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“Maggiorenne e Vaccinato”
Monza, 20-21 Settembre 2007
Perché Vaccinare?
Quando Vaccinare?
Chi Vaccinare?
Paolo Bonanni
Dipartimento di Sanità Pubblica
Università degli Studi di Firenze
“Il punto a cui siamo oggi con
l’immunizzazione degli adulti è pari a quello
in cui eravamo per l’immunizzazione dei
bambini 25 anni fa
12.000.000
10.000.000
8.000.000
6.000.000
4.000.000
2.000.000
0
1951 1961 1971 1981 1991 1999 2004 2014 2024
1. PROTEZIONE DI UN INDIVIDUO
2. PROTEZIONE DI UN GRUPPO A RISCHIO
3. PROTEZIONE UNIVERSALE
4. ERADICAZIONE DI UNA MALATTIA
1. PROTEZIONE DI UN INDIVIDUO
IDENTIFICAZIONE DI FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUALI
ESEMPIO
soggetti asplenici
esposizione professionale
profilassi post-esposizione
OBIETTIVI DELLE VACCINAZIONI
3. PROTEZIONE UNIVERSALE
IMPORTANZA SOCIALE DELLA MALATTIA
VALUTAZIONE COSTO/BENEFICIO
ESEMPIO
POLIOMIELITE DIFTERITE
TETANO EPATITE B
OBIETTIVI DELLE VACCINAZIONI
ESEMPIO
VAIOLO POLIOMIELITE
LA STIMOLAZIONE DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA
AGENTI STIMOLANTI
LA RISPOSTA IMMUNITARIA PROTETTIVA
1. MALATTIA LIEVE
2. AGENTI PATOGENI ATTENUATI / INATTIVATI
3. TOSSOIDI
4. ANTIGENI NON PATOGENI
STIMOLAZIONE IMMUNITARIA
ESEMPIO
Polio-orale morbillo rosolia …
BATTERICI
ESEMPIO
Tifo-orale
STIMOLAZIONE IMMUNITARIA
ESEMPIO
Polio-parenterale influenza …
BATTERICI
ESEMPIO
Colera peste
pertosse cellulare …
3 TOSSOIDI
TETANICO
DIFTERICO
STIMOLAZIONE IMMUNITARIA
4 ANTIGENI NON PATOGENI
VIRALI
ESEMPIO
Epatite B influenza
BATTERICI
ESEMPIO
Haemophilus influenzae tipo b Pneumococco
PARASSITI
ESEMPIO
Plasmodium
Antigene di
superficie
Gene
isolato
Microrganismo Clonazione
Vaccino
anti-
Epatite B
ESTRAZIONE E PURIFICAZIONE
DELL’ANTIGENE
STIMOLAZIONE IMMUNITARIA
AGENTI VIVI ATTENUATI
si moltiplicano nell’ospite
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Prevenzione e controllo
del rischio biologico
(art. 86 D.L. 626/94)
1 - “I lavoratori addetti alle attività per le quali la
valutazione dei rischi ha evidenziato un rischio per
la salute sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria
2 - Il datore di lavoro, su conforme parere del medico
competente, adotta misure protettive particolari per
quei lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari
individuali, si richiedono misure speciali di
protezione, fra le quali:
a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per
quei lavoratori che non sono già immuni
all’agente biologico presente nella lavorazione, da
somministrare a cura del medico competente
Fortemente raccomandate VACCINAZIONI PER
GLI OPERATORI SANITARI
In situazioni particolari
+ /
3 '
3 5
0 1 03 1
NEURAMINIDASI (NA)
MATRICE (M)
EMO
EMOAGGLUTININA (HA)
NUCLEOPROTEINA (NP) E
POLIMERASI (P)
RNA PROTEINA M2 (M2)
Classificazione dei virus
influenzali
• Tipo A - serbatoio: uomo ed animali (uccelli,
equini, suini, mammiferi marini, etc.)
- numerosi sottotipi (H1-15; N1-9) e
varianti minori (ceppi)
• Tipo B - serbatoio: esclusivamente umano
- nessun sottotipo, solo varianti minori
(ceppi)
• Tipo C - serbatoio: umano
- nessun sottotipo
Caratteristica peculiare dei virus
influenzali è l’instabilità genetica
•Antigenic Drift riguarda tutti i tipi e sottotipi
- Una o più mutazioni puntiformi
Sorveglianza virologica
medici “sentinella”
Sorveglianza clinico-epidemiologica
Ricoveri ospedalieri
Mortalità
Altri indicatori: assenteismo scolastico e lavorativo;
consumo farmaci; etc.
SENTINEL PRACTITIONER NETWORK CONCEPT
Web Publication
Surveillance Weekly update
Center
Sentinel Practitioners
Vaccini antinfluenzali
• A virus interi
• Vaccini
• Split
inattivati
• A subunità
• Vaccini vivi
attenuati
Fattori che modificano i risultati degli studi
d’efficacia sulla vaccinazione influenzale
• Corrispondenza tra i virus del vaccino e i ceppi
circolanti
• Caratteristiche del ceppo circolante
• Periodo di valutazione (picco epidemico o “bassa
stagione”)
• Contemporanea diffusione di altri patogeni
respiratori;
• Caratteristiche personali dei soggetti studiati (età,
patologie croniche, ecc.)
• Disegno dello studio.
studio
! "
10 35% di riduzione
di eventi da tutte le
cause
8
6 87,5 % di riduzione
di eventi correlati
specificamente con
4 l’influenza
0
Non vaccinati Vaccinati
Risultati correlati con l’influenza
Risultati non correlati con l’influenza
Influenza
alcune considerazioni generali
Studi osservazionali sull’efficacia dell’intervento
vaccinale condotti su anziani non istituzionalizzati
(USA, Canada, Regno Unito, Spagna Argentina):
QALY : anni di vita ponderati per qualità YOLS : anni di vita salvati M : maschi
Categorie a cui va offerta la vaccinazione influenzale (1)
• Soggetti ad alto rischio di complicazioni correlate
all’influenza
1 Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
2 Soggetti in età infantile ed adulta affetti da :
a Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa
l’asma), circolatorio, uropoietico
b Malattie degli organi emopoietici
c Diabete ed altre malattie dismetaboliche
d Sindromi da malassorbimento intestinale
e Fibrosi cistica
f Malattie congenite o acquisite che comportino carente o alterata
produzione di anticorpi, inclusa l’infezione da HIV
g Patologie per le quali sono programmati interventi chirurgici
3 Bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia
disreattiva che richiede prolungata somministrazione di acido
acetilsalicilico e a rischio di Sindrome di Reye in caso di
infezione influenzale.
Categorie a cui va offerta la vaccinazione influenzale (2)
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Vaccinazione
• Anatossina o tossoide (formaldeide e calore) - dose 40 UI
• Obbligatoria in Italia dal 1968
• Viene somministrata insieme all’antidifterica e all’anti-pertussica
• Obbligatoria per gli sportivi all’atto della affiliazione alle federazioni
del CONI e per soggetti a rischio professionale (Legge 5 marzo 1963, N.
292)
• Saldatura nati dopo il ‘68 - Militari (sesso maschile)
• Somministrazione in 4 dosi: 3°mese -5° mese -11°/12° Mese
6° Anno (Ingresso alla scuola elementare)
• Mancanza immunità naturale
• Dose di richiamo a non più di 5 anni dalla quarta somministrazione
• Rivaccinazioni ogni 10 anni
• Possibile inizio vaccinazione in età adulta
Conoscenze su cui basare le indicazioni
per l’effettuazione di richiami vaccinali
100
90
Vacc. obbligatoria
80
70
60
50
40
30
20
10
0
1925 1930 1935 1940 1945 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 19902000
Anno
Epidemia di difterite nella
Federazione Russa nel 1995
Nel 1994 sono stati
notificati nella
Federazione Russa
47.628 casi di Difterite
e nel 1995 50.412. Nel
Complesso, dall’ inizio
dell’ epidemia al 16
Agosto 1996 si sono
registrati più di
125.000 casi con 4.000
decessi.
Difterite: protezione a lungo termine
• Ampie fasce di popolazione adulta in Italia non posseggono titoli
di antitossina difterica certamente protettivi (Comodo N., Bonanni P.,
Eur.J.Epidemiol. 1996; 12: 251-255; Bergamini M., Vaccine 1999; 17: 286-290)
N. casi 90
35000
Cop. Vaccinale
80
30000
70
25000
60
20000 50
40
15000
30
10000
20
5000
10
0 0
anno
Pertosse: effetti della copertura
vaccinale sull’epidemiologia
Nessuna vaccinazione/ Bassa Alta copertura vaccinale
copertura vaccinale pediatrica pediatrica
Indicazioni all’uso
• Booster per difterite, tetano e pertosse
Dosaggio
• 0.5 ml/dose
Somministrazione
• i.m. profonda
• Può esser co-somministrato con altri vaccini in
siti separati
dTap
Controindicazioni
• Ipersensibilità a qualsiasi componente del vaccino
• Segni di ipersensibilità dopo precedenti
somministrazioni di vaccini DTP
• Encefalopatia ad etiologia ndd entro 7 gg da
vaccinazione anti-pertussica
• Complicanze neurologiche conseguenti a
precedenti vaccinazioni per difterite o tetano
dTap
Effetti indesiderati
• Sintomi locali
– Dolore, rossore, gonfiore
– Esito invariabilmente senza sequele/complicanze
• Sintomi sistemici
– Affaticamento, malessere, cefalea, febbre
– Raramente severi
– Esito invariabilmente senza sequele/complicanze
Bassa incidenza
Perdita dell’immunità in
Adolescenti/adulti
-28%
-35%
-29%
-17%
In 2 anni (2002-03):
15.500 casi in meno stimati
PCV LICENSURE
1.100 morti in meno stimate
MMWR, 2005/54(36);893-897
MMWR, 2005/54(36);893-897
Epidemiological shift in
seroprevalence of anti-HAV
100
Seroprevalence of
anti-HAV (%)
80
Improvement in
60 hygiene
40
20
0
10 20 30 40 50
Age (years)
(from Van Damme P, 1994)
Epatite A - Caratteristiche cliniche
* +#
+
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' ( )!
Incidence of acute hepatitis B in selected age
groups in Tuscany, Central Italy (1994-2001)
(Bonanni P et al., Vaccine 2003; 21:685-691)
18 18
16 16
14 14
In c id e n z a x 1 0 0 0 0 0
In c id e n z a x 1 0 0 0 0 0
12 12
10 10
8 15 - 19 8 20 - 24
6 6
4 4
2 2
0 0
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
18 18
16 16
14 14
Incidenza x 100000
Incidenza x 100000
12 12
10 10
25 - 29 30 - 39
8 8
6 6
4 4
2 2
0 0
91
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Vaccinazione anti-epatite B nel personale
sanitario: schedule e procedure
• Due schedule raccomandate: 0, 1, 6 mesi (3 dosi); 0, 1, 2, 12
mesi (4 dosi) per rischio immediato e per profilassi post-
esposizione
• Screening pre-vaccinale non indispensabile (vaccinazione di
immuni o portatori di HBsAg non pericolosa)
• Controllo dell’avvenuta risposta (1-2 mesi dopo fine ciclo
vaccinale) indispensabile per gestione degli incidenti e per
ragioni medico-legali
• Nei soggetti non rispondenti è possibile effettuare un secondo
ciclo di vaccinazione con 1-3 dosi, o con i tempi del ciclo di
base o distanziate di 3 mesi l’una dall’altra. Il 30- 60% dei
trattati risponde al ciclo supplementare
• La gravidanza e l’allattamento non controindicano il vaccino
• Dosi “ booster” periodiche non necessarie
.
. 5.
<< 9!
Polio Eradication Progress, 1988 - 2007
14000 100
10000 70
8000 60
2 anni
50
6000 40
4000 30
20
2000
10
0 0
86
88
90
92
94
96
98
2000
2002
2004
2006*
anno
,
- $&. . % #$# #" # #$ # .# +/ 0( . " $ #
% " ( 12! 3 0 # "" & % . + . % #$# #" .
Incidenza MORBILLO per classi di età
in Regione Toscana (2002 – 2006*)
60
Incidenza (x 100000)
2002
50
2003
40
2004
30
2005
20
2006
10
0
<1 1- 4 5- 9 10 - 14 15 - 19 20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 39 40 - 44 45 - 49 50 - 54 55 - 59 60 - 64 65 - 69
anno
100
Maschi
Femmine
75
50
25
0
0 1 2-4 5-9 10-14 15-19 20-39 >40
fascia di et
/ ( :<=95!99:
70000 200
N. casi rosolia N. casi rosolia congenita
180
60000
160
50000 140
40000 120
100
30000 80
20000 60
40
10000
20
0 0
Anno
5 ( % !5
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- D %
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-
•
Conservazione: -15°C
Nessun conservante
HPV basso rischio eliminati nel 90% dei casi Entro 3 anni
HPV alto rischio eliminati nel 70% dei casi Entro 3 anni
95.7%
80
40
1. Roden R et al. Rev Vaccines 2003;2:495–516. 2. Bryan JT et al. Med Virol. 1997 Nov;53(3):185-8.
Assemblaggio delle Particelle
Simil-Virali (VLPs)
Modello strutturale di una VLP di HP V Virus-Like Particle
(~20,000 kD)
Capsomero L1
Proteine L1 (~280 kD) 72
(55 - 57 kD) capsomeri
5 x L1
Injecting
Drug Use
(15%)
* Includes sexual contact with acute cases, carriers, and multiple partners.
Source: CDC Sentinel Counties Study of Viral Hepatitis
Uno studio sieroepidemiologico su 394 campioni di sangue
raccolti in Toscana dimostrava:
• L’assenza di soggetti HBsAg positivi fino a 22 anni di età
• Una prevalenza di soggetti anti-HBc positivi dello 0.3% nelle
coorti interessate dalla vaccinazione obbligatoria, e del 6.6%
in quelle non incluse nel programma (differenza
statisticamente significativa χ2 = 15,2 p=0,0001)
134
13
Circolare n .11 del 19 novembre 2001 ‘Vaccinazione
antipneumococcica in età pediatrica’
La vaccinazione anti-pneumococcica in età pediatrica va offerta a bambini
di età inferiore a 5 anni che presentino le seguenti condizioni:
anemia falciforme e talassemia
asplenia funzionale e anatomica
broncopneumopatie croniche, esclusa l’asma
condizioni associate a immunodepressione (come trapianto d’organo o
terapia antineoplastica, compresa la terapia sistemica corticosteroidea
ad alte dosi), con esclusione della malattia granulomatosa cronica
diabete mellito
insufficienza renale e sindrome nefrosica
infezione da HIV e immunodeficienze congenite
malattie cardiovascolari croniche
malattie epatiche croniche
perdite di liquido cerebrospinale, soggetti con impianti cocleari
altre malattie che espongano ad elevato rischio di patologia invasiva da
pneumococco
Italia
Indagine di copertura vaccinale ICONA 2003
Coperture nei bambini con patologie di base
Pneumo Influenza
(IC95%) (IC95%)
1 dose 6,3 7,9
(1,7-10,9) (3,3-12,8)
2 dosi 4,8 5,6
(0,7-8,8) (1,6-9,5)
3 dosi 2,4 -
(0,1-4,6)
Razionale delle nuove raccomandazioni per la
vaccinazione influenzale (aggiornamento 2006) in
USA
Raccomandazioni allargate (50-64 anni e 6-59 mesi)
potrebbero
– Ridurre le gravi morbosità e mortalità legate all’influenza nelle
persone ad elevato rischio
• Le raccomandazioni basate sull’età sono più efficaci delle
raccomandazioni basate sulle condizioni cliniche
• I gruppi a elevato rischio sarebbero inclusi
• Benefici indiretti a valle (immunità di gregge)
– Fornire benefici personali e sociali a nuovi gruppi
• Aumentato apprezzamento dell’importanza di misure del carico di
malattia (disease burden) oltre all’ospedalizzazione e alla morte
– Promuovere una migliore preparazione alla pandemia
• Aumentata capacità di produzione del vaccino
• Miglioramento dell’infrastruttura per la somminitrazione dei vaccini
Si a b
Vaccinazione
No c d
a
Frequenza degli eventi negli individui vaccinati =
a+b
c
Frequenza degli eventi nei non vaccinati =
c+d
USA - La vaccinazione universale ha ridotto l’incidenza di
9 malattie devastanti di oltre il 98% ed ha eliminato
completamente due di esse (Vaiolo e Poliomielite)
Malattia Max. N° di casi N° di casi nel Riduzione
(anno) 2001
Vaiolo 48.164 (1901-1904) 0 -100%
Poliomielite 21.269 (1952) 0 -100%
Difterite 206.939 (1921) 2 -99.99%
Morbillo 894.134 (1941) 96 -99.99%
Rosolia 57.686 (1969) 19 -99.78%
Parotite 152.209 (1968) 216 -99.86%
Pertosse 265.269 (1934) 4.788 -98.20%
H. influenzae B 20.000(1992) 242 -98.79%
Tetano 1.560 (1923) 26 -98.44%
' %F
G