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Il Convegno "Salute e rifiuti: ricerca, sanità pubblica e comunicazione" è stato ideato nell’ambito delle attività promosse dal Ministero della Salute in materia di impatto sanitario del ciclo dei rifiuti, in coerenza con gli indirizzi proposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e in stretta collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, le Regioni Lazio ed Emilia-Romagna.
In molte Regioni Italiane si perseguono approcci alla gestione dei rifiuti che si propongono di minimizzare gli effetti avversi sulla salute.
Questo processo è associato a notevoli controversie tecnico-scientifiche ma anche attinenti l’accettabilità sociale di diversi scenari.
In questo ambito appare opportuno fornire un quadro fondato sulle evidenze scientifiche, che assuma le problematiche legate ai margini di incertezza dei fenomeni indagati e che tenga conto di questioni valoriali di fondo come l’equità e la tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Durante il Convegno sono stai illustrati i risultati dei Progetti CCM 2010 “Salute e Rifiuti: Ricerca, Sanità Pubblica, Comunicazione” e “Sorveglianza epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente intorno agli impianti di trattamento rifiuti”, evidenziando la trasferibilità delle procedure di lavoro messe a punto nell’ambito dei due Progetti per il Servizio Sanitario Nazionale, le Regioni e gli Enti locali, anche in relazione alla costruzione di efficaci processi di comunicazione con le popolazioni interessate
Il Convegno "Salute e rifiuti: ricerca, sanità pubblica e comunicazione" è stato ideato nell’ambito delle attività promosse dal Ministero della Salute in materia di impatto sanitario del ciclo dei rifiuti, in coerenza con gli indirizzi proposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e in stretta collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, le Regioni Lazio ed Emilia-Romagna.
In molte Regioni Italiane si perseguono approcci alla gestione dei rifiuti che si propongono di minimizzare gli effetti avversi sulla salute.
Questo processo è associato a notevoli controversie tecnico-scientifiche ma anche attinenti l’accettabilità sociale di diversi scenari.
In questo ambito appare opportuno fornire un quadro fondato sulle evidenze scientifiche, che assuma le problematiche legate ai margini di incertezza dei fenomeni indagati e che tenga conto di questioni valoriali di fondo come l’equità e la tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Durante il Convegno sono stai illustrati i risultati dei Progetti CCM 2010 “Salute e Rifiuti: Ricerca, Sanità Pubblica, Comunicazione” e “Sorveglianza epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente intorno agli impianti di trattamento rifiuti”, evidenziando la trasferibilità delle procedure di lavoro messe a punto nell’ambito dei due Progetti per il Servizio Sanitario Nazionale, le Regioni e gli Enti locali, anche in relazione alla costruzione di efficaci processi di comunicazione con le popolazioni interessate
Il Convegno "Salute e rifiuti: ricerca, sanità pubblica e comunicazione" è stato ideato nell’ambito delle attività promosse dal Ministero della Salute in materia di impatto sanitario del ciclo dei rifiuti, in coerenza con gli indirizzi proposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e in stretta collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, le Regioni Lazio ed Emilia-Romagna.
In molte Regioni Italiane si perseguono approcci alla gestione dei rifiuti che si propongono di minimizzare gli effetti avversi sulla salute.
Questo processo è associato a notevoli controversie tecnico-scientifiche ma anche attinenti l’accettabilità sociale di diversi scenari.
In questo ambito appare opportuno fornire un quadro fondato sulle evidenze scientifiche, che assuma le problematiche legate ai margini di incertezza dei fenomeni indagati e che tenga conto di questioni valoriali di fondo come l’equità e la tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Durante il Convegno sono stai illustrati i risultati dei Progetti CCM 2010 “Salute e Rifiuti: Ricerca, Sanità Pubblica, Comunicazione” e “Sorveglianza epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente intorno agli impianti di trattamento rifiuti”, evidenziando la trasferibilità delle procedure di lavoro messe a punto nell’ambito dei due Progetti per il Servizio Sanitario Nazionale, le Regioni e gli Enti locali, anche in relazione alla costruzione di efficaci processi di comunicazione con le popolazioni interessate
Paola Angelini Servizio Sanit pubblica Regione Emilia-Romagna Ennio Cadum Dip.to Epidemiologia Ambientale ARPA Piemonte Sommario Ennio Cadum Stato delle conoscenze sugli effetti sulla salute Nuovi approcci alle valutazioni sui rischi: dallesposizione geografica al biomonitoraggio Paola Angelini Il contesto in Emilia Romagna Pre e post Moniter: Modena e Parma Lo stato delle conoscenze Valutazione epidemiologica Varie review pubblicate in ambito epidemiologico Ampi margini di incertezza Evoluzione temporale poco considerata Valutazione dellesposizione Uso di biomarker come stimatori di esposizione Esiti di salute studiati (epid.) Principali Review Vrijheid M. Health effects of residence near hazardous waste landfill sites: a review of epidemiologic literature. Environ Health Perspect 2000;108(Suppl 1):101-12. Allsopp M, Costner P, Johnston P. Incineration and human health. State of knowledge of the impact of waste incinerators on human health. Environ Sci & Pollut Res 2001;8:141-5. Review Franchini M, Rial M, Buiatti E, Bianchi F. Health effects of exposure to waste incinerator emissions:a review of epidemiological studies. Ann Ist Super Sanita. 2004;40(1):101- 15. Review. Porta D, Milani S, lazzarino AI, Perucci CA, Forastiere F. Systematic review of epidemiological studies on health effects associated with management of solid waste. Environ Health. 2009; 8:60. Review.
Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate Limited Limited Inadequate Limited Inadequate Inadequate Inadequate Limited Limited Limited Limited Inadequate Limited Limited Inadequate Inadequate Limited Inadequate Inadequate Inadequate Limited Limited Inadequate Inadequate Inadequate Inadequate LEVEL OF EVIDENCE All cancer Stomach cancer Colorectal cancer Liver cancer Larynx cancer Lung cancer Soft tissue sarcoma Kidney cancer Bladder cancer Non Hodgkins lymphoma Childhood cancer Total birth defects Neural tube defects Orofacial birth defects Genitourinary birth defects Abdominal wall defects Gastrointestinal birth defects Lowbirth weight Respiratory diseases or symptoms HEALTH EFFECT Landfills Incinerators Review di Porta et al Environ Health, 2009 Distance from the source Relative Risk (Confidence Interval ) Level of uncertaint y Outcome Landfi l ls Incinerators Congenital malformations (Elliott et al, 2001) All congenital malformations Neural tube defects Hypospadias and epispadias Abdominal wall defects Gastroschisis and exomph alos 1 Low birth weight (Elliott et al, 2001) VeryLowbirth weight Moderate Moderate Moderate Moderate Moderate Low Low Within 2 km Within 2 km Within 2 km Within 2 km Within 2 km Within 2 km Within 2 km 1.02 (99% CI =1.01-1.03) 1.06 (99% CI =1.01-1.12) 1.07 (99% CI =1.04-1.11) 1.05 (99% CI =0.94-1.16) 1.18 (99% CI =1.03-1.34) 1.02 (99% CI =1.052-1.062) 1.02 (99% CI =1.03-1.06) Congenital malformations (Cordier et al, 2004) Facial cleft Renal dysplasia Cancer (Elliott et al, 1996) All cancer Stomach cancer Colorectal cancer Liver cancer Lung cancer Soft tissue sarcoma NonHodgkins lymphoma Moderate Moderate Moderate Moderate Moderate Low Moderate Low Low Within 10 km Within 10 km Within 3 km Within 3 km Within 3 km Within 3 km Within 3 km Within 3 km Within 3 km 1.30 (99% CI =1.06-1.59) 1.55 (99% CI =1.10-2.20) 1.035 (99% CI =1.03-1.04) 1.07 (99% CI =1.02-1.13) 1.11 (99% CI =1.07-1.15) 1.29 (99% CI =1.10-1.51) 1.14 (99% CI =1.11-1.17) 1.16 (99% CI =0.96-1.41) 1.11 (99% CI =1.04-1.19) Review di Porta et al Environ Health, 2009 SINTESI REVIEW PORTA - 2009 Comunit residenti presso INCINERITORI:
limitata evidenza di un rischio aumentato di tumore del fegato, linfoma non Hodgkin e sarcoma dei tessuti molli (basso livello di incertezza) limitata evidenza di un rischio aumentato di tumore dello stomaco, colon-retto e polmone (moderato livello di incertezza) limitata evidenza di un rischio aumentato per alcune tipologie di anomalie congenite (moderato livello di incertezza) Da aggiungere - Aumento del rischio di nati pretermine (Candela et al, Epidemiology, 2013: Studio MONITER) - Rischi cancerogeni non confermati dallo studio MONITER - Rischi di patologie respiratorie, in particolare nella fascia di et pediatrica Valutazione Complessiva -Review pubblicate non tengono conto dellevoluzione storica della tecnologia e si riferiscono per lo pi a vecchi impianti -Necessit di una review articolata storicamente -Evidenze complessivamente inconclusive per le patologie tumorali e anomalie congenite Evoluzione storica della valutazione epidemiologica Riduzione progressiva delle emissioni dal 1970 in poi Riduzione conseguente dei rischi attesi Rischi evidenti negli anni 70-80 (vedi caso Besanon) in concomitanza con valori di emissione molto elevati Evidenza sempre pi limitata e difficile da evidenziare per impianti costruiti dopo il 2000 Riduzione dei valori di emissione di 100-1000 volte per le diossine mg/Nm 3 70s 80s 90s dust 300-1000 50 - 300 5-20 HCl 1000 50 20-30 SOx 600 300 50-100 NOx 500 500 200-300 Hg Cd 0.5 0.5 0.1 0.1 0.1-0.08 0.1-0.08 heavy metals 50 5 3-5 range of values for emission to air from some old MSW plants * O. Hutzinger, H. Fiedler. 20 anni di incenerimento di rifiuti: problemi e soluzioni. In Atti convegno Lincenerimento dei rifiuti. Bologna 16-17 marzo 1995. A cura di L. Morselli, G. Viviano ** WHO (1987). PCDD and PCDF emission fromincinerators for municipal sewage sludge and solid waste. Evaluation of human exposure. Environmental Health Series n. 17. 1990 1991 (data from 15 MSW plants)* PCDD/F ng I-TEQ/Nm 3 0.04 80
range of values for emission to air from some European MSWI plants mg/Nm 3 s DLgs 11/5/05 n.133 BAT 24h BAT h total dust 10 - 30 1-5 1-20 HCl 10 - 60 1-8 1-50 HF 1 - 4 < 1 < 2 SO 2
50 - 200 1-40 1-150 NO 2
200 - 400 40-100 40-300 CO 50 - 100 5-30 5-100 TOC 10 - 20 1-10 1-20 Cd + Tl Hg 0.05 0.001-0.02 Sb, As, Pb, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, V 0.5 0.005-0.5 PAH 0.01 - - PCDD + PCDF (I-TEQ ng/Nm 3 ) 0.1 (8 h) 0.001-0.1 Emission limits (UE and Italy) and best emission performances indicated by BRef Emissioni PCDD/PCDF - Moniter Nota: Il limite autorizzato dal D.Lgs 133/2005 di 0,05 nanogrammi per Normal metro cubo, pari a 50 picogrammi (scala paragonabile nellanalisi in tabella). Valutazione dellesposizione In passato: basata sulla distanza geografica Oggi: basata su modelli GIS di concentrazione Restano margini di incertezza Esposizione ad un cocktail di sostanze (metalli, IPA, diossine, acidi) Utilizzo di una sostanza tracciante Difficolt a stimare le dosi accumulate nel tempo Modena: Esposizione a PM10 confronto distanza- modello di ricaduta Limiti degli studi epidemiologici Emissioni sempre pi ridotte Rischi piccoli (<2) Studi geografici su base comunale inconclusivi Necessit di studi multicentrici di alta qualit Se casi attesi <1/100.000 studi epidemiologici insufficienti Lo studio epidemiologico classico non la sola risposta
Nuovi approcci metodologici: biomarker di esposizione Biomarker di esposizione Nuove esperienze in corso in Italia: Modena Torino Parma Verona Significato incerto dal punto di vista interpretativo. Accertati rischi a lungo termine per diossine (PCB), incerto per metalli, IPA Necessit di linee guida nazionali condivise
Disegno dello studio per periodo di calendario ed esposizione BMU TORINO: METODI Aree in studio Soggetti ASL TO3 Soggetti ASL TO1 Residenza dei soggetti campionati 198 residenti in area di esposizione 196 residenti in altra area urbana Check-up generale punteggio del rischio cardiovascolare questionario su stato di salute, abitudini alimentari e voluttuarie, percezione del rischio funzionalit endocrina e respiratoria metalli idrocarburi policiclici aromatici 50 residenti in area di esposizione 50 residenti in altra area urbana PCB, DIOSSINE Torino: Misura di biomarker di esposizione (BMU) 13 allevatori 13 allevatori Quanto ritiene probabile di essere a rischio per le seguenti malattie?
resid TO3 resid TO1 certo/ molto media- mente poco non so certo/ molto media- mente poco non so allergie 80 (40.4%) 43 (21.7%) 65 (32.8%) 10 (5.1%) 47 (24.1%) 40 (20.5%) 100 (51.3%) 8 (4.1%) malattie respiratorie acute 72 (36.4%) 64 (32.3%) 55 (27.8%) 7 (3.5%) 41 (21.0%) 51 (26.2%) 94 (48.2%) 9 (4.62%) malattie respiratorie croniche 63 (31.8%) 61 (30.8%) 60 (30.3%) 14 (7.07%) 39 (20.0%) 50 (25.6%) 97 (49.7%) 9 (4.6%) danni temporanei ai diversi organi 42 (21.2%) 52 (26.3%) 76 (38.4%) 28 (14.1%) 11 (5.6%) 48 (24.6%) 118 (60.5%) 18 (9.2%) danni al fegato 49 (24.7%) 49 (24.7%) 79 (39.9%) 21 (10.6%) 15 (7.7%) 52 (26.7%) 109 (55.9%) 19 (9.7%) varie forme di cancro 91 (46.0%) 51 (25.8%) 45 (22.7%) 11 (5.6%) 25 (12.8%) 86 (44.1%) 71 (36.4%) 13 (6.7%) leucemia 69 (34.8%) 50 (25.2%) 55 (27.8%) 24 (12.1%) 14 (7.2%) 56 (28.7%) 105 (53.8%) 20 (10.3%) malformazioni congenite 48 (24.2%) 37 (18.7%) 74 (37.4%) 39 (19.7%) 7 (3.6%) 30 (15.4%) 112 (57.4%) 46 (23.6%) Torino: Percezione del rischio Disegno dello studio di approfondimento BMU Gli impianti di incenerimento in Emilia-Romagna: Gli studi effettuati e quelli in corso Paola Angelini Servizio Sanit pubblica Regione Emilia-Romagna Maurizio Impallomeni Dipartimento Sanit pubblica Az. USL Parma Maria Giulia Gatti - Carlo A. Goldoni Dipartimento Sanit pubblica Az. USL Modena Sommario Premessa: il contesto degli studi regionali Prima di Moniter Moniter Dopo Moniter: le esperienze di Modena e Parma Sommario Premessa: il contesto degli studi regionali Prima di Moniter Moniter Dopo Moniter: le esperienze di Modena e Parma Gestione rifiuti Emilia-Romagna 2010
Gestione rifiuti Emilia-Romagna 2010
Gestione rifiuti Emilia-Romagna 2010 Sul territorio regionale gli impianti presenti per la valorizzazione delle frazioni raccolte in modo differenziato sono: 21 impianti di compostaggio circa 200 impianti per il trattamento/recupero delle frazioni secche riciclabili
Per quanto concerne invece la gestione dei rifiuti indifferenziati abbiamo: 9 impianti di trattamento meccanico-biologico 8 inceneritori con recupero energetico 15 discariche per rifiuti non pericolosi.
Sommario Premessa: il contesto degli studi regionali Prima di Moniter Moniter Dopo Moniter: le esperienze di Modena e Parma La preoccupazione per gli effetti sulla salute di inquinanti presenti nellambiente circostante gli impianti di incenerimento dei rifiuti andata assumendo nel tempo dimensioni sempre maggiori. Dal 2004 al 2007 a Forl Lattenzione di media e comitati La posizione della Fed. Reg. Ordine dei Medici Emilia-Romagna Sommario Premessa: il contesto degli studi regionali Prima di Moniter Moniter Dopo Moniter: le esperienze di Modena e Parma Caratterizzazione delle emissioni in atmosfera dellinceneritore Caratterizzazione della qualit dellaria circostante
Valutazione di impatto sanitario Comunicazione Le linee progettuali Linea 1 Linea 2 Linea 3 Linea 4 Linea 5 Linea 6 Linea 7 Valutazione dellesposizione Valutazione degli effetti sulla salute nella popolazione Aspetti tossicologici Le pubblicazioni Moniter Nel complesso, lo studio non ha messo in evidenza una coerente associazione tra livelli di inquinamento da inceneritori e mortalit o incidenza di tumori.
Le associazioni segnalate, di cui non possibile valutare il rapporto di causalit con lesposizione a inceneritori, rappresentano gli unici indizi sulla possibile cancerogenicit delle emissioni da inceneritori.
Effetti a lungo termine: Risultati Mentre per gli effetti a lungo termine (mortalit, incidenza tumori) i risultati di questo lavoro non evidenziano in modo coerente un incremento di rischio connesso con lesposizione a inceneritore,
i risultati degli esiti riproduttivi suggeriscono la presenza di un incremento di rischio connesso alle nascite pretermine e, in minor misura, agli aborti spontanei Moniter LP4: conclusioni dello studio epidemiologico Sommario Premessa: il contesto degli studi regionali Prima di Moniter Moniter Dopo Moniter: le esperienze di Modena e Parma A Modena esiste un impianto per lincenerimento dei rifiuti da circa 30 anni, limpianto stato progressivamente ampliato e adeguato alle normative che si sono succedute nel tempo. Lultimo ampliamento risale al 2003 ed stato autorizzato con procedura AIA Tra le condizioni dellAIA previsto un piano di monitoraggio e controllo ambientale e sanitario nelle aree circostanti limpianto, costituito da campionamenti ed analisi di aria, suolo e campagne di biomonitoraggio e da indagini epidemiologiche specificate tenendo conto di specifici progetti della Regione Emilia-Romagna da parte del competente Dipartimento di Sanit Pubblica dellAzienda USL di Modena;
Lo studio di Modena Progetto AIA: studi in corso
Survey popolazione: caratterizzazione e biomonitoraggio
Studio di coorte storica (1981-2011/2) su banche dati: outcomes di morbosit e mortalit in relazione allespozione cumulata Survey: obiettivi specifici
Caratterizzazione della popolazione residente relativamente alle caratteristiche individuali, lo stile di vita e lo stato di salute.
Valutazione a livello residenziale, tramite approccio geografico, dellesposizione a emissioni dellinceneritore e altre fonti presenti nellarea di studio.
Stima della dose interna di inquinanti inceneritori- correlabili nella popolazione residente mediante biomarcatori di esposizione. Survey L'area geografica coinvolta nello studio quella di 4 km di raggio intorno allinceneritore di RSU
La popolazione (et compresa tra i 18 e 65 anni) in studio quella residente nellarea di studio da minimo 3 anni
Il campionamento dei 1000 soggetti di tipo stratificato proporzionale con estrazione di tipo probabilistico dal pool di eligibili (criteri di inclusione) Survey: fasi operative
Raccolta dei campioni biologici (500 soggetti: urine / metalli pesanti e IPA; 500 soggetti: unghie del piede per metalli) Rilevazione di pressione arteriosa e misure antropometriche Somministrazione del consenso informato e di un questionario di salute e sugli stili di vita Auto-compilazione del questionario alimentare Epic e del questionario finalizzato alla raccolta dei confondenti
Lo studio di coorte retrospettiva definizione della coorte
La coorte si compone di tutti i soggetti vivi e residenti al 1/1/1981, con un indirizzo valido nellarea in esame a quella data, e di tutti gli individui che sono successivamente nati o si sono trasferiti nellarea entro la fine del follow-up (31/12/2010)
Metodologia Moniter
Lo studio di coorte retrospettiva valutazione dellesposizione Mappe di dispersione di inquinanti in atmosfera elaborate per i diversi periodi di funzionamento dellimpianto (1980-1989, 1990-1996, 1997-2002, dal 2002 al 2010 singole mappe annuali nput SME) Lo studio di coorte retrospettiva caratterizzazione dellesposizione
Per ciascun soggetto verr ricostruita la storia residenziale in base alle informazioni fornite dallanagrafe. Ad ognuna delle residenze di ciascun soggetto viene assegnato un valore di esposizione per linceneritore e uno per le altre fonti. In base alle date dei movimenti dei soggetti si stabilir la presenza/assenza del soggetto in ciascuna residenza per ciascun anno. Lo studio di coorte retrospettiva valutazione degli esiti
Mortalit generale, cardiorespiratoria e per tumori (Fonte di dati: Banca dati della mortalit dellAUSL di Modena dal 1987 al 2010) Incidenza di tutti i tumori e per sede specifica (Fonte di dati: Il registro tumori di Modena periodo 1995-2010) Lo studio di coorte retrospettiva analisi dei dati Per tutti gli esiti sanitari considerati, saranno effettuati dei confronti esterni, calcolando i rapporti standardizzati di mortalit (SMR), di incidenza (SIR) e di ricovero (SHR) con il metodo indiretto, utilizzando come tassi di riferimento quelli della provincia e della regione.
Saranno effettuati dei confronti interni allarea, utilizzando la zona a minor esposizione come quella di riferimento. Saranno calcolati per ogni zona a isoconcentrazione tassi standardizzati e Rischi Relativi (RR) con un modello di regressione di Poisson, aggiustando inquinamento da altre fonti e per CSE.
Lanalisi sar effettuata per periodo di calendario, durata dellesposizione e latenza.
Modena: A che punto siamo? Survey: al momento sono state effettuate le rilevazioni previste per i primi 600 soggetti (raccolta delle urine su 500 e di un campione di unghie su circa 100 soggetti), sono stati inseriti circa 400 questionari. Le analisi di laboratorio sono in corso
Coorte retrospettiva: in attesa dellaggiornamento della coorte anagrafica al 2010 (sinergia con progetto Supersito).
Il progetto di sorveglianza degli effetti sanitari diretti e indiretti del NUOVO impianto di trattamento rifiuti (PAIP) di Parma Delibera n. 938/2008 del 15/10/2008 la Giunta provinciale di Parma VIA-AIA: Prescrizioni n. 41-54 PROVINCIA DI PARMA - Atto n. 47 del 08/06/2011 OGGETTO: APPROVAZIONE CONVENZIONE TRA PROVINCIA DI PARMA, AZIENDA USL DI PARMA ED IREN AMBIENTE S.P.A. PER MONITORAGGIO SANITARIO
22 dicembre 2011: STIPULA DELLA CONVENZIONE Delibera AUSL del 20 gen 2011: Istituzione di un TAVOLO TECNICO-SCIENTIFICO a supporto del Coordinamento esercitato dal DSP nella conduzione del Progetto di Sorveglianza PROGETTO DI SORVEGLIANZA DEGLI EFFETTI SANITARI DELLINCENERITORE PAIP SORVEGLIANZA SU MATRICI ALIMENTARI Vedasi piano operativo (avviata nellestate 2011) FILIERA AGRONOMICA (pomodoro, frumento, cucurbitaceae) FILIERA ZOOTECNICA (fieno, latte, uova) SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA (fase preliminare di pianificazione) SORVEGLIANZA A BREVE TERMINE ESITI RIPRODUTTIVI (certificati di assistenza al parto e schede di dimissione ospedaliera) DATI SPIROMETRICI (gruppo di residenti affetti da asma) BIOMARKERS URINARI (lavoratori PAIP, popolazione-previa fattibilit) SORVEGLIANZA A LUNGO TERMINE REGISTRO DI MORTALIT REGISTRO TUMORI SCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERA Il Progetto di Sorveglianza di Parma: Un prima e un dopo. Nel 2011 partito il piano di campionamenti ANTE-OPERAM Il progetto di sorveglianza di Parma Al dicembre 2013 in corso: Sorveglianza su matrici alimentari in aziende agro-zootecniche esposte/non esposte Ricerca di indicatori di esposizione nelle urine Sorvegl. epidemiologica su coorte di asmatici esposti / non esposti Dal 2014 si aggiunger: Sorvegl. epidemiologica prospettica degli indicatori di mortalit, incidenza tumori ed effetti riproduttivi in popol. residente (riferimenti metodologici: Moniter-Supersito) La stima dellesposizione Parma: a che punto siamo? Matrici agro-zootecniche Fino al 2013 (sia prima che dopo lavvio dellinceneritore) sono state prese in esame: 19 aziende in area di maggior impatto delle emissioni (9 aziende zootecniche e 10 aziende agricole) per un totale di 74 campioni 23 aziende in area di minor impatto (7 aziende zootecniche e 16 aziende agricole), per un totale di 72 campioni SOSTANZE RICERCATE Diossine-Furani-PCB (profilo chimico e tossicologico IPA Metalli Pesanti (elenco esteso) MATRICI Aziende agricole: pomodoro zucca-melone-anguria frumento Aziende zootecniche (filiera parmigiano) fieno latte uova Parma: a che punto siamo? Indicatori di esposizione nelle urine Sorveglianza su persone presenti nellarea di maggior impatto (per lavoro e/o per abitazione) analisi delle urine con ricerca di biomarcatori di esposizione a metalli, benzene e altri idrocarburi monocicl., idrocarburi policiclici aromatici. Rilievo delle abitudini alimentari e di vita tramite un questionario. Primo giro di campionamento in fase ante-operam: aprile 2013 Primo giro di campionamento post- operam: ottobre 2013 ad impianto in esercizio provvisorio Popolazione sorvegliata Totale controlli Detenuti penitenz. 89 Dipendenti del penitenziario 110 Dipendenti Polo Ambientale Integrato 44 Parma: a che punto siamo? Coorte asmatici Analisi di dati spirometrici e altri parametri clinici in una coorte di residenti affetti da asma. OBV: sorvegliare nel tempo lo stato di salute, confrontando il gruppo di residenti in area di maggior impatto del PAIP con il gruppo di residenti in area di controllo Associato un campionamento di urine per valutare lesposizione alle fonti di esposizione ambientale e/o personale e il questionario per le informazioni su esposizioni individuali e stili di vita. Appaiamento di esposti/non esposti adottando il modello di dispersione elaborato da ARPA/CTR Ambiente e Salute Modena (residenza+lavoro) e approccio geografico di esposizione (in sviluppo) Al dicembre 2013: Residenti e/o lavoratori in area di maggior impatto Residenti e lavoratori in area di controllo Totale Persone affette da asma 62 39 101