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per la rinascita delle teste fiorite …

LIVING THEATRE & RAGNATELA

Presentano

GREEN*TERROR

28*Giugno - 4*Luglio 2010 gran*finale

www.ragnatela.noblogs.org
LIVING THEATRE&RAGNATELA

Dal 28 giugno al 4 luglio c/o la dimora del Fiume di Pietra – VESUVIO LAB

GREEN TERROR
viaggio verso un Teatro Migliorativo_Teatro Verde

Il teatro è il Cavallo di Legno per prendere la città.


Julian Beck, 1967

LABORATORIO TEATRALE RESIDENZIALE CONDOTTO DA GARY BRACKETT


attore e regista del Living Theatre New York

Dove andremo quando l'acqua non ci sarà più?

Ogni storia comincia con una domanda.


Durante il laboratorio Teatro Migliorativo/Teatro Verde non si affronterà solo l’attuale e
sempre più grave disastro ecologico in cui la Terra stessa e tutto ciò che vive è a rischio,
ma anche il fallimento dell'approccio razionale alla vita (scientifico). Se i nostri antenati
hanno avuto un rapporto effettivo e attivo con l'essenza vivente della Terra (Gaia), e noi
confidiamo che l'abbiano avuto, a che punto della storia umana abbiamo perso questo
capacità?

Come e perché la società umana e suoi sistemi ci hanno portato lontano dalla Natura e
sempre più vicino alla distruzione? Se l'umanità potesse riscoprire il suo legame ormai
perso con la Terra e il Cosmo eviteremmo la catastrofe?

Riparare la frattura fra la natura umana e la mente umana. Stein.

La terra ci colpirà per difendersi? (Terrore verde) Potranno attivisti e artisti ecologici
organizzare e ispirare azioni dirette e portare ad un attivismo verde contro i venduti della
scienza e i loro magnacci (Capitale)?

Attraverso l’uso di magia e misteri nuovi dobbiamo realizzare un nuovo paradigma di vita.
Noi, e dunque la Terra, siamo divini e non soltanto strumenti e materiali per la marcia
inesorabile dell'industria (schiavitù). I nostri cuori tenebrosi si sveglieranno di fronte alla
possibilità di nuove comunità e cominceremo qui e ora a crearli.

Utilizzando nuovi riti di partecipazione, la narrazione e l'esplorazione di miti, e creando una


reale magia e alchimia teatrale il Teatro Migliorativo/Teatro Verde propone ai partecipanti
attraverso eventi teatrali la scoperta di nuove visioni da proiettare nella vita.
Breve storia del Living

Compagnia di teatro sperimentale fondata a New York nel 1947 da Julian Beck,
scenografo, pittore e poeta, e dall'attrice e regista Judith Malina, il Living Theatre si
colloca inizialmente nel panorama dell' "off Broadway" proponendo un'innovativo
repertorio di matrice europea novecentesca e collaborando con giovani autori americani
piu' o meno affermati. Dopo gli esordi ed il Living raggiunge, nonostante le polemiche
iniziali, il successo di pubblico e critica con The Connection, testo di Gelber diretto da
Judih Malina andato in scena nel 1959. A seguito delle polemiche scatenatesi in seguito
alla prima dello spettacolo The Brig nel 1963 – crudo copione di Kenneth H. Brown che
ritrae la vita all'interno delle prigioni militari del Corpo dei Marines – la compagnia dei Beck
e' costretta prima ad abbandonare lo spazio del Teatro sulla Quattordicesima Strada e poi,
nel dicembre dello stesso anno, il paese. L'impegno in numerose manifestazioni pacifiste
e iniziative di disobbedienza civile infatti aveva valso al Living una notorietà che andava
ben oltre il ristretto ambito del teatro d'avanguardia e che lo rendeva, proprio a causa di
questo impegno politico, "non gradito" al governo degli

Stati Uniti. Dai primi anni Sessanta perciò il Living concentra la sua attività in Europa e in
particolare in Italia, con tournée e soggiorni di lunga durata. Sono di questi anni gli
spettacoli considerati i capolavori della creazione collettiva come Mysteries and Smaller
Pieces (1964), Antigone di Sofocle (1967) da Bertolt Brecht; Frankenstein e Paradise
Now, presentato al Festival d'Avignone nel 1968 tra entusiasmi, scandali e polemiche.

I così detto esilio europeo della compagnia è anche il momento in cui il Living Theatre
pone le basi programmatiche del proprio lavoro teatrale come il rifiuto della finzione del
palcoscenico, l'eliminazione dei confini tra arte e vita e, di conseguenza, tra attori e
pubblico. Il linguaggio scenico del gruppo si ancora soprattutto sugli aspetti gestuali e
corporei, mettendo a frutto una rigorosa ricerca ginnico-acrobatica mirata alla creazione di
effetti scenografici e volta al coinvolgimento fisico ed emotivo della platea tan che spesso li
spettatori venivano chiamati, anche con azioni provocatorie, a partecipare attivamente agli
spettacoli.

Negli anni Settanta il gruppo si concentra quasi esclusivamente sul teatro di strada
creando spettacoli di fortissimo impatto come Sette meditazioni sul sadomasochismo
politico (1973), La torre del Denaro (1975), Sei Atti Pubblici (1976) per poi tornare al teatro
con Prometheus at the Winter Palace (1978), The Yellow Methuselah (1982), The
Archaelogy of Sleep (1983), The Body of God (1990), Anarchia (1993), Not in My Name
(1994 - spettacolo contro la pena di morte rappresentato ogni volta che viene eseguita una
sentenza capitale), Utopia (1995).

Nell'Aprile del 2007 va in scena The Brig nel nuovo spazio nel Lower East Side a
Manhattan.

Nel 2008 la compagnia presenta Eureka e nel 2009 ripropone The Connection e la nuova
produzione diretta dalla stessa Malina dello spettacolo Red/Noir scritto dalla poetessa Anne
Waldman.
RAGNATELA al GAIA 24 GIUGNO dalle 18°° / 24°°

ospitalità rurale c/o Arcipelago Sagarote Diamante (CS) dalle 9 alle 18 OPPA!!!

Un incontro internazionale di cittadini, per affrontare i problemi socio/ecologici che stanno


colpendo il ns Mare e la ns Terra. Questo evento comprenderà dibattiti, workshop, relatori,
musica, arte, cinema e teatro. La RAGNATELA scenderà dall'Arcipelago per prendere forma il
24 Giugno dalle 18°° al Carcere delle Imprese/S'Maria del Cedro (CS)

Ore 20°° proiezione del trailer GENUINO*CLANDESTINO realizzato da INSU TV

dalle 22°° concerto BIOFOLK “La luna sotto l'albero del carrubo”
www.myspace.com/lunasottolalberodelcarrubo

http://gaiainternationalfestival.org
UN DOCUMENTARIO DI INSU TV SU GENUINO*CLANDESTINO

Decine di coltivatori, allevatori, pastori e artigiani si uniscono nell'attacco alle logiche


economiche e alle regole cucite sulle tycoon dell’agroindustria, per difendere la libera
lavorazione dei prodotti e l’immenso patrimonio di saperi e sapori della terra.
Da questa rete nasce la campagna genuino clandestino, con uomini e donne da ogni parte
d’Italia impegnati in nuove forme di resistenza contadina.
Mentre le norme igienico-sanitarie bandiscono dal mercato migliaia di piccoli produttori, il
consumatore continua a subire, spesso inconsapevolmente, modelli di produzione del tutto
inadeguati a garantire genuinità ed affidabilità nella grande distribuzione.
Attraverso il lavoro e le voci dei “clandestini”, insu^tv racconta l’evolversi di questa
campagna semplice nel suo messaggio ma determinata nelle sue forme, insieme alle
implicazioni in materia di alimentazione,sviluppo economico, sfruttamento del lavoro,
salvaguardia dell'ambiente,accesso alla terra e all'acqua. http://www.insutv.it

UNA PRODUZIONE DAL BASSO …

È uscito il trailer GENUINO*CLANDESTINO di INSU TV da vedere su:

http://www.produzionidalbasso.com/pdb_459.html (o... proiettato alle prossime


ragnatele)

e contemporaneamente è iniziata la raccolta fondi e finanziamenti


per la realizzazione del documentario, realizzato da insuTV il 17-18 aprile
durante genuino clandestino, il costo del progetto è di 5.000 euro, 500
quote da 10 euro. (CON LA QUOTA OVVIAMENTE SI PRENOTA IL DVD)
la sottoscrizione popolare scadrà il 30-10-2010.

Produzioni dal
basso è una piattaforma internet indipendente, orizzontale
e gratuita.
Lo scopo di questa piattaforma è quello di offrire uno spazio a tutti
coloro che vogliono proporre il proprio progetto attraverso il sistema
delle produzioni dal basso.

Per sistema delle produzioni dal basso si intende il


metodo di raccolta fondi e finanziamenti attraverso una sottoscrizione
popolare per la realizzazione di un progetto. In questo modo chi propone un
progetto può quindi farsi una idea dell'interesse potenziale che può
attirare la sua proposta e può coprire le spese per la produzione.

Produzioni dal basso non percepisce percentuali per i progetti


proposti, non acquisisce diritti sulle opere proposte, non stampa e non
distribuisce nulla. Lo scopo di questo sito è proporre un metodo nuovo,
discutere e ridiscutere l'autoproduzione.

Per utlizzare questa piattaforma è sufficiente iscriversi, è semplice e


non è vincolante. Per iscriversi basta inserire una mail valida e una
password. Una volta iscritti è possibile proporre progetti e/o
sottoscrivere e finanziare i progetti pubblicati.
Comunità di villaggio e usi civici
La terra alle comunità, prima di ogni mercato

In seguito all’articolo di Vandana Shiva “Proprietà comune e comunità”-L’Ecologist italiano


n.2,scriviamo: L’autogoverno delle comunità locali e di villaggio è il fondamento di una
democrazia della terra..

Sull’autogoverno delle comunità si fondano l’autodeterminazione locale, l’agricoltura


sostenibile, il pluralismo democratico. Nella costituzione di nuove istituzioni, l’assemblea del
villaggio sarà al di sopra di tutto. L’autodeterminazione delle comunità significa esercitare il
controllo e la gestione dei beni e dei luoghi comuni : materiali, economici, intellettuali e
genetici. Lo stato dovrebbe avere la funzione di proteggerli.

La democrazia fondata sulle comunità locali riconosce spontaneamente la biodiversità come


risorsa sovrana e chiede ai governi di riconoscere, tutelare e promuovere i diritti di proprietà
comune e le conoscenze locali per la salvaguardia e l’incremento della biodiversità. La
biodiversità sopravvive attraverso il sostegno delle comunità che se ne servono.”Poichè le
comunità hanno prodotto e continuamente migliorato tradizioni di protezione e conservazione
sostenibile,usando con equità queste risorse,sono nella migliore condizione per proteggerle e
gestirle.”

Il mutuo appoggio qualifica le comunità.Il bisogno di rivitalizzazione e il riconoscimento legale


delle comunità sono strumenti necessari per proteggere le persone. Al contrario le leggi
costitutive del capitalismo finanziario hanno ridotto i diritti consuetudinari con i quali era
protetta la sussistenza delle persone e delle comunità. La personalità giuridica delle comunità
è necessaria per dare concretezza al consiglio del villaggio che a sua volta dovrà basarsi
sull’assemblea della comunità come assise principale per la formazione delle decisioni
consensuali. Questa identità legale dovrebbe tener conto che i villaggi, i quartieri, in quanto
comunità, sono dinamici ed hanno una grande variabilità.

Diverse e differenziate esperienze, in Italia, stanno maturando progettualità collettive e


pratiche comuni sull’ accesso alla terra, la riappropriazione dei beni e dei luoghi comuni, la
costituzione di nuove demanialità civiche, di comunanze, considerando la pratica degli “usi
civici”come costruzione di diritti/responsabilità e per questo inalienabili e imprescrittibili.

Le terre gravate da uso civico in Italia oggi sono circa 3 milioni di ettari, 10% del territorio
nazionale.
La non menzione nella costituzione italiana degli usi civici ha cassato e impedito lo sviluppo di
una terza forma di propietà, differente da quella pubblica e privata.Base su cui sono cresciute
molte delle popolazioni di contadini di montagna che hanno permesso la resistenza dei
partigiani.In mancanza di comunità e di associazione degli abitanti le terre vengono gestite dai
comuni,spesso compiendo abusi.Cosi’si può capire le resistenze di molti comuni nell’attuare i
censimenti delle terre e degli usi civici.Il concetto dei diritti esercitati collettivamente è
estraneo alla giurisprudenza moderna che considera l’impresa come soggetto individuale con
diritti molto simili a quelli dell’individuo nella società.Dal dopoguerra a oggi, assumere
l’identità d’impresa presuppone sposare determinati valori legati al paradigma capitalista dello
sviluppo: cioè i valori della massimizzazione del profitto, della competitività del mercato,
dell’ottimizzazione dell’efficienza produttiva in funzione dell’interesse economico privato e
della rendita. Le caratteristiche dell’impresa come la specializzazione dei ruoli, l’assenza di
consultazioni allargate, la delega diseguale di potere e controllo, la gestione gerarchica,
l’iniqua distribuzione delle risorse oltre all’inquinamento e il depauperamento provocato dai
processi produttivi che non possono tener conto dell’esigenze del pianeta perché asserviti alle
logiche economiche, rappresentano l’antitesi delle comunità. Ritornare a far valere la
legislazione per la rivitalizzazione degli usi civici e delle comunità locali è la sola via
d’uscita per il recupero e la conservazione sociale e ambientale del territorio. La
collettività stessa è la persona. Questo diritto già sancito nel codice degli usi civici è stato
volutamente ignorato ma deve essere ripristinato e rispettato. Serve a garantire un ordine
sociale inseparabile dalla cultura e dalle consuetudini del nostro Popolo, che hanno nell’etica e
nelle regole condivise la coscienza e la responsabilità di preservare la Terra per le generazioni
future.

Per rafforzare le possibilità di r/esistenza alla crisi economica e finanziaria riteniamo


fondamentale, aumentare le possibilità di acceso alle terre demaniali e abbandonate
attraverso: la formazione di nuovi usi civici, progetti di promozione sociale-ambientale,
costruzione dell’autosufficienza con la sovranità alimentare e territoriale. Per fare
questo va costruito una sorta di “coordinamento” della terra con una nuova etica della
responsabilità.

Su questo chiediamo l’apertura di un dibattito e stiamo lavorando a un incontro con


Vandana Shiva e le realtà che in questi anni hanno operato sulla terra, per domenica 30
maggio a Terra Futura a Firenze

“Popolo elfico”della valle dei burroni nell’appennino pistoiese

alcune soggettività interessate al rafforzamento della ruralità


RAGNATELA è …

RISPETTO per le persone, per l’ambiente e per la NATURA.

RISPETTO per la TERRA.

rispettando i RITMI di ciascuno e le DIVERSITA’ .

RISPETTO per il percorso che ciascuno ha intrapreso su questa


TERRA.

IMPEGNO a dedicarsi alla COMUNICAZIONE, al DIALOGO,

alla DOCUMENTZIONE e all’INFORMAZIONE,

col fine di alimentare la CONSAPEVOLEZZA reciproca.

TRAMANDARE CONOSCENZE,MEMORIE, MESTIERI, SAPERI .

SOLIDARIETA’ reciproca per favorire le potenzialità

e i talenti di ciascuno.

AIUTO reciproco nelle ATTIVITA’, sullo stile dell’antica ‘chiamata’ .

CONDIVISIONE dei frutti tanto quanto della cura nel produrli.


il DONO e lo SCAMBIO:

considerando l’abbondanza e i doni che la terra ci offre, ci ricordiamo


di poter a nostra volta donare;

preferiamo lo scambio, il baratto, quali forme di sostegno alla

sussistenza reciproca.

PROMUOVERE prodotti GENUINI, in relazione alle modalità di


produzione.

GARANTIRE la TRASFORMAZIONE dei prodotti col criterio


‘familiare’ (faccio per te come farei per la mia famiglia)

DIFENDERE e DIFFONDERE specificità e tipicità locali, in primis


Semi e “SamentA”.

INSTAURARE relazioni basate sulla FIDUCIA tra produttori,


coproduttori e consumatori .

IMMAGINAZIONE e IMMAGINE:

ampliare l’immaginazione; curare il valore dell’estetica per alimentare


l’anima.

ACCOGLIENZA dei viaggiatori…


Sono felice di annunciarvi che è uscito un libro che parla di Biodiversità e della
ragnatela…

S'intitola *"Il frutto ritrovato. Mappa della biodiversità in Italia:


vademecum per scoprire e salvare semi e frutti dimenticati".*

Un libro di *Altreconomia Edizioni*: una geografia dei frutti e dei semi


"dimenticati" in Italia, i seed savers, le associazioni che si battono
per la biodiversità, gli eventi, le aziende agricole, gli agriturismi,
le sagre e mille altre notizie sulle varietà "antiche" e clandestine.
Autrice è Chiara Spadaro, giornalista e antropologa.

il "FRUTTO RITROVATO" lo trovate ad ogni ragnatela, il


prezzo è di EUR 4.50 (appena sarà disponibile invitiamo l'autrice Chiara Spadaro)
Norme a favore dell’agricoltura di piccola scala, dimensionata sul lavoro contadino e
sull’economia familiare e orientata all’autoconsumo e alla vendita diretta.

www.agricolturacontadina.org
PREMESSA
Considerando:
a. le ragioni di dignità, uguaglianza e diritto al lavoro previsti dai primi articoli del
dettato costituzionale (art. 1-4), e, in tale luce, il ruolo primario del lavoro contadino;
b. che è specifico compito dello Stato rimuovere tutti gli ostacoli che impediscano la
realizzazione di quanto previsto e promesso in tale dettato;
c. che l’agricoltura di piccola scala, dimensionata sul lavoro contadino e sull’economia
familiare, prevalentemente orientata all’autoconsumo e alla vendita diretta, è
un’agricoltura di basso o nessun impatto ambientale, fondata su una scelta di vita legata
a valori di benessere o ecologia o giustizia o solidarietà;
d. che il vertice di Lussemburgo dei Capi di Stato e di Governo del 1997 aveva già
riconosciuto che l’agricoltura europea è caratterizzata dalla piccola dimensione delle
aziende, dal carattere familiare della conduzione e della forza lavoro, dalla diffusione
della pluriattività aziendale ed extraaziendale;
e. che 1,3 milioni di aziende ha una superficie aziendale inferiore ai 5 ettari e che, di
conseguenza, l’agricoltura italiana è ancora ampiamente caratterizzata da aziende di
piccole dimensioni che usano esclusivamente il lavoro familiare e che sono soggette a una
costante riduzione nel numero e in termini di Superficie Agraria Utile (SAU), malgrado
appartenga loro dare il maggior contributo al valore complessivo della produzione
agricola nazionale;
f. che il lavoro contadino riveste un’importanza straordinaria e non sostituibile per
sostenere e promuovere
- la sovranità alimentare delle comunità locali e, più in generale, della nazione e la
qualità e salubrità dei prodotti agricoli;
- il mantenimento economico, culturale e residenziale delle comunità locali,
prevalentemente nelle aree montane e in quelle considerate economicamente
marginali;
- la conservazione e la rigenerazione delle risorse ambientali, nonché della
fertilità dei terreni, della diversità dei paesaggi, della salubrità delle acque
interne, della biodiversità in ambito agricolo, dei saperi, delle tecniche e dei
prodotti tipici di qualità;
- la difesa del suolo, l’equilibrio idrogeologico, le azioni di contrasto contro
l’erosione e le inondazioni;
g. che, per tali ragioni, gli effetti del lavoro contadino non sono riconducibili a quelli
dell’agricoltura imprenditoriale e, ancora di più, a quelli dell’agricoltura industriale,
dove ogni aspetto di carattere etico, ecologico e conviviale è subordinato a ragioni di
produttività – spesso con elevati indici di consumo idrico e di erosione e abbassamento
della naturale fertilità dei suoli - e profitto, indipendenti da effetti e ricadute su
comunità, ambiente, salubrità delle produzioni e qualità del lavoro;
h. che tali ragioni sono state affermate e ribadite nella corrente legislazione
internazionale e comunitaria [Comitato Sicurezza Alimentare FAO – Roma, 2008,
2009] e nelle dichiarazioni, pronunciamenti e accordi in materia di sicurezza
alimentare, diritti delle popolazioni indigene, salvaguardia ambientale, difesa del suolo
e della biodiversità [Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogeniche per
l’Alimentazione e l’Agricoltura, artt. 6, 9].
Riconoscendo

a. l’importanza per la collettività di tali valori espressi attraverso il lavoro contadino, e,


insieme a ciò, quanto l'attività dei piccoli agricoltori, soprattutto di quelli residenti in
montagna e nelle aree economicamente marginali, sia soggetta a condizioni più
difficoltose di vita e di produzione ed alla concorrenza sleale di aziende agricole che
ricevono tutto il supporto necessario dalle attuali politiche pubbliche;
b. d’altra parte, che il lavoro contadino rischia di scomparire sotto il peso delle
documentazioni imposte per lavorare e di regole tributarie, sanitarie e igieniche
gravose e ingiustificate per le sue dimensioni produttive.
Sono stabilite le seguenti norme a favore dell’agricoltura di piccola scala, dimensionata sul
lavoro contadino e sull’economia familiare e orientata all’autoconsumo e alla vendita diretta.

Capo I - APPLICAZIONE

Art. 1 - AMBITO

La presente legge si applica a chi, come occupazione prevalente, pratica la coltivazione del
fondo, l’allevamento o la raccolta di erbe e frutti spontanei, esclusivamente per l’autoconsumo
familiare e per la vendita diretta e senza intermediazione ai consumatori e, in ambito locale,
agli esercenti di vendita al dettaglio e ristorazione, e che non abbiano dipendenti, salvo
eventuali avventizi impiegati in attività di raccolta, e non vendano prodotti di provenienza
extra-aziendale, purché il reddito complessivo lordo prodotto dalla vendita diretta e dalle
attività di ospitalità rurale non sia superiore a 30.000 euro indicizzati e al netto dei
contributi previdenziali.

I coltivatori che rientrano nella definizione del comma precedente:

a. hanno un regime normativo separato rispetto a quanto previsto per i coltivatori


diretti nel D.L. 228/2001 e successive modifiche e integrazioni, secondo quanto
descritto nei successivi articoli;
b. sono registrati, attraverso comunicazione al Sindaco, in uno specifico Albo presso il
Comune di residenza e possono attestarsi con autocertificazione, vera fino a prova di
falso penalmente perseguibile, ove questo costituisca reato.
Art. 2 – DEFINIZIONI
Ai fini dell’applicazione della presente legge, s’intende per:

a. “Prodotti alimentari”,le sostanze e le preparazioni, diverse dai medicinali, destinate


all’alimentazione umana, realizzate con materie prime prodotte esclusivamente sul
fondo o attraverso la raccolta spontanea fatta in ambito locale.
b. “Vendita diretta”, quella esercitata nel fondo di produzione, nei locali in esso inclusi,
presso la propria abitazione, sul mercato contadino o mediante consegna a domicilio del
consumatore; è altresì considerata vendita diretta al pubblico la fornitura dei propri
prodotti agricoli agli utilizzatori nonché ad alberghi, ristoranti, altri esercizi ricettivi,
esercizi pubblici, mense ed esercizi analoghi;
c. “Consumatore”, chi acquista merce o servizi di ospitalità per il proprio uso personale e
familiare;
d. “Ambito locale”, quello della provincia del comune dove è situato il fondo e, per i comuni
adiacenti al confine provinciale, la provincia contermine.

Capo II – AGEVOLAZIONI ED ESENZIONI

Art. 3 – PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE, VENDITA

I coltivatori, come definiti dall’art. 1, possono:

a. trasformare e confezionare i propri prodotti alimentari e agricoli nell’abitazione o in


locali annessi, attraverso le attrezzature e gli utensili usati nella consueta gestione
domestica, purché spazi, attrezzature e utensili siano mantenuti adeguati e puliti
secondo buon senso e responsabilità e purché dotati dei normali requisiti di abitabilità.
Tali locali possono essere utilizzati per preparazioni diverse purché non
contemporanee;
b. vendere i propri prodotti agricoli, comprese le sementi, i materiali di riproduzioni e i
riproduttori animali riprodotti in azienda, i propri prodotti alimentari e di artigianato
manuale, nei limiti previsti dal precedente art. 1 e con i soli obblighi previsti dal
successivo art. 4.
I coltivatori, come definiti dall’art. 1, per i propri prodotti alimentari, sono:

a. esonerati dall’applicazione del sistema HACCP;


b. esonerati dagli obblighi vigenti sull’etichettatura dei prodotti aziendali, purché siano
chiaramente ed esplicitamente indicati il produttore, l’indirizzo del luogo di produzione,
gli ingredienti, la data di confezione e di scadenza e sia indicata la dicitura “prodotto
di agricoltura contadina”.

Art. 4 – FISCALITA’

I coltivatori, come definiti dall’art. 1, sono:

a. esonerati dal regime IVA, dalla tenuta dei registri contabili, dall’obbligo di iscrizione
alla Camera di Commercio, da ogni imposta o tassa relativa all’attività agricola, alla
propria abitazione rurale, al fondo, comprese quelle di registrazione e proprietà
relative all’acquisto di terreni confinanti con i propri e confinanti tra loro;
b. tenuti al solo rilascio di ricevute semplificate di vendita e alla loro conservazione per
tre anni;
c. sono parificati ai coltivatori diretti per quanto riguarda il diritto di prelazione, in caso
di vendita di terreni limitrofi.
Art. 5 – NORME ATTINENTI ALL’ALLEVAMENTO

I coltivatori, come definiti dall’art. 1, possono:

a. macellare direttamente, nel proprio fondo e con il metodo più incruento per loro
possibile il bestiame nato e allevato in azienda, limitatamente ad un numero di capi
proporzionati ai membri della famiglia e ai propri ospiti e comunque non superiore a un
numero annuale di:
- suini: 10
- bovini: 5
- ovini e caprini adulti: 50; nati entro i 45 giorni: 100
- avicoli e cunicoli: 250
b. seppellire i resti degli animali abbattuti in azienda secondo le consuetudini locali, fatti
salvi gravi motivi sanitari documentati da specifiche e puntuali disposizioni sanitarie o
dalla non idoneità dei terreni, quando non sia organizzato un servizio pubblico di ritiro
dei resti non oneroso per i coltivatori come precedentemente definiti.
Letame e resti di lavorazione del latte prodotto dal bestiame indicato nella precedente
lettera a., non sono considerati rifiuti speciali. Non sono, altresì, da considerarsi rifiuti
speciali le lane della tosa del gregge proporzionato al pascolo estensivo, secondo le vigenti
disposizioni per il benessere animale.

Art. 6. – OSPITALITA’ RURALE


I coltivatori, come definiti dall’art. 1, possono svolgere le attività agrituristiche indicate nella
L. 20/2/2006 n.96.
L’ospitalità rurale, può essere esercitata fino ad un massimo di dieci coperti e cinque posti
letto, senza necessità di autorizzazioni e senza essere soggetta a regole fiscali e sanitarie
relative alle norme che regolano le attività di agriturismo.

Potranno pernottare più di cinque perone soltanto nei casi dove l’alloggio possa essere
esercitato secondo il metodo del giaciglio sulla paglia, “Schlafen im Stroh”, già in uso nelle
regioni alpine di Francia e Svizzera.

Art. 7 - URBANISTICA
I coltivatori, come definiti dall’art. 1, sono esonerati da vincoli progettuali e urbanistici per:

a. la costruzione sul fondo di stalle, fienili, serre ed altri annessi destinati


esclusivamente alla propria occupazione prevalente, purché con misure adeguate
all’indirizzo produttivo dell’azienda, realizzati con un piano fuori terra, secondo
tipologie bene inserite nel contesto ambientale, con strutture solo rimovibili e senza
possibilità di cambio di destinazione d’uso;
b. la ricostruzione di manufatti preesistenti in terra, in legno, o in pietra
a secco.
Ogni eventuale cessione aziendale e del fondo, se non avviene a favore di altri coltivatori,
come definiti dall’art. 1, comporta l’obbligo di rimozione, anche forzosa, degli annessi indicati
nella precedente lettera a.

Art. 8 - LAVORO
Il lavoro prestato gratuitamente e in forma saltuaria o come scambio di opere a favore dei
coltivatori, come definiti dall’art. 1, è assimilato al volontariato e, salvo l’uso di scale o di
macchine e attrezzature elettriche o a motore, non è assoggettato a obblighi contributivi e
previdenziali.

Art. 9 – PREVIDENZA E SERVIZI


I coltivatori, come definiti dall’art. 1, versano i minimi contributi assistenziali e previdenziali
previsti per i coltivatori diretti.

Hanno, inoltre, diritto a ricevere attraverso le Regioni e le altre istituzioni locali:

a. servizi gratuiti a domicilio di assistenza veterinaria e agronomica;


b. gratuita assistenza burocratica e tecnica per qualunque domanda, dichiarazione,
denuncia o modulistica di altro genere a qualunque titolo richiesta dalle
Amministrazioni Pubbliche o comunque dovute per legge.

Art.10 – COMPETENZA REGIONALE

Le Regioni, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sono chiamate al
recepimento della norma che non potrà contenere disposizioni più limitative o vincolanti
rispetto a quelle qui elencate. In vacanza del recepimento regionale la presente norma è valida
ed efficace a tutti gli effetti.

Art.11 – NORMA ABROGATIVA

Ogni norma in contrasto con la presente legge si intende abrogata.

Bozza chiusa e proposta il 7 giugno 20


CALENDARIO ITINERANTE RAGNATELA

*24 Giugno dalle 18 alle 24 RAGNATELA AL CARCERE DELLE IMPRESE/ S’Maria del Cedro (CS)+
ospitalità rurale c/o ARCIPELAGO SAGAROTE DIAMANTE (CS) in occasione del GAIA
International Festival for the Future of The Sea and The Earth
http://www.gaiainternationalfestival.com/english/welcome.html

*Domenica 4 LUGLIO “GREEN*TERROR” Teatro Migliorativo/Teatro Verde in collaborazione con


Gray Brackett & LIVING THEATRE EUROPA work shop residenziale dal 28 giugno con
performance finale domenica 4 luglio c/o dimora del Fiume di Pietra VESUVIO (NA)
http://www.livingeuropa.org/workshops/resist-now-bulletin.html

*SETTEMBRE GENUINO*CLANDESTINO A PERUGIA/PRIMAVERA@NAPOLI

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