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DESTRUCTION MONTE Un racconto di DANIELE FEDELE

Sinossi: Vari capitoli, varie storie. Storie aventi come filo conduttore personaggi collegati. Mafiosi. Ladri. Femme fatale. Poveracci. Protagonisti di situazioni al limite dellincredibile. Si inizia con una conversazione tra lironico e il serio di due giovani (come omaggio al prologo di Pulp Fiction) per poi passare a due scagnozzi del boss mafioso Silvio Monte, artefici di una strage dovuta ad un dispetto eseguito ai danni del loro boss. Si continua con un giovane disperato sceso a patti con il boss per istinto di sopravvivenza (salvo poi finire nei guai in situazioni incredibili) fino ad arrivare ad un ricevimento durante il quale ne succederanno di tutti i colori. Un mix di dramma e commedia nera, mescolati ai sottogeneri del thriller, del noir, dellazione e dellerotico. Un poema malato, volutamente malato, nel quale ogni personaggio vive e si muove in una realt alternativa, un mondo nel quale un po tutto possibile. Almeno nella fantasia dellautore. Un racconto particolare e non per tutti, ma che, a modo suo, merita una lettura. Forse.

Prologo No adesso basta: mi sono rotto di queste stronzate!

Fu questo che disse il ventenne Simone Esposito mentre si accendeva la terza Marlboro, seduto ad un merdoso tavolo di quel merdoso bar Alba di quella merdosa cittadina chiamata Scafati. Parlava ad una ragazza, la sua ragazza: la quindicenne Giada Capoluongo: medio alta, capelli scuri e avvolti in una coda di cavallo, occhi verdi, abbastanza snella, con un seno discreto e un culo niente male. Anche il caro Simone non era male: medio alto anche lui, capelli scuri e corti, occhi azzurri e snello. Entrambi col cervello di un bambino ignorante di dieci anni. Una coppia di merda perfetta, insomma! Dici sempre cos, ogni volta la stessa storia -, rispose Giada allennesima imprecazione di resa del suo ragazzo ho chiuso, mai pi, troppo pericoloso Lo so che lo dico sempre e ho anche ragione Ma stranamente lo dimentichi appena hai una nuova occasione sotto mano

La ragazzina non sembrava affatto arrabbiata, anzi, sembrava divertita dalle cazzate che sparava il fidanzato e anchegli si divertiva in un certo senso ad imprecare; Ebbene non voglio pi dimenticare! -, disse Simone E voglio che tu mi proibisca categoricamente di non farlo pi! Lo sai cosa sembri quando attacchi con questo stronzo monologo? Uno stronzo duomo pieno di buon senso! No, no, sembri uno stronzo duomo e basta!

E gi risate della femmina, ma la risposta del maschio non si fece attendere: Ma stai un po zitta: ti ho detto che non lo far mai pi e visto che non lo far mai pi sar uno stronzo duomo pieno di buon senso e basta! E noi come campiamo?

Silenzio. Simone resta immobile per tre secondi. Poi parla. Qualcosa troveremo! Di questi tempi non ti fanno manco spazzare! Questo paese non fa bene a nessuno e lo sai bene. E cosa potremmo fare? Non siamo pi bambini, io non sono pi un bambino, ho ventanni e alla mia et dovrei o farmi il culo alluniversit per aspirare a qualcosa di alto o farmi il culo sul lavoro. Ma lavoro in Italia non ce n! Vai a dirlo a quei sacchi di merda dei politici che ci hanno portato alla fame! E tu vai a dirlo alla delinquenza!
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Ancora un silenzio. I due si guardarono negli occhi. Fissi. Poi scoppiarono a ridere a vicenda. Si ride per non piangere. Beh, anche io e te facciamo parte della delinquenza - , continu Simone - io rubo nei negozi e tu spacci nella tua scuola! Non spaccio pi da tre mesi: odio la marjuhana! - , rispose Giada infastidita Ma lhai fatto! Necessit di sopravvivenza! - , rispose la ragazzina con un tono quasi infantile. Anche per me e inizio ad essere stanco di questa vita di merda: voglio smetterla prima di invecchiare cos o addirittura finire male. Di questi tempi anche il cibo rubato pu essere salutare!

Simone si sorprese di tale frase: cos semplice e cos saggia. Il barista finalmente port ai due giovani i due caff macchiati ordinati dieci minuti prima. Poi si conged dai due con un sorriso. Allora cosa proporresti, genio? chiese il ragazzo serio Suicidiamoci: lhanno fatto in molti per disperazione, facciamolo anche noi! See see: io alla mia vita ci tengo, se permetti! E tu cosa proporresti? Con quel poco di droga che ho venduto non ho guadagnato molto e tu con i tuoi furtarelli hai rimediato spiccioli: che vorresti fare? Di certo il suicidio non una soluzione cos facile. Me ne sbatto: questa societ marcia, un futuro per noi giovani non c e manca poco ormai alla fine di tutto ci: perch non anticipare le cose?

Simone rimase di stucco al notare tanta rabbia uscire dalla bocca di una ragazzina; quindi chiese: Perch sei cos pessimista? E tu perch sei cos ottimista? Ma ti rendi conto in quale buco del culo del mondo viviamo? Se il sistema italiano funzionasse tu non saresti costretto a rubare lelemosina in negozietti da due soldi e io non avrei venduto merda nella mia scuola: apri gli occhi! Li tengo aperti, ma non posso cambiare le cose. E allora andiamo via!

Andiamo via! Ecco le due parole magiche, lunica alternativa per questi due mocciosi: la fuga! Dove vorresti andare? chiede Simone incuriosito Alle Canarie rispose Giada precisamente a Corralejo, sullisola di Fuerteventura E come ci arriviamo? Ho uno zio che lavora l, organizza viaggi turistici, potrebbe aiutarci rispose la ragazza dun tratto contenta Hai uno zio che lavora a Corralejo? chiese il ragazzo di colpo E perch non me lhai detto? Perch non me lhai chiesto rispose Giada divertita Spirito del cazzo! Questa una cosa seria.
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Infatti. Lui potrebbe prenotarci un aereo low cost per Corralejo e potremmo lavorare con lui. Per i primi tempi potremmo dormire da lui, ha una casa grande, poi se gli affari vanno bene e guadagniamo qualcosa possiamo metter su casa. La vita a Fuerteventura non costa molto. Ma io non so organizzare viaggi. E nemmeno tu. Non mai tardi per imparare.

Ormai Giada era elettrizzata allidea di lasciare finalmente questo paese di merda chiamato Italia. Ma con quali soldi ci andiamo? Non abbiamo molto disse Simone. Qualcosa troveremo

La roba di Silvio Monte Sono un lancia-cibo diceva il John Belushi di Animal House in diretta dal piccolo televisore della casa di Iannone Alfonso.

E gi le risate del caro Alfonso. Poteva essere la terza o quarta volta che rivedeva quel film (che culo trovarlo in dvd al Media World a soli cinque euro!) eppure rideva ancora per quella semplice ma geniale scena. John Landis un cazzo di genio! Dun tratto il cellulare squillo: E ora chi cazzo ? disse il giovane disturbato.

S, giovane. Alfonso Iannone era un giovane. Non pi tanto giovane ma era un giovane. Ventisette anni, capelli scuri e ricci, occhi verde scuro, fisico snello, gambe e braccia muscolose ed era bello alto. Lunica cosa un po stonata a tutto ci era il naso: leggermente grandicello per il suo bel viso, ma comunque era un bel giovane. Il suddetto giovane guard lo schermo del cellulare: Franz! Che palle: e ora questo che vuole? Rispose: Pronto? Alf, sono Francesco. Lavevo capito rispose Alf quasi ironico Non fare lo spiritoso: Silvio ci vuole subito a casa sua. Come? Ma oggi giorno di riposo. E sti cazzi! Dice che una cosa urgente. Sto passando a prenderti: entro cinque minuti devi essere pronto!

Fine della conversazione. Il giovane gangster sapeva gi cosa riguardava la cosa urgente! Cos spense il televisore, spense il lettore dvd e si vest di corsa con le prime cose che gli capitarono sotto mano: un jeans Levis ancora da lavare, una camicia grigia, una felpa blu scura e un paio di Adidas nere. Il tempo di darsi una sistematica ai capelli e fu pronto. Infil il giaccone scuro regalatogli dal suo boss tempo addietro (gli stava alla perfezione nonostante fosse gi vecchio di quattro anni)e prese le chiavi di casa. And alla porta principale, la apr, usc sulluscio e prima di chiudersela alle spalle diede unocchiata alla casa.
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La sua casa non gli dispiaceva affatto: abbastanza grande, con due bagni, due camere da letto, una cucina allamericana, un soggiorno ampio con tanto di televisore da quaranta pollici e ben due poltrone comode. I muri erano di colore bianco (un classico), il pavimento di parquet (il suo preferito). Mancava solo una donna. Ormai il nostro Alf iniziava ad invecchiare e aveva bisogno di una donna che badasse ad egli e alla casa. Nonostante non fosse per nulla brutto di aspetto, non aveva ancora trovato lanima gemella. Prima o poi arriver. Si chiuse la porta alle spalle, diede quattro mandate con la chiave e scese le scale di corsa.

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Silvio Monte era nervoso. E quando un boss mafioso nervoso non un buon segno. Girava per la stanza della sua lussuosa villa acquistata con soldi macchiati di sangue cercando inutilmente di calmarsi. Aveva cinquantacinque anni, era grasso, aveva i capelli completamente grigi e corti e una melanzana al posto del naso. Gli occhi erano di un interessante grigio scuro, la bocca piccola in confronto al suo mento grosso ed era medio alto (1,65 cm). Non era un bel luomo, ma grazie al suo potere si era comprato tutto: amicizia, fama persino lamore della sua giovane e bella moglie: Marisa Ferrara, di anni venticinque. Ma di lei se ne legger pi avanti. Stavolta il caro Silvio aveva un problema serio e solo i suoi due uomini pi fidati, Alfonso Iovane e Francesco Costiero, potevano risolverlo.

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Alfonso era in silenzio mentre il suo socio e amico Francesco Costa guidava la sua Ford Fiesta color blu elettrico verso casa Monte. Francesco, detto Franz, aveva venticinque anni ma ne dimostrava un paio in meno. Anchegli come Alfonso era un bel ragazzo: capelli corti e biondi, naso alla francese, occhi scuri, bocca grande che si accostava bene al suo mento piccolo, era piuttosto snello ed era anchegli muscoloso (faceva jogging). Fu proprio egli a interrompere il silenzio:
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Che stavi facendo prima?

Alfonso si gir verso di lui: not che era vestito di una semplice tuta bianca e nera e di un paio di scarpe Nike bianche. Forse faceva jogging quando Marcello lo ha chiamato. Niente di che rispose guardavo un film Anchio guardavo un film disse Franz sorpreso

Ah, allora non faceva jogging Che guardavi? chiese Alfonso curioso REC 3: Genesis: lho visto in anteprima In anteprima? Forse intendi in streaming S, su internet, in spagnolo con sottotitoli Che schifo la lingua spagnola! Mah, non quanto il tedesco! A me il tedesco piace! replic Alfonso A me no! rispose Francesco

Momento di pausa. De gusti bus. E com REC3? Una merda: hanno distrutto totalmente la saga. E pensare che i primi due mi hanno fatto cagare in mano dalla paura. A me REC non fa impazzire: preferisco Shining! Beh, quello un classico disse Franz divertito Non si pu paragonare un classico ad un film pi leggero. Per REC un buon film horror. Rec 2 un po meno. Sempre meglio di REC 3! Ma fa cos schifo? Guarda, una parodia demente di serie C di REC: certe scene fanno proprio ridere e ci non un bene per un film horror. Lunica scena decente, seppur mediocre, quella in cui Let icia Dolera ammazza gli zombie con la sega elettrica: ricorda vagamente lo stile di Tarantino, anche se non ci si avvicina per nulla. Chi Leticia Dolera? Lattrice che interpreta REC 3! Grazie al cazzo! Me lhai appena detto che interpreta REC 3! E allora? Intendo chi ? Chi lei come persona? Che fa? Fa lattrice! Ma mi stai prendendo per il culo? chiese Alfonso irritato Ma tu mi stai prendendo per il culo! Fai domande del cazzo!

Ok, allora riformulo la domanda con calma e scandendo meglio: chi Leticia Dolera? Com fatta? Dov nata? Che film ha fatto?

E bizzarro leggere di due gangster che svolgono attivit come uccidere per soldi che parlano di cinema in maniera animata e divertita per poi farsi domande del cazzo! Leticia Dolera unattrice spagnola di notevole bellezza che ha interpretato REC 3 rispose Francesco come si risponde ad un cretino Non so che altri film abbia interpretato perch non li ho visti. E come fai a sapere proprio di lei? Perch di notevole bellezza!

A questo punto tir fuori il suo I-phone, scorse alcune immagini e appena trovata quella giusta lo porse allamico. Alfonso fece una faccia sbigottita e al contempo interessata. Che pezzo di donna. Certo, ne ho viste di meglio, ma cazzo se bella. Bella disse e restitu il cellulare a Franz

E poi ricominci la discussione sul cinema. Prese parola Alfonso: Qualche volta devo vedermi qualche suo film. Qualche volta devo rivedermi Shining o magari La Casa: valgono mille volte pi di REC 3!

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Silvio usc dalla camera da letto e chiuse la porta a chiave. Non doveva entrare nessuno fino allarrivo dei due fidati scagnozzi. Percorse il lungo corridoio del piano superiore, scese lungo le scale al piano inferiore ed si avvi nella sala da pranzo. Marisa era seduta al tavolo a mangiare una fetta di pandoro e tra un boccone e laltro sniffava una strisca di cocaina colombiana. Mangiava con noia, sniffava con piacere. Sappia il lettore che della donna in questione se ne legger pi avanti. La nostra figura misteriosa alz lo sguardo verso il marito e con espressione annoiata disse: Ciao Hai visto Aurelio? chiede luomo con disprezzo, quasi come fosse infastidito dalla moglie S, di sopra a giocare.

Silvio usc dalla sala e la moglie sniff unaltra striscia.


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Francesco Costiero aveva acceso lo stereo e ascoltava con piacere Eloise dello spagnolo Tino Casal. Carina questa canzone disse Alfonso interessato alla suddetta canzone ritmata. E la stessa della scena di REC 3 nella quale Leticia Dolera ammazza gli zombie con la sega elettrica: la scena fa schifo, ma la canzone bella disse Francesco contento. Sai una cosa? Mi stai facendo venire voglia di guardare questo REC 3: devessere un grande abominio. Non ai livelli de LAltra Faccia del Diavolo.

Un altro film horror. Unaltra cagata pazzesca. Forse peggiore.

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Silvio entr nella stanza di Aurelio Monte e lo vide giocare ad un videogioco: sembrava impegnarlo abbastanza. Aurelio era il figlio di Silvio Monte, aveva diciannove anni e si era da poco diplomato allIstituto Tecnico Commerciale Giustino Fortunato di Angri, la cittadina vicina di Scafati, ovviamente tramite spinte del padre. Marisa non era la madre naturale di Aurelio, dato che Silvietto laveva sposata dopo il divorzio dalla prima moglie. Non aveva nessun legame con il ragazzo. Aurelio aveva sempre odiato quellistituto, avrebbe preferito volentieri lavorare in un bar (de gusti bus ) ma il padre gli aveva fatto capire che non avrebbe avuto mai bisogno di lavorare in un locale fetente per capre ignoranti (parole sue) perch ci avrebbe pensato suo padre stesso al suo futuro; cos Aurelio scelse quellistituto e studio pochissimo: al diploma pens il padre. Ora se ne stava a casa a non fare niente (tanto il padre lo manteneva come un gran signore) e aveva quello che voleva, tranne il lavoro: il padre riteneva che fosse ancora presto e se lo teneva al sicuro tra le sue mura. La verit era che Silvio non avrebbe mai fatto lavorare il figlio: era troppo egoista e troppo narcisista nei suoi stessi confronti per capire le esigenze degli altri e trattava il suo unico figlio come un lattante. Per fortuna Aurelio non era come il padre: era pi magro, leggermente pi alto (1,70 cm) ed era anche pi carino di faccia; lunica cosa in comune col padre era il naso, ma per il resto era diverso: capelli castani e lunghi fino alle spalle, occhi azzurri e bocca e mento piccoli. Ed anche caratterialmente era diverso: se Marcello non aveva capito nulla della vita, Aurelio ragionava come un adulto: sapeva che il padre lo avrebbe trattato come una pezza, che avrebbe
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accontentato ogni suo capriccio pur di renderlo felice ma lo avrebbe tenuto sempre stretto a s e ci non andava bene al ragazzo, perch voleva essere libero. Libero. Non voleva ridursi come il padre, ad ammazzare la gente per soldi, a vivere e comportarsi come un animale. Voleva essere normale. Avere una vita normale. Ma al momento questo desiderio sembrava irrealizzabile, cos aveva imparato a sorridere ad ogni cosa che il padre faceva per lui. Indossava una maschera. La maschera della felicit Felicit falsa. Ad ogni modo Appena Silviuccio entr nella stanza Aurelio mise in pausa il gioco (giocava a WipeOut) e salut il padre: Ciao pap Ciao disse il padre arrabbiato Che c? chiese il figlio sospettoso Ma vuoi tagliarti sti capelli da frocio? Ti stanno malissimo! disse Silvio: erano giorni che si scaldava per via dei capelli lunghi del figlio. A me piacciono cos, se non ti sta bene fai una cosa: quando mi vedi, girati dallaltra parte! rispose il figlio in maniera diretta e dura; nonostante avesse imparato a mentire al padre, ogni tanto sapeva capeggiare con lui; in fondo non era pi un bambino!

Il padre rest ammutolito, carico di rabbia; non tollerava che gli si rispondesse male, nessuno dei suoi scagnozzi lo faceva, se si permettevano erano dolorima quello era suo figlio e non poteva picchiarlo: nonostante tutto gli era affezionato, era sangue del suo sangue. Fai come vuoi concluse il padre una volta calmatosi e usc dalla stanza sbattendo la porta.

Aurelio senza dir nulla torn a giocare.

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La Ford Fiesta color blu elettrico fu parcheggiata nel parcheggio di villa Monte. I gangster Iannone e Costa scesero dallauto e si avviarono presso lingresso. Attraversato lampio parcheggio si ritrovarono di fronte al lussuoso ingresso. Alfonso buss alla porta e in un istante Silvio Monte apr la porta ai due.
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Solitamente il boss li accoglieva con un sorriso, ma stavolta non sorrideva. Devessere una cosa grave, pens Francesco una volta strettagli la mano.

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Aperta la porta della camera da letto chiusa a chiave, il boss fece entrare i due i quali poterono notare che la situazione era grave. E Alfonso lo sapeva bene. Il lussuoso letto matrimoniale era apposto, i muri color viola erano puliti, il pavimento di mattonelle bianche idem, i bei mobili di legno pure peccato che i cassetti di questi fossero stati sfondati e che mancasse largenteria che contenevano.

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Il furto

Una settimana prima

Lui potrebbe prenotarci un aereo low cost per Corralejo e potremmo lavorare con lui. Per i primi tempi potremmo dormire da lui, ha una casa grande, poi se gli affari vanno bene e guadagniamo qualcosa possiamo metter su casa. La vita a Fuerteventura non costa molto. Ma io non so organizzare viaggi. E nemmeno tu. Non mai tardi per imparare.

Ormai Giada era elettrizzata allidea di lasciare finalmente questo paese di merda chiamato Italia. Ma con quali soldi ci andiamo? Non abbiamo molto. disse Simone. Qualcosa troveremo

Neanche il tempo di finire di parlare che nel merdoso bar Alba entr Alfonso Iannone col suo vecchio ma comodo cappotto, il quale ordin al bancone un cappuccino. Quando Simone Esposito lo vide rest immobile per qualche secondo: lo conosceva bene Alfonso Iovane, nel suo giro di ladruncoli da strapazzo si era parlato della famiglia Monte. Sim, che c? chiese Giada Capoluongo

Sim torn sul pianeta Terra E dun lampo scatt lidea! Accertandosi che Iannone non lo guardasse n sentisse, parl: Sai chi quello? e lo indic

Giada si volt un secondo per poi guardare nuovamente il fidanzato No E Alfonso Iannone, uno dei tirapiedi di Silvio Monte E chi ? chiese lei incuriosita E un mafioso, un boss mafioso.

La faccia di Giada divenne gialla. E cosa centra col nostro discorso? chiese spaventata Lui potrebbe aiutarci. Lui? S: potrebbe portarci dal suo boss. Per fare cosa? chiese la ragazzina con voce tremante Per rubare!
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La bocca di Giada rest spalancata per cinque secondi e il suo cervello and in orbita per poi ritornare immediatamente sulla Terra: Ma sei impazzito? chiese quasi urlando Sshhh, abbassa la voce perch no? Ma una follia! Invece no, perfetto: Monte devessere ricco sfondato. Simone, non un gioco: ci facciamo male! disse Giada con gli occhi improvvisamente lucidi. Basta entrare in casa sua e trovare la cassaforte Ma tu non sai sfondare una cassaforte disse lei con le prime lacrime di rabbia che scendevano dagli occhi. E allora potrei portargli via un po di argenteria: so a chi venderla, potremmo ricavare qualche soldo in pi per Corralejo.

Ora ad essere eccitato di felicit e speranza era Simone. Tesoro, non un gioco disse la ragazza con voce disperata non si tratta di rubare in un negozietto, ma nella casa di un camorrista: se ci trovano ci ammazzano! E poi non sai neanche com fatta casa sua. Una volta dentro baster trovare la camera da letto, solitamente i ricchi bastardi tengono l la roba di valore. E se non fosse l? Dar unocchiata nelle altre stanze. E se ti beccano? Beh, se mi beccano stato bello vivere! e gli scapp un sorriso idiota Non c niente da ridere, deficiente! disse ella infuriata e sul punto di piangere No dai sto scherzando contrattacc Simone, tornando serio e cercando di calmarla Mi intrufolo nella camera da letto, controllo dappertutto e se non trovo niente sparisco. Sparisci? chiese ella pi calma S, scappo via come un razzo. Promesso

Giada sembr calmarsi, Simone le asciug le lacrime dolcemente. Se va male troveremo un altro modo per trovare i soldi, ma se va bene sar il mio ultimo colpo! Lultimo? chiese Giada come una bambina alla quale si promessa una cosa bella. S, lultimo: se andr bene non avremo pi problemi economici e potremmo fare quello che vorremo, a Fuerteventura.

Finalmente la ragazzina sorrise al ragazzo e lo baci sulla bocca; poi, seria, chiese: E come ci arriveresti a casa Monte? Ho una mezza idea

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Fortuna (o sfortuna) volle che Alfonso Iannone frequentasse spesso il merdoso bar Alba. Nei giorni seguenti Simone Esposito si piazz tutti i giorni, mattina e pomeriggio nel bar (tanto non doveva lavorare: si era stufato di rapinare negozietti da due soldi!). Dopo vari giorni di piantone, nel pomeriggio, lo vide entrare ed ordinare un latte freddo macchiato. Senza dare nellocchio, il ragazzo afferr la casacca che aveva con s ed usc. Egli sapeva bene che il gangster aveva come auto una vecchia Fiat Uno usata, di colore rosso, con il portabagagli alla vecchia maniera (che si apriva con la chiave). Non la trov alluscita del bar, cos, preoccupato, svolt a sinistra e poi a sinistra ancora, in un vicolo vicino, dove solitamente si parcheggiavano alcune auto e fu l che la vide. Il piano era di intrufolarsi nel portabagagli e farsi portare nella villa di Don Silvietto per poi infiltrar visi e rubare ogni ben di Dio. Peccato che non avesse calcolato il portabagagli dellauto e soprattutto che non sapeva se Iannone lo avrebbe portato alla villa o in qualche altro posto. Si ricordi al lettore che Simone ha le capacit intellettive di un infante, tipico di un ignorante del genere: ci spiega anche il fatto che derubi maggiormente piccoli negozietti (un ladro professionista ruberebbe in ben altri sosti). Il fato volle che il moccioso trovasse lauto aperta e le chiavi nella fessura dellaccensione. Che cretino: non ha paura che gliela rubino? Ma poi chi vuoi che rubi questo cesso? Afferr le chiavi, le infil nella fessura dellosportellone posteriore e lo apr. Il portabagagli non sembrava piccolo: accovacciandosi ci sarebbe entrato. Ma prima di entrare un dubbio lo assal: Ma se mi chiudo dentro POI COME ESCO? Non ci aveva pensato! Doveva affrettarsi a risolvere il dilemma, a momento Alfonso sarebbe tornato Poi pens: Potrei socchiuderlo e tenerlo fermo dallinterno con la mano per non farmi sgamare. Era un idea cretina e rischiosa ma che altro poteva fare? O lasciava perdere o andava fino in fondo.
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Ci penso altri due secondi e poi: Vado fino in fondo! Si infil nel portabagagli, proprio come aveva ipotizzato di fare (accovacciandosi di lato) e socchiuse lo sportellone, tenendolo fermo con la mano destra. Rest cos, immobile, nel buio della macchina, per circa un quarto dora (Che diamine sta facendo nel bar?) finch sent lo sportello aprirsi, qualcuno salire a bordo e poi il rimbombo del motore. Finalmente la vecchia Fiat Uno color rosso part. Perch questo stronzo non si compra unauto migliore? Scommetto che ha i soldi che gli escono pure dal culo. Ci aveva quasi azzeccato, il caro Simone. Perch Alfonso, con i soldi che ha un mafioso non acquistava una macchina di ultima generazione? O una casa pi lussuosa di quella che aveva? La verit era che egli era tirchio: lauto era del defunto padre e la casa glielaveva regalata Marcello (era della sua ex moglie), dato che preferiva conservare i soldi per spese future e pi importanti (parole sue). Ma poi quale spese pi importanti? Un pezzo di merda come lui aveva avuto tutto, poteva comprarsi tutto. Certa gente non finisce mai di stupire. Ad ogni modo il tragitto dur venti minuti (un paio di volte le ruote urtarono un paio di fossi lungo la strada ed entrambe le volte lo sportellone sembr sfuggire dalla presa del ragazzo, ma il fato volle che Iannone non se ne accorgesse) finch la vecchia auto attravers un cancello elettrico e parcheggi (guarda un p) in villa Monte. Simone non poteva sapere dove si fosse fermato, poteva solo ascoltare il rumore dello sportello che veniva chiuso e dei passi che percorrevano il viale. Il cuore gli batteva da quando erano partiti. Se mi beccano mi tritano: ma che cazzo di idea ho avuto? Dopo cinque minuti di attesa nel buio sent altri rumori di passi avvicinarsi, il cuore gli batt pi forte Poi il rumore dei suddetti sembr allontanarsi, seppur di poco e allora sent delle voci: e la mia macchina? Lasciala pure qui, vieni con noi! Ma che dobbiamo fare esattamente? Un piccolo bisogno da soddisfare per mia moglie e mio figlio Trattasi di abbigliamento? chiedeva la voce di un divertita
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Forse rispondeva laltra voce ugualmente divertita E a cosa vi servo io? Per far compagnia a mia moglie mentre servo prima Aurelio Far compagnia? Marisa inizia ad abusare di cocaina: voglio che la controlli mentre io e Aurelio siamo occupati

Un attimo di silenzio. Ok Ottimo, ora andiamo.

E i passi si allontanarono. Quelle voci non potevano che essere di Alfonso e del suo boss. Hai capito questo? Deve fare da balia alla moglie del boss: chiss che non la scopi mentre serve il figlio! A Simone venne da ridere, ma si trattenne. Cap che avrebbe dovuto aspettare luscita dalla villa dellauto di Don Monte per poter agire. Poco dopo un suono colp la sua attenzione: il cancello principale si stava aprendo e una volta cessato il suddetto suono, un altro arriv alle sue orecchie: un motore, delle gomme che circolavano sullasfalto: lauto di Marcello Monte (forse una limousine, forse una Jeep, forse unauto di grossa cilindrata, forse boh!) attraversava il viale e usciva dalla villa. Dopo di ch tutto ci cess e lunico suono che egli sent fu il fischiettare di qualche uccellino e qualche auto che passava al d fuori della villa. Era il momento di agire. Usc dal portabagagli e chiuse lo sportellone. Si sgranch le gambe, afferr la casacca e si avvi verso la zona posteriore della casa. Non prima di aver dato una veloce occhiata alla villa. Allesterno sembrava bella, col tetto e le finestre in legno e le mura bianche. Non sbalorditiva, ma a modo suo bella. Simone era elettrizzato, per la prima volta rubava in una casa lussuosa: era spaventato ma allo stesso tempo euforico: era curioso di sapere come se la sarebbe cavata. Se andava bene allora valeva qualcosa, viceversa ci rimetteva la vita e non valeva niente. Ogni tanto vale la pena tentare. Arriv nella zona posteriore che dava su uno sbarramento in fil di ferro dietro al quale cera tutta campagna. Con lo sguardo tent di trovare una finestra aperta o semi-aperta nulla: tutto chiuso. Lultima speranza era sfondare la porta principale ma come? Prima di tornare di corsa da dovera partito i suoi occhi si posarono su una cosa che non aveva notato subito, una cosa importante: la porta sul retro.
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Potrei sfondare questa! Con passo lento e preoccupato si avvicin ad essa e poggi la mano sulla maniglia, il cuore ricominci a battere forte Tir fuori dalla casacca lunica cosa che cera dentro: un semplice quanto pericoloso piede di porco! Poteva usarlo per sfondarla Ma poi not un altro particolare: la porta non era chiusa a chiave, anzi, non era stata chiusa bene! Ma come? Anche le porte lasciano aperte? Cos egli la apr lentamente ed entr in casa lasciandosela socchiusa alle spalle per scappare dopo. Al giovane veniva ancora da ridere: Che razza di gente! Chiss se pure la porta principale semi-aperta! Gli veniva quasi la voglia di accertarsene, ma aveva da lavorare e per giunta poco tempo. La porta secondaria dava dentro la cucina, non fu difficile attraversarla e ritrovarsi nella zona soggiorno, nella quale cerano sia la porta principale che vari corridoi In pi cerano delle scale che portavano ai piani superiori. Credendo che portassero alla camera da letto, le imbocc e sal di sopra. Trovatosi su un lungo corridoio dai muri bianchi e dalle mattonelle bianche (che fantasia!) con varie stanze, corse verso lultima (nei film lultima stanza sempre quella giusta) sulla destra e infatti scopr che era proprio quella giusta una volta aperta la porta. Stavolta i muri erano color viola (che strani abbinamenti!) e la stanza era grande: letto matrimoniale lussuoso con lenzuola rosse, mobili di legno pregiato, un semplice armadio in legno e un televisore da 50 pollici Samsung, color grigio. Non c dubbio: la famiglia Monte aveva strani gusti di arredo. Simone si era sorpreso che non ci fosse nessuno a fare da guarda alla casa, non se lera neanche chiesto fino a quel momento, era sgattaiolato in casa e basta. Questi meritano proprio di essere rapinati: ma come si fa a lasciare una casa cos incustodita? Confermando la sua teoria sulla stupidit di quella gente, inizi la ricerca di una cassaforte, ma la stanza sembrava non avere fessure nei muri che potessero far pensare ad una qualche cassaforte nascosta; lunica cosa sospetta era un quadro raffigurante due donne nude in riva al mare esposto al d sopra del letto; Simone salt sul letto, appoggi la casacca vuota e il piede di porco sulle lenzuola e, in piedi su di esse, afferr il quadro e lo spost: dietro cera solo il muro. Ma dove cazzo hanno la cassaforte questi?

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Dato che il tempo stringeva, salt gi e corse verso i mobili; su di essi, ben esposti, cera della roba di valore: principalmente tre candelabri dargento e quattro vassoi dorati contenenti confetti colorati. I cassetti erano chiusi a chiave, cos il ragazzo afferr il piede di porco e li sfond; dentro cera roba di valore migliore: uninfinit di gioielli tra qui sei collane dorate, otto scatoline di orecchini e altre scatoline contenenti altri gioielli mai indossati. Simone apr la zip del giubbotto e tir fuori una busta di plastica nera, solitamente usata per la spazzatura, completamente arrotolata; una volta srotolata e aperta, vi infil dentro ogni ben di Dio. Nel giro di due minuti aveva finito il suo furtarello. Forse per era rimasto un po deluso; certo, largenteria e gli oggetti in oro presi valevano, ma forse si aspettava altro, forse banconote. Nonostante tutto non poteva lamentarsi: era il primo colpo di lusso della sua vita ed era andato a gonfie vele: nessun allarme, nessuna guardia, nessuna sicurezza. Uscito dalla stanza e chiusa la porta stava per svignarsela, ma il suo sguardo si spost su un particolare, un altro grave! Di fronte alla camera da letto del boss ce nera unaltra, forse del figlio, con la porta aperta, al suo interno cera un altro letto matrimoniale dalle lenzuola arancioni, le mura color pesca, un grande televisore con lettore dvd, playstation one, playstation due e playstation tre, mobili di rovere e per giunta una toilette. Simone era entrato e aveva visto tutto ci perch colpito da un particolare grave. Sul letto cera appoggiato un mitra con silenziatore. Egli rest immobile accanto al letto, la paura inizi a salirgli lungo la schiena. Lentamente lo afferr e lo analizz. Dun tratto lo sciacquone della toilette emise il suo rantolio: qualcuno era andato in bagno! Il ragazzo rimase paralizzato, con bocca spalancata e gambe di pietra. Ora che faccio? Senza pensare punt il mitra contro la porta del bagno, questultima venne aperta ed usc un uomo, dai capelli scuri e lunghi, grasso, vestito di giacca, cravatta, jeans e scarpe nere. La guardia della casa! Questultimo, appena aperta la porta sembrava tranquillo Il tempo di chiudersela per met alle spalle e guard avanti a s: un ragazzetto con una busta nera e una casacca aveva tra le mani il suo mitra e glielo puntava contro. Entrambi si guardarono negli occhi: spaventati.

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La scena ricordava quella di Pulp Fiction, nella quale Bruce Willis riempiva di pallottole John Travolta alias Vincent Vega con un mitra, il quale finiva morto contro la doccia del bagno. E quelluomo sconosciuto sembrava quasi Vincent Vega. Restarono a guardarsi per qualche secondo Poi arriv il momento, il maledetto momento, il momento che si ricorda sempre e che alla fin fine si paga sempre: luomo tent di scappare, ma Simone senza pensarci, senza neanche sapere se larma fosse carica o meno, premette il grilletto. Una serie di proiettili investirono luomo, il quale fu ricoperto di buchi rossi sul petto e and a sbattere contro la porta semi-aperta, finendo nel bagno e dentro la doccia, fracassandola. E poi lallarme suon. Simone rest immobile per qualche secondo. Sbalordito da quanto aveva appena fatto. Il suono incessante e fastidioso dellallarme lo riport in s. Tremante si avvi verso il bagno e guard il cadavere delluomo morto, coperto dal sangue e con lo sguardo rivolto al cielo. Uno sguardo che non cera pi. La tensione colp in pieno petto il giovane ladruncolo, il quale vomit sul pavimento per circa un minuto. Una volta ripresosi, decise che era ora di tagliare la corda. Vomito a parte, tutto ci sarebbe stato il remake quasi perfetto della scena sopra citata di Pulp Fiction se il mitra fosse stato ripulito e lasciato l come faceva Bruce Willis nel capolavoro di Quentin Tarantino. Ma il ragazzo opt per unidea diversa: lo infil nella casacca insieme al piede di porco e una volta messasela sulle spalle, afferr la busta con il maltolto e scapp. Via. Gi per le scale. E poi verso la cucina Di corsa. Come Flash Gordon. Apr la porta sul retro ed usc fuori. Ora doveva trovare un modo per scappare. Dal cancello principale non poteva scappare, era elettrico e non sapeva dove trovare i comandi per aprirlo: di certo in quella casa non voleva pi tornare.
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Il panico lo aveva ormai avvolto. Si girava a destra e a sinistra cercando una via duscita. Il fastidioso allarme continuava a suonare. La fortuna (o sfortuna) sembrava averlo abbandonato, doverano finiti i segni positivi del fato che lavevano accompagnato fino a prima del mitra? E se non avesse preso tra le mani quel mitra? Se fosse scappato via e basta? Ormai stava scoppiando a piangere come un bambino, come un dilettante alle prime armi, come un ladruncolo da strapazzo beccato dalla polizia perch altro non era: un ladruncolo da strapazzo! Ma Il fato volle dargli unaltra possibilit: il fil di ferro che creava una sorta di barra tra casa Mo nte e la campagna aveva una fessura, non troppo piccola; asciugandosi le poche lacrime di paura che avevano bagnato il suo volto, corse verso la fessura e lentamente si infil tra essa, accovacciandosi. Lentamente riusc a passare, dopo di ch scapp a tutta birra nella campagna. Mentre correva tra una pozzanghera e laltra giur a s stesso di tenere segreto quello sgradevole episodio: lo avrebbe portato con s fino alla tomba. E inoltre si ripromise che, tranne che in caso di bisogno, non avrebbe pi fatto del male ad un essere umano. Mai pi.

*****

Al ritorno dalle commissioni, Don Silviuccio, la moglie, il figlio e Alfonso trovarono tutto il casino. Il signor Monte and su tutte le furie, specialmente Alfonso, dato che luomo ucciso Era suo cugino: Vincenzo Donnarumma.

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La roba di Silvio Monte Parte II Il lussuoso letto matrimoniale era apposto, i muri color viola erano puliti, il pavimento di mattonelle bianche idem, i bei mobili di legno purepeccato che i cassetti di questi fossero stati sfondati e che mancasse largenteria che contenevano Ovviamente Francesco Costa non sapeva nulla dellaccaduto (per questo era cos sospettoso alla fine della prima parte!) e la sua reazione, saputo dellaccaduto, fu di sconvolgimento. Richiusa nuovamente la stanza da letto a chiave, guid i due uomini nel suo ufficio nella camera affianco. Lufficio di Silvietto aveva lo stesso muro della camera da letto (viola), ma il pavimento era di parquet e la scrivania di legno pregiato. Sulla scrivania cera un computer Apple di ultima generazione e sembrava di trovarsi nellufficio di un facoltoso avvocato peccato che Silvio Monte non fosse un avvocato ma un mafioso e preferisse la violenza alla giustizia! Si tratta di un delinquente da strapazzo esord egli mantenendo una certa calma nonostante il guaio che aveva colpito la sua casa E tu come lo sai? chiese Francesco Per vari motivi: innanzitutto, il cretino non ha notato le telecamere di sicurezza sia fuori che dentro la casa, quindi stato ripreso; dalle registrazioni si intravedono le sue mani senza guanti, quindi ha lasciato delle tracce: baster contattare un nostro informatore alla polizia e sapremo chi .

Momento di pausa. Poi riprese: Lerrore c stato anche da parte nostra: gli antifurti erano disattivati e la porta sul retro era semi-aperta. Qualche distrazione pu capitare disse Franz Sar stata colpa di mia moglie, ormai quella stronza vive nel mondo dei sogni!

Una certa rabbia si avvert nelle parole del boss appena ebbe citata la moglie. Poi si calm e continu: Sta di fatto che tuo cugino e si rivolse a Alfonso si era distratto dal suo lavoro

La risposta diretta di Iannone non si fece attendere: Era andato un momento in bagno! E uno va in bagno lasciando larma incustodita? chiese a sua volta Silvio dun tratto nervoso

Silenzio. Alfonso rest immobile. In effetti aveva ragione ma era pur sempre suo cugino: Qualche distrazione pu capitare!
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Non significa niente: quello stronzo aveva il dovere di difendere la casa, con o senza antifurti! Ehi esord Alfonso alterato era mio cugino, portagli rispetto! Il rispetto se lo merita un uomo, tuo cugino era un cagasotto ed schiantato dove meritava!

Con uno scatto Alfonso si alz e afferr per il collo della camicia Silvio, ma Francesco intervenne e lo stacc da lui con forza: Ehi!

Alfonso fu spedito a sedersi a terra dalla presa di Franz, il quale lo ammon: Ma dove siamo, allasilo? Stiamo discutendo da uomini!

Iannone diede un forte pugno al pavimento di parquet e pian piano si calm; Silvio non disse una parola, si aggiust il collo della camicia e attese le scuse del suo picciotto; Scusa disse questultimo tra stanchezza e rabbia Molto bene replic il boss Ora torniamo alle cose serie.

Il monitor del computer fu acceso e fu girato verso i due, Monte fece partire un video E finalmente poterono vedere il volto del ladruncolo che prima correva nel corridoio verso la stanza da letto, poi dopo qualche minuto usciva e nellandare via notava qualcosa; cosicch entrava nella stanza di fronte (proprio quella di Aurelio) e dopo qualche altro minuto, dopo il rumore di uno sparo e lallarme che suonava, scappava di corsa nel corridoio. Aspetta - esord Alfonso come se avesse avuto unilluminazione Fallo ripartire dallinizio!

Silvio obbed; il filmato riparti dallinizio; dopo due secondi Ferma qui!

Silvio mise pausa. Ora il volto si vedeva bene: Iannone spalanc gli occhi: Questo lo conosco: lho visto un paio di volte al bar Alba!

Anche gli occhi di Monte si spalancarono: Ottimo

*****
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Quella sera

Il colpo era andato bene, Simone era contento, con la roba rubata avrebbe fatto dei bei soldini; lindomani stesso sarebbe andato dalla persona fidata a vendere tutto e a ricavare i soldi necessari per partire. Giada Capoluongo, se dapprima era terrorizzata dal colpo in casa Monte, ora era felicissima, non le sembrava vero: finalmente avrebbero avuto una vita migliore. Fanculo la scuola. Fanculo la droga. Fanculo lItalia. Quella sera restarono a casa del ragazzo, il quale abitava in una casetta nella periferia di Scafati, in campagna. Quella casetta che per anni laveva ospitato ormai cadeva a pezzi, ma a breve egli avrebbe iniziato una vita nuova. Avrebbe portato anche sua madre con se quella poverina si era spezzata la schiena per mantenerlo e non sapeva che il figlio rubasse: questultimo raccontava allanziana donna che ogni tanto faceva dei lavoretti manuali nella zona e che ci guadagnava qualcosa, infatti mostrava anche qualche soldo come falsa prova e nascondeva il resto per dargliela a bere. Quella donna ormai aveva sessantanni, era vedova, i capelli le erano diventati tutti bianchi, era piccoletta, non pi bella come da giovane e a stento si reggeva in piedi ormai. Aveva perso il lavoro e tirava avanti con una fasulla pensione di invalidit avuta grazie allaiuto di un vecchio zio di Simone che era passato a miglior vita. Appena avuti i soldi le avrebbe raccontato tutta la verit e le avrebbe fatto capire che laveva fatto per il suo bene, per la sua salute, per la sua vecchiaia e se ella lo avrebbe odiato lo avrebbe accettato in silenzio ma non lavrebbe mai lasciata sola in quella casa. Con le buone o con le cattive lavrebbe portata con s e con Giada. Quella sera i due fidanzatini guardavano Le Iene di Tarantino: Giada adorava quel film, soprattutto i primi dieci minuti: le battute su Like a Virgin e sulle mance alle cameriere erano geniali. Simone non era di buon umore: lomicidio di Enzo Donnarumma gli rimbombava nella testa, continuava a vedere davanti a s quelluomo, prima intero e poi crivellato di proiettili. Con una scusa, fil in bagno e, in silenzio, pianse. Furono lacrime di tristezza, per ci che aveva fatto e al contempo di rabbia, rabbia con s stesso. Comera caduto in basso. Si era ridotto a quello per soldi.
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I furti potevano essere giustificati, in fondo rubava per fame e gli esseri umani per fame farebbero di tutto ma uccidere Non aveva mai ucciso nessuno. MAI. Mai durante un colpo. Mai durante la sua vita. MAI. E ora che aveva fatto? Si era fatto fregare dalla paura dallinesperienza perch altro non era: un inesperto, un ladruncolo da strapazzo un ragazzino! Le lacrime vennero gi copiose, ma si assicur di non farsi sentire: non voleva farsi vedere cos. Lentamente si calm, si sciacqu il viso e torn in camera, non prima di aver dato unocchiata alla cucina: sua madre dormiva in poltrona mentre alla tv trasmettevano Il treno dei desideri (una delle tante vaccate della tv spazzatura italiana). Con un mezzo sorriso stampato in faccia, chiuse delicatamente la porta. Tornato in camera trov la tv spenta e Giada stesa sul suo letto Nuda. NUDA. Lo guardava con un sorriso malizioso sulla faccia: Facciamo lamore?

Simone rest dapprima sbigottito, ma poi torno in s. Non se lo fece ripetere due volte.

*****

Quella notte Simone Esposito tocc il cielo con un dito. Fu la notte damore pi bella della sua vita. Forse perch trovo nel sesso uno sfogo al suo dolore. Forse perch quella notte ci credeva di pi forse perch quella notte cap davvero di amare quella ragazzina che per lui aveva fatto di tutto: per aiutarlo economicamente aveva venduto la droga a scuola, per sostenerlo nei momenti del bisogno lo aveva ascoltato e, quando egli aveva proposto il furto in casa Monte, unica chance per la fuga, non lo aveva fermato.

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E ora era l, tutta per lui, che lo baciava e si faceva baciare sulla bocca, sul collo, sul pube dappertutto. E si faceva toccare. Ed era bello poterla toccare. Lei era bella. La cosa pi bella e preziosa che avesse. E lavrebbe protetta per sempre. Lavrebbe amata per sempre. Quella notte fu magica.

*****

Dopo lamplesso

Era luna di notte circa. Simone si svegli di colpo da un tremendo incubo: aveva sognato di nuovo la maledetta scena dellomicidio, sentiva ancora il suono delle pallottole nella sua testa Ma quel suono cera stato per davvero Era provenuto dalla cucina. Per un attimo pens di essere ancora intontito, ma poi sent il rumore di passi avvicinarsi e cap: qualcuno aveva sparato in casa sua e stavano andando da lui! Fu colto al panico. Ma non rest immobile. Salt gi dal letto e afferr la casacca finita sotto il letto. Da quel maledetto giorno aveva dimenticato di svuotarla. Giada si svegli di colpo. Che succ ...

Ma non ebbe il tempo di finire che una figura sfond la porta ed entr seguita da unaltra: Alfonso Iannone e Francesco Costa.
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Nonostante la poca luce uscente da una lampadina accesa sul comodino, il ragazzo pot vederli bene: Alfonso aveva la camicia con qualche macchia di rosso: avevano ammazzato sua madre. In preda allodio, dun lampo, tir fuori il mitra rubato e, senza dare il tempo ai due di sparare premette il grilletto: CREPATE, BASTARDI, CREPATEEEEEEE!

Egli url. Giada url. Alfonso e Francesco urlarono. E poi Il silenzio.

*****

Il mitra era finalmente scarico. Giada era a bocca spalancata. Simone e Alfonso si guardavano negli occhi. Entrambi gli sguardi erano uguali. Sguardi di terrore. Alfonso si tast Era SANO! Miracolosamente era sano! Francesco giaceva in terra alla sua sinistra, con due pallottole alla fronte e quattro nello stomaco. Un suo caro amico era morto. Morto per mano di un moccioso. La rabbia lo invase tutto. Alz la pistola e spar in faccia al moccioso in questione. Una striscia di sangue gli schizz sulla camicia gi sporca del sangue della madre. La ragazzina nuda sul letto url di paura.
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Egli spar in testa anche a lei. E poi Il silenzio. Di nuovo. Si accovacci sullamico, morto, con lo sguardo verso il basso un altro sguardo che non cera pi. Scoppio a piangere come un bambino. E non se ne vergogn. Pianse per tante cose: aveva perso un cugino, aveva perso un amico in quel momento gli sembrava di aver perso tutto. Aveva ammazzato un ragazzo pi giovane ed una ragazzina. Nella sua vita non aveva mai ammazzato ragazzi giovani. Le lacrime vennero gi pi frequenti. Era stato costretto ad ammazzare due ragazzini. Per soldi. S, perch quel lavoretto Silviuccio glielavrebbe pagato, anche di pi: la paga di Franz lavrebbe presa lui, forse. Cominci a pensare a quando lui stesso aveva diciotto/venti anni: si era appena diplomato al liceo scientifico, sognava di studiare cinema alluniversit, ma il padre era venuto a mancare per un tumore al cervello. La madre era morta quando lui era piccolo e il padre lo aveva cresciuto con tanti sacrifici. Ed ora che era morto era perduto: aveva perso i contatti con il suo unico zio, emigrato in Olanda, gli era rimasto solo il figlio, suo cugino Vincenzo Esposito, che lo aveva fatto entrare nel giro di Silvio Monte, grandissimo pezzo di merda, ma che sapeva essere generoso con i generosi. Da allora aveva imparato ad usare le armi, a ritirare i pizzi ad uccidere Ed ora una tristezza gli saliva lungo la gola ed usciva fuori sottoforma di lacrime. Rest steso accanto al defunto amico per un quarto dora. Quando ebbe il coraggio di alzarsi guard nel punto in qui il ragazzo aveva sparato; cerano quattro colpi: due allaltezza delle spalle e due allaltezza delle ginocchia.
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Alfonso si guard addosso e solo ora se ne accorse: aveva due strappi di striscio sulle spalle della giacca e due sui lati delle ginocchia. Ferite di striscio. Rest stupefatto.

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Era un miracolo. Un autentico miracolo. Era sopravvissuto ad una sparatoria. Per un pelo. Sul suo viso ricoperto di lacrime si disegn un sorriso. Era proprio come nella scena del miracolo di Pulp Fiction. Anche a lui venne da pensare a Pulp Fiction. Che coincidenze. In quella scena, durante una sparatoria John Travolta e Samuel L. Jackson venivano salvati dallintervento divino e Jackson decideva di non essere pi un gangster. Per rispetto al miracolo divino. Per rispetto al suo salvatore. A Dio. Forse dovrei fare anchio cos. Rest ammutolito per dieci secondi, guardando il punto in qui i proiettili avevano colpito. Tornato alla realt prese il cellulare e chiam Silvio. La missione era compiuta ma cera un cadavere da rimuovere. Uno scagnozzo in meno. Un altro.

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La situazione Fedele Penso che ti ritroverai quando questa storia sar finita penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente.

Cos aveva esordito Silvio Monte al giovane Daniele Fedele, venuto a riscuotere il suo compenso. Daniele Fedele era un giovane di ventisei anni, alto quanto Don Monte (1,65 cm), capelli corti e neri, occhi castani, un naso come un pomodoro, un po di pancetta e il resto era normale. Insomma: non era bello, ma neanche brutto. Aveva avuto a che fare con quella famiglia mafiosa anchegli nel momento del bisogno; era cresciuto con lo zio dopo la morte dei genitori in un incidente aereo (aveva 7 anni quando successe), era stato mantenuto da questultimo, il qui nome era Enrico Fedele (era il fratello del padre), dopodich, compiuti i diciannove anni e diplomatosi allIstituto Tecnico Commerciale Giustino Fortunato di Angri (come Aurelio Monte: proprio piccolo il mondo!) zio Enrico lo aveva sbattuto fuori a calci dato che aveva perso il lavoro e non poteva permettersi di mantenerlo, figurarsi a fargli continuare gli studi. Inoltre c da dire che il caro zietto evadeva le tasse, avendo il suo conto corrente bancario in Svizzera: uno dei tanti italioti che mandano il paese in malora, insomma! Ma tornando a Daniele Egli si ritrov a elemosinare lavoro in vari negozi, senza esito (ovviamente). Il fatto era che nella sua vita non aveva mai lavorato e non sapeva da dove cominciare; e poi odiava la ragioneria (come Aurelio!): forse zio Enrichetto era stato un po troppo protettivo nei suoi confronti: certo, proteggere un organo, dargli un tetto sulla testa giusto ma tirarlo su come un nullafacente non era giusto! Insomma: uno dei tanto giovani volenterosi ma senza esperienza perch viziati dai parenti! Per diversi anni Fedele non lavor, riusc a mantenersi grazie a qualche soldo che suo cugino, Gaetano Fedele (il figlio di Enrico) gli passava di nascosto dal padre, dato che questultimo, seppur avesse trovato lavoro come giardiniere (sempre meglio di niente) e comunque non avesse enormi problemi economici (si ricordi che evadeva le tasse) aveva aspettato che il nipote diventasse maggiorenne per toglierselo dalle scatole e non aveva avuto neanche la dignit di richiamarlo a s. Non tanto per dargli una mano, ma almeno per scusarsi. Un altro rifiuto umano distrutto dai soldi. Cos il poveretto era finito a dormire a casa della sua fidanzata, senza speranze e senza un futuro. Pareva dunque che il destino fosse stato infame con lui Ebbene cos non era.
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Tramite contati che non stiamo ad elencare, aveva rintracciato la famiglia Monte e il caro Silvio era stato generoso con il ragazzo: aveva visto in lui bont, debolezza, paura il classico sempliciotto da poter sfruttare. E cos gli aveva affidato alcuni compiti di trasporto: trasportava, quando capitava, camion pieni di cocaina verso il Nord Italia per dei compratosi facoltosi e ovviamente misteriosi agli occhi di tutti quelli al di fuori degli affari della famiglia. Trasportava, consegnava, prelevava soldi, li consegnava al boss e a fine lavoro aveva qualcosa per s. Qualcosa in lucro. Era andato avanti cos per un anno: ogni tanto lo chiamavano, gli affidavano un incarico da trasportare, lui obbediva, veniva ricompensato e tutti felici e contenti. Ma ora Daniele sentiva che non ne poteva pi: aveva ventisei anni, era stanco di lavorare per un delinquente che detestava con tutto il cuore, di ricevere spiccioli per commissioni indecenti, di non potersi ancora permettere una casa, di tirare su una famiglia come si deve s perch il giovane alla fin fine non aveva guadagnato chiss quanti milioni ed in pi erano in nero, non poteva registrarli in un conto corrente per crearsi finalmente un avvenire Quindi aveva preso una decisione: aveva ricontattato il vecchio zio Enrico per chiedergli solo un unico importante favore per poi lasciarlo in pace: ti consegner questi soldi in nero, non devi dire a nessuno da dove provengono, devi solo aprirmi un conto bancario in Svizzera e registrarmeli su Per aprire un conto corrente bancario c bisogno del tuo consenso aveva risposto diretto lo zio La avrai: andremo insieme in banca per effettuare questa operazione, sai che non me ne intendo di queste cose: tu invece sei un esperto e lo disse con una punta di rabbia

Se sono costretto a lavorare come un criminale grazie a pezzi di merda come te che mandano allo sfascio questo paese di merda! Ecco cosa avrebbe voluto dirgli e forse Enrico lo intu, ma non contrattacc. Dopo una lunga discussione Daniele riusc a convincerlo: lo zio avrebbe preso un volo per Berna e poi, una volta l, avrebbe dormito in un albergo (economico), il nipote lo avrebbe raggiunto entro due o tre giorni in treno insieme alla fidanzata e una volta conclusa questa storia avrebbero preso strade diverse: lo zio avrebbe consumato gli ultimi giorni della sua inutile e mediocre vita da una parte e Daniele e la fidanzata da unaltra. Ed ecco perch, un mese dopo il massacro in casa Esposito, proprio mentre una aereo sorvolava la penisola con a bordo Enrico Fedele, Daniele si trovava nellufficio di Silvio Monte per dirgli: Senza offesa, ma ne ho abbastanza: mi ritiro e voglio la mia giusta liquidazione!

Era stato molto deciso e serio, amava essere deciso e serio in casi decisi e seri come quello!
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E per fargli capire che non scherzava gett sul tavolo un sacchetto della droga che trasportava durante i suoi viaggi di lavoro. Non servivano altre parole: O fai come dico io o parlo a qualcuno di questa roba. E quel qualcuno era, forse, la polizia. Non sapeva perch laveva fatto, era stata unazione impulsiva: per un attimo Daniele Fedele era stato Silvio Monte e Silvio Monte era stato Daniele Fedele. Sulle prime il giovane pens che il boss lo avrebbe sbattuto fuori a calci o peggio ancora (non lo avrebbe ucciso: era uno dei suoi corrieri pi efficienti), invece lanziano camorrista lo guard sorridendo e inizi un lungo monologo; In parole povere: gli aveva detto spiegato che aveva sempre lavorato con efficienza, che forse i suoi servigi non erano stati del tutto riconosciuti e che avrebbe avuto ci che gli spettava, concludendo con: Penso che ti ritroverai quando questa storia sar finita penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente

Nel sorriso maligno del vecchio signore, Daniele non aveva visto una profonda sincerit: Forse vuole fregarmi: meglio essere prudenti. Centomila euro ti vanno bene? aveva chiesto Silvio Centomila? aveva chiesto sorpreso il ragazzo Centomila! Ti vanno bene?

Con la vita che questo figlio di puttana fa, potrei avere di pi dopo tutti i servizi pericolosi che ho fatto per lui: in autostrada, a rischiare di essere fermato ed arrestato ci andavo IO, rischiavo IO la pelle, NON LUI Allora? Monte aveva notato che Daniele era in trance; il ragazzo si riprese e tent di mascherare la sua indifferenza: Vanno bene! Ottimo! Me li da ora? No ora no, siamo occupati con i preparativi di domani Preparativi? S, abbiamo un piccolo ricevimento; facciamo cos: domani stesso, a mezzogiorno, presso il Condominio Europa arriver uno dei miei uomini con i soldi: questione di minuti e avrai quello che vuoi.

Daniele conosceva bene il Condominio Europa: era un condominio a quattro piani costruito con le attivit illecite di Don Silviuccio e quindi era di sua propriet; e guarda caso distava di pochi passi da villa Monte, in pratica in due minuti a piedi Silvio ci arrivava facilmente. Va bene conferm il giovane
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Ok disse il boss con il suo sorriso maligno Ora devi andartene perch dobbiamo finire gli addobbi.

Senza ribattere, Daniele si alz strinse la mano allanziano e se ne and senza fiatare. Un attimo dopo Alfonso Iannone fu chiamato nello studio e Silvio gli porse una Beretta 92FS grigia: la sua pistola. Credevi davvero che io, Silvio Monte, mi sarei spaventato dinanzi a false minacce infantili , Daniele Fedele? Beh, hai pensato male, pivello. Sai cosa fare!

Non doveva aggiungere altro: Iannone aveva capito tutto.

*****

Alle nove di sera una Fiat Seicento usata color crema fu parcheggiata nel parcheggio dell Hotel Dal, un piccolo alberghetto a due stelle e Daniele Fedele scese dalla suddetta auto. In un minuto fu alla porta della stanza 17 del primo piano; buss ed una voce femminile ma dalla cadenza infantile rispose: Chi ?

Daniele sorrise e ricambio il tono: Je suis Daniel: mi fai entrare? Lauto a posto? Intatta, mon amour: nessun graffio, nessuna botta niente di niente!

La porta si apr e una figura femminile apparve sulla soglia. Daniele la spinse allinterno della stanza ed entr chiudendo la porta. La ragazza gli salt in braccio e ridendo come una bambina lo baci a lungo sulle labbra. Ora dovresti scendere che non ti reggo al lungo disse il ragazzo poco dopo ridendo, con le labbra sporche di rossetto

La ragazza obbed e con un balz salt sul letto. La ragazza in questione era la fidanzata di Daniele: Mara Russo, di anni ventiquattro, alta quanto lui, con i capelli a caschetto color paglia, un fisico da far invidia ad una coniglietta di Play Boy ed un viso particolare: occhi verde acqua, labbra grandi e morbide e il naso di Uma Thurman.

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La Fiat Seicento era la sua, se lera comprata da pochi mesi con le due lire guadagnate grazie al suo lavoro di addetta alle pulizie in ospedale, il quale lavoro esercitava da un paio di anni e del quale era gi stufa: la sua ambizione nella vita era fare cinema. E amava parlare con il suo ragazzo usando nomignoli o espressioni infantili: era una bambinata, ma la divertiva molto come a lui. Ci facciamo le coccole? Mi tolgo il giubbotto e scarpe e sono da te!

Cos fece e subito si fiond sul letto a coccolare ladorata fidanzata. La stanza non era molto grande: un letto matrimoniale, un piccolo televisore su di un davanzale vicino ad uno specchio medio/grande, uno strettissimo gabinetto e un medio/piccolo armadio. Ma non ci si stava male. Daniele accarezz dolcemente le gambe della ragazza e la sentiva eccitarsi per questo (cosa che eccitava anche lui), poi la bacio a lungo con la lingua, godendosi quelle labbra morbide e quella lingua frizzantina. E cos bella come faccia uno come me a piacerle rester sempre un mistero Hai preso tutto? chiese in fine il ragazzo S, tutto! Sei stata brava, fiorellino rispose Daniele sorridendo.

Quella mattina Mara si era licenziata ed aveva passato la giornata a riempire un trolley grande di abiti suoi e del suo ragazzo, compresa un piccolo bagaglio a tracollo contenente un computer portatile. Il piano era questo: lindomani, dopo aver prelevato i soldi, alle tre del pomeriggio, Daniele avrebbe preso un treno insieme a Mara e avrebbero raggiunto zio Enrico che li aspettava l gi da due giorni per concludere la situazione Fedele. Ci furono altri baci quella sera, altre carezze, altre coccole; si and avanti per una buona mezzora, finch Daniele chiese, con tono serio: Mara, tu mi ami? Certo! Mi ami sul serio? Certo! Anche se ho fatto quello che ho fatto?

Un attimo di silenzio, interrotto subito dalla ragazza: Non giustifico ci che hai fatto, se lhai fatto perch ne avevi bisogno; ma tu non sei un delinquente, sei una persona come tante costretta a fare ci che non vorrebbe per

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disperazione; guarda me, ad esempio: ho fatto la spazzina contro voglia perch stato lunico lavoro che ho trovato: se avessi potuto scegliere sai bene cosa avrei fatto! Cinema! Esatto, eppure mi sono dovuta arrangiare fino ad oggi; quindi siamo sulla stessa barca.

Era vero. E poi tu non hai ucciso nessuno... e MAI lavresti fatto, perch sei buono sei la persona pi buona che conosca.

E detto ci gli sorrise dolcemente e lo baci sulla guancia. Daniele era commosso. Come faceva una ragazza cos ad amarlo? Ad accettarlo per quello che era? Per gli errori commessi? Quanto coraggio ci vuole a fare ci: quanto coraggio hai, Mara! Rimase a bocca aperta per diversi secondi; quando ebbe il coraggio di parlare, disse, a bassa voce: Mara voglio che tu stia con me! Per sempre? Per sempre!

E ci furono altri baci. Alla fine Mara fece una proposta: Se mi ami, baciami come hai fatto ieri notte!

Fedele sapeva di che proposta si trattasse fin troppo bene. Gli venne da sorridere: Vuoi che ti baci l? chiese imbarazzato. S! rispose lei eccitata Sul sul pube? S!

E poi, tra il giocoso e limbarazzato, egli chiese: Con la lingua?

Mara scoppi a ridere: S!

Anche Daniele rise, ma subito si calm ed esegu gli ordini: le sbotton i pantaloni, glieli tolse dolcemente (aiutato dalle di lei gambe), poi le sfil dolcemente le mutande e inizi Mara chiuse gli occhi e inizi a provare un profondo senso di piacere. Amava quei baci in quella zona. E amava il modo in qui la baciava il suo ragazzo in quella zona.
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Godeva. Daniel mon amour je taime!

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Il ricevimento e altri guai Sometimes I feel I'm gonna break down and cry, so lonely Nowhere to go, nothing to do with my time I get lonely, so lonely Fu cos che Marisa Ferrara fu svegliata di soprassalto la mattina seguente. Era la canzone Living on my own che rimbombava nella stanza. Completamente stordita, la donna si copr dapprima le orecchie, poi gli occhi, poi stropicci questi ultimi e finalmente cap Suo marito stava controllando che lo stereo di casa Monte funzionasse. Lo stereo di casa Monte aveva una filodiffusione in varie stanze: una cassa da stereo nella sala da pranzo, una sullandrone di casa, una nel soggiorno, una nel corridoio del piano superiore, una nella stanza di Aurelio e lultima nella camera del boss; tutte le casse letteralmente incollate al muro, sopra le teste di chi transitava per la casa. Solo Silvio Monte poteva fare una cosa cos. Forse. Ed ora si pu finalmente leggere di Marisa Ferrara. Ella era la moglie venticinquenne di Silviuccio, la seconda: alta quanto il figlio Aurelio, capelli lunghi e biondi, occhi di un incantevole azzurro marino, naso alla francese e labbra mediamente grandi; inoltre era di una bellezza mozzafiato: aveva un seno ed un sedere da urlo e un paio di gambe snelle e lisce. Meglio di Mara Russo, insomma. Ed era stata una cabarettista: aveva recitato in qualche teatrino della citt diversi monologhi che si scriveva con piacere, ma purtroppo il successo sperato non arriv mai; con il suo corpo avrebbe potuto far impazzire qualunque uomo e avere una bella posizione lavorativa, ma aveva deciso di non vendersi e quindi di fare la fame. Nonostante diverse richieste inviate ad agenzie di spettacoli, non ricevette risposte positive. Lunica sua ancora di salvezza fu appunto il matrimonio con Silvio Monte: un uo mo brutto, arrogante e schifoso. Lo detestava, ma almeno non le faceva mancare nulla: almeno non divideva pi una mediocre stanza in affitto di uno squallido ostello. Col tempo il suo disprezzo per quelluomo che non la ricopriva mai di amore ma solo di disprezzo (e qualche volta di botte) era cresciuto a dismisura; dunque si era lasciata andare alla droga e negli

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ultimi tempi ne prendeva dosi massicce: sapeva che era dannoso per la sua salute, ma le dava pi emozioni rispetto a suo marito. Ed in fondo preferiva morire di overdose ma contenta piuttosto che invecchiare insieme a quel verme. Quella mattina si era svegliata con Living on my own sparata a tutto volume nelle orecchie; la sveglia segnava le sette e mezza: entro le dieci i primi ospiti sarebbero arrivati per il ricevimento organizzato da Silvio. Sbuffando, si ri-distese con la testa sul cuscino; quella canzone le fece venire un pizzico di allegria: era la sua canzone preferita. Dee do de de, dee do de de I don't have no time for no monkey business Dee do de de, dee do de de I get so lonely, lonely, lonely, lonely, yeah Got to be some good times ahead ***** Daniele Fedele e Mara Russo dormivano stesi sul letto completamente nudi. Le coccole erano durate per gran parte della notte. Avevano preso sonno solo verso le due e mezza. Fu Daniele a svegliarsi per primo verso le otto di mattina. Copr uno sbadiglio con la mano e lentamente si alz Diede una controllata al tempo fuori dalla finestra. Cera un bel sole. Ma il clima non era poi cos caldo. In fondo erano anche agli inizi di settembre. Muovendosi piano per non svegliare Mara, and in bagno per darsi una rinfrescata. Il bagno era un cesso. Letteralmente. Il bidet ed il water erano quasi incollati uno accanto allaltro talmente che era stretto. Ma come cazzo li fanno st cessi? Va beh, che vuoi aspettarti da un albergo a due stelle! Non vedendo altra scelta, opt per una doccia.

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Anche Marisa aveva optato per una doccia. Una mano santa per svegliarsi del tutto. Ascoltare Living on my own di prima mattina le aveva dato una sorta di armonia, quasi una pace interiore. Continuava a cantarla tra s e s mentre si passava il bagno schiuma dolcemente sul suo bel seno muovendo anche un po i fianchi, a m di balletto: Dee do de de, dee do de de I don't have no time for no monkey business Dee do de de, dee do de de I get so lonely, lonely, lonely, lonely, yeah

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In dieci minuti Daniele era completamente pulito. Avvolto in accappatoio, mentre si accingeva ad asciugarsi i capelli, una voce lo chiam: Bonjour!

La bella Mara gli sorrideva dolcemente. Egli ricambi: Bonjour!

Appoggi lasciugamano sul lavandino e balz sul letto per dare un caloroso bacio in bocca alla sua donna. Dormito bene? le chiese Non male rispose lei divertita Idem Ne hai ancora per molto? Vorrei lavarmi anchio. Cinque minuti. Ma ti consiglio di infilarti direttamente sotto la doccia: questo cesso un cesso!

Mara rise della battuta, seppur demente. Al suo amore perdonava tutto o quasi. Questultimo intanto apr il grande trolley e tir fuori una spazzola per capelli e un piccolo phon rosa. Dopo facciamo colazione? chiese lei stropicciandosi gli occhi ancora un po assonnata. Ovvio rispose lui mentre collegava la spina del phon alla presa elettrica del bagno Che vuoi mangiare? Mmm voglio un bel cornetto alla cioccolata poi un bel cappuccino con polvere di cioccolato poi una fetta di crostata con marmellata di pesca poi un bel bicchierone di succo dananas e anche un bel caff macchiato con panna.
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A Daniele venne da ridere non tanto per le tante cibarie citate, ma per il tono scherzoso in qui Mara le tirava fuori dalla bocca; Qualcosaltro?

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Marisa si asciug delicatamente i lunghi capelli biondi nel suo grande e lussuoso bagno completamente in bianco. Loperazione richiedeva un po: i capelli le erano cresciuti un po troppo. E doveva darsi una mossa se voleva farsi bella per gli ospiti. Ora non canticchiava pi Living on my own, ma fischiettava il tema musicale di Harry Potter.

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Neanche il tempo di dirlo che i due piccioncini si ritrovarono ad un bar vicino a fare colazione. Ovviamente non mangiarono niente di tutto ci che aveva detto Mara: presero un cornetto con marmellata a testa e un caff macchiato. Alle nove erano di nuovo nella piccola camera dellHotel Dal. Il treno alle tre: che si fa? chiese Daniele

Mara divenne rossa dallimbarazzo, soffoc una risata e poi, come una bambina che decide di confessare un segreto inconfessabile, disse: Facciamo lamore?

Daniele rise: Non ti bastata la mia performance di stanotte? Ne vuoi ancora? S rispose ella con una cadenza infantile ma divertita. E se invece facessimo dellaltro? Tipo?

Daniele ci pens su un attimo; poi una lampadina si accese nel suo cervello; dun lampo salt gi dal letto e apr il trolley; frugando per un po alla fine lo tir fuori: il suo lettore dvd piccolo e quadrato, facile da trasportare per la sua piccola dimensione; il ragazzo era contento che la sua ragazza non lo avesse dimenticato. Poi frug ancora e fu ancora pi felice: in una busta cerano i
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cavi del lettore e alcuni dei suoi film preferiti in dvd; appoggi tutto sul letto e tir fuori un film a caso: Cera una volta il west. Ora ci vediamo questo! esclam felice come un bambino E poi? E poi boh! Intanto vediamocelo!

Collegati tutti i cavi al piccolo televisore, accesero tutto e misero su il grane film di Sergio Leone.

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La sveglia segnava le nove e un quarto. Marisa aveva appena finito di truccarsi. Il tempo di far asciugare il trucco sulle unghie e avrebbe indossato il suo tailleur blu: il suo vestito preferito. Uno dei rari regali belli del marito. Senza pensarci, usc dalla stanza in reggiseno e mutande. La stanza accanto, quella di Aurelio era aperta. La donna butt uno sguardo allinterno e vide che il ragazzo era gi ben vestito (giacca inglese a righe, cravatta blu scura, camicia bianca e pantalone e scarpe nere). Per ingannare il tempo stava giocando a WipeOut: chiss se trovava cos divertente guidare un astronave. Il ragazzo sembr notare la sua presenza e butt un occhio sullusci: la vide in mutande e reggiseno e arross dalla vergogna. Uguale reazione per Marisa, la quale, senza dire nulla, torn di corsa nella sua camera e chiuse la porta.

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Questo lultimo compito. Giuro che questo lultimo. Dopo di ch parlo con Silvio e lo convinco. Ecco cosa ronzava per la testa di Alfonso. Il miracolo in casa Esposito gli si era impiantato in testa e non andava pi via. E se non andava pi via era un segnale. Il segnale che annunciava la fine. La fine della carriera di Alfonso Iannone come gangster.
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Avrebbe voluto parlarne con Don Monte gi il giorno prima, ma questultimo gli aveva prestato la sua pistola, la sua stessa pistola e aveva detto: Sai cosa fare!

Gli aveva dato lonore di ammazzare un verme con la sua pistola. Avrebbe portato a termine lultimo compito della sua vita con la pistola del boss. Per un mafioso che ha servito per anni un Don nei modi nei quali laveva servito, era un onore. O quasi. Ok, ora a quell idiota gli faccio il culo

Aveva parlato ad alta voce proprio sulluscio della porta mentre stava uscendo; con le braccia aveva fatto il gesto fantozziano raffigurante il sedere proprio al cospetto del vicino, anchegli sulluscio, con una faccia spaventata; Alfonso fu imbarazzato: Ehm buongiorno!

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Alla fine la sveglia segn le dieci. Marisa era pronta: si era fatta i capelli ricci, si era truccata da gran signora ed aveva indossato il suo bel tailleur: una gonna che arrivava allaltezza delle ginocchia, una giacca su misura e un bel paio di scarpe con i tacchi. Tutto blu. Tranne la camicetta bianca. Poteva sembrare invecchiata di qualche anno, a prima vista. Eppure le piaceva. La faceva sentire pi adulta. Alle dieci e dieci il campanello suon e Silvio Monte, ben presentabile nel suo completo grigio (tranne le scarpe nere e la camicia di un grigio pi chiaro del vestito) accolse i primi ospiti. Marisa si fece il segno della croce. Prega Dio che questa giornata noiosa passi presto. Ma prima di uscire gett un occhio ad uno dei due comodini accanto al letto. A quello pi vicino alla porta. Quello del marito. Lo apr e tir fuori una busta bella piena di cocaina. La sera prima aveva avuto una lite violenta con il marito per quella robaccia. Le aveva anche prese. Stavolta la bestia umana si era alterato non poco: La devi finire di abbuffarti di questa merda: ti sta uccidendo! aveva urlato Silvio subito dopo averla scaraventata a terra con due calci nel sedere;
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Come se te ne fregasse di me aveva risposto lei alzandosi a stenti da terra D la verit: d che ti da fastidio che me la sniffi solo io in questa casa.

E gi un altro calcio. So bene che di me non te ne sbatte neanche per il cazzo: perch non mi spari direttamente? aveva contrattaccato la donna sullorlo delle lacrime Ti togli il pensiero!

E gi un altro calcio. E gi le lacrime. Se il marito scopriva che aveva preso la sua bustina personale era la volta che la mandava allospedale. Ma se ne freg Se la mise in una tasca della giacca e usc dalla stanza.

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Aurelio aveva sentito il campanello e si era dato unaggiustata a quella ridicola giacca inglese nella sua toilette personale. Per volere del padre, almeno per quel giorno, si era legato i lunghi capelli in una coda. Stranamente quel look gli piaceva. Chiuse la porta del bagno ed usc dalla sua camera, in contemporanea alluscita di Marisa. I due si trovarono faccia a faccia, Muti. Sorpresi ognuno del look dellaltro. Rimasero immobili a guardarsi per qualche secondo prima che il giovane prendesse parola: Ehi! Ehi!

Entrambi si parlavano poco, non sapevano cosa dirsi; uno vedeva laltro come un estraneo: ella era troppo giovane per essere sua madre (venticinque anni) ed egli troppo grande per essere suo figlio (diciannove), erano due perfetti estranei: tra laltro il padre si era risposato da pochi mesi. La sera prima, quando Silvio laveva picchiata, aveva provato pena per lei, avrebbe voluto aiutarla, ma le forti urla del padre lo avevano spaventato ed era cos rimasto chiuso in camera. Per Aurelio non poteva non notare che Marisa fosse proprio bella, specialmente quel giorno: quel vestito e quel trucco la rendevano pi grande, sembrava avere quasi unaria adulta
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Materna Forse era unimpressione. Dal suo canto anche Marisa non poteva non ammettere che, per quando giovane, Aurelio era un bel ragazzo, almeno secondo lei; certo, quella giacca a righe inglese non era grandiosa, ma quei capelli lunghi legati in una piccola coda gli dava unaria particolare: a modo suo era bello. Entrambi arrossirono: forse uno aveva letto i precisi pensieri dellaltro dallo sguardo. Stai stai bene cos disse Aurelio Anche tu. Non vero! disse serio Aurelio Perch dici cos? Questa giacca fa schifo!

Era vero: con quella giacca sembrava un lord inglese dai capelli lunghi: era stonata. Ment: Secondo me non male. Secondo me s. Daii, ora non fare il bambino: hai diciannove anni!

E, con un mezzo sorriso disegnato sul volto, lo accarezz sulla guancia. Aurelio rest meravigliato da questo gesto affettuoso. Prendendolo per mano, lo trascin al piano inferiore.

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Gli ospiti di villa Monte altri non erano che: 1) Dario Bava, boss della famiglia Bava, ex famiglia mafiosa rivale di Monte: si erano fatti la guerra in passato (seminando sangue e cadaveri, ovviamente), fino a giungere ad un accordo di pace, per cos dire; 2) Sua moglie, Maria Argento, la terza per lesattezza, ventanni pi giovane del marito, il quale di anni ne aveva sessanta; 3) Le figlie gemelli Ilaria e Sara, la prima di anni diciassette, la seconda di anni ventitr. 4) Il fratello di Silvio: Giovanni Monte, di anni quarantanove. 5) La figlia di Giovanni: Laura, di anni venti, cugina di Aurelio Monte. Il primo era la controfigura perfetta di David Carradine, a parte i capelli (corti e bianchi), la seconda la sosia quasi perfetta di Asia Argento (voce a parte), le ragazze sembravano le gemelle Olsen, a parte i capelli (Ilaria aveva i capelli corti e biondo-scuro, Sara i capelli punk rossi), Giovanni sembrava Giuliano Ferrara, ma con cinque chili in meno (circa) e la figlia assomigliava a Jennifer Connelly da ragazza, ma con i capelli castani.
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Il lettore si star chiedendo: E la moglie di Giovanni Monte? Beh stiamo parlando del fratello di Silvio Monte! Per rispondere La moglie era stata uccisa anni prima a coltellate nel cranio da uno degli scagnozzi del marito perch trovata a letto con un altro uomo, di dieci anni pi giovane. Risolto il dilemma andiamo avanti. Non cerano scagnozzi al cospetto delle due famiglie, avevano avuti tutti la giornata libera. Tranne Alfonso Iovane. E quello era un giorno di festa. Forse. Il buon vecchio Silvietto accolse il fratello con un forte abbraccio e salut rispettosamente Dario Bava con una forte stretta di mano ed un sorriso ebete stampato in faccia. Non mancarono i complimenti alle belle signore, ovvio (senn erano dolori). Marisa e Aurelio furono gli ultimi a salutare. Mentre scrosciavano i primi saluti, entrambi erano di sopra a farsi i complimenti e a imbarazzarsi a vicenda.

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S, far cos. E poi se permetti mi sono rotto i coglioni di fare il tirchio: ho i soldi che mi escono dal culo, perch non potrei vedermene bene? Sai ce dico? Appena licenziato butto nel cesso questa Uno di merda e mi compro una bella Mercedes. Anzi no. Mi prendo una vacanza. Me la merito. Voglio fare un viaggio, un bel viaggetto. Poi penser al mio avvenire. Questo pensava Alfonso Iannone a bordo della sua vecchia Fiat Uno rossa mentre si recava al luogo dell incontro per lultima missione.
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Potrei ricontattare Annalisa Annalisa De Rosa! Annalisa De Rosa era una vecchia fiamma di Iannone ai tempi delle superiori. Erano stati insieme quattro mesi, poi si erano lasciati per incompatibilit di carattere. Nicola Di Ruocco, suo padre, era rappresentante di salumi: guadagnava bene almeno ai vecchi tempi. Potrei riprendere i contatti con lei e vedere se il padre mi prende a lavorare con s; magari potrei anche sposarla: era un bel bocconcino! Se la ricordava bene Annalisa: era di madre giapponese e aveva ereditato da lei i lineamenti: sembrava pi orientale che occidentale. Assomigliava a quellattrice come si chiama? Quella che ha fatto Kill Bill la cinese Poi una lampadina si accese e gli venne il nome: Lucy Liu! Esatto: Lucy Liu. A parte il naso a forma di patata e unespressione italiana ereditata dal padre, sembrava quasi Lucy Liu. E inoltre portava degli occhiali da vista che le davano unaria da maestrina: unaria particolare. A modo suo era bella. Particolare. Ma si perch no? In fondo mi sono fatto le meglio scopate con lei. Chiss se ancora cos calda! Era unidea. Unidea del cazzo, cos su due piedi, ma pur sempre unidea. Felice come un bambino, Alfonso accese la radio e Jungle Boogie rimbomb nellauto.

***** Lorologio di Daniele Fedele segnava le dieci e mezza. Mara Russo era abbracciata a lui. Entrambi dormivano come due angioletti sdraiati sul letto mentre la tv proiettava la mitica scena del primo incontro tra Armonica e Cheyenne. Neanche la gloriosa musica di Ennio Morricone pot svegliarli *****
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Dario Bava e Silvio Monte discutevano di cose da mafiosi, ovvero: soldi, puttane e omicidi. Ma con una calma e un ch di divertito che rendeva la conversazione meno pesante di quel che potesse sembrare. Ma di questo non ce ne importa. Giovanni dava unocchiata alla casa: era colpito dallaspetto particolare che avesse quella villa: a molti avrebbe fatto magari schifo, lui la trovava, a modo suo, interessante. Si ritrov nella sala da pranzo e fu colpito dalla grande tavola ben apparecchiata, con grande tovaglia color oro, posate dargento, piatti bianchi e con un ch di trasparente e bicchieri di cristallo. E in mezzo al tavolo cerano tre candelabri dargento. Silviuccio deve guadagnare anche pi di me: e bravo! Fece un salto in cucina e not unanziana cameriera filippina impegnata a cucinare. Prima che questultima potesse girarsi, egli era gi sparito.

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Aurelio e la cugina Laura erano saliti in camera, si erano seduti sul di lui letto e si erano messi a chiacchierare del pi e del meno: Che mi racconti? aveva esordito egli; Niente di ch aveva risposto lei ho trovato lavoro come segretaria presso un ufficio legale Ti ha aiutato tuo padre?

I due cugini andavano molto daccordo da quando erano piccoli e si dicevano quasi sempre tutto, con sincerit; per Aurelio la ragazza era la sua migliore amica quasi una sorella; S: insisteva che non avevo bisogno di lavorare al momento, ma io non demordevo e cos ha ceduto e mi ha dato una mano.

Hai capito? A questa che non sa manco cos il lavoro il padre le ha dato una mano e mio padre a me niente! Questa era una delle cose che Aurelio, con sincerit, non diceva alla cugina: che ella non sapeva cosera il lavoro. Laura sembrava una brava persona, diversa dal padre, che probabilmente detestava, ma era stata sempre viziata dalluomo e non aveva fatto mai niente, a malapena si rifaceva il letto. Ma questa cosa valeva anche per Aurelio. Quindi erano pari. Ragion per qui teneva la bocca chiusa su questo argomento.
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E come ti trovi? Al momento bene: anche giusto che faccia le mie esperienze, non sono pi una bambina. Beata te. Perch, tu che fai al momento?

Silenzio. Poi il giovane confess: Nulla: mio padre dice che al momento non devo preoccuparmi del lavoro, che ci pensa lui a me. Anche mio padre diceva cos, ma io ho insistito e insistito, ho anche minacciato di andarmene di casa Davvero? - chiese egli interessato S e lui non voleva: sar quel che sar, ma ci tiene in fondo a me e alla fine ha ceduto.

Ancora silenzio. Fu Aurelio a interromperlo: Mio padre se ne frega di me.

Laura lo guard fisso negli occhi: vedeva la tristezza nel suo sguardo, nellanimo del cugino; gli accarezz la mano con la sua: Anchio pensavo che se il mio se ne fregasse di me, ma ho scoperto che non vero: sai com morta mia madre? S: uno dei suoi uomini la uccise Senza lordine di pap!

Questo egli non lo sapeva. Rest dunque di stucco. Luomo che la uccise era strafatto di crack quella sera; quando mio padre scopr tutto ripag quelluomo allo stesso modo: accoltellata nel cranio.

La voce e lo sguardo di Laura erano molto seri. Quasi tristi. Non lavrebbe mai uccisa di sua mano, anche se laveva tradito. Mio padre fa quello che fa, ma ci tiene alla famiglia. Ci teneva alla mamma. Credo che nel suo animo sia buono, a modo suo. Beh, buono non direi: fa il mafioso.

Ancora un altro silenzio. Anche il nonno era mafioso. E mio padre per rispetto alla famiglia ha portato avanti la tradizione, come suo fratello. Ma ho sempre avuto limpressione che egli aspirasse ad altro: glielho letto nello sguardo.

E ancora un altro silenzio. Un silenzio pieno di disagio. Quello che ha finora se lo porter nella tomba, ma una cosa che riguarda solo lui, non abbiamo il diritto di giudicarlo. Posso solo dire che non sia una persona tanto malvagia. Che almeno a me ci tenga.
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E finalmente si zitt, continuando ad accarezzare la mano di Aurelio. Ora fu lui a parlare, con una punta di tristezza: Vorrei tanto fuggire da tutto questo!

Laura lo guard fisso negli occhi e una lacrima le scese lungo la guancia destra mentre disse: Lo vorrei anchio!

Il gesto del cugino fu spontaneo: le mise una mano sulla guancia, la accarezz e glielasciug dolcemente; ella sorrise tristemente, il cugino ricambi Quel momento di intimit fu interrotto da Giovanni Monte, apparso sulla soglia della porta aperta; vedendoli applicati in quei gesti non pot non fare una battuta del cazzo: Ehi, che fate, gli sporcaccioni?

E scoppi a ridere. I due giovani si voltarono imbarazzati. Laura non voleva far notare gli occhi lucidi al padre, quindi sgattaiolo nel bagno della camera del cugino; Che ha Laura? chiese Giovanni Niente invent Aurelio le finita una cosa nellocchio.

Lanziano mafioso non risposte e, messa una mano sulla spalla del nipote chiese, a bassa voce e sorridendo: Hai notato che ci sono due belle signorine in casa? Chi? Ma allora dormi in piedi? Le sorelle Bava!

Aurelio non ci aveva quasi fatto caso a loro e sinceramente non gliene importava un fico secco. E allora? E allora datti da fare concluse ridendo e dandogli una pacca sulla spalla.

*****

Alfonso era arrivato al Condominio Europa, distante pochi passi da villa Monte. Lorologio dellauto segnava le undici e cinque. Lappuntamento era a mezzogiorno. Perch diavolo sono venuto cos presto? La risposta era semplice: Non avevo un cazzo da fare!
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Si diede uno schiaffetto sulla fronte. Dopo questa missione si cambia vita. Totalmente. Per ingannare il tempo riaccese lo stereo e vi infil dentro un cd: The Number of the Beast, degli Iron Maiden.

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Il salotto di casa Monte non era molto grande e neanche molto bello: al suo interno cera un grande televisore adagiato su un mobiletto con uno spazio per il box Sky, due grandi lampade sui lati della stanza e due poltrone a strisce rosse e gialle in fondo. Un salotto modesto. Dario e Silvio discutevano ancora delle loro cose da boss su una poltrona, le sorelle Bava parlavano tra loro sullaltra, fregandosene di tutto e tutti. Aurelio non aveva la minima intenzione di avvicinarle, per in fondo voleva cercare di fare un po contento lo zio. Per non sapeva COME avvicinarle. Nonostante non fosse per nulla brutto, era ancora impacciato con laltro sesso. Raramente aveva avuto approcci con laltro sesso. Ed era ancora vergine. Non un grave problema, almeno per lui, ma sta di fatto che era impacciato con le donne. Torn di sopra a vedere come stava Laura, non prima di buttare un occhio a Marisa: ella girava per la casa senza uno scopo preciso e teneva spesso una mano sulla tasca destra della giacca blu; dentro la tasca cera la cocaina del marito: aspettava solo il momento opportuno per spararsene una bella striscia. Alla faccia di Silvio.

*****

Daniele Fedele si svegli di colpo. Il film di Leone andava avanti. Lorologio segnava le undici e dieci. Merda. Devo avviarmi. Si diede unaggiustata al maglione e al collo della camicia, infil il giubbotto e spense la tv e il lettore dvd.
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Mara dormiva ancora. Si ferm a guardarla. Sorrise teneramente. Come un uomo tremendamente innamorato. Tir fuori il cellulare, scrisse un sms e lo lasci sul letto accanto alla ragazza, port una mano alle labbra e le lanci un bacio. Poi usc dalla stanza in silenzio. Sul telefonino lsms citava queste parole:

Vado a prendere i soldi. Metti a posto il lettore e i dvd. Torno presto. Je taime .

***** Spento lo stereo dopo cinque minuti, Alfonso aveva chiuso gli occhi un attimo e anche lui, come Daniele e Mara poco prima, si era addormentato in pieno giorno.

***** Nella Fiat Seicento color crema Daniele era piuttosto allegro; Finalmente finisce questo schifo. Da domani sar ricco e fanculo questa Italia del cazzo: con questo paese morto ho chiuso! Accese lo stereo e dopo pochi secondi si ritrov a canticchiare, come Marisa poco prima, Running in the 90s : Get the satellite if you want to see me Talking on the net I know the way you like it Get your credit card cause I need no money All I wanna get is you baby

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Silvio si prese una pausa dalla conversazione e and nel suo studio. Apr il cassetto della sua scrivania e tir fuori una Smith & Wesson calibro 44, col manico in legno. La pistola di riserva, dato che la sua laveva prestata ad Alfonso. Quella era una giornata di festa ma la prudenza non mai troppa. Controll che fosse carica e poi la infil sotto la cintura e la copr con la giacca ben chiusa dai bottoni.

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Running in the 90s, is a new way I like to be I'm just running in the 90s come on baby run to me We are running in the 90s, is a new way to set me free I'm just running in the 90s yes I wanna know, yes I wanna see Quella bizzarra canzone metteva allegria a Daniele;ormai la teneva a tutto volume. senza accorgersene, era gi arrivato al Condominio Europa. Parcheggiata lauto, spense lo stereo e scese.

***** Il Condominio Europa era un condominio a quattro piani, costruito su un suolo di campagna, accanto ad un incrocio,con i soldi sporchi di Silviuccio Monte, quindi di sua propriet. Allesterno era di color crema: il caro boss doveva essere fissato con i colori particolari. Su un lato delledificio cerano delle impalcature, per ogni piano. Staranno facendo dei lavori, pens Daniele. Ma non cerano operai. Avranno preso un giorno di festa!
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Fedele si piazz davanti al portone principale e da l non si mosse. Diede unocchiata allorologio: mezzogiorno meno venti. Un po presto ...

*****

Alfonso era stato svegliato da una canzone sparata a tutto volume; stropicciandosi gli occhi vide una Fiat Seicento dello stesso colore del condominio parcheggiarsi di fronte ad esso e da questa uscire Daniele Fedele. Ancora intontito, tir fuori dal cassetto del cruscotto la Beretta del capo. Si stropicci ancora gli occhi e lentamente scese dallauto. Lo vide controllare lorologio mentre si avvicinava lentamente a lui, con la pistola pronta.

***** Il suo orologio segnava le 11:40; Un po presto, pens Daniele; appena il tempo di guardare davanti a s e vide Alfonso Iovane avvicinarsi. Non aveva con s i soldi. O un qualcosa che potesse contenerli. Aveva solo una Beretta e unespressione che significava Sei morto. Cap subito.

***** Alfonso punt la pistola alla testa di Daniele e spar, ma il giovane riusc a scansarsi e ad evitarla. Lo vide scappare e spar ancora. Lo manc di un soffio alla spalla. Che cazzo fai? Stai ancora dormendo? Svegliaaa, c da lavorare! Senza pensarci, inizi a inseguirlo e ad urlargli contro: Fermati, bastardo!
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*****

A Daniele batteva forte il cuore. Il panico si era impossessato di lui. Correva senza sapere cosa fare. Quei bastardi mi hanno tradito. Lo sapevo. Senza pensarci, si diresse verso il lato del palazzo e si arrampic sullimpalcatura pi in basso con un salto. Alfonso spar ancora e la pallottola manco ancora il bersaglio e colp un asse di ferro dellimpalcatura. Che cazzo mi succede? Fermatiii url come un pazzo

E lo insegu arrampicandosi come lui.

*****

Daniele inizi a salire lungo il palazzo tramite alcune scalette che portavano sulle impalcature pi alte, con il gangster impazzito che urlava alle sue spalle. Alfonso urlava ancora: Fermatiii, fermati o ti ammazzo

Ma Fedele continuava a correre e a salire sulle scalette senza voltarsi, col cuore che batteva a mille. Un altro sparo e una pallottola lo colp di striscio sulla gamba sinistra mentre saliva la scaletta per il terzo piano. Un dolore invase il ragazzo, il quale non si diede per vinto e continu a salire. Correndo dunque a fatica, arriv sullultima impalcatura e il fato volle che ci fosse unultima scaletta che portasse al tetto; stringendo i denti per la stanchezza e il dolore alla gamba, sal.

*****

Alfonso non si era aspettato tutto quel coraggio uscire fuori da quel tizio; sapeva che era di animo buono e obbediente, quindi un caga sotto, ma stavolta, nonostante una ferita sulla gamba, continuava a non demordere; e lui doveva finire quellultimo compito! Non mi scappi, bastardo!
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*****

Daniele si ritrov sul tetto. Aveva il fiatone e la gamba gli faceva un male cane. Non aveva via di fuga. Alfonso sal lungo la scaletta e lo raggiunse. I due si guardarono negli occhi: Alfonso lesse negli occhi del suo avversario terrore, tanto terrore. Sorrise. Sei mio! Premette il grilletto E la pistola NON spar. Entrambi restarono stupiti. Premette ancora, ma niente. Quello stronzo di Silvio ha dimenticato di caricarla. Una rabbia furiosa lo invase tutto. Urlo come un matto e si lanci verso Daniele. Questultimo si gett a terra Alfonso lo manc E si ritrov per aria.

*****

Il cuore di Alfonso schizz a mille. Era per aria. Stava cadendo. La sua vita era finita, per colpa di un errore. Un semplice, letale, errore.
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Lultima missione era fallita. Non sarebbe pi andato in pensione. Chiuse gli occhi e ci fu il buio.

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Daniele rest disteso sul tetto. Il cuore che non smetteva di battere e il fiatone che non smetteva di cessare. Aveva rischiato di morire. E aveva visto un uomo morire dinanzi ai suoi stessi occhi. Morto di sua propria mano, per cos dire. Ognuno responsabile delle proprie azioni. Questo vero. Per ogni azione sbagliata si pagano sempre le conseguenze. Anche questo vero. E Daniele Fedele quel giorno ne aveva avuto la conferma. Ancora tremante, si sporse verso il bordo del tetto e guard gi Alfonso Iannone era disteso di pancia su una pozza di sangue che lentamente si allargava. Vide un paio di persone avvicinarsi al cadavere. In quella zona di periferia non abitava quasi nessuno: si sorprese che qualcuno avesse notato quel corpo senza vita. Ora doveva scappare. Ma la gamba sanguinava e gli faceva male. Controll la ferit: il proiettile non era entrato dentro, lo aveva solo ferito di striscio, lasciando un taglio sulla sua scia che aveva bucato il jeans. Decise di agire. Si tolse il maglione, poi la camicia, poi prese questultima e a morsi la strapp e ne ricav una striscia; se la leg stretta alla gamba per non farla sanguinare (sopprimendo il dolore) e si re-infil solo il maglione. Come nei film americani. Prese la camicia per non lasciare nessuna sua traccia e zoppicando inizi la discesa sulle impalcature. *****
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Silvio prese il cellulare e telefon ad Alfonso per sapere dovera. ***** Il cellulare di Alfonso si era rotto con lui nella caduta nel vuoto: non avrebbe funzionato mai pi. *****

Non rispondeva. Silvio inizi ad alterarsi; Che sta facendo quello stronzo? Perch non risponde? And in bagno e chiuse la porta. Si sciacqu il viso per tentare di controllare la rabbia che lentamente saliva. Calmo stai calmo pu darsi che abbia avuto un problema ma se avesse avuto un problema mi avrebbe chiamato allora perch non risponde? Questi pensieri lo affliggevano mentre si asciugava la faccia; E se stesse dormendo? La rabbia ormai si era impadronita di lui; diede un pugno forte al lavandino e si fece male. Ma non si preoccup di questo. Potrebbe essere successo qualcosa, pens tentando di controllarsi, ma ormai la rabbia aveva preso il via; Tu non devi pensare, tu devi SAPERE! In silenzio usc dal bagno.

*****

Alle 12:05 Mara Russo si svegli nella sua camera dalbergo. La prima cosa che not era che il suo ragazzo non cera. Fu sopraffatta dalla paura. Trov accanto a s il cellulare e lesse il messaggio. Guard lora.
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Si calm: a momenti il suo amore sarebbe tornato

*****

Ora doveva uscire e andare a controllare. Ma come? Mille dubbi si muovevano nella testa di Silvio. Guard lora: le 12: 05. A casa sua si pranzava alle 13:00, solitamente. Poteva inventarsi una scusa per uscire, dicendo che sarebbe tornato subito. Dario Bava, la moglie e le figlie si erano piazzati nel salotto a guardare la tv, non sapeva dove fosse Marisa (e francamente non gliene importava) e suo fratello, il figlio e Laura erano nella sala da pranzo a parlare tra di loro. And prima in salotto e con un falso sorriso da ebete disse: Con il vostro permesso, esco a fare due passi, tanto c ancora tempo per il pranzo! Vai vai aveva risposto strafottente Dario, catturato dal film che davano alla tv: Scarface, loriginale di Howard Hawks.

Poi and in cucina e ripet il sorriso ebete: Vado a fare due passi, vengo subito

E senza aspettare risposta si avvi alla porta principale, la apr ed usc, lasciando i tre confusi.

*****

Marisa stava scendendo al piano di sotto e not il marito che usciva di corsa di casa. Rest immobile sulle scale per due secondi. Un sorriso le si disegn sul volto. Era lora della pippata! Corse in bagno e si chiuse dentro a chiave. *****
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Il Condominio Europa era a due minuti da casa sua: in pochi passi lo avrebbe raggiunto alla svelta. Controll se la Smith & Wesson, la pistola di riserva, fosse apposto. S. Era ancora sotto la cintura, nascosta dalla giacca. Attraversato il cancello elettronico, inizi a correre.

*****

Con un po di fatica Daniele ce laveva fatta. Era riuscito a scendere tutti i piani. Certo, con la gamba ferita aveva dovuto sforzarsi per far presto. E appunto nella fretta, mentre scendeva una scaletta, aveva rischiato di cadere e si era fatto male anche al piede. E ora zoppicava del tutto sulla gamba malata. Ma ce laveva fatta. Attraversato il lato del palazzo, zoppicando in fretta, arriv alla Seicento, fregandosene dei pochi passanti chinati sul cadavere che ora guardavano quel giovane che correva zoppicando in maniera buffa. Il tempo di salire in auto e Silvio Monte arriv

*****

Col fiatone, Silvietto era arrivato a destinazione. Si chin in avanti e abbass il busto per riprendere fiato: non era pi tanto atletico. Appena rialz lo sguardo vide lorrore. Tre persone confuse accanto ad un corpo. Il corpo di Alfonso Iovane. Gli occhi gli si spalancarono. Divenne una statua di marmo per diversi secondi. Il cuore gli batteva, non sapeva se per tristezza o per rabbia. Ma gli batteva. Confuso, si volt prima a destra e poi a sinistra.
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Poi si blocc di nuovo. Con lo sguardo aveva trovato il suo bersaglio.

*****

Anche Daniele lo aveva visto. Appena salito in auto era apparso dal nulla; aveva subito messo in moto lauto, ma lo sguardo del boss aveva incontrato il suo. E ora si guardavano fissi. Lui nellauto, laltro in piedi, a pochi metri da lui. Immobili tutti e due. Le persone accanto al cadavere erano egualmente immobili. Che diamine succede?

*****

Lespressione di Silvio cambi: dal confuso allincazzato. Daniele lo cap e part. BRUTTO FIGLIO DI PUTTANAAAA

Il boss aveva urlato, i tre passanti erano indietreggiati, colti dalla paura. La Seicento correva sullasfalto. Daniele non sapeva quello che faceva. La paura lo aveva investito in pieno. E la Seicento invest Silvio. In pieno. Il vetro si sfond e il boss fu scaraventato dallaltra parte dellasfalto. Scioccato da quanto aveva fatto, Daniele pigi ancora pi sull accelleratore. Ma non aveva calcolato Roberto Emulo.
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***** Roberto Emulo era un ragazzotto sui ventuno anni. Spacciava droga da diverso tempo: quattro anni. E si era fatto un bel gruzzoletto. E ora stava guidando la Dodge Challenger del 1970 del padre, lauto usata da Barry Newman alias Kowalski nel film Punto Zero. Ed era strafatto di eroina. Rideva come un cretino e cantava a tutto volume, grazie al supporto dello stereo, un grande successo musicale del noto comico Francesco Nuti: Puppe a peraaa, tu hai le puppe a peraaaa, tu hai le puppe a pera, pera, pera, pera, pera, puppe a per Ma non pot finire il ritornello perch una Seicento alla crema sbuc come una pazza sullincrocio davanti a s. Spaventato, fren, ma la Dodge correva troppo e il tentativo non evit il guaio. La Seicento fu colpita in pieno.

*****

Marisa usc dal bagno. Aveva una faccia da idiota strafatta. Infatti, aveva pippato un po troppo. Ma sti cazzi. Lo stereo in filodiffusione stava trasmettendo Im Great Pretender; una canzone adatta ad un ballo lento. Ed infatti, nella sala da pranzo, attorno al tavolo, Dario Bava e la moglie, compreso Giovanni Monte e la figlia ballavano. A Marisa salt addosso una voglia matta di ballare.
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Si volt verso la porta aperta del salotto e vide che allinterno cera Aurelio che guardava, da solo, il film di Hawks.

*****

Bello sto film, pensava Aurelio mentre guardava Scarface. Dun tratto un braccio afferr il suo e sobbalz sulla poltrona. Marisa era comparsa dal nulla e aveva laria da perfetta idiota, con un sorriso del cazzo stampato in faccia; sembrava intontita. Una domanda divertita usc dalla sua bocca: Vuoi ballare?

*****

Oddio: morto? S, morto

Due voci estranee parlavano sopra il corpo di Silvietto, immobile sulla strada. Una goccia di sangue gli colava dal naso. E aveva gli occhi chiusi. Poi lentamente inizi ad aprirli. No, non morto

Ebbene, Silvio Monte era miracolosamente vivo. Fortuna che la Seicento alla crema lo aveva preso di profilo. Il vecchio uomo mise a fuoco la vista e vide due donne anziane e tre ragazze guardarlo disteso l in terra. Pian piano fu aiutato a rialzarsi. Era del tutto intontito. La testa gli girava. A stento riusciva a mettere a fuoco i volti dei suoi soccorritori. Una delle due donne anziane parl:
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Se le serve un testimone sar lieta di aiutarla, ho visto tutto: quello un maniaco ubriaco, prima ha investito lei, poi quella macchina

Monte sembr sentire solo questo, a malapena; Quale maniaco? chiese ancora stordito Quello l rispose la donna e con la mano indic la Seicento distrutta in mezzo allincrocio.

Silvio mise bene a fuoco la vista, stavolta. Lo stordimento sembr svanire in un colpo e il suo sguardo torn duro. Tir fuori la Smith & Wesson calibro 44 e le cinque donne indietreggiarono.

***** Scusa, amico, non ti ho visto, mi dispiace; stai bene?

Questa era la domanda che Francesco Emulo faceva ad un ancora integro Daniele Fedele. Anche qui la fortuna aveva colpito. O la sfortuna. La Fiat Seicento era stata presa in pieno ma sulla parte inferiore del lato destro. Per la forza dellimpatto tra la potente Dodge Challenger e la mediocre Fiat Seicento, questultima era stata letteralmente divisa in due: la parte inferiore si era staccata del tutto. Ma il conducente era ancora vivo: la gamba ferita stava sanguinando, dato che per limpatto laveva sbattuta sullo sportello, ma era ancora vivo. Ed era in uno stato di stand-by. Guardava davanti a s senza sapere cosa. STAI BENE?

Le urla dello strafattone lo fecero tornare in modalit ON. Si gir verso di lui e, con voce tremante disse: F fam mi usc scire!

Emulo gli diede una mano a scendere e insieme si allontanarono da entrambe le auto distrutte. Ebbene s: anche la mitica Dodge di Punto Zero era malridotta sul davanti. Lo strafattone gli diede una mano a camminare dato che la gamba sanguinava, ma lo sguardo di Daniele ricadde su una figura minacciosa che si avvicinava: Silvio Monte era sopravvissuto allincidente (come lui).
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Quindi si pu ben dire che questo non era un segno di fortuna, ma di Sfortuna. Perch la battaglia non era ancora finita.

***** Il vecchio mafioso camminava male. Si reggeva a stento in piedi e camminava a gambe aperte. Sembrava Charlie Chaplin. Ma la sua rabbia era in continuo aumento. Spar in avanti verso Fedele. Ma il proiettile becc in pieno petto il cazzone al suo fianco. Senza una parola Daniele, con la parola TERRORE stampata in faccia, scapp via zoppicando.

***** Im Great Pretender risuonava a tutto volume nella sala da pranzo. Le tre coppie ballavano con estrema partecipazione. Marisa rideva, rideva, rideva e non la finiva pi Eppure Aurelio non ballava male, anzi, egli stesso si era sorpreso di saper ballare; E allora perch questa cretina ride? Anche gli altri lo avevano notato, ma preferivano farsi gli affari propri. Aurelio non aveva mai avuto modo di stare cos vicino a Marisa. Ora poteva finalmente confermare che fosse bellissima. Quei capelli biondi e ricci le stavano dincanto. Quelle labbra rosse e morbide erano bellissime. Quegli occhi di un azzurro marino erano ipnotizzanti. E poi che seno bello grande aveva. Nonostante la giacca del tailleur fosse leggermente stretta, si vedeva un bel rigonfiamento sulla zona del seno. Chiss che sorprese doveva nascondere sotto quella giacca.
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E che gambe. Che gambe. Perch gli venivano in mente certe cose? Il ragazzo non sapeva spiegarselo e francamente se ne infischiava: finalmente le sorrise caldamente e Marisa ricambi ridendo ancor pi forte. Ora i due non si erano accorti che gli altri avevano smesso di ballare e si erano spostati in salotto. E inoltre stava per succedere un altro grosso guaio.

***** Daniele Fedele era avanti, Silvio Monte dietro. Il primo correva zoppicando a gambe aperte, il secondo correndo a gambe aperte. Sembravano la coppia Charlie Chaplin. Ogni tanto la Magnum espelleva un colpo, ma per via del forte colpo preso dalla defunta Seicento, Monte non prendeva bene la mira e sparava a cacchio. Daniele si stava cagando sotto: forse lo aveva anche fatto. Non poteva chiedere aiuto: lungo quella strada periferica sembrava non ci fosse nessuno. E inoltre aveva lasciato il telefonino in albergo per la sua amata Mara con un messaggio amoroso. Che idiota. Dopo un po per sembr trovare la salvezza: alla sua sinistra, lungo un muro, cera un negozio: una videoteca, chiamata Videodrome. Ormai sfiatato, entr in Videodrome.

***** Aurelio avvert una strana sensazione: qualcosa era cambiato in lui. Sentiva un senso di fastidio. Come poteva una bella donna cos dargli un senso di fastidio? Ma poi cap e inizi a sudare freddo. Doveva separarsi, smettere di ballare, ma la presa di Marisa non sembrava debole; qualunque cosa le fosse preso, lo teneva fermo a s; tent di distaccarsi, senza sapere cosa dire, ma la donna lo strinse ancor di pi: Daiiii, vieni pi vicinooo
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E lo avvicin pi vicino possibile a s. E successe il guaio. Il sorriso ebete di Marisa sembr affievolirsi. Aurelio divenne rosso di vergogna. Marisa abbass lo sguardo e la vide. Unerezione! Unerezione maschile! Bella grande! Unerezione maschile che toccava sulla sua gonna, proprio nella zona centrale, la zona sotto la quale, gonna e mutande a parte, vi era la sua vagina. Ora questa mi ammazza! Aurelio sudava freddo molto freddo Marisa rest con lo sguardo in basso per cinque secondi e poi Lo rialz e guard fisso il ragazzo con un sorriso malizioso in faccia: Complimenti!

Disse questa frase con una grande punta di eccitazione. Aurelio era sbigottito; non sapeva cosa dire: Gr grazie!

La giovane donna lo avvicin pi a s, lerezione penetr pi a fondo nella gonna (sempre nella zona vagina). Ebbe un sussulto; la bocca spalancata, gli occhi chiusi: sorrise e un brivido le corse lungo la schiena. Un brivido di eccitazione. Cacci fuori un filo di fiato. Di eccitazione. Riapr gli occhi e guard a fondo il ragazzo negli occhi, con i suoi begli occhi color mare Vuoi scopare?

*****
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Federico Videodrome Frusciante era un uomo grande e grosso, sui quarantanni, che aveva in gestione la videoteca Videodrome da diversi anni. Nonostante il suo grosso aspetto, aveva dei capelli lunghi e scuri e portava due orecchini alle orecchie. Poteva dimostrare dieci anni in meno. Quel giorno non era arrivato nessuno in videoteca, cos si era messo a guardare Il Seme della Follia, del maestro John Carpenter sul suo computer dietro al bancone, con una bella Tassoni fredda; proprio sulla scena in qui Jurgen Prochnow alias Sutter Cane si strappava la faccia, uno sconosciuto zoppicante entr.

*****

Daniele era senza fiato. Si appoggi al bancone fiatando al lungo. Il buon vecchio Federico spalanc gli occhi: quel tizio poteva essere benissimo un pazzo furioso. Che ti successo? Che vuoi? chiese, con un forte accento toscano e con paura

Senza parlare, Daniele afferr la bottiglietta della Tassoni dal bancone e si avvi alla porta; Ehi, aspetta, che intenzioni hai? Che vuoi fare?

E anche Silvio Monte entr nella videoteca, accolto da una bottigliata in testa; VIENI QUI, FIGLIO DI PUTTANA! aveva urlato Fedele, suonandogliela in testa e mandandolo a terra;

dopo di ch si chin su di lui e inizi a prenderlo a pugni sul viso; COSI NON VOLEVI PAGARMI EH? Pugno VOLEMI TOGLIERMI DI MEZZO, EH? Pugno ORA TI APRO IL CULO, BASTARDO! Pugno

Poi afferr la Magnum dalle mani del boss; Non ti conviene uccidermi - rispose questultimo stordito dai pugni

Daniele mantenne fermo il vecchio con la mano destra e con la sinistra impugn la pistola e la punt sul volto avversario: ORA TI SPEDISCO AL CREATORE, SCHIFOSO!

Ma il suono di una pistola appena caricata lo interruppe. FERMO, NON TI MUOVERE, STRONZO!
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Una voce arrabbiata gli aveva parlato, ma non era la voce del videotecaro toscano: era una voce pi giovane, pi dura Daniele rest fermo, con la pistola ancora puntata sul mafioso; alz lo sguardo e vide un uomo con un cappotto scuro puntargli una Beretta M51 contro; NON TI IMPICCIARE, NON SONO CAZZI TUOI! QUESTO E IL MIO NEGOZIO E I CAZZI TUOI SONO I MIEI: MOLLA QUELLA PISTOLA! TU NON CAPISCI MOLLA QUELLA PISTOLA!

Daniele si sent perduto; stavolta rischiava grosso. Lentamente gett a terra la Magnum. Metti le mani dietro la testa ed allontanati dal vecchio!

Fedele obbed. Avvicinati a me! QUESTO SCHIFOSO STA CERCANDO DI AMMAZZARMI ZITTO AVVICINATI A ME

Fedele obbed E si becc un cazzotto bello forte con la pistola sul muso. Cadde a terra e svenne. Federico Frusciante era paralizzato dalla paura. Conosceva bene quelluomo. Ma non laveva mai visto cos alterato. Senza dire altro, luomo misterioso tir fuori il cellulare e compose un numero; dopo qualche istante parl a qualcuno dallaltro capo: Mario Alessio - e fece un sorriso maligno - s, lape ha appena trovato del miele e CHE miele!

E chiuse la conversazione. Anche Silvio conosceva quelluomo. E conosceva Mario. Senza pi forze e col naso sanguinante, svenne. Adesso erano cazzi amari.

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Destruction Monte

Se lera trascinato dietro come un sacco di patate. Lo teneva per il braccio e non lo lasciava pi. Su per le scale e poi dritto in camera da letto. E aveva chiuso la porta a chiave. Ora Marisa Ferrara e Aurelio Monte erano soli. Laria da demente dovuta alleccesso di droga aveva lasciato il posto ad unespressione divertita e maliziosa. Come una che non aveva rapporti sessuali da tanto tempo. Aurelio continuava a sudare fretto: Marisa non possiamo sei la moglie di mio padre

E intanto lerezione traditrice continuava a star l, fissa. La donna non aveva altri occhi che per quella. Marisa, per favore ci sono gli ospiti ME NE FREGO DEGLI OSPITI!

Sorridendo maliziosa, si tolse lentamente la giacca, poi sbotton la camicetta e anche questa venne via, poi fu la volta del reggiseno e il ragazzo pot vedere le sue tette: belle, grandi, sode. Uno spettacolo meraviglioso. La paura lo invase tutto, lerezione era ancora l. Ferma e dura. Non non possiamo per favore

Ma la donna non lo ascolt: gli afferr lerezione e strinse forte: Aurelio sent un forte dolore e cacci un urlo: DI CHE LO VUOI DIMMI CHE MI VUOI! url la donna.

E lo scaravent sul letto matrimoniale per poi balzargli sopra: Di che mi vuoi di che mi vuoi

Lo aveva ripetuto, ma pi calma; ora il sorriso malizioso si era spento e unespressione seria si era affacciata sul di lei volto; in quella voce egli sentiva tristezza, in quello sguardo meraviglioso leggeva solitudine; Ti ti voglio

Non sapeva perch laveva detto


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Ma Marisa lo prese per una conferma. Definitiva. Gli slacci i pantaloni e li gett per aria, poi fu la volta della giacca, poi della cravatta, poi della camicia, poi delle mutande e Aurelio Monte fu completamente nudo. Ed era bello, almeno per lei. L attrezzo era dritto grande. Marisa cominci a baciargli la bocca, dolcemente, poi il collo, poi il petto e prima di arrivare l fece unaltra cosa: gli sbatt le tette in faccia. Aurelio, con iniziale imbarazzo, inizi a baciarle e a succhiare uno dei capezzoli, mentre la donna gli slacciava la coda di cavallo e lasciava prender aria ai capelli lunghi del ragazzo, il quale, a sua volta, le sbottonava la gonna. Ella si alz e si mise in piedi sul letto, si tolse la gonna e poi le mutande. E Aurelio la vide finalmente nuda. Era incantevole. Il corpo femminile pi bello che avesse mai visto. Il primo e il pi bello. Lentamente, Marisa ripiomb su di lui e ricominci a baciarlo a lungo sulla bocca, mentre Aurelio la stringeva a s con le braccia e le accarezzava i capelli profumati. Quindi le entr dentro. E finalmente il ragazzo si sciolse completamente. Ma durante latto la donna non url di piacere; non era pi la belva assatanata di sesso di qualche istante prima; godeva in silenzio; il giovane dunque cap che quel atto di seduzione messo in gioco da lei era pi un atto di disperazione. Ella non cercava il sesso facile: cercava affetto. Laffetto che quel verme del marito non le aveva mai dato, neanche durante gli amplessi. E ora si era lasciata andare con suo figlio: forse aveva visto nel suo sguardo la bont che Silvio non aveva. Aurelio ricambi i baci e la strinse pi forte.

*****

Due secchi dacqua fredda li colpirono in pieno viso. Finalmente ripresero i sensi.
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Daniele Fedele e il suo nemico, Silvio Monte, erano legati su due sedie di legno, con un bavaglio alla bocca; si trovavano in una camera piccola, cupa; lunica luce proveniva da una lampadina in cima al soffitto, che illuminava la stanza: i muri sembravano color pesca. Luomo sconosciuto che era entrato in scena allultimo momento per fermare Fedele si era tolto il giaccone; aveva solo una felpa arancione di Snoopy, un jeans scucito e un paio di Nike bianche ai piedi. Aveva unespressione dura e arrabbiata. I capelli erano corti e scuri. Gli occhi ugualmente scuri. Poteva avere s e no ventidue o ventitr anni e sembrava la controparte giovanile di Emilio Solfrizzi. Si chiamava Alessio DAntona. I due prigionieri lo guardarono mentre attaccava bottone: Nessuno ammazza nessuno nel MIO negozio tranne me e Mario!

Un campanello risuon allesterno. Questo Mario!

E si avvi fuori tramite una porta sul lato. Ora i due si guardarono negli occhi: non cera pi odio nei loro sguardi, solo immenso terrore. Due voci, una di DAntona e unaltra pi vecchia risuonarono da fuori: Avevi detto che mi aspettavi! Lho fatto!

E le due figure entrarono nella stanza. Il secondo uomo era un anziano, pelato, sulla settantina; Silvio lo riconobbe subito e sgran gli occhi: era Mario Berlusca, il capo di una banda avversaria; gli aveva dato diverse magagne nel corso della sua attivit di mafioso, procurandogli diversi guai anche sul piano redditizio. Dopo una serie di battaglie in qui era stato versato tanto sangue e diversi capitali, Monte aveva evitato categoricamente di riprendere contatto con il nemico: si era arreso, nella speranza che venisse lasciato in pace. E per un po era stato cos. Ma ora il pelato avversario era l, in piedi davanti a lui. Il buon caro Mario lo riconobbe: Ma guarda un po chi abbiamo qui! e sia lui che il giovane sorrisero malignamente.

Il giovane Solfrizzi doveva essere un suo scagnozzo. Forse un parente.


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Berlusca not che sia Silvio che il ragazzo legato al suo fianco sanguinavano dal naso e sembravano mal messi. Perch sono conciati cos? Non chiederlo a me: se le sono date da soli. Sono entrati gi in queste condizioni: quello a sinistra indic Daniele stava per sparare a Silvio.

Mario rise e si rivolse a Fedele: Davvero volevi sparargli?

Poi, continuando a ridere, si rivolse a Silvio: Hai fatto altri guai, Silviuccio?

Poi il sorriso svan. Chiese a Roberto: Frusciante legato bene? Certo. Il negozio chiuso? A chiave. Allora siamo tranquilli.

Dunque siamo ancora nella videoteca, sul retro, pens Daniele. I due loschi individui presero due sedie di plastica dal fondo e si sedettero di fronte ai due avversari. Silvio noto che alle loro spalle cera un tavol con sopra delle banconote e una sega elettrica; e sopra al tavolo, attaccato al muro, un poster di Leatherface. DAntona rise malignamente: Ora giochiamo un po!

*****

Quanto tempo era passato? Aurelio non lo sapeva. Sapeva soro che era passato del tempo. Quella scopata era durata. Ed era stata bellissima. Era la prima volta che aveva un rapporto con una donna, la prima volta che toccava un corpo di donna, la prima volta che ne sentiva il profumo, il contatto Era stata unesperienza indimenticabile. Ma sul finire dellamplesso Marisa era scoppiata a piangere.
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Forse per tristezza. Forse per felicit. Fatto sta che il ragazzo aveva dovuto abbracciarla forte per calmarla. E ora ella dormiva nuda accanto a lui. Il giovane Monte le accarezzava una guancia e sorrideva tristemente. Dentro il suo animo una guerra era in fermento: Hai scopato la moglie di tuo padre E stato bello Ma pur sempre la moglie di tuo padre Ma non mia madre Ma era proibita Proibita a chi? Lha voluto lei E tu dovevi dire NO Ci ho provato, ma non c lho fatta Sei stato debole! Non mi importa: stato bello! E ora cosa credi che succeder? Se tuo padre lo scopre vi trita a tutti e due! Era vero: se Silvio scopriva quel che avevano fatto era la fine. E poi un dubbio pi serio lo tormentava: Ora io e Marisa come restiamo? Dopo quanto era successo entrambi non potevano far finta di niente: egli aveva visto tristezza e solitudine nello sguardo di lei; le faceva pena. E se vorr rifarlo ancora? La guardo: dormiva come un angelo LEI era un angelo. Non sapeva cosa gli stesse accadendo, quali sentimenti provasse: provava forse amore? O Compassione? Di certo non poteva finire tutto cos Doveva parlarle, farle capire che forse era stato tutto uno sbaglio Ma le voleva bene Questi suoi pensieri furono interrotti da strani versi provenienti dal piano di sotto.
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In silenzio re-indoss i pantaloni, le scarpe e la camicia e usc a controllare. Percorse il corridoio silenzioso e si ritrov lungo le scale. Dalla sala da pranzo proveniva una canzone: Too Funky, di George Michael. E dei versi la accompagnavano; non tanto la voce di Michael, ma versi umani reali: versi di goduria e di sofferenza.

*****

Mario Berlusca si era tolto il suo bel giaccone nero e la giacca Carlo Pignatelli marrone. Aveva accorciato le maniche della camicia e si era dato un aggiustata ai capelli. Ora era pronto. Lui e Alessio spostarono la sedia con sopra legato Silvietto che tentava di urlare da dietro al bavaglio che gli otturava la bocca; Daniele aveva gli occhi spalancati dalla paura. Spostato Don Monte accanto al tavolino, si misero allopera. Sopra di esso, cerano diverse banconote da cinquanta euro. Tolsero il bavaglio dalla bocca di Silvio, il quale parl immediatamente come una furia: IO VI UCCIDO, MALEDETTI, VI APRO QUEL CULO DI MERDA CHE AVETE

Ma Mario, sorridendo, gli ottur la bocca con cinque banconote. Silvio le sput e Mario lo schiaffeggi forte: Non si rifiutano i soldi, stronzo!

E mentre DAntona gli teneva aperta a forza la bocca, il vecchio boss gli infil nuovamente i soldi in bocca; mentre il ragazzo teneva la mano sulla bocca di Monte, Mario tir fuori dal cassetto del tavolo un rotolo di scotch marrone plastificato. Con laiuto del giovane, gli otturarono la bocca con le banconote con un pezzo di scotch. Silvio urlava con la bocca coperta. Laria iniziava a mancargli. Respirava col naso. Ma poco dopo anche le narici del naso furono otturate da altre quattro banconote, incollate con il medesimo scotch. E lo stesso trattamento fu riservato alle orecchie. Ora i condotti respiratori di Silvio Monte erano completamente otturati.
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***** La porta della sala da pranzo era socchiusa. Lentamente Aurelio la apr e vide lorrore. La cameriera filippina giaceva morta sul pavimento, con un foro di proiettile in testa e una ragazza completamente nuda aveva le mani legate ai piedi del tavolo. Era sua cugina Laura. Imbavagliata. Sopra di lei il boss Dario Bava, senza pantaloni n mutande, la stava stuprando. Due sentimenti si impadronirono di Aurelio: dapprima paura, poi, quasi subito, rabbia. Questo bastardo viene in casa mia come ospite e stupra mia cugina! Bestia! Animale! La rabbia lo assal tutto, una rabbia folle. Ora ti apro il culo! Si tolse le scarpe per non far sentire il rumore dei suoi passi e sal di corsa in camera sua. Vi entr senza fiato e balz sul suo letto. Attaccato al muro, sopra ad un quadro di Picasso, appesa ad un chiodo, cera una katana. Voluta fortemente dal padre. Una katana che egli non aveva mai voluto. Una katana che non gli era mai servita. Ma che ORA gli serviva. La stacc dal chiodo e la sfil dalla sua guaina nera e la osserv: non era una spada finta messa l per bellezza: era una spada vera. Vera e affilata. Solo quel pazzo di Silvio Monte poteva acquistare una katana vera e metterla appesa ad un chiodo in camera di suo figlio. Cosa credeva? Che la usassi come arma di riserva?... Beh, stavolta s! Mentre pensava ci, gett la guaina per terra e balz gi dal letto, pronto alla battaglia.

*****

Ora ci divertiamo, brutto pezzo di merda!

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Queste furono le parole del giovane Alessio mentre accendeva la motosega, pronto a fare chiss cosa al povero Silvio, al quale ormai laria vitale iniziava a venire meno. Difatti la faccia gli si era arrossata tutta e gli occhi erano sgranati: sia per la vita che lentamente lo abbandonava, sia per il terrore che lo avvolgeva. Mario Berlusca era seduto sulla sua sedia, dinanzi ai due, pronto a godersi lo spettacolo. Non era mai stato cos felice. Daniele Fedele sudava freddo. Il terrore stringeva anche lui. Ma doveva fare qualcosa.

*****

Dario Bava era ancora l, a stuprare Laura Monte. La ragazza piangeva e urlava da dietro al bavaglio. Il mostro, steso su di lei, rideva e ci dava dentro come un animale. Ma ben presto quella risata fu spezzata. Un urlo mostruoso invase la sala. Il boss ebbe appena il tempo di mettersi in ginocchio che una katana gli perfor il petto. Il sorriso dal suo volto animalesco era sparito. Ora vi era solo una bocca spalancata dalla quale iniziava ad uscire sangue e occhi spalancati dal terrore. Il corpo ricadde a terra. Senza vita. La rabbia furiosa in Aurelio si era affievolita. Corse a togliere il bavaglio alla cugina e ad abbracciarla, mentre questultima piangeva. Le sleg i polsi dal tavolo e la aiut a mettersi in piedi.

*****

La sega elettrica si accese. Un ghigno malefico si materializz sul volto di Roberto. Idem per Mario.
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Daniele era terrorizzato, ma non si dava per vinto. Con le mani, tentava di slegarsi i polsi; li muoveva su e gi nella speranza di allentare la corda. Al terzo tentativo sembr che questultima iniziasse a cedere.

*****

Federico Videodrome Frusciante era legato e imbavagliato dietro al bancone della sua stessa videoteca. Legato dagli stessi mafiosi che avevano il controllo di essa. S, perch, se non si fosse capito, Mario Berlusca prendeva il pizzo anche dal buon caro Frusciante. Tentava di muovere le braccia nella speranza, anchegli, di allentare la corda. La presa sembrava resistente, ma i due gangster avevano sottovalutato la grossa stazza di Federico. Forzando le braccia, riusc lentamente nel suo intento.

*****

Anche Daniele, con difficolt, riusc alla fine nel suo intento. Si liber le braccia e senza farsi sgamare, si liber i piedi. I due balordi erano voltati verso il moribondo Silvio. Il loro udito era infastidito dal rumore emesso dalla sega elettrica. Non potevano vedere ci che alle loro spalle stava accadendo. Avevano occhi solo per Silvio Monte.

*****

Aurelio aveva coperto la cugina con la sua giacca. In silenzio, erano andati alla ricerca degli ospiti. Entrati in salotto, furono sconvolti da un altro orrore:
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Giovanni Monte, come la cameriera, giaceva morto sulla poltrona, anchegli con un foro di proiettile in testa, mentre sullaltra Maria Argento, moglie del defunto Dario Bava, dormiva profondamente. Mentre Laura correva ad abbracciare il padre morto, Aurelio, confuso, and accanto alla donna addormentata. Come ha fatto a non sentire le mie urla di prima? Laura piangeva a dirotto, si sforzava di non urlare dal dolore mentre abbracciava il cadavere del padre. Il ragazzo not che per terra, accanto alla donna addormentata, cera la pistola con silenziatore di Dario e un bicchiere; lo raccolse e lo esamin: sul fondo si vedevano alcune gocce di qualcosa; insospettito odor e cap tutto: Quel bastardo ha narcotizzato la moglie e poi ha fatto i suoi comodi! Come aveva potuto suo padre entrare in buoni rapporti con quellanimale? Si erano anche fatti la guerra in passato: come aveva potuto sbagliare cos grossolanamente sul suo conto? Gettato il bicchiere a terra, corse dalla cugina ancora in lacrime e la abbracci a lungo.

*****

Un braccio prese per la gola Alessio DAntona. Daniele tentava di strozzarlo. DAntona lasci andare la sega La quale cadde addosso ad un confuso Mario Berlusca e lo prese in pieno petto. Un urlo sovrumano invase la camera. Il vecchio gangster cadde in terra con la sega che gli perforava il petto, scuotendosi dal forte dolore. Alessio diede una gomitata in faccia a Daniele, il di quale naso ricominci a sanguinare, ma non ebbe il tempo di estrarre la sua Beretta M51 che Fedele gli piomb addosso e lo mand a sbattere contro il muro. La Beretta gli cadde dalle mani. Con un calcio Daniele la allontan e diede un bel cazzotto sul naso del giovane Solfrizzi; quindi anche il naso di questultimo inizi a sanguinare. Stordito dal pugno Alessio si afflosci sul pavimento, mentre Fedele corse ad estrarre la sega dal petto di Mario, ormai completamente perforato.
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Con un po di fatica riusc ad estrarla. DAntona si rialz a fatica e se la ritrov puntata contro. La situazione si era capovolta: ora ad essere invaso dal terrore era il mafioso, mentre a sorridere malignamente, come un folle, era Daniele. Per terra, una pozza di sangue si allargava sotto il cadavere del defunto e anziano boss Mario Berlusca. Nella stanza, a parte il ronzio della motosega, regnava il silenzio. Daniele la teneva a fatica tra le mani (pesava) ma era pronto a fare ci che stava per fare. Alessio era immobilizzato; la sua Beretta era ancora a terra. Quella tua, vero? chiese Fedele, con una vena di follia che gli usciva dalle corde vocali, della quale egli non sembrava sorprendersi Allora prendila!

Il giovane Solfrizzi inizi a tremare: A che gioco vuol giocare? Ma un sentimento di rabbia era ancora presente in lui. Era unautentica scena da western moderno, o quasi. Daniele continu: Su, raccoglila!

DAntona era ancora immobile e tremava; guardava con odio il suo avversario, ma al contempo lo temeva. Dai, forza devi raccoglierla!

La sega elettrica ronzava ancora. I due si guardavano fissi negli occhi. Occhi pazzi pieni di odio. Un suono di un fucile appena caricato piomb nella stanza. Entrambi si voltarono. Federico Frusciante, con un fucile a canne mozze (preso chiss dove) e unespressione da duro era sulluscio della porta: Lascialo a me! disse a Daniele

Questultimo obbed. Un proiettile usc dal fucile e colp in pieno petto Alessio DAntona.
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Frusciante entr nella stanza e guard il suo nemico contorcersi per terra dal dolore, mentre moriva. Daniele appoggi delicatamente la sega elettrica sul tavolo. Ora si era spenta. Silvio Monte giaceva sulla sua sedia, legato e morto! Morto per mancanza totale di aria vitale. Morto per colpa dei soldi. Soldi che gli avevano tolto il respiro. Il boss aveva ucciso sempre e solo per soldi e ora egli stesso era morto per soldi! Daniele guard Federico negli occhi: vi leggeva rabbia, ma allo stesso tempo paura. Aveva ucciso i suoi padroni. I padroni della sua videoteca. Ora la famiglia Berlusca glielavrebbe fatta pagare cara. Il grosso uomo ricambi lo sguardo e percep i suoi pensieri; tagli corto: Qui ci penso io: vattene via! Non vuoi un aiuto? No, no, ci penso io: vattene via!

Daniele si avvi alla porta, ma sulluscio gli usc unultima parola per il videotecaro toscano: Grazie!

Frusciante, senza voltarsi, ricambi alzando la mano destra in segno di saluto. Fedele usc dalla stanza/retro/prigionia e and alla porta del negozio. Era chiusa a chiave. Ma nella serratura, allinterno, cerano le chiavi. Le gir e apr la porta ma prima di andare volle fare unultima cosa: tir fuori dalla tasca il suo portafogli (strano che i gangster non glielo avessero confiscato!), ne ricav venti euro e li lasci sul bancone, salvo poi prendere un film in dvd dallo scaffale del negozio per poi andarsene. Aveva preso Quarto Potere, di Orson Welles, il film che cercava da una vita. Aveva lasciato dieci euro di mancia.

*****

Marisa Ferrara fu svegliata dal suo sonno.


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Aurelio era chino su di lei, con una faccia stanca e distrutta. Marisa si preoccup: Ehi, che succede?

Silenzio. Poi Aurelio ebbe la forza di parlare: Dobbiamo andarcene! Come sarebbe? E successo un casino, poi ti spiego: ora vestiti e andiamo via.

Marisa not che cerano degli schizzi di sangue sulla sua camicia: gli occhi le si spalancarono; Oddio: che successo? HO DETTO CHE TI SPIEGO DOPO! Il figlio del defunto Silvio Monte aveva urlato.

Si calm. Mettiti qualcosa addosso e accompagna Laura fuori di casa: vi raggiungo subito. E tuo padre? Non lo aspettiamo? FANCULO MIO PADRE, VOGLIO ANDARE VIA! Aveva urlato ancora

Cosa mi sta prendendo? Aspettami qui: devo darti una cosa!

Usc dalla stanza da letto del padre e and nella sua. Laura era seduta sulle scale, con solo la giacca di Aurelio sulle spalle. Piangeva ancora. Il ragazzo le gett unocchiata veloce e and in camera sua. Era ancora scalzo. Salt in piedi sul suo letto e spost il quadro di Picasso. Dietro ad esso cera la cassaforte. La cassaforte di casa Monte. La cassaforte che Simone Esposito credeva di trovare in camera di Silvio. La apr (conosceva la combinazione) e si ritrov davanti dieci milioni di euro. Solo una parte del patrimonio della famiglia. Il resto era in un conto bancario in Svizzera. Dopo quanto era successo Aurelio voleva solo andarsene. Voleva portare via la cugina ferita. Qualcosa si era rotto in lui: aveva ucciso un uomo, per la prima volta nella sua vita. Era diventato uno spietato assassino, come quel verme del padre.
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Si sforzava di non piangere. Voleva andare via da quella villa infernale. Voleva chiudere definitivamente con quella vita di merda. Voleva portare via Laura. E anche Marisa: non voleva lasciare quella poveretta nelle grinfie di quel pazzo di suo padre. Prese dalla cassaforte solo un milione di euro e la richiuse. Il resto lo lascio a quel verme. Il suo orologio segnava le 13:30. Quante cose erano successe in cos poco tempo. Quanto orrore. Rovesci i soldi sul letto e li infil in una busta nera. Poi usc dalla stanza e torn in quella del padre. Marisa stava finendo di vestirsi. Il ragazzo le porse la busta: Porta Laura e questa busta fuori di qui: mi infilo le scarpe e vi raggiungo. Poi ti spiego!

Ancora confusa e preoccupata dal tono serio col quale egli parlava, prese la busta e si avvi, ma appena fu sulluscio ebbe un ripensamento. Torno indietro, apr larmadio e dopo aver cercato per circa dieci secondi tir fuori due mitra. Carichi. Ne lanci uno ad Aurelio che lo prese subito al volo. La sicurezza innanzitutto. Poi prese dal cassetto del suo comodino il telecomando per aprire il cancello elettronico. Fa presto! gli disse e usc dalla stanza.

Lo stereo in filodiffusione trasmetteva Telegraph Road dei Dire Straits.

***** Daniele correva zoppicando. Era tardissimo. La sua fidanzata ormai doveva essere in pensiero: doveva tornare da lei. Sarebbe tornato a mani vuote. E il viaggio a Berna sarebbe saltato.
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Ma chi se ne frega? Ho rischiato la vita! Limportante che sono salvo. Le avrebbe raccontato la verit: lei avrebbe capito. E come prova di quanto accaduto, avrebbe mostrato il naso sanguinante e la gamba ferita. E soprattutto, il dvd di Quarto Potere. S, avrebbe capito. *****

Durante tutto il casino in villa Monte, le sorelle Olsen, alias Ilaria e Sara Bava, si erano nascoste nellauto di famiglia (una Mercedes W221) e, violando diversi tab, stavano pomiciando e facendo altre schifezze preferibilmente evitabili da scrivere. Dun tratto il suono del cancello elettronico principale le interruppe. Inoltre videro Laura e Marisa uscire di corsa, in special modo furono colpite nel vedere Laura coperta solo da una giacca. Che diavolo succede? Forse era successo qualcosa di grave. FORSE. Allarmate, scesero di corsa dallauto per andare incontro alle due, non curandosi di essere entrambe solo in mutande. Il cancello si apr del tutto. Le due lo avevano quasi raggiunto quando un urlo di donna le fece fermare: FERME O VI SPARO!

Quale donna poteva minacciarle di morte? Immobili e tremanti, Marisa e Laura si voltarono E videro Maria Argento, con in mano la pistola con silenziatore del marito. E il volto feroce. Aveva trovato il corpo senza vita di Dario Bava e, senza sapere della mostruosit che egli aveva compiuto, aveva preso la pistola. Vedendo uscire le due di corsa aveva capito che uno di loro lo aveva ucciso: bramava vendetta! Marisa ricambi puntandole contro il mitra.
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Dov Aurelio? chiese furiosa Maria DIETRO DI TE!

Una voce maschile aveva parlato, Aurelio Monte, che aveva tardato permettersi le scarpe, tolte per salvare la cugina, ora puntava il mitra contro Maria Argento: questultima non ebbe bisogno di voltarsi. Sapeva di essere sotto tiro. Tutti e quattro erano sotto tiro. Tutti e quattro erano finiti in uno stallo alla messicana. Le sorelle Olsen erano accanto alla Mercedes. Paralizzate. In lontananza, nella casa, Telegraph Road rimbombava a tutto volume.

*****

Daniele svolt per il Condominio Europa e prosegu diritto verso villa Monte. Per quella strada avrebbe fatto prima.

*****

Fu una reazione a catena. Maria Argento spar a Marisa. Aurelio spar a Maria alla schiena. Marisa, colpita al petto, crivell di proiettili il seno di Maria. Un paio di colpi colpirono accidentalmente Aurelio al viso. Prima di cadere, Maria spar al cuore di Laura. Laura, che aveva la busta con i soldi in mano, url. Le sorelle Olsen urlarono. Tutti urlarono. E i quattro caddero a terra privi di vita.
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Un attimo e tutto fin. Per la caduta, Laura aveva mollato la presa sulla busta. Questultima era volata al di l del cancello elettronico che si stava chiudendo.

***** Daniele avvert il rumore di spari e di urla. Proprio mentre passava accanto a villa Monte. Poi una busta nera vol fuori dal cancello e fin a pochi metri da lui. Il ragazzo si ferm. Il cancello si chiuse. Due ragazze, mezze nude, si avvicinarono ai bordi di esso: erano chiuse allinterno. Aiutaci ti prego, aiutaci - disse una delle due (Ilaria per lesattezza).

Daniele era confuso: quante dannate cose succedevano quel giorno? Prima diede unocchiata a quelle ragazze, poi alla busta in terra Questultima era aperta e rivelava il suo contenuto: soldi tanti soldi. A Fedele prese un colpo. Diede unocchiata e cap di trovarsi dinanzi ad un vero patrimonio. Gli occhi gli si illuminarono. Un sorriso gli comparve sul volto. E decise di essere una merda umana. Prese la busta in mano e ricominci la sua corsa zoppicante. No, ti prego non lasciarci qui - urlava Sara, laltra sorella.

Ma Daniele non sentiva: correva via fregandosene di tutto e tutti. Ora aveva solo una cosa da fare: prendere il treno per Berna. Sara Bava, alias, la gemella Olsen, si volt verso la sorella: Prendi il cellulare: chiamiamo la polizia!

Telegraph Road aveva smesso di rimbombare.


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*****

Alle 13:45 Daniele Fedele arriv allHotel Dal. Il fiato gli mancava, ma era felice come un bambino: aveva rischiato la vita tre volte, ma ne era uscito sano e salvo; e aveva avuto una ricompensa. Entr allinterno dellalbergo e, fregandosene del responsabile della reception che lo guardava sbigottito (si ricordi che Fedele era ferito e zoppicava), and alla camera 17 al primo piano e buss: MARAAAAA!

Buss pi volte: MARAAAAAAA!

Mara Russo, spaventata come non mai, apr la porta e salt addosso al suo ragazzo, piangendo come una bambina: Daniele ero preoccupata, dove sei stato? Non c tempo per spiegare, amore, dobbiamo andare: prendi i bagagli!

Senza ribattere, la ragazza si asciug le lacrime e prese il trolley e la borsa contenente il portatile ed usc dalla stanza. Solo allora not il naso gonfio e sanguinante e la gamba ferita del suo fidanzato: spalanc gli occhi, inorridita: Sei ferito? No, no forse mi sono solo rotto il naso, lascia perdere, andiamo dai!

La ragazza era immobile: inorridita e spaventata. Cosa diavolo era successo al suo ragazzo? Dai, piccola - e qui perse la pazienza - LO VUOI CAPIRE CHE DOBBIAMO ANDARCENE? CAZZO, ANDIAMO!

Mara scoppi a piangere come una bambina. Era un pianto piuttosto patetico. Daniele si maled per quanto aveva appena fatto e abbracci la ragazza, baciandola ripetutamente sulle guancie: Scusa, amore scusami, mi dispiace

Lentamente e con una voce infantile, Mara parl:


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Sei stato via cos tanto che mi sono venuti i brutti pensieri. Hai ragione, amore, non volevo farti preoccupare: va tutto bene. E i soldi dove sono?

Daniele sorrise e alz davanti ai suoi occhi la busta nera: Eccoli! Sei sicuro di stare bene? Certo, sto bene benissimo mai stato meglio. Ora andiamo.

La ragazza si chiuse la porta alle spalle e prese il trolley, mentre Daniele portava la borsa a tracollo col portatile al suo interno. Questo tuo! disse la ragazza, porgendogli il suo cellulare Ah, grazie, amore! ricambi egli prendendolo.

Andarono insieme alla reception: Mara diede la chiave al portiere dellalbergo. Mostrando indifferenza per il suo aspetto mal ridotto, Fedele, con un sorriso idiota, chiese a costui: Prima di saldare il conto, potrebbe gentilmente chiamarci un taxi?

Il portiere, quasi somigliante a Tim Roth, senza battere ciglio, acconsent. Subito, signore! Grazie.

Mara guard Daniele sospettosa: Perch hai chiamato un taxi? Perch la tua Seicento non esiste pi! Come sarebbe?

Fedele rest muto per diversi secondi: doveva dirle la verit. Certo, non tutta e subito: con calma. Ci sarebbe stato tanto tempo per parlare. Perch da quel momento una cosa era certa: la famiglia Monte era distrutta. Finita. Tutto era finito. O forse no. Forse non sarebbe mai finita. Appena aveva raccolto quella busta con i soldi, era passato dalla parte del torto: aveva RUBATO del denaro e non aveva neanche soccorso le sorelle Olsen, lasciandole in balia di chiss chi o cosa.
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Forse qualcuno si sarebbe messo sulle sue tracce, forse un giorno qualcuno avrebbe fatto fuori lui e il suo grande amore. Da quel giorno non avrebbe pi vissuto in pace: questo era certo. Lunica cosa che riusc a dire alla sua amata fu: Forse. Amore ti racconter tutto e sar la storia pi incredibile della tua vita

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Sommario 1) Prologo 2) La roba di Silvio Monte 3) Il furto 4) La roba di Silvio Monte Parte II 5) La situazione Fedele 6) Il ricevimento e altri guai 7) Destruction Monte

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