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Giuseppe Guarino Molti libri un solo libro

Tempo fa avevo un problema. Da autodidatta quale per certi versi sono, non riuscivo a scrivere nulla che avesse per me una lunghezza apprezzabile. Poi lessi che un lungo libro sempre la somma di brevi parti collegate fra loro, a volte anche indipendenti fra loro, con un unico filo conduttore che le rendono parte di un unico e pi consistente prodotto finale, il libro stesso. Riflettendoci sono giunto alla conclusione che lo stesso pu dirsi della Bibbia. vero che questa raccoglie diversi libri, scritti da vari autori, in diverse epoche e in diverse circostanze, ma anche vero che pi si studia la Parola di Dio, pi si percepisce lunit dintento che la pervade dalla prima allultima pagina. La conclusione che diversi autori hanno scritto per diversi motivi ed in diverse epoche, ma che lassistenza particolare dello Spirito Santo ha reso il loro lavoro, anche a loro insaputa, tessere di un mosaico pi grande. In questa prospettiva potremmo paragonare lo Spirito Santo ad un editore che supervisiona i lavori indipendenti di vari autori, dando un contributo sufficiente a renderli parte di un progetto pi grande. Lunit di disegno che rivelano le pagine della Bibbia, dalla Genesi allApocalisse, unulteriore prova dellelemento soprannaturale, dellispirazione divina che ha guidato gli autori delle pagine sacre. Vediamo qualche esempio concreto. Genesi 3:15, Io porr inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccer il capo e tu le ferirai il calcagno. Con ragione questo brano, che troviamo nel primo libro della Bibbia, stato considerato il primo annuncio evangelico. Linterpretazione classica di questo verso tanto significativa quanto sorprendente. Le parole della Genesi parlano della vittoria di Cristo, che schiaccia il capo del serpente distruggendo per sempre le opere del Diavolo; ma la ferita che ne ricever, la morte che dovr patire sulla croce per pagare per il nostro peccato. Nulla di strano se non il fatto che queste parole sono state scritte oltre mille anni prima che si compissero. Stupefacente la narrazione di Genesi 22, dove impossibile non ravvisare il parallelo fra quanto succede ad Abramo ed il sacrificio di Cristo. Al grande patriarca viene chiesto dal Signore di sacrificare suo figlio Isacco. Abramo parla, profetizzando, grazie alla sua fede, del sacrificio che il Padre avrebbe un giorno provveduto per il peccato delluomo con il suo Figlio offerto sulla croce per la nostra salvezza. E Dio disse: Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va nel paese di Moria, e offrilo l in olocausto sopra uno dei monti che ti dir. Abraamo si alz la mattina di buonora, sell il suo asino, prese con s due suoi servi e suo figlio Isacco, spacc della legna per lolocausto, poi part verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno, Abraamo alz gli occhi e vide da lontano il luogo. Allora Abraamo disse ai suoi servi: Rimanete qui con lasino; io e il ragazzo andremo fin l e adoreremo; poi torneremo da voi. Abraamo prese la legna per lolocausto e la mise addosso a Isacco suo figlio, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. Isacco parl ad Abraamo suo padre e disse: Padre mio! Abraamo rispose: Eccomi qui, figlio mio. E Isacco: Ecco il fuoco e la legna; ma dov lagnello per lolocausto? Abraamo rispose: Figlio mio, Dio stesso si provveder lagnello per lolocausto. E proseguirono tutti e due insieme. Giunsero al luogo che Dio gli aveva detto. Abraamo costru laltare e vi accomod la legna; leg Isacco suo

figlio, e lo mise sullaltare, sopra la legna. Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. Ma langelo del SIGNORE lo chiam dal cielo e disse: Abraamo, Abraamo! Egli rispose: Eccomi. E langelo: Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poich non mi hai rifiutato tuo figlio, lunico tuo. Abraamo alz gli occhi, guard, ed ecco dietro a s un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo and, prese il montone e lofferse in olocausto invece di suo figlio. Abraamo chiam quel luogo Iav-Ir. Per questo si dice oggi: Al monte del SIGNORE sar provveduto. (Genesi 22:2-14) Lo stesso tema, la morte espiatoria di Cristo il soggetto dellincredibile profezia che rinveniamo al capitolo 53 del libro del profeta Isaia, scritto molti secoli prima della nascita di Ges. Vale proprio la pena citarlo per esteso. Chi ha creduto a quello che abbiamo annunziato? A chi stato rivelato il braccio del SIGNORE? Egli cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma n bellezza da attirare i nostri sguardi, n aspetto tale da piacerci. Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquit; il castigo, per cui abbiamo pace, caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui liniquit di noi tutti. Maltrattato, si lasci umiliare e non apr la bocca. Come lagnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non apr la bocca. Dopo larresto e la condanna fu tolto di mezzo; e tra quelli della sua generazione chi riflett che egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a causa dei peccati del mio popolo? Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli stato con il ricco, perch non aveva commesso violenze n cera stato inganno nella sua bocca. Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedr una discendenza, prolungher i suoi giorni, e lopera del SIGNORE prosperer nelle sue mani. Dopo il tormento dellanima sua vedr la luce, e sar soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, render giusti i molti, si caricher egli stesso delle loro iniquit. Perci io gli dar in premio le moltitudini, egli divider il bottino con i molti, perch ha dato s stesso alla morte ed stato contato fra i malfattori; perch egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli. (Isaia 53:1-12) inequivocabile che Isaia parli della morte di Ges e la ricchezza dei dettagli della sua profezia spiegabile solo per lopera di ispirazione dello Spirito Santo. Alcuni problemi che sorgono nellindividuazione dellautentico insegnamento della Parola di Dio, sono dovuti alla mancanza della percezione dellunit di intento della Bibbia. Considerandola un unico libro, in essa scopriamo la gradualit della Rivelazione che Dio ha fatto di s e del suo piano per luomo, culminato nellincarnazione di Ges Cristo. In Ebrei 1:1-2a leggiamo: Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio Dello stesso tenore le parole dellevangelista Giovanni: Poich la legge stata data per mezzo di Mos; la grazia e la verit sono venute per mezzo di Ges Cristo. Ma perch una Rivelazione graduale? Perch Dio non ha rivelato tutto e subito, gi dalle prime pagine della Bibbia? Rimanendo in tema con losservazione iniziale di questa riflessione, posso dire che mi sembra che a volte alcuni rimproverino alla Bibbia quello che invece viene apprezzato nei migliori scrittori. Immaginate un libro giallo dove lidentit dellassassino e tutti gli indizi determinanti venissero rivelati nelle prime due pagine! Chi vorrebbe leggerlo? Il piacere del lettore sta proprio nel cogliere

e ricollegare tutti gli indizi lasciati qua e l da uno scrittore intelligente e, al dischiudersi delle ultime pagine della narrazione, arrivare con lui alla soluzione del mistero. Allo stesso modo, che utilit avrebbe un testo scolastico dove gli studenti debbano subito confrontarsi con le problematiche pi complesse della materia studiata? Non pi saggio, invece, procedere per gradi? Infatti cos che succede in ogni testo scolastico o di studio che si rispetti. cos scandaloso se lo stesso accade nelle pagine della Bibbia? Alcuni banali errori sulla dottrina o la prassi cristiana originano dallerrata o imperfetta percezione della continuit esistente fra linsegnamento dellAntico Testamento e quello del Nuovo: la transitoriet del primo patto e la completezza e perfezione del secondo, in Cristo. Ad esempio, i Testimoni di Geova non percepiscono che gli indizi dellAntico Testamento trovano la loro spiegazione nelle formulazioni trinitarie del Nuovo Testamento e che ci non turba lUnit di Dio ma la amministra nella Trinit. Oppure, quando non ammettono trasfusioni di sangue in virt di alcuni brani dellAntico Testamento ripresi anche nel Nuovo, ma nel contesto comunque della difficile transizione dallesclusivismo della fede ebraica alluniversalismo del messaggio evangelico, trascurano che le norme veterotestamentarie che riguardavano comunque il mangiare il sangue, pratica altamente contraria alla profilassi anche oggi, niente hanno a che vedere con lintervento della scienza medica che utilizza, con la massima attenzione e cura, le trasfusioni di sangue per salvare vite umane. Volendo dare unocchiata anche a casa mia, devo dire che alcuni fratelli evangelici esagerano in certe prassi o comportamenti, dimenticando la libert che abbiamo in Cristo. Alcuni non indossano orecchini, altri impongono alle donne di non portare i pantaloni; in America molti ritengono luso dellalcol - in qualunque misura - contro linsegnamento biblico. Dallaltra parte altri eccedono nella libert di Cristo, senza tenere in giusto conto la santit della condotta alla quale Dio ci ha chiamati in Ges. Nella Chiesa Cattolica, invece, troviamo una organizzazione del clero che ricorda pi quella ebraica che quella immaginata nelle pagine del Nuovo Testamento. Il Papa potremmo definirlo erede del Sommo Sacerdote ebraico ed il clero, separato dal resto dei credenti, ricorda il sacerdozio personale ed ereditario degli ebrei. Nel Nuovo Patto, per, non si parla di sacerdoti perch non sono previsti sacrifici; n occorrono gerarchie ecclesiastiche che creano una cos marcata separazione fra il clero ed il resto dei credenti. Nella ricerca della visibilit della Chiesa, nel suo scadere nel formalismo che pure Ges aveva condannato nei religiosi del suo tempo, la tradizione romana perde di vista lessenza puramente spirituale della Chiesa e della fede del Nuovo Testamento. Il cristiano di cultura media, con una conoscenza biblica che gli viene da una lettura costante ed attenta della Sacra Scrittura, non pu certo sperare di controbattere con efficacia contro chi critica la Parola di Dio con motivazioni storiche, linguistiche, filosofiche, umanistiche. Spesso anche difficile discutere con chi per chiusura mentale, ma senza un motivo concreto, rigetta la testimonianza della Bibbia e non ne riconosce lautorit come Parola di Dio. Ma, come per altre realt spirituali, il cristiano percepisce nel suo spirito che le Sacre Scritture sono opera dello Spirito Santo. Tempo fa un mio amico di fede cattolica mi disse: - leggendo la Bibbia non so dimostrarlo e forse nemmeno spiegarlo a parole, ma sento qualcosa di speciale. vero: unesperienza spirituale che quindi si stenta a spiegare cercando un punto di riferimento nel nostro linguaggio o esperienza quotidiani; leggendo la Bibbia, lo Spirito Santo ci parla, parla al nostro spirito. Questa la mia esperienza. Questa lesperienza di quanti si accostano alla lettura della Parola di Dio; di quanti la meditano, la vivono, la custodiscono nel loro cuore come tesoro spirituale. Fra quelle pagine, in quelle pagine, con quelle parole, Dio parla loro a noi! e si rivela, donandoci, ad ogni passaggio, ad ogni lettura, pi luce su di s e sul suo infinito amore. Non possiamo fare molto di pi se non condividere questa meravigliosa scoperta con chi ci ascolta ed invitarlo a fare altrettanto prestando orecchio alla Parola di Dio. 29 Maggio 2011.

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