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SCENARI FINANZIARI

JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital

E' poi c' il disastro di tipo C


di John Mauldin | 11 agosto 2012 - Anno 3 - Numero 32

In questo numero: Una rottura difficile che accada E poi c' il disastro di tipo C Di chi ti fidi? Carlsbad, San Francisco, Atlanta e Buenos Aires Loro dicono che una rottura difficile che accada. Ora lo so, lo so che una realt. Non dite che questa la fine. Invece di rompere Io mi auguro che stiano nuovamente ricostruendo. - Neil Sedaka, 1962 Ho sostenuto da molto tempo che l'Europa si trova di fronte a due scelte: un disastro di tipo A che rappresenta una rottura della zona euro, o un disastro di tipo B che la creazione di una unione fiscale e questa mantiene l'euro pi o meno intatto. Nel corso degli ultimi mesi mi sono reso conto che c' davvero una terza opzione e che ora sembra sempre pi possibile. Questa piuttosto triste e come terza opzione rappresenta un disastro di tipo C ancora peggiore. Ogni scelta porta con s un set unico di problemi, ma l'esito di una qualsiasi delle scelte sar che i cittadini europei si troveranno di fronte ad una grave recessione, se non una depressione. Questo avr un impatto sulla crescita globale per molto pi che un semplice breve periodo e in funzione delle scelte, questo potrebbe far precipitare il mondo in una terribile crisi e forse peggiore rispetto alla recente crisi del credito. Nella lettera di oggi esaminiamo tutte e tre le scelte, cercando nel frattempo di capire su come siamo arrivati fino a questo punto.

Una rottura difficile che accada


"Una rottura difficile che accada" stata scritta e cantata da Neil Sedaka. E' stata al primo posto nella hit parade esattamente in questa settimana di 50 anni fa. E mentre questa canzone stata scritta per un'epoca diversa rispetto a quella attuale, oggi potrebbe invece essere la colonna sonora per gran parte dell'Europa. "Non dite che questa la fine. Invece di rompere, io mi auguro che stiano di nuovo ricostruendo. " E infatti l'Europa proprio la famiglia disfunzionale che sembra sempre sul punto di fare la rottura ed invece in qualche modo riesce sempre a ricucire le differenze. Abbiamo tutti un membro della famiglia (o due o tre) che causano questo tipo di problemi. Noi guardiamo allincessante bisticcio con disagio, con il desiderio che le cose si sistemino e cos si possa andare avanti. Non hanno mai affrontato i reali problemi, in quanto ci avrebbe significato affrontarli con molta angoscia personale e forse anche arrivare ad ammettere che il

problema non sta solo dall'altra parte. L'euforia della relazione iniziale si persa giorno per giorno nella realt della vita quotidiana. Ora invece si trovano di fronte alla scelta di risolvere i problemi o di rompere. Questi tipi di relazioni si trasformano in una co-dipendenza dove nessuno felice. E il resto di noi rischia di farsi risucchiare dentro. Anche se scomodo stare vicino a queste persone, dobbiamo per ora continuare ad interagire. Ma voi non vorreste che loro decidessero di adottare una seria terapia? E l'Europa stata nuovamente al centro dellattenzione anche questa settimana. In primo luogo, il Primo Ministro italiano Mario Monti ha rilasciato un'intervista a Der Spiegel, in cui metteva in guardia sulla possibile disgregazione dell'Europa se l'Unione Europea consentisse a l'euro di fallire: "Le tensioni che sono sorte nella zona euro negli ultimi anni stanno incominciando ad assomigliare ad una disintegrazione psicologica dell'Europa". Vi ricordate Monti quello che diventato il primo ministro grazie al frutto di un compromesso, portato in un parlamento che era in preda al caos dopo il ritiro di Berlusconi. Ma ahim, quest'ultimo si rifiuta di svignarsela silenziosamente nella notte con i suoi miliardi e i peccatucci personali. Monti stato nominato e non stato eletto ed un primo ministro "tecnocrate". Data la natura della politica italiana ha fatto le cose normalmente cos come ci si poteva aspettare. Ha un curriculum eccezionale e fa parte dellelite eurofilo che difende la visione di un'Europa unita. La sua intervista stata per lo pi incentrata sui noiosi e classici problemi politici che vengono comunicati dai centri di potere europei. Sarebbe passata inosservata se non fosse stato per un piccolo passaggio. Il primo ministro italiano ha suggerito che i capi dei governi nazionali dell'UE dovrebbero prendere delle decisioni in modo indipendente dai parlamenti dei loro paesi. "Se i governi sono legati alle decisioni dei loro parlamenti, la mancanza di libert d'azione si tradurr in una rottura dellEuropa piuttosto che in una pi profonda integrazione ..." Non era un primo ministro che ascoltava quello che stava dicendo? Lasciatemi parafrasare per lui: "Come possiamo mantenere l'euro insieme se dobbiamo ascoltare quei fastidiosi parlamenti eletti dagli attuali elettori" E lo ha detto prima della sentenza della Corte Costituzionale tedesca del 12 settembre quando la maggior parte della leadership tedesca verr leggermente sottomessa, ipotizzando un esito "positivo" ma sapendo che nulla sicuro? E lo fa in una delle testate pi importanti della Germania? Forse c' un motivo per cui non si mai candidato alle elezioni. Questa dichiarazione deve essere stata imbarazzante anche per i suoi pi ardenti sostenitori. Egli ha certamente portato delle rapide risposte in tutta Europa e specialmente in Germania. "I politici tedeschi provenienti da tutti gli schieramenti hanno reagito furiosamente al monito dell'Italia effettuato da parte di Mario Monti, ossia che il controllo della Bundestag sulle politiche del debito dell'UE rischia di provocare la 'disintegrazione' del progetto europeo. 'Dobbiamo far capire al signor Monti che i tedeschi non sospenderanno la nostra democrazia per pagare i debiti italiani,' ha detto Alexander Dobrindt, segretario generale dei cristiano-sociali bavaresi (Csu)." (Ambrose Evans-Pritchard, The Telegraph)

Per rimanere nella tradizione delle dichiarazioni politiche e dei "chiarimenti", Mario Monti ritornato quasi subito a sottolineare, prima che la stampa riprendesse l'intervista, il fatto che le parole da lui pronunciate non avevano il significato riportato. Il giornale italiano Libero ha messo in prima pagina una foto di Angela Merkel, con il titolo "Il Quarto Reich". E le cose sono ancora peggiori se si inizia a leggere larticolo. Ma proprio per mostrarvi la mia natura ecumenica, vorrei sottolineare che i leader tedeschi hanno un loro insieme di questioni che devono affrontare. Principalmente e in modo semplice non hanno detto al popolo tedesco quali sono i costi per rimanere nella zona euro o quelli per una uscita. Nelle scorse settimane abbiamo esaminato le due principali opzioni che l'Europa deve affrontare. Le abbiamo chiamate disastro di tipo A e disastro di tipo B. Il disastro di tipo A quello che ne consegue se decidono una stretta unione fiscale, il che comporter una sostanziale rinuncia alla sovranit nazionale (anche se agli elettori non sar venduta in questo modo). E questo significher anche che gli Stati del nord (Germania, Paesi Bassi, et al.) dovrebbero sobbarcarsi degli enormi oneri fiscali al fine aumentare il processo di condivisione con i loro vicini meridionali e pagare per gli enormi debiti nei quali si sono imbattuti. Naturalmente anche la Germania ha contribuito a creare il problema, con le sue Landesbanks che con entusiasmo hanno finanziato le varie emissioni di obbligazioni dei diversi governi periferici e dei loro cittadini. Si noti che quando il governo tedesco ha revocato la sua garanzia alle Landesbanks (le banche regionali) il loro costo del denaro aumentato in modo significativo. Le banche hanno cominciato a "raggiungere la resa dei conti" non solo per lacquisto del debito subprime degli Stati Uniti (che ha portato alcune di loro alla bancarotta) ma anche per l'acquisto delle enormi quantit di debito sovrano dei paesi periferici europei. Il salvataggio greco stato tutto realmente fatto usando il denaro dei contribuenti "europei" per pagare i debiti delle banche tedesche e francesi. Idem per gli altri iniziali salvataggi. Ora si arrivati a salvare l'euro (con i salvataggi spagnoli) ma questa una proposta ancora pi costosa. Nota : il presidente della Bce Mario Draghi famoso per la frase di una settimana fa quando ha detto che era pronto a fare "qualunque cosa" per salvare l'euro, un messaggio al quale hanno fatto eco nei giorni successivi la Merkel, Monti e Hollande. Ma poi abbiamo scoperto, appena una settimana dopo, che il "qualunque" non includeva l'utilizzo del denaro dellEFSF per acquistare le obbligazioni spagnole (almeno per ora e fino alla sentenza della Corte Costituzionale tedesca del 12 settembre). Possiamo fare una scommessa su ci che succeder dopo quella sentenza? Scommetto che ci sar un compromesso di qualche tipo per consentire all'EFSF o alla BCE di finanziare i paesi. Dopo tutto Draghi ha detto che era semplicemente in attesa di una richiesta formale prima di mettere a disposizione nuovi fondi. E il premier spagnolo Rajoy rimarr in attesa fino al 12 settembre, forse perch vuole scoprire esattamente che cosa gli sar chiesto nellaccettare di chiedere aiuto. C' una regola non scritta in un procedimento giudiziario e politico: mai fare una domanda se non si conosce gi la risposta. Se la Spagna chiede un salvataggio e poi per qualsiasi motivo politico non pu realmente rispettare le regole di austerit, questo sarebbe ancora

peggio che il non chiedere aiuto. Ma non saranno solo i contribuenti del Nord (Tedeschi) che verranno colpiti. Ma anche i paesi del Sud dovranno sopportare delle pesanti misure di austerit per ottenere il denaro, il che significher una pi elevata disoccupazione e recessioni ancora pi profonde - se non depressioni. Non ci sono pasti gratis. E poi c' il disastro di tipo B : in un modo o in un altro una rottura della zona euro. Il mio amico di pesca nel Maine Josh Rosner ha inserito in un report molto impressionante che mi ha inviato questo grafico dal Der Spiegel, che rappresenta i costi che la Germania deve sostenere sia nel lasciare che nel rimanere nelleuro (e che ho messo a disposizione degli abbonati a Over My Shoulder). Egli ha dimostrato che in realt per la Germania molto pi costoso lasciare l'euro. Ed d'accordo anche con me che i leader tedeschi non stanno dicendo alla loro gente quali sono i costi che ciascuna opzione comporta. Si noti che per nessun paese positiva una rottura. Ma i risultati variano dal fatto che alcuni hanno di fronte a se una seria inflazione ed altri una forte deflazione, mentre comunque tutti vedono un significativo aumento della disoccupazione.

Rilevo inoltre che il 56% dei tedeschi vogliono che il loro governo "faccia di tutto" per salvare l'euro, con il 76% che dice che una rottura delleuro sarebbe negativa per la Germania. Inoltre il 64% dei tedeschi ritiene che l'euro sopravvivr, anche se l'84% ritiene che la crisi sia destinata a peggiorare con il 56% che teme che lanno prossimo l'economia peggiorer. Infine il 70% ritiene che la Merkel stia facendo un buon lavoro. (Fonte: Bloomberg, che ha riportato un sondaggio di ARD TV)

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E poi c' il disastro di tipo C


C' ancora una terza opzione che pu essere adottata nella scelta du jour. E cio invece che optare in modo semplice per l'unione fiscale e una zona euro a supporto delle banche, ecc, o una sorta di rottura di qualche tipo; i leader europei potrebbero non fare nulla, piuttosto che gestire immediatamente il problema che hanno di fronte di loro passando da una crisi ad un altra con un lento movimento che li porti verso una unione fiscale. Nello specificare ci che una vera unione fiscale significa e costa, dovrebbero arrivare alla fine a chiedere agli elettori di approvare un qualcosa che gli stessi leader europei semplicemente non conoscono. E cosa succede se dicono no, nein, non, no, Ochi, nata, Neen, cha toigh Leam, o EI? Ci sono tanti modi per dire "no" in Europa. Questo il motivo per il quale il signor Monti frustrato su come i parlamenti stanno affrontando la crisi dell'euro. Diventa tutto cos molto complicato quando si deve spiegare agli elettori esattamente quanto devono pagare per la vostra personale visione del futuro. "Se i governi sono legati alle decisioni dei loro parlamenti la mancanza di libert d'azione si tradurr in una rottura dell'Europa, piuttosto che in una profonda integrazione." Questo non dissimile da un qualcuno che dice ad un presidente russo di essere paziente, perch avr una maggiore flessibilit dopo le elezioni. Solo per dire.

Di chi ti fidi?
L'Unione europea una creatura piuttosto strana. Ha un parlamento che ampiamente considerato una farsa, poich il vero lavoro viene svolto dalle varie commissioni nominate dai leader nazionali e poi il tutto forse viene ratificato dal Parlamento Europeo. Dalla mia lettura la maggior parte degli europei sono anti-Bruxelles e contrari all'euro. Vedono Bruxelles come una creatura della burocrazia. Essi si aspettano che i propri governi nazionali facciano il duro lavoro di governare e di proteggerli dalle peggiori norme europee. Sarebbero riluttanti a rinunciare alla propria sovranit nazionale come fecero gli Stati in America. E se si torna alla creazione degli Stati Uniti, si vede che i moderni atteggiamenti europei non sono affatto diversi da quelli degli americani del 18 secolo su Washington DC. Washington la persona era molto pi importante pi di quanto ora ci si possa rendere conto, in quanto diede all'iniziale governo gran parte della sua legittimit. Le opposte visioni di Jefferson e Hamilton e della restante parte dei padri fondatori port ad alcuni gravi disaccordi e dissensi. L'elezione del 1800 fu forse la pi dura e controversa della storia degli Stati Uniti, di gran lunga pi rudi di quelle di oggi ("Se Jefferson verr eletto tutte le chiese saranno chiuse", ecc). E poi c'era quella piccola disputa sui diritti degli stati

che vennero poi aboliti nel 1860. Se i politici nel 1792 avessero tentato di vendere agli elettori una piena unione fiscale come un motivo per votare la Costituzione, oggi saremmo ancora qui a discutere degli articoli della Confederazione. E questo il nocciolo del problema per l'Europa. I costi tra scegliere una rottura o un'unione fiscale sono cos alti che chiedere agli elettori di pronunciarsi su una tale questione sarebbe come porre una domanda e non conoscere la risposta. Allora perch non scegliere la luce dell'unione fiscale? Perch invece di cercare di raggiungere il traguardo facendo un unico ed enorme salto, non si fanno una serie di piccoli passi? Lasciate che il calore vi cuocia lentamente, piuttosto che invece portare il tutto ad ebollizione rapidamente. Come per la proverbiale rana, quando gli elettori europei si renderanno conto di quanto sar calda la situazione, sar troppo tardi per saltare fuori. Il pericolo che potrebbe essere percorsa la via pi costosa, in un lungo periodo di tempo. Questo significherebbe rimbalzare da una crisi all'altra, dove ogni crisi costa sempre di pi nel risolverla ma non abbastanza per far si che le persone abbandonino. Pi lungo sar il processo e pi coster. Conosciamo i problemi spagnoli e italiani. Ci che i leader europei non hanno riconosciuto (e in effetti, da quello che vedo, la maggior parte del mondo non lo ha fatto) che la Francia il vero problema. La Francia si sta dirigendo verso un epilogo di proporzioni bibliche. Entro pochi anni sar altrettanto problematica come lo oggi la Spagna. La Francia in caduta profonda. La Germania pensa di avere un partner con la AAA nelle garanzie sul debito europeo nel EFSF, ESM, ecc. Lo oggi, ma la Francia presto perder il suo rating AAA in assenza di cambiamenti significativi che non sono nemmeno presi in considerazione da Hollande e dai socialisti. Potrebbe accadere gi a settembre, anche se dubito che Moody o S&P si muoveranno prima della sentenza della Corte Costituzionale tedesca a meno che vogliano veramente dimostrare la loro indipendenza di pensiero, visto anche le considerazioni politiche del momento! E quel taglio di rating sar solo il primo di molti. La Francia in procinto di aumentare le tasse fino al 75% su "les riches", o quelli che dichiarano pi di 1 milione. Perch rimanere in Francia quando ci si pu spostare e pagare meno tasse? La nuova legge finir per ridurre invece di aumentare le entrate fiscali, come stato dimostrato dai recenti aumenti delle tasse statali sui ricchi anche negli Stati Uniti. In Francia non solo la tassa sui ricchi che sta portando a dei problemi ma anche tante altre azioni, come l'anticipazione dell'et pensionabile a 60 anni anche se le persone vivono pi a lungo e ci sono meno persone che possono contribuire al sistema a causa dell'invecchiamento della nazione. La Francia ha dei problemi a breve termine come minimo gravi quanto quelli degli Stati Uniti, ma con un spesa pubblica che gi al 55% del PIL. Quando la Francia diventer un problema evidente, gli elettori europei si saranno impegnati cos tanto nel processo che il tornare indietro sar molto pi costoso di quanto non lo sarebbe oggi. A meno che la Merkel riesca in qualche modo a convincere Hollande

a tagliare drammaticamente la spesa sociale nei prossimi anni, il giorno della resa dei conti arriver molto presto. E come ha funzionato il taglio del deficit in Spagna, Grecia, ecc? Del resto anche la Germania sta violando le regole del Trattato sul deficit. La mia ipotesi che ci sar un disastro di tipo C, il che significa una pi lunga e pi pronunciata depressione/recessione per gran parte dell'Europa. E ci potrebbero essere nelle diverse nazioni dei movimenti di massa per lasciare l'euro. Mentre in ogni paese non vi neanche lontanamente una maggioranza per una tale decisione, invece vi una minoranza in crescita. Come parte di questo processo per salvare l'euro, mi aspetto che a un certo punto ci sar un qualche meccanismo che permetter alla BCE di monetizzare il debito e acquistare i titoli dei paesi periferici in grande quantit. Stiamo parlando di migliaia di miliardi di euro e una volta avviato tale processo necessario proseguire fino a quando il paese destinatario non avr il suo deficit sotto controllo e avr ricominciato a crescere. Che si tratti di far diventare una banca l'ESM o di autorizzare la BCE ad emettere obbligazioni da utilizzare come garanzia, o uno qualsiasi dei diversi schemi proposti l'unica vera fonte con una potenza di fuoco adeguata rimane sempre e comunque la BCE. Prima o poi i tedeschi dovranno allentare il guinzaglio della BCE, il che non sar un bene per l'euro. E non sicuramente quando la Francia avr dei problemi. Il corollario a questa visione che il problema dell'euro non si esaurir per molti anni. Avremo un euro affaticato, cos come la Grecia. Cos come quando io ero giovane, questo si preannuncia essere un viaggio molto lungo nel quale si attraversa il paese in piena estate con una macchina senza aria condizionata e con tre bambini piccoli. Restate sintonizzati.

Carlsbad, San Francisco, Atlanta e Buenos Aires


Io sar a casa per alcune settimane fino ai primi di settembre, anche se potrei dedicare un paio di giorni per una vera e propria vacanza ho alcune offerte molto allettanti. Sar a Carlsbad dal 7 al 9 settembre, alla conferenza di Casey Research sul tema "Navigating the Politicized Economy,". possibile iscriversi su http://www.caseyresearch.com/2012fall-summit?ppref=JMD459EM0812A. Poi andr a San Francisco, Chicago e Atlanta nel corso dei prossimi due mesi, per dei brevi impegni con i miei partner di Altegris Investments. Fortunatamente questo programma non nulla a confronto di quello degli ultimi quattro mesi. Stiamo anche lavorando per un viaggio a Buenos Aires e a Montevideo per fine ottobre, in collaborazione con i locali gruppi del CFA. La notte ora diventata mattino, quindi davvero il momento di premere il pulsante di invio. Buona settimana e godetevi la vostra estate. Il tuo analista che si chiede quando ci arriveremo,

John Mauldin

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