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di Erik
BROUWER
Da Mussolini a Lukasenko, come gli uomini forti hanno strumentalizzato il football per la maggior gloria dei loro regimi. Quando il Duce ordinava Vincere o morire!. Le frustrazioni di Hitler e i timori di Franco.
Uruguay mi volevano uccidere se avessi vinto. In Italia mi volevano uccidere se non avessi vinto. Questo disse Luigi Monti, oriundo argentino, dopo la finale mondiale vinta dallItalia contro la Cecoslovacchia. Il calcio non era ancora questione di vita o di morte, cos si pensava, ma Benito Mussolini decise che le cose stavano diversamente. Il Duce pretese a tutti i costi una vittoria dellItalia nel campionato del Mondo disputato in casa. Nella visione del mondo di Mussolini tutti gli individui si trovavano al servizio dello Stato ed il Duce era lo Stato. Una sconfitta dellItalia sarebbe stata una sconfitta per il fascismo e avrebbe causato al Duce unirrimediabile perdita di prestigio. In unepoca in cui la vita privata di uno statista era pressoch sconosciuta e la fotografia ancora agli albori, circolavano trenta milioni di foto del Duce che lo mostravano in 2.500 pose diverse. Molte delle foto lo ritraevano come un atleta muscoloso, abbronzato e bagnato di sudore, perch lo sport rappresentava nel suo credo due importanti pilastri del fascismo: mascolinit e modernit. Quando si diffusero preoccupazioni per la sua salute il Duce organizz un pomeriggio di sport nel giardino della sua villa. Gli oltre venti corrispondenti stranieri invitati rimasero a bocca aperta nel vedere il campione romano di tennis Mario Belardinelli ed il versatile giocatore della Nazionale Eraldo Monzeglio convocati per disputare un doppio contro Mussolini. I servizi dal basso del Duce partivano dalla sua racchetta con una lentezza invitante, ma i famosi campioni spedirono vistosamente molte risposte in rete. Malgrado tutto gli avversari non riuscirono a far segnare pi punti a Mussolini. Perci lo stupore degli astanti fu grande quando un paladino del Duce annunci il risultato: 7-5 per il primo sportivo dItalia, cos veniva descritto, senza alcuna ironia, il dittatore dal periodico Lo sport fascista.
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Dopo la conclusione del match Mussolini si vant che con le necessarie ore di allenamento sarebbe potuto diventare anche un calciatore fenomenale. Per il momento sembr che si limitasse ad un ruolo da spettatore, ma non era nella sua natura rimanere del tutto al di fuori del campo. Mussolini manovr il calcio secondo i suoi intenti e nessuno os obiettare che il campionato non fosse pi completamente pulito dopo la sua ascesa al potere. La citt di Bologna era un noto baluardo fascista, e la squadra di calcio omonima vinse in quegli anni un discutibile scudetto. I fuoriclasse della Roma, diretta concorrente, furono spediti dal Duce al fronte in Etiopia. Secondo Mussolini tutto era consentito pur di raggiungere i propri obiettivi e durante il campionato del Mondo del 1934 cera molto in gioco. Si doveva convincere tutti che il fascismo fosse la soluzione dei problemi e non si risparmiarono n denaro n fatiche per mostrare lItalia nella sua veste pi splendida. Nel paese spuntarono stadi con nomi di eroi fascisti, fra i quali ovviamente Mussolini. Tutto quello che il Duce in quel momento faceva doveva rafforzare il concetto che lItalia era superiore alle altre potenze mondiali. Il Duce nomin il generale della milizia fascista Giorgio Vaccaro a capo di un comitato incaricato di condurre lItalia alla conquista del titolo mondiale del 1934. Il comitato riconobbe che Giuseppe Meazza era molto bravo, ma che i migliori giocatori del mondo non erano tutti nati in Italia. Nel frattempo era stata approvata una legge che proibiva ai club di assumere giocatori stranieri, ma fu abilmente elusa. Gli argentini Orsi, Guaita, Demaria e Monti furono portati in Italia e naturalizzati. Monti era un caso a parte. Durante il campionato del Mondo del 1930 nel vicino Uruguay aveva condotto lArgentina in finale. Il paese chiedeva a gran voce una vittoria, ma poco prima della finale il campione ricevette una lettera in cui ignoti minacciavano di uccidere sua madre nel caso di vittoria dellArgentina. Monti fall e lex idolo fu preso a pietrate per le strade di Buenos Aires. Fugg in Italia, dovette cambiare il suo nome in Luigi ed entr in contatto con Mussolini, anchegli molto convinto dellefficacia delle minacce. Questo fu chiaro non solo nel campionato del Mondo entrato negli annali come coppa del Duce ma anche quattro anni pi tardi. LItalia difese infatti il titolo di Campione del mondo a Parigi con successo ed il portiere ungherese Szabo alla fine della partita disse: Abbiamo salvato la vita di undici persone. Prima dellinizio dellincontro infatti ci fu detto che gli italiani avevano ricevuto un telegramma da Mussolini contenente il messaggio Vincere o morire! 1.
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1. R.J.B. BOSWORTH, Mussolini, Londra 2002, Hodder Arnold; S. FERRARO, Argentina en los Mundiales, Buenos Aires 1998, Sudamericana; A. FLORES, Luis Monti, con la muerte por rival, El Economista, Buenos Aires; L. LOLLI, I Mondiali in camicia nera, 1934-1938, Ardini, 1990; F. ARAJO VLEZ, El ftbol, detrs del ftbol.
Enver Hoxha (Albania) Francisco Franco Bahamonde (Spagna) Antnio de Oliveira Salazar (Portogallo) Josif Vissarionovic Stalin (Unione Sovietica) Benito Mussolini (Italia) Adolf Hitler (Germania) Mtys Rkosi (Ungheria) Aleksandr Grigorevic Lukas enko (Bielorussia)
41 39 36 31 23 12 12 11
77 83 81 74 62 56 79 51
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stento sono riuscito a trattenermi. Il pubblico era fuori di s. Il calcio un sistema eccezionale per influenzare le masse. Il ministro dellInformazione e Propaganda si mise ancora pi fanaticamente al lavoro e costru una squadra che avrebbe dovuto vincere il campionato del Mondo del 1938. Come prima cosa Nerz, nazista fervente, fu licenziato e Sepp Herberger nominato come suo successore. Poco dopo si present una nuova occasione per conquistare la supremazia calcistica mondiale, quando lAustria fu annessa alla Germania. La squadra nazionale alpina godeva negli anni Trenta di grande fama. Il campionato del Mondo del 1938 si concluse con un ulteriore fallimento, anche perch gli eleganti giocatori del Wunderteam (squadra austriaca delle meraviglie) mal si combinavano con i ruvidi corridori della Herrenrasse (razza eletta) tedesca. Persero per 4-2 contro la Svizzera ed il 20 aprile 1940, giorno del compleanno del Fhrer, si trovarono nuovamente a giocare a Berna, e ancora una volta vergognosamente sconfitti (1-2). Il giocatore della Nazionale Helmut Schn dichiar dopo la fine della partita che la sconfitta rasentava lalto tradimento ed il reato di lesa maest, e Joseph Goebbels era pienamente daccordo con lui. Scrisse una lettera al Reichssportfhrer (ministro dello Sport del Reich) Hans von Tschammer und Osten nella quale era scritto che nessuna partita poteva essere programmata senza che il risultato venisse determinato in anticipo. Dal quel momento in poi i gerarchi del calcio fecero molta attenzione a che lavversario di turno non fosse troppo forte. I paesi fascisti erano disposti a giocare degli incontri internazionali amichevoli 2, ed alcuni Stati neutrali come la Svezia e la Confederazione Elvetica non ritenevano necessario alcun boicottaggio nei confronti della Germania. I nazisti si fregavano le mani perch una partita di calcio avrebbe distratto seppur per poco lattenzione dalla guerra. In pi una vittoria ben messa in scena avrebbe dato al popolo lillusione che la razza ariana fosse veramente superiore alle altre. Ma a rovinare questi piani arriv il 20 settembre 1942 a Berlino la sconfitta deprimente contro la Svezia: 2-3.
2. Questi gli incontri della nazionale tedesca, dopo linizio della seconda guerra mondiale: 24/9/939 Budapest, Ungheria-Germania 5-1; 15/10/1939 Zagabria, Jugoslavia-Germania 1-5; 22/10/1939 Sofia, Bulgaria-Germania 1-2; 12/11/1939 Breslavia (Wroclaw), Germania-Boemia/Moravia 4-4; 26/11/1939 Berlino, Germania-Italia 5-2; 3/12/1939 Chemnitz, Germania-Slovacchia 3-1; 7/4/1940 Berlino, GermaniaUngheria 2-2; 14/4/1940 Vienna, Germania-Jugoslavia 1-2; 5/5/1940 Milano, Italia-Germania 3-2; 14/7/1940 Francoforte sul Meno, Germania-Romania 9-3; 1/9/1940 Lipsia, Germania-Finlandia 13-0; 15/9/1940 Bratislava, Slovacchia-Germania 0-1; 6/10/1940 Budapest, Ungheria-Germania 2-2; 20/10/1940 Monaco di Baviera, Germania-Bulgaria 7-3; 3/11/1940 Agram (Zagabria), Germania-Jugoslavia 0-2; 17/11/1940 Amburgo, Germania-Danimarca 1-0; 9/3/1941 Stoccarda, Germania-Svizzera 4-2; 6/4/1941 Colonia, Germania-Ungheria 7-0; 20/4/1941 Berna, Svizzera-Germania 2-1; 1/6/1941 Bucarest, Romania-Germania 1-4; 15/6/1941 Vienna, Germania-Croazia 5-1; 5/10/1941 Helsinki, Finlandia-Germania 0-6; 5/10/1941 Stoccolma, Svezia-Germania 4-2; 16/11/1941 Dresda, Germania-Danimarca 1-1; 7/12/1941 Breslavia (Wroclaw) Germania-Slovacchia 4-0; 18/1/1942 Agram (Zagabria) Croazia-Germania 0-2; 1/2/1942 Vienna, Germania-Svizzera 1-2; 12/4/1942 Berlino, Germania-Spagna 1-1; 3/5/1942 Budapest, Ungheria-Germania 3-5; 19/7/1942 Sofia, Bulgaria-Germania 0-3; 16/8/1942 Beuthen (Bytom) Germania-Romania 7-0; 20/9/1942 Berlino, Germania-Svezia 2-3; 18/10/1942 Berna, Svizzera-Germania 3-5; 1/11/1942 Stoccarda, Germania-Croazia 5-1; 22/11/1942 Bratislava, Slovacchia-Germania 2-5.
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Il Fhrer venne nuovamente umiliato in uno stadio stracolmo di folla e Goebbels si convinse ancora di pi che il pallone non si lasciava poi controllare cos facilmente. Nel suo diario scrisse: Centomila persone hanno lasciato lo stadio depresse. Fa male ammetterlo ma una sconfitta calcistica ha pi effetto sul morale della popolazione della presa di una citt sul fronte orientale. Il 23 novembre dello stesso anno il governo della Germania nazista proib definitivamente la disputa di partite internazionali 3. Anche i giocatori furono inviati al fronte, una decisione che sarebbe costata la vita a diversi nazionali, tra i quali i campioni August Klingert e Adolf Urban 4.
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Gli allenatori venivano arrestati dalla polizia segreta se osavano pronunciare la parola occidentale off-side al posto del termine russo une igry. Tra il 1931 ed il 1938, il periodo delle grandi epurazioni, furono condannati a morte uno dietro laltro cinque presidenti della commissione sovietica per lEducazione fisica e lo Sport. Questi dirigenti, secondo Stalin, non lavoravano abbastanza bene e lui come noto era un perfezionista. Nel 1948 Stalin pretese per decreto la supremazia sovietica nello sport mondiale in un futuro molto prossimo. Il calcio non sfugg a questordine di cose, e proprio per questo i Giochi olimpici di Helsinki erano considerati cos importanti. Il primo incontro fu vinto sul filo di lana per 2-1 contro la Bulgaria, ma nel turno seguente lUrss sub una disonorevole sconfitta (1-3) 6 contro la Jugoslavia del detestato Tito. Peggio di cos non poteva andare. Si scaten la caccia al colpevole. Prima di tutto il Politbjuro analizz a fondo la sconfitta. Uno dei membri pretese le dimissioni del coach Arkadev, reo secondo fonti attendibili di non aver letto lultimo capolavoro di Stalin I problemi economici del socialismo in Urss. Il 18 agosto del 1952 la commissione sovietica per lEducazione fisica e lo Sport emise un comunicato in cui tra laltro si leggeva: La squadra dellUrss perdendo contro la Jugoslavia ha causato un considerevole danno al prestigio dello sport sovietico e della nazione stessa. Uninchiesta approfondita ha mostrato come i difensori Basaskin e Krizevskij non abbiano svolto i loro compiti in maniera otti male, non usando la necessaria grinta nei contrasti. Nikolaev ha giocato molto male e Beskov si comportato da codardo. Petrov stato indisciplinato e addirittura maleducato nei confronti dei suoi compagni. Il suo comportamento ha causato nervosismo alla squadra. I giocatori incriminati furono squalificati per un anno e dovettero restituire immediatamente tutte le onorificenze conquistate per meriti sportivi. La squadra dellesercito Cdsa Mosca (poi Cska), il principale serbatoio di giocatori per la Nazionale, fu colpita ancora pi duramente. Stalin ordin lo scioglimento immediato del club. Il periodo successivo allapprovazione di tali decisioni fu abbastanza confuso. Il campionato prese il via, ma il decreto non era ancora stato promulgato. Il Cdsa gioc i primi tre incontri prima di apprendere che il club era stato escluso dalla competizione. Il pubblico rimase alloscuro di tutto, perch il partito aveva ordinato alla stampa una censura totale sullargomento. Lo scopr solo due mesi pi tardi, quando il periodico Sovetskij Sport pubblic una classifica in cui non appariva il Cdsa. La squalifica della societ rimase in vigore fino alla morte di Stalin, nel 1953. Subito dopo fu revocata ed il Cdsa pot di nuovo prendere parte al campionato, a partire dal 1954 7.
6. Ripetizione della prima partita, terminata 5-5, per gli ottavi di finale. 7. D. DOWNING, Passovotchka: Moscow Dynamo in Britain, 1945, Londra 2000, Bloomsbury Publishing Plc; A. EKART, Vanished without Trace: The Story of Seven Years in Soviet Russia, Londra 1954, Max Parrish; R. EDELMAN, Stalin and His Soccer Soldiers, History Today, n. 2/1993, pp. 46-51; R. LOURIE, The Autobiography of Joseph Stalin. A Novel, 1999, Counterpoint. A Member of the Perseus Books Group Cambridge (MA); J. RIORDAN, Sport in Soviet Society: Development of Sport and Physical Education in Russia and the USSR, Londra 1977, Cambridge University Press.
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Rkosi si premur di far sapere al commissario tecnico i rischi che correva in caso di sconfitta. Sebes decise di accettare la sfida, lUngheria vinse lincontro per 6-3 e i giornali titolarono: Il socialismo sconfigge il capitalismo. Rkosi era soddisfatto, ma il traguardo pi importante doveva ancora venire. La finale del campionato del Mondo del 1954 a Berna. Nel primo tempo lincontro si svolse secondo i piani. La squadra doro era imbattuta da oltre quattro anni e si trovava in vantaggio per 2-0. Ma nella ripresa si verific una delle pi grandi sorprese mai viste nella finale di un Mondiale. La Germania si aggiudic il titolo vincendo per 3-2 e nelle strade di Budapest si protest per tre giorni, prima di tutto contro la squadra e indirettamente contro il regime stesso. Il malcontento continu a serpeggiare ed i calciatori vennero spesso associati alla dittatura. Quando successivamente gli ungheresi scesero in piazza per sollevarsi contro il comunismo, anche la casa del commissario tecnico Sebes fu presa di mira dai rivoltosi; membri del partito gli suggerirono di ritirarsi in Svizzera. I giocatori vennero insultati per strada e quasi tutti fuggirono allestero in auto blindate. Non molto tempo dopo esplose definitivamente la rivoluzione. Storici come Andrew Handler e Lszl Kutassi sono concordi nellassegnare un ruolo chiave in questi avvenimenti alla sconfitta subita nella finale dei Mondiali. Il fervente comunista Sebes fu fino alla sua morte daccordo con questa interpretazione dei fatti, e scrisse nella sua autobiografia: Sono totalmente convinto che non ci sarebbe stata alcuna rivoluzione se avessimo vinto. Sono altres convinto che il nostro sistema socialista avrebbe resistito ancora per anni 8.
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Il caudillo decise per di rinunciare allincontro perch era noto che diverse radio clandestine avevano convocato i dissidenti spagnoli allo stadio per protestare contro la sua opprimente dittatura. Con s poco preavviso non era possibile fare altrimenti ed una tal umiliazione di fronte allEuropa intera avrebbe avuto conseguenze disastrose. Unaltra ragione di contrariet per Franco era la pretesa avanzata dai sovietici di veder sventolare la loro bandiera sullo stadio e di ascoltare il proprio inno nazionale prima della partita. Simboli e slogan comunisti al cospetto del fascista Franco? Per il dittatore si trattava di una situazione inaccettabile. Franco consider in un primo tempo la questione e chiese di disputare gli incontri in campo neutro. Poco dopo lUefa decise di escludere la Spagna dal torneo. Il giorno seguente nei giornali che appoggiavano il regime si leggeva che la Spagna era stata esclusa dal campionato dEuropa da un complotto comunista e quando queste menzogne arrivarono allattenzione dei media stranieri le reazioni furono prevedibili: al di l del confine si derideva apertamente luomo davanti al quale in Spagna tutti erano costretti a mostrarsi sorridenti. Per cancellare dalla memoria collettiva lerrore Franco decise di organizzare il campionato dEuropa successivo in Spagna. Come se fosse stato tutto programmato, i coraggiosi campioni del caudillo si scontrarono nuovamente con il nemico rosso, questa volta in finale. Era la migliore occasione possibile per prendersi lattesa rivincita, ma un capo assoluto doveva considerare tutte le possibilit. Fin dallinizio vi furono dubbi sulla presenza di Franco allo stadio. Normalmente spettava a lui consegnare la coppa ai vincitori e nel passato la cerimonia di premiazione era gi andata male. La sua squadra, il Real Madrid, aveva perso il 29 giugno 1958 la finale della coppa di Spagna (Copa de Su Excelencia el Generalsimo) contro lAthletic Bilbao (0-2) e al momento della consegna del premio, nello stadio della capitale spagnola, lattaccante basco Gainza gli aveva detto: Ci vediamo tra un anno, caudillo 9. Una nuova sconfitta avrebbe costretto Franco cattolico di primo grado a porgere le congratulazioni a comunisti senza Dio ed il match sarebbe stato trasmesso in diretta in quindici paesi. Fu convocata una riunione demergenza, dove un politico influente sugger di drogare il t dei sovietici nellintervallo. Lidea fu giudicata troppo rischiosa. Tutto sommato fu un bene, perch la Spagna aveva comunque la squadra migliore. La vittoria per 2-1 fu meritata ed i giornali scrissero: La conquista del titolo la logica conseguenza delle vittorie di Franco nella guerra civile. A parere del caudillo gli spettatori sembravano pensare la stessa cosa, in quanto cominciarono a cantare Espaa una / Espaa grande / Espaa libre / Arriba Espaa, la strofa finale dalla canzone falangista Cara al Sol.
9. In effetti lanno dopo, negli ottavi di finali il Real si vendic eliminando lAthletic per 4-1 (Madrid, 10 maggio) e 1-0 (Bilbao, 17 maggio); ma in seguito fu eliminato in semifinale dal Barcelona: 2-4 a Madrid (7 giugno) e 1-3 a Barcellona (14 giugno). La coppa fu vinta dai blau grana contro il Granada, al Santiago Bernabeu, per 4-1 (21 giugno).
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Il vecchio caudillo salut ancora una volta tutte quelle persone cos affettuose. Non sapendo che Jos Sols Ruiz 10 aveva fatto arrestare con la forza molti dissidenti fuori dallo stadio sostituendoli con una claque di migliaia di persone pagate per acclamarlo calorosamente 11.
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tarsi nella voga o nella vela. La tradizione per Salazar veniva avanti ad ogni cosa, e visto che ai tempi in cui il Portogallo era una potenza mondiale non si praticava il calcio, egli decise che si poteva tranquillamente farne a meno. Seguendo i suoi ordini, il corrotto e decadente sport popolare fu in parte accantonato, ma i suoi consiglieri gli suggerirono che ci avrebbe potuto causare disordini. Alla fine fu permesso ai club di sopravvivere. Salazar cambi idea sul calcio solo negli anni Cinquanta. Quando astuti funzionari gli spiegarono come il Benfica contando solo sulle proprir forze fosse riuscito a diventare una potenza del calcio europeo, decise di adottare una linea diversa. Il regime cominci ad investire denaro e furono nominati dei dirigenti di regime per alcuni club. Il Benfica, suo malgrado e controvoglia, fu scelto come la squadra della dittatura. Questa mossa non fu affatto casuale. La politica coloniale era un importante elemento del concetto di Estado Novo. A Salazar piaceva mostrare come nel suo Portogallo gli indigeni delle Provncias Ultramarinas non subissero discriminazioni, e quando, negli anni Sessanta, le pressioni internazionali per la decolonizzazione divennero pi forti, il regime sfrutt magistralmente il Benfica: Non si pu accusare di segregazione razziale un paese in cui i giocatori che provengono dalle province dOltremare, come Colunha ed Eusebio, riescono a raggiungere posizioni chiave nel migliore club del paese. La realt era ben diversa. Sportivi del Mozambico o dellAngola che ricusavano il nome portoghese per adottare quello originario erano perseguiti dalla Pide. Anche se i fascisti tentavano di sopprimere con la violenza tutti gli impulsi al cambiamento, questo desiderio di rinnovamento si fece sempre pi forte, soprattutto nelle universit. Nel 1969 scoppi una rivolta studentesca che fu repressa con metodi spietati. L8 giugno dello stesso anno si verific un ulteriore evento che intacc ancor pi lautorit di Salazar. Si disputava allAlvalade di Lisbona la prima semifinale di coppa del Portogallo fra lo Sporting e lAcadmica, ed i giocatori della squadra studentesca sfidarono il regime apertamente, camminando con lentezza verso il centro del campo ad imitazione di una marcia funebre. I calciatori portavano anche una fascia nera al braccio sinistro per commemorare gli studenti morti durante la rivolta. Il pubblico incit appassionatamente la squadra ribelle, e la compagine della velha universidade vinse contro tutti i pronostici per 2-1; il ritorno al Municipal di Coimbra (15 giugno) vide ancora vittoriosi gli studenti per 1-0 12. Per timore di nuove proteste contro il regime si decise di non trasmettere la finale in televisione, e che il presidente della Repubblica, lammiraglio Amrico de Deus Rodrigues Toms (1958-74), non avrebbe consegnato la coppa. Il solo pensiero che egli fosse indotto da eventuali circostanze a consegnarla ad un rappresentate del nuovo Portogallo era insopportabile per le autorit.
12. Le cronache del tempo, naturalmente, non riportarono i dissensi a Lisbona, cfr. A. FARINHA, Sporting, 1 Acadmica, 2. No aproveitar que esteve o ganho..., A Bola, 9/6/1969.
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In finale gli studenti contestatori disputarono un incontro eroico, e durante lintervallo furono stesi striscioni inneggianti a maggiori libert, migliore educazione e meno polizia. Il Benfica, il 22 giugno allo stadio Jamor di Lisbona, segn il gol della vittoria solo nei tempi supplementari (2-1). Ma non fin qui. Nella stagione 1969-70 partecip alla coppa dei Campioni, e lAcadmica, in quanto finalista di coppa Nazionale, ebbe il diritto di esordire sugli spalti della coppa delle Coppe. La squadra di Lisbona si ferm agli ottavi 13, mentre quella di Coimbra si prese la soddisfazione di giungere addirittura ai quarti, dove ebbe la sfortuna di incappare nellallora fortissimo Manchester City 14 che la pieg ancora nei fatali supplementari (18 marzo 1970); gli inglesi, in seguito, si sarebbero aggiudicati il trofeo. Quattro mesi dopo, come suggello di unepoca, Salazar moriva.
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Nessuno riusciva pi a distinguere la finzione dalla realt anche perch la vita di ognuno veniva diretta come un Truman Show. Il calcio non sfugg a questo costume. Come da buona abitudine est-europea la polizia segreta vest i panni di una squadra e lesercito di unaltra. Linevitabile conseguenza fu che la Dinmo (ministero dellInterno) e il Partizani (ministero della Difesa), entrambe della capitale, conquistarono quasi tutti i campionati 15, avvalendosi dei migliori calciatori in attivit. Gli arbitri erano spesso minacciati di essere spediti ai lavori forzati e quando, nel 1966-67, il 17 Nntori (lo storico Sportklub Tirana 16) si trov sul punto di vincere il titolo fu deciso dallalto di trasferire i suoi giocatori migliori in squadre di minore livello tecnico. Il fuoriclasse Sknder Halili ebbe lardire di lasciare la Dinmo per tornare al suo club dorigine; fu arrestato e dopo un processo farsa condannato alla prigione. Il Guardiano del popolo albanese lasciava fare, perch quando si trattava di calcio era neutrale, anche se alcuni dicono avesse una labile simpatia per il Lufttari, la squadra di Argirocastro, sua citt natale 17. Solamente per quanto riguarda le partite internazionali si decideva a volte di intervenire con pi determinazione. Tutto cominci con la morte del grande idolo di Xoxha, Josif Vissarionovic Stalin nel 1953. Il nuovo leader dellUnione Sovietica, Nikita Sergeevic Chruscv, ammise nel 1956 in uno dei suoi discorsi: Sono stati commessi grandi crimini nel passato in Unione Sovietica. Hoxha divenne furioso a causa di queste menzogne. Le rappresentative dei paesi occidentali erano gi escluse dalle amichevoli, quindi non restavano molti altri avversari. Fra la morte di Stalin e il 1963 (anno in cui per la prima volta lAlbania partecip ai campionati europei) la Nazionale gioc solamente tre partite ufficiali amichevoli con bilancio positivo: Albania-Polonia 2-0 (Tirana, 29 novembre 1953), Cina-Albania 3-2 (Pechino, 15 settembre 1957) e Albania-Germania Democratica 1-1 (Tirana, 1 maggio 1958); pochi mesi prima della scomparsa del georgiano aveva battuto due volte la Cecoslovacchia 3-2 e 2-1 (Tirana, 29 novembre e 7 dicembre 1952), non dimenticando un pareggio casalingo a reti inviolate con la grande Ungheria (23 maggio 1948), ed altre belle affermazioni. Il bando sulle amichevoli internazionali fu ritirato dopo lennesimo scontro con Chruscv. Il leader sovietico esigeva, tra le altre cose, che lAlbania ospitasse alcuni sottomarini sovietici nel porto di Valona. Hoxha rifiut e nel dicembre 1961 Mosca ruppe le relazioni con Tirana. La Cina di Mao divenne il nuovo alleato. LAlbania cominci ad aprire il ventaglio dei propri rapporti diplomatici. A parte i sovietici, tutte le Nazionali e i club esteri da quel momento furono accolti a
15. Dalla ripresa della attivit calcistica dopo la guerra (1945), alla morte di Enver Hoxha (1985), in campionato: Dinmo (13 titoli), Partizani (13), 17 Nntori (6), Vllaznia Scutari (6), Labinoti Elbasan (1); in coppa della Repubblica: Partizani (11 trofei), Dinmo (10), 17 Nntori (5), Vllaznia (4), Flamurtari Valona (1), Labinoti (1). 16. Fondato nel 1920; 1920-27: Agimi; 1927-45: Sportklub; 1946: 17 Nandori; 1947-48: 17 Nntori; 1949-50: Tirana; 1951-57: Puna; 1958-91: 17 Nntori; e dal 1991 nuovamente Sportklub. 17. Il Lufttari giunto secondo nel campionato 1977-78, vinto dal Vllaznia, e non ha mai disputato una finale di coppa della Repubblica.
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braccia aperte, anche quelli del campo Nato. Accettando di giocare addirittura contro squadre capitaliste e non solamente contro i paesi revisionisti, Hoxha inflisse un ulteriore schiaffo morale ai cruscioviani; ma la normalizzazione delle relazioni con lOccidente port con s anche non pochi problemi. Come comportarsi, per esempio, riguardo ad avversari dotati di barbe e capigliature abbondanti? Hoxha si rifiut comunque di ritirare la consuetudine sul taglio di capelli. Per questo lAjax Amsterdam ebbe diversi problemi nel settembre 1970 ad entrare nel paese per poter disputare lincontro di andata della coppa dei Campioni contro la squadra del 17 Nntori Tirana. Solo dopo lunghe trattative con lUefa si arriv ad un modus vivendi: si accett di concedere il visto solo a condizione che i giocatori dellAjax non passeggiassero per le strade di Tirana e non rivolgessero la parola ai comuni cittadini. Alla fine la partita si disput e fin 2-2 18. I futuri triplici campioni continentali si lamentarono comunque del fatto che i loro avversari si rifiutassero di rivolger loro la parola. Quello che gli stranieri capelloni e barbuti non sapevano era che lo stadio era pieno di agenti della polizia segreta e che per gli albanesi che parlavano con un occidentale la pena era dieci anni in un campo di prigionia 19.
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la sua unica preoccupazione fu quella di frantumare le ginocchia del colpevole. A causa di questo accanimento il presidente non riusc pi a giocare ai suoi normali livelli. Ma lira sempre stata un marchio di fabbrica dei Lukas enko; il figlio spar in passato allallenatore della squadra di hockey su ghiaccio bielorussa ferendolo: non era daccordo con la disposizione dei giocatori in campo. Non sarebbe il caso di riportarlo, ma i Lukas enko hanno una buona conoscenza dellhockey su ghiac cio. Batka, il piccolo padre, come al dittatore piace essere chiamato, sarebbe secondo il suo stesso website un talento naturale nel pattinaggio, e lhockey su ghiaccio diventato parte integrante della politica del suo governo. Dopo lascesa al potere Lukas enko dette ordine di costruire palazzi del ghiac cio un po ovunque nel paese. Non importante poi che la maggior parte di questi impianti sia rimasta vuota in quanto, a causa di una cattiva gestione finanziaria, non si trovava il denaro necessario per far funzionare i costosi impianti di raffreddamento. Quel che importa che il piccolo padre sappia quello che vuole il suo popolo. Essendo conscio dellimportanza che ha lo sport per la gente comune, Lukas enko ha deciso di autonominarsi anche presidente del Comitato olimpico bielorusso. La decisione stata presa contro tutte le regole esistenti, ma Lukas enko non tipo da lasciarsi imbrigliare dalle regole. Port avanti la sua candidatura, motivando gli atleti del suo paese con infiniti discorsi. Cos parl il padre padrone di tutti gli sportivi bielorussi prima dei XXVII Giochi olimpici di Sydney 2000: A chi di voi garantir buone prestazioni, saranno dati diecimila dollari ed un appartamento. Al di fuori dello sport avremo pure i nostri piccoli problemi, ma se voi porterete risultati, avr un buon motivo per compensarvi a scapito del resto della popolazione. Sono pronto a comprarvi tutto quello che volete, fucili, barche, addirittura la biancheria intima. Ma Dio non voglia che io senta qualcuno di voi lamentarsi con la stampa delle condizioni di vita in Bielorussia.... I suoi atleti alla fine si comportarono ben sotto la media ed il presidente del Comitato olimpico bielorusso addoss la colpa ad un complotto americano mirato a mettere sotto una cattiva luce il regime. E dentro di s era sicuro che fosse andata proprio cos. Come tutti i dittatori anche Lukas enko che mantiene relazioni amichevoli con Corea del Nord, Cuba e Libia vede intrighi un po ovunque, e questo comportamento gli causa di non pochi problemi con la comunit internazionale. Pu capitare che diplomatici di paesi non amici siano cacciati dalla Bielorussia. E anche i vari osservatori e ispettori dellUnione Europea non possono certo dire di contare sulla sua amicizia. Il presidente della commissione Ue tent una volta di fissare un incontro con lui per discutere dei diritti civili nel suo paese. Cinquantamila persone mi stanno aspettando, gli rispose il dittatore, non posso deludere il mio popolo. Doveva andare ad un incontro di calcio, e questi sono impegni ai quali Lukas enko non ama mancare. Il dittatore quasi sempre presente anche per gli incontri in trasferta della squadra bielorussa, sebbene nellultimo periodo capiti sempre pi spesso che il suo posto in tribuna donore rimanga vuoto.
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Lukas enko usa lo sport in modo classico per scopi puramente propagandisti ci, ma poco alla volta si sta rendendo conto che non esiste posto migliore dello stadio per condurre unopposizione al regime. Durante il regime franchista i baschi ed i catalani andavano allo stadio con le loro bandiere per sventolarle lontano dagli sguardi della polizia spagnola. Ai tempi della dittatura di Erich Honecker i dissidenti della Germania Est urlavano: Via il Muro! (cio la barriera) quando si stava per battere una punizione, ed in Ungheria i dissidenti insultavano apertamente la propria squadra durante gli incontri internazionali: i giocatori erano in fin dei conti identificati con il regime di Mtys Rkosi. Qualcosa di simile si sta verificando oggi in Bielorussia. Il sogno del dittatore sarebbe di riunirsi nuovamente con la Russia per costituire un surrogato dellUnione Sovietica di un tempo, ma negli stadi i giovani stanno gi preparando la loro protesta. Introducono negli impianti bandiere rosse-bianco-rosse, che simboleggiano la patria bielorussa, e scandiscono cori nazionalistici. Le autorit agiscono con fermezza contro questi comportamenti sovversivi. Spesso durante le partite internazionali si assiste ad arresti e persecuzioni, ma la protesta cresce ogni giorno di pi. La palla che un tempo fu complice, si sta trasformando altrettanto velocemente in un pericoloso avversario politico 21.
(traduzione di Pietro Giannini)
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21. K. ADELMAN, M. KAMPELMAN, M. PALMER, Europes Last Dictator, Washington Times, 23/8/2001; B. RIJS, Geliefd en gehaat, vadertje en dictator Loekasjenko, De Volkskrant, LAia, 10/9/2001; Website Jongerenorganisatie Zub, www.zubr-belarus.com/english/; Human Rights Watch: Belarus, http:// hrw.org/doc/?t=europe_pub&c=belaru; Website Aleksandr Lukasenko: http://president.gov.by/ eng/; T. WHEWELL, The Disappeared of Belarus, BBC News Europe, in http://news.bbc.co.uk/1/hi/ programmes/crossing_continents/europe/1296032.stm