L’Enogastronomia è da sempre univocamente riconosciuta come
uno dei motori trainanti dell’intera economia dei Paesi mediterra- nei, nonchè base di una cultura occidentale plurimillenaria. Para- dossalmente però, per la poca lungimiranza delle istituzioni e per le scellerate riforme parlamentari attuate nel corso degli ultimi de- cenni, proprio nel Paese dell’eccellenza enogastronomica si stà as- sistendo ad un radicale blocco, o peggio ancora, al regresso dell’in- tero sistema. Prove concrete di questo scempio le stiamo vivendo sulla nostra pelle noi, studenti del Corso di Beni Enogastronomici dell’Università di Bari, unico corso PUBBLICO esistente in Italia. Prima triste verità: poca gente, limitandoci anche solo ai baresi, è al corrente dell’esistenza di questa realtà universitaria (fatto grave per uno dei corsi più innovativi e utili al territorio); seconda verità, ai limiti del dramma: il recente e nefasto “decreto Gelmini” porterà alla chiu- sura di suddetto corso a partire dal prossimo anno e alla conseguente svalutazione del nostro titolo di laurea, compromettendo le sorti di un territorio che necessita di figure professionali capaci di valoriz- zarlo ed esaltarlo. Chiediamo quindi a voi professionisti del settore con anni di esperienza e passione alle spalle, assessori, presidenti, o semplici amanti di quest’arte, oggi, prima che i giochi si concludano, di “salvare” questo grande potenziale nelle vostre e nelle nostre mani. Lavoriamo tutti per un unico obiettivo, tirar fuori da questa terra le grandi risorse che da sempre la caratterizzano ma che da secoli tiene nascoste sotto un materasso: il piacere del gusto, il rispetto per l’am- biente, per l’identità culturale e per la qualità della vita di tutti noi.
gli studenti del Corso di Beni Enogastronomici,
interfacoltà Agraria - Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Bari.