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Haussler e Gill Bejerano hanno scoperto tali elementi nel 2003, e da allora li hanno studiati
a fondo. Si sono accorti, ad un certo punto, che copie quasi esatte di queste sequenze
erano presenti in anfibi, uccelli e mammiferi, il ché indica una importante funzione. “Le
abbiamo riscontrate in ogni specie provvista di genoma, dalle rane agli umani”, dice
Bejerano.
Quando i due ricercatori hanno comparato gli elementi ultraconservati umani con tutte le
sequenze di DNA presenti nel database genetico “GenBank”, la corrispondenza più vicina
è risultata il DNA del "coelacanth", un antico pesce che si riteneva estinto milioni di anni fa,
finché, nel 1938, non fu catturato un esemplare ancora vivo nella costa est del Sudafrica.
Il lavoro di Haussler e colleghi fornisce dunque la prima evidenza diretta che gli elementi
mobili, come i SINE, perfino a distanza di centinaia di milioni di anni, possono adattarsi a
servire come importanti elementi regolatori nelle loro nuove locazioni. “Quando attivi un
gene in un nuovo contesto”, dice Bejerano, “ottieni processi che prima non accadevano”.
Le prove fornite dai risultati del lavoro di Haussler vanno così a supportare l'ipotesi che i
movimenti dei retroposoni possano generare cambiamenti evoluzionari aggiungendo ai
geni nuovi moduli regolatori. Altri laboratori hanno trovato la prova che simili elementi
mobili hanno modificato la regolazione genica.
“C'è ancora un enorme quantità di materia oscura nel DNA”, secondo Haussler.
Coelacanth - Wikipedia
Howard Hughes Medical Institute
REGOLAZIONE GENETICA
Metagenomica
Pseudo Genetica
IL GENOMA MANCANTE
Dna Spazzatura
MUTAZIONI CAUSALI
COMMERCIO GENOMICO