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PRESIDENTE
SEGRETARIO
PRESIDENTE
Benissimo.
Allora, prima di passare all’Ordine del Giorno soltanto due
cosette.
Io volevo comunicarvi che abbiamo messo a punto insieme
con la Dottoressa Mariani un programma di formazione per
Consiglieri Comunali in materia di contabilità pubblica, di
bilancio. Questo programma, in linea di massima, potrebbe
iniziare a Novembre: pensavamo di dargli una cadenza
quindicinale a questi incontri, e si articolerà in 4 incontri.
Per quanto riguarda il materiale diciamo didattico da dare ai
partecipanti, abbiamo visto che è materiale che possiamo auto
produrre e, quindi, non avendo un costo diretto, pensiamo di farlo
avere a tutti i Consiglieri Comunali a prescindere dalla frequenza
al corso. L’unica cosa è questa, che secondo me ha senso farlo se
c’è un minimo di presenza, nel senso che se ci troviamo in due o
tre probabilmente non vale la pena. Allora io vi inviterei,
ovviamente non c’è nulla di obbligatorio ci mancherebbe, io vi
inviterei a mandare una mail alla Segreteria dicendo se siete o
meno interessati a partecipare a queste 4 serate.
(Dall’aula si replica fuori campo voce).
Sì, è aperto eventualmente anche agli Assessori che
volessero essere presenti.
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Quindi se ci fate avere la mail, non so, nel giro di questa
settimana giù di lì, così ci organizziamo a prenotare la sala, a
vedere in base anche a quanti sono coloro che aderiscono
decidiamo se farlo in Sala Giunta, se farlo al CDA, se farlo qui.
Dipende un attimino da quanti partecipano.
INTERVENTO
PRESIDENTE
CONSIGLIERE TAGLIABUE
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presentata da Ferrovie Nord a Maggio in questo Consiglio
Comunale.
Avevamo chiesto l’incontro al Professore Ponti nel mese di
Maggio. Ponti, per incontrarci, ha chiesto l’autorizzazione a
Ferrovie Nord, che è stata poi richiesta nel mese di Giugno.
Ferrovie Nord ha chiesto a sua volta di ottenere l’autorizzazione
di Regione Lombardia che abbiamo chiesto il 17 Giugno. Nel mese
di Agosto Regione Lombardia ha invitato Ferrovie Nord ad
organizzare l’incontro “così da poter acquisire -si legge nella
lettera che ci ha inviato- le informazioni con il livello di
approfondimento tecnico che riterremo più adeguato”. Ferrovie
Nord quindi ha fissato l’incontro per il 7 Ottobre presso la sua
sede di Milano.
Al Professor Marco Ponti avevamo chiesto a Maggio copia
del modello logico/matematico con il quale è stata realizzata
l’analisi costi benefici. Ci aveva risposto, e anche qui leggo le
sue testuali parole, che: “Il modello di valutazione economico-
finanziaria è patrimonio intellettuale del Politecnico, mentre
qualsiasi spiegazione sul modello stesso, o elaborazioni su
ipotesi, o input diversi, è perfettamente richiedibile alle Nord,
che, se lo riterranno, ci gireranno la richiesta”.
Per questo motivo abbiamo dovuto procedere in proprio alla
ricostruzione integrale del modello logico/matematico e alla sua
verifica durante questo incontro. Durante l’incontro sono state
presentate 25 domande tecniche riguardanti i dati di input e il
modello stesso. Alcune hanno avuto risposta immediata, altre
avranno risposta scritta nelle prossime settimane. L’incontro si è
svolto in un clima di grande cordialità e stima reciproca.
Il modello da noi ricostruito risulta perfettamente
corrispondente a quello applicato dal Politecnico ed ora è a
disposizione, eventualmente anche dell’Amministrazione se è
interessata, qualora si vogliano fare delle simulazioni.
C’è sembrato giusto comunicare al Sindaco, all’Assessore, al
Consiglio Comunale tutto, questi fatti.
Concludo con le parole del Professore Ponti che ha
dichiarato che raramente gli è capitato di incontrare gruppi
politici che abbiano analizzato così a fondo i suoi studi. Grazie.
PRESIDENTE
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all’esaurimento della mia pazienza. Per cui io ho molto rispetto
istituzionale, non scavalco e rispetto tutte le componenti
istituzionali, ovviamente di comune via.
Però sto valutando seriamente l’eventualità di convocare un
incontro, magari in prima battuta riservato, con i Capigruppo alla
luce un po’ di quello che avevamo deliberato a Maggio, quant’era,
facendomene promotore io. Dicevo in prima battuta magari
riservato per decidere poi come muoversi e come andare avanti,
perché credo che su questo tema occorra dare una accelerata.
Possibilmente sarebbe bello fosse unanime, ma diciamo più ampia
possibile come consenso, più qualificata possibile come contenuti,
quindi ben venga anche questo vostro contributo, e politicamente
il più decisa possibile.
Per cui io ripeto: io aspetto gli sviluppi, va bene, però è una
pazienza che sta andando un pochino a terminare, ecco.
Per cui grazie dell’intervento. Va bene.
Allora passiamo al punto n. 1: risposta ad interrogazioni ed
interpellanze.
Ci sono 4 interrogazioni. Però 2 sono relative all’argomento
Piano casa e adesso io chiedo a coloro che li hanno anzi a colui
che l’ha presentato, perché non c’è Houeis, per cui c’è solo
Formenti. Se non ci sono aspetti che esulano dalla delibera,
perché stasera abbiamo la delibera, in teoria il regolamento dice
che potremmo accorpare tutto nel dibattito. Per cui io chiedo se ci
sono magari aspetti che a me sono sfuggiti lo mettiamo in
discussione, altrimenti…
INTERVENTO
PRESIDENTE
CONSIGLIERE TAGLIABUE
Grazie Presidente.
Premesso che i parcheggi posizionati sul territorio comunale
nelle aree ad alta intensità di domanda sono regolamentati a disco
orario con tempi da 1 a 5 ore; premesso che la fruibilità dei
servizi pubblici e privati nonché dei servizi del commercio è
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fortemente condizionata dal rispetto dei tempi previsti su questi
parcheggi da parte degli automobilisti; osservato che la Vigilanza
non sembra applicare forme di controllo diverse dalla lettura del
disco orario; che è pratica diffusa l’utilizzo improprio degli stalli
per tempi superiori a quelli di regolamento mediante avanzamento
manuale del disco orario; osservato che questo comportamento
sanzionato dal Codice della Strada trasforma la turnazione
prevista nell’uso degli stalli in un uso esclusivo con danno per i
pubblici e privati; osservato inoltre che nella maggior parte dei
casi esistono stalli gratuiti e senza limitazioni di tempo a poche
centinaia di metri dagli stalli a disco orario dove, chi ne ha la
necessità, cioè generalmente residenti, pendolari e lavoratori
diurni, possono lasciare l’auto anche tutto il giorno, ma che non
vengono utilizzati perché giudicati troppo lontani; osservato che
in paesi come Francia, Austria e anche in alcune città della
Liguria si applicano forme di controllo degli stalli mediante
segnatura della posizione del veicolo con segno corrispondente
sulla ruota e a terra, per cui il mezzo viene sanzionato se risulta
nella stessa posizione dopo il tempo massimo pubblicato sui
cartelli. Si richiede all’Amministrazione in forma verbale in
Consiglio Comunale con risposta scritta, se considera la
turnazione sugli stalli pubblici una politica essenziale di
equilibrato utilizzo degli spazi pubblici e per la sopravvivenza del
commercio, primo; secondo, quali procedure vengono attualmente
applicate dalla Vigilanza per rilevare il rispetto dei regolamenti
sul disco orario e ogni quanto tempo; quanti verbali per
superamento periodo disco orario o per mancata esposizione sono
stati elevati nel 2008; quarto, quali sono le singole voci di costo e
ricavo nel 2008 imputabili alle gestioni dei parcheggi a pagamento
esistenti sul territorio comunale; e quinto, se è intenzione
dell’Amministrazione applicare il semplice ed efficace metodo del
controllo degli stalli mediante segnatura della posizione della
ruota.
ASSESSORE BELOTTI
Buonasera.
La risposta scritta dovrebbe esserle pervenuta, pertanto la
leggo.
Egregio Signor Consigliere Comunale, rispondo alla sua
relativa all’oggetto per significare quanto segue.
La città di Seveso è inserita in un ampio contesto
metropolitano gravitante nell’opera del Capoluogo di Regione, da
cui consegue un apprezzabile movimento da e per Milano mediante
il trasporto su rotaia. Per questo motivo, la problematica dei
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parcheggi dei pendolari nel corso del tempo, ha visto il
consolidarsi di una disciplina della sosta a tempo il più delle
volte con tempistiche concordate con gli stessi utilizzatori, gli
abitanti ed i commercianti della zona interessata. Di recente,
soprattutto nell’area centrale adiacente alla stazione ferroviaria, è
stata introdotta la disciplina della sosta a pagamento. Tanto
premesso, si può affermare che la politica di disciplina della sosta
vedrà coesistere sia la sosta a pagamento, con particolari
correttivi per i residenti, sia la sosta a tempo.
La Polizia Locale ogni giorno procede al controllo delle
soste a tempo e non proprio in funzione di quanto sopra esposto.
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sanzionare, ecco che poi non ci siano reclami perché il sanzionato
però…Siccome è già capitato nei tempi addietro, non parlo in
questo mandato, ma negli anni precedenti, allora io sono disposta
e ringrazio per la collaborazione. L’intenzione è quella di
raccogliere ovviamente richieste razionali, però nel momento in
cui col Comandante studiamo e dovessimo arrivare a mali estremi
vi chiedo poi di non sentirmi dire perché, non perché e quanto
altro. Vi chiedo, quanto meno, di supportare quello che è il lavoro
a seguito di un suggerimento, richiesta fatta.
Grazie.
PRESIDENTE
Prego Consigliere.
CONSIGLIERE TAGLIABUE
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conosca, ma non mi sembra, e ce le voglia nascondere. E questo è
il primo aspetto della questione.
Il secondo punto è questo: è che i parcheggi a pagamento
sono stati presentati nel 2007 dall’ex Sindaco Galbiati come un
fatto sperimentale e limitato alla zona centrale. Io credo che sia
venuto il momento di fare una valutazione di questa fase
sperimentale, perché credo che anche senza i dati del 2008 che
Matta per ora ci nega, credo che siamo al fallimento economico di
questa iniziativa. Questa è una mia presunzione, io non ho i dati,
ripeto, li aspetto. E d’altra parte, se Matta nasconde questi dati
l’unica cosa che si può pensare è questa, non vedo altri motivi per
nasconderli. Ed è un fallimento economico perché da un lato si
mettono a pagamento stalli disseminati in centro difficili da
controllare, difficili da pagare per gli utenti della mezz’ora,
perché chi si ferma non trova le macchinette, non capisce i
cartelli (poi vi leggo i cartelli), mentre non si mettono a
pagamento stalli destinati a raccogliere auto per tutta la giornata,
cioè stalli facili da controllare. E vi leggo i cartelli, perché sono
il simbolo di questo disorientamento di molti utenti. Allora, il
cartello in Piazza Confalonieri recita: “Dal 1 Settembre al 30
Giugno dalle 9.30 alle 15.30 e dalle 16.30 alle 19, ma solo dal
Lunedì al Venerdì. Invece dal 1 Luglio al 31 Agosto dal Lunedì al
Venerdì dalle 8 alle 19”. Allora ditemi voi se un utente normale
non è disorientato da un tal panegirico di informazioni. Mi sembra
che le informazioni, che le regole debbano essere poche, chiare e
semplici come in gran parte dei cartelli esposti sulle strade:
“Sosta per 1 ora”. Punto. Le strade non sono né i box dei
residenti, né dei pendolari, né dei dipendenti degli uffici, né dei
commercianti. Sono spazi di fermata temporanea per chi vuole e
per chi deve usufruire dei servizi della città. Se qualcuno vuole lo
stallo privato davanti a casa o davanti al proprio posto di lavoro
significa che ha bisogno di un box e le strade non sono dei box.
Questa funzione può essere assegnata, la funzione diciamo di uno
stallo ad uso di lungo tempo, può essere assegnata solo ad alcune
aree ben specifiche.
Quindi in sintesi la risposta che lei mi ha dato mostra due
debolezze strutturali di questa Amministrazione: da un lato
l’incapacità di controllare ASPES, dovrei dire la volontà di
nascondere i fatti, non lo so, sinceramente non riesco a capire;
dall’altro, secondo aspetto, l’incapacità di gestire le risorse della
città continuando senza ragioni su una strada sbagliata tracciata
da altri e dichiaratamente comunque sperimentale.
Concludendo, mi sembra che su questo tema, che è un tema
urbanistico, occorre che l’Amministrazione si apra subito ad un
dialogo innanzi tutto con chi è seduto in Consiglio Comunale. Per
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questo che accolgo con grande favore la sua, diciamo, quanto ha
detto in precedenza, perché sono innanzi tutto i Consiglieri seduti
in Consiglio Comunale che hanno avuto dai cittadini il mandato di
avere una visione della città e sono i Commissari seduti in
Commissione urbanistica che hanno il mandato di collaborare alla
costruzione di questa visione della città. Non sono né le
Associazioni né i singoli cittadini, tanto meno i pendolari che
vengono da fuori che hanno il compito di indirizzare la gestione
delle risorse pubbliche. Hanno il diritto, per carità, di criticare, di
fare istanze ragionate, come ragionate devono essere le proposte
dell’Amministrazione e del Consiglio. Ma non sono loro i primi
interlocutori dell’Amministrazione: sono i Consiglieri e i
Commissari.
E non mi rimandi al Piano Urbano del Traffico: il Piano
Urbano del Traffico in centro potrà al massimo aggiungere o
togliere 10 posti auto, facendo peraltro qualche deprecabile senso
unico, non so vedremo. Però il margine di manovra in centro non
mi sembra quello da Piano Urbano del Traffico. Non può certo
incidere sulla gestione di quello che c’è.
Quindi la invito, e accolgo con grande favore quanto ha
detto, a farsi promotrice di una riorganizzazione del sistema di
gestione dei parcheggi in centro che sia condivisa con i
Consiglieri, perché la risorsa che abbiamo deve essere gestita al
più presto nel modo giusto e io sono convinto che si possa
arrivare unanimemente, questo è fondamentale, unanimemente ad
una gestione più soddisfacente di quella attuale per tutti.
Grazie.
ASSESSORE BELOTTI
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parecchio caos, parecchia confusione e che i fruitori di questi
parcheggi si ritrovano molte volte destabilizzati. Come ha ben
sentito l’altra volta con la presenza del Presidente Matta di
ASPES ha presentato quello che è tutto un loro programma di
lavoro e all’interno ci sarà sicuramente anche quello che riguarda
poi l’area parcheggio a pagamento che sono in loro gestione.
È altrettanto vero che, mentre infine sentivo mi stava
suggerendo di fare una verifica dei parcheggi e quanto altro,
proprio in settimana personalmente col Comandante e il
Funzionario dei Lavori Pubblici ho fatto una bella passeggiata per
tutto il centro di Seveso, perché oggi è il punto più caldo del
paese. Non escludo di organizzare altri giri per le rimanenti parti
del paese. Le dico che ho fatto praticamente da Corso Isonzo fino
ad arrivare in Via San Carlo, passaggio a livello, per intenderci,
della Chiesa di San Pietro; tutta la parte qua dietro di Via
Carducci, entrando nelle varie stradine.
Ho fatto un sopralluogo, perché è in dubbio che al di là di
quello che poi sarà il programma operativo di ASPES, anche io
voglio avere il polso della situazione e lo voglio, come al solito,
in diretta per cui lo vivo in prima persona.
Mi riservo pertanto di fare qualcosa tipo confronto con
quello che è il programma o comunque la prospettiva che
presenterà ASPES, e di conseguenza valutarla funzionalmente.
Non escludo pertanto poi di poter chiedere una riunione dei
Capigruppo, fare un riassunto e verificare con voi, con tutti i
Capigruppo, quelle che sono le possibili soluzioni più funzionali
per quello che è l’utilizzo del territorio e degli spazi pubblici.
Oggi, purtroppo, ho bisogno di tempo anche per mettermi a
studiare. Comunque questa è una delle prossime proposte che
verrò a farvi.
PRESIDENTE
Grazie Assessore.
Passiamo alla quarta…
CONSIGLIERE BUTTI
Mi scusi Presidente.
Volevo dare un brevissimo contributo a questo tema tratto da
un documento che è arrivato al protocollo, appunto in riferimento
alla situazione dei parchimetri dove ASPES dice: “la presente per
comunicare che gli orari dei 5 parcometri posti sul territorio di
Seveso per il parcheggio a pagamento non sono stati aggiornati
dall’unico soggetto abilitato a tale azione (la ditta fornitrice è
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TSP ITALIA) nonostante le nostre ripetute richieste e il sollecito
di intervento urgente, in quanto il loro ufficio amministrativo ha
bloccato qualsiasi azione a nostro favore per delle pendenze
economiche, a loro parere, aperte. In realtà, da una nostra verifica
contabile risulta, con chiarezza, che alla data attuale la stessa TSP
ITALIA ha da noi incamerato già più del dovuto. Vista
l’impossibilità di un dialogo costruttivo con la sopra citata la
pratica passerà ora nelle mani del nostro legale. Resta il
problema, che qui vi evidenziamo, che i parcometri non sono
aggiornati con le indicazioni poste su cartelli e questo crea
indiscutibilmente dei problemi per l’utenza”.
Quindi qualche volta siamo riusciti ad avere
un’informazione da ASPES.
PRESIDENTE
Grazie.
Dicevo passiamo all’ultima interrogazione del Consigliere
Tagliabue relativa al bilancio preventivo e consuntivo di ASPES.
Risponderà il Signor Sindaco.
CONSIGLIERE TAGLIABUE
Grazie.
Premesso che con l’audizione del Presidente di ASPES
avvenuta in Consiglio Comunale del 21 Settembre, che quella
audizione è da considerarsi interlocutoria, in quanto non è stata
preventivamente fornita la documentazione richiesta, nonostante
siano trascorsi 2 mesi dalla prima richiesta; premesso che in data
25 Settembre per la terza volta è stata presentata richiesta dei
saldi di tutti i conti economici e patrimoniali di ASPES al
31/12/2008, richiesta che ad oggi risulta non evasa; rilevato che
in Consiglio Comunale con comunicazione scritta ai Consiglieri il
Presidente di ASPES dichiara che non sono disponibili i conti
economici settoriali, ovvero separati per Farmacia, servizi
cimiteriali, parcheggi a pagamento e altri servizi, per la difficoltà
di attribuzione delle spese generali, mentre sulla stampa appare
che lo stesso Presidente dichiara che il bilancio della Farmacia
Comunale avrebbe un utile di 150.00 Euro; osservato che in
occasione dell’approvazione del bilancio del Comune di Seveso,
preventivo e consuntivo, non vengono presentati gli analoghi
bilanci di ASPES, nonostante ad essa siano stati trasferiti servizi
che erano parte rilevante del bilancio comunale come le
manutenzioni e i servizi cimiteriali; osservato che le scelte sugli
indirizzi economici e sociali di ASPES, le scelte riguardanti la
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destinazione di eventuali utili di settore nonché le scelte di
eventuali politiche sociali perseguibili attraverso i servizi forniti
da ASPES, non competono al Presidente di ASPES, ma competono
alla proprietà ovvero al Consiglio Comunale;
osservato oltretutto che per esplicita volontà della
Maggioranza di questo Consiglio Comunale è stata negata la
possibilità di controllo dell’operato del Presidente di ASPES
attraverso la negazione alla Minoranza di un Consigliere
all’interno del Consiglio di Amministrazione di ASPES.
Si richiede all’Amministrazione in forma verbale, in
Consiglio Comunale e con risposta scritta: primo, se intende
presentare il bilancio preventivo di ASPES, nonché gli indirizzi
strategici che ogni anno ASPES dovrà perseguire in occasione
dell’approvazione dei bilanci preventivi del Comune di Seveso e
sottoporli all’approvazione del Consiglio; secondo, se intende
presentare il bilancio consuntivo di ASPES, nonché i bilanci
settoriali in occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo
dell’Ente e sottoporli all’approvazione del Consiglio Comunale.
Grazie.
SINDACO
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ha dato nell’audizione di 2 settimane fa, di un mese fa, quando è
stato.
Su una cosa sono d’accordo tornando un po’ al punto
precedente: sul problema del significato del controllo analogo. Il
controllo analogo è importante. Io credo che questo sarà uno dei
punti nodali su cui dovremo andare a discutere, cioè il Comune e
ASPES devono avere un controllo analogo: c’è oggi, non c’è,
come attuarlo credo che questo sia uno dei punti di discussione su
cui dovremo lavorare nelle prossime settimane.
CONSIGLIERE TAGLIABUE
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ostinatamente da tre mesi i saldi dei conti economici e
patrimoniali disaggregati al 31/12/2008. Non c’è ragione di
nascondere questi dati ai Consiglieri Comunali, oppure se esiste
una ragione, perché dovrà pur esistere una ragione per negare una
trasparenza in modo così pervicace, l’unica ragione che io posso
vedere è che c’è qualcosa che non Va.
Quindi, Signor Sindaco, io rimango qui ad attendere i dati
che ho richiesto, rimango ad aspettare che lei porti in Consiglio
Comunale per l’approvazione il bilancio consuntivo 2008, il
preventivo 2009 e le linee di indirizzo 2009 di ASPES. Rimango
in attesa che questo Consiglio approvi questi documenti e decida,
ad esempio, come debbano essere impiegati i 150.000 Euro di utile
della Farmacia, se esistono. Sembra che ne sappiano di più i
giornali di quello che ne sa il Consiglio Comunale, perché è
un’informazione che non è ufficiale, appare su un articolo di un
giornale.
Comunque questo è il compito del Consiglio Comunale
secondo la Legge, fino a prova contraria. Fino a prova contraria
questo a Seveso non si fa, quindi io mi aspetto che si faccia.
Per concludere, io ho visto che anche in altre realtà, come
ad esempio il Comune di Pogliano Milanese, l’azienda
farmaceutica presenta il bilancio di previsione 2009: lo può
trovare, mi pare, tra le delibere di Consiglio Comunale di Gennaio
e quindi si comporta secondo quanto è scritto nel Testo Unico. A
me non risulta invece che ASPES si comporti nello stesso modo.
SINDACO
Brevemente.
Sono francamente rammaricato dalle sue insinuazioni che
nascondiamo qualche cosa, nel senso che le posso assicurare che
non nascondiamo nulla. Mi spiace solo che tra le tante farmacie di
proprietà pubblica si debba andare a cercare quella di Pogliano
Milanese che consolida i suoi dati che francamente non so
neanche… no, però fra Cesano Maderno, Desio, hanno tutte
farmacie pubbliche che probabilmente non sono consolidate nel
bilancio del Comune. Andiamo a cercare pure a Pogliano
Milanese, non è lì il problema, io le assicuro che non abbiamo
assolutamente niente da nascondere. Abbiamo portato qui il
Presidente di ASPES nella penultima seduta di Consiglio
Comunale. A me dispiace che poi questo cinema qui ricominci.
Abbiamo deciso di creare dei momenti di incontro. Io le assicuro
che le norme verranno rispettate. Se lei ha ragione che questi
bilanci devono essere approvati dal Consiglio Comunale io le
assicuro che verranno approvati dal Consiglio Comunale. Io
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purtroppo non sono il TAR, non sono niente, se lei ha ragione non
c’è nessun problema. Glielo dico con estrema franchezza.
CONSIGLIERE TAGLIABUE
PRESIDENTE
CONSIGLIERE MARZORATI
Buonasera.
Oggetto di questa interpellanza è una seconda interrogazione
in merito alla Variante generale del Piano Territoriale del Parco
delle Groane.
Con interpellanza al Consiglio del 2 Settembre chiedevo le
ragioni e le motivazioni della richiesta formulata dal Sindaco al
Parco delle Groane, relativa al cambio di destinazione d’uso di 2
aree a Seveso Altopiano situate nel Parco, per la costruzione di un
centro sportivo comprensivo di piscine.
L’area in oggetto, come risulta dalla relazione di Variante
del Parco, ha una superficie di circa 4 ettari.
Nella richiesta il Comune formulava anche la proposta di
una ulteriore volumetria da insediarsi in Via Ortles al fine di
ottenere l’acquisizione delle aree in oggetto. Il Parco ha accolto,
in prima istanza nella Variante generale adottata, la proposta di
cambio di destinazione d’uso per la realizzazione di impianti
sportivi nel Comune di Seveso. Dopo l’adozione della Variante
generale del Parco avvenuta il 29 Maggio e successivamente
all’interpellanza del 2 Settembre la Giunta deliberava il 28
Settembre del 2009, diciamo che il giorno prima del Consiglio
Comunale in cui mi è stata data risposta all’interpellanza quindi
poteva anche essere detto e il giorno stesso della scadenza
dell’osservazione della Variante del Parco, un’ulteriore richiesta
di ampliamento delle aree da dedicare ad impianti sportivi. Questa
proposta dell’Amministrazione Comunale si somma a quella già
accolta dal Parco per una superficie complessiva di almeno 80.000
m², il doppio di quanto già il Parco delle Groane ha concesso.
Nell’allegato al deliberato di Giunta, a firma del Sindaco, si
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afferma che il mancato accoglimento della proposta rischierebbe
di rendere concretamente inattuabili gli interventi di
ricollocazione delle attrezzature sportive esistenti. Le aree in
oggetto di cui si chiede cambio di destinazione d’uso, sono
attualmente destinate, nel Piano Territoriale del Parco delle
Groane, a riqualificazione ambientale ad indirizzo naturalistico e
a riqualificazione ambientale ad indirizzo agricolo. La richiesta
dell’Amministrazione Comunale di Seveso contrasta altresì,
secondo il mio parere, con il Piano Territoriale di coordinamento
provinciale, il quale prevede in tali aree le seguenti destinazioni:
aree boscate art. 63, ambiti di rilevanza naturalistica art. 32,
proposte di tutela di geositi art. 52/68.
Chiediamo di verificare anche i vincoli idrogeologici in
considerazione della conformazione dei terreni di natura argillosa.
Come dicevo l’altra volta, il Consiglio Comunale titolare
della pianificazione non ha espresso nessun indirizzo in merito e
poteva esprimerlo l’altra volta, invece non è stato possibile
neanche fare questo.
Ragione quindi di queste osservazioni del deliberato di
Giunta, fatto queste seguenti richieste: la prima, per quale motivo
il Sindaco e la Giunta hanno fatto la richiesta di cambio di
destinazione d’uso di un’area così rilevante del parco delle
Groane, soprattutto si chiede di conoscere il progetto di interesse
pubblico che giustifica tali richieste. Infine si chiede di sapere
perché sono state identificate tali
aree e non altre. Chiediamo di sapere il motivo tecnico,
urbanistico, ambientale, paesaggistico, geologico, idrogeologico e
i motivi di interesse pubblico e di pubblica utilità che motivano
tale proposta. Terzo, per quale motivo si allontanano i servizi
sportivi nella città in aree periferiche del tutto inadeguate alla
fruizione pubblica dei Sevesini. Quarto, chiediamo di conoscere
quali volumi possono essere realizzati e qual è la superficie
coperta in base alle norme del Parco esistenti in tali aree; di
conoscere cosa si intende per “ambito sportivo di tipo inglese”
così come citava la relazione del Sindaco allegata alla delibera,
così come dichiarato in questa relazione; di conoscere quanti
saranno i parcheggi di servizio che si realizzeranno nell’area.
Quinto, chiediamo di sapere con quali modalità si acquisiranno le
aree di cui sopra, ricordando che sia per l’esproprio sia per
l’acquisto la competenza è del Consiglio Comunale.
Si chiede per questa interpellanza una risposta scritta,
chiedo che avvenga nei 30 giorni previsti, e una risposta verbale
in Consiglio.
Ringrazio l’Assessore che ho sentito per la prima
interpellanza e che siccome era con noi occupato sul Piano Casa,
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mi ha detto che stava formulando la risposta; quindi non sollecito
quella risposta, perché mi ha gentilmente comunicato che lo
avrebbe fatto. E però risollecito in questa interpellanza altre
domande.
Grazie.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE GAROFALO
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PRESIDENTE
CONSIGLIERE BUTTI
Mi scusi Presidente.
Noi avevamo indicato anche una risposta urgente per capire
se rispetto alla segnalazione di acqua gialla, arancione che anche
io personalmente ho constatato c’è, c’è stato un monitoraggio, ci
sono state delle segnalazioni, delle risposte ufficiali.
(dall’aula si replica fuori campo voce).
No, qui non è una questione opinabile. Se vuole raccolgo i
secchi a casa mia e glieli porto in Comune. Quella è una cosa che
ho constatato e non solo io, mi diceva anche il collega.
SINDACO
CONSIGLIERE BUTTI
PRESIDENTE
CONSIGLIERE BUTTI
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contratto di utilizzo abbia l’ente con la Scuola Materna e per
quale utilizzo pratico.
PRESIDENTE
Grazie.
Altre interpellanze? Nessuna.
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CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009
PRESIDENTE
CONSIGLIERE TAGLIABUE
PRESIDENTE
Grazie.
Altre osservazioni? Nessuna.
Chi è favorevole? Allora, tutto il Consiglio Comunale
escluso il Consigliere Tagliabue e assente il Consigliere
Marzorati. Chi è contrario? Consigliere Tagliabue.
E quindi chi si astiene? Nessuno.
Approvato.
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CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009
PRESIDENTE
CONSIGLIERE BUTTI
PRESIDENTE
D’accordo. Grazie.
ASSESSORE ALARI
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privati. Il terzo, invece, riguarda i bonus volumetrici da
concedersi agli immobili esistenti da realizzarsi secondo la
normativa regionale attuativa dell’accordo Stato-Regioni, che è
stata approvata il primo Aprile 2009, il cosiddetto Piano Casa.
Che cosa prevede sostanzialmente? Quali sono la finalità di questo
Piano? È quello di promuovere un’azione straordinaria dei
soggetti pubblici e privati per conseguire la massima
valorizzazione e utilizzazione del patrimonio edilizio ed
urbanistico presente sul territorio lombardo. Quali sono le finalità
di questa Legge e su cosa si impernia? Si impernia su tre punti
principali: uno che è quello del recupero edilizio delle volumetrie
esistenti, l’ampliamento e la sostituzione degli edifici esistenti e
terzo la riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale e
pubblica.
A fronte di questo la Regione Lombardia ha emanato la
Legge 13/2009, il cosiddetto Piano Casa. In funzione di questa
Legge i Comuni devono adempiere a delle formalità. Queste
formalità a cui noi andiamo adempiere questa sera, e che andremo
a dibattere questa sera, sono sostanzialmente 4 linee guida: quello
di stabilire la riduzione del contributo di costruzione; individuare
parti del proprio territorio nei quali non troveranno applicazioni
le disposizioni speciali introdotte dalla Legge; terzo, individuare
aree classificate nello strumento urbanistico comunale a specifica
destinazione produttiva secondaria nelle quali può essere richiesta
la sostituzione con eventuale incremento volumetrico di edifici
produttivi esistenti; individuare modalità applicative della Legge
con esclusivo riferimento alle dotazioni di spazi e parcheggi.
A fronte di questo, da un’analisi che è stata fatta all’interno
degli uffici e che voi avete potuto scorgere sicuramente nel
deliberato di questa sera, abbiamo individuato 4 punti
sostanzialmente su cui andare a deliberare e in modo particolare i
4 punti sono così composti: uno, per quanto riguarda
l’individuazione di aree produttive secondarie nelle quali si
potranno realizzare interventi di sostituzione edilizia con
eventuale incremento volumetrico. Facendo un’analisi un po’ del
tessuto industriale Sevesino e facendo una ricognizione, diciamo
così, storica un po’ dagli uffici, abbiamo ritenuto di non andare
ad individuare zone particolari su cui far applicare il Piano Casa,
perché il nostro comparto industriale è di recente costruzione,
perché voglio dire non ci sono gli estremi per un ampliamento,
tutta una serie di considerazioni. Quindi noi, non andando ad
individuare comparti particolari, facciamo sì che per il comparto
produttivo, in modo particolare per l’art. 3 comma 5 della Legge,
non si possa applicare il cosiddetto Piano Casa, la Legge 13 per il
comparto produttivo. L’altro punto che andiamo a deliberare è
22
quello relativo al costo di costruzione, i cosiddetti oneri di
urbanizzazione. A fronte di questo già c’era stato un dibattito, una
relazione da parte del Consigliere Tagliabue dove evidenziava
come sul territorio di Seveso gli oneri erano nettamente inferiori
rispetto a quello dei paesi limitrofi. Infatti i nostri oneri di
urbanizzazione sono, l’ultima revisione è avvenuta nel 2004,
quindi sono fermi da 5 anni. Allora in funzione anche di questo
ragionamento, quindi poi visto che il Piano Casa permette un
bonus volumetrico e quanto altro, l’Amministrazione ha deciso di
non ridurre gli oneri di urbanizzazione, anche perché questi oneri
di urbanizzazione poi serviranno a dover fare delle opere sul
territorio.
L’altra parte su cui siamo andati ad intervenire è quella di
aver individuato alcune parti del territorio su cui non si potranno
applicare le disposizioni introdotte dalla Legge 13 e, come avete
visto dal deliberato, sostanzialmente i comparti su cui da una
attenta analisi dagli uffici e quanto altro, i comparti che
potrebbero utilizzare lo strumento del Piano Casa, la cosiddetta
Legge 13, sono quei tre comparti evidenziati nel deliberato. Uno è
il comparto dell’Allocchio-Bacchini e uno sostanzialmente è il
comparto di Via Fantoni angolo Via Raffaello Sanzio; poi c’è un
terzo comparto, ma quello lo abbiamo inserito con un altro tipo di
riflessione. Questi due comparti sono attualmente individuati
all’interno dello strumento del Piano Regolatore vigente come dei
P.L. dei Piani Attuativi. Però presentano sostanzialmente tutte le
caratteristiche per poter usufruire del Piano Casa ed essendo per
noi delle aree strategiche, a cui dovremo dare una pianificazione
nella formulazione del Piano di Governo del Territorio ed essendo
anche dei P.L. quindi dove l’Amministrazione ha una parte attiva
nella formulazione di questi P.L. quindi con la contrattazione dei
parcheggi, delle aree da cedere e quanto altro. L’invocare la
Legge 13 ci escludeva anche da questo tipo di rapporto con queste
parti del territorio importanti per quanto riguarda la
pianificazione urbanistica. Quindi noi abbiamo ritenuto di
escluderle da quella che è la possibilità di applicazione della
Legge 13. Mentre il terzo comparto che abbiamo deciso di
escludere dalla possibilità di applicazione della Legge 13 è il
comparto dell’area Schwarzenbach, anche se, per quanto ci
riguarda e per quanto è la nostra interpretazione della Legge,
questo comparto non era soggetto ad un’applicazione della Legge.
Perché dico questo? Perché è un comparto che è ubicato in zona
B3 servizi direzionali e commerciali, mentre la Legge prevede per
i comparti artigianali produttivi, quindi come zona di destinazione
urbanistica è differente. Però in via cautelativa nella eventuale
interpretazione di questa destinazione servizi direzionali, mentre
23
sul commerciale è ben definito, servizi direzionali in questa
eventuale interpretazione da parte di altri soggetti abbiamo
ritenuto comunque di inserirla all’interno e quindi di escluderla
da un’eventuale applicazione della Legge 13, perché anche quella
comunque è ritenuta da parte dell’Amministrazione un’area
importante urbanisticamente che dovrà essere pianificata
all’interno del Piano di Governo del Territorio. Mentre l’altra
prescrizione che abbiamo fatto, che è la quarta, sostanzialmente
riguarda le aree a parcheggio. La Legge prevedeva di dare una
definizione per questo ambito e la riflessione che
l’Amministrazione ha fatto e che oggi sottopone alla sua
approvazione è quella di chiedere, nel momento in cui venissero
avanti pratiche relative al Piano Casa, alla Legge 13, di chiedere
uno spazio per posto auto pertinenziale nella misura minima di 15
m² per ogni unità abitativa che viene realizzata in più, oltre a
quello che devono lasciare come parcheggi previste dalle altre
Leggi, ecc.
Questi sono sostanzialmente i 4 punti su cui noi abbiamo
deciso di intervenire, lasciando la possibilità di utilizzare il Piano
Casa un po’ su tutto il territorio comunale, fatto salvo quelle 3
aree che ho citato prima.
Questa è in sintesi un po’ la proposta di deliberato.
PRESIDENTE
Grazie Assessore.
Ci sono interventi? Direi in questa prima fase per
chiarimenti e poi per dibattito. Consigliere Marzorati.
CONSIGLIERE MARZORATI
24
Consiglio Comunale perché pianifica e quindi anticipa il Piano di
Governo del Territorio: se questo è l’atteggiamento sul Piano di
Governo del Territorio, insomma ben venga.
Una cosa che è stata inserita che non avevamo avuto modo di
discutere e quindi io volevo un chiarimento riguarda le esclusioni.
Poi il giudizio lo dico dopo sul resto, però su quanto riguarda la
Via Fantoni, che non avevamo discusso, l’ho ritrovata lì, quindi
positivo. Però leggo nelle motivazioni sull’esclusione di questo
intervento che riguarda quella costruzione ad angolo, c’è la
seconda parte delle motivazioni dice: “Nonché dalla necessità - se
seguite - di reperire standard urbanistico già individuato a Piazza
adiacente alla Casa di Riposo Anziani Padre Masciadri”. Allora,
mentre mi è chiara la prima parte della motivazione che esclude
questo comparto per i motivi strategici, poi insomma qualche
motivazione va trovata, però quelle sono abbastanza coerenti,
questa seconda non la comprendo e quindi volevo un chiarimento.
Dico subito come la penso su questo compendio: sono
contrario che ci siano tentativi di divisione di questa area o di
possibili lottizzazioni separate, cioè non è questo l’atto che va ad
influire in quello, però questo secondo passaggio non mi è chiaro
e non vorrei che creasse un’ambiguità sul progetto in atto su quel
territorio che è veramente strategico sia per lo standard a
parcheggio che può prevedere, sia per la vicinanza alla Casa Padre
Masciadri e alla stazione.
Questo era uno dei chiarimenti che volevo chiedere
all’Assessore. Grazie.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE FORMENTI
25
Io, al limite, chiederei, se possibile, all’Assessore di andare
a specificare meglio magari con un emendamento. Con un
emendamento precisare che noi non andremo a modificare gli
oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e il costo di
costruzione, perché io ho paura che poi in una interpretazione che
possa fare magari la Giurisprudenza a seguito di un ricorso al
TAR, vadano a dire va bene, il Comune ha regolamentato la parte
sul costo di costruzione ma non gli oneri di urbanizzazione,
quindi scatta la riduzione.
PRESIDENTE
ASSESSORE ALARI
GEOMETRA FEBBO
Buonasera.
Il discorso dell’area tra Via Fantoni e Via Raffaello Sanzio
è legato al fatto che è perimetrata. La Legge Regionale parla di
interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente. A Seveso
di perimetrati con edifici esistenti sono Allocchio-Bacchini e
praticamente quell’area lì. Di altre aree come pianificazione
attuativa e edifici preesistenti non ce ne sono che potrebbero
riguardare questa Legge. Quindi andare a individuare i due
26
comparti significa poter partecipare alla concertazione e ottenere
la pianificazione attuativa. Oltretutto quell’area lì è divisa in due
proprietà: lo sappiamo perché in ufficio sono già avvenute varie
proposte. Quindi nel momento in cui una delle due proprietà, che
è una dove c’è l’edificio, dovesse applicare la Legge sul Piano
Casa, quell’altra, non avendo edifici, non avrebbe nessun motivo,
nessun vantaggio e quindi indottamente perderemmo la possibilità
di ottenere lo standard su tutta la perimetrazione, perché la Legge
13 va in deroga anche ai Piani Attuativi. Quindi il motivo è
questo.
L’altro aspetto a livello tecnico sempre sul contributo, la
Legge Regionale parla di contributo di costruzione
onnicomprensivo di oneri e costo di costruzione. Il contributo di
costruzione non è l’applicazione del costo di costruzione, ma
“contributo di costruzione è oneri primari e secondari e costo”: è
definito così dalla Legge Regionale 12.
Commisurato al costo di costruzione, ma il contributo di
costruzione è definito dalla Legge Regionale 12.
CONSIGLIERE FORMENTI
ASSESSORE ALARI
CONSIGLIERE FORMENTI
PRESIDENTE
27
ok, se non va bene sospendiamo un attimo e facciamo incontrare i
Capigruppo.
ASSESSORE ALARI
PRESIDENTE
Va bene. Sì Mastrandrea.
CONSIGLIERE MASTRANDREA
ASSESSORE ALARI
PRESIDENTE
Va bene.
Intanto allora possiamo andare avanti con il dibattito. Poi
prima di metterlo ai voti, mi date il testo definitivo che mettiamo
in votazione come emendamento prima della delibera.
Allora, di interventi in sede di dibattito, di dichiarazioni?
Vedo che nessuno chiede…Marzorati.
CONSIGLIERE MARZORATI
28
volevasi un po’ dimostrare dall’inizio, insomma era stato detto
una Legge di questo tipo non fa, fa da volano ad una crisi
economica in maniera così efficace come si pensava.
Secondo me poi in questa normativa regionale c’è purtroppo
un dato che non è, a mio parere, estremamente positivo. Ne
avevamo parlato anche con l’Assessore e anche qua lui si è speso
per verificare con la Regione la possibilità di attuazione; ne
avevamo parlato anche col Sindaco sull’aspetto energetico. A mio
parere la Legge Regionale è un po’ morbida sulla possibilità di
incentivo della parte energetica, nel senso che sulle costruzioni
nuove, cioè abbattimento e nuova costruzione, impone il 30% di
miglioramento energetico certificato sull’energia primaria, quindi
vuol dire che quella casa deve consumare il 30% in meno di
combustibile per riscaldarsi, elettricità per illuminare, ecc.
Secondo me questo è molto poco rispetto al regalo, comunque,
volumetrico che viene dato e in questo senso altre Regioni, in
questo caso la Toscana per esempio, arriva fino al 50%.
Altro dato negativo, secondo me, sulla normativa sempre
sull’aspetto energetico, riguarda il fatto che quando non c’è
abbattimento ma aggiunta di volumetria, cioè del 20% in più, la
Legge Regionale impone un miglioramento energetico del 10%
sull’esistente e non sul nuovo e questo non si capisce per quale
motivo. E quindi anche qua l’uno deve intervenire per aumentare
del 20% la propria abitazione e deve intervenire per migliorare il
10% la performance energetica di tutta l’abitazione.
Quindi, sull’aspetto energetico, credo che si vinca una
battaglia che è quella di: uno, fare innovazione estetica delle
costruzioni, perché sull’intervento energetico si fanno
innovazione di materiali, si mette in campo un indotto edilizio più
creativo e più intelligente, si creano delle situazioni più virtuose
anche per le famiglie, perché succede che un’abitazione
energeticamente più performante riduce il consumo di KWh al m²,
quindi per una famiglia vuol dire comprare una nuova macchina
con un consumo chilometrico inferiore. In questo caso la Legge
poteva fare molto di più.
L’altra cosa che invece nel deliberato non è per fortuna
contemplato, anche perché il patrimonio, come diceva l’Assessore,
esistente sul nostro territorio è nuovo appena ristrutturato (mi
riferisco alla parte produttiva), anche qua la Legge Regionale
concede dei buoni volumetrici del 30-35% per la parte produttiva
che, secondo me, sarà preoccupante per tutta la parte logistica
degli interventi e quindi su questo aspetto c’è di fatto una
possibilità di intervento speculativo della parte logistica che non
è collegata sempre alla parte produttiva, cioè all’aumento dei
posti di lavoro.
29
Abbiamo ragionato anche sull’aspetto Parco delle Groane,
nel senso che il Comune di Limbiate, per esempio, non ha
perimetrato le aree nel Parco edificate nel Parco come non
pertinenti per questa normativa. Abbiamo visto che le aree di
Seveso sono piuttosto ridotte: si tratta di aree che sono vicine a
Via Gorizia, costruzioni in parte già nuove, quindi non soggette
all’aumento volumetrico di questa Legge; però ci sono altre case
che invece sono già costruite precedentemente che avranno una
certa possibilità di espansione e questo avverrà sostanzialmente in
queste fasce della nostra città più che nel centro. Però credo che
tutto sommato quella parte sia sostanzialmente non così rilevante
del territorio, mentre Limbiate, che ho visto il suo piano, è molto
più significativo e quindi ben fatto a delimitare l’intervento in
quell’area. Altri Comuni, per esempio il Comune di Meda mi
dicevano anche ieri, ha approvato la non applicabilità sull’intero
comparto residenziale dell’aumento volumetrico e quindi della
Legge.
L’altra cosa un po’ grottesca di questa normativa, anche qua
non se ne capisce la finalità, che uno avrà un altro vantaggio
volumetrico pari al 5% se lascia una copertura vegetale arborea
nella sua pertinenza e non si capisce perché uno che lascia la
parte in verde deve avere un premio volumetrico, cioè non se ne
capisce l’utilità. Un dato che anche i tecnici hanno confermato
nelle varie riunioni è che a Seveso non avrà un grande sviluppo
questo tipo di normativa, perché almeno nella parte centrale si
parla già di terreni che sono saturi, quindi hanno gli indici
volumetrici già superiori a quanto si può realizzare e quindi
questa normativa non può essere applicata di fatto.
L’altro aspetto è che senza l’accompagnamento energetico
rischia di essere una cosa non grandemente rilevante per trainare
l’economia in una situazione innovativa. Quindi, secondo me, qui
l’Assessore ha dichiarato che ci sarà un’attenzione da parte
dell’Amministrazione e degli uffici alla presentazione dei
progetti: io credo che in parte i privati debbano essere anche
accompagnati alla scelta migliore, perché non è detto che possa
essere la scelta migliore quella di applicare quella normativa,
soprattutto in aree centrali.
Condivido abbastanza la parte di parcheggio, quindi questo
tipo di intervento che aumenta la disponibilità di parcheggio oltre
a quello obbligatoriamente previsto dalla normativa, anche se
appunto avverrà all’interno della struttura in molti casi, perché è
impossibile che avvenga sulla strada. Però questo da possibilità a
chi ristruttura di avere maggiore spazio per le abitazioni.
Per cui io credo che sostanzialmente l’intervento di questa
delibera sia positivo, interviene su una Legge Regionale che, a
30
mio parere, doveva essere più coraggiosa, nel senso più
coraggiosa anche nell’aspetto volumetrico, ma con un
cambiamento proprio di indirizzo sulla questione energetica. La
Regione Lombardia poteva farlo, perché ha le caratteristiche
strutturali, cioè ha fatto una Legge buona sulle certificazioni, ha
una struttura pubblica efficace per i controlli e quindi poteva
applicare con questa normativa anche premi volumetrici maggiori.
Credo che sull’aspetto degli oneri concordo che è meglio
non toccarli oggi, perché già ne entrano pochi, già sono bassi e
già portano a un aumento dei costi dei Comuni per tenere
l’urbano, quindi io credo che non c’è così un appetito. Dall’altro
dicevamo anche e concordo sul fatto che bisogna stare attenti a
non creare una situazione di mercato sfavorevole per le parti
sfitte, perché oggi gli appartamenti sfitti a Seveso privi di
mercato ci sono: questa Legge potrebbe indurre quindi una
competitività svantaggiosa per chi ha già fatto gli investimenti.
Quindi tutto sommato giudico la delibera positiva come si è
costruita e come va a deliberare, dentro una Legge che è lacunosa,
a mio parere, perché non induce ad un cambiamento, arriva tardi,
arriva non centrando l’obiettivo e quindi questo è un peccato,
perché dalla Regione per le altre politiche virtuose che ha fatto
sull’energia mi aspettavo qualcosa in più.
Grazie.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE TAGLIABUE
31
edificare molto e incassando poco, però. Buona parte di questi
oneri sono poi stati utilizzati per coprire la spesa corrente. Di qui
la carenza di risorse che oggi abbiamo per fare aule scolastiche o
fare quella lunga serie di opere che rimangono ferme. Quindi
guardando a questa situazione il Piano Casa è un piano del tutto
inutile.
Una riflessione generale è questa: questo Governo sta
facendo una politica industriale da anni 80. Piano Casa, nucleare,
inceneritori, sussidi alla rottamazione, sono pratiche politiche
industriali da anni 80. Per non parlare delle politiche per le
banche, che drenano soldi alla collettività, minacciando di fallire
poi presentano trimestrali straricche. Cosa accomuna tutte queste
politiche? Primo, sono tutte politiche di emergenza; secondo, che
i beneficiari industriali sono pochi e sempre gli stessi: edilizia,
ENEL, FIAT, banche. Credo che di queste politiche senza futuro
l’Italia ne abbia veramente piene le tasche. E soprattutto credo
che in queste politiche la collettività paghi tre volte: prima paga
con i dissesti idrogeologici, paga con la contaminazione da
diossina degli inceneritori, paga con le scorie nucleari nei mari,
poi paga con le emergenze degli interventi per i dissesti
idrogeologici, paga per la decontaminazione da diossine e paga
per la messa in sicurezza delle scorie nucleari. E poi paga con le
vite rovinate di chi ha conseguenze sanitarie per questi fatti, se
non addirittura la morte.
Ora, a livello nazionale come a livello locale nel nostro
Comune, c’è una totale incapacità di progettare il futuro e
soprattutto si è totalmente incapaci di coinvolgere le persone nel
crearlo. Basti il fatto che per il 2010 sembra che siano a rischio lo
sgravo fiscale per le opere edilizie di efficienza energetica, cioè
sono a rischio politiche industriali diffuse.
Comunque il mio voto sarà di astensione, riconoscendo
quanto meno all’Assessore lo sforzo di un confronto avvenuto in
Commissione Urbanistica per l’applicazione locale di questa
Legge.
Grazie.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE BUTTI
32
Dobbiamo dire che questa possibilità è stata data anche dalle
forti pressioni che sono state fatte in Consiglio Comunale dai
Consiglieri e anche dai tempi stretti che hanno comunque portato
a dover dare una delibera senza grosse basi strutturali. Mi
riferisco al fatto che questa delibera e questa materia è, a nostro
parere, una materia di competenza e di realizzazione soprattutto a
livello di PGT. Essendo noi in una situazione ancora molto
arretrata a livello di questo documento, siamo stati costretti a
trovare appunto dei paletti che delimitino un po’ l’intervento
della Legge, senza però avere la capacità di un’analisi di tutto il
territorio che possa permetterci di garantire che gli aspetti
negativi di questa Legge non possano essere comunque realizzati
in qualche ambito. Tant’è che, questo dico giustamente, rispetto
alle segnalazioni e alle aree che avevamo evidenziato in
Commissione che erano soprattutto relative all’ex Allocchio-
Bacchini e in parte avevamo parlato dell’area Schwarzenbach, se
n’è aggiunta una terza: quindi questo è indice di quanto sarebbe
stato necessario un lavoro più approfondito, che per questioni di
tempo o anche di conformazione della Legge che andava, appunto,
ad ostacolare il lavoro che invece doveva essere prettamente
dell’Amministrazione Comunale, rischia di portare delle
disfunzioni sul territorio.
Io voglio comunque partire da un’analisi delle motivazioni
che hanno indotto all’inizio il Governo e poi la Regione a
legiferare.
La Legge 13 del 16/07/2009 di Regione Lombardia
denominata Piano Casa non dà a nostro parere risposte
sufficientemente adeguate a vari problemi legati al settore edilizio
e non solo. Innanzi tutto recepisce una volontà del Governo
centrale, che in un primo momento, attraverso le parole dello
stesso Presidente del Consiglio, intendeva addirittura legiferare su
questo tema, che è invece di competenza prettamente regionale.
Inoltre introduce nuove norme in un settore che, al contrario, ha
forte esigenza di semplificazione burocratica: anche su questo
tema le parole di Berlusconi di impegno verso una semplificazione
burocratica del settore edilizio, si sono al contrario tradotte in
una nuova norma che si aggiunge alla giungla legislativa in
ambito edilizio.
Peccato che poi in Italia non ci sia mai quasi nessuno che
abbia la volontà di controllare che le norme vengano rispettate.
Siamo di fronte ad un problema culturale del Paese Italia,
che avrebbe bisogno, perlomeno, di nobili esempi politici, esempi
invece sempre più lontani da quella volontà di trasmettere senso
civico e trasparenza amministrativa, veri mattoni su cui andrebbe
costruito un nuovo Paese.
33
Sta di fatto, tornando a noi, che le Regioni si sono trovate a
dover redigere una norma per certi versi di ostacolo alle stesse
politiche regionali nel settore.
Le manie di onnipotenza e onniscienza di Berlusconi hanno
dovuto, a tutti i costi, condizionare l’operato di altri enti.
L’obiettivo del Governo è stato da subito quello di rilanciare
economicamente il settore. Il Presidente del Consiglio, oltre a
concentrarsi nel tutelare se stesso attraverso Leggi “ad personam”,
arrivando, per ottenere questo scopo, a tentare di screditare da
una parte la più alta ed imparziale carica dello Stato, il Presidente
della Repubblica, e dall’altra lo stesso fondamento di imparzialità
dell’ordinamento legislativo italiano: a questo punto, diciamo,
ogni imputato può appellarsi al fatto di avere di fronte una
giustizia corrotta e non imparziale. Dicevamo il Presidente del
Consiglio Berlusconi da buon immobiliarista, oltre che
assicuratore, oltre che banchiere, oltre che editore, oltre si
potrebbe continuare quasi all’infinito, ha ritenuto di dare campo
libero all’edilizia incentivando il settore con maggiori volumetrie,
meno regole, meno costi urbanistici.
Ha detto: “Fate così che vedrete che ripartirà l’economia,
che viene sempre trainata dal settore del mattone”. Non ha detto,
però, come i minori costi di urbanizzazione potevano essere
compensati per non mandare in bancarotta Comuni già
economicamente scassati, anche a causa dei mancati trasferimenti
statali in compensazione ICI, altra superba mossa elettorale.
Sta di fatto che tutto ciò ha portato alla redazione di una
Legge, quella di Regione Lombardia, ambigua, poco chiara e di
intralcio alle impostazioni delle Amministrazioni Comunali. Temi
centrali vengono tralasciati o sottovalutati. Il tutto calato in
un’ottica temporale limitata (la Legge durerà 18 mesi) che nulla
ha a che spartire con una seria programmazione nel settore
edilizio. Ad onor del vero Regione Lombardia non è del tutto
ferma su questi temi; certamente i problemi che coinvolgono le
nostre aree urbane, sia per concentrazione abitativa che per
inquinamento, hanno portato alla consapevolezza che qualcosa si
debba fare. Ma con questa Legge 13 si è persa un’occasione
importante per dare un impulso significativo verso un nuovo modo
di costruire.
I veri problemi da risolvere sono tre: quello delle case sfitte
e del caro affitti, quello di realizzare una conversione ed una
realizzazione edilizia basata sul risparmio energetico, quella di
affrontare la concentrazione abitativa dei centri storici e della
conseguente mancanza di pertinenze e di parcheggi nelle zone più
densamente abitate e frequentate della città. Tutti problemi
34
complessi che nulla hanno a che fare con una politica edilizia
rivolta a fargli spartire il settore.
In questo scenario si colloca anche la delibera che oggi
andiamo a votare. Forse, come dicevo, per la prima volta con
questa Giunta, ma possiamo benissimo considerare anche la
precedente in questa affermazione c’è stato…problema. L’augurio
è che non si sia trattato di una scelta estemporanea. La
maggioranza, infatti, con un Piano di Governo del Territorio
ancora lontano dall’essere definito, con continue lacerazioni
interne e con la limitatezza di tempo che aveva per prendere una
posizione, probabilmente non sarebbe stata in grado di presentare
una proposta chiara e dettagliata. Ed, in effetti, questo è forse il
limite della delibera che andiamo a votare. Abbiamo introdotto
vincoli positivi come quello della non riduzione degli oneri,
quello delle pertinenze per nuove unità abitative, quello dello
stralcio di alcune zone strategiche. Il punto è che, e questo viene
evidenziato dal fatto che siano state aggiunte due zone di non
applicazione rispetto alla sola indicata in Commissione, il punto
dicevamo è che tutto è stato trattato, per quel che ci riguarda, in
due ore di Commissione e cioè in modo troppo affrettato e
superficiale. Ci rendiamo conto che tanto dipende dal fatto che
siamo di fronte ad una Legge Regionale confusa ed estemporanea
come dicevamo, questo lo abbiamo già detto, ma tanto dipende
anche dal fatto che in questo anno e più di Amministrazione
Donati ed Assessorato Alari, troppo poco si sia fatto per un reale
cambio di direzione nel settore edilizio. Due esempi concreti: un
nuovo regolamento edilizio fortemente incentivante un’edilizia
eco-compatibile, ne stiamo usando uno degli anni 60 non può
aspettare oltre, non può attendere un PGT che è ripartito daccapo,
andava modificato subito. Questa era un’azione fortemente
concreta in ottica ambientale. Secondo, la realizzazione di un
pool, un ufficio che si occupi di ricerca di bandi doveva essere
realizzata da subito perché in questo settore, come d'altronde in
altri, molteplici sono le possibilità di reperire fondi attraverso
questa strada.
Ora così ci troviamo a dover redigere una delibera che cerca
solo di limitare i danni senza la certezza di riuscirci per la
mancanza di definizioni programmatiche già chiare.
Per questi motivi il nostro non può essere un voto
favorevole. Troppo estemporaneo è stato oltretutto il nostro
coinvolgimento. Giudichiamo, però, positivo il lavoro fatto in
Commissione, auspichiamo, come richiediamo da tempo, che lo si
possa replicare per gli altri ambiti.
Dichiariamo per tanto voto di astensione alla delibera in
oggetto.
35
PRESIDENTE
CONSIGLIERE HOUEIS
Buonasera a tutti.
Allora, in questo particolare momento storico caratterizzato
dalla crisi economica risulta fondamentale il rilancio
dell’economia e in particolare del settore dell’edilizia. La Legge
Regionale 13 del 2009 punta alla massima utilizzazione e
valorizzazione del patrimonio edilizio esistente nel territorio
lombardo nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Vi è, infatti,
una particolare attenzione all’aspetto paesaggistico, storico e
ambientale della nostra Regione e, al contrario di quello che
afferma qualcuno, non è un Piano di cementificazione che
danneggia il territorio e i cittadini.
Con il provvedimento che ci apprestiamo a votare, il Piano
Casa, permetterà di intervenire non solo all’esterno, ma anche
all’interno dei centri storici ad eccezione dell’ambito denominato
ex Allocchio-Bacchini, dell’area dell’ex opificio Schwarzenbach e
del Piano attuativo di Via Raffaello Sanzio. Viene inoltre
ammessa la sostituzione degli edifici produttivi esistenti e
l’intervento che viene effettuato tenendo conto delle finalità
energetiche è limitato alle sole strutture previste dai Piani
Urbanistici Comunali. Questo provvedimento ha tra i suoi punti
cardine proprio l’esclusione di ulteriore consumo di suolo: non ci
sarà quindi nessuna cementificazione, ma una valorizzazione e
riqualificazione di ciò che già esiste. Tutti gli interventi edilizi
dovranno rispettare i caratteri dell’architettura, del paesaggio e
dell’efficienza energetica.
Infine, le attività di costruzione e di demolizione
favoriranno le piccole e medie imprese e gli artigiani del settore,
rilanciando così la nostra economia.
Per tutti i motivi sin qui espressi il Gruppo del PDL non può
che votare a favore di questa deliberazione.
Infine, un ringraziamento particolare da parte mia e da parte
di tutto il Gruppo Consigliare del Popolo Delle Libertà
all’Assessore Alari e agli uffici competenti per l’ottimo lavoro
svolto in partner-ship con la Commissione Urbanistica e con i
Capigruppo.
Grazie.
36
PRESIDENTE
ASSESSORE ALARI
37
CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009
PRESIDENTE
38
CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009
PRESIDENTE
ASSESSORE VOLPI
Buonasera a tutti.
È una delibera conosciuta, ha una struttura ormai che esiste
da più di 10 anni e quindi vado a rappresentarla celermente.
Il Diritto dello Studio è così costituito: ci sono interventi
per l’attuazione del Diritto allo Studio, servizi e convenzioni. Per
quanto riguarda gli interventi per l’attuazione del Diritto allo
Studio ci si riferisce a finanziamenti che riguardano l’acquisto di
materiale didattico e al finanziamento di progetti educativi,
didattici e culturali. I servizi invece riguardano la refezione
scolastica, sostegno agli alunni disabili e in situazioni di
svantaggio, il trasporto pre e post scuola e le cedole librarie. Non
entro nel merito delle voci di questi servizi che sono conosciute.
Dico abbastanza celermente, invece, la composizione in
termini di valori del Piano Diritto allo Studio. Andiamo oggi a
deliberare una spesa presunta di 1.925.000 Euro circa con entrate
per 774.000 Euro; le spese quindi superano le entrate di 1.151.000
Euro. Le voci più importanti di queste spese si riferiscono alle
convenzioni per 437.000 Euro e sono le convenzioni fatte con le
scuole materne, le scuole dell’infanzia, vale a dire il Seveso
Centro di Corso Marconi, Baruccana e San Pietro. Sono soldi che
vanno direttamente per il tramite delle scuole materne, è come se
andassero direttamente nelle tasche delle famiglie, perché servono
giusto per l’abbattimento della retta che pagano presso gli asili le
famiglie. La refezione scolastica è un servizio molto importante e
trascina con sé un valore altrettanto importante di 833.000 Euro
con una copertura di 702.000 Euro, quindi abbiamo un saldo
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negativo di 131.000 Euro. I trasporti, ovviamente per raggiungere
le scuole c’è bisogno di utilizzare i mezzi, pullman
fondamentalmente, la spesa è di 215.000 Euro con una copertura
di 56.000 Euro, quindi c’è un gap negativo di 159.000 Euro.
L’ultima voce più importante, le altre sono residuali, quelle
residuali sono per l’appunto il pre-post scuola, le cedole librarie,
vado a memoria, non mi viene in mente altro, fondamentalmente
queste. L’ultima voce importante, invece, è il servizio di
integrazione scolastica, il cosiddetto sostegno ai disabili e a chi
vive in una situazione di svantaggio e la spesa di 309.000 Euro
per l’appunto. Il cerchio poi si chiude con le borse di studio dove
abbiamo un valore invece residuale di 5.250 Euro.
Ovviamente i valori sono riconosciuti a tutte le Istituzioni
presenti sul territorio di Seveso, ci si riferisce alla scuola
dell’obbligo, a parte la scuola materna che come sappiamo non è
dell’obbligo, ma che ci ha posto anche questa estate nell’obbligo
morale di cercare di andare incontro a questo bisogno e
riguardando tutte le Istituzioni Scolastiche, ovviamente, ci si rifà
sia alle scuole pubbliche che alle scuole paritarie.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE GAROFALO
Volevo fare più che altro una domanda visto che non è stato
citato il problema degli spazi, soprattutto in merito alla Scuola
Materna Rodari, ma anche altre scuole hanno questo problema.
Volevo sapere dall’Assessore in che modo pensa nei prossimi
anni, nei prossimi tempi di far fronte alle problematiche di questo
tipo che si ripresenteranno senza dubbio anche i prossimi anni.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE MARZORATI
40
se non sbaglio, all’aumento dei costi dell’appalto. Quindi voglio
sapere se lì si è sistemata la situazione, qual è il grado di
copertura rispetto a quel servizio e se l’appalto funziona. Questa è
una cosa che aveva già detto in qualche Consiglio.
Grazie.
PRESIDENTE
Consigliere Tagliabue.
CONSIGLIERE TAGLIABUE
PRESIDENTE
ASSESSORE VOLPI
41
investimenti anche questa tipologia di investimento, quella sulle
strutture scolastiche e trovare le adeguate coperture finanziarie. È
un piano che stiamo coordinando con l’Assessore ai Lavori
Pubblici, ma non solo, perché poi sulle indagini statistiche ci
stanno dando una buona mano anche proprio i servizi demografici.
Non è un caso che nella Giunta scorsa abbiamo istituito proprio
una Commissione Statistica che ci serve anche per dare una mano
a questo livello.
Poi confido nei prossimi mesi di poter incontrare abbiamo
già prefigurato, per la verità, un incontro con la Commissione del
plesso di Via de Gasperi a metà di Dicembre, dove appunto faremo
in modo di presentare gli sviluppi delle considerazioni che stiamo
facendo in Giunta sulle strutture scolastiche.
Per quanto riguarda la refezione, l’anno scorso ci siamo
trovati ad approvare il nuovo appalto e abbiamo ovviamente
ampliato le classi ISEE per scaglionare il valore del buono mensa,
in sostanza. L’anno scorso sapete tutti un po’ com’è andata
ovviamente ognuno ha cercato di difendere il proprio territorio e
dal canto mio, ovviamente a malincuore, nel senso che comunque
qualche aumento c’è stato, ma d’altro canto un appalto che era,
fra virgolette, fermo da 10 anni era stato ritoccato solo nei limiti
dell’indicizzazione ISTAT, in sostanza. È chiaro che dopo 10 anni
lo stacco è stato importante, quindi c’è stato un aumento
considerevole. Abbiamo però studiato gli scaglioni ISEE e questo
ci ha permesso di contenere il buco, fra virgolette, cioè la
scopertura e di praticamente confermare un po’ quello che era nei
nostri piani. L’anno scorso la scopertura è stata di circa 129.000
Euro; quest’anno stimando dei pasti quasi simili a quelli dell’anno
scorso rimaniamo sempre su questi valori. Sono 129.000 adesso
siamo 131.000 Euro, intorno al 15%. Per quanto riguarda la
qualità del servizio, è stato confermato, anzi per la verità
nell’appalto abbiamo chiesto tante cose in più e a tutt’oggi nella
Commissione Mensa non sono uscite delle grosse rimostranze,
certo giustamente si cerca sempre di migliorare, di fare nuove
richieste, ma non ci sono state lamentele. Anzi i genitori della
Commissione Mensa hanno ritenuto valido proprio il servizio
proposto dalla Sodexo.
Ultimo, i trasporti. I trasporti hanno un buco considerevole.
Si discute ogni anno di questa vicenda dei trasporti, dove si dice
spesso che trattandosi di servizi a domanda individuale,
bisognerebbe arrivare ad una copertura al 100%. Diciamo che noi
non è che non abbiamo mai avuto il coraggio, obiettivamente vuol
dire incrementare notevolmente il costo del trasporto a carico
delle famiglie, in sostanza.
42
CONSIGLIERE TAGLIABUE
ASSESSORE VOLPI
PRESIDENTE
43
questo, avevamo visto, la copertura paradossalmente si sarebbe
ulteriormente ridotta, perché ovviamente molti pur di non pagare
quella cosa, se l’avessimo aumentata, avrebbero rinunciato al
servizio. Quindi in termini economici avremmo peggiorato la
situazione. La scelta nostra e un po’ di tutti gli altri Comuni già
da allora, fu quella di sostanzialmente non ritoccare più, se non
marginalmente, le tariffe che c’erano allora rinunciando, però, a
toglierle come era stata data indicazione. Cioè praticamente non
le abbiamo tolte come ci aveva chiesto, ma neanche eravamo
andati ad incrementarle più di tanto, per cui questo gap si era
creato e parlo di una quindicina di anni fa, praticamente.
CONSIGLIERE TAGLIABUE
ASSESSORE VOLPI
CONSIGLIERE TAGLIABUE
ASSESSORE VOLPI
44
urgeva invece ottenere un pulmino per la scuola, però mi hanno
detto che non ci stanno dentro, non è ancora testata come
operazione, quindi non sono certi sul risultato. Però è una cosa su
cui dobbiamo ragionare, per lo meno sul pulmino stesso. Poi farlo
in proprio vuol dire ci sono diversi problemi: il fatto che
comunque devi assumerti un autista, devi assumerti le
accompagnatrici e poi, dopo, il costo del mezzo più la
manutenzione è importante. Quindi non so fino a che punto alla
fine conviene fare questa operazione.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE TAGLIABUE
PRESIDENTE
CONSIGLIERE MARZORATI
45
questi bambini molte volte vengono trasportati su autobus non
appropriati al trasporto di bambini, perché vengono utilizzati
autobus normali, con tutti i problemi di trasporto in città. Mentre
con una proporzione di micro-autobus può essere utilizzato per un
servizio di trasporto verso i centri, soprattutto in stazione.
Quindi è una cosa che con i dovuti modi questo anno verificherei.
Potrebbe diminuire i costi.
ASSESSORE VOLPI
PRESIDENTE
Consigliere Garofalo.
CONSIGLIERE GAROFALO
ASSESSORE VOLPI
PRESIDENTE
Tagliabue.
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CONSIGLIERE TAGLIABUE
ASSESSORE VOLPI
PRESIDENTE
CONSIGLIERE MARZORATI
47
Chiedo all’Assessore, però, due cose: uno un impegno, anche
qua visto la buona performance del Collega Alari chiedo anche la
possibilità di fare questo intervento con la Commissione
Istruzione, su l’introduzione possibile del quoziente famigliare su
alcune delle parti che riguardano il Diritto allo Studio. Io ritengo
che si debba andare verso la questione del pagamento totale per
chi ha disponibilità di risorse delle quote individuali, sia della
refezione che del trasporto, però credo che lo sforzo oltre
all’ISEE che sappiamo non contiene la parte che è interessante per
una politica legata alla famiglia, che sull’educazione esprime il
massimo libertà di scelta educativa e possibilità di riduzione dei
costi in proporzione al quoziente famigliare, cioè al numero di
figli presente. Credo che sia un intervento che si possa fare.
La Regione Lombardia sta predisponendo alcune indicazioni
in questa direzione e quindi chiedo all’Assessore di prestare
attenzione in questo e di coinvolgere il Consiglio. Io sono
disponibile, a parte che si può venire perché è libera la
partecipazione; però, chiedo se posso essere avvisato la prossima
Commissione Istruzione, mi interesserebbe cominciare a discutere
in quella Sede alcune sfide che possono legare il quoziente
famigliare agli interventi del Diritto allo Studio.
So che è stato fatto, così mi è stato riferito, un buon lavoro
in Commissione Istruzione: quindi questo va, anche qua, a merito
di questa delibera.
Una cosa voglio dire che ha sollevato il Collega Tagliabue
sul sostegno: io ritengo questa parte del sostegno alla disabilità
che è diventata un sostegno alle difficoltà generali
dell’integrazione dei ragazzi, è centrale nella politica del Diritto
allo Studio, molto di più di molti anni fa, nel senso che alcuni
anni fa questo sostegno era collegato a problemi che riguardavano
l’handicap fisico effettivo. Oggi riguardano i problemi di
integrazione scolastica e anche i problemi relazionali dei ragazzi.
Quindi, invito l’Assessore ha utilizzare le capacità professionali
che sono disponibili nella struttura pubblica che hanno fatto un
lavoro in questi anni e da lì può venire anche un criterio
valutativo, che chiede Tagliabue, trasparente, cioè possibile,
quello non collegato alla privacy naturalmente; però credo che
sia una buona cosa anche dare informazione di questo grosso
lavoro che viene fatto di rapporto con le famiglie, anche in una
direzione di non cronicità di questa relazione. Voi sapete che lì
c’è una certificazione che viene realizzata, che molte volte bolla
il ragazzo per sempre anche quando invece ha una difficoltà
passeggera relazionale e quindi va anche modificato quale
intervento della struttura pubblica, che deve garantire trasparenza
ed equità, ma dall’altro anche come possibilità di tornare sui
48
giudizi rispetto ai ragazzi, perché altrimenti poi si cronicizza
questo tipo di intervento.
L’ho detto l’anno scorso e anche qua credo possa essere
oggetto di discussione, io estenderei anche con una certa
pressione da parte pubblica dell’Amministrazione il discorso
delle convenzioni anche alle scuole statali, cioè cercherei visto
che le scuole paritarie hanno fatto questo passo molto importante
di gestione interna, anche in una logica di maggiore
responsabilità della struttura scolastica passerei i fondi in una
logica di sussidiarietà alla struttura statale, perché le scuole
statali facciano anche loro questo intervento con la supervisione
dell’ente pubblico e degli uffici, però collegata direttamente ad
una propria autonomia, cioè la sfida dell’autonomia non è che è
solo collegata alle scuole paritarie è collegata anche ad una
libertà che deve crearsi nelle scuole statali, se no questa cosa non
funziona. Quindi su questo io torno insistentemente, la prego di
poter fissare all’interno della Commissione questi due punti
all’Ordine del Giorno per poterli discutere.
Ultimo, la questione dei trasporti. Questa voce va ad
incidere tantissimo. Io vedevo il Comune di Desio che si è
trovato con un bilancio preoccupante sulla questione trasporti,
per una serie di problemi di edificazione, di espansione delle
famiglie con figli in aree che prima non avevano residenza;
Cesano ha fatto e sta continuando una politica interessante sul
“Pedibus”, il trasporto pedonale. Secondo me, noi oggi siamo
diventati una città, non possiamo più ragionare da paese che va a
prendere le persone che vivono al Meredo lontano; va creato un
tessuto di mobilità che permetta una riduzione proprio dei costi
di questo tipo di trasporto. È una sfida per vivere la città: quindi
non demorderei sul fatto che le attività di edilizia e di urbano
possano aiutare ad una fruizione diversa di questo tipo di spazi.
Quindi invito a tenere presente il problema dei trasporti in questa
funzione.
Quindi il mio voto è senz’altro favorevole.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE TAGLIABUE
49
PRESIDENTE
Grazie.
Altre dichiarazioni. Garofalo.
CONSIGLIERE GAROFALO
50
giorni fa è arrivata una circolare dal Ministero che invita gli
studenti e tutto il personale scolastico a lavare spesso le mani col
sapone per abbassare le probabilità di contagio della ormai nota
influenza AH1N1: unico problema negli Istituti Scolastici di
Seveso manca il sapone. Insomma siamo di fronte a meri problemi
economici e molto pratici. I professori, nel caso in cui vogliano
avviare un progetto didattico o formativo che richieda una anche
piccola spesa, sarebbero costretti ad anticipare dalle proprie
tasche soldi che poi non sarebbero sicuri di vedere rientrare. Non
so se dicendo questo vi do una notizia, comunque vi posso
assicurare che spesso lo fanno e grazie a questi sforzi i nostri
studenti possono seguire attività stimolanti.
Un ruolo fondamentale in questo contesto lo svolgono i
genitori. Il Comitato Genitori si trova ad affrontare
problematiche di questo tipo e questo anno è stata presa la
decisione di auto-tassare le famiglie degli studenti per creare un
fondo cassa. Solo grazie al mutuo aiuto alcune iniziative vengono
sostenute. Ma è chiaro che non basta e non può bastare. Infatti,
molti progetti stentano a decollare, molti altri non partono
neppure. Un esempio su tutti lo “Sportello di ascolto”, un
servizio di supporto psicologico, a mio parere importantissimo,
che gli Istituti presenti a Seveso avrebbero voluto attivare,
puntuale è arrivato il niente dal Comune.
Altre difficoltà sono legate agli spazi, ne abbiamo già
parlato…
(dall’aula si replica fuori campo voce).
A quanto pare non bastano. Infatti, le premesse dicevano che
i fondi sono pochi. In altri Comuni esiste questo sportello
psicologico.
Assieme guardiamo come fanno.
Concludo. Altre difficoltà sono legate agli spazi, ne abbiamo
già parlato, non mi dilungo su questo tema.
Abbiamo parlato di questi problemi grazie ad una nostra
interrogazione: la Scuola dell’Infanzia Rodari si è trovata una
soluzione provvisoria, per carità non drammatica, ma la considero
sempre provvisoria che ha ridotto gli spazi. Sempre più urgente,
inoltre, è un ampliamento alle Munari, se ne parla dal 2000 e
ancora non si vede nulla di concreto e gli alunni continuano ad
aumentare.
Il nostro voto è chiaramente contrario.
PRESIDENTE
51
CONSIGLIERE LUCCHINI
ASSESSORE VOLPI
PRESIDENTE
CONSIGLIERE MASTRANDREA
52
sul piano delle risorse finanziarie che prevede, infatti, lo
stanziamento dell’importo di 1.925.000 Euro da destinarsi a
vantaggio degli studenti frequentanti le Istituzioni Scolastiche
Sevesine, sia pubbliche che paritarie.
Per i motivi sopra esposti il Popolo Delle Libertà nel
ringraziare per il lavoro svolto l’Assessore Volpi, i suoi uffici,
ma anche l’impegno svolto da tutte le Direzioni Didattiche non
può che essere favorevole all’approvazione di questo
provvedimento.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE LUCCHINI
PRESIDENTE
CONSIGLIERE MARZORATI
53
nelle attività autonome che la scuola produce con grande senso di
responsabilità. Anzi io sarei perché questi processi fossero ancora
molto più liberi da parte della scuola, cioè deve assumersi la sua
responsabilità di fronte alle famiglie. È lì il vero nodo in cui
passa il giudizio, non il fatto che manda un rendiconto pubblico,
perché questo io credo che è implicito al suo sistema di bilancio,
ci mancherebbe poi anche.
Quindi capisco la buona fede, non voglio giudicare, però non
vedo la necessità di questo emendamento. Grazie.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE MASTRANDREA
ASSESSORE VOLPI
PRESIDENTE
54
CONSIGLIERE GAROFALO
PRESIDENTE
Consigliere Tagliabue.
CONSIGLIERE TAGLIABUE
PRESIDENTE
Grazie Consigliere.
Ci sono altri interventi sull’emendamento? No.
Allora sentite faccio una dichiarazione mia personale
sull’emendamento, del quale colgo sicuramente il significato e
sicuramente è fatto a fin di bene tant’è che sento che c’è una
quasi unanime condivisione.
Io mi astengo su questo emendamento, ma non per
l’intervento di Lucchini che condivido, perché, per carità, se
diamo del denaro pubblico è anche giusto chiedere il controllo di
come viene speso.
Ma io mi astengo per delle considerazioni, invece, che ho
sentito fare da Garofalo, che mi portano a trarre delle conclusioni
molto simili a quelle di Marzorati. Vedete, anni fa, io l’ho vissuta
da Assessore, la scuola pubblica ha ottenuto la conquista
dell’autonomia scolastica. Io vissi da Assessore in quegli anni e
vissi come la scuola pubblica, a seguito dell’autonomia scolastica,
visse dei momenti finanziariamente difficilissimi, perché la scuola
pubblica forse ha meno facilità di accesso anche a quella rete di
genitori che possono muoversi per dare un sostegno anche
finanziario, che invece è una caratteristica tipica della scuola
pubblica non statale. Io ricordo che quell’anno, con gran gioia
degli organismi rappresentativi dei genitori e dei Dirigenti
Scolastici, io da allora finché rimasi Assessore abolii quella
distinzione che voi trovate anche nei libri di questa sera (punto A
1-A 2 ovvero i materiali dei laboratori e i progetti). Lo unificai in
55
un'unica voce dicendo ai Dirigenti Scolastici: “ Questo è quanto
vi dà l’Amministrazione Comunale, scegliete voi in totale
autonomia come meglio ritenete spenderli”. Ricordo che mi
dicevano allora, io adesso non sono più Assessore non sono
aggiornato, ma mi dicevano che i fondi per i progetti addirittura si
faticava a trovare i giustificativi per riuscire a giustificarli al
Comune e quindi introitarli, mentre, ahimè, i costi per i materiali
dei laboratori e a volte anche quelle altre spesucce tipo quelle che
ricordava giustamente questa sera il Consigliere Garofalo, quelle
invece faticavano terribilmente a riuscire a coprirli.
Quindi, va bene è giusto rendicontare, è giusto tutto, però io
credo che forse tutto sommato lasciare più libertà di margine,
soprattutto come riconoscimento di libertà di margine alla scuola
pubblica statale, non sarebbe negativo.
Comunque c’è una specie di unanimità per cui va benissimo.
CONSIGLIERE BUTTI
CONSIGLIERE TAGLIABUE
CONSIGLIERE GAROFALO
PRESIDENTE
CONSIGLIERE LUCCHINI
56
PRESIDENTE
Grazie.
Allora chi è favorevole all’emendamento? Tutti escluso
Marzorati e Vaccarino.
Chi si astiene? Vaccarino.
Chi è contrario? Marzorati.
Mettiamo allora in votazione la delibera nel suo complesso
così emendata.
Chi è favorevole? Allora, tutta la Maggioranza, Marzorati e
Tagliabue.
Si è assentato Tallarita e Formenti.
Chi è contrario? Ragazzo, Tavecchio, Garofalo e Butti.
57
CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009
PRESIDENTE
SINDACO
PRESIDENTE
CONSIGLIERE FORMENTI
58
PRESIDENTE
CONSIGLIERE TAGLIABUE
SINDACO
PRESIDENTE
CONSIGLIERE MARZORATI
59
serve a poter praticare delle azioni all’interno dell’Ente che già si
fanno, quindi parlo di opere pubbliche, di interventi che
riguardano anche i servizi, anche i servizi scolastici, per esempio,
che possono indurre una diminuzione delle immissioni, perché il
parametro di valutazione sarà quello. Quindi io invito a riprendere
anche da parte dell’Amministrazione i rapporti con la Regione in
questo senso, perché l’Unione Europea farà un monitoraggio del
Piano e delle azioni che dal Piano verranno realizzate rispetto alla
riduzione di CO², quindi dei gas clima alteranti. Questo parametro
deve essere scientifico.
Oggi il CESTEC, che è un’impresa della Regione che è nata
appositamente per individuare le immissioni locali. Oggi c’è un
sito che si chiama “Sirena della Regione” e la Regione Lombardia
è all’avanguardia in Italia nella predisposizione di un inventario
delle immissioni, perché Formigoni ha fatto una scommessa con la
sua Amministrazione che riguarda la Pianura Padana, insomma
dentro lì troviamo gli indicatori di Seveso. Lì c’era un Piano che
viene da alcuni anni di lavoro intercomunale e su quello ci sono
degli indicatori di che il Piano d’Azione dovrebbe tenere in
considerazione per far sì che le azioni virtuose possano andare ad
incidere su quella riduzione.
Quindi io invito a realizzare questo Piano; chiedo anche qual
è l’ufficio che se ne occuperà, cioè dove sta questa competenza,
perché poi negli equilibri ho visto che, ho già detto, sono sparite
fonti di finanziamento che riguardavano i processi di Agenda 21,
che potevano essere utili a mettere in campo queste prime azioni.
Dico che il Piano deve contemplare una serie di azioni
specifiche. A questa ragione io volevo lasciare ai Consiglieri un
altro documento e invitare il Sindaco a valutarlo, perché oggi già
le città Italiane, cioè sono 500 le città Europee che hanno firmato
il Patto, però ci sono città Italiane che hanno sottoscritto una
“Carta delle città dei territori”, che è stata proposta dall’ANCI e
dall’UPI e dal coordinamento di Agenda 21 che fa anche una
precisa richiesta al Governo che è già stata presa in
considerazione su: prevedere l’accesso delle Amministrazioni dei
territori ai meccanismi di emissions-trading, che sono essenziali
per il mercato dei titoli di efficienza energetica. Oggi non viene
riconosciuto, l’Assessore Alari annuisce anche perché durante
proprio la sua esperienza di lavoro sa benissimo che mentre per un
privato le performance energetiche hanno uno sconto economico
che è fatto di titoli e quindi di contributi economici, per gli enti
pubblici no. Tutti gli interventi che vengono fatti dagli enti
pubblici non vengono economizzati per gli enti. È questo è un
danno, perché l’azione pubblica non viene premiata come l’azione
privata.
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L’altra cosa importante è che questo documento prevede
anche il fatto che gli interventi sull’efficienza energetica vengono
tolti dal Patto di Stabilità: questo è un altro elemento, credo,
necessario per far sì che gli enti pubblici siano stimolati ad
utilizzare questi investimenti e non vengano contabilizzati dentro
il Patto di Stabilità.
Chiedo al Sindaco di poterne discutere in un incontro con i
Capigruppo, perché ritengo che a quel tipo di Patto bisogna dare
anche una maggiore concretezza di incentivo a carattere
istituzionale e siccome il Governo sta già recependo alcune di
queste politiche più efficienti sul discorso delle riduzioni, credo
che potremmo trovare un terreno sicuramente fertile per fare una
proposta in più.
Invito anche a far sì che questa azione del Patto dei Sindaci
non sia puramente solo un’azione di richiesta di finanziamenti, ma
anche una possibilità di fare un lavoro in concerto con la
Provincia di Monza-Brianza su questo tema, nel senso che la
Fondazione Cariplo nel suo recente incontro che fa col terzo
settore, ha annunciato la predisposizione di un bando specifico
per gli enti pubblici sull’attivazione del Patto dei Sindaci. Quindi
questo può essere un terreno importante per chiedere un
finanziamento per attuare non solo il Piano ma alcune politiche
attuative del Piano. Invito anche qua a far sì che questo tipo di
progetto sia anche qua realizzato in termini sussidiari con la
società, cioè con il coinvolgimento anche qua dell’impresa privata
che può svolgere un lavoro importante di sostegno all’intervento
pubblico e del terzo settore. Grazie.
PRESIDENTE
CONSIGLIERE FORMENTI
61
Carugate, ecc ma sono un pochino più distanti da noi. Un atto di
coraggio, perché finalmente se tutto andrà in porto, come io mi
auguro, potremo essere magari ricordati nel mondo anche per
qualcos’altro che non è soltanto il disastro della diossina. .
Quindi Sindaco apprezziamo il coraggio che ha avuto.
Ovviamente il Partito Democratico approverà e darà il proprio
sostegno a questa delibera.
E vorrei portare un altro contributo: un modo diverso per
poter andare a ridurre quel 20% delle emissioni di anidride
carbonica nell’ambiente. Noi possiamo farlo direttamente andando
ad agire sugli edifici pubblici installando i pannelli fotovoltaici o
per il riscaldamento, ma possiamo anche farlo attraverso un
concetto diverso del rifiuto, andando ad intervenire su quella che
è la TARSU sul rifiuto in sé. Se noi riuscissimo come Seveso a
ridurre anche di un terzo, perché è possibile, la produzione dei
rifiuti a Seveso sarebbe un grande successo e com’è possibile fare
questo? È possibile fare questo andando a sviluppare anche a
Seveso quello che ormai in Piemonte sta diventando un’abitudine:
cioè l’andare a reperire i beni alimentari non quei supermercati
che ti presentano l’imballaggio, ma all’interno dei dispenser. Io
vado là, prendo quello che mi serve come bene e lo porto a casa,
non compro la scatola, non compro il contenitore, pago soltanto
quello che effettivamente prendo, cioè il bene alimentare in sé.
Questo potrebbe portare non solo ad una riduzione della TARSU,
perché se comunque ho meno rifiuti da dover smaltire avrò una
spesa minore di conseguenza di impegno economico. Vado a
ridurre quella che è la spesa corrente dell’Amministrazione di
Seveso per quanto riguarda la tassa rifiuti, o meno per quella
quota che mette l’Amministrazione di Seveso e vado a fare un
ottimo gesto nei confronti dell’ambiente e c’è anche la possibilità
di un possibile guadagno dell’Amministrazione Comunale stessa,
se il servizio venisse gestito dall’Amministrazione. A meno che
non esistano sul territorio delle realtà locali economiche
lungimiranti che già attuano questo tipo di politica. Allora se
esistono chiedo all’Amministrazione di sostenerle anche
attraverso la pubblicità.
Quindi il Partito Democratico voterà a favore della delibera
sul Patto dei Sindaci.
PRESIDENTE
62
CONSIGLIERE TAGLIABUE
SINDACO
PRESIDENTE
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