


lunico mezzo di migliorar le produzioni letterarie,

e particolarmente questa Grammatica, che deve es


sere basata sul sentimento univoco dei dotti viven
ti della nazione, quando si creda, che non si ab

bia abbastanza di monumenti antichi da poterne


ssar tutte le regole, e quando siami ( lo che pur
troppo mi sar accaduto) sfuggita in si gran varie
ti di precetti, note, ed avvertimenti qualche cosa
necessaria, o degna di riessione.
Forse qualche regola, e particolarmente molti
termini del dialetto Ragusino non saranno in uso

nella Dalmazia inferiore, e superiore. , Ma io in,


ci mi son lasciato guidare dalla ragione , avendo
pur

XXIV

Prefazione .

pur inseriti non pochi vocaboli del dialetto Dalma


tico, i quali so non essere in voga presso i Ragu-"

sei. N una tal cosa dee punto urtare lamor pro


prio degl uni, e deglilaltri. Purch fossero parole
veramente di radice Illirica, ed in uso lungo il li
do dellAdria, e nellinterno della Dalmazia, e'dell
Illrico tutte avevano diritto di entrare in questa

Grammatica; n v era ragion sulciente di dar la


recedenza alle une piuttosto, che alle altre, non
essendo la lingua Illirica formata dal sol dialetto
duna citt, o provincia, ma bens da vari dialet

ti di molte citt, e regioni.


Gli esteri nalmente ci perdoneranno, se in que
sta prefazione siamo stati cos prolissi. Si tratta
di ssare, e far conoscere le regole duna lingua,
che ha tutto il merito di essere conosciuta, e im
parata.
v
i

I:

l
.

-\
in

un.

l ,

_Tmttato sull0rtogfaa _Illirfca.


s
L Alfabeto quel ritrovato meraviglioso, Con cui si
conservano nel loro stato naturale, e si pronunciano

col loro vero accento i Vocaboli delle lingue. Il nome


adunque delle lettere dell Alfabeto, la lor forma , il
lor

tuono, la lor divisione, e pronuncia e come la

base, ed il fondamento dello scriVere, e del parlare.


_Alfaeto (Latino adattato alla lingua Illiricu.

Aa, Bb, Cc, ha, Ee, Ti", 60. Hh, Ii, I, Kk,
LI, Mm, Nn, _Oo, l'p, llr, Ss,jj, Tt, Uu.

Vv,Zz.

V,

'

Delle, lettere Vocai , e della lor pronuncia.


Le vocali, chentrano nella lingua Illirica, sono a,
e, i, o, il, come nella Latina , e nella Italiana . Il
lor suono, generalmente parlando, altres il mede

simo. Lo straniero dee per farsi un abito, dir cosi,


di pronunciarle sempre aperte , siccome fanno gl Illi
rici. Siccomepoi le Vocali possono ricevere degli ac
centi ,- che o_ra alzano, ora depri'mono , ed ora allun
gano il tuono delle sillabe, cos, quando parleremo

dell accento , daremo le opportune regole sulla vocali


considerandole come accentate.
.
.
Dei 'dittongh .
Gl Illirici, propriamente parlando, non hanno dir-i
ranghi, giacch parlano come serivono, e viceversa.
Potrebbe tuttavia considerarsi come tale l unione delle
due vocali ie,che i Dalmati pronunci;mo come'i, om
mettendo affatto le anche nello. scrivere. I Rag.isei
all opposto (ci, che pur si Osserva presso i Polacchi,
ed i oemi in molte voci) sostituendo alli vocale lj
Consonante scrivono , e pronunciato constantemenre je,

come nelle parole blie'd , pallido, bilo, bianco, mlilm ,


latte, mie=z, luna, riiri, dire, rje'c, parola ec,
s
. .
mcm

2.
mentre i i'lalthati pronunciano, e scrivono lid, 6ilo,i
mliko, misez,_riti , e rio.

Alcuni per fra gli scrittori Dalmati sogliono scrivere


simili parole con doppia ij, sostituendo alle dei Ra
gusei un j consonante, come: niisam, non sono, lijp,
bello, dijvoika, zitella ec. in vece di nidsam, lip,
dievika. Infatti la pronuncia di tali voci in bocca dei

Dalmat corrisponde veramente al suono di due i] .


Una sii<tta elisione avendo luogo inmoltisimi ter
mini, e talora anche due volte in uno istesso termine,
incredibile la differenza , che essa introduce fra il dialetto

di Ragusa, e quello della Dalmazia . So, che impos


sibile di far adottare in parlando la pronuncia di questo
e dove non in uso; ma nello' scrivere , giacch all
orecchio rende pi dolce la cadenza dei vocaboli, e ne
conserva,l etimologia , dovrebbe , per ispiritq di unifor
mita , da ognuno _onninamente adottarsi .

Della da pronunciarsi in alcune voci quasi per e.


L'a , che in varie parole Illiriche scritte con letterd
Latine incontrasi prima della lettera r unita per con

qualche altra consonante , nell Alfabeto Glagolitico ,


leliunu si ,scrive per e, eatteso la forza , che gli si
.la_ consonante, che segue lr, pronunciasi con un
certo suono, che ha dell11, e delle ad un tempo

istesso. Non saprei perche'i primi, che scrissero itl


Illirico coi caratteri Latini , abbiano convertito questo
e in a, e siano stati seguiti anche da coloro, che non
ignoravano esse; ci malamente fatto. Luso per ha
da gran tempo prevalso , e noi sullesempio del Giorgi,
e del'llellabella adottiamo pure Ia , e lo contrassegnia
mo col seguente segno ( ), che indicher un tale l

ediventarequasi un e,alquanto aspramente pronunciato


ed alla sfuggita , come nelle voci: svtha, ne, srze
cuore _, brscran , elleru, grliti , abbracciare.

il I. Mattei si servi del dittongo Latino e, che nor

ha un tal suono, e che per gllllirici e lettera barbara.


,Quun Q \\

n.'-

'=

Quando si d66a adoperare la\ i vocale .

La 1', che precede le 'consonan'ti, o che unita ad


altra vocale non forma sillaba, o non da una forza in
solita alla gronuncia, si scrive sempre

vocale. come

nelle voci ijti , sortire, ne-ijvzi'rsnos , imperfezione,


prie , prima , iI-gbio , perduto .
\

Del? uso della.u vocale,


La u vocale pu aver luogo prima, e dopo di 'una
consonante , ed ora in mezzo a due, spesso dopo una

vocale , ed ogni qualvolta fa sillaba senza forza straor


dinaria di pronuncia ,, come uprtiti-se , i,ngerirsi , blju ,

vicino, Plt , strada , priujti, sogginngere ecc..


La u. dai Ualmati in alcune v0ci pronunciasi , e seri.
vesi per i, dicendosi da essi , p. e. , slisciati , sliscuo,

sentire, senttto . mentre dai Raguse si scrive, e pro


nuncia slscjati , e slscio.

Dell unione delli vocale coll' j consonante.


.
.
\
Talvolta li vocale precede 1 j consonante, e 'vice
versa, secondo, che il diverso tuono della pronuncia

richiede. Nelle parole composte d ordinario il vocale


precede il consonante, come: nije, non,; m-dan ,

nessuno; ghd-je , dove e; pri-istit-se , mangiar 4


saziet. Non sono da mitarsi quelli, che adorano o
il solo i vpcale, o il solo consonante, scrivendo: nie
dan , o niedan , nie , o nie , Perch deturpano le parole
;,composte, e la lor pronuncia. In poesia si potr: tutta
; via scrivere nie , nidan , se per ragione della quantit
si avr bisogno d una sillaba sola.
Alcune voci poi sembrano ricercar di lor natura idue
ij, tuttocch esse non simo parole composte, come:

boscija , divina , uvrije'dio , oeso , oj'dravijo , rimmsto ec.

Lj consonante( secondo lortograa di alcuni ) prece


de il vocale in alcune persone del preteriro perfetto
del ve'bo biti, essere, come: ti bii , on bji , tu fosti,
\ colui fa, sebbene , come in altre voci, si debba solanto ,
A1.

a 0

adoprare un 8 vocale, come richiede la pronuncia.


Quindi noi scriviamo ti bi, tu,fosti, on bi, colui fu;

n seguiamo coloro, che, solamente per indicare il


numero , e il caso , o la persona , scrivono koji , iguali ,

onii , quelli, hochiee, vogliono, takee, t i, ec.; ba


stand0 pel legittimo suono della pronuncia un solo i ,
ed e, e dovendosi conoscere i numeri, i casi, e le

persone dal contesto del iscor50.


Della. doppio a: , led ii nei geniritu' plurali.
Il Ciorgi , e il Dellabella adroprano nei genitivi plu
rali or due ua, ed or due ii, secondo la diversa de

cl.nazione dei nomi , si per distinguere questi genitivi


da altri casi , che terminano in una sola a.,, ed i, si
ancora per indicare, che la nale di tali gen.itivi nella
pronuncia ha il valore quasi di due un, e di due ii
uistinti , c0n-e: Vlastfaa , dei Nobili; millostii , delle
grazie e'c. Noi seguiamo (ma si saggia regola , desi
derando , che sia seguita anche da coloro , che adopran
do un solo d, ed un,soloi conun accento a cappel
letto al di Sopra scrivono vrmn, dei tempi ,.sladost,
delle doluz.ze, in luogo di vrminaa , sladstii. In
furti" di questi casi non debbono mai raddoppiars le
vocali, perch umano del turbamento, e della' Con

fusione nella pronuncia. Del IC>I0 allj consonante, che


alcnni sulla nale di questi genitivi mettono prima
delli vocale , noi sostituiamo unaltra i vocale, perch
cos ricerca la vera pronuncia.
Delle lettere consonanti, e della lor pronuncia .

GlIllirici profetisconole consonanti 6, I, m, 11,,

p , r , ra guisadegl Italiani. Non per c0s- delle l


altre, di cui ora tenteremu; per quanto si puo, di par-
ti;oiarizzare il vero suono.

U- 11 o prima , o dopo diuna vocale , o conscpante


si pronuncia con un suono al vanto aspro, -e stridulo.

Il su< no del 0 nelle parole

tdiane cieco, ceca, ec. ,

u delle Latine dici! , dice! ec._pu servir di norma


nelle Illirthe rcre, disse, r;e'ci, parole, u(jnim,
fUCCO I

'

1 _

Il

Il c non va 'unito con altra vocale, se non colle,


e colli, ed avr il suono di ce , ci, come si detto '

sopra. Colle altre vocali-si adopra il k.


Il c sul ne di alcune parole, come: mio , lam

tore, kopc, lo zappatore , kovlc,kil ferrajo, con


serva lasprezza del suo suono naturale . siccome nelle
voci Italiane aceto, acido. '

Il c unito ad hi, Itja, hje, hja, hju, c0me nelle"


voci buddu'rchi, mendo, ehichlro, padre, hchie,
vuole , chjro , cieco, chid, indole , sebbene in appa
renza sembri imitare il suonodelle sillabe Italiane ci,
sia, ce, cio, ciu nelle voci goccia, frecce, ceci ,
luccio, ciurma; pure una tal sillaba profe.rita in un
modo da non pdtersi esprimere, ' ed imparare, se non
dalla viva voce del maestro. L istesso suono si ha del
pari nella sillaba ich nale d alcuni nomicome: mn
dioh, il giova'netto, kokotch, il pollastrello cc. , e

dei cognomi Illirici, p. e. , Giurascich, Autunovich ,


BadinkoviCh ec.
"
, '
D. Il d accoppiato collj consonante, come nelle voci
osdjen , giudicato, ne-osdien, non giudicato pronunciasi
pi mollemente , che quando va unito con altre lettere .
F. La lettera f unita alle vocali imita il suono delle
sillabe Italiane fa, fe, fi, fa,fw. Nella lingua Illi
rica vi sono pochissime parole, in cui entri 1 f, come
sarebbe: rifati, sperare, tifa.ne , speranza , nalt, il
mal di pietra ec.
'.
In alcuni dialetti scrivesi abusivamente per f ci ,
che deve essere scritto o per hv, o per v, 0 per p
lettere fra loro afni. Sicch troverai scritto sfti, snn-_
tu, filiti , lodare, fstati, vantarsi, frigati, friggere,

fafogliak , occhetto cc. _in vece di svti, hvaliti,


hvastati (lh pronunciasi aspirata) prigati, pahalich,
come scrivono i Ragusei, che dovrebberoessere segui
tati, mentre s attengono essi alla vera indole della Il-

lirica favella,
i
Ritengono per i Ragnsei lf nei nomi propri presi
da altre lingue, come nei nomi, p. e. , Erano, Frum
cesco, Filip, \Filippo ec., che dalla 'gente di cam

pagna si pronunciauo Vrano, e lrano, Bilip, e Filip.


A 3
G. li

6
G. Il g unito alle vocali ha il suono di go, ge, gi ,
go, gu; ma il ge, gi scrivesi per ghe, ghi in molte
voci, che luso insagnera, e pronunciasi col suono di

Sopra gia indicato. Onde pronuncierai, gad , nausea ,


g, ignudo , gbiti , perdere , come le Italiane gara ,
godere, gusto; e prcghie, pass, poghz, va , quasi col
suono di gemere, gzmre, facendo sentire appena il
suono dellh.

I
Si noti per , che ghi fa ghi , enon gi in molte voci"
da apprendersi dall uso, e quali sono, p. e., ghisdav,
miltuto ," ghinuti , venir meno; dighnuti_, alzare. La.

lor pronuncia come nelle voci Italiane ghirlanda ,


trrrghettare.
'
, '
.

'
Il 3 unito alla consonantej seguita dalle vocali 'fa
glju., glje, gli, gljo, glju come nelle parole yjem
gli; ', terra , p'glie , pianura; prategli , rimici , [em
glio-miraz , geometra. , po-djgliujem, divido; e la lor

pronuncia corrisponde alle -voci Italiane soglia , foglie,


gli, soglio. fogl_iuzza.
'
'
Il 3 nalmente unito all_h in ne di alcune parole
nel nominativo singolare si pronuncia per gh, e non

per semplice 3. Quindi pronuncierai Ilgh, Dm, righ,


burla, ,rgh, corno ec. col suono di gli Come nelle
gi addotte voci ghirlanda, lrughettare.

H. Lh, in fuori dei Casi gi accennati ,nella lingua.


Illirica, e massime nel dialetto di Ragusa sempre
lettera gutturale; e tanto da principio, quanto nel
mezzo dei vocaboli debbesi pronunciare con forte aspi
razione, c0me nelle voci, p. e. , hlib , pane, hditi,,
andare, phati, .suare. Quando essa serve di nale
alle parole , Come: krh , pane , himbnieh , degl in
gannaton si pronuncia con una aspirazione , che appena
si sente.
>
7
- I popoli soprattutto mediterranei della Dalmazia , e

dell Illirico sul principio delle, parole Sogliano ommet'


terla , pronunciando , p. e. , chju , voglio , l-ditise ,

rinfrescarsi ,, ldno, freno in cambio di hchju, bla


dti-se , hlidno.
i
Alcuni scritt0ri Dalmati lasciano anche essi lh in
iscrivendo. Nulla ,di pi mal fatto. E chi potrebbe
Cl"

._

'

caplrh quando scrivono,- p. e. , polepan, desideroso,


otigns, Volere, invece di po-hlpan, e di hotigne?
Non scrivendosi, come ricerca la nativa. radicale dei
termini, e menandosi per buona, e genuina la pro
nuncia. dogni popolazione,;come poter sperare di ri
durre una volta. a regole costanti questa lingua? Avvi
chi scrive ghliya, testo, ghl_h , sordo ecc., intruden
davi .l h, che affatto inutile. Infatti scrivendosi \
gliva , glilh nulla. vi manca' per la vera pronuncia di
queste parole. .

.
L L consonante unito alle vocali fa jo , je, jo ,'
jn, c0me iadan, infelice; iedan ,uno; isc; ancora ,
jnk, eroe. Egli non ha. soltanto luogo colle vocali
nel principio delle parole , ma innanzi alle vocali stesse
nel mezzo, e. sul ne delle, medesime parole, se il
tuono della pronuncia lorichieda . Laonde scriverai
coll j consonante , p. e. , le voci n}ljpscja, la pi
6ella,pubijaiu, ammazzano, tv ',-tuo, tvioi, Lullu.
tua, dbroi, alla 6nona ec. Main sul line delle pa
role, come tvj, tvioj ec. si profesce con un suono,

che appena si_ sente in bocca dei Nazionali.

L.j consonante dee .poi, secondo l insegnamento del


Giorgi , formar la.nale 'delle seconde , e terze. perso
ne singolari nei preteriti perfetti per distinguerle da
quelle dei presenti dellindicativo, e della seconda di

qualche imperatim , che sidebbono scrivere con i'vo


cale. Sicch si scriver on gljbi , egli om,_on giirbi ,.

eglimno; on udarj, egli botte; udari tl, botti tu;


ti mici , .otl ci, tu insegnarti,-egli insegn_; hvli ti,
loda tu, on hvli, colui lodo_-; ti hvil), tu._ lody_sti,
on hvli , colui lodo ec.

'
.
Deggionsi per eccettunre i perfetti di quei verbi,
che prima delli nale hanno qualche altra. vocale,
come , p. e. , 'g, impinguo', di, ullatto' ec. ler
cioech se tali preteriti siscrivessero conj consonante
diventerebbero il primo un nome sostantivo , cio go),

che vuol dire godimento ,- ed il secondo un imperativo,


vale a dire d} , allatta tu.

.,

Generalmente parlando, si adopra lj consonante in


tutte le voci, nelle. quali lj,o da per se stessa , 0Con
oA
'
,
una ,

8,
una , o pi consonanti non forma sillaba , ma per for
marla ha bisogno dellappoggio d una qualche vocale ,
come nelle parole pi, canta, kuchia, la ca_m ec. ,
e soprartut:o nei monosillabi , come ii,__ io, JI, gi
cc. Le voci kiem , ciem , tiem si scrivono con j con

sonante appunto, perch si considerano come mono


sillabi .

K. La lettera 1:. unita alle vocali fa k, k?, U , Uh


ka corrispondendo al ca, che, chi, ce, ca degllta

liani. Onde pronuncierai karati, riprendere; kfle ,


frangiette , ktta , mazzo di ori, k0kSC, gallina ,
oksiti, assaggiare. come le voci Italiane carta,
scheletro , chilo , Colore , cucire.
S tonda,o corta. La lettera s, che noi qui a guisa

degli srampatori chiamiam' to'nda, o corto per distin


guerla da unaltra j,(che, corna essi, chiameremo cor

.u'va,-o lunga, unita,alle vocali fa su, se, si. so ,


ma, come nelle voci s!n , x0mw, sbar, plebeo , sidro ,
ancora , 56 , sale , e ausrst , incontrare, pronunci
andosi come nelle parole Italiane'sono, seno, sino ,

sole , susxtrro .

j corsiva .. o lunga . Questa Sdee esprimere il valore


della lettera Illirica jmglia,r e ha un suono di mez
zo fra ls, e lo 2.; Sebbene

glItaliani , quanto allo

scrivere, non facciano in oggi fra l'5. e.l'j distn


zione alcuna, nulla di meno nella pronuncia sussiste,

e smsisteia ognora una gran differenza .

Ls, p. e. , che si pronuncia nelle voci Italiane uso,


casa, corrosivo ec, ha un suono del tutto diverso
da quello, che ha 1 s nelle parole morsa, m0310ien
agsre ec. Nelle corrtra edizioni dei nostri dortissim

Italiani C-inquecentisti si ammirano due s,j di differente


forma, appunto, se non erro, per alludere a questo
divero suono. Del resto io credo, che si possa dire,
che il suono dellj nella pronuncia delle voci Illiriche
jlit0', oro, [ai/jet, voto, rj0gh, ragione ec. sia rap
ort_o al a il medesimo, che nella pronuncia delle voci
talune misura, accasare_, sbattere, slattare .

Il Giorgi fu il primo a, distinguere queste due lette


re. Il Dellabella , 'ilMicalia ,' ed altri hanno adotta;to la
. et- ,

lettera Illirica 3. lhnglia, la.quale fra le Litine,di


venta lettera barbarica , e senza suono per chi non ne
sa il valore . I Dalmati, i Carno-Croati cc. anche in
oggi inl-luogofdellj adoperano lo 1 . scrivendo, p. e.,

a, per, izpovidlti , confessare, jezik, lingua , in


Cambio di ja, i-poviditi, jejrk. Ma, sia detto con
buona pace loro , in questo meglio si regolano i Ragu
sei, mentre non confondono fra di loro le parole da
scrivessi per i con quelle, che ricercano lo z.
V. Il 'v unito alle vocali fa va, ve, vi, va, va,
, come voglia; valere, velik, grande, vidim, .vedo,
voivda , capitano, svd , dappertutto . Si unisce an

che alle consonanti , come : vlidam , governo , zrv,

verme cc. Esso ha luogo ogni qual volta per formar


sillaba ha bisogno dell aiuto di una qualche consonan
te, come si deduce dagli addotti esempi, e_dalle voci,
p. e. ,.govrirh, parlo, ral-gpvram, disporre.
In alcuni dialetti, come si e gi osservato , in vece
del v si adotta in parecchi termini la lettera f , o b,

dicendosi sfak,aiuscuno, .brjme, tempo cc. in luogo


di svak , e vrieme .

'

>

1.. L0 2 pronunciasi come presso gl Italiani 5, Onde


pronuncierai zinna, stima, stitiza, vecchiarellu, rezite ,
dite, come zero, zenzara.

.".;i;

Dell unione di pi consonanti, e del uido di pro*


'
nunciarle.
Regole generali sul lor raddoppiamento .
Due regole possono prescriversi sul raddoppiamento
delle consonanti. 1. Si raddoppieranno le consonanti

ogni qual volta il suono, e,la forza della pronuncia


sembrer ricercarlo, come , p. e., krnna , corona , pu'n
na, piena, bukka , rumore, lietto , estate cc. Se non
sarai ben versato nella pronuncia Illiric'a, guardati
bene suldubbio di non formare una nuova regola. a.
Siccome una istessa parola, perch composta delle
istesse lettere, e sillabe, pu signicare eose fra di
loro totalmente disparate; c0sr , a scanso d ogni equi

voco, i!) un senso raddoppbrai.la consonante , ILIKKOCch


m

10

in altri casi pel_diversosignicato_ricerchisi una parti


colare pronuncia. Eccone degli esempi lasciatici dai
maestri di lingua, e da molti scrittori tuttora o igno
rat,o non seguiti. Mallo, poco; mlo,piccolo; ranna,

ferita, rina,primaticcia; ptt . carne; pt1t, strada ;


rtt, guerra, tir, punta; svitt, consiglio, svje't,
mondo,- mukka, tormento, mka, farina; ec. Gli
(accenti, che adotteremo, rimedieranno a molti altri

abbagli, che prender si potrebbero dagli stranieri.


Kv. Le lettere k.v fanno propriamente le veci della
lettera g , di cui gl Illirici sono privi. i'ronunciansi
col far sentire unito insieme il suono distinto di tutte
due le lettere , come . p. e. , nelle voci zrkva , chiesa ,

l va; quale, takv:i, tale, kvis , lievito .


l Illirici sono. del pari mancanti della lettera x ,
che potr tuttavia adoperarsi nei nomi propri tratti da
altre lingue. '
\
>

..CK. Queste due 'consonanti bench siano unite in


guisa, che sembrino doversi profe;ire unitamente, con
viene tuttavia pronunciarle distaccate col proprio lor
suono. Quindi proferirai kcka, cagna, mcka, gatta,
kokcka , beccuccio ,- cc. facendo sentite ii_suono stri
dulo, e quasi fhlat8 del c, come nelle voci aceto,
acido, o nelle 'atine occidit,'occidens.
Gn, e thn. Gn innanzi, e dopo le vocali, 0 Con

sonanti nelle voci, p. e., pmgna, cum , gagn, fuoco


ec. pronuncasi come nelle Italiane magagnu, mu- v
gnico.

__

L h in mezzo ad un g, e gn ritiene il suono digh,


e non di puro g. Sicch pronuncierai ghgna, del fuoco ,
ghgncvit, infuocato ec. , Come le voci Italiane sog
ghigno , sogghignare;

Sc, ed Set. Se unito alle vomli fa scja, ace, sci,


scjo, scju, ed set fa seta, sete, scti , seta, sctu .

Per. lo che nelle voci nsc , nostro, nascitmu, (il no


,stro, sltsciati, udire cc. farai sempre sentire un suono
uniro, quale si sente nelle voci Italiane 'nuscere , uc
crescere, lasciate , o nelle Latine scindo , discindo ,
e discudo'. L istcsso s intenda dello sci nelle voci , p.e.,

setoi_11erche'?; proscrgne, vperdono; setiti, leggere.


._

jc.

11

c. LIc dee corrispondere alla lettera Glogolz'tiira


chramata jcz'vet, che nelle voci , p. e. , jcna, donna,
Icivieti, vivere, jcialos, a_lizione ec. corrisponde_a

meraviglia al suono dell j consonante unito all'e,


come fa pronunciato alla Francese.
' ' -

I Daktrat'i', i"Croati cc. in vece del le dei Ragusei


adoprano lx scrivendo xna, xivieti, xalos, appunto

come iVengziani scrivono, p. e.,, la x stata , lo xc


nito, o colla lettera _i' dicono.dij , dzjemo. L.x non
ha per un tal valore, mentre non fa Ice, ma xe, xi,
come nelle 'v-oci Latine retexere, retexit, xus, au
xilu_zm.

. . '

Il l'. Micalia' adott in vece del jc, o dellx l jg,


che non rende certamente il suono, che SI ricerca,
avendo glIllirici delle voci, che si scrivtmo.debita
mente per ]g, e che portano reco un suono corrispon
dente ,_come , p. e. , [glb , giuntura ; jgilditi-se , sto
macarsi ec.E grandemente da desiderarsi pei progressi

della'lingua Illirica, che alne si combini universal

mente nell rtogiaa . Altrimenti idi lei pregi a nulla


gioveranno ,eperch saranno ognora ignoti, e sconosciuti.

Di alcune lettere adottare senza 6?ogrm daiDnlmati


pel vero accento Illirico.

I Dalmati Bit-Veneti hanno contratta rapporto a mol

te lettere la pronuncia del "dialetto Veneziano, e gli


scrittori malCauti con lettere atte ad esprimere tale ac
cento lhanno poi itltrodotto anche nelle lingua Illi
rica . Alcuni, p. e., scrivono dussg, lanimo, imaf}'
do" evidentemente i Veneziani nelle parole , p. e. I 16"

sare in vece di lasciare, lasseme , in vece di l'iscirh

terni, nsseizdere, , in luogo di ascendere. .lretendnu


Ph Che idue ss nella voce dussa , che gli esteri pro
nuncieranno meritamenre come le v0ci cassa , bussa,

ed ossa. , abbiano il valore di. scia, come dilfattj scri

VCS , E pronuriciasi dscia. Ma e perch ai due ss non


sostituire subito lo scj ? Non meno inutile per la vera
pronuncia il 9 a codet_ta, di cui fanno un uso cos

o grande, scrivendo, p: e., govjk', 1 uoino, cobn.


guar

guardiano di Mandrc,'ptiea , uccello, na;in , modo ,


in vece di cjovjlr, cjobn, ptiza, nici.n , come deve
essere scritto , e pronunciato . Forse questo e misterioso

ora fa ci in govjk , p. e., ed ora ti in ptiga; giacch


non pronunciasi ptizia? Se non erro, intendono, che

. questo 9 abbia il valore di ca, che ai Dalmati molto


famigliare, mentre osservo, che se nel dialetto Bosniacw
Ragusino scrivesi , e pronunciasi piscem , p. e., scrivo,

pisaozi, scrittori, tzi, padri, lisiza, volpe, dai Dal


mati si scrive, esi psonuncia pisczem, pisaoczi , tczi,
lisicza.
v
I Creati, gl Istriani ec. s accostano ai Dalmati,
mentre pronunciano il c come lo 2 Tedesco nella
voce, p. e., einiti, fare, e preferiscono come il i:
Romano, le due lettere cs nella parola, p. e. , cselaa
ti, aspettare. Dal Giorgi, e dal Dellabella tali voci
scrivonsi semplicemente per 0, e per c si pronunciano
nel dialetto Bosniaco-Ragusino, che senza questione

il migliore dei dialetti Illirii. Le altre variazioni; che

ritrovansi fra lortograa dei Dalmati, e nella , Che


noi qui attenendoci ai pi accreditati scr tori Illirici
abbiamo stabilita, sono Certamente meno sensibili; ma

pur tali dadover essere o_giusticate, o sbandite. .


Delmodo di scrivere i Verbali.

Si chiamano dai Grammatici verbali quei nomi, che


sensibilmente, dir cosi, ,formansi dai verbi. come :
prosctegne, perdono, da prstiti , perdonare; fagne,
speranza, da lati, sperare ec. GlIllirici non con
vengono nel modo di scriverli, volendo il Dellabella ,
chela lor nale si scriva per nje, ed il Giorgi per gne.
lronunciandosi , p. e., gveregne, e non gvornie ,
discorso, hodjgne, e non hodinie, andata ec., noi
alla prima preferiamo la seconda maniera di scriverli,
Cio quella del Giorgi, perch abbraccia il 3, che

necessario, edommetre l j , che inutile, tanto pi


che ne nascerebbero equivaci .

Dell

'
Dell accento .

13

_Il Dellabella nelle Istruzioni Grammaticali premesse


al suo dizionario Illirico delledizione di Venezia di
dei savissimi avvertimenti sullaccento Illirico. Il dotto
P. Cassio, ed altri scrittori Illirici ladottarono assai

prima del _Dellabella. Alcuni poi per indicare , che in


una data parola le Sillabe avevano un suono allungato,

presero il partirodi raddoppiare le vocali scrivendo


p.ye,'kaasati, mostrare, veejati, legare, tiih, di co.
stato, .plood, frutto, murale, marito; ma un tal rad.
doppiamento avendo dov.uto aver luogo in moltissime

parole, non fu co ragione universalmente accerrato,.


edin oggi non v- pi chi ne faccia 'uso. Il celebre

Giorgi non adottaalcun accento relativo alla pronuncia.


Gli scrittori, che vennero dopo il 'Gorgi , fra i Ragu
Se, sembrarono respirare, quando sull esempio d uh

tal personaggio si videro sciolti, e liberi dalla secca


ginosa briga di accentar le parole. , , ,_
Ma se pei nazionali poco importa, che s adoperiiro
gli accenti, perch "naturalmente essi posseggono la
pronuncia della propria lingua; non per certamente
cos per glistranieri, iquali, ove-non trovino segni,

che indichinoil tuono , con cui pronunciar si deggiono


le parole, o non saranno capiti nel lor discorso, o sol

tanto per discrezione. N giova il dire, che nelle lingue

Viventi gli accenti non son pi di moda, eche nella


Greca stessa sonos di molto
meresti , che tralasciar si
ci, che inseparabile dal a
che, comE forastieri, sappiamo

diradati . Induno presu


ssa senza danno delle cose
loro essenza. Quindi noi; i
quanto, alintelligenza , .B

perfetta pronuncia della lingua lllirica Contribuir pos-


sano gli accenti, li adottiamo in questa nostra gram

matica attenendoci esattalnente a quarto ne ha detto

il Dellabella.

'Egli adunque divide laccento, come dividesi fra i


reci, cio in grave, acuto, e circonflesso.- ,,Il gra

ve si nota'ton questo segno, che si;estende, e cala


i, a traverso dalla sinistra alla destra sopra la sillaba .

1: La sua forza di deprimere il tuono con inetten


'

,, dolo,

ai
17

a)
n
in
,7
v
v

ddlo, ne alzandolo , e dare alla sillaba una tal gra


vit, quale non ha la sillaba non segnata con tale
accento , come: ps, cane , lih, placido, ponsno,

altiemmente; ijkmuti , svellere ec.


,, L accento acuto si mostra con questo segno ', che dalla.
sinistra per traverso si alza alla destra. Denota ,che
la sillaba segnata con questo accento alza il suo tuo
no , come: jabusciosam , ho confuso; jldto, loro;
je'z, lepre; taki; tale; djevjcha, fanciulla, mil
ls, grazia ec.

,, Il circonsso inette il suono della sillaba , sulla


quale notato, e l allunga. CSi segna da noi (con
I

una lunga alla Latina, pbrch tale il valore di


,

questo accento) in questo modo'come sulle seguen


1

ti parole: rka , la mano; kajari , mostrare, glybi


I

ti, amare , brinda, la. barba. .


U

,, Acciocch meglio sintenda, quanto importi lo scr'


vere col dovuto accento precisamente alcune voci per
intenderne il signicato , ne accenno alcune poche: std ,

giudizio, sda , del gin-tizio; sua , vaso , sda , del


!l

1ms0; lgh, cenere, lga, del cenere; ,lgh , bosco ,


lga, del bosco; stp, la colonna , strip: , della co
3:3383 lonna; stp, arma, stpa , dellarma. Le voci de
i su

verbi signicano diversi tempi conaccenri diversi. Cosi :


imh, io avevo; imh, ,io ebbi; imaisce on .i uveu
quello; imasce, ebbero, e tante altre voci , le quali

con accento diverso variano il sento. Cosi Lka, no.


me proprio; Lika,, porto cc.

,, Si deve per,_qu ben notare , che quando si dice,


che laccento acuto alza il tuono della sillaba , che

il grave lo deprime, ed il circonesso l inette, e


l'allutiga, n8n s intende, che ci si debba fare con
dare una gran spinta alla sillaba, ma soltanto in
modo, che appena sensibihnentc appaia, e sentasi la,
diversit del tuono.
, ,
V
,, Devesi,.ancm nqtare, che alcuni nomi mutano nei

casi obbliqi laccento, che vogliono al nominativo,


H
)

come , p. e. rka, la mano, coll-accento grave sull


allaccusativo muta il circopesso in acuto, e de

vesi dire-dajmi rtku, dammi la mano, cc." n


))


!
Il Dellabella da altre regole per pronunciar beni le

voci 1lliriche .

Ci faremo un

dovere di riportarle

altrove pi opportunamente.

Finalmente dobbiamo lncpra far avvertire, che le


parole composte nel punto della lora unione le disgiun
giamo con questo segno - , mmc: ja-sam in vece di
'ja jsam , io sono; sveftrtogt'tch, onnipotente 'ec. , e
che alcune parole contratta le distinguiamo col seguen
te segno", come: ti ozh, in vece di u ozieh, nei
padri cc.
' '
f.

_.

. DellApostrofo.

Sogliono gl"llirici soprattutto in poesia per ragione


della misura del verso apostrofare quelle'voci, dalla
di cui nale tolgono via qualche lettera ,come: vo-t,
eccoti, greni-s, tebis cini, a me, a te sembra,

ciu-s, hai sentito, mirim, alle mura cc. in vece di


Evo-ti , meni-se , telai-se , ciao-si , mrima .
Le due preposizioni monosillabe, ha, e sa richieg
gono d essere sempre apos-trofate e nello scriverle, e

nel pronuncirle, come: priblijcjuim-se'k tbi, kle


tru , k nomu , ec. maccosto a te , a Pietro, agnello;
idem stbom, sAntunom, sMariom cc. vado con
te , in compagnia di Antonio, di Maria
_
Lunico caso, in cui non si apostrofa la preposizio
ne sa, e quando' seguita da alcune voci, che co
minciano col s,,e massime dal nome su", svi, sv,
tutto. _Unde dirai: sa svc'm sarzem, con tutto il
' cuore, s'a svih strnaa , da tutte le parti; s sviEm
tem , o ticm , tuttavia
'
)

I t

' "

PAR:

16

PARTE PRIMA .
Trattato sui Nomi , e Pronomi . .
Dei Generi.

La lingua Illirica ha pur tre generi, il mascolino ,


il femminno, ed il neutro . Conta per soltanto qualche

nome sbstantim, che pu essere dei due primi, come:


loglaviza , il Principe, e la Prtnctpessa, Vladika ,

che presso. Russi ,_ e gl Illirici di Rito Buteno signi<


ca Prelato , o Vescovo, e presso i Dalmati Dama, o
donna Nobile, slga, il servo, e qualche altro simile.
l

Dei Numeri.

I nmeri sono pure due , il Singolare , ed il Plurale.

Adamo Bohoriz nella lingua Carniolana, e Francesco


Mesgnien nella lolacca hanno introdotto anche il nu
mero I)uale. Ma non comportandolo l lllirica , di cui
la Carniolana , e la Polacca Sono due dialetti, essi non
meritano di essere in ci seguiti nemmeno dai due po

'poli, pei quali hanno scritto.


Dei Casi.

I popoli di lingua Illiriea non convengono fra loro


rapporto al numero dei casi . Il Bohoriz ne assegna sei
soli ai Carina}, ed ai Carniolani. Il Mesgnien altret
tanti ai Polacchi , sebbene oi dica, che al dialetto
Polono si pu tanto al .singo are, quanto al plurale as
segnare un settimo caso , che chiamasi caso ultimo. I
Dalmato-Illirici si glorano di averne sette al singola.
re , ed otto al plurale, e tanti appunto se ne scorgono
nelle loro grammatiche. Ma noi, con buona pace loro,
non ne ammettiamo, che sei soli nel singolare , cio

il Nominativo, il Genitivo, il DatV0, lAccusativo,

il Vocaliim, e lAblarivo, e se: te nel plurale, vale a


dire il Nominativo, il Genitivo, il Dativo, lAccusatiro,
I

f \

Trattato prima delle Declina. dei nomi Sostant. 11


il vocativo , labl'ativo, ed un altro caso, a cui diamo

il nome di ablativo secondo plurale. Ed eccone le


ragioni.

E primieramente si d al dialetto Illirico un ablativo,


che in ambi i numeri, ed in tutti i nomi e sempre

per la Sua desinenza eguale al genitivo. Infatti si dice


ribra , del pescatore ,. (od ribira , dal pescatore; rib
raa , dei pescatori, od ribiraa, dai pescatori; voivdc,

del Capitano , od voivde ,7 dal capitano; voivdas,


dei capitani, od voVdaa, dai cnPiturti; millosti,
della. gruzim, od millosti, dalla gruzm; millostii,
delle grotte, od millosrii, dalle grazie; e cus dicasi
di ogni altro nome. Ma e' perch moltiplicare enti
senza necessita , potendo ilgenitiyo'solo far le veci di
questo ablativo , ed avendosi gi'a ilvero ablativo , cio

al caso, che senza ragion sufciente chiamasi settimo?


'7Jnfatti questo Cas0 ha'una terminazione diversa da quella
di ogni altro, e tutta sui propri: , e corrisponde a quello,
-Nthe i Polacchi chiamano propriamente ablativo, e non
caso ultimo , o settimo, come presso_gllllirici .
Ne si dicz , che questi ablativi , tuttocche abbiano la
desinenza dei genitivi, sono per assai riconoscibili,

perch , a differenza dei genitivi, portano sempre scatta

la preposizione 04, che corrisponde all'u, o ab del La


tini ,-ed al dal degl Italiani in senso di ablativo. ler
ciocche e scrittori, Che fanno tesro , e luso, che in
genere di lingue il giudice, e larbitro supremo,

c insegnano, che ed richiede pure il genitivo coi nomi,


e che con alcuni verbi si adotira ancora in SCUJO' di

genitivo. Dilatti non dicesi vrta 6d kuchie, d nga,


64 zarkve, loporro della Casa, della citt. della

chu.m; okk od msta ,lurco del ponte, obriic (id


bCve., il cerchio 'della botte ec.; e coi verbi non si
dice pupe, p. e. , bit: od koie'god misli , essere di qual
che parere; plititi tkga, o scrog'di d m65a, od
tv6ga, pugnrulcuno , o una cosa del mio, del tuo,
ov je d Petra, d lavla, questo _ di Pietro, di
Paolo? Nei quali sensi nc putralasciars l'd', n'e ha

relazione col.signicato dellablativ0. checch ne pen


sino il Giurini, il Gljubuski2-eti alcuni m i ngusei.

li

fui.

18

Trattato Primo.

Tolto adunque in ambedue i numeri questo insus


sistente ablativo, glIllirici in ci saranno simili ai
Greci, i quali in questo istesso senso non arendo abla
tivo, per mezzo di reposizioni , che corrispondono all
Illirica d , ne fann farle veci dai genitivi. Cosi col
solo nome di ablativo secondo plurale verr a togliersi
la denominazione di caso settimo singolare , e di setti
mo, ed ottavo plurale , denominazione strana, e nien

te propria dell'arte Grammatica . Non ci saremmo per


giammai petmeaao un tal cangiamento , se avesse po

tuto turbare, o rendere inutile il metodo delle altre


grammatiche, o lessici Illirici .
DellArticolo , ossia Pronome_ .
1

L' articolo ,- che nella lingua Greca. e. nelle moderne


precede i nomi nelle loro*declinazioni, facendo vedere
di qual genere, numero, e caso essi siano, non ha

luogo in quella degllllirici. Ma come nella lingua


Latina dai Gramtpatici si fa uso del pronome hic, han,
hoc , come se fosse articolo, per distinguere il genere,
il numero, ed il caso dei nomi; cosi mi pure ci sere
viremo per tale oggetto del pronome Illirico ori, ova'.
ov, questa, nestra, questo, la di c'ui declinazione

bene appresa pu anche pei principianti servire in par


te di norma aquelle degli altri, nomi si sostantivi, che
aggettivi; giacch essi , secondo il genere, di cui sono,
seguono nei loro casi la terminazione di esso articolo,
o pronome, che cosi si declina.

Numero - Singolare . r
Mai-colino.
Feminino.
- Neutro.
Nom. ovi, questo, ovai, questa , ov , guasto.
Gen. ovga, di questo; ovi , di questa, ovga,
di questo.
_

Dat. ovotnu , a gitesto, ovoj , a questa, ovorpu,


a questo.

Ace. ovga , questo, ov, questa, ov , questo.


Ablat. s' oviem , o sovi'm , con questo , s ovm,

con questa, s oviem , o s ovim con questo .


I" '

I,on

Delle Declinationi dei nomiostantiiu'.


,

a,

Plurale.

Nom. ovi, questi, ove , queste, ov -, questi.


Geo. ovreh , 0 mila, di questi, queste, questi.
Dat. oviem , o ovim , a questi , queste , questi.
Ace. ove, questi, ove queste, ova , questi.
_

Ablat. soviemi, o soviema, o sovimi, o sovim: ,


con questi, queste, questi.

'

Ablat. a." 'ovieh, o in ovi'h, in questi, questo


questi.

Non. Questo pronome senza caso vocativo .


.

Del Nome..

Il nome una parte del discorso , che ha generi, e


numeri, e si declina per casi. Egli , di due sorta ,
sonanrivo , ed aggettivo. I nomi sostantivi sono quei
segni, che esprimono gli oggetti, e che, secondo il
linguaggio dei Grammatici , sussistono da per se stessi
nel discorso.
'
.

"

"

Delle Declinum'anl dei nomi Sostantivi.


r _

Diconsimoxtti sostantivi di una istessa declinazione


tutti quei nomi, che nella variazione dei loro casi, 0

desinenze variare terminano ad un istesso modo. Rac.


chiude la lingua Illirica tutti i nomi suoi sotto tre sole
declinazioni. l'atiscono esse forse minori eccezioni, che

quelle d ogni altro idioma . Il segno caratteris:ico, pel


quale esse distingumisi a Vicenda fra loro, e altresi ,
come presso i Latini, la diversa terminazione del ge
nitivo singolare.

Dello pi'ima Declinazione dei nomi Sostantivi.


Questa prima declinazione adunque abbraccia nomi
Propri , ed Appellativi parisillabi, o imparisillabi, di
genere mascolino , e di genere neutro.
.

.
B i

"

'

Dei

zo

Trattato Primo.

Dei nomi di genere.moscolino.


. ,.

.,

Fra i nomi. propri, ed appellativi mascolini , che ap


partengono a questa prima declinazione, alcuni nel no
minativo singolare terminano in una , o due consonan

ti , come lakob , Giacomo ,, Stvorrtegl ,- il ' Creatore ,


ed alcuni in o ,,come Givo_, Giovannino , di , lo parte .

Quei , che niscono in consonante al nominativo, nel


genitivo singokre,. che li distingue dai nomi. delle altre declinazioni, terminano inno, nel dativo in u,
nellaccusativo in a, se sono nomi animati, se poi
sono inanimati terminano come al nominativo; nel vo

cativo terminano in e, nell'ablativo,in om, ed alcuni


anche in cm. jr
. - .
Quelli, che terminano'into al nominativo, hanno 1
accusativo in o, se sono nomi animati, in o come al
nominativo, se inanimati. Il vocativo lo hanno sempre

in o, e negli altri casi seguono la nale dei nomi ter


min'ati in consonante .

_
-
_
Nel nominativo plurale.nitoouo tutti in i, nel ge
nitivo in due aa, 4 nel dativo. in oro, ed alcuni anche
in cm, ed im, nollaccus_uivo in e:, 'nel vocativo in
i, nellablativo in ima, o.imi, e.nell'ablativo secom
do in ieh, o ili. 7
\,-.
\

Il

II

_l

Declinazione di un nome Proprio.

Num. Sing.

Nom. ovi Jlzob, Giacomo. 1 \


Gen.
Dat.
Ace. lalcobu,
]rkoba
lkoba,, di
Giacomo.
(1 Giacomo,
Giacomo. ' '-

a' - .

Voc. o lkobe , 0 Giacomo .


Ablat. s lkobom ,.ccm Giacomo.
p
"
V V
Plur.
Nom. laltobi , i Giunomi,.

\'

Geo.
Dat. Ikbaa
lkobim,, dei
ai Giacomi.
Giucumi
Ace. Jkobe , i Giacvtnif.
" t

i
7

.
.=' f

5_ f'

VOC.

Delle Deciinazlmti dei nomi Sostantiu. m


Voc. o J'akobif o Giucomi.

Ablat. sla'kobima , coi Giacomi, r,


Ablar.z.
_Iakobi_eh, o
Jkobh, nei Giacam.
4 N_'on. 1. Fra, I n9ml pnepry di questa declinazione
alm;sono parzsillal, ed altri -ixpdrisillai nei casi

Obbllqui;, come:

"

,'

f -

Hrm, Hrsta .( presso. i Raguse Iju-kirs , Iju


krsta) Cristo .

Yetar , l'etr; , Pietra .

_ ,r

,\

Jess, 0 Jss , ]esm , 0 Jsssa , Ges.


Antn, Annina , Antonio.

_,

Stjc'pan; Scjpana, Stefanu.


Ivan, Ivana , Giov:mni,

'

'

-. ," .

'.

_= '

.L..

-'

z. Inom propri , che terminano, come si deno


in o al nominativo, ed al vocnivo, :e in a allaccu-7
satvo', sono per fa pi pgrisllab, e di signicazione
dimimitiva, cme : y _

f Iv, Iva )
) Givo , Gi

..

Giovannino. -" .

-.

Erano, Frana , Francesco .

Sciscko , Sciscka , Sigismondo.


l'ero, lera, Pierino; '

rf

i _

Marko, Marka, Marco.

;- . 'f
lavo, l'ava , Puula.
.
'
Srjepo , Stiepa , Stefano;
;
Vlaho, Vlaha, Biagietta.
,
3. Qualche mm; proprio, che al nominativo ter
mina in e', conserva l istessa desinenze: al vocativo , ed

ha l'accusativo in u , come: .
Ante, Anta, Antonio.
Iure, Jura , Giorgio .

..
.
,f

Decli_ndxione {l un nme Appellativo;


_

Nuk Sing. .

Nom. o_v vy;a, il Vento.


Gera. ,vjrr; , del Vento.* k ' .\ .
Ace
Dat.vjtru,al
-vjtar, il vento:
vento. _ -"'-_ .-.;
:..;, ,.
Voc. io vjetre,' u vinto;
: '-' y.
' Ablar. s vjrrom, cotuento. :L . ..;;
B 3 A

4
P.- ' ?

1 r :
-

u,

Trattato Primo .

" "

Plur.

Nom. vitri, i venti.


Gen. vietaraa , dei venti.

Dat. vjetrom , o vietrim , ai venti .


Acc. vitre , i venti.
Voc. o vjtri , o venti.
Ablat. s vitrima , o s'vitrimi , coi venti.

\
'

Ablat a. il vitrieh, 0 vietnh , nei venti.


Non . r. I nomi appellativi da declinarai sull'ad
dotto esempio sono imparisillabi. Alcuni terminano al
nominativo nella consonante o, c, d, j, k, l, rn , n,
p, r , s, t, 2., 11, ed altri nelle due consonanti ch.
3h, gl, se, st, e u . Ecco un nome appartenente a
ciucUna delle indicate terminazioni.

Jareb , iarba , la pernice .


Lc , lcia , la mia.
_
Skld , sklda., l, accordo;

BG . bia , la guerra.
Prih , priha , la polvere.

Nuk , nulra, 1' insegnamento.


Spl , splla , il sesso .
Iim ,. kimeria , il sasso .
vn , jvna , il suono .

'

Skorllp, skorilpa, la supercie, o il or di latte..


Ribar, ribra, il pescatore.

Kne'j , kne'ja , il conte .


Bit , rita , la punta .
Karpaoz , karpaoza ,. il tappezzatore .
L2v , lva , il leone .
Mllrdich . mladichja , il. gioVanetto.,
Bgh , Boga, Dio.
_
Spasrtegl , spastteglia , il salvatore.
Madesc, madcscia , il neos

, ,.

Mst, mrta , il ponte;

,-

' '.

Ratt , rtta , la guerra .

a. Alcuni fra i nomi terminati in_o hanno una dop


pia desinenza, potendo terminare al nominativo anche
in una qualche consonante . I seguenti, e qualche al
tro terminano soltanto in o.,
/

\I

\'

Delle Declin_aziorii dei nomi Sostantivi. a;


N-scto, ni-scta (ed in altri dialetti n-sctalo, ni
sctala) luomo da nulla.
Sprdalo , sprdala , il chiuccherone insulso .-
Newaglialo, ne-valjal: , luomo da niente.
I seguenti, ed altri anno una doppia terminazione.
Solz, o sokl , sokla , il falco;
l's , o psa , o psal, psla, l ofure.
W
Or. o orl , rla , l acguilo. ;

Pak , o pakao , 0 pa'lnl , pakla , linferno .'

"

Ciav, ociaval , cjvla , il .chi0d0=


_ .
Dio , o dl , djila . o dla , la parte.

Scmo, o [cmil ,jcmla , il bicchiere .


Pantaro , o pa'ntart'1l , pantarla, la forchetta.
Kt, o ktao, o ktal ,; ktla, la culdua.

Kutt, o kutta0, o kuttal, kutla, lo oglietta,


.

misura di cose liquide;


V6, 0 vl, vla, il ove.
"
3.9 Le terminazioni in no, edin al, perch dure
all orecchio, non sono in uso nel dialetto di Ragusa.
Dei Nomi di questo Declinazione, che non ammettono
incremento al genitivo .

:.

I nomi, che al genitivo singolare terminano in agn,


ok, ml, un, dr, ed 0:. non solo non crescono al ge

nitivo , ma richieggono anzi, che la consonante nale


precede nel genitivo, e negli altri casi .quella Vocale,
che al nominativo sta innanzi alla consonante , come:
ptal: , il venerd , genit. ptka, del venerd ec. Il
nome taz, checome altrin0mi in tuz pu cangiare
la lettera 2 in un secondo z , o lasciarla allatto, serva

di esempio. _

'

> Num. Sing.t

Nom. ovi taz , il poire.

Gen. tza, ozza, o oza , del padre.


' Dar. zug, al padre.
,
Ace. za , il padre;

,
t

Voc. o cce , o padre.

Ablat. s'zom, o s zem , col padre .


B e

'

"

'

'
Plur.
I
"

_q

_W

'

Trattato Primo.
_ ""-

Plur.

',

.. ,,_
.. ,.

_ '

' _ v ,

Gen.
Ndm. tzaa
zi, ipadri.
,y dei padri .
Dar. zim , o ozem , ai padri.

ACC.ze,ipadri.

,- , .,

',.-.

Voc. o zi, o padri.


Ablat. szima, coi padri. _ _
.

Ablat. z. zieh , o zh-, nei padri.

NOTA. x. Fra i moltissimi nomi di questa specie,


eccone alcuni.

' '

Ogagn,ghgna,ilfuoco. ,_ '\ ,

-.,;.

omak, mmka,ilpuggio.
.
avrrak , favrtka, lo cervice.

Or ,_ 6rla , l ucquzlu .

>

.
L '

Sin , sn , il sonno.

_._, Q

Ovan', vna, il montone.


_

Vihar , vihra , il turbine .


- Sciwa'z, s_cjzvza , il minore .

,z. Vi sono dei nomi, che avendo la lettera l nell'


ultima sillaba del nominativo singolare, come pisalaz ,
lo scrittore ec.. la perdono aatto.hel genitivo , e ne
gli altri casi. Eccone alcuni, '

'

Klaz, gen. kza , dar. kzu ec. , ilpolo.


..

_ Sce'talu, scEtaoza ,, il pus-seggiuwre .


l)eralaz, deraog.a , lo scorticutore.
'
lribivalaz, pribvaoz; , l ubitatore .

lrircialaz , prscjaoza, il pusseggiero'.

'

3." Non 'per regola generale; mentre scilaz,


p. e., il molteggiatore ec. ritiene la I in tutti i casi ,
e fa al genitivo scjil_za, scilzu ec.; e parecchi nomi,
che hanno, come gli addotti, il nominativo in 102,
possono pure averlo in aoz senza la I, dicendosi pisav

ha, o pisaoz, deralaz, o deran ec.

'

l "

Di alcuihomi , che Variqno al vocativo singtln .


I nomi terminati in 0: , nk_, ik,, ok, uk,, come st-_
raz , il Vecchio , ju'ik, leroe , ghrescnik , il peccato

I_'e, swedk , il ilestimonio, ha;duk, lassassino, unk,


ti nepote ec. cangiando lo 2, ed il k in o al vocativo
,
_I. ,.
fan
Q

Delle Declinrz:ioni dei nomi Sostantivi. a;


fanno 0 stime , junce_, ghrescnice , sviedce, bajduce ,
ed unce. ,

'

I nomi terminati in al, come vite'j, leroe, in gh


come Bgh , D10 , Vrzigh , il Demonio , rcgh , il lavo
ro della terra , snjegb, lo 'neve,brjgh , il colle, o

la saltru'ec. oangi:mdo la nale j,_e_gh in lo fanno 0

vitjce , Bjce, Vrijce , tjce, sniejce , brejce.


I nomi terminati l]l_lll,. ed uh, come dt'th, lo api.

mo, Vlh, il Morlacco cc. fanno, cambiando l h in


cc, 0 dsce, o Vlsce.
\
I nomi, che niscono in egl, come uprzvitegl , il
duettare , rigrabitegl 2' il mpitore ec. ,- e in ich ,co'me
Iragljvich , Il Principe Reale, dietch, il seroitorel.
lo ec. fanno 0 uprrivitegli, grtbiteglju , Kragljevichju, dietrchiu.

'

I terminati nalmente in or, come Gospr, 0 Go


spodar , il Signore , kamenr , lo scarpellzno ec. , ed
in in come sin , il glio fanno, pure come al loro da
tivo singolare (ma condivers0 suono di pronuncia), o

Cospiru , o Gospdaru , kamenru , sinu. Volgarmente


dicesi o sinko, o glio .- ,r_ .

Dei nomi, che non hanno incremento al plurale.


\

I nomi terminati in ok, uz, ik,, \ok, ed ok, non

Crescono di alcuna sillaba al plurale. e terminano io


ti. Quindi si dir da iunlk, sraraz, ghrescnik, sviedlr,

e duk junzi , starzi , ghrescnizi , sviedzr , hajduzi.


A actmsativo plurale ripigliando il 1:, fanno junlte,
ghreScnike ec. , e non juna'ae, sviedze. Vi tuttavia.
vrrk, il lupo, che fa vzi, o v:'rkovi. al plurale, e_
Sex, il lepre, che fa jezi , o Sezovi .
I rerr'ninati in on , ich, egl, esc, on,v 0st sono
pure senza incremento, come mi , i formi ,rmladichi,
i giowmi , odlruptegli , i redentori , mads_ci , i nei ,

fvoni, i suoni, msti , i ponti.

. [ nomi , che rraggonsi da quelli di provincie , citt ,


TGIEOU , sette CC. ', e che soglino al singolare nire
nella sillaba nin come Dubrvcjanin, il Rogo-960, 24"
drnin , lo Zormtinp, Krsrjnin , il Cris'ifmo ecl. al

u.

as

Trattato Primo .

lurale perdono ln nale, e fanno Dubrovei'ani , Za


drani, Krstjani , iRogusci, gli Zamitini , iCristiani.

I terminati in ogh , ugh , come ra]logh . la ragione,


okrgh , lo rotondit fanno, cangiando gli in j, ri
jlosi, olmisi. I terminati in jeh, come grih cc. , il
peccato in luogo del h richieggono ls, e fanno grsi.
Altri nomi di tali terminazioni si scostano da questa
regola , come or vedremo .v
i

Dei nomi, che hanno lincremento nei casi plurali.


I Lessici , e le grammatiche Illiriche non parlano,
che per incidenza sull' incremento dei nomi nei casi

.plurali; cosa, che non doveva essere dimenticata; giac


ch se alcuni nomi possono adoprarsi in due modi, al
tti non possonousarsi, che in un solo. Noi non abbia
mo avuto tanto ozio da ssar qualche cosa di certo su
questo articolo. Ecco ci , che possiamo far osservare.

r. I nomi terminatiin e] , ogh, egh , ed ogh come


knj, Vraigh, brje'gh, Bgh ec. fanno al plurale kneji,
o kne]ovi, i conti, knjaa, o knvaa , knsom , o
knEjovim , knje,; o knjove cc.
cos potrai dire
brjeji , o brjegovi, i colli, snie'ji, o sniegovi, le nevi,
teli , o te'govi, i lavori , Vrji , o Vra'govi, i Diavoli,
Bgh , Dl0 fa soltanto al nominativo Bgovi, gli Dei,
e non Bji; ma negli altri casi fa Bgaa, o Bgvaa,

degli Dei cc. Rgh , il corno , fa solamente tji cc.


a. Fra i terminati in ugh vi dgh, il debito, che

fa dt'1ghi , o dgvi , lgh, il bosco, da cui si ha li,


o lgvi , drh, il compagno , che pu fare drji , o
drgovi. Da prgh, la locusta, si ha solo prgovi; da
dar , il dono , 'si ha dari , o darovi; da brt , il fratel

lo, bratti , o brttovi; da svitt, il puraninfo , svitti,


o svittovi; da lei, il genero, jti. o jetovi; da db,
la quercia, dtibi , o dtibovi; da jt'ib, il dente, Ibh
o [bovi; da golb, il colombo , golbi , o golboyi;
da grb , il Sepolcro;grbi, o grbovi; da did , (Wo'
lo , e praidjd , bisrivolo , didi , o didovi , prdidi,
o praid;.lovi; da ld, il ghiaccio , ledi , o ldvi; da
md}d , lorso , m6djdi, o me'djdovi; da re'd , lor<
"

dine)

Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi. 11


di , o rcdvi ; da mcd, il miele, mdi, o m
da pogld , lo sguardo , pogldi, o poglc'dov;
d , il mal del carbonchio, vrjdi , o vrjcdovi;
id, il puzzo , smra'di,o smridv; da dh , lo

, dsi , o dhvi; da ncjh , il patrigno , oci


ocjhvi; da ph , la donnola, pssi, o phvi;
, il prete, ppi , o ppv; da grm , il tuono,
o grmvi; da zrs, ilfulmine, rrisi , o trj
9C. Grd, la citt, fa solo grdvi , e gradd , la
ne , sultano grddi. Sin , il glio, la pur solo
. Gli altri si apprenderanno dall uso.

Dellu' formaziong del genitivo plurale .


>rma il genitivo plurale dei nomi di questa (le.
une coll'aggiungere due ad gll' ultima consonan

loro nominativo . Quindi (la cenr, discepolo ,


I ceh'ikaa, dei discepoli, da msctar, il mac

mc8crlraa, dei maestri, da vjtar, il vento,


.a , dei venti cc.

'\
I

nomi .Anomali mascolini di questa de'clinazione .


nomi anomali lurendonsi quei nomi, che non so

golari nella loro. declinazione. Altri variano in


i numeri, ed alcuni casi, ed altri hanno soltan

:ingolare, o il plurale solo, come ora apparir


guanti nomi di grandissimo mo.
Num.- Sing.
._

lom. mi dia, il giorno.


-en. dina, o dnva , del giorno.
In. dinu , o dnvu , al giorno.

- *
'

lcc. dina, o dnva , il giorno.

oc. o dine, o dnve, 0 giorno.



lblat. sdinom , o sdnvom , col giorno.
Num. Plur.

,\

l'om. dini , o, dnvi, i giorni.


" " len. dnaa,'o dnvaa , o dnii , dei giorni.
32:. dinom; o dinirn, dnvom, o dnvim, ai
giorni.
'

Ace,

a8
Trattato Prifno .
'
Ace. dine, o dnve,'o dni,-i giorni,

l
i

. ; .,-h_

Voc. o dirai, o dnvi, o dni , o giorni.

- . -

Ablat. s dinima , o s dnvima , coi giorni.


Ablat. z- dinieh, dnvielr, o li dnvih, nei
giorni. . '-.

Num. Sing.
Rom. ovi cibvik, l uomo.

Gen. ciovika , dell uomo _.


Data cjovilm , ull uomo.

Ace. ciovjcka , l'uomo. , _


Voc. o lcjovjce, o uomo. , \
Ablat. s cjovjkom , coll' uomo .1

Nora. Questo nome non ha il numero plurale , e si


applisce col vocablo gliidi , che manca di singolare.
'

Num. Plur.

<

Nom. ovi gljtidi, gli uomini .


Gen. gli'dii, degli uomini.

Dar. gljt'rdim , o glidem , 11in uomini.


Acc.gljde, gli uomini.

; ,

,.

Voc. o it'rdi , o uomini.


Ablat. s gljdinia , cogli uomini.

Ablat. a.

. -

" .

li gliiidieh', 0 glidrh, negli uomini.


'

Num. Sing.

Nom. 0v dm, la casa.


Gen. dma , della casa. ,
Dat. dmu , rillo_ caso.

Acc. dm, la cosa .

Nora. Questo nome non ha altri casi.

Si adopera. in suo luogo la voce Kuchia,


.
Kuchje, che signica lo stesso.
,. i. -L- ' 4
_
Man. Plur.
Nom. ovi Vlastelini , o Vla5teli , i Nobili.

'

Gen. Vlstelinaa, o Vlstlaa, dei Nobili.

Dat. Vlstelinorn , o Ylste'lom ._oi Nobili .

Ace. Vlhte'line, o Vlste'le, i Nobili.


Voc. o Vlstlini, o Vlaste'li , o Nobili.

Abl'at. s Vlastlinima , _o_fs,Vlstlima, coi Nobili.

Ablat. a.' il Vlastlinieh, 0 Vlasrlinih, a Via


-srlieh; o Vlstlih, nei Nobili.

Nora. Al singolare ,Vlastlin, Vlstlinar_nom re


,

\.

go al.

Delle Declinaziohi dei ih. Sostantivi.

19

come regolari sono pur nel loro casi plurali i


nomi, che sono privi di singolare.

>iz'i, dvoizaa, due.


izi , troizaa', tre.

_
,

amzi , dvoinzaa )

;auzi
_ . ,_ bhsnzag
..

l se m. .elb ,

'_

f - ,

..

, .'

'_d

> f"

;laili , pklidaa , il 'carnotalei ;_ w il


.si, vlawa, i capelli.
a " - -

>biski , lirob_skaa ,\i fragmenti; :zi, Bnegk


ali,
Mltkaq, o
.

V,

-__\

. '
_

"

_ la
_Cmiidi
. " _ Venezia . '
\

Il

Dei,nomi di gengre neutro.

ii di questi nomi terminano al nominativo sin


in e "come vre"m"e , il tempo; ed altriixi 0 co
do , larmento . E" gli uni , e in altri hanno
dare, ed al plu,tale ;re casi simili, il nomina
accus'atiw , ed il vocativo, Negli altri casi ma
0 celle; terminazione dei maiscolini .
V

'

J,

Declinazione di un nome neutro in e.


4

, Rum. Sing. u-M.

am. ov vrjme, o vr}-rhe , il winpo.


n. yrcinena , del tempo.
f _
1:. vrmenu, al tempo.
' :c. vrjme , o vrime , il"lempo'.
ne. 0 vrjme,o vl;me; o tempo.y

blar. s vrmenom, col tempo.


am.vrmna,
,
iNum.
tempi.
Plur.7

1,,':'

'/

|,-W.
f " _

:n. Vrmnaa, dei tempi. '; . _


at. yrmenom, ai tempi. * p
:c. vrmen,a, itempi;
j.
blar.
oc. o svrcmena
vrr_nenima,
, a tempi.
coi tempi!.

'
I

.V

"

, v
) s .

>lai.:. vrmenieh ,.o il vrme_nih, nei tempi.


'A. 1. Ad seijio di quescofsi declinanoxuttii
xermingt in ce , je, 2:, me, gne,te, -e' z_e al
,
nomi

go
Trattato Primo.
,
_l_
nominativo singolare , dei quali alcuni crescono cl una
sillaba, ed altri non al genitivo. Tutti quelli, che
terminano in glje, chje, je, gne, e 1: sono parisillab_ ,

come:

>.

Pgle , pgla., la pianura.


Vjiche, vjichja , il cbnsiglio.
]ie , ii}: ,} l 090. . _
(
Govorcgne , govorgna , il di:corso. 4
S'nze , snu , il sole .
' J.
_ ,;
1. I terminati in ce, la, me, e, te sono impgi,.
lab, come :*
'
,_ ,
_
Mnce, m6nceta , ili garzo.ne.

Bbce, rbceta, la schia'1m.. i |


Tele , tlra, il iIello' .
Sieme, siemgnz , il seme.
..
_
\ Djre, djieta; il fanciullo .
'
.
\
3. I nomi parisillab niti in ce, glje, chje,ije ,_
gne , e ne hanno l ablativo singolare teminuo in cm,
ed om, come: sirtcem, o sirtom, gollorinello;

jgljem, o jgliom, coll'erbu , sirzem, o srzqm , col


cuore; imagnem, o imagnom, coll avere; trnchjzm,
o irnchjom , "col moin'menw d occhio .

Declinazione di un nome neutro in o,


Num. Sing.
Nom. ov stadclo , l'amianto.
Gen. sradda , ldvll ornumto .
Dat. suddu, allnrmcnk.

Ace. staddo, larmento.


Voc. o staddo , o armento.
Ablat. s auddom, collurmtnt0.
.

, ,

Num. Plur.

Nom. sradda, gli urmemi.


Gen. sraddaa , dein armenti

Dal. sraddom ,\ o s:addim , agli armenth


Ace. stadda , gli armeni: .
_ (
.
'
Voc. o stadda , o armenti.
'L.
' ,

Ablai. s staddima , coin "amenti .


.
Ablat. z. stgddieh, o li saddh; nein amanti.
,

_.

u_

Delle Deelinazio'ni dei nomi Sostantivi.

3t

. x.ISi declinano nelliste'ssomodo tutti i no.


ninati alnominativo singolare nelle sillabe6o ,
, lo ,- no, ro, 50,40, ehm, eper lo pi sono
bi,come:

'

bo , ndba, il cielo.
lo , ceda , il bambino, 0 bambino.
ieko ," mljika , il latte .

Lo , cl , la fronte.
miro, gmna, loja. j ,
:bro, srbra , largento.
r ;
.
Eso, msa, la carne.
" ". '

io, jlta, loro." '

. , '

_ '

'

spstvo , gospstva, la signoria.

l genitivo plurale di questi nomi nisce pure in


, e si ha coll aggiungere unuj alla terminazio
nominativo plurale. Quindi da stadd, gli ar

si avr staddaa, degli armenii; cla, le fron


ta, delle fr'onti cc.

)_ _

- -'

4Dei notni neutri anomali.


mi nomi neutri hanno il solo singolare, come:
7
Sing.
un. scto , cosa .'
,

rn. seta, o od acta , cesa , o od cesa , di cosa,


di che.
'
it. cemu , a cosa, ti che; li cemu,vv o il cem,
in cosa, in che.

ce. scio ;; o cesa , cosa.

'

blat. sciem , o scesa


, con
finge
". com,k con che .
om. nr-scta , niente.

en. ni-scta, 0 cd niscta, 0 cd nipc-esa, di niente. .


at. nl-sctu, o nicemu , o nieni, ni-cemu, o
n cemu, in niente,
.
,_
cc. nl-scta , o ni-cesa, niente.

oc. o nt-scto , o niente.


'
.blat. snz-ciem , conniente. _

.,

M. i. I seguenti nomi ciudo, ciuda , il'mim.


nebo, np8f, ilcielg, e tjolq,- tjela , zl_-corpv, la

'

nonn

3:.
' Trattato Primo.
_" " "
nominativo plurale_s scostano dalla regola comune, .e
si declinano come segue.
.Num. Plxlr.
Nom. ova cidesa , i miracoli.
Geo. cjdsaa , dei miracoli. '
,
_
Dar.
Acc- cjdesorn,
cjdesa , i ai
miracoli.
miracoli .
.

Voc.
cjdesa, o'mimcoli.
Ablat.o scjdesima
, coi miracoli. I
\

"

Ablaz. a. c;desieh, o il c;dsh, nei miracoli.

'-

Num. Plur. .

Nom. ovr nebsa, i cieli.


Geo. nebsaa , dei cieli.

Dar. nebsom, ai cieli . .

_. - ,

Ace. nebsa , i cieli.

L
:

'

'.

' Voc. o nebsa , o cieli.

.,

'

Ablat. snebesima, coi cieli.

Ablat. a.
fa neb'sieh,
o il nebsh,l nei
cieli.
_
Nume
' ".

Nom. ova telsa, i corpi.

'.

Gen. telsaa , dei corpi.


Dar. telcsom , ai corpi.
Ace. telesa,'i corpi.

-. = i

"_

-. J Voc. o telsa , 0 corpi.

Ablat. s telsima , coi corpi.


Ablar. a. "telsieh',o telsrh , nei corpi.
a. I nomi okko, locchio, ed ho l orecchio, che
al singolare sono regolari e nel genere, e nella decli-i

nazione , ' al plurale diventano di genere feminino de


clinandosi in'tal 'guisa.
'

'

> .Num. Plur.

Rom. ove occi , gli occhi.

i
-,

' f '

Geo. occii,:degli occhi.


\ ' . _
Dar. okkom , agli occhi. .
. \ * _
Acc. occi , gli occhi. _.
-Voc.. o occi. o occhi.
' r
Ablat. s occima, coin occhi.
1 .
Ablat. a. o_cceh . o " occh, negli occhi .
.
..
_Num. Plnr.

Nom. ove luci (ed anche ova uha), le oreclrie.


-

Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi.


G'n. scii , delle.\orccchie.

33 ,

Dar. hom , o scim , alle orecchie;


Acc. sc , o ha . le orecchie.
Voc. o int':i , ed ha , o orecchie. .
Ablat. sscima , colleorecchie .
Ablat. 1. scieh, 0 it sch , nelle orecchie.
3. Vari nomi ,= che non hanno il singolare, e che
sono di genere feminino, debbono seguire una tal rea
gola nella loro declinazione, e fra gli altri si enume
sano:
.

lrsi, pzrsii, il petto.


'
s.
Vlsi, vlrisii , i capelli.

Dipli , dlplii , 'o cliplaa , le pive.


Usta , stii , o staa , la bocca.

Opari , opraa, lo sfoguzione prodotta sulla cute


dal caldo , e dal sudore.

4. Finalmente vi e qualche nome, che al plurale


pu avere una doppia terminazione, ed essere di ge
nere mascolino, o neutro. Tali sono, p e. , do,- il
membro , e slvo, la lettera , che a plurale fanno
lidi , o da , slvi, o slva , ed anche slvesa al no
minativo, accusativo, e vocativo, come insegna il
1'. Cassio.
>Va.

Della seconda Declinazione dei nomi Sostantivi.

Questa declinazione , che si distingue dalle altre per

. la sua desinenza in e al genitivo singolare, abbraccia

. 0 nomi propri mascoliniierminati in a al nominativo


singolare, come: Andria , Andrea, 0 nomi propri fe
minini parimenti in-a, ed e, come .- Maria , Maria,
Arre, .Anna, 0 nomi mascolini, e feminini appellativi,
come: ovi 'slga, ovia riba e. , e sono quasi tutti pari
sillabi . Terminano adunque fal' nominativo in u , o in
e, al genitiVo in e, al dativo in i, allaccusativo in
n, al vocativo alcuni in a , o in o , ed alcuni in e,
ellablativo in om, al nominatiVo plurale in e', al ge

nitivo m'rm , al datiV0 in um, allaccusatiw, e voca


tivo in e, come al nominativo .' all ablativo in amo ,

, o ami, e all ablativo secondo in ah.


.

. 34

Trattato Primb.

_ .;

Declinazione di un nome proprio muscolino .


Num. Sing.
Nom. ovi Andria , Andrea. y

Gen. Andria, di Andrea.

Dar. Andri , ad .ndreq

,,'

. .

Acc. Andriu , .Andreu .


'
Voc. o Andria , o Andrio , 0 Andrea.
Ablat. sAndriom . con'./Indreq,

-r Num. Plur.;
Nom. Andrie, gli Andrea.

Geo. Andriaa , degli Andrea .


Dat. Andriam , agli Andrea.
Ace. Andrie, gli ,Andrm .

Voc. o Andrie , 0 Andrea.

..
.

'

Ablat. sAndriami , cogli,.Andrea.

Ablai. z. Andriah, negli Andrea.

Non. 1.0 ,Fra i nomi, che cos si declinano , vi:


Luka , Luke , Luca .

Nikola', 1koie, Nicculdy_..

. , ,.

Maria , Matie , Mattia. ;

_,,

Vlahuscja , Vlahuscje , Biagio.


.
z. _I'nomi Brgna , gne, Nikoliza, ze , Marroliza,
ze,c'., Bernardo, Niccoldf, Mortale sono soltanto
propri del dialetto Ragusino.
\
||

Dmlmazwne di un nome proprio femmina.


,.

Num. Sing.
Nom. ova Maria . Maria.
Gen. Mae, di Maria.
_

Dar. Marii , a Maria. .

>
.

Ace. Marxu , Murm_.


\ *
4
Voc. 0 Maria , 0 Mario. 0 Muriu._

Ablat. SMauiom , con Manu,


'

Nunr. Plur. _
Nom. Mae , le Murie .

v Gen. Marpa , delle.Mur_ie.


Dar. Marlam, alle Murie .

5'.

-'

.
'*

>elleDeclinabi dei nomi Sostantivi.


:. Mae, le Mafie.
c. o Marie, o Marte.
lat. s Marami , colle Marie.

'

lat. z. 1': Mari-eh , nelle Maria.

"

3;
'

x. Ecco alcuni nomi di tal gene're.

' -

la. , Ielle , Elena .

'

'ra , Parre , Pietra.


iza , Anize , Anna.
mna ,.Franney Francesca. - .
ra , Claire , Clara .

't , Cane; Canerna.


>

'

\lcuni nomi feminini per lo pi diminutvi, e


abi rerminano al nominativo, ed al vocativo in
e:
'
.
ne, Mare, Marietm.
re , Ane,.Annetta.
te , Care, Cauarinucciu.

'

i .
'

lze , Luze , Luciana.


ve , la9e , Paulelta .
ule, Giule, Giugliettu.
m" , Lene , Elwnura .

'
.
r

'

\dopmndn , gl Illinci i nomi propri al plur'ale


per elegmz; gli adopravano i Latini, dicendo
rs , Lucrezia cc. , o mmc glIraliani dicono gli
111, i Girolamz, le Mafie, le Tereseec. ci 3'

aen farro di dar per esteso la declinazione di


mi si mascolini, che feminini.
P

'inaziane di un ngme appellativo muscolino.


l

MLM. Sing.

om. ovi, vojvda , il capitano.


en. anvde, del capitanq.

at. vojvd , al capitano.


cc. vojvdu , il capitano.
'-:;-c. o Voivda , o capitano.
blat. s vojvdom. col capitano'.'
Plar.
vom. vojvde, i Nam.
capitani.
en. vojvd_aa', dei capitani.

lat. voivdam , ai capitani .


C 1

.
ACI"

36

)\

r.

Trattato Primo .

'

Acc. vojvcle . i capitani.


Voc. o vojvde , o capitani.
Ablat. s voivdami , o s vojvdama , coi capitani .
Ablat. 2. vojvdah , nei capitani.

Non . 1. Cos si declinano i seguenti nomi.


loglviza , l'oglavze, il Capo , o Principe.
Vladka , Vladike, il Prelato.

Glamaja , glamje , lo .rcroccone .


Stjego-nscja , Stjego-nscje, l.Alere.
Gsa , gse', il canale.
Slga, slghe, il servo.

Srariescna , stariesclne , il superiore.


Mlado lcegna , mlaclo-jcgne , il marito nowllo .
Cnscia , cnscje (voce barbara, ma in uso),

il

connante, o il vicino.
'
z. I seguenti nomi: lkmcina, -lavarone, kri'jcjo
nscja , il crucife'ro, g'alescia , il love di color nero ,
bjElcgna , il 60Ue tutto bianco , piro na , di color Lian
co, e nero , midogna , del color Sel miele , ed altri
nomi presso gli antichi si trovano usati anche nel ge
nere feminino, siccome i precedenti, che pi comune
mente si fanno per mastolini.

Declinazione di un nome appellativo feminino.


Num. Sin'g.
Nom. ovil riba , il pesce .
Gen. ribe , del pesce .
Iat. ribi, al pesce.
Acc. ribu , il pesce.
Voc. o ribo , o pesce.

Ablat. s ribm, conesce.


Num. Piur.
Nom. ribe, i pesci.
Con. ribaa , dei pesci.
Dat. rib_am , ai pesci.

Ace. ribe . i pesci.

Voc. o ribe , 0 pesci. '

Ablat. s ribami , o s rrbama , coi pesci .


Ablat. 2. li ribaih, nei pesci.

/
\

Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi.

37

Non. Cos si declinano i seguenti nomi.


Trva , trve

l erba .

Dlaka , dlake, il pelo .

Cjcia , 'cjcje , la pelle.


\
Kraglza , Kraglze , la Regina .
Dievka, djevjke , la giovine.
Devjciza , djevicize , la fanciulla .
Vila, Vile , la Ninfa .

Di alcuni nomi di quesla declinazione, che


variano al dativo, e vocativo singolare,

'

ed al genitivo plurale.

I nomi niti in ga . come sliiga, il servo, toiga ,


il bastone , snga , la forza , vlga >, lumidit, nga , la
gamba ec. possono avere il dativo in ghi, e li, dicen
dosi egualmente bene slghi ,e slji;toighi, e tojaji ,

snaghi , e snij'i, vl'aghi, o vlaji , nji, o ngh.


I nomi , che terminano al nominativo in ha, al da
tivo singolare cangiano il I; in 2. Quindi al dativo di
rai:
ma'jzimano
, alla
madre,, aldjevjzi
alla donzella,
ril ,
z
, alla
, vibuzi
porno , , L1'ui,
a Luca cc.
e non Lki, maik, devjki.
I nomi propri tanto mascolini, che femittini hanno
il vocativo in a , od in o , come o Andria , o Andria;
0 Maria , 0 Mario. Ma i feminini terminati in e, co
me Ane , Mare ec. conservano l e , e fanno 0 Ane, 0
Mare. Gli appellativi mascolin lhanno soltanto in a,
come o vojvda, o l'oglviza . Allopposto gli appella
tivi feminini lo possono avere solamente in o, come
o discio, o anima, o besjdo, o discorso, o priv
do , 0 giustizia ec.

>

Finalmente gli appellativi feminini terminati in za


al nominativo singolare l hanno anche in e , come o
Knglxze, o Regina , o dvrkignize , o damigella , o

prateglze , o amica cc. , ovvero Kr2gltzo, dvrkigni


zo , prjateglzo .

I nomi terminati al nominativo, singolare in kva,


come zrkva, la chiesa ,"pra-skva , il persico , tikva ,

la zucca cc. , cangiando al genitivo plurale il km; in


C ;

38

. Trattato Pn'nw.

l_a fanno zrkvaa, delle chiese , praskvaa, o pris


kaa , dei persici, tiltvaa , delle zucche.
I terminati in ha, come dicvjka , la zitella ,

pu

scka, lo [schioppo , park: , l anatra ec. assumendo. nel


genitivo plurale fra le due consonanti sulla penultima
'sillaba un a, fanno dievikaa, puscalna, patkaa,
delle donzelle, degli archibugi, delle anatre. Altri
nomi, che si apprenderanno dall uso, variano pure al
genitivo plurale . Cos da malga , la mala , da sestra,
la sorella cc. si avr makaa. sestiraa , e non malgaa,

sesrraa . Del resxo il genitivo plurale dei nomi di questa


declinazione si forma collaggxungere un a alla termi
nazione del nominativo singolare, come: Vla , la Nin

fa, Vilaa, delle Ninfe, vjsc:iza, la strega , v}esc


zaal, delle streghe cc.

Dei nomi anomali vfeminini di questa declinazione .


I nomi matti , la madre, kch, la gliuola', diza,
la giovent, o 'I giovani, e Gospda , i Signori di
magistratura sono anomali,
Segue,

si

declinano come

Num- Sing.

,.

Nom. ova matti , la madre .


Geo. mattere, della madre .
Dar. mrteri , alla madre .
Ace. mtrer, la madre.
Voc. 0 mini , o madre.
'

i
. '
. . .
|
. -

Ablat. s mitterom , colla madre.


.

Num. Plur.

Nom mttere , le madri.

.
-

Gen. mriztraa, delle madri.

Dat. matteram , alle madri. '


Acc. mattere, le madri .

.
'

.
.
-

= .
|

Voc. o mattere, o madri.


t
Ablat. s' mtterami , o smrterama , colle madri.
Ablat. a. mtterah, nelle madri.

Non. Famigliarmente si adopera maika . ke, UO


te regolare in ambi i numeri, che signica pur la
madre.
,

:,.

Num.

i
n'

Delle Declirm:ionidei nomi Sostantivi.

! F"

39

Niim. Sing.

Nom. ova kch, la Zia.

gin. kclricri': ,{ della __ glia.

- Pnulfig
{Eh

3f- kChlj'l , alla. figlm .


Acc. kclncr,lu figlm.

M A

VOG. o kch_, o kchri, o glia, _

no ml'
da m

Ablat. s kchjrom, colla glia .


_,_y
" s__.
Mini. Plur.

>

.
_

\.

in mi; .;_; Rom. kchic'ri,le glie.

i diqw _

Geo. kchirii , delle figlie.

ma in
, lilli

Dat. kchiram , alle glie.


Acc.'kchic'ri , le glie.

, vjcr

Voc. o k_chr ,- o glie.

' I"

'


'

"

Ablat. skchirimn. o s kchjrama , colle glie.


Ablar. z.' kchjcrah, o il kchjh , nelle figlie.
|,Zi0lll

.g

9 ";

mi

\I- "

Num'

Nom. oya Gospda , i Signori .


, dj

gnori
0 col

,- Gen. Gospd , dei Signori .u .

\M. Gospii, aiSignoria'.- "


. {Acc. Gospdu, i Signori. M
'>
. ; Voc. o Gosplo , o Signori .

f , '
-'

(. Ablat. s Gospdom .' coi Signori. '.

"S

N4m. Sing.

. ., "

'-i.

Nom- di2a , i giovani.


1.7

Gen. dize, dei giovani.

' Dat.'d}zi, ai giovani;

'

' .

; .

. Ace. dizu, i giovani.< :- ;.. . -r

Voc. o djzo, 0 giovani.

" l =r

- Ablar. 5' dizom, cui giovani.

"in
DI

,- i
i.

Non . Daremo altrove la particolare costruzione di que'


st ultimi due nomi. Si noti qui frattanto, che i nomi
Gospr, Gmpta. Gospodir, Gospodra, Gospodin, Gospo
dura, che signicmo il Signore, il Padrone, Sono nomi
regolari della. prima declinazione dei mucolini, eche in
Ragusa la voce Gospodln. per rispetto, si d solamente
a Dio. Gospodm Bogh, il Signore Iidio. Per anrono
masia Gospodm signica Dio da per se solo. Ecco in

ne alcuni nomi feminini regoleriei, ma -adopraci d'or- _


dinario al .aolo.nurher'o del pi. * .'r '
1.;VC 4

N.

49

. ,

Trattato Primo.

Njcize , njcizaa , le_forici.

Kre , kraa , le frangie.

I(rize , krzaa , le frangette.


Nj'dri , njdraa , o njdraa,
. .
Njdrve , nj'drvaa,
J le nana"
iscnize . m;scnizaa , piva coll otre . f
lglje, pgljaa ,
.
ekme , mekinaa , ) la semola
bljepcmze, sljepcnizaa , le tempia.
Os P ize, _ 0s P izaa, o s P ine , s P inaa , il vaola
1
SITUJIO o

Scsce, scscjaa , o scscvaa , il vajolo .


Della terza , e ultima declinazione
dei nomi sostantivi.

Non appartengono a questa declinazione, se non no


mi appellativi regolari, impatisillabi, e di solo gene
re feminino. Terminano essi al nominativo singolare
o in unasola consonante, o in due, come pmc't, il
giudizio, jhlt0st , la fortezza, ed alcuni pochi in o,

come pecio, lafflizione. Le consonanti, in cui pos


sono terminare al nominativo, sono o, d, I, n , r, s,
a , 1:, o in di, ri, W, ed si , al genitivo termina.
no in i, che la caratteristica di questa declinazione,
al dativo parimenti in i, allaccusativo, e vocativo co
me al nominativo, cio in una , o due consonanti, all
ablativo in i, o ju, al nominativo , accusativo, e vo

cativo plurale in i, al genitivo in ii, al dativo in


im , allablativo in ima, 0 ami, o ama, ed allahlu
tivo secondo in ieh, o ih.

Esempio di un nome di questa declinazione.

Nam. Sing.

Nom. ovia kreps, la virt.


Gen. krepsti,-della virt,
Dat. krepsti , alla virt,
Ace. kreps, la virt. .

Voc. o krcps , o virt. '


Ablat. s krepsti, o akmpstju , colla virt.
Nam.

Delle Declinazioni dei notni Sostantivi.

4:

Num. Plur.
Nom. krepsti , le virt.
Geo. krepsrii , delle virt.
Dai. krepstim , alle virt.
Ace. krepsti , le virt.

Voc. o krepsti , o virt.


Ablat. skrepstima, s krepstami, o skrepstama,
colle virt.
-

Ablat. a. krepstieh, o krepsth, nelle virt.


Non . 1. Ecco un nome, che termina in una delle

addotte consonanti.
Rc'c , rjci , la parola .
Chjd , chjdi , l indole.

_ ,
s .

lrodl. prodli, la valle.


l'jesan , pjsn, la canzone.
Stvr , stvziri, la cosa .
Bols , bolsti , il dolore. _\ .
tinovt , finovti , lo ciancia.
Otrov , trovl , il veleno.

Nch , nchi, la notte.


Sm-rt , smrtl , la morte.
Krv, kzrvi , il sangue.
Lkomst, laltomm , lovarzia.

a.Misao, o miso, o misal, msli , il pensiero, si,

o sl, sli , il sale, pecj:io , pecjzili , lofflizione , e


pochi altri nomi terminano in c, ed hanno il vocativo,
e laccusativo in o, come al nominativo. Il genitivo
plurale dei nomi di questa declinazione si ha coll ag-
giungere un i alla terminazione del nominativo plurale,

come: krepsti, le virt, krepstii , delle viri.


Dei nomi di Aumento e di Diminuzione.

Chiamo nomi di Aumento, e di Diminuzione quei


nomi sostantivi, i quali con una particolare termina
zione ingrandiscono , o sminuiscono il signicato delle
cose. I secondi hanno gi pressoi Grammatici il loro
nome proprio , che quello di diminutivo , ed iprimi
potrebbero forse non impropriamente chiamarsi nomi

aumentativi . E gli uni, e gli altri nascono da un no


me

4a

'

'

Trattato Primo.

'."

.0.

me sostantivo, che pu in'certo modo riguardarsi co


me il loro positivo, come sarebbe, p. e., trbh,
pancia , trbscina, pnncione, trb:cinh, o trbscjaz ,

pancetta. Gli aumentativi terminano in ina, e sono


di genere feminino, e della seconda declinazione; ed
i dminutivi terminano in ich , i: , jak, o jaz, se so

no mascolini , e della prima declinazione; in in , se


sono feminini , e della declinazione seconda; ed in ze
nalmente, se sono neutri? e della prima declinazione .
La lingua Illirica abbonda talmente di questi nomi,

che si creduto prezzo dell opera l indicarne la tet


minazime, ilgenete, e la declinazione, e darne qual
che esempio per agevolarne la pratica .
Cjovjek, cjovjeka, luomo,- ciovcina, cjovjcl
ne, uomat:cione; cjoviciz, cioviciza, o ciovj
ciaz , ciovjcza , uomicct'nttolo .
cna, jcne, la donna; Icnettina, jcnettine _,

donnaccia; [cniza , jcnize , donnicciuola .


Triva , trave , l erba; trvina, trvine, erbaccia;

triviza , trivize , erbetta .


- Liepir, lieprra, la farfalla; liepirma , liepirme ,
ufallone; ljeprza , ljepirze , farfalletta.

Prozr , prgtta , la nestra; prtrina, przri


, H ne ,fenestmne; przraz , prtrzn , nestalla .
J 'l.vit, zvita, il fiore;
zvitak, zvjtka ,

fioretto .
' -

Kant , kimena, il sasso; .


k:nicjk, lumclca,
il mssolino.

h
Plam ,'plma , la fiamma; . . . . plamencich, pli\

mencichia po p'lhmenalt , plamenka , fiammella .


Sne , szirza, il cuore;
. srda2scze, srd:iscn , i
Baveno.

'.J 1" \: '.

-:

Jirno, jrna ,;ranello; . . . . jiirnascze , jrnascza,


. ;1.. 'graneliinoz- t- '
J

Dite, dietets, fanciullo; n'.l diktsc1e , d|e

"
*

te'scu , lnciullino .

''

-
Vietar , vjtra , Vento; vjetrina, vietrine, wntac-t

cio; v}etairze, vietirza, venticello.


.
_ ,
.,.

''

".

.' 11

...29 :,:J".:-' |

"_ .
-

. l I.

,13

Dei

Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi.


Dei nomi
I
Sostantivi
,_composti.
l

.'

43

'

Non si dee trascurar nulfa ili ci, che pu dar a


conoscere il genio delle lingue , a sminuire la fatica a

chi cerca d impararie. Nell Illirica la composizione


dei vocaboli dogni sorta si fa in tante guisa, ed
di un uso COS estem, e generale, che si rende casa

aftto ncessaria Il parzialmenteyosiderarla nei nomi


Sostantivi , ed aggettivi, e nei verbi . ed avverbi Con
viene decompmre le parole, e risalitne sino alleti
moiogia , o radice primitiva . Eccone adunque alcuni
esempi relativi ai nomi sostantivi.

Mdro.jngne su. losoa nomccomposto da m


dros, sapienza , e da jn'agne , scienza.

Mdro-jnnaz, anta , m. Filosofo.


o no-n;je_rje_ , ria , n. GomeLria da. 116900 , terra , e
a mjer;e; misura .-

. A

_ ._Kopnomieraz , cm , m. Geometra .
ijEsdo-jnagne , gna , n. Astronomia da Ivi'e'sda,
stella ,e da jngne , scienza.
I
Svjisdc-[Mnaz , anza , m. Astronomo.

Bog-jlvmvo, stva, n. Teologia da Bgh, Dio,


e da slvstvo, discorso. J
Bog-slvaz, ovza , m. Teologo.

Dillo-pravnos , sti , f. Morale da djllo , azione ,


e da pravnos , regola .
\.
Polo-nebie , ja , n. emisfero da pola, met, e do
Nagrbniza
nbo , cielo , . ze
s, ,, \f. epitafio da nd , sopra, e (Il.
,'

grb, sepolcro. .
,
l)v-rjcie , cja, n. equivoco da dv, due, e da
rjc, parola.
=_
Glj_do-}cdchz , erza , m. Antop0fago da gldi , uo-

mini, e da [cdc'raz , divoratore.


Bog4diza, ze, f. la SS. Vergine di Bgh, Dio,
e da idiza, genitrice.
--.-J
v.

. t

_' -

\_ '
(\

TA<

19

Trattato Primo. '

T A V 0 L A
Delle tre Declinrau'ani .

Ecco una tavola, che presenta all occhio in un sol


colpo di vista le varie desinenze dei diversi casi di
tutte tre le declinazioni. Ad esse si deggiono riporta
re non solamente i nomi sostantivi, ma, 1 tenor del
lor genere, anche i nomi aggettivi, la di cui voce ma

scolina della prima declinazione , la voce feminina.


della declinazione seconda, e la voce neutra della de
climzione prima, ma relativa ai nomi neutri.
f

Declinazione prima.
Nom.

Masc'

Geo. Dar. Acc.Voc. Abl.

bicdihk

l.m,n,p,r,s,
Sing.

'

3.

e.

sc , s: , tt .
e ,o.
N. . f D.
Masc.
i.aa. cm,
em ,
llur.
im .

'
a . u. e,o.
A. V. i
A.
e.i.
imi,
ima .
'

Neut.

a.a.

a.aa.

cm

cm.

Il

eh ,.gh , g] ,

Neur-

a.

e.o.om .
A.2.
ieh,
h .,
'

'

Declinazione seconda, e terzo .

N. A. V.
Dcln..a masc.fem.

'

a. u . a .

Sing.

Decl.3.a fem.

G.

D.

e.

i. 0m .

,
c,d,l,n,r,s,1,

i.

i.

v,ch,-rt,rv,sce
Decl. 3.8 mas. fem.
llur.

Decl. 3.a fem.

A.

i,
in.

N. A. V. G. D.

A.

A.2.

M
,.
e.
na. am.

ami a
ama.

ah -

i.

ii. im .

ima,

ieh ,

ami.

h .

Della Declinazione dei notaiolggeiti.


_
Dei nomi Aggettivi.

45
.

Il nome aggettivo quello, che qualica il sostan


tivo, da cui retto nel discorso. Si declina nella lin
gua Illirica con tre voci come nella Latina, e si divi
de in positivo , comparativo, e superlativo.
Degli aggettivi di grado positivo.
Laggettivo positivo, che esprime una condizicne del
nome sostantiw senza alcuna ccrnpauzicne, ha presso
gl Illirici il numero singolare, e plurale , sei casi al
singolare, e sette al plurale, e tre terminazioni, la
mascolna , che segue la prima declinazione dei nomi

sostantivi _mascolni , la feminina , che si riporta aquella


dei ncmi feminini,

cio alla declinazione seconda, e

la neutra , che si declina ccme i ncmi neutri propri


della prima declinazione. Si debbono per accennare
l ablativo singolare , e il genitivo, dativo, e ablativo
primo plurale , i quali con una 'sola terminazione ab
bracciano tuui tre i generi, come pu ora vedersi dal
seguente nome aggettivo positivo ,.checosi si declina.

Numero Singolare.
*
Nom. ovi dbar, o dbri, il buono, ov dbra, la
bumm , ov dobt, il buono.
Gen. debrga , del 6uono, dobr, della luona, dobi

ga, dvl buono.

Dat. dobrmu , al buono, dobrj , alla buonu,dbb_r


mu , al buono.
'
Acc. dobrga , il buono, dbru , In buona; dbro, il
buono .
.

.
_

Voc. o dbri , o buono, o dbra, 0 buona, o dbro,


_ o buono.
"'
Ablat. s dbrim, o sdbriem , col buono, colla luo
na, col buono.
.
Plurale.
Ncm. dbti , t'lnoni, dbre, le buone, dcbta , iluoni.
Geo. dbrh , o dbrieh , dei buoni, delle buone, dei
buoni.
Dar.

46

Trattato Primo .

'.

i '

Dar. dbrim , o dbriem ,, ai buoni', alle buone, ai


buoni.
'.
Ace. dbre, i buoni, dbre , le buone, dobra , ibuont'.

Voc. . dbti , o buoni, dbre , o buone, dbra,


o buoni.

'

'

Ablat. _sdbrimi, o sdbri'ma , sdbriemi , o Sd


brtema , coi buon: , colle buone, coi buoni.

Ablat. 2.. il dbrh, o dbrieh, net buoni, nelle


buone , nel buont.

' Non. Fra gli aggettivi alcuni hanno la voce masco


lina soltanto in i, ed 0, ed altri in o, ed i. La mag
gior parte poi di essi pu all istessa voce mascolina
terminare o in i, o in una, o in due consonanti unite

insieme .
;Jggcttivi , che hanno soltanto lmvoce moscolina in i.

...-

Umzrli , umida, umrlo, mortale.


Ne-umrli , ne-umrla, ne-umrlo , immortale.
,
,
Aggettivi, che l hanno soltanto in o.

Debbo , debela , debelo , grosso .


ltetio , pretila , pretilo , grasso .

Veso , vesila , veselo, allegro .


. _ Aggettivi , che l hanno in. 0, ed i.
7 65, o gli, gla, glo , ignudo.
Mio, o milli , milla, mille , grazioso. .

Mito, o malli , malla, mallo, piccolo.

Ja, o ]li , il, jl, catti1w.


Aggettivi, che hanno la voce mascolina in i, o in
una, o due consonanti .
Ml'ad , o mldi , mlada , miado , giovine .

'Ih , o thi , tha . tho , placido .


Sldak , o sladki , s'adka , sldko, dolce.
Golm, o golmi , golma , golmo , grande_
Q

Dello Declinazione dei non;i Aggettivi.

g,

Dstian , o dstini, dstjna , d6stjno , degnol-jqdan , o f-jCjdni , po-jcjdna, f-jcjdn0;


desiderabile .

.>-1

Sljp , o slie'pi, sljpa , sljpo, cieco.


Star , o stari, stra , sro , vecchio.

Brj , o brji , brja , brjo , veloce.


Cjdnvit, o ciudnviti, cjudnvita, cjudnvito,
m amvigliq.ro .

jdra_v , o [dtvi , jdrvn , jdrzvo, sano.


Brgh , o brghi , bieghja , brghje , gravido.
Mogich, 9 mogchi, mogchja , mogthje, pu
-

,r

unte.

'

Ubgh , o ubghi , ubga, ubgo, povero.


Ujlst , o ujlasti , njlsta , ujlajto , gropposo.
Cst , o ci; , o cisti, ciste , cisto, pulito, 0 costo.

jcilast , o [diritti , jctlesta , 'jcilasto ,. netoruto .


l'ravv , o. prvvi , pravva , pravvo , diritto .

Degli .Aggemvi composti.

Fra i tantiaggettivi composti, di cui abbonda la


lingua Illirica , servano di norma i seguenti.

Trvo-tdan , trymtdna, trvo-rdno, fecondo


di erba, da trva , erba, e tdany, fecondo.
libo pldn, rbc-pldna , ribc-pldtw ,ffertc'le di
pesce, da riba , pesce, e da pldan, utile.

Bgc*milli , bgo-milla, bbgo-millo, divor'v, da


Bgh, Dio, e da milli , curo , accetto.

'

Tvrdo-glv , tvrdoglava , tvrdo-glvo , caparr'o,


da tv.ard , duro , e da glava , testa.
jlhtc-sni , jlto-sna , Sluc>sno, uhi ha la Boccn
di Qoru , _da jlto, ore , e da isra, bocca.

Non. x. I nomiaggettivi, che terminano nella vo


ce mascolina,in ak, ed un, e ,che sono in gran co

pia , richieggono come i sostantivi di tale termina


z'-one,che il I; , e ln-si prepongano allultima loro '30
cale , e da krrak , p. e. , mnn.sueto, si faccia krtki ,

krzka , krtk0 , da rajiiman ,\ savio, rajtimni , m , no,


da miran, quieto, mimi, no, no ec._
'
a. Al genitivo , e dativo singolare nella voce masco

lima ,

e neutra si pu fa: uso della sincope, e dirsi

'
c.bra\,

48

Trattato Primo.

dbra, lipa, slipa, in vece di dbroga , licpoga,;licia


poga, e dbru, lie'pu, slje'pu cc. in luogo di d0bro
Imu , liepomu , sljpomu .
Degli Aggettivi diminutivi.

Questi nomi diminutivi , che sono in grande USO nel


dialetto Raguseo, si formano dai loro positivi. Cresco
no duna sillaba al nominativo, e terminano alla voce
mascolina in un, in 1', come tanalt , sottile, tinahan ,
o rinascjan, o tinahrii, o tnascni, sottiglietto. Dai

seguenti esempi si pu apprendere , che questi diminu


tivi possono egualmente bene terminare nella sillaba
han , ed ahni coll h aspirata, oneto nella sillaba scjan ,

o seni.
Tinahan, o ttnahni , tinahna, ti
nahno,
,
sottiglietto a
Tinascjan , o tanascni , tinascna,
tinascno ,

Milahn, o milahn, milihna , mai


lahno,
Milascim,
0 ma'lascul , ma'l1scna , mi. Piccolfoa

lascn ,

Livha, o liphni, |iphna, be


pahno

6elluccio.

Ljpascjan , o li!pscni ,- ljpscna ,


ljpascn ,

Dra'gahan, o dra'gahnr , drg'nna , dri


gahn .
Drigascian 5 o dragascni , drigiscna,
drigascn ,

carino.

Degli Aggettivi di grado comparativo,


Gli aggettivi di grado comparativo hanno per iscopo
di accrescere, o diminuire il signicato del nome po
sitivo. Nella lingua Illirica i comparativi si formano,
seconda linsegnamento del Giorgi, e del I)ellabella
eollaggiungere un j consonante avanti all'ultimo i vo
cale della Voce mascolina del positivo, eome zrni,
nero,

Della Declinazione dei nomi Aggettivi.

49

nero; zmji. pi nero, zcrnja, pi nera, zr_njie,

pi nero; ma noi desiderosi di due ad ogni lerrera il


suo preciso valore a tenor della vera pronuncia scrivia
mo costantemente la voce mascolina per due ii vocali,
cio zzrnii , la feminina per un i vocale seguito da un
j consonante , cio zrnija , e la neutra in alcuni nomi
per un 1' vocale, e per un j consoname, cio zrniie,
e'd in altri per...un soloj consonante . come vechi,
pi grande. daghje, pi. dolce ec. In tal guisa leste
ro dar al j consonante nella voce feminina il val0re
di due ii vocali, e dopo-l1 vocale lo pronunciera per

j , e non per due li. Del resro i comparativi si dech


nano come i loro posirivi. Si dee per ecv:etmare la
voce neutra, la quale al nominativo. accusariyo, e

vocativo termina in e , e non pi in o come nella vo


ce del posirivo.

Sje'dii , sjd , se'dije , pi canuto .


l'rilicnii , plcniia, prxlicni}e , pi eimile .

Vedrii , vd:ias,'vdrlie , pi sereno.


SVtli-, sve'riia , sve'tiie, pi ampio.

'

Dei Comparativi Jnomali.,} 7

I seguenti comparativi, e qualche altro da indicus

all uso sono annuali, parchi: o non sono rmari dal


loro posi.rivq,*o, se lo sono, variano rapporto alla re

gola generale.
.
- I .
Dbar, o dbri, buono; bgli, b'glia, bglye,
pi buono , o migliore.
4
a , o jll , cattiva; gorri , gorra , gorre , pi cut
, tivo , o peggiore .

Mio . o malli_, piccolo; migni , mrgna ,'imgne ,


pi piccola, o minore.

Vel1k , o velki ,gronde ; vechl, vechja , vechi,


pi grande , o maggiore.
'
Visk, o viski ,alro; visei , viscia, visce', pi
alto.

'

Ni'ok , o nijoki , basso; nxjci ,' nifcia , njce , pi


(LSJ'.

'

i '

'

I?

.-- Draghi, o draghi, coro ;1 drijci , drij;ja , drjce,


pi cute.

lk,

5Q

.\ .Tfz_ng Prima. - . 3

v Ik , o jki , forte; jaci , icja , izce, pi forte.


Lip , q'ljpi , .6ello ; 1jpsci , ljpscja , ljpsce ,

.2.

pz. bellq. .
'

Sludak, o slacki , dolce; slghi, slaghja , slghje ,


pi dqlce.

Mlad, o mldi , gi,o_vine; mlghi , mlaghin ,+mia

ghie , pi. giovine .

.,-

'

Non. Presso gli gmiehi scrittori Daimgti , e Bagn

sei in vece di, ve_lk , ka , ho, v:chi,_i& Se , Mighi ,


Shl , She 8 Je'PSC , sea, se: si, trova vli , vile ,
vlo , grande, vksci , vksca , vkscc . o vglii , v
glia , vglje, pi gmm_le, mldii, mladja, mlade, pi.
giovine ,. e ljepgl , Ijpglja , ljpglie, o ljpii,

ljc

pja , lipye , pu'z bella; nel che non li seguirci, se non

in poesia P63} ma.th di rima; ,.4 n. .n


Degli Agge_uivi di gmd_q_ superlaiWo.
Il supe;laai-vo un addjenivo., che signica una qua
lira paragonata; turpe le altre dellistessa specie, e
che innalza , o abbassa al{sommn, od inmo grado la

casa signicata . GlIllirici, propriampnte parlando, non

hanno supgrlati , servendosi ' per avere un tal grado


della particellg,jgri,f che premumno ai nomi positivi,
qdelia particola naj, che mauon'i pure innanzi ai no

mi comparativi- La declinazione ,..rdei> superiativi l


istessa dei positiVi , q comparativi ,

_\:_.4.

(1'1 FI-blkq E] I4-bljcu; pri-bb


Scena, pr- _ceno,,__

Nabijcgii, M.bnjicangan, M;.bzajcenije ,

;
,

. _

e'iim -

_ . ''

f- l'r-plemnih, ,o pri-plemniti , pri.;l


piemnila , prplemnito , '.
.
"vi abilissimo .
'Naj pleme:zii, naj-pietniriia , ha)
plemnitije ,

" " ,a-:_

lr-gljbkh pr-glitxbka, prhgljbka,


'.
Naj-glibki, naigljbkija, nai-gijb- _ammti;si_mo .
'
<

f-r
Pr-pmni , prrpmna , pr-pmno,
Nai-pmgjj , mj-prmnija, nai-Pdilfgentisd'imo.

mm;e ,

'

'

Dz'i

Della Declinazione dei nomi Jggettivi .


.

.'

>

5x

Dei nomev Jggettivi, che derivano da nomi

proprjped un'4lati, ossia degli


aggettivi possessi9i.
'
"i 't-l -'-

'

.L

Non vi idioma , in cui fascini Maggior uso di no.


mi aggettivi tratti da nomi propri, ed qbpellativi ,co

me nell Illirico. Ci, che nelle altre lingue esprimesi


per mezzo dei nomi possessivi, che mostrano latti
nenza , e la relazione fra oggetto, ed oggetto, dagl'
Illirici si suole addieninre , essendo presso di loro as
sai spesso una inesattezza di lingua anche nel discorso
famigliare.il-serttksi dei cos detti geriitivi sosrantivati.
QUll'ldl si servir in bocca anche del pi idioti Ivinov

kgn , il cavallo di Giovanni, Biskupv vinogrd , la


vigna del =Vestrwo 1;- ntnova fcna , la moglie dida

Ionio, c'tijathine hgline, le ma del padre, Rmski


Gospr , "i Sig'nbrtdi Roma,Turski cvjk , l'uomo di
Turchia , mrtrnottnav ttpsa , la tavola di marmo , 6r

lvo p6tie ,; la penna dellaquila, ed altri inniti. Al-


coni terminano in ov, ovvi , Wo, ed-e1r, eva, evo;
alcuni in in , ina , ino, altri in chi, ed altri in sktf"..
-.s s
|,

-tr.i.-i.-

"-

..

Di quelli, clt'eitermintino in ov , ova , evo tratti

da nomi Pprf della prima declinazione.


)

I't10v, l'trova ,iltiorofdi-Paeiro, o cid, che


spetta r|.' Pretr0 .

3 "d"
Stiepimov', SIEPUOVI , Stiepttnovd , di Steffdno.

Mihv , M-.hva,y-Nlihro, di Michele.

'

lrnov ," rnmra, Frnovo, di Francesco." "


.
.
\.,
.,_
Di quelli pur terminuti in uv, ed ev,clte derivano
da nomi appellativi della prima declinazione.
\.

,'\ "

"z ...

Ciachkv , cihchkva , ciischlrvd , del padre .


Bratov , braw, bra,tova , ciel fratello.
'
Golbov , golbova , golbovo, del colombo.
Cest , Ceshroia , Ceshrovo; di Cesare.
lrchtf, -Kriglkvafl(rgljevo; el Be.

.
3

5:.

. \ es";

Tfhtllr)l0}Pfid-i"-- a -ile

Di quelli , che terminano in in , ina, ino tratti da


nomi :IIHQIM nascoiinz, e {emint'ni della >'
_;,t_i ,sec9ntlal Wlnuli'ont.n i 1
.1I\-.

l._;}

Andrin , ndrina , Andrno , di .Andfll .

on Brgnin ,Brgnaina , Btgia0, di Bernarda


.93 Lcin ,4,Lcina , LCDO, di Luca .
>
|_'.";

(laitin, Cttim. Cimino, diatterina.r


. 9-"
I"ranin , lfgningt, _Frtlnigp ,' di,ancksca-.
= :
t';v. lellin ,,Jllim,( Ielljioo, di Elena. ii
. (..'.l -r
Ar

ti.

OZ '.9

21" vl' '9;f'

i" "

mi 02 quelli,pnr terminati ia;in,, che si formano.


f,,vm

,.,| da Ilulll appellativl ddl.istt.ssu

V cnivi i=ofbt ,M .gi.deelinazaonet n. 4- <1


'
'1' 7
'va
,. ffti,z-;l
e. tu-D \l ou

. -

.5 .

M
.f

.:-ii

.," S'estrn ,,sstrina, B_WIIIOy, dellin-uorell'iit-H w v


.\ , Micin,misjcina,miaino;,d;d
M;ztrm,'niattrina,met_ietinon delz',
\ ij d'e

Ttci, _t'.Cina ,iit-cirw ; della ara.-. n 4 1 w. m

i? 1"=Pi , i'fla l'ininp-wdel Pww 0th . "'1


'
\\..'

Kirchni;,ilktl)na , kimono, di cam,, .'rl di


Ali La . i}.r n'
"r wui , v ila ll .n . )ll
gueui , che terminano in cki, e che si ricavano
O

Di

da nomaddi regn.o,provincta,e citt-,; SCI


A

al

Il

',.-,, C.da,,nqu_i appellniivit a .

. i.b

' , Frana'cki ,,-.thidm , Frngtk,o,;di 4mnmaal


lgiia'gki , l'glia'cka , lgliqlm,dt,.Pobltm .

O_Mllecki, _Mlm'cka ,-L:_Mlilvocko, di Malta. "3 .


Becki , Bfei:ka \ BCk0:."d'Vltllll.

v._fllf

Mlmicki, Mlra'cka ,- Ml_tatk9ecdi lenvaa ci


Civjccki , cvie'cka , cvjckn, dell uomo .
., . lnzicki , Jnaicka , }naklm, MAEM. .\.' ,

-)

aL"l) 1\Hu '\ n

J-.

Di quelli, che terminano in ski , e che si formano


da nomi diregno , provincia, citt; ed
-.,e
nomi appellativh -i v trl
v
a
Slvinski , Slbv.iriskai, Slvihsko , della SluMnia .
Ilillihiki , Laalianska, Illlll5k9 , dellItyid.
a
t . Scpan
S
.

4'

Della Declmzioe-di nomi Aggettivi. 53


Scpngnski , Scpingnska, Scp'ngtto, della Spagna.
Rmski, Rmska , Bmsko , di Roma.

Zri-grzidski , Zri-grzidska , Zri-grdsko , di Costan


tinopoli. ,
" -
Nbeski , Nbeska , NbeskOl del. Cielo L
,
magislt, -fmaglslta,'l
lslto} delta terr.
rski , mrska , mrsko ,
l mar?l"" f}
Krglievskf , K rigljevska "," Kriglivs'og del =Re .

NOTA. I genitivi , e dativil dei nomi proprj,'ed ap


pellativi in mi nella voce mascolina, "eutra' in ve
ce di lrrga, p. e., cichkga, ltt6mu', e cichk

mu nel dialetto di Ragusa fanno Persin0pe ltrva,


cjchlrva, ltr6vu, e cichkvu. Sl-dsse'rvi parimen

ti, che gli antighi ai nomi possessivi?ih ov solevano


talvolta aggiungere la gillaba sk,i,'ediie in vece di
ltrv, va , vo l'trvski, ka, ko; ma una tal ter
minazione,
chefndgruso
e opriapressoglillriciw
in oggi dei -lladchi,
e" Boe
mi,
affatto
'

a}

-1

'tt'qlt:l;

TRATTATO SEGUND.

,\

..-nu.t
'
Del Protioine'- " -" * ""- A
.\Ct

Il Pronome una parte del discorso; me si declina


per numeri, generi, e casi. Si pone egli inlugo, del
nome , e mostrala cosa senza nominarla "" "
I pronomi dividonsi in Primitioi ,1Deriiiitii, Di
monstratitn, e Possessivi. Aggiu-ngothtlcnra"a1que
sti i pronomi , o, come altri vogliono-,nomi chiama

ti Partiti9i , Relativo, Interrogutiw' l! Nitmrali.


Alcuni fra i pronomi dellalingua'lllica hanno tre
terminazioni proprie di ciascun genere, edalt'ri blgrac
ciano tutti tre i generi con "una :desnenza sola. Ve ne
ha ancora , che hanno solo o la-pniiaa; c" la seconda ,
o la terza persona. Finalmente seli<ad- alcuni manga
qualche caso al singolare, altri sono privi del _vcativo
oambi=.i numeri.:.
".\t._ a u: 7 :.- .; - i- "I
1
ma e .--n=:- -.itz.- ral ci et ii: na.n..m -*q
1

;;; 5'.m ,

s. "a

., 1t. .;".

..'

"..--n' L.H}'lu.i?

a. u.;.i il -.Lu-:!lt.",...v\'w l 58" a"'


_I

m_
o

.'. k

'

i"

w. Iwm Secondo.
. .\_1

" .

W Pronomi PrimitiVi -_
.
l'
I
i...i.),

N0m.

io.

Si".

.i .;'..i

Gen mene ,, di ma. ;;-< J a,,:a _


Dat.meni,omi,ame,mgm,in m, i
Acc. mene, 0 ma, me.

i,;.

;I

Ablat. samnomy o mnom, eqn mg, 0 mm;


Nom. m_,4 noi.
Ha"
A

Giano

nas ;

m.
r. 91.14'.
_

R0l' .

r-

1 . ,.
- ,

'43,:

l:

l (j

.f_j;

Dar. mm, o nami, o noi,_.g

IgyAcc. nas, noi.

i :

u
f

-5

il [135 ,Jin
FU

.5, MM e.

, a. , . -H

mm Ablat. snaml, con non


'

_H_'i..
4.,

.., _

;'

Sinn

.
,.l

Nom.,tu,.mg
Geo. tebe, da 14;.

,13

V\; {u;:\0_
'

51

, 5:1

_ _iuyi

a . . H:H
In, ,.

Dar. rebi, o ti, a te, tebi, in le,


Ace. xebe:,;_ o te , w.
Voc. o ii, o tu.

= 1

Ablat. s tobom , con te.


>

Plur.

vorn, vfpmvoi.

"v,

-VQS,

; ,_

1.

W'I

'.

Dai. vam],;_o vapi , e voi-;. l_;{CC. mi-1Niq

' il i'.

"1

'.

_ m i;

_';"

Voc.o vi,gami.
i
Ablat. svami , o s vama ,, con voi. \

Ahhz.p.. g,in voi.


. '

'

'

Geo. sebe', di sa.

.
, _

-_ &.

i"

--:
-_- -

i_

SinS-

n 1- , - '

\ f.

| G
1..

.-'i l
i

.i-{,

Dar. _sgbi ,, il se, \1 cebi, il 30. " ,- ml: v

Acc.sebe,ose,se.
- %("!L
Abla:. ssobnn con se, co. i,"
uw
Nora, Al dativo singolare abbiama aggiunto 1: me

ni, teb. sebi, ed altrove cemu , ni-ceme


per mostrare col fatto, che ques:i pronomi, e tutti i
nomi di qualunque sorta non hanno al singolare n il

settimo , n lottavo caso, mentre. la proposizione


Igl
.

Della Declinazione del Pronomi .


5;
mfgge il dativo. Le terminazionidel dativo mi, ti, e
dallaccusativo me, te, se debbono sempre essere uni
t ad altra parola. Del resto in quein pronomi pri

mitivi derivano i pronomi detti posschivi , ptch in


dicano il possesso delle personev

'

. m6} Dei
Pronomi
-
Nom.
, mja
, mie,Possessivi;
o (per sincope) m,mi,
I

.I

il mio, la mia , il Mio.

Gela. moga, moj, mojga , o nuga , mE , inga,


del mio , della mia , del mio .

Dar. mo-ixhu, mojoj, mojmu, o' m6,mu, m6j,


mmu , al mio, alla mia, al mio.
Ace. moigt, mju , mo: , o moga', m , mia, il
il mio, la mia , il mio.
,

Voc. o' nidi 1, mja, m6j=e, om; mi ,


mio,omio.
,

o mlo, o

Atala-r. s riaiefn P.smom , *6"smim , s mbj6m ,


smm', s miem, o smoim ,"col mio, colla

-- 1"

mia , col mio?!"


o.p ;

"" -f

.im-;'

r.f.w e

, .t

. -+Nom.--moi, mie, mjz, o me, i_n, i miei, le


mie,imiei.

'\'

Gen. moieh , mo-h , ' meh, dei miei, delle.mie,


f

dei miei.
- H
"
Dar. moiem , moim , o miem , ai miei, alle. mie,

'

--.-

ai,miei;-4 -'-f

"=

'

Acc. moje, me; n, 0rh,ni, i sici, le


mi0, i mieil";*- "

Voc. o mi, mief-ia', o rhi,ini, 0 mm, o


mio , o miei;

1 \
Ablat._ s moiema , s momnn , s" morma , s moum ,
0 smie_ma, c(fi mia", colle mia , coi miei.

\
_l

Ablal. z.' moeh, molh, o mieh, nei miei,


Il nelie mi!-, nei miei .

'h

- \

Sing.

Nom. tvi , tvja , tvi! , o tvi , tvE , tuo , tua , tuo.


Geo. xvoiegi, rvot, woieg1, o tilga, tv , tvga,
del tuo, della tua ,\del tuo .

.m.;' D 5

D3t.
\

S6

-,_, Trattato Secondo .

th. tvqimu , tvojoj , tvojmu , o tvomu , t16}',


I
I.

lvrnu , al tuo , alla, tua. , al tuo .

Ace. tvojga, tvou , tvje, o tvga , JIVI ,f tv: ,


il tuo , la tuo, il tuo. 1
v
\ ,
-

Voc. o tv6j , tv6ja , tvje,-.O tv, tv' , o un:

tuo. , o tuo.

Ablat. s tvoiem , o 's tvolm. s tvoom , o stv6m ,


s tvoiem , o s tvojxi: , col tuo, colla tua, col
tuo .

- -;; ,

..

'
Plur.

b i.

.| \

.A
\|

'

'l|

A'

Nom. :tvoi ,y,t;ve , tv;a, o tv,ttvi , i tuoi , le


tue , i tuoi.
,

Gen. tvoieh, tvoh, o tvieh , dei tuoi, delle tue,


dei tuoi., 7.

'

3;

04

Dar. tvoiem,_, o _tvoim, o tyim;; ai tuoi ;, alle


tue,ai tuoi.
\
_, .. . ..\' ., :i '..

Ace. tvjg,, tgje, tvja, otvio, tv, tv&, i tuoi,


le tue , i tuoi._

o.

\.' _

l_ 3, Voc. o tvt. gv6;e , N); ,>_0_ w; ,..tva , otuoz , o


-_-,V

tue, u lll0l'.
,
,
_,4
Ablat. stvoiema, o s'tvoiemi, o stvolmi; o stvoi
ma , o s tvima, coi. tuoi, colle tue, coi tuoi.
\

Ablat.,z.lu tv_ielt, o _._tvoh, nei-tuoi, nelle


I .

-A._+

tue , nei tuoi.

I.

I.|

.'a'..". .
li

'

'o

'

Horn, sv;, svia, svge, 0 svi, st , suo-, sua ,


suo.

I A,

f...

. ',

Gen. svjega, svo' , svjega , o sv6ga , avi, IV5


ga , del suo. della sua , del suo.

Dat. svjemu, svojoi , svjemu,,o svmu , svi ,


svmu, al suo , alla sua , al suo.

> Ace. sviega, sv in, svie, o, svga,, avi, n,


il suo, luysua , il ;uo, , ,
Voc. o svj , svia , svje;, o svj, sv', sv, o
.

suo , 0 sua , 0 51l0.

.-_-. _,

Ablat. ssvoiem , o ssvoim ,s.s,voiom, o ssv6m , s


svoiem , o ssvom , col suo, colla sua, col suo.
" *

\ '

P[l"'o
\ '

I;

[vi

._v

-'

Il

,. N0m. vm, svoie, svo;a., o ava: ,- SVC,SV. , i suoi,


le sue, i suoi.
'. \

_,

-.

Geo.

Della Declinazine dei Pronomi.


37
Gera. svoieh, o svoih, dei suoi, delle sue, dei
suoi.
'
Dar. svoiem , o svoim, o svima, ai suoi, alle sue,
ai suoi.

Ace. svje , svje, suia, 0 Siti, svi, sv, i suoi,


le sue, I suoi.

le.

Voc. o svi , sve, svia, ovvero svi , sv, sv5,

._.'.

Abht. s svoiema, o ssvoiemi-, o ssvoin, o

o suoi, 0 sue, 0 suoi

ssvoimi , coi suoi, colle sue , coi suoi.

-tr Ablat. z. svoieh , o li svoih, nei suoi, nelle


=

sue, nei-suoi.

__

-rNom. E qui si avverta, che le Voci acc0rciate di


questi possessivi sebbene siano soltanto proprie del lin

guaggio poetico ,* tttlYia al genitivo, dativo, ed accu


sativo singolare , rapporto al genere mascolino, e neu

tre, sono quelle, che nel 'discorso famigliare si adoprv


no, e non le altre, dCendosi: mga , tv6ga , svmn,
tv6mu , e non moga , tvojega , svj'emu , tvojmu .

Al nominativo, ed al vocativo singolare, e 'plurale l;


voga mascolina non soffre alcun troncamento.
Sing.

'

'

Rom. nasc , nscja , nhsce, il nostro , la nostra,


il nostro.
,. , .
.
Gen. nscega , nasce , nscega , del nostro , Ma
nostra , del nostro .
Dar. nascemu , nascioj , nhscemu , al nostro, alla
nostra , al nostro.

Ace. nscega , nscju, nsce, il nostro, la no


stra, il nostro.

._

Voc. 0 mese , o nascya, o nasce, o nostro, o no


stra , o nostro .

Ablat. s nascem , o s nascim ,_ s nsciom , s n21


scim , col nostro, colla nostra, col nos.tro,.

. Plur.
.
Rom. nsci , nsee, nucja, i nostri, le nostre, i
nastri.

*f Gen. nscieh , o hgdh , dei nostri , delle nostre ,


dei nostri.

"

'

Dal.

58

'r

Trattato Secondo n;. =2 ..l

Dat. nasciem , o nscim , ai nostri ,


.' ai nostri.

alle nostre ,
1

Ace. n'asce, n'asce, nascia', i nostri , le nostre ,


i nostri.

.-L Voc. o nsci, onisce, o na'sca,*o nostri,o nostre,


o nastri .

iAblat. snsclemi, o s nscimi , o.s nsciema, coi


" nostri, colle nostre, coi nostri.
Ablar. a. nascieh, o nascih, nei nostri, nelle
nostre , nei nostri .

Non

Dal pronome n'asc derivano i sostantivi na

scnaz , nascinka , e nascinka , nascinke l uomo , e la.


donna del nostro paese, e l aggettivo nascinski , na
scinslza, nascmske , ci, che e del nostro paese . Ma

questi nomi non sono in uso presso i Ragusei .

_
.Ul .
Smg.
- i I
Nora. vs0, vrscja , vasce, il amare, la vostra ,
w

il vostro.

- f

-.' Gen. iriscega , vascE , viscegs , del vostro, della


vostra , del vostro.

' '- Q

Dat. v'ascemu , vascioi, lvascemu, al vostro, alla


vostra, al vostro.

l
-' Ace. viscega, vii-scio, vasce, il vostro, la vo
'

stra, il vostro.

=-'Vo_c. o visc,ovscr, -o visce, vostro, ovo


stra , o vostro .

'

=- Ablat. s visciei;* o s' vscitn , .s vsciom , s va


cirri , col vostro, colla vostra , col vostro .
"".

"1

L'Plur.

-"

" Nom. vasci, visce, vascia, irostrf, le vostre , l


i

rin90.iri."

' "'.l-"

'

4'

Gen. vascieh , o vscih , dei vostri, delle vostre ,


dei vosm ""
'
:iA

Dat. Visciem; o vascim ,_ai vostri, alle vostre ,


ai vostri.

'=

"Ace. visce,-vce, vscia, i vostri, le vostre ,


i Vostri .

si

Voc._o vsci';o vi%ce,_ o v:iscja , b vostri/o vo


s:re, o vostri.

'

'

Ablat.
/

t Della Miinaaion-u dei ronb1ni.

5,

Ablat. svasciemi, o 0 viscimi , o svasciema, obi


vostri, colle voatre, mi Vostri.

Ablaz. 2.9. in .vscmh, 0 n _vasch , nei vo:zri , nelle


_ , youre=, nei vomi.

._ Q. .

, i; un,

.D@ipronoui Dimumivi.
.

,\.-

.SM.

\ al

Nom. ovi, ov, ov , questo , questa) quesQ.


:1<: _*, Vedine il riMmedediuato alla 1ag. x8.

' . i-'
Smg. 4
Nom ti}, 0 ti , ni, r, cotest0, cotesta, coteo.
u Geo. tga ;. omega , ti , gge, di corona, di cote
sta ,. di colesto .

Un. tmu , o tema, 16; ,_ tmn, a cotesto, a cote


sta. , n cotesto. w .

. 3\

'

.;Acc. zga, m, IO, cotesto , catena, catena .


Ablat. s nem , o s' tim , \ s xm , s tiem , o s rim ,
con cotanto, con cqteste, con catasto .
Plur.

Non ti , t, fa , mimi, coteste, cotestz'.


Geo. tieh, o tih , di celesti, di catene, di conati.
Dar. tiem, e tiro, n balest-i, o coteste, a cotta-ti.
Acc.te, rei, a ,. cptci,moteate , cotcsti.
Ablat. s'tem, o elimi.,.con calati, celeste,
cote:ti .

..

Abht. a'. ' beh, o il th, in. cotesti, coteste,


celesti.

...r_,

o.

Non. Ti, tu, la signica pure questo, questa,


questo, e quello , quella, quello.

"

mg.

Nom. oni, mi, 006 ,,guello, quello , guello.


',
.

Gen. onga , o onega , cui , onga , di quello , di


quello, di quello.
:'

=.-.
Dar. onmu, o onemu, on}, onmu, n guello,
a. quella , o gueHoa-n :. \,
Acc. onga , emi, on , quello, quella, quello.

Ablat. soniem , o sonim, sonm , a oniem , con


guello, con guella , con quelle.
m

Il.

Go
.

."'

.I|

Trullo Seconda." Hi'f'1

3P'll".

""

,
1.51%.

Nom. cui , one ,'"0nt, quelli , quelle} quelli.


1wGen. oneh,o onth ,gdi quelli , di quelle , .di quelli.
Dat. oniem , o onim , o quelli, a quelle, a gaglli .

Ace. onc , on , on: , quelli, quelle , quelli.

Ablat. s oniema ,-os onirlli -," con qmu , con quel


le , con quelli .

'Ablat. z. onieh , o il onih , in quelli , in quelle,


"

in quelli

--" 1' "f

-'f

Non. Nellistelse annieh si declina il seguente pro


nome ini, in; , ino, altro, altra_, altro .
'. '

'

l:

'

{14.

Nom. on ,. ami, on ;gzgli , 0 esso, ella, o essa , esso.


Gen. gnega , ,gn , gnega . di lui, di lei, di esso .

-* Dar. gnemu, e.ma,rgni ,. o-gnome, o joj:} gue


' ma, a lui, a lei, ad esso. 'v-u .
A.cc. gnega, e- g: , gnu, e-je, oda, on , lui ,
lei, esso. .

.\

e,

Ablat. s gnim, sgnm, s:gnim, ebn ho, con


lei, con esso .

Plur.1
' '
>
Non1;ohi , on, '0ni,- egliho, cileno, essi .
f-=Gen. gnih , di loro ." "

l"- Dat. gninh ,Vo gnima ,o-im-,.a loro .


Ace. one , ed h , one,om , eglino, alleno , Qui.

. . Abht. s'gurm , 0 s' gnimt, eon:ltou'*


Ablat. 2. gnlh , in loro_.
. '1'. =.3
-Iion-. Le terninazionirmuq e ivi &el larivo , go ,
e je, o ju dell'accusativo singolare, im-, ednh plu
ralivm_no sempre unire col verbo,- o un altre voci ,

ci, che noteremo altrove . |_


.

\--'-.-u\ . \'-"..1g
.a

Nom.-guegov , .gnegovq,. 'gaegovo , il:di. lui , la


di lui,ildiluh =u-|-:'

'1

_Gen. gnegovd, gnegove', gnegon, del di lui , della


"di

dl.,l,li ._ .'r F -

'-' --"

Dat. gnegovu, gnegovoj ,L gnegqvo,. al di lui, al


,
l'0 dlui, aldhlqi. t-w i. 1-1 .

-'-<Afc.vgnegova, gnegovn,rghegovoyil di lui, la di


Mi , il di- lui .f -g o mi )! m; (.1_ =,

mi

'

Abiat.

Dellu Declinazione

lronomi .

61

Ablat. s gnegoviem, 10 s gnegovim , sgnegovom ,

. I . glgneygoyim , col dlz;llui, colla di lui , caldi lui.


.\

ur

-'

--

-.-mNW SU?EV> GHCSQVQ1_SUGRQVM ti. di lio le dl


'
lui, i di lui.

, .t. .
.
N- ,U. Qen. igncgovieh, e;_gnegovib dei;di lui, delle di
lui, dei di lui.

w
, w.
4 J Day. ._gnegoviem , cignmoyitnmai .di.lui , Mie di

lui, ai iii lui.

.\

l_\.nAcc.
negoiten,gnegoue,a._-':"
vgnegova
,_.i -idi lui, le di
I [Ufiil.,-yll
A"

'3

'blat. z. gnegovieh, o li gnegovh , nei di lui,


_, nelle__di lui, nei di\llti.w.y

>
- '
'Sing.
.

. ..
Nom. gnihoy , gy'hova, giglihqvo,nil di loro, lo
di loro, il di oro. '.
_<-, .i.
Geo. gnihova_, ,gnihove ,. .gnhqvg , del di;_loro ,
3
della di loro, del di loro .

Ablat. s gnegoviem ,, e s gnegovi'ma , o s gnego-


, viemz-. coi di, lui, colle, di lui, coi di lui.

_ )Dat.
' ' di
Ace.
di

gnihfovut, gnihovoj,_gnihqyrg,,ul ,di loro, alla.


loro , al di loro..
f.
..\ ..
gnihov; ,, gnihovu, , Ignihovo, il di loro , la
loro , il di loro .
.> . ,1,

Ablat. s gnihoviem , o s gnihovim , ,s gnihovom ,


s gnihovietp , it_col_ di.low,,colln';di doro , col
di loro

'

'

.
Plut.

Nom, gnihoyi . gnihove', .gpihovn , ti.di loro, le


di loro, i di_ loro.
_,, ,

t,
Geq.,gnihovieh ',e gnihovilg,,;dei di_.loro, Me di
'

loto, dei;di

or"o.

_. 4 -,7-

'

| \u

Da}. gnihoviem , o gnihovitny,oi di loro, alle di


loro , ai {li loro. ,\_
._,
l_.
Ace. gnilibve "gnihovl
AIUTU ,

dl'hq0ru o_..._

blu. sg i

gnilxov;', i di loro, le di
\.,

]iel;n, o.s.

' cui di ,12ro, colle.

. \

-a

_hovimi, sgnihovlema,_

' lgfomcoi.zii loro. ,.

'1I

Ablat. z."""gihvie

o. Egmha!;h3 nei;di loro,

nelle di loro , nei di loto.

- .<

.
Sing.

\
I

61

J'rattato Seconda.
" "
.
ging. .,.. ,;-::3 a a: f..,
Nom. lstl, ista', tst, lo stesso, o ilt1tttdesimo,
la stessa, lo stesso .

Gcn. istdga , ist , mega , dello stesso, dellit stes.


sa, dello stesso.

Dar. ist6mu , ist6 , intimo , allo stesso; alla stes

sa, allo stesso.


"
,
Ace. isrdga , 'i5tu, isi, lo st'essok,al'ste'ssa , lo
stesso.
"_"
,
Ablat. sistiem , o istlm , s isrdm, s*istim ,"collo
stesso, colla stessa , collo stesso. _

Rom. isti, iste, i3taPlur.


, gli " stessi,i llf
_ st'sse , gli
.

stessi.

'-

Gen. istieh, o isth, degli stessi, delle stesse,


degli stessi.
} ,.
I Dar. istlm, o istim, agli stessi, alle stesse,
agli stessi.
""

Ace. late, iste, ista, gli stessi, le stesse, gli


stessi.

'

' "

Ablat. sistlmi, os'istimaj osistima, coglistessi,


colle stesse , coin stessi.

Ablat. isteh, o- istlh, negli stessi, n_elle stes


se , negli stessi.
' '
tw'

Del Pronomc relativo koi , il quale .


7
Sin .
Rom. koi , o (per sincoe )'ki , kozi,o k , koic',
o k , il quale , la quale, il quale
Gen. kojga , o kg'a , koi', o ke, kojga o ko
ga , del quale , della quale , del quale .
Dar. koemu , o k6mu , koij ,0 1:0} , ko}mn, o

lt6mu, al quale, alla quale; al quale .

Acc. kojega , o kga , koiu ,fo k , koj, o ke' , il


quale , la quale, il quale.
.
n
'
Ablat. skoiem , o s km, 0 s'kiem , s kjom -2 0
s km , slroiem , os' kiem , o s km, col Quale,
colla (prole, tal quale.
Plur.

Della Declinazione dei Pronomi.


Plur.

I U;
.

cm. koi, o k ,koj, ok'e', koji, o,ki, i quali,


le quali, i quali.

Gen. koieh , o koih , 0k1h, dei quali , delle qua


li , dei quali.

-.

Dar. koiem , o kem , o km , ai quali, alle quali,


ai quali.
"
Ace; koje, k , koji, o 115, koja, o ha, i quali,
le quali, i quali.
,
Ablat. s koiema , s koemi , skiema , skem, s'
koima , coi quali, colle quali, coi quali.
Ablat. koieh , koih , keh, o il kh, nei
quali ,melle quali, nei quali.

Non . Al genitivo, al dativo, ed all accusativo


adoprasi nel cumun parlate k6ga , e Non in luogo di
kojga, e kojmu s rapporto- al genere mascolino, che
neutro. Si formano da questo relativo, che serve pur
loro di norma nella declinaz<ne, i seguenti pronomi
detti partitivi
-='
' 3
Koigod , koa god, koj- od ,
Koi-godjer , kojai-goder , oj-godjer,) alcuno
Ko-mugod , koja-mng'od , kojmugod, '
I
e
Ki-mugod , ki-mugod , lui-muqu ,

) qua u_"gu '

.Xoi-mudxzigo ,= koji-muygo , ij mudra'go ,' qual


51581 -

Koi-hochjesc , koja'-ho:hjesc, kohochjesc , qualsi


voglia .
"
_.:\.-.,
Dei Pronomi. partitiui.
..,I-/._.
\
2L_

t-xw.
Sing.

'

,1

Nom. ambi, oxswak, svakz ,Wa|m, ognuno, ognu


na , ognuno .,

- >

Gen- swokogal,f-svak, :svakga, di ognuno, di


ognuna, di ognuno.

Dar."svalmu , sV:koj ,' svarkntu , ad


r

ognuno, ad

ognuna, ad

nano e.

Sing.

Nom\ gnjek,:gmjek, gnkk:, un certo, una cer


/

ta, un certo,

Geo.

64

Trattato Secondo.
Gen. gniekoga gnieke , gnjekoga , di un certo ,
di una certa, di un certo.

Dal. gniekomu , gnjekj , gnjekomu , ad un certo ,


ad una certa, ad un certo.

Acc. gnjekga, gnjeku, gnjek, (171962710, una


certa, un certo.

. .

'

Ablat. s gnjekiem , o sgnjekim , s gnjekom , s'

gnjekxm , con un _certo , con una certa', con


un certo.

Plur.

. i
,_' ..

Nom. gnjeki, gnieke, gnieln, certi, certe, certi,


Gen. gniekieh, o gnjeki'h, di certi , di certe , di certi,
Dar. gniekim-ya. certi , n certev,fu certi.

Acc. gnieke, gnieke, gnjeka, certi, certe ,.eerti.


Ablat. sgniekiemi, con certi, con certe, cmrc_erti.
Ablat. z. gnjekh., o il gnjekieh, in certi, in
/ certe, in certi.

n d

Dei Pronomi Interrogati e Reciproc.


J

Sing.

' . .

Nom.'tk? tkzi? sct? chi, o qual uomo? chi, a


qual donna ? che cosa ?
_
Gen. ikga? tk? scia, o cesa? di chi? di chi?
di Che ?

Dar. ik6mu? tki? tk6mn?,,n chi? a chi? a che


cosa ?

Ace. rk6ga? lini 2 sct, o cesa ? chi ? chi ? che cosa. ?


Ablar. s rkim? o srkiem? s rk6m? s ciem? con
chi? con chi? con che cosa?

Plur.

Nom. tiri? tlitka? chi , o quali uomini? chi , a


quali donne? rhe cose?
... 1
Gen. tkifh, o tkh ?-di chi?di.chi? di checose?
Dar; (idem, o rkim? n chi ? (laChl? n che cose?

Ace. tk? tki? riti). chi ? chi? che case?


Ablai. stkiemi,o S'lkli?.-.CUN chi? con chi? con
che cose?

Ablar. L" tkieh, o i: tkih ?iajn. chinnchi? in


che cose ."

No

Dello Declinazione dei Pronomi.

65

Non . Questo nome ,che pu considertrsi come sa


stantivo, si scrive sempre col 1 prima del I; a diSll
zione del relativo k.pi,,che scrivesi , e {pronunciasi sen
13 il t. Nell istesso modo} declinasi il compesro pro

nome

..

'Ik-ighda, xk-ighda, sCt-ighd3, chi mai, qual


mai, che cosa. mai?
_
'
.- _.\.-Si .

, _ _.. .;_
_
_>.,

Nom. kakav , ka,kv_a , kawo , quale , quale , 9w|Ip,

,Geq.,kkqa , k;kv., kakva , ,(li quale , di quule ,

,,-.. diq,ualg.-_g ...


.
. . V
'
Dar. kakvu, kakwj , kakvu, q quale, a quale,- a
quale.

-.

Ace. kakva. kakvu, kakva, quale, quale, quale.


_.2 Abl_ag. _s k,akviem , o s kakvim 0 s kakvom , s? kak
vim, mm quale, con quqle, con quale.-',
> .L. .
_ Plurale.
.
Nome 1kakvi , kakve , kakva, quali, quali ,,quolzj.

Geo. kakvih , o_ kakvieh, di quali. ,


_, '
l')a.t.v kakviex_n , o kakyim, a quali. ;
Aeg. kakve, kakve , _kalxva , quali, quali , quali.
. Ablat. _s.kakvinp ,0 .s.kakvml, e skgkvima, o
.
skekviml,.qwl quali, con Qlh con quali.
.. Abl. I. il kakv,ieh, o il kakvb,'tr; quult.
.

i,

51118.

.-\

Nom. taki , takli, tak, tale, tale, tale.

'

Gen. takga, tak, qtalxg'a , di mie, di tale, di


tale.

Dar. takmu, . ukai, takmu , e. tale, a tale, a


tale .

'\

Ace. tukoga , ta_l_tu., _tpko , tale , tale ,, iule .


Ablat. s'takiem, o s takim, .qt4lt,um , s cakim,
, gwu.,talw, con tale ,..con -,tulg.y m., .
|
_;

;_,

-,

PlUr-.

.. I.

gv._

_._.

Nom. raki , in, uk , tali ,. tali, _wli. _


Ben. xakieh, o takh', dl tali, di __tali, di tali .

Dar. tal:iem,_ o talgim, u tulz, a tali, o tali.


ec. take, taki, tak, tulz.
Ablat. Stlkimm, vov sl.takpmi, stakiema, o s m
kiemj,.cun tnli_, cm.mll, con.mll.
E.
"
Abili.

68
'Tratfuto Secondo.

Ablll. z. takieh , o li takh , .in tali, in tiili ,


in tali.

'

I .

'

Non. Declinansi nell' istessa guisa i seguenti pro


nomi.
-
:. '
.. '
Ikakav, ikakva , ikakvo, alcuno.
, _ _ _
'
Klik, kolika, koliko, quanto. " =- -'H
Tlik, tolika , toliko, tanto; -" --' - "-"
Ova'ki, ovk , ova'ko{ di tal modo.
'

Omiki, omiki, ona'lto, dique'l modo.f'l J-

Non. Al plule si Pu cuiginr ilk ingl, ed in


vece di koliki, toliki , toliltieh ec. dire kolltl , Woliz ,
.".|f'
,t'olizieh ec.- L'
_
. y 1-. ,,
S"
\.

.\

o I i.|i.|'

i...

'

.I.

.:

"I

I.

'

Nom. cigov,t o (pei sincope) cii , cigova ,'o' ciia ,


cigovo, o- eje, il di chi, la di chi ,ildi chi.

Gen. cigova , o cijega , cigove, o cije,I cigoya , o


cijega ;' del di chi, della di chi, del dichi.

Dar. cigovu,- cije'mu, cigovoj, o ciji, bigovu ,


o cijmu, aldi chi , alla di chi, al di ehi .

"Ace. cigo'va ,*-ocijg: , cigow , o ci,iu , cigoiro , o


" cije', il di chi, la di chi, il di chi;
- Ablat. s cigoviem , o s clierii ,_ stigovom , o s ci
jom , S'Cigovim , e scigoviem ,1 0 -cijem , col
di chi, colla di chi, col di chi.

al

,54;

"

__

..i.. . S';

-nPIp.

inni

. "
.I.

I':

'1".tf'i

Nom'. cigo'vi; o di, cigov,oj Clic, Cigov , o


Cja , i

Chi, le di chi, l di chi.

'
Gen.
cgovih,
cijeh; o -' cih,
r"
chi cigovh,
, vdelle-dio chi,
dei dio chi.
-' 4-lei di
Dat. cigovim, mi di chi, dileih" dii; '-uidi chi.
Acc. cigove , o cije, cigoi1e, o,ciie , cigova ,
ciia,
idi chi; le di chi, i di chi'. -"
7"" _

Ablat. s cigovimi , s ciguvitna ,"o 5c{viem , o


scigovi'etni , con i di chi, 300 -le di chi} con
idi chi,

--
'

Ablat. z. cigov-eh, o il c_igoyvh, o cih, o


li cihnei di chi, ne-lk di un , net dichi.

"- Sing.
I

Della Declinazione dei Pronomi .


Sing.

l'

Nom. vs, sv, sv,_tutto, tutta , tutto.


Geo. svga . sv . svg'a , di tutto , di tutto , di tutto;
Dat. svemu , svoi , svemu ,11 tutto , a tutto , w tutto:

Ace. svega , sv , sv: , tutto , tutto, tutto.


Ablat. sa svim , o su sviem , sa svm, sa svim , o
sa sviem , con tutto, con tutto, con tutto.

Plur.
Nom. svr , W , sv'a , tutti, mm, tutti.

Gen. svih, o stia-h, di tutti , di tutte, di tutti.

h.
'..
:.

. Dar. snem , o svim, a tutti. a tutte , a tutti.

Ace. sv, sv, sv, tutti; tutte', tutti.


Ablttt. su strimi ,_o sa sviema , con tutti, con tut*

te , con tutti .'

Ablat. a. it svih, 0 sveh,.in tutti, in tutte,


in tutti .
I

v.

'.

\,-

De: Numeri Cardinali , che danno origine al Nomi,


_

,._\o Pronomi detti numeralt . _._

>

,ednnyurw. -"' '-if "


Uva , due .
.

Tri , tre .
Cetr, quattro;
' ' Y

\r, cinque .

-. >

Scs, sei.

-
--

'Sedam
Ossam, , otto.
sette. -
Dev'e't ,"nove. "

-'

Des:t , dieci. '


. - ' -
ledanes , undici ."'_ '
'Uvanes , dodici .' - fS
Trines , 'tredeci .
"

Uvi dsti f dv: , venti


due cc.

Tri- des't , trenta .


Tri-desti jedan, trenta
11110 leto

Cetresd , quaranta .

Cencsri jedan, quaran


tuno cc.
l'e<Et , cinquantns
lest ledan ,' ciuguam
tuno cc.
Scest , sessanta .

'Scesit \ iedan , sessan

Cerrnes , quattordici .
l'arte; , Quindici .
Scesnes , sedici.
'Sedamnes, dmcisette. ,

Sedarrdesit , settanta .
Sedam-dst \ iedan , _

Ossamnes , dieciotto. * "


,llevetnes
Dv-desri ,,_diecinotte
venti .
.

0ssaqxdest, ottanta.
Osrarmdesr l iedap ,ol

' ULTIU 'CC-

' r

settan'tuuo ec.

trm_tuno ec.!

. Dv-desti t iedar_t, vemirmo.

"

Deve-de:t, novanta.
Deve

68

'

,-

I-rattato Secondo,

DEVEHBSLI jedn , no?


""O - M MMl -NH|

Sces-sat, seicento ,
Sedam-sar, settecento,

si \mi ili .\
Ossam-sa: , ottocenrg _
SU , Cell0
Dviesti, duecento. \,U{ -, IJevet-zat, o dV33[,
Tri-sta, trecento. -,
mg? 6!noveaento. f) i;

Cerr-sta , quattrocento ...=w _


l'et-zat, 0 pe-sat, cinquecento,

'1issuchja mille. .
m, MD

NOtS , che per dolcezza di pronunzia i Ragusei di


cono jedanes , lTDES ec. togliendo la, e il t. Fuor di
}_{agusa dicesi: jedanaest, dvanaest , cetrnaest ec. Si
noti ancora ,- che in vece di duo-desti ,1 e tri-desli , ce
:ruti cc. pu,pur dirsi: duo-lese: , tri- desef , cezr

(1958! cc. , cio due volte dieci , tre volte dieci, quat
uo volte dieci.gH .' _
,

Dci nomi Cardinali declinaili.


u.

' *. .

L"

"

"

'

._

"1.' e". '

\-l

Diconsi nomi cardinali quei nomi; che formandosi


dai numeri fesprimqno. una quantit senza mosz'r;arne
l ordine .

\ Mg ',
a

7
-

Sing.

'

- v

I '

.._;_..,Nom. jed'an , jedna' , edn, uno , una, una .


.,,)
Gen. jednga , ;jedn} jednga, di uno , di. una ,
di uno. ,

. f,

._l)gt. jednmu , jedn, iednmu , ad uno, ad una,


ad una.

' g

,'

.Acc.. ledn'ga , jeglnu_ jedno, uno, una. n0._


,\ ,Ablav. l5jednicrn, o sjednim, sjednom, sje
dm'm, con una, con una , con uno .

Declinansi come questo nome anche,i seguenti, che


hanno il plurale all uSo- degli aggettivi,.,. ,- .'
1 '
ladini , jedina , jedinn , un i<:oa unica. , amino

Ni-jedan, nijedna, ni-jedno, nessuno, nessuna ,


nessuna .

.
I

,. .

Plur.

-'

Nom. dvi, dve , dvi, due uomini, due donne,

duecose (gli genere neurro)..

Ge

dvieh , o dvih, di due.

.
_"

,_

; Da: - dvign, q,dvim, a due; , _ -\


ila.

'

l
Ace.


Della Declinazione dei Pronomi.
Acc. dv, dvie , dva , due, due , due.

Voc. 0 dva,"o dvie,; o in; o. due, o due, o due.


Ablat. s dviem , o s dvimi ,_ con due.
,
Ablar. 2. dvieh, o dvih-,t "a due- ..

Si formano da questo nome il seguente sostantivo,


ed aggettivo plurale
.
Dvoiza , dyoize , 6inario'.

- ; -.-

Dvoy, dvo;a, dvoje , il doppio, _-.'. ..


Plur.

'

.- ,

t \ : '
. 0

Nom. oba , che , oba*, ambedue.


Gen. obieh , 0 obh , di ambedue. l
Dar. obiem , o obim, ad amedite. -' \

'.

Acc. oba , obje , oba , vamtlerlue.


.f
Ablat..sobiemi , o s obmi , con ambedue

Ablat. a. il obieh ,o il obih , in ambedue .


Oba-dva , obe-dvie, oba-dva gnica 1 istesso , ed
egualmente in uso ._.}
r_ .

Nom. tri ,ttre. t.

Plur.

-_

Geo. trieh, o trih, di tre. I

"'l Datftriem ,o trim , a tre.


- -' Ace; tr, tre. r
.Vbc. o tr, otre.
.
Ablat. s tremi , con tre.
= Ablat. a. treh, o tl'l , nei tre.
;'
Da qui ha origine il seguente sostantivo , ed agget
Vo plurale _
"t

Troiza , trotze , ternario .


Tre; , tro;a , tro;e , tre doppio.
Plur.

Bom.vcetir cgtre; ceriri', quattro. _ .


Gen. cetirieh, o cetirh, di quattro. -.:'
Dai: cetiri_m , -u Quattro ..
s\

Acc. cetiri , Cetire,, cetiri , quattro. \-

Voo. o Cetiri , o ceti're, o Cetir-i, o quattro o\

Ablat. s cririmi, con. quattro .


.
Ablar. a." o cetlrh, o cetirieh, nei quattro .
Non. Da cetiri (dvi, tri , e centri declinati non
sono tra po in usa) si ripeteil seguente nome sostan

tivo, e
-'aal

aggettivo plurale
E 3

v. . r; .
'

CCI

7o

- Iruttata Secondo .

Cerveriza, cerverize, quoternqri0.

Cetvrr., cervrra , cervino, quarta.

Dei Nomi Ordinali, che nascono dai numeri.


Diconsinom ordinali , perch declinensi regolarmen

ne come gli aggettivi. Serva d esempio per gli altri,


che verranno dopo , la. declinazione del._noqaajptvi,
il primo.
_
Sing.
.

, '_. '
Horn. prvi, pirvi, prv, il prima, la. prima ,
il primo.-.

A,

'i.=

Geo. prvga , pirvi , pairv6ga , del primo, della


prima, del primo.

.\

-_ f_<

' 0.

Bar. pirymu, prvj, prvmu, al prima, alla


prima . al primo.
'
-'?
J
Ace. prvga, prvu , prvo, il prim_o, la prigg,
il primo.

Voc. o prvi , o prva, 0 prvo, 0 primo, o pri


ma,oprrmo.

..I

..

,f

'

Ablat. s prrviem ,. o s.pirvm, s' Prmm0' par.


viem, o sprvim, col primo, collo prima, )

col primo.
_

Plur.

.
> .-

Nom. p_rvi , pirve , pr'v1, iprimi, le prime, i i


prmu .

'

Gen. prvieh, o prvih. dei primi, delle prime,


dei primi.
1
Dar. prvim, o pirviem , ai primi, alle prime,
or primi.

Acc._prvay pir_ve , prva, i primi, le prime, i r


PN"U..

Voc. o prvi , o prve, o.prvay, ,0lprimi, o pri "


me,o prinli.

_, .

-w

.-,

Ablat. sprvirn ,1 e r pinimi , o. s pirviema , coi


primi, colle prime, 601 primi. .

r!

Ablar. z. prvh, o in prvieb,mei primi , nelle


1.

prime, nei primi

.\ u.

'

"

Drughi , draghi, drug6, il secondo, In secondo,


{il secondo.
a... 4 i.
_.-;.,2 'l-.
'
'
e 'fe

Della Declinazione dei Pronomi.

7x

Trech, trechjai, trechje', il terzo, la terza, il


terzo.
,
-

Cervini , cetvrta , cetvno , il quarto , la guar

la , il quarto.
lt, pita, piro , il quinto, la quinta, il quinto.

Scsti , scstz , scsto , il sesto , la sesta , il sesto.

Sdml, sdma, sdmo , il settimo, la settima , il


settimo .

Ossmi , ossma, ossmo, lottavo, lottava, lottavo.


Devti , dev'ta , devto , il nono, la nona, il
nono.
,
.
_,
.
Desz , des'u, desEt0 , il decimo, la decima, il

decimo . ,

Jedan-asri, o jedan-sti, iedan-sta, iedan-sto,


,

l undecimo , l uwlecima , l undecimo .


Dva-nsti , dva-nsta , dva-nesto, il duodecimo, la
duodecima . il duodecimo .
W
':

Tr-uui , trinsta, trisio, il decimo tergo , la


decima terza, , il decimo terzo.
'
Getnnsti , -cexnnsja;, peznqsto, il lecimo
quarto , la decima guana,il decimo quarto. }
Per-nsti , pet-nsta , pet-nsto , il decimo quinto ,
la decima quinta, il decimo quinto,
4
Sces-nesti ,4cas-hs. 56es-nst , ildecim,o seno,
la decima sesta, il decimo sesto .

-11: Sedam-nsti,-sbdam-nata , dm-nw, il d?0m


fu
settimo, la decima semina, il decimo settimo.
-2L Duam=nstiil, oSmm-nna, Oilh1fit0, il decimo

._-' o:uwo , la decima ottava , il_decimo oimw .


Devet-nsr , deveL-nsra, devet-usco, il decimo

uonu,.lu decima nonum'l decimo n 0


Dv-desti, o dvlesti, dv-desta , dva- esto, il
' ventesimo , la ventesima , il ventesimo .
Tni#dest , .o' uj-desri , tri-dgsta. ,' -tri-desto, il tren

.u-

"usino, la iren.ttsimu,al "ennesimo.

ama. Cexr-desti ,w cetr-dest; curia-desta, cetr-de


3:

NO, il quarantesimo, lu'qwrlleiml , il 2*

- d

rantesimow u: ,;.

.i

_ o . Pec-desrio o'pscti , piseu. pmo , il ci7'l'l


-. A. . teslmo , la_ ciug.ionlesiwuil .CiM:1 uouw{mv -9 .
,.0

G.

Sces

7*

r.-Trattato Secondo. ..

;
I

Scesdesbti, oscseti, scseta , scseto , il S.H'Gi


tesimo , la sessantesimo , il sessantesimo.

Sedam-desd ,sedam-desta, seam-desto, il set


tantesimo, la settante.rima, il settantesimo.
Ossam-deseti , ossam-de:ta , ossam' destto, lottante
simo, l0ttuntesima, l.ottantesimm

Devet-de5tl , deVetdesta," devet-desto, il no.


vantesimo , In, novttntesimu', il novanteumo.

Stti ,4 stta , Stdt0 , il centesimo , lo centesimo ,


il centesimo.-

_ -

DVOgSIE, dvo-stta, dire-stto, il duecntesimo ,


la ducente'simw, il duoerrtesiltto.

Tr-sltl ,, tri-stta , tristto , il trecentesimo , la


trecentes't'mn ,' il trecentesimo .
Cetx-stti, cett'stta , cetr-stt0 , il quattrocen

tesimo, la quattrocentesimetl,oil Quattrocente


51m-0,

_<

-....

Per-stri, PeE-Sl6ta , pet-stto , il cinguecentesimo,


f la cinguecnlwima, il eingrwcentesimo.
Sce-stti, sce-st6ta , sce-stto, il seicentesimo, la

seicentesimn , il seicentesimo i
Sedam=stti, Sedani-stria, sedam*stto, il-, sette
centesrmo, la settecentesima, il settecentesimo.
0ssammdti, ostamstota , 088361v5[6l0, lottocentesi

mo, l ottocentesima, lottocen-tesim'o.


Devet-stdti ,devet-stca, dover-noto, Il novecen
, tesimo , la ancenteszma, il novecemesimo.

Tissuchja , mille; onde tissuchni,. tissuchna, tu


suchno;millentrfio, millenaria, millenario .
_

-" J'."Jl.r

-'n'

..'" j

'

Dei Nomi numerali terminati in etero.


.

i,

.- ' .|

t. e,

.i

Vi sono alcuni nomi:rli genere neutro, e di nume


ro plurale , i quali nascendo dai numeri hanno la ter
minazione in etero,ie signicano binario, ternarie,
quattrnario ec. Sono preceduti dal. nome alrresl inde
- clinabile , nu-r0ePlntal3 dvie, e trie , e dal quat
tro al venti si ha la desinenza in etero. Dopo il nu
mero venti, trenta, eor, cio dopotls decina non pu

aversi il nome in etero, che glal quattro inclusive .


.

g-

'

D 01"

_
Della Declinazione dei Pronomi.
73
Bord' ario tali nomi in etero non sono in uso, che
sino a cinquanta inclusive. Nuovamente si usa il nu
mero cento, e due cento. Finalmente dopo il mille
possono adoprarsi sino al cinquanta.
I

Eccone indicata la serie.


{1'

-,

edno (neutro) una cosa. Dvi-desti dvje, venti due.


Dvie, binario; v . .
l)viesti trje , venti ,tre .
'Trie , ternario. :.
!DVdQSI cetvero,venti quat
Cetvero , _quatternario. g I") CC?
letero , qutnqueztnariu . Triestero, trenta cc. "1
Scestero , senario .
Cetrenero, quaranta ec.
Sdmero ,' settenario .
Pesatura) cinquanta ec.
Usmero, attenuriq.
Stteru, centinaio.
Deverero , novert.ario. . Dripstero ,v due centinpja .
Dsetero , decennaria.
TSSUth ,.raille .
ledanestero, undici .
Tisandhitr , i cetvero, mille,
Dvanestero , dodici tC- -2 e quattro ec.
Dvadestero, venti. ,
Tissuchju, i SIOZCI'O, i rivie

Dv-desti jedn'o, venti


uno .

stero, mille, e cento, e


-1\ due lunto .

Dei Nomi twmerali sostantivi.

Traggono ancora glIllinici dai numeri alcuni nomi


sostantivi della seconda declinazione", che corrispondo
no ai nomi cinquina, quindecina, trentina ec. degl
Italiani, e che s applicano soltanto alluomo. Hanno
essi principio dal numero due, ed arrivano regolarmen
te sino al venti; e quindi di decina in decina hanno

il ,nomed trema, quaranta sino al cento inclusive.in


i;_
, "

. _x ,.
,,
.
Dvoiza, - dvoiae , due
Deseteriaa , dieci.
' -'
persone , o: uomini. . Iedanesteriza, undici. .t ..r
Troiza , tre. '.l
Dvanesteriza , dodici ec.
'-t
Cetve;iza , quattro . 'v'
Dvadetteriza , lo dvaesreriza
ventina .n
l-r
l'eteriza , cinque.
Scesteriza , sei.
.1 f
Tridesteriza,o triesteriza, tren
Sdmeriza, sette.
tu chi .o..s:: .\ -,..
Osmeriza , otto.
1:
Stterina, canta. = ....f

Deveteriza, nove.;.; l.
I

'2 . . .

.,

,
TRAT.

74-

-"-' ' . 37"75l.

".

" tizli

-. "T a. A T: a T o m a z. o._*'-ntr:

DelVeroo.- t".

un.

'e

'1,

" '-_;\,1

Il verbo una parte del discorso, che si coniuga


per numeri, e permue, e che signica tempo presen
te,passato, e futuro. .*..'
.
. 4.::
Nella lingua [Mitica come nella Latina si hanno pu
re rapporto ai verbi duaoumeri , il singolare, ed il
plurale , tre persone - singolari ,. :e tee plurali , cinque

tempi, il presente,ollmperfetto, il perfetto , il piuc-


ch perfetto , e il future, e quattro modi, 1 indicati
vo, limperativo, il subuntivo, o congiuntivo, e l'in

nito. Vi sarebbe anche il modo ottativo, il potenzia


le , ed. il concessivo, o permissivo , sui quali non poco

estendonsi i Grammatici; ma non avendo eglino voci


dixterse da quelle tdsl congiuntivo, sarebbe una cosa l

inutile il replicaretre volte itemp di un istesso


m)d0.
3 K. ,

'a
'

_:{ Iii ;
I u."

.. >I,,

.
k

. s,

Dalle.f_larie specie dei Verbi .

:=
"

. .,

Il verboap'pres glIllirici pu pur distinguersi in


attivo, passivo, meu'trb, ed impersonale di signita
zione arriva,.e. passiva..
r". .

.41\

5.(

_
1,".

,s-- .f.
- li-Delle coniugazioni. .#
- u=' :,r f-n-vt f la
.
. i i

- :La lingua Illirica non ha , che tre sole coniugazioni


di venni ,.lc qua-l'0 Brisninguonsi .a;vicenda fra dioloro

dalla diversa terminazione della' prima persona del


tempo presente;dalamodoitdicativo. La prna.di.es
se terminaladuoqu'e in una , come ja- imn , io. ho ;3 la
secunrla Ctlb, come }a' orc'n, io oro; la teramh

im,.comazjai mia, io insegno; \iv ha chi ne aggiun


ge due altre di verbi.composti, una in un 414 comel
na-pravgliiar ,-.pneparo . e l altra in cm. , come nut

scijem , abeilisco. Ma ogni verbo composto , o deri


vato seguendo "la coniugaione di quello, da cui-ha

origine, ed appanenen.lo senti. dubbio in virt della


- 0-.-.

Pl0

_\

Delle Canjugaoni dei Ver6i .


opria terminazione in am , cm , o im ad una delle
tre precedenti, egli affatto superuo di assaggertare
tali verbi composti, o derivati a regole partiolgrx col
moltiplicare le coniugazioni senza alcun bisogno.
'
n
i

_. Z

w.

- A Dei verbi ausiliari.

:1
-B-,IJNTC, e hoti:ri , volue:aono due verbi ausi

liaridcilalingua Illirica. Quello ha luogo in turrii


wrbi regolari, e ma: imamenre nei passivi, e questo

mm formare quale

. (CHIP!) negli altri verbi. La

mm coniugazione dee adunque


q'm' altro. _

_
,

.yl..

precedere quella di
,
.

. '.. f

.\

Deliu\,conjugazione del'vero sostantivo, f.


,\
e ausiliare um Sono.
. '.
'P-e_..-

MODO INDICATIYO..
.f
Tempo presente.

.
.

_,..

Perfetto propinguo.

. Singolare.
_ l bio-sam , o ja'-sam bio ,
,
in whosmw; ti bio-si',

Numero Singolare.

o ti-si 'bio, Iu< rei stato;

[i jsam, o jzi-sam, in so- on bo-je, o omie bo,


no; li mi , o ti-si,- tu colui e stato.
sei; on jest , o jes, c0Plurale.
lui e'.
, Mi bili-amo, o m-smo bi
Plurale.

;;3;

Mi jesmo , o m-smo, noi

li , noi siamo stati; v

bili-sie , o v-ste bili, vai

Isiamv; vi )este, o-v'ste,

siete:tati; oni bili-su ,

1wiu siate; oni yesu ,' 0

o oni- su .bih , coloro se

gni-su , coloro sono.

. no ati.

".

H?- Imperfetto
biih , io xvi;
Singolare.
-ti bisce', m" Perfetto
Singolare
remoto",
.
.: tu eri; on _bisce , colui libh;* io. fui 9. ei:b.' 1::
era .
.v. _'5 j . nti; on 61 . colui fu.
!"4 '

Plu;m'le.

"i

w. =.

Plurale. u:

M biihomo 9=nui emmmo; Mhbmno, noi fummo; v


v biihote, voi erqrate ,' bitte , Voi fostu; oni-bv
cui biihu , coloro erano. sce ,. aoiovofarquo.
' i .

Piuc

75

"

Tristtato Tzrzo
" .
Piucch perfett0
MODC) CONGIUNTV

Singolare .

i
H bih bxo , io ero ssato ;
Presente singolare . "ti biaisce b10, tu ci da Kad-Jai isam, o kdsml,
io ; on biisce bo , colui
o buddchi di ii jsam ,!
era stato.
o (l-51m iii , che io sia ,
Plurale .
. o conciossiacchd io sia,

Mi b:homobii , noi era


\

vamo stati; v biihote

. bili; Voi erawue stati;


uni bi2ihu bili , coloro era

.o essendo io; kd'gije.

si , o kd-si, o buddchi \
d ti jesi , o d-s ti , che
tu sii, o essendo tu; k'ad
on iest, o kad-ye, o bud

.no stati.\

Futuro Singolare.
dchi da on jest, o di-
Iii biri-chu , bic-chiu ,.o j
je on , che sia colui, 0
chiu bit,io saro'; ti bi; essendo colui. -i
Plurale.
ti-chesc , biochjesc , o c
chiese bici , tu sarai; on Ka- m iesmo, o kad-smo,
bici-che ,:bt-i:hie , 0- on . o buddch da m jesmo,
chje bici , colui sar .
o d-smo mi, che noi 1
Plurale .

Mi bisi-chemo , bi:chiema ,
emi-chiamo bici , noi-sa
remo; 'v bi:-chjete, bit

chjete , o v-chiere'bzi,
voi sarete; oni bt-Chj,
bit-Chi , o oni-chj Siti",
l "coloro saranno

non; INU'ERAIVO.

siamo, '0 essendo noi ;


kd v este, o kd-ste ,

o buddch d v jeste,
o da-sie v, che Voi sia

ie,, o essendo voi; kad


oni esu , o kd-su , o bud
dch d oni jesu , o da
su cui, che coloro siano,
o essendo coloro.

J.ltr presente di diversa


- f--. Singolare.
o
farina, che signica
Buddi ti ,' o neka buhsc
l istesso .
ti, sii\t|u; budd on, 0 - \I\
'
- 1'
neka budde on , sia bolu .

Singolare .

Da j buddem, 0 uj-bd
Buddmo m, o neka bud* udem, biusci , che io sia,
Plurgle.l

dma m, o buddi m,
siamo noi; buddite v,

o buddi+ v, siate voi,

essendo; da ti buddesc,

biusci , che_tu sia, e:


sendo; d onbudde , bi-u.

neka buddu cui, 0 bui - sci, che colui sia, -es


_ di cui , siano coloro.
86d-. s'.- V m1u .'-Iu
1m

Delle Coniugazioni dei Verbi.


?7
dchi bili, che Coloro sia
-lmperfeuo primo.
no stati , 'essendo stati.
Singolare;
Perfetto remota.
J: _bo-bh , io sarei; ti bio
I
Singolre .
bi, m saresti; cn bio
".
bi ; colui sureb. \
D bih ii. be 110 sia sta
Plurale .
to; dh' b1 ti; che tu sia
M bili-biamo , rgoi sarem
stato; di: bx on , che co
ma; vi bili-bi-sre , in: m ',- lui, sia .stam.> -, .
.
,
fPIUUIQ .
o;
reste_; oni bilibi, colorq

sarebbero.
.b
Imperfetto secon_do_._.
Singolare.

D bsmo mi, che noi sia.

Dl-bih i' bo, 69 io fossi;


,d u'-bi vbo, se tufpssi ;d -

on-bi bio-, se colui fosse.

ma nati; d biste vi,


che .1wi-- siate utti; di!
bsce.oui , he- coloro sia
no stati;

Pilwz'he perfetto primo .

Plurale .
,- J. Singolare.
DI-bist m bili, ;e noi l b10-bih b'm . lo sarei sta
fossimo; d-b'me v,bif io; ti bo-bi bo, tu su

,llil,. se voi fosjt'e; _da-1bi sesfi!stuli ; o bxobi bo,


oni bili, se coloro fp;sero. colui sarebbe stato.
Perfetto propinguo .
'
-,..Plumle.
.-:
1. *
Smgulure.
> Mi bili-bsmo bili, uoi_ sw
Desam- jzi bio , budd\ichi rgmmmmuti; v bliiwb
bo, o buddchi dh-sam
rblO ,

che

i08ia

5tlll, _l

agendo stato,.\q essenf

stp bili ,' Voi mreste stu


ti ; -oni bili-bi bili, calu
ra sareero stati. .,

do , che la sta staio, da Piucche' perfetto secondo.


V'Singolare I
si ci bo , buddchi b10 ,
che Ltu sia' ,mua, es Drjbiih blu, ah? -.ioerii,
nudo statu_; d,je on 0 assi stato; da tbbia
bo, buddchi b10, che
sce bo, [che tu e'rz , a _
colui. sia sputuy. essendg .;\fwsi scuro; d on bi;isce
stata.

b1o , che colui em, 0


.Plurale. e
fosse stato.
,.\
Davsmo mi bili, buddchi
.1
Plurale ,, ' ' 1
. bili., che} rwi siamo stati, Di mi biaihomo bili ,-:che
esJend-o stati; d ste v
noi ermmmo, o fa-Jsiiy
bili , buddchi bili ,, che mm; d v bill0l8 bili,
voi siate stati, essendo
che voi_ annate, a fune
ati; d-su o'm'lbli, bud- nati ;, d qui bihu bili,
che

78
trattata Terno)
i
4
che coloro erano, affos Buddchjn, colei , che 6,
o era.
Buddchie,=. ci, che , a
- ., "
Riad-ii buddem bit), 0 kad:l era.&e
sero stati.

"

.. .

Futuro Singolare .

jo'. uj-bddem bo , quando Perfetto , e piucoh prfento


Singolare .
io sar stato ; kd-ti bud
desc b0 , quando in sa, li, 9 blu, stato.
mi stato; kd on budde Bi-le,stdta.
bm, quando colui sani Mio; stato.

"stato.

'

-' _

Plurale. s\ ,11;
. Kd mi buddmo bili, quan

Plurale.

'

..
- '.' 1-'
. " I,

Ble
Bili,ntath
, state . u- -
f-tttl. '

.. da noi saremo stari; ltld Bilai , stati.

vi buddte bili, quando


(Voi saretati;kd tmi

Perfetto , e piacche perfuttu

ro saranno stati.

lilusca , colei, che fa',erl

_ oggi in disuso. "-"


budd bili, quando colo llusci , chi fa , ed era stato.
era stata .

Mono 1nrmriivo.

'

BusCe, citi, chefu , eden:


stato.

'

">

Futuro.
i k0i im5 bit,
Presente, ed intperfettq.y Koi-chie= "bit,
Biti,,' essere .

Ferfetto , e piucche perfetto.

clui , che sar , ed ha da

essere;
'
-Biti bio, essere stato.
Buddrichi , o biusci bil , o KO chie bit , i kt)ji im4
bit, colei, che sani; ed
bm , essendo stato.
ha da essere . '
3
Participio presente, Koi-chie bit, i ko inni
ed imperfetto.
' bit , citi, che sar, ed ha
Buddt'rdri , colui, che

era.

"- l

"i
-l

da esse re .
1

Osservazioni sulla coniugazione di questo verbo '.


.\

r. Questo verbo in varie persone di alcuni tempi hp


la propriet di andar elegantemente unito colle altre
parti del discorso; ma allora vhaluogd la sincope,
che toghe via or qualche sillaba , ed or semplicemen
te qualche lettera. Co alle voci del presente ove si
uniscano , come si e.gi veduto , i pronomi dimostrativi

ii, ti cc. , si torti la prima sillaba del verbo, dicen


do:

. Delle Conjoyurmsifdi Verbi.


:1"9
do: jirsamr'gvti -si, on'-je con in vece "di ia' SM, ti
es'r , on jest. Dalla terza persona si leva il: ,=-o st
qu"ando si congiunge con altro vocabolo, e dicesi , p.
e. -;' Bggh-Je- velik ,-Dio e' grande; dsta-je on govorio,
aastnmto ho.ngi parlato. Questa unione , e tronca

mento di lettere=,-e sillabe ha per sblssnro luogo quan


do nonsint'erroga. Cjvik-si ti d. rima; id'pam
ti ,_ uomo sei tu div mente, e dY;SCRFIO;XG.-Samvfldlv ,
o jdrav-sam , io son sono; Veni-su primili, o primilis
tvo'yu kgn;gu, sglino hanno 1itlllll la furrleltern.

Allapposro , quando sinterroga , e' si risponde , bisogna


adoprgre le prime desinenze senza alcuna unione. Ie

si-li ti dba'r? Sei tu buono ?Jsu 210 sono .' lest-li


dbri? Siete buoni? ieimo, lo siamo. leso-li bili
Sdr-ivi ? Erano anni ? bili-sii . lo crlnu
r!wv.:.'
iv 2. I Dalmataosnegi a li imperietso dellindicatib
in vece di io biih, bis"ce, bia'sce , ba'homo, bihote,
biahu dicono altresi ii bih=, bisce, o bjesce ,bihotno,
n;bhm0 , :bhote , o biaht'e , L;hu , io ero ;to eri cc.
Dai3.Ragusei
Il seeonso'9resenre
si fa lieressoymrshlo
del congiunxivo
inpwsiwi
id buddem

ouj-bddemh che serve pure.di futuro allistesso con


giuntivo , se sia preceduto dalla particola d , se, potr
avere anche il signicato d]bll.i_mprfetto.- D mi laud
dc'mo 'lri-gnidu; da uni Pbu_ Bimuse noifosr
simo a Consiuntinopoli, se coloro fossero o Roma.
e4. All imperativo la voce buddi zs-i sdopra indecli
nabilmente", e serVe- per time le persone. iBuddi ti _,
buddi mi cc. , sii tu , siamo noi. '--"E"-hi I=

5. Allindicativo il prererim; cheebbiamochim:.to


propinquo , nel discorso ' famigliare serve per liimPer
fatto, perfetto ,e piucch Perfetto. Si renderebbe-non
pC-CO ridicolo chi farhigliaringme parlando "dicesse: j
biih , on bi4se bo, cui blsce lili , io no, colui ero
.;mw, coloro sono stai: , inwete di

i-sam bib, o

;:l0Sam , on-je No , obio}j, ohi-su bili, -o*l:ili<su .


Anche al congiuntivo l usoinsegner quei tempi siano
maggiormente in uso. " v(iu 2%ly-i s r .:r ,i

v:.'i

6. Finalmente da questo verbo bili si forma il ne

gativo nebi_ti , non essere, il quale si coniuga nella


,

istes

80

{E Trattato Tano . ;

-ixtpaaa;gu. Ecconei tempi'pi ovvi. Niqsam , ni


si ec.,non sono , non sei. Ne-bro-sam , o ni-;Esam
bio, non era, nota. sono stato, non era stato. Ne
bibchju , tic-biti-chju , o -necbiu bit'r, non sar . Ne

buddi, non sii. D ni-jsam, o da nebddem, ne


bddchi, one-hlusci, non sia, motu essendo. Ne
-bto-bh , nc-hh-b, non -sarei .' D' 'he blh - bio, che
.n0n'fossi aiuto. D nel-Mo! bili bto , non sureiutato ec.
tu.

:al
I

2:.-

s :'

MODO INUICTIYU '.


'

. f

Della: conjagaaao ne dal


varlo=- ausiliare
Voglio.v
. -\
n-"' " 'Haclaju,

a.\

_1

f\}

1
u

- =i '.Plurale.
-M barili-omo, o hotjli-smo,

Presente Singolareoi .. : o jcsmo horili, o htjeli.

-Iai hchiu, io voglio,;tl '. itoi abbiamo voluto; vi


hchjesc , tu vuoi ;'ouhb
hotili-sre, o ieste hotili,
chic , colui vuole . am'i _1' ma avetevoluto; cui ho

.. Plurale. r" .' .1 gHtili-su, o ieiu ho:ili,'w


Mi hchi9mo, noi vogliamo; . loro hanno. voluto .1 n".
vi hchite, va: valete; i. Perfett'o remoto .' i
Stgolare.
onihochj, colora .vo< :-:
gliono.
w:- iansl'l a li htielv,o hotih , io volli;
Imperfetto Singola" _

Ja' hotiah ,- b voleva; ti ho

tisce, tu volevi,- on ho

ti htje,nu volerti; on

hotje , colui volle.


u. Plurale.

titisce , colui voleva . 4 a. Mi hmtsmo,- o hotismo,


not volemmo;'v hotste,
' .,- Plumle .
Mi hotiahomo, noi voleva - Voi voleste; oni hotisce ,
coloro vollero.

mo; vi hotihote . voi vo


levate; oni.hotiaihu , con i:_ -*. Pmcche perfetto. '- .
Singolare .
'
loro volevano.
z;

14 bih hoto, io aveva va


Perfetto propin'quo.
luto; ti bia'sce hotto , tu
Singolare.

la'. hotzo-sam, o haiosam', avevi voluto; on bi:sce


o isam hotm , o hto . ho hoti0 , colui aveva voluto.
Plurale.
voluto ;, ti hoto-ai , o iesi
h0to, tu hai voluto; on Wi bi-.ihomo hotili , noi ave
vamo voluto, vi bialtote
hotm-ie, o jes h0tto, co
lui ha voluto. . .
hptili, vot avevate vola.

te;

Delle Coniugaziqni dei Verli .


lo; bnbizhu hntili, colo
ro aVeVarto Voluto.
. Futuro Singolare.

la hotit-chu, o hote-Chju,

8t

lendo; d orti hochi,


buddchi d hochi, co
loro Voglntno , Volendo.
Imperfetto primo .

o htie-chu, io Vorr; ti
Singolare.
Hoechjesc , o htie-chjesc, la hoto-bih, io Vorrei; n
tu Vorrm'; on hotjewhe,
hottobi, tu Vorresti; on
o htje-clxj , colui Vorr. h0ll0bi , colui Vorrebbe.
" '
Plurale .
Plurale.

_
Mi hote-chert0, o htle NI-bismo hotili , noi 110!
chiemu, noi Vorremo; vi

remmo; v-bsre hor:li ,

hoe-chjete' , o htje-chiem.

Voi Vorreste; oni bi h0.

voi vorrete;

tili , coloro Vorrebero .

uni hore

chj, o htje-chji, coloro


Vorranno.

Imperfetto secondo.
Smgolare .

_ Uabh u hrtlo, w Voles*


1M l\EB ATIVO.
sa; dlt ti-b hoto . tu Vo

Singolare .
Hott ti ,,1wgli tu; hot on, lersi; d on-bi hoto, co.
_lui Valente.
Voglia colui .

Plurale .
Plurale .
D. mebismo h lilli, noi
H0tlmo mi, Vogliamo noi;
hut_lte vi , Vogliate Voi; volessimo; d vi<biste ho
tili , Vot Voleste; da on-
hott qui , Voglrauo coloro. br
hotli, coloro Volrssero.
Perfettu propinguo.
C(9NGINTIVO.
Singolare .
.
Presente Singolare .
D la hochu, o buddtrch [l-sana ii hntlo, o budfll'i
_ d' hochin, conciossiaw chi d-sam horio , io almm
ch io Voglia , o Volendo ;
d ti hochjesc, o buddlt

chi da hochlesc , tu Voglia,


Voletulo; da on hochje,.
buda. hi di hoche, su

lui Voglia , Volendo.


V '

Plurul.

D11 mi hchiemo, buddchi


d hcl\emo, noi Voglia

Voluto , o aVeudo Voluto;


div-si ti hotxo, o buddis
Chi d-si hotlo, tu abbia
Voluto , o (LVeItd0 Voluto;

d-je on thl0 , o buddt'r


oh: de hotio, colui ab
61a voluto , o attendo va.
lato .
Plurale.
_

mo, volendo; d vi ho Uh-smo mi hotili, o bud


Chiete , buddchi da_ ho

' dL'tClii da smo thil, al"

_ chiere , Voi Vogliate; Vu

tamo Voluto, o aveml0


volm

'

Trattato Terzo .

82

voluto; d'a.ste vi hotili ,


o buddchi dia-sie hotili,
voi abbiate voluto, o a
vendo voluto; l-su oni
hotili , o budd-rhi d'a-su

hotxo, o buddchi di: ti .


bsce hoo , tu. inves- '
si

voluto,

avendo volu

to; di: cm biaisce b10 ho


t10, o buddhi da bia'.sce

hotli , coloro abbiano vo- hot1o, colui avesse vo


lato , o avendo voluto.

luto , avendo voluto .

Perfetto remora .
,
I Plurale;
D'a mi bhomo bili hotili,
Singolare.
Da hotih, o di htjeh ,i2, buddchi d bihomo ho
io abbia Voluto ', da htie, tili, noi avessimo volato,
avendo voluto; d vi bui
o di: hrje ti , tu abbia vo
luto; d hrje, o d hrie hote bili barili , buddchi
d bihote hotili , Voi a
on , colui abbia voluto.
Plurale .

D hotismo , d htjesmo mi,

veste voluro , avendo va


lato; di: cui biahu bili

noi abbiamo voluto; d'a_ hotili, buldchi

hotili,

coloro avessero voluto,


ho:iste , o da hrieste vi,
avendo voluto.
voi abbiate voluto ; da
Futuro Singolare .
ho:isce , o da htiese oni ,
coloro abbiano voluto.
Kada buddem ia' horiti , o
Piucche' perfetto primo.
_
' Singolare .
J,a' bo-bh horio, io avrei
voluto; ti bio-bi hoo,
tu avresti voluto ; on bio

'kda buddem hoo, quan


do_ io vorr , o avr vo

luto; kada buddesc hotiti,


io kada buddexc hoo .
quando tu vorrai, o avrai
voluto}; kda budde on

bi hozio, colui avrebbe


hotiti, 0 kda budcle ho
voluto .

,
Plurale .
[10 , quando colui vorr,
Mi bili-[risma hotili , noi o avr. voluto .
avremmo voluto; vi bili
Plurale .
biste barili, voi avreste Kcla buddemo mi hotiti,
Voluto; on bili-bi horili, o kda buddemo hotili ,
4
coloro avrebbero voluto. quando noi vorremo , o.
Piuuhe' perfetto Secondo. | avremo voluro; kda vi
Singolare.
'budde'te hotiti, o k,ada
D ,i, bh bm bacio, o bud
budde're horili, quando vai
dchi da io bih hotxo, io vorrete, o avrete volu
avessi voluto, o avendo
to; kda budd cui ho
._ Voluto"; di g biasce bio
titi , o kda budd hoti
a

l 2

Delle Conjlrgrzzioni dei Ver6i.


93
li, girando coloro vorran Altro perfetto, e piucch
perfetto in uso presso
no , o avranno voluto .
gli antichi.
Hotisi , chi volle , o uveo

INFINITIVO.
/

Presente , ed imperfetto .
Voluto .
Horiri; o horeri , o heri, HotisCi, colei, che volle)
Volere.
,
0 mm: Voluto.
'
Gerundio Presente , ci - Hotisce , ci , che Valle,

'

imperfetto.

0 MM; voluto.

Buddchi d hochiu , di ti Perfetto , e piur::he perfetto.


hochjesc cc. , o hotiichi , Hntil , o h0t10 , o hzo , ho
o hotchi , volendo io , tu. tili , o ho:jeli , o h1jeli,
Perfetto , e piucch perfetto. voluto , Valuti .
Buddchi horil, bollo, 0 Horila , ho:jela , o htela ,
hzxo, olrotijsci , avendo botile , o hrjele , voluta,
=dolore.
voluto .

Participio presente , ed
V

Horrlo , horielo, o htelo,


ho:ila , 0 htjela , voluto ,

imperfnto .

Hotiichi ,

o hotechi ,

htje'chi , colui, che vuole,


_ o vole1m.
Horijchja , o -hotchja , o
htcha , colei , che vuo
7 le, 0 golem.
Horijchye; o hore'che, o
V hichje , ci, che Vuole,
o voleva .

voluti.

Altro perfetfo di signi


cuiione passim.
Hten, hrjen, Voluto , vo-'
Inti .

Htjena , hrene , voluta, vo


_ late.
H:ieno, hrjpna, voluto, un
lui: .

Osservazioni su questa verbo.


x. Il futuro dell indicativo di qualssia Verbo vien
formato dal suo innito, edal presente dellidicariv0
del verbo hchh adoprandosi or tutta la voce,hitiera ,

ed or soltanto l ultima sillaba. Il primo gasoh1 solo


luogo , allorch il,sens interrogativo. Hchjm li ii

biti, vi sur0' io? Hchi -li oni moch , potranno e-7


glina? Hchjesc-li oriri , le n'dndmi ec.? Nel se
condo cuo si unisce lultima sillaba chid , chiese cc.
0 ai pronomi, o agl inniti. Il-Chll bici , o biri-chiu,

io sar. lgi-Chju govoriri , o govmri -chja, io pul'l


1.

w.

84

frullato Terzo.

'_

r. li-chiamo imati, o imati- chioma, noi avremo.


Si pu poi togliere per dolcezza di pronunzia nel par
lare l'ultima vocale i dagl inniti, edire bit-Chio , go
vorit - chju, imat - chiemo ec.
'
2.. Nel dialetto Raguseo dallinnito, daglimper

fatti, e dai participj di quesro verbo si suole togliere


l0, che viene dopo il primo h, e dire hcjeti , htm-sam,

ht1p, e htjeli in luogo di hotiti, ho:o-sam, hoto, e


horjeli.
k
3. Del composto ne-hriti , o ne htieri , non va

lere ne parleremo altrove . Il suo presente forma an


che esso i futuri, quando il senso negativo. Ne-chju

bit, io non vi sar ec.


v

Della prima conjug0zione dei veri in mm.

INDICATIVO.

Io; ti imao- si, o iesi i


mio, tu hai n11ulo; on
imzio-je . o ies irmio , cu

Presente Singolare .

]2i'imzim, io ho; ti imi<c,

lui ho u1'u'0.
tu hai ; on ima , colui ho .
Plurale.
Plurale.
Mi imli- Smo, o jesmo i
Mi ima'mo, noi uiumo; 'mli , noi ummo ovu
v imte, voi Vele; uni io; vi imali- ste, o jesze
hanno.

imli , voi ovur ovuto ;


oni imali-su, o jesu imli,

Imperfetto Singolare .

colino hanno avuto .

imu'u , o imadu , coloro

.]z imah , io avevo; ti im:


sce ,- tu aVeili; on imaisce,
colui aveva .
Plurale .

'

Pcffell0 remoto .
Singolare.
o
li imah , io ebbi; ti ima, tu
avesti; on

im ,

colui

Mi imhomo , noi uveiro- ebbe .


mo ; vi ima'hote , voiove
murale .
.U'll; oni imzihu , color Mi imasmo , noi uwmmo;
UVVIIIU .

Perfelto propinquo .
'
Singolare .

vi imste , Voi avuto;


oni imasce , coloro ebbero.

Piucche' perfetto .

lai imo- sam , im6 ' sam , ol


Singolare .
iml - sam , o jsam iml, li biih im:io, io aveva a
n..zo, o imi, io ho avu _vulo; ti biisce, ionio , w.

u ve

___

Delle Conjugaz ioni dei Verbi.


' 85'
avevi avuto; on bizsce '2 d irmmo, noi abbiamo,
. ima'o,colniaveva avuto. | o avendo; d vi imziie, o
buddchi d im:re, voi
o .
Plurale.
Mi bihomo imali , noi'ave
abbiate, o avendo; di
. vamo avuto; vi bizihote

cui imaju; o buddchi d

.. imali, voi (|V8Vaie avuto; m-aju , coloro abbiano,


on bihu, o bjehu imli, avendo.
.
-
' coloro avevano avuto.
Imperfetto primo .
Futuro Singolare .
_
Singolare.
l imui ' chju , imt - chio , Ia imzio bih , o m-bih ,
.-r-o_ j-chju im'ar, io avr;
io avrei; ti ionio-bi ,-lu
ti imti-chjesc , tu avrai;
avresti; On maio-bi , co
-41 on mari-chie , colui avr. lui avrebbe .
Plurale.

Plurale .

Mi im'ati-chiemo , noi avre. Mi imli-bismo , noi avrem


mo; vi imri-chjete, voi mo; vi imali-biste, voi
avrete; oni imati-chj,
avreste; oni imli-b,
%coloro avranno.
P.

coloro avrebbero.

Imperfetto secondo.

HIMIERATIVO.
iri- Singolare.

/ Singolare.

D* bh l. imo , concia:

Imrij ti , abbi tu; im on,


' abbia colui.
(
.
Plurale.

siacch io avessi; dii-bi

ti imio, tu. avessi; d'a


bi on imzia , colui avesse .

Ima'mo mi, abbiamo noi;


- . Plurale.
"\ imre vi, abbiate voi; l)-bismo mi imali, noi
'msju ani, o da im2iju; avessimo; d-bisre v i
oni , abbiano coloro .
mali , voi aveste; da-bi
ani imli, coloro aves

CONGIUNTIVO.
sero. -'

Presente Singolare.
Perfetto propinguo.
Singolare.
Da jai imam , o buddchi,
d jzi imm , io abbia, o Dasam j2i imo, o bud
avendo io; da ti imasc, 2 dischi da-sam imzio, io
o buddchi da imsc, tu abbia avuto, o}vvendo
/\

abbia , o avendo ; d on }
imi , o buddchi da imzi, "

colui abbia , o avendo.

avuto; da-si ti mo, o


buddchi da-si im2io, tu.
abbiaavuw, o avendo

avuto; d-je on imiio.,


Plurale.

D mi imimo , o buddchi | .o buddchi dh-je imo,


. .

'

<

colui

Tratiaio Terzo .
8'6
0lui abbia avuto , o a
do avuto; dste v imlu

l , o buddCh iml,
voi abbiate avuto , o a

vendo avuto .
Plurale.

Da-smo mi imli, o bud


vendo avuto; dusu oni
-. dlchi d- saio imhli, noi' imali, o buddchi imali,
abbiamo avuto , o aven
coloro abbiano avuto, 0
do avuto; d-ste v im
avendo aww.
li, 0 buddchi imli, voi Pinache' perfetto primo.
abbiate avuto, 0 avendo
Singolare.
avuto; da-su oni imli, li bwbh imio , io avrei
o buddch imli, coloro
avuto; tibO-bl imio, tu
abbiano avuto , o aven
do avuto.
-.

awesti avuto; on bo-bi


imio, colui avrebbe asm

Perfetto remow .
IO.
Singolare .
Plurale.
D ii imah, che io abbia Mi bili-bismo frmali , noi
,avuw; di ti ima, la ab
avremmo avuto; v bili
' bia avuto; da on im, bsxe imali, voi avreste
colui abbia avuto.
avuto; oni bili-bi man,
Plurale .
coloro avrebbero avuto .
D mi imasmo , noi abbia Piucche perfetto secondo.
mo avuto; da v imste,

Singolare.

voi abbiate avaro; d oni Da ii bih bxo imio , o bud


imsce , coloro abbiano
avuto .

diichi d biih mio, io


avessi avuto, 0 aVendo

Fiocchi? perfetto propinguo.

avuto ; l-ti bisce bm

Singolare.

imio , o buddchu d bi

D'a-sam ii imio , o buddchi sce imio, tu avessi avu


to, o avendo avuto; d
da-sam imo , io abbia a
varo, o avendo avuto ; da
on bsce bo imio , o
si ti imio, o buddch buddch d biisce imio,
imio, tu abbia avmo, o colui avesse UVU.I0 , e
avendo avuto; da-ie on avendo avuto.
imio, o baddch imio,
Plurale.
colui abbia avuto, 0 a D m b<ihomo bili imli,
vendo avuto.
o buddchi d bihomo
Plurale.
imli , noi avessimo aw
Diamo mi imli , o bud
io, o avendo avuto; di
dch d'asmo mli , noi y bhote bili mli , o
abbiamo avuto , o aven
buddch di biliare ima
'
li ,

Delle Canjugazione. dei Verbi4 .


li , voi aveste avuto, 0
.u.uendo avuto ;

d oni

bizhu bili imali, o bud


duchi d bitihu imli , co
Joro avessero avuto, 0

'87
noi avremo; kd vi uj-i
mute, quando vai avre
te; kd ani u]-imiyu, quan
do coloro avranno.

INFINITIVO.

avendo avuto .

Futuro. Singolare.
KM: ja' buddem imti, o Prerente ,- ed imperfetto .
n, kd buddem ima'o, quan. Imt , avere .
do io avr, oavr ava

Gerundio Presente, ed

to; kd ti buddesc imt,


imperfetto.
o kd buddesc imo , Buddchi d jzi imm , di
quando tu avrai, o avrai
ti msc al, 0 imajchi,
avuto; kd on budde i
avendo , ossia enendo ,
miti , o kd budde imzio, che io abbia.
quando colui avr, o a
Perfetto, e piucche
vr avuto.
perfetto.
Plurale .
Buddch, o biusci imo,
Kd mi budde'mo imti , o o imanisci, avendo avu

kd buddmo imli, quan

to.

'

do noi avremo, a avre- ' Participio Presente, ed "


mo avuto; kd vi bud
,
imperfetto.
dte im_ti, o kd budd Imaichi, colui, che ha, o
te imli ,, quando voi a. aveva.
vrete,.o avrete avuto ; kd Imajchja, colei, che ha,
o aveva .
cui buddu imti . o kd
lbuddu imli , quando a. [inajuclije , ci, che ha ,0
aveva.
.
vranno, o avranno avuto.
ltro Futuro Singolare . Perfetto , e piucche perfetto.
lid iii uj-ima'm,quando io Ima'a, o iml, o im, im
li, avuto , avuti.
'
avr;:kad uj-imajm, quan
do tu, avrai ;,kd on u] Imla, i.nle, avuto, a
vate .
ima', quando colui avr .
Imlo , i nla , avuto , a
Plurale .

A mi uj-imno, quando
A.
'

'I

vati.

-f

_L

1%

0:

88

'

Trattato Ter'zo.

'

Ossermzionz sui verbi della prima conjugnzione ,

e della formazione dei loro imperfetti,


\

e perfetti.

4
\

:. Per distinguere iverbi di questa coniugazione


bisogna osservare se la prima persona del loro presen
te dellindicativo tetmina in am. I Lessiogra Illiriei
sogliono riportare la prima persona del presente , e
dell imperfetto, e la terminazione dell innito, come
imm, im;osam , imti , ho, ho avuto, avevo, 0 ave.

1m avuto ,, Vere (il perfetto propinquo presso i Ragu


sei nel discorso famigliare serve per tre tempi, come
si e gi detto altrove ).; ore'm ,.orio-sam , orari , ara,

>

ho antro, umre;zucim, uco-sam, uciri , insegno, ho


insegnato , insegnare,

'

z. Dalla prima persona del-perfetto propinquo si ri


cava la voce ma_scolina del participio attivo, e da que
sta col togliere la vocale o , e 'c0llaggungervi la si}.
laba ala , o ila , alo, o ilo si forma la terminalione
feminina, e neutra, come da imio, o im-si avr
imala. imalo, da mio uclla, ucilo ec. Nei dizionari

Illirici non trovansi riportati i participig attivi, come


ne tamp<>co la prima Voce dell imperfetto, e del per
fetto remoto.
. '
g." I verbi di questa coniugazione, che nella prima

persona dell indicativo terminano nella sillaba Mm.


cum ,dam , fum , gom. , jrtm , hnm , karn , mum , nom,
ipom', mm, .mm , mm, e vum, hanno costantemente

il loro imperfetto in oh, che formasi dalla prima per.


sona del presente col cangiare cm in ah , come id ima'm.
io, ho, iii imh, rio aveva, ii varm , io mento, ii
varah, io mentivu. -Anche ogni altro verbo di qua

lunque declinazione esso sia ha la prima persona in ah,


la seconda , e terza in esce, la prima del plurale in
ohomu , la smnda in ahote, e la terza in tilttt.
41" Non cos generale la regola da prescriversi
sulla formazione dei perfetti remoti; giacch hanno
luogo varie eccezioni. Pu tuttavia dirsi in generale,

_Che i verbi di questa coniugazione, i quali hango_lin


'

.g

[DIO

Delle Conjugazion'i dei Verbi.

89

nito in ali, terminano nella prima persona del per


fetto in ah, nella seconda , 0 terza in a, nella prima.

plurale in asma . nella seconda in aste, e nella ICIZI.


innsce , come varah , mgannai,

vra , varsmo, va

fasce, varasce. Una ral regola si estende anche sui ver


bi delle alrre Coniugazioni , quando hanno linnito in
ari. Alcuni verbi, che hanno linnito in su, come
pnsti, cadere , padim , cado, fanno al perfetto padoh ,
pde , p'adosmo, padosre, pdosce, w caddi, codesti
3'; da pieem, ijscolo si ha plsoh, pascolai. Cos
molti verbi defettiv, che terminano in gam, mam,

rum , gljem oc. al presente, hanno il perfetto in eh,


ih, oh, ed uh, come da vajimgljem si far vajh,prem
da, presi , ujh da ujimgljem, piglio , presi, umrih,
o umrih da umiram , o umrem, moro , morj, udrih,
dg ndiram, percuoto, percossi, slih da slievam, ver
59', vermi, da bodm bodh , pongo, pansi, zisnh da

1i5k:im , spingo, spinsi, mhnh da m"aham , facci0,


e feci cenno collamano, o feci vento, nuknh da

mikim, induca, indossi, lupnh da lpam, batto,


buttei, rinh eh rignivam, spingo, spinsi , ed obih
d; obim, girar", giro cercando .
o
\

'

Della seconda conjugaziun_e dei oerbi in cm.

I N D I G A T I v 0.
Ci

'

Presente Singolare .
] orm ,- io oro ,. ti orsc,

vi orzhole , voi anno-ne;


4 cui orihu , coloro ara
"UllU .

Perfetto propizzgu0.

tu ari; on ore, colui ora.


Singolare .
I Plurale .
liorio-sam. o ordfsam , o

Mi

ore'mo ,

noi ariamo;

vi ore'te , voi arnie; oni


oni ,woloro mano .

Imperfetto Singolare.
15 oxih, io ara1m; ti ori

jsam orio, o 016, io ho


armo; ti oro-si , o iesi
ora'o, tu hai amato; on orc-v

je,o jes orio,colui ha armo.


Plurale;

sce, tu ora; on orisce, Mi orili-smo , o jesmo orili,


\ colui arava .

Plurale .

Mi orihorno . noi aravamo;

noi a66imo armo; v or

li-ste , o jes:e orili , voi


ovete armo; on oril-su,
0 12

90"

Trattato Torio.

o isu ora'ii , coloro han.


no arao.
.
Perfetta remoto .
) ,

h Singolare.

a. ora

10 arru,

'

or ani, urina coloro .

0i'a,

tu arasti; on or,colui

Ore'no mi, ariano noi ;


orre vi, rate voi; neka

Il

Plurale.

CONGIUJNJTIVO'

aro .

.Presente Singolare .
Plurale.
\ D'a ii orn , o budd:hi di
Mi orasma, tuoi ararnmo; ore'm', conciossiache io
vi

araste;

ari , o amido io ; di ti

ani 0r'asce, o orihu, ca.

orime , voi

orsc, o buddchi di ti

loro ararono.

ore'sc, ,zu ari, o mando

Piucch perfetto .
Singolare.

la; d un. mi: , o budd


chi d ore' , ari colui,

Iii bzh orzo , io avevi ara.

o arando colui.

io; ti bi_sce or:o , tu a-' *


Plurale.
ve'oi muto; on bkisce 0- D: mi oren; , o buddch
rio, colui aveva arato.

da mi ormo, noi aria

Plurale. .
Mi biahomo ora'li , noi ave-

mo, o amndo noi; di


vi orte , o buddchi di

vano arato ; vi ba'hote

ore'te , voi ariate, a orari-

orili , Voi avevate arma;

da voi; d cui orti , 0

cui bizhu

buddch d ora, coloro

orili, coloro,

avevano aratof.

'

arino ,.o araulo 'colro ;

Futuro Singolare.
l orari-chiu , orat-chqu ,

Imperfetto primo .

Singolare.

." 1

0 ii-chiu orali, io armi; la ora'o-blh , io arerei; zi


ti max-Chiese , tu arerai;
on orat-chje, colui arer.

bi mio, tuareresii; on
bi mio" lui arei-ebbe .'

Plurale. _
Mi ora-chiamo , noi areremo; vi oratchjeie, voi
arerele; vani out-chj ,
coloro areranno.

' u
Pianale . .1
Mi orli-bismo, noi arerem.
. mo; vi orali-bisce, voi
arereste; cui Ol-bi , f
3 coloro arerebbero .

IMPERATIVO.
\

Singolare."

Imperfetto secondo . . -.
.Singolare.. _
.;

' ' D ja'-bth aria, io massi;

Ori ti, aratu; or on, ari


colui .
--, .
I

d :i-bi mio, tu massi ;


d onbi orzo, colui a
russe .
. .
.,,
Plu

Delle Conjugazioni dei Verbi.

92

Plurale.
Piuccbe perfetto primo .
Dia-biamo mi orzli , noi a
Singolare.
rassimo; d-biste vi ori la' bo-bh orio , io avrei
li , voi araste; da-bi ani arato; ti blu-bi orio, tu
orili , coloro arassero .V
avresti armo; on bo-bi
Perfetto propinquo.
orzio, cola: avrebbe armo.
Singolare.
_
Plurale .
D-samji mio, 0 buddch Mi bili-bismo oraili , noi
avremmo araio; vi bili
d-sam ori: , io abbia a
rato, o avendo arato; biste ora'li , voi avreste
armo; ani bili bi orili,
dirsi ti mio, 0 buddchi
' 'd-sorio , tu abbia ara
coloro avrebbero arato.

Piucch perfetto secondo.

io, o avendo arato; da

ie on oro, o buddchi

Singolare.

da-ie oro, colui abbia Di ia' biih blo mio , o bud


dchl d bia'h oraio , io

arato , o avendo aram


Pliuale.
'
D-smo mi orili, o bud

avessi arato , o avendo

o buddiwhi dh-sie ora'li ,


voi abbiate arato, o a

armo; di ti bia'sce b\o


mio, 0 buddchi di bi.
isce ora'o , tu avessi ara
w, o avendo armo; d
on biisce bo oro , o bud.
dchi d biisce onio, co

vendo orato; d-su oni

lui avesse arato , o aven

dchi da- sino orili, noi


abbiamo aran , o aven
do arato; d-It! vi ora'li,

do arato.
Plurale.
Da mi baihomo bili orili,
_to, 0 avendo anno .
o buddchi da biihoma
Perfetto remoto.
oraili , noi avessimo ara
Singolare.
lo , o avendo ar'ato; d
D iii oraih , io abbia ma
io; d ti cui, tu abbia vi biaihote bili ordli,o bud
aiuto; di on ori , colui dchi da ibo:e oril ,
abbia araio .

_ voi avertearato , o aven


Plurale .
do arnie; di cui biihll,
D mi orasmo , noi abbia
ob}eh bili utili, il bud-.
mo arato; di vi orasie, dchi d biihmorili , co
ora'li, o buddchi da- su

or:li , coloro abbiano ara

da

loro avessero armo, o

ani orsce, coloro abbiano


orafo,
4

voi

abbiate arato;

avendo mio;
Futuro Sin;ohnrr.
Kad ji buddem orn_i , il l;dl

4;

u u

92

Trattato Terzo .

'

u}buddrn orio, quando Gerundio Presente, ed im

io arero', o avr arato;

perfetto .

"

kd ti buddesc orati , il Buddchi d 'jzi ore'm, di ti


kada uj-br'rldesc ortio, orsc ec., il orbchi, a
quando tu akre'ai,
orai armo; on

_rando.

'

u -

de orari, il kit. uj-bt'rcl- Pf'fe " P" 1""

de orro, quando coluia-

reni, o avr arato .

'

""0'

Buddrrchi mio, il orausc ,

Plurale.

avendo arato.

i u?lbiirlg.ngnolrli
"
t' il, Participio
. . . Presente, ed. un.
.
lsal?dn;
d0 noi a erem
o
Perfetw'
quan

o,

avremo amto;khl vi bud- 0rchi , colui, che ora , o


dte orali , il kbda uj-bud-

arava.

de'ce orili , quando vai a- Oruchia , colei, che ara , o


rerete, o avrete orato; arava.
khd oni buddu orari, il Orchje, ci, che ara, o

kda ujbuddu ortil, quan- arava .

' dof coloro areranno ,Iio Perfetto, e piucch per


avranno arato .
_
etto.

Orio ,oril , or , orili , ara


INFINITIVO.
wnmti.
Presente ed imperfetto . Ortila , orle , arata , arate.
Orari, arare. . x . ... |0rl0, orla , arato, orari.
L
.
Osservazioni suioerbi della seconda conjugazionr" ,
sulla formazzone dei loro imperfetti,
'

-' n_

e perfetti.

1. I verbi di questa coniugazione, se si prescinde


dalla loro terminazione caratteristica in cm. , seguono
regolarmente il meccmismo di quelli della prima ,* e

della terza in ogni tempo, e persona. La terminazione


dei loro inniti varia;e siccome da una tal variet

dipende in pirte la formazione degl-imperfetri , e per


fetti; cos fa duopo di farvi riessione, e diligente
mente ponderarla.

"

' ""

'

z. Fra questi verbi adunque quelli, che terminano


all innito in ati, avranno 1 imperfetto, e perfetto in
l 3

Delle Coniugazioni dei Verbi .


.-9;
ala, come orati, orah, ami, psvati , pstjem,- psvah,

rmpognai , tugovati, tugujem , tugovh , mi afflisst,


sfivati , snjem, snovh , ordi, darovati , dariem, da

rovah, regalai, trgovati, tirgjem, trgovah, com


merciui ec.

i .

In ah lavranno pure/quei verbi, che niscono all


innito'in eri
ed uri, come smieti, smicm, smih,
ardii , rajum;eti, rajumim, rafumih. compresi, sah*
nuti, sahnem, sahgnh, inaridri, niknuti., niknem,

nil<gnah,- spuntai, ghrnuti, ghrnem, ghrgnah , m


dunai ec. Tuttavia molti di questi verbi terminati in
mi , ed eti , all innito o possono, o richieggono asso.
lutamente di nire in uh,ed eh. Cos nknuti far
nikgnh , e niknh .' Da cut , ciuiem si dira soltanto
ciith, ci, ci , cismo, cisre, cisce, sentii ec.; da

uSEti, jimjem ujeh, f, ate, je'smo, jste, f


sci, presi ec.; da pocti , pocgne'm, poth, incomin

ciai; da va]eti va'1jch , pigltui cc.


I verbi nalmente, che terminano allinnito in chi

avranno limperfetto. ed ilpgrfetto in oh , come stechi ,


stkoh , acquistai } pechi . pkoh . arrostii, rechi, r
1roh , dissi, sjchi , sje'ltoh, tagliai; ed i terniinati in
sti l avranno in oh, come tresti , tresoh , scossi, pr
sri , prdoh, ltli, ktsti , o ukrasti . krdoh , o t'tkP
doh, tikrdosce, tiltrdosmo, tikraduste, ulndoscef,
.rubai,ruasti
5. Anche laec.terminazione dellultima sillaba della

prima persona del presente pu talora servir di norma


per conoscere la formazione deglimperferti ,V e perfetti.
Quegli adunque, che al presente terminano in dem,
awanno l imperfetto in jah, ih,. ed oh. come prdem,

prdjih . prdih , o prdoh, ltri; preddm , pi-eddia'h ,


prddah, o preddoh , sto, stetti in npprens;one; .kt
dem, krdiah , krdih, o krdoh, ru/uma, rtibai ec.

' I- termnari in gljem lhanno in jah, o ah, Come


scgliem, scgliah , o s'lah, mandava, mandati; driem
gljem, drjemgljrih, o drjemith, dormicchiaoa, dormie
chiai.

'

I terminati in jem lhanno in juh, come sijem.

iijah , seminava, o 8ll.i_ti, grijem, grijah, riscalda-i


'Wl ,

94

Trattato Tena .

ma , 0rlscaldai ec. Sono per da eceettuarsi diem,


Che fa da'vah , o dh , io dava, o diedi, viem , vib,
b vh , valsi.
Finalmente i terminati in rom, come vrem , fanno

vriah , bolliva , o bollii . mrm , nirah , o mrizh , mo


riva, a mani cc. , ma quei, che terminano in sem,

e tem, come trZ-sem , pjim , rsrem ec. nicono in


ih, oh, ah, e iuh , cio trsih, o ircsoh , o crsah,
tresiih,

scuoteua, o scorsi, pfih, o pafoh,

e pa

jnih, riminma, o rimirui, rastih, o rimoh, o rastjeh,


o rastih , cresceVa;, o crei .

\' Della terza conjugazione dei verbi in im .

INDICATIVO.|
Presente Singolare .

Plural .

lM ucli-smo, o jesmo uc
li, noi abbiamomsegna

li ucim , io insegno; ti

io; vi ucli-sre, o jeste

ucisc , tu insegni; on uci,

ucili , voi avete insegna


to ; oni ucli-su,o iesuucili,

\ colui insegna.
Plurale .

Mi ucimo, noi -insegniamo ;

coloro hanno insegnato .

Perfetto remora.

vi uci:e, voi insegnate;


Singolare.
oni uc, coloro insegnano. li cih , io insegnai; ti dci,

Imperfetto Singolare,

tu in:vgnasti; on ci ,
colui insegnd.
Plurale.
ucisce , tu insegnavi; on
ucisce . colui insegnava . Mi cxsmo , noi insegnam-
mo; vi cisre, voi inse
'
Plurale . .
Mi ucilhomo , noi insegna gnaste, on csce, colo.

Ia' ucih, io insegnava; ti

oamo; vi ucihote ,, voi

ro insegnarono.

Piucch perfetto.
insegnaoate; ani ucihu,
coloro insegna-vano.
Singolare.
'
la' bh ucio. 10 aveva insb
Perfetto propinquo.
guaio; ti biage uco,tu ma
Singolare .
Ia' ucio-sam , o jsam ucxo. ai insegnato; on bisce u
io ho imegnato; ti unio
co,coluz aveva insegnato.
Plurale .
l
si , o iesi ucio , tu hai tu
segmno ; on uclo-je , o Mi bihomo ucili . noi ave
es ucio, colui ha 17H'0'
vamo insegnato; vi biri
gnato .
hote ucil, voi aev'ati

m.

Delle Conjungdzio ni dei Verbi .


insegnato; oni hihu uci
Plurale.
li , coloro avevano inse
'gnato .
_

95

D mi ucimo, o buddch

da ucmo , noi insegnia


mo, o insegnando; di
Futuro Singolare.
]a' ' ucxt - chju , o i:i- chju = vi ucite , o buddchi. di:
uciri , io insegner; ti ucite , voi insegniate , o
ucici - 'chjesc , o ti-chjesc insegnando; di! cui nei,
attiri, tu insegnerai; on 0 buddchi di: noi , coloro
in segnino, o insegnando .
1'ucti-chje , o onchie uci
Imperfetto primo.
ti , colui insegner .
Plurale .

Singolare.
Mi ucni- chiamo, o mi l ucic-bih , io insegnerei;
thjemo uciti, noi inse
ti mio-bi , tu insegnere
gneremo; vi uciti-chiete, sii; on mio-bi, colui in
o v-,chjele uciti , ooiin-. segnerebbe.
segnerete ; oni uciti-chj,l
P lurale .
o cui - chj uciii , coloro Mi ucili-bismo . noi inse
insegneranno.
gneremo ; vi uxli-biste ,

IMPERATIVO.

voi insegnereste; oni uci


li - bi , coloro in:egnereb

bero.
Singolare.
Imperfetto secondo.
{lei ti , insegna tu; uc on,

Singolare..- - ,
insegni colui.
Di-bih fai ucio , io inse
Plurale .
gnassi; da-bi ti ucio,
Ucxmo mi, insegniamo noi; tu. insegnassi; d-bi on,
ucize vi, insegnate voi; ucio, colui insegnasse .
uc (mi , insegnio coloro.
Plurale .
CONGIUNTIVO. D - bismo mi ucili , noi in
segnassimo; dbisre vi

Presente Singolare .
D jzi ucim , o buddxichi
d ucim , -conciossiacche
.I- io insegni, o insegnan
-.; d ti uchc, o bud

"diiihi di ucisc , tu in.


ifsegni, o insegnando; d
ca nei, 0 buddchi d
uci, colui insegni, oin
urgnando.

i
p,

ucili , ooi insegnaste ; d


bi ani ucili, coloro 'in.
segnassero.
Perfetto propinquo.
Singolare .
D-sam jzi uco , o budd>
chi d'a- sam . ucio, io al.
bia insegnato, a arrendo
insegnato ; \i-si ti litio ,'

o buddchi di. si ucto,


llb

96

Trattato Terzo .
.
sie insegnato; cui bilbbi
avendo insegnato; d-ie ucili , coloro avrebbero
on ucro, o buddchi d-je
insegnato .

ucro , colui abbia insegna Piucche' perfetl0 secondo.


. Singolare .
to ,_ o avendo insegnato . .
Plurale.
D ii bih bo uco , o bud
=dchi d bih uco, io
D- smo mi ucili, o bud
dcbi di- mm ucili, noi avessi insegnato , o aven
abbiamo insegnato , o do insegnato; d 'i bii
avendo insegnato; d\sre sce bo ucw, o buddc;h

tu abbia insegnato, a

v ucili , o buddchi \d
Sie ucili , voi abbiate in

d biisce uco , tu messi

insegnato , o avendo in:


segnato; di on bizisce blo

f:egnalo , o avendo inse

gnato; d- su oni ucili ,


coloro {abbiano insegna

urlo, obudd:hi di bili.


sce ucxo, colui avesse in
segnato, o Wendo inse

tu , o unendo insegnato

gnato.

o buddchi d- su ucili ,,

Perfetto remoto.

Plurale .

D mi bihomo bili ucili',


o budich da biihomo
D ii uch , io abbia inse
Singolare .

guaio ;'d ti nei , la abbia

ucili, noi avessimo in.


segnalo ,o azwndoinsw

insegnato; d on ucj ,
colui abbia insegnato.

guaio; da v bia'hote bili


ucili, o buddchi d bi
h0te ucili , voi aveste in

Plurale.

Di mi csmo , noi ab
biamo insegnato; d v

segnato , o avendo inse

cs:e, Udi abbiate inse

gnato, d oni bihu bili

gnato; d on'r ucsce , co

ucili , obuddchi da b"a'hu


ucili , coloro avessero in
segna!o ,' o avendo in!e

loro abbiano insegnato.

Piaccheperfetro prima .
Singolare .
guaio.
\ Forum Singolare.
Bi0- bih iz uch, io avrei
insegnato; Il bio-b ucm, l'ad i'el budde. n_uciri , o kda
tu avresti insegnato; on
buddm uco, quando io
bo-bi ucro , colui avrebbe in <egner , o quando avr
3 irrsegnarq.
insegnato ; kaci ti budds'C
uciti, o kda budde'sc-ucro,
Plurale.
Bili-bismo mi ucili, noi quando tu insegnerai , o
avremmo insegnato ; v avrai insegnaio; kd un '

budde u'citi, okad budJc'

bili-blue. ucili ,, voi avre

'

ucxo,

Delle Cojuga2ioni dei Verbi.

97

ucm, quando colui inse "T ucsc ec. , o utechi , m


gner, o aw. insegnato.
. -

segnando .

Plurale.

Perfetto , e piucch
d mi buddmo uciti, o
perfetto .
kda buddmo utili, quaw lluddchi uco , o cxusci ,
da noi insegneremo, o
avendo insegnato .
lwremo insegnato; kd
Participio Presente, . \ a
vi buddte uciti , o kada
ed imperfetto. s
U, budde'te ucili , quando voi ccbi , Colui , che insegna ,
insegnerete, o avrete 1n
o insegnava .
iegnuto; kd oni buddt't c'echja , colei , che inse

uciti , o"kd buddt't ucili, gna , o insegnal'a.


_ guandotoboro insegn era n- cichje, ci,-che insegna,
no, o avranno insegnato. a insegnava .

Perfetto, e piucche'
" INFIN{TIVO.

per

tto'.

Udo, o ucl,- ucili, inse

Presente , ed imperfetto .
Uciti , insegnare.

'

.Gerundio Presente ,

gaato , insegnati .

Ucila , ucll ,

insegnata ,

insegnate .

>

clo , uciln , insegnato, in


B. V. ., ed imperfetto.
ddchi d in ucim , di ti segnati .
'

- n
3:

...f:", .

3 -1

1 ;
L:

Osservazioni sui verbi della terza conjagazione,


e sulla .formazian e dt:t loro imperfetti ,
e perfetti. 1\ 9

!. Quesri verbi nella loro Coniugazione nulla pre


3cntano, che non sia conforme al mecCanismo, dir
Cosi , delle altre .

. -z. La formazione dei loro imperfetti si regola. non


malamente dalla terminazione della prima persona del
loro presente. Se dunque ilpresente alla prima persona
termina in bun, lirit, pim., ovim, come;glj_binis
amo, grlim , abbmccio, kpim , raccolgo ec.;si avrn

l imperfetto in jalt , cio gliubiih , grglihq kdpgliih.


I terminati in dim , ed m, come vodim, conclucuf
volim . amo piuttosto fanno vodia'h. e volih.
1 terminati in mim, come umim, rajumim, so, in
tendo, smim,g ardisco cc. (dicesi meglio umem,i rv
.

u.

98
n
Trattato Terzo.
jumrem, smiem )\fanno pmij;ih , rajumijh , smi}ih, o
umieh , rajumjeh ,. smjeh .
v ,
1 terminati in nim, come gonim, meno, zje'nim,
credo , cinim , faccio, romo_nirn ,> suono -,con armonia

cc. fanno gognih, zignh, cignih, comognh.


I terminati in si_m , jim, e jczm, come nosm, pur

to . pajim , guardo, drjcm, tengo cc.v fanno mosjh,


paliah, drjcja'h.
.
}R.f1

f I terminati in rim , q;me govorim , parlo fanno


govorah, e goyorlr.
,
, 7
. Finalmentei terminati in tim , come mastim, tinge,
cistim,polisco, trattim ec. ,

consumo fanno mastjln

cistjzih , trarrjih, o trattih, e, come vuole il Cassio, an


che mastrbjah, cistchjah, tratchjah.
3. I perfetti remoti dei verbi di questa coniugazio
ne si hanno in ih. La terminazione dei loro:inniti in
iii pu esserne la regola, se al luogo di ti si sostitu
isca lh aspirata, facendosi allora da uciti ticih , ima

gmu' , da staviti stiwih , misi, da ciniti cinih, feci;


da gra'biti grbih, portai via, o tolsi, e da tlci
tlch , tlacj', tlgic_j, tlcismo, tlziciste, tla'csce, sprea
mai; a rezzasti 6C.

4..

i."

u'.

inalmente conviene notare , che alcuni verbi , E

quali provengono dallistessa radicale, ed hanno quw


listesso signicato , siccome gli uni appartengono a
una coniugazione, e gli altri ad un altra; cos per_18
loro diversa terminazione del presente, e dellinnito

hanno in diversa guisa il prererito perfetto. Tali verbi


tono, p. e. , naptaviti, preparare , napvgliati, andar

preparando; jabmiviti , e jaborvgljati , dimenticare;


nardti, e n;reghivati; ordumre; rechi, e rj6ti , dire;

krpir,_o kpovat, comprare; od -govoriti, e od'8'


virat , rit1wndere ,ed altri moltissimi; I primi adt_lll'

que fanpo al-perfetno .naprivih, jabonivih, nardlh,


rih , lurpilr, led od gomh,,ie gli altri naprzivgllh
jgb0tvlliah'pmughiuh,ikoh, kgo,vah, e od8'
Vilih.a u,- , |
,' . .1
.
lekt.n

"n-

_.l

-...;
|.i

:.l

ia.lsh o _..-

rt u , -
itt've"

qE_1n="

H.:-."l}, un .

[Ii

P A

'.

T A

Delle Coniugazioni dei er6i .


T

A V 0 L

99

Delle Ire coniuganiont' _dei verbi .


_ Non sar loi. di pfopo'airo il pone qui, come gi
si fatto intorno alle [declinazioni dei nomi, una ra
Vola, _;la Cui facilmente si le-vino le diverse desinenze
delle persone dei tempi dellindicarivo.di ogni coniu

gazio'ne. Il modo imperativo, ed i tempi del modo


congiuritiilwpochissitho variano; come vedremo, dai
tempi del modo indicativo, ed il modo innito ha una

sola terminazione ,. che sia sua propria, 'cio imnti,


orafi, uciti.

-.

Coniugazioneiprtmn del vui in un .


.

Preev
4 sente.

00",5

. 1mpe'ffetta .

" "

"

'

Perfetto Perfetto
propinguo. remoto .

Fu
turo .
I
l

dm

{h

sa_m

o'.sc

{sde

si

{md

isce .i
{homo

ie
lismo

ire

_:_ihote

jg.

ihu;

liste
|

su.

. 51
I

Chio i

chiese

k
asmo

chic
chiqnid

aste

chiete

QSCQ

Coniugniione seconda dei verbi in cm.

w,-nr
-

Pi'vseme.

1'Mef
fetta.

m
sc

ih
sco

e '
mo

fece
zihorn0

etc
_

Perfetto Perfetto
prapingu0. remoto.
., sam
osi

6ie
lismo

I iihot

11,,

lm.

=_ (2

Fu-
tur0o

5h

chiu
chiese

i
smo

mie
Chim

n liste

aste

I chigr

. lisa.

asce.

Chil

01!

'i

mo

Trattato Tino.

C0njugazione terna &ei verbi in im .


Pre-

ampia.

oente.
_im

w'hetto.

isc
i
mo

ire
E.

Perfefl0 .Perfm>-i m
u .
P roosam
P in 2
3}

Esce
sce vm

osi . R
oie b

homo

lismo

l-ihota.
'.llStei-"
a : ivihnf vin , lisa. .
:zb' .simmq sua sil'

tura
h
chu

remo!
ih .

.-

i""
i

chiesa "f'
chic

ismo

chjefno

"

Del verbo Passivo.

"

<

I verbi passivi nella libgurr Illirka non hanno una


particolare terminazione, essendo formati, come Fap

presso gl Italiani ,"dal verbo ostantiv bili , essere ,


e dei parricpj-di desinenza ,_ e signiazione passiva ,
come ja' is;m gljubjen , o gljubien - sam , io sono a
'mato, ji-- sam bien', o bien-sam, io sono battuto cc.
Dopo d'aver parlano dei verbi attivi,=l ordine vuole,

che si dia qui la coniugazione per esteso di un verbo


passivo , la quale serva dimorma per tutti gli altri ver

bi in tutti i_ loro modi, tempi} e persone.

i.

Della coniugazione del verbo passivo.


\ 'n".'

.\-.

I N DI C A T I V 0.

'

'

'

bieni-smo , noi siamo a

-
f
mali; vi jesre gljubjehi ,
Presente Singolare.
o gljubjeni-ne , voi sie
]ii jsam gljubjen , o glju- te amati; oni jesu glia
bjen'- sam , io sono amu bieqi , o gubjeni-su , ch
to; ti iesi gljubjen , o loro sono a!nali .
,
gljubjen- si , tu sei amaImPerfet'io Singolare .
to_; on jest gliubien, o li bih gljubien, id eia
glyubien- je, colui e' a. amato;ti bi'isce gljubien,
muto.

tu eiri amato; on biidce


Plurale.
glubjen, colui era 't
Mi jesmo gljubjeni, o glju malo.
"

'

isre
chjete '
sce
' chj .
'5 16 W

"

9' Plllr
/

Delle Coniugdzioni dei Verbi.


mx
bjen . colui era stato a

Plurale.

m biiho'nio gljubieni. nei

muto.

' . eravamo amati;._ vi bi


Plurale .
' 'hotetgljubjen, voi era Mi bihomo bili gljubien,
vate amati;

oni biahu

gljubjetu' , coloro erano


' amati.
'
- [

Perfetto propinguo .

noi eravamo stati ama

ti; vi bzihote bili glia


bieni, voi eravate stati
amati; ani biaihu bili

gljubjen , coloro erano


Singolare.
stati amati.
Bosam jzi gljubien , o glia
__ bien-sam bt0, sono sta-- . Futuro Singolare.
lo amato;bo-s ti glia la bt-chu gliubjen, io
bjen, tu sei stato ama sar amato; ti biti-chiesc
; to; bto-e on gljubien, gljubjen , tu sarai. uma
' colui e stato amato.
to; on bici-chic gljubjen,
colui sar amato.

Plurale.

Plurale . _
.
Bil-smo mi gliubien , noi
siamo .&taii amati; bili4ste Mi bti-chjemo gliubieni ,
avi gliabini, voi siete stati . noi saremo amati; vi

,uunati, bili.-su oni. glia

bepi, teoloro sono stati


._ ainaiir

ranno amati.

gljubjen , _'io- fiiifa-'

7 napo; ti bi gljubjen , tu

fa} i\iimato - on bt glju-_


__ .l;ipq,,yolui u amato,
. . Plurale.

Mi. yblqu glj_ubjeni , noi


amata, amati; vi..bxste
gljubieni, voi foste ama:
ti; api bisee igliuhiekni,

coloro furono amati.


Placche. perfetto .
y Singolare.

sarete amati; oni biri

ch gljubjeni , coloro sa

Perfetto remoto .

Singolare.

bit - chiare gljubjen, voi

I M P E R A T I V 0.
Singolare.
,
Buddi ti gljubien, sii tu a
rmato; baldd on gljubjen,
. sia colui amato .
Plurale .
Buddmo mi gljubjeni, sia
mo noi amati; budditc
vi gljubjeni , siate voi
amati; budd ani glia
bjeni, siano coloro amati .

_} _

Ii biaih b1ogljubjen , io era

.CONGIUNIVO.

Presente singolare.
\
.;tato amato; ti bisce b1o
gliobjen , tu eri stato a- Da-sam ia gliabian, o bud
mato; <n bisce bo glia duchi gljubjen , concia:

si

x e:
Trattato Terzo .
Plurale. .
siach io sia. amato, o
essendo amato; da-si ti D,m biaihomo glubieni,
gljubjen , o buddchi glia-2 noi fossimo amati; di
bjen , tu sii amato , o es- vi biahote gljubieni , voi
send0 amano; d- ie on foste amati; d oni biihu
gljubjeni , coloro fossero
gliubien , o buddchi glu
bien, colui sia amato,

.o essendo amato.

amati.

Perfetto piopinguo.

, Singolare.
o Da- sam ii bo gliubien' ,
buddchi gljubieni, noi io sia stato amato; da
siamo amati, o essendo si ti blo gliubjen , m sii
stato amato; da onje
amati; da v- ste gl'ju
Plurale.

Da-smo

mi gljubjeni ,

bieni , o buddchi glia

. bjeni, Voi siate amati ,


o essendo amati; d oni

blo gljuber ,

colui

sia

stato amato .

Plurale. . .
su gljubjeni , o buddchi D- smo mi bili glyubyeni ,
gljubjeni , coloro siano noi siamo stati ornati;

ornati , o essendo amati. da-sre vi bili gliub;eni ,


voi siate statiamati ; da
Imperfetto primo.
su cui bili gliubjeni , co-

Singolare .
loro siano stati amati.
H bi0-blH gljubien , iosa
Perfetto remoto.
rei amata; ti\ bi0-bi glju.
Singolare.
bien , w sapsti amato;
on bo-bi gUubie , colui D ii bh glubien, 0 bud
dchibo glubien, io sia
sarebbe amato.
a

Plurale .

stato amato, o essendo

Mi bilebismo gljubieui.

stato amato ; di! bl ti glll.lr

noi saremmo amati; vi

bien , tu sii stato amato;


da on bx glubin , colui

bili -biste gljubjeui, voi

sareste amati; 0ni bili


bi gljubieni , coloro sa
rebbero amati .

sia stato amato .

Plurale .

D mi bismo gljubeni, .o

Imperfetto secondo.

buddchi bili gliub;em,

Singolare.

noi siamo stati ornati,

D i bialh glubien , io fossi o essendo stati amati ,_'


amata ; d ti bhsce glia ' di vi blste glubj'eni , WI_
siate stati amati; d un
bjen , su fossi amato; di!
on biisce gljubien, colui

blsce gljubjeni, coloro sia

fosse amato .

no stati avviati .
Piac

' Delle Conjugazioni dei Verbi .


1 rame perfetto prima .
f: ,_ o: -s Singolare .

. 5%

Futuro Singalare .PA


_ Kad ii buddm bio'gliubie'tt,

l blo-bth bto gliiibjett , ili quando io sar stato a


sarei stato amato; ti bio

mato; kd ti huddsc bto

- obi bio gljubjen , tu sare- gliubien , quando tu_ sarai


sti stato amato; On bo

bi bto gliubieu , colui sa-


rebbe stato amato.

Plurale.

stato amato; kd on bud


d bo gliubieh , quando
colui sar. stato amato .
Plurale. f,

=m bili -bisma bili gljubie Kd mi budde'mo bili glia


bieni , quando noi saremo
f amati ; vi bili biste bili " stati amati; kd vi bud
gljubjeni , voi sareste sta
dte bili gliubieui , quan
,-,.ti amati; oni bili- bi bili. do voi sarete stat_i ama
glgliubieni , coloro sareb
ti; kad oni buddri bili
Ftero stati amati.
gliubieni , quando coloro
Piacclw' perfetto secondo. saranno stati amati.
i,
Singolare . '
INFINITIVO.
D id biih bo gliubien, io
ffossi stato ornato; di! ti Presente ed imperfetto .
bisce, b10 gliubjen, tu Bitigliubien , essere amato.
2 ni ,-" noi saremmo stati

-_ ossi stato amato; d on

Perfetto , e piace he

perfetto .
- biisce bto gliubjen , colui I "
% fosse stato amato .
Biti,bio gliubjen , essere sta
9': IPlurale.
to amato .

Da-mi bihomo bili glinbie


ni,noi fossimo stati a Riti hvglien , essere lodato.
mali; di vi bizihote bili Biti mglien, essere pregato.
'gliubieni , voi foste stati Biti sctjn, essere letto.
amati; di: oni biahu bili Bici iskn, essere cercato.

gluhen, coloro fossero Bti uviejcbin, essere in


stati amati.

struito.-_

. r o . cx. su; o

.o. 1
a t

' "\

Dei verbi anomali ._4

Vi sono in ogni lnguaalcuni verbi,-i Qu1li, perchl:


nella loro coniugazione si scomuo dalle regole gene

fili,sono chiamai verbi anomali , ossia irregolari. Fra


i vrbi anomali della litiqu Illirica vi il verbo ho

1 chju , voglio , che abbiamo altrove coniugato ,nE-chyx ,


di G 1'
non

r
304

Trattato Terzo .

n.o

non voglio, mgu , posso , ne - mgu , non 'p0sso ,', e

qualche ;ltro,, che ore c0nirigheremo o,,per intiero , o


rilevandmr le persone soltanto 4 ogni tempo.

5 !

Della coniugazione del verbo NE-chju, non Voglio.

Innrcortvo.

.IMPERATIVQQ

Presente Singolare.
Singolare .
Ii n - chju_, io non voglio ; ._Nehmi ti , o ne-hti ti , non
ti n-chjesc , tu non vuoi;
on nE-chje , colui non
vuole .
_
Plurale.
Mi mi - chiemo , noi non
Vogliam0'; vi n - chiere,

voler tu; ne-horr on , non.


voglia colui ._
Plurale,

He-_lwrimo mi , non vogli


amo noi; ne- horlre 'v,
non Vogliate ,Voi; ne-ho

voi non Volete; oni'no


ti ogni,
chi, coloro non vogliono. 'loro.

Imperfetto Singolare.

non vogliano c'


c0ncrunrrvo.

li ha - hotja'h,, o ne-hrjih ,
i, non voleva; ti ne
htjsc; ec.
,
Presente Singolare.
Per Singoligpe
etto p
in.2 uo.
Da ja' n - chju , o buddrilri
di n - chju, conciossiac
Iii ne - hotro - sam , o ne
che io non voglia, onon
htio sam, o ni-jsam ho
Volendo ec.
tio, o htl0, Io non ho
Imperfetto primo .
Voluto, ti 'ne.htio-si cc.
Sin olage.
Perfetto remoto.
li ne-_horlo ih , o ne-htio
Singolare.

b1h, non vorrei cc.


li ne-htjh, o oc:htih,
Imperfetto secondo.
io non volli:
'
I
Singolare .
Placche perfettn.
Di ia bih ne- hoth ,' o ne
Singolare.
hto, io non volessi cc.
li ne -bith htio, io "non
Perfetto propinguo.
aveva Voluto,
Singolare.
'
Mturo Singolare.
D ii jesam ne-hoto, orli
Ii nehotichju , o ne-btjet
ni-jsam tre-brio, _io non
chu, o nE-chju hotiti , o abbia Voluto. '
- '
htii, io non verr. i
1
1

Per

e
Delle Coniuggzisiti dei Ver6i .
Io;
Perfetto remoto .
tsci, o ne-htisci, non
,7
'Singolare.
_ f:
i i.e-htieh., o pe-htjh.i avendo voluto. _
Participio presente,
' io non abbia voluto cc.
I ,Piucche' perfetto grinio. . \ . ed imperfetto .
:(

'

, Singalare..

N'Chi

e:hqtichi, 9 sie'hotchi ,

Bm- bh . ne lht,o ,20 sie-l

bio - blh h0tio , non avrei


voluto ec. , -s "e .._ .\,

chi non puale , o non va


leva"
-

Ne-lmtchi , colei, che non

Piuch perfetto secondo . _ ouole , o non voleva .


Ne-ho'c'chje, cio' , che non

Singolare.

D ii bia'h

w nc-horl0fq

d ne-biilr bio brio, io


non avessi volute cc.

vuole, o non voleva.

Perfetto, e piucche'

perfetto.
/
Futuro Singolare .
Ne-hoto , o ne - hro , ne
Kd ii budde'ni ne-h'orjet, hutil , o ne-htili, non_
voluto, non v'oluti.

' 0 ne-hcieti, o.kda bud


dem ne-horlo , o ne-hto, Ne-hotila , -o ne-lujela , ne.
Quando non vorr , o non hotflC, o ne hrele , non
troluta , non volute .
u.wo' voluto cc.

Ne-hotil, o ne hcielo, ne
IN EI NI TI V0.
Presente, ed imperfetrm hotila , o ne- htjela , non
rolutp,nqn Valuti.

Ne-horici, o ne-lujeti , non

volere .

'

Gerundio Presente ,

Participio passivo .

ed imperfetto.

Ne '- hotjen , o ne - hrjen ,

Ne-htjchi k, 0 ne'hotichi ,

non valuta .

"

o ne-hotchi, non volendo. Ne - hocjena , o. -ne- hnjena ,

Perfetto, e piucch
'

non valuta .

rfetto .

Ne-hotjeno, o u-lujeno,

Budilchi ne- hot'io , o 'ne

non valuto .

Delh, coniugazione del verbo Mu, Passo.

1 solo A mio.

on mo ce , 0 more , 'ro

lui puo.

Presente Singolare .V

Plurale.
Sa mgu , mojcem , o mo Mi m'ofcemo, o moremo,
noi posszamo, vi mojce
rem , io posso; ti mo
te , a monte, voi pate
.fcesc , amoroso , tupuoig

te;

"\
' ' Trattalo'erzo .
lo!
Plurale .. ff
te ; ohi mogli , 'wloropos
Mi
moch
- chiemb , o me
"sono.
Imper"etlo' Singolare?
*""
chiemo , noi potremo , i
Id rhbg , lo poteva; ti xhoChi-chiete, o moebie
'te, voi potrete; on '610
moga'sce, fu potevi; Q
mogsce , colui potba'i chi - ch , o mo'- chj ,

'"Eoloro potranno .
'9
PluraFe.
'
.
(
Mi mogasmo, noi Poteoa'

mo ;' vi mog'zihote, voi


. potevat' ; bui 1 moga'hu ,

" coloro poteuao .


Perfetto propinguo ."


ud:
.

1
ruo%grtvoa

Singolare.

Mj ti, pos'si tu; mjp,


possa colui.
Plurale.
'93}

Singolare.
Magia-sani , o mog- sam,
sanz magia, o mog , Mjimo mi, possiamo noi;
m ire. vi , possiate vbi;
10 ho potuto; ti mogicsi,
mo[i cui , possano coloro.
o jesi mog cc.

Perfetto reinoto .
,

Singolare .
Li magh , io potei; ti mo
jc, tu patesti; on mo
j'c, colui pote. I _

CONGIUNTIYQ.
Presente Singolare E _.

Da izi mjcem , obudcb

da mjcem, conci0Niac
Plurale . "
Mi mpgsmo , noi potemmo; - che io possa, o poterdo;
vi mogste,ooi poteste; oni

d ti mjcesc , o budd

npgsce , coloro'poterono. chi d mjcesc ec . Imperfetto primo;


- Piucche perfetto .
l m0gfaV Singolare.
blh, io potrei ;
' Sitigolar.
Li bdh mogo , '03 _mog ,

io aveva: potulo; tj bj1isce

mog ec.

Plurale.

f
A

ti magie - bi , tu potresti;
ou 6ximgo- bi, colui po

Plurale s.l."G
Mi mghli" bsmo, noi po
. aveyamo potuto e;. A
tremmo ;vrrhghibbste,
Futuro Singolare. _ .
la" met:hi-chj1;v ,f o' m-chu, , voi_potreste; Oni mghl
io potr; ti MoChi-thiesg, '-_b , Foloro potrebero.
0 tao-chiese , tu'-p'otraig imperfetto secondo .
}Sihgyolare . ,
on moch-ch , o mo
- bxh m0g ,' io po
' chic,
colui
potr?

, .
tes

Mi bhnad mghii , noi

tre

e.

Delle coniugazianrfet eri.

fili

tassi; da ti_- bi mogz'o, 4 ' Futuro Singolafelh 1:


Hm potessi ; d un -b Kda buddm moch , o
mogo , colui potesse.
kda buddm moio, o
Plurale .
mog; o uj-mo-buddm,
Di - bismo mi mghli , noi Quando io potro' , o avr
potessimo; di*biste v potuto; kid ti budde'ss:
mghli, voi poteste; d
mochi ec.
_ bi cui mghli', coloro po
tessero .
- 1"

INFINITIVOQQ

Perfetto proplngiw.
Singolare;
Presente , ed imperfetto?
D -Sllll ja'. mogio, o bud Mochi , potere.
ddchi d-sam mog, io Gerundzo Presente, ed
abia potuto; d-si ti
imperfetto.
mogio ec.
Buddchi d mjcem, di!
' -. Perfetto remoto.
mscesc cc. , o mogchi,
Singolare .
ponendo .
.?
D iii mgoh, io abbia po
Perfello, e piuccht"
tuta; d li mofc cc.
perfetto.
Pilcch' perfetto prima, Buddchi, o biusci mgo,
Singolare.
o mghli eC., avendo io,
Bio-blh ii maglio, o' mog, a noi potuto; moghsci ,
io awei potulo; ai bio
o mogsci,. avendo po
b mog, tu avresti po
tuto .

,
tuto; on blu-bi mog, Participio Presente, ed
colui avree potuto .

imperfetto.
Plurale .
Mogcbi, colui, che pali,
Bili-bismo mi mghli, noi o poteva , .
'
. avremmo potuto; vi bili.
biste mghli, voi avre

Mogchja , colei, che pu ,


o poteva.

ste potuto; oni blli- bi Mogchie , ci, che pu, o


mghli , coloro avrebbe-f poteva.
r0 potuto.

1'iucche' perfetto secondo.


Singolare .
D
bih magie, o bud

dchi d bih mogli, io

.Perfelto_, e piucch ,
-

perfetto.

Magie , mgal, _ o mog,


' mghli, potuto, potuti.
M}oghla , moghla , paiolo,
P0tute o

avessi potuto, 0 Vendo Moghlo, moghla, potuto,

potuto; di ti bic e.

potuti.

2
No- ,

vl

103
H Trattato Terzob BSMJ
Non. Segue 1 istessa coniugazione del verbo mgu
il derivato negativo ne-mgu , ne-mojcem , o ne- mo
rem ," pe- mojcesc , ne - rpojce, 'ne - mafcemo , ne- mo
Scete,'ne-mog, non posso , non. puoi ec. Eccone le
prime persone dei tempi pi in uso nel discorso fa
migliare. Ne -._mqgao -am, o nsam mog6, non. ho
potuto , ne'- mochi -'_chju, o j-chju ne - mochi , o ne

chju j mochi , non potr, d ne' mjcem , o buddri


chi d ne-mjcem, o ne- mogrrchi , io. non possa , a

non potendo, ne- mogio- bh , non potrei, d ii bih


ne-mog, io non potessi, d - sam 2 ne- mog6 , io
non abbia potuto , ne- bio-brh j:i mog, io non avrei
potuto, d ne-biih mog, o da bia'h ne-mog , io
non avessi potuto, k;ia buddc'm

ne-moehi,

o kd

ne-budd1r machi , guunio mm potr, kdfbuddm


ne-mog6, o kd ne- buddn m>g,,qzumda non. avr

potuto, ne- mochig, non potere , ne- buddigchi da m


[cem, o buddr'rchi da ne majcern, o ne- mogrichi ,
non potendo , buddrrchi ne - mgal , ne - mogao , o ne
mog6, non avendo potuto , ne - mogchi, ne- mog
chja , ne-mogchje , chi non pu, o non poteva. Del
resto nei verbi n - chju, ne-mgu , e in qualche al'e
tra la particola negativa, ne rum, si pu disgiungere ,
ed accoppiarsi ai verbi ausigliari jsam , sono, e h
chju , voglio, sussistendq con ci i istesso senso nega

tivo, ed avendosi della 'variet,iche apporta della leg

giadria al discorso.rhsuNi
V'

ww
_f,

-1

' q,ii

;l.

Della coniugazione del 02r5_0 1&m , Vado.


IN D IC ATI V0.
" '
'
,

Presente Singolare.

Inperfetto Singolare .
li ighih , io aud4vu; ci
\ igha'sce, tu audwi; on

Jiidn , io mio; ti idsc,

ighjisce , colui anluvu ._

tu vai; on ide', colui va.

"
Plurale .

Plurale .

Mi ighuihom) , noi andai


Mi id1n, noi andiamo; fumo; vi ighjainte, voi
vi idte, voi dualwte; imulawte; cui ighjahu ,

uni idii, coloro 1r:1n1q. 1 colore andar-mo?,

:.
Per

Delle Conjugd:ioni dei Verbi.

loj

Perfetto propinguo.
Singolare .
Isci - sam , o jsam isci,

va tu; neka ide on , o


pogh on , vada colui.
.
,. G.

Plurale.
Iscli-smo, o iesmo iscli,

andiamo 'noi; hzderep,


'o p6ghic_e y, andate

_ noi siamo andati ec.

voi; nekz id . 'o pol'Qu

on , vadano cdll;ro."

sono andato; ti iscj-si ,


Plum
- o jesi isc ec.
Hajdemo, o pghimo gai,

Perfetto remoto.

Singolare.

2 ,

.,,

Ighjh, andai ; .ighjs:e ec. c 0 No 1 U N T I y 6,


Plurale.

'

Ighjsmo , andammo; ighjo-;


"Sie, ighjosce cc.
'

_.

Presente Singolaie. '

D a' idn1, o"buddithi'da.r

Futuro Singolare.

jzi -idm_, o i8iiihl,"io"

121 - chiu it , izi- chiu , o

vada, o'_andanlb 8."

lr-chiw, ioaudrd; it- _


chiese ec. _ _
.:IMP.ERT_IVJO.A

IN?IR{TFVO.

.-.

Presente
i:, 11; H Per ettov
f 12
-"'

\;\

Singolare.

Iii t(i,o pghi, o ha}de,ri, m, andare. - '

. \

11

Nos_n. Nellisressa guisa si coniugaogi, 07;??,

Di oride'm , io vado ec.; jii otsci- sm , o je m m


tiscj,y, sono andato; o:-..hju, o j- chu miri, io'
ander; d 0tdm, o buddchi dotdc'm , io Vada;
o andando; otisci - bih (o iSc- b1h da ivi), io an
derei; otiscli-bismo,'noi 'andaremmo; d-b1h ori

scj, (o d- bh iscj) io andassi; d-sam otisj,


di-smo otiscli ,' sia andato, siamo andati; d-sg1m
.b miscj, d- amo bili otiscli, fossi andato , fossi
mo andati; dii-bili b1o, o bio-bxh bio otiscj, fossi ,
o sarei andato; khd- chju id o.t1i, O, Old , o kd

ui-budda j:i otiscj , quando andr, sar andato;


orri , andare; bici otisci, essere andato; ,0tisgj,
ou'scla, otsclo , oriscli , otiscle ,_ otiscla , andato ,artil-1
dati, andata, andate, andato, andati.
(d _.h
,

..

| .5\1.

"

:l

. .'LuJ

Del

no

_Traltato

T8110 6

* nella coniugazione del

oerbo Hoilm , Vada.

Imperfetto Singolare i

INDICATIVO.

Hdio - bh , io andrei ; d
b1h hodm , io andas
Presente Singolare,

li hodri1 , io vado; ti ho /K si ec_.


diSc., tu vai; on indi, _ Perfetto Singolare.
'xk.
colui va.
'
,Plumle .

D-sam h0dio , sia onda.


to cc.

Mi hodmo , noi andiamo;

Piuccli perfetto.

v hodte, voi andate; ,


Singolare.
oni hoc , coloro "vanno.
Da blo -b_ih b_o hodo, .f(_l-
, Imperfetto Singolare .
Hdio-sam, o isam hodo, ' rei andato ;.d'a - bh b\o
h0d\o , fossi andato ec.
sono andato ed.
I :

Plurale.

Futuro Singolare.

Hdili - srno , o iesm0 h


Kildchiu j hditi, o kda
dili , siamo andati.
. buddm hod0,guando
Futuro Sin alare.
H6diti chiu. dit - chiu , andr , o sar andato ed.
o i-chiu h_diti, io an- -

'1ilrivo.\
d" CC.

Presente , ed imperfetto .

IMPERATI'VO.

H (liti ,_ andare.
.\}
Perfetto, e piu<:ch ,.
. Singolare .
perfetto .

Hd, 1m. 0 haid , fattorie.


0.

Plurale .

Riti h0dlo, essere andata

Gerundio.

. demo , andzamocene; h Hodc'chi , andando ;


te , andate , o hajdete , duchi hod1o , essendo Mia il}
dato .
,
andaieVene .
'
Participio .
CONGIUNTiVO; Hodio , 0'. hodil, hdili ,

Hmmo , andiamo , o ha]

andato , andati .

Hodila , hodle, andata i


Presente Singolare.
Dl ii hodim, o buddchi andate .
da hodim , o hodchi , in Hodiio, hodila , andata ,
rada, o andando.

andati .

\
1
\

' No

Delle Coniugogignifgiei Vedi.

5:;

Nogo .-_ Nell istesso; modo si, coniuganq i oa_gugnt


composti dal verbo h'dtH e da alcune, pregosizoni.

Essi sono di grande uso. '-,,h,.

.\

_,.,

.{

Nehdi ., dfm, di_-'m ,':nmfmlurei -..


Da- _hdit-i , dim ,_ dio, sgm ,\_gndar_ -;_rio ad. gin

luogo determinato. i

_;,5 .,,

U- hdt , dim, ldio- una , entrare... .q ,


Po - hditi , dim, dio- sam,jcamminare alquanto;
8 SUI'Q.

'-) ,L

:Ul'f"

h .

lod' hditi , dm . dio: sam , andar di sotto. 4

It' hditi, o prid h6diti, dim , dio-sani , linda?


avanti.

',.

..-i. .'

'

,Ob- hditi , dm , dio > sam, girare intanto.


1
(M - hditi , dim , dio. sam , ulivntq.nafli, .,- . 1. ..Ij-= hqdi:i , dlm, dio.- sam , uscire.,

,"

Ok - hditi , dim, dio -sam, andar intorno.


.-a Nad dm , dia- sam , andar sagra ._
ja -ltditi , dim, dio- siam andar al di l, tra!
'
montare. J , <
,_no
.

'

-. ,

Dei wr6i-defeii. .

f,auriuam ._ -H

. .-...; .

n:Mr:m s;g

o Chiama-usi. presso gl Illirici verbi defettivi quei vero


bi, che d ordinario non*hanno il presente, e;limf*
fette, e.che possono pigliarlo in imprestito da un altra,
vexbo regolare, cheabbg per listesso signicato. Da
timori, p. e., sp'ingere, non potendol dire tianm,

dax4xgimuti dvighnem , innalza, da vajti va egm

prendo cc. si far rkkam, e' tiskihlla tyskaci, di re_h


e dij'citih da dighnuti, e vajimim, o lfll'l'iil. e Ufl
nah da ujeti. La pratica sola pu un ere famigliari
Si'atti verbi allo studioso.
-

' Della conjugazone del verbo defettivo


'

Dvghnuti,_ullzare.

INDICATIVE).

Presente Singolare.
li difcm (dal regolare di-

.T"_

Plumle.
2.
Mi dighnmo, o difcmoi
noi alziamo cc.
Imperfetta Singolare.

. ghnuri), io alzo; di-11.4 difcjaih, <oldvijcja'h, ior


fcesc
- - cc.

alzai/a eC. '

Per

98
Trattan Terzo. ,
jumrem ,7 smigm ),mno pmiizih , rajumijh , smijih, o
umieh, rajumjeh ,, smjeh ._
. .
l terminati in nim,_ come gonim, meno, zjnm ,

credo , cinim , faccio, romenim , suono con armonici

ec. fanno gognih , zigmih, cgmih, comognih.


I terminati in,sim , jim, e jum, come nosm, por

to . pajim , guardo ,, drjdm , tengo ec., fannonusjih ,


paiizh, rjcieih.
.
,. .n

I terminati in rim , come govotim , parlo fumo


govorh, e gogorrlr.
.
,
_ ,
. Finalmentei terminati in tim , come mastim, tinge,

cistim,.polisco, trattim ec. , consumo fanno mastjaih ,


cistia'h , trattjih, o trattth', e, come vuole il Cassio, an
che masuhjmh, cistchjah, tratchjah.
3. I.perfetti remoti dei verbi di questa coniugazio
ne si hanno in ih. La terminazione dei loro inniti in
iii pu esserne la. regola, se al luogo di ti si sostitu
isca lh aspirata, facendosi allora la uciti tith , inse*

guai, da staviri st'avih, misi, da ciniti cnh, feci,


da grbiti grbih, portai via, o tolsi, e da tlcit

tlcih , dici, tkicj, tlcismo, tlzicste, tla'csce, sprez


d.ai; s rezzasti ec.

5 "

4.. finalmente conviene notare , che alcuni Verbi , i


quali provengono dallistessa radicale, ed hanno quasi
listesso signicato , siccome gli uni appartengono ad
una coniugazione, e gli altri ed unaltra; cos per la
loro diversa terminazione del presente, e dell innito
hanno in diyersa guisa il preterito perfetto. Tali verbi
tono, p. e. , napta'viti, preparare, nayrvgliati, andar
preparando; jaboraiviti , e [aborzivgliati , drinenticare;
nariditi, e ngreghivati-, animare; rechi, e rjti , dire;
kpit ,.o kpovat , comprare; od -govoriti, e od go
v5rati , rispondere ,ed altri moltissimi; I primi adun
que fanpal perfetto .-naprivih, jabonivh, nardih,
tah , kpih, .ed rod> goxonlh, e gli altri napra'vgljah ,
jab0rvgliah,.narghiveh, tikoh, kpcyah, e od-go
Vl'ih.n =U ,!. |=
-.-.H il n - r
. I"I|.tl.t--v-H
.(UL-U:l_:. _".S.":"

"c

rna;a.a o
.

7.:.LJ un .

' "

.- o-

"

r'
-_

_
T A.

Delle Cpn}u;atibi dei Verbi.

99

T A_ V, 0 L A
Delle tre conjugazzfoui dei ver6i ,
Non sar or di pfopo'sito il porre qui, come gi
si fatto intorno alle declinazioni dei nomi, una ta
vola, da cui facilmente si rilevino le diverse desinenze
delle persone dei tempi dell indicarivo.di ogni Coniu
gatiohe. Il modo imperativo, ed i tempi del modo
congiuntiVofpochssimo varian0; come vedremo. dai
tempi del modo indicatiVo, ed il modo innito ha un:

sola t!rminalione,_ che sia sua propria, cio imati,


orari , ucti.

Conjuguzione prima dei verbi in pm .


w;a:a .

Pre, seme.

. Imperfetta.

Perfetto Peifetfo
propingum remoto ,

la

{h

sam

hf 1'

sc
ii
{m0
ice

isce
isce
homo
hore

si
je
lismo
liste

. mq;
h -'f
asm0
me

w-Mr'

Pfe-

>

'

hu.

ligu.

Fw
mm.

dm

jq.

'

nnlmdi

sce i

6:31!
chiese
chic
chiama
chiete

chi! .

Coniugazione seconda dei Verbi in en).


Imper
Perfetto Perfetto
I Fu-

sente.

fette .

propinqu0. remoto .

llf0

6 '

ih

v sani

e's
e
mo , _

SCC
isce
aihomo

e're
11.;

I aihme
(ha.
c

chju

si
dje i."
lismo

il
smo

chiese
chie
chiemo

liste
lisa.

asze
luce.

te"

| chigrc
che.
0.

, 14
Trattato Terzo .
diti - se , nauigarsi , brod- se, si naviga, brodlo-sg
io, si era navigato cc.
"

Conjugazione del verbo impersonale assoluto


Dajcdjeti , Piovere .
'
INDICATI_VO.

Imperfetto primo .
Dajcdjelo-b , pioverebb .

= Presente Singolare.
Dajcd ,. prove,

Imperfetto Singolare.

Imperfetto secondo.
D - bi dajcdjelq, piooesse.

.Perfetto propinquo.

Dajcdizsce, piorwa.
,
Perfetto propznguo.

D-je, o da jest dajcdjelo ,


abbia piovuto .
'Dajcdjel - e , ha piovuto .
Perfetto remoto .
Perfetto remoto.
D bi'dajedjelo , abbia pio
Dajc'dj , o 8ajcdisce, piob
vuto .
be, a piovette';
Piucch perfetto prima.
.
" Futuro. "
D bilo-b dajcdjelo , 0 bud
Dajctljeti -chje , piover .
dchi dajcdjelo , o dafcdi
usci , avesse piqvuto, 0
B'IIMPEBATIVO._
piooendo .
'

Piuuheperfeo secondo.
Neka dajcd, piooa.

D - bi bilo dajcdjelo, aves

noncluflvo,
Presente.
D dajcd, o buddch d
dajcdi , dajcd'e'chi , o da-

se piovuto .
Futuro .

Kda budde dajcdjelo, guan


do avr piovuto .

INFINITIVO.

[C i}uhi , piana, 0 pio Dajcdt , piovere ;_ bti da

oendo.
w

jcdjelo , aver piovuto . '

Conjngazione del verbo. impersonale di signicaziont

passava Bittx.se , Batterisi. '


4
'

INDICATIV'O'.
v

"' Presente Singolare .


B1e - se ', si batte .

Brisce-se, si batteva. '


Perfetto propinguo .
Billo-se jest, si ebaut'0.
Per

Delle Coniuga2itmi dei Veri.


ix;
Perfetto remoto. - d
Perfetto remoto.
B- se , si batte .f
m
Da- se billo , si sia battuto.
Piucche' per etto .
.
.
.
Bisce-Se blllO , si em 6at- .?.Che Perfetto P""""
_ tufo . >
Da bilo-bi-se billo, sifosse
Futuro .

battuto .

Bitti - ch'e
,
. perfetto secondo.
J se si 6attenl. Pmcrhe
I M l E R A T I v 0'
[l-se bsce billo, si fosse
Neka-se be, si batta.

battuto.

v "
Futuro.

> C 0 N G I U NT I V 0' Kacl-se budd billo, 41a."


Presente.

do si sani (Battuto.
\.

D -.se bie , si batta.

Imperfetto prima .

Billc-bi-se. si anerebe .

F 1 N I T I V 0 ._ 1

-:l>1'i 6.

1-!

''

. ' Imperfetto secondo .


Bitti * se , battersi.
D'a-bi-se billd, si battesse.
Gerunrlw.
Perfetto propinquo .
Biochi-se, battendosi; hJfl
DB-es-se billo, si sia bob dchl-se billo, 0 Num.
tuta .

se billo, essendosi battuto.

Dei Verbi, che senza essere impersonhli, e passivi


ammettono in tutte le persone la particola se.
i

. q

(3

. .'\

' .Come gl Italiani accoppiano a tutte le persone di


molti verbi i pronomi mi, ti, si, ci, vi,

si; con

gl lllirici, quando il senso lo porta , fanno l'isrewo


Colla ,particella se. che ha precisamente

il me1esimo

senso dei pronomi Indiani. Moltissimi verbi l_lrr


richieggono indispeosalmenre una al paru'cola , e so
no per lo pi nei verbi , che pel signican corrispon
dono. ai verbi taliani, che vogliono tali pronomi , co*
me, p. e. , servirsi_,"slujciti-:e, pentirsi, kiati-se cc.

Dalla coniugazione cll verbo Kiaci-se, Pentiru'.


IN DICATI V0. v_io mi pento; .gc khf
.
Presente Singolare.

c tl POesck;
'

]5.3: lxaem, o kiom-se,


H ;

i
oud_l

\4

14 se, colui si Ire-1".


Q

Plu

fattato Terzo .

116
Plurale.

dii-se kiem , o khich

Mi-se kaie'mo , o kiemo

se, mi penta, o penten

se, noi ci pentiamo; vi


domi cc.
Imperfetto primo . ' ..I
se kaite , o kjete - se,,
voi ci pentite; uni-so Kjo- b1h-se , mi pentireigc.
kai, o k-se, coloro
Plurale.
si pentono.
Kaiali-bismmse, ci peri;

Imperfetto.
avremmo.
I
1
li. se kjah, io mi penti- Imperfetto secondo.
D bh-se kjo, mi open
va; ti se kiisce cc.
Perfetto propmquo.
2i38i2961"
Ii,-sagn-se kjo , o kajo-sarn
Perfetto propingaa ,
se; io_mi sono pentito;
D- sam - Se ikajo , mi da
kjo-si-se ec. '
', Plu de; ,-}" 1
pentito x :
Ped'ettosremoto ." Eh
Mi-smo-se kajali , o kali
smo-se, no: ciriazpo ppn D bxh - se kjo , mi eia
tili; vi-sz-3e e.c;,

.' .' Perfetta remoto;v . F.


, Mese kja'h , mi pentii, ec.
Pluralc.

pentito ..

Piucc_h perfeth prima


Biobh-s 'kajo , riu'hrti

Mi-se kiasmo. o kiasmo pentito cc. .'


_ oc, _r,wi ci pentium"). -y-;
' __Piurxh perfetto. - o.

P'nchef perfetto secondo.

Bih-se kjo , mi era pen' D bi;lrse kjo, o da-bh


.litO.C.

-n - \ |\-r
Futuro., '
",

se bo kajo , mi fossi pen

_ ma.

-. '

.r'

I Futuro .
3!
]z-:hu Se kjat , o kaht* "
. chju-se io mi pentiro' ec. Kda- chju - se iii kiati , o
kd - se buddm k'aio ,
quando mi pentird , 0- m
sar pentito.
ti.

_1MrEntxnvo.L

Ka3'Se ll , P2M.W' ;. chi-sev


kaje on , pentwez colui.

Plurale.
_
'Kajmoeso
'CO NGIUNTIVO.
'c.
"

-.INIINITIWO.:v'*"

fl,

Kjati-se , pentirsi ; bili-se


kjo , ss'erli pe'nlito ; k

_jtchi-se, penteniiosi 5. bud


Presente Singolare. ,
Ua -.se kajc'm , o- buddchi
.\ .

dchi-se kjo , o kjusci

se , essendosi Pentito.
1.. No-

Delle Con]ugazioni dei Ver6i.

xr7

, Non. La particella se pu andar congiunta , come


si vede dagli addotti esempi, ora col verbo , o parti
cipio , ora coi pronomi, o col verbo biti, dove ha luo

go, ed ora inne restar da se sola.


.
,., Il l. Giurini, ed il l'. Gljubuski, si servono della
stessa particola se per fare passivi i verbi attivi, come

sarebbe; j- se ucim , io sono insegnato; j- se SCtie


jem ,. io sono letto; ii. se glirbim , sono amato; ji-se
gliubjih . era amato; iii-se biih gljbio, io era stato

mio; a'. -chju- se gljbiti , io sar um,ato ec. esclu


dendo affatto il participio cen, sctjn , gliubien cc. di
signicazione passiva. Il dialetto Raguseo, che forse
non potrt condannare un tal metodo , sattiene a quel

lo , che abbiamo di sopra assegnato parlando dei verbi


passivi , e reeipioc

C'me dalla terminazione dellinnito possa cono


scersi di guale cunjrtgalione stano i Verbi.

L irregolarit dei verbi Illirici' consiste pinella


difcolt di conoscere come essi terminino nella prima
persona del presente dellindicativo , ed in conseguen
za di quale coniugazione siano, che in ogni altra cosa.

In fuori dei verbi hchju , voglio, nE-chju, non va


glw, mgu, posso, ne-mgu, non posso, pravju,
dico , velju , parlo, comando, e forse qualche ltro,

tutti gli altri terminano alla prima persona del presen


te dellindicativo o in am, 0 in era, 0 in im. Ma e
qual regola pu ellaassegnarsi per determinare la vera
desinenza d' ogni verbo nella prima persona del pre

sente dellindicativo? Due I." La pratica, che il pi


grande , e il, migliore dei maestri; a."v La terminazione

dellinnito, da cui ricavansi le seguenti regole, se


non generali, almeno servibili per molti verbi. Eccole.

x. I verbi terminati allinnito nelle sillabe lutti


fanno nella,prima persona del presente dell' indicativo
cera, o tera, Quindi da skikati, saltare savr ska
cem , salto; da iskati, cercare, isctm , cerco ec.
z. Iter'minati nelle sillabe hati, e ami si cangiano
in scem ,, come jhati , cavalcare, jascem , cavalca,
pisati ,_;crivere , piscem , scrivo cc.
-

H 3
...

3. I

118

a,.,

I'rattata Temi

J3, 3. I terminati nelle sillabe goti, e [mi fanno Item. ,"

come: lagati, mentire, l-ajcun, mento; rjati, taglio


,re, rjcem , luglio ec.

u'r:n

-f!_ i

4." I terminati nelle sillabe jcj_ati, come drjcjati,


altlt?f_; leicjati , giacere si cangiano in faim, facendo

drjcim , 10 tengo, le_icim , icrgiaccio ec.


;
} _5. I.terminazi nelle sillabe"v o1mli si cangianon
uJem, come;imenovui, nominare, imnujem, nomino;
posctovati , onorare, poscziem, (moro.
""
v Go
6. I terminatin sii, come grsti , rusiopre', gi:

sti , o gred5ti, andare si Cangiano in em, facndtgr


Sem., rosico, grdem , vado. E qui s osservi ',* che .d
alcuni scrivesi malamente grstiti in vece di grsti "eez

I verbi, che _neil innito hanno 1: precedente ili


non terminano mai in ili, ma sempre ira-asti. Sith
sciverai pisti,tudere, ugijesri, entrare, ijvesti, tru
.rpormra ec. , e non pastiti , ug'l'isriti , ijvesriti , sicco
me dicesi miti, andare, do-hoditi-, venire ec."
'

>7. I terminati nelle siliabemkuli, jeivati, e molti


in mi si cangiano in am, come jcvukati, campuztu
r_e , jcvukam , campuuo; j: . bigliejcivui ,- disegnare,

fa - bigliefcivam ,d1segno; cekati , aspettare , cekam ,


aspetto ec.

'

-.M;,

8. finalmente i terminali in chi, Come is- pechi,


mo tue, rechi, dire si mutano i

pece

' arrostuco, reccm , io ndico


cm,cc.e fanno"
, w
3' i

,' . MQ.TRAT"TATOQuAnfpos, f_
Del Puicipi0, JellJbvei6io; delle Prepwiiioni,
dellInterjezione , e della Congiunzione .

_ I

i i . Del Participio.

, Il participio si divide in attivo, e passivo, L'attivo

ha due diverse desinenze , terminando quelli , che s:


vono pei tempo presente , ed irriperfetto in chi , chju}
ehjv, come glbe;hi, gljirbechia , gijiibecbi9,chi ama;

qmnuu , o amante, e quelli , che si riferiscono al 961'


fetto, _e piucch perno in no, od o, in ."3, ed uo ,
come lmao, o imd, armo, illa, (li/Ma, rmhio, a..

1*

/ Dellv4'vverbio.

\<119

aura, plur. imali, imle, imala , avuti, avute, avuti,


iio ucila , ucilo , ucili, vucile, ucilz, insegnato ec. ,
rqiernuo , metnla, meu'xlo, mermrli , mermrle, met
nla, gettalo ec. L terminali in chi sono deciinabili ,

eggpep gli, ggetrivi. Gli altri sono sempre accompagna


ti del ver o biri, essere, che presso glIllirici ver
%

siliare.nei verbi arrivi, come il verbo avere lo

Q80 gl Italiani. Quindi dirai: ii sam gljiibo,


_ ste g1jbil' ec. , io ho amato, voi avete amato :c.,
e si veduto nelle clujuguini dei verbi.

Il participio passivo pu terminare in un, en, et,

" seconda la varia indole dei verbi. Quindi do


by-c3lbt, p. e. , savr biceva'n, bi6evm , b-icev2no;

plur. bicevini, ne , m, frustalu, da uciri ucn,ng,,


no; plur.(.ni , ne, na, insegnato, da ule'ri , uj'e'c , (1,
o; Plur'ti , te, ta, preso e;. , e da, mermici mernr,
13', to; plur,ri, re. ca, barano. La voce ma:colia
dei participj specialmente terminati in on, ed in ca

pu pur farsi finire in

gome po-kran , o po-kireni,

rg:regso; gljub;n, o gl;bieni, amato.


.

I, \

n I

7, ,'; Dell' Avverbio .

V hanno pi sorta davverbi , cio ,di moto , di sta

to, di desiderio,.di alfermazione, negazione ec. Ec


cpne qualche esempio.
.
Avverbi di moto a luogo. Khan idesc, dove vai
ovimo, 0 siemo, a giiestoiluogo; oaamo , a quel luo
go, o m; tamo, a catena luogo.

Di moroper luogo. Kd-se , o kia-se, 'o _kudra-sc


de, dove, a per darle, o'per qual via si va? Ovu
di , ovudar, o ovadara , per questa strada; o per di
gu; rudi, o ru'du , o rudara, per coresra via , onn
dzi, o onudar ,.oonaglara , per Wza via; o per di
. la; inudz, o inuara, per altra via , o per altrove.

_Di mm. Ghdi-ri, o ghd-bjesi? dove sei 2 ovd, qui,


o ovdi-s,am , sono g:i;.rui, o ai , o ram), in avremo
luogo; ghdi-godi, o ..gt)di-godir, in qualcbe luogo;
'drugvdjq, 'o dragvghje, o inudje, o drugh;e , in al

tro luogo .
-go"k \

'

D_
l

xz'o
Trattato Quarto;
_
' Di desiderio. A da ,o d, voglia Dio; o d B6gh
d , voglia il Cielo, piaccia' d'Di0.

Di affermazione. Tako , o tako-e o talojes , o tako


jest , casi e'. jascto-n, perch noi

Di negazione. Ne , no; nikako ,' in. niun modo;


'nighda, o nighdar ,' mai, giammai.
,
,

D interrogazione .

ascto? Perch? Ie-li? e forse ?

Di esortazione. Nu. o di , via si: . N spomen-sej,

via ricordati; n rezi, s vin di; di , buddi dbar,


s via sii buono.

'
r Di confermazione; jisto,_ddrsto , certamente.
Di dimostrazione, "che ricercano il genitivo. Evo ,
.eno. oro, ero cc. Evo, 0 eno Antum, Marie ec.,
ecco Antonio , ecco Maria.

Di comparazione. Vechje , pi, magne , meno.


Di unione . Skupno , insieme. ja-jedno, unicamen
te; u-jedno, insieme .

Di separazione . BaHucno , o raj-djegliem, separa


tamente .
v
Di proibizione. N', o di n, non," 0 che non. N
tici , non (ccare.

1): ne kridesc, che non ru66i.

Di dubbio. 5umguivo, dubbiosamente.


Di similitudine. Kako , come , o conforme; jk, o
jakno, come; tak0, cosi. '

Di diversit. Inako, d' altra guisa; druga'ko, odrli


gace, in altra maniera.

'

'

Di evento. Ida , o :oli , chi sa ? forse?


. Di ordine . l'rvo, primieramente;
pka , poi ; nj-poslie, in ultimo.

prie ,_ prima;
,"

Di lode , o biasimo . Dbro , bene; jlo ,nialamente.


\DI tempo. Sad, ara; dams, oggi; jucera; jeri;
'ldid , quando.
4

Delle Preposizioni.

Le preposizioni. Illiriche sono di pi sorta , e reg


gon0dieremi casi.

Qui non faremo, che emme!

rare , dir cos, lepi usitate, ed indicarne il loro


caso.

'

A una Prepositz'onif '

i'

Delle preposizioni, che reggono il genitivo.


.

g.

.|.

08, di , da. Ribe od morra , i pesci del mare; ci


d]etinstva , falla fanciullezza .
"

I , ,o dl|
i a,quel
di,giorno.I
da. I srza;di
dnjva
cuore
- , iaot\
I ga
Bi{u , vicino. Bli'ju mene, vicino a ne.

' -

D uko, lungi. Daleko mjstaovga, lungi da gue


stolu0go._

Bj, o brj, een;u. Bj kruha, i brj vino, senza


pane, e kenza vin

D, sino . D zre , sino all alba.

Ero, o era , ecco. Evamesctra, ecco il maestro.


Nakon, dopo. N'akon mjeseza , dopo un mese.
Kiak', o k, accanto. Klak, o kd zrkv'e, al.
canto alla chiesa.

Piit, verso. l'ir grda , "verso la citt. "

Prie, prima. l'rie svantia, prima dellaurora . '


Bad, 0 raddi, per cagione. Raddi tvoj! glibavi+
per amor tuo.

-*

.:

'. -'

Vrh , o vrbu , sopra. Vrh nebsaa , sopra i


cieli,

'-'
Vn, o ii-vn , in fuori. Vn t'ebe, in fuori di te;
ij.vhn grida, fuori della citt.
_
"
Srd , in mezzo. Srd oghgna, in niezzo al fuoco.

Visce, sopra. Visce bisctinaa, sopra le posses


sioni.
,l
Zjch, o zjchia , per motivo . 'Ljchja kristi tvoj ,
per moli0 "di tuo guadagnan

' Oko, intorno. Oko privoja, intorno al giardino. '


Di quelle, che reggono il dativo.

"

Protiva , suprotiva , o suproch, contro. Protiva ne


priuegiju, contro il nemico.
'

Prema , cont'ro , ed a paragone. Pretna rajloghu ,


contro ragione; iii 'prema robi, io a partagon di te.
Ka , o k, u. lonomu mihm , o quel luogo.

bi

U!

Trattato Quarto.

Di quelle ,. che vogliono al singolare il dativo,

l ablativo secondo al plurale .

'

"
.\ i

' \M

'

Yr, presso, in. lr onemu piro , presto a. qualla l


strada; pri prsiehr-moieh , nel mio. petto.
'
, di 1 0 intorno; Guvorim tebi , parlo di te;

piscemj mnjieh stvrih, scivo intorno a moltecose .


,' i,- per, secondo. l obrj'u, perla faccia,- p obi
ciaju, secondo uso; p priateglieh , per mezzo degli

gmtcz.
'

- _

Di quelle , che vogliono laccusativo.

l_,

gli 0 lai VCM- ll MS, vicino a noi; al gegn,

presso il fuoco.

Mlm0 , Vi0n0, rasenta ec. Mimo kachiu tvc'iju , ra


senle la casa tua.

Krlr 0 km. 1. P", a traverso cc. Kroja-te, per

mlivvdi 12; kr0[ prozr,a traverso, o per mezzo


{alla finestra . .{
v .,
_
_
-_ _
Nij, ullin gi. Nij brdo, gi dal monte.
'
'

-,

' I\

Dl quelle, che vogliono coi verbi di moto l accusa


.tioa, coi verbi di stato l ablativo .
ja, per , dietro ec. ja strali , per paura; [a mnom ,
dietro di me.
_
. .
ld, sotto, con. l.i jakltvu, Con giuramento;
p_d nogom, sotto il piede. \
itid, innanzi; I-iut prrd salta, vado innanzi al
giudice; govorim prd sudz_om , parlofavanti al giudice.
Nitd, sopra. Nad sve ostale, sopra tutti gli altri ;
nird letrcm, sopra Pietro.
'
'
|

Dalla preposizione N_t, che reggelaccusativo coi


verbi di moto, ed il dativo coi verbi di stato.

Na, sopra , in. Skocio-ie na dar, saltato sopra


il letto; sroi s klobtkon'r' aa glvi, am ed cappello in
testa .

'

'
Dal

Mie -Pnpo:itiuli .
' n;
Della preposizione U col genitivo coi verbi di Moto,
col dativo con -=guelli di stalw, e, collaccusati0
cui nomi inanimuti , e coi Verbi di moto.
\

' '31:

-L

l.

U, in , da ec. Idm letra , vado da Pietro; le


Scm dm . giuda in leuo; poscioo .-Rm; e un.
dato in Roma.

li}!

..

-.

'

"

'
:

.l'-4 I
_ II,__.>_

. .*.

J.
I:

Della preposizione Me'ghju ora collaccusatiio,


ed or. collublutiva.
.
'c

'

i .
-i*

i.

i.

Meghiu , fra" Meghju ne-priateglje, fra i nemici;


meghju gnima , fra. di loro.
ilf.lf

"rc

.\

Della preposizione! sa, o s col genitivo coi verbi -.


s. di moto, colloblativo quando signica
,

con, o in compagnia

\.._:I _i,--

t.

\\_

S', o sa, da , per cagione ec..- lesili s gari? vieni


dal monte ? sa-mnqm,. con:ma; sve-ti-e co suga,
amo questo ti Viene per motivo di quella. cosa.
'

.z

"

T":

"1-

|. .c

4.: --\

:- f w:Dellinterjaione. m. - '
..-

_r_ f

a. ,

u.

Siccome vari Sono gli a'eithdell animo; cos va


rie sono pure le interezioni , che servono per esprimen
li . Eccone le principali.
- .<
Di desulexio. Ah , 0. Ah da 'dghie! o se venisse!
Di dolore .= Vaimeh , joh, iaoh, iele , oime, aime.
Reggono il daino , come: Vaimeh meni, misero me.
Di elelamaziont . Vai, .0 m1, 0. Si costruiscono col
genitivo, come: Vai lipe swiri, o che bella. cosa;
mimi ljpieh swi=ii,o che belle cose. 4
Di irrisione. N, n , n, o m'1-ti n , ah, ah! si
costruiscono col genitivo; come: l'l vlika cjvjka,
oh che gran umrw.* . =.' .-\ I: \
i.'. v

Di sdegno. Tja, viowBghi xj, va via; otoie,


via di l.

1 .r i:.

-3;';.

Di esecuzione, lrrixo, maledetio. Ne-bilwm, o


ne-sralo-te, non passi esi::erl.u: o

--'1

. t; r.

Del-

trattato Quarto .L

u4
s

." ' ' '

'_

. _ \

5..

\ -

.3
-.

._..

l ' .'

"'1- I J

' Della congiunzione. - s .

91\_

'= "I . -s

'

_Le Congiunzion di maggior uso sono le copulative,


e le disgirintive.

i.

, '|

;|

Copulative sono, a, i. A on recee',w. ed egli disse;

ii,iti,io,etu.
-...-,
Disgiuntive sono illi , olli, o alli. Illi mi, illi vi,

onoi;0voi.

_ .
ho

_ .'

'(i

Alcune regole generali della Sintassi,


.\ i-.tl- s_

o Costruzione Illirt'ca.

. n t

Perch la prima parte di questa Grammatica contem

ga esattamente i primi principi della lingua Illirica ,


ne diamo qui anche qualche regola generale di sintas
si , o costruzione. Si osservi adunque.
I. Il nome sostantivo deve concordare coll aggettivo
in genere, numero ,' e caso, come:

cvilt dbar, l

uomo buono; jcna dbra, la donna buona; vre'me


dbro, il tempo buono.

;.

1-

II. Il relativo koi, koji, koie concorda col suo an


tecedente in genere,e numero, come: sv nirodu koi

slvinslti govore', i].hde i} lafetova trg. , tutte le na


zioni , che parlano la lingua Illiricc , discendono dal

la stirpe di Giafeto.

III. Quando si pongono nel distorso due sostantivi


1 uno dopo l altro spettanti a cose diverse, 1' uno dei
due richiede il ceto genitivo, come : nmzi Slvinsko
ga jej1ka ij-vaduse i] mnjieh, i pr-mdrieh pisaozaa,
le regole dellIllica faVella ricavansi da molti, e
dottissimi scrittori. Tuttavia se fra i due sostantivi
savi della relazione di possesso, b di attinenza allora
il sostantivo meno principale si addiettiva , e si accor

da collaltro sostantivo, come: lafetovu-su sinvi ne


simo Europenske Kraglvine n'aslili. n josctra ve
lki dio Ajiamkieh dtjcjvu; fato i u Ajii , i (1111::
topi nascki-se jbori od davnieh lima , i gli di Grafeto
non hanno soltanto popolati i legni di Europa , ma

una gran parte ancora delle provincie dell Asia,


. t

per

r
Regole. Generali della-Sintassi. 1.. n,
perci sin dallaltra antichit si parla in Illirico e
nell Asia, e in Europa.
IV. Il nome accorda il verbo in numero,

e perso

sona, come: Ivan moli B_ga , Giovanni prega Dio.


Che s vi siano due, o pi nominativi, il verbo allo

ra si pu far plurale ,_ come: Ivan , i l'etar mola B


ga , Giovanni,ePiro pregano Dio i,
.. ..,_- ,,
V__ Il verbo personale vuole innanzi di se unnomi.
nativo espresso, o sottinteso dell'istesso numero, e
persona ,- come : alto-si jdrv (ti che si sortintende),
dbro-e; ii .istinu jdrv-sam ,\ se tu,:ei sono, la
cusuVa bene; io al certo-lo sono.

VI. Ogni verbo attivo ricerca dopo di se lateusati


vo: plemenita djza gljb jngne, i slvu, i giovani
di Qualit amano la scienza, e la gloria.
.
VII. Il verbo passivo vuole o espressa,o sottinteso
la preposizione od , che signica da , dalla , dai, dalle,
e che regge il genitivo, come: -Slvinskopjsnisctvo

sraj'logom-se hvali od svieh svoieh,gaj_umnikaa

la

poesia Illirico. lodasi con ragione da tuttii d: le?


intendmti.

"

'

VIII. Il verbo sostantivo biti , essere , ed altri vr-


bi personali, o neutri richieggono due nominativi, uno
prima, e laltro dopo, come: bi Orfeo glsoviti pi

snilt Slvinskoga jejlka , fu 0rfeo celebre poeta della!


lingua Illirico; pravednizi_ miraju veseli, i giusti

muoono allegri.

'

'

I Ogni.verbo pu avere una qualche preposizione


con quel caso, che gssa ricerca , come: blo-sam

lrltvi, sono stato in chiesa; s]edim n stocichu,


sedo sulla sedia; gljbim-te sisvlem srzem , ti amo
con tutto il cuore.

X. Molti verbi, ed alcuni nomi aggettivi possono


avere un

dativo di comodo, di danno ec., Come;

anni m: sebi , n sinvorn, illlti sinv;em stabre sade,


i vecchi nor; piantana gli alberi per se , ma per" loro
_gliuoli , o nepoti; ti-si meni isto doba sctetah, l

koristar, , tu sei a me ed un tempo istesso dannoso,


ed utile.

XI.
g.._

\l

"

126 Trat. Quarto delle Regole Gen. della Sintassi.


XI. A molti verbi si pu dare un ablativo di modo,
instromento, caum ec., come: biesc-me bicem, mi
butti colla verga; morisc-me gladom. mi tormenti

colla fame; rejcem dirvo nojcem, taglio il legno col


coltello .

_-

" _

_ III. I gerondi, ed iparricipj_richeggono gli stessi


casi dei verbi, da cui derivano, come: primaiuchi ii
odtebe kgnighe , oncs-chi-ti od-pisati , ricevendo io
. lettere da te, ti risponder senm alnunn dilazione;

okrugnen lovomim vietnam Freno Gunduiich swgh


chic jcivieri meghu drujcinom Slvnskieh psnikaa',
er-ie pri-siatkiehgpiesnh spovidio, i pvo vitescke
slve 'Vladislava Krgiievicha Poglackoga, i smrrn,e
mlu Osmana ovie11 imenom' pztvoga Zara Ormanskci
go , Francesco Gundola vivr mai sempre fra lo stuolo
degllllirici poeti , perche in. dolcissimi cantiracrrnn

l, e celebr leroiche glorie di Vladi:lao Real


Rrincipe Polatco, e la morte crudeledel gran Signo

re dei Turchi,q:miono primo di questo nome .


:

I .

.\s

4.

PARTE SECNDA.

"-\

Tanrrard lelmo.
.

v . ,;

. '.

Della Sintassi, o Costruzione delle otto pu_rle del i


'
discorso.
-.

La sintassi insegna la maniera di costruire, o com


porre convenientemente fra di sede parti del discorso.
Delle regole della sintassi alrre possono chiamarsi ge
nerali , ed altre par;icolari. E:sndosi gli altrove par
lato della sintassi in genere, qui lordine or vuole,

che se ne tratti in particolre_ '-

'

Della Costruzione del nome. sostanio.


_

Dei Gnerl.
.

v.

..I

'I

Il

Dei nomi di.genere mandino .


I nomi si conoscono di qual genere sono o dal si.
gmlicato, o dalla terminazione. Il pi delle nire un
che nella lingua Illirica i nomi proprj degli uomini,
degli Dei ec: sono di genere mascolno, in qualunque
vocale, o consonante siano egho terminati. Tali so
no, o. e. , Orfeo, 10rfea, Enea, Enee, Lin , Lina ,
lzdzgost, Ilagosu, Giove, Giova, ed altri, che con
ninna , o con piccole alterazione si adottano dalle stra

niexe lingue. Dissi il pi delle volte . l'erciocch il


nome Sorna ,< ne , e Hdba, be , p. e. , che signica
Dmvolo, o Demomo , e rhe , perch uno spirito, e

dipingesi sorto sembianze umar-e parrebbe dover essere


mascolino, per lo contrario di genere feminino. Cos
cdo, da , il bambino, djire, ta, il fanciullo sono nur
tr , uchch appartengano allessere d'omo.
"

N punto gioverebbe in questa lingua , Cthe nella


Lazina , per distinguere i generi, il far delle classi di
nomi spettanti _ai mari, ai umi , alle isole, regioni ,
citt , alberi cc. I nomi dei mesi, p. e., sono masco
lini non per altra ragione, se non perch terminarclo
l

I 118

Trattato Primo.

al nominativo in una. o pi consonanti hanno il geni


tivo singolare'in a: ci , che li fa essere,fnorni masco
lini della prima declinazione. Dei nomi dei giorni deb
la settimana cinque sono mascolini ,. perch seguono la.

regola della prima declinazione , e.il sesto, ossia il sa-


beta femininn , perch dicendosi isub_ota , te , per la
terminazione del genitivo appartiene ai nomi feminini
della seconda declinazione.
-

E di qui chiara si-sqnge la necessit , in cui trovasi


lo straniero_studiosodi questa lingua ,4 di por mente ai
seguenti riessi, che egli colla pratica trover verica
ti clall' esperienza. 1 E di generg maawlino ogni no
me proprio, o appellativo, che terminando in una, o
pi consonanti ha il genitivo in a, come si e insegna

l ragionandosi della prima declinazione. z. Alcuni


nomi propri , ed appellativi.y terminati in e, ed in o ,
perch hanno il genitivo singolare in a, sono pur ma.

scolini. 3. Finalmenti alcuni. nomi propri d' uomo,


ed alcuni spettanti ad Ufzi, epariche solite ad aversi
dagli uomini, bench per la loro terminazione del no
minativo singolare in a, e del genitivo singolare in e
appartengano alla seconda declinazione propria soltanto
dei nomi feminini ,k sono tuttavia di genere mascolino.

Di tali nomi si specicatamente , dove si doveva,


parure degli esempj.

i
1'

'),Dei nomi di genere femi}i.o .


9

v"-.
L

4- Assai pi di leggieri distinguer si possono i nomi di


genere feminino. Essi appartengono nella, seconda ide

climzione,,chr: ha il nominativo singolare in 0 ed il


genitivo in e, o alla declinazione terza , che terminan

do al nominativo singolare in una, o pi 00n90nantl


ha il genitivo in i. Della prima specie SOHO tutti i

30"" Propri' di donna, ed un numero copiusissimo di


nomi appellativi appartenenti a impieghi donneschi , a
Cose di forma feminile, ed allusive alla patria, allar
te_ cc. di donna. Inoltre sono pur feminini molti nomi

di animali, di paesi, di provincie cc.


U

I
"i

0.

i
'

Della Sintassi dei nomi Sbslonlila.

I nomi propri di donna ricavati da quei dei regni.


provincie , citt, isole, regioni cc. terminano bens al
nominativo singolare, in o secondo la regola generale ,
ma con una diversa desinenza di sillaba, che beni
di avvertire. e che l uso solo pu insegnare. Se ne

hanno adunque in no , in i3nu, in M", in fin/w, in


mm, in esku , ed in ovk_u , come:

Francejiu , una Francese, 0 Frahatka jcna, una


donna Francese;
.

Scpagnoliza , una Spagnuolo , o Scpagnska Ica ,


una donna Spagnuolo.

Maltejiu , una Multe.


.-. Cirkigna , una Greca.

' "i Mletkigna, una Veneziana.


Loputka , una dellisola di mgtm '
Hrcjanka , mm Puntese.
. Iakihka , un.)fnconuanu .
legijstfka , ima. Sabbioncelllto.
l(onavoka , una Cunuleae .

"

Lastovka, und Luguslaml.

Quanto ai nomi della terza declinazione, siccome essi


terminano al nominativo singolare in una, o pi co'm
sonahti , come appunto i nomi mestolini della prima
declinazione; cos a prima, vista si rende rmlagevole il
distinguerne il genere, e la declinazione; ma se si con
siderer, che i nomi della prima declinazione hanno il

geniriw in u, e quei della terza in i, e che se quelli


sono mascolini, questi sono femininl, la somiglianza
della lor desineuta nel nominativo non potr in alcun

modo confondere lo studioso. Dei pochissimi nomi in


u , che appartengono alla teria, e che potrebbero esser
confusi coi mascolinl in o della/prima , non odcorre ri
parlarf , avendoli altrove indicati.

f..

Mo i nomi feminini della terzadeclinazione, che

terminano al nominativo singolare in 6st, ed ai quali


i Ragusei per dolcezza di pronunzia tolgono via la t
dicendo , p. e. , stato; in vece di starst , In vecchiuju,
mlads in luogo di mladst , la. giovent. sono, dor
dinario nomi astratti spettanti ai Vari attributi dellani

ma, e dell corpo, cio virt, vizi cc; , come: ialrosr ,

on
r'

130
Trattato Primo.
'. -,y. 1
lo iaks , la fortezza, slabst, o. slal:6s , la debolezaa,
krepst , o kreps, (la virt , skladnst , o skladna,
l eleganza, lipst , o lips , la bellezza, grbdst, e
_grbs_ , la bruttezza .
, 3
I

'

'
'

-t

. "MING-I)

Dei nomi dggenere neutra.


'

I'
."v
-' '

..
'"

a,,4,
' .Wa

I nomi di genere neutro, che, come dicemmo, ap


partengono tutti allaprima declinazione , possono sol
tanto conoscersi dalla terminazione del nominativo sin
gelate ,, giacch la regola del loro genitivo singolare in
a pur comune ai nomi mascolini. Terminano essi
adunque in e, o in o, e urbana ,yna tal desinenza an

che all aoc'usativo , e vocativo. Al plurale hanno il no


minativo , l accusativo, ed il vocativo in a. .

E bens vero, che si hanno alcuni nomi mascoli


ni, i qualiterminano,anche essi in e, ed in o al no
minativo singolare; ma tali nomi, che sono in pic'co
lissimo numero, o essendo nomi propri diminutivi, co
me Ivo, Frano, Ante,v lure ca, 0 nomi appdlativi
di doppia terminazione, cnme pantaruo, o pantan'al,
or, o oril, pak , o pakl ec; sonomoltn facilmente
riconoscibili , ed anzi che distruggere lairegola genera
le, vie maggiormente la confermano.
'
'*

' "9inomi Eter0clit, o ano'mali'. i"" " f


'

.f

I nomi teroclit, o anomali,sono quelli, che si sco


stano dalla legge'comune degli altri nomi per rapponto
o al genere ,\ o al numero, o al casa,,o alla declina,

zione, od a qualche, altro attributo. Se ne sono gi


addotti degli-esempi dove si .tra'ttato delle ideclina
zioni, ma qui 1 ordine vuole, che se ne riparli.

I nomi eterocliti ,. che variano rapporto al

nere,

scho quelli,th al Singolare sono di _un gener , ed al


\

plurale di{un altro, come : okko , ed _ho neutri al


singolare , occi, ed_.usci feminini al plurale); slvo, ed
do neutri nel singolare, slvi, ed idi mascolini nel
plurale.
-- _
'
j, f"
r
Cl; eteroclilii numero sono quelli, che si declina

no sol:antonyel singolare, o'soltanto, nel plurale, come



,
,
il

Della Sintassi dei nomi Sostantivi.


l;t
il nome cjovik, glid cc. gi altrove declinati , e eo
me il seguente nome diminutivo mascolino,

che cos

si declina .

Sngolare. Nom. chche, il padre; geo. chjche


(chjachja presso i Morlacchi ); dar. chachi; acc. ch

Chili; me. o chichle; abl. schjchm. Al plurale,


che non in uso, si sostituisce il nome taz, il PudN-s
zi, i padri cc.
"l- _ .t i="
Ecco altri nomi di solo numero plurale da aggiun
gersi ai gi riportati altrove.

Vlis 0 vlovi, fu, a ovaa, n. i legami.

;-, Kliscta. taa , n. le molle.


" KESCICM . chaa. In. le mollette da smoccalure.

Sctpavize , zaa . f. mollette da svellere peli.


Zlepzi , zipzaa , m. , o
@pgnize , zipanizaa, f. ]

legna spaccule.

cg;a.aa,n. o

Lidi,
ldii, m. ) ". d"

'

Slsti , slistii.- f. cose dolci.

nw-

.'_
Y

Gli etemcliri di caso sono quelli, che sono indecl

nabli , o hanno solo qualche caso. Fra i


2;

rmi vi , .

P. B- , dba di genere neutro, e che signi ca tempo.

et, 0, come: koie dba , che cm e? l'roltna

dba , anni giovanili; ceglide od dba, persona di


et provetta; laniscega dba , a il nostri ec., seb
bene db, dbi nome feminino della terza declinazio
ne , poco in uso, sia nome regolare , e signichi li
stesso. Tali . oltre ad altri , che la'prarica insegner ,
sono ancora inumeri Cardinali iedan , dvi;- tri ec.smo

al cento. I nomi indeclinablli nono quasi sempre di


generemeutro. Dissifquasi sempre, perch qualche no

me pu pur essere mascolino. come: Vlm , Che Pf3


SO Ragusei unito all aggettivo sveti signica S. Bmgto,

come: od svewga Vlas, di S; Biagio; e qualcheduno


anche feminino, come il diminutivo sele adoPrato sol-
tanto in vocativo in alcuni dialetti, carne: dralga sele

mia , cara sorellina mia. Presso i Ragusei si decli: '


tu per in tutto il Singolare.

Fra i secondi, fra quelli cio , che hanno soltanto

Qualche ca<0, ne, 9. c. , drn, mm: gi'a altrove rarrv


I. 2.

men-r

x;z

Trattato Primo.

meritato , il di cui genitivo dma come indeclinabik


servefed ai verbi di stato, ed a quelli di moto, di
cendosi: stt , o biti dma , stare, o essere in casa,
chi dma, vrtiti-se dma, andare, tornare a casa.
i sia}, o sega'i, guasto, se, questa , se], o sg,
questo, pronome, ti quale presso i Ragusei non ha,
che la voce mascol'ma, la quale si adopri al nomina
tiv0, al genirivo, ed allaccusativo , come: va: sai
sv_it, tutto questo mondo, o vas svit s6gi;sega 31':
tra , di questo mattino; sega, o segaij raddi , o raddi
sega, per motivo di questo; se}, queste, voce fornirti
tra plurale si usa soltanto al nominativo, ed allaccu
sativo, come: seibeside, quein discorsi; Vu' jtro,
il mattino, che ha solo i genitivi , cio jtra, e in)
tiraa , del mattino, dei mattini. Vi d, il suolo ,
o la terra , o il pavimento , che al s'ingvlare coi ver
bi di moto indedinabil, come: pasti na tle, cader
per terra, e di di genere feminino, e di numero plu
rale, che al nom. fa tli , la terra; geo. dii , o tlaa ,

della terra; dar. tlima, o tlhu , alla terra; acc. tl,


la terra; ablat. z. tlreh, o tlih, nella terra .

Quindi coi verbi di stato si dice assai bene: Iejciat na


tl1ma, 0 na tleh , {0 po tlrma, ed anche po tlhu ,'
giacer sulla terra; dighnuti-se s tlii , ed anche stila ,
inalmrsi dal suolo. Vifsono nalmente tutti quei pro

nomi, i quali abbiamo veduto essere privi di qualch


caso.
_
n
Eterocliti di declinazione si chiamano quelli, che
singolare sono d una declinazione, e di un genere,
al plurale sono dun-alrr, come: p. e. , chglide

-
il
ed
al

singolare di genere neutro, e si detiina; nomi ci:


gliaide , la persona; gen. cgliadet , della persona ;

dar. cglj'adetu; ace. , e me. cgliaide; ablat. s cglj


detom . Al plurale di genere feminino, e si declina:
nom. cglid, le persone; gen. cegljr'dii; dat. ceglii
diin; acc., e voc. ce ljid; ablat. s cegljdima; ablsr.
a. li cegljadieh, o u cegljidih. Del resto cegljad,
chgljtidi pu pure essere nome regolare feminino della

terza declinazione; ma non molto in uso.


" a

Si

Della Sintassi dei nomi Sostantivi.


3
Si hanno nalmente dei nomi eterocliti di desinen
z. Essi per la loro diversa terminazione del nomina
tivo Cangiano di declinazione, e di genere.

Eccone

degli esempi. Cecit si dice sljpos, sti f. della terza


declinazione, o slpochia, chje f. della seconda, o

slitpilo, la n. della terza. Attenzione pomgna , gne


f. della seconda; o pbmnost ,"SIl f. della terza, o pom

gnegne, gna n. , o pomstvo, stva n. della prima. E cos


dicasi di assaissimi altri nomi, e si pigli motivo da ci
Ai confessare, che la lingua Illirica ance per questo
singolarissimo pregio di poter inettere regolarmente in
tre, o quattro diverse guisa unistesso nome supera di
gran lunga tutte le moderne lingue, ed uguale , se
non superiore, alle pi dotte, e celebri dell antichit.
,

"

Di alcuni ,vocixoli pi necessrzrj nelluso comune


3
del parlate , e del Ione genere ,
.

e declinoT-ionlew l

..

Diamo qui un breve catalogo di quei nomi sostanti


vi, che sogliono pi frequentemente occorrere nel d
scorso, e ne indichiamo anche il genere, onde gli stu
diosi si avvezzino af cpnosoetnela declinazione . Ci at
terremo ad alcuni vocaboli come se fessero generici, o
complessivi, quali sono , p. e.,, terra, cielo, acqua ec.,
e sotto di eisi inseriremo quelli, che vi hanno della
relazione.

; ..

\ Dello Terra.l. .

. x

t, >l<k

Semglja,
Kpno, na
glieneutro,
feminin,
il continente.
la terra.

" L.

..

Nisap, sapa ma;cdlino, larginc,o il mucchio


di terra. 9 _
v\,
...
'

Brdo, data. la montagna :\ :" _.


l'lanma, ne f. selw; montuosa. .'2 4 e
Gra , re f. monte _bon degli alberi .
Brjgh, g: m.la gallina ..
" ;:-: .
lovrrcje, 5: n. la cimofdea' nomi.
Ilie,

la n.

Ba%nlna ne f. )
c_ I 3

o.

f.
, ,

_\.

" mgm

': -.-'
-

:
lu

134

m=Tmtmto Primo.

__* 4

lstosc , sci f.
lstigna, gne f. ) la solitudine.

'
-

Dubrava, ave f.

, Lgh, ga m.

il (Bosco.

i?
i ) 1. fango
0,0il
a,aamKaljcja, [ce f.

" '-

Spilla, le f. la grotta.
'
Otk,ka
Artich , chja
m. m.
lisola.
la penisola .-
. .-

' '
, ' fM '

Grcben , ma m. sasso a guisa di pettini! . "

"

Kitk , ka lo scoglio .

:ang, " m_] la Voragme.

Hrd , di f. la rupe .

Trscgna , gne f. il lerrem0lof


l'rodol, li f.

lrodoglie ia ti. la valle Lka , ke f.

.
; -'-

Solme, naa , f. le saline.

Camilla , le f. la sossaju, o mucchio di sassi .


)_:.r ,

2.

si

qm

Dellacgria.

Voda, da f. lacqua.

lw-" ,;,

Rrre, ra n. il mare,. ..-, '

Ja'ero
Blatta: tara n.n. ) .1 l3 ,

Bibgnlla la mi

Ribirniza , le f.;- ) laPescuem-

, _ h _-.

Bjka ke fa

__-:.0 I.

ume,

l'lima, me f._

-"

Osk , k. m_ ) il riflusso del mare._, _

Lagh ga m. il letto, o l'alveo di ume;


lama, me, f. la fossa. , , . _n.(_ ,-
lotk, la m. il torrente.

i: ,r .-1 .

Tiscina, ne f. la bonaccia. "

Qes ne f. 1 a6isso.g - ' i


ram: m.

:_

L r: "

, M};

\.:t. .-l

Brigh, ga m. ) ' P' " I -'1 w .1 ;"--1;'i

'--1 Vr

Della Sintassi dei nomi ' Sostantivi .

grztk, utka m. il zannpillo. ' .-:


ac , sica
cdaf. m. ) 1 Pioggm"
.
. \ 3. liscia,

Slina,'ne f. la brina, _ ,. _
Ifld, dadm. il gelo . ,'
,

135

i
\ A 1

ra,aam.
.f

Krpa , Pe f. S: ) la graudme...__ h
_
Bsa , se f. la ruggiada, ': _\ _. ; u ' .
-.:

Mghla, le f. la nebbia. ..f". .\ 1-4,.


Snigh, ga m. la maa
- f 1

" ;

Mechva , ve f.uaw, e pioggia con vento.


jl'a gdina f.
_- -I
'1 .
thar, fa m. la tempesta . _=4 -f-. \Scjun,nam..
loplava, ve f. 1:-'illuvione
. -Y.s.r
i
_ f -

Vir,0ij-vir,"ra m.
>__# H;
.
Vlo , o vrelo, la ma? fong..> , -
-
Todak, cka m.
"M 0 J #3 . n f.,qF't.-

Vi], la m. loncfumol,

y: 96 Jh"\

Tals, sa m. (> voce bubanil ullou " :'


.u"w'_; ,, m

Dellarian:
,.

;I

x-e: ,. ., -/

="- . aw:; '_4

":,U

"e:

"n" {i ;_ W,Iig ;J
Po-vjetirze
. ,
2 *. ..
Aycr,
ra m., za xi. ) 'rum. a . ti: . 3:3;Hu35
V)tar, tra m.

\
thar, tra m.

al vento.

ul . =1.u<*>a
, , r
"
-

Vtar sjeVern , la tramontana. -1_, fwt:y_


gh, ga m. il scilocco.

\15 < >y-y* H

Vjra-r istocni, il vento di letmnte.9 f

Igh istocn , il scilocco levante A: 481 W


Vjtar polu-dnvni , il vento di mezzo dl.j'
Vitar s krja , vento da. terra .d:=,___

fff -

Vjtar jipadni , vento di ponente. ;.,;5;.,gg,

V1har, vxhra m.
.l
6. { l ",c Q
0krgh, ga m. )J ,igume 6 m 4 Mai}
(V

'

"

:g g'

.3

.Ri h in

08'8D, oghm _

._
e
=

W 1 _

Vattra, tre f. (%%e brbaa).) 'awq'rl.


A

I 1

'

JCC
:

f
36

Trattato Prima.

jcerive, ve f la 6mgim.

bglja, glie f. la accola.

"*

jcejcc'gne , gnu n. I incendio .

.>

"4 '

Dei nomi delle cose divine


a

36gh, ga , m. Dia ..
.Bolcjinstvo, stva n. la Divinit.
Srvornegl , gli: '111. il Creatore.
Od-kupwgl , gli; , il Redentore.
Spasitegl, glia m. il Salvatore.

' -

;
" -c'

ti _00, Ghltll m. lAngelo.

'

_" -, "

r va,7kVe f; la Chiesa,
.1
Zirkviu,.u, il tempietto.
Hrim, ama , m. (voce barbara) il tampr.
Ozar , ara m. 1 altare.
'-.

I(fc, jcalm. la croce.

v--J,

Cjascja , sce; f. il calice.

1-,\ ' ,_,

. ?

\ l'lmzh te f. la paiono.
Mis,
Telesnk
sala
, in
m. m.
il ma:ale..
il corporde.znzgd

l'lanita, w il la pianeta.
l'is, pus, m. il ctngolov
Nidrameniza; ze f.' la stola.
Il-glivnik, In m. fumino. v,
a m.

. '

ladilo , la n.

"
J"

-
1 I -,

Svjitgnak , {a m. 11' cahdelier.


Kadionk ,

" i

i"?

rmcenserffgc _1

"

'

Tamjn , m m.
Lina, m m.

) l'incensb
. f"""
,
E

Inkna , o iakima . ze f.
Ikom , ne -f. (woceGrecr), )

-,

lllv

limmagine; ' .

Kmuiu , 131 f. il Battist9.


Svj'gha , chic f. la cambia.

Dubhln ra m_lu torcia.


Gfb, b! 1?.)

'

il

Grb, ba m- ) i! upalcm.

Grbniu 1: f.)
Sg;qvd , gakm. il fuhemh.

Nosilo,
rmarzcim.
la n.
) '-. f""f
"a

>' :

. m

y'

:.

'

" L"

, i. '

\.

, _* ,

'. '.

Della' Sintassi del'nomi Swnanti9} .


Krsccgne, gna n. il Battesimo.

137

Missa, se, f. la Messa._

Sveto-tistvo , stva n. .\
Sakramna; , ama m.) d ac'qmmto'
Iquvjs , sti f. la confe.fsione.
Udr;iscegne , gna a. lassoluzione.
lokra4, re f.

Melania, ie f. (voce barbara.) ) " Pem.tenm'

Dei nomi della potgu "Laja.


g;r ;;:n_m ) l' Imperadore.
Krgl,glja m. il Re.

..

rgliz;, ze f. la Regina. .
erzg ga m. ( V0cc Tedesca
Bis , nam.
Dde, di m.

.
Doge

.,
) Il Pucg' -

= ..

%(nfj, si: m. il Conte.


ho
a m.
.*
Iunik
in
m.) lgme

.'.

'.l,

=r

>
.

Nad4elnik , ika m. il Generalissimo di armata.


apovjednk, k: m. Il Comandante.
7.::gw;
Vojvda, de ma il Capitano.
'
Sirdir , ara m. il Colonnello.
Srjego-nscja, ace m. lAlere.-
Vojnk , ka m. il Soldato.
U-hoda, de m. la spia.
T:ltl, tic f. (voce barbara) ) lomaggio .
'klad, da m.

Srrjci'a, [ce f. la guardia.


Sdaz, dza_ m.
"

Sghja, gh;e
m= m.

il giudice.

. ..

._ .,

- . p,' 1 .=

1.."\

j'f.lf (I

%fif ek:n;mj il tradito

Krvnk,K ka, m-il barnqct.,


_5_ oQ-::I,'
ija. "'.'
;

"'

"

"

Dei

153

""Ti'attato Prima.

' " 1

I.rls

Dei nomi appartenenti all' u'omo .:


Gljdi,
Ciovlr,diiin tu.
m. gli
l uomo.-.
uomini' .

jcna, ne f.ln donna.

" ' l, .

lscko, chia, m.. il maschio. . '.


'
a-rrrcnik, ka m. "*">
- .h,

Vjerenilr, la m.) la Sposo

Ne-viesta , te f.'- " 1- .' -


Za-rucniza, ze f. la sposa .
'
'1 _
Vjreniza, ze f. .
j
' '
'

Mladich, cha m. il giovine. il.


Dite, djteta n. il fanciullo.

--
-

' -\ -_ - - '- a
11
'
-" _, H
'

i la moglie .

Gliubvniza-ze f.

-"-' .=

Ciclo, da n. il patto.
Mulo, jciam il marito.
cna, nef. }.
"Gljtbi , bi f.

'

"" '-':- 1 , '

(,

Stiraz, arza m. il vecchio 3 ; f

. I 1

Stari, ze f. la vecchid. "'( \ --i f ."


o lhbba,
Starst, beff.
sti, le
Id nonna
mhioja-2
.'
-2
SA 1 --._.._ _

llenir_ne , ena n. la stirpe.


Obtil, lif.,

Kuchia, chic f.
.

-ft_f. d, e "

...

' !-'.

a.

"?.fm'li "1 di" f

RI'.* ' Pffsniide


'

_.

I'.

..

'ikg ka 'rn._ {l .porm:e.- 'f


raz , oza m.

,1

- i"
-- '

Ghjchko, ka m. i.ngi { f f

Matti ere.
:
' _ ,. _ _;;.
Miika, ke ) l'zglidref
1.; ,|. i 4

da

m.

'

-'

DM. 2.. ;f ',2"9;,(


Pfdldvda m. il bisnonno.

C i rza ze\f.
_
'lhvltiina, sne f.) la nipote.
. R

e.

.
,

Pra-babba, beff. lfl"6isnonnu


52?" ) 0vza , il nipote.

_,

_-.

- J .

,.

;f_
-

Dello Sintassi dei nomi Sostantivi.

il k
li :;. ) il. pronipote.-'n
.
1,r_
unka,

si,

..

Unka, ke f.

l'ra_-unka, ke f.)

Prompou' _

' a

"

- - .

"

%l:db uhm; ) il zio dal 'cantodi padre.


1

'

Uz, iza m. il zio da come di madre.


Brt, ta, m. il fratello. ",a. . .
Sstra tre f. la sorella;
Sin, na m. il gliuolo.

--i
'

', i
-"i. . - '

Kchi, kchjer f. la gliuola...


_ a
g;jh, uha, il patrigno. .- i t'.
..
achieha ho f.
..= i -'
.=a

Michia, chic f. ) I """"+ i,

lstorak, orka m. il gliastr0. I!


listrka, ke' f. la. gliastra.
-

.'l
" w

Djever, ra m. il cognato.
St , eta m. il genero .
Ta'st, tasta, m. il suocera.

'
' i '. ,
I
- , .- ,. ; .

limiza, ze f. la suocera. .- /. ,.'- w.


Udoviza, ovza
Udvaz,
ze f. m.la ilvedova.
vedovo .\1'- \-I. . a.r--' .f.
K;f' .. '
Scenidba, be f. il matrimonio." - i
"
lir, pira tu. le nozze. "
Svtbeniza, ze f. I invitato calle nozze. '
_

.\

-.

\\

Dei nomi appartenentikkoll oninm ."- =-f - _

. \2:. .

Dscia, st;e f. lanima. E* f '; . .s-,..


Ba m rima m.
. '
sja_"'-'.
Un5, L'llha m3-- \ )'rruuueno '.s.- , : - . '.

Vslia, glief. l)
Hotjegne, gu-a.-

>

i; :

r ,.- '

l?tv'um

-;.'

Narav, avi f. la natura. :gg_. _r


. . _ -
larnt, eri f. lo mente,a1w'f\riui;l :.. .. : I
Mise, sii f. il _pensieroe ,{ ,- .,, ",J-. ...

Discevnn, m i. la cosbenic. mi

La',.pi?.s-; .. s'i- ,L=p l


. '
",a.\
'

.-

i (lx-l9
_v
\v}r-I:

Dei

11

Irnuom 1rimo .-:-.

Dei nomi appartgnenli' al corpq-; 41-4;


Tic'lo eh u. . 4,
.- "
V
J
Tilo,ih n. )" 'P' {.1..-..
f
0,;da n. il membro. _ k ( .'f: .=:

i r.

Mjik', mojga'fm. la midollo. :- u. ,


Icilla, le 4'. il nervo._ds m-}S r: :,{ :;. '. w "
j6illa, le f. la. vena. .4;i_,x_ow\ \i
' n.1

jcgl, ug_lja m. n callo.

.f'. .

..

irv, rvx f, il mnguegpig ., " n ...= .' "e;


Kjcja, [CC 1'. lapide. \
j_t L. . . .. '.
.-Ranna, ne f. la piaga.
.
_.
,

Sla, sufe f. la lagrima -

-.

' ..

. -

j3pljvka, Ire f.
, _ - .
gapljvaz, m 1;.
lo sputo.

.
lljuvka kef.
< -.
.
V ..1 ..s ; . Slina,, ne f. l saliva. ,.- 'v
,_
1
Yienua, ne f. la spiuma .uzg;g .. .-: . . .- " l.

Soplina, ne f, la flemmmr ,l-..-G.'


"

Id, idi m.

d.i.sH""

la 6ile I 1_ m amo la: 9; ;'

SQFSCbB, be f.

Sni. ia m.

JW'{ o) 23 , ., -'

Il

l'6t, ON m. ) a dare"

Bresc, scia m.
kraza , ze-f.

.m ;L-\
\

)Ylj"'0rina . =;-- . -

Ghm'u, u m. \. ostef'co

Gvno, u: m.)

u m .s:*.
-'

."n '
_ \.

" :"*

Glva, ve f. lo testa., ,-;-.Q:--'-. '3 2 g__,,, , ; A

ja-vratak, atka m., "


; - x glf.;
:
_
jiujok, la, m. voce barbarai la_gga;tfggz; "
Vlis, sa, m. ilpelo. ? I
jr. ..
.
Rose, su f. la chiama ,"oi ,mpllin.
Mojcdaini , danii f. plux..il cervello ,1 y,_ 4, 1
Clo, la n. la fronte. ;.,_. L}. "..
' '
Obraj, a]: m.
f>f

..l.

ze, liz_a n. )

ladcim
f
'
.*J<'

")w'_

Oba, ve f.fil ciglio.


li
in se . .
la3ciza le
) l." mmcm '

Della Sintassi dei nomi Sosiantivi.

Ns,osam.ilnaqo.

"_,*

Ukko, la n. J0cchi0.

'

u,x

'

Brk, ka, m'. plur. brzi,- il 6uffu, le basette .


Usta, Iii, o tua f. la bocca.

'

Usna , ne, plur. sni, n f. il lo66ro.


]cjk , ka m. la lingua.
'
\

Grlo , la n. la gola-_

Cegljsti, tii f. plur. le fauci. " _


Brda, de f. la ara.

; -

lod-brdak, adka m.' il mento.


Bamhe,
Vrrj, vrat:
rumena
m. n.
il la
collo.
spalla.
Plec je , chiu n.

I.

geche, chi: I

'

V -,

"
) le

Eghja , ghjaa n. pl.

Ldi, ledji pl. m.

"

'.

spalle...

.-

,.

"

" d""-

lzuhl, ha i: lascella.

H .

1'

. Mlsciza , ze f. il braccio}

'

Bka, ke f. In {nano , ed il 6raccio.


Dsna , o desnza_, ze f. la destra ' '. ,
Ljva, ve f. la. sinistra.-f\-f\ -
" _
nakemh

la palrpn}dvlln maan , il pugno.

lst, st f. ilpugno.
lrst, sta m. il dito:'
,
Sckglj:n, na m. larticolo. .,' MNkat, kta m. lunghja.
"

"
-

Prsi , sii ,plur. f. il petto.


Sisa SE f.
I

'

'

ke f. ) la mammella. ."_

'Mljko,ka.
h
._Y

Illllf.

I:

' I
' "

_.,-' '

.
1'

,
\

_'

.'

Urmba , be f. il ventre. }
Srze , 14 n. il cuoe.

Bk, ka plur. bozi m. il lombo.


lpak, upk: m. 1 um6ilico. ,
l'lilch]: , chje
il polmoni. "
Irra , tre f. il fegalo.

<

Bubrgh, g , il rognone.
,Mehr, m m. la vescica.

.
V-'

' '

_.

14:

Trattato Primo.

Slejna, ne la milza.
'Lrje'v0, va 0. le interiora. .

ngr0, ra n. la costa,
_G ]iza, ze lano .

. L_ _.. f;
, ;_..
_ .

l(oglino, n: n. il ginocchio . 1
-, . 1
Srghno. n: n. la coscia . . .,i, _.' ,.4
Bc'dro, ra n. il anco. , L ,5
_-,3 _

Gbljjcno, na n. il tallone .
Nga. gbe f. il piede.

:.

i.

Gh nt, n n. lo stinco._,

,. . "

"

i,_

'u'

'

i -

-pli, I: m. la pianta del piede . . ,.

l'ira, te f. il calcagno .

. .- ..[..'!< .>.

Lakar, km m. il gomito. ,1

,-_ in ,

Dei nomi del n'wndo, cielo, iempo cc.


' i
1

Svit. ta m. il mondo.
Stuhi . i: m.
loctak tka m.

..-_ \ ' { _; "


-

l'elmento.

i"

un.

Elemnu , nta m.
Nbo, ba n. il cielo. ,
Simze, za n. il sole.

Svjda , de I. la st:lllr..

, ,

M_esi , u m. la luna.
' .-,.
Mjna
Uscpa,, pe
ne f.f. il imvilunio.' -,
-UCtp ,_ gpa m. .

. _ ' - "

il pleniluniln :\ ,'

U]cba , ber f. .
__1
Dauiza
.
16
f.
la
stella
lucifero',
Vlasichj , scchiaa pl. m. le VP!Y((I ."_;

.__

Svjeils, St f. laliu:e.
.,
Tmme, tua f. le tenebre.
t:_
Vedrna, ne f. la serinil.
- - g
Obhk, kalef. f.lalanebia.
Mghla,
nuvola. '
., , .

Tre's, sa m. il fulmine.

I.

Magna, gne f. il baleno.


Grm, ma m. il tuono.

1.:

Vfme, en'a n. il tempo. Godscte, u n. lanno. 1 '


.

\<

_
L.
_;..
.
,
.-'I >J"
'\

G.l- .

Della Sintassi dei nomi-4Sostnmivi.


Gdina , ne f. la stagione. ._i
{kit , ka m. il secolo.
rolitie, in n.
.
lrmalietie, in n. ) 1" pnmufwm
.
K 1
Lietto, ta n. l estate.
Iesen , ni f. 1 autunno.
jr'na , me f. 1 inverno.
Miesz , la m. il mese..
Ne-diglia dinaa f. laceltintqna. .;
Dio , ma m. il giorno. ,

Dei nomi della terr4,_e delle pietre.


Smglia , glie f.,ln terra.
Misto , ta n. il luogo .

l'o-kraim, ne il la regione, o irpiaggin.


Kri Iistvo, tva
.
KraliVina, ne ) Il regn"{
Drsciava, ve f. la provincia.
Knejcvina ," ne f. ln.Conteo . _
Dujcdvina, ne f. il Dogmo. Q.

Vilaet, eta m. il territorio. -

Bdno micsto n.

Oraicbina, ne f.

'

_.

-. g

<.

la patria, , .

Dmovirla, nef. \ f
.i
Craniza , ze f.
-' f
Meis, scia m. il conne.
_
a'men , kamena m. il mero;
Stina , ne f. il macigno .
.- _
.J_

Kremen , na m. la pietra focoja.


Brs, sa m.la dote. =
<

Bda, de f. la )lrr
miniera?
..
strada; I
l'it, ta m.

i" " "

lrrim, ma'm.
fior, ta m. la s'iepe.
)

4'

Dei noini degli animali.

jcivina , ne f. lonlmnley
_[vjr , T f. la era.
I

193
R

I'

I.

Trattato Primo .

Staddo da n.

."o\-

St0kkl ire f.
Il gregse'
V6 , la m. il love .
4

Bivo, ola m. il bufalo.


Bhlt, ka m. il toro.
ne, n 23mm.
.
Hm",

.
.
il giovenco.

'

liloviza, ze f. la gioveneo.

. ,

_ K0gn , gna m.,il_cavollo.


Tovir, ara m.-luszno.

'

'

'
}

Mjalt, malga m. il mulo;


?vza , ae f. la pecora. '
.
jghgne
,
eta
n.
i
laghag'paz' . gnza m. ) l gfwuo'

larzz, arza m. il cuprone. \


llja, le f._lo carro.
I ' ', "
gg-g?f;; Czh:amtb il capretto .
Srna ,' ne f.

DVOkou , la f; ) Il dama .,

Glieslen, m m.
in} ma

il cervo .

'

g05ciuta, le f. la cervo.
rasa:

su m.

svsna, g"e L

_ .

)Il porco.

'

I_ll

lrasiza, le i. la srrofo .

y _ - \

Vepar, pra m. il cignule.


Vlk, la m. il lupoa
112! , sa m. la lince'l
Una ne f.
.

"

"" .
'

noi, ze f.) ' ""'?-"

. ' . . '
'

'_'

'.

z, ca su. il lepre.
isC, scia m. il sarciof

_ '

f Glgliak , glka m.rlo viottolo.


1Scak"kt m'

las. psa m.
gctnza, za m.
crina2, za m.
Psich.
Chji m.

Kcich, chia m.

il cane .

\i_).
, ,.
7 ,
" '
,
. -- ,.
-'
.
1. cagnolma'_
_ - - ..

'.' i

_, _ . i.

Della Sintassi dei nomi Sostantivi.


H!

Mcka , ke f. il gatto .
unna , ne f.
Mojemucja , ce f.

) la SCMG. _

Dei nomi dei volatili.


4
\
Tlu , le f. ) l uccello.
_ ._
I
lttciu , ze f. 1 uccelletto.
- ' -
Sok. kola m..il falcone.\- .. _ . ':

lzza, ze f.

Iarebza, ze f. la panico.

112rj' ,ohdrjcd , [da m. il lordo.


osov c , chi: m.
la" o" m.

il merlo.

Slavch, chi: m. il rosignuolo.


Sckvrgljk
Listovza . ze
, glka
f. lam.rohdinella.
lo ctorno.

..
'

Modroks, kosa m. il punm solitario.


Vrbaz , In; mi. il passero.
Koksc'ka, e .
' .
Dana, ne f. > ) la 659'.
Volch , chi: m.
Q' 5
Grmsca, scie f. (il 6eccafico. . A
G6rliza ,vze f. la tortorellaf.
..
Cjk , k: m, la civetta .

Kt'tkaviza , ze f. il coca.
Koksc, sci f. la Wlin

Kokr, u m.

"r

"

u -: =.-;

l'jreo, tea m. _ il gallo.


l'iEvu, vza m. "

Tipi: , fa 11.

": ...: .

> _
- - . 3

)n. pollo.'A _ ;.\_..:1


s,:_ 4,.
{ y
31

Xokoch , chi: m.
.Golb, ba m. il colomo.
Gska, ke f. 1 oca.

ltka , ke f. lanatra.
Labt, tu tu. il cigno.
Vra'n , na m. il 00"1'0

_ . su"
fa.

IV ::1 a.l.-....
"y,
.. tw 1>.
--_'f

f'.

jcdrl, o jcdr, Ila m.la grue., ,-M .v_


Svralta , ke f. la pico, o [9330. -.\ - :
y \
Ii , in m. )iltufoll
Sva>. ve i
. A
I
E

9.

Del

146

-- ..:':'= Trattatoih'mozf =.: ,.,.;;


'
< , .
Del 110}1118_d81160162712
.

Db

ba m. lalbero . ,

Hrek, ka ml)

f_UP, va "1-

. ,
Grana, ne f.

_'| 1

.
.'b'

33
W
, Ii

1',

"" W 8 3

....._.n il =' '

il tronco;
il 7 m

Grnza, ze f.

_. ._@;-.M

a 0' '-:' '-' -

"

'

Korra , re f. la scorza. --"{ -- _"" , =


Ls , sta,m. la foglia. j-'. 7.1' 1 ,_
B6r,.ra m. il Pino-f , .' 1 ( . '1|_-'= :'.l
, .
]Elav,
Cemprs
m.- il cipfes(oa
l ,f. sal"aete.
' 3.. la .di
a.. '. "-'-

Hrist,
Bkovipata_m.
, ne fi,il,faggio<
'. lw.( ".f>< d;
1.).ii. I.-.b
.d l
Crovna , ne f.
9 1uerpm '-l -'. '._"

Ivor,__ra m.._il.platonoh -. = .I\ .. \.f '


%2vog ora m. lnllorov,
.
pela, le f.
. ..
i .- '

liblan,'na m. ).a Pwppo. i"


Brje'st, su m. lolmo-._.
.5..2'5\-'
.__ };is;n , m m; il frass'ri ,3
r novina ne f. .
'" 3' 1. :\f

Drli, na

) n. Q'IQI9". -

K ln , m m.
Klnovina. ne f.

_.,

,
:. \-, .t a. .-.1 .|..i.V-Vf.
*0PP<f'3 4'- -' "I;
'!J =_-"

Vrba, be f. il salice, '


>" g-=f_. N. "
. jvivnak, ne f. il somlucg,-.
'1-- m- . -. '1'r

mr

. .

mr%ra

m I 511431' .

) 11,..lnep'fo '\

il n; .4

Birscn, ma m. lallerai !'- .":-., r- n"- i' I


Trn. ma m. .

Dracia,ce f.

' . .

{m h.

ad a -

1 fP"mu'i 1i si!

Krscka , ka f. il peo .'iv.h-;ri 3'_ vi .' 'L ?


]abu_ka , kef. il ponyo.- i'f_= t; i" a'
f
Ilrjc'scia , sce f. il cemw.m \.- 'M w .1- l;"_

Slrva , v f. il yiugnon E 3 ..".. lo .'.:


Mrva, ve j.il .nyoro . m'r..'. u". '2..i . s)"

Maslina, ne f. lulivo. -. ~.

- .r. s' .

i'raska, kc f.}il persicd 'f . 1 8? ;LPI

s.ftx' f

Smb.

' ,
-.

Della Sintaa:l dei nonti Soantl .

8rnkva, ve f. il co.
ggrg0tglm' ) il mandorlo.

Orh, aha m. la noce. 31

. .

'*

":

Mrka1gna'; gne f. 1 _
-' '
Dgna, gne f.
T; il coagn .

Tgna.

ne 'f.

Scpgk ,

a m. il pomogrunuro,"'

" ""'.
,

Oskruscia . sc m.. il .nairolo.v "' ' ""


%'li e f. la vite.
f.

Sirnq, n; g,
}

l'
..bei

| ,

,'

9'

_..

1 4| 'g-

' -l_

: .

_
l'

04"9,- __ i. . . . - . ,
n0mi delle lindo.

Jcirje, 6111;. 1., 611140.

. " I .

. ..*i -.-- I;

circo, in n. 113m, _\..lrf.li'q-. - , ' _


Scriiza, ze_f.
' .-J ur.m \:_. .

.
r
. ,>
Pscm;a.
ze f. ) 1.l _fmnul'

cam, cma m. lorzo!

'
i.

-(

Bjc, rjci f. la segalq. "" F"! - l?" "


Prosa , sa n; il miglio .

'-_ '-'

'

Br, ra-m. il panio, *


"_"_' fil. /
lir, rrahm. ilfarfo. ." ,' f_ ""

Osvih ,' a m.

SCgl , gli; m. ) la JPlllla

S'rak. rka m.
Srak ,_ka m. )il sorga;

1.

Socivo, va m il legame.

Bb , ba m. la favd. ._
Lchia , che f. '
-
Socivin,, 2; f.
la lente; .
v i.\

ei nomi di o;-tngo .

{glie.
glia... rom...
. . . \ .
.
,
.
uqu , sa m. il muoio,

\.

Bcva, :Ve f. In lieta . " \.-_ \


Lochxk'a. ke f. la loiluca. i": _

Max. repc f. la rapn,_.


i
.

I"

148
Trauatqdrime. .
Andrxkva, kwe f. il www; 0 radice.

Goxusciza , ze f. la senapa.

I"

lk, la m., la cipdln' .

"

Lk-csgn , luka-csna m. laglio.


i

{Acclmlinf "a m il penosemalo.


'

f Morc, cja fil. il nocchio.

. 4;

'Ikva, ve f. In,1uccu. ';_ ,1.


Pip'm , m m. il mellone_, ,

.'
, .. . ,

Dg'na ,7 gne_ f. il cocomero. \;


' ' 3 _. . '
Mrkvje,la, le f. lapastinaca. r .'
' -'

szwga , ghe f. lo spamgo;

Dei ,nony a?egg,ngi _all',aitztga.


_

Stn', na m. labitazionel / ..\ _q .


Vrta, tu , Plur.n. la porta. -

-,"

"

.v ._

" l.

lragh
jztvor,, ma
ga m.
m. la
la soglia.
'por'a interna.
u \ \ .. ,.;
lrozl',v ora m. la nestra. ,
Brivn, ve f. la serratur'a .} ,; _
Kgljch,
Svjchja , chi:
chie_f.
m. la
la lucerna.
chiave. .'f
. _

lqstglja,'glje f. illettyo. .
-_._ j -
l'c'rnzm, ze f. il materasso, _,
}m|niu , ze f. il pa2liccio. ;,<_
'- ve,v' p..
._
.'

'

'

Tuhdjela,i f. IGW"'I" .;

f.-

Kokx, tl _m. il capezzale.;,;

'

Ilekxa, te f. Coperta da 'letgo, ctutw, cio', cc

copre al di supra chi dorme... 4 _


-,

I,

V\

Dei nomi uppunenepti alle [05 di cucina.

.:'.

Khign: , gne f. la ccial


Oghgnscte

seta la.

Cmin_, nam.
-
) fc_h'"'

, ;

Dimgl;gik,
Dm , ma m.
aka ilm.
funo.
ilcamino.

';-"
'. .

m .

Cjaghja, ghje f. la fulligize. _

:\.

. .

.
,
,

Della Sintomi dei uom' Sostantivi-

Rj'C, fcja m.

149 ,!

lech_me , chma.a il pi. ) la 5'aucol


Rfcyagn , jcgna m. la spiedo .
ot6 , da m. la caldaia.

Ln?z , lontg m, la pignaa '.,


rrggle le f" ) la padella.
Tciak_, ckaf m. il mortaio.

Dei nomi relanvi a! prmzo , ed alla orna .

Gj'ba, be f. il banchetto .
Obid , da m. il pranzo.
Rcjak, ucka m. la cotlaione .

china, ne f. la merenda.

In.

ha

Vecra , re f. la cena.

{irpja , [e f. la tavola . t6cch , chjzm.


- '
Stl'az , stza. m. ) la sedm'

Ubrs, sa m.ylo sciugahmno..

..

. _

Rucncc_h_, chi: m. la salviettm . .'


Rapa, napeff. la tovaglia. "
' '<, 1 .
lli:iza, ze_ .
.
.
,
Taglierich, chi: un
Pmnoa
"

Dei nomi dei ci6t._


Hrina,.ne f. il r:i&o.,
{(Iso, La 11. la come.
rh,

i. m.

,_

_ '

>\ ,_ ,

,.

'

Hljb, ba m. ) Il Pan?

,-'

!_

Smk, k: m. la viranda.

' .'

Vrena
Sr, ra,, nga
m. il n.
formaggio.
illuso.

_" '

l'ecno, nga n. Irr0sto.

'

Maslo, I: n. il6utz'ro.

_'

"'

_ -' '

'y .

''

._"

jkina, -ne, f. il condimento. . |:_ '

K3


<.- ;

Dei:

130

Trattato Prima.
Dei nomi delle 6evnmie,

'

6:, t}; 11. la bevanda.

, .7' , -

V1,o,m n.il vinu..

zar, sta m.
Kvasng,
ne il ] l . (cew'

Sachia, chic f. lacquava.

Dei

'

"4'

"

. "

spettqnti' alle mm per vestirsi.

2;3:'{_ ) veste, Wstimento. ',


Imdga , glie f. la camicia. _.
GlChC,/Chl f. plurLi calzoni.

, <
;, .

"" "

chhze,
Bj_rva. vef.
un _f,
la plur,
culpetta.
le mutande
k

D0-koglinlize, 7.:: i. plur.i ;,:i_valmi di stoffa,


le yine, i volumi. ._ _, _ m
ievglia, glie f. la scarpa.

'_.

; ' i

|0bk , kam. il cappello}


.,;

1gk\aza', z f. il guanto, '


fusa: )
.
.
v
7Ubrcjch,k
chi:m.un. ' ) _"- fulfuo
*

Mil'lll'lill, ze

"'1/

_ g

_>

. 1 1 I

ilfnzzolevttg da cpllg,

5cxp, ipa m. il bastone; 1%

Dei nomi spettanti allercooe per navigare.


Brd_,,,.da m. la nave;
& Lf;. ,. va '-
D{V;: "; "i- il legno.'3"(" VC I, _e

,.uzm

. Q';,I

aghi. le f_ J la barchetta. mi _

sdsl, la, n. il remo.


__,,.L,L=. - .--- 1
v m 2:

Krma,
]edro
me n.
n.f. lancora.
la
la poppa
vela. della
""-*f ""vi;..
nave
}
, i _ ;__ _ -74,_/1.
_

Prova , ve f. la prqra della nave.


Arbor r:

o arbuo

Hmbor' ,; m_
1

ula m.

'
.

)lalero della nave.


Tra

Della Sintassi dei nomi Sostantivi.

1;:

Fra i surfiferit vocaboli ve n ha , che non sono pro


pr; del

dialetto Ragusino , e che nonn sono di radice

Illrica.
l i _
Y , 1.
,
. -|.
-;,
l". l i -= . J.
Della cosi-razionedei nomi Geograci;
I:

61 Illirici ,tove trattlsi dei nomi di regni , provincie ,


citt CC.{, dovels parla in Slave , o in Illrico, hanno

per lo pi nomi Geograci nazionali , che contengono


delle sensatssme , e dotte: etimologia da- ricaurs dalla
propria lingua. Tali sarebbero, p. e., Bgdania , ne,
la Moldavia; Kara-vlscka ,"ke, la Valacchia; 'Lar
grad, da , Costrtlinopoli-; Bi-grad, da , Belgrado;
BEC ,2cia,-;.Vuenna ec. - i
- :' \ - "
Quanto poi ai nomi Geograci-propri dell estere con
trade essi li adottarlo, cangiandovi talora qualche let
tera , e mondo , o aggiungendo con gran riserva , e

parsimonia qualche sillaba , afnch compariscano rive


stiti all'Illiripa, come: Rumenlia, lie, la Bomelia, 0

Romania; Egpat ,' pia , 1 Egitto; Lehsandra , drie,


.dlessandria: sebbene dordman'o si trasporti sempli
comeme nella Jgut propria i nomi stranieri . lascian
dovsi perno lisresso/genere, come, p. e. , Milan,ana,
Milano; Fiorenza ,1-ze, Firenze;

Ilalitl.

'

.'-';r.

Italia, [le ec., l

'-'Egli poi ben specioso il modo di denominare_


[Regnipresso glillliricl, modo, credo io, che si aygr

cina alla pi alta antichit , edagli stessi tempi ero;cr ,


quando il mondo delle nazioni diviso in tante piccole

societ, e4a.terra in;ltrettante regiqn_non ave: per


amo avuto chi avesse saputa -formarsnm Regno, o un
Impero. _Gl[llirici:= -adnnqe, come se non es_messe

per loro il nome d.legno, al semplice. nomegene


rico di terra vi aggiungono addiettivatt: il nome di
quel dato popolo, o unione, che costituisce un Regno ,

e dicono, p. e.], Mg'arska.-jmglja_, la_ terra ch03


il Regno) degli U.tgari; Eraatk; jmgha, Sepanska

jemglja, Njrniclr: famglae'c. , H 863"! ., 0 10 12"


dei Francesi, degli .Snagaaoli, dei 1_edchi cc. Alcu-
n recenti;crigmrl in vece dl.jmgl;a allegano l; VOCE

n"

"

x;a
Trattato Primo .
Kragljvina , che signica propriamente Regno , ol(r
m , che vuol dire una regione di estesi conni, co

me: Cscka Kraglvina , il Regno.de Boemi; Lesch


Krana , il Regno di Polonia. Ma meglio attenersi
alla voce {Emglja. perch porta seco una idea pi ma

estosa, signicando anche continente. I Dalmata-Bo


snesi parlando di chi viene dai lontani paesi del nord
cm: robustissima , e vaga espressione dicono dlaji, o

dlajio-e i] jmglje , viene, o venuto dalla terra,


quasi che fosse disceso dal polo.

\ "f

Di alcuni nomi di specie.

E maravigliosa la ricchezza della lingua Illirica,


quando se ne considerano i termini appartenenti alla
specie. Con una 901 voce sostantiva ci pu esprimere
in questo idioma ci. che nelle altre lingue appena
si pu esprimere per mezzo di vocaboli generici ac
compagnati da' nomi aggettivi, e per mezzo della cir
colocuziune. Si piglno,'p. e. , di mira i tre nomi ge
nerici ver_me, co , e vino, e si veda quali ne siano
i termini generici. Verme in genere si dice atv, va,

m. , ed in specie:
Bubba , be f. il verme da seta .

Inviacja, cje f. , o Cmgl, glia m., il verme, che

rode le Viti..
jcrjcjak, jclta m. , verme, che rode la fava, ed
ilegumi.

..

Gagriza , ae f. , Verme, che rode il grano.


Grilliza , ze f., Verme, che rode il legno.
Grjiu , 16 f. , verme , che rode i libri.
Gya . ie f.. verme, che nasce negl intestini.

Mgliak, gllta m. , verme , che fa il caccio, 011


presciutto.

Ghlisttna ,.o ghlsta , te f. , verme terrestre.

Fico in genere si dice smkrl, re f. , ed 19


specie:
Brugnacia , cie f. , co lrugiotto.

'
'

_Ojimiza_, ze f. , co tarditw, o d inverno.


Iettovaqa , cje f. , co ore prnaticcio.
.

"
B

"
2

Della Sintassi dei noyni Sostantivi.

1;;

Dalunacja, cje f. , signiCa listesso, ma_ e voce


popolare per in uso.
4n.u=Vodegnacia , cje f. , co pieno d'acqua , ossia di
.-i.

"."'-1

\ sugo.
v,_,_

\
i la 9
BC
le,

'

e
) vc;o 61a"c0
, e brslong0;

- Gionoviza , ze f.
Susceliza , ze f. , co da seccarsi.
Glusciza, ze f. , ca sciaprto sulvalico. V
Mirkscja , scie, specie di co nero salvatico.
Viscializa , ze f. , fico troppo maturo.
Kuvjeliu, ze f. . co appassito.
,<
Vinoein genere il dice vino, ne n., ed in
speme:
.
Vinze, 2: n. , vinetto, o vino di niun polso .
Ostnika , Ire f. , vin acido}
Slaciza , ze f. , vin dolce .

- Mdeniza ,._o Mdovinr, ne _f. , vino melma .


Vdniza , ze, vino acquarello , o secondo vino.
Grk, k: m., vino Greco.
'

Opl , le m., o ) vino vergine, o fatto di un


Samork, la m.
'
non ture lata.
Blra , te E , vino ,. che ha di ma a .
Ofcmglika , ke f. , no aspro.
Varenk , la m., vin cotto.
.'
Ms , miete .\ mosto .\

'

Mastrika , ke. il ,,vino, che sa di mosto .


E cos, qualora si percorrano le specie massime
relativamente alle cose siche , e morali di 'una certa
sfera, si trover nomi , e verbi di tal sorta in tante.
copia, che per la propriet del parlare Illiric0
dovevamo dispensarci dal darne degli esempi.
Della costruzione dei nomi Colletti 'v
I"

Per nomi collettivi s intendono quelli, che abbrap


due o tutti, o molti individui della Messa specie. Fra
gli altri sono degni di particolare arrenzionei nomi
spoda , iijza , brchia , che sono di genere femini
no, come nascja Gspoda, la nostra Signoria, o i
nostri Signor pmma dizz, la giv_wenr , o 1' gio

1
I

154Trauato Primo.
" 4vani clitalent0; nascja Br'achia, la nostra Confrater
nita, o c01fralelli, e che uniti con un verbo diven

tana di numeroplurale , e di genere mascol'mo, Comez


nascja Gospoda narednju', o naredilif, i nostri Si

gnori ordinano, o hanno ordinato; -'sadscgm djza


jcvi-su , i ltri isto d'n, la giovent presente e
vivace, e pigra nel tempo stesso; Brchjz=su odlucili ,

i ucmiliy, la Confraternitharisoluto, e fatto.


1 nomi Ordinali , che si formano dai numeri, come
dvoza , trizm, osmeriza ec. se'guonwl istessa regola .

come:stotriza ne-jaka, i srrasciva pri-dbili-su, cento


uomini deboli, ' timorosi hanno vinto. Bili-su de
seteriza ,\ eran'o dieci. Allappbsto i nomi pur collet
tivi mn6sctvq, la moltitudine", pik , il popolo oval
go, skpp, o skpictina, ladananm,,e mania, 0
virva , la turba non cangiano n di genere, n di nu
\mero , come: vi: pk govori, tutto il popolo dice ec.

Della costruzione deilnom.i mivculini appellativi


della prima declinaione rapporto al loro casa
.

depurativo singolare .

, .

Elia cosa Veraminie "penosa ,- e.d:ile peuno


Straniero, che collfetetcizio non siisi ancor_familiariz
zato colla sintassi" Illirca , il dwerin parlando , o in

iscrivendo cpnsid;rire , se , ogni qal voltmegliadopra


un verbi) attivo ,ed un: preposizione, che regge l_ac

cusativo singoiare, il jnnix; rett0 d;\unl tal verba'-, e


preppszione sia un nme 'inanimno, e della prima

declinazione; paich: simi nomi ritengono all accu


sativo li5tessa- dati-treni:- del'='loro tuminz-tivo singola

re , cangiando anch: Ia=cmcruzione sol-ira degii! aggan


rivi, e, se si vuole. anchedel relativa, che li accom

pagna. eniamone agli esetnpj. 0M?gliafh graid, er


35 Sliilbim mir; alludono la _citt, perch amo la
pwe. [1 nome mr, 'egra'i sono na_mappellativi ina

lmati tip-santini della-prirm decliti'azicme; perci non


hanno l"accusativa in a , come lhanno inomi proprf,
ed' i'0m appellativi animati deilstess: dclimzionm

QJldo 'quest ._nom retti dai verbi attivi portano


ma nomi aggettivi, ed il relativo, glaggettvirfre -i1
_ i'\

[6'

l
"

Della Sintassi dei nomi Sostantivi.

1m

relatiVo prendono anche essi la terminazione mascella:

non dellaccusativo, ma del nominativo, non ostante,


che il-verbo, che regge-l relativo, sia verbo attivo .
Qa_,vgliam nsc ljpi-grd; erji gljbm oni mo) dri

ghim't'r, koi (si pu anche dire lmga in accusativo)


;ydu ilgubim, a ns-dvoru ujcivam, abbandono la

nostra. bella citt, perch io amo quella mia cara


pace,' che in citt perdo, e godo al di fuori. Gli
agettiv ljpi, e drighi , il possessi,vo naso, e mo, e
logektiyo koi debbono considerarsi come accusativi,

sehhge abbiano la desinenza del nominativo.

Lsess'o segue di tali nomi allorch sono;retti da


prepqzimi , che vogliono l accusativo , o stiano esse
dafpet se sole, o vadano unire C0l verbr di moto. In

ko ujrok? per guai cagione? N, o pmi-jedsn na


ci, per niun conto. U svnki nacin, in ogni modo .
Hmnm-te priveo n'a privi pt , k0i (ed anche koga)

ti ,ba'sce ,j-gbio , ti ho ricondollo sul vero sentiero ,


che tu avevi perduto; svittuj-se bgl_e {a cui pos,

con'igliwti meglio intorno a gulluffure. On ide


g ' , Bm ec.',\ ein si porta. in Citl<'l, a. Roma. In
questi esempi i sosrantivi njrok, nacin, pt, pos,
gni?, e Km sono tutti nomi appellatiyi inanimati ma
min.della prima.declinuonn, e gli aggettivi ni-je

dm, privi , svzlri , e il relativo hai, da cui sono ac-,


cgqsngnazi colla terminazione del nominativo, deg
g9nsi riguardare come posti in ccusatiyo, perch sog
gptri all'istesss regola dei loro sostantivi.
Sebbene,rspporto al relativo per maggior schiarimen

to_ailqul devverrirsi, che ad esso relativo si da_la


tlu'nazione del nominativo in senso di accusatin sol
tanto allora -,;quando preceduto da uno di tali nomi

appeHativi mascolini della prima declinazione , e quan


do retro, come il suo antecedente, da un verbo,
che sia attivo. Mi spiego. Kafcivarn-ri oni- p1t , koi
si(ed anche k0ga-si) ij-gub,o, ti mostra quello stra

da , che hoi,perduto. Qui si verica appunrno la_ re


gola . mentre il verbo'kzijat , che regge il nome pst,

ed il verbo ij-gbiti, che regge il relativo koi, sono


ambedue verbi arrivi. Me se il nome pt, p. e.?_ non
.

lU;-

)qk_. -:._sz. y

156

Trattato Primo .

fosse pi accusavo, ma nominativo, ei il reintivo


dipendesse da un veri;o attivo, o da qualche altro,
che reggesse un altro caso, al'lora il relativo dovr soi
tanto mettersi in ancueuivo colla su: desinenze di iro
ga, o in altri casi collana terminazione propria ri

chiesta dei verbi, che li reg ono, come nei seguenti


esempi : uni pt, koga-si u eo (e non koi) odves:i
chje4e m privo poghrbu, quella strada , che hai pre
se ti condurr ad una certa rom'na. 0ni piir no
minativo, e perci dovr dirsi soltanto koge , e non
koi. Vrati-c_hiesc-se s'pim-, [mi pri-vodi n pogh1bu.

i od kogz veglia-tochlcciri , (i ritireral dalla s;ra


da, che guida alla M:Me, e dalla gode fa 1'
napo d allontanarsi. S ptz genitivo, e koi nomi
nativo del verbo pri-vodi.
Ma per reudeysi famigliare una costruzione cosi in
trigata bisogna da bei principio ssarsi bene in memo,
che i nomi propri, ed appellarivi della prima declina
zione coi verbi attivi hanno ilLoro accurativo singoia

re in a_. come: ii glibim Antum k'mga priareglyli


posfcrjem Bga k6 mga Stvoriteglja ( Bgh , ed Aucun
sono nomi propri,.pfihregi, e 5rvortegl appellativib
io amo-Antonio come mio arnicu; "Venere Dio come
mio Creatore; ; che i nomi neutri lhanno in Q, 0 in

o, come: here'm glie, colgo dellormggio; vodfm


amido, guidolmmentv; che i nomi

della secondi

declinazione o propri,. 0. appeliarivi, o maccolini , ofe

menini l' hanno in u, come: Mdu , i Maria-mi POI


drvi, saluto da parte mia Andrea , e M:ria; ijm
ribuI Mangio pesce; Bjnilri sljrscje \Vjvodu , il sub
doto obbedisce al Captumo; che infine i nomi delll

terza. depiinazione , che soriq:tufri feminini , lhq


coil'istessa terminazione dei nominativo , e vocarlvv

cio in una, o pi consonanti, Come: glibim PY


vednst , amo la giustiz'r'd; citimbies, sento de

dolore; rzi-mi onn srvlr, raccontami qrtel fatto; Pi'


scrili-su meni krv, mhanno talut:aiq cc.
.'1,

\
A

4
-,

)
1

.-i

Della}intussi dei nomi Sosianti.

151

Costruzione dei nomi di tempo.


I nomi sostantivi di tempo, come, p. e., dio, gior
no, n6ch , notte , ne-djgUa, domenica, misez,mese,
lima, inverno, primaglj_tje, primavera, lietto, e
state , 1esen, autunno , si mettono in accusativo ogni
qual volta sidomanda, e si precisa il tempo, come:

35 sctiem svu nch, io leggo tutta la notte; sctam-se


vas dn , passeggio tutto il giorno cc.
Questi stessi nomi quando non si domanda , e non
si risponde si pongono allaccustivo colla preposizio
ne n. Quindi dirai: vidim-te jedan pt'rt n don, n

gdiscte ec. , ti vedo una volta al giorno, allanno ec.,


sebbene in"alcuh dialetti dicasi pure n dnu , n: 36'
.
dsctn col dativo. '
I nomi di tempo col senso interrogativo, o dubita

tivo si mettono-pure in accusativo colla preposizione il,


come : Kid-chjesc-se u-pllit ?.Q_uando t iiwamminerai ?
rpetak, venerdi a kd-thjesc-se vritit? e quando ri

tornerai? ii ne-djeglju , domenica.


'
-, .
In questo senso si adopra pure il genitivo senza al-,
cune preposizioue; ltad-si..dscjo? Sd, ovga cjassa ,
quando sei arrivato? Ora, in questo momento. Hf

chiese-li ope'ra pchi? Ri1nrtimi? Ove jme, ov,ga


ljetta, ako Bgh d . Si, questo inverno, guestate
state, se piace a Dio.

finalmente si avverta ancora, che se i n0mi di, tem


po, misur_a , grandezza , -lontananza.uniti ai nomi nu
merali sino al quattro si mettono naccusarivo, dal.

cinque in su si mettono al genitivo plurale , come; {


2k08]1 Ma il grado trr' . ceri dni , mslsc-li l-chiu
te "celzt iosctra pit; illi scia (linea? ma sono'swro

tre, o quattro giwni in citt, pensi in forse, che.


laspetter__ti ancor cittgue, o sei giorni?
.

'

Dei genitii sostanti1mti.


I nomi sostantivi, che vengono dopo altri, e- che

s:gncan0 nascita, paese. szio, atte, tintura cc.


/

pos

153

Trattato Primo.

possono mettersi in genitivo colla preposizione ori, 0


senza , o collabLtivo senza alcuna preposizione , co

me: j-sam d roda r'mskoga,, o soltanto roda rim


skoga, o rodom Rmgnanin , sono Romano di nubi

ta. In questo ultimo senso vorr dire sono/per nasci


ta Romano. 1 genitivi di possesso, come si detto
altrove, si addiettivano. come: mihilov'lgn il cu
1mllo- dl Michele ec. Finalmente la preposizione -od

propria del genitivo ora si mette , ed ora si tralascia


coi genitivi , corner trs_cgna d jmgle, o jmglie,
lo sCuotz'mentu della terra. '

' '
'.(
'

'

'

0ssera:iuni su (rlcuni casi.


'

-a

..-r ;p.

Il dativo singolare (1 ogni nome coi verbi di stato


pu ricevere la preposizione , e propriamente corri
sponde allablativo dellaltra lingue. Ci stato mo
tivo, che in alcuni dialetti siasi al singolare abbrac
CIIO._ un (256' di pi senza alcuna necessit . Infatti
basta dire, che la prposizione fa quando s" nica ntl.

o in col senso di dentro, addentro richie e al singo


lare il caso dativo,comez bo-sam Rima , sono sta.

ro in Roma ;f staniem Dubrvnilsu, ho stanza in


1

Ragusa,- stim kchi , sto in cam ec.

Alcuni e. nello scrivere, e nel parlare sogliono me'o


tera il sostantiw in datvO, e il pronome. o 1 agget
tivo in ablativo , dicendo,p. e. , t-e mom vlszi,
miqm,o n'a -miom rizi , in vece di i: mio} vla
sti, mioi,_ 6 n: mioi rzi, come deve dirsi, ci
a in potere , 'e in mono mia. I buoni scrittori 'si_ guar

dano da tali idiotismi troppo volgari.

< Gli antichi , come si osservav presso-il Cassio, face

vano terminare alcuni nomi mascolini 'deila' prima da


clinazione anche in e al nom. , edal voc. ,

dicendo .

p. e. . sviedke , iunke. vlastle ec. , i tsfimonj, gli


eroj ,'i nobili; o sviedke, o'iunizke,n viistle cc. in

luogo di sviedai, iun;i . vlasrli. ' Il Cassio noir


pi da imitarsi al, di 11 oggi in questo particolare.

Le regole da noi date sulia_terminaaione dei genirivi


plurali, le quali sono coaran:
1I'-

ente praticate dai il:


gli.

.
.

_
.

Drllft Sintassi dei nomi Sostantivi. 019


gusci , variano alquanto dalle antiche , e moderne dei
Dalmati ,

e dei Bosnesi. Le lingue, che hanno molti

dialetti,

come l Illirica ,somministrano delleregole

Particolari , che non bisogna disapprovare , e che l: be

ne di conoscere. Rapporto adunque ai nomi della pri


ma declinazione s mascolini, che neutri non solamem
te si fanno terminare al genitivo plurale in due no,

come presso iBzgusei, ma anche in ah, in ev,\ed ov,


e in due ii. Quindi trovasi presso gli autori Dal-maro
Bosnesi'vod mistah , e od mjsth (mjstaa alla Ragu
sea )'v' dei luoghi; spastegljev, dei salvatori, Ra}v,
dei Paradisi (spasltegljaa, rjaa); Vre'menv, o Vre'
menii, dei tempi; vjtrov. o v'fetrii, dei venti ec.
Nei nomi della seconda declinazione usano parimenti,

come in quelli della prima, la terminazione in uh


propria del solo ablativo secondo plurale presso i Ba

gusci. Quindi dicono d Vlah (Vlaa ) , delle Ninfe,


ribirah , .dei pescatori cc. Una tal desinenza forse
pi-dolce dei dire un , ed assolutamente da non di

sprezzarsi . Finalmente il genitivo plurale della terza


declinazione, che presso i Ragusa? termina sempre in
due ii, presso i Dalmato-Bosnesi pu nire in due ii,
in due un, in una conwnante , tolte via le vocali, ed
anche in ju. Eccone degli esempjzod Stvrii, od stv
raa,od stvr , delle cose; mi ocii , od ociju . od scii ,
od sciju, degli occhi, delle orecchie ec. In oggi si
usa pi plausibilmenre la sola desinenza dei due ii,

essendo le altre antiquale, come apparisce dalle opere


dei buoni poeti Bagnae antichi.
Il dativo plurale pu nire o in um, o in im, in
ami , o ama, come: v}trim, vjtrima , o vitrmi, ai
venti; mm , nami, o nama , a noi; ucenkom , 0 ta
Cenzirna , Apstolom , o Apstolima (come pratir il

Giorgi ) , ai discepoli, agli Apostoli.



Il Cassio fa terminare gli accusatvi plurali dei no.
mi mascolini- della prima declinazione anche in i, co
me vjtri , i venti, dnr cne , in quei giorniec. Una
tal regola non pu per valore, che per qualche nome
anomalo , Che l uso mostrer.
{Pir
.'ili;3;lQ
,
li: ..i ..
\..iy
. ,
. L abla

16o

mttrth Primo .

Lablativo primo plurale pu terminare semplice


mente in mm , ovvero -in-imu, o imi, come; sint

pttim , skrpstima , o s krpsrimi . Gli antichi so


srituendo un'u al penultimo i dicevano anche skr
pstama, colle virt; s mill:tami, colle grazie ec.
Finalmente si avverta, che sebbene gli ablativi secondi

plurali dogni declinazione Corrispondano al dativo sin


golare, e siano e gli uni , e gli altri coi verbi di quie
te retti dalla preposizione ti; pure l' ablativo primo
plurale si adopera indistintamente pel ablativo secon
do. Quindi si pu dire il ozeh, o calma, nei pa
dri, prsieh, o il prsima, nei pari, in vremnieh ,
o il vremnima, nei tempi, il vojvdalur o in vojv
dam , nei capitani, vas , o vami , in Voi ,ec. I

Dalmato- Bosnesi usano anche il genitivo plurale in vece


del 1.", o i. ablativo, come: li millost,_ nelle gra'
zie in vece di

il millsn'eh; dnii, nei giorni,

vetrii, nei venti, in luogo di ti dnvieh , tt vjtrieh';


anzi siccome il genitivo plurale per lo pi presso di
loro nisce in uh, cos dicono, p. e., i: danh, i.t

mjstalh Bogva'n, nei giorni, nei luoghi,

negli

Dei, {in luogo di dnih, mistieh, Bogovxeh.


Presso gli antichi Dalmati si trover pur: lablativo z.,
e il genitivo plurale in vece dell ablativo r. retto
dalla preposizione s,, come: s Vilah, colle Ninfe, s'
.ribrii, coi pescatori, s sladdstii , colle dolcezze in
vece di s Vami , sribrima , s'sladstima. Il diver
so signicato delle preposizioni s, e 11 non lasciera
per luogo all equivoco, malgrado queste diverse de
sinenze.

\ "i. . 2Dellaaortruzion_e
TRATTATO"deiSECONDO._Q
nomi aggettivi;
Gli aggettivi in fuori dei cui retti, cio del no

minativo , e vocativo , ricevono dopo di se ogni

altro

caso obblquo. Gli aggettivi anche in Questa lingua,


possono dividersi in aggettivi._di scienza , d ignoran

za, di compagnia, di abbondanza , di privazione ec.


De.

Della costruzione dei mimi aggettivi.

161

Degli aggettivi , che richiedono il genitivo.


Gli aggettivi , che signicano scienza , ignoranza,

compagnia, abbondanza , privazione ec. sono propria


mente quelli, che vogliono il genitivo. Tuttavia il ge
nio della lingua Illirica non si confa totalmente con

quello della Latina , e dellItaliana, alle quali gli ad


diettivi reggenti il genitivo , come, p. e., gnurs Rei.
pulice, imprudens mari: cc. , ignudo di scienza ,po
Vero di consiglio cc. danno tanto di bellezza , e grg.

zia. GlIllirici vi suppliscono per con altre bellissime


costruzioni, che fa qui mestieri d indicare. 1. Con
vertono essi laggettivo in un sostantivo, che signichi
listesso,te gli danno poi il genitivc, come: ti-si ni

glo-jcglnik novi'naa, tu sei amatore di novit. a,'


Considerano laggettivo come participio, e gli danno
una preposizione , che secondo il caso, che vuole, reg
ga ci, che nelle altre lingue genitivo, come: u

vifcban-si ugljdneh tvrbah , sei intelligente delle


arti liberali, ossia ammaestrato nelle arti liberali.

3. Di due parole ne formano una sola, che abbracci


lidea dellaggettivo, e del sosrantivo, come: mngo
[nan , perito di molte cose; staddo-bogatan , ricco di
bestiame; mjsto travasto, sscyzisto , brEgasto, luogo
fertile di erba, pieno di aridit, e di colline; cos

mudrast, o fnanst, dost hvalan, dosto-vjran , desta


cjdan, tanko-man signicano gi da per se stessi l"
uomo di grande scienza, degno di lode, di fede, di
ammirazione, e fornito di sottile, e penetrante in

gegno. 4. Nel senso di negazione colle particelle n ,


non, e bel , senza col solo aggettivo esprimono il va
lom del genitivo, come: bej-pmetan, nman, o
bj-man signica uomo privo d intelletto, o di men
te. 5. In luogo dellaggettivo adoprano il gerundio
dandogli quel caso, che richiede, come: ne:podnorech
imu , impaziente del freddo , ossia chi non sofre il
freddo; budduch , o buddchi svjsti ,' o il n-svjsti
(pompos , o impos,mentis). ch e- nel suo buon sen

no, o chn e privo. 6. Finalmente invertono la co


'

stru

16; '

Trattato Secondo.

struzioue, e dicono 1 istesso in altro modo,'e con altre


parole, come: dostjan [a bit gljbjen , degno d essere
amato. Nel percorrereora gli aggettivi secondo 5 ca
si che richiedono, faremo pure osservare siffatta: rego
le di costruzione. Del resto gli aggettivi o siano pri
mitivi, o derivarivi, semplici, o composti, positivi , o

negativi vogliono nella rispettiva loro classe la medesi


ma costruzrone.
Aggettivi di scienza , d ignoranza ,
di desiderio cc.
le, pieno, Rim pn krepsnieh glidii , i jngna
rajlkoga , Roma piena di uomini virtuosi, e di ogni
sorta di scienza, disse il Giorgi. S1t , sazio. S: lui:
ha , sazio di pane.

I'o-hlcpan , avida. lo-hlpan slv7e , avido di glo


ria; vins-ste pmhlpni, siete vogliosi di vino. Il
Giorgi usa po-hlpamanche colla preposizione mi coll

accusativo, come: ce'mu ani n [lo pohlpni? perch


quelli avidi del male ?
i Siromascan, poVero. Ermagorin nuk br ursaa si
romascan , la scuola di Ermagom fu meschina di or
namenti, o nellamore.

Krzatt, carico. Br6d krzatt jcrtta, nave carica.

di grano.
Prjan , nuoto. Laghja prjna drvaa , barca vuota
di legna.

Dstoian , degno. D'stoian spomene , degno di ri


cordanza; n-dstoian cjastii, i plichiaa . indegno d
onori, e di stipendj .
Poin, o na-poien, ripieno, imermto . Na-poin
Djacskoga mrrdro-j'naga, ripieno di sapienza Latina.
Umjmn, dotto. Umjttan Grckga, i Djacskoga
iejika , perito del Greco, e del Latino.

N-visct, non pratico . N-vjsct Slovnskoga ejr
in, chi non m lIllirico. Questo aggettivo regge pu
se il genitivo colla preposizione od , ed il dativo, co

me: visct d ove stvri , ed ovoj stviri , pratico di


guesta coso.

'

Pr'av,

Della Costruzione dei nomi aggettivi. 163


Prav, innocente. lrav bratve krvi , innocente dell
} Incisione del fratello.
.
Dojn, o Sa-don, nllaltnlo, im6e1mlo. fa-dojn
irvi od bia, llllullllli la prima volta col ,mngue

della guerra , disse il Gondola. Doien mljka ,' madri


to di latte; mljka na-dojn, Pasciuto u satiet di
latte .

Bajmnik SVetieh kgngaa , conoscitow,( sostantivo)


o perno delle mcre_curte .
- .

Umjmm , o umchian , vsc, visctan, n-umittan,


o n vjsctan tejca'ckie _ Stvl'i , poslieh skupn
vladt , trgvnt: ec. (laggettivo colla preposizione li,
in al singolare col dativo, ed al plurale coll ablativo

z.) , pratico , o impratieo delle cose d agricoltura ,


dei Maneggi del gowrno . del negozio ec.
[naichi mjsta , i gaje (il gerondio , che regge l'ac
cusativo), perito dei luoghi, e dei guade'.
N-jnajchi (gerundio) mnghe stvti , impeiito di
molte cose .

Vrjedan, o millo-vrjdtipo morra , pratico , op*o


pratico della navigazione ( l aggettivo colla preposiv
zione po, per) i
_
.,
Di participazione , o camprrgnia , i
e di privazione.

Udionk ubsctva , krivine ec., divisore", o:sin por.


lecipe della povert , della colpa .

Drlgh, 0 drujcbenik blesri, tgall , tomingno


(colla preposizione ,. in ), o partecipe del dolore ,

delle disgrazie . ,

Duigh trgu, drgh n: Pitti , drtgl1 na trpji.


( l istessa costruzione) compagno di negozio, , di viag

gio, di tavola. Na qui signica di, o nel .


Gotpir, o Gospodir sebe, o odaebe,[mdrone di se,
o chi gode In suo libert.
_
N-kgnijcnilt . uomo di niattn' erudizione.
Be], senza. Bj svtta silla n-slsci, priva di con
siglio la forza non Vale.

I. a

Di

164

Trattato Secondo .
Di aopdanza, e di scarsezza. -

Bogataz, o Bogatnik, ricco. Bogataz, o bogatn'rk


srbra, mjdii, (sostantivo) ricco d argento, di da
nan' .

Njlto-bogatan , n-pglj-bogatan , ( laggettivo


unito al sostantivo) non ricco d oro , di campi .
Mallo-rjcjan , scarso di parole (aggettivo unito all
avverbio).
b
Bj priategljaa, 6isognoso di amici, (la preposizio
ne be} tien luogo del genitivo).
N-svittovan , privo di consiglio.
7
Ubgh, o n-ubgh rjcii, (sostantivo) chi parla
poco , o molto .

Prajcnoscjak Icxvota , karvi , (sostantivo) prodigo


della vita, del sangue.

Ila]mtnik, o rajasipnik (nialacguatore ,sostantivo)


bitja, dbraa , prodigo del patrimonio, degli averi.
Gljbovnik lva , (Sostantivo) amante della caccia.
l'riategl sptno govprgna , ps'ctosci ec. , (sostanti
vo) amante del bel parlare, della solitudine.
Dohtalaz skrvnieh mislii , (sostantivo) chi sa, o

penetra ipensieri nascosti.


_
Tvzrd , o stanvit tt svojj 6dlzi , (aggettivo colla
preposizione ) tenace del suo proposito.
Degli aggettivi, che vogliono il dativo.
Richiedono il dativo tutti quei aggettivi, che appor
tano utile , e disutile, piacere , e dispiacere , e che si,

gnicano uguaglianza, disuguaglianza , fedelt, infe


delt , odio, contrariet, assuefazione cc.

Aggettivi di utile, e disutile .


Kortsta_n , o n-koristan svioj otaj chini (i Ragusei
in vece di otajcbina dicono rdno mistp, cio luogo
natia), utile, o non utile alla sua patria . _

l'ogubn grighianom , pernicioso ai cittadini .

'
Di

Della costruzione dei nomi aggettivi .

165

Di piacere , dispiacere, e d invidia .


Ugdan, o n-ugclan, drigh, o n-drigh, milli
Priiteglirm , accetto , o non accetta, caro, o non ca
'ro , gradito, a non gradito agli amici.

Dsarlan svakomu , utidr'oso ad ognuno.


Mrjich pku, odiato dal popolo.

Di uguaglianza , e disuguaglianza .
Tkmn . o n-takmn, iednk , o n-iednilr, ugua
le,o disuguale. ledepslr iednka grjhu,,la pena a
guale alla colpa; n takmen tegti, disuguale alpeso.
Slicjn , o n-slician , prllician , o n-prllicisn , simile ,
o disimile. Kchi aliena matreri, glia simile alla ma,
dre; sin zu n-prlicjan, glio non simile al padre.

Di fedelt, ed infedelt, di odio , e contrariet .


Vjran, o n-vjran Bgu, fedele , o non fedele a
Dio .

'

Mrjech, o m5rjak dbriem gljdim, odiato dai


buoni.

'

l'rtivan, o ne-prtivan tltmu, contrario, a non


contrario a qualcheduno .

Di assuefazione, e non assuefazione.

Gli aggettivi di questa classe possono avereo il sem

plice dativo, Come gli altri. o l accusativo colla pre


posizione mi, che esprime meglio il rapporto delle co
se. Eccone i principalh
y
Obicjan. Ovaie stvir mni bcna, citi e cosa a me

solita; na sljcbu n'e-obicjn , non accostumato- a ser


mire.

Obikmit, aWezlo. Viska trdu, o ai: trd obi


Jmta, o n-obrknta, _eserciro avvezzo, o non av
anno alla fatica; n jbiknir morru, non avvezzo
alla
. narrigazione.
L 3
.
,.
Nari

166
Trattato Secondo .
Nacin , avvezzato. Nacjan instraniem biciaim,
assuefatto alle usanze straniere; nmacjn na po.
rgagna, i n pgrdjgna, non avvezzo alle deri
sioni ,,ed agli afronii.
'
Ohtdan, indurato. Tjlo ohrdano trclima , corpo

indurato alla fatica; civilt n trt'1d, (si dice anche


col dativo) o il trdu nmhrdan, uomo, che non
regge fil travaglio.
Vi sono dei participi di molti verbi, che altrove in

dicheremo, i quali vogliono parimenti questa medesi.


ma costruzione.
\

Degli aggettivi , che richiedono laccusativo.


Non avvi , che gli aggettivi di misura , che richie
dono laccusativo, ma nel modo seguente. Il primo
numero, grado, piede , braccio, pollice, o altro nome
indicante misura col numero uno si pone nellaccusa
tivo, ilseeondo, terzo, e quarto inclusive nel geni

tivo singolare ; dal quinto in su il nome di misura si


mette nel genitivo plurale, e tal genitivo sino al quat

tro e retro dai numeri presi indeclinabilmente dvi, se


il nome di misura mascolino , o neutro, dvie , se

feminino, tri, e cetiri; e dal cinque in poi pari


menti retto dai numeri indeclinabili pt, sces, st6 ec.
cinque, sei, cento cc. Ovi-ie db vislt nghu, o j
. dnu nghu, (il primo numero si pu tralasciare) dvie
nghe, tri nghe, cetiri nghe, pEt, scs, deset, st
nghaa, questo albero e alto_un piede, due, tre,
quattro, cinque, sei, dieci, cento piedi; mia k
chia iest duga lltat, o jdan lakat, dvi, tri, cetiri
lkkta, pt , sedam, sto lkataa , la casa mia longo
un braccio, due, tre, quattro , cinque , sette, cenw

braccia . Del resto gli aggettivi di misura sono i se


guenti.

'

'

Dgh , ga , go , lungo; kratk , kratlta , tko , corto;

scirlt , ira , ko , largo; prostrri , na , no , esteso ; ufk,


uslta, ko, stretto; vislr, Ira, ho, alto; ujviscn,li
no , innalzato; nijak, nijcia, nijce, o nijki, Ira, k0,
lasso; dubk , ha , ko, profondo; cest , ta, tu, 51"?"

'

so;

Dello costruzione. dei nomi oggettivi. 161


so; tanak, tanka, ko, sotte; tvrd, da, do , duro ;
m,k , ka, ko , molle .

Degli aggettivi , che vogliono lablatifo .


.Primieramente ricercano 1 ablativo gli aggettivi di
abbondanza, e di scarsezza , alcuni dei quali reggono

pure il genitivo, come abbiamo test veduto . Essi


sono :
i'n , pieno; kilrztt, carico. Br6d pn scnzm ;

lighia n-krzatta dirvma , bastirnento pieno di gra


no; barchetta non carica di legna.

Bogat, ricco. Prdoli teluchiem vdami bogrte ,


valli ricche di scorrenti ruscelli. Bogt presso il Del
labella trovasi pure allablativo colla preposizione s,
che signica con, da, e di, come: bogat s jcivti
nom , s bsctinami , ricco di mandre , di possessioni.

Ma d ordinario si tralascia, dicendosi, bogat accin


uvom , o didindm , ricco di patrimonio .>

Obilt, o obilni , abbondante. Grd pkom obilt,

citt popolato; brig0vi losami obilni , colline abbon


danti di viti..
lojn , o n-poin , inzuppato. N-pojn vinom ,pie
no,- o zuppo di vino.
'
_
Plodhn , fertile . lglia [cittom pldna, pianure fenj
tili di grano.
\ .

Rodv , fecondo. Vrt rodv plodm , orto, chefrut


la , o fecondo di frutti.
Sir , sazio. Sic hlibom , sazio di pane.

Ubgh, povero. Ubgh rjcima , povero di parole.


Doin, ja dojn ec. , nutrito , allattato. Doin mlj
kom, nutrito di latte.
_

Inoltre-si devo dar l ablativo, a tutti gli aggettivi,


o participi, che si formano dai verbi di accrescere,
sminuire , vestire, spogliare, spargere , adornare , ab
bellire, esser debitore, obbligato ec. , e che sono:

Ujmnojcn , accresciuto . Elimnofcn hvjami , accre


sciuto, o decorato di lodi -.

Obucn, vestito. Obucn grinjom, vestito di por


por-a.
i

. ,
L4

>

Svu

168

-Trattato Secondo .'

Svucn , u svlacn , spogliata. Svucn haglmam,


spogliaro delle vesti.

._

Ij-vejen , ij-pisan , ricamato . Ochech;a jlatom , isvi


lom j-pisna , i]wejena , Veste ricamata di oro , e di
, seta.
_
' - Post, sparso. lost prshm , asperso di polvere.
. Pos:djn , piantato , o ripieno . Misto-posadino
mslincm , luogo piantato, o ripieno di olive .

_ U-rescn , e n-rescen , adorno. Livule ljpiem wi


jchjem u-rscene , illi ni4e'scene , prati di bei ori
adorni; n-rescn krepostima , adorno di virt.
lobjen, tempestato. Nebo jvie]damipobjeno, il cie
lo tempestato di stelle.

Ob-dren , ornato. Ob-diren bstrom pmeti , oma.


lo di chiaro giudizio .
-. Drjcjen , obbligato , debitore. Drjcjan glavom , M.
.vrom ec., debitore della vita.
4

Obvej'n , e ja-vejan , obbligato , soggetto. javjtom


ob-vejzn, obbligato al voto; obchjagnem ja-vejin,
..obligaao con promessa .
'
Di alcuni aggettivi di prerogativa .

Chiamo aggettivi di prerogativa alcuni aggettivi di


grado comparativo, che richiedono lsblalivo, e che
sono: vcchi , visci, e migni. Vchisamod tebe rime
siom_, di spalle sono pi .alto di te; visc-sam od tebe
glavom, son pi alto di te di testo; ti-s migni od

mene psom, sei minore di me di cintura .


Dein oggettivi di lode, e di disprezzo .
. Alcuni aggettivi di lode, e di disprezzo uniti ad un
qualche sostantivo, come nei seguenti esempi , posso
no avere il genitivo colla preposizione od, o senza ,
ovvero il dativo colla preposizione , come. Ti-sic6

vjk od velikga rajma , o velikga njma , o velk


rajmu , tu sei uomo di grande intelletto; cm [di
m jes od slbe pamcri, o slbe pamti , o slba il 98'
mti
, quella donna. e' di
piccola mente .
'a
v
De.

Della costruzionedei nomi aggetti9i. 469


Degli oggettivi, o participj , che si costruiscono con
. qualche preposizione.
i E quai potrebbe. indicare quei aggettivi, o parti
cip} passivi, i quali, come i verbi, da cui si.formano,
d ordinario portano seco una qualche preposizione es
pressa , o vsottintesa col caso, che essa ricerca, come,

9. e. , oslogobhin od rbstva; liberato dalla schia


vit; is-tghnut i] =morra, cuVato fuori dal mare;
pr-bljcen kpristoglju, avvicinato al trono; ja-tjran

prgonstvo, cacciato in esilio; jatvoren kchi ,


chiuso in casa; japlten jabavah , inmlto nelle oc
cupazioni; raj-gran na snzu, riscaldato al sole; n'
taknut n raiciagn , inlzato allo spiedo; objscn o

dbu, pendente dallalbero; ubjn maglim , ucciso


colla mazza; ja-mlachjen ngom, battuto. col piede

ec. Ma, oltrecch questi esempi bastano, quando Clas


sicheremo i verbi secondo le varie preposizioni, che
possono ricevere, insegneremo con ci il modo dave
re i particip, o aggettivi colle loro rispettive preposi
zioni , e casi.

Della particella la retta dagli aggettivi,


, o partici;j.
Ogni aggettivo, o participio pu avere dopo di se la
particella l, che signica 1 ad dei Latini, o l'a, o
il per deglItaliani. Quando il l preceduto da un ag
gettivo ha dopo di se un nome, esso nome si pone in
accusativo, o in genitivo, Come: podoban fa vlilte
stvri, o {a velikieh stvirii , atto a grandi cose; d
bar fa druj'q1nu, o fa drujcine , ja pxiateglje, o [il pria
tgliaa, buon per la compagnia , per gli amici.
Se poi il ja retto da un aggettivo ha dopo di se un
ve:bo si mette all innito, come: mxlar ja; .vladat ,
saggio per comandare; spravn [i pchi,spronto a

partire; ussilov:in l tujct-se, costretto a lagnarsi.

Di

170

Trattato Secondo .

Di alcuni aggettivi da adoperarsi con certi


determinati sostantivi .
Gllllirici hanno certi sostantivi, che sono soliti di
qualicare con un determinato aggettivo, e ci prati
casi non solamente dagli scrittori, ma anche spesso nel

parlar comune. Eccone parecchi. Signa morte, il mare

nero per la profonda!) delle sue acque. Altri danno


a signe lidea di piano, esteso , e largo ad un tempo
istesso . Bino vino, vino , che tira al: color rosso ;
vto kpglje , lasta tremolante; sCtit per]nni, o pe

renni, lo scudo adorno di penne; zirna lemglja , la


nera , o tetra, o malaugurata terra; cmu kupisc ?
svechje ridovat zirna smglia, che vai radunando
tesori? Se li goderti tutti la nera terra; scjzirka pie
sclra , lo schioppo luccicante per le fascio di argento,
ai ottone, che stringono la canna, 0 per la guar
nitura in' oro, argento, pietre, avorio ec. all uso
dei Bosnsi; dirvo glho , il sordo, o insensibile le

gno; zairna lima ,.il freddo nero, cio eccessivo; Sf*


deni , o tvrdi kam, la pietra dura , o fredda , bjli
dvr , bili grd, bjla subta , l illustre palazzo , l
illustre citt, l' illustre sabbato , cio il sabbato san
to; jcjrko sunze , il sole ardente; rsa gliva, lono

rato capo; Alcuni alla voce rsa danno il senso di


rosso, o roseo, ma ilGondola , per non parlar daltri
poeti, nel suo Osmano d chiaramentea divdere, che

sino in questo senso signica onorato, rispettabile,


adatrando un tal epiteto non alla testa delle donne ,

che potrebbe supporsi coronata di ori rossi, 0 purpu


rei, ma al capo degli Eroi, e valorosi Capitani. Bjla

zara , laurora albeggiante, vits dr'ghi , illi bojcii


dan , o ava drigha n6ch , tutto il caro , o divino gior

no, a tutta la cara notte. Un tal modo di dire cor


risponde a quello degl Italiani: tutto il santo giorno ,'
tutta la santa notte.

\,

l
I

Della costruzione dei nomi aggettivi.

111

Di alcuni aggettivi, che distinguono


alcuni sostantivi di specie.

Vi hanno dei sostantivi, che divengono nomi di spe


cie, se siano accompagnati da aggettivi. Grah , p. e. ,
signica in genere legame . Se si voglia conoscer i le
gumi in specie per
ezzo di aggettivi si un: gr'ah
slni, cece; bjli gr slni, cece bianco; zrgljcni
grah slani , cece rosso; grah ljnaz , pisello; grah r

gacich , fagiuolo; grah jarich , o grh pogljk, cicer


chia , grah slinaviz , specie di legame salvatico; vucii
bb, lupino ec. Hanno per vari legumi, che espri
mano con un nome sostantivo, come bb, la fava -;

lichia , la lenticchia. Talora con un sostantivo in abla


tivo unito alla voce grah indicano la specie dei legu

mi,h come grah s occima, fugiuolo dell occhio, o coll


oca 10.

Anche rapporto ai nomi dell erbe, e dei colori vi


bisogno spesso di distinguerli per mezzo di un aggetti
vo, come: lk , la cipolla; lk cisan , laglio cc. La
voce mist propriamente signica tinta. Unita agli ag
gettivi indicanti i vari colori signichera colore, co
me: biela mist, color bianco; mdra mist, color ce
leste, o azzurro; zrgljna mist, color rosso; jelna.
mist, color verde; zrna mst , color nero; jcita

mist, color giallo; jagiscena mist, color tane; glju

bicna mst , color paonazzo Iec.


Della costruzione dei comparativi

Della particella pd unita ai comparativi.


Tanto i Ragusei, quanto i Dalmato-Bosnesi vanno

il accordo nell unire la particella p, che signica al


quanto , o un pochetto pi, ai nomi di grado compa
rativo , e con ci vengono ad avere ua nuovo grado,
dir cos , fra il comparativo , ed il superiativo. Set.
vano per cento altri i seguenti esempi .
P-bgli, glia , glie , un pochetto pi (Buono.
l-vchi, chia, chic, alquanto pi grande.

17a
Trattato Secondo .
l-dirgli, glia, glie, un pochetto pi lungo.
l-jaci, cia , ce , un tantino pi forte.
lwrsci, scia, sce', alquanto pi alto.
- Come il comparativo si costruisco col genitio ,
e collo particella negli , o nego.
'La natura dei nomi comparativi e di portar seco un
caso di paragone , che presso i Latini il caso ablati
va , e il genitivo presso gl Italiani, come: vilius ar
gentum est aura ,

virtutibus aurum, largento pi

vile dell oro, 1 oro delle virt. La costruzione Illi


rica combina perfettamente collltaliana, ricercando es

sa il caso genitivo colla preposizione od quando si me


121 di nomi appellativi , senza-od coi nomi propri. lo
tisctcniie-ie srebro d [lita, a jlro d krpstii , pi

vile ec. Cichun bi mdrii Ortensia , Cicerone fa pi


dotto di Ortensio.
Che se poi si vorra far uso della particella ngh, o
nego , la quale. signica propriamente il quam dei La
tini, o il che , o di quello , che degl Italiani , allora
il nome, che in genitivo, si metter nel caso, in cui
sittova il comparativo. Potisctnijeje srbro , ngh

:-jieto, o ngo-je jlato, h. jlato , nego krpsti , pi


-vile largento, che loro, e loro, che le virt; Ci

crun bi jnnii , ngh Ortensio, Cicerone fu pi dot


to , che Ortensio; d svieh stirieh pisaozaa ni-isam ii
it-kga prosco mdriega, ngo Cicerone, fra tutti
gli antichi scrittori non ho letto alcuno pi sapiente,
che Cicerone; ti n-bi mgo pchi tegljdeta sklad

Iniiga., neg-li Anzano, non potresti andar da per


isona pi gentile , e manierosa, che da Antonio.
- Invece della pasticci: ngo, o della preposizione
od, si pu anche adoperare d, che signica sino,
sino a, di cui comparativi , e che preposizione reg

gente il genitivo . Sicch negli addotti esempi irrluo


go didire mrdrijgapngo Cicerone , e skldniig )
neg-li 1'i Antana , si dir: n-mjcejc pchi cegljs

detta mdriiga d Cicruna , skldnijga d Antuna.


Nije miri vrglvije d jcne, non vi e cosa pi
, .

leg.

Della costruzione dei nomi aggettivi.


11;
leggiera, e mutabile della donna; ni-ie civjka b-.g
gljga d tebe, non v e uomo migliore dite.
Della costruzione dei superlativi.
Come il superlativo regga il genitivo , e della

diferenza fra le particole naj , e pri .

/
.

Anche il superlativo riceve dopo di se il genitivo


colli preposizione od espressa, o sottintesa , come:
.Maria-je nai-ljpscia svieh, il od svieh jcnaa , Maria

la pi bella di tutte le donne. Ma il genitivo non


potr mai aver luogo, se il superlativo sara formato
dalla particola pri , cheesclude ogni paragone, e che
perci si adopera in modo generico, come : pri-dbro
je svaltj jgdi vlidabse s svittom , i s pamti, e
cosa ottima in ogni circostanza il regolarsi col con

siglio , e colla prudenza; ni-jesu tako jcvjeli on na.


sci pri-mdri didovi, non cos sono Uissuti quei no

stri sapientissimi avoli. Allopposro i superlativi for


mati da mi portano sempre seco tacito , o espresso il

paragone, come: nai-drjc_r_-si meni od svieh, seiame


il pi caro di tutti; mi l;cpsci svieh, e non pri-ljpsci
svieh , il pi bello di tutti . Ed ecco in che consiste
la differenza fra queste due partcole formanti i super

lativi.

Dei nomi aggettivi privi di grado comparativo , esu


perlalib'0, e delle particole wchje, e magne.
Mancano di comparativo, e di superlativo tutti quei
I

nomi aggettivi, i quali non sono capaci di alcun gra


do di paragone, ossia che non ricevono n accresci
mento, n diminuzione Tali sono , p. e. , bojcii, di
wno; rijski, di _paradiso ec.; gli aggettivi indicanti
materia; come: mrmorni , di marina, slatni, di oro,
srbrni, di argento, e tanti altri di tal genere , dei

quali la lingua Illirica ricchissima; i ricavati dai 09


mi dei luoghi, come: nebeski, (sebbene talunoabbm
detto nebe_skii , pri-nebeski , e na'j-beskiinon saprei
con

174

Trattato Secondo ;

con quantd di buon gusto) celeste; j'maglskr , tema


stre ec.; i derivati dai nomidi tempo, come: (lana.
segni, di oggi, jtzrgni, di mattina, lagnski, dell
anno passato ec.; tutti i nomi sostantivi, i pronomi,

i possessivi, i patrii , i gentili, i partitivi, i numera

li , gli aggettivi mnghi , o mnji, ghe , gha , molti ,


ostali, la, lo, il rimanente, tghi , ghja, ghje, lal
Imi, la massima parte dei partcipj passivi, come: fa

ce'ti, concepito, prpti, messo in croce , jziliti, irri


gato ,' ed altri moltissimi.
_

Del rimanente come nella lingua Latina colle parti


cole magis, et mina: premesse ai positivi si supplisce
ai comparativi; cosi nell Iliirica succede l istesso colle

particelle vechie , e magne, pi, e meno a Ti-si vecbie


jnn , ngo ii; n ia-sam vechje rajboran , ngo ti, tu

sei pi saggio di me, ma io sono di te pi pruden


te; magne bogat od mene, meno ricco di me; vechie
pmgniv od tebe , pi attento di te.
Della costruzione dei Pronomi.

Come i pronomi ii, ti, ed on nei casi, in cui si


abbretviano, debbano andar uniti ad altra parola.
Abbiamo gi , parlando della declinazione di questi
pronomi, osservato, che hanno essi in qualche caso
una duplice desinenza, cio al dativo mi, ti in vece

di meni, tebi , a me, ate; allaccusativo me,- te in


vece di 'mene , tebe, me, te ; al dativo mu, -e ioi in
vece di gnemu , gnoj, a lui, a lei; all accusativo gai
Se, (o in come dicevano gli antichi) in luogo di gue

ga, gnu, quello, quella, o Io, la; al dativo plurale


im in luogo di gnim, o gn_ima,q a quelli, a quelle?

allaccusatiVo ib in vece di gnih , quelli, quelle. _SI


pur detto, che tali accorciamenti. sot'nmamente m
uso debbono, dir cos , incorporarsi con altra, parola,

ma non se ne sono dati i necessari esempi, che 0f1_


qui daremo. -]a'-te glji'tbim , o gljbim-te (tebe ), 10 ",
amo; ti-me glibisc, o gliibisc-me ( mene ), tu "11

mi; S'Jbim-ga , gljbimje , o gljbim-ju (gne)gsr


:

gnu

Della costruzione dei Pronomi.


175
gnu ), lo amo, la amo; glibim-ih (gnlh), li, 0 le
amo; daijre-mu, rzite-mu (gnemu), dategli, ditein .
o dire, 0 date il lui; dire-joj, rzire-joj (gnoj), di
tele, ditele, 0 date, 0 dire o lei; scro-si-mi spriwig

(meni) che mi hai preparato? sprvio-sam-ti (rabi )


gnsc:o dbro, ti ho preparato un non so che di luo

no _; dille-im, rezite-im (gnim, o, guima), dare loro ,


dite hua;,pojdrvi-ih (gnih), salutali ec.
,

Le abbreviazioni del pronome on non possono servi


re pel genere neutro; ma si dir ano, oro, quella
qua, cm, o tu, quelle cure, ovvero ai fara uso dei

nomi generici stvir, cosa, pos, uure. 1h, ed im al


plurale servono per il genere mascolino, e feminino ,
e dal contesto si conoscer di chi si parla.

I derivi mi, e ti, bench uniti ad altra parola, ta


lora signicano mio, tua, o miei, tuoi, ed ora pos
sono riguardarsi come dativi , dir cos, di afferra.

Kako-ri-su sinvi? come stanno i tuoi gli? Umzrla


mi-je ggm, e morta la mia sorella . Nellisresso mo
do mu signichera il di lui,la di lui, i di lui, le di
lui, come: rghjava-mu-je jcna, la di lui moglie sm
- male; n kchjri-mu-su jdr'ave, ma le sue, 0 di lui

glie sono sane. I datvi poi, che chiamo di aeuo,


sono , p. e. , kako-mi-s , come mi mi? dbar-mi-si
dscjo, o dbra-mi-si dscla , mi sii il ben venuto, o
la ben venuta; jesre l-mi-ih dovli? meli avete con.
doui ?
Finalmente ai pronomi, che chiamiamo di persona ,
55, ti, on, mi, vi, oni si suole unire il pronome ieri,
isra , isto, lo stesso , la stessa,come: ii isti , io stes
so ec.; ovvero lablarivo glvom, colla resta , cio in
persona, come; jz glvom , vi gl'avom ec., io in per

sona, voi personalmente.

Della cottruzione dei pronomi gnegov , e gmhov.


Questi due pronomi, i quali tolgono via tutti glim
barrazzi, che nelle. altre lingue nascer sogliono dai
pronomi reciproci , si formano dal genitivo gnega del
prpuome possessiYo on, quello. Essi non debbono es.
sere

s76
Trattato Secondo .
sere confusi insieme, perch , malgrado la loro afniza .
rapporto alsentimemo, e suono materiale della paro
la , se gnegov signica al singolare il di lui , ed alpin
rale gnegovi. i di lui, cio il possesso d una terza

persona; gnihov al singolare vuole dire il di loro , e


gnihvi al plurale i di loro, vale a dire indica il pos
sesso d pi persone. Il primo non si adopera adun
que, se non quando si parla d una sol persona, o d-
una , o pi cose (1 una persona sola , come: gnegov
taz , gnegov: matti, gnegovo staddo, il padre di lui,
o suo, la madre di lui, o suo, Par-mento di lui, o

suo; gnegovi trt'tdi,- i di lui travagli , o suoi, vze


gnegove , le pecorelle di lui , o sue, gnegova stadda,
i di lui armenti, o suoi. -

Il secondo allincontrario si adopera quando sono


pi di uno quelli, dei quali si parla, ed a cui si ap

plca una qualche Cosa, o persona , sebbene una tal


cosa, o persona sia singolare . Gnilaov taz, illi m'csc
tar, il loro padre, o Maestro; gnihova majka, illi
sstrz , la loro madre , o sorella ; gnihovo srebro, illi

bligo , l argento , o tesoro loro . o di loro . Ecosr al


'plurale z gnihovi, gnigove mijlre, stadda gnihova,

i loro padri, o di loro, le loro madri, e di loro, i


loro armenti , o di loro .

Gn?jin , gnjina, gnjino nel dialetto dei Carne


Creati, dei Dalmati cc. signica il di lei, riferendosi
per soltanto alla donna, come: ne jclim gnjin glia,

gnjinu slavo, gnjino imgne , non brama la di lei


voce; la di lei gloria, il di lei patrimonio; ma nel
dialetto Ragusino a'atto in disuso .
Della costruzione dei pronomi kaiao , takt' ,

..

e cigov.

Per l ordinario questi pronomi si usano interrogati


vamente, come: esi-li jsc tak, kakav si se jedan dn
odjlio ij tvga rdnoga mjcsta? sei ancora tale ,91

le un di ti partis-ti dalla tua patria? Talora per si


adoprano anche senza interrogazione, come: on-je t:

ki, kakva-ga jnasc, egli e tale, quale il conosci;yl

5101
\

mi; co,ttr'il2ione dei pronomi;

m"

'srimo*s pri-kjati taki , kalrvl-smo,, 'pr'ocuriamo di


comparire tali, quali siamo. Onaki, ha, ko, che

signita. una Cosa di tale modo, ha pnre l_iSte5sa co


Struzione, ed ttso'.

,
All'op'postcril pranome cigov, ocii, ciia, ciie , (cii,

ciia , ciie formato dalla prima sillaba di cigov ,,e da


jest , 40 ie, e , onde Vuole dire di chi _e) che Signica
glio di.qaai genitori , se. parlasi ad un giovine , ser
1ro dii-qual padrone,,,se si parla id Un servo , si un!
sempre in senso dinterrogazione, Conjtit Cl-SC, o
cigv-si-ti . skldno djEte ?- di chi sei glio , araro
giovidetto 1. cija-si-ti , o cigova-si-ti , drga kcjrze?
chi sono i tuoi genitori, o cara figliaolm/t? Uli-Sll,
o cigav-s-ti, o imice,_"di cht sei serva, a bravo

uomo, o bravo gioritnef Ciia-ie ona divika , CigY


ie ani djtich , a.chi s appartiene, a di chi e quelltl
servzt, quel servi? (liie>je, o cigpvoeie' 0n0 staddol
chi e il padro'rie di quell firmento ?
Dellusa del pronome'rec'iproco sebe':

Di questo pronome, in rigor di sintassi Illiric_a, si.


dovrebbe soltanto far uso nella terza personadelmsin
golare, e del plurale, come, pr_ e. , ori-se, gljbi,o"
_glibi stima sebe; oni-se gljbe, o glibe salma sebe ,
quello si ama, coloro si._amanoy.%Nel-le altre'persone
si dovrebbe dire, p.- e. , j-me _gljljim, o glibim me

ne; .ti4t_e,, o tbe gljtbis'c; ;A.aii rpps gljt'tbimo; vi vas


glibre , io,mi amo , ttt ti ami-,yrio'ici amiamo, voi

vi amate. Tuttavia e nel _paplarjfartiliare, e da b110"


n'i scntt0ri si ,dice pi comunemente, p.. e. , iii gliibrm,
srm sebe, ti gliubisc s:na "sebe, mi santi sebe, vi
Sami sebe , io m.iamo ec.t '

Laggettivo e:i:n;, che vuoldire solo, unito con que


sto pronome signica stessi), o lite/lesirno. Quindi gli.
potrai sostituire il pronome _isti,t stesso, dicendo in
vece di sa'ma sebe, Sebe istog-a , s'ebi, istomn ec. , se
stesso, a se Slt0.
r _
. \
Y
Anche presso i Polacchi il pronome' sebe insieme col
pmsessivoh/Ivt'rj si reciproca_a tutte tre le persone, [mi

.i

178
Trattato Secondo.
\\
allori: soltanto', quando il verbo si trova nella stessa
Persona, in cui e il pronome, come: jzi sprvgl'yim
seb objd.; ti sprhvgljsC sebi objd , io mi preparo il
desinare , tu ti prepari il destinare. Rapporto al pos
sessivo svj dicono, p. e., i-sam prda* kthiu sviu,
ho venduto la Casa mia; prdao-si kthiu .wiu , hai
venduto la casa tua ec. ;Anche per l Illirico riman
gono delle traccie di tal sintassi, che lungi dal dover
condannarsi, e proscriversi mostra anzi la semplicit
della'lirgua Illirica , che con un sol pronome suppliva
un tempo a tutti gli altri.

Se/poi il verbo.non dell iste_ssa persona del pro


nome, allora i Polacchi si servono degli altri pronomi,
come: on meni SCI0d spravgla. glimi prepara
qualche cosa; prdao-ie kchju moju , ha venduto, la

casa mia; prdao-sam 1tthiu tvoiu, ho venduto la


casa tua ec. , come presso. gl Illirici .

Delluso del pronome possessivo svo'j.


Questo pronome nel dialetto di Ragusa. non si ado- ,
pera , se non quando parlasi di possesso in generale.

Quindi dirai, p. e.,"svk gUt'ihi sv.ye roditeglye , svje


imgne /ciuscuno ama i suoi genitori, Il suo avere.

, v '

'

Dell uso dei pronomi ti , avi, oni._.


Servonsi gllllirici di questi pronomi particolanren
tenel genere neutro, dicendo, p. e., to-je dbro ,
ovo-ie cjdno, ono-ie skladno, ta-su db,ra, 0va-Su
cidna_C in vece_ di dbra-je stvir, cjdna-je' stvar ,
dbre-su, ciitdne-su srviri, questa 6 cosa buona; mi
rabile , decente , sono queste cose buone , mirabili ec.

Tralasciandosi ilnome stvar, cosa, si pu per dire


colla vocefeminina ta-e dbra , o dbra-je ta , guestet

e cosa bella ; cjdneesu te, queste sono 'cosemsrubili.


Si avverta an,cora , che la voceneutra to , .ovo , ano,
questo, o cotesto ec. , si adatta ad ogni nome di qua
lunq_ue_genere , e numero esso siasi , come: slaldan- e

0 CJVJCk , .skla'dna-je to jtna , quellucmo , qullo


.

don

I
\

ella costruirbhedei prorwmi.


i79
o
v donrm e di molto garbo; rito-e io? chi e ? tlto-e ovo,
tkm-e omo? chi e questi , chi e' colui? ono-je, vo-e

m brit , qurgli e' il mio fratello. E tale sar 1 1150


di quesri pronomi soprattutto allorch sinterr'oga, e
si risponde ,e quando avr luogo il senso, d ammira

zione. lerciouh in senso di affermazione convienl


accmdare il pronome COI sostantivo, e dire sklidsn-ie

ti civilr, skldnaje ta jcna.- ECCO poi come la vera


to si usa coi nomi plurali: to-su ldsti . ci sono sci
occhezze; to'su vascia dbra-arsta , questo la uostrd

buona bocca, ossia cio' e un effetto della vostra bont,


Finalmente. questi pronomi si adoprario ancora c0me

uri pleonasmi . come: ono, scto ti imisc cinit, ov

]e , Ttellu , che la devi fare, questo e'.


Dalluso del nomesviik', e sve uniti3coi fioriti

numerati.

'

Il nome svak Congiunto Coi nomi mascolini nel pii


mo numero si mette inacciisativo, dald11e sino al
quattro in genitivo siogplare , e si accorda col genere
del nome sostantivo, al cinQue in su sidice svake
quasi indeclinabilmenre, e si mettono i, nomi in geni
tivo plurale. Ecconede esempi. ledisn- lm, un mao
mento; svitlri cis, ogni momento; svelta-dvi, tri,
cetiri ciassa. ogni due ,- tre, quattro momenti; iednu
uru (ura , ore e preso dal Latino ,7ed da gran tempo

in uso), tin ora; svake dvie, trl. t:etiri me, ogni


due , tre, quattro ore. Dal cinque in" su si-dra. sva

ke pt , scs' ec. ciassaa, uraa , glidii , 'jcnaa cc. ,


ogni'cinque, sei momenti, ore, uomini, donne.

Il nome sve o piuttosto il di lui plurale svl dai


tre sino al quwro sebbene parrebbe, che doVrebbe
usarsi in genere mascolino, o feminino allorch porti

nor'ni ali tal genere, pure deve dirai m, e non svi,


o sve, ritrCandosi per , che i participi annessi segua

no il genere del nome, come:sva trl, sita Cetiri cjovi


ka,f'coe cinili, o facim'le-Gu ovo, tutti,o tutte tre, o

quattro uomini, donne hanno fatto questo. Dal cim


qua in suMsi dice ave quasi indedlinabilmoutd, corner.
3

IV.

18

Trattato Secondo .

Sve pet,
sces
gljudu
cc. ovo ucmrlr
...
_
-. .. , jcenaa
\
\ - . . , o ne
( a].1
le jesu, tutti, o tutte cinque, o sei hanno fatto
guasto.
Della costruzione del nome scio .

Questa nome corrisponde spesso al guidquirl , o id ,


guod dei Latini , e talora tien lungo del relativo. Sve
scroti-sam rko, tutto ci , lche ti ho detto; ovu-je,
od scta imtim ii ptrebu, questo , di ohe io ho 161'
sogno; evo-ti otto, scto (o soltanto scto) ii pitam, sic
cou' czo , che , o cosa io dtmtmd0. Nei qali casi , ed

altri simili non pu avere luogo il relativo neutro km


56, cd k6g'a non potendosi dire omo, kojc, o uno, od
kga , ma ono, scto , od scta cc.

Delltl costruzione dei nomi numeruli uniti


>

coi sostantivi.

La costruzione dei nomi numetali degna di sotm _


ma attenzione , perch nulla e di comune_colle altre
lingue. lrimieramente udunqu il'numero Jed , uno
si declina, dovendosi accordare col sostantivo , e met

tere in quel dato caso , che

verbo richiede 7 Ied'an

cjvjk, un uomo, iedna, jc na , una donna , jean

stadd, un armento. Vidisam

jednga cjvjka,

ednu jcnu, edno staddo, ho Veduto un uomo, urna


donna, un nrmento. 2. I numeri dvi, tri, e cetiri,

due , tre, e quattro Uniti ai nomi sostantivi mascoli


mi, e adoprati indeclinabilmente Vogliono il genitivo
singolare, che tiene' luogo del nominativo, e_dell ac
Csatlvo, come: doscl-su mene" dvi, tr , cetiri ci
vjka, sono venuti da medue, tre, quattro uomini ;

vidi-sam dvi, tri , cetiri cjvih, ho veduta due ,


tre, quattro uomini. 3. Gli stessi numeri dv ,

tr ,

cetiri, quando vanno uniti ai nomi feminini, e neutri,


possono usarsi o come indeclinabili , ovvero come de
Clinabili; dovendosi accordare "coi sostantivi a tenor

del l0f0 genere. Dvie. tri, cetiri jcne doscle-su ;


met'xe, sono venute da me.dut, lrt.,,uutlro donne ;
'

11

1?
Dello costruzione dei pronomi.
18x
j-sam v'ldio dvie, .tri , cetiri lcne, ho veduto due,
tre , quattro donne; dvi, tri, cedri Stadda, due, tre,
quattro armenti; i-sam vrdio dvi , tr, cetiri Stadda,

ho veduto due, tre, quattro armenti. 4. I nomi nu


merali dal cinque inclusive sino al pi alto numero
presi per sempre come indeclinabli richiedono, che
i sostantivi di qualunque genere essi si siano si met
tano al genitivo plurale, come: pt , scs golbaa, cin
que , sei colombi; sedam_, ossam , ptnes jcnaa , sei
te, otto, quindici donne, scesnes,

sedamnes, sr

staddaa, sedici, diecisette, cento armenti,. 5. Se


dal cinque in su i numerali indeclinabili al sosrantivo
avranno unito un qualche aggettivo, esso si metter
pure in genitivo plurale , e se saranno seguiti dal re
lativo, esso 'relativo dovr accordarsi in genere, e nu
mero col suo antecedente. Del resto tali nomi posti in
genitivo, secondo lindole dei verbi, potranno far le
veci del nominativo, e dellacc_usatiro. Eccone gli ap

portuni esempi. Dscli-su dest skldnieh gljdii,ko


su mene pitali [a tebe , sono venuti dieci uomini dobe

6ene ,'> che mi hanrw domandato di te; susro'sam dc


_Ye_

st inostranieh jc:naa , koje-sq-se meni iivile; ho in


centrato dieci donne straniere, chejmi hanno salu

tuto; vldioesam'cetarnes ve'likieh staddaa , koia n pi


scia ciban ghasce, hooed'uto quattordici grossi ar-
menti, che 'l guardiano guidava al pascolo.

E qui notisi , che il no'mecjvik , 1 uomo\coi nu


merali non si adopra, chesino al numero quattro in

clusive , e che dal cinque in su se _gli sostituisce il no


me plurale,glidi,, gli uomini. ledan cjviek, dvi,

tri, c'etiri }vjeka, un uomo, due, tre, quattro nomi.

ni. Dal cinque in su si dice in genitivo plurale pt


glidii, scs, ossam\,rst gljtidii, cinque, sei, otto,
cento uomini.

'

, Della costruzione dei numerali in etero.


Anche inumerali in etero dal cinque inclusive_in
su richieggono il genitivo plurale, come: peterofgljtt

dii, i scatero jcnaa, cinque uomini, e sei clonnii


M ;

'

SBd

x8:
Trattato Secondo .
scdmero, olli osmero k6gnaa ec. , sette, o orto caval
li; ma dal due al quamo si- dice dvoje, troie, cetv'e
n, due, tre, gnomo , e si adopranocol solo genere

neutro in accusauvo , come: 55 mm dvoje , que ,


cewero dje'ze, lo ho due, tre , quattro gliuoh ,> ]a',
pm cetiri , o cerr kgna , e non 'cetvero kgna ,

1erch kgn nome mawhno-, io ho quattro cavalli.


QueSti nomi in etero uniti coi vocaboli ljtni, o
gdni , annuo, o di un anno, formano gli aggettiri

lllirici COIISPGBdCUI i Latini;bimus, trimus, gua


dnmus, Qumguennis cc. l)allurio no al tre si dice

idno, dvo, no, e quindi cetvero, pecero cc. , come :


J3dnovltn , o jedno-gdni , na . no (aggettivo) ,

dl un unw; jeclno-gdaz, dza (505tintiv0 di


genexe hmscolmo ) cosa di un mulo,
Dvo-ljmi , o dvgdni , na, no, o dvodaz ,
' 1
da, di due unnz.
Tw'iicrni, o tro-gdn , m , no, o lrogda'a, da,

0 trechk , akaP di tre anni.

Clvfb-ljtni , o cetverngclni , m , no , 0 cene


0'gdaz, dza, o Cetvz'rlak, aka, di Quattro
\annr,
>

Pclero-limi,"o perenn-gdni, ma, no, o peterm


gdaz , dza , o peri-k, alza, di cinque anni,
Scesr_erc-ljzni , o scesiero-gdn , m , no, o scestg
ro;gdaz , dza, o scesxk , ak , di se; anni.

Sedmero-lmi , o 'sedmem-gdni , m , no, o sed


L merr'rgdaz, dza, o sedmaik, aka,
annu

di

sette

Osmero-ljtni, o osmero-gdn, m , 110, o osmero


gdaz , dza", o osmzik, aka , di otto anni .

Deveterolmi', o deverer,O-gdni , na , no , o de

ve:erogda2, dza, o dev'uik, aka , di nove


anni.

>

Deseferoltnl, o deseteto-gdni , in, no, o de

setermgdaz, dza, o dsEtak, aka, di,dieci


mm.

l'inalment'e si osservi , che col verbo raj-di'e'lti , di


videre hanno pur luogo i numerali-in 'oje, ed in ete

ro usati come neutri, dicendosi: raj-d;liti n36. 0

vo. -

Della costruzione dei pronomi.

18;

_dvoie,n'a, o troie, nit , o li cetvero, osmero ec.,


dwzdere in due,tre , quattro, otto parti.
)'

Dell(lso dei nomi nrtme'rali jeddn , iedini ,


e ni-jed<in ..
.
..
Questi nomi oltre il lo: signicato, dir cos, na

turale ne hanno un altro , che d dare maggior forza


al discorso in un senso per lo pi di disprezzo, co
me: nt-scto jdno ,o uomo veramente da. nulla; ballo
jEclna, scempio, o scimunito, che sei; ne-prlilto 36.
due, o ni-j'dna priliko, o uomo senza esempio , os

sia gura ridicola; ni-jdna vanno .(es_pessione del vol


go ), 0 buona lana , a buona pelle, ovvero 0 tristo,

che sei; ja ieclnoga Bga . per Iddio unico ec. Si os


servi , che ni-iedan , e jedini si prepone, eje.ln si po
spone al sostantivo,._

_.

Dei nume'rali reggenti il caso genitivo.


I nomi numerali siano o cardinali, o otdinali ,o di
stributivi ricavono il genitivo colla preposizione d,
dovendosi essi considerare come tanti nomi sostantivi.

ledan,,cetiri, petnes od vas_, uno, quattro, quindici


di voi; prvi, sces:i od vas , il primo, il sesto , il

decimo di voi.* -

k.

I distributivi ricercano pure una tal tegola, Come:


svak od kiwhie, ognuno di casa; nrko od nasce dr

[cine, niuno della nostra compagnia.


Cos pure si costruiscono i partitivi seguenti: tko od
glisdii? chi degli uomini? tkoi-god od prigliaa,al
cuno degli amici; mnghi , o mnji odbojnkaa,mvl

ti dei soldati; ostili ud pla, gli altri, o il resto


del popolo.

Ma siccome i Latini colla preposizione ex, o de


mettono all ablativo il genitivo retto dai nomi nume
-rali, e distributivi,- come: nemo ex, o de vobis, ni
una di voi, e gl Italiani allaccusarivo colla preposi
zione fra, 0 tra, come: niuna tra voi; cosi glIllt

rici si servono della preposizione mghju , tra, o fra,_


M Q

'

Che

r84.

\Erattato Secondo!

che regge l' ablativo, e dicono: edn, tri ec. mghiu


vam , due, tre frodi voi; pirvi , drghi ec. mgh'yh
nama, il primo, il secondo tra noi, svirk , illi ni_ko

meghu nascom drujcinom, ciascuno, 0 niuna della,


nostra compagnia; mnji mghju gljdir_na, molti fra

gli uomini-

TRATTATO
Della Cbsttu':ione Tanto.
dei\-Ver6iu

"

. Diw'slone generale dei leri.


Dividonsi iverbi Illirici in verbi attivi, passivi,
peutri , ed impersonali; ne si porrebbe assegnarne al- '

tra divisione, checch ne dica il,l'. Cassio , senza che


se ne moltiplicassero le regole quasi allinnito. Dal
tronde noi giusticheremo una tal distribuzione col

nuovamente 'suddiyiderli in varie classi Secondo i casi,

che essi resg0v nel gli.scvrwf


'
.

"l_?i sterli primitivi, o semplici.

Chiamo verbo 'llirice primitivo, o semplice quel


serbo , che ha una ratliCale originapiamentefpropri', e
che pu diventar composto. Tali sarebbero, p. e. , 05
kati, aspettare , Ijari, lambire , i quali, perch sem

plici, o primitivi, divengono composti, se unemiosi ad


{ambedue le particelle, p. e., pr,e d si dir pri-cea
kart, pr-llati, dsCktl , d-llati.
r

Dei t}eri composti, e delle particelle componenti,


Le particelle, onde si compongono i verbi sempliii
o primitivi, sono i], , b , d, ko, kolo , l'1, lt,

',bi, d, n, in, ma, prt, pus, priko, p, Pdv


Pr, fil, l, 8. I Latini nellistessa guisa hanno
b, abS, lm, 6, ex, oh, con, circum , de, di, dis,

l'6 , _86, S , sub, tra , e trans, che formano, p. 6-,


veri): Componi a6eo, amio , a6stineo , egrediorwwi
-

0 30 a

Dello costruzione dei verdi.


183
96:0 , conduco, circumduco, detineo , diripio, disti
neo, recedo, secedo, supporto, sumttto, traduco, e
transfero, e glItaliani hanno dis, ri, sotto. su , s, e

tras componentii verbi, p. e., disfare, rifare, sfnre,


sottopporre, suddividere , e trasferire.
Nella lingua Latina non vi in oggi, che ilettera
ti di professione , i quali comprendano la forza , dir
cosi , di certi verbi composti, e sappiano farne un uso
veramente giudiziom. Anzi cerre'direnze, che pas
sano fra i verbi semplici, ed i- loro' campani, sono
comunemente dette 'sin0nime , mentre appena rav

visabili ain occhi dei pi dorti in una lingua morta,


qtral la Latina. sfuggono poi totalmente allo sguar
do dei meno periti , Nella lingua Illirica , linguaywn

non per concesso di usare i verbi. SEYT1PIIC, 0 primi

tivi piai erposti, e viceversa; ne) possono in_aloung

guisa cori,si anni come verbi sinonimi; perch sebbev


ne i verbi composri conservino la radicale dei Semplici,
le particelle componenti hanno tuttavia la propriet di
trasformare, e cangiare in sitfatti verbi il senso arena:

del diverso signicato delle medesime particelle. Sic


come adunque dal.legittimo uso dei verbisemplici, e
composti risulta in gran parte la propriet , e la bel

lena del parlare Illirico; cos prowreremodi trattat


questo punto con una esattezza , che ne eguagli lirm
portanza.
;.'
e .f .
.
,

1,

Esempj di alcuni Verbi semplici ,ge composti

dall indicate particelle.


'
.

Portare in Illirico si dice nositi; ed e verbo rom.


plice , o primitivm I suoi composti sono: j-nositi, di
dentro portone, o cuvur fuori; -nositi , portar dem
tra; pild-n03iti , porta're avanti; j-nosiri ,port0t un

pro ,s-nositi, portare a basso; d-nvsiti , portare Ji1


no ad, un luogo determinato; dfnosti, portar via;
prr-nositi , trasportare , o portare da un luogo ollals
tro;rj-nositi, portare in guri, ed in l.>

- _ ,

Tagliare si dice sichi, . ed verbo semplice. 061*

qjcl'ri ,' tqghur da guulche.'cosq; jwjchi, dare ilprs


MG

186

Trattato Terzo .

mo taglia, 0 incominciar atagliare, o segnar col


taglio; prl-sichi , taglraraffatto; b'sjchi , tagliar
intorno; ila-sichi, far piccoli tagli su qualche cosa;
n-sjchi tagliar molto di qualche cosa; pdschi ,
lagliar i sotto; ,d-sichi , tagliar, via ; xj-siechi , ta
gliar a pezzi; ra-sjchi, tagliar in mezia; d-sj3chi ,
nir di tagliare.
_

.
Pensare si dice misliti, ed verbi primitivo. Ben

.sare attentamente pro-mlsliti; abbandonare afni to il


suo. pensiero, o penmr meglio raj-msliti-se;

pensar

meditando raj-miscgliati; puntare il pensiero in. me


gliopri-mtsliti-se; essere assorto in profondi pensie
. ri jamislitise;_inventare pensando il-mlsliri; pensare
un pochetto po-mlsliti; concepire col pensiero nzi-_msli

si; nir di pensare d-msliti; non pensare n-rsliti.


Andare si dice h)litiy, ed verbose.
ice. Jn
dore no al un luogo rsodo h)dlt;< (in or dentro
-hodlti; and1r2,ossitt camminare alquanto p-ho- ,
dti; andar sotto pd-hodlri; andare avanti prd-ho
diti; sorpassare prl-h0diti; andar intorno b-hoditi;

andar via dthltl; uscire ij-hoditi; superare nid


hodlti; ritrovare H*h)dlfl; tramontare, osagliar

la strada ja-hodlti; n-lrodlti non andare.

'

-' Condurresi dice voditi ; condurre da un luogo all


altro pri-voditi; condurre fino ai un luogo determi

nato d-voditi; nienar fuori tj-voditi; menar dentro


-voditi; monar sopra j-voditi ;' menar gi s-voditi;
meuar intornoprqodi'ti; Men\ar qwl, e l, o fuori

di strada lit-voditi; menar Via (Ml-voditi; non meno


re n-voditi.

'

'

V1 soin anche molti verbi, che sono composti da


due, o tre di quesre

p1lth9ll,@0.l_, p. e., if;prl

sjapt,o i] pri-rjiva; (da i] , e pr), taglrar minuto;


j-pd-lpl'crrbse (da il, e poi), levarsi dalla servit;
prt-na cimti (da pri ,e,n), riformare; d-per,asti
se (da i , e prt ) , lierarsi dal timore; llf-bj-clt
se (da j, e bI), divertir sfuociato; jebj.mitse
(da il], e b:l) , confondersi collnme'nte; ne-I-bj

mit-se, oe-j-bejoclt-selda n,f, e b3S), non con


fondersi, non essere sfacciato.
:
' '
Del-

Della costruzione dei verbi.

187

Della vana signicafione di queste particelle.


Ma non p'oi facile di assegnar un senso preciso, ed
invariabile ad ognuna di queste particelle; perciocch

se alcune hanno una signicazione determinata, e (me


stante, molte altre ponno'essere prese in diversi sensi.
Permniamole nuovamente con attenzione,
U. L dordinario nelle voci tommsre porto seco
il senso di dentro, addentro, come: tt-sditi , piantar
dentro; jammiti ,_ metter dentro una fossa; -jaha

ti . cavalcata rientro dr qualche luogo, o recinto cc.

L talora da l_ idea di negazione; come; -poInti-SO


rt tkga , sbug/iur nel conoscere qrtulc'lreduno , o pigliar

una I.er un altro, e talora indsca anche una determi'


nata operazione gi fatti, o da farsi, ed allora , p.e;,
nel verbo -ciniti lha soltanto luogo nei tempi pas
sati , e nel futuro, come: -cini-sam, -cinih, inci

nir-chiu on\i pos, ho futtu, feci , furo' quell affare.


Nel presente all'opposro si tralascia; perch-1 azione
non completa; sicch si dir cinim, cinimo, vado
facendo, andiamo focetvloi "

s,

0, b, ko, kolo . L unito ai verbi semplici ag


giunge loro il senso din_torno; Come: -pakliti , im

pegolore 'dmt'orno, -griditi , furtcur d l!0l cc.


Ob ha l' isteSso Signicato, come: bgorieti , abruc
ciur dinterni); b-grtsti, rudere d intorno; b-ti,
gimr attorno ec. Ulm, ed kolo si uniscono pure coi
verbi, e danno loro anche lidea di rotondit, come:

ko-psau , circoscrivere, o scrivere ull intorno;


kolo-saghnuti, pirgur all intorno. Nel dialetto Ragu
sino per pi in uso la particella , ed b unita coi
verbi, che lto, ed.kolo, che d ordinario si adoprano

dugiunte dai verbi primitivi, come: pisati lto, sa


ghnur kolo. lJelresto lidea di\ queste particelle e
sempre quella della rotondit; sebbene talora all si
dia pure lidea or di con completa , come: -sttnut,
o -jbsti , intirizzir totalmente dal freddo; ed or di
cosa reiterata, come: -jeleniti , rinverdere. D 'je

lni , i pr0<zvjeta prt'tt ujcejcn, che lucceso verga


rinvcrdism, o orisce .

'

Trld,

188

Trattato Terzo .

lrd. Prxd signica inninzi , e conserva stabilmente

una tale idea quando va- unito coi verbi, come: prul
pjsciti , cumminar innanzi; prxd-psti, cader amn
ti; prd-hdiri , andar avanti cc.
1
l'd. [d ha sempre la sigicuione di sotto, co
me: pd-pszti, sottoscriVere; pd-stviti , sottoporre.

Nad , Ujgar , o ojgor. .Nacl ha costantemente il senso


di soprh, come: nad-sisti , seder sopra; nad-rscdet,

crescer sopra . Oj'g1r, o ojgor ha listesso senso , co


' me; o]gondchi ,. o]gzr-dolajti , sopraggiungere; of
gor-reccen, oj'gor-psan, sopraddetto, soprascritto; of
gor-gni , superiore.

0d. 0d ha pi signicati. Ora signica semplice

mente moto dal luogo, comei d-strzniti-se od tkogz,


allontanarsi da alcuna , ora nel moto al luogo indie:
azione assoluta, come: d-nositi, portar 'via; d-h
diti , partire, a and_ar vux;_ -vjati , slegare.

[5. I] 1 ordinagio ha il senso di dentro, come: i]


hditi , uscir fuori da qualche luogo; j-vditi , cavar
fuori da qualche cosa, Spesso signica ancora totalit
dazione massime quando non accdmpagnata coi vere
bi di moto Gal luogo, come: if-mesti, scoppar total
mente; j-grditi , lsformar aflato . '
N. Na ordinariamente aggiunge alle parole' sempli

ci il signicato di cosa sovverchia , o totale , come:


na-jschse mangiare a saziet , o, come suol dirs,fi
crepa pancia; n-spati-se, dormir di soWerchio; n2
gledti-se, o n-p'ajiti-se , saziarsi rimirando cc. Tut
tavia il mi esprime anche talora unazione incompleti,

come: nirkvsiti, 6agnar alguanto, n-gor-jed, 0


bracciur alquanto; n lmici, rompere un poco; 1'
gniiti, sformore un pochntta ec. Finalmente porta pur

seco l idea di sopra, come: n'a-ljciti , metter un


com sopra unaltra, ossia accatascuro; n-grdm ,
faLbricar sopra ec.
D. l) signica compimento d azione , come: d
spati , nir di dormire; d-klsnuri , nir di lievitare,

o fermenture; d-jhati, cavalcare no ad un luogo


determinato cc.

7
.r

"

m.
\\

Della thrutieiw dei- 1ieri .

189

iif. Baj porta il senso di divisione, separazione,


mngmmento di azione , come: rj-diliti, dividere ;

ii-licili, o rf-dnjciti, separare, o sumpugnare;


rj-ciniri, rifare; rj-bjghnuti-ss, fuggire di qu, e
di l cc. Alle volt.e ha4anche il senso di cosa sower.
chia, come: riaj-griti, riscaldpr molto; rajmltiti ,

percuotere fortemente; ri}riti, abbattere dalle fon


IIIMCTHU._

/ v

l'. l ha tre semi, signicando un; parte, o i: reitera-


zione di quakhe a}zione, chme : p-jhar-i, camlcur un
poco; p'VtitSt, 1_ornar di nuovo; p-miditi , rin
gwwmre;_ ed ora nalmente lazione compiera, come:

p-si'chi, tagliar affatto: p.isti , finir di mangin


re, p-kpiri, comprare tutta intieru una qualche co

ni. La particella p unita al n\d il senso di reite


razione, wmg: pmg-pit-sc, tornare a. bere pi volte.
a. a 01' signica principio d azione , come: ['m
bili, principiur u amare la tromba; j'a-drimati ,} co
minciar a dormire ec.; ed 0ra_ha altro senso , come:

la-vsti , cottdurrequr: , e,l; j-hoditi, andar di l,


[ramantare-, sagliur la strada; [a-briri-se, errare
contando."


ir. ir come fa signica pure spesso principio d
Zone, come: pr-piakati ,_ 'comincmr a piangere; pr
gmim_, dar principio al discorw; pr*snut ,Qprinci

{un a, risplendere. Oga pi signica anche in mezz,

per mezzo , cme: pr-xiiti , trasportur per il mezzo


di qualche luogo (pr' n_i_;ti se,si adgtti alla gallina vuol
dire far_lovo la prima volta, ccme: pr-njia-je ko

iijc, la gallina ha fatto la prima. volta l'uva); pre


suiliti, t'rnpasmr per mezzo colla freccm; prbsti,
lrupussare d una parte allaltra; pr-jirari , guarda-_

re, a rimimre dehrm. Finalmente pr ha il senso di

a]quanza , dome: pr-sidici; raddolce_un puc_u; pr


llpaxi, battere uiguunto; pr-uciti, insegna; un altro
Poca .

.'

>

U]. U] aggiunge 1 idea di altezza, Come: j-nit,


0 j-nsiti ,\purmr sopra; lij-h6diti, e j-it ,undare
in alta, uscendere; Hahati, _monture sopra il ca
iirxllo.

,'

lri.

\
'

190
Tmtmm Terzo.
lri. lrl indica spesso lazione reiterata . corhe pi}.
ciniti, ri ore; pri-pristi , luvur di nuow); pr1-vjari,
rilegure .

'Se gli d pur il senno di molto, o troppo, cnme:


pri-sjvati , rz'splenrler molto; prypcchi , frrrortire
troppo ;. pri-skciti , trupussnre il segno sullanrfo. Il

pri unito al na ora signica l idea di Cosa reiterata,


come:

pri-na-cmiri, rifure;

prbna-prthliati , rifor-

mare; ed ora dicosa sovvertlrin , come: pr-nakuriri,

ornur molto cc.

lriko . Alla preposizione priko si da il senso di cosa

sovyercbia , come: priko'miriri, eccedere In. misuru;


priko-briti, nu'merar ql.di lf; prik0-hriti, Jlfuillt"
re; priko-brditi, nuvigur lungo, 0 oltre guulclu."
luogo.
. f
, '

lif. Bj' , che denota privazione , va quasi, sempre


unito con nomi, o avverbi. come: bj-stdan , inven

condo, senzu rossore; bjwvittno , inconsidemtrv


mente; bej-rukist, chifnon ho numi; bel-pomgna,
negligenza .
V _
-

Ne . Ne pur affatto 'negarisaf N-umjti, non un


pere; n-rrditi ,non lavorare ec.

_S , o S. Sir , e s, sono talora di signiczszione positi

va, come : sa-drj'citi, o sdrfifiri. accompagnare;


s-stviti , mettere insieme; talorad senso negativo,
come: s-vlciti,\o s-vchi, spogliare} s-iaha'ti-se, scu
9ulcure ec. 'Sindica ancora 0 totalit dazione, come!
s-pustxt-se tkga , abbandonarsi totalmente ml uno 60.;
o dall alto al basso,\come: s-nosti, portare a basso;

s-letiti , volar all in gr.


*
.
"
"
Ma poi cosa assai pi dicile per lo straniero il
ravvisare il vero signicato di molte Voci, che collag'

giunta dells signicano un azione deterrriinata, Che


senza ls alludonoad*un azione gerierlca , o indeter

minara. Cos, dirs-tvriri, ne , quando parlo di co


sa o gi fatta, ovvero di cosa determinatagtvriti, "

parlo di cose, che si sran facendo; s-krrtci , o s-lfflffj


se, nascondere , o nascondersi determinararrrenre ri
spetto al luogo, tempo , persune ec.; krrtti, krltti-SE'i

uoscon.lcre , o nascondersi in generale.bCos Pozflli'

t 0
.

Della costruzione dei verbi.

19.:

tlcga vorr dire conoscere alcuno, ma in genere; se


po-lnati tkga signica aver una piena, e ben fonda
ta cognizione di alcuno; pamc'tan, dotto, s-pamtau,
profondamente dotto .
Varie delle addotte particelle, o preposizioni, co
me,,p. e. . ij. , d, bj,, pri, pril_zo, e ti] hanno
talora un signicato negativo, e corrispondente a quello
del ds'. o s- negativo deglltnliani . Ecc0ne degli ce
sempi. I]-glhnati, o ij-tjerati, discacciare; ij-krzatti,
scaricare dalla barca; o-sframotiti, disonorare; o-slo
bditise, mettersi in libert; 'odnxcit, disavvezza

re; odvvrjti ( m'lte'di questepzr;icelle , o preposi-f


zionassgmono lain Varie parole, come od, o oda,

s, o sa, i , o ila , o], o uja, fa}, o raja) cessar dal


bollire; bel-rditi , discomporre; blufaui , disperare;
bj-miti, essere in errore; pr1-vrtiti, rivoltare,"
sCompigliare; priko-rditi , disordinare ;ral-orujcjti ,
disarmare , ral-tov_riti , scaricare dalgium ento eC.

Ed eco indicati, sanno tutti, almeno i principali sl


gnicati , che aver possono queste particelle , quando
sono accoppiate coi nomi, coi verbi, coi participj, e
cogli avverbi. So,che tin modicazioni di senso,
dir cos, non possono apprendersi , se non congrue

fatica , e stento dagli stranieri; 'ma esse formano il


pi bel pregio della lingua Illrica , pregio, che in

darno si c'enheriebbe inqualunque dellelingue viven


ti. E qual mai quella lingua,che conservando i ter
mini ,;'wcaboli primitivi colla semplice aggiunta di
un monosill;bo possa dare tanti diversi signicati ad
un' parola medesima, ed arrivar felicemente per mez .

zo delletimologia , che ritiene sempre lidea primitiva;


sebbene diversamente modicata, a 'spiegar grado a
grado la natura_delle cose , ed il-principo, ed il pro
gresso di qualurque operazione? Negli altri idiomi le
particelle negative, ed i tre gradi dein aggettivi-sono
qnaSi l unico mez'zo,"onde qualicar gli oggetti; ma
nellIllirico, oltre i tre gradi dei nomi addiettivi,

coll uso delle addotte particelle si hanno delle nuove


gradazioni, come si veduto poco prima rapporto al

verbi nosit, ij-nositi et.; sjschi , d-sjchi ec.'; misli.


4

_.

ti ,

193

mtuiro Tero .

ti, d-mislir ec.; hoditi, -hoditi ec.; e coltre si pu


ora vedere dai due seguenti esempi.
,
.

Pasta lwviultw si dice in Illirico tisto kisjelo ; per


fettariiele4iesiimtri d-kisjelo; non uncofm totalmen
te fermenL-ttu ne- ltisjelo; .truppolievituta pr-ki
sielo; u] viscra'ho, che per esser troppo fermentutu lui

contratto un sapore 'crl_tfivo, e gi, prossima alla pu-

irezzrwm._ N-sls indeclinablel, o laggettivo. n


slarko signica'cr ,, che ha, un principio di 'dUlryzzq. ,
Slaghihno tuo',-'clte in, s e; alquanto dolce; sl'3tkoi
ci. che 't dolce; slaghie, ci , che pi dolce; pri
slatko , mi ,'1 che dolcissimo; poltltkq, ci , che
ha un mio di mr22.u fra il dolce, ed un altro su.

pure.

va lingua Iliirica ripiena di Sp'auti gradazio-

xii rispetto a moltissimi Oggetti.

c -'n

Dellfuso {delle Preposizioni. od, il, e4sa4, o' s.


'
.

Sebbene Q<l , i]; [e ssignilichino egualmente da;


dalla, dai, dalle, e vogliano list_esso caso, cio il ge-
hitivo; pure si'atte preposizioni non posiuno indisrin-
tmenre adoprarsi 1 una' per laltra , porndosi quasi

Con regola generale' indica:


l" uso preciso
_di_ciaschew
\I.
e".
l
,
j

'dae

Lod si adoprer'ia adunque r. quando si dovr espri


r'nere il possessog. o la relazione di qt1aiche cosa, co

rhe: kolo d glidii , Circolo , _o adununtu. duontini;


vrata od kchje, [ci porta della mm ec. 2 Con 1
Verbi. attiV_i, passvi . e neutri ,unand'o nonsi avr il

senso di card: interno, ossiaden_lfo, [di dentro di


qualche card , come: primio-sam od ti:ch mn'go mi-"
I<srii ,ho da te ricevuto molu|fdoriz iskinsi odme-
ne, sei da me cercato; -dalecimo-se cl ovesieh kr
aa' , dllontnnuutwct' da_' questi lidi ec.; e

cos mi si

tiser ogni ,q'nal volta, zion avr il signicato didmtro,


addentro , o dvrll interno di Ti(fjli cosd.
I; propriamente la preposizione Illirica, che 00r
risponde alle,',o esi dei Latini servendo Particolar<
mente-pel moto dal luogo, e signiapdo' sempre di
dentro, aldent'ro, dall intorno di qualche cosa , co

me:

Della costruzione dei veri.

293

me:dosevsam il Irnlie ,ij grida, son venuto dallI

laliu., dalla citt, cio da derma dell Italia , della


anni; ja-irititi vdu-ij vira, il gustjrne. attingere ac
gna dalla fontana, dalla castana, cio da dentro
della fontana , della cisterna .

'

Sa , o s serve sopratutto pel moto dal luogo, ed ha


un senso tutto opposto allj signicando non dentro,
o add'errtro, ma sopra , dal di sopra 4 una qualche
cosa , come: siti sbrda, scendere dal monte; pasti

skgna , cader dal cavallo ec. S, e d appunto per

chi: si avvicinano nel signicato, mentre n luna, n


l altra porta seco l idea di Cosa interna, possono ra*
lor: pigliars per due voci sinonime, come: s svieh
stnu, da tutte le parti; d svke strine, da ogni
parte; d svieh krjaa, da ogni banda; s jedne na
drtigu strinu, da una parte all'altra. S-vrtiti tkg3.
skoje stvri , 0 M 'k}e stviri , stornor uno da una

cosa.

Dopo di ci non dee sembrar pi tanto difcile luso


di queste preposizioni. Non porro dire, p. e.: pissri

d , o il kgna , siti d , o 1j birda , perch non ca


dendosi da dentro il cavallo, nc scendendosi da den
.
\
A
tro il. monte, dovr
oltre
s , kogna,
s\1 lmrda,perch

signica sopra, o dal di sopra, come ricerCa il senso.

Cos' si dir: dighnti-se ,j dra}, levarsi dal" letto, se


si parli di chi salza da dentro il lElt0, e dighnti-se
idra, se s'intendchi vestito s alza da soprail

etto; svchi-se 1j hglnnaa, e- non d,o shglnna,


rpoglirlrsi_ degli abiti, perch chi si spoglia trovasi av
'Olt0 dentro, o fra ipanni. Tali ragioni paranno for

e ad alcuno pocolosofiche , e soddisfacenti. Ma co


cui non sa quanto sia saggia. e grande, perch sem
ilice_, e naturale , l antica losol'u dei primi Nomen

lat0rl; Daltronde a noi basta di poterci far intende


e, ed appianare in qualunque modo ci , che sincon

ra di piarduo nello studio di questa lingua per co


ioil_ 4;g l stranieri .
.

n. !1

x94

\ '

Trattato Terzo.
.

Delluso delle preposizioni il, e n ulloydu _


corrispondono all ij , e al s.
Considerando le-preposizioni, e n come preposi
zioni di moto ne risulta questa regola cena, cio,che

tutti quei nomi, che nei moto dal luogo richieggonc


l il , nel moto al luogo vogliono l u, e che allincon

trari0 tutti quei, nomi, i quali nell' istesso moto da


luogo ricercano il s , o s, nel moto il luogo esiggom
il M. Ecmne degli esempi. l)sci-sam IMOSClKVB

; Irlie, j Frncie , if,Siclie , i] 'Lari-grida , i] M18


tikaa , 1jlma , il Dubivnika et. , sono venmo dth
MUSCOVI'G, dallItalia , dalla Francia , dalla Sicilia

da. Costantinopoli , da Venezia , da. Roma , da Bugu


su ec.; n brj-_chiu vrrit-se Mosckviu , li'aliu

j; Erinciu, Siciliu , l1 Iiri-grd , Mltke , Rm

Dubrvnl: ec. , ma presto ritorner in Moscoviu


iii Italia, in Francia, in Sicilia cc.

Ecco poi com

' il na, corrisponda al 5. Dsci-sam sLpuda, sMlj

n , s Lastova , s" Milte ,i's Livrne , s'l.avtata , 1


briga ec. , son vVenuto dalllsola di mezzo , da M:
led , da Lagoq, da Multa, la-Livorno, da Rugli

s<zyuecclrio, dal monte_c. ; alli brj-chiu opta P5Cl


na Lopd, uh Mlii , na Lstovo, n Mlm, n
vrnu, nh 'l.vrat , 'na brgh ec., ma in breve [M

ritorner _ull Isola di mezzo , a Meledw, a_ Lugos


a Malta , a Livorno , a Ragusa Vecchia Qal mani? 6
Ma e quali sono i no_mi, che richieggono lij, e qui

quelli, che Vogliono il 's , onde sapere quando adbpf


si debba l. , o il n? In questo appunto consiste tu
ta la difcolt; ne vi Grammatco Illirico, che p9

sa .indicar Con precisione 'tali nomi i Infatti se eglfl,"


che tutti i nomi delle Isole,le Citt richiedono 1
l uso fara vedere esservi delle Citt, e delle 7190
che vogliono il s, come teste abbiamo veduto raPP

m all-isola di mezzo , a Meleda , e alla citt di a


fa , e di Ragusa vecchia. In generzlle per si 'l9
re', che tutti lllul'l'll degllmperi , Regni , Stati . Come

Ducati, Provincie, Citt capitali , Giur gran-ibgr


l

Dello costruzione dei wri.


l93
ghite , laesi, Villaggi. e Contrade di qualche nome
presso gli abitanti delle provincie, dove tali luoghi
esistono, nmi vanno lij' nel moto del luogo (_lnfl'
seguenza 1 il nel moto a luog8) specialmente se abbia.
luogo il signicato di dentro, addentro , o dulinl'er
no zii/tali poeti, Allopposro tutti i nomi dei lunghi
picmli , e di quasi ninna fama , turri richiedono il s,

massime se vi entri lidea di sopra, o dal dl soPm


i di tali luoghi.

'

Dei verbi composti, che hanno due terminazioni


all innito, e. della lor conjuguzt'one._ -

Fra i verbi c"ompotti 'se ne enumetano molti, iq


li hanno due desinengeallinnito, come: n'-orvglia

il, e Da-PTVI , upporecchiwre, jboravgljati , e l


boraviti , dimenticare, nb redivti , e n*rEditi . ordu

nnre cc. I terminati in 'qi allinnito non hanno n il


presente, ne I Imperfetto dellindicativo. non poten-f
'closi dire n-pravim, in preparo, n n'a-praviah, io
preparava , da npraviti, ma soltanto na-prvgliam i, e

n'a-prvgliah da n-prvgljati. Allopposto il_perfetto rea


moro dellindicativ_o si potr avere in gl'vh. ed in ih..
cio, da ambedue le

terminazioni dell innito, come:

jb0rvgljah, e jaborvih, di'tnynticui, nirprvgljah,


e n-prvih , prepurqt' . e cos dicasi degli altri.

Nuovamente al congiuntivo si possono avere che di.


verse desinenze potendosi dire egualmente: d ii n
pvgliam da na-pravgljati , o da ii n-prvim da una
priviti , conciossiocche w prepari , e cos dicasi degli
; altri.

avverti:
ancora,; che
Vin alovui,
e derivanti
per ilo verbi
pi terminati
dai nomi allinnito
susramivi,
come, p. e. :' mvati 213 mi: , viaggiare , imnovati
da me, nominare , jla*nenovati da Slamge_s 8"
re ec. hanno il prevente dell' indicativo in uyem, co
me p'tuienp . im'nnjent, jlmenujexn, e che molti al
tri hanno due terminazioni al presente dellutesso in
dicativo , conte p bprscerh , o odplscivam, m-r- .
ijcju}m, 0 nt'tcjcivo'm, ni*tdjn;rta, C. ICK'V'Q:
>

3
v

196

Trot_tato Terzo .

sottoscrivo, trincio , ordino , appartenendo per ragio


ne del lor presente alla prima, e seconda declinazione,
ed avendo all'innito due terminazioni, cio nh-rjati,

e pdpsati , o na-rjcithti, e pd-plscivati.


La coniugazione di questi verbi composti si riporta
totalmente, secondo la ioro caratteristica della prima
persona del presente o in am , io in em , o imim , a

qualcheduna delle tre coniugazioni semplici ..t


Dei verbi egue'ntotiiu' .
,

I verbi frequentativi ,-che si chiamano anche incon

tivi , e dimmutivz' , sono quei verbi, che signicano


continuit di azione; e nella lingualllirica Possono
aversi non solo dai verbi semplici, ma eriandio dai
composti, come da Pjvati, cantare, pivllrati, con
tucchiare sotto Voce, opeguitur a cantuccbr'are; da
srkati, sorbire, pri-srlrivati andar sor6endo , o de

vendo a sorsi; da ciniti, fare, clnl'rlrati, andar fa


cendo; da jcvieti, vivere,.jcivltati, cumpicrhia.re cc.

Crescono essi duna sillaba allinnito, che per lo


pi in ari , come da spati ,spvati; ed al presente han
no generalmente la terminazione in avam, o in uiem,

come: spvam' da spvati, dormo. sprmglivam da sprem


glvati, riporto, jcivtuim da jcvotvati, vivo cc.

Ma conviene poi saper adoperare tali verbi opportu


namente, ossia distinguere lazione perfetta dallazio
ne , che si continua , e si prosegue; Cosi dir : rghia
ti,'e non rditi , se intendo di parlar di donna, che
partorisce attualmente, e rditi , se parlo di chi gi ha

partorito. Nelliste sa guisa dir: narditi se parlo di


chi ha gi comandato, o comanda con azione assoluta,
e perfetta , e na-rghvati , o na-rdvati , {se allud0 a

chi va esercitando il comando con aziori Continuan


Tuttavia presso i Ragusei, che nel lor dialetto_per
dolcezza di pronunzia fanno grande 1150 dei nomi di"
minutivi , non si osserva sempre , massime nel discor
so famigliare.

esattamente questa regola

rapporto a

qualchcduno di questi verbi frequentativi, _o diminutivi,,


che soglionsi talora adopetare per solo vezzo di lingua.
,

Dte

>'

Della costruzione dei verdi attivi.

'191

Della costruzione dei verbi attivi.

Per verbo attivo si dee intendere quel verbo, che si


gnica azione, e che terminando ella prima persona del

presente dellindicgtivo o in a,m , o in cm, o in im col suo

participio unito al verbo biti , ersere pu farsi passivo,


come gljbim, amo, gljbin-sam, sono amaro , ore' n,
ore , oran-sam , sonw arato, ucm, insegno, uce'n

sam, sono insegnato. Ogni verboattivo, come gi si


detto, vuole avanti di se un nominativo agente, ed un
accusativo paziente dopo; e siccome, oltre l'accpsativo,

i verbi attivi possono ricevere dopo di se altri casi retti


da qualche preposizione espresa, e sottintesa; cos sar

cosa ottima , percht: rischiarira innitamente la sin


tassi Illirica , se si divideranno in tante classi, 0 or

dini , che abbraccino quei verbi attivi, cbe, in fuori


dell accusativo, richieggono qualche altro caso sso, e
determinato .

I{

'

Della costruzione del Primo ordzne degli attivi.


Chiamo verbi del primo ordine degli attivi quei ver
bi, che d ordinario. non hanno altro .czso dopo di se ,
che laccusativo, come: dbri ricenzi poscrju svga
nauciteglja,i'i '6uani scolaririspet,taho il lul0 precet

tore: latina mraju po-rghj'a, la verit apporta odio.

Nel riportare i verbi ne indichinmo la prima persona


del presente, e del perfetto propinquo.

Alcuni verdi di questo ordine".

Glibiti, bim, bio-sam, Bgi i iskrgnega,amar


' Dw, ed il prossimo.
"
fti , ji-mam, eo-sam , svje, prendere il suo.
Hviliti, lim , lio-sam , kreps, lodnr la virt.
jcegljeti, lim , ilo-snm , mir , desukmr la pace'.
Bitti, biem, bio-sam, tkga , batter uno .
Hlit. lim, lioszm, nopravedmke , 6irssimrtr gl
inguuti.

Nosui , sim , sia-sam, drvo, priore un legno.

N 3

UIVO

198

Trattato Terno .

Otvort , rim , rio-sam , vrta , aprire la porta.


Scriti , tiem , tio-sam , pisni , leggere, canzoni.
.gl'osctovati , tuiem, rovao-Sam , roditeglje, onorare
i genitori.

'Ighnuti, ricem , tghnuo-sam , nebo, toccare il


.

'

cielo.

'

Sljciti, jcim, jcio-sam; tlr'ga , servir alcuno.


l'mochi , agam , gao-sam, -siromahe, ajulare-= i
poveri .
Dvriti , rim , rio-sam , tk'ga , adulare alcuno.
chvati , ivam-, ao-sam , kjegod dbro, goder di
qualche/iene, o qualche bene.
- ' ' -"
lod-[vijcdati , divam, dao-sm , tkga , chiamar

nlcuno schiaudo .
fi'
'
jaborvjti, avgijam, io-sam , tkga, scordare uno,
o dimenticarsi 41 uno .
Dbro-htjt , dbrwhchiu, dbro-htosam, pri
teglje, voler bene agli umicil
Briniti', nim',-nio-sam, dbre, difenderci buoni.
abviti, vgljam, Vioi-sam, o sabvgliati , avgljam,

glivo-sam, djzu , occupare , o divertire i m


gazu .
1
Dprstit, srim, stic-sam, tkga-, lacciar libero

alcuno .

'

=;

'

"

Mihati, mal1am , haosam, tkga ,far remo ad


alcuno.
_.

V
" J'LVCUICIHO.
n

J,

1.9 Al verbi attivi usandglIllirici di dare anche il


caso genitivo. allmclz i nomi sostantivi retti dai ver

bi attivi signicano una parte, o;quantit di qualche


cosa ,, come: mojm scretom drjreh brnim, ifodj
,vna, a spese mieznanteugo, e vario degli altri;
rjigh genitivo, e hrainim, e odjvam sono verbi

attivi . N'gleda ona ...jlita , snghe , vjere, i cisti

t'ac

e ohla, non ha riguardo n trll oro, ne alla forza,


ne alla fede, n alloiwre; tanto superba; scto-si
obidom , che hai mangiato a pranzo? kosovichiaa ,
dei tordi. Cos si dir: imamsinvaa, ho dei gli;

plr:n vino , bevo vino; iem krha, lichje,_, graha sh


.

no

Della costruzione dei var6i attivi.

199

noga , lva , mangio del pane, della lenticchia , dei

ceci , della micciagione; primam kgnigaa , ricevo let


tere; nosrn drvaa , porto delle legna ec.
I Polacchi , come rilevo dalla Grammatica del Mes
gnien , fanno grande uso del genrivo coi verbi attivi.
Nel dialetto Illirico, o Dalmaro-Bosnese quando si par

la della cosa', o quantit in genere si di loro lacca


sativo , come: dii-mi krn, vdirec. , dammi pane,
acqua. GlItaliani nella lor lingua combinano COlla co
srruzione degl Illirici .
._

a. Inoltre vari verbi attivi di questo ordine, che


l uso indicher, hanno un altro accusarvo di persona
retto dalla preposizione ja, come: krari tkga [a ghre
scnlta , jii litpejca ec. , riprerer uno per peccatore,

per ladro; ija-br'ari tkga l priateglja , sceglier alcu


no per amico. 'La coscruzion deglyltaliarii combina
pure in ci colllllirica.
_
3. Finalmente alcuni verbi di questo ordine possono
avere laccusarivo colla

preposizione

na, o senza.

Quindi potrai dire mrjiet tkga , o ai: tkga , odiar


una . jbr mogtchi [l nr-gn mrji, il plente conci.
ho lo odia crudelmente, disse il l'almotta. lr ine

' sve mrj, rjmi tvoi raj-govr, perch odiano tutte


le altre cose, eccetto il tuo discorso, disse il-Min
cetich. Ne-nvidjet tk6ga, o ai tkga , invidiar mio.
,

Del secondo ordine degli attivi.

I Verbi del secondo ordine degli attivi sono quelli,


Che, oltre il loro accusativo, ricevono il caso genitivo
culla preposizione od, s, i] . ed il. Eccone degli
e51""Pl . Sdzi-swga -slobodili d smr.ti , i Giudici lo
hanno liberato dalla morte . l)ighni, o bb<h 00
djte s snza, alto hchiesc , d ab po-zrni , leva, o_
Balia,, uel ragazzo dal sole", se non' vuoi, che sa

annegrisca. N-chiur,plsctir, da-te ij-potjcu i] dma_


W083, M_'n permetter , che ti traggono per forza di
casa tua. Pini-mi proscrgne maiike, dimanda dalla

"md"? Per me computimento. Egli poi impossibile


di poter indicue quali siano i_verbi, cheyoglrono il .
4

ge

zoo
Trattato Terzo.
genitivo con queste preposizioni, essendo, per cosi di
re, innumerabili. Giova per riettere, che i verbi
Illirici di questo ordine corrispondono spesso a quei
verbi Latini, che, oltre 1 accasativo, hanno un abla
tivo colla preposizione a, cab , e, oex, o a quei ver

bi Italiani, i quali uniscono un ablativo retto dalia


preposizione da, o dal, 0 il genitivo colla preposizio

ne di_ ad un accasativo, come ora si vedr dagli


Esemp).

'

I,

0Alga.n verdi con un accusativo, e collo preposizione


dal col genitivo .
Briniti , mini, nitsani, tkgayd npriategliaa ,
difehder alcuno dai nemicz .
.
-Siwjvati, uvam , uvao-sam , tk6ga d poglbie ,

preservar dicano dal pericolo .


Obaditi , divam ,o diuiem , divao-sam , tkga d

krivine , accumr uno di delitto.

0drjscit, scivam, o scjuiem , scio-sam , tlrga d


riif, assoloer uno'dolla colpa.
O-sloboditi, duiem ,' o divam , ,io-sam , tkga d

dngvaa', lierorolcuno dai delitti.


Alcuni verbi con un accusativo, e colla

preposizione s oo_l' gen_itt1w .


S-vrltti,chiam,ti-sam, o od-Hrnuti , nem ,_nuo
sana , tkga s dbra. pta, di:vior alcuno dal
retto _senriero . .

U-brti, erem, braosam , zvje'chie s stbra , rac


co lier ori dallo stelo .
0-driti, direm, dirao-sam xwkfr;iu s v6la , tor la
' pelle da un ove.
_
\

Ujti , imam , eo-sam, lnh strpc,je , pigliarpn


ne dalla tavola. .
_ '
'

Tirati , eram, erao-sam , klscka skga-god ml


Sta , caccior il cane da qualche luogo.
Snnalznuti , knivam , knumsam, p5rsten s rke 1

spr5ta, leyar lanello dalla mono, o dal 11)i20


.

Della costruzione dei dadi attivi.

zen

Dlghnuti .dijcem , nuo-sam , o Slmiti , mam . mio


}

sam , rkga sadagna , leWrr uno dal comando.


S-lginuti , ivam , nuo-sam, klbuk s glve, levar

si il cappello dal capo.


Alcuni -vrbi con un accusrttivo , e colla

preposizione 1] col genitivo.

Ij.vaaiti, dim, diosam, mrjce,,illi vrsee i;


morra , cuvar le reti, o le nasse dal mare.

lr'o-liti , lievam, lio-sam , vino ij gostarize, ver


sar vino dalla C(lf(lffll

ijvchi , ij--vlacim ,cio-sam , mise; ij stpile 1 60'


vai il sorcio dalla trappola .
'
'Ij-tirat, eram , eraosam, ;tkgl i] grida, 0""
ciar alcuno di -Citt.\
li-sctit, scravams sctio'sam , tlzga ij tmilei
lasciar una libera dalla carcere.

Alcuni verbi con un accusativo , e collo


preposizione 11 col genititgo.
jimati, avamlgo-sam, sct-god tkgi" Film"
in 1mprestito qualche cosa da uno .. '
lrsiti , sim , sin-sani, mlllosti krglia, chiede!
gatzie dal Re.

_
\

Cinxti , nim , nio-sain , sct-god _tkga-gds f"


una cosa da uno.

'Uciti , cim , oio-sam ,v kiu-gdd stvr tkga, im


parar una cosa da una .

O-sprmiti ,. glivam, mio-sam, sct-gmi tkSa ,


'.
riporre una cosa 'da uno;

Sa-ljciti, lagam,. jcio-sam, srbro tkga , im.


pcguar 1' argpnteriu da alcuno.
,vverrimenta .

t. Si_ gi altrove insegnata lavdiiferenza , che pu


sa fra queste preposizioni, ed il loro vero uso. Talora
si pu non adoPerate la preposizione irl,comez 0da_
lciosamwe 1%, ti" ho allontanato dal male; ijlbn

1-su

zor.
Trattato Terzo .
4
li-su ltra svkoga' psla, hrm_ng sbrigare Pietro da
ogni affare. In tali pari si sottintende, massimame'n te se i verbi ne siano gia composti ._.

a. La preposizione coi verbi di questo ordine non


ha luogo , se non coi nomi propri , ed;ppelljtivi duo
mo, e di donna, e coi pronomi-quando si riferiscono
a- norni propri , o appellarivi duomo, o di donna.

Del terzo ordine degli attivi ._


I verbi del terzo Ordine degli attivi richieggogo , ol
tre laccusat'ivo paziente, un dativo di rapporto , o re
lazioue, e sono i- verbi di date, rendere, commette.

re , o aflare, , promettere , dichiarare , spiegare;, crac.


comandare , ricordare, dire cc. , con: :,il-reco-sam'
ti moju mi;o ,> .ti ho niena'mente- spiegato il miopen
Siere; plai ovo priireglrrria , da questo agli amici .

Alcuni verbi di questo Online .


Datti, avam, dao-sam, sct' tkmu, dare una

cosa ad uno.
.
_ i _
,
[o-vrtit, chiam ', rio-sani , dbro ime tkmu,
' restituire ad una la buona fama .
Do-psctit, sctuiem, serio-mm, kju stvr tkmu,

permettere una cosa all uno .

f \

f 0b8hjt,ltrmh , chjao-sam;sct-god tkmu , pro

\
mettere una cara al uno. -
_
" U-viriti, eram , rio-sam , cera-goal tkaru , 0ff"
,iKjati,>jce_m
dur.una cura
al uno.
- tk.nu
, 'm'ortm"
'
f, jaosam
, sct goal
,

una cosa ad uno.

..

Is-tomciti , civan,r, cio-Sam, stto pismo tknu,


\
interprecar la S. S:rittara al uno .
' Pri-parucvati, civarn , aio-ram , koi;psotkm 1

raccomandare un aflre di una .

V
O'po-g 1vriti, vatam , rio-11m , dbrocinstrro tk.h
rrnscciare
eae/iaio ai amo .
,

Nilm1ti , mavam ,- m10-sam , kchiu , bi;crinu tk0


1 '

'

mi,
.
-afttare
.
una
cara, un. polare al unto
A

Nqnnenau, gnu3e-n,

nuo-sam, tknu darlCJ

stvo svo;e, ricordare ad uno il proprw d0W'e'

Della costruzione dei ver6i attivi.

_ 203

abwiti , vgljam , vin-5am, tkmu djlla , i rjci,

criticar i fatti, e le parole ad uno.


japovidjet ,' vjeclam , dio-sam , sct-god. tkmu,
comandare una cosa ad uno.

ja-krtiti . chivam, -tio-sam , pmochtkmu, im


prdir lojuto ad alcuno.
Na-jvti , ivum , ao-sam , tkmu dbro itro , dar
il {uon Mattino ad uno.
,
Slijbciti , jcini , fcio-sam ,_vno tkmu , dar da be

ver vano arlulcunn.

t\

Cstitati , vcestitam, tao-sam , tkmu novo godi


srlte, augurar ad uno l' anno nuovo.
'Ujrkovati , ku]em , kamsam; u]rciri , ci;n , cio

sam ;, stvrati , ar'am ,, rwsam; righ}ati , ghiam,


fghjao-sam ;do-rditi , ghivam, dio-sam , scttu,
illi kris tkmu, cagiomre, o apportare danno,
o utile ad alcuno.

N'siti, sim, si0-sam , o drjciati, jcim, Scimsam,


gljubav tkdmu , parlare amore ad alcuno.

.A'vvertimento._ il. r

"

x. Possono forse in qualche modo appartengreaquea


sto ordine anChe tutti quei verbi attivi, i quali , oltre
il lm-o accusativo paziente, hanno un dativo retto dal
la preposizione k, ed ; quella , che acwmpagna i

verbi di moto, e, questiq-u'elli di stato. Fra i verbi


Col-k' vi,_, p. e. , pri-tghnuti scrgd ksbi, tirar
a se una cosa; drjcjati' k seb'urke , tener le mani

a se; mefati tkga k sbi ,attrarre qualchedunn a


se; primknuti nku k ghnu , avm'oinur la mano-al

uovo, priv'est, o skl6niti k cm-u scr-god , accostare


una casa ad unaltra . Fra i verbi coll vi sono ,'_ p. e. ,

pisani , -o gqvoriti'sm-god kmu, scrivere, o dire


unia- cosu intorno ad uno; spvidjeti kju stv'r k
.mlv TILCCUMMG , o esporre una -cosa intorno ad u
no ec. Questi verbi per , che hanno la preposizione
6, si addprano-perlo pi senza accusativo, come: 55a
riti, o besjediti kjoj stviri-,- parlare duno cosa;
'gpvorui mnjieh stvirii, discorrere di molte I 00316

' vedremo altrove.


*
\

- '"

v_*=

'-t

'
,

--.
1.. Si

non _

' Trattato Terzo.

a." Si noti , che alcuni verbi,di questo ordine , ol


tre il lor accusativo , e dativo , hanno talora un altro
accusativo colla preposizione n,. come : scaptri , o

pri-scaprati sct tkmu n hoj, dir una cosa pian


piano allorecchio'arl alcuno; st'avit sct tk:nu n
rku , mettere qualche cosa sulla mano ad uno; pri

lipiti scr tlt-nu n okko', attaccare allocchio guai


che cosa adyalcuno .
\ 41

Dal quarto ordirie dein attivi.


I

Questo ordine di verbi alquanto intrigato , e d


C0ltoso; mentre alcuni , oltre il loro accusativo pazien
te, ricevono le preposizioni na, ed fa ora coll' accusa
tivo, se i verbi sono di moto, ed or col dativo , se i

verbi sono di stato. Inoltre vari richieggono la prepo

sizione la collaccusativo. Li divideremu in tre clas


si, ognuna delle quali rischiarerenlo con un avveni
mento. Ecco intanto come si costruiscono quelli col

na. Na gnga naslni ,, ako hchiesc di-ti-ie sct vzr


lo o-prvglieno, se Vuoi qualche cosa di ben fatto,
appoggiala a costui. |
I \
.

.Alcuni verbi di questo ordine col n .


jvti , jovem ,jvao-sam, tkga na riciak , na obid,
n lcinu, nvecru, invitar alcuno a collazio
ne, al desinare, a merenda , a cena.

liscrit, isccam, tio-sam, koi p;o n tkga , ri


mettere un affare ad alcuno.
U-spti, pignem, peosam. uj-visiti, sivam, sio
oam, o uj-dighnuth dij<:em, nuo-sam , n pri
stoglje , ' na nbesa tkga-god , inalzare olcurw
al trono , al cielo.

. _

Datti, avam , dao-sam, sct.god na jnagne,; dar G


sapere, o gr):apere qualche cosa .
Staviti, gliam, vio-sam, rke na tkga , metter le
mani addosso ad alcuna.

U-littl,lievam,lio-sam_, vdu ni cbsa-god, vena"


acqua sopra gualchc cosa .
-

l'o

>

Della costruzione dei verbi attivi.


205
lo-nlmi , ivam , kao-sum , tltga n sct, inni.
gare oltuno a qualche cosa.
Primiti , mam , mio-sani , tkga n gjbu, riceve
re alcuno al convito. _
Na-prtiti, ivam, tio-sag, sct-gogl n tkga, od
dossare una cosaeoprn alcuno.
_
Garanti, ivam,' nuosam, tko'ga na bols , muovere
alcuno al.dolore .

'
,

|Vjati , o privjati , [civam, fao-sim, tkga n


krru , metter" alcuno alla berlina .
Nsit , im, sio-sam , ns n tltga , alzar il non
,contro uno , ossia guardarlo di mal occhio.
Nai-taknnti , ticem, nuo-sam , pracichia , illi ko
ksc na rjcjagn , inlzare allospr'edo un par

chetta} una gallina .'


Obisiti , sivam , siosam , sct-god nit civo, .at
taccare una cosa al chiodo.
Avvertimento.
I

Rapporto ai verbi di stato, che vogliono la stessa


preposizione n Col dativo, bastino i seguenti esempi .
Nosim prsten na\ rzi , o n pzirstu, porto lanello
in dito; uj-drjcim glvu na rzi, sostengo il capo
sulla mano; drjcim glvu na -tughdieli , tengo la te
sta sul cuscino; imam mc n. bdri , ho la scupitarra
al anco; sscim sline ieslre n dimu, i smkve n
snzu , secco al funio le lingue salate , ed i chi al
sole cc.

' -

Dei verbi di questo ordine coll.

Ecco come i verbi di questo ordine si costruiscono


colla preposizione c0llgccusativo : kd Augstulo,
napokogni samvldalaz d Latinskoga pr-stoela p
mi ( vajmeh ) inostraniem Nwjrnizim ntke' pri
ljpi ure's od sviera , t jcst prav-vjernu ltliu, guan.
rlo./Iugustolo ultimo ImPeratorc del soglio Latino a6
6andon (oime'!) nelle mani dei Barbar{ lnfedeli il

bellissimo or'namento del mondo, cioe la Vero-crd-'


\

'

dente

.
106

,
,
Trattato Terzo .

dente Italia, disse il Giorgi. Questi verbi hanno la


signicazione di moto.

Alcuni- veri di questo ordine coll .'


'

Ulfciti, agam , _jciuam ,- tl-h0dke pmoch


ubsctva , applicare le rendite in

ujzuo. dei

puwrz .
o
\
O-sditi ,' diuiem , diosam , tkga bl'go , i ti d

bra, sentenziare alcuno sul tesoro, e sui 6eni.


\ ' Pili , pim, pio-sam . vino clgovo jdrvglje, ber
-vino alla salute di uno:

'

Datti , dajem ,7 o dayam ,, o jet. gliem, eo-sam


[Islam s'ctgod, dare , o prendere qualche cosa
in prestito.

"

'_

Sljciti , slaga\m , jcio-sam , besjdu pisan , C0lr'lr


porre un discorso in verso.

'
Y

Avvertimentp.

!. Coi verbi attivi di stato. l."gosfx si costruisfe Col


dativo: imam-te s.r_zu , ti tengo nel cuore; civam
pieneje s_krgni , conserva 1'. dollari nello scrigno;
mlim Bga . 7akvi, prego Dio nella chiesa cc. Al
plurale l ricerca lablativo 'secondo, come : pisem

pvze , vlove livadh , pascolo le pecore, ed i 60


Vi nei pru'tz' .
\ '
'
_

2.? Si da a qualche verbo attivo di questo ordine


1' accusativd anche colla preposizione Q, come : ob
siti sct-god mir, "vrtp attaccare, o appendere
una costi al muro , al collo;

Parleremo altrove dei

verbi, che vogliono la preposizione .

_'

3. Intanto per, non conftncler il n , eoll , e vi;


ceversa, si osservi, che coiverbi attivi , siano o di
moto, o di stato,

si potra indistintamente" adoprafe

luna, o laltra, quando il rome , che essi reggom,


non avr il senso di dentro . addentro ,- internrrml
te, come : ja-sam dao moie pisni n svierlos, 0 1
svitlos, ho dato i miei Versi in luce, o allaluce;
plosam vlm u, 0 na tvoje jdrvglie , lwbwato 11;in

-'

a (l

Della castrazione dei verbi attivi.


207
alla tua salute ec.; primiti scr na dbro, f, o
n jl (si dice pure l dbro, ja jl), ricevere qual
che cosa in buona, o cultura parte ec. In questo ca
so , ed altri simili si potr dire ,- o n'a , perch non
vi e idea di cosa interna. All opposto dir : stvit-_
chiu-ti ii pamt 'glvu. mat-chju-te svgh in air
zu , ti metter io, giudizio in capo, ti avro sem
pre nel cuore, e non na glavu , n-sarzu, perch qui ,
come irrmille altri casi, trattasi di cosa interna.

Cos_ pure dir : uj-dzrjcm glvu n rzi , sostengo


ad una mano la testa, e non li rzi, perch gi il
senso non , ch la testa sia dentro la mano , ma so-

lo ad essa appoggiata; imam ptlcizu rzi , o,n s


zi , terigo un,uccelletto in mano, Cio dentro la ma
no , ovvero sopra la mano, secondo il senso , in cui

si parla . Si osservi in ne , che si trova nei buoni au


tori jak n srzu , slb-na srzu , slab n rigami; ma.

che inquesro senso il mi: signica di, cio iromo di


coraggio, uomo di niun coraggio, debole di piedi.
.
v

Dei verbi di questo ordine colla preposizione l.


I verbi_attiyi , che, oltre il loro accusativo paziem
te, ne hannonn altro retto dalla preposizione 5a, per,

sono in gran numero, e cosi si costruiscono: sc: h


chiese ti _od mene ?; crnu-li ujimglisc brlnrchie j'a
psle moje? chepretndi tu da me ? perch ti pigli

briga'per gli irari m1ez?)Glfltliani hanno pure una


mi costruzione, come ora.meglio apparir dagli e
sempi.

'
"
"

'

'

'

Alcuni verbi dt\guestq ordine .col_fa; _


O-sditi,. diujem , o divam , dio-saga , tkga o

kiu krrvinu, sentenziare alcuno per qualche


_

mancanza.

'

'

_| _ Vditi , dim , dio-sam , tkga ja n6s, [ riiku,


'
menar un_o pel naso, o per la mano ..
'.
U-hltit,\tam, ti0-sam ,_ tkga fa kse, prender \

uno psi capelli .


e

_\
Ima

108

Trattato Terzo .

Imkti, mam, mao-sam , pmgnu [ koju stf,


aver cura di Qualche cosa .
Viencjti , avam , ao-sam , tkga jh koju , o koju

fa :kga , unire in matrimonio gualchedrin0


con una , o qualcheduna con uno.
Na-pizi, tuje_m, o tivam, rio-sam, tkga [il
slgu , collocare uno per servitore .
O-jcniti , jcenim , o nivam, nic-sam ,"tkga' [
koi-gocl , ummoglinre uno per qu_rlchdunu.

Prsiri , sim, si0fsam,, sczgod l rkga , chiede


re qalche cosa per alcuno.

Ij-vsti; if-vodim , eo'sam , o do-fvati, iVam , vao.


s sam, :kga j syjedk, citare una per testi.
mania .
y ,
Avvertimento .

1. I v'erb rjri , o govriti. dire, cri , sentire,


Psati , scrivere, 'e jnati , sapere, oltre il loro accusa
tivo paziente, ne hanno un altro rett0 dalla pregpo

zione [ , oome:-sctwu rkli, o gov6rili , cjli , p


sali, i fnl ja tvga_ brtta? cosi: hmmo detta , sen

tito, scritto , e saputo del _tuo fratello ? Volgarmen;e


si dice d in vece di fa; ma contro le regole della
buona sintassi Illirica.
1.. Alcuni verbi in vece della- preposizione { coll'
accusativo 'possono -avere la preposizione scnll ablati

vo, quindi potrai. dire: udtt kchr l zkga , o s


V

tkoim, maritur _umi gliuola per uno, o con una ;

'o-jcniri tk6ga j zkju , 0' s' tkjom , ammogliare al


cune per unu. , o con una. '

3. I verbi pitat; i-slfat; e poslat hanno spesso un


scoondo accmivo. col j , tralasciandosi il primo , co

i me: svggh iii pitam l bratta, sempre m-infurm0 del


fratello; iskali-su fa tebe, hanno cercato di te , o si
sono di le informati; poslali-su j Petra (si dice pure.
p Coll accu3ativo con questo verbo ), hrmno spedito
0 cercare, a a chiamnr Pietro.
.

4. Talora qualche verbo accoppia nel tempo scasso


la preposizione l, e n con due accusa:ivi, Oltre il

soma
\

Della costruzione dei verdi attivi.


a0):
sulitoaccusativo proprlo'del verbo attivo, come:o-=
diti tlzga n' smrt, n vslo, n mklre [a raf*blst10,
i 52. lupsctinu, condannare alcuno alla moe. alla
galera , ai tormenti per assassinio, e per furto.
. 1
_
w
.

- ' Del quinto ordine degli attivi.


>

- =

.\

'

Ilgninto ordine dein attivi abbraccia soltanto il


Verbo uclti , insegnare , coi suoi composti-r e il verbo
pitat altresi coi suoi derivati, i quali vogliono due ace
cusativi senza alcuna preposizione, uno di persona, e

l altro di cosa, come: ):to il snu prl-kajcva-se gn


ziem d gnih SVyti Benedik, tcr-ih ci svescr p

trbno bisce ziech su:raiscgnega sa-jidagna, eccor citati


in sonno upparisce ad_ alcuni di loro S. Benedetto,
ed insegna lo'ro quanto' era necessario per la fnrt
ca , che doveasi incominciare lindomani ,.disse il Gi.

orgi . lesu-lite Cili isrine d Bosciie vjrre, i nitred


be d 'Lrkve svte? ti hanno insegna-20 le verit*dettja'

divina fede , ed i comandamenti della santa Chiesa}?


Trba-ie, dte od-cim svaku] ne-u'rdnost, i svakor
i\b djllo , e' d tropo . che_ti disinsegn ogni scompo-'

stezza, ed ogni cattiva azione. To<sam-ga"vch 0d-

ircio,orniui ila ci lho distwvezzatb{To-me ne pitai,


di ci non tinformar darne; gnega 'u-pitaj, donnin
dolo a lui.

_ l"

l'i-

chuni iter-bi di questo ordine. -

Ucitl , cim , cio-ua'tn , diau u-gliclnekgnghe, inte-


._
gnar le belle lettere ai giovani. .
Na-citi, cim, cloram , tkgrki-god fanit, inse
gnanad una qualche arte. V' I
V
lo- t'tciti, cim , cio-sam , kjn stv5r tkga , insegnnr
un poco ad uno qualche cosa,
la l'f0-cit', civam; ciosam,scr-god tk6ga ,comin
ciur ad,insegnate una cosa ad uno.

Do-citi , cim , cio-sam , tk6ga ki-go jejllr, nir


.

d insegnare una-linguaad uno.


Ori-(miti , cim ,- ciosam , tlt'ga grube rjcl , disa_w

k veaztrr tino dal dire caitaite parole.


0

'

no

Tratmto Terzo .

lira: , o u-pim, tam, tao-sam , scro-god ikga,


informarsi d' una cosa da uno.
Avvenimento .

x. Il verbo od-citi , che signica sempre

fari per

dere ad una qualche costume, 0 lbil'0 cattivo , masi


pi comunemente col genitivo colla preposizione d ,

come; od-ricio-s;m ucenke mie d svalrieh nskl


dnostii, icl jlieh ij-gldaa-Vho fallo, chei miei
scolari lascino ogni incivilt ,- e cattivo esempio .
z. Il verbo pitat , ed.u-pi:u appartengono ancor;
ed altri ordini , dicendosi:pitat scro-god , chieder goal
-che cosa; pila: scro rkga , o j 1kga, chieder ima
cosa da uno, o per alcuno.

Del sesto ordine degli attivi.


'

I verbi del sesto ordine degli attivi, in fuori del


loro accnsuivo paziente ,

ricevono un ablativo senza

preposizione, e mini verbi di empire, clonare, adoro


mare, abbellire, accusare, rimproverare, coprire, a

spergen, venire, Caricare ec. Eccone degli esempi.

Bisrrom vdom, i mlkom idanjlum sd n-pnni


j mimi: drjcbi nghe gn_me, empi dimhram, e te
pidu acqua un bacile doro, per lai/ire con_ersa i
piedi alla compagnia (degli ospiti). Ragbrstvom-me
je Bgh isc nirio, db_ro jld raja-bram, Dio
mi ha ancor, fornito dintellelto per

distinguere il

iene dal male. l'robom, i sluno dob1cjem Scipini


su ldO mis;o n-kxtili, gli Scipioni hanno decoratav

lo lor patria di nemiche spoglie , e di trion .

Alcuni verbi di questo ordine .

Ni-puunitl, gnuiem, o uggam, niq-sam , 'tkga bo


gasrvima , ricolmar uno di ricchezze .
Na-kititi-, tjnjcm, [io-sam, o ursiti , scuiein, sio
m , ne-viecm _bisror'n,,i knmizom _zvirnpm ,
mar 10 sposa di un una di perle, e du_na

corona di m.

_.
.

.
/

-)

"j
'

Ob_
I

Della'costruzlone dei verbi attivi.

zrt

b-dllll, ivar'n, rio-sam , o n-diliti, gliwm ,


Iio-_sam, tlroga Ciem , regalor uno di qualche
CUSUr .

0-bogatiti, tim , tio-sam, -S'l0vnslti jejllt nvem


ricima, orrichire la lingua. lllirica di nuove
parole.

U ,

-"

Uj-mnjciti , afcjam , Icio-sam, tkga bog3tvom ,


ingrandr uno colle ricchezze .
O'bremniti , ivam , \nio-sam , pk zarnom , cu
ricar il popolo di dazj .
N-krrzatti , lr:lrlam , kzrzao-sam , brd jcrttom ,
/

curiom' la barca di grano.

Rastviti, avgliam, vio-sam , o ultiliti, gliva'm , o


gliujem, tkga srebrm, im1ignem ec., pritmr
uno dell argentefltt , dell avere .
Obchi , oblacim , cio-sam , o odivati , jevam ,
vaosam, tkga hagl_inarn , grimijom ec., vesur
uno degli abiti , di porpora.
N-piti , paam , io-sam , tkga dt]imkom , dar
l' oppio ad alcuno.

-.;

l'-liti , ievam , evo-sam, ko_imgod stvir vdom ,


'-_\ bagnur una cosa; di acqua.
\
lo-spati, ipam , o ipgliem , paa-sam, o postiti ,
" ' ipgljem , suo-sam , tltga' jenom; i zvy'cchjem ,
o koj-god stvir glim, pdprom , vdm . spar

gere- sopra alcitrto del grano, e dei ori, o


rtspergere una cosu di sale, pepe, acqua.

l'-kriti, iv:m,kriu-sam, tkga k0jmgod stvri,

" , copire unodi giralche cosa.


l0-krpiti , krapam , pio-Sam , grlaove blagosvienortt
vdom', asperger le sepolture di acqua santa.
O-dciti, cijem , cinm ,cio-sam , tkga tikami,
"
d6stoianstrim, l-menum,pri-mogliem ec., onomf
'
.rtlcuno di lodi, di dignit , di titolo, di trono.
Obditi , divam , diosam'; tkga glvnom krivi
nom , occasm itno di ca'pital delitto.

Okrviti, glivam, vio-szm, tkdga lupsctinom,


far alcuno reo di la/lronelccio. ' -
.

' -_ Prikriti, imam , o-ivam , rio-sam, tkga ljcim,


rimprowrureuno di ugirh '
[J I

'

*
,49

'-L

ara

'. -i Trattato Terzo.


e.,.

"
\_I

Avvertimento.

lossono' pure forse non impropriamente ascriversi a

questo ordine parecchi.altri verbi, i quali, oltre il lo


ro accusativo paziente, hanno un ablativo d'instru
\ mento, modo; o-m'miera retto dalla preposizione s ora
espressa , ed or sortir:tesa, come: tvriti sci6-god- s hi
trihom , far qualche cosacon maestria; traiti dnke
svesgliorn, isrdosti, passare igiorni con alle
gria, e giuja; po-siechi scr-god sikitm,y illi n6
jcem , tagliar qualche cosa collu scure , o col coltel
lo; ostrirhi scr nj'cizam , tuglt'ur qualche cosa colle

for6ici, pro-bsti tlzga kopgljm, micem, sirbgljom ,


trapassar uno colla lancia, colla spada, colla sciablm
Del settimo ordine degli attivi.

Questo ordine 'abbracciaalcuni verbi, che vogliono


un accusativo di persona , ed un ablativo , che chia
merei di prerogativa, cio di signoria, di. comando,
di titolo cc. Eccone la costruzione. N-obechjva, da=
_-ga hchje Gospedrom ciuiti icdnoga samga tg-t;adi ,
mi ec., non gli promette, chela-far signore di una
sola citt, ma cc. , disse il
Ilabella.
. . . . . _.>;. . . Sdifeno-je vzko,
'
Dobmiknm dte vidim, cos e decretato, che ti
veda vincitore, disse il Gondola. 1%:0'Chiesc-mu me

nadjesti? Qual nome gl"imporrai? -,]v-chiu-ga l


trotn , illi lvlom, lo chiamer Pietro,o Paolo, vNei
quali esempi si vede, che i sostantivi Gospodrom ,
I)obirnik'om , ltrom non siaccordgno , come si fare!

ho nelle, altre lingue, cogli accusatvi di persona , ma


che sono posti in ablativo.
, I
_
.

...r

, .Alcuni ve\rb_i di queslo ordine.


_N-jvati, n-[ivam ,, o n-jivgliem, (o pt-fvz 7 W
gl]em , jvao-sam , tkga l'trom , l'ivlon; ec, , chiamur

uno laura, Paolo; jvti tkdga 5vzom,,koom, chia


--\ 0

'

Della costruzione dei veri attitu".

11';

mar uno pecora ,__volpe; j_vem Bga ozm moiem,


chiamo Dio padre mio .
N-rchi , n-riezam , nh-rek;o-sam ;o-lrrinniti , trim,
aio-sam , tk6gaKigijelg illitku Kr;glzom. proclrr,
mnre, inr:oronure alcuno Be. ud ulcnmr.Begimr.

U-cniti , nim , trio-mm , slr6ga Kriglie'ri , Mlsrrikom,


o lo-svtitegljm, llemichjem , o Vlasrlinom, lu
chininor'n , Vojvdom ec.- , crear uno 11: , o farlo Re,
sacerdote , Nobile, Cittadino , Capitano.
. .
Riditi; dim , 'diosam, tkga: m'euikam, dar.lor
dt'nc ad alcunJ 11
-t
.2 :r' '
4

Glisiti , sim, so-Sam, tktigabtuikom, procla


mar una Vincitore.
-' ma ,h -.
-

Ucniti- tkga= u-dionikom d may.i.nllf cm\('


god, _fhr uno partecipe dm1m
i
i ,:l chvat , jcivam, -vao-sam, tkg; pH-rteglirm,
goder dell amicizia di uno;
-. -..
.

4'-

\\' \\ 0'

Avvertimento.

i,frip -;..; _

.zai 1'sb'stsi 5'91fshbli

'- x. Il nome, che abliiamoh vedutirr ablativo ,\ tro'

v'a'ii" pure pressobuoniscrio posto'inifurccusa'vo sen


za preposizione , ocolla pregioszbh; l ; come : uc
miti, o-krnniti ec. tkga Kr5glia , o j Krglja, fare ,
o incoronare una Re , o per Re ec.

a. Coi verbi passivi, e reciproci, dei quali parlere


mo or ora, tali nomi di prerogativa si mettono o in

nominativo, o in ablativo, come :. btichie {vin Pktar.

o ltroni, sar chiamato Pietro; er-se-je u-cnio sia


Bjcii , perclui si fece glr'uolodt' Dio , disse 'l4ant'iC0

traduttore della S. Seiirum; obram mi Bgu , tv


chju-se sh'rga jvat, lo prometto n Dw, mi qhzamer
tuo servitore} disse il Mincerch;.kifu-se Krigljcnh
o Krigl, junkom , oir1na'k , mostrarsi Re, unmo;di}
Valore, 0 eroe. lri-obr citi-se , i pritvira

. . . . . . . . pri_zom , jv;ii',d-borp, stnom, si'trw.


forma in uccello, o si fa uccello, erw; ulero,-SMso, disse il Grandola. V
, . ,'.i. .
" '

<

"

l.l'. '

"

'-'

\.

W;
0 3

Li

J .,'.
''

Dell

j-'r'arta'to T'MJ

ire

Della. costruzione dei verbi passivi a'

. I verbi passivi chieggono un -noriiinativo, ed un


genitivmcolla preposizione ilr carne; ti-si od menje

gljbje_n , tu. sei da me mala; on bl bviglien ,> egli


fa lodato. Ilrnominativof,il geniriyo, e la preposi

zione d possono essere sot'tintesi'


.
_
'_- Il verbo passivo Illirico prende .talora,il signi;gta
di verbo impersonale , ed allora si adopry Splln!0f
terza persona 'colla. particella se, come 3) gljWbiqe, si

ama , l'cive-se , si vive cc. Anche.rinr quesw sgnso pu

spesso avere-un nominativo ,e;l_ un genitivo_;collg pre


posizione rl, come: d mn.jieh,gljdii krpot:se hv
ii; n dmllieh E/di-se; ovaeroid mnjjeh gljdii

krpost-je hvgljena;"n d nillieh sijghjene-ie, la


virr lodasi , o e' da molti lodato; ma segyesi, oda
pochi e seguito; pro-vdi-se trdan jcyor, si meno
una vita laoriow; kolko-su vchje pte, vde-su v
CHE Icidiene , le acque quanto pi [si bevono, lama
pi sono desiderate.

'

*'v Finalmente. i:_.verbi passivi possono avere 4 qualunque

preposi;ionedi moto, o sm;o ,_ come gi_siy accenna


re, dove si: 4veHaitodei participi riguardat Come
_;.>._,
8ggtivi. ,i t. i, .r
, -' i
; _
.
a
' "

1'

..

-?lzs' Dellacmtmgionedei verbi nqgtri.


il.

m;

_g f

,5

'.s =

" _

| h Della lor divisione, e sintassi in generale.


,"

v f '-

'

1'

' a

I verbi netri Illirci idividohsi in ass01uti, e reci'


_proci. Gli assoluti , quanto alla loro coniugazione, so.
no compresi", secondo la diverse terminazione della

prima persona del presente , sorreuna, delle trerconiu


gaz'roni degli attivi , come : sjhti-, risplendere , siam ,
risplendo, simile alla prima; pri..-ststi, fermarsi, prr.
staern , mi fermo, similealla, seconda; hdcliti , anda
re, hodim, vado-simile alla terza", Quindi essi di,
gringuonsi dagli arrivi soltanto pel loro signicato. --,
I verbi neutri reciproci, che a tenordella termina

zione della prima ' persona del lor presente si comiua


e 34

'

no

Della costruzione dei verbi neutri.


ar;
no anche essi a guisa degli attivi, come, p. e , ia'-se
klhgnam , oklagnim-se , io minchino, come imam;
smiem-se, o ii-setmiem, io rido , come rem; sili

jcim-se , o jzi-se sljcim-, io mi servo, come cim ,


prendono in ogni tempo, ed in tutte le persone la
parricola se, la quale pu riguardarsi come accusativo
sincopata del pronomereciproco sbe.

I verbi neutri, o assoluti, o reciproci hanno un no


minativo espresso, o sottinteso , ed alcuni ne hanno
due, Come : svd-se B6gh ni-hodi', Dio si trova da

Per tutto; Bgh jest poctak, i svarha d svga, Dio


il principio, ed il ne di ogni cosa.
A

Fra i'verbi neutri alcuni vogliono un caso, ed alcuni


un altro; altri sono verbi di stato, ealtri di moto; ed
alcuni infine richiegg'ono delle preposizioni col caso,
che esse reggono, ed. altri si usano senta. Se la divisio
ne , che ora ne andremo seguendo, non soddis'firr appil
no gli secigliati Aristarchi Illiric , non sar perci nie

no naturale, es'emplice, meno utile, e vanmggiosu

'

. . I"!

Della costruzione del verbo sostantivo bitt_.--, ;


Il verbo biti ,' essere pu riguardarsi come neutro,

ed impersonale. La di lui sintassi sommamente di'


cile, perch soggettaa molte variazioni , si merita des
ser considerata a parte ,I e dee precedere Quella dogni
altro verbo neutro, ed impersonale. Si noti adunque.
x. Pu avere o un sdl nominativo, come:

15

m nbu-jeslclos simp,

Ka-e nd slsrim inem krnria,nel cielo sol


tanto vi e una dolcezza , che e' la. corona di tutte le

oltre dolcezze , disse il Giorgi; o due, coma: Bgh-ie


see-mogrich , Dio e onnipotente; Cicerr'm bi vilii

Mudro-jnnaz , Cicer0ne fu un gron}vaio .


z. Se gli d il genitivo senza preposizione alcuna,
ed ha diversi signicati. Talora vuol dire erser proprio
1 uno, ossa esser dovere , uftio, Co

e:

Besiednl

ka-e sptno rajl6jciti . e proprio dell' oratore il ben.


parlare; mrctra-ie dbro.citi , a ucenika pmgnivo
ga slscjat, doVere del maestro insegnrrr bene, ed

u_zio della scolare sentirlo attentamente. Spesso


0 4 "

pu

r2|6
;

nun

Trattato Terzo;

.pu reggere il genitivo, che fa le vecr del no,m ,


in ambedue i numeri, come: ni-je ikoga, k ni-; '
japovjedi , non vi e alcuno , che non sia sotto '

mondo; e-li tk6ga, vi e qualcuno? le-li ciovjlra,


,,dri_ega, d tebe,, vi e uomo pi saggio di te? '
cioyika,ltoi, ni-ie jcne , k_oja , non vi e uomo,
,
donna , che. Nel perfetto si adopra il participio nejl

tromltresr colgenitivo, come:d ni-je bilo gljudii, J


eni-ie bilo jcta, dirvaa ec. , se non vi fOS.QCTOJLM
_uomini , donne, legno, ma sempre colla voce, neutra

..del singo re.

l_,n._ I

r-(+.

In questo ultimo senso al verbo biti si sostitui&

;,ptgaje ;il verbo imti Costruito parimente nell isr_egsaf


isg ,.,cio come impersonale. Quindi potrai dire: 1e
'krha, .je-li, vina, o imali ltrha , ima-li vine?
mi, e' , o-_ ovvi pane, vino, o del vano? nifie krha_,
cui-'ye vina,=o nema krha , nema vin: , ni-je niscta,,
g,_n&fatna niscta, non vi 2, o non s' ha pane , vino,

. "WC vi e' , o non sha nulla; ima gnkieh, ki , ii


sono alcuni, che; bilo-je, o imalo-ie ondi mdrie
gliildii, i dbtieh jcinaa, vi cm, o si aveaguwi
dei saggi uomini , e delle donne dn_66ene . Il verbo

jm); in_senso di essere pu ancle talora avere il noi


privativa, come : ,ma.jdan ljcnik ,koi te ne-mocltt

lisao ojdrayglja, avvi un. Medico, _clre facilmente ri


sorta queste malattie. Finalmente imti signica an
cora doverli,,,comeg imampdri , imamse Vrchjat ,

debbo andarmene, devo ritornare.

_1_t3.1 Pu avere un genitivo, ed un dativo, com:'

,pvoiemeni d ciasti ,, i od k6risti; a tebi cl sctte,


i ,d prikora, Questa cosa e' a me di onore, e-li
vantaggio, ed a te di danno, e di disonore. _ V , "

4. Nei seguenti, ed in altri consimili casi ricetf


si, che il participio passivo s accordi Col dativo l
,prsmra, come: meni-io drgo biti glit'rbienu od tebe,

mi caro les.ger amato da te; bglie-je blti prog


gnenu, neg porrllovanu; meglio essere persegui

iato, Che_accarrelzato; bogli-je biti ubgu sApost

hm, nego.bguu _slaltmima , e' meglio esser povero

cogli portoli, di quello, che'ricco coin favori,


;oe,i

a,

disse_

Della costruzione dei verbi neutri.


u1
disse il Dellabelh. Si pu tuttavia usare il participio
anche in. nominativo , e dire: boglje-je bit ubgh s'A
postlom , nego bgat s lakmima .
'5. Alle volte ricerca un accusatvo di persona , co

me: tk6gvje igrat? ie-li mene , olli tebe? o chi toc


ca giocare ? tocca. a me , o a te? gnga-je , gn-je,

tocca/a lui, tocca. a lei. Un tale accusativo di perso


na 001 preferito imperfetto dellindicativo, e col futuf
m del congiuntivo cos si adopra , ma soltanto in sen

so negativo: kad mene. ni-je blo , kad tebe , kad gnes.


ng, ,kd na, kid vis , .krgrh;n-je bile, quando
io.non era, tu non eri, colui non cm , noi non era

vamo , voi non eravate ,toloro non' erono;kd me

ne n'budde, kad tebe, gpga, nas, Vl, gnlh, l'

tra_ec. n-budde, quando io non. sar, tu non so


mi , colui , Pietro non__;ar ,, noi,ee,.- N-iblo-iq , e n-.
bodde si un, dir;cosr, indedinabilmcmte, ed un tal
modo di dire Sjygfl quei remoti tempi in cui la line

gu IUIQQ;;_COP;,B_ sul tempo suppliva quasi a tutti


gli altri .

i.,

.J{

3:

-.,

;"-.'S.- . '.-'_=

6. Abbiamo gi altrove fatto osservare , e lo ricor


'nmo qui di nuoo, che la voce neutra ovo, e t di"

tali pronomi col [verbo 'blti serve anche pei nomi di


genere mascolino, e feminino, come ovo-je m6ikgrr,
questo e il mio challo, ovo-ie mja kchja , questo
e' la mio caso, e non ovi-e., ava-Se .7

7. Finalmente il verbo bitipu avere qualunque

preposizione propria dei verbi di stato , Come ora con


ster dai seguenti esempi. _Col d. Ti-si cl nij-vechieh
moieh dragstnkaa, tu sei un'odei miei pi cari; i,

ji-sam od t misli, anche io sono di tal parere.


Coll" i]. Odkle tko ranno? ieda-llsi i] grida? donde

cosi di buon ora? forse dalla Citt? ij grida-mm,


sono dalla citt.) cioe' vengo dalla citt. Col s'. 0d
klesi ? da dove vieni ? s brda-oam , s Lpuda cc. , so
no, ossia vengo 'dal monte; dallisola di mezzo.

Coll . U tkg-,sj b10? Biosgtn msctta, , 5cjiv

za ec., sono stato da_l maektro , dal sortir. Negli ad


dotti esempi si usa- di tralasciare il verbo, potendosi

iOltitt-ilkl6; come: odkle? i] grida; tk6ga? m


-

sctra.

2.18

Trattato Terzo.

setta. Coll col dativo. On-ie velikoi zienni, ein


e in gran. ripnmz.ione; ti-si meni pamti, suu,
mi sei a mente , mi stai a cuore; tti-ie rzi,

tvojoj vlsti, ci e' in tua mano , in tuo potere. Gol


11: col dativo . Bio-ie n prvomu misru , ha ai!qu il
primo luogo. Col na coll accasativo. Blt-ChSC-l'l nr

pmoch , mi sarai dojuto. Col ja coll'accusariwr. Ti


}nsc, d-sam ii boja p'ompeia, tu. sai ,' che io era

del partito di Pompeo; n-brini-se, j-chju fa tebe bit


1: svrkieh jgdah, non ti pigliar- pena, io sani per
18 , o a te favorevole in tutte le vicende; tlsi l sv
seta , illi j nscta, tu sei buono a amo ,o buono o

niente, In questo ultimo senso si di pure al verbo bit


il dativo senza preposizione, come; ti-si sia-elmo, illi
n1-cemu , sei buono a rnt_ro , o o nullu'.ii Collui coll
_aCCusatiyo. N-b0i-se, j-sam ola-re, non temere, io

ti son favorevole , o parziale . Colis coll ablativo .

Ni-isam s gnime veliki priategl, non sono grande


amico con lui; buddi svgh sa-mnom , tientela sem

pre con me , o assistimi sempre.

'

Del primo ordine'dei ver6i neutri .


I verbi neutri del primo ordine assoluti, o recipro
ci, di _moto, o di stato hanno uno, o due nominativi,

ed il genitivo colle preposizioni d, li , s , ed il, I


tenor della diversa loro indole, e secondo il contesto
del discorso, come: n t rjci d lda-sam-se iii stv

rio ,a tali parole mi feci di ghiaccio; ij-iscjo-je jk'


chje, e' sortito di casa; d-hdi-li s brnga, viene dal
colle? tkgz-chiesc ,p6chi ?- da chi andrai?
_
.lcuni verbi di questo ordine collkii.
Cmiri-se, nim-se, nio-samse, o' stv6riri-sm 5'5'
ram-se, rio-sam-se, d leda, l mrmorh l"

si di ghiaccio, di marmom

Uvati-se, uviam-se, uviaw'sam-se, d bolSt, " .


torcersi pel dolore.
Yo:rchi-se, pmrjecem-se, pa-rekao-sanr-sh M k'

le stvri, disdirsi di una cosa.

- '

u
3.

Dl!a costruzione dei verbi neutri.

u,

%* Usprghnnri , prel'cem , uapregnuosam , d prip


s'tf. sii (Proprio degli animali.) adomrarsi pel ti

"

- suore. 'fbtlni? d scriba signica l istesso.


Sraviti-se, o stavgijati-se , aviam-se, o avgljam-se,

_vio-sam-se d Casa-godi, accorgersi d una cosa,


o averne cura.

Uj-bjsniri-se , nujem-se, nio-sam-se, o uj_-grati ,


r.:' -*igr:_:mj, grao-sam , d ridosti , n0n capire in se
- .:
per lallegreua. a4rjptiti , tim , rio-san: , od
la
tseglja, giuilave , o saltar per la gioja.
. n- Trnuti , o u<t:irnuti ,. tairnem , nuomam , d strha,
-;w . d bolsai; ist-upidt're, tutorpidir pel timore
' I" n dal dolore. 'r.:

--h.

Cjnuti , ,nem , mrowa'm , d glibavi , d bollsti,

"s 7 "d pojcjude; venir meno, o spasimare di amo

I
re , di doglia , di desiderio;
*: Se3trk,0orrsatise ,am-se,ao-sam-se, d stri
'ha ,scuersi dalla paura.

- '

Od-rsrieti , astam, ao-sam , d igre, ablandonar

a cm il- giacca; d bita, crescere in et da non a


f;
ver pi paura del bastone .
a Grqhtatifse , hocemse, tam:amde, d smiha , sma
= ; -; scellarsidallajrrsa,
'i

Biejcjari, [cim , jciosam, _d tkga, sfuggire al.


-
l\_

cono.
n >
\- ..
Uklontid, uklagnam-se. nio-sam-se, d jlii, al
lontanarsi dal male.

J)omisliti-se, scgliam'se, lio-sam-se, d kojegod


stviri, antiveclere una cosa.

'1

ja-rurnnitise} fnivam'se, nio-sam-se, d srima,


arrossirsi per la vergogna. '
2
-slidit-se , dim-se, dio-sam-se , o o-sloboditi-se d
atrha , liberarsi dal timore.

. O-prhnuti, nujem, uno-sana, d snza ,d vjtra,


i
esser abrustolito -"dol sole , dal vento.
Mrjti ,' mrem, mrmsam, o zrkati d gla'da, mo
-.

rir' di fame. '

;..>:

: ;':f.r.. t:-wstu

"

jaborvigi-se , avgljani-se, lio-samse , od tkga ,


Qd-hditi
=dimenticarsidi
, dim ,diosam,
alcuno;of-aachi
"
, 0dillt5, o_
_.

.r

ae
Y

r'
.-
r

4M

"\

110

Trattato Terzoi ' i

21

daleciti-se, sa-strniti-se _, od-makniti-se , (si-iii


pic-se d tkga ,.o d ko,e-god stviri , -066og
donare alcuno, o qualche affare, o allonta
narsi , dividersi, rapportarsi ec. da alcuno.

.Avvertimento . ,.- (
\

'

'

. x. Dagli addoti esempi siraccoglio, chela prepo


siaione d ora serve ai verbi dimora dal luogo, come :

bjjcjati d tlrga, allontanarsi do: uno, ed ora ai


Verbi di stato nel senso di a. motivo, o per cagione ,

Come: mrjci d gl;ida , morir_.per cagione della fa


me. Se si andr con un tal principio ,1'riuscir molto
facile l uso di.questa preposizione rapporto a tanti al-
eri verbi neutri, che la ricercano o nell uno, o nellak
1:.v.
tro dei due accennati sensi. >
"
z. Spesso volte con alcuni verbi usasi di tralasciar
la, bastando il solo genitivo , Come: hrtame ' tkga
god , attenersi, o attaccarsi-ad uno; primiti-se grne
(si dice anche primiti-se, o hltatlrse [ grinu) , attac

carsi ad un ramo di albero; dirjciati-se spirsena. svt


ca, appigliursi al consiglio pi sono; hiciri-se , hvti
ti-se micia , dar di piglio alla. spada ; -od-rchi-se , o

od-vrchi-se zrkve -svite, ullontanursi dallo s. Chie


. .sa, o farsi eretico; od-rChi-se dariwa; , vlidagna ec.,
ricu.sar dei doni, deporre il comando , una carica cc.

3. I seguenti verbi susanoor. colla; preposizione


d ,_ ed, or senza :,,o-hiati-se , od-blti-se , o-dosrati-se ,
0-StV\I-SB , od-bicirkse , odemetnti-se kgmgod pri
t9glstva , ,p_sla , o,d kga-god priaiteglstva , d p
ala ec., abbandonare unani-cizia, un affare.
4. Visone ancma alcuni verbi neutri reciproci, cio

colla particola se, i quali sono nel tempo Stesso quasi


di sign:ato:attiv0 ,-> che vanno il genitivo a'stto sen
za preposizione, come; dobavrtifse brina ,

i mira ,

ppoccaccimsi il vitro, e'l<s- pace; nhckati-se tkga ,


spettare molto (alcuno; nil-jstise mc'sa, mrrn'giar Il
saziet dello come, apiti-s vine , beVer o sazie
ti'; del Vino; n-sititse krha_, sdziar.ri di pane; n
gldu-se cesaqgod, guardo o mxiclg una cosa; ni
-i il;

V0gn_

Della costruzione dei ver6i neutri.


n:
v6gnti-se z-vjtchia, odomr ori a saziet; n-sl
sciat-se lij'cii, sentir molte 6ugie;, n-tzat-se sct'a-go'
di , toccare a saziet qualche cosa; pri-hitit-se tk6ga, ,
attaccarsi ad uno; pri-hiiichju-tise nsa, glve, ti
piglier p_el muo, pel capo; boit-se Bga, temer
Dio; m-ujcvxti-se cessrgdi ,goder a saziet di qual
che cosa .

Verbi 'neutri colla preposizione i}.


I verbi neutri, che richieggono la 'preposizione i], .
la Quale, come altrove diremo, signica sempre da
dentro , dal di dentro, o dallinterno di qualche co
sa , sono per lo pi i verbi di moto dal luogo , cio i
verbi di sortire, partire, andarsene, allontanarsi1 sor;

gare ec., come: ghdje4i-je Gospair , dove il tuo Pa


drone? ne-jnam, ijijcj-je i] kchje , non lo so, sor
ma di casa. Dissi per lo pi; mentre anche molti.
verbi neutri non di moto possono avere 1 ij col geni
tivo , purch il verbo allude a cosa, che succeda den
no , o internamente, come: i] dubne s:rza m6ga v-

n'wn , o ujdiscm , esclama , o sospiro dal profondo


del" cuore.

- y

r Alcuni verbi rientri colla pregs2ione if


.

_ \_ 4

ggl genitivo 0

Ijlrijiti , jim , [io-sam , i] k6ga-god mjsta , uscir


fuori 1 un luogo .

Ijichi , ij-hodim , ij-iscjao-sam , il grida, uscir


dalla citt .
\.
Dighnti-se, _dijcerh-se, dighnuo-nm-se, ij rdne

drjcjave,' partirsi dalle natie terre.

|_Ojlii , idem, _ogisciao-qarn , o pochi , idem , po


sciaosam, o o chi , od-hdim ,f udascjao-sam , o
od-hdid ,\dim ,dio-sam, j kghje , partirsene,
o andarsene di casa, f__

Ij-ri , ij-lafim , ij-iscjo-sam, ] svakieh psalaa, u


ni" 40 in!poccio d' ogni affare. '
\ r
'

- .\

."n I _1 ha l.

.'

',

' o

'

'

I;

un

=Irottato Terzo. i.-

'.i

Ij'virat , rem , rao-sam , o techi,'.tecem ,_ teo


sam-,o il-rjzati ,ij-tjcem , tekawsam ,i o r]*igr
ti, dim , dio-sam , scaturire ,_ scorrere; - vbdni,

izer , rilta ec. ij-vxre , o ij-qce, nij-hddli rj


brda , ij pianino , ij vrbl: , 1 acqua , il lagp,
il ume scaturisce , o scorre dal monte , dalla

sorgente.

_ _>

Vr5titi-se, o po-vrtltI-SE, vrachjamse ,

tra-sam

se,ij grida, i] Mltalraa, ij Itzlie ec.,

ritor.

mare dalla citt, da Venezia , dallItalia, _

Verbi neutri colla preposizione Vs.


La preposizione s si adopra coi verbi neutri e di
muto, e'di stato; ma essa non ha luogo, Se non quan

do si parla di cosa esterna , ossia dal di sopra duna


cosa , tutto all apposto del senso della preposizione ,
come si detto poco anzi, Ah ne-srcian! p6si sk gna, ah infelice . sei caduti) dal cavallo; jesi-li vece!

' ro, avete cenato? lad-sam stirpeje, or orami son


levato da tavola .

I.

i.

i ..

Alcuni verbi neutri colla preposizione s

col genitivo.

D-h6diti, dim-, dio-sam, s brje'ga, venir dal


. colle .

'

Pri-valiti-se , lim*so, lio-sam-se , s mijgh'e , cader


vdalla mula .

U-klutir-SC, nivam-se; nuo-sam-se, s dba , cader


dallalbero.

\ ,

chi ,-fa-hodm, dio-sain , spx'1taf, uscir fuor di


strada.

'

Uklonlti-se, gnam-se, imsant-se, -s'p1ta ,-ritirursi


dal cammino . \ "'g,-'
" \'i "
f,'.a'.,ov
Verbi neutri colla preposizione . _ ." _(
_E

'

4': i

1'

Anche la preposizione il ha egualmente luogo coi


verbi di molto , e di stato, come: il tkoga idsc? idn
.;.

11 Mai

Della costruzione dei ver6i neutri.


a;
5-IIIkE, da chi ti porti? vado dalla madre; i.
tk6ga sri oni dietich? Gospra N. N.; a una dievi
ha? il l)umanaa, da chi mi quel servitorello? dal
Erg. N. N.; e quella serva? dalle Monache.

Alcuni verbi neutri colla preposizione .


Iti ,,p6chi , otti , dohodti tkga , ltra , il

Mario cc. , andare , o portarsi da uno, daPie


tro, da Maria.

Vrachiti-se , o po-vrtiti-se, chiam-se, tic-sam-se ,


tkga , ritornare da uno.
.
Obidov'ati, duiem , dove-sani; vecrati , rivam,

rao-sam; rrciati , ciam , ciao-sam; ultinati , mm,


naofsam ; spti , spim , spo-sam , tkga , desi
nare , cenare , far collezione, e merenda , e.
dormire da alcuno.
,

Uj-dati-se , o po-j-dari-se, dam-se ,dao-sam-se;


fati , am ,. ao-sam , uvjrovati-se , vierujem-se ,
verovao-sam-se , tlrga-god , condare-in al

cuno .
U-pojntF-SQ, namse, no-sam-se, tlrga, pi-
gliar uno per un altro, riconoscerlo con dub
bio.
,

\ I
Avvertimento .

Si avverta , che i verbi di moto non hanno la pre


posizione col-genitivo, se non coi nomi animati,

, non potendosi dire , p. e., idm Rima, paglia,


ma il Rm, pglje in accusativo, vado a Roma,
vado al piano, come noteremo al terzo ordine dei
neutri. I nomi delle Chiese , quando si chiamano col
nome del Santo, a cui" sono dedicate , coi verbi di

moto richieggono pure la preposizione il 0 COl geniti


vo, o coll, accusativo, ma colla terminazione del no
minativo, trattandosidi nomi mascolini . Ide'm rjt ,

o ci: Missu 1: carpa, o il Gspu , vado a dire , o a


wntire la Messa alla Madonna; idm Gspe , o il
Gspu od Millosrdia , od Lriga , od Vdize , sv

toga ltra , 0 il svti l'tar , - svitcga Vlha , 0'


SYCKG

fv

224

Trattato Terzo;

...

svte Vlsi , ii svtoga lojfa , 'o-ii sve'ri ]6jef, fa mi.


te Catarine, o svtu Catarina ec., mi porto alla

Madonna delle Grazie, del Bosco, dellAcqua, a


S. Pietro, a S. Biagio , a S. Giuseppe , a Santa Cat
terina .

'

Vi tuttavia il nome inanimaro d6m-, dma , che


Unito ai verbi di moto,vuole essere costruito col geni

tivo, ma senza la preposizione , come: ide'm dma,


vado a casa; poscj-sam dma, sono andato' a casa;
vrachjinvse dma, ritorno a casa.

Del secondo ordine dei verbii neutri .

I verbi di questo ordine vogliono il dativo; altri.


senza alcuna preposizione, come: na-mighiva-mi, i
glhvom klima,d u-mknem, mi accenna coin occhi,
e colla testa, che taccia; altri colla preposizione k,

come : imaisc rjlgh, alli nmoi-se n gnga tfciti,


alto utjrce-se k stariemu sda , illi-k'vrscemu pr-stc
glu , hai r'agione, ma non ti lagnare di lui, se ap
pella , ossia se ricorre ad un tribunale superiore;
altri colla preposizion, ' come : pc odiru, jcvu
gi'1si ,vivono nellimboscate assassinando per istrada,
disse il Gundula; ed altri in ne colla preposizione ,

come : nbmgu-se -stiviti, d po-tznko n u-pscem


ovdi sct blgsti Benediccovoi recce jdan od sve
tieh Otzaa , non passo a mezzod non scrivere esat
tamente qui cio', chenno dei Santi Padri ha detto

della, 0 sulla, o intorno alla bont di Benedetto,


disse il Giorgi .

.Alcuni Verbi n'eutri col dativo senza


preposizione .
Na-mghnuti , uerri , o ivam , nuo-sam , o na-mga
ti, o na-mighivati- tkmu, far cenno coin oc.
chi ad alcuno .

Mil1ati , o [a-mhnuti , hivam , hnuosam , tlzdznu,


far cenno colla\ mano ad una , che s accorti.
II-ieduciti-se , civamse, dio, s4m-se , tk6.nu, u

guagliafe alcuno.

'.,
h

Della Costruiiime dei Verbi neutri.

zag

filiditi , dim , diosam, o o-suditi tk6mu , gau


dicare alcuno, o sentenzzarlo.

Jad-st'ti , stajem , stan-sam , kjgj drj'ciavi, Pre.


siedere ad una provincia ,

lrvidieti , o provdiati , vidjam', vidiosam , sviee


tu , kchi , aver cura del mondo , della cum .

Na-pti , piem , pio-sam , dai un , bere alla salute


di uno .

Nastjati , stoim, stojosam , tlrmu, interessarti


per alcuno .
I

a-krtiti , chivam , rio-sam , o-prieclti-se, o priea


citi-se, civam-se , cio-sam-se. brnit, o ja-br

miti, nim, nio-sam, protiviti-se, tivim-se, tivic


sam-se, tk6mu, opporsi, o impedire ad uno,
contrariarlo.

Ud-govriti , o od-govrati, vatam , vorio_sam , tkd- ml: , corris ndere ad alcuno .


_
Dbro-htiti , 0 mini tkmu , voler bene ad uno.

Nadtise
, dam serobi
. dosam-se
, tkmu
, Ilspett/u
.uno; nadarr'r-se
, aspettov te;
nadaim-se
smzr
ti , attendo la morte.

a-hvliti , livam . lioesam, o, [a-hvaglivati, glivam,


glivo*sam ,tlimu, ringrazuu ano d una cosa,
o per una cosa.

Sljciti tk6mu, servire alcuno. ._ . i.


_
Dvriti, rim, o rivam, rio-sam, tk<tllll, adulare,
corteggiare uno; il: tebi ne-dvrrm, non inten
do di farti corte.
-

Smiati-se , smie'ma-se, iosamse, o rrrgari-ste, gam


se, aosam-sc, tkjoi' stviri , ridersela di Quale
che cosa.
'
A

Dti-Se, pridri-se , psctiti-se, uklonifise, ed u


klagnatise rkmu , cedere ad alcuno.

a-dovgliri, iuien_n, oivam , iosam, o oniri]citi

se tk0nu, Bgu ec., soddisfare ad alcuno,


G Dm ec.

Stvitl-SE, stavgliimse, vio-sam se, cismu, accor


gersi di una cosa.

lwdbriti , ivam, io-sam, tkdznu , far bene ad una;


I
V nju;urlo
.

. >- v
V.

'J

n.6

Trattato Terzo.

l'o-kloniti-se , agnam-se , klonio-samse , tko'mu,


inchinursi ad. una , riverirlu .

Klgnar-se, o skucit-se , civ;im'se , co-sam-se,


Bgu , inchin.arsi a, Dio , udorurlo.
S-millov'M-se , lnjem-se , vaosam-se , rkmu , aver
iet. di alcuno .
Dodiati, djevam , diao-sam , do-sadit , ghjujem
dio-sam , do-smrdjeti , ghvam , dio,,-5am , do,-n

jct , jcivam, jcio-samy, tk6mu , unnojure ul


amo, essergli di fastidio.

Uj'rghnuti-Se , nujem-se , nuo-samse, tkomu, rul


tare ad uno.

'

Q-doljti , lievam , lio-sam , tkmu, sbi, svmu


srzu, mzi , trdu cc. , mesister ad alcuno , u

se, al suo cuore, alla pena. , alla fatica.

Ni-stoiat tkmu, assistere alcuno.

lrsctat , scram, prosti0sam, o prestiti, mm]

stio-sam , tkmu , perd0nare ad una.

lrhpon'1cti-se , civamse, rUCO-sam-se, molm-se1

lm-se, lio-sam-se Bgu, pritgljem, raccomaw


darsi a Dio, agli amici, o pregarlz.
lavi'i-se,avgljamse,ayio-sam-se,tkmu,mlutnreuno
Uvjrovati-se, ujem-se, ao-sam-se , Bgu , 168"
a Dio.

Kriviti-se, vim-se, vio-sam-se, lkomu, far 10600


caccie ad. uno.
_
lri-klonti-se , agnam-se , ao-sam-se , o pri-divini

se vrm'enu , servire, o accumudarsi al ICYFIPW


jabvti , avgliam , vio-sam , 0' jabvgljaii , glifi_m_1

ao-sam , o ja-mjriti , eram, rio-Sam , o la-_HCU


o ja-jrati , irem , jrio-sam , o jrao-sam, lk6m
illi cemu-godi , criticare , o riprendere alvu"i
o qualche
cosa.
_ .
Otti-se,
otmgliem-se,
oteo-_sam-se, kllI [ul
esimersi da Qualche disgrazia.
Od-rvati-se , rvam-se , ao-sam-se , tkmu, blu."

con alcuna. Oni-su-se jclan drgomu odlfVl


sano andar-i del puro nella. lotta.

ja-lvjcdati , lcdivam , dao-sam , o ja-hkati tll6m


prender una a schule .

. , 4,

fa
I .

Della coslrntone dei Verbi neuhi .

1:7

Itiiditi, dim, dio-sam , tlmmu. giovare adulcrmo.


I Mrajiti-e, o o-mrajti-se, [im-se , jro-sam-se , tk6
'

ma , Venir in mira ad alcuno.

Dugdvati , guem , vao-sam, tltmu , esser debito


re ad alcuno.
'
l'rilikovati, kulem , kavao-sarn, tkmu , ruswml

gliursi ad uno .-
Ugditi, aghiam , ao-sam . tghjoj vgli, o pod

lojctii-se tgh'jmu horjgnu , o pr-=tti, o pri


ghnti-se ciioi vgli , adottarsi allaltrui volere.
O-svtit-se , chjujem-se , tio-samue, tlt6mu, Ven
dicarsi di alcuno. jnam kako-chiu-vamse o-Sv
liti , su come Vendicarmi di voi; vrloesam-zi
se o*swtio , mi son 6HLVUMBIN? vendicato di re.

Bojti-se, boim-se, bojmsamse, prkoj, ih.loj


srchi , temer In contrario, e crudele sorte.

Gospoddvati , duiem , vao-sam , gemin ,

svjc'tu ,'

comandar alla terra, al mondo.


' 'i

"".A'Wermento.

t? Pareclri dei surriferiti verbi con diversa Costrw

zou? appartengono, come pu vedersi, ad altri ordini.


a. Il verbo ja-hvliti,o jahvagl-vari ,oltre il dati.
vo, Spesso porta seco la

preposizione n- col dativo.

se i 'nomi sono di numero singolare , collablativo 2.,


se sono plurali , come :ja-hvaglivami n gllixbavi, n
dirti tvomu , ti ringrazio pel tuo amore, pel tuo due
no ;"jz-hvaglvamni na millostieh, i ndarih tV0ieh,

ti Terlth graziedei tuoi favori, e doni.


;. Il verbo Gospodvati pu ancora avere la prepo

tizione nd collab'ativo, come: riGgh, ko nd fm-'


;ljom gospodje , Da, che comanda alla terra .
1

'

'.

s- L

Alcuni Verbi neutri colla preposizione k .


col dativo.
,lj

.
'

'

Pri-stpiti , stupam , pimsar , .lctkmu , lo kojoj


stvril, accostarsi ad uno, o a qualche cosa.
1 a

Udi

218

Trattato Terzo.

Utchi-Se , CGm-Se , kao-s_amse , k tk6mu , ricorre


re ad alc1mo.
P-srti,
alem, ao-sam, k vrmenu,
tempo .

servire al
V

Isetakmlt , ivam , io-sam , k tkmu , pareggiare


alcuno.

l'-lciri-se, cim-se, cio-sam-se, krk6mu, raccom


pagnarsi con uno.
S-vrititi-se, chiam-se,tio-sam-se, ktkmu, andar

ad alloggiare da alcuno . .
Otiti, pchi cc. kilzrjmu, o k kmu-gml mjcstu ,
andare da alcuno , o in qualche luogo.
.Avvertimento.

.
Non si pu indicare quali verbi appartengano a que
sta classe, abbracciandone alcuni di moto, ed altri di
stato, che si apprenderan'no dalla pratica .
Alcuni verbi di stato colla;preposizione ,
col dativo.
Tribvati, ivam , vao-sam , stati, oim . ao-sam ,
stanvati , uiem , ao-sam , grdu, li phstigni
tkmwgod miestu, ul>itare, stare ,uver slan
1.a in citt. nella solitudine , in qualche luogo.

Nochjvati, uiem , ao-sam, -kmu-god miscu,


pernottare in qualche luogo.
Sa-grjsciti, scim , scio-sam , k)o stvri , pec
care in qualche cosa; il cmu-li , chjachko , sa
grisch , in che ho peccato , o padre.

Na-hditi-se , dim-se , dio-sam-se , kmmgod


mstu , trovarsi in Qualche luogo.
\
Stili bsi , star in agguato, tendere insidie .
llviti , vim , vio-sam, obilnost, nuotar nellralr
bondonzu .
Na-slditise,dim-se,
dio-samse, kjoj stviri,
compiucerai in una cosa .
\

. a

Jv=

Della costruzione dei verbi neutri.

n9

.Avwrtimento .
l

x. Quasi tutti i verbi di stato possono avere la pre


posizione col dativo, se i nomi sono singolari; se so
no plurali l regge lablativo secondo, 0 primo plu
rale (questi ablativi, come si detto parlandosi dei
Casi , si confondono) come: plviti dbreh, o il
dbrima, bogswh , o li bogkstvim, nuotar nei be
ni , o nelle ricchezze cc.

z. Listessa regola, a tenor della distinzione fra il


senso di il, e di na. si osserver coi verbi di stato ac
compagnati dalla preposizione na. Quindi dirai col da
tivo:

sicdim na kgnu , sedo sul cavallo; stim n

prozru, sto alla nestra; pjvam na di1bu, canto


sullalbero cc. All'apposto se i nomi Sono plurali di
rai coll ablativo primo, o secondo: st6 on n ngami,
o ai ngh, sta egli in piedi; imam rannu n prsi
ma , o un prsieh , ho una piaga sul petto cc.

Alcuni verbi di stato colla preposizione o


col dativo .

/ Misliti, lim, lio-sam, kjoj stviri, pensar a


qualche cosa.
Dbro , o [lo-rechi , o' govo'rit , cem , kao-sam ,
rim , rio-sam , tk5mu, dire, o parlare be
ne , o male di alcuno .

l6rnmti , nim, nio-sam, km'u pslu , aver cu


ra di qualche cosa.
Visjeti', sim , sio-sam , tkmu , dipendere da al

cuno. jcsvot mo} tebi visi, da Il dipende la


mia vita .

'

Pisati, scem , saosam; bescliti, dim, dio-sam;

jbriti rim-, rio-sam; rj-lojciti, jcim, [cio


sam, o tkmu-god, illi koioi stva'ri, scrivere,
parlare, faVellare, ragionare intorno mi uno,

o di qualche cosa .
['r-po-Inti-se , avam se , nao-sam-se, tltznu ,

sbagliare nel riconoscere uno.


1 3

Av

|
\

ago

Trattato Terzo .
vaertimnto .
.

Qualche verbo di questa classe in vece della prepo


sizione riceve pur talora la prepcsizione n coll ac
cusativo, come : p6mnt n sct0, mrmoscit n rk6

ga cc. , aver premura di qualche cosa, mormorare di


alcuna .

.
_
_
_
Del terzo ordine dei verbi-mani .

Questo ordine non abbrac'ca, se non verbi neutri


per lo pi di moro, i quali , oltre il lor nominativo,
ricercano laccusavo colla preposizione , o n , co

me: psco-e Bm , a ij Bma njemacku {mglju ,


and a Roma, e da Roma in Germania; il dolnu
wk cjas nijcju po strmu,i st ptu s-hde,dzscen
dono in una Valle ad ogni momento pi profonda
er una strada precipiiosa , e sirena; prem ja mal.
o, illi s ni-csa ti-se najEdisc, i smrtnp mrjsc n

priteglje , assai per poco, o per niente tu ti adiri,


Ud Odj mortalmente gli amici.
[Alcuni ver6i di questo ordine colla

prepo:iaione coll accusati1m.


U-vdi-se, u@voilm-se, u'yeo-sam4se , cigovo
priteglstvo, insinuarsi nell'amicizza di alcuno .
Uwrchse, u-mchjem-se, u-vrgao-sam-se, tkga,
assomigliarsi ad alcuno. U-vrgo-se-je . za,
i (1 matter, si assomiglia al padre, ed alla ma
dre. U-varch-se morrc , gettarsi in mare.

U-psd, dam; po-sam , jasjde , mrjcju,


'stpzu , incappar nell inbo.rcate, nella rete ,

nella trappola .
Udrti

'

udaram , dr-sam, bzih, negar il detto;

udrn , Sg0dlli , jggham , dio-sam , zxgl, o il


bigljeh , dare, 0 colpire nel segno.

0ch-se , 0-blcim-se , o-buko-sam-se , dghe ,

illi. krziike haglne, vestirsi in lungo, o in


@0710 \

Na

Della costruzione dei Verbi neutri.


z;t
Na-sladicr-se, dujem-se, dio-sam-se, kongod
stvr ,compiacersi in qualche coca .
U-ptti-se , piem-se, pio-sam-se , koju stvr (
proprio delle api , vespe, mosche cc.) attaccar
si ad una cosa.

Tghnuti , ticem, nuo-sam , nebo, toccare il


cielo.

Dchi , do-hodim , s-cio-sam , pam:, tornare in


sentimenti.

'

jabviti-se,gliam-ge , vimsam-se, sct-gocli , oc


cuparsi in qualche cosa.

O-mrsrti-se , sim-se,si-sam-se, koi-god stvr,


assaggiar la prima Volta una cosa.
-U-prtit-se, tim-se, sv , o u-lojcici-se , ulagam
se, cj-sam-se svku s:vr, dar di naso ad

ogni cosa .

'

Hditi dbri cjs , andar alla buon ora; pochi


il [no cias , andar alla malora .
'
Iri, d0hditi, vr'achjar-se (cogli altri verbi di
andare , tornare , venire cc. ) koe-god mjsto ,
grd, Itiliu ec. , andare, tornare in qual
che luogo, nella citt , nellItalia.

.vvertimento .
Al verbo demrsitese si d pure l ablativo colla pre
posizione , e pi comunemente laccusativo colla pre
posizione , come : o-mrsit-se n'rghjom kzrvi , illi

krvju, alli tt'lghju krv, imbrattarsi nel sangue


altrui .

Alcuni verbi di queso ordine colla. preposizione ml


coll accusa;ivo .

Ici, p6chi (cogli altri verbi di andare, venire,


tornare cc.) n brdo, n livdu, na hrflxn
Lstovo ec. , andare al monte, al prato , alla

nave, a Lugosta.

'

lrighnti-se , ghibam-se, n'uosam-se , n ciju po

jcjdu , mdcversi_al desiderio d alcuna .


1' 4

U-S

a;a
' Trattato Terzo;
U-srt , udrt , sursti-se , gqivam-se , nuo-sam-se,
n-ripiri , gliujem , pi-sam , srtati , srtam ,tao
sam, s:rnuri; nem, nuo-ssm, na tkga-god ,

dar addosso ad alcuno , assalirlo .


drti n-se, dar addietro, ritirarsi.
a-strpiti, pim, pio-sam , ni tkga , imbattersi

allimpenmta in alcuno.
S-pstt-se, o n-slonit-se n tkdga, rimettersi ad
alcuno.

'

IriSpt, iem , pio-sam, n Miss , n objed ec.,


arrivar ,a tempo alla Messa , al desinare.

lod-pl'sat-se , scivamse , a'0sam-se , n sct ,sotv

toscritrersi per qualche cosa.


_
Sa-j'vijcdati, jcdivam, do-sam, n tkgs, schia
re alcuno .

lo-dighntb8e, jcem-se, nuo-szm-se,

n tkga ,

muoversi contro uno.


Na-mritise, rivam-se ,tio-san-se, n tkga , in
contrare alcuno. '
S-millovti-se, o s.milliti-se , uem-se , o ivam-se ,\
vo-sam se, sia tkga, uVer piet. di alcuno.

Svie'ttovat-se, aovsamse. n ki-god pos, con


szgliarsi su guach ahre .

U.jihati, aham, aho-sam, n ltgna, andar a


cavallo.
'
'
'
Od-gov5mi, aram , rio.sam , n dbrmcinstvo ,
corrispondere al 6enexio .
Vikati , cem , kosam , na tkga , gridare ad alcuno ._

Mrrjjbti , o gaddirise , dimse, n tkga , stoma


'carsi contro di alcuna.

Tujciti-se , jcm-se, jci-sam-se, n tkga , l;nar<


si contro di uno.
v
'Naebunitivse, ivsm-se , nio-satn-se, n tkga, far

tumulto contro alcuno.

Pri-wghnri- se, o prischb se, prisij'cmme, Scie.


sarmse, n Bga, chmmar Dio in testimonio.

Na-phati-sa , ivam-se , ho-sam-se , n tkga,


prendersela contro alcuno.
.f

Dchi n siromsctvo, nit po-Jnagne ,cader in po


vm. venir in cognizione.
,

Della costruzione dei verbi neutri.

a3;

Avvertimrmro .

x. Qui si da; richiamar alla mente la differenza

fra il signicato di li, e di n. In qualche caso par.


ticola,re ha egualmente luogo luno, o laltro. Il Del

labella disse govriti vitar, i 11: vjtar, parlare al


Vento , cio indarno .

2. Alcuni fra questi verbi in vece del n panno al


tresi avere la preposizione j, potendosi dire , p. e. ,
mi-stoiati , o pmniti na koi pso, o la koi pso, pi

glinrsi cura di qualche affare , o per qualche affare.


3. Molti verbi neutri ' richieggono soltanto il la, e
tali sarebbero, p. e. , haiati , o mariti fa koiu-god stvlr,
piglinrsi (Briga , o pensiero di qualche cosa; riditi ,
virtjt se, pro'mechjti'se fa hrnu , lavorare , .darst
moto per procacctrtrsi il omo.

4. Ad alcuni verbi di moto, che reggono l, 0 n,


si pu dare in vece di queste preposizioni la preposi
zione d col caso genitirm, come: imam dchi d te
be , d gore. d rjel'te ec., debbo portarmi da te, de.

110 andare al monte, al ume; tghnuti d nba,totr


care il cielo, ossia sino al cielo .

5. Si osservi ancora, che con certi verbi di moto


circoscritto , e limitato o per rapporto al modo di muo
versi, o del sito, dove uno si muove, alla preposizio

ne la si da il dativo, come: voliti-se kchii, andar


in. carrozza; hditi dvo-kgnjoj, o li tri-kgnjo
kt;hii , andar in carrozza Il due, 0 tre cavalli;
otir brdu, andar in 6arca ec., e che al na coi no

mi plurali talora si d l'ablativo z., come: iti n


krilieh, n ngah (si dice anche na kri'lma , o na lui
la , na ngami, o mi: nghe), andar sulle ali , a pie
di; gusrri na klinzieh, assassinar dai nascondigli;
nosrri na s'apah, o spih, portare in gruppo; n ramh
nih, in sulle spalle ec.

6 La preposizione n ha pur luogo COl verbo igra


ti , o igrati-se, giocare, ricercando il genitivo, o lac
cusativo , come: igrati , o igrati-se na zraa , o n'a Zia

re, giocare ai dadi ; n karata'a (voce presa dagli)lm


lian ,

234
Trattato Terzo .
liani), o n'a kfrte, alle carte; n plovkaa, o n

plvke', alle piastrelle; na ij'bika , o na ij'biak , al


trucco; n prst-bria , o '113: prsr6-broi, alla mura et.

Giocare a pari, e dirpari si dice soltanto in accusati


'VO igrati n tilt, i na lih , e non n t5ka, i n lha .
Al verbo jz-igrati , o fa-igrati-se specialmente, che
signica incominciar a giocare, si pu pur dare 1 a
blativo senza preposizione, Come: ja-igrati-se kartam,

cominciar a giocare alle carte; na-dutkon , al pallo


ne; lptom , o lftom , alla palla, plvkam , alle piu
strelle; zairima, ai dadi; sebbene anche dicasi: igrati

[vrkom, giocar alla trottola , strieiizom , colla frec


cia; do-igrati kopgliem , nir la giostra coll asta .
Talora igrati prende la preposizione coll accusati
vo soltanto per col nome jikld , scomessa , come :

igro-sam fil-kld s Petrom, ho fatto una scomessa


con Pietro. Se si vuole poi precisate la scomessa,con

viene adoprar il verbo o-kladrse colla preposizione ,


mettendosi in accusativo la cosa. scommessa, come: o
sctchiesc-se o-kldit, che Vuoi scomettere? 0 jednu

perperu, sr luigiaa, un perpero, cento luigi.


Finalmente in senso di verbo attivo dirai in accusa
tivo ij-igrat4e suo-godi , giocare , o piuttosto giocan

do perdere , o consumur qualche cosa; fa-igrat ko


gna, fare dei giuochi correndo al camllo; ed in
senso di verbo neutro colla preposizione s coll ablati
vo potrai dire, p,e. , ja-sctO-se n-chju po-igrati sgni
me, perch non mi piglier un po di sparso con co
stui? igrasc-li-se s prachjom , ti diverti colla onda?

Del quarto ordine dei var6i neutri.


. . .

Questo ordine abbraccia quei verbi neutri, che ro

giton0 lablativo, e che noi per maggior chiarezza sud'


div:deremo in quattro classi .
Dei verbi della prima classe .
La prima classe abbraccia alcuni pochi verbi, che
signicano comando, regolamento, provvedimento, e
che
\

Della costruzione dei verbi neutri .'


33
che possono costruirsi collaccnsnivo , o coll ablativo,
come: Il, koi nascpm ,pchrnom, illi p'chinu vldasc,

tu, che governi la nostra comunit.


chun_i verbi della prima classe collaccusativo,
ed ablativo.

Vlidati ,'dam , dao-sam, Rusig , Dirjcjavu , Kri


'

glivinu , sbe , illi Rusgom ,\ Djcjavom , Kri


gljvinoo_r , sbom, comandare ad una Provin
cia, ad un legno, a se.
.

l'o vlidati sbe isr6ga , illi sbom istiem , moderar


58

513530

0b-vldati tk6gt, illi tkem, dirigere alcuno a


modo suo, disse lAlberti.
lro- vdjat , o pro-vidieti , ghjam , o djam , kchiu ,
lilli k_cbjom , aver cura della famiglia. Bgh,
ko svic, illi svitom pro-vighja, Dio, che ho
cura del mondo.

.,Avvertimentm

'

L Il verbo vlidati essendo del primo ordine,degl


attivi, il Nale cos pur gli d il genitivo : Bjce , k

nas svih vldasc, i hr5nisc od-s-g6r, Dio, che tutti,


noi dall alto governi, ed alimenti.
1.9 Al verbo provghjati cosi si di pure laccusati
v0; ed un ablativo: pro-vighjati ktchju hrnom , foro
nir la casa di alimento.

Dei verbi della seconda ellisse.


La seconda classe comprende i verbi di abbondanza,
di privazione, di uso, di utile ec_. , i quali richieggono
un nominativo, ed un ablativo senza preposizione al
cuna , come: nacjan-sam mjom kchiom n tki ni
cin vlidati , d i] poccka d sv5rhe godiscta svhkiem
stvrma pod-pnno obrlnjem, sono avvezzo a rego
lar in tal guisa la casa mia , che dal principio sino

alla ne dell anno abbonda pienamente dogni cosa;


i

ne.

236
\ Trattato Terzo.
ne-ugghjasc-mi, tbom-se ja ne-slicim , non mi dai
nel genio , di te non mi prevalga .
Alcuni verbi della seconda classe
coll ablativo .

Obilnovati , illi obilovati, niem , nova-5am ,


gljom , [cittom , vinom , abbondare di aglio, di
grano, di vino.
I'-trebvati, o trjbovati, buiem; vao-sam , kjom

stvcri , abbisognar di qualche cosa .

Sljciti-se, jcim se, Icio-sam-se, jikonitom obli


sti , servirsi del poter delle leggi.

Dbro, o jl-slj'citi-se pienjima, far buono, 0


cattivo uso del danaro .

Klti-se, kune'm-se, ola-klti-se, kligne'm-se, kleo


sam-se, Bgnm, Svzima , giurar per Iddio, pei
Santi.

jnoiti-se , imse, noio-sam-se , krvim, sudar sangue.


Minuti-se, nem-se, nuosam-se, cem Idrvgliem,

esser sollecito per la salute di alcuna.


Rastviti-se , avgliam-se, vio-sam-se, bla'gum, spro
priarsi del tesoro.
Bolxti-se, lim-se , lio-sam-se, tkem, condolersi
con alcuno; bolti kojm-godi ne-mchi , k
gom ec.,

essere attaccato da una malattia,

dalla peste.
Okorstit-se, rim-se, tic-sam-se, cigviem ne-jn'
gnem, approttarsi dell ignoranza altrui.
Scjliti-se, lim-se, lio-sam-se; igrri-se, am-se,
ao-sam-se; tamsciti-se, scim-se, scio-sam-se;

scptati-se, tam-se, tao-sam-se; maskriti-se (vo


ce barbara, ma in uso), rim-se , rio-sam-se; ri
gati-se , am-se, ao-sam-se; smiatise , smiem-se,

io-sam-se tlzim-godi, 6urlare alcuno, farsene


beffe , ridersela .
,

Vognati, gnam , gnao-sam , smdom , odorar di


abbracciato;

mrlsiti , scem', sao-sam , ci6m

godi, odorar di qualche cosa.


jmrdje'ti, dim, dio-sana, vinom, puzzar li inne.
."
.

Dellu costruzione dei Verbi neutri.

137

Lagti , jcem , gao-sam , glhvom, mentir per la


gola .
Dei verbi della terza classe .

La terza classe racchiude alcuni verbi, che, oltre


il loro ablativo , reggono un accusativo colla preposi
zione b, e talora nel tempo stesso anche un dativo
senza preposizione, come: alkomu sve tinko p tink0

ne spovdisc', kako-se-ie dcgclilo, o-mlri-chj-ti gla


vom mir, se non gli ruccuntemi il tutto esatta
mente, come e' accaduto, ti s6atter la testa contro
tl'muro. Spesso non hanno, che il caso ablativo, co

me: tkiem svki virar viie, colui, che ogni vento


move , disse il lalmorta; tovr klepchje scima, la

sino dimeno le orecchie. Talvolta qualcheduno di que


sti verbi, oltre lablativ'o, ha di pi un accusativo col

la preposizione pd, come: n-ripi na gnga, ter-ga


uhv;iri , i bzi gni,me pd nghe, ossoltalo , e chiap
palo , e gettolo sotto i piedi. Questi verbi, che signi
cano movimento, agitazione, scuotimento, sbattimen

to ec., nella lingua Illirica debbonsi considerare come


verbi neutri, mentre nelle altre sono attivi. Infatti
glIllirici in vece di dire muovere, p. e., il capo,

' dicono muowre col capo.


Alcuni verbi della terza classe coll allotz'1m.
ja-vrnuti, ja-vrchiem,nuo-sam ,o ja-vati, viam,
viosam , vrtom , illi glvom , torcere ad alcu
no il collo, o la testa.

Krtati , chjem , tao-sam; [a-krEtati , chivam, a0

Sm , Vi2l, viam, vio-_sam, glvom, dimenor


la lena. .
Klmati (ed anche kxmati ) , mam , ao-sam , glvom,

'.
._

crollor il capo dormicchiando .


Mlriti , tim,

tio-sam, krlima , ebatter le ali;

rukma, le mani; nogami , i piedi.

Mhati, am, ao-sam , rkom , far cenno colla


.

mane .

Mah

238

Trattato Terzo.

Mhnuti , nivam, uno-ram, o na-mighivati, go.


\ jem, o ghivam. vo-sam, occma, accennur col
locchio; krfciti , jcim , [cio-sam , occlma , gi
_rarli intorno; _higljati , gljam, ac-sam, occlma,
stralunarli.
\
Bbnuti , bubam , uo-sam; lpnuri , lupam , nuo

sam , O-mltiti , chjuiem , tiosam; hrpnuti ,


gnivam, nuo-sam (voce barbara, ma usata);
bsciti , scivam , scio-sam ; iknugi , ghivam ,

nuo-sam , tkietn scr , illi kojm'god stvari


tl, jcl , sbattere alcuno ad' una cosa, o
qualche cosa in terra, al muro. Bbni , lpr_t,
o-ml'ti , htpni , bsci , ikni gnme tle, ln
zem n.r , s6attilo in terra, fracassa la pi
gnatta al muro

jvokochjati, o jvokmri (ed in qualche dialetto


anche zokotati ) , tujem , ao-sam , jbima , sbat
tere i denti; sckrxpati , ipgljem, o ipam , Pac

sam, [bima , fremere coi denti.


_
Trsti , o s-trsti , o s-trsati , sam , sao-sam , tir
pef'om , mroer la taVola , sbom , divinoolare

il corpo.
o
Vagljari, gliam . gljo.sam , brd0m , illi drivcm ,
agitare, o far crollare la notte.
Kzrsciti, scim, scio-sam , sbom, dibattersi .
,Avvertimento .

r. Si osservi, che fra gli addotti verbi alcuni'ppg.


sono riguardarti come attivi del primo ordine . Quindi
potrai dire krati krila , o krlima; Klepchiati lasci ,

o uscima , garbi*esr_e, o garbiscima , muover le orec


chie, i sonagli; bziti , o bicrti sct.god , o cim-godi,
gettar qualche cosa; uprati occi , o occ1ma sct,
spingere gli occhi ad una cosa, ossia fissarla cc.

2. E qui meglio, che in ogni altro luogo, 'si dee

far osservare la cosrruzione dei verbi reciproci, (e


quasi attivi rapporto al signicato) bazirise, mcmmi
se, mechiti-se, e Muti-se; giacch ricercano anche

essi un ablativo di cose senza preposizione , ed un ac<


ci

Dello costruzione dei verdi neutri.


239
cusativo di persona, o di cosa colla preposizione n,
od . Si dir adunque: bizitise kamenom n tkga.
tirar un sono ad. uno; mtnuti-se, o mechjti-se ka
mgnima mrre, gettar sassi in mare; hitat-se su
lizom na tkga, avventar lasta contro alcuno.
3." Del resto i verbi klimati , mhati, mahnuti, o

na-mighvati , zkotati , e sckrpati usansi anche senza


il loro ablativo, cio glvom , rikom, occima , e Il":
bima, comprendendone gi da per se stessi il senso.
Cemu klmasc, mhasc, na-mighvasc ec., a che fai

cenni colla testa, colla mano, coin occhz ?


Dei verbi della quarta. classe.
La quarta classe abbraccia alcuni verbi, i quali va.

gliono l ablativoo senza preposizione alcuna , o colla.


preposizione s, come: o-stvime, n:.ka krajom brod
mo , litscu|.mi , vehggiamo terra a terra; psti-ga ,
nk ide s svoiem pt0m. lascialo, che vada pei fatti
suoi; jnscli kako svelikiem trjbuje pro-lajiti, opr0

hdiri , sai come bisogna passarsela coi grandi?


.. Alcuni verbi della quarta c'lasse coli" ablativo
colla preposizione s, ovvero senza .
P6chi, ili, otti, hoditi s Bgom, andar con Dio.
lghi s Bgom, va con Dio; modo di dire di
buon augurio.

lchi , ri cc. 3 Vrigom, sHudbom , andar col


Diavolo; modo di dire imprecatorio. lghi s
dbrom , o sflm srchjom, vattene alla (Buona
ora , o alla malora .

Hocliti kr'aiom, potjat-se krjom, camminar vi


cino a terra, o tirarsi a terra , camminando

in arca per mare; brditi krajom , veleggiar


verso terra ; vditi krjom, condurre a terra;

-p6chi , vri'tit-se kr'aiom , morrem , partire, ritor-


nare per terra, per mare; hoditi s vremenom,

andare, 0 regolarsi col tempo; hodtti pgliem,

illi tavninm , camminar, per una pianura


P'

4
aq.o

Trattato Terzo .

ptovri
serie .
planindm , viaggiar per
, montagne

Ugaghjri-se s bicjaiim . adattstrsi alluso; ugo

dir-se stghjom vgliom, accomodarsi allab


trai volere; spodobr-se s vgljom Bjcjom,
rimettersi al voler divino.

Slucrt-se, o s-drjcti-se, o pri-druf'crt-se , o sa


srr-se s kem , farsi compagno di alcuno .
Drjcjt-se s kiem , lenersela con alcuno.

Umrit-se , o mprstivse skem, rappacicarsi


con alcuno .

S-nachi-se, o ,na-hodit-se s'kiem, trovarsi con


uno.
.
.

O-beselr-se s kim-godi, rallegrarsi con uno; po


boliti-se kem-god, dolersi del male altrui; bo
ljtise tighiom,nesrchjom; o tugovti skiem,

dolersz per l infelicit. altrui.


\ vaertimento .

.1. I verbi di rallegrarsi, e condolersi son soggetti


I vari cangamenti di sintassi. Si osservi adunque, che

ridovzrri-se , e vselC-se coi lor composti possono ave


re o laccusativo, o il dativo, o lablativo senza al
cuna preposizione , come: t-ci-se riduiem , o veselim, "

mi congratulo temo di questa cosa; o-bcselit-se, o che


ridovat-se dbru, o d0br0m

islrrgnega, rallegrarsi

del bene, o pel bene del prossimo. Na-slidir-sie, che


presso i Ragusei signica godere pel male altrui, ed
in altri dialetti rallegrarsi in buon senso, o vuole il
dativo, come :na-sldit-se jl, illi dbru ciemu, gode
re pel male , o bene altrui, u-dadir-se rlrmu, entrar
in grazia di uno; o laccusativo colla preposizione
n , come: je-li grih, ko ia' na-slsdim-se nr io? e e

gli peccato, se io mi rallegra per questo fatto? Ii


Dellabella l adopra anche coll collaccusmrvo, come
si notato altrove.

0-]!-vuglici-sta, o-jcilstise, attrismrsi, richiedono


o il dativo, o l ablativo senza preposizione, come; 0:

CQVIM'GE, cisjl-v'ogljjem-se jlr , ilii jlm prile


ti,

Della costruzione dei iibr5i neutri.

a4t

glia; nii attristo pel male dellamico. Tujcltise Coi


suoi composti pu avere l sdettsativo senza prepo'szic
ne , ed un dativo , come: ovo-sams tebi tlCio, mi

sono di ci Iagnato a le, olteco.


In vece deil accusativ'o' si pu- far uso del genitivo
colla, preposizione d , dire; tiijciti-se d vscrrgdi ,

lagnarsi di qualche Cosa. Finalmente pu avere lac


cusativo colla preposizione nii. Come: tsciti se n'i

tkga , lamentarsi di alcuna. Ni-ti-se iii mogu tujcit


n voinike', ni voinizi n Voivodu; io non ho moti

vo di lagnarmt' dei soldati, in" i soldati del lor Ca*


'.
-,

pitanot _ -.Z\.
.'_
z. Qualche Verbo_ di moto a questa ultima classe
appartenente pu essere costruito in altre gnisb. In
vece di iii ssVieM, o sroiem ptem, brydiri , 0 ho:
dici krjom ec. sipotra usare la preposizione Po Col
dativo, se i nomi sono singolari; C0ll'ablllil0 se*on'

do , se i noihi sono plurali , corhetliditi p svorriu p1=


m, p kr'aju , andar per la strada ma, vicino a ter
ra ; O-ttl , o p6chi, Vrtltse p sh , polmoiru,par

tire , tornare per terra, per mare; hditi pi) svirus

andar pel mondyjctat-se po kchi , p dv6ru (si


da il dativo alla preposizione p, perch_ non uscen
dosi dai luoghi ,'pei quali si 'va, o cammina , questi
verbi"di motointali sensigdivengr;no quasi verbi di
starci), passegglar per la casa, pel palazzo; o-titi , o

hciiti p gtah (-lablirtivo z.); l p planlnh. andar


pei boschi e yn Minuti ;ypri--pci-Se,v us-pn-se . o us- '

pignti4e 'p srxnirfricieh ml';t'ih , o rtiistaa, salir per


luoghi scoscesj;"petritjese [J liridinal. arramniwrsi

per dirupi,o' aggrapparsi a silssl Caminidawlo;' gU


sari_ti , o rbti drum6vieh, assassini per le tra
\

de; tcha, 'o orari-se , o vermi-se p aziena'h , cefm

minare, 0'spingersi per' luoghi _sassosi, e dimpati ea


.

."
l- \.
.'i
l impersoiuali.
1>'
"I s..'"Delhi
costruzione
deilwrbi

'l

Per Veriia in'tpe'rson'ale' Illirici) si"deeimehdere quel


verbo, che usasi soltanto nella terza persona del no;

mero singolare; come: dajcdi, piove,dajcdlriscepw


Veva, dascdjsl0*je, ha pio'vu-to . -
' i- *

'

I ver

a4
Trattato Terzo .
I verbi impersonali presso gl Illirici goss_ono, senza
tante sottiglieaze , ed arzigogoli grammaticali , dividersi
<
nei seguenti ordini.
1
Primo ordine dei verbi impersonali.
I verbi impersonali del primo ordine si_\adopran_0
per lo pi senza caso alcun_o, cqme_: ovega lietta ni-ye
dajcdelo, a ove jime ni-ye sn[ulo, questa estate

non ho piovuxo, e questo inverno non ho nevigaro.


Alcuni verbi di questo ordine.
.'

Dajcdieri , dajcdi , dajcdjlo-e , piovere.


Snjejciti , snijci , snijcilo-ie , nevieare .
Grmiri, grm, grmjelo-je, o gromiti, grumi ,
gromjlo-ie , tuonare.

Graddmba/tti , graddo bio,graddmblo-je, o kriipiti,


krpi , krtpilo-je , grandinnre.

Sjvari , siva , sjvalo-je , lampeggiare, balenare .


Avvertimento .

'

'p

1. Questi verbi hanno t_uttevia un nominativo di


relazione , o agnazione, che pu sottintendersi, come:
dajc dajcdi , snjgh snijci , grm gr6mi , grdd grad
do-b1e , mgna, o nbo sjEva , o sjza , piove la piog
gia, nevica la neve, il tuono tuono, la grandine

grundina , il baleno , o il cielo balena, o lampeggia.

Il verbo dajcdjti adoprasi per spesso con un nomi


nativo , come: dajcdi mina , mljko, krv, kmegne,
piove manna, latte , sangue, sassi.

z. Talora presso i poeti questi verbi pigliano l'a


spetto di verbi neutri, e perci s incontrano con dei
nominativi, ed anche in numero plurale, come:

f ..

Mgne-mi sjzaju, grom_ovi sv grom,

I bulenz_ intorno a me lampeggmno, ed 1 man: tuo


nano, disse il Nale.

_,
Sev

Bella costruzione dei verbi impersonali.

243

Secondo ordine dei verbi impersonuli.


I verbi impersopali del secondo ordipe richeggono
un nominativa, ed un dativo , come: er telai prsi-se
taka citis, i dka , perch a te si conviene, 0 si ad.

rimanda ttn tal onore , e decoro .

.lcuni verbi di questo Ordine.


Bici , ies, o iest , bllo-ie , cero-ng tlttmt drago,
o uhirno, o millo, una cosa essere cara , una.
cetta ad uno, ossia piacere; fc, liana , o mira

fiche, rincrescere, o disf:iacere;_kursn0, o


prudno , esser giovevole, o giovare; mcno, 0

trtdno, esser dtct'le, porrbno, o porrbni


lo, esser necessaria, o abbisognre; primo,
o do-pscteno , esser lecito; dicno, contrenevw
le; pri-stalo, esser espediente.

PIOSISG , prosi-se , prosilo-se-je, sctb-god tkom ,


una cosa star bene ad. uno.

O-statl, o ij-ostati, taje , tan je, sctb tltnttt, una


cosa sopravvunmre , restar ad uno .
DO-Stti, aie, talmie , scro-gd tkmu, una costi
bastare ad uno .

'

Hi-stpiri , upa., pilo-ie; o padati , parla , plu-je ,


-s tkmu , una cosa cadere, a venire alano,
come: ccinstvo od tebe meni pti-stpa , o pa
da , l eredit. da te viene , o cade a me.

U-drajcrti , in, ilo-je, scr tkm_u, una cosa pia*


ceta ad. uno, Come :kgngo-ucgne meni u-dra
jciva , mi diletto dello studio , o delle lettere ..
Sladiti , di, dilo-je, ha listess0 senso, e cdstru-"
zione.

Ulajiri , ugliejiva 2 o)ulaji , ugljjegln-ie,, sct


tkmu, una cosa entrare ad uno, romei il ri

jlogh mi ulji , questa ragione ttn' entra, !o mi


capacita .

jgodr-se, jg'ghia-se . Igodilose-ye , do-godtse ,


pri-godt-se , scm-gd tk6'U , una cosa acca

dere ad una. l)b'ro-se dogighjat, jlo-se (logi


_> ghiar , accader bene, o malata e

Q 1

l'ro

244

"r

Tra'ttato Terzo.

Lro-bu, va , ilo-je , _o pomgat , age , galo-je


scro-g6d tkmu, una cosa giovare ad uno , CO

me: lgh-ti pomga,-Ym,i.;liltlig n1l-scta m


omga-mi , niente "mi giova.

'

"

l0d0bl'58 , bise , blo se-je; s-podobt-se , va-se


bilo-seje; pr-stoar-se , stoi-se , stojalo-se; skl
dati-se , da'se, dalo-se-e; prat-SE ) a-se , 2110- se
prmt-se , ma-Se, malo-se;'_ prli\cti-se, lci-se

allo-se; o prlkvati-se, ku1ese , valo'se-ie scrc


gd tkmu, una cosa conVenire, esser arlmn;

la, espediente , star bene, esser confacente in


uno . tece ,teklo-ie,
- scto-gd

O-rech,
tkmu , una C054
gonare ad uno, come: o-zekla-mHe rka , m
si 6 gonam la mano .
.
O.mlliri , juje, o va , illq-e, scto-gd 'tkmu
una cosa esser graditaad uno , come: 0-mi]
lva-mi sljcba 1vo'ya , mi gradita la tua ser
viz .
Prtch , tjece, teklmie, scttkmu , una 60;.
esser d avanzo ad uno; come := mnoghe stvax

mani prirjecju, molte apre-mi son. davanzo ,


Nzat, nice , nklo'-ie_,o pr0<btt scr tkmu , un
cosa'nascere ,o spuntare ad uno , com!: br'
da-mi nice,o pr-b , o prbia, mi spuma l
barba .

'"

Trcjt ,- trci , trcialo-je,f sct tk6mu ,_ una 00;


sporger fuori ad uno, C0me: lrc-mu garba

gli sporge fuori lagobba.


.
.
rdt, bridi, dlo-je, sct tkmu, una m;
pizzica" ad uno, come: brdi-mi r1ka , m
izzica la mano.

Nagljegovr , gue , govalo-e, sct tkmu, um


casa abbisog'hart ad IMO.
\
Vagljhti,glja, gljaloe, sct 1kmu, una cos.
valere ad uno.

.\

>

Sljciri, jc1, Sci-lode; sct tkmu ,una cosa.ser


vira ad uno.m *.
,
"
Uditi, ondiri, ud, dlo-e, SCt tkmu, un:
cosa nuocere ., o formale ad uno , carne: na
ud
-

Della costruzione dei verbi impersonali. 2.4;


di'm-ie objd', na-dila-mi-je vecra, mi ha

'fatto male il: pranzo, la cena .

'

ja-mknut , knuie, o kniva, knulo-je, g:rlo tk


mu , la voce diVenir rauca , o oca ad uno.
Na-gliegovati , guje , govalo-je , sct tkmu , una

cosa mancare ad uno , come: t-mi ngljeguje,


questo mi manca.

U.mnuti , juie , o iva , ivalo-ie , scr tkmu, una


cosa allegerirsi ad uno, come: uminjemi bo.

169 , mi si allegrisce il dolore.


;
U-hrtit-se, ira-se , tilo-se, scr tkmu, una cosa
attaccarsi ad uno, come: jl-mi-se-je u-hrtil01
mi si e attaccato il male.

Na-stati , aie, alo-je, jcglje tkmu , ad uno ve


nir la Volont.

Snjti-se , sui-se, snielo-se, o snjvari sct tkmu,


uno sognar qualche cosa.
,
a-igrat. igra, alo-je okko tkmu, l occhio tra
ballare ad uno.
Vrvti, vrvi, ilo-ie, sct tltmu, una cosa uscir

'

fuori ad una, come: vrvila-mi-je pieno: i] u

N.

stii , mi e uscita della spuma dalla bocca .

Po-trcbovati . trbovati , o tribavati, buie , bova


lo-ie, sct tkmu, uno aver bisogno di una

cosa .
; - .-,
'
Omrj'nuti , nuje , o va , mulo-le , sct tkmu ,
>uno aver nausea di una cosa , come: mso

meni o-mrjniva , ho nausea della carne.

Dodiati, o dodjvati, eva-, evalo-je, sct tkmu,


una cosa dar fastidio ad una, come: dodiale
su-m tolike gjbe, sono stanco di tanti de.
sinari.
: r'
un

-'
, 'r dvventimento .

'

4"

r. Parecchi fra questi verbi considerati qui come


impersonali sono anche adoprati in tutti i tempi, e_

persone come verbi regolari.


.
2.. Il participio di questi verbi deve seguire il ge

nere dei sostantivi, da cui dipende,

: _Q 3

3- 10

ai!
Trattato Terno. _
3. In vece del verbo o-mlliti si usa pure il verbo
biti millo, essere cura, con un dativo, ed un accu

sativo senza preposizione, come t millo-mi-je tebe , ho

piet,di te. Si noti ancora , che biti prlika signica


convenire, come; ni-je. prilika , d ec., non conviene, ,
che cc.
7!

Terzo ordine dei Verbi impersonali .


I verbi del terzo ordine degl'impr:rsonali richieggo
po solamente il dativo, senza altro caso ,-come: "cini
immi-se-je, da-chisc ijiti vliki cjvjek, mi era i!

detrito, 0 mi pareva, che diventerein un granduomq.


Alcuni {verdi di questo ordine .
(limiti-se , ni-se ,. niloseje, o u-vidithse, u-vidia
se , u-vidilo-5e, tkmu , sembrare ad una ,uno
ideursi .

Drjmati'se, emglie-se, alo-se . tkmu , tmoldor


micchiare, sannachiare;. stij'Citi-Se , ci-se , [cie
lmse , o tmbati-se , ba-se , brio se , t 6mu , .ve
nir la nausea ad uno, venir meno.
vmintrat- se, trrse , o travase , tk6.nu, venir
la vertigine ad uno.
Pri-ciiubse, cjuie-.se , ciulose, tkdmu, uno train
tendere.

Biknuthse, mbiknti-se , bikne-se, nulo-se, tkmu,


assue arti, avvezzarsi a poco a poco .
b

' .4vvertimenta .
I. Il verbo biknut-se coi suoi Composti porta seco
Un idea generic: , e complessiva, che si riferisce cio
al lirico, ed al morale delle persone rapporto al luo
o, tempo, clima cc. Kakoqi-sabne l)ubrvniku,
come ti vai a poco a poco accostumando in Ragusa?

z. Si osservi, che ja-mntrat, e stjciti sono pure


verbi attivi.
3 '

Ti-si-me jamntr, mi hai stordito _


\ 2uar-

Della costruzione dei verbi impersonali. r.41


Quarto ordine dei verbi impersonali.
Questo ordine abbraccia alcuni verbi, che vogliono
e il solo nominativo, o il nominativo, ed un genitivo
retto dalle preposizioni i] , s, e nij. , come: krv vr.

vi , scorre sangue; tcj..hu-se i] ngaa , i] rkaa p


toz

pri-vrjdne k:rvi, scorrevano dai piedi

dalle

mani torrenti di generoso sangue , disse il l. l.assio;


tziisce kFv blcia s'glave p ksah, p brcli, p

svmu obrju, grondava il divin sangue dal capo pei


capelli, per la barba , e per tutta la faccia; nr] mi:
krv tce , gi. dalla spada gronda. il sangue.

chuni verbi di questo ordine.


Kapiti , o kpati , kapi , o klpa , kpilo-ie, o ha
pzlo-ie, mici scsvinta, il miele stillar dai
lecci, o dallelci.

liscrati , piscta, pisctalo-ie , sgorgar con impeto,


come: piscta il sta4 pjnna, vda ij kllsurre,
sgorga con impieto la spuma dalla bocca, l
acqua dalla rupe . '
Tciti-se , toci-se , cilo-se; tchi, tce, t{klmie;_
iti , ide, isclo-je, frzati kirv il rame, il san
gue scorrere, andare' , grondar dalla piaga.
Zjediti-se , ali-se, dilose, stillare, come : s dib:
pko szdi-se, sulla la pece dall albero.
,Avvertimento.

I. Anche fra questi verbi ve nha, che adopransi


come verbi neutri regolari.
|
i." Il verbo tclii, e dalcdiri , qualora si usino sol
tanto come impersonali, ponno pure avere l'ablauvo
senza preposizione, come: rekmbi, dlcdi treskvima,
diresti, piove fulmini, disse il Mincerith; kad-ie na
lmglju dajcdjlo manom, krvim , kame'gnima, gufi"
do sulla terra pioveva manna, sangue, sassi; rkl

mllk0m ce, Il ume scorre latte.


Q 1

Quin

"I

Trmtato Terzo,

\.

Quinto ordine' dei verbi impersonalr',


I

Il quinta ordine dei verbi impersonali abbraccia mai


ti verbi, i quali richieggono un nominativo, ed un ac.

cusativo senza preposizione, come; sud-re bli, che


casa ti duole, o ti fa. male?- obo;zu nas u=xsc_:ti , d,
Sdfvujesc, importa molto a te , ed a me, che tu sii

seno-

-,

Bo4ni , o Iieb0Uli, bdli , boljlo, scx ;kdga,


una cosa dulere ad una, come; t6 gnga bii ,
ci ad esso duole.
.

Tscriti, ou-tisctici , iscxi, isciiio>je, scro-gd rkq-.


gn, una cosa premere , appartenere , ad una ,

come: to-.me sisma u-tscri, quesw mi preme


molto; Skpno-vldagne u-ir5cti, im[urm alla
Comunit.

, _

_ .

lrditi, pmdi, dilo-ie, sct tk6ga , una cosa. spez


tare ad uno, come: vidjer-je , da vchma gnrh,

ngo gnga prildi , si vede ,, che appartiene pi


ad essi, che a. lui; ove-meda mng Ptdilo ,
questa mi fu, mqltq utile.
'
lo-migati , ga , galo-je; sCt skga , una casa gio
vare ad una.

ldari , na-pdati, do-pdati, pda , pdan-je, o

pasti, do-psri, nad-psti scro-Ed tkgg, una


cosa appartenere ad uno.
Gldui , da. da_lo-ie,_opjiti, paji, pa[iIo-ie, scr
tk0ga-god, una cosa spettare ad alcuno, come;
ove jlchja vchma gljdi, ngh-li jcne 'glda,
guesm malizia pi. riguarda gli uomini, che
e danne.
e
-, .
'1
Tzati, tce, tzaio-je, sct zk_g_a , una cosa con-,
5
venire ad uno, _
' _
.

Bri , jst, bile-ie , sct tk6ga , una cosa_ interes


,
sqr una, come; ovo nieie mine, n CCSNM
,
ci0' n_u.n interessa me, ma Cesare .
.
Dchi, dhodi, doscio-je, o d-hodilo-je, sct
tkga, una cosa wccar per dirittq ad u,nu.'
.Av

Della costruzione dei verbi impersonali. 249


.

Avvertimento .

a." I verbi prditi , tsctiti (negli altri dialetti dia


cesi tis0tat, e dotsctati-se) epo-m'gati hanno pure

il dativo, come: mjes,z nmi prifmtigo prdi, la


luna a noi contribuisce molto; krgliu u-tsct vlas

opc-hjnelr jikonaau br5niti, importa al Principe di


conservare; l autorit delle pubbliche leggi;

ne pcrmgng, a me
a. I verbi dchi,
sono considerati qui
in cambio del verbo

to.meni

ci niente giova i

edo-hdiri. iti; e bti, che s.


come verbi impersonali; si usano
prodtd , o prod-vati , vendere,

ed_ uniti allavverbio klik0, guanto, 0 po scto , a


guanto, 603 si cosuuiscono con un nominativo: kli<

k0 d.hodictvrt }ctta, quanto viene, ossia si ven


de un cappello di grano? kako ide jtttto Sicili, a
quanto va, o si vende il grano - in Sicilia? po seto
je oka mese, a quanto 6, o si vende lok.<a di carne ?

ujmi piene] po scto do-hdi, illi vaglia, prendi. il da-


naro a gnomo corre, 0 vale,

Intanto si noti, che. questi verbi, siccome i verbi,


proclami, o prodvati , vendere, e kt'ipiti , o kupvati,

comprare nellesprimere i prezzi, e le misure ri


chieggono quelle istesse regole, che esposte si sono al
trove -rapporro allenuqurazione dei giorni, mesi, an
ni cc. Il numero uno si mette in accusativo , i_ nume

ri due, tre, e quattro, se il nome, che li accompa


gna , mascolino, reggono il genitivo singolare , -di
cgndosi- dva , tri , ce'tin; se poi il nome delle monete,

0 misure e feminino, dal due no al quattro si pone


in accusativo plurale, dicendosi dvie, tri', ctiri. Dal
cinque in su i numeri si adoprano indeclinabilmente,

ed i nomi, di qualunque genere siano, si pongono in


genitivo plurale. Eccone degli esempi. Do-hdechi
l'gli ubonik l<:igta jdan dkat, dva , tri, ctiri dii-,_
kata , pEt diikataa, vendendosi in Puglia il cappello
di grano un ducato, due, tre, quattro, cinque dum
ti; kpili-mi-su j:dnu ku, dvie, tri , c:r ke (mi-t,
ama liagusea) mesa, pt kaa msa ja jdnu prperu,
t
(10

ago

r:

Trattato Terzo .

(moneta Ragusea) [a dvie , tri , ceciri prpere , fa p3t


prperaa, mi hanno comprato un oa, due tre, quat
tro, cin1ue ok,e di come per un perpero,per due, tre,
guattro , cinque perperi .

Nuovamente si osservino le seguenti formole , dir


cos, generali relative ai verbi prodatti , e kpit. Pro
dtti, o prodivati scto-g drgo , o skpo, vendere
gualche cosa cura, o a curo.preuo; zino , a buon
mercato; il jdno , o sktpno , all'ingrosso; na mallo,
al minuto; [a pinefe gtove , a contanti; dplo v

chic, a prezzo duplicato; dgh, o n.1 vjru, a cre


denzo; na licbu, all' incanto; na paziru , 0 na jb6r
nopttrgvisctu_, alla era; stviti sctogdl m pr
da), esporre qualche cosa in vendita. Kt'tpiti, 0 kit

p6vati koju-gdl. stvir zjeno, o [a mallo (si dice anche


ptino, ma voce barbara), comprare qualche cosa

a buon mercato, o per poco; pri-zjeno , o _[a niscta , ti


buonissimo prezzo , o per niente; pri-draga, o pri
'sltpo., a-carissimo prezzo; na slipacku, alla cieca;
ma m)ru, osmicrom, a misura; na mallo, al minu
to; na jcvi dimir (voce Italiana in uso) a dan-aro
vivo; un ric'c, o mi vjru , sulla parola , o a creden
za; m lte, na stre , na ctvtt, (volte,

neri , a

cappelli (il ma con questi verbi richiede laccusativo ).

Finalmente si notino ancora questi modi di dire : l'6


jciudnl cjovjk kpio-je jcdnoga kgna tliko, o [a to
liko , o fa tliku zjnnu, kltko , o la kliko , o fa
kliku zinnu Pizia-je h6cio, luomo voglioso ha com
prato un cavallo tanto, o per tanto, o per tanto
prezzo, quanto, per quanto, o per quanto prezzo Pi
zio ha voluto .

Sesto ordine dei verbi impersonali .


Appartengono a questo ordine i verbi impersonali di

's

signicazione passiva. Si usano solo in terza persona


singolare, ed assumendo la particella se si formano dai
verbi attivi, ed anche dai neutri. Possono adoperarsi
o senza casoalcuno, come : sci-se, si sta; ide-se,

si va; dsclo-se-je , si and; trcj'alo-se ist, .si _cor.


se;

Della costruzione dei Uer6i impersonali . ayr


se; prostrlo-se-je , si perdon;;:lce-se, si piange ec.;
o con un nominativo , e genitivo colla preposizioneod,
'come : od vas-se-je to gribo ucinilo, questo e stato

fatto da voi malamente; uci-se od mene, da me s


insegna; od tebe-se besidi , si discorre da te ec.; i
quali modi di due spettano piuttosto alla costruzione

dei verbi passivi, che a quella degl impersonali.


Del resto simili verbi o passivamente, o impersonal
mente costruiti reggono quelle preposizioni, e casi,

che loro competono, a_tenor dei vari ordini dei verbi.

Spieghiamoci cogli esempi. I)oscl-se-ie Petra, si


and da Pietro; ni-je-se nscta divalo itk6mu, non si

dette cosa alcuna a veruno; od ltra sllci-se tebi,


da Pietro si sewe'a le; od dieze-se n-stoi na kgnr

ghe, dai,gioVant si attende alla letteratura cc.


Della sintassi, o costruzionepdei participj,
e della lor divtrione.

.
\

Il participio b una parte del discorso, che ha gene


ri , numeri, e casi, e che pu declinarsi , come i non

mi addiettivi. Siccome detto participio, perch pan


tecipa del verbo; cosi ha pure i suoi tempi. Dividesi
in attiva, e passiva ,
.
Del participio attiva , .
O

Il participio attivo di due specie. Il primo ter


mina in chi, e sci, come: imajchi, im-ajchja, ima

jichje, uomo , donna , e citi, che ha , e uvetta, ima.


iusci, imijuscit , imaijusce , uomo, donna, e cio , che
ha avuto, ed aveva aVuto . La seconda nisce in o,
a , o, come: im, imla, imttlo, avuto, avuta, a

vuta".

Dei participj in chi, e in sci.


Quelli della prima terminazione servono pel presen
te, e per limperfetto, e si declinano come segue:
'

Sing.

z;a

::

Trattato Terzo .

.
.Y :Sing. Nona.
Nom. ucchit ucchia, ucchie, uomo , donna,
cosa

che impara. , o 'imparam.

, Geo. ucechiega, ucchie, uc<fachiega . -.


=.i Dar. ucchiemu , ucEchioj, ucchiemu .
-.
Acc. ucchega , ucchju, ucchje.
'
"
Voc. o ucchi, uc'e'chia, ncchje.
' f Ablat. s ucchim , s ucchiom , s uc'echih .

Plur. Nom.
_
' '
.
Nona. ucchi , ucchje, ucchja.
"
Gen. ucchih. -'
Dar. ucchim .

'

'- " '

Ace. ucichi, ncichie, ucEchia.


Voc. o ucchi , ucchje , ucchia .
Ablat. s ucchimi , o s ucchima .
Ablat. a. ucichih.

. -_ .

" v <-.'

- . '
.
e

Cos si declinano rannchi, rmnchia, rannchie ,


ehi ferisce, e feriva, gljbchi, glibchia, glib:
_chje, chi ama, e amano e'c. Sebbene tali particip;

siano declinabili; d ordinario per non sono in uso ,


che al solo nominativo.

'

'

_ I terminati in usci , usci: , nsce', come ucisc ! "


Cjt'tsc1a , ucisce , chi ha , o aveva inspora-to , .imzijusci,

mluscja , imiiusce, chi ha , u aveva a1_mto ec. ser


vono soltanto pel perfetto, e Picch berfetto, e quan
tunque fossero in voga presso gli antichi scrittori, come
rilerasi dalle loro opere, in oggi sono per andati
quasi totalmente in" disuso} -e non

sadoprerebbero ,

che-nei casi retti , ne si ricondocon0"captci di: decli-v


nazione.
i--. . n
-, . .

. Anche i verbi neutri hanno siatti participil p0te"


dosi dire, p. e. :' buddchi.,' buddrichja,\_buddchjei

chi e, ed era , biusci, biscja, bit'tsce, chi 9, ed 6'


stato; hodchi, hode'chia , hodchje , chi va, e andu
va ec. Altrove indicheremo la lor formazione.

\Dei participj in o, a, 9.
Questi participi, come p. e.=, im, inla, imalm
avaro, avuta, ovaio, uco , ucila, ucrlo , impa_mw ,

im

Della costruzione dei participj.

5,;

imparata, imparato, bio , bile, bile, stato , stato,


stato, posci, p6scla, p6sclo. andate , andato, un
dato , competono tanto ai verbi attivi, quanto ai neu
tri, e sono sempre accompagnati dal verbo ausiliare
biti , essere, e non servono, che bel tempo perfetto,
e picch perfetto, ed anche pequturo del codgiun
tvo.

<

Nei dizionari Illirici questi participj non sono ripor


tati; ma troverai per la voce mascolina contenuta nel

la prima voce del perfetto propinquo. Nei lessicii


verbi sono indicati con questo ordine: imti, imm,
imo-sam, avere ,V ho , ho avuto; ucti , ucim , ucio

sam, insegnare, insegno, ho insegndta cc. Ora se dl.


im-mm, e da ucosam toglierei via rum voce del
verbo ausiliare; avrai im , e mio prima voce masco

lina del_particigioane i.- = La voce fem'mina , e la-neutra si formano poi dalle


prima collelidervi l0, e cellaggiungervi la sillabe
31:, e los Quindida im avrai imla, imlo, e da mio

_uclajiuclo. Al plUrale'la mascolina termina in li, i


mli,_la=feminina in le, imle, la neutra in la,imla.
. - Efqu1 e bene d. osservare, che la prima voce singo

lare di queni participj varia di terminazione nella lin


gua Illirica. I Creati, e i Dalmata-Bosnesi lhanno in
al, il, ed no dicendo p. e.; imzil-sam, imimsam-,= ho
avuto , rekl-sam ,4 o iekio-sam , ho detto , vidil-sam ,

ucil-sqm , ho veduto, msegnato. Presso i Ragusei per


la dolcezza della lorpronuncia la terminazione in ah
ed il, che trovasi per negli scritti degli antichi lord
poeti, oggi affatto disusata, ed in vece di ima'o-sam,

reka'osam elidendol a , che precede lo, dicono re-'


k-sam , im-sam , sebbene nello scrivere sogliano rite

nere la, come abbiamo fat;to noi in questa grammatica.


Del resto sebbene questi participj siano soltanto usa

ti nei casi retti, possono tuttavia declinar'si come segue:


mi

Sing. Nom.
,
Num. uco , o ucl, ucxla, ucilo, insegnato, in
segnata, insegnato.

u.

Gen. uclop, ucile, uciloga.

. i. ..

..
Dat.

244

Trattato Terzo .

Dat. ucllomu, ucloj,'uclomu.

Ac. uctluga , ucllu, ucxlo.


Voc. o ucli . nella , uclo.

blat. s' ucilim , s ucxlom , s uctlim.


Plum

Nom. ucili , nelle , nella.


Gen. uclih .
Dar. ucim.

Ace, uctli, ucxle, ucrla.


Ablat. s ucxlimi , o suclima ._
Ablat. z. ucxlh.

Del Participio passivo.

Il participio passivo lisresso attivo , ma Con di


versa desinenze , la quale nella voce mascolina varia
al variar degli inniti dei verbi attivi, da cui deriva
no. Basrera dunque osservare la terminazione del ver
bo all innito per sapere quella del participio passivo.
Possono ridursi questi participi ad avere quattro diver

se desinenze. x. I verbi, che allinnito terminano


in ati , 0 atti , hanno il participio passivo in an , co
me: imenovn da imenovati, nominare, tzan da t

lati, toccare, divan da dirti , dure. z. I verbi, che


terminano in eti, l hanno in et, come: fare: da fa

cti , concepire , vajt da vajri , prendere. 3." I ver


bi,-che terminano in iti lhanno in en, come: gli
bien da glbiti , amare , ucn da ucti, insegnare.
4. I verbi, che terminano in mi 1 hanno in ut , co
me: saghnt da saghnti, complicare, prighnut da
prighnti , incurvure..La loro declinazione , che ne
Cessaria come quella degli aggettivi, la seguente .
Sing. Num.
Rom. ucn, ucna, ucno, insegnato, insegnata,

171.925110an
.
Gen. ucnoga , ucne , UCngg _
Dar. ucnomu, ucnoi, ucmomtt.
Ace. ucenoga , ucnu, ucno .
Voc. ucni, ucna, uceno.

Ablat. s ucnim, s _ucnom, sacbnim.


Plur.

Della costruzione dei participj .

a5;

Plur.

Nom. uce'ni , uccne, ucna.


Gen. ucnh .

Dar. ucnim .
Ace. ucni, ucne, ucna.

Voc. ucni , ucne , ucna.


Ablat. s ucnimi, o s ucenima.
Ablat. z. ucnh.
I verbi neutri, che hanno al perfetto, e placche per

fetto il lor participio a guisa dei verbi attivi, come ,


p. e : da dohdti venne, si ha dohdio , do-hdila,
do-hdilo, da vrtiti-se , ritornare , si ha vrtio , vr
tila, vrtilo ec., non sono suscettibili del participio

passivo , non potendosi dire do-hdjen, vratjen cc.


Della costruzione dei Gerundj.
GlIllirici. hanno due gerundi, uno in chi, come
buddchi , essendo , che serve pel presente , ed impet'
ferro, e laltro in sci, come: bisci , essendo stato,

che serve pel perfetto, e piucchb perfetto del congi


untivo. In sostanza essi possono riguardanti come la
prima voce mascolinadel participio attivo in chi, e
sci, di cui si gi parlato. Il primo si forma collag
giungere alla terza persona plurale del presente dell
indicativo la sillaba chi. Quindi da imiiu s'avrt ima
jtchi, da orti orchi, da uc ucc'chi. Si forma il se

condo col cangiare il ti nale degl inniti nelle silla


be usci. Cosi da imati s avra imusci, o imajsci, da
orari orarisci, da ucxti ucisci. Questi g_erundi come
petono ad ogni sorta di verbi, e si adoprano indecli
nabilmente, cio colla stessa terminazione in tutte le

persone , dicendosi p. e. : htechi jti , volendo io, ho


tchi mi, volendo noi; hotittst:i on, avendo colui vo
luto , hotitsci vi, avendo voi voluto.
.)

Nel dialetto famigliare di Ragusa il primo pochis


simo in uso, ed il secondo nientissimo. Si adopra in
Vece loro il gerundio del verbo sostantivo biti , essere,

cio buddchi colla particella d, mettendosi poi il

Yl"

s;
_ I Tratturo Terio:- ' '*-
Verbo al congiuntivo nel tempo , e nella persona, che
si richiede, come , p. e. : buddchi , d i: imaim , a.
vendo io, o piuttosto Concioss'iucch- io ubbm , in vece
di imajchi; buddchi. d'a-sam jri 'll0, avendo io
avuto, 0 conciosiucche' abbia. io avuto, in luogo di
imajsCi. Presso i Classici incoritra'nsi per assi fre

quentemente; e chi compone pu pure -adoprarli sen


za tema di errate . Daltronde egli sar assai bene in
teso dalla gente di sua nazione, non ostante, che tali

modi di dire non le siano"famgliari.


I gerundi reggono anche essi i casi , che reggono 'i
.verbi,. da cui sono formati, e si costruiscono altresi
colla particella d con un verbo dopo. Imajchi -ia' 021,
i mtter ecc.

avendo

io il padre; e la. madre, do

jv'ansci , ksbi mn6sctva; ec.- avendo chiamato a se


le turbe; otimgli1ichi-sej tigam ,i nevgljam, ec. ,
involundomz alle cure , ed u!!edisgmzte .
Si costruisce poi col da in tal guisa.

Vidchi, d

ide, Vedendo , che undu1m; zjen'chi , d-ie drjcbi ,

giudicando, che fosse nella comitiim.

Finalmente il gerundiopu essere elegantemente sup-r


plito dallablamo, ma-seta preposizione,- che in cer
ta guisa corrisponde all" ablativo assoluto dei Latini.
Eccone Mm esempio : jzi'ditemrh ucinih otidioh,
in vece di.buddiichi boia dieta. o bsciia' djte ucl
nih ec. , iomm'ullo , o essendo fundiullo ;feci, andai .'
r

Dei modi', e tempi dei ver6i riguardati con rigore


,

:"

di sintassi .

,_,

r: '

'

Dei tempidellIndicatiim.

'

2;,

|' -

'- "'

'
i

Abbiamo ei veduto nelle osservazioni' intorno alle


coniugazioni dei verchmrie siformino glimPerfeui , ed
i perfetti remoti dellnditativo@ Faremo qui 'osservare
ci, che nelluso dei tempi

appareiehe al buon uso

della sintassi. Gllllwici adopra'ndo spesso, secondo il


gusro della loro lingua , Un tempo per un altro; riesce!"
da ci della difcolt per loro di esprimersi nelle altre '
lingue , quando le scrivono, e le'parlariu, ed i fot-ax'tie
'
<

ll

Dei modi, e tempi dei Verbi.


151
il ti trovano perci deglintoppi tali nellimparare l
Illirica da non poterli superare, che coll imparare teo
liCmente tali cambiamenti.
L" Il perfetto remoto fa spesso le veci del presen
te. e del fUCUTO, come: udrlhte, ti batto; rekh-tl
dvie ricci , li dir due purole.
1. In vece della voce del presente. e del Futuro
dell indicativo si usa la voce del Pl'tsl'll del congi
untivo quando ha luogo la particella alto, e kd, e
quando il senso non interrogativo. Sicch_ dirai: ako

lghie, o kd d6ghje , se viene, o quando viene, se


Wrn , quando verr , e non ako-g:hje dchi, o kad
thedchi.

'

Allorch il senso sara interrogativo si, doni adopr;.


e l'ultima

maniera

di dire, cio il

futuro, come:

(ad-chic dchi l'tar? Pietro quando verr?


;. In luogo dellimperfetto dellindicmivo si suole

isare 1 imperfettd del congiuntivo, come: hoti-bil


,l, Cli-bh jzi, io Vole9a, in faccine; o-ksila-bi
ld-god Mello mlika , i ribe . ussuggiava alle Volte
un po di lotte , e di pesce; kad-bi n nbo cci obr

tila, slitke suje pro-ljivasce, quando volgea gli occhi


ul cielo, spargevu. dolci lagrzme , disse il Cassio.
4.. L. imperfetto, ed il pincch perfetto dellindica
tivo si Cangiano nellimperfetto, e piucbh Perfetto
del congiuntivo, come: cvgh kd-bi ii dscjo gne-'
ga, vjda-bi-me na-drio. ogni qual volta io andava
la lui, sempre un regala?a; l':ar vj'da kd-bi d
>cjo n ucimzu (m skulu), biobi bin, sempre, che
Pietro Veniva alla scuola, era battuto.

;. In luogo dellimperfetm del congiuntivo si deve


idoperare il presente dellindicatvo . o congiuntivo ,
:ome: acini, d l''tar otide; ucin}, di pri-poirjeda An
tun , fece andare, 0 che Pietro andasse; fece predi
cure , o che Antonio predicano .

'

6. I verbi hchju, e nchiu , che formano, come


il e veduto, i futuri-dellindicativo, sono degni di

molta riessione in alcuni tempi di questo StEssO mo


do. Ci faremo intendere cogli esempi. E pri:mera
mente quando s interroga: in senso del tempo futuro,

58

'

Trattato Terlo.

si adopra le voci del presente con un innito, come:


hochie-li dajcdjet? piover? Si risponde o col solo ver
bo ne-chju messo pure al presente, o collaggiunggrvi

linnito della proposta. Quindi risponderai: ne-chie ,


o n-chie djcdiet.. se il senso sar negativo, non pia.
veni; hchie, o hchje djcdjet ,o d]cdier-chie, piu
wm , se 'atfermativo. Hochje-li dchr Antun? venti
.Antuniu? lichie (si mette al presente linnito di

proposta), Verr , o n-chje, o n-chie .dchi , non


Verr. Hochju-li pchi? under ?y lghi, va (ed un tal
senso_, se parli un inferiore.,al suo superiore, corrispon

de il dir degiItaljani: mi permette dandare ? pos


so andare? e perci si sisponde col verbo di proposta
nell imperativo ). ,.,(

7. I verbi negativi nchip, e n-mgu richieggo


no la particella d collindicanvo nei seguenti esempi;

n-chie, d oride, non Vuole andare; n-chje. da pod


nose, non Vogliono sopportare; n4-mgu , d u-gon
nem , non posso indownure; n-mjce , d-ga nghie,

i vidi, non pu trovarlo , e vederlo. E cosi negli al


tri tempi, e persone dell indicativo.

8. Finalmente il 'verbo lichiu , e m5gu si trovano


per PIOPI'C di lingua cos adoperati: ne-jnarn scr
chiu u-ciniti , rchi, Od'lclt cc. , non su com fare ,

dire, deliberare; ciue' cosa. far, dir, deliem, esser.


do il senso dubitativo; imim kchiu, ljcnizu cc. ,

ghd mgu stiti, ho una casa, una camera, dove


stare. J;'..chi dicesse solo: n-jnam sct wciniti, imm
lojcnizu ghdi stti , parlerebbe impropriamente .
.

Dei tempi del congiuntivo.


Il modo congiuntivo di qualunque verbo ritiene nei
suoi tempi le stesse desinenze delle persone dellin
dicativo.

Le particelle d, ako, kad ne modicano

il senso. Il verbo biti compone alcuni tempi propri del


solo congiuntivo. Eccone deglLesempi : iii imm, io
ho; d j imzim, che io abbia; ii mzh, fa aveva, ed

ebbi; d ii ima'h, tu abbia aVuly ; j imeio-sam, io ha


avuto, ed aveva avuto; di: jai isam ima'o, o d'sami
'
imio ,

)ei modi, e teinpz' dei verbi.


15'9'
lrhao , io fibbia avuto; imio-bih' (voce del congiunti-i
v0 formata dal Partitip0 imrio,e da bih, fui), avrei;
d-bih (voce formata dalla particolar da, e da bih)
imio , che io avessi; jai biah imo ,' 10 aveva avuto;
d biah bo imo, io avessi avuto; bo-bih(formato
dal participio bio,pstmo, e da bih, fui) ima', io

u1rrei avuto; -chyu imri, o ima'wchiu, io ivr; kit.


da buddem imti, o kda buddem imio (fermato dal
futuro,

o presente del congiuntivo del

verbo biti),

quando avr , o _q1>rii uvuto. Tale il maravigliosu


meccanismo , con cui si regolano turt'i i verbi al com
giuntivo.
'

Delle particelle d, uko , e lul premers'e'n qualche

tempo del congiuntitw.


Se le particelle d , ako, e kd si prernetteranno al
le Voci dei primi imperfetti del congiuntivo, cio in
nanzi ,a bio-bih', sarei, ima6-bh; avrei, orde-bih, a
rerei', ucro-bih, inseguerei , allora si avr il Valore

degl imperfetti secandi_, cio se io fossi, uVes<ti , a-"


ru,sSi, insegnassz', e tali imperfetti primi cornsponde+
ranno ai secondidbih bio, dn-bih imo, da-bih oro';
dwbih uci6.
'* '
_
Listessa metamorfosi di senso succede nelle vocide'l

primo piucch perfetto, cio bio-bih bm, bm-bili im';io,


bio-bih orao, bio-bih' uclo, sarei stato, avrei avuto,
avrei unito , avrei insegnato, Quando sono precedu
te dalle particelle d, alzo, kd, o prem d . Onde

da bio-bih bro , da bimbih oro ec. avr la. signica


zione delle voci delsecondo piucch perfetto, cio di

bah bo, d biah bio im:o , uclo , oro, io fossi sta


to, avessi avuto, ins'egnu'to, (LI'ILU. Una Siffltt ma
niera di dire usitatissima e nello scrivere,- e nel pari7

lare .-

'

; Delle Particelle o da, o ah di, o lmt0 B'gh


d _unite alle Voci del c0ngiuntwo;
. Que_ste particole, che Corrispo'ndono allatindni dei

Latini , o al Dio voglia che degl Italiani senza punto


R I

Gan-'
/

a60

Trattato Terzo .

cangiare la terminazione alle voci del congiuntivo ci


danno il modo, che i Grammadci biamano Ottativo.

Eccone degli esempi, 0 d imam, Dw voglia , chez'u


abbia; ah d bih imio, Dio volesse, che uvassi avu
to; 0 ligh hotio da imam, D10 voglia, che io ubm;

o hutio Bgh d biah imao , Dio volesse , che avessi


Vino C.

Le particelle o d dai buoni Scrittori pongonsi pure


innanzi a qualunque imperfetto dell indicativo, e si
gnicano
o se,
geme:
o s insegnu.m
10 era, 0cc.d
imzih, 0 di!
uch
CC. , oo di
In? biah,
10 ute1m,
Dellinnitu, e d suoi tempi.
Il modo innito presso glIllirici non ha, se non una
sola voce, che esprime soltanto il presente, e limper
fetto, come: bti, essere, o che io sono, o ero; i

mti, avere, o che io ho , u avevo. Agli altri tempi


si supplisce con quelli dellindicadvb, purch le per
sone siano rene da un verbo, che abb:a dopodi se la
particella da corrispondente al che degl Italiani. La
costruzione Illirica, in rotto simile allItaliana . Do

remo nel tempo iswsso la costruzione d un verbo atti


vo, e passivo.
,
'

Innito .
I

Presente\, ed imperfetto.
Gljt'xbiti. amare, blti gljbien, essere amato. jna'm ,
d ja'. glibim , i gliibjen-sam , so , che io amo , e su

Iw amato/5 di ti gljbisc, i glibiemsi ec. jna'm, d'a


glit'xbjah, i biah gljibjen, so, che io amava, ed
era umuto.
Perfetto.

Bti gljibio, aver amato, blti bio glibien , essere
stato amato. Imim, d j gljibih, i gliibi-ysam, idi:
b1h, i bio-sam gljbjen , so , che nmai, ed ho amato,
e che fui, e sono stato amato,
1.

Pino

Dei modi, e tempi dei verbi.

[16|

Piucch perfetto .

' Bti gliiibio , aver amato; biti bio glibien, essere


stato amato. jntim, d iii biah.glibio, i-biah bo
ghbien , so, che io aveva amato, e che cm stato
amato .

Futuro semplice.
Imit (signica il verbo imait avere , e dovere) gljil
biti , i d-chiu ii glibiti , o glibithchju , i ima't blti

gljilbjen, i d-chju id bxri , il biti-chju gljbien , che io


omerd, 0 dovr amare , e che sar amato .
'
;

Futuro preterito misto.

m ;s blh blo gliibio, i di biot-bilh _bio glibjen, che


io avrei amato, e sarei stato amato.r
Supino.

Glibiti, olli o glibiti, i in bit glibjen, di ma


re, o ad amare , e da amarsi, o essere mmato.

Participio attivo del presente , ed imperfetto .


_Gljbechi , glibechia , gljbechje, illi koi , koia ,
k03e gl|bi , i gljbjasce , chi ama, amava, amando,
amante.

Participio passivo del presente: perfetto,


e piucche perfetto .
Glibien_, glibiena , glibieno , illi koi , koi_l ,koie
est b_io, I bisce bio , bile, bilo glibjen, gl;biena,
;l;b;eno, amato , amata , amato .
Participio attivo del futuro.

_l_ofcl_tje, koii-cbie , koj-chie gljtibiti, illi imi glji


m, ill| yest fa glittbiti, chi amer ,, ha da amare,
leve amare , e per amare.

..

Par_

'o

.ziz_.

Trattato Terie,

Participio passivo del futuro .


Koi-chie, kojichie,koechie bti, illi ima biti glit'i
bjen ,- ljbjena, gl;bjeno, da essere amato, degn
4 es: re amato, e da amarsi .
"

Esempj di costruzione relativi aiiempi


dell infinito .

Per rendere pi facile la costruzione dell innito , e


da suoi tempi le opporremn ora la costruzione... 0 sin
tassi Latina traducendo qualche passo Latino in Illirico
s." La ma del presente, e dell imperfetto dellin

nito, che vien'e dopo il verbo retto, si lascia nellin


finito, come in Latino. Si pu ancora aggiungere all
innito la particola fa, per. 1m loqui capzt , tako sia
da govrit , cosi cominci a parlare; cupw venire

jce'lim dchi, o [ceflim fa dchi, desidero diivenire


jo venire; srze-nilghie 6m, o la 6tit, mi moro <L
Voglia di andare .
1.9 L accusativo dei Latini, che precede l' innito

jr; Illirico si mette in nominativo, costruendosi po


1 innito colla partcolz d per qualche tempo dell in
dicativo, come : spero, no'stram amicitiunt non ege
re testlus, ufam , d nasce priatglsty ne-chje p
trebovati svedzima, spero. che lomicizia nostri
non abbisogner di testimonj.
'
;. L innito passivo pu, spesso risolversi ml.d

dignatus est sacro'fonle lavori, dstoja-Se da budde


krscrgn, in luogo di bit krsCten , si d'egnd dessere

uttezz,ato; luumm convivium pormi thssit, japovi


dje, d'afse budd iedna oblna gojba ucniti, comun
_dg, che si facesse un lauto cornuto.

4. Linnito pu mettersi in luogo d'un nome so


_SHIIVO, come: difficile est rem ulienum. gerere.
mcno'ie tighem pslom vlitlatiq lamministrazione
delle facende altrui e cosa. difficile; vocure vanum

fuit ,_ jvati bi Iami_n , il chiariture fu vano .


'

5. Linnito pu avere due nominativi, se si tratti

,di verbi neutri," e passivi, come: Caro esse, quam

_ de(i bonus muleut, Catun pri-vlioe biti dbai


ci.
e

Dei modi, e tempi dei verbi ,

16;

civiek , ngo bit pj'nan , Catone amava meglio des


sere , che 4 apparire uomo dubbene;

tu vis dici mi

les , ti hochisc imnovan bit b6jnik , tu Vuoi esser


detto guerriero .

6 L innito del verbo biti pu spesso tralasciarsi,


come : ea certissima natao, 1H.t ex le cogauvero ,
drjcj-chiu ja Stv:iri istinite one , koie od tehe po.

jnat bddem , giaiicher esserecose certissime quel


le, che apprender da te. Gl'lllirici non si servono
di tali maniere di dire, ma le risolvono col d, o in,
come si detto di sopra.
7. L innito retto dagli aggettivi si lascia allin
nito , Come in Latino . Facilt'us est dicere . qaam. fa

cere , litscgne-je govoriti, ngo uciniti , e pi facile


dire , che fare .
8. Il gerundio in di. come : causa docendi, si ha
in Illirico o colla sola voce dellinnito, come: ucxti,
o colla particella l"a unita all innito , come :j'a ucti ,
per imparare. L" infinito Latino, che tien luogo del
gerundio , si ha o col solo innito , o collinniro ac
compagnato dal ja, o col cangiare linnito nel suo
verbale sosrantivo coli? aggiungervi la preposizione n ,

alla quale si dar il dativo, se il senso di stato,


laccusativo, se di moto. Servire parati, (in vece

di serviendi) sprivni slijciti , o [a slujciti , o mi slu


jcbi (col dativo), pronti a servire; ire paratus, spri
van hodi:i , o ja hodtti , o n hdiegne (collaccusati

vo ), pronto ad andare . [l j pu cangiarsi in d coll


indicativo. Gratia salrttartdi amicos domum redii,

vrtiosam-se d', [n pojdrirvit , o dii-bi pojdrvio pri


teglie , son ritornato a casa per salutare, o affinch
salutarti gli amici.

9. Il gerundio in dum si pu costruire in varie


guise. La traduzione litterale Italiana le dara a dive
dere. Mino illum ai speculandam arcem, poscgljm
gnega -gle.iat,_ o fil -gledst grzi'i ,o j'a -gledagne , o
k-gleclagnu od grda , o d -gleda grid . lo mando
esaminare, o ad , o per emmutare

la fortezza , 0

'per l esame, a allesame della fortezza, o che esa

mini lo fortezzr . - ,
R 1.

. \
10.

164
'
.Trattato Terzo.
ro. Il gerundio in do si risolve pure in pi modi.
Humill5 nzhil agendo male agere discunt , glirli ne
trndchi, o snewgnjgnem nacese rghivo tnrditi ,
o ciniti, gli uomini non fumando, o con niun laVa- .
ro imparano ad operare male. Si pu pur dire: gli
di kd niscta ne djlluju, rghi'avwse ue diliovtiti,
quando gli uomini non agiscono nulla , .r avtrezzana
ad operare malamente. Nei quali esempi di signi
cazione attivi si vede, che il gerundio in do 0 si can
gia nel gerundio del congiuntivo , o col ' verbale so
srantivo, o siv muta il torno alla frase. Ecco un esem

pio del participio in do,di signicazione passiva . Me


moria excolendo (dura excolitur), sierrt,omnia, auge
tur, uspomena sobiknrjem , ltk0 in stvri , uj'mnz
citi-se. Si potrebbe pure in vece del verbale obikmp
tjem usare il verbo in senso passivo, e dirsi ili-J uspo

mena obltne-se, quando la memoria seserciIa. I go


rundj accompagnati dalla preposizione ca: si risolvono

coi verbali per mezzo delle preposizioni scnll'ablati


va, o radi col genitivo . Ex defendendo, guam accu
sando uberior gloria compararar, vechie-se cjsti , o
vechia-se cjs d9biva s 6branom , o ridi 6brane , ngo
sobadgnem, o radi obad'egna , pi di gloria, omog.
gi0r gloria acquistasi colla difesa, a per la difesa ,
che call accusa, o per l accusa .
u. Il supino si sisolve o coll innito accompagna.
te dalla particella [21, o col cangiare linnito nel suo
Verbale colla preposizione na collaccusativo. Coctum.
ego, non 1mpulatum. conductas sum, plitin-sam bl

ja j khat,mlli na khigne , a n il: bit bin, olii


ai bare, o n bigne, son prezzolato per cucinare,
o per la cucina, e non per essere battuto , o per a

ver delle bastonate. Il supino in u retto da qualche


aggettivo, come: est facile facttt, difficile credito cc.
si ha adoprando il semplice innito attivo dopo lagget

tivo , o 1 innito passivo colla preposizione fa , come:


lsnmie ciniri , facile e a farsi; trdnmje j blt vj
tovano, difficile e ad esser creduto .

n. Finalmente i participiali savrann0 o col_ verbo

bici costruito ,impersonalmente col dativo, e collin.


'
m

Dei modi, e tempi dei verbi.


.265
mito . o col verbo imt-se prego pur come impersonale
accompagnato da un innito, e da un genitivo colla
preposizione d . Nois wdendum est , Vel emi , di
lai : nami iest, illi-ti bilo-ie vidieti, o ima-se, olli
limalo-se-ie d nas vidieti , da noi si deve, e dovevo
vedere.

TRATTATO

QUARTO.

_ Della costruzione degli avvr6j,


e modi 1WVeIblli.

; Lavverbio una parte indeclinabile del discorso,


che si pone ora coi verbi, ed or coi nomi, modican
done in varie guise la signicazione. Nella lingua Il
lirica siccome nella Latina gli avverbi hanno pure tre
gradi, cio il positivo, com arativo, e superlativo,
come sarebbe: brio , presto; rice, pi presto ; nfi
birice , prestissimumente .
Ve ne sono di pi sorta . Altri sono avverbi di af
formazione, o negazione assoluta; altri di probabilit,

e di dubbio; altri di tempo; altri di luogo, altri di


quantit, ed altri inne di qualit.
Per modi avverbiali intendiamo alcune maniere di
dire, le quali sebbene non possano entrare nella classe
degli avverbi, perch in essa ha luogo dordinario qual
che preposizione, e nome, come sarebbe: il istinu , in
verit; na prliku, per esempio; do mhllo dinaa , fra
pochi-giorni ec.; pure si usano a modo di avverbi, e
frequentissimo n .l uso . Noi non faremo distinzio
ne fra gli avverbi, ed i modi avverbiali rapporto alla
loro Collocazione . Gli porremo fra gli avverbi secondo

lordine seguente.
Avverbi, e modi avveriali.
Di Affermazione , e Negazione assoluta. ,ls, 0 ist,
ai. Tko-iest , o tko-je , o es tako, e' cosi, si. ls
istinu, cosi davvero. Nj-ie, non e', no . Od-kud ,

oib 2 Mi, n.0. N1, ne; in vo, ni on, n gue


1.

266
Trattato Quarto .
sto, ne quello; n1 vchie, ni migne, ne' pi, n me
no . Nigh<la , nighd,ar , n1-kad , n-.kada, ni-kzda're, mai,
giammai, non mai.
. I veri avverbi , 0 modi avverbiali di affermazione
assoluta sono : iStiniro, certamente; istinom , a il isti

mi , o d istine, dosto , o jaisto, veramente ,' da ve


ro, in verit. Base, 0 mjde, o afferin ,( parola Turca
adottata), appunto, per lappunto . Ne-sumgm'vo, o be]
;mgne, induitatanente, senza dubbio. jbglj3, o
na-jbigl , davvero , o dai-davvero; svakziko, o svako

izilto, onninamente; nia svki nicin, in ogni modo;


p svaki nicin, ai ogni conto.
,
Gli stessi awerbj servono per la negazione assoluta,
se siano accompagnati dalla particella negativa

n ,

non , o n, ne. Sono turtavia propri della negazione


aisoluta i seguenti: Ni-kilco . in nirtn conto; n ni-j.

clan ncin , 0 p ni-dan nicin,in niun modo; po ni


scta n svjtu, per niente al mondo. f ;
_

Di Probabilita. Istino-prlicno, veri;imilmente.


Di Dubbio. M0]Ce bti, forse , o pu essere . T
li, 0 ieda? forse? Alto p srchi, o alzo na srchju,
ce mai, se per sorte.'0ko,circa , incirca.
Di Tempo. Presente. Sadz, o sadzir, o sad, ora.

Sd , sd , o ji1r ir , or ora , giri gi . j'a sada' , pre


sentemcnte.
prre, gnkada
poco prima;
jzinu
vmrvizu
prie ,Passato.
poco fa ;Nlalio
ir, gi;
, o gnkda,
una volta; odivna , da gran tempo'; onmadne ,

po.

chi giorni aidietro; skaro, giorni fa; o prosciasto


vrjme; o minuto vrie'me , per lo passato. Futuro.

D mallo, fra poco; kiiko prie, quanto prima; 11


krttko, di corto; u-na-prida , in avvenire; od sadi.
o d sadri u-na-prje'cla, da qui innanzi. Per significa
re l avvenimento di due . o pi. cose nel tempo me
decimo. U-tolxko, intanto; cm ,_ o' docm , o kd,
mentre; il scto, frattanto , o mentre, a nel mentre.
Per signicare la successione duna cosa ai. un'al

tra, o di un tempo ad un altro. lslie, dopo; pika,


ai , 0 quindi; radi, altora;d radi, 0 dadi , o o
mdi , dallora;od dada , o d omda u-na-prje'da . (1

allora in poi . Per esprimere prontezza, o celerit.

Udigl ,

thllu costruzione degli nvverj .


261
Udigl, o udiglje , salito; o-ncis, incontanent'; u
ovi cis, in questo punto; u-rd, u-rd. tantosto; u
trentichje, in un batter docchio; tu-tako,presto; mi}

prce, prontamente; ij-ne-nda, di reperite; cjs,


ne LknEchi, bj krsmagna, o bc's pristnka, inces
santemente,

senza verun induggio.

Per

esprimere

nrnlunz.a , o lentezza. Dzna , o k'asno ;' tardi; po

llto; adagio; tilt) , o ij-t1ha , del bello; lgahn0 l


"gahno, pian piano; p-lksce , o lksce, pi adagio;
milo p mllo , passo passo, a poco a. poco. Per e
"sprrrtie continuazione dl tempo'. Ne-pristimo, di
continuo; dn, i nch. giorno, e notte; n svak-cjas,
p SVk-(jS, o svki cjas, ad ogniistante; svgh, o
vjda, sempregsve-u-tlilno, o sveeudiglno, continuu
tar'nentt, Per esprimere la. durata di una cosa sino

al presente . -lsc , jscte' , o jsc:e'ra , ancora ; d sa.


di, 0'dgle, sino ad ora; d danzska,o d dna da
pscgnega , no al di doggi; d dan danscgni, 0
d dnas, o dosleka, sino al presente, o sino a que.

sti giorni. Per esprimere un tempo limitato. Ukle,


o dkli , nch. Per un.tempo interrotto; l)rghdar,
o kad, i kiid, o gnighda, di quando in quando; kad.
gd, talvolta; pri-sjcno ,_o na prisjcke, 0 ok pritzh

ghe, interrottamente. Per esprimere variazione duc


cidenti, o di fatti in diversi tempi. Sad , ora; kd,
quando; ob-nch, 0_ il nchi , di notte; obdn, o d
nom, di giorno; s;tra, domani; priko-sitra, dopo
dimani; vecers, o vecerska, sta .Vfrl; sj(1tra ve
ce'r, o d vecr, domani a sera; smo'ch , jersera; u

p-dne , di mezzo giorno; mi wime, a tempo; Jg


dno , opportunamente; nrko-jucr, l" altro giorno;

'pnomdne, giorni fa. Persigntcare un tempo lun


go. l)go , 0 it diigo , o j dgo , lungamente; prm
1 dzo {molto alla lunga; pod-punno , o v6le, male

10. Per un tempo breve.

Nlllo, poco; skrzchieno,

6rey_emente.- Per significare in qualunque

tempo.

Vajda kd, qualora; sv-ki pt kad, ogni qual volta;


se una stessa cosa suol accadere pi volte, in diver
si--tempi-. Ce'sto, spesso ;' csto-lrrt, spesse nte;
;pnt)go ptaa, molte volte . :S_et .:le le volte . Svegh.
"

=i

6tlll.

168
: Trattato ,2uarto .
sempre; svki pttt, ogni volta. Se quasi tutte. Mlo
. n sve'glt , per lo pi . Se poche . Mulo pinza, poche
1tolte; ti rie;lto. o rietko-krit, di mio. Se alcune vol

te soltanto. Kgd-gl, talora; ghdjegii , qualche


volta. Per signicareil termine d una cosa. o d'un

tempo..Nii-pslie, nalmente; na svrhu , alla ne.


Di quantit. e di numero. Tolko, tanto ; - kolilto ,
guanto; vchje, o visce, pi; migne , meno; mngo,
o vle, o vems, molto, o grandemente; dsta. , o
j-dsti, abbastanzt; sa-vsce , o od-vchie, troppo ,
di sovverchio; prilcb miere, o prik uicina, oltre mo

do; sisma, affatto; simo, solamente; iedino, 0 po


sbito, unicamente; nii-mtgne, o barem, almeno;
njokolrka, al quanto; ni-scta, niente.
Di qualit , e di mulo. Dbro , bene; bglie , me

glio; pri-dbro, ottinum:nte; prte, piuttosto; irghi


vo, o jl, malamente; trlno, difficilmente; gre,
peggio; mii-gre, malissimo; lm, come; ilto, o k,
o guisa; rak , cosi; iednko , egualmente .
Di stato in luow. Ovdi, qui; ti: , 0 tiri, costi; 611

da, o t-dicr, la, col:r ,ivi; ghli, k6mu mitstu ,


dove, in qual luogo; svak-ghl , na svhltomu mistu ,

dappertutto, in ogni luogo; ni-ghdi , ni , idno


mu mistu, in niun luogo; ghcli-gd, in qualche luo
g; ;

ghdie-hzhiesc ,

o ghdr-ti-jedrago ,

ghdi-mu

drgo, dovunque , dove Vuoi; glulj-gd, kmu-gd


mistu, in qualche luogo; ni-ghii: , ni iednomu mi
stu , in niun luogo;aks ghir , se in qualche luogo;
umura, dentro; na-ij-vhn, o na-dvru, al di fuori;

dli, o oj-db, a basso; gri, o oj-gr, sopra; il ist


ma misu; , nell istesso luogo.
Di moto al luogo. Ovnio, o k ov1iu mistu, qud;
tinto, o k-t un minor, costa; unarma. o k onmu
miuu, la ,, colli; k ist nu mistu , verso l istesso
luogo; inia, o k drug6mu mistu , altrove; karma

g61, in qualche luogo; ako-kud-gl, se in qualche


luogo; da-bi ni-ltud , n icdno mjesto, o n1-lmda, 0
kni-jlnn1 mic'ttu, in niun luogo; ltam0, o kuda ,
dove; khan-ti hchiesc, o khmo-ti drago, dovunque
Woi; svda, o k'svkmu mistu , in ogni dove ;i

kie

Della costruzione degli aWerli .


269
k jedh6mu , i drugmu mstu , nelluna , e nellaltro
luogo; koje msxo hchjesc, o il ko}e-ti-je mjsto

drgo od dva, in qual luogo vuoi dei due; urtra,


dentro; m-dvr, fuori; gri, sopra; doli, abbasso;
na-pt, o ij-vn svga mjsta, fuor del suo paese;
dalko , o m dale'k pt, da lungi.
,
D moto dal luogo. Odvle, o od-ovda, od ovga
mjsra, di qu, qumci; od-uda , od xga mjstz, di
costi; od onda , od onga mjstz, di l; odkl, od

kga miesta ,donde; od6nle, meli; od-nda, od dru


goga mjsza , daltronde; ako od-lzlegd , o ako od.

kd-god , se da qualche luogo; d ni od-kda, o n


ka ni od-kda, da niun luogo; od-kud-gd, 0d koga
godi mjsta, da quul'he parte; odasvda, od svak6.
ga msta , da per tutto; od-kda-hchjesc , od-kda

ti dr'ago , da dove ti piace; od jednoga , od drrgga


mjsm , da una parte , e dall altra; j-dna , 0 i; p0
dumjme , dalle fondamenta. , i] korjenaa , dalle rudi
ci; i] nba , dal cielo; oj-g6ra , da sopra; oj-d61a,
da, basso; i] dalka, da lontano; i] blja, da vicino.
D moro pel luogo. Ovda, o ovda , per di qui;
tu'ula, o prlko tga mesta. per costd; 6nda, per col;

kda, per qual luogo; kud-gd, o prko, kog;-g6d


mjsxa , per qualche luogo; om1da, per quel luogo;
mda , o prko druggamjsta, per altrove; kd-h.
chjcsc, o prko kga-t mista drago, o kd-ri drgo,
per dove vuoi; dirne-bi kda , per niun luogo.
Di moto verso il luogo. ,I'rm mo, o prm ovmu
mjestu, verso qu,; prm

tamo, verso cost; prhm

onmo, verso col; prm kda, verso dove; alzo prm


kda , se Verso Qualche luogo; neka prm ni-jednmu

mjcstu, Verso niun luogo; pram drugmu mjstu, Ver


50 ultroVe; g6ri, prm go'r, verso lallo; dli. prm
d6r , Verso Il basso; prm dsnoj tizi, verso destra;
prrn ljvoj riti , verso sinistra; na-[rg, addietro;
umtra , m untra , al di dentro.
Di moro no a lungo. Tj ovamo, o rj konmu

mstu , no qui; rj tmo; no a costi; xj onmo,

no col/; gtja dkle, no a qualche luogo; d-vle,


no qui.
0l<

l7o'

Troato ,Qrmro.

Oltre ai qui riferiti avverbi ve, ne ha degli alt ll


numero pressoCch liill,lO, alcuni dei quali hanno il

lor grado comparativo, e.,superlativo. ed alcuni non


lo hanno. Ci , che abbiamo detto della regolarit .

irregolarit di questi gradi, parlando ClEl nomi ag


gettivi, ha lu<rgo ancora rapporto agli avverbi, tal che

qui non si dee altro aggiungere, se.non che negli av


Verbi provenienti da nomi regolari il loro positivo ter
mina indeclinabilmente in o, e negli irregolari in qual-'
che altra Vocale, 14 comparativo in iie, ed il superla+

tivo in o,fse : preceduto dalla particella pri, ed in

iie , se dal ni.( G6nvinciamocene col fatto.


Esempi di (avverbj'positivi , comparativi,
e Jupflwlle tru,ttl da nomi oggettivi
regolari .

Obilno, libemlryrepte, oblniie, pi libemln'reri-


te,

pri-dbilno , o, nri-obilniie , libralusimrt

mente.

_.

Prosrrno, ampiamente, prostraniie, pi. ampia-


mente, p-prosuno, o nai-prosuaniie, 'leIII-S"
simamente ,

Dbro , bene , bgl;e, meglio , pri dbro, o nai


bglie, benissimo .
'
e

6 , malamente , grre , peggio , ni-grre , pes-


simumente.

'

La voce neutra in o dogni aggettivo pu essere'


aVverbio, corna: dbro-si u-cinio, huifutto bene; jl
si govrio, hai parlato mole.

. '

La voce mascolina degli aggettivi in siti si adopta


avverbialmente, come: gospdski prima priatglie , ri
cew

signorilmente gli amicz;

glirldslri-si-se podnio,

ti sei portato bravumente .

Lablativo singolare di molti nomi sostantivi ado


rato senza la preposizione s pssonig serng di avver
io, come; u-kradom, di nascosto, PH m, per istm-

_da , t'1-grdom, di passo; danbm, di giorno, istinom,


eramente ec.
.

Della costruzione degli avverbi f

271

inalmente si dee ancora osservare, che glIllirci


hanno alcuni avverbi, che premessi adaltri avverbj di

grado positivo, o comparativo accrescono, o sminui-_


scon0 a tenor della loro signicazione il senso.degl
avverbi, a cui vanno uniti.

Emmpj dell' unione di alcune particelle avveriali


con altri avwrbj.

i"rm mngo, moltissimo.


ircm mtllo , pochi.rsimo .
i'rm' vie, assarssimo.
S'a.sma vele, molto molto,m moltissimo.

]iko dbro , assai, o fortemente bene.

U bh srchno , ufftlll , fo appunto fortunata


,

mCllte .

Mngo dbro , molto bene .

Vema ne-virno , molto infedelmente.


Vema dzna, assai tardi.
Dsta sltko , assai dolcemente.

Vele vechje, molto pi.


Vide mgne, molto meno.
M'allo vchje, un poco pi.

. .
a .
.-

lo-vchje , alquanto pig't .


Vcle pre, assai prima.
Vie pslie, assai tardi.

. i
.

Vcle , o vema bgie, assai meglio.


Mngo , o vle trdnije, assai pi difficilmente.
N-scra dbro , mente bene.
,
Nj-scm, o nj-kohko bglje,o srchnije, alguan.

in meglio , o pxt't pmsperamente.


Scro-gd dbro , _o bgije , qualche cosa bene, o
meglio .

Mngo , dsta , prm , vema , vle , o jiko ko


rsnije , assaipt. utilmente.
Dsta , i sa-visce

j-dsti 6d vchie
Vchje, ngo dsta-

dnvvantaggio
.

17:

Trattato _Quorto .
n.

Degli ovvero} numeroli.


Jednm, o iedu pt, una volta .
Dvsc, o dva pita,due volte.
Trisc, o tri pta , tre volte.

' -

Ctiri pta, quattro volte.

Dal numero cinque in su non si pu pi dire ptz

in genitivo singolare ,_ come dal due sino al quattro,


ma conviene dire ptaa in genitivo plurale, dovendo.
si far sentire nella pronunzia il suono dei due al.
Sicch si dir.
l: prima , cinque volte.
Scs ptaa , sei Volte.
St ptaa ec., cento volte ec.
Si ha la voce si: sinonima di sto; ma lordinaria

non usasi, se non dal numero cinque in su: ptst du


kitaa , Cinque cento ducati.
La voce k;t indeclinabile e sinonima di pt; onde
si dir pure iedn kr'at, dvi-ktt, tri-krt, ctiri-krht,
st6-krt, una, due , tre, quattro, cento Volte. Usasi

pure krati al plurale nei seguenti esempi generici:ve


ohje krati, pi. volte; mn-krti , o vle-lrrti, molte

VVolte. Negli altri oasi non si declina , non dicendosi,


pt , o scs krti , ma krt , ovvero ptaa .

Pein ovver6j ordinalt .


I

Per avverbi ordinali intendonsi quelli, che progres


sivamente nascono da nomi declinabili esprimenti nu
mero. Formansi essi dalla Voce neutra delnominatvo
singolare. Eccone degli esempi.
l'irv, primieramente, o in primo luogo.
Drgo, secoudunumente, o in secondo luogo.
Trchie, in terzo luogo.
.* ,.
Cetvzrw, in quarto luogo.

Piro, in quinto luogo. ' -.


Scscta, in. sesto luogo cc.

Della costruzione degli uv9erbj.

a1;

Degli aVv_erbj che reggono il caso genitivo.


Molti avverbi non per pura eleganza coine appresso

Latini, ma per legge inalterabile di sintassi reggino


dopo di se nella' lingua Illiricz il ca,so genitivo. [se
guenti esempi possono sotnmini5trar la pratica di tali

avverbi.

Kolko dinaa, quanti giorni.


0volihno, o ovolscno svig:i, alquanto, o un
tantino di prudenza.
Ovolko mdrost, tanta sapienza.
Toiiko vrmena , Muto tempo.
Tolihno, o tollscn0 mdda , un tantino di miele.

Mrvu, o mirvizu, o mrvcjak pigra, un po


chettiuo di pepe .
M'allo vfna , un poco di vino.

Dsta krha , molto, o abbastanza di pane.


' Vle jh', molto br'odu. .

'

Mngo rjsii, molte parole.


Sz-vsce iidaa , guai luvvunzo , o di pi.
Visce , oi vcchje pamti , Pi di mente.
Magne hvelaa , meno di jattumu.
Gnscto Icma , qualche poco, a alquanto di grano.
ynjltoliko gliidii', parecchi uomini. i

l-scra pjexja, niente di denaro.

Dellatverbio tak col genitivo, e dellquerbio

knl esprimente tempo.

11' avverbio tak, cosi, sunisce col dativo dei pro


no ni , come: [ak-tl , tak-m , zak-mu , tak-vam ,. ta*

k6-nam ec.,e con un qualhe genitivo in senso or di


preghiera ,; or di affermazione, o giuramento, ed or

dammirazione, o imprecazion6. Osiivi-me, tak-ti


f.irivglia, lasciami . te ne prwgo per la tua salute .
C051 : [alto-mi, o takd ti glve, [dmota; vierre, srru
ne Bjcje ec., per la vita , fede tuo, 0 mm, da puf

te di Dio ce. In"tali modi di parlare si _S_0tlimentld


lempre qualche verbo .

5
Lav

274

Trattato Quarto .

L avverbio kad, qua'ndo , si usa sovente in cambio


del sostantivo vrime. Ni-jesam im kd dchi , non

ho avuto quando , ossia tempo di venire; imi-chiesc


kd p6bi , uW'ui tempo di andaryi .
Della costruzione dell1nterjezione,
A

L interjezione una parte indeclinabile del discor


so, la quale serve per esprimerci vari affetti dellani
ma. Gl'interposd, o interiezioni equivalgono s'pesso
alle preposizioni; mentre esse reggono pure talvolta

qualche caso. Per enumerare glinterposti fa duopo


scorrere per i vari affetti dell animo, e considerare

per interjezioni anche alcuni nomi, verbi, e avverbi ,


che guratamenre si usano come vere interiezioni .
1nterposti

Di allegrezza. Ah! da dghie; uh! che venga; bla


go_menil o blag-se meni, tebi , gnmu, vama ec.,

o me beato, o felice te, Sento lui, voi felice! Bla


go vuole dunque il dativo, e si sottintende il verbo
jest , o budde blgo tcbi ,1 e, o sia a te -la buona
ventura .

'
Di dolore.

lioh! ih! lele! viimeh! ah,

'me'!

oimd! Lele, maiiko , lele! vijmeh! vzijmehi%i,


madre , ah povero me , povero me} Possono tutte que
SIE inteezioni avere il caso dativo, come: ah jah,

o jh meni! lele menil, vimeh meni! aime, me


infelice! Ah trovasi anche col genitivo. come: 4h
mene ne-srchnga! oh me sventurato! 4h ne-srch
nih moih dinaa! ah giorni miei sfortunati! 5h jcj

lostan-ti-sam-serdio , o ih jeilosn-ti-sam-se rdila!


ultime nato, o nata per le scjagure! povero me!
Di minaccia. Tescko onemu grado! guai per quel
la citt!lele vami! male Per Voi ! Vai] , i tscko na

mi. guai a noi! anche vi; , e tscko si costruiscono


col dativo .
H

Di sorpresa . Ah! aha! tiri-tu! ah,ahlguesto,guesto


D ironia . Hi-hi! hai! ah , ah!
w

D_
\

Della costruzione della interje2ione. 115


Di nausea. Pi , pi-pi, o pu; pi kako sm:rdi , 0 cm
me puzza; pu , ni-scco, o uomo da nulla.
Di rabbia e sdegno. Tchja, o tj , Via via. Idi ,
idi-mi ii prd-0CC , o idi od tle, o idi tj, w; via)
oio: Oprdu , o aprdu t6|i , va via.
Di disprezzo. N n , o n-ti , n , ecco, eccolo.

Di compassione. Ah u1j'cni , h ne-srchi! ah svene


tumto ! ah u-zvgljena ! uh infelice .'
Di esecuzione.

lrokltm- maledetto! hdo, in

malora! [di p jlu, vuin malora; ioh ztko, o


zrknuo; puka'a, o puknuo, zi:kla , o zrknula , pukla,

o puknula , possa tu , (in mascolino, efeminino) CTB


pare; joh ne-blmme, o ne-ctalo-me, ne-stalo-te , ne
stalo-ga , o ne-stalo-ie, ne-stalo un; , ne-stalo van . ne.
stalo-ih, possa io, tu, colui, o colei, noi, Wi , co

loro morire; rghia-te ubila, la ruggine, ossia la


miseria ti consumi.

Della costruzione della congiunzione.


La congiunzione una parte indeclinabe del di
scors, la quale serve ad unire le proposizioni l una
Collaitra , ossia ad indicare le. relazioni , o connessio

ne , che queste aver possono fra di loro. Vi sono pi


specie di congiunzioni, cio copulative, aggiuntive,
negative, disgiuntive, dichiarative, contrarie , collet
tive, Causali, condiziionali, interrogative, o dubitative,
e responsive.

Copulativp s0no i, a, tr, 0 rete , e signicano e,


0 ed, come : ii, "i ti, io, e tu; \tar,i Antun , Pie

tro, ed Antonio.

Di talvolta si dupplica , come: i

dnas, i sitra, e oggi, e domani; e spesso si prepo

ne ad altra parola: i iosctra, ed ancora; i j-isto, o


i iscinu , e certamente. A signica spesw cosa con

traria l senso precedente, come: l'tar plsce , iavo


3p5va , Pietro scrive, e Paolo dorme; dai-se uxjciu ,
a ti-se smisc, quelli piangono , e tu. riti; a oni , e

quelli. La particella tr, che ha della durezza in


mezzo alle parole, come: na-tovari , ter udari", ami:

m lasino , e tuttilo , si adopra conforu; I 138162!"


a a

176
Trattato Quarto;
dri,a dapprincipioi tr od-kd, e donde? tr sct-bi
bilo? e che perci .
Aggiuntive sono pice, o pcek, anzi, come: piace
jsc , anzi ancora; n joscurza, o nu sa-vsce ,

che

anzi di pi.
Negative sono ne, non , ni, ne , nx-scta , niente.
N bj ufrka, non senza ragione; ni m, ni oni,
n noi, ne 601070; gai-seta jsc , o n'jsc. non per anca.
l):sgiuntive sono alli, illi, olli , al, il, illi-ti, 0 cl

li-t , o. ovVero , oppure , ossia. Alli prvo, al'li kr.


v0 vaglia dimu od-govrasc, o bene, o male biso
gna , che gli risponda; olli hchjesc, olli nchjesc, 0
Vuoi, o non vuoi.

Illi pitntk kpnom jasce, o ca1mlchi per terra il


viandante, il po-mran morra brodpi, o il nocchiero
navighi il mare; rgasc-li-se , alpravo govorisc, 6ur
li , o dici davvero? Alli signica, pur ma, come n,
che pur particella disgiuntiva . Alli nejnasc, snlzo,
koliko-je dbro svjega rodteglia posctovti? ma for
se non sai, o glio, 'quanto. e' cosa buona lonorare

il proprio padre? N pkli , ma poich.

I)ichiarave sono to-jst , cioe', dm, clico , relrh,


dissi. [)o-htam, kd kuscjzsc, to-jost d ii d-vle
od-hdim , su quel , che tu vuoi, cioe, che io mene

Vada; k ncbo, dm uprav, hrceno brf kr3ja , co


_ me il cielo, lo dico con verit, esteso senza termine.
Del resto gl lllirici si servono della voce dim , co

me dellinguam i Latini, e del rekh, come glIra


liani in mezzo di un lungo periodo ne richiamano col.
la voce dissi unita al SOSI3MVOPI'MQO idea prin
cipale .
.
\
Contrarie sono pr'mida , Iasv d , ako di: , Sebbene,

quantunque, e vicorrispond0no s sviegn tiem, nxscta


ne-mgne , pure, tuttavia, o nientedimeno.
Collettive sono d'akle , o dke' , langue, fa-t, per

ci, raddi tga , o raddi sct , o raddi Cfa P" 10


gual casa.

> a,

, .

Causa sono pkle_. o pokli, poich_e. r, ere, o


erba, perch. Kad, Quando ,- ha talora l'istesso senso.

Md on hchie.tak , poich egli posi- Wqu.


e

5
on

Della costruzione degli avver'.

171

GOndizionali sono biriclc, forse; mj'ce biti, pu


essere; p srchi , 0 na srchiu, per sorte; ij-ne-ni
duo , 0 i] ne-nadke, all impensatq; kf), se.

Interrogative , o dubitative sono demo, o ii-scro, o


scr , a che ne , o perch? Gmu , o [ scto, o sct

idsc prt gritda? a che ne ten Vai alla volta della


citt? Raddi-csa-li, raddi sct-li, raddi seg-li, ii;
koi ui'rk, 0 [ koiti sv:rhu signicano l istesso, cio
a che ne ? perch? l)alli signica, e che forse? 0
forse che, come: dall-chiesc ov tolko ne-vierovna
briniti? che forse difenderai cosrtanto incredirli?
]da vuol dire forse , come : idrchisc-meneiforse vuoi

me? ida-miie glvu? vi e' farli"? pericolo di vita?


ieda tkga' ii ilga? ida tko'ga? ida tk pomga ? vi
e qualcheduno! ujuto , per carit? icda-bi Bgh do,
ida Bgh dao, volesse il cielo, voglia Dio. Tli

signica l istessu , come: tli-chisc mene? hai forse


bisogno di me? id-li ni-ie , forse non cos? io.
li-ie? e' forse questo? Tt signica (langue , come: tt

jsc n do-hsc? dunque ancor non comprendi? Li


ora signica 0, ed ora forse, e si unisce alle altre

voci, o sia. interrogativo, o no. l'tar-li , P'avo-li po

ghrnu-chie, o Pietro,o Paolo perinl. In senso inter


rogativo usitatissimo. i-li ? tk-li? e vero? 1m co
si? hchiesc-li ?, vuoi? i-li dma Gospr , in casa
il Padrone? iesr-li bio, ies-li bili, sei stato, sono
stati? Si mette anche nel mezzo delle parole , come:

t-li-si dke isti? sei tu dunque ltstesso? Tolto-li


chisc, tu lo camandt' , non e' cosi? Ad alcune di
queste particelle si unisce pure la negativa ne , come;
[a-scto-ne , o cemu-ne,percheno; klto-ne, come no.

Respousive sono. r, o re ,rbo , o irbo, i-sCto,


o fa-scro-bo, zich-e'r, o rddir , d, [i dbi, ia
zichia d, nka di, e bsdcluchi d, perch, per mo
tmo, che , essendo che.

Della costruzione delle preposizioni


La preposizione una parte indeclinabile del di.
teorso. Essa, Come lo mostra la di lei denominazio

S 3

ne,

178

frullato Quarto .

ne, si prepone ai nomi. La lingua Illirica cotanto

ricca di preposizioni, che non vi quasi alcun caso,


che per mezzo di esse non sia messo in azione nel
discorso . Ma quanto n pi grande il numero, e v:
iia la costruzione, altrettanto maggiore pur la dif
cal di ben spiegarle , ed intenderle. Le considerare
mo frattanto sotto ogni.loro aspeno, ed in tutta la lor
estensione.
Delle preposizioni, che reggono il genitivo.
.\

(M. La preposizione d signica di, da , per, per


cagione, a motivo di, a riguardo di. Dipende ora
dai nomi, ed or dai verbi, e spesso va unira con al
tre preposizioni, ed anche con qualche avverbio. Ribe
! morra, ze d dubrve, i pesci del mare, gli
ugelli del arco; d poctka do sva'irh , dal princi
pio sino al ne; d dietinsrva, dalla fanciullezza;
psovin-si od svieh , sei da tutti rimproverato; iesi-li
d moi? sei della mia? d hola'sri , per superbia;

umriri d glicla, morir per la fame, o di fame;


ga-vod-se d pinstva , vacillano per uriacchezza;
scio-chiesc ti d tga. perch ti ingerisci in quesur?

ne-smiem d za , i ne-mgu d mailre, non ardisco


per riguardo del padre, e non posso -' per riguardo
dellwmodre.
c
Cosi poi si congiunge con le preposizioni, ed av
verbi: d ij d , dal di sotto; d vrh glive d dn
pital, da sopra la testa sino alle calcagna ,

o da

capo a piedi; od kda-ie to meni? donde ci mi vie

ne? ah! ni'ie od drgda , nego od velike tvoj gli


bavi, ah! non daltronde, che dal tuo grande amore.

Il , o ija. I] , o ija signica di, del, da, dopo,


come: i['srza, di cuore; ija onga dnva, da quel

giorno; ifa Uskrsgna, dopo Pasqua; ija objeda, da


o pranzo; ija mene, dopo di me ce.

Blju. Bliju signica vicino. Blj'u gnga, Vicino a


lui; on stai blju kehje tvoj, ein sta vicino alla

MI caso; bl'ju smini , vicino alla morte.

5:

'

mg.

Della costruzione delle preposizioni.

279

'Kra. Krij signica parimenti vicino. Siedchi pd


brom krj rik gri , sedendo sotto un pino Vici
no al ume nel bosco , disse il Ragnina. Talora kri

preceduto da n , come n krii mrta , al lido del


mare; n krai svie'ta , all ultio confine del mondo.

Dalko.> Dalko signica lontano. Dalko mene, illi


dalko moih occii , lungi da me, o dagli occhi miei.
Daleko spesso preceduto dalla preposizione na , co
me: n dalko mitesm ovga , lungi da questo luogo,
e va pur unito alla preposizione d , come: t6 dalko,

o 0: dalko d nas, lungi da noi una mi cosa, o


lddio ci guardi da una tal cosa; dalko d-ovle, al

la Mjscte.
larga. Miescte vuol dire in Vece, in
_ cam6i0 in
luogo di, come: miscte vna da-mi krha , in 9868

di vino dammi del pane; mjscte ricii cini diella,


fa fatti in vece di parole. Si dice pure n misto
colld , o senza , come: n misto ltra, o d Petra

p6ghiy ti, in cam6io di Pietro 90 tu.

Be], 0 Brj. Bj, o bref signica senza. P-ghmu


li-su bj millosti , er-su-bili brej Pimtl, sono periti

senza piet, perch erano senza cervello; bj krha,


i brj' vine , senza pane , e senza vino.
Njce. Nrjce signica sotto. Ti siedisc nijce svieb
ostlieh, tu. sedi (il di sotto di tutti gli altri.

D. l) signica sino, o no. Kgn d kgnl, lu


ntk d Iunka, catmllo sino a cavallo, Eroe sino a

Eroe, ossia. caVallo unito a cavallo , Eroe unito 04


Eroe; d zre , sino allallaa; d ni-pokgneg CS'
sa, sino all ultimo momento; d ovga vremena , i'

no a questo tempo . Si unisce bene colla preposizione


vrh, come : d vrh gr, sin sopra la cima dell<r

montagna , e colle particelle deri , e tja, come:


bjloga deri d'anka , sino a giorno fatto; der d pri

strosti, sino alla demepiteua; i mrejce tnkogu t'


ga, k padiiu deri d dnu morskoga , e le reti di sot
t-il lavoro , che calano sino al fondo del mare .

Ero. Ero, che signica ecco, pu pur prendersi eo


me preposizione, che regge il genitivo, come: eto

nscieh, i npriatigljaa', ecco i nostri, ed i nemici.


4

Ero.

allo

Trattati Quarto .

" F

Eto, ovvoro to, vo, vo, no, no, e nt , oiiut

ti, che vogliono dire 1 istesso, possono avere altrim


si, come vedremo.
\ '
Kriich_ , e potaino signicano di nascosto, e si a
doprano col genitivocolld, o senza, come : po
taimi d oza , kriich d maike, o solo potajno oza ,
krijch majke, di nascosto dal padre , senza saputa.
della madre.

'

Nkon. Nkon signca dopo,come:nkon mene sv


,osraie, tutto resto dopo di me; nkon gnih, dopo di
loro; nalton miesc'za, dopo un mese. Nkon va spesso
unito coi ,nomi numerali relativi al tempo , ed allora
sino al numero quattro vuole il nominativo, come:

nakon dvi, tr, ctir clni , olli goducia , due, tre ,


quattro giorni, o anni
Dal cinque in su Vuole il
genitivo, come: nkon pt, scs, sedam clima, go.- 4
disctaa , mieszaa, ec. , czngue, sei , sette giorni, ang

ni, mesi 1;. Finalmente sunisce ancora cogli avver<


bj , che vogliono il genitivo, come: nkon mngo vr
mena, molto tempo fa; nkon mallo dinaa, pochi

giorni fa. Sinonimo di nkon lavoce najzicl, che si;


gnica l istesso, e che nellistessa guisa si costruisce
coi nomi numerali. Najzid dvi. tri, criri] dni ; najvid
Et, scls clima; nafd dsta, vjkaa; naj'i mallo _vj
eia , molti . o pochi secoli fa.
i
-.
1mmm. lotom signica dopo, e non si prende per
proposizione , se non nel caso seguente : po-tom toga,
dopo di ci. E pi in uso nkon ovga, nkon tga,
dopo QllSl,id00 quello.
I

Ksl, o kn , plak , o klak . Queste qu-attro voci


derivano dallistessa radicale, e non variano, che per

ragione di dialetto, e pronunzia , avendo tutte l istes


so signicato. Presso i Ragusei in uso kd ,7e ko
lak , e signica presso , vicino , acconto , come ; kd
mga oza, i majke, presso al ntio padre, e madre;
kl grida , presso alla crttri,-kd vira, accanto alla

sorgente; klalz mene , klak kchie moj , presso di


me , accanto 011111?de mio .

l'1t. l't signica Verso, comez,pt Rima, verso

Roma; plt istoka , i ja-pda, verso l oriente, id il


.i

e.

'

Della costruzione delle preposizioni.

ah

levante; ptt desnE, pt live , alla destra, alla si


nistra; P1[ grida, alla Volta della Citt; pt'xt dn,

verso il fondo. Si _nnisce pure coin avverbi, Come:


pt untitra . verso il di dentro.
.
Pre.

lrie signica avanti, prima, innanzi, co;

.tne': prie po-tpa pchienoga, prima del diluvio uni;


_versale; prie svanchja, avanti il levar del sole;
pre rka, innanzi del conder , o prima dellora,
o tempo stabilito; pre snrti , prima della morte.
lrxko. l'rko vuol dire oltre, di l, di, e fra, co
me: prtko mjere, i ncina, oltre =.modo , e misura;

prtko morra, il rike, lungo il mare, o il ume; pri


ko nchi,_i ditta, di notte, e di giorno; priko godi
scta ,fra l'anno.
Osvm . Osvm signicaleccetto , in fuori di, co
. me: osvcm ov6ga ,.o tga , in. fuori di cui , di que
sto; osvem tebe samga , eccetto tu solo, o fuori di

t solo; osvkm mhllieh, eccettuandone pochi, 0 cc


cettuati pochi.

(Mix, 0 Lih. ()-llsc signica pure eccetto, oltre, in


fuori ,t;0me: O'll5C ovga , o tga_, oltre di ci, in
fuori di questo; 1th mllieh , eccetto pochi. 0-lisc
non in uso, che nellinterno dellIlliria, e s in
tende d'ordinario leccezione d una 50'! Cosa, come:

lSC grjha , eccettuato un sol peccat; o-lsc tebe, in

fuori di te solo. Gli scrittori Ragusei in vece di o-lrsc


dicono lxh. Comez/lih ovoga, lih grih;t-, oltre di ci,

in fuori di un peccato solo. Infatti tanto Usciti , che


lihnpti signica oltrepassare, o_ eccettuare una qual-t
che cosa .

Riad , o Raddi. Rd , o raddi signica per , a mani


va, per cagione,

come:

raddi

mene,

rad

tebe,_a

mio, omo motivo; raddi tvoie krivine, per colpa


tua; raddi prtivnieh v}etaraa , per cagione dei venti

contrarj; raddi c=a, o raddi scra_, per la qual 050;


Boga raddi, per Iddio. 1

Vzrh, o vrhu. Vrh, o vrhu signica sopra, oltre,

Come: vrh ne_bsaa, sopra icieli; trieba-ie Boga.

glibiti vi'htt svcga, bisogna amar Dm sopra ogni

cosa; vrh srvrii tjieh, oltre di queste cose; les,w


.4

2.8:.

Trattato Quarto . ?

da-ie bile v5rhu pakla , la predica fu sull inferno. Tal


volta presso gli antichi trovasi questa preposizione inche
coll ablativo , come: vrh inieh ,pi degli altri . Si uni
sce bene col na, come: n vrh glive, sopra il capo.

Vin, o [i-v'an. Vin, o iivan signica fuori , in

fuori di, come: ii-v'an Boga ni-ie dbra; ijvn [em


glie ni-ie suina; ii-van posrglie ni-ie pokia, in fuo
ri-dt' Dio non vi e bene , fuori della terra non vi e
abitazione, fuor del letto non vi e riposo; van se'

be, fuor di se; ij-vn Ria, fuor del Paradiso. I


Dalmata-Bosnesi dicono anche vanka, ed ii-vanka .
Srd. Srd sign:a in mezzo, come: imicrvte erd
srza, ti ho in mezzo al cuore; srd pglia, in mez
zo del piano. Ama questa preposizione di andar unita
colla preposizione , p, e n , come srcl ghgna ,
srd srza, sred staa , in mezzo del fuoco , del
cuore, della bocca; po sred v6i;k , in mezzo allar

mat'a; n sr:d rlre, in mezzo alla mano.


Visce. Visce signi:a sopra, intorno, come: visce
SelEnieh dub6vaa slavich jeiubri , sopra i verdi albe
ri canta il rosignuolo; visce glave , sopra il capo;
visce tebe, visce mene, sopra di te, di me; visce

onc'ga psla n-scra ne gvori , non dice niente intor


no o quellaf are.

'
Dil. Di! signica per, a cagione di, come: il Bo
ga, o Boga dil, per Iddio, per amor di Dio
n og
gi non i: pi in uso questa preposizione, la quale nel
surriferito senso di Boga di! incontrasi sparso nei poeti
Cinquecentist Ragusei.
\ .
- '
.'Lich, o zichia . liech, o zichia signica per , a
motivo, o per cagione di , come: -zich mene , per
cagione di me; zichia tvga n-poslha svk-te hli,

ciascuno ti disprezzo a motivo della tua dissoe


dienza. Si unisce elegantemente colla preposizione in,
' come: i zibch tvoi glibavi ,per arrior tuo; i zi
chia mga msctra ; per amor del miornaestro .
Oko. Oko signica intorno , dintorno a, come:

alto morra, d intorno al mare: iabglien-sam olio


mniieh stvrii , sono occupato'int'orno o_molte cose.
0k0 grida, all intornodella citt.

"

"

Della costruzione delle preposizioni.


183
Na 6ksit. Na kst, che signica contiguit di abi
tazione, di casa, pu pur Considerarsi quasi come una
preposizione, che vuole il genitivo, ma in questo so
lo senso: na ksit mo_i kchie, in vicinanza della
mia casa; mo]: kchia jst m ksit tvoja' , la mia

casa e' contigua alla tua.


\ lslie , o Psli. l'slie, o psli signica dopo, a
me: pslie ovga , pslie onga, dopo di questo, do

po di quello; pslie smrti, dopo morte,


Delle preposizioni, che reggono il dativo.

l'riva , Suprtiva , o, Suprch . Priivz , suprtiva ,


o suprch signica contro, incontro, dirimpatto, co
me: prxiva, Boga nije gvora, ni-je vjichia, ni-ie
ram , contro Dio non vi e' favella, non vi e' con
siglio,|nun vi e guerra; suprxiva meni, contro di
me; suprch Ptru, contro Pietro; ii pribvam su
prchzrk , io abito dirimpetlo alla chie .
\

lrema. lrma signica contro, innuuz a para


gone , come:

'

Moie Jlbe, moi grjsi


l'rma meni vjda stoje, le mie iniguir, i miei
peccati mi stanno sempre innanzi; veliki-si ti cj
vjek prma gne'mu, al paragone di lui tu sei un uo
mo grande; ti nb-ima'sc ikkvu gljbav prema tvoiem
todxreglima. tu non hai alcun amore verso i tuoi
enitori.
l
K, 0 ka. K', 0 k; signica Verso , a, da , ma sem

pre in_sepso di moto. lghi k Rimu, vattene veri-o,


0 alla. Volta di ROM; d6ghi kmeni , vieni da me;
E dsno} , alla destra; 0briti-se kpravd, riccorri al.
la giustizia.
'
Delle preposizioni, che al singolare richiedono

izldutivo , ed al plurale 1 ablativo secondo .


\1_

i:

'

Br. l'rx signica presso, 0 appresso, a- paragone,


in , romea DSt, o imit sctgod prx sebi, portare ,
a ere presso di se, o seco gualchq cosa; pr: omi
'_ ..,
.
'- \
ma

'284

Trattato Quarto .

' "'

ma ptu, presso, 0 vicino a quella strada; pix kra':


glia, appresso il Re; sve-ie nscta pr't mudrost , tut-
to e niente a confronto della sapienza; prt poghtb
gli jcvota, nel pericolo'della vita; biti prl potrbi ,
essere in necessit.

Al plurale casi si costruisce coll' ablativo z. : pri


prsieh svoih Boga nsechi, portando Dio nei loro
petti, disse il Cassio.
'
O. 0 signifa di, intorno di, a , come: besidi

ti 0 cmu, parlar di qualche cosa; rdisc o [In , at


tendi al male; privrit-se o koioi swiri , ingannarsi
intorno ad una cosa .

Coi verbi di moro cos regge laccusativo: udrti

koim stviri o mir, battere una cosa al muro.

Al plurale poi cos si costruisce eoll ablativo z. :


cmu nsisc lk o plchieh . perch parti l arco agli
omeri. Volgarmente si confonde o coll"d , dicendo
si, p. e., gvori-se d tebe, in vece di o telai, si
urla di te. '

.
l. Nsignica conforme, secondo, come, per,
per mezzo , per cagione , dopo, ed al singolare regge
il dativo, Come: p biciriu , conforme all uso, o al
consueto; buddi meni p rjci tvioj , sia ante se
condo la tua parola; p jkonu , i p privdi , come

vuole la legge , e la giustizia; poslachiu-t iednu kghnr

gu p l'aivlu , il p slt'tj'i , ti mander una-lettera per


mezzo di Paolo, 0 del s

tvomu ijisci-mi-ie pos

vo; pptltu , Np'svjettu

ii opalto , per prezzo, 0 con

siglio tuo mi e- riuscito male l'affare; p Bjcichiu,


dopo il Mttale; p smrti , dopo morte; p ncinu,
a modo ,e verso, 0 con r oltt'; udrit tlrga p o
brlfu, p szi, batter uno sulla.fltccia, sulla mano.

Al plurale cos si costruisce collablgtivo seconda?


iscte pnch p printglieh, i ljek p viltih, cerca
ajuto per mezzo degli anici,-e la medicina Per
mezzo delle streghe; ide pk'chjsh . p skpsctinah,
grah ec. , va per le_ case, per le adunanze, per le
montagne.

'

Coi verbi di moto, allorch 1 azione circoscritta ,

ossia quando si fa mare senza "uscir da quel datoluo


'nh

Sr

Della costruzione delle preposizioni.


a8;
go, la preposizione p vuole il dativo, come: pchl
ghdje-godi p shu , p morru, p brdu , andar in
qualche luogo per terra , per mare, in barca; ott

p svjEtu. andar pel mondo.

Col verbo pslat p vuole laccusativo, come: p


slati br6d , kgna cc. p ltra , p Antona , spedir
la barca, il cavallo per prendere Pietro, Antonio.

l'slat p l'tra , p Mario , spedir a cercar. di Pie-.


zro , di Maria, 0 a chiamar Pietro, Maria.

C05)

nei seguenti sensi 'zvrit pure laccusativo: di] svislu'r


ma p jednu jboku, d. un porno per uno, o a cm
scano; p nas nemjcemo _stchilij, da per noi non
possiamo acquistare il Paradiso; d6ghi sjitra {1 me
ne , bglja po-te, vieni domani da me, meglio per
te, o te ne sar obbligato; ieda'n p jedain , dva p
dva, tri p tri ec. , uno a una, due a due, tre a tre.
Delle preposizioni , che richieggono laccusativo.
'

_ U5, 0 Uja. U], 0 ufa signica vicino, accanto, in


su del, oltre , come: uj'-te , uja-me , o al tebe, uj
mene, wcino_a le, 4 me; ojtifgn , o uj gnga, uja.
gnu, 0 ui-gnu, presso lui, presso lei; mi tu, o toj,
oltre di cui;
U! ovcizu svoiu millu

, Mlzd jagancich triyu pise, accanto alla sua cara


pecorella Il giovine agnelletto si Va pascendo di er
ba; uj,_planinu , in, su della selvosa montagna; il]

lizu , ii su della contrada; priljpit-se uj' tk6ga . at


taccarsi ad alcuno; sluj'cbnik u] sinove,ser1ro'addet
lo ai gli; cj0vjelt u_[ kgna, lo stalliere; na-tjnik
u] orfijcja, il custode dellarmeria cc. Finalmente

u] cos si unisce collavverbio gor, o gri collistes


SO caso, accusativq: uj-gr rku , in su la mano; uj.

gr prsi, nghe ec.,. in sul petto, in sulle gambe.


Mimo. Mimo, che signica oltre, lungo; vicino,
msenle, e chela tali sensi serve di composizione ai
verbi, p. 6., mimo-chi, passar oltre; mimo-grdsti,
passar Vicino; mimo-ploviri, navigar radenclo terra;
mimojahati, passar oltre a cavallo ec.; cos pur reg- 88

286
Trattato _Qnorio.
go l accusativo: scto-sam-se mimo kchju tvoju ,,h
passeggiata lungo la tua casa; dm mimo mir, 1m.
do rasente il muro; mimo 16, o [0}, oltre di ci. _

Krj,.0 kroja ha il senso di per, a cagione, a tra-'


verw, rasente , come: krja-me, per me; krj pria'
teglie, a cagione degli amici;

Krj mnga dbra dilla,

"

Cinichi-se Bgh pojnti , fra molte ottone opere fa;


cendosi conoscere Dio; kd minem kroj tvoi dvr ,

quando posso rarente il tuo palazzo. I Ragusei nel


discorso famigliare lusano soltanto nel Senso di a tra

Verso , per mezzo , come: krl' vrita , krf kchju,


krj prozr cc. , per il mezzo della porta , a traver:o della. casa, della. fenestra.
Gli antichi poeti Ragusei, e gli,odierni Bosnesi in
voce di krj dicono prj parimenti collzccusarim ;
come: prchi prj v]sku, passar in mezzo alleser
cito; grjh kij'ahu pr'ol mi sti, confessatmno il lo

ro fallo per. mezzo della mia bocca.

Talvolta krf siunisce colla preposizione zch, mg


allora non regge alcun caso, dipendenclo da zich,the

vuole il genitivo. Krj' zich ca , illi tga, per lo


che, percw'; krj' ziech tvoe gljbavi, per amor tuo.

Nj. Nj signica gi. del , come: mi] rjku, nij v


du , gi pel fiume , gi pel acqua; nf brdo, ni_l mt,
gi pel monte, gi per il ponte.

,.

Delle preposizioni, che vogliono ora laccusativo,


>

ed ora l ablativo .

'"

fa. la signica per , a motivo, per cagione, dietro,


e dopo. Nei seguenti sensi cos regge l'accusativo:
l l'tra, i j Maria, per Pietro, e per Miria; la
millos,i l gljttbav, per grazia, e per amore; la
mene, [i vas, per cagione di me, per amor di voi;
boglia l"a-te, meglio per te.
La preposizione [a quando dipende da alcuni verbi
gia indicati altrove regge parimenti l'accusativo. lskat
ja tkga , cercar di alcuno; paslat ja :kdga , spedire
u cercare di alcuna ec.

. .

Della costruzione delle preposizioni. 287


*-gAllorch ja signica dietro, e dopo pu avere lac
'cusarivo, o l ablativo , come: krjE-se n l'-me , o la
mnom , ja kthju , o n kchjom , si nasconde egli
dietrodi me, della casa; sjdi j trpjom, siede a
tavola; t:rci j Antttrmm , corre dietro ad Antonio;
fa djcdom , dopo la pioggia.
-

,Talora
regge
come : rdien-tim [
bia
, sonjnato
per illa genitivo,
guerra; ucinic'nsi-jldrjcbe,
sei fatto per la compagnia; derjinchju-ti-bit p mo

ga jcivta, ti sar obbligato della vita , o per tutto


Il tempo della mia vita; n in simili Casi pu aversi
altra costruzione; giacch sarebbe errore il dire [a bo},
ja druicbu, ec. Allopposto ja pu alle volte reggere
il genitivo, o laccusativo , come nel seguente esem
pio , ed in altri, che l uso insegner: dbar-si ja ve.

likieh stvrii , o fa velike stviiri, sei 6uono per cose


grandi ec. 11 la imita in certa guisa la costruzione
dei verbi del primo ordine degli attivi, che reggono
laccusativo, ed il genitvm.

..
Ha pure j il senso di circa, in circa, come: lui
pio-sam fa lalrat svitte, ho comprato un 6rucciod

panno in circa; e spesso trovasr unito colle preposi.


zioni raddi , ziech , come: [il raddi tebe, per motivo
di te; la zich kortsti , per cagion di guadagno.
l'd- ld signica sotto, con, per, e cos regge
laccusativo: pd smrtni grjh, sotto peccato morta

le; pd jvk , o glis triibglje. a suon di tromba; pdf


sltletvu, con giuramento; pd sillu , per violenza.
Anche coi verbi di moto cos regge laccusativo: m-'

chje pd noghe , getta sotto i piedi.

l'd, allorch dipende dai verbi di stato ,cosi reg-

gelablativo : Isu'kars po-rdio-se-ie pd zrstvom


Augusta , i rimro-je pcl Ponziom lilatom , Ges Cristo
nacque sotto il regno dAugusto , e mor sotto Pon

zio Pilato; drjcjati pd ngami ,tener sotto ipiedi.


Prid. o prda. lrd , che signica avanti, innanzi,
alla presenza di, cosi coi verbi di mnto riceve lac

_cusatfvo : otiscjo-si prd sdza , sei andato avanti il


giudice; iljmi prlda-se , prendila innanzi di te.

COl

283

Trattato 2uaito". "

'

Coi verbi di quiete vuole lallativo, Come: Stai


pricl Bgom . prd Krgljem' , 610 avanti Dia , innafjg?
z: al Re; ima'm smrt Przl octi'ma, bolla morte a:
turni gli occhz.
"
_
,

id e spesso preceduto dalla preposizione li, ed al


lora regge il genitivo, come: dighni-rhi-se il [brid oc___'_
cii, levati davanti dei miei occhi; ijighnaga ij-j

prid sebe, o iiprrd svga lza , il dircaccid dal


suo cospetto. Sarebbe errore il tralasciare l i) in ta
li sensi.
'
'
Della preposizione mi , che scostruisce 0Y0
dallaccusativo,
QHI 1."
col Plurale
dutnw,. ed ora.
CUU'UMWU
r-

_"Il

.,

Na. Na , che signica sopra} in , o al, nna pre: 7


posizione di grande estensione .' Coi verbi di moro ri
cerca;sempre laccusativo, come: "Sktioje n jd , i
na potglju , e' saltato sopra il muro, copia il let
to; stvi globk n givo, mettiti il cappello in
tesm .
2

Coi nomi di tempo, di maniera, di colore , di u

sanza cc. cos ha pur laccusativo: n vrime, a tem


po; n svki cis, ad ogni istante; n svaki na
cin , ad ogni moda; n oy rici , na ov6 pitagne , a

gueste parole, a tal dimanda; svitta na milinu , na


gliubrzu , n-cicxmakec. , panno di color di oliva , di
viola, dz-gi:lgioloj naFninacku, n Rimsku , n st
ru ec. , alla Francese, alla Romana , allantica. . Cosi

dirai ancor cllaccusarivo : ima'r n oz:i, n m'at'tr,'_"

(e non od- ma. mi mutare) awr le SdMJULHZ del


padre, della madre; ijni-'crir na lkat , na oke ec.,

misurar a braccio, a ok_e; visin n nghu (si di-'


ce pur od nghe) allezm di un piede.

i
All'apposto coi verbi di Stlt0 regge il darivo, se .
nomi sono singolari, l ablativo z., se sono plurali;
Stai sklobkom n gliv,*sca col cappello in testa :_

st n rukvu, e sopra la manica} pro-mjnir vre


menito n viekovitu (si dice pur {a vieltoviro) cangian.
il temporale per l eterno; n-ti 'ovu kgngu, eccoti.
\

Della. costruzione delle preposizioni,

al,

questa lettera; na-ri \zru ov iboku , eccoti questo

porno per Pietro; zi n krlveh , n ngah, andar


sulle ali , a piedi; gusiriti nh klinzieh, uU'l55intll
dai nascondigli. Finalmente na si unisce colla prepo
sizione p ora col genitivo; come:

n-p liana, a

mezza estate; np jseni , il metro autunno; na


p lista, 0 jjika , a mezza bocca; ed or collaccu

suiyo, come _n-po-se, da per se, a parte.

Della. preposizione nd om'coll accusatiim,


ed or collulativo.
.
Nd. Nad , che signica al,, sopra , vicino , il pre
ferenza, coi verbi di moto cos regge lm-cusuivo:
side nd pak, scese allinferno; glibiasce-ga nad.
wc ostile , lo amava il preferenza 11 ogni altro.
Allincomraria coi varia: di uno cos regge labla
tivo : ni-je ucenk nul mescrrom. non avvi rcoluro fo

pru il mqestro; nd sv_em osrlim , suora rum gli


altri; vrme imi cjdnq mch nd stv;arimi gljud
ukima, il tempo ha uno strano potere culle umane
cose.

.
Della preposizione 12 ora col geniti'1m , e dativo,
ed ora coll qdcusatiVo , ed ubluuw secondo.
U. U , che signica nel, dal , al, in, coi verbi di
moto, e con nomi proprii , o appellarivi animau

cos

vuoie'ilgenitivo: pscj-si Gspe od lojsana , wi


toga i'rra ec. , sei andato alla Malonnu di Puimn ,
a :. Pietro; id611 mjke,
madre , dal zio.

dnda, Vado dazio


.

Coiyverbi parimenzi di moto, e con nomi inanimati


vuole laccusativo, come: ori-rhiu Rim, I:iliu,
un lro' a Roma , in luiliu; p6chi zrkvu , kchiu,

portarsi in chiesa, a ca.m; ubch-se bil0, z.r


no , vestirsi in bianco, in nero. Anche Coi nomi di
tempo i Vuole laccusativo, come: umrjiti u mia
d65 sraros, morir in giovenl, in. vecchiaia;
ov vrjemei inquel tempo; il cui ci'as, in. uellisiinie.
'
,x

290
Trattato ,Quart0.
Coi verbi di stato ha il genitivo coi nomi animati,
come : pitat svjtt , i millost Antuna, chieder con

siglio , e grazia da Antonio; ne-jnaisc-l , di il Kri


gljaa-su dghe rilke, non sai, che iRe hanno le mo
ni lunghe ?

Cogli stessi verbi di stato il spesso regge il dativo,


se. i. nomi sono singolari, il secondo ablativo, se plu

rali. Imam-te srzu, ti ho in cuore; sv stai ii


priatg'glieh, tutto dipende dain amici; pocvaiu u

grobniza'h, riposano nelle tombe; slve-se jlchja'h ,


si glorunto nelle iniquit, blag040vjena jcnah,
ila-brio gliudi'h , benedetta fra le donne, sceltofra
gli uomini; bit, 0 iti bj'e'lu , zrnu , jcjtu (si
sottintende obucen , vestita) essere, o andar vestito
in bianco , di nero , di giallo.

Finalmente a qualche verbo, e in qualche tempo


li_i da maggior forza al senso, come: pamrim , e
spimtim, pimetovat, o -pimetovat, ricordarsi, far
attenzione .1

Della preposizione mv'ghjti ora.coll'aci:usatiuit.,


ed or coll ablativo.
Mghiu . Mghiu Signica/fra, o tra, in. mezzo, e
cos se le di laccusativo: buddrichi-se.ti ndscla me
ghiu tolika vesglia, essendoti tu trovma fra tante
allegrezze; o-strio-sam mghiu n-priateglie mole,
mi sono invecchiato in mezzo ai miei nemici .
Cos poi regge l ablativo: mghiu nin6m, i tbom ,
fra me, e te; mghju gnma, fra loro; mghju pi
tiem , fra. il (Severe. Gli antichi poeti Ragusei, e i
Dalmato-Bosnesi in luogo di mghju dicono mdju,
men , e mai .

Della preposizione sa, o soru col genitivo,


ed or collablatwo.
S , o se. 8 , o sa, che signica da , per cagione,
con , insieme, in compagnia, cos ricerca il genitivo:

s gre;

dal monte; sputa_, dalla strada; s Malte,

"

il.

da.

Dellu costruzione delle preposizioni.

a9:

da Multa; nebsa-su ja-tvarena sgliu'dskieh opachnu,


i cieli sono chiusi per le umane iniquit; svseje

ov jgodilo t l'tra , tutto questo e avvenuto per ca

gione di Pietro; idese sa [la na gorre, si va di mal in


peggio.

Quando poi s signica con, insieme, cos vuol la


blativo: mir s vma , la pace con V01; sinb0m , te
00; szom, col padre . Insegnano i Grammatici Illi
rici , che in questo ultimo senso la preposizione 9 si
tralascia coi nomi di modo. maniera, instrumento ec.,
dovendosene soltanto far uso coi nomi animati, e indi

canti compagnia. Non vi e per, che l uso, e la pra


tica , la quale scioglier possa questa questione in tutto
simile a quella, che sussiste sulluso del cum dei La

tini .' Infatti quando si dice far una cosa Con grazia ,
con amore, con dolore ec. non si adoprano termini n
animati, n indicanti compagnia. Eppure si dice smil
losti , s'glibavi, s blesti, appunto come i Latini di
cono: summa cum. 1mlu,pmte, dolore. umore, dili

gentia. Generalmente parlando non solo i vomboli a


nimati, e di compagnia richieggono questa preposizio

ne , ma ancora tutti i nomi appartenenti alle facolra,


ed affezioni dellanima, e del corpo, e spesso anche
ai nomi di modo, ed instrumento.

Della particolar costruzione della preposizione


rjmi, o rjma.

B'ajmi, n rjma. Rajmi , o rilma , che signica ec


cetto , in fuori di , non regge caso alcuno, ma eccet
tua ci, che si vuole, lajciandolo nel caso delle cose

non eccettuate, come: rafmi on5 kchirza driiga , ec


cettuato quella. cara gltuolina; sv ottlosce, rlmi

ltar, lini ni-je poscia , tutti vi andarono in fuor di


Pietro, che non vi andiede; ubrsce sv'-h, rjmi l
tra, uccisero tutti, eccetto Pietro. Ilajmi non sentes

quasi mai nel discorso famigliare. Le preposizioni o


svcm , o ij-van col genitiv,o,,o le particole disgiuntive
da ne, a ne ne fanno le veci . Sv1. rajmi jdan , svi,

osvm, o ijvan jdnoga, svi , da ne, 0 a ne iedan,


tutti eCCQ;IUII uno, o tutti, ed una no. Presso illlele

zga
' Trattato Quarto.
labella, ed altri si trova tuttavia rl'mi come vera pre
posizione wggente il genitivo, come: rjm1_ malheh ,

eccetto pochi; tajmi ovga, in fuor di questo.

Della varia costruzione delle preposizioni e'to,


ooto, evo, o 090, tuo, nono, nut, o nuttz.

Queste particelle tolora debbono considerarsi come pre


posizioni. Si gi mostrato come cto, o to reggano
il genitivo. Ora farem vedere come talora ricerchino
pure il nominativo, il dativo, e laccusativo. Eno n

(nominativo) ecco quello; no gnga. (accuSatho')


ecco quello; vo-me, o vo-me, to-me, o to-me,
eccomi; evo-ti, o ero-ti, eccoti; toga , eccolo; to

je, o to-iu, eccola; vo t, to ov6, ecco ci, que


sta com; vo-ih , o voih, 'eccoli , o eccole, n-ti,
eccoti; nt-ga , o ntti-ga , eccolo; ntti'ih , eccoli.

Del rapporto fra le preposizioni , e mi


coi nomi di tempo, e di modo.

'

Quando l, ed il n vanno uniti a nomi di tempo ,


e di modo , o inaniera possono usarsi indistintamente ,
come: il svhki , o n svki misz, in ogni mese; il

svak, o n svk cihs, ad ogni istante; svaku , o


mi svku ru, in ogni om_; svaki, o n svki n5
cin , in ogni modo; n ta'ki, o n ovi nacin , taki,
o il ovi ncin"; in tale, o in questo moio. La pre

posizione p coi nomi di modo, o maniera ha listes

so senso. l' sviki ncin , in ogni modo; p ni-ie'dan


ncin , in niuna maniem'. "
L coi nomi di tempo si pu tralasciare , perchk

si sottintende. Sui drzgwse on nch bdillo, si


wglio' tutto la. cara-, o santa notte; trdio-sam mi
sz dnaa, godiscte dinaa, ho lavorato per un mese,

per un anno- GlIllirici aggiungono quel genitivo d


naa., di giorni, perch il nome misz signicando
mese, e luna, e godscte, o g-dina volendo -dire
lemP0, 0 stagione in genere, precisano con ci lidea

di tali vocaboli, e vengono a signicare lintietq pe


no

Della costruzione delle preposizioni.

19;

riodo innate, (che e un mese, e lintiero corso sola


re;ci-, che forma lanno.
Delle preposizioniml. , e km , o -k,' conriderate
t)\= '
nel moto al luogo.

N'a propriamente signica sopra, di" sopra, e k, 0


l, a, al. Tuttavia nspessov ha il senso di knel dia
letto di Ragusa , diceqdosi: p6chi , o orit na Missa ,

na nbjed, na veceru ec. andar alla Messa, a pran


zo , a cena, e non k Missi , k objdu, k vecri , co

me pretenderebbero i Cruscanti di lingua. >

TRATTATO QUINT0.
Della scelta dei rLllcrlol per la propriet
del parlare Illirico.

Essendo, la lingua Illirica ripiena di vocaboli, che


esprimono la natura degli oggetti, quegli solo potr
dire di ben saperla , il quale sfuggendo le circolocu

zoni sapr a tempo far un saggio uso di tali vocabo


li . Dai seguenti esempi apparir la necessit di un" tal
precetto.
u
_

Il verbo partorire, p. e., presso gl Italiani si a


datta alla donna , e ad ogni altro animale . Gl Illici
allopposto parlando del parlo della donna dicono
righjati nell atto del parto, e roditi dopo il porto;
del parto degli animali in genere kotrti; delle ca
Valle o-jcdrjbiti-se; delle Vacche o-teltti-se ; delle cu
pre o-kojt-i-se; delle vague o-sctenui-se; delle trvje
o-prsiti-se; della terra , alberi ec. plodti.
Battere in genere si dice bitti; battere alla porta
kzati; coi piedi plsati; colle mani pleskati; colla
frusta bicvati; col bastone scbati; colla verga o-sci
noti; battere il ferro k'vati; il grano mlititi ec.
Tagliare sichl;ttagliur coi denti pri-kinuti; ta

gliar potando alberi, ob:rjati;

tagliar un abito

sknit;:iagliar con forbici o-strchi, tagliar er6a ko


sti .ee.:- ..
-,". 3
T 3

..t t -

. <
,

.
SO

194
'
Trattato Quinto .
Sonore jvniti; sonar a tocchi klzati; sonar in
;trumenu a corda udrati; a ato svriti; la tromba
trbiti; sonar la lira cantando 'gditi cc. Pigliar la

pioggia, ossia bagnarsi camminando klanti, o o-k


muti, come : o-ksnuo-sam, ho preso la pioggia; fu
si notte mmrknuti, ja-mrknuti , o smrknuti-se,
come: jrmzrknuli-smo Splitu , ci si fece notte a

Spalatro cc. Potremmo portare migliaia di altri esem


pi; ma gli esteri possono apprenderli dal dizionario
del V. Dellabella, che con isforzo meraviglioso di
mente assai pi, che di schiena, come suole dirsi dei

Lessiogra, ha il primo, bench straniero, fatto co


noscere tali propriet essenziali di lingua._.
'
I

'

Della necessit. dell etimologia per conoscere


"il Valore delle parole.

Per far dei progressi in questa lingua non e meno


importante la cognizione dell etimologia , di cui qna ,
-'e l sono differenti aspetti sonosi gi dati tanti esem
pi. Spiegheremo ancora per mezzo di essa i nomi dei
giorni, dei mesi, e delle lettere dellalfabeto Glago.
litico.
La Domenica si chiama Ne-diglja dalla particella
negativa ne , non, e dal verbo diellati, lavorare, cio

giorno, in cui non si lavora; il Luned l'-ne-dj


glnik da p , dopo , e da ne-djglja, cio il primo

giorno dopo la Domenica; il Marted Ut6rnik da utr


ni, secondo, cio il giorno secondo dopo la Domeni
ca; il Mercoled jrjda da srjida, che signica mezzo,

cio giorno di mezzo fra igiorni della settimana; Get


vrtak il Gioved da cetri, quattro, cio i quarto
giorno della settimana; ltak il Venerd cia:r cin
que, cio giorno quinto; il Sabbato si di e Subta,
come nelle altre lingue.
I nomi dei mesi sono allusivi alle principali ope
razioni dell'agrcoltura, o alle varie stagioni dellan

no . Gennaio sicbiama [ie'cjagn da sjechi tagliare, cio


dal taglio degli alberi per uso della costruzione delle
navi, fabbriche ec. , che dee farsi in questo mese se
;

con.

Della. necessit dell etimologia. '

a9;

condo Vetruvio , e lesperienza; Febbraio si dice Ve.

gliacja (in origine vrgljacia da virgliati, Variare)

dall incostanza del tempo; Marzo Ofcijak da o-jc,r


gliti , o [cirigl , far il calle , e, per metafora, lavo
rare il terreno :olla zappa, vanga ec., come si pra
tica, dopo linverno, in questo mese; Aprile Trvan
da. triva, erba, cio l'eroso, o erbifero; Maggio
svibagn da sviat ghniej'da, dal nidicare degli uccel
li; Giugno Lipagn da ljpos, bellezza, mese il pi
bello di tutti per pi riguardi ; Luglio Sr-'rpagn da srp,
o srpiti , cio dal falciare il grano ec.; Agosto Ko
lo-vl, da klo, carro e voti, condurre, cio dal

condurre sui carri i prodotti della terra; Settembre


Rt'tian , dal color rosiccio dell uva , e del vino, che
si raccoglie in questo mese; Ottobre Lista-pari, da list
foglia, e da pdat, cadere, cio dalla caduta delle
foglie degli alberi; Novembre _Studegnzik da stdens,
il freddo, cio il 6rumifero, Decembre lroslnaz da
pro-sjchi, tagliare potendo alberi.

L antico alfabeto Glagolitico, cio lodierno Servia'


no conteneva un tempo soltanto diecinove lettere , il

nome , e disposizione delle quali indica una eccellente


sentenza di agricoltura. Ecco il nome, e lordine
delle lettere: As (a), Bk, 0861:, (b), Vd (v),
Gltgoglje (g), Ubro (d), km (e), jcvet (le), '14?

lo, (2),.jmglje (j), [(e),kko (c), Litidi (l), Ml


sliti (m), Nr (n), On (0), loki (p), Rtz (r),
Slvo (s), Tvrdo (t). Ora dal nome signicativo
delle lettere si ha : 10' Dio Vito (idolo antico) dico:
buona cosa e' vivere dei frutti, o della verdura della
terra , e come uomini pensare; la nostra. pace ()
questa; proclama (questa) massima con castana.

Noi non possiamo riportare questo alfabeto, perch la


stamperia di Ragusa non lo ha ancora_.
i ' '

Del modo di dirigere il discorso.

Gllllirid,come le altre moderne nazioni, hanno an


che essr tre maniere di dirigere il discorso, parlando

eroe m selt_ronda persona singolare col ti, tu, in secon


4

>

da

'196
.' Y Trattato Quinto.
da plurale col vi , voi; ed in terza singolare coi no-'
mi, 0 UN) di visce Gospstvo, vscia l]brota, o va

scia MIIOS , jvascja .Krunna, vortm Signoria, Vostra


-Bun<, vostra Grazia, 1wstru ;Cor;ma, ossia Maesra.
Il primo modo di parlane il vero nazionale ami

co, e dura tuttora fra le popolazioni pi renac_i delle


patrie costumarize. Scz mi [a'povjdasc , o_ chyichie ,

o mjlco , o An-tne, o Gospru? che mi comandi. , o


padre, o madre , o .A1tonio, o Signore? y-l'arlandosr
con persone di rango , ed aventi luminosi impieghi al
nome Gospzir si. SOSIUSCE Gospod-in, e si aggiunge il

titolo dell impiego, 0 dignit, come: khgnm-ri-se


Gospdin'e Knijce, ti faccio riwrenzu, Signor Conte ec.
Nel discorso famigliare c molto.in voga -il nome .braz ,

fratello, che in VOCMYO aggiu-ngesi-ginomi delle per


sone, come:brmefivo , brina l'eroec. Giovanni fra+

ter, Pietro fmlello.


e
In oggi per nelle citt della Dalmazia, dove si
vuole alf'ttar leleganza straniera, usasi fra le

rso

ne di qmiitii la persona seconda plurale , Come: E1ko


ate, Gospiru , Gospghio? Jesrelidbri, jdrwi? come

state . Signore ,- Srgu'om? staxe .6ene , sieti sani? D


b-ro, l sljcibvas, bene per servirvi. E qui si nori ,
che quando si parla ad una donna sola col vi, con
viene porre non solo il verbo in plurale ,..me anche i
participi, ed aggettivi, e farli di genere mascolino,
come: Gospo, jste-li jdravi ?.lest-li ucinli , Sapevi
ghieh, Signora, siete sana, avete fatto, comandato?
Se poi il discorso sar diretto a pi di una donna, al

lora si dir jdrve, ucinile , japovighiele. _


Finalmente il titolo di vasce Gospstvo, vs0}a D
bruta, o Mills si usa soltanto dagl inferiori colle
persone di alto comando , e distinzione; v'asce Gosp
stvo bchie 'sliijceno, V. Signoria sar servita; dsm
e vscja I)brou, illi Mills ucinila [ mene, molto
ho mo per me la V. Bont, la V. Grazia. Un tal
parlare richiede, che il verbo si ponga in terza perso
! singolare , e che gli aggetrivi, e participj si accor
dine col generedel sosranrivo , come :,fvsce Gosp

-ltvcr pri-vjtlo, V. Signona illustrisrima ,' vscja pri


8

mil

Della. disposizione delle.parti del discorso. a97


milla Dbrqta,.lalf. graziorissima Bont. Del resto
quanto la lingua Illrica appare bella, allorch nello

stile famigliare, e di conversazione parlata col ti,


cio in seconda persona singolare , altrettanto hadello
strano, quando parlandosi con un solo, si usa la per
sona terza singolare, ola seconda plurale. La ragione
n chiara , ed evidente. Nel primo caso si va a se
conda del genio della lingua , nell altro contro la di
lei indole, e natura.
,
.De_lla disposizione delle parti del discorso .
. ... La disposizione delle parti del discorso : libera pres
sogl,lllirici, come presso i Latini, si pu cio pre
porre, eposporre il nominativo, il caso del verbo ec.;

il che non accade presso gl Italiani, p. e., e France


si , i quali nelle lor lingue osservano quasi sempre lor
veline di una costruzione semplice, e naturale . E ben-'
si vero, che nel discorso famigliare, gl'lllirici sono

mplto parchi nel trasporre le parole, e che in molti


modi di dire convengono colla lingua Italiana , come

pu raccogliersi da pi luoghi di questa nostra sintas


, si Illirica.
u..
Quando per trattasi di cose scritte, vale a dire di

dimorsi.,; prediche, orazioni, emasme di componi


menti poetici, dove ricerCasi sublimit, e nitidezza di

stile, la dizione Illiri_ca va del pari colla Greca,c La


tina , avendo quasi le istesse regole di traspozione, di
accento, e di armonia .

;.

Regole per la buona pronunzia 1llirica estratte


dal Dellabella.

Della pronunzia dei genitivi plurali dei nomi


mascolini.
I." I nomi mascolini monosillabi , che nel nomina.
tvo pronunziansi lunghi , cio collaccento circones
SO , lo ritengono anche al genitivo plurale sulla prima
sillaba, come: n6s, il naso, gen. plur. n6saa,,dei
,
nu

a98

Trattato 2ainto.

nari; jid, muro, jdaa, dei muri; blc, il anco ,


b6kaa, dei anchi. brd, la barca, brlaa; pie , il
cingolo, pisaa; grd , la citt, gridaa , o gradvaa cc.
z. I nomi mascolini monosillab'i, che al nominati
vo singolare si pronunziano non lunghi, cio coll ac
cento grave , ritengono un tal accento sulla prima sil
laba anche nei genitivi plurali, come: gr'add, la gran

dine, gridaa , delle grandini; lav, il leone , lavaa ;


mix, il sorcio , misciaa cc.

Mf

;. I nomi in ar sono soggetti allistessa regola, se


hanno l ultima sillaba lunga; quindi dirai da kojir ,
il Capraia, k0[raa dei capi-ari; da Srdar , il Colon
nello, Srdraa , dei Colonnelli ec. All opposto i no
mi in ar coll accento acuto sull ultima

sillaba lo ri-

tengono parimenti sulla penultima dei genitivi plurali.


Onde 'da kamenair, lo scarpellino dirai kamena'raa
degli scarpellin; da vunmr, il lanajvolo, vunniraa ec-.
I nomi terminati in az , ed ich coll accento grave
sulla ultima, o penultima sillaba , lo conservano sulla

penultima al genitivo plurale; onde da lnaz, la pi


gnatta; da udraz, la percossa; da stvraz ,larte

ce ec.; da dietch, il serVitorello. da svrlch , il eri


vello dirai lonazaa, udortaa, stvorazaa, dietchjaa ,
svrlchjaa, delle pigatte, delle percosse ec.
I nomi, che al plurale hanno due terminazioni, co

me: Vite'ji , o Vitsovi , Bj'i , o Bgovi al genitivo plu


rale vogliono laccento circonesso sulla penultima , e

fanno Vitesvaa, Bogvaa.


la M?
Molti nomi si mascolini, che femini bissillabi nel
vocativo singolare hanno laccento acuto sulla prima
sillaba, come: o Bjce, o Dio; o pce, o popolo;
G6spo, o Signora, jcno, o donna, ribo, o pesce cc.

Allappostoi polisillabi lo hanno sulla penultima , co


me: o Gosparu , o Signore, mrniru , o marinajo cc.
Della pronunzia degli aggettivi. I,
Si gi detto, che gli aggettivi possono terminare
in una consonante, o in i nella'voce mascolina . Col

verbo biti, essere , e n-biti , non essere debbono tor.


mi

Regole per la pronunzia lllirica.


199
minare in consonante ogni qualvolta si afferma , o si
nega , che il tale aggettivo Conviene, o non conviene
al sostantivo. Sicche dirai: ltar jst dbar, svt,ljp,
Pietro e buono, santo, bello; ovvero: iiar ni-je d

bar, svt , Ijp, e non dbri , sve'ti, lipi . Allappm


St0 quando non si,aferma col verbo jeszim, n si ne
ga col verbo 70-sam laggettivo, ma si afferma, o
nega altra cosa del sostantivo collaggettivo, allora.
laggettivo dee terminare in i, come: mldi ciovjk
brjo t:rci, luomo giovine corre presto; sviti cio
.vjk jest umigljen, l'uomo santo e umile. Nel qual
esempio si dice SVE, e non svt, perch non si aller
ma col verbo jsam l esser santo, mal esser umile,

e per si dice umigijen.

Gli aggettivi quando terminano in i hanno diver'so


accento , che quando ;terminano: in consonante . Dbri

l'tar recce, il buon Pietro disse; lt1r iest dbar ,


'Pietro e' buono. Cos nel feminino-: ovai kobilla iest
mlda, questa cavalla e' giovine; mlida kobilla bit.
jo trci , la caerla giovine presto carre . Cos nel
plurale: Studni-su vjtri, son-vermi freddi; stdeni
vjtri phaihu lini, venti freddi soffiamrno lanno
passato.

Gli aggettivi terminati in siti nel nominativo come


gospdski , sk , sk , signorile , pria.teglski , skai , sk ,
di amico, vlastski , sk, Sk6, di noile ec. vogli
no laccento acuto sullultima sillaba. La voce masso
lina, che pu essere_avverbio, quando tale, non ha
accento, pronunciandosi: gospdski, signorilmente,
priteglski , amichevolmente . -

<

.4 Il genitivo singolare degli aggettivi nella voce e


,minina in esullultima sillaba si pronuncia lungo,sic
come i nomi.sostantivi feminini della seconda decli.
nazione.
6eneec._Sin dobr jcen, , gliuolo
I. (1..di donna dall

Della pronuncio dei participj passivi.


,. Molti, participi passivi vogliono nelle di rin , Sua,
W l, 3CCQII0 ACCOP. Kligmti , adorare, klagpgiqv'!

- ;

i: a

300

Trattato Quarto .

klagnna , klagnaino; u-tierin , u-tierina , u-tieraino , elic


,cinlo ec.; e cos dicasi degli altri derivanti dall in
mito
Si dei
devono
verbi per
in ateccettuare
.
alcnni, che vogliono. il
circonesso, o lungo, come: kovin , na , ino , 6m
zuto; rvn, ina, ano, combattuto; 'jvin , na , no,
chiamato; trovn , ina , ano, avvelenato, 'e qualche
altro da impararsi coll uso.

I derivati dai verbi in iti, come il-bitti, laue're,

debiti , Vincere, u-vui , volgere ec. nella voce masco


lina hanno lacuto, nella feminina il circonesso, nel

la neutra l neuro , come: dobit, debita , debito; il


bie'n , ij-bina , ij-bjno; u-vit , u-vita , u-vito .
Seguono listessa regola i terminati in eti, come:
ug-pe't , pe'ta , peto, =innlznto; ujt, ira , 6t0, preso cc.

il terminati in BIT ma, ma vogliono generalmente


l acuto in tutti tre i generi, come:

metm'zt, nt'a ,

nt0, gettato; o-bikmt. mira, tit'tt0, assufntlo; ni


kmxt , nta ,1 mito , germogliatoec.

Dissi generalmente, perch alcuni pochi vogliono il

.cist:onesm nella voce feminina-, come: rasttt, ras1ta,


, dissipata; po-st , po-sta , sparso oc.

Della diversa pronunziafm alcune voci


dellimperfetto , e del perfetto remoto
dell indicativa .
Per non confondere la persona prima del singolari:
degl imperfetti dell indicativo con la prima singolare
del perfetto remoto, n la seconda , e "terza singolare

, delli5tesso imperfetto con la terza plurale del remo


to bisogna osservare, che le persone dellimperfetro
hanno laccento acuto, e quelle del remoto il grave ,

come: imila, aveva, ti imaisce, on imzisee. tu avevi,


colui aveva; imith, ebbi; imsce, ebbero ec. "
Dello pronunzia dei perfetti femo'

I. verbi, che.hanno nell innit l accento cir'con,


flesso, come gliibiti, amare , odlieiti; stabilire ec.,
.-

va.

Regole per la pronunzia llliriea.


3!
vogliono nella prima persona del remoto l'accento cir
conesso, siccome ancora nelle tre persone plurali.
Nella seconda, e terza singolare richiedono l'acuto .
lai odlcih, ti odlcj , on odlci, mi odlcismo. 'v
odlciste, oni odlcisce; pri-kijab, pri-kaja, pri-kaija,"

pri-kjasmo, pri-kjaste, pri-kajasce, morirai, mo-


strani ec.

Nei verbi, che nell innitm non hanno accento cir


conesso, la prima sillaba del lor perfetto remoto ri

cerca laccento acuto, come: jzi-mjrj, j-mjri, Ii


mjersmo , ja'-mjerste , ji-mjersce, rimiroi, rimira-J

su ec.

Della pronunzia deglimperfetti dell indicativo.


I verbi, che nellinnth terminano in iti , e che
sullultima sillaba della prima persona del presente
dell indicativo non hanno laccento circonesso, v0-

gliono laccmto acuto nellimperfetto. Quindi pro-


nunzierai: grgljzih , 'grglizisce, grgliasce, arac
ciai ec. L isressa regola seguono i verbi terminati in
am nella prima persona dellindicativo, come, p. e.:
stvgljim, metto , sravglia'h , stavgliaisce ec. metteva.

_ I verbi, che nella prima persnna del presente dell


indicativo hanno laccento circonesso , come, p. e. ,

cinm , d:rjcm ,' faccio , tengo, lo conservano in tut


te le persone dell imperfetto, dovendosi pronunziare:

ivi cignih , cignisce, cignihomo , cignihore , cignibu,


io faceva cc.
,
.
Le terze persone plurali del presente dellindicativo
dt.questi verbi si pronunziano, e si segnano lunghe
sulle dellultima sillaba , come cin, fanno , bjejc',
fuggono cc. a differenza di molti altri verbi pur della
terza coniugazione , i. quali , perch non hanno il cir

conesso, ma acuto, ritengono l istesso acuto sull,


come: grl, tlce', aracciano , calpestano ec.

Della pronunzia dei gerundj.


' Dicemrtro , che i gerundj si formano dalla terza per
s<>oa plurale.- del presente dellindicativo oollaggmn
Se

gor.

Trattato Quinto .

gere la sillaba chi, come da imaju, imaiilchi , da ace,


ucechi ec. , avendo, insegnando. La regola teste data

sull e della terza persona plurale del presente dell'io


dicativo pu regolar la pronunzia dei gerundi. Pro
nunzierai con accento circonesso p. e. cinchi, fa
cendo , drjcchi , unendo, bjejcchi , fuggendo ,ec. ,

perch le di cio , drrjc, e biech lunga; pronun


zierai, con accento aCUlO, p. e. grlc'chi , abbraccmm
do, govorchi , parlando;

vode'chi , conducendo ec;;

perche l'e di garle', di govore', e vodc pronunziasi


coll acuto.
Delle pronunzia dei participj in chi.

Si fatto osservare , che questi gerundj si converto


no in parricipj , e si declinano come i nomi aggettivi.

Quando si adoprano come participi per ben pronunzian


li bisogna avvenire, che quelli, che come gerund', si
pronunziano lunghi, come participj si pronunzieranno
quasi coll accento acuto, come p. e. vrtchi, vr

te'chja, virtchje, chi gira , o grraVa; cin6chi , cin


chia, cinchje , chi fa , o faceva ec. All opposto quel
li , che come gerundi si pronunziano con accento acu
to, come participj dovrai pronunziarli lunghi, come

p. e. govorchi , govorchia , govorchie , chi parla , o


parlasm; girlchi, grlchja, grlichje, chi abbraccio,
o abbracciava cc.
Provver6j

[lirici .

Ti presento alcuni provverbj Illiric egualmente da


ammirarsi per la sapienza morale pratica, che conten
gono, che per la leggiadria, e precisione di lingua,
con cui sono esposti.
tanto sono migliori.

Quanto essi sono pi antichi,

Bgh n spi, Dio.non dorme.


Dvai bel dscje, a tr;hi bs glve, due senza
anima , ed il terzo senza testa (si dicedi chi

perisce pel giuramento falso di due testimo


mi).

,,

Be- ,

Provoerbj Illirici .

go;

Bejocni svie't ulcvaju, gli sncciati godono il


mondo.

St nsctaa ubsce tovra , cento cose di niun pe


so ammazzorono un_ asino.

Tovjernariza (voce Italiana) n}posledgni gradd,


la venditrice del vino altrui e l ultima gran

dine pel padrone.


'
N mo} 16v, n mo} le: , ne mia la caccia, n
mio e il lepre.
Na-tvari, tr dari , carica lasino, e fallo an

dar avanti con colpi .


Ciem-se vk u-sere, vza u-tece , lo sterco del '
lupo fa fuggire la pecora.
Cmu-bi zrpa jcitta , kad-se ne-bi jella, a che ser
virebbe un mucchio di grano, quando non si
mangiasse ?
'
Hjem ja-t koliko i ps [h ptu nghu, me la
prendo per questo quanto il cane pel quinta
Pied.

Ne-jna tovr scto-je petrsin, lasino non sa che


' sia prescemolo.

]e'dna rpa sve ljtto, i ti zrgliva, una rapa


in tutto lanno, ed anche questa verminosa.
Sawxscgna prescja miscja ne-l6vi, il gatto troppo
frettoloso non piglia sarei.
Vchje-e dinaa , ngo komidaa\Ji sono pi. gi
orni , che pezzi, o bocconi, (si dice di chi si
mostra economo).

Kako rillo, talz i dillo , quale uno e di faccia,


tale di opere.

'
Sct macka koti , sve mise: ldvi , tutto cio', che
la gatta partorisce, piglia sorchi .
l(d [6vu tovara na pr, illi\trjbuje vde, illi
dirvaa ne-ima, quando chiamano l asino alle

nozze , o vi manca lio un, o non v legna ,


(ossia nulla si fa senza ne).
-
Il-ie u-pchjen svaki pos, mprlvl'egl ghcl-ie

os, e mal incammz aio guell affare , che ha


l asino per direttore.

Ni

30_4
Trattato Quinto.
Ni-iedne lime ni-je vk ii-ijo, non avvi inverno,
che il lupo abbia divorato.
>
lo-prscjo-ie, n ni-je po-ltio, scosse le penne ,
ma non vol via, (di chi si milanta).
Medid-ie rko: rodt-chie krscke, disse lorso :

i peri fruttemnno(proprio del milantatori.)


cdnmbih-te prrko vde prt-veo, ti condurrei si
t16ond0 per l acqua (senza farti bere ).
' l(chia n' glsu, a maclta gldna, casa in predi
camenlo (per le ricchezze), e il di lei gatto
affamato. '

1'rjcj [ciba nghu, di i gnu pd-kuiu. la rana


stese il piede per essere ferrata anche essa ,

(si dice dei piccoli, che imitano i grandi).


,Str vtik psija maskhra, lupo vecchio trastullo
dei cani.

Ciasna hglina sramte ne-pokrva, una bella ve

ste non copre l infamia.

Bglie-ie dch kasno na gjbu', ngo ja-ran na


lt5vghu (voce Turca), e' meglio venir tardi al
conVito , che presto al litigio.
Nieie plmena d slivna .ime'na, non vi e nobil

l, che eguagli la chiarezza del proprio nome.


Tkga-ie jmja u-pekla, i gscterize-se bi, chi

stato morstcato dalla supera, esso teme anche


' la lucertola .

0d pitoma jglia trbuh ne-boli, il ventre non


si risente mai per l erba domestica.
Ijkbi komaru nghu, zriva-mu-su na-dvru, le

va via una gamba ad una zenzula , ed essa


resta coi visceri, o colle budella fuori (un
piccol danno e' danno grande pel povero).
Tlt ranno u-sti, vas din-mu dbar na-srie,
chi s'alza di 6uon ora, tutto il giorno gli
scorre felicemente;;

U] srtho drvo i sirvo gri, le legna umide ar


dono vicino alle segche.
Koksc pie, i mi nebo gled , la gallina 6eve, e
guarda il cielo (sapplicu a che non riguarda
il giusto).
.
Tito'


Pronrbj Illiric .
3o';
"it5 cka, i do-cka , chi pazienta ottiene.
Ne-vglja re'dorn 'gfe', le disgrazie cammina!!!
per_ordine (toccano ad ognuno).

Ne lelcchie'ga svj'ta, non vi e luogo nel MOII\


do per il poltrone.
'

Tk6_ hchie cjsno , nmojce lasn'o , chi vuol le

cose fatteonestamcnte, non le puo' fare facil


mente.
' Ma'jka kchi'e'rzu kr__a , a ne-vjsti pri-govra, men
trela madre corregge la glia, da precetti
alla nuora.

Ildna-ie jmglia, koiu gmpodr plsce, r"ferti


le il terreno, che il Padrone calca .

Dbrmje p-svi'rit , i l p's Iadjsti , e bene far


una sonattz'na, e quindi saper riporre la zam

pogna nel cingolo -.

Nr gre po-sjzi , n1 bEj' dirvaa dma doghi, "a

"gli!" il bosco, ne' tornar a casa senza le


gna (vi vuole moderazione ).
Dvat rkami, a skogivat (parola Italiana-) n
gam, dar colle mani , e riscuotere vcolle gam
be , (bisogna badare a chi simpresta ).

Kako tk nikne, tak i bkne, come uno nasce,


cosi si accostuma.

_ _

N-u-lmi n6jc kdi , non rompere il Coltello


presso il manico, (cio conduci ben laffare
sino al ne).
'
Tiraith lisizu, na'-stpio-je n Vilk&_, inseguen'
do la Volpe, inContr il lupo.

Bglie-ie dbar gli;, ngh-li jltan pis, la buona


fama e migliore , che
Kcham-s'e., i 'bajcrinai'n'
cjvjek svgh-ie"mld,
si contano gli anni,

un cin'golo di oro.
isctu gdcra , a mdar
alle case , e possessionl
ma, il raggib e" sempre

giovine.
Pribri, ak'o i n pt'rtu nghiesc, conta, se trovi

anche per istrada ( - ( troppo darti).


Ako-su brfi

vo'lovi, ,erngli'afje diEgljena,

lavi sono veloci, la terra ddivisa.

'

'

.
M I

'

Gianv
n

306

Trattato Quinto.

Ciem-se kj'a dicila, tim-se 6vza sraimila, delle


cose, di cui si gloriava la capra, la pecora
se ne vergognavo.
_

Cjavka, i jla jcena scto-se vchye pre, to-je zf.

nija, la cornacchia, e la donna cattiVa quan.


to pi si lavano , tanto pi sono nere.

Da-ne-br orla , rgbim-bismo prscli , se non vi


forse 1' aquila, ce la passeressimo male .
Hochj-se, d-ti posrglia dbro r6di , bisogna,

che il letto ti apporti 6aonfrutro (6isogna na


scere per certe cose).

Cini-mi-se bglia rvia emula rafbfcna, ngh-li


mola zjla, mi sembra megliore il tuo varo
rotta, che il mio intier0.

Prisco mljko i psi loccju, il latte abbandonato lo


leccano anche i cani, ( la roba altrui mal
.menata ).

Olli malihna ne-vjsta ,Iolli velika , hochie-se sv

rovi, o piccolo , o grande sia la sposa, essa


dee avere il suo accompagnamento .

Kd-gdd p righu prso rdi, talora seminato


anche per ischerzo il miglio frutta.
1] ove kjce ne-mgu drughr'x, da questa pelle
non posso passar in altra, (bisogna sapersi

adattare).
Ghdi silla gospodi , srj'logom ne-hdi , dove co
manda la forza, non ha luogo l.t ragione.
Kd idsc vka n pir, v6di ps uja-se, quan
do vai alle nozze dal lupo, conduci teca il
Cllne.

'

Hrni kgna kako bratta, a iinci-ga kako dscma


mina (voce Turca), nutrisci il cavallo come
rotella, e caValcalo come nemico.

Ila vka i kojlrchi-su sitti, dopo il lupo anche


i capretti sono sazj.
Prgh cl kchje nij-visce bardo, il limitar di ca
sa 6' il pi alto monte.

Tghia jtnglia ubija tovjaka , la terra al!rui ta


glio la forza alluomo.

I"

Provvj Illirici .
301
aldu-mije bisr, khd-mi grlo udavi, indarno

ho al collo il vezzo di perle, se esso mi stran


gola .

'

Tk sebe gi, na'i-bgli privoi gi , chi ingrassa


se stesso, ingrassa il miglior dei giardini .
Ne-mgu bici i vzi sitr, ilmjl1chi n briu, non
possono essere, e i lupi suzj, ed i capretti non
,

scemar di numero.

j-pllvti-e n sidro , notti sullancora (si dice di


chi e' fortunato).

-pirlamu-je sieklra md, gli e' caduta la scure


sul miele (ha listesso senso).

Tkmgd-se i la lis skre, a tkga nemfce nx dt'rb


d j-krie, taluno si nasconde dietro ad una
foglia, e taluno nemmeno tutto lalbero lo

pu nascondere, (sadqttn ai fortunati).


Tk mjce, i kgn-mu mjce, chi pu, anche
il di lui Ctt9allU pu.
,
..
]uncka matti prva ja-plce, la madre dellEros
e la prima a piangere.
.
ja gnjekih plt tne , a la gniekr_eh 6lovo plth ,

per alcuni il sughero va al fondo, e per alcuni


il piombo Va a gala .

Mghiu dvi Bina, meni gola glva, fra due, che


comandano, non ho da coprarmi il capo .
Stvi ldo na visko d, n6gami miha, mettiuno
sciocco in alto, perch faccia Vento coi piedi ,

(si dice di chi e' di corto talento, e deVe gu


rare ) .

Tescko vku ne-jedchimso, a lunikn ne-pichi


\vno , guai al lupo, che non mangia carne, ed
allEwe , ch non beve vino.

N prtu rfciza , a na domu tjciza, per istrafli


qual rosa, in cura pieno di mi.rerle.
Vrari msctru gvjdia, restituisci glistromenti
al maestro (Chi non su non s accingo agron

di cose).

Tsclto-ri pnizi p jtovoi lizi , guai alla sno-


cera , che abita nella. istessa calle del genero.

v a

ma

308
Trattato Quinto.

Kcl viska pr-hodi ,triva-se ne-nh-hodi, per do


ve passa larmata, non si trova erba .
Sct pis lje , vjtar nsi , ci, che il cane ah

6aja, lo porta via il vento .

S Vlahom do-po jghille , a od-pogne s gnome


glvu, col Morlacco no alla met del piatto,
e quindi col piatto in testa.
\

D japvjed Zigagninu, istga-chie oza tibit, d il


comando al Zingaro, ed uccider il proprio
padre.
Sok perjem le'ti , 1 ne me'som , il falco vola col
le Penne, e non colla carne (si guarda il ge
nio, e non lit-statura ).

Cjvjek sa'm ni-je ni na trpeli dbar, luomo solo


non e tam oca buono a tavola.
Gluli-isu" ri e bile , tiri i potzi o-stau. davo

sono stati i umi, vi rimangono delle fosse.


Tlf otara ne-vidi , i pchi-se klgna , chi non ve
de laltare , adora anche il forno.

Stri nghe dkle bjglja cjtisc, distendi le gam


6e n dove senti la coperta .
0d scra-je kto, od tga i rciza , di ci, che

formata la foglietto , dell istessa cosa e pur


fatto il titanico.

alidu-ie jcina , kcl niie ncina, indarno vi e

condimento, dove e messo senza misura .


U bgatza n gls , siromh'a n ciis, dal ricco

per essere decantato, dal povero per'esserc


onorato.
Kzrv ni-je v6da, il sangue non J acqua, (gli
odii fra iparenti alne terminano).
Sestra udita, susida na-j'vita, la sorella mu
ritata chiamata vicina.
' '
I prle-su Jun:izi ne-vglje u-pli, anche prima
gli Eroj sono caduti in disgrazie.
0d {li dufc'nka i kj'u brj mlka , dal cattivo
debitore si piglia la pecora anche senza latte.
Ptijna vrechja uj-gri star ne-mvfce, un sacco
vuoto non pu star dritto, (per vivere biso
gna alimentarsi).
.
N)

Provverj Illirici .

309
N Ika io,_ n gnim vogu, ne' ha mangiato cip
polla , n tramanda puzzo , (si dice degli

sfacciati).
\
B'abu vede, kad djevoku ne-na-hde , conducono
una vecchia, quando non trovano la giovine
sposa, (la necessit non ha legge).

Doscjo-mu-je lic d noktaa, la accola ardenda


gli e arrivata sino alle unghie.

'

U kdi d gherre ni-je vecre , la cena non sif0


con la coda di un pesciolino.

Ijc-ie svke strinel sctar, il riccio ptmge da ogni


arte.
]c n-je kja o-ksla, a ko[le igra p poglju,
ancor la capra non ha preso cibo, e gi il ca
pretto saltella pel piano.
Jk-je 056, n dvi tovare, l'asino forte, ma
due uomini lo caricano.

N1 pr bj gh'1nza, -n lnaz bej' prza, nele noz


ze senza piffero 1, ne la pignutta senza porco.
ls hk morre n-mt, il ato del cane non
intorbida il mare.
Oko sv-koga una mi miglia (voce Italiana) [l
pta, vi sono tre miglia di cattiva strada
presso i luoghi, dove vi e la guerra.
ma , i ljtco jes godscte, linverno, e la state
fanno lanno.
.
Svtaz prghie dan dn , il di di festa pas
sa in un sol giorno.

Vclaz-ga vdi , doklc-ga d-vede , si lascia con


durre nch e condotto.

Ohlu sbru n uhu jvjfda i[-tjce, a ai 'pc'ci ja-


hodi , pel superbo uomo del valgo la stella na-.
;: sce allorecchio , e gli tramonta ai piedi.
. Skp simo k'ad rnre cm dbro, l' avaro sol

quando muore fa del bene.


Bglje-je i sp-pta dma-se-wtt, e bene ri
tornar a casa anch2-dalla met della strada .
Tk ume , tmu dvie, al saggio si debono. due
palme .
'

_V;

"

'

Bj

3ro

Trattato _eritol.

Bej jime ni-je nprave, senza imprestito non


v e' grande apparecchio.
Basctina, gla plsctina, la sola possessione e
un mantello rotto.

'

Badgn iuhe, tovar mesa, tinoz.zo di brodo , a

sino di come, (si dice di chi colla statura


molto promette , ed e buono u\nulla).

MANIERE ornrnn

f-\

E Dialoghi famigliari.
fa po-tvrdit , ja-tiiat , olli pogodit scto-gcl ,
Per afferma're , negare, o accdrdare Qualche cosa.

Istina-ie , vero.
"a riet istinti, per dir la verit.

i-ie smgne , non 9 ha dubbio .


jlnm isrimto, da-ie tako, so di certo ,che cosi.
i'e'nim , da jes; zinim , d ni-je, credo, che vero;
credo, che non e.
i '
.

Govorim , dii jesq govorim, da ni-ie , dico di si; dico


di no.

O.kldivchiu-se , dii jes, da ni-ie, scometter, che e


vero , che non e.

I dilsciu miu , p jclvot mi , per la mia Vita.


Ne-bilo-me , alt-ti lajcem, possa morire, se mento.
KunEm-ti-se , dii-le ovako ,giuro, che e cosi.
Takd gvore , casi dicono.
4

Vs grd gvori isto, tutta la citt dice l istesso.


N-vjruiem ni rici, non credo nemmeno una parola.
N-viruiem ni palovizu acto-se gvori , non credo
nemmen la met di ci , che si dice:
Ne-jnzim ni-scta , non so nulla.
U-gonnuo-si , l hai indovinato .

Mole-ri-se vjrovat, ti sipud credere.


Ni-ie, da n-mojce bit, non e gi, che non possa
.

GSSGI'U .

a r

Nka budde kako hchie , sia come vuole.

- . Ni

Maniero di dire e Dialoghi famigliari.


Ni-ie istina, ljc-je , non e jvero, e bugia .

3x1

Ni-;esam c;o nr-scta , non ho inteso niente.


la-sam svamr, son daccordo con Voi.

NEChJ , non voglio .


.j gvqrit, riEt, i 'cinit,

per parlare, dire, e fare.

Gvor jlro, parla forte.

Gvori jce , parla pi forte .


Gvorisc prem po-lko, parli molto Piano.
Sct-biste , da vicem , che vorreste , che grida.ssi?

Ne; n gvori, d-te ral-rrmiem, no; maparla, che ti


senta .

Gvorisc ila jbaa, kako d-se striscisc, dir-te ciiem,

parli fra i denti, come se wm paura, che ti


sentissi.

Tkmu gvorisc, a chi parli?


S' tkr'em' gvorisc , con chi parli?
Gvorisc-li meni, parli a me?
N; gvorim gnima, no; parla a quelli.

U-mese gvorit nscki , sai parlare lIllirico?


U-m1em mallo, so un poco.

Sct-ti-e rko on, che ti ha egli detto?


0 cmu-su gvorili, di che han parlato?
Mici , taci?

Vi n-chjete miciat, voi non volete tacere,

( _

Ne cinite drgo, nego gvorir, non fate altro, che


parlare .

Tk-ti-e reko , chi tel ha detto?


Bko-mi-je jdan Gospr , i cio-sam joscrra rjet od gni
kieh Gospghiaa , me l. ha detto un Signore, e lho

ancora inteso dire da alcune Signore.


Ni-ie-mi reko ni-scta novo, non m ha detto alcuna

cosa di nuovo.
Scr-mi-si u-cinio, che mi hai fatto ?
Sct-si piro, che hai chiesto?
Od-gvori-mi , rispondimi .

j-scto nmd-gvarasc , perch non rispondi?


lmo-saxrvr_ drgo prko glive, ave1ra altro per testja\.
4

1
l

31a.

Trattato Quinto .
j pitat, per interrogare .

Kako gvorisc , come dici?

Scr-[e gvor , cosa si dice?


Scr-e nvo , che 11 e- di nuovo?

Sct-e , che c 6?
Ghdchie-se , dove si 1m ?
Odklse d-hodi, donde si viene ?
Sct-hchie rjt , cosa vuol dire?

Scr sljci, a che serve?


Sct ti zinisc , chete ne pare ?
_Sct cinite , cosa fate?
Cmu , o fa kou svrhu , a che proposito s
_
Bzimi , ako'se mojce jnr , dimmilo , se si puo sa-.
pere .
,_._,z
Bzi-mi, m'guli-te mlit , dimmilo, te ne prego.
Kako, Gspiru, come , Signore .?

Tk'e bo tako bejcian . chi ha avuto tanto _ardire?


Sct prdisc, sct p-piEvasc, che mi dicendo fuu,r
di proposito?

ja jvt, per chiamare.


N.hocl, vieni qui.
Slsciai , ascolta.
deie-si , dove sei .

ldnu rjc , una parola .


Slscia mallo, senti un poco. '
Dvie rj'ci, due parole.
I'-ceka , aspetta un poco.
()-stv stili , lascia stare.
N-tic, non toccare.

St6i vdi, non ti partir di gu.


Ne-moi l Boga , non lo fare per carit.
Ciuvai-se dbro, guardati bene.

N-chiu, non voglio.


Ne-dm-i, tel vien.

, '
" \

Maniere di dire e Dialoghi famigliari.

313

la j'-psvt, per riprendere;


Digluse od-vle, ballo jdna , levati d innanzi, su
cido , che sei.

'

' Hjde s Bgom , vattene , ten preg'o.


Ostv-me-, nr-scto jedno, lasciami, uom da nulla.
N-moimi dodjvat, smzltavce, non mannojare , o
girandolont? .

Sprdalo, mci, taci, o insulso chiaccherone.


Tvarre, naci-se bglje gvort, asino, impara a
|('

parlar meglio .

lsc hchjesc bejcit, objscegnace, ancora ti ostini,


faccia da patibolo ?
_
'

Ne-bi imo gvorit sa.mnom ovako, ne-prliko idna ,


non dovresti cosiparlar con me, scimonito, che sei.
l6ghi , gvedo; cini tv'; pos , vattene, animale; fa
i fatti tuoi.
'
_
Hide, dbro*ti-ie, prce , o dbro-ti sti lud6rio,
parti, che ti sta bene, porco . scioccone.

Ne-moj-m ja-gluscvat usci, blojcino, o predrscti


no, non mi assordar le orecchie, mimhione.
Ne-moj-me s_mtat, jcviho, bestia, non mi intrigare.

Ko-si sprdalo; rko-sl-ml t6 st6 ptaa, o che secca


tare; mel hai detto cento volte.

BjEci tl vesglia, parole di allegrezm \


Ke vesglje , o che allegrezza.
Srchna mene , o me felice .
0 bljcen dn , 0 giorno atrVenturato .

0 velike srchie , o che fortuna.

Bljcen ti, felice te.


1

Bjci od j:-cjdjegna, parole di sorpresa.


Bjce m drghi , Dio mio caro.
Bjce mj , D10 mio.

]ejusse lswkrste, Ges Cristo. _ "


]ejus Maria , Ges Maria.

"
Oh

314

V Trattato Quinto .

Oh j Boga , o per Iddio, o per -carit .

[i gljbav Bjciju , per amor divino.


Tk-bi t pro-mislio, rka. vjrovo, chi avrebe ci
pensato, detto, creduto?
_
Oh sct gvorisc, o che dici.

l-gleda mallo, guarda un poco.


Lpe stvri , o che bella cosa!
Cidio-sam-se , mi son maravigliato.

N-cjdim-se, non mi maraviglio.

Xako m6j'ce bit, come puo essere .


Tak svit ide; tak-su stvari svjtovne, cosi in: il

mondo, cos van le cose del mondo .


j\ otit , d6ch, i krtat-se,

per andare , Venirewze moversi .


Od-kle idsc , donde vieni?
Od-kl-si , di dove sei?

Ghd idsc, dove vai?


. Ghdj-chjesc , dove vuoi andare ?
l(d idsc, per dove vai?
Idm ] dma, vengo di casa .
Ide'm vas, vengo da voi .

Ujdi , monta .
Sdi, discendi .

Ugljji , entra .

Ijdi , esci.

'

'Hdi pt amo, vieni gai.


Ne-moj-se krtat od tale , non ti mover di l .
Cka ti, aspetta l .

U-klni-se mallo, scostati un poco.


Odi, vattene.
\
lceka mallo , aspetta un poco .
Ne-hdi tako bzrjo, non corri cw presto.
Dghn-se ij prd mene, levati d innanzi a me.
Nc-moj.me uzat, non mi toccare.
,
l'scri-me stit, lasciami.
)

l6ghi d ommo, andate per quel luogo .


Sar isctesc , che cerchi?

SCt-li j-gbo , che hai perduto?


ji

Maniere di dire e Dialoghi famigliari.

315

j raj-umjet, per intendere.


Ral-umiesc-li , kad mi gvorimo nscki , capisci , quan
do noi parliamo in Illirico, o il linguaggio nostro?

Bal-miem pr1-dbro, comprendo molto bene.


Ni-jesi ral-r'rmio sct-ti-sam rko, non hai capito ci,
che ti ho detto?
Baf-rrmiem gnega bglie, nego tebe, capisco meglio
lui , che te -

Visce vrmena , intorno al tempo.


Koi-je vrjeme. che tempo fa ?

Dbro, rghavo vrjme , buono, cattivo tempo .


jima-ie , ni-ie ima , fa freddo , non fa freddo.
Vruchna-ie , a caldo.
Vrjme-ie promjnilo, il tempo si e cangiato.

Imi-chiamo djcda, avremo della pioggia.


Dinas l-Chi? dj'cdiet, oggi non piover.
Iak dajcdi , diluviw.

Nochiaske-se smrjnulo, sta notte ha gelato.


Ni-je; n-chie sjtra, no; ma geler domani.

Vidi-se magla oda-svd, vedesi della nebbia dappen


tutto.
Koje'-su re, che ore sono?

' Rime-le , ni-ie dzna , e' presto, non e tardi.


Vrje'meie ja ricjat, e tempo di far colazione.

Brj'o-chje bit obid , presto sar. il pranzo.


Sct-chiemo cinir ila obida , che faremo dopo pranzo ?
lchjemo-se sctat , andremo a spasso .
Homo-se sd mallo pro-sctat, andiamo ora a far un
picciol giro.
Ne vglia ilit s oviem vreme'nom, non bisogna sorti
re con questo tempo.
'
Visce posjeda , intorno alla conversazione .
Ghdjrti-je gospir, dove si il tuo padrone?
Spi jsc, dorme ancora-

'
Nc;

3r'6

Trattato Quinto .

N; probdio-se, no; e' svegliato -.


]e-li n ngama, e in piedi?
Isc-ie dru , e ancora in letto .
Kako! jsc-ste dru , come . ancora state a letto ?
Sinch poscia-sam lch dzna, jersera andai a letto
tardi.

'

A scr-ste cinili ij vcere, che faceste dopo cena I


Ne-tm-sre vi pscli, pceli-smo i;rat , appena parti
ste voi incominciammo a giocare

Na koj gre, molim-vas, a che gioco , di grazia ?


N karataa, na ombres, alle carte, allamore.
Tk-ie dobio, rk-je ij-gbio, chi ha vinto, chi ha
perduto?

Ii-sam dbio dser dukiraa,io ho vinto dieci ducati.


l)kle-sre gra'li, no a che ora giocarte?
D dvie p po-nchia , no alle due dopo mezza nor te .
Na koju-ste u'ru pscli lch , a che ora andastea dor
mire ?

Na rr , alle tre . .
Ne cjdim-se dir-se dij'cere malto dzna, non mi sta.
pisco, che vi alziatc cosi tardi.
IojE-su ure, quali ore sono?
lKoj vi zjnire dir-su, quali credete Voi che siano ?
Zjnim da jsc ni-jesu ossam, credo, che non sono

ancora le otto . \

'

Iako! ossam, deset-su jvnile , come! otto; le dieci


SOTL

SOHGC o_

Vaglia dakle d-se dighnem on-cjs,._isogna dunque ,


che m alzi salito .

Slidi visce' posjeda , seguita intorno


i 1
alla conversazione . v
_' '_

Dbro jrro, Gosparu,uon giorno , Signore.


" ,
Xako-je visce Gospsrvo, come sia o. Signoria?
Dbro,
Mallo dbro,
la sljcit-vas,
poco benebene
. per servirla . - - _ t..
Tak, tak, cosi, cosi.

,., ga:;.

Pri-dbro , ottimamente .
Kako-;e vsc Gospr brit, come si porta il di lei Sig.
fratello ?
'
.
,.o.
i: -

Maniere di dire e Dialoghi famigliari. 311


Dbro . Bichie-mu drgo vighjt-vas , bene. Avr gu.
sto diwderla .
NE-chju imt vreme'na vighjt-ga danas/, non avrdtem
po di vederlo oggi.
_

Sjdite , molim-vas , s accomodi , la prego .


Doncsite jdan stcich ovemu Gospru , portate una
sedia a questo Signore.
N-mjtese mcit , erbe ide'm ovdi bl[u n psjerl,

non s incom_odi , perch devo far una visita gui


VICINI).

lmate veliku presciu , avete molta prescia.


Doscjo-sam samo [ vighjt kako-ste, son solo venu
to per veder come sta.
lo-vriti-chju-se , ritorner dopo .

Meni-ie prx-drago vighit-vas jdraveh, ho gran'gusto


di Vederla in buona salute.

Gljl_bimwam rke, le bacio le mani.


Sloga-vam-sam, le son servo.
Klagnm-vam-se, le faccio riverenza.

Visce godsctaa , ,[cyora , smzrti ,


intorno agli anni, (Mi vita, ed alla morte .
Kolko ima'sc godsctaa , quanti anni avete?
u imm tries godsctaa , io ho trenta anni.
Nc-imsc kolko-sam zjnio, non ne avete guanti mi
1deava.
_
V-ste sirii od mene , voi siete pi vecchio di me.
Kolko godscraa zjnisc, d on ima, qual et ere.
dete, Iche egli abbia ?
ZjEnim d-je moielr godsctaa,
anni miei.

credo, che aia gli

On pcigne stirat-se , comincia ad inVecchiarsi.


Un-je cjvjk dbrieh godsctaa , e un uomo di ella
et .
_
] stoim dbro; to-je nj-vechje, io sto bene; lama
e la migliore.
f
On-je stivan, n jdrv, i jak, e avanzato, ma sano,

'e forte .

lesi-li ofcegncn, siete ammogliato?

Ko

318 _
,
Trattato Quinto.
Koliko-se pitaa on ojcnio, quante volte si ci am
mogliato?
Koliko-je im6 Jcnaa, quante mogli ha egli avuto?
On-je udvaz, erbomu-je umrla jcna, e' vedovo,
perche gli e morta la moglie .
Iesu-li jsc jcvi tvi chiche , i,miika, il vostro pa
dre, e madre sono ancor vivi?
Mi chiachje jcv-ie, il mio padre viva.

Mzijka-mi-ie umrla ima pt godsctaa, sono cinque


anni , che mi e morta la madre.
Jesu dset godtsctaa, d-je umr6 ma} otaz, sono dieci

anni, che mi e' morto il padre.


On:i udviza opt-se udla , quella vedova si e rima
marita .

Kolko djze ima'la-e spzrvim mjcjom', quanti gli


ha (Watt) col primo Marito?

Ctiri; je'dnnga sina, i tri kchiri, quattro; un glio ,


e tre glie.
.
Rl-govr prvi . le'dan Gospzr, i i'dan Brodr .
Dialogo primo. Un Signore , ed un Barcajuolo. '
Brodir. Mgu-li? Posso?
G05pr. A tk.e temo? Chi e la?
B. li-sam. Kcl [apovite; m-smo spr5vni, ako ho.
chjte d6chi n 'l.vrat. Son io. Quando comanda
te; noi siamo pronti, se volete venire a Ragusa
vecchia .

\
G. 0 dbar doscio, Ivane. Koj-su ore. Ben venuto,
0 Giovanni. Che ore sono?
.
B. Ossam . Otto .
G. Vghi , koj-je vrjme . Vedi, che tempo e .
B.Bglie-se n-mojce. Basc imimo vitnr krmu.
Non pu essere migliore. ./1bbial.o il Vento in poppa.

G. Ivane, prle pogdimo-se. Giovanni, prima faccia


mo laccordo.

'

B. T-e lasnu . Dchite-mi pitgrsciaa. Ci e facile,


mi darete cinqueducati .
\'
G. N jna'sc-li, Ivane, d in hchiu 'idan brcl s j
drima, i no ossam vesilaa, er-mi-ie d threbde da
.
o.

Maniere di dire e Dialoghi famigliari. ;19


d'6ghjemo b:rjo fa moch-se VHIII nkon ve ure
Ma sui/, 0 Giovanni, che io voglio una barca colle
vele, e a otto remi, perch debbo arrivarvi pre
sto, onde poter ritornare dopo due ore?
B. Eh, Gosptru , t-e drgh pos. Kd imita-se vr
tir, dchjete-mi ptns duktaa. Eh, Signore, que
sto 13 un altro affare. Giacch dovete ritornare mi
darete quindici ducati.
G. Dsta-ti-su i dv'nes. Vi bastano anche dodici.
B. Ii, Gospziru, svami ne-gldam, i, kaku vami,

sljcimhju-vas; alli-vam pri-porucvam, sct-e nasc


bicjij, mallo npit-se. Io, Signore, con voi non
guardo, e, a nostro riguardo, vi servir; ma vi
. raccomando, cio', che e il nostro uso, un poco da
_

bere.

6. T-se fna'; mslim ja [ t6. Ci s intende; penso


io per questo.

'

B. D , d , Gospru; idm n brd; spxvite-se, ine


mtslite nt-scta . Bene , bene , Signore; io vado alla
barca; preparatevi, e non pensate a nulla .
G. Pgni; s-chju ja d6ch . Va pare, cheanche io ora
verro.
B. Gospru, dscIi-ste. Signore , siete venuto?
G. l'rmi ovi ksciz, i_ov vna, i d-mi ruku d ne

pdem. Pingl questo canestro, e questo vino , e


dammi la mano onde non cada .

'

B. Gljdi , od-vjcite-se , uomini, slegate la barca.


G. Veselo, gljcli; aprite, im dbra v-na. Uomini,
' allegramente; fate forza coi remi, vi e del buon
vino .
/
Raj-govdr drgh, Gospr, i Sh'1ga.
Dialogo secondo, il Padrone, ed il Servo.

Sh'1ga. Gospiru, spsc-li . Signore, dormite?

Gospr . SCt-e_. Che c?


5. l'ro-bdi-se, sccs-su jvnil:. Svegliatevi, le sei son
sonate .
G.

Koj-je vrjme ? Jeli-vdm , olli oblicno .

tempo ? e sereno, o nuvola?

Che

S. Jsc
I

310
Trattato Quinto .
S. ]sc n dajcdi; alli-me strh d-chie d m_allo bi!
dbra djcda. Ancor non piove, ma ho paura , Che

fra poco avremo una buona pioggia.


G. T-mbje _[c, er n-chjemo mch p6ch jcjpu
[a vghjct bsctnu, kako-sam od-dco. Mi ai:pia

' ce, perch; non potremo andar a Breno per vedere


la possessione , come avea determinato .
S. Hvla Bgu, Gospiru. Ako ne-pghjemo dinas, p6
chiemo drghi dio; ako pk ti us-chi-buddesc, svc

je spreivno. Sia ringraziato Dio, o Signore. Se non


andiamo oggi, andremo un altro giorno; se poi.vo
rete, tutto e preparato.

G. Di ako o-kcnemo . E se prenderemo la pioggia?


S. A su [ [6? ne-chie bit prvi 'pr.'E che percw"?
non sar la prima volta .

G. Tebi-je svlsn. Per te tutto e facile.


S. Mlid-si. N-chje-ti na-diz. Siete giovane, non 'vi
\ naocera.
_
'

G. Ako-si do jb, i na-pio kgna, o'sedla-ga . -


chiu-se sd dghnut , i wpti-chjemo-se on-cis. Se
hai dato 1 orzo al cavallo, e lhai aewraio,

mettigli la sella. Io ora mi alleru', e cincam


minererno suil'o.

S. Hchie-li dischi i Gospghja . Verr

anche la Pa

drona?
I

G. Ah ni-ie ja gne hdit p ovoj godni. Non e per


lei l andar con questo tempo.
S. Dbro, bene.

G. Rii -Gspoghi , (ni di Sv sct-c clptrebe fa


objda. Di alla Padroni; , che ti dia tutto ci, che
e necessario pel pranzo.
'
S. Sct hchjesc d-ti-sc donese? Che Volete , che vi
si porti .

G. Ti jnisc mi bicja'i , k'ad idc'm n-dvdr. Ja' hchiu


dbro obi'cdovac. Voi sapete il mio uso, quando
vado faora- Io Voglio pranzar bene.

S. Dbro. li idc'm. Bene. Io vado .


G. l'ghi , i sGospghjom-se raj-mjej. Va, ed inten
dilela colla Padrona .
'
,

Rj.

Maniere di dire e Dialoghi famigliari.

'-'l

Bl-govdr rrrh. Gospghja, iSltrga.

Dialogo terzo. La Padrona, ed il Servo.

311

J;jlga. Gspo, id Gospr jc'upu. Rko-t-e d ma


W, poscglresc sct dbro obidu. Signora. il Padrone si
mi porta a Breno. Vi dice, che gli mandmte qualche

cosa di buono prl pranzo.

'

LSI,ospglrja. l'qcli-ste il non ddjivat. Avete inco


_,, minorato di buon ora a darmi del disturbo.
iru l'i- nijesam krv . lo non sono colpa.

Imre onamo jcleni , kkoscii, golobchaa . iia ,

,,,.i"

mlika, i vchja . Scr-bisre vechie htili? Avete la


dellortaggw, delle galline, del piccioni, del lor

,.

te , e dei frutti. Che vorreste di pi?

. Hchie-se isc dob'avit mesa , i pnier s nami d

bra vna , krha mlta , i mallo granan'ja. Bisogna


ancora provveder della carne, e.portir.r con noi
l

del buon vino, del pan fresco. ed un poco di riso.


1,}. j<"avi dievoiku Mario; ona-qhi-ti _dt sv t. Ne

'

moj scr [aborrvt , er ne-chyu id r;ci kad-se vrti

i
te. Chiamate la serva Marta; essa vi dar tutto

'm_

Questo. Non vi scordare di alcuna cosa, perch,

al vostro ritorno. non voglio sentir rimbrotti.


.S. [mi-li onamo n6jcjaa, ojcizaa, pantarlilaa, lemlaa,

' rucincichjaa, i n'piza ciste. Vi sono l coltelli,


m, ChUFCUUI' , forchette, salviette , e tovaglia polzta?
rG. Imi bit. Dnesi vecras mallo 2v1hya , i vchja

dizi. Vi deVono essere. Portate questa sera un po


i .co. di ori, e di frati: p_ei ragazzi.

Slga, Gspo; bi-chjesc sljcena; Servo, Signora;


sarete servita.

Rf-gov6r cervrri. Uva Lovza.

+;_.

Dialogo quarto. Dite Cacc4awn .

ULulta. Antone, sirra ima bit dbm brfne [ lva.


l

0 Antonio, domani deVe estr buon tempo per aft


dar a caccia .

' Antun. Kak6-ne; virar-Q od kria. Hmo v6cerat, i


lch j-ran fa dghnume sarorn} Come no; e ve.
.
10

3n
Trattato Quinto.
to di terra. .Andiamo a cenare, e a dormir di
buon ora per alzarci allalba.
L lscke-su-napr ciste; simo gldaj imamo-li sv
sct-e od _ptrebe . Abbiamo gli schioppi puliti;

guarda pero' se vi e tutto il necessario.


A. l-sam sprvio praiha, menezilaa, kremnaa , i sve
scto-nam-se hchje. lo ho messo in ordine polvere,
allini, pietre, e tutto cio' , che ci occorre.
L. l)bra nch , Antune . Buona notte , 0 Antonio.

A. BIa-t dbra. Ti sia felice.


L. Dlgh-se, Antone; klioti pivaiu; bdrjo-ch'je sva
mir. Alzati Antonio; igalli cantano; presto sar
giorno.

A. Dgh-se ti, i-sam n ngama , i spravan. Alzati


tu; io gi son in piedi, e lesto.
L. Evo imenea, hmo.' ghdie-m-je kcjak? ks,

kis;y ev6-ga 0. .Anche io son lesto; eccomi; andia


mo. Dove mi e il cane? ps, ps; eccolo .
A. Evo i moga . Hmo pt Brgatta; ti hjde s tm
strnom, a jai-chju s vom. Ecco il mio . Andiamo

Verro Bergatto; tu va per quella parte, ed io per


questa ._7
.
L. Ii idem; pk-chiemo-se sai-star ja-jdno. lo vado;
ci riuniremo poi insieme.

A. Sct-si u-l6vio. Che hai cacciato?


L. Sct-hoj d-ti reccem; _l moju ne-sr:chju fali-sam

jz-sobize dvi'desti . Che vuoi, che ti dica; per mia


disgrazia ne ho sbagliate venti di seguito.
A. A scr meni gvorisc; danske-mi-se n da. Ij
mghju tolko iarebzaa , je16vaa, golbaa , grlizaa,
.vigaa ni-isam ubo nego gnjscto mallo; a fin
vraguwga. Che devi dir di me; oggi non e' giorno
mio. Fra tante pernici, lepri, palumbi, rortorelle,
beccachi gialli non ho ammazzato , se non poco,
e dei lepri nessuno .

L. Hvla Bgu; a m'chiemo drghi p1t. Ji-sam ublo "


gnekolilt preplizaa, i gnke pcize mile. Sta r-in- .

graziato Lidia; saremo pi fortunati unaltra Vol-


tu. 10 ho ucciso qualche quaglia, ed alcuni pac
/

,. cali uccelletti. ,
.

A. H)

.Maniere di dire e Dialoghi famigliari.

'31.;

1 A. Hmo; umrensam, o-jnjen, [cdan', ilcjen'.


Andiamo; sono stanco, sudato , assettato , ed af

- fumato.
. L. Tak-se dogghja lvzu ne-srchnu; u-ptmo-se.
Cosi accade al cacciator sfortunato; incamminia
mocc .

Bj-govdr pti. ]dan Gospir, i Scvu.


Dialogo quinto. Un Signore, ed un Sarto.
Gospr. Maria, otvri; kz;ju. Maria, aprite; bus
S(Lll0u

Scjzwaz. Slga , Gospiru. Servo, Signore.

G. Iesx-li-mi dnio ano svitte; scul-sam-ti gvoro. Mi


avete portato quel panno , di cui vi ho parlato?
S. Jsam; n ne-[nam hchje-li bti ja tebe. Si; ma
non so se sar buono per voi.

G. Neka vdm . Ni-ie rghjava. A p sct e lket. Fa


temelo vedere. Non e cattivo . Quanto al braccio?
S. Drigo, mo} Gospru . Nij-magne p trjes dukitaa;

[a-sct-bo-je Ijpa , i scirka . E caro, mio Signore.


.A trenta ducati per lo.meno, perch e bello, e
alto.

G. Scr po-pivasc; n d-e d jlta. Che dite; nem


meno se fosse di oro.
S. Kako tebi d-chju p dvialesti , i pit, erb-se sa
mnom sve'gh sli'sjcisc. .Avoi lo dar a venti cinque,

pemhe vi servite sempre da me.


G. Dbro. Od-kni-mi ja gchea, i [il vehre. Bene.
1'aglzatemene

er i calzoni, e per una velata.

S. lai imm o-myru, i jnim kolikache p6chi. Simo


rezi-mi kakwhjesc d budde skrjeno. Io hola mi
sura , e so quanto ve ne andr. Solo ditemi qual
taglio volete.

G. Ti jnsc, di il hchu n stiracku; ja-to neka-m


ne-hudde

ni usko, n kratlzo. Voi sapete, che io

lo voglio allanima; perci procurate , che la w"


lata . ed i calzoni non siano ne" stretti. n carti.
S. Ne-brii-se , pogodi-chju-ti. Sh'xga, GosPru. Non
dubaate , sarete contento . Servo , Signore .
X

G.

H).

31.4
Trattato Quinto .
G. Hochju-li imit [i ne-djglje sve-koliko . Avr tut
to per domenica?
5. Ne-boj-se; b-chjesc sljcen. Non temete; sarete
servito.

Baj-govr scesti. Dv: Bbara.


Dialogo sesto . Due Pescatori.

Vlahuscja. Brachjo, pri-stnite volit; ova-je na'j-boglje


mjsto [a ribagna. Fratelli, cessate dal remare;
questo e il miglior luogo per la pesca.
Nikola. Hmo n Imi] , andiamo a terra.
V. l)o-djw-mi kalamce, od-miz, kzu s gim
borima, i ono abrma lncichju. Datemi le can
ne, la togna, o lenza , il canestro dei gamberi,
e la pignatta dell esca.
N. Vlahuscig,..penicbrumht , a v ne vejcivajre-n
[a liti), "m bizate sidro, ngo jdni pghite pr-gl

da: mrjce, i uj-grd mjcete pendulijcat , a chi:


gh nka bzu ove v5rsce. Biagio, incomincia a
sparger lesca, e voi non legatevi al lido, n get
tate lancora; anzi alcuni di voi vadano a cavar

le reti, e cammin facendo pes,chino colla pendula;

gli altri mettano queste' nasse.


V. Jesi-li bii0 od-metaz. Avete gettato la lenza?

N. Isam ...mci. Ribe-su pocc'lc barat. Si . .. taci.


I pesci hanno incominciato a mo9er lacyua guiz
. zando.
V. U mene kglzaju. Da me toccano.

N. Bojce pomoji. Evo ie'dnoga srka od dvie lun.


Dio, aiutami . Ecco un sargo
V. Visco vigla ove rrghlja od
sai pi. quesa triglia di una
Ii. Ni-ie grba in ora ukgljta.

di due libbre.
Itre , i p. Vale as
libra, e mezza .
Non e anche cattiva

questa occhiata .

V. Ahime! kikva-m-se ovratra o-ma'kla. Oime! mii


fuggita una bella orata.
-/
N. Ove vrjciie rbize, pjc'rke, kingnzi, glavc.
spirmichi, i

vldike ponsu-mi sve-koliko sdi

le. 2"Pi furbi pesciolini.


03m cwa dall amo.

.. mi portano via
V. Ni

Maniero di dire e Bialoghi'famigliari. 3;


V. Ni-jesu rghjave ni ove rbize od kmena , kd-se
u-hte . Non sono neppur cattivi questi pesciolini di
scoglio, Quando si prendono.

'

N. Gljtidi-se vrchiaiu vc'seli . Evo-ih bliju . Gli uomi


ni ritornano allegri. Eccoli vicini.
'
V. Ia zjnim di-gu bili srchni , nego mi. 10 credo,
che sono stati pi fortunati di noi.
V. Drujcno, dbri-Ste d6;cli. Ie-li srchia. Compa
gni , ben venuti. .Avete avuto sorte?
N. Ne-vdisc blga Bojcijega. Non vedi, che bella
grazia di Dio.

V. Nu-ti ljpieh iast6gaa , sckrpinaa, kiernaa, juba


tazza , trpaa , smudtaa , zpolaa , marina: , ubi

gnaa, gn'tjaa. 0 che bei astici , scarpigne, kierne ,


dentici, tonni, spigoli, morene, tabigne, e gronghi.
N. A n-ti pd krmom koja-j,e mala x-iba . 0 quanto
pesce piccolo vi e sotto la prorw.

V. Imisc rjlogh . Eno pretlieh zrgnegljaa , lokra


da; , ghraa , bkvaa, scirnaa . .Avete ragione. Ecco
dei grassi pesci neri, degli sgombri, ghere , bukve,
e scironi.

N. Imi jsc r'ibe d1vglje , kciakaa , macjkaa, tovi


raa , isklachjaa . Vi son pure dei pesci cani, gatti,
asini , e degli squadri .

V. [mimo i od vsce ja jst, slit, pr6dat, i po

cjsti. Ne abbiamo anche di troppo per mangiare,


salare , vendere, e regalare.
N. Glittd , nch-se pr-blijcja_, stivite v-sla n mj

sto, i homo. Uomini, la notte si oppressa, mette


te i remi o luogo, e' andiamo .

f-govr sdmi. Iedan Gospr, i Tirgovaz.


Dialogo settimo. Un Signore, ed un Mercante.

Trgovaz. Scr-m-s hti jtpovghjet. Cosa mi ave


te Voluto comandare?

G'os'r. [mise-l dbre svi:te. Hai del buon panno?


T. mim; ovo-t-je. Ne ho ; eccovelo.
G. Ni-jc vle dbra. Non e molto buono .
X 3

'

T. Ovi

326
Trattato _Quintol
T. 0vit-je bglja; n-je skpa. Questo e migliore,
ma caro.
G. l seta-e lakat . .A quanto e il braccio?

T. l' ossamnes ducitu; a drgvghje ne-b-e nscio


migne d dvdest i pr. ./Idiciouo ducati, ed al
trove non lo troveres1e a meno di venti cinque.
G. Sct stzasc. Che dici, o che deliri?
T. Ne-stzam , n. Mallo migne-me d6-hodi n mj
stu; a pk vaglia d j jcvem. Non deliro, no.
Poco meno mi costa sul luogo; e poi anche io deb
bo vivere .

'

G. Od-pscti-chjesc-m scto-gd; er imim ujt tebe


' dsta stvirii . Mi ribassemi qualche cosa, perch
debbo prendere da le molte altre cose.
T. A ti [apovgh . E voi comandate.
_
G? Dogesijnj,drrrftfj ov6 fms'tva, i mahr

mila, i ubrcichiu d svke vrste. Portami a ca


sa quel panno, quella telo, dei fazzoletti da col
\ lo, e da naso 41 ogni qualit.

T. Joswli mahrhmize ja Gospghje. 1fuzzolei da


collo sono per la Signora?
G. lau; [ar6 nka buddu dbre. lai-1o ckam n tr
p p-dne doma, i diga. Si. . . lo sono; perci de
vono essere buoni. Io ti aspetto in casa alle tre
dopo pranzo, e ti Son servo.

T. B-chiesc sl]cenurete servito.


BH-govdr osmi. Gospir, i Djvojka.
Dialogo ottavo. Un Signore, ed una Serva.
G. Gatta, nhodi. Catlnrina, vieni gu.

l). Evmme , Gospiru . Eccomi, o Signore.


vG. Imi dchi dmas gnko mene n bjed ; [ma va
glia d spravisc scro-gd d vsce . Deve venire og

gi un certo da me a pranzo; perci bisogna , che


prepari guulche cosa di pi,
'
D.ja-scr-mi ni-jesi t smoch rko. Bila-bih ja' j
tros rano pscla nachi scro-gd ribe. Perch non
melmmte detto jersem. Sarei io di luon ora un
data a ritrovare un poco di pesce .

G. Hv

Maniere di dire e Dialoghi famigliari. 317


G. Hvla Bgu. Ub jdnoga kapum, is-pizi-ga nh
. rijcgnu, i tp-ga d-se ne o-usci , : jc'dnu koksc
skhaj rpolvizom m&sa, scto-si juce'r-kpila , a chi:
gh dio ij-grhai smallo pretlne, i lini: lnci

chju. Poco importa. .Ammazza un cappone, inl


ziilo sullo spiedo , ungilo , perch non si asciutti,
e cuoci una gallina colla met della carne, che je
. ri hai comprato , e laltra porzione cuocila agi
tandola in una pignatta con un poco di grasso , e
di lardo .
'
.
\

D. Hochu-l kpcmjcdanii [h s-prgat sjima. Com


rer delle cervello per friggere con ovi ?
G. T-se jni_; ucini i malo maltan'tla, kako ti umic'sc,
s mslom, i ssirrom. Ci si su , fa pure un poco
di muccaron, come mi, con del 6utz'ro, e del
- formaggio .
D. Ruga-chiese vchia d kpm. Quai frutti volete,
che Compri?

'

G. Mallo grjcghia, koju-gd dbru smkvu, i prisku,


jdnu dlghnu, i jdan ppun. Un poco d'u1m, qual
che buon co , o persico , un cocomero, ed un me
lone.

I). Vighj-chju alto uj-budde. Vedr, se vi saranno.


G. otjci-se fa rasprmit, i o-cisc: kchiu,_ er_\Go.
spr, ko imi d:hi , jn'o-e skldno ceglja'de. Fa
presto per metter in ordine, e.pulire la casa, per

che il Signore, che deve Venire , e una persona di


molta considerazione.

D. Sv-chje bit ucignjeno. A n koj-chjete un: dchi


d-se m6gu vlidat. Tutta sar fatto. '.A che ora
'verrete, perch mi sappia regolare?
G. N dvnes; alli ne'-moj da us-cekamo, kako ti u

misc. U- toliko ja idem gnga , pka-chju-ga do

ves sa-mnom. .Al_le dodici; ma non ci fa aspet


-ture , come sei solito. Intanto io vado da lui, e
quindi lo condurr mcco.
D. Ne-mojce-Se v cni: cekat , a fa mene-se ne-br
n. Voi non vi fate aspettare, e per me non Vi
pigliate pena.
..

X 4

..

md

32.8

'

Trattato Quinto.

. .

It'aj-govo'r devii. Jdan Dubrvcjann , i ie'dan Vlh.


Dialogo nono. Un Baguseo, ed un Morlacco .
,:
1'). Bghti pmogo, pria'teglju; kako-si. Iddio ti aju
ti, 0 antico; come stai?
.
V. Tamn kako l)rnovna. A kako ti, i kakmti n.
_ doma. .Agpunto come il cornio (maniera di dire).
E come sta: tu, e come in casa tua?
I). Svi dbro; hvla Bgu. Odkle-si ti. Tutti bene,

>

grazie a Dio. DI dove sei tu?

V. I; ipova. Dr Popovo.
D. A scr'se cni tmo? Je-li sve mimo? Che si fa
in quelle parti? E tutto quieto?
V. A scu hchesc ti ja-to. E che vuoi tu per questo?
D. N-SCIaW larice-li geco prdu.
Nievrtef cos ti domando. Hai qualche cosa da
vendere?

V. A hai-li ti kpit sctoja imaim? E vuoi tu compra


re cosa io ho?
'

D. Ii bh. A sera imisc. Vorrei. E cosa hai?


V. Ghjel amo. Imim jednoga mida kgna. Vieni

qua. Ho un giovine cavallo .


D.HChibli ima: dv: gdiscta. .Avra' esso due anni?
V. Nedmde jsc. Non li ha ancora.

D. losc-je milahan. .E ancor piccolino.


V. Ii jmdem di In tebe ni-ie; ngh-chj-ti ii rio-t!
x

nnt bgljega kd hochjsc. Io so, che non e per te;


ma te ne condurr un migliore quando vuoi.

D. Dbro, dvedi-mi ga p;rvn pt kd dghjesc. I


'

mise msla? Bene, conducimelo la prima volta,


che vieni. Hai del butiro?
.V. [mam tri pture iman n rartopjna, i meda
vsku. Ne ho appunto tre vasi (secchietto di le
gno) ma non squagliatu. ed ha del miele in cera.
.1). A p sct prodvasc? Ed a quanto lo vendi?
Y. l sct-se.pgodmo. l'lati-chjsc-mi paturu misi:
scsec piraa, a oku medda p tridest i pt. .A quan
to ci accordiamo . Mi pagherai il vaso di butire
sessanta pani, e a trenta cinque lolio di miele.

D. Sct
0

Maniere di dire e dialoghi famigliari. 31',


D. Sct balisc. Hj datti to msla p dkat, a m'e'd
p trjes dnaraa, pak-chju uje't . Ti sei ammattito.
Vuoi darmi
il butiro. a_un
a
trenta?

. ducato, ed il miele
I

V. Ali-semi si-mnom maskarisc; hojl pltit mslo p


pe-dsec, a me'd p trid:st, i tri? Tu certo ti bur
li di. me; vuoi pagarmi il butiro a cinquanta , e il
miele a trenta tre?
1). NE-chju , ngo kako-t-sam reko. Non voglio, se
non come ti ho detto.
V. Etc tu; vidi pare. [mise li d-mi prdasc dv: ar
6cna (lakra) cjhe (svme). Via, via, cava il de

naro . Hii due braccia di panno da vendermi ?


i). Imim ljpe ,' n p dvnes duktaa. Ne ha del
- bello; ma a dodici ducati.

V. Ah uomo blan? da} M po dovet grsciaa; idro-li


n-chiesc ni-esmo nx-scta n Ibrili. .Ah non voler
poverino? dammelo a nove; se non vuoi, fa conto,
che nemmeno abbram parlato.

D. N n moj, nLn tvoju plti-Chisc p dset. Per.

ch non sia n a mio , na tuo modo, la pagheraia


dieci. ,

V. N-chiu. Vch-chIt-t pri-metnut jsc tri maria


scja (moneta Turca). 1%. Ti aggiunger ancora
trenta pani.

D. D bri dinare. Via conta il danaro.


Vs EVO-ti-lh , i ostan sBgom. Eccotelo, e resta con
Dio.

D. Bgh-ti bo ptu. Iddio ti sia nel viaggio.

IN

.,

33

INDICE
Delle materie contenute nei diversi trattatidi
questa Grammatica .
Trattato sull' Ortograa Illirica .
Delle lettere vocali, e della lor pronuncia .

Pag,

1
ivi

Delle lettere consonanti , e della lor pronunss't.


Regole generali sul lor raddoppiarnento .

4
"

Di alcune lettere adottate senza bisogno lai Dillltdlt [cl


vere accento Illirico.
Del modo di scrivere i Verbali.
Dell accento .
Pell' apostrofo .

"
1|,
z;
I;

_ .

P,k xTE r R't'M'n.


Trattato sui nomi, e Pronomi, e dei generi, e casi.
Dell articolo , ossia pronome .

1
13

Della prima declinazione dei nomi sostantivi.

19

Dei nomi di genere mascolino .

g.

Dci nomi di questa declinazione , che non ammettono in


cremento al genitivo.
Di alcuni nomi, che variano al vocativo singolare .
Dei nonni , che non hanno incremento al plurale .

53
24
15

Dei nomi, che hanno l incremento nei cui plurali.

1.6

Della formazione del genitivo plurale.


Dei nomi anonuli muscolins' di questa declinazione .

11
' ivi

Dci nomi neutri di questa declinazione.

5;

Dei nomi neutri anomali.


Della seconda declinazione dei nomi sostantivi.

ivi.
33

Di alcuni nomi di questa declinazione, che variano al


dativo, c vocativo singolare , ed al genitivo plurale. 57
Dei nomi dnornali feminini di questo dccltna1.ione .
58

Della terzo, e ultimo declinazione dei nomi sostantivi. 49


Del nomi di aumento, e di diminuzione.
Dei nomi sostantivi composti.
Tavole delle tre declinazioni.

41
43
44

I) non: aggettivi .

45

Della vario terminazione dein aggettitzi nella voce nut


scols'nss .

46
De.

331

Dein aggettivi campani.


Degli aggettivi diminzetizri.
Degli aggettivi di grado comparativo .

47
43
iv1

Dei comparativi anomal' .


49
Degli aggettivi di grado :uperlativo.
59
Dei nomt aggettivi, che derivano di! nomi proprj, e d ap
lativi , euia dein aggettivi pouer:ioi.
51
TRATTATO

SECONDO.

Del pronome .

53

Dei pronomi Primitivi.

54

Dei pronomi parteuivi .


Dei
Del
Dei
Dei
Dei

5;.

pronomi dimortratim' .
pronome relativo.
pronomi partitivi.
pronomi interrogativi e reciproci.
nomi enrdinnli declinabilin

Dei nomi nrdinali , ebe ill'l dai numeri.

Dei nomi numerali terminati in etero .


TRATTATO

59
6|.
63
64
68
70

7;}

TERZO.

Del verbo .

74

Dei U'bi nuriliarj jemrn , e boebju.

75

Della
Della
Della
Della

84,
88
89
92

prima eonjugazione dei verbi in noi .


formazione dei loro imperfetti, e perfetti.
:eeonda eonjugazione dei verbi in cm .
formazione dei loro imperfetti, e perfetti.

Delln tern'n ronjugazione dei verbi in im .

Della formazione dei lor imperfetti, e perfetti.


Tavole delle tre eonjugazioni dei verbi.
Del verbo pauiwo , e ma eonjugazione.
Dei verbi anomali, e lor eonjugazione.
Dei verbi lefettiui , e lor eonjugazione .
Dei verbi imperlonali, e lor eonjugazione.

94

ivi
99
ws
10;
xxx
113

Come dalla terminazione dellinnito porro contenti di


guai: eonjugazione :inno i 11erbi .
111

TRATTATO QUARTO.
Del participio .

118

Deli' avntrhioi.

x 19
Delle,

33
Delle preposizioni.

'

;20

Della preposizione sa, o 5 col genitivo coi verbi di me


to, collablativo quando signica con , o in compagnia . n.3
Dell' interjez.ione .
T
ivi
Regole generali della sintassi Illiriu .
,

I,

PARTE'SECONDA.
TIATTATO luno.

Dello :intasti delle otto parti del discorn.

[17

Della costruzione del nome m:tnntioo ..

'

Dei nomi di genere muscoline .

ivi

'

Dei nomi di genere feminino .


"
Dei nomi di genere neutro.
'
Dei nomi eterochti , o anomali,
Della turtruzinn ie noiri geograci .

ivi

118
130
7
' ivi
/-. 15

.l

Di alcuni nomi di spt'cie .


Della costruzione dei nomi collettivi.

'

15,,
1;,

Dell anumtivo singolare dei nonni manolini nppellatini


della prima declinazione.
Costruzione dei nomi di tempo.
Dei geniti'm' tottantioati.

Osservazioni su alcuni casi.

V
. . _/

'

154
x
-r ivi

i 353

TRATTATO seconno.
Degli
Degli
Degli
Degli
Degli

oggettivi , che richiedono ilgenitioo, dativo. ti: , x64


uggetll'tll , che richiedano l' normativo .
I
aggettivi, che 'Ilgll0!" l ablativo .
161
aggettivi di Prerog1lltld , lode, e disprezzo.
l3
lggflwi , o Pa'lp] ma di preposizioni.
169

Di alcun: aggeltmi da adoperarst con certi determinlti


sostantivi .
. 170
Di nlruni uggettrui, che di1ngtlot" alcuni urtantnt
di specie .
Della costruzione dei comparativi}
'
Dello
Degli aggettivi
costruzioneprivi
dei di
superlatmt
comparativo,
.
e superlativo .

17l_
IVI

palla costruzione dei pronomi .


Dei nomi Minerali uniti coi tutnntioi .

124

Della costruzione dei nnmmli m etero .

18

1 D

333
TRATTATO

TERZO.

Della costruzione dei verbi.

13."

Dei verbi composti, e delle particelle componenti.

in

Della varia stgnicaziona di queste particelle.

187

Dell uso delle preposizioni od, il, e sa , o s. _


191,
Delluso delle preposizioni ti, e mi allorch corrispondono
al:if, e al 1'.
_
_ _
_ 194
Dei verbi ramponi, che hanno due termmax.tom 411' m.
nito, e della lor eonjugazione .
X9;
Dei verbi equentatlvi.
_ _
196
Della costruzione del primo ordine degli alltvt.
197
Del seconde ordine degli attivi.
199
Del terzo ordine degli attivi.
10].
Del quarto ordine degli attivi .
204
Del quinto ordine degli ottavi .

,90

Del sesto ordine degli attivi . s


Del settimo ordine degli attivi.

o
,,u

Della costruzione dei verbi passivi.

,14

Della costruzione dei verbi neutri.

ivi

Della ostruzione del verbo. sostantivo bili.


Del primo ordine dei verbi neutri.

11;
112

Del secondo ordine dei verbi neutri.

114

Del terza ordine dei verbi neutri.


Del quarto ordine dei verbi neutri.

150
134

Irimo ordine dei verbi impersonali.


Seconde ordine dei verbi impersonnli.
Terzo ordine dei verbi impenonli .
Quarto ordine dei verbi irnpersonali.
mlllv ordine dei verbi lmpusonall.
Sesto ordine dei verbi impersonnli.
Della sintassi, o costruzione dei participj .

Del participio attivo.


Del participio passivo.
Del/a rostruz.ione dei Gerundj,

2.4l
,43
146

147
248
250
' 251

ivi

254
15;

Dei modi, e tempi dei verbi riguardati su); rigore di


sintassi .

;;6

Dei tempi dell indiutivo.


V
Dei tempi del congiuntivo
158
Delle particelle di, mio, C sd premesse aqualrbe tem

po del s'enjunhva .

ivi
Defle

534
Delle particelle o di , o al: d , 0 lolio Bgb dii un- . .

te alle voci del congiuntivo .

IVI

Dell' innito, e dei mai tempi.

160

Esempi di costruzione relativi ai tempi dell innito .

TRATTATO

1.61.

QUARTO.

Degli avverbj, e modi avverbi.ali.


_
_ '165
Essmpj di avverbj positivi, comparativi , e tuperlatsvt
tratti da nomi aggettivi regolari.
_ _
17a

Esempi dell' unione di alcun: particelle avverbsalt con


altri avverbj.

2.7:

Degli avverbj numerali.


2_71:
Degli avverbj ordinali . '
IVI
Degli avverbj , che reggono il caso genitivo.
173
Dell avverbio tak6 c0l genitivo, e dellilhferltie kd _
esprimente tompv .
|'VI
Della costruzione dell interjrzione.
,74
Della costruzione della congiunzione.

17;

Della costruzione delle preposizioni.


Delle prtposizioni, che reggono il genitivo .
Delle preposizioni , che reggono il dativo .
Delle preposizioni, che al singolare richiedono il dativo

ed al plurale l ablativo secondo.

277
zig
185
,

133

Delle preposizioni, cbe richieggnno l accusativo .


1.85
Delle preposizioni, che vogliono ora laccusatt'vo, ed ora
1' ablativo .
,86
Della preposizione n), che si costruisce ora coll'accusa
tivo, orapcol dativo, ed ora coll'nblart'vo Secondo
plurale.
138
Delle preposizione nd ora coll' normativo , ed or coll

ablntioo.

1.39

Della preposizione ora col genitivo , e dativo, ed ora


coll' normativo, ed ablativo seconda .
V
Della preposizione mgbju ora sollascusztivo, ed or
soll ablativo .
n90
Della preposizione su, 0 s ora col genitivo , ed or eoll
ablativo .
,
'
ivi
Della particolar costruzione della proposizione rdfmi , o
r/ma.

1.91

Della varia coctruz.lone delle preposizioni in, o to,


tso, o w, no, o na , nkt, o ntti.
19
Del

53

Dl np)orto [fa le propoxizioni i, e mi mi nomi 1;


tempo , e di modo .
_
19:
Pelle preposizioni m , e k4, 0 ' ronudemte nel ma"
(l luogo .

193

TRATTATO QUINTO.
Della nella dei vocaboli per li propriet del parlar: Il
liriro.
IVI
Della muniti dellelimologia per oononerc il valore
dille parole.
194
Del modo di dirigere il dircorro .

19;

Della dirpoxizion delle parti del difrorn.

197

Regole per la buona pronunzia Illirim e:tratte dal Dol


lubrlla .

Provwerbj Illiriri.

301

Maniere di dire.

Dinlogloi famigliari.

310

318

E.

Qa_oe:to Opera rotto la protezione della legge, eumdmi


ndrmpxto a quanto una pre:rrim.

33
ERRATA connmn.
Pagina v1: 1. Verso 2;. Leggi dissipano. p. 111. v. a.
I. ano. p. XIII. v. 17. I. eccezione. p. XVI. v. 2.6. I.
ricomporla.

p. er. v. 19. I. addmre. p. 9. v. 17., I.

raj-govramwe. p. 21 v. 7. I.Isu-krst, Isn-karsta. p.


31. v. 38. I. al. p. 4;. v. 21. I. Bogo-sl0vstvo. p, 45..
v. 31. aggiungi sdobrom. p. 47. v. 14,. I. uansrp. p. 1158. .

v. 14. I. nascinsko. p. 66 v. 10. I. 21- p. 79. v.


I. jesu. p. 119. v. n. I.secondo. p. 119. v. 10. I. Scpa- ;
gnuliza. p. 135. v6. I. gradd. p. 156. v. 1. I. jcerav.

p. 1371 v. 23. I. se:dr. p. 138. v. 5. I. ja-rucnik, ivi.


-v. 8. I. Ia-rucniza. ivi. v. 34 I. Ira-djed. p. 177. v. 2.2.
I. semi. p. 182.. v. {5. I. desetero. p. 191. v. 9. I. ja
ghna[i_ p, 1,3.7v_.;4 I. sfmzx. p. 1911.. v. 19

I. 5];

vorna. ivi. v. 14 I. in Livorno. p. 210. v.;,33. I.


ne-viestu.. p. 219. v. 23. I. daHe. ivi. v. 40. I. odachi.
p. 230. v. 31. Ibigljegh. p.-2.4;. v. 27. I. piacere. p.
249. v. 8. l. pomaga. ivi. v. 15. I SICIIII . p. 258. v. 15..

I. deliberer. p. 269. v. 18. I. korjena. p. 2.70. v. 33.


I. pu. p. 277. v. 3. I. ij-ne-mdne. p. 283 v. 5. I.
tvoie. p. 289. v. 31. I. obuh-se. p. 298 v. 2.4. I. pi- .
gnane. p. 3c3. v. 19. I. piede. ivi. v. 32.. I. sorci. p. 1

307. v. 1. I. davi. ivi. v. 9 I. sidru. Le seguenti vo


ci scritte con } Consomme Ieggile per i vocale :

COI

scia p 36. v. 14 priaregllze p. 37. 11.34. jatiok p.


190. v.2.9. vIascichi p. 142.. v. 2.8. l'evkraina p. 14;. V.
14. AII i vocale sostituisca Ia i mmsonante nelle parole:
sluscjo p. 3. v. 15. djed p. 26. v. 35. ciuviek p. 18.
v. 7. koia-godier p. 6;. v. 2.1. ziepzi p. 151. v. 15. Le
seguenti voci scruta con s le promincierai , e scriverai

per I : Bjciia p 3. v ;0. ghijdav p. 6. v. 10. Ina


fari. p. 1;. v. 8. Ie[m, ljus, Iej'ussa p. 21. v.10. ra
jInji , okruji p. 2.6. v. 5. knefom p. 2.6 v.19. Blijm

zi p. 19, v. 6. jvjefdo-jnagne, [viej'da p. 4;. v. I8.


trpeja p. 51. v. 17 sniejmloje p. 113
dba p. 139.

v. 2.3. jno]

v. ;5. jce,ni

p. 14.0. v. 21.. jviejua p. 141..

v. 21. femglia p. 14;. v. 11. l)rjcjava. IV.I v. 17.


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-...Q. .@......1

23
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.....| ,.J.
5 .

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