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COMUNE DI PISTOIA

saluto alla citt del sindaco Samuele Bertinelli 21 dicembre 2013 Sala Maggiore del Palazzo Comunale

Buongiorno a tutti! Siamo prossimi ad attraversare la linea di uno degli anni pi difficili e faticosi mai vissuti dall'Italia Repubblicana. Esattamente dodici mesi fa, il professor Mario Monti rassegnava le sue dimissioni da presidente del Consiglio dei Ministri. Si concludeva cos unesperienza di governo con i tratti necessitati delleccezionalit, che programmaticamente avrebbe dovuto assolvere al compito in un tempo gi segnato da una durissima recessione di recuperare almeno parte delle perdute autorevolezza e credibilit internazionali delle nostre istituzioni e mettere in sicurezza il sistema finanziario nazionale, prima di ripristinare la fisiologica dinamica democratica di un governo legittimato dal voto popolare. Le elezioni del febbraio scorso, tuttavia, anche per causa di una legge elettorale considerata indecente dai suoi stessi redattori, non hanno affatto risolto, come sappiamo, il nodo del Governo politico dell'Italia e hanno, anzi, prodotto l'esito

di una nuova anomalia, addirittura con laffidamento a Giorgio Napolitano di un secondo mandato alla Presidenza della Repubblica e la costituzione di un governo di cos dette larghe intese. A ben vedere, giungono a maturazione fragilit di lungo periodo della storia nazionale. Si accompagnano, infatti, alla pi grave e perdurante crisi economica dal dopoguerra debolezze non contingenti ma strutturali del Paese e delle sue istituzioni. Da un lato, palesemente faticano ancora - e da almeno vent'anni - a costituirsi e a trovare radicamento soggetti collettivi in grado di interpretare, rappresentare e guidare la nuova realt italiana; dallaltro lato, nello spazio non presidiato da forti soggetti democratici, assieme a forme di ribellismo popolare, riaffiora una tara antica della storia nazionale, quel sovversivismo delle classi dirigenti, di cui con acutezza scriveva Antonio Gramsci, che vede come attori delle pulsioni antisistema, inscindibilmente connesse ad ogni momento di crisi, proprio taluni tra coloro che nella nazione portano le principali responsabilit politiche ed economiche. Nelle ultime settimane, la sola significativa novit che sembra essersi determinata il superamento di quel deteriore continuismo delle classi dirigenti verificatosi anche nella mai terminata transizione apertasi ventanni fa. Una possibile svolta positiva che pone, ora che non v pi tempo, sulle spalle di una nuova generazione responsabilit ineludibili e gravose. Ci che per ancora manca, e di cui credo vi sia pi bisogno, la mobilitazione diffusa per il futuro - politica in senso proprio, ma prima ancora culturale e civile - di donne e uomini che, animati dallo stesso realismo e la stessa radicalit

che fecero conquistare all'Italia la democrazia dopo il fascismo e la guerra, si impegnino a ricercare i principi fondamentali sui quali si eretta la nostra comunit, aiutando a far s che tornino ad essere patrimonio condiviso e senso comune. Oggi, infatti, con alle spalle non la guerra, ma un troppo lungo, faticoso e doloroso smarrimento, dobbiamo di nuovo e letteralmente ricostruire il Paese. Questo collettivo ingaggio nella ricostruzione della comunit nazionale potr avvenire solo attraverso unimmersione nelle nostre radici, in un vero e proprio ritorno alla Costituzione. Sono profondamente convinto che solo nellinterrogazione laica e rigorosa della Carta fondamentale potremo riscoprire la matrice viva della Repubblica e che nuovi movimenti politici potranno trovare una fonte vitale di legittimazione, una nuova, necessaria, identit per il nuovo secolo. In occasione del sessantesimo anniversario della Costituzione il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ebbe a ricordarci che LItalia vive, insieme allEuropa, tutte le incognite, le sfide e le tensioni del mondo che ci circonda, con le sue molteplici, incalzanti trasformazioni. []. per necessario porre mano a quel rinnovamento della vita istituzionale, politica, civile, in assenza del quale la comunit nazionale, in tutte le sue parti, sarebbe esposta a crisi gravi. La condizione del successo in un concorso di volont, che non pu, non deve mancare. Un concorso di volont pi forte di tutte le ragioni di divisione, pur nello svolgimento di una libera dialettica politica e sociale. Ci unisce e ci incoraggia in questo sforzo la grande, vitale risorsa della Costituzione repubblicana. Non c terreno comune migliore di quello di un autentico, profondo, operante patriottismo costituzionale. questa, la nuova moderna forma

di patriottismo nella quale far vivere il patto che ci lega: il nostro patto di unit nazionale nella libert e nella democrazia. Il Presidente Napolitano pronunciava queste parole nel 2008. A distanza di cinque anni quel suo appello reso ancora pi urgente oltre che per ci che avvenuto, soprattutto per ci che non avvenuto. La concentrazione su quanto davvero vi di essenziale per la nostra comunit non significa semplificare o restringere il campo della nostra indagine e della nostra azione, ma anzi significa approfondirlo ed aprirlo, perch se riduciamo allessenziale la Carta del 1948, ritroveremo il riferimento a valori distillati in un travaglio doloroso e drammatico, ma carico di futuro, che muoveva dalla volont di combattere e sconfiggere lo scandalo della guerra, per un verso, e lo scandalo della diseguaglianza, per l'altro. Persuasi di ci, abbiamo cercato gi questanno, in concomitanza con la ricorrenza del settantesimo anniversario dell8 settembre 1943 e del primo bombardamento della citt, di promuovere e sostenere una ricerca storica libera e rigorosa, affidata anche ad una nuova generazione di studiosi appassionati, che intendiamo proseguire ed intensificare. Indagare in profondit quegli anni cruciali di fondazione della democrazia italiana pu aiutarci a comprendere la temperie politica, culturale e sociale, che ha consentito di conquistare, lottando, per lItalia e lEuropa il pi lungo periodo di pace della loro storia. Il realismo ed il progetto incisi nel testo costituzionale sono figli di quella radicalit e di quell'ansia civilizzatrice delle quali abbiamo bisogno anche noi oggi per essere allaltezza non del nostro passato, ma del nostro futuro.

Anche le citt e la nostra citt debbono muoversi sollecitate dallo stesso pungolo. In questo senso abbiamo inteso dire di Pistoia come citt di tutti, e ancor prima del diritto di tutti alla citt. Se la citt il primo dei beni che abbiamo in comune, la citt dunque, anzitutto, il luogo nel quale si manifestano le differenze, la pluralit che costituiva del mondo, il luogo del mutamento e della trasformazione che sempre segue lincrocio tra diversi, quando le differenze sono riconosciute e rispettate. Al contrario il progressivo impoverimento delle diversit, il tentativo di uniformarle che fa divenire le differenze da feconda ricchezza fratture capaci di disarticolare lorganismo vivo della comunit. questo un rischio inevitabilmente acuito dall'impoverimento materiale. Si origina da questa consapevolezza il tentativo di tornare a leggere pi in profondit anche la citt, attraverso una riflessione pubblica e corale che intendiamo ripetere annualmente e che abbiamo avviato nell'aprile scorso intorno al concetto di limite. Proporremo nella prossima primavera una nuova lettura della citt come metafora del consorzio degli umani e della stessa democrazia, incardinandola proprio sulla nozione di differenza. in realt il modo pi pertinente che abbiamo per ragionare sull'eguaglianza. Una societ democratica, infatti, trova il proprio presupposto nel riconoscimento della multiforme pluralit propria dellessere al mondo come donne e uomini e, per questo, il canone dell'eguale dignit e libert, come intreccio di diritti e doveri, ne larchitrave principale ed il motore rivoluzionario.

Se davvero infatti ci si convince che la societ non esista, ma esistano solo gli individui, come ha preteso il pi celebre adagio del conservatorismo politico e culturale impostosi negli ultimi tre decenni, il risultato, come nelle profezie che si autoadempiono, allora quello che vediamo: la comunit che rischia di non esistere pi, dispersa in un universo di individui soli, irrelati come monadi, o peggio avversari gli uni degli altri. questa la diseguaglianza che trova alimento in forme di intollerabili e crescenti iniquit, che divide la societ per censo e che nega a un numero sempre crescente il diritto alla fruizione dello spazio comune. Non sorprende, dunque, che anche la migliore cultura urbanistica, in un tempo nel quale va accelerandosi nel mondo la tendenza allinurbamento della popolazione, abbia finalmente iniziato ad abbandonare una discussione per soli addetti ai lavori e stia tornando ad interrogarsi sulle trasformazioni urbane in atto, potenzialmente pericolose per la stessa sopravvivenza di qualcosa come una citt. la riflessione, tra le altre, che nei mesi scorso, ha svolto Bernardo Secchi in un pamphlet denso e provocatorio dedicato alla citt dei ricchi ed alla citt dei poveri. Due citt che non comunicano, che secedono l'una dall'altra e che, anzi, tendono ad ignorarsi o ad entrare in conflitto nella diluizione di una crescita senza disegno del territorio urbanizzato. Nessun territorio, in questo senso, esente da rischi; tuttavia se ogni citt consiste nel proprio genius loci, Pistoia ha conosciuto quello dell'equilibrio tra citt e campagna. La relazione tra il verde, il ricco reticolo delle acque e la citt murata che caratterizza Pistoia frutto di un antico lavorio, paziente e saggio, di trasformazione nei secoli della natura da parte delluomo. Sono nostro dovere allora la cura e la

qualificazione di questo patrimonio concepito come una direttrice di fondo anche per il nostro futuro. Per questo l'Amministrazione ha lavorato, e sta lavorando, affinch la pianificazione della citt si informi a principi e regole capaci di preservare pur in forma dinamica questo equilibrio costitutivo del carattere cittadino. A motivare il nostro impegno, a conferirgli un orizzonte di senso deve essere l'essenziale. Ascoltiamo di nuovo: compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libert e luguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e leffettiva partecipazione di tutti i lavoratori allorganizzazione politica, economica e sociale del Paese. la musica originaria della democrazia italiana. L'ideale regolativo dell'eguaglianza non affatto un principio livellatore, ma concreta, materiale garanzia che possa dispiegarsi la libert di ciascuno, che ognuno possa libero dal bisogno elaborare e dispiegare il proprio progetto di vita. E coltivare il proprio diritto alla felicit. Leguaglianza come mezzo anche per assicurare a ciascuno la possibilit di partecipare attraverso il proprio lavoro alla comunit. Per ventanni, il lavoro stato programmaticamente svilito, stato disconosciuto il suo potere di emancipazione, il suo valore sociale. Abbiamo sognato il sogno di un riscatto facile, senza fatica, credendo che lo avremmo conseguito solo grazie allaccumulazione di beni di consumo privati, divenuti veri e propri feticci, unico obiettivo apparente dei nostri sforzi.

Abbiamo creduto che il danaro potesse essere prodotto dal danaro, che la ricchezza nostra e dell'intera societ potesse non derivare pi dal lavoro. Questo sogno era un'illusione, per di pi pericolosa, come i fatti si stanno incaricando di dimostrare. Ed infatti diventato un incubo. Non per caso la Carta costituzionale si apre con laffermazione solenne che lItalia una Repubblica fondata sul lavoro e non per caso nello stemma della Repubblica, si trova, insieme alla stella che rappresenta la Nazione, una ruota dentata a rappresentare il lavoro. Proprio oggi che il sistema produttivo italiano e locale versa in gravissime difficolt dobbiamo ricordarci che il patto di cittadinanza che rinnoviamo ogni giorno stando insieme si fonda sul lavoro, sul riconoscimento che esso un diritto, ma anche un dovere e che solo dalla fatica appagante del lavoro che si produrr una nuova stagione di progresso materiale e morale, sociale e culturale del Paese. Sia chiaro: in questa avvilente deriva nessuno pu dirsi innocente. Ad ognuno richiesto di dare il proprio contributo per riparare i guasti profondi generati dall'incuria e dal disimpegno, e forgiare un destino migliore dell'amaro presente che viviamo. Su chi ha le maggiori responsabilit grava, innanzitutto, il dovere dell'esempio, perch solo l'esempio contiene una forza persuasiva. Il futuro chiede certamente novit e creativit. La storia lunga della citt ci disvela per anche talenti che abbiamo e che proprio per questo non dobbiamo inventare oggi.

Pistoia accolse nel 1907, dal 23 al 28 settembre, la prima settimana sociale dei cattolici italiani. A poco pi di un secolo di distanza, quest'anno, dal 3 al 5 di maggio, ha ospitato, nella sua Cattedrale laica, la prima settimana sociale dei cattolici toscani. La fecondit del cattolicesimo democratico e del personalismo cristiano e l'originalit del riformismo socialista espressasi nel movimento operaio, nel sindacato e nel mutualismo cooperativo hanno dato vita oltre un secolo fa al primo welfare municipale italiano. Il rinnovamento e il continuo dialogo di queste antiche tradizioni popolari pu dare nuova vita oggi all'innovazione di un sistema di protezione sociale che fatica a corrispondere ai bisogni di troppi, ed in particolare dei pi giovani. uno sforzo gravoso, ma necessario, che interpella tutti. Viviamo in un presente che sembra privarci persino della speranza che un futuro migliore sia possibile. Per questo, credo, tendiamo ad interpretare i segni dell'oggi con un'attitudine diffusamente pessimistica. Eppure, nell'opera di discernimento necessario dei segni del tempo non possiamo non cogliere anche l'irruzione di novit dirompenti che spingono invece a riaprire con forza un orizzonte possibile di speranza. Quando un anno fa, in questa stessa Sala Maggiore, richiamavo, innanzitutto me stesso, all'indifferibile esigenza di "scelte improntante alla pi radicale e francescana sobriet" non potevo certo immaginare, e nessuno poteva - presumo - anche solo concepire, che il 2013 sarebbe stato segnato da un rivolgimento cos profondo, dentro un'istituzione millenaria, quale la chiesa cattolica, come la rinuncia alla responsabilit pontificia di Benedetto

XVI e l'elezione al soglio di Pietro di un papa tanto evangelicamente rivoluzionario da far coincidere il vertice delle gerarchie ecclesiastiche, la Curia di Roma, con il nome di Francesco. I gesti e l'esempio di questo pontefice, ben al di l del dialogo tra credenti e non credenti, rendono possibile, come forse mai prima, una collaborazione attiva tra tutti gli uomini di buona volont, ovunque nel mondo. Il primo e pi fondamentale impegno per il lavoro. Nel progetto di governo abbiamo scritto: "difenderemo strenuamente il nostro territorio, la presenza produttiva di AnsaldoBreda e il rafforzamento dell'indotto, i loro lavoratori e le maestranze che qui si sono formate. Lo faremo in un'ottica generale, rilanciando il tema di un investimento nazionale, necessario per il Paese sui trasporti pubblici, e in particolare sulle proprie linee ferroviarie e sui treni, tanto pi in un mondo che ha bisogno di aria pulita per la sua stessa sopravvivenza". Non ho da aggiungere, qui, molte altre parole, se non che nei mesi e nelle settimane scorse abbiamo operato alacremente in questa direzione, che oggi possiamo dire essere lorientamento condiviso dall'intera citt e dall'intera Regione Toscana. Il Consiglio comunale ha votato in questo senso un ordine del giorno all'unanimit, che impegna il sindaco a rappresentare questa posizione unitaria, laicamente aperta a valutare gli strumenti possibili, ma intransigente nell'affermazione dell'obiettivo del rilancio di una prospettiva industriale per la produzione di materiale rotabile, utile all'intero Paese. Per questo fine certamente indispensabile quella discontinuit operativa e strategica evocata dai vertici

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di Finmeccanica, ma serve, innanzitutto, avere la credibilit necessaria per concretizzarla. L'unico interlocutore al quale siamo disponibili ad attribuire credito , a questo punto, con il tempo per le scelte che va esaurendosi, il presidente del consiglio dei ministri, Enrico Letta. Da ultimo, gioved della scorsa settimana, ho avuto garanzie dal pi stretto collaboratore per gli affari economici del presidente Letta di una volont del Governo convergente per l'impostazione di fondo e per gli obiettivi con quella del territorio pistoiese e toscano. Nelle prossime settimane misureremo con l'unico criterio possibile, cio la misura esigente dei fatti, la seriet di questo pronunciamento. Non dobbiamo dimenticare mai che anche la secolare vocazione di una fabbrica capace di produrre il treno veloce tecnologicamente pi avanzato d'Europa, e il pi bello del mondo, affonda le sue radici in un territorio diffusamente versato alla qualit delle manifatture artigiane. Gli artigiani pistoiesi e le loro imprese rappresentano una ricchezza sociale diffusa, che dobbiamo, di pi e meglio, saper preservare e valorizzare. anche dal loro sacrificio di ogni giorno, dalla intelligenza e tenacia con le quali molti faticosamente reagiscono alla crisi ridisegnando il profilo delle loro imprese che dobbiamo imparare uno dei sentieri fondamentali per il futuro dell'intera nostra comunit. Anche da qui possibile ripartire, come ha dimostrato l'edizione di quest'anno dopo otto anni di assenza di una manifestazione importante quale lArts&Crafts, che nella sua

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nuova veste ha, tra l'altro, voluto riservare significativamente una particolare attenzione all'imprenditoria giovanile. In egual misura parte della nostra identit il distretto vivaistico pi importante dEuropa, giustamente sempre pi attento alla sostenibilit ambientale delle sue produzioni, che vogliamo continuare a sollecitare in collaborazione con le peculiari esperienze di arte ambientale del nostro territorio ad una pi visibile presenza anche nella citt. Il verde, per i suoi valori simbolici e culturali, coessenziale ad uno dei pi preziosi e fragili beni costituzionali, quello del paesaggio, al centro della riflessione e della denuncia di studiosi autorevoli come Salvatore Settis. Pistoia pu e deve essere uno dei presidi di produzione, tutela e promozione nel mondo del paesaggio italiano. Il successo della terza edizione di Vestire il paesaggio, tenutasi quest'anno proprio a Pistoia, nella splendida cornice del convento di Giaccherino, e numerosissime altre iniziative pubbliche e private, svoltesi quest'anno, la pubblicazione di riviste prestigiose, l'inaugurazione di parchi vivaistici straordinariamente originali ci confermano e rafforzano in questo convincimento. Il lavoro, anche quello dei settori dei servizi, del commercio e della promozione turistica, il lavoro fatto con passione e con fatica, con le mani e con la testa, che sappia sfruttare anche le occasioni offerte dalla rivoluzione tecnologica, pu rappresentare davvero il principale motore per la ricostruzione italiana. Il lavoro e la libera impresa costituiscono la ricchezza solida di una citt viva, di una citt che cammina, come quella immaginata dal Maestro Bassi, nel disegno che la famiglia ci ha gentilmente concesso di utilizzare per formare gli inviti di

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questo saluto, un ricordo affettuoso con il quale abbiamo voluto omaggiare il Maestro, scomparso lo scorso agosto. Una citt che cammina in equilibrio con la natura che la circonda, che ne vuole essere parte e che vuole essere accogliente. Una citt che cammina aperta alle diversit e che, proprio per questo, pu procedere serena e sicura di s verso il futuro. E parte ineliminabile di questimpegno il lavoro per la sempre maggiore integrazione di coloro che non sono cittadini italiani, ma hanno fatto della nostra citt, la loro citt, la loro casa. Sono moltissimi e come emerso da una recente indagine del Consiglio Nazionale dellEconomia e del Lavoro Pistoia stata riconosciuta come la quarta citt in Italia per il suo potenziale di integrazione. La tradizione, lo spirito di accoglienza che caratterizza la nostra terra hanno favorito il crescere di una rete di associazioni e relazioni personali che rendono possibile tutti i giorni lesistenza di una comunit libera e aperta, solidale e curiosa proprio perch rispettosa delle diversit. Siamo orgogliosi di aver irrobustito, in questo anno, la collaborazione con le comunit straniere presenti nel nostro territorio, a partire dalla pi numerosa, quella albanese, che ha offerto esempi di civismo che meritano di essere ricordati, come la scelta di contribuire collettivamente alla donazione di sangue, che abbiamo festeggiato lo scorso 1 dicembre. Abbiamo con convinzione promosso e sostenuto le iniziative tese al riconoscimento della cittadinanza secondo il principio dello ius soli. In particolare, il 28 aprile, durante una giornata di festa vissuta insieme ad ARCI e ad Assoalbania e che abbiamo voluto chiamare diritti in citt, ho avuto il piacere di

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consegnare, con la Presidente della Provincia, un simbolico certificato di cittadinanza a molti bimbi nati in Italia da genitori stranieri, perch coloro che nascono nel nostro Paese e vi crescono, condividendo il nostro destino, devono avere non solo i nostri stessi doveri, ma condividere con noi anche i diritti. nella ferma convinzione che la comunit nazionale si debba fondare sugli inderogabili doveri di solidariet, indissolubilmente legati ai diritti, e non sulla memoria del sangue, che trova motivazione il sostegno ad una riforma del diritto di cittadinanza ispirata, appunto, con maggiore forza e coerenza allo ius soli. Siamo confortati dal constatare che questi principi di civilt, di umana solidariet sono davvero patrimonio diffuso dei pistoiesi. Ne sono dimostrazione le tante, piccole e grandi, manifestazioni per le quali il Comune di Pistoia ha svolto solo un ruolo di supporto ad una cittadinanza attiva e responsabile, come ricordando solo le pi vicine nel tempo la raccolta di fondi per il Comune di Lampedusa e Linosa, che si svolta il 29 novembre, o la festa antirazzista pistoiese che si terr il 26 dicembre al Melos. Le scandaloso ripetersi delle tragedie nel canale di Sicilia a largo di Lampedusa e la terribile strage di lavoratori cinesi avvenuta a pochi chilometri da noi sono insieme la drammatica conferma di come il mondo, per i pi, non sia affatto il villaggio globale accreditato da una consolatoria vulgata progressista, ma continui ad essere vasto e terribile. Coloro per i quali invece il mondo si riduce ad un universo concentrazionario, angusto e troppo spesso disumano, debbono essere il monito vivente - e non soltanto perch ce lo ricorda l'Unione Europea - dell'inadempimento del dettato

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costituzionale che affida alla pena, in ossequio al principio di eguaglianza, non solo il compito di sanzionare condotte criminali, ma anche quello di rieducare e riabilitare. La condizione delle carceri italiane, per quanto sia nota e drammatica, appare essere il frutto evidente di una colpevole rimozione collettiva. Vogliamo affermare con sempre maggiore chiarezza che per Pistoia, la citt di Giovanni Michelucci, Santa Caterina in Brana citt e non rappresenta certo la rimozione di una sua parte dolente e viva. Per questo sono orgoglioso che il Comune, anche grazie alla collaborazione fattiva del Garante delle persone private della libert personale, Antonio Sammartino, e alla sensibilit del nuovo direttore della casa circondariale, Tazio Bianchi, abbia intensificato le relazioni con il carcere fino alla sottoscrizione di una convenzione che porter nei prossimi mesi alcuni tra i detenuti che stanno terminando il periodo di detenzione a svolgere lavori di pubblica utilit per il Comune, al fine di rendere pi semplice e meno traumatico il ritorno di queste persone alla libert e la citt stessa pi sicura. La firma di questo atto importante, il primo della Toscana, e uno dei primi in Italia, ha coinciso con la notizia della morte di Nelson Mandela, cittadino onorario di Pistoia dal 1989, quando ancora si trovava nelle carceri sudafricane. Di Mandela ricorderemo del pari la volont indomita di combattere contro un odioso regime segregazionista fattosi Stato, anche rinunciando per questo alla propria libert personale, e, da libero e da Presidente, la non meno coraggiosa battaglia contro l'istinto di rivalsa e di vendetta del suo stesso popolo attraverso la promozione dell'esperienza

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originale della commissione per la verit e la riconciliazione del Sudafrica. La citt di tutti non pu tollerare che alcuno si trovi a vivere in condizioni di degrado. Questo deve valere anche per i cittadini Rom e Sinti degli insediamenti pistoiesi. Se l'orizzonte non pu non essere quello di una compiuta integrazione, la responsabilit del presente deve indurci fin da subito, come abbiamo deciso di fare e faremo, a realizzare interventi per un progressivo, ma sostanziale miglioramento della qualit abitativa di questi nostri concittadini. La questione della casa, del diritto per tutti ad una casa, ha assunto daltra parte in questi mesi i tratti di una vera e propria emergenza sociale, unaltra grave amputazione del progetto costituzionale. Siamo onesti: lipertrofica crescita che hanno conosciuto il settore delle costruzioni ed il mercato immobiliare fino a pochi anni fa si manifestata come il sintomo eloquente delle storture dello sviluppo italiano, dissipatore di risorse naturali e sociali. Il consumo di suolo e limmissione sul mercato di un numero importante di immobili sfitti o invenduti si accompagnato infatti allincapacit di offrire una risposta ad una richiesta sociale crescente. Il pluriennale mancato investimento su scala generale nelledilizia residenziale pubblica ha aggravato la situazione. Le nuove politiche urbanistiche ed edilizie dovranno dunque essere volte prioritariamente al recupero e alla qualificazione del patrimonio immobiliare esistente, anche con azioni coraggiose di radicale ristrutturazione o di integrale

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sostituzione edilizia, attraverso la demolizione e ricostruzione. Allinizio dellanno abbiamo gi introdotto, con la revisione del regolamento edilizio, grazie anche al proficuo confronto sviluppato con gli ordini professionali, norme incentivanti ledilizia sostenibile, il risparmio idrico ed energetico. Proseguiremo in questa direzione, con misure ancora pi incisive. In questo anno abbiamo lavorato, con gli altri comuni della provincia e dintesa con Spes, per stabilire un pi virtuoso rapporto con il gestore delledilizia residenziale pubblica, stipulando il nuovo contratto dei servizi, che tra laltro ha gi consentito di rendere operante il controllo analogo sullazienda coerentemente con la sua nuova natura giuridica. Abbiamo avviato a soluzione i problemi connessi allannosa questione delle cosiddette morosit incolpevoli ed abbiamo portato a maturazione un programma complesso di investimenti sostenuto dalla Regione e condiviso con la Fondazione Cassa di Risparmio. Il Consiglio comunale ha approvato indicazioni vincolanti per un vero e proprio patto per la casa, che prevede lattivazione di un Fondo di garanzia per ridurre i rischi di insolvenza dei canoni di locazione tra privati. Le numerose iniziative della stessa Fondazione e del microcredito territoriale convergono infine, con le azioni dellAmministrazione, nel tentativo di prevenire o attenuare il fenomeno crescente degli sfratti. Non basta, ma credo che la direzione sia quella giusta. Un anno fa scontavamo ancora una incertezza poco rassicurante intorno agli esiti di vicende particolarmente importanti per la citt. Oggi possiamo dire che limpegno di un

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intero territorio, a partire da quello dellAmministrazione comunale, ha permesso di giungere ad una soluzione positiva per il futuro del cos detto polo per la sicurezza nellarea Ex Breda, chiudendo con i ministeri interessati unintesa per il trasferimento della Questura, della Prefettura, della Polizia Stradale e delle tre sedi della ex Agenzia del Territorio. Di rilevanza altrettanto strategica pu dirsi la definizione sostanzialmente compiuta del progetto per la messa in sicurezza del bacino di Gello e la realizzazione delle casse di espansione dei Laghi Primavera, che rischiava anchesso di arenarsi nelle secche della insufficienza di risorse. Limportanza del potenziamento della nostra capacit di approvvigionamento idropotabile e, pi ancora, il risanamento idrogeologico del territorio appare oggi se possibile pi evidente a seguito delle alluvioni del 18 marzo e del 21 ottobre scorsi. Ritenendo assolutamente necessari, per la prevenzione degli allagamenti, tanto una capillare opera di manutenzione del reticolo idraulico, che deve impegnare sia i soggetti pubblici che i privati, quanto interventi straordinari di ripulitura dei corsi dacqua, abbiamo finanziato alcuni progetti per la piana produttiva e in particolare per il Bollacchione, lAcqualunga, via del Forramoro e lOmbroncello, via Caboto. Considerare la nostra citt come il primo dei beni comuni di cui aver cura significa non limitarci a sfruttarne le risorse, ma farsi carico anche della loro restituzione allambiente. Per questo, in un mondo nel quale si fanno guerre per laccesso allacqua potabile, deve suonare per noi come un imperativo morale non sprecarla, lacqua, garantendo una pi accurata

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manutenzione delle reti e imponendo intanto alle abitazioni di nuova edificazione gli impianti duali, e operando per potenziarne la depurazione. Con gli interventi di adeguamento dellimpianto centrale, avvieremo il processo di superamento di quello di Bottegone, ormai vecchio e sottodimensionato. Il 2014 dovr essere, ancora, lanno nel quale saranno estese le reti di altri fondamentali servizi, da quella fognaria a quella del gas. Al 31 dicembre 2012 il livello della raccolta differenziata dei rifiuti si collocava a Pistoia al 41,45%. Secondo il codice dellambiente, a quella data avremmo gi dovuto aver raggiunto il livello del 65% di differenziazione. Per questo, nel corso del prossimo anno, inizieremo ad attivare le prime fasi del progetto di estensione su tutto il territorio comunale del sistema di raccolta differenziata porta a porta, attraverso la sperimentazione di forme di conferimento volontario, disciplinate in una variante normativa del regolamento urbanistico gi licenziata dalla competente commissione consiliare. Per completare questo disegno sar necessario realizzare anche un moderno centro di raccolta per i rifiuti ingombranti unitamente al cantiere operativo ed alla palazzina direzionale di Publiambiente, la cui definitiva localizzazione seguir agli approfondimenti tecnici in corso in queste settimane. La cura del vasto territorio, specialmente quello montano e collinare, non pu che vedere la partecipazione attiva dei suoi abitanti. Nei giorni scorsi abbiamo sottoscritto con la Rete

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delle Pro Loco della Montagna un protocollo dintesa che dar continuit al rapporto tra le realt montane e collinari e lAmministrazione. Lo intendiamo come un modello aperto ad altri comitati paesani e di quartiere, circoli e associazioni che sempre pi rappresenteranno, insieme alla ridefinita presenza dei servizi decentrati del Comune, strumenti di valorizzazione di quel civismo responsabile, gratuito e volontario, che sostituir la storica esperienza delle circoscrizioni. Nel 2014 proseguiremo il lavoro gi avviato di investimento in politiche, via via pi coerenti e rigorose, per un trasporto pubblico efficiente e di qualit. I primi importanti risultati conseguiti per il risanamento finanziario di Copit hanno gi consentito, grazie allimpegno del management e dei lavoratori dellazienda, una prima estensione dei servizi con lattivazione di pi corse, come quella per lospedale e quelle notturna, gratuite, di collegamento tra il centro e i parcheggi scambiatori. In coerenza con questa impostazione incrementeremo ulteriormente le azioni a sostegno della mobilit pedonale e ciclabile. Nelle prossime settimane, tutta la citt sar chiamata ad esprimersi sul futuro di una delle piazze pi importanti e pi grandi della citt storica, la piazza Spirito Santo. Come previsto dal progetto di governo, nei prossimi giorni renderemo pubblico il bando per la revisione del Piano Urbano della Mobilit, che per stralci funzionali consentir di ridefinire, oltre alle future modalit di esercizio del trasporto pubblico, il sistema della sosta ed unorganica proposta per la mobilit dolce.

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Come ci eravamo impegnati a fare, ad aprile abbiamo definitivamente approvato il regolamento urbanistico della citt. Il Consiglio comunale ha gi adottato diverse varianti urbanistiche, in particolare utili al sostegno di attivit produttive. Da settimane, stiamo lavorando con tutti i comuni della pianura pistoiese e della montagna per coordinare la prossima pianificazione urbanistica del territorio, con lobiettivo ambizioso di sperimentare dalla prossima primavera lavvio delle procedure per un piano strutturale intercomunale. La volont, gi espressa dal progetto di governo, di far tesoro della strategicit della nostra posizione geografica, cercando, non solo di fluidificare i collegamenti allinterno dellarea metropolitana, ma anche verso la costa come cerniera di un sistema di relazioni che si proietta verso Lucca, Pisa e Livorno ha trovato una recente autorevole conferma nello studio del Consorzio AASTER che invita il nostro territorio provinciale a essere cerniera di questarea vasta, a rendere strategico il proprio spazio di posizione per farne il proprio spazio di rappresentazione. In questo senso, la sempre pi intensa collaborazione che stiamo sviluppando con lAmministrazione lucchese sta gi producendo i suoi primi frutti, tra i quali la proposta condivisa di rilanciare il progetto di potenziamento della linea ferroviaria che collega Pistoia a Lucca, rivolta a tutte le altre istituzioni interessate a partire dalla Regione e dalle due province. I non pochi risultati ottenuti in questo anno brevissimo ed infinito, sono stati possibili anche per la scelta difficile, ma a
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nostro avviso indispensabile, che ha operato il Comune sul bilancio di previsione, decidendo di approvarlo allinizio dellanno, a marzo, nonostante moltissimi altri Enti abbiano invece deciso di non farlo, a causa delle incertezze dovute in particolare alle scelte nazionali sullImu e sulla Tares, cos fitte da indurre il Governo ha prorogarne la scadenza al 30 novembre. Nel cuore di una recessione economica come quella che stiamo vivendo, al sesto anno della crisi pi terribile per lItalia e per lEuropa dal dopoguerra ad oggi, abbiamo deciso di tagliare tutto quello che era possibile sulla spesa interna, senza toccare - ma anzi, in alcuni casi, aumentando - la spesa per i servizi alla cittadinanza e per il sociale. Abbiamo ridotto drasticamente i cosiddetti costi della politica, tagliando di 280mila euro, da quando sono sindaco, le spese per le indennit degli amministratori, di 42mila euro le spese per i servizi del sindaco e della giunta. Tagli, questi ultimi, che non bastano da soli a risolvere il problema della penuria di risorse pubbliche, ma che rappresentano un necessario segnale di sobriet e di responsabilit politica, in un momento nel quale tanti nostri concittadini sempre pi numerosi stentano davvero a vivere. Dopo i tagli gi profondissimi del 2012, abbiamo questanno ulteriormente decurtato la spesa interna di oltre 4 milioni di euro, risparmiando su tutto ma in particolare sui costi per il funzionamento delle strutture e sulle utenze. Per i servizi sociali abbiamo riconfermato il budget complessivo, garantendo il contributo affitti per 100.000 euro, il sostegno al reddito con 90.000 euro in pi, le risorse per la gestione del restaurato albergo popolare.

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Abbiamo lavorato di concerto con le categorie economiche, condividendo unintesa al fine ridurre al minimo limpatto del passaggio dalla TIA alla TARES, sollevando al Governo critiche sulla sua impostazione di fondo, con il consenso e la partecipazione, in questo caso, non solo delle associazioni di categoria, ma anche di tutti gli altri comuni della Provincia, ad eccezione di Pescia. Per attutire ulteriormente le conseguenze di questa imposta, abbiamo stanziato 150.000 euro, pi del doppio rispetto a due anni fa, per lesenzione alle fasce pi disagiate della popolazione Abbiamo investito di pi nella cultura e nei servizi educativi, senza aumentare limposizione fiscale. Abbiamo continuato ad investire importanti risorse per i servizi alla persona e abbiamo avviato una riforma dellaccesso ai servizi del Comune ispirata a criteri di equit sociale. Nel 2014 potremo dotarci di un regolamento organico per lIsee dopo che il Governo ha emanato il previsto decreto che dovr definirne le modalit di calcolo. Linvestimento sulla qualit dei nostri servizi per linfanzia rappresenta il cuore del progetto di una comunit educante ed educata, autenticamente democratica e perci aperta al cambiamento. Pochi giorni fa abbiamo sottoscritto un protocollo che estende a tutti gli asili e scuole dinfanzia regole unitarie, coerenti con la Carta dei servizi comunali e frutto di un ampio e continuo coinvolgimento degli operatori e delle famiglie, per la diffusione di quella cultura della qualit, che, sola, pu garantire la sicurezza di una crescita serena ed equilibrata per tutti i nostri bimbi.

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Lanno dal quale stiamo per prendere congedo anche quello, che certamente rester nella storia cittadina del trasferimento dellospedale nellarea dellex campo di volo. Dobbiamo dire con onest che, soprattutto a merito della USL, ma con limpegno rilevante e congiunto anche di molti servizi comunali la delicatissima operazione di trasferimento riuscita perfettamente, e non era affatto scontato. Naturalmente il nuovo presidio ha risentito, e in parte risente, di quelle disfunzioni, fisiologiche quando il cambiamento cos radicale da investire non solo la funzionalit logistica delledificio, ma soprattutto la concezione e lorganizzazione dei suoi servizi interni. I rilievi critici, che sempre aiutano a migliorare, e la passione polemica che in particolare nelle citt della Toscana non manca mai, sono certamente un segno di vitalit democratica, che sarebbe preoccupante non ci fosse. Bisogna per che la passione per la polemica non occulti levidenza di un radicale miglioramento conseguito con il nuovo ospedale per le prestazioni di salute, rischiando di confinare in puro autolesionismo. La sfida che ora sta di fronte alla citt di duplice natura: da una parte realizzare intorno al nuovo ospedale quel manifesto vivente di Pistoia capitale del verde che sar il nuovo parco urbano e correggere e migliorare, per i servizi ospedalieri, ci che necessario; dallaltra parte, si apre la stagione di un profondo ripensamento dei rapporti tra politiche sociali e sanitarie e di quelli tra ospedale e territorio, che diventa qui ed ora la vera emergenza da affrontare. Il primo passo sar rappresentato dal radicale ripensamento della funzione dellattuale Societ della Salute. Soprattutto si apre concretamente, ora, dopo un anno di intensissimo lavoro che ha gi visto la sigla di un documento

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di impegni reciproci tra Comune, Azienda sanitaria e Regione, la prospettiva della riprogettazione dellarea del Ceppo, che non enfatico dire segner il destino della citt. questa una discussione che richiede davvero la mobilitazione di tutte le intelligenze cittadine. Ed al fine di offrire un luogo catalizzatore della creativit civica, intesa come leva di rigenerazione e trasformazione della nostra democrazia urbana, che lAmministrazione, in linea con il progetto di governo, ha gi dato vita, in embrione, nelle scorse settimane a quella che diventer la Casa della Citt, che intende essere la reinterpretazione moderna del tema dellurban center. Siamo dentro un mutamento depoca, alla vigilia di un nuovo anno, che promette nuove asprezze e difficolt. Non posso dimenticare il trauma, proprio allinizio del mio mandato, provocato dallinchiesta di appaltopoli e dagli arresti di diversi, anche tra funzionari e dirigenti comunali. Quegli eventi occuparono tanta parte della mia riflessione e della doverosa rendicontazione davanti alla citt dellazione amministrativa, alla fine dellanno scorso. Mi preme dire che la preoccupazione per la reputazione, la trasparenza e lefficienza della Pubblica Amministrazione sono state e rimarranno la guida di ogni azione del Comune. In questo 2013 abbiamo gi cambiato molto e proseguiremo. Tra laltro, abbiamo approvato il Piano per la prevenzione della corruzione, che ha al centro il principio della legalit, e promuove laccessibilit piena dei cittadini a tutti i passaggi dellazione amministrativa nel suo svolgersi, e non solo alla sua conclusione. inoltre allesame del Consiglio comunale la proposta di regolamento sui lavori in economia, ispirata ai

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criteri di massima trasparenza, pubblicit e rigore, pari opportunit e rotazione, valutazione del merito dei soggetti che si candidano a gestire appalti e servizi pubblici. Nel formulare a tutti voi, alle vostre famiglie e alla citt il pi sincero e sentito augurio, anche a nome del Presidente del Consiglio comunale e dellintero Consiglio, per lanno che verr, voglio per concludere riprendendo da ultimo il filo che considero il pi importante. Per le festivit natalizie si soliti augurare pace e serenit. So che oggi questo augurio non risuona a vuoto. Ma so anche che la pace non figlia di un inerte sentimento irenico e pacificatore e che la serenit sempre frutto, nei travagli degli umani, di conquiste instabili e spesso dolorose. Laugurio vero che ognuno possa conquistare la sua pace e la sua serenit e che tutti insieme possiamo conquistare la pace e la serenit, mai disgiunte dal sentimento di verit e dalla giustizia, per la citt e per tutta lItalia. In un aureo libretto commissionatogli dal Ministero della Costituzione, nel quale spiegava agli italiani, nel mentre veniva scritta, cosa avrebbe dovuto diventare la costituzione repubblicana, Arturo Carlo Jemolo scrisse Sarebbe pericolosa illusione quella di aver posto fuori di discussione, una volta per sempre, certe conquiste, perch consacrate da un articolo di Costituzione. N la pace dei popoli, n la giustizia sociale, n alcun altro bene suscettibile di conquiste definitive: ogni generazione deve dare la sua prova; che la nostra sia allaltezza del suo compito e possa essere desempio a quelle che seguiranno. Buon 2014 a tutti!

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