Chimica: lo studio della composizione e delle trasformazioni della materia, il punto di partenza di
questa scienza losservazione sperimentale e la formulazione di leggi che descrivono il
comportamento generale della natura, queste leggi vengono giustificate per mezzo di teorie. Materia: qualsiasi cosa che abbia una massa e occupi uno spazio, il termine massa indica che il corpo tende a conservare il suo stato di quiete o di moto rettilineo, viene misurata in base alla forza di attrazione su di lei esercitata dalla forza di gravit, la massa si mantiene costante. Energia: la capacit di compiere un lavoro, pu essere potenziale o cinetica, quando potenziale determinata dalla posizione del corpo ed esprime la potenzialit di compiere un lavoro, quando cinetica un energia intrinseca al corpo dovuta al movimento, in ogni sistema lenergia presente in entrambe le forme e lenergia totale posseduta si mantiene costante, nelle reazioni chimiche si ha una variazione di energia potenziale del sistema dovuta allaumento o alla diminuzione dellenergia cinetica per lassorbimento o la cessione del calore. Se il calore viene liberato dal sistema allesterno si parla di reazioni esotermiche, se il calore viene acquistato dal sistema si parla invece di reazioni endotermiche. Lavoisier: Formul la legge di conservazione della massa nella quale, dopo una serie di esperimenti che prevedevano losservazione della massa di una reazione, afferm che i prodotti della reazione avevano massa uguale a quella dei reagenti e quindi in una reazione chimica la massa non si crea n si distrugge. Proust: Formul la legge delle proporzioni definite dove afferma che la quantit di un elemento che si combina con una certa quantit in peso di un altro sempre la stessa, quindi se gli elementi si combinano in quantit definite, ne consegue che i composti hanno una composizione costante. Dalton: Formul la legge delle proporzioni multiple in cui dice che in condizioni diversa due dati elementi possono reagire tra loro differentemente dando origine a composti diversi, lui osserv che le quantit di ossigeno che si combinano con una stessa quantit di azoto sono multipli semplici della quantit minima. !no dei concetti pi" importanti derivati dalla teoria di #alton quello della massa atomica, vengono infatti determinate le masse relative degli atomi misurando la massa di un elemento che si combina con un altro, inizialmente fu preso come standard di riferimento il peso dellidrogeno, considerato pari a $, sostituito in seguito con la massa dei $% & assunta pari a $%. Faraday: &ompie dellesperienze sullelettrolisi scoprendo la natura elettrica della materia, mette in un recipiente che contiene acqua e acido cloridrico sotto forma di '( e &l) % elettrodi collegati ad un generatore di corrente ed ad un amperometro, nota * i cationi '( vengono attratti dal catodo con carica negativa mentre gli anioni &l) vengono attratti dallanodo con carica positiva. Farada+ osserva il fenomeno anche al punto di vista quantitativo e nota dallamperometro che lintensit di corrente sempre la stessa e ne deduce che si liberino agli elettrodi '% e &l% proporzionalmente ai tempi di elettrolisi. #a queste esperienze trae % leggi, la prima, in cui definisce come $ Farada+ la quantit di corrente che fa reagire un equivalente di ogni tipo di ione che uguale a ,-.// &oulomb. 0ella seconda legge definisce la carica unitaria pari al rapporto tra $ farada+ e un numero di avogadro ed uguale a $,12$/34)$,5 &oulomb. Bohr: 0el $,$1 propone la teoria relativa al modello atomico, il suo modello dinamico e gli elettroni occupano stati stazionari, ovvero orbite nelle quali la loro energia totale si mantiene costante, per variare la propria energia, lelettrone passa da un livello energetico allaltro e la quantit di energia che acquista pari alla differenza di energia tra i % stati stazionari, leccitazione dellelettrone solo uno stato momentaneo perch esso tende spontaneamente a tornare al livello energetico minore emettendo i quanti inizialmente assorbiti. 6ohr definisce con n il numero quantico principale che indica lenergia dellorbita e dellelettrone che vi staziona, al crescere di n cresce anche lenergia, la forma e la distribuzione nello spazio, l il numero quantico angolare e definisce la forma dellorbita e la sua energia, pu assumere i valori compresi tra / ed n)$, m il numero quantico magnetico e definisce lorientamento degli orbitali in relazione a un sistema di assi cartesiani a 1#, orbitali che hanno stesso n ed l ma diverso m sono detti orbitali isoenergetici, m assume i valori tra )l ed l, 7s il numero quantico magnetico di spin che indica solo il senso di rotazione dellelettrone nellorbitale, pu assumere solo i valori ( o ) $8% . Thomson: 0ella sua scuola inglese avvi una serie di sperimentazioni mirate ad evidenziare la natura dellatomo, cosider un tubo di vetro collegato ad un catodo e ad un anodo agli estremi e collegato a un generatore di corrente per formare un circuito, nota che avendo il vuoto allinterno del tubo si nota la luminescenza e il circuito risulta chiuso mentre se il tubo contiene aria non avviene nessuna luminescenza neanche aumentando la differenza di potenziale. &omp9 altri esperimenti per indagare la natura di questa luminosit, nel primo esperimento usa un tubo a forma di lampadina in cui allestremit viene posto lanodo, centralmente colloca una croce celtica, nota che la radiazione crea lombra netta della croce, deduce quindi che la radiazione si propaga linearmente. 0el secondo esperimento invece colloca allinterno del tubo un mulinello che pu scorrere liberamente su un binario, sottoposto alla radiazione catodica il mulinello si sposta dal catodo verso lanodo notando quindi che si ha una radiazione materiale dotata di una massa, nel terzo esperimento fa attraversare alla radiazione un campo magnetico e un campo elettrico, nel tubo abbiamo un collimatore che permette di isolare un fascetto che prosegue verso la piastra fluorescente, mettendo la calamita il fascetto viene deviato mentre se mettiamo il campo elettrico il fascetto viene respinto dalla piastra negativa, con il circuito aperto il fascetto non subisce deviazioni, tanto pi" grande il campo per e tanto pi" grande sar la deviazione. :homson us un apparecchio per determinare il rapporto tra energia e massa dei raggi catodici chiamato tubo catodico, il risultato delluso di questo apparecchio indica che qualunque sia la natura dellelettrodo il fascetto subisce cmq una deviazione. :homson afferm che il rapporto tra la carica e la sua massa costante notando anche che la massa dellelettrone $;</ volte minore di quella del protone. =l modello atomico di thomson paragonabile a una balla di fieno con dei grani di pepe, si ha una sfera piena con elettroni e protoni disposti in modo da permettere la neutralit. Sempre la scuola di thomson insieme ad altre scuole francesi e tedesche scoprono altre particelle, le radiazioni gamma che non subiscono deviazioni, le particelle alfa che vengono deviate dal polo sud, hanno la massa < volte quella del protone e hanno carica elettrica %( e le particelle beta che vengono deviate dal polo nord e hanno caratteristiche simili a quelle dellelettrone. Rutherford: =l modello atomico di rutherford consiste in un nucleo centrale nel quale troviamo le cariche positive e neutre e nella periferia abbiamo una carina negativa per ogni carica positiva della massa centrale, calcola il raggio atomico4 $/3);5, il raggio nucleare 4$/3)$%5 e il numero z. >er rutherford latomo non una struttura piena ma vuota, spiega il fatto che i protoni rimangano addensati nel nucleo nonostante le forze di repulsione perch li tiene insieme lenergia nucleare, questo modello presenta per delle imperfezioni perch per esempio nellatomo di idrogeno, dove la distanza tra nucleo positivo e elettrone molto bassa, lelettrone dovrebbe precipitare nel nucleo, per questo il modello di rutherford non compatibile con la fisica classica. Volume atomico: Scendendo nel gruppo n, indice della energia e della grandezza dellorbitale aumenta, aumentando quindi anche il volume mentre nel periodo il volume diminuisce da sinistra verso destra, scendendo nel gruppo per le differenze volumetriche diventano meno visibili. Energia di ioniaione: il valore di energia necessario per strappare un elettrone dallatomo e portarlo a distanza infinita, ha sempre valori positivi perch il processo comporta un aumento di energia da parte dellatomo, diminuisce nel gruppo perch aumentano le distanze dellelettrone dal nucleo mentre aumenta nel periodo da sinistra verso destra perch diminuisce il volume e quindi gli elettroni sono pi" vicini, il valore viene espresso in elettronvolt. !ffinit" #er l$elettrone: la tendenza di un atomo isolato ad acquistare un elettrone, il valore pu essere sia negativo che positivo a seconda che la reazione comporti una diminuzione o un aumento dellenergia totale, laffinit per lelettrone aumenta nel periodo e diminuisce nel gruppo. Elettronegativit": la tendenza di un atomo ad addensare su di s la carica dellorbitale di legame, strettamente legata al raggio atomico, pi" lelettronegativit piccola, tanto minore la distanza del doppietto di legame dal nucleo, lelettronegativit essendo indirettamente proporzionale al volume, diminuisce nel gruppo e aumenta nel periodo. Legame chimico: la tendenza di un sistema a portarsi a stati di minor contenuto energetico, si definisce con energia di legame lenergia per rompere il legame e portare i % atomi a distanza infinita, esistono 1 tipi fondamentali di legami chimici? i legami elettrostatici, i legami atomici e i legami metallici. = legami elettrostatici sono determinati da forti differenze di energia tra gli elettroni esterni dei % atomi e quindi sono basati su forze di attrazione elettrostatiche. = legami atomici sono invece determinati dalla condivisione degli elettroni pi" esterni per creare strutture a minore contenuto energetico. :ra i legami elettrostatici abbiamo il legame ionico, dipolare e a idrogeno, mentre tra i legami atomici abbiamo il legame omeopolare, covalente, dativo e ad elettroni de localizzati. Legame atomico: Si basa su % diverse teorie, quella del legame di valenza che ammette che gli atomi di una molecola conservino intatta la loro struttura interna e si leghino mediante elettroni esterni, e quella del legame molecolare che ammette nella formazione della molecola che gli elettroni vengano ridistribuiti su orbitali molecolari. Legame omeo#olare: Si forma quando % atomi uguali fondono % o pi" orbitali atomici dotati di un singoletto, lorbitale molecolare risultante simmetrico rispetto ai % nuclei e costituisce il legame fra essi, il legame viene detto sigma quando lorbitale molecolare avvolge la retta ideale fra i % nuclei, mentre i legami addizionali vengono detti pi greco e si sviluppano ai lati del legame sigma, per questo tipo di legame possiamo prendere in considerazione il legame fra % atomi di idrogeno posti a distanza infinita, lenergia del sistema tende a zero, avvicinando i % nuclei lenergia diminuisce fino ad un minimo alla distanza di /,@< Ams, mentre per distanze inferiori lenergia tende a infinito, dato che ciascun atomo di idrogeno ha un raggio pari a /,.1 Ams e la distanza di legame inferiore significa che i % orbitali si sono ricoperti, in questa condizione la forza repulsiva fra i % nuclei si bilancia con la forza attrattiva fra le atmosfere elettroniche di ciascun nucleo sullaltro nucleo. Legame covalente: un legame misto fondato sulla condivisione degli elettroni di legame e su una componente elettrostatica. Si ha quando % atomi di diversa elettronegativit mettono in comune elettroni che appartengono a orbitali insaturi, dato che lattrazione esercitata dai % nuclei diversa si ha la formazione di un dipolo dove leccesso di carica negativa viene localizzato sullatomo pi" elettronegativo, la molecola neutra perch mantiene lo stesso numero di protoni ed elettroni ma polare in quanto presenta una dissimmetria nella distribuzione delle cariche. Legame dativo: anche esso un legame misto fondato sulla condivisione di elettroni esterni e su una diversa elettronegativit. Si forma tra % atomi dei quali uno ha gi raggiunto lottetto elettronico e laltro dispone o pu disporre di un orbitale vuoto, oltre ad avere lorbitale vuoto, latomo, detto accettore, deve essere pi" elettronegativo. %&ridaione: la trattazione matematica che prevede il mescolamento e la redistribuzione degli orbitali in un numero di orbitali ibridi pari a quello iniziale con caratteristiche intermedie tra quelle degli orbitali che li ha generati. Bli orbitali ibridi presentano concentrazioni delle nubi elettroniche in definite regioni dello spazio e i lobi dellorbitale hanno estensioni differenti in modo che si possa avere una copertura maggiore e quindi avere legami pi" forti, le ibridazioni dipendono dal numero di orbitali ibridizzati, libridazione sp data dal mescolamento dellorbitale s e di un orbitale p, formano angoli a $;/C4&D%, etino &%'%5E libridazione sp% data dal mescolamento dellorbitale s e di % orbitali p che si dispongono nello spazio con angoli a $%/C 4SD1, etene &%'<5E libridazione sp1 il mescolamento dellorbitale s e dei 1 orbitali p che si ibridano con una forma tetraedrica con angoli a $/,,.C 4&'<, etano &%'-, '%D, 0'15E ibridazione sp1d, prevede il mescolamento dellorbitale s, degli orbitali p e di un orbitale d creando una struttura bipiramidale trigonaleE ibridazione sp1d%, crea - orbitali ibridi che si dispongono con una struttura ottaedrica 4Al4'%D5-5 Risonana: il modello utilizzato ogni volta che una sola formula di struttura non sia adatta a descrivere in modo adeguato le caratteristiche dello ione o della molecola che rappresenta, viene definita energia di risonanza la differenza di energia tra librido di risonanza e la forma canonica pi" stabile, quando pi" grande questo indice tanto pi" stabile librido rispetto alla forma canonica. Legame ad elettroni de localiati: il legame del benzene, *e*ul gli aveva attribuito la forma esagonale con gli atomi di carbonio legati alternativamente da legame singolo e doppio ed era risonante tra % diverse formule, il carbonio era ibridato sp% e lorbitale non ibrido risultava de localizzato su tutta la molecola perch i lobi degli orbitali si fondono creando unFunica nube. Legame ionico: Si forma tra atomi tra i quali c una forte differenza di elettronegativit e avviene uno scambio totale di uno o pi" elettroni, questo legame non porta alla formazione di molecole perch si creano degli ioni, negativi e positivi, che avendo carica opposta si attraggono e interagiscono con una forza di natura elettrostatica sui posti intorno a s. Legame di#olo: >u essere un legame con forze di london e si ha quindi uninterazione dipolo indotto G dipolo indotto, in una molecola apolare, la nube elettronica pu trovarsi concentrata in una estremit determinando la formazione di un dipolo temporaneo che induce un dipolo simile nella molecola adiacente creando quindi delle forze attrattive. >u essere oppure con le forze di van der Haals e si hanno allora forze di interazione dipolo G dipolo o dipolo G dipolo indotto, queste forze derivano dallinterazione tra molecole polari che si allineano in base alla attrazione elettrica tra cariche opposte. Legame a idrogeno: una forza esercitata tra un atomo di idrogeno legato a un atomo di F, 0 od D in una molecola e la coppia non condivisa presente in F, 0 od D di una molecola adiacente, la ragione per cui questo legame pi" forte delle normali forze dipolari lalta differenza di elettronegativit e i piccoli raggi atomici che permettono un maggiore avvicinamento della coppia non condivisa. Legame metallico: A causa della scarsa tendenza a formare legami atomici dei metalli, stato introdotto questo nuovo tipo di legame. Bli atomi di un metallo risultano essere ionizzati e gli elettroni di valenza delocalizzati su orbitali estesi a tutto il cristallo, gli ioni positivi, che mantengono inalterata la loro struttura interna, sono immersi in un mare di elettroni. Metalli: :ra le propriet dei metalli abbiamo un alta conducibilit elettrica, dovuta alla presenza di numerosi elettroni mobili che migrano se influenzati da campi elettrici esterni, un alta conducibilit termica dovuta allaumento di energia cinetica che provoca un aumento degli urti determinando la propagazione del calore, la lucentezza, perch riflettono tutte le radiazioni luminose a parte metalli come il rame e loro, un elevata duttilit e malleabilit dovuta agli elettroni delocalizzati intorno a tutto il cristallo che permettono ai piani di scorrere gli uni sugli altri restando legati dal mare di elettroni permettendoci di ridurre i metalli in lamine o in fili sottili. Redo': Sono reazioni in soluzione acquosa che implicano lo scambio di elettroni tra % specie, lacquisto di elettroni viene detto riduzione mentre la perdita di elettroni viene detta ossidazione, lagente ossidante quella sostanza che si riduce acquistando elettroni e facendo ossidare laltra mentre viene detto agente riducente quella sostanza che si ossida perdendo elettroni e facendo ridurre laltra. (tato gassoso: Iiene influenzato da 1 paramentri, la temperatura, la pressione e il volume, le leggi di bo+le, charles e Ba+)Jussac esprimono la relazione tra % parametri lasciandone il terzo costante, la legge di bo+le o delle isoterme mantiene costante la temperatura dandoci che il volume e la pressione sono inversamente proporzionali, la legge di &harles o delle isocore mette il volume costante dandoci la pressione direttamente proporzionale alla temperatura mentre la legge di Ba+)Jussac mette come costante la pressione dandoci la temperatura direttamente proporzionale al volume. Jequazione di stato dei gas perfetti esprime in unFunica equazione tutte e 1 le leggi, stata ottenuta prendendo in considerazione una mole di gas ideale a cui viene fatta subire una trasformazione isobara e poi una isoterma. )as ideali: =n un gas ideale le particelle si trovano in continuo movimento caotico, gli urti tra le particelle sono elastici e non si verifica quindi variazione di energia totale, le particelle tra loro non interagiscono, hanno volume trascurabile rispetto a quello a disposizione dal gas, lenergia traslazionale media direttamente proporzionale alla temperatura e tutti i gas alla stessa temperatura hanno la stessa energia cinetica traslazionale. Teoria cinetica dei gas: Fu studiata da studiosi come maKHell e boltzmann e si basa sullidea che tutti i gas si comportino allo stesso modo nel campo del moto delle particelle, risulta infatti che le particelle di un gas possiedono un energia cinetica proporzionale alla temperatura assoluta e ad una stessa temperatura tutti i gas hanno la stessa energia cinetica media. E*uaione di Van der +aals: 7odifica lequazione di stato dei gas perfetti tenendo conto delle interazioni tra particelle e il loro volume. Liguardo al volume evidenzia il fatto che il volume ideale dato dalla differenza tra il volume reale e il covolume, ovvero il volume occupato dalla n moli e quello di interazione, dato dalle azioni repulsive tra le atmosfere elettroniche, abbiamo quindi che il volume reale maggiore del volume ideale. Liguardo allinterazione tra le molecole abbiamo la pressione reale inferiore di quella esercitata da un gas ideale perch si generano forze attrattive tra le molecole che fanno diminuire gli urti. Msiste comunque una determinata temperatura, la temperatura di bo+le, alla quale per un limitato campo di pressione il gas reale si comporta come un gas ideale perch a queste condizioni il valore delle forze attrattive bilanciano il covolume. (tato solido: =l solido inteso in linguaggio scientifico, un cristallo, cio una porzione di materia che oltre ad avere una propria forma e ad essere incompressibile dotato di struttura cristallina, ripetizione nelle 1 dimensioni della cella elementare contenente tutte le caratteristiche. = solidi sono detti amorfi quando, seppure incompressibili e rigidi, sono privi di struttura cristallina e anche di temperatura di fusione definita perch i legami non hanno la stessa energia. A seconda del tipo di legame abbiamo solidi covalenti, ionici, molecolari e metallici. Ja cristallizzazione un fenomeno che comporta la diminuzione dell energia libera e al reticolo cristallino deriva un minor contenuto energetico. Ja cella primitiva rappresenta la simmetria del cristallo a cui appartiene, tutti i cristalli sono riconducibili a @ forme primitive, quella cubica, tetragonale, orto rombica, monoclina, triclino, romboedrico ed esagonale. !na stessa specie chimica pu cristallizzare in forme diverse nel caso di polimorfismo mentre diverse specie chimiche cristallizzano in forme isomorfe quando presentano la stessa forma, (olidi covalenti: Sono i solidi in cui le particelle sono legate da legami covalenti, questi solidi sono fondibili con temperature elevatissime, insolubili i tutti i solventi comuni e sono dei pessimi conduttori di elettricit. !n esempio di solido covalente il diamante ma anche la grafite. 0el diamante gli atomi di carbonio hanno ibridazione sp1 formando < legami singoli con altrettanti atomi di carbonio disposti tetraedicamente, il suo punto di fusione ai 1///C e quello di fusione ancora pi" alto, presenta anche una buona capacit isolante dovuta allassenza di particelle cariche negativamente in movimento nel reticolo cristallino, invece un buon conduttore di calore grazie alla simmetria del reticolo cristallino. Ja grafite invece formata da atomi di carbonio stavolta con ibridazione sp% ed assume una forma esagonale planare con gli orbitali non ibridizzati delocalizzati sui tre legami. (olidi ionici: Sono costituiti da anioni e cationi tenuti insieme da legami ionici disposti regolarmente, non sono conduttori di elettricit perch gli ioni sono in proporzioni fisse, non sono volatili e hanno alte temperature di fusione e sono solubili in acqua. (olidi molecolari: 'anno nelle posizioni del reticolo molecole invece di atomi come negli altri solidi. Beneralmente il legame in ogni molecola covalente ed molto pi" forte del legame tra molecole che pu essere un legame di Jondon di interazione dipolo indotto G dipolo indotto che si crea nel caso in cui le particelle siano apolari dando poca stabilit al reticolo cristallino o possono avere un legame di Ian der Haals di interazione tra molecole dipolo G dipolo tra molecole polari adiacenti. :ra le caratteristiche dei solidi molecolari abbiamo i punti di ebollizione e di fusione generalmente bassi e una cattiva conducibilit elettrica dovuta alla mancanza di elettroni liberi. (olidi metallici: Sono caratterizzati da legame metallico tra gli atomi, gli elettroni sono delocalizzati su tutta la struttura cristallina, i metalli cristallizzano secondo 1 fondamentali celle elementari, quella cubica, cubica a facce centrate e cubica a corpo centrato. Li*uidi: Jo stato liquido uno stato intermedio tra lo stato gassoso e lo stato solido, le particelle sono animate da moto caotico ma tra esse non agiscono forze attrattive tali da bloccarne il movimento n da ostacolarne la separazione, le pi" importanti caratteristiche sono la tensione superficiale, la viscosit e la pressione di vapore. Tensione su#erficiale: Dgni molecola soggetta a forze attrattive e la risultante di queste nulla meno che nella superficie dove la risultante di queste forze risulta diretta verso linterno del liquido, possiamo quindi definire che la superficie del liquido tende a contrarsi, aspetto di ogni sistema di portarsi a un minore contenuto energetico, con questo aspetto si pu spiegare la sfericit delle gocce dacqua. Nuando la superficie di un liquido a contatto con un altro liquido non miscibile si parla di tensione interfacciale, possiamo inoltre definire un solido bagnabile nel liquido quando lenergia delle interazioni fra solido e liquido sono maggiori delle forze di interazione del liquido. Viscosit": Lappresenta lattrito interno del fluido ed esprime la maggiore o minore facilit di far scorrere lo strato di un liquido rispetto ad uno strato adiacente, la viscosit viene condizionata dalla forma e dalla grandezza delle molecole e dalle interazioni fra esse. La tensione di va#ore: la pressione esercitata dal sistema nella condizione di vapore saturo e indica la tendenza del liquido a passare allo stato aeriforme, labbassamento della tensione di vapore dipende dalla concentrazione di soluto presente nella soluzione. 7aggiore la quantit di soluto e maggiore la diminuzione della tensione di vapore. E&ulliosco#ia: lo studio del punto di ebollizione di un liquido, il liquido bolle quando la tensione di vapore eguaglia la pressione atmosferica. #ato che laggiunta di un soluto in un solvente determina labbassamento della tensione di vapore, causa quindi un aumento della temperatura di ebollizione. Jinnalzamento ebullioscopico si calcola moltiplicando la costante ebullioscopica per la concentrazione molale. Criosco#ia: lo studio del punto di gelo di un liquido. !n liquido passa allo stato solido quando la sua tensione di vapore uguale a quella del solido. =mmettendo un soluto in un solvente la tensione di vapore diminuisce abbassando anche la temperatura di gelo, labbassamento crioscopico si calcola moltiplicando la costante crioscopica per la concentrazione molale. Cinetica chimica: Si occupa della velocit e del meccanismo di reazione. >er creare i prodotti le particelle dei reagenti devono urtarsi con sufficiente energia, non tutti gli urti sono efficaci per la reazione, bisogna tenere conto del fattore sterico che considera solo alcune orientazioni delle particelle in collisione che hanno la probabilit di portare alla reazione, il fattore sterico assume tanta importanza quanto pi" complessa la molecola. Jurto non lunica condizione necessaria, c bisogno anche che questo sia abbastanza energetico in modo che le atmosfere dei % reagenti fondano per attivare il complesso, stato transitorio dal quale poi si formeranno i prodotti diminuendo il proprio contenuto energetico, la differenza di energia tra il complesso attivato e lenergia dei reagenti quella quantit minima di energia che le particele devono avere per far sviluppare la reazione. Jaltro fattore di cui si occupa la cinetica chimica la velocit di reazione che distingue le reazioni in lente, veloci e velocissime. >er variare la velocit si pu ricorrere allaumento della concentrazione dei reagenti, allaumento della temperatura o alluso di catalizzatori, le prime % opzioni comportano dei svantaggi, le concentrazioni infatti possono essere aumentate solo a seconda della natura dei reagenti, mentre laumento della temperatura comporta un uso di energia, la ricerca di un contenitore che sopporti il calore e qualche reagente si pu decomporre. = catalizzatori sono quelle sostanze che messe a contatto con i reagenti diminuiscono lenergia di attivazione, aumentano la reattivit dei reagenti e aumenta il valore del fattore sterico senza che di decomponga, infatti il catalizzatore, a fine reazione lo troviamo nelle stesse condizioni di inizio reazione, il fenomeno dellaumento di velocit di reazione con l uso di catalizzatori detto catalisi. %drolisi: un caso particolare del fenomeno della solvolisi in cui si indica la reazione di un soluto con il solvente in cui disciolto se questo lacqua. Se il soluto un sale possiamo parlare di idrolisi salina. >ossiamo avere < casi di idrolisi salina? acido forte)base deboleE base forte)acido deboleE acido e base deboliE acidi e basi forti. Jidrolisi salina una reazione protolitica dove un sale * proviene da almeno un costituente debole, in soluzione acquosa, reagisce con lacqua per rigenerare parzialmente il costituente debole e la soluzione assume la reazione del costituente meno debole. Ja costante di idrolisi del sale considerato alla temperatura t viene indicata con Oi e la otteniamo con il rapporto OH8Odebole, dove con Odebole stiamo ad indicare lacido o la base debole, se abbiamo entrambi i componenti deboli Odebole sar uguale a 4Oa2Ob5. ,smosi: un fenomeno chimico)fisico di diffusione tra % liquidi miscibili a diversa concentrazione attraverso una membrana semipermeabile che permette il passaggio di molecole di solvente ma non di soluto. !no spiegamento del funzionamento della membrana permeabile dato dal Psetaccio molecolareQ, consiste nel fatto che attraverso la membrana passano solo le molecole di solvente 4piccole5 e non le molecole di soluto idratato 4molto pi" grandi5. &on losmosi avviene un flusso spontaneo di solvente dalla soluzione pi" diluita a quella pi" concentrata fino a quando si raggiunge un equilibrio dinamico, vediamo * una volta raggiunto lequilibrio dinamico, i livelli del soluto e del solvente saranno di diversa altezza perch nel solvente agisce solo la pressione idrostatica mentre nel soluto agisce an* la pressione osmotica. !cidi e &asi -!rrhenius.: Arrhenius definisce acidi le sostanze * in acqua liberano uno o pi" ioni idrogeno mentre definisce basi le sostanze * in acqua liberano uno o pi" ioni ossidrile, la teoria di arrhenius era limitata perch non spiegava il comportamento basico di sostanze o soluzioni formate da Sali nelle cui formule non compaiono i gruppi D'. !n altro limite che le basi e gli acidi erano definiti solo in funzione dellacqua. !cidi e &asi -Bronsted/Lo0ry.: Secondo questa teoria, vengono definiti acidi quelle specie chimiche in grado di perdere uno o pi" protoni e le basi sono le sostanze in grado di accettarli, bisogna parlare quindi di sistemi acido)base. 0ella teoria di bronsted)loHr+ appaiono le coppie coniugate che definiscono le coppie di specie chimiche che differiscono per un protone '(, pi" un acido forte, pi" la sua base coniugata deboleE pi" un acido debole, tanto pi" forte sar la sua base coniugata. =n questa teoria si descrivono anche le specie anfotere, chiamate cos9 perch a seconda della reazione di comportano come basi o come acidi, per esempio l'%D. !cidi e &asi -Le0is.: Secondo JeHis lacido quella sostanza * in grado di accettare uno o pi" lone pairs, la base invece la sostanza che pu fornirli. !no reazione acido base secondo JeHis consiste nella formazione di uno o pi" legami dativi. Je basi della teoria di bronsted)loHr+ rientrano in quelle di JeHis perch accettano protoni legandoli per mezzo di un lone)pair. Ja costante di dissociazione acida 4Oa5 deriva dalla costante di equilibrio della reazione, pi" alto il valore della Oa e pi" lequilibrio della reazione spostato verso destra e abbiamo un acido forte. >i" il valore piccolo e pi" lequilibrio della reazione spostato a sinistra, abbiamo in questo caso un acido debole. Ja costante di basicit invece indica che quando molto alto il valore abbiamo lequilibrio spostato verso destra e abbiamo una base forte, quando il valore basso lequilibrio tende a sinistra e abbiamo una base debole. (oluioni tam#one: Sono quei sistemi costituiti da acido debole e la sua base coniugata o da base debole con il suo acido coniugato, che sono in grado di contrastare le variazioni di p' causate dallaggiunta di un acido o una base Titolaioni acido/&ase: una tecnica di analisi chimica che ci permette di determinare la concentrazione di una soluzione con lutilizzo di un volume noto di unaltra soluzione detta titolante e di cui ne conosciamo la concentrazione, si distinguono 1 tipi di titolazione? acido forte)base forteE acido debole)base forteE acido forte)base debole, praticamente la titolazione consiste nellaggiungere goccia K goccia il titolante nella soluzione da titolare misurandone il volume fino al raggiungimento della equivalenza stechiometrica, punto in cui la reazione si completa. Nuesto punto chiamato punto equivalente.