Вы находитесь на странице: 1из 3

il Castello di Stefanago dove si trova Il Castello di Stefanago si trova in Lombardia, nellOltrepo Pavese 30 Km.

a sud di Pavia (circa 70 da Milano), costruito su di un poggio piramidale alla confluenza delle valli Coppa e Schizzola , a circa 440 metri s.l.m. Attorno al Castello, nella parte a sud, un piccolo borgo agricolo attualmente in fase di restauro. Da Stefanago si apre il panorama di un bellissimo scenario naturale a 360 sullOltrepo Pavese : sul fronte nord il Castello di Montalto e la lunga distesa della pianura dove, nei giorni tersi, lo sguardo pu spaziare sino a Milano e vedere allorizzonte le Alpi con il massiccio del Monte Rosa, ad est la val Tidone, Fortunago, Torre degli Alberi e Zavattarello. A sud il monte Penice e la valle Ardivestra, mentre ad ovest, nella valle Schizzola, si nota il monte Morino e lantico complesso di Torre del Monte. le origini Lorigine del Castello non si conosce, ma il sito segnato come luogo gi presente avanti Cristo (vedi: storia della diocesi di Tortona). La Torre, la parte pi antica della costruzione esistente, nasce come torre di avvistamento e difesa del territorio attorno all anno mille e la sua storia, fino alla fine del feudalesimo, legata al Feudo di Fortunago. Anche lorigine del nome Stefanago incerta, potrebbe derivare da Stefano, parola greca, ma pi probabilmente parola di origine celtica, come i nomi di molte localit della zona con la stessa desinenza: Fortunago, Gravenago, Primorago, Polinago, Inverigo...ad esempio. ieri e oggi Complesse le vicende del castello negli anni bui del medioevo, molteplici i passaggi del suo possesso che , a seconda di vittorie e sconfitte nelle battaglie per il controllo del territorio, passava da mani guelfe a mani ghibelline e poi viceversa: per questo motivo nessuna di queste bandiere pu essere identificata con il Castello di Stefanago . Degna di nota a Stefanago la presenza della famiglia Corti (o Curti) che nel 1317 dava al luogo statuti propri : 50 articoli (in lingua latina) che disciplinavano la materia penale. Il nome di Giovanni Corti riportato nella lapide ancora presente allingresso della cappella e che ricorda i restauri da lui voluti a Stefanago nel 1477 mentre i nomi di Matteo e Tommaso Corti e lanno 1647 appaiono nelliscrizione della campana sulla torre : segni di una lunga e attiva presenza di questa famiglia a Stefanago. Dal suo nascere a oggi , Stefanago sempre stato abitato, non ha mai vissuto la solitudine e labbandono di tante dimore che hanno fatto la storia del territorio a cavallo fra la Pianura Padana e lAppennino Ligure ; anche oggi, grazie alla presenza dellAzienda Agricola, Vitivinicola, Agrituristica, qui si respira unaria viva e attiva di operoso presente . descrizione del luogo Al Castello si arriva percorrendo una strada, di ciotoli e pietra, interna alla tenuta, che attraversa il Parco secolare con alberi di Quercia, Olmo, Leccio, Sorbo, Castagno, Nocciolo... e arbusti di Sambuco, Biancospino, Caprifoglio... tenuto spontaneo e un po selvaggio, in contrasto con il verde educato dallarte topiaria del giardino allitaliana del Castello. Questo percorso introduce il visitatore in una diversa e suggestiva atmosfera . A met del parco la strada si divide: a destra il percorso che porta al Rivellino e alla Cantina dellazienda, proseguendo la salita si arriva invece alle stanze del b&b e allingresso che porta agli spazi interni alle mura: il Giardino, i Cortili, la Terrazza, i Sotterranei, le Antiche Cantine ... questi spazi vengono aperti ai visitatori in occasione di manifestazioni direttamente organizzate dal Castello di Stefanago (vedi calendario sul sito www.castellodistefanago.it ).

descrizione del Castello Imponente appare al visitatore la mole del castello che, nel suo complesso, presenta tre distinte fasi di edificazione. La parte pi antica risale al XI secolo e, come gi detto, si identifica nell'alta torre a pianta quadrata, con i lati esattamente orientati ai quattro punti cardinali, alta circa 28 metri dal terrazzo antistante, con un perimetro di base di 7,7 metri per lato. Lo spessore delle murature superiore ai due metri e mezzo, il materiale di costruzione pietra arenaria (la pietra locale) nelle sue diverse sfumature, a cui si aggiunge sulla sommit il cotto di un antico intervento di restauro conservativo. Grandi blocchi di arenaria incorniciano il portone dingresso che porta alle stanze del castello: questo passaggio degno di attenzione anche per la bella volta a crociera del soffitto. Lattuale salita alla torre inizia dal primo piano e vi si accede da un ingresso con arco a tutto sesto che unincisione data al 1557, si sale tramite una scala in cotto ben conservata, mentre le solide mura perimetrali sono ad ogni piano interrotte da feritoie che si alternano a piccole finestre ben sagomate e coronate da archi a tutto sesto. Al primo piano, un portello sul lato che volge al cortile nobile, ricorda quello che doveva essere in origine laccesso alla torre, collegato al medesimo cortile da una scala a pioli in legno. Le solette interne dei piani della torre sono in legno; di uguale materiale sono le scalette che, dopo il primo piano, conducono alla sommit della costruzione, occupata da un terrazzo cintato da ringhiera in ferro. Sulla sommit della torre unantica campana in bronzo, che nellincisione riporta la data del 1647 e i nomi dei probabili committenti: Caterina Spinola, Matteo e Tommaso Corti. La tradizione vuole che la campana venga suonata solo in caso di pericolo per richiamare in aiuto gli abitanti dei paesi circostanti. A fianco della torre, sul lato ovest, un manufatto in mattoni con belle finestre gotiche in cotto, costituisce la seconda fase di edificazione del complesso che del XIV secolo, e si affaccia sulla terrazza da cui si gode il bel panorama gi descritto. Torre e costruzioni che la circondano danno vita al cortile nobile dotato di portichetti ad arco sesto acuto e a tuttotondo che si alternano, rimessi in luce nel loro bel cotto di cornice. Sul lato est della torre, l'ala pi recente della costruzione, databile al secolo XVIII. Intorno al Castello spazi a verde ornamentale e il giardino allitaliana : bosso, tasso, agrifoglio, rose antiche..... le mura delimitano il perimetro di un verde composto dalle piacevoli geometrie. Sul piazzale antistante le mura, la piccola Cappella dedicata alla Madonna del Carmelo, gi antico oratorio dedicato a S. Francesco citato in atti del secolo XVII; linterno, completamente affrescato nella seconda met del secolo scorso, con pregevole sensibilit interpretativa e grande ricchezza di immagini dallartista Valerio Pilon . Sopra lingresso della Cappella la lapide, gi prima citata, ricorda i restauri voluti da Giovanni Corti e riporta la data del 1477 . In anni pi recenti, dal secolo XIX , la conservazione e manutenzione del Castello affidata alla famiglia Baruffaldi. Significativo il lavoro svolto da Carlo Baruffaldi che, dagli anni cinquanta per oltre mezzo secolo, con amore per il luogo e le sue competenze professionali di ingegnere, riuscito ad attuare importanti opere volte a conservare e valorizzare il Castello e a dare a Stefanago gli spazi vivibili, piacevoli e funzionali di oggi. Defendente Sacchi (1796-1840), Storico e Scrittore Pavese, nel Romanzo La Pianta dei Sospiri (1824) uno dei racconti ambientato a Stefanago, alcuni passi che parlano del luogo: ...Nel cuor di questi dirupi, non lungi dal seno ove la Copia trascina dal monte arene e sassi, in mezzo a minori eminenze, sorge a piramide il poggio solitario su cui troneggia la superba Rocca.

Ivi la innalzava uno Stefano perch gli parve difficile il loco a pigliarsi, mentre potea dominare sovra gli altri e quasi avere lossequio dei circostanti colli: cos gli lusingava il suo orgoglio, e la chiam dal suo nome. "...per la mole e quantit delle pietre, che pare impossibile siano state dagli uomini portate lass, si favoleggia che quel castello si ergesse in tre notti per opera d'incanto e ancora ...Bella la vista da Stefanago, o ti diletti a contemplarlo da lungi, o ti aggiri al pi della rupe su cui maestoso siede. Gli corre intorno quasi alla met del colle un lungo giro di mura, che per le guardie e le vedette accennano, quasi bastite, chiudessero le prime fortificazioni, le quali a varia foggia , sorgevano sul pendio e dove ora si abbarbica la tortuosa vite. Sulla cima torreggia il maestoso castello..... Attualmente a Stefanago Le cantine del Castello di Stefanago sono aperte tutte le domeniche per visite, degustazioni e vendita di vini e prodotti dellAzienda . Vi sono spazi, interni ed esterni, ideali per organizzare i pi diversi eventi. Gli spazi interni alle mura del Castello: il Giardino, i Cortili, la Terrazza, i Sotterranei, le Antiche Cantine ... vengono aperti ai visitatori in occasione di manifestazioni direttamente organizzate dal Castello di Stefanago. Inviateci il vostro indirizzo mail se volete essere informati sulle nostre manifestazioni . Per maggiori informazioni: Castello di Stefanago Azienda Vitivinicola Agrituristica 27040 Borgo Priolo (PV) - tel. +39 0383 875227 - info@castellodistefanago.it www.castellodistefanago.it - www.baruffaldivini.it
per arrivare al Castello di Stefanago

Itinerario consigliato: da Milano Autostrada A7 Milano Genova, uscita Bereguardo, seguire indicazioni per Casteggio, quindi percorrere tangenziale di Casteggio direzione Montebello d.b.: uscita Montebello della Battaglia, seguire indicazioni prima per Borgo Priolo e poi per Fortunago, a 2 Km. Castello di Stefanago ( Eventuale navigatore va impostato su Fortunago )

Вам также может понравиться