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Castello Motore

TEORIA
Valutazione delle forze agenti
Il castello motore la struttura prodiera adibita a sorreggere il motore ed i suoi annessi pi di-
retti. Si compone di due fiancate distanti tra loro 390 mm (), vincolate alla fusoliera in
modo tra loro indipendente, da due aste incernierate.
Sulla struttura vanno ad agire contemporaneamente le forze dovute: al peso del motore, alla
trazione dellelica e agli effetti della coppia di reazione generata dal motore stesso.
Sebbene sia possibile analizzare contemporaneamente i tre fenomeni si deciso di esaminarli
separatamente per poi sommarli al termine dei calcoli.
Il primo effetto che valutiamo il peso. La massa del motore soggetta ad accelerazioni
superiori a quella di gravit che vengono a generarsi a causa del fattore di contingenza a cui si
trova il velivolo, per questa ragione la struttura deve essere dimensionata per resistere alla
massima forza che dovr reggere, cio al peso moltiplicato per il fattore di contingenza.
Per semplicit danalisi, questa forza si suppone gravi sui nodi A e D (vedi fig.) con intensit
pari ad un quarto di quella complessiva ed a bilanciarle vi sia nel nodo C una reazioni vincola-
re pari a met del carico totale. In evidente conseguenza questi carichi, essendo bilancia-
ti dal vincolo supposto nel nodo C si ripercuotono sulle due aste (6 e 7) che fissano la parte
anteriore della fiancata alla fusoliera generando sempre nel medesimo punto una forza eguale
alla precedente ma di verso contrario che si ripercuote sulle dette aste (6 e 7).
evidente che la forza massima che dovr reggere ogni singola fiancata pari alla met della
forza massima generata dal peso in quanto essendo due le fiancate il carico viene uniforme-
mente ripartito tra esse.

Pag. 1
Qm/4 Qm/4
Qm/2
Qm/2

La trazione dellelica, ovvero la forza generata mediante la portanza ottenuta dalla rotazione
della pala, atta a trascinare laeromobile, si scompone, sempre per semplicit, distribuendosi
nella prima parte della struttura, per un quarto sui nodi A e D con forza diretta nella direzione
di volo, e al nodo C con intensit mezza della trazione totale rivolta per in senso contrario
alle precedenti. Come prima evidente che nel nodo C della seconda parte del castello
motore, si generer una ennesima forza di intensit pari alla precedente ma di verso concorde
alla direzione di volo.

T/2 T/4 T/4 T/2


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La coppia di reazione leffetto che crea ogni corpo in rotazione che trasmette potenza e che
consiste nel generare una coppia eguale e contraria a quella trasmessa.
La coppia del motore genera infatti un complesso di forze sulla struttura, che andremo a con-
siderare solo sulla fiancata in cui aggravano i carichi dovuti al peso. In questa situazione
le forze agiscono con intensit mezza di F rivolta verso il basso nei nodi A e D, e con forza
pari ad F diretta in alto in C.
F/2 F/2 F F


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Dimensionamento delle aste
Il passo successivo allindividuazione delle forze agenti nelle varie aste consiste nel dimen-
sionamento delle stesse a seconda delle sollecitazioni che subiscono: trazione o compressione.
La scelta del materiale da compiersi a priori; esso deve essere sicuramente acciaio che possa
essere saldato facilmente e che comunque mantenga buone caratteristiche meccaniche. Per
queste ragioni ci si pu indirizzare subito su un basso legato con modesto contenuto di carbo-
nio; elemento spesso fastidioso in saldatura se contenuto in percentuali troppo elevate.
Successivamente deve essere scelta la sezione e quindi il profilato da utilizzare, tenendo conto
che sebbene il momento dinerzia sia ininfluente nelle sollecitazioni traenti, rilevante nel ca-
rico di punta dove andando linstabilit elastica ad agire nella sezione pi debole, questi si de-
ve mantenere sempre su valori i pi alti possibile. Sarebbe inoltre inutile usare una trave a
doppio T resistente ottimamente su una direzione e debolissima sullaltra.
Il dimensionamento a trazione il pi semplice, in esso si ottiene larea della sezione ponendo
che la somma di tutti gli sforzi interni unitari (), massimi ammissibili, agenti nel corpo de-
vono eguagliare la forza a cui sottoposta lasta.
Per ragione di sicurezza oltre al coefficiente introdotto sulla massima si decide di considera-
re come forze agenti sulla struttura non quelle ottenute dai precedenti calcoli ma dei carichi 1
volta e mezza quelli stimati in precedenza.
Il dimensionamento a compressione risulta pi complesso in quanto legato strettamente alla
snellezza dellasta da cui ne dipende linstabilit elastica. il parametro di snellezza uni-
camente legato alla lunghezza libera di inflessione dellasta e al raggio dinerzia ovvero, al
momento dinerzia della sezione della stessa rapportato alla sua area.
La lunghezza libera di inflessione la lunghezza lungo cui lasta libera di inflettersi lateral-
mente a causa di carichi di punta ovvero una parzialit della lunghezza totale variabile a se-
conda dei vincoli. La variazione avviene tenendo presente che la linea elastica della trave
determinata da una sinusoide per cui se la trave incernierata ai due estremi essa corrispon-
de alla lunghezza effettiva, mentre se incastrata, per evidenti ragione, alla met della stessa.
Si tenga in oltre presente che molto spesso, si tiene conto di una minima cedevolezza dei vin-
coli inserendo un coefficiente nel calcolo della stessa.
Il dimensionamento inizia con il calcolo della sezione estraendo il momento dinerzia minimo
dalla formula di Eulero e con esso determinando il valore del diametro esterno ed interno del-

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la sezione. Questo algoritmo ha validit solo in campo elastico ovvero in condizioni di
trave snella dove il della stessa superiore a
lim
.
Calcolato questo valore caratteristico del materiale (
lim
), si confronta lo stesso con quello
della trave che se risulta inferiore deve essere ridimensionata mediante la formula di J ohnson
che esegue un dimensionamento plastico ovvero fa si che la trave in fase di utilizzo si trover
ad operare con il materiale di cui composta ormai snervato. Questo algoritmo determi-
nante una curva di tipo parabolica ed una sostituzione pi precisa del dimensionamento a
compressione semplice valido solamente per travi estremamente tozze.
Attualmente il dimensionamento di travi compresse si esegue col metodo dove appunto
un coefficiente per cui viene moltiplicato il carico a cui soggetta la trave nella formula di
compressione semplice. Questo metodo ha come vantaggio che pu essere applicato a
travi di qualsiasi snellezza ma di contro la necessita del suddetto coefficiente ricavabile solo
da grafici caratteristici per ogni materiale e sezione.

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Dimensionamento delle saldature
Le aste, come accennato in precedenza, saranno connesse tra loro mediante saldatura.
Come indicato in disegno esse saranno incernierate in ogni nodo ad un perno (rappresentante
il nodo stesso) mediante un anello che verr saldato alle loro estremit. La saldatura sar
dimensionata in relazione al diametro della trave e al carico che dovr reggere. La dimen-
sione (altezza) del cordone, ottenuta con i successivi calcoli sar da intendere come la massi-
ma misurata perpendicolarmente alla superficie del cordone stesso.



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Calcoli
Valutazione delle forze agenti
La prima entit da calcolare il valore della forza massima che genera la massa del motore al
fattore di contingenza indicatoci, cio:
n Q Q
m
=
max

In essa Q
max
la massima forza che il motore eserciter sulla struttura per via della sua massa
accelerata dalle manovre svolte, Q
m
il peso del motore espresso in (N) ed n il massimo va-
lore di fattore di contingenza garantito.
in secondo luogo necessario risalire alla massima energia disponibile che il motore potr
fornirci, pari a:
e r m d
=
Cio alla potenza in Watt del motore moltiplicata per il rendimento del riduttore e per il ren-
dimento dellelica.
Conoscendo ci possiamo ottenere la forza di trazione dellelica pari a:
v
T
d

=
Dove T il valore di trazione ricavato in (N),
d
la potenza disponibile in Watt e v la velocit
in (m/s) ovvero quella espressa in km/h diviso3,6.
Per il calcolo della coppia di reazione necessario conoscere la velocit di rotazione del mo-
tore pari a:
60
2
m
m
n
=


In essa n
m
sono i giri al minuto compiuti dal motore e
m
la velocit di rotazione dello stesso
espressa in rad/s.
Ottenuto questo dato ci serve conoscere i giri dellalbero in uscita dal riduttore:
=
m e

Dove
e
la velocit angolare in rad/s in uscita dal riduttore (si mantiene costante fino
allelica),
m
la velocit del motore (sempre in rad/s) e il rapporto di riduzione del riduttore.
Di conseguenza essendo la coppia di reazione contraria e di eguale intensit a quella trasmes-
sa dallalbero possiamo definirla come:

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m
r m
R
C


=
Cio la coppia di reazione ridata in Nm corrisponde alla potenza trasmessa dallalbero
alluscita dal riduttore ovvero il prodotto della potenza del motore per il rendimento del ridut-
tore, fratto la velocit angolare dellalbero.
Conoscendo la coppia di reazione possibile comprendere a che forza sollecitata ogni fian-
cata che, sapendo che una coppia sono due forze eguali ed opposte applicate ad un distanza tra
loro (braccio), pari; a:

=
R
C
F
Nella quale F la forza a cui ogni fiancata deve resistere, C
R
la coppia di reazione e la di-
stanza tra le due fiancate.
Conoscendo tutte le forze che vengono ad applicarsi alla struttura ci ora possibile compren-
dere a che forza dovr resistere ogni singola asta. Per ottenere la risoluzione del complesso
di travi, che non altro che una travatura reticolare ci siamo affidati al metodi degli sforzi ri-
dotti, che per ci richiede la posizione di ogni singolo nodo rispetto che ad un riferimento car-
tesiano avente arbitraria origine nel nodo A.
Per questa ragione essendoci ignota la posizione sia in ordinata che in ascissa del nodo B ri-
spetto allorigine degli assi di riferimento posti nel nodo A, lunico modo di calcolarla ap-
plicare il teorema di Carnot per cui langolo che formano lasta 1 e 2, definito pari a:


+
=
2 1
2
5
2
2
2
1
2
cos
l l
l l l
ar
Dove per l
x
si intende la lunghezza dellasta indicata in pedice.
Conoscendo deduciamo la posizione di B mediante le funzioni di seno e coseno.
Avendo tutti i dati necessari possiamo tranquillamente ottenere gli sforzi lungo le varie aste
applicando il sistema di equilibrio in ogni nodo necessario al nostro fine.

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Dimensionamento delle aste
Come detto in precedenza, il primo passo definire materiale e sezioni usate.
Nella nostra situazione si reputato idoneo un acciaio per strutture S355J 0H con carico di rot-
tura pari a 510 N/mm determinato secondo norme UNI EN 10210-1 e avente una di sner-
vamento garantita a 355 N/mm come indicato in nomenclatura. Si tratta di un acciaio a gra-
no fine per impieghi strutturali con basso tenore di carbonio attestabile sullo 0.22 % e aggiun-
ta di silicio allo 0.55 % e manganese all 1.6 %. Questa bassa alligazione lo rende idoneo
ad impieghi in cui richiesta una media resistenza meccanica e gli permette al contempo di
poter essere facilmente saldato.
Il passo successivo identificare un profilato che venga prodotto nel materiale prescelto e che
abbia una sezione con momento dinerzia minimo il pi alto possibile. Per queste ragioni si
optato per una sezione circolare cava che come noto ha J costante in tutti i suoi assi baricen-
trici, con rapporto indicativo di 0.8 che verr poi modificato a seconda dei profilati disponi-
bili. Si osservato che la normativa UNI di riferimento dei materiali ha una seconda parte
denominata UNI EN 10210-2 che definisce proprio dei semilavorati e che noi riteniamo ido-
nei a questa applicazione. Essa designa dei tubi di diametro variabile tra 21.3 mm e 508
mm con spessori variabili tra 2.3 e 40 mm.
I dimensionamenti saranno effettuati considerando le forze agenti aumentate di 1/3 per cui:
5 . 1 = F F
CAL

Successivamente quando si parler di forze, se non diversamente specificato ci si riferir alle
forze di calcolo.
Il primo dimensionamento che svolgeremo sar quello a trazione dove:
amm
F
A

=
In cui larea A in mm pari alla forza agente rapportata alla massima tensione interna am-
messa per questo materiale (
amm
). La
amm
stata decisa a priori come 2/3 della di rottura
per cui pari a 340 N/mm.
Per ricondurci al valore di diametro del tubo sappiamo che larea dello stesso pu essere e-
spresso come:
( )
4
2 2
d D
A

=



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In cui D il diametro esterno (in mm) e d linterno. Per stimare il valore del diametro esterno
introduciamo il parametro tale rapporto d/D da cui:
( )
2
1
4


=
A
D
Dove di conseguenza:
= D d
evidente che tutti i valori che i calcoli ci restituiranno non saranno contemplati tra i diametri
di tubi codificati UNI e che di conseguenza decideremo la sezione di volta in volta maggio-
randola cos da ricondurci a profilati esistenti.
Le aste compresse come detto saranno dimensionate secondo la formula di Eulero che ci resti-
tuisce il valore del momento dinerzia della sezione come:
2
0
2
l
J E
P
MIN
CR

=


Dove P
CR
appunto il carico massimo a cui dovr reggere ovvero la forza di calcolo, E il
modulo di Young, l
0
la lunghezza libera di inflessione e J
MIN
il momento dinerzia minimo ri-
scontrato su un asse baricentrico della figura. Questa formula valida solo se il parame-
tro di snellezza dellasta maggiore a quello limite del materiale.
Il valore del parametro di snellezza della trave pari a:
A
J
l
0
=
Dove
A
J
il raggio dinerzia minimo ed l
0
la lunghezza libera dinflessione.
Per poterlo confrontare con il
lim
del materiale necessario calcolare questultimo pari a:
p
LIM
E

=
Dove E il modulo di Young e
p
la tensione interna di proporzionalit del materiale e che
nel nostro caso assume il valore
lim
76.4.
Come detto, se <lim la formula di Eulero non ha significato e il dimensionamento avviene
secondo la formula di J ohnson. In caso contrario dalla stessa formula come detto si ottie-
ne il valore di J
MIN
della sezione da cui estraiamo il valore del diametro come:

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( )
4
2
1
4


=
A
D
Avendo il diametro esterno otteniamo linterno e successivamente tra i semilavorati UNI di-
sponibili scegliamo la sezione pi idonea e con le dimensioni della stessa rivalutiamo
lallungamento dellasta.
Nel caso sopraccitato in cui non sia valida la formula di Eulero, J ohnson sancisce che:
2
2
4



=
E
R
R

Ovvero che la tensione interna ( in N/mm) equivale alla differenza tra la tensione di rottura
(
R
) ed il rapporto del quadrato della stessa per il quadrato della snellezza fratto quattro pi
greco modulo di elasticit normale. In essa sostituendo e si ottiene il diametro esterno
come:
( )
( )

+

+

=
2
2 2
0
2
2
1
1
) 1 (
4


E
l
F D
R
R

Da dove come sopra si ottiene il diametro interno e successivamente si scegli tra i profilati
UNI il pi idoneo.

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Dimensionamento delle saldature
Il dimensionamento delle saldature una pedestre applicazione della formula:
( ) [ ]
2 2
2
4
D a D
F
sn
+ +

=


Dove D il diametro esterno del tubo considerato (mm), F la forza a cui e soggetta la trave
(N) e a lo spessore del cordone di saldatura dimensionato secondo la sn (tensione di snerva-
mento) inserita nelleguaglianza.
chiaro la risoluzione della formula in funzione di a d origine ad una equazione di secondo
grado avente due soluzioni delle quali, una, essendo negativa pu essere tranquillamente e-
sclusa.

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Risultati
Valutazione delle forze agenti
Le sollecitazioni a peso sulle varie aste dovute ai vari effetti sono:
n l (mm) N (N) n l (mm) N (N) n l (mm) N (N)
1 500 26590 1 500 0 1 500 6654
2 390 -24606 2 390 1031 2 390 -6157
3 370 19677 3 370 0 3 370 4924
4 390 -16875 4 390 -1031 4 390 -4223
5 203 -21591 5 203 0 5 203 -5403
6 915 25269 6 915 1125 6 915 6323
7 915 -25269 7 915 1125 7 915 -6323
Carichi dovuti a Q
.
n Carichi dovuti a T Carichi dovuti alla CR
La cui somma a seconda che si consideri o meno la forza causate dalla coppia di reazione (in
base alla fiancata analizzata) sono:
n l (mm) N (N) n l (mm) N (N)
1 500 33244 1 500 26590
2 390 -29731 2 390 -23574
3 370 24600 3 370 19677
4 390 -22129 4 390 -17906
5 203 -26994 5 203 -21591
6 915 32717 6 915 26394
7 915 -30467 7 915 -24144
Carichi totali con coppia Carichi totali senza coppia

La situazione dei carichi della prima parte del castello motore, composta dalle aste numerate
dalla 1 alla 5 stata analizzata in separata sede dalla situazione delle rimanenti travi e si pu
riassumere come indicato.
Lasta 1 viene caricata, per effetto del peso e della coppia, a sforzi assiali traenti mentre la
trazione dellelica non la sollecita in alcun modo essendo questa obliqua ed essendo inoltre la
forza considerata (T/2) applicata nella stessa direzione dellasse longitudinale dellasta 2 che
se ne fa carico totalmente da sola.
Lasta 2 risulta compressa dal peso e dalla coppia mentre la trazione dellelica riduce le ten-
sioni interne della stessa mediante una modesta sollecitazione traente, questa trave infatti deve
bilanciare il momento che i primi due effetti (Q e C
R
) creano, tendenti a far ruotare lasta 1 in
senso orario se non contrastata appunto dalla reazione di questa trave.
Lasta 3 si comporta come la 1 venendo per sollecitata in modo inferiore.
Lasta 4 si nota che compressa sia da peso che da forze dovute alla coppia che dalla trazione
esercitata dallelica.

Pag. 13
Lasta 5 subisce gli effetti di solo peso e coppia in quanto, come le altre oblique non viene
condizionata dalla trazione dellaeromobile.
La seconda parte della struttura, composta dalle aste 6 e 7, vincolate alla fusoliera per mezzo
di due cerniere subiscono, essendo entrambe oblique, sollecitazioni dovute a tutti e tre gli ef-
fetti.
Lasta 6 risulta sollecitata a soli sforzi assiali traenti.
Lasta 7 viene compressa da peso e forze dovute alla coppia, mentre la trazione dellelica ne
alleggerisce i carichi risultando la trave, per solo questo effetto, sottoposta a sollecitazioni tra-
enti.
In conclusione osservabile dai dati ottenuti come la coppia di reazione aggravi notevolmente
i carichi a cui le aste devono reggere, definendosi come un elemento fondamentale da consi-
derare in fase di progetto.

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Dimensionamento delle aste
Dai calcoli e dalle valutazioni fatte per il dimensionamento delle aste si giunti alle conclu-
sioni riportate in tabella.
n l (mm) N (N) Tipo D (mm) s (mm) D (mm) s (mm) (N/mm) Peso (N)
1 500 48222 T 21,3 2,6 22,4 2,2 316 - 5,89
2 390 -43208 P 21,3 2,3 19,8 2,0 -315 57,6 4,13
3 370 35684 T 21,3 2,3 19,3 1,9 260 - 3,92
4 390 -32018 P 21,3 2,3 17,7 1,8 -233 57,6 4,13
5 203 -39156 P 21,3 2,3 17,2 1,7 -285 30,0 2,15
6 915 45005 T 21,3 2,3 21,6 2,2 328 - 9,68
7 915 -41886 P 26,9 3,2 27,6 216,0 -176 108,2 16,80
TOTALE: 46,69
n l (mm) N (N) Tipo D (mm) s (mm) D (mm) s (mm) (N/mm) Peso (N)
1 500 40123 T 21,3 2,3 20,4 2,0 292 - 5,29
2 390 -35714 P 21,3 2,3 18,4 1,8 -260 57,6 4,13
3 370 29691 T 21,3 2,3 17,6 1,8 216 - 3,92
4 390 -26878 P 21,3 2,3 16,7 1,7 -196 57,6 4,13
5 203 -32580 P 21,3 2,3 15,8 1,6 -237 30,0 2,15
6 915 37708 T 21,3 2,3 19,8 2,0 275 - 9,68
7 915 -34589 P 26,9 2,6 26,4 196,3 -174 105,9 14,00
TOTALE: 43,29
Calcolo Progetto
Progetto Calcolo
Fiancata non soggetta a coppia
Fiancata soggetta a coppia

Come gi visibile dallanalisi delle forze la struttura si compone di 6 tiranti e 8 puntoni distri-
buiti sulle due fiancate.
La quasi totalit delle aste dimensionata a trazione o compressione secondo la formula di
J ohnson e a ragion di ci larea richiesta per lequazione di equilibrio estremamente bassa
tanto che il loro diametro il minimo prodotto secondo norme UNI pari a 21.3 mm e il loro
spessore di 2.3 mm. A ci fa eccezione lasta 1 della fiancata dimensionata a coppia che ri-
chiede un diametro sempre di 21.3 mm ma uno spessore di 2.6 mm.
Le aste 7 sono invece le uniche ad essere dimensionate a carico di punta con la formula di Eu-
lero in quanto di notevole lunghezza e fortemente caricate (estremamente snelle) e ci richie-
de infatti un diametro di 26.9 mm e uno spessore di 2.6 o 3.2 mm.
interessante sebbene inutile ai fini pratici osservare che dimensioni ci sono state restituite
dai calcoli e come per le scelte dei profilati effettuate a priori siamo stati costretti ad un sovra-
dimensionamento esorbitante. d'altronde impossibile reperire tubi unificati di dimen-
sioni inferiori.

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Dimensionamento delle saldature
I risultati dei calcoli suddivisi in base alle aste sono i seguenti:
Progetto Calcolo
n Tipo a (mm) a (mm)
1 T 2 1,87
2 P 2 1,69
3 T 1,5 1,41
4 P 1,5 1,27
5 P 2 1,54
6 T 2 1,75
7 P 1,5 1,33
Progetto Calcolo
n Tipo a (mm) a (mm)
1 T 2 1,57
2 P 1,5 1,41
3 T 1,5 1,18
4 P 1,5 1,08
5 P 1,5 1,29
6 T 1,5 1,48
7 P 1,5 1,11
Fiancata soggetta a coppia
Fiancata non soggetta a coppia

Si nota come la totalit delle aste richiede una saldatura con cordone variabile da 1,5 a 2 mm e
come nella fiancata soggetta a coppia a causa dellaumento delle forze agenti si osserva la ne-
cessit di saldature pi robuste.

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