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«Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi», in queste parole di Giacomo, pronunciate in occasione del primo concilio della storia della chiesa cristiana, riportate dall'evangelista Luca nel
libro degli Atti, scorgiamo il profondo legame esistente tra lo Spirito e la comunità delle origini. Qui le decisioni sono prese in accordo con lo Spirito, la Sua azione e la sua opera permea l’intero libro degli Atti, tanto nella sfera squisitamente carismatica, esperienziale ed estemporanea, quanto nelle scelte di vita e di relazione, sia della comunità che dei singoli credenti. In questo modo si esprime quell'etica descritta dall'apostolo Paolo come il “Frutto dello Spirito” , nella sua epistola ai Galati, che stabilisce il sistema di valori tramite cui credente e comunità sono chiamati a relazionarsi con se stessi e con gli altri. Scoprire le caratteristiche di questo “frutto”, riconoscerne il valore e la necessità, per la costruzione di un’etica rispondente al volere di Dio e in linea con il pensiero di Cristo, significa indagare il rapporto esistente tra questa e lo Spirito.
«Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi», in queste parole di Giacomo, pronunciate in occasione del primo concilio della storia della chiesa cristiana, riportate dall'evangelista Luca nel
libro degli Atti, scorgiamo il profondo legame esistente tra lo Spirito e la comunità delle origini. Qui le decisioni sono prese in accordo con lo Spirito, la Sua azione e la sua opera permea l’intero libro degli Atti, tanto nella sfera squisitamente carismatica, esperienziale ed estemporanea, quanto nelle scelte di vita e di relazione, sia della comunità che dei singoli credenti. In questo modo si esprime quell'etica descritta dall'apostolo Paolo come il “Frutto dello Spirito” , nella sua epistola ai Galati, che stabilisce il sistema di valori tramite cui credente e comunità sono chiamati a relazionarsi con se stessi e con gli altri. Scoprire le caratteristiche di questo “frutto”, riconoscerne il valore e la necessità, per la costruzione di un’etica rispondente al volere di Dio e in linea con il pensiero di Cristo, significa indagare il rapporto esistente tra questa e lo Spirito.
«Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi», in queste parole di Giacomo, pronunciate in occasione del primo concilio della storia della chiesa cristiana, riportate dall'evangelista Luca nel
libro degli Atti, scorgiamo il profondo legame esistente tra lo Spirito e la comunità delle origini. Qui le decisioni sono prese in accordo con lo Spirito, la Sua azione e la sua opera permea l’intero libro degli Atti, tanto nella sfera squisitamente carismatica, esperienziale ed estemporanea, quanto nelle scelte di vita e di relazione, sia della comunità che dei singoli credenti. In questo modo si esprime quell'etica descritta dall'apostolo Paolo come il “Frutto dello Spirito” , nella sua epistola ai Galati, che stabilisce il sistema di valori tramite cui credente e comunità sono chiamati a relazionarsi con se stessi e con gli altri. Scoprire le caratteristiche di questo “frutto”, riconoscerne il valore e la necessità, per la costruzione di un’etica rispondente al volere di Dio e in linea con il pensiero di Cristo, significa indagare il rapporto esistente tra questa e lo Spirito.
necessario per portare i principi cristiani nella societ contemporanea. Dario Coviello
1
Il rapporto fra Spirito ed etica
Introduzione Infatti parso bene allo Spirito Santo e a noi, 1 in queste parole di Giacomo, pronunciate in occasione del primo concilio della storia della chiesa cristiana, riportate dall evangelista Luca nel libro degli Atti, scorgiamo il profondo legame esistente tra lo Spirito e la comunit delle origini. Qui le decisioni sono prese in accordo con lo Spirito, la Sua azione e la sua opera permea lintero libro degli Atti, tanto nella sfera squisitamente carismatica, esperienziale ed estemporanea, quanto nelle scelte di vita e di relazione, sia della comunit che dei singoli credenti. In questo modo si esprime quelletica descritta dallapostolo Paolo come il Frutto dello Spirito, nella sua epistola ai Galati, 2 che stabilisce il sistema di valori tramite cui credente e comunit sono chiamati a relazionarsi con se stessi e con gli altri. Scoprire le caratteristiche di questo frutto, riconoscerne il valore e la necessit, per la costruzione di unetica rispondente al volere di Dio e in linea con il pensiero di Cristo, significa indagare il rapporto esistente tra questa e lo Spirito. Le prerogative delletica nella prospettiva teocentrica pneumatica La pneumatologia, da quando emersa con sempre maggiore evidenza la sua rilevanza per letica sociale, ossia per la sua dimensione sociale, 3 ha cessato di essere considerata la figlia adottiva della teologia, 4 nonostante lopinione di Michael Welker, secondo cui lattenzione per gli aspetti emozionali, finisce per generare una spiritualit poco compresa, dunque in grado di incidere poco nella societ post-secolarizzata. 5 Sono le varie teologie della liberazione al contrario, secondo il
1 Atti 15,28 (versione Nuova Riveduta 1927). 2 Cfr. Galati 5. 3 Per una definizione di etica sociale: la scienza di ci che l'uomo deve essere, poich la vita morale non consiste soltanto nel fare in senso stretto, ma nell'orientare tutta la nostra attivit [] in un determinato modo, verso un determinato ideale umano; SOFIA VANNI ROVIGHI, Elementi di filosofia, III, La Scuola, Brescia 1963, p. 189. 4 Per una sintetica panoramica dellattuale rapporto fra pneumatologia e teologia sistematica cfr. ELIJAH DUNBAR, Teaching and Understanding Pneumatology and Spiritual Gifts, Xilibris Corporation, Bloomington 2009, pp. 20-25; per una trattazione pi approfondita cfr. VELI-MATTI KRKKINEN, Pneumatology: the Holy Spirit in Ecumenical, International and Contextual Perspective, Baker Academic, Grand Rapids, 2002. 5 Cfr. MICHAEL WELKER, Lo Spirito Di Dio, trad. it., Queriniana, Brescia 1995, pp. 21-23. 2
teologo tedesco, a manifestare maggiormente lopera dello Spirito, 6 che costituisce la risposta sia al pluralismo che allindividualismo del nostro tempo, essendo in grado di mantenere unite le diversit che si evidenziano nella societ pluralista. 7
Pi favorevole a cogliere il nesso fra esperienza carismatica e rinnovamento sociale la pneumatologia di Jrgen Moltmann, che attribuisce allo Spirito lorigine e la preservazione della vita spirituale, 8 oltre al compito di intercedere a favore di coloro che hanno subito ingiustizie. 9
Volendo definire con maggiore precisione la caratteristica essenziale delletica Pentecostale, superando le molteplici posizioni teologiche, si pu dire che la relazione con Dio, considerato la suprema e infallibile autorit, il suo Focus mentre nellesperienza dello Spirito trova il suo tratto caratteristico dominante e in Ges, manifestazione perfetta di Dio e della Sua volont, il modello di riferimento. 10
Attraverso la certezza della esperienza pneumatica letica pentecostale guarda con un sentimento di lealt a quel Dio rivelatosi nell incontro spirituale, a quell Uno che nel proprio carattere, volere e azione, racchiude le norme per la vita etica. 11
Prendere i principi etici di Dio come paradigma assoluto, in base al quale confrontare i diversi codici etici, rende necessario identificare quali siano queste qualit. In modo particolare occorre saper identificare quei principi etici propri di Dio stesso, che hanno determinato i suoi interventi soprannaturali nella storia dellumanit, per la realizzazione del Suo piano di redenzione. Dall Esodo al movimento profetico, dalla venuta del Cristo fino al giorno di Pentecoste, 12 la Scrittura ci mostra il piano di redenzione che si realizza grazie alla potenza di Dio, mentre in ognuno di quegli eventi possiamo identificare uno dei principi etici di Dio. Nella narrazione della liberazione dallEgitto vediamo concretamente manifestato il principio
6 Cfr. Ivi pp. 24-28. 7 Cfr. Ivi pp. 29-34. 8 Cfr. JRGEN MOLTMANN, lo Spirito della Vita. Per una pneumatologia integrale, Queriniana, Brescia 1994, in particolare cfr. pp. 55- 58; pp. 183-187; pp. 205-209; pp. 226-228. 9 Cfr. MOLTMANN, lo Spirito op. cit. pp. 167-168. 10 WONSUK MA, ROBERT MENZIES (a cura di), The Spirit and Spirituality: Volume 4: Essays in Honor of Russell P. Spittler, T&T Clark International, London, 2004, pp. 119-120; GEORGE KIMBER, Disciples of the Holy Spirit, Bloomington 2011,pp. 19-25. 11 Ibidem. 12 Ivi p. 121. 3
della liberazione dalloppressione religiosa, politica ed economica. La storia dei profeti ci parla della proclamazione della giustizia sociale che devessere attuata in Israele, sia in ambito sociale che nellordine politico, e nel modello di distribuzione economico. I profeti, parlando nelle varie fasi della storia di Israele, prima dellimminente esilio, durante la cattivit e in vista del Giorno del Signore, della liberazione, condividono tutti il principio che la potenza di Dio si manifester stabilendo la giustizia sociale per i poveri i bisognosi, gli sfruttati e la Shalom. 13
Nella venuta di Ges troviamo espresso il principio etico dellamore incondizionato per il prossimo, ripreso in vari passi del Nuovo Testamento, 14 infine nel racconto della Pentecoste troviamo la concreta dimostrazione del principio che possibile dare vita a una nuova umanit, grazie alla venuta, morte, resurrezione ed ascensione del Cristo. 15
Da questa analisi dei principi etici divini, costituenti il paradigma delletica pentecostale, emerge il suo carattere teocentrico e il suo orientamento verso lagire di Dio. Attraverso lesperienza pneumatica, il credente e la comunit entrano in contatto con la potenza di Dio che si manifesta e agisce sia nellindividuo che nella comunit. Quando egli in noi soffia con la sua forza, produce in noi la vita divina, cos che non ci muoviamo da noi stessi, ma veniamo governati esclusivamente da lui e da lui siamo mossi: tutto ci che di bene abbiamo in noi frutto della sua grazia. 16 lo Spirito di Dio che santifica il credente, rendendolo capace di portare il Frutto dello Spirito, che si traduce individualmente nellassumere latteggiamento di Cristo sia nella relazione con gli altri che verso la vita e noi stessi. Letica pentecostale centrata su Dio, i suoi principi e la Sua azione, in Ges quale manifestazione perfetta della sua volont e dei principi etici di Dio, 17 trova infatti il proprio modello di riferimento, e nellopera dello Spirito la sua modalit attuativa.
13 Ivi pp. 121-122. 14 Cfr. Gv. 13, 34-35 (Amare il fratello); Mt. 22,34-40; Mc. 12-28-34; Lc. 10, 25-37 (Amore per il prossimo); Mt. 5,43-48 (Amare i nemici); 15 MENZIES (a cura di), The Spirit op. cit. p. 123. Cfr. Atti 2 per Spirito dato ai giudei; Atti 10,46 segno delle lingue come estensione delleffusione dello Spirito anche ai Gentili, Atti 19,6 glossolalia estesa anche ai discepoli di Giovanni. Questi tre capitoli mostrano come lo Spirito raggiunga differenti gruppi (Ebrei, Gentili e discepoli di Giovanni che non seguivano Cristo), seguendo lo schema narrativo di tutto il libro degli Atti, che mostra come il messaggio dellevangelo si diffonda al di fuori del mondo ebraico, in tutto il mondo. Cfr. FRANK STAGG, GLENN HINSON, WAYNE OATS, Glossolalia: Tongue Speaking in Biblical, Historical and Psychological Perspective, Abingdon Press, Nashville 1967, p.34. 16 GIOVANNI CALVINO, Istituzioni della religione Cristiana, III, 1,3. http://www.iglesiareformada.com/Calvino_Istituzioni_3_1- 2.html [ultima consultazione 11/02/ h. 24,00]. 17 Cfr. Gv. 1, 1-18; Gv. 10,30; Gv 14,10-20; Eb. 1,1-3; I Tim. 3,16; II Pt. 1,1. 4
Ges, Il Frutto dello Spirito e letica Letica cristiana stata definita come la spiegazione sistematica dellesempio morale e degli insegnamenti di Ges, applicati allintera sfera esistenziale del credente nella societ, resa attuale dallopera dello Spirito Santo. 18
Il punto di partenza per scoprire letica di Ges, incarnazione del carattere, della personalit di Dio, e come tale modello di riferimento per letica cristiana, il suo Sermone sul Monte. 19
Qui abbiamo una descrizione di come dovrebbe essere la vita sia delluomo che della comunit in armonia con Dio. Non si tratta di un programma da seguire, oppure di regole da osservare per poter diventare discepoli di Ges. Piuttosto Il Sermone indica lo stile di vita per chi gi sta seguendo il Cristo. 20
Lo scopo far s che i discepoli, attraverso questi insegnamenti, siano in grado nel tempo con laiuto dello Spirito Santo, di testimoniare i principi di Dio manifestando il Suo Regno, 21 in modo che altri vedendoli siano portati a lodare Dio. 22
La chiave per mettere in pratica i principi esposti nel Sermone lo Spirito Santo, che rende possibile divenire imitatori di Cristo, acquisendone il carattere, 23 e concretizzando in questo modo letica cristiana. un indicazione che lo stesso Ges ha dato ai discepoli in Atti, prima della sua ascensione, 24
ed la condizione per portare quel Frutto dello Spirito in cui si concretizza nel credente letica. 25
Per contro necessario distinguere come lo Spirito non sia unesperienza emozionale, n loccasione per eccentriche manifestazioni carismatiche, tantomeno sia sotto il nostro controllo; piuttosto siamo noi ad essere controllati da Lui. 26
Lo Spirito Santo stato dato alla chiesa per renderla lautentico corpo di Cristo, condividere
18 Cfr. KIMBER, Disciples op. cit. p. 26. 19 Mt. 5. 20 KIMBER, Disciples op. cit. pp. 25-26. 21 Ibidem. 22 Mt. 5:16 23 REGINALD ERNEST, OSCAR WHITE, Christian Ethics, Paternoster Press, Gloucester 1994, p. 112. 24 Atti 1,8. 25 KIMBER, Disciples op. cit. p. 37. 26 Ibidem. 5
la Sua vita manifestando con fedelt la Sua personalit, portando frutto in ogni buona cosa. 27
Dunque distorcere la Sua azione, ponendo laccento solo sullaspetto carismatico emozionale dei doni, a scapito delletica, significherebbe distorcere il messaggio del Vangelo stesso. Oltre ci lo Spirito rappresenta anche la potenza data alla chiesa, in vista della sua missione di testimonianza. Ed effettivamente un potente ministero evangelistico, in parole ed opere, con la nascita di discepoli in tutte le diverse nazioni, uno degli immediati, pi importanti risultati conseguenti all opera dello Spirito, fin dalla Pentecoste. Infine compito dello Spirito Santo anche interpretare e rendere attuale il messaggio, per i credenti e per la comunit, supportando la chiesa nel proclamare la verit di Cristo al mondo. In questa azione di testimonianza troviamo la grande sfida che rappresenta, per i singoli credenti e per la comunit, riuscire a vivere sia nella chiesa che nella societ. Confrontarsi con questa problematica implica non dover considerare letica un rapporto individuale con Dio, e vivere allinterno della comunit cristiana la propria vita spirituale, intesa come esperienza pneumatica, di relazione con lo Spirito. 28
Non si tratta di inapplicabili principi teorici, legati ad obsoleti modelli culturali. Nella Scrittura abbiamo chiari esempi, primo fra tutti lapostolo Paolo, di come letica cristiana non sia stata lasciata un mero ideale sulla carta. Il suo modus operandi muove dai principi pratici, che ritroviamo nelle varie epistole che ha indirizzato alle chiese, 29 in cui tratta delletica dello Spirito, piuttosto che di questioni pratiche. Inoltre letica il Frutto dello Spirito, dunque senzaltro il risultato dellazione dello Spirito, esattamente come le manifestazioni carismatiche, con la differenza che queste sono estemporanee e temporanee, legate alla sfera delle emozioni, mentre letica il risultato di un processo: la santificazione, legata alla scelta razionale di uniformarsi alla volont di Dio. Essa dipende vero dallazione dello Spirito, ma per usare lespressione di Moltmann: Rispondendo con la vita alla parola di Dio che li vivifica, i credenti non si comportano soltanto da oggetti passivi di una santificazione operata da Dio, ma si pongono anche come nuovi soggetti del proprio modo di strutturare l'esistenza. 30
27 Ibidem; cfr. Rm. 8, 29; Gt. 5, 16-26; 28 GORDON FEE, Paul, the Spirit and the people of God, Hendrickson Publishers, Peabody 1994, p. 99. 29 KIMBER, Disciples op. cit. p. 38. 30 MOLTMANN, lo Spirito op. cit. p. 204. 6
Perci se da un lato innegabilmente lo Spirito Santo a santificare, dall altro noi possiamo per rimuovere gli ostacoli. 31 Occorre volerlo, riconoscendo lindispensabilit dellopera di santificazione da cui nasce il Frutto dello Spirito, che consente lattuazione delletica cristiana, cos come siamo inclini a ricercare le manifestazioni carismatiche. Lo Spirito ha mostrato, e continua a dimostrare, come avere comunione con Dio. Inspiegabilmente molte etiche cristiane contemporanee si sforzano di agire cristianamente senza tuttavia utilizzare le risorse designate allo scopo. 32 Si cerca di trasformare la parola Cristiano in un aggettivo, un appellativo, uno stile, mentre lo Spirito di Dio offre al popolo di Dio una particolare azione, un verbo attraverso cui diventare ed essere nomi propri, persone, discepoli, testimoni. 33
Sono modelli etici che falliscono i loro stessi obiettivi, cercando di creare un mondo migliore senza avere il bisogno di avere persone migliori, dimenticando la risorsa principale, il modo in cui lo Spirito Santo ha scelto di formare il popolo di Dio. Riconoscere lazione dello Spirito presuppone la volont di cogliere sia laspetto carismatico che il processo di santificazione, ponendoli sul medesimo piano, diversamente si altera il messaggio dellevangelo, pregiudicando la stessa comunione con Dio.
Conclusione La comunit delle origini di Gerusalemme ci ha lasciato testimonianza di come, nel proprio ambito, le decisioni venissero prese in accordo con lo Spirito e nel libro degli Atti possiamo scorgere lo spirito Santo allopera nel formare la Chiesa, in accodo con i principi etici di Dio stesso, che rintracciamo in tutta la narrazione biblica, a partire dal libro dellEsodo. Si tratta di quei valori di libert dall'oppressione, Giustizia per i pi deboli, amore incondizionato per il prossimo, redenzione e creazione di una nuova umanit, che Ges, ha incarnato. Prende in questo modo forma e sostanza la volont di Dio, trasformando Cristo nel modello etico per la realizzazione di un cristianesimo che non si accontenta solo di estemporanee esperienze
31 Ivi p. 207. 32 Cfr. STANLEY HAUERWAS, SAMUEL WELLS (a cura di),The Blackwell Companion to Christian Ethics, John Wiley & Sons, Chichester 2011 2 , p. 13. 33 Ibidem.
Prospettive ecumeniche nell'ottica pentecostale. L’unità della Chiesa come azione dello Spirito.Dall’etica sociale del movimento ecumenico alla dimensione escatologico-esperienziale del pentecostalesimo