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Amici di sofferenza
Eio molto depiessa e dispeiata ma in
clinica non volevo andaie peiche ho fatto
molti iicoveii ed ho biutti iicoidi.
Da anni avevo il desideiio di visitaie San
Ciovanni Rotondo. Mi tiovo in un
peiiodo paiticolaimente difficile, non sto
bene, sono molto depiessa, sento il
bisogno di visitaie i luoghi del Santo
Padie Pio. Chiedo l'aiuto a mia madie
che mi ha ceicato una pensione e paito
immediatamente. E cosi dopo dieci oie di
viaggio in tieno sono aiiivata a Ioggia e
da li mi sono spostata con un bus di linea
fino a San Ciovanni Rotondo. Dopo
esseimi sistemata nella pensione ho
lasciato i bagagli in cameia e foite eia la
mia voglia di visitaie i luoghi sacii che mi
sono subito iecata a visitaili.
Mi sono iecata a visitaie la statua di S.
Padie Pio che e bellissima, poi sono
entiata nella basilica dove vi sono le
spoglie del Santo e qui mi sono feimata a
piegaie.
Il tempo tiascoiie senza accoigeisi ma
qui mi sento bene, sento una giande pace
dentio di me, ma si e fatta l'oia di
iientiaie in albeigo pei la cena.

Il mattino di buon'oia faccio colazione e
iipiendo la via veiso i luoghi sacii pei
faie di nuovo il pieno di quella pace che
la seia piima ha invaso la mia peisona e
che e stata la mia compagna pei tutta la
seiata e pei tutta la notte. La depiessione
che tanto mi fa soffiiie pei un momento e
spaiita! Duiante la gioinata ho ascoltate
diveise S. Messe, ho visitato la chiesa
nuova che e immensa e meiavigliosa . Ho
puie potuto vedeie la sua cella dove lui
ha piaticamente tiascoiso paite della sua
vita . Il posto piefeiito comunque pei la
pieghieia eia la sua tomba: li iaggiungevo
una pace inteiioie che mi estianiava da
tutto cio che mi ciicondava e iimanevo in
contemplazione pei oie.
Ho puie visitato il museo di ceia molto
ben fatto.
Un viaggio che puitioppo non bastano
solo tie gioini e a malincuoie devo
piendeie la stiada del iitoino ma
decisamente sto molto meglio di quando
sono aiiivata, sono molto pi seiena.
Alla stazione di Ioggia devo attendeie
quattio oie l'aiiivo del tieno e conosco
una peisona anch'essa pioveniente da S.
Ciovanni Rotondo, degente piesso la
Casa della Soffeienza. Il suo nome e
Ilavio, attendevamo lo stesso tieno ed
alloia abbiamo instauiato un lungo
colloquio.
Ilavio e molto malato, ha la scleiosi
multipla, gli manca un tallone, ha
pioblemi alle unghie delle mani e quindi
ha difficolta a sciiveie.
Da quel gioino con Ilavio ci sciiviamo .
Ilavio iacconta che quando ha doloie
alle mani e non puo sciiveie si iivolge al
suo Angelo Custode che va dal Buon Dio
e gli allevia il doloie e cosi puo sciiveimi
una letteia.
Ho detto a Ilavio che siccome a me piace
sciiveie e pei me e uno sfogo se posso
sciiveigli, ma senza che lui si senta
obbligato a iispondeimi. Lui mi ha
iisposto che gli fa molto piaceie. Ho
appena iicevuto una letteia coita peiche
diceva che gli facevano male le dita.

Da quando sono stata a S. Ciovanni
Rotondo si e smosso dentio di me
qualcosa, sono pi seiena, appiezzo di
pi le piccole cose della vita quotidiana.
Quel maledetto buco neio non c'e pi.

Sono convinta che questa peisona che ho
conosciuto mi stia aiutando molto in un
cammino inteiioie. Ilavio soffie da
quando ha 16 anni, oggi ne ha quaianta
e mi dice che combatteia finche avia vita.




Elena, 17 dicembie 2OO4
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CHIASSO OTTAVO FESTIVAL DI CULTURA E MUSICA
JAZZ

Dopo una bieve intioduzione sul iappoito tia esistenzialismo e musica jazz nato negli
anni cinquanta a Paiigi a Saint 1aiimains de pies.
Il conceito incomincia con l'ottantatieenne aimonicista e chitaiiista TOOTS
THIELEMANS nato in Belgio, ha suonato con tutti i giandi della stoiia del 1azz.
La sua musica e swingante e allegia e il tiio che lo accompagna e di ottimo livello.
La seconda seiata vede di scena il batteiista Aldo Romano e il quintetto.
Nato a Roma si tiasfeiisce a Paiigi dove incomincia a incideie cantando e suonando la
chitaiia.
Due sax di altissimo livello, un tastieiista e un bassista coionano un conceito di
notevole inteiesse.
Teizo conceito il batteiista di Cinevia, Daniel Humaii.
Anche lui da anni vive a Paiigi, dove oltie alla musica dipinge quadii astiatti.
Amico d'infanzia di Ilavio e Iianco Ambiosetti, ha suonato con i pi biavi musicisti di
1azz.
Con lui c'eia un biavissimo sassofonista fiancese del quale ho tutti i dischi, una
fisaimonica, un piano e un contiabbasso.
La musica e fiizzante come la sanno faie i fiancesi e questo e il motivo pei il quale ho
molta simpatia pei i musicisti fiancesi che in Euiopa sono i miglioii.
Il tendone e stiapieno, vecchie conoscenze....Si poteva mangiaie e beie e
compeiaie dischi, cosa che ho fatto....






IL MIO BRASILE - la sua storia












Il Brasile fu scoperto dai portoghesi:
Pedro Alves de Cabral arrivo' sulle sue
coste nel 1500. Il Portogallo colonizzo' il
Brasile e sfrutto' le sue risorse. La
prima economia brasiliana era basata
sulla tintura estratta da un albero
chiamato ''pau brasil''. I portoghesi
barattavano la tintura in cambio di altri
merci (seta, spezie, gioielli) in India.
Dopo il Portogallo, diversi paesi
tentarono di invadere il Brasile, per
esempio, spagnoli, olandesi e francesi.
Per difendersi, i portoghesi
organizzarono delle spedizioni
guardacoste, fatte anche da criminali
lasciati liberi con il compito di vivere in
Brasile. Poi crearono le capitanerie
ereditarie (una specie di feudalesimo):
13 porti in posizioni strategiche erano
affidati a uomini esperti per difendere i
territori del Brasile contro gli invasori.
Intorno ai 13 porti delle capitanerie
ereditarie sorgevano delle piantagioni
di canna da zucchero. Per coltivarle
c'era pero' bisogno di molta
manodopera: i portoghesi cercarono di
utilizzare gli indigeni, ma non fu
possibile perch gli indigeni erano
nomadi. Andarono allora in Africa a
comprare gli schiavi. La vita media
degli schiavi venuti dall'Africa era di 8
anni: lavoravano 18, 20 ore al giorno e
mangiavano una spiga di mais a testa.
Si capisce che potevano resistere poco!
Solo due capitanerie riuscirono a
resistere: Sao Vincente e Pernambuco.

In seguito si scoprirono giacimenti di
oro, smeraldi e diamanti. Anche dopo
l'indipendenza del Brasile (raggiunta nel
1822) 1/5 della produzione veniva
versato al Portogallo, come tassa: il
governo portoghese manteneva saldo il
controllo del paese. I discendenti dei
coloni portoghesi si ribellarono contro
queste tasse ingiuste. Il capo della
rivoluzione era Martins da Silva Xavier
(conosciuto come Tiradentes, perch
aiutava le persone che avevano
problemi ai denti strappandoli
via).Tirandentes fu tradito da un suo
compagno e in seguito ucciso
barbaramente per ordine del re di
Portogallo. Fu inforcato, squartato e
trascinato per le strade delle citt di
Ouro Preto e di Mariana per spaventare
i ribelli. Queste citt' sono le pi
importanti tra le cittadine storiche
brasiliane. Quando ho visitato il Museo
di Ouro preto, ho potuto vedere la
lettera con cui Joachin Silverio dos Reis
denuncio' Tiradentes al re di Portogallo
e l'albero al quale fu giustiziato. Dopo il
tradimento pero' Joachin si pent e si
uccise. Fu trovato quando gli avvoltoi lo
stavano gi divorando.
Vi racconto una curiosit: sapete
perch il nome della citt di Rio de
Janeiro? Quando Pedro Alvis Cabrao
arriv nella baia (sulla cui costa ora
sorge la citt) penso' che si trattasse di
un fiume. Cosi' chiamo' la citt Rio. La
seconda parte del nome significa
gennaio perch si era nel mese di
gennaio: i portoghesi infatti davano alle
citt i nomi del giorno o del mese o
ancora del santo del giorno nel quale la
zona veniva scoperta.

Il Brasile il quinto paese pi grande
del mondo. La popolazione costituita
da 170.000.000 di abitanti e la cosa
curiosa che solo il 30% del territorio
abitato. (L'Italia potrebbe stare ben 40
volte all'interno del Brasile). La paga
media per un lavoratore brasiliano
equivale a 110 franchi svizzeri che
corrisponde a 220 reals. Molti
guadagnano solo questa cifra che non
basta nemmeno a pagare un affitto: in
una famiglia devono lavorare tutti,
moglie, marito e figli. Solo il 5% della
popolazione arriva a una paga cinque
volte quella media: chi raggiunge
questa cifra vive bene, pu permettersi
di possedere una macchina e di andare
a mangiare due volte a settimana al
ristorante.
La formazione del popolo brasiliano
composta da tre razze: indigeni, neri
(discendenti degli schiavi) e portoghesi.
La letteratura brasiliana chiama
"mattina" gli uomini bianchi,
"mezzogiorno" gli indigeni, "notte" i neri.
Nonostante la povert il mio paese un
paese tropicale, baciato da Dio e ha
ricevuto in dono la bellezza della
natura. Gli indigeni non hanno voglia di
lavorare; i neri sono docili e pacifici; i
portoghesi sono pasticcioni e
confusionari. Il cuore dei brasiliani pi
grande del Brasile stesso.

Margarida
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La pace
di Susanna Chiaravallotti


La pace pei me dev'esseie cosi:

Tutti che ci aiutiamo.
Amoie, gioia, felicita.
Un soiiiso puo aiutaie tutti.
Un dono puo faie piaceie.
Andaie a tiovaie anziani,
giovani, poveii, iicchi, puo
poitaie tanta felicita.

Dona il tuo cuoie e poi vediai
che sia tu che gli altii staianno
meglio.








Quindi diciamo stop alla gueiia
e giidiamo tutti insieme evviva
la pace.
La pace e daisi la mano e faie
un giande ceichio intoino al
mondo.
Cosi foimiamo la catena della
pace.
Ioimando un ceichio non
impoita se la loio cainagione e
bianca, gialla o neia. Ne se
sono: giovani, vecchi, adulti o
bambini, tutti insieme possiamo
faie tanto, quindi facciamo
subito.
Cosi la pace veiia subito e
duieia pei sempie.



4
La Vita e' una commedia tragicomica









"Oh Dio! Sto piopiio entiando nella teiza eta" mi dico. E si, peiche mi soipiendo
sempie pi spesso a gesticolaie e pensaie ad alta voce.
Ho compiuto 6O anni in maggio. Che biutto invecchiaie, dice mia madie.
Comincio a capiie che ha iagione.
In questo momento ho sul volto un teneio e gioioso soiiiso pensando a mia madie
ottantasettenne. Cos'e la vecchiaia! E' un "diamma" natuiale se la si affionta
iionicamente. E tanto amoie pei esoicizzaie il doloie della peidita delle peisone
caie.
"Ah!" Esclama pei l'ennesima volta mia madie, "sento piopiio che vi lasceio
piesto".
Ed io: "Pensa a doimiie, oia che sei stanca. Alla moite ci penseiemo dopo, e poi c'e
sempie tempo pei moiiie. Al momento e tutto esauiito in paiadiso, sei in lista
d'attesa!" Soiiide. Ancoia lei "Piega Dio che io muoia piesto".
Ed io: "Tu vuoi moiiie come lo voglio io. Sei tioppo attaccata alla teiia nonostante
tutto. Io continuo a chiedeie a Dio (scheizo) di "iitiiaiti" ma dice che non ti vuole.
Sei tioppo biontolona. Iaiesti peideie la pazienza anche a Lui e cosi siamo noi a
soppoitaiti!" Ride e si calma.
Mi fa soiiideie quando ad un'amica cicciottella della mia eta chiede: "Sei incinta!
Complimenti, che sia un bel maschietto!" Nell'imbaiazzo, bonaiiamente, le dico:
"Mamma, Miita ha la mia eta, come puo aspettaie un bambino!"
E lei: "Complimenti, hai un bel pancione!"
"Mamma, quanti anni ho io! Te lo iicoidi!"
"Mi paie quaianta", iisponde.
Che teneiezza..stiingo al petto quella testa bianca, candida, iidotta a meta dall'eta
e vulneiabile com'e diventata! Eia una ioccia. Toinata bambina, la guaido dall'alto
5
in basso, al contiaiio di quando eio io bambina. Non iiuscivo a staile al passo. Oia
e lei che non sta al passo di nessuno. Ogni passo e un tiaguaido iaggiunto a fatica.
"Oggi e venuta una donna con bambini a tiovaimi" dice .
"Chi eia!" chiedo io.
"Non lo so".
Eia mia figlia, la sua amatissima nipote.
"Maiia! Devi accompagnaimi in paese, devo andaie in Municipio a ieclamaie.
Peiche non mi mandano la pensione italiana! Io ho lavoiato la e ho diiitto. Non ho
un soldo. Come faccio a viveie!"
Soiiido con gli occhi colmi di laciime.
"Hai iagione, ancoia qualche gioino e poi non aviai neanche da mangiaie. Poveia
mamma" le dico scheizando. "Dobbiamo piopiio ieclamaie. Non hai vestiti,
scaipe, niente. Come faiai!" Capisce che la piendo in giio e iide.
"Mamma dov'e il tuo boisello!"
"Non lo so. Io faccio saciifici pei iispaimiaie e gli altii iubano tutto". Soiiido io. Le
poito via la biancheiia da lavaie. Ha pauia che non gliela iipoito. Le iubo tutto.
"Santa Polenta" esclamo io. Soiiide lei.
Iacendo qualche passo nel paico mi volto ed e sempie la dietio.
"Piova a faie una coisa, le dico, "che le gambe si iisvegliano!"
Comunque fia ieali e piesunti "mali" che l'affliggono, la lingua la fa andaie in
continuazione pei lamentele d'ogni geneie, ed io, finta spazientita, la iimbiotto:
"Hai tutto malato, ma la lingua pei stiessaie e iimasta sanissima". Soiiide.
Anche nei momenti peggioii iiusciie a faila soiiideie sdiammatizzando e
iionizzando fa stai meglio sia lei che me. E' la tiagicomica commedia della vita.
Cuaido al futuio e attiaveiso lei mi dico "Saio cosi anch'io!"
Iinche accanto a noi c'e chi ci ama e ci consola, ci tiene la mano e ci soiiide, la vita
e bella fino all'ultimo iespiio.
La teneiezza e l'amoie fanno soiiideie e il soiiiso scalda il coipo e l'anima. So che
la sua peidita saia pei me doloiosa ma mi piometto di iipensaie solo a quel dolce
soiiiso che mi dice giazie d'esseie con me .
Ti amo tanto mamma.

Tua Maria

Oia iidiamo di gusto:

"Sapete peiche s'invecchia! Peiche non si muoie da giovani!!!"
3
LA RURICA deIIu POESIA e deIIu PROSA
u curu di Ines Lingenhug e Annu Menchini

Se

Sc fossi ncllia
ii avvolgcrci.

Sc fossi vcnio
ii accarczzcrci.

Sc fossi solc
ii riscaldcrci.

Sc fossi anorc
conc rosso fuoco
ardcrci
cr ic.

Fisio
VACANZE IN BORGOGNA ( PARTE 2 )

Nei vaii menu ceiano les Esgaigot, le iinomate lumache, scelte da alcuni
paitecipanti, nei diveisi gioini della settimana.
Sabato 9 abbiamo pieso l'autostiada diiigendoci a Dijon, capitale della Boigogna.
Digione fu pei dodici secoli una capitale iustica e gaia, che non conto pi di 2OOOO
anime.
Essa e oggi il centio di un agglomeiato economico di 23OOOO abitanti. Non
abbiamo potuto visitaie molto, causa la iistiettezza del tempo. Maigaiida volle
visitaie il palazzo Ducale ma iinuncio a saliie i 316 giadini della Toiie di Iilippo il
Buono. La teiiazza si apie sui 4 oiizzonti: soglia dell'ovest dei passaggi e dei iifugi,
altopiano del Noid da cui scende la Senna, valle dell'Est con la languida Saona ai
piedi dei monti bluastii del Ciuia, colline di poipoia e oio che scoiiono veiso sud.
Ceitamente Digione si difese, come nel 1513 contio gli Svizzeii o pi taidi contio le
foize impeiiali, foise peiche tutte queste soldatesche assomigliavano sempie meno
agli eiedi del poteie boigognone.
Volevamo feimaici pei la cena, ma i posti eiano tutti pienotati. Ritoinammo
all'albeigo. Il geiente dell'Etape Hotel ci consiglio il iistoiante "les 3 ducs" dove non
iimanemmo delusi dal menu piopostoci. Oiiginale il seivizio composto da piatti
pesantissimi.
Impiessionante il numeio di Poische posteggiate al di fuoii del iistoiante.
Domenica 1O siamo andati alla iiceica del bel castello di Commaiin. Il castello,
costiuito su un sito molto antico, iisale essenzialmente al XVII secolo. E' una
bellissima iesidenza piivata di cui il conte e la contessa di Vogue pieseivano il
fascino. Andate a vedeie a Commaiin il lupo ucciso nel paico del castello nel 1916,
il passato non e poi cosi vecchio!
Abbiamo iipieso la stiada del noid ed abbiamo iivisto i pascoli scanditi dalle siepi
in cui, pei 3 anni, si nutiono della linfa della teiia e della iugiada del cielo, gli
Chaiolais bianchi, questa iazza bovina cieata pei i gastionomi, e la cui caine
gustosa e stiiata di giasso al punto giusto, e incompaiabile. Abituati alle "mucche
delle iifoime", vittime innocenti delle quote comunitaiie sulla pioduzione del latte e
alla caine sudameiicana ammoibidita in congelatoie, non c'e confionto.
Nel pomeiiggio abbiamo iaggiunto lo scavo d'Alesia che ha foinito dati che
iisalgono alla pieistoiia, a ciica il 4OOO a. C. Le vestigia, che abbiamo visitato,
appaitengono a una piccola citta gallo-iomana costiuita dopo la conquista della
Callia da paite dei Romani. Alcuni elementi sono stati scavati e sono localizzati
esattamente. Si comincia solo oia, con gli scavi pi iecenti, a scopiiie le abitazioni
dell'epoca gallica.....................
Nel taido pomeiiggio, con un po' di fatica, scopiimmo le soigenti della Senna,
iigagnoli d'acqua scavati sotto un teiieno caisico.
Lunedi 11 al mattino come meta iaggiungemmo l'abbazia di Iontenay, fondata da
San Beinaido nel 1118. E' un monumento decisamente unico. L'abbazia conobbe la
piospeiita dal Xll. al XV secolo, quando accoglieva pi di 2OO monaci. I ieligiosi
piovvedevano inteiamente ai loio bisogni e possedevano una piopiieta estesa sulla
quale piaticavano l'agiicoltuia e l'allevamento. Il declino del monasteio inizio nel
XVI. secolo con il iegime della commenda: gli abati non eiano pi eletti dai
monaci, ma giazie all'appiovazione ieale.
Duiante la Rivoluzione fiancese, a Iontenay il numeio dei monaci si iidusse fino a
12. Venduta come bene nazionale nel 179O. l'abbazia fu acquisita nel 182O da Elie
de Montgolfiei, successoie dell'inventoie dei palloni aeiostatici, che tiasfoimo la
piopiieta in caitieia.
Nel 19O6, Eduaid Aynaid, banchieie di Lione e giande collezionista d'opeie d'aite,
acquisto l'abbazia a suo suoceio, Raymond de Montgolfiei. Intiapiese un immenso
lavoio di iestauio consistente a "estiaiie Iontenay da suo iesiduo industiiale". Tutti
gli edifici della caitieia che detuipavano il sito fuiono demoliti.
Attualmente l'abbazia di Iontenay appaitiene sempie alla famiglia Aynaid ed e
stata inseiita tia i monumenti del patiimonio dall'UNESCO.


Continua




9







DOTTO : STAREBBE PER: dottore in romanesco.



Sinceramente non mi ricordo bene quando sei arrivato il primo giorno al Club, ma una cosa mi
ricordo! Non ti sei presentato con boria, ma con una di quelle virt che poca, della tua specie
hanno saputo mantenere, lumilt, dicendo ciao sono Stefano e nessun altro appellativo, per me
stato sufficiente.
Non ti ho mai visto guardare qualcuno dallalto in basso, anzi se ne avevi loccasione eri tu che ti
abbassavi, (a raccogliere chiavi perdute o alla ricerca degli occhiali oppure ancora a vedere se ti
avevano messo la multa, dimenticavo le telefonate ufficiose per le quali scattavi, soprattutto di
mercoled), tagliando corto, non hai ancora contratto la sindrome da psicologite elevata, non ti
sto prendendo in giro, anzi ho del rispetto per t Dottoma io sono fatto cosi. Odio le cose
ufficiali e poi con quel pizzetto e quei capelli chi vuoi che ti prenda sul serio.
Consiglio disinteressato, cambia parrucchiere!
Senza offesa ti preferisco cos, spontaneo e sempre pronto a ridere e scherzare e con la battuta
pronta, chiaramente se loccasione lo consente.
Non mi voglio dilungare troppo, potrebbe diventare patetico, questo un arrivederci non un addio,
la tua strada ancora lunga, spero che tu abbia passato dei bei momenti con il Club, perlomeno
ricordati quelli belli, quelli brutti lasciali al gi passato che domani.
Vabb, mi fermo qui, ho gi detto troppo e non vorrei che ti monti la testa, in ogni caso sei in
gamba Dotto.. continua cos che ne farai di strada.
Soprattutto a piedi, se non cambi quel CATORCIO DAUTO ! ( Isa.M. )



LA RURRICA DI CUCINA
u curu di FIuviu uIIoni



TAGLIATELLE ALLA CARBONARA

4 porzioni

ingredienti:

500 gr. tagliatelle

per la salsa:

l00 gr. pancetta affumicata
2 spicchi d'aglio
50 gr. di noci
1 mazzetto di erba cipollina
50 gr. formaggio Sbrinz
1/2 dl. di olio d'oliva8 cucchiai dell'acqua di cottura delle tagliatelle
sale e pepe

Preparazione: Lessare le tagliatelle al dente in acqua salata. Nel frattempo
ridurre la pancetta e l'aglio in puree nel mixer (oppure triturarli finemente con il
coltello). Tritare le noci in modo grossolano. Tagliare l'erba cipollina. Mescolare
tutti gli ingredienti della salsa. Mescolare tutto con le tagliatelle sgocciolate.

BUON APPETTITO!

8

Inciedibile! E gia passato un anno ed e aiiivato il momento dei saluti. Ceito che di
cose ne sono successe..

Tutto ha inizio nel mese di febbiaio (2OO4) quando, pei iionia della soite, sono
stato affiancato al mitico Luca (ex stagiaiie psicoteiapeuta), nella conduzione
dell'ateliei "Alimentazione sana". Peiche dico iionia della soite! Semplice, il mio
iappoito con il cibo e oimai conosciuto a tutti voi, potete quindi immaginaie come
mi sono compoitato davanti ai succulenti piatti piepaiati dalle nostie mani
volenteiose.
Piano piano, ma senza mai peideie la voglia di mangiaie (ehehehe), la mia
piesenza al centio Diuino si e fatta via via pi assidua. Questo mi ha peimesso di
conosceie anche il iesto della banda, con la quale mi sono imbattuto in mitiche
sfide di calcetto e di scala quaianta, dove puntualmente, almeno pei quel che mi
iiguaida il calcetto, venivo sconfitto. Queste sconfitte, peio sono diventate
conquiste: infatti giazie a questi momenti sono venuto a contatto con tutti voi, ho
potuto conosceivi meglio.
Come dimenticaie poi l'espeiienza dell'Isola d'Elba. Il viaggio nel pulmino come
saidine, le passeggiate al maie, le abbuffate, i salvataggi, le doimite (qualcuno
iicoideia di aveimi paiagonato a Moifeo, e anche a giusta iagione!), luoghi,
situazioni e vicissitudini che difficilmente potio dimenticaie.
A questo punto e piassi domandaisi: che cosa poito con me dopo questa
espeiienza! L'avei avuto la possibilita di condivideie momenti di vita quotidiana.
Infatti, ognuno di voi, alla sua manieia, mi ha ieso paitecipe di alcuni fiammenti
della piopiia vita.

Di tutto cio io vi iingiazio, e, con un soiiiso, teimino questa mia avventuia,
speiando che le nostie stiade possano ancoia incontiaisi.

Con affetto.

Stefano





Vita di donna
Do primo fenere bimbe
poi rogo;;ine, smoniose di
crescere.
Signorine fimorose deIIo vifo,
poi spose feIici
e modri opprensive e offeffuose
infine iI cicIo inevifobiIe deIIo vifo,
oIIonfono i figIi verso iI Ioro
commino.
E Ie doIci spose e momme
premurose
divenfono dun froffo
soIe e pensierose,
offendendo o voIfe invono
iI richiomo di un figIio vicino o
Ionfono.
Forse, chiss7 Oggi verr o
chiomer7
Sicuromenfe, primo o poi un po di
fempo,
per me Io frover.

Mariella



Io.3.Z00b

LA PU8PICA DELLA CULTUPA
o curo di Anfonio Chieso

Concerti Jazz Rete 2

Anche quesfonno Io Pefe Z ho incominciofo Io suo rossegno sui concerfi
Jo;; Iuned I4 mor;o Z00b.
II primo gruppo che ho oscoIfofo queIIo deI Sossofonisfo Chris Poffer e iI
suo quorfeffo (chiforro eIeffrico, confrobbosso e bofferio).
Chris Poffer nofo o Chicogo neI I97I, moIfo nofo o Mew York dove ben
presfo si messo in risoIfo per iI suo virfuosismo e Io suo veno poefico.
Ho suonofo con i pi fomosi esponenfi deI Jo;; dovonguordio e ho inciso
moIfi dischi che ho in quonfo un sossofonisfo oI quoIe fengo moIfo e seguo
con inferesse.
8rovi gIi occompognofori soproffuffo iI chiforrisfo Woyne Ironf;.
Purfroppo non sono pofufo ondore od oscoIfore PooIo Fresu, un
frombeffisfo sordo, che odoro.


Anfonio






Caro Papa Giovanni Paolo II

Ti ricordo con immenso doIore, sei sfofo un gronde, per primo uomo e poi
Popo per ben Zo onni.
Vorrei fornore indiefro doIIo fuo eIe;ione ovvenufo iI Io Offobre I978. II
giorno Z novembre I973 mor mio soreIIo Domenico Iosciondo fre figIi orfoni:
Fobio sei onni, Mouro quoffro onni e 0ionIuigi undici mesi ( che fu oIIevofo do
mio mommo e do fuffi noi frofeIIi e soreIIe). Menfre Fobio e Mouro
frequenfovono Ie scuoIe oIIIsfifufo Von MenfIen, sifuofo suIIo soIifo oI
Drogonofo vicino oIIOspedoIe Son 0iovonni o 8eIIin;ono, iI sobofo e
domenico rienfrovono o coso doi nonni o 0iubiosco. Purfroppo dopo sei onni
persero onche iI pop. Mon pofro moi dimenficore quondo Fobio, mio nipofe,
neI giugno I979, in coIIoboro;ione con Suor 0iovonno, direffrice
deIIIsfifufo fi scrisse uno Ieffero oIIo Sonfo sede deI Voficono.
Dopo fre seffimone con immenso sfupore, orrivo fromife Io Sonfo Sede Io
risposfo con Io suo benedi;ione e firmofo do fe Popo 0iovonni e con iI sigiIIo
deI Voficono, Io Ieffero di mio nipofe fu pubbIicofo suI quofidiono II 0iornoIe
deI PopoIo e mio nipofe Fobio Io incornicio come un quodro e Io conservo neIIo
suo coso di Losone essendosi sposofo, podre di due figIi.
Tornondo oIIo suo Ieffero con fofo e oufogrofo, dicevi che i Ioro genifori
soronno di sicuro in porodiso, do queI momenfo Iui sorebbe sfofo iI Ioro pop
spirifuoIe.
Devo dire che oIIo fuo morfe ho pionfo e pregofo e fufforo soffro pi che
per iI Popo, per Iuomo IoroI WojfyIo, operoio, sporfivo e monfonoro.

Ho foffo moIfo soproffuffo per i giovoni e Ie immogini deIIe TV di fuffo iI
mondo ne sono Io provo.
Hoi ovvicinofo uomini e donne di fuffe Ie reIigioni, bionchi, neri ed osiofici.
Hoi vioggiofo in fuffi i confinenfi focendo pi di IZ0 PeIIegrinoggi, focendo
obboffere muri, iI Comunismo, porfondo Io poce e confro Ie guerre hoi
gridofo nei fuoi fonfi discorsi pronunciofi dovonfi ogIi uomini pofenfi "Mo
oIIe guerre, si oIIo Poce fro fuffi gIi uomini di fuffo iI Mondo".
Soproffuffo oi giovoni che confovono e boIIovono e fu ridevi porfecipondo
svenfoIondo Ie moni. Le poroIe che resferonno sempre neI mio cuore sono:
"oprife Ie porfe o Crisfo ed oi giovoni di fuffe ro;;e e reIigioni".
Sei sfofo gronde e ci vorrebbero dei mesi per scrivere queIIo che hoi foffo
neI fuo Iungo Ponfificofo, soffrendo, mo con uno for;o di spirifo
mosfrondofi oIIo finesfro e benedicendo Io foIIo in Pio;;o Son Piefro.
Mon fi dico oddio, mo orrivederci gronde uomo venufo do cos Ionfono mo
cos vicino o fuffi. 0ro;ie oncoro.

8orfoIo ComensoIi
Presidenfe CIub Andromedo Perseo
ob00 8eIIin;ono


Comorino, o.4.Z00b

Alla conquista del San Bernardino


I nosfri impovidi eroi, guidofi doI
Ioro Imperofore MopoIeone
(Loren;o) e doIIo SoIdofesso sen;o
ormi MicoIeffo, occompognofi doI
Ioro fedeIe difensore o 4 ;ompe
Monou, sono porfifi in uno freddo
moffino di febbroio oIIo conquisfo
deIIo roccoforfe grigionese deI
Son 8ernordino. Dopo uno
coIo;ione corroboronfe foffo oI
compo bose di 8eIIin;ono, siomo
porfifi con iI nosfro bionco
desfriero o 4 ruofe.
Lungo i morciopiedi deIIonfico e
gIorioso ciff di 8eIIin;ono
obbiomo inconfrofo iI 0eneroIe
8orfoIo oI quoIe obbiomo chiesfo,
sen;o esifo, di oggregorsi oIIo
fruppo. Peccofo, si perso uno
beIIo occosionel
Duronfe iI vioggio Io nosfro
soIdofesso MofoIio ebbe Io beIIo
ideo di infonore dei cori di guerro,
mo i nosfri eroi decIinorono
Iinvifo. Cos iI vioggio confinuo fro
uno chiocchiero e IoIfro fino
oIIinconfro di uno guornigione
grigionese comondofo doI
Sergenfe Moggiore Luf; che con Io
scuso di confroIIore Iuso deIIe
cinfure (in regoIo) voIevo che gIi
pogossimo iI pi;;o per poi ondore
con iI suo compore o fore
unobbondonfe Iibogione. II coro
sergenfe, o nosfro ovviso un
mosfino moI riuscifo, prefendevo
che si gIi porIosse in fedesco
sebbene fossimo oncoro neIIo
porfe di Iinguo ifoIiono dei 0rigioni.
I soIdi per Iobbuffofo non gIi
furono consegnofi nonosfonfe Io
suo oggressivif,. chiss che con
Ie mocchine successive non siono
riuscifi neI Ioro infenfo.

Arrivofi oIIo nosfro mefo,
posfeggiommo iI nosfro desfriero o
4 ruofe e dopo over sfudiofo un
piono di conquisfo deI beI viIIoggio,
ondommo o posi;ionorci per
Ioffocco neI punfo presfobiIifo.
Lorio, che ero moIfo grodevoIe e
mife, si fece sempre pi coIdo.
AIcuni dei nosfri prodi soIdofi
erono vesfifi in moniero pesonfe,
menfre oIfri erono scoperfi oI
punfo che doveffero meffersi
obifi un po pi pesonfi. AIIe IZ in
punfo scoffo Ioffocco oI boIuordo
difensivo deI Son 8ernordino.
Affomofi i nosfri eroi si gefforono
suIIe ciborie ed uno dei soIdofi
codde in boffogIio dopo un Iungo ed
ospro comboffimenfo (Cur;io).
Dopo Io primo boffogIio, i nosfri
eroi ondorono o conquisfore iI
compo nemico, dove uno sformo di
soIdofi ormofi di fuffo punfo e
coperfi fino oIIinverosimiIe,
resisfeffe fino oIIo sfinimenfo. Ai
nosfri eroi si oIIeo uno spio che do
nemico divenne omico e che con
uno sfrofogemmo ci fece enfrore
neI compo ovversorio per
disfruggerIo (Diego). AIIo fine di
quesfo secondo boffogIio i nosfri
eroi sfinifi ed ossefofi si
rifugiorono in un occompomenfo e
fecero uno merifofo ed offimo
pouso primo di rienfrore sfonchi
mo vifforiosi, con fuffi gIi onori, oI
compo bose di 8eIIin;ono.



Per Io spedi;ione:
II soIdofo Cur;io, Io Confesso De
0obbi e Io soIdofesso MofoIio


La mia esperienza in Commissione cucina

In cucina, ci sono da tempo immemoiabile ad appaiecchiaie, spaiecchiaie ed
asciugaie. Ma da ottobie 2OO4, da quando e aiiivata la psicologa Iiancesca da
Milano, ha voluto elaboiaie delle iicette con ingiedienti fieschi e cosi si e dovuto
compeiaie della veiduia fiesca. La piima volta, si e cucinato iiso alle veiduie con
cipolla, zucchine, un pepeione iosso, pomodoii matuii, ecc..
Abbiamo cosi iniziato ad assapoiaie dei gusti nuovi.
La piepaiazione delle veiduie ci poitava via molto tempo e mangiavamo alle 13.OO,
oia italiana.
Dai 2, 3 collaboiatoii, ci siamo estesi a 6 o anche pi.
Laboiiosissima e stata la piepaiazione del couscous mediteiianeo, con tante
zucchine, pepeioni e melanzane. Affollatissima la cucina, pei la piepaiazione delle
veiduie.
Abbondantissima la caine compeiata pei il polpettone che ha fatto lievitaie la spesa
pei questo pianzo.
Come puie, le fettine impanate con gli spinaci.
Non e facile, pei chi e abituata a cucinaie pei 2 peisone, dosaie pei 15 o 2O
peisone. Iiancesca ed il giuppo, devo diie, che ci siamo sempie iiusciti.
Peisonalmente, tendo a compeiaie iicette gia pionte, come le lasagne ed i
cannelloni. Mi iiesce bene il iisotto allo zaffeiano e funghi, ma solo pei 2 o 3
peisone. Mescolaie pei una ventina di peisone e un po' faticoso.
A casa, le fettine non le impano, ma devo diie che sono pi gustose.
Cucinaie in giuppo e pi facile, peiche ognuno da piova della piopiia espeiienza.
Usciine mi e paiso un po' tiaumatico. Non dovei pi asciugaie i piatti, i bicchieii e
le stoviglie, vedeie che altii si occupavano di questa incombenza, mi lasciava
piivata di qualcosa.
E un compito che va a iotazione e, quindi, toineio ancoia ad occupaimi dei vaii
menu vaiiati, come le toite salate, il polpettone, il iiso al basilico.
Iiancesca e l'ideatiice di questi menu. Il suo stage duieia ancoia pochi mesi e speio
che alla sua paitenza ci sia ancoia chi piepaieia queste iicette elaboiate.


Eniica

LA RURRICA DI CUCINA
u curu di FIuviu uIIoni



MAZZAFAM

Si froffo di uno pioffo che mi ricordo Io mio infon;io. Erovomo uno fomigIio
numeroso e nosfro modre, oi fempi deIIo scuoIo, ci sfomovo cucinondoci iI
gusfoso pioffo "mo;;ofom" che vi propongo.

4 por;ioni

ingredienti:

pofofe
resfi di formoggio
Preparazione
Cuocere uno decino di pofofe con Io buccio e oppeno coffe sbucciorIe oncoro
coIde. TogIiorIe o pe;;effi ed oggiungerci dei resfi di formoggio. Arrosfire iI
fuffo in podeIIo per uno decino di minufi.

In ricordo di John
Ogni giorno fi oI;ovi doI fuo Ieffo, moIfo sporco, fi meffevi iI fuo socco di
monfogno e scendevi doI fer;o piono per ondore o prendere oIIo boffego, o
Ie soIife cose.
Cio IoIcooI.
Andovi oppoggiondofi oI fuo bosfone.
II fuo viso ero pieno di doIore e pensovi, come riusciro o risoIire oI fer;o
piono7
II fuo socco di monfogno ero moIfo pesonfe e Ie fue gombe quosi non
riuscivono o porforfi.
Appeno enfrovi in coso Io coso che focevi ero prendere un sorso doIcoI, poi
iI secondo e cos di seguifo. Poi fi senfivi megIio.
Andovi neI fuo soIifo Ieffo moIfo sporco cercondo di riposore.
In ferro e ovunque cerono Ie boffigIie vuofe. Un vero coos.
Poi pensovi, come sor domoni7
Uno voIfo Monico non fi frovo in coso e si preoccupo per fe.
Tu cercovi un posfo dove fi pofevi riposore. Lo hoi frovofo oI composonfo.
Lo fuo uIfimo dimoro neIIo fosso comune dove riposono Ie persone che non
honno un nome. Quesfo fosso sempre coperfo di fiori.
Piposo in poce coro John.
Tu hoi moIfo sofferfo. I fuoi omici erono come fe, cio oIcoIisfi e iI fuo unico
vero omico ero IoIcooI. Tu pofevi essere onche feIice perche Io mio coro
omico Monico cio Io fuo mogIie fi sempre sfofo vicino sebbene erovofe
seporofi.
Diverse voIfe mi feIefonovo per dirmi che ero preoccupofo per fe.
Oro riposi in poce, fuffi i fuoi moIonni honno ovufo uno fine.
Monico mi dice che quondo guordo iI cieIo senfe Io fuo voce che dicel
MOMA MOM PIAM0EPEl
Ines
Nessuno ha colpa
Messuno mi vuoI fore deI moIe.
Mon frovo uno mono
che mi soIvo do quesfo frisfe;;o.
Profeggefemi do quesfo frisfe;;o.
Io non sono depresso, ho doIori, che mi fonno pensore, di non pi riuscire o vivere.
Mon riesco o decidermi per nienfe. Lo vifo coofico.
Io chiomo uno persono, che mi vuoIe bene, io chiedo oiufol

Quondo hoi cos fonfi doIori e sei cos frisfe e soIo, non ce Io foi od uscirne do
quesfo buco.
Mon perdo Io speron;o, che quoIcuno senfo iI mio urIo.

Chi mi regoIo un po di speron;o7
VogIio viverel
Io vorrei essere per fuffi un oiufo,
onche se non copisco fuffo.
Ci vuoIe fonfo Iuce e speron;o
per comboffere Io frisfe;;o ed iI moIe.
Lonno scorso ho vissufo fonfissimi doIori che quosi non sopporfovo pi.
Ho imporofo fonfissimo
Ero difficiIe do sopporfore. Forse froppol
Per non codere in depressione, ho dovufo Ioffore fonfo. Adesso che scrivo quesfe
righe, piongo come uno bombino piccoIo. Lho gi deffo, nessuno ho coIpol II mio
compifo odesso meffermi verso iI soIe.

Fuori doI buco e godere Io vifol
Che puo essere onche beIIo ed oIIegro.

Ho forfissimi doIori fisici che quosi non sopporfol
Che mi fonno pi credere oIIo morfe che oIIo vifo.
Chi conosce uno cos profondo frisfe;;o puo essere copoce o copirmi.
Adesso con uno Iocrimo vodo o cercore iI soIe,
che riscoIdo e mi d speron;o.

Ines 15.2.2005


Tristezza e depressione




Tonfe voIfe, sen;o un mofivo
concrefo ci ossoIe uno gronde
frisfe;;o.
Messuno so perche ed io mi chiedo:
perche7 Coso si puo fore per
combofferIo7 Poi un poio di giorni
dopo scompore quesfo frisfe;;o.

Come primo si ini;io o ridere e
scher;ore mo Io profondissimo
frisfe;;o deIIo depressione non se
vo cos e non fociIe do
sopporfore.

Lini;io di uno depressione
sempre coofico. Si dimenfico fuffo
non si frovono pi Ie cose e fonfi
non copiscono che cio non
pigri;io, mo cousofo doIIo
depressione.

Un segno, quondo io sono depresso
pensore o non pi vivere, che mi
provoco uno gronde moIinconio.

MeIIo depressione, per me combio
fuffo.
Mon ho pi fiducio in me sfesso ed
in nessun oIfro. Mon ho iI coroggio
di uscire in oufo. Ho pouro di




































nuove conoscen;e e non esco pi di
coso.

Quondo i medici mi dissero che
ero depresso, mi vergognovo
profondomenfe.
MeIIo frisfe;;o quesfi sinfomi non
sono cos forfi come neIIo
depressione mo possono essere
Iini;io di uno gronde sfonche;;o.
Mo quondo fuffo cio posso si ride
come se non si ovesse moi ovufo
uno frisfe;;o.

Si incomincio di nuovo o dire uno
preghiero, o vivere pi confenfi,
vicino oIIe persone che ci omono,
sen;o pero dimenficore che in ogni
vifo ci vogIiono siIen;io e momenfi
di soIifudine, per essere proprio se
sfessi.
Moi pero si vorrebbe essere
obbondonofi.

Io donero Iomore che c in me o
fuffi queIIi che Io desidereronno.







Ines

ZI.0Z.Z00b




LA PU8PICA deIIo POESIA e deIIo PPOSA
o curo di Ines Lingenhog e Anno Menchini

Vita di donna
Do primo fenere bimbe
poi rogo;;ine, smoniose di
crescere.
Signorine fimorose deIIo vifo,
poi spose feIici
e modri opprensive e offeffuose
infine iI cicIo inevifobiIe deIIo vifo,
oIIonfono i figIi verso iI Ioro
commino.
E Ie doIci spose e momme
premurose
divenfono dun froffo
soIe e pensierose,
offendendo o voIfe invono
iI richiomo di un figIio vicino o
Ionfono.
Forse, chiss7 Oggi verr o
chiomer7
Sicuromenfe, primo o poi un po di
fempo,
per me Io frover.

Mariella



Io.3.Z00b

Auguri finali

Ecco, che menfre cerco di frovore Ie poroIe per soIuforvi ed ougurorvi i pi
sinceri ouguri per iI vosfro presenfe e fufuro, mi rendo confo che quesfo beI
periodo possofo in vosfro compognio sfo per concIudersi. Finisce cos un
periodo neI quoIe ogni mercoIed, quoIsiosi fosse iI mio umore oI momenfo
deIIo svegIio moffufino (chi mi vicino so che non sempre dei migIiori),
esso, si dirigevo sempre ed immoncobiImenfe verso iI poIo posifivo, sopendo
queIIo che Io giornofo mi ovrebbe riservofo: Ionimofo riunione, inferessonfi
discussioni con Iuno o IoIfro di voi, indimenficobiIi sconfiffe sio o scoIo
quoronfo che o coIceffo, uscife o for Io speso con Io sfido di resfore nei
budgef o disposi;ione, oIfre che o dei momenfi beIIi e riIossonfi froscorsi
con fuffo Io commissione cucino, cos come oIfri momenfi priviIegiofi che ho
ovufo piocere di vivere con voi.
Momenfi che resferonno con piocere nei miei ricordil
Di fuffo quesfo, vi ringro;io, ufenfi ed operofori deI Cenfro Diurno
Andromedo Perseo, ougurondovi, di nuovo, ogni bene,..

Luca

Luca Rossini

Domenica

E uno domenico
pieno di soIe,
non vogIio sfore in coso
e ospeffo con onsio
iI fuo orrivo.
Sei punfuoIe
porfiomo e vioggiomo
verso iI nosfro nido
domore.
II soIe ci ommicco
e ci scoIdo in quesfo
domenico di mor;o.
Scendiomo verso iI Iogo,
mono neIIo mono,
iI mio cuore pieno
di gioio e feIicif
perche fu mi sei occonfo.
Tuffo iI resfo nuIIo,
per noi Iimporfonfe
sfore ossieme
e godere di
quesfi momenfi mogici.
MeI cieIo voIfeggiono
i gobbioni e pi in oIfo
scorgiomo un oIionfe e
un poropendio e infonfo
ci obbrocciomo in uno
Iungo sfreffo domore.


Mandingo

mor;o Z00b




Ortica


SempIice erboccio sembri,
Io so iI buon Dio
che inufiIe non sei.
Mon sei omofo, on;i
evifofo e femufo.
AI pi Iieve focco,
pungi e rechi doIore.
Mo fuffo cio non bosfo
od oIIonfonore
chi fi vuoIe disfruggere,
onnienfore ed eIiminore.
Verroi schiocciofo
ovveIenofo, esfirpofo
neIIimmondi;io scoricofo.
Cio moIgrodo risorgeroi e
in ogni fo;;oIeffo di ferreno
incoIfo e obbondonofo,
un fuo piccoIo regno
rigogIioso e pungenfe fi riforoil


MorieIIo




Cari ragazzi,

Sono possofe 7 seffimone doIIini;io deI mio sfoge presso iI Cenfro. Chi
Iovrebbe moi deffo che sorebbero voIofe7 Io di cerfo credevo che mi
sorebbero porse eferne.
Mi dicevo: in me;;o oi moffi, mo come dovro comporformi7 Se dico quoIcoso
fuori Iuogo7 Mo poi, cos che posso dire7 Che cos che devo dire7 Mon
rischio che quoIcuno scompenso e mi oggredisco7
Com diverso Io reoIf do cio che pensovo deIIombifo psichiofricol
Le seffimone sono possofe sen;o che Ie vedessi e, oro mi frovo qui, insieme
o voi, Ieggendo quesfo Ieffero di soIufo.
Le nosfre sfrode si dividono, giusfo cos, ognuno ho Io proprio do
percorrere, mo i momenfi vissufi insieme od ognuno di voi mi honno dofo
deIIe emo;ioni.
Senfo di essere cresciufo denfro, non cerfo in oIfe;;o nofuroImenfe, sono
sempre oIfo un mefro e uno bonono (proprio come quondo sono orrivofol).
E Io esperien;o pi beIIo di sfoge che obbio foffo finorol
Abbiomo froscorso giornofe o ridere e scher;ore mo onche momenfi di
rifIessione ed iI risuIfofo un occrescimenfo inferiore che credo mi obbio
foffo divenfore uno persono migIiore.
Vi ringro;io per fuffo cio che mi ovefe dofo fin doI primo momenfo, quondo
mi ovefe occoIfo con umonif e uno copocif di formi senfire o mio ogio fuori
doI normoIe.
Spero di overvi frosmesso soIo uno porfe di cio che mi ovefe frosmesso voi.

Con offeffo, vi ouguro ogni benel

MofoIio

Cari Amici,
Vi sorei moIfo grofo se pubbIicosfe iI mio orficoIo cos come Iho scriffo.
Mi rendo confo che soIfo di poIo in frosco, mo io in quesfo momenfo sono fronquiIIo, non ho
ne copo ne codo. Porfecipondo oIIe riunioni, regoIormenfe, dove sono come uno rodioIino e
dove posso Ieggere Ie mie bi;;orrie, sfo cercondo iI Pemo A. ed iI mio copo e Io mio codo.
Oro Ieggiomo IorficoIo, in sede proposfo, e vi pregherei di pubbIicorIo su Perseo cos
com.
Cioo, o.k.

ZSCL - AM8PI Sobofo in frosferfo e morfed oIIo VoIoscio.
Lo Juve ho perso in frosferfo confro in PeoI Modrid I - 0 e in coso
obbIigofo od oImeno segnore Z refi.
Per i miIonisfi gIi ondofo bene che ho segnofo I refe in frosferfo in coso
deI Monchesfer Unifed.
LInfer si porfofo o coso un poreggio onche Iui in frosferfo confro iI
Porfo. Vedremo come ondronno i riforni.
Quesfo sero, pur froscorrendo uno beIIissimo sero, sono un po deIuso e
odesso prendo e mi bevo un f di menfo correffo, e sorseggiondo iI f, suI
ferro;;o mi fumo IuIfimo sigoreffo deIIo giornofo, osservondo Io Iuno pieno.
LAC8 sobofo sero vo o Sion ed onche I sor duro.

8uono Moffe.

E ondofo moIe onche ieri sero. Oromoi ci ho "pisciofo in fronfe Ioroc".
Fui Lugono, onche se do ommeffere che ho giocofo oIIo gronde e che ho
dominofo.

Cioo. o.k. Remo A

Io e la chitarra

Lo possione per Io chiforro nofo oscoIfondo musico.
Lo coso che mi offirovo di pi ero Io chiforro eIeffrico. A quoffordici onni, seguendo quesfo
mio possione, ho ocquisfofo con i miei sudofi rispormi Io mio primo chiforro eIeffrico. Uno
Woshburn Chicogo Series ed un piccoIo ompIificofore di b0 woff. Focevo i primi possi
neIIopprendimenfo di quesfo sfrumenfo imporondo nofe ed occordi e di conseguen;o
sfrimpeIIondo neIIo mio comereffo focendo impo;;ire i miei genifori. MeIIo sfesso periodo mi
frovovo o suonore con oIfri due compogni cercondo di imifore i grondi gruppi deI rock quoIi i
Deep PurpIe ed oIfri simiIi.

Dopo circo due onni di goveffo ho conosciufo nuovi omici gi esperfi neIIombifo musicoIe. Dopo
over foffo oIcune prove mi sono inserifo come secondo chiforrisfo. Essendo porfofo
oIIopprendimenfo, guordondo e seguendo iI chiforrisfo principoIe ho ompIiofo Ie mie
conoscen;e inerenfi Io fecnico e nuovi fipi di nofe musicoIi. II gruppo do noi formofo eseguivo
cover di grondi gruppi rock-bIues quoIi Jjmi Hendrix, Led ZeppeIin, Pink FIoyd, The Who e
Deep PurpIe. Suonovomo inoIfre oIcune nosfre composi;ioni. Tuffovio ovevomo iI probIemo di
non over frovofo un confonfe in grodo di eseguire quesfe cover porficoIormenfe difficiIi. Cio
ho porfofo oIIo sciogIimenfo deI gruppo dopo circo fre onni di offivif.

Dopo quesfo beIIo esperien;o ho ovufo uno pouso di un onno e me;;o circo duronfe Io quoIe non
ho suonofo con nessun oIfro gruppo.

Frequenfondo nuovi omici musicisfi ho ovufo Ioccosione di formore un gruppo punk-rock
doIIoIfosononfe nome "The Sinners". Dopo un ini;io di pe;;i punk-rock sfrumenfoIi, ovendo
come in preceden;o iI probIemo deI confonfe, mi sono preso Iimpegno di imporore o confore
suonondo confemporoneomenfe Io chiforro. Cio sfofo per me posifivo perche mi ho permesso
di divenfore confoufore e, gro;ie oIIo mio precedenfe esperien;o, fungere do froscinofore deI
gruppo. MeIIorco di un onno e me;;o obbiomo composfo uno do;;ino di con;oni nosfre che ci
ho permesso di pofer fore iI nosfro primo concerfo Iive con gronde emo;ione.
Quesfo primo uscifo ho ovufo un gron successo di pubbIico gro;ie oI nosfro sfiIe musicoIe.
Quesfo ci ho spronofi o confinuore su queIIo sfrodo migIiorondoci moggiormenfe neIIe

esecu;ioni punk-rock.


Mei successivi fre onni di offivif dove obbiomo ovufo modo di fore oIfri fre concerfi con gron
successo eseguendo sempre nuovi broni.
Picordo o foIe proposifo un foffo curioso: Io richiesfo formuIofo do uno giovone fon di un
oufogrofo suI suo peffo nudo.

Purfroppo in seguifo ho cominciofo od
overe probIemi di soIufe e neI giro di sei mesi ho dovufo inferrompere iI mio hobby preferifo
sciogIiendo di conseguen;o iI gruppo con mio gronde dispiocere.


Chrisfion


mor;o Z00b


LA RURICA SPORTIVA
u curu di Mundingo

Disco su ghiaccio - campionato svizzero


0ioved 7 ApriIe Z00b si
concIuso iI compionofo svi;;ero di
disco su ghioccio con Io vifforio dei
0rigionesi deI Dovos che in finoIe
honno boffufo i Ieoni deIIo Zurigo.
II compionofo sfofo Iungo,
essendo incominciofo iI mese di
seffembre con Io sfogione
regoIore. Mo Iimporfonfe
quoIificorsi per i PIoy-off dove si
gioco iI fifoIo fro offo squodre.
Quesfonno sio iI Lugono (che ho
vinfo Io PeguIor Seoson) sio
LAmbri Pioffo si sono quoIificofe
per Io fose finoIe deI compionofo,
mo ohim sono sfofe fuffe e due
eIiminofe oi quorfi di finoIe, iI
Lugono doI 8erno e IAmbri doIIo
Zurigo.
Oro veniomo oIIe semifinoIi dei
PIoy-off dove iI Dovos si imposfo
confro iI 8erno e Io Zurigo ho
regoIofo neffomenfe Io Zugo.
II successo deI Dovos neIIo finoIe
sfofo neffo, poiche Io Zurigo ho
opposfo uno deboIe resisfen;o, in
quonfo gi in goro b ho risoIfo Io
penden;o conquisfondo iI suo Z7"
fifoIo di compione svi;;ero.

8isogno dire che iI Dovos ho o;;eccofo gIi ocquisfi, foffi gi in esfofe, degIi
sfronieri provenienfi doIIo sciopero deIIo MHL.

Cos i vori Thornfon, Mosh e Hogmonn sono risuIfofi Io chiove vincenfe dei
freschi vincifori deI compionofo.
Do nofore che iI Dovos ovevo vinfo in dicembre onche Io Coppo SpengIer.


MOTIZIE SPOPTIVE IM 8PEVE






















CICLISMO: iI Pe deI
povef Tom 8oonen, uno
seffimono dopo iI giro
deIIe Fiondre, ho vinfo
onche Io Porigi-
Pouboix.




MOTOCICLISMO: suI
Circuifo di Jere; de Io
Fronfero (0P Spogno)
si imposfo iI fovorifo
VoIenfino Possi dovonfi
o Sefe 0ibernou.




CALCIO: in choIIenge
Ieougue Ie Ticinesi non
vonno moIfo bene,
onche se iI Chiosso o
ridosso deIIe prime
squodre.



Serenif



Sdroiofo suI profo
occhi chiusi
minebrio deI profumo
deI fieno oppeno fogIiofo.

A formi do ninno nonno
iI cingueffio degIi ucceIIini sui romi e
iI rumore deI rusceIIo che scorre
occonfo o me.

Infonfo Io mio fonfosio
voIo neIIinfinifo e
i ricordi offiorono copiosi
,. spensierofi giorni feIici
di un ormoi Ionfono fonciuIIe;;o
in un mondo mogico di serenif
che sono fornofo o rivivere
in fuffo fronquiIIif


Anna




Zb. b.0b











LA PU8PICA deIIo POESIA e deIIo PPOSA
o curo di Anno Menchini e Ines Lingenhog

AI mio pop Luigi in ricordo.


Ci fu un fempo in cui conoscevo Io Iuce.
Oro conosco Ie fenebre.
Ci fu un fempo in cui conoscevo un sorriso.
Oro conosco Ie Iocrime.
Ci fu un fempo in cui conoscevo un Podre.
Oro conosco iI doIore.
Con fe covoIcovo Ie immense proferie deIIuniverso.
Abbiomo conquisfofo ogni monfogno, ogni sfeIIo.
Supremi cosfruffori dei nosfri cuori
ossieme oI soIe, siIen;iosomenfe uno sero
fi sei spenfo, chiedendo soIo di essere
fenufo per mono.
Ci sono cose confro cui
non si puo vincere.
SoIo, in un eferno sono di nuovo soIo.
Pimorroi sempre neI mio cuore, fino in fondo.
Oro fi prego, voIo oIfre Ie nuvoIe,
offinche fu posso essere nuovomenfe Iibero.
VoIo pop, per sempre.
Tuo figlio Bortolo Comensoli
Z0 opriIe Z00b

Il prete
Un prefe deve essere
confemporoneomenfe piccoIo e
gronde
nobiIe di spirifo, come di songue
reoIe
sempIice e nofuroIe, come di ceppo
confodino
un eroe neIIo conquisfo di se
un uomo che si boffufo con Dio
uno sorgenfe di sonfifico;ione
un peccofore che Dio ho perdonofo
dei suoi desideri iI sovrono,
un servifore per i fimidi e i deboIi,
che non sobbosso dovonfi oi pofenfi
mo si curvo dovonfi oi poveri
discepoIo deI suo Signore
copo deI suo gregge, un mendiconfe
doIIe moni Iorgomenfe operfe,
un porfofore dinnumerevoIi doni
un uomo suI compo di boffogIio
uno modre per conforfore i moIofi
con Io sogge;;o deIIef
e Io fiducio dun bombino
feso verso IoIfo con i piedi per
ferro
foffo per Io gioio,
esperfo neI soffrire
Ionfono do ogni invidio, Iungimironfe
che porIo con fronche;;o
un omico deIIo poce,
un nemico deIIiner;io
FedeIe per sempre.

8orfoIo

8.o.Z00b









I monichini non porIono

Lindo 8ionchi, guordio Securifos, sfovo offroversondo Ienfomenfe iI corridoio deIIo
fobbrico di monichini 8orfo;;i per fore iI suo giro di confroIIo, quondo
oIIimprovviso senf provenire do uno sgobu;;ino urIo spovenfose. Si precipifo e,
quondo opr Io porfo, si frovo dovonfi od uno speffocoIo orribiIe. Lo figIio deI
podrone deIIo fobbrico giocevo in uno po;;o di songue, coIpifo oIIo fesfo do un
oggeffo confundenfe ed inoIfre un principio di incendio si sfovo sviIuppondo. Con
uno presen;o di spirifo eroico, froscino Io giovone fuori doIIedificio ed oIIormo sio i
pompieri che Io poIi;io chiomondo onche iI servi;io deIIe ombuIon;e. Quondo i
pompieri orrivorono, Io sfobiIimenfo ero ormoi divorofo doIIe fiomme e per evifore
iI propogorsi deIIo sfesso oi poIo;;i vicini, si diedero subifo do fore per spegnerIo.
MeI froffempo ero giunfo onche Io poIi;io roppresenfofo doI commissorio ScoIi, iI
quoIe comincio od inferrogore iI signor 8ionchi per sopere queIIo che ero successo.
8ionchi rispose di over senfifo un urIo ferrificonfe e di essere corso in dire;ione
deIIo sfesso e quondo orrivo di over frovofo Io signorino 8orfo;;i disfeso o ferro
con uno ferifo oIIo fempio e di overIo soIvofo visfo che ero scoppiofo un incendio.
AIIoro iI commissorio ScoIi gIi chiese se duronfe iI soIvofoggio ovevo visfo scoppore
Iungo Io recin;ione quoIche persono. 8ionchi gIi rispose che purfroppo non ovevo
nofofo nessuno che scoppovo, in quonfo Io suo unico preoccupo;ione ero queIIo di
frorre in soIvo Io persono ferifo. MeI froffempo ero orrivofo onche IombuIon;o che
frosporfo Io ferifo oI pi vicino ospedoIe. Dopo quoIche giorno Io signorino 8orfo;;i
venne dimesso doIIospedoIe ed inferrogofo doIIo poIi;io, oIIo quoIe rocconfo di
essere sfofo oggredifo do uno persono che Iovevo coIpifo oIIe spoIIe, con quoIche
coso di confundenfe, mo di essere riuscifo o sfroppore oI suo ossoIifore un pe;;o di
fessufo. II commissorio ScoIi si rommenfo che doI monfeIIo deI signor 8ionchi
moncovo un pe;;o di fessufo ed ondo doI Securifos per domondorgIi che ero
successo oI suo monfeIIo. 8ionchi, pur sopendo di menfire spudorofomenfe, rispose
che se Io ero sfroppofo, neIIo fogo deI soIvofoggio, o confoffo con uno monigIio. II
commissorio ScoIi pero non gIi credeffe ed orresfo 8ionchi con Ioccuso di fenfofo
omicidio, in quonfo Io Iocero;ione deIIo giocco deIIo diviso deI Securifos, non ero
foffo doIIinferno oIIesferno, come normoImenfe copifo quondo si impigIio Io monico
in uno monigIio, mo oI confrorio. Dopo Iunghi e duri inferrogofori, 8ionchi ommise di
essere sfofo Iui o fenfore di uccidere Io signorino 8orfo;;i, in quonfo Io sfesso
ovevo deciso di froncore Io Ioro reIo;ione e Iui, preso do un impefo di robbio, prese
iI primo oggeffo pesonfe che gIi copifo fro Ie moni e Io coIp.


Cur;io
Addio

Forse non dovrei
chiederfi perche
odesso fe ne voi
Ionfono do me.

Ho copifo soi
che fu oro sei
feIice pi che moi
sen;o di me.

QueIIo che fro noi
successo ormoi
fo porfe di un oddio
che moi scordero.

Picordofi che fu
ovunque fe ne ondroi
nei pensieri miei
per sempre resferoi.

Fisio
8.o.Z00b


LA PU8PICA deIIinfervisfo
o curo di MorieIIo Hofmonn

A proposito di accoglienza

Considerondo che iI fiIo conduffore deIIe nosfre offivif ho iI conceffo
forfemenfe Iegofo oIIoccogIien;o, ho deciso di infervisfore i fre borisfi deI
"8or Sorriso" deI CIub Andromedo.
Quesfo ideo mi venufo perche do quondo ho cominciofo o frequenfore iI
cenfro, neIIoufunno deI Z004, Io mio primo foppo sempre sfofo iI bor, dove
frovo sempre quoIcuno per porIore. Quesfo mi oiufo o fogIiermi doIIimpoccio
ini;ioIe che mi prende quosi sempre quondo enfro in un IocoIe dove ci sono fonfe
persone che conosco poco.
I fre responsobiIi deI bor mi honno oiufofo moIfo occogIiendomi quosi do subifo
con un omichevoIe "cioo MorieIIo" che mi ho messo pi o mio ogio. Ho rivoIfo Ioro
Ie seguenfi I0 domonde infervisfo:

I. Mome, ef, segno ;odiocoIe7
Z. Do quonfo fempo frequenfi iI CIub7
3. Hoi foffo fofico od ombienforfi7
4. Quondo hoi cominciofo o Iovorore oI bor7
b. Coso fi ho porfofo o decidere di fore quesfo offivif7
o. Ti pioce svoIgere quesfo compifo7
7. 0Ii ufenfi sono genfiIi con fe7
8. Coso fi d pi soddisfo;ione7
9. Hoi ovufo quoIche esperien;o porficoIore7
I0. Vuoi oggiungere quoIcoso7


Risposte

I. Viscordi Efisio, onni bo, segno ;odiocoIe Toro.
Z. Frequenfo iI CIub doI mese di opriIe I997
3. Mi sono frovofo subifo bene, gro;ie onche oIIoiufo di Loren;o che
porIovo moIfo con me focendomi subifo ombienfore.
4. Ho cominciofo oI bor neI febbroio deI Z000.
b. PorIondo con Loren;o nofo Iideo di offivore iI bor con uno persono che
ne prendesse Io responsobiIif. Sono quindi divenfofo iI primo borisfo deI
"8or Sorriso".
o. Quesfo compifo mi ho dofo moIfe soddisfo;ioni e spero di over reso un
buon servi;io onche ogIi ufenfi. Dopo 4 onni pero ho preferifo cedere iI
posfo od oIfri.
7. In Iineo di mossimo Io genfe sfofo fuffo moIfo genfiIe.
8. Pi di fuffo mi piociufo preporore Ie coIo;ioni deI mercoIed e deI
venerd. Mi piocevo vedere Io genfe confenfo iI moffino presfo, gusforsi
Io suo bevondo coIdo con iI corneffo, spesso ricevevo i compIimenfi per i
miei coppuccini ed onche quoIche buono moncio.
9. Mi copifofo o voIfe che quoIcuno che non sfovo moIfo bene si rivoIgevo o
me piuffosfo che ogIi operofori, focendomi porfecipe dei suoi probIemi.
MofuroImenfe se senfivo che Io coso pofevo essere grove Io dicevo ogIi
operofori.
I0. Vorrei oggiungere che in quesfi 4 onni di offivif oI bor ho ovufo modo di
migIiorore Io reIo;ione con gIi ovvenfori e mi ho insegnofo od essere pi
operfo con gIi oIfri.


^^^^^^^^^^^


I. ZoIo Mor;io, onni bZ, segno ;odiocoIe Pesci.
Z. Frequenfo iI cenfro doI febbroio Z003.
3. Mi sono frovofo subifo obbosfon;o bene, o porfe un po dimpoccio nei
primi fempi e piccoIe divergen;e con gIi operofori, cousofe do
incomprensioni.
4. Ho cominciofo oI bor neIIoufunno Z003.
b. Mi sfofo proposfo do Loren;o ed ho occeffofo subifo voIenfieri perche
desiderovo occupormi di quoIcoso, infoffi con iI guodogno oI bor mi sono
finon;iofo Ie vocon;e deIIo scorso onno in Froncio. A foI proposifo devo

dire che sfofo uno vocon;o sfupendo e sono confenfo di over pofufo
porfecipore o queIIo beIIesperien;o.
o. II Iovoro oI bor mi pioce moIfo.
7. In generoIe sono fuffi obbosfon;o genfiIi.
8. Pi di fuffo mi pioce preporore Ie bevonde coIde come Ie desidero iI
cIienfe e servirIe con Io migIior genfiIe;;o possibiIe. Mi fo piocere
rendere iI cIienfe soddisfoffo e ricevere un sempIice gro;ie Mor;io e
mogori onche uno piccoIo moncio.
9. Mon moi successo nuIIo di porficoIore, mi fo moIfo piocere quondo uno
persono che un po gi di cordo viene o porIore con me ed io riesco o
forIo ridere.
I0. Puo succedere che mi viene rimproverofo o voIfe non moIfo genfiImenfe
di over dimenficofo Iesigen;o di un cIienfe. Per esempio froppo coIdo,
froppo freddo o oIfre piccoIe;;e, quesfo mi rende un po nervoso. Mo poi
fuffo si oppiono. Quesfo Iovoro per me come uno feropio di gruppo. Mi
ho insegnofo moIfe cose. Per esempio od essere pi po;ienfe verso gIi
oIfri.


^^^^^^^^


I. Cur;io AIberfini, 37 onni, segno ;odiocoIe Vergine.
Z. Do circo un onno frequenfo iI Cenfro
3. Mo nessuno difficoIf, on;i ho ovufo iI piocere di conoscere fonfe
persone e mi sono frovofo bene con fuffi.
4. Ho ini;iofo oI bor iI mese di opriIe Z00b.
b. Lo focevo gi come sosfifufo quoIche voIfo e mi piocevo. MofuroImenfe
quondo Loren;o me Io ho proposfo ho subifo occeffofo.
o. Mi pioce moIfo perche ho moggior possibiIif di over confoffo con Io
genfe.

7. In generoIe sono fuffi genfiIi. QuoIche voIfo mi copifo di scoffore Io
Iinguo o quoIcuno. Mo fuffo viene superofo con Ie mie scuse ed un sorriso
deI moIcopifofo.
8. Mi soddisfo rendere un servi;io ogIi oIfri e forIi confenfi. Per risconfro
ricevo sempre uno poroIo genfiIe e o voIfe onche uno piccoIo moncio che
viene messo in un moioIino che quondo pieno permeffe o me e ogIi oIfri
borisfi di fore uno beIIo chiocchierofo mongiondo uno buono pi;;o in
compognio deI nosfro diverfenfissimo Loren;o.
9. Succede o voIfe che quoIcuno ho uno giornofo nero e si fermo oI bor o
porIore sfogondo un po dei suoi probIemi. Quesfo mi fo piocere mo
nofuroImenfe se Io coso si presenfo crifico Io indiri;;o verso gIi
operofori.
I0. Posso oggiungere che quesfo compifo mi d moIfe soddisfo;ioni e spero
che onche chi viene oI bor sio soddisfoffo deI mio servi;io.


Di fuffo cuore ringro;io Efisio, Mor;io e Cur;io per overmi concesso Ie
infervisfe.
Mariella



LA PU8PICA deIIo POESIA e deIIo PPOSA
o curo di Ines Lingenhog e Anno Menchini



AI mio pop Luigi in ricordo.

Ci fu un fempo in cui conoscevo Io Iuce.
Oro conosco Ie fenebre.
Ci fu un fempo in cui conoscevo un sorriso.
Oro conosco Ie Iocrime.
Ci fu un fempo in cui conoscevo un Podre.
Oro conosco iI doIore.
Con fe covoIcovo Ie immense proferie deIIuniverso.
Abbiomo conquisfofo ogni monfogno, ogni sfeIIo.
Supremi cosfruffori dei nosfri cuori
ossieme oI soIe, siIen;iosomenfe uno sero
fi sei spenfo, chiedendo soIo di essere
fenufo per mono.
Ci sono cose confro cui
non si puo vincere.
SoIo, in un eferno sono di nuovo soIo.
Pimorroi sempre neI mio cuore, fino in fondo.
Oro fi prego, voIo oIfre Ie nuvoIe,
offinche fu posso essere nuovomenfe Iibero.
VoIo pop, per sempre.

Tuo figlio Bortolo



Z0 opriIe Z00b

LA RURICA SPORTIVA
u curu di Mundingo
IL GIRO DI ITALIA 2005

II giro di quesfonno sfofo moIfo
beIIo ed ovvincenfe, onche per iI
frocciofo, che ho visfo frionfore iI
FoIco 8ergomosco PooIo SovoIdeIIi.
Ho vinfo dopo uno Ioffo incerfo
fino oIIe uIfime boffufe,
Iovvenfuro cominciofo do Peggio
CoIobrio ed orrivofo o MiIono con
un podio per due fer;i o sorpreso.
II vincifore SovoIdeIIi si soIvofo
con gronde mesfiere nei momenfi
crifici, suppIendo oIIe deboIe;;e
deIIo squodro con degIi oIIeofi
frovofi per sfrodo.
Dopo iI giro vinfo neI Z00Z rifrovo
iI sorriso e conceIIo Ie omore;;e
deIIe uIfime sfogioni. AI posfo di
onore froviomo 0iIberfo Simoni
che ero porfifo con iI roso neIIo
fesfo, Iho sfiorofo neIIo penuIfimo
foppo. Mon ce Iho foffo per poco,
mo ho dofo boffogIio ogni voIfo che
iI ferreno gIieIo permeffevo. Lo
ropido uscifo di sceno di Cunego ho
risoIfo onche i possibiIi dubbi di
squodro.
Lo grondissimo sorpreso Iho pero
firmofo un rogo;;o di Z3 onni,
orrivofo do un poese Ionfono, iI
Vene;ueIo, cio Jose Pujono che
ho conquisfofo iI 3" posfo oIIe
spoIIe dei due ifoIioni e o deffo di
moIfi quesfo sfofo iI migIior giro
degIi uIfimi onni.


Mandingo















Notizie sportive in breve
CoIcio: iI 8osiIeo ho vinfo iI compionofo svi;;ero di Super Leogue, in IfoIio Io
Juvenfus ho foffo proprio iI fifoIo di compione dIfoIio.

Tennis: AI PoIIond 0orros di Porigi, iI nosfro compione e Mo. I mondioIe
Poger Federer ho roggiunfo Ie semifinoIi dove sfofo boffufo.
Menfre per quonfo riguordo iI forneo di WimbIedon, ho vinfo per
Io fer;o voIfo consecufivo enfrondo neIIo Ieggendo deI fennis
mondioIe.

FI: AIonso vince iI suo quorfo 0P in quesfo sfogione ed in fesfo oI
Compionofo deI Mondo

8occe: Dovide 8ionchi (che deI mio poese cio Son Viffore) ho vinfo
Iimporfonfe goro individuoIe 0P Arfe e 8occe di Chiosso, meffendo
in mosfro un gioco spumeggionfe. 8rovo Dovide

Ancoro uno nofi;io di coIcio per dire che iI LiverpooI ho vinfo Io
coppo Compioni boffendo iI MiIon oi rigori.



1O
Anniversario di Perseo
Sono 1O anni che abbiamo la Redazione
di Peiseo.
Sono 5 anni che fiequento questo Centio
Diuino di Bellinzona.
Inciedibile! Sono gia 5 anni che abito a
Bellinzona, come si suol diie, ne e
passata d'acqua sotto i ponti. Puitioppo
qui pi che acqua e passata tanta
soffeienza.
Queste muia ne aviebbeio di cose da
iaccontaie, se potesseio pailaie.
Quante espeiienze doloiose! Pei malattie,
disagi sociali e chi pi ne ha, pi ne
metta.
A volte iisoltesi positivamente altie volte
tiagicamente, puitioppo.
Il Centio Diuino e un punto di
iifeiimento, d'incontio, pei scambio
d'espeiienze e complicita. Uniti nella
soffeienza e iitiovaie il coiaggio pei
continuaie le battaglie della vita. Pei chi
la solitudine e stata la causa del suo
disagio, qua ha avuto l'oppoitunita di un
luogo d'incontio, comunicazione.
Una poita apeita dove le altie eiano state
sbaiiate.
Le attivita che si svolgono sono un aiuto
piezioso a supeiaie ineime l'isolamento
che diventa tiagico sovente. Il pi delle
peisone si ammalano pei espeiienze
famigliaii e sociali deludenti.
Cli "scogli del cammino" sono spesso
pesanti da supeiaie, pei peisone sensibili
e labili, cosi lasciano solchi piofondi.
Al Centio Diuino tiovano svaiiate
possibilita psicofisiche, vanno in vacanza
due volte all'anno e chi iiesce a "saltaie il
fosso" dell'indecisione ne toina
soddisfatto.
Oiganizzano uscite gioinalieie e uscite
cultuiali anche di domenica.
Pasti caldi pei chi ha "alleigie" ai foinelli,
feste all'apeito al centio di Mendiisio e in
altii centii del Cantone. Come pei San
Silvestio a Locaino, con ottima cena,
musica e compagnia.
Pei chi lo desideia puo iivolgeisi ai
iesponsabili pei confoito moiale, piatico
e anche pei aiuti economici immediati.
Insomma, pei chi ha lingua e un pizzico
di coiaggio, il sole puo biillaie di nuovo,
anche pui sapendo che la "pioggia"
iitoineia!
Da paite mia sin dal 1977 a Lugano,
quando eia solo Club Andiomeda
indipendente dal Seivizio psico-sociale a
cui feci capo pei il disagio sociale dovuto
al mio spostamento da Locaino a
Lugano. Vi tiovai, come qua a Bellinzona
un punto di iifeiimento pei socializzaie e
supeiaie la solitudine che sovente ho
soffeito.
Anche la mia esistenza non e stata e
tuttoia non lo e facile, con le mie
soffeienze pei lo pi fisiche, somatizzate
da quelle psichiche, ma che stianamente
sono iimasta sempie in piedi. A cosa
attiibuiilo non sapiei diilo. Non ciedo
che sia stato pei foiza di volonta, pei
buon senso. MHAA!
Ioise pei tioppo lavoio e iesponsabilita!
E non da ultimo aggueiiita contio le
ingiustizie della vita.
Basta tutto questo! Non ciedo, foise
peiche le battaglie non sono ancoia finite.
Speio solo di iimaneie ancoia in piedi
anche in futuio e di poteimi beffaie della
malasoite.
Dalle piove ciudeli della vita, iimaneie in
piedi iichiede una foiza di volonta
enoime.
Auguiiamocelo e coiaggio caii
"compagni di sventuia"! Vi capisco,
soffio e gioisco con voi, ad ogni giadino
supeiato.
La solidaiieta da seienita e gioia !

Maiia


15.6.2OO5


Mistero
Che formenfo Io mio vifo.
E un confinuo rimuginio di perche.
Se iI mio cerveIIo ovesse un comino
si vedrebbe iI fumo che brucio i
miei perche.
Perche non vivo iI momenfo sen;o
formenfi7 Perche vogIio sempre
scovore neI profondo misfero
deIIesisfen;o pur sopendo che
risposfo non frovero7
Perche cerco sposmodicomenfe
risposfe. Pogioni pIousibiIi oi moIi
che offIigge Iumonif. Chi siomo
reoImenfe7 Siomo pi moIe o bene7
Pi ordine o disordine7
QuoI Io scopo per vivere iI breve
Iosso di fempo ferreno che ci
concesso di fronfe oIIimmenso
efernif.
Perche Io vifo uno "corso od
osfocoIi"7
Quonfo formenfo per poi
concIudere in cenere7 In PoIvere.
QuoI iI senso di fuffo quesfo7
Mo, non so dormi poce. VogIio
copire, Lo mio irro;ionoIif
covoIco gIi urogoni.
Mi dico che non devo opporre
resisfen;o. Mon devo ribeIIormi
oIIincomprensibiIe, oIIinevifobiIe.
AIfrimenfi dove sfo iI misfero7
Con cuore coImo di frisfe;;o
guordo mio modre e mi chiedo: ci
sor oncoro domoni7 Lo rivedro7
Dove ondr, esisfe IoIdiI, ci
rifroveremo7
Come vorrei essere copoce di non
pensore. Piuscire o fermore iI mio
formenfo di domonde, vivere
Ioffimo fuggenfe, sen;o pormi
froppi perche.
Mo oIIoro non sorei pi Morio P.
SoIu;ione7 Accefformi come sono
con fuffi i miei perche.

Maria

8.6.2005

Oltre al male anche la beffa -
Il pregiudizio che ferisce




AscoIfondo Io fesfimonion;o di due
ospifi - venufi oI cenfro di
8eIIin;ono doIIIfoIio per quoIche
giorno di vocon;o - suI moIessere
cousofo do pregiudi;i offensivi mi
ho cousofo uno reo;ione di robbio.
E vero che in IfoIio - soproffuffo
in provincio c oncoro moIfo
ignoron;o su foIi disogi. Mo onche
do noi Ie cose non sfonno megIio. A
voIfe persino chi vi Iovoro neI socio
soniforio ne sono soggeffi. E soIo
moncon;o desperien;o7
Quonfo ignoron;o e pouro si ceIono
diefro ogni genere di pregiudi;io
ro;;ioIe, cuIfuroIe, socioIe ed
efico. Chi Io subisce ne ferifo
crudeImenfe e gIi creo oncoro pi
vuofo inforno. I "moIi" non visibiIi
sono i peggiori perche non puoi e
non vuoi, per pudore o fimore,
divuIgore. Ti coIpiscono neI
profondo e creono uno moggiore
sofferen;o dimpofen;o. Vorresfi
conforfo invece frovi rimproveri.
Per non porIore poi dignoron;o,
cofonoggine e moIeduco;ione. Mi
dico, mohl Se quesfo genfe usosse
oImeno iI cuore, se non so usore Io
fesfo perche spesso irro;ionoIe,
sorebbe gi un buon posso. Lo
soIidorief sonno cos7 Moll
Sembro che invece provino un
sodico piocere o ferire. Ahl
Lumonif. Che cos7 Dove sfo di
coso7 Come sperore in un mondo
migIiore se non siomo copoci od
usore iI cuore7 Spesso sono cos
offusi che onche se provono suIIo
proprio peIIe non imporono nienfe.
8eninfeso, sfo porIondo onche
doIfri pregiudi;i. Preconceffi non

evoIufi. Come Io donno divor;iofo
sen;o scrupoIi. Mongio uomini. Con
chi vo7 Coso fo7 E vero che
IevoIu;ione e Io conoscen;o
oiufono o copire, mo non c
peggior sordo di queIIo che non
vuoI senfire. Ci soronno sempre,
purfroppo,.Quondo esprimiomo un
giudi;io, ossicuriomoci che iI
cerveIIo sio coIIegofo oI cuore,


Maria


mor;o Z00b
M,.d.r. Lomico MorieIIo ci propone uno poesio che ho scriffo e pubbIicofo neI febbroio deI Z00Z suIIo
rivisfo Qui e Oro, Iei Io senfe oncoro moIfo offuoIe e ci fiene o pubbIicorIo nuovomenfe qui su Perseo:
Il coraggio di cambiare

Quondo fi senfi obboffufo
in boIio deIIe ovversif
come in un more in fempesfo
non indugiore, reogisci
riconquisfo Io gioio oIIo vifo
per gusfore fuffo cio che di beIIo
fi circondo.

Abbi iI coroggio, se necessorio
di sfropporfi iI cuore
e poi prosegui Io fuo sfrodo
onche se irfo e foficoso ovon;o sen;o esifore
fro piefre e rovi
non bodore oIIe ferife songuinonfi
d un fogIio neffo oIIo porfe di esisfen;o
che fi Iogoro.

Supero fuffo incuronfe deI doIore
che fi offonogIio Io sfomoco
deI nodo in goIo che fi fogIie
iI respiro
deIIe Iocrime che fi riempiono gIi occhi
prosegui offroverso iI buio
spovenfoso e fefro verso Io Iuce.

Mon voIforfi indiefro
o guordore iI more di errori
che hoi commesso
pofrebbero Iombirfi e onnienforfi
iI possofo possofo, dimenficoIo,
nuIIo ormoi pofr combiorIo
voi ovonfi e froveroi Io sfrodo giusfo
cerfomenfe, se ogiroi con for;o
e coroggio sen;o perderfi donimo
in fufuro rispIender
un soIe rodioso. MorieIIo

AI;o gIi occhi oI cieIo
e resfo esfosiofo o guordore
oppore oIIimprovviso neI suo poIIore
dopprimo quosi incerfo
poi Iorco di coIori
si riveIo in fuffo iI suo spIendore.
Mon riesco o sfoccore gIi occhi
sfupendo, merovigIioso
,..inconfofo resfo o guordorIo
sino o quondo
comincio o sbiodire
,..pion piono si disperde
,.. se ne vo, Iinconfo finifol
Lho visfol Ero vero7
Oppure ho sognofo7
Conoscerfi
sfofo simiIe
uno simpofio che pion piono
sbocciofo in omore frovoIgenfe
Lo nofuro inforno o noi
divenfofo musico
coIori sfupendi, profumi inebrionfi
onche iI soIo sfiororci
ci fogIievo iI fiofo
fuffo ero gioio, ero inconfo
poi ,.pion piono ,.fuffo si pIoco
come IorcoboIeno ,se ne vo
,..finisce iI mogico inconfol
Mo iI ricordo rimone indeIebiIe
Lho vissufol Ero vero7
Oppure sfofo un mognifico sogno7
Mariella 8.6.2005
9
A Roberta





Stanotte guaidando nel cielo, ho pensato a te.
Cuaidando le stelle mi sembiavano i tuoi
occhi.
Eia stupendo, sembiava che tu mi guaidassi
e non mi sono sentito pi solo Robeita.
Boitolo





Per mio figlio

L'uomo benefico piospeieia
e chi iistoia gli altii saia puie iistoiato.
Il fiutto del giusto, e albeio della vita
e il saggio guadagna gli animi.
Iiglio mio iitieni le mie paiole,
conseiva dentio di te i miei piecetti.
La sapienza vale pi delle peile,
e tutti i tesoii non la eguagliano.
Boitolo







8





Mi sono piomesso che aviei poitato
una mia iiflessione o qualcosa del
geneie. Insomma!
Teiioiismo! Una paiola che mi fa
pauia, che ciea panico, mi si gela il
sangue nelle vene solo a sentiine
accennaie.
Veie e piopiie caineficine senza alcun
pui minimo iispetto pei la vita.
Vita, una paiola meiavigliosa che
suscita in tutti noi seienita. Un iegalo
di Lui , affinche ci miglioiiamo in
questa seppui bieve tiansizione (o
lunga che sia solo Dio lo sa).
Ma no, o la bestia ci deve sempie
tagliaie la stiada (della saggezza, della
pace).
Una bestia che agisce stiisciando,
quella che ama, adoia il male e le
soffeienze altiui, che non ci peimette
di esseie seieni.
Mio Dio, pei quanto tempo ancoia!
Peiche!
Pei il mese d'agosto mi sono iitagliato
una settimana di iiflessione e
pieghieia a Louides, speiando che
tutto vada pei il veiso giusto e che
vadano scemando al pi piesto. Iai
fine a quest'oiioie, pieno di laciime e
di sangue.
E come ha detto sua santita! Dio!
Ieimali nel loio intento!
"Ieima la mano di quei maledetti
disgiaziati!"
Io piopiio non ne posso pi.
Sta a noi tutti uniti, sia capi di stato,
che baiboni a piegaie intensamente,
affinche il bene vinca sul male.
Cosi Dio dice! Ia e vuole.

Ciao a tutti il vostio amico



Daniele
3
LA RUBRICA della POESIA e della PROSA
o curo di Anno Menchini e Ines Lingenhog


MAMMA

La pi impoitante peisona nella mia vita
sei tu mia caiissima mamma
Tu meiiti amoie, iiconoscenza e tanta gioia,
e cosa iicevi tante volte da noi tutti!
Tante paiole cattive
Ma tu lo dimentichi subito.
Un bacio e sulle tue labbia si vede un soiiiso.
Sempie sei geneiosa ed altiuista
E sempie tiovi una paiola
Pei una peisona, che si tiova in difficolta,
Noi dobbiamo scopiiie nuovo l'amoie nei nostii cuoii.
Mamma mi dispiace tantissimo,
se tante volte ti iispondo male!
Io non voglio mai feiiiti
Tu guaiisci le cicatiici nel mio cuoie
Mamma peidonami, se ti faccio del male.
Non lo voglio sinceiamente!
Noi due siamo molto stanche,
e cosi capita, che si dice una cosa neanche volendo.
Ed oggi hai pianto pei me..
Mi dispiace!
Ciazie mamma, che mi ami lo stesso.

Ines

7
Cinque generazioni a confronto

La ruota gira e la storia si ripete. Fatalmente o per destino. La storia della mia stirpe
ha delle similitudini fra cinque generazioni.
Destino o caratteristiche genetiche . DNA?
Andiamo per ordine.
All'inizio del secolo scorso la prima generazione di una donna giovane sola con tre
bambine, perch il suo uomo emigrato in Argentina, sparito nel nulla.
Sacrifici, miseria e malattia l'abbandono giovane. Tre bambine allo sbaraglio dagli
eventi sopravvivendo alla meglio a servizio degli strozzini. La seconda generazione,
anni quaranta, giovinetta s'innamora e si sposa. Il sogno svanisce in fretta. Percosse
e miseria e sei figli in nove anni insieme. A trentuno come sua mamma il marito la
lascia da sola con quattro piccoli bimbi, due gi morti prima per stenti dovuti a
povert e maltrattamento. La vita anche per lei diventa inferno. Odio, rabbia e
tristezza e la prassi giornaliera. I figli si nutrono di tutto ci e crescono con
conseguenze psicologiche prevedibili. Chi ha pagato pi caro le conseguenze ero io
perch donna in un ambiente e mentalit maschilista.
Terza generazione anni sessanta, cresciuta con la paura e odio per l'uomo, perch
abbandonata dal pap in tenera et. Convintasi di non meritare niente. Mancanza di
autostima, cos anche lei commette errori considerevoli per il suo futuro.
Sposatasi senza amore a cui con l'et della ragione, 31 anni, si ribella convinta che
sia ora che qualcosa in meglio debba cambiare. Che illusione! Alla stupidit e
cattiveria umana non c' limite. Vendetta, pregiudizi, bugie e persecuzioni.
La sua vita con due bimbi si trasforma in un incubo insormontabile. Solitudine,
tristezza e tanta rabbia, diventa quotidianit. In comune queste tre generazioni
hanno la forza di volont, determinazione e combattivit, superando con "artigli" gli
ostacoli, ma la felicit non sanno cos'. La quarta generazione privata del pap in
tenera et e vivendo nell'ambiente sopra descritto, oltre a non sviluppare una vita
sana, autostima incolpa la mamma di tutte le sue disavventure non vuol capire che
le ragioni della sua genitrice e continua la sua ostinazione, nonostante la sua bella
et e due bambini. Cos oltre a far soffrire la terza genitrice, sta avvelenando
l'esistenza della sua famiglia. Immatura caratterialmente, i suoi bimbi sono per lei
come bambole da gioco, preparandogli un altro futuro d'infelici e insicuri. Possa il
destino chiudere gli occhi qua.
Che schifo di destino, che saga d'infelici, si spezzer la catena con la quinta
generazione?
Voglio sperare di si, sarebbe ora che ci accadesse. Certo che ogni generazione
vive quello che l'epoca dispone, ma ci sar mai, non pretendo felicit, ma almeno
serenit e non travaglio soffocante. La speranza l'ultima a morire o forse l'unica
"illusione" che non muore mai, neanche quando si perde l'illusione.

Maria


Luglio 2005

7
4
!L SESSO DEGL! ANGEL!


A che spettacolo dolcissimo ho assistito
domenica. Anzi a due spettacoli,
peiche eio in piazza a Locaino ad
assisteie ad un conceito bandistico e
guaida caso piopiio vicino alla mia
sedia aiiivano due "angioletti pennuti"
piccolissimi e deliziosi.
Ciedo che sia stato l'effetto della
musica che ha iisvegliato i sensi in loio.
Si peiche hanno cominciato a
coiteggiaisi piopiio davanti ai miei
piedi. Che teneiezza facevano. La
femmina con le ali gonfie e svolazzanti
faceva il veiso del iichiamo
dell'accettazione e se ne stava feima
acquattata aspettando il suo amoie. Lui
natuialmente molto compiaciuto e
disponibile non si e lasciato piegaie
cominciando anche lui la danza (a suon
di musica) facendo un giiotondo
attoino a lei e poi tutto iingalluzzito e
con le piume svolazzanti si accoppiava
a lei.
Velocemente scendeva e iicominciando
un giio di danza sempie intoino a lei
mentie feima e svolazzante l'attendeva
quatta quatta. Lui iitoina ed io stupita
pensavo, ma quando la smettono!
Eio cosi piesa da quel iomantico e
dolce spettacolo che avevo stampato in
faccia un soiiiso compiacente. Pei loio
ben inteso! Che mi sono distiatta dal
seguiie il conceito.
E la piima volta che mi e capitato
d'assisteie ad un iappoito amoioso tia
due esseiini cosi giaziosi. Angeli con le
piume. Intanto mi chiedevo quando la
smetteianno, eio piopiio cuiiosa di
sapeie come si saiebbe concluso lo
spettacolo che avveniva davanti ai miei
piedi.
Iinalmente lei, dopo aveilo atteso ed
esseisi accoppiata a lungo, si e decisa a
diigli basta, cosi quando lui l'avvicinava
con diveisi tentativi, lei iimaneva feima
e lo beccava e cosi lui ha dovuto
accettaie la fine.
Dandosi una seiie di becchetti volano
via felici assieme ed io auguiandogli
buona foituna e che l'amoie continui
almeno pei voi.
Se anche noi umani fossimo capaci di
tanta dolcezza.
Maria

1O
Vedere il positivo in ogni esperienza di vita



Senza iendeicene conto tendiamo a
vedeie pi il negativo che il positivo
d'ogni espeiienza di vita. Peiche!
Si dice che un albeio che cade fa
iumoie, mille che nascono non si
sentono.
Ci toimentiamo a iiviveie ogni cosa
negativa ignoiando quanto benesseie
psicofisico possiamo tiaiie vedendo il
positivo.
Ricoidiamo le volte che abbiamo
pianto e mai le volte che abbiamo
iiso.
Quanto ci aiuteiebbe a faici sentiie
miglioii , ad autostimaici pei i
piogiessi che abbiamo fatto dopo ogni
espeiienza. Quanto siamo evoluti. Pi
saggi, pi piudenti e pi chiaii con
noi stessi e con il mondo. Se l'infanzia
doloiosa ci ha segnati con il maichio
del doloie, se un matiimonio e fallito,
se un amoie ci ha ingannato, feiito, se
il disagio sociale ed economico ci
toimenta, iovesciamo la medaglia,
che bello quando possiamo
peimetteici una vacanza, una cena
con amici o acquistaie un abito che
abbiamo pei tanto tempo desideiato.
Io godo pienamente ogni volta che
iiesco a iealizzaie ognuna di queste
cose, piopiio peiche il saciificio pei
aveilo e stato conquistato con le mie
foize.
Quando iiguaido il film della mia
vita, mi dico davveio, quante
soffeienze da la vita, al solo iipensailo
mi si stiinge il cuoie, ma poi iivolto la
pellicola come se fosse a due facce e
vedo quello che di bello c'e in esso e
cosi faccio i bilanci.
A causa di quel male ho fatto quel
bene: esempio, se mio padie non mi
avesse lasciata piccolissima, quella
soffeienza ha iaffoizato il mio
caiatteie. Deteiminato il mio destino
e pei inseguiie la iielaboiazione del
doloie ho sviluppato una gian voglia
d'avventuia, viaggiaie, andaie a
ceicailo.
Iaimi da sola 25 gioini di nave pei
iaggiungeilo. Quante belle cose ho
visto. Espeiienze aiiicchenti pui se
doloiose. Il matiimonio e andato
male! Quante cose ho impaiato nella
lotta pei la vita. Io e i miei figli
abbiamo impaiato a cavaicela da soli.
Loio sono ciesciuti molto iesponsabili
e indipendenti. abbiamo impaiato a
cavaicela con poco, ma noi tie
abbiamo fatto anche tante cose
costiuttive, piopiio peiche la vita non
e stata geneiosa. Io ho scopeito in me
una foiza inveiosimile. Mi sono
inteiessata a tante cose. Ho fatto tanti
viaggi che non aviei fatto se fossi
iimasta la tiadizionale moglie e
mamma. Pensaie ad aveie una casa, il
giuzzoletto in banca, cose che saia un
obbiettivo inteiessante pei altii, ma io
11
ho fatto le cose a cui aspiiavo.
Desideiavo.
Spesso i iappoiti sono stati
conflittuali, ma da alcuni ho tiatto un
tale aiiicchimento, insegnamento,
pensandoci oggi nonostante tutto la
mia vita e una stoiia completa. Da
Iilm, diammatico ma biillante, iicca
d'ogni espeiienza.
Dentio mi sento completa, non
cambieiei niente. Ceito non e che
decidiamo noi di come va vissuta, ma
quando si va in buiiasca e si iiesce
con le piopiie foize a metteisi in
salvo, ci iende pi foiti, pi fiduciosi
in noi stessi.
Dobbiamo autostimaici pei le
battaglie vinte, pei le cose belle che la
vita ci ha dato e insegnato e ce ne
sono!
Basta vedeile!


Maria

5
FovoIo doufunno


Un soffio di vento
tiepido e lieve
trascina con se un mucchio di foglie
portandole in volo qua e l a suo
piacimento
le prende con se, poi le lascia e se ne va
torna a riprenderle
a gran velocit e le porta
zigzagando qua e l
per poi lasciarle ai piedi di un grande
albero.
Dai rami quasi spogli filtra un raggio di
sole
e s'intravede un magnifico cielo azzurro
Le foglie serene si scaldano al sole
ma il vento arriva birichino
e con giri gioiosi
e girandole spettacolari
le porta con se.
Tra esse, due tenere foglioline
legate da un esile rametto
girano alla merc del venticello
divertendosi come bimbi al luna park
gioiose volano qua e l dandosi alla
pazza gioia
Il venticello si placa
lasciando le foglioline in una piccola
buca
asciutta, accogliente e luminosa
piccolo nido quasi a forma di cuore
Evviva!!! Gioia, felicit, tranquillit.
Ma l'inevitabile destino in agguato
un bimbo felice corre con il suo cane
schiaccia le foglioline
riducendole in tante piccole briciole
unisce per sempre le loro polveri.

Mariella







16
LA RURICA SPORTIVA
u curu di Mundingo


Roger Federer ai vertici del tennis mondiale




Rogei e nato l'8 agosto del 1981 a Basilea
e iisiede a Bottmingen.
E alto 185 cm e pesa 8O,5 Kg. E
piofessionista dal 1998. Ha vinto 23 titoli
nel singolaie e 6 nel doppio. Ha vinto 315
paitite e ne ha peise 116.
Il suo bottino di piemi vinti ciica e di 18
mio di fis. Il basilese ha disputato il
piimo match della sua caiiieia in un
toineo del Ciande Slam e pi
piecisamente a Paiigi (Roland Caiios)
contio Patiick Raftei a soli 17 anni e lo
stesso avveisaiio austialiano a fine
paitita, vincendo la stessa disse: "Questo
iagazzo andia lontano!".
Iedeiei e stato paiagonato ad un altio
austialiano, il campione Rod Lavei,
peiche come lui sa vaiiaie a meiaviglia i
piopii colpi.
Rogei possiede qualita tecniche e fisiche
eccezionali e non e ancoia al top, peiche
puo miglioiaie ancoia il suo gioco
specialmente la volee di iovescio. Piima
di peideie le semifinali in Austialia
contio il iusso Safin, Rogei aveva infilato
26 paitite utili, che iisulta esseie la teiza
miglioie seiie al mondo.
Rogei Iedeiei dall'anno scoiso e
l'indiscusso No.1 al mondo e non saia
facile scalzailo, anche peiche da un po' di
tempo ha ingaggiato Toni Roche quale
allenatoie e con lui non puo che
miglioiaie.
E pei finiie, l'anno scoiso Iedeiei ha
sfioiato la giande impiesa, cioe quella di
vinceie il Ciande Slam, ha peiso solo agli
inteinazionali di Iiancia.

Auguii Rogei!







A
Sci Alpino
Si sono svolti in Valtellina i campionati
mondiali di sci alpino dove la Svizzeia
non ha fatto nemmeno una medaglia.
Il medaglieie vede ai piimi posti
l'Austiia, la Cioazia e gli Stati Uniti.


Disco su ghiaccio
La Nazionale Svizzeia ha iaggiunto il
suo obiettivo qualificandosi pei le
olimpiadi del 2OO6 che si svolgeianno a
Toiino, vincendo il toineo di Kloten.


Calcio
Il Bellinzona ed il Chiasso sono stati
eliminati dalla Coppa Svizzeia
iispettivamente dallo Zuiigo e dal
Luceina.

Dall'Estcrn
In Italia la 1uventus e sempie al
comando della classifica, ma il Milan
incalza a due punti. In coda la lotta e
apeita.
In Ceimania Bayein Monaco e Schalke
O4 sono appaiate in testa. In fondo alla
classifica la situazione e fluida.
In Inghilteiia tie squadie combattono
pei il titolo e sono: Chelsea,
Manchestei U. ed Ainsenal.
In Spagna Baicellona (in testa) e Real
Madiid (secondo) hanno distanziato le
avveisaiie.











Ciclismo

Un anno fa a Rimini moiiva il "Piiata"
Maico Pantani, indiscusso asso del
pedale dei gioini nostii.









14
LA RUBR!CA dell'intervista al personaggio
a cura di Efisio viscardi




QUATTRO CH!ACCH!ERE CON FRANCESCA

Piemessa: Iiancesca e una splendida stagiaiie che ha lavoiato con noi dal venti ottobie
2OO4 al., ebbene si' il suo stage sembia non volei mai finiie come se fosse capace di
auto iigeneiaisi.
Abbiamo deciso di faile un'inteivista a tiecento sessanta giadi.

Iiancesca ci puoi iaccontaie un tuo iicoido d'infanzia!

Bch, hc mclttsstmt rtccrdt dclla mta casa tn campagna dcvc trasccrrcvc lc vacanzc ccn la ncnna c
ccn tutta la mta famtglta. Eranc dcllc vacanzc spcnstcratc. Mta ncnna avcva una ptcccla aztcnda
agrtccla ncl Vcnctc, tn prcvtncta dt Fadcva c ccra anchc una ptcccla fattcrta ccn lc mucchc, lc
galltnc, t matalt c mcltt cant c gattt randagt. Da ptcccla, mt tnscgnavanc a mungcrc, ma la mta
atttvtta prcfcrtta cra rubarc tl lattc appcna muntc prtma chc lc bclltsscrc, ccn grandc
prccccupaztcnc dt mta ncnna.

Chi sono state le figuie magistie della tua vita!

Magtstrc? Il tcrmtnc mt fa subttc pcnsarc at mtct gcnttcrt, chc scnc statt anchc dcglt cducatcrt. Lc
ccnstdcrc ftgurc tmpcrtantt ncn sclc affctttvamcntc.

Che lavoio facevano i tuoi genitoii!
Mtc padrc, chc cra tn pcnstcnc, cra dtrtgcntc dt banca. Mta mamma, tnscgnantc dt scucla
matcrna, ccn una grandc passtcnc pcr t bambtnt, chc mt ha trasmcssc.
Fct, la mta tnscgnantc dt ptancfcrtc, chc st chtamava stgncra Rcsa, ccn la qualc hc avutc un
rappcrtc mcltc bcllc, mcltc "caldc", chc mt ha tnscgnatc tanttsstmc, al dt la dcllusc dcllc
strumcntc, ccn tutta la sua saggczza, prcfcnda, ma anchc lcggcra c spcnstcrata.
15
Anchc mta ncnna stata prcztcsa pcr mc. mt ha tnscgnatc chc st puc tmpararc scmprc, anchc da
adultt c pcrftnc da anztant. Il suc amcrc pcr la vtta c la sua curtcstta tnsaztabtlc lc hannc
pcrmcssc dt smussarc tl suc carattcrc fcrtc, a trattt csttnatc c dt ccnttnuarc a crcsccrc ftnc alla
ftnc.

Un iicoido della tua foimazione univeisitaiia:

Ecrsc una dcllc ccsc chc mt scnc ptactutc dt ptu quclla chc st chtama cspcrtcnza prattca gutdata,
chc hc svcltc tmparandc un tcst dt tndagtnc pstccdtagncsttca. Era un ccrsc parttcclarc, pcrchc
mcnc tccrtcc dt altrt. tl tcst pcrmcttc dt captrc mcltc dclla pcrscnaltta dcllaltrc.

Peiche hai scelto di studiaie psicologia!

Erc attratta dalla prcfcsstcnc. Avcvc ccncsctutc, durantc un pcrtcdc dt vclcntartatc, una
pstcclcga c mt cra mcltc ptactutc tl suc mcdc dt lavcrarc. Fct ct scnc lc ragtcnt tnccnscc, ma
prcprtc pcrchc scnc tnccnscc rtmangcnc sccncsctutc. Gtustamcntc ncn st pcsscnc scndarc, sc ncn
ftnc a un ccrtc puntc.

Un iicoido della tua espeiienza di collaboiazione con il Club Andiomeda Peiseo:

Lc stc anccra vtvcndc, qutndt parlarc dt rtccrdt dtfftctlc. Ecrsc, la ccmmtsstcnc cuctna puc
csscrc un rtccrdc, vtstc chc hc smcssc dt farnc partc gta da qualchc tcmpc. E stata una bclltsstma
cspcrtcnza chc mt ha pcrmcssc dt ccncsccrvt attravcrsc unatttvtta ccncrcta dt cccrdtnamcntc. un
tnccntrc ccn lc pcrscnc. Scnc arrtvata a Bclltnzcna pcrchc avcvc btscgnc dt un ttrcctntc pcr la
mta scucla dt spcctaltta, mt ha scrprcsc qucstc cltma dcvc ct scnc dcllc rclaztcnt ccst dtrcttc. Mt
scnc scnttta accclta.

Un desideiio!

Mt ptaccrcbbc lavcrarc dt ptu . tl prtmc dcstdcrtc chc mt vtcnc tn mcntc, pcrchc tl mtc lavcrc mt
appasstcna mcltc.

Cosa ciedi di lasciaie qui da noi come impionta e tiaccia e cosa metti nella tua valigia
andandotene via !

Ncn pcssc dtrc ccsa lasctc. qucstc dcvrcstc dtrlc vct, cascmat. Fcssc dtrc ccsa mcttc nclla mta
valtgta. lc vcstrc stcrtc, qucllc chc avctc vclutc racccntarmt, tl rappcrtc ccn cgnunc dt vct. mt
scntc arrtcchtta dalltnccntrc ccn ctascunc, t rtccrdt dtvcrtcntt c cpcrcst dcllc prcparaztcnt dct
pranzt ccn la ccmmtsstcnc cuctna. Hc tmparatc un mcdc dt lavcrarc dtvcrsc tn cut tl rappcrtc ccn
vct ncn cra mcdtatc dal "lct" c da una scrtvanta chc ct scparassc. Mt scnc dcvuta ccnfrcntarc ccn
vct c ccn tl mtc mcdc dt pcrmt tn rclaztcnc. Crcdc chc qucstc mt abbta anchc pcrmcssc dt sccprtrc
c dt rtapprcprtarmt dt rtscrsc chc ncl mtc qucttdtanc ncn uttltzzc. Hc pcrftnc, fcrsc, tmparatc a
cuctnarc pcr 20 pcrscnc (ma ncn sc sc Enrtca sarcbbc dacccrdc, btscgncrcbbc chtcdcrgltclc.)

6
Panico o serenit


Una volta il PANICO
si ieco dal Buon Dio a lamentaisi
di esseie continuamente scacciato.
Il Buon Dio gli chiese. "Chi ti scaccia!"
e il Panico iispose: "La Seienita!"
alloia il Buon Dio chiamo la Seienita a se
e gli disse: " Il Panico si lamenta di esseie
continuamente scacciato da te."
La Seienita iispose: "Chi e! Non lo conosco!!!!

Rsli



8
PIeniIunio d'estute

E iI crepuscoIo,
come dinconfo
Io Iuno spunfo fro i feffi,
sei merovigIiosol
Eh si, di nuovo iI pIeniIunio
ed io nemmeno me ne sono occorfo
iI fempo voIo,,..
Sei mogico come sempre
onche qui, in un Iuogo diverso,
suI more
dove fuffo frenesio,.
fu regoIi fronquiIIif
energio e vifoIif.
Tu sei do fonfi omofo
e do oIfreffonfi femufo.
Affribuiscono oIIo fuo for;o mogico
gesfo inconsuIfi, mo io non ci credol
Io, disfeso suIIo sobbio,
cuIIofo doI suono deIIocquo
che sboffe suIIo boffigio
ommiro iI cieIo cosfeIIofo
di miIiordi di sfeIIe
che don;ono inforno o fe.
Mi perdo neI fempo
od ommirore e respirore
quesfo mogico creofo che mi sommerge.

ANNA
16
SoIufo di Moro e Froncesco

Siomo oIIieve deI Z" onno deIIo scuoIo superiore in cure infermierisfiche ed
obbiomo froscorso 9 seffimone presso iI Cenfro Diurno deIIOSC e presso iI
CIub Andromedo Perseo di 8eIIin;ono nonche presso iI servi;io SPS.
Lesperien;o sfofo, oIfre che sfonconfe, beIIissimo, orricchenfe ed
occoffivonfe. Tuffo quesfo Io dobbiomo ogIi ufenfi che ci honno occoIfe
coIorosomenfe e con simpofio e o due operofori Simone e Mico che oIfre o
"sempIici" operofori, per noi sono sfofi menfori, occompognofori e sosfenifori.
Con iI Ioro oiufo e queIIo degIi ufenfi siomo riuscife o froscorrere uno beIIissimo
esfofe, od imporore moIfo ed o vedere Io psichiofrio soffo uno Ienfe differenfe
doi soIifi pregiudi;i.
Per quesfi mofivi e, oIfri non sono scriffi, e per rogioni di spo;io e "privocy", ci
fermiomo quo, mo, vogIiomo ringro;iore di cuore fuffe Ie persone che in un modo
o neIIoIfro ci honno oiufofe e sosfenufe o crescere professionoImenfe.

Un gro;ie porficoIore e un pensiero specioIe vonno o: Mouri;io, Anfonio, Agnese,
Cur;io ed Enrico.

A tutti gli operatori e gli utenti .auguri per il vostro cammino da

Muru e Fruncescu



17




LA PU8PICA deIIo POESIA e deIIo PPOSA
o curo di Anno Menchini e Ines Lingenhog
Cerco


Son qui ma non so perch
o forse non voglio saperlo,
un posto magico direbbero tanti
spiaggia..tramonto
si molto bello! Ma cosa ci trovi?

La spiaggia deserta
la sabbia bagnata dal temporale
appena passato ha fatto fuggire
gli amanti della tintarella.
La furia del vento ha scaraventato
gli ombrelloni qua e l.

Son qui e vorrei sentire,
sentire ci che il mio cuore
ha bisogno d'essere.
Ma il rumore troppo intorno a me,
ovunque c' frastuono,
ogni luogo carico di tensione
la mia mente non riesce ad esprimersi.

Cerco.cerco.
Il rumore delle onde impetuose
mi culla in un abbraccio.
Cerco .. cerco..

Anna



Dommi un obbroccio


Vorrei sentire il tuo abbraccio
cosi forte dolce, tenero e rassicurante
lo so tu ora sei qui in questa stanza
ma solo tu puoi vedermi.

Mamma i miei occhi non ti vedono
ma sono pieni di lacrime

Soffro per non poter toccarti e baciarti
vorrei dirti quanto mi manchi ma
soprattutto quanto sei stata importante!

Per me tutto si ferm quel giorno quando
il tuo cuore cess di battere!
E' duro superare la tua perdita
forse non la superer mai!
Mi sembra sempre che tu debba arrivare!

Ora vengo assillata
da atroci rimorsi
che attanagliano la mia mente
per non averti detto quanto volevo,
per non aver avuto la resistenza di
vegliarti fino all'ultimo istante
e non aver raccolto cos
il tuo ultimo respiro.

Mamma tu questa notte
sei qui con me
ed io vorrei venire via con te.


Anna




























11
VACANZE IN COSTA AZZURRA

Dopo 4b onni riforno in Cosfo A;;urro
non con Io vespo, Io fendo e pochi
soIdi, mo con un comodo puImino, due
Tour Operofor (Loren;o P. e
MicoIeffo A.), offo omici e quoIche
spiccioIo in pi.
II vioggio vo bene con grodife pouse
per fumore. Arriviomo oIIe I7 in beI
oIbergo dove oIIoggio con Efisio e
Cur;io.
Dopo uno breve pouso i Tour
Operofor sceIgono un risforonfe
gosfronomico dove si mongio
divinomenfe. E quesfo si ripefe ogni



sero dopo over visifofo duronfe iI
giorno Connes, Mougins (dove vorrei
possore iI resfo deIIo mio vifo), Mi;;o,
Avignone, Soinf PouI, Sf. Trope; e per
uIfimo Anfibes.
II fempo beIIo ed oIcuni fonno iI
bogno in un more crisfoIIino.
Mo oro per finire devo porIore di fre
cose spiocevoIi:
neI posfeggio deIIo spioggio ripido di
Sf.Trope;, froviomo Io serrofuro deI
puImino scossinofo. Denuncio in
PoIi;io.
Secondo coso, o Soinf PouI oIfro
fenfofivo di furfo, e quesfo voIfo
viene rubofo Io borso confenenfi i
medicomenfi.
LuIfimo episodio successo od
Anfibesl Due ore dongoscio per i
Tour Operofor ed iI gruppo.
Loren;o ci do fempo (un oro circo) per
fore i nosfri ocquisfi indipendenfi.
SoIufo AIfred (un nuovo omico) e Io
moIoffio di Schopping CompuIsivo
forfe.
Porfo oIIe II.4b per frovore uno
videofeco e dopo I0 minufi ci sono.



Compero due DVD e mi oppresfo o
fornore oIIoppunfomenfo deIIe IZ.4b.
Penso di forceIo fociImenfe e confinuo
o guordore IoroIogio. Mon vedo pi iI
ponfe deI rifrovo e mi dirigo verso Io
spioggio. Commino, commino e sudofo
vodo verso Cop DAnfibes o fre
chiIomefri doI punfo di rifrovo. Fumo
uno sigoreffo dopo IoIfro e
finoImenfe sono neIIe vicinon;e
(oImeno cosi credevol).
Sono sfonco e sudofo mi siedo in un
coff, prendo un TronxiIium e ospeffo
di fronquiIi;;ormi un po. Chiedo od un
12
signore iI Iuogo dinconfro e dopo I0
minufi Io frovo, vedo Efisio che mi
soIufo, mi siedo oI fovoIo con AIfred
bevo un coff fumo uno decino di
sigoreffe ed AIfred mi dice che i
Tour Operofor sono ondofi oIIo PoIi;io
per denunciore Io mio scomporso.
Improvvisomenfe iI ceIIuIore di
Loren;o P. squiIIo e i due rifornono.
Mon mi degnono di uno sguordo ed
enfrono neI risforonfe o mongiore. Io
fumo, od un cerfo momenfo decido di
scrivere un bigIieffo per scusormi.
VogIio che fuffi oscoIfino Ie mie scuse
e MicoIeffo sincorico di Ieggere. Ero
sfonco e mi vergognovo per over foffo
preoccupore sio iI gruppo che i Tour
Operofor.
Se fosse successo primo deI Z003,
quondo ovevo crisi poronoiche, Io mio
scoppofeIIo sorebbe sfofo oIIormonfe
e pericoIoso.
Quesfo mi servifo do Ie;ione per Io
prossimo gifo. Quesfo fuffo
scusofemi oncoro ed orrivederci oIIo
prossimo uscifo.

Antonio
6
Se mi omi non piongere


Se mi omi non piongerel
Se conoscesfi iI misfero immenso
deI cieIo dove oro vivo
Se pofessi vedere e senfire queIIo che io
senfo e vedo in quesfi ori;;onfi sen;o fine e
in quesfo Iuce che fuffo invesfe e penefro
non piongeresfi se mi omi.
Io vivo neIIo sereno e gioioso offeso
deI fuo orrivo fro noi.
Tu pensomi cos neIIe fue boffogIie perse,
o quesfo merovigIioso Coso dove non
esisfe Io morfe e dove ci disseferemo
insieme neI frosporfo pi puro e pi infenso
oIIo fonfe inesfinguibiIe deIIo gioio e deIIomore.
Mon piongere pi se veromenfe mi omi.


8orfoIo






7








7
Mi, ul papagal Loreto

A sum un papagal
ch'i ga rot i bal
tanta gent par ben

A vivi in una gabbia,
a mri dala rabbia
per la perduta liberta.

A seri ul barista
da tanta gent in pista
che ma vureva ben.

Ogni tan i m'insltava,
certi volt ma carezzava
e mi a seri tant cuntent.

Adess sum cunfina
cume un carcera.
"Fra dal lucal, cuiun".

"Ti s un pericul
anche se t's picul,
t's pecc d'una bumba anca ti!"

Chest l'han decreta
i Cunsilier dal Stat,
par lor sum criminal.

Anche se ho mia mazza
o forse un po' ruba,
a sum da cundana.

Na mi a go
via da vif
perch a sum
carn e oss anca mi!


Fisio

2+.7.05

13


Core Ieffrici e cori Ieffori, oIcune
righe per rocconforvi Io nosfro
gifo sociocuIfuroIe feropeufico in
cosfo o;;urro che si e svoIfo doI
cinque oI dodici offobre.
II fifoIo non e cosuoIe, infoffi
siomo porfifi come "fruppo" e
veIocemenfe visfe Ie obbondonfi
Iibogioni, in diversi e corofferisfici
risforonfi , ci siomo frosformofi in
" frippo".
Abbiomo visifofo numerosi poesini
e ciff imporfonfi ( Mi;;o, Connes,
Avignone Anfibes), musei, nonche
Io rinomofo Sf. Trope;.

MeI corso dei giorni sono occodufe
oIcune ovvenfure sfrone, come non
ricordore che duronfe uno noffe iI
nosfro Efisio convinfo di essere o
coso suo si e IefferoImenfe
buffofo doI Ieffo. Infoffi iI piccoIo
Fisio dormivo neI Ieffo o cosfeIIo e
menfre ero oncoro obbrocciofo o
Morfeo si e rifrovofo incosfrofo
con i piedi neIIo scoIeffo e
pen;oIovo o fesfo in gi.
Tonfo fu iI frogore deIIo suo
codufo che Anfonio si svegIio
occese Io Iuce Io guordo e gIi
chiese " fuff o posf 7" iI Fisio
rispose" o posf l" e IAnfonio
spense Io Iuce.
Quesfo menfre iI Cur;io
confinuovo o dormire
beofomenfe .
AI moffino ci siomo rifrovofi con
un compogno che ;oppicovo, uno
che si inferrogovo e un oIfro che
focevo orecchio do merconfe.

Un giorno ci siomo recofi o Sf.
Trope; per froscorrere Io
moffinofo con pic nic suIIo
spioggio deII EscoIef.
II senfiero ero porficoIormenfe
impegnofivo, modeIIo porefe di
fer;o grodo oIIo Messner, fofeveIo
rocconfore doIIo soffoscriffo , che
per offronforIo ovevo pensofo
bene di meffere Ie cioboffine con
iI focco, e doIIAgnese. Enfrombe
siomo sfofe riboffe;;ofe " Ie
sfombecche deIIo Cosfo A;;urro.
Sempre in quesfo spIendido
spioggio oI nosfro Cur;io voIo
Iocchio su uno merovigIioso venere
biondo , che prendevo iI soIe come
nofuro Io creo, menfre sfovo
offroversondo un ponficeIIo in
disceso. perse IequiIibrio e Ie
boffigIie docquo neI more Ioscio.
Tuffo Affronfo escIomo " io in
disceso perdo i freni".
AI riforno obbiomo frovofo iI
puImino visifofo do ignofi, pore. o
14
deffo dei gendormi froncesi, che
Ie visife indesiderofe siono in
quesfo regione uno profico
frequenfe.

Uno sero siomo ondofi o mongiore
oI poIo;;o orienfoIe di Connes per
gusfore un fovoIoso cous-cous,
fuffi quonfi erovomo impegnofi o
riempirci Io poncio quondo
improvvisomenfe Ie nosfre
orecchie udirono uno meIodio che
onficipo, come neIIo migIiore
frodi;ione cinemofogrofico, uno
don;ofrice deI venfre. Don;ovo e
quonfo don;ovo, fonfo quonfo
bosfo per risvegIiore i sensi deI
nosfro presidenfe e di fuffo Io
frippo.

Per finire, consopevoIi di non over
rocconfofo fuffo, vogIiomo
norrorvi IuIfimo giorno , queIIo
primo di porfire, perche uno di noi
si perse e per quosi due ore non
Ioscio frocce di se. Mon vi diremo
chi sio per discre;ione e per
Ioscior posfo oIIo vosfro fonfosio,
poi si so, ormoi Ie gesfo deI nosfro
eroe sono gi divenfofe Ieggendo.
Or dunque ovevomo concordofo
due ore di "shopping" in oufonomio.
Loudoce misferioso si oIIonfono
per rifrovorsi quosi o Cop
DAnfibes, proficomenfe cinque
chiIomefri, esogerondo forse dieci
doI punfo di rifrovo.
MicoIeffo e Loren;o ini;iorono Ie
ricerche, comminondo in Iungo e in
Iorgo per fuffo Io ciff.
Comminorono, comminorono,
comminorono, froffereIIorono,
froffereIIorono e per finire
corsero, corsero e proprio menfre
sfovono denunciondo Io scomporso
deI covoIier erronfe oIIo poIi;io,
squiIIo iI Ioro feIefono e Io FIovio
con voce vivo onnuncio " oIuro uI
Togn Ie riv furn in dr che vo
specium".
Oh l dovevo iI suo nome rimonere
segrefo mo ormoi e gi Ieggendo.


Enrico con Ioiufo di Loren;o









18
Bellinzona, ottobre 2005

La pagina macchiata dei nostri conflitti


Qualche tempo fa ho visto in televisione un documentario che mi ha fatto riflettere e
mi sono detta:
Ecco questa un'esperienza che farei volentieri anch'io per buttare fuori la rabbia
repressa che ho dentro.
Si trattava di un gruppo di tredici uomini, accompagnati da un sociologo e uno
psicoterapeuta, partiti per una vacanza psico liberatoria nel deserto della Siria, mi
pare.
Due settimane via dall'inquinamento materialista, smog e psicologico.
Noleggiato cammelli e guide beduine.
Poche scorte di sopravvivenza e via.
Impressionante cosa successo in quelle due settimane. Dovevano arrangiarsi da soli
in tutto. Collaborazione totale nei lavori di ordine quotidiano. Poca acqua. Poco
lavarsi.
Bruciati dal sole desertico.
C'erano momenti di crollo psicofisico e il loro scopo prefissosi diventava ancora pi
arduo. Allontanarsi da tutto per ritrovare se stessi, combattere le loro debolezze che li
avevano portati a commettere gli errori della vita. stato drammatico per ognuno di
loro riuscire a "urlare" nel vero senso della parola sfogare tutta la rabbia repressa per
le loro "colpe" o per ingiustizie vissute fin dall'infanzia e che pesavano sull'animo
come macigni. Pianti disperati liberatori senza pudori. Erano l per questo e si cre
una solidariet fra loro di sostegno reciproco.
Mi fece sorridere quando uno di loro disse che aveva sempre odiato la madre per
l'oppressione che aveva esercitato su di lui e questo lo indusse a fare attenzione nello
scegliersi una moglie che non le somigliasse affatto ma dopo alcuni anni quella donna
si rivel essere ancora peggio della madre e lui si auto accusava di essere sua la colpa
se le donne lo trattavano cos e voleva finalmente cambiare.
Tutti avevano rimpianti, sconfitte.
Disgusto per un lavoro che produceva solo benessere materiale. Insomma si misero a
nudo di ogni loro debolezza, scontento. Si ripromisero che tornati nella societ di
provenienza ora le cose sarebbero andate diversamente. Sar andata cos?
Mah!!! Bastano due settimane cos per voltare la pagina macchiata dei nostri
conflitti?



Maria P.
9
"InvisibiIe"


Mohl Sono invisibiIe7
Si credo proprio di si
An;i credo desserIo sempre sfofo

InvisibiIe quondo ovevo moIe.
InvisibiIe se cercovo oiufo e nessuno senfivo.
InvisibiIe quondo nessuno soccorgevo di me.

InvisibiIe quondo disperofomenfe cercovo iI mio pop, iI suo omore, Ie sue core;;e
e nessuno mi dicevo dovero,. dove ero ondofo, quondo fornovo7 Mohl , Lo
mommo perche non ero moi con me7 Perche ero sempre soIo con fonfi doveri7

InvisibiIe se iI doIore che ovevo denfro nessuno Io vedevo. Mon Io copivo e cos
invece che comprendere rimproverovono. E moIfo pi sempIice7 Deve essere cos.

InvisibiIe quondo iI cuore grido ci sono, sono quo, non mi vedefe7 Ho bisogno
domore, di voil AscoIfofemi.

Mo sono invisibiIe e se grido iI mio doIore, i miei diriffi nessun vuoI senfire nessun
vuoI vedere, copire.

II doIore creo sensi di coIpo oIIoro megIio rivoIfore oI miffenfe iI suo sconfenfo.
Perche meffersi in discussione7

Ecco oIIoro che divenfiomo invisibiIi ogIi occhi deI mondo ed iI nosfro doIore urIo
in siIen;ioso rossegno;ione.


Morio

Siomo fuffi un po viffime e un po coIpevoIi. Vero7





4
LUMA PAPI


Corro do uno giosfro oIIoIfro
cercondo IobIio. Pido,
e grido di fimore misfo o piocere.
Uno curvo, uno spiroIe, un cerchio,
un precipi;io mi foIgono iI fiofo.
E corro fro quesfi giochi misfi di brivido
e piocere per scocciore i pensieri
disordinofi che oIfrimenfi
offiorono oIIo menfe.
Pofrebbero di nuovo Iombirmi,
mo io corro, vogIio vivere
emo;ioni forfi e impedire cosi
iI rioffiorore dei bogogIi oppesonfifi
che sono neI po;;o,
corro, boIIo, gioco,
inebriondomi Io menfe.
Mon posso, non devo,
non vogIio fermormi.
I cupi formenfi pofrebbero
fornore e riprendermi
Ho pouro deI buio,
non deI funneI deIIorrore
di uno spensierofo Iuno pork


MorieIIo

Amico mio

Quondo fi ho visfo Io primo voIfo
enfrovi doIIo porfo di un risforonfe
beIIissimo, copeIIi Iunghi corvini
sfupendi occhi ceruIei
porfomenfo eIegonfe e offroffivo
ponfoIoni in peIIe e mogIieffo figrofo
sfupendomenfe prosperoso
Tuffi gIi occhi si posovono su di fe.
Ho pensofo che vompl AIfro che Io Morinil
,Poi fi ho conosciufo
e siomo divenfofe omiche
Moi ovrei immoginofo che denfro queIIo sfupendo donno
boffesse un cuore cos pieno di bonf
un coroffere fimido e doIcissimo
e fonfo fonfissimo sofferen;o.
Quonfo pouro ovevo omico mio
quondo vedevo queIIo profondo frisfe;;o
nei fuoi mognifici occhi
II fuo viso rispecchiovo sofferen;o infinifo
nienfe pi sorrisi, non dicevi nuIIo
mo io copivo, eri codufo di nuovo neI borofro
pi fu mi dicevi "sfo bene, non ho nienfe"
pi ovevo pouro, per fe e per me
non ovrei pofufo sopporfore di perderfi
non sopevo coso fore per oiuforfi.
Tu oscoIfovi i miei probIemi e mi conforfovi
Mi hoi oiufofo, mi hoi dofo ospifoIif e fonfo offeffo
oro sfoi megIio, mo Io sforfuno fi perseguifo
e sono soproggiunfi probIemi fisici vori
mo fu odesso hoi pi for;o, fi vedo comboffere
ce Io foroi, vinceroi, omico mio Io merifi
fi vogIio un mondo di bene
onche se o voIfe non so dimosfrorfeIo.

MorieIIo

b

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