Вы находитесь на странице: 1из 90

ROY EUGENE DAVIS <LA SCIENZA DEL KRIYA YOGA> (TRADUZIONE DEGLI YOGA SUTRA DI PATANJALI, CON UN COMMENTO

DETTAGLIATO E ISTRUZIONI SPECIFICHE PER LA MEDITAZIONE E L'ESTASI) EDIZIONI VIDYANANDA ------------------- Prefazione I sinceri ricercatori della verit troveranno in questo libro un manuale pratico per la meditazione quotidiana e una guida ai pi alti stati di coscienza. Anche quei lettori che non sono stati ancora iniziati nelle pratiche yogiche trarranno immenso beneficio da un attento studio del testo. Gli iniziati al Kriya Yoga scopriranno in questo libro un tesoro che non pu essere descritto dalle parole. Non ho messo in corsivo le parole e i termini sanscriti, eccetto in pochi casi particolari in cui sembrava importante sottolinearli. Per aiutare a capire meglio termini e parole che non sono spiegate esaurientemente nel corso dell'opera, stato aggiunto un glossario. Sarebbe utile per il lettore leggere prima tutto il libro, e quindi stabilire un programma regolare di studio e meditazione. Gli Yoga Sutra di Patanjali, che costituiscono la parte centrale del volume, si dimostreranno una sorgente di costante ispirazione e rivelazione, perch ad ogni nuova lettura si avr una maggiore comprensione, una diversa attitudine e una visione pi ampia, con un diverso stato di coscienza. Un'altra lettura che raccomando di fare insieme agli Yoga sutra la Bhagavad Gita. L'ideale sarebbe conoscere i principi basilari della mente e della coscienza, per poi applicarli nell'arena delle esperienze quotidiane. Le fonti vediche dichiarano che la conoscenza di cinque tipi. Primo, vi quella che possiamo avere attraverso le parole scritte e gli insegnamenti orali delle persone di saggezza; si tratta di una conoscenza registrata e acquisita che possiamo fare nostra e utilizzare. Secondo, vi quella particolare conoscenza che viene in un lampo d'intuizione, in un momento di genio; di solito questo tipo di conoscenza ha valore pratico nel mondo secolare. Terzo, vi quella conoscenza che si ottiene grazie a una genuina ispirazione, quando le facolt dell'anima sono abbastanza sviluppate. Quarto, vi la conoscenza rivelata, quella condivisa da santi e grandi profeti che conoscono il lato interiore della natura. Quinto, vi la pura conoscenza che la comprensione ultima e la realizzazione suprema che si ha con l'illuminazione. Realizzando questa, si pu avere ogni altra conoscenza.

Attraverso lo studio scrupoloso, la pratica e il servizio disinteressato, il devoto che cammina sul sentiero del Kriya Yoga avanzer stabilmente e realizzer il bene supremo. ROY EUGENE DAVIS Lakemont, Georgia ----------------------Prefazione Editoriale Roy Eugene Davis nacque nel 1931 e trascorse i suoi primi anni in una comunit rurale nel nord dell'Ohio. R. E. Davis incontr Paramahansa Yogananda nel dicembre del 1949, e divenne discepolo di questo grande maestro di Yoga. Dopo quattro anni di disciplina e pratica Yoga in un ambiente monastico, pass due anni nell'esercito degli Stati Uniti e quindi cominci il suo ministero spirituale. R E. Davis ha scritto pi di venti libri, redattore-editore del Truth Journal e presidente del Center for Spiritual Awareness. Tra i suoi libri pi importanti citiamo: Light on the Spiritual Path, The Philosophy and Practice of Yoga; One Life, Being, Power and Substance. famoso nel mondo per i suoi scritti, le sue conferenze e i suoi seminari. Ricercatori entusiasti partecipano ai suoi programmi negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone e in Europa. Come rappresentante della sua linea di guru, R E. Davis condivide il messaggio del Kriya Yoga con migliaia di ricercatori e discepoli. ------------------

Introduzione al KRIYA YOGA UNO La Scienza Pi Sacra "Infine il Kriya Yoga si diffonder in tutti i paesi e contribuir ad armonizzare le nazioni attraverso la percezione trascendente e personale dell'Infinito Dio da parte dell'uomo". Con queste parole Mahavatar Babaji, un mortale-immortale Maestro di Yoga, bened Paramahansa Yogananda a Calcutta, in India, nel 1920. Paramahansaji si preparava a partire per l'America e aveva pregato incessantemente per ricevere la benedizione personale dell'Avatar. Babaji and in casa sua e lo bened, incoraggiandolo con la sua presenza e con le parole che gli disse. Il Kriya Yoga un approccio scientifico alla realizzazione di Dio ed particolarmente adatto ai ricercatori dell'Era presente. Le persone di ogni ceto sociale e di qualsiasi fede, o tradizione possono praticare il Kriya Yoga con beneficio. Con la pratica devota del Kriya e con la meditazione profonda, l'uomo pu avanzare sul sentiero dell'illuminazione e della liberazione della coscienza. Riferendosi alla pratica del Kriya, Lahiri Mahasaya, un discepolo di Babaji, insegnava: "Pi uno lavora, pi grande sar il salario". (Pi uno si dedica alla meditazione supercosciente, maggiori saranno i benefici che sperimenter). Vi sono molti sentieri che portano all'Autorealizzazione. Ogni persona incline a seguire il sentiero che meglio si adatta al proprio temperamento. Cos uno pu avere una natura devozionale e scoprire che l'adorazione e l'abbandono gli sono pi congeniali. Un altro pu essere attivo e risoluto verso la meta, e offrire i risultati di tutte le sue azioni a Dio. Un altro ancora pu seguire l'approccio intellettuale, il sentiero del calmo discernimento, per vedere attraverso le apparenze Quello che Reale. Un approccio diretto, adatto a quelli che intraprendono intensamente il sentiero, la via della meditazione e della contemplazione interiore. Il sentiero del Kriya Yoga offre l'esperienza diretta della Realt, risultato che si ottiene praticando con successo tecniche specifiche di meditazione. Le tecniche Kriya saranno discusse pi in l in questo libro. Ve ne sono alcune largamente conosciute, e poche altre che sono enfatizzate dai guru del Kriya Yoga, i quali fanno risalire la loro discendenza spirituale a Mahavatar Babaji Tra le tecniche di meditazione vi sono mantra, contemplazione del suono e della luce, pranayama ed esercizi dinamici per risvegliare kundalini. Fino alla seconda met del diciannovesimo secolo, i metodi del Kriya Yoga non venivano dati a quei ricercatori che non volevano rinunciare totalmente al mondo nella loro ricerca dell'Autorealizzazione. Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya il permesso d'iniziare altri, gli concesse di iniziare liberamente tutti coloro che gli avessero chiesto sinceramente aiuto lungo il sentiero spirituale. Anche chi ha delle responsabilit sociali e familiari pu essere un rinunciante, se non attaccato alla gente, alle cose, alle azioni e ai loro effetti. Perci la rinuncia interiore, che il risultato dello sviluppo spirituale, pi importante della rinuncia fisica priva di trascendenza interiore. Fu nell'ultima parte del 1949 che incontrai il mio guru, Paramahansa Yogananda, a Los Angeles, in California. Mi fu insegnata la pratica del mantra e come fondermi internamente nel suono e nella luce.

Alcuni mesi dopo il mio guru mi inizi nella pratica del kriya pranayama ed altre tecniche. Nei mesi che seguirono egli mi diede dei consigli personali per aiutarmi nel sentiero. Paramahansaji diceva spesso che il Kriya Yoga la via pi rapida alla realizzazione di Dio, a differenza di altri sentieri che, pur essendo ugualmente validi, portano ad un progresso meno rapido. Molti dei suoi discepoli pi avanzati ottennero un alto grado di realizzazione; Paramahansaji diceva che molti avrebbero fatto l'esperienza della liberazione finale della coscienza nel corso di questa stessa incarnazione. - Kriya Yoga La Disciplina Spirituale Ideale per quest'Era Secondo i calcoli di Sri Yukteswar, pubblicati nel suo libro 'La Sacra Scienza', il mondo si sta allontanando dalle influenze dell'ultima Et Oscura, o Kali Yuga, e sta ascendendo lungo l'attuale Ciclo Elettrico, che continuer per altri 2200 anni. Durante l'Et Oscura, l'uomo comune non era in grado di comprendere l'esistenza delle cose sottili presenti in natura, come il magnetismo e l'elettricit. Nel ciclo attuale queste propriet, come pure le propriet della luce, vengono studiate attentamente dagli scienziati. Sempre pi persone sono oggi in grado di comprendere la filosofia e la scienza dello Yoga e riescono a sperimentare dentro di s l'esistenza delle forze sottili e delle correnti sottili del prana. Per questo motivo la scienza del Kriya Yoga adatta ai ricercatori spirituali di quest'era Mahavatar Babaji ha detto: "Il Kriya Yoga che io sto dando al mondo la ripresentazione della stessa scienza che Krishna diede ad Arjuna, e che era nota a Patanjali e a Cristo, a San Giovanni, a San Paolo e ad altri discepoli". Nella Bhagavad Gita (4: 1-3) Sri Krishna dice: "Ho proclamato questo Yoga imperituro (questa via all'Autorealizzazione) agli antichi saggi e ai legislatori che hanno fatto le leggi da cui sono governati gli uomini. Essi lo hanno trasmesso gli uni agli altri, attraverso un lignaggio di saggi reali, fino a quando questa verit andata perduta nel mondo per un lungo lasso di tempo. Quella stessa antica scienza oggi io l'ho rivelata a te, poich tu sei mio discepolo e amico, e questo il segreto supremo". Ogni volta che la giustizia si affievolisce nel mondo, Dio si manifesta sulla scena in maniera evidente, per bandire la confusione e per ripristinare la via della giustizia. La tendenza evolutiva del mondo verso la crescita; perci quando nella coscienza di massa vi confusione e avvilimento, appare un impulso divino che contribuisce a purificare e ad elevare. - anche se la coscienza di massa influenzata dalle forze celesti, e cos il mondo sottoposto a cambiamenti ciclici, gli individui intenti alle loro pratiche spirituali non sono ingiustamente toccati dalle influenze della natura. Colui che pratica il Kriya Yoga impara a riversare l'attenzione e la forza vitale nell'occhio spirituale e, in questo modo, s'eleva al di sopra delle forze esterne e diventa sempre pi desto in Dio. In ogni Era vi sono tra noi persone estremamente materialiste e incapaci di comprendere perfino le verit elementari; e vi sono anche quelle pi sveglie e in cui l'impulso spirituale evidente. Vi sono anche quelle estremamente intelligenti e capaci. E vi sono sempre alcuni illuminati. Se gli individui meno illuminati mostrano rispetto nei confronti di coloro che lo sono di pi, essi impareranno e cresceranno nella verit della coscienza.

Un maestro di Yoga mette alla prova le possibilit latenti in ogni uomo. Avendo superato tutti i legami che lo tenevano incatenato al mondo, costui supremamente libero e agisce solo per il bene del mondo. - Dio Dona a noi Se Stesso come il vero Guru Qual la relazione tra Dio e il guru, e qual la nostra relazione con Dio attraverso il guru? Che cosa ci si aspetta da noi come discepoli? La relazione guru-discepolo ancora attuale nel mondo d'oggi che cambia cos rapidamente? La relazione guru-discepolo viene facilmente compresa e accettata dai ricercatori della verit che sono pronti a condurre quella vita disciplinata che sola pu permettere l'esperienza dell'illuminazione. Ma non compresa dalle persone che non hanno la volont d'intraprendere un programma di disciplina, necessario se si vuole sperimentare la trasformazione. I sinceri devoti sul sentiero spirituale non hanno domande importanti da fare sulla relazione gurudiscepolo. Altri che ne sentono parlare, discutono e analizzano la cosa, mentre alcuni provano perfino a sminuirne la validit. I maestri di Yoga hanno sempre insegnato che si deve praticare la meditazione come un procedimento personale e 'segreto'. La ragione di questo che uno che sta sempre a discutere i principi della vita spirituale di solito esaurisce le sue forze, che potrebbero essere utilizzate meglio nella pratica. Adesso spiegher che cos' la vera relazione guru-discepolo, cos che chiunque sia aperto alla via della liberazione pu chiaramente comprenderla. Coloro che non hanno ancora il desiderio di condurre una vita disciplinata avranno un'altra opportunit di sapere che cosa ci si aspetta quando si presenter l'occasione. La relazione tra guru e discepolo non un rapporto tra padrone e schiavo, n una relazione in cui vi qualche forma di dominio o di sfruttamento. Quando la relazione ideale, la persona che gioca il ruolo del guru conduce il ricercatore lungo il sentiero che porta alla salvezza. Questa la funzione principale del guru: mostrare al discepolo la via che porta alla realizzazione di Dio. La parola guru un termine sanscrito che significa "quella luce che rimuove le tenebre". Perci il guru una persona illuminata che in grado di guidare il ricercatore sul sentiero che conduce alla libert, con un minimo di ostacoli da superare. Per parafrasare le parole di Ges (Giovanni 8: 31-32): "Se seguirete i miei insegnamenti, allora sarete davvero miei discepoli, e realizzerete la verit attraverso la percezione diretta. Come risultato di avere realizzato la verit della vita, sarete liberati da ogni schiavit dovuta all'errore". Il vero guru non altro che Dio, che gioca il ruolo del guru. Il vero guru non una personalit, anche se la coscienza illuminata che interpreta quel ruolo di solito si esprime attraverso una personalit. Molti sinceri studenti che cercano la verit hanno paura della relazione guru-discepolo, perch non sono sicuri di poter tenere fede alle discipline basilari che il guru consiglier loro di praticare. Alcuni hanno timore della relazione perch internamente sanno di non poter essere all'altezza di certi modelli, o solo perch hanno paura del cambiamento. Essi sanno che dovrebbero cambiare, ma vogliono rimanere come sono perch, tutto sommato, stanno bene nel loro attuale modo di vivere. Alcuni sono obbedienti in presenza del guru, ma disobbedienti quando non sono in sua presenza. Essi dimenticano che Dio il vero guru e che Lui onnipresente e onnisciente. A volte i nuovi discepoli fanno l'errore di credere che possono ritirarsi dal loro impegno, quando la sfida del sentiero spirituale diventa grande.

Essi possono ritirarsi, ma il guru non cessa mai di pregare per il benessere del discepolo. Noi possiamo rinunciare a Dio, ma Dio non rinuncia mai a noi. Il vero guru Dio, il nostro Vero S Superiore. In realt nessuna persona un guru, ma una persona qualificata pu assumere il ruolo di guru per permettere a un ricercatore di stabilire un rapporto con Dio. Una persona che nota come guru, e che degna di quel nome, recita quella parte solo perch ha la realizzazione interiore. Paramahansaji diceva: "Io non sono il guru. Dio il guru; io sono solo il Suo servitore. Tuttavia egli recito il ruolo del guru con i suoi discepoli, e ci mostr la via della libert in Dio. Una volta egli disse: "Se tu me lo permetterai, io ti riveler Dio". Pu una persona mostrare Dio a un'altra, se prima non Lo conosce lei stessa? La persona che non conosce Dio non deve far finta di recitare la parte del guru. E se lo fa, la relazione non sar proficua. Dio sempre impegnato a risvegliare le anime, che sono espressioni di Se Stesso. Uno dei modi in cui Egli fa questo operando attraverso un'anima illuminata. Dio, come anima illuminata - il guru istruisce, incoraggia e condivide un tipo particolare di energia che risveglia le energie dormienti nel discepolo. Questa trasmissione di forza dal guru al discepolo conosciuta col nome di shaktipat. Shakti la forza creativa dentro di noi, un'espressione di kundalini. Il guru non diverso da un terapeuta, in quanto cerca di guidare il discepolo in direzione della maturit emotiva come parte del processo totale che porta all'illuminazione. Ma il guru non s'accontenta soltanto di far diventare il discepolo emotivamente maturo e capace di condurre una vita normale e funzionale. Il guru sprona il discepolo a fare l'esperienza dell'Autorealizzazione e della liberazione della coscienza. La responsabilit del guru, una volta che ha accettato un discepolo, di continuare a lavorare con lui finch questi non avr fatto l'esperienza dei risultati finali. La responsabilit del discepolo quella di rispettare il guru, l'insegnamento e se stesso. Il discepolo deve ascoltare le parole del guru, accettare l'iniziazione nei metodi di meditazione, e condurre una vita ideale al meglio delle sue capacit. Dio non ci chiede mai di fare l'impossibile, ma solo del nostro meglio. In ogni relazione personale, e specialmente nella relazione tra guru e discepolo, vi dev'essere totale rispetto e completa fiducia, se il rapporto dev'essere salutare e gratificante. La parola del guru, nelle questioni che riguardano lo sviluppo spirituale, infallibile; poich egli vede pi chiaramente di quanto non faccia il discepolo. Non soltanto il guru conosce la strada che porta all'Autorealizzazione, ma spesso pu vedere - quando il discepolo non pu - difetti nel carattere e nel comportamento che devono essere rimossi dalla vita del discepolo. Ed proprio indicando questi difetti, queste caratteristiche limitanti, che il guru pu accelerare la sua evoluzione spirituale. Quand' guidato da un vero guru, il discepolo pu evitare molti dolori nella vita e percepire l'indebolimento delle tendenze distruttive. Dopo l'iniziazione al Kriya Yoga, il discepolo comincia a sperimentare un rapido cambiamento interiore e un'accresciuta consapevolezza dell'anima. Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya il permesso di iniziare gli altri nel Kriya Yoga, gli disse di riferire a ogni nuovo iniziato le parole di Sri Krishna (Bhagavad Gita 2: 40): "Anche una piccola pratica di questo dharma ti salver dalla grande paura". Dharma, in questo caso, significa procedura religiosa. La paura dalla quale viene salvato il discepolo quella di un futuro danno, dovuto alla vita non illuminata condotta da un'incarnazione all'altra. Il guru pu dare consigli su questioni pratiche. Pu consigliare un cambiamento nella dieta e in altre questioni pertinenti la salute, affinch il discepolo possa godere di una salute migliore ed essere maggiormente in grado di compiere i suoi doveri. Pu dare consigli sulla scelta dei compagni, di modo che il discepolo possa evitare la confusione e i problemi personali. Pu dare dei consigli su come usare

il tempo e l'energia, affinch il discepolo possa imparare a fare un uso migliore delle risorse che ha a disposizione e trasmutare le energie grossolane in quelle pi sottili. Pu dare consigli su questioni di attitudine, affinch il discepolo diventi il pi rapidamente possibile una persona matura e responsabile nella societ. Tutto ci che il guru insegna, anche nelle cose pi piccole, per il bene supremo del discepolo. Una persona pu affermare: "Anch'io ho una volont libera! Voglio essere padrone della mia vita!". Tale persona non necessita di un guru perch non ancora pronta a imparare le leggi dell'abbandono e dell'obbedienza. Paramahansaji era solito dire: "Io non voglio dominarvi. Non voglio che siate deboli. Io voglio che siate forti quanto me!". Avviene spesso che associandoci con quelli in cui le virt sono gi stabilite impariamo a emularle e a crescere, sviluppando una maggiore maturit. Perci se un guru dicesse al discepolo di stare calmo e parlare meno, il discepolo dovrebbe obbedire. Se il guru dicesse al discepolo di dedicare pi tempo allo studio e alla meditazione, il discepolo dovrebbe obbedire senza fare questioni. Se uno si comporta in maniera adeguata e si attiene alle linee di condotta che gli sono state prescritte, sicuro di un rapido progresso sul sentiero. Una sfida comune, per molti che hanno accettato la via del discepolato, avere un buon rapporto con il guru, anche se questi si esprime ancora come una personalit. Il discepolo potrebbe non approvare alcune abitudini personali del guru. Potrebbe non comprendere il fatto che a volte il guru esaspera alcuni cambiamenti di umore. Potrebbe non comprendere come il guru tratta gli altri. Potrebbe avere difficolt ad accettare i consigli del guru perch diventato troppo familiare con lui, troppo amichevole. Qualche volta, e succede, un discepolo si 'innamora' del guru e quindi prova un forte conflitto interiore. A proposito dell'attitudine ideale verso il guru, Swami Shankara ebbe a dire questo: "Anche se il guru dovesse commettere il crimine pi indicibile, tuttavia, per me, egli l'incarnazione della beatitudine". Non tutti i guru sono liberati. Alcuni sono autorealizzati e possono trasmettere la grazia di Dio, ma possono essere ancora impegnati a esaurire qualche tipo di karma. Il vero guru la realt di Dio, che si esprime attraverso la personalit. In ogni relazione, l'ideale rapportarsi agli altri con puro amore divino. Che cosa intendiamo con amore divino ? Ecco una buona definizione: "L'amore divino rispettare gli altri senza emettere alcun giudizio". Non possiamo sempre approvare o comprendere il comportamento, o le attitudini degli altri, ma possiamo sempre vedere attraverso le apparenze superficiali quella luce divina al livello dell'anima. Non sarebbe un mondo bellissimo se ognuno si relazionasse a tutti gli altri in questo mondo ? E quanto pi importante per il discepolo relazionarsi alla sua guida spirituale, il suo guru, con autentico amore divino. Dove non vi rispetto, pu esserci soltanto la drammatizzazione dell'egoistico amore di s. Il vero amore di s vero rispetto di S (dell'anima). Il vero amore di un altro vero rispetto di un altro. Forse noi ci impegniamo in inutili 'giochi' psicologici con le persone che amiamo veramente? Certamente no! Quando amiamo un'altra persona, quando la rispettiamo, siamo cortesi e premurosi. Quando rispettiamo un'altra persona facciamo del nostro meglio per assicurare una comunicazione aperta e solidale. Essere una persona onesta, corretta e competente il primo passo per diventare un degno discepolo sul sentiero. Riferendosi ai requisiti di chi vuole diventare un discepolo, Ges us alcune parole molto forti. Nel Vangelo secondo San Luca (14: 26-27) dice: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la

moglie, i figli, i fratelli, le sorelle, e perfino la propria vita, non pu essere mio discepolo. E chi non prende la propria croce e non viene dietro a me, non pu essere mio discepolo". La parola "odia" in questo contesto non significa non amare, o rifiutare; significa che uno deve sentirsi chiamato al sentiero spirituale con tale zelo e ardente desiderio da porre Dio soltanto come centro principale di ogni relazione; allora tutte le altre relazioni saranno corrette e appropriate. Se colui che sta camminando sul sentiero permette alle questioni mondane (attaccamenti, risposta alle opinioni umane, ecc.) d'interferire con le pratiche spirituali, non pu pretendere di avere successo. Di nuovo, noi non dobbiamo rinunciare alle nostre relazioni; dobbiamo cercare per prima cosa Dio. Inoltre, per dedicarsi al sentiero dell'illuminazione, uno deve avere la volont di portare qualsiasi peso e adempiere tutti i doveri necessari. Nel Vangelo secondo San Giovanni (15: 10-11) leggiamo: "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perch la mia gioia sia in voi, e la vostra gioia sia piena". Quando siamo fedeli agli insegnamenti del guru ci sincronizziamo talmente con la sua coscienza, con la coscienza di Dio, che ci viene infusa la stessa vita e vitalit di Dio. Quando rispettiamo i nostri genitori e familiari proviamo una sintonia con l'intera famiglia mediante un rapporto telepatico e spirituale. Quando rispettiamo la linea spirituale del guru e rimaniamo in sintonia con essa, facciamo l'esperienza dell'unit con Dio. Ci sentiamo in sintonia con tutta la linea del guru e con tutti i discepoli di quella linea, che rappresenta la nostra famiglia spirituale. A volte pu capitare che un guru sembri non aver avuto un proprio guru, ma questo rato. Di solito possibile rintracciare una linea di guru, a partire dal proprio, fino a molte generazioni prima. La fonte di ogni potere Dio. Essere in sintonia con la linea del guru semplicemente un collegamento e un 'punto di contatto' con l'Oceano della Coscienza Infinita, Dio. Durante l'iniziazione formale il guru si sintonizzer con Dio e la sua linea spirituale, prima d'impartire l'istruzione e dare le benedizioni. In tal modo egli invita il discepolo nella coscienza di Dio di cui lui stesso gode. Molti ricercatori saranno attirati per la prima volta verso un guru nel corso delle loro vite. Molti per rinnoveranno soltanto una relazione che era stata cominciata in un'incarnazione precedente. Gruppi di anime realizzano spesso la propria liberazione come un'unica famiglia spirituale e continuano il loro rapporto incarnazione dopo incarnazione. Un vero guru pu riconoscere i propri 'figli', e i ricercatori destinati a stare con lui. Spesso anche i discepoli e i ricercatori possono riconoscere il loro rapporto con il guru, quando si manifesta. Paramahansaji parlava frequentemente a un discepolo delle loro relazioni passate. Poter aiutare il guru a svolgere la sua missione una grande benedizione e un coinvolgimento importante. La sua missione quella di risvegliare e assistere le anime perch ottengano la liberazione della coscienza. Collaborando al lavoro del guru, il discepolo diventa automaticamente una parte dinamica di quella missione. Nessun discepolo deve mai chiedere: "Il mio guru ha la sua missione. Ma qual la mia missione?". Se uno in sintonia con la tradizione di un insegnamento, la propria missione aiutare quella tradizione a raggiungere le anime e portarle alla coscienza di Dio. Adulterare vuol dire mischiare gli elementi o le influenze, facendo s che la purezza non sia pi presente. Noi dobbiamo rispettare tutti i veri guru e tutti i sentieri che portano all'illuminazione. Potremmo decidere di essere bene informati sul lavoro di altri guru e delle loro missioni, e questo

potrebbe essere utile. Ma la nostra devozione a Dio, attraverso la linea di guru del nostro destino, deve rimanere pura. Cercare di sintonizzarsi nello stesso tempo con parecchie linee di guru, o di spostarsi da una relazione con un guru a un'altra, una forma di 'adulterio spirituale'. In termini religiosi un 'peccato', perch quando ci facciamo prendere dalla confusione e mescoliamo concetti ed energie, noi 'manchiamo il bersaglio' nella vita. Ogni tanto mi capita di parlare con discepoli di altre tradizioni che mi dicono che stanno pensando di cambiare perch il loro guru non facilmente disponibile, o perch hanno sentito parlare di un altro insegnante che mostra metodi di meditazione 'pi avanzati'. Se il guru non fisicamente disponibile uno pu sempre imparare a stabilire e mantenere una sintonia interiore. Questo sar molto utile al discepolo, perch le relazioni personali non sempre sono possibili visto che ci muoviamo nello spazio e nel tempo. Dio il guru, e se noi ci abbandoniamo a Lui, ci guider. Apparendo nella forma del guru, Dio pu anche visitare un discepolo mentre questi medita, o mentre sogna. A volte Lahiri Mahasaya iniziava i discepoli nei loro sogni. Inoltre cosa potrebbe esserci di pi avanzato che stabilire una relazione guru-discepolo e conoscere la propria vera relazione con Dio attraverso la meditazione? Alcuni insegnamenti spirituali sembrano paradossali. Da un lato ci viene detto che nessuna relazione conosciuta pu essere paragonata a quella tra guru e discepolo. Dall'altro lato, ci viene detto di non guardare fuori di noi per trovare le soluzioni ai problemi o per fare quell'esperienza che pu darci la realizzazione. Viene in mente l'affermazione Zen: "Non devi andare da nessuna parte, o fare nulla, per essere quello che gi sei!". Quando entriamo nel sentiero e cominciamo la pratica del Kriya Yoga, e ci dedichiamo a una vita di discepolato, ci abbandoniamo solamente a Dio. Poich il guru per noi la voce di Dio, egli non si frappone tra noi e Lui. Egli Dio che ha assunto una forma per aiutarci a realizzare la Verit Suprema. - Gli Yoga Sutra: manuale di Kriya Yoga Mahavatar Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar e Paramahansa Yogananda insegnarono che le due principali scritture sacre che tutti i discepoli del Kriya Yoga devono studiare sono la Bhagavad Gita e gli Yoga sutra di Patanjali. Il primo testo spiega la filosofia e la pratica dello Yoga in termini pratici; il secondo enfatizza la pratica della meditazione e descrive gli stati interiori che vengono sperimentati dal meditante. Patanjali, che visse in India molto pi di mille anni fa, raccolse delle informazioni conosciute sullo Yoga e deline in maniera semplice gli stadi che conducono alla liberazione della coscienza La via della meditazione insegnata da Patanjali chiamata Raja Yoga, la 'via regale'. Viene anche chiamato Yoga dagli 'otto passi' perch vengono prescritti otto stadi: proibizioni, osservanze, posizioni, controllo della forza vitale, interiorizzazione dell'attenzione, concentrazione, meditazione e supercoscienza. Ci si riferisce agli ultimi tre stadi, presi insieme, come alla perfetta contemplazione che porta al successo nella meditazione. Anche se la Bhagavad Gita e gli Yoga Sutra hanno avuto origine in India, il loro insegnamento universale. Inoltre, poich la pratica dello Yoga sottolinea l'esperienza personale e diretta di Dio, uno pu appartenere a qualsiasi tradizione religiosa, o a nessuna, e tuttavia praticarlo. Centinaia di migliaia di uomini e donne nel mondo oggi praticano le tecniche del Kriya Yoga, siano essi Cristiani, Ind, Musulmani o di altre Fedi. testimonianza dei discepoli del Kriya Yoga che dopo aver studiato i testi principali e aver praticato la meditazione, essi comprendono pi chiaramente la Bibbia e altre scritture

sacre. Il motivo di questo che, con l'accresciuta comprensione, uno capace di discernere le verit celate nelle bibbie del mondo. I santi e i saggi di tutte le tradizioni hanno scoperto la verit sulla natura di Dio e dell'anima. Paramahansaji disse: "Sono soltanto gli studenti che discutono i punti pi sottili negli insegnamenti e dichiarano che la loro via superiore a tutte le altre; i maestri che hanno realizzato il S sanno che vi un solo Dio e un'unica Verit". Naturalmente possibile fare l'esperienza dell'illuminazione istantanea, ma la scienza del Kriya Yoga offre al sincero ricercatore l'opportunit di armonizzare la propria vita, e dirigere l'attenzione e le forze vitali lungo il sentiero spinale fino a ritornare dentro, alla fonte della vita. Quando si realizza questo, si pu avere l'esperienza cosciente della propria vera natura come Pura Coscienza. E non solo abbiamo la testimonianza dei maestri di perfezione; abbiamo la possibilit di sperimentare da noi stessi e realizzare la validit dell'insegnamento. Quando l'attenzione viene ritirata dagli organi dei sensi e diretta nell'occhio spirituale, nello spazio tra le sopracciglia, si vede una luce interiore. Quando la mente chiara, questa luce stabile e brillante; la luce riflessa del midollo allungato. Da questo punto la forza spirituale dell'anima fluisce nel corpo; perci quando la nostra attenzione torna a scorrere verso di esso, si percepisce la luce interiore del S e si ascolta il suono cosmico di OM. La percezione del suono e della luce interiore soltanto un inizio. L'ideale trascendere luce e suono, e fare l'esperienza del Campo Trascendentale della Coscienza. Una volta stabilitisi in questa realizzazione finale, il sentiero del Kriya Yoga avr condotto alla vera libert. DUE - Mahavatar Babaji, Mortale-Immortale Per secoli sono state raccontate in India storie di un santo immortale, uno dei tanti che rimangono eternamente giovani e il cui ruolo lavorare per la graduale ascesa evolutiva della coscienza del pianeta. Molto poco stato pubblicato sul maestro illuminato conosciuto col nome di Babaji, che considerato un mahavatar (una grande incarnazione di Dio). Il titolo, Babaji, significa riverito, o santo padre. Il vero motivo per cui si hanno pochissime informazioni su Babaji ed altri siddha come lui che il loro ruolo tra quelli che si svolgono meglio dietro le quinte. Vi sono oggi tra noi parecchi maestri illuminati che lavorano per elevare la coscienza delle masse. Molti di tali maestri e profeti sono assistiti spiritualmente da Babaji, poich il suo ruolo quello d'ispirare i leader spirituali che si trovano sulle linee del fronte dei movimenti d'illuminazione. Pur essendo noto come il primo in questa linea di guru, Babaji non limitato a questa linea o ad alcuna tradizione particolare. Babaji lavora con qualsiasi persona e qualsiasi tradizione illuminante, per portare nel mondo il cambiamento e la Nuova Era. Egli un essere perfetto, un vero siddha che non ha legami karmici con il mondo, ma che rimane in un corpo sul piano terreno per agire come un canale attraverso il quale la luce e la potenza di Dio possa fluire nella coscienza umana e del mondo.

Babaji rimasto incarnato per secoli ed stato conosciuto con vari nomi in differenti luoghi e tempi. Lahiri Mahasaya conferm che Babaji recit il ruolo di Sri Krishna. Lahiri Mahasaya scrisse nel suo diario: "Il vecchio baba Krishna". Babaji disse a Lahiri Mahasaya e a Swami Kebalananda che, secoli prima, egli aveva iniziato Swami Shankara nella scienza del Kriya Yoga. Tra gli altri maestri di Yoga iniziati da Babaji nei tempi passati Vi sono stati Kabir, e alcuni grandi maestri che hanno scritto dei testi sullo Yoga. Lahiri Mahasaya disse ad alcuni discepoli di essere stato Kabir in un'incarnazione precedente. Si potrebbe dire che ovunque vi sia una tradizione yogica che sottolinea la pratica dei Kriya, l'influenza di Babaji pronunciata. Lo stesso Babaji ha usato i metodi del Kriya Yoga per mantenere la sua forma fisica. Inoltre egli ha sperimentato varie volte un processo di ringiovanimento poco conosciuto - kaya kalpa - che include il digiuno, un prolungato riposo insieme alla meditazione, e l'uso di certe erbe medicinali. Egli disse a Swami Pranabananda, un discepolo di Lahiri Mahasaya, di essersi sottoposto molte volte al processo del kaya kalpa. Il Mahavatar insegna a seconda del temperamento e della capacit del discepolo, dando al ricercatore generico delle utili linee di condotta per condurre una vita responsabile e iniziando nei processi pi avanzati quelli che sono pronti a dedicarsi a una trasformazione pi radicale della coscienza. Gli avatar svolgono i loro ruoli secondo le necessit della rappresentazione cosmica, il ruolo di Babaji quello di un avatar di Shiva. La sua missione di lavorare con la coscienza del pianeta durante questa transizione tra l'Era Oscura e l'Era dell'Illuminazione, per contribuire ad accelerare il risveglio dell'umanit ai valori spirituali, e per neutralizzare alquanto lo stress e la tensione degli sforzi umani maldiretti. Inoltre nel presente ciclo vi sono certe influenze celesti e planetarie con cui bisogna operare. Queste influenze richiedono la presenza sulla terra di maestri illuminati che hanno la missione di dirigere alcune energie in armonia con la tendenza evolutiva. Il lavoro che essi svolgono sul pianeta come pure sui piani sottili, la nostra assicurazione che il disegno divino si riveler in linea con il piano perfetto di Dio. Nel corso dell'ultimo secolo la residenza principale di Babaji stata nel nord dell'India, nella zona di montagna vicino a Badrinarayan, non lontano dal confine con il Nepal. Fu in questa regione, sulla montagna Dronagiri, che Babaji inizi Lahiri Mahasaya nel Kriya Yoga e quindi chiese al suo discepolo appena risvegliato di ritornare in seno alla societ e insegnare agli altri la scienza segreta Tutto ci avvenne nell'autunno del 1861. Durante la sua permanenza con Babaji, Lahiri Mahasaya assistette a molti miracoli e incontr parecchi discepoli intimi del Mahavatar. Durante un Kumbha Mela (un grande raduno religioso in cui s'incontrano santi e persone comuni) tenuto ad Allahabad, dove confluiscono i fiumi Gange, Jamuna e Saraswati, Babaji si incontr con Sri Yukteswar e gli chiese di scrivere un libro che rivelasse l'unit che sta alla base di tutte le religioni. Sri Yukteswar scrisse quel libro, 'The Holy Science (N.d.R.: testo pubblicato interamente su questa lista [vedine i digests])'. Anche parecchi discepoli intimi di Lahiri Mahasaya ebbero nel corso degli anni un contatto personale con Babaji, sia vivendo con lui nell'Himalaya sia quando Babaji si manifestava loro nella sua forma sottile.

La storia personale di Babaji sconosciuta. Alcuni titoli di rispetto datigli dai discepoli di Lahiri Mahasaya sono Mahamuni Babaji (Supremo Maestro Estatico), Maha Yogi (il Grande Yogi), e Trambak Baba, o Shiva Baba (titoli che designano gli avatar di Shiva). Vi pi di una piccola evidenza per collegarlo con l'apparizione in epoca pi recente di un grande santo conosciuto col nome di Sri Hairakhan Baba, che fu pubblicamente attivo fino al 1922. Il mio guru ha scritto pi estesamente su Babaji nel suo libro, 'Autobiografia di uno Yogi'. Spesso Babaji appare giovane, e altre volte pi anziano. Alcune volte perfettamente rasato mentre altre volte ha i baffi o la barba. Quale che sia la sua apparenza esterna, l'Avatar mortale-immortale sempre lo stesso spirito libero pienamente consapevole. Si sa che egli conduce cerimonie particolari durante le quali si cantano dei mantra, che hanno lo scopo d'inviare le energie sottili nell'atmosfera del pianeta. Poich la missione di Babaji quella che , egli non partecipa ad incontri pubblici. E neppure disponibile per il ricercatore curioso che potrebbe andare a cercarlo per l'Himalaya. Quando il devoto veramente in sintonia con la sua coscienza, pu essere contattato telepaticamente e attraverso la visione dell'occhio spirituale. TRE <Lahiri Mahasaya, Incarnazione dello Yoga> In conformit con l'impulso della Nuova Era, il 30 settembre 1828 nacque in India un uomo che doveva olgere un ruolo fondamentale nell'introdurre la scienza del Kriya Yoga nel mondo. Nel villaggio di hurni, nel distretto di Nadia, nel Bengala Occidentale, gi quand'era ragazzino Shyamacharan Lahiri sedeva spesso a meditare e cercava posti tranquilli per la contemplazione. La sua famiglia era devota a Dio nella forma di Shiva, e aveva costruito parecchi templi allo scopo di adorare pubblicamente e privatamente questa espressione di Dio. A scuola, nella citt santa di Varanasi, Lahiri studi e apprese parecchie lingue, incluso l'inglese, il sanscrito, l'urdu, l'hindi, il parsi e il bengalese. Poich possedeva una vitalit eccezionale, pratic molti sport e spesso nuotava nel Gange. Quando aveva diciotto anni i suoi genitori lo sposarono con Kashimoni Devi, che in seguito divent sua discepola e raggiunse un alto grado di realizzazione. Da questa unione nacquero due figli e tre figlie. I figli, Tinkari e Dukari Lahiri, seguirono la tradizione del padre e si dedicarono alla pratica del Kriya Yoga. Lahiri Mahasaya nome con il quale divenne famoso (mahasaya un titolo attribuitogli dai discepoli e significa 'colui che ha una grande visione mentale o la coscienza cosmica') - accett lavoro come impiegato per un ufficio del Ministero del Lavoro. Il suo ufficio aveva il compito di fornire materiale per i progetti di costruzione di strade per conto dell'esercito. Lahiri insegnava anche hindi, urdu e bengalese a diversi ingegneri e ufficiali del suo dipartimento. Mentre praticava i metodi yogici nel segreto della sua casa, egli adempiva i suoi doveri familiari e gli obblighi sociali con premurosa attenzione fin nei minimi particolari. In tal modo egli divenne un esempio per gli altri, dimostrando che possibile vivere una pi normale e conseguire nello stesso tempo la meta suprema dell'Autorealizzazione.

Nel 1861 Lahiri Mahasaya fu trasferito a Ranikhet, una zona ricca di foreste vicino a Nainital, nell'Himalaya. Un pomeriggio, mentre vagava nei pressi della montagna Dronagiri, incontr un sant'uomo che lo chiam per nome: "Shyamacharan, sei venuto!". Il sant'uomo era Mahavatar Babaji, che aveva scelto quella circostanza per rinnovare la relazione gurudiscepolo, che vi era stata tra loro per numerose incarnazioni. Lahiri fu condotto in una grotta e gli furono mostrati i semplici possessi di un asceta: un recipiente per l'acqua, un sostegno per la meditazione, e altri oggetti che ricord gli erano appartenuti nell'incarnazione precedente. Quando Babaji lo tocc, risvegliando le impressioni latenti nella sua memoria, egli riusc a ricordare il passato. Babaji inform il discepolo che il suo sentiero era veramente quello del Kriya Yoga, perch uno degli antenati di Lahiri era il grande saggio Shandilya. La Sandilya Upanishad un trattato sulle pratiche yogiche avanzate che precede nel tempo gli Yoga sutra di Patanjali. Nel corso di alcuni giorni, Lahiri Mahasaya fu istruito in tutto il processo del Kriya Yoga; e riusc a padroneggiare rapidamente tutte le tecniche e le procedure. Dopo avergli dato l'istruzione preliminare, Babaji fece bere a Lahiri dell'olio, che purific ulteriormente il suo corpo. Quindi gli fu data l'iniziazione al Kriya Yoga, dopo la quale Lahiri pass alcuni giorni in un samadhi ininterrotto. Al solo scopo dell'iniziazione, Babaji aveva materializzato un bellissimo palazzo, usando la sua volont per riunire gli elementi sottili dall'etere. In seguito spieg di averlo fatto per soddisfare e realizzare il desiderio subconscio che Lahiri aveva di un palazzo; desiderio che egli aveva avuto in una precedente incarnazione. Lo slancio ricevuto dalle precedenti discipline spirituali e la grazia del suo guru permisero a Lahiri di padroneggiare in pochissimo tempo quello che per il ricercatore comune richiede molti anni. Poich era stato supremamente illuminato nella sua incarnazione precedente, Lahiri si ridest rapidamente al suo alto stato di coscienza. Mentre era con Babaji, Lahiri Mahasaya ebbe occasione di osservare parecchi incidenti interessanti. Per esempio, nella grotta in cui dimoravano Babaji e i suoi discepoli vi era una ciotola che forniva cibo e acqua ai discepoli. Tutto ci che il discepolo doveva fare era pensare al cibo o alla bevanda che desiderava, ed esso si materializzava istantaneamente nella ciotola. Una volta Lahiri and a visitare un tempio, ad alcune miglia dalla grotta, e l di notte osserv un sant'uomo venuto per compiere il rituale dell'adorazione. Un alone luminoso circondava il santo; pi tardi Babaji disse a Lahiri che si trattava del figlio di Dronacharya. Una volta il grande Dronacharya, un precettore dei tempi del Mahabharata, aveva vissuto in quel luogo con i principi Pandava, che erano la parte virtuosa impegnata nell'epica battaglia in seguito resa popolare in poemi e storie, inclusa la Bhagavad Gita. Il sant'uomo visto da Lahiri Mahasaya considerato un mortale-immortale, come Babaji. Prima di lasciare Ranikhet, Lahiri Mahasaya inizi alcuni discepoli nelle pratiche del Kriya Yoga. Fu una sua caratteristica condividere il processo del Kriya Yoga con quasi tutti quelli che andavano da lui con un sincero desiderio di sviluppo spirituale. Nel corso degli anni egli inizi persone appartenenti a molte tradizioni religiose. Con Lahiri Mahasaya, le antiche restrizioni riguardanti l'iniziazione yogica furono in qualche modo allentate. Babaji fu d'accordo con Lahiri che era venuto il tempo per una maggiore divulgazione del Kriya Yoga.

Lahiri Mahasaya insegn ai suoi discepoli a vivere nel mondo e a dedicarsi fedelmente alle loro pratiche spirituali. Il maestro inizi anche degli yogi altamente evoluti, ivi inclusi Swami Sri Yukteswar, Swami Pranabananda, Keshavananda Avadhut, Sri Shastri Mahasaya, Srimat Bhupendranath, Dayal Maharaj e Ram Gopal. Cos grande era il rispetto di cui godeva Lahiri, che una volta il famoso santo Swami Trailanga disse di lui: "Io ho dovuto rinunciare a tutto per avere ci che a Lahiri Mahasaya stato dato da Dio". Ventidue libri - commentari su diverse scritture sacre - furono il risultato degli sforzi di Lahiri per portare il messaggio della realizzazione di Dio alla portata delle persone comuni. Egli non permise che si facesse alcun tentativo di organizzazione formale, ma raccomand che gli insegnamenti fossero trasmessi ai sinceri ricercatori. Panchanon Bhattacharya, un suo discepolo, diede un grandissimo contributo alla preparazione dei manoscritti e alla loro pubblicazione. Per venire incontro ai comuni ricercatori, Lahiri Mahasaya snell e semplific i metodi del Kriya Yoga. Le tecniche essenziali che egli insegn formano la base per una pratica regolare che pu destare le forze latenti nel devoto ed essere lo strumento di liberazione della coscienza Alcuni dei suoi discepoli ai quali permise di dare l'iniziazione al Kriya Yoga fondarono parecchi ashram; ma la principale propaggine pubblica doveva trovare espressione attraverso Swami Sri Yukteswar, che fond due ashram dove si insegnava Yoga e inoltre prepar Paramahansa Yogananda per la sua missione in Occidente. Quando Yoganandaji aveva circa un anno, suo padre - che era un discepolo di Lahiri Mahasaya - lo port dal grande guru per farlo benedire. Benedicendo il bambino, Lahiri lo pose sul suo grembo e disse: "Sar un grande motore spirituale e porter molte anime a Dio". Una grande incarnazione dello Yoga (Yogavatar) viene in questo mondo per uno scopo particolare e se ne va quando ha compiuto la sua missione. Fu cos che Babaji disse a Sri Yukteswar, nel loro incontro durante il Kumbha Meb del 1894, di portare a Lahiri un messaggio che diceva che il tempo in cui Lahiri Mahasaya sarebbe entrato in mahasamadhi non era molto lontano. Sei mesi prima del suo trapasso, Lahiri Mahasaya manifest a sua moglie l'idea di lasciare il corpo durante il mese di settembre del 1895. Il giorno 26 di quel mese, che era il Mahastami, il secondo giorno di adorazione della Madre Divina sotto l'aspetto di Durga, nella casa di un vicino era in corso una cerimonia rituale. Il momento pi significativo di questo rituale il periodo di transizione della fase lunare, quando diventa pi luminosa nel passaggio tra l'ottavo e il nono giorno. In quell'attimo Lahiri Mahasaya apr i suoi o chi per un istante, e poi li richiuse per ritirarsi nella meditazione profonda; quindi fece uscire la sua coscienza dal corpo. Pi tardi, tre discepoli intimi che non erano presenti al momento del trapasso ebbero visioni di Lahiri Mahasaya.

Il giorno seguente, dopo che il Suo corpo era stato cremato nel Manikarnika Ghat sulle riva del Gange, un discepolo, Swami Keshavananda si trovava in camera sua quando una grande luce riemp lo spazio. Lahiri Mahasaya apparve in carne ed ossa, ma con un aspetto pi giovane e pi radioso. Egli disse al discepolo: "Il mio lavoro di capofamiglia nel mondo terminato ; ma non lascer la terra completamente. D'ora in poi passer qualche tempo con Babaji sull'Himalaia, e con Babaji nel cosmo". Alcune anime illuminate continuano la loro opera di redenzione per il mondo, anche dopo aver lasciato la loro forma fisica, lavorando attraverso un corpo sottile. In tal modo esse infondono alla coscienza del pianeta una notevole energia, lavorando nello stesso tempo sui piani interiori con i discepoli ricettivi. La presenza di Lahiri Mahasaya percepita intensamente dai devoti che percorrono il sentiero del Kriya Yoga, quando questi si sintonizzano con Dio attraverso la linea del guru. QUATTRO - Swami Sri Yukteswar, Incarnazione di Saggezza Poich viene ricordato per la sua chiara comprensione della natura della Coscienza, Sri Yukteswar pu essere considerato uno Jnanavatar, un'incarnazione di saggezza. Il suo nome monastico, Yukteswar, significa 'unione con Ishwara' (quell'aspetto di Dio che controlla la natura). Egli entr nell'Ordine degli Swami dopo la morte di sua moglie e d'allora in poi dedic la sua vita all'educazione dei discepoli e all'approfondimento delle sacre scritture. Il suo tempo fil diviso tra i Suoi due ashram, uno a Puri e l'altro a Serampore, nei pressi di Calcutta. Nato nel 1855 da genitori benestanti, gli fu dato Priya Nath Karar. Da adulto Sri Yukteswar si spos e investla sua eredit in propriet. Come il suo guru Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar era un marito e un padre, ed era coinvolto in maniera responsabile con i doveri e gli obblighi sociali. Quand'era in et matura incontr il suo guru e si dedic alla pratica del kriya Yoga. La sua iniziazione formale nell'ordine degli swami avvenne a Bodh Gaya. Questo maestro di Yoga fu anche un famoso astrologo, inoltre egli studi l'Ayurveda, l'antica scienza vedica della salute e del ringiovanimento. Conosceva molto bene la scienza che prescrive l'uso di certi metalli e gemme, da portare per scopi terapeutici. Egli fece delle ricerche nella teoria dei cicli cosmici (yuga) e scopr un errore nell'almanacco ind, provando in tal modo la sua teoria del ciclo equinoziale di 24.000 anni (che comprende sottocicli di 4.800, 3.600, 2.400 e 1.200 anni). Conosciuto tra i suoi discepoli come un maestro nella guarigione spirituale, Sri Yukteswar non manifesto mai apertamente i suoi siddhi. Egli era estremamente pratico, e quando Yoganandaji da giovane pens di rinunciare ai rapporti con la sua famiglia, Sri Yukteswar gli diede il consiglio: "Perch escludere la famiglia dal nostro amore per Dio?". A volte Sri Yukteswar visitava i discepoli anche nella sua forma sottile, apparendo loro in sogni e visioni nei momenti di bisogno. Egli aveva soltanto pochi discepoli. Il Maestro una volta disse: "Sri Yukteswar sarebbe potuto essere il guru pi ricercato dell'India, se non fosse stato per il modo rigoroso

in cui educava i discepoli". In un'altra occasione, quando un visitatore guard un ritratto di Sri Yukteswar e osserv che sembrava un uomo di grande levatura, Paramahansaji esclam con tono reverenziale: "Non era un uomo, era un dio!". Per dieci anni Paramahansaji ricevette istruzioni sotto la guida personale di Sri Yukteswar, prima di essere mandato in Occidente nel 1920. Quando giunse il momento, Sri Yukteswar disse: "Vai adesso e tutte le porte ti saranno aperte". Manifest sempre un grande interesse su come si sviluppava il lavoro in America. Nel 1935 chiese a Paramahansaji di ritornare in India per rivederlo. Il 9 marzo del 1936 il grande maestro abbandon coscientemente il suo corpo e fu seppellito nel giardino del suo ashram di Puri, dove ora stato eretto un tempio alla memoria Tre mesi dopo, in una stanza d'albergo a Bombay, Paramahansaji vide Sri Yukteswar nella sua forma resuscitata e convers con lui. Sri Yukteswarji diede al suo discepolo informazioni personali sulle tendenze del mondo, gli spieg nei dettagli come si svolge la vita nei reami sottili, e gli disse che attualmente fungeva da salvatore per le anime evolute di un certo pianeta astrale, chiamato Hiranyaloka. L, molti abitanti si ritirano dagli attaccamenti astrali, e si preparano ad andare in reami ancora pi sottili. Dopo il servizio funebre, l'Amrita Bazar Patrika, un giornale di Calcutta, pubblic il seguente articolo: "Uno dei maggiori commentatori della Bhagavad Gita, Swamiji Maharaj fu un grande discepolo di Yogiraj Sri Shyamacharan Lahiri Mahasaya di Benares. Swamiji Maharaj fu il fondatore di parecchi centri Yogoda Satsanga in India, e fu il grande ispiratore del movimento Yoga portato in Occidente da Swami Yogananda, il suo principale discepolo. Furono i poteri profetici e la realizzazione profonda di Sri Yukteswar che ispirarono Swami Yogananda ad attraversare l'oceano per diffondere in America il messaggio dei maestri dell'India. Le sue interpretazioni della Bhagavad Gita e di altre scritture sacre dimostrano la profonda padronanza che Sri Yukteswar aveva della conoscenza filosofica, sia orientale che occidentale, e aprono gli occhi al mondo sull'essenziale unit tra Oriente e Occidente. Convinto assertore dell'unit di tutte le fedi religiose, Sri Yukteswar Maharaj fond il Sadhu Sabha (Societ dei Santi) con la cooperazione dei capi di varie sette e fedi religiose, per la diffusione di uno spirito scientifico nella religione. Prima della sua morte, egli nomin Swami Yogananda suo successore alla presidenza del Sadhu Sabha. Oggi l'India davvero impoverita dal trapasso di questo grande uomo. Possano tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo da vicino vedere manifesto in loro stessi il vero spirito della cultura indiana e del sadhana che lui incarnava." Molti dei centri fondati da Sri Yukteswar sono stati incorporati nel movimento della Self-Realization Fellowship e continuano a diffondere il messaggio del Kriya Yoga a migliaia di persone in India, provvedendo nel contempo a servire l'umanit mediante scuole, college e cliniche mediche. Altri discepoli di Sri Yukteswar hanno fondato ashram, che non hanno alcuna affiliazione a un'organizzazione. CINQUE Paramahansa Yogananda, Maestro del Mondo Agli inizi di questo secolo la scienza dello Yoga era nota solo a pochissime persone in America. Fu Paramahansa Yogananda che port il messaggio dei maestri dello Yoga in Occidente, facendolo conoscere in maniera pratica a un grande pubblico.

Egli nacque col nome di Mukunda Lal Ghosh, il 5 gennaio del 1893, a Gorakhpur, nel nord dell'India vicino alle montagne himalayane, in una famiglia di otto figli. I suoi genitori erano discepoli di Lahiri Mahasaya ed educarono i loro figli con amore e senso di disciplina. Da ragazzo, Paramahansaji crebbe in un relativo benessere; suo padre faceva parte dell'esecutivo di una compagnia ferroviaria indiana e guadagnava un ottimo stipendio. Battezzato da Lahiri Mahasaya quando aveva circa un anno, crescendo il giovane Mukunda and spesso a visitare santi e maestri, imparando da loro la scienza segreta dello Yoga e traendo grande ispirazione per continuare sul sentiero spirituale. Una volta egli disse che era stato cosciente mentre si trovava nel grembo di sua madre, e in seguito ricord le sue incarnazioni precedenti come uno yogi. Quando aveva dodici anni una volta entr nella sua cameretta di meditazione, nell'attico della sua casa di famiglia a Calcutta, e rimase assorto in samadhi per quarantotto ore, durante le quali fece l'esperienza della manifestazione e dissoluzione dell'universo e vag per i cieli pi alti. Paramahansaji disse ai discepoli che egli era venuto al mondo allo scopo preciso d'insegnare lo Yoga in Occidente e che era volont di Babaji che lui lo facesse. Come Babaji aveva richiamato sul piano terreno Lahiri Mahasaya perch fosse d'esempio alla gente nella societ, allo stesso modo aveva chiamato Paramahansaji perch fosse un missionario dello Yoga nel mondo, che ne era in attesa. Paramahansaji incontr il suo guru, Swami Sri Yukteswar, mentre era ancora studente in un college, e pass i dieci anni che seguirono sottoponendosi volontariamente a un meticoloso addestramento sotto di lui. Pochissimi avrebbero potuto sopportare quella rigorosa disciplina, ma Paramahansaji non era un comune ricercatore sul sentiero. Egli era venuto per adempiere una missione specifica e il suo periodo d'addestramento sotto Sri Yukteswar, che aveva un grandissimo interesse per l'illuminazione del mondo, gli forn il vigore necessario e le direttive per il suo lavoro. Dopo avere ottenuto la laurea dal college, nel 1914 Mukunda Lal Ghosh fu iniziato nell'antico ordine monastico degli Swami e il suo nome fu cambiato in Swami Yogananda. Come Sri Yukteswar, egli divenne un membro del ramo di montagna (Girt) dell'antico Ordine. Ananda significa 'beatitudine', e quindi Yogananda significa 'beatitudine attraverso lo Yoga'. Il nome Yogananda abbastanza comune tra gli swami. Prima di partire per l'America, Paramahansaji prese parte attiva nell'organizzazione istituita dal suo guru e fond una scuola a Ranchi per l'educazione dei bambini. Una delle caratteristiche di questa scuola era la pratica dello Yoga e della meditazione. Un giorno, mentre meditava, Paramahansaji ebbe una visione, durante la quale gli apparvero i volti di un grande numero di persone; cap che erano discepoli che doveva incontrare in America. Poco dopo fu invitato a parlare in una conferenza religiosa che si teneva a Boston e, grazie alla generosa assistenza finanziaria di suo padre, pot rimanere negli Stati Uniti anche dopo la conclusione della conferenza. A Boston egli accett i suoi primi discepoli americani e cominci a tenere delle lezioni. Ben presto si mise a viaggiare per le maggiori citt, rivolgendosi a un grande pubblico. Ovunque andasse era accolto dai cittadini pi importanti del posto e da influenti uomini d'affari. Durante la sua visita a Washington, D.C., fu accolto alla Casa Bianca dal Presidente Calvin Coolidge. Dopo avere posto le fondamenta per il suo lavoro, Paramahansaji si stabil a Los Angeles, in California, e con l'aiuto dei suoi discepoli acquist una grande propriet, che divent il suo quartier generale internazionale e nel contempo un ashram per l'ammaestramento dei discepoli che sceglievano la vita monastica. L'ideale di Paramahansaji era quello di presentare un insegnamento pratico e divulgare un messaggio sia di quantit che di qualit: quantit perch voleva raggiungere il maggior numero di persone con una

filosofia utile e pratica, e qualit nel lavoro personale con i discepoli ricettivi. Egli disse spesso che molti dei suoi discepoli erano stati con lui gi prima ed erano ritornati per completare la loro liberazione e per assisterlo nella sua missione. Egli fece ritorno in India una sola volta nel 1935-36, e fu in quell'occasione che Sri Yukteswar gli diede l'altro titolo monastico di Paramahansa, il titolo pi alto che si pu dare a uno yogi. Hansa il termine sanscrito per 'cigno'. La tradizione vedica dice che un cigno riesce a bere da un miscuglio di latte ed acqua, prendendo dalla soluzione liquida soltanto il latte. Perci il paramahansa un 'cigno supremo' tra gli yogi, capace di prendere dal mondo in cui vive soltanto l'essenza suprema. Al suo ritorno in America, fu offerto a Paramahansaji un ritiro eremitaggio a Encinitas, in California, dono del suo discepolo principale James J. Lynn (Rajarsi Janakananda). Nella prima parte della quarta decade di questo secolo Paramahansaji fond due chiese, una a Hollywood e l'altra a San Diego. Egli diede a ciascuna struttura il nome di 'Chiesa di Tutte le Religioni' e per parecchi anni altern i suoi servizi domenicali tra i due posti. Dieci anni dopo sul terreno della chiesa di Hollywood fu aggiunta un'altra costruzione, mentre un nuovo tempio fu consacrato a Pacific Palisades, in California. Man mano che il suo lavoro in California progrediva, la sua organizzazione era impegnata tra l'altro a mandare lezioni di Yoga a migliaia di studenti. Il suo libro 'Autobiografia di uno Yogi, pubblicato nel 1946, fece conoscere il messaggio dei maestri a migliaia e migliaia di ricercatori ed ora pubblicato in quattordici lingue in tutto il mondo. Si calcola che pi di centomila persone ricevettero da lui l'iniziazione al Kriya Yoga durante i suoi trentadue anni di ministerio in Occidente. Nel 1950 Paramahansaji si ritir dal lavoro pubblico e si appart nel suo ritiro nel deserto vicino a Twenty-Nine Palms, in California, per scrivere un esauriente commentario sulla Bhagavad Gita. Nei mesi che precedettero il suo mahasamadhi egli inform i discepoli intimi che il suo lavoro era terminato e che pensava di andarsene. Aveva stabilito l'organizzazione su solide basi finanziarie e aveva addestrato discepoli chiave a portare avanti l'opera nel suo spirito, dimostrando in tal modo di essere un maestro del mondo materiale oltre che un maestro di Yoga. Confid ai discepoli che sarebbe rimasto per un po' nei reami sottili, e quindi sarebbe ritornato per stare con Babaji nell'Himalaya. Il 7 marzo 1952, dopo aver fatto un piccolo discorso in occasione di un incontro speciale di devoti e personalit rappresentative dell'India (incluso l'ambasciatore dell'India negli Stati Uniti), egli sollev i suoi occhi e lasci il corpo. Alcuni anni prima aveva detto ai discepoli: "Quando me ne andr, voglio andarmene in piena attivit, parlando di Dio e dei grandi maestri". Il suo desiderio stato realizzato. Alcune settimane dopo, gli ufficiali del cimitero di Forest Lawn mandarono alla Self-Realization Fellowship una lettera legalizzata che affermava che il corpo di Paramahansaji non mostrava alcun segno di decadenza, anche se erano trascorse parecchie settimane dalla morte; in seguito il corpo fu posto in una cripta. Da tempo immemorabile gli yogi insegnano che la pratica devota dei processi del Kriya Yoga purifica e trasforma di fatto il corpo fisico. Questo grande maestro d'importanza mondiale profetizz che dopo il suo trapasso la sua opera sarebbe cresciuta e avrebbe continuato ad esercitare una grandissima influenza per il bene dell'umanit. Ai discepoli che gli chiedevano come stabilire la sintonia tra guru e discepolo dopo il suo trapasso, egli disse: "Se mi penserete vicino, io sar vicino".

YOGA SUTRA di Patanjali UNO Yoga e Meditazione Supercosciente 1. Ora viene spiegata la via che porta all'Autorealizzazione. L'affermazione d'apertura di Patanjali spiega lo scopo per cui ha scritto gli Yoga sutra. Egli molto chiaro nell'asserire che l'Autorealizzazione possibile, e che vi una procedura ben definita che chiunque desidera fare l'esperienza della verit pu mettere in pratica. 2. Quando le modificazioni mentali non limitano pi la consapevolezza dell'anima, allora si fa l'esperienza dell'Autorealizzazione. Ci prova di successo nella pratica dello yoga. L'anima, che una particolare unit della Coscienza di Dio, s'identifica con la mente e il corpo e ne consegue confusione. Le memorie, le impressioni, le tendenze e gli stimoli che si manifestano nel campo mentale oscurano la chiara consapevolezza della realt dell'anima. Quando, grazie alla pratica del Kriya Yoga, le modificazioni mentali si placano e si assopiscono, l'anima rimane cosciente del suo essere e del suo innato splendore. Sono prescritte delle tecniche psico-fisiche, che possono essere usate dallo yogi per armonizzare le forze del corpo e ripulire il campo mentale. 3. Dimorando nella Pura Coscienza, l'anima stabilita nell'esperienza della propria natura. Fino a quando rimangono le modificazioni mentali, finch le influenze nella natura contribuiscono ad offuscare le percezioni dell'anima, non vi possibilit di Autorealizzazione o di esperienza supercosciente. Rimanere nella Pura Coscienza vuol dire fare l'esperienza dell'essenza assoluta, o samadhi. 4. Quando non dimora nella Pura Coscienza, l'anima s'identifica con la mente, le sue trasformazioni e i suoi cambiamenti. Mentre l'anima in rapporto con le modificazioni del campo mentale, limitata dagli schemi continuamente mutevoli della mente. possibile fare l'esperienza dell'illuminazione della coscienza in un flash momentaneo, ma pi consueto che il ricercatore sul sentiero si applichi diligentemente nelle pratiche spirituali allo scopo di purificare il campo mentale, prima che possa sperimentare l'illuminazione. 5. Le modificazioni e i cambiamenti del campo mentale, secondo la classificazione, possono produrre l'esperienza del dolore o del piacere. Quando uno stabilito nella cosciente consapevolezza della Vera Natura, piacere e dolore non influenzano il comportamento. Una persona autorealizzata internamente serena tutto il tempo.

Quando ci facciamo prendere da schemi mentali e impulsi emotivi siamo inclini a sperimentare un certo grado di piacere come risultato della sensazione e dell'appagamento del desiderio, o un certo grado di dolore se abbiamo fatto degli errori di giudizio, rimanendo frustrati quando i desideri non si realizzano, e provando conflitto e disarmonia perch non riusciamo a vivere rispettando le leggi della natura. Piacere e dolore si possono provare anche all'interno della mente, e dipendono dai processi predominanti in quel momento. 6. Esaminando la natura della coscienza si pu essere presi dalla ricerca della conoscenza. Oppure si pu essere presi da illusione, allucinazioni, sonno e memoria. Analizzare la natura della coscienza una parte essenziale del sistema del Kriya Yoga. Analizzando la natura della coscienza possiamo comprendere chiaramente come funziona e come continua il processo del mondo. Una persona autorealizzata una persona di discriminazione, perch fa una ricerca discriminativa nella natura dei mondi e nello stesso campo di Dio. Se per l'individuo non perfettamente equilibrato, pu sperimentare cose irreali e percezioni disturbanti. Queste sono enumerate pi in l nei sutra che seguono. 7. Le fonti di conoscenza valida sono la percezione diretta, l'inferenza, la deduzione e la testimonianza di una persona che conosce bene. La percezione diretta vedere chiaramente senza alcun errore di percezione. L'inferenza il metodo di trarre conclusioni basate sulle premesse assunte, che a loro volta si basano sulle probabilit. Partendo da una teoria ragionevole, si pu esaminare un problema e trarre delle probabili conclusioni, o addirittura avere una percezione intuitiva della natura di ci che si esamina. L'induzione il processo del pensare logicamente, basandosi su fattori gi conosciuti. La deduzione il processo di trarre una conclusione sottraendo o eliminando ci che non pu essere parte dell'immagine totale. I veggenti vedici insegnarono ai loro studenti a guardare il mondo delle apparenze e ripetersi mentalmente: "La Realt non questa, non questa!". Naturalmente la Realt Quella che appare come tutte le cose, ma le cose in s non costituiscono la totalit della Realt. Un'altra fonte di conoscenza valida la testimonianza di una persona che conosce bene. Se siamo informati di qualcosa da una persona che conosce bene l'argomento in discussione, possiamo credere alla sua parola in merito alla questione. Poter credere alla parola di una persona che conosce pu essere l'inizio, ma noi stessi dobbiamo impegnarci nello studio e nell'analisi, se vogliamo conoscere personalmente la verit. Credere, per fede, agli insegnamenti dei maestri di perfezione l'inizio della crescita spirituale. Si davvero fortunati ad avere una relazione con un guru illuminato, perch questi capace sia di dire la verit che di mostrare la via per giungere alla vera conoscenza. Paramahansaji era solito dire ai discepoli: "Se me lo permetterete, io vi fard conoscere Dio". Nella tradizione yogica, il rapporto con il guru esaltato al di sopra di qualsiasi altro, perch il guru lo strumento attraverso il quale opera Dio per riportare le anime alla cosciente consapevolezza della Realt. 8. Interpretando male quel che percepiamo, soffriamo d'illusione. Poich facciamo errori nella nostra percezione, non vediamo chiaramente ci che ci sta davanti. Per questo traiamo conclusioni sbagliate. Per esempio, uno potrebbe fare una passeggiata all'imbrunire e scambiare un cespuglio per una persona minacciosa. Proverebbe paura, ma tale paura sarebbe infondata. Presumere che il mondo delle apparenze abbia un'esistenza indipendente dovuto agli errori di percezione, che si basano sulla mancanza di conoscenza. Il mondo non un'illusione, perch formato

dalla sostanza della Coscienza. Ma l'errata interpretazione di ci che vediamo costituisce per noi il senso dell'illusione. Il mondo illusorio per chi non comprende pienamente l'operare della Coscienza; ma il mondo reale perch formato dalla stessa essenza della vita. Le forme non sono eterne; esse vanno e vengono. Ci che eternamente Reale la Coscienza. 9. Le allucinazioni vengono quanto la mente proietta una falsa realt, che non basata sulla verit. Immaginazione e allucinazione sono comuni alle persone non illuminate. Assumere che qualcosa sia vera, quando non lo , fa s che una persona pensi di sapere quando in effetti non sa. Per esempio, uno pu essere convinto di stare ricevendo istruzioni dagli esseri che vivono nei regni sottili, quando di fatto sta solo percependo una guida interiore, che egli attribuisce erroneamente a delle fonti esterne. Naturalmente possibile comunicare con gli esseri di altri reami, o che vivono sulla terra ma a una certa distanza, tuttavia bisogna saper distinguere tra comunicazione presunta e comunicazione reale. 10. Il sonno l'assenza della coscienza di veglia. Tre stati di coscienza sono comuni all'uomo. Lo stato di veglia caratterizzato dalla nostra percezione dell'ambiente quando ci relazioniamo agli avvenimenti. Lo stato di sogno caratterizzato dalle modificazioni mentali subcoscienti che avvengono durante il sonno. Lo stato di sonno incosciente privo di modificazioni mentali. un quarto stato, quello della supercoscienza, durante il quale si trascende ogni coinvolgimento con i tre stati inferiori. Se uno potesse vivere lo stato di sonno profondo e rimanere cosciente, farebbe l'esperienza del Puro Essere. 11. La memoria richiamare l'esperienza con l'aiuto delle impressioni mentali. Qualunque cosa sia esposta al livello subcosciente della mente viene registrata; si produce un'impressione, che viene conservata. Richiamare queste impressioni ci permette di ricordare le esperienze e le percezioni passate. 12. Le modificazioni mentali possono essere indebolite e neutralizzate con la pratica e l'analisi oggettiva. Le modificazioni e le tendenze della mente che interferiscono con la realizzazione dell'anima possono essere purificate con l'aiuto dell'autoanalisi e la pratica del Kriya Yoga. Spesso, il solo fatto di diventare consapevole dell'esistenza delle tendenze distruttive pu far s che uno decida di rinunciarvi. Oppure si pu opporre loro resistenza e con ci neutralizzare la loro influenza. Una devota attenzione a tutti i processi che costituiscono il sistema del Kriya Yoga purificher il campo mentale, il sistema nervoso e il corpo fisico da tutte le limitazioni. Spiegazioni dettagliate riguardanti tali procedure sono incluse in questo studio degli Yoga Sutra. 13. L'attenzione che scorre con fermezza verso la Coscienza Suprema considerata la pi alta pratica spirituale. Mentre si pu imparare molto analizzando le caratteristiche del mondo, del corpo e della mente, la via pi diretta per ottenere la liberazione della coscienza rivolgere l'attenzione verso il Campo Trascendentale durante la meditazione. Risvegliandosi alla cosciente consapevolezza dell'intero campo della Coscienza, dal non-manifesto al manifesto, si ottiene l'esperienza diretta e la conoscenza del processo globale della vita. La pratica regolare delle tecniche del Kriya Yoga facilita immensamente la calma delle attivit del corpo la rimozione delle modificazioni mentali e l'esperienza della pura concentrazione durante la meditazione.

14. La pratica regolare e corretta della meditazione produce stabilit psicologica e fermezza sul sentiero spirituale. Come risultato della pratica regolare della meditazione uno prova calma interiore e appagamento spirituale. I forti desideri per le esperienze dei sensi si neutralizzano, la mente si illumina, e tutte le forze presenti nel corpo si armonizzano. L'esperienza supercosciente contribuisce alla regolazione dei processi mentali. L'intuizione risvegliata e le migliorate capacit di discernimento permettono di vedere con chiarezza la verit sulla vita e le sue relazioni. La crescente felicit derivata dalla pratica della meditazione ispira a continuare in maniera stabile e a rimanere disciplinati e risoluti. Si resiste pi facilmente alla tentazione e l'inquietudine e la pigrizia vengono sostituite dall'entusiasmo e dalla dedizione. 15. Dominando gli istinti e gli inutili stimoli per l'esperienza dei sensi, ci si stabilisce nel distacco. Si pu imparare a dominare gli istinti e gli inutili stimoli attraverso una calma analisi e una forte determinazione. Un modo molto efficace di dominare questi stimoli e tendenze consiste nel rivoltare il flusso delle forze vitali con l'aiuto di particolari tecniche di meditazione. Quando l'attenzione e le forze vitali sono ritirate dagli organi dei sensi, e ritornano lungo il sentiero spinale fin nel cervello, ci si sente liberi dalle influenze degli stimoli fisici, emotivi e mentali. Ci produce l'esperienza di un cosciente distacco, oltre a fornire alle influenze supercoscienti l'opportunit di ripulire profondamente stimoli e tendenze dal sistema. Chi fermamente stabilito nella realizzazione del S pu guardare il mondo con comprensione e recitare il ruolo assegnatogli senza attaccarvisi eccessivamente e senza farsi coinvolgere. 16. Questa rinuncia suprema viene in conseguenza dell'Autorealizzazione, che d la vittoria sulle forze della natura. Rinunciare a una cosa d la possibilit di scegliere di avere con essa un rapporto, o di evitarla. La vera rinuncia non ritiro totale: una questione di chiara comprensione, che ci permette di fare sagge scelte. La padronanza di s permette di dominare le forze della natura. 17. Attraverso il ragionamento e il discernimento, si realizza la verit che il mondo un gioco della coscienza. L'intera rappresentazione della manifestazione relativa un fenomeno reso possibile dal gioco delle forze presenti in natura. Gli attributi elettrici, dal regno di Dio fino alla sfera materiale, sono responsabili di tutto ci che accade. Un maestro spirituale vede attraverso le apparenze e comprende consapevolmente le operazioni della Coscienza; per lui il mondo un avvenimento divino, una danza cosmica, attraverso cui si esprime uno scopo pi alto. 18. Quando il campo mentale chiaro, allora si fa l'esperienza della Consapevolezza Trascendentale. Quando si ottiene il successo nella meditazione yoga, le modificazioni mentali diventano dormienti e il meditante fa l'esperienza del samadhi. Quando il campo mentale non pi agitato da modificazioni e cambiamenti, e uno rimane serenamente vigile, si ha la consapevolezza della Pura Coscienza. raro il caso che un meditante faccia subito l'esperienza della Pura Coscienza, senza che sia presente qualche tipo di modificazione mentale; di solito, infatti, l'esperienza del samadhi viene fatta per gradi. Gli yogi parlano di 'samadhi inferiori' e 'samadhi superiori'. Il samadhi inferiore 'con seme', perch le impressioni mentali sono ancora in evidenza. Si potrebbe quindi realizzare un certo grado di pura consapevolezza, con l'esperienza ancora influenzata dai modelli mentali. Questo potrebbe portare a

percezioni trascendenti colorate da visioni, estasi ed esperienze cosmiche. Durante questo stato di samadhi, l'attenzione potrebbe perfino vagare nei reami astrali, causali e celesti. Finch non si trascende questo livello di samadhi, uno potrebbe rimanere coinvolto nelle percezioni fenomeniche per millenni. Una volta interrogai il mio guru sulla questione della liberazione dell'anima Mi disse: Molti yogi spiritualmente avanzati rimangono cos assorti nella beatitudine e nell'estasi della comunione con Dio che per migliaia d'anni rimangono da questa parte della liberazione finale. Se la determinazione d'ottenere la liberazione non forte e costante, uno potrebbe cadere dalle esperienze di samadhi e diventare schiavo delle modificazioni mentali e delle esperienze dei sensi. la ripetuta esperienza dei samadhi superiori (senza semi) che produce la trasformazione totale e la liberazione finale Il vero samadhi supercoscienza e non ha nulla in comune con gli stati mentali inferiori di trance, ipnosi o incoscienza. Le procedure preliminari del Kriya Yoga hanno lo scopo di purificare il corpo e ripulire profondamente il campo mentale in preparazione delle esperienze supercoscienti. I pranayama del Kriya Yoga purificano il sistema nervoso, destano le energie spirituali e manifestano i poteri intuitivi dell'anima; tutte cose che servono di preparazione per le esperienze di samadhi. 19. Facendo regolari esperienze trascendentali, tutte le modificazioni mentali vengono neutralizzate, e si ottiene la permanente Consapevolezza Trascendentale. Se le modificazioni mentali persistono, anche se uno fosse altamente avanzato sul sentiero spirituale, tornerebbe ad essere coinvolto dalla natura e dai mondi materiali. Le esperienze iniziali di samadhi sono semplicemente i primi stati del vero risveglio dell'anima. Le forze supercoscienti che invadono il campo mentale e il corpo hanno un effetto purificante e trasformante. Per questo necessaria l'esperienza regolare del samadhi. Un barlume di Realt, un lampo momentaneo d'intuizione solo l'inizio del sentiero dell'illuminazione. Finch uno mantiene l'identificazione con il campo mentale e il corpo umano, se ancora esistono tendenze, stimoli e impulsi che sono contrari alle mete superiori, possibile che la propria attenzione e i sentimenti siano ritirati dalla supercoscienza e ritornino nell'illusione. Spesso una delle cause di fallimento sul sentiero spirituale che un sincero ricercatore si considera per errore spiritualmente maturo prima ancora di esserlo, e trascura le pratiche spirituali. Durante la meditazione uno pu sentire la Pura Consapevolezza, e pensare che non vi sia pi nulla da realizzare; mentre la supercoscienza dev'essere sperimentata finch tutte le impressioni distruttive non siano state cancellate dalla mente e dal corpo. allora che uno pu vivere nel mondo come un essere liberato. Quando lo yogi ha di fatto neutralizzato le limitazioni interiori, e non pu pi cadere dal suo stato di grazia interiore, di lui si dice che libero mentre vive in un corpo. Gli yogi chiamano tale persona un 'jivanmukta', un'anima che ha fatto l'esperienza della libert mentre ancora vive nel corpo. Vi uno stato superiore da realizzare, quello del 'paramukta', la condizione dell'essere supremamente libero. Si supremamente liberi quando non vi possibilit di ricadere nella schiavit e nell'illusione. 20. La pi alta esperienza spirituale si ottiene come risultato della fiducia in s, dell'autodisciplina, di un grande entusiasmo ed energia, di una costante vigilanza, della pratica regolare della meditazione, e con l'autoanalisi e l'Autorealizzazione. Il successo sul sentiero spirituale grandemente agevolato da una sincera fiducia nella propria capacit di raggiungere la meta. Anche una persona con poca stima di s pu raggiungere le vette, se sar persistente nelle sue pratiche, ma la sicurezza interiore esercita sullo studente un potente influsso

stimolante. Paramahansaji diceva ai suoi discepoli: "Puoi riuscirci in questa vita. Devi riuscirci in questa vita. Che nulla ti distolga dalla tua meta!". In maniera simile, Lahiri Mahasaya consigliava ai suoi discepoli: "Facendo, facendo, finch un giorno... ecco: la meta divina!". L'attenzione a tutte le discipline raccomandate essenziale nel sentiero del Kriya Yoga. Non sono importanti soltanto l'attenzione allo studio e alla meditazione, ma anche l'attenzione ai dettagli nelle azioni e un comportamento adeguato nei rapporti umani. Aspettativa ed entusiasmo Ci tengono fermi sul sentiero e neutralizzano le tendenze a rimuginare sulle esperienze passate o sugli attuali stati mentali ed emotivi. Coloro che praticano il Kriya Yoga sperimentano un incremento dell'energia disponibile, anche a causa del risveglio della shakti, la forza creativa che nelle persone non deste rimane per lo pi dormiente. L'eterna vigilanza un requisito di chi cammina sul sentiero, perch essenziale che uno sia veramente osciente, vigile e discriminativo in tutte le circostanze. La pratica regolare della meditazione permetter di attraversare l'oceano delle percezioni illusorie e, attraverso il samadhi, porter all'esperienza della coscienza di Dio. Lahiri Mahasaya scrisse una lettera a uno dei suoi discepoli, dicendogli: "Il sentiero del Kriya Yoga lo studio dei Veda (la verit rivelata). Con la pratica del kriya (pranayama) la tua attenzione si stabilir nello stato al di l del kriya (la serena tranquillit che deriva dalla pratica); allora sar il Vedanta Darshana (la realizzazione della verit). Questo dev'essere sperimentato praticando realmente il kriya pranayama e non (solo) leggendo le sacre scritture". L'autoanalisi prosegue naturalmente durante il processo dell'Autorealizzazione, man mano che la propria attenzione passa attraverso livelli successivi di mente e coscienza. L'Autorealizzazione porta tra l'altro alla comprensione della propria personalit. 21. La realizzazione suprema arriva presto a chi costante nella pratica ed tutto teso verso la meta. Paramahansaji sottolineava il fatto che le tecniche di meditazione sono come strumenti che uno pu usare per realizzare i propri scopi. Gli strumenti sono inutili se non vengono usati, e una volta realizzato lo scopo per cui sono stati usati possono anche essere messi da parte. Praticando le tecniche di meditazione del Kriya Yoga, come i mantra, la contemplazione del suono e della luce, e i pranayama avanzati, uno prover serenit interiore e pace duratura. Allora bisogner sedere a lungo, per fare l'esperienza dello stato interiore e permettergli di avere un effetto trasformante sulla mente, il sistema nervoso e il corpo fisico. 22. Per ottenere rapidamente dei risultati superiori, si deve intensificare la pratica della meditazione. Nei primi stadi si consiglia di praticare la meditazione con un programma regolare che va da venti a trenta minuti a seduta. Ci permette un facile apprendimento, e l'aspirante impara a rilassarsi e a porsi in sintonia con le influenze supercoscienti. La persona che s'immerge in un programma di lunghe meditazioni pu ritrovarsi presto scoraggiato nella sua pratica. La sfida dei condizionamenti subcoscienti pu essere troppo grande, oppure lo slancio potrebbe indebolirsi quando cala l'entusiasmo iniziale. Per il principiante si consigliano sedute regolari di breve durata. Tra l'altro questo permetter un graduale riaggiustamento dei modelli mentali. In seguito, una volta che uno diventato in qualche modo esperto nella pratica, si pu aumentare la durata della seduta di meditazione. Di tanto in tanto proficuo meditare parecchie ore di seguito nella stessa seduta, o meditare parecchie volte al giorno per brevi periodi. Questo pu intensificare il

processo e causare un risveglio improvviso. Conosco alcuni meditanti che praticano per un'ora mattino e sera, e altri che praticano per due ore mattino e sera. Durante i primi anni trascorsi con il mio guru passavo dieci ore al giorno in meditazione, dividendo la pratica in sedute di due o tre ore. 23. Abbandonare a Dio il senso di essere un s separato produce l'Autorealizzazione. Il senso di essere separato da Dio viene chiamato senso dell'ego: la convinzione che uno indipendente dalla sua Fonte. Ci dovuto all'illusione, e porta a tutte le altre complicazioni che ha chi si trova nella coscienza umana. Rinunciando all'ego, il senso di essere separato da Dio, uno fa l'esperienza della Vera Natura e realizza che Dio il S Infinito di tutte le anime. 24. Sebbene attivamente impegnato nei e per i mondi, Dio non toccato da ci che succede nei mondi; vale a dire, nessun segno di tutto ci che accade nelle sfere relative rimane impresso nella coscienza di Dio. Tutte le manifestazioni fenomeniche avvengono da questa parte del campo di Dio; perci, nulla di tutto ci che avviene nelle sfere relative influenza in qualche modo Dio. Egli superiore ai reami manifesti; li influenza, ma non ne viene a sua volta influenzato. 25. Dio trascende tutta la natura. Anche se i mondi sono stati emanati dal reame di Dio, Egli al di l degli eventi che avvengono all'interno di spazio e tempo. Essendo la prima espressione esterna della Pura Coscienza, Dio la causa e il regolatore di tutti gli avvenimenti della natura. 26. Dio oltre le limitazioni di tempo, spazio, causa ed effetto. Dio anche il maestro degli antichi maestri. Maya, la struttura della natura, esiste da questo lato del campo di Dio. La conoscenza ha origine nella Coscienza; perci Dio perennemente il maestro. Dio il vero guru, anche quando la saggezza viene espressa attraverso una persona illuminata. Tutti i veri maestri, dei tempi antichi e di oggi, rivelano la verit solamente perch essa scaturisce da Dio. 27. Il simbolo che manifesta Dio la Parola (Aum, Om). Nel Nuovo Testamento, nel Vangelo di San Giovanni (1: 1-5) leggiamo: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente stato fatto di tutto ci che esiste. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta". Quando i tre guna entrano in uno stato di squilibrio nel campo di Dio, comincia il processo creativo. La forza proiettata all'esterno produce una frequenza di suono che stata chiamata Verbo. Questo Verbo viene considerato il simbolo che manifesta Dio. il segno del processo creativo; la prova dell'esistenza della natura onnipervadente di Dio. Tramite il Verbo, Dio ha formato i mondi. Cio, Egli ha formato tutte le cose. Non vi nulla di creato che non sia composto dagli elementi basilari della natura sottile. Dio la sola vita, e la vita di Dio la luce interiore di ogni persona. La luce di Dio, la

luce dell'anima, splende nel regno di maya, la creazione manifestata; ma siccome la coscienza dell'uomo illusa ( nelle tenebre), egli non comprende l'esistenza della luce. Una delle tecniche avanzate di meditazione Kriya Yoga quella di contemplare la corrente del suono interiore, insieme alla luce interiore, per riversare l'attenzione indietro, alla Sorgente. Quindi: 28. Si deve meditare su questa Parola, analizzandola, abbandonandosi ad essa, e diventando consapevoli della sua vera natura. Quando ascoltiamo il suono interiore, mentre dirigiamo lo sguardo nell'occhio spirituale, dobbiamo contemplare il suono, esaminarlo, stando attenti a qualsiasi cambiamento di frequenza, abbandonarci ad esso e, in tal modo, diventare uno con esso e conoscere la sua vera natura. 29. Meditando sulla Parola, uno fa l'esperienza della Coscienza Cosmica e viene liberato da tutti gli ostacoli presenti nella vita, incluse le malattie fisiche e mentali. Il suono interiore attira la nostra attenzione, e cos diventa facile fare l'esperienza della meditazione. Lasciandoci andare con il suono, trascendiamo l'identificazione con il corpo e le impressioni mentali e quanto prima proviamo un'espansione di consapevolezza. L'anima onnipresente, come Dio, ma quella confinata nel corpo non lo sa. OM il suono primevo dal quale emana ogni altra variazione di suono. Ascoltando in profondit qualsiasi suono si manifesti, anche se fossero i suoni delle forze del corpo, noi possiamo muoverci attraverso di essi, passando dal grossolano al sottile, e dal sottile al sottilissimo, e fare l'esperienza della Pura Consapevolezza. Anche rimanendo da questa parte del campo trascendentale noi possiamo provare l'unione con il suono cosmico che pervade l'intero universo. Tutto ci porta alla Coscienza Cosmica. Come risultato dell'Autorealizzazione e della comprensione delle forze della natura, uno viene liberato dai problemi, gode di ottima salute e si realizza in tutti gli aspetti della vita relativa. Mahavatar Babaji, il primo in questa linea di guru, disse: "Poche persone tra quelle che vivono nella coscienza mortale sanno che il regno dei Cieli si estende pienamente a questo piano terreno". Una persona Autorealizzata che ha subito la trasformazione interiore vede un mondo pieno di bellezza e armonia ovunque si trovi. 30. Malattia, dubbio, apatia, mancanza di vero interesse, attaccamento ai piaceri dei sensi, percezione erronea, scarsa concentrazione e incapacit di mantenere la concentrazione durante la meditazione sono alcuni degli ostacoli che s'incontrano a causa delle fluttuazioni delle modificazioni mentali. Molti sono i possibili ostacoli al successo lungo il sentiero spirituale; alcuni sono enumerati in questo sutra. I problemi psicologici o la malattia fisica rendono pi difficile una rapida crescita spirituale, anche se il risveglio spirituale contribuir all'eliminazione di questi problemi. Anche i dubbi sulla filosofia, sulla procedura, sul proprio guru, o sulla possibilit della realizzazione possono ostacolare il progresso. Il discepolo deve accettare con fede gli insegnamenti dei maestri di perfezione finch non potr provarne i principi nella sua esperienza personale. Egli deve praticare il metodo con entusiasmo perch un processo scientifico che produrr risultati prevedibili. Per un discepolo sul sentiero, la fede assoluta nel guru essenziale. Il vero guru la voce di Dio che guida il discepolo ad ogni passo della via, finch il guru interiore non diventer la guida autorevole. E anche allora, sar il guru personale che riconoscer questo per il discepolo, affinch non possa sorgere alcuna confusione.

L'attaccamento ai piaceri dei sensi limita il dischiudersi dell'anima. Naturalmente possiamo provare piacere attraverso i sensi, ma l'attaccamento all'affannosa ricerca del piacere che costituisce il problema principale. La percezione libera dall'errore verr man mano che uno avanzer costantemente sul sentiero. La scarsa concentrazione pu essere migliorata con la pratica paziente dei metodi di meditazione prescritti. Le preghiere fatte con abbandono, l'ascolto interiore dei mantra e dei suoni che sorgono spontaneamente, la pratica del kriya pranayama, e la dedizione al metodo di meditazione produrranno una perfetta concentrazione. Questa non tanto una questione di sforzo, ma di abbandono all'ideale durante la meditazione. L'incapacit di mantenere la concentrazione durante la meditazione sar superata con la pratica. Di solito la nostra concentrazione disturbata dai processi mentali. Se uno persiste nella meditazione fino a che i processi mentali diventino dormienti, allora vedr che la concentrazione sar senza sforzo. Una volta neutralizzata l'inerzia della mente, l'intelligenza interiore guider il meditante. 31. Altre distrazioni dovute alle fluttuazioni della mente sono il dolore, l'ansiet, l'agitazione fisica e la respirazione irregolare. 32. La mente purificata dalla coltivazione delle virt e dalla pratica della neutralit di fronte a ci che non utile ai propri fini. Le virt a cui ci si riferisce sono i requisiti preliminari per la pratica del Kriya Yoga esposti in questo capitolo. Esse includono la non-violenza, la veridicit, l'onest, la regolazione delle forze vitali e la libert dall'attaccamento alle cose materiali. Sono anche comprese la purezza, la pazienza (disciplina per la purificazione dei campi mentale ed emotivo), lo studio della natura della coscienza, la serenit, e la rinuncia del senso dell'ego per realizzare la coscienza di Dio. Essere neutrali di fronte a ci che non utile ai propri fini superiori previene disturbi emotivi e l'accumulo d'impressioni mentali-emotive non desiderate che porterebbero soltanto a ulteriori sfide. 33. Coltivando le attitudini di amicizia, compassione, gioia, e indifferenza verso gli estremi, la mente diventa calma e ben ordinata. Una causa comune d'inquietudine mentale data dall'influenza dell'ambiente che ci circonda. Una persona saggia impara a relazionarsi al mondo senza farsi indebitamente influenzare dalle circostanze o dalle attitudini e dai comportamenti degli altri. Noi coltiviamo l'amicizia riconoscendo che la realt divina presente ovunque e si esprime attraverso tutte le persone e gli esseri viventi. Noi coltiviamo la compassione interessandoci sinceramente al benessere della gente. Coltiviamo la gioia imparando ad essere autosufficienti ed interiormente felici. Coltiviamo l'indifferenza verso gli estremi imparando ad osservare le scene che passano come apparizioni temporanee. In questo caso, indifferenza non significa mancanza di cura; significa piuttosto essere responsabilmente coinvolti con la vita, senza farsi prendere da reazioni emotive che causano confusione o instabilit mentale. 34. Con la pratica dei pranayama che portano alla regolazione delle forze vitali e delle attivit mentali, uno pu superare definitivamente gli ostacoli fisici e mentali alla concentrazione. Un pranayama facile da praticare all'inizio della meditazione la respirazione a narici alternate, usando il pollice e il mignolo dell'una o l'altra mano per regolare il processo. Questa respirazione armonizza il fluire dell'energia nervosa e del prana che circola attraverso i canali sottili nel corpo. La respirazione attraverso la narice destra chiamata 'solare', mentre quella attraverso la narice sinistra chiamata respirazione 'lunare'. Quando la forza della corrente presente nel corpo fortemente influenzata dal sole, o dalla polarit positiva, uno incline ad essere pi esteriorizzato, pi forte e con maggiore

energia; quando la corrente lunare pi influente, uno incline ad essere pi passivo. Quando queste due influenze sono bilanciate con la pratica della respirazione a narici alternate, il sistema nervoso viene armonizzato e il campo mentale si stabilizza. Quando l'attenzione e il prana vengono abbandonati nell'occhio spirituale, durante la meditazione, si avverte una regolazione spontanea del prana nel sistema; le correnti ascendenti fluiscono con forza al cervello, producendo rilassamento e chiarezza mentale. Il pranayama del Kriya Yoga pi dinamico, e immediatamente efficace. 35. Si consegue certamente la stabilit mentale ed emotiva quando le sottili percezioni della meditazione producono un cambiamento nella propria coscienza. La profonda meditazione supercosciente produce una migliorata funzione mentale e la tranquillit emotiva. Negli stadi iniziali potrebbe esserci qualche disturbo degli schemi mentali e degli stati emotivi, a causa della purificazione in corso. Rimanere regolarmente in silenzio dopo la pratica della meditazione kriya ha un effetto armonizzante sulla mente e sul corpo. 36. Meditando sulla luce della Coscienza Suprema, la propria coscienza si trasforma e questo influenza beneficamente gli stati mentali. Le influenze supercoscienti sono superiori agli stati mentali inferiori, perci la mente viene letteralmente rinnovata. Spesso una grande lotta comandare con la sola determinazione abitudini mentali guidate da istinti profondamente radicati. Facendo entrare le influenze supercoscienti nel campo mentale, s'invita l'ordine nella mente. 37. Facendo proprie le virt e gli stati di coscienza dell'ideale spirituale, uno diventa stabile e accresce la fiducia in s. Chiunque cerchi un modo migliore e pi alto di vita pu trarre beneficio dall'avere un modello di comportamento appropriato. Il modello migliore di comportamento un essere illuminato, uno in cui tutte le virt siano chiaramente manifestate. Emulando il suo esempio ideale, acquisiamo caratteristiche desiderabili e impariamo ad assumere stati ideali di coscienza. Per un ricercatore sul sentiero non sufficiente essere discepolo di un guru illuminato; egli deve diventare come il guru e realizzare la coscienza di Dio. 38. La conoscenza acquisita analizzando i sogni e lo stato di sonno senza sogni pu contribuire al benessere. Imparando ad essere coscienti durante le occasioni di sogno possibile comprendere le operazioni interne della mente. Nei sogni si manifestano molti impulsi e tendenze inconscie. Inoltre possibile imparare ad essere talmente coscienti mentre si dorme che le sequenze del sogno si possono modificare con un atto di volont. Inoltre, paragonando le caratteristiche dell'esperienza dei sogni con gli stati di veglia, si pu vedere come il comune stato di veglia sia solo un sogno, se paragonato agli stati supercoscienti. Gli yogi vanno a dormire cercando di mantenere la consapevolezza, cos che durante il sonno profondo incosciente la consapevolezza rimanga. Questo un modo di andare oltre l'identificazione con i livelli subconsci e inconsci della mente. A tempo debito l'intera sfera mentale sar accessibile alla persona di saggezza.

Il sonno pu essere una via d'ingresso ai reami sottili. Dirigendo la volont prima di andare a dormire, possibile agire coscientemente attraverso il corpo sottile ed esplorare i regni astrali e mentali. Con questa operazione si possono visitare anche altre zone del pianeta e comunicare con altre persone allo stesso modo consapevoli. 39. Meditando su un oggetto determinato la mente diventa stabile. L'oggetto scelto per la meditazione dipender dall'insegnamento del guru o dall'inclinazione del momento. Il guru potrebbe dare al discepolo istruzioni precise, che devono essere seguite senza riserve. Quando uno diventer esperto nella pratica della meditazione, l'intelligenza interiore determiner il proprio approccio. Una routine praticata da molti kriya yogi questa: sedendosi per meditare, si fa attenzione ad assumere una posizione corretta. Quindi s'invoca la presenza di Dio, e s'invocano tutti i guru della propria linea. Si pu fare una preghiera semplice, e poi praticare il mantra dato al momento dell'iniziazione, oppure fare il pranayama del Kriya Yoga. Dopo una buona pratica del kriya pranayama vi sar una naturale elevazione di coscienza, alla quale si dovr permettere di durare il pi a lungo possibile. Durante questa fase si solitamente portati a contemplare il suono e la luce interiore. Infine il ciclo di meditazione far il suo corso e la seduta si concluder. 40. Con la padronanza della meditazione e degli stati di coscienza, l'influenza si estende dal livello dell'atomo all'infinit. Quando l'anima si sveglia alla consapevolezza della sua realt onnipresente e onnipotente, la coscienza non pi legata. Allora uno pu vedere nel cuore della materia e oltre la materia fino al campo della Pura Coscienza. Le capacit naturali dell'anima, quando non hanno restrizioni, sono chiamate siddhi: i poteri della perfezione. Una persona Autorealizzata un siddha, uno che ha ottenuto la perfezione nello Yoga. Guardando nell'occhio spirituale durante la meditazione, si percepiscono tutte le forze che vi fluttuano. La percezione che ne deriva quella della luce, di colori diversi, ma molto spesso di un bianco chiaro con un sottofondo blu scuro. Quando il prana entra nel corpo attraverso il midollo allungato, va nel cervello e quindi scende gi attraverso il canale spinale. Durante la pratica della meditazione kriya, le correnti che scorrono verso il basso vengono rivoltate e rifluiscono verso il midollo allungato, causando la percezione della luce nell'occhio spirituale, mentre all'interno si ode il suono dell'Om. Lo yogi pu guardare nell'occhio spirituale e usarlo come una televisione astrale, visionando i regni astrali e andando perfino oltre, fin nel campo di Dio. Trascendendo questo campo, uno fa l'esperienza della Pura Coscienza, La Realt Assoluta. 41. Quando le modificazioni mentali diventano deboli e perdono la loro influenza, allora il campo mentale diventa chiaro, capace di ricevere la vera conoscenza e la conoscenza dei poteri sovrannaturali. Quando la mente purificata, in essa splende la luce dell'anima. Allora si possiede una mente di luce, o la mente del Buddha. Nella Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi (2: 5-6) leggiamo: "Abbiate in voi la stessa mente che fu anche in Cristo Ges, il quale, pur essendo di natura divina, non consider un furto la sua uguaglianza con Dio". La Verit pu essere sperimentata direttamente durante il puro samadhi, e quindi la Verit viene riflessa nella mente. I poteri sovrannaturali, le capacit dell'anima, possono essere dimostrati facilmente quando la mente illuminata.

Patanjali molto chiaro sulle possibilit derivate dagli stati di samadhi. Usare le destate capacit dell'anima per continuare la contemplazione della Realt Assoluta porta alla liberazione della coscienza; mentre un uso poco saggio delle sue capacit pu irretire maggiormente l'anima nella confusione e negli attaccamenti. 42. Negli stati pi bassi di meditazione vi pu essere ancora confusione nella mente mentre sta avvenendo una notevole trasformazione. Durante le esperienze iniziali di samadhi vi spesso un misto di supercoscienza e di modificazioni mentali. Uno pu sperimentare un certo grado di chiara consapevolezza, misto a dubbi e conflitti. La cosa migliore persistere nella pratica della meditazione e sforzarsi d'ottenere la realizzazione suprema. Alla fine la mente viene purificata dai samadhi superiori. 43. Quando, durante la meditazione, il campo mentale privo di confusione, allora l'oggetto della meditazione splende nella mente. Quando il campo mentale chiaro uno realizza perfettamente l'oggetto al centro dell'attenzione durante la meditazione. Se uno sta contemplando la luce dell'occhio spirituale, percepir solo questo. Se uno sta contemplando Om, realizzer solo questo. Se uno concentrato sul chakra della testa, sperimenter solo questo. A suo tempo uno realizzer la trascendenza, la Realt Assoluta. 44. Nelle esperienze di meditazione pi profonde il processo di trasformazione degli stati mentali continua a livelli pi sottili. La meditazione supercosciente qualcosa di pi che sedere semplicemente nel silenzio, godendosi la pace, la serenit, la gioia e la beatitudine. La meditazione supercosciente produce la totale trasformazione di tutte le aree del campo mentale. Le influenze supercoscienti discendono nel campo mentale, nel sistema nervoso e nel corpo fisico, operando precisi cambiamenti a tutti i livelli. Il corpo diventa glorificato e raggiante, il processo di decadimento viene neutralizzato, e uno irradia Dio nell'ambiente. 45. Muovendosi attraverso livelli sottili, col tempo uno analizza la struttura della natura e, tramite ci, perviene alla liberazione finale della coscienza. Per vincere il mondo uno deve trascenderlo. La struttura della natura, maya, composta di forza vitale creativa, particelle di luce, tempo e spazio. L'universo realmente un gioco di luci ed ombre, un sogno di Dio. Un santo ha detto: "La vita relativa solo la memoria di un sogno". Per realizzare la liberazione della coscienza uno deve morire al mondo e fare l'esperienza di Quello che immutabile. 46. Le esperienze di meditazione che includono l'analisi dei componenti dei mondi relativi hanno ancora un oggetto di analisi. La contemplazione della natura dell'universo utile, ma non la stessa cosa dell'esperienza del samadhi non-duale. Mentre si analizza la natura del mondo per averne conoscenza, bisogna rimanere consapevoli che la meta finale qualcosa di superiore. 47. Attraversando il velo di maya, la luce splendente della Pura Coscienza si autorivela.

Quando tutte le tenebre sono rimosse dal campo mentale, e lo stesso campo mentale viene trasceso, si realizza il pi alto samadhi. 48. In questa esperienza di meditazione si ha la percezione diretta della Verit. Non vi possibilit di confondere l'esperienza finale. Uno sa al di l diogni dubbio quando viene realizzata. La percezione diretta della Verit rivela la totalit della Coscienza. Allora uno sa come furono creati i mondi e qual lo scopo dell'evoluzione. 49. La conoscenza intuitiva ottenuta in meditazione diversa dalla conoscenza che si ottiene dai libri o dalle conversazioni. Possiamo leggere circa i principi della mente e della coscienza, possiamo sentirne parlare dagli altri, ma quando facciamo direttamente l'esperienza della Verit una rivelazione personale. Soltanto la rivelazione personale soddisfer l'anima. 50. Le impressioni mentali causate dalle esperienze supercoscienti resistono e vincono le impressioni mentali causate dalle esperienze dei sensi, dalle abitudini e dal vivere quotidiano. La mente riceve in continuazione impressioni. Le impressioni mentali che derivano dall'esperienza di questo mondo non sono permanenti; sono soggette a modificazioni e a cambiamenti. Le impressioni supercoscienti ripuliscono il campo mentale dalle impressioni derivate dalle esperienze dei sensi. Durante la meditazione vi saranno occasioni automatiche di autoanalisi. Tuttavia lo scopo della meditazione quello di riversare l'attenzione nel campo della Pura Coscienza. Ci fa s che le influenze supercoscienti invadano il campo mentale per spazzar via le impressioni karmiche distruttive. Non necessario analizzare troppo i contenuti della mente. Ramana Maharishi, una grande anima realizzata che visse nell'India del sud, disse: "Quando sei pronto a gettare le immondizie, non c' bisogno di esaminarle. Devi solo liberartene". 51. Con la rimozione delle tendenze inferiori dal campo mentale, anche le impressioni mentali superiori, derivate dalle esperienze supercoscienti, svaniscono dalla mente. Allora l'anima realizza l'identit permanente con la Coscienza Suprema. Dopo che le influenze supercoscienti superiori hanno ripulito la mente dalle tendenze distruttive, anch'esse sono spazzate via dalla mente. Tutto ci che rimane la cosciente consapevolezza dell'Essere. Di solito la trasformazione del campo mentale richiede tempo. Mentre ci avviene, lo yogi pu mostrare una combinazione di sante qualit unite alle caratteristiche di una personalit comune. Questo spiega perch alcuni santi si comportano in maniera umana e a volte dimostrano perfino un comportamento eccentrico. Non bisogna scoraggiarsi se, dopo la meditazione supercosciente, si mantengono ancora abitudini, impulsi e caratteristiche comuni alla natura umana. Naturalmente va fatto ci che si pu per mettere in ordine pensieri, sentimenti e comportamenti, mentre si rimane pazienti durante gli anni della trasformazione interiore. DUE Kriya Yoga, Via di Disciplina e Purificazione

Il Kriya Yoga un sistema pratico e scientifico di purificare il corpo, i rivestimenti sottili della mente, e la mente stessa. Il Kriya Yoga pi che un insieme di tecniche di meditazione; esso include l'intero campo della filosofia e delle procedure che rendono possibile l'illuminazione e la liberazione. Questa sezione degli Yoga Sutra si occupa in particolare della via che porta alla perfetta concentrazione. 1. L'autodisciplina volontaria dei sensi, lo studio completo e l'analisi della natura della coscienza, e l'abbandono della coscienza egoica a Dio sono i mezzi pratici per ottenere la perfetta concentrazione. Presi insieme, questi costituiscono il sentiero del Kriya Yoga. Il Kriya Yoga fu dapprima fatto conoscere in Occidente da Paramahansa Yogananda, quando nel 1920 venne dall'India in America. Per trentadue anni egli insegn a studenti e discepoli filosofia e le procedure di questa sacra scienza. L'esperienza della trasformazione interiore avviene come conseguenza della meditazione profonda e delle discipline volontarie che si praticano per vincere le influenze delle tendenze distruttive. Praticando la disciplina, le tendenze indesiderate gradualmente scompaiono. Uno studio profondo della natura della coscienza porta alla conoscenza di Dio, dell'anima e del mondo. Abbandonarsi a Dio vuol dire permettere che il senso dell'ego sia bandito cos che tutto ci che rimane la consapevolezza della Vera Natura. Noi siamo esseri spirituali, e possediamo tutte le caratteristiche e le capacit di Dio; ma queste caratteristiche e capacit non sono evidenti finch ci identifichiamo con le diverse limitazioni interiori e sotto il magico incanto dell'illusione. I metodi del Kriya Yoga rimuovono le limitazioni, e permettono alla natura dell'anima di manifestarsi. La coscienza ha un aspetto informe, ed appare anche come le varie forme che vediamo in natura. Prima che uno possa fare l'esperienza dell'aspetto senza forma, il Campo Trascendentale, pi facile contemplare qualche forma divina di coscienza. Dio pu essere adorato in qualsiasi forma il devoto senta a lui pi cara. Infine, man mano che si progredisce nella meditazione supercosciente, uno trascende le forme e fa l'esperienza dell'Assoluto. 2. Il Kriya Yoga praticato per indebolire e neutralizzare le sottili influenze limitative della mente. Tutte le discipline e i metodi praticati servono per purificare la mente dalle abitudini e dalle impressioni indesiderate. La meditazione profonda il metodo pi efficace che si possa usare per ripulire il campo mentale. Quando, con la pratica del kriya pranayama, la respirazione diventa tranquilla e le forze vitali vengono interiorizzate e dirette nell'occhio spirituale, allora si percepiscono sottili forze interiori e, infine, la Pura Coscienza. Durante una lezione sugli Yoga Sutra, Paramahansaji disse che era possibile fare l'esperienza del samadhi anche solo con la pratica del mantra. Per questo motivo egli insegn il mantra di due sillabe: Hong-Sau. Questo suono si ascolta nella mente in sintonia con l'inalazione e l'esalazione, tenendo l'attenzione fermamente concentrata sull'occhio spirituale. Dopo parecchie ore di pratica del mantra il corpo acquietato, le forze vitali bilanciate, e le tendenze mentali sono trascese. 3. Le influenze limitative danno dolore e sofferenza e sono dovute a mancanza di comprensione. Il problema principale che affronta chi cammina sul sentiero spirituale quello di destarsi dal sogno della mortalit. Quando l'anima s'identifica con la materia sottile perde consapevolezza e diventa confusa. Questo produce illusione e il senso di essere un'unit di vita indipendente separata da Dio. Tutti gli altri problemi derivano da questo offuscamento iniziale della consapevolezza dell'anima. Ci che veramente necessario perch uno 'rinasca di nuovo' che si desti spiritualmente. Questo potr avvenire spontaneamente al momento predestinato, oppure potr venire in risposta alle sincere

preghiere e all'ardente desiderio di conoscere Dio. Nell'operazione di risveglio uno pu essere assistito da un guru, che pu trasmettere forza vitale e destare le energie assopite. Quest'ultimo processo viene chiamato shaktipat, la trasmissione dell'energia creativa da una persona all'altra. Ci pu avvenire durante l'iniziazione, o in qualsiasi momento in cui si creano le condizioni ideali. 4. La mancanza di comprensione della natura spirituale la causa di tutte le altre influenze limitative. Per chi sul sentiero spirituale necessario studiare, ricercare ed essere bene informato. Lo studio delle sacre scritture, leggere la vita dei santi, associarsi con anime illuminate, e abbandonarsi a Dio sono mezzi per rimuovere la mancanza di comprensione e diventare saggi. 5. L'ignoranza vedere il non-eterno, l'impuro, l'infelicit, la mente illusa, come fossero l'eterno, il puro, la felicit e la verit. Presumendo che il mondo relativo sia stabile ed eterno, uno non riesce a vedere dietro le varie apparenze Quello che solo stabile ed eterno. La creazione resa possibile dalla mescolanza dei tre attributi elettrici: i guna. Una volta un guru chiese al discepolo: "Dio puro o impuro?". Il discepolo rispose che Dio era certamente puro. Allora il guru gli spieg che Dio impuro. Soltanto il Campo Trascendentale, l'Assoluto, privo di caratteristiche e quindi puro. Qualsiasi cosa si trovi da questa parte del Campo Trascendentale impuro, a causa della presenza degli attributi. Perfino la comune felicit umana 'dolorosa' paragonata alla consapevolezza dell'anima. Quando Sri Ramakrishna era malato, poco prima che lasciasse il corpo, un discepolo gli chiese di guarirsi. Sri Ramakrishna rispose: "Perch dovrei prendermi cura di questo corpo che, in se stesso, un segno di malattia?". Con queste parole egli esprimeva il punto di vista filosofico che l'anima non avrebbe un corpo tramite cui esprimersi, se non fosse presente un certo grado d'illusione (malattia). un errore considerare che la mente condizionata abbia valore e pensare che la mente sia spirituale. La Mente Universale onnipresente ed il campo creativo che rende possibile tutto ci che avviene nella natura. La propria mente una particella della Mente Universale. L'Unica Mente la Mente di Dio. Oltre la Mente vi il campo della Pura Coscienza, l'Assoluto. 6. Quando appare che l'anima s'identifichi con la mente, allora questo egoismo. In realt l'anima non s'identifica completamente con la mente perch, malgrado il coinvolgimento, vi una consapevolezza interiore della sua vera natura. Un insegnamento Zen dice: "Non vi un universo indipendente, e non esiste un essere individuale". Vi solo Una Cosa che appare come l'universo. Vi solo Una Vita che si esprime attraverso innumerevoli menti e forme. 7. L'attaccamento deriva dall'attrazione verso un oggetto di piacere. Noi siamo inclini ad essere attratti verso una persona, un luogo, una cosa o un esperienza che sembra offrirci un certo grado di piacere e di soddisfazione. Questa inclinazione ha un valore di sopravvivenza, perch la maggior parte delle esperienze che abbiamo e delle cose che facciamo, che sono collegate alla sopravvivenza, sono piacevoli. Una comoda casa, cibo, sicurezza, relazioni di sostegno, e qualsiasi altra cosa contribuisca a farci vivere bene in questo mondo, procurano un certo grado di piacere e soddisfazione. Ma se siamo emotivamente insicuri, siamo propensi ad attaccarci a ci che ci sembra una fonte sicura di piacere. L'uso saggio delle cose e le relazioni appropriate sono utili; l'attaccamento cieco distruttivo.

Ci si pu perfino attaccare alle esperienze piacevoli di meditazione Pu essere estremamente gratificante contemplare visioni nell'occhio spirituale, e sentire ondate gioiose d'energia vitale muoversi lungo il sentiero spinale durante la pratica del Kriya Yoga. Pu essere piacevole provate un certo grado di estasi e sondare gli spazi interiori della mente e della coscienza. Ma se si vogliono realizzare livelli pi alti di consapevolezza, bisogna rinunciare a qualsiasi cosa uno possa sperimentate, non importa quanto sia piacevole. Quando far l'esperienza della vera realizzazione di Dio, lo yogi perder perfino l'attaccamento a Dio. 8. L'avversione deriva dalla repulsione verso un oggetto di dolore. Come siamo attirati verso circostanze che promettono piacere, allo stesso modo siamo inclini ad evitare quelle circostanze che quasi certamente ci procureranno dolore. Una persona emotivamente turbata pu trovare piacere persino in circostanze dolorose e opporsi di fatto all'idea del risveglio spirituale. Alcune persone amano talmente il buio che rifiutano di considerare la possibilit di essere diverse da quello che sono. Non importa quanto tempo una persona sia rimasta nell'illusione, quando rivolger la sua attenzione alla Fonte, comincer a pentirsi e torner sui suoi passi. Con il risveglio spirituale, con la disciplina e la meditazione, uno scopre la vera natura dell'anima e diventa simile a Dio. Nel Vangelo di San Giovanni (1: 10-12) leggiamo: "Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. Ma a tutti quelli che l'hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio, anche a quelli che credono nel Suo nome". Dio scende nel mondo come anima, che poi si fa talmente coinvolgere che la consapevolezza di S viene quasi totalmente eclissata. Ma quando uno si desta alla consapevolezza della propria natura divina, quando riceve Dio, egli manifesta il potere di essere simile a Lui. Paramahansaji insegnava che 'credere nel Suo nome' vuol dire immergersi nella corrente del suono durante la meditazione. 9. L'istinto della morte esiste insieme al desiderio per la vita, anche nel saggio. Questi istinti e desideri sono sospinti dai loro stessi poteri. La tendenza della vita e schiudersi, crescere e realizzare il compimento. Finch nella mente rimarranno delle tendenze distruttive, fino ad allora una persona osciller tra desiderio di vivere e desiderio di morire. Per la persona non illuminata, la morte sembra essere la fine. Alcune persone desiderano morire per porte termine ai loro guai. Non sanno che non si pu rimanere incoscienti per sempre, o che impossibile cessare di esistere. Le potenze che ci spingono verso una crescente vitalit provengono dal livello dell'anima. Le influenze che ci spingono verso la morte sono le tendenze della mente e le caratteristiche ereditate dal corpo. La morte fisica arriva per tutti, prima o poi. Un saggio pratica la meditazione e diventa Autorealizzato, e cos non dovr pi morire involontariamente. In effetti un kriya yogi avanzato fa l'esperienza della transizione molte volte prima della partenza finale dal corpo. Per lasciare il corpo coscientemente in un determinato momento, gli yogi usano una particolare tecnica kriya. Questo procedimento conosciuto come mahasamadhi, la grande unione. Alcuni hanno paura della morte perch temono l'ignoto. Altri hanno paura della morte perch temono di perdete la loro identit. Siamo venuti in questo mondo per realizzare i nostri fini; quando avremo adempiuto i nostri doveri, lasceremo il mondo. Le persone non illuminate nascono e muoiono nel mondo senza uno scopo, guidate dalle loro tendenze. A volte anche le persone spiritualmente avanzate provano una lieve apprensione all'idea di lasciare il corpo.

Sri Yukteswar spieg a Paramahansaji che come un uccello in gabbia spesso riluttante a lasciare la sua gabbia e riacquistare la libert, cos un'anima avanzata spesso riluttante a lasciare la gabbia del corpo anche se ha la certezza della libert in Dio. Il Maestro mi raccont questa storia poche settimane prima che lui stesso lasciasse il corpo per l'ultima volta. Mi raccont anche un'altra storia, su un incidente che era avvenuto alcuni mesi prima. Egli aveva lasciato il corpo e stava vagando per le bellissime sfere celesti e non voleva ritornate. Un discepolo trov il suo corpo ancora caldo, ma senza respiro, e chiam il Sig. J.J. Lynn. Il Sig. Lynn si concentr nell'occhio spirituale, entro in meditazione e si mise in comunicazione con Paramahansaji, chiedendogli di ritornare. Il Maestro sent il richiamo e fece ritorno nel corpo. Molte persone sono destinate a morire in un certo momento e in un certo modo, in base a fattori karmici e genetici attivi gi dalla nascita. Un maestro di yoga pu cambiare gli schemi interiori e alterare il corso delle direttive pi influenti. Una volta Lahiri Mahasaya stava meditando con alcuni discepoli, quando improvvisamente disse: "Allontanatevi da me!". Il discepolo che gli stava pi vicino rimase scioccato. Quando usc dalla meditazione, Lahiri spieg che aveva parlato alle forze allora presenti che volevano spingerlo a lasciare il Corpo. Ma siccome aveva ancora del lavoro da fare, si oppose alla tendenza karmica. 10. Le forti tendenze potenziali alla sofferenza si possono distruggere riassorbendole nell'origine sottile. Le forti tendenze potenziali sono tendenze presenti, ma che ancora non sono attive. Prendendo consapevolezza di queste tendenze, potenziali cause di dolore, uno pu fare dei cambiamenti interiori e dissolverle. Rimanendo calmo e paziente in tutte le circostanze, non si formano nuovi modelli di reazione, e alle tendenze esistenti ma non ancora attive non viene data alcuna possibilit di manifestazione. 11. Le modificazioni grossolane delle tendenze che causano dolore vengono distrutte con l'autoanalisi minuziosa e la meditazione profonda. Quando le tendenze che causano dolore sono maggiormente evidenti, attive e osservabili, possono essere controllate pi facilmente e con discernimento. La meditazione profonda il modo pi sicuro per ripulire la mente da impulsi e tendenze indesiderate, perch la supercoscienza porta all'illuminazione. Un guru della linea del Kriya Yoga ha detto che gli ci sono voluti pi di ottanta esperienze di samadhi prima che il campo mentale fosse purificato ed egli si stabilisse fermamente nella perfetta tranquillit. L'esperienza continua del samadhi l'influenza purificatrice pi potente di tutte. 12. L'accumulo delle tendenze e delle impressioni subcoscienti la causa delle esperienze accidentali in questa e nelle vite future. Non solo una persona non illuminata deve combattere con gli ertoti di percezione fatti a causa dell'illusione, ma deve anche combattere con l'immenso accumulo di schemi karmici immagazzinati nei livelli pi profondi della mente come impressioni, tendenze, modelli di reazione, desideri, abitudini e inclinazioni. Parte di ci che vi contenuto contribuisce ad accrescete la sfortuna e l'infelicit. Quando ignoriamo i contenuti del subconscio, in qualche modo siamo alla merc di questo ammasso d'impressioni. L'ideale sarebbe purificate il subconscio da tutte le impressioni indesiderate e vivere continuamente dal livello della coscienza di Dio. Questo stato viene chiamato sahaja samadhi continua consapevolezza spontanea della Verit. Anche se uno potesse vivere come un essere pienamente

cosciente, finch il subcosciente non sar stato purificato da tutte le forti tendenze potenziali, sarebbe possibile fare delle esperienze di vita determinate da queste tendenze. 13. Finch nel subconscio rimarranno le radici di probabili effetti, tenderanno a maturare e a fruttificare a seconda della classe, della durata della vita, e in relazione al piacere o al dolore. Paramahansaji insegnava che il karma costruttivo di una persona potrebbe condurla sul sentiero spirituale, tuttavia per continuare a camminare stabilmente su quel sentiero essa dovr essere vigile. Egli diceva anche: "Quando un discepolo viene a me, Dio prende il cinquanta per cento del suo karma, il guru assorbe il venticinque per cento, e il discepolo deve occuparsi personalmente del resto". In altre parole, quando uno passa dall'oscurit alla Luce immediatamente benedetto dalla grazia divina. Inoltre egli evita in gran parte i problemi futuri, perch ha cambiato il corso della sua vita. Ora molti schemi di comportamento potranno essere indeboliti e neutralizzati, e non avranno possibilit di concretizzarsi in esperienza. Le benedizioni del guru, insieme alle sue inestimabili istruzioni, possono sollevare parte del peso ed aiutare il discepolo ad evitare le buche lungo la via. Il karma che rimane pu essere eliminato dal sistema facendone in parte l'esperienza, comprendendo le inclinazioni interiori e lavorando con esse, e meditando profondamente in maniera regolare. Uno potrebbe nascere in un ambiente ideale, ma non riuscite a tratte il massimo da quella opportunit. Un altro potrebbe nascere in un ambiente pieno di tentazioni ed ergersi al di sopra di esso. Alcune impressioni karmiche rimangono latenti finch non si presenta un'opportunit che possa farle sviluppare. Altre rimangono latenti per anni, per tutto il tempo che la persona forte, vitale e rivolta alla meta. Quando la vitalit diminuisce, quando lo scopo della vita non chiaro, le impressioni latenti possono riaffacciarsi in superficie e causare seri problemi. 14. I risultati delle impressioni subcoscienti che maturano possono essere piacere o sofferenza, gioia o dolore, a seconda che il loro carattere sia costruttivo o distruttivo. Le impressioni subcoscienti che derivano da emozioni e pensieri positivi sono considerate virtuose, e quando maturano si esprimeranno di conseguenza. Una programmazione intelligente, un'immagine sana di s, la maturit emotiva, un comportamento appropriato e l'equanimit mentale, tutto contribuisce alla salute e al funzionamento. Incapacit di usare le qualit disponibili, un'immagine negativa di s, debolezza e meschinit, comportamento distruttivo ed egoismo contribuiscono ad accrescere la confusione e il deterioramento della salute mentale ed emotiva. 15. Le persone illuminate vedono la possibilit di dolore futuro anche in mezzo alle esperienze e alle situazioni piacevoli, a causa dell'esistenza delle latenti impressioni subcoscienti che possono ancora germinare, e a causa delle tendenze e delle azioni dei guna nel campo mentale. L'uomo che conosce non portato a credere che le presenti circostanze piacevoli persisteranno, se egli sa dell'esistenza di modelli distruttivi nella mente. Inoltre l'esistenza d'influenze elettriche interattive far si che in futuro vi siano confusione e tentazione. Finch non si fa l'esperienza dell'Assoluto, fino a quando certe caratteristiche presenti nella mente costituiscono una minaccia potenziale di vicini o lontani problemi indesiderati, l'azione di trasformazione interiore deve continuare. La meditazione Kriya Yoga produce una totale pulizia del campo mentale, un miglioramento del sistema nervoso, la purificazione del corpo elettrico e la perfezione del corpo fisico. 16. Il dolore e la sofferenza che non derivano da queste inclinazioni subcoscienti possono essere evitati.

Dando inizio a un'azione costruttiva uno pu regolate l'attitudine mentale, neutralizzate le tendenze e gli impulsi distruttivi, e disarmare letteralmente i modelli mentali che causano la sofferenza; perfino le tendenze genetiche possono essere modificate. L'attenzione a tutte le procedute del Kriya Yoga, una buona nutrizione, l'associazione con altri che camminano sul sentiero spirituale, e il coltivare la fede possono aiutare ad evitare problemi futuri che hanno origine nelle impressioni al livello subcosciente della mente. 17. La causa della sofferenza l'identificazione del veggente con il visto. Il veggente colui che vede o osserva; il visto ci che viene osservato. Quando uno s'identifica con il mondo materiale e con le impressioni nella mente, l'obiettivit viene perduta. Per chi cammina sul sentiero spirituale estremamente utile rimanere testimone di tutto ci che osserva. Stabilendosi nella coscienza-testimone uno pu provare piacere senza farsi coinvolgere troppo, e un disturbo temporaneo pu essere vissuto senza perdere la consapevolezza dell'anima. Questo ci che significa essere distaccato. Distacco non significa mancanza d'interesse; significa piuttosto vedere con chiarezza, senza un indebito coinvolgimento emotivo e senza confusione mentale. 18. I mondi oggettivi, fatti di elementi e organi di senso, e influenzati dagli attributi elettrici nella natura, hanno lo scopo di procurare alla coscienza l'opportunit di sperimentare la liberazione finale. Mentre vive nei mondi relativi, l'anima incarnata ha la possibilit di provare i principi della mente e della coscienza, esaurire e dissolvere il karma, e destarsi alla realizzazione della Verit Finale. Il mondo costituito da elementi-influenze ed regolato dagli attributi elettrici, o guna. Anche quando si lavora alla propria salvezza personale, necessario rimanere internamente concentrati nella consapevolezza dell'essere. Nel suo classico trattato sullo Yoga della Saggezza (Jnana Yoga, verso 36), Swami Shankara afferm: "In verit Io sono quella Suprema Coscienza che eterna, immacolata e libera; che Uno, indivisibile e non-duale, e che ha la natura di Beatitudine, Verit, Conoscenza e Infinit". Un kriya yogi deve pensare a se stesso in questo modo mentre naviga attraverso i mari agitati della vita. 19. Le forze cosmiche (i guna) hanno quattro aspetti, a seconda delle loro manifestazioni grossolane e sottili, e sono: il particolarizzato, il non particolarizzato, quello che solo indicato e quello che non ha alcun tipo di caratteristiche. Nell'ordine inverso: quell'aspetto della forza cosmica che non ha alcun tipo di caratteristiche la forza cosmica allo stadio primordiale, prima della manifestazione esterna; l'aspetto che indicato quello che emerge per primo in direzione della manifestazione; l'aspetto non particolarizzato la natura che appare in sottili combinazioni elettriche; l'aspetto particolarizzato lo stato di piena manifestazione esteriore che pu essere percepito dagli organi dei sensi. L'universo esterno teso possibile dall'esistenza di un sottile universo interiore che, a sua volta, il risultato di pi sottili idee causali. Gli aspetti causale, sottile e grossolano emanano dalla natura-energia primordiale. Come risultato della pratica intensiva della meditazione Kriya Yoga, il corpo dello yogi diventa sempre pi sottile in direzione della pura energia. Vi sono yogi evoluti che hanno la capacit di smaterializzare il corpo fisico e rimaterializzarlo a volont. Questa capacit una di quelle dimostrate da Mahavatar Babaji, che per secoli ha operato per l'evoluzione spirituale del pianeta. Molti nella nostra linea di guru credono che Mahavatar Babaji sia stato conosciuto come Sri Krishna nelle epoche passate. Lo credeva Lahiri Mahasaya, e anche Paramahansaji rivel la stessa cosa ai discepoli intimi.

20. Il veggente Pura Coscienza. Anche se essenzialmente pura, quando si relaziona al mondo oggettivo, l'anima conosce attraverso la mente, gli organi dei sensi e il corpo fisico. Ogni anima in realt Pura Coscienza. Per rapportarsi ai mondi relativi, l'anima usa la mente, gli organi dei sensi e il Corpo fisico come strumenti di comunicazione. Per una persona spiritualmente avanzata possibile osservare l'universo attraverso la visione interiore, ma per mettersi concretamente in relazione con il mondo vi devono essere i necessari rivestimenti fatti di sostanza materiale. 21. Il solo scopo della natura e dell'universo manifesto l'amore di Dio. La funzione di Dio manifestarsi come natura e universo. La ragione umana non pu spiegare qual lo scopo della creazione, della dissoluzione, e poi di nuovo della creazione. Tutto questo pu essere compreso solo dopo l'illuminazione. Allora un'anima libera pu vivere nel mondo senza essere indebitamente influenzata da esso, oppure pu trascendere il regno di maya e rimanete immersa nell'Essere. Per le anime illuminate anche possibile rimanere nella coscienza di Dio, osservando la rappresentazione continua senza esserne irretite. Le anime supremamente libere possono vagare liberamente per le sfere del creato perch sanno che tutto una manifestazione della Coscienza. 22. Sebbene l'universo non esista pi per chi lo ha trasceso, continua ad esistere per tutti quelli che ancora lo percepiscono. Il Nirvana, l'estinzione del senso di individualit e molteplicit, quando l'anima assorbita nell'Assoluto, rimuove l'apparizione del mondo dal campo di percezione. Non possiamo essere consapevoli di ci con cui non abbiamo relazione. Quelli per che s'identificano ancora con le caratteristiche della natura, continueranno a percepirlo. Anche mentre incarnato, se uno stabilito nella consapevolezza del Puro Essere, i mondi possono essere percepiti, ma non avranno alcuna influenza sull'anima. I mondi non devono la loro esistenza alla percezione delle anime. Il processo cosmico continua anche quando le anime individuali lo trascendono. 23. Quando le forze della Puta Coscienza si mischiano con le forze della natura, questo diventa la causa dell'identit dell'Anima Suprema con la materia. Vi un aspetto della Coscienza che non viene mai coinvolto nella materia. Vi sono anche forze e influssi che s'infiltrano nella natura e, in tal modo, Dio governa i mondi. L'influsso direttivo di Dio viene chiamato Spirito Santo. Gli yogi lo chiamano Shiva, l'influsso di Dio che crea i mondi e quindi li dissolve, solo per poi creati di nuovo. Shiva il dio patrono degli yogi. L'abbandono a Dio, anche se fatto senza comprendere pienamente la Sua natura, molto utile per chi cammina sul sentiero spirituale. Abbandonarsi a un Potere superiore dissolve l'ego e porta al risveglio spirituale. L'intelligenza dell'anima veramente l'intelligenza di Dio; essa sa come dirigete i nostri passi e aver cura del nostro risveglio e della nostra liberazione. La Coscienza si mescola con le forze della natura, che sono sue emanazioni, e la manifestazione del mondo comincia. Un kriya yogi impara a lavorate con le forze della natura all'interno della sua mente e del suo corpo, e quindi in grado di discernere l'esistenza della Pura Coscienza come la sua vera realt. I metodi del Kriya Yoga offrono la possibilit di fare realmente l'esperienza della vera natura, attraverso la discriminazione e la meditazione supercosciente. 24. La conoscenza imperfetta della natura dell'anima la causa che la fa identificare con la materia.

A causa dell'illusione, l'anima non capace di comprendete la verit su se stessa. Quando avviene un certo risveglio, allora uno comincia ad essere consapevole della realt interiore. Una persona non illuminata non pu fare a meno d'identificarsi con i modelli mentali e i mondi materiali. Le anime non sono illuse perch hanno errato nei reami sottili. Le anime sono unit particolari della coscienza di Dio e sono state coinvolte nella materia quando furono manifestati i mondi. Dio, come ciascuno di noi, stato coinvolto nella creazione del mondo e, come ciascuno di noi, ora si sta svegliando da questo coinvolgimento. Inoltre, finch l'anima coinvolta nelle sfere relative, possibile che essa sperimenti un certo grado di risveglio e vari gradi d'illusione. Uno potrebbe diventare altamente realizzato spiritualmente e poi, per un certo tempo, cadere dal sentiero. Tuttavia, le impressioni costruttive lasciate nella mente dalle pratiche spirituali, a suo tempo faranno in modo che egli venga di nuovo coinvolto nella sadhana. Nessun guadagno va mai perduto, cos Sri Krishna dice ad Arjuna nella Bhagavad Gita. Lahiri Mahasaya scrisse: "L'intero universo manifestato il frutto della meditazione cosmica creativa di Dio. Tutte le forme sono sue in molteplici manifestazioni. Egli ha creato ogni anima dall'essenza della sua realt e perfezione". E ancora: "Brahman, Dio, Coscienza-Esistenza-Beatitudine Assoluta, il principio e la causa-prima di tutto. Egli la realt trascendentale ed eterna. Egli l'assoluto e anche il relativo. il solo e unico Spirito, l'indifferenziato. Egli si manifestato e continua a manifestarsi nella creazione cosmica. Egli dentro di noi. Egli l'Atman, la nostra stessa anima". 25. Con l'eliminazione del senso d'identificazione (dell'anima con la materia), l'ignoranza (mancanza di conoscenza) bandita e il veggente fa l'esperienza della libert assoluta e finale. Poich l'identificazione dell'anima con la materia causa incoscienza, la consapevolezza cosciente del S produce di conseguenza il bando dell'ignoranza. Quando l'anima non pi limitata, dimora nella piena consapevolezza della sua essenza e gloria innata. Lahiri Mahasaya scrisse: "Ottenere la rivelazione e la realizzazione di Dio non cosa limitata a pochi. Tutti gli uomini, senza eccezioni, possono e devono entrare nella vita, luce, pace e perfezione di Dio". Si Yukteswar insegnava: "Per l'uomo, la cessazione di ogni sofferenza lo scopo immediato del cuore. L'eliminazione completa di tutte queste sofferenze, cos che diventi impossibile il loro ritorno, la meta finale". La conoscenza dei mondi fenomenici si pu ottenere usando diversi metodi d'analisi. La conoscenza finale viene sperimentata automaticamente quando uno trascende le influenze limitative. 26. Il mezzo per eliminare la mancanza di conoscenza rimanere saldamente nella cosciente consapevolezza della verit circa il rapporto tra coscienza e materia. Una realizzazione sporadica della verit sulla vita utile, ma l'ideale finale rimanete stabiliti per sempre nella corretta comprensione, indipendentemente da ci che facciamo. Allora vedremo la vita come uno spettacolo, anche mentre partecipiamo pienamente al suo svolgimento. Paramahansaji ricordava frequentemente ai discepoli la "natura di sogno" del mondo. Egli lo paragonava a un film, fatto solo di luci e ombre, senza un proprio potere di influenzarci, a meno che noi stessi ci facciamo coinvolgere emotivamente e permettiamo che lo spettacolo abbia influenza su di noi. 27. L'illuminazione finale viene sperimentata in sette stadi progressivi. Il samadhi uno stato di consapevolezza, ma non la stessa conoscenza. Uno stato di samadhi permette che si faccia l'esperienza della conoscenza. Nel sistema del Kriya Yoga sono descritti sette livelli progressivi di comprensione. Essi vengono realizzati nel corso della contemplazione interiore e sono in relazione con i sette chakra. In uno dei suoi commentari alla Bhagavad Gita, Paramahansaji spieg i processi e i metodi che portano alla pratica effettiva della meditazione:

Primo, con la discriminazione lo yogi si distacca dai suoi possessi terreni e dal suo piccolo cerchio di amici. Questo lo fa non per essere chiuso e negativo, ma per includere tutti nel suo amore. Dapprima lo yogi bandisce tutti gli attaccamenti, affinch non si pongano lungo la via della percezione e dell'onnipresenza. Dopo aver conseguito l'onnipresenza, egli include nel suo amore la famiglia, gli amici, tutto. Con il suo attaccamento a poche miserabili cose che alla fine deve abbandonare, l'uomo comune un perdente. Lo yogi reclama dapprima il suo divino diritto di nascita facendo tutti gli sforzi necessari, e in seguito include tutte le cose che desidera avere. Secondo, lo yogi scopre che la sua coscienza, seppur liberata dai possessi relativi al corpo, rimane ancora tenacemente imprigionata nel corpo e nella coscienza umana. Terzo, praticando la concentrazione profonda lo yogi cerca di ridurre al silenzio le sensazioni fisiche interne ed esterne che invadono il suo corpo. Quarto, lo yogi impara a rendere il suo cuore e il suo respiro tranquillo e a ritirare l'attenzione e l'energia nella spina dorsale. Quinto, quando lo yogi pu calmare il suo cuore a volont, psicologicamente va oltre lo stato subcosciente. L'ego prova gioia ed esultanza quando percepisce la mente subcosciente nel sonno. Durante il sonno il cuore lavora ancora, pompando sangue attraverso i muscoli mentre i sensi dormono. Quando l'attenzione e l'energia sono ritirate da essi, il cuore, i muscoli e i sensi sono coscientemente messi a dormire; allora si prova una gioia pi grande di un migliaio di sonni senza sogni. Dopo essersi stabilizzato psicologicamente, lo yogi prosegue la meditazione interiore per realizzare i diversi stati di samadhi e la conoscenza. Le prime percezioni che si potrebbero avere in meditazione sono: visioni, una variet di manifestazioni di luci, vedere forme geometriche di colori brillanti, sensazioni d'espansione di consapevolezza e la percezione di un vasto spazio debolmente illuminato, insieme a barlumi del finora sconosciuto. Molti meditanti principianti riferiscono di avere tali percezioni, che indicano un certo risveglio di coscienza. Uno non deve pensare di essere illuminato perch ha queste percezioni; anche se esse servono da incoraggiamento sul sentiero del Kriya Yoga. Quando un meditante muove la coscienza e la forza vitale attraverso i chakra, dal pi basso al pi alto, avverte delle percezioni sottili. Alcune di queste sono: la coscienza che la materia composta di elettricit; la coscienza che la materia composta di elettroni e forza vitale; la coscienza che i gas e l'aria sono fatti di forza vitale; la coscienza che la materia sottile fatta di forza vitale intelligente; la coscienza che ogni cosa nell'universo relativo fatta di forza-pensiero. Con una visione globale lo yogi sa che tutta la creazione una proiezione della Mente Cosmica. Il primo stadio del risveglio alla conoscenza quando uno capisce quali sono le limitazioni che deve rimuovere se vuole progredire ulteriormente. Questa intuizione rende possibile fare uno sforzo concentrato verso una direzione precisa. Il secondo stadio viene realizzato quando le limitazioni che in precedenza causavano dolore sono state effettivamente neutralizzate, cos che non potranno mai pi essere causa d'infelicit. Il terzo stadio che si sperimenta la supercoscienza, il samadhi, l'unit. L'anima dimora nella realizzazione del Puro Essere. Gli stati di samadhi rendono possibile la trasformazione interiore e la realizzazione progressiva.

Il quarto stadio viene realizzato quando, grazie all'intuizione e al discernimento, uno capisce chiaramente la relazione del S con la mente e i fenomeni interni ed esterni. Il quinto stadio si realizza quando gli influssi del campo mentale non possono pi, in alcun modo, contribuire al cambiamento nella propria coscienza. Il sesto stadio la coscienza di Dio, dove l'anima trascende mente e materia. Ora gli attributi della natura (i guna) cominciano a non essere pi influenti e gradualmente ci si allontana dalla loro azione. Il settimo stadio si ha quando l'anima libera da tutti gli influssi e rimane nella cosciente esperienza del Puro Essere. Questo il Campo Assoluto e Non-manifesto della Pura Esistenza. 28. La disciplina volontaria e gli esercizi spirituali producono la purificazione del campo mentale e dei rivestimenti grossolani. L'illuminazione e le altre realizzazioni si sperimentano finch non si ha la certezza della liberazione finale. Abbiamo esaminato gli stadi che si attraversano quando ci si desta dalla coscienza materiale all'Assoluto. Dopo avere sperimentato gli stadi preliminari, la realizzazione finale avviene in un momento. Non un'esperienza che pu essere causata, perch non l'effetto di qualche causa. I guru del Kriya Yoga insegnano che bisogna essere costanti sul sentiero dell'illuminazione, e nello stesso tempo non essere ansiosi dei risultati. Desiderare intensamente i frutti delle pratiche spirituali e della meditazione vuol dire essere incapaci di offrire tutte le azioni a Dio. Noi facciamo quel che facciamo perch nostro dovere farlo, e poi lasciamo il resto alla volont di Dio. 29. La volont di astenersi da ci che non utile, la volont di osservare e applicare i principi della verit, gli esercizi fisici e mentali, la regolazione e la trasformazione delle forze vitali, la direzione volontaria di queste, la concentrazione, la vera meditazione, e il samadhi sono gli otto passi per realizzare la perfetta conoscenza attraverso lo Yoga. Ottuplice il sentiero del Raja (reale) Yoga. Indipendentemente dal proprio stato di coscienza iniziale, se uno osserva queste procedure e pratica totalmente queste istruzioni avanzer sul sentiero spirituale. Le procedure sono descritte dettagliatamente nei sutra seguenti. 30. Le cinque regole e proibizioni (yama) sono: non violenza, verit, non rubare, giusto uso delle forze vitali, e non-dipendenza dalle cose. Non-violenza significa rimuovere dalla mente e dalla coscienza qualsiasi intenzione o desiderio di ferire se stessi, gli altri o l'ambiente circostante. Uno potrebbe condurre una vita modello, ma detestare interiormente gli altri e se stesso. La verit esige un'attenta vigilanza nei nostri rapporti con gli altri, rimanendo nello stesso tempo completamente onesti con noi stessi. Non rubare significa tra l'altro bandire qualsiasi inclinazione a desiderare segretamente ci che appartiene a un altro per diritto della sua coscienza o del suo lavoro. Il giusto uso della forza vitale richiede che si utilizzino con intelligenza l'energia e le forze vitali per fini superiori. La non-dipendenza significa che bisogna avere un'attitudine di perfetta rinuncia verso le cose. I saggi insegnano a fare buon uso delle cose, ma non ad accumulare o acquistare solo per il gusto di collezionare le cose, pensando che la sicurezza consista in ci. Si possono utilizzare le cose senza esservi attaccati o dipendere da esse. 31. Le regole raccomandate sono considerate universalmente applicabili poich non sono limitate da classe, luogo e tempo.

Indipendentemente dall'epoca (ciclo) in cui uno vive, indipendentemente dalle circostanze culturali, queste regole sono fondamentali e quindi valide per tutte le persone, sempre e ovunque. Osservare semplicemente la legge alla lettera non produrr una trasformazione; quello che veramente necessario abbandonarsi totalmente ai principi. 32. I principi di verit (niyama) da osservare sono: purezza, contentamento, autodisciplina, studio della natura della coscienza, e abbandono del senso dell'ego a Dio. La purezza del corpo, della parola, del pensiero e del comportamento. Il contentamento sempre possibile, indipendentemente dalle circostanze esterne, quando uno dimora nella consapevolezza del S, la Natura Reale. L'autodisciplina si riferisce al controllo dei sensi, al dominio della mente, alla regolazione e trasformazione dell'energia, e al prestare attenzione ai propri doveri. Lo studio della natura della coscienza per comprendere la realt di Dio e dell'anima basilare nella via del Kriya Yoga. Abbandonare il senso dell'ego a Dio vuol dire adorare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza. Se nulla trattenuto, Dio consumer l'ego completamente. 33. Per vincere e neutralizzare le tendenze e le forze istintive distruttive, bisogna coltivare le tendenze e le forze contrarie. Che cosa pu fare lo studente quando s'accorge d'avere dentro di s impulsi e tendenze che gli impediscono di realizzare i suoi fini superiori? Pu resistere loro con un libero atto della volont non appena si manifestino e, in tal modo, andare contro corrente Questo indebolir le forze e le tendenze prima che abbiano il tempo di diventare attive e dominanti. Egli pu anche coltivare coscientemente sentimenti, attitudini e desideri (di natura spirituale) che sostituiscano quelli che, a lungo andare, non sono pi utili. Allora rimarranno soltanto le forze e le tendenze costruttive, che l'aiuteranno a raggiungere la sua nobile meta. In seguito svaniranno anche questi impulsi e tendenze, e lo yogi vivr nella consapevolezza del Puro essere. 34. Le tendenze e le forze istintive possono essere deboli, moderate o intense. Esse tendono a produrre dolore e sofferenza; perci devono essere eliminate dal campo mentale e dal corpo. A causa della confusione, della repressione, dei condizionamenti e dell'attenzione mal diretta, molta energia rimane sepolta negli spazi della mente. Se le tendenze distruttive non sono indebolite e neutralizzate, quasi certo che si avranno problemi personali, agitazione mentale e perfino malattie fisiche. A volte gli impulsi e le tendenze sono deboli, e possono essere purificati piuttosto facilmente. Altre volte possono essere moderati, ed essere purificati con un po' di sforzo in pi. Ma anche quando sono intensi, possibile eliminarli dal sistema grazie al potere dello Yoga. 35. Quando uno stabilito nella non-violenza, le persone e gli esseri viventi non provano inimicizia nei suoi confronti. Quando uno in pace con il mondo, il mondo gli diventa amico Costui non sar colpito o ferito da nessun'altra persona, o animale; o dalle forze della natura. Una volta entrato in sintonia con la natura, essa gli si manifesta sempre come un influsso benevolo. Quando uno stabilito nella non-violenza, fa l'esperienza dell'amore puro. Ges parl d'amore in maniera molto realistica, come leggiamo nel Vangelo di San Marco (5: 44): "Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite quelli che vi maledicono, fate bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che malignamente vi perseguitano". Nei primi stadi del sentiero spirituale, prima che la perfetta non violenza sia stabilita nella mente e nella coscienza del devoto, vi

saranno tante opportunit per prendere a cuore il consiglio di Ges. Nella Lettera di San Paolo ai Romani (13: 10) leggiamo: "L'amore non fa male al suo prossimo; perci l'amore il completamento della legge". 36. Quando uno fermamente stabilito nella verit, le azioni che compie danno immediati e precisi risultati. Quando uno stabilito nella verit, svanisce ogni conflitto e confusione dalla mente. Allora le proprie intenzioni e azioni costruttive portano frutto immediato. Quando vi conflitto tra i livelli cosciente e subcosciente della mente, le energie sono bloccate ed pi difficile lavorare in armonia con la Mente Cosmica. I testi antichi insegnano che chi stabilito nella verit ha il potere di materializzare le sue parole; tutto ci che dice deve realizzarsi. 37. Quando uno stabilito nel non rubare, realizza la vera prosperit. Prosperare significa far fortuna, fiorire, avere successo. Quando uno in armonia con la vita, si trova nella corrente della grazia e riceve tutte le cose necessarie per il suo benessere e il suo successo. Anche un piccolo desiderio di avere ci che appartiene a un altro segno di debolezza e tradisce la presenza dell'ego. Tutto ci che appartiene a Dio (in manifestazione) nostro, e noi possiamo attirare tutto quanto ci necessario, senza violare i diritti di un altro. 38. Dirigendo con intelligenza tutte le energie disponibili, si ha il beneficio di trasmutare le energie per i fini superiori. La parola usata nel testo originale, per indicare la conservazione e il giusto indirizzo delle forze vitali, brahmacharya. Si insegna che se si vuole avere successo nello Yoga, bisogna essere stabiliti in questa pratica. Il rinunciante che prende il voto di brahmacharya accetta di autocontrollarsi nell'uso delle energie e degli impulsi dei sensi. Non si raccomanda la repressione, ma di regolare e indirizzare. Questo uno dei principali punti di confusione per molti studenti che intraprendono il sentiero spirituale. Alcuni maestri di Yoga dicono che brahmacharya significa astinenza sessuale o celibato. In realt il vero significato che uno deve neutralizzare tutte le brame passionali dei sensi, perch tali desideri indicano mancanza di autocontrollo e causano seri problemi. Alcuni sono portati naturalmente a una vita di celibato. D'altro canto se uno conduce una vita normale, con tutti gli impulsi e gli istinti regolati e sotto controllo, non percorre affatto una via inferiore. Sia Lahiri Mahasaya che Sri Yukteswar erano sposati e crebbero dei figli mentre percorrevano il sentiero del Kriya Yoga. Nei tempi vedici, in India, la rinuncia totale e quindi il celibato non venivano presi in considerazione come modi di vita fin quando uno non aveva ottemperato agli obblighi di sposarsi, crescere dei figli e adempiere i propri doveri sociali. Molti santi e saggi sono stati, e sono, sposati e attivamente coinvolti in responsabilit sociali. La mancanza di comprensione sul tema del brahmacharya ha generato confusione e senso di colpa in numerosi ricercatori spirituali. Quando le forze della mente e del corpo sono sprecate in incontrollabili e vane occupazioni, si realizza poco di costruttivo e le forze del corpo, della mente e dell'anima si indeboliscono. Chi fa un uso

intelligente delle forze vitali sente una grande forza fisica, mentale e spirituale, perch quando le energie non sono dissipate vengono trasmutate in un'essenza pi sottile. La forza fisica grossolana e l'energia mentale si trasmutano in energie pi sottili che nutrono sia la mente che il corpo. Il corpo si rafforza e diventa pi resistente alle malattie. Anche la mente si rafforza, e cos il potere mentale e spirituale si sviluppa naturalmente. L'essenza pi sottile di ogni energia chiamata ojas, ed questa essenza che collega il campo mentale con quello spirituale. Cos, quando le energie grossolane sono trasmutate in quelle pi sottili, e quelle pi sottili sono trasmutate in ojas, il corpo e la mente dello yogi vengono pervasi di splendore e radiosit. Egli percepisce un maggiore magnetismo spirituale e un accresciuto potere di concentrazione. 39. Chi stabilito nel non-attaccamento disinteressato ottiene la capacit di conoscere le operazioni di nascita e morte. Un vero rinunciante non attaccato a nulla, non pi limitato da cose, forze o influssi; e allora pu vedere chiaramente gli alti e i bassi dello scorrere della vita. Costui comprender il vero senso delle relazioni, far il suo dovere e lavorer per il bene del mondo. L'egoismo, di qualsiasi tipo, dannoso alla salute mentale e spirituale. Senza salute mentale e spirituale non ci pu essere garanzia di benessere materiale. Nella tradizione yogica, quando uno riceve l'iniziazione gli si chiede di dare tutto a Dio e al suo guru. A partire da quel momento l'iniziato continuer ad avere relazioni e a mantenere il suo ambiente, ma non pi come un proprietario, bens come un custode o un amministratore fiduciario. Egli deve realizzare che non possiede nulla, perch tutto appartiene a Dio. Se vi egoismo ed attaccamento, sicuramente vi falsit e menzogna. E non pu esistere un rapporto aperto e d'abbandono con Dio o il guru, se sono presenti falsit e menzogna. Durante l'iniziazione consuetudine che il guru chieda al discepolo di offrire un contributo finanziario, che verr usato per la missione del guru o per qualche scopo caritatevole. Se l'iniziato si opponesse alla richiesta, ci indicherebbe che non si ancora abbandonato a lui e che, quindi, non si pu considerare un candidato pronto a ricevere gli insegnamenti interiori. Il guru, che stabilito nella coscienza di Dio, non ha bisogno di nulla per se stesso. La sua sola funzione quella d'aiutare il discepolo a liberarsi delle limitanti caratteristiche interiori che potrebbero impedirgli un rapido progresso sul sentiero. 40. In conseguenza della purezza, si portati a evitare il contatto con possibili fonti di contaminazione. Il buon senso ci dice di evitare il contatto con persone e situazioni che possono essere causa di malattie e infezioni. Ma in conseguenza della coltivazione della purezza, siamo portati a vivere in un ambiente libero da confusione mentale e agitazione emotiva. La mente indisciplinata pu essere ricettiva alle suggestioni negative, e perfino una persona morale a volte pu essere tentata di commettere un atto immorale. Quando si rivolgeva ai principianti sul sentiero spirituale, Sri Yukteswar era solito consigliare: "L'ambiente pu essere pi forte della forza di volont!". La purezza fisica ha a che fare con la pulizia del corpo, l'igiene personale, la scelta di una dieta e la cura dell'ambiente circostante. Un corpo pulito, se ben nutrito e abituato all'esercizio e al riposo regolare, sar pi resistente alle malattie. Una mente pura, nutrita con pensieri di Dio e le pi forti energie dell'anima, sar chiara e ben ordinata.

Quando si vive nel mondo, non sempre possibile scegliere i propri colleghi o l'ambiente in cui si lavora Tuttavia uno si pu almeno esercitare a vedere l'essenza divina attraverso le apparenze; in tal modo improbabile che sia indebitamente influenzato. Per ricevere aiuto lungo il sentiero spirituale, l'aspirante pu ricorrere a tre 'ambienti' che nutrono l'anima. Primo, pu studiare le sacre scritture e fare del suo meglio per attenersi alle istruzioni che vi sono riportate. Secondo, pu associarsi, quand' pratico farlo, ad altri ricercatori sul sentiero che sono fortemente intenzionati a ottenere la realizzazione di Dio. Terzo, pu rivolgere tutti i giorni la sua attenzione e le sue energie nel campo supercosciente, ed esserne ricaricato. Inoltre pu essere utile avere un luogo privato, tenuto appositamente a parte, per la meditazione e lo studio quotidiano. Col tempo quest'ambiente diventer estremamente carico di sottili forze spirituali. E ogni volta che il devoto entrer in quel luogo sacro, i suoi pensieri s'innalzeranno a Dio e le sue energie vitali saranno elevate. 41. In conseguenza della purezza mentale, uno prova serenit, buon umore, potere di concentrazione, controllo dei sensi, e idoneit alla percezione diretta di Dio. Purificate il campo mentale da tutte le tendenze e i modelli distruttivi, e le influenze spirituali diventeranno sempre pi dominanti. La serenit, il buon umore, il potere di concentrazione e il controllo dei sensi ci preparano a realizzare la percezione diretta della Realt Suprema. Anche quando uno trova difficile essere sereno, allegro e concentrato, se si praticano le tecniche del Kriya Yoga si introduce ordine nel campo mentale e la mente viene purificata. Con la pratica, e usando certi metodi, si pu ammaestrare la mente. La pratica di affermazioni fatte con grande volont, l'uso di canti, preghiere e canzoni sacre contribuir moltissimo a purificare la mente. Alimentando un'attitudine positiva, ci si pu presto impadronire dei meccanismi mentali e determinare a quali pensieri permettere di prevalere. Ognuno libero di scegliere, in ogni momento, come guardare alla vita e cosa pensare del mondo. Uno pu scegliere di vedere il bene e l'ideale, oppure pu scegliere di vedere l'impuro e il grossolano. Nessun potere esterno pu controllare chi padrone di se stesso. 42. In conseguenza del contentamento, si prova pace suprema e felicit. La pace suprema quella dell'Autorealizzazione. La felicit suprema quella dell'illuminazione, quella della conoscenza di Dio. Paramahansaji era solito sottolineare l'importanza di rimanere in silenzio dopo la pratica delle tecniche di meditazione del Kriya Yoga. Immergendosi nel profondo silenzio cosciente si ha la possibilit di contemplare gli aspetti pi sottili della coscienza. Questa anche l'occasione in cui le forze supercoscienti invadono la mente, il sistema nervoso e il corpo per compiere la loro opera di redenzione. Lahiri Mahasaya insegnava ai suoi discepoli ad utilizzare "la calma che viene dopo la pratica del kriya" per immergersi profondamente nell'oceano della coscienza di Dio. Rimanendo sempre equilibrato interiormente, si pu provare un contentamento duraturo anche nel corso di provocazioni temporanee. Questo il risultato della pazienza, o della perfetta tranquillit ed equanimit. Quando uno rimane interiormente stabile e contento, indipendentemente da cosa la vita gli presenta, gli schemi mentali ed emotivi vengono indeboliti e purificati, e l'influenza dell'anima pu diventare pi palese.

43. In conseguenza della purificazione e dell'autodisciplina, si ottiene la perfezione del corpo, della mente e dei sensi. La perfezione del corpo non la meta della pratica yoga, ma uno dei suoi effetti collaterali. Quando le forze supercoscienti influenzano il campo mentale, quest'ultimo viene illuminato. E siccome la mente la sede dei sensi, quando la mente illuminata anche i sensi sono purificati. Muovendosi per tutto il sistema nervoso, le forze supercoscienti lo purificano. Infine tutti i sistemi del corpo vengono rafforzati e la shakti, la forza creativa divina, pu circolare liberamente. 44. Studiando la natura del mondo come coscienza e facendo un uso corretto del mantra, si ha l'intuizione diretta di ci che si esamina. La lettura delle rivelazioni dei veggenti e la contemplazione profonda della natura della Realt produrranno l'intuizione diretta. Allora, uno sapr che il mondo coscienza, che appare come la si vede. I concetti non sono realizzazioni; quindi, internamente, noi potremo 'conoscere' la verit, ma non essere in grado di dimostrare la libert. L'esperienza della Realt porter alla dimostrazione pratica della libert. - OM il suono primordiale che pervade l'universo; la sua sorgente si trova nel campo di Dio. Meditando su OM, possibile essere riportati indietro nel campo di Dio. Meditando su Om, si possono esplorare i diversi regni della coscienza e le sfere grossolane e sottili. Inoltre possibile intonare mantra particolari e invitare le forze spirituali nel proprio ambiente personale. I mantra si possono usare anche durante la meditazione, per ridestare le forze latenti nei chakra. In questo modo possibile vedere internamente la frequenza energetica che corrisponde a ciascun chakra e ascoltare i diversi suoni che emanano da essi. Per il meditante che li invoca usando certi mantra, che corrispondono alle loro frequenze, possibile ascoltare i suoni sottili in maniera pi evidente. Per ascendere lungo il sentiero spinale, dal chakra di base all'occhio spirituale, viene usata in particolare una certa tecnica di meditazione kriya. Lahiri Mahasaya scrisse: "Nel vostro corpo vi un posto sacro. l'occhio spirituale. la porta mistica della rivelazione di Dio. La luce di Dio illumina l'occhio spirituale. Una luce che avvolge tutto illumina l'intera coscienza. All'interno di quell'effulgenza si rivela un centro blu scuro. Si tratta di una luce vibrante di un blu intenso. profondamente serena. All'interno del centro blu splende una stella, la luce guida di Dio. brillante, ma calmante. Conduce la coscienza, il potere della rivelazione e dell'amore nella gloria della realizzazione di Dio". Nel centro midollare si manifestano cinque frequenze di forza vitale, riflesse nella luce dell'occhio spirituale. Queste cinque frequenze di forza vitale vengono riflesse nel corpo come forze che regolano tutti i processi fisici. Quando queste forze vengono ritirate dal corpo e dirette nell'occhio spirituale, esse convergono e si possono vedere come una stella a cinque punte. 45. Abbandonandosi totalmente a Dio si fa l'esperienza del samadhi.

Quando uno s'abbandona completamente a Dio, tutta l'attenzione viene rivolta al campo di Dio. L'identificazione con i processi mentali cessa, e si fa l'esperienza del samadhi. Vi saranno diverse percezioni, a seconda di ci che si contempla in meditazione. Sul sentiero del Kriya Yoga, la perfezione nel samadhi porta alla realizzazione. 46. La posizione di meditazione ideale quella che risulta comoda e facile. La posizione di meditazione ideale consiste nel sedere dritti, con il corpo bilanciato e la testa e il collo eretti. Ci pu avvenire su una sedia o, se si preferisce, in una posizione facile in cui le gambe sono incrociate. Il seggio dev'essere fermo, perch durante la meditazione non bisogna muoversi, eccetto per qualche aggiustamento iniziale per mettersi pi comodi. Man mano che si progredisce nella meditazione, il corpo si rilassa sempre pi, le forze vitali si armonizzano e la concentrazione diventa ferma. La posizione eretta favorisce un'attenta concentrazione e fa s che il meditante sperimenti pienamente l'attivit di kundalini nella spina dorsale e nel cervello. Alcuni yogi raccomandano di sedere su una coperta di lana per conservare le correnti del corpo durante la meditazione. Si raccomanda, inoltre, di rivolgersi verso est, o nord, per trarre vantaggio dalle sottili correnti magnetiche che circolano intorno al pianeta. Cosa ancora pi importante avere un posto tranquillo in cui meditare, cos che non vi sia possibilit di essere disturbato. 47. Con il rilassamento profondo si ottiene la purificazione della mente e la conoscenza di Dio. Pi sono regolari le proprie sedute di meditazione, e pi profonda l'esperienza del samadhi, pi diventano influenti le forze supercoscienti. Il risultato la purificazione del campo mentale e una crescente realizzazione di S e di Dio. 48. Una volta conquistata la posizione di meditazione, la mente non pi influenzata dalle tendenze della natura. Quando uno fermo nella sua posizione di meditazione, pi facile andare oltre le sensazioni del corpo e le modificazioni emotive e mentali interne. I meditanti evoluti che sanno come spostare l'attenzione ai piani pi sottili della coscienza possono, in certe occasioni, meditare distesi. Mentre, preferibile che i principianti e i meditanti di livello intermedio rimangano seduti nella posizione eretta raccomandata. In maniera subcosciente noi associamo la posizione distesa con il sonno, ed quindi facile che uno s'addormenti se cerca di meditare in questa posizione. 49. Una volta conquistata la posizione di meditazione, cessa la circolazione delle forze vitali grossolane. Anche se uno non pratica il pranayama, se durante la meditazione l'attenzione viene rivolta e posta nell'occhio spirituale, la posizione di meditazione sar ferma e, a suo tempo, nel sistema vi sar un naturale aggiustamento delle forze nervose. Quando l'attenzione assorbita nell'occhio spirituale, si pu sperimentare la mancanza di respirazione fisica. Anche se non si avverte alcun movimento del corpo, anche se la respirazione sospesa naturalmente, vi sar ancora un gioco di prana sottile in tutto il corpo, che lo mantiene e ne assicura il benessere.

La mancanza di respirazione non necessariamente un'indicazione di supercoscienza. possibile usare l'autosuggestione per arrestare le attivit del corpo, ma l'esperienza interiore potrebbe essere quella del sogno, o dell'incoscienza. Il samadhi non uno stato di trance, nel senso solitamente inteso. Il samadhi uno stato d'intensa consapevolezza, durante il quale si sperimenta un certo grado di supercoscienza e si realizza sempre pi il S. 50. I movimenti del pranayama sono esterni, interni, o sospesi. Essi sono lunghi o brevi, e regolati da spazio, tempo e numero. Il movimento esterno si riferisce alla pausa dopo l'esalazione. Il movimento interno si riferisce alla pausa dopo l'inalazione. Il movimento sospeso si riferisce al momento in cui non vi respirazione, sia per un atto di volont, o perch si fa l'esperienza spontanea di assenza del respiro. Le modificazioni del prana possono essere di lunga, o breve durata. Anche il movimento del prana pu essere lungo, o breve. Questi movimenti sono regolati dalla distanza nello spazio. Anche il tempo un fattore importante durante il pranayama. Si fa l'esperienza di un certo ritmo; perci il trascorrere del tempo pu essere calcolato in numeri. Un principiante pu percepire solamente la respirazione del corpo. A suo tempo uno sentir il movimento del prana attraversare tutti gli spazi interni del corpo. Allora egli percepir la corrente pranica nella spina dorsale e nel cervello. E alla fine sentir che l'intero universo sta respirando tramite lui. Questa la respirazione cosmica. Il prana all'interno del corpo realmente una parte del prana dell'universo. Con l'ausilio del pranayama si espande la propria consapevolezza dall'identificazione col corpo e la mente alla Coscienza Cosmica. Vi un pranayama del Kriya Yoga che una versione modificata della forma pi dinamica. Viene chiamato respirazione sushumna, o respirazione yogica. Il guru insegna al meditante a respirare attraverso le narici, sentendo passare l'aria nella parte posteriore della gola, che stata aperta o espansa rivoltando la lingua all'indietro. Con la sensazione di una leggera aspirazione mentre inala, uno pu indurre un flusso di corrente ascendente dal chakra di base all'occhio spirituale. Quando l'aria esce fuori attraverso le narici, si percepisce la corrente discendere nell'ordine inverso. Ci si pu impegnare in questa pratica per un breve o un lungo periodo, secondo le proprie inclinazioni e capacit. Il midollo spinale viene in tal modo magnetizzato, e le forze del corpo non utilizzate vengono ritirate nel sentiero spinale e dirette verso l'occhio spirituale. L'esperienza estremamente piacevole perch, quando la forza vitale scorre attraverso i nervi con maggiore irruenza del solito, si prova molto piacere. 51. Un'altra modificazione del pranayama quella di neutralizzare inalazione ed esalazione. Secondo la tradizione del Kriya Yoga questo sutra un riferimento diretto al pranayama del Kriya Yoga. Tirando su la corrente attraverso la sushumna durante l'inalazione, e facendola discendere durante l'esalazione, il meditante in grado di neutralizzare il flusso del prana e sperimentare una calma durevole e il samadhi. Questa tecnica risveglia kundalini, rilassa il corpo, libera il sistema nervoso dallo stress e il sangue dal carbonio. L'ossigeno che si prende con l'inalazione viene trasmutato in pura energia, che viene diretta ai chakra. Paramahansaji insegnava le tecniche di meditazione del Kriya Yoga in varie fasi. Ai discepoli appena arrivati insegnava il mantra, e poi la contemplazione del suono e della luce interiore. In seguito veniva insegnato il pranayama del Kriya Yoga, durante una speciale cerimonia d'iniziazione. Nel corso del

tempo venivano date altre tre tecniche di meditazione kriya, man mano che il discepolo diventava esperto nella pratica delle tecniche iniziali. un errore presumere che uno sia pronto per i metodi di meditazione avanzata prima di avere acquisito la padronanza su quelli datigli durante le fasi iniziali dell'istruzione. La legge interiore della mente e della coscienza che uno riceva l'istruzione nelle procedure pi avanzate quando sar pronto a riceverle. Il guru stesso inviter il discepolo a fare l'esperienza della meditazione avanzata, oppure l'istruzione verr data sui piani Interiori. Durante gli stadi avanzati della meditazione, il discepolo pu vedere il guru nella luce dell'occhio spirituale, e ricevere istruzioni da lui. Le limitazioni di spazio e tempo non vincolano il meditante che ha trasceso i mondi fenomenici. Mi stata raccontata la storia di come un sincero devoto ricevette l'iniziazione al Kriya Yoga in circostanze particolari. All'inizio egli era andato nell'ashram di Sri Satya Sai Baba, nel sud dell'India, con l'intenzione di dedicarsi pienamente all'ideale di vivere l, sotto la supervisione personale di Sai Baba. Un giorno Baba gli disse: "In questa vita io sono un maestro. Non accetto discepoli in un ambiente ashramitico come vuoi tu. Non temere; ti mander il tuo guru ed egli ti inizier a casa tua. Vedr anche che tu abbia un lavoro". L'uomo segu le istruzioni di Baba e part per ritornare a casa sua, nel nord dell'India. Sulla via del ritorno, si ferm nella citt santa di Benares, dove per caso incontr il nipote di Lahiri Mahasaya, che aveva la volont di istruirlo. Egli diede all'uomo l'istruzione preliminare e gli disse di ritornare pi in l, dopo avere praticato la meditazione secondo le istruzioni ricevute. L'uomo fece ritorno a casa, trov un lavoro, e cominci a praticare la meditazione con zelo. Pass del tempo, e un giorno sent d'essere pronto per l'iniziazione al Kriya Yoga. Tuttavia vi era un problema, poich il suo nuovo datore di lavoro non gli dava il permesso d'allontanarsi per un po' di tempo. Scrisse al suo guru e gli spieg la situazione. Il guru gli mand una lettera per informarlo che non usciva mai da Benares, e quindi il discepolo doveva solo aspettare che si presentasse qualche occasione futura. Ma improvvisamente ricevette un'altra lettera dal suo guru, che diceva: " veramente insolito, ma devo venire nella tua citt per un affare personale. Verr a casa tua e ti inizier l". 52. Con la padronanza del pranayama, viene rimossa l'oscurit che vela La luce dell'anima. La luce dell'anima Viene filtrata dalle impressioni che si trovano nel campo mentale. Quando uno pratica correttamente il pranayama, le modificazioni mentali sono acquietate e le impressioni vengono trascese. Come risultato della pratica del pranayama, kundalini si desta e uno ascolta il suono interiore di OM. 53. Quando la mente purificata, resa idonea alla meditazione sulla Realt Suprema. Quando il campo mentale purificato, allora possibile concentrarsi effettivamente e la meditazione pu procedere senza problemi. Finch il campo mentale non purificato, le modificazioni mentali tenderanno ad essere una continua fonte di disturbo.

54. L'interiorizzazione durante la meditazione si realizza quando l'attenzione e le forze vitali dei sensi sono ritirate e stabilite nel campo della mente. 55. In virt dell'interiorizzazione cosciente, si ottiene il dominio supremo sui sensi. Quando i sensi non sono sotto controllo, gli istinti ci sviano dai nostri scopi. possibile regolare gli istinti dei sensi con la forza della volont, ma fino a un certo punto. Il metodo pi efficace consiste nel praticare la meditazione del Kriya Yoga, perch ci d la possibilit di fare coscientemente l'esperienza del S, senza che gli istinti dei sensi siano influenti. Allora le tendenze dei sensi verso l'esterno sono neutralizzate e uno ne padrone. Una volta, un discepolo si lament con Paramahansaji, dicendo che per lui era molto difficile controllare il proprio comportamento: "Signore, ci che mi chiedete facile per voi, perch voi siete il maestro". Paramahansaji rispose: "E come pensi che sia arrivato al mio presente stato di maestro?". Il Kriya Yoga adatto a chiunque desideri percorrere sinceramente il sentiero spirituale. Non in conflitto con il modo di adorazione che uno ha scelto e non richiede che si faccia una vita d'estremo ascetismo. La pratica pu essere moderata, media o intensa, in base alle inclinazioni e alle capacit individuali; e i risultati saranno proporzionali alla propria pratica. TRE - Siddhi, i Poteri della Perfezione Chi ottiene la perfezione nello Yoga chiamato siddha. I siddhi, dunque, sono i poteri che a volte un siddha manifesta. In questa sezione degli Yoga Sutra, Patanjali descrive i diversi poteri yogici e come vengono sviluppati. Si consiglia al meditante di non attaccarsi a queste capacit, che si sviluppano naturalmente, e possono essere usate per favorire le esperienze di samadhi, ma non devono essere usate da chi non ancora purificato. Sri Ramana Maharishi disse a uno studente: "Fino a quando uno cosciente di usare i siddhi, non al sicuro con essi". D'altra parte, quando uno senza ego, lo stesso impulo divino determiner l'uso dei siddhi. L'analisi del poere dei siddhi prover al meditante che egli un essere spirituale, e porter alla rimozione di utte le limitazioni dalla mente e dalla coscienza. Allora, radicato ll'onnipresenza, lo yogi potr muoversi liberamente in questa o in qualsiasi altra sfera. 1. La concentrazione dirigere l'attenzione in un punto (oggetto) di convergenza. Vi sono alcuninsegnanti di meditazione che dicono ai loro studenti che la concentrazione non necessaria per avere successo nella meditazione. In realt essi intendono dire che per meditare non necessario fare un grande sforzo di volont. La cosa migliore dirigere dolcemente l'attenzione in un punto, con la pratica paziente e l'uso delle tecniche di meditazione prescritte. Quando l'attenzione fluisce tranquillamente, senza distrazione, allora si ha la perfetta concentrazione. 2. La meditazione un flusso d'attenzione costante verso l'oggetto di concentrazione.

Le procedure preliminari, inclusa la pratica delle istruzioni prescritte, la posizione stabile, il pranayama e l'interiorizzazione, preparano alla concentrazione che porta alla meditazione. Con la meditazione si cominciano a esplorare i reami interiori, per giungere all'esperienza dell'Autorealizzazione. 3. Durante la meditazione contemplativa, quando si trascende la forma (e/o gli aspetti) dell'oggetto su cui ci si concentra e rimane soltanto il significato (la vera realt), questo il samadhi. Negli stadi iniziali uno pensa: "Mi sto concentrando sull'oggetto della mia meditazione". In virt del costante flusso d'attenzione verso il punto di convergenza, uno sente: "Sono ci su cui mi sono concentrato prima". Uno sentir che cos, ma non lo penser, perch negli stati di samadhi vi soltanto l'esperienza di essere ci che in precedenza era l'oggetto di concentrazione. Uno potrebbe fare l'esperienza di un samadhi di luce, e sentirsi luce. Potrebbe fare l'esperienza di un samadhi di suono, e sentirsi suono. Potrebbe fare l'esperienza di un samadhi di beatitudine, o qualsiasi altra esperienza di unit relativa a ci che si contemplato in precedenza. Allora uno conoscer la natura della luce perch sar luce, la natura del suono perch sar suono, la natura di qualsiasi cosa perch sar quella. Comprendere il funzionamento della meditazione contemplativa rivela al meditante il metodo di acquisire intuizione in tutto ci che viene esaminato e, quindi, il metodo mediante il quale si sviluppano i siddhi. 4. I tre (concentrazione, meditazione e samadhi) presi insieme, costituiscono la perfetta contemplazione. Il termine sanscrito per perfetta contemplazione samyama: il processo della concentrazione, della meditazione e dell'unit. Questo processo permette d'entrare effettivamente nel campo di ci che si esamina. Consciamente o inconsciamente, scienziati e matematici si servono di questo processo quando analizzano la natura dell'universo materiale o le relazioni tra le forze e gli aspetti dell'universo. Uno scienziato potrebbe dire: "Sono diventato di fatto una sola cosa con il problema e infine l'ho compreso completamente!". Dopo avere avuto un'intuizione, ci che rimane da fare provarla con un esperimento, affinch possa essere compresa e accettata dagli altri, e perch la conoscenza possa essere utilizzata. 5. Con la padronanza della perfetta contemplazione, si ottiene illuminazione e conoscenza. La meditazione praticata allo scopo di ottenere rilassamento e riduzione dello stress un'utile terapia. La meditazione che conduce all'esame della natura della coscienza, per poterla conoscere, costituisce uno stadio superiore. Sapere della verit non liberer l'anima; conoscere la verit ci che libera. Nel Vangelo di San Giovanni (8: 31-32) leggiamo: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verit e la verit vi far liberi". Notate che la promessa preceduta dall'ammonizione "Se rimanete fedeli alla mia parola", ovvero se sarete fedeli agli insegnamenti e alle pratiche. Eccetto che in rari esempi di risveglio spirituale spontaneo, si consiglia al devoto che cammina sul sentiero dell'illuminazione di prepararsi praticando con cura tutte le discipline e procedure raccomandate dal guru. Nei secoli passati non era possibile ottenere l'insegnamento del Kriya Yoga,

eccetto per quelle persone pronte a rinunciare a tutto per amore della ricerca spirituale. Fu nella sesta decade del diciannovesimo secolo che Mahavatar Babaji inizi Lahiri Mahasaya alla procedura completa della meditazione Kriya Yoga. A Lahiri fu ordinato di tornare a casa sua e di continuare a svolgere il suo ruolo di padre e marito. Lahiri chiese a Babaji il permesso di iniziare altri nel sentiero del Kriya. Dapprima Babaji rifiut, dicendo che per poter essere istruiti bisognava esser pronti a rinunciare a tutto. Lahiri Mahasaya insistette, dicendo che molti uomini e donne amavano veramente Dio, e tuttavia non potevano rinunciare alla famiglia e ai doveri sociali. Alla fine Babaji acconsent, dicendo: "Inizia liberamente coloro che te lo chiedono. Se uno non un bugiardo o un imbroglione, pu essere iniziato". 6. La perfetta contemplazione dev'essere praticata in stadi. La pratica della perfetta contemplazione ha lo scopo di farci scoprire piani di coscienza sempre pi alti. Se all'inizio uno non pu contemplare la Pura Coscienza, dovrebbe contemplare ci che per lui il pi alto stato di coscienza ottenibile. In questo modo, con scrupolosa persistenza, egli raggiunge la sua meta immediata e poi vi rinuncia per salire oltre, al prossimo stadio. 7. Le tre discipline qui descritte sono processi interni, diversamente dalle prime cinque che le precedono. Degli otto passi che costituiscono la pratica del Raja Yoga, i primi cinque hanno a che fare con la preparazione e l'interiorizzazione; e sono processi esterni. Concentrazione, meditazione e samadhi sono interni. 8. Le tre discipline qui descritte (concentrazione, meditazione e samadhi) sono esterne, se paragonate con le esperienze pi alte del samadhi. La perfetta contemplazione di un oggetto pu sfociare nel samadhi, l'identit con ci che si contempla. Ma si tratta di un samadhi "con sostegno". Quando uno sperimenta gli stati pi alti di samadhi, senza il sostegno di un oggetto di contemplazione, allora si trascendono i processi implicati nella meditazione formale. Una volta che ha trasceso le procedure, la forza d'attrazione della Divinit guider lo yogi attraverso stati di samadhi sempre pi sottili. Per questo s'insegna che "Il Signore stesso sar la guida dello yogi che realizza i pi alti stati di samadhi". 9. In virt delle esperienze di samadhi, gli influssi superiori della coscienza permeano la mente. Man mano che le tendenze costruttive aumentano, le tendenze distruttive vengono neutralizzate. Quando la coscienza del meditante si fonde con la Coscienza di Dio, allora diventa Cosmica. Gli influssi cosmici sono superiori a quelli relativi; per questo le tendenze distruttive presenti nella mente sono prima indebolite e quindi neutralizzate. Questo permette l'emergere delle tendenze costruttive, che sono influenzate dall'anima. Alcune tendenze distruttive si manifestano come attenzione errante, torpore, preoccupazione per le cose mondane, e tendenza ad essere facilmente distratto. 10. La corrente degli influssi supercoscienti diventa pacifica, calma e serena. In tal modo uno pu riconoscere gli influssi benefici della supercoscienza nella propria vita. I pensieri tendono ad essere ben ordinati, la corrente della coscienza scorre dolcemente, e ci si sente pieni di calma e serenit. 11. L'esperienza del samadhi si ottiene quando le modificazioni mentali sono sotto controllo, le distrazioni non interferiscono pi, e quando l'attenzione assorbita nell'oggetto di meditazione.

Anche prima che la mente sia completamente illuminata dalla luce della supercoscienza, possibile fare l'esperienza del samadhi durante la meditazione, quando i processi mentali si placano e le distrazioni non interferiscono pi con la concentrazione. Quindi, quando l'attenzione completamente assorbita nell'oggetto di meditazione, si fa esperienza dell'unit. Non esiste pi alcuna coscienza di molteplicit o differenza. 12. Quando la concentrazione ferma, allora l'impressione mentale del passato simile a quella presente. Meditando profondamente, si sperimentano livelli successivi di consapevolezza. Quindi, vi una somiglianza, ma non un'identit con l'esperienza. L'attenzione si sposta dal grossolano al sottile, dal sottile al causale, e dal causale alla consapevolezza dell'Assoluto. Il Puro Campo della Coscienza, l'Assoluto, il Trascendente, oltre lo spazio, il tempo e le differenze. 13. Ci che stato esposto nei quattro sutra precedenti, spiega la propriet, il carattere e lo stato riguardante gli elementi, il corpo e i sensi. Gli influssi degli elementi costituiscono le cose e le forme del regno materiale. Esiste una sostanza base dalla quale emanano tutte le forme. Le forme emergono a causa del mischiarsi e mescolarsi degli elementi. La propriet di una cosa costituisce la sua natura basilare. Il carattere la sua forma. Gli stati possono essere alterati col passare del tempo, per motivi sia interni che esterni. Il legname ha una propriet che rivela che legno. Il legno pu essere modellato per formare mobili. La propriet (il legno) rimane, ma la forma cambia. Lo stesso legno cambia perch si deteriora o subisce influenze esterne, come la degradazione causata da agenti atmosferici, l'essere bruciato, o essere attaccato da parassiti o da qualsiasi forza esterna abbia il potere di causare cambiamenti. La percezione che l'uomo ha del mondo dovuta all'interazione delle propriet di ci che percepisce in relazione ai sensi sottili recettori nella mente. Le cose hanno colore, struttura, odore e altre caratteristiche che fanno s che noi possiamo percepirle. Una persona non illuminata vede soltanto la forma, in conformit ai dati comunicati dai sensi. Una persona illuminata accetta per convenienza il ruolo di una cosa, ma sa che dietro quell'apparenza vi la struttura basilare di cui sono fatte tutte le cose. Per fini pratici l'uomo pu alterare le propriet di una cosa mediante un procedimento scientifico. Se lo desiderano, i maestri illuminati possono causare cambiamenti agendo al livello degli influssi degli elementi sottili e del magnetismo. Operando con la materia primordiale essi possono produrre cambiamenti nel regno della manifestazione effettuandone le cause nel regno sottile. Un grande maestro soleva cambiare a volte l'acqua in olio, per usarlo nel fuoco cerimoniale. Quando gli chiesero come facesse, rispose: "Cerco l'olio nell'acqua". Egli poteva richiamare gli influssi degli elementi di base che si sarebbero manifestati come olio, e liberava nell'atmosfera tutti quelli che non vi avevano alcun rapporto. Egli faceva questo con un atto di volont. Allo stesso modo Ges pot mutare l'acqua in vino, moltiplicare i pani e i pesci, e comandare agli elementi. 14. Il substrato, o sostanza primaria, quello in cui le propriet (latenti, attive e non manifeste) sono innate. Quel che innato in una cosa ci che gli congenito, che stato presente fin dal principio. Per esempio, Essere, Consapevolezza e Potenza sono innati nell'anima perch sono innati in Dio. In questo sutra parliamo della sostanza primaria che rende possibile tutto ci che appare nei mondi fenomenici.

Maya, la struttura della natura, 'costruttrice di forme', ma 'vela la verit'. Tutte le cose sono state formate o fatte dall'informe sostanza primaria (corrente creativa, particelle di luce, spazio e tempo). Quando le anime s'identificano con questa sostanza primaria sono soggette all'esperienza del parziale o totale offuscamento della consapevolezza. Una definizione di sostanza : "Ci che ha qualit inerente e azione ed la causa materiale del suo effetto". Alcune propriet in natura sono latenti e possono emergere in un secondo tempo. Alcune propriet sono attive e pienamente manifestate, e rendono visibile il mondo esterno. Altre propriet non sono manifestate, o perch non sono ancora emerse allo stato latente, o perch sono arrivate alla piena manifestazione e poi sono ritornate nel campo del non manifesto. La sostanza di base continua a esistere senza curarsi del fatto che le sue propriet siano pi o meno visibili. Le forme cambiano, gli eventi si sviluppano, le circostanze durano per un certo tempo e quindi si ritirano dalla scena. La vita rimane, la sostanza rimane. La forza all'interno della sostanza rende possibile la sua attivit e il cambiamento, questa forza diretta dall'intelligenza della Coscienza, l'intelligenza di Dio. Quando un maestro mosso da dentro a interferire lievemente con le disposizioni superficiali delle cose materiali, operando dal livello della causa prima, allora avviene Ci che il mondo chiama miracolo. L'intelligenza dell'anima identica all'intelligenza di Dio, e dove vi la precisa conoscenza dell'utilit di uno scopo, un maestro pu esercitare la sua influenza come rappresentante di Dio. Nessuna volont personale o ego implicato quando un maestro partecipa nelle faccende evolutive esercitando il suo potere di siddha. L'interazione di propriet e cambiamenti nella forma di una cosa resa possibile dal mutamento sottile che avviene nelle caratteristiche elettriche o qualit inerenti alla materia. Ci che avviene un riordinamento delle propriet dovuto al cambiamento nelle relazioni interne tra le caratteristiche magnetiche e quelle elettriche. Si potrebbe mettere in relazione il cambiamento volontario con ci che potrebbe verificarsi nella propria mente. Nella mente non pu sorgere nulla che non sia gi innata in essa. Noi siamo consapevoli delle attitudini, degli stati d'animo e dei pensieri al momento attivi, e siamo coscienti che pensieri, stati d'animo e attitudini si possono cambiare, sia con la volont che permettendo agli influssi supercoscienti di diventare dominanti. Inoltre sappiamo che certe tendenze esistono in forma latente nella mente. Il vero scopo della pratica del Kriya Yoga neutralizzare le tendenze indesiderate, latenti e attive, di tipo distruttivo. Lahiri Mahasaya scrisse: "La meditazione su Dio di vitale importanza per il benessere interiore dell'uomo. La meditazione aumenta il flusso della grazia e dell'energia divina all'interno dell'essere e del sistema nervoso. Chiarisce la visione mentale, stabilisce l'equilibrio emotivo e suscita la percezione spirituale". Il meditante incoraggiato a ritirare l'attenzione e le forze vitali nel cervello. Allora la mente rivolta su se stessa, perch i sensi, che si protendono all'esterno, quando l'uomo in contatto con l'ambiente, hanno le loro radici nella mente. Rivoltando indietro le forze al loro punto d'origine, uno raccoglie completamente i suoi poteri e pu quindi dirigerli verso il processo della meditazione. 15. Una variet di influssi ed eventi la causa dei cambiamenti esterni nella sostanza di base. Gli influssi dei tre guna sono responsabili dei diversi cambiamenti nella sostanza di base. Partendo dal campo di Dio, i guna s'estendono in tutti i livelli della manifestazione. Al livello

materiale, le diverse disposizioni degli atomi producono mutamenti e composti differenti. Quando avvengono i mutamenti interni, le modificazioni esterne sono certe. La creazione resa possibile dalle cause e forze sottili che interagiscono perennemente. Nell'energia disponibile non vi n incremento n decremento; variano soltanto le forme che assume l'energia. Come gli scienziati possono causare in laboratorio cambiamenti chimici e cambiamenti dovuti a fattori fisici, quali la temperatura e la forza, cos gli yogi - attraverso la volont e l'uso di mantra - possono causare cambiamenti nella materia. 16. Con la perfetta contemplazione sui tre tipi di trasformazione, si ottiene la conoscenza di passato e futuro. Con la perfetta contemplazione (samyama) si pu esaminare qualsiasi cosa si desideri e averne un'intuizione diretta. Nei sutra che seguono saranno descritti diversi tipi di approccio alla conoscenza. Quando uno esamina il momento, comprende facilmente ci che sta succedendo in quell'attimo perch presente nel momento. Essere coscienti di cosa sta succedendo nel momento presente permette di sapere, per inferenza, che delle cause passate (recenti o lontane) hanno portato a quegli effetti. Con una profonda autoanalisi interiore, e il ricordo degli eventi e delle esperienze passate, si possono comprendere le cause degli effetti e delle circostanze attuali. Vi sono delle ragioni interiori per cui gli individui si comportano in un certo modo. Se sono altamente motivati e pervasi da ideali, sono entusiasti di vivere; le inclinazioni spirituali e il sattva guna sono dominanti. Se sono altamente motivati, ma guidati dall'impulsivit, sono frenetici e pieni di s; allora raja guna dominante. Se non sono affatto motivati, ma sono addirittura contrari a essere coinvolti nelle cose del mondo, sono influenzati dall'inerzia; e prevale il tamas guna. Se facciamo azioni controproducenti, potrebbe essere perch abbiamo paura d'avere successo o perch abbiamo la volont di perdere. Se dimentichiamo spesso le cose o siamo inclini alle disgrazie, potrebbero esserci delle influenze subconscie e inconscie. Conoscendo il presente, il futuro pu essere predetto con una certa precisione. Se il nostro futuro non sembra molto brillante, a causa di abitudini e attitudini distruttive che prevalgono nel presente, possiamo modificare le abitudini e cambiare l'attitudine. Volendo, possiamo alterare il corso degli avvenimenti personali, e nello stesso tempo contribuire ad alterare il corso degli avvenimenti del pianeta. Per una persona intuitiva possibile conoscere il passato e il futuro anche senza dover analizzare cause ed effetti. Ci si pu fare quando il proprio campo mentale non ha limiti e la consapevolezza libera di conoscere tutto ci che si desidera conoscere. 17. Con la perfetta contemplazione sui suoni, si comprende il significato dei suoni pronunciati da qualsiasi essere vivente. I suoni pronunciati dall'uomo e dalle creature sono composti dal suono o dalla parola, dal significato e dall'idea. Quando usiamo un linguaggio, le parole esprimono il significato e l'idea. Quando Si pronunciano solo suoni, senza parole, il significato e l'idea sono ancora insiti in essi. Analizzando

attentamente i suoni emessi, possibile comprendere il significato del suono e le emozioni che lo hanno fatto scaturire. abbastanza comune per gli uomini comunicare con gli animali attraverso le inflessioni del linguaggio e le emozioni che si trasmettono coi suoni. possibile comprendere le emozioni e i bisogni di neonati, adulti e animali prestando attenzione ai suoni che si emettono nelle diverse circostanze. Quando comprendiamo un certo linguaggio, abbiamo accesso all'intera coscienza collettiva dalla quale si evoluto quel linguaggio. 18. Con la perfetta contemplazione delle impressioni sottili subcoscienti, si possono conoscere le incarnazioni passate (proprie o di altri). Conoscendo la natura delle impressioni sottili subcoscienti (samskara), si perviene a comprendere le circostanze che le hanno causate. Allora si possono conoscere le esperienze precedenti nei reami sottili e materiali. Finch la mente non viene trascesa, rimane con l'anima di reame in reame, da incarnazione a incarnazione. Non si consiglia a uno yogi di preoccuparsi troppo delle incarnazioni passate, perch la meta l'illuminazione nell'immediato futuro. L'analisi consapevole delle impressioni sottili subcoscienti, attraverso la perfetta contemplazione, il modo migliore per destarsi alla loro comprensione. L'ipnosi non raccomandata come metodo per ricordare, perch durante lo stato ipnotico vi una grande possibilit che sopravvengano fantasia e illusione. Inoltre gli yogi considerano lo stato ipnotico dannoso per la mente. Spesso Paramahansaji ricordava immediatamente un discepolo che era stato con lui in un'incarnazione precedente. Inoltre, egli poteva discernere con precisione la presenza di karma costruttivo e il peso del karma distruttivo del discepolo. Per questo motivo poteva guidare saggiamente il discepolo a conseguire un rapido progresso spirituale. Lahiri Mahasaya trascrisse nel suo diario un'intuizione che ebbe durante la meditazione. Egli dichiar di essersi ricordato della sua incarnazione come il filosofo Kabir. Molti dei suoi discepoli credevano che fosse cos. Quando Lahiri incontr per la prima volta Mahavatar Babaji, il Grande Avatar pass le sue mani sulla testa e la spina dorsale di Lahiri, ridestando in lui le memorie della sua incarnazione precedente. Lahiri Mahasaya ricorda che nella sua vita precedente aveva meditato in una grotta in quella zona. 19. Con la perfetta contemplazione della mente di un altro, si ottiene la conoscenza della mente di quella persona. Possiamo determinare con una certa precisione lo stato mentale di un'altra persona osservando il suo comportamento. Un metodo infallibile consiste nell'analizzare gli schemi mentali di un'altra persona attraverso la contemplazione. possibile conoscere la condizione mentale di qualcuno cos chiaramente come conosciamo la nostra. Paramahansaji disse ai suoi discepoli: "Ogni giorno io passo per le vostre anime". Egli voleva dire che sintonizzava la sua mente con quella del discepolo e poteva valutare qual era il suo progresso. Egli poteva fare questo rivolgendo semplicemente la sua attenzione verso il discepolo. A volte, durante una specie di sogno ad occhi aperti, invitava la coscienza di un discepolo nella sua coscienza. Una volta egli disse: "Quando una persona felice, quando la penso sento la sua felicit. Quando triste, sento la sua tristezza".

20. La perfetta contemplazione che rivela la conoscenza della mente di un altro non ne rivela i contenuti pi profondi e gli influssi portanti. Quando contempla per conoscere il contenuto della mente di un altro, lo yogi pu ritenersi soddisfatto conoscendone i contenuti, ma non le tendenze e gli influssi pi profondi e portanti. possibile conoscere le tendenze e gli influssi pi profondi e portanti attraverso la percezione diretta, ma se uno si dovesse identificare completamente con la mente di un'altra persona, in questo coinvolgimento potrebbe perdere se stesso. Lo scopo della contemplazione qui descritta semplicemente per conoscere, e non per diventare, la persona in questione. 21. Praticando la perfetta contemplazione sulla forma del corpo, con la sospensione del potere ricettivo, il contatto tra l'occhio (l'osservatore) e la luce riflessa dal corpo staccato, e il corpo diventa invisibile agli altri. In questo caso l'invisibilit non deriva dall'effettiva smaterializzazione del corpo. Noi percepiamo le forme a causa della luce che dalla forma s'irradia fino ai nostri occhi. Se la luce non s'irradiasse dalla forma per giungere all'occhio, la forma non verrebbe percepita. Nel nostro mondo vi sono forze che irradiano luce a una frequenza che non siamo in grado di distinguere; perci per noi esse sono invisibili, anche se in realt esistono. Una persona pu essere autosufficiente, badare ai fatti suoi e attirare poca attenzione; ma, questa non la vera invisibilit di cui si parla in questo sutra. Quando uno in grado di sospendere la radiazione di luce del suo corpo, gli altri non possono vederlo anche se egli continua a essere fisicamente presente. 22. Con questo (processo) si spiega la scomparsa di suono, gusto, tatto, odorato e udito. Non possiamo essere consapevoli di ci con cui non abbiamo contatto. Quando pratichiamo prestando grande attenzione al processo, possiamo ritirare la nostra coscienza dagli oggetti o fonti di percezione e sensazione. Per esempio, potremmo sentire dei suoni nell'ambiente circostante che ci distraggono mentalmente; allora possiamo imparare a ritirare l'attenzione da questi suoni e non ascoltarli. La stessa cosa vale anche per gli altri sensi; non possiamo essere consapevoli di ci che non si trova nel campo della nostra attenzione. Per esempio, uno potrebbe provare un certo malessere fisico. Finch la propria attenzione sar connessa al disturbo, la mente sar turbata. Se l'attenzione fosse diretta altrove, il problema rimarrebbe ma uno non ne sarebbe pi consapevole. Paramahansaji insegnava che si pu sollevare l'attenzione dal corpo e dalle sensazioni dirigendola nell'occhio spirituale, pur rimanendo coinvolti nelle attivit fisiche e nelle relazioni affettive. Lo scopo della pratica yoga non quello di evitare i problemi, ma di risolverli senza esserne eccessivamente oppressi o disturbati. 23. Con la perfetta contemplazione delle impressioni subcoscienti, si ottiene la conoscenza del momento della morte e delle impressioni di avvenimenti insoliti. Le impressioni subcoscienti inclini a manifestarsi possono essere lente o veloci nella loro realizzazione. Diventando consapevole di queste impressioni, uno pu conoscere il momento del distacco dal corpo fisico. Quel momento non fissato; pu essere modificato usando l'intelligenza. Uno non deve morire in un certo momento o in un certo modo, semplicemente perch vi sono delle indicazioni subcoscienti. Se uno assume un'attitudine fatalistica, pu essere trasportato dalla corrente del karma. Se uno si desta spiritualmente, le tendenze e le impressioni subcoscienti perdono parte della loro influenza.

Alcune persone muoiono giovani mentre altre vivono nel corpo fino a tarda et. Per una persona non illuminata, ci determinato dai suoi modelli mentali subcoscienti. Siccome, prima o poi, tutte le anime lasciano questo reame, la morte non qualcosa di sfavorevole, a meno che uno non se ne vada prima d'avere adempiuto il suo destino. Il corpo ha valore perch rende possibile esaurire il proprio karma e realizzare i propri scopi. Se uno muore a causa di un incidente o una malattia, e non riesce a realizzare il suo destino, ritorner per continuare il suo viaggio. Gli yogi insegnano che uno deve rimanere nel corpo finch non pi necessario, e poi lasciarlo durante la meditazione. Analizzando i contenuti della mente, si possono avere anche indicazioni riguardanti le esperienze future o avvenimenti eccezionali; si possono avere indicazioni di buona fortuna, o di ardue sfide. Molti hanno sperimentato delle svolte drammatiche nelle loro vite, dopo un incontro inatteso con una persona, un libro o una circostanza. A volte, nel mondo materiale, anche la comunicazione con i santi avviene nei sogni o durante voli improvvisi dell'attenzione durante la meditazione. Gli yogi insegnano dei metodi per mezzo dei quali si possono indebolire alquanto le tendenze distruttive. La meditazione supercosciente il mezzo pi potente; anche l'autoanalisi molto utile. Inoltre si possono introdurre nella propria esperienza nuovi influssi positivi derivati da un cambiamento di dieta, un cambiamento di routine, di relazioni personali e altri mezzi specifici. A volte Sri Yukteswar soleva preparare degli oroscopi per i suoi discepoli, per verificare le sue conclusioni intuitive relative alla loro situazione karmica. Altre volte poi consigliava di portare metalli e gemme particolari, per aiutare a correggere gli influssi energetici. Egli insegnava che un saggio si serve di ogni strumento disponibile per manipolare le influenti forze del karma. 24. Praticando la perfetta contemplazione su amicizia,compassione, e altre nobili qualit, si acquisisce forza mentale, morale e spirituale. Analizzando la natura dell'amicizia, si comprendono le sue basi naturali. Per chi stabilito nella nonviolenza e nell'amore, il mondo suo amico. Allora uno pu godere di relazioni aperte e di mutuo sostegno sia con gli esseri umani che con tutte le forze della natura. Comprendendo le necessit degli altri, ci sentiamo obbligati ad aiutarli a procedere verso la crescita e la realizzazione. Sboccia la compassione e fiorisce il vero amore. Bisogna imparare ad assistere gli altri con amore, senza farsi coinvolgere nei loro problemi. Identificarsi emotivamente con le sofferenze altrui vuol dire provare il loro dolore a nostro detrimento. Noi possiamo educare gli altri, possiamo dare un esempio ideale, possiamo pregare e mandare benedizioni, ma non dobbiamo soffrire per loro. risaputo che alcuni yogi hanno sofferto letteralmente per altri, identificandosi a tal punto con essi che la malattia e i problemi mentali emotivi venivano trasferiti dalla persona sofferente allo yogi; questi poi dissolveva il problema nella sua mente e nel suo corpo. Ma non questo il modo migliore di assistere un altro. La maniera pi efficace di aiutare gli altri consiste nell'educarli a risolvere le cause dei problemi attraverso la realizzazione superiore Tuttavia, anche qui bisogna sapere quando intercedere in favore di un altro, e quando lasciare a quella persona l'opportunit di crescere mediante la trasformazione.

Coltivando nobili qualit, noi le incarniamo. Il risultato un aumento della forza mentale, morale e spirituale. Diventiamo simili a ci che idealizziamo. Perci una persona saggia si metter internamente in relazione con le qualit che esprimono salute e illuminazione. Alcune cause di distruzione fisica, mentale e spirituale sono: Uno, amicizia e associazione con persone negative e distruttive; due, commiserazione per le proprie tendenze e abitudini negative Tre, l'amore di godere degli impulsi istintivi e dei loro risultati. Quattro, diventare infelici quando si vede il successo e la prosperit degli altri. Cinque, essere felici quando si vede l'infelicit e la rovina o la caduta degli altri. 25. Con la perfetta contemplazione sui diversi aspetti del potere, si ottiene una forza ad essi paragonabile. Ogni potere ha origine nella realt del proprio essere. Quando contempliamo la debolezza, diventiamo deboli. Quando contempliamo la forza, diventiamo forti. Quando contempliamo l'incapacit, diventiamo incapaci. Quando contempliamo la capacit, diventiamo capaci. Pu esservi un limite alla forza fisica, ma non c' limite al potere dell'anima, al potere di Dio. Il potere spirituale pu compiere quel che la forza fisica o l'influsso mentale non possono fare. Il potere di Dio illimitato. Quando gli permesso di agire,pu compiere ci che apparentemente sembra impossibile. 26. Con la perfetta contemplazione sulla luce della coscienza, si ottiene la conoscenza delle cose sottili, nascoste e lontane. Stabilendosi nella luce della coscienza, la consapevolezza di una persona diventa illimitata. In realt l'anima onnipresente, come lo Dio. Quando uno s'eleva al di sopra degli influssi mentali, pu avere la conoscenza diretta di cose che in precedenza erano oscure, di cose di natura sottile, e perfino di circostanze lontane. Ciascuno ha la capacit potenziale di sapere conoscendo Non essendo pi limitata dalle modificazioni mentali e dalle circostanze spazio-temporali, la persona illuminata libera di conoscere tutto ci che desidera sapere, e vedere tutto ci che desidera vedere attraverso la percezione interiore. Quando uno totalmente consapevole, pu conoscere tutto ci che desidera aprendosi semplicemente alla conoscenza, senza per questo dover entrare in uno stato di meditazione. Inoltre pu avere accesso telepatico ai reami astrale, causale e celeste, e comunicare con quelli che vi abitano. 27. Con la perfetta contemplazione sul sole, si ottiene la conoscenza delle regioni, dei pianeti, e dell'evoluzione, mantenimento e dissoluzione dell'universo. La radiazione solare nutre l'universo che gli sta vicino. Il cibo che mangiamo, ad esempio, trasferisce in maniera appropriata la radiazione solare al corpo. L'evoluzione, il mantenimento e la dissoluzione del sistema solare direttamente collegata al sole Contemplando il sole, la sua attivit e la sua influenza, e la relazione dei pianeti con esso, si ottiene una conoscenza intuitiva relativa al sistema solare. In meditazione profonda, possibile provare un'espansione di consapevolezza e percepire di fatto il sistema solare contenuto dentro la propria coscienza. 28. Con la perfetta contemplazione sulla luna (e i sistemi stellari), si ottiene la conoscenza del loro ordinamento e delle loro relazioni. I pianeti orbitano intorno al sole e le lune orbitano intorno ai loro rispettivi pianeti. La luce del sole riflessa dalla luna influenza le forze presenti in natura; e inoltre influenza la mente e le emozioni degli

individui. Gli yogi pensano che la fase calante (scura) della luna sia estremamente ideale per la meditazione, perch in quel periodo l'influenza della luna sulla mente e le emozioni minima. Durante la fase crescente (luminosa) della luna, la mente e le emozioni dell'uomo sono inclini all'inquietudine. Si sa che l'influsso della luna forte in relazione alla crescita delle piante. Coltivare il terreno secondo le fasi della luna una pratica seguita da molto tempo da tanti popoli. Molti ritmi biologici sono collegati alle fasi della luna. La pratica yoga collegata alle influenze del sole e della luna nel corpo. La corrente positiva nel corpo nota come influenza solare; la corrente negativa l'influenza lunare. Attraverso il pranayama e la meditazione supercosciente vengono neutralizzate le due correnti solare e lunare, e ne consegue stabilit interiore, padronanza di s ed equilibrio mentale. 29. Con la perfetta contemplazione sulla stella polare, si ottiene la conoscenza del movimento dei corpi celesti. Tra i corpi celesti hanno luogo delle interazioni. La gravit e la radiazione d'energia contribuiscono al cambiamento e alla trasformazione. Essendo un universo in miniatura, anche il corpo dell'uomo influenzato in qualche misura dalle forze celesti. Maggiore la propria coscienza materiale, pi si pu essere influenzati dalle forze della natura. Maggiore la propria Autorealizzazione, meno influenza si subisce dalle forze della natura. Il movimento del nostro sistema solare attraverso lo spazio d luogo a influssi stellari e planetari che hanno un rapporto diretto sulla mente dell'uomo e i suoi poteri di percezione. Cos, secondo i calcoli di Sri Yukteswar, noi attraversiamo dei cicli ascendenti e discendenti durante i quali l'umanit in generale diventa gradualmente pi consapevole o meno consapevole. I due cicli, ascendente e discendente, formano un ciclo completo della durata approssimativa di ventiquattromila anni. I sotto cicli sono denominati Et Oscura, Et Elettrica (nella quale stiamo vivendo), Et Mentale, ed Et dell'Illuminazione. Man mano che progredisce sul sentiero spirituale, lo yogi s'eleva considerevolmente al di sopra delle influenze esterne. Perci egli potrebbe vivere nella coscienza dell'Et dell'Illuminazione, l'Et dell'Oro, indipendentemente da quelle che potrebbero essere le condizioni esterne sul pianeta. Quando la sua coscienza opera attraverso i chakra superiori, lo yogi conduce una vita in sintonia con il divino. 30. Con la perfetta contemplazione sul chakra centrale (lombare), si ottiene la conoscenza del sistema nervoso e del corpo fisico. Alcuni commentari considerano la perfetta contemplazione sul sistema nervoso centrale come l'aspetto principale di questo tipo di samyama. possibile rivolgere lo sguardo all'interno del corpo e osservare il sistema nervoso, tutti gli organi; e osservare letteralmente i diversi sistemi al lavoro, compreso il fluire del prana e della forza nervosa, la circolazione del sangue e tutti i cambiamenti e i processi interni. Si possono vedere anche le interazioni delle forze causali che fluiscono tra le guaine sottili e il corpo fisico. Le funzioni del corpo fisico sono influenzate dalle frequenze del prana, che sono regolate dall'intelligenza innata. Il prana, insieme alla forza nervosa (un aspetto pi grossolano del prana), discende dalla parte superiore del cervello e si distribuisce per i cinque chakra inferiori. Il prana influenza i processi del metabolismo, della circolazione, della respirazione e dell'eliminazione. Il prana

che scorre verso il basso tende a mantenere l'anima nel corpo, mentre il prana che fluisce verso l'alto contribuisce alla trascendenza. L'anima, come un'unit particolare della coscienza di Dio, una volta che viene coinvolta nel regno materiale, irradia cinque auree-elettricit, che costituiscono la sua guaina causale. Le cinque elettricit, sotto l'influenza del sattva guna, producono i cinque organi sottili dei sensi; sotto l'influenza del rajas guna producono i cinque organi dell'azione; sotto l'influenza del tamas guna, si producono gli oggetti dei cinque sensi. Secondo la filosofia yoga, questi quindici attributi, insieme alla mente e all'intelligenza, costituiscono il corpo sottile dell'anima. 31. Con la perfetta contemplazione sul chakra della gola, si ottiene la cessazione della fame e della sete. La fame e la sete si provano nell'addome e nella gola, e indicano il bisogno del corpo di cibi solidi e liquidi. A volte gli yogi avanzati praticano un metodo che permette loro d'attirare direttamente nel corpo energia solare e prana cosmico, senza alcuna necessit di cibo. A volte questo si ottiene con la pratica di mantra e pranayama, mentre altre volte avviene spontaneamente. La dipendenza dal cibo pu essere diminuita grazie alla pratica della meditazione profonda, del pranayama, e a un graduale cambiamento della dieta verso cibi puri e pi leggeri (sattvici). 32. Con la perfetta contemplazione sul centro dell'equilibrio e della gravit, si ottiene la fissit e la stabilit della coscienza. Dentro il corpo dell'uomo vi sono dei centri di regolazione che rendono possibile il suo orientamento nello spazio e la sua stabilit in mezzo a un mare di forze e influenze naturali. Inoltre essi contribuiscono alla sua stabilit psicologica. Quando uno bilanciato, e tutti i centri di organizzazione e regolazione sono stabili, la propria coscienza individuale stabile. Con lo squilibrio possono verificarsi esperienze fuori del comune, come il disorientamento nello spazio e nel tempo, l'ascolto di voci, allucinazioni e confusione generale. Durante la meditazione, quando uno comincia a innalzarsi al di sopra dell'identificazione con il corpo, abbastanza comune provare sensazioni di movimenti interiori come l'oscillare e il levitare, o il librarsi in aria. Aprendo gli occhi uno vede che nulla cambiato, anche se le sensazioni interne possono essere state molto realistiche. Per un meditante utile uscire dalla meditazione riportando gi l'attenzione dal chakra della testa o dall'occhio spirituale, percependo un flusso d'energia vitale che scende lungo la spina dorsale e va all'esterno attraverso i nervi. Internamente uno pu rimanere calmo e consapevole, pur essendo pienamente in relazione con l'ambiente circostante in maniera responsabile. Facendo questo, si eviter l'esperienza di sembrare distaccati dal mondo, o spaesati. 33. Con la perfetta contemplazione sulla luce della coscienza, si consegue la percezione diretta degli esseri liberati e perfetti. Alcuni autori parlano della perfetta contemplazione sulla luce del chakra che si trova sulla sommit della testa. Contemplando la Pura Coscienza uno sperimenta la trascendenza ed in grado di percepire e conoscere direttamente, senza usare gli strumenti dei sensi. Chi si trova a questo livello pu anche comunicare con altri esseri illuminati che dimorano nei regni della luce. Di tanto in tanto, attraverso la percezione dell'occhio spirituale, lo yogi in meditazione vedr degli

esseri luminosi. In questo modo Mahavatar Babaji visitava spesso Lahiri Mahasaya. Quando l'occasione lo richiedeva, Babaji visitava Lahiri e alcuni dei suoi discepoli avanzati nella sua forma fisica. Ai suoi discepoli che vivevano lontano ed esprimevano il desiderio d'andare a trovarlo, Lahiri Mahasaya soleva ripetere queste parole: "Perch volete far visita alla mia carne e alle mie ossa, quando io sono sempre disponibile per voi attraverso la percezione del vostro occhio spirituale?". Molto spesso gli yogi avanzati vedono esseri perfetti, siddha, che si muovono attraverso corpi luminosi, anche se tali forme non sono visibili alle persone comuni che potrebbero trovarsi nelle loro vicinanze. 34. Con la perfetta contemplazione sulla fonte di ogni conoscenza, si arriva a conoscere chiaramente ogni cosa. Qual la fonte di ogni conoscenza? I veggenti vedici insegnano che tutta la conoscenza ha le sue radici nella Coscienza. La Coscienza onnipervadente ed la base di sostegno di tutti i mondi. La conoscenza di ogni aspetto della vita si pu acquisire con la rivelazione diretta, quando lo yogi ha successo nella contemplazione. Fu grazie a questa perfetta contemplazione che il Buddha ebbe l'illuminazione, realizz le cause sottili che stanno dietro agli effetti esteriori, e pot proclamare all'umanit la via che porta alla liberazione. Egli insegnava che il dolore radicato nell'ignoranza, ed essere ignorante vuol dire mancare di conoscenza. Quando si arriva a conoscere la verit sulla natura della Coscienza, uno va oltre l'influenza dei guna e non cade mai pi nell'illusione. 35. Con la perfetta contemplazione sul (vero) cuore, si ottiene la conoscenza della mente universale. Il vero cuore il centro dell'intero processo vitale. Quando uno stabilito nel cuore, il centro dal quale tutto emana ed nutrito, si ottiene la conoscenza (consapevolezza) della mente universale, la mente di Dio. Allora uno stabilito nella Coscienza Cosmica e percepisce che l'intero universo il suo corpo. 36. Con la perfetta contemplazione sulla capacit dell'anima di vedersi distinta dall'organo che rende possibile l'esperienza delle percezioni relative, ci si desta alla conoscenza del vero S. Swami Shankara scrisse: "Come appare la luce dopo che l'oscurit stata bandita dal sorgere del sole, cos appare la Coscienza Suprema dopo che i segni dell'ignoranza sono stati cancellati dalla conoscenza". Egli si riferisce alla conoscenza che deriva dall'esperienza. I veggenti vedici definiscono l'anima come la luce della Pura Coscienza che splende nell'organo del discernimento (che rende possibile l'esercizio dell'intelligenza). Facendo l'esperienza della pura consapevolezza del S, l'anima vede se stessa distinta dalle facolt dell'intelligenza, della mente, del senso dell'ego e del corpo. 37. Un risultato della perfetta contemplazione sulla natura dell'anima il manifestarsi delle facolt intuitive. L'intuizione appartiene all'anima e non dipende dalle facolt mentali. Perci quando si usa l'intuizione ci si riferisce ad essa come a una facolt extrasensoriale. Uno impara a discernere i pensieri e le intenzioni degli altri, a discernere il futuro, a conoscere il corso corretto dell'azione e ad avere percezioni astrali e celesti. Per mezzo dell'intuizione si pu discernere la verit nelle sacre scritture e comprendere la natura di Dio. 38. Queste facolt (se viene loro permesso di scorrere principalmente verso l'esterno) sono ostacoli al samadhi. Se usate propriamente diventano poteri sovrannaturali che combattono e annullano le

tendenze inferiori. A volte delle persone con l'intuizione parzialmente risvegliata fanno mostra delle loro capacit, insegnando ad altri come usare i poteri psichici, e pensano di essere illuminate solamente perch possono dimostrare alcune facolt dell'anima. Esse perdono di vista il punto e di conseguenza vagano nella confusione. Ogni facolt dell'anima usata principalmente in relazione a circostanze esterne, mentre l'ego influente, pu allontanare dalla meta dell'illuminazione. Se usate propriamente, cio se dirette internamente, le facolt dell'anima possono aiutare a squarciare il velo di maya e a fare l'esperienza della trascendenza. Inoltre se si riesce a dominare l'impulso a dimostrare le facolt dell'anima, e si continua a progredire sul sentiero spirituale, si manifestano i veri siddhi. 39. Con l'allentamento delle cause di schiavit e con la percezione dello scorrere della coscienza, si ottiene la facolt di penetrare nel corpo altrui. Gli yogi affermano che per un siddha possibile lasciare un corpo vecchio ed entrare in uno pi giovane che stato lasciato vacante di recente. Un altro significato del sutra che un siddha pu condividere la sua coscienza e il suo essere invadendo il corpo di un discepolo. In tal modo il siddha si spartisce letteralmente per il bene supremo del discepolo. Un discepolo avanzato di Paramahansaji disse: "Sento sempre pi che il Maestro dimora in questo mio corpo". Un siddha pu anche penetrare nella mente di un'altra persona e influenzarla. Un requisito fondamentale per poter esercitare i siddhi quello di essere libero, fino a un certo punto, dalle cause di schiavit, i legami karmici. 40. Con la padronanza dei processi interni, si pu camminare sull'acqua, camminare senza toccare terra e levitare. Sono stati registrati esempi di levitazione spontanea, che di solito avvengono quando una persona si trova in uno stato di estasi. Molti santi cattolici sono stati osservati in uno stato di levitazione del corpo. A volte gli yogi sperimentano la levitazione, quando nel loro corpo il prana che scorre verso l'alto vince il prana che scorre verso il basso. Questo avviene come risultato del pranayama, e mantenendo una lieve intenzione di sollevarsi. In particolare, questo sutra parla della padronanza della corrente che scorre verso l'alto (udana) attraverso il samyama o la perfetta contemplazione. Nei testi di Yoga sono descritti in dettaglio i movimenti e le funzioni di varie frequenze di prana. 1. Prana - Il prana l'energia cosmica che pervade l'universo. Scorre dall'anima nel cervello e discende per svolgere diverse funzioni. Il centro del controllo involontario il midollo allungato; il centro del controllo volontario si trova nel cervello. Il prana produce movimento nel cuore e nei polmoni, e pervade il corpo intero. 2. Apana - Quest'aspetto del prana elimina dal corpo i prodotti di scarto, tramite i polmoni e gli organi di eliminazione. 3, Udana - Quest'aspetto del prana rende possibile la parola e costituisce la forza che scorre verso l'alto. 4 Samana - Quest'aspetto del prana regola tutte le forze metaboliche, incluse quelle chimiche, biochimiche e biologiche. Opera attraverso i tessuti viventi del corpo. 5. Vyana - Quest'aspetto del prana pervade il corpo intero e regola l'espansione e la contrazione del sistema cardiovascolare. 41. Padroneggiando l'influsso del fuoco interiore, si pu controllare e regolare il calore interno ed esterno.

La terra? l'acqua, il fuoco, l'aria e l'etere sono influenze operanti nel corpo Chi pu controllare il fuoco interiore ottiene un maggiore potere di digestione e pu aumentare la temperatura corporea. Quest'ultimo risultato si pu sperimentare attraverso il pranayama, la visualizzazione, o un leggero esercizio della volont. Certi mudra e asana possono contribuire ad aumentare l'influenza del fuoco nel corpo. A questo scopo si raccomanda la posizione del pavone, come pure i mudra che implicano un risveglio dinamico del plesso solare, come ad esempio uddiyana bandha. Quest'ultimo procedimento considerato dagli yogi un potente esercizio di ringiovanimento, poich ravviva il corpo intero e contribuisce al risveglio della shakti e al movimento di kundalini. 42. Con la perfetta contemplazione sul suono primevo si ottiene la percezione dell'udito divino. Quando nel Kriya Yoga si pratica la tecnica dell'Om, durante la quale si presta attenzione all'ascolto del suono interiore, nel corpo causale, si percepiscono internamente sottilissimi suoni cosmici. Negli stadi iniziali della pratica uno pu ascoltare i suoni del corpo, poi i suoni delle forze nervose, quindi i suoni astrali che emanano dai chakra, e infine i suoni celesti pi sottili. In ultimo uno ascolta il suono costante di OM e riesce ad essere assorbito in esso. Fondersi in OM permette al meditante di trascendere tutti i rapporti e le percezioni relative. L'influenza dell'energia cosmica nel corpo terapeutica e salutare, poich regola tutte le attivit interne. 43. Con la perfetta contemplazione sulla relazione tra corpo ed etere, si ottiene la leggerezza del corpo e il potere di muoversi attraverso lo spazio. La levitazione stata discussa in un sutra precedente. Un altro significato di questa affermazione che uno acquisisce la capacit d'elevarsi in spirito e di muoversi attraverso gli spazi interiori. Gli yogi parlano del khechan mudra, o mudra dello spazio, perch un meditante evoluto pu muoversi in spirito attraverso gli spazi. La pratica fisica consiste nel rivoltare la lingua all'indietro nella gola finch non si estenda verso l'alto nella cavit dietro il palato. Ci produce dei collegamenti tra i nervi che stanno nella lingua e i nervi che si trovano nella parte superiore della testa; e questo contribuisce a mantenere il prana stabile durante la pratica del samadhi. Non tutti gli yogi praticano il khechari mudra fisico; molte persone illuminate non fanno l'esperienza della pratica fisica. Tuttavia alcuni guru lo insegnano perch aiuta a regolarizzare i prana interni e a migliorare la concentrazione. Si sa che alcuni santi si muovevano in spirito attraverso lo spazio e apparivano in luoghi distanti da dove rimaneva il corpo fisico. Alcuni santi lo fanno coscientemente e altri lo fanno senza esserne consapevoli; vale a dire, uno yogi pu 'sentirsi attirato' in un certo posto per assistere un discepolo o un devoto, e il devoto affermer d'aver visto realmente la forma del santo. Paramahansaji si sintonizzava spesso con discepoli che si trovavano a molte miglia di distanza e vedeva interiormente la loro condizione, mentre questi percepivano la sua presenza. Altre volte Paramahansaji sedeva in meditazione e lasciava il suo corpo per andare in aiuto di un discepolo, di solito quando il discepolo s'apprestava a lasciare il corpo. Allora egli introduceva il discepolo nel regno astrale e l'aiutava a fare gli aggiustamenti necessari per il nuovo ambiente. Una volta Paramahansaji chiese a un discepolo di iniziare due persone nel Kriya Yoga per conto suo. Una distanza superiore alle mille miglia separava il guru dal discepolo incaricato di condurre la cerimonia d'iniziazione. Quando fece la sua richiesta, il Maestro gli disse: "Sar con te in spirito". Quando l'iniziazione ebbe luogo, dopo le istruzioni preliminari, mentre l'iniziatore e i due nuovi iniziati stavano meditando, l'iniziatore percep un movimento sottile e apr gli occhi. Vide la forma luminosa di

Paramahansaji. I due nuovi iniziati non videro la forma, ma percepirono una corrente d'energia muoversi attraverso i loro corpi e furono sopraffatti dalla devozione e dall'amore per Dio e i guru. Quando pi tardi il discepolo fece ritorno a casa sua, ricevette una telefonata dal suo guru, che gli disse: "Te l'avevo detto che sarei stato con te!". 44. Con la perfetta contemplazione sulle modificazioni esterne della mente, si comprendono queste modificazioni e si ottiene la distruzione dell'ignoranza che vela la realt dell'anima. Analizzando le abitudini e le tendenze pi evidenti della mente, uno pu regolarle e trasformarle. In questo modo si pu modificare il karma e indebolire l'influenza delle tendenze. Un maestro di yoga pu anche intercedere in favore di un discepolo e aiutarlo a vincere le conseguenze delle abitudini karmiche distruttive. Pi uno in sintonia con Dio e la linea di guru, pi riceve nella sua vita le influenze benefiche della grazia. Per questo motivo alcuni devoti dicono: "La grazia di Dio e la grazia del guru sono le cose pi importanti per me. Con la loro grazia ho realizzato il mio attuale livello di comprensione e di libert". Un maestro di yoga dir al suo discepolo: "Tu sei uguale a me, per devi realizzare coscientemente che cos". Il guru aiuta il discepolo istruendolo, dandogli il suo incoraggiamento, e condividendo di fatto la sua coscienza, nella misura in cui il discepolo ricettivo. 45. Con la perfetta contemplazione sulla materia grossolana, le sue forme essenziali, la sua essenza sottile, le sue particelle, e il loro scopo, si ottiene il dominio sulla materia e l'energia. Analizzando la materia grossolana, la sfera relativa, si diventa consapevoli delle forme. Allora uno analizza l'essenza interiore delle cose, per vedere quali componenti costituiscono le forme; analizza il mondo degli atomi, dei neutroni, dei protoni, degli elettroni, delle forze magnetiche, e i guna. Quindi analizza gli scopi delle interazioni delle particelle di materia. Alla fine comprende pienamente la natura del mondo materiale e pu usare la sua conoscenza per fini costruttivi. Nel nostro attuale Ciclo Elettrico ascendente l'uomo sta scoprendo, con l'aiuto della ricerca scientifica, la natura interiore della materia. Ci che gli yogi hanno insegnato da tempo sulla conoscenza della materia pu essere applicato a coloro che operano nel mondo della scienza e della tecnologia; soltanto a coloro che hanno intenzioni pure e motivazioni altruistiche si possono affidare i segreti della natura. 46. Con il dominio sugli elementi, si ottengono i poteri sovrannaturali, la perfezione del corpo e della mente, e la comprensione dell'indistruttibilit delle qualit di materia, energia ed elementi. Le qualit di materia, energia ed elementi sono indistruttibili. Quando gli atomi, gli elementi, le molecole e i loro composti si integrano, si ha la manifestazione. Quando queste qualit non sono pi integrate, le forme si dissolvono. Tutte le qualit di base si fondono nel campo non-manifesto della coscienza, per essere poi utilizzate di nuovo. Con la piena realizzazione, la mente purificata da tutte le influenze distruttive e uno perfettamente sano nella mente e nel corpo. Alcuni siddha sono in grado di manifestare un corpo glorificato, un "corpo d'oro", come risultato della pratica yoga e delle loro realizzazioni supercoscienti. 47. La perfezione del corpo consiste nella bellezza, nella grazia, nella forma e nella durezza adamantina. Gli alchimisti cinesi parlano del corpo purificato come del "corpo di diamante", per indicare la sua

natura quasi indistruttibile. Quando la luce dell'anima splende senza alcun limite uno possiede bellezza interiore, un buon aspetto indice di salute, movimenti rilassati e aggraziati, forza che emana da dentro, e resistenza alle malattie e agli elementi dell'ambiente esterno. Degli esperimenti scientifici recenti hanno dimostrato ci che gli yogi hanno insegnato da secoli, e cio che la meditazione ha un effetto terapeutico sul corpo e la mente. La meditazione riduce lo stress, abbassa la pressione sanguigna troppo alta, contribuisce a normalizzare gli schemi elettrici nel cervello, rilassa il sistema nervoso e aiuta a ripristinare la salute e il funzionamento del corpo. Quando meditano regolarmente, le persone pensano in maniera pi chiara, si sentono meglio e si comportano in modo pi appropriato. I veggenti dell'antica India e dell'Asia compresero tra l'altro l'effetto delle erbe sul corpo e i processi di ringiovanimento che comportano la disintossicazione del corpo e lunghi periodi di riposo e meditazione. Gli yogi himalayani conoscono un metodo, che chiamano kaya kalpa, per mezzo del quale possono mantenere il corpo in una condizione giovanile per decadi, e a volte per secoli. Si dice che Mahavatar Babaji si sia sottoposto a questo processo molte volte. Durante questo procedimento, i capelli riacquistano il loro colore naturale, il corpo rinnovato, possono crescere nuovi denti e si dischiudono dei poteri incredibili. I maestri autorealizzati possono mantenere il corpo in perfetta salute per centinaia di anni, se hanno un motivo per rimanere sul pianeta, per adempiere un destino personale. Quando lo yogi pienamente autorealizzato vive nel mondo come un dio, e si manifestano diversi poteri sovrannaturali. Questi sono descritti nella letteratura yogica: 1. Anima - la capacit di diventare piccolo o di sentirsi minuto come una particella subatomica. 2 Mahima - la capacit di espandere la coscienza e diventare grande quanto l'universo. l'esperienza dell'onnipresenza. 3. Laghima - la capacit di rendere il corpo senza peso, e di levitare. 4 Garima - la capacit di rendere il corpo pesante. 5. Prapti - la capacita di ottenere o realizzare tutto ci che uno desidera. G Vasitwa - la capacit di controllare gli elementi e l'ambiente. 7. Prakamya - la capacit di soddisfare i desideri usando una volont irresistibile. 8. Isitwa - la capacit di sperimentare la coscienza di Dio ed essere signore di tutto ci che si percepisce, poter assistere il processo evolutivo e contribuire a un proficuo cambiamento. La funzione principale di una persona autorealizzata quella di essere una luce per il mondo, di influenzare quietamente la coscienza del pianeta, e d'incoraggiare gli altri a svegliarsi spiritualmente. Anche con i siddhi, uno non pu interferire drasticamente sull'evoluzione dell'umanit. Uno pu dare istruzioni, pu consigliare, e occasionalmente pu anche intercedere, ma se tutta l'umanit dev'essere illuminata bisogna che il processo dell'Autorealizzazione sia sperimentato da ogni persona. 48. Si ottiene il dominio dei sensi con la perfetta contemplazione sul loro potere di percezione, sulle caratteristiche inerenti, rimanenza e la finalit. Studiando le caratteristiche degli organi dei sensi, e sapendo come funzionano, si pu ottenere il dominio su impulsi e desideri. Sviluppando il carattere, la stima di s e la volont di fare scelte corrette, possibile dominare gli impulsi dei sensi in misura considerevole. La meditazione profonda, e soprattutto l'esperienza del silenzio dopo la pratica del kriya, il metodo pi efficace per ottenere il dominio di s. I sensi hanno le loro origini nel corpo causale. Gli organi esterni dei sensi hanno le loro controparti nel

cervello e nella mente. La luce, ad esempio, viene ricevuta dall'occhio e in qualche modo viene convertita in impulsi elettrici. Ci che viene ricevuto dai sensi viene convertito in impulsi elettrici e trasferito al cervello. L il messaggio interpretato, attraverso il potere degli organi di senso interni. Durante i sogni si possono provare vivide percezioni, senza ricevere alcun input dagli organi di senso esterni. Uno pu anche impegnarsi coscientemente a pensare delle possibilit, a sviluppare l'immaginazione creativa e fare delle esperienze vivide, con altrettanta chiarezza e realt come se fossero attivi gli organi di senso esterni. Ramana Maharishi assistette sua madre nel momento del suo trapasso cosciente, guidando la sua attenzione attraverso livelli di mente e coscienza, in modo da farle sperimentare, sotto forma di visioni, i frutti del karma che le era rimasto. Cos ella pot esaurire la forza del suo karma e lasciare il corpo come un essere autorealizzato. Queste visioni coscienti sono cos reali per l'anima come le esperienze percepite dai sensi nel mondo. 49. Comprendendo i sensi, si ottiene l'intuizione diretta dal livello della mente, si ha la facolt di percepire senza gli organi di senso esterni, e la totale capacit di essere libero dalla natura. Un'anima libera realizza: "Io non sono il corpo; io non sono la mente". Mentre opera tramite la mente e il corpo, l'anima libera pu usare la mente con intelligenza e senza alcuna limitazione, perch tutte le distorsioni sono state eliminate dalla mente. Chi possiede vera discriminazione pu collaborare creativamente con la Mente Cosmica per esprimere se stesso in questo o in qualsiasi altro mondo. 50. Con la perfetta contemplazione sul processo della discriminazione, e sulla vera natura di Dio oltre la forma, si ottiene l'onnipotenza e l'onniscienza La nostra capacit di discriminare, di discernere, ci permette di conoscere la differenza tra giusto e sbagliato, vero e falso. Ci permette di conoscere la realt del Campo Trascendentale, la realt di Dio, e come Dio si manifesta e governa i mondi. L'anima realizza la coscienza di Dio e, quindi, l'onnipotenza e l'onniscienza. L'anima non diventa Dio, ma si desta alla sua natura onnipresente. 51. Rinunciando all'identificazione con l'esperienza dell'onnipresenza e dell'onnipotenza, uno trascende completamente i piani relativi e realizza la liberazione finale della coscienza. Fino a quando vi l'esperienza di qualcosa o di qualche stato, c' ancora una lieve consapevolezza del tipo "Io sto provando questo o quello". Abbandonando l'attaccamento alle percezioni superiori e ai siddhi, si fa l'esperienza del Puro Essere. Questa la liberazione senza alcun segno dell'illusione della separazione. 52. Non vi dev'essere attaccamento alla realizzazione spirituale, perch questo potrebbe condurre a ulteriore schiavit. L'attaccamento o l'orgoglio per il proprio grado di realizzazione spirituale, o per le facolt sovrannaturali, possono causare seri problemi. Noi riconosciamo naturalmente le nostre esperienze supercoscienti e siamo consapevoli delle capacit della nostra anima. L'attaccamento ha come conseguenza il ristagno sul sentiero, e pu portare perfino a cadere dal livello ottenuto. L'abuso dei siddhi causa difficolt e dolore per colui che ne abusa, e pure per coloro che ne sono coinvolti. La propria attitudine dev'essere: "Sono riconoscente per ci che ho sperimentato, e non vedo l'ora di avere realizzazioni sempre nuove fin quando non sar ancorato alla realizzazione della Pura Coscienza".

Alcuni maestri manifestano apertamente i loro poteri perch loro destino farlo. Di solito la loro missione quella d'ispirare fede negli altri e attirare l'attenzione della gente verso le possibilit divine. Molti maestri possiedono i siddhi, ma li usano solo quando sono spinti a farlo dall'interno, e senza alcuna manifestazione spettacolare. Una volta Paramahansaji disse: "Avrei potuto usare i miei poteri e attirare milioni di cercatori di curiosit, ma preferisco immensamente lavorare con coloro che sono sinceramente devoti a Dio". 53. Con la perfetta contemplazione sui momenti del tempo e sulla loro successione, si ottiene la vera conoscenza che nasce dal potere della discriminazione. La pi piccola unit di tempo che non pu essere ulteriormente divisa quella che ci vuole per la pi sottile unit della materia, a livello subatomico, per spostarsi da un punto all'altro. Due momenti non possono coesistere. C' solo il momento presente. I momenti precedenti sono il passato; i momenti a venire sono il futuro. La successione dei momenti costituisce il passaggio del tempo nel mondo relativo. E possibile che uno se ne stia da parte e osservi il tempo passare. Allora uno vive nell'eternit, un luogo senza tempo in cui esiste soltanto la consapevolezza dell'essere. Chi vive nell'infinit senza tempo non rimpiange il passato, n si preoccupa del futuro. Egli fa semplicemente quello che fa, nel momento, mosso dalla direttiva interiore. Il suo 'senso del tempo' quindi sempre perfetto. 54. Con la perfetta contemplazione dei momenti e delle successioni di momenti, si ottiene la capacit di discriminare tra due cose o eventi simili, che altrimenti non potrebbero essere misurati o riconosciuti da alcun segno esteriore. Solamente le percezioni intuitive interiori possono rivelare la sottile successione dei momenti di tempo. E possibile avere una percezione interiore spazio-temporale che esiste al di sopra dello spazio e del tempo relativo. E possibile vedere, con uno sguardo, l'esistenza della successione dei momenti di tempo, come pure osservare tutti i momenti di tempo che ci sono stati prima, e i momenti di tempo che devono ancora venire. In questo modo un siddha pu conoscere il passato, il presente e il possibile futuro, malgrado gli eventi futuri siano soggetti a cambiamenti. Il passato passato; il futuro pu essere modificato. I segni esteriori spesso appaiono stabili, oppure danno indicazioni di tendenze, ma non sempre indicazioni di ci che sta avvenendo ai livelli pi profondi. Essendo consapevole dei cambiamenti sottili, nelle cose o nel corso degli eventi, uno pu conoscere con maggiore precisione il vero stato delle cose o delle circostanze. Per esempio, potrebbe sembrare che le condizioni del mondo vadano verso un caos futuro, ma una consapevolezza interiore delle influenze sottili al lavoro mostrer che il caos solo una prova del cambiamento e che il futuro fondamentalmente buono. 55. La conoscenza assoluta quella che comprende l'universo e tutto ci che si trova in esso. E possibile fare l'esperienza dell'unit con il processo cosmico e sapere tutto di esso. Questa la conoscenza totale dell'universo. Come si pu essere pienamente consapevoli del corpo e delle sue attivit, allo stesso modo si pu essere totalmente consapevoli del corpo cosmico e dei suoi processi. 56. Quando l'organo della discriminazione purificato e privo di caratteristiche come l'anima, allora si ottiene la liberazione finale.

Quando la mente e l'organo della discriminazione sono purificati, la luce della Pura Coscienza si riflette senza alcuna distorsione. Allora uno pienamente liberato, e non pi influenzato da alcun aspetto della natura, inclusi i guna. Lahiri Mahasaya scrisse: "Dio si rivela in noi quando purifichiamo la nostra coscienza liberandola da tutti i concetti di dualit e dai pensieri limitati". L'illuminazione finale e duratura si ha quando tutto il karma viene esaurito e si vive come un essere pienamente cosciente. L'influenza risanante della supercoscienza purifica il campo mentale. Perci essenziale che ci si abbandoni ai processi spontanei che avvengono durante la meditazione senza pensiero. Vi sono percezioni da provare in meditazione che si possono conoscere solo quando il devoto permetter impavidamente che la sua attenzione sia attirata nei recessi della Coscienza. Uno sentir d'essere parte di un immenso vuoto in cui esiste eternamente un'infinita potenzialit. Questo il cuore, il centro della Coscienza. E Quello dal quale emanano tutte le cose e Quello in cui alla fine tutte le cose ritornano. QUATTRO Illuminazione e Liberazione Finale Gli ultimi trentotto sutra analizzano il processo e l'esperienza della liberazione della coscienza, lo scopo della pratica del Kriya Yoga. 1. I siddhi possono risultare dalla forza delle precedenti realizzazioni, dall'uso intelligente dei prodotti chimici, dal potere del mantra, dalle austerit e dal samadhi. Una persona pu nascere con la consapevolezza dell'anima ed essere in grado di usare le facolt sviluppate in un'incarnazione precedente. Quando uno yogi avanza sul sentiero dell'illuminazione, ma lascia il corpo prima di realizzare la piena illuminazione, passa del tempo nei regni astrali finch l'influenza del karma non ne causa la rinascita. Di solito, prima che diventi dominante la piena consapevolezza dell'anima, passano alcuni anni che servono per la maturazione del nuovo corpo. Quindi lo yogi prosegue sul sentiero dell'illuminazione e manifesta le facolt in armonia con il suo livello di realizzazione. Spesso i cosiddetti bambini prodigio in vari campi, come nelle arti, ecc., hanno portato nei nuovi corpi la forza delle loro precedenti realizzazioni. Causando dei cambiamenti favorevoli nella chimica del corpo, possibile affinarlo affinch la consapevolezza dell'anima si esprima pi facilmente tramite esso. Questo pu essere fatto prestando attenzione alla dieta, e praticando il pranayama e la meditazione supercosciente. Per migliorare il funzionamento delle ghiandole endocrine e portare tutti i sistemi del corpo in armonia si possono usare anche delle erbe. L'utilizzo delle erbe per questo scopo ben noto a coloro che praticano l'Ayurveda, la scienza della vita. I mantra si possono usare per purificare la mente e permettere l'esperienza supercosciente. Inoltre i mantra si possono utilizzare per modificare l'influenza degli elementi nella natura, se si conoscono e si utilizzano le frequenze di suono adeguate. Possono essere usati anche per attirare le influenze di forze provenienti dai reami sottili. Attraverso le austerit, o l'autodisciplina, si acquisisce un forte potere di volont, che pu essere usato per controllare le forze naturali. In conseguenza del suo dominio sulla mente e i sensi, lo yogi ottiene il dominio sulle forze dell'ambiente. Tutto ci che un tale yogi desideri che accada, deve accadere. Ricordate le parole di Ges, registrate nel Vangelo di San Matteo (17: 20): "Se avrete fede quanto un granello di senape, voi direte a questo monte: Spostati da qui in quel posto laggi; ed esso si sposter, e niente vi sar impossibile".

L'esperienza del samadhi la via pi sicura per svelare le facolt dell'anima. L'esperienza regolare del samadhi d la certezza di operare stando in sintonia con Dio, e cos i siddhi saranno usati correttamente. 2. La trasformazione di mente, sensi e corpo il risultato del flusso naturale delle forze creative. Una sacra scrittura sanscrita ci dice: "L'uomo diventa un adepto mediante la purificazione dei suoi tre corpi. La stessa cosa si pu ottenere anche attraverso la grazia del guru. La purificazione avviene tramite la natura, le austerit e i mantra. Mediante la natura vi la purificazione della materia densa, il corpo fisico. Mediante le austerit, la purificazione della materia sottile, il corpo sottile. Tramite i mantra, la purificazione della mente". Conducendo una vita naturale e curando i bisogni del corpo, si ottiene salute e buon funzionamento del corpo. Il corpo sottile viene purificato praticando le discipline necessarie, purificando la natura emozionale dai conflitti. I mantra purificano il campo mentale. L'assorbimento in OM, nel suono cosmico, la pi potente tra tutte le pratiche di mantra. Quando viene permesso alla shakti, la forza creativa all'interno del corpo, di fluire senza impedimenti, essa ripulisce i vari sistemi del corpo, i canali sottili attraverso i quali scorre il prana, e l'intera distesa del campo mentale. La shakti impartita dal guru risveglia le forze spirituali nel discepolo, dando inizio al processo di purificazione. Non bisogna mai sottovalutare la grazia del guru. Nello Shiva Samhita, un testo classico dello Yoga, troviamo scritto: "Soltanto la conoscenza impartita direttamente dalle labbra di un guru utile e potente; altrimenti diviene infruttuosa, debole e dolorosa. Chi devoto a una qualsiasi conoscenza, e compiace il suo guru con ogni premura, ottiene prontamente il frutto di quella conoscenza. Non vi il minimo dubbio che il guru padre, il guru madre, il guru lo stesso Dio, e come tale dev'essere servito da tutti con i pensieri, le parole e le azioni. Con la benevolenza del guru si ottiene tutto il bene che uno possa desiderare. Perci il guru dev'essere servito ogni giorno; altrimenti non pu esserci nulla di favorevole". Non solo il rispetto per il proprio guru indica l'abbandono totale ai suoi insegnamenti e ai suoi principi, ma quest'amorevole sintonia permette, tra l'altro, che il discepolo riceva un flusso di coscienza dal guru, e da tutti quelli che l'hanno preceduto nella linea di guru. 3. Il flusso naturale delle forze creative possibile solo quando vengono rimossi gli ostacoli al suo fluire. Le forze creative scorrono pi facilmente quando i conflitti emozionali sono risolti, le alterazioni mentali sono risanate, e il sistema nervoso rilassato. Anche il pranayama purifica i canali sottili attraverso cui scorre il prana. Agli iniziati al Kriya Yoga vengono insegnate le pratiche preliminari utili per risvegliare la shakti e rimuovere gli ostacoli al suo fluire. Una di queste pratiche il mahamudra, o il 'grande mudra'. Questa tecnica rende la spina dorsale flessibile, fa salire la shakti lungo il sentiero spinale e ravviva tutto il sistema. Il pranayama del Kriya Yoga un processo dinamico che ripulisce ulteriormente il

sistema pranico e nervoso, oltre a ridestare l'attivit della shakti nei chakra. 4. Le menti individuali possono essere prodotte con il potere della Coscienza Cosmica. Se lo desiderano, le anime supremamente libere possono produrre altre individualizzazioni della Mente Cosmica tramite cui operare. Da questo livello di consapevolezza, come se si esprimesse Dio. Dio ha gi prodotto miriadi di individualizzazioni della Mente Cosmica, mediante l'unione dell'anima con la sostanza mentale. 5. La mente originaria il principio di tutte le altre espressioni e diversificazioni della mente condizionata Vi solo una Mente, la Mente di Dio. Tutte le apparenti individualizzazioni sono soltanto parti specifiche dell'unica Mente. Le individualizzazioni della Mente Cosmica sono alquanto condizionate, o modificate; ci comporta un certo grado d'individualit (dal punto di vista relativo). Ciascuna unit mentale individuale dotata di coscienza, discernimento, capacit di pensare, e il senso dell'ego o dell'esistenza separata. L'ego il problema principale per chi identificato con la mente condizionata. 6. Di tutte le classificazioni della condizione mentale, quella che deriva dal samadhi non lascia impressioni di tale influenza. Tutte le esperienze sensoriali producono impressioni che rimangono nella mente. Il samadhi non causa delle impressioni che in seguito devono essere spazzate via. L'esperienza del samadhi indebolisce e annulla le impressioni karmiche. Le esperienze ipnotiche, diversamente da quelle del samadhi, lasciano nella mente delle impressioni che in seguito devono essere spazzate via. L'esperienza del samadhi aumenta le influenze sattviche nella mente e mantiene in equilibrio quelle rajasiche e tamasiche. 7. Le impressioni mentali degli yogi dediti alla meditazione non producono effetti esteriori costruttivi, o distruttivi. Le impressioni mentali degli altri sono di tre tipi. I veri yogi rinuncianti non accumulano alcun karma, perch hanno rinunciato ai frutti di tutte le azioni. Essi fanno quel che fanno e offrono tutte le loro azioni a Dio; vivono in armonia con le leggi della natura e non creano nessun conflitto interiore, o esteriore. Le persone comuni hanno a che fare con tre tipi di karma. Vi un karma costruttivo, che il risultato di un pensare e programmare positivo. Vi un karma distruttivo, risultato di un pensare e programmare negativo. vi un karma che non n costruttivo, n distruttivo, ma tuttora influente perch la persona presa dagli eventi e non ancora del tutto purificata. In questo caso rimane del karma residuo e si accumula un po' di karma leggero che non ha una forte influenza. 8. Dal deposito delle impressioni subcoscienti, si manifestano soltanto le forze e le tendenze conformi alle opportunit disponibili per tale espressione. Il livello pi profondo della mente come un immenso serbatoio che contiene un gran numero di impressioni, forze e tendenze che stanno aspettando l'opportunit di concretizzarsi. E pi probabile che esse vengano alla superficie e si manifestino se le circostanze ambientali sono ideali per tali manifestazioni ed espressioni. In un ambiente ordinato e armonioso, pi probabile che vengano alla superficie le forze costruttive. Mentre, al contrario, un ambiente materialistico stimoler spesso le

sensazioni e gli istinti pi bassi. Una persona potrebbe apparire molto santa in un ambiente in cui vi poca, o nessuna tentazione o prova, perch i desideri e le reazioni incompatibili con un ambiente tranquillo potrebbero rimanere dormienti. Una volta data l'opportunit, data la tentazione o la prova, se ci sono degli impulsi latenti distruttivi o di autogratificazione, potrebbero venire in superficie ed esprimersi. Una persona potrebbe essere morale ed onesta finch non tentata ad essere altrimenti, ma se nel subconscio esistono le tendenze ad essere immorale, o disonesta, vi possibilit che queste cose vengano espresse. 9. Siccome impressioni e memoria sono direttamente collegate, vi una relazione diretta tra le cause mentali e gli effetti esterni, anche se apparentemente separati da nascita, spazio e tempo. Secondo la legge delle corrispondenze mentali, ci che contenuto nella mente ha la potenzialit d'essere realizzato nella propria vita Finch nella mente rimangono probabili cause di effetti, la loro manifestazione esterna possibile. Non tutte le cause interiori devono essere necessariamente espresse, perch attraverso l'autoanalisi e l'esercizio della volont si pu prevenire la loro attuazione. Inoltre l'esperienza del samadhi indebolisce le impressioni mentali che potrebbero contribuire a future esperienze indesiderabili. Un forte desiderio potrebbe prendere mesi, anni o perfino incarnazioni per realizzarsi; per questo motivo non sempre distinguiamo immediatamente il rapporto tra gli avvenimenti presenti e le cause precedenti. Potremmo aver dimenticato desideri e azioni passati, che rimangono ancora nel livello subconscio della mente. Quando il karma costruttivo si manifesta, spesso gli permettiamo di esprimersi, deliziandoci perfino nella sua espressione. Quando si presenta del karma doloroso, potremmo avere la sensazione di essere puniti, anche se la sua manifestazione soltanto il legittimo operato della legge di causa ed effetto. Il saggio vede gli avvenimenti karmici come semplici occasioni per liberarsi dal peso delle impressioni subcoscienti, non trovando grande gioia negli avvenimenti piacevoli e non sentendosi a disagio negli avvenimenti che lo mettono alla prova. 10. A causa dell'impulso alla vita e all'espressione, che innato nella coscienza, non vi n inizio, n fine al flusso delle cause e delle loro rispettive conseguenze. La natura della vita quella di scorrere ed esprimersi. La coscienza la realt che sta alla base di ogni cosa. E la coscienza nell'uomo, la vita dell'anima, che d vita e potere al corpo e alla mente. La coscienza la realt che sta alla base di tutti i processi mentali. Le modificazioni mentali possono essere alterate, i punti di vista possono cambiare, ma la coscienza rimane l'essenza costante. Nelle sfere relative, la coscienza incline ad aprirsi, a esprimersi e a realizzare degli scopi. Per questa ragione, fino a quando si collegati al mondo, non c' fine al ciclo delle cause e degli effetti. Quando si trascende la causalit, non si pi soggetti agli stati transitori, n al flusso e al riflusso degli eventi relativi. Uno yogi impara ad essere un testimone e un attore disinteressato; in tal modo osserva la corrente della vita che avanza, ma non irretito nelle sue manifestazioni. 11. Tutte le tendenze e gli impulsi karmici sono possibili perch vi la causa, l'effetto, la mente stessa, e il supporto degli oggetti di percezione. Quando questi non esistono pi per l'anima, le tendenze e gli impulsi karmici non esistono pi Le tendenze mentali ed emotive e gli impulsi karmici possono esistere soltanto nel regno della relativit. Quando l'anima ha trasceso l'identificazione con gli oggetti relativi e la stessa mente, non rimane null'altro che la consapevolezza dell'Essere Assoluto. Lahiri Mahasaya scrisse: "L'Autoconoscenza Autoilluminazione. Autorealizzazione.

L'Autorealizzazione la consapevole conoscenza dell'assoluta identit della nostra anima con Dio. la rivelazione del nostro Supremo S nella e attraverso l'illuminazione della Pura Coscienza". 12. Passato, presente e futuro esistono nella loro vera natura. Le tendenze e le impressioni nella mente cambiano quando si trasformano le forze che le dirigono. Le forze direttive della Coscienza producono la manifestazione del mondo e la comparsa di spazio e tempo. Passato, presente e futuro esistono solamente nelle sfere relative. Quando le pi sottili forze supercoscienti invadono il campo mentale, le forze grossolane sono trasformate e queste alterano la natura e il carattere delle impressioni e delle tendenze. La luce scaccia le tenebre, e le tenebre non influenzano pi perch sono assenti. 13. Le tendenze e le cause degli effetti, siano manifeste o rimangano sotto forma sottile, sono costituite dalle forze cosmiche sottili. Le forze cosmiche sottili, i guna, sono inerenti agli impulsi karmici e alle impressioni latenti. L'inerzia e la pesantezza si possono eliminare dalla mente e dalla coscienza introducendo, durante la meditazione, l'azione costruttiva e la luce della supercoscienza. In tal modo possibile trasformare i contenuti della mente. Nel Vecchio Testamento (Isaia 26: 3) leggiamo: "Il suo animo saldo; tu gli assicurerai la pace, perch in te ha fiducia". Questa la via che porta all'illuminazione della mente: mantenere l'attenzione rivolta a Dio e al Campo Trascendentale. 14. L'unit in tutto l'universo dimostrata dall'unit del processo di trasformazione. La coscienza onnipervadente e gli influssi delle forze cosmiche, i guna, sono allo stesso modo onnipervadenti. Ci dimostra che l'unit presente ovunque. L'universo la manifestazione del corpo di Dio, e tutti gli attributi, le caratteristiche e le virt di Dio sono manifestate in tutto l'universo. 15. Anche se l'oggetto lo stesso, ci che viene percepito dipende dalla natura della mente in relazione all'oggetto. Le cose in natura hanno le loro propriet e caratteristiche. Ma come si percepiscono le cose dipende dalla condizione della mente che le esamina. Se non siamo pienamente coscienti, tendiamo a fare errori di percezione; vale a dire, presumiamo di vedere ci che ci sta davanti, ma in effetti non lo vediamo nella sua totalit. Inoltre tendiamo ad avere delle idee preconcette; col risultato che proiettiamo degli assunti su ci che analizziamo. Se non siamo liberi da idee preconcette, o da pregiudizi, siamo quasi certi di vedere il nostro mondo in maniera poco chiara. Le stesse circostanze si possono vedere facendo errori di percezione. Una persona pu considerare un insieme di circostanze l'opportunit ideale per potersi esprimere e crescere. Un altro potrebbe considerare le stesse circostanze assolutamente prive di qualsiasi prospettiva. Uno potrebbe vedere la condizione del mondo e definirla spaventosa. Un altro potrebbe guardare le stesse condizioni e vederci una grande potenzialit e la manifestazione del piano divino. Vedendo chiaramente, con la perfetta contemplazione (samyama), si pu realizzare la verit di ci che si percepisce. 16. Non si pu dire che un oggetto dipenda dalla percezione di una sola mente. Infatti che cosa accadrebbe all'oggetto venendo a mancare quella mente? La questione se il mondo esisterebbe se non vi fosse nessuno a percepirlo non ha senso, perch il mondo coscienza ed esiste a causa dell'interazione delle forze cosmiche. Il mondo esiste sia che gli

individui lo percepiscano o no, e non cessa di esistere quando non percepito. 17. Un oggetto conosciuto o sconosciuto a seconda che la mente della persona ne sia influenzata o meno. Se le radiazioni emanate dagli oggetti non urtano la mente, gli oggetti non vengono percepiti. Nel cosmo vi sono forze sottili che non sono rilevate dai sensi, e non sono percepite o conosciute dalla mente se non vengono usati degli strumenti speciali. Non si pu conoscere ci di cui non si consapevoli. 18. Tutte le modificazioni mentali sono sempre conosciute dall'anima onnipresente, a causa delta sua natura immutabile. Quando uno stabilito nella coscienza di Dio sa di essere immutabile, poich Dio immutabile. Chi onnipresente conosce l'esistenza di tutte le modificazioni mentali presenti nell'universo. Essendo onnipresente, uno percepisce l'esistenza di tutte le cose, le correnti della forza cosmica, i movimenti del vento e delle onde, l'esistenza della pi piccola particella di luce. 19. Poich la mente un oggetto percepito (dall'anima), non pu essere autoluminosa e autocosciente. L'anima non la mente, ma osserva e usa la mente. Alla mente viene data soltanto luce e influenza grazie all'esistenza della coscienza. Le persone non illuminate presumono erroneamente di essere la mente, o suppongono falsamente che la mente abbia un proprio potere. L'anima non la mente, e la mente non ha un potere indipendente. 20. Non pu esserci, nello stesso tempo, la piena identificazione con Dio e con la mente. Fin quando vi qualche identificazione con la mente e le sue modificazioni, non possibile avere la piena consapevolezza del campo di Dio. Uno pu essere cosciente di Dio ed essere consapevole delle modificazioni mentali, ma se ancora presente l'identificazione con la mente, vi sar una perdita di autosufficienza e obiettivit. Nei pi alti stati di samadhi uno trascende l'identificazione con le modificazioni mentali e con tutte le manifestazioni relative. Ritornando all'identificazione con la mente e il corpo, ci si rapporta di nuovo alle modificazioni mentali e alle attivit del corpo. Molti santi in meditazione realizzano la trascendenza, durante la quale fanno soltanto l'esperienza del Puro Essere. Ritornando alla coscienza del corpo e della mente, spesso appaiono molto comuni nel loro comportamento. Possono rapportarsi adeguatamente agli altri; possono svolgere i loro doveri sociali; possono anche venerare qualche forma o aspetto di Dio. Essi fanno queste cose con la consapevolezza interiore di non essere n mente n corpo. 21. Se tutte le menti potessero percepire simultaneamente i contenuti di ogni altra mente, si avrebbe come conseguenza la confusione della memoria. Fino a quando si usa il campo mentale, vi sar una certa misura del senso d'identit separata. Si pu riconoscere che tutte le menti sono parti dell'Unica Mente, tuttavia ogni mente condizionata in maniera unica per favorire l'espressione e l'esperienza dell'anima. 22. L'anima onnipresente, onnisciente, onnipotente e immutabile, ma a causa delle riflessioni delle modificazioni mentali in s stessa, essa s'identifica con il proprio organo di percezione materiale.

Quell'aspetto della mente conosciuto come l'organo dell'intelletto, che rende possibile il discernimento, il punto di collegamento tra la Pura Coscienza e le modificazioni mentali. Ritirando l'attenzione dalla mente, risalendo fino alla sorgente della vita dentro il corpo, il meditante s'eleva sopra le influenze degli avvenimenti dei mondi relativi e realizza la libert. Gli yogi dicono di meditare nella "grotta della saggezza", l'occhio spirituale. Tutte le anime illuminate insegnano che la perfezione dentro. La scienza pi sacra quella che ci fa ritornare alla sorgente dalla quale siamo venuti. Nel Nuovo Testamento (Apocalisse, 2: 5), leggiamo: "Ricorda dunque da dove sei caduto, e ravvediti". Ravvedersi significa voltarsi indietro, cambiare strada, rinunciare alle vie stolte e ritornare alle vie della giustizia. 23. La mente influenzata dalla Coscienza Suprema onnipresente. L'Unica Mente gi onnipresente, perch la mente di Dio. La mente individuale non consapevole dell'onnipresenza finch non siano state rimosse o trascese tutte le limitazioni. 24. La mente, pur fornita di diverse e innumerevoli forze, esiste per amore dell'anima. Il campo mentale, con tutte le sue tendenze e influenze acquisite, esiste per il godimento dell'anima. La Mente Cosmica esiste per il godimento di Dio, mentre la mente individualizzata esiste per il godimento di Dio come anima. Dio superiore alla Mente Cosmica, e l'anima superiore alla mente che usa. L'influsso divino pu modificare i disegni nel campo mentale. 25. Uno libero quando, attraverso la discriminazione, realizza la separazione completa dalla mente. Durante il pi alto samadhi uno trascende la mente e le sue modificazioni. Mentre opera attraverso il campo mentale, l'anima pu esercitare i suoi poteri di discernimento per realizzare la differenza tra se stessa e la mente. Quando uno non pi influenzato dai contenuti della mente, ottiene la liberazione da tutte le modificazioni e influenze mentali. 26. Dopo aver superato l'identificazione con il corpo, i sensi e la mente, l'anima diventa calma e serena, e l'attenzione scorre verso la libert assoluta. Con la pratica del Kriya Yoga si pu ritirare l'attenzione e il sentimento dal corpo, dai sensi e dalle modificazioni mentali. Il risultato che uno ottiene serenit, calma e una concentrazione imperturbata. Questo il modo di amare Dio con tutto il proprio cuore, con tutta la propria mente e con tutta la propria anima. Usando certe tecniche di meditazione del Kriya Yoga, le forze vitali sono spinte in direzione dell'occhio spirituale e la consapevolezza scorre insieme alle forze vitali, dando il successo nella meditazione. Chiunque praticher le tecniche fedelmente e correttamente otterr senza dubbio la realizzazione spirituale. 27. Anche quand' rivolta alla contemplazione della Realt, vi sono intervalli in cui la mente ha un'invasione di pensieri a causa delle vecchie abitudini, tendenze e impressioni che mantengono una certa forza influente. Anche durante la meditazione d'abbandono, quando la concentrazione ferma, potrebbero esserci delle occasioni in cui la concentrazione viene indebolita, perch il campo mentale disturbato dal risveglio di impulsi quasi addormentati. La chiave del successo sta nel continuare la meditazione, a suo tempo, le tendenze presenti nel campo mentale perderanno la loro forza. Si potrebbero perfino avere stati di samadhi e scoprire che la percezione interiore influenzata dai processi mentali; perci vi saranno visioni e una percezione poco chiara. Il meditante saggio a fare tutto ci che pu per neutralizzare

l'inquietudine, abbandonandosi nel contempo ancora pi completamente a Dio. Alla fine l'attrazione magnetica della natura divina interiore attirer totalmente l'attenzione alla Sorgente, alla Coscienza di Dio. 28. Bisogna rinunciare a credenze, fantasie e menzogne, poich sono ostacoli all'esperienza della Realt. Vi sono molti meditanti avanzati che rimangono attaccati alle opinioni, a piacevoli fantasie private e a percezioni poco chiare. Essi hanno raggiunto un certo livello di realizzazione e sono arrivati alla conclusione che sono illuminati. Ramana Maharishi disse a un discepolo: "Qualunque cosa tu percepisca durante la meditazione, se soggetta al cambiamento non pu essere la Realt finale". Paramahansaji raccontava la storia di un uomo che era stato invitato a far visita a un re. Si rec al palazzo un po' in anticipo e aspett fuori della porta centrale. Mentre aspettava, fu affascinato dalla bellezza di parchi e giardini; prima d'allora non aveva mai visto nulla del genere. Rimase cos incantato che si dimentic dell'appuntamento con il re. Il Maestro diceva: "Se fosse andato all'appuntamento con il re, e avesse fatto amicizia con lui, avrebbe potuto accedere ai giardini del palazzo ogni volta che voleva!". Vi era un'anziana discepola prossima al passaggio della morte, e il Maestro and a trovarla. Le chiese se avesse qualche desiderio inappagato. Ella accenn che le sarebbe piaciuto sperimentare un certo tipo di coscienza cosmica, perch un fratello discepolo l'aveva provato spesso. Il Maestro le chiar la mente e ricompose la sua anima, dicendole dolcemente: "Perch vuoi passeggiare nei giardini, quando stai gi dentro il palazzo?". Ella comprese cosa volesse dire e, poco dopo la partenza del Maestro, chiese che l'aiutassero a sedere nel suo seggio di meditazione ed entr in mahasamadhi. 29. Avendo rinunciato a ogni desiderio egoistico, anche quello per la liberazione della coscienza, si fa esperienza del completo risveglio e della vera libert. All'inizio il ricercatore che intraprende la via desidera conoscere ardentemente Dio e si sforza di essere costante sul sentiero spirituale. In seguito, quando il progresso diventa evidente, egli osserva le norme del giusto vivere e non medita per ottenere una qualche ricompensa, ma perch la maniera giusta di vivere la vita. Il desiderio egoistico quel tipo di desiderio che non puro; quel tipo di attitudine e sentimento che uno ha quando si aspetta un guadagno o un beneficio personale, solitamente alle proprie condizioni. Per questo il desiderio egoistico incompatibile con la purezza e non pu contribuire all'illuminazione. 30. Con il sorgere della vera conoscenza, scompaiono tutti gli ostacoli e gli influssi limitativi. Grazie alla perfetta illuminazione si viene a conoscere la verit sulla Coscienza Suprema, Dio, l'anima e i mondi. Gradualmente tutte le impressioni karmiche si dissolvono e si rimane ancorati all'Autorealizzazione. Questo lo stato di salvezza mentre si ancora incarnati; allora si liberi mentre si vive. Potrebbe esserci del karma residuo da affrontare, potrebbero esservi ancora battaglie da fare, ma l'anima autorealizzata libera dal dolore e dalla schiavit, anche se nel frattempo continua a essere sottoposta alla pulizia interiore della mente e del corpo. Lasciando il corpo, quest'anima non dovr ritornare contro la sua volont. Se un'anima liberata ritorna, ci dovuto alla volont di Dio e per compiere una missione specifica. 31. Con il dissolversi di tutte le limitazioni mentali, la mente individuale viene trasformata nella Mente Cosmica.

Poich la causa dell'apparente individualizzazione della mente il suo offuscamento da parte delle modificazioni e delle impressioni, quando queste modificazioni e impressioni si dissolvono la mente riflette di nuovo la Coscienza Cosmica. 32. Quando, col sorgere della conoscenza, le forze cosmiche (guna) hanno adempiuto le loro funzioni, esse cessano di essere influenti. Quando lo yogi pienamente liberato non solo dissolve il karma, ma s'innalza sopra le influenze delle forze della natura. Invece di essere controllato da tali forze uno pu, se cos ha deciso, controllarle. Un essere pienamente liberato vede l'intero processo cosmico come un gioco di luci e ombre, un miscuglio di particelle di luce, influssi magnetici, avvenimenti elettrici e propriet degli elementi. Come nel corso di un sogno cosciente uno potrebbe influenzare il sogno con le sue intenzioni, cos un'anima pienamente liberata, se guidata in tal senso, potrebbe influenzare e cambiare il mondo materiale, che essa percepisce soltanto come un sogno. 33. Non pi limitata dal tempo, non percependo pi i cambiamenti di momento in momento, l'anima realizza l'eternit e la vera conoscenza che al di l del tempo e del mutamento. Questa l'esperienza della Realt Trascendentale Non-duale, che non pu essere compresa dalla mente, n pu essere spiegata veramente a chi non l'ha intravista; ma pu essere soltanto sperimentata. Sri Ramakrishna disse ai suoi discepoli che il campo della Realt Suprema si potrebbe paragonare a un giardino paradisiaco che si trova dietro un alto muro che bisogna scavalcare. Alcuni salgono sul muro e, senza mai guardare indietro, saltano nel giardino e vi rimangono per sempre. Altri, i salvatori dell'umanit, salgono sul muro e si godono un po' della bellezza del giardino, ma poi si volgono indietro e invitano gli altri a seguirli. 34. La libert assoluta (indipendenza) si ha quando le influenze dei guna si assopiscono oppure quando, grazie all'Autorealizzazione, sono trascese tutte le forze della natura. Anche se le modificazioni mentali e le impressioni karmiche non influenzano pi l'anima, se il gioco dei guna continua, potrebbero verificarsi cambiamenti inattesi nello stato d'animo; come pure momenti di lucidit mentale, d'agitazione mentale e di pigrizia mentale. Quando gli stessi guna sono trascesi, si rimane per sempre luminosi, chiari e immutabili. 35. Questa la liberazione assoluta della coscienza. Patanjali proclama lo scopo finale della pratica Yoga. Questo lo stato della realizzazione suprema. Qui stato estinto perfino il senso dell'esistenza individuale. Rimane soltanto il S. Quando un'anima mantiene una certa individualit, pur realizzando la Perfetta Realt, e torna nella sfera mentale, astrale o materiale per assisterla nell'evoluzione, viene considerata un avatar. L'avatar una piena manifestazione della luce e del potere del Divino. 36. La liberazione quell'esperienza in cui rimane soltanto la Pura Coscienza. Oltre il campo di Dio, al di l di tutte le dualit e di tutte le forze della coscienza e della natura, vi il Campo del Non Manifesto. 37. Se uno liberato mentre ancora vive nel corpo, vede che l'universo esiste in Dio e vede Dio nel, e come, l'universo.

Quando uno liberato, e non pi vincolato da tutte le influenze limitative e dalle opinioni erronee, vede senza alcun errore di percezione. Vede dunque che l'Unica Vita pervade tutte le forme, e che tutte le forme sono espressioni della Sostanza di base. L'universo esiste nella coscienza di Dio, e le forze che emanano dalla Divinit manifestano l'universo. 38. L'Essere Assoluto la natura della Realt Trascendentale. Unendosi alle forze divine (guna), la Coscienza Suprema emana la natura. Quando non si mescola con i guna, la Coscienza Suprema rimane pura e separata, come Essere. Quando la Sua luce riflessa si unisce alle forze presenti nella Divinit, viene manifestata la natura. Grazie alla pratica fedele e corretta del Kriya Yoga e della meditazione, lo yogi realizza perfettamente questa verit. -----------------------------Kriya Yoga : - le tecniche e la pratica ...........................

(Parte terza) --------------------

BHAGAVAD GITA (Il Canto dello Spirito)

CAPITOLO PRIMO Verso 1 La mente cieca disse, o chiese a se stessa in introspezione: "I miei figli, le cattive, seducenti tendenze mentali e dei sensi opposte alle pure tendenze mentali discriminative, radunatisi sulla sacra pianura del campo di battaglia della Vita desiderosi di darsi battagli psicologica o morale, che cosa fecero?". Interpretazione Spirituale La mente cieca consult dentro di s l'introspezione, il giudice imparziale di tutti gli stati di coscienza: "I miei figli, le malvage tendenze mentali (Kaurava), e le pure facolt discriminative (i puri Pandava), desiderosi di diverse battaglie psicologiche, che cosa fecero?". La tempestosa mente cieca voleva che la facolt introspettiva gli rivelasse le battaglie tra le tendenze mentali inclini ai sensi e le pure e sagge facolt amanti di saggezza e disciplina, e che sviluppano l'autocontrollo. Interpretazione Spirituale Elaborata Nella prima stanza la Bhagavad Gita parla della chiara verit di come la vita una serie di battaglie tra spirito e materia, conoscenza ed ignoranza, anima e corpo, vita e morte, salute e malattia, immutabilit e mutamento, autocontrollo e tentazione, discriminazione e sensi. Nel grembo della madre il bambino deve combattere con la malattia, l'oscurit e l'ignoranza. Ogni bambino deve pure combattere la battaglia dell'ereditariet. L'anima deve vincere molte difficolt ereditarie, e deve anche lottare contro l'influente effetto autocreato del Karma prenatale e delle azioni passate. Le Molte Battaglie che l'Anima del Bambino Deve Affrontare Inconsciamente L'anima del bambino deve combattere la battaglia biologica, batteriologica, sociologica, fisiologica, climatica, politica, internazionale, psicologica, metafisica ed etica che si presentano nella vita. Le battaglie dell'infanzia sono generalmente le battaglie dei genitori, ma le battaglie batteriologiche del bambino sono svolte in uno stato inconscio dalla vita stessa. E' quando il bambino diventa pi grande che comincia a riconoscere le sue battaglie con l'ambiente interno delle cattive tendenze istintive e l'ambiente esterno della vita familiare, sociale, nazionale, internazionale, economica e psicologica, e con le abitudini.

La Prima Battaglia Cosciente del Bambino La prima battaglia che affronta il bambino tra il suo desiderio di giocare e la necessit imposta di lavorare e studiare. Quando diventa pi grande cominciano le vere battaglie dentro di lui, risvegliate dai cattivi istinti interiori o dalla cattiva compagnia esterna. Impreparazione Psicologica e Suoi Risultati Le tentazioni d'avidit, di sesso, di far soldi con facili mezzi dubbi, di menzogna, ed altre cose simili prorompono nella sua coscienza con improvvisa impetuosit. Spesso, egli si trova impreparato a combattere queste prove con la spada della saggezza. Quando improvvisamente scoppi la prima guerra mondiale, molte nazioni scoprirono che il settanta per cento della loro popolazione era fisicamente e completamente impreparata alla guerra. Ci volle molto tempo perch le nazioni istruissero i civili nelle tattiche militari adeguate. Pochissimi individui sono consapevoli che nel regno del loro corpo, mente ed anima esiste uno stato costante di guerra. Generalmente, solo quando la devastazione delle cattive abitudini colossale o completa che essi realizzano impotentemente il loro deplorevole stato. La Preparazione Psicologica Necessaria per Vincere nella Vita La prima stanza della Bhagavad Gita dice al giovane e all'adulto, entrambi abbastanza coscienti della vita, di essere responsabili di tutto ci che accade loro, poich meglio essere preparati alle guerre psicologiche prima che i ribelli delle cattive abitudini invadano la fortezza dell'autocontrollo. L'introspezione Quotidiana Necessaria per Prepararsi al Successo nelle Guerre Psicologiche La Gita dice che alla fine di ogni giorno necessario vedere se la discriminazione e i suoi soldati hanno vinto la battaglia sull'ignoranza, o se la saggezza stata presa prigioniera dai soldati dell'errore. Ogni giorno bisogna combattere con successo le battaglie per la salute, la prosperit, l'autocontrollo e la conoscenza, per poter avanzare piano piano nei territori della cattiva salute, del fallimento e dell'ignoranza. La Gita dice che molte persone che vivono inconsapevolmente trovano il regno del proprio corpo devastato dagli insorti di malattia, fallimento ed ignoranza. Perci, prima d'andare a dormire la sera, la mente cieca ed inconsapevole deve chiedersi: "Radunati sul sacro campo d'azione del corpo, i miei figli, le malvage e seduttrici tendenze mentali e il gruppo opposto dell'autodisciplina e dell'autocontrollo, che cosa fecero?". Perch Usato il Passato in 'Che Cosa Fecero?' Il saggio Vyasa us il passato 'Che cosa fecero?' Per descrivere il tempo passato implicito in tutte le battaglie psicologiche che devono essere autoesaminate. Storicamente, re Dhritarashtra deve aver chiesto a Sanjaya: "I miei figli, i malvagi Kaurava e i puri Pandava, che stanno facendo?". Il tempo passato usato particolarmente per attirare la profonda attenzione dello studente della Gita sul fatto che il saggio Vyasa si riferisce alla guerra storica solo incidentalmente per illustrare la battaglia psicologica, che sempre terminata quando viene il tempo d'essere rivista mentalmente. Rivelazioni dell'Introspezione Spesso alla fine del giorno, quando un uomo analizza le battaglie del giorno passato nel campo degli

affari, egli pensa dentro di s: "Oggi Giuda venuto nel mio ufficio per allettarmi in un affare losco, tentandomi di guadagnare facilmente centomila dollari. La mia mente decise che era possibile farlo, finch la mano della giustizia non poteva toccarmi. I miei sensi consentirono coi desideri sconsiderati della mente e del pensiero: 'Non sarebbe splendido diventare ricchi velocemente e facilmente? Potremmo fare bellissime passeggiate in una nuovissima auto fuoriserie pagata in contanti, e dentro potremmo godere i piaceri e la felicit di una bella casa con splendidi tappeti e morbidi cuscini, ed avere del buon cibo, se solo possiamo fare acconsentire la nostra cocciuta e fastidiosa ragione morale e l'aiutiamo fare facilmente questi centomila dollari'". Osservando, per, l'attacco dell'avidit economica con le armate camuffate di verit della ragione illusoria, la discriminazione divina riesce a sconfiggere la falsa ragione e i ribelli miseramente armati dell'avidit, buttandoli gi con la spada acuminata della saggezza; allora quest'uomo d'affari dice e se stesso: "Sono cos felice che quando il signor Avidit Economica, lavorando tramite Giuda col falso ragionamento, pensava di farmi cadere nella trappola, nelle difficolt e nelle sofferenze della coscienza turbata, della notoriet e del disonore, allora il signor Puro Autocontrollo con le sue forti armate d'autodisciplina avanzato sconfiggendo le forze dell'errore". Queste sono ci che nell'introspezione egli pensa siano state le sue vittoriose esperienze del giorno. Per questo aveva chiesto nell'introspezione: "Radunati nel sacro luogo del cervello, che cosa fecero la malvagia avidit economica e il suo cattivo esercito e i battaglioni dell'autocontrollo?". E scopre che l'Autocontrollo aveva vinto la battaglia, e che re Avidit e le sue forze erano state sconfitte. Se per l'uomo si fosse indebolito e avesse abboccato all'esca lanciata da Giuda, la sua risposta alla fine del giorno sarebbe stata differente. Sarebbe cos andato velocemente verso i guai e il disonore, e quando la sera avrebbe chiesto alla sua imparziale introspezione: "Radunati nel mio cervello, desiderosi di combattere, che cosa fecero le pure armate dell'autocontrollo e le forze dell'avidit e le sue cattive tendenze, che volevano guadagnare centomila dollari con mezzi disonesti?". In quest'ultimo caso avrebbe dovuto ammettere che il malvagio re Avidit aveva vinto, e che le forze del principe Autocontrollo erano state sconfitte. Battaglia Contro l'Ingordigia Molte persone perdono inconsciamente nella battaglia quotidiana contro l'ingordigia di cibo. Il bambino inconsapevolmente attirato fuori dalla trincea delle abitudini del giusto mangiare e viene colpito dai proiettili degli allettamenti del gusto; e, quindi, si trova a soffrire da ferite d'indigestione. La gente che non ha cura di guarirsi colpita costantemente dall'ingordigia. Le loro ferite d'indigestione si trasformano in serie malattie d'opulenza, problemi di cuore, ed altri mali. Ogni libbra di carne aggiunta al corpo necessita circa un miglio di arterie perch il cuore la irrori di sangue. Le persone ferite costantemente dalle armi da fuoco dell'ingordigia non sopravvivono a lungo. Dopo aver trascorso una misera e dolorosa esistenza, sono vittime di morte prematura a causa di disordini intestinali cronici. Molti sono caduti preda dell'ingordigia e hanno perso la vita. Molti milioni di persone sin dall'inizio del tempo hanno perso la battaglia contro l'ingordigia e hanno trascorso le loro vite prigioniere dell'indigestione, ed infine sono perite. Ricordate che ogni mattina, mezzogiorno, e soprattutto la sera, quando le leccornie sono messe davanti ai vostri occhi, il senso del gusto con tutte le armate di memorie di mangiare incontrollato, di masticare veloce, e di altre

cattive abitudini, si uniscono per darvi battaglia e sconfiggere le vostre armate di mangiare moderato, giusta scelta dei cibi, buone abitudini di masticazione, e cos via. Ricordate che se ogni giorno lascerete avanzare gradualmente le armate dell'ingordigia nel territorio delle vostre giuste abitudini dietetiche, allora vi troverete gradualmente circondato dagli eserciti delle malattie. Il re generale Avidit mira ad attirarvi nei guai d'ingannare il vostro fortificato autocontrollo sussurrando: "Mangia un po' di pi oggi; che t'importa cosa ti succeder tra un anno". - "Mangia di pi solo oggi, e compenserai dopo, domani" - "Non badare alla risoluzione di ieri; mangia oggi, non niente" - "Che importa il piccolo dolore d'indigestione di ieri, pensa solo a quanto sar buono il cibo fatto in casa adesso". - "Mangia adesso, abbandonati al gusto e non pensare al domani, perch potresti non soffrirne affatto". - "Mangia quanto vuoi e quindi usa un lassativo". Ricordate, ogni volta che il generale Ingordigia invade la vostra vita moderata e vi sconfigge, egli lascia segni di danno nel regno della vostra salute, non importa quanto voi cerchiate di riparare la perdita aggiustando la dieta e digiunando. Consultate Ogni Giorno il Vostro Generale Ogni giorno, prima di ciascun pasto, lasciate che l'introspezione chieda alla vostra mente: "Il re Ingordigia e i suoi agenti del gusto impegnati in battaglia con il re delle abitudini del Giusto Mangiare, che cosa hanno fatto negli ultimi mesi e settimane? Quale lato stato vittorioso?". Se trovate che state perdendo la battaglia con l'Ingordigia, rivolgete un infuocato discorso mentale a tutte le vostre armate di resistenza spirituale, educatele nell'arte dell'autocontrollo e comandate loro di combattere furiosamente i minacciosi soldati della tentazione del cibo e delle malattie che vogliono portarvi alla distruzione. Se le vostre abitudini di giusto-mangiare vincono, gioite, perch il regno della vostra salute durer in pace fino al termine dei vostri giorni. Ricordate questo passo della Gita e non mangiate mai senza prima accertare dentro se sta vincendo il re Ingordigia e l'imperatore dell'Abitudine del Giusto Mangiare. La Battaglia Contro la Tentazione L'istinto della creazione uno degli impulsi pi forti nell'uomo, rendendo in lui irresistibile il desiderio di creare. Senza questo istinto, la propagazione della specie umana arriverebbe al termine. All'inizio Dio materializz ogni cosa con un diretto e speciale comando creativo, e l'uomo, essendo fatto a Sua immagine, ha lo stesso potere. Cedendo alla tentazione del tatto, prima di fondersi nell'Infinito, l'uomo ha perso il potere dell'immacolata creazione per mezzo del quale era capace di rivestire d'energia e volont le sue immagini mentali e materializzare figli dall'etere come faceva Dio. All'inizio Dio dot l'uomo con questo potere. Da quando l'originario stimolo fuorviato di Adamo ed Eva di perseguire la creazione attraverso la carne stato trasmesso all'uomo, questo potere inferiore stato una tentazione. Questo metodo una legge creativa inferiore della materia, se paragonata alla legge superiore della creazione immacolata mediante il potere della volont.

Perch Esiste la Tentazione L'istinto creativo il segno della nostra eredit mentale risultante dall'originaria sconfitta psicologica dei nostri antenati, quando il loro desiderio di creare con la forza di volont Divina fu sopraffatto dal desiderio di creare mediante la carne. Da allora, creare fisicamente ha preso il posto di creare per mezzo della volont. Un originario errore avito di creare con la carne diventato l'attuale legge dell'imperfetta creazione di figli indesiderati, imposta all'uomo dalla legge protoplasmica dell'ereditariet. Nella creazione mentale i figli potevano essere creati su comando, proprio come Dio creava esseri perfetti dotati di libero arbitrio. Essendo bambini divini, ereditarono il libero arbitrio e quindi fecero cattivo uso della libert, allontanandosi dalle leggi perfette di Dio. Perci il germe dell'errore originale di Adamo e Eva, di sostituire la creazione fisica alla creazione per mezzo della volont, presente in tutti gli esseri umani come la prima tentazione della carne contro le leggi immacolate dello Spirito. Sin d'allora ogni individuo ha dovuto impegnare la sua anima in battaglia contro la tentazione cosmica. La persecuzione, il pettegolezzo, gli ordini e i tab non possono curare gli errori morali. Questa tentazione non solo il risultato dell'eredit metafisica trasmessa da Adamo e Eva, ma anche il risultato delle abitudini prenatali che tendono a influenzare l'ereditariet a formare le abitudini postnatali dell'individuo. Ecco perch molti bambini nascono impotentemente con desideri supereccitati. L'eccessivo mangiare, la mancanza d'igiene personale, i consigli malsani, l'istruzione poco scientifica, i libri immorali e la mancanza d'esercizio rinforzano le abitudini prenatali. Probabilmente, il fattore pi influente che rinforza le abitudini post-natali del bambino il cattivo ambiente. Queste abitudini, una volta formate, lo portano inevitabilmente all'eccessiva indulgenza nella vita coniugale, abitudine che s'introduce nel territorio dell'autocontrollo, cacciando l'abitudine della moderazione e portando le pestilenze di vecchiaia prematura, malattie, e perdita di ambizione e felicit nel regno del corpo e della mente. Ricordate che svegliandosi e prima di dormire, il giovane e l'adulto si devono chiedere in introspezione: "Che cosa hanno fatto il mio autocontrollo e le mie abitudini di moderazione, impegnati in battaglia contro i miei desideri fisici prenatali e la mia brama post-natale? Quale stato il risultato del loro conflitto? Ha vinto oggi la parte giusta?". Se siete facilmente vittoriosi sulla brama fisica, o se avete acquisito l'autocontrollo con strenui sforzi, non avete niente di cui preoccuparvi; ma, se scoprite che venite preso pian piano prigioniero dalla tentazione, allora dovete addestrare le vostre armate dell'autocontrollo, cercare buone compagnie, mangiare meno, e meno carne, mangiare abbondanza di frutta e vegetali, fare energici esercizi e tenere i vostri pensieri occupati nel miracolo e nella pace di Dio. Fare pettegolezzi sulle debolezze morali degli altri il pi brutto di tutti i crimini spirituali; e genera e sviluppa l'ipocrisia nella vita sociale e individuale. Ricordate ci che dice il Signore: "Colui che tra voi senza peccato scagli la prima pietra" - "Non giudicate per non essere giudicati". Non tenete la vostra mente occupata con l'empio interesse delle debolezze altrui, risvegliando e stimolando cos i vostri dormienti pensieri sessuali prenatali. Impegnatevi a pulire la vostra anima dalla tentazione originaria ereditata da Adamo e Eva. Pulite la

vostra sporcizia mentale prima di perdere tempo a parlare dell'impudicizia morale delle altre persone. O lasciate l'individuo afflitto da solo e lasciate che trovi il suo rimedio spirituale, oppure - se siete vittorioso su voi stesso - cercate d'aiutarlo, mostrandogli un esempio migliore o dandogli un saggio consiglio, se il consiglio viene chiesto. Ci sarebbe molta meno ipocrisia nel mondo se, invece delle persecuzioni verbali, ai bambini fossero insegnate delle cure morali, come metodi d'autocontrollo, di giusto vivere e d'igiene adeguata, prima che essi divengano vittime del male per la cattiva compagnia. Chiunque s'accorge che il suo autocontrollo decresce, ogni perdente nella battaglia con la tentazione, deve ricordare che l'arrendersi lo spinger verso le trappole della malattia, della vecchiaia prematura, dell'insoddisfazione mentale, della mancanza d'ambizione, della noia, dell'infelicit e dell'infelice morte prematura. Tecniche e Metodi Supplementari del Kriya Yoga Quando si iniziati nella pratica del kriya pranayama, si viene istruiti anche nella tecnica del mahamudra Si tratta di un processo particolare per mezzo del quale si possono risvegliare le forze addormentate nei chakra inferiori e far s che esse scorrano verso l'alto. Il processo include il ritiro della corrente nella spina dorsale, una certa contrazione all'ins dello sfintere anale e dei muscoli addominali inferiori, e un piegamento e stiramento in avanti. La maggioranza di quelli che praticano le asana dell'Hatha Yoga hanno gi familiarit con questo mudra. Per loro basta solo aggiungere la tecnica del pranayama, per includerlo nella loro pratica del Kriya Yoga. Per le persone che non possono compiere lo stiramento e il piegamento richiesto per il mahamudra, sufficiente sedere in una posizione di meditazione diritta, e fare il pranayama e la contrazione all'ins delle parti inferiori. Ripeto ancora una volta che queste tecniche bisogna impararle direttamente dal guru. Nel corso dell'iniziazione al Kriya Yoga viene insegnata anche un'altra tecnica che aiuta a percepire la luce interiore. Paramahansaji si riferiva a questa tecnica chiamandola jyoti mudra; ma, pi frequentemente, essa viene chiamata yoni mudra Il modo in cui Paramahansaji insegnava questa tecnica consiste nel ritirare la corrente lungo il sentiero spinale, usando il pranayama, e quindi trattenere il respiro tenendo la corrente concentrata nell'occhio spirituale. Le mani vengono appoggiate sulla testa, cos che con le dita si possano chiudere le aperture delle orecchie e si possano tenere gli occhi fermi. Concentrandosi nell'occhio spirituale, e mantenendo il respiro immobile, uno impara a vedere l'occhio spirituale. Ascendere il Sentiero dei Chakra Una procedura di meditazione pi avanzata quella che consiste nell'ascendere i chakra a uno a uno, dal chakra di base fino a quello sulla testa. A volte vengono dati certi mantra, che devono essere usati in ciascun chakra. Altre volte viene prescritto il mantra OM, e s'insegna al discepolo come localizzare il chakra e "bussarvi" dolcemente con il mantra e con sottili movimenti del corpo. Man mano che si ascende per i chakra, si possono distinguere suoni e luci che sono in relazione alla frequenza del prana in ciascun centro. Il meditante ritira l'attenzione e il sentimento dalle estremit inferiori, verso l'alto, finch non fa l'esperienza della Pura Coscienza sulla sommit della testa. Si tratta di una potente tecnica di meditazione. Inoltre la stessa tecnica che viene usata dagli yogi quando decidono di compiere l'uscita finale dal corpo.

Tecniche Kriya Superiori Quando il discepolo sar pronto per delle pratiche pi avanzate, il guru lo istruir in procedimenti mediante i quali il cervello verr magnetizzato dal kriya pranayama, dall'uso di mantra, e da certi movimenti della testa. In tal modo la corrente costretta a ruotare intorno al chakra del cuore, al chakra della gola e all'occhio spirituale, prima d'essere attirata nel chakra della testa. Vi sono altre tecniche kriya superiori che il guru potr insegnare secondo il bisogno, e che potranno essere rivelate al meditante perfino internamente. Ad alcuni discepoli intimi Paramahansaji insegn la tecnica del khechari mudra, che consiste tra l'altro nel volgere la punta della lingua dietro il palato e tenerla all'interno della cavit naso-faringea mentre si praticano le tecniche kriya. Si dice che questo processo sia utile per interiorizzare l'attenzione e per mantenere il prana nei centri del cervello durante gli stati profondi di supercoscienza. Programma di Meditazione Lo studente neofita viene incoraggiato a praticare per brevi periodi in maniera regolare, da quindici a venticinque minuti, due volte al giorno. Ci servir a stabilire l'abitudine della meditazione e far in modo che il meditante sperimenti il rilassamento profondo e la calma interiore. In genere in questo stadio della pratica viene usato il mantra. In seguito la pratica del mantra potr essere seguita da un periodo di contemplazione della luce e del suono interiore. Queste due procedure da sole possono permettere al meditante di sperimentare stati profondi di supercoscienza. Quando uno viene iniziato nel kriya pranayama, praticher questa tecnica, come pure la contemplazione della luce e del suono interiore. Chi fa delle sedute di meditazione prolungate pu usare anche il mantra per mantenere la concentrazione. Pi in l nel corso della seduta, si pu anche praticare la tecnica per ascendere i chakra. In ogni caso, sar il guru a indicare qual la procedura che meglio si adatta al discepolo. Quando il discepolo sar pi avanzato, user le tecniche di meditazione secondo le direttive interiori e per venire incontro al bisogno del momento. Ecco un'utile programma di meditazione: la mattina, dopo il bagno, fate alcuni esercizi leggeri o delle asana. Respirate profondamente alcune volte, per pulire i polmoni e ricaricare di ossigeno il sistema. Sedete in una posizione di meditazione rilassata e apritevi alla consapevolezza della presenza di Dio. Pregate riconoscenti i maestri e i guru della vostra tradizione. Cominciate a meditare, seguendo il programma che avete scelto. Dopo avere praticato tutte le tecniche, rimanete per un certo tempo nella calma del silenzio. Lahiri Mahasaya si riferiva a questo stadio chiamandolo la "tranquillit che viene dopo la pratica" del kriya. Lasciate che l'attenzione e il sentimento scendano nel corpo. Sentite che le forze supercoscienti stanno entrando nella mente, nel cervello, nel sistema nervoso e in tutto il corpo. Sentite che queste forze stanno pulendo e purificando sia il sistema fisico che quello sottile. Sentitevi rinnovato e pieno di vita. Pensate agli altri, e a tutta l'umanit, e amate e benedite il mondo intero. Siate riconoscente, siate felice, gioite internamente della vostra buona sorte. Quindi alzatevi e andate a compiere i vostri doveri

quotidiani, mantenendo la consapevolezza della presenza di Dio. TRE Indicazioni per gli Iniziati al Kriya Yoga Il sentiero del Kriya Yoga riservato a quei devoti totalmente dediti all'ideale dell'Autorealizzazione. Ed auspicabile che con la stessa dedizione uno debba seguire le istruzioni che possano aiutarlo a conseguire un rapido sviluppo e realizzare il proprio destino. Poich l'iniziato uno che stato invitato a esplorare la natura interiore della vita, il discepolo deve capire chiaramente la necessit di una certa segretezza riguardo le sue pratiche personali. Nessuno pu intraprendere gli studi esoterici finch non pronto, fin quando non si preparato. Chi ha un'attitudine superficiale, o chi prende le sue responsabilit con leggerezza non avr successo sul sentiero spirituale. Ci che viene condiviso pubblicamente dal guru pu, naturalmente, essere condiviso con gli altri, se questi sono aperti all'insegnamento. Ci che il guru ha dato in privato, deve rimanere una cosa privata, perch le istruzioni che il guru d al discepolo sono soltanto per il suo uso personale. Discutere di argomenti personali, soprattutto di natura spirituale, con quelli che non possono comprenderli vuol dire incoraggiare una conversazione inutile; che tra l'altro indebolisce la propria determinazione, perch l'energia viene fatta defluire dal sistema. Un discepolo non pu insegnare ad altri con successo finch lui stesso non si sia stabilito sufficientemente nella realizzazione interiore. Nella tradizione Yoga molto importante che gli insegnamenti siano trasmessi nella loro purezza, e con il potere che proviene da Dio attraverso la linea di guru. Altrimenti ci che uno insegna sar privo di significato, e non servir come dovrebbe lo studente che riceve l'insegnamento. La Devozione a Dio e ai Guru Essenziale L'amore per Dio e la linea di guru apre la coscienza del discepolo all'afflusso della grazia. Quando vi amore e devozione, vi sar dedizione e sincera partecipazione nelle procedure del Kriya Yoga. Quando siamo devoti a Dio e ai guru, diventiamo pi coscienti di Lui. Noi diventiamo sempre ci che contempliamo; perci quando pensiamo a Dio e amiamo Lui e i Suoi rappresentanti, proviamo un risveglio dell'anima, e tutte le virt sbocciano e si manifestano in noi. Dove vi amore e devozione, vi rispetto. Dove vi rispetto, vi sar ubbidienza. Ges disse (Giovanni 8: 31): "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli". Questa la chiave che apre al discepolo la porta del successo. Una volta Paramahansaji mi disse: "Quando sei inquieto e non sei in sintonia con me, nella tua radio mentale si creano dei disturbi elettrostatici che interferiscono con i miei sforzi di aiutarti" Con queste parole egli stava spiegando un punto che poco compreso dati ricercatori sul sentiero. Alcune persone non comprendono l'utilit di un'intima relazione amorevole tra guru e discepolo. Esse potrebbero pensare che un discepolo pieno di devozione dipende troppo dal guru, oppure permette che il guru si frapponga tra lui e Dio.

Nella vera relazione guru-discepolo, il guru accetter l'amore e la devozione del discepolo per poi rivolgerli a Dio. Inoltre egli dester e istruir gradualmente il discepolo affinch questi non sia pi dipendente dalla forma fisica del guru. Dio pu essere adorato in qualsiasi forma, come pure nel Suo aspetto senza forma. Quando non si in grado di comprendere chiaramente l'aspetto senza forma della Coscienza, si pu usare qualsiasi forma come punto di contatto, come centro e oggetto di devozione. Dio la sola Realt; le stesse forme di Dio che gli uomini adorano sono espressioni di Dio. A tempo debito, uno trascender la forma che adora e realizzer la Pura Coscienza. Un santo spieg: "Quando trascendo la mente realizzo l'Assoluto; quando torno a identificarmi con la mente e i sensi, adoro Dio nella forma. Io non vedo contraddizione in questo". Non bisognerebbe mostrare pubblicamente la propria devozione a Dio. Sarebbe meglio che la devozione rimanesse un processo interiore. Molti pensano che sia utile avere in casa, o dovunque sia conveniente, un luogo appartato dove sedere per lo studio sacro e la meditazione. Vi si possono tenere le foto dei guru e dei santi; e anche gli oggetti per il proprio rituale personale, come candele, fiori, incenso, rosari per la preghiera, e la coperta sulla quale meditare. Sar un luogo speciale in cui ritirarsi per comunicare con Dio. Le memorie delle realizzazioni avute in precedenza in quel posto rafforzeranno la determinazione del meditante d'immergersi ancora pi profondamente nell'oceano della supercoscienza. La cosa importante praticare la presenza di Dio, sempre, e rimanere in sintonia con la linea dei guru. Gradualmente l'ego verr dissolto e si avranno spontaneamente delle realizzazioni superiori. Imparate a vedere Dio che si manifesta in ogni parte della natura e in ogni attivit e relazione. Ricordate che le cose che si percepiscono con i sensi sono soltanto coscienza limitata in una forma. Guardate il Mondo come un Gioco della Coscienza Il mondo solo Coscienza che ci appare come tale. Quando in virt della pratica regolare della meditazione si risveglia l'intuizione, uno pu andare in giro per il mondo e guardare senza commettere errori di percezione. Quando meditiamo ritiriamo l'attenzione dal regno esterno, per fare l'esperienza della Pura Coscienza. Dopo la meditazione possiamo esercitarci a vedere il mondo come coscienza, modificata dai guna. In questo modo possiamo vincere il mondo. In questo modo possibile essere liberi mentre si ancora incarnati, proprio come lo sono i maestri di Yoga. Imparate a vedere il bene che vi sta davanti. Nella Lettera di San Paolo ai Filippesi (4: 8) leggiamo: "In conclusione, fratelli, tutto quello che vero, nobile, giusto, puro,amabile, onorato, quello che virt e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri Inoltre sar utile che il ricercatore legga i testi sacri e abbia una certa conoscenza basilare di fisica e altre scienze. In tal modo sar bene informato sulle operazioni e le leggi della natura. Non bisogna aspettarsi che tutto ci sia rivelato da dentro; saggi, scienziati e ricercatori di tanti tipi hanno gi fatto

importanti scoperte che l'aspirante spirituale pu utilizzare a proprio vantaggio. Usate le intuizioni e le scoperte degli altri perch vi aiutino a svegliarvi e farvi mettere all'opera pi rapidamente. L'iniziato dev'essere responsabile della sua attitudine mentale, dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti e del suo comportamento. Egli deve avere la volont di crescere e maturare, se desidera prendere il posto che gli spetta nel piano di Dio. Non vi pu essere un programma di disciplina pi importante che studiare e mettere in pratica i principi esposti negli Yoga Sutra di Patanjali. Bisogna prestare una speciale attenzione alle proibizioni e alle osservanze (yama e niyama) sottolineate nella seconda parte di quest'opera (kriya Yoga, Via di Disciplina e Purificazione). Una volta che uno ha messo in pratica queste istruzioni, la purezza interiore e la salute mentale sono assicurate. Ricordate che l'attenzione rivolta alle discipline esterne non pu portare all'illuminazione tuttavia quest'attenzione pu spianare la strada all'esperienza dell'illuminazione. Quando uno pienamente illuminato, il suo comportamento diventa naturale e spontaneo. Fare il proprio Dovere ed Essere Responsabile Una cosa essenziale che il discepolo stabilisca delle priorit, affinch possa regolare la sua vita e fare saggio uso delle sue forze e capacit. Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare al mantenimento del corpo e del nostro ambiente personale? Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare alle relazioni familiari e agli impegni sociali? Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare ad aiutare gli altri? Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare ai nostri studi e alle nostre pratiche spirituali? Analizzando attentamente tutte queste cose uno sar pi capace di fare ordine nella propria vita ed essere pienamente responsabile, mentre progredisce con costanza sul sentiero spirituale. Per molti ricercatori, le relazioni familiari e i doveri sociali costituiscono una parte necessaria del processo globale della vita. Se si comprendono chiaramente, queste relazioni e questi doveri non sono un ostacolo alla pratica del Kriya Yoga e all'Autorealizzazione. naturale che uomini e donne interagiscano; naturale sposarsi; naturale avere bambini; naturale lavorare per provvedere ai propri bisogni e al proprio benessere, ed naturale partecipare al miglioramento della vita sociale. Solamente conducendo una vita naturale, una vita responsabile, possibile trovare le soluzioni ai problemi personali, esaurire il karma e mettere in pratica le nostre capacit spirituali. L'ideale, in ogni relazione, vedere la natura divina che la realt interiore di ogni persona. Quando serviamo la realt interiore degli altri, quando ci rapportiamo ad essa, siamo certi di stare facendo sempre la cosa giusta e appropriata. Mogli e mariti si devono amare e servire reciprocamente. I bambini devono essere educati affinch prendano il loro posto nel mondo e adempiano correttamente le loro responsabilit. L'educazione dei bambini dovrebbe comprendere lo studio delle sacre scritture e la meditazione, e porre enfasi sul servizio agli altri e al mondo. Chi si dedicato al sentiero spirituale s'accorge sempre pi che la sua una vita di servizio. Consapevole della sua unione con Dio, sapendo che Dio la sola realt, sapendo che non ha bisogno di

nulla per se stesso (perch gi possiede tutto), un devoto abbandonato a Dio un canale aperto attraverso cui la grazia fluisce nella coscienza del pianeta. Un consiglio generale per vivere bene quello di condurre un'esistenza elevata, un'esistenza samica. Questo significa che uno deve coltivare coscientemente pensieri e sentimenti armoniosi e costruttivi; che deve coltivare l'amicizia e la compagnia di persone spiritualmente sveglie e positive. Significa che il proprio ambiente circostante deve riflettere ordine, armonia e pulizia; che bisogna parlare con gentilezza agli altri e degli altri, ed evitare le critiche. Significa che il cibo dev'essere scelto per la sua purezza e il suo valore nutritivo. Significa che la propria vocazione dev'essere degna di s e che il lavoro dev'essere costruttivo. L'ideale pensare in termini di soddisfare i bisogni reali allo scopo di aiutare il processo evolutivo. L'evoluzione spinge il mondo in direzione del risveglio, della crescita e della maturit. Dunque, tutto ci che fa chi cammina sul sentiero spirituale deve tendere verso quella direzione. In tal modo egli pu esser certo di stare facendo la volont di Dio. Ogni persona nata nel mondo ha certi doveri che non possono essere trascurati. Abbiamo il dovere di mantenere il corpo e l'ambiente. Abbiamo il dovere di assistere quelli che ci sono stati affidati, per i quali siamo responsabili. Abbiamo il dovere di aiutare tutta l'umanit e il pianeta stesso. Abbiamo dei doveri verso i genitori, gli insegnanti e tutti coloro che hanno reso possibile la nostra attuale conoscenza e le nostre attuali opportunit. Abbiamo il dovere di ricavare il massimo dal momento presente, e seguire i principi etici e morali. Abbiamo il dovere di diventare autorealizzati. Nessuna persona che ha a che fare con i reami materiali (tutti i reami da questa parte del Campo Trascendentale) pu evitare i propri doveri. Quando ci occupiamo dei nostri doveri con la giusta attitudine, il nostro coinvolgimento diventa pratica spirituale. Ogni giorno noi dobbiamo meditare e vivere nella supercoscienza. Ogni giorno dobbiamo stare attenti a tutto ci che ci aiuter a vivere in armonia con la corrente evolutiva, la via della giustizia. Dobbiamo rimanere sempre in sintonia con Dio, i guru e i santi; e dopo aver fatto tutto, dobbiamo abbandonarci completamente alla grazia di Dio. La stessa liberazione finale della coscienza non dovuta allo sforzo personale: la grazia che spazza via le ombre dalla mente e concede la libert. --------------------------Possano la Grazia di Dio e le Benedizioni dei Santi continuare a svegliarci, sostenerci, guidarci e nutrirci mentre percorriamo risoluti il Sentiero della Luce. Possiamo rimanere Fedeli e Devoti alla Verit mentre ci adoperiamo per la nostra Salvezza Personale e condividiamo l'Amore di Dio con l'Umanit e il nostro mondo che si sta risvegliando. OM PACE AMEN

Вам также может понравиться