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IL POTERE COME ULTIMO ARCANO

Tangenze tra il pensiero di Nicola Cusano e Elmire Zolla


di: Cesare Cat

Zolla, Cusano e lAnello del Potere Elmire Zolla, nel vasto e complesso dispiegarsi del monumentale corpus dei suoi scritti, risulta interessato in modo decisivo alla questione della dynamis ontologica: la forza spirituale originaria che anima lessere delle creature finite !i potre""e addirittura arditamente affermare che, qualora si volesse indicare una cifra unitaria dellimmenso spettro degli scritti zolliani # i quali in maniera originale e sincretica guardarono nella profondit di tutte le grandi tradizioni sapienziali planetarie, intrecciando i piani di ricerca letteraria, filosofica, antropologica, politica e mistica in una metodologia raffinata, dottissima e anti$accademica # tale cifra, significativamente, potre""e proprio essere indicata in una mai sopita e polimorfa ricerca nei confronti dellorigine: dell arch dinamica fondante lessenza dellessere creaturale Che le sue parole si rivolgano ai misteri meravigliosi del Dao De Ching, alla scrittura di %af&a o alla filosofia di !imone 'eil, alla mistica di (homas von %empis o al degrado spirituale dell)ccidente moderno, lo sguardo di Zolla perennemente fisso, come negli antichi sapienti della (radizione, sulla questione dellorigine E""ene, tale tema fondante, concernente la forza originaria dellessere, trova in Zolla una declinazione speciale e analitica, riguardo la questione filosofica del potere * esattamente su questo punto che, a mio avviso, pu+ essere utilmente svolta una comparazione tra il laico Zolla e il filosofo rinascimentale, vescovo e cardinale quattrocentesco, ,icola Cusano Come altrove ho avuto modo di argomentare e illustrare vastamente -, al centro di tutta la filosofia di ,icola Cusano si trova il tema del posse ipsum: del principio divino originario inteso come potere stesso .l cele"re filosofema della docta ignorantia, sintagma agostiniano/ che fornisce il titolo e la tematica della prima e pi0 famosa opera di Cusano 1, possiede il suo significato e la sua radice in una visione di 2io concepito come potere originario, atto infinito: come una forza neutra, indeterminata, perfetta, necessaria, la quale con un proprio movimento interno, definito da Cusano contractio, genera eternamente luniverso creaturale Cusano, con il suo sistema di pensiero, innesta su questo impianto metafisico la propria filosofia cristiana, ponendo implicitamente in discussione # come gi accaduto con !coto Eriugena e con 3eister Ec&hart # i principi identitari di una ortodossia in "ase alla quale il concetto di 2io da intendersi quale principio determinato e personale ,on un caso che la filosofia cusaniana, presa nella sua essenzialit in "ase alla premesse metafisiche del sistema, possa mostrarsi apparentemente affine a forme tradizionali di pensiero e4tra$occidentali, di matrice daoista o "uddhista, nelle quali il principio appunto concepito come una forza neutra e impersonale .n particolare, risulta qui interessante notare come la gnoseologia articolata da Cusano nella sua opera, ritenuta per lungo tempo il fulcro originario di questa filosofia 5, risulti in realt determinata proprio da una ontologia che legge il divino come potere neutro e necessario .nfatti, la dotta
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3i permetto di rimandare, con relativa "i"liografia, al mio studio: La Croce e lInconcepibile. Il pensiero di Nicola Cusano tra filosofia e predicazione, E63, Edizioni 6niversitarie di 3acerata, /778 / Id quod scimus non id solum est quod quaerimus. Nescientes tamen scimus hoc revera e sistere debere. !st ergo in nobis quaedam" ut ita dicam" docta ignorantia , 9gostino, !pistula ad #robam $irginem, cfr Ep -17 %d #robam -5, /: $ -:, /; 1 <er le opere di Cusano, far+ riferimento alledizione critica dell&pera &mnia di =eidel"erg >-81/ sgg ? 4 3i riferisco alle classiche e fondamentali opere di Cassirer, che tanta fortuna e""ero nel destino storiografico di ,icola Cusano, determinandone per molti versi limpostazione generale di fondo: cfr E Cassirer, Individuum un 'osmos in der #hilosophie der (enaissance , @ipsia, -8/AB e .dem, Das !r)enntnisproblem in der #hilosophie und *issenschaft der neuren +eit, . Cerlin, -87D
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ignoranza di cui parla Cusano come fine ultimo della perfezione antropologica, trova la sua scaturigine concettuale nella visione del principio quale posse ipsum .n questo senso, Cusano giunge a teorizzare un potere cognitivo della mente umana come salvifico dal destino mortale, in quanto rivelante lessenza indecifra"ile e per sempre nascosta del principio divino * esattamente su tale questione che, a mio avviso, si rivela come particolarmente interessante una comparazione tra la prospettiva di pensiero di ,icola Cusano, fondata sullidea di 2io come posse ipsum, e la concezione del potere che pu+ desumersi da alcuni scritti zolliani .n effetti, una tale proposta risulta supportata dal fatto che Erazia 3archian+, curatrice e interprete della vasta eredit culturale di Elmire Zolla nella cultura contemporanea, a""ia scorto un tratto evidentemente cusaniano nellopera zolliana, tanto da utilizzare una citazione tratta dal Cardinale di %ues, per dare il titolo alla seconda e decisiva parte dellopera che raccoglie gli scritti di Zolla pi0 esplicitamente dedicati alla tematica del potere : !e si passano in rassegna # scrive Erazia 3archian+ # i temi che attraversano lopera di Zolla come critico sociale, storico delle idee, mitologo, antropologo, studioso della (radizione e mistico laico, non ce n forse uno che sia rimasto al centro del suo pensiero come la sfinge del posse ipsumD @a comparazione tra il Cardinal Cusano e il mistico Zolla, seppur non supportata da intersezioni esplicite dellopera di uno negli scritti dellaltro, non dunque un azzardo ar"itrario Essa si fonda sulla centralit della questione del potere originario nel corpus zolliano, considerando come la pi0 vasta e profonda teorizzazione della questione, da un punto di vista teologico, filosofico e mistico, ci giunga dalle pagine di ,icola di %ues 2altronde, risulta altresF interessante notare, in questo senso, come immediatamente dopo la composizione e pu""licazione dello scompaginante L!clissi dellintellettuale >-8:8?A, Zolla si sia dedicato allo studio e alla cura de Limitazione di Cristo, opera quattrocentesca attri"uita a (homas von %empis, nata in quellam"iente della mistica tedesca intriso di cultura ec&hartiana, di cui il principale interprete, nel Ginascimento, sare""e stato proprio ,icola da %ues ; )sservando come lintera teoria zolliana delle potenze dellanima prenda le mosse, anche da un punto di vista terminologico, dallam"iente culturale de Limitazione di Cristo8, possiamo notare come ancora una volta la filosofia di Cusano e le riflessioni di Zolla paiano dover intrecciarsi, riguardo la questione del principio divino inteso come potere originario @a questione del potere, in Zolla, si presenta sempre, a "en vedere, in conformit alla significativa duplicit semantica che il termine porta con sHB e in ci+ possiamo riconoscere un importante tratto cusaniano della sua concezione .l potere, inteso come archetipo divino, , da un lato, la forza spirituale che anima le creature, lorigine dellessere: quella medesima forza che, dantescamente, muove il sole e le altre stelle Contemporaneamente, tuttavia, il potere anche, correlatamente, il concretizzarsi in modo parcellizzato della forza nelle mani degli esseri finiti (ale riduzione dellarchetipo del potere a materialit disponi"ile, che ricorda da vicino la $orhandenheit heideggeriana, un tratto decisivo delle riflessioni zolliane Zolla infatti un pensatore impareggia"ile nella sua originalit, anzitutto perchH, come pochissimi altri, ha saputo e voluto guardare con il medesimo sguardo lucido e commosso, sia alle tradizioni sapienziali della mistica tradizionale delle culture, sia ai mali sociali e civili della societ contemporanea .n Zolla non vi mai cesura, mai nessuna scissione tra il piano contemplativo e il piano effettivo della realt Egli si rivolse a entram"i con la medesima fede spirituale 3a se Zolla fu interessato in maniera cosF decisiva e strutturalmente interconnessa a questi due piani del reale che altrove si presentano come irrimedia"ilmente distaccati, la ragione di tale tratto
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E Zolla, .li %rcani del potere. !lzeviri /01234222, .ntroduzione e cura di E 3archian+, 3ilano /778 .vi, pp -1$-5 A E Zolla, L!clissi dellintellettuale, 3ilano -8:8 ; !ul questo rapporto tra Cusano e la mistica tedesca, cfr ! Irost, Ni)olaus von 'ues und 5eister !c)hart6 (ezeption im 7piegel der 5arginalien zum &pus tripartitum 5esiter !c)harts, 3Jnster /77DB 2 2ucloK, 5asters of Learned Ignorance6 !riugena" !c)hart" Cusanus, Curlington /77D 8 Cfr E Zolla, @e potenze dellanima 9natomia delluomo spirituale .ntroduzione e cura di E 3archian+, 3ilano /77;
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peculiare del suo pensiero va a mio avviso ricercata proprio nella questione del potere .nfatti, tale questione conduce il pensatore, da un lato, a interessarsi al potere in sH, indagando quelle tradizioni che, nella mistica, hanno tentato di condurre le potenze cognitive della mente umana verso il mistero ineffa"ile della forza che d vita alluniverso creaturaleB e, dallaltro lato, questa medesima concezione del potere lo porta a venire a ferri corti con le pi0 scottanti questioni della decadenza culturale della civilt moderna, nella quale il concretizzarsi del potere viene chiamato alla s"arra per il male demoniaco che esso insinua in una societ in tragica decadenza etica e spirituale, dominata, come Zolla e""e a dire con una magnifica espressione, da uno squallore sgargiante e sgangherato-7, cosF simile a quel Eran Circo d)&lahoma descritto da %af&a nella sua %merica .n altri e pi0 stringati termini, possiamo dire che il potere si presenta, in Zolla, sotto due interrelati piani, parimenti esplorati dal pensatore 2a un lato, come archetipo, esso apre a una ricerca mistica nella (radizioneB dallaltro, come concretizzazione parcellizzata, il potere conduce a una radicale critica della societ del 3ondo 3oderno <roprio questo tratto peculiare del suo pensiero contri"uF a fare di Zolla, come noto, un pensatore inviso a entram"e le egemonie culturali dominanti nell.talia del secondo ,ovecento: legemonia comunista e quella filo$cattolica 6n pensatore come Zolla, che si richiamava al concetto di (radizione per aprire la strada a una rinascita spirituale dellessere umano in chiave mistica, mandava necessariamente in cortocircuito legemonia di un pensiero, come quello della cultura della sinistra italiana secondonovecentesca, che intendeva imporre un profilo dellintellettuale gramscianamente impegnato nelle questioni sociali mar4ianamente intese, secondo ideologici schemi di filosofia economica e in una riduzione insupera"ile della realt a mera materialit <arimenti, Zolla non poteva, nella apertura del suo sincretismo fondato su una erudizione senza eguali, essere tollerato da determinati dominanti am"ienti ottusi di certa cultura cattolica, che scorgevano chiaramente nel suo pensiero una visione anti$dogmatica nei confronti dei misteri dellessere divino, in una prospettiva che alcuni giudicarono oscuramente gnostica Elmire Zolla fu sempre, nel corso della sua vita di studioso e pensatore, uno splendido isolato nella cultura italiana del suo tempo, coraggiosamente fiero della sua inassimila"ile diversit intellettualeB come in quegli anni accadde, seppur in modi differenti, per un 9ugusto del ,oce, o per uno Lulius Evola 9 mio avviso, questa intollera"ile peculiarit del pensiero di Zolla # della quale egli fu pienamente consapevole, come ci dimostra quel testo memora"ile che L!clissi dellintellettuale # trova la sua radice profonda proprio nella questione del potere, cui la sua ricerca si rivolse in maniera costante e polimorfa Iu la duplicit semantica essenziale di questo concetto decisivo a rendere inscindi"ili, per il pensatore Zolla, i piani di pensiero metafisico e politico E fu a partire da tale concetto che Zolla potH progressivamente teorizzare un uomo tanto pi0 perfetto, quanto meno posseduto dal potere nelle sue concretizzazioni parziali, e quindi quanto pi0 aperto al potere come forza divina originaria !ia esplorando gli antichi testi del 2aoismo, che fustigando il satanico !essantotto >come lui lo definiva?, Zolla si rivolge alla questione del potere nella sua fondamentale duplicit semantica Come ora osserveremo, nella storia della filosofia europea questa concezione del potere come origine divina, necessariamente concretizzantesi nelluniverso finito, stata delineata da ,icola CusanoB il quale non a caso offre una visione antropologica, nella quale luomo raggiunge la propria deificazione, o filiatio Dei, realizzando la potenzialit della natura divina presente nellessere, il che implica la""andono di ogni visione parziale del potere per scorgere il divino ineffa"ile tramite la docta ignorantia 6na simile concezione, come ho detto, presente in modo diffuso e fondamentale nellopera di Zolla--7

Cfr E Eatta, .ntervista a Zolla, 7essantotto e dintorni. Dal demonismo al sacro, in @a ,azione, 8 fe""raio -881, cit in E 3archian+, Introduzione a .li %rcani del potere, cit , p -7 -!i noti come questo legame fondativo tra Cusano e Zolla suggerisca anche come sia riduttivo il rifiuto di Zolla, da parte di alcuni am"ienti cattolici, non appena si noti la cifra mistica che anima, quale decisiva scintilla, la sua apparente
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6na medesima visione di stampo cusaniano, riguardo il concetto di potere, anche al centro di un capolavoro letterario del ,ovecento che Zolla "en conosceva, essendone stato il curatore e il primo diffusore nella cultura italiana del suo tempo 3i riferisco alloggi cele"errima trilogia di Lohn (ol&ien, 8he Lord of the rings Com noto, in una .talia che nei confronti dellopera di (ol&ien innalz+ uno spessissimo muro di ostracismo intellettuale >non dissimile dallisolamento nel quale si tent+ allora di restringere i pensieri zolliani?, Elmire Zolla si fece promotore e curatore degli scritti tol&eniani, premettendo alledizione italiana de Il 7ignore degli %nelli una acutissima Introduzione, ancor oggi pietra miliare nella "i"liografia dedicata al professore di )4ford 2a quella introduzione, comprendiamo come Zolla avesse chiara la centralit che, nel romanzo sulla epopea di Irodo, spetta alla questione filosofica del potere @anello tol&eniano precisamente, nella lettura di Zolla, una riduzione del potere originario a una parcellizzazione a portata di mano delle creature # e in quanto tale generatore di 3ale .nfatti, coloro che, nel romanzo di (ol&ien, credono di sfruttare il potere dell9nello, sono in realt schiavi del potere occulto di !auron, loscuro !ignore !econdo Zolla, non senza significato il fatto che, nel romanzo tol&eniano, la storia sia infine redenta proprio da quei personaggi che aprono la strada al superamento della conquista del potere personale, verso una pi0 vasta consapevolezza 6na consapevolezza che, in termini zolliani, potremmo vedere come un cammino mistico nei confronti della (radizione <ur senza voler entrare in una disamina specifica del rapporto tra Zolla e (ol&ien, che esulere""e dallo spazio e dalla tematica di questarticolo, non posso tuttavia non notare come la teoria del potere che sto cercando di rilevare in Zolla sia il fulcro filosofico fondamentale dello scritto tol&eniano che lo stesso Zolla cur+ e present+ per un .talia refrattaria ad accoglierlo Come sempre in Zolla, una operazione del genere non poteva assumere connotati meramente tecnici e accademici 9 Zolla, cio, non interessava semplicemente portare in .talia lopera letteraria di uno dei maggiori medievisiti inglesi del suo tempo, che con i suoi romanzi stava ridestando linteresse di mezza Europa per il fantastico, la mitologia, e le saghe cavalleresche Zolla intrattenne con lopera tol&eniana anche un rapporto pi0 profondo, sim"iotico con i suoi stessi scritti Come con lopera <avel Ilorens&iM, la riscopertae divulgazione da parte di Zolla dellopera di (ol&ien deve essere intesa allinterno della sua stessa produzione: come fosse un volume da egli stesso scritto, per mano e per mente di altri Come Corges sapeva, spesso sono altri a scrivere i nostri li"ri pi0 importanti <er Zolla, operatore culturale impegnato nella cultura italiana del secondo novecento a ricomporre il puzzle infinito della sapienza tradizionale perduta nella civilt moderna, questo adagio "orgesiano vero in maniera particolare 2unque, la teoria del potere divino che vorrei indicare in Zolla trova, nella grande esemplificazione offerta da (ol&ien, un suo momento decisivo Gisulta ancor pi0 chiaro, alla luce di questo rimando tol&eniano, il tratto cusaniano presente nel pensiero di Elmire Zolla relativo allidea di potere come forza ontologica originaria 6na rapida chiarificazione analitica di questo concetto nel pensiero di Cusano potr condurci a vederne pi0 chiaramente i connotati nellopera di Zolla, valutandone le prospettive filosofiche allinterno del corpus dei suoi scritti Lidea di Dio come posse ipsum di Nicola Cusano @a teorizzazione del concetto di 2io inteso come potere stesso > posse ipsum?, nellopera di ,icola Cusano, viene chiarificandosi in maniera progressiva, nel corso dello svolgimento della sua opera: dal capolavoro iniziale, il cele"re De docta ignorantia del -557, sino al De apice theoriae, composto dal filosofo quattro mesi prima della sua morte, ventiquattro anni pi0 tardi .n
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questultima opera, troviamo una cristallina descrizione della teoria teologico$filosofica cusaniana relativa alla identificazione di 2io con il potere stesso @intera filosofia di ,icola Cusano # che al pari di quella di Iicino realizza, nella cultura europea del NO secolo, una straordinaria sintesi tra pensiero cristiano e pensiero neo$platonico # si svolge nella ricerca >o caccia, venatio, secondo la terminologia cusaniana? del mistero divino, inteso come lassolutamente ineffa"ile: il completamente altro rispetto al funzionamento comparativo della mens umana 2io, in quanto ,on$altro rispetto a ogni creatura finita, assomma in sH in una unit sintetica tutti i contrari tramite i quali la mente umana svolge il proprio ragionamento logico$ discorsivo .l concetto di 2io perci+, in quanto tale, ci+ che per definizione sfugge alla conoscenza umana 3a poichH fine ultimo dellessenza delluomo la conoscenza della verit in cui 2io consiste, tale conoscenza non potr che svolgersi tramite una progressiva consapevolezza della incapacit di conoscere il principio nella sua quidditas: ossia tramite una dotta ignoranza @intero sistema di pensiero di ,icola Cusano, espresso nelle sue molte opere e nei suoi quasi trecento 7ermones, appare in questo senso come un formida"ile approfondimento teoretico del principio racchiuso nella regola NN... del Liber 99I$ #hilosophorum, secondo il quale Deus est qui sola ignorantia mente cognoscitur-/ )vviamente, tale concezione cusaniana non pu+ essere intesa, come ha preteso la stragrande maggioranza della storiografia moderna dedicatasi a Cusano, in chiave strettamente gnoseologica: ovvero come se Cusano mirasse a restringere allaspetto fenomenico degli enti la capacit cognitiva del soggetto raziocinante Cen diversamente, lapproccio di Cusano, come ricono""e a suo tempo %arl Laspers-1, era di tipo squisitamente metafisico * un peculiare concetto di 2io, a condurre Cusano alla teorizzazione della dotta ignoranza come via umana al divino .nfatti, il percorso dellopera di Cusano pu+ essere visto come il tentativo di una progressiva chiarificazione dei nomi divini, sulla scorta della teologia di mistica tramandata da 2ionigi, Eriugena ed Ec&hart, e conformemente alla quale Cusano potr ritenere che lintelletto umano sia tanto pi0 perfetto, quanto meno concepi"ile il concetto di 2io che esso concepisce-5 @ultimo dei nomi reperiti da Cusano nelle sue opere per fare cenno al principio divino indefini"ile, il nome che a suo avviso pi0 propriamente esprime tale inesprimi"ilit, appunto: posse ipsum Con questo concetto, ,icola Cusano ha inteso pensare un principio originario delluniverso, per il quale la potenza coincide con lessenza, in una equivalenza assoluta di atto e potenza 9 "en vedere, Cusano interpreta in chiave cristiana la visione neo$platonica, descritta da <roclo, di un 2io come 6nit infinita, eternamente generante il mondo ,on un caso che, nella sua esposizione, Cusano a""andoni ogni terminologia di stampo scolastico, per adottare un linguaggio mutuato dalla scuola platonica di Chartres Con la coppia terminologica e plicatio:complicatio Cusano intese descrivere il rapporto tra il principio e luniverso come un rapporto di necessaria reciprocitB e con il termine decisivo di contractio, anchesso di matrice chartriana, intese descrivere lessenza delle cose create, non come una produzione estrinseca di un principio personale, ma come un movimento interno ed eterno del principio divino, il quale contraendosi genera il mondo Conseguenza immediata di una tale premessa metafisica la visione di una comunanza ontologica tra gli enti e lessere, tra i principiati e il principio Comunanza ontologica che, stando alla prospettiva della ignoranza dotta descritta da Cusano, pu+ essere realizzata per doctam ignorantiam, cio tramite la forza cognitiva della mente che riconosce, nella"isso della non$comprensi"ilit di 2io, linfinito 6no come la pi0 intima essenza del proprio stesso essere Con questa sua concezione, Cusano superava a suo modo limpianto del (omismo aristotelico della !colastica, proponendo un ,eoplatonismo cristiano, fondamentalmente connesso con le lezioni di !coto Eriugena e di Ec&hart, nel quale 2io viene inteso come infinita ;nitas: 6nit
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Ed it" Il libro dei ventiquattro <ilosofi, 3ilano -888, p 8; Cfr la fondamentale e "rillantissima monografia che Laspers dedic+ a Cusano: % Laspers, Nicolaus Cusanus, 3Jnchen, -8D5 >ed it in I grandi filosofi, (orino, -8A;, pp ;55$-71D? -5 Cfr , Cusano, De Coniecturis, PP . sgg
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infinita comprendente in sH la totalit delle creature come sue concretizzazioni contratte @a finitudine viene ricompresa allinterno della infinit Cusano svolge questo peculiare superamento dellorizzonte della !colastica, allinterno dei motivi peculiari della cultura del Ginascimento europeo . temi della essenziale divinizzazione delluomoB della "ellezza come segno dellessenza divina delluniversoB dellessere umano come microcosmo e dellessenziale connessione unitiva tra tutti gli esseri viventi, che tanto spazio avranno nellarte, nella letteratura e nel pensiero del periodo rinascimentale: trovano in Cusano pro"a"ilmente la pi0 compiuta formulazione filosofica (ale formulazione possiede il proprio nucleo essenziale nella teoria del posse ipsum: la quale, non casualmente, si presenta come un esatto contraltare, rispetto alla fondamentale distinzione tra una potentia divina ordinata e una potentia divina absoluta, sulla quale la filosofia scolastica fonda le "asi della propria teologia !ulla scorta di tale distinctio, viene concepita una idea di 2io come un super$ente che possa o meno esercitare il suo potere per voluntatem, al pari di un immenso monarca absolutusB nella prospettiva cusaniana, al contrario, il potere non un attri"uto, "ensF lessenza stessa del principio divino Come vediamo, la questione del potere risulta essere la tematica determinante per questo discrimine filosofico dalla portata decisiva .l potere, potremmo dire forzando la terminologia del filosofo di %ues, in Cusano inteso come puro archetipo, non come parcellizazione disponi"ile negli enti >o nel super$ente 2io? !e luniverso creaturale viene generato tramite una contrazione del principio originario, le creature altro non sono, se non contrazioni particolari del divino Esse sono il divino stesso nel suo contrarsi 2unque, esse realizzano la propria intima essenza divina, tramite la consapevolezza del legame ontologico tra il loro essere finito e linfinito divino Questa consapevolezza # tale lessenza dellidea cusaniana della docta ignorantia # si realizza comprendendo limpossi"ilit della mens di comprendere il principio, rivelante un inconcepi"ile al di l oltre la coincidentia oppositorum ) # in altri termini # osservando come il potere non possa mai essere definito e ristretto nel perimetro finito di una manifestazione creaturale aristotelicamente non$contraddittoria, in quanto ogni ente non altro che una contrazione dellinconcepi"ile infinito potere stesso Questo tratto squisitamente cusaniano, che conduce a un apice speculativo la ricerca filosofica dell)ccidente, sem"ra presente vivamente nel pensiero di Elmire Zolla, come uno di quegli echi che sovente si mostrano allo sguardo, nellosservazione della (radizione della conoscenza pi0 profonda Elmire Zolla: una teoria cusaniana ne Gli Arcani del Potere Come 3ircea Eliade-:, che giunse a una tale concezione tramite una lunga e coraggiosa meditazione comparativa sulla filosofia del Ginascimento europeo e sul pensiero indiano, Zolla ha una idea del potere, inteso come archetipo, quale energia vitale allo stadio puro che, in ultima analisi, coincide con la materia che essa anima Ci+ che &af&ianamente Zolla chiama il gran teatro di )&lahoma, ovverossia il finito mondo fenomenico della vita, lapparizione visi"ile del potere invisi"ile, il quale auto$negandosi genera luniverso (ale visione corrisponde alla posizione filosofica di Cusano, secondo cui lintero universo creato contrazione del principio originario: il modo finito >cio visi"ile? del suo essere infinito >cio invisi"ile, inconcepi"ile? !i domanda infatti retoricamente Cusano nella sua opera De possest: =uid igitur est mundus nisi invisibilis Dei apparitioR-D @a domanda cusaniana, in termini zolliani, pu+ tradursi dicendo: cosaltro il Eran teatro d)&lahoma, se non la manifestazione dellarcano del potereR
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Cfr E 3archian+, Introduzione a .li %rcani del #otere, cit , pp -: sgg Cusano, 8rialogus De possest, &pera &mnia, N., P /:
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.nfatti, cosF come Eliade riconduce i cinque misteri che >conformemente al pensiero indiano? compongono la realt a un 6no infinito di cui essi sono manifestazioni, similmente Zolla pensa il multiforme dispiegarsi delluniverso infinito come lespressione concreta dellultimo arcano: il potere ,ella terza sezione de .li %rcani del #otere, Zolla si concentra precisamente sul potere stesso, sul potere in sH, inteso come arcano Com nella essenza della sua metodologia euristica, Zolla traccia un forte filo di connessione tra le tradizioni mistiche: in "ase al quale non facciamo difficolt a riconoscere una simmetria tra lidea cusaniana della docta ignorantia e la visione di Chuang$zi, per cui colui che decifra il principio non sem"ra decifrarlo, colui che lo conosce non sem"ra conoscerlo !oltanto colui che non cercher di conoscerlo pu+ conoscerlo @indagine di Zolla nei confronti della (radizione guarda in maniera assiale le metafisiche sapienziali, in cerca di quellidentico arcano dai molti nomi che il potere originario, essere degli enti 9lcuni esempi potranno chiarificare la mia ipotesi riguardante un legame teoretico tra Cusano e Zolla, e condurci a una conclusione ,el primo dei capitoli della terza sezione, Il tempo lo fai tu-A, Zolla si concentra sul pro"lema del tempo in riferimento alla visione umana, e come esso sia inscindi"ilmente connesso con una produzione psichica della coscienza soggettiva Questione di agostiniana memoria, Zolla osserva la pro"lematica in prospettiva mistica e scientifica a un tempo: tempo come velo delleternit, ma anche come ostinata illusione umana, conformemente alla definizione, data su "ase empirica e sperimentale, da 9l"ert Einstein Zolla, che non poteva in nessun modo credere a una distinzione tra le "ranche della conoscenza, tratta cosF la tematica del tempo, al fine di mostrare la dimensione spirituale dellesistenza finita .l tempo la materia del Eran teatro d)&lahoma: il modo di manifestarsi, nel mondo, dellarcano del potere ,icola Cusano, nella sua filosofia, presenta una identica concezione di questa topica fondamentale .l tempo, per Cusano, il modo delleternit: 2io, indeterminato incontratto, non soggetto al tempo .l tempo si manifesta nella contractio, nella manifestazione finita del posse ipsum .l tempo, possiamo "en dire, coincide con la contractio Con una immagine squisitamente cristiana, Cusano intende la temporalit come figlia delleternit (ra la natura del padre e quella del figlio, tuttavia, "enchH sia presente una distinzione di modo, si presenta una comunanza ontologica !crive Cusano: %ttende differentiam inter generationem temporalem et aeternam> nam pater generando temporaliter communicat filio potestatem temopralem generandi. $irtus enim seminis patris quae datur" fit fons generandi in filio sicut in patre -;Con ci+, possiamo concludere che la temporalit lapparente manifestazione delleterno Conclusione coincidente con la visione spirituale e metafisica di Elmire Zolla 3edesima, e forse pi0 evidente considerazione pu+ essere svolta a proposito del tema dello spazio Come infatti Zolla fa nel secondo capitolo, Lo spazio euclideo soltanto uno degli spazi possibili, osservando congiuntamente lipotesi scientifica di =aisch, Gueda e <uthof sulla massa, e lidea di spazio nellopera darte ela"orata da Ilorens&iM Zolla istituisce una comparazione estremamente acuta tra il concetto di corrugamento in Ilorens&iM e lipotesi che intende la massa come il rapporto tra una carica in accelerazione e un vasto campo di radiazioni elettromagnetiche uguale in tutte le direzioni e uniforme, sostanza del cosmo, che oppone una resistenza allaccelerazione !e Zolla fa di questa concezione scientifico$estetica dello spazio la "ase per svolgere una riflessione sulle infinite possi"ilit dello spirito, avendo compreso come la spazio euclideo non sia che il frutto di una consuetudine coscienziale, e non lessenza unica e vera della realt nel suo insiemeB dal canto suo ,icola di %ues concepisce lo spazio come contrazione dellinfinito, contrazione la cui essenza ultima >quidditas? consiste appunto nella natura dellinfinito non defini"ile attraverso le categorie aristoteliche 2i qui la concezione cusaniana, non diversa da quella
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E Zolla, Il tempo? ;na illusione, Corriere della !era, - settem"re -88D Cusano, 7ermo CCL99I$, p ://D
Cesare Cat, - Cusano e +olla

di Zolla, della potenza dellanima umana, in grado di trascendere la finitudine verso una pi0 profonda essenza <resentando ancora un affascinante intreccio di teorie scientifiche e pratiche metafisiche, nel terzo capitolo, 7chemi di energia organica-8, Zolla, avendo appena discusso la teoria della luce tra IrithMof Capra, <enrose e Cohr, scrive cusanianamente in conclusione: @universo una interazione di energie STU Questo spettacolo di eventi virtuali a velocit superiori alla luce stra"iliante Esso ci impone di li"erarci dalle nostre categorie a"ituali/7 Zolla restituisce una visione dal sapore cusaniano, anche a proposito dellincontro tra umano e divino, quando descrive questo rapporto nel pensiero indiano: !oltanto la consapevolezza del cuore che non si aggrappa a un pensiero respingendo il suo opposto STU davvero li"era /@intera filosofia di Cusano si muove nellaffermazione secondo cui la mente umana raggiunge la sua perfezione, nella consapevolezza della coincidenza degli opposti >coincidentia oppositorum? in cui consiste il principio divino <er questo, la mente umana deve per Cusano trascendere ogni distinzione duale oppositiva, per intuire l6no divino Citando ,aropa, Zolla fa eco a Cusano: Chi si aggrappa alla mente non vede la verit oltre la mente STU Cisogna tagliare di netto la radice della mente e dimettere ogni distinzione // * il principio cusaniano del trascendimento da ratio a intellectus della mente umana che deve superare se medesima, se stessa avendo intuito la coincidenza degli opposti nella quale naufraga il ragionamento umano, rivelando un al di l divino: oppositorum coincidentia" in cuius admissione est initium ascensum in mysticam theologiam/1 Questo filo immaginario che, sulla scorta delle riflessioni zolliane, tracciamo tra Cusano e l)riente in realt esplicitato dallo stesso Zolla, quando nel capitolo ;no" il numero che tutto aduna/5, discute sulla filosofia plotiniana e sui suoi fondamenti Zolla rileva alcuni principi fondamentali della teoria plotiniana, che sfiorano essenzialmente la sua personale concezione filosofica delluomo spirituale 9nzitutto lidea di "ellezza, unica esperienza sensi"ile dellineffa"ile e inesperi"ile 6no divino !olo nella "ellezza si rivela l6no inconcepi"ile Questa idea espressa in modo particolare da ,icola Cusano # non a caso il maggiore interprete, con 3arsilio Iicino, della filosofia neo$platonica nel Ginascimento Nam pulchritudo in Deo est prima et
summa" a qua emanata natura pulchritudinis in omnibus pulchris" quae est forma pulchrorum /:, scrive ,icola Cusano in quello che si mostra come uno dei trattati pi0 profondi sullidea filosofica di "ellezza, ossia il suo sermo de pulchretudine, tenuto l; settem"re del -5:D

2alla teoria centrale della "ellezza in <lotino, Zolla trae alcuni fondamenti filosofici che attraversano tutto il suo pensiero e lermeneutica della (radizione da lui dedicata alle differenti culture sapienziali: che esista una giustizia immanente nel mondo grazie al gioco delle reincarnazioni >lidea indiana del )arma?B che la materia sia incorporeaB che lanima non sia impigliata nello spazio del corpoB che il tempo sia generato dallanima e che la fonte da cui promana lapparire del tempo sia leternit/D Queste concezioni fondamentali, che Zolla riconosce in una fonte su cui si modell+ la tradizione neo$platonica di Cusano, sono altresF al centro dellopera del pensatore di %ues .ntendo concludere questa rassegna di esempi comparativi tra Cusano e Zolla, prima di svolgere la mia conclusione di massima sullargomento, facendo cenno allunico riferimento esplicito che Zolla fa, nel testo, a ,icola Cusano 3i riferisco al capitolo de .li %rcani dal titolo @o detto6 voi
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E Zolla, L;niverso" una danza di energie che svaniscono nel nulla, Corriere della sera, - luglio -88: .vi, p /:/E Zolla, #arla il cuore se tace il cervello, Corriere della !era, -D gennaio -8;-: ;n testimone divino del mondo" in .li %rcani, cit , p /D/ // Ibid. 23 , Cusano, %pologia doctae ignorantiae, &pera &mnia, .., P 1/ /5 E Zolla, ;no" nessuno e centomila, Corriere della !era, -- novem"re -88/ /: , Cusano, 7ermo CC9LIII. /D E Zolla, ;no" il numero, cit , p /D5
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siete di4A, laddove Zolla tratta il tema della divinizzazione dellessere umano: tema non solo al centro della mistica renana e della cultura rinascimentale, tradizioni che informano lintero pensiero di Cusano, ma da questultimo esplicitamente discusso in maniera analitica nel li"ello De filiatione Dei Commentando la prima edizione italiana de L%rte Cabbalistica del mistico quattrocentesco Lohannes Geuchlin, Zolla nota come al centro della riflessione del pensatore tedesco vi sia il principio squisitamente neo$platonico, tipico della cultura rinascimentale, della potenziale divinit dellessere umano, da realizzarsi tramite una perfezione spirituale Come Zolla non manca di notare, una idea presente in modo fondamentale in <ico della 3irandola >cosF come in 3arsilio Iicino? *, secondo Zolla, lidea espressa dal !almo ;/, che proclama: .o ho detto: voi siete di .n forza della sua contemplazione, dice Zolla osservando lopera di Geuchlin che in questo esprime anche una sua fondamentale concezione, lessere umano pu+ realizzare la propria intima natura di spiritualit divina ,aturalmente, tale idea presente in modo decisivo nellopera di ,icola Cusano @uomo, per Cusano, pu+ farsi figlio di 2io per adozione >cosF come Cristo lo per natura?, intuendo, per doctam ignorantiam, il principio divino al di l della coincidentia oppositorum Questuomo cui guarda Cusano non altro che luomo no"ile di cui e""e a parlare 3eister Ec&hart E infatti, con intelligenza storica, proprio a questo punto che Elmire Zolla cita il nome di Cusano, accostandolo a Ec&hart, nel notare linfluenza di questi pensieri nellopera di Geuchlin In conclusione 2a quanto detto sin qui, possiamo comprendere il tratto profondamente cusaniano che caratterizza la concezione del potere di Elmire Zolla 6no sguardo comparativo sulla filosofia di Cusano e sulla teoria zolliana ci ha mostrato come un paragone teoretico tra i due impianti di pensiero non sia senza significato, nella misura in cui larcano in cui Zolla concepisce il potere presenta quelle caratteristiche che Cusano, su differenti piani, attri"uisce al posse ipsum .n questo senso, possi"ile concludere la presente analisi asserendo, non uninfluenza, ma piuttosto una familiarit tra le due concezioni 6na familiarit che si chiarifica, considerando il portato mistico$ spirituale dellopera zolliana nella cultura del ,ovecento, e come ,icola Cusano rappresenti una tappa decisiva nello sviluppo storico$filosofico di questa forma di pensiero <er Cusano come per Zolla, il potere lultima ineffa"ile essenza di tutto ci+ che .nteressante, a questo punto, notare come, cosF come Zolla definisce il potere larcano, Cusano descriva lidea del posse ipsum, nel De %pice theoriae, come: la secretissima doctrina, prius non aperte communicata <er entram"i, il potere il mistero ultimo, insonda"ile, che rimane, meraviglioso e inattingi"ile, come sfondo e fondo ontologico di ogni singola esistenza, di ogni creatura contratta .noltre, il tratto cusaniano della concezione di Zolla ci ha anche condotto indirettamente a scorgere, nellidea del principio divino come posse ipsum, un possi"ile campo di analisi comparativa tra il pensiero di Cusano e alcune concezioni orientali, cui Zolla rivolse la sua attenzione, per quanto concerne unidea del divino quale energia assoluta che anima e pervade, senza esclusione, la totalit degli enti 2altronde, come lo stesso Zolla insegna, interrogare la (radizione significa esplorare quella sapienza cui luomo non pu+ sottrarsi, nel tentativo di essere degnamente se stesso

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E Zolla, Dieci gradini verso la luce, Corriere della !era, /7 gennaio -88D
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