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il Giornale

Mercoled 10 febbraio 2010

31
LO SPILLO

Cultura

Miracolo, si moltiplicano i candidati (immaginari) allo Strega

MancanosolotremesialpremioStrega 2010maognipretesadi serietgistataaccantonata. DopoilritirodiWalterVeltroni(maicandidato!)simoltiplicanogliaspirantialtitolodimigliorromanzettodellanno.LaNewtonComptonpresenteralloStregaThefather.IlpadrinodeipadrinidiVito Bruschini. Altri editori hanno fatto sapere le loro preferenze (Avallone, Trevi, DAvenia, Longo ecc.). Restaunminuscolodettaglio:lecandidaturedovrebberoesserefattedallagiuriaenondaglieditori.

LINTERVISTA PAOLA BARBATO

Harold Bloom

Noi, angeli caduti troviamo limmortalit nella grande poesia


Per gentile concessione delleditore, pubblichiamo uno stralcio di Angeli caduti (Bollati Boringhieri, pagg. 50, euro 8,5) di Harold Bloom. Il grande critico, autore fra laltro del Canone occidentale, passa in rassegna testi antichi e moderni dedicati agli angeli. Per concludere che rispecchiano lumanissimo desiderio di trascendenza di animali mortali quali noi siamo. di Harold Bloom ogliamo che i demoni e i diavoli ci intrattengano, a una distanza di sicurezza, sintende, e che gli angeli ci confortino o ci proteggano, sempre a distanza di sicurezza. Ma gli angeli caduti possono esserci sgradevolmente vicini, giacch sono noi stessi, in tutto o in parte. I nostri film su Frankenstein hanno creato un mostro famoso che semplicemente non esiste nel romantico romanzo di Mary Shelley Frankenstein, o il Prometeo moderno (1818). In questo libro Frankenstein lo scienziato prometeico che crea non un mostro bens un demone, il quale fa questo notevole appello al suo moralmente ottuso creatore: Oh Frankenstein, non essere giusto con tutti per calpestare me soltanto! Me, a cui tu devi non solo giustizia ma anche bont e affetto! Non lo dimenticare, io sono la tua creatura: dovrei essere il tuo Adamo, e sono invece langelo caduto al quale tu di proposito neghi ogni felicit, sebbene io non abbia colpa. Mary Shelley trasforma langelo caduto in una nuova specie di Adamo, che a me pare appropriata. Un tempo eravamo lAdamo immortale, ma appena assoggettati alla morte siamo divenuti langelo caduto, perch questo, non altro, il significato della metafora dellangelo caduto: la schiacciante consapevolezza della nostra morta-

ORRORE QUOTIDIANO Dylan Dog (al centro del disegno) leroe della Bonelli Editore sceneggiato da Paola Barbato (nella foto in basso)

Come compagno di collegio Dylan Dog un po antipatico


La scrittrice di noir, unica sceneggiatrice donna del famoso fumetto, si confessa: Temo soprattutto le persone normali
Paolo Bianchi a parola che ricorre di pi nelleloquio di Paola Barbato paura, nelle varie declinazioni di spavento, terrore, angoscia, disperazione. una pura osservazione statistica. A vederla, questa donna che si attribuisce gi quarantanni, ma non ne ha ancora 39, sembra una ragazzina. Il momento professionale buono, molto buono. Oggi esce per Rizzoli il suo terzo romanzo, intitolato Il filo rosso (pagg. 349, euro 19), che segue i due successi di Bilico (2006) e Mani nude (2008). Storie noir, anche a tinte forti, contigue talvolta ai temi del fumetto. Non a casoleilunicasceneggiatricefemmina, insieme a dodici maschi, di Dylan Dog, lindagatore dellincubo, inventato da Tiziano Sclavi a met degli anniOttantaechehaportatofortunaa tuttoilgruppodellacasaeditricemilanese Bonelli. I diritti dei suoi libri vengono subito venduti al cinema. Lei stessa sceneggiatrice, anche per il piccolo schermo. Una fiction con Fabrizio Bentivoglio come protagonista andata in onda su Sky. Sintitolava Nel nome del male. Il primo autore che cita, nel suo studio-rifugiodiDesenzanosulGardadovelaincontriamo,StephenKing,uno che di angosce ne ha sempre avute pa-

recchie, ma le ha monetizzate come pochialtri.Di Kingholetto tutto,per a un certo punto non lho pi riconosciuto.Dopo DoloresClaiborne.Quando King ha smesso di scrivere le sue prefazioni ai lettori, tutti noi di vecchia data ci siamo accorti che non scriveva pi perch aveva qualcosa da dire, ma perch aveva un contratto. Altri autori che apprezzo sono Mario Vargas Llosa,Oriana Fallaci,Barbara Alberti,DanielPennac,StefanoBenni,ItaloCalvino. Vargas Llosa sostiene che si scriva per ricomporre una realt a proprio piacimento. Lei? Credo che la realt in cui viviamo sia drappeggiata da troppe cose che la coprono.Nondicochebisognatogliere il velo, troppo aulico. Ma davanti a una cosa nascosta si ha un atteggiamento abulico. C un tentativo di nasconderelarealtinmodochelagente non abbia paura, ma non ha senso. Nonaverepauralacosapistupida. Il filo rosso imperniato sullelementodellavendetta.Ilprotagonista unuomomediochediventa,condifficolt,giustiziere.Unavittimacarnefice. Come arrivata a questa idea? Non credo nei personaggi eroici, credochetuttiabbiamolapotenzialit diesserequalsiasicosa.Poisonolecircostanze a decidere per noi. Qualsiasi evento traumatico, positivo o negativo,cambiatuttoinnoi.Pensiaunama-

Sensazioni Negare le proprie paure la cosa pi stupida Umanit Non credo agli eroi, sono gli eventi a cambiarci Letture Amo King, la Fallaci, Vargas Llosa e Calvino Ispirazione Lavorando di notte mi sento pi libera

Scoperta Cline comparsa in un film del 1935


Spunta una sequenza di un film dove compare lo scrittore francese Louis Ferdinand Cline (1894-1961). Un curatore del programma Cinema de Minuit di France 3 ha riconosciuto Cline in un frammento del film Tovaritch del regista Jacques Deval, uscito nel 1935, che racconta la storia di una coppia di ricchi russi costretti a vivere nella povert dopo essere emigrati a Parigi in seguito alla rivoluzione comunista del 1917. Sul sito del settimanale LExpress possibilevedere le immagini. Tra i clienti della drogheria inquadrata, ce nuno inconfondibile,ed lo scrittore, impermeabilesul braccio,passo decisoe sguardo ironico. Il regista francese Jacques Deval (1890-1972), celebre autore di teatro degli anni 30, che per un paio di anni abit negli Usa, fu un grande amico di Cline, che visse presso di lui per qualche settimana a Beverly Hills,nel 1934. Lapparizione nel film Tovaritch dunque un cameo regalato allamico regista.

lattia come quella detta di Huntingtonche haucciso unmio caroamico e per combattere la quale ho fondato unassociazione. Pensi a un figlio. Pu terrorizzare. Non una fragilit tutta occidentale? Non siamo noi benestanti che siamo spaventati da tutto? S, ma solo riconoscendolo si pu viverebene.Iosonospaventatasoprattutto dai miei simili. Quando entro in unastanzamiguardointornopervedere se c un oggetto contundente per difendermi. Bisogna mirare agli occhi, al naso, alle orecchie, che sanguinano molto,aipiedi,eventualmenteaigenitali, in caso di maschio. Il suo rapporto con Dylan Dog? Quando si scrive tutti i giorni di un personaggio si crea un legame, per ci sono tante cose che non mi piacciono di lui. come un compagno di stanza in collegio. Ci stai sempre insieme, anche se magari non sopporti molti suoi aspetti. Che vita fa Paola Barbato? Mi alzo intorno a mezzogiorno: il miocompagnofadamangiare.Nelpomeriggiosbrigolepratichedicasa,faccio le telefonate, il lavoro di ordinaria amministrazione, le correzioni. Poi stocon miafiglia,ceno conilmiocompagno,restounpoconlui,vadoinstudio alle undici di sera e lavoro fino alle quattro. Mi sento pi libera la notte. A volteguido,perchmirilassa.Hosemprescritto,anchequandononmipagavanoperfarlo,permeilcanaleprioritario di comunicazione. Ma lei vuole fare della narrativa, dellaletteratura, dellanarrativa di genere, di evasione o che cosa? la domanda peggiore che mi abbiano mai fatto nella mia vita. Non c una risposta che mi faccia fare bella figura. Non ho nessuno scopo. Scrivo perch mi d gioia. Io non sono una persona solare. Non riuscirei a scrivere libri gioiosi. Non riuscirei mai a scostarmidalclima, daltenoreedallatensione che c adesso. Insomma, Paola Barbato vuole avere paura. A tutti i costi. E possibilmente, farne anche a noi. Siete avvertiti.
www.pbianchi.it

PRESENZE Un estratto del saggio del critico sulle presenze spirituali. Persino il Frankenstein di Mary Shelley un demone che diventa un Adamo
lit. Le percezioni angeliche di Amleto sono i pi acuti richiami alla mortalit di tutta la letteratura. Il dilemma generato dallessere aperti a desideri trascendenti pur essendo intrappolati dentro un animale mortale, precisamente il dilemma dellangelo caduto, ovvero di un essere umano pienamente consapevole. La vecchiaia, la malattia e la morte erano considerate demoni nella maggior parte delle tradizioni del mondo, e labbinamento la morte e il diavolo uno dei topoi cristiani pi diffusi. Gli angeli caduti, considerati non da un punto di vista ideologico ma in quanto immagini di un dilemma essenzialmente umano, hanno per noi il significato di una verit esistenziale. Lattuale ossessione, in questo inizio di nuovo millennio, per quelli che chiamiamo angeli nasconde in definitiva la fuga americana dal principio di realt, ovvero dalla necessit di morire. C pochissima differenza tra le cosiddette esperienze di quasi morte e la cultura popolare degli angeli. Sia le une che laltra sono state vigorosamente commercializzate e sono oggi industrie in crescita. La lettura profonda viceversa in declino, e se dimentichiamo come leggere e perch, finiremo per annegare nei media visivi. Gli angeli caduti, come mettono in evidenza Shakespeare e Milton, non dovrebbero mai smettere di leggere. Il sacro Emerson una volta osserv che tutti gli americani sono poeti e mistici, e aveva ragione, anche se la loro poesia e il loro misticismo sono oggi troppo spesso svalutati. Ma questa la Terra della Sera; la nostra cultura si avvia al tramonto. Langelo della Sera vicino, caduto eppure pervaso di un ultimo slancio di vitalit. Non sono oggi gli Stati Uniti questo angelo? Essere consapevolmente un angelo caduto non la peggiore delle condizioni, e neppure la meno creativa. Angels in America (1992) di Tony Kushner lesempio pi recente di che cosa significhi dire che tutti noi siamo angeli caduti. Gli angeli di Kushner sono stati abbandonati da Dio e decidono di fargli causa per diserzione. Sfortunatamente per noi, Dio ingaggia come avvocato difensore il satanico Roy Cohn, e cos gli angeli perdono la causa. Come parabola della nostra attuale situazione, la visione di Kushner magnificamente appropriata.

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