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N

P E R I O D I C O D I C U LT U R A N E O - I L LU M I N I S TA

um er o sp ec ia le

Numero 13, settembre 2010 (Anno IV, n.2)

La citt di paglia

Le crociate ternane

Facciamo due conti

w w w.civ i lta la ica.it

San Valentino, altro che eventi!

Intervista al chirurgo Quintino Rozzi

Alessandro Chiometti

Le crociate ternane
Se la storia recente della politica ternana fosse un film sarebbe di certo una commedia degli equivoci. In questa commedia noi di Civilt Laica ci siamo finiti in mezzo per aver presentato una proposta di deliberazione comunale di iniziativa popolare insieme allUAAR e al circolo radicale Ernesto Rossi. La proposta era ovviamente quella di istituire un registro comunale dei Testamenti tare contro di lui contribuendo ad affossare la proposta. Lo sottolineo perch il ternano che legge sappia per chi ha votato e decida liberamente se si sente da lui ben rappresentato. Ma torniamo pure al caso umano del PD ternano. Cera una volta una citt monocolore e monopartito, governata con fin troppo polso dal PCI-PDS-DS a seconda del perio-

PROPRIETARIO ED EDITORE: Associazione Culturale Civilt Laica, Via Carrara, 2 - 05100 Terni e-mail redazione@civiltalaica.it tel: 348 4088638 DIRETTORE RESPONSABILE Sergio Moscatelli COMITATO DI REDAZIONE: Maurizio Magnani, Raffaela Trequattrini, Alessandro Petrucci, Massimiliano Brasile, Alessandro Chiometti, Marcello Ricci, Nicoletta Bernardi Stampato perlAss. Cult. Civilt Laica dalla Tipolitografia Visconti Terni Autorizzazione del tribunale di Terni n. 03/07 dell 8 Marzo 2007 Grafica:

Terni una delle pochissime citt amministrate dal centro sinistra ad aver bocciato listituzione del registro.
Biologici, cosa che qui in Umbria in tempi recenti stata gi fatta da Perugia, Narni, Magione ed Amelia. Con una differenza: mentre in quei comuni liniziativa era stata solo partitica nel nostro caso la proposta era appoggiata dal basso da ben quattrocento cittadini ternani che lavevano sottoscritta. Anche il finale stato diverso: come sappiamo Terni una delle pochissime citt amministrate dal centro sinistra ad aver bocciato listituzione del registro. Questo nonostante che il sindaco Leopoldo Di Girolamo, da medico qual, si sia speso in prima persona in consiglio comunale per sponsorizzare liniziativa. Eppure la maggioranza dei votanti ha detto no, a causa della posizione graniticamente compatta dellarea cattolica teo-dem del partito democratico che ha votato con lopposizione (che pure aveva visto la sua parte liberale astenersi e persino votare a favore della proposta). Oltre alla suddetta area che conferma la sua tendenza ad affossare il Partito Democratico e pi in generale il centro sinistra tutto e che ora esaminer meglio, va dato il giusto risalto ai casi dei consiglieri Aquilini Ugolini Giovanni e Tallarico David che eletti nella lista civica voluta dallo stesso sindaco Di Girolamo hanno ben pensato di vodo storico, con maggioranze bulgare ad eccezione fatta per la parentesi di Gianfranco Ciaurro, in cui anche in periodi di crisi per il centrosinistra nazionale qui si poteva contare in consiglio su una maggioranza autosufficiente o quasi. Dopo la votazione sul registro dei Testamenti Biologici possiamo dire che questa si sciolta come neve al sole dopo le ultime elezioni. Per la prima volta i consiglieri teodem, ovvero dellex margherita in consiglio comunale hanno gli stessi rappresentanti dei progressisti ex-DS. Un grande miracolo ottenuto dal Partito Democratico. Ma cos successo? Semplice, come spiegava perfettamente Federica Porfidi (responsabile di SEL di Terni) in una lettera stranamente uscita sulla stampa locale la fusione a freddo DS-Margherita ha unito due elettorati completamente diversi, il primo, quello dei DS abituato a votare la lista il secondo, quello dellex DC abituato ad esprimere sempre e comunque la preferenza. Il risultato sotto gli occhi di tutti, un numero record di presenze degli ex DC nella citt di Terni grazie ai voti ex PCI. Chi scrive non ha i mezzi per indagare se questo fenomeno avvenuto anche nel resto dItalia, ma pensa che sia materia interessante da indagare a livello sociologico. Tuttavia quello che appare evidente oggi

http://katapulta.eu

Agnieszka Gocowska

Katapulta Design di

Illustrazione in prima pagina Andrea Camic

che il PD locale ha perso completamente il polso della situazione cittadina, in cui lepisodio del Testamento Biologico con lumiliazione del sindaco subita a causa di una parte della sua maggioranza solo uno dei tanti altri che sono avvenuti e che negli ultimi mesi hanno sconvolto il quieto vivere di questa conca. Parlo delle interrogazioni della maggioranza contro i loro stessi assessori,

biato idea e ha detto che preferiva avere delle domande scritte, noi gli abbiamo consegnato le domande scritte e lui se l tenute cos care che evidentemente si dimenticato di leggerle visto che le risposte non sono mai arrivate. Chiss cosa avremo chiesto mai di scandaloso. Voglio dire, come dice un vecchio adagio, domandare lecito rispondere cortesia; anche se mettiamo il caso, avessimo chiesto le risulta che ci sono state

Finch una legge nazionale non cambier le cose, la testimonianza di volont ha un suo valore legale.
parlo delle umiliazioni regionali subite da Terni che si vista togliere tre assessori regionali su quattro dopo la tornata elettorale dei mesi scorsi, parlo delle leggi demenziali proibizioniste che fanno assomigliare il buon Leopoldo Di Girolamo a uno dei tanti sindaci sceriffo di padana (e contemporanea) memoria. Ma torniamo alle questioni laiche. Qualcuno si scandalizz e mi rimprover perch nel nostro blog avevo avuto lardire di definire i dieci consiglieri di maggioranza che avevano affossato la proposta popolare la banda del vescovo; ci furono delle reazioni del tipo apriti cielo e decine di commenti (anche sul nostro blog) in cui si sottolineava che il vescovo non si espresso e che non ha operato in tal senso. Dopo tutte queste critiche ci siamo detti in redazione, va bene, facciamo la prova del nove; ovvero diamo la parola ai consiglieri che hanno votato no perch magari c qualche spiegazione non religiosa e non dogmatica che ci sfugge. Abbiamo pi volte invitato i dieci membri della banda del vescovo tramite le loro e-mail personali o le loro pagine facebook a farsi avanti e rispondere a delle domande che avevamo da porgli. Il risultato? Nisba. Nessuno si fatto avanti, nessuno ha dato la sua disponibilit. Eccezion fatta per uno di loro che ci ha prima dato la disponibilit per lintervista radiofonica, poi ha campressioni da parte della curia per non far approvare il registro?, cosa costa rispondere no? Ma evidentemente i prodi teo-dem erano cosi impegnati a far delle interrogazioni contro Simone Guerra (Assessore alla cultura, reo di aver dato il patrocinio del Comune di Terni alla presentazione, con la presenza dellautore, del saggio Vaticano S.p.A., il pi venduto in Italia nel 2009 e tradotto in Austria Germania e Portogallo) per aver tempo di rispondere alle domande. Nel frattempo S. E. Rev. ma Mons. Vincenzo Paglia dovrebbe essere intervenuto al convegno anti-Testamento Biologico organizzato dalla rediviva Unione Giuristi Cattolici Italiani nel mese di Giugno qui a Terni, alla faccia di chi continua

a considerarlo un vescovo progressista. E con questo, a mio modo di vedere la querelle pu considerarsi conclusa. Ad ogni modo voglio concludere ricordando che quello che la banda del vescovo riuscita a bloccare non il Testamento Biologico di per s, che si pu fare tranquillamente se si hanno a disposizione i soldi per pagare il notaio; ma la semplice offerta di un servizio ai cittadini che era volta a superare la solita discriminazione fra chi ha possibilit economiche e chi no. Tuttavia, come la sentenza Englaro ha insegnato, e finch una legge nazionale non cambier le cose, la testimonianza di volont ha un suo valore legale. Quindi, come associazione, e insieme al Comitato Permanente per il Testamento Biologico a Terni, ci muoveremo per raccogliere testimonianze scritte e audiovisive per chi vuol vedere riconosciute le proprie volont anche quando non sar pi in grado di esprimerle. E questo, di certo, la banda del vescovo non lo pu impedire.

Massimiliano Bardani

Facciamo
Sono pi o meno noti a tutti i privilegi economici di cui gode in Italia la Chiesa cattolica, grazie al Concordato ed a varie leggi statali: 8 per mille del gettito IRPEF, esenzione dallICI, stipendi degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche, contributi alle scuole e strutture sanitarie cattoliche private, riduzione del 50% delle imposte per gli enti ecclesiastici nella sanit e nellistruzione...e cos via. Si tratta di vantaggi talmente consistenti da fare dellItalia la cassaforte della Chiesa cattolica, una sorta di spazio fiscale riservato da cui la Santa Sede trae le risorse finanziarie per esercitare la sua azione nel mondo, talmente consistenti da essere difficilmente quantificabili. Lo stesso Curzio Maltese, ne La questua, forse il pi famoso libro inchiesta sui denari della Chiesa in Italia, ha dovuto affermare che fare i conti in tasca alla Chiesa impresa disperata. Se non disperata, limpresa certo resa pi difficile dal fatto che, accanto ai vantaggi garantiti dalle casse dello Stato - in termini di contributi finanziari o di minori entrate vi sono una serie di forme di finanziamento che gravano sui bilanci della miriade di comuni che costellano la penisola. Ebbene, con questo articolo cercheremo di portare il nostro piccolo contributo a quella operazione trasparenza relativa alla robba della Chiesa cattolica che scandali vecchi e nuovi rendono sempre pi necessaria ed anzi urgente. E lo faremo cercando appunto di sollevare almeno un poco il velo sui flussi finanziari che affluiscono nelle casse della Diocesi di Terni - Narni - Amelia uscendo dallerario dei comuni di cui porta il nome, Terni, Narni ed Amelia appunto.

due
consiliare per ottenere i dati richiesti, ma la risposta giunta troppo tardi - a fine giugno, a fronte di uninterrogazione del 26 gennaio - per poter essere presa in considerazione in questo articolo. Ha risposto, invece, in maniera del tutto esauriente, il Comune di Terni, vedremo ora con quali risultati. La nostra richiesta concerneva, innanzitutto, la destinazione dei cd. oneri di urbanizzazione secondaria. Gli oneri di urbanizzazione sono un contributo che va versato al comune quando si realizzino interventi di costruzione o trasformazione edilizia, quale forma di partecipazione alle spese che lente locale sostiene per la realizzazione dei servizi necessari o a rendere edificabile larea (urbanizzazione primaria) o a rendervi possibile la vita sociale e comunitaria (urbanizzazione secondaria). La legge statale (art. 16, comma 8, D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 recante il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia ) qualifica come opere di urbanizzazione secondaria: asili nido e scuole materne, scuole dellobbligo nonch strutture e complessi per listruzione superiore allobbligo, mercati di quartiere, delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, impianti sportivi di quartiere, aree verdi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie; la legge regionale (art. 24, comma 8, L.R. 18 febbraio 2004 n.1, recante Norme per lattivit edilizia) aggiunge allelenco le costruzioni cimiteriali. Gli oneri di urbanizzazione secondaria,

Come Associazione Civilt Laica abbiamo chiesto ai tre comuni di farci avere dati e documenti concernenti la destinazione in favore di chiese, parrocchie, edifici religiosi e centri civici e sociali, per il periodo 2000/2009, di una serie di risorse finanziarie, specificate nellistanza di accesso alla documentazione. Il Comune di Amelia ed il Comune di Narni non hanno risposto alla nostra istanza di accesso. Per quanto riguarda il Comune di Narni, il consigliere Alfonso Morelli ha presentato su nostra sollecitazione uninterrogazione

conti
quindi, vengono incamerati dal comune che li dovrebbe usare per finanziare la realizzazione di quelle opere e servizi, utili alla vita sociale e comunitaria, elencati dalla legge. Si faccia bene attenzione ad un elemento: la scelta, circa la ripartizione degli oneri fra le varie possibili destinazioni previste dalla leg ge, rimessa alla discrezionalit di ciascun ente locale, alla sua autonomia finanziaria. Il comune, dunque, ha la facolt, non lobbligo, I contributi sono stati erogati in massima parte nel 2001 ( 390.101,67) e nel 2006 ( 245.908), ma una quota non irrilevante (per un totale di ben 177.968,87) stata assegnata con quattro mandati di pagamento emessi tra gennaio ed aprile 2009, a ridosso delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale del 7 giugno. Questi contributi, cos generosamente versati alla Diocesi di Terni Narni - Amelia, sono stati utilizzati precisamente come riporta il grafico sottostante.

riferimento giuridico. Ci piace richiamare, a tal proposito, la considerazione fatta dal TAR Toscana nella sentenza (n.4082 del 22 aprile 2004) con cui ha respinto la pretesa del Vescovo di Arezzo di vedersi assegnata una quota degli oneri di urbanizzazione secondaria del Comune di Civitella in Val di Chiana: il sistema di finanziamento delledilizia di culto oggi rifluito nel nuovo sistema finanziario di cui allart. 47 della legge n. 222 cit. e cio nella quota dell8 per mille dellimposta sul reddito delle persone fisiche liquidata sulla base delle dichiarazioni annuali dei contribuenti. Traducendo: la Chiesa cattolica ha gi l8 per mille per costruire le proprie

di destinare una quota degli oneri alledificazione di chiese ed altri edifici religiosi, potendoli usare liberamente per una qualunque delle finalit previste. Ebbene, secondo i dati forniti dal servizio finanziario, il Comune di Terni, nel periodo intercorrente tra il 2001 ed il 2009, ha assegnato 889.966,03 alla Diocesi di Terni Narni Amelia, a valere sugli stanziamenti dentrata relativi agli oneri di urbanizzazione secondaria, per la realizzazione, lampliamento o la ristrutturazione di chiese ed edifici religiosi.

La scelta di assegnare tali risorse alla Diocesi di Terni - Narni - Amelia per la costruzione o ampliamento di edifici religiosi era pienamente legittima, ma, in modo altrettanto chiaro, non era affatto vincolata. Una simile ingente erogazione frutto di una precisa scelta politica. Ma quale pu essere il senso politico di unoperazione da Robin Hood al contrario, che toglie ai poveri (gli investimenti in servizi sociali) per dare ai ricchi (la Chiesa cattolica)? Pu apparire una facile battuta anticlericale, ma ha un preciso

chiese, non pretender mica anche una quota degli oneri di urbanizzazione secondaria, che dovrebbero servire per asili nido, scuole materne, parchi pubblici, centro sociali? Il giudice, insomma, ha detto quello che evidente a tutti: non ha senso assegnare ulteriori risorse alla Chiesa cattolica, nelle sue varie articolazioni territoriali, quando quellorganizzazione gi percepisce una quantit di denaro enorme attraverso l8 per mille. Ma ammettiamo pure, senza concederlo, che la Chiesa cattolica sia cos

Marco Vulcano
mal in arnese da non poter utilizzare i denari dell8 per mille per edificare chiese, parrocchie ed oratori (forse pi conveniente investirli in titoli?) Costruire chiese davvero una priorit talmente alta nel Comune di Terni da doverlo fare a costo di sacrificare altre destinazioni sociali? Pensate di poter investire 200.000 nel quartiere Valenza: sarebbe proprio il completamento della Chiesa di SS. Maria della Pace la vostra priorit? Paghereste alla povera Chiesa cattolica il lusso di farsi progettare uno splendido edificio religioso dallo studio Portoghesi, sacrificando, che so, un bel campetto di calcio per i vostri figli? Consideriamo che, mentre elargiva le rilevanti somme che abbiamo visto alla Diocesi di Terni Narni Amelia, il nostro comune doveva barcamenarsi ogni anno per far quadrare i conti e garantire adeguati standard ai servizi educativi e sociali comunali. Quante aree di verde attrezzato o asili comunali si sarebbero potuti costruire con 889.966,03? Evidentemente, la scelta finanziaria relativa agli oneri di urbanizzazione secondaria esprime una precisa priorit politica dellAmministrazione comunale del periodo 2001/2009: costruire chiese, piuttosto che asili e parchi pubblici.

San
altro che
che questi eventi costituiscono per la citt di Terni, lo scarsissimo afflusso di gente riscontrato, e lannullamento di quello che avrebbe dovuto essere uno degli eventi principali del cartellone, cio, udite udite, il concerto di un simbolo dellamore cristiano come Franco Califano per quel concerto erano stati venduti appena circa venti biglietti la dicono lunga sullentit del fallimento della manifestazione del santo dellamore. Strano che nellanno delle lacrime e sangue e dei tagli al bilancio, il comune abbia deciso di realizzare comunque una simile manifestazione, che di culturale ha veramente poco, ma costa ugualmente dei bei soldi. In merito a tutto ci sarebbe stato sicuramente interessante conoscere lopinione dellassessorato

nche questanno, a Terni citt dellamore, non sono mancati gli eventi valentiniani, accompagnati da un lungo seguito di malcontenti e da un certo clamore, dato per non dal largo afflusso di gente accorsa alle manifestazioni valentiniane, ma dalle polemiche che queste hanno suscitato. In citt sono infatti pochi quelli che riescono a definire una buona spesa quei circa 230 mila euro che il Comune ha sborsato per la realizzazione del cartellone valentiniano, e anche gli sponsor, il cui contributo economico diminuito rispetto allanno passato, hanno ormai capito che la kermesse dellamore non tira pi tanto. Tuttavia, se ancora qualcuno avesse dei dubbi sulla nessuna rilevanza culturale

Valentino,
eventi!
alla cultura, il cui bilancio stato decurtato di una cifra guarda caso pi o meno equivalente a quella che il Comune ha messo a disposizione per la realizzazione degli eventi valentiniani. Peccato che lassessore alla cultura, Simone Guerra, si sia rifiutato di parlare con noi di questa questione; sappia comunque che siamo sempre a disposizione. Tuttavia il disastroso flop degli eventi valentiniani di questanno a qualcosa forse servito; pare infatti che in Giunta stia maturando la convinzione che una simile manifestazione non sia pi riproponibile, anche perch il prossimo anno il bilancio comunale dovr essere ulteriormente decurtato, e ci comporter una ulteriore diminuzione di risorse anche per le manifestazioni valentiniane. Probabilmente si ragioner attorno ad un singolo evento, e di buon livello. Speriamo solo che chi decider sulla adeguatezza e sul livello dellevento da organizzare per il San Valentino del prossimo anno non sia la stessa persona che ha deciso di organizzare un concerto di Franco Califano spacciandolo per un evento di cultura. Ma ad ogni buon conto, qualcuno che della manifestazione non si lamenter di certo c, ed la diocesi, che grazie agli eventi valentiniani ha beneficiato di un finanziamento comunale di circa 60 mila euro, finalizzato a manifestazioni religiose. Interessante il fatto che in tempo di crisi economica, occupazionale e sociale, e di tagli al bilancio, il Comune di Terni abbia trovato comunque il modo di finanziare la Diocesi; questo si che amore! E per tutti quelli che non beneficeranno dei contributi comunali per laffitto, o di altre misure sociali a causa dei tagli al bilancio, e magari avrebbero preferito vedere quei 60 mila euro spesi in provvedimenti a favore dei ceti meno abbienti, c anche il comandamento preciso; porgi laltra guancia. Speriamo almeno che il Vescovo Paglia si ricordi di dire una preghierina per questa giunta comunale, che non si lasciata intimorire nemmeno dai tagli e dalla crisi pur di sostenere le economie ecclesiali. Certo, se il Comune ha potuto finanziare lautamente la diocesi, forse poteva anche evitare il disguido con lorchestra di San Valentino, che in seguito alle incomprensioni sorte sul finanziamento per il concerto del gran gal, ha rifiutato linvito a suonare alla festa del PD, e sta meditando di spostare la sede sociale in altra citt, smettendo di chiamarsi orchestra di San Valentino, in modo da evitare, essendo una importante orchestra che gira il mondo, anche se alcuni se ne dimenticano di far pubblicit alla citt di Terni e alla sua amministrazione comunale. 7

Marcello Ricci

Qual era la situazione nella nostra

citt prima dell'approvazione della legge che permetteva l'interruzione della gravidanza? Era simile a quella delle altre parti dell'Italia: c'era l'aborto di classe, ovvero chi aveva i soldi faceva l'aborto clandestino con medici compiacenti, magari ufficialmente antiabortisti, e chi non li aveva ricorreva all'aborto clandestino dalle cosiddette mammane, le donne praticone, che con i ferri da calza bucavano l'utero delle donne, mettendo a rischio la loro vita. Quando nel 1978 fu approvata la legge che permette-

va l'interruzione della gravidanza la situazione cambi,ora si poteva fare l'aborto legalmente in ospedale. Ma nacque subito un problema,la legge prevedeva l'obiezione di coscienza da parte dei medici cattolici che sotto la spinta della Chiesa cercavano in tutti i modi di boicottare la legge. Anche a Terni si cre subito una situazione difficile dal momento che fecero obiezione 13 ginecologi su 16 e 11 anestesisti su 13, tuttavia per l'abnegazione di pochi medici si riusciva a far fronte ad un migliaio di aborti l'anno. Tra questi medici c'era gi allora il chirurgo Quintino Rozzi,

Intervista al chirurgo
Vorrei sapere da te che ti occupi di eseguire linterruzione di gravidanza in pratica dal 1979 qui allospedale di Terni, qual la situazione oggi? Dal punto di vista tecnico non cambiato un gran che. Fin dallinizio lospedale di Terni stato tra i primi in Italia e tra i pi funzionali. Quello che posso dire con sicurezza che rispetto ai primi anni oggi sono diminuiti, prima erano migliaia allanno adesso sono sui duecento cinquanta- duecento ottanta. Ci sono molte minorenni? Le interruzioni delle minorenni sono casi sparuti,le utenti sono in gran parte madri di famiglia, che hanno una situazione familiare tranquilla,che hanno gi due o tre figli, quindi il servizio risolve problemi strettamente familiari, non sono capricci ma necessit. Quanti siete a fare linterruzione? Ormai sono una decina di anni che sono solo io in tutto lospedale, oggi mi d una mano il dottor Casavecchia con qualche seduta al mese. Che tipo di utenza avete? C da sottolineare che il 50% sono straniere ma sono tutte donne di una certa et, sposate, con situazioni familiari regolari. Qual la situazione della RU 486, cio dellaborto medico al posto di quello chirurgico qui allospedale di Terni? Per me sarebbe una ottima cosa, ma se non decolla perch complicata, devi dire alla donna che

Quintino Rozzi

che dal 1979 ha reso possibile, per una decina di anni in pratica da solo, il funzionamento della legge, strappando cos all'aborto clandestino di massa e spesso alla morte migliaia di donne. Oggi Quintino Rozzi ancora, quasi da solo, a far funzionare la legge. La situazione migliorata perch il numero di donne che ricorre all'interruzione molto diminuito, ma la nostra preoccupazione data dal fatto che non migliorata quanto al numero di medici disposti. Che accadr quando Quintino Rozzi lascer il servizio? Siamo andati a sentirlo sulla situazione attuale all'ospedale di Terni.

sullaborto oggi a terni


deve prendere il farmaco in pi volte, che deve ricoverarsi due o tre giorni perch obbligatorio. E se non si vuole fare ricoverare? Allora non si pu fare. Avete fatto gi qualche somministrazione? No per queste difficolt. Si ritiene pi semplice ricoverarsi alluna, fare lintervento (certo con lanestesia), ma alle otto si sta a casa. Come mai sono diminuite le interruzioni? Probabilmente linformazione oggi pi sviluppata sugli anticoncezionali di ogni tipo, non c pi la sprovvedutezza di un tempo e chi richiede lintervento in genere per un accidente. Mi dicevi che circa la met sono donne straniere come mai? Perch sono sprovvedute come le italiane un tempo, resta il fatto che laborto comunque un trauma per chi lo fa e per chi lo subisce, non un gioco. Dal punto di vista socio-culturale chi sono le donne che ne fanno richiesta? Non sono le donne comuniste, di sinistra, o impegnate politicamente, ma sono donne comuni, anche cattoliche che vanno in chiesa la domenica, di tutti i tipi e di tutte le credenze e di ogni ceto sociale, sposate fidanzate, separate divorziate, mamme di famiglia, sono le donne nella loro globalit. In due riuscite a far fronte a tutto ? S, tranquillamente, facciamo 4 o 5 sedute mensili e riusciamo a soddisfare ampiamente la richiesta.

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