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MERCATO

RICERCA E IT, FATTORI DI SVILUPPO


DEL SISTEMA ITALIA
L’Italia cresce meno di altri paesi industrializzati e l’incremento di competitività a livello
internazionale, in particolare nelle economie emergenti, impone di individuare velocemente quali
siano i settori in grado di trainare lo sviluppo

di Luca Gargiulo* stimenti in ricerca e sviluppo e la iged-online.asp, n. 1, marzo 2005,


crescita del prodotto interno lordo pag. 20), l’Italia conferma per il ter-
PREMESSA (PIL) di una nazione. zo anno consecutivo il trend negati-
Tra gli economisti è noto che esi- Inoltre, non dimenticando che la vo per il quale, a partire dal 2001, ha
stono mercati in grado di anticipar- tecnologia informatica funge ora- progressivamente perso circa sei
ne altri. Si ritiene, ad esempio, che mai da elemento trainante di tutte le punti percentuali sui volumi di spe-
l’andamento del mercato dei cusci- attività di ricerca e di produzione, le sa per l’informatica (rispettivamen-
netti a sfera possa annunciare, e con variazioni del PIL sono, a fortiori, te -2,2%, -3,2% e -0,4% dal 2002
largo anticipo, le fluttuazioni del- correlabili all’andamento degli in- al 2004), attestandosi definitiva-
l’intero settore Industria. vestimenti effettuati nell’informa- mente sui 19,3 miliardi di Euro.
Così come sussiste una relazione di tion technology (IT). Analizzando in dettaglio i dati del
“necessità” tra la fabbricazione e la I paesi che hanno saputo cogliere e 2004 si scopre che, dal punto di vi-
fruizione di un determinato fattore far proprio lo stretto legame esi- sta delle tipologie di spesa, il decre-
produttivo, è altresì dimostrabile l’e- stente tra investimenti IT, ricerca e mento rispetto al 2003 è stato gui-
sistenza di una correlazione diretta crescita economica, ravvisandone dato dalla contrazione del mercato
tra l’andamento degli investimenti, anche la loro intrinseca capacità di dei servizi professionali (-1,2%), che
soprattutto nei settori cosiddetti apportare miglioramenti in ambito costituiscono il 50% del totale spe-
“trainanti”, e la creazione di ric- sociale, hanno avviato da tempo po- sa IT italiana, e dalla riduzione del-
chezza di un’intera nazione. In par- litiche specifiche per la creazione, l’assistenza tecnica (-3,2%), con im-
ticolare, da molti anni gli analisti laddove necessario, e il consolida- patto sul 5% del mercato; tale de-
evidenziano lo stretto legame esi- mento, laddove già in atto, di que- cremento è stato tuttavia moderato
stente tra l’incremento degli inve- sto circolo virtuoso. Altri paesi, in- da una timida ripresa dei consumi
vece, tra i quali l’Italia, che non han- hardware (+1,0%) e software
no saputo reagire prontamente alle (+0,4%), che valgono rispettiva-
Luca Gargiulo sollecitazioni dei mercati, stanno ini- mente il 25% e il 20% degli acqui-
ziando ad accumulare un ritardo sti. Osservando le variazioni di spe-
considerevole, che sarà sempre più sa per categoria di clientela si ri-
complesso recuperare. scontra, inoltre, che le aziende di
medie e di grandi dimensioni, re-
ANALISI DEL CASO ITALIA sponsabili di circa il 75% dell’inte-
Per poter applicare queste conside- ra spesa IT italiana, presentano in-
razioni al Sistema Italia occorre in- crementi marginali (+0,1%), le pic-
nanzitutto effettuare un breve ex- cole imprese, che pesano per circa il
cursus sui valori di alcuni indicatori 20% degli acquisti, continuano a
che contraddistinguono il nostro contrarre significativamente i propri
paese, raffrontandoli con quelli del- investimenti informatici (-3,3%),
le altre nazioni industrializzate, per mentre l’unico vero segnale di ri-
analizzarne gli scostamenti, le cause presa è evidenziato dal segmento
sottese e, infine, le possibili azioni delle famiglie (+4,4%), che, però,
correttive. assorbe solamente il 5% del merca-
Relativamente agli investimenti IT, to IT italiano.
esaminando i consuntivi Assinform Tali evidenze dipingono uno scena-
del 2004 (vedi http://www.iter.it/ rio piuttosto grigio, per il quale la

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domanda di spesa informatica è so-
stenuta solamente:
• se si considerano le tipologie di
spesa, dall’incremento degli acquisti
hardware, quasi esclusivamente de-
dicati ai personal computer, con
obiettivo di rinnovo di un parco
macchine obsoleto, a causa di inve-
stimenti volutamente procrastinati
nel tempo;
• se si considera la clientela servita,
dal piccolo boom dell’informatica
personale trainata dal segmento dei
privati, in cui vanno a confluire es-
senzialmente investimenti a scopo
ludico-ricreativo.
La contrazione del mercato dei ser-
vizi professionali testimonia che, al
momento, in Italia non esistono
progetti di ampio respiro, sia nelle
amministrazioni pubbliche, sia nel-
le aziende private, siano esse di pic-
cole, medie o grandi dimensioni. mercati regolamentati. zati dimostra il considerevole ritar-
Ciò conferma che il ricorso all’in- Ciononostante, se la considerevole do che l’Italia sta accumulando ri-
novazione quale fattore di sviluppo, presenza estera nel mercato IT ita- spetto all’Europa e, in generale, ri-
soprattutto in periodi di reflusso liano di per sé non rappresenta spetto al resto del mondo.
economico, stenta a farsi spazio nel- aprioristicamente una caratteristica Se si considerano, ad esempio, sei fra
la cultura imprenditoriale naziona- negativa, un vero campanello d’al- i maggiori paesi industrializzati, ov-
le. La riduzione dell’assistenza tec- larme deve essere la scarsa presenza vero gli Stati Uniti, il Giappone, la
nica, inoltre, avviene anche per nel nostro paese di presidi di ricer- Germania, l’Inghilterra, la Francia e
effetto dei minori investimenti ca informatica. la Spagna, tutte queste nazioni nel
hardware e software degli anni 2002 Prendendo in considerazione le pri- 2004 hanno incrementato i propri
e 2003. me cento aziende operanti in Italia investimenti informatici, con cre-
Si può osservare, infine, che dal la- nella commercializzazione di hard- scite che oscillano dal 1,4% (Ger-
to delle istituzioni non sia stata an- ware, software e servizi professiona- mania) al 4,4% (Stati Uniti), con-
cora compresa appieno la necessità li IT, meno di una decina manten- fermando, inoltre, un trend positivo
di ricorrere ad un piano di sviluppo gono presidi di ricerca e sviluppo già iniziato a macchia di leopardo a
del comparto IT, che, con azioni fo- degni di nota. partire dal 2003 (per Stati Uniti,
calizzate e coordinate fra i vari dica- Ciò lascia intendere che quasi tutte Giappone, Inghilterra e Spagna).
steri, consenta di rilanciare gli inve- le aziende IT straniere operanti in L’Italia, che, a differenza dei sud-
stimenti informatici, dando impul- Italia hanno sul nostro territorio detti paesi, nel 2004 vede ancora
so all’economia. solamente unità marketing, com- contrarre la propria spesa IT, non
Se quanto detto rappresenta l’effet- merciali e di assistenza tecnica, può quindi eludere la correlazione
to che la domanda italiana d’infor- mentre la maggior parte delle azien- esistente tra crescita economica e in-
matica ha avuto sul mercato, dal la- de italiane, tranne rare eccezioni, vestimenti informatici.
to dell’offerta IT il panorama si posizionano sostanzialmente Per questo motivo, anche relativa-
è altrettanto complesso e poco ras- come follower degli sviluppatori di mente alla crescita del PIL, secondo
sicurante. tecnologia. i dati OCSE, l’Italia risulta essere
Analizzando le aziende IT che ope- Sebbene il contenimento del decre- ancora ultima tra il campione di sta-
rano in Italia si osserva che quelle mento della spesa IT sul 2004 pos- ti presi in considerazione.
con dimensioni rilevanti sono so- sa essere visto come un piccolo se- Osservando gli incrementi registra-
prattutto multinazionali estere e, gnale positivo e una prima debole ti sul PIL dai singoli paesi nel 2004,
laddove si riscontrino eccezioni na- inversione di tendenza su alcuni gli Stati Uniti guidano la classifica
zionali di dimensioni comparabili, gruppi merceologici, il raffronto del- (con una crescita del 4,4%), seguiti
queste risultano riconducibili, at- le performance italiane in termini di dal Giappone (4,0%), l’Inghilterra
tualmente o nell’immediato passato, investimenti informatici con quelle (3,2%), la Spagna (2,6%), la Fran-
a realtà informatiche a servizio di di altri paesi tecnologicamente avan- cia (2,1%), la Germania (1,7%) e

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l’Italia (1,3%). La Tavola A sintetiz- talia è al 5° posto, dopo Inghilterra, ranno confermati i tassi di crescita
za graficamente la relazione esisten- Canada, Germania e Giappone. previsti, Cina ed India vanteranno
te tra gli incrementi di PIL e di spe- Se si considera, infine, la numerosi- un PIL via via superiore a quello
sa IT, riportando anche il valore tà di brevetti registrati annualmen- della Francia, dell’Inghilterra e del-
di quest’ultima nella dimensione te, per i quali l’OCSE ha elaborato la Germania, incidendo pesante-
delle sfere. una speciale metodologia di com- mente sui mercati delle materie pri-
parazione, classificando come “tria- me e dei prodotti finiti. Il boom dei
ALTRE VARIABILI INFLUENTI diche” le invenzioni protette con- paesi asiatici, inoltre, sta modifican-
La stagnazione della domanda IT e temporaneamente dall’European do velocemente anche la domanda e
lo scarso presidio nazionale dell’of- Patent Office, dal Japanese Patent l’offerta di istruzione.
ferta non sono tuttavia le uniche va- Office e dallo US Patent Office, l’I- Se è vero che i campus americani
riabili ad influenzare il ritardo che talia occupa l’8° posto in graduato- pullulano attualmente di studenti
l’Italia sta progressivamente accu- ria, scendendo però al 20° se si con- asiatici, la risposta ad una così pres-
mulando, tanto da intaccare forte- sidera il numero di brevetti rappor- sante esigenza di istruzione ha por-
mente le proprie aspettative di cre- tati alla popolazione residente. tato le università americane a valu-
scita economica e la propria capaci- In particolare, se si rapportano i bre- tare di servire in loco l’utenza orien-
tà di competere a livello europeo e vetti strettamente attinenti l’infor- tale, aprendo sedi autonome o ge-
mondiale. matica e le telecomunicazioni al to- mellandosi con gli atenei locali, met-
L’ultimo rapporto OCSE sulle scien- tale brevetti registrati, l’Italia scende tendo a disposizione i propri do-
ze e le tecnologie descrive le singole al 27° posto. centi.
variabili indicatrici del livello di svi- Relativamente ai medesimi paesi Per questi motivi occorre ripensare
luppo delle nazioni e le raggruppa in presi in considerazione nella Tavola rapidamente le attuali politiche eco-
tre macrocategorie: la ricerca e svi- A, la Tavola B confronta l’incre- nomiche a supporto della ricerca e
luppo, l’istruzione (pubblica e pri- mento del PIL con un “indice dello degli investimenti IT, elaborandone
vata) e i brevetti. sviluppo”. Tale indice (che può as- di nuove, che possano essere foriere
L’Italia, che è attualmente il 6° pae- sumere valori compresi tra 0 e 100) di una crescita economica e di un
se OCSE in termini di ricchezza è ricavato ponderando il posiziona- nuovo posizionamento dell’Italia tra
prodotta, spende solamente il 2% mento dei singoli paesi nelle cate- i paesi esportatori di conoscenza ed
del proprio PIL in investimenti per gorie ricerca e sviluppo, istruzione e innovazione.
la ricerca e sviluppo, l’istruzione su- brevetti, mentre la dimensione del-
periore e il software, collocandosi al le sfere indica la spesa per ricerca e POLITICHE DI INTERVENTO
22° posto della classifica con le altre sviluppo, istruzione e software. Dal 1970 ad oggi la composizione
nazioni. Inoltre, se si analizzano le Sebbene le graduatorie possano si- del PIL italiano è notevolmente va-
iniziative a sostegno e le agevolazio- curamente essere soggette ad errori riata: l’agricoltura e l’industria han-
ni fiscali concesse dagli stati alle e non tener conto di alcune punte di no visto diminuire drasticamente la
aziende che effettuano sul territorio diamante esistenti a livello naziona- propria contribuzione (rispettiva-
nazionale investimenti specifici in le, sia nelle istituzioni, sia nel priva- mente, dal 7,6% al 2,0% e dal
attività di ricerca e sviluppo, l’Italia to, il posizionamento dell’Italia de- 52,4% al 40,5%), lasciando note-
si colloca all’ultimo posto dei paesi scritto dalle analisi OCSE non lascia vole spazio alle attività del terziario
presi in considerazione. spazio a dubbi circa il ritardo accu- (che sono cresciute dal 40,0% al
Con riferimento alla formazione, so- mulato e il potenziale declino futu- 57,5).
lamente il 9% circa della popolazio- ro: il nostro è un paese che investe Se è vero che l’Italia è divenuta pro-
ne italiana possiede un’istruzione su- poco in ricerca e formazione, parte- gressivamente una nazione dedita ai
periore, collocando il paese al 27° cipando, conseguentemente, in mo- servizi, e quindi un paese con mag-
posto della classifica OCSE. do marginale all’innovazione mon- giori capacità/necessità di utilizzo di
Anche relativamente ai possessori di diale, soprattutto nei settori legati al- ricerca e di tecnologie informatiche,
un’istruzione post-universitaria l’I- l’informatica e alle telecomunica- le iniziative politiche a sostegno e
talia si posiziona nelle zone basse zioni. per lo sviluppo delle stesse sono sta-
della graduatoria, ovvero al 25° po- Questo scenario non può che peg- te sinora piuttosto generiche, poco
sto, mentre è addirittura ultima tra giorare ulteriormente, se calato in coordinate con le imprese e tra i di-
i paesi industrializzati per capacità di un mercato molto competitivo, in casteri e, soprattutto, non incasto-
attrarre studenti stranieri ai propri cui le crescite parossistiche di alcu- nate in un unico piano program-
corsi di dottorato. ne economie emergenti iniziano ad matico di ampiezza temporale co-
Il rovescio della medaglia è ravvisa- erodere velocemente le posizioni che erente con le caratteristiche del pro-
bile nella forte presenza negli Stati i paesi industrializzati avevano len- blema da indirizzare.
Uniti di cittadini italiani possessori tamente consolidato. Attualmente, però, lo scenario com-
di master o PhD: in questo caso l’I- Nei prossimi quindici anni, se sa- petitivo internazionale, come det-

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to in precedenza, si è complicato.
Le economie emergenti stanno met-
tendo a dura prova le realtà produt-
tive dei paesi maggiormente indu-
strializzati e gli stati che subiscono
massicci processi di delocalizzazione,
nonché consistenti crescite delle im-
portazioni a scapito della produzio-
ne interna (agricola e industriale),
utilizzano, o iniziano a valutare, po-
litiche economiche di sovvenzione
e/o di protezione. In tal modo si sot-
tragono importanti risorse econo-
miche ad iniziative a supporto della
ricerca e dell’informatizzazione, che
darebbero sicuramente un ritorno
economico maggiore.
Le naturali leggi del mercato im-
pongono inesorabilmente che l’im-
prenditore massimizzi il proprio
profitto, e, secondo questo princi-
pio, si localizzi laddove vi siano le
migliori condizioni socio/economi- non è cosa semplice proporre, deli- • Pianificazione. Le iniziative di po-
che per produrre; così come il con- berare ed attuare un piano econo- litica economica non dovrebbero
sumatore compri ciò che maggior- mico che sappia privilegiare sola- mai essere stimolate dall’insorgere
mente lo soddisfa in termini di qua- mente alcune iniziative a discapito di dei problemi, ma nascere sempre in
lità e di prezzo. altre, così come sarebbe presuntuo- un’ottica di prevenzione.
Le politiche di sovvenzione e di pro- so da parte di chi scrive immagina- Secondo questo presupposto le isti-
tezione, sebbene producano effetti re di conoscere l’esatto mix di inter- tuzioni dovrebbero essere in grado di
positivi nel breve periodo (mirando venti da effettuare per rilanciare im- produrre un piano complessivo de-
principalmente a preservare l’occu- mediatamente l’economia. gli interventi economici a supporto
pazione in determinati settori), si- Tuttavia, appare sicuramente chiaro della ricerca, della formazione e del-
curamente sottraggono i beneficia- che, stante lo scenario competitivo le tecnologie, dando una visione
ri alle leggi di mercato, con un dop- internazionale, l’Italia, che storica- d’insieme sulle azioni e sui progetti
pio effetto negativo sui consumato- mente ha visto mutare il proprio da intraprendere, indicando le cor-
ri finali/utilizzatori intermedi, co- volto da paese agricolo a paese in- relazioni esistenti e le priorità di at-
stretti a pagare prezzi maggiori, e dustrializzato, e da paese industria- tuazione. Tale piano potrebbe avere
sulle aziende produttrici, che, non lizzato a paese dedito al terziario, una durata quinquennale ed essere
più assillate dalla corsa all’innova- non potrà certamente puntare a rendicontato e rivisto annualmente;
zione, riducono ulteriormente la lo- competere sulle produzioni agrico- • Coordinamento. Gli interventi su
ro capacità a competere. le ed industriali, bensì sulla ricerca e ricerca, formazione e tecnologie do-
Per analogia, laddove un buon padre sulle tecnologie, per far migliorare vrebbero essere sempre coordinati
di famiglia, dotato di un insieme fi- ulteriormente il proprio posiziona- tra loro, tenendo conto del fatto che,
nito di risorse, sia costretto a sce- mento nel settore dei servizi. tra le tre categorie, esistono forti in-
gliere quale spesa privilegiare, allo Le politiche di intervento a favore terdipendenze; ogni azione non co-
stesso modo, uno stato che voglia della ricerca, della formazione e del- ordinata non sarà mai in grado di
raggiungere obiettivi di crescita cer- le tecnologie possono essere di varia produrre effetti positivi, così come
ti e duraturi è costretto a concentrare natura, e basta attingere alla vastis- non vi può essere ricerca senza un’a-
i propri sforzi sulle migliori iniziati- sima gamma di iniziative adottate deguata formazione delle risorse
ve che garantiscano il ritorno mag- da altri paesi per ottenerne una ca- umane e non si può trarre beneficio
giore, evitando l’attuazione di poli- sistica completa. dall’investimento in tecnologie se
tiche economiche ondivaghe, con Piuttosto che procedere alla disami- non vi siano donne e uomini ade-
interventi indiscriminati e a pioggia, na di tali iniziative, valutiamo quin- guati alla loro utilizzazione;
ogni qual volta sia sollecitato ad agi- di di maggior interesse soffermarci • Concorrenza. Le politiche econo-
re. Sicuramente, in un contesto ca- su alcuni principi ispiratori, cui le miche dovrebbero sempre evitare
ratterizzato da tensioni sociali cre- politiche di intervento dovrebbero qualsiasi forma di protezionismo. Le
scenti ed alta impulsività politica, strettamente attenersi: rendite di posizione create artificio-

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samente allocano risorse in modo spetto delle economie emergenti. Il
improduttivo e alterano la concor- Competere sulla produzione ritardo accumulato, tuttavia, può es-
renza. Occorre piuttosto favorire le agricola e industriale non sere corretto e colmato, a condizio-
iniziative private e gli investimenti sembra essere la strada ne di attuare delle politiche di in-
esteri, di chi ha capitali e tecnologie da seguire, mentre il tervento mirate e selettive.
da condividere, e attirare le risorse Il nostro Paese, sollecitato dalla cre-
potenziamento della
maggiormente qualificate, negli ate- scente competizione internaziona-
nei così come nei centri di ricerca, formazione, della ricerca e le, si trova effettivamente ad un bi-
evitando clientelismi e nepotismi; dell’informatizzazione vio, dovendo scegliere tra il difficile
• Territorialità. Occorrerebbe favo- può innescare una nuova mantenimento dell’attuale status quo
rire le alleanze con atenei, aziende e duratura stagione di e la via del cambiamento, quel cam-
produttrici di tecnologia e altre isti- biamento che l’aveva trasformato da
tuzioni estere, nonché dedicare par- crescita economica Paese sostanzialmente agricolo a na-
te del territorio nazionale alla crea- zione industrializzata e che, attual-
zione di parchi e distretti tecnologi- CONCLUSIONI mente, potrebbe collocarlo tra le
ci, in cui l’interazione tra università, L’Italia, con le proprie persone, è principali potenze del terziario, ri-
aziende ed istituzioni sia concentra- sempre stata tra i protagonisti della appropriandosi del ruolo di inno-
ta e coordinata su obiettivi/progetti crescita della conoscenza e dell’in- vatore e di esportatore di scienza e
comuni; novazione mondiale; solo negli ulti- tecnologia.
• Tassazione. In ultimo, il regime fi- mi anni, da quando la ricerca è di-
scale delle iniziative riconducibili al- ventata particolarmente capital in-
la ricerca, alla formazione e alla in- tensive, il ruolo italiano si è affievo-
formatizzazione dovrebbe essere il lito progressivamente, dal dopo- *Laureato in Economia e
più leggero possibile, in modo tale guerra, nei confronti di altri paesi in- Commercio, è Senior Manager
da favorirne lo sviluppo. dustriali e, attualmente, anche al co- di Bain & Company

S E M I N A R I S P E C I A L I Z Z AT I I T E R

BUDGET E CONTROLLO Milano - 13 luglio 2005


DI GESTIONE I PRINCIPALI TEMI
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pratico e operativo, in grado di
simulare concretamente la realtà Il futuro del controllo di gestione
aziendale. Una intensa giornata di Inadeguatezza della contabilità generale per il controllo
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ai partecipanti di migliorare
Tipologie di controllo
sensibilmente la gestione
del proprio business. Il sistema informativo classico
Costi standard: un aiuto nei calcoli
IL DOCENTE, Dottor Luigi Pavan, dal 1991 ricopre il ruolo di Innovazioni nel controllo: Activity Based Management
Consulente di Direzione nell’area Controllo di Gestione pres- Preparazione del budget economico
so diverse società italiane e possiede una conoscenza appro-
fondita di gestione ed assistenza alle PMI, diagnosi ed analisi Preparazione del budget finanziario
del business, pianificazione strategica, controllo dei costi, Consuntivi: dove reperire i dati
gestione finanziaria, direzione amministrativa e finanziaria,
Scostamenti
bilanci, direzione generale, riorganizzazioni e implementa-
zione del sistema di controllo di gestione. Altri fatti aziendali da controllare
Il controllo nelle aziende di servizi
Modalità di partecipazione, logistica e maggiori informazioni
su contenuti e docente sono disponibili all’indirizzo
Esame del funzionamento del controllo nell’azienda
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ITER - Via Rovetta 18 - 20127 Milano - Tel 02 28 31 161 - Fax 02 28 31 16 66 - www.iter.it - iter@iter.it

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