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IL FALSO BENE GIURIDICO DELLA FEDE PUBBLICA

Sovmmo: 1. Introduzione. *
2. La negazione della natura di ben e gtrwldico a
fiducia e verit
e la teza a della plurioffensivit.
-
i. r necessaria c oncrezzazione d,i u.ri giuriai"i
tutelati dai reati di farso-
-
4. La distinzione tra beni giuridici specificamente ,it"r"ii
"
beni concretamente offesi.
-
5. Ir significato do-mJtico der falso innocuo.
-
o. ui
punto dommatico-ricostruttivo. _
7. Recenti (dis)orientamenti
giurisprudenziali.
1 . Introduzione.
-
Tra i temi pi confroversi delra parte speciale der
diritto penale, il concetto di fede pubblica
-
intorno a cui costruito un
intero titolo del codice penale
-
continua a generare
confritti tra studiosi
e contrasti in giurisprudenza,
fino a recenti timide aperture e brusche
retromarcia (1), che rendonottile apporre un punto (Z), Co*" noto, il
titolo \aII, sui delitti contro^la
fedi
pubbtica,'ri iui" i" qr;tt"';p;
ciascuno relativo ad una differente tiporogia di oggetto materiale della
condstta di falsit: 1) in monete, carte i pulbli"o
"ito " "uro
Jior
2) in sigilli o strumenti o segni di autenticazione, certificazione o ricono_
scimento; 3) in atti; 4) in dati personali. Minimo comun denominatore
della costru_zione legislativa il bne giuridico
"h"
ri ur.rr-e *r;i"a;;;
reati: la pubblca
fede,
per l'3npun1o riposta in determinati ogg"t,
"h"
presta,il nome al titolo, il cui significat e ruolo costituiscon""rii"""
centrale della disciplina.
La nozione
-
la cui ideazione si suole ascrivere al'opera settecentesca
di Gaetano Filangieri (j)
-
nasce per costruita intorno u "t.inuti
sog-getti, comprensiva di ogni illecito in cui l'agente si approfitta della
pubblica confidenza di cui gode per olare i dovei dipendenti ^,t.
e dunque comprende non solo i falsi dei notai e dei pubblici ;;t"-
falsificazione o alterazione delle monete delle person incaricate deL p,rr-
blico conio, l'abuso del suggello del sowano d parte di chi lo .urioir.",
-69-
ma anche il peculato degli amministratori, la violazione del segreto della
persona pubblica che ne depositaria, il falmento fraudolento di un
pubblico negoziante.
E, pertanto, interessante notare, per semplificare, come da Filangieri,
che incentra la categoria sulla partcolare
fiduca
risposta in determinat
soggett, si passi nel codice Rocco del 1930 ad incentrare la tutela sulla
fiducia
n determinati oggetti. Si legge nella Relazione al progetto definitivo
del codice penale (4) che la fede pubblica si identifica nella <<
fiducia
che la
societd ripone negli oggetti, segni, forme esteriori (monete emblemi, docu-
menti), ai quali l'ordinamento giuridico attribuisce un valore impor-
tante > (5). Cosicch Ia
fiducia,
un sentimento, assume un ruolo centrale
nella materia, come la stessa espressione
fede
pubblica evtdenzta.
Nel mezzo si colloca il codice Zanardelli del 1889, che significativa-
mente contiene nel titolo Yl, dei delitti contro Ia
fede
pubbtica, il capo V,
delle
frodi
ne commerci, nelle industrie e negli incanti, smembrato dal
codice Rocco, che ne mantiene in parte la collocazione nel capo II del titolo
in esame (6), mentre ricolloca altre presioni nel capo III del titolo XII, dei
delitti contro la lbertd indviduale (7), e nel titolo II, capo II, dei delitt dei
privati contro la p.a. (8); e, soprattutto, cosfruisce un nuovo titolo MII, dei
delitti contro I'economia pubblica, I'industria e il commerco, di cui la
parte ancora attuale del capol, de delitti contro I'economia pubblica, ttova
iI suo nucleo originario nell'art. 293 del codice Zanardelli (rialzo e ribasso
fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio),
mentre nel capo Il, dei delitt contro I'industia e il commercio, sono
collocati gli artt. 295 e 297 dello stesso codice (frode nell'esercizio del
commercio, vendita di prodotti industriali con segni falsi).
Il breve excursus storico utile per comprendere il senso onnicom-
prensivo e ideologico, al netto del parziale sforzo di cocretizzazione dei
beni in gioco, della compiaciuta astrattezza della definizione di fede pub-
blica proposta dal forte ingegno di Vincenzo Manzini (9), che la identifica
con la fiducia, ( come un fenomeno collettivo permanente, un costume
sociale, come un particolare atteggiamento della pubblica moralitA >, con
(4) Relazione al progetto definitivo del codice penal e, in I lavori preparatori del codice
penale e del codice d. procedura pmale,vol.Y, p. II, Roma, 1929,242.
(5) V. anche M,rccroru, Princip di diritto pmale, Parte speciale, vol. II, Bologna, 2"
ed., 1958,343.
(6) Cosi per I'art. 294 cod. Zamrdelli: uso o detryone di misure e pesi con falsa
impronta; e per l'art. 296 cod. Z,anardelll: contraffzione di segni distinti di opere di
ingegno.
(7) Cosi pe I'art. 298 cod- Zanardelli: rivelazione di segreti scientifici e industriali.
(8) Cosi per l'art. 299 cod. Zanardelli: rurbata libert degli incanti.
(9) Mavru, Tratttto di ditto penale,5" ed., agg. Nvolone,
psapia,
vol. M, Torino,
1984,2.
(1) In tqna l'ultimo g.
- .
(2-l
- -?orto
a compimento le iflessioni gi awiate nella Introduzone ai reaticonko la
fede pubblica in G. cocco (a cura di), Manuaie di diatn pin)1".'port" ,p"co|". I rcati contro
il patrimonio, I'economia e ta
fede
pubbtica, padova,
,0'06, ;it
"r.. (3) G. Fl-Ncreru, La Scienza deila Legislazion",
inta_nsf, rist. a cura di E.
Palombi, Napoli, 200J.
-70-
cid, forse involontariamente, ma ineluttabilmente cancellandola dal novero
dei beni giuridici tutelabili secondo le concezioni oggi dominanti; appare
ben difficile verificare la lesione di
fenomeni
collettvi, costumi socali,
atteggiament, e riconoscere i limiti che legislatore ed interprete debbono
trovarvi. Da una tale indefinitezza discende, del resto, la collocazione nel
titolo in esame delle falsit personali, ossia
-
come si legge sempre nella
Relazione al progetto
-
dei reati che < attengono, in genere, ad uno
speciale comportamento dell'agente, atto a sorprendere la buona fede della
pubblica Autorit, owero, di un numero indeterminato di persone, relati-
vamente alla identit, allo stato o alle qualit dell'agente stesso >.
Alla nozione di pubblica fede pi o meno etictzzatadaicompilatori del
codice Rocco (10) si sono aggiunte, pi laicamente, le conceiioni della
tutela della pubblica fede come tutela dell'efficacia probatoria degli oggetti
su cui cade materialmente la falsificazione ( 1 I
) e, dunque, della tutelidella
verit della prova. Si spiega, infatti, che < ci che si chiama pubblica fede,
ossia il potersi ciascuno (il pubblico) fidare delle prove, d un pubblico
interesse analogo alla pubblica sicurezzae alla pubblica nettezza ... comele
strade debbono essere pulite e sicure, cosi le prove devono essere genuine
e veritiere
"
(12). Senza con cid segnare un significativo distacco dalla
identificazione del bene giuridico protetto con un altro concetto eticizzante
ed ineffabile quale la veritd tout court (13). E la pi aggiomata difesa
della pubblica fede, che la identifica con la < fiducia del pubblico in
determinati oggetti o simboli, sulla cui genuinitd o autenticit eve potersi
fare assegnamento al fine di rendere certo e sollecito lo svolgimento del
traffico economico e/o giuridico > (14).
2. La negazione delld natura d.bene giuridico a
fducia
e veritd e la
terza uia della plurioffensivitd.
-
E la stessa ampiezza originaria del
concetto, da cui non si distaccano significativamente le sue rielaborazioni,
a marcarne la inutilizzabilitd nel ruolo di garanzia attribuito al bene
(10) V. anche F. Cmrn, Programma del corso di ditto ciminale, vol. VII, Lucca,
1869.
(11) F. CmNrurn, Teoria del falso, Padova, 1935,37
-
sulla scia di K. Brrnwo,
Lehrbuch des Gemeinen Deutschm Strafrechts, Bt, ll, 2" ed., Leipzig 1904
-
che
ricomprende falsit testimoniali e personali; con variet di accenti; A. Meuvnu, sulla tona
del
falso
d,ocumentale,lvlilao, 1958 238 Cp:rw, voce Fede pubblica (deltt contro la),in
Dg. disc. pen., vol. V, Torino, 1991; Cruslem, voce Falst n at, in Nss. drg. ir., vol. VII,
Torino, 1961; A. De Mnsrco, voce Falsitd n at, in Enc. d., vol. XVI, Milano, 1967, 564;
con riferimento al solo falso documentale il progetto
pagliaro,
n Doc. gust-,1992, .305.
(12) F. Cemerun Teoria d,el
falso, cit., 37.
(13) criticamente scHrLLNc, Der strafrechtliche schutz des Augenscheinsbeweises,
Bonn, 1965,134.
( 14) Frmnrc, Musco, Manuale di diritto penale- parte
specale, vol. I, Bologna, 4" ed.,
zoo7, 539.
g
-71,-
giuridico nel diritto penale contemporaneo, da un lato, nel senso di
costituire un dato prepositivo e fondante capace di guidare il legislatore
penale nell'individuazione dei fatti di reato effettivamente lesi o perico-
losi, e dall'altro, nel senso di costituire un limite all'attivit interpretativa,
in parlicolare quella giudiziale.
In contrapposizione alle impostazionivaiamente e vanamente protese
a ttelare
fiducia
e veritd, si pone nella dottrina italiana la lucida e sempre
attuale analisi di Giacomo Delitala (15), il quale
-
sulla scia del formida-
bile maestro Franz von Liszt (16)
-
eridenzia che <la nozione di fede
pubblica non costitllisce altro se non una categoria astratta che serve a
raggruppare insieme diverse ipotesi delittuose, in sta della identit del
mezzo, ma non rappresenta, minimamente, un interesse di per s merite-
vole di tutela penale >. Assunto confermato da Ettore Gallo (17), secondo
cui il dovere di veritd non di per s idoneo a fondare la tutela penale se
non correlato ad un interesse giuridico del singolo; e anche da Cesare
Pedrazn, che per nella fede pubblica riconosce una < tipica oggettivite
giuridica strumentale> (18), di cui ritengo invece assenti i caratteri (19).
In tema non sembra superato da alcuna costruzione, per quanto
raffinata, proposta nell'ultimo secolo quanto von Liszt (20) afferma a
cavallo del novecento sull'oggetto della tutela nei reati in materia moneta-
ria. < Non il preteso interesse della publica
fides
(buona fede, Treu und
Glauben, nelle relazioni giuridiche), interesse che resiste a ogni precisa
definizione. Non , tanto meno, il credito (forza probatoia, Beweiskraft)
connesso a talune forme di legalizzazione fissanti fatti giuridici importanti.
Perch non per I'integrit del valore monetario in s che il legislatore
pone le sue disposizioni penali, ma perch per mezzo della lesione di
questa integrit sono minacciati altri interessi, gli interessi patrimoniali
degli indidui, I'interesse pubblico alla sicurezza delle relazioni giuridiche,
oltre che la sowanit monetaria dello Stato >. E ribadisce in materia di
atti (21). < Come per le infrazioni monetarie il mezzo e non I'obiettivo
dell'attentato a determinare la natura omogenea del gruppo. Non per s
(15) G. Demru, Concorso d norme e concorso di rcati, in Riu. t. dir. pen.,1934,
109.
(16) F. von Lsn, Lehrbuch des d.eutschen Strafrecht, lT" ed., Berlin, 1908, S$ 158,
160.
(17) E. Grro, Il
falso
processuale,Padova, 1973, passim.
( I 8) C. Peonzzr , Tutela penale del marcho e repressione della
frode
(sul rapporto
fra
I'art. 473 e I'art. 517 c.p.) (ota a Cass. 8 ottobre 1956), in Riv. dir. civ., 1958, II, 152 ss.,
in part. 156, ora in Dritto penale, IV, Scitti di dirtto penale dell'economia, Milano, 2003,
368.
(19) Il tema aw maggiore spao nel $ 3, in fine.
(20) F. von Ltsn, Lehrbuch, cit., $ 158, II.
(21) F. von Ltsn, Lehrbuch, cit., $160, I.
-72-
stessi che gli atti sono protetti dal legislatore, ma per i diversi interessi in
relazione ai quali gl atti possono avere un valore nelle relazioni giuridi-
che >. In effetti von Liszt individu a una categoria di reat caratteriziati dai
mezzi, in cui inquadra da un lato i reati che creano un pericolo pubblico e
l'abuso di esplosivi, assimilabili ai nostri reati contro la pubblica incolu-
mit (22), e, dall'altro, la falsificazione di mercanzie e i reati in materia
monetaria e documentale, sostanzialmente identificabili nei nostri reati
contro la fede pubblica. Posizioni parzialmente riprese anche dal progetto
di riforma della commissione presieduta dal prof.
pagliaro
nel 1bS] sia
laddove evidenzia che il contenuto del Titolo IV del progetto, che disciplina
i reati contro la fede pubblica, < chiarisce subito che la fede pubblica
costituisce soltanto una categoria classificatoria o, comunque, un bene
strumentale alla tutela degli interessi garantiti dall'efficacia piobatoria dei
documenti o di altre situazioni nlevanti > (23); sia quando inserisce il falso
nummario nel Titolo VII in tema di reati contro l,economia, intitolando il
relativo capo reati contro la circolazone monetara.
Di fronte all'imbarazzo della scelta tra la fede pubblica e la opposta
tesi della tutela di beri concreti, quali, principalmente, pubblica amhru-
strazione, economia pubblica e patrimonio, di cui il falso costituisce solo
ln mezzo di aggressione, si segnala la pilatesca posione di Francesco
Antolisei (24), il quale per far quadrare il cerchio si rifugia nella dottrina
della plurioffensivitd, mai abbastanza criticata per i pericolosi effetti in
punto di osservanza del principio di tassativit e determinatezza, oltre che
per la sua sostanziale estranet al fondamentale significato di limite al
legislatore della teoria del bene giuridico. Dopo avere riconosciuto, infatti,
del tutto esattamente che < il falso non quasi mai fine a s stesso. Non si
falsifica per falsificare, ma per conseguire un risultato che sta al di l dena
falsificazione. Di cid agevole conyincersi, considerando che il falso una
specie della frode e che la frode, al pari della violenza e della minaccia, non
che una modalitd dell'azione (e, se si vuole, un mezzo) per offendere
determinati interessi. L'attivite del falsario non ha per oggetio la pubblica
fe{9 ... egli la offende per uno scopo ulteriore che il vero punt di mira
della sua attivite criminosa >. Antolisei conclude che nei derilti previsti nel
titolo VII due sono gli oggetti della tutela penale: da una parte ia pubblica
fede, e cio la fiducia e la sictrezza del traffico giuridico; dall'altra,
l'interesse specifico che trova una garanzia nella genuinit e veridicitd dei
(22) Per una sintesi in tema G. pocco,
Reati contro I'incorumit pubblica. Introdu-
zone, in G. Cocco G., E.M. Arsnosm (a cva di), Manuale d.diritto pmale.
parte
speciale,
I reati contro le persone, Padova,2007, 143 ss.,
(23) Relazione al progetto definitivo del codice penale, in I lavori preparatoi del
codce penale e del codice di procedura penale, cit., vol. IV, 3g4.
(24) Amolrsn, Manuale di diitto penale, parte
specale, v, II, 14" ed., agg. Conti,
Milano,2003, 64 ss..
-73-
mezzi probatori, cio degli oggetti o delle dichiarazioni, che godono di un
particolare credito nei rapporti della vita in comune (25).
3. La necessaria concretizzazione dei beni guridici tutelati dai reat
di
falso.
-
La soluzione non affatto conncente. Al riguardo pud
osservarsi che, se agevole individuare i beni concretamente lesi dalle
condotte in considerazione e presi di mira dagli autori degli illeciti (come
riconosce Antolisei) e dunque, di volta n volta, ad esempio, il patrimonio
di Caio oppure il corretto funzionamento di un Comune o di una Universit
degli studi; con il necessario processo di astrazione, altrettanto agevole
indiduare il bene giuridico tutelato dalle previsioni astratte, che pud
essere in alcuni casi il patrimonio, in altri il buon andamento della pubblica
amminstrazione (26), in altri ancora I'economia pubblica.
D'altra parte, individuati i beni giuridici specificamente tutelati da
ciascuna fattispecie incriminatrice, non s comprende (27) petch, oltre ad
essi, < possa risultare leso o posto in pericolo dalla falsificazione qualcos'al-
tro, che si identifichi con un interesse di tipo superindividuale e di natura
ideale riassumibile nel concetto di fede pubblica >. Negando rilievo alla
natura di bene giuridico della fede pubblica, oltretutto, si eyita una inutile
-
e lesiva del principio di proporzionalit della pena (28)
-
duplicazione
di tutela nel caso in cui la condotta lesiva dei beni direttamente tutelati
tro una pi specifica sanzione nell'ordinamento.
Senza che per ci venga negata piena legittimit agli illeciti vigenti in
materia di falso in scrittura privata, ipotesi di reato di pericolo astratto (29)
che utilmente possono operare in assenza della integrazione di pi gravi e
specifici illeciti lesivi del bene giuridico, che non in tal caso il buon anda-
mento della pubblica amministrazione ma il patrimonio (lo conferma la
stessa querela di parte) (30). Cid che deve, invece, pretendersi anche con
riguardo ad essi che le condotte che vi si fanno rientrare presentino idoneit
(25) Amo-rsr, Manuale di dirio penale, Parte speciale, vol. II, 68, 70; anche E.
Gw, voce Flstd in atti,m Dig. dsc. pen.,vol.Y,Torino, 1991, 52; e T. Gxtlrm, Lafalsiti
in scittura pivata, Napoli, 1970, passiz.
(26) Cfr. R. Rwroxr, Il problema del bene giuidico nelle
falsitd doatmentali, in F.
Rrurccr (a clura di), Le
falstd
d.ocumentali, Padova, 2001, 141; S. PnEzosr, Falso innocuo e
falso
consentito: spunt problemaci sul bene protetto, in F. RAMAccr (a cura di), Le falsitd
doummtali, cit., 180 ss.
(27) Intalsenso,condivisibilrnente,S.Frone,Rtodellatutelaeoggettodell'aggressione
nella sstemaca dei reati di
falso,
Napoli, 2000, 75 s., 80 ss..
(28) Sia consentito il rino, mcora una volta, a G. Cocco, Le teore (nozione e
giustificazione) della pena, in G. Cocco (a cuta di), Punibilit e pene, Padova, 2009, 3 ss., in
pa. 35.
(29) Il tema sar approfondito nel $ 4, in fine.'
(50) I. Gncou, La problematica dell'offesa ne delitt di
falso
documentale,Tonno,
2OO7;31 s., si preoccupa che le tesi orientate nel senso della tutela della pubblica amrnini-
-74-
lesiva
(seppure in astratto) rispetto al bene giuridico specificamente tutelato
e non con riferimento alla fede pubblica, concetto speculare a quello di falso
(che lo ola di per s stesso) e quindi incapace di selezionare condotte anche
solo astrattamente offensive di beni giuridici reali.
In definitiva, condivisibile quella posizione che colloca i reati contro
la fede pubblica nell'ambito di quelle << astrazioni concettuali, con mere
finalit classificatorie, di raggruppamenti di reati, e che si 'concretizzano' e
debbono essere concretizzate in specifici beni giuridici >, in cui < il vero
bene giuridico I'interesse patrimoniale, amministrativo, fiscale, giudizia-
rio, offeso caso per caso dalla falsificazione > (il).
In tale prospettiva appare non conseguire risultati utili la stessa
assimilazione (32) della fede pubblica ai beni superindividuali quali la
pubblica amministrazione (o I'ordine pubblico), il cui buon andamento,
peraltro, come detto, ben pu essere direttamente futelato da alcuni degli
illeciti in esame. Infatti, i beni giuridici funzionali si caratterizzano, al
contrario della fede pubblica, per la loro afferrabilit e offendibilit, legate
proprio ai profili della amministrazione di un determinato settore della ta
in comune e, dunque, all'assoggettamento a regole, procedure, etc., di una
determinata attivit; profili assenti nella nozione di fede pubblica, che
abbiamo visto richiama concetti quali fiducia e verit, srnili struttural-
mente a taluni beni c.d. finali o sostanziali
-
di alcuni dei quali, peraltro,
non ha la stessa capacit evocativa di principi metagiuridici (si pensi, ad
esempio, all'ambiente)
-
che proprio per la loro inafferrabilit restano di
norma sullo sfondo della tutela penale, che si incentra opportunamente
sulla tutela dei beni c.d. funzionali, ad esempio in materia di tutela del
territorio o dell'ambiente (35).
4. La distinzione tra beni guridci specificamente tutelat e ben
concretamente offesi.
-
Il ragionamento richiede, perd, due precsazioni.
In primo luogo, come appena detto, nei reati raccolti sotto il titolo fede
pubblica, questa etichetta non pud e non deve essere sostituita da un'altra
-
ad esempio lo stesso buon andamento della pubblica amministrazione
-
che risulterebbe egualmente foruata e lascerebbe senza soluzione molti
dei problemi sin qui affrontati; occorre, invece, ricercare per ciascun reato
strazione
-
in particolare Rampioni e Preziosi
-
escludano la rilevanza penale della
falsificazione delle scritture private.
(31) F. Memovm, Manuale di diritto penale. Parte generale, padova,
6" ed., 2009,
196.
(32) Cosi Fmorce, Musco, Manuale di diritto penale. Parte specale, cit., vol. I, 540.
(33) G. Cocco, Beni giuridici
funzionali uersus bene giuridico personalistico, tn E.
DorcrNr, C.E. Peumo (a cura di), Studi n onore d Giorgo Mainucci,l, Teoia del diritto
pmale crimnologa e politica criminale, Milano, 2006, 176 ss., in paft, lg2.
-75-
o per gruppi di reati i beni specifici tutelati, tra cui per alcuni
-
ma non per
ali
-
anche il buon andamento della pubblica ammfuristrazione'
Ancor pi importante sottolineare che, quando si parla di interesse (o
bene) specifico o concreto tutelato, necessario distinguere il bene giuri-
dico tutelato dalla fattispecie astratta dall'interesse o bene leso dalla
concreta aggressione posta in essere; owiamente, secondo la grammatica
penalistica, in queste pagine ci occupiamo del primo. Diversa questione
i'irrtrr"rr. messo in pericolo e/o leso dalla concreta aggressione che nori
pud assurgere a bene giuridico tutelato dalla fattispecie incriminatrice; chi
costruiscel reati di falso come di danno e reputa tutelato
( un determinato
interesse probatorio relativo a uno specifico rapporto del traffico giuri-
dico
"
(34), effettua una doppia fotzatuta: costruisce come reati di danno
fattispecie che evidentemente non lo sono e delinea un bene giuridico
cangiante a seconda della condotta lesiva concretamente posta in es-
sere-(35). Esemplificativamente, cosi come il reato di furto tutela il bene
giuridico del pa-trimonio ed il concreto impossessamento di cosa mobile
t*i t"dr la propriet o il possesso di Tizio o Caio; anche con riferimento
ai reati di falso "corr" compiere lo sforzo di individuare i beni giuridici
tutelati dalle distinte fattispecie incriminatrici che presentino i requisiti di
specificitd, tutelabilit e offendibillt, i quali costituiscono ben diverso
concetto rispetto agli interessi lesi dalla concreta falsificazione. Invece si
tende a confondere i due piani, e tale fraintendimento sembra coinvolgere
Antolisei ed i suoi seguaci; ma, come esattamente si edenzia (36), < altro
il danno o pericolo di danno concretamente identificabile in relazione ad
un singolo pisodio delittuoso, altro la categoria del bene giuridico,
tutelato in via generale dalla legge e offeso dal reato >'
Colpisce ui fittto bersaglio, pertanto, la critic di chi, per escludere il
rilievo oggettivo del
/also
inocio
(57), invoca il principio di legalit ed
afferma "8) che non ii pu attribuire al giudice il potere di accertare di volta
in volta un generico legme della condotta con siffatti beni non indiduabili
in astratto. Sui tmiti di poteri interpretativi del giudice non vi dubbio (39),
questi non pud espandeie la fattispecie incriminatrice oltre il tenore letterale
de[a stessa, stizzando beni giuridici scoperti per l'occasione
(e la dottrina
della plurioffensivita si presta come nessun altra a questa inammissibile at-
(34) T. Ga-r,cNr, La
falstd'
cit.' 196.
iSi N"l t".tto criticato anche Cass. 3 luglio 1984, in Giast' pen" 1984' II' 548' nota
ininaci;Cass.2giugno ggg,inRep.foroit.,lggg,voceFalsitdinatt,n.44:ai6nidella
applicazione della circostanze in tema di entiti danno'
(56) C. Frow, II fatso
autoizzato non punbile' in Arch' pen', 1960' I, 319'
(57) L'agomento sar trattato nel $ 5.
(3S) CosiA. N.qppt, iclso e legge pmale, Milano' 1999' 181'
iSi V. il volume G. Cocco ( cura di), Inter,etazone e precedente giutlzale in
diitto penale, Padova, 2005.
_76_
tit); ma nella materia in esame (e deve essere) in questione
Ia opposta
necessit di una interpretazione
costituzionarmente
orientata delle distinte
fatrispecie di farso chene.derimiri
"."rt;;;;;;rosamenre
itermini, ed un
contributo determinante
in tal senro prrd ue"nireiilu
"oo"uu
irrd;;;;
anche da parte de'a giurisprudenzu
t" uttou i opportuni interventi legi-
slativil dei beni giuridici
specificamente
"
i."*".r*"
tuterari dai diversi
reati di falso, essendo inurile a tal fine
',eticheii"
l"girf".J";"-f.;;;;:
blica' persino owio, ai.aut" iJ'-";;lil;"
dalla tesi dena tunzione
probatoria
de''atto, che occone indiuidiarein
termini generali
e astratti (e
non di volta in volta con riguardo atta concreta condotta illecita)
'
bene
giuridico
direttamente
e concretamente
tuterato dalle distinte previsioni in-
criminatrici'
alla luce der quale, poi, verrficare ia capacrta (in askatto, trat-
tandosi normarmente
di reti di pericolo
urt.ut l"riru derfatto sub iudce
(secondo
una conformit al tipo riletta i",".-i.r"or,ituzionalmente
orien_
tati). Questo oggi, in u.."-u.di i"t.,'".,tii.gislutiui,
un comfitffi;;
e doveroso dell'interprete
e della giurisp;."7u,
lrriu_uru ad applicare non
solo la legge penale
ma.anch" i p"ri*ipi""riituri"ari
di legalit (determi-
natezza, tassativit),
offensivit ed
"*irema
,atio.-
Insomma, la questione
quali specifici U"oi'guriai"i _
certamente
e palesemenre
diverii, ad.esempio,
,"i1;;;'n',lririuo
rispetro al falso in
scrittura privata
-
tureli ra-suirorr"
d"l i;ir;;;;;;;r#;;"td;#;
si afferma che la fede pubblica
,"";r;r;;1;;.r"rr,rr,
"uro
i requisiri per
potere rivestire tale ruolo. Seppure.".;;;;re
atto della circostanza
che i reati in tema di falso, come attualmentle
strutturati
nel codice penale,
non possono essere letti come reati di evento di danno .p"tto ;;;i
giuridici
effettivamente tuterari, il.h";;;i;i;;jlurrr"o
rimite dommarico
realmente imposto dalla impostazio""
.oL-i-a;
debbono invece essere
letti, come reati di pericoro
iu*rri irp"ri";#;
concreti direttamente
tutelati'.reati
la-cu-i legittimazione
perd om.,otl d."gg" su due essenziali
requisiti: plausibilit
della valutazio""
l"gi;;i"u"deila
condotra incrimi-
nata come comunemente
resiva del_bee gi"uridico
anticiprt"*""*"
i"il
ed interprctazione
degli elementi i i"ttip""i"
.""lrente con siffatta valu-
taziore legislativa' cosicch re san"ioni
rrt's lpprchino esclusivamente
a condotte che, pur non necessaria*"ri"
u.,rorJ pericolose
in concreto
per il bene tutelato, lo siano usualmente.
5. Il significato dommatico
del
falso innocuo. _
La cartina al
tornasole della debolezza dena costruzio;"
.ii;" pubbrica
come bene
giuridico
la prassi gudinana,.i"
"ri
p."iif".-o
concetti qtali
falso grossolano,
falso nnocuo,
falso..inutite,
friiiir"r*rrr. alcuni dei quali
rappresentano
una ribellione, pi o men
"orr.up",rol",
uil.;;;;ffi;;
quale bene giuridico.
La questione,
in vero, non pu essere posta in termini di scarto tra
_77 _
tipicitd e offesa, ero in termini di fatto conforme al tipo ma inoffensivo,
perch se il bene giuridico la fede pubblica tale scarto di pressoch
impossibile configurabilit, ed infatti i compilatori del codice (40) esatta-
mente rilevano con riferimento al falso in atto pubblico che << non si pu
concepire falsitd ... che non abbia la possibilit di ledere quell'interesse
sociale che si chiama fede pubblica >, come in giurisprudenza spesso si
afferma (41). D'altra parte, come nota Antolisei (42), trattandosi di un
bene immateriale (un atteggiamento della pubblica moralit, per dirla con
Manzini), del tutto inutile indagare se sia stato leso o messo in pericolo,
essendo praticamente impossibile distinguere l'una o l'altra forma, il che
dire che una siffatta lesione sussiste sempre quando sussiste il falso,
cosicch si comprende perch l'autore pretenda per la sussistenza dell'il-
lecito quanto meno la messa in pericolo del bene concorrente che trova
specificamente gararuia nella genuinit e veridicit dei mezn probatori.
Ad essere in discussione, invece, proprio Ia tenuta della
fede
pubblca
come bene giurdico, la cui crisi
-
a fronte anche di eccessi rigoristici
giurisprudenzia, mai abbastanza severamente censurati (43), motivati per
l'appunto dalla pretesa tutela di un siffatto bene
-
evidenziata proprio
dalla ricerca di soluzioni volte a depotenziare le conseguenze applicative
del suo riconoscimento.
I concetti in questione (cui diamo un contenuto univoco non sempre
presente nella prassi che li ha creati) meritano, dunque, un cenno in questa
sede. Il
falso
grossolano, in verit, si pud ricollegare alla identificazione
nella fede pubblica del bene giuridico tutelato dalle fatspecie in conside-
raziore, in quanto per grossolano comunemente si intende cid che appare
< immediatamente riconoscibile, da non poter far cadere in errore alcuna
persona
"
(44), si tratta di riconoscibilit ex ante ed in astratto, sempre
esclusa quando in concreto l'inganno si sia verificato, ma anche nei casi in
cui I'inganno, in concreto non verificatosi, awebbe potuto verificarsi. In tal
caso non sussiste la stessa tipicit della condotta (45). Al falso grossolano
pu essere assimilato ilfalso inutile, che non tocca alcun profilo rilevante
(40) Relazione al progetto definitivo del codice penale, in I lavori preparatoi del
codice penale e del codice d procedura penale, cit., IV, 373.
(41) Cass.,sez.un.,10ottobre 198t,ced 151245;C.Y,22oftobre2OO3n 46865,in
Dir. e giur., 2004, f.. 15, 1 1 1; Cass., sez.Y,2O marzo 1984, rv n. 164742: salvo il caso in cui
esso incida su di un docmento inesistente o assolutamente nullo; Cass., sez. V, 30 settembre
1997, in Css. pen.,1999,856.
(42) Amousrr, Manuale di diritto penale, Pae speciale, cit., vol. II,71.
(43) Fmrs, Mvsco, Manuale d ditto penale. Parte speciale, cit., vol. I, 543.
(44) Fmcr, Musco, Manuale di diritto penale, Parte speciale, ciL, vol. I, 544; Cass.,
sez.Y,17 aprile-l9maggo 1986, wn 172735; Cass.,sez.V, lTagosto 1990,n. 11498,rv
n.185132.
(45) F.Cmoxz,NotaintroduttvatitoloVII,/ibroII,inCruspr,Fonn,ZuccnrA(acura
di\, Conmentario breve al codice penale, Padova, 2008, passim-
r
tr
+
_78_
o influente dell'atto o dell'oggetto in relazione al traffico giuridico o
economico, ad esempio incide su profili dei quali I'atto pubblico non
destinato a provare la verit (46).
Molto interessante per il nostro ragionamento , invece, la nozione di
falso
innocuo, che chiama in campo interessi
-
si dice
-
diversi dalla
pubblica fede, consistendo nella inidoneit del falso (di per s lesivo della
pubblica fede) a ledere gli interessi che sono tutelati aila integrit dei
mezzi probatori oggetto di aggressione (47). pi
correttamente ritngo che
entri in campo in tali situazioni la assenza nella condotta di falsificJzionl,
per le peculiarit che essa presenta, anche solo della astratta p".i"ororit
per il bene giuridico specificamente tutelato dal reato, ed i.r tul" prosp"itl*
corretto affermare (48) l'irrilevanza al fine della innocuita el raiso el
non uso in concreto dell'atto (ma non della sua destinazione a non essere
usato), circostanza che pud invece riguardare la concreta offesa del bene
giuridico, evento non richiesto per la integrazione dei reati in questione, i
pericolo astratto.
chi nega rilievo a tali diversi beni riporta il concetto all,esclusione del
dolo (49), ma cid inammissibile sia pei quanto detto sull'indiduazione
del bene giuridico tutelato, sia perch non pud rilevare sul piano soggettivo
(salva la presione del dolo specifico) cid che non rit"ua
""piano oggettivo (50).
-79-
Sul
falso
consentito o autorizzato va sottolineata in questa sede la
netta distinzione tra il falso consentito nell'ambito di una attit della
pubblica amministrazione
-
in cui non pare nemmeno evocabile il con-
cetto, giacch ad esempio la firma di un cancelliere (51) non certo nella
sua personle disponibilit concernendo un interesse della pubblica ammi-
nistrazione ed il corretto funzionamento della stessa
-
e il falso consentito
in scrittura privata, laddove, invece, pare fuor di dubbio
-
alla luce di una
corretta reimpostazione della problematica, richiesta anche dalla persegui
bilit a querela
-
che si possa attribuire rilievo alla autorizzazone del
soggetto titolare (52) del bene giuridico altrimenti leso dal falso (53).
6. Spunti dommatico-ricostruttul.
-
La soluzione, conclusivamente,
quella di ancorare la sanzione dei reati di falso gd de iure condito, come
impone una interpretazione costituzionalmente orientata, alla messa in
pericolo dei beni giuridici immediatamente tutelati dalle diverse fattispecie
incriminatrici del falso, e cio alla presenza, quanto meno, di condotte
astrattamente idonee a porli in pericolo (54), in ideale successione
-
pur
con le precisazioni effettuate sull'oggetto della tutela
-
alla previsione gi
contenuta nel codice Zanardelli che sanziona il falso in atti pubblici o in
che abbia ad oggetto cid che non appartiene al fatto tipico (salva la presione del dolo
specifico); la quitione centrale dunque corne si configuri il fatto tipico' e se questo
Pretenda
o meno che la condotta si caratterizzi
-
oltre che per la meta immutatio ven, di per s lesiva
della fede pubblim
-
in termini di pericolosit (ancorch astratta) rispetto a m bene
giuridico di ef{ettiva consistenza e specificamente tutelato dalla fattispecie incriminatrice, ed
in caso di risposta positiva questo carattere della condotta deve essere anche oggetto del dolo,
la cui integrazione, in altre parole, richiede anchel'animus nocendi (AmortseL Manuale di
diritto penale. Parte speciale, cit, vol. II, 79). In questi temini la questione del falso imocuo
non risolbile sul piano esclusivo dell'elemento soggettivo; i casi sono due: o la idoneit
(ancorch astratta) a ledere gli interessi specifici garantiti dalle fattispecie incriminatrici del
falso un elemento che c:rratted,m la condotta, ed allora anche oggetto del dolo, o non lo
, e pertanto non nemmeno oggetto del dolo; tertium non datur. Owiamente, accolta la
prima soluzione, pur sussistendo oggettivamente una condotta che presenti le dette caratte-
ristiche, pu comunqe escludersi il dolo in caso di errore dell'agente sulla esistenza delle
stesse.
(5 1) Cass. 5 luglio 1990, in Foro it., 1993, ll, 444, nota di Giacona.
(52) Non estrmea anche una valutazione scientifica, la ptica constatazione che non
v' concetto pi difficile da far comprendere anche a competenti opertori economici che, alla
luce delle concezioni attuali in terna di fede pubblica, corono seri rischi ad attorizaate
chicchessia ad appone la propria firma, pur in casi di edente utilit ai fini della celerit ed
efficacia delle transazioni economiche, ancorch in certe contrattazioni, pur di notevole rilievo
economico, siffatta prassi sia divenuta usuale.
(53) F. Brucou, 1/ problma del
falso
consentito, in Scitti di diritto penale,II, Milano,
1997, 28O: E. GnNp, voce Falsitd n ax, cit., 62'
(54) Cosi, in una prospettiva de iure condendo Fnorc., Musco, Manuale di diitto
penale. Parte speciale, crt., vol. I, 542; F. Brucom, Il problema del falso
consentito, cit.'
passim.
(46) A. Nrppl, Flso, cit., 176. Cass., sez. V,
g
febbraio 20O1, w n. 2lg39i, pur
discutibile, parla di falso innocuo ma in realr sembra iratrarsi di f"r* lir";;,; i;;il.
'*
(47) Ad es. Cass., sez. V, 20 novembre 1996 (dep. 24 gennaio lgg1), w \. 2O66i:iO,
relativa a sottoscrizione del registro una rezione di docente iverso da q";i"
"ff"tti;;;;
in possesso dei requisiti richiesti; cass., sez. I, 1 i novembre 1997 , n cas. pen, iss,
gil
Cass., sez. V, 15 maggio 1987, w n. 176302.
(48) Cass., sez,Y, 7 novembre 2007, n, 3564, in Rep- giust. civ.,200g, lgL7,
(49) CosiA.DeM*srco,vocepalsit)inatti,iEnc.d:1.,-vot.XW,lit"io,lA:l,SAZ,
A. Nrpr, Falso, cit., 181.
(50) Nei reati di falso sur dolo si scaricano i profili pi controversi della materia, ci si
interroga infatti se sia sufficiente per la sua intgrazione la coscienza e volont della
immutatio veri, o se sia invece necessaria la consafevolezza di porre in peri"oto uit"ioJ
interessi^giuridicamente protetti. La prima posizione, preferita in giurisp*i"*",
criticata
per sconfinare con il dolus in re ipsa, vale a dire che il d6lo foir"" p".
"r.ere
considerato insito
nella condoita stessa di falsificazione, e comuque non
"'e
ut""no rpuzio per attribuire rilievo
alla rappresentzione di offendere beni che ion siano la fede p;bblic;. N d;"i;i;;;;;;
l'arricchimento della nozione con_la pretesa deila consapevolezta di <provocareu" .oi-
ficuione dotata di ritevanza giuidica e potenzarmente ;on"i i tngonn* n piiofii
"-liii Fmorce' Musco, Manuare di dritto penate. parte
specare, cit., vr. I, s+o;'uJ" ir^*r*,,
Truttato, cit., vol- vI, 799: ntento decipiendi), pietesa anche dar uugo'rir".i-*to
"itu
pubblica fede; in tal senso, laddove il soggetto agenti ritenga di porre in es-sere un falso senz
le caratteristiche dette, vale a dire assolutamenlte inidone al offesa "ll" -t"r* prii*
fede (e du-nq
'e
un falso grossolano o inutile), escruso comunque il doro. Ma norr'ri cttu
ancora della
Tp9lri
u tutti i problerni.che si vogliono risolvere in sede di dolo,
".;;;;;
esserlo, giacch il dolo la rappresentazione e vornt del fatto tipico e non ,i pro p."t*".
_80_
scritture pdvate (artt. 27 5, 27 6, 27 7 co. 2", 27
g,
2gO e 2g3) < ove ne possa
derivare un pubblico o privato nocumento
",
che owiamente non si districa
tra beni specificamente tuterati e beni corrcretamente lesi. Dei ;;;;ri
stessi compilatori del codice Rocco (55) precisano che ra rinunci'al
requisito posto dal codice Zanadslli
< non pud assolutamen;";;;;;;;
ir
contrasto con le fonri e resta perfettamentivero
"n"
ottiti,
"iTp""it")
quae non solum non noc-uit, sed non erut apta nocere >>.In tal modo trova
piena applicazione gid sul piano della ricost*"iorr" astratta deile rattispecie
incriminatrici il pincipio i
ffinsivitd,che come noto cosfituisce un rimite
alla attivit del legislatore e eve trovare un p"iaant nett'attrvitJ el-l-'in-
terprete, al quale spetta il compito di individuare
".lU
futti.p""l" *llf gi
elementi, ancorch impliciti, ihe
"orr"o.rano
uli,or."*u.rza del precetto
costituzionale. D'altra parte, occorre che il principio di offensuit;;;'i;
concreto nella attit giudiziaria, u compito dei giudice di accertare in
concreto, nel momento applicativo, se il comportamento posto in essere
lede (56) effettivamente
l;interesse tutelato uitu.ro.-u o (57),
al fine < di
impedire ... una arbitraria ed illegittima dilataziore ella sier'eEtti "
ricondurre al modello legale>
t5sl. f , dunque, fonu_.rtut"
"ii.J
riconoscano nelle condotte sub udice quei carattri di p..i;;i;ril;;*";
ai beni giuridici specificamente tutelati.
De iure condendo muove un_autonomo passo verso il rispetto del
principio di offensit il progetto
pagliaro,
che, pur mantenendo in mate-
ria di falso documentale ir bne giuriico tuteh dai reari
"l
ri*il;;;i;
efficacia probatoria del docu.menio, all,aft. S: penultimo
co*d;;";;
la esclusione della punibilit del farso ,, qui.to il fatto non offende
r rnreresse sarvaguardato in concreto daua funzione probatoria
deilo sne-
cifico documento >, e dunque
.richiede
if ,"quirito
'd;ii;if*;
;;;;"il
rispetto all'unitario bene giuridico di natura strumentale ed "rir*ria,
costituito
'lall'idoneit
probatoria del documento, bensi in rapporto allrin-
teresse finale e sostanziare sarvaguardato in concreto dalla stssa fr"r;;;
probatoria
del documento. Col che, in definitiva, il l"girl"tor; :-;;;
particolare settore dei reati,di falso
-
opera una sorta di Jostituzione e i
spostamento dal bene giuridico intemo aila fattispecie ua
""
r""" giGai
variabile ed esterno, rispetro al quale la feae puliiica h.
"";;i;'";;;;
slrumentale > (59).
Ma non si tratta ancora el superamento della nozioni
di fede pubblica, aras fiilzione probatoria
ari., rimanendo la solu-
-81 -
zione legata alla concezione di Antolisei, che richiede la offesa dell'inte-
resse in concreto tutelato dallo specifico documento falsificato (60).
Occorre essere molto chiari sul punto, si ribadisce che gi de ure
condito debba essere compiuto il massimo sforzo per indiduare i beni
giuridici concretamente e direttamente tutelati (patrimonio, economia
pubblica, etc.) dalle diverse fattispecie incriminatrici raccolte sotto I'am-
bigua formula di reati contro la fede pubblica; e, comunque, deve essere
verificata, nella operazione di sussunzione del fatto concreto nel modello
astratto, la idoneit (ancorch in astratto o comunemente) della condotta
di falsificazione a mettere in pericolo detti beni, che la sanzione del falso
tutela anticipatamente.
D'altra parte, in una prospettiva di riforma, appare auspicabile la
riscrittura delle figure di reato, attualmente contenute nel titolo, accorpan-
dole in figure dotate di maggiore generalit ed astrattezza, e la loro
collocazione nei titoli di competenza a seconda della tipologia dei beni che
la sanzione del mezzo del falso intende proteggere. Ad esempio, il falso
nummario pud indubbiamente trovare opportuna collocazione nell'ambito
dei reati contro I'economia pubblica (titolo interamente da riscrivere). Le
ipotesi di falsit in contrassegni possono, invece, collocarsi nell'ambito dei
reati contro la pubblica amministrazione, fatte salve Ie ipotesi di tutela dei
segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali (artt. 473 e
474 c.p.), al centro di un vace dibattito (61), che
-riscritte
in alcuni
significati passaggi (l'attuale art. 473 co. 2" c.p. sembra tutelare il
documento pubblico e non la violazione dell'esclusiva (62'
-
possono
trovare collocazione anch'esse nell'ambito dei reati contro I'economia
pubblica (si propenda per la tutela dei consumatori o per la tutela della
patrimonio d'impresa). Mentre nell'ambito delle falsit in atti possono
opportunamente distinguersi le ipotesi che attengono al buon funziona-
mento della pubblica amministrazione da quelle che attengono alla tutela
di interess privatistici economico-patrimoniali. Si gi cennato, infine, alla
forzata collocazione nel titolo in esame delle falsit personali.
Nella riscrittura delle fattispecie pare auspicabile prevedere la verifi-
cazione di un evento di pericolo concreto rispetto ai beni tutelati. Non
convince, invece, ai fini della rilevanza penale, la pretesa del danno; non v'
confome, seppure de iure condito, E. Mm La condotta nelle
fattspecie
pertinenti al
falso
documentale, in F. Ramacci (a cura di), lc falsit
documental, st.,312.
(60) V. sopra il $ 4.
(61) Cfr. G. Mnc,t, La tutela penale della proprietd industriale e della struttura
produttiva itdliand, Padova, 2009, 69 ss..
(62) G. Cocco, Sub art. 473, in M. Ronco, S. Ardizzone, B. Romano (a cura di),
Codice pmale comrnentato, Torino, 2009, 2179: G. Cocco, La tutela penale delle creazioni
intellettuali, in Bocchini, Leme, Rossi, Cocco, Il ditto penale industrale, Padova, 1993,
236 s..
,.
(55) Relazione ar progetto definitivo del codice penare, in I ravori preparatori
der
codice.ggnalg_e..det codice di procedura penale, r"l. ii, zii'L-ls.
(5b) Nella specie; possa porre in pericolo.
(52 g.
cost. t5-21 novembre ZO0. n. StS.
flll 9
^*.r
6-11 luglio 2OOO,.n. 263; F. Crvrorz, Nota nhodutva, cit., passirn.
(sg) F.c. Pnxzo' Meit e rimi dett'offensivifi m"-prncipio "ii"lii,,"^
At'- Yv.,
prospetve
d.i iforma der codtce pb
"
,it"i iir'iirnali, Mirano, 1996,77;
f

j'.i _82_
dubbio
che contro un insidioso
mezzo d.t ar
consen ri ra una ru ter a
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condizionare
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d,^I:v"d,
e
jn
Foro
jgjl
I
.s*, *,,,; o"lrn'*1i,I:,'.:i;io':-
"'\!.'2008' r' 4' rr' 203' nota
(o))
Anche la sentenza
A" qi,-ii,
linogandosi
su quale sia ruolo della fede
-83-
teleologica di Rocco e Manzini, per cui il significato del bene giuridico
tutelato si confonde con quello di ratio della tutela, traghettata sino ai
giomi nostri dalla longevtd editoriale del manuale dell'Antolisei.
Nient'affatto condivisibili, invece, le Sezioni Unite 16 febbraio 2009,
n. 6591, chiamate a decidere se le false attestazioni sulle proprie condizioni
reddituali e patrimoniali effettuate nel procedimento di ammissione al
patrocinio a spese dello Stato, seppure non occultino il superamento dei
limiti per conseguire il beneficio, integrino l'illecito penale previsto nella
legislazione in materia (art. 95, d.P.R. 50 maggio 2O02, n. 115), che
sanziona (co. 1') < la falsitd o le omissioni nella dichiarazione sostitutiva di
certificazione, nelle dichiarazioni, nelle indicazioni e nelle comunicazioni
previste dall'art. 79, comma 1, lettere b), c) e d)>. Le Sezioni Unite
inopinatamente concludono per la tutela esclusiva della fede pubblica con
riferimento ad un illecito il cui oggetto di tutela chiaramente indicato
della stessa presione nell'interesse dello Stato a non sostenere spese non
dovute e, quindi, un interesse economico-patrimoniale (66), pur non
richiedendosi ai fini della integrazione della fattspecie base
-
che costi-
tuisce un reato di pericolo astratto
-
la lesione del bene, che integra invece
la ipotesi aggravata, che prevede un aumento di pena (co.2") < se dal fatto
consegue I'ottenmento o il mantenimento dell'ammissione al patrocinio ).
Il dato, financo curioso, che persino con riferimento ad un illecito
estraneo ai reati codicistici contro la fede pubblica, ed in cui sono in gioco
specifici interessi comodamente individuabili, la condotta di falsificazione
determini l'individuazione del bene tutelato, con un evidente stravolgi-
mento logico-dommatico; per intenderci sarebbe come dire che la o-
lenza a determinare f individuazione dell'oggetto della tutela nei reati di
danneggiamento (art. 635 c.p.) o di olenza sessuale (art. 609-bis c.p.) e
non il fatto che nel primo caso l'aggressione cade su cose aventi un valore
economico-patrimoniale di propriet di tern e nel secondo su una persona
il cui diritto di libert violato.
In questione , invece, se la condotta di falsificazione presenti quei
caratteri di idoneit lesiva rispetto al bene economico-patrimoniale tutelato
dalla norma che anche le previsioni di pericolo astratto debbono preten-
dere.
GrovaxNI Cocco
Ordinario di dritto penale
nell'Universitd degli Studi di Cagliari
pubblica, utilm lo strumento della plurioffemit, mai abbstam critimta qmdo utiliz-
zata quale grimaldello per scassinare il principio di tassativiti e determinatezza, ma nel caso
di specie non questo l'obiettivo.
(66) Cass., sez. V, 20 dicembre 2007, rv n. 238880; Cass., sez. V, 19 febbraio 2008,
n n. 239126; Cass., sez. Y, 22 gernaio 2OO7, w n. 236143.

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