Il titolo del presente schizzo, Lukdcs e i dilemmi della dialettica marxista, non minimamente inteso a signifcare che la dialettica sia per Lukcs un dilemma. Nel corso dello sviluppo del suo pensiero si d tutto un lungo primo periodo in cui la dialettica non compare afatto, e un altro, successivo, in cui essa occupa invece un posto centrale. Ma n l n qui essa pu suscitare dilemmi: non l, perch l non esiste ancora; non qui, perch qui viene accettata e fatta valere centralmente, senza questioni di sorta. I dilemmi della dialettica consistono semmai soltanto in questo, che la dialettica stessa a mostrarsi un dilemma. Se si eccettua la parola storicismo (fonte di equivoci e malintesi a non fnire), in flosofa non conosco termine pi scivoloso e indeterminato: non solo perch - come ben noto la dialettica venuta via via assumendo signifcati molteplici, sempre diversi tra loro, ma perch anche presso i pensatori dove apparentemente sembra designare un complesso problematico organico e unitario, Hegel in testa, il suo statuto resta impreciso, le sue applicazioni presentano varianti innumerevoli, la sua comparsa spesso sottaciuta o clandestina. Mi ha sempre molto colpito la reticenza defnitoria di Hegel. Delle sue opere massimamente sistematiche, la Fenomenologia - tutta intessuta di relazioni dialettiche, una dialettica ininterrotta, senza soluzione di continuit -non contiene defnizione alcuna del concetto, se non l'assunto che la sostanza si scioglie - si deve sciogliere - nella dialettica del soggetto (dello spirito come soggetto); e l'Enciclopedia, dove la sistematica si regge tutta quanta sulla articolazione dialettica, identifcandosi con essa, bistratta la dialettica in modo che pi irragionevolmente non si pu: ne confna la trattazione in un luogo sbagliato, sotto un titolo anodino, e la restringe entro pochi, brevi e criptici enunciati, ai limiti della comprensibilit: quasi che Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. GUIDO OLDRINI preoccupazione dell'autore fosse pi di nasconderla che di evidenziarla, di esibirne il ruolo determinante. Le cose non migliorano molto con il marxismo, diciamo pure che peggiorano. Marx si guarda bene dal venirci incontro. Non diversamente dal novanta per cento delle sue altre promesse, anche la promessa, in et matura, di trovare il tempo per rioccuparsi di Hegel e della dialettica va, come ben si sa, disattesa. Tutti i marxisti seri che gli si afancano o che lo seguono - Engels, Labriola, Mehring, Lenin, Gramsci, Lukcs - debbono arrabattarsi per proprio conto, punto capitale restando per tutti se, come, fno a che punto e in quale senso la dialettica marxista batta una strada autonoma, diferente da quella di Hegel. A questo inconveniente comu- ne, fonte di intralci e dilemmi infniti, di nodi problematici irrisolti, si aggiunge in Lukcs la circostanza che egli non comincia e non svolge principalmente la sua attivit come flosofo. A occuparlo per gran parte della carriera piuttosto la critica letteraria o, tutt'al pi, la problematica estetica in generale; ma quella problematica estetica che durante i suoi anni giovanili s spinge fno alla flosofa (mi riferisco segnatamente alla Filosofa dell'arte di Heidelberg), ha presupposti neokantiani, dunque lontanissimi dalla dialettica. Un ruolo di primo piano quest'ultima prende a svolgere solo con il suo proto marxismo, e svolge poi di continuo, fno a tutta la fase sistematica tarda, ultima, del suo pensiero, dalla grande Estetica in avanti (Lukcs ha ormai quasi settant'anni), allorch la stringenza dei problemi lo obbliga a misurarsi di nuovo da vicino con la flosofa e la dialettica. 1. Nessuna pretesa qui, da parte mia, di andare al fondo delle cose. Non sarebbe neanche ragionevolmente possibile. Accenner solo, come eventuali punti di discussione, a quei luoghi dove Lukcs chiama direttamente in causa la dialettica e questa chiamata in causa si rifette sul senso e l'esito delle sue considerazioni flosofche. Grosso modo - ma questo proprio solo uno schema volgarissimo - allo snodo che la funzione della dialettica svolge lungo le tre fasi seguenti: nel Lukcs hegelo-marxista di Storia e coscienza di classe (1923), nel marxismo del Lukcs critico letterario e storico della flosofa a Mosca dopo il 1930 e nella sua sistematica marxista matura, di impianto ontologico (specie in Per l'ontologia dell'essere sociale, 1968-71). Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 2 GUIDO OLDRINI Cominciamo dal protomarxismo. La dialettica certo gi del tutto all'opera in Storia e coscienza di classe. Energicamente rivendicati, contro ogni forma sia di sociologismo volgare (eredit della II Internazionale), sia di revisionismo alla Bernstein, entrambi antidialettici, vi sono le categorie hegeliane di totalit e mediazione, ora nell'accezione specifcamente marxista di totalit concreta 1 . Dovunque riconoscibili e fecondi i tratti propri della dialettica (infuenza esercitata dalla mediazione sull'immagine del mondo, identit tra processo dialettico e sviluppo storico). Sua funzione precipua, quella di ritrarre il fenomeno della reifcazione (tema gi al centro dei Manoscritti economico-flosofci di Marx, per altro non ancora resi noti quando Lukcs se ne occupa), ossia l'essenza della struttura di merce dei rapporti tra gli uomini nell'organizzazione capitalistica della societ. Solo che il suo impianto sconta ancora un retroterra viziato dal presupposto idealistico hegeliano del soggetto-oggetto identico. Viene riprodotto l, con tutte le varianti del caso, il mito flosofco del soggetto che rilascia da s il mondo per riprenderlo e riassorbirlo di nuovo in s. La flosofa classica tedesca - si legge in Storia e coscienza di classe - giunge in Hegel fno al punto di vista dal quale la genesi della realt viene compresa come atto (Tathandlung): l'uniti di soggetto e oggetto, di pensiero e essere, che l'atto (Tathandlung) ha tentato di dimostrare e di indicare, ha efettivamente il suo luogo di realizzazione e il suo sostrato nell'unit tra la genesi delle determinazioni del pensiero e la storia del divenire della realt. Quest'unit pu tuttavia valere come unit compresa soltanto se nella storia si riesce non semplicemente a indicare il luogo metodologico della risolvibilit d tutti questi problemi, ma a mostrare concretamente il noi, il soggetto della storia, quel noi la cui azione e realmente la storia 7 . 1 Cfr. I. Mszaros, Lukcs' Concep afDialectic, The Merlin Press, London 1972, pp. 61 sgg. (parzialmente tradotto nell'antologia di saggi, a mia cura, Lukcs, Isedi/Mondadori, Milano 1979, pp. 141 sgg.). 1 G. Lukics, Geschiebte und Klassenbewutsein. Studien ber marxistische Dialektik, Malik Verlag, Berlin 1923 (repr. Red Star Press, London 1997), p. 161; ora in Ora quel noi, in Storia e coscienza di classe, il proletariato. Anzich perdersi nel labirinto senza uscita della mitologia concettuale di Hegel, cio nello spirito del mondo come soggetto fantastico, Marx addita la nuova prospettiva. il proletariato, come soggetto reale della Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 3 GUIDO OLDRINI prassi rovesciarne (per usare una locuzione posteriore di Lukcs, tratta dal suo saggio del 1926 Moses Hess e i problemi della dialettica idealistica), il veicolo del processo di comprensione delle leggi oggettive del mondo. Si legge in Storia e coscienza di classe: Presentandosi come conseguenza immanente della dialettica storica, la sua coscienza si presenta essa stessa dialetticamente. Cio [...] essa non altro che l'espressione della necessiti storica. Il proletariato non ha nessun ideale da realizzare. La coscienza del proletariato pu chiamare in vita, nella sua riconversione pratica, soltanto ci che viene spinto ad una decisione dalla dialettica storica, ma non pu disporsi "praticamente" al d sopra del corso della storia ed imporre ad essa puri e semplici desideri o conoscenze. Infatti, essa stessa non e altro che la contraddizione divenuta cosciente dello sviluppo socale 1 - Ci equivale a dire: carattere essenziale della dialettica proletaria che la coscienza non qui coscienza di un oggetto che le si contrappone, ma autocoscienza dell'oggetto stesso; che la coscienza del proletariato si innalza sino all'autocoscienza della societ nel suo sviluppo storico 4 . La posteriore autocritica di Lukcs a questa costruzione puramente metafsica (nel Vorwort 1967 alla riedizione del testo) suona come radicale e defnitiva: Il proletariato come soggetto-oggetto identico della reale storia dell'u- manit non [...] una realizzazione materialistica che supera le costruzioni intellettuali idealistiche: si tratta piuttosto d un hegelismo pi hegeliano di Hegel, di una costruzione che intende oggettivamente oltrepassare il maestro stesso nell'audace innalzamento del pensiero al di sopra di qualsiasi realt 5 . G. Lukcs, Frhschriften II {Werke, Bd. 2), Luchterhand, Neuwied-Berlin 1968, pp. 327-8 (trad. it. Storia e coscienza di classe, a cura di G. Piana, Sugar, Milano 1967, p. 192: traduzione qui e in seguito da me ritoccata). 3 Ibid., p. 194; rist., p. 362; trad. it. cit., p. 234. 4 Ibid., p. 198; rist., p. 366; trad. it. cit., p. 238. 1 Lukacs, Vorwort [19671 a 'l a ried. di Geschichte und Klassenbewutsein, in Werke cit., Bd. 2, p. 25; trad. it. cit., p. xxiv. Inoltre, come tale, come questa espressione idealistica della storicit del mondo sociale, la dialettica non cosa che possa avere a che fare con la natura; c' una dialettica del sociale, anzi il sociale non si esprime se non dialetticamente, ma non una dialettica naturale. Mancando la natura di ogni interazione tra soggetto e oggetto, da Storia e coscienza di classe, Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 4 GUIDO OLDRINI con giustifcata perplessit di Gramsci (il quale d'altronde parla del libro solo per sentito dire), la dialettica della natura resta esclusa 6 . 2. Secondo la prefazione autobiografca di Lukcs test citata 7 , i pregiudizi idealistici di Storia e coscienza di classe cadono di colpo tutti insieme con la svolta flosofca generale che interviene nel suo pensiero quando, all'inizio degli anni '30, egli si trasferisce a Mosca. Questa svolta forma storiografcamente il nodo centrale, decisivo, per la giusta comprensione del trapasso di Lukcs dal protomarxismo giovanile al marxismo della maturit. Riassumer qui di seguito in breve cose da me gi illustrate dettagliatamente altrove**. E d'altronde Lukcs stesso a prenderci per mano e a condurci sulla giusta via, a fornirci della svolta, in innu- 6 lbid., pp. 18-9; trad. it. cit., pp. XVJ-XVII. Cfr. A. Gramsci, Quaderni del carcere, a cura di V. Gerratana, Einaudi, Torino 197S, II, p. 1449. ' lbid., pp. 38 sgg.; trad. it. cit., pp. XL sgg. s Faccio riferimento in particolare ai seguenti scritti: Le bau teoretiche del Lukcs della maturit, nel volume, a mia cura, // marxismo della maturit d Lukcs, Prismi, Napoli 1983, pp. 65-90; Giovane Lukcs o Lukcs maturof, in Gyorgy Lukcs nel centenario della nascita, 1885-1985, a cura di D. Losurdo, P. Salvucci, L. Sichirollo, QuattroVenti, Urbino 1986, pp. 19-32; Alle radici dell'ontologia (marxista) di Lukcs, Giornale critico della flosofa italiana, LXXVI, 1997, pp. 1-29, e {versione tedesca) in Lukcs 1997 (Jahrbuch der Internationalen Georg-Lukacs-Gescllschaft, 2), hrsg. von E Benseler, W.Jung, Peter Lang, Bern 1998, pp. 133-62, cui rinvio anche per tutti i ragguagli bibliografci. Molto nitido, in proposito, il ricordo dell'amico e stretto collaboratore di Lukcs a Mosca, Michail Lifsic: Qui in lui si comp il defnitivo passaggio dialettico nella sua vera forma, egli trov se stesso (M. Lifsic, Dialoghi moscoviti con Lukcs, a cura di G. Mastroianni, Belfagor, XLV, 1990, pp. 549-50). Cfr. anche I. Hermann, Die Gedankenwelt von Georg Lukcs, Akadmiai Kiad, Budapest 1978, pp. 176 sgg., e i due testi di L. Sziklai, Georg Lukcs undseine Zeit, 1930-1945, Corvina, Budapest 1986, pp. 91 sgg., e After the Proletarian Revol- ution: Georg Lukcs's Marxist Development, 1930-1945, Akadmiai Kiad, Budapest 1992, pp. 95 sgg. merevoli testi (lettere, interviste, schizzi autobiografci, prefazioni e postfazioni, della cui sincerit non c' ragione alcuna di dubitare), una pi che attendibile ricostruzione autentica. Intellettualmente determinante per lui soprattutto un punto: l'occasione che gli si ofre di venire in contatto, all'Istituto Marx-Engels di Mosca, con il testo appena uscito dei Quaderni flosofci di Lenin e con gli ancora inediti, ma gi completamente decifrati, Manoscritti economico-flosofci del giovane Marx. Queste letture incidono cos a fondo su di lui da cambiare per intero il Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 5 GUIDO OLDRINI suo rapporto al marxismo, da trasformare la sua prospettiva flosofca; tanto che, a distanza di quasi quarantanni, nel citato Vorwort del 1967, egli ricorda ancora l'impressione sconvolgente ricevuta dalle parole con cui il Marx dei Manoscritti individua e fssa nell'oggettivit qualcosa di ontologicamente primario, una propriet originaria di tutti gli esseri cos come di tutte le relazioni tra essenti e di tutte le loro produzioni (oggettivazioni): proprio cio la quintessenza, Lukcs crede, della teoria materialistica marxiana dell'oggettivit. Ora questo punto autocritico di svolta investe centralmente anche la sua concezione della dialettica. (Latenti tratti di autocritica, ricordo di passata, si incontrano per altro gi anche in precedenza, nelle sue recensioni viennesi della seconda met degli anni '20, specie in quelle a Bucharin, Lassalle e Moses Hess s .) E qui ha la sua radice anche la teoria lukacsiana del realismo in estetica. Tra il realismo come metodo di creazione artistica e la teoria materialistica marxiana dell'oggettivit, non sformata da volgarizzazioni, per Lukcs sussiste infatti assai pi che una semplice corrispondenza; l'una deriva dall'altra, o almeno le si riconnette nel modo pi stretto. Ci l'induce in pari tempo a evidenziare l'altro lato complementare della teoria, il ruolo mediatore, determinante, che vi giuoca la dialettica. Poich, se l'oggettivit del realismo vuole distinguersi e si distingue in linea di principio dal naturalismo descrittivo, dall'agitazione, oppure, sul versante ideologicamente 9 Nel saggio su Hess egli insiste, tra l'altro, apertamente sulla svolta del metodo dialettico operata da Marx ed Engels e su quanto questa svolta abbia creato una teoria di tipo interamente nuovo {Lukcs, Moses Hess und die Probieme der ideali-stischen Diaiektk, in Werke, Bd. 2, cit., p. 681; trad. it. in Lukcs, Scrtti politici giovanili, 1919-1928, a cura di P. Manganaro, Laterza, Bari 1972, p. 302). opposto (ma esteticamente convergente), dal falso oggettivismo della letteratura borghese decadente, allora occorre che, superando ogni immediatezza sia nel soggetto che nell'oggetto, ogni escogitazione puramente volontaristica come ogni registrazione meramente passiva o fenomenica di eventi, essa si produca quale risultato della complessa dialettica oggettiva di essenza e fenomeno, dove ha parte - e parte decisiva - l'interrelazione che lega sempre lo scrittore alla realt ritratta, il suo rapporto di infuenza reciproca con la concezione del mondo e lo stile artistico. Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 6 GUIDO OLDRINI Non sorprende il rilievo che Lukcs attribuisce al problema. I suoi grandi saggi critico-teorici della prima met degli anni '30 (il saggio su Goethe e la dialettica, quello su Franz Mehring, soprattutto quello del 1935 Sul problema della forma artistica oggettiva, apparso originariamente nella rivista moscovita Lite-raturnyj kritik, e vent'anni pi tardi volto dal russo in tedesco con il titolo di Arte e verit oggettiva: dove - si osservi sono messe espressamente a frutto le annotazione di Lenin alla logica di Hegel) - quei saggi ci battono con particolare insistenza, sottolineando come il problema teorico centrale della letteratura e della flosofa tedesca del periodo classico, da Lessing a Hegel, sia per l'appunto la lotta per lo sviluppo della dialettica; certo una dialettica idealistica, che il marxismo senza rinnegarne afatto il contributo - deve inverare materialisticamente. N sorprende che l'accento cada ora con tanta forza sulla fgura di Goethe, intorno a cui egli viene lavorando a Mosca senza interruzione anche durante gli anni pi bui dello stalinismo, in evidente e non estrinseco parallelo con il suo rinnovato studio di Hegel 10 . Poich egli ora in cerca di una via d'uscita teorica dal suo precedente marxismo hegelianizzato e punta su un'assimila- 10 Tra i suoi principali lavori sul tema sono Goethe und die Dialektik, Der Marxist, II, 1932, n. 5, pp. 13-24 (ora in G. Lukcs, Eszttikai rsok 1930-1945, a cura di L. Sziklai, Kossuth, Budapest 1982, pp, 267-78; trad. it. di A. Gargano in Lessing e i suo tempo, a cura di M. Freschi, Libreria del Convegno, Cremona 1973, pp. 267-84); gli studi poi raccolti in Goethe und seine Zeit, Aufbau-Verlag, Berlin 1950 2 {specie quelli sul Faust, dove il parallelo con la Fenomenologia dello spirito); e certe pagine, specie le conclusive, di Der funge Hegel und die Probleme der kapta-listischen Gesellscbaft, Aufbau-Verlag, Berlin 1954, pp. 249-51, 645-6 (trad. it. Il giovane Hegel e i problemi della societ capitalstica, a cura di R. Solmi, Einaudi, Torino 1960, pp. 297-9, 783-5). zione del materialismo che non signifchi rinuncia alla dialettica, Goethe gli ofre in pi sensi l'appiglio cercato. Gli sforzi di Goethe per elaborare una scienza dell'evoluzione nella natura e per stabilire uno stretto collegamento tra flosofa della natura ed estetica, la sua inclinazione istintiva, spontanea, al materialismo, che si atteggia altrettanto spontaneamente in forma dialettica (sebbene resti sempre molto indietro alla dialettica di Hegel sul terreno sociale), il suo fecondo rapporto di continuit ma anche di superamento nei confronti dell'Illuminismo, la sua valorizzazione contro Schiller - del simbolico versus l'allegorico, ossia della categoria della "particolarit" nell'arte, e altri tratti carat- Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 7 GUIDO OLDRINI teristici della sua teoria e prassi artistica, sono tutti elementi destinati a incidere a fondo sulla rifessione estetica di Lukcs. Goethe occupa una posizione singolare, privilegiata, straordi- nariamente illuminante per il Lukcs posteriore alla svolta del 1930. La superiorit della posizione goethiana rispetto, poniamo, alle sue fonti illuministiche egli la vede proprio in ci, che come pensatore, non meno che come artista, come grande realista, Goethe pu muoversi liberamente nella materia, rispecchiare il movimento, l'automovimento della materia, essenzialmente e insieme sensibilmente, come automovimento. Lukcs vi trova cos, in un certo senso, il modello che lo strappa alla morsa idealistica di Hegel e lo ricongiunge, su problemi concreti, all'oggettivit, allo studio del manifestarsi immanente della dialettica nel reale; correlativamente vede come le geniali intuizioni dialettiche di Hegel valgano a infuenzare, correggere, integrare in molti punti la tendenza solo spontanea di Goethe alla dialettica. Comune a ogni modo, nei due, questa idea fondamentale: di muovere dal lavoro umano come processo di autoproduzione dell'uomo. La concretizzazione teorica dei problemi della dialettica, la scoperta e la messa in chiaro del nesso dialettico tra essenza e fenomeno (innalzato dal marxismo fno alla concretizzazione del contenuto sociale, del signifcato di classe di essenza e fenomeno 11 ) passano per Lukcs di qui. Che Goethe e Hegel stiano cos decisa- 11 G. Lukcs, Zur Frage der Satire [1932], in Essays Uber Realsmus {Werke, Bd. 4), Luchtcrhand, Neuwicd-Berlin 1971, p. 89 (rist. in appendice a A. Klein, Georg Lukcs in Berlin. Literaturtheorie und Literaturpoiitik der jahre 1930B2, Aufbau-Verlag, Berlin- Weimar 1990, p. 305). mente e cos a lungo al centro dei suoi interessi solo un segno in pi della sua spiccata originalit di marxista e - checch si pensi e dica da molta parte della letteratura critica un'altra prova irrefutabile della distanza chilometrica che lo separa, gi negli anni '30 (e tanto pi naturalmente in seguito), dagli slogan ufciali dello stalinismo. N qui n in seguito la tendenza oggettivistica del suo marxismo, il suo impiego costante e coerente del materialismo dialettico hanno mai nulla a che vedere con le degenerazioni pseudomarxiste penenetrate nella dottrina durante lo stalinismo, che anzi egli, contrastandole, contribuisce energicamente a eliminare. Lungi dal cedere a feticismi di sorta, Lukcs ofre, sulla falsariga dei pi genuini insegnamenti di Marx e Lenin, un Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 8 GUIDO OLDRINI marxismo dove la soggettivit, la coscienza, la libera autodeterminazione dell'uomo ricevono la loro garanzia e il loro (relativo) diritto, e appaiono insieme, rispetto al ruolo ipertrofco ma astratto - che ancora svol- gevano in Storia e coscienza di classe, approfondite, arricchite, intensifcate, concepite cio in tutta la pienezza delle loro concrete determinazioni oggettive. Filosofcamente, la critica pi decisa rivolta fn qui da Lukcs alla dialettica di Hegel, e cos in pari tempo la sua pi decisa autocritica nei confronti di Storia e coscienza di classe, si trova nel capitolo conclusivo del Giovane Hegel, che si incentra sulla dialettica hegeliana esposta nella Fenomenologia dello spirito: sulla alienazione e il suo recupero nel soggetto; sull'oggettivit degli oggetti in quanto prodotto - solo provvisorio - di una provvisoria scissione del soggetto-oggetto identico; insomma, sulla confusione di alienazione e oggettivit, dove - aferma criticamente Lukcs (il quale, ormai a giorno dei rilievi in proposito del Marx dei Manoscritti, certo qui pensa anche al se stesso di prima, a Storia e coscienza di classe) - inevitabile che il criterio della verit suprema del processo globale possa risiedere solo nell'esibizione dell'identit di soggetto e oggetto, nell'autoraggiungi-mento del soggetto-oggetto identico 12 . Qui, come poi nel saggio 12 Lukcs, Der funge Hegel cit., p. 610; trad. it. cit., p. 742. Sul tema resta sempre valido lo studio di I. Mszros, Marx's Theory of Alienaton, Merlin Press, London 1970 (5 a ed., con nuova pref., 2005; trad. it. La teoria dell'alienazione in Marx, a cura di M. Cingoli, E. Cingoli, Editori Riuniti, Roma 1976), sebbene qui e in seguito {da Lukcs' Concep of Dialectic cit., pp. 78 sgg., sino alla sua opera di una vita, del 1954 sul giovane Marx 13 , rilevante anche la valorizzazione del ruolo di Feuerbach, che sta per Lukcs in evidente rapporto, e si giustifca, con lo sforzo di superamento e liquidazione del suo marxismo hegelianizzato degli anni '20. 3. Certo per apprezzare adeguatamente il senso dell'impatto della svolta del '30 sulla dialettica marxista di Lukcs non basta tener fermo alle conseguenze immediate di suoi singoli interventi occasionali, n limitarsi ai giudizi da lui espressi nei lavori storici (// giovane Hegel, il romanzo storico, inizio dell'elaborazione della Distruzione della ragione, portata a compimento nei primi anni '50, test citato saggio del 1954 sul giovane Marx). Bisogna spingersi pi avanti, bisogna guardare oltre, alla fase della costruzione sistematica ultima dell'attivit di Lukcs. Gi nella Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 9 GUIDO OLDRINI grande Estetica (1963), dove, sfruttando la viva sensibilit di Hegel per la dialettica, la straordinaria efcacia del suo metodo, Lukcs fa uso ovunque di categorie e complessi categoriali hegeliani, viene formulato e defnito, contro Hegel, il nuovo statuto marxista della dialettica. Nonostante la matrice hegeliana di tante categorie e complessi, la diversit nelle basi flosofche di partenza porta inevitabilmente con s anche la diversit del loro senso. Si rintracciano cos vere e proprie Aufbebungen nel senso hegeliano del termine entro l'impalcatura de Estetica di Lukcs: dottrine, teorie, categorie hegeliane vi sono insieme negate, conservate e superate. Prendiamo un esempio classico della logica di Hegel. Quella che in Hegel la serie in-s/per-s/in-s e per-s diviene in Lukcs la serie in- s/per-noi/per-s, e non potrebbe essere altrimenti. Mentre infatti la falsa teoria idealistica del soggetto-oggetto identico porta Hegel a concepire, sin dalla Fenomenologia, una corrispondenza reciproca di n-s e per-noi (l'uno la Beyond Capital: Towards a Theory of Transition, Merlin Press, London 1995, pp. 399 sgg., 752 sgg.) egli critichi ingiustamente ('utopismo etico e l'assenza di mediazioni concrete nel pensiero lukacsiano maturo. 13 G. Lukcs, Zur philosophischen Entwicklung des jungen Marx (1840-1844), Deutsche Zeitschrift fr Philosophie, II, 1954, pp. 288-343 (poi anche in volume a s, Neske, Pfullingen 1965; trad. it. nel volumetto II giovane Marx, a cura di A. Bolaf, Editori Riuniti, Roma 1978). stessa cosa dell'altro, solo da un altro punto di vista), Lukcs parla - materialisticamente - di un necessario trapasso dell'uno nell'altro 14 . Secondo la concezione di Hegel, l'in-s in-s soltanto per noi; non lo per il vero soggetto, per lo spirito, nei cui confronti le due determinazioni astratte, l'in-s e il per-s oggettivo, appaiono insieme come tolte, rifesse in se stesse. Ma il materialismo dialettico mette da parte ogni soggetto fantastico di questo genere, e il per-noi come risultato del sapere in generale vi deve essere, diciamo cosi, lentamente costruito. Solo poco per volta all'in-s delle cose viene strappata via la sua indeterminazione, solo poco per volta esso viene trasformato in un per-noi, anzi in una molteplicit infnita di per-noi diversi, limitati e particolari, che riproducono il pi esattamente possibile l'in-s reale; sicch - dice Lukcs - soltanto la totalit del per- noi riportato alla sintesi pu valere da concreto antipodo dell'in-s. Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 10 GUIDO OLDRINI Questa esigenza di totalit non riveste che il senso di un puro postulato; essa esprime il carattere approssimativo di ogni conoscenza, in quanto riproduzioni successive possono sempre integrare quelle ottenute in precedenza, correggerle o anche eliminarle del tutto 15 . Diverso il caso del per-s nell'arte. Secondo la concezione dialettico- materialistica di Lukcs, l'arte pu essere solo quella immediatezza apparente - in realt una mediazione che il prodotto della giusta dialettica tra rispecchiamento e creativit. Da un lato sta, come premessa e condizione indispensabile del venire in essere dell'opera d'arte, il giusto rispecchiamento di una realt che esiste indipendentemente dalla coscienza e in cui il soggetto si deve profondare; dall'altro, tramite la creativit, anzi quel suo presupposto formativo che il mezzo omogeneo, sorge alcunch di qualitativamente nuovo, costitutivo di quel sistema chiuso di determinazioni fondamentali che il mondo proprio e peculiare dell'opera d'arte. Servendosi di nuovo della termino- logia categoriale hegeliana modifcata in senso materialistico, Lukcs pu cosi defnire l'opera d'arte un ente per s, caratte- 14 G. Lukcs, sthetik. Die Eigenart des sthetischen {Werke, B.de 11-12), Luch- terhand, Neuwied-Berlin 1963, II, pp. 288-9 (trad. it. Estetica, a cura di A. Marietti Solmi e E Codino, Einaudi, Torino 1970, II, p. 1096). 15 Ibid., 0, p. 290; trad. it. cit., p. 1074. rizzato appunto da questo, che la sua immediatezza una seconda e superiore immediatezza, prodotta dall'attivit creativa si presenta sotto specie di un nuovo in-s oggettivo, in cui ogni fenomeno rende visibile e sperimentabile in via immediata l'essenza che alla sua base e gli d forma 16 . Nella logica di Hegel la categoria del per-s afora dapprima come momento della qualit (compiutezza dell'essere qualitativo, che va oltre lo stadio dell'esser-per-altro e in questa negazione del negativo vale come autoafermazione, autocoscienza in generale). Secondo Lukcs, essa appartiene alle geniali scoperte logiche di Hegel, ma nessuno in seguito, tranne i marxisti (Marx stesso, Engels, Lenin), ne ha riconosciuto l'importanza, sicch essa praticamente scomparsa dalla flosofa posteriore. Tanto maggiore il rilievo che le conferisce Lukcs in sede estetica. Essa esprime qui la situazione per cui il comportamento produttivo si oggettiva in una confgurazione individuale insieme autonoma (per-s, non peraltro) e defnitiva, ossia in un per-noi che Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 11 GUIDO OLDRINI appare nella forma - ma solo nella forma di un in-s. Come questo in- s sui generis, di nuovo conio, come confgurazione oggettivata, l'arte si diferenzia dalla prassi, sempre per sua essenza transeunte; come confgurazione individuale, permeata di soggettivit, si diferenzia dalle oggettivazioni (rivolte all'in-s) della scienza e si presenta con un carattere pluralistico, che la scienza non pu mai avere. Per quanto attiene poi alla categoria della particolarit, la sua importanza si rivela gi solo per il fatto che Lukcs le dedica un intero volume preparatorio, i Prolegomeni a un'estetica marxista del 1957 (in tedesco, appunto, ber die Besonderheit als Kategorie der sthetik), nonch il cap. XII della grande Estetica. Qui essa viene defnita come la categoria centrale dell'estetica, la categoria in cui l'essenza strutturale dell'estetico trova la sua espressione pi adeguata 17 . Lungo la linea che da Hegel porta a Marx e a Lenin, Lukcs comincia con il constatare come la triade categoriale di universalit, particolarit e individualit, in quanto triade logica, esprima non il punto di vista soggettivo di chi considera, ma la risultante dei nessi interni dell'oggetto 16 Ibid., n, p. 299; trad. it. cit., p. 1082. 17 Ibid., n, p. 193; trad. it. cit., p. 984. considerato; come cio quelle categorie siano anzitutto espressioni dettate dalla struttura dell'in-s, forme di rispecchiamento del processo della realt oggettiva. Ora, se Hegel merita una speciale considerazione da parte del pensiero marxista riguardo alla determinazione del senso e del valore delle categorie logiche, proprio in virt della circostanza che egli ha il merito di indagarne la genesi muovendo dalla realt, dalla connessione tra logica e storia. Il suo sviluppo di pensatore testimonia come fn da principio, e poi continuamente in seguito, sia sempre soltanto la realt storica (con i suoi referenti sociali oggettivi, i nessi o gli squilibri tra le classi ecc.) la vera fonte ultima delle relazioni logiche. Grazie alla sua base materialistica, il marxismo fa per un passo oltre Hegel nel riconoscimento della genesi ontologica delle categorie logiche di universalit, particolarit e individualit, non altrimenti da quanto visto sopra a proposito della costellazione di in-s/per-noi/per-s: categorie, le ultime, per le quali pure Lukcs parla di elementi strutturali ele- mentarissimi di ogni immagine del mondo 1B . Al modo stesso di queste, Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 12 GUIDO OLDRINI infatti, anche le altre si formano come concetti logici che gli uomini derivano dai loro quotidiani problemi di vita. Linguaggio e lavoro operano spontaneamente - gi molto prima di ogni rifessione consapevole nel senso della generalizzazione universalizzante delle esperienze acquisite, creando una scala di categorie - dall'individuale fno all'universale - entro cui la particolarit occupa un posto intermedio, decisivo per l'arte. Preso con la sua negazione o determinazione, l'universale un particolare, cio un universale relativo, che per non perde, a causa di questa relativit, il suo carattere di universale. Viene cos fssata e tenuta ferma anche da Lukcs la reciprocanza dialettica di universalit e particolarit. Solo che, nel quadro dell'estetica, la particola- rit non pi soltanto un momento del passaggio dall'individuale all'universale (e viceversa), bens un processo formativo attivo, organizzatore del movimento, continuo restandovi il legame con lo hic et nunc antropomorfco del soggetto che crea e di quello che, grazie all'evocazione creata, ne fruisce (il ricettore). Allo stesso tempo la particolarit agisce in modo da rendere cos tipico 18 Ibid., II, p. 267; trad. it. cit., p. 1053. questo hic et nunc, questo dato concreto, che esso non staziona pi al livello della soggettivit individuale (autonomia particolare), ma si allarga fno ad abbracciare o, meglio, a porre la totalit intensiva delle determinazioni di quella realt specifca che, rispecchiata nell'opera d'arte, rafgurata artisticamente, suscita l'evocazione estetica di un "mondo" 13 . Cosi, sebbene nessuno dei principi dialettici essenziali dell'estetica hegeliana vada in Lukcs perduto o sia abbandonato, una volta che ne muta la base di supporto, anche l'insieme ne esce trasformato. I due Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 13 GUIDO OLDRINI capitoli su Hegel della sezione storica dell' Ontologia dell'essere sociale si spingono ancora pi a fondo nella stessa direzione, sia in negativo (smascheramento dell'impianto idealistico delle costruzioni di Hegel, critica della sua tendenza a una logicizzazione dell'ontologia) come in positivo (riconoscimento che la dinamica delle contraddizioni dialettiche opera gi in lui da congiungimento fra sequenza dialettica e storicit reale). Di originale qui si d soprattutto questo, che Lukcs punta sulla generalizzazione della funzione e del valore di quella che gli appare la pi rilevante scoperta metodica di Hegel, la teoria delle determinazioni rifessive, che gi nel Giovane Hegel dichiarava di fondamentale importanza agli efetti dell'elaborazione del metodo dialettico 213 , ma da Hegel discussa ancora solo entro l'ambito della logica dell'essenza (come dialettica tra identit e diferenza, essenza e parvenza). Lukcs le assegna altra valenza, " Ibid., n, p. 232-4; trad. it. cit., pp. 1020-1. 20 Lukcs, Der junge Hegel cit., p. 205; trad. it. cit., p. 243. Credo valga la pena di riprodurne l'argomentazione per squarci pi estesi: Hegel considera le determinazioni della rifessione come necessaria parte integrante della dialettica, anche se, nello stesso tempo, come una semplice tappa del dominio dialettico della conoscenza della realt [...]. Il superamento delle antinomie dell'intelletto semplicemente rifessivo risolve le sue contraddizioni solo per scoprire contraddizioni di uno stadio superiore, pi evoluto, pi ricco, lo stadio della ragione speculativa. La caratterizzazione hegeliana dell'intelletto rifessivo, della assolutizzazione dei momenti solo relativamente legittimi, appare come un momento necessario dello stesso metodo dialettico [...]. Questa posizione di Hegel verso la flosofa della rifessione non solo di fondamentale importanza agli efetti dell'elaborazione del metodo dialettico, in quanto sono contenuti in essa momenti decisivi di un'esatta determinazione del rapporto del pensiero alla realt, della dialettica dell'assoluto e del relativo nel pensiero, ma importante anche storicamente (pp. 204-5; trad. it. cit., pp. 242-3). innalzando le determinazioni rifessive a principio generale di ogni nesso dialettico, in modo da strappar loro via la veste puramente logicistica e renderle utilizzabili anche per l'ontologia. Si noti che gi per Engels quella sezione della logica di 1 legel forma il nucleo vero e proprio di tutta la sua dottrina, come egli si esprime in una lettera a Lange del 29 marzo 1865 21 . Senza menzionare qui Engels (ma lo aveva fatto esplicitamente in nota al saggio su Hess 22 ), Lukcs ne riprende il suggerimento: Noi crediamo [...]- sono le parole da lui dette a commento della scoperta metodica di Hegel -che stia qui la questione centrale della sua dialettica, tanto Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 14 GUIDO OLDRINI quella della dinamica e struttura della realt stessa indipendenti dalla coscienza, quanto quella dei suoi diversi rispecchiamenti nella coscienza soggettiva 2 *. E non pi da storico e critico di Hegel, ma da ontologo marxista, pu perci concludere: L'atto flosofcamente rivoluzionario di Hegel, la scoperta delle deter- minazioni rifessive e la loro collocazione in un posto centrale, consiste soprattutto nell'aver eliminato l'abisso che separava in termini assoluti il fenomeno dall'essenza. Dato che l'essenza non viene intesa n come qualcosa di trascendente, n come prodotto d un processo mentale di astrazione, ma invece come momento di un complesso dinamico nel quale essenza, apparenza e parvenza ininterrottamente s convertono l'una nell'altra, in questa nuova concezione le determinazioni rifessive mostrano di possedere un carattere in primo luogo ontologico [...]. Le determinazioni rifessive correttamente intese distruggono cos, non soltanto la rigida dualit, trasmessaci dalla teologia ma ancora oggi attiva, fra entit apparentemente a s stant, ma anche l'altrettanto vecchio pregiudizio secondo cui le forme oggettive immediatamente fssate, costruite in analogia alla cosalit, avrebbero una qualche priorit ontologica rispetto ai puri rapporti, relazioni ecc. che le separano e le collegano, in cui si esprimono le loro interazioni reali. Dal punto di vista ontologico tali rapporti hanno lo stesso livello di realt degli oggetti in senso stretto [...]. L'ulte- 11 MEW, Dietz, Berlin 1958-63, Bd. 31, p. 468 (Marx-Engels, Opere, Editori Riuniti, Roma 1972 sgg., XLII, p. 513). 22 Lukacs, Moses Hess cit., p. 673n.; trad. it. cit., p. 291n. 2 ' G. Lukacs, Zur Ontologe des gesellscbaftlichen Seins {Werke, B.de 13-14), hrsg. von F. Benseler, Luchterhand, Darmstadt-Neuwied 1984-86, I, pp. 527 sgg. (trad. it. Per l'ontologia dell'essere sociale, a cura di A. Scarponi, Editori Riuniti, Roma 1976-81,1, pp. 225 sgg.). riore concrezione nell'uso d questo nuovo metodo ci conduce direttamente al cuore della dialettica 24 . Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 15 GUIDO OLDRINI Nella dialettica marxista dell' Ontologia la logica dialettica hegeliana subisce necessariamente scossoni e ribaltimenti. Consegue dai suoi presupposti e dalla sua struttura che certe categorie logico-dialettiche, come a esempio la negazione, in essa non trovino posto. La negazione - ripete Lukcs pi volte, in pi luoghi diversi (fno all'autobiografa ultima, Gelebtes Denken 15 ) -non una categoria ontologica. Sotto questo proflo sarebbe da prendere qui di nuovo in considerazione il ruolo di Feuerbach, sebbene - ricordo - nell 1 'Ontologia Lukcs batta di continuo, in accordo con Marx, sulla doppia impasse che a Feuerbach deriva dalla sua posizione antidialettica: l'impossibilit di distinguere e mettere dialetticamente in relazione, come gi rimproveratogli da Engels, le categorie di essere e di essenza (una apologetica indiretta della situazione del presente) 26 ; e l'impossibilit di innalzarsi, nel concetto di "genere", dall'in-s astratto, proprio della vita animale (genere solo come universalit interna, muta, che leghi molti individui naturalmente, secondo le parole della VI tesi su Feuerbach di Marx), al per-s cosciente umano fondato sulla societ e sulla storia, sola via maestra, quest'ultima, -Lukcs ci insiste con energia lungo tutta la seconda parte del-YOntologia - per il raggiungimento, da parte dell'uomo, della sua individualit autentica e con ci anche per la comprensione storico-dialettica dell'essenza del genere umano non pi muto 27 . Come si vede, la svolta del '30 lascia sulla dialettica di Lukcs segni molto precisi. All'altezza dell' Ontologia non sono pi possibili le riserve, le limitazioni, le esclusioni di Storia e coscienza di classe nei confronti della dialettica della natura. L, in quanto 24 Lukcs, Ontologie cit., I, pp. 533-5; trad. it. cit., I, pp. 231-3. 25 G. Lukcs, Gelebtes Denken. Eine Autobiographie im Dialog, red. I. Ersi, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1981, pp. 167 sgg.; ora in Lukcs, Autobiographische Texte und Gesprche {Werke, Bd. 18), hrsg. von E Benseier, W. Jung, Aisthesis Ver- lag, Bielefeld 2005, pp. 144-5 (trad. it. Pensiero vissuto. Autobiografa in forma di dialogo, a cura di A. Scarponi, Editori Riuniti, Roma 1983, pp. 133-4). 2S Lukcs, Ontologie cit., II, pp. 207, 559; trad. it. cit., II, 1, pp. 232-3 e II, 2, p. 621. 27 Ibid., n, p. 239 sgg.; trad. it. cit., II, 1, pp. 268 sgg. idealisticamente deformata, la dialettica operava ancora solo come struttura concettuale. A farle difetto era il sostrato ontologico oggettivo. Veniva bens chiamato in causa il principio della praticit in quanto unico mezzo possibile per l'inveramento di ogni processo conoscitivo, per un reale superamento della contemplazione; ma questa prassi, priva Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 16 GUIDO OLDRINI di sostrato, risultava altres priva della categoria economica marxista fondamentale: il lavoro come mediatore del ricambio organico della societ con la natura, nucleo portante ora dell' Ontologia, Qui inconseguenze del genere non sono pi possibili. Detto generalmente: non pi possibile alcuna separazione metodologica di sfere, presentandosi il marxismo come concezione unitaria del mondo e dovendo quindi valere anche il suo metodo, il materialismo storico- dialettico, da metodo unitario. Proprio questo era stato d'altronde, negli anni '30, l'argomento di forza usato da Lukcs contro gli esponenti teorici anche pi agguerriti dell'ala sinistra della socialdemocrazia tedesca, in prima fla Franz Mehring (sostenitore della necessit di un dualismo metodologico invalicabile tra scienza della societ e scienze della natura). In accordo con il principio marxiano dell'unitariet della scienza della storia, ontologicamente la dialettica vige ovunque con eguale diritto. Se di dialettica naturale nell'Ontologia Lukcs parla poco o nulla, ci avviene non perch nella natura non ci sia dialettica, ma perch, da un lato, l'opera si occupa programmaticamente - come dice il titolo solo del settore sociale dell'ontologico, dando inorganico e organico per presupposti, e dall'altro perch l'autore, confessandosi personalmente incompetente sul terreno scientifco in senso stretto, preferisce lasciarla, per scelta sua, da parte: il che non muta nulla allo statuto, all'incidenza, alla funzione ecc. della dialettica in quanto tale. Credo di poter, riassumendo, concludere cos. Dai dilemmi della dialettica marxista Lukcs si tira fuori con scelte che, in ogni punto del suo itinerario, per motivi ogni volta diversi, non gli appaiono mai soggette a dilemmi. Questo itinerario in dialecticam attesta, a mio giudizio, una maturazione progressiva continua, contrassegnata da un ben preciso punto di svolta, la svolta del '30: donde per Lukcs comincia un cammino marxista nuovo, sfociante all'altezza delle opere sistematiche ultime, Estetica e Ontologia, in risultati flosofcamente originali anche per la dialettica. Entro il marxismo posteriore alla morte di Marx, il suo contributo va specifcamente nel senso di portare a chiarezza, senza cedimenti n compromessi n eclettismi del genere di quelli cos diffusi nel periodo della II Internazionale (e cos presenti ancora in Mehring e Plechanov), il fondamento generale del marxismo come concezione unitaria del mondo e la dialettica marxista come suo metodo. I pregiudizi contro la dialettica, che hanno imperato a lungo, egli osserva in un luogo dell'Ontologia, ancora oggi non sono del tutto Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 17 GUIDO OLDRINI estinti 28 . Per questo approvo in pieno l'idea dell'amico e collega Alberto Burgio di rilanciare tra i flosof la discussione su questo problema fuori moda; per questo ho accettato, e accetto sempre con piacere, di scendere in lotta anch'io, nei limiti delle mie capacit, a fanco di coloro che si battono contro i tuttora imperanti pregiudizi ostili alla dialettica. 1 Ibid., L, p. 482-3; trad. it. cit., L, p. 180. Antonio Allegra is licensed for personal use ofthiswww.torrossa.it document. 18