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LegiUrban
Lezione del 27.10.04
TERZA LEZIONE adattabile alle necessit della collettivit. Il ruolo del privato pone per il problema di come la sua collaborazione debba essere legata allinteresse pubblico perseguito dalla pianificazione. Piano particolareggiato Un altro aspetto di notevole interesse il procedimento dapprovazione e adozione del Piano particolareggiato (piano esecutivo ad iniziativa Comunale), analogo a quello del P.R.G. (compresa la parte riguardante le varianti), seppur con alcune sostanziali differenze: -il Comune affida il compito di redigere la parte grafica allUfficio Tecnico, oppure ad 1 o pi professionisti; -il Consiglio Comunale provvede alladozione del piano, seguita dalla sua affissione per 30 giorni nella Segreteria Comunale, cos da permettere a chiunque di prenderne visione ed eventualmente muovere delle osservazioni o delle opposizioni. Queste ultime, competono solo ai proprietari delle zone interessati e differentemente dalle osservazioni, assolvono una funzione di tutela, per questo devono essere obbligatoriamente considerate dal Comune, tenuto inoltre a motivare le sue risposte in , merito. La Legge Urbanistica Fondamentale prevedeva che il passo successivo fosse la trasmissione del piano alla Regione che, a sua volta, doveva esprimere il suo parere entro 180 giorni. Dopo leventuale approvazione, si doveva inserirla nel Foglio degli annunci legali della Provincia ( per i grandi Comuni si doveva anche pubblicare la notizia sui quotidiani) e notificarla ai proprietari delle aree coinvolte. Il procedimento stato semplificato dalla Legge 47/1985, che ha eliminato il dovere di sottoporre allapprovazione della Regione il piano particolareggiato (come tutti gli altri piani attuativi), semplicemente trasmesso al solo scopo di permettere eventuali osservazioni. La procedura dettata dalla Legge Fondamentale resta in vigore solo se il piano include delle aree , ritenute dagli strumenti di programmazione generale, dinteresse regionale. Piano particolareggiato esecutivo Anche il P.P.E. incide notevolmente sia sullattivit edilizia privata, sia sulle localizzazioni. Nel primo caso riguarda la previsione di masse, altezze e volumi secondo il principio dello Zoning; lindividuazione delle zone da riqualificare, restaurare; la suddivisione del territorio in lotti edificabili. Nel secondo, individua le opere da realizzare e quindi le zone da espropriare. Il contenuto del P.P.E. deve conformarsi alle previsioni del P.R.G. ma pu anche aggiungervi dei dettagli, procedendo ad esempio ad una sub-zonizzazione o ampliando le localizzazioni, evidenziando anche le aree che ospiteranno le infrastrutture di quartiere. Lefficacia del Piano Particolareggiato e quindi la sua durata limitata 10 anni, termine entro cui il Comune tenuto ad attuare le previsioni del P.R.G. che altrimenti decadono e lasciano spazio a quelle del P.P.E. in materia di distanze, altezze e volumi. Oltre a stabilire i criteri cui deve attenersi lattivit edilizia, il P.P.E. serve a procedere allesproprio delle aree segnalate dalle localizzazioni, non solo per la realizzazione di opere pubbliche, ma anche private, se queste ultime sono ritenute necessarie nelle previsioni dello stesso Piano Particolareggiato. Piano di lottizzazione Il Piano di lottizzazione disciplinato dallart. 28 della Legge Fondamentale e serve a porre un freno alle convenzioni in assenza di strumenti urbanistici. Le sue caratteristiche principali sono: la complementarit con il Piano Particolareggiato: ad esempio la suddivisione degli isolati pu 2
TERZA LEZIONE avvenire indifferentemente tramite uno dei due piani; il potere diniziativa concesso ai privati, al quale si accompagna la convenzione che gli stessi devono stipulare con il Comune accollandosi lonere delle urbanizzazioni primarie e di alcune di quelle secondarie, nonch delle aree per la destinazione delle opere pubbliche; infine limpossibilit di procedere allapprovazione del piano stesso se non c uno strumento di pianificazione generale, cio il P.R.G. o il Programma di Fabbricazione, secondo quanto dettato dalla Legge 765/67. La Legge 10/67 ha invece precisato il procedimento dapprovazione del piano di lottizzazione, stabilendo nel contempo che gli oneri durbanizzazione gravanti sui privati devono essere calcolati in conformit a tabelle parametriche. Il piano di lottizzazione ad iniziativa privata pu essere presentato al Comune se almeno il 51% delle aree interessate sono appunto di privati e consta di una parte grafica, ovvero un progetto, e di una convenzione che fissa laccordo Comune-privati. Prima della Legge 47/85 lapprovazione da parte del Consiglio Comunale doveva essere preceduta dal consenso della Regione, ora non pi necessario perch gli strumenti di pianificazione attuativa sono interamente di competenza comunale. Se i privati non raggiungono un accordo spetta al Comune stabilire dufficio un piano di lottizzazione da sottoporre ai proprietari dei terreni interessati e poi metterlo in atto in due modi: consensualmente se i proprietari concordano con quanto propostogli, oppure attraverso procedimenti coattivi e quindi espropri.