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Schopenhauer
Lalibertdelvolereumano
(Laterza,Bari,1981)
acuradiGiorgiaPascali
Schopenhauer presenta questo scritto nel 1838 al concorso bandito dalla Reale
SocietNorvegesedelleScienzediTrondheimperunsaggiosulproblemadellalibert
umana.
Libertfisica,libertintellettuale,libertmorale
Il significato negativo della libert consiste nella mancanza di ostacoli; poich gli
ostacolichesioppongonoallazioneumanasonoditretipi,fisici,intellettualiemorali,
sideveparlaredilibertfisica,intellettualeemorale.
La libert fisica la mancanza di ostacoli materiali; luomo libero, dunque, dal
punto di vista fisico quando le sue azioni sono conformi alla volont e non sono
determinate da ostacoli di natura empirica. Questo significato fisico del concetto di
libert del tutto ovvio, non implica alcun dubbio o alcuna discussione; basta per
tralasciare laspetto fisico del problema e considerare il concetto di libert
intellettuale,cheriguardalareazionedellavolontdinanziaimotivi,percomprendere
che il suo ambito assai pi ampio e complesso. Non si pu mai parlare di libert
intellettuale se non si chiarito il senso della libert morale, ossia della libert del
volere.
La libert fisica, poich ha un significato originario, popolare, diretto, pertanto
derivadallesperienza,nonimplicaalcunlegameconlavolont.Questolegameesiste
in virt del concetto di necessit, a cui la libert morale, che libert del volere, fa
riferimento.Unacosanecessariaquandolaconseguenzadiunadeterminatacausa,
diunaragionsufficiente.Lamancanzadinecessitcoincide,quindi,conlamancanzadi
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una ragion sufficiente Da ci si deduce la contrapposizione tra necessit e libert, tra
unavolontnecessariaeunavolontlibera,poichlasecondataleperchesisteda
s e per s,la sua essenza ed il suo agire non dipendono da nessun altro essere. Una
volontlibera,dunque,senzacausa,senzanecessit.
Lalibertdelvolerecheilfilosofoindagaquellatrascendentale,qualefacoltdi
cominciare da s una serie di modificazioni, di cui Kant parla nella Dialettica
trascendentale della Critica della Ragion Pura, nella terza antinomia dellidea
trascendentale di mondo, dove la tesi afferma che nel mondo accanto alla causalit
naturale vi una causalit libera, lantitesi invece nega che nel mondo vi sia una
causalitlibera.Essacoesisteconlanecessitempirica,comelidealittrascendentale
deifenomenicoesisteconlalororealtempirica:questalibertilliberumarbitrium
indifferentiae.Ogniesseredelmondodaunlatofenomeno,quindisottopostoalla
leggedellacausalit,propriadeifenomeni,dallaltrovolontlibera,nondeterminata
danulla,sottrattaallanecessit,allacausalit,perchlesueazioniprocedonoinmodo
assolutodasestessa,senzaprecedentiopresupposti.
LAutocoscienza
Iopossofarecichevoglio:lalibertdellautocoscienza
Desiderareevolere
La coscienza di ciascuno di noi ci dice in modo chiaro che luomo pu fare ci che
vuole. Poich egli pu anche pensare di volere due azioni opposte, ne segue che egli
pu anche fare due cose opposte, se lo vuole. Lintelletto rozzo confonde questa
affermazioneconquellasecondocuiinundatocasoeglipuindifferentementevolere
due cose opposte e chiama questa facolt libert del volere. Che egli in un dato caso
possa volere due cose opposte non affatto contenuto nella testimonianza
dellautocoscienza. Questa dice solo che di due azioni opposte, egli se vuole questo
pu farlo, se vuole quello pu farlo ugualmente; ma che in un dato caso egli possa
volere luna come latra una questione pi profonda, che la semplice testimonianza
dellautocoscienzanonpurisolvere.
Lerroredelluomoingenuofilosoficamenteconsistenelritenerechesianopossibili
inundatocasoattidivolontopposti;costuihascambiatoildesiderareconilvolere,
senzacomprenderechesipossonodesiderareduecoseopposte,mavoleresolounadi
queste e che la frase posso fare ci che voglio sempre ipotetica e significa solo se
vogliocilopossofare.Unespressionediquestotipononcontieneladeterminazione
necessariaperilvolere,poichlautocoscienzacontienesololavolontenonimotivi
che la determinano, comprensibili solo alla facolt di conoscere. Un uomo semplice
crede che il poter fare ci che vuole coincida con la libert del volere: Io posso fare
ci che voglio [..] ci dipende unicamente dalla mia volont (p. 60). Questa
enunciazione indica soltanto la conseguenza dellatto volitivo, ossia lazione e non ci
che ha determinato la volont. E la certezza propria dellautocoscienza che induce
luomofilosoficamentegrezzoapensarelalibertinquestitermini;unuomodiquesto
tipo,essendopratico,siaccorgedeglieffettideisuoiattivolitivi,ossiadellesueazioni
enondellalorodipendenzaoindipendenzadaqualcosa.Sesichiedeacostuidacosa
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dipende la sua volont, egli risponder, secondo lautocoscienza : Da nientaltro che
dame.Iopossovolerequelchevoglio,cichevoglio,voglio(p.61).Luomogrezzo
posto di fronte ad un quesito ed costretto ad andare oltre il proprio volere per
chiedersi se anchelui come tutti gli altriesseridel mondo sia determinato per natura
una volta per sempre, legato alla necessit di impulsi e moventi o se costituisca egli
solouneccezionenelmondodellanaturaesepossavolereinmanieradiversadacome
vuole.Difronteaquestaalternativalintellettocomunesismarrisceneltentativovano
dicercareunaspiegazione.Ilfilosofoperquestomotivodeveaiutarloadabbandonare
ilterrenodellautocoscienzapervolgersiallaragione.
Laleggedellacausalit
Laragioneumanaqualefacoltdipensare
Cichecontraddistingueluomodallanimalelaragione.Lessereumano,essendo
dotato di questa facolt, oltre a percepire il mondo attraverso le intuizioni, come fa
lanimale,puestrarredaquestarealtsensibiledeiconcettiuniversali,fissandolinella
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suacoscienzamedianteparoleeprocederealleloroinfinitecombinazionicherendono
possibile la lingua, lavvedutezza, la visione del passato, la preveggenza
dellavvenire, lintenzione [..] lo stato, le scienze, le arti (p. 77); tutto questo vuol
dire che luomo in grado di pensare la realt che prima conosce intuitivamente. Le
rappresentazioniattraversocuiluomopensasonouniversalieastratteeriguardanoil
passato e lavvenire, quelle dellanimale intuitive e si riferiscono solo al presente. Ci
vuol dire che gli animali, chiusi sempre nel loro limitato orizzonte delle
rappresentazioni intuitive, sono costretti a scegliere entro pochi oggetti presenti, solo
tra le cose che intuisce attraverso lo spazio e il tempo e la sua volont sar
determinatadalmotivopifortechesipresenterinquestedueforme.Caratteristica
peculiaredelluomo,invece,lacuivitaintellettualepiampia,capacediabbracciare
insiemeilpassatoelavvenire,dideterminareilsuoagiremediantedeipensieri.
Lalibertrelativa
Eunillusionecrederecheladifferenzatramotivianimaliemotiviumaniabbiauna
ragione profonda: anche i motivi umani sono soltanto delle cause e come tali
comportano una rigorosa e inflessibile necessit. Il fatto che luomo, mediante la sua
facoltdipensare,possarichiamareallasuamemoria,variandonelordine,motiviche
influiscono sulla sua volont non significa che egli sia assolutamente libero. La sua
libert solo relativa, in quanto egli svincolato, a differenza degli animali, dalla
diretta costrizione degli oggetti presenti: ma questa libert non pu essere totale.
Nonostante le differenze che vi sono tra i motivi dellagire dellanimale e quelli
delluomo,siaiprimicheisecondisonocauseugualmente.Infatti,ilpensiero,cheun
motivo astratto, una causa che determina la volont, cos come lo un oggetto
presente che un motivo concreto. Il pensiero, anzi, derivando da unimpressione
esterna,realeemateriale,comeunmotivoconcreto,maadifferenzadiquestonon
ha limiti nello spazio e nel tempo, per cui avviene anche tramite una lunga serie di
concetti o per un lungo tempo. Quanto pi ci allontaniamo dai primi gradi della scala
degli esseri del mondo naturale, tanto pi causa ed effetto saranno distanti, la causa
sar sempre pi immateriale . Nelluomo, la separazione immensa. La causa pi
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complicata, leffetto pi eterogeneo, ma la necessit col quale avviene non
diminuitanemmenodiunpelo(p.82).
Controilliberoarbitrio
Lamenteumana,lasciandosifuorviaredalcarattereimmaterialedeimotiviastratti,
che consistono in pensieri svincolati dal presente e dallambiente, crede che lazione
sarebbe anche potuta non accadere e che la volont decida da s senza causa; si
commettecoslerroredifarcoinciderelenunciazionedellautocoscienzaconlalibert
volere.Questaloriginedellillusionepercuisipensacheilvoleredecidasenzacausa,
senzaragionisufficienti.
Per chiarire lorigine dellerrore che ci fa credere a torto che la nostra coscienza
delliociassicurilalibertdelvolere,potremmoimmaginareunuomo,chetrovandosi
instradadicesseasestesso:Sonoleseidisera,illavoroterminato.Orapossofare
unapasseggiata,opossoandarealcircolo,possoanchesaliresulcampanileevedere
iltramontodelsole[..]Tuttocidipendesoltantodame,neholapienalibert,ma
adesso non ne faccio nulla, ritorno invece altrettanto liberamente a casa di mia
moglie(p.86).EcomeselacquadicesseIopossomuoverealteondate(certo,nel
mare in tempesta), posso scendere di corsa (certo nel letto del torrente) [] Ma di
tutto ci non faccio nulla e rimango volontariamente calma, limpida nel lago
tranquillo(ibidem).
Comelacquapututtoquesto,soloquandosiproduconolecausedeterminantiin
unsensoonellaltro,cosquelluomononpufarequellochesiilludedipoterfare,se
nonvisonolecondizioni.Selecausenonintervengono,nessunagireglipossibile.Se
egli pensasse a tutti i motivi, si accorgerebbe che essi si escludono luno con laltro,
portandolo verso direzioni opposte e la volont girerebbe come una banderuola e
quandoluomopensadivolereunacosa,crededipoterlafissaresuunpunto.Sitratta
diunillusione,perchilvolerequalcosaesclusodalvolerneunaltra.
Luomo, come tutti gli altri oggetti dellesperienza, come tutti gli altri fenomeni,
sottomesso alla legge della causalit. La libert del volere presuppone una volont le
cui azioni sono necessarie, quindi determinate da una causa; il libero arbitrio, invece,
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che si esprime nellenunciazione posso fare ci che voglio, presuppone unazione
casuale, un effetto senza causa. Nel secondo caso, c qualcosa che determina senza
esseredeterminata,chenondipendedanullamadallaqualelealtrecosedipendono;
essa pu effettuare ugualmente, senza necessit, cose diverse. Presupporre, quindi, il
liberoarbitrio,significatrasformareogniazioneumana,inunmiracoloinspiegabile,in
uneventoassolutamentefortuito.
Ilcarattere
Poich ogni cosa prodotta da due coefficienti, uno interno e uno esterno, cio
dallenergia originaria dellessere sul quale si agisce e dalla causa determinante che
lo costringe a manifestarsi ora e qui (p. 91), dietro i motivi, che sono cause che
determinanoleazionidelluomo,operalaforzainspiegabiledellavolont.Questacosa
in s sempre determinata nelle sue manifestazioni empiriche, assume una struttura
individualeedefinita,checomprensibilesolotramitelesperienzaechecostituisceil
carattereempiricodiogniuomo.Talecaratteredetermina,asuavolta,ilmodoconcui
i diversi motivi esterni agiscono su ciascun uomo ed , per sua natura, originario,
immutabile,inspiegabile,cometuttelealtreformedellanatura.
Il carattere, che ci che differenzia un uomo da un altro, consiste nella reazione
diversaaglistessimotivi,ilmodoconcuiquestiagisconosulluomo.Essoindividuale,
quindi diverso in ogni individuo; empirico, perch comprensibile solo attraverso
lesperienza sia degli altri che di se stessi; a volte non possiamo sapere in anticipo
comeagiremonoioglialtri,inalcunesituazioni,sequestenonavvengono.Ilcarattere,
inoltre,costante,inquantoimmutabilepertuttoilcorsodellavita;infineinnato,
ossiaoperadellastessanatura;impossibilequalsiasimutamentootrasformazione
morale, ogni uomo tende ad obbedire alla forza dominante del proprio carattere. Il
pentimentochesiprovaalungadistanzadaunazioneedallecircostanzeincuistata
compiuta e il ripetersi inevitabile di certi comportamenti, nonostante i pi fermi
propositi,confermanocheilfondamentodellanostraesistenzaeticanecessarioe
assolutamentedeterminato.Ilcarattereimplicanecessit.Ogniuomoagiscesecondo
la propria natura, secondo il proprio carattere, secondo quello che . Chi accetta il
libero arbitrio non pu comprendere da dove derivano le virt e i vizi, n pu
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comprendere perch uomini di uguale formazione intellettuale e morale agiscono in
modo diverso di fronte alle stesse circostanze. Non si pu attribuire la diversit dei
caratteri alla differenza delle circostanze esterne, delle impressioni, delle esperienze,
perch in questo caso i caratteri si formerebbero molto tardi o mai e perch la loro
dipendenza da circostanze esteriori e casuali distruggerebbe ogni responsabilit
moraledellindividuo,riducendoognisuaazioneadoperadellaprovvidenzaodelcaso.
Illiberoarbitriocontroogniconvinzionemorale.
Ogniesistenzaessenza
Ogni cosa reagisce alle cause sempre secondo la sua essenza intima, secondo la
propria natura peculiare. Gli scolastici coniarono la formula operari sequitur esse ed
affermarono che qualsiasi existentia presuppone sempre unessentia. Ogni essere ha
unaproprianatura,immutabile,nonmodificabiledaalcunacausaoragioneestrinseca.
Luomo non pu possedere una existentia senza essentia, ossia una esistenza
contraddittoria come quella supposta dal libero arbitrio. Il libero arbitrio implica
unesistenza senza essenza,si tratta di una cosa indeterminata, che e non nulla.
Poich per un dato uomo e in date circostanze possibile solo ununica azione e
poichilcarattereimmutabileelecircostanzechedeterminanolevarieazionisono
necessarie,lavitadiogniuomononpotevaessereaffattodiversadaquellacheo
stata, tutto ci che avviene avviene necessariamente, quicquid fit necessario fit. Se il
mondofosserettodalcaso,sarebbeuncumulodimacerie,unasmorfiasenzasenso
esignificato(p.107).
Bisogna considerare gli avvenimenti con gli stessi occhi con cui si considera lo
stampatocheleggiamo,pursapendocheceraprimacheloleggessimo(ibidem).
Liberttrascendentaleenecessit
Le azioni sono necessarie in quanto sono determinate da cause, ma nello stesso
tempo luomo il soggetto imputabile di queste, poich ne responsabile. Dove c
responsabilit c anche libert; la via per risolvere lapparente contraddizione tra la
necessitdeisuoiattieilsentimentodiresponsabilitmoraleladistinzioneKantiana
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tra il carattere empirico e il carattere intelligibile e la conseguente conciliazione tra
libert e necessit. Il carattere empirico riguarda luomo quale essere fenomenico,
soggetto alle leggi della temporalit, della spazialit e della causalit; il carattere
intelligibile il fondamento di quello empirico, sottratto alle forme trascendentali
costitutivedituttiifenomeni;riguardaluomoqualeesserenoumenico,quindilapura
volont,assolutamentelibera,lavolontins.
La libert di cui qui si parla quella trascendentale che esiste solo in quanto noi
sappiamoestrarredalfenomenoedatuttelesueformeperarrivareaciche,fuori
daognitempo,vapensatocomeinterioreessenzadelluomoins(p.145).Poichil
mondodellesperienzacoesisteconlasuaidealittrascendentale,lanecessitsecondo
cuiavvengonoifenomenielagirecoesistonoconlaliberttrascendentale.Invirtdi
questa libert tutte le azioni delluomo sono opera sua, anche se si realizzano
necessariamentedallincontrotrailcarattereempiricoeimotivifenomenici,anchese
si attuano nelle forme del tempo e dello spazio e secondo la legge della causalit. La
libert morale, del volere non si ricava dalle azioni singole, ma dallessenza, risiede
nellesse non nelloperari. Quale luomo, tale loperato suo; il merito e la colpa
non riguardano i suoi singoli atti, ma la sua natura, il suo carattere intelligibile, ci
cheegli,lasuavolont.Lessenzacostituitadallinsiemedelleproprietdallequali
si svolgono con rigorosa necessit le manifestazioni e gli atti, che sono le propriet
stesse poste in moto, che hanno bisogno solo di unoccasione esterna, di un motivo
per manifestarsi. Se consideriamo le azioni umane oggettivamente, ossia dal punto di
vistadeifenomeni,quindidaldifuori,esseappaiononecessarie,sottoposteallalegge
dellacausalit,maseconsideratesoggettivamente,ossiadalpuntodi vistadellacosa
in s, esse manifestano la volont, la natura delluomo e quindi egli fa ci che vuole
sempre.Laliberttrascendentaleinaccessibileallaconoscenza,poichnonfaparte
delmondodellesperienza;inchecosaessaconsisteequalesiailsuosignificatoun
mistero.