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DossierGuardieWWF

GUARDIE...&LADRIDINATURA
VIAGGIONELLALTRAITALIA CHEDIFENDEIBENICOMUNI

REPORTSULLATTIVITADELLEGUARDIEVOLONTARIEDELWWF

GuardieeLadridiNatura
WWFOnlusONGnovembre2012 AcuradiPatriziaFantillieCristinaMaceroni

INDICE Premessa del Presidente del WWF Italia, Stefano Leoni 5 Unsalutospecialealleguardievolontarie,diFulcoPratesiPresidenteonorarioWWFItalia6 Laltra Italia a servizio della societ, di Adriano Paolella Direttore generale WWF Italia 7 :CHISONOECOSADIFENDONOLEGUARDIEWWF8 IPARTE
Daoltre20anni..paladinideibenicomuni,diPatriziaFantilli9 Identikitdeivigilicolpanda14 FurtodiBeniComuni:lecifredelproblema16 BracconaggioUnfenomenochenonconoscecrisi,diRanieroMaggini17 IntervistaaJonathanFranzen20 Trafficoillegaledispecie22 Rifiuti/discaricheillegali24 Maltrattamentoanimalierandagismo25 Abusivismoedilizio,caveillegali26 Inquinamento27 Incendi28

IIPARTE:ILVIAGGIOTRALEGUARDIEVOLONTARIEDELWWF30
FRIULIVENEZIAGIULIA LaforzagentilediManuela(intervistaaManuelaCarbi)31 LOMBARDIA SulfrontecaldodelleVallibresciane(IntervistaaAntoniodelleMonache)33 IdentikitdelnucleoGuardieWWFdiBrescia38 Sintesideicontrollisvoltinel2011,avviostagionevenatoria201239 Ilcontesto:lacaccianellaProvinciadiBrescia40 PIEMONTE Sulletraccedeifuoristrada(intervistaaPaoloGalliano)48 LIGURIA Traabusivismoinsalsavenatoria,recuperodelverdeurbanoebattaglielegali(intervistaaGuglielmoJansen)50 TOSCANA VigilarenellaterradoriginedelleOasi(intervistaaDanieleRosati)54 UMBRIA Giampaolo,luomochepiantavaglialberi(intervistaaGiampaoloOddi)58 EMILIAROMAGNA Rincorrendoibracconierielederoghesullacaccia(intervistaaLorenzoBruschi)60 Segniparticolari:specializzatoinindaginiantibracconaggio(intervistaaMassimoBolognesi)63 Raccontidaunamemoriastorica(intervistaaGiorgioTramonti)66 MARCHE Matitarossaebluperlambiente:dallacattedraalladifesadeifiumi(intervistaaGiuseppeDini)69 Sorveglianza,battaglielegalieunpodifantasia:scaccoalbracconaggio(intervistaaMarcoMancinelli)72 ABRUZZO Tracostedadifendereepescaabusivadacombattere(intervistaaClaudioAllegrino)76 LAZIO Guardieinarrivoanchenellanostraregione(intervistaaVanessaRanieri)79


CAMPANIA IlfrontesempreapertodiSalerno(intervistaaMarioMinoliti)81 Resocontoattivit:OperazioneParcopulito2012,Cacciaalladroinareaprotetta(luglio2012), Ischiaunastoriadisuccesso99 Quandoilbracconiereafinireintrappola:unagiornataconleGuardiesullaCostieraamalfitana100 Eduardo,ilragazzochesifeceguardia(intervistaaEduardoQuarta)101 CALABRIA Lexcarabinierecheorasorveglialambiente(intervistaaDomenicoPerziano)103 Calabria,dovelafaunaresnullius,diPinoPaolillo105 PUGLIA Trabracconaggiomillenarioeinquinamentoindustriale(intervistaaCosimoQuaranta)107 SICILIA Trazoomafieerandagismo(intervistaaEnnioBonfanti)111 SARDEGNA IndifesadelloscrignodibiodiversitdelMediterraneo(IntervistaaAntonelloSecci)115

APPENDICE117
ElencodeicoordinatoriregionalidelleGuardieWWFItalia____________________________________________117 LanormativasulleGuardieVenatorie_____________________________________________________________118

PREMESSA
"Tra le tantissime organizzazioni che il WWF ha sparse per il mondo, lacaratteristica che contraddistingue ilWWF Italia quella diaver puntato anche sul coinvolgimento dei propri aderenti alle battaglie che l'Associazione conduce.Se la componente maggiore del problema ambientale dovuta al comportamento dell'uomo nei confronti dell'ambiente, allora quale migliore strumento se non quello di far agire glistessiuominipercambiarequesta"cultura"? Portare l'esempio per dimostrare che possibile farlo. Agire diversamente per dare coraggio a chi ha timore di cambiare. Far s che un gesto "controcorrente"diventiconsuetudineeperchnoanche"fico". Per far questo occorre avere entusiasmo e saperlo trasmettere. Ma non basta essere convinti, occorresaperlo fare. Anche un simile compito richiede la sua professionalit, bisogna formarsi e informarsi,saper coordinare la propria azione con quella degli altri, definire obiettivi esaperliraggiungere. Insomma,fare il volontario per il WWFItalia unimpegnoserio. TrainostrivolontarimeritanounparticolareriguardoleGuardievolontarie. Queste persone (attualmente quasi 300) operano controlli a largo spettro sul territorio. Pesca, raccolta di prodotti epigei, scarichi, rifiuti, abusivismo edilizio, aree protette, circolazione fuoristrada, educazione e formazione sonoalcunideisettorineiqualisiimpegnano. Loro, quindi, agiscono come guardiani delterritorio. Sono, di fatto,la pi genuina forma di sussidiariet o federalista della protezione dell'ambiente.Illorostimolodatodall'amoreversoilproprioterritorio,ne colgono il valore di bene comune e si propongono come custodi. Non certo come prerogativa esclusiva,essi infatti agiscono in forza di appositi riconoscimenti da parte delle amministrazioni pubbliche, dopo aversuperatoesamiecorsidiformazione. Una selezione seria, superiore a quella operata per diventare cacciatore.Ma necessaria. E i frutti sipossono vedere. Sono in questo rapporto, che denunciacome purtropposia ancora troppo alto ilnumero delleviolazioniequantoancorabisognalavorareperdiffondereunacultura dirispettoeamoreperl'ambiente."


StefanoLeoni PresidenteWWFItalia

UNSALUTOSPECIALE ALLEGUARDIEVOLONTARIE
Fare la guardia ecologica non uno scherzo. I nove anni che passai negli anni 70 dello scorso secolo col tesserino di Guardia Zoofila dellallora Ente Nazionale Protezione Animali mi hanno fatto capire quanto valga limpegno generoso e coraggioso di tanti volontari in difesa dellambiente, della natura e degli animali. La mia attivit si svolgeva allora soprattutto nel controllo della caccia e ricordo episodi in cui solo la fermezza, la calma e la consapevolezzadioperarenelgiusto(oltrechelaconoscenzadelleleggi)mi consentirono di intervenire con efficacia, anche da solo, nel controllo delle bande di armati (pi di 2 milioni di licenze dal 1974 al 1976) che allora battevanolecampagnedaagostoamaggio,sparandoatutto. Cos, quando ricevo i comunicati e le notizie riguardanti lattivit delle Guardie del WWF, oltre allorgoglio per quanto lAssociazione sta riuscendo a fare per contrastare bracconaggio, inquinamenti, abusivismo e maltrattamenti, provo un grande senso di riconoscenza per chi, del tutto generosamente, mette a disposizione il suo tempo (e spesso anche i suoi mezzi) per contrastare la dilagante alluvione malavitosa che investe il Bel Paesenelsuopatrimoniopipreziosoeinsostituibilecostituitodapaesaggi, ecosistemiebiodiversit. Oggi che, purtroppo, gli avversari sono pi attrezzati e arroganti, lopera di contenimento delle nostre guardie diviene spesso pericolosa, come dimostranoepisodinonlontanineltempo. Ed per questo che sono grato a tutte le Guardie col simbolo del Panda, sentendomi partecipe della loro nobile e disinteressata attivit per la quale rivolgoadessilamiariconoscenzaeimieiauguripifervidi. FulcoPratesi PresidenteonorariodelWWFItalia

LALTRAITALIAASERVIZIODELLASOCIETA
Questo dossier un viaggio attraverso i racconti delle Guardie volontarie del WWF, una prima raccolta di testimonianze sul territorio in tutte le regioni dItalia, uno spaccato di civilt nellincivilt che colpisce continuamenteequasiovunquelanostrabellanaturaelambiente. E il racconto di battaglie storiche e di alcune pi recenti, dei successi e delle questioni ancora aperte. E la fotografia di quellaltra Italia troppo spesso lontana dalle pagine dei giornali e dai dibattiti nazionali. Questo viaggio attraverso le decine di piccoli e grandi Nuclei di Guardie volontarie aiuta a capire meglio queste persone, spesso nascoste dietro i numeri dei resoconti annuali, lemotivazioni che le hanno spinte a impegnarsi in maniera gratuita e volontaria per il WWF. Leggendo le tante storie si scoprono uomini e donne battaglieri, appassionati, quella parte migliore della nostra societ che non si piega davanti a nessun ostacolo burocratico o personale, competente e fantasiosa al tempo stesso, coraggiosa e caparbia. Gi, ci sono anche tante donne nei nostri Nuclei perch le quote rosadaqualcheannohannopresopiedeinquestosettore. Sedovessiindicarecosalegatuttilorodireiunfiloinvisibilesempretesotra impegnocivileepassioneperlanatura.Trasparedalleloroparolelurgenza di fare qualcosa di concreto per difendere un patrimonio che appartiene a tutti, il desiderio di cambiare le cose partendo prima di tutto dal proprio operatoinunacontinuabattagliadiciviltpercontrastarelacacciaillegale, vera piaga pi volte descritta anche con racconti raccapriccianti, o per stanare inquinatori o cittadini noncuranti dei beni comuni. Le Guardie volontariesonoanchegliocchieleorecchiesulterritoriochesiaggiungono e spesso affiancano le nostre Sezioni regionali: queste sentinelle sempre attive sono in grado di percepire prima di altri cosa stia cambiando e quale possa essere la strada migliore per far rispettare le regole sullambiente. Inoltre rappresentano un sostegno spesso insostituibile, grazie alla competenza maturata in anni di attivit, per molte forze dellordine al livellolocale. Sonoilpresidiovigile che consentealle nostreiniziativelegali di intervenire con la tempestivit necessaria, come nel caso delle continue deroghe alla normativa sulla caccia. Infine, sono tra i nostri soci pi attivi, testimoni di un modo di vivere lAssociazione che ci auguriamo possa contaminarequantipicittadinipossibile.

AdrianoPaolella DirettoregeneraledelWWFItalia

IParte Chisonoecosadifendono leGuardieWWF

DAOLTRE20ANNI...PALADINIDEIBENICOMUNI
diPatriziaFantilli DirettoreufficioLegaleLegislativodelWWFItalia CoordinatorenazionaleGuardieWWFItalia

Io non faccio niente di particolarmente complesso o innovativo, cerco solo di utilizzare tutti gli strumenti che gi la Legge prevede per tutelare gli ultimi lembi di territorio non cementificato e per impedire che la fauna selvatica venga sterminata a fucilate da una minoranza estremista calibro 12. Molto stanno facendo le Guardie del WWF Italia in tutti i campi della tutela ambientale, anche se a volte sembra tutto cos difficile e le forze in campo cos sproporzionate: 300 generosi volontari contro un esercito di cementificatori, sparatori e inquinatori, spesso coperti da chi invece di vigilare si gira dallaltra parte. Ma la nostra attivit di Guardie ci fa recuperareladignitdisentirsicittadinidiquestoPaese. (MarcoMancinelli,GuardieWWFMarche). Basterebbero queste poche ma incisive parole per raccontarci e farci comprendere quale sia lo spirito con cui questo piccolo esercito di 300 volontari, disarmati, con la divisa del Panda agisce in tutta Italia. O basta qualche ora trascorsa con loro per sentire intensamente la passione che mettono nel proprio lavoro (completamente volontario e gratuito), che li portaafiancodeicittadinionestie,soprattutto,dichinonhavocenmezzi per difendersi (gli animali, lambiente, la natura) per vigilare sul rispetto dellanaturaedelleregole,prevenireocontrastaregliillecitiambientali.Mi capitatopidiunvoltadivederliinazioneduranteicampidisorveglianza ambientale (ad es. lultimo che si svolto nellaprilemaggio 2012 nellarea di Salerno Ischia, vedi il racconto di Mario Minoliti): notti passate alladdiaccio per sorprendere i bracconieri ed al mattino, invece di dormire, compilare i verbali, preparare il pranzo e sistemare la foresteria (ognuno fa la sua parte, donne e uomini , giovani e meno giovani, vige la pi ampia democrazia e parit dei sessi!). E anche difficile rendere bene lideadellagioiaedellacommozionechesiprovaquandosipufinalmente godere il risultato di questi sacrifici, ad esempio quando si aprono le gabbie e si liberano decine di uccellini sequestrati ai bracconieri o commercianti senza scrupolo, animali che erano invece destinati ad essere uccisiovivereprigionieriincondizionicrudeliedinnaturali. Queste emozioni e le tante ed importanti conoscenze delle nostre Guardie (scientifiche e giuridiche), vengono condivise attraverso momenti di formazione, informazione, educazione sulle normative che riguardano il rispettodellambiente,nonchsulleconoscenzedellanatura,tuttimomenti dedicatiallagentecomune. Potremmodire,infatti,nonsolovigilanza:leGuardiedelPandanonsono sceriffi o rangers. Una delle azioni pi importanti svolte dalle Guardie proprio quella di informazione verso i cittadini, usando spesso le armi pi
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potentiadisposizione:lamoreperlanaturaeiproprisimili,ilrispettodelle leggi, il proprio esempio. La loro presenza sul territorio, grazie alle periodiche uscite o altri interventi mirati in seguito a segnalazione, un punto di riferimento prezioso per i cittadini che vedono spesso nelle GuardiedelPandaveriepropripresidiacuiappellarsiincasodiillecitida segnalare. Lesperienza mi ha insegnato a riconoscere subito gli agenti che lavorano davvero sul territorio e quelli un po pigri: i primi sono sempre abbronzati e smunti per le ore passate a camminare ed arrampicarsi, i secondi sempre bianchicci e ben in carne, viste le ore trascorse alla scrivania! (dallintervista a Giorgio Tramonti, WWF E. Romagna). E vero: troppo spesso chi dovrebbe assicurare il rispetto delle leggi passa pi tempoamettere timbricheavigilare sulterritorio. EleGuardiedelWWF sopperisconoancheaquestecarenze. Non solo controlli ed accertamenti ma anche dialogo con i cittadini svolto con pazienza, passione e competenza. Se si tratta di illeciti che riguardano lattivit venatoria, le Guardie intervengono direttamente redigendo processiverbali,comminandosanzioni,sequestrandocorpidireatoemezzi illeciti, come previsto dalle normative vigenti. Nel pi vasto campo del controllo ambientale effettuano, quali Pubblici Ufficiali, segnalazioni e denunce,inseguitoallequalisimettonoinmotogliinterventidelleautorit preposte e leventuale procedimento giudiziario. Unattivit molto diretta , concreta ed anche faticosa, quindi, che non manca di un carattere avventuroso: lunghe camminate nei boschi, appostamenti per scovare bracconieri e cacciatori poco attenti al rispetto delle regole, ore ed ore nei luoghi dove troppo spesso la poca attenzione e sorveglianza hanno trasformatounboscoinunadistesadicenereountorrenteinfognaacielo aperto. E,purtroppo,nonmancanoneanchegliepisodidiminacce,ritorsionioveri e propri attentati (alcuni dei quali davvero gravi). La lista lunga (vedi box). Anche per questo lazione delle Guardie del WWF, indirizzata alla prevenzione e repressione degli illeciti contro lambiente con attivit di vigilanza, controllo e accertamento viene spesso svolta in stretta collaborazione o supporto delle forze dellordine. Le Guardie WWF perseguonoisempretropponumerosireati(unoogni43minuti,secondoi dati 2010 del Ministero dellAmbiente) che si compiono purtroppo ancora oggi in Italia danno dellambiente e della salute: dalluccisione di specie protette al mancato rispetto delle norme venatorie a causa del bracconaggio,dagliabusiediliziallabbandonodirifiuti,dalmaltrattamento degli animali al commercio illegale di fauna e flora, dallinquinamento di fiumi e mari, alla pesca illegale, dalle attivit industriali inquinanti, agli scarichi abusivi, agli incendi, una piaga che tristemente colpisce i nostri boschiogniannofavoritaanchedalunghiperiodidisiccit. Negli oltre venti anni di attivit, le competenze giuridiche e le possibilit di ParcodelCirceoSeminarioNazionale interventodelleGuardieGiurateVolontariedelWWFsisononotevolmente GuardievolontarieAmbientaliWWFItalia
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ampliate, in parallelo con levolversi anche in Italia della legislazione di tutela ambientale. Le Guardie ambientali, infatti, storicamente nascono avendole sole competenze per la vigilanza venatoria, quindi come rete di volontari dedicati alla prevenzione e repressione delle attivit illegali di caccia. Successivamente (a seguito di leggi nazionali e/o regionali) sono state acquisite anche competenze ittiche e zoofile e, pi in generale, competenze ed attivit che riguardano la vigilanza ambientale in senso latosututtiireatiambientali. Tutte queste attivit sono sempre svolte in stretta collaborazione con le ForzedellOrdineel'AutoritGiudiziaria.Infattileoltre300Guardievolontarie venatorie del WWF, presenti in 15 Regioni, svolgono funzioni di vigilanza ambientale. venatoria zoofila (a seconda delle norme regionali), con la qualifica di pubblici ufficiali, in stretta collaborazione con Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato, oltre che con le altre associazioni di protezione ambientale. Lazione si concentra in alcuni periodi dellanno anche in alcune aree particolarmente calde sotto il profilo dellillegalit: dalle Valli Bresciane per arginare il fenomeno del bracconaggio (in autunno), alle campagne del salernitano per combattere inquinamento e caccia illegale (in tarda primavera), fino alle piccole isole, come quella di Ischia, che negli anni ha visto ridurre sensibilmente labbattimento illegale della fauna migratoria proprio grazie alla presenza costantedelleGuardieWWF. Lattivit di vigilanza venatoria e antibracconaggio rimane quella pi omogenea, qualificante e conosciuta, che trova i momenti di maggior impegno e rilevanza esterna nei Campi antibracconaggio ( Valli Bresciane nelperiodoottobrenovembre;SalernoIschia,aprilemaggio). Numerosi gruppi regionali si sono specializzati in attivit anche diversa da quella riguardante la caccia, settorializzando la materia ambientale. Ad esempio: il Nucleo Puglia contro la pesca di frodo e la tutela delle coste avviando una proficua collaborazione con la Guardia di Finanza; il Nucleo Campania (Salerno in particolare) su discariche e smaltimento illegale di rifiuti, nel settore conserviero e olivicolo in collaborazione con Corpo ForestaledelloStatoeGuardiadiFinanza(ilNucleodiSalernoharicevutoil Panda dOro speciale per il quarantennale del WWF dellottobre 2006); il Nucleo Lombardia su bracconaggio e traffico illecito di fauna selvatica in collaborazioneconilCorpoForestaledelloStato. Numerosi altri Nuclei hanno sviluppato competenze diversificate su: rifiuti, pesca, attingimento e inquinamenti di acque pubbliche, abbandono incontrollato dei rottami dei veicoli a motore, Polizia Forestale e Polizia veterinaria,elettrosmog,inquinamentidivarianatura,normativasufunghi etartufi,apicolturaetc. In alcuni nuclei (ad esempio Toscana) sono numerose le attivit che vengono svolte a seguito di convenzioni con enti pubblici (ad es. sorveglianza in aree protette, attivit di vigilanza su temi vari nei comuni, etc.).
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Sociunpospeciali
Si pu ritenere che, attualmente, le Guardie costituiscano la rete di volontari del WWF maggiormente organizzata, qualificata, presente in maniera capillare sul territorio. Sono anche tra i pi importanti ed insostituibili collaboratori per le attivit giudiziarie e legali del WWF Italia (centinaia lanno tra ricorsi amministrativi, costituzioni di parte civile in procedimenti penali per reati ambientali, denunce, esposti). Per difendere lambiente e la salute dei cittadini, oltre che a sorvegliare il territorio, non basta affidarsi alle denunce o alle pressioni sulle istituzioni o a campagne informative: tutto ci non sar mai sufficiente per il WWF senza lazione costante e silenziosa e limpegno personale di questa rete di oltre 300 volontari qualificati e competenti che vigilano sul territorio , spesso in aree ad alta densit criminale che assicurano gli interventi nelle aree particolarmente calde sotto il profilo delle violazioni contro la natura e lambiente. Il deterrente dato dalla loro costante presenza rappresenta una strategia che alla lunga risulta vincente e capace di debellare pratiche odiose, come avvenuto, solo a titolo di esempio, nella provincia di Caltanissetta. QuileGuardieWWFsonoriuscitedopoannidiappostamenti e fingendosi acquirenti, a sgominare il racket degli uccelli canori, ovvero, la vendita di cardellini, ma anche di altri piccoli passeriformi dal canto melodioso, che per decenni venivano venduti in gabbiette nei mercati della cittcongrandiguadagnidapartedeivenditori. Determinante il contributo delle forze dellordine che spesso vengono chiamate ad intervenire o vengono affiancate dalle Guardie WWF nelle operazionidicontrollo.

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AttentatialleGuardieVenatoriedelWWF
LombardiaBrescia,ottobre2012:impiantodeifrenisabotatoperlautoin cuiviaggiavanotreGuardiedelWWFLombardia. Campania Ischia, maggio 2007 campo antibracconaggio: un blocco di asfalto lanciato dallalto sull'auto delle Guardie del WWF, parabrezza andatoinfrantumi. Campania Ischia, maggio 2011,campo antibracconaggio e monitoraggio ambientale di Salerno: colpi di fucile sparati in direzione dellauto delle GuardiedelWWF. Campania:GuardieWWFinvestitedallautodiunbracconiere. Lombardia Val Trompia: minacce alle Guardie del WWF con attrezzi agricoli(roncole). Puglia:autodiunaGuardiaWWFincendiata. Toscana 2004: una Guardia WWF malmenata e poi investita con lauto da

ConsegnadelPandadOroalleGuardie delleVallibrescianedapartedi StefanoLeoniPresidenteWWFItalia

UNAGIORNATAPARTICOLARE
Primavera 2009, in occasione della Festa Oasi del WWF, celebrata in forma speciale presso la tenuta presidenziale di Castelporziano, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano premia le Guardie giurate del WWF per il contributostraordinariodituteladellambiente.

Roma,19042009 IlPresidenteGiorgio Napolitanoconsegnail perl'attivit Premio volontariaditutela dell'ambiente edella naturaaSauro Presenzini, coordinatore nazionaledelleGuardie
VolontarieWWF

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IDENTIKITDEIVIGILICOLPANDA
diSauroPresenzini GuardiaWWFUmbria,giCoordinatorenazionaleGuardie Nei primi anni ottanta la legge in materia di fauna e caccia istitu la figura delle Guardie giurate volontarie adibite al controllo del territorio per lapplicazione della normativa per la tutela della fauna selvatica e lapplicazionedelladisciplinadellacaccia. Le guardie WWF hanno raggiunto, dopo listituzione di un Coordinamento Nazionale nel 1991, il riconoscimento ufficiale quale attivit tra le pi concreteedincisivenellatuteladellambienteorganizzatedallAssociazione. Qualifica Le Guardie Giurate Volontarie con decreto del Prefetto o della Provincia, operano in materia di vigilanza sullesercizio venatorio, sulla tutela dellambiente e della fauna selvatica, degli animali daffezione. NelleserciziodellelorofunzionisonoPubbliciUfficiali. Organizzazione Con ordine di servizio approvato dal Questore di ogni singola Provincia e sullabasediunospecificoRegolamentonazionale,sonoorganizzateinoltre 50 Nuclei provinciali e sono presenti in 15 Regioni. Attualmente i Soci operanti come Guardie Volontarie WWF sono circa 300 sul territorio nazionale. Lattivit fa riferimento al Coordinamento nazionale Guardie GiurateVolontarieWWFItalia,cheoperapressoilWWFItalia(viaPo25/c, 00198Roma). Attivit Settore primario quello della vigilanza e della prevenzione (alcuni Nuclei svolgonoancheattivitantincendioincollaborazioneconilCorpo Forestale dello Stato avendo stipulato una convenzione nazionale. Altrettanto importante lopera di informazione che questi volontari offrono al cittadino sulle normative riguardanti il rispetto dellambiente. Nel corso di periodiche uscite sul territorio o di interventi mirati in seguito a segnalazione, le Guardie WWF effettuano controlli ed accertamenti, spesso in stretta collaborazione ed a supporto delle forze dellordine. Perseguono reati a danno dellambiente che vanno dalluccisione di animali protetti allesercizioabusivodellacaccia,dagliabusiediliziaicasidinquinamento e moltoaltro. Per gli illeciti riguardanti lattivit venatoria, intervengono direttamente redigendo processi verbali, comminando sanzioni, sequestrando corpi di reatoemezziilleciti,comeprevistodallenormativevigenti.

NUMERIDELLEGUARDIE
DA25ANNIVOLONTARISULCAMPO 300volontari. 50nucleiattivi. 15Regionirappresentate. 55.000 ore ogni anno di servizio complessivo. 145 ore in media al giorno per ogni Guardiadedicateallecollettivit. TUTTI (o quasi) i weekend dedicati alla sorveglianza. Migliaia di accertamenti di violazioni in oltre20annidiattivit. Centinaia di mezzi illeciti di caccia recuperatiinoltre20annidiattivit.

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Nel pi vasto campo dei reati ambientali effettuano, quali Pubblici Ufficiali, segnalazioni e denunce, in seguito alle quali si mettono in moto gli interventidelleautoritpreposteeleventualeprocedimentogiudiziario. Quandoeopportunochiedereillorointervento E necessario tener presente che le Guardie venatorie del WWF sono volontarie e quindi possono dedicare allattivit di vigilanza solo il loro tempolibero,perlopiduranteifinesettimana. E quindi possibile segnalare violazioni della legge effettuate in modo continuativooperiodicoecheconsentonouninterventoprogrammato.Per esempio: vendita di reti, trappole o altri mezzi di caccia vietati, vendita di animali protetti; capanni fissi con distanze non regolamentari; sistematica presenza di cacciatori in zone di divieto di caccia; discariche ed abbandoni dirifiuti;tagliodialberiinzonevincolate. Strumenti Il servizio assolutamente disarmato per Regolamento interno ed utilizza un abbigliamento che porta ben in vista il simbolo del WWF , il Panda. Le uniche armi sono quindi la radio trasmittente, il binocolo, la macchina fotografica, carta, penna, a volte un computer ed un telefono cellulare, e tanta volont; solo in alcuni casi attraverso convenzioni con diversi enti sono rimborsate le pure spese di servizio, ma normalmente lattivit autofinanziata dai volontari e dal WWF. Le guardie sono tutte coperte da assicurazionecontrogliinfortunieresponsabilitcivileversoterzi. ComesidiventaGuardiavolontariaWWF Pu diventare Guardia WWF il Socio iscritto, maggiorenne, senza precedenti penali, che partecipi alle attivit delle proprie sezioni WWF regionali e locali; dopo almeno un anno di attivismo e dopo aver frequentato gli specifici corsi organizzati dalle amministrazioni locali o dalla stessa Associazione e superato il relativo esame, laspirante Guardia WWF potr essere proposto al Coordinamento nazionale per lavvio delle pratiche di nomina alla Provincia in cui la Guardia andr a svolgere le sue funzioni.

Sequestroditrappole

GuardieWWFeCarabinieri

Vigilanza

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FURTODIBENICOMUNI LECIFREDELPROBLEMA
I principali campi di azione in cui operano le Guardie Volontarie WWF sono tutti tesi a ridurre e, laddove possibile, eliminare i numerosi danni alla biodiversit, al territorio, alla salute. Una lotta tra Guardie e ladri di beni comuni che minacciano aria pulita, acqua potabile, terreno fertile e incontaminato,paesaggio,boschiepatrimonionaturale. Le schede che seguono descrivono la dimensione nazionale dei problemi affrontati dalle Guardie WWF per capire limportanza della loro azione di controlloedenuncia.


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Bracconaggio
Secondo i dati del CFS nel 2011 in Italia sono stati oltre 1000 i reati contestati in materia di bracconaggio, inclusi quelli della pesca abusiva, con oltre 700 persone denunciate. Si tratta dei reati perseguiti dal solo CFS a cui vanno aggiunte le centinaia di violazioni contestate dalle Guardie volontariedelleassociazioni,provinciali,etc. Tra le aree calde le Valli Bresciane, le piccole isole, la Sardegna e la Calabria. Il bracconaggio continua a colpire anche specie particolarmente protette, come lupi, orsi catturati perfino allinterno di aree protette o in prossimit di esse, come accaduto nel Parco dAbruzzo e nel Pollino. Inoltre, costosi progetti di reintroduzione di specie a rischio svaniscono in pochiminutiacausadibracconieriincalliti:ilcasodegliibis eremitauccisi a fucilate allinizio della stagione venatoria 20122013 in Toscana, animali presentineinostricieligraziealunghiannidiattivitdiricercaecuraanche conilsostegnodelWWF. Sul fronte degli INCIDENTI DI CACCIA, un tema che riguarda lincolumit dei cacciatori stessi ma anche quella di normali cittadini, non sono solo gli animaliamoriresottoicolpidelledoppiette. Secondo lAssociazione Vittime della Caccia nel solo inizio di stagione venatoria 20122013 (meno di 2 mesi, compresa la preapertura al 1 settembre ) la caccia ha ucciso 16 persone e ferito altre 48 . I cacciatori hanno fatto strage non solo dei loro colleghi, ma anche di le persone che avevano il solo torto di passare davanti alla canna dei loro fucili: 4 morti (di cui2bambini),e14feriti(dicui3bambini). Negli ultimi 4 anni, pur con una tendenza in calo, c stata una vera e propriastrage:114mortie303feriti,unelencochelAssociazionesuddetta limita alle vittime dei fucili da caccia, escludendo gli incidenti come cadute, infarti. In Italia i cacciatori sono poco pi di 700.000; siamo il primo produttore di armi sportivovenatorie e copriamo almeno il 60% dellintera offerta dei Paesi della Comunit europea. Si arriva al 70% del mercato coperto dai prodotti italiani se si considerano le armi lunghe da caccia e tiro. Siamo il pi importante Paese esportatore nel mondo di armi sportive, commerciali emunizioni,conaziendeleadercomeBerettaeFiocchi. Il giro di affari valutato dallEurispes nel 2008 e di poco meno di 2 miliardi di euro lanno. Secondo la rete Italiana Disarmo in Italia oggi ci sono 10 milioni di armi detenute ufficialmente, di cui la met presso civili. Tra le categorie in possesso di licenza ci sono 50.000 guardie giurate (da non confondere con le Guardie volontarie del tutto disarmate), 178.000 sportivi deltiroasegnoe720.000cacciatori.

LAMALACACCIA CHEMINACCIALA BIODIVERSIT

Uccellicatturaticonletrappole

Leggilestoriedichicombatteil bracconaggionelleinterviste delleGuardiediLombardia, EmiliaRomagna,Abruzzo, Umbria,Marche,Lazio,Calabria, Puglia,Sicilia,ToscanaLiguria, Campania.

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Unfenomenoche nonconoscecrisi
Il cos detto prelievo di fauna selvatica, pi comunemente noto con il termine di caccia, disciplinato con legge nazionale che ne demanda alle Regioni la definizione dellesercizio tramite la redazione con atto amministrativo di apposito calendario venatorio. Qualsiasi altra forma di abbattimento o cattura di fauna selvatica considerata bracconaggio, quindi perseguibile penalmente. La caccia continua a raccogliere lattenzione della politica, soprattutto locale, non solo in considerazione di chi svolge lattivit in senso stretto, ma di un indotto che coinvolge i produttori di armi piuttosto che le aziende di settore per abbigliamento ed accessori. Ci da sempre influenza gli amministratori regionali che, in cerca del possibile consenso elettorale, tendono a forzare linterpretazione della norma nazionale e gli atti di propria competenza, eludendo sia gli indirizzi dellUnione Europea in materia di conservazione della fauna sia orientamenti e pareri della scienza. Scelte che pesano sullintera Comunit internazionale vista la peculiarit del nostro Paese, naturale ponte tra nord AfricaenordEuropa,sorvolatoogniannodamilionidiali. Di fatto viene a determinarsi una vera e propria condizione di deregulation venatoria che favorisce la deresponsabilizzazione dei cacciatori e comportamenti contro legge. il caso delle deroghe che sistematicamente alcune regioni concedono per consentire il prelievo di fauna protetta: una condotta ingiustificabile gi punita con la procedura dinfrazione dallUnioneEuropea. Atti resi per giustificabili da certa politica agli occhi dei cittadini, anche di coloro che imbracciano un fucile, che tendono a superare le regole stabilite sconfinandonellasferacriminale. Un fenomeno sempre pi frequente che potremmo definire caccia bracconaggio, una sorta di dimensione tra lecito ed illecito che si caratterizza per labbattimento di fauna protetta piuttosto che per il mancatorispettodiluoghietempinonpermessiallacaccia. Dunque, durante la stagione venatoria ci si imbatte in chi, dotato di regolare licenza, nellordinario esercizio dellattivit colpisce aquile, cicogne, piuttosto che aironi. Citiamo queste specie perch anche la persona meno esperta riesce ad identificarne la fisionomia e dunque, chi si rende responsabileditalecrimineolofaintenzionalmenteoperinadeguatezzaal portodifucile. Questultimo aspettorichiamaunpiampioproblemadisicurezzapubblica, grave e preoccupante. Ogni anno si registrano incidenti che coinvolgono i cacciatori in primis, e va ricordato che tra le armi consentite ad uso caccia troviamo strumenti di alta precisione e lunga gittata. Eventuali errori

diRanieroMaggini VicepresidenteWWFItalia

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investono anche ignari cittadini che frequentano aree ove consentita lattivitvenatoriaolimitrofeaqueste. La prevenzione di atti irrispettosi della norma diviene, dunque, anche prevenzionedelrischio.IntalsensoalfiancodelleforzedipolizialeGuardie Giurate Volontarie svolgono unopera preziosa che favorisce sia la corretta applicazionedellaleggesialarepressionedicomportamenticriminali. Campi antibracconaggio e monitoraggio costante del territorio nellarco di tutto lanno permettono di aumentare lattenzione su un fenomeno di ampia portata. Passione e competenza messe a disposizione dai tanti volontari per tutelare la fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello StatoedellaComunitinternazionale.

Sequestroditrappole,gabbieeretiper lacattura.

Spessolemunizionisonopigrandidellanimalecolpito

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LAPENNADIFRANZENCONTROLEDOPPIETTE
Jonathan Franzen, uno dei pi grandi scrittori americani viventi, (candidato nel 2002 al premio Pulitzer) anche un appassionato birdwatcher e da un suo viaggio in Italia nel 2010 nato un articolo illuminantesulbracconaggionelnostroPaese.Larticolo,diben8pagine e pubblicato sul New Yorker nel 2011, ha un titolo emblematico: Emptying the Skies svuotando i cieli. Nel raccogliere le testimonianze e le storie, Franzen ha incontrato anche diverse Guardie volontarie del WWFealtriattivistiimpegnatinellalottaalbracconaggio. QuestalintervistaesclusivarilasciataperilWWFnel2011daFranzenai redattoridiPanda. IlsuogiudiziosullItalia? Laamo,manonperilbirdwatching,nonsonomairiuscitoascovare moltiuccelli,sembranoaverefrettadifuggiredal.... Cosalaffascinadegliuccelli? Moltecose.Lalorobellezza,laloroincredibilesofisticazione,ilfattoche sonoilrisultatodimilionidiannidievoluzione.Hosempreamatola natura,maimpersonale.Gliuccellilarendonopersonaleperchlitrovi ovunquetuvada,persinonellArticodelNord,offrendotilopportunitdi interagireconilmondonaturale. PerchhascrittoEmptyingtheSkies? Circaottoannifafeciamiciziaconunbirdwatchertedescoche organizzavaviagginaturalisticinelMediterraneo. Midissechepochepersonesirendevanocontodiquantiuccellimigratori venivanouccisiogniannoinItalia,MaltaeCiproeglipromisichenon appenaavessifinitodiscrivereFreedomsareitornatoperscrivereun articoloperilNewYorker. Pensavacheilsuoarticolopotessecambiarequalcosa? S,anchesemirisultamoltodifficilescriveredelveroeproprio giornalismoimpegnato,doveespongounpuntodi vistaprecisoecercodiconvincereillettoreapensarlacomeme.Come scrittorenellamianaturavolerribaltarelesituazionievederledapi puntidivista.Mastatodifficilecapireperchqualcunoavrebbevoglia diammazzaredegliessericospiccoliecosbelli.

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riuscitoatrovaredelleragioni? Inpassatosipensavachefossepermachismo.Maoggicisonostudi sociologicichespieganochesonopratiche culturalimoltoantiche,provenientidaitempiantecedentiallagricoltura modernaquandolepersoneneiPaesimediterraneidipendevanodagli uccellimigratoricomefontediproteina.Allorasipensavachegliuccellinon sarebberofinitimai.Oggisappiamochenoncoseciaspettiamochedelle abitudiniantichesiadeguinoinpochianniallanuovarealt.

SecondoleicosasipufarepersalvaregliuccellinelMediterraneo? Hoscopertoche,neiPaesichehovisitato,lamaggiorpartedellapersone contrariaalluccisionediuccelli.HoscrittoEmptyingtheskiesancheperch lavolontpoliticadicambiarelecoseesistesoloseanchelopinione pubblicalha.Quandolecosesuccedonodinascosto,oquandolepersone hannopauraperesempiodeicacciatori,chegiranoperlacampagna armatipidifficile.SeilprocessopoliticodiunPaesefunzionaa dovere,quandolamaggioranzapensacheunadeterminatapraticadeve essereabolita,dovrebbeessereabolita.Ecredocheilbuongiornalismo possafaremolto.

NonsipuparlaredibracconaggioinItaliasenzaparlarediAnna Giordano,storicaGuardiaWWFfamosa perladifesadeirapacicontroibracconierisulloStrettodiMessina.Ne parlamoltobene... S,ilsuoimpegnomihaimpressionatomoltissimo.Quellochehafattoin Sicilialaprovadicichesiottieneconunpodibuonavolontdaparte dellapoliticaelappoggiodellopinionepubblica. ottimistasulfuturo? Pidiprima.Stareincasaaleggerelecattivenotiziesullambienteti deprime,maappenaescietisporchiunpolemanitirendicontodiquante ottimepersonesistianodedicandoarisolvereitantiproblemiambientali. AnnaGiordanounesempio,macenesonomoltialtri,comeleGuardie volontariedelWWFchehoconosciutoaSalerno,chesidedicanocon grandepassione.Quandocominciainteragireconlanaturacominciad amarla,equestopucambiarelecose.Quindis,lasituazioneglobale terribileeperderemomoltissimespeciees,credochegliumanisianodegli esseriorribili,egoistieavarimafinchsonoingradodiapprezzarela naturacredochequalchesperanzacisia.
(trattodallintervistadiVitaSgardelloPanda,febbraio2011) IlreportagediJonathanFranzentradottoepubblicatoinItaliasuInternazionale nel2012http://www.internazionale.it/cielisilenziosi/

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TRAFFICOILLEGALEDISPECIE
Secondo un recente Report del WWF in 23 paesi africani e asiatici la piaga del commercio illegale di animali e piante o parti di essi ha raggiunto i massimi livelli di bracconaggio e traffico illegale di avorio, corno di ILMERCATONERO rinoceronte e parti di tigre. Ogni anno vengono sterminati centinaia di DEGLIANIMALI rinoceronti nel solo 2011 ne sono sati uccisi 448 in Sud Africa e dallinizio del 2012 a ottobre erano gi 455 migliaia di elefanti cadono vittima dei cacciatori di avorio e oltre 100 tigri sono braccate per i mercato delle loro parti tanto che sono circa 3200 le ultime tigri ancora esistenti in natura.Data lescalation del bracconaggio degli elefanti in Africa e laumento dei livelli di criminalit organizzata coinvolta nel commercio, la situazione estremamente critica e impone la massima attenzione anche nei mercati europei, compreso quello italiano dove le offerte di oggetti in avorio o zanne sono sempre pi frequenti anche sui siti online. Il crimine sulle specie selvatiche non solo costituisce una minaccia per gli animali, ma un rischio per le persone, lintegrit territoriale, la stabilit e lo stato di dirittodeipaesicoinvolti. LItalia un crocevia importante anche per il traffico illegale di uccelli selvaticiascopoalimentare. Vere e proprie organizzazioni criminali uccidono uccelli selvatici nel Sudest Asiaticoenell'EuropaCentrale,contrabbandandolinelnordItaliaeaMalta, dove sono venduti come prelibatezze nei ristoranti. Molte specie sono protettedallaComunita'Europeaedalegislazioninazionali.Alcunesonoin declino come la tortora europea (Streptopelia turtur), la quaglia comune (Coturnix coturnix) e l' ortolano (Emberiza hortulana). La maggior parte degli animali sono uccisi con tecniche di caccia vietate, come l'utilizzo di sottili reti trasparenti e richiami acustici per attirarli in trappola. Tra le specie pi frequenti, passeri, fringuelli e pispole, protette da trattati internazionali, leggi europee e nazionali, in particolare dalla Direttiva Europea sugli uccelli. Il WWF ha un Ufficio TRAFFIC che segue al livello internazionale il monitoraggio di queste attivit, denunciando numeri e identificando colpevoli. Il lavoro spesso svolto a fianco delle Autorit nazionali,comelUfficioCitesinItaliaallinternodelCFS. Sequestrodivolatiliesotici,pelliezanne
MarkAtkinson/WWFCanon WilLuiijf/WWFCanon RogerLeguen/WWFCanon

Leggi le storie di chi combatte il traffico illegale di specie nelle interviste delle Guardie di Liguria, Puglia,Sicilia.

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Animalisequestratiabracconieriecommercianti:qualedestino? IcentridirecuperoWWF Anatre, gufi, cardellini, aquile e altri rapaci, dalle mani dei bracconieri a quelle sicure delle Guardie venatorie. Ma poi, che accade una volta liberati ? E se sono feriti? Come poter riabilitare ad esempio un animale protetto colpito dal piombo dei fucili o ferito dalle trappole? Qual il destino di centinaia di animali sequestrati a incauti acquirenti o a commerciantipocoscrupolosidispecieprotette? Per risolvere il problema il WWF ha creato 7 Centri specializzati per il recuperodispecieprotette. Daoltre30anniiCentridiRecuperoAnimaliSelvatici(CRAS)eiCentridi Recupero Animali Selvatici Esotici (CRASE) sono dei veri e propri Pronto Soccorso specializzati, un grande impegno economico ed organizzativo che coinvolge veterinari e volontari attivi giorno e notte nel soccorrere, ricoverare, operare e curare gli animali che arrivano feriti o in difficolt. I Centri sono coordinati e gestiti dal WWF per conto di diverse amministrazioni provinciali e spesso rappresentano un punto di riferimento sul territorio essendo le uniche strutture in grado di accogliere e curare specie animali in difficolt. Grande anche il loro valore scientifico: molti ricercatori universitari in questi Centri possono approfondire la conoscenza degli animali o applicare nuove tecniche di riabilitazione. (Fonte:wwf.it/cras).

Sequestrodirapaci

LupoincuraalCRASdiSempronianofotodiL.Biancatelli

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RIFIUTI/DISCARICHEILLEGALI

Secondo i dati Ispra 2012 i rifiuti urbani prodotti in Italia sono stati 32,5 milioni di tonnellate in 12 mesi (dato riferito al 2010), l'1,1% in pi rispetto all'anno precedente e in controtendenza rispetto alla leggera contrazione registrata in passato. Aumento record nel centro Italia , con +1,9, a seguire le regioni settentrionali (+1,3%) e quelle meridionali (+0,4%). Ogni abitante delle regioni centrali ha prodotto 9 kg di rifiuti in pi nel 2010 rispetto allannoprecedente.Sonostati3,invece,ikgprodottiinpidaogniitaliano del Nord, contro i 2 kg del Sud, con una media nazionale di 4 kg di rifiuti urbaniProcapiteinpi. Sul fronte dellillegalit, invece, il business dei rifiuti resta quello principale, secondo lultima indagine sulle Ecomafie di Legambiente. Oltre 4 miliardi di euro lanno derivano dal traffico di materiali speciali, non solo industriali ma anche di produzione domestica. Uno dei centri principali di traffico di rifiuti la Puglia: un flusso internazionale di materiali plastici viaggia da Taranto a Lecce per proseguire via nave fino in Asia in maniera illegale e rientrare parzialmente trattati, un affare di 6 miliardi di euro scoperto nel dicembre 2011dalleFiammeGialle. Esistono nel nostro paese oltre 255 discariche illegali di rifiuti di cui 16 con materiali pericolosi, concentrate soprattutto nelle regioni del centrosud (51 in Campania, 43 in Calabria, 37 in Abruzzo, 32 nel Lazio, 24 in Sicilia). La Commissione europea su proposta del responsabile per lambiente Janez Potocnik ha recentemente chiesto alla Corte di Giustizia Ue di condannare lItaliapernonaverrispettatolasentenzasullediscaricheemessadallastessa Corte nellaprile del 2007 e di sanzionare il nostro Paese con una multa da 56 milioni di euro. Pi unammenda da 256.819,20 euro al giorno per tutto il periodo che passer dalla pronuncia di uneventuale seconda condanna a quandolasituazioneitaliananonsarstatatotalmentesanata. LItalia, secondo lesecutivo Ue, occupa appena il ventesimo posto tra i 27 Paesi comunitari, nella classifica dellefficienza nella gestione dei rifiuti. Sul totale di quelli urbani ben il 51% finisce in discarica (contro una media Ue del38%)equelliriciclatinonvannooltreil21%(il25%nellamediaUe).

UNMALECRONICO STIGMATIZZATO DALLUE

Abbandonoincontrollatodirifiuti

Leggi le storie di chi combatte le discariche illegali nelle interviste delle Guardie di Emilia Romagna, Marche,Campania.
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MALTRATTAMENTOANIMALI eRANDAGISMO
Maltrattamentoanimali
Nelluglio2004entratainvigoreunanuovaleggesulmaltrattamento degli animali (20 luglio 2004, n.189) che prevede, tra i principali cambiamentirispettoallaprecedentenormativa,lelevazioneadelittodel reatodimaltrattamento.Lapenaconseguentequelladetentivaoaquella pecuniaria. La prescrizione del reato pi lunga (da 2 a 5 anni). Inoltre, qualunque uccisione di animali per crudelt o senza necessit, punito con lareclusioneanchesesitrattadianimalisenzaproprietario.

CRUDELTE CATTIVEABITUDINI

Randagismo
Secondo i dati del Ministero della Salute (2011) nelle strade italiane si troverebbero circa700.000 canie ben 22.000 colonie feline, corrispondenti apressappoco2milionidigatti. I cani vaganti che nel 2010 sono stati accolti dalle strutture pubbliche sono stati ben 103.000, mentre 70.000 sono stati i gatti sterilizzati. Idati della task force per la tutela animale del ministero, relativi al 2011, sono per privi delle cifre di otto regioni, tra laltro quelle doveil fenomeno del randagismo maggiormente diffuso. Nel 2011 lo Stato ha stanziato 327.000 euro.Secondo la Legge 281 del 1991 le autorit locali, i Comuni e sindaci, i vigili urbani sono responsabili della gestione del randagismo sul territorio:lanormativapervienetroppospessodisattesa. Canetenutoacatena Leggi le storie di chi combatte il maltrattamento e il randagismo nelle interviste delle Guardie della Sicilia.

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ABUSIVISMOEDILIZIO,CAVEILLEGALI

Il rapporto del WWF e FAI Terra rubata del 2011 denunciava 4 milioni e mezzodiabusiedilizieffettuatiinItaliadal1948aoggi(207algiorno)e84 aree protette a rischio a causa di progetti destinati alle grandi infrastrutture. Dai fiumi al mare, dalla montagna alle campagne per costruire, costruire, costruire. I 3 condoni edilizi concessi in 26 anni (1985, 1994, 2003) hanno rappresentato una vera e propria sconfitta dei presidi pubblici sul territorio a tutela del paesaggio e dei beni culturali e dello sviluppo ordinato dei nostri centri urbani. Le nuove costruzioni non risparmianoareeprotette,litoraliezonearischioidrogeologico. Al tema dei condoni e dellabuso edilizio legato quello della sicurezza del territorio: la terra, laddove si costruisce senza regole, diventa pericolosa. Sono state oltre 6.400 le vittime tra morti, feriti e dispersi per frane dal 1950al2009(oltre100lanno).

PAESAGGIFERITIE TERRITORIOCHE SCOMPARE

Caveabusive
SecondolecifredelRapportocave2011diLegambientecisono5.736cave attive, mentre sono 13.016 quelle dismesse nelle Regioni in cui esiste un monitoraggio. A queste ultime si dovrebbero sommare le cave abbandonate in Calabria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, il che porterebbe il dato a superaredigranlungale15milacavedismesse.Ilgirodiaffaridelsettore di miliardi di euro lanno per il solo comparto degli inerti. In particolare ci avviene nelle Regioni del Mezzogiorno dove lattivit di cava ancora gratuita e dove il peso delle Ecomafie nellintero ciclo del cemento, che propriodalleattivitestrattivevedelinizio,particolarmentepreoccupante e si rafforza proprio in assenza di regole chiare, certe e di controlli e sanzioni ancor pi urgenti. Le attivit estrattive riguardano tutte le aree del Paese: 2.240 i Comuni con almeno una cava attiva presente sul proprio territorio (il 27,7% dei Comuni italiani) e ben 1.077 Comuni quelli con almeno 2 cave, addirittura il 13,3% del totale. Il fenomeno purtroppo coinvolge interessi economici elevatissimi ed frequente il ritrovamento di cave gestite abusivamente, un dato che ancora oggi quasi impossibile averesulterritorionazionale.

Leggi le storie di chi combatte il labusivismo e le cave illegali nelle interviste delle Guardie di Liguria e Campania.

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Paesaggiocostiero

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INQUINAMENTO
Sitiinquinati
Si tratta di uneredit lasciata dallinquinamento industriale degli anni 50 70 e che colpisce ancora una parte non piccola dItalia, pari a un decimo della popolazione. Sono i dati riportati dallIstituto Superiore di Sanit nello studioSentieri( Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) pubblicato nel 2011 sulla rivista Epidemiologia & Prevenzione, analizzando la situazione sanitaria di 44 delle 55 localit altamente inquinate ribattezzateSin, cio Siti di bonifica di interesse nazionale. Esaminando le statistiche di mortalit di queste aree (per un totale di 298 comuni con 5,5 milioni di abitanti) nel periodo19952002 lo studio ha riscontrato un eccesso di mortalit rispetto alle medie regionali:10.000 mortiin pi in otto anni (di cui, va specificato, 8.933 nel sud Italia) rispetto al numero atteso se si considerano tutte le cause di morte. Cifra che scende a3.508 decessise si considerano invece solo le malattie pi chiaramente riconducibili al fatto di vivere vicino a impiantisiderurgiciepetrolchimici,raffinerie,inceneritori,discariche,porti, cavediamiantoeminiere.

AMBIENTEE SALUTEMINACCIATI

Amianto
Dopo ventanni dallentrata in vigore della legge 257/92 che mise al bando lamiantonelnostroPaese,ancoraoggisullafibrakillersicontinuanoafare stime senza sapere esattamente quanto e in quali luoghi si trovi. Il CNR ha calcolato che ci sono oltre 32 milioni di tonnellate presenti sul territorio nazionale (prendendo in considerazione per solo le onduline di cemento amianto) mentre secondo i dati elaborati da Legambiente in un dossier, ancoraoggisonoinattesadibonificacirca50milaedificipubblici eprivatie 100 milioni di metri quadrati strutture in cementoamianto, a cui vanno aggiunti600milametricubidiamiantofriabile.

Trattamentodellamianto

Inquinamentofiumi
In una fotografia realizzata dal WWF nel 20102011 con laiuto di centinaia di volontari tra cui molte Guardie WWF, lungo 30 principali corsi dacqua 4 su 30 sono risultati malati di cemento , incuria, escavazioni abusive, discariche di inquinanti anche pericolosi come lamianto. In totale furono riscontrate 165 discariche abusive lungo i fiumi. Lungo il Volturno furono conteggiate ben 65 discariche di cui oltre la met contenevano amianto. SullAgri 51 depositi di rifiuti. Sorvegliato speciale anche il fiume Lambro dove le Guardie volontarie hanno spesso sorvegliato londa nera di idrocarburi sversati nel febbraio del 2010 scoprendo anche discariche abusive, rottami di auto, fusti contenenti olii esausti e denunciato il fatto allaPoliziaProvinciale.

FiumeSarno

Leggi le storie di chi combatte linquinamento nelle interviste delle Guardie di Marche, Puglia, Calabria,Campania.

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INCENDI
Il 2012, secondo i dati del CFS, stato un anno di fuoco. Oltre 8.000 gli incendi boschivi che hanno colpito lItalia da gennaio a settembre: 97.000 a gli ettari di superficie bruciata (46mila boschi). Rispetto allo stesso periodo del2011siregistratounaumentodel30%nelnumerodeiroghiedibenil 158% per la superficie percorsa dalle fiamme. Le maggiori criticita sono state registrate in Calabria, con 1.300 incendi, in Campania con 1.200, mentre la superficie percorsa dal fuoco nella sola Sicilia ha rappresentato quasi il 50% del dato complessivo nazionale. Seguono Sardegna, Puglia, Toscana e Lazio. Le ondate di calore che si sono susseguite allinizio dellestate, le alte temperature e la presenza dei forti venti hanno favorito lespandersi degli incendi dietro i quali, per, sempre nascosta la mano delluomo. Pi della met degli incendi boschivi ha origine dolosa. Disagi sociali, interessi criminali o personali sono spesso il movente di questi atti criminali contro lambiente. Molti anche gli incendi di origine colposa nati da cattive pratiche selvicolturali, agricole e pastorali legate a tradizioni ed usiantichispessoincontrastoconlevigentinormative. Laddovepassatoilfuocolepiantenonpossonopitrattenerelepioggee il terreno: si annulla cos quel servizio naturale prodotto dai nostri boschi indispensabile che mette al riparo gli insediamenti umani e le attivit produttive. Gli incendi, infatti, sono spesso allorigine di frane e smottamentiincasodiprecipitazioneintenseeviolente.

PATRIMONIO FORESTALEINFUMO COMEANTICAMERA DELDISSESTO IDROGEOLOGICO

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Leggi le storie di chi combatte gli incendi nelle interviste delle Guardie di Toscana, Marche, Calabria.

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GAURDIEWWFINCOLLABORAZIONECONLEFORZEDELLORDINE Negliannisiconsolidataunaparticolareefattivacollaborazionetra le Guardie giurate del WWF e molte forze dellordine. Sul territorio le Guardie affiancano praticamente tutti i comparti dello Stato. In particolare con il Corpo Forestale dello Stato sono state stipulate diverse convenzioni nazionali (lultima del novembre2011) grazie alle quali possibile affrontare in modo sinergico le complesse tematiche legate alla salvaguardia dellambiente affiancando espressamente allazione di prevenzione e repressione dei reati ambientali anche leducazione e sensibilizzazione dellopinione pubblica. Tra le attivit comuni compare unattivit di collaborazione tra CFS e Guardie giurate WWF attraverso unottimizzazione del loro impegno nei diversi territori di intervento anche attraverso lo scambio di informazioni e dati relativi ai fenomeni e alle cause degli eventi criminosi.

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IIParte IlviaggiotraleGuardie volontariedelWWF

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FRIULI
LaforzagentilediManuela
IntervistaaManuelaCarbi
QuestaregionecontaunNucleodiGuardieconcentratesoprattutto nellaProvinciadiTrieste,5volontaridicui3donnee2uomini.La quotarosabenrappresentataanchedalsuocoordinatore,Manuela Carbi,chehainiziatoilsuocorsodiformazionenel2002. Cometiseiavvicinataaquestaattivit? Mi sempre piaciuto stare allaria aperta, a contatto con la natura e viverla direttamente. Vigilare sul territorio un modo per mantenere questo contatto, proteggendo al tempo stesso lambiente. Vedere in alcuni casi il suo degrado mi sprona a fare ancora di pi. Di mestiere faccio la poliziotta e questo forse mi permette di conoscere ancora meglio il contesto sociale in cui mi muovo. Le soddisfazioni maggiori le ho quando sonodiservizioperilWWF. LatuaRegioneviveemergenzeambientaliparticolari? Nelle altre Province probabilmente diverso, ma Trieste unisola felice soprattutto per il bracconaggio che, invece, una piaga che affligge molte parti dItalia. Da noi si pratica una caccia piuttosto controllata, di selezione agli ungulati soprattutto: i cacciatori hanno le loro postazioni e in generale non ci sono capitati episodi gravi. Un fenomeno che di recente abbiamo notatodiffondersisempredipiunasortadibracconaggiourbano:nelle aree verdi di citt troviamo sempre pi spesso lacci e laccetti per catturare uccelli, lepri e altri piccoli mammiferi. Credo vengano messi da persone indigenti che vivono di mezzi estemporanei e integrano le proprie risorse alimentari con qualche selvatico, un fenomeno probabilmente legato alla crisi economica che stiamo vivendo. In queste trappole finiscono purtroppo anchecapriolioselvagginapigrossaespessoancheicani. Ecosafateinquesticasi? Penso che la cosa migliore sia prevenire intensificando la nostra presenza sul territorio: credo molto alleffetto deterrente della nostra vigilanza pi cheallasolaazionerepressiva.

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Comedescriverestiilcontestoambientaleesocialeincuioperate? Lavoriamo in una condizione di grande collaborazione sia da parte dei cittadini comuni che di coloro che capita di controllare. Poche volte accaduto di trovare persone restie a fornire i documenti richiesti. Poi in questi anni ho visto un netto miglioramento rispetto al passato: meno discariche di rifiuti in giro, pi rispetto e moltissima collaborazione nelle segnalazioni di illeciti, maltrattamenti, etc. Credo che negli anni anche la presenza di noi Guardie abbia favorito un cambiamento culturale. La coscienza civica, devo dire, in questa Provincia molto forte. Posso anche testimoniare che molti dei cacciatori durante i controlli dimostravano di conoscere molto bene la fauna selvatica, persino i singoli individui e le loro abitudini. Quali sono i vantaggi di essere donna in unattivit come la sorveglianza sulterritorio?Haiaffrontatosituazionidifficili? Credo che essere donna in questa attivit sia un vantaggio proprio per quello che dicevo sullimportanza del dialogo con le persone. Larma a nostro favore soprattutto quella del confronto e penso che su questo le donne siano particolarmente dotate. Certo, durante i primi corsi capitato anche a me di subire intimidazioni, come lo sparo in aria di qualche cacciatore , qualche fastidio o provocazione verbale, ma negli anni episodi come questi sono andati sempre pi scemando. Nel 2004 eravamo appena 2 donne nei corsi di formazione mentre oggi le richieste di adesione da parte loro vanno aumentando e durante i corsi le vedo dimostrare sempre moltasensibilitversolambiente. Devoperdirechelequoterosastannoaumentandoanchenellacultura venatoria: capita sempre pi spesso di incontrare donne nei corsi di caccia di selezione, un fenomeno che prima non avevo mai visto. In generale per sitrattadipersonesempremoltorispettosedelleregole. Comedescriverestilacollaborazioneconlealtreforzedellordine? Assolutamente positiva: in questi anni abbiamo lavorato insieme al Corpo Forestale dello Stato ad una vera e propria Campagna di prevenzione contro la rabbia, una malattia trasmessa anche da alcuni animali selvatici, come le volpi, a volte sconfinanti dalla vicina Slovenia e Croazia dove i controlli sanitari sono meno stringenti. Abbiamo distribuito esche contenentiil vaccinoantirabbicasugran partedel territoriodella Provincia. Abbiamo in progetto un affiancamento delle nostre Guardie con la ProvinciadiTriesteperilcontrollodidiscaricheabusivedirifiutiescaricodi oliiesausti.

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LOMBARDIA
SulfrontecaldodelleVallibresciane
IntervistaaAntoniodelleMonache

IlraccontodiAntoniodelleMonache
LaLombardialaRegionedovepresenteilmaggiornumerodiSociWWF rispetto al resto dItalia, oltre 130.000. Alcuni di loro svolgono un compito assai particolare: si tratta delle Guardie volontarie venatorie della Provincia di Brescia, un gruppo di 15 volontari che opera in condizioni difficilissime in una delle aree a pi alta densit di bracconaggio. La regione una delle pi ricche di biodiversit e lazione di volontariato compiuta da queste persone insostituibile. Pi che un Nucleo di Guardie sitrattadiunaveraepropriasquadradiamiciaccomunatidaunautentica passione per la natura e gli animali. Antonio delle Monache il loro coordinatore e segue anche lattivit degli altri Nuclei di sorveglianza che operano nelle Provincie di Lecco, Bergamo, Pavia e Milano, per un totale di 3540 Guardie volontarie nella regione dove sono attivi anche alcuni centri di recupero della fauna selvatica WWF (Valpredina e Vanzago) in grado di accogliere e riabilitare gli animali feriti, spesso trovati e salvati dalleGuardiestesse. Proprio in apertura della stagione di caccia 20122013 Antonio insieme ai suoi colleghi stato vittima di un gravissimo sabotaggio da parte di ignoti che avrebbe potuto provocare la morte dei volontari: mentre erano in perlustrazione i freni della loro auto sono stati tranciati, solo grazie alla prontezza di riflessi del guidatore, lepisodio non finito in tragedia. E evidente che i colpevoli questa volta non si sono limitati ad un atto intimidatorio (come spesso successo in passato): era la chiara lintenzione di provocare un grave incidente che avrebbe anche potuto avere conseguenze irreparabili con la morte delle Guardie. Un atto gravissimo,stigmatizzatoalivellonazionale. LimpegnodelWWFnellalottaalbracconaggionellaProvinciadiBresciasi colloca allinterno del pi ampio contesto della strategia del WWF per la tuteladellEcosistemaAlpi,individuatodalWWFInternazionalecomeuna delle zone prioritarie per la difesa della biodiversit nel mondo. La costante perdita di territorio adatto alla fauna selvatica, i drammatici cambiamenti climatici e un generale degrado ambientale sono elementi che determinano il tendenziale calo della consistenza delle popolazioni delle specie su cui pesa il prelievo venatorio. A questo si aggiunge il bracconaggioeunacaccia troppospessoal difuori delleregoleitaliane ed europee. Unazione che si basa sulla convinzione che solo una caccia rispettosa delle regole possa essere accettabile nella situazione attuale e sostenibile nel lungo periodo e che lillegalit possa nuocere tanto allambientequantoatutticoloroiqualicaccianonelrispettodelleleggi.
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Sul fronte delle Valli bresciane


Antonio,comedescriverestiilvostroNucleo? Per esperienza dico che limpegno in difesa dellambiente parte prima di tutto dalla persona e non dalla divisa: limpegno deve nascere da una passione autentica per la natura, dalla conoscenza e dalla forte volont di difenderla,edquellochelegail nostrogruppodivolontari.Ciconosciamo da2530annieormaisiamounitidalletanteesperienzeedifficolt,spesso superate per fortuna, e tutti sentiamo fortissima la stessa motivazione di difendere la natura. Nella vita quotidiana facciamo lavori assai diversi: c lingegnere, il direttore artistico, lamministrativo, linsegnante, il fotografo, tuttelecategorieprofessionalisonobenrappresentate. Partiamodallatuaesperienzaallora Francamente trovo difficile comprendere come si possa difendere la natura se non la si conosce. Io lho scoperta da ragazzino, quando mio padre mi portava a pescare. Lui i pesci in realt li ributtava nel fiume mentre io restavo meravigliato dalla ricchezza di ci che mi circondava: gli alberi, uccelli, tutto era nuovo e mi incuriosiva. Allora cominciai a collezionare delle bellissime schede sugli uccelli pubblicati sul settimanale EPOCA e cos ho pian piano imparato i nomi degli animali e le curiosit sui lorocomportamenticheosservavoinnatura.PoimisonoiscrittoallaLIPUe le passeggiate sono diventate sempre pi frequenti. Erano gli anni 7080 e cominciai anche a vedere le cose brutte: spari, rumori, inquinamento. Sentivo che dovevo far qualcosa, non potevo assistere passivo a quel cambiamento.Neglianni80natalapossibilitdidiventareGuardiaWWF e da allora non ho pi smesso. So bene che la nostra azione pu sembrare una goccia nelloceano, ma anche i piccoli cambiamenti per noi sono un enormesuccesso. A giudicare dalle centinaia di illeciti che sventate ogni anno, non mi sembrapoicospoco Posso dire che si tratta di un vero e proprio fronte sempre aperto, soprattutto nelle Valli bresciane: noi tentiamo di impedire che i bracconieri e i cacciatori che infrangono le leggi abbiano il sopravvento. Cercare nel proprio piccolo di metter argine al degrado quello che dovrebbero fare tutti. Certo, il contesto molto difficile, soprattutto non riusciamo a progettare a lungo termine alcune attivit perch siamo sempre presi dallemergenza. Nella Provincia di Brescia, ad esempio, un tempo riuscivamo a togliere in un giorno 2000 archetti, quelli usati per catturare uccelli di pochi grammi, destinati alla polenta e osei: oggi lo stesso numero lo recuperiamo in una intera stagione! Una forte diminuzione dopo ventanni di vigilanza, ma in compenso sono aumentate esponenzialmente

Sequestrodigabbiedestinateavolatili

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le reti! Un danno enorme per la piccola fauna dato che le nostre valli sono unodeipuntidipassaggiofondamentaliperlamigrazione. S, vero, i cacciatori in generale sono diminuiti, ma quelli che sono rimasti sono sempre pi agguerriti e prepotenti. Si sentono appoggiati dalle amministrazionifavorevolipialleistanzedelmondovenatoriocheaquelle della difesa della biodiversit. Le Regioni in particolare, a cui purtroppo delegata lapplicazione delle normative nazionali e che ad ogni stagione sfornano deroghe dannose, sono ad alto tasso di rappresentanza del mondo venatorio. Come possibile combattere questi fenomeni se la condizionepoliticalocalecosostile?Ilconfortocheinquestiannisiamo diventati un punto di riferimento per i cittadini: ci arrivano tante segnalazioni, anche dai cacciatori, e in generale siamo accolti favorevolmente. Siamo diventati nel tempo anche un vero e proprio catalizzatore locale per le forze pubbliche con le quali collaboriamo molto spesso.Mentreibracconierivorrebberovederciscomparire. Ricevetespessominacceointimidazioni? Intimidazioni tante, soprattutto nel periodo in cui affianchiamo gli altri Nuclei in aree altrettanto calde, come lIsola dIschia: qui con i colleghi unavoltaabbiamorischiatodirimanereferitidaunmassolanciatodallalto sulla nostra macchina. Insulti, minacce verbali, con le armi. Capita di tutto. Di fronte a questo per non perdiamo mai la calma: la nostra capacit di dialogo e soprattutto lapproccio con cui avviciniamo i cacciatori durante i controllifondamentale.Cerchiamosempreunrapportodiequilibrioenon di prevaricazione. Siamo dotati ormai di computer con cui trasmettiamo tuttiidationlineintemporeale,questopergarantiremaggioresicurezzaa noi e segnalare alle forze dellordine immediatamente lillecito, organi con cuicollaboriamocostantemente. Lepisodiopiclamorosocheticapitatoinquestianni? Nel 2006 durante un normale controllo antibracconaggio abbiamo scoperto che il cacciatore sorpreso ad abbattere specie protette era in realt un incallito trafficante di animali rari: una volta in casa durante la perquisizione abbiamo trovato in freezer due aquile reali appena uccise ed un'altra imbalsamata nel salotto di casa. La nostra attivit un continuo sorprendere sul fatto i bracconieri, una vera e propria piaga. Di recente abbiamoscopertonellapianurabrescianalesistenzadidecinediimpiantidi catturaperanatre,attivi tutto lannoanchea cacciachiusaenessunose ne eramaiaccorto!Impiantienormiconcentinaiadianatrecatturateperporle sotto sequestro, abbiamo dovuto infilarci nel fango. Bisogna capire che essere un bracconiere non un fatto accidentale; sparare ad una specie protetta per sbaglio quasi impossibile, specie se parliamo di rapaci o peggio ancora a orsi, lupi, ungulati.. E quasi una costante ripescare lo stesso bracconiere pi di una volta con le mani nel sacco, anche in una stessa giornata. Sono quasi tutti recidivi anche perch le sanzioni sono

Sequestrodivolatiliabbattutidacacciatori

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davvero ridicole di fronte ai possibili guadagni che si ricavano nella vendita dellafaunauccisaocatturata,lamaggiorpartedeireatisonooblazionabili, cio si paga dai 500 ai 2000 euro (dipende dalla violazione) e la fedina penale resta pulita. La confisca dellarma prevista per pochi reati e larresto solo per larma clandestina: lassurdo che non esistono in realt sanzioni e interventi punitivi tali da impedire persino ad un bracconiere di abbattere tutti gli orsi che vivono ancora in Italia e per questo perdere la sua licenza! Il bene comune fauna protetta non trova cos unadeguata tutela nella normativa attuale. Il danno che pu provocare un solo cacciatoreallafaunaenormementrelesanzionisonorisibili!. Comecambiatoneltempolambienteincuilavorate? Come dicevo i cacciatori diminuiscono di anno in anno ma ci sono ancora giovani che imbracciano il fucile con un approccio devastante di distruzione della natura dove lo sparare fine a se stesso. Non raro incontrare la domenicamattinaragazziarmatidicarabina,reducidallosballodelsabatosera. Si dedicano soprattutto al tiro a volo sui piccoli migratori, una caccia senza senso: un richiamo elettromagnetico acceso e un tiro come in un videogames. In questi anni raccogliamo meno trappole per gli uccelli perch sono pi faticose da costruire e sistemare sul territorio, un metodo che ancora i bracconieri pi anziani continuano a fare. E poi sono arrivate le nuove tecnologie come i telefoni cellulari che riproducono il canto degli uccelli in sostituzione degli illegali richiami elettromagnetici. I bracconieri pensano di farla franca, ma se utilizzato come richiamo si sequestra anche il cellulare o come in un recente caso unIpod. Il problema dei richiami elettromagnetici nasce da un assurdo : la legge ne vieta lutilizzo, ma non il commercio. Poich levoluzione continua anche su questo fronte ci teniamo costantemente aggiornati, studiamo gli apparecchi in vendita, le caratteristiche tecniche. Poi, come dicevo il numero dei cacciatori non aumentato, ma il fronte pi agguerrito. In compenso aumentata la sensibilit del resto della popolazione verso lambiente e la natura, anzi, direi che c una vera e propria coscienza naturalista.Tantiexcacciatoricichiamanoperfarcisegnalazionisoprattuttoda Brescia,sidiconodisgustatiperquellochevedono.Soprattuttonegliultimianni con lapprovazione della caccia in deroga si sono compiuti veri e propri massacri: parliamo di duemila o anche pi fringillidi per capanno, soprattutto nelle zone di passo pi favorevoli, uccelli che vengono poi venduti a esercizi commercialifuorilegge. Le deroghe alla legge nazionale sono favorite dal contesto politico e favoriscono le pratiche illegali: purtroppo la parte pi oltranzista nel mondo venatorio non ha permesso nessun avanzamento culturale, anche se timidi spiraglidimiglioramentosivedonoinalcuneassociazionivenatorie.Masul campo tutta unaltra storia! In questi anni ci siamo potuti concentrare sullemergenzabracconaggio,maancheverocheilconsumodelterritorio in questi anni diventata una vera e propria piaga cos come il taglio dei boschi. Apparentemente sembra tutto legale, ma poi se vai a scavare trovi sempre quel margine di illecito che ti fa capire quanto sia difficile impedire

Telefonocellulareutilizzatoperilrichiamo

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che accada se non attraverso pianificazioni territoriali pi attente agli equilibriambientali.DasolinoiGuardienonpossiamofarcela. PerquestomotivosieteunvalidosupportodellattivitlegaledelWWF? Siamo delle vere e proprie sentinelle sul territorio: il nostro decreto ci consente di controllare lattivit venatoria e come Guardie Zoofile anche il benesseredeglianimalidaaffezione,manoncisfuggonodiscaricheabusive, tagli e sversamenti illeciti. E una continua corsa contro il tempo. Il fatto di operare sul campo ci permette di comprendere meglio lapplicazione di leggi e regolamenti, che per inciso se non ci fossimo noi e i pochi agenti delle forze dellordine che operano sul territorio, rimarrebbero lettera morta. Come giudichi lattivit venatoria nei confronti dellincolumit dei cittadini? Pensosiaunapraticaestremamentepericolosa,peggioratadalfattochele nostre aree sono sempre pi urbanizzate e dunque pi facile che i cacciatori sparino in prossimit delle abitazioni. Non dimentichiamo che in Italia solo chi imbraccia un fucile pu entrare senza il permesso del proprietario e sparare dentro una propriet privata. A tutti i cittadini negata la possibilit di entrare in un fondo privato, ai cacciatori no! Le armi per la caccia agli ungulati possono ammazzare anche a lunga distanza: le carabine arrivano a sparare a 2.500 metri di distanza. Poi ci sono i veri criminali, quelli che mettono i fucili innescati pronti a sparare al passaggio della preda, pratica questa diffusa in Sardegna: d'altronde gli incidenti di cacciasononellecronachediognistagionevenatoria. Cosacambierestidellavostraazione? Delle nostre attivit quasi nulla ma chiederei di modificare alcune condizioni esterne per migliorare la nostra incisivit nella sorveglianza. Ad esempio, un tempo i Decreti di Guardie giurate erano rilasciati dalle Prefetture, ora invece compito delle Amministrazioni provinciali che talvoltacercanodiimbrigliarelattivitdivigilanza.Devodiretuttaviachein Lombardia, nonostante vari problemi riusciamo ad operare bene. Credo sia grazie al nostro modo di agire serio e pragmatico. questo ci ha permesso di avere rapporti positivi con tutti i soggetti coinvolti: Magistratura, Forze dellOrdineeamministrazionilocali. Stiamo anche cercando di dedicare pi tempo per allevare giovani Guardie: appena terminato un corso superato brillantemente da 4 nuovi agenti! E poi fondamentale il rapporto con gli organi di stampa per divulgareilnostrooperatoesensibilizzarelopinionepubblica.

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IdentikitdelnucleodelleGuardie WWFdiBrescia
15 Guardie la maggior parte delle quali operanti sul territorio da oltre 10 anni. Tutte hanno un Decreto di nomina a Guardia Venatoria Volontaria rilasciato dalla Provincia che le abilita a svolgere le funzioni previste dalle Leggi nazionale e regionale sulla caccia. Lattivit di vigilanza sullattivit venatoria viene svolta in collaborazioneconleforzedellordine inparticolareconlaPolizia Provinciale,ilCorpoForestaledelloStatoelArmadeiCarabinieri, con una particolare attenzione nei mesi in cui sono pi intensi caccia e bracconaggio, ovvero quelli del passo autunnale degli uccelli migratori in volo verso le aree di svernamento dopo essersi riprodottiallelatitudinisettentrionaliequellidel passoprimaverile di ritorno ai luoghi di nidificazione. Nel mese di ottobre, in concomitanza con il maggior flusso migratorio, limpegno massimo In questo periodo, oltre alle forze di vigilanza gi citate, nella Provincia di Brescia operano anche il NOA Nucleo Anti Bracconaggio del Corpo Forestale dello Stato, la vigilanza volontariadellaLIPUeattivisticheprovengonodatuttaEuropaper edistruggereletrappoleillegali. raccogliere In sintesi, possiamo affermare che sono soprattutto i diffusi comportamenti illeciti in lattivit di caccia quelli principalmente rilevati, inparticolareperquantoriguardalabbattimentodispecie protette elutilizzodimezzidicacciaealtristrumentivietati. ATTIVITA: prevenzione e denuncia delle violazioni alle norme relative alla tutela della fauna, in primo luogo le attivit di bracconaggio tra cui utilizzo di trappole di varia natura e tutti quei comportamenti venatoricheviolanolanormativaesistente.


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RETI,TAGLIOLE,ANIMALIPROTETTIABBATTUTI, INQUINAMENTO:UNOSCENARIODAGUERRA ALLABIODIVERSITA

SINTESIDEICONTROLLI SVOLTINEL2011

Dai risultati dellattivit di vigilanza WWF del Nucleo Guardie di Brescia effettuata nel 2011 emerge un corollario di violazioni e abusi sulla fauna protetta, ma anche sul territorio. Dietro questi numeri c un malcostume venatorio difficile da sradicare ma che dimostra quanto sia indispensabile lattivitdisorveglianza.Boschiecampagnedisseminateditrappole,gabbie immerse in paludi artificiali dove vengono rinchiusi i volatili per richiamare altri animali da catturare, reti, archetti, richiami elettroacustici. La stagione della migrazione vede queste aree particolarmente ricche di animali poich sitrovanosullerottemigratoriedegliuccellichevolanotranord ilEuropae il bacino del Mediterraneo. Qui li aspettano fucili, trappole e altri congegni capaci di catturare dalle anatre ai pettirossi e poi tordi, capinere, senza Gabbiatrappola contareluccisionediaquile,poiane,falchipellegrini,gheppi,civetteegufi. Inumeridelleviolazionicontestatenel2011 352controllieffettuati 1500orediservizio 133giornatedivigilanza 4 segnalazioni di reati ambientali tra cui sversamento di liquami zootecnici, abbandono di materialeinquinante(eternit),inquinamentoditorrente. 22verbaliamministrativi(33infrazionicontestate) 8verbalidisequestro 7.400eurodisanzioni Tra le violazioni contestate: mancata annotazione della giornata di caccia, detenzione di richiami vivi senza anello, caccia in prossimit di strade ecase, mancati versamenti quote a ATC o assicurazione o tasse governative e regionali,opzioni di caccia diverse da quelle dichiarate, caccia priva di accompagnatoreper la prima licenza o svolta in ATCnon iscritto, abbandono di bossoli, superamento carniere (numero animali abbattuti consentiti), detenzioneditrappole 44DENUNCEPENALIanoti(con51reaticontestati) Abbattimentodifaunaprotetta,utilizzodirichiamielettromagnetici,portoabusivodarma, detenzionedifaunaprotetta,utilizzodimezzidicaccianonconsentiti(fucilisenzariduttore colpi, trappole e reti ), caccia fuori periodo, maltrattamento di animali, omessa custodia di fucili,uccellagione,detenzionefaunaparticolarmenteprotetta,cacciadaveicolo. MATERIALISEQUESTRATI 27 fucili, 13 richiami elettromagnetici, 5 reti da uccellagione, 2 gabbioni trappola per la catturadianatre,11trappoleascatto. FAUNASELVATICASEQUESTRATA(82esemplarivivi,134morti) Anatre selvatiche (alzavola, codone, fischione, marzaiola, moretta tabaccata), passeriformi (allodola,ballerinabianca,balianera,capinera,codirossospazzacamino,fanello,fringuello, frosone, lucherino, lui piccolo, migliarino, merlo, passera scopaiola, passero dItalia, peppola, pettirosso, pispola, tordo bottaccio, verdone, tortora dal collare, spioncello, tottavilla).

AVVIODELLACACCIA2012
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Avviodellacaccia2012 ilbracconaggioriprendeingrandestile
EstatachiamataOperazioneVoloSicurosvoltadalleGuardieperdifendere il passaggio dei migratori sulle Valli bresciane che ha confermato quanto i cielidellaLombardiasianounveroepropriobuconeroperlavifaunache attraversa la nostra penisola. Solo in 10 giorni di attivit sono stati denunciati 29 cacciatori (27 bresciani e 2 bergamaschi) sorpresi in flagranza di reato mentre utilizzavano mezzi vietati di caccia o colti con specie protette. Le Guardie hanno raccolto 27 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico e oltre 200 esemplari di uccelli di specie protette come cincia mora,verzellino,verdone, ballerinabianca, cardellino, pispola, fringuello, pettirosso. LOperazione , svolta in collaborazione con lArma dei Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia provinciale delle due Province, ha potuto contare anche sulle decine di segnalazioni chepervengonodirettamentealCoordinamentoGuardieWWFLombardia. Anche al vicino Centro WWF di Recupero di Valpredina sono stati portati decine di rapaci, specie tutte particolarmente protette, feriti da armi da fuoco, tutti provenienti dalle due Province. Le Guardie hanno anche verificato quanto il bracconaggio ai piccoli uccelli non sia pi confinato alle Provincie lombarde ma si stia diffondendo anche in altre un tempo indenni a certi massacri. La nuova frontiera si sta spostando, ad esempio, in Provincia di Pavia dove sono stati scovati oltre 100 appostamenti fissi di cacciaaipiccoliuccellieappostamentitemporanei.

ILCONTESTOLACACCIANELLA PROVINCIADIBRESCIA

SULLEROTTEDEIMIGRATORI

La Provincia di Brescia si presenta con un territorio molto ampio e molto vario per gli ambienti che offre: dalla montagna alle pianure agricole della regione meridionale, a numerosi laghi e corsi dacqua. La sua posizione geografica la colloca, inoltre, al centro di una delle principali rotte di migrazione dellavifauna. Per storia, tradizione e caratteristiche del territorio,laProvinciadiBresciavedenonsololapresenzadiunconsistente numero di cacciatori (circa un terzo di quelli dellintera Lombardia) ma anche la diffusione di pratiche venatorie illecite. Il bracconaggio con le trappole, la caccia ad uccelli protetti, lutilizzo di mezzi non consentiti sono purtroppo realt diffuse che il mondo venatorio bresciano ha difficolt a lasciarsi definitivamente alle spalle, bench aumentino i segnali positivi, come la costante diminuzione delluso degli archetti. Questa tradizione venatoria nasce in un contesto marcatamente influenzato dalla difficolt

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della vita in montagna che rendeva necessario lo sfruttamento di tutte le possibili risorse alimentari, comprese quelle offerte dalla migrazione autunnale degli uccelli. noto che anche nel dopoguerra la pratica del trappolaggio era diffusa, ampiamente tollerata dalle autorit se non organizzata a livello locale per fornire a tutte le famiglie la possibilit di accedere a questa risorsa, limitando i possibili conflitti. La situazione economica cambiata grazie al lavoro, allintraprendenza e alle capacit della gente di questi luoghi. Brescia oggi la quinta provincia pi ricca dItalia e si arriva al paradosso che quellambiente che una volta era avaro come fonte di sostentamento ora debba essere difeso da uno sviluppo economico che esercita una pressione crescente, non immune anche da forticontrastisociali. In questa nuova realt permane una presenza significativa del mondo venatorio interminidinumerodipraticanti,consuetudinesocialeeindotto economico.Unapresenzachepernonpurestareculturalmenteancorata al passato. cambiato il contesto socioeconomico, cambiato lambiente naturale, sono cambiate le leggi; le stesse Associazioni venatorie nazionali sono impegnate in un difficile lavoro di rinnovamento della caccia che non pu pi essere quella ancorata ad un mondo completamente diverso. Occorre ricordare che il rispetto per il valore delle tradizioni non pu sdoganare attivit ormai illecite, n si pu accettare un uso improprio delle tradizioni stesse quando vengono surrettiziamente impiegate per coprire, o addiritturagiustificare,attivitillegali. Nonbisogna dimenticare, infatti,che dietro a pratiche venatorie illecite si celano spesso significativi interessi economici, legati ad esempio alla cattura di piccoli uccelli protetti per la ristorazione tradizionale o al commercio di richiami vivi per la caccia da appostamento.

Perunacacciarealmentesostenibile
Nella Provincia la caccia ha un peso significativo sia per il numero di praticanti (circa 26.000, circa un terzo di tutti quelli della Lombardia 80.000) che per il suo impatto economico (forte concentrazione di imprese legate alla produzione di armi) e riveste in certe zone una notevole funzione sociale. Lattivit svolta dal WWF Italia non pone in discussione questa realt, ma si concentra sul fatto che lattivit venatoria debba essere svolta allinterno dei limiti che impone la legge, nel rispetto delle normative europee e delle convenzioni internazionali sottoscritte dallItalia. In tutti i paesi sviluppati la caccia si ormai evoluta in unattivit che prende atto e accetta i limiti che le sono imposti dal continuo degrado ambientale, dalle mutate condizioni sociali, economiche e culturali, dalla costante perdita di biodiversit e al grave calo della consistenza delle popolazioni di fauna selvatica. evidente che non pi pensabile ai nostri giorni unattivit venatoria che mantenga comportamenti sviluppati in

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contesti del tutto differenti: anche a livello europeo, le associazioni venatorie (FACE) e ambientaliste (ad es. BirdLife) concordano sulla necessit di operare assieme per una caccia sostenibile. Basata sulla conoscenza scientifica dellambiente, della fauna, delle sue modalit di conservazione e gestione e sulle norme che ne derivano. Qualsiasi altro comportamento non solo rischia di collocarsi al di fuori della legge, ma anche di una logica di sostenibilit di lungo periodo. evidente che la causa prima del diffuso calo della maggior parte delle specie di avifauna in Europa non la caccia, ma sono gli sconvolgimenti climatici e il degrado dellambiente (nel duplice senso di perdita di ambiente adatti alla vita selvatica e peggioramento della qualit di quelli esistenti), ma altrettanto evidente che la caccia deve tenere conto di questo contesto, rispettando innanzitutto le leggi che la regolamentano. Purtroppo la cronaca dimostra che la situazione a Brescia non ha ancora raggiunto una condizione soddisfacenteinquestottica.

Lacronicitdellepraticheillegali
Troppi gli episodi di bracconaggio e di comportamenti venatori illeciti, troppi i fatti di cronaca che vedono in Italia e allestero protagonisti in negativo cacciatori bresciani. Non un lontano passato la cronaca dei fatti pi eclatanti tra cui i tassidermisti illegali bresciani al centro di un enorme giro di affari illeciti denunciati nel 2006 nellambito della Operazione SOFIA del Corpo Forestale dello Stato, scaturita dal fermo di un uomo bresciano nel porto di Ancona con la macchina piena di animali protetti abbattuti. Ricordiamo lorganizzazione di viaggi venatori senza regole nei Paesi dellEst (ad esempio Albania) con annessi servizi di contrabbando in Italia della fauna abbattuta, sgominata nello stesso periodo dal CFS , con molti affari nel bresciano, fiorente mercato per questo genere di servizi. Ricordiamo anche i razziatori di nidi, veneti e bresciani, che ogni anno vengono denunciati in Trentino Alto Adige mentre agiscono per rifornire il ricco mercato dei richiami vivi attraverso il furto di nidiacei, soprattutto di tordo. Numerosi i casi di cacciatori bresciani che seguono la fauna in migrazionenelleRegionidelcentrosudItaliaechevengonodenunciatiperi pisvariatiillecitivenatorinonostantespessoicontrolliinquelleareesiano moltoscarsi.

Cardellinicatturati

Richiami,tagliole,trappolee...telefonicellulari: storiadiordinariobracconaggio
Negli ultimi 10 anni si assistito a un vero e proprio boom dei richiami elettroacustici, vietati dalla legge ma molto efficaci per fare avvicinare la fauna. Il progresso tecnologico, con apparecchi sempre pi piccoli e telecomandati,rendelaloroindividuazionesempre pidifficilee illoro uso

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conseguentemente sempre pi diffuso. Nei giorni di marted e venerd, giorni di un silenzio venatorio che mai pienamente si realizza durante la migrazione, lattivit di vigilanza si concentra sulla ricerca di trappole, reti e sullidentificazionedeibracconieri. Dai controlli effettuati dalle Guardie emerge una modifica delle tecniche, ma non certo dei comportamenti penalmente rilevanti. Unaltroreatoche appareconsempremaggiorevidenzarispettoaiperiodiprecedentiquello dellutilizzo dei richiami elettroacustici. Questi richiami (di solito chiamati fonofil) possono riprodurre il canto degli uccelli e sono particolarmente efficaci per attrarli o quantomeno farli abbassare di quota nei sorvoli, portandoli a tiro di fucile. Negli ultimi anni si assistito a un notevole progresso tecnologico in questo campo. Dai vecchi richiami a cassetta con altoparlante esterno, pesanti e ingombranti, si passati a quelli digitali, di dimensioni decisamente inferiori e con altoparlante integrato. stato aggiuntountelecomandocheconsentealcacciatoredioccultareilrichiamo di solito di colori mimetici e comandarlo a distanza per eludere la vigilanza. Anche i prezzi hanno seguito questa dinamica e, partendo dai circa 100 euro dei modelli di base, ormai i modelli pi sofisticati arrivano a sfiorare i 500 euro. Tali richiami hanno prevalentemente una destinazione venatoria dato che non sono impiegati dai birdwatchers e riproducono esclusivamente canti di specie cacciabili o protette ma di interesse venatorio illecito (tutti i fringillidi, pispole, ecc.) Questi strumenti vengono pubblicizzati principalmente sulle riviste e presso le fiere venatorie bench illoroutilizzoelasemplicedetenzionesulluogodicacciasianopenalmente perseguibili. Infine, sempre pi frequente lutilizzo dei telefoni cellulari con files mp3 riproducenti i canti degli uccelli, escamotage utilizzato nella speranza di eludere la vigilanza, ma che non mette al riparo dalla denuncia perutilizzodimezzivietatidicaccia,conconseguentesequestrodelfucilee del telefonino. Nel contesto legislativo attuale ci si trova quindi di fronte al paradosso della produzione e vendita legale di materiali (richiami elettromagnetici)ilcuiimpiegoquasiesclusivounreato. Un altro elemento inquietante della caccia a Brescia fornito dai dati relativi ai ricoveri di fauna ferita da pallini di piombo consegnati al Centro Recupero Animali Selvatici dellOasi WWF di Valpredina (Cenate Sopra, Bergamo).Secondolecifrefornitesonocirca1500ogniannoglianimalicon ferite da fucile ricoverati di cui decine di uccelli rapaci provenienti proprio dallaProvinciadiBrescia,daticherappresentanoisolounapiccolapartedel fenomeno: solo una minima parte (1020%) dei rapaci colpiti da arma da fuocovieneinfatticonsegnataaiCRAS.Lamaggiorpartenonvieneritrovata o viene abbandonata in campagna, o quando incarnierata viene successivamente impagliata da tassidermisti compiacenti, come quelli appenadenunciatiaBresciadalCorpoForestaledelloStato.Inprimoluogo, si osserva un aumento esponenziale nellutilizzo dei sep, le piccole trappoleascatto.Questistrumentihannovistounastraordinariadiffusione e hanno di fatto soppiantato il tipico archetto, pi ingombrante, difficile da realizzare e utilizzare e facilmente visibile a causa del suo bastone di

Sequestrodifucilidacaccia

Sequestrodifucilietelecomandi

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sostegno e delle bacche di sorbo. Il sep viene facilmente nascosto tra la vegetazione, innescato con una camola (larva di insetto), ed difficilmente visibile, facilmente trasportabile e di semplice utilizzo. A dimostrazione di questo tramonto degli strumenti tradizionali, gli archetti sequestrati nel 2006,adesempio,gieranosonoscesida620a410(34%) Frequente anche il sequestro di reti da uccellagione. Il loro utilizzo particolarmente semplice, sono strumenti poco ingombranti e difficili da individuare (la lunghezza delle reti pu variare da 5 ad alcune decine di metri) essendo praticamente invisibili quando posizionate ( in inglese si chiamano Mist nets, reti nebbia). Sono capaci di catturare un ampio ventaglio di specie in quantit significative, sia per rifornire il mercato illegaledegliuccellidarichiamosiapercatturarepiccoliuccellidestinatialla ristorazione. preoccupante la crescente tendenza ad individuare reti tese nelle immediate vicinanze delle case, spesso allinterno di giardini recintati, un nuovo bracconaggio domestico differente da quello professionale dei grandiimpiantidicatturamacertamentenonmenoillecitoedannosoperil patrimoniofaunistico. Questopuntogettaunaluceinquietantesuunaltrodeiproblemistrutturali dellacacciabresciana,irichiami vivi.Unsignificativoaumentosonoanchei bacchettoni invischiati (dai 6 del 2005 ai 111 del 2006) con linnovazione della chiave di archetto invischiata in modo da non consentire allanimale alcuna possibilit di sfuggire alla trappola). Gli uccelli, posandosi su queste trappole, restano irrimediabilmente appiccicati per le zampe e altre parti delcorpomanmanochesidivincolanoperliberarsi.

Cardellinocatturatoconunarete

Lacacciaconirichiamivivicatturatiinnatura
La caccia da appostamento implica lutilizzo di richiami vivi, indispensabili perattrarrelavifaunaaportataditirodelcacciatorenascostonelcapanno. La detenzione e lutilizzo dei richiami vivi sono regolamentati dalla legge sulla caccia. Esistono limiti specifici relativi a quelli di origine selvatica, catturati da strutture autorizzate dalle Province (roccoli) e forniti gratuitamente ai cacciatori, cos come ne regolamentato lallevamento. Il cardine del sistema di controllo costituito dallanello identificativo apposto al tarso dellanimale. Questo pu essere di plastica, apposto ai presicci catturati dai roccoli autorizzati dalla Provincia sulla base di quantitativi stabiliti a livello Regionale, o di metallo per quelli di allevamento, apposto al nidiaceo con una misura specifica per ogni specie. Il riferimento in questo caso costituito dalle Tabelle della FOI Federazione Ornicoltori Italiani. A questi si aggiungono, nella Provincia di Brescia, una serie di condoni caratterizzati dallapposizione di anellini di plastica colorati (rossi, verdi, blu). Questo sistema di identificazione ben lungi dallessere sicuro: gli anellini sono facilmente falsificabili, spesso sostituiti da semplici fascette per legare fili elettrici, reperibili in qualsiasi

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negozio. Anche quelli in metallo inamovibili possono essere apposti a un adulto catturato illegalmente a condizione di scegliere una misura leggermente pi ampia di quella prevista e utilizzare della vaselina che ne faciliti lo scorrimento forzato sulla zampa. Non raro ritrovare assieme ad animali vivi detenuti illegalmente anche mazzi di fascette, n sentirsi dire dagli incauti acquirenti di richiami catturati illecitamente che il bracconiere garantisce anche la fornitura degli anelli per mettersi a posto Oltre a questiaspetti,occorretenerepresentiledifficolttecniche di controllarela legittimit dei richiami detenuti sul luogo di caccia. Gli animali si spaventano facilmente, spesso la fascetta imbrattata e i minuscoli caratteri risultano illeggibili. A rendere ancora pi difficoltosa lattivit di controllo, indispensabile dato il ricco commercio illegale nascosto dietro a questo fenomeno, un provvedimento della Regione Lombardia aveva consentito la rimozione dellanello identificativo, sostituito da una generica documentazione in possesso del cacciatore (art. 26, ultimo comma, legge Regione Lombardia del 16 agosto 1993, n. 26). Tale provvedimento stato annullato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 441 depositata il 22 dicembre 2006). auspicabile che tale sentenza spiani la strada a una regolamentazione dellintera materia dei richiami vivi nel rispetto dei principi della normativa europea e nazionale sulla caccia, che pongono come primo obiettivo quello della tutela e conservazione del patrimonio faunistico.necessariounosforzopereliminaredefinitivamentelattivitdi cattura e commercio illegale di richiami anche allo scopo di dare indicazioni chiareecerteaicacciatoriiprimiad esseredanneggiatidallincertezza del quadro di riferimento, non avendo indicazioni chiare e univoche circa le norme da seguire. Per ottenere questo serve una strategia complessiva con norme chiare e vincolanti, rispettose del contesto legislativo europeo e nazionale e un sistema di controllo efficace, che precluda ogni scappatoia esistente

Doppiettealloperasuivalichi: ultimafermatapergliuccellimigratori
Brescia rappresenta uno snodo fondamentale lungo le rotte migratorie che vengono percorse dallavifauna per spostarsi dalle aree di nidificazione, nellEuropa settentrionale e nordorientale, a quelle di svernamento, nel bacino del Mediterraneo e in tutta lAfrica. Questa posizione da una parte spiega la ricchezza di avifauna nel territorio durante le migrazioni e dallaltraimplicaunaparticolareresponsabilitnellatuteladiunpatrimonio comuneatuttiiPaesidelPalearticooccidentale.Nellattraversamentodelle zone montuose i flussi migratori si incanalano nei passaggi per minimizzare lo sforzo di superare le cime: per questo motivo i valichi costituiscono una sortadicollodibottiglianelqualelavifaunasiconcentraperproseguirenel proprio viaggio. La normativa europea, e di conseguenza quella nazionale e regionale prevedono uno speciale regime di protezione per i valichi

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interessati dai flussi migratori proprio perch in questi punti lavifauna particolarmente vulnerabile. Nel raggio di 1.000 metri da questi valichi dovrebbe quindi essere vietata la caccia (art. 21, comma 3, legge 157/92). evidentechequestearee,perlestessemotivazioni,rappresentanoanche un punto di grande interesse per la caccia alla fauna migratoria che comporta una forte resistenza da parte del mondo venatorio ad applicare la norma che vieta la caccia proprio l dove si possono realizzare i maggiori carnieri. Nella Provincia di Brescia vi sono ben 14 valichi rilevanti per il transito dei migratori, 2 dei quali rivestono una particolare importanza: Colle San Zeno e Passo del Maniva (si veda a tale proposito la ricerca Empirical procedures to identify migratory bird bottlenecks in the Alpine area del 2000 a cura di un team di ricercatori dellUniversit di Milano). Oltreallevidenzascientifica,ildatodimostratodallaforteconcentrazione in quelle aree di impianti di cattura e capanni di caccia, oltre che dallelevato numero di cacciatori che li frequenta. In queste aree inoltre diffusissimo il tiro al volo ai piccoli migratori, una pratica odiosa in cui cacciatori allineati lungo il valico abbattono migliaia di uccelli stremati dalla ripida risalita della montagna e che volano a pochi metri daltezza. Esplicativo il video girato nellautunno del 2011 dai membri del CABS (Committe Against Bird Slaughter) unorganizzazione specializzata nella lottaalbracconaggiochehasvelatoatuttoilmondoimassacricompiutial ColleSanZeno. http://www.youtube.com/watch?v=iVWMixVNf04 Afarnelespesenonsonoquindisololespecieoggettodideroga,ma tuttii piccoli migratori che si imbrancano assieme lungo le rotte migratorie. Colle San Zeno, grazie alla sua particolare orografia, ben si presta a una sorta di inviolabilit, garantita dalla presenza di vedette lungo le due strade di accesso, che segnalano larrivo dei veicoli della Vigilanza, consentendo ai cacciatori presenti di darsi alla fuga lungo i pendii ed occultare i carnieri, consegnandoli spesso ad apposite staffette disarmate il cui compito quello di far sparire la fauna protetta abbattuta. Scene non dissimili si presentano allapprossimarsi della Vigilanza al Passo del Maniva, dove in aggiunta diffusa la caccia nellomonima Oasi di protezione. anche opportuno ricordare che, proprio per la sua importanza per i flussi migratori, al Maniva presente una stazione di inanellamento. In considerazione del primario interesse della tutela del patrimonio faunistico, chiaramente stabilito dalla Legge 157/92 che subordina lesercizio venatorio alle esigenze di conservazione della fauna, sarebbe opportuno che fossero assunti al pi presto dalla Provincia di Brescia i provvedimentinecessariaunaefficacetuteladellavifaunacheattraversai valichi alpini di rilevante interesse per i flussi migratori, cos come imposto dallenormeeuropeeenazionali.

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GUARDASULWEB
Linkarticolistampa/video
http://www.vita.it/news/view/115245(Vita.it28/11/2011) http://www.cronacamilano.it/animali/20248bracconierimilanoeprovincia3interventi nelweekendeccoilnumeroperlesegnalazioni.html(Cronacamilano.it30/11/2011) http://www.vittimedellacaccia.org/bracconaggio/2689newsflash2728novembre2011 cacciadifrodobracconaggio.html(vittimedellacaccia.org28/11/2011) http://www.geapress.org/caccia/brescialacoppiacacciatore%E2%80%93 bracconiere/19787(Geapress.org02/10/2011) Le guardie WWF in azione in condizioni ambientali difficilissime per procedere al sequestro di numeroseanatreillecitamentecatturate:http://www.youtube.com/watch?v=At76j9VtKJU Inginocchionelfangoperliberareleanatrecatturateillegalmente Intervista:http://www.youtube.com/watch?v=kRrjGpkppgQ CacciainderogaalColleSanZeno:http://www.youtube.com/watch?v=iVWMixVNf04

BRACCONAGGIO...INCRONACA
UnostralciodellarassegnastampalocalesullattivitdelleGuardieWWF

Spara in ciabatte e senza licenza, ennesimo caso di bracconaggio scoperto dalle guardie venatorie delWWFBresciaoggi Retietagliole:cosriprendelastrageinfinitaCorrieredellaSera,4/10/2011 Bracconaggio, il WWF scopre un nuovo fronte nella Bassa. Uno stagno modificato era diventato unagrandetrappolapercatturaregliuccelliacquatici.SequestratedecinedianatreBresciaoggi BracconieredeglistagniintrappolaBresciaoggi Cacciainderoga:cosnonva.IntervienelaCortediGiustiziaBresciaoggi,19/07/2010 Ghedi,fannostragediuccelliprotetti.IcontrolliWWFBresciaoggi,1/11/2010 Messa del bracconiere, lettera al vescovo. Sotto accusa due funzioni celebrate a Capovalle nel roccolofuorileggediunuccellatorerecidivoBresciaoggi Poianaferita,cacciatoredenunciato Caccia a specie protette, senza licenza . Le guardie WWF: la quarta persona denunciata in due mesiperportoabusivodarmaCorriere.itBrescia,5/01/2012 Lumezzane,presoconleretiecondecinediuccelliprotetti.Catturavaconlaneveinmontagnaein casaaveva50esemplariviviBresciaoggi,10/02/2010 Bagnolo.LeguardieWWFsorprendonouncacciatorespietato.Strangolaunavolpeconunlaccio e lafinisceafucilatenelcranioBresciaoggi Fa strage di uccelli protetti. Un denunciato a Provaglio. Un gruppo di escursionisti fa scoprire richiamivietatilamentandosiperglisparinelgiornodisilenziovenatorioBresciaoggi,20/10/2010 Roccoli,GovernoincampocontrolaleggeregionaleBresciaoggi,23/10/2011

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PIEMONTE
Sulletraccedeifuoristrada
IntervistaaPaoloGalliano
Paolo Galliano di professione tecnico impiegato in unazienda privata ma i suoi weekend sono quasi interamente dedicati alla sua passione per la natura. Da 27 anni socio WWF e dal 2000 coordina lunico Nucleo attivo in Piemonte, quello di Cuneo che composto da 3 Guardie volontarie.

Chetipodiproblemiaffrontate? Sorvegliamo a 360 tutto quello che riguarda la difesa della biodiversit: dallabbandono di rifiuti allabusivismo edilizio, dalla protezione degli animali al dissesto idrogeologico, dalla protezione della fauna minore e flora spontanea ai frutti del sottobosco, per non parlare del controllo ittico e dellattivit venatoria, anche se il bracconaggio qui senzaltro meno presente rispetto ad altre Regioni. Il problema pi grave che stiamo affrontando laumento delle persone che si avventurano in percorsi fuoristrada nei boschi e nelle zone vietate e la proliferazione di gare motociclistiche in aree naturali. I Sindaci autorizzano, con sempre maggiore facilit, grazie ad una recente e pessima modifica alla Legge Regionale, queste attivit che provocano danni al suolo, rumore ed inquinamento dovuto ai gas di scarico ed alle perdite di carburanti ed oli lubrificanti. Mentre sugli altri fronti ho notato un miglioramento, su questo aspetto lillusionediunfacileguadagnochearrivadallapromozionelocalediqueste gare non aiuta a ridurre il fenomeno. Eppure in altre Regioni, come in Trentino, la promozione turistica passa attraverso altre attivit meno impattanti, o sicuramente pi contenute. Da noi non si ancora capito come e quale turismo gestire. I sentieri che scavano questi bolidi diventano vere e proprie autostrade per lacqua, creando dei veri e propri dissesti idrogeologici mentre in caso di siccit i motori accesi possono innescare incendi boschivi, oltre al disturbo che arrecano alla fauna selvatica. Non ultimoilrischioperlincolumitdichifrequentaiboschielemontagne. Unpiccolonucleodevecoprireunterritoriocosvasto? Le caratteristiche della nostra Provincia non sono per fortuna cos drammatichecomedaaltreparti:rispettoaicolleghidellealtreRegioni,con cui scambio spesso informazioni, mi rendo conto di essere fortunato. Le discariche ci sono anche qui ma molto meno estese, tra i cacciatori controllati si pu dire che uno su cento viola penalmente la legge, capitatodiraccogliereunaironecolpitodaunosparo,masonoepisodirari.
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G.Trivellini/WWF

Inoltre, abbiamo avuto sempre dei riscontri positivi dagli abitanti e dagli amministratori perch la presenza di Guardie sul territorio spinge i turisti , quimoltonumerosi,adesserepirispettosi:nonparcheggianoinmezzoai prati,raccolgonoirifiutiediquestogliabitantisonograti. Negli anni la nostra attivit ha sensibilizzato anche gli amministratori locali e le altre forze di polizia. Collaboriamo molto con la Polizia Provinciale dalla quale siamo coordinati: nel tempo anche loro si sono avventurati di pi sulla protezione dellambiente e non solo nellattivit di guardiacaccia, una contaminazione positiva che aiuta a far crescere la cultura ambientale nella societ. Comenatalatuapassione? Fin da bambino ho sempre voluto proteggere lambiente e gli animali, ho cercato di trasformare questa passione in lavoro, partecipando a svariati concorsi per Guardia Forestale, Guardia Parco e Polizia Provinciale, arrivando in certi casi ad un soffio dalla riuscita. Mi piace camminare nei boschi ed in montagna; fin da piccolo e grazie ai miei genitori sono stato immerso in una natura mozzafiato fatta di boschi, cime innevate, laghi, cascateedabitata da camosci,ermellini,aquile. impossibilenonrimanere attratto da tutto questo. Ricordo che anche prima di diventare Guardia WWF facevo segnalazioni di cose che non andavano, volevo difendere quellochemiaffascinavacostanto. Quallepisodiochericordimeglio? Un fatto che mi ha veramente stupito accaduto alcuni anni fa durante i controlli venatori: un giorno fermammo tre cacciatori che risultarono in regola e sembr tutto finito l. Ma una settimana dopo venni contattato dallasezione WWFdiTorinoche misegnalunaemailinviatadallindirizzo dipostadellafigliadiunodeicacciatori:suopapvolevaringraziarequelle guardie che lavevano controllato giorni prima, voleva complimentarsi per la loro professionalit e gentilezza e segnalare questo episodio positivo anche allassociazione venatoria a cui apparteneva. La notizia ricordo usc anchenelcircuitoinformativodialtreRegioni. CometitieniincontattoconglialtriNucleidiGuardie? Costantemente, attraverso il forum interno, anzi, lesperienza pi interessante lho fatta proprio affiancando anni fa i colleghi nelle Valli bresciane,percontrastareilbracconaggio,unarealtchenonscordermai. Da noi non capita di vedere i cacciatori scappare a gambe levate con la refurtiva in mano o sparare sulle teste delle Guardie, come ho visto fare lass.Eun peccatocheiregolamentiprovincialirecenti non permettanodi proseguire questa esperienza che, oltre ad arricchire interiormente noi Guardie,portaanchegiovamentoallafauna,allambienteepertantoatutta lacollettivit.
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LIGURIA
Traabusivismoinsalsavenatoria,recupero delverdeurbanoebattaglielegali
IntervistaaGuglielmoJansen
2 Nuclei attivi su Genova e Savona di 20 volontari, di cui due terzi donne, difendono il territorio ligure dagli illeciti ambientali. Guglielmo Jansen, 52 anni, il coordinatore regionale :grazie alla sua forte spinta epassioneperladifesadellafaunaselvaticaelambiente,coltivatafin da giovane, ha saputo indirizzare le attivit verso obiettivi importanti siasulterritoriochesulfrontenormativo.
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Partiamodallatuaesperienzaprofessionale La mia passione per lambiente nata da ragazzo: leggevo con grande interesse gli articoli sullinquinamento di fiumi e torrenti di Gianfranco Amendola sulla rivista Pescare. Infatti, la mia passione era la pesca nelle acqueinternechehopraticatocircafinoa22annidiet. Poi, scattato qualcosa che mi ha fatto avvicinare ad unassociazione di tutela ambientale e successivamente nell87 sono entrato in Delegazione WWF Liguria. Sin dallinizio mi sono occupato di problemi che riguardavano la fauna selvatica. Ho sempre sentito lesigenza di impegnarmi in prima persona, con il desiderio di affermare la legalit e senzaltro anche lattivit delle Guardie volontarie pu fare la differenza. Noi Guardie non vogliamo sostituirci agli altri organi di vigilanza ma contribuire, nel nostro piccolo, allapplicazione delle normative ambientali. Purtroppo sperimento ogni giorno quanto sia difficile per un comune cittadino far intervenire, al momentogiusto,leAutoritquandosiassisteadunillecito. Qualisonoirisultaticheritienipiimportanti? La priorit della nostra Sezione regionale sempre stato il miglioramento dellalegislazionesullavigilanzavolontaria.Illavorohaavutoinizioneiprimi anni 90: siamo stati la prima Regione dItalia ad avere ottenuto norme che permettono alle Guardie Volontarie di operare a 360 gradi. Lelenco delle nostre competenze molto lungo, a differenza di altre Regioni dove le Guardie possono accertare violazioni inerenti solo a caccia e pesca. Le nostre Guardie sono attive sulla protezione della fauna selvatica, la pesca nelle acque interne, i rifiuti, la flora, la biodiversit, la circolazione dei fuoristrada,isentieri,ecc.eaccertanodirettamente,medianteredazionedi verbalidiaccertamentodiviolazioniamministrative,gliilleciticontestandoli al responsabile e, quando sussistono i presupposti di legge, li notificano entroiterminiprevisti.
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Il miglioramento della normativa ha riguardato anche due regolamenti comunali,approvatirecentementedal Comune diGenova,sullatuteladegli animali e del patrimonio verde cittadino. In entrambi i regolamenti previsto che le Guardie possono accertare le violazioni ed applicare le sanzioni amministrative previste. Per quanto riguarda i reati ambientali le Guardie operano in conformit alle Direttive delle Procure competenti per territorio e si occupano, in prevalenza, di caccia, rifiuti, abusi edilizi, vincolo paesisticoebeniculturali. Anchenellinnovazionetecnologicaaveteapertounastradaimportante Siamo stati tra i primi ad avere attivato il sistema telematico di invio della notizia di reato alla Procura della Repubblica, un progetto avviato dal Ministero di Grazia e Giustizia in prima battuta nelle Procure di Genova e Napoli che verr esteso allintero territorio nazionale. Il sistema richiede dotazioni e password specifiche e, una volta che tale sistema interesser tutte le Fonti delle notizie del reato, diverr lunico modo per comunicare gliillecitipenaliallaProcura. A questo proposito abbiamo un corretto rapporto con le Pubbliche Amministrazioni, che non vuol dire sempre condivisione con le loro posizioni;altrettantoaccadeconleForzediPolizia.Miraccontanochenegli incontri pubblici. I Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni citano spesso le Guardie WWF per seriet, organizzazione e professionalit. Daltronde i nostri verbali amministrativi quasi sempre vengono confermati e gli scritti difensivi presentati dai verbalizzati non accolti e larchiviazione degli stessi avvieneraramente. Battaglieimportantisulcampochericordi? La prima che mi viene in mente quella storica che ha consentito di smascherare i finti impianti di cattura degli uccelli selvatici a scopo scientifico, uniniziativa che ci ha reso famosi qui in Liguria. Negli anni 90 fermammo per un controllo un cacciatore che utilizzava richiami vivi in un appostamento di caccia nei pressi di Genova. Luomo utilizzava degli uccelli inanellati concontrassegnidellIstituto dellaBiologia,destinatiin realtallo studio delle migrazioni da parte dei ricercatori autorizzati. Nei giorni seguenti decisi di iniziare una serie di accertamenti presso altri catturatori per scopi scientifici, scoprendo che in queste strutture veniva fatto di tutto tranne che ricerca e inanellamento, come ad esempio trattenere gli uccelli, spesso protetti, in gabbioni. Scoprimmo che lallora Istituto per la Fauna Selvatica (I.N.F.S., oggi I.S.P.R.A.) non era a conoscenza dellesistenza di queste strutture: cera in realt un solo osservatorio autorizzato il quale, violando a sua volta la legge, aveva subdelegato lattivit ai privati. Da allora lattivit di controllo proseguita incessante e dopo circa 1 anno, a seguito degli illeciti contestati, sono state chiuse 26 su 40 strutture perch risultate illegali. Abbiamo ricevuto anche una lettera di plauso dallallora Assessore alla protezione e ai parchi della Provincia di Genova, e

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dallIstituto della biologia della selvaggina. Insomma, eravamo solo allinizio dellanostraattivitegieravamodiventatifamosi. Unattivitdiverainvestigazionelavostra Un altro caso rende ancora meglio lidea: pochi anni fa, durante un accertamento presso un commerciante di animali di Genova, eseguito congiuntamente con il Reparto TerritorioAmbiente della Polizia Locale di Genova, le Guardie WWF sequestrarono uccelli protetti, cardellini e verzellinie circa500anellidellaFOI (ndr.FederazioneOrnicoltoriItaliana)e vari attrezzi utilizzati per lalterazione degli anelli. Avevamo il sospetto che le lime trovate venissero usate per allargare la parte interna degli anelli per poiapplicarlifacilmenteaduccellicatturatiinnatura. Per dimostrare questa alterazione avevamo per bisogno di una collaborazione da parte di qualche struttura di polizia che potesse procedere ad accertamenti tecnici di un certo livello professionale. Proponemmo alla Dirigente della Sezione Falso Documentale del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica quegli accertamenti che avrebbero consentito in fase processuale di provare lalterazione degli anelli. Dopo avere ottenuto la disponibilit della Scientifica, il Pubblico Ministero che conduceva le indagini autorizz, delegandoli, a procedere agli accertamenti tecnici. Il processo penale si concluso con la condanna dell allevatore commerciante e gli accertamenti tecnici condotti si sono rivelati strumenti indispensabili per dimostrare le sue responsabilit penali. Tutto il lavoro svolto dal WWF, dalla Polizia Locale e dalla Polizia di Stato stato persino illustratodalGabinettoRegionaledellaPoliziaScientificanelcorsodeilavori diunconvegnoorganizzatodallaPoliziaProvincialediGenova. Civuoiraccontarequalcheazionepirecente? Unprocessopenaleacaricodiuncacciatoregenoveseattivatoaseguitodi notiziadireatodelleGuardieWWFNucleodiGenova,chesiconclusocon unacondannaa8mesidireclusioneperabusoedilizio(conpenasospesae non menzione sul casellario giudiziario, in quanto incensurato). Questa persona aveva costruito nel 2007 un appostamento fisso di caccia agli uccelli migratori, con richiami vivi, in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. La struttura era chiusa sui quattro lati, provvista di tetto, porta di accesso ed era stata costruita con pali e tavole di legno e rivestita di lamiera zincata. Allinterno cera persino una stufa in ghisa con tanto di canna fumaria. Le Guardie giurate del WWF avevano potuto accertare, consultando anche le foto aree della Regione Liguria, che lappostamento era stato realizzato senza il permesso di costruzione e anche sprovvisto di autorizzazione paesistica. Pochi mesi dopo il cacciatore aveva provveduto alla demolizione a seguito di uningiunzione del Comune di Masone. Ma la demolizione aveva estinto solo il reato edilizio e non quello ambientale che viene regolato da un articolo specifico del Codice dei Beni culturali (ndr. 181 1 BIS lett. A del D.L.gs 42/04 ). Si trattato di una sentenza

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importante, in linea con i pronunciamenti di altri Tribunali e della Suprema Corte di Cassazione penale che, con numerose sentenze, ha sempre dato una corretta lettura del Codice sulla protezione del paesaggio affermando che il reato paesaggistico non decade con la demolizione della costruzione abusivamenterealizzata.Ladifesadellimputatostataimpostatasulfatto che la struttura era stata autorizzata dalla Provincia di Genova e che non era in zona vincolata, ma entrambe le tesi non hanno avuto riscontro positivo da parte del Giudice perch lautorizzazione rilasciata al cacciatore dalla Amministrazione Provinciale ha il solo valore ai fini venatori mentre tuttalareasoggettaavincolopaesistico. Comeaccolgonoicittadinilavostraattivit? Siamo diventati un punto di riferimento e cerchiamo di coinvolgere in azioni concrete anche chi non Guardia, precisando, per, che le persone che collaborano non possono svolgere nessuna attivit di vigilanza o accertamento. In questo ultimo periodo stiamo lavorando su un grande progetto per bonificare una parte della cintura di fortificazioni storiche, la pi grande dEuropa, che percorre la citt di Genova e riportarla in condizioni tali che la comunit possa beneficiarne: il progetto quello di creareunoasiprovinciale.Questonascedaunabattagliacherisaleaglianni 90. Le mura costruite durante il Regno di Sardegna hanno alle spalle grandi parchi urbani ma alcuni tratti delle fortificazioni sono stati trasformati negli anni da decine di privati in vere e proprie residenze estive, praticamente villaggi abusivi per vacanze. Sia a Forte Ratti che nel Parco Urbano delle Mura sono stati eseguiti decine di accertamenti per illeciti amministrativi e penali.Abbiamoscopertoscalinateinferroperlaccessoneifossatideiforti riempiti da case per le ferie dotate di cucina, bagno e zona letto ovviamente provviste di luce, acqua e televisione con allacci rilasciati illegalmente in quanto tutte le strutture sono abusive e prive di qualsiasi autorizzazione. In alcuni casi le mura storiche sono state scavate per ricavare delle cantine e ripostigli in adiacenza di orti abusivi. Tutto questo avvenuto negli ultimi 20 anni senza che nessuno fosse mai intervenuto. A Forte Tenaglia, sempre compreso in un parco urbano, in un anno abbiamo presentato alla Procura della Repubblica di Genova 96 notizie di reato, un lavoro eseguito da sole 2 Guardie volontarie. Oggi le strutture sono state demolite, gli abusivi condannati e le mura, in parte, ripristinate. Particolare impegno stato dimostrato dallUfficio Rifiuti del Comune di Genova che ha fatto rimuovere tonnellate di rifiuti abbandonati illegalmente e ora siamo quasiprontiperfardiventarequestiluoghidegnidiunacittcivile.

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TOSCANA

VigilarenellaterradoriginedelleOasiWWF
IntervistaaDanieleRosati
Il Nucleo delle Guardie WWF in Toscana conta 80 volontari (dati 2011) ed opera in sinergia con il programma promosso sul territorio dalla Sezione Regionale e dalle Strutture Territoriali Locali (STL). Il Nucleo si occupa di problematiche ambientali a 360, dalle questioni generali legate all'inquinamento (abbandono di rifiuti, discariche abusive e scarichi), alla tutela del patrimonio boschivo, con particolare riguardo alle zone protette, perseguendo inoltre illeciti connessi alle attivit di caccia e pesca, all'abuso edilizio dellambiente in generale ed al maltrattamentoanimale. Il nutrito Nucleo delle Guardie Toscane coordinato da un uomo che ha esperienza da vendere. Daniele Rosati, con un passato di ferrotramviere e oggi in pensione, conosce il territorio e alcuni dinamiche sociali come pochi altri, elementi preziosi messi al servizio delWWFedellacollettivit.

Comenatalatuapassioneperladifesadellanatura? Ho cominciato ad appassionarmi fin da giovane, pi di 36 anni fa, operando all'inizio come Guardia presso una associazione venatoria. Ho avuto sempre dentro di me una molla che mi faceva arrabbiare quando vedevo certe situazioni che non andavano bene. Per circa 10 anni ho dovuto sopportare varie situazioni di disagio e insoddisfazione per motivi soprattutto di gestione politica dell'associazione venatoria, che non sempre premiava l'attivit delle Guardie. Ho avuto poi l'opportunit di entrare nel mondo ambientalista e cercare di contrastare pi incisivamente i fenomeni di bracconaggio. Loccasione che mi si present nell87 per diventare Guardia nel WWF. Allinizio le Guardie volontarie operavano in maniera molto meno organizzata di oggi ed il territorio era controllato con una organizzazione lasciata alliniziativa delle singole Guardie o, nel migliore dei casi, delle loro Associazioni. Le stesse leggi erano molto meno incisive delle attuali. Nella mia Provincia, Siena, lAmministrazione Provinciale partecipava al controllo del territorio con alcuni Agenti che, ricordo, pattugliavano larea con delle moto con l'attribuzione di funzioni notevolmenteinferiorialleattuali. Quallepisodiochericordimeglio? Purtroppo quello che mi ha provocato 9 punti di invalidit a causa di unaggressione. E successo nel 2004 e fu per colpa di un bracconiere che, insieme ad unaltra Guardia, avevamo scoperto abbattere fauna protetta.
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Una piccola cosa in realt, luomo aveva sparato a 5 fringuelli e il tutto si sarebbe potuto risolvere con una semplice sanzione amministrativa, ma la sua reazione fu violenta fino allaggressione fisica: mi butt a terra e salito in macchina mi colp di nuovo investendomi con la sua auto. Di aggressioni le nostre Guardie ne hanno subite diverse, ma a quella segu addirittura un processo: il bracconiere ci denunci e noi denunciammo lui. Ovviamente fummo processati e assolti in istruttoria e dopo 7 anni questa persona, convinta dal suo avvocato, ha chiuso il processo pagando un risarcimento danni, certo non sufficiente per quello che ancora oggi porto addosso. Allepoca, pagando appena 210 euro di multa, avrebbe risparmiato a noi e allacollettivitdanniespeseinutili. IlvostroilpinumerosorispettoadaltriNucleidivolontari Pensacheallafine deglianni80eravamosolo3 Guardie mentreoggisolo a Siena siamo 15 volontari, un gruppo molto unito e ben preparato. Usciamo autonomamente con pattuglie di 23 Guardie e laddove si presentano situazioni difficili chiediamo laffiancamento delle Forze dellordine,maggiormenteiCarabinieriessendoipiramificatisulterritorio. Neltemposiamocresciutieoggicollaboriamocontutteleforzedellordine, dalla Polizia provinciale alla Polizia di Stato, il CFS, i Vigili urbani. Una caratteristica importante che deve contraddistinguere le Guardie del WWF lapproccio a 360 sulla tutela dellambiente e la capacit di lavorare sulle tante, complesse e diverse emergenze che lo colpiscono, evitando di limitarsiadunsoloaspetto,siapureimportante. Fra le attivit di cui si occupa la vigilanza WWF, un aspetto che lascia lamaro in bocca il fatto di dover partecipare a molti dei campi antibracconaggiocheperiodicamentevengonoorganizzatisolocomeprivati cittadini. Nel tempo, infatti, condizioni socio politiche a noi avverse hanno imposto nuove regole che oggi non consentono alle Guardie Volontarie di operare al di fuori del proprio territorio provinciale con le dovute funzioni giuridiche, come avveniva in passato. Un vero peccato perch solo uno sforzo congiunto riesce a contrastare anche lillegalit pi cronica. Ritengo poi che internet ci abbia tolto in parte la possibilit di un confronto diretto. Io credo di pi nel rapporto diretto tra le persone: ad esempio gli incontri, i seminari tra noi Guardie sono un ottimo momento di confronto utile a scambiare esperienze e, data la passione che mettiamo tutti in questa attivit, anche a confrontarci in maniera accesa ma alla fine sempreproficua. Parliamoancoradibracconaggio:unfenomenodiffusoinToscana? Nella mia Regione non vi sono situazioni clamorose come quella delle Valli Bresciane o dello Stretto di Messina, ma il bracconaggio una pratica comunque presente, come dimostrano i casi di specie protette abbattute. Poche settimane fa toccata questa sorte a unAquila reale sulle Apuane; recentementesonostatiabbattutinelPadulediFucecchiospecierarecome

GuardieWWFecontrollocacciaa Pratomaggiore

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la Cicogna nera, la Moretta tabaccata e persino 2 Ibis eremita, reintrodotti congrandisforzidiricercainternazionali.Eovviamentequellodicuisiviene a sapere solo una parte di quello che succede. In determinati periodi dellanno, fenomeno comunque in netto calo rispetto al passato e rispetto ad altre Regioni, vi labitudine di sparare a fauna vietata, soprattutto fringuelli, per il tradizionale arrostino dei Santi o di Natale. Un discorso a parte merita il problema dei bocconi avvelenati, pratica ancora purtroppo molto in uso in Toscana, e limpiego di trappole di vario tipo, in particolare in alcuni contesti del nostro territorio. E' per questo che importante la presenza sul territorio delle guardie volontarie e delle forze dell'ordine a dissuaderechivogliaviolarelalegge. Comehaivistocambiareilterritorioneglianni? Il territorio purtroppo cambiato notevolmente sotto tutti gli aspetti, gli interessi hanno prevalso sulla tutela e la cementificazione sta portando via territorioavolteanchemoltoimportantesottoilprofiloambientale.Anche sugliincendiboschivi,fenomenosucuiilWWFdasempresemprestatoin prima fila, l'organizzazione generale degli interventi migliorata, ma non c ancora il controllo dovuto: la prevenzione con un pattugliamento costante ed organizzato del territorio molto importante sia per contrastare linsorgere di incendi, soprattutto dolosi o colposi, sia per limitare i danni. Lavvio delle operazioni di spegnimento da parte degli addetti una questione di tempo perch un piccolo focolaio se non attaccato rapidamente, in certe condizioni climatiche e di vegetazione riesce a scatenare linferno anche in pochi minuti. Le varie Province nel corso degli anni non hanno attivato, a mio modo di vedere, un sistema di controllo efficace almeno nei mesi estivi e purtroppo questanno ho visto incendi che non avevo mai visto prima. Solo qui a Siena in unarea SIC (sito di interesse comunitario) questa estate sono bruciati 30/40 ettari di bosco. Non c ancora un meccanismo di controllo del territorio organizzato che limitiidanni.Inalcunicasilincuria,ladisattenzione,linconsapevolezzadi percepire che un gesto come bruciare materiali vegetali senza controllo o in periodi vietati o lasciare un mozzicone di sigaretta ancora acceso, provocano danni irreparabili allambiente. Sappiamo per bene come alla base di molti degli incendi vi sia una origine dolosa, sia questa per calcolo o perpiromania,esitrattadiattigravissimichedevonoessereperseguiticon ilmassimoimpegno. Un altro cambiamento che ho notato nel fenomeno del bracconaggio: un tempo, parlo chiaramente di molti anni fa, certi atti, tipo mettere trappole, lacci o sparare in periodi di divieto ed a selvaggina vietata erano atti dovuti allamiseria,allanecessitdidoversiprocuraredelcibo.Ogginonpicos, oggi principalmente linteresse economico a guidare quella cerchia di personaggi che compiono questi atti delinquenziali, solo per un proprio tornaconto finanziario, oppure per un assurdo e inaccettabile divertimento. Il fenomeno localizzato nelle varie province della Toscana con intensit diverse, e non raro che si tratti di persone recidive e ben

GuardieWWFecontrolloscarichi

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conosciute. E poi c il problema dei cinghiali, che rispetto al passato sono proliferati a dismisura. Sappiamo bene che anche questo un problema derivante dalla caccia. Sono proprio i cacciatori ad aver introdotto negli anni su tutto il territorio animali provenienti dallEst europeo, maggiori di dimensioni e pi prolifici dellautoctono cinghiale maremmano. Ne consegue la situazione che oggi conosciamo che comporta problemi per le colture agricole e per la tutela della biodiversit e delle aree protette. E la gestione del fenomeno da parte delle amministrazioni inadeguata e non portaasoluzione,semmaiaccresceeperpetualaproblematicastessa. Lunico strumento utilizzato per gestire la situazione il fucile, in particolare tramite il sistema delle squadre di cinghialai, quando per le squadre di cacciatori (ben paganti e numerose) non hanno lobiettivo di eliminare il problema quanto piuttosto di proseguire allinfinito questa pratica: la carne degli animali abbattuti viene in parte venduta, le casse delle varie squadre o dei singoli si rimpinguano, le Amministrazioni prendono voti, ecc... E addirittura si arriva a santificare la caccia, presentando i cacciatori come salvatori della patria, quando sono loro ad aver originato e fatto crescere il problema. La soluzione certamente non dietro langolo ma da qualche parte si deve cominciare. Potremmo iniziare a togliere la gestione di territori fissi da parte delle squadre e dei distretti che si occupano di caccia di selezione, potremmo eliminare la pratica dei foraggiamenti dissuasivi, potremmo iniziare ad applicare la Legge 157 del 1992 (la legge nazionale che disciplina la caccia) ed utilizzare metodi alternativi diversi dagli abbattimenti per ridurre la consistenza numerica degli ungulati, potremmo migliorare i sistemi di prevenzione dei danni e combattereilmercatonerodellecarniprovenientidallafaunaselvatica. Qualiltuodesiderio? Lattuale sistema di gestione del territorio non offre molti spazi per esprimere desideri, tutto ormai inquadrato e niente pu uscire da certi parametri. Lunica cosa che ritengo positiva e remunerativa per la nostra attivit di controllo sul territorio che laddove si vede un calo delle violazionicladimostrazionechenonlavoriamoavuoto.

GuardieWWFerifiutipericolosi

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UMBRIA
Giampaolo,luomochepiantavaalberi
IntervistaaGiampaoloOddi
Ilmiosognopoterdire,ungiorno,chenelmiopiccolohocercatodi salvaguardarequestabenedettaterraincuiviviamo. Giampaolo Oddi Guardia volontaria WWF dal 1989. Ma anche protagonista di iniziative e battaglie sul territorio regionale: ha costituito il gruppo attivo di Avigliano Umbro ed Socio fondatore del WWF di Terni, associazione che si distinta per la battaglia contro gli inceneritori(riconosciutapartecivileinunprocedimentopenale)eper averfattorispettarelaleggeRutelliUnalberoperogninato.

Siamo riusciti, dice con orgoglio, a mettere a dimora centinaia di essenze vegetali, piantando fisicamente centinaia di metri lineari di siepe lungo i bordi delle strade e in campagna, per favorire la nidificazione di quellespeciediuccellicheprediligonolesiepi. Giampaolohapartecipatoanchealtradizionalecampoantibracconaggioe di monitoraggio ambientale di Salerno dove ha subito, come alcuni suoi compagni,delleminacce,enonsolo. Avvenne qualche anno fa, dopo unoperazione di controllo. Eravamo in macchina, stavamo tornando e ci hanno sparato addosso. Fortunatamente il colpo entrato da dietro ed uscito davanti, senza colpire nessuno. Un altro episodio brutto avvenne a Brescia, in Val Trompia, dove siamo stati minacciati con delle roncole. Ho ricevuto anche minacce telefoniche, ma devo dire che questi episodi sono cessati. Lidea che mi sono fatto che hanno cercato di intimidirci in tutte le maniere nella speranza che mollassimo. Noi invece abbiamo intensificato gli sforzi e loro, forse, si sono messilanimainpace. Lillegalitambientalecosforteincampovenatorio? Purtroppo s. Su 10 controllati, la media di almeno 4 sanzioni amministrative. E almeno due di questi con notizia di reato presso la Procura della Repubblica. Insomma, su 100 controllati, circa 4045 sanzioni amministrative: questa la media di questi anni. Non c una netta distinzione tra cacciatori e bracconieri. La percentuale di notizie di reato che vanno in Procura per la quasi totalit di gente che ha il porto darmi perusovenatorio,edunqueappartenentiadassociazionivenatorie.Perme uno che spara ad una specie protetta un bracconiere alla pari di quello checacciaconlereti.

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Ci racconti la storia di un animale salvato? Qual lepisodio che ricordi conmaggiorpiacere? Laver recuperato unaquila minore ferita (in periodo di caccia chiusa) che siamoriuscitiacurare.EquidevofareunplausoadunnostroSocioattivista che di professione fa il contadino, ma che nel tempo libero gestisce per conto del WWF, autorizzato dalla Provincia di Terni, un piccolo Centro di recupero. Liberarla dopo le cure stata una di quelle soddisfazioni che mi spingonoancoraacontinuare. (tratto dall intervista di Lucio Biancatelli, da Panda regionale Umbria aprile2012)


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EMILIAROMAGNA
Rincorrendoibracconierie... lederoghesullacaccia
IntervistaaLorenzoBruschi
Lorenzo Bruschi, 47 anni, coordina il Nucleo dellEmilia Romagna, espressionelampantediquellocheripetesemprecomesuomotto:la difficolt crea una selezione naturale tra noi Guardie: restano i pi testardi e motivati e a sentir raccontare la storia di questo gruppo sembra che sia proprio cos. Nella Regione sono attivi 3 Nuclei a Bologna,RiminieRavenna,intuttounadecinadiGuardiespecializzate in una vera e propria attivit investigativa e di sorveglianza contro il bracconaggio e nelle continue corse contro il tempo sul fronte delle derogheallanormativanazionalepostedalleamministrazionilocali. Io coordino l'intera Regione, ma le Guardie sono concentrate soprattutto nellarea romagnola. I miei colleghi Massimo Bolognesi, Giorgio Tramonti e RemoBrunieglialtri,sonoverieproprisegugicontroicacciatoridifrodo. Il Nucleo di Rimini, al quale faccio capo, nato circa 20 anni fa, quando gli organi istituzionali non svolgevano alcun ruolo sulla caccia lasciandola in balia di se stessa. Di fronte a una vera e propria emergenza ci siamo specializzati e tuttora le nostre competenze restano un patrimonio quasi unico con strumenti investigativi, conoscenza del territorio, capacit di identificare le specie protette e strumenti di cattura, un bagaglio di conoscenzecostruitonegliannichedireinessunopossiede. Ma la battaglia pi difficile quella che ci costringe a inseguire i continui tentativi da parte delle nostre amministrazioni di aprire la caccia anticipatamente o inserire specie protette tentando di aggirare la legge nazionaleolenormeComunitarie.Ad esempio,in questastagionedi caccia abbiamo scoperto che appena 24 ore prima della preapertura della caccia che ben tre presidenti delle Provincie romagnole avevano inviato lettere fotocopia dove stravolgevano le norme sulla caccia in deroga allo storno. Lepisodio mi ha allarmato subito dato che sono anche referente caccia per il WWF Emilia Romagna e ho coinvolto la Regione, ho preso posizione sulla stampa contro il parere della stessa Amministrazione. Questa trovata legislativariguardalapossibilitdisparareaglistorniinprossimitdicampi agricoli, un permesso che lISPRA (organo competente per il rilascio dei pareri sulla materia venatoria) consente solo per difendere le colture. Nella nuova disposizione, partorita dai presidenti di Provincia, si permette di sparare da appostamenti posti accanto anche a un singolo albero: non credevanoailoroocchiquandolenostreGuardiehannoscopertocacciatori appostati accanto ad alberi da frutta portati da casa ed ancora nel vasetto,

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veri bonsai da caccia! In questi giorni stiamo ancora vivendo un tira e mollatraricorsiedenunce. Comenataquestatuacompetenza? Comemoltiragazzinidaquestepartichea1012annivenivanoportatidal babboacacciare.Quelloerailmiomododistarevicinoaglianimali,lunico checonoscevo,anchesesentivodentrodimechequalcosanonfunzionava. Per anni mi dilettavo a catturare uccelli e spesso a rubarli nelle reti dei vecchi bracconieri che mi odiavano, perch nel farlo laceravo tutte le loro reti da cattura non essendo capace ad estrapolarli correttamente e, confesso, ho anche sparato. Ma la vera scintilla scocc durante la leva militare a Bolzano: un giorno lessi un articolo su un'aquila ferita da una raffica di pallini, in allegato anche il coupon per l'iscrizione al WWF e mi iscrissi per posta. Tornato dalla leva ho cominciato frequentare la Sezione WWF di Rimini, da autodidatta ho iniziato a studiare la normativa sulla caccia e ho creato anche un centro recupero per animali selvatici di cui ancora oggi sono il responsabile, anche se non pi del WWF ma dell'amministrazione Provinciale. Ho avuto la fortuna di incontrare anche due importanti amici, Remo ed Eros con cui ho formato un gruppo molto coeso. Oggi operiamo in qualit di Guardie ecozoofile ambientali e affianchiamo molto sia la Sezione regionale che lUfficio legale del WWF nazionale. Siamo principalmente coinvolti sulla caccia ma ci occupiamo anche di stanare altri abusi, come lescavazione di ghiaia dai fiumi, attivit daquestepartimoltofrequente. Comesieteaccoltidallacomunit?Chiviappoggia? Ricordoche10annifaabbiamocausatounveroeproprioscompiglionella Provincia di Rimini, perch nel periodo primaverile avevamo scoperto un impiantodiuccellagionediproprietdellaProvinciadiRimini,attivoapieno regimeinmarzo,periododidivietodiogniattivitvenatoria. Abbiamo fatto esplodere il caso, chiedendo alla Provincia di annullare quellimpiantoinsiemeadaltripresentinellarea.Laribellionedeicacciatori, rimasti del tutto impuniti fino ad allora, fu pesante perch non avevano pi a disposizione animali da usare come richiami vivi per le loro battute ai migratori. Quella stata una bella botta per il mondo venatorio perch la Provincia annull tutte le autorizzazioni rilasciate a questi impianti, e da allora non ne sono pi stati autorizzati altri. Poi successivamente individuammo un impianto di cattura allestito sopra un albergo dove i proprietari in estate facevano gli albergatori e in inverno i bracconieri. A questo seguirono anche una serie di colpi importanti e cos uno ad uno sonocadutetutteleroccafortideicacciatoridifrodofinoadalloraimpuniti. Per, contrariamente a quanto si poteva pensare, quella parte di cacciatori pi corretti apprezz la nostra iniziativa dato che i bracconieri sono una spina nel fianco per chiunque: fu proprio questa parte onesta a collaborare e fornire importanti informazioni. Avevamo in qualche modo
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Serviziodivigilanza

decapitato quella frangia pi rozza del mondo venatorio e anche grazie allattivitdelCentrodiRecupero,abbiamocreatounrapportodistimacon alcunicacciatoriemoltissimicittadini. Oggiqualloscenarioneltuoterritorio? Le primule rosse, i bracconieri pi incalliti, sono stati condannati in tribunale e leco di questi episodi stato molto forte. Nel frattempo il numero di cacciatori si ridotto sensibilmente, da 12.000 negli anni 80 nella provincia di Rimini, ai 4.500 di oggi di cui 1.500 circa ereditati dalla Regione Marche con l'annessione di 7 Comuni alla Romagna, avvenuta qualcheannofa. Oggi operiamo spesso anche grazie alle segnalazioni di gente che vorrebbe unattivit pi corretta, persone che conoscono il mondo venatorio da dentro, elementi che personalmente ritengo indispensabili ma che comportano unenorme responsabilit rispetto alle verifiche. Per me una notizia data daunaltro diventalamia informazione eme neassumotutte le responsabilit, facendo tutte le verifiche di persona prima di agire. capitato di ricevere anche qualche dispetto personale, si sono accaniti contro le nostre macchine tagliando le gomme, rigandole, o spaccando tergicristalli e specchietti: tutto va messo in conto. Ma la soddisfazione personaleimmensaelaconsiderazionedellagentemoltoalta.Spessoci sentiamo dire dalla Polizia Giudiziaria che senza il nostro operato sarebbe impossibile muoversi in certi ambienti e sfidare certe persone. I processi avviati grazie alle nostre segnalazioni sono sempre andati fino in fondo, senza far perdere soldi e tempo inutili alla macchina della giustizia: ormai tuttisannocheinostriverbalisonoinattaccabilisulprofilodellacorrettezza e le stesse associazioni venatorie suggeriscono ai loro associati, da noi sanzionati, di pagare e basta perch non vi sono possibilit di uscirne. Anche questa una grande soddisfazione e segno di un alto grado di professionalit. IlvostroNucleodestinatoacrescere? Vorremmo dare un futuro a questa importante attivit anche se sappiamo che difficile: sto cercando di allevare un vivaio di ragazzi perch una continua sfida. Sanno che occorre anche una buona dose di impegno personale e economico: noi Guardie siamo del tutto volontarie e in assenza di convenzioni ci paghiamo divisa e benzina per muoverci. E una chiamata allappello che seleziona solo i pi motivati. La legge regionale che istituiva leGuardieecologicheavevaprodottomigliaiadiGuardiegiurate,ancheben rimborsate, ma non si trattato di persone preparate e di contenuto come siamodiventatinoi:livedevogirareladomenicaconladivisaaddossomail risultato stato piuttosto fiacco. Sarebbe meglio avere maggiore appoggio da parte di alcune istituzioni preposte alla regolamentazione della nostra attivit; purtroppo spesso sono proprio loro ad ostacolare il nostro lavoro. Per una miope politica del consenso, le Amministrazioni hanno, per

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esempio, bloccato noi organi di controllo volontari all'interno delle nostre aree di residenza, anche questa volta con provvedimenti fotocopia, impedendoci di muovere su pi Province, nonostante sia consentito paradossalmente a chi possiede un fucile da caccia. Succede che incalliti cacciatori di frodo si spostino nelle compiacenti Provincie vicine per compiere i loro meschini atti, sapendo di godere di situazioni di controllo menoattenteecondizioniperdelinquerepifavorevoli.

IRACCONTIDELLEGUARDIE:MASSIMOBOLOGNESI
Segniparticolari:specializzatoinindaginiantibracconaggio
La mia attivit di Guardia volontaria un atto dovuto di responsabilit civile: le istituzioni hanno difficolt o, a volte, scarso interesse a far rispettare le leggi che tutelano lambiente, quasi che fosse cosa poco importante. Nel mio piccolo cerco di supplire a questo, una spinta che in realtavevoanchedasemplicecittadinopresentandodenunceedesposti per illeciti contro l'ambiente e lo stato, a titolo personale o con il mio ruolo istituzionale nel WWF. Certamente in veste di Guardia si hanno pi strumenti per procedere contro coloro che commettono illeciti in campo ambientale. EsordiscecosMassimoBolognesi,unadelleGuardiepiattivenelterritorio dellaRomagna. Confessochemoltofaticosopermealzarmilamattinapresto,comemi difficile essere puntuale agli appuntamenti. Per, quando ho un turno di vigilanza come Guardia del WWF la motivazione tanto forte che riesco a superareanchequestimieidifetti.Certo,preferireistareacasaededicarmi alle altre passioni, potendo avere la certezza che in quel momento lo Stato e le forze dell'ordine reprimano quei pochi illeciti che dovessero essere in atto. Questo solo un sogno, ad oggi, ed allora cerco di fare la mia parte per difendere l'ambiente. Ho sempre avuto interesse per animali e piante, daragazzinoerounaspiranteentomologoallaricercadelletanteformeche gli insetti esibivano nei vari microhabitat del mio giardino e in natura. Da grandehosceltodifarealtro,sonodiventatoingegnere e lavoronel campo dell'uso razionale dell'energia. Nel tempo ho verificato come i beni pubblici vengano gestiti, anche nella mia Regione con un sistema che definisco di paralegalit:laformadeveessereapostoalcospettodellacittadinanza ma, nei fatti, si indeboliscono le azioni di controllo. Si protegge l'ambiente con leggi e regolamenti che poi vengono resi inapplicabili, ostacolati, non realizzando i controlli o non attuando le tutele previste. Questo non dovrebbe lasciare indifferente nessuno perch testimonia una coscienza civicacarentesindall'altodelleistituzioni.

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Qual lavvenimento che ricordi meglio di questa esperienza di volontario? Senzaltro quello che ho visto nelle Valli bresciane allepoca dell'ultimo Campo di sorveglianza antibracconaggio WWF che ci stato consentito di fare.Hovistoinunboscounadistesadiarchettitrappoleadatteacatturare piccoli uccelli spezzandone le zampe e lasciandoli soffrire per ore e giorni sino alla morte con tante piccole vittime gi appese, tutti pettirossi. Ho capito quanto disprezzo c da quelle parti nei confronti della fauna selvatica. Pensare che ancora oggi ne vengono stesi a decine di migliaia in quellaProvinciamifavenireibrividi.Inqueglistessi giorni,duranteunsolo controllo, trovammo un appostamento fisso non autorizzato con in funzione un richiamo elettroacustico vietato, una rete da uccellagione tesa, numerosi volatili gi catturati e detenuti in condizioni orribili in mezzo ai loro stessi escrementi ed in gabbie inadatte. Le Guardie che fecero la perquisizione su disposizione del Procuratore di turno trovarono nel frigorifero centinaia di esemplari di specie protette, in buona parte gi spiumati, armi da tutte le parti ed un quantitativo di munizioni impressionante e superiore al consentito, persino un mitragliatore carico vicino alla finestra. C'era sporcizia ovunque con condizioni igieniche e degrado che coinvolgevano il proprietario dellabitazione. Poi ci sono stati episodi di minacce, come quello accaduto nel 2007 durante il campo antibracconaggioaIschia.Inunapausadelserviziodivigilanza,percorrendo con l'auto del WWF una strada dissestata dallalto di un terrapieno sovrastante qualcuno ci gett sul parabrezza un grosso blocco di asfalto spaccandoivetriinmilleframmenti,maperfortunaneuscimmoillesi. Sieteriuscitiamigliorarequalcosanellambitovenatorio? Sul nostro territorio siamo abilitati come Guardie venatorie ed operiamo prevalentementeinquestocampo.Daitrasgressoriveniamopercepiticome dei ficcanaso, degli scocciatori, ma buona parte del resto della popolazione, invece, ci considera positivamente. Rispetto al passato la situazione progressivamente migliorata anche se continuiamo a registrare un numero elevato di illeciti in proporzione ai controlli effettuati, almeno il 2030%. Questo lo considero ancora un brutto segnale, soprattutto considerando i limitati poteri che abbiamo e che non consentono di effettuare tutti gli accertamenti che sarebbero necessari. Ad esempio, di fronte ai reati venatori dobbiamo attendere che intervengano gli agenti di Polizia giudiziaria e, spesso, c il rischio che il quadro probatorio nel frattempo si siaalterato. Ilbracconaggiounproblemaculturaleodialtranatura? Il mondo venatorio gode, presso le pubbliche amministrazioni, di un eccesso di indulgenza e di un credito assai superiore alla sua reale presenza culturale nella nostra societ. La causa principale , a mio avviso, la compenetrazione del sistema venatorio in alcuni apparati dello Stato. Ecco
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perchogniannocitroviamodifronteanuoviregolamentiedeliberetesia favore del mondo venatorio. Il paradosso lo riscontriamo negli organi di gestione degli ATC (ndr. Ambiti Territoriali di Caccia), in cui per legge devono essere nominati rappresentanti di agricoltori, ambientalisti, cacciatoried istituzioni.Quasitutti inominatihannounalicenza dicacciain tasca, sia che rappresentino gli agricoltori, gli enti pubblici o, per assurdo, gli ambientalisti, dato che i cacciatori hanno perfino istituito associazioni ambientalistedicomodo. Il caso della caccia in deroga allo storno, ai fini di tutela delle colture agricole, approvata in Provincia di Ravenna ed estesa anche agli alberelli da fruttoportatidacasa(ndr.vediintervistaL.Bruschiapg.60)mostratuttala compiacenza esistente nei riguardi del mondo venatorio. In quel caso non avremmo nemmeno potuto elevare sanzioni qualora ci fossimo trovati davanti al cacciatore impegnato ad abbattere gli storni per difendere una piantina appositamente portata da casa. Mentre l'Europa costruisce, lo Stato applica controvoglia ed in parte, la Regione introduce deroghe e limitazioni e, infine, le Province si adoperano a smontare il resto. Accade non solo sulla caccia ma anche in altre materie, le Province si arrogano il dirittodiinterpretarelenorme,magariaiutandosiconRegolamentioprassi difformi dal dettato normativo. In questo modo introducono, nei fatti, un ulteriore livello di legislazione e ci che illecito in una Provincia rischia di non esserlo in quella a fianco. Che Europa potremo costruire con enti pubblici cos? Ogni campanile va per la sua strada inseguendo le frange meno evolute del mondo venatorio. Un giorno mi sono imbattuto in una foto appesa al muro di un circolo venatorio: un uomo imbrattato di sangue esibiva i muscoli indossando la pelle di un cinghiale appena scuoiato ed ancora grondante di sangue. A queste persone la legge affida unarma da guerra per la gestione del territorio e della fauna. Raramente, alcune associazioni venatorie propongono, almeno a parole, passi in avanti sulla gestione della fauna, con argomentazioni sulla caccia selettiva mirata o la cura del territorio per renderlo pi naturale e produttore di pi selvaggina, ovviamente. Nella pratica i lupi che hanno la sfortuna di incappare nelle braccata al cinghiale hanno un'altissima probabilit di essere deliberatamenteabbattutiedoccultati.Abbiamoancoradavanti,purtroppo, arretratezzaculturale Cosavorrestipersostenereilvostroimpegno? Occorrerebbe intervenire sui regolamenti delle Province: stanno sempre piostacolandoicontrolli el'operato dellavigilanza venatoria.Conlascusa del coordinamento, parola che ha un significato ben preciso in italiano, si introducono limitazioni alla nomina delle Guardie e al loro operare. Se non cambia qualcosa, non potremo pi nemmeno ripetere le esperienze dei Campi di vigilanza nelle aree italiane pi esposte agli illeciti ambientali e daremo un contentino a quei cittadini elettori disonesti, disturbati dai controlli e uno schiaffo a chi, in prima persona, cerca di aiutare uno Stato che nel frattempo ha sempre meno risorse per la tutela dell'ambiente. In
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nome della sussidiariet si fa carta straccia di norme nazionali ed internazionali. Occorre limitare il potere discrezionale delle Province in materia ambientale, magari restituendo peso alle Prefetture, forse meno sensibiliallepressionilobbistichedipiccololivello.

IRACCONTIDELLEGUARDIE:GIORGIOTRAMONTI
LamemoriastoricadelNucleoregionale
Giorgio Tramonti, 66 anni, riconosciuto dai suoi colleghi come la memoria storica delle Guardie volontarie dell Emilia Romagna , opera in una Provinciadovepersistono ancoramoltepratichedibracconaggio. Lui mette a frutto ogni giorno la sua esperienza pluridecennale in campo ambientalema non solo. Ha lavorato in una fabbrica chimica come meccanico manutentore con peculiarit quasi da artigiano, appassionato ornitologo, fotografo, camminatore infaticabile, e, per necessit, anche buon conoscitore di alcuni aspetti di giurisprudenza. Una buona mistura di competenze, capacit pratiche, pignoleria (aggiunge lui) e passione che lo ha aiutato anche nei momenti pi complicati della sua avventura di volontario. Il suo racconto testimonia tutto questo, compresi certi ostacoli dapartedialcuneamministrazionilocalicheinquestiannihannorallentato lattivitdiuncittadinotropposolertenelfarrispettareleleggi. Comenascelatuapassioneperlambiente? Sono cresciuto, si pu dire, in un ambiente fortemente venatorio perch dagiovaneognitantomiritrovavoneibarinmezzoadecinedicacciatoriei primiraccontisuglianimalilisentivodaloro.Auncertopuntomiscattata la voglia di fare qualcosa di concreto e ho cominciato dal fiume. Vivevo vicino allAmone, che scorre in Provincia di Ravenna: l i vacanzieri e pescatori lasciavano di tutto, sacchetti appesi, immondizie e cos ho deciso di ripulirlo con degli amici. Il passaggio a volontario attivo avvenuto poco dopo, nel 1985 cogliendo la possibilit di diventare Guardia volontaria itticovenatoria presso lamministrazione provinciale. Un po alla volta si sono aggregati altri volontari fino a un Nucleo di 6 persone. Allepoca la gente non riusciva a capacitarsi di quanto noi Guardie potessimo creare problemiallepraticheillegaliesicuramentecisiamofattimoltinemici. Chetipodiillegalitdovevatecombattere? NellanostraProvincia moltoradicatolusodellozimbello:piccoliuccelli vengonolegatialle zampetteefattivolteggiareinariaconunafunicella per attirare storni, allodole e altri uccelli. E una pratica barbara che per assurdo ancora viene consentita dalla legge regionale. Alle nostre denunce per maltrattamento per ne seguivano altrettante nei nostri confronti da parte degli stessi cacciatori che ribaltavano la questione completamente. Ci accusavano di intervenire con troppa veemenza nei loro confronti

Sequestrofaunaeretiperlacattura

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contestandoci abuso di potere, invasione violenta dei terreni e altre stupidaggini del genere. Questo stratagemma ha di fatto sospeso la nostra attivit pi volte perch, invece di difendere il nostro ruolo di volontari, qualche Amministrazione locale ha sempre favorito la controparte venatoria. Lultima vicenda di questo tipo durata ben 4 anni e si conclusa, di nuovo, a mio favore. Anzi, lo scorso giugno la Prefettura ci ha rilasciato il decreto che consente di vigilare sul maltrattamento animali, anagrafe canina, benessere animale, tutela della fauna minore, praticamenteunatutelaambientalea360gradi. In questi anni ogni nostra denuncia si sempre conclusa a nostro favore, anche se fino ad oggi ho ricevuto ben 4 avvisi di garanzia provocati dalle lamentele dei cacciatori: la cosa che mi indigna il fatto di dover attendere la fine dei processi prima di riprendere la nostra attivit solo perch sospettati di essere troppo solerti nel denunciare le illegalit. Tutto questo ha costi enormi, spese legali e tempo impegnato dalla macchina dello Stato tra ricorsi al TAR, Consiglio di Stato contro le sospensive in una battaglia che dal territorio tutta riversata nelle aule dei tribunali. Lo ritengo un paradosso se si pensa allaccanimento a noi riservato rispetto a quello cheinvece nonsuccedecontroitanti politici inattesadigiudizioche continuanoimperterritiaoperareallinternodimoltenostreistituzioni!. Oltrelacacciaillegale,checosastateseguendoinquestiultimianni? Abbiamo di recente scoperto un deposito di scarti di lavorazioni edili a Riolo terme, in Provincia di Ravenna. In un cantiere di una centrale telefonica erano stati abbandonati cumuli di lana di vetro e guaine bituminose.Abbiamofattounaveraepropriaindagineperrisalirealladitta responsabile dato che il cartello del cantiere era completamente bianco. Con il nostro dossier di foto allegate e informazioni abbiano inviato la notizia di reato alla Procura. Ci capitano spesso episodi come questo, troviamo mezzi abbandonati nelle campagne, moto, trattori, carri con atomizzatori usati per disperdere concime o anticrittogamici, pneumatici, automobili, camion cisterne, sempre senza targhe e a volte nascosti malamente sotto cumuli di fogliame. Noi cerchiamo di risalire ai proprietari controllandoinumeriditelaio. Vi sentite isolati o avete una buona collaborazione con le forze dellordine? In queste zone attaccare il mondo venatorio procura parecchi malumori: spesso ti imbatti nel parente, nellamico di certi amministratori e la vita diventa difficile. Siamo in un ambiente ristretto dove tutti conoscono tutti, ma questo non ci ha mai scoraggiato. Abbiamo unottima collaborazione con i Carabinieri. Lesperienza mi ha anche insegnato a riconoscere subito gliagentichelavoranodavverosulterritorioequelliunpopipigri:iprimi sono sempre abbronzati e smunti per le ore passate a camminare e

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arrampicarsi, i secondi sempre bianchicci e ben in carne, viste le ore trascorsedietroallascrivania!. Cosapensisiautilefareperaiutareilvostrolavoro? Una condivisione in rete di tutte le esperienze di noi Guardie aiuterebbe molto offrire spunti e tracce di lavoro ad altri che non hanno ancora la stessacapacitocompetenze.

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MARCHE
Matitarossaebluperlambiente: dallacattedraalladifesadeifiumi
IntervistaaGiuseppeDini
Nelle Marche il Nucleo di 12 Guardie volontarie: 5 sorvegliano nelle ProvinciediPesaroeUrbinoealtre6delNucleodiAncona.Aquestesi appena aggiunta nel 2012 anche una donna. I nuclei collaborano con altre associazioni, come Legambiente di Ancona ed il Raggruppamento GEV di Pesaro. Il coordinatore di questo drappello di volontari Giuseppe Dini, un insegnante di tecnologia molto attivo e con una passioneparticolare,ladifesadelleacque.

Da giovane insegnavo quella che un tempo si chiamava educazione tecnica, che prevedeva la conoscenza di molti argomenti, tra cui anche lambiente, un tema che mi ha sempre appassionato. Ho seguito anche un corso di erborista allUniversit di Urbino, e ricordo che da quel momento ho cominciato a chiamare con nome e cognome le piante quelle che prima chiamavo semplicemente erbacce e cos la passione per la natura cresciuta ancora di pi. Mi sono iscritto a varie associazioni presenti sul territorio e anche al WWF e da allora ho mantenuto un legame privilegiato diventando anche Guardia volontaria. Essere Guardia per me significa mettere le proprie competenze al servizio ai cittadini per vigilare sulle foreste demaniali della Comunit Montana dell'Alto Metauro, giro con la miamountainbike.(IncollaborazioneconleGEV) QualicompetenzehannoivostriNuclei? Piuttosto varie, siamo soprattutto Guardie itticovenatorie, ecologiche Il mio collega Marco Mancinelli, che coordina il Nucleo di Ancona, uno dei pi attivi. Di recente ha sequestrato con una comunicazione di reato, la costruzione abusiva di un capanno di caccia addirittura al vicepresidente delConsiglioregionaleealdirigentedelComunedicompetenza. A Pesaro collaboriamo con il Raggruppamento Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) . Abbiamo deciso di non avere alcuna convenzione con la Provincia perch ci fa sentire pi liberi nelle nostre operazioni. Per questo negli anni abbiamo subito, a causa delle nostre denunce, diversi procedimenti amministrativi e penali dalla stessa Amministrazione si sono sempre risolti nel nulla. Purtroppo ci sono ancora impedimenti burocratici che restringono un po la nostra attivit, una situazione che stiamo vivendo proprio in questo periodo. Inoltre stanno cercando di toglierci la vigilanza ecologica, quella che permette di vigilare su quasi tutti i tipi di illeciti

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ambientali, lasciando solo quella zoofila. Questa estate abbiamo seguito soprattuttolavicendadelfiumeMetauroecollaborato,pergliincendi,con i volontari della Protezione Civile che in questa Regione sono molto ben coordinati. Qualchesuccessosulfronteecologico? In questi ultimi anni abbiamo lavorato molto sul mancato funzionamento dei depuratori cittadini. Gli illeciti maggiori nella nostra Provincia riguardanoproprioiltemaidrico,evidentesoprattuttod'estateinsituazioni di magra. Nel Metauro, uno dei fiumi principali della Regione, ci sono scarichi abnormi e negli anni si sono costituiti vari comitati di intervento: unodiquesti,ProgettoacquadiUrbania,loscorsoannosiautofinanziato per l'acquisto di strumenti di analisi delle acque. A valle degli scarichi dei depuratori comunali sono stati trovati azoto, nitrati, nitriti in percentuali oltre la soglia prevista dal Testo Unico Ambientale, un danno per la fauna ittica e la salute dei cittadini. Noi Guardie abbiamo fatto un esposto al NOE edenunciatoildannoambientale direttamenteal MinisterodellAmbiente. UnostatocriticodelleacqueabbastanzadiffusoinItalia In realt la nostra Provincia di Pesaro Urbino un unicum in Italia: tutto il suo territorio ha un approvvigionamento di acqua potabile, circa l80%, da acque superficiali intercettate da 10 potabilizzatori su 12 presenti nelle Marche. La caratteristica geologica del territorio non permette allacqua di essere trattenuta e alimentare falde profonde. Lacqua scorre per la maggior parte in superficie e se non funzionano i depuratori dei Comuni presentilungotuttalasta fluviale,oltre100in tuttalaProvincia,quelloche arriva a valle ovviamente resta inquinato. Negli anni 80 una buona parte del finanziamento FIO (ndr. Fondo Investimenti Occupazione) venne dirottato proprio per costruire i depuratori cittadini di questarea. Come Guardie WWF abbiamo purtroppo riscontrato il pessimo funzionamento di molti di questi impianti: abbiamo controllato i sedimentatori e ci siamo accorti che i fanghi accumulati centralmente uscivano con l'acqua depurata e non venivano inviati nelle vasche di essiccazione. A peggiorare la situazione c anche un eccessivo prelievo di acqua soprattutto per le attivit agricole e da parte dei pozzi privati. Sono nella Provincia di Pesaro Urbino ne risultano censiti ben 30.000 e si pu immaginare in periodi di siccit cosa succede a valle. Abbiamo spesso contribuito, anche con osservazionisullaleggeregionale,amigliorarelambitodelleconcessionidi acqua e del Piano di Tutela delle Acque: in realt le normative sin dal 1974 prevedono che la risorsa acqua venga contabilizzata per poter pianificare al meglio la sua gestione. Ma questo non avviene, dato che gli enti preposti, Regione e Provincia, non vogliono applicare agli appositi contatori n alle concessioniagricolensuipozzi.Lalororesistenzainrealt un dannoper lacomuniteadoggiancoranonsisaquantaacquasiarealmenteutilizzata. PonteEttore Qualche tentativo c stato: il Consorzio di bonifica ha obbligato gli utenti a

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installareunsistemadicontabilizzazione,maancoratroppopoco.Intanto il Metauro questa estate era un fantasma, non un fiume tanto era prosciugato. Dovetecombatterealtreillegalit? Il bracconaggio una piaga presente anche da noi. Solo nella Provincia di Pesaro ci sono 13.000 cacciatori e i controlli da parte delle altre Forze dellordine e Guardie provinciali sono sempre pi ridotti. In realt il vero problema dato da questo sistema di deroghe alla legge nazionale sulla caccia che alla fine lascia pensare che si possa sparare praticamente tutto lanno e a qualunque cosa. Anche in questo territorio la lobby venatoria moltoforte. Inoltre lurbanizzazione ha reso quasi tutta la costa delle Marche ormai antropizzata. Ci sono diverse aree protette: Conero, Sibillini, Gola della Rossa, Furlo, Sasso Simone Simoncello, San Bartolo, ma le pressioni dei cacciatorisifannosentireancheinquestezone. LaProvinciadiPesaroUrbinononesenteanchealproblemadeirifiuti:nel passato il gruppo del NOE ha attivato la cosiddetta operazione Arcobaleno, denunciando per scarichi illeciti diversi ditte e autotrasportatori per lutilizzo di una ex cava come discarica. Ben 113 persone furono portate a processo tra cui amministratori e politici, questi ultimiassoltiperdecorrenzadeitermini. Ilsuccessopiimportantepervoi? Senzaltro quello che ha permesso di scardinare limpossibilit che ha nel concretounprivatocittadinodiavereaccessoagliattidelleamministrazioni pubblicheedeigestoridipubbliciesercizi,unabattagliavintaatavolino,ma partita proprio dalla constatazione sul territorio dei vari problemi ambientali di cui soffriamo. Grazie alla delega della Presidenza WWF nazionale,hopotutochiederedocumentiadiverseamministrazioniintutto ilterritorioregionale.InqualitdirappresentantedelWWFall'internodella consulta utenti dell'AATO, ho avviato a Pesaro la richiesta di accesso alle analisi dell'acqua potabile effettuate dal gestore privato del servizio idrico MarcheMultiservizi. Dopo il loro diniego mi sono rivolto al difensore civico regionale che ha confermato l'accesso, ma MMS ha mantenuto un atteggiamentonegativo,percuimisonorivoltoallaCommissioneAmbiente della UE che ha dato parere positivo alla visione delle analisi, dandoci cos ragione. stato un po come Davide contro Golia, ma abbiamo ottenuto un parere favorevole della UE che oggi consente a chiunque di accedere a queste informazioni. E un primo passo, perch in realt laccesso agli atti viene garantito ancora dietro pagamento, dipende dal numero di pagine richiesto ma una battaglia importante sulla trasparenza amministrativa checirendemoltoorgogliosiperchabeneficiodellacollettivit.

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IRACCONTIDELLEGUARDIE:MARCOMANCINELLI
Sorveglianza, battaglie legali e un po di fantasia : scacco al bracconaggio
Il valore delle cose Marco Mancinelli lo conosce bene, visto che il suo mestiere quello di bancario, cos come conosce il valore nascosto nel patrimonio naturale che difende con passione da anni con centinaia di piccole e grandi battaglie, coordinando il piccolo Nucleo Guardie WWF di Ancona. Ricordo che lesame di Guardia volontaria lo feci mentre mia moglie stava per partorire, circa 22 anni fa. La passione per lambiente nata forse quando mio zio mi portava in viaggio, anche lui un grande amante della natura.LamiatesseraWWFdel1983edaqueitempifacevounavigilanza un po da autodidatta, seguendo la mia passione per lambiente e soprattuttofacendotuttoilpossibilepercombatterelillegalitnellacaccia. Lasvoltaveraperarrivatacirca10annifa,dopoquellochehovistonelle Valli bresciane al campo antibracconaggio del WWF: ho capito che l cera gente che faceva le stesse cose che fino ad allora avevo tentato di fare anche io. Ho conosciuto tanti amici che ancora oggi considero quasi fratelli. Negli ultimi anni a Salerno abbiamo affinato le nostre armi, ovvero la carta e la penna. Ora abbiamo una struttura di esperti, operiamo come Guardievenatorie,ecologiche,zoofile,collaboriamoconaltreassociazionie soprattutto abbiamo stretto un rapporto di reciproca fiducia con i P.M. della Procura di Ancona che ci consente di ottenere ottimi risultati nel contrastoalbracconaggioeaireatiambientali. Visietespecializzatiinqualcheattivitparticolare? Dicosemprechepertrovareunacosabisognacercarla:noiinquestiultimi anniabbiamoimparatoascovareletrappolechegliagricoltorieicacciatori piazzano po ovunque, lasciandole sempre attive per catturare i predatori, sia mammiferi che uccelli. E un sistema del tutto illegale che mette in pericolo non solo la fauna selvatica, come istrici, tassi, volpi e faine ma anche perch dentro ci va a finire di tutto. Poi ci sono le gabbietrappola per uccelli, come quella che abbiamo trovato pochi mesi fa con dentro una gazza appena catturata. E altre in gabbie nascoste in un capanno. Vengono tutte innescate con esche diverse a seconda del bersaglio: cinghiali, mustelidi come faine, donnole, etc. e volpi che qui chiamano animalacci, oppure uccelli. Allinizio nessuno si era accorto che questo fenomeno stava crescendo in maniera smisurata, poi esplorando bene il territorio ci siamo resicontochesitrattavadiunaveraepropriaabitudinedeltuttoimpunita. Ne abbiamo tolte a decine e tra penali e amministrativi ormai abbiamo sequestratounatrentinadigabbietrappoleinmenodi2anni.

Sequestrodiunagabbia trappola

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Questa pratica illecita stata talmente a lungo ignorata che spesso ne trovavamo anche qualcuna messa in bella vista nel mezzo di un campo o di un orto. Non basta togliere le trappole, bisogna anche fare lunghi appostamentipercapirechileinnesca.Abbiamoiniziatounacollaborazione conlaPoliziaProvincialechestadandoottimirisultati. Vistocheeracosbenradicatocomecomportamento,aveteavutofastidi? Una volta abbiamo sorpreso il Presidente di sezione di una nota associazione venatoria in un appostamento costruito per sparare agli anatidi mentre innescava una trappola per i mustelidi. Un brutto ricordo per lui ma un bel momento di notoriet per noi nel mondo venatorio, che sappiamo essere una lobby particolarmente forte. Non nascondo che qualche difficolt ogni tanto ce la creano, tentando di intimidirci con querele o lettere farneticanti inviate in Prefettura per chiedere il ritiro dei nostridecreti.Manoiinsistiamoenoncifacciamointimorire. Aveteimparatoancheausarelarmadellebattaglielegali Da noi si utilizzano molto gli appostanti fissi per sparare ai migratori e agli altri uccelli. Questi piccoli bunker sono un danno enorme per la fauna selvatica migratoria perch da l si spara senza essere visti. Abbiamo quindi utilizzato una nuova strategia di contrasto, come hanno fatto anche le Guardie in Liguria e in altre parti dItalia, partendo dal presupposto che qualunque costruzione debba sottostare alla normativa urbanistica. La costruzione di un capanno senza questa autorizzazione un altro dei privilegi che tuttora hanno solo i cacciatori, oltre alla facolt di entrare armati nei fondi privati. Abbiamo analizzato quanti di questi appostamenti fosserorealmenteautorizzatiscoprendochespessositrattadi veriepropri abusi edilizi. Tutto cominciato prendendo di mira un appostamento standard di media grandezza come lo abbiamo chiamato noi il paziente 0 eabbiamochiestoalComunedifareidovuticontrolli.Ovviamentecstata una lunga trafila di lettere tra Comune, Regione e Provincia perch questi Enti sostenevano che non era necessaria alcuna autorizzazione urbanistica. Nel 2009 abbiamo passato tutto alla Procura della Repubblica denunciando i dirigenti delle amministrazioni per aver fornito pareri falsi e il proprietario dellappostamentoperabusoedilizio. Sembrava finito tutto l, anzi, ci stavamo un po scoraggiando quando dopo appena 15 giorni un fax dalla Procura ci annunciava che si sarebbe dovuto procederealsequestrodellastruttura,effettuatopoiconiCarabinieri. Ricordo che il proprietario ci guardava incredulo mentre mettevamo i sigilli al suo bel capanno. Da allora stata una valanga di segnalazioni e non ci siamo pi fermati. Anzi, la Procura diede lordine alla Provincia di eseguire unindagine su tutti gli appostamenti del suo territorio, una soddisfazione enorme! Ancona era diventata il centro di una vera e propria rivoluzione, e ci furono interrogazioni parlamentari e infinite riunioni tra cacciatori e politicipercercareditrovareunascappatoia!

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Il principio per era sacrosanto anche perch questi capanni vengono costruiti persino in zone dove vige il vincolo paesaggistico. Leffetto stato talmente forte che siamo riusciti a ridurre il 3040% degli appostamenti, lasciandosoloquellisanabilidalpuntodivistanormativo. Per farvi capire quanto sia potente e sfrontata la lobby venatoria, vi cito due esempi: la nostra Regione ha emanato una norma che permette ai cacciatori di costruire appostamenti fino a una certa metratura senza autorizzazione urbanistica, mentre un Presidente di un importante organo regionale ha avuto la bella idea di costruire un appostamento fisso per la cacciaaglianatidiincementoeconrelativolago,tuttoabusivamente!!!! Scattate immediatamente le denunce, lappostamento stato demolito, il dirigente del Comune denunciato per abuso dufficio e il politico denunciatoperabusoedilizioeviolazionepaesistica! In seguito a questo processo la Procura di Ancona ha sollevato davanti alla Corte Costituzionale la questione di legittimit costituzionale rispetto alla possibilit per i cacciatori di costruirsi il loro appostamento in barba alle leggi nazionali in materia edilizia e la Suprema Corte ha recentemente accolto il ricorso. Nel frattempo ovviamente il WWF Italia si costituito Parte Civile nel processo contro quello che riteniamo uno sfrontato abuso edilizioperfinivenatoridapartediunrappresentantedelleistituzioni. Cosachiederestipermigliorarequestasituazione? Ci confrontiamo quotidianamente con la continua aggressione al nostro patrimonio ambientale. Chiederei ai politici maggiore attenzione alla tutela della fauna anche snellendo le procedure di nomina delle Guardie. Ricordiamoci sempre che quelli che non sparano agli animali in Italia sono 95voltedipidei cacciatori,questiultimiuna categoriacheancoragodedi privilegi anacronistici, retaggio di un lontano e sciagurato passato. Pochi giorni fa una famiglia ha dovuto abbandonare il casolare di un agriturismo dove trascorreva le vacanze per colpa dei continui spari a pochi metri. Incidenti di caccia ce ne sono ogni mese e la gente si lamenta spesso con noi di questa arroganza dei cacciatori. I cittadini vogliono indietro un territorio che il mondo venatorio considera sua esclusiva propriet. La societ cambiata, i cittadini sono cambiati, ora di cancellare i privilegi di unaminoranzaepensareunpodipialbenecomune. Comeconsiderilatuaattivit? Iononfaccionientedi particolarmente complesso oinnovativo, cercosolo di utilizzare tutti gli strumenti che gi la Legge prevede per tutelare gli ultimi lembi di territorio non cementificato e per impedire che la fauna selvatica venga sterminata a fucilate da una minoranza estremista calibro 12. Molto stanno facendo le Guardie del WWF Italia in tutti i campi della tutela ambientale, anche se a volte sembra tutto cos difficile e le forze in campo cos sproporzionate: 300 generosi volontari contro un esercito di cementificatori, sparatori e inquinatori, spesso coperti da chi invece di

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vigilare si gira dallaltra parte. Ma la nostra attivit di Guardie ci fa recuperareladignitdisentirsicittadinidiquestopaese.


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ABRUZZO
Tracostedadifendereepescaabusiva dacombattere
IntervistaaClaudioAllegrino
In Abruzzo, a fianco di una sezione di soci attivisti particolarmente impegnata nella difesa dellambiente e nella gestione di alcune oasi WWF, c un piccolo Nucleo di Guardie volontarie attivo soprattutto nelle Provincie di Pescara, LAquila e Chieti, in totale 7 volontari di cui 3 donne. Hanno competenze sulla sorveglianza in ambito venatorio, ittico oltre ad alcune in materia di tutela ambientale. Claudio Allegrino, 40 anni, il loro coordinatore e forte dei suoi studi scientifici, sceso in campo per difendere il prezioso territorio abruzzese.

Comeconsiderilatuaattivitdivolontario? Credo che in questo momento sia importante il nostro impegno perch il mondo ambientalista sempre pi impegnato in lunghe attivit di studio, ricerca a tavolino rischiando di allontanarsi dal contatto diretto con il territorio. Nonostante abbia unesperienza di studi scientifici credo che alcune problematiche debbano essere risolte anche verificando di persona quellocheaccadenellenostrecampagneemontagnelungolecoste.Lamia inoltreuna predisposizionedireifisicaauscireinnatura,l misentobene. Sento molto forte il senso di giustizia, di rispetto delle forme di vita, di impegnonelcombattereildegradoelabusodelnostroterritorio. LAbruzzoterradiparchi:sifaabbastanzaperproteggerla? Il problema principale una vigilanza ufficiale ancora insufficiente, soprattutto per alcuni settori ambientali come la caccia. Fino a quando non verr riconosciuta la gravit del bracconaggio difficilmente cambier la volont politica. La carenza di fondi e di risorse delle amministrazioni pubblichenondeverappresentarepiunalibiperchinonvuolefarebeneil propriodovere:occorreaggiornaregliagentiedaumentarnelorganico.Noi volontari non possiamo sostituirli nella difesa dei beni comuni e quando questo accade il nostro sconforto grande. Noi spieghiamo spesso ai cittadinichetutteleForzediPoliziasonoobbligateadintervenireincasodi illeciti ambientali e non soltanto i Nuclei specializzati come il Corpo ForestaledelloStatoolePolizieprovinciali.

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Qualisonostatiivostrisuccessimaggiori? In questi ultimi anni ci siamo concentrati molto nella tutela della costa, alcuni tratti con residui dunali dovrebbero essere meglio tutelati. In particolare le dune di Casalbordino che si riempiono di fioriture in primavera o quelle di VastoSan Salvo (ndr. gi Sito di Interesse Comunitario), tutelate grazie anche alla nascita di una Riserva Regionale. Contribuiamo alla vigilanza dei lavori che gli operatori turistici realizzano in primavera per pulire le spiagge e compiamo monitoraggi periodici. Questanno abbiamo denunciato 7 attivit di ripulitura che danneggiavano la vegetazione spontanea. Le dune sono un ambiente delicato e protetto anche dalla normativa nazionale ed europea e da normative regionali e le GuardieWWFdiChietiRilasciodellafauna prescrizioni delle Capitanerie di Porto o dei Comuni per lutilizzazione di questiambienti.Vannodunquesorvegliateattentamenteequandosiriesce a farlo tornano anche specie rarissime, come capitato con il fratino, un uccello che nidifica raramente lungo le nostre spiagge a causa di una crescente antropizzazione. In questi anni la sorveglianza dei nidi ci ha dato grandesoddisfazioneehacoinvoltoancheicittadini.Unaltrasoddisfazione scaturitadaunlavoroduratoquasi2annilungolareadellafocedelfiume Sangro,ilsecondocorsodacquapigrandedAbruzzo.Lungolesuesponde, fin dal dopoguerra, erano rimaste per decenni in attivit alcune bilance da pesca di tipo professionale, strutture ormai abusive e usate da pescatori di frodoperdecenni.Nelperiododimigrazionealcunespeciedipescidimare, come cefali e spigole e la rarissima cheppia, entrano nella foce del fiume e vengono catturati da questi strumenti e da reti abusive manuali. Nessuno aveva mai avuto il coraggio di toccare questo problema: siamo quindi intervenutidiffidandoiresponsabili.Grazieaicontrolliduratituttolinverno scorso le Guardie Giurate volontarie del WWF sono riuscite a porre fine a questa attivit di pesca illegale. Abbiamo posto sotto sequestro esmantellato tutte le postazioni fisse da pesca oltre ad 8 bilance da pesca ad uso manuale sequestrate ai pescatori di frodo attivi anche nelle ore notturnepereludereicontrollidellavigilanzaambientale.Sitrattatodiun intervento particolarmente importante perch la foce di questo fiume considerata patrimonio ambientale unico individuato dallUnione Europea come Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.). In questa occasione abbiamo riscontrato anche la presenza sempre pi massiccia di pescatori abusivi provenienti dalla Romania: la loro una comunit sempre pi stabile nella nostraRegioneelabitudinedipescareneifiumifapartedellalorocultura. Qualchecambiamentochehainotatoinquestianni? In positivo sta cambiando molto poco: noto un evidente consumo del territorio non solo lungo la costa per la maggior parte ormai occupata dal cemento ma anche nelle aree collinari. Forse la montagna un po pi immobile,grazieancheaivincolipostidalleareeprotette.

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Neicomportamentideicittadinicambiatoqualcosa? In generale c molta partecipazione alle nostre attivit, ma non basta. Dobbiamo coinvolgere di pi i cittadini e farli sentire protagonisti del proprioterritorio,coscomecisentiamonoi. Cosatispingeacontinuare? I tanti successi ottenuti, le tante soddisfazioni guadagnate anche a rischio della nostra incolumit. Riuscire a sorprendere un bracconiere, e impedire lennesima violenza a danno dellambiente mi ripaga dei sacrifici e delle sconfitte che, ovviamente, non mancano ma che cos sembrano meno amare.

GuardieWWFdiChietiSequestrobilancedapesca

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LAZIO
GuardieinarrivoanchenellanostraRegione
IntervistaaVanessaRanieri

Grazie alla determinazione del Consiglio Regionale del WWF Lazio, il primo Nucleo di Roma si da poco ricostituito ed attivo per ora attraversoilrilasciodeidecretidiitticaezoofila. NeparlaVanessaRanieri,PresidenteregionaledelWWF.

Per ora il coordinamento del Gruppo rimasto in capo al Consiglio regionale e quindi in rappresentanza al Presidente Regionale, in attesa che si possa individuare la persona giusta per questo delicatissimo ruolo. PurtroppoatuttoggiancoranonabbiamoGuardiecondecretodivenatoria, ma lAssociazione sta lavorando per sollecitare tutti gli Uffici competenti ad avviareicorsi,nonchorganizzarelecommissionipergliesami.Lapresenza delle Guardie volontarie si fatta vedere anche nella Provincia di Viterbo doveanchelsistasvolgendounattivitdivigilanzaittica.

AchepuntolatutelaambientalenellaRegione? Nel Lazio si concentrano molte attivit illecite a danno soprattutto delle aree protette che minano la conservazione e la tutela della natura. Certamente il bracconaggio una delle minacce pi gravi spesso rivolto verso specie rare come lupi e orsi. Lassenza di controlli e di Guardie sul territorio, visti anche gli scarsi fondi a disposizione delle aree protette, una debolezza pericolosa per la fauna a rischio. Senza vigilanza, che spesso funziona anche come deterrente per altri abusi, i danni allambiente diventano enormi. La nostra Regione disseminata di discariche abusive, consumiamo moltissimo territorio con la realizzazione di progetti spesso inutili e sovente anche non autorizzati. Questestate, inoltre, siamo stati colpitidagliincendiscoppiatiperfinoalleportediRomaedinpienacitt. QualisarannoicompitiprincipalidellenuoveGuardie? Oltre alla sorveglianza diffusa sul territorio, certamente lazione sar mirataapotenziarelattivitdiprevenzionenelleOasidelWWF,tralequali ci sar anche la rinata Oasi Urbana del Tevere nel pieno centro di Roma: un luogo incredibilmente bello nato grazie al WWF Lazio negli anni 80 e che

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finalmente, dopo tante difficolt, torna ad essere un esempio di biodiversit in citt dove tutti i cittadini potranno godere delle bellezze naturalidellaCapitale. Chiederemo ai Sindaci dei Comuni di emetterele ordinanze necessarie per listituzione di Guardie ambientali. Siamo certi come Sezione Regionale che abreve,concostanzaedeterminazione,riusciremoaricrearesututtalarea laziale diversi Nuclei capaci di prevenire azioni criminose a danno dei sisteminaturali.

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CAMPANIA
IlfrontesempreapertodiSalerno
IntervistaaMarioMinoliti
Il WWF presente nella Regione dal 1970, quando un Nucleo di poche decine di Soci decise di impegnarsi per la protezione della natura di questo territorio. Oggi i soci in Campania sono circa 14.000 rappresentati dalla Sezione regionale, 6 Associazioni locali e 12 Oasi. A fianco di questi veri e propri presidi sul territorio sempre attivi c lagguerritoNucleodiGuardievolontariediSalerno.Natonel1980con una sola guardia, oggi conta circa 35 persone ed uno dei pi numerosi a livello campano su un totale di 6070 Guardie volontarie. Quotidianamente contrastano lillegalit e laggressione di un territorio ormai abbandonato a se stesso, sequestrando decine di trappole, richiami acustici vietati ed altri strumenti di bracconaggio ma, anche segnalando abusi edilizi, discariche ed altri scempi sulle costeenelleareeparco. In questi anni il loro lavoro stato affiancato in alcuni momenti particolarmente delicati per la fauna dagli altri Nuclei di Guardie volontarie WWF provenienti dalle altre Regioni, come nel caso dellIsola dIschia o nel campo antibracconaggio svolto in alcune aree protettecampane. Il Coordinatore del Gruppo Guardie Campania Mario Minoliti. Durante la settimana consulente per Comuni ed aziende agricole per conto della Regione ma nei weekend, insieme alle altre Guardie WWF delNucleodiSalernocoordinatedaAlfonsoAlbero,siavventuraperle campagnedellaProvincia,lungoitorrenti olungolacostaequasimai, bisognadirepurtroppo,tornaamanivuote.

Vimuoveteinunarealtparticolarmentedifficile:comeoperate? In realt siamo abituati a girare in piccoli Nuclei senza lausilio di altri agenti, tranne in casi particolarmente complessi. Di recente, proprio durante un servizio di vigilanza nel Parco del Cilento e Vallo di Diano a seguito di numerosi sequestri ed un arresto, ci sono stati problemi di minacce e di aggressioni ma ci teniamo in contatto continuo per segnalare ogni eventualit sia tra noi che con le Forze dellordine. Siamo divisi in 3 squadre e qualche volta qualcuno di noi esce in borghese se c bisogno di accertamenti pi delicati. Il nostro un Nucleo molto unito con fasce di et molto varie: ci sono giovani, molte donne e con professioni molto diverse,
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dallarchitetto allingegnere, dallimpiegato pubblico al muratore ma, tutti ovviamentepresidalsacrofuocodelladifesadellambiente. QuandoseidiventatoGuardiaVolontaria? Il primo approccio fu casuale : vidi una pubblicazione dove si parlava di un corso per diventare Guardia zoofila volontaria: entrando in questo mondo capii che potevo riuscire in prima persona a cambiare qualcosa, dalle piccole ingiustizie ai boschi tagliati. Non avevo avuto fino ad allora i mezzi per farlo e capii che essere Guardie fornisce qualche strumento in pi. Cos nel 1980 sono entrato al WWF quando si formato il primo Nucleo di Guardie:inizialmenteeravamosoloindueGuardieaSalerno,poiconicorsi di formazione cominciato a crescere quello che sarebbe diventato il NucleopiattivodellaCampania. Qualisonoleemergenzeambientalichetihannocolpitodipi? Direi che in questa Regione sono tutte tristemente rappresentate, alcune pi concentrate nelle diverse Province, ma direi tutte accomunate da un unico elemento, laggressione diffusa al territorio e il degrado. Nonostante questo la sensibilit della comunit aumentata, forse anche grazie alla pubblicizzazione continua che facciamo sui media dei nostri risultati. Siamo diventati un punto di riferimento e ci arrivano continuamente segnalazioni anchesealcunecronicitrestano. Anche il bracconaggio una piaga che in Campania continuiamo a combattere. La costante vigilanza riesce ad arginare qualche volta il fenomeno che qui si sviluppa soprattutto nelle isole, nelle aree parco o nei periodi di caccia non consentita. Stagione che vai bracconiere che trovi: in primavera e a settembre rispettivamente con lingresso e la partenza delle quaglie che vanno e vengono dallAfrica trovi richiami acustici dappertutto, ora sostituiti anche dai telefonini cellulari. In autunno arrivano i tordi durantelaraccolta delleolive,poidagennaioilbracconaggiosispostasugli animali acquatici abbattuti grazie ad appostamenti abusivi. La caccia al cinghiale c tutto lanno e le violazioni riguardano soprattutto le aree protette,comeavvienespessodisegnalarenelparcodelCilentoonelParco dei Monti Lattari. In questi anni questa caccia diventata anche una fonte di reddito integrativo per i bracconieri che vendono la carne sottobanco, contuttiiproblemicheneconseguonocomeevasionefiscale,rischisanitari, etc.. Su questo aspetto avete ottenuto risultati eccellenti a Ischia negli anni scorsi.Comestatopossibile? Le isole sono piccoli territori e la vigilanza pressante consente di limitare attivit illegali come il bracconaggio: negli anni in cui riuscimmo a coinvolgere altri Nuclei di Guardie provenienti da altre Regioni riuscimmo a contenere e limitare fortemente il fenomeno. Nei periodi di migrazione i cacciatori si accaniscono sugli uccelli, anche di piccole dimensioni, che

Sequestrodirichiamiacustici

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proprio nelle piccole isole trovano un momento di sosta e riposo nel lungo viaggio attraverso i continenti. Il nostro obiettivo quello di creare un presidio costante a Ischia perch si possa tamponare lemergenza e creare ancheunrapportoconlapopolazionepercambiarelapproccioculturale. Altriepisodichemeritanounracconto? Lanno scorso, sempre in tema di bracconaggio, ci capit di controllare un laghetto autorizzato dalla Provincia e trovammo un richiamo acustico per uccelli e alcune reti a volo da cattura. La persona che avevamo sorpreso sul posto ci aggred investendo con la sua auto alcuni agenti. Ovviamente fu arrestata e poi processata per direttissima. Scoprimmo che si trattava nientedimeno che di un funzionario del Ministero del Tesoro di Roma, che comunque fu poi condannato. Questo spiega in che ambito difficile ci muoviamo e quanto la nostra attivit ci esponga a rischi personali. Un altro episodio indicativo su quanto lo Stato non sempre mostri lintenzione di voler davvero cambiare le cose che non vanno. Come noto il fiume Sarno soffre di grave inquinamento e, nonostante milioni di euro investiti e interventi della Magistratura, questo fiume rimane ancora oggi inquinato con ripercussioni sulla salute di centinaia di persone, una situazione che sembra incancrenirsi. Ad esempio, sappiamo che ci sono rifiuti radioattivi tombati in una cava nei pressi delluscita autostradale vicino Castel San Giorgio, sempre in provincia di Salerno, gestita da un noto esponente mafioso, una persona dedita a traffici illeciti e sospettata di molti omicidi. Anni fa la cava venne sequestrata a seguito dellalluvione del fiume Sarno, ma tuttora i rifiuti sono ancora l sotto a inquinare le falde acquifere provocando una lenta morte di chi abita a valle. A tutto ci aggiungiamo che lattuale Governo ha bocciato di recente il progetto regionale del Registro dei Tumori della Campania per il sostanzioso taglio alle spese sanitarie, uno strumento prezioso per i medici per stabilire lincidenza del cancro attraverso la mappatura dei casi riscontrati e il confronto con i tassi di inquinamento. Con un territorio cos malato possiamo solo immaginare qualesarilfuturodeisuoicittadini. QuellodeirifiutiuntemascottanteintuttalaRegione Riguarda zone vincolate e non. Tra i fenomeni pi diffusi c il traffico illecitodirifiuti,leattivitillegalidismaltimentoetombamento,gliscarichi abusivi di liquami nei fiumi. Si tratta di fenomeni che tra laltro cambiano molto nellarco dellanno: nel periodo tra ottobre/gennaio, ad esempio, gli scarichi inquinati provengono soprattutto dalle aziende olearie ma sono diffusissimeanchelemicroemacrodiscariceeiltombamentodirifiutinelle aree di cava. Un altro elemento che accentua la gravit della situazione il cattivo funzionamento degli impianti di depurazione: gran parte degli impianti degli oltre 150 Comuni della Provincia di Salerno non funzionano a pienoregime.

Abbandonoincontrollatodirifiuti

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Ritieni che anche la presenza sul territorio possa essere gi un buon deterrente? Sicuramente la vigilanza costante ed il presidio del territorio sono uno strumento indispensabile, ma si potrebbe migliorare anche la normativa, rafforzando il deterrente economico per chi voglia compiere un reato. Penso alla possibilit di richiedere, in caso di costituzione in parte civile controgliilleciti,ilrisarcimentodanni,unelementosucuistiamolavorando. Se oggi cogliamo in flagrante un bracconiere, possiamo sequestrargli lattrezzatura, il bottino, forse ci sar una causa dopo 23 anni ma nel frattempo lui continua a compiere gli stessi reati e nel caso dei bracconieri si tratta quasi sempre di recidivi. Alla fine al massimo lui rischia unammenda dai 160 ai 600 euro, poca cosa rispetto a quanto guadagnerebbe dalla vendita dellavifauna illecitamente catturata raccolta inpochigiornicheammortizzerebbelapenapecuniariaricevuta.Inunasola giornata di cattura un uccellatore pu catturare anche da 80 a 150 esemplari che fruttano fino a 400 euro, un prezzo che ovviamente lievita nei vari passaggi. Auspico anche una pi costante collaborazione con le Forze dellordine: molti di questi fatti avvengono proprio per mancato o scarsocontrollodelterritorio.Comunquealnostrofiancoabbiamosemprei Carabineri, sia di giorno che di notte. Unalleanza anche con altre Forze dellOrdineciaiuterebbearaggiungererisultatiancorapiefficaci. Comeriusciteacoinvolgerelacomunit? Lesperienza dellultimo campo di vigilanza antibracconaggio svolto nella Provincia di Salerno stata sperimentale ma di grande soddisfazione: abbiamo fatto in modo che quelle giornate di lavoro sul campo diventassero unesperienza concreta anche per chi non conosceva lAssociazione e il nostro lavoro. Abbiamo invitato sia giornalisti che persone comuni interessate venute un po da tuttItalia. Molti di loro per la primavoltahannosperimentatoinprimapersonacosasignifichiimpegnarsi direttamente ed essere a contatto con i problemi reali che colpiscono lambiente. Abbiamo iscritto 16 nuovi Soci e a seguito di questa esperienza molti di loro hanno voluto seguire il corso di formazione e alcuni stanno diventando nuove Guardie volontarie. Un esperimento ben riuscito che vorremmoripetereancheneiprossimianni.

MontiLattarilaForestaleconfiscaunfucile ecentinaiadicartucce

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ICAMPIDAZIONEDELLEGUARDIEWWFDISALERNO

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GUARDIEDITUTTA ITALIAINAZIONENEL TERRITORIOCAMPANO

Resoconto di alcune delle attivit principali svolte nel periodo 2011-2012

Lattivit dei campi di sorveglianza come lOperazione Ali spezzate del 2011 ed altre svolte negli anni passati dal Coordinamento Guardie Campania e in particolare dal Nucleo di Salerno, unitamente alle Forze dellordine, da tempo porta un duro colpo allillegalit in molte aree della Campania, in particolare nella Provincia di Salerno e in alcune aree protette come il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, il Parco regionaledelfiumeSarnoequelloregionaledeiMontiLattari,areecheda anni subiscono un costante e continuo attacco da parte di speculatori, inquinatoriebracconieri. La vigilanza si concentra sulle attivit venatorie (sono una costante i sequestrididecinedirichiamiacusticivietatiealtrimezzidicacciaillegali, fucili, cartucce e decine di esemplari di specie protette fino a denunce di persone a piede libero), lillegalit ambientale (sequestro di aziende zootecniche e agricole per sversamenti illeciti di reflui, denuncie di scarichiindustrialiediabbandonoincontrollatodirifiutispecialisustrade comunali e provinciali e persino tombamenti di rifiuti, sequestro di manufatti abusivi fino al sequestro di ordigni bellici). Anche sul fronte zoofilo sono numerosi gli interventi negli esercizi commerciali, presso privati o nei canili con denunce per maltrattamento animali. Molte di queste azioni hanno coinvolto altri Nuclei provinciali di Guardie giurate, ununione di forze che ha permesso di ottenere risultati estremamente efficaci.

ArchivioWWF/F.Cianchi

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OperazioneParcopulito2012
CONTROLLONOSTOPDIGUARDIE,GIORNALISTIE... SEMPLICIVOLONTARI CAMPODIVIGILANZAAMBIENTALESALERNOISCHIA2012
Una sorveglianza serrata e ininterrotta quella attivata per un mese nel periodo pi caldo per il bracconaggio, tra il 6 aprile e il 6 maggio 2012. Il servizio di vigilanza svolto 24 ore su 24, organizzato dal Coordinamento nazionale Guardie giurate WWF e dal WWF Italia, ha coinvolto diversi Nuclei e Forze dellordine: il Coordinamento gruppo Campania, Guardie giurate del WWF arrivate da tutta lItalia, il Coordinamento provinciale di Salerno Guardie giurate WWF insieme al Comando Polizia Provinciale di Salerno, la Questura di Salerno e il Comando Provinciale Carabinieri. Una vera e propria unione di forze concentrata soprattutto su 3 aree protette: il ParcoRegionaleMontiLattari,ilParcoNazionaleCilentoeVallodiDianoeil Parco Regionale del fiume Sarno, questultimo considerato uno dei corsi dacqua pi inquinati dEuropa a causa dei numerosi scarichi illegali lungo granpartedelsuocorso.
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Areeprotettedaproteggere
I 3 parchi identificati, bench siano aree protette, ormai da anni subiscono un costante e continuo attacco del loro territorio da parte di speculatori, inquinatoriedabracconieri.PerquestomotivoilCoordinamentoNazionale delleGuardievolontariedelWWFItaliahadecisodieffettuaredeicontrolli sistematici e di monitorare e schedare qualsiasi situazione di degrado, di inquinamentooattodibracconaggioconparticolareattenzioneaifiumi. Il monitoraggio stato attuato tramite compilazione di specifiche schede tematiche arricchite da immagini fotografiche, un lavoro che ha consentito di produrre una vera e propria mappa delle principali emergenze del territoriocampanoedinparticolaredelterritoriodellaProvinciadiSalerno Inoltre, il Coordinamento Regionale Guardie Giurate WWF ed il Coordinamento provinciale, supportati dal WWF Salerno, sono impegnate in una specifica azione legale finalizzata alla costituzione di parte civile nei confronti dei procedimenti che si sono aperte a seguito delle azioni di denuncia.

Attivit
Incamposonoscesiunamediadi12personeguardie,SociWWFenonSoci conpicchidi24personeoltreleGuardiedelNucleodiSalerno.Laperturaa nuoviSociedAssociazioniestatacertamenteunesperienzapositivachesi vuoleriproporreanchenegliannisuccessivi. Lattivit antibracconaggio si concentrata nelle aree protette ricadenti in Provincia di Salerno e Napoli. Lattivit, grazie ai rapporti ormai consolidati con le Forze dellordine e le Procure competenti, ha visto unottima

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collaborazione che ha contribuito certamente in modo positivo sui risultati conseguiti. In questo mese di vigilanza straordinaria le attivit si sono particolarmente distinte non solo per lordinaria attivit di controllo del territorio, il contrasto al bracconaggio e allinquinamento dei fiumi, allabbandono e allillecito smaltimento dei rifiuti, ma soprattutto per limpegnoprofusoadifesadelleareeprotette. Proprio la constatazione che la maggior parte degli illeciti avveniva allinterno delle aree protette ha spinto il Coordinamento provinciale WWF ad avviare una serie di attivit delegate che hanno dato vita ad una complessa operazione ad ampio respiro che a visto la partecipazione di personaledelNucleodiSalerno,NapoliedAvellino.

Iprincipalirisultati
Irisultatidiunmesediincessanteattivitevidenzianoladiffusaillegalitsu questo territorio su caccia e altre questioni ambientali. Solo a titolo di esempio le Guardie hanno sequestrato e successivamente liberato 460 esemplari di avifauna tra cui civette, poiane, falchi. Sequestrati anche 28 richiami acustici e denunciati penalmente ignoti, 2 aziende zootecniche per sversamento liquami nei fiumi e torrenti, 38 bracconieri denunciati con sequestro di 220 cartucce da caccia, 8 persone denunciate per uccellagione e/o detenzione di avifauna protetta e altre 8 denunciate per maltrattamento animali daffezione e avifauna. Anche in questa Regione vengonoancorautilizzatiarchettietrappolepercatturarelafaunaselvatica, ogabbietrappola.Intensaanchelattivitdiinformazionechesiprodotta, compresi alcuni momenti di coinvolgimento diretto degli organi di stampa locali nel corso di operazioni di sorveglianza e sequestro, cos come innovativa stata la partecipazione di semplici cittadini ad alcune operazioni,unesperienzachesivuoleripeterenegliannifuturi.

Leprincipaliazionidiserviziosvoltenelterritoriocampano
PraianoAtrani:sequestrodirichiamiacustici Scafati:sequestrodireti,mezzidicatturaedavifaunaprotetta OperazioneCRASNuscoMontella:sequestrodiavifaunaprotetta San Valentino Torio: operazione antibracconaggio e sequestro di strutture, avifauna, reti e successiva liberazioneuccelli OperazioneantibracconaggioGioviAltimari:sequestrodirichiamiacustici Buccino:sequestroretiedavifauna CavadeTirreni:sequestroavifaunaereti OperazioneantibracconaggionelParcoNazionaledelCilento,VallodelDianoedAlburni:sequestrodi richiamiacustici Operazione di vigilanza ambientale presso il torrente S. Tommasoescopertadiscarichiinquinanti nel RioSguazzatoio,affluentedelSarno

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FOCUS FIUMIINQUINATI: ILCASOSARNO


FIUMESARNO:DALDEGRADOALRISANAMENTO
Illavorosvoltosulcampohafattoemergerel'antropizzazioneincontrollata della Valle del Sarno con la crescita a lungo non governata degli insediamenti industriali, la progressiva canalizzazione del corso principale delfiumee deisuoiaffluenti, contutti glieffetti negativisullapopolazione esulterritoriochehanno condannato questasplendidaterraad unalunga agonia. Uno degli obiettivi del WWF infatti raggiungere un risanamento del fiume Sarno riportandolo ad una qualit ambientale, a tutela della salute dei cittadini e dello sviluppo del territorio tramite le sue enormi potenzialitnaturalistiche.Ilprogettodivigilanzastatodunqueunprimo punto di partenza per far comprendere come una seria azione di bonifica dell'intero bacino idrografico possa costituire per la Valle del Sarno, non solo l'occasione per recuperare una antica memoria storica, ma anche l'opportunit per ricostruire un'identit forte e condivisa che guidi lo sviluppoecocompatibiledell'interoterritorio. Un progetto che miri a far rinascere il complesso sistema idrografico del fiume e dei suoi affluenti ma che soprattutto dia il giusto valore alle aree protette ed in particolare al Parco regionale del bacino idrografico del fiumeSarno. ILBACINODELFIUMESARNO:UNMALATOSOTTOOSSERVAZIONE Il Sarno un piccolo fiume della Campania che, a dispetto della sua brevit (appena 24 km), ha un bacino notevolmente esteso (500 km circa): nel sensoestovestscorredaimontiPicentini(interritoriodiSolofra)algolfodi Napoli(nelComunediCastellamarediStabia),mentrenelsensosudnordil reticolo va dai monti Lattari ai monti di Sarno per una estensione complessiva di 438 km, interessando le Province di Salerno, Napoli ed Avellino. Dal punto di vista politicoamministrativo il territorio del bacino del Sarno comprende 39 Comuni, di cui 18 appartenenti alla Provincia di Salerno,17aquelladiNapolie4allaquelladiAvellino. LAPROPAGGINEARTIFICIALE Prima del 1803 il fiume, una volta giunto a nord di San Marzano, accoglieva in sinistra idraulica il Fosso Imperatore e poco pi a valle, il Rio San Mauro. Dal 1803, con l'intervento eseguito dall'allora Soprintendenza dei Ponti e delle Strade (teso a risolvere il problema degli allagamenti di Nocera e dei suoi casali) con cui si realizzarono canali artificiali per convogliare le acque

WWFUfficioPromozioneSalernoAlfonsoDeBartolomeis

FiumeSarno

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della Cavaiola e della Solofrana nel Rio San Mauro, venne sostanzialmente alterato il fiume Sarno con lampliamento artificiale del bacino e della sua portata. Lalterazione divenne definitiva nel 1857 con la realizzazione del canale artificiale denominato Alveo Comune Nocerino che struttur definitivamente il corso delle acque congiunte della Solofrana e della Cavaiola, dal Quartiere militare di Nocera Inferiore fino al fiume, in un puntoavalledell'immissionedelRioSanMauro. IDENTIKITDELLAREAPARCO Con la legge regionale n 33 del 1 Settembre 1993, in vigore dal 7 Settembre 1993, sono stati istituiti i Parchi e le Riserve Naturali in Campania. La legge 33/93 detta i principi e le norme per la costituzione delleareeprotettealfinedigarantireepromuovereinformacoordinata,la conservazioneelavalorizzazionedelpatrimonionaturaledellaCampania.Il Consiglio Regionale della Campania ha aggiunto poi, al sistema Parchi e Riserve, il Parco del Fiume Sarno, ufficialmente costituito con la delibera n. 2211 del 27 giugno 2003. La perimetrazione del Parco include le aree attraversate dal Fiume Sarno, dalla foce alle sorgenti, ubicate nel Comune di Sarno e in altri dieci Comuni, attraversati dal Fiume, appartenenti alle Province di Napoli e Salerno. Tra i compiti dell'Ente Parco dovrebbe rientrare la rivalutazione del territorio al fine di attuare una politica di sviluppo e salvaguardia concertata con gli altri Organi che hanno competenza sul territorio. Altro ruolo istituzionale di rilievo dovrebbe essere la realizzazione e condivisione di una griglia delle emergenze (archeologichearchitettoniche paesaggisticheambientali)dell'areadel Parco del Sarno che costituiscano una guida ad una progettazione "di qualit" per lo sviluppo socioeconomico del territorio e per progetti integratidiMarketingTerritoriale. I Comuni che fanno parte del Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno sono i seguenti: Angri, Castellammare di Stabia, Nocera Inferiore, Poggiomarino, Pompei, San Marzano Sul Sarno, San Valentino Torio,Sarno,Scafati,Striano,TorreAnnunziata. NONSOLODEGRADO:LERICCHEZZEDELSARNO Il territorio del Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno si estende per 3.436 ettari ed interessa le Province di Napoli e Salerno. L'area del Parco, nonostante il forte degrado derivante dall'inquinamento del fiume, caratterizzata da bellezze naturali paesaggistiche e storico architettoniche di notevole pregio. Scavi archeologici hanno portato alla luce insediamenti preesistenti nella zona, risalenti all'et del bronzo antico, all'et del ferro, all'epoca ellenisticoromana, fino ad arrivare al periodo medievale e agli insediamenti svevi, angioini e aragonesi. Lungo le principalivied'acquasiconcentranonumeroseattivitproduttive(industria agroalimentare, conceria e metalmeccanica) mentre le aree di pianura GuardiaWWFSalerno sono principalmente a vocazione agricola. In particolare il Comune di San Vigilanzaambientale
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Marzano sul Sarno un famoso centro commerciale e di produzione ortofrutticola, in particolare dei pomodori che prendono il suo nome, e pertanto sede di attive industrie conserviere. Diversa invece la situazione per i Comuni di Castellammare di Stabia, Scafati, Striano che, caratterizzati dalla presenza di siti archeologici di notevole pregio, sviluppano le loro attiviteconomichesoprattuttoneisettoridelturismoedeiserviziconnessi. ILFIUMESARNOOGGI Idatistatisticiparlanodicirca200impreseconciarie,lamaggiorpartedelle quali ubicate nel Comune di Solofra specializzate nella concia di pellame ovino e caprino per abbigliamento e calzature intorno alle quali si creato un indotto costituito da piccole e medie imprese, prevalentemente artigianali, che svolgono attivit di rasatura, smerigliatura, inchiodatura e scarnatura delle pelli, nonch da laboratori e da rivenditori di prodotti chimici e da opifici per la confezione. Questa filiera produttiva occupa circa 4.000 addetti, con un fatturato annuo complessivo che si aggira intorno ad unmiliardodieuro. Meno grande, ma altrettanto grave, il problema legato alle imprese conserviere (circa 90 unit), di dimensioni medie e talvolta grandi.Un settore si legge nel documento conclusivo della Commissione parlamentare negativamente condizionato da una propria debolezza intrinseca, legata alla sua dipendenza monoculturale: il ciclo produttivo del pomodoro si esaurisce nellarco di due mesi, e questo margine temporale limitato difficilmente si concilia con lentit degli investimenti richiesti per adeguareicicliproduttivialleattualiesigenzedituteladelterritorio. Unveroepropriococktailmortaleche,secondoleanalisiepidemiologiche, ha procurato un incremento delle neoplasie o, nelle ipotesi pi rosee, un danno a livello respiratorio, ha precisato il senatore Vincenzo De Masi che si pone una domanda: tutti questi elementi, sono oggetto di indagine perlamagistraturainquirente?. Ma a rendere ancora pi drammatica lopera di disinquinamento la presenzadiorganizzazionicriminalieilclimadiomertchesiriscontra.C una specie di suddivisione di competenze tra i clan che operano nel salernitano e nel napoletano ha dichiarato, nella sua audizione dinanzi alla Commissione parlamentare, il Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella, per il quale vi una sorta di ripartizione territoriale dei clan. Per ogni zona territoriale ha aggiunto Apicellatroviamo sul territorio uno o pi clan che normalmente operano distintamente o anche insieme e che raramente vengonoinconflitto,trannecheincasiparticolari.Nonsipuparlarediun vero e proprio controllo del territorio ma delle attivit illecite che si svolgonosulterritorio. E la cosa pi allarmante che i clan interessati sono stati non solo quelli locali, ma anche i cosiddetti clan casalesi. In un simile contesto spesso le dittesonocostretteapagareunadoppiatangente. Questo significa unaltra cosa molto importante, che in ogni caso viene riconosciuta dalleditte appaltatriciunacompetenza territorialedei clanche
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operanosulterritorio,competenzachepoisiconiugaconlacompetenzadel clancheriguardaladittaappaltatrice. Altro elemento negativo , per Manzione, la grave inefficienza dellazione amministrativa,gliingiustificatiritardielassolutacarenzadicontrolli.Non acasolenotiziesulleestorsionisonostatefruttodiindaginidegli inquirenti enondelladenunciadapartedelleditteappaltatrici. EppuresulfiumeSarnocapitaanchedivederpescareleanguillealveleno. Allafocedelfiume,aTorreAnnunziatadifronteallisolottodiRoviglianoun reporter locale ha testimoniato in una gallery fotografica comparsa sul Corriere.itlassenzatotaledicontrollichedaannisiprotraeinquestazona. Le anguille, dopo aver attraversato il corso del fiume, finiscono nelle cucine dei ristoranti locali, nonostante contengano cadmio, mercurio e mille altri agentichimici.

GuardiaWWFSalerno Vigilanzaambientale

DALLACRONACALOCALE: TORRENTES.TOMMASO affluentedelfiumeSarno


LeguardieambientalidelWWFscoprono all'altezzadiViaOrtaLongascarichiinquinanti nelRioSguazzatoio,affluentedelSarno
Scarichi inquinanti nel torrente Sguazzatoio, affluente del fiume Sarno, trovatiadAngri,allaltezzadiviaOrtaLonga.Lascopertastatafattadalle Guardie ambientali del WWF in servizio presso il Nucleo provinciale di Salerno, durante un servizio di vigilanza finalizzato a verificare la veridicit o meno di numerosissime segnalazioni pervenute al WWF di Salerno. In via Orta Longa, precisamente nel tratto fra via Avagliana e via Francesco Petrarca, le guardie ambientali hanno effettivamente constatato che nel torrente Sguazzatoio, affluente del Sarno, tramite una condotta di diametrononprecisabile,poichnonbenvisibile,venivanoscaricateacque maleodoranti di colore grigio scuro e ricche di sedimenti, che provocavano un diffuso cambiamento di colore delle acque. Ovviamente seguiranno nei prossimi giorni altre verifiche. A seguito di tale scarico inquinante, che si presume possa provenire dalle abitazioni ma senza escludere scarichi di natura industriale prosegue la nota delle Guardie ambientali il fondo deltorrenteSguazzatoio,nellaparteavalledelloscaricorisultavaricoperto di una massa melmosa di colore grigio scuro, circostanza che consentiva di ipotizzare che non si trattasse di uno scarico occasionale, bens continuato nel tempo. Lo scarico facilmente visibile dalla strada carrabile che costeggia in tale tratto il torrente. Una scoperta che preoccupa tutto il territorio provinciale, non solo gli abitanti angresi o dei paesi limitrofi bagnatidallaffluentedelSarno.

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LEDENUNCEDEIRESIDENTI Le sue acque si colorano, indifferentemente, di rosso o di marroncino; spesso sono torbide e scure, quasi sempre schiumose e maleodoranti: il Sarno, il fiume pi inquinato dEuropa; una cloaca a cielo aperto che si snoda per 24 chilometri, dalle pendici dei Monti di Sarno fino al Tirreno; attraversa il territorio di ben tre Province, Salerno, Avellino e Napoli, e interessa una popolazione che sfiora il milione di abitanti. Il disinquinamento del fiume sembra unAraba fenice: iniziato nel lontano 1973, con il progetto di risanamento dellintero Golfo di Napoli, si trascina stancamente da oltre trentanni. I tentativi di bonifica, a volte, sono falliti miseramente, e lo sperpero di risorse pubbliche si aggira intorno agli 800 milioni di euro ha dichiarato il senatore Roberto Manzione, presentando la relazione conclusiva della Commissione parlamentare di inchiesta. Le cause sono diverse. Ma il vero problema ha evidenziato il Segretario generale dellAutorit di bacino del Sarno, Pietro Giuliano Cannata, nella sua audizione dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta che questo fiume ha il compito di drenare unarea urbana priva di fogne. Il sistema fognario pare, infatti, un colabrodo ed sottodimensionato rispetto ai carichi da convogliare ; e poi ci sono i pozzi neri ai quali la gente del posto fa spesso ricorso. Ecco perch in caso di abbondanti piogge le acque che si riversano nei paesi bagnati dal Sarno non sono semplici acque bianche, bens acque miste, bianche e nere, con le immaginabili ripercussioni di tipo sanitario ed igienico. Ma ci sono anche le fonti di inquinamento agricolo rappresentato dalluso spesso indiscriminato di fertilizzanti chimici, di fitofarmaci, di antiparassitari, di anticrittogamici, di diserbanti nonch di reflui di origine zootecnica utilizzati come concime. E poi linquinamento industriale legato soprattutto agli scarichi non trattati degli stabilimenti conciari, conservieri, cartari, tipografici e di altro tipo, a cominciare da quelli della lavorazione del marmo e della ceramica. Articolo DEL 19aprile2006,diVincenzoRaimondoGreco

BRACCONAGGIOSULSARNO Nella valle del Sarno si concentra anche una forte attivit di bracconaggio, come hanno verificato le Guardie WWF. Sequestro di appostamenti in pieno parco, sequestro di richiami vietati dalla leggecondenunciadeicacciatoriealtriabusisonoirisultatidellattivit.
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FOCUS PARCOREGIONALE DEIMONTILATTARI

Il Parco copre una superficie di circa 160 Kmq e abbraccia lintera penisola sorrentinoamalfitana con le sue vette pi alte di SantAngelo a Tre Pizzi e Monte Faito. Larea delimitata dal mare del Golfo di Salerno, dal piano NocerinoSarneseedalmaredelGolfodiNapoli ecomprendealcunedelle pi suggestive localit turistiche della Regione, come Positano, Amalfi e Ravello. Il suo territorio ricco sul profilo turisticopatrimoniali e disseminato di importantissimi centri storici, testimoni di una presenza fortemente radicata delluomo, ma anche di peculiarit ambientali che si esplicitano in unintima unione tra due elementi apparentemente in contraddizione:lamontagnaeilmare.Ununionecheintimamentecolpisce e affascina milioni di turisti e viaggiatori. Il Parco Regionale dei Monti Lattari, incastonato tra monti e mare, rappresenta nella sua meravigliosa molteplicit, un unicum di rara bellezza. Tutto questo per quotidianamentecompromessodallattivitincontrastatadelbracconaggio, dellabusivismoedeltaglioabusivodiboschi. Sono frequenti, infatti, i ritrovamenti di veri e propri nascondigli di armi , una pratica frequente dato che i bracconieri si organizzano per tempo occultando richiami ed armi con larrivo delle prime avvisaglie di primavera e in attesa dellinizio del passo migratorio degli uccelli. Le Guardie hanno trovato anche richiami acustici per attirare le quaglie come altre specie di avifaunachemigraabbondanteinprimavera.Lunghiappostamentinotturni diattesahannoconsentitoalleGuardiedifermareinflagranteibracconieri. La presenza di un forte bracconaggio testimoniata anche dallintensa attivit di recupero dei rapaci e altri animali feriti che svolge il WWF della PenisolaSorrentina.
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ECCOILRACCONTODELLULTIMAAZIONESVOLTANELCORSODEL2011

DINUOVOLIBERIDIVOLARE:IRAPACIRECUPERATIDALWWFPENISOLASORRENTINAE CURATIALCENTRORECUPEROFRULLONE

UnosplendidoesemplarediPoiana(Buteobuteo),unraroFalco pellegrino (Falcoperegrinus)eunapiccola Civetta(Athenenoctua)sonostatirinvenutiferitidaarmadafuocoesoccorsidalWWFPenisolaSorrentina durante la trascorsa stagione di caccia. Trasportati al Centro di Recupero Fauna Selvatica Il Frullone di Napoli gli animali hanno dovuto attendere un lungo periodo, necessario alle cure e alla riabilitazione in apposite voliere e, finalmente, in una fredda e soleggiata mattinata di febbraio, hanno potuto riacquistare lalibert,tralentusiasmodinumerosicittadiniaccorsiadassisterealraroevento.Allazampadeglianimali statomessounappositoanellodiriconoscimentoutileincasodirinvenimento. IrapacidiurnisonostatirilasciatisullafalesiaastrapiombodelgolfodiSalerno,daunbelvederepostosulla statale amalfitana, circondato dalla macchia mediterranea, immediatamente a picco sulla punta S.Elia e sulle incantevoli baie del Parco Marino Punta Campanella. La civetta invece stata liberata al crepuscolo, allinterno di un bosco di lecci secolari alle falde del Monte Vicalvano nel Parco Regionale dei Monti Lattari IlFalcopellegrinostatorilasciatonello stesso sito dove era stato rinvenutopoichlaspecienidificante inquellarea.IlWWFPenisolaSorrentinahasvoltouninteressantestudiosullabiologiaeconservazionedel Pellegrino sui Monti Lattari arrivando a censire, in 4 anni di osservazione degli esperti, ben 8 coppie nidificanti, documentando in tal modo un trend in crescita della specie dovuto soprattutto alla protezione deisitiealladiminuzionedelbracconaggionellarea Il nostro sogno che tutti possano continuare ad osservare in futuro tali rapaci volare liberi nel cielo raccontaClaudiodEspositoPresidentedelWWFPenisolaSorrentinaegoderedellospettacolooffertoda questeaffascinanticreature:dallepicchiatedelPellegrino,checonisuoi300km.alloraraggiungevelocit da guinness dei primati, ai volteggi della Poiana, ai lugubri lamenti notturni della piccola civetta che, echeggiandonelbuiodellanotte,hannoingiustamenteammantatoquestopiccolopredatoredellafamiglia degliStrigidi,dileggendeesuperstizioni.

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Il Falco pellegrino stato rilasciato nello stesso sito dove era stato rinvenuto poich tale specie nidificante in quellarea. Il WWF Penisola Sorrentina ha svolto un interessante studio sulla biologia e conservazione del Pellegrino sui Monti Lattari arrivando a censire, in 4 anni di osservazione degli esperti, ben 8 coppie nidificanti, documentando in tal modo un trend in crescita della specie dovuto soprattutto allaprotezionedeisitiealladiminuzionedelbracconaggionellarea CunimmediataconsiderazionedafaresuirinvenimentideglianimaliferiticontinuaClaudiodEsposito come sia stato semplice e possibile sparare impunemente a tali importanti rapaci, rari e protetti, e come invece sia stato difficile, complesso e laborioso, cercare di salvarli. Un solo cacciatore che non rispetta le regole, con una cartuccia di polvere da sparo del valore di 1euro, pu fare enormi dannidi contro,per cercare di rimediarvi hanno invece lavorato in tanti:icittadinichehannorinvenutoglianimali feriti,gliattivistidelWWF,gliagentidelCorpoForestaledelloStatodiCastellammarediStabia,iveterinari dellASL, gli esperti del CRAS che hanno operato e accudito gli animali durante la lunga degenza, gli ornitologi che hanno provveduto allinanellamentofino a giungere alle decine di persone accorse ad osservarequestimaestosiuccellifinalmenteriprendereilvolo!!! E assolutamente impossibile confondere un uccello rapace (la poiana ha una apertura alare di quasi un metro e mezzo!!!) con qualsiasi altra specie. Se tali animali vengono abbattuti questo avvenne DELIBERATAMENTE. Dovremmo riflettere sulla professionalit e la civilt inesistente da parte di diverse persone che continuano ad imbracciare indebitamente e pericolosamente un arma da fuoco. Ma laccorato interessamento dei cittadini a tali eventi non pu che farci ben sperare. Siamo convinti che il bracconaggio sia una pratica anacronistica e, prima o poi, sparir assieme alla caccia, anche perch lambientenaturalestalentamenteregredendoeconessolassurdapossibilitdipredareliberamente.

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Cacciaalladroinareaprotetta
OPERAZIONEANTIBRACCONAGGIONELPARCODELCILENTO LUGLIO2012
Quella avvenuta nella notte tra il 21 e 22 luglio stata unoperazione da caccia al ladro: in piena area protetta le Guardie WWF hanno sorpreso 8 bracconieri armati di fucile e cani da caccia dopo un lungo appostamento notturno in punti strategici. Un vero e proprio accerchiamento di ben 20 Guardie giurate del WWF, appartenenti ai coordinamenti di Salerno e Avellino con la stretta collaborazione della Compagnia Carabinieri di Vallo della Lucania ed il Comando Stazione Carabinieri di Ascea. Il fenomeno del bracconaggionelleareeprotetteunapiagachelascarsit,oquasiassenza, dei controlli sul territorio aggravano ulteriormente. Il fatto poi che queste personesifosseroorganizzateperunabattutadicacciaalcinghialeinpieno periodo di silenzio venatorio rende lidea del contesto in cui operano le GuardieWWF. Risultato delloperazione: 7 persone denunciate a piede libero, 16 fucili da caccia sequestrati tra cui armi con matricola abrasa oltre a centinaia di cartucce e mezzi di caccia vietati. Le Guardie hanno letteralmente dovuto inseguire i bracconieri che, in un rocambolesco tentativo di fuga, sono stati poi bloccati dagli agenti ben distribuiti sul territorio. Uno dei bracconieri statoarrestatoperdetenzioneeportoabusivodiarmiconmatricolaabrasa, caccia in periodo di divieto generale, illecita detenzione di munizioni, maltrattamento animale, etc.; gli altri 7 denunciati a piede libero per analoghi reati ma anche per omessa custodia e omessa denuncia di variazionedelluogodidetenzionediarmiemunizionamento.Abordodelle auto sono state trovate anche tagliole in ferro per la cattura di ungulati, 5 radioricetrasmittenti(illegalmenteutilizzatenelleserciziodellacaccia).I20 cani da caccia risultavano anche sprovvisti di iscrizione allanagrafe canina ederanosenzamicrochipobbligatorio. Circostanza ancora pi inquietante stato il fatto che da un successivo controllo incrociato si scoperto che 3 delle persone fermate e successivamente segnalate risultavano appartenere ad una seconda squadra di caccia che in quel momento si stava recando in zona per esercitareillegalmentelattivitvenatoria. Il contrasto al bracconaggio in aree parco da parte delle Guardie WWF avviene in un contesto in cui gli enti preposti al controllo sono spesso assenti,adiscapitodichiesercitalacaccianelrispettodelleleggi.Eppurein questo territorio di soldi ne vengono spesi: lAssessorato competente della Provincia di Salerno a quanto risulta al coordinamento Guardie di Salerno, ha come unica azione intrapresa un intensa attivit di ascolto sullintero territorio Provinciale per raccogliere le istanze degli operatori del settore ed in particolare, una serie di incontri con le squadre della caccia al cinghiale,

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per la definizione delle aree riservate a tale attivit. Unazione che di recente, al fine di dimostrare lattenzione dellAmministrazione Provinciale nei confronti dei cacciatori dellintero territorio, ha previsto un impegno di 45.000 euro, destinati a favore delle sole associazioni venatorie della Provincia di Salerno, distribuendolo in ragione del 40% come quota fissa a tutteleassociazionidellaprovinciaeperil60%inrapportoallapercentuale del numero di iscritti. Nessun aiuto invece alle associazioni ambientaliste per supportare e potenziare lazione di contrasto e repressione, al sempre pi dilagante fenomeno del bracconaggio. Questi dati sono ancora pi preoccupantiseabbinatiairisultati conseguiti dalloperazionerealizzatadal WWF di Salerno coordinata dal Coordinatore Provinciale Alfonso Albero unitamentealleForzedellordine. Per tutto lagosto 2012 infatti continuata lattivit di controllo del territorio ed il monitoraggio di alcune aree calde dove la caccia illegale, anche conarmiclandestine,inpienoParcoNaturale,edinparticolarmodo acinghialielepri,sembradiventataormaiusoeconsuetudine. In Provincia di Salerno ed in particolare nelle aree protette e nel Parco Nazionale del Cilento vengono continuamente scoperte realt illecite, alcune attualmente ancora in fase di ulteriori indagini e accertamenti con lacollaborazionedelleForzedellOrdinedelLuogoelasegnalazionedireati e soggetti che, incuranti della presenza costante dei controlli, continuano imperterriti nei loro intenti delinquenziali. Sul versante opposto, nellAgro Nocerino, alcune Guardie del WWF della Sezione di Salerno a seguito di segnalazioni anonime, si sono concentrate nellAgro del Comune di Bracigliano (SA,) dove hanno individuato alcune reti posizionate per la cattura di piccoli uccelli passeriformi, verzellini e cardellini. Tale attivit, conclusasi anche in collaborazione con i Carabinieri di Bracigliano, ha consentitodidenunciare2soggettiperireatidiuccellagione,detenzionee cattura di specie protette e tutelate dalla Convezione di Berna, come previstodallaL.157/92.Unodiessistatodeferitoall'AutoritGiudiziaria anche per gli articoli 337 e 544 ter del Codice Penale: "resistenza a un PubblicoUfficiale"e"maltrattamentodianimali",vistocheiltrasgressoresi serviva come richiamo vivo di un giovane Cardellino che fungeva da "zimbello".Taleattivit consentivadisequestrareoltrearetidi catturaper diverse decine di metri anche tutta l'attrezzatura occorrente per svolgere l'illecita attivit di uccellagione nonch circa 30 gabbie utilizzate per la detenzionedellavifaunacatturata,24cardellini,13verzellini,2fringuellie 9fanelli.Allafinedelleoperazionietrascrizionedegliatti,tuttigliesemplari abili al volo sono stati liberati in luogo idoneo. A Casalnuovo di Napoli (NA), stato sequestrato ad un privato, dalle Guardie del WWF di Napoli, un giovaneesemplaredigheppio,unaspecieparticolarmenteprotettaaisensi dell'art. 2 L. 157/92. Il rapace, detenuto illegalmente era stato legato con unacordaadunazampettaeallaringhieradiunbalcone.

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NUCLEODICASERTA:NELLATERRADEIFUOCHI Le attivit nel 2012 si sono concentrate innanzitutto sul rilevamento dell'abbandono illecito dirifiuti e sul loro relativo incenerimento (il territorio della Provincia di Caserta preso in considerazione quello dell'agro aversano e del litorale Domizio, sempre al confine con il territorio della Provincia di Napoli). Questo territorio diventato famoso a livello nazionaleper lo sversamento abusivo di rifiuti e relativo incenerimento, tanto da meritare il nome "Terra dei Fuochi". A questo si aggiungono i controlli antibracconaggio. Un episodio significativo avenuto nel marzo del 2012: durante lattivit di vigilanza le guardie hanno avvistato circa 50 gru nel comune di Villa Literno, insidiate da un gruppo dipersone con cani cheperfortunasipoiallontanatodopoavervistoleGuardie.

ISCHIA:STORIADIUNSUCCESSO
Felice lAssociazione: Dopo quasi 15 anni di impegno si ripagano i nostro sforzi. Negli ultimi anni, per la prima volta dal 1994, il Campo anti bracconaggio di Ischia ha raggiunto risultati eccezionali ed insperati: la quasi totale assenza di spari e di atti illegali di bracconaggio. Migliaia di km percorsi complessivamente sia a piedi che via terra e via mare, con i volontari del WWF che hanno presenziato l'isola 24 ore su 24 contribuendo enormemente a far scemare il fenomeno fino alla sua quasi scomparsa. Sullisola il bracconaggio era pratica diffusa e difficile da arrestare perch radicata nella cultura delle popolazioni locali: erano frequenti denunce per porto abusivo di armi e caccia illegale in tempo di divieto generale, sequestro di centinaia di munizioni, di centinaia di trappole a scatto per passeriformi innescate al limite della boscaglia e negli orti. Lattivit di controllo si svolta anche grazie al sostegno economico dell'associazione tedesca Komitee a allinsostituibile collaborazione dei Carabinieri di Ischia e della Guardia di Finanza. Il WWF Italia che ogni anno svolge tale campo antibracconaggio sulle Isole di Ischia, Procida e Capri ringrazia per l'insostituibile collaborazione sia i Carabinieri di Ischia che la Guardia di Finanza per il convinto sostegno tecnico e logistico senza i quali tali risultati nonsarebberostatiraggiunti.(giugno2007) INCREDIBILEDALWWF: NEABBIAMOESTINTOUNO: ILBRACCONAGGIOAISCHIA

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INUMERIDELCAMPODISORVEGLIANZAADISCHIA APRILEMAGGIO2007 40 giorni di presenza nellisola; oltre 4000 km percorsi; 75 ore di pattugliamento e navigazione via mare; 97 servizi operativi di prevenzione diurni e notturni; circa 40 Guardie provenienti da tutta Italia; 800 munizioni recuperate e sequestrate; 5 fucili sequestrati e confiscati; 45 trappole a scatto per passeriformi disinnescate e sequestrate; 5 personedenunciateall'autoritgiudiziaria.

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Quandoilbracconiereafinireintrappola
Una giornata con le Guardie volontarie WWF sulla Costieraamalfitanatraappostamentiedenunce Lappuntamento alle 2 di notte, nella sede del coordinamento Guardie volontarie WWF di Salerno. Le guardie sono una ventina, provenienti da tutta Italia, tutte l per il Campo antibracconaggio e di vigilanza ambientale. Mario Minoliti, il coordinatore, definisce strategia, compiti e stabilisce i gruppi. Loperazione Sentiero degli Dei ha lobiettivo di stroncare il bracconaggio in costiera amalfitana lungo lomonimo e celebrato sentiero che collega, a 500 metri daltezza, Agerola con Positano. In questo periodo infatti si concentra il passo migratorio e molti piccoli uccelli dalle regioni africane giungono verso le nostre coste per la nidificazione. Le Guardie conoscono la zona, almeno quanto i bracconieri, e sanno che in questo periodo i cacciatori di frodo posizionano la sera i richiami acustici (mezzi illegali che riproducono il canto degli uccelli, ma regolarmente in vendita e persino pubblicizzati nelle riviste di caccia!) per poi arrivare la mattina allalba, con cane e fucile e sparare a volont alle quaglie. Spesso, mi dicono, bastano i cani e una copertadagettarglisopraperprenderle,tantosonostrematedallungoviaggio.Cisuddividiamoingruppi, e dopo una mezzora di cammino individuiamo i richiami, posizionati tra le fronde e collegati ad un altoparlante. Sono le 4 del mattino e aspettiamo nascosti. Alle 6, quando il sole comincia a fare capolino e il magnifico spettacolo della costiera amalfitana si para di fronte ai nostri occhi, Antonio, che accanto a me, annuncia: Eccolo, eccolo. C un uomo con un cane, porta uno zaino dove probabilmente nasconde un fucile smontabile. Il cane per fiuta, luomo capisce che qualcosa con va e scappa. A quel punto le Guardie saltano fuori e gli intimano di fermarsi, ma lui non ci pensa neppure, scatta linseguimento ma Ennio, una Guardia che viene da Caltanissetta, il pi vicino, non riesce a raggiungerlo. A quel punto alcuni vanno al parcheggio, dove lo aspettano alla macchina, altri contattano il commissariato di Positano. Luomo se la cava con una denuncia a piede libero, dove si riesce a contestargli per solo la presenza del cane in area parco (siamo nel Parco dei Monti Lattari). La flagranza di reato non stata possibile, e probabilmente il bracconiere ha fatto in tempo a liberarsi dellarma (i Carabinieri gli trovano in casa 5 fucili, tutti regolarmente denunciati). Si bonifica larea, sequestrando i richiami acustici. Finiamo la mattinata con un giro sulle alture, dove lanno scorso erano stati rinvenuti degli archetti. Abbiamo beccato un noto ristoratore locale che seguivamo da tempo: ci scappato saltando gi dalla scarpata rischiandolossodelcollo:maloabbiamoindividuatoefotografato,raccontaMinoliti.Intantotornanole due guardie milanesi distaccate a Ischia: nessun bracconiere colto in flagrante, ma rimossi e sequestrati richiami e munizioni abilmente occultati. Nel pomeriggio, in sede, si lavora alla compilazione delle notizie di reato destinate alla Magistratura. Prima di ripartire, andiamo a liberare cardellini e ghiandaie sequestratiilgiornoprima,emivieneinmenteiltitolodellultimoromanzodiFranzen:Libert. (daPandagiugno2011diL.Biancatelli)

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IRACCONTIDELLAGUARDIAPIGIOVANE: EDUARDOQUARTA
IlragazzochesifeceGuardia
Eduardo Quarta ha 21 anni e collabora come guida ambientale allOasi Bosco San Silvestro, vicino a Caserta. Giovanissimo, ha per un bagaglio di esperienzadituttorispettoeadessoimpegnatonellalottaalbracconaggio comeGuardiavolontaria. CosatihaspintoavolerfarepartedelWWF? Ho conosciuto lAssociazione da molto piccolo grazie alla presenza dei volontari nelle scuole. Il percorso che ho seguito mi ha consentito di vivere lassociazione a livello locale ma anche regionale, con il servizio civile al WWF Campania. Bellissima esperienza anche la collaborazione con il WWF Belgio che mi ha portato a fare parte di una delegazione diretta a Copenhagen, in occasione del Summit sul clima. Ho poi intrapreso il percorso per diventare guardia venatoria e devo dire che ci che mi sta dandomaggiorisoddisfazioni. Perchhaisceltodidedicartiallantibracconaggio? Fare la Guardia non apre gli occhi solo a chi intraprende questa strada ma ancheachilaconosceperlaprimavolta. NedimostrazioneilCamponazionaleantibracconaggiodiSalernoche,per questanno,eraapertoancheaivolontari. Sono state condotte molte operazioni andate a buon fine ed stata la dimostrazione migliore di quello che facciamo, unoccasione per fare esperienza del vero lavoro della guardia, indispensabile per contrastare la cacciaillegale. QualestradaprenderaiadessonellAssociazione? Continuer a fare la Guardia fino a specializzarmi in questo settore. Credo che al momento sia necessario che i volontari scelgano una strada allinternodelWWF,intraprendendodeipercorsiformativi.Inquestomodo avrebbero lopportunit di fare qualcosa che gli interessa e per cui possono portareilloropersonalecontributo. (daPandagiugno2012,intervistadiAlessiaSacchetti)

EduardoQuartaconunapoiana

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GuardiedellaCampaniasulweb
Maggio2011ValledelSarno:leGuardieWWFindividuanodiscaricheabusivedirifiuti cuistatoappenadatofuoco. http://www.youtube.com/watch?v=zS7Uj3fK4F4 OperazionidelCamponazionaledelleGuardieWWFItalia2012aSalerno.IndirettaTv duranteuninterventosuunadiscaricaabusivacondepositoincontrollatodirifiuti. http://www.youtube.com/watch?v=YI2Xqv4pliE Liberazioniuccelliafinecampo2012. http://www.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=31412&content=1 ConStriscialaNotizialiberazionepoianaWWFSalerno,Nocerainferiore. http://www.zazoom.it/blog/post.asp?id=3861 Ilbracconaggioduratuttolanno,gennaio2012. http://www.youtube.com/watch?v=rmwBTmZ3OHc

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CALABRIA
Lexcarabinierecheorasorveglialambiente
IntervistaaDomenicoPerziano
Quandousciamoperilcontrollodelterritoriosiamofeliciedorgogliosi di appartenere al WWF Domenico Perziano un ex Appuntato scelto deiCarabinieri,55annidiCrotone,3figlie3nipoti,oggiresponsabile del Nucleo di guardie ambientali del WWF Calabria. Una realt nuova, quella della vigilanza volontaria, per il WWF in una Regione dove il rapporto con lambiente particolarmente difficile e la cultura del rispetto della natura tutta da costruire, Ed per questo che , spesso, nelle manifestazioni pubbliche usciamo con la divisa del Panda. La genteciavvicinaenoiglispieghiamochisiamoegliparliamodelWWF e della tutela dellambiente. importante la presenza sul territorio, quilazionedelWWFpococonosciuta. QuantisieteedoveoperateinCalabria? Siamo un Nucleo di 25 volontari, operiamo nella Provincia di Crotone. Ma presto si dovrebbe svolgere il corso per le nuove Guardie anche a Catanzaro, pur con qualche difficolt. Svolgiamo vigilanza itticovenatoria e ambientale. Abbiamo allattivo una decina di notizie di reato per inquinamento, scarico di acque reflue, ma la cosa pi grave stato il rinvenimento di unarea dove stato abbandonato dellamianto (eternit) . Abbiamo fatto denuncia alla Procura, al Comune di competenza e allArpacal. Quella dellamianto una piaga particolarmente grave qui in Calabria, una vera e propria emergenza ambientale. In quel caso le lastre che abbiamo trovato erano 1300, tutte nuove in pieno centro abitato. E nostro convincimento che labbandono delle lastre di cementoamianto, non sia un caso sporadico ma un vero e proprio disegno criminoso in ragione del fatto che esiste una legge regionale del 2011 (ndr. n.14 Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini: norme relative alleliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti amianto articolo 11 comma 4 ) dove previsto che la Regione Calabria conceda contributi per interventi di bonifica da manufattidiamiantopresentisuedificioareediproprietpubblicaechevi siano contributi per le aziende operanti nel settore di rimozione e smaltimento, con entit e modalit definiti nel PRAC. I contributi sono concessi in relazione al grado di rischio sanitario che i manufatti oggetto di intervento rappresentano; quindi lascia intendere che taluni soggetti, bench al corrente della predetta legge, abbiano deciso in maniera

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delinquenziale di disfarsi delleternit a totale spregio della natura e dellambiente,mettendoinseriopericololasalutepubblica. Anchelapiagadegliincendicolpisceperiodicamentelavostraregione Questastataunannataneraconepisodiinpiareemasoprattuttoqui a Crotone. Si tratta ovviamente di incendi dolosi ma c una caratteristica dalle nostre parti: nel periodo di raccolta del grano c qualcuno che va a bruciare quel che resta per far uscire dalle cannucce secche le lumache chequichiamanodurmiturichepoicucinanoinvariomodo,ovendonoa 8, 10 euro al chilo. Di solito le lumache si raccolgono dinverno e in quel caso si chiamano virdeddi, perch sono verdi e senza guscio. Ma la raccoltaestivaprecocescatenaincendinelperiodopicaldoecolterreno che diventa una miccia pronta ad esplodere alla minima scintilla. Gli incendi si scatenano anche per ignoranza: molti non sanno che vietato darefuocoallesterpaglie. Dai Carabinieri al WWF: a cosa si deve questo passaggio? In fondo potevi godertiriposoepensione... Gi quando ero in servizio appena mi era possibile, mi impegnavo per la tutela dellambiente. Amo la natura, i fiumi puliti, e il WWF mi ha dato la possibilitdiespletarealmeglioquestamiainclinazione.Lanaturaperme un soggetto meno abbiente, che va cio salvaguardato perch fragile e nondinessuno.Quindipatrimonioditutti. Inchemodoorganizzatoilvostroservizio? Operiamo a seguito di una convenzione siglata con la Provincia, e diamo spesso la nostra disponibilit, sia a richiesta dellamministrazione provinciale,siaaseguitodisegnalazionidicittadini.ACrotone,inoccasione del corso che abbiamo seguito per poter svolgere lattivit di Vigilanza volontaria,ceraancheilsostitutoprocuratorediReggio. In Calabria il vostro compito complesso anche perch le Guardie WWF operano da poco tempo e lillegalit ambientale purtroppo molto diffusa... Purtroppo c un problema con la sensibilit ambientale. Ci vuole pi rispetto. Per esempio basta andare in Sila il 16 agosto, subito dopo il tradizionale pic nic di Ferragosto, appuntamento immancabile per tantissime famiglie calabresi. I resti della giornata si trovano ovunque, nei boschi. un peccato, dobbiamo amare di pi la nostra terra, ed essere noi per primi a rispettarla. Per fortuna alcune persone con il loro buon operato possonofareladifferenza.AquestopropositovorreiricordareunaGuardia esemplare purtroppo scomparsa di recente e che ha lasciato un vuoto in tutti noi. Sergio D'Urso, un appuntato scelto dell'Arma dei Carabinieri e Guardia WWF da molti anni, stato un uomo a cui le Guardie di questo

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Nucleo si sono sempre ispirati, per correttezza, sincerit,per attaccamento al dovere. Era un amante della natura, dell'ambiente, della flora e della fauna. Lo ricordiamo sempre quando siamo in servizio per la sua abnegazioneefermezza,unveropaladinodellagiustizia.

CALABRIA,DOVELAFAUNARESNULLIUS
diPinoPaolillo
InfattodibracconaggiolaCalabrianonsifamancareproprionulla. Cominciamo dallabbattimento di specie protette: se dovessi elencare tutti gli animali che la legge considera protetti o particolarmente protetti, ma che invece ogni anno vengono puntualmente presi a fucilate in coincidenza conilperiododicaccia,nonbasterebberopagineepagineintere. Uccelli rapaci in primis: poiane , gheppi, falchi di palude, pellegrini, oltre ai notturni barbagianni, civette e allocchi, Un grosso tributo lo pagano anche gli aironi, mentre non posso dimenticare la fucilazione di ben sette fenicotteri sul litorale lamentino, (uno mi venne portato sanguinante nella nostra sede di Lamezia Terme) o quello di un gruppo di cigni reali alle Foci delFiumeAmato;pernonparlarediuccelli coloratissimisparati proprionel periodo delle famigerate preaperture, come upupe e gruccioni. Ma, ripeto, noncunaspeciechenonsiastatapresadimiradaicacciatoribracconieri. Lunit venatoria dItalia si rinnova ogni anno in coincidenza con la discesa dalNorddiestimatoripadanidellaPolentaeosei:pochigiornidicacciaa cavallo della festa dei morti e la festa la fanno a migliaia di uccelletti, praticamente a tutto quello che vola: pispole e fringuelli, verzellini e fanelli, ballerine e pettirossi. Mancano le farfalle, ma perch non stagione. Il tutto custodito nei frigo di alberghi e ristoranti compiacenti in nome del turismovenatorio. Sulla caccia primaverile allAdorno si detto tutto ormai, ma confesso che fu per me una sorpresa apprendere che, contrariamente a quanto si diceva sulle gravi conseguenze familiari che sarebbero incorse a chi non avesse mostrato la sua valentia venatoria, uno dei motivi per cui si prendeva di miralapivoromigratore,eraquellodiessereottimoconlepatate. Quanto ai mammiferi, forse una peculiarit la Calabria ce lha rispetto alle altre regioni: qui si sparano i ghiri! Pensate che anni fa un quotidiano regionale forniva persino i nomi dei ristoranti in cui si poteva gustare il prelibatoroditore,lostessoche,nellacancelleriadiuntribunale,mivenne consigliato fritto benissimo in un locale della zona. E pensare che in quegli uffici mi ero recato proprio per un sequestro di ghiri, che lavvocato

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della difesa cerc inutilmente di spacciare per topi di campagna. Qui di orsi per (loro) fortuna non ne abbiamo, ma fosse stato per i calabresi, gli unici lupi della Sila sopravvissuti sarebbero stati i giocatori del Cosenza calcio. Nonpassaannochequalchetestadellodiatopredatorenonvengaregalata ai collezionisti del Corpo Forestale di qualche stazione aspromontana, quando non vengono abbandonati alle larve di mosca, come accadde alle carcassedisette(sette)cuccioloniavvelenatiinagrodiMarcellinara(CZ). E che dire delle cosiddette aree protette? Per anni e anni ho dovuto lottare, con appostamenti, denunce e processi in tribunale e qualche disavventura contro gli sparatori allinterno delloasi dellAngitola, trasformata in una libera riserva per caccia agli acquatici, ma a giudicare dalle notizie di qualche amico forestale, i parchi nazionali non se la passano meglio: il territorio vastissimo e la vigilanza ridotta al lumicino. E poi, chiss che con la scusa della caccia di selezione al terribile cinghiale, qualche tiratore scelto, con tanto di autorizzazione e piani di abbattimento in cui sono controllori e controllati, non fulmini pure uno degliultimiCapriolidiOrsomarso?Persbaglionaturalmente. Quanto agli strumenti (di cui vietato luso venatorio) usati per aumentare il carniere, gli uliveti risuonano dei canti melodiosi di Tordi BottaccieSassellielunicomodopercapiresesonooriginalionoquando, dopoglispari,sentiancoracantare QuantoallaBeccaccia,albaetramontosonoimomentipidifficilidellasua permanenzainvernaleneiboschicalabri:sonointantiadaspettarlapazienti perfucilarlaallaposta,ovviamentevietata. EaquestareginanonlasalvaneancheGesCristo.

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PUGLIA
Trabracconaggiomillenarioe inquinamentoindustriale
IntervistaaCosimoQuaranta
Persino al matrimonio di mia cugina non mi sono risparmiato: con la Guardia di Finanza un bel po di anni fa li ho fatti intervenire nel ristorante mentre venivano serviti i datteri di mare, vietati. S, forse in quelcasohoesageratounpomastatopifortedime La spinta a difendere a tutti i costi il patrimonio naturale Cosimo Quaranta ce lha proprio nel sangue. Tecnico industriale nella vita di tutti i giorni dedica il tempo libero quasi interamente a coordinare il Nucleo pugliese delle Guardie volontarie del WWF, quello di Brindisi, composto da 5 Guardie zoofile di cui 2 anche venatorie . Questi volontari si dedicano a sventare soprattutto atti di bracconaggio, ma ancheinquinamento(siamonellaterradellIlvaedellaSCU),discariche esoprattuttotrafficoillegaledianimali.

Comenataquestafortepassioneperladifesadellambiente? SonoiscrittoalWWFdamoltiannieainpassatoricordoche,permotividi lavoro, mi imbattei in unazienda che sversava liquami in un canale. Di fronte a questo scempio non mi sono voluto girare dallaltra parte e speravo di trovare uno strumento che mi desse la possibilit di cambiare le cose. Loccasione per iscrivermi al WWF nata allora: sentivo che dovevo impegnarmi in prima persona e avere al tempo stesso una struttura in grado di appoggiarmi. Confesso che da quel giorno la sera non vado a riposare se non ho dedicato almeno un momento della giornata alla mia associazione.Vivoinunaterradovelemergenzaambientaleallordinedel giorno: Ilva, centrali energetiche a gas e a carbone, petrolchimico, eolico e fotovoltaicoselvaggio,depuratorichenonfunzionano,discariche,trafficodi animali esotici, bracconaggio: in alcuni territori si concentrano attivit industrialicapacidirovinaretuttoilresto. Sfidepiuttostoimpegnative:pensicheleGuardiedasolesianosufficienti? Su certe battaglie siamo stati determinanti. Prima di tutto nella lotta al bracconaggio: il Nucleo di Brindisi in particolare, in campo dal 1996, si potrebbedefinirestoricoespecializzatosualcunepratichediuccellagione.

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In questi anni abbiamo martellato talmente tanto che nel 2000 stato quasi del tutto debellato il bracconaggio in tutta la Provincia grazie anche alla collaborazione particolarmente stretta con gli altri organi di polizia e di controllosulterritorio,specieilCorpoForestaledelloStato.Daquesteparti i bracconieri hanno labitudine di utilizzare richiami acustici elettromagnetici per attirare le quaglie ma soprattutto sopravvive un particolare metodo di caccia agli uccelli, la jacca, che ho scoperto risalire a quasi tremila anni fa, ai tempi degli antichi Messapi. Questa pratica si esercita nelle notti di forte scirocco, meglio senza luna e con un po di pioggia, condizioni ideali perch le povere bestiole, soprattutto tordi ma anche pettirossi, fringuelli, lu, si rifugiano nei rami pi bassi degli ulivi. I bracconieri si appostano tra gli alberi e, dopo aver abbagliato gli uccelli con unpotentefaroluminoso,liammazzanoacolpidipalettate. In una notte di jacca uccidono anche 500600 animaletti destinati ad alimentare una tradizione culinaria, i tordi a lu susu diffusi anche nei ristoranti del Salento e delle Murge meridionali: gli uccelletti, una volta spennati, si fanno macerare nel vino bianco e spezie e quelli rigorosamente dijaccasonoparticolarmentericercatiperchsenzailsangueprovocatodai pallini di piombo si conservano pi lungo. Una specialit locale, ma negli anni ci siamo specializzati anche noi cercando di inseguire i bracconieri nei loro appostamenti, individuando i mercanti abusivi. Lunghe ore di attesa di notte e sotto la pioggia per coglierli in flagrante, decine di sequestri dei famigerati vasetti, insomma, una vera e propria battaglia che ha quasi debellatoquestapraticabarbaraeanacronistica. Certo, la riduzione continua del personale e degli strumenti negli organi di controllosulterritorioenelleamministrazionipubblichenonaiutaeadoggi il bracconaggio rischia di riprendere terreno. Ma questo non un motivo valido per smettere, anzi, ci stimola di pi. I nostri ragazzi sono molto motivati,conunfortesensocivico. CivuoiraccontarequalchealtrosuccessodelvostroNucleo? Brindisi considerata un crocevia per il commercio illegale di specie protette provenienti dai Balcani, dalla Romania, dal delta Danubio e non solo. In questo caso la collaborazione con le Forze dellordine stata determinante. Abbiamo costruito negli anni una rete molto stretta con PoliziaprovincialeeCFS,lavorandoanchemoltosullasensibilizzazionedegli operatoriesullaloroformazione.Lattivitdiinvestigazione,dicontrollosul territorioinappoggioalleautoritcheapplicanolaCITES,pochiannifaciha permesso di sventare un colpo di quella che era considerata tra le pi importanti trafficanti di animali esotici al mondo che faceva transitare nel porto di Brindisi animali protetti. Questa donna faceva in modo che gli animali viaggiassero tra vari scali aeroportuali per depistare i controlli: una vera battaglia sul tempo ma ce labbiamo fatta. Labbiamo colta sul fatto con 2 rarissime civette delle nevi e a seguito di ci il CITES di Bari ha cominciato a seguirla con un occhio di riguardo. La capacit di riconoscere le specie un altro elemento importante che ci caratterizza e spesso ci
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chiamano per identificare animali sospettati di essere oggetto di traffico illegale. Dunque, la collaborazione con le Forze dellordine un vostro punto distintivo Direi che il nostro modo di operare: da sempre abbiamo labitudine di fare i controlli sempre in affiancamento di una pattuglia della forestale o Guardia provinciale. Questo un territorio particolarmente pericoloso, pu accaderti di tutto e come noto non siamo armati. Ci capitato qualche voltaneicontrollidiscoprireuncacciatoreconlamatricoladelfucileabrasa e senza porto darmi e non difficile immaginare a quale categoria appartenesse. Lottimo rapporto che abbiamo costruito negli anni ci ha permesso di intervenire in operazioni molto complesse, come ad esempio nel traffico di rifiuti. Ricordo 10 anni fa quando abbiamo collaborato con i CarabinieripersgominareuntrafficoillecitodirifiutiindustrialiaTaranto:il nostro compito era di individuare e annotare i movimenti dei camion che uscivano dalla centrale che avrebbero dovuto raggiungere la discarica autorizzata sita in Calabria. Grazie alle nostre informazioni i Carabinieri hanno invece sorpreso i camion scaricare in un altro stabilimento non autorizzato.Fortidiquestorapportoabbiamodebellato,adesempio,anche un fenomeno illegale un tempo diffuso, quello degli autospurghi abusivi dei camion lungo torrenti o canali di irrigazione, unindagine fatta con lunghi appostamenti notturni insieme al CFS durata diverse settimane. Anche in questocasoindispensabilecoglierelattimogiustonelmomentoincuista percompiersiilreato. Siamo stati una specie di enzima che ha messo in moto negli anni una cultura diffusa sulla difesa dellambiente non solo tra i cittadini ma anche allinterno delle strutture di controllo dello Stato come Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza,CorpoForestale,PoliziaProvinciale,GuardiaCostieraei varicomandi diPolizia Municipale.Siamodiventati unpuntodiriferimento importante per le istituzioni anche grazie alla preparazione specifica maturataneglianni. Unaveraminieradinotizieancheperimedia Su questo punto ci tengo a precisare che abbiamo cercato di non avere troppaevidenzasuimezzidiinformazionesuquesteoperazioni:unpoper motivi di sicurezza. Un bracconiere ha dato fuoco alla mia macchina qualche anno fa. Inoltre non vogliamo essere protagonisti, piuttosto col nostro impegno acceleriamo in realt un processo di cambiamento. Certo, ultimamente ci capitato anche di denunciare alcuni amministratori locali per essere stati molto leggeri sullo smaltimento dei rifiuti: malfunzionamento dei depuratori, gestione illecita di rifiuti. A volte rischiamo di rompere equilibri. Solo nella prima giornata di caccia a settembre,insiemeagliinfaticabiliamicidellaPoliziaProvincialediBrindisi, Discarica abbiamo sequestrato fucili a cacciatori che sparavano in area protetta,

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recuperato un assiolo ferito da pallini e una poiana, purtroppo morta, sparata in piena oasi di protezione. La collaborazione deve essere massima a tutti i livelli altrimenti impossibile ottenere risultati efficaci. Anche il supporto che pu darci unAssociazione come il WWF molto importante: ciconsideriamosuaparteintegrantee ledobbiamo moltoperavercidatoa disposizione un strumento potentissimo per contrastare i criminali dellambiente e per educare, sensibilizzare e convertire le istituzioni di questo Paese alla tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico. Ilvostrounbagagliodiesperienzeimportantiperlacollettivit Aquestopropositoloscorsoannocicapitataunabellissimaesperienza: siamo stati chiamati dallassociazione Libera Terra che conosce le nostre azioni e si occupa di recuperare le propriet confiscate alle organizzazioni criminali. Abbiamo raccontato del nostro impegno per lambiente davanti a decine di giovani, provenienti da tutta Italia, quei ragazzi si sono resi conto che combattere contro lillegalit passa anche attraverso la difesa del proprio territorio. Dove c devastazione ambientale molto spesso c la mafia.Cihannofattoun milionedi domandee credocheancheperlorosia stato un momento di crescita importante. Hanno capito che quello che facciamononpernoi,maperlegenerazionifuture.Queiragazzipotevano esserefiglinostri.

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SICILIA
Zoomafieeradagismo IntervistaaEnnioBonfanti
Il mio primo verbale da Guardia lho scritto in un giorno di apertura della caccia di tanti anni fa: eravamo in mezzo ad un campo di grano tralestoppieconuncaldotorridochecifacevagrondaresudoreanche dafermi.Nonpotendomipoggiaredanessunaparte,scrissisdraiatoin terra, sotto il sole cocente mentre le gocce di sudore colavano sullinchiostro costringendomi pi volte a ricominciare da capo. Dopo un belpoconsegnai quel pezzodicartaconi segnidellamiafatica a quel cacciatore, ormai piuttosto spazientito, un episodio che non dimenticher mai. Essere Guardia per me riuscire a sottrarre ogni giornoancheunpezzettodinaturaallaspeculazione,aldegrado. Ennio Bonfanti, coordinatore del Nucleo siciliano di Guardie volontarie, ha fatto i salti mortali per ottenere il suo decreto di nomina: seguito il corso di formazione nel 2001 ha dovuto attendere fino al 2008 per ottenere il riconoscimento, una difficolt che perdura nonostante il prezioso contributo che questo nucleo, nato di recente, svolgesutantebattaglie.

Siamo presenti in 3 province, Palermo; Caltanissetta, la pi numerosa, in tutto 6. Il contesto delle normative siciliane sulla vigilanza volontaria molto recente e davvero scarno: qui le Province non hanno alcuna competenza in materia di Guardie ittiche o venatorie e non esiste alcuna normativa regionale sulla vigilanza ambientale o zoofila. Mi rammarica il fatto di fare tanti sforzi per arruolare giovani appassionati e volenterosi, formarli con corsi e seminari, e poi perderli perch costretti ad andarsene lontanoacercarelavoro.Fraitanticorsiorganizzatiogniannoeledecinedi partecipanti, in Sicilia il WWF dispone di appena 6 Guardie. Un drappello piuttosto eterogeneo ma unito da una forte esigenza di rispetto della legalit, un sentimento che rafforza ancora di pi la nostra sensibilit ambientale. Il fatto triste che mi rendo conto che pi scaviamo e pi scopriamo illeciti di ogni tipo: guardando i resoconti degli anni passati, ad esempio, se nel 2010 a Caltanissetta contestavamo 1000 euro di sanzioni, oggi siamo arrivati fino a 2000 euro e ovviamente non mancano i problemi che possono nascere da alcuni equilibri scossi, specie con certe istituzioni. Ci scontriamo con una sempre maggiore difficolt ad ottenere la nomina dellenuoveGuardie:ostacoliburocraticienon,rallentamentiingiustificatie non mancano anche le denunce calunniose nei nostri confronti, anche se i cittadini in generale apprezzano moltissimo quello che facciamo. Siamo tempestatidarichiestediinterventoedunodeimotiviforseperchsiamo superpartes.
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Suqualibattaglievisieteconcentratinonostanteilbreveperiodo? Possodireconmoltoorgogliochestiamoriuscendoasgominare unracket odioso che da decenni affligge alcune citt della Sicilia e che controlla il commercio clandestino di diverse migliaia di uccelli canori, come cardellini, verzellini e verdoni. Si tratta di un fenomeno illegale che coinvolge sia le regionidelNorddovegliuccellinicatturatiinSiciliafiniscononeiristorantio nelle gabbie dei cacciatori che li usano come richiami vivi sia paesi stranieri come Malta, che importano fauna con traffici costanti. Ma il mercato pi consistente proprio qui: in Sicilia molto popolare tenere sui balconi le gabbiette con cardellini ed altri passeriformi in bella vista. A Palermo, ad esempio, ogni domenica tra i banchi del mercato di Ballar c un commercio di uccelli selvatici, con un giro daffari importante. Periodicamente facciamo veri e propri blitz con le Forze dellordine ma purtroppo in quella citt il fenomeno ancora molto forte. Invece a Caltanissetta siamo riusciti a debellarlo quasi completamente concentrandoci sui commercianti che smerciavano centinaia di questi piccoli uccelli nel mercatino domenicale. In questi casi fondamentale laiuto degli Organi di polizia, per poter effettuare sequestri e perquisizioni domiciliari. Il loro supporto sempre dato con grande disponibilit poich tutti ci riconoscono grande competenza e professionalit. Cardellini ed altri piccoli uccelli sono particolarmente abbondanti nella nostra terra ma una volta catturati la loro mortalit altissima: se si tratta di individui giovani il prezzo di circa 10 euro, un cardellino adulto gi abituato alla gabbia ha quotazioni che vanno dai 100 ai 400 euro ognuno fino a 1000 euro se si tratta di un fino cantore. A fronte di guadagni cos alti i commercianti corronorischibassissimi,lecontravvenzionisonodipochecentinaiadieuro, spendendo molto poco per catturare gli uccellini, spesso con metodi rudimentali dato che queste specie sono abbastanza confidenti con luomo e dunque facile preda. La fauna selvatica, sebbene sia un patrimonio indisponibile dello Stato, purtroppo viene difesa dalla legge in maniera moltoblanda. Comescovatequestitrafficanti? Bisogna dire che se i commercianti non hanno pi un luogo, una piazza in centro citt o il mercato settimanale dove smerciare subito questi animali, vedono crollare tutta la loro attivit. Il nostro pressing sui mercatini locali servito a ridurre fortemente il commercio ma capita anche di trovare annunci su internet: i pi smaliziati pubblicano foto di esemplari con anelli di riconoscimento che sembrano essere di lecita provenienza, in maniera che il potenziale bottino venga di fatto contrabbandato come prodotto di allevamento. Sono elementi per noi difficili da verificare e dato che la normativa siciliana sullallevamento di fauna selvatica estremamente blanda, chiunque pu presentare una semplice domanda ed essere autorizzato a detenere centinaia di uccelli nella propria abitazione, a scopo diallevamentocosiddettoamatoriale.

Sequestrodicartucce

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A Messina abbiamo organizzato una memorabile operazione: un maxiblitz


con oltre 10 Poliziotti della locale Questura e 4 Guardie WWF Sicilia nel tradizionale mercato di cardellini ed altra avifauna protetta, della domenica Lintervento fulmineo ha permesso di circondare il sito ed impedire la fuga dei numerosi uccellatori che esponevano centinaia di gabbie e contenitori vari in cui gli animali erano tenuti in condizioni igieniche precarie e di palese maltrattamento e sofferenza. Abbiamo sequestrato quasi 200 uccelli, altri 142 sequestrati a carico degli uccellatori poi identificati e altri animali abbandonati da ignoti. Sono stati fermati e denunciati a piede libero, in concorso fra loro, per numerosi reati come detenzione e commercio di specie selvatiche particolarmente protette, furto ai danni dello Stato, maltrattamento di animali, ecc., ben 14 soggetti tutti messinesi tranne un cittadino extracomunitario ed un altro di Reggio Calabria. Si tratta del sequestro pi importante, per numero di animali e personedenunciate,adoggiregistratoinSiciliaedunodeimaggiorialivello nazionale. A confermare il contesto criminale nel quale si sviluppa questo fenomeno sono proprio le risultanze del blitz di Polizia e WWF: fra gli uccellatori denunciati figurano soggetti pregiudicati per vari reati e sorvegliati speciali noti alle Forze dellOrdine. Gli appostamenti e le investigazioni delle Guardie WWF condotte nelle settimane precedenti, avevanogievidenziatounaprecisaedefficaceorganizzazionedelmercato, con tanto di sentinelle per avvisare leventuale presenza di Forze dellOrdine e tutta una serie di altri stratagemmi per assicurare una fuga veloce in caso di pericolo. Il maxiblitz di Messina ha anche permesso di salvare diversi cardellini, oggetto di un trattamento davvero raccapricciante: un uccellatore aveva cucito addosso a 7 uccellini una sorta di imbracatura di spago che gli stringeva il dorso ed il petto, una camicia di forza, sul ventre con un gancio di metallo per fissare una cordicella. Cos conciatiicardellinieranodestinatiadattirarealtrisimilicomezimbello.La cordicellastrattonataripetutamente,lifaattirarealtricardelliniche,quindi, cadonovittimadelluccellatoreedellesuereti. Esistonoaltrifenomenigravisucuiavetelavorato? La Sicilia , ahim, la terra dove sono nate e prosperano la zoomafia e Cardellinoimbracatoegancioalventre utilizzatocomeescaviva lecomafia. In questi anni abbiamo tentato di ridurre la piaga del randagismo, un fenomeno che in Sicilia ha proporzioni da vera e propria emergenza sanitaria ed aggravata dal fatto che la Legge regionale che regolaladetenzionedianimalidacompagniastataemanatasolonel2000. Il problema nasce dal comportamento dei proprietari dei cani domestici: almeno il 90% non controlla le proprie bestiole nei periodi della loro riproduzione e cos tutte le cucciolate vengono abbandonate sul territorio anche in condizioni di crudelt. Spesso troviamo cuccioli di pochi giorni di vita gettati nei cassonetti. Se crescono dopo essere stati abbandonati diventano cani randagi e innescano una serie di conseguenze dannose anche per lambiente, come il forte disturbo per la fauna selvatica e

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problemi sanitari vari. C poi chi risolve il problema mettendo bocconi avvelenanti. Abbiamo riscontrato anche una certa inadeguatezza degli organi competenti e per questo stiamo diventando dei punti di riferimento per le segnalazioni di cittadini. Le nostre Guardie zoofile svolgono un eccellente lavoro in materia di vigilanza sullanagrafe canina, che una delledeiprincipaliedefficaciformediprevenzionedelrandagismo. Chealtresoluzionistateadottando? Lattivitdivigilanzaecontrollosulterritoriosoloilprimopasso:occorre una forte azione repressiva per chi non iscrive il proprio animale allanagrafe canina, uno strumento che permette di conoscere la consistenza della popolazione animale sul territorio. Toccherebbe agli enti pubblici fare campagne di informazioni e pressanti che recuperino anni di ignoranza sul tema, campagne di sterilizzazione, azioni, insomma, che facciano crescere una cultura zoofila e rispettosa degli animali e dellambiente. Il randagismo non un fenomeno incontrollabile, ma frutto di un comportamento illecito o immorale dei cittadini che non si curano della riproduzione dei loro animali. In questi pochi anni come Guardie zoofile abbiamo accertato migliaia di euro di sanzioni amministrative per mancata iscrizione allanagrafe canina. La Regione Sicilia purtroppo continua a spendere milioni di euro per gestire canili, quasi sempre privati che fanno lauti guadagni senza agire alla fonte del problema, uno spreco di denaro pubblico che arriva dalle tasse dei cittadini. C poi una realt pi sommersa che spesso scopriamo pattugliando campagne e casolari: ci scontriamo frequentemente in situazioni raccapriccianti di cani tenuti in condizionidipalesemaltrattamento,comecatenecorteemancanzadicibo. Abbiamo ottenuto diverse condanne su questo anche con laiuto della ProcuradiCaltanissetta. Anchelacacciapervoiunelementodipreoccupazione? In Sicilia dobbiamo fare i conti con oltre 40.000 doppiette, alcune altre migliaia di cacciatori continentali che annualmente vengono nella nostra isola a rimpinguare i carnieri, ed un numero imprecisato di bracconieri ed uccellatori.... Quella venatoria unattivit dai segnali contrastanti: da una parte effettivamente i cacciatori diminuiscono un po ogni anno e facciamo sempre qualche chilometro in pi, nei servizi antibracconaggio, per incontrarli. Dallaltra le attivit illecite si sono aggiornate tecnologicamente con richiami acustici radiocomandati ecc. In questo periodo di crisi, inoltre, vedo con preoccupazione crescere una forma di bracconaggio che io definirei di reddito dove il cacciatore non rinnova pi il porto darmi perch costoso e non paga le tasse venatorie, ma si dedica ugualmente a cacciare, illecitamente, magari con trappole nellorto di casa o cacciando di notte con i fari, per vendere le prede ai ristoranti o allagriturismo della zona. Temo sia una tendenza destinata a crescere perchrappresentaunfacilemodopersbarcareillunario.

Canitenutiingabbia

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SARDEGNA
Indifesadelloscrignodibiodiversit delMediterraneo
IntervistaaAntonelloSecci
La Sardegna un luogo cruciale per la biodiversit del Mediterraneo, sia come ricchezza di habitat che di specie. Difenderne territorio e fauna sono priorit del WWF che nellisola ha creato nel 1885 una delle Oasi pi importanti, Monte Arcosu, regno del Cervo sardo. Bracconaggio e altre forme di malacaccia sono purtroppo ancora vive sul territorio. Il WWF Sardegna sta costituendo un nuovo Nucleo di Guardie venatorie per contrastare le azioni dannose per il patrimonio faunistico. Antonello Secci, Presidente regionale del WWF, ci racconta come.

ComenasceiltuoimpegnonelWWF? Neglianni70propriocomevolontario:insiemeadaltriamiciperanniho setacciatoilterritorioraccogliendoognigiornocentinaiadiarchetti,laccie trappolemessidaibracconieri.Oggimigliaiadiquestistrumentimortaliper lafaunasonoinbellamostraallingressodelloasidiMonteArcosusu alberidellavergogna,atestimonianzadiquestepraticheinqualificabili. IlbracconaggioancoraunaminacciainSardegna? La caccia non pu compromettere il capitale naturale ma solo utilizzare linteresse,basandosisullaconoscenzadellostatusdellevariepopolazioni. A tuttoggi, invece, la sua gestione in mano alla lobby venatoria, fortemente presente nel Comitato Regionale Faunistico, di cui faccio parte da27anni,dovelacomponenteambientalistainforteminoranza.IlWWF ogni anno promuove ricorsi al TAR contro i calendari venatori emanati dal Comitato,comeaccadutonel2012incuieranoraddoppiatelegiornatedi cacciaalcinghiale,aumentatelegiornateeilnumerodeicapiedellespecie cosiddette nobili stanziali come pernice e lepre, azioni condannate addirittura dalla stessa base del mondo venatorio. Inoltre, in Sardegna mancaunPianoregionalefaunisticoe,diconseguenza,gliambititerritoriali di caccia, elemento fondante della programmazione faunistica. Da noi vige ancora il nomadismo venatorio sia alla fauna migratoria che a quella stanziale. Nonostante lencomiabile lavoro del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientaledifficilecontrollaretuttoilcomplessoeasproterritoriosardo. Quasi priva di regole anche la caccia grossa a ungulati e cinghiali, sa cassa manna, radicata in tutta lisola ma che vede le compagnie di caccia agire senza controllo e coordinamento. Frequenti, anche per questo, gli incidenti mortalisoprattuttonellebattutealcinghiale.
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RaccontacidelnascenteNucleodiGuardievenatorie UnobiettivoprimariochecisiamopostinelrifondarelaSezioneregionale. La situazione in stallo per lungaggini burocratiche legate ai decreti istitutivi. Intanto i volontari non sono rimasti con le mani in mano e di recente, insieme al Gruppo WWF Campania, hanno partecipato al campo antibracconaggio organizzato da LAC, LIPU e CABS. La loro attivit comune proseguir nel 2013 a Monte Arcosu, unarea da sempre sotto attacco di uccellatori che disseminano di lacci e archetti i sentieri, noti localmente come andulas, catturando piccoli e indifesi passeriformi venduti poi sottobancocomegriveinristoranticompiacentidellaProvincia.

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A.Cambone/R.IsottiHomoambiens

APPENDICE

ICOORDINATORIREGIONALI DELLEGUARDIEWWFITALIA

REGIONE
ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIAROMAGNA FRIULIVENEZIAGIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE PIEMONTE PUGLIA SICILIA TOSCANA UMBRIA

COORDINATORE
CLAUDIOALLEGRINO DOMENICORIZZI DOMENICOPERZIANO MARIOMINOLITI LORENZOBRUSCHI MANUELACARBI VANESSARANIERI GUGLIELMOJANSEN ANTONIODELLEMONACHE GIUSEPPEDINI PAOLOGALLIANO (rif.WWFPuglia) ENNIOBONFANTI DANIELEROSATI GIAMPAOLOODDI

EMAIL
guardiewwfabruzzo@wwf.it basilicata@wwf.it calabria@wwf.it guardiewwfcampania@wwf.it guardiewwfemiliaromagna@wwf.it guardiewwffriuliveneziagiulia@wwf.it guardiewwflazio@wwf.it guardiewwfliguria@wwf.it guardiewwflombardia@wwf.it guardiewwfmarche@wwf.it guardiewwfpiemonte@wwf.it puglia@wwf.it guardiewwfsicilia@wwf.it guardiewwftoscana@wwf.it guardiewwfumbria@wwf.it

SEZIONEREGIONALE
abruzzo@wwf.it basilicata@wwf.it calabria@wwf.it campania@wwf.it emiliaromagna@wwf.it friuliveneziagiulia@wwf.it lazio@wwf.it liguria@wwf.it lombardia@wwf.it marche@wwf.it piemonte@wwf.it puglia@wwf.it sicilia@wwf.it toscana@wwf.it umbria@wwf.it

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LEGUARDIEGIURATEDELLE ASSOCIAZIONIDI PROTEZIONEAMBIENTALE (WWFITALIA):NORMATIVA


PatriziaFantilli
DirettoreufficiolegalelegislativoWWFItalia CoordinatoreNazionaleGuardievolontarieWWF

Nei primi anni 80 anche in Italia si iniziato ad occuparsi e preoccuparsi della tutela dellambiente e, conseguentemente, sono nate le prime leggi specifiche in vari settori di quella che poi divenuta la legislazione ambientale. Questo fenomeno sociale e normativo si sviluppa in concomitanza con la nascita e poi levoluzione di quella che oggi definiamo coscienza ecologica, e del consolidarsi delle leggi ambientali dellUnione Europea. Grazie a questi fattori, sempre pi persone hanno deciso di impegnarsi direttamente, anche partecipando alle attivit prima tipiche solamente della Pubblica Amministrazione. Nasce cos il concetto di volontariato, nel cui ambito poi si evolve la figura particolare della vigilanzaambientale.Inrealtilterminevigilanzaoguardiavolontaria piuttosto riduttivo. Infatti i compiti e le attivit di questi volontari non riguardano solamente la funzione di controllo del territorio, lapplicazione delle leggi ambientali, la prevenzione e repressione dei c.d. reati ambientali, anche se questo laspetto caratterizzante, ma riguardano a tutto tondo anche attivit di educazione, informazione, formazione, promozionedellalegalitambientalee,piingenerale,dellaconoscenza erispettodellanaturaedellambiente. Riportiamo qui di seguito, sinteticamente, le diverse leggi, nazionali e regionali, che prevedono e disciplinano le diverse figure, competenze e qualificazioni giuridiche della guardia volontaria. In termini generali, possiamo dire che le Guardie del WWF Italia sono comuni cittadini che volontariamente, senza compensi economici, disarmati, dopo aver frequentato specifici corsi di formazione, svolgono attivit di educazione e tutela ambientale, nellambito della grande ed importante famiglia delWWF(chericordiamolapiimportanteediffusaorganizzazionenel mondoperlaconservazionedellanatura).


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GUARDIAPARTICOLAREGIURATA Le guardie volontarie del WWF Italia sono inquadrate nella figura giuridicadellaGuardiaParticolareGiurata.
ComesidiventaGuardiaParticolareGiurata L'art. 133. del T.U.L.P.S. (" Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza " Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773) consente a determinati soggetti di nominare Guardie Particolari Giurate, da destinare a specifici compiti di vigilanza, limitatamente alle competenze ed alterritorionelqualel'Enterichiedenteintendeespletaretalifunzioni. Il WWF Italia, cos come altre Associazioni di protezione ambientale, pu richiedere il rilascio di apposito decreto per la nomina di Guardie Particolari Giurate alla Provincia, per la competenza ittico e venatoria ed allaPrefettura,perlacompetenzaambientaleezoofila. Questa distinzione di competenze amministrative scaturita dal Decreto Legislativo 112/1998 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi delloStatoalleregioniedaglientilocali,inattuazionedelCapoIdellalegge 15 marzo 1997, n. 59, meglio conosciuto come Decreto Bassanini) che ha trasferito dallo Stato alle Regioni ed Enti locali numerosi compiti e funzioni amministrative, comprese quelle relative al potere di nomina e rinnovodelleGuardieGiurate(artt.162e163). Quindi: il Decreto per la vigilanza venatoria (disciplinata dallart. 27 della legge 157/1992)editticoevienerilasciatoepoirinnovatodallaProvincia; il Decreto per le altre competenze viene rilasciato e poi rinnovato dalla Prefettura (competenze ambientali e zoofile Legge n 611 del 12 giugno 1913). Poich con le prime applicazioni delle nuove competenze stabilite dal Decreto 112/98, nonostante il testo delle nuove norme fosse chiaro, da parte di alcune Prefetture e Province non vi era stata una univoca interpretazione ed applicazione, il Ministero degli Interni ha emanato una Circolare esplicativa (n. 557/8 del 09/7/2001). La circolare ha ribadito che solo le competenze itticovenatorie sono state trasferite alle province, alle prefetture sono rimaste le competenze residue per le materie ambientali e zoofile, oltre ovviamente le nomine e rinnovi delle licenze di Polizia alle GuardieparticolaregiuratedegliistitutidiVigilanzaprivati.

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CompetenzeepoteridellaGuardiaParticolareGiurata La Guardia particolare giurata, una volta ottenuto il Decreto di nomina, pu esercitare la vigilanza sui beni indicati nel decreto stesso, con la qualifica di Pubblico Ufficiale (ai sensi dellart 357 Codice penale), solamente durante l'espletamento delle sue funzioni, incaricato di compiti di Polizia amministrativa. I poteri e gli obblighi a cui sottoposta discendono dai codici vigenti e dalle leggi, prima tra le quali la Legge 689/81,art.13. LaGuardiaparticolaregiurata,inquantoPubblicoUfficiale,nellesercizio delle sue funzioni, ha il potere di redigere atti pubblici che fanno piena provafinoaquereladifalsodellaprovenienzadeldocumentodalP.U.che lo ha formato, nonch delle dichiarazioni delle parti e dei fatti che il P.U. attestaavvenutiinsuapresenzaodaluicompiuti,(art.2700CodiceCivile). La Vigilanza sullattivit della Guardia giurata svolta dal Questore della Provincia di appartenenza, come stabilito dalla Legge n. 508/1936 che approva integra o modifica lOrdine di Servizio proposto dallAssociazione o dallistitutodacuidipendelaGuardia. La G.PG., di norma, non ha la qualifica di Polizia Giudiziaria, ma pu essere nominata Ausiliario di polizia giudiziaria (ai sensi dellart. 348 IV co.c.p.p).ComeaffermatodallaSupremaCortediCassazione:()possono essere nominate ausiliari di P.G. persone che indipendentemente dalla qualifica siano ritenute idonee e ogni atto da loro compiuto deve considerarsiattodellastessaP.G.. Alcune Procure hanno attribuito, in alcuni specifici casi, alle Guardie Giurate del WWF, limitatamente ai poteri loro conferiti dalla legge e per le materiedilorocompetenza,funzionidiPoliziaGiudiziaria(aisensidellart. 55e57IIIco.c.p.p.). E bene ricordare la differenza tra funzione e qualifica di Polizia Giudiziaria: la funzione temporanea e viene "assunta" quando la Guardia Giurata si trova in presenza di un reato, funzione che cessa quando cessa il reato stesso; la qualifica invece permanente ed assunta da un qualsiasi agente di P.G. alla data dell'assunzione in servizio fino all'et della quiescenza, la qualifica condizione permanente e v ben oltre l'orario di servizioeilconfigurarsidireati.

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GUARDIAZOOFILA Esiste anche unaltra figura giuridica di guardia ambientale, istituita dalla Legge sul maltrattamento degli animali (Legge 20.7.2004, n.189 "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonch di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate): la guardia zoofila. La Guardia zoofila ha la qualifica di Guardia Particolare Giurata, nominata con decreto Prefettizio. Le Guardie zoofile acquisiscono ufficialmente la qualifica di Agenti di Polizia Giudiziaria nellesercizio delle funzioni stabilite dalla Legge 189/2004 ,e degli articoli 55 e 57 del Codice di Procedura Penale. Le guardie zoofile, per, non possono svolgere altri servizi, per esempio, nella vigilanza sulla caccia e sulla pesca, in quanto attivit regolamentate da altre Leggi specifiche. Le competenze delle Guardie Zoofile sono limitate alla repressione dei reati di maltrattamento degli animali daffezione (che le interpretazioniletteralierestrittivedellanormadialcunigiudicilimitanoa caniegatti,altrepiestensiveallarganoaic.d.animalidareddito). GUARDIAECOLOGICAVOLONTARIA(G.E.V.) Altra figura giuridica di guardia volontaria ambientale la Guardia ecologica volontaria, disciplinata da specifiche leggi regionali. Dai primi anni '80 alcune Regioni hanno, infatti, istituito i "Servizi Regionali di vigilanzaecologicavolontaria",conspecificheleggiregionali. In linea generale, questa la regolamentazione delle G.E.V. (salvo verifica delle singole leggi regionali): la nomina delle G.E.V. avviene dopo il superamento di appositi corsi di formazione organizzati dalle Province di appartenenza,edsottopostaall'approvazionedelPrefettoedalliscrizione in un apposito elenco tenuto dalla Provincia. Le G.E.V. si organizzano in gruppi(dinormadidimensioneprovinciale),conunproprioregolamentodi servizio (approvato dall'autorit di Pubblica Sicurezza), in coerenza con i regolamenti delle singole associazioni di appartenenza. Competenze ed obblighi sono elencati e disciplinati dalle specifiche leggi regionali. In linea di massima le G.E.V. devono: Operare con prudenza, diligenza e perizia e svolgere le proprie funzioni con le modalit previste nei programmi di lavoro predisposti dalle Province".Quando accertano violazioni alle disposizioniinmateriaambientalechecomportinol'applicazionedisanzioni amministrative, devono redigere un verbale ed inviarlo subito all'autorit competente per laccertamento e lirrogazione della relativa sanzione, nonchallaprovinciacompetente. Devono qualificarsi prima di effettuare qualsiasi controllo, esibendo il distintivo rilasciato dalla Provincia. Ovviamente, nello svolgimento dei propri compiti, le G.E.V. non possono essere armate, anche nel caso in cui possiedano regolare porto d'armi ed loro comunque vietato lesercizio della caccia e della pesca, nel territorio in cui esercitano le funzioni di

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vigilanza. Le competenze delle GEV,pur potendo variare da regione a regione, sono molteplici ed ampie: attivit di promozione, informazione ed educazione sulla legislazione di tutela ambientale; attivit di vigilanza ambientale e territoriale; accertamento e prevenzione delle violazioni delle leggi ambientali; tutela della fauna, della flora e delle aree naturali; attivit di Protezione Civile , in caso di calamit o disastri di carattere ambientali;rifiuti;parchi;acque;caccia;pesca. Per una ricerca delle Regioni in cui sono istituite le Guardie Ecologiche Volontarie (G.E.V.) e delle relative leggi, si pu consultare il sito della Federgev Italia , la Federazione Nazionale delle GEV. Dal sito Federgev Italia :Le Guardie Giurate Ecologiche Volontarie sono cittadini che hanno frequentatoappositicorsidiformazione.Superatol'esamediventanoagenti di polizia amministrativa e pubblici ufficiali con il compito di verificare che le Leggi poste a tutela dell'ambiente vengano rispettate. Possono redigere verbalidiaccertataviolazioneecomminareunasanzionepecuniaria.Hanno l'obbligo di informare l'autorit giudiziaria di ogni fatto di rilevanza penale. Promuovono inoltre informazione ambientale ed aiutano gli organi competenti nella protezione civile. La FEDERGEV ITALIA una Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta dal "Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare", come tale pu chiedere alle Prefetture la nomina di Guardie Volontarie Zoofile, Ittiche e Venatorie. La FEDERGEV ITALIApuorganizzare corsi performareGuardieEcologicheoAmbientalie promuovereRaggruppamentidiGEVGAV.

COMESIDIVENTAGUARDIAGIURATAWWF
Poich i compiti attribuiti alle Guardie volontarie sono molteplici e complessi, complessa la normativa (nazionale e regionale) che ne disciplina le attivit. Poich il numero delle guardie WWF importante (circa 300, distribuite in tutta Italia), si resa necessaria una precisa organizzazioneinterna. Le guardie del WWF Italia sono organizzate da un Coordinamento Nazionale (istituito nel 1991), disciplinate da un Regolamento interno (Regolamento attuativo dello Statuto , approvato dallassemblea nazionale il15marzo2008):VIGILANZAAMBIENTALEArt.4Finalitedobiettivi: 1. Il WWF Italia promuove e coordina su tutto il territorio nazionale un servizio di vigilanza ambientale attraverso Guardie particolari Giurate Volontarie, nominate ai sensi dell'art.133 e segg. del R.D. 18/06/31 n. 773 (Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza T.U.L.P.S), dellart. 163, comma3,lett.a)delDecretoLegislativo31.3.1998,n.112(Conferimentodi funzioni e compiti amministrativi dello Stato agli enti locali ), ed operanti con ordine di servizio approvato ai sensi della Legge 19.03.36 n.508 (Disciplina del servizio delle guardie particolari giurate), e sulla base delle relativenormativenazionalie/oregionali.
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Il WWF Italia promuove e coordina altres su tutto il territorio nazionale attivit di vigilanza ambientale, sulla base di altre normative nazionali e/o regionali. 2.OgniGuardiaagisceinconformitalleleggivigenti,alloStatutodelWWF Italia e secondo le direttive di cui al presente regolamento. Il Consiglio Nazionalegaranteeinterpretedelpresenteregolamento. 3. Il servizio delle Guardie Volontarie rientra tra gli strumenti dellassociazionedicuiallart.6delloStatutodelWWFItalia. LefinalitegliobiettividelleGuardievolontarieWWFsono: a) promuovere linformazione ed il rispetto della legislazione ambientalevigente; b) concorrere alla prevenzione ed allaccertamento degli illeciti ambientali amministrativi e penali, nei limiti e secondo le rispettive attribuzioni; c) offrire la propria disponibilit alle autorit competenti per collaborare, talaltro, in attivit di tutela dellambiente e antincendio; d) collaborare allo sviluppo ed alla realizzazione delle attivit programmate dallassociazione a livello nazionale, regionale e locale. PudiventareGuardiaWWFilsocioiscritto,maggiorenne,senzaprecedenti penali, che partecipi alle attivit delle sezioni WWF regionali o locali; dopo almeno un anno di attivismo e dopo aver frequentato gli specifici corsi organizzati dalle amministrazioni locali o dalla stessa Associazione e superato il relativo esame, laspirante Guardia WWF potr essere presentato al Coordinamento nazionale, che si prender cura di avviare liter che si conclude con linvio delle pratiche di nomina, sottoscritte da legale rappresentante del WWF, alla competente autorit ( Prefetto o provinciaincuilaGuardiaandrasvolgerelesuefunzioni). Le Guardie Giurate Particolari nominate dal WWF Italia hanno una competenza estesa su tutta la normativa nazionale e regionale relativamente alla materia ambientale: dalla normativa a tutela di fauna e flora selvatiche, a quella su caccia e pesca, dalla a normativa relativa alla Polizia forestale e Polizia zoofila, controlli su raccolta di funghi e tartufi, commercio di animali, viabilit minore e sentieristica, apicoltura, fino alla complessa normativa sui rifiuti, controlli su discariche abusive, sugli incendi boschivi, sui casi di inquinamento in ogni sua forma di acqua, aria e suolo, provenienti da attivit industriali, agricole, artigianali, agricole artigianali,commercialioprivate.
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Sempre pi spesso le attivit di vigilanza vengono svolte in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, con La Guardia di Finanza, con i Carabinieriepolizielocali.

NORMATIVAELENCO
Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza " Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Gazz. Uff. del26giugno1931,n.146,Suppl.Ord.)
Titolo IV Delle guardie particolari e degli istituti di vigilanza e di investigazioneprivataArt.133 Gli enti pubblici, gli altri enti collettivi e i privati possono destinare guardie particolari alla vigilanza o custodia delle loro propriet mobiliari od immobiliari.Possonoanche,conl'autorizzazionedelPrefetto,associarsiper la nomina di tali guardie da destinare alla vigilanza o custodia in Comune delleproprietstesse.

R.D.L.26settembre1935,n.1952 Disciplinadelserviziodelleguardieparticolarigiurate
1.Ilserviziodelleguardieparticolarigiuratenominateasensidegliartt.133 e seguenti del testo unico della legge di pubblica sicurezza, approvato con regiodecreto18giugno1931,numero773,postosottoladirettavigilanza del Questore. Resta ferma la competenza del Prefetto per quanto concerne la loro nomina ed il rilascio della licenza richiesta dal testo unico delle leggi dipubblicasicurezzadalrelativoregolamento. 2. Coloro che impiegano guardie particolari giurate debbono sottoporre all'approvazione del Questore della provincia, nel cui territorio viene disimpegnato il servizio, tutte le modalit con cui il servizio stesso deve essere eseguito con la specificazione dei compiti assegnati ad ogni singola guardia. 3. data facolt al Questore di modificare le norme di servizio proposte in esecuzionedell'articoloprecedenteediaggiungervituttiquegliobblighiche ritenesseopportunonelpubblicointeresse. 4. In caso di inosservanza da parte di una guardia particolare giurata degli obblighi fissati pu il Questore sospenderla immediatamente dal servizio salvoilprovvedimentodirevocadellalicenzadapartedelPrefetto. 5.vietatoachiimpiegaguardieparticolarigiuratedidisporredellestesse inmodononconformeallenormediservizioapprovatodalQuestore.

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6. Le infrazioni al presente decreto sono punite a termini dell'art. 17 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con regio decreto 18 giugno1931,n.773. Art357CodicePenalePubblicoUfficiale Agli effetti della legge penale, sono Pubblici Ufficiali coloro i quali esercitanounafunzionepubblicalegislativa,giudiziariaoamministrativa. Agli stessi effetti pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volont della Pubblica Amm.ne o delsuosvolgersipermezzodipoteriautoritativiocertificativi. Decretolegislativo112/1998 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo i della legge 15 marzo 1997, n. 59 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 21 aprile 1998 supplementoordinarion.77rettificaG.U.n.116del21maggio1997). Art.163.Trasferimentiaglientilocali 1. Le funzioni e i compiti di polizia amministrativa spettanti agli enti locali sonoindicatinell'articolo161delpresentedecretolegislativo. 2.() 3. Ai sensi dell'articolo 128 della Costituzione, sono trasferite alle province leseguentifunzioniecompitiamministrativi: a) il riconoscimento della nomina a guardia giurata degli agenti venatori dipendenti dagli enti delegati dalle regioni e delle guardie volontarie delle associazioni venatorie e protezionistiche nazionali riconosciute, di cui all'articolo 27 della legge 11 febbraio 1992, n. 157; b) il riconoscimento della nomina di agenti giurati addetti alla sorveglianza sulla pesca nelle acque interne e marittime, di cui all'articolo 31 del regio decreto 8 ottobre 1931, n. 1604, e all'articolo 22 della legge 14 luglio 1965, n.963;

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LEGGE11FEBBRAIO1992N.157NORMEPERLA PROTEZIONEDELLAFAUNASELVATICAOMEOTERMAE PERILPRELIEVOVENATORIO (PubblicatainGazzettaUfficialen.46del2521992 suppl.ordinarion.41)


Art.27.Vigilanzavenatoria
1. La vigilanza sulla applicazione della presente legge e delle leggi regionali affidata: a) agli agenti dipendenti degli enti locali delegati dalle regioni. A tali agenti riconosciuta, ai sensi della legislazione vigente, la qualifica di agenti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza. Detti agenti possono portare durante il servizio e per i compiti di istituto le armi da caccia di cui all'articolo 13 nonch armi con proiettili a narcotico. Le armi di cui sopra sono portate e detenute in conformit al regolamento di cui all'articolo 5, comma5,dellalegge7marzo1986,n.65; b) alle guardie volontarie delle associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale nazionali presenti nel Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale e a quelle delle associazioni di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell'ambiente, alle quali sia riconosciuta la qualifica di guardia giurata ai sensi del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza,approvatoconregiodecreto18giugno1931,n.773. 2.Lavigilanzadicuialcomma1,altres,affidataagliufficiali,sottufficialie guardie del Corpo forestale dello Stato, alle guardie addette a parchi nazionali e regionali, agli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, alle guardie giurate comunali, forestali e campestri ed alle guardie private riconosciute aisensideltestounicodelleleggidipubblicasicurezza;affidataaltresalle guardieecologicheezoofilericonosciutedaleggiregionali. 3. Gli agenti svolgono le proprie funzioni, di norma, nell'ambito della circoscrizioneterritorialedicompetenza. 4.Laqualificadiguardiavolontariapuessere concessa,anormadel testo unicodelleleggidipubblicasicurezza,acittadiniinpossessodiunattestato di idoneit rilasciato dalle regioni previo superamento di apposito esame. Le regioni disciplinano la composizione delle commissioni preposte a tale esame garantendo in esse la presenza tra loro paritaria di rappresentanti di associazionivenatorie,agricoleedambientaliste.

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5. Agli agenti di cui ai commi 1 e 2 con compiti di vigilanza vietato l'esercizio venatorio nell'ambito del territorio in cui esercitano le funzioni. Alle guardie venatorie volontarie vietato l'esercizio venatorio durante l'eserciziodellelorofunzioni. 6. I corsi di preparazione e di aggiornamento delle guardie per lo svolgimento delle funzioni di vigilanza sull'esercizio venatorio, sulla tutela dell'ambiente e della fauna e sulla salvaguardia delle produzioni agricole, possono essere organizzati anche dalle associazioni di cui al comma 1, letterab),sottoilcontrollodellaregione. 7. Le province coordinano l'attivit delle guardie volontarie delle associazioniagricole,venatorieedambientaliste. 8. Il Ministro dell'agricoltura e delle foreste, d'intesa con il Ministro dell'ambiente, garantisce il coordinamento in ordine alle attivit delle associazioni di cui al comma 1, lettera b), rivolte alla preparazione, aggiornamentoedutilizzazionedelleguardievolontarie. 9. I cittadini in possesso, a norma del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, della qualifica di guardia venatoria volontaria alla data di entrata in vigore della presente legge, non necessitano dell'attestato di idoneit di cuialcomma4. Art.28.(Poteriecompitidegliaddettiallavigilanzavenatoria) 1.Isoggettiprepostiallavigilanzavenatoriaaisensidell'articolo27possono chiedere a qualsiasi persona trovata in possesso di armi o arnesi atti alla caccia, in esercizio o in attitudine di caccia, la esibizione della licenza di porto di fucile per uso di caccia, del tesserino di cui all'articolo 12, comma 12, del contrassegno della polizza di assicurazione nonch della fauna selvaticaabbattutaocatturata. 2. Nei casi previsti dall'articolo 30, gli ufficiali ed agenti che esercitano funzioni di polizia giudiziaria procedono al sequestro delle armi, della fauna selvatica e dei mezzi di caccia, con esclusione del cane e dei richiami vivi autorizzati.Incasodicondannaperleipotesidicuialmedesimoarticolo30, comma 1, lettere a), b), c), d), ed e), le armi e i suddetti mezzi sono in ogni casoconfiscati. 3.Quandosequestratafaunaselvatica,vivaomorta,gliufficialioagentila consegnano all'ente pubblico localmente preposto alla disciplina dell'attivit venatoria il quale, nel caso di fauna viva, provvede a liberarla in localit adatta ovvero, qualora non risulti liberabile, a consegnarla ad un organismo in grado di provvedere alla sua riabilitazione e cura ed alla successiva reintroduzione nel suo ambiente naturale; in caso di fauna viva sequestrata in campagna, e che risulti liberabile, la liberazione effettuata
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sul posto dagli agenti accertatori. Nel caso di fauna morta, l'ente pubblico provvede alla sua vendita tenendo la somma ricavata a disposizione della persona cui contestata l'infrazione ove si accerti successivamente che l'illecito non sussiste; se, al contrario, l'illecito sussiste, l'importo relativo deveessereversatosuuncontocorrenteintestatoallaregione. 4. Della consegna o della liberazione di cui al comma 3, gli ufficiali o agenti danno atto in apposito verbale nel quale sono descritte le specie e le condizioni degli esemplari sequestrati, e quant'altro possa avere rilievo ai finipenali. 5. Gli organi di vigilanza che non esercitano funzioni di polizia giudiziaria, i quali accertino, anche a seguito di denuncia, violazioni delle disposizioni sull'attivit venatoria, redigono verbali, conformi alla legislazione vigente, nei quali devono essere specificate tutte le circostanze del fatto e le eventuali osservazioni del contravventore, e li trasmettono all'ente da cui dipendonoedall'autoritcompetenteaisensidelledisposizionivigenti. Legge689/81 Modifichealsistemapenale Art.13.Attidiaccertamento.Gliorganiaddettialcontrollosull'osservanza delle disposizioni per la cui violazione prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono, per l'accertamento delle violazioni di rispettiva competenza, assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittiviefotograficieadognialtraoperazionetecnica. Possono altres procedere al sequestro cautelare delle cose che possono formare oggetto di confisca amministrativa, nei modi e con i limiti con cui il codicediprocedurapenaleconsenteilsequestroallapoliziagiudiziaria. E' sempre disposto il sequestro del veicolo a motore o del natante posto in circolazione senza essere coperto dall'assicurazione obbligatoria e del veicolo posto in circolazione senza che per lo stesso sia stato rilasciato il documentodicircolazione. All'accertamento delle violazioni punite con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono procedere anche gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, i quali, oltre che esercitare i poteri indicati nei precedenti commi, possono procedere, quando non sia possibile acquisire altrimenti gli elementi di prova, a perquisizioni in luoghi diversi dalla privata dimora, previa autorizzazione motivata del pretore del luogo ove le perquisizioni stesse dovranno essere effettuate. Si applicano le

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disposizioni del primo comma dell'articolo 333 e del primo e secondo commadell'articolo334delcodicediprocedurapenale. Legge20luglio2004,n.189 "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonchdiimpiegodeglistessiincombattimenticlandestiniocompetizioni non autorizzate" (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 178 del 31 luglio 2004) Art.6.Vigilanza 1. Al fine di prevenire e contrastare i reati previsti dalla presente legge, con decreto del Ministro dell'interno, sentiti il Ministro delle politiche agricole e forestali e il Ministro della salute, adottato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalit di coordinamento dell'attivit della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri, del Corpo della guardia di finanza, del Corpo forestale dello Stato e dei. Corpidipoliziamunicipaleeprovinciale. 2. La vigilanza sul rispetto della presente legge e delle altre norme relative alla protezione degli animali affidata anche, con riguardo agli animali di affezione, nei limiti dei compiti attribuiti dai rispettivi decreti prefettizi di nomina, ai sensi degli articoli 55 e 57 . del codice di procedura penale, alle guardie particolari giurate delle associazioni protezionistiche e zoofilericonosciute.

CIRCOLAREESPLICATIVAMINISTERODEGLIINTERNI,N. 557/8DEL09/7/2001

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COMESOSTENEREILWWF

SeseiSocioWWFovuoidiventarlovaisuwwf.it/iscrizioni oppurecontattailServizioSocia:soci@wwf.itTel. 0684497500 SeseiovuoidiventareunSocioPaperfreevaisu wwf.it/paperfreeoscriviapaperfree@wwf.it Adottandounaltraspeciearischio:vaisu wwf.it/adozionioppurescriviaadozioni@wwf.it Perunoccasionespecialesceglilebombonieresolidali WWFsuwwf.it/bomboniereoppurebomboniere@wwf.it Perdonidiognispecievaisuwwf.it/pandagift Devolviiltuo5xmilledellimpostasulredditoaiprogetti delWWFItalia.InserisciilcodicefiscaledelWWF: 80078430586 CONTATTI WWFITALIAONGOnlus VIAPO25/C 00198ROMA Tel.06.844971 www.wwf.itwwf@wwf.it Perquesiti,segnalazionioaltroscrivia:wwf@wwf.it

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Il WWF si scusa per la crudezza di alcune delle immagini pubblicate, ma sono purtroppo necessarie per rendere la reale consistenza del fenomeno del bracconaggio e delmaltrattamentodeglianimali. Il WWF ringrazia sentitamente tutte le sue guardie, attuali e passate, per il grande ed importante impegnoper la tuteladella natura della legalit. Ringraziamo in modo particolare chicihaaiutatoanchearealizzarequestodossier.

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