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UN SITO LIGURE D’ALTURA AFFACCIATO SUL MARE Scavi 1999-2006 acura di Bianca Maria Giannattasio, Giuliva Odetti 5.1 ALTRI REPERTI 5.1.1 Gli “Oboli” massalioti di Bergeggi Negli scavi condotti a Bergeggi (SV) da Giuliva Oderti e Bianca Maria Giannattasio (Dex. Luccuest et alii 2007, p. 114, fig. 4) sono state recuperate, in contest stratigrafici preromani, due monete in argento del tipo massaliota “ila roue"', TF due esemplari sono stati raccolti separati, senza che vi siano indicazioni probanti di una loro origine da un solo o da due contesti associati (ripostigli). Anche se tuna simile provenienza non pud essere esclusa, essi vanno, considerati come “ritrovamenti isolati”, probabilmente smarriti casualmente, in epoche diverse, come si vedi, ‘e mai recuperati E presumibile che la dispersione di un ripostiglio (0 meglio didue ripostigli) avrebbe permesso di recuperare, dispersi nella stratigrafia, un numero pitt alto di esemplari, Ma anche questa @ una supposizione non dimostrabile. Comungue si vogliano ipotizzare le modaliti di smarri- mento o di occultamento delle due monete in origine, & necessario oggi proporne un’analisi partendo dalP unico dito di fatto incontestabile, rappresentaco dalla loro presenza nel sito in et’ non lontana dalla loro emissione, avvenuta in epoche sensibilmente diverse. Moneta A (BRG 03 Saccro M US 5060) D/Testa virile ad. con capighiatura a ciocche disordinate, forse con piccole corna (non facilmente visibili)®. Occhi con palpebre ingrossate. In c. perl. Tipo in parte batturo fuori conio. R/Ruota con nei due quarti inferior le letere MA. II centro @ indicato da un piccolo bottone rilevato. In argento; pesa gr 0,60; diam. 1 mm, Si tratca di un Obolo (1/6 di dracma di peso superiore ai gr 3,5). Leoni appaiono molto fieschi e la moneta sembra aver poco circolaco (fig. 1) Moneta B (BRG 03 sacato L US 327) D/Testa virile a s., fortemente stilizzata, con capigliacura a ciocche disordinate, Non si individuano le coma. Occhi con palpebre ingrossate. Sul yolto sembra presente una conttomareacicolre, non leggbile: R/Ruocs con nei due quart inferiori le lettere MA. In argento povero; pesa gr 031 1sdiam, 10 mm. Obolo (di dracma leggera). La moneta presenta una violent scivolatura di conio: il tondello risulea *Ringzo le clleghe per arm segalto importante scopera ¢ pr srl clots dpb n que Sita dl vit ie Lacon FLRPWANGLAR 2002, pp 103-104, 169, ‘quindi fortementeallungato. I coni appaiono molto stanchi, ‘anco da far sospettare addirittura una produzione per fusio- ne, ¢ la moneta sembra aver molto citcolato (fg. 2) Le monete in argento con quest tipi, definite “a la roue”, ‘enero emesse, su prototipo siracusano (FuRTWAENGLER 1993, p. 4325s.) a Marsiglia (BARRANDON, BreNor 1978, p. 637 ss BreNor 1982a, pp. 187-197) inizialmence come “litte” con al D/una testa virile a destra con piccole comma, caratteristiche delle divinieh fluvial (Ias1008, Buu Mex 1923, pp. 174-175; in generale sulle diviniti fluvial sulla moneta della Magna Grecia, cft. ARSLAN 2004c), al R/una ruota a quattro raggi, contenente, nell ordine, le lettere Me A, Segui 'emissione di “oboli", con i medesimi tipi, su uno standard ponderale tra gr 0,89 e gr 0,82, ma con pesi medi di gr 0,72°, che viene datata al 410 (2)-385 a.C. ca., con riferimento al peso della Dracma attica’ Successivamente, con la proposta della Dracma pesante di gt 3,75°, il tipo venne emesso (sempre come Obolo), su tno standard ponderale ridotto di gr 0,62-0,63 ca., con Ia testa della diviniti luviale al Divolta a sinistra. Tali emissioni proseguono sporadicamente sino alla seconda guetta punica, al 220 a.C. ca, Con la proposta della "Drac- ‘ma leggera’, apparentemente le emissioni dell’ Obolo "i la roue™ sembrano cessare. II tipo, immobilizzato, riprende dopo una lunga interruzione nel 90 a.C. ca., per conclu- dersi forse nel 49 a.C., alla caduta di Marsiglia (BreNor 1982a, pp. 191-192; BreNor, ScHEERS 1996). Questi prodotti finali hanno un peso medio di ge 0,45 e sono di pessima qualich. E quindi spesso molto difficile distinguere le imitazioni dell interno anellenico dalle emissioni ufficiali «li Marsighia’. Siail tipo che il peso sembrano permettere una collocazio- ne della nostra moneta A nella prima fase di emissioni, con tuna possibile datazione — a mio avviso ~ al primo quarto del IV secolo a.C. LObolo B sembrerebbe invece appartenere all ultima fase di emissioni, senza la possibilita di distinguere se si "Devo le indiczion’ lf amici di Claude Brent, che ringrzo. Brenor, Senses 1996 @). 19 111-115: suebhe i Gruppo *BeNor 1982h pp. 353: posta al 50 ca dat ini delle emission prin indict al 960.580 af Visanonsc 195, pp. 153-195 ass Wtarione dels Drama psn al 30. Cc, con amen 0 aviso aon convincent Appar ovo come tle proposs modiichbbe Per tut segnalo Miscosi 1926 e Miscost 1927, con la segnalrione (Gk consderte con grande sospeto) di exemplar di tipo X (ana)-XVI ¢ Sonifendiy em eee ® Di bom epoca, forse di emisine uci, aon esa del Dri a dll tess sto ungono un AF det Coserani (Hibera),due monete det Remi, un del Lngom, una degh Eker: Ontawoxt 1982; OntaNDONT 19683, p 437 ss Mowuo Mazzena 1994, p. 162. 2 Roo emt egnalison, due bol, na dione secondo fone emisione ui, Grins, Wits 1983 > Segnalato (non riconosino) in RMR Ve, 1/1, 50/101, Gonna 1998, p. Tero siconosce come Obolo i Masaas Gonant 2002, pp. 187-188, 173 ‘enon dovrebbe proporsi come molto antico, nonostante la correttezza dell incisione della A, unica lertera leggibile Pesa gr 0,34. Appare di difficile datazione: il contesto mo- netatio, una stipe allnterno della quale venne occultato di 103 Oboli in argento celtici del tipo xg, non sembra pit antico del Il sec. a.C. Leesemplare potrebbe essere stato veicolato a Sud delle Alpi proprio dal complesso cui sembra essere associato. ‘Una seconda segnalazione giunge dalla localita Casaletti di San Giorgio in Valpolicella (VR) (fig. 7). dove, in un contesto che sembra pure votivo, con material di aldissimo interesse (Repertoria n. 7885)”, si ha anche un Obolo in argento del tipo “i la roue’, di ge 0,25. Lesemplare, di ottima le con testa ad. e lettere MA das. a d., & stilisticamente del tutto dissimile dai material liguri ced emiliani, mostrando un allontanamento dai prototipi massalioti su percorsi molto diversi. Nella leggenda la lectera Mé spezzata in due segni separati, indiziando una rmaneata comprensione del segno grafico. La moneta da Casalerti sembrerebbe confermare un per- ‘corso orientale degli esemplari del tipo “ila roue” presenti rnel Veneto, del tutto indipendente dal percorso marittimo che aveva raggiunto Emilia ligure". Gon 2005, p. 174, con elenco monet alla tee len dl ioe tment df monte cliche dl Novica ® Browoass 2003 dsrive un Ar sgnatm con “tno seco unimtaione “burbariat” i Denerins romancerepubblcano con uadiga (gr 407) de Dracme padane dt Tipo V (gr 3.19 3.08), quatao Drace peda d Tipo DX (gr 236, 2.18, led, 1,90) quarto Brace padane di ipo XVI 28 1.98). > Ulerioeconfema di tale pots mi ghngedalfanico Bruno Callegher, chemi segnaataprsenas dl po in Venera Cla, perla quae kan pre purslane Raroumen monde romana se dll dei RMI Ve ‘fg, 6 - Oboli da Casalecchio (Fortemente ingranditi) (da Arstan 1999). 5. STUDIEANALIST s @ € 9 ‘fig. 7 ~S. Giorgio in Valpolicella. Obolo (da Broxpant 2003) (forzemente ingrandito).. Siha quindi un‘area di presenza di monete in argento, curce da riconoscere come “Oboli”, con Punica eccezione del complesso di Ventimiglia, che si estende dallestrema Liguria occidentale (Ventimiglia) sino alla Toscana settentrionale e allfarea subappennica del Bolognese e de! modenese. Lapenetrazione sembra inizare precocemente, sia con mate- riale di emissione ufficiale, come a Berges sia con mater di imitazione celto-ligure, che raggiungono gli ambiti p Jontani git dalla fine det IV secolo a.C. (comba di guettiero Casalecchio). Pureroppo non sappiamo se gli esemplari di Ccina erano massaliot 0 di imitazione. Sembrerebbe perd possibile ipotizzare la ereazione di un mercato monetario in ‘quest area precocemente attestatosull'uso dell'argento, emes- so da Marsiglia col tipo “3 la roue” o derivato da protocipi massaliotio celto-liguri def entroterra massaiora Tale mereato, che ha lasciato documentazione scarsissima, non si estendeva alla Liguria matittima centrale, dove evi- dentemente Genova si collocava in una cultura monetaria Aiversa,che ci # ancora ignota peril [VI secolo a.C., ma che nel [- secolo a.C. riconosciamo nella presenza di Dioboli™ di uno dei tipi presenti a Serra Riced, il Tipo XXVIL" (fig 8), del quale si tractera brevemente pit avanti. La presenza del tipo "2 la roue” fu perd tale da delimitare i ‘merexto nel quale non sembra penetrare il di sgenteo transpadano, probabilmente un “Diabolo” (ARsLAN 5.) del tipo con la “pantera maculata”, del quale si trattert pure sinceticamente pit avanti. Alla tradizione degli aboli “2 la roue” celto-liguri sembra- nno estranei gli episodi della Valle d’Aosta ¢ del Veneto, collegatia fenomeni transalpini. Nal II enel I secolo a.C. appare probabile che gran parte delle popolazioni rimaste semindipendent’ af esaurisi delle guerre tra Romani e Cartaginesi, tta Romani c Galli eta Romani e Liguri, abbiano acquisito, probabilmente per gradi in termini differenziati tra gruppo e gruppo, una ‘cultura monetaria, anche per la progressiva integrazione nella dimensione culturale ed economica globalizzante di ‘Roma, Cisi pud quindi chiedere se i rari documenti tardi ® Batson 1996, nn dabora mode pondeal per nominal argent mic sevidelripoigho diSera Rice, che dace -Obot onpaniza condo {pie Paras 1962/65 (1966). ma eal psi mint e mas per ogni (fis naan Shak nhcasone masons Apesitra 0.70 e080 (p81) Ess propongono quinai come “Disbol ‘iad uma ui, Dracinaceicn pada scale che avea ic invono a gr 2.40, naa docamentsione conserva (ota 35), Sempre comsideando i rpporto Dracma/Ohol at 1/6, come aella monctazine “genes mowaloe lf iso dl lV soo AC. (Bas, SERS 1996, pp. 80: peso medio dela Dracna esante gr 3.74 dell Ober 069. ipo XX fg 9) & por, aso slo Sere Rice. 174 {i $ Sets Ric Dibolo Tipo Ann XXVI foreman ingeandito). esaminati in questa sede, non meglio databili se non tra fine Ile prima met’ del I secolo a.C., non siano da riferice ai maggiori gruppi appenninici celto-liguri, anche forse come presa di coscienza nazionale. Pocremmo cosi pensare agli fntemelii peri Dioboli (o Oboli) di Ventimiglia, che non possono essere di zecca ufficiale massaliota, e pottemmo anche pensare, per il maceriale emiliano, ai Friniates, che proprio le pitt recenti ricerche stanno riconoscendo, anche nella tenace conservazione di una propria identita culturale. Con resistenze, nell'ambito dellordine romano", sino ad avanzata et imperiale, cost come i Veleiates, 0 quanto rimaneva degli Apuani, che avevano, con i Friniates, ralizzato la continuitd dell'area subappenninica emiliana con la costa tirrenica™, permet- tendo cost il collegamento dell'Emilia al mereato monetario massaliora, senza il ramite dei Transpadani. Le EMISSIONI DI DioBoLI NELLE ZECCHE CELTICHE PADANE La tipologia “2 la roue” del!’ Obolo celto-ligure-emiliano si affianca, sin da etd abbastanza ala (per chi scrive dal- la fine del IV-inizi III secolo 2.C.) alla tipologia della “pantera maculata”, caratteristica det Dioboli dei gruppi transpadani. La scelta tipologia, che rimane ancora poco chiara relativamente ai prototipi che Phanno ispirata, non fa assolutamente riferimento alle emissioni massaliote, alle quali invece si riferiscono le emissioni di Dracme, in termini molto precisi presso alcuni gruppi (con le emissioni di tipo “naturalistico”), meno presso altti (con le emissioni con il leone-scorpione). Essa sembra essere del tutto autonoma. In altre parole la Padania centrale appare estranca alla dif- fusione del ipo di Obolo “la roue’, che invece coinvolge tutta area europea transalpina (penetrando anche nella Valle d'Aosta e, pit tardi, nel Veneto). Presumo che in una prima fase il livello di monetarizzazione, molto arrecrato, dei gruppi lateniani che sitrasferirono in lealia, prevedesse solo la presenza della Dracma e non dell’ Obolo, nominale pitt piccolo e agile ed adatto ad esplicare funzioni econo- ‘mico-monetatie pits sofisticate. Quando Pevoluzione del sistema economico dei principali gruppi seanziati in Italia, ° Manan 2004; Mats 2006, pp. 74-76, Le pra ont che ci ifr no dei Prinitessono dl I see 2.C: € sono tela al confronte con Roma "Prints vengono spose ai Romani verso fa planar, dfinivaments nel 175 2.Cy ma non ne viene modifica identi culturale Mauna 2004a; Matnatt 2006, p, 74: peril collegamento tea Apuand Finite fig. 7 — S. Giorgio in Valpolicella. Obolo (da Bronpant 2003) (fortemente ingrandito). Jig. 8 — Serra Riccd. Diobolo Tipo Arslan XXVII (fortemer ingrandito). Su ALTRI REPERTI Jig. 9~ Serra Riced. Diobolo Tipo Arslan XVI (Fortemente ingrandito) Settentrionale resero necessari dei nominali argentei pi Piccoli i legami con Marsiglia si erano ormai allentati. LObolo massaliota non era quindi presente e non poteva pit servire da prototipo, che venne quindi cercato altro- ve, con percorsi che ancora ci sfuggono, iniziando una produzione che negli anni sempre meglio conosciamo e che forse si differenziava dal tipo dell’ Obolo proprio nel propos come “Diobolo" nominal quinddiversoeche loveva essere riconoscibile, Pretiosa appare cosi la riscoperta dei cinque esemplari di Dioboli o Emidracme, de ripostiglio di Casale Monferrato 1806 (Repertorio n. 4570)" (fig. 10), che permettono di trovare fnalmente un punto di riferimento cronologico, con lassociazione con Dracme padane di III secolo a.C., per una documentazione per la quale siera costantemente perdato il dato del luogo di ritrovamenco. Si consolidd, probabilmente presso i gruppi dominanti, trai quale certo si imponevano, a nord del Po, gli Insubsi, una tradizione tipologica destinata a continuare dopo la seconda guerra punica. Cosi, nel II secolo dC. il tipo *ILeampleso venne senperta el 18063 Casale Monferato (AL), Sead poe able ed sto recamterene conosco ericstaito da Federico Ballo (Burzi 2004), Si ertava di uno ode posi con Dracme padane in amgno induc oriole. 240 monet celica pane sono concrate a Ver i cewoquarantanove di Tipo Vil quindic di ipo VI quarantoto di Sey rene ae es ee Serre ee peated pee ig Ane SES meso Igutingdes ds pounog 1312 Lay cna Seitgucrupeleas Gps pedenes er x) paps O40 Lalo freteloeee dicattnddiEnaiure xno a» 10} Obes Cee ee eas er aoe te ons fe eo GnPura otg ss sfc ia 2 Caen eo ae a sank Rear Oop SPB Bsa ny 175 della “pantera maculata” riprese ad essere emesso™, con la possibilita, grazic ad alcuni fortunati anche s¢ rari ritrovamenti, di individuare la produzione delle singole zecehe. Lesemplare di Rho” (fig. 11), di recentissimo ritrovamento, ad esempio, ha permesso di individuare con sufficiente sicurezza le caratteristiche delle emission i Oboli presso gli Insubri di Milano. Non sappiamo quando queste emissioni, iniziate forse contestualmente alla ripresa delle emissioni di Dracme, in- tomo alla meta del II secolo a.C.,cessarono. Probabilmente molto presto, poste fuori mercato dalla caduca dei valori incrinseci della dracma padana (che port) alla cessazione dell’emissione anche per questo nominale presso i gruppi pitt deboli) e dalla penetrazione della cultura monetaria romana, che voleva i nominali minori in bronzo, Reputo quindi che nell'ultimo quarto del II secolo a.C. la produ ione di Obolifosse gia esaurita. Cid spiega anche, in parte, Ia rarith della documentazione a noi tradita Le Emission! pI Dionout Nett’APPENNINO Licure-PirmonTEse. Levoluzione del mercato padano di I secolo aC, che si concluse con l'integrazione anche amministrativa nel sistema politico della Repubblica Romana nell’89 a.C., con la creazione delle Colonie fittzie della Transpadana, condiziond certamente ma non impedi ai gruppi appenni- nici (€alpini occidentali) di mantenersi semindipendenti, probabilmente con il mantenimento dello ius cudendi Gil si & visto come sia possibile attribuire, sia pure con grande prudenza, a Inzemeli e Friniates le povere ed imbar- batire emissioni di oboli in argento del tipo “2 la roue” del ripostiglio di Ventimiglia, di Casalecchio e di San Cesarco. ‘Analogamente é stato da molto tempo proposto diattribuire leemissioni di obo in argento del tipo XXVII, ritrovatein abbondanza nel deposito vorivo di Serra Rieed, ai Virurif Langenses®, collocati in un territorio attraversato dalla via Poscumia, ma che era rimasto semi-indipendente (fg. 8) I Vituri, se furono loro ad emerrere queste minuscole monete, recentemente anche iporeticamente riferite da Federico Barello a Genova (Bane10 2007), utilizzarono certamente, nelle fasi precedenti alla formazione del de- posito, monete celtico-padane, che infatti troviamo, con Dracme e Dioboli, presenti nel deposito di Serra Rice’. Ma quando iniziarono le loro emissioni sembrano essersi riferti, peril prototipo, alle ultime emissioni di draeme di Marsiglia, a loro meglio note, in quanto proiettati natural- mente sul mare ¢ in quanto forse le emissioni di Dioboli padani del tipo con la pantera maculata erano cessate. La Dracma leggera massaliora proponeva il leone eon la zampa sinistra sollevata, che ancora si riconosce nel tipo appenninico stilizzatissimo. Forse nei globecti sopra la belva (che appare come un ramo secco) & quanto rimane della leggenda. Cosi anche elemento “a tridente” davanti a SEs iain ape ga rd ne ee Si dpsed Sp ec ga ing nin Stiorena scaler aterm oe el ep og eager en res Vile tee fig. 9 — Serra Riccd. Diobolo Tipo Arslan XXVI (fortemente ingrandito). 5576 5607 ® 5651 ® G 1 é ‘ig. Casale Monferrato. Dioboli de ripostglio (Banst10 2007) (fortemente ingrandit), 6® fig. 11 Rho. Diobolo Insubre (fortemente ingrandite). al quadrupedeé il residuo dei segnialfabetici o dei simboli, che sono costanti nei prototipi massalioti. Iltipo ebbe anche una discreta diffusione sulla costa ligure (Baxei10 2004; Arstaw 2004), forse con una possibile conferma, per questa via, di un'emissione a Genova enon nella valle del Poleevera. Ma i Viturii (0 i Genuates) non furono i soli, in queste ultime manifestazioni delle piccole nazioni liguri di mon- tagna, ad emectere moneta. A Serra Riccd si ha anche un altro tipo, molto ben caratterizzato il Tipo XVI, meno “barbarizzato", che meglio si avvicina forse ai prototipi massalioti (fig. 9) I! leone mantiene una parvenza di plasti- cited ha visibilmente la zampa destraalzara. La leggenda superiore &tradotta in un segno triangolare sha, soxto il leone, un esergo con una copertura di trattini obliqui con ccarattere pseudoepigrafico, che ricorda il campo occupato da elementi epigrafici nelle Dracme massaliote. Appare ovvio come la circolazione di queste emissioni, finora assenti nello spazio padano, ormai romano, doves- se essere molto limitata nello spazio, con un significato “monetario” che rimane molto dubbio. La loro diffusione certamente non toccava il mercato vero (a natura commer- ciale) della moneta massaliota, o non inteeferiva in tcemin sensibil con esso. Cid ne permerteva la assolura divergenza nei pesi. Marsighia continuava infatti ad emettete propri oboli, sempre “i la roue” (come probabilmente il secondo cesemplare di Bergeggi) (BRENOT, Scitzers 1996). Ma quale gruppo pud avere emesso il Tipo XXVI? Per emissione del tipo XXVII viene naturale proporre, come 176 si visto, i Vii il gruppo che controllava il terrcorio rel quale é collocata F'attuale Serra Riced. E in linea su- ata i Genuates, che quasi certamente vanno esclusi come possbili emittenti del tipo XVI, dato che per ora = il tipo 2 assente dai ritrovamenti lungo la costa, area di naturale diffusione di moneta emessa in Genova. Se il tipo XVI non & stato emesso dai Vituri o dai Ge- ‘nates siamo portatia considerare per Pemissione di queste ‘monete, presenti per ora solo a Serra Riced, i gruppi ceto- liguti adiacenti transappenninici o di crinale. Gli Anamaresappaiono tcoppo lontani, oltre il passo della Boccherta ed oltre lo Serivia. Rimangono gli Staticlli, principale gruppo collocato ad occidente della via Postumia ¢ ben presenti nella docu- mentazione storico-lerceraria Forse in futuro qualche fortunaco ritrovamento risolver3 di ‘quesito, cosi come potrh aggiungere tessere al mosaico che sista ricostituendo delle emissioni dei gruppi semindipen- denti appenninici ed alpini occidentali del I secolo a.C. Appate infutialtamente probabile che anche ale gruppiab- bianotemesso moneta. Cos i Segusin ei Veleiates godettero, per eta preaugustea ¢ forse anche oltre, di un rapporto di semindipencenza privilegiato con i Romani, che assicurava certo loro le premesse giuridiche per 'emissione di moneta. ‘Almeno con le medesime condizioni assicurate ai Vieurit. Cosi come, oltre le Alpi, emisero moneta, alla chiusura delle zecche padane che tradizionalmente i rifornivano, gruppi del tutto indipendenti, ma collocati nella spazio che definiremmo “della dracma padana’. Mi riferisco ai Veragri che emisero nel I secoloa.C. sia Dracme, che Oboli (Geiser, Wintt 1983; Geiser 1998; Winué 2000) (fg 12), Significativamente le prime imitate dalle Dracme pa dane, isecondi dal tipo “i la roue”, ormai scomparso nella Padania all'epoca delle emissioni, ma invece ben presente nello spazio europeo sul quale i Veragri erano aperti. La Moneta BRONZEA DI Mansiatia IN [Tata gento celtiche padane e quelle final celto- iche, come si &detto, sono profondamence condizionate, sia nel sistema pondometrico che nella scelta dei tpi, dalla monetazione argentea massaliota, che pure sembra sicuramente presente con esemplari non di imi- 5607 5651 fig. 10 - Casale Monferrato. Dioboli del ripostiglio (BaReL10 2007) (fortemente ingranditi. Jig. 11 — Rho. Diobolo Insubre (fortemente ingrandito). ALTRI REPERTI fig. 12 ~ Martigny. Obolo dei Verge (Wit 2000) (fortemence ingrandito). tazione solo a Bergeggi ¢ forse con una Dracma leggera a Genova (Repertorio n. 2340. Non vidi. Segnalazione di Eugenio Vajna nel 1987; ARsLAn 2004f, p. 122) ¢ che & pet ora sembra assente dallintera Valle del Po (Gorin 2002, pp. 187-188)°. Alcontrario appare discretamente presente, in Cisalpina e in Italia centro meridionale (Fino alla Campania), la mo- netazione in bronzo massaliota", che invece ¢ totalmente «strana alle emissioni celtico padane e celto liguri sia per la scelta del metallo, che per le scelte tipologiche. Questa constatazione indica come le premesse per la penetrazione in Italia della moneta in bronzo massaliota siano del tutto specifiche, indipendenti da quelle della moneta in argento, E come meritino qualche cenno in questa sede. IIcontesto territoriale coinvolto nella penetrazione di emis- sioni bronzee di possibile emissione massaliota, in ceri casi dicta abbastanza alta (ILI secolo a.C.), in alti di I sec. a.C., coinvolge praticamente tutta la penisola italiana. Per 'Tealia seteentrionale, alla prima elencazione di ritro- samential Convegno di Aosta del 1995 (Forme di contatto 1998) e a quello di Napoli del 1996 (Gorist 2002, pp. 187-193)" & possibile ogg aggiungere ulterior ritrova- menti segnalati in termini affdabili e proporre un quadro piitampio, ancora preliminare e certo fortemente lacuno- so", ma tale da permettere qualche considerazione. “Le epnlzion del pasa di monete mast in agen sono ior tuted espe quanto ¢permeso dala repeis dept sermplat sega, x Dacne plan dl po masa: Ob anche qual ecramen {Seri sgnaarions da Veron lola om, che pemeteva qualche {bio Gnonera in neropll Cleo.ia 168; Botan 5003, Apert n S888) Una vertea compra da Denise Medoncs eds Federico Bionda dh che jngrago, ba cute chet aca di Dracma pada, foe di po “Le segnalarioni di moncta massaliota in bron sone episodicamente pn ere . ‘ Sm genere per presenza di mone pec in Tala seentrionale ¢ per Tineepeaione dean sigifiato (gi “economico” econ possibile utilize vot), ARSLAN 2006, ""Apparesuperfuorcordare come l segnlaione solo epsodica delle mo- ‘ute ecuperat in gevo, spss in pabblcaion di dificil eperimento,e INfequte sean iegeile dalle monet in tamed rioramento sl. tiductno fortement | dc alfidabili a dspasrone. Cio appre parole nem erie po als centro-meriionle area di normale cfeolone ‘Eitmoneta pres che non seats ancora interests, enon epodicamen Atinnadve teal redazione di epettod sistema dt rirovament v7 Si hanno indicazioni di ritrovamenti, gid citati, per l'arco della costa ligure, a Ventimiglia", a Genova (FEA 1998, p. 117),a Lami, con 'Emiobolo bronzeo gi citato (Repertorio zn, 2525; RosstcNant et alii 2004, p. 759). Questi pochi casi, sembrerebbe con esemplari di emissione a un livello cronologico pit alto rispetto a quello delle monete argentee celto-liguri appenniniche, ci danno ragionevole testimo- nianza della presenza, a mio avviso commerciale e prevedi- bile, della moneta massaliota bronzea nello spaziotirrenico settentrionale. Ci giunge cosi una preziosa e indiscutibile tun percorso da oceidente ad oriente, sino al territorio di Apuani e Friniates, di moneta massaliota, presumibilmente sia in bronzo che in argento. ‘Moneta in bronzo massaliota stata segnalata 0 raccolta, 0 recuperata in scavo o in contesti asociati, oltre che in Ligu- tia, con i ritrovamenti gi citat, anche a Camporegio (GR) ral ripostiglio di V secolo d.C. (AAsotarr 2006, p. 116)", a ‘Cremona, negli seavi, tuttorain corso in piazza Marconi, con due esemplari (I a.C.-49 a.C.)*, genericamente nel Friuli (Gorin 1998, p. 76)", a Premariacco (UD), loc. Titiano (Cattecuer 1991, p. 308; Gortnt 2002, pp. 187-188)", alla Tanaccia di San Marino (Encouant Cocctst 1994, p. + Che not 4 6 Peruna corteta ura dei ater dl sipostigio ce Ans 20076. La prescna dua monca res el posto non sero dear della pro- [inten dlfeemparedslteniorioe sts marginale ispettoalf sn {igen contabuto, Unaionetacos ants a momen cefocuamente wb aver molto viggiato anche se nom mene pa eschdere o fecupey ital nel ets cal amenne a cols dla ronetedl ips Ji Tetrio che non dove ese lantano ds Camporepo steeper fESasa mobi neo spacio det nomial pa pica rane, tue Te pork La presen dat monet gece ne pestg di acealiboa EVV cloappr i eas ena arst metneraneapratiamentunaco Stame-Le monet precio pi probublmente recuperate cauente melo herimastencnasione,vnivano omologt,peillono peso ediames, STs re monct de sposp,Ansogsomelogsione reir ihe pet di Anvoninants in argent tanto povero da sembrate rae, di Gallien © Shu specie emisiont pr Calo Divo, Perl omologacione di {quest aleeniton in rae i Ve VL seco fe Mow 2004 Un esmplare di gr 145 (CR-RMLOS, US 2265) e uno dig 1.08 (CR PN.O3, U6 2129) con Kea Apola or cormapetea (Lipo Bas, Seren 196, p Ses See Ld ex: Tl ge 4-9 aC, Inpblczone AS pare di ch seve {Fors la meds moneta di Premasiaco. “Nels medesims locals cia perd anche una moneta wpadana di initaione masala: (Plana Acoseiverst 1996p. 311, 35.6.1, Tipo IX), che porrebbe esere fs medesimna ‘fig. 12 — Martigny. Obolo dei Veragri (Winié 2000) (fortemente ingrandito). 5. STUDLEANALISE 664)". La segnalazione di un esemplare al Museo di Breno in Valeamonica (BS), con altro materiale greco che sembra di collezionc, mi appare sospetta (FeRrart 1986, pp. 75- 84)". Sicuresono le segnalazioni al Gariliano (LT), con due cesemplat, a Milano, via Moneta (ARSLAN 1998a, p. 104; AnsLAw 2000, p. 152, n. 34: gr 1,95, n. inv. M. 992,02.13), fino in Sardegna, a Terranova Fausania/Pausania (SS), loc. Iscia Mariana, in un contesto a dire il vero confuso (Tastront 1896, p. 77), 0a Oren, ecc.,cosi come a quelle dell arca campana, alle quali si fark riferimento pi avanti Di norma la presenza in Italia centro settentrionale di ‘moneta in bronzo greca, anche in circolazione da molto tempo, con moneta coloniale occidentale, o di area gal- lica, 0 con moneta romano repubblicana frammentata {ad esempio dimezzata in modo da corrispondere a un Asse di peso ridotto rivalutato 0 a un Semisse) rappresenta in parte il citcolante minore sussidiario di emergenza di etd tardorepubblicana, in una situazione di marasma monetario, derivato dalla paralisi delle emissioni ufficiali romane. Situazione alla quale pose rimedio solo la rifor- ‘ma augustea delle emissioni in rame ¢ oricalco, con la quale riprese il regolare approvvigionamento delle are periferiche dell'Impero, in Italia ein occidente™. Nella complessa articolazione della massa monetaria in citcolazione era ovviamente presente anche la moneta di Marsigli, unitamente alle monete di innumerevoli altre zecche. Non & quindi opportuno in questa sede l'appro- fondimento di una pur interessantissima (ma ancora poco analizzata) problematica, che riguarda gli aspetti generali dell emissione circolazione di moneta divisionale in bron- zo nel I secolo a.C, e non la sola monera massaliota. Diversa atter invece merita la moncta massaliota presente in Campania ¢ soprattutto a Pompei, dove, tra Je molte segnalazioni™, aleune si caratetizzano per Pas- ° In stipe vot % La provenienza locale viene mess in dubbo in ARSLAN 19983, pp. wo71b8, Vises 1998, pp. 46-49 alla quale simands, con un eno di uteri stzovamentiin tla (Oravaso-S Heard 5, Senico, Os, Morea, (Caras cin ate transalpina(Newasiay, Tetlberg nte-Liberches An ‘etna, che andre erica! sutopcamente te semplr ci Ornavassd senoinfat forse da nividarein tre Dearne padane tipo Putas 7 ipo XVEXVI (gr 1,62, 1.61, 1,30), mainte per lator 15: Pana Acost ‘erm 1996b,p. 241. Purelemséncted Steieo potreberesere Drain pe ddan (Rontxit 1956, p.323;Pav4asso 1962/65 1966) p.13le ne, Pubes AcostiNert 19966, p. 308,26 10; Aepertorio 6150. one cenamente del lida le epolaion dal alia central insular 7 eto 127. 3: una monet ia ono dh Masala Manigia rl fase dal terior. Si inane la mnogu mens laa Pe peer epee oe ee cnet Pere Tr epi dma ana ake cape aed mong name ce ee TESA Rite vnc naman aan 229 Ce ae pe eames SP Naa 195, fel eke mote ma) arc Ace Wa ah dong cc ce ne oar te emi eS te eae Sm AI gests Ostman fy cen met (st i ae ea ace 3 ean lsh ge Snes oe 510) Quan copie Bee ena eee See a a eet ee et pe ee nce ae ee ee neta presente al 91-79 178 me con monete di Ebusus, in contesti a caratere votivo 0 devozionale, ad esempio in nicchie all'ingresso delle abitazioni™. La frequenza delle monete di Ebusuredi Marsiglia con significato “non economico”, che gia aveva soll to linteresse di A. Stazio, & stata recentemente lizzata anche come possibilita di emissioni di imita zione, con funizione primaria quindi come pseudomoncta (Stazto 1955; Stanwarp 2005; ANNioLerTt 2007). Il favore dimostrato per la moneta di Ebusus si deve certa mente alla figurazione del dio Bes frontale, con owvio signifi- cato apottopaico. Perla moneta di Marsiglia le premesse per lascelta sono meno chiare: propenderei per una preilezione per l'immagine del toro cornupete, presente anche sulla moneta di Ebusus, che rievocava in termini molto precisi le tipologietradizionali della Campania, certamente ricordate molto amate nella Colonia Latina di Pompei, anche dopo la sua promozione a Municipio romano. Cid potrebbe anche spiegare perché l'utilizzo devozionale sembrerebbe limitato ad un'area geografica csattamente individasta, Vantica Campania, con certo una resistenza in citcolazione delle emissioni campane con il tipo “nazionale” simbolico del toro cornupete ¢ raggiunta dalla moneta di Ebusus con il dio Bes e talvolta con un simile toro. Utilizzo che, secondo lo Stannard, avrebbe ragionevolmen- te giustificato la fabbricazione di pseudo-moneta, senza pet questo avere un qualche rapporto con la penetrazione della ‘moneta argentea massaliota in Kalla settentrionale cla defi hizione delle radizioni iconografiche della Dracma padana pseudomassaliota ¢ degli Oboli del tipo “a la roue”. xm 180 A. ARSLAN 5.1.2 I reperti di eti post-classica Sono stati rinvenuti 175 frammenti ceramici rclativi ad una frequentazione del sito posteriorealleta classica. Tranne in alcuni casi, lo stato di conservazione dei reperti si presenta alquanco frammentato edi ridotte dimensioni, al punto da impedire per molti esemplari un puntuale riconoscimento morfologico 0 cronologico. Lo studio analitico dei frammenti ha permesso di ricono- scere due fasi di frequentazione ben distinte del sito, con ampio salto cronologico tra la prima e la seconda, Un primo gruppo di 52 frammenti, per un numero minimo i27 teperti,é riferbile ad un orizzonte cronologico inqua- drabile in etd basso medievale. Tali eperti sono present in ‘numero non elevato ma costante negli strati super quasi curte le arce di scavo aperte sul versante della collina (arce H, I, L, M, M1, M-ovest, M/A, P.Q,S) di cui per® non sembrano indicare una vera e propria fase di frequentazione rma in cui sembrano essere giunti per colluvio dalla parte sommitale del riievo, dove per altro sono stati rinvenui att frammenti ceramici dello stesso periodo. In questa posizione (Area), Iindagine archcologica ha evidenziato la presenza dei resti di una costruzione rettangolare interpretata come corpo di guardia di eth moderna. © Ricordoy a Pompei, RIX. Is 7,20, una moneta in bromzo di busin luna nicchia voriva su davanzale, con nel condott sotostante per offre due bronzett di Masai Masigia Il a.¢, (Cle, Assimouett 2007, p58)

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