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Pratica della consapevolezza

La meditazione lo stato naturale dellessere. Non pu essere raggiunta o praticata: poich gi presente. Ma luomo si identicato con qualcosa di molto piccolo: la mente limitata. La mente limitata composta da pensieri, ideali, cultura e passato. Identicandosi con la mente limitata, luomo si identicato con il corpo limitato: egli crede fermamente di essere questo corpo, di essere questa mente. Si cos distaccato da quello stato naturale chiamato meditazione: la meditazione esiste, lunica realt, ma luomo vive in un sogno. E come se, guardando un lm, ci si dimenticasse che ci che si sta guardando solo una proiezione e si cominciasse a immedesimarsi nei personaggi, a parteggiare per luno o per laltro, a trovare soluzione ai loro problemi, a gioire delle loro vittorie, ad addolorarsi per i loro drammi. Questa la situazione dellEssere: Egli meditazione, ovvero consapevolezza pura, ma si identicato con lo spettacolo generato dalla mente limitata e si crede protagonista attivo (o passivo) del dramma che egli chiama vita. Tutto ci che accade una variazione energetica delluniverso, ma lEssere si identica con una o pi di queste variazioni transitorie e si crede vivo e destinato, prima o poi, allestinzione. L Essere consapevolezza pura, osservazione pura. Ma a causa dell identificazione, l a consapevolezza non pi pura; nasce un osservatore ed una cosa osservata: nasce il dualismo. In principio esiste losservare, che uno stato. A causa dellidenticazione per losservare si scinde in due fenomeni transitori e illusori: osservatore e osservato. Allora losservare non pi puro, ma diventa un mezzo di separazione fra due cose, loggetto ed il soggetto. La meditazione diviene quindi non solo uno stato naturale da cui lEssere stesso si allontanato, ma anche una pratica necessaria al ricordo della realt. La meditazione non pu essere raggiunta o praticata, poich essa gi presente, ma siccome lEssere si addormentato, essa deve essere usata come pratica di risveglio. La pratica della meditazione una pratica di osservazione e consapevolezza: per ricordare che lEssere osservazione pura e non soggetto al mutamento, necessario non identicarsi nei fenomeni transitori. La pratica della meditazione consta di: 1. Osservazione pura 2. Azione pura

Losservazione pura possiede cinque attributi ovvero : 1. Non giudicante 2. Costante 3. Rilassata 4. Passiva 5. Distaccata Lazione pura possiede due attributi ovvero : 1. Viva (non automatizzata) 2. Artistica Come si pratica la meditazione? La meditazione osservazione pura e azione pura. Prendiamo le due cose separatamente e cerchiamo di comprendere. a. OSSERVAZIONE PURA. Praticare la meditazione signica osservare in modo puro. Cosa osserviamo in modo puro? Ogni cosa che accade ovvero sia i fenomeni transitori esterni (i fenomeni che compaiono e scompaiono nel mondo esterno) sia quelli interni (i fenomeni che nascono e muoiono allinterno del corpo/mente). Se davanti a noi compare il fenomeno che denisco ore noi lo osserveremo in maniera non giudicante (ovvero senza paragonarlo ad altri ori, senza dargli un nome, senza dire se bello o brutto, ma solamente osservandolo come fenomeno transitorio); in maniera rilassata (senza tensione); passiva (senza tentare di modicarlo, di farlo nostro, di agirvi in qualsiasi maniera); distaccata (senza attaccamento, senza desiderio di possesso, con la consapevolezza che noi non siamo ci che osserviamo e che quindi il ore non siamo noi e il ore non nostro). Per quanto riguarda i fenomeni interni come ad esempio il fenomeno ansia applicheremo le stesse regole: lo osserveremo in maniera non giudicante (senza dire se cosa buona o cattiva, ma osservandolo come fenomeno transitorio e destinato a scomparire); in maniera rilassata; passiva (senza tentare di modicarlo o di farlo cessare poich noi non possiamo controllare nulla); distaccata (con la consapevolezza che tutto ci che noi osserviamo non siamo noi). Lattributo costante si riferisce al fatto che losservazione deve essere protratta continuamente, per tutti i fenomeni. In riferimento agli attributi dellosservazione c da dire qualcosa in pi.

Losservazione pura pu essere eettuata solo se parte da un atteggiamento passivo, ovvero se si consapevoli che lessere non pu modicare nulla, poich solo un semplice osservare immutabile. Tutto ci che accade non dipende dalla nostra volont: ma un incontro fra una nostra predisposizione e un fenomeno che accade. Per esempio se ci troviamo ad un bivio e dobbiamo scegliere, non siamo mai noi a scegliere. Ma la nostra predisposizione del momento, ovvero la nostra esperienza passata ed altri fatti imponderabili. Ci che sceglieremo quindi dipende da inniti fattori che non sono in nostro controllo. Il giudizio esiste solo a posteriori: solo dopo aver agito possiamo giudicarci, ma inutile poich non avremmo potuto agire diversamente da come abbiamo fatto. Per quanto riguarda laltro punto, ovvero il distacco, bisogna tener presente che tutto ci che osserviamo non siamo noi. Se osserviamo un bicchiere, possiamo farlo proprio perch non siamo quel bicchiere (c un osservatore ed una cosa osservata). La stessa cosa vale per i fenomeni interni: visto che abbiamo percezione del corpo, delle emozioni e dei pensieri noi non siamo n corpo, n emozioni, n pensieri. Losservazione deve diventare sempre pi rilassata poich losservazione, essendo uno stato naturale dellessere, non pu che essere tale. Se c sforzo, signica che ci si sta allontanando dallo stato naturale. E ovvio che allinizio un po di sforzo necessario perch abbiamo completamente dimenticato questo stato. Ma la conferma che siamo sulla via giusta ci viene data dal fatto che losservazione diviene sempre pi rilassata. La pratica ovviamente deve essere costante: una pratica frammentaria inutile in quanto lo stato dellessere una condizione permanente. La pratica deve, infine, essere slegata da qualsiasi giudizio. Giudizio infatti signific a identicazione. b. AZIONE PURA. Lazione pura consiste nellagire in maniera non automatica e quindi come se stessimo eseguendo ogni azione per la prima volta. Al posto di prendere, ad esempio, una forchetta in modo automatico, osserveremo il movimento, lo rallenteremo e saremo noi i veri arteci del gesto cos da trasformare questo movimento in qualcosa di artistico. Lento. Il movimento cos diverr vivo e artistico. Una poesia.

Nella pratica della consapevolezza non ci si preoccupi se allinizio sembrer dicile realizzare e comprendere no in fondo che la meditazione lo stato naturale dellessere. Solo la pratica costante porter a frutto.

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