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Operette morali/Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie - Wikisource

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Giacomo Leopardi - Operette morali (1827)

Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie[1]

Il Parini, ovvero Della Gloria - Capitolo Detti memorabili di Filippo Ottonieri duodecimo Capitolo primo

Coro di morti nello tudio di Federico !u" c# Sola nel mondo eterna, a cui si volve Ogni creata cosa, In te, morte, si posa Nostra ignuda natura; Lieta no, ma sicura Dallantico dolor. Profonda notte Nella confusa mente Il pensier grave oscura; Alla speme, al desio, larido spirto Lena mancar si sente: os! daffanno e di temen"a # sciolto, $ let% vote e lente Sen"a tedio consuma. &ivemmo: e 'ual di paurosa larva, $ di sudato sogno, A lattante fanciullo erra nellalma onfusa ricordan"a: (al memoria navan"a Del viver nostro: ma da tema # lunge Il rimem)rar. *e fummo+ *e fu 'uel punto acer)o *e di vita e))e nome+ osa arcana e stupenda Oggi # la vita al pensier nostro, e tale ,ual de vivi al pensiero Lignota morte appar. ome da morte &ivendo rifuggia, cos! rifugge Dalla fiamma vitale Nostra ignuda natura; Lieta no ma sicura, Per- c*esser )eato Nega ai mortali e nega a morti il fato. Ruysch .uori dello studio, guardando per gli spiragli delluscio$ Diamine% C#i #a in e&nato la mu ica a 'ue ti morti, c#e cantano di me((a notte come &alli) In verit* c#e io udo +reddo, e per poco non ono pi, morto di loro$ Io non mi pen ava perc#- &li #o pre ervati dalla corru(ione, c#e mi ri u cita ero$ .ant/01 con tutta la +ilo o+ia,

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tremo da capo a piedi$ 2al abbia 'uel diavolo c#e mi tent3 di mettermi 'ue ta &ente in ca a$ 4on o c#e mi +are$ 5e &li la cio 'ui c#iu i, c#e o c#e non rompano l/u cio, o non e cano pel buco della c#iave, e mi ven&ano a trovare al letto) C#iamare aiuto per paura de/ morti, non mi ta bene$ 6ia, +acciamoci cora&&io, e proviamo un poco di +ar paura a loro$ $ntrando$ Fi&liuoli, a c#e &iuoco &ioc#iamo) non vi ricordate di e ere morti) c#e 0 cote to baccano) +or e vi iete in uperbiti per la vi ita dello C(ar728, e vi pen ate di non e ere pi, o&&etti alle le&&i di prima) Io m/imma&ino c#e abbiate avuto inten(ione di +ar da burla, e non da vero$ 5e iete ri u citati, me ne ralle&ro con voi9 ma non #o tanto, c#e io po a +ar le pe e ai vivi, come ai morti9 e per3 levatevi di ca a mia$ 5e 0 vero 'uel c#e i dice dei vampiri, e voi iete di 'uelli, cercate altro an&ue da bere9 c#e io non ono di po to a la ciarmi ucc#iare il mio, come vi ono tato liberale di 'uel +into, c#e vi #o me o nelle vene7:8$ In omma, e vorrete continuare a tar 'uieti e in ilen(io, come iete tati +inora, re teremo in buona concordia, e in ca a mia non vi manc#er* niente9 e no, avvertite c#/io pi&lio la tan&a dell/u cio, e vi amma((o tutti$ Morto 4on andare in collera9 c#e io ti prometto c#e re teremo tutti morti come iamo, en(a c#e tu ci amma((i$ Ruysch Dun'ue c#e 0 cote ta +anta ia c#e vi 0 nata ade o, di cantare) Morto Poco +a ulla me((a notte appunto, i e compiuto per la prima volta 'uell/anno &rande e matematico, di cui &li antic#i crivono tante co e9 e 'ue ta imilmente 0 la prima volta c#e i morti parlano$ ; non olo noi, ma in o&ni cimitero, in o&ni epolcro, &i, nel +ondo del mare, otto la neve o la rena, a cielo aperto, e in 'ualun'ue luo&o i trovano, tutti i morti, ulla me((a notte, #anno cantato come noi 'uella can(oncina c#e #ai entita$ Ruysch ; 'uanto dureranno a cantare o a parlare) Morto Di cantare #anno &i* +inito$ Di parlare #anno +acolt* per un 'uarto d/ora$ Poi tornano in ilen(io per in ino a tanto c#e i compie di nuovo lo te o anno$ Ruysch 5e cote to 0 vero, non credo c#e mi abbiate a rompere il onno un/altra volta$ Parlate pure in ieme liberamente9 c#e io me ne tar3 'ui da parte, e vi a colter3 volentieri, per curio it*, en(a di turbarvi$

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Morto 4on po iamo parlare altrimenti, c#e ri pondendo a 'ualc#e per ona viva$ C#i non #a da replicare ai vivi, +inita c#e #a la can(one, i acc#eta$ Ruysch 2i di piace veramente1 perc#- m/imma&ino c#e arebbe un &ran olla((o a entire 'uello c#e vi dire te +ra voi, e pote te parlare in ieme$ Morto <uando anc#e pote imo, non entire ti nulla9 perc#- non avremmo c#e ci dire$ Ruysch 2ille domande da +arvi mi ven&ono in mente$ 2a perc#- il tempo 0 corto, e non la cia luo&o a ce&liere, datemi ad intendere in ri tretto, c#e entimenti prova te di corpo e d/animo nel punto della morte$ Morto Del punto proprio della morte, io non me ne accor i$ Gli altri morti 4- anc#e noi$ Ruysch Come non ve n/accor&e te) Morto 6erbi&ra(ia, come tu non ti accor&i mai del momento c#e tu cominci a dormire, per 'uanta atten(ione ci vo&li porre$ Ruysch 2a l/addormentar i 0 co a naturale$ Morto ; il morire non ti pare naturale) mo trami un uomo, o una be tia, o una pianta, c#e non muoia$ Ruysch 4on mi maravi&lio pi, c#e andiate cantando e parlando, e non vi accor&e te di morire$
os! colui, del colpo non accorto, andava com)attendo, ed era morto,

dice un poeta italiano$ Io mi pen ava c#e opra 'ue ta +accenda della morte, i vo tri pari ne ape ero 'ualc#e co a pi, c#e i vivi$ 2a dun'ue, tornando ul odo, non enti te ne un dolore in punto di morte) Morto C#e dolore #a da e ere 'uello del 'uale c#i lo prova, non e n/accor&e) Ruysch

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= o&ni modo, tutti i per uadono c#e il entimento della morte ia doloro i imo$ Morto <ua i c#e la morte +o e un entimento, e non piutto to il contrario$ Ruysch ; tanto 'uelli c#e intorno alla natura dell/anima i acco tano col parere de&li ;picurei, 'uanto 'uelli c#e ten&ono la enten(a comune, tutti, o la pi, parte, concorrono in 'uello c#/io dico9 cio0 nel credere c#e la morte ia per natura propria, e en(a ne una compara(ione, un dolore vivi imo$ Morto Or bene, tu domanderai da no tra parte a&li uni e a&li altri1 e l/uomo non #a +acolt* di avveder i del punto in cui le opera(ioni vitali, in ma&&iore o minor parte, &li re tano non pi, c#e interrotte, o per onno o per letar&o o per incope o per 'ualun'ue cau a9 come i avvedr* di 'uello in cui le mede ime opera(ioni ce ano del tutto, e non per poco pa(io di tempo, ma in perpetuo) Oltre di ci3, come pu3 e ere c#e un entimento vivo abbia luo&o nella morte) an(i, c#e la te a morte ia per propria 'ualit* un entimento vivo) <uando la +acolt* di entire 0, non olo debilitata e car a, ma ridotta a co a tanto minima, c#e ella manca e i annulla, credete voi c#e la per ona ia capace di un entimento +orte) an(i 'ue to mede imo e tin&uer i della +acolt* di entire, credete c#e debba e ere un entimento &randi imo) 6edete pure c#e anc#e 'uelli c#e muoiono di mali acuti e doloro i, in ull/appre ar i della morte, pi, o meno tempo avanti dello pirare, i 'uietano e i ripo ano in modo, c#e i pu3 cono cere c#e la loro vita, ridotta a piccola 'uantit*, non e pi, u++iciente al dolore, icc#- 'ue to ce a prima di 'uella$ .anto dirai da parte no tra a c#iun'ue i pen a di avere a morir di dolore in punto di morte$ Ruysch =&li ;picurei +or e potranno ba tare cote te ra&ioni$ 2a non a 'uelli c#e &iudicano altrimenti della o tan(a dell/anima9 come #o +atto io per lo pa ato, e +ar3 da ora innan(i molto ma&&iormente, avendo udito parlare e cantare i morti$ Perc#- timando c#e il morire con i ta in una epara(ione dell/anima dal corpo, non comprenderanno come 'ue te due co e, con&iunte e 'ua i con&lutinate tra loro in modo, c#e con titui cono l/una e l/altra una ola per ona, i po ano eparare en(a una &randi ima violen(a, e un trava&lio indicibile$ Morto

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Dimmi1 lo pirito e +or e appiccato al corpo con 'ualc#e nervo, o con 'ualc#e mu colo o membrana, c#e di nece it* i abbia a rompere 'uando lo pirito i parte) o +or e 0 un membro del corpo, in modo c#e n/abbia a e ere c#iantato o reci o violentemente) 4on vedi c#e l/anima in tanto e ce di e o corpo, in 'uanto olo 0 impedita di rimanervi, e non v/#a pi, luo&o9 non &i* per ne una +or(a c#e ne la trappi e radic#i) Dimmi ancora1 +or e nell/entrarvi, ella vi i ente con+iccare o allacciare &a&liardamente, o come tu dici, con&lutinare) Perc#- dun'ue entir* piccar i all/u cirne, o vo&liamo dire prover* una en a(ione veementi ima) =bbi per +ermo, c#e l/entrata e l/u cita dell/anima ono parimente 'uiete, +acili e molli$ Ruysch Dun'ue c#e co a 0 la morte, e non 0 dolore) Morto Piutto to piacere c#e altro$ 5appi c#e il morire, come l/addormentar i, non i +a in un olo i tante, ma per &radi$ 6ero 0 c#e 'ue ti &radi ono pi, o meno, e ma&&iori o minori, econdo la variet* delle cau e e dei &eneri della morte$ 4ell/ultimo di tali i tanti la morte non reca ndolore n- piacere alcuno, come n- anc#e il onno$ 4e&li altri precedenti non pu3 &enerare dolore perc#- il dolore 0 co a viva, e i en i dell/uomo in 'uel tempo, cio0 cominciata c#e 0 la morte, ono moribondi, c#e 0 'uanto dire e tremamente attenuati di +or(e$ Pu3 bene e er cau a di piacere1 perc#- il piacere non empre 0 co a viva9 an(i +or e la ma&&ior parte dei diletti umani con i tono in 'ualc#e orta di lan&uide((a$ Di modo c#e i en i dell/uomo ono capaci di piacere anc#e pre o all/e tin&uer i9 atte o c#e pe i ime volte la te a lan&uide((a e piacere9 ma ime 'uando vi libera da patimento9 poic#- ben ai c#e la ce a(ione di 'ualun'ue dolore o di a&io, e piacere per e mede ima$ 5icc#- il lan&uore della morte debbe e er pi, &rato econdo c#e libera l/uomo da ma&&ior patimento$ Per me, e bene nell/ora della morte non po i molta atten(ione a 'uel c#e io entiva, perc#- mi era proibito dai medici di a++aticare il cervello9 mi ricordo per3 c#e il en o c#e provai, non +u molto di imile dal diletto c#e 0 ca&ionato a&li uomini dal lan&uore del onno, nel tempo c#e i ven&ono addormentando$ Gli altri morti =nc#e a noi pare di ricordarci altrettanto$ Ruysch 5ia come voi dite1 benc#- tutti 'uelli coi 'uali #o avuta occa ione di ra&ionare opra 'ue ta materia, &iudicavano molto diver amente1 ma, c#e io mi ricordi, non alle&avano la loro e perien(a propria$ Ora

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ditemi: nel tempo della morte, mentre sentivate quella dolcezza, vi credeste di morire, e che quel diletto fosse una cortesia della morte; o pure immaginaste qualche altra cosa? Morto Finch non fui morto, non mi persuasi mai di non avere a scampare di quel pericolo; e se non altro, fino allultimo punto che ebbi facolt di pensare, sperai che mi avanzasse di vita unora o due: come stimo che succeda a molti, quando muoiono. Gli altri morti noi successe il medesimo. Ruysch !os" !icerone#$% dice che nessuno & talmente decrepito, che non si prometta di vivere almanco un anno. 'a come vi accorgeste in ultimo, che lo spirito era uscito del corpo? (ite: come conosceste dessere morti? )on rispondono. Figliuoli, non mintendete? *ar passato il quarto dora. +astiamogli un poco. *ono rimorti ben bene: non & pericolo che mi abbiano da far paura unaltra volta: torniamocene a letto. Note
,. -edi, tra gli altri, circa queste famose mummie, che in linguaggio scientifico si direbbero preparazioni anatomiche, il Fontenelle, loge de mons. Ruysch. .. /o studio del 0u1sch fu visitato due volte dallo !zar 2ietro primo: il quale poi, comperato, lo fece condurre a 2ietroburgo. 3. 4l mezzo usato dal 0u1sch a conservare i cadaveri, furono le iniezioni di una certa materia composta da esso, la quale faceva effetti maravigliosi. $. De Senect. cap. 5.

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