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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
venerd 1 febbraio 2013

Unicuique suum
Anno CLIII n. 26 (46.270)
.

Citt del Vaticano

Le operazioni militari francesi a Kidal ritardate da una tempesta di sabbia

Pil in calo e disoccupazione in ascesa

Il Governo del Mali rifiuta di trattare con gli islamisti


BAMAKO, 31. Il presidente ad interim del Mali, Dioncounda Traor, ha escluso oggi, in dichiarazioni rilasciate alla radio francese Rfi, ogni possibilit di negoziati con i gruppi islamici che dallaprile scorso avevano preso il controllo del nord del Paese e ha indicato i tuareg del Movimento nazionale di liberazione dellAzawad (Mnla) come unici possibili interlocutori. Secondo Traor, il gruppo tuareg islamista di Ansar Eddine, schierato nei mesi scorsi a fianco di altre formazioni jihadiste come Al Qaeda per il Maghreb islamico (Aqmi) e il Movimento per lunicit e il jihad nellAfrica occidentale (Mujao), non ha i requisiti per il dialogo a prescindere dalla veste che sceglie. Traor ha cio di fatto respinto lofferta di dialogo arrivata nei giorni scorsi dal Movimento islamico dellAzawad (Mia), nato da una scissione di Ansar Eddine. Prenderemo in considerazione per i negoziati solo lMnla, a patto che rinunci a ogni rivendicazione territoriale, ha precisato Traor. Poche ore prima, lMnla aveva smentito formalmente di agire a fianco del Mia. Nei giorni scorsi uno dei dirigenti del Mia, Mohamed Ag Aharib, aveva annunciato che i due gruppi avevano deciso di unire le loro forze a Kidal per impedire lingresso in citt dellesercito maliano, accusato dai tuareg di rappresaglie contro i civili. Le uniche forze presenti a Kidali sono quelle francesi e le truppe dellMnla, afferma invece una nota dei tuareg dellMnla, che denunciano la nuova campagna di denigrazione che li affianca al Mia e rivendicano di essere stati gli unici a combattere la coalizione terroristica di Mujao, Aqmi e Ansar Eddine prima dellarrivo delle truppe francesi. Sempre oggi, il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ha confermato che le truppe francesi tengono saldamente laeroporto di Kidal in attesa che, insieme a forze africane, possano mettere in sicurezza la citt. Secondo il ministro, la tempesta di sabbia di ieri ha ostacolato i movimenti delle truppe dirette a Kidal e di conseguenza il resto delle forze ci metteranno un po di pi ad arrivare, ma questo fa parte dei rischi del deserto.

Stop alla ripresa americana


WASHINGTON, 31. Stop a sorpresa no la creazione di 168.000 posti di per la locomotiva americana: nel lavoro con un tasso di disoccupapieno di quella che gi molti defi- zione fermo al 7,8 per cento. Il setnivano una piena ripresa, gli tore privato ha creato in gennaio Stati Uniti segnano una battuta secondo i sondaggi circa 192.000 darresto con il pil in calo, i consu- posti di lavoro. La frenata delleconomia si abmi che arrancano e una disoccupabattuta come una doccia fredda su zione in ascesa. Nel quarto trimestre 2012 leco- Wall Street, che cos ha interrotto nomia americana si contratta del- la serie positiva, allontanandosi dai lo 0,1 per cento: si tratta della pri- massimi degli ultimi cinque anni. ma contrazione del pil dal secondo Ma gli economisti gettano acqua trimestre 2009, quando gli Stati Uniti erano in recessione. A pesare stato non solo leffetto delluragano Sandy, ma anche il calo delle spese di difesa. La Casa Bianca invita alla cautela: i dati si legge in una nota sono volatili e laccordo sul fiscal cliff raggiunto alla fine dellanno ha rimosso molti ostacoli. Ma si ammette anche che resta ancora lavoro da fare per la crescita; i dati ci ricordano la necessit di unazione del Congresso. La Federal Reserve, certificando una pausa nellattivit economica negli ultimi mesi, assicura comunque che manterr in atto le misure straordinarie a sostegno della crescita. E questo perch anche La Borsa di New York (LaPresse/Ap) se le tensioni sui mercati globali si sono allentate, continuano a persistere ri- sul fuoco: la contrazione, per schi al ribasso per le prospettive quanto inattesa e rara durante una economiche. Al termine di un ver- ripresa economica, non significa tice di due giorni la Banca centrale che leconomia si trovi di fronte a americana ha deciso di mantenere una nuova recessione. il tasso di interesse fermo fra lo zero e lo 0,25 per cento. Questi tassi rimarranno eccezionalmente bassi sottolinea la Banca centrale Messa dellarcivescovo Becciu fino a quando il tasso di disoccuper LOsservatore Romano pazione non caler al 6,5 per cento. e la Tipografia Vaticana Confermati anche i programmi di acquisto per 85 miliardi di dollari Quel candelabro al mese fra titoli legati ai mutui e che diffonde la luce Treasury a lungo termine. del Papa La fotografia del mercato del lavoro arriver domani, venerd, con i dati ufficiale: gli analisti prevedoPAGINA 8

Raccogliendo la proposta di intesa politica lanciata da Assad

Lopposizione siriana apre a contatti con Damasco


Larresto di un giovane accusato di saccheggio a Gao (Afp) PAGINA 3

Mentre le violenze scoppiate in varie citt causano altri morti

Prove di dialogo nazionale in Egitto


IL CAIRO, 31. tornato a scorrere il sangue in Egitto. Altri due manifestanti sono rimasti uccisi ieri durante gli scontri con la polizia vicino a piazza Tahrir e oggi altre due persone, ferite nei tumulti, sono morte. cos salito a 56 il numero delle vittime dellondata di violenze dellultima settimana, da quando, venerd scorso, sono scoppiati i primi disordini durante le dimostrazioni contro il presidente Mohammed Mursi e lo strapotere dei Fratelli musulmani. Violenze seguite poi dai sanguinosi scontri per le 21 condanne a morte emesse per il massacro di un anno fa allo stadio di Port Said. Di fronte a questa scia di sangue, mentre Mursi era in missione a Berlino, le opposizioni egiziane hanno aperto al dialogo con il Governo. E questa mattina le forze politiche al potere e di opposizione hanno raggiunto un accordo per formare un comitato che metta a punto le basi, le garanzie e lagenda del dialogo nazionale. Lo sceicco Ahmed Mohamed Ahmed Al Tayyeb, grande imam della moschea di Al Azhar al Cairo e rettore dellUniversit, ha riunito oggi rappresentanti di Governo e opposizione per promuovere il dialogo e superare il conflitto politico che sta lacerando lEgitto. Alla riunione era presente Saad Al Katatni, leader del maggioritario Partito per la Libert e la Giustizia, espressione dei Fratelli musulmani a cui fa capo il presidente Mursi. Per il Fronte di salvezza nazionale, principale cartello delle forze di opposizione, sono intervenuti il liberale Mohamed ElBaradei, ex direttore generale dellAiea nonch premio Nobel per la Pace 2005, e Amr Moussa, gi segretario generale della Lega araba. Da Berlino dove andato in cerca di aiuti finanziari e investimeny(7HA3J1*QSSKKM( +%!z!$!"!=

ti che possano aiutare il Paese a riemergere dalla gravissima crisi economica Mursi assicura che lEgitto sar uno Stato di diritto, n militare n teocratico e che i poteri straordinari assunti dal Governo nei giorni scorsi, come lo stato demergenza decretato a Suez, Port Said e

Ismailiya dove il governatore Gamal Imbaby ha annunciato ieri la riduzione da 9 a 3 ore del coprifuoco notturno , sono misure prese malvolentieri, limitate ad alcune zone e comunque temporanee: Saranno revocate appena la situazione si sar stabilizzata. Accanto a lui in

conferenza stampa, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, gli ha ricordato limportanza del rispetto dei diritti umani, ma ha anche affermato che la Germania vuole che lEgitto sia un partner importante e pu contribuire anche sul fronte economico al suo cambiamento.

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: le Loro Eminenze Reverendissime i Signori Cardinali: Joo Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Societ di vita apostolica; Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli (Italia), con gli Ausiliari le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Antonio Di Donna, Vescovo titolare di Castello di Numidia, e Lucio Lemmo, Vescovo titolare di Torri di Ammenia, in visita ad limina Apostolorum: le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Beniamino Depalma, Arcivescovo di Nola (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Francesco Alfano, Arcivescovo di Sorrento - Castellamare di Stabia (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Salvatore Giovanni Rinaldi, Vescovo di Acerra (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Valentino Di Cerbo, Vescovo di Alife-Caiazzo (Italia), in visita ad limina Apostolorum; il Reverendo Monsignore Giuseppe Regine, Amministratore Diocesano di Ischia (Italia), in visita ad limina Apostolorum. Il Santo Padre ha annoverato tra i Membri dei Dicasteri e degli Organismi della Curia Romana i seguenti Eminentissimi Signori Cardinali, creati e pubblicati nel Concistoro del 24 novembre 2012: 1) nella Congregazione per la Dottrina della Fede lEminentissimo Signor Cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja; 2) nella Congregazione per le Chiese Orientali gli Eminentissimi Signori Cardinali Bchara Boutros Ra, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, e Baselios Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi; 3) nella Pontificia Commissione per lAmerica Latina lEminentissimo Signor Cardinale Rubn Salazar Gmez, Arcivescovo di Bogot; 4) nella Congregazione per lEvangelizzazione dei Popoli lEminentissimo Signor Cardinale James Michael Harvey, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura; 5) nel Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica lEminentissimo Signor Cardinale Bchara Boutros Ra, Patriarca di Antiochia dei Maroniti; 6) nel Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia gli Eminentissimi Signori Cardinali John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, e Luis Antonio G. Tagle, Arcivescovo di Manila; 7) nel Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace lEminentissimo Signor Cardinale Rubn Salazar Gmez, Arcivescovo di Bogot; 8) nel Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti gli Eminentissimi Signori Cardinali Bchara Boutros Ra, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, e Luis Antonio G. Tagle, Arcivescovo di Manila; 9) nel Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso lEminentissimo Signor Cardinale Baselios Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi; 10) nel Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali lEminentissimo Signor Cardinale Bchara Boutros Ra, Patriarca di Antiochia dei Maroniti; 11) nellAmministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica lEminentissimo Signor Cardinale James Michael Harvey, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura. Il Santo Padre ha nominato Membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti lEccellentissimo Monsignore Lucio Andrice Muandula, Vescovo di Xai-Xai, Presidente della Conferenza Episcopale del Mozambico. Sua Santit ha inoltre nominato Consultore del medesimo Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti lIllustrissimo Professore Marco Impagliazzo, Docente Ordinario di Storia contemporanea presso lUniversit per Stranieri di Perugia, Presidente della Comunit di SantEgidio. In data 31 gennaio, il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Allahabad (India), presentata dallEccellentissimo Monsignore Isidore Fernandes, in conformit al canone 401 2 del Codice di Diritto Canonico.

Provviste di Chiese
In data 31 gennaio, il Santo Padre ha nominato Vescovo di Pontoise (Francia) lEccellentissimo Monsignore Stanislas Lalanne, finora Vescovo di Coutances (Francia). In data 31 gennaio, il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Dori (Burkina Faso) il Reverendo Sacerdote Laurent Birfuor Dabir, finora Vicario giudiziale e Cancelliere della Diocesi di Dibougou, nonch Officiale del Tribunale Ecclesiastico della Provincia Ecclesiastica di Bobo-Dioulasso. In data 31 gennaio, il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Kayes (Mali) il Reverendo Jonas Dembl, del clero di San, finora Parroco e Segretario dellUnione Nazionale dei Sacerdoti del Mali.

Nomina di Amministratore Apostolico


In data 31 gennaio, il Santo Padre ha nominato Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Ignatius Menezes, Vescovo emerito di Ajmer, Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della Diocesi di Allahabad (India).

Il vero protagonista della Gaudium et spes

Chi svela luomo alluomo


VINCENZO PELVI
A PAGINA

pagina 2

LOSSERVATORE ROMANO
In vista del vertice della prossima settimana

venerd 1 febbraio 2013

Comunicato congiunto

Diplomazia europea al lavoro per unintesa sul bilancio


BRUXELLES, 31. importante che il maggior numero possibile di Stati aderisca al meccanismo unico di supervisione bancaria e alle prossime tappe dellUnione bancaria Ue, in quanto si tratta della miglior salvaguardia contro shock potenziali. Cos si espresso il presidente della Commissione Ue, Jos Manuel Duro Barroso, ricordando che una maggiore integrazione delleurozona cruciale per il recupero della fiducia, da cui si avranno benefici anche per quei Paesi che non adotteranno leuro a breve. Secondo Barroso, fondamentale per il futuro dellUe che sia trovata una buona intesa al vertice Ue della prossima settimana sul bilancio Ue, il 7 febbraio, anche perch bisogna tenere a mente che alla fine serve il consenso del Parlamento europeo. Incontrando il presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, Barroso ha voluto sottolineare che il bilancio europeo parte integrante della strategia per uscire dalla crisi e uno strumento chiave per la crescita. Ma serviranno sforzi ulteriori per avvicinare le posizioni dei Paesi Ue. Gli incontri preparativi al prossimo vertice Ue si susseguono. Oggi Monti ha incontrato il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, a Bruxelles. Nel corso dei colloqui, i due leader hanno discusso del bilancio Ue per il periodo 2014-2020, tema del vertice. Ma non solo: al centro, ovviamente, tutte le altre questioni al centro della attuale crisi economica, dai problemi della Grecia e di Cipro alla situazione bancaria internazionale. Ieri Monti aveva lasciato intendere la possibilit di mettere il veto allaccordo sulle prospettive finanziarie nel caso in cui non dovesse soddisfare le richieste italiane. Non sono sicuro che

Incontro bilaterale tra Santa Sede e Stato di Palestina


In seguito ai negoziati bilaterali che si sono svolti negli anni passati con lOrganizzazione per la Liberazione della Palestina (O.L.P.), si tenuto un incontro ufficiale a Ramallah il 30 gennaio 2013, presso il Ministero degli Affari Esteri dello Stato di Palestina. I colloqui sono stati guidati da S.E. Dott. Riad Al-Malki, Ministro degli Affari Esteri dello Stato della Palestina, e da Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati. Le Parti hanno avuto uno scambio di vedute sulla bozza daccordo in esame, in particolare sul Preambolo e sul Capitolo I di detto Accordo. I colloqui si sono realizzati in unatmosfera aperta e cordiale, espressione dei buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina. Le Delegazioni hanno espresso laugurio che i negoziati siano accelerati e giungano ad una rapida conclusione. stato cos concordato che si riunir un gruppo tecnico congiunto per darvi seguito. stata espressa gratitudine per il contributo della Santa Sede di 100.000 euro per il restauro del tetto della Basilica della Nativit a Betlemme. La Delegazione della Santa Sede era composta da S.E. Mons. Giuseppe Lazzarotto, Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina; S.E. Mons. Antonio Franco, Nunzio Apostolico; S.E. Mons. Selim Sayegh, Vescovo ausiliare emerito del Patriarcato latino di Gerusalemme; Mons. Maurizio Malvestiti, Sotto-Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali; Mons. Alberto Ortega Martn, Consigliere nella Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato; Mons. Waldemar Stanislaw Sommertag, Consigliere della Delegazione Apostolica in Gerusalemme e Palestina; Rev. Emil Salayta, Presidente del Tribunale ecclesiastico del Patriarcato latino; P. Pietro Felet, S.C.J., Segretario Generale dellA.O.C.T.S.; P. Ibrahim Faltas, O.F .M., Amministratore della Custodia di Terra Santa; Sig. Sami E. Shehadeh, Avvocato. La Delegazione dello Stato di Palestina era composta da S.E. Hanna Amira, Membro del Comitato esecutivo dellO.L.P.; S.E. il Ministro Ziad Al-Bandak, Consigliere del Presidente palestinese per i rapporti con i cristiani; S.E. Issa Kssasieh, Vice del Dipartimento dellO.L.P. per i negoziati; S.E. lAmbasciatore Rawan Sulaiman, Ministro aggiunto degli Affari Esteri; Sig. Ammar M. Hijazi, Consigliere del Comitato Politico; S.E. lAmbasciatore Dott. Amal Jadou, Ministro aggiunto per gli Affari Europei.

Le finanze delle regioni spagnole allarmano la Bce


MADRID, 31. In Spagna la situazione finanziaria delle regioni, che sono responsabili per il sistema sanitario, certamente in parte migliorata, ma ancora un grande problema. Questo il giudizio del membro tedesco del board della Bce, Jrg Asmussen. Per il banchiere tedesco, nel Paese iberico necessaria una grande riforma nel sistema sanitario, ma una cosa ancora pi difficile da realizzare che non una riforma delle pensioni. Pochi giorni fa la Catalogna ha chiesto al Governo centrale nove miliardi di euro per il 2013. La disoccupazione spagnola vola al tasso record del 26 per cento, con circa sei milioni di senza lavoro. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha rivisto in peggio la contrazione del pil per questanno dal meno 1,4 per cento al meno 1,5. Secondo la stima preliminare dellIstituto nazionale di statistica (Ine), nel quarto trimestre del 2012 leconomia spagnola ha visto una contrazione dello 0,7 per cento, dopo il meno 0,3 per cento dei tre mesi precedenti, e superiore al meno 0,6 previsto dalla Banca di Spagna una settimana fa. Salgono cos a sei i trimestri di andamento negativo del prodotto interno lordo iberico. Su base annua il pil ha registrato un meno 1,8 per cento, mentre nellintero 2012 diminuito dell1,37, dopo una crescita dello 0,7 nel 2011. A pesare, spiega lIne, come daltronde anche la Banca di Spagna, sono soprattutto le misure di austerit varate dal Governo Rajoy per ridurre il deficit di bilancio al 6,3 del pil nel 2012 e al 4,5 nel 2013.

Il presidente della Commissione europea, Jos Manuel Duro Barroso (Afp)

sarebbe un atto irresponsabile per un capo di Stato o di Governo non dichiararsi daccordo sul progetto di prospettive finanziarie aveva spiegato Monti. La partita diplomatica si presenta molto complicata: Gran Bretagna, Svezia e Olanda vogliono pi tagli alla spesa europea, una richiesta alla quale si oppongono molti altri Paesi, che invece chiedono un bilancio

pi equilibrato per far fronte al momento di crisi. Per cercare di smussare gli angoli e trovare un terreno di dialogo Monti incontrer oggi a Berlino il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Domenica sar a Parigi per colloqui con il presidente Hollande. Merkel a sua volta incontrer luned prossimo il presidente del Governo spagnolo, Mariano Rajoy.

Prevista la separazione delle attivit

Nei dati del Rapporto 2012 dellEurispes un Paese che come da tradizione cerca di arrangiarsi

Berlino studia una riforma delle banche


BERLINO, 31. Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schuble, ha preparato una proposta di legge per la separazione delle attivit bancarie commerciali da quelle finanziarie, al fine di proteggere i depositi e i crediti destinati ai risparmiatori dalle attivit pi rischiose. La soluzione prospettata dai tecnici del ministero, di cui d conto la stampa, non comporterebbe una divisione totale tra banche daffari e commerciali, ma imporrebbe agli istituti di credito di separare in ununit definita alcuni tipi di attivit, neutralizzando cos il rischio per i risparmiatori tradizionali. La norma scatterebbe solo per quegli istituti (pochi) la cui esposizione in attivit considerate a rischio superi i cento miliardi di euro, o il venti per cento del totale del bilancio. Secondo la proposta, le banche avrebbero tempo fino alla met del prossimo anno per individuare gli asset a rischio.

LItalia stringe la cinghia attingendo ai risparmi e vendendo oro


ROMA, 31. Tre italiani su cinque sono costretti a fare ricorso al risparmio per arrivare a sostenere le spese mensili. Sono in crescita quanti vendono oro per affrontare la crisi economica. E molto diffusa la convinzione che dopo un 2012 molto difficile, il 2013 sar anche peggiore. il quadro che emerge dal Rapporto Italia 2012 dellEurispes, presentato gioved mattina a Roma. Nellultimo anno, dunque il disagio economico delle famiglie si aggravato (indica questa condizione il 70 per cento degli italiani). Un dato pesante ma comunque migliore rispetto a quello dello scorso anno, quando il 93,6 per cento giudicava peggiorata la propria condizione economica. Il ricorso ai propri risparmi per far fronte alla crisi e la sindrome della quarta settimana (quando non della terza) riguardano comunque tre italiani su cinque. Per otto italiani su dieci, in totale, risparmiare qualcosa impossibile. Le categorie pi bisognose di aiuti finanziari sono quelle con contratti a tempo determinato (atipico o subordinato), in particolare il popolo della partita Iva (44,2 per cento), contro il 35,2 dei lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Ben il 62,3 per cento dei prestiti contratti servito per pagare debiti accumulati e il 44,4 invece per saldare altri prestiti precedentemente contratti con altre banche o finanziarie. Il 27,8 per cento di chi chiede un prestito lo fa per acquistare una casa, il 22,6 per coprire le spese mediche. Sempre pi italiani fanno ricorso a forme diverse di credito al consumo: negli ultimi dodici mesi cresciuto di 5,1 punti percentuali il numero di italiani che ha fatto ricorso alla rateizzazione, e, come si accennava, salita dall8,5 al 28,1 la percentuale degli italiani che si sono rivolti a un compro oro. Nel tentativo di risparmiare, inoltre, ben pi della met degli utilizzatori di internet si dedica agli acquisti on line, cercando sconti. Anche se lutilizzo pi frequente della rete da parte degli utenti abituali la ricerca di informazioni (97,4 per cento) e luso della posta elettronica (94,1). A fare pi acquisti on line sono in particolare quanti usano i social network (il 71,9 per cento di chi naviga). Fra questi, il 63,4 per cento compra appunto su internet mentre il 57 per cento iscritto ad almeno un gruppo dacquisto.

Positivo il bilancio della missione angolana dellFmi

Da Luanda un bagliore di rilancio per il continente africano


LUANDA, 31. Nel 2012 lAngola ha raggiunto una robusta crescita economica, una posizione fiscale pi forte, lindice di inflazione a una cifra, un accumulo di riserve internazionali e un tasso di cambio stabile; in questo contesto le autorit hanno fatto passi avanti con un programma di riforme istituzionali, rafforzando alcuni settori chiave nella gestione fiscale, monetaria e finanziaria. Sono sostanzialmente positive le conclusioni della missione in Angola degli esperti inviati dal Fondo monetario internazionale (Fmi), a conclusione del programma di aiuti. In una nota lFmi conferma la crescita del pil pari allotto per cento nel 2012 e per il 2013 afferma che i prezzi internazionali per il petrolio angolano dovrebbero restare alti e la produzione crescer circa del quattro per cento, raggiungendo oltre 1,8 milioni di barili al giorno. Per il settore non petrolifero, sostenuto da un incremento degli investimenti pubblici che punta a completare la ricostruzione e a colmare il gap infrastrutturale, le previsioni vedono un incremento del sette per cento. Il Fondo monetario analizza anche la nuova legge introdotta in Angola nellottobre scorso che prevede che tutte le transazioni nel settore petrolifero debbano avvenire in moneta locale. Il volume delle transazioni connesse al settore petrolifero che passeranno attraverso il sistema bancario locale scrive lFmi aumenteranno in maniera significativa fornendo cos impulso allo sviluppo dei mercati finanziari. Sar importante garantire elevati standard nel sistema di pagamenti anche per le transazioni internazionali; gli sviluppi di questa legge dovranno essere monitorati attraverso lattuazione di misure di vigilanza bancaria. Intanto, la Fao (organizzazione delle Nazioni Unite per lalimentazione e lagricultura) ha stanziato ventiquattro milioni di dollari per lo sviluppo di progetti di ricerca e investimento nellagricoltura e zootecnica del Paese africano. Lo ha resto noto ieri Jos Ricardo Da Silva, direttore generale della Fao, a margine dellincontro con il presidente dellAngola Jos Eduardo Dos Santos, nel primo giorno di visita del leader Fao. Il presidente ha espresso lesigenza in questo Paese di formare quadri per poter aumentare la produttivit dellagricoltura familiare ha dichiarato Da Silva che impiega 13 milioni di persone e a cui noi assicuriamo la continuit del supporto tecnico. Il direttore generale della Fao ha poi apprezzato gli sforzi fatti dal Governo angolano per ridurre la fame e ha annunciato la creazione del fondo LAfrica aiuta gli africani per sostenere i Paesi del continente con crisi alimentari, utilizzando fondi stanziati da Paesi della stessa Africa.

Mosca pronta ad aiutare Cipro


NICOSIA, 31. La Russia pronta a partecipare al pacchetto di interventi per aiutare leconomia cipriota, anche estendendo un prestito a Nicosia da 2,5 miliardi di euro. Lannuncio arriva dal presidente cipriota, Demetris Christofias, riferendo della conversazione telefonica avuta con lomologo russo Vladmir Putin. Christofias ha detto che Putin gli ha assicurato che la Russia pronta a fornire, assieme allUnione europea, un contributo per il prestito a Cipro. Il presidente cipriota, riferisce lagenzia Adnkronos, ha tenuto a precisare che il colloquio con Putin stato molto cordiale. I depositi di cittadini e societ russi nelle banche cipriote ammontavano, alla fine del 2012, a circa sedici miliardi di euro su un totale di ventuno miliardi di euro di depositi extra Ue. Nei giorni scorsi il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schuble, aveva affermato che prima di decidere su un eventuale pacchetto di aiuti a Cipro occorre verificare se la stabilit economica del Paese costituisca una minaccia per il resto delleurozona.

La sede della Banca centrale tedesca

Il Governo approva lobiettivo della riduzione del consumo energetico

Aumenta la fiducia dei consumatori cinesi


PECHINO, 31. Cresce la fiducia dei consumatori in Cina. Il dato stato diffuso dalla societ di statistica Nielsen, ieri, che ha preso in esame lultimo trimestre del 2012. Un indice spiega Yan Xuan, presidente di Nielsen Cina sopra i cento punti indica fiducia; quello cinese 108 punti; leconomia cinese attesa a crescere a velocit stabile sotto politiche monetarie. Il sondaggio evidenzia che il settanta per cento dei consumatori pensa che i prezzi saliranno questanno e soltanto il cinque per cento ritiene che caleranno. Intanto, oggi a Pechino il Consiglio di Stato, nel corso di un meeting, ha approvato lobiettivo di controllo del consumo energetico. Il punto sinserisce nellambito della promozione della green-economy sul territorio della Repubblica popolare e prevede il mantenimento del consumo energetico sotto una certa soglia di inquinamento fino al 2015. Il consumo elettrico sar quindi da tenere sotto i 6,15 trilioni di kilowattora. Il Governo mira a suddividere gli obiettivi del risparmio energetico tra le amministrazioni locali e le imprese, che sono chiamate ad assumersi maggiori responsabilit in questo settore come dice il relativo documento emesso dal Consiglio. Lanno scorso lelettricit usata stata il 5,5 per cento in pi che nel 2011, cio 4,96 trilioni di kilowattora. Da segnalare infine una notizia relativa agli investimenti in Cina. Il colosso elettronico Samsung ha in programma un investimento di 1,7 miliardi di dollari a Kunshan, centro manifatturiero a est di Shanghai. La conglomerata intende fabbricare a Kunshan laboratori, attrezzature e istituti di ricerca.

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venerd 1 febbraio 2013

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Seoul lancia un razzo per la messa in orbita di un satellite e avverte Pyongyang

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Raccogliendo la proposta di intesa politica lanciata dal presidente Assad

Lopposizione siriana Tensione nella penisola coreana apre a contatti con Damasco
DAMASCO, 31. La coalizione dellopposizione siriana apre al dialogo con il Governo di Damasco. Ma fissa dei paletti: Non si pu fare nessun compromesso sulla libert. La decisione stata annunciata ieri da Ahmad Moaz Al Khatib Al Hassani, capo dellorganizzazione che raccoglie le principali formazioni degli oppositori. Il leader si detto disponibile al dialogo a patto che vengano soddisfatte alcuni condizioni basilari: tra queste, la scarcerazione di circa 160.000 detenuti e il rinnovo dei passaporti per chi vive in esilio da parte delle ambasciate della Siria allestero. Annuncio di essere pronto a discussioni dirette con rappresentanti del regime siriano, che si tengano al Cairo, a Tunisi o a Istanbul ha detto Al Khatib. Da parte del Governo, non si registra ancora nessuna reazione ufficiale. Sul fronte dei combattimenti, in quelli di ieri sono state uccise 47 persone, tra i quali anche donne e bambini. Le violenze pi efferate si sono registrate a Damasco e a Homs. Intanto, il Governo siriano ha dichiarato ieri che laviazione israeliana avrebbe compiuto un raid contro un centro di ricerche militari. Un aereo da combattimento israeliano ha violato il nostro spazio aereo allalba e ha bombardato un centro di ricerca per lo sviluppo e lautodifesa nella regione di Jomrayah nella provincia di Damasco scrive lagenzia ufficiale Sana. Nessun commento ufficiale da Israele e dalla Casa Bianca. Nel frattempo, alla conferenza dei Paesi donatori a favore della Siria svoltasi in Kuwait stata superata la cifra complessiva di un miliardo e mezzo di dollari, pari a oltre 1,1 miliardi di euro, sotto forma degli impegni assunti dai partecipanti in termini di aiuti: lo ha annunciato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il quale in apertura di lavori aveva chiesto che si arrivasse a raccogliere almeno 1,4 miliardi di dollari. Abbiamo raggiunto e persino oltrepassato lobiettivo prefissato ha dichiarato il segretario generale in un intervento televisivo, una volta concluso il consesso. Il denaro sar devoluto a sostegno dei civili siriani che oltre 22 mesi di conflitto hanno costretto a lasciare le loro case: un miliardo di dollari andr in particolare ai Paesi vicini che hanno accolto rifugiati, e circa cinquecento milioni serviranno invece a finanziare lassistenza per quattro milioni di sfollati interni. La parte principale della cifra globale stata elargita da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e dagli stessi ospiti del Kuwait, con trecento milioni di dollari ciascuno. Sono stimati tra 100.000 e 120.000 i rifugiati siriani fuggiti dal conflitto nel loro Paese che oggi vivono in Egitto. Lo ha reso noto il sottosegretario agli Esteri egiziano, Nasser Kamel, intervenendo alla conferenza in Kuwait. Il rappresentante egiziano ha lanciato un appello al palazzo di Vetro: Chiediamo alle agenzie umanitarie che appartengono alle Nazioni Unite e alla comunit internazionale di continuare a sostenere il popolo siriano fino al termine della crisi politica ha affermato Kamel, annunciando che il Cairo potrebbe presto dare il via libera alla costruzione di un ospedale da campo lungo il confine tra Siria e Turchia.

Cameron cerca in Algeria collaborazione contro il terrorismo


ALGERI, 31. Un partenariato in materia di sicurezza delle frontiere e di lotta al terrorismo lo scopo dichiarato della visita in Algeria incominciata ieri dal primo ministro britannico David Cameron. La visit di Cameron, atteso nelle prossime ore anche in Liberia, la prima mai condotta da un premier britannico in Algeria in oltre mezzo secolo, cio dalla sua indipendenza nel 1962. Cameron stato accolto allaeroporto di Algeri dal suo omologo Abdelmalek Sellah e subito dopo ha incontrato il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika. Il primo ministro britannico ha dichiarato che il terrorismo non rappresenta solo una minaccia allinterno di Gran Bretagna e Algeria, ma anche agli interessi dei due Paesi in ogni parte del mondo. Secondo Cameron, infatti, il pericolo in alcuni regioni del Pakistan, dello Yemen o della Somalia anche maggiore di quello che si sta sviluppando nel Mali e, pi in generale, nel Sahel. Come ovvio, comunque, soprattutto in questa regione che il Governo britannico punta a costituire un partenariato con Algeri e con altri Governi dellarea, anche con lo scopo di scongiurare il ripetersi di tensioni e incomprensioni legate alla sfida posta dai gruppi terroristici di matrice fondamentalista islamica attivi nella zona. La visita di Cameron giunge dieci giorni dopo la tragica conclusione della presa di ostaggi nellimpianto estrattivo di gas algerino di In Amenas da parte di un commando jihadista. Cameron era stato uno dei leader stranieri pi polemici con le autorit algerine che non avevano preavvertito n tanto meno consultato quelle dei Paesi di origine degli ostaggi prima di lanciare i due attacchi delle forze speciali durante i quali furono uccisi decine di tali ostaggi. Tra queste vittime risultano anche tre cittadini britannici uccisi dai terroristi e tre dispersi.

Il lancio del missile sudcoreano (Afp)

SEOUL, 31. La Corea del Nord potrebbe andare incontro a gravi conseguenze qualora decida di procedere al minacciato terzo test nucleare. lavvertimento del presidente sudcoreano, Lee Myung Bak, che ha tenuto oggi una riunione con i ministri pi coinvolti nella sicurezza nazionale, allindomani del successo del lancio del primo razzo di Seoul per la messa in orbita di un satellite a fini scientifici. Se Pyongyang sottovaluter la situazione procedendo ancora una volta con una provocazione, causer gravi conseguenze ha affermato il portavoce presidenziale Park Jeong-ha, citato dallagen-

zia Yonhap. Il Governo ha aggiunto invita la Corea del Nord a porre fine con effetto immediato a giudizi e azioni provocatorie, e a rispettare gli obblighi internazionali. Lee, alle sue ultime settimane del suo mandato dato che il 25 febbraio ceder il testimone a Park Geun Hye, prima donna a diventare presidente, ha chiesto al ministro della Difesa, Kim Kwan Jin, di tenere pronte le forze armate, in considerazione delle crescenti tensioni militari nella penisola coreana, con il regime di Pyongyang che minaccia apertamente provocazioni aggiuntive, tra cui un test nucleare.

Uccisi altri due volontari nonostante le rafforzate misure di sicurezza

Sangue sulla campagna antipolio in Pakistan


ISLAMABAD, 31. sempre pi in salita la strada per la campagna antipolio in Pakistan: una strada lastricata di violenze. Oggi, infatti, si appreso che altri due volontari, impegnati in questa azione quanto mai preziosa per la popolazione, sono morti, in seguito allesplosione di un ordigno nella Kurram Agency, nel nordovest del Paese. Marted un agente di polizia, che faceva da scorta a una squadra della campagna antipolio, stato ucciso, a colpi darma da fuoco, da un command0 armato. Il fatto avvenuto nel distretto di Swabi, situato nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Nei mesi scorsi nove volontari sono stati uccisi nellarea di Karachi e nella Khyber Pakhtunkhwa. Catene di violenze che hanno costretto lOrganizzazione mondiale della sanit a sospendere la campagna, successivamente ripresa. Proprio ieri le autorit del distretto di Gujranwala avevano annunciato ladozione di pi rigide misure di sicurezza a sostegno della campagna di vaccinazioni contro la poliomelite. stato deciso di schierare ottocento agenti di polizia per garantire la sicurezza degli operatori, pi di 1.600. Tale decisione stata presa riferisce sul suo sito web The Express Tribune arrivata dopo che il capo dellamministrazione locale, Syed Najam Ahmed Shah, ha chiesto ai vertici della polizia di garantire la sicurezza degli operatori della campagna di vaccinazioni. Rileva lagenzia Adnkronos che lobiettivo delle autorit del distretto di Gujranwala, la regione pi popolosa del Pakistan, anche quello di coinvolgere gli influenti leader religiosi e le organizzazioni della societ civile per sensibilizzare la popolazione sullimportanza di vaccinare i bambini con meno di cinque anni. Ricorda lAdnkronos che il Pakistan, insieme allAfghanistan e alla Nigeria, uno degli ultimi Paesi al mondo in cui la poliomielite ancora endemica. E alla lotta per sradicarla si oppongono i talebani, nel segno di unazione che cerca di destabilizzare il territorio mirandone i progressi su vari fronti. Si segnala intanto che a Karachi lesplosione di una motobomba ha provocato la morte di tre persone; quattro i feriti. La moto, con annessa carica esplosiva, era stata parcheggiata davanti a un centro commerciale. Il micidiale ordigno stato attivato a distanza. Da ricordare che per tutto il 2012 la citt di Karachi stata teatro di omicidi e violenze settarie. Si stima, secondo dati riportati dai media locali, che lanno scorso siano state uccise circa duemila persone. Anche sul fronte afghano si registrano sanguinose violenze. Due ordigni sono esplosi, ieri, nelle province di Khost e Faryab causando tre morti, due bambini e una donna. Decine i feriti. Si poi appreso che nella provincia di Faryab, nel distretto di Nadar Shah Kot, un talebano stato ucciso in uno scontro a fuoco avvenuto a un posto di controllo dellesercito.

Disordini nel sud dello Yemen


SANA, 31. di quattro morti, tra cui due poliziotti, e una decina di agenti feriti, il bilancio degli scontri tra le forze dellordine yemenite e gruppi di attivisti del sud che rivendicano lindipendenza della loro regione da Sana. Lo hanno reso noto fonti mediche e della sicurezza precisando che i tafferugli sono esplosi quando un gruppo di autonomisti ha aperto il fuoco contro la sicurezza uccidendo due agenti. Ne nata una sparatoria con le forze dellordine che a loro volta hanno colpito e ucciso un civile. Secondo alcuni abitanti, subito dopo la polizia ha arrestato diverse persone. Il Movimento sudista reclama lautonomia dal resto del Paese, e tra le sue fila conta molti attivisti armati. Prima dellunificazione nel 1990, il sud dello Yemen era uno Stato indipendente. Nel 1994 un tentativo di secessione da parte delle forze sudiste era stato stroncato nel sangue dallesercito regolare. Intanto, due militari e sedici combattenti di Al Qaeda sono stati uccisi ieri in unoffensiva dellesercito nel centro dello Yemen condotta contro miliziani sospettati di tenere in ostaggio tre occidentali. Lo ha reso noto un notabile tribale della regione, il quale ha riferito che 16 combattenti di Al Qaeda sono rimasti uccisi in quattro raid dellaviazione yemenita che hanno colpito i loro rifugi vicino ad Al Manassah, nella provincia di Baida.

Un bambino pakistano riceve il vaccino contro la poliomielite (LaPresse/Ap)

Obama promette entro lanno la riforma dellimmigrazione


WASHINGTON, 31. La riforma dellimmigrazione sar completata entro il 2013, possibilmente entro la prima met dellanno. la promessa del presidente statunitense, Barack Obama, che si rivolto al Congresso sottolineando come la riforma dellimmigrazione, una delle priorit assolute del suo secondo mandato: Se il Congresso non sar in grado di presentare tempestivamente una proposta, ne invier una io, ha ammonito il capo della Casa Bianca parlando a Las Vegas davanti a una platea di centinaia di latinos, nel suo primo comizio dalla fine della campagna elettorale. Dopo oltre dieci anni di scontri sul tema immigrazione repubblicani e democratici sembrano finalmente aver trovato laccordo per mettere a punto una storica riforma. giunta lora, ha scandito ripetutamente Obama. Le basi per unazione bipartisan ha sottolineato sono state poste. Per la prima volta repubblicani e democratici sono pronti ad affrontare questo problema insieme e a lavorare per una soluzione e una riforma complessiva. Le divergenze si stanno diradando e un ampio consenso sta alla fine emergendo. Consenso su una riforma ha ricordato il presidente che permetter di mettere in regola undici milioni di uomini e di donne che oggi non sono in regola, ma che fanno oramai parte del nostro Paese, della nostra vita. Undici milioni di persone, ha proseguito Obama, che vivono nellombra: dobbiamo farli venire alla luce, dobbiamo portare alla luce questa economia sommersa. Per il presidente americano, infatti, non si tratta solo di una questione di diritti, di avere tutti le stesse speranze la possibilit di coltivare gli stessi sogni, ma anche di far s che tutte le imprese competano sulla base delle stesse regole.

Gabrielle Gifford chiede pi controlli sulle armi


WASHINGTON, 31. Troppi bambini sono morti, dobbiamo fare qualcosa: Gabrielle Gifford, lex deputata dellArizona, sopravvissuta ai colpi di pistola esplosi da uno squilibrato, ha commosso ieri gli Stati Uniti con il suo appassionato appello per un controllo sulla vendita delle armi nel Paese. Gifford intervenuta davanti alla commissione Giustizia del Senato americano, dove ieri si sono aperte le audizioni in vista di un pacchetto di leggi pi restrittive, che il presidente Obama ha deciso di promuovere dopo la strage di Newtown. E sempre ieri si registrato un nuovo dramma: una ragazza di 15 anni rimasta uccisa da colpi di pistola esplosi da un ragazzo in un parco di Chicago. Hadiya Pendleton aveva ballato alla cerimonia di inaugurazione del secondo mandato di Obama.

Nuove ombre sul negoziato colombiano


LAVANA, 31. Nuove minacce incombono sul negoziato tra il Governo di Bogot e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) che si sta tenendo a Cuba. In particolare fa discutere il comunicato con il quale nelle ultime ore, poco dopo la ripresa delle trattative tra le due delegazioni, i guerriglieri delle Farc hanno rivendicato il diritto di trattenere militari e poliziotti in qualit di prigionieri di guerra. Ci riserviamo il diritto di catturare come prigionieri i membri della forza pubblica che si arrendono in combattimento. Questi si definiscono prigionieri di guerra e questo fenomeno c in ogni conflitto esistente al mondo, si legge nel comunicato firmato dalla delegazione dei negoziatori delle Farc, diffuso via twitter e rilanciato dalla stampa colombiana. Il 20 gennaio, le Farc hanno messo fine a un cessate il fuoco decretato unilateralmente il 20 novembre, con il dichiarato intento di favorire appunto il processo di pace ospitato a Cuba. Il Governo di Bogot, invece, nonostante lavvio dei colloqui, aveva mantenuto il rifiuto di sospendere le ostilit e di aderire al cessate il fuoco. Venerd scorso, pochi giorni dopo la scadenza dei due mesi di tregua, due poliziotti sono stati rapiti nelle vicinanze di Florida e Pradera, entrambi comuni del dipartimento centroccidentale di Valle del Cauca, in unazione attribuita alla colonna Gabriel Galvis delle Farc. Secondo alcuni organi di stampa locali, i due agenti stavano conducendo indagini su episodi di estorsione ai danni dei lavoratori di alcuni zuccherifici della zona. Secondo alcune testimonianze riferite da tali organi di stampa, i guerriglieri delle Farc terrebbero i due agenti prigionieri nellarea montuosa di El Cajn. Finora, tuttavia, non hanno dato esito le indagini delle forze di sicurezza.

Il dolore del Papa per la strage di Uribana


CARACAS, 31. Cordoglio per le vittime delle violenze verificatesi nel carcere venezuelano di Uribana e vicinanza spirituale alle loro famiglie sono stati espressi da Benedetto XVI in un telegramma, a firma del segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, inviato allarcivescovo di Barquisimeto, monsignor Antonio Jos Lpez Castillo. Dopo i violenti scontri costati la vita a 58 persone, in gran parte detenuti, il Papa fa appello alle istituzioni e alle persone responsabili affinch continuino a lavorare in uno spirito di collaborazione e buona volont per superare i problemi ed evitare la ripetizione in futuro di tali eventi drammatici. Dopo gli scontri scoppiati venerd scorso durante unispezione della guardia nazionale, il carcere, nello Stato di Lara, stato fatto sgomberare.

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LOSSERVATORE ROMANO
Aperto in India un convegno internazionale sul Vaticano

venerd 1 febbraio 2013

II

Apprendisti alla scuola dello Spirito


Anticipiamo stralci del testo che il cardinale prefetto della Congregazione per lEducazione Cattolica pronuncia il 31 gennaio a Bangalore, in India, in apertura del convegno internazionale Rivisitare il concilio Vaticano II: cinquantanni di rinnovamento che si svolge fino al 3 febbraio nel Pontificio Ateneo Dharmaram Vidya Kshetram. di ZENON GRO CHOLEWSKI l concilio Vaticano II ha suscitato linteresse sia dei credenti, sia dei non credenti; di coloro le cui preoccupazioni erano legate alla vita e alla missione della Chiesa, come anche di coloro i cui interessi riguardavano la sfera secolare. Ognuno aveva le proprie speranze e i propri timori, nonch le proprie attese. Dopo venticinque anni, molte cose erano cambiate, e questo valeva anche per le speranze, i timori e le attese di tutta lumanit. Dopo cinquantanni sono mutate pure le preoccupazioni e le situazioni della societ. Anche il presente ha le proprie speranze, i propri timori e le proprie attese. facile comprendere che queste aspettative, queste speranze e questi timori mutevoli e soggettivi, basati su fenomeni sociali a breve termine, non possono essere la chiave per interpretare gli insegnamenti del Vaticano II. Discernere i segni dei tempi e agire in base ai desideri, alle speranze e ai timori soggettivi non pu servire da bussola per comprendere gli insegnamenti del concilio. Ogni volta che la Chiesa si deve confrontare con nuove situazioni che hanno un forte impatto sulla societ umana e comportano nuovi interrogativi, essa riunisce i suoi pastori per trovare strumenti efficaci per dare testimonianza di Cristo, Salvatore dellumanit. Di fatto, le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini doggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. La loro comunit, infatti, composta di uomini (Gaudium et spes, 1). Dunque, per quanto possano essere grandi le sfide che i segni dei tempi pongono ai credenti, essi non devono sentirsi sopraffatti e non devono abbandonare la barca di Cristo. Come testimoni della provvidenza divina e della speranza, i credenti devono, innanzitutto, discernere i segni della presenza di Cristo nel mondo e negli eventi mondiali. E, come gregge, devono ascoltare le parole del vero Pastore. Papa Giovanni XXIII sottoline che lumanit deve sempre confrontarsi con situazioni difficili e problemi. E in questa realt costante, che offusca le speranze e i sogni delluomo, la Chiesa non ha mai smesso di offrire la luce di Cristo. Questo ci ricorda le parole che il Signore ha rivolto ai Dodici durante la tempesta sul lago di Genezaret: Coraggio, sono io, non abbiate paura (Matteo, 14, 27). S, non dobbiamo avere paura, non dobbiamo avere paura di aggrapparci a Cristo e di essere testimoni di speranza per la societ umana. Per questa ragione il beato Giovanni XXIII disse che, ogni volta che viene convocato un concilio ecumenico, i Padri proclamano in forma solenne questa corrispondenza con Cristo e con la sua Chiesa, e indicano a tutti dove trovare la luce di Cristo, al fine di sostenere e rafforzare le energie spirituali di ognuno e dinnalzare stabilmente gli animi ai beni veri e autentici. Per meglio comprendere lo spirito e gli insegnamenti del concilio Vaticano II importante riconsiderare lo scopo principale per il quale fu convocato. Riunendo i vescovi provenienti da ogni parte del mondo, Giovanni XXIII disse chiaramente che era interesse del concilio che il sacro deposito della dottrina cristiana fosse custodito e insegnato in forma pi efficace (cfr. Messaggio per la solenne apertura del concilio Vaticano II, 11 ottobre 1962, n. 2. 6). Paolo VI lo ribad nel suo discorso durante lultima sessione generale di quello stesso concilio. Questa dottrina abbraccia lintero uomo, fatto di corpo e di anima. E a noi, che viviamo qui in terra, impone di puntare, come pellegrini, verso la nostra patria celeste. Indica il modo in cui dobbiamo ordinare questa vita mortale affinch, adempiendo ai nostri doveri, ai quali siamo tenuti verso la citt terrena e quella celeste, possiamo raggiungere il fine che Dio ha prestabilito per noi. Indicando tali orientamenti, Giovanni XXIII sottoline le parole del Signore: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta (Matteo, 6, 33). Questo prima, disse il Papa, esprime dove devono essere dirette anzitutto le nostre forze e le nostre preoccupazioni. Tuttavia, non bisogna trascurare le altre parole che seguono in tale comando del Signore: e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Nel sottolineare questi importanti principi sui quali i padri conciliari dovevano riflettere, il Papa disse anche che, poich tale dottrina tocca i vari campi dellattivit umana che riguardano le persone singole, le famiglie e la vita sociale, necessario, prima di tutto, che la Chiesa non distolga mai gli occhi dal sacro patrimonio della verit ricevuto dagli antichi. Allo stesso tempo, la Chiesa deve guardare anche al presente, che ha comportato nuove situazioni e nuovi modi di vivere, e ha aperto nuove vie allapostolato cattolico. In altri termini, il fine del concilio Vaticano II, e di qualsiasi altro concilio generale della Chiesa, dintrodurre in contesti e situazioni storiche concrete il seguente mandato di Cristo: Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ci che vi ho comandato (Matteo, 28, 19-20). Possiamo ricordare che nei precedenti concili generali della Chiesa il compito di custodire e insegnare il sacro deposito della dottrina cristiana sempre stato svolto con solenne gravit dai padri dei diversi concili, che si sono dovuti confrontare con nuove situazioni e nuovi modi di vivere. Certamente tutti conoscono il monito di san Paolo nella sua Lettera ai Galati, indirizzato a quanti potrebbero desiderare di modificare gli insegnamenti di Cristo: Mi meraviglio che cos in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realt, per, non ce n un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema! Labbiamo gi detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema! (1, 6-9). Papa Benedetto XVI, che da giovane sacerdote fu tra gli esperti dellultimo concilio generale, ha osservato nella premessa alla raccolta dei suoi scritti conciliari: I singoli episcopati indubbiamente si avvicinarono al grande avvenimento con idee diverse. Alcuni vi giunsero pi con un atteggiamento dattesa verso il programma che doveva essere sviluppato (...) durante le fasi conciliari il raggio del lavoro e della responsabilit comuni si allargato sempre pi. I vescovi si riconoscevano apprendisti alla scuola dello Spirito Santo e alla scuola della collaborazione reciproca, ma proprio in questo modo si riconoscevano come servitori della Parola di Dio che vivono e operano nella fede. I Padri conciliari non potevano e non volevano creare una Chiesa nuova, diversa. Non avevano n il mandato n lincarico di farlo. Erano Padri del concilio con una voce e un diritto di decisione solo in quanto vescovi, vale a dire in virt del sacramento e nella Chiesa sacramentale. Per questo non potevano e non volevano creare una fede diversa o una Chiesa nuova, bens comprenderle ambedue in modo pi profondo e quindi davvero rinnovarle. Per tale ragione, il Papa ha sempre affermato chiaramente che unermeneutica di rottura assurda, contraria allo spirito e alla volont dei

Ascensione di Ges (miniatura dal Vangelo di Rabbula, Firenze, Biblioteca Mediceo Laurenziana, foglio 13 verso)

Processione dapertura del Vaticano

II

Padri conciliari; e tutti sappiamo che ci vale anche per quella di tutti i concili generali. La fede il fondamento degli insegnamenti del concilio. Senza fede, la Chiesa sarebbe come il sale che ha perso sapore, come la luce nascosta sotto un grande moggio. Ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si saler?, dice il Vangelo, non serve n per la terra n per il concime e cos lo buttano via. Allo stesso modo, se lermeneutica di rottura viene utilizzata per interpretare il concilio Vaticano II, linterpretazione non riuscir a dare testimonianza della vera fede, che la Chiesa ha ricevuto da Cristo, e che stata trasmessa fedelmente alla generazione presente attraverso il magistero della Chiesa, mediante secoli di ricchi depositi di sapienza contenuti nella tradizione cristiana. Il beato Giovanni XXIII ci aveva messo in guardia contro limprudenza nellinterpretare lo spirito del

concilio. In particolare, ci aveva messo in guardia dallessere sopraffatti da nuove situazioni e dal trascurare ci che si pu imparare dalla storia. Il non vedere altro che il proprio imprudente entusiasmo per ogni novit, tende a portare a riformulare molte cose, spesso in modo eclettico, come se quelle insegnate dai concili precedenti potessero essere allegramente eliminate, che si tratti di dottrina cristiana, di morale o della giusta libert della Chiesa. Dopo duemila anni di cammino percorso insieme con lumanit, lesperienza della Chiesa come ha osservato Papa Roncalli ci dice che quanti aderiscono a Cristo e alla sua Chiesa godono della luce, della bont, del giusto ordine e della benedizione della pace. Al contrario, tra quanti vivono senza di lui o combattono contro di lui e restano deliberatamente fuori della Chiesa c confusione.

Il vero protagonista della Gaudium et spes

Chi svela luomo alluomo


di VINCENZO PELVI La Gaudium et spes ha come oggetto centrale della sua preoccupazione, luomo: luomo dunque, ma luomo integrale, nellunit di corpo e anima, di cuore e coscienza, di intelletto e volont, che sar il cardine di tutta la nostra esposizione (Gaudium et spes, n. 3). E non potrebbe essere diversamente. I problemi del mondo contemporaneo che la Chiesa vuole illuminare sono: le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini doggi (n. 1). Fondamentale nella Gaudium et spes luomo, che Non luomo che spiega Cristo, ma Cristo che spiega luomo. Perci, solo per mezzo di Cristo possiamo sapere che cos luomo. La manifestazione di ci che luomo viene dunque unita alla rivelazione del Padre ed conseguenza inseparabile di essa. Cristo, rivelatore dellamore di Dio Padre, manifestatosi come Figlio, con la sua vita, rivela anche la vocazione delluomo: da sempre siamo stati chiamati alla comunione con Dio, a essere suoi figli nel Figlio. Perch Cristo luomo nuovo? Dico subito che Egli porta la novit della fraternit. La dottrina della Gaudium et spes stabilisce le basi di una teologia della fraternit, che viene elaborata in base alla distinzione-correlazione tra fraternit, filialit e paternit: la fraternit presuppone la filialit, e questa, a sua volta, la paternit. La concezione dellessere umano, negli scritti del Nuovo Testamento, collegata con la fede in Ges, riconosciuto e proclamato Cristo, Figlio di Dio e Signore. Come primogenito tra molti fratelli, Egli non solo il mediatore tra Dio e gli uomini, ma anche il prototipo della relazione filiale con Dio Padre. La verit delluomo consiste nellessere figlio nel Figlio e secondo il Figlio (cfr. n. 22). Nel Cristo e per il Cristo, Dio Padre diviene realmente nostro Padre e noi siamo introdotti nelle particolari relazioni provvidenziali esistenti tra il Padre e il Figlio fatto uomo. Se Dio si prende personalmente cura di noi, come un Padre che lo fa e non come lamministratore delluniverso. In questottica, la fede adesione alla volont del Padre, un amore obbediente, intriso di intimit, fa esclamare a Ges: Abb. Accanto al rispetto religioso, Cristo introduce nella relazione del Padre al Figlio una sfumatura di tenerezza e di confidenza. Ges insegna agli uomini a pregare Dio come loro Padre, ma dice sempre mio Padre, oppure vostro Padre, mai nostro Padre (Matteo, 7, 11; Luca, 22, 29; cfr. Giovanni, 20, 17). Egli ha una posizione talmente unica nei confronti del Padre, che ne il Rivelatore per eccellenza. La condizione nuova, nella quale la venuta di Ges ha posto lessere umano, la filialit. Questa consiste nel dono di grazia attraverso il quale siamo chiamati a partecipare alla dignit del Figlio di Dio incarnato, crocifisso e risorto, che si rivela lUnigenito del Padre. Cristo immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura (Colossesi, 1, 15) proclama chi Dio, ma ci dice anche chi luomo. Egli ci rivela limmagine delluomo che Dio, nella sua ineffabile bont, porta dentro di S fin dalleternit e alla quale vuole conformare tutti gli uomini fino a che Cristo non sia in essi formato (cfr. Galati, 4, 19). Questa verit si rinnova in tutti i cristiani: pi aumenta la loro fede e la loro unione con Cristo, pi essi vi scorgono lo splendore del mistero di Dio, pi si aprono a un apprezzamento nuovo delle persone e degli avvenimenti, acquisendo una maggiore consapevolezza dello splendore del loro mistero, artefici di una umanit nuova (Gaudium et spes, n. 30). Redento, infatti, da Cristo e diventato nuova creatura nello Spirito Santo, luomo pu e deve amare anche le cose che Dio ha creato. Da Dio le riceve, e le guarda e le onora come se al presente uscissero dalle mani di Dio. Di esse ringrazia il Benefattore e, usando e godendo delle creature in povert e libert di spirito, viene introdotto nel vero possesso del mondo, quasi al tempo stesso niente abbia e tutto possegga: Tutto, infatti, vostro: ma voi siete di Cristo, Cristo di Dio (1 Corinzi, 3, 22) (Gaudium et spes, n. 37). In Ges Cristo, i cristiani diventano davvero segni del Regno e amici degli uomini. In Dio lessere umano diventa se stesso e assume la missione di rendere umana la storia, di condividere con la creazione la libert alla quale essa aspira (cfr. Romani, 8, 19 ss.). Divenire se stesso, significa ricostruire la propria identit di immagine di Dio nella creazione. Essere figlio di Dio e divenire persona umana sono aspetti di una sola e medesima realt, che tanto pi umana quanto pi in unione con Dio e viceversa. Le dimensioni divina e umana della persona non sussistono che simultaneamente; separate, successive, giustapposte, esse non sono vere. La relazione delluomo con Dio non pu esistere a danno delluomo. L ove non c essere umano, non si pu neanche avere relazione con Dio. Pensarsi in Dio, significa pensarsi nella verit; volersi in Lui, significa volersi autenticamente. Il solo essere umano che si ama veramente colui che non falsa la propria verit, colui che aspira sinceramente allunit, alla bellezza e alla bont della propria persona nella comunione del popolo di Dio. Ne consegue che la separazione tra Dio e lumanit condanna lessere umano allincomprensione radicale. Dio e lessere umano costituiscono un solo e medesimo mistero. Dio crea e unisce a s lumanit che divinizza e adotta. Secondo il messaggio cristiano, la teologia antropologia e lantropologia teologia: Dio e lumanit non possono essere pensati separatamente. Il Dio degli uomini e gli uomini di Dio sono uniti in Ges Cristo. Se lessere umano non se stesso, vero, non pu riconoscere Dio, e se non riconosce il Dio rivelato, non se stesso e si ignora.

Documenti da rileggere
Anticipiamo stralci della relazione che larcivescovo ordinario militare per lItalia tiene il 31 gennaio a Roma, nellAula della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense, a conclusione del ciclo di letture teologiche intitolato I documenti del concilio Vaticano II e organizzato dalla diocesi di Roma.

fonda il legame che intercorre tra la Chiesa e il mondo. La Chiesa pu dire Cristo come la verit delluomo, solo se essa capace di svelare pienamente luomo alluomo, ossia rivelargli la grandezza e la bellezza della sua dignit personale. La Chiesa crede di trovare nel suo Signore e maestro la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana. Il documento presenta nella prima parte, dal n. 10 al n. 45 la centralit di Cristo, via decisiva per la comprensione delluomo. In particolare, il n. 22 la chiave per accostare Cristo, uomo nuovo, nuovo Adamo nel quale viene svelato al soggetto umano il senso e il futuro della storia umana e del cosmo. Il Signore il fine della storia umana (cfr. n. 45). Si tratta di un testo di elevata statura teologica, che contrasta con levidente timidezza con cui il documento affronta le questioni pi strettamente teologiche. Il concilio parla delluomo alla luce di Cristo, non semplicemente perch in Cristo tutto viene illuminato ma perch nel Figlio incarnato si scopre chi e a che cosa chiamato lessere umano. Non si tratta di una luce che viene dal di fuori ma della stessa realt della vita di Cristo.

Caravaggio, Ecce homo (1605)

venerd 1 febbraio 2013

LOSSERVATORE ROMANO
Riaperta al culto la chiesa dei santi Luca e Martina a Roma Amore e ambizione al centro della Recherche di Proust

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La martire che infranse le statue degli idoli


di GIUSEPPE SCIACCA in dai primordi della storia cristiana, la parola grave e solenne di Cristo, che annuncia la persecuzione per i suoi discepoli, si puntualmente avverata e non manca di trovar tragiche e gloriose conferme anche nelle cronache contemporanee, laddove, con inquietante frequenza, dato leggere di cristiani barbaramente trucidati solo, o principalmente, perch tali. E questo infatti il martirio: eroica testimonianza che i fedeli rendono a Cristo e al suo Vangelo, affrontando volontariamente le sofferenze e la morte. opportuno notare che il martirio degli apostoli e di quelli, pi immediatamente vicini a loro nel tempo, rappresenta senzaltro il suggello cruento sia della realt storica del Vangelo, inteso come insieme di precisi eventi realmente accaduti, sia della verit della dottrina, dellinsegnamento, della parola del Signore Ges. In altre parole, i primi martiri attestano, cio testimoniano, irriducibilmente, col sangue, ci che hanno sperimentato e che costituisce la sostanza viva e irrinunciabile di ci in cui credono, della loro fede, della fede cristiana, della fede della Chiesa. Il martirio pertanto un possente, drammatico invito a riflettere, cio a riconoscere, nella libert, la verit della fede cristiana. Insegna la dottrina della Chiesa che chi avesse testimoniato col proprio sangue Cristo prima ancora di essere battezzato, riceve il battesimo dal proprio stesso sangue generosamente versato ed , pertanto, immediatamente degno della visione beatifica di Dio nella patria celeste. , infatti, oltremodo significativo, che la Chiesa preghi i martiri, ma che non abbia mai permesso che si pregasse per loro. E la nostra attenzione si concentra su santa Martina, nobile giovinetta romana, martirizzata sotto Alessandro Severo, intorno allanno 230 e la cui vicenda biografica e lo stesso martirio aderiscono invero agli schemi classici propri delle Passiones dei martiri, nelle quali gli elementi storici sono talora frammisti a enfatizzazioni o amplificazioni leggendarie. Condotta a forza di fronte alle mute statue degli idoli, queste prodigiosamente si infrangevano; ma ci lungi dal far deflettere o almeno riflettere i suoi feroci persecutori (come accade quando ci si attesti acriticamente od ottusamente sul proprio punto di vista) viceversa li insever vieppi, fintanto che alla martire, dopo un crescendo parossistico di tormenti, non venne troncato il capo e il suo sangue, non diversamente da quello versato da tantissimi altri per amore del nome di Cristo, irror, santificandolo e consacrandolo definitivamente a Cristo, il suolo dellUrbe. Ma il culto di santa Martina cui proprio nel Foro, nel luogo della sepoltura, era stata dedicata una chiesa da Papa Onorio venne via via affievolendosi, come sovente accade nelle umane vicende, per riapparire improvviso durante il creativo e lungo pontificato di Urbano VIII Barberini, impegnato sul fronte vigoroso della Riforma cattolica, che si consolidava anche attraverso il possente sussidio dellarte, allorquando, costruendosi appunto la nuova chiesa dellAccademia di San Luca da parte di Pietro da Cortona, furono qui rinvenute le spoglie della santa e di altri martiri. Papa Barberini gi raffinato poeta latino autore dei Poemata compose un inno in suo onore, col quale, egli parimenti pastore e principe rivolgendosi ai suoi fedeli romani chegli aulicamente chiama cives Romulei, li esorta ad applaudire al celebre nome di Martina: Martinae celebri plaudite nomini, cives Romulei plaudite gloriae, additandola quale esempio di carit, poich la santa, dotata di mezzi di fortuna, li aveva donato ai poveri: munifica manus Christi pauperibus distribuens opes, esempio di purezza verginale, esempio di coraggio nella professione della fede. Se, in qualche modo, vogliamo spiritualmente ricollegarci al prestigioso e trionfale recupero operato da Urbano VIII e da Pietro da Cortona, anche noi stasera dopo qualche tempo di pausa (per fortuna non della stessa durata di quello intercorso tra Papa Onorio e Urbano VIII) potremo procedere, con garbata e affettuosa pietas al recupero della memoria storica di santa Martina e di questa insigne chiesa a lei dedicata.

Anatomia dello snob


Solo lartista sfugge alla condanna dellordinario
Pubblichiamo stralci di uno degli articoli contenuti nellultimo numero della rivista Vita e Pensiero. di ALAIN BESANON Bisogna conoscere la base filosofica di Proust, e poi non pensarci pi. Ne Il tempo ritrovato si trovano parafrasi e citazioni testuali da Il mondo come volont e rappresentazione. Proust non lunico. Lombra di Schopenhauer si stende su un buon mezzo secolo da Flaubert (che lha letto solo alla fine della vita, ma era giunto a considerazioni simili) fino a Simenon, passando per Maupassant e Cline. Il messaggio il seguente: luomo ordinario condannato, la sua vita piegata verso linsignificanza, la mediocrit, la riproduzione della specie. Chi sfugge alla fatalit? Lartista, luomo di genio. La Ricerca, si detto spesso, lavvento al genio del narratore. Proprio alla fine del romanzo, dopo aver perso molto tempo, dopo aver lasciato che tutto il suo mondo si inabissasse nel nulla, ha la rivelazione, pronto per mettersi allopera. La crisalide si aperta, la metamorfosi avvenuta. Finalmente scriver la storia della sua avventura spirituale, il suo romanzo. fatta. Pu morire. Lopera l. Proust muore libero, salvo. A leggere Proust proviamo un piacere che non deve nulla alle dissertazioni filosofiche. La sua filosofia la sua bussola, lequipaggiamento intellettuale che gli permette di lanciarsi senza perdersi nelloceano della letteratura francese, di unirsi ai moralisti, agli autori comici, a qualche romanziere. Il suo romanzo potrebbe anche intitolarsi Le illusioni perdute. Il narratore stato illuso dalla sua immaginazione; si figurato cose che non erano. Al termine delle disillusioni, rimette piede nel reale. Per tutto quel tempo ha misurato il nulla nel quale sono invischiati tutti i personaggi a cui si affianca, e anche lui quando travolto dalle passioni. La disillusione scatena il riso. Se lo volesse, Proust potrebbe scendere molto in profondit nella psicologia dei personaggi. Il suo proIn tutto questo le buone matore. Il pastiche nella sua natura. Non sonda gli animi, li sug- niere non devono intervenire se gerisce imitandone i comporta- non per attenuare le conseguenmenti, i modi di parlare: mario- ze troppo violente dellamore. nette, burattini buffi a vedersi di La civilt non addolcisce nulla, cui mima gli atteggiamenti. al massimo frena le brutalit. La seconda passione lambicos che si appropria di Saint-Simon senza prendere sul serio le zione. O meglio il gruppo di sue dispute. Ed sempre cos passioni (collera, audacia, speche ha creato personaggi perma- ranza, disperazione, invidia) che nenti, immortali, diventati tipi, gli antichi collocavano nel conal pari di quelli creati da Moli- cetto di irascibile, perch sono re e dai grandi romanzieri suoi legate al compimento di unopepredecessori, Rastignac, Homais, razione ardua e perch richiedono il superamento di un ostacoD ambreuse. Invita il suo lettore a fare lo lo, di una difficolt. Nella Ricerca non ci si batte stesso. Se questi non ha ancora lesperienza del mondo, qui im- per guadagnarsi la vita, per far para bene, come da nessunaltra trionfare le proprie idee o per parte, come va il mondo, come imporsi nella lotta politica. Si funziona. Non ha bisogno di in- lotta a morte per guadagnarsi formarsi sulla filosofia di Proust. un rango. I personaggi sono Proviamo un estremo piacere a mossi dal desiderio appassionato leggerlo perch riconosciamo le di entrare in un ambiente, di esnostre stesse esperienze e perch sere riconosciuti in quellamci istruisce. Inglesi, giapponesi, americani non sono tenuti a conoscere i codici sociali francesi, ma ritroveranno spontaneamente nelle serate dei Guermantes o dei Villeparisis cose che conoscono perfettamente, per averle gi vissute e subite nelle loro aziende, nelle universit, nelle villette di periferia. Sono le stesse. Due passioni sono allopera in questo romanzo. Sono le passioni fondamentali dellumanit. La prima lamore. In Proust lamore ovunque. regolarmente sfortunato. incompatibile con il progetto del narratore, che la libert, la salvezza, larte. una certezza negativa che Proust ha teorizzato. Lamore Giovanni Boldini, non riesce a svilupRitratto del conte Robert de Montesquiou parsi. Si blocca allo (1897, modello del barone Charlus nella Recherche) stadio dolorosissimo della gelosia. La gelosia proviene da uninten- biente. Questa passione lo sificazione dellamore e la pro- snobismo. voca. Lo scopo dellamore Il bersaglio la nobilt e pi lunione, ma nella gelosia il de- precisamente una certa cerchia siderio di captazione, di posses- nellambito della nobilt, perch so per s dellessere amato, som- essa si presta a fare da specmerge la volont di unione e la chietto per le allodole che attira rende impossibile. gli snob. Ha il fascino storico Odette sfugge a Swann, dei grandi nomi, le immagini da Albertine al narratore, Morel a vetrata che si possono sovrapCharlus. Si comprende il loro porre ai loro rappresentanti, la desiderio di fuga se si considera lanterna magica che li trasfigura, che intuivano che non li si vole- anche la ricchezza, che in questo va tanto amare quanto possede- romanzo sembra guadagnata, il re, averli per s. In definitiva, palazzo, i castelli, i domestici, i metterli in prigione, sotto una grandi modi. macchina pneumatica. La loro In realt su di essa che si reazione istintiva quella di di- focalizza la malattia dello spirito fendere la propria libert, il pro- che interessa il romanziere. Coprio essere minacciato. Non si me lamore si perdeva nella gepu affermare che da parte loro losia, cos linsieme delle passioci sia perversit, per quanto fini- ni sociali si ritrova inghiottito scano per provare un piacere nella pi illusoria, la pi inaffermalvagio dalla sconfitta del pre- rabile, la pi impossibile da tendente. La loro sarebbe piut- soddisfare: lo snobismo. Poco tosto una reazione istintiva, vita- importa che la nobilt venga asle, contro il predatore innamora- sunta a simbolo nel romanzo, to. Difendono la pelle. qualunque ambiente in grado In questo romanzo non si ucdi essere oggetto di snobismo. cide nessuno e non ci si suicida. Fin dal liceo, il ragazzo vuole Non si muore damore, perch entrare nel gruppo di compagni lamore una malattia non morche si chiude nei suoi confronti. tale, passeggera, come il morbil snob, come lo sono lartista o lo e la scarlattina. la prova il professore colpito dalla stessa che nonostante le rovine che causa e le torture che infligge, malattia. Proust fa dello snobilamore non davvero serio. smo la madre delle cattive passioni. Se vinta, con lei se ne va unillusione. Swann guarito dal suo stato tutto il maledetto corteo delle patologico si chiede da villano passioni e il soggetto recupera la come abbia potuto amare sua libert. Perch lo snobismo tanto Odette al punto da desiderare morire. Eppure il suo amore grave? Perch demoniaco. laveva invaso fino a non essere lunica passione, nella sfera sopi operabile, come si dice in ciale, che non procura piacere. chirurgia. Non ne poteva pi di Non ne procura neppure il suo ricominciare giorno dopo giorno corrispettivo nella sfera amorosa, a cercare di sapere che cosa la gelosia. Il lussurioso, il goloavesse fatto Odette (1, 317). Se so, il vanitoso traggono piacere gli capitava di desiderare la dal compimento del vizio. Lo morte, per sfuggire pi alla snob no. Solo dolori. I demoni, monotonia dello sforzo che noto, conoscono una sola pasallacutezza delle sofferenze. sione davanti agli uomini, la geQuelle sofferenze se ne vanno losia. La loro sofferenza non da sole. Quando sono scompar- umana, infernale, in senso prose e lui non ama pi Odette, prio. Arrivano a ispirarla agli allora la sposa. Forse a quel uomini che si avvicinano a loro. punto esce dallautismo amoro- Proust lha riconosciuta e ne ha fatto lanatomia. so. Le d una figlia, Gilberte.

La facciata della chiesa dei Santi Luca e Martina

LAccademia di San Luca e il progetto di Pietro da Cortona


Il 30 gennaio, giorno dedicato alla memoria di santa Martina, nella splendida chiesa barocca al Foro romano dedicata allevangelista Luca e alla giovane martire romana, lAccademia Nazionale di San Luca ha promosso una messa, presieduta dal vescovo segretario generale del Governatorato dello Stato della Citt del Vaticano, monsignor Giuseppe Sciacca, del quale, in questa pagina, pubblichiamo gran parte dellomelia. La celebrazione alla quale erano presenti, tra gli altri, monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, Louis Godart, consigliere culturale del presidente della Repubblica italiana, Pupi Avati, Vittorio Sgarbi, e il direttore del nostro giornale stata preceduta da un importante discorso In lode di Pietro da Cortona del nuovo presidente dellaccademia, Paolo Portoghesi. Fu proprio Pietro da Cortona, infatti, a realizzare i primi studi architettonici quando nel 1623 fu stilato il primo piano redatto dallAccademia per costruire una nuova chiesa. I disegni mostrano una pianta centrale cruciforme sormontata da un ampio vano a cupola. Quando nel 1627 fu nominato protettore della confraternita il giovane cardinale Francesco Barberini e soprattutto pi tardi, nel 1634, allorch divenne principe dellAccademia lo stesso Pietro da Cortona, fu possibile avviare concreti progetti di rinnovamento. Lartista si offr subito di procedere a sue spese alla ricostruzione iniziando dalla cripta, nutrendo la speranza di trovare durante i lavori i resti della martire Martina e riuscire a ottenere cos il consenso del Papa per i lavori successivi. E infatti durante gli scavi nellarea della confessione della vecchia chiesa si rinvennero le spoglie sia della santa sia di altri martiri. Lepisodio suscit entusiasmo in Urbano VIII che si rec subito a rendere omaggio alla santa. Pietro da Cortona trasform la cripta a sue spese, rendendola una delle cappelle pi sontuose della citt e divenendo larchitetto ufficiale del progetto. Questa chiesa avr sempre un significato speciale per il maestro, perch nellambito della sua carriera conserver il primato di unico edificio interamente realizzato secondo le sue intenzioni. E proprio di Martina, santa del mese e testimone dellaccoglienza, ha scritto Francesca Romana de Angelis nel numero di gennaio del nostro mensile donne chiesa mondo.

Il romanzo potrebbe intitolarsi Le illusioni perdute Il narratore stato illuso dalla sua immaginazione Si figurato cose che non erano
cedimento preferito quello di lasciarli esprimere attraverso la loro condotta esteriore, i gesti, gli atteggiamenti, i tic, le intonazioni. Non gli piace scendere nellintimit dei cuori, non prova lattrazione che ha SainteBeuve per i bisbigli raccolti al confessionale del cuore. Lui mette in scena i suoi personaggi, come a teatro. Il comico del Borghese gentiluomo, di Tartufo, del Malato immaginario quello di Cottard, di Norpois, di Brichot. Proust fa ridere alla maniera di un imita-

Esposto al Chiostro del Bramante il capolavoro di Hieronymus Bosch

I peccati che ispirarono Brueghel


A partire da gioved 31 gennaio, nellambito della mostra Brueghel. Meraviglie dellarte fiamminga al Chiostro del Bramante fino al 2 giugno sar esposto per la prima volta a Roma il capolavoro I sette peccati capitali di Hieronymus Bosch. Lopera, proveniente dalla Geneva Fine Arts Foundation, integra il percorso espositivo della retrospettiva dedicata alla celebre stirpe di artisti fiamminghi attiva tra il XVI e il XVII secolo. Pieter Brueghel il Vecchio (1525/1530 circa 1569), capostipite della famiglia, inizi la sua carriera proprio ispirandosi a I sette peccati capitali e consider Bosch il suo maestro spirituale, copiando i suoi lavori. Con oltre cento opere, lesposizione offre al pubblico la possibilit di vedere uno accanto allaltro dipinti provenienti da musei e collezioni private di numerosi Paesi stranieri.

Hieronymus Bosch, particolare de I sette peccati capitali (1515 circa)

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LOSSERVATORE ROMANO

venerd 1 febbraio 2013

Il ministro dellInterno francese annuncia lespulsione di alcuni predicatori radicali stranieri

A colloquio con larcivescovo di Belgrado monsignor Stanislav Hoevar

Se limam danneggia lislam


PARIGI, 31. Espelleremo tutti quegli imam, tutti quei predicatori stranieri che se la prendono con le donne, fanno proposte contrarie ai nostri valori e parlano della necessit di combattere la Francia. Da questo punto di vista bisogna essere estremamente fermi e io lo sar. Marted scorso, a Bruxelles, durante una conferenza internazionale dedicata alla lotta contro gli estremismi violenti, il ministro dellInterno francese, Manuel Valls, ha annunciato lespulsione, nei prossimi giorni, di alcuni predicatori e imam radicali stranieri. Una misura che si inserisce nel quadro della prevenzione del processo di radicalizzazione e del contrasto allislamismo radicale e al jihadismo globale. Valls ha tuttavia invitato a non fare di ogni erba un fascio: Non confondo questo islamismo radicale con lislam di Francia ma esiste un ambiente religioso, dei gruppi che si rifanno al salafismo, che gravitano allinterno di un processo politico, che puntano solo a impadronirsi un po alla volta del mondo associativo, a entrare nelle scuole e a mettere le mani sulle coscienze di un certo numero di famiglie. La procedura di espulsione riferisce la France Presse riguarderebbe tre persone, fra le quali un imam di Seine-Saint-Denis (dipartimento confinante con quello parigino), pesantemente chiamato in causa per argomentazioni omofobe. A difendere il predicatore intervenuto il segretario generale dellUnione delle associazioni musulmane del 93 (il numero corrispondente al dipartimento di Seine-Saint-Denis), Mohammed Henniche, definendolo un individuo non pericoloso, che non ha mai preso posizione su questioni internazionali come la Palestina o il Mali. Limam sarebbe assai carismatico e popolare tra i giovani, la fascia di et cio pi sensibile allislam estremo. In Francia il decreto di espulsione pu essere emesso quando uno straniero rappresenta una grave minaccia per lordine pubblico. In caso di urgenza o se lo straniero gode di protezione diplomatica, il provvedimento viene preso dal ministro dellInterno, altrimenti firmato da un prefetto. Linteressato viene quindi convocato davanti a una speciale commissione che deve dare un parere consultivo motivato. Solo successivamente lo straniero verrebbe condotto fuori dal territorio francese. Dal 2002 sono stati emanati ben centoventicinque decreti di espulsione contro islamici radicali. Lultimo in ordine di tempo a lasciare il Paese, il 31 ottobre 2012, stato il tunisino Mohamed Hammami, imam della moschea Omar nellundicesimo arrondissement di Parigi, accusato di aver chiamato i fedeli alla jihad pi dura, alla violenza contro le donne e allantisemitismo. Nellultimo dossier del ministero dellInterno, Valls non fa altro che applicare decisioni gi adottate dal suo predecessore, Claude Guant. Allinizio di aprile, questultimo aveva ordinato lespulsione di tre imam (un maliano, un saudita e un turco) e di due militanti islamici (un algerino e un tunisino) sulla scia degli omicidi commessi a Tolosa e a Montauban. Sempre marted, proprio a Tolosa, sono stati arrestati due trentenni con laccusa di essere complici di Mohamed Merah, autore delle stragi che fra l11 e il 19 marzo 2012 insanguinarono le due citt. Il 14 gennaio scorso, in un comunicato firmato dal presidente, Mohammed Moussaoui, il Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) intervenuto contro luso errato dei termini islamista e islamismo. Sottolineando che il presidente della Repubblica Franois Hollande, parlando del sostegno francese alle forze armate maliane, aveva giustamente evitato di qualificare come islamisti i terroristi obiettivo dellintervento, il Cfcm ha invitato a non fare confusione tra islam e terrorismo. Purtroppo si legge nella nota questo principio di precauzione non sempre rispettato da certi uomini politici e media del nostro Paese. Moussaoui ricorda che pi del 90 per cento delle vittime del terrorismo internazionale sono di confessione musulmana e che, dunque, luso sbagliato dei termini islamista o islamismo, creando amalgama fra il terrorismo e lislam, religione di pace che sacralizza la vita, danneggia limmagine della fede musulmana.

Per uno scambio di doni


di ROSSELLA FABIANI Sincerit, nuovi rapporti personali e dialogo quotidiano. Per un reciproco scambio di doni. quello che serve alla Chiesa doriente e a quella doccidente. Ne profondamente convinto Stanislav Hoevar, arcivescovo di Belgrado, che abbiamo incontrato nella sua residenza nella capitale serba. Monsignor Hoevar traccia unanalisi molto precisa della situazione in cui si trova la Chiesa cattolica in Serbia ed fiducioso che la conoscenza reciproca che necessita non soltanto di molte preghiere ma anche di tanto studio permetter di sanare le ferite del passato e di scambiarsi reciprocamente i doni di cui loriente e loccidente sono ricchi. Oggi afferma la Chiesa cattolica in Serbia, parlando sociologicamente, Chiesa di minoranza. E i cattolici appartengono a diverse nazionalit: sono ungheresi, croati, albanesi, di altre minoranze etniche, come tedeschi, slovacchi, cechi, bulgari, romeni e sloveni. Davanti a queste diverse nazionalit, lingue, culture e anche riti importante creare ununit nella diversit, assicurare lidentit naturale, ma anche quella spirituale. importante aiutare questi popoli a vivere secondo i loro diritti naturali, di lingua e di cultura, e allo stesso tempo promuovere lappartenenza a una Chiesa cattolica. Un compito non facile: Le strutture della Chiesa cattolica che servivano a questa unit si trovavano, ai tempi della Iugoslavia, in Croazia, Slovenia, Bosnia, e cos oggi i cattolici di Serbia, ma anche di Kosovo, Montenegro e Macedonia, sono rimasti senza le strutture ossia senza una sede per la conferenza episcopale, senza le scuole, senza i seminari e, dato che qui siamo minoranza, manca anche il personale adeguato per la realizzazione della missione della Chiesa cattolica. Se durante la Iugoslavia i cattolici erano la met della popolazione, oggi siamo rimasti pochissimi. Ci troviamo in diaspora spiega larcivescovo di Belgrado e dobbiamo cercare nuove vie, sia per unirci tra di noi, sia per promuovere il dialogo nella Chiesa cattolica, nei rapporti con la Chiesa maggioritaria ortodossa, con le chiese di riforma, con i musulmani e con gli ebrei. Promuovere il dialogo il nostro compito principale oltre a formare i nostri sacerdoti, religiosi e religiose, ma anche i fedeli a questa nuova situazione in modo da conservare lidentit ed essere promotori di unintegrazione europea, ma aperta al dia-

Monsignor Hoevar con (a sinistra) il Patriarca serbo Irinej

E per la prima volta alle donne sar permesso di arruolarsi nellintelligence

Meno poteri alla polizia religiosa in Arabia Saudita


RIAD, 31. LArabia Saudita ha deciso di limitare i poteri della temuta polizia religiosa, tradizionalmente incaricata di garantire la conformit dei comportamenti dei cittadini alla morale islamica. La Commissione per la promozione della virt e la prevenzione del vizio non potr pi interrogare, n incriminare i sospetti, ha spiegato il suo responsabile, Sheikh Abdullatif Abdel Aziz AlSheikh, sottolineando che questi poteri saranno riservati a polizia e pubblici ministeri. La polizia religiosa ha proseguito il responsabile potr ancora arrestare coloro che compiono flagranti offese, come le molestie nei confronti delle donne, il consumo di alcool e droghe, i ricatti e la pratica della stregoneria. I mutawaeen, come vengono chiamati gli agenti, si occupano di garantire la separazione di uomini e donne in pubblico, controllando anche losservanza da parte delle donne del rigido codice di abbigliamento in vigore in Arabia Saudita. Nonostante i nuovi limiti, la polizia religiosa continuer a impedire alle donne di guidare e si assicurer che tutte le attivit chiudano cinque volte al giorno in concomitanza con gli orari della preghiera. Lesistenza della polizia religiosa giustificata dal Governo saudita in base allesortazione coranica Amr bil Mruf wa Nahy an al Munkar, traducibile come ordinare il bene e proibire il male. Questo considerato un dovere essenziale nellislam, la cui applicazione deve essere garantita da parte della umma (la comunit islamica). In Arabia Saudita, dove il Corano considerato come unica legge, questo obbligo imposto dalla polizia religiosa. Unaltra novit riguarda il lavoro degli agenti segreti, che non sar pi una prerogativa solo maschile. La svolta stata annunciata dal ministro dellinterno di Riad, il principe Mohammad Bin Nayef Bin Abdul Aziz Al Saud, il quale ha spiegato che anche le donne dora in avanti potranno essere assunte dallal-Mabahith al-Amma, il servizio dintelligence interno della monarchia del Golfo. Secondo il quotidiano Al Watan, che ha riportato la notizia, alle donne che lavoreranno nellalMabahith al-Amma saranno affidati incarichi legati soprattutto a questioni sociali e umanitarie, come per esempio i rapporti con i familiari dei detenuti, ma anche lelaborazione di studi, approfondimenti e dossier di analisi della societ saudita. Il ministro Mohammad Bin Nayef Bin Abdul Aziz Al Saud ha quindi sottolineato che le ragazze laureate che hanno studiato allestero e padroneggiano una lingua straniera avranno maggiori possibilit di essere assunte dai servizi dintelligence saudita. Le ragazze che hanno intenzione di presentare la domanda per intraprendere la carriera di agenti dovranno tuttavia affrontare un corso di formazione professionale di quattro mesi prima di essere assunte. Il primo mese di corso spiegano i responsabili sar interamente dedicato alladdestramento militare, i restanti tre mesi saranno suddivisi tra lezioni in aula e conferenze. Lannuncio del Governo saudita riporta lagenzia di stampa AdnKronos si inquadra in un piano lanciato il mese scorso dal ministero del Lavoro contro la disoccupazione femminile che negli ultimi anni ha toccato livelli record nel Paese. Il Governo, infatti, sta tentando con varie misure e iniziative di ridurre il forte divario esistente tra occupazione maschile e femminile in Arabia Saudita, Paese dove domina ancora la sharia basata sullinterpretazione wahhabita e dove esiste la separazione fra uomini e donne nei luoghi di lavoro. Nellambito di questo piano di sviluppo, il ministero del Lavoro ha invitato le aziende nella monarchia del Golfo a creare pi opportunit occupazionali soprattutto per le donne, agevolate anche da una legge che permetter loro di lavorare a casa a partire dal prossimo anno. Secondo un rapporto pubblicato lo scorso marzo, in Arabia Saudita ci sono al momento circa un milione di disoccupati, lottanta per cento dei quali sono donne.

Il gran mufti del Libano condanna le unioni civili


BEIRUT, 31. Il gran mufti, Sheikh Mohammad Rashid Qabbani, la pi alta autorit sunnita del Libano, ha emesso una fatwa in cui condanna come apostata qualsiasi autorit politica o amministrativa musulmana che oser riconoscere come valido il matrimonio civile. Ogni autorit musulmana, deputato o ministro, che sostenga la legalizzazione del matrimonio civile un apostata al di fuori della religione musulmana, ha affermato Qabbani. In Libano le leggi riguardanti la famiglia, matrimonio, divorzio ed eredit, non sono uguali per tutti i cittadini, perch dipendono dalla confessione di appartenenza: quella musulmana sciita o sunnita e quella cristiana. Perci chi vuole sposarsi con il solo rito civile costretto a farlo allestero, ottenendo poi di vedere registrata lunione dal ministero dellInterno. Una giovane coppia di musulmani, uno sciita e laltra sunnita, ma a loro volta figli di coppie miste, stata la prima a registrare civilmente il proprio matrimonio in territorio libanese. Il ministro dellinterno, Marwan Charbel, ha detto che esso non potr essere riconosciuto dal Governo in mancanza di una legge in materia, mentre il presidente della repubblica, Michel Sleiman, cristiano, si detto favorevole allintroduzione anche in Libano del matrimonio civile.

logo tra oriente e occidente osserva il presule. Ormai dai tempi della Iugoslavia comunista e del suo drammatico disfacimento sono passati molti anni. In questo tempo nuovo cerchiamo di creare rapporti nuovi, specialmente con la Chiesa ortodossa serba, non soltanto perch maggioritaria ma prima di tutto perch la Chiesa ortodossa sempre pi vicina a quella cattolica. Le differenze tra oriente e occidente, viste sotto la lente dingrandimento della storia, non sono essenziali ma sono piuttosto di natura fenomenologica e sono emerse per affermare lidentit culturale e nazionale. Unaffermazione che in passato ha causato tante ferite e che soltanto instaurando nuovi rapporti personali, autentici e aperti sar possibile sanare. Oggi siamo ai primi passi di questo cammino di riavvicinamento: collaboriamo sottolinea monsignor Hoevar a livello di Caritas, di lavoro umanitario, di lavoro culturale, poi partecipiamo reciprocamente alle feste principali, come Pasqua e Natale. Collaboriamo nel processo di restituzione dei beni presi alla Chiesa dopo la seconda guerra mondiale e stiamo cercando insieme di entrare nel campo dei mass media. Tutti questi processi di sinergia ci aiutano a essere sempre pi attenti gli uni agli altri e a scoprire le specificit delluna o dellaltra Chiesa cristiana. Loriente sottolineava sempre molto forte la liturgia e la divinizzazione delluomo attraverso la liturgia, sosteneva una piena sintonia tra lo Stato e la Chiesa e sempre ha dato pieno accento alla Chiesa locale. Cos in passato la Chiesa orientale si strutturata in un modo diverso, con patriarcati, e non come in Occidente sotto la guida dellunit del vescovo di Roma. Scoprendo queste specificit apriamo la strada a una concreta collaborazione. Cos, se in oriente si sottolinea molto la liturgia, il ruolo dello Spirito Santo e il ruolo dei Padri, in occidente si d molta attenzione allamore verso il vicino, al lavoro umanitario, alla dottrina sociale e proprio da queste specificit possiamo cogliere la possibilit di uno scambio dei doni. Per Hoevar il dialogo non qualcosa di tecnico, di teorico, ma riguarda lesistenza stessa. Se in oriente hanno conservato un grande amore verso i Padri e verso tutta la tradizione, il cristianesimo delloccidente ha dato molta attenzione alla storia e allo sviluppo della storia. E ora per essere uniti abbiamo bisogno di un dialogo continuo e di respirare veramente a due polmoni. Ma per fare questo dobbiamo conoscerci concretamente. Una conoscenza quanto mai necessaria in questepoca di globalizzazione: Ritengo che viviamo un kairs proprio perch oggi, con la migrazione delle popolazioni, questo processo di dialogo concreto e quotidiano ancora pi urgente. Ma serve una grande sincerit, anche perch la terminologia non ha sempre lo stesso significato in oriente come in occidente. Oltre alla diversa cultura greca e latina, a questa terminologia abbiamo dato, attraverso i secoli, contenuti diversi. Ora tutto ci deve essere conosciuto, si deve parlare apertamente, per esempio, sul contenuto del cosiddetto territorio canonico, che cosa vuol dire oggi che c questa grande emigrazione. Dobbiamo

essere molto aperti per un dialogo integrale, sincero e coraggioso. Siamo davanti a una grande sfida: A causa della mancanza di concili ecumenici dinsieme si creata una tradizione diversa nella vita pastorale tra oriente e occidente. E se noi cattolici abbiamo avuto nei secoli i concili e, dopo il Vaticano II, abbiamo anche il Sinodo dei vescovi che rafforza il dialogo interno, le Chiese ortodosse non hanno avuto questi concili ecumenici nel secondo millennio, perci chiaro che quando noi dialoghiamo lo facciamo con diversi patriarcati che hanno anche una diversa storia e una diversa tradizione ed evidente che non possono avere lo stesso comportamento davanti alle sfide moderne. Per questo, quando noi parliamo con i patriarcati dobbiamo sempre tenere conto della loro storia. Mi domando che cosa possiamo fare noi tutti cristiani per poter celebrare insieme un concilio ecumenico. Invito sempre apertamente i cristiani di Oriente e Occidente a non perdere questo momento storico, questo kairs, a non perdere linvito dello Spirito Santo che ci chiama a un nuovo incontro, a una nuova obbedienza. Ecco perch noi tutti dobbiamo non soltanto pregare tanto, non soltanto promuovere il dialogo, ma prima di tutto studiare molto. Penso che ci conosciamo ancora troppo poco. Credo conclude larcivescovo che dobbiamo fare molto di pi, creare occasioni dincontro tra specialisti di teologia dOriente e di Occidente, dialogare sulle differenze pastorali anche della prassi ecclesiologica e riflettere su come interpretare la diversit delle due tradizioni, perch possiamo imparare molto gli uni dagli altri e perch, come ha detto Giovanni Paolo II nellenciclica Ut unum sint, ogni giorno dobbiamo scambiare le nostre esperienze e i nostri doni che sono veramente grandi.

venerd 1 febbraio 2013

LOSSERVATORE ROMANO
Appello dellepiscopato affinch sia favorito il bene comune

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In un documento presentato alla Corte Suprema dai vescovi statunitensi

Il matrimonio che ha fondato lAmerica


WASHINGTON, 31. Il matrimonio, inteso come unione tra un uomo e una donna, non un retaggio del passato, ma unistituzione fondante e vitale della societ civile attuale: lo ricorda lepiscopato cattolico negli Stati Uniti in un documento presentato alla Corte Suprema. Lorgano di giustizia di massima istanza nel Paese ha avviato, a seguito di una serie di ricorsi, lesame del Defense of Marriage Act (Doma), la legge federale promulgata nel 1996 che tutela il matrimonio naturale. Oltre a questa, la Corte si pronuncer sulla legge in vigore nello Stato della California, che non consente di legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso, sulla base di un referendum popolare (la cosiddetta Proposition 8) svoltosi nel novembre 2008. Il verdetto della Corte Suprema degli Stati Uniti atteso entro giugno 2013. Il documento presentato dallorganismo episcopale in qualit di amicus curiae. Offre una serie di considerazioni di valore religioso e morale per auspicare un pronunciamento dei giudici che ribadisca la tradizionale definizione di matrimonio, arginando in tal modo i tentativi in atto in vari Stati della federazione di legittimare unioni alternative a quella fra un uomo e una donna. Il Governo degli Stati Uniti ha da tempo deciso di non difendere pi la costituzionalit del Doma di fronte ai tribunali e, di conseguenza, i ricorsi stanno aumentando. A muovere contestazione contro il Doma di fronte alla Corte Suprema stata, fra gli altri, unanziana donna dichiaratamente omosessuale, Edith Windsor, secondo la quale la legge federale sarebbe discriminatoria, non contemplando per esempio tutele giuridiche in materia di diritto ereditario a favore di persone non sposate. Nel documento a firma del consigliere generale Antonhy Picarello e del consigliere generale associato, Michael Moses, della Conferenza episcopale si osserva che il caso in questione dellanziana donna, che per anni stata unita a una persona dello stesso sesso poi deceduta, riguarda una scelta personale che non comporta un pronunciamento della Corte che possa assumere una valore generale per tutta la popolazione. La questione, si sottolinea, non pu ragionevolmente essere definita come rientrante in un generale diritto di sposarsi. I consiglieri aggiungono che il riconoscimento civile delle unioni tra persone dello stesso sesso non profondamente radicato nella storia della e nella tradizione del Paese, ma piuttosto vero il contrario. A tale riguardo, lepiscopato fa riferimento a sentenze della Corte Suprema nelle quali si descrive il matrimonio come un diritto fondamentale considerato chiaramente come unione tra un uomo e una donna. I vescovi degli Stati Uniti Uniti da lungo tempo mostrano preoccupazione per i tentativi di ridefinire il matrimonio. La questione dei matrimoni omosessuali diventata terreno di accesi dibattiti nella societ che spesso sfociano in referendum popolari: il Maine e il Maryland sono gli ultimi due Stati che si sono aggiunti a quelli favorevoli alla legittimazione delle unioni omosessuali, mentre sono, per ora, un quarantina quelli che ancora si oppongono. Su una questione fondamentale come quella del matrimonio, ha affermato in un intervento il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan, i vescovi non possono restare in silenzio. Lepiscopato, pur ribadendo in varie occasioni il pieno rispetto per tutte le persone, aggiunge tuttavia che nessunaltra unione in grado di provvedere al bene comune come lo , invece, il matrimonio tra un uomo e una donna. Nel documento presentato alla Corte Suprema nella parte relativa al referendum svoltosi in California che ha bloccato le unioni omosessuali si fa anche riferimento alle conseguenze legali che comporterebbe la ridefinizione del matrimonio naturale. In sostanza, notano i consiglieri della Conferenza episcopale, la ridefinizione del matrimonio, a livello costituzionale, non solo minaccia i principi del federalismo e della separazione dei poteri, ma avrebbe un impatto negativo diffuso su altri diritti costituzionali, come ad esempio, la libert religiosa, di coscienza, di parola e di associazione. E aggiungono che per tale motivo si accenderebbe un motore di conflitto che coinvolgerebbe i tribunali in una serie di controversie altrimenti evitabili. La Corte di appello di San Francisco si era espressa in maniera contraria al divieto delle unioni omosessuali nello Stato della California nel febbraio 2012. La sentenza ha ribaltato di conseguenza la volont espressa dalla maggioranza della popolazione della California con il referendum svoltosi nel 2008, attraverso il quale stato introdotto nella Costituzione dello Stato il divieto dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e ribadito il principio che essi costituiscono solo lunione tra un uomo e una donna. Nelloccasione, il cardinale Dolan aveva affermato che la sentenza del tribunale una grave ingiustizia, che ignora la realt che il matrimonio lunione fra un uomo e una donna. La Costituzione, ha puntualizzato il porporato, non proibisce la protezione del significato perenne del matrimonio, uno dei fondamenti della societ. La popolazione della California merita di meglio. La nazione merita di meglio. Il matrimonio merita di meglio.

Una nuova Costituzione per lo Zambia


LUSAKA, 31. Un appello a tutti i rappresentanti del potere affinch siano coerenti con i principi dichiarati e fedeli allimpegno intrapreso per il bene comune: a lanciarlo sono i vescovi cattolici in Zambia, con un comunicato diffuso al termine della loro assemblea plenaria. Nel documento, siglato da monsignor Ignatius Chama, arcivescovo di Kasama e presidente dellepiscopato, si auspica in particolare lapprovazione della nuova Costituzione, che, si osserva, tuttora priva di un organico quadro giuridico sui suoi contenuti e di una tabella di marcia e di una scadenza definitiva per la sua approvazione finale. Inoltre, i presuli ribadiscono la necessit di sottoporre la nuova Carta fondamentale a un processo referendario, secondo le intenzioni che erano state manifestate in passato dalle stesse autorit. Altro tema esaminato dalla plenaria stato il rapporto fra Stato e Chiesa, per quanto concerne soprattutto la cooperazione con il Governo nellambito del settore educativo. Guardando poi al contesto politico in generale, lepiscopato giudica negativamente le discussioni tra i partiti per legemonia del potere, sempre pi al centro della scena, a scapito del bene comune del Paese. In questo contesto, i presuli si rivolgono nuovamente ai rappresentanti politici affinch dimostrino maturit, dignit e magnanimit nellesercizio della loro leadership, in modo tale da concentrarsi sulla promozione del bene comune e sulla tutela dei pi deboli nella societ. Al medesimo tempo si chiede alle autorit anche di esercitare con prudenza il potere che la popolazione ha affidato loro, sottolineando che ospedali, scuole e altri centri pubblici non riescono a offrire servizi di qualit a causa della mancanza di fondi, che sono destinati invece a priorit sbagliate. Per questo, i presuli auspicano che la nuova Costituzione preveda un meccanismo di controllo in questo settore.

Un altro aspetto critico messo in risalto la questione dellordine pubblico. Pur esprimendo, al riguardo, apprezzamento per gli sforzi messi in atto dalle autorit di pubblica sicurezza per contrastare le attivit criminali e garantire la legalit, i presuli ribadiscono il principio delluguaglianza di fronte alla legge stessa; e aggiungono che garantire la legge e lordine non significa impedire ai partiti dellopposizione di esercitare i loro diritti basilari, come quello di riunirsi liberamente in assemblea. Per questo motivo, concludono, appare opportuno prendere in considerazione la possibilit di abrogare la legge che regolamenta la gestione dellordine pubblico, definita repressiva e anacronistica. In tal modo la nazione avr la possibilit

di intraprendere in spirito e alla lettera, il cammino democratico, senza precipitare nel caos. Altri punti sui quali si sono soffermate le riflessioni sono il diritto alla vita, la libert di espressione, di associazione e di coscienza. Le autorit si legge nella nota hanno limprescindibile obbligo di promuovere e rispettare i diritti umani dei cittadini, e ciascun cittadino ha lobbligo di rispettare i diritti dellaltro. La situazione dei diritti umani nel Paese puntualizzano i vescovi si sta deteriorando in maniera preoccupante. Infine, il documento si chiude con unesortazione a tutti i fedeli a pregare per il Paese, affinch abbia sete e fame di una societ pi giusta.

I presuli chiedono la promozione di un equo modello di sviluppo

Riforma agraria per il Guatemala


CITT DEL GUATEMALA, 31. Promuovere un nuovo modello di sviluppo e una nuova visione delleconomia per realizzare uno sviluppo integrale, solidale e sostenibile. Questo, in sintesi, il documento dal titolo: Beati coloro che lavorano per la pace pubblicato nei giorni scorsi dalla Conferenza episcopale del Guatemala a margine dellassemblea plenaria. Per promuovere lo sviluppo, i vescovi suggeriscono al Governo di offrire al Paese un progetto nazionale a breve, medio e lungo termine, ponendo le basi per la futura prosperit e la qualit della vita dei guatemaltechi, soprattutto giovani e bambini. Per attuare il nuovo modello economico e di sviluppo riferisce lagenzia Fides necessario riformare le leggi che regolano gli investimenti per lo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili del Paese, in modo che tali attivit economiche riescano effettivamente a migliorare la qualit della vita dei guatemaltechi. La crisi alimentare che colpisce migliaia di persone, in particolare bambini vittime di malnutrizione cronica, un affronto alla dignit umana di tutti coloro che soffrono ed pi grave della crisi finanziaria. La Conferenza episcopale, inoltre, ha criticato il Parlamento per non aver approvato la legge sullo sviluppo rurale, che rappresenta la soluzione urgente alla situazione di fame e sfruttamento subita da migliaia di famiglie contadine. Il rifiuto della discussione e delleventuale approvazione del disegno di legge sullo sviluppo rurale a lungo preparato con vari settori che rappresentano gli interessi dei contadini scrivono i vescovi nel documento dimostra che i legislatori devono prendere sul serio la loro responsabilit e la missione di essere veri rappresentanti del popolo. Gi in un altro documento pubblicato lo scorso novembre dal titolo: Che cosa dobbiamo fare?, firmato dal presidente della Conferenza episcopale, monsignor Rodolfo Valenzuela Nez, vescovo di Vera Paz, e dal segretario della Conferenza, monsignor Bernab Sagastume Lemus, vescovo di Santa Rosa, i presuli hanno presentato una riflessione sulla situazione del Paese dopo gli ultimi eventi catastrofici e nel clima perdurante di conflitto e di violenza. Dopo il terremoto hanno scritto in quelloccasione siamo chiamati alla solidariet. Questa tragedia ci unisce nel dolore, ma dobbiamo vederla come una chiamata alla generosit e alla solidariet tra fratelli, per reagire uniti nella speranza. I vescovi hanno ribadito che la situazione di povert sempre pi grave. Siamo testimoni dei timori in cui vive la totalit della popolazione: il rischio di perdere la vita, di essere derubati, della disoccupazione, di soffrire le malattie senza poterle curare, di perdere i figli che prendono una brutta strada. C una violenza imperante e anche la nostra reazione violenta. I conflitti che vive il Paese ancora sono irrisolti. Vediamo che apparso un nuovo conflitto: lo Stato non capace di gestire gli investimenti dei privati per il bene comune. I pi poveri, gli indigeni, i contadini, sono i grandi dimenticati dal sistema. Cosa fare dinanzi a questa situazione di conflitto?. Al riguardo, i vescovi suggeriscono di incrementare lo Stato di diritto. Listituzione concludono deve guadagnarsi la fiducia con azioni concrete a favore del bene comune. Chiediamo disponibilit da parte di tutti per lavorare per il Paese. Il Governo deve rinforzare i processi democratici e togliere ogni sospetto sulla possibilit che diventi un Esecutivo militarista. Occorre promuovere una dinamica di nazionalit fondata sulla fraternit.

Esortazione del cardinale Julio Terrazas Sandoval

Dal censimento una spinta a promuovere lunit in Bolivia


LA PAZ, 31. Unesortazione a levarsi in piedi per contribuire al bene comune della Bolivia, eliminando quelle pretese che vorrebbero costruire la patria a proprio gusto e piacimento. A lanciarla, durante unomelia, stato il il cardinale Julio Terrazas Sandoval, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra. Il porporato ha fatto cenno in particolare ai risultati del censimento nazionale condotto nei mesi scorsi, auspicando che non avvenga nessuna manipolazione a fini personali o di gruppo ma che essi siano utilizzati nellinteresse generale del Paese. Il censimento, il primo dal 2001, si svolto nel novembre scorso e nei giorni scorsi sono stati presentati i risultati. Una serie di gruppi aveva cercato di boicottare liniziativa per motivi politici, alimentando un clima di incertezza sul procedimento di analisi della societ. Lepiscopato cattolico aveva invitato la popolazione a partecipare attivamente al censimento. In occasione della consultazione, larcivescovo coadiutore di Santa Cruz de la Sierra, Sergio Alfredo Gualberti Calandrina, aveva sottolineato che il censimento un mezzo molto importante che ci d lopportunit di saperne di pi, oggettivamente, sulla realt del nostro Paese, delle nostre regioni, citt e paesini, a undici anni dallultimo censimento. Concludendo che solo se lo facciamo con libert, possiamo aspettarci che i risultati ci aiuteranno a realizzare le politiche pubbliche per rispondere e soddisfare le esigenze di tutti i boliviani. Alla voce del presule si era aggiunta quella del vescovo ausiliare di El Alto, Eugenio Scarpellini, che aveva definito liniziativa uno strumento per lo sviluppo della nostra societ, invitando pertanto la popolazione a respingere ogni tentativo di boicottare questa giornata da parte di alcuni gruppi. Il cardinale Terrazas Sandoval, ricordando nellomelia proprio linvito dei vescovi, ha quindi concluso che lavvenuta consultazione possa ora contribuire a promuovere lo spirito di unit. Una serie di mali sociali affliggono da lungo tempo il Paese sudamericano: la corruzione, linsicurezza, laumento del narcotraffico e la povert persistente sono al centro delle preoccupazioni della Chiesa. A queste realt, si aggiunge anche la questione della giustizia, con particolare riferimento al problema del sovraffollamento delle carceri. In un intervento nei mesi scorsi monsignor Jess Jurez Prraga, vescovo di El Alto e presidente della pastorale sociale Caritas della Conferenza episcopale, ha spiegato che la situazione delle carceri in Bolivia drammatica e non va sottovalutata. Constatiamo con preoccupazione ha dichiarato il presule che il numero dei detenuti nel Paese supera di gran lunga la capacit di accoglienza degli istituti di pena. Un altro tema quello legato alla tutela della vita. Tentativi sono infatti in atto nel Paese per legalizzare laborto. Una Marcia per la vita stata organizzata a Santa Cruz nel novembre scorso, organizzata dalla Chiesa cattolica e da oltre trecento istituzioni. Larcivescovo coadiutore di Santa Cruz de la Sierra aveva invitato la popolazione a partecipare in modo massiccio e con entusiasmo alla Marcia per la vita, per rifiutare laborto e leutanasia che vogliono imporre gruppi con ideologie straniere. Dinanzi a questa situazione, come cattolici ha detto il presule vogliamo esprimere pubblicamente la nostra fede nel Dio della vita, vita inviolabile dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale.

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LOSSERVATORE ROMANO
Messa dellarcivescovo Becciu per LOsservatore Romano e la Tipografia Vaticana Presentata la plenaria del dicastero della cultura

venerd 1 febbraio 2013

Quel candelabro che diffonde la luce del Papa


Da settantacinque anni la missione dei salesiani in Vaticano paragonabile a quella di un candelabro: sostenere la luce del Papa, affinch illumini e giunga ovunque. limmagine scelta dallarcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, per introdurre lomelia della celebrazione eucaristica presieduta gioved mattina, 31 gennaio, nella cappella del Coro della basilica Vaticana, nella memoria di san Giovanni Bosco. Ricordando che fu Pio XI nel 1937 a chiamare in Vaticano i salesiani per affidare loro la Tipografia Poliglotta e quella dellOsservatore Romano, il presule ha detto che la comunit che vive entro le mura leonine continua a mettere competenza e capacit manageriali a servizio della diffusione capillare della Parola di Dio e dei documenti del magistero pontificio, con pubblicazioni ben curate tipograficamente e tradotte in pi lingue. I salesiani e i loro collaboratori sono quindi ha sottolineato il sostituto a servizio della Parola di Dio, strumento per la sua irradiazione. D ellimportanza fondamentale della Parola di Dio nella vita di san Giovanni Bosco monsignor Becciu ha parlato citando alcuni episodi. A cominciare dalla scelta di far raffigurare sotto i portici di Valdocco alcune storie della Bibbia. A queste citazioni dipinte sui muri si aggiungono poi quelle contenute nei suoi scritti e nelle sue conversazioni. Lo scopo era sempre lo stesso, come scrisse lo stesso don Bosco nella prefazione alla prima edizione della Storia Sacra: Illuminare la mente per rendere buono il cuore. Per il sostituto la Parola di Dio stata una delle fonti privilegiate della sua impostazione educativa nella predicazione, nella catechesi, nella liturgia, nella comunicazione, nei Regolamenti. Ecco perch limmagine del candelabro per i salesiani ha fatto notare non pu certo esaurirsi nel lavoro tecnico, pur cos prezioso e di cui siamo profondamente grati. A ognuno di noi Ges domanda non soltanto di annunciare la sua Parola, ma di viverla. Come vorremmo i salesiani in Vaticano? si chiesto il presule. La risposta non lascia ombre di dubbio: Come uomini evangelici, che si lasciano illuminare loro stessi da quella luce che contribuiscono a diffondere. Monsignor Becciu ha fatto notare, in particolare, che Pio XI non chiam qualche singolo salesiano esperto nellarte della stampa, ma una comunit. ci di cui la Chiesa ha bisogno ancora oggi, ha detto: una presenza non soltanto di singoli uomini evangelici, ma la testimonianza di una comunit evangelica. La Sede Apostolica vive anche grazie alla vita di grazia di quanti vi lavorano, alla loro testimonianza di vita. Ricordando che don Bosco non si mai stancato di inculcare lunit tra tutti i membri della sua famiglia religiosa, larcivescovo ha aggiunto che vorremmo anche noi dalla comunit salesiana, la testimonianza di un cenacolo di vita fraterna, di una comunione di vita informata dalla carit. anche e soprattutto cos che si d visibilit alla luce, come ha ricordato don Bosco citando il Vangelo di Giovanni: Vi riconosceranno per miei discepoli, se vi amerete a vicenda. Il sostituto ha poi richiamato un altro aspetto del carisma salesiano: il senso dellecclesialit di don Bosco. Infatti, ha aggiunto, il vostro particolare legame con lOsservatore Romano lo si pu far risalire a lui stesso, fedele sostenitore di Pio IX . Il quotidiano della Santa Sede nasce nel 1861, lo stesso anno nel quale don Bosco ottiene il decreto di via libera alla prima tipografia di Valdocco. Il rapporto con Papa Mastai pieno di aneddoti, cos come quello con Leone XIII. A fondamento di questo rapporto cordiale e sincero ha evidenziato il presule vi era unautentica visione di fede, che lo portava a ripetere le famose parole: Amiamoli i Romani Pontefici, e quando ci danno consiglio e pi ancora quando manifestano un desiderio, questo sia per noi un comando. Allinizio della celebrazione, don Sergio Pellini, direttore della Tipografia Vaticana Editrice LO sservatore Romano, ha pronunciato un breve saluto. Siamo lieti di pregare per le necessit del Papa e per il nostro lavoro, ha detto rivolgendosi allarcivescovo Becciu e assicurandogli che la sua presenza ci riporta al Papa e ci ricorda che la nostra missione quella di don Bosco: servire la Chiesa e i giovani. Oltre a don Pellini, con il sostituto hanno concelebrato il vescovo Giorgio Corbellini, presidente dellUfficio del Lavoro della Sede Apostolica,

Nelle nuove piazze virtuali dei giovani


Nel mondo dei giovani la Chiesa non devessere un termometro per valutarne solo lo stato di salute, ma un termostato per scaldarne gli ambienti, a cominciare da quelli virtuali. una vera e propria immersione nelle culture giovanili emergenti, un dialogo a tutto campo, aperto e senza reticenze o censure, la proposta del cardinale Gianfranco Ravasi per lassemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura, che si svolger dal 6 al 9 febbraio. Presentandone i contenuti nella Sala Stampa della Santa Sede, nella mattina di gioved 31 gennaio giorno della festa di don Bosco, un uomo che ha saputo creare una sintonia nuova con i ragazzi il porporato ha messo in evidenza come oggi i giovani abbiamo tanto da dire, con la loro ricchezza e le loro contraddizioni; e ha invitato gli adulti a fare un esame di coscienza per averli esclusi con corruzione, incoerenza, disoccupazione. La plenaria vuole proprio conoscere dal di dentro le culture e i linguaggi dei giovani per consegnare nelle mani della Chiesa le chiavi giuste per comunicare con loro direttamente ed efficacemente. Il cardinale ha invitato ad avere fiducia nelle nuove generazioni, indicando leccezionale impegno nel volontariato; e anche nella Chiesa, ha aggiunto, non bisognerebbe aver paura di affidare loro incarichi di primo piano. Ha poi messo in guardia dal rischio di rincorrere le mode del momento per cercare di stare comunque al passo con i tempi. Questa, ha rilevato, una generazione che fa molte domande e diventa decisivo dare risposte che abbiano un senso pieno. Dal porporato arrivato anche un invito a non disperdere le grandi esperienze delle parrocchie e degli oratori. In queste prospettive la cultura ha oggi pi che mai la funzione di segnalare i movimenti interiori degli uomini e, secondo lispirazione del concilio Vaticano II, di scrutare i segni dei tempi, non tanto per registrarli quanto per incidere in essi. Per la Chiesa entrare nei nuovi mezzi di comunicazione, a cominciare da Twitter, non una necessit fine a se stessa ma un modo per comunicare davvero e comprendere come il mondo stia cambiando. Il segreto di tutto, ha spiegato il cardinale Ravasi, la conversione: Convertitevi e credete al Vangelo , del resto, una perfetta espressione per Twitter. Mettendo da parte ogni stampo freddo nellanalisi del mondo giovanile, il porporato ha suggerito di puntare piuttosto sulla fede nei giovani, cio sulla fiducia nelle loro potenzialit, pur sepolte sotto quelle differenze che a prima vista impressionano. Si tratta di entrare in questa zona grigia del mondo giovanile per stare accanto alle persone, soprattutto a quelle pi deluse da una politica che non pu guardare solo alleconomia senza avere anche un respiro alto e grandi prospettive. A confermare le attese per questa strategia di comunicazione hanno fatto seguito le testimonianze di due giovani, il fiorentino Alessio Antonielli e Farasoa Mihaja Bemahazaka, originaria del Madagascar, studentessa di economia a commercio a Firenze. Insieme hanno indicato negli incontri personali, nelle relazioni dirette di amicizia, nelle testimonianze credibili, il sistema migliore per evangelizzare i giovani. Non solo dunque il mondo virtuale. Alessio, in particolare, ha riconosciuto nelle domande esistenziali la cifra comune alle esperienze di tutti i giovani. La risposta per deve superare superficialit, pressappochismo e indifferenza che caratterizzano le realt giovanili. Per questo Antonielli ha invitato la Chiesa ad aumentare ancora la quantit della sua presenza nelle nuove piazze. decisivo, ha aggiunto, tradurre bene il messaggio, mettendo mano al vocabolario dei nativi digitali che hanno il loro alfabeto emotivo nel maneggiare i sempre pi moderni e numerosi strumenti tecnologici che, con rapidit, creano relazioni e accorciano distanze. Oggi i giovani ha concluso vogliono le risposte in un click. Non so quale sia la soluzione ma questo lo scopo della plenaria. Lo ha confermato monsignor Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio, presentando il programma dei lavori. Vogliamo indagare con oggettivit ha detto il fenomeno nuovo, complesso e frammentato delle culture giovanili, consapevoli che anche nella fede c bassa natalit. Cos non un caso che la plenaria si apra nel pomeriggio del 6 febbraio con un concerto della rock band vicentina The Sun.

Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano, tra laltro, la Chiesa in Francia, in Burkina Faso e in Mali.

Stanislas Lalanne vescovo di Pontoise (Francia)


Nato il 3 agosto 1948 a Metz, nella diocesi omonima, ha compiuto gli studi di filosofia presso il seminario di Versailles e quelli di teologia presso il seminario universitario dellIstituto cattolico di Parigi, dove ha anche ottenuto la licenza in teologia e labilitazione al dottorato. Ha ottenuto pi tardi il diploma dellIstituto di alti studi della Difesa nazionale (IHEDN) e la licenza in lingua tedesca. stato ordinato sacerdote l8 novembre 1975 per la diocesi di Versailles. Dopo lordinazione, ha ricoperto i seguenti incarichi: cappellano dei licei Hoche e La Bruyre a Versailles (1976-1980); responsabile diocesano delle cappellanie dellinsegnamento pubblico (1980-1985); direttore del Centro nazionale dellinsegnamento religioso (CNER) e segretario della commissione episcopale dellinsegnamento religioso (1985-1993); parroco della parrocchia di SaintePauline a Le Vesinet (1993-1994); parroco della parrocchia di Elancourt-Maurepas (1994-1998). Nel 1997 stato direttore del centro stampa della Giornata mondiale della giovent e tra il 1997 e il 1998 vicario episcopale e incaricato della pastorale delle comunicazioni della diocesi di Versailles. Dal 1998 al 2001 stato portavoce della Conferenza episcopale francese, e dal 2001 al 2007 segretario della medesima Conferenza. Nominato vescovo di Coutances il 4 aprile 2007, ha ricevuto lordinazione episcopale il 3 giugno successivo. In seno alla Conferenza episcopale fa parte del Comit etudes et projets. anche consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e consigliere ecclesiastico della Coopration internationale pour le dveloppement et la solidarit (CIDSE).

monsignor Markus Graulich, prelato uditore del Tribunale della Rota Romana, il gesuita Wadisaw Gryzo, incaricato delledizione polacca del nostro giornale. Erano presenti, tra gli altri, Giovanni Battista Dadda e Gino Raineri, del Consiglio di Sovrintendenza; Luciano La Camera, Francesco Perrotta e Giorgio Ciccioriccio, del Collegio dei Revisori dei Conti; Antonio Maggiotto, direttore commerciale, Giuseppe Canesso, direttore tecnico, e Claudio Alpigiani, direttore amministrativo della Tipografia Vaticana; il vice direttore e il direttore del nostro giornale. Ha animato la liturgia il coro del Vicariato Vaticano, diretto dal maestro Temistocle Capone. Alla messa ha partecipato anche il gruppo delle nuove reclute del Corpo della Gendarmeria Pontificia.

Successivamente, nei locali della Tipografia Vaticana, stato proiettato un documentario sui 75 anni della presenza dei salesiani in Vaticano. Il video preparato da Domenico Nguyen Duc Nam mostra alcune foto storiche e qualche breve filmato delle visite dei Pontefici alla Tipografia. Larcivescovo Becciu ha poi benedetto il locale dove stata collocata la nuova macchina da stampa digitale a foglio Meteor DP8700 XL della Mgi Digital graphic technology. Canesso ha spiegato le funzioni dellimpianto, in grado di produrre supporti stampati fino a 1020 millimetri di lunghezza, formato fino a oggi realizzabile solo in offset. Con questa macchina si potranno realizzare stampe personalizzate di banner, calendari, fotografie panoramiche, brochure, segnaletiche anche a basse tirature.

Laurent Birfuor Dabir vescovo di Dori (Burkina Faso)


Nato il 17 settembre 1965 a Dissin, nella diocesi di Dibougou, ha studiato filosofia e teologia in patria e poi ha conseguito un dottorato in Utroque Iure a Roma, presso la Pontificia Universit Lateranense. stato ordinato sacerdote il 29 dicembre 1995 e incardinato nella diocesi di Dibougou. Dopo lordinazione, ha ricoperto lincarico di professore al seminario minore Saint Tarcisius di Dibougou (1996-1998). Dal 1998 al 2005 ha compiuto gli studi a Roma per il dottorato in Utroque Iure. Dal 2005 vicario giudiziale e cancelliere; dal 2006, officiale del tribunale ecclesiastico della provincia ecclesiastica di Bobo Dioulasso. stato inoltre professore al seminario maggiore Saint Jean Baptiste (2007-2008) e dal 2011 professore di diritto nella Unit Universitaire de Bamako in Mali.

Il cardinale Vegli su migrazione e solidariet nella fede

Pi efficaci modelli di integrazione sociale


necessario riformulare le politiche di espatrio e di accoglienza con piani di solidariet concordata, non solo per garantire la dignit di ogni persona mediante la tutela dei diritti umani fondamentali, ma anche per assicurarsi che tutti rispettino norme e doveri necessari per rendere concreta la reciproca sicurezza, lo sviluppo e la pace. Il cardinale Antonio Maria Vegli, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e dei Rifugiati, ha colto loccasione della cerimonia di consegna dellonorificenza dellordine nazionale Stella della Romania con il grado di commendatore conferitagli marted 29 gennaio nellambito dellincontro sul tema Migrazione e solidariet nella fede per ribadire la necessit di stabilire principi generali internazionali per rendere meno problematico linarrestabile fenomeno migratorio. Le affermazioni del cardinale nascono dalla constatazione che il mondo di oggi segnato profondamente da diversit culturali, sociali, economiche, politiche e religiose, che pongono interrogativi sul complesso fenomeno delle migrazioni. Un fenomeno che tuttavia non va considerato soltanto dal punto di vista statistico e socio-economico. Le migrazioni, infatti, sono una realt che tocca in primo luogo uomini e donne, bambini, giovani e anziani, che oggi ha detto il porporato ricordando quanto scritto da Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato di questanno appaiono pi vittime che autori e responsabili della loro vicenda migratoria. Analizzando in particolare il fenomeno che ha interessato la Romania in questi ultimi decenni, il porporato ne ha messo in evidenza alcuni risvolti negativi, come il progressivo spopolamento per leffetto combinato di un basso livello di natalit e di un alto tasso di emigrazione. Inoltre, allindomani del primo gennaio 2007, con lentrata del Paese nellUnione Europea, molti lavoratori rumeni hanno cominciato a bussare alle porte del mercato europeo, spesso come manodopera poco qualificata e a basso costo. Si stima, cos, che circa tre milioni di rumeni lavorino allestero, in particolare in Spagna, in Italia, in Irlanda e in Germania. A ci si deve aggiungere il fatto che accanto agli spostamenti regolari, vi sono anche le ondate migratorie irregolari. Anche se la Romania ha riconosciuto il cardinale ha adottato efficaci contromisure per arginare lirregolarit, questo fenomeno continua a destare preoccupazione, soprattutto perch in esso sono facilitati la proliferazione e lo sviluppo di reti terroristiche e del crimine organizzato transnazionale, il continuo evolversi del flusso di rifugiati e del narcotraffico, la violazione delle vigenti normative e lincremento dei crimini specifici di frontiera, specialmente a danno delle persone pi vulnerabili. In questo quadro complesso, la dignit di ogni persona esige di essere sempre salvaguardata soprattutto mediante la tutela dei diritti umani fondamentali. Analogamente va detto ha precisato per i doveri che tutti devono assumersi per garantire la reciproca sicurezza, lo sviluppo e la pace. Per condurre a buon fine questo itinerario di civilt, sempre pi necessario riformulare le politiche di espatrio e di accoglienza con piani di solidariet concordata, anche per gestire il fenomeno con scelte preventive. In effetti, lanalisi della storia delle migrazioni dimostra che unaccoglienza graduale e ordinata, rispettosa ma non ingenua, da una parte fa emergere il senso umanitario della solidariet e dellospitalit, e dallaltra aumenta il potenziale produttivo in campo economico, arricchisce gli scambi sociali e prepara un terreno fecondo per una corretta integrazione. Ecco perch i migranti possono e debbono essere considerati una risorsa. importante che si attui una gestione integrata di tutti gli aspetti correlati alla loro buona accoglienza, soprattutto per contrastare il pi efficacemente possibile lopera di organizzazioni criminali che fanno traffico e contrabbando di esseri umani. A questo proposito il cardinale ha chiamato in causa proprio quanti hanno responsabilit politiche: a loro spetta in particolare il compito di agire sul piano della progettazione, per individuare e realizzare modelli di integrazione e di coesione, aggregando tutte quelle forze sociali, culturali, educative, istituzionali ed ecclesiali che ne hanno competenza. Le odierne migrazioni, pertanto, spingono lumanit intera e, in particolare, le comunit cristiane verso una visione e un impegno sempre pi universali: in ogni tempo e luogo, un sano pluralismo allarga lambito della solidariet e della fratellanza. Allincontro, svoltosi nella sala delle conferenze della Comunit di SantEgidio a Roma e introdotto dal presidente Marco Impagliazzo, sono intervenuti anche monsignor Siluan, vescovo della diocesi ortodossa romena dItalia, che ha sottolineato il rapporto di collaborazione con la Chiesa cattolica per lassistenza pastorale e materiale dei romeni ortodossi presenti in Italia; lambasciatore di Romania presso la Santa Sede, Bogdan Ttaru-Cazaban, il quale si soffermato sullimportanza della cultura dellaccoglienza e della solidariet, cos come del binomio fede-fedelt nella vita del migrante; monsignor Anton Lucaci, coordinatore nazionale per la pastorale dei cattolici romeni di rito latino dItalia, che ha offerto un quadro puntuale della presenza dei cattolici romeni nel Paese, evidenziando lo scambio di doni con la comunit locali; e monsignor Giancarlo Perego, direttore della fondazione Migrantes, il quale ha invitato a superare paure e resistenze nei confronti dei migranti soprattutto attraverso unazione pedagogica e formativa.

Jonas Dembl vescovo di Kayes (Mali)


Nato il 15 maggio 1963 a Sokoura, in diocesi di San, dopo le scuole elementari e medie entrato nel seminario maggiore di Bamako, in Mali, per i corsi filosofici e ha frequentato il seminario maggiore di Koumi (arcidiocesi di Bobo-Dioulasso), in Burkina Faso, per quelli teologici. stato ordinato sacerdote il 12 luglio 1992. Dopo lordinazione ha ricoperto i seguenti incarichi: vicario della parrocchia di Saint Jean Bosco a Touba (1992-1996); parroco della cattedrale Notre Dame de Lourdes di San (1996-2008). Dopo essere stato segretario generale dellUnione del clero diocesano di San e della Unione nazionale del clero del Mali (U.P.M.) tra il 2002 e il 2008, ha compiuto gli studi di teologia pastorale allIstituto Lumen Vitae di Bruxelles (20082010) con maitrise in teologia pratica su Socit et dveloppement. Dal 2011 parroco della parrocchia di Yasso, in fase di costruzione.

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