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Cattolicesimo, protestantesimo e capitalismo

di Murray N. Rothbard Negli anni recenti un gruppo di studiosi (la maggior parte dei quali potrebbero essere definiti cattolici di destra) ha posto le basi per una re isione della classica tesi riguardante la nascita della scien!a economica e del capitalismo, secondo cui la teoria e le politiche economiche del laissezfaire che generarono il capitalismo si s ilupparono gra!ie all"abbandono dei incoli cattolici medie ali. #econdo l"interpreta!ione standard il moderno spirito dell"indagine scientifica sbaragli$ il dogmatismo scolastico e permise il diffondersi dello spirito indi idualista e ra!ionalista% il superamento dell"autorit& della Chiesa condusse all"indi idualismo generali!!ato in tutti i campi% l"etica e lo spirito cal inista, enfati!!ando il alore positi o del duro la oro, del risparmio e dell"arricchimento in ece della disappro a!ione cattolica della ricche!!a, condussero ad una fioritura del capitalismo% l"economia del laissez-faire si s ilupp$ nell"atmosfera protestante della 'ran (retagna ()dam #mith e cos* ia). +siste per$ un"altra faccia della medaglia, dato che negli ultimi anni sono comparse alcune interpreta!ioni contrastanti specialmente nei campi della filosofia politica (ad esempio sull"effetto della legge naturale) e della teoria economica. ,ra le letture di questa Nuo a #cuola orrei suggerire- .oseph ). #chumpeter, History of Economic Analysis (Ne/ 0or1, 2345) pp.678259% Mar:orie 'rice8;utchinson, The School of Salamanca (<=ford, 2349)% +mil >auder, Genesis of the Marginal Utility Theory-Economic Journal (#ettembre 2347)% >auder, Retarded acceptance of the Marginal Utility Theory- uarterly Journal of Economics (No embre 2347), e !omment ()gosto 2344)% e Raymond de Roo er, Scholastic Economics" Sur#i#al and $asting influence from the %&th century to Adam Smith - uarterly Journal of Economics (Maggio 2344). ?uesti re isionisti, pi@ che affrontare direttamente una delle pietre angolari dell"approccio standard A $'Etica (rotestante di Beber A hanno operato per ie tra erse. C raccomandabile la critica di Beber di ;. M. Robertson, Aspects of economic indi#idualism (Dondra, 2377). )d esempio, Robertson e altri hanno mostrato che in realt& il capitalismo ini!i$ a fiorire non in 'ran (retagna, ma nelle citt& italiane del quattordicesimo secolo, cioE in !one decisamente cattoliche. Fl punto principale della critica re isionista, in ogni campo, E la continuit& del fatto che il capitalismo, il liberalismo, il ra!ionalismo e il pensiero economico ini!iarono molto prima di #mith e sotto gli auspici cattolici. + che inoltre gli s iluppi successi i ennero costruiti su precedenti conce!ioni cattoliche (in alcuni casi retrocedendo rispetto ad esse). >auder, infatti, ro escia la tesi di Beber sui suoi stessi seguaci, attaccando #mith e Ricardo per a er s iluppato la teoria del alore8la oro sotto l"influen!a del Grotestantesimo. )nche #chumpeter si mosse in questa dire!ione. D"impatto di questa importante nuo a tesi E il seguentein ece di affermare che ;ume e #mith s ilupparono la teoria economica quasi de no#o, occorre ammettere che essa in realt& E stata s iluppata nel corso dei secoli, lentamente ma sicuramente, dalla #colastica e da cattolici italiani e francesi influen!ati dalla #colastica% che la loro dottrina economica adotta a generalmente l"indi idualismo metodologico e mette a in risalto la teoria dell"utilit&, la so ranit& dei consumatori e i pre!!i di mercato% e che #mith in realt& riport$ indietro il pensiero economico iniettando i la dottrina puramente britannica del alore8la oro, allontanando cos* l"economia dalla strada giusta per un centinaio di anni. Gotrei aggiungere che la teoria del alore8la oro ha a uto molte catti e conseguen!e. C certo che spian$ la strada, del tutto logicamente, a Mar=. Fn secondo luogo, la sua enfasi sui costi che determinano i pre!!i ha incoraggiato l"idea che siano gli uomini d"affari o i sindacati a far salire i pre!!i, piuttosto che l"infla!ione go ernati a dell"offerta di moneta. Fn ter!o luogo, la sua enfasi sul alore oggetti o e intrinseco dei beni ha condotto ai tentati i scientisti di misurare e stabili!!are i alori attra erso la manipola!ione go ernati a.

9 <ra, l"interessante tesi di >auder E di isa in due parti- 2) quanto riportato sopra rappresenta il corso storico degli e enti nel pensiero economico% e 9) il moti o dell"abbandono della teoria dell"utilit& e della sua sostitu!ione con la teoria del alore8la oro fu l"influen!a dello spirito protestante, in opposi!ione a quello cattolico. >auder sostiene innan!itutto che la teoria dell"utilit& enne s iluppata ad un alto li ello prima da )ristotele e poi dalla #colastica, in particolare dalla trascurata tardo8scolastica spagnola della fine del sedicesimo e dell"ini!io del diciassettesimo secolo. Molti storici hanno ignorato la tarda #colastica e la sua influen!a, almeno fino a poco tempo fa. D"idea comune E che la #colastica scompar e con il Medioe o, e il uoto fu colmato solo dai mercantilisti. F mercantilisti, comunque, furono libellisti statalisti ad hoc, e diedero minori contributi alla teoria economica e al liberalismo rispetto alla tarda #colastica. (Hedi IeRoo er). D"enfasi sui alori soggetti i indi iduali e sull"utilit& enne portata a anti dai grandi filosofi della politica protestanti 'ro!io e Gufendorf, che furono direttamente influen!ati dalla #colastica spagnola (anche, come edremo in seguito, nel campo della legge naturale), e dagli economisti italiani Ie Holterra (nella met& del sedicesimo secolo), Ia an!ati (alla fine del sedicesimo secolo), Montanari (alla fine del diciassettesimo secolo) e specialmente 'aliani (intorno al 264J). ?uesta teoria enne ulteriormente s iluppata dai cattolici francesi ,urgot e Condillac (nella met& del diciottesimo secolo). >auder sostiene che, di fatto, al tempo in cui issero gli ultimi tre il paradosso del alore (oro contro ferro) era stato risolto gra!ie alla teoria dell"utilit&, solo per essere gettata ia da #mith e Ricardo che reintrodussero cos* il problema del paradosso del alore. Gotrei aggiungere che il risultante approccio olistico di #mith e Ricardo era sottilmente socialista anche in un quarto senso, perchK diede ini!io all"abitudine di separare la Iistribu!ione dalla Grodu!ione, parlando solo di gruppi di fattori di produ!ione an!ichK di fattori indi iduali di la oro in ece di la oratori. ) questo punto >auder prosegue mostrando che i teorici italo8francesi dell"utilit& e del alore soggetti o erano cattolici, mentre i teorici del alore8la oro come Getty, Doc1e e #mith erano protestanti inglesi. >auder attribuisce questo fatto proprio all"enfasi cal inista sulla di init& del la oro, in opposi!ione al pensiero cattolico che considera a il la oro solo come un me!!o per guadagnarsi da i ere. 'li #colastici furono liberi pertanto di arri are alla conclusione che il giusto pre!!o fosse essen!ialmente il pre!!o concorren!iale liberamente formato sul mercato, mentre i britannici influen!ati dal protestantesimo furono indotti a pensare che il pre!!o equo fosse il pre!!o naturale do e l"ammontare di la oro scambiato in ciascun bene E lo stesso. Ie Roo er sottolinea che gli ultimi #colastici spagnoli Iomingo de #oto e Duis de Molina denunciarono entrambi come fallace la massima di Iuns #coto secondo cui il giusto pre!!o E uguale al costo di produ!ione pi@ un ragione ole profitto. #mith e Doc1e furono infatti influen!ati sia dalla corrente scolastica che acquisirono nella loro forma!ione filosofica, sia dall"enfasi cal inista sulla di init& del la oro. C ero che #mith crede a che la libera concorren!a a rebbe alla fine a icinato i pre!!i di mercato al giusto pre!!o, ma E e idente che era stato introdotto un pericolo che Mar= sfrutt$ pienamente (e che E rimasto nelle teorie della concorren!a imperfetta, simili nel porre l"enfasi su un qualche mondo pi@ giusto do e regna il pre!!o naturale o ottimo). F tomisti, d"altra parte, a e ano sempre incentrato i loro studi economici sul consumatore come causa finale aristotelica nel sistema economico, indicando come fine del consumatore la moderata ricerca del piacere. Nel dicianno esimo secolo, dice >auder, le influen!e religiose sul pensiero economico non furono rile anti. +gli sottolinea comunque l"importan!a che ebbe per )lfred Marshall il suo se ero retroterra e angelico. Fl padre di Marshall era un e angelico molto rigoroso, e gli e angelici erano rigidi cal inisti8re i alisti. Lorse E questo il moti o per cui Marshall resistette alla teoria dell"utilit&, insistendo nel mantenere buona parte della teoria del costo di Ricardo, che come risultato persiste ancora oggi. Horrei aggiungere per$ un ulteriore commento. F pi@ dogmatici sostenitori del laissez-faire nel dicianno esimo secolo non erano gli economisti inglesi, ma quelli (cattolici) francesi. (astiat, Molinari e gli altri erano molto pi@ rigorosi dei sempre pragmatici liberali inglesi. Fnoltre la teoria

7 del laissez-faire enne finemente s iluppata dai fisiocratici cattolici, che erano influen!ati direttamente dalla dottrina della legge naturale e dei diritti naturali. ?uesto mi porta a parlare della seconda grande influen!a degli scolastici cattolici- la teoria della legge naturale e dei diritti naturali. Certamente la legge naturale, nata dal pensiero cattolico, rappresent$ un grande ostacolo all"assolutismo statale. #chumpeter rile a che il diritto di ino dei re era una teoria protestante. )nche la teoria della legge naturale e dei diritti naturali enne trasmessa dagli scolastici ai filosofi morali francesi e inglesi, ma la connessione fu oscurata dal fatto che molti ra!ionalisti del diciottesimo secolo, essendo ferocemente anti8cattolici, rifiutarono di riconoscere il loro debito intellettuale erso i pensatori cattolici. #chumpeter, infatti, sostiene che l"indi idualismo ebbe origine all"interno del pensiero cattolico. Cos* scri e- la societ& era considerata (da #an ,ommaso) un affare interamente umano- un mero agglomerato di indi idui uniti dalle loro necessit& mondaneMil potere del go ernante era deri ante dal popoloMper delega!ione. Fl popolo E il so rano e un go ernante indegno pote a essere destituito. Iuns #coto arri a a ancora pi@ icino ad adottare una teoria dello stato fondata sul contratto sociale. ?uestoMargomento E note olmente indi idualista, utilitarista e ra!ionalista. #chumpeter sottolinea anche la difesa della propriet& pri ata di #an ,ommaso, e men!iona in particolare lo spirito anti8statalista dell"opera del 2433 dello scolastico .uan Ie Mariana. +gli ricorda anche che gli scolastici adottarono come pre!!o giusto essen!ialmente quello di mercato, la teoria dell"utilit&, il alore soggetti o e cos* ia. #cri e anche che, mentre )ristotele e #coto crede ano che esistesse un solo pre!!o competiti o normale, i tardo8 scolastici spagnoli come Duis de Molina identificarono il pre!!o di mercato con ogni pre!!o concorren!iale. +ssi a e ano anche una teoria del gold standard, e si oppone ano alla s aluta!ione. #chumpeter nota anche che de Dugo s ilupp$ una teoria del rischio del profitto d"impresa che enne pienamente s iluppata soltanto all"ini!io del entesimo secolo e oltre. #ebbene la teoria dei diritti naturali del diciottesimo secolo fosse molto pi@ indi idualista e libertaria della ersione degli #colastici, tra le due i E una sicura continuit&. Do stesso E ero per il ra!ionalismo, dato che la ragione E stata il principale strumento usato da #an ,ommaso, mentre i protestanti la combatterono fondando la loro teologia e la loro etica su basi pi@ emo!ionali o sulla Ri ela!ione diretta. Gossiamo riassumere la teoria a fa ore del Cattolicesimo nel modo che segue- 2) il laissez-faire di #mith e le conce!ioni della legge naturale discendono dai tardo8scolastici e dai fisiocratici cattolici% 9) i cattolici hanno s iluppato l"economia basata sull"utilit& marginale e il alore soggetti o, insieme all"idea che il giusto pre!!o fosse il pre!!o di mercato, mentre i protestanti inglesi i innestarono la pericolosa e in ultima analisi decisamente statalista teoria del alore8la oro, influen!ata dal Cal inismo% 7) alcuni dei pi@ dogmatici teorici del laissez-faire furono cattolicidai fisiocratici a (astiat% 5) il capitalismo nacque nelle cattoliche citt& italiane del quattordicesimo secolo% 4) i diritti naturali e le altre isioni ra!ionaliste deri ano dalla #colastica. Horrei anche raccomandare, per un agghiacciante esempio di come l"influen!a protestante8 cal inista conduce al socialismo, la lettura di Mel in Richter, T)H) Green and His Audience" $i*eralism as a surrogate +aith, Re#ie- of (olitics (<ttobre, 234N). #ebbene marginale in questo particolare promemoria, orrei fortemente raccomandare anche il libro di +ri1 on >uehnelt8Deddihn, $i*erty or E.uality, (Cald/ell, Fd., 2349), la cui tesi centrale E che il Cattolicesimo conduce ad uno spirito libertario (sebbene antidemocratico) mentre il protestantesimo porta erso il socialismo, il totalitarismo e lo spirito colletti ista. On esempio E l"afferma!ione di >uehnelt8Deddihn che la creden!a cattolica nella ragione e nella erit& tende all"estremismo e al radicalismo, mentre l"enfasi protestante sull"intui!ione porta a credere nel compromesso, nei sondaggi e cos* ia. Io rebbe a questo punto essere men!ionata l"opinione sulla tesi di Ma= Beber del professor Hon Mises, secondo cui Beber a rebbe ro esciato il ero schema causale, dato che prima enne il capitalismo, e solo successi amente i cal inisti adattarono i loro insegnamenti alla crescente l"influen!a della borghesia, piuttosto che il contrario. Non sono ancora pronto a dire che la tesi a fa ore del Grotestantesimo debba essere completamente buttata a mare, e la isione cattolica adottata pienamente. Ma sembra e idente che la storia E molto

5 pi@ complessa di quanto crede la isione comune, e i re isionisti forniscono certamente un eccellente corretti o. #ulle questioni specifiche della teoria dell"utilit& e )dam #mith posso comunque dare il mio sostegno ai re isionisti. ;o a uto per molto tempo la sensa!ione che )dam #mith fosse stato considere olmente sopra alutato come paladino del laissez-faire. ,radu!ione di 'io anni Nicodemo

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