Messmer che tempo addietro aveva suggestio-
nato l'intero corpo accademico di Vienna con
i suoi esperimenti sul magnetismo animale,
Quel che soprattutto non gli perdonano, é la
spregiudicatezza.
Nei salotti, nelle famiglie Vargomento « psi-
coanalisi » @ sempre pit all’ordine del giorno.
A questa invadenza, gli austeri benpensanti
dell'epoca reagiscono come possono, mostran-
dosi indifferenti, superiori. Ci, par di vedereil buon padre di famiglia lisciarsi i baffi con
aria imbarazzata mentre redarguisce il figlio
trovato con ultimo libro di Freud fra le ma-
ni: «Non son letture queste, che si conven-
gano ad un giovane dabbene.... ». Poi in pri-
vato, egli si legge tutta l'opera di Freud. Giu-
sto per tenersi aggiornato, s'intende,
Nonostante tutto, un fatto & certo: il feno-
meno Freud, co-
me spesso amava dire. Dopo una breve espe-
rienza nel Idcale laboratorio di Neuropatolo-
gia, nel 1885 vinta una borsa di studio, si recd
a Parigi dove teneva cattedra il celeberrimo
J.M. Charcot. Le lezioni che questo medico
teneva in forma decigamente spettacolare alla
Salpetriere, luogo di cura per alienati men-
tali, erano seguite con grande interesse e con
gran concorso di pubblico. Questa serie di
esperienze atte a dimostrare che le nevrosi
isteriche si potevano curare mediante I'ipno-
tismo, dovette colpire profondamente il gio-
vane Freud che confuso tra la folla seguiva
con la massima attenzione le lezioni, tutto av-
vinto dalla novita del metodo. Pid tardi, al suo
ritorno a Vienna, siccome era tradizione dare
una relazione degli studi fatti a spese dell"U-
niversita, egli illustré i concetti acquisiti, con
tanta convinzione ed ardore, da scandalizzare
i suoi vecchi maestri. Dapprima Io invitarono
benevolmente a ravvedersi, e soprattutto in-
sistettero in questa opera di persuasione due
celebri anatomisti Brucke e Meynert, che ave-
vano intuito la’ genialita del giovane allievo.
‘Vista peré Vinutilita dei loro sforzi, essi de-
cisero volutamente di ignorarlo. Da quel mo-
mento incomincié per Freud un lungo periodo
di studi e di ricerche al di fuori dei crismi del-
Ja ufficialita.
Dopo un ulteriore viaggio a Nancy dove si
era recato per assistere agli esperimenti ipno-
tici di H. Bernheim, egli si rimise a studiare
i fenomeni isterici avendo per compagno J.
Breuer, un medico viennese, che fin dal 1882
era riuscito a curare un'isterica inducendola
a rievocare nellipnosi le circostanze precor-
ritrici dei sintomi della malattia, Ben presto
perd Freud sostitui alla tecnica ipnotica un
nuove metodo, quello delle «libere associa-
zioni » riuscendo in tal modo a rivelare par-
ticolari del tutto sconosciuti dell’animo umano.
La psicoanalisi, come Freud stesso ebbe a
definirla, & la scienza dell’ inconseio, quella
scienza che ci rende ragione delle nostre piit
9assurde azioni e dei piti incomprensibili senti-
‘menti, Bgli dimostrd in modo particolare, che
nevrosi e psicdsi si sviluppano in seguito ad
avvenimenti spiacevoli ed a stati affettivi per
lo pitt di natura sessuale che, alterati, si fissano
nell'inconscio dell'individuo, malgrado una cer-
ta resistenza
Queste immagini « incarcerate », verranno
poi econvertite» in sintomi fisici anormali o
sostituite da idee fisse di angoscia e di delirio.
Compito della psicoanalisi é di portare alla
luce questi conflitti psichici inconsei, compito
che si svolge secondo una particolare prassi
medica.
La seduta’ psicoanal
La cosiddetta seduta psicoanalitica consiste
infatti nel fare che il malato, posto in ideali
condizioni di distensione, racconti tutto quello
che gli viene in testa, sogni, fatti anche insi:
gnificanti di vita che il medico si limiter& ad
ascoltare. Dall’analisi di questi fatti, di questi
-sogni, lapsus, disfunzioni mnemoniche, egli ri-
salira poi all’originario fatto traumatico che
ha provocato la nevrosi e che una volta sco-
perto, . ha rit
levato uno studioso, cogliendo molto nel vero
con queste parole, gli aspetti di una civil!
che crescendo a dismisura nel ritmo di vit
nel progresso, si vede aumentare di pari pa
so le nevrosi, i « complessi »
‘A tutto questo noi non vogliamo aggiunge-
re nulla di nuovo. Solamente crediamo che fra
i tanti giudizi espressi, quello che ha pit « cen-
trato» la personaliti di Freud, nei suoi mol
teplici rapporti con la societa, sia stato dato
dal Baudoin, un suo seguace. Il quale recen-
temente ebbe a dire che «senza di lui.l'uomo
moderno non é concepibile ».a) ee
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