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CENTRO DI STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI

GIROLAMO CARACAUSI

BOLLETTINO
diretto

da Giuseppe Cusimano

jARABISMI MEDIEVALI
SUPPLEMENTI

DI SICILIA

PALERMO

PALERMO

1983

1983

pubblicato coi contributi del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell'Assessorato


della Regione Siciliana
dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione

Volume

TUTTI

DIRITTI KISERVATI

1983 CENTRO DI STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI

PALERMO

mia moglie

PREFAZIONE

Il

presente lavoro non

si

propone di recare contributi, se non con

conoscenza delle attuali sopravvivenze


spodegli arabismi della Sicilia. Infatti, dopo i suggerimenti etimologici
pole
radicamente dati da Amari, insieme con i quali giusto ricordare
investiche, ma acute proposte di un Cusa o di uno Starrabba, e dopo le
Calvaruso,
e
D'Aleppo
Gioeni,
da
condotte
gazioni pia organicamente
qualche dettaglio marginale,

De

Gregorio, Rohlfs,

alla

Wagner ed occasionalmente da

altri studiosi,

G. B.

ricerche, ha
Pellegrini, con studi accuratamente ponderati e con positive
che
inventario
un
fornito, per questo settore della Romania arabica ,

pu

stimarsi pressoch completo.

guito

modesto ma, spero, utilmente persesolo quello di colmare il vuoto d'informazione che ancora ge-

L'intento

dell'opera

neralmente sussiste

tra

il

pi

momento

e semantico, dei prestiti, attraverso

o afferenti

alla Sicilia:

del

mutuo

e lo stato presente, formale^

uno spoglio di

impresa, questa,

meno

testi

medievali

siciliani

agevole per chi, risiedendo

a
fuori dell'Isola, andrebbe incontro a difficolt non lievi nell'accedere
persola
una
risorse
di
le
basterebbero
testi anche rari ed alla quale non
sona, se dovesse estendersi alle molte migliaia di documenti che ancora
giacciono inesplorati negli archivi. L'importanza di detti documenti quali
suoi scritti,
fonti di arabismi, dopo le segnalazioni date da H. Bresc in vari
ha avuto valida conferma dalla ricerca da me potuta eifettuare grazie alk

trascrizioni di

numerosi

registri notarili. del

Tre e Quattrocento e i

interi

Palermo hantabtdari ecclesiastici, che studenti della Facolt di Lettere di

no

eseguito per le loro dissertazioni di laurea.

Nel clima di rinnovata fortuna degli studi dalettologic, si pu intannon solo, s'intende, per la ricerca degli elementi semitici del
to sperare
che la pubblicazione dei due registri, 1286-1287 e 1298-1299,
siciliano

de Citella a Palermo, curati rispettivamente da P. Burgarella e P. Gulotta ( Fonti e Studi del Corpus membranarum italicarum , diretti da A. Lombardo); la riedizione, promosdel Registro del
sa dall'Accademia di Scienze Lettere e Arti di Palermo,
cura
di A. Sparti; la
a
(1297-1300),
notaio ericino Giovanni Maiorana

delle Imbreviature del notaio

Adamo

ina

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

PREFAZIONE

ristampa anastatica degli Acta Curie Felicis Urbis Panormi,

J.

Registri di

1274-1321^ a cura di F. Pollaci Nuccio e D.


Regni
Siciliae (9 settembre 1282 - 26 agosto 1283).
Gmffo e del De Rebus
Documenti inediti estratti dall'Archivio della Corona d'Aragona, voluta
dal Comune di Palermo per la celebrazione del VII centenario del Vespro
lettere, gabelle e petizioni,

rappresentino soltanto l'inizio di un'energica ripresa di quell'attivit editoriale di documenti medievali, che, sul finire del secolo scorso
siciliano,

e agli inizi di questo, costitu merito insigne della Societ Siciliana per la
Storia Patria di Palermo.
Il materiale

qui raccolto, concordante in massima parte con le cognia risolvere dubbi etimologici, in

zioni (mora acquisite, vale in certi casi

induce a suggerire proposte nuove.

altri

Dei

vari aspetti della trattazione,

su due oserei chiedere al lettore una valutazione particolarmente benevola, in considerazione dell'incertezza e della scarsit dei dati relativi: la
segnalazione di
la et passata

ignota;

il

un numero relativamente cospicuo

di arabismi medievali,

esistenza in Sicilia o nell'intera area

tentativo sistematicamente

mente perseguibile, di distinguere

esperito,

romanza era rimasta

ma non sempre

positiva-

prestiti diretti da quelli indiretti e di

determinare, per questi ultimi, l'epoca e la via della penetrazione nell'Isola,

attraverso la cronologia e, se utile all'uopo, la

forma stessa

delle

te-

stimonianze.
dell'affidare l'opera alla
i

stampa, mi gradito

ringraziamenti pi vivi ai Colleghi che ne

il

dovere di esprimere

hanno favorito l'esecuzione:

di questa Universit Francesco Giunta, direttore dell'Istituto di Storia me-

Paolo Cottura, docente di Paleografia latina e Diplomatica, con


generosamente concessomi, delle trascrizioni di documenti inediti;
Adalgisa De Simone e Giovanni Montaina, dell'Istituto di Studi orientali,
con informazioni e suggerimenti, la prima anche con l'accurata revisione
dievale, e

l'uso,

del dattiloscritto; dell'Universit di Catania Giovanni

Tropea

Trovato, con dati tratti dallo schedario dell'

del Vocabolario

ciliano .

Ma

soprattutto

mi

amico Giuseppe Cusimano,

Opera

caro rivolgere grato

il

quale,

dopo

e Salvatore
si-

pensiero al fraterno
aver seguito con affetttiosa paril

il corso del mio lavoro, ha voluto accoglierlo nella collezione,


da lui diretta, dei Supplementi al Bollettino del Centro di studi filo-

tecipazione

logici e linguistici siciliani.

Ad

avanzata composizione del volume

versit di Parigi 10, m'invia


tate

Ben

un gruppo di

il

prof.

Henri Bresc, dell'Unida me trat-

attestazioni di voci

o del tutto nuove, qualcuna con indicazione della relativa etimologia.


lieto di utilizzare, nel Lessico o nelle Aggiunte e integrazioni a
que-

sto, il materiale

tanto amabilmente fornitomi, porgo anche a lui un caloSempre in corso di stampa lo stesso studioso, col

roso ringraziamento.

dono

gradito dell'estratto di

una sua comunicazione ancora non

altrimenti

disponibile,
relativi

mi

offre la possibilit di

ad arabismi medievali noti ed

un ulteriore accrescimento dei dati


i quali vengono anch'essi col-

ignoti,

locati nell'anzidetta appendice.

Universit di Palermo

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Test.

problema

il

CCMun

'"''' "''''''''"'

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eli

V^:T'

^''''

"^- ^' P^^'*'^'

CDAlfM

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CDAmalf

NapS,
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Sr'"

""'^'"'''

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'

''

il

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ARABISMI MEDIEVALI

SICILIA

VNS

SIGLE E ABBREVIAZIONI DELLE FONTI INEDITE


Vocab.

Nell'indicare

la collocazione dei documenti si sono usate le


abbreviazioni seguenti'
Archivio di Stato di Agrigento, ASE = Archivio di Stato di Enna, ASP =
Archivio di Stato di Palermo, AST
Archivio di Stato di Trapani, inv.
numero d'inventario
piano, rg.
registro, sez,
p.
sezione, st.
stanza. Sono posti tra [ ] nome e cognome dello studente clie ha trascritto i documenti e anno accademico di laurea.

ASA =

VS
VSs

Vocabolario siciliano, a

e.

di U-. Picriftn
ai
iiccitto, T
I,

Informazioni dallo schedarin A,a r^^^.

-iani.

opera

deltSSl^S

j-

*
r
-n
Catania-Palermo,
,

,.

1977.

SSot S^r^i^T^-^'

Wagner
Arab. Worter

Wagner
Voc.

ID.,

recensione a Trapanifv.
sopra), in

ZRPh LXIV,

1944, 153-168.

ACCef

Wehr

wZ2;, T""'''

'^

^'^-

--

Pergamene dell'Archivio Capitolare di CefaRi,

DotCostEbd

Wettinget

aa.

1155-1249 [Angela La

Rosa, 1969-70],

Arabie (ArabicBn.lish),

Inventario dotale di Costanza Ebdemonia, del 2 febbraio


1279; regesto
Ardizzone 85, n 121 [dati forniti da H. Bresc],

in

Archeologia medievale,
II, Pa-

lermo, 1976, 323.&5.

net.

Adragna

White
not. Altavilla

WKAS

^S

''*""*^'

^'

^^8^==g-

not.

Amato

Zertscbrifr fur

ZTpa

^c=

M.

1492-93,

ASP

Gancia,

sez.

st.

V,

Amato, Palermo,

a.

ASP

1355-56,

sez.

Gancia,

inv.

2898 [Rosa Maria

st.

I,

reg.

135 [Leonardo Cognata, 1970-71],

ULI.MA^^N, Wiesbaden,
1957

romanische PHlologie

a.

Comu.

Biblioteca

85 [Crocifissa Puzzangara, 1974-75].

not. Stefano

not. Capizzi
,

Altavilla, Monreale,

not. Nicola
reg.

band, Innsbrucfc.
1885

Giacomo Adragna, Alcamo, a. 1483-84,


Alcamo [Margherita Pirrello, a, 1971-72].

Filippo

naie di

Winkelmann

ZRPh

not.

ss.

Tiibingen, 1877 ss

^z ?s::i.sis.sr

'^""^^

^^^^^^'

not.

Matteo Capizzi, Agrigento,

a.

1525-26,

ASA

Pino, 1977-78].

(ka-lada'a)

not. Castiglione

not.

Giovanni Castiglione, Trapani,

1454-55,

a.

AST

p.

Il,

st.

3,

8708-8709 [Maria Cappello, 1971-72]; a. 1455-56, ih., inv. 8710


[Teresa Favuzza, 1970-71]; a. 1460-61, ib., inv. 8714 [Antonino La Vela,

inv.

^--

1971-72];

1462-63,

a.

Filippi, 1969-70];

not, Catalano

not.

a.

ih.,

inv.

1475-76,

8716 [Michele Giacalone e Graziella


8723 [Maria Span, 1970-71].

De

ih,, inv.

Gregorio Catalano, Piazza Armerina,

aa.

1503-5

ASE

[Bianca

Mon-

tana, 1962-63],

not. Girami

not, Nicol

Girami, Trapani,

aa. 1466-92,

AST

p. II,

3, inv. 8766-

st.

8777 [Pietro Anselmo, 1971-72],


not.

De

Asinara

not.

Roberto

De

Asinara, Trapani,

1421-24,

aa,

AST

p.

II,

3, inv,

st.

8565 [Daniela Barbara, 1977-78],


not.

De Bononia

not,

not. R.

not.

De

De

Girella

Cortisio

De

Bartolomeo

I, reg.

st.

Bononia, Palermo,

De

not.

Ruggero

reg.

77 [Rosetta Caracciolo, 1971-72].

not. Enrico
reg.

a.

1344-45,

ASP

sez,

Gancia,

117 [Elena Di Benedetto, 1970-71].

De

Citella, Palermo,

Cortisio, Palermo,

83 [Maria Lipari, 1969-70].

a.

a.

1328-29,

1371-75,

ASP

ASP

sez.

Gancia,

st.

I,

sez.

Gancia,

st.

I,

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

28

not.

De Nuris

not. Giovanni

De

Nuris, Trapani,

SIGLE E ABBREVIAZIONI DELLE FONTI INEDITE

AST

1420-40

aa.

tt

^'

8567-71 [Pinuccia Maggio, 1964-65].

e.

''

"""

^'

Certa,

'

a.

not.

De

not Giacomo

Pittacolis

De

Pittacolis, Corleone,

2?

-^^,

ib
ib.,

fft

[Calogera Campisi, 1969,70];


1969-701/uj, a.
a I4J5-36,
1435 3(:-, jb.,
ih

not.

Formica

not. Francesco

'

Formica, Trapani,

AST

1453-54

a.

8702 [Francesca MattareUa. 1974-75]


Di Girolamo, 1970-71],

1454
5riK
^^^'

*"

TI

not.

Gambetta

Giovanni Forziano,
Trapani, aa 14397^
8737-8755 [Provvidenza
Gandolfo, 196263]

^7

not. Scrigno

=.

not. Taglienti

t,

not.
reg.

Giovanni Gambotta,
Corleone, a
69 [Giuseppa Monastero,

ATO

1450 51 '

'''

'""

''

TabMans

n
'"''

'''

1973-74].

not.

not.

Caudino

Gruppuso

not, Bartolomeo
Gaubino, Trapani
S758 [Anna M, Vespa,
1979-80]

not.

Mazzapiedi

Giacomo Geuppuso, Alcamo

TabSMart

not
1.

Guglielmo Mazzapiedi,
Palermo,
reg. 839 [Carmelo
Ferro Ingagli;

a.

ASP

Giacomo Miciletto,
Trapani
8587 [Anna Aura Sorrentino,
1969
'

not,
inv.

,..

TabSMBosc

ASP

1432-33

moni

,..

uua^

1434 35

^^^^-^^^

-l
^'^^

Onofrio Mineo, Mazara


del Vallo
2814 [Francesca Mauro,

aqt

"^^-

'^-

8592 [Anna

AST

1496 97
'

''

not.

Paolo Rubeo, Palermo,

not. PeUegrino

aa.

1410-1420

'

ASP

aa.

''

ASP

[Rosa Cascio, 1971-72].


Saleeno, Palermo,

1492-93,

M.

Angileri,

ASP

sez.

^^

tt

"'

'*

<^'

^-- -

V.

c
'

1331.34

ASP

.r,

n
^'''''
n
^'""''

"'

"'

^'

^>

Gancla,

st.

I,

not,

Giovanni Traverso, Palermo, a, 1418-19, ASP sez. Gancia, st. I,


766 [Anna Pirriatore, 1969-70]; a. 1420-21, ib., reg. 768 [Melina
1969-70].

Tabularlo della Magione della SS, Trinit,

ASP

sez.

Catena,

inv,

97

Volumina

tria in quihus Episcopatus Maxariensis contnentur mommenia,


vulgo dieta Privilegia (transunti, eseguiti dal 1556 al 1581, di ccce, ora

1093-1500), Archivio Capitolare di Mazara del

VaEo

Tabularlo di

S,

Martino

delle Scale,

saria Zichitella,

1965-66],

Tabularlo di

Maria del Bosco

S,

ASP

sez.

Catena, inv, 93

di Calatamauro,

ASP

[M, Ro-

sez. Catena^ inv.

[Antonina Lodato, 1966-67]; docc. 101-150,

1318-28 [Rosalia Pugliesi, 1967-68]; docc, 201-250,


aa,

aa,

1334-41 [An-

1341-48 [Giuseppina Cozzo,

1968-69],

^"'

^^^^ [Ca-

Giovanna Bongiorno,
1969-70].

Palermo, a, 1405-1406
451 [Lucia Cammarata,
1971-72]

regg. 604-605
not. Salerno

not, Francesco
Riccio,
'-g-

Rubeo

Vumci

a.

TabSMLat.

Tabularlo di

S.

Maria Latina

di S. Filippo e di S.

di Agira, aa.

Maria Latina

1151-1263, Chiesa abbaziale

di Agira, docc, 1-50 [Francesco Solato,

1969-70] e 51-100 [Salvatore Longo Minnolo, 1969-70],


a

S^^^e^^:elSt;;:78]."^^-^^' ^^^

Palermo,

1173 [Carmela Sanfilippo, 1969-70].

aa.

tt

"' '"

Svlf.,^'
'^^' '"'

not. Polito

not.

Pietro Taglienti,

reg.

na Di Caro, 1967-68]; docc, 251-300,

Mutria

not. Riccio

not.

94, docc. 1-50, aa. 1263-1305

'

1978-79]

not.

r
^'""''
''

not.

1966-67].

Mineo

Cruciata, 1972-

Lavizaris, Corleone,
aa. 1387-89
V, feg. 2 [Francesca
Attanasio, 1970-71]

p, II, st. 3, inv,

[Maria Barraco Vinci, 1968-69; Caterina Rizzo, 1973-74],

^^^^"^^

'

ferina Basilico,
1965-66].

not,

'' ^' ^"^'

liSRsori
.
^
[Antomno

AST

1419-21,

[Antonino Impastato, 1966-67; Francesca Impastato, 1969-70],

TabMaz

tt

"'

^^

not. Federico

='
not. Miciletto

'

aa.

Giovanni Scrigno, Trapani, a. 1467-68, AST p. II, st. 3, inv. 8647


[M. Anna Gerardi, 1972-73]; a, 1469-70, ib., inv. 8651 [Eleonora Pi-

perduti, degli aa,


not.

1973].
not. Lavizaris

act

14^^.7

1971-72];

[Giovanna Inde-

1971-72].

Giovanni Scanatello, Trapani,

Curto,

'

''''

Cataldo,

reg. 7

not.

reg.

tt

not.

^^^ "^Maria

[Rosaria

'"''

r^

not.

ac;t

reg.

1420:

not. Traverso
not, Forziano

ib.,

pitone, 1971-72].

=-,.

'"^'

1337-38,

5 [Lidia Listo, 1971-72] e

8538 [Paolo Genna, 1964-65].

cf,"
Sillitto,

^' ^^ ^Sebastiana
ri/-'
reg \a
.39 [Maria
Ruggiano, 1970-71].

ib

,-.

J rlu

1434-35 ib

a.

not. Scanatello

1416 18

a.

reg.

ib.,

'

1979-S

a/

^''"'''' ^^^'^"^' 5^5-70]:


1968-69]; a 1424-25 ih

^ef7%f
"'"V
36 [Rosetta
Giaccio,
leg.

Cincia

sez

1970-71];

1339-40,

licato,

ASP

1403-1405,

aa.

xeg.

30 [Mari, Di Caro. 1971-72; Carmelo


Pr
1414-15, ,b., reg, 34 [Giuseppe
Milazzo, 1969-70]st,

29

ALTRE ABBREVIAZIONI

ALTRE ABBREVIAZIONI

a.,

aa.

abruzz,

anno,

-i

ib.

ibidem

id.

idem

abruzzese

agg.

aggettivo

alger.

algerino

isp.-ar.
it.

ant.

antico

ar.

arabo, -a

lat.

arag.

latino

laz.

laziale

aragonese
l.c.

baleat.

bearn.

luogo citato

balearico
lett.

letterario

bearnese
lig.

berb.
biz.

berbero

bov.

logud.

bovese

brindis.

ligure

linguad.

bizantino

lomb.

brindisino
lue.

cai.

calabrese

camp.
campici.
cat.

fflalt.

celtico

cfr.
cg-,

malag.

catalano

celt.

cgg.

cit.,

citt.

class.

coU.
cots.

CZ

cognome,
citato,

med.
-i

provincia di Messina
fr.

mediev.

-i

merid.

classico

mod.

collettivo

mozar.
corso

napol.
provincia di Catanzaro

dlal.

net.

dialettale

dimin.
disus.

doc, docc,
engadin.

P-, PP.

diminutivo

pant.
disusato

part.

documento,

pers.

piem
femminile

fr.

gen.

genov.
gr.

pis.

francese
pi.

genitivo

pop.
genovese
port.

greco
pr.

gfig.

grigionese

gfanad.
guasc.

prov.
granatino

guascone

medio francese
medievale
meridionale

moderno
mozarabico
napoletano
registro notarile di

pagina, -e

pantesco
participio

-i

engadinese

f.

fflagrebino

malaghegno
maltese

ME

confronta

logudorese

lombardo

maschile

magreb.

campidanese

linguadociano

lucano

m.

campano

arabo di Spagna
italiano

PT
pugl.

persiano

piemontese
pisano
plurale

popolare

portoghese
presente

provenzale (antico)
provincia di Potenza
pugliese

r.

31

INTRODUZIONE

In un secolo e mezzo di studi condotti con severit scientifica semrafiinata, le cognizioni sulla massa non piccola di voci passate dall'arabo nelle lingue romanze si sono arricchite e precisate in misura assai
notevole. Abbandonato l'indirizzo neogrammatico, che si appagava di stabilire semplici concordanze formali, i dizionari etimologici pi modernamente concepiti ' applicano oggi metodi e seguono modelli ^ che tendono a
1

pre pi

dare risposta a precise esigenze di individuazione dei valori semantici diacronicamente evolutisi e ad assegnare a ciascun segno linguistico un'ade-

guata coUocazione culturale. Mettendo a buon profitto i risultati di indagini particolari, essi mirano dunque a restituirci, prospetticamente condensata almeno fin dove lo consentono le testimonianze documentarie, la storia
eli ogni singola voce, tentando di ripercorrere, per ci che concerne i prestiti, le

tappe attraverso

etno- e sociolinguistiche

le quali essi
alle

sono

quali sono

stati acquisiti, le

intermediazioni

stati sottoposti, le vie di penetra-

zione che hanno percorso:

tutti i fattori,

insomma, che in qualche

modo

possono ^ver concorso ad

alterarne la struttura formale, possono

averli

spogliati di qualche tratto connotativo o arricchito di

altri.

Senonch, come ogni sintesi comporta l'inevitabile omissione di dati


che tuttavia, in vista di determinate finalit, potrebbero riuscire di estre-

mo

interesse, cos la giustificata concisione di

un

dizionario etimologico

quelli utilizzati nel presente lavoro, tali sono certo il FEW, il DEI, il DCEC, il
mentre non soddisfano in pieno il bisogno d'informazione ne il Mach, n
per i prestiti arabi nel rumeno, sono abbondanti, ma scarni, i dati del Lokotsch.
la soluzione delle sigle e delle abbreviazioni adoperate si veda la bibliografia che

Di

DECC,

il

l'AIcM;

Per

DECH,

precede. I toponimi tratti dalla Carta d'Italia del Touring Club Italiano sono citati, senza
indicazione della fonte (v. Bertarelli), semplicemente col numero del foglio (49 Palermo,
50 Cefalo, 51 Etna, 52 Messina, 54 Sciacca, 55 Caltanis setta, 56 Catania), seguito dalla lettera
(A-F da nord a sud) e dal numero (1-6 da ovest ad est) che ne contrassegnano il settore;
quelli tratti dalla Carta delle Zone turistiche sono contraddistinti dalla sigla ZTpa seguita
dalla lettera e dal

numero

del settore.

Nei rimandi ad altre parti dell'opera i numeri indicano gli


duti da i paragrafi dell'Introduzione, con l'aggiunta di le

articoli

del Lessico, se prece-

note.

2 Si pensi, oltre al FEW citato, ad un'opera quale il Dictionnaire tymologique de la


langue latine, Paris, 1932, di A. Eenout e A. Meilmt (4" ed. 1959), die reca significativamente il sottotitolo Histoire des mots.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

34

INTRODUZIONE
non

35

e priva di rischi per chi, in

un campo di ricerca che magari non sia


non abbia la possibilit di svolgere
ricerche integrative
Pertanto pu accadere, a meno che non
sia

direttamente
personali.

il

un

disponibile

nario storico

che

fra la notizia della

un prestito
frapponga un iato, che
stazioni di

dizio-

tario

pi antica o delle pi antiche attepresenza nella lingua si

oltre al resto, lascia il


lettore all'oscuro

chi intenda occuparsi di prestiti naturalmente pregiudiziale

decidere quali fra

vadano

gli

elementi che non appartengono

presi in esame, quali invece

debbano

al

patrimonio eredi-

essere scartati a

motivo

una

loro soltanto casuale apparizione. Se per una precisa discriminazione tra vocaboli accolti nell'uso comune e vocaboli rimasti estranei ad
esso pu non riuscire totalmente soddisfacente anche se operata con una
di

e quella della sua attuale

tinuit di vita del vocabolo

Per

2.

suo,

suUa con-

o su una sua nuova possibile


mutuazione^

piena competenza della lingua, assai pi ardua si fa la scelta che concerna


stati di lingua trascorsi e che si fondi su testimonianze a volte estremamente esigue.

"rFEW

francese

lische!

per

il

GobT fet'^lIT

Supplement-Wdrferbuch, rL EHldesheim
GMLC; per 11 aUano U

N. Tommaseo
^"''"'^seo

Batt/

oltre

BBELLiNTnf.^

a. Uellini, Dizionario
della

filtro della

sostanziale inerenza a

sott,
avaiiii

nella toponomastica

GiNs 570), in

5 e

'Africa'
iberica

tipo

ir.lhoH^l^o

(135);
cfr.

quella siciliam

',

,^ desertico

Gmd-

fX

barda'a,

cfr

fr,

,.^,, sic.

di

S',i;'."]ffAT.'
citta dell'Africa ^"f'="
nord-occid,

'

'

rione m>,lf=r;l^

Wk sW^
unapobladnmurada',cat.i.Lt
qasba

'

arabk'

citt

e rre"do

<

<< ab 1

^-

G^Wwmz

'''en^n"'

(miUtare)

S''.1c^^^^^^

Monte

'

<

In proposito, ed in rapporto ad una sua particolare ricerca, Tavani ^


ha inteso fissare un principio metodologico, osservando che la prima attestazione di un prestito non implica una sua effettiva accettazione da parte
degli utenti, bens solo un elemento indicativo della sua disponibilit potenziale e che soltanto testimonianze tratte da prodotti letterari di largo
oflErire informazioni idonee sulla circolazione del prestito

consumo possono

popolare

a livello

compagnati da

Pertanto, egli conclude, quei termini che siano ac-

descrizioni dell'oggetto, sono da ritenere

una sorta di
non minore, lo

non

assimilati e

giacenti in

orbita di parcheggio

chiarezz;a

stesso criterio era stato gi prospettato

Pi sinteticamente,

ma

con

da Corte-

lazzo a proposito di turchismi^

dunque doveroso

chiedersi se un criterio di tal sorta, valido nelle


fattispecie considerate dai due studiosi, sia estensibile ad ogni sorta di

La risposta indubbiamente negativa, ove non esista una letteratura o altra forma di produzione scritta coeva all'epoca dell'immissione
dei prestiti nell'uso comune, come il caso della Sicilia in buona parte del
prestiti.

periodo di azione diretta dell'elemento arabo'. Essa resta altres problematica, s da costringere, tutto considerato, ad una scelta soggettiva, quan-

ar.

^^^'^
^^
'''"' '' ""^''
M'ini'-^'
,1 insieme dei quarteri indigeni nelle

comun
j

'

"^'^^

J^^r.^L""'

fr

^^U (Pell. I
^^^^h cfr.
Triq VeWt-

'^''-

j' ^^ "?': . it. adi 'fiume del^- ^''J'-' ^f"^' "^Ua toponomastica
"'^""^"^ (227).%er l'altro

W(32Tfr

una

<

f.}-^ ^/'

Va
dW
5
Wm^
Etna

'letto asciutto di antico


corso

(Pell. I 331) e e varie


di prestiti basti
rfchYama
f

magreb

'

01/1^49 pT^rAr'''''
=

'''

''^' //' sparto


tTmX.TT'
senza sbocco' <
nrfnl'iJ

!Zo

V)f fi^L it *.Tm 1/J^T


spagnuok/XrkLL 12951^^^^

tautologico Mangibello

il

'h

sciaddu

sic

^^^^

d truppe

^^^"'r'^^"
medesimi termini.
Uno
una quantit non trascurabile

^oenT.t.S-^

y/.

magreb.
273; V. qui
ar,

Francia.

"^^ '^"'^""o dotto inter-

Si ^Jece^r
r^"'XhM^

C Nal

una partecipazione
non poche voci hanno superato

nazionale o neU'uso popolare o


aeffialfdi n,,e,.
differenze formali o LLntiche
to
spoglio di dizionari etimologici
o dell'uso comune
di esempi. Per citarne solo
qualcuno
cfr, ant. sic.

T'^^'"'ai rapporti

rappotocoLir^nl^
'^^^''1''"'^

flg

DHLE;

'^''^'^^

senLSTch^ fJ^^^^
denun2ino

strati

^^

Torino, 1861-79,

-^^^^^ ^- P-te deDa

indigeni pi niodest
effettiva alla vita materiale
l spirituale rileterr?nrr,,lt

55

italiana,

gWdt^ofcrikirjltadogifr^mta^ef."^^^^^^^^^^^^

e coloni con gU
il

Itngm

Prot;.z-

'

deUltJtCSa%^agi:?erf i^^^^^^^^^
siano in

^^- ^evt

lo,spagnuolo
VoSw.^,nwersakP^.^'^P^"
mliano Tramater e

catalano

poli, 1829-40 e

New

*^^^'^" ^=^^ ^"^-^-l^^^^

^^^' ""'^^^
f^'^^""'o

locafe" < ar
dentro de

fortificado

LfT.tj'^^'^'^^^'

non ne ho

'

(sic.

plculi mafi

denari niente

', napol.
filusi maflS
Id. ', cfr. per filusi Pell.
probabilmente introdotto in seguito alla guerra libica e non
registrato ancora, come invece lo stato, per esempio (cfr. Devoto-Oli 1000, De FelickDuro 852) l'it. ghirba (anche sic.) otre di pelle usato in Africa per tenervi e trasportarvi
I acqua', comun.
'vita' in salvare la ghirba, riportare a casa la ghirba < ar. qirba 'waterskin' (Wehr 883).

131)

<

ar,

ma-f-^

'id.

'

'

',

'

r"
<

jtdi 'signore'

C>d

< sayyid

'schiamazzo' (DCc"ni'''29"fiT"S

'

ar.

avvidi

master'^,

'

t^t

cQlS,n

lord

f SiieV
'

'

\il^f^

chieftTb

''

f- 'raganella', 'motmarocchino' so
^"^^^ ^"^^^' '^'- "' S"

'

^^'^-

'PP;i ^^^abo,

'

ab?

gersak^ro^Sr^f^l^f an3onh^^
""^ <^i-^ie P^Pol^i'e o
it
fiTA
messi in aree o strati
pi o meno aSattenl!nT^'^ ^"'P*^ Pi' ^ecentme im
di Idiotismi ed
'''"''
arabismi che
>^^nrati? Si pensi al flusso
devraveTaccSZl'i
ex colom;

!"*'
'^^^^^
si

pensi, per la Sicilia

Aini i^^
^T"''
Lampedusa,

ddl'Lh di
dellisola

attribuiti ai

pesca d'alto mare,


accenna
Linguistico Mediterraneo

X Lf

."^

arancia di una massa di


'^ i7l?ca
pr
^^^enti nel dialetto
^^^i^i^ attraverso la pratica
della

tS^AT'^r"?
raDDort-irnni5"?^*''T^'^.^'^''^^'"i

Kino

rf/

j'

''fi^<^

'
IsicmlTmi
^f^'^''
miSma^, farksu 'cetriolo'
< 'f arku s' mTJ'^^nT/'.^"
^P
' ^^'^- ^ ^" ^^^^^ centri deHa SicHia,

S'm

'^

^^^.z/;" Atlante

^<5ri

'

albicocco

^e ant Xt^ < ^^ /jg --

'<

I'u|

G. Tavani, Termini

marinareschi africani ed asiatici nelle relazioni portoghesi di nauXIII-XV, 1971-73, 143-64 (in particolare 143-45 e nota 1),
CoRTELAZZO, Corr. 147, dove si distinguono i turchism che frequentemente
sono citati in relazioni di scrittori, di viaggiatori o in documenti politici..., atti individuali
senza storia, nati ed esauriti nello stesso tempo, anche quando abbiano avuto successivamente una larga fortuna, da quelli che hanno o hanno avuta una loro vitalit, sono cotnpenetrati nella lingua, vi si sono assimilati, perdendo spesso ogni traccia dea loro
provenienza.
' Le fonti documentarie della regione non risalgono al di l
dell'XI secolo o sfiorano
appena (con la CSS) la fine del X. La produzione letteraria in volgare, la quale, con l'eccezione del Contrasto di Cielo d'Alcamo (cfr. maiutus 170), comincia ad offrirci testimonianze
su prestiti arabi solo dal XIV secolo, ne risulta assai meno ricca degli atti pubblici e privati
fraghi, in
^ Cfr.

BALM

della stessa epoca.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

36

do

INTRODUZIONE

dubbio che preoccupazioni puristiche abbiano


inibito l'immisormai consolidati in quella parlata '
Descrizioni vere e proprie deU'oggetto denotato
da un arabismo non
risultano daUa documentazione qui raccolta.
Sarebbe
esista

il

sione nella lingua scritta di prestiti

i)

JizZ.s-

37

ambiente dei linguaggi a contatto simbiotico, vale

a dire ./4/-ylw-

Sicilia;

conferire

il

smommiche
[xapriou

valore indicativo, che Tavani attribuisce

ad

sequenze

esse, a

quali,

le

ed ancor oggi pienamente

vitale '\

lore probante

Husuta 45, mudebeg 193, ecc.) non abbia


di per s vamerito ad una reale mutuazione
del termine, impossi-

bile disconoscere

presente lavoro,

almeno nell'ambito dell'indagine che


forma oggetto del
importanza estrema dei dati cronologici,

soprattutto del

pi antico, relativi a ciascuna delle voci


prese in esame. Da una disponibilit sempre maggiore di essi,
attraverso lo spoglio delle migliaia
e migliaia di carte che giacciono
ancora inesplorate negli
essere diradate, circa le vie e

dei vari prestiti, quelle

damentale solidariet del

da

archivi, potrebbero
canali di penetrazione, singoli
o plurimi,

zone d'ombra che ancora permangono

Ineirhi?rS^nTf''''T
Ineich n (390-91), secondo
possonoconocare

*'^ ^'' ^ '''''


? quale
rapporti
il

recentemente formulata da

mondo

un punto

arabo-romanzi, in una fonmediterraneo, durante il Medioevo


si

di vista strettamente linguistico,

ambienti ben delimitati, anche se


parzialmente intersecantisi:

r.....j\^t^T
presenza
dell'arabo

'''^^^^^'' ' *^"' ^^^^erizzato


dalla

non

satisfaisants, qui

in tre

necessaria

situ;

autor

sSLTtZr nnr "?""''-"''

St

^ '^"'^ ^^^ ^'^^^5 pleine-

pour notre dessein. tait


"'
"^''
"' ^'"^'' ^^ *"'S^
une auesri"" ^'-^
commandable, en tout cas! d'
"' ""^ ^
P ^^arte?
Sfnfotf
^"%J
auteuts eux-mmes. En
^'"'^*^^,' '^^'^^ vulgaires par les
effet il sWit iH fn^?=
T'5
"''^^''
de d'usage courant
^$. ^"^''^^ <J"i. en raHt, taient
sous k'
,1pf ?.
"ut vulgo
^'"S'^f^ '''' ^ formule 'fameuse
^"^'"''''* '^"^ ^^""^ ^e piqu
dessus du niveau
d'une rudition littraire aumoyenT

Iw

^^1

P"

dicitur"miw\efcn?aurS

-""Sot^^^
Z^'E^'^r
IxouvSouaSou
467) e
1280 (CusI
che per
cSS^inSvf
'C rnofS^
Rollo,
(ib.

trattandosi

cos

non

di

un

traduzione da originale
arabo.

a,

testo

notarile:

cfr.

^PoxoupTopo?

^^^

t^'intero documento

'^^"^
orisinalTn?^
originale,
bens (cfr. 'f^'"'.'.
deptarii 104,

P^"^
a.

piti

l'Oriente islamico che l'Oc-

cidente.

Una descrizione delle vie attraverso le quali


mondo islamico e cristiano-occidentale si

tica tra

la

compenetrazione osmo-

esercit nel

Medioevo era

per altro gi tracciata, con indicazioni pressoch analoghe, nelle


Aufmarschstrassen dello Steiger, un saggio riccamente documentato, sul

quale Ineichen (391) esprime un parere sostanzialmente negativo, in contrasto con quello decisamente favorevole di Pellegrini (I 19), ma che ha
il merito di avere recato notevole chiarezza ad una problematica
feconda
di sviluppi. Col dare infatti il meritato rilievo, accanto alla via dotta e a
quelle di diretto contatto costituite dai due ponti iberico e siciliano,
al tramite delle Crociate e dei traffici commerciali, esso mette a fuoco
l'esigenza di pi ampie ricerche in tale settore, rimasto fino ad allora al-

quanto
cerne

a.

al

tranne
del

latina

1182) di una

in

ombra

l'Italia,

le

(cfr. Peli.

86

ss.).

questo appunto, per quanto con-

cui repubbliche marinare ebbero parte

preminente nei
contatti levantini e magrebini, sono stati dedicati negli ultimi decenni contributi come quello di Cortelazzo sugli arabismi di Pisa e di Venezia e
quelli di Pellegrini sull'influsso linguistico arabo in Liguria (cap. IV), a

Pisa (cap. V),

a Venezia (cap. XIV) ed importanti note etimologiche dello


stesso Pellegrini (capp. VII-XII). Resta invece quasi inesplorato (e forse
assai difficilmente esplorabile) l'insieme degli influssi del veneziano co-

loniale sulla lingua della madrepatria, influssi sui quali ha richiamato


l'attenzione Polena col suo saggio esemplare Introduzione al veneziano
de l da mar e che furono presumibilmente portatori anche di arabismi o di loro varianti orientali.

4.
ment

ambiente dei linguaggi a contatto occasionale, connesso con una

stata

Pur concedendo ampiamente che una


prima o addirittura unica

attestazione (cfr.

e)

espansione mercantile che coinvolge assai

qmd

secolo sicuramente affermato

3.

rischioso

come nel caso di ^w? toO [leyXou oiiiippou ^-zz


Pantanum, vel terra sylvestris nuncupatur
(v
non han certo la funzione di chiarire un
termine eia nell'XI

Lumarge,

maryu 175),

comunque

Ben

s'intende che la questione delle vie di penetrazione degli ara-

bismi destinata a farsi


romanza nel suo insieme

complessa quando dall'ottica dell'area


com' imprescindibile, a quella dei singoli paesi, al fine di individuare quanto ciascuno di essi abbia mutuato in
proprio e ritrasmesso ad altri e quanto invece abbia recepito solo indirettamente, attraverso una rete intricata di rapporti, con avvicendamenti
assai piti

si

passi,

e sovrapposizioni di varianti formali e semantiche.

Solo da non molti anni

soprattutto per opera di Pellegrini, che


20) a ridimensionare in favore delle repubbliche marinare la
parte sostenuta dalla Sicilia nell'irradiazione di arabismi
venuta in

tende

(cfr. I

discussione la tacita convinzione che la Sicilia sia stata intensamente operante come centro d'irradiazione e che scarsa sia stata la sua ricezione di

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

38

INTRODUZIONE

Eppure tipi come dbara 4, albasius


5, alfanectm 8
scacki 230, e coppie quali attuni
/ ottmi 23, azara / azar23, faraticum / mafaragium 112, pirpa/o,;
/ mataracium 184 mimediaci.

prestiti

cannetta

dum

U,

sida Imuchtta 189 costituiscono spie


significative di influssi peninsulari
trancesi, iberici

neppure

ancora non esattamente determinabili


n quantificabili'
presente ricerca,

pu avere compromesso, anche

Ad un

Ma

in

modo

grave, la ricostruzione esatta della

forma d'origine", quanto, soprattutto, per


azione del superstrato arabo,

il

termini passati per diretta

quale, rispettivamente per otto e

due

secoli

circa, esercit la sua pressione sulla Penisola Iberica e sulla Sicilia.

Per quanto concerne

'

a conclusione della

distacco quasi totale tra gli


studiosi dell'ambito linguistico
europeo e di que Io orientale, ad una
loro conoscenza assai superficiale
del mondo culturale di non diretta
pertinenza veniva attribuito da Steiger
{Aufm. 7) hndugio su antiquate comparazioni
lessicali, indifferenti a distinzioni diacromche e diatopiche
e perci indegne di una ricerca
modernamente concepita. Gli studi pi
recenti mostrano come, sotto
questo
aspetto, siano stati compiuti
progressi notevoli.
l'esigenza di collabomione tra romamsti ed orientalisti continua
ad essere
5,

39

la prima, gi

giore del Corominas mostra che

una rapida

non sono pochi

scorsa all'opera

mag-

etimi la cui forma, ac-

gli

certata o ricostruita, devia da quella dell'uso classico o per la posizione


dell'accento " o per il vocalismo o per altri aspetti ", anticipando all'et

medievale

che oggi sono propri dell'arabo magrebino ".


Osservazioni analoghe sono state gi fatte per la Sicilia '^ Esse per,
tratti consimili

fondate come sono sullo stato attuale del dialetto

o,

per quanto concerne

passato, sulla prevalente utilizzazione di materiale onomastico, attendevano fino ad oggi di essere vantaggiosamente integrate da una pi ampia
il

disponibilit di materiale lessicale di et medievale.

pi che mai avver-

Inno.
letta! a

J f
I

'

''''"'''
"l

^''^' ^'''^''''^ ^'


^^S"^^ d^^bbia non siano
:.^' '"'^^'^ P^^ '' n&y^lA^^t^ le varianti dia-

'f
' fondamento

t"\
u^f

r ve so

StSe:>Tpei.Ti;6r"""'
.nffn.VV^'''f

^^Z<Lx:
m

ieTon

^'

^'"f*,^

"^'""'v

"'

o^ino

del prestito , oltre

^^' "^^ ^^^^^^^^-^'

f"' ^t'

canali at-

-"^ ^-^-

"^^'^'"'^^ '^^^l'^^^bo precoranico

^^""^^^^' ^-^^^

erano state

^^^^^^

voi-

elevata,

SccoT Svl
cate

ai traffici

non

"^^^^"^^ ^^^^

'''''''' ^?
tanto per gli

radicale citt
s

f'^' ^''^' ^^

R. Cakdona, in Lingua

^'^"^^' ^' '"''^'^ ^"1

dualismo linguistico

Coi. 12

li

"^*^" ^^"^ ^^P^^^iche marinare itaUane si


veda
"'' "^ ^' ^^^diarono sltiS
i!^ T''',
^^ '"^^"'

in Parti2L PH^'TloVTvSt^^^^
in altre lingue romanze'
o

dall'italiano o da

numerosi,

Roseto

state

speStntea";

^ campagna

^'^'^''
13

^^^

arabismi di cui si debitori alle Tro


marittimi", giacch il loro
percorso,

nastrl\>^|(ll?'=T97f2VlNEic;HEN^

francese

mchr^^'t:ti^X'
gU

arrivativi attraverso

aLK^^^fJ*il

turco e a

M. Sala, Rapports J. /vi-.

^ono recenti e provengono

7^'

vnuf n; ?
^"^"

''

'" ""^^'"'^'^ ^ Ideili,

deSS

'"

^^^M

sXJZ^ S\i:^:nof't' ^^T'^^f'^^'


da parte

molto pi

concorrenza con questi (cfr


X-XII, 1968-70 189-95)
1' ''f'!?fA^

J;

risalgono certo ad
epoca p amica ^tlli
giunti nell'albanese, n'el
43.47). Per una convivenza

XV,

gi

uno

siciliani

non

spoglio di testi letterari dei secoli

XIV

cui risultati sono stati pubblicati di recente da Ambrosini, inco-

raggia a proseguire in questa direzione, mentre una ricchezza maggiore


di concatenate informazioni sulla condizione pi antica del nostro dialetto ci si

pu attendere

dal vocabolario etimologico redatto da Varvaro, che

nuove andar no

testimonknze
^.r? ,.'"P^'?.f^'^"'' ^^"^
^--^^'"-te tanto pi
quanto
S ose d ir '"'"' ^f^'"^'
'
i^"o
"^

raccolte. Ci vale

Ma

^'^^' ''''^' ^' dialettologia araba,

^^^"^^'^T

Sri dfetf

Un'indagine sistematica sui documenti medievali

6,

stata condotta sinora '^

'cS'

Venezia

sS

^onT^S;,^^.^f^,i^\^-

dall'introduzione

di

turchismi

(o

di

arabismi

mediati

dal

turco)

attraverso

Venezia,

v.

CORTELAZZO Cofr.
^t
Naturalmente

la difficolt della ricostruzione ancora pi grave allorch, insieme con


alterazioni formali, si presentano differenziazioni semantiche tali da rendere ardua l'individuazione stessa dell'etimo, come nel caso di it. marzapane (176).

HO

'5 Cfr. Steiger Arab.


in merito a fenomeni di fluttuazione e di spostamento dell'accento nell'arabo iberico.
" Per un'analisi assai minuziosa dei tratti dell'arabo di Spagna v, l'opera di Cokriente.

" Per

non

arabisti riniane

ancora assai ricca d'interesse

l'analisi

di

caratteristiche

tendenze fonetiche dialettali fornite da Stoiger Contrib. 44-100.


J* Cfr.
Steiger Contrib. [passim). Altre ancora potrebbero dedursene, come osserva
Cardona (Lingua nostra XXXIV, 1973, 30), dal materiale raccolto da Pellegrini.
Sull'uso scorretto che della lingua araba si faceva in Sicilia da parte di persone che pur
si sarebbero dovute ritenere di media cultura (per esempio i maestri di scuola) sono assai
significative le testimonianze di viaggiatori del tempo, come Iba Hawqal (X secolo): cfr, F.
Gabrieli, L'Islam nella storia (cap. Ili; Ibn Hawqal e gli Arabi 'di Sicilia), Bari, 1966, 6061 e RI2ZITAN0 Cultura 11, 92-93. Un'opera intera fu dedicata, verso la seconda met del
sec. XI, da Ibn Makki detto il Mazarese , alla illustrazione di tutta la molteplice variet
delle corruzioni che dilagavano presso i conterranei, come ricorda Rizzitano {Cultura 9394), secondo il quale in Sicilia non pot affermarsi che un dialetto del gruppo magrebino
(ib.

0-6l).

Ad uno

studio dei

non molti documenti


Adalgisa

De

tratti dell'arabo medievale in Sicilia, quali possono desumersi dai


in questa lingua pubblicati da Cusa, attende attualmente la collega

Simone.

Indicazioni assai utili per un lavoro del genere, ma limitatamente al settore onomastico, sono date da I. Peri, Vortti documentarie per lo studio della toponomastica siciliana,
in Atti e memorie del VII Congresso intern. di scienze onomastiche, IL Toponomastica
Firenze, 1922, 323-346.
1'

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

40

non

Utilizza testi letterari e

letterari e che

Al perseguimento deUe

danno

si

le risultanze di

periodo che va dall'et

la luce

^.

infatti gi gli stessi

sono state richiamate

di un'indagine sugli arabismi


ci

possa essere di qualche utilit anche

pato un progetto che qualche

vedr presto

finalit che qui sopra

come congiuntamente proprie

INTRODUZIONE

auguriamo

presente lavoro, nel quale, svilupci parve meritevole di


attuazione ^'

il

anno fa

uno spoglio

normanna

delia Sicilia e della Calabria^.

di testi siciliani latini e volgari


del'
a tutto il '400 ^^ e di testi
mediogreci

documenti

non molte ed alquanto banali forme


ufficiali, atti

le

seconde

diplomi

privati in greco, latino e


volgare, assai'ricchi di

materiale documentario gfi uni e, soprattutto,


gli altri. Si inoltre proceduto allo spoglio di alcune migliaia fra
documenti pubblici e atti
pri-

vati (cessioni e

gli atti privati

si

stesi

aprono sovente all'ammis-

da notai

quali,

permute

di terre, assegnazioni di
villani o di beni sentenze per hticonfinarie, contratti di
compra-vendita o di lavoro, contratti
dotali, disposiziom testamentarie,
^^
ecc.) che rimangono ancora
inediti
In merito alla genuina esistenza
locale del materiale da noi raccolto
specialmente in presenza d'una solidale
cooccorrenza da pi fonti, non do-

vrebbero esistere dubbi, tranne che


per le fonti letterarie, sulla cui piena
aderenza aUa situazione linguistica
deUa regione lecito nutrire riserve,
e salvo casi del tutto eccezionali
di testimonianze isolate di
termini altrimenti Ignoti
di forme gravemente discordanti
dal supposto etimo "^ Se

per

il

loro proprio livello culturale, di cui l'uso

riesce a celare la modestia

>

costituiscono

uno specchio notevolmente

araba stabilmente od occasionalmente accolte in questo

^\

7. Poich un'indagine topo- e antroponomastica comporta l'uso di


strumenti in parte diversi e l'adozione di un metodo espositivo non del

tutto coincidente con quello che conviene ad un'indagine lessicale,

stimato opportuno limitare fondamentalmente a questa

il

cazione su

pu

vetia intabto il fascicolo


di saggio

(VES).

AlSr.r/Z i'tnT -

prepatarione di una

Snt" fefei^iTnvi^'^^?^^
' '''''
di stabUit Wale

ritenersi Puramente
ormai^ad un grado discreto

Boll, >rt'\Sr4?nota1f
conquista

le

crei

nVmVnrda^^

alla

li

',f

^/f^^

""

^^

a)

termini dotati di piena funzionalit semantica, anche se ora

superstiti solo nell'onomastica (cfr.

chalcu- 73, charsia 82, chnisia

86,

gibsa 129) o affatto scomparsi

alfanectus 8, aljama 12,

burdum

41,

(cfr.

cahalu- 52);
h)

toponimi e antroponimi corrispondenti

a termini lessicali tut-

tora viventi, sulla cui passata intellegibilit non possono quindi sussistere
(cfr.

Azha

26,

Burgium 42, Cuhba 95, Morahitus 192)

^^;

1^92),
e^""t

'^'^'^''' >--"dionak, che G. Bonfante


(in

d^^^^^^

cl^cS ifne|'SVV'tr^

b^^vi risultati quantitativamente


apprezzanaturalmente con le clteTet^^^^
^^^ possibilit di usudell T"-'?' ?'5?'^
denti della Facolt di
'^'^5?"^"*^ ^"g^' ^^ ^t""
Lettere
gi accennato
^\'^^ dissertazioni di laurea. Esse come
nella Prefazione ^L
ho
'"
"^'"
gentdmente
^'"''
poste a mia disposizione dai
Giunita e Colluta.
colleghi
bili

fruire

|palZo'aftr.r'T
Zv

S!^ziffie?cotstrunnt^^^^^

no ad un etimo
sufficientemente

T'

non presentavano, anche per

SL'LS

-Vin^eSfsolf

%^^^^^^^

abbondantemente

citati in

nomi

di

stati tut-

sede di discussione delle voci, ogni volta

comum-

(^'

'^^'^'"

presentando e discutendo solamente voci di origine araba che, con certezza o con un grado ragionevole di probabilit, siano state di uso corrente
o almeno ben comprese presso i Siciliani non arabofoni, Sono state pertanto ordinatamente raccolte le testimonianze concernenti:

tavia
'^"^''"'^ la

si

presente lavoro,

luoghi e di persone di origine araba, medievali e moderni, sono


f-

fe-

dele del patrimonio lessicale siciliano e perci anche delle voci di origine

dubbi
a

vuoi per

medio o umile, vuoi


dei pomposi formulari mal

diretto contatto professionale con gente di rango

Entro quest'ambito spazio-temporale

si
sottoposto ad analisi tutto ci che di edito
stato possibile acquisire-' opere letterarie
greco e in volgare siciliano
spoglie le prime di arabismi

portatrici di

documenti cancellereschi

sione di forme volgari,


il

41

^ Mentre il pi tardo documento in lingua greca pervenutoci non posteriore al 1335


e con l'anno successivo si chiudono i processi verbali delle ispezioni elettuate dall'archimandrita messinese Nifone in vari monasteri siciliani (v. CMessGr), l'uso abituale del latino
nella stesura dei documenti si protrae anche oltre il periodo da noi considerato. Ma sotto il
travestimento dotto ben si riesce a cogliere la forma propria del dialetto volgare, sul cui
uso almeno a partire dal XII secolo, d'accordo con gli indizi sporadici segnalati da Varvaro
{Lingua 212-15), pare si possa cogliere una testimonianza precisa in un documento' dell'anno
1133: Audita tandem memoratorii continentia et vulgariter exposita, Pactenses consilium
habuere (G. C. Sciacca, Fatti e l'amministrazione del Comune nel Medioevo, Palermo,
1903, 218).
'^
Della funzione di appellativi romanzi svolta in passato da questi toponimi, spesso
chiaro segno, secondo un valido criterio indicato da Avolio [Sost. Tll ss.), l'articolo /,_ la
che li precede; cfr. di ci la pii antica attestazione in Lumarge (a. 1133, 175). Deve ritenersi estremamente raro, se non unico, il caso che si sia ingannati da un'errata deglutinazione del presunto articolo, quale si osserva in la Camucka (Lello, in Vaevaro Lingua 213),
Lacumuca (a. 1162, TabMonr 162), la Cammuca (a. 1521, ib. 107), in casalj Camuke (a. 1312,
Pollaci 125), cfr. il cg. de Camma (a. 1329, not. R. De Citella 27 marzo; a. 1376,

80), Cambuca 49 E 4, tutte forme corrispondenti all'ar. laqmuqah = lat. lacamucka (a. 1182, Cusa 217, r. 1; 188, r. 9), = lamucka (ib. 217, r. 6; 188, r. 15), = lacumucka (ib. 217, r. 11; 188, r. 20), d. = Xa.Kixov.a (a. 1183, ib. 260, r. 5).

TabMonr

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

42

INTRODUZIONE

che l'andamento di questa richiedesse utia


pi ampia informazione o

e)

termini per

c)

una

pi convincente dimostrazione;

quali sia stata da altri


avanzata ipotesi di

d) termini diversi,

oridne

decisamente essa viene esclusa


225, tayu 272).

Degeunm

un unico etimo arabo sono


state trattate in uno
mentre hanno ricevuto trattazione
generalmente distinta
ad etimi anche strettamente
affini perch

disam

Le forme greche,

corradicali (cfr

matrahin 179 e V.i.,a.^.l


rnataraciTTu

latine e

potuta evidenziare una pluralit di ben

romanze, medievaH e moderne

orate con ngoroso rispetto della


grafia delle fonti, senza

sono

int'^entrcot?

ifL^^L-^Xai^riiS:--

hanno reso opmafaragium

gissaria 85, faraticum e

112, crxia e chaya 225).

Quando

la data delle testimonianze, che corrisponde all'anno di re-

dazione del rispettivo testo

^,

nota solo con approssimazione,

stata

menzione del secolo, mentre documentazioni non datate


sono collocate in fondo alla serie.

sostituita dalla
(s.d.)

"state

cui rapporti, veri o presunti,

di-

102);

portuno un esame congiunto {chasira e

Voci_ derivate da

quelle risalenti

le quali si

stinte accezioni {chasira 85, darbus

araba, anche se da noi preferibilmente


o
(cfr, carnuta 51, gissaria 85, chaya

stesso articob.

voci per

43

Le indicazioni topografiche, che sono relative al luogo di redaziione


espressamente indicato nel documento o desunto dal contesto, non corrispondono con fedelt costante ad una precisa localizzazione della voce.
Questa infatti pervenuta non di rado all'estensore a seguito di informazioni verbali o scritte, provenienti da zone anche lontane. Siffatta considerazione giustifica la citazione di testi anche peninsulari, purch chiari
indizi assicurino l'esistenza della relativa voce nell'ambito siciliano (cfr.

rate, se riprese

da fonti in sola

rs^Szf
condo

'^^"

"-'

iJsu^:i::fiiS

locata in epigrafe.
del prestito, a

aspetto fon

scritL"X

^^ -'

'^''^

--

S':ri)S

Questa c'rrisponde d
j
meno rh^ nV..

genuinamente lo

rifl

t,!
itisLorL.

'

''/

gena

dLin^etf

/'"^"'

^^^

P'^^

^'^' ^sti-

deUe testimonianze, pre-

--

"^^

'^''' ^^^^

-"o

^' ^^"^^^^-^

state

divise' in

"" -^a

(cfr.

^^y^'''''''' ^^^^^^^' ^^^/^^^^^^ cabellotus


48, .^.,,;^,,,

,,,.'

llftrtt'"-1

mancanza di caratteri corsivi dell'alfamesse in evidenza con stampa spazieggiata, vengono


citate entro un contesto, del quale sono state omesse le parti giudicate non
essenziali per una loro esatta valutazione ^'.

P^-"^ibiIe

'"'^"^'^^^

Forme

la,

189).

l^l^^TT"'
'

'''''''' 2^' '''''"^'^'

'""^^^

^^^^- ^^^^^^'

^^^

^^f^racium 184, ;^ti.,

state

9. Alla documentazione segue una sezione illustrativa, che si articosubordinatamente alla disponibilit di elementi, nelle parti che seguono:

1) rassegna delle eventuali continuazioni moderne, lessicali e onomastiche, del termine in esame, sia in Sicilia, sia nelle regioni del Mezzogiorno (Calabria, Lucania, Salento, Campania) e attestazioni medievali

della sua presenza in queste;

2) presentazione dell'etimo arabo, con sintetico esame della problematica connessa;


3) dati sulla coesistenza del termine in

manza, con indicazione

delle

4) ipotesi sulla via o


sione dell'arabismo.

10.

senza in

^^-.

e varianti, le quali, per

beto greco, sono

^^-

attestazione pi antica

^' '''' ^'^

'^

barda,

ali

^T'^'^'J
' 1
Tcunfe
^''^T'

-=^^senta!?rX:^r^^^^^^--'

pi serie, per

stat:^^ppt;e:L" con

^" ''-' ^^^^-^

ti^del te7mCrc^.T^^^

monianze ha imposto

t^g^r Ur"^"
man-

rStT""""^^^

otto

bulla 143).

o^

Dei termini

altri

paesi di lingua ro-

prime documentazioni;
le vie

presi in esame,

Sicilia era finora sconosciuta.

canali di penetrazione e di diffu-

non pochi sono quelli la cui preDi essi inoltre un numero discreto

4,

;;,,-,,^,v;

2*

Le date

2'

in cronologia bizantina sono state convertite in date dell'era cristiana.


volte, specie in citazioni da regesti, il contesto ci rimasto ignoto. Nostre omissioni sono indicate con [...], mentre i soli puntini corrispondono a lacune nella fonte.

44

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

INTRODUZIONE
ci risulta

con ci.

esclusivo di quest'area

,i

ifes.a.

v~

C' da

.p

chiedet-.t

prestiti

comuni anche ad

altre

zone

tramite l'elemento grecofono da Bisanzio

(cfr. (xiipai; 18, xavSui-ov 136)


dominio arabo dell'Isola, o dalla Francia (cfr. azardum
25, battenderium 30) in epoca normanna
provenzale, o ancora dalla
Penisola Iberica (cfr. adalillus 2, dbara, dbaranum 4, djama 12) al seguito di Ebrei ^^ o sotto l'occupazione aragonese ^^ o spagnuola **.

prima o durante

il

11.

delle

giunti

pHn^ers:!^^^ rda^^S^^^^^^^^^^

attraverso

chirba 87,

commerce ^^'^^7

rapporti

chuirkl chuchZZ 2:J^^^^^^

^S
/XX^

msenmm,

hugim 142, tuLi 146


154 KoiiXXa m, KouTxia
157,
chda

185, ;/tj 186,

^^r 264

>^m

266

(''^iima

283, x.. 284.

pivTEva 188

LTofJ'V-'r^
^^/,^'''
di

Genova

alla

t^^^^^^^^^

^^"^

Palermo,

164^

2wS

P^''

'

io?

''^''f

248,

'
ser,

apSn^e,

'la3'

non implica di nerlit

LTA

'""^mm inSicma
IV, XIII, 1953

e di Venezia
presentano

numerosi

vo
atri

TT
in'

'^*'"-^^'

^L

^A-^'rii

9^.

^^'

i."

''

138, ^app-ro?

^.'='^|^P'n?

Af^ff?

ZAl^^^^
'''''' solo

^'

distinzione tra voci mutuate primariamente nel-

mutuate altrove,

moderato

rilievo nel catalano,

mentre assume nello spagnuolo e nel portoghese l'importanza di una vera e propria marca
senza tuttavia quella
estensione che da qualche parte gli si attribuisce", in quanto interessa

una

lieve maggioranza dei prestiti

ha

suscitato

178,

^f

wto

HaT^pn?

mamhini

250, syti>-252

""'^' 279,

^'

153,
179,

JCoSi

wjct

t^aZ

'ilC

'''"^'''''' <i^

139,

255

lii

isolamento

fl?'
"^ conoscenze generali o deUe
?"^ '^"^o di esse.
^'^'^^f'

"^oi'da che

non poco

inte-

resse ed indotto alla ricerca di una spiegazione.

L'opinione espressa a suo tempo da Steiger'^ che


147

Mba2%TjXT23f'JT'o.^^^^^

nostre personali
informazioni,
A..i
Arti

In merito

gi da gran tempo d'obbligo ^' richiamarsi alla nota propensione delle lingue iberoromanze ad agglutinare
nei loro prestiti dall'arabo l'articolo d- di questa lingua ^. Il fenomeno, di

solo
82, chasira 85

il

l'area iberica e voci

dataW

45

n^^^^^ ^^'J:Zt^;i^'

picolae.e

Per quanto poi concerne

un'alta

'".

arabismi con

gli

articolo agglutinato risalissero a tradizione letteraria, quelli senza articolo


a tradizione orale, era tale da non reggere ad un controllo sui fatti, s da

essere in seguito abbandonata dal suo stesso autore^'. Sarebbe intanto


difficile invocare, sulla base del criterio anzidetto, una provenienza doppia, dotta e volgare, per tutti

i non pochi casi di doppioni che la tradipresentano in nulla diversi, a parte un'eventuale
differenza cronologica, se non per la presenza
l'assenza dell'articolo ^.

zione e l'uso attuale

ci

di Scienze, Lettere
e
registri notarli
di

Vedi

3^

17-19.

Quali arabismi di provenienza catalana Varvaro indica marticu


litai'girio, ossido
di piombo' < cat. mrtech
mrtec < ar. mattak (Catal. 88), coffa, algoxim e agtmtnu
33

'

(ib. 94),

giannettu

(ib. ^5), frazzoia (ib. 96;

ma

cfr.

tmari e mazamurru [Profilo 38, cfr. Peli. I 394).


^ Generalmente in forma di ipotesi, propria od
spagnuola per zagggha

{I

141),

arcava (134),

1171

gi a.
altrui.

alchetira

frasaio, nel

Lessico 119),

Pellegrini indica provenienza

schibbeci (206), acciaccu


(208), mula (223), nria (269).
3S Cfr.
gi GiOENi 9.
^ Si sa che regole fonetiche arabe e romanze insieme concorrono a non lasciare sempre integra la forma di esso, attraverso i fenomeni di assimilazione dinanzi a consonante
solare (dentali, sibilanti, vibrante rotata) e, rispettivamente, di scempiamento delle ge-

minate

(184),

risultanti.

DEI I 103, ove si dichiara che al- di solito agglutinato negli imprestiti
dall'arabo fatti dallo spagnolo. Alla precisazione di Migliorini, che gli arabismi con risono con ogni probabilit passati attraverso la Spagna, mentre le parole senza al- non ci
ofirono alcun indizio di provenienza, P, TEKAV&d [Grammatica storica dell'italiano. III.
Lessico, Bologna, 19802, 184, nota 23) aggiunge di suo; ... eppure ci pare che l'assenza
di al- pu rendere
probabile il tramite spagnolo nella stessa misura in cui la presenza di al- lo rende pi probabile ,
^''

Cfr.

meno

38
(a.

1211

ih

4?

^l,\^^

mercanti di Amalfi

hJ'L T'y''-^^

'^^^^^ stessa

Pa ermo dove

39
'

Steiger Aufm. 12.


SraiGER A)'ab. 109.
Cfr., per esempio, sp. acequia

e cequia (DCEC I 21), alcali e cali (ib. 94), algazul


121), alharma, alhrmaga e hrmaga (ib. 126), ant, sp, axaqueca e xaqueca,
sp. jaqueca (ib. II 1035), ecc.; cat. adarga e darga (AlcM I 180), albrnia e btirnia (ib.

e gazul

(ib.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

46

Se poi

INTRODUZIONE

conto delle categorie nozionali, si osserva


che termini
ambito dotto non hanno subito agglutinazione, anche
se mutuati direttamente dall'arabo ^' e non giunti per tramite di altre
lingue romanze "^ e
che, al contrario, presentano agglutinazione termini
che senza il menomo
dubbio postulano una trasmissione orale e popolare,
quaU son queUi assai
numerosi, che designano piante, prodotti del suolo,
bestiame, arnesi 'di lavoro ben noti a contadini e a pastori ''^
si

tien

di

concludere che la differenza fra esse


menti berberi arabizzati.

[aZ

deve ad influenza o

meno

di ele-

Da ci si dovrebbe dedurre, in contrasto con la posizione tenuta in


proposito in un secolo di storiografia nostrana da Amari* a Peri"", che
in Sicilia, dove gli arabismi mancano quasi tutti di al-, non sarebbero
giunte con gli Arabi anche genti berbere '". Ora di voci di origine berbera
penetrate nel dialetto siciliano, e per di piii per tramite arabo, o almeno
in esso individuate sinora,

Secondo un'altra tesi pi recente,


avanzata da Elfcock il fatto
che la maggior parte dei prestiti iberici,
tranne se assunti direttamente
da fonti letterarie, venivano accolti nella
forma con l'articolo arabo al
dovrebbe essere ascritto all'intervento dei
Berberi, i quali largamente
pareciparono aU'occupazione d quella
Penisola, anzi secondo
Stger
94). debieron representar la rebosante mayoria
de las columnas invaso^
ras Le loro parlate infatti recano,
nei prestiti dall'arabo,
regolarmente
'
aggkmnato l'articolo . Muovendo da tale
formulazione teorica
ha delineato l'isoglossa che separa le
12,

si

47

si

in grado di citare

un numero estremamen-

Ma

lungi dal dimostrare una totale assenza di Berberi o un


loro ruolo soltanto marginale nell'occupazione dell'Isola, tale fatto, in mante esiguo^'.

canza di precise notizie

come

al

riguardo, lascia adito alla supposizione che qui

nella Penisola Iberica,

una loro rapida arabizzazione ".


Senza dunque entrare in particolari su dati storici ^, nettamente contrastanti con la tesi di Elcock e Liidtke, sottoposta da Pellegrini ^ ad una
si sia

verificata

Ske

lingue in cui

subito l'agglutinazione dalle altre


che

prestiti arabi

non presentano

(ib,

546), ecc.; port. dacrau e lacrau (DCEC {li)


Naturalmente sono fuori questione casi
comZi;
antecedente in ant. fr.

JJhJi

t rt^

dgaUfTTZv'nlnTc^fn f'^^

nomano

il

Vui,^''

hanno

P^^

quttr

^'l'i'"'

"^"^ ^^^- ^^)-

'"'''"

per

^'"''

^^

^^^^'

<=n

^^^^tfJsi4iferlF^^sf^^^
volg'sS) l'urcr?o"dfACso"x
fumt o da un volg, * s ra
nat.v
n^^^eva

(cfr.

pCEC

I 25, 761).

Wli ibis 2

scienza delle riduzioni

prannome

'''""'

^'

coC'azione

-]yuwarizmi

si

^.):

'

Tposizfotl

bum

trasse

alchommusn Gherardo da
Cremona

guansmo (DCEC II

^"- F^
f""^
^^"^ ''"^''^
^P""^ ^'^
sp. mmif con
agglutinazione

Pi^conTL^one'*^
e

818).

'LT'^S'^iJLrJ t^i

f Zi'

'

wl^

'

'

<

"

1.
/ot

da

^^^ =i
(!'

^-

"^ediev.

f^
'

?^

^''''
',

^"^."^

f^^'
^^f"^'
'
^''^^^
^'^^^^
''"^'"-

'

scorpione

',

DCEC
'>

'^1^',

albacora

"c-

^t/a

'fico

pri-

'veterinario',

1975, 269:

qST o1ssrin P"' ^"^


*^P
''" '" ur.';!;"'^

dell'articolo

^"1 " sp. a/^m2o e sp

'tS^Z',^T^^^^!>'tl^^^^^^^
"'"'^
^ W. D. Elcock, The Romancp
finimenti
rJai..? %
i
^""^^es,
London, 1960, 280-81;
.w L'Aquila,
'
posto di
i eguale imprecisione

(ar.

dal pi.

d-mu^abala

?^^'=

?f ^,'^''
""^^"H
^^^"^'
a
'^^

--t
cui,

/.f.l
del cavallo
ecc
trad. it. Le lingue
'

'

<

de

'^'^.-^""^^ italiana, dice


proprio
da Steiger e pecca

--- -'P""'

^X i Sf
Z ?T'

rf -bestia da soma
',
acemite 'e uschello
Tcena
oleandro', apnjoli
'sesamo', ;J."7'armaX
maticcio', albahaca
'
'basilico'
' serbatoio
d'acqua', dbudca

XtI

?^"^

'"'^^^^^^

Pell
^''- Til\
^ '^^^^

cfr

BALM

TZLIT
1 T'

Cfr. SMS II 53-34. 70, 75; ed inoltre ib. Ili 215-217 in cui, basandosi su toponimi
e (III 212, nota 2) su carte che rischiarano pur la distribuzione geografica delle schiatte , stabilisce la presenza di trib berbere o, diremmo piuttosto, di nuclei appartenenti ad
esse, in varie zone della Sicilia. Se ad un certo punto (II 430) Amari stesso dice ridotta
al nulla la schiatta berbera di Sicilia, il contesto rende inequivoco l'accenno all'avvenuta
commistione tra Arabi e Berberi occupanti, senza implicare affermazione della sparizione
assoluta di questi ultimi.
* I. Peri, Civilt siciliana: Sicilia musulmana [la conquista), Vicenza, 1961, accenna
spesso ai Berberi di Sicilia.
^ Un parere esattamente opposto e ben documentato esprime L. Serba, Concordanze
dialettali italiane con voci arabe e berbere e voci italiane in un dialetto berbero della TripoUtania, in
XIII-XV, 1971-73, 433-48 (precis. nota 3, pp. 434-36): Quegli Arabi
di cui si park in rapporto alla Spagna, alla Sicilia e alla stessa Italia meridionale
egli
scrive
non dovevano essere, in senso strettamente etnico, tutti propriamente Arabi.
Anzi dovevano esserlo veramente in pochi, giacch essi erano per la maggior parte e senza
dubbio Berberi .
51 Tali voci, sulle quali richiamava l'attenzione Steiger
(Aufm. 25; der sizilianische
Arablsmus..., in welchem ebenfalls bcrberische Elemente eingestreut sind... ), si riducono,
almeno allo stato attuale delle nostre conoscenze, a; zasa, zana 'quella pianta da cui raccogliesi un seme medicinale detto grano gnidio: Daphne Gnidium L.
(Teawa 1114) <
ar. alzaz, azzz (Pell. I 74); cufuruna, fucuruna, bufuruna 'tartaruga'
ar. fakrun(a) (ib. e 199); caramscia 80; Sabugium 318; ed inoltre forse il merid. vuttevgghia 'pipistrello' < ar. watwt (Pell. I 74, 202).
^2 Per la Penisola Iberica cfr. Steiger Arab.
95. Per la stessa area, un'opinione alquanto pi cauta esprime J. Bosch-Vila (A propsito de la berberixacin de al-Andalus,
in Les Cahiers de Tunisie XXVI, n 103-104, 3''-4'' trim. 1978, 129-141), secondo il
quale (p, 137) ... aun cuando una buena patte de las tribus berberes... se integraron en
el sistema cultural rabe, arabizandose, por tanto, otros grupos tribuales, aislados,.,, debieron de conservar sus esencias culturales norteafricanas, sus hdbitos, sus costumbres e
incluso su lengua, influyendo de alguna manera en las reas donde se establecieron
y en
las que permanecieran durante siglos, y creando las condiciones bsicas para la formacin

l'op

dimostrabLente

fflicro-reas
53

culturales

Merita per di essere ricordata

la notizia dello

stato

di tensione

creatosi, sul finite

del IX secolo, tra i Berberi di Sicilia, convinti di essere ormai ridotti in condizioni di vassallaggio o addirittura spogliati dal l,und, la classe militare, in cui gli Arabi avevano
la prevalenza numerica (SMS I 476-77): una tensione sfociata poi in lotta aperta (ib, 81-82), la
quale dovette assumere notevole gravit, se il ricordo di essa trov posto nelle succinte note
della Cronaca di Cambridge (CSS 34-35, a. 886-887; 36-37, a. 897-898).
^ In Atti del XIV Congresso int. di Linguistica e Filologia romanza (Napoli, 15-20

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

48

ma

rapida,

INTRODUZIONE

decisa confutazione,

normanna sono

si ricorder che nelle


giaride di et
villani designati con l'etnico berbero ^'

registrati

margini modeste sacche conservative, mentre ad occidente il gallego-portoghese si espandeva verso la Lusitania meridionale e ad oriente il catalano

con nomi che con quasi totale certezza sono di origine berbera ^^

La

non

perplessit

raggiungeva le zone di Valencia e Alicante^'.

Ma certo non a partire da allora pu datarsi, in aggiunta agli arabismi giunti nei dialetti settentrionali per effetto di contatti diretti fra
Arabi e regni latino-cristiani, la penetrazione di arabismi mediati dai dialetti mozarabici, ormai ridotti ad estremo languore per l'intolleranza religiosa degli Almoravidi e degli Almohadi, causa di deportazioni in Africa
e di emigrazioni in massa verso settentrione. Infatti proprio in questo
afflusso di Mozarabi intorno al secolo XII si potrebbe scorgere il veicolo
e il momento pi fecondo per la mutuazione da parte romanza di elementi lessicali arabi ^.

lieve

suscitata dalla contraddizione fra


l'assunto di Elcock e dati storici e linguistici itioppugnabili induce a
13.

cercare

in direzione diversa la ragione dell'agglutinazione iberica dell'articolo


ara-

bo, per la quale dovrebbe essere

rivolta

ruolo mediatore che possono avere svolto

una considerazione attenta al


i Mozarabi tra arabo
iberico

da una parte, castigliano, portoghese ed anche catalano dall'altra:

comunemente ammesso, ma

Uno

un ruolo
non sufficientemente investigato ".

finora

studio di Levi Della

49

Vida

insiste sul fatto che questa massa


di
fu tanto lontana dal lasciarsi totalmente
arabizzare, che
l'uso del romanzo si diffuse persino tra i dominatori,
giungendosi ad
latino-cristiani

14, Per tornare al nostro problema, l'opinione che qui

una

sorta di bilinguismo ^. Questo giudizio di reciproca


integrazione linguistica, che lo studioso, attento ai fatti letterari,
ravvisa nei rapporti fra gli
elementi di grado sociale pi elevato, potrebbe
essere esteso in
ai

ranghi pi modesti.

Uno sguardo

alla tipologia degli ara-

bismi spagnuoli, non pochi dei quali sono


dialettismi d'Andalusia, manifesta, col posto ragguardevole che in essa
occupano le attivit pi umili
deUa citta e della campagna, quanto sia stata
intima la simbiosi fra dommatori e dominati, senza tuttavia implicare
una completa arabizzazione

fa assegnare sicura provenienza mozarabica e che

s'

terre centro-meridionaH,
stito alla

stese nella parte

si

dove per secoH

pressione araba,

uno

strato

dialetti

Anche

colo arabo agglutinato".

di questi ultimi.

In seguito aUa reconquista,

vorrebbe

avanzare, che cio appunto presso i Mozarabi al- sia stato assunto come
marca del sostantivo, indipendentemente dal fatto che il referente fosse
di volta in volta determinato o meno, potrebbe trovare convalida in una
serie di forme spagnuole di etimo non arabo, alle quali l'aspetto fonetico

qualche

misura anche

si

Cfr. C. Tagliavini,

Le

altre

appunto recano l'artiforme castigHane, per le quali una

Origini delle lingue neolatine. Introduzione alla Filologia ro-

manza, Padova, 1969^, 434-446; A, Zamora Vigente, Dialectologia

mediana di queUe

*"

mozarabici avevano resi-

Migra2oni mozarabiche nei regni cristiani ebbero per corso


ss. Riguardo alle loro conseguenze linguistiche,
moderni, v. Menndez Pidal Orgenes 435-40,

SANCHfs Guaner 331

uniforme di castigliano, lasciandosi ai

letti

espaiola,

"*'
Per il mozarabico si rinvia all'abbondante
con articolo arabo agglutinato, raccolte in SlMONET

serie

di voci

di

fin

Madrid, 1967,

IX

dal

secolo;

cfr.

ancora nei dia-

visibili

non

origine

araba,

ma

Per lo spagnuolo cfr. in DCEC


(s.vv,); alcandor 'especie de afeite
< lat, candor; dcaparra ('cappero') < lat. cappe ri s X ar. kabbra; alcayata escarpia, davo grande de granello'
tardo lat, caja
'bastn'; alconcilla 'colorante purpreo sacado del palo brasil' < lat, conchylium
'
prpura ', molusco de donde se saca la pdrpura '; alcornoque (' sughero ') < tardo lat.
q u e r n u s encina '; alcubilla casilla o depsito para recibir el agua y distribuirla ' < lat.
volg. * e 6 V a ' hueca (cfr, sp, cueva); algorta
barda que se pone sobre las tapias de los
corralesy heredades < celt, *grtia seto '; alguaza (arag,) 'bisagra' < *algrua2a
prob. di origine celtica; diara colodra, vasija de cuerno
< ant. alhiara vasija pequefia
para vino' < lat. phiala; almatriche 'especie de acequia < mozar. matrii 'id. < lat.
matrix -icis matriz '; almorta ' especie de guisante de forma cuadrada, guija [Lathyrus sativus)'
lat, mortua (cfr, sp, muerta); alpatana (malag,) 'cada uno de los utensilios de los cortijos y molinos harineros ', prob, < lat, patina ' cazuela '; alpiste
pianta
forajera de semUla muy menuda que se emplea para alimento de los pSjaros ' < ispano-lat.
4, 6-13.

'

Aprile 1974),

1,

Napoli, 1978, 383-84,

<

'

'

t.;

^ S=i

'

SLri:

^si^iSt^' '^5).

^^^^.'^%r&''n7,:y%^l^^^^^^

P^s^^

(ib.

'

'

'

^^)'

^^

'

'

'

174.)

'

'

'

'

'

x,p4ixr6T76fti;te^^^^^
f

Var

parli en Tunisie,'

S' mi' ^' ^^LnT'^,'r^'"'^'.

X-Xn, 1968.7?183.88
ftec

IM

^elMlSuZe^^^l Seti
arabica
v.

~,,iT^r

188)'

^"'^' '"'''''"' '^'"'

T/iZ^^'fr'

Menn^z PiDArO^S, S.?/'

Ume

(c-^

14^)-

/'" ^'^'''^'

iberiche, in

^'

BALM

' ''.'"'"' '^ ^'^<^"^^nte e l'Islam


""^' Vmotf^vr^^ delia cultura fflo-

<

'

s t

um

Si tratta di termini la cui estensione limitata allo spagnuolo, antiquati in alcuni casi e
scarsamente documentati, in altri casi solo dialettali: null'altro dunque, o poco pi che relitti. Particolare invece, in rapporto con la diffusione della pianta e del frutto designati, la
fortuna del termine alberchiga, -o
variedad de melocotn
lat. perslcum
'melocotn ', arag, alberge, cat. id., port, alperce e alperche (DCEC I 86), fr. alberge e auberge
(Bloch-Waktburg 17), linguadoc. auberge, it, albergse (DEI I 109) e ant, alberge specie
di pesca o albicocca (Prati 25), it, dial, arbrcia (Avellino) prugna, susina ', (cai) asprgia
nocepesca (DEI I 268) e librgi(n)a albicocca ', con le varianti limbrgia, lisbrgia (DI
'

'

<

'

'

'

'

'

'

,|i

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

50

INTRODUZIONE

mediazione mozarabica non dimostrata, mostrano lo stesso tipo di ibridismo ", dall'esistenza del quale, bench in casi singoli esso sia stato esplicitamente segnalato ^\ non risulta che sia stata tratta alcuna deduzione di
ordine generale ''.
Della meccanicit di siiatta agglutinazione potrebbero non costituire
una comprova talune forme, di etimo arabo, che presentano la -/- dell'articolo anormalmente intatta dinanzi a consonante solare *^, la quale
avreb-

be dovuto produrre l'assimilazione ^i in questi casi ^' infatti pu prospettarsi il dubbio che si tratti di voci mutuate in epoca o in circostanze
nelle quali la tendenza airassimilazione non trovasse ancora
piena realizza-

51

zione. Indizio sicuro invece da ritenere una tendenza falsamente ricostrutal-, mediante epentesi di -/-, in sostantivi comincianti per a- ^^
Poich lo stesso tipo di fatti si verifica anche in portoghese e in

trice di

ca-

talano, tutto fa pensare che una tendenza all'uso improprio del prefisso
arabizzante, nata in ambiente mozarabico, sia stata adottata dagli idiomi
iberici piti

genuinamente romanzi ed abbia operato in essi entro una fadocumentazione esistente mostra pi ampia del

scia cronologica che la

periodo della loro espansione verso sud,


15.

Che

lo stesso

fenomeno non

sia sorto in Sicilia

non pu

essere

oggetto di meraviglia, se si considera che, di fronte ad una componente


arabofona pressappoco identica, la componente di lingua romanza versava
discrezione del

'''.''''

lll^^^B'
861), bhergiu
Cfr,

nocepesco

DCEC

in

materia;

te^a

mandorla)

<

(s.vy,);

merlo

presumo

'pesco' (VS

fl/wt 'zueco'

<

di castello'

vdg "amindala

kt.

aiticelo pi, li) shergiu 'pesca liscia'

<

ant. sp.

ant.

<
mina

madruena

sp,

(a)mena

< amygdala;

<

kt.
almiar

('

" ('''^

'

duii

(Traina
K^-^'^^'sn

461),

'Id

id.

pagliaio

<

< kt
almendn

madera
'

';

<

prob.

')

tardo

lat.

ami-

"' ^ '"1 Pi-obabilmente anche in forme come dmorranas


hemorroides
<- .11"
<_tardo
kt. ''il''"
*haemorrheuma (anche port. almorremas e dmorraas); almuerzo
('colazione
kt volg. * a d m 6 r d 1 u m id.
) <
< a d m r d r e (anche prt almoco ant
port. dmorgo; dpende
cohtmm anejo a un edificio', 'casiUa para "Ji>to"iar
custocHar enseres
enses^ en
n las
ks
mmas', prob. < kt. appendix 'apndice', aaej

'

'

in condizioni assai diverse nelle due aree. In quella iberica essa era massa
cospicua, linguisticamente vigorosa, anche perch culturalmente alimentata o, quanto meno, spiritualmente sostenuta dallo stretto contatto con
i regni latino-cristiani che le stavano alle spalle, e capace quindi di svilup-

pare nei confronti del processo di arabizzazione,


soggiacque, reazioni e tendenze sue proprie.

In

'

Sicilia invece, in seguito

all'invasione

a cui solo parzialmente

musulmana, mentre lingua

'

'

e culto bizantini,

non

interrotti

'.

*'^'^'"%^ fenomeno in

^TT

64 S!f; i
Non ne

DCEC

vano

s.w. dmendra. dmiar, dmuerzo

parla neppure Steigee, sebbene il fatto


rientri fra gli ibridismi
sui anali
con enfasi che pare eccessiva, richiama
l'attenzione {Aufm. 18
interessanti sono casi, nei quali d-navrebbe dovuto dare regolarm^n^rll""^
egli,

1X10^1091

?T?

f\ntJIW}

/'??

'""!'>'>'e

sai

'

amonkco',

port. nochatro

t^fZi
it
'
1 \
:V'
S^pSr<Tr.t" "Ce? SKb1%i''=
mora <
nr
'^- '^"';
(S^C I
M^^r^^ <variante
aiiafe debera

f,

.S"'

ar.

ra

(ib

ar.

nu/dtai

volg

157, con spiegazione fon


cura di
considerarse com alteracin nnrn

^'

ifl 522)

<

'

del

f^'^"'

aStrS ^
"'

'''^'

'^ ""'''

V. nota 36,

calici^fflet'lLSaTdeILl kZrt'' 5%-^-"''" costatare gli aspetti vodi queDe arabe, mostrano che
in
fenomeno e nelXiiS^^^^
'''' "^^ svolgimento.

Sicilia

il

cuni esempi,

tratti

da Cusa

Sixep (128

)>

Ci JlnL

trasStPMnri;

-.

\[\ ~

pax\xiv (162), SSEaYiiivn^SA

r8="^or4^

LT.

P"/'^5tep

Si

156fl),

danno qui

al-

TOu XStep (136), SouS-

(^J), Ep^oute (58k); 'abd


al-rahmn

ff(.= ^^rf??

(174.),

= SSsXW,,i587.); lab'

a sopravvivere al prezzo di

Xt;oupoi)c;

al-xayyt

(164).

"^ttcupouc

!;i;E-T;

TSi/-^'n'if''^^.rf?''^^^

Sv

SS'
''

(478)

"'

"'""Iw

==

P'^^^^^

(^^^a);

^^^^^^ (l^^"'; ^-^'>

"

''^-'^'>

/-tora"/

^^^I^-np (577);

matrice orientale, riusciterritoriale,

lasciava minoranze ellenofone all'interno dell'area perduta,


tina,

la

cui

entit

ombre

all'epoca

della

che pur

l'eredit

conquista araba resta ancora

la-

avvolta

dov trovarsi in condizioni estremamente precarie, tali


da consentirle solo una modesta resistenza passiva alla lingua dei conquistatori, chiusa com'era in un isolamento quasi assoluto ed affidata ad
una popolazione indigena della cui scarsa consistenza furono effetto i
flussi immigratorii promossi piri tardi dai Normanni.
in fitte

16. Sia questa od altra la spiegazione di al- agglutinato, sebbene resti


valido l'orientamento ad attribuire provenienza iberica ai prestiti siciHaiii
e non siciliani soltanto
portatori di tale marca, sarebbe tuttavia er-

roneo assumere a prova assoluta quello che non


zio indubbiamente significativo. Non si pu certo

nulla pi di

un

indi-

farlo nei confronti di

<

Oltre una parte delle voci citate iieEa nota 61, cfr. anche almirante
ar. amir
facile distinguere se, rispetto a voci con a- iniziale da ar. d-, siano sfuggite
all'assimilazione o nate da ricostruzione varianti quali (in DHLE s.w.); dsafrn, dxafrn
per azajran
za'farn (290), dsorca, dxorca per alorca < gurka (DCEC I 71),
dsucena per azucem
su ssana (ib. 352), dtabaca per atabaca < tabbaqa (ib.
170-71), dxedrez per aiedrez
si frani (ib. 68), dzavara per azabara, zobara
sab18.

^;^^';

la

una grave riduzione

*8

X-tT^Tip (177i),
-^TTT^rip (478)

legami con

Non

<

<

bra
^

<

(ib.

Cfr.

IV 786-7,
Vauvaro

s.v.

zbila)

Trofilo

7-9.

<

simili.

INTRODUZIONE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

32

presto in questa forma (ma pure presente


che ritorna nel composto Sheralkadj

XocSioi; (13), attestato assai

altrove quale sicuro iberismo),

(237),

come nome di un magistrato gi di sicuro esistente in Sicilia nell'epoca


araba. La forma in questione e quella di qualche toponimo attuale
egualmente

caratterizzata dallo stesso al- esente

volgare

el-

che costantemente

il-

si

da imla, contro

la pronunzia
documenti medievali'

ritrova nei

una spiegazione diversa. Questa potrebbe essere cercata


documenti disponibili non consentono una netta asserzione
nella
richiede

ma

radica prevalenza della pronunzia ufEciale del termine,

non

chiare, le

quah

tuttavia

non hanno impedito

come

spo-

in altre cause

coesistenza di va-

la

rianti affatto prive di articolo",

Ugualmente erroneo sarebbe, anche in caso


di accertata proveuna forma in al-, un riferimento incontrollato

17.

menza

iberica di

all'influen-

za diretta dei dominatori aragonesi e


spagnuoli. Senza tener conto della
sicura presenza in Sicilia di Arabi andalusi
'^ al pi portatori di forme
ispano-arabe, non dovrebbe essere esclusa,

nonostante la mancanza di documenti in proposito, una certa presenza, con


eventuali riflessi linguistici,
di mercanti catalani anche prima del
1282, l'anno del Vespro ".

'Cfr. XjtSii anteriore ad X,)cSio?;


nota 67 e Steiger Contrib 487-88

g/r4?r"""'"''

m^lir^lSf <' It
boi

KVl

141H

"'

per altre forme in

^''" "''^"'

el-

^''' '^^'^5^^

tZ'-^'- P'^^< 5??^^

or
^^-

il
'

'

/ '"^Sn 13,

i\
^^'

-Kk
^'^''

amiragla / mi-

33

Attenzione maggiore di costoro meritano per gli Ebrei, che in Sicilia


furono largamente presenti nel Medioevo, essendosi aggiunti a quelli residenti da secoli altri di pii recente provenienza magrebina o iberica.
Anche con l'abbondante materiale raccolto da Lagumina nei tre volumi
di documenti uficiali che li concernono, la scarsa accessibilit degli atti
privati, la cui pubblicazione avrebbe dovuto far seguito e dalla quale si

trarrebbero dati di assai maggiore interesse per la nostra ricerca, lascia


ancora insoddisfatta la nostra esigenza d'informazione sulla condizione lin-

componente giudaica e sulla funzione mediatrice fra lingua


araba e dialetto siciliano svolta da essa.
Non si sa con quale frequenza o consistenza singole famiglie
nuclei pi ampi di Ebrei siano venuti ad aggiungersi a quelli che, gi numerosi nell'Isola sotto gli Arabi (SMS I 622), vi si trovavano ancora nelguistica della

normanna e sveva, raccolti in proprie comunit indipendenti tra loro,


nei vari centri grandi e piccoli '^ Lettere fredericiane del 1239 ci danno
l'et

notizia precisa di una immigrazione giudaica dall'Algarve, l'estremo sud

del Portogallo, in varie parti della


a quel che sembra,

non

riusc

Sicilia e soprattutto a

facile

Palermo, dove,

n immediata l'integrazione nella

comunit preesistente". Il favore che, allora e in seguito, si vede accordato a nuovi insediamenti, corrispondeva del resto a precisi interessi dell'erario, al quale conveniva che tale elemento allogeno, economicamente
assai dinamico, venisse protetto dall'ostilit e dalle vessazioni frequenti
della maggioranza cristiana, per cavarne risorse finanziarie

attraverso imposte ordinarie,

non raramente

le

giste,

non

trascurabili

contributi straordinari e

ammende

pretestuose.

277), Barcata o Albaccara

'rhL^d!'i^L?ter84'r

(XVI sec,
^^''" >^-es./..ercato.:

18.

Appare ovvio che

gli

Ebrei, bench costretti ad abitare nelle giu-

alla fine delle Crociate (.trad.

(a.

1090, ih

1144?,

ib.

384),

2f

ArcharaU 1094 Ih in iS^^'^

3T4),

AkS

^^^OLt^s Ilhs), male


TabFrag 85), AlcaraZ

'

?^^'

"'"'/nni'-

VIL^'^o^'^^T

A^rum
l nu^^
y-/2I2
DiplCattMess
"^f
IIr

^^2,

Pirm

F^''''^-

'^'^

495), Alcari

xpa.,

(a.

^211, Huillaid59), la terra di Lalcara (a. 1400.

^\

qra'coUfaaV? pll T i's ^ ^"'""'- ^"?,*. ,a22Ahedi 5 novembre 1432 < ar


no fricativo, < hSra
^"^^^"^6 di un fonema inte:
fsTS le?'
'''"" (^ ^ "'y)
^"'""' Tri
^'"' ^'""f'^'T^
alley, side Street'
' tunis. 'ghetto', 'lane,
(WEHR247t).

73

difficile

l'et

Sfi

^' ^^'^' ^"'^"'^

credere che e

veda A,

Sicilia,

in ASS4 XIX, 1970


Catalani

si

abbiano

angioina) dai Propri

.- .

SS

esclufnfn^fe/

iSarr~rcSfv^^^

SchLh.

267-273
Sicilia

prima del Vespro,

P^'

"P"' ^'^''l

^^

S^alTZt^^'^ STS"T^hZ^

it, di P. Bonfante), Torino, 1915, 657-674;


F. Giunta, Aragonesi e Catalani nel Mediterraneo, II, Palermo, 1959, 7-52.
7't
Iti im diploma dell'a, 1089 (Lagumina I 9-10) Sicalgaita, moglie del duca Roberto,
concede ad Alcherio, arcivescovo di Palermo, le rendite dei Giudei che dimoravano nella
citt. In altro documento del 1168 (ib. 12), il vescovo di Catania, Giovanni di Agello, concede che Latini, graeci, iudei et Saraceni unusquisque iuxta suam legem iudicetur . In
altro ancora (sec. XII, ib. 11) si proibisce ai Giudei di possedere schiavi cristiani. Nel
1210-11 Federico di Svevia concede in perpetuo alla Chiesa palermitana omnes Judeos
civitatis nostre panormi tara illos qui in ipsa civitate morantur quam et alios quos de ce-

ler in ipsa civitate contingerit habitare (ib. 12-14).


's In esse si legge: Et quia intelleximus
quod quidam de judeis qui nuper ad habitandum Panormum venerunt, volunt facere dactulitum nostrum Panormi fructificare, cum
exinde sint instructi... ; De Judeis vero de Garbo qui sunt in Panormo nec concordant
cum aliis Judeis Panormi,.., propter quod petunt casalina pr domibus construendis intra
cassarum Panormi, petunt etiam... concedi sibi palmeretum vel dactiletum Panormi, quod
eiit prope favariam nostrani Panormi excolendum iuxta morem eorum de Garbo... De compeLIendis_ vero ludeis aliis qui de Garbo venerunt et per diversas partes Sicilie habitant,
non vidimus expedire, ne forte toUeretur aliis qui venturi sint materia conferendi se in
regnum nostrum... (Lagumina I 19-20, Huillard-Brholles
572).

54

ARABISMI MEDIEVALI DI
SICILIA

INTRODUZIONE

Xr;X.t ~

^'c:^Z'zs:i^^::!'^'
na, dalla quale

particolari co.trassegni

'^^-^^^

^^^^^^^

^^^^^

J^

--Si-

---

ne corioscessera
'"
fond^ndL;'^^^^^^^
idioma, non necessariamente come seconda
lingua" Ch^ ,w
-^

conoscenza delParabo pu
gli immigrati e si
desume

fntuir'si

^^'

'''''' ^uona

T^lVf'^^' ^'

P---e-a
dX ut r^^^^^^
erano^c^^d sX^ ' Z f"" ''
dopo
f
.il I

-ceni, che con frequenza


la scomparsa dell'etnia
araba

',

ti

Tf

si

leggeva e

molti
l

scriv

si

libri redatti in

anche fra

liani

vfdi
questa

sapevano scdverT

Ora

<<

ce to ^^^^^^^^^^

Cua
T

'X

,0 e

la

giace a queste
parole e

menzione di termini

fi

nota

gli atti dei

notai cristiani,

''''

'40n

..1

tS

f "^

"^^t^^"^-

^^"^^ ^^ -P"
^ ^^^ ^^eva Tras-

^^"^ ^iudecca
'^"^'

[a Trapani]

'"''''

^" ""'"'^""^ ^^
^^^^''^ ''^"""^^ "trovate qua e
^^'"^' '''^'<^ ^^^ ^^rei sici!
'1^.^^^^^ '"^^^ ^" ^^ ^^^^^ ^^

eT'

nXio^e
dae per "So t,
e

ebraici

^" ^^ sveva

^.T"^'^"^

''"'""""^
Ma
kveL.^
porticonLiScoTrtioCiTS^^^^^^^

(Domu, 309)-

ecialmente

'

per le stram

e l'assorbimento totale
dei superst
qual era la

selli

de-

''P^ velatamente sog^"^^^^-'^

fadlljrd'rP^^^
'iaoperati m
documenti

"t

siciliani

'',

si

dava su una valutazione personale di dati genuini *, ma diversamente inRitenere infatti prove di uso quotidiano della lingua
avita
da parte degli Ebrei l'esistenza di libri in ebraico (per lo pi testi sacri
o
terpretabili,

di medicina) e di

atti notarili redatti in quella lingua (o solo


in quella
scrittura?) potrebbe essere tanto erroneo, quanto il credere,
per indizi

analoghi, che nello stesso secolo i Cristiani dell'Isola parlassero


in latino o che quelli della Sicilia nord-orientale continuassero a
parlare greco**.
Il reperimento, in questi ultimi anni, di ben 58 documenti ^^
per lo
pi assai brevi, redatti, come altri due non molto prima pubblicati "^ in
caratteri ebraici e lingua araba, valso a dissipare ogni dubbio che
questa
non l'ebraica fosse lo strumento consueto di comunicazione all'interno
delle giudecche, bench i ragazzi ebrei imparassero a leggere sul Talmud '*.

Nella condizione di quasi piena simbiosi, come non meraviglia la permeabiht di questi testi ad elementi del lessico siciliano '', cos facile supporre che, nel senso opposto, il contributo giudaico all'incremento
alla
rivitalizzazione degli arabismi isolani

non si sia limitato all'esiguo apporto di termini strettamente legati alla vita delle giudecche, quali djama
(12),
chasenus (84), chinisia (86), mischita (189), sichus (239).

fon-

se ci

(SMS

I 619

2% T'^T'^

"^^^'^'^'i

imposte

dSn;H?T^^

^. ^^^J

"-

Di un'attiva partecipazione ebraica alla vita intellettuale del Paedanno il segno notizie di traduzioni dall'arabo in latino; interessanti

19.

fra

tori arabi

queste

non

tanto quelle di documenti, che pur comportavano, per

l'uso legale a cui erano destinate, perizia e responsabilit superiori a


quelle
del comune turgimanno , quanto soprattutto quella di una grande ope-

(not.

Taglienti 4 settembre). Un'altra nomina procuratore il


chi tube et dotium suarum (ib. 3

gnato in iure ipotece diete


tembre).

-^. ,..._, Sptiur-i ss^^^^^^^


ebraica inter eos
facta et

1485 Palermo

l''T^^

28

"'^^^^
mo"t^'
"" ^'"

novembtef""'

^" dieta cu tuba


'^"'^a contietur7not

l^^i'ZSt^tA J ^"^gpra &^ftsti^^=o^eS--crt

^e quissa terra non

H. M.i.

" ^^iV'Si^^o^i^S^r
"^" P
(Lagumwa
Tii33)
UmdL^'T'''
||lt yirr, -^-^^^ . ...
^^^

"92

Palermo

^"'^'"^

obser.ati li
! Passatu

ad aefendendu.

"!^-

et

.rg:mtatibas

contentis

^^.til' ^"S^!^^

55

coset-

La matrice semitica comune ad ebraico ed arabo e le alterazioni subite nel trapasso in


forma latina imped^cono di pronunziarsi su una sicura appartenenza del vocabolo a questa
o a quella lingua. Potrebbe certo trattarsi di un termine tradizionale ebraico, come la
formula con cui si inizia una chituba dell'a. 1479 (Palermo), mentre in arabo il testo dell'atto, pubblicato da Bresc-Goitein.
^ In yna delle consuetudini di Palermo si legge: Vendiriones, que facte
sunt vel
fient in posterum per Sarracenos. ludeos et Grecos Siciliam liabitantes
de rebus stabilibus
et mofadibus ab eis possessis omnimodum optineant firmitatem; et
instrumenta confecta
de vendictionibus vel permutationibus earum aut quibuscumque contraetbus aliis
in lingua
arabica, greca et ebraica per manus notariorum sarracenorum, grecorum
vel ebreorum ve!
arabicorum.,. (RaccConsSic 300-301).
Cff, l'elenco dei testi siciliani e meridionali in caratteri greci
dato in Cakacausi Val
, 1^
107-8 e Melazzo 37, nota 1 e lOS-111 {passim).

^, ^:
^lV???/- ^<,^^>P<'<^'i''' meo-arabi nel sec. XV a Palermo, in Studi
?}^srebmi_ Vili, 1976, 53-110. Tra gli altri documenti si annovera un contratto
nuziale
[ketuba) interamente in siciliano, del quale si annunzia la pubblicazione
a carte i^-'
fo -">
37
n 38, a, 1483).
83 Bresc-Goitein; A. GiupraiDA - B, Rocco,
Una bilingue araho-sicula, in /innau
Annali
dell'Istituto Orientale di Napoli XXXIV (n.s. XXIV), 1974 109-122
Cfr. GiUFFKiDA - Rocco, Documenti cit. 54.
8S Cfr. ib.
35; Varvaeo Trafilo 43.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

56
ra di medicina, di

un

un

dizionario sui sintomi delle malattie e di

delle droghe ed erbe medicinali *^ Effetto

volgarizzamento, o di

consimili,

altri

non

altro

trascurabile di quest'ultimo

pot essere una penetrazione

di-

retta di arabismi attinenti alla farmacopea medievale, quali anzarutu (20),


cartibu {65), cuscuta (96), galanga (121), iubali (146), sebesten (232),

* turbila {211), zedoari (296).

20.

Le modalit

di adattamento dei termini arabi mutuati

struttura fonologica tanto diversa qual quella del siciliano

minuziosamente

illustrate

da

Steiger nella

entro una

sono

state

Ad

sua opera maggiore.

una
comprensione ancor pii piena di esse pensabile che dia qualche contributo un'analisi delle forme, a lui ignote, raccolte nella nostra documentazione, tanto pi che queste, cronologicamente prossime al momento
della
mutuazione, potrebbero fare luce pii chiara sui rapporti sincronici,
mostrando in fieri processi che con l'evolversi dei secoli han prodotto
in
taluni casi accentuate divaricazioni rispetto alle forme d'origine.

Appare superfluo
_

considerati

sottolineare l'estrema cautela con la quale

vanno

risultati dell'analisi

che segue, anche per l'opinabilit di alcune delle proposte etimologiche, costruite su forme non sempre
idonee
i

ad una sicura interpretazione fonetica. Nessuna certezza esiste


intanto in
alla posizione dell'accento, mai segnato nelle
fonti. Che inoltre

merito

nella trascrizione di

forme ormai

rare o del tutto

scomparse e perci

tellegibili agli editori, questi siano incorsi in


errori di lettura,

tanto pi facilmente accettabile se


femi^ nella scripta medievale,

un rigoroso accertamento

ma

pensa

un

inin-

fatto

somiglianza fra taluni grache purtroppo sminuisce la possibilit di


si

alla

di effettive variazioni fonetiche ",

Di

tali

errori,

dei quali s' ritenuto prudente lasciare la valutazione


al lettore, conviene
qui segnalare i casi pi sicuri o pi altamente
probabili. Si legge e per t
in mayuce, mayucam 170, cabla
253, cangile, cangire 263, turbica

277;
ayannata 78, sarto 229, chucta 238'
hudttam 279, yilta 286; t per i in gastria 85, chinista
86, tacanfa 255e per z
cubacta 94; t per l in iubati 146;
/ per s in chafsira 85 e forse
in bufuta 45; s per
/ in sichisa 241; u per a in cunj, tunj 58 e forse in
chunzurra 92.
/

per e in

tunj, taney 58, chanata,

Per una visione complessiva delle corrispondenze


dopo saranno dettagliatamente esaminate, si ritiene

grafiche che subito


utile

presentare un

INTRODUZIONE

quadro

57

delle consonanti arabe ^\ fondato sulla classificazione articolatoria

datane da Corriente (34-60), e dei grafemi approssimativamente omologhi


greci e (in corsivo) latini, con la precisazione che, considerati i casi non
infrequenti di polivalenza, ciascuno di questi viene collocato nella posial valore fonetico piii comune che i documenti medievali
permettono di attribuirgli; restano quindi esclusi valori accessorii che essi
eventualmente rappresentino nella grafia di prestiti anche non arabi ^'. Si
omettono dalla tabella i grafemi greci ^ e ^ e i digrammi latini qu e gu

zione relativa

(+

vocale).

cfr. balata < balt(ah)


< barrakn 35, billacha < balla' a 37, busa <
bus a
i r b a h
44; chirba <
87, chulba < h u 1 b a h 89, Cubba
< q u b b a h 95; cartibu < q r t b 65, charobi < li a r a b 81 darbus < darb 102, ecc. La pronunzia generalmente rafforzata di b ini-

21. L'ar, h resa normalmente con b

^.

29, barracanum
(

li

ziale e intervocalica nel siciliano (cfr.


bile,

con

GSLI

le casuali oscillazioni grafiche

150, 215) rende

no, la relativa opposizione fonologica dell'arabo:

'aziz

1,

chabbaras e yaborrasu

<

cabbami

qab

'

<qubbayt(a)

irrileva-

e -bb- che ne conseguo-

tra -b-

cfr.

abasisa

< habb

< habb ar-ra's 70, chabanu e


< qarba 63, cubayia
rabbatus < r a b a d 207, ecc. La di-

47, car(r)aba e car(r)abba


94, rabatus e

stinzione della geminata dalla scempia pare invece sussista nei casi isolati
di resa di ar, -bb- con -pp-:
s a

b b 295

Di

'^

iuppa, choppa

< gubba

149, zappa

casi di v da ar. b, fattisi frequenti nell'et

moderna

<
",

possono citare vutana accanto a butana < bitna, butana 46,


miesivum accanto a masihtm <misbahah, masbahah 178, ruvunii ruva accanto a nibum < rub' ( a ) 220; per m da ar. b solo mesi

lingiana

< bdingn

182.

La resa grafica dello stesso fonema oscilla in greco tra e


q a b a 1 a 48, ^o|3a, poO(3o- < rub' 220; toti;- < bah
(3

<

8'

it:

xapXa

86,

xh?'^'']

Il sistema di trascrizione adottato in esso e nel corso della trattazione corrisponde,

divergendone in qualche dettaglio per motivi tipografici, a quello adoperato da^ Wehr; sul(hantzah) in posizione iniziale,
l'esempio di questo lessico, stata omessa la trascrizione d
*' Tutte le velati greche e latine assumono articolazione mediopalatale dinanzi a vocale
palatale, ad eccezione di e, che pu valere come affricata dentale o prepalatale; nella stessa
posizione, frequente per eh il valore di occlusiva mediopalatale,
^ In rapporto alle indicazioni date nel quadro delle corrispondenze grafiche va ricordato che in voci ereditarie si trova b in -bb-, -mb-, &> e P in -IJ.|3-; i in -|i- e --.
'1 Probabilmente si deve a tramite dotto l'oscmazione in syropus / sirup pti {contto il
'

< sarab 251; a mediazione galloromanza quella di jupuni,


< gubba 149,
sic, vattanu < bfn 30, vawacani
< bai-bab(n)

mutuo

diretto sciarabba)

ponum

I gippuni, gmppone
Cfr, per gli arabismi

'^

varda

<

a r

'

32, ecc.

g,i-

31,

^
yioxj-Kv.a, yuTtTca < u b
b a h 87, Sfmo- < d a r b 102, yi%m,
sibyn 281w''.
ba"l49, pxa^ < rahbah 211, amivi^) <

<

22

99

pocpSpri?

barda

kudyah

154

Cudm <

<b arda' ah 32, Wi < burdi 41,


per frequente, specialmente in posizione originaria-

<

cfr. fargia

mente

finale, l'uso di

chena

< dukkan{a)

t:

da

g a

h 265, tochenat du-

e cadmmm < qadus 69, gtterita e tcrida< tarlai 273;

108; catusium

ad^h 130,
dita, giHda^gidida<g
[-imx e
<
'abid 102, marcatus < marqad 174, mmia,
hahU
nurbita) < tur b ad 217 Dainmsida < masid 189, tnrhica (=
ffccpto-c
< samud 315, ecc. Si nota
ben < 'ayn brid 166,
J > Hn melingiana < bdingan 182,
osserva intatti

e geminata;
Incerta la distinzione tra scempia
a d 227 e -d- per - Ji-, anGwz^t
a
accanto
per -d- in Guidda
quale lo scempiamento
nel
dell'iberoromanzo,
che in voci non mediate
ad-dall
2, almugaderius
normale: cfr. rispettivamente addillus
11 phi14; aminaddus <
ridena
151,
116, kadiari
Meni
si

< w

M-

<

<

amin ad-dawlah
< qadda

al-muqaddam

< faddn

demum,

raddana

<

grado di rivelarci su un raffor23, Nulla le fonti utilizzate sono in


quantunque non venga reche,
in dd- di d- iniziale, fenomeno

zamento

gistrato dal

comune uso

scrittorio

ha oggi ampia

'^

Sicilia,

anche nei confronti degli arabismi,

al

pari di una

Qualche dato interessante esse invece ci ofirono in merito


minata cacuminale -dd- in posizione interna, noto che l'origine
sto suono, che costituisce lo sviluppo normale di

cuminale, e con ulteriori

esiti)

Perdita di sonorit

HO
^"

ciddebba

si

riscontra

Vfe';eSd?rnantfa2c

< dls(a)

< raddana
mina

mm

il

forme moderne; cfr. durj^u


132, macalnpa / macduhha

secondo

clufbu < Julb


< maqlub 165

pi accentuata nel dialetto moden.o:

< dulb

e durbu

106,
214, ecc.;
fonema sordo.

in

< gallata

Steiger

< mudd

110, Muto
{Conlrib. 131),

negli

.,,

191,

-.

tisu

cfr.

.disa

nicm ertddem

arabismi

siciliani

^^,,

.,

predo-

Rohlfs (GSLI 15j) il fenomeno,


tiene per conto il VS (I 899-928), Secondo
e in altri dialetti dell Italia metulionale,
napoletano
nel
reatino,
nel
anche
riscontra
che si
locale. Tale precisazione, che ben si adatta ai
afletta parole che non siano di origine
di tradizione dotta del siciliano _ monon pochi italianismi pi o meno recenti e a vocaboli
tradizione popolare, compresi grecismi,
derno esclude per indebitamente voci di schietta
immissione^ ne dialetto meritano di esserne
arabismi, francesismi, che per la loro remota
t
Tali sono certo per esempio, (v VS s.vv ): ddammggm
55

Ne

ritenuti

elementi costitutivi.

LVV 410; dmaim


ddommggiu accanto a dammggiu danno (cfr. dampnagiu damnagt
(cfr dalfinu Setiisio 55,
delfino
a
darfinu
accanto
ddarfinu
ecc.),
Eneas
291,
Conci, 198,
LVV 410, Eneas 291), ddaneri accanto a damri dietro (cfr, dmreri LVV 411, l^iMtilher
precipizio' (cfr. dirmpan bemsio 5/,
215 ecc.), ddirmpu accanto a dirmpti 'burrone,
'svuotare', 'versare' [dv. divacan L,VV
Con'q, 200, ecc; dimipu Senisio 58), ddivacari
'

'

(cfr. dmngtan, dmvendicare


e ddivngiari
rivincita
416, LibrSIher 218), ddvncia
centri di raccolta inmari, de- Gonq. 200). Lo sviluppo del fenomeno, che sulla base dei
atea
pare interessi, nella sua applicazione a parole di origine locale, un
'

dicati

nel

VS

'

'

'

-II-

ca-

Mezzogiorno e in gran

in molte zone del

Sicilia, resta

seconda met del '500 si comincia a vedere usato, per indial quale subentra
il doppio grafema -il-,

infatti dalla

care la pronunzia cacuminale,

poi -dd- (con analogo taglio orizzontale)


L'ipotesi che prima di allora

-II-,

e infine -dd- ".

che costantemente

si

trova adope-

rato in scritti letterari e in documenti pubblici e privati latini e romanzi


di et medievale, indicasse

conoscenze

attuali,

una vibrante

laterale,

resta,

tanto poco dimostrabile quanto

cio riflettesse una pronunzia cacuminale

(-//-

fico conservativo, da parte di modelli latini

o -dd-

od

allo

stato delle

quella opposta, che


?) '^

Un

influsso gra-

che pur si povarrebbe assai poco

esterni,

trebbe invocare in favore di questa seconda ipotesi,

nei riguardi delle forme romanze accolte in documenti greci da notai e


scribi

quasi sempre (e a volte non proprio bene) esperti soltanto della

centro-orientale e il Marsalese, coinvolge anche fonemi diversi


tegame ', ddanolu ' ratdaganera e tiganera, ddaganu e taganu
della stoffa' e tariolu, ddeda, ddera, deda, ddira 'fiaccola di pino selvatico' e tdira, ddgia 'tegamino smaltato con due manici' e tigghia (Traina 1027); per
e nivetdd- < r- cfr, ddivrtica, ddivttica rimboccatura delle lenzuola o delle coperte

alquanto estesa della

da d-; per ddtoppo circolare

<

t-

Sicilia

'

cfr.

'

'

cie-p{p)a,

di que-

(attraverso

-II-

ge-

problema aperto (cfr. GSLI 234). Le opinioni


oscillano in proposito tra una ascendenza del suono al sostrato e un'innovazione risalente ad un periodo del Medioevo ancora imprecisato. Solo
parte della

tica,
S3

alla

214.

medievale e moderno

diffusione in

eventuale cacuminalizzazione in dd-^.

daguara < d a
d resa con d, 5: dachala < d a h 1 98,
dlwan
107;
Spa < dr(ah) 101, doam, Souva <

L'ai-

wra

59

INTRODUZIONE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

58

rrivettica

(VES

76-77).

< dam(m)us

^ Cfr, (anche in VS s.vv.) ddammusu, ddaminusu e dammusu


100,
d s ( a ) 106, dduana e duana
ddieri e dieri
d i y a r 101, ddisa, ddisa e dsa
108, ddummi, eldummi e
107, dducchena e ducchena, 'tucchena
dulb 110.
diim 99 (s.v. daguara), ddurbu, ddurbu e durbu
dumma, -u
Dopo quanto si detto nella nota precedente resta esclusa l'ipotesi di un'aferesi di_ a- da
lat. ad- o dall'art, ar. alad- agglutinato e s'impone viceversa quella di una protesi della
Dama
stessa vocale negli isolati sic, addummi, cai, addisa (99 cit.), Addaura
99 (cfr. GSLI 153 e, qui avanti, la nota 126),
"
uno spoglio di registri parrocchiali, condotto nei comuni delle Madonie da Anna

<
< dukkna

<

dlwan

<

<

< daum,

>

<

< dawra

Da

Maria Rampolla del Tindaro [Onomastica della Regione Madonita, tesi di laurea, Palermo, anno acc. 1978-79), risulta che in essi la prima attestazione dell'espediente grafico -il dell'a. 1553 (Petralia Sottana: Mdla = Madd < gr. naXXai; 'mercante di lana'), la
pi recente dell'a, 1756 (Castelbuono; Faiiia, cfr. sic. fajidda); per -di- la prima attestazione dell'a, 1683 (Castelbuono; Taraidu, cfr. sic, taraddu 'ciambella'), la pi recente
dell'a,
1731 (Castelbuono; CtiMara, cfr, sic, cuddaru),
ss Particolare e delicato definito da iVfarinoni (Senisio 216), a fronte di ben 45
forme volgari con -II- (a cui egli pare assegni il valore di -dd-) raccolte dall'abate di S.
Mattino verso la met del '300, il caso di pasteda 'panis mixtus cum carne', 'pasta, ubi
piscis vel caro vel alius cibus induditur
(ib, 42, 97), secondo lui comparabile con sic.
pastetta o con pastella, mentre per Ambrosini 41 continua forse una forma origina'

riamente greca.

ARABISMI MEDIEVALI

60

propria lingua,

DI SICILIA

quali usarono anch'essi costantemente -Xk- ^.

Ora, tenuto presente che nell'Italia meridionale e in

(bz) al-fanak

Sicilia,

nelle

zone in cui si verifica il passaggio -//- > -dd-, pu assumere pronunzia cacuminale anche un -dd- originario o di varia provenienza (GSLI
232) '"", analogamente a quanto s' ricordato sopra per lo stesso fonestesse

ma

in posizione iniziale,

entrambi

di

fenomeni

un'indicazione cronologica precisa dell'esistenza


ofEerta dal Guilla dell'a.

ci

corretta rispetto alle pi

comuni Guida

Guidda

<

1399, grafia iperar, w a d i


la cui
,

persistenza ci assicurata anche da Pirri col paretimologico Villa, vulgo

Guidda

(v,

qui di seguito, nota 227)

44) a proposito di

oltre (

ar.

'"'.

>

Concorda con ci quel che


dd,

sic.

merid.

it,

dir

si

170;

32,

lingua d'origine

turbad

71, dukkyara, hSoxikpa,


109'^; turbit(a)

dr

(cfr,

turbad

barda'ah

277); quindi chadi(e)

veSouxipoc

< turbad,

-ad

barda'ah
< ahdiya

< ('ayn ad-)dukkr(ali)


277. Eccezionale per, se sono

ed etimo del vocabolo,

esatti trascrizione

A2, faf a r a g
112, 240, far-

<

113, 114, favaria, (paj3pa

ars

< fawwra

115;

xacptJ^iov

[xaxaqjEv

280.

deboli accenni di geminazione in taffaria

raff 209;

< tayfriyah

259, zaffarana accanto a zafarana

Sono puri ipercorrettismi

daftar

phidemum accanto a fideni <


-facha- < fahhr^"^ 228, mentre

per cafisium

cit.

diftar

accanto a taf aria

< za'farn
f a

grafici

116, Phachaer accanto a

290.

dd

deptarii

di latinizzazione

tentativo

deciso

piti

104. Resta inspiegabile la

-p-

in capisium

'"*.

-Id-

<

-d- in

buldurones

<

bu

27. Pochi sono nei documenti medievali

preferenza con

al-gar
r

g, y:

cfr.

< al-gr

algara

< gir bi

215, Garbeli

dell'ar.

g, resa di

10 e ris(i)algaru

< rahg
< gar-

riflessi

125, garrajfu e Yharaffum

< ga1qah
< zagaya 291.

126, probabilmente Galka, y\%a,, chalca

gavari

< al-mugwir

28.

Anche

gua, confonde

-q adi

<

Xccxou-r

13

l'ar. d, la

suoi esiti con quelli di d:

machadariu-

al

cui presenza in termini mutuati parimenti

ah

w ad

< mahdar

15,zagaya

cfr.

XxZioc,, archadius

164; rabatus

<

ab ad

esi-

124; almu-

<

207,

ar.

d
/,

>
cp:

sic.

cfr.

dd

v. oltre ( 44).

alfanectus, jannecta

<

Ecco, ad esempio, alcuni cognomi; Pou^^XXou (Petralia, a. 1178, CusA 657), bur(Messina, a. 1201, ib. 354). cfr, sic. burreddu = tavuluni (Traina 134), cai.
burrellu
bastone del pollaio ', ' correntino del tetto ', burreddu
travicello
(NDDC 793794); nyfXko'j (Palermo, a. 1238, Cusa 677), Rrillus (Palermo',' a. 1236, ib. 93); KotPXXuv
(Gagliano, a. 1142?, ib. 309), xajBaUpiQ? (Troina, a. 1154, ib. 320); v.apS'^XXoc. (Palermo, a. 1145, ib. 27). Anche nelle giaride normanne costante la distinzione di ar. Il
da ar. dd, dd, li: cfr. hullrah
itPouXXpa:; (Cusa 276fl), d-gallari
\n:'C,tX\i?x\
(< lat. cellarius; ib, 115b), xt,z\X.p\. (ib. 21^b], d-gallUnt
b yakXovtc. (ib.
137), al-qurullm
iXKOupouXXovi (ib,), as-siqiUt
tyr\-x.i\KX\.
(ib, 587);
e invece
d-raddn
XpaSSvi (ib. I55b], addSd
ffSSS (ib. 158b), ffiSSS (ib, 269a), nx-zh
(ib, 27%), faddSl
tpaSSX (ib, 132fl, 270), d-battb
X-xaT-rn: (ib, 5&)a), d-qattn
'

'

'

567fl),

cfr.

gebia

"

(ib.

< gbiyah 128, gibisa < gibsah 129, gidida <


g a d i d a h 130, gileppu < | u 1 1 a b 131, gilleba < g a II a b a 132,
chagira < h a r a h 72, chugiria < s u g a y
gisia < g z y a 133
142, Chargitrrumen < har(a)at
r a h 88, hugira < h u g r a h
ar-rumman 218, langile < t in gir 263, fargia < dar(a)ah
265, targima < targama 266; arangium < narang 21, Burgium
< burg 42, machalugius < mahl 167; con lieve variante gyarra
< garra 145; solo con g mudebeg < mudabbag 193 e, pi anomalo, iurgulena < g u 1 g u 1 n 150, mentre, in galanga < h a 1 a n g 121,

nale:

rellts

XxttTTv

Assai pi frequentemente rappresentata l'ar. g, resa spesso


iniziale e ancor pi in posizione interna o fi-

con g{i,e) in posizione

166. Per

26. L'ar. / resa regolarmente con

40.

25.

al

r a

vicende grafiche di d, con cui del resto accenna

le stesse

a confondersi nella

f a

< qaflz 50, hdfa < half' o halfa 135,


< milhaf 181, sulfa < sulfah 246, usfam < 'usfur
Ben conservate sono le geminate in coffa < quf f a 93, raffu <

cafisium,

dell'ar.

d mostra

<

mafaragium < far(a)s, mafrs

raticum, farad,

sium, farxum

Famchius, Garagi

8,

accanto a defetarii costituisce un

II.

24. Nei pochi casi nei quali figura in termini mutuati nel siciliano,
l'ar.

61

INTRODUZIONE

la spiegazione di

ecc,

una pronunzia

Altrettanto spesso
12,

]ubunu accanto

iubali

si

a gibun

< gabaliyyah

gummara

147,

iuppa, juppa

cit.,

"* Cfr. tra gli arabismi caddusu e cahisu


< q a d s 69, Cddia e Cdia < k u d y a h
154, caddimi, ecc, probab,
128.
'"i
Cfr. Pasq. Il 269:
Guidda, strada e luogo vicino l'antico Papireto, ove lo
scannatoio delle vacche, da ar, guil
circuito
o da guid rivo, fiume '; il Pasq, MS [manoscritto di Francesco Pasqualino] dice; " est idem ac villa " ,
<H
Con desonotizzazione nella forma moderna ticchiara, geminazione in ddicchara,

iummu

velare di g esterna alla Sicilia.

trova

io/:

< gubn
146,

cfr.

aljama

< al-am'ah
< arra cit.,

102, iarra, jarra

ium(m)ar(r)a

accanto

Giummara

<

148, iurulena < ^lguln


149; miliniana accanto a Pieliti giana

< gumma

< gubba

<

< badim
'

ddocchiara.

'

'

Si noti del pari il dittongo lat. ae per e, pronunzia frequente di ar. .


un'influenza
la localizzazione della forma a Messina, va esclusa
biente grecofono, presso il quale <? non ha mai avuto questo esito; cfr. Rohlfs
i"5
10*

68.

Nonostante

dell am-

Gramm.

badingn 182, sfimarius


sfingiarius < safang 236;
175, Eccezionali sono le

eh:

ci,

<

chalci

< haag

gius

di

141 non

go

grafia

greca,

g corrisponde generalmente

all'ar.

con eguale valore fonetico:


e ^ov\(?ap%Z,r\c,

a g

rln

ig in Chagi < h a g g e Chagegi, Agesi pensa alla pronunzia generalmeridionali "^ che rende indifferente l'uso

meraviglia, se

gg.

In

< b '1-farag

cit., xa-^'^pTiveX,

175;

(al-) burgi
< hag e

>;aT2;-c!;

xi^^TI';

< haggr, hagga-

m-^'l^p-qc,

eccezionale

solo

il

un semplice

facile comprendere se costituiscano

bizantinizzazione grafica'**
PoupYt.vfiaEp,

<

X-reoiipT^T)

30. Per h

ts

in

?^

x^ir;

175,

[xp^T]

Non

42,

fiXxaY^p,

< marg

153, ixpT^ov

141 e

Popt'Ck;,

cfr.

talora

t;,

le

forme con Y:

< burg an-nisam

tentativo di

\x9<ov

txpYwv per

42, yi6{')-K%a, ylinza

cit,,

< gubba

pronunzia afcit.; favorirebbe l'ipotesi di un passaggio del fonema dalla


fricata alla fricativa non tanto la grafia medievale iuppa, quanto l'esistenza delle varianti Juppa,

Iuppa accanto a giubba nella

moderna.

Sicilia

a r r

79, xapaia. e eharsia, Harsia

77,

< hars

< liasrah 85,


< hagggl41, XO'^'rCpa e hugira, chugera
< hugrah 142; machalugius, magalugius < mahlug 167, matraUni, Matrayni < matrahiyyin 179, [xXxacpsv < milhaf 181,
[xouxavSiSa < mah adi d 194, tarcha, targa < tarha 264; nTptxxot:
< matrah 184. Casi isolati sono rispettivamente quelli di %ax'C,.pn<:,^^
accanto a xaT'CpTQveX < haggar(in) 153 e di kisiria accanto a chasira cit.. Mia accanto a bulla < li u 11 ah 143 (cfr. 51, b).

grafica di

rafforzata di g nei dialetti

XaTl^T^ e Chagegi, Agegius

*iomarta.

mente

<

82, basir, chasira, cassira, xhaseria, gasseria, yasiria

cit,,

La semplificazione

< hagam

ehangemus, hangemia, angemia

eharerius

yi,a^pr\c, e

turchimannus accanto a turgimannus < t argatutto


ni n 278, Sabucha accanto a Zahugia < zabbugah 318. Del
isolato il caso di zomaria accanto a iumara cit., forse lettura errata per
accanto a iuppa

xaxQ.p.TiC,

Y|jcT|<;,

sfingia,

margium < mar


lialg 74, choppa

y in tnaryu accanto a

grafie con

accanto

*sfimarius)

(da leggere

63

INTRODUZIONE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

62

ub

si

vedano xapoPa

e carruba, garruba,

64, xakiKiov e chalici, Yhalici

<

e chazena, gazana, Hasena, Yhasena

<

hyrba, chirba, xirba

< malizan

bah 87; mahazemm, machazeni, magazenu


< Sayh 239. Casi isolati sono quelli di Kalsa
a
Chalcza, Alza, Xhalcia <
s a 252 "" e di

hi

166; sichus

accanto a xXatTOL, Haleia,

kyummia

< har-

< hannaqah
< liazna 83, X'hP'^'Q

naca, ayannata, xannaca, chanatella, yanackecta


i^va

Charruba

g 74, channaca, can78, xa-

1 i

li

1 i

accanto a chum(m)ia, chima, chomiya, cumia dalla radice

li

ni

91.

Duplicazione del grafema

< Buhar

ranum

si

osserva in bucearanum accanto a huca-

38, semplificazione in Phachaer, -facha-

<

f a

li

a r

228/?.

perfetta stabilit deU'ar. g in ambiente grecofono

Del resto, ad una non


accenna chiaramente anche
a

ng

ar

corrisponde effettivamente

vT^piv 19,

vi;?;apTiv,

al

moderno

se,

derivando

dall'ar.

cai. anzara, Anzaru.

W' Cfr, anche %.tt,v,


al-haM (Cusa 144^^), x.it.'n accanto a x'^K'<]c, 141; Xirportam
^ETz^EpLx (ib, 81, r, 10)
ar, bah ar-rb (ib, 82, r, 13; 230, r. 18, Pell, I 289)
venti (Cusa 195).
questi esempi potrebbe aggiungersi anche il top. *\},off'xa^ -a%oc,
(itpocTTEiov ToO MoiicTTajco?, GuiLLOU Brbioti 166, r. 63; vpxetai, -vtiV x^^'^'T'
XaiirKiv lxpi' "tou p.oicrxm.oc;, Cusa 294, a, 1131?), il quale, a preferenza che al gr, ant,
[J,0a-ta5
bafi
(LGII 340), sembra riconducibile, in quanto termine geomorfico, insieme
con fiomarella Mustach (Pirei 1042, a, 1145), all'ar, mistah 'locs in planitiem patens,

29. La resa dei grafemi arabi h, h e h confluisce nella scrittura greca

indiscriminatamente in
che spesso

si

x, in quella latina

Per h

ra's 70

diya

gamma

alternano nelle diverse testimonianze d'un

h, eh, e, X, xh, g, y, yh,

stito:

invece in una

infatti

si

possono

accanto ad abasisa

di varianti

medesimo

pre-

'

(Kazim,
(Feeytag II 313), cfr. m, stali 'place, aire, cour
siccantur
threshing floor
(Wehr 477), Il tipo va comunque distinto da Miistica 51 F 2, 55 B 4, che viene ricondotto all'ar, mustiqi 'scodella per attingere acqua'
(STC 267a, Pell, I 315)
cal,-sic, mustica 'brocca da bere' (NDDC 446), Dificilmente
pu credersi un diminutivo di questo il top. Musticella (Pell, 1,c,), giacch nel Rollo
corrisponde a mustcellam (Cusa 187, r, 27) l'ar. al-m.st.iallah (ib, 216, r. 1); per un'ipo-

in

^'",

quo

dactyli

II 535),

citare chabbarasi,

< habb 'aziz

yaborrasu
1,

71, chagira, Xangirotta, anche Sangirotta

<

chadi(e), cadie

< hagirah

bb

<

a r

ah-

72, xay-

'

156) accenna al fenomeno, per altro ben noto, solo in rapporto


a iniziale in parole penetrate dalla lingua letteraria.
10* Il digramma -k'C, di uso comune negli scritti bizantini, ma indica l'affricata deiinei documenti greci dell'Italia meridionale e della Sicilia corritale, per lo pi sorda;
sponde nei prestiti a 6, i, ts, dz. Per pi ampi dettagli v. Caracausi Val. {passim).
i'*'
che si riscontra oggi nella Calabria meridionale (cfr. GSLI
Un passaggio h
f,

(GSLI

>

157, 170), considerato giustamente da


in Sicilia,

AvOLio

[Sost.

371) seriore e poco avvertito

'

'

>

tesi di

etimo

cella (musti cella?)

lat,

cfr,

gr.

itoi;

tfic;

\l\i,vc\i,

=
=

'kz'xo\}.hn\c.

%iXKaA

81, r. 3)
ar. U gadr in^allah (certo da emendare in al-iallah; ib. 82, r. 9), nonlat. celiar ius
ch ar, al-ialUr
gr, X-r^EXXipi (ib, 173), t^eXXpi (ib, 279)
(De Simone 23).
1 Cfr, anche itaxTtE
al-bubtiyyah (Cusa 170(2, De Simone 33), %ar:Z,i\xi (Cusa
al-^ayr
308, r, 4)
77, {\x)zKv,.'!\i? (Cusa 162) accanto a (|3o\j)EXx'r]P
(ib.), fiXotaici;
al-lpabbaz (Cusa 567fl) 'panettiere' (De Simone 23), Al femminile di
quest'ultimo,
pu risalire il sic. (ME) cabbaiia specie di gerla usata dai
garzoni di fornai
(VS I 500), se va distinto dal cai, capasa grande recipiente di terra
cotta a tre manici (per serbarvi ulive ecc)
(NDDC 130, DEI I 731-32), piem. cabass(a)
'secchio per la malta', prov. cabas 'panierino' (DEI I 648), sp, capacho, cab 'corbello
cesta, sporta
(DCEC I 651-52), di origine incerta (cfr, anche LGII 210-11).

(Cusa

W5 Rohlfs

'

'

mistah

<

< al-hagam

$abbzah,

'

'

'

'

'

^
ARABISMI MEDIEVALI

64
31. Per h infine

<

hala

dah

DI SICILIA

osservino dachda, Daghala, Dehala, day ala, Day-

si

< t a h a r a 256
< hindiyyah 246. Da
iaxamri

riari, tayariari,

257, Chindia
cum, schdchmn

<

palatale;

h 230

camma < k

in grafia greca regolarmente x, in

non

palatale,

< kfir

152, cahalu-, kahalu-

mh

56, caruya

<

'

r a

mediazione dotta scacki, schal-

xcptpoi;

<

65

baka 221; alchimia < al-kmiy' 7, xivicriE, kinisia, chinisa <


kinisiyah 86. degna di nota l'aggiunta di una
in kyachla, cfr.
k a h 1 52, dukkyara, (vE)Souxipa < d u k k r 109 e in sihia accanto
a sicla, cicha < s k k a 240 "\ Per l'incostanza della geminata, che gi
si nota in queste ultime voci, cfr. anche duchena < d u k k a n
a
108,
sucalorus accanto a zuccarum < sukkar 298.
-i-

o, pi spesso, e dinanzi a vocale


cr.

e tachura, tayura

212, taha-

"",

k corrisponde

32. All'ar.
latina

< rahdinah

98, Rachadina, Rahadina

INTRODUZIONE

w x'y a

a r a

quella

o eh dinanzi a

< kuhl

66, xabbaca

<

52,

la-

X: cfr. lihanum < liban


resa costantemente con
< labg 161, limon- < limun 162, lumia < l!m(a)
163 Aminadal < amln ad-dawlah 17, balata < balt(ali)
29, xaPXa < q ab al a 48, chalcu < halq 73, xa^i^^wv e chalici <
halig 74, galbu < qalib 123; dachala < dahl 98. Dileguo di
iniziale si nota, per discrezione dell'articolo, in attuni < latiin 23, azolum < * 2 u r d 27; passaggio di a r in archadius accanto a XxSwi;
< al-qadi 13, iurulena accanto a itdiulena < gulguln 150,
s(i)argaru < r a h a 1 g a r 215 "l La geminata
conservata in billacha
< balla' a 37, gilleba < gali ab a 132, %o<Xa < quii ah 156,

33. L'ar.

/,

160, Ubichi
;

/-

i'"

Circa la conservazione della fricativa velate sorda h in Sicilia in voci di origine araba
(cfr. GSLI 170) si rende opportuna una precisazione. Dalle pagine del II volume del
VS (ora in corso di pubblicazione) dedicate alla lettera H, risultano attestazioni del fonema,
in posizione iniziale, per i centri di Ucria (ME), Campofiorito, Bisacquino, Giuliana (PA),
Naro, S. Stefano Quisquina, Bivona, S, Biagio Platani, Siculiana (AG), Trapani e, soprattutto, Pantelleria, dove tuttavia coesistono quasi regolarmente le varianti con l'occlusiva
velare {e-). Alquanto pi numerosi sono i centri nei quali esiste la fricativa palatale sorda,

o come

<

di sviluppo del fonema precedente in arabismi, p. es. hannaca


78 a Brente (CT), Naro (AG), S. Domenica Vittoria (ME), ssoro (EN).
Montedoro (CL); o anche in voci di origine diversa, p. es. hatu < lat. flatus a Malfa
fase ulteriore

bannqah

(ME).
Conviene per avvertire che non sempre h corrisponde ad una fricativa originaria.
il
caso di pant. harhu irrequietezza, smania eausata da digestione laboriosa o da
abbondanti
(Eolie), Tripi

ri-

mllisius

Ambileli

//,

< mallsi 186, ha


< 'ayn bill aw ri

subito invece scempiamento in Ambleri,

166 e

in 'ko\)k'i\%a accanto a 'AtivouWix

< *ayn 'ullayq(a)ib.

'

bevute

harbiari v. carbiari (VSs), sic. harhi


caldane
B. Rocco), certo varianti locali di sic, carba (pi. carbi)
'

'

(Bisacquino, informazione di Mons


caldana, vampata di calore dovuta
ad mdisposmone o a forte turbamento', carbiari 'aver le caldane, avvampare
per febbre
o_ per forte commozione dell'animo
(VS I 581), carba v. basca (Traina 161), cio eccessiva agitazione per cui non si trova posa; e dello stomaco per
indigestione ecc.: inquietudine quando pi forte, come queUa della febbre: smania', piuhiari
basca 'amareggiarsi'
,

'

(ib. 114), carbiari v. garbtart

sare

'

rifl.

patir

cardialgia

'

cardaciari (ib.

darsi affanno,
col diffuso ar.
',

161, 427), cio


briga:

'

recar noia, travagliare: vestribolarsi


(ib
162) Carba
et sollicitudo ' (Freytag IV

angosciare,

'

va certo connesso
karb maeror,
21bl angoisse (Dozy II 452), tristesse, chagrin ', souci, sollicitude (Kazim.
II 880^.;
V. anche Wehr 959fl), cfr. malt. karba
respirazione cagionata da dolore o affanno, gemito,
sospiro (Barbera II 583), 'a groan, a sigh' (Busuttil
133).
quest'etimo accenna anche
4?"^^- I 210, ma solo a proposito del sic. charbia (a S. Biagio Platani; hrbia
ivi ed a
Bivona, VSs)
sete ardente', dicendolo preferibile ad ar. birra
soif violente' (Rohlfs
Uuellen 148), per noi foneticamente inaccettabile.
Pur concordando con Rizzitano {Arab. li, nota
7) nell'escludere, per la locuzione
SIC. cumucm la carba
portare
giro con grande seriet una cosa di poco conto o
di
nessun pregio
una connessione (D'Al.-Calv. 116-17) con caaba 'tempio cubiforme
della
Mecca,.,
ar ka bah, che Pellegrini (I 222) stima non
inverosimile nonostante l'anomalo
ayn) > r non troviamo convincente, per motivi semantici,
(
la sua affermazione
che II sostantivo abbia Io stesso etimo del precedente
carba. L'espressione deve aver tratto
origine dall andatura eretta e controUata propria
di una donna che porti sulla testa carichi
poggiati su una carba
cercine
(a S. Piero Patti, VS I l.c, dove non si registra
l'espressione oscena
mt rumpm 'a carba, in uso a Palermo). Una nostra proposta
di deriva(P''^^^'^
I 470; anche feurb
mT'1 '^rifirf^f l-r' .'^fF''' bV'^,*?'T'\P,'^'"^'
^^}^\ \ ^^^^' b^^l^ah 'parties honteuses (de la femme) e
V
banche
trou
rond
fait au moyen d'un instrument, etc. ',
',
trou
^,?'^^^,/T,'^^.' ^^ ^,?
de l'anus',
orifice de l'oreille
(ib. 552), con riferimnto a
buco
4l"^'
centrale del
cercine (o, rispettivamente, all'orifizio uretrale),
trova sostegno neUa tesi
'^^^ "^' ^' "''"'' ' '^"^^'^ ^'' ^"'^^ '^ sii
buco
infatti

'

'

'

'

'

'

'

'

mm

.t-^T^A

^T\

rei

MbSt^^vl'S:'-

'

'

m resa
< mahdar 164,
34. L'ar.

'

riu-

quasi costantemente con m,

< mahl

magalugius

cfr,

[x:

machada-

167, mahabubus

<

mahbub 168, tipT^ov, npYiov e maryu, Lumarge < marg 175, masibum < masbahah 178,
< milhaf 181, u^TpajCoi;, [latapT'^ov e mataracium < m a t r a h 184, mchichala < m s a
a
185; aljama < al-gam'a 12, camuca < kamh 56, carmisinus
< q r m z 62, chamia < h a m a 75. Incostante per l'esito del fonema in posizione finale: cfr. changemus < h a g g a m 77, ma almugaderius (= -enus) < al-muqaddam 14, maranus, Htiedmanan accanto a Huedmarram < wdi muharram o mahram 227,
iJ,}*,xa<pEv

< tanzlm

tanda
s

im s

1 (

'

'

262. Per assimilazione

si

trova n in sansarius

<

r 228.

Geminazione

amir

si

osserva in ammiratus accanto a

[J.Vip,

amiralyu

<

< dmus (ma anche dammfis 100, tummnus accanto a &op,vov, tuminus < tumn 276; scempiamento invece in iumara accanto a iummarra < u m m r a 147, rodammusu

18,

accanto a

damusum

a.

'

'

cX'

'" Cfr.

"2 Cfr.

sic.
il

mod.

siicchiaru

< sukkar a

trattamento analogo di

248.
preconsonantica nel siciliano moderno

(GSLI

243).

w
ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

66

< rum man

manum, (Chargitir)rumen
247. Interessante
&

jummu <

si

INTRODUZIONE

218, sumaccu

gumma

< summq
Gumbu

presenta l'isolato ipercorrettismo lu

accanto

148.

67

213; arangium < nrang 21, barda < barda' ah 32, charerius <
79, daguara <
99; Spa < dar ah 101, ]i-hp
amir
18. In alcun casi si trova /: cfr. Azalora < az-za'rr
<

harlri

dawwra

24,

< ""lzrd

azolum
35. All'ar. n corrispondono regolarmente n, v;

cfr.

nadarus

<

a z

< naqh 202, vsPa < nawbah 204, nijeya <


n a y a 205; anzarutu < anzarut 20, burnia < burniya 43, *canj
< q a ni 58, chanea < haniyyah 76; attuni < latun 23, catarana
< q a t r n 68, chasenus < h a z n 84, Chandcactini < h a n d a q
at-tin 136, sebesfen < sabastn 232. Ben si spiega in dinanzi a
labiale in simbile < zinbil 242, tamburu < tanbur 261, Ambiteli,
Ambleri < 'ayn billawri 166. Nella grafia greca sono ipercorrette, a fronte d'una tendenza non generalizzata i{i) > vt (v. 64), le forzar
i

me ixmsMa

Mittnum accanto a

188. Duplicazione del grafema

< (bz) al-fanak


canto a channaca

<

8,

< m

Mintina

[livTEva,

t i

scempiamento in chanac(c)a, chanatella

h ann q

nota in fannecta accanto ad alfanecim

si

ac-

78.

36. L'ar. q resa generalmente con e, %: cfr. xa^Xa, cabella <


1 a 48, camittum
q i t 54, cantarium e xccv-rapqintar
59, carraba
q araba 63; bastunaca < bastinaq(a) 36, sarcus

<

q ab a

<

<

<

z a r

191.

Non

qaba'

'

229, scarlatum

<

s i

raro per l'uso di eh,

r 1 a t
cfr.

47, chatusum accanto a catusium

to a zucac

<zuqql91w,

accanto a barcocu, barchuc

<

d- da1
chabanu accanto a cabanu
231, Iddalac

< qdus

a q

<

La

Rerches < m a r q a z ib.; di


< barquq 33 e 191, kaa

k, cfr.

barkoku-

/',

<

l'ar.

resa con

209, rahaba

<

r a

r,

p:

hb

cfr.

cfr

trova indizio del rafforzamento odierno di

si_

Sicilia e a vaste

zone del Mezzogiorno

r- iniziale

GSLI

(cfr.

in

rr-,

comune

alla

164).

38. All'ar. s corrispondono di regola s, ff: cfr. ffxia


e safa < s y a 225, crstxaTov < smat 233, sfingia < s af an^ isf ang 236
suhus < su q 245, syhr < sitr 252; disa <
ds(a) 106 e Degesin

< dayyasin 103, gibsa < gibsah 129, masibum e miesivum <
masbahah, misbahah 178, i^apcrmv, Marsadinum < mar sa
a t

m 272;

*barnus

<

<habb

r n u s 34, chabbarasi
ar-ra's
100, raysius < r'is 213. 'in luogo di s, o
trovano anche z, c(i), g-, cfr. sagatum e zagatum

b a

damus

10,damusum <

alternanza con essa,

si

< saqat 224, sihia, sicha, cicha < siklca 240, tac(c)ia, tag(^)a,
tazza <
a s s
ah 258. Rari casi di duplicazione grafica: cfr. msida
e mtsstda < masld 189, <^o\jpynvicTcrtixa,
Burginissimum < burg
an-nis m 42.
t

39. Nella resa deU'ar.

nano variamente

rabatus

h 211, raysius

< rabad
< ra is

I,

regolarmente con a in grafia greca,

in quella latina

s, sh,

x, xh, eh, yh,

(e

si alter-

sc(i): cfr. chuj


88, sabaca, shabica, xabica, chabata (= -ca), Chabbica, Layhabica, Jabica
sabaka 221, o-pa, sera, shera, xera, Shera(buali), Scer(alcady) < g r i ' 237, shucca,
ch(i)ucca,

gira

i),

< sugayra

<

< suqqah
h 250, crxxa.
< s a r r a 284

iucca

238, sichus

<

yh

Sacca, Xacca, Sciacca

g 1

h 239,

surta, xurta

< saqqah

< gurur
< mis'al 185;

(?)

chala

charmusu

<

113, 114. Toupo.;

<

farxum

< fars

288;

<

r t a

282, xarra, sarrera

xhuerri, yurri

'

r a f f

rispettata:

accanto a caha,

< q'ah 51, fiskia accanto a fischia, fisqui (!) < fisqya 117,
< qadda 151, hakbii- < 'aq(a)bat- 228; di g, cfr!
galbu < qlib 122, galibu < qallb 123, gaytus < q'id 127,
dmugaderius < al-muqaddam 14, sagatum < s a q a t 224; di
cfr. sa]a < sqiya 225; di h, cfr. Menaha < manqi'
183, iserhus
< azraq o zarq' cit., Seralhadium accanto a Serdcadij, Serdkad
<sri' al-qdi 237.
La notazione della geminata quasi costante: cfr. raccamiatus <
r a q q a m a 208, saccarius < s a
q q a 223, shucca, chucca < s u q q a h
238, xakkari < saqqah 282; ma naccari, nacchari e nakari < naqqara 198, ragacius < raqqs 210, lacca e Xaca < saqqah 282,
channacca accanto a channaca < hannqah 78.
sempre

166k.

non sempre

35, xarra

69, csuchac accan-

kadiari

37. Quasi

< barrakn

< tingir

< latta 284; ma carraba e


caraba < q a r a b a 63, iummarra e ium.ara
< g u m m a r a 147, carruba
e Carubia, Caruba < h a r r b a
64, yaborrasu e chabbarasi < h a b b
ar-ra's 70, Aynirrumi e Dayniruma < 'ayn ar-riim 166. Non

chaa

207, raffum

distinzione tra scempia e geminata

barracanum

^)

< 'ayn billawri

265, Amhileli accanto a Ambleri

199, naquey

(=

27, tangile accanto a cangire

xapcria, charsia

<

harmo'g
turi 230w.
pers.

a r s

82, michi-

80,

fars(i)um,

Eccezionali sono le grafie di cuscuta < kust( a)


96 e schalcum,
scacki
sh 230, termini di tramite dotto, e di fargium < fars cit.,
mentre il doppio grafema, etimologico in marassium accanto a marasium,

<

marascium, maraxus

< marassa

173,

si

'

zia

normalmente

rafforzata del nostro s (cfr.

spiega forse con la pronun-

GSLI

225) in mussarum

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

68

< minsar

muxarum

accanto a

< tark^

INTRODUZIONE

197, tharcassius accanto a

< 'usri

274, usserius accanto a uxerium

< matrah 184 e matrahini < matrahiyyn


< mistah 237; caratus < qlrt 61, sagatum
< saqat 224, ffsudcTov < simt 233. Eccezioni isolate si presentano in thafaria accanto a tafaria < tayfriya 259, xpsiffo&apia accanto a Tapiov < t a r
268, Racca Suldan accanto a Rachalsuctanum, Rayasuttani < rahl sultn 219.

281 "\

179, noOo-TO,

<

40. All'ar. f corrispondono regolarmente s, a-, cfr. sabr(i)a


s a 222, sdib- < salib 226, trncvi, < sibyn (?) 281; busa <
44, tarsanatus < dar sin'a 270. Si trova z in zappa <
( a )

b b 295, mazarari accanto

< raqqs

210, Chalcia

accanto

252n. Incerto l'uso della geminata;

ma

< ma

masara

""

<

qa

Chalzia,

< halisah

Chalcza

< al-'attrin 159,


< quttayah 157,
Guedetani accanto a lo dittaino < wdi at-tln 227 e
Marsadinum accanto a i^apcroTTiivov < mar sa at-tin 272;

Incerto l'uso della geminata;

KouTTaia,

Essabun < a s s b Q n 19 1;
< bassa r, hassrin 140,
a basir < hasrah 85.

r 67, hassira accanto

a r a 177; ci in ragacius

cfr.

xacrp accanto a xao'o'p, hasserini

cassarum

'

mataracium
musta

pcT^ov,

-ropxo-ou

brah
b

Odotatn,
napcrav,

attum

<

ma

<

qinit

ta-

in

mancanza

< targimah 266 e turgimannus < turgumn


278, turbit < turbad 277; bastunaca < bastinq(a) 36, deptarii e defetarii < diftar 104, fastuca
< fustuq 118, [xivTsva,
Mintim < mintin 188; anzamtu < anzariit 20, ;(;avoTt,ov <
h n u t 137
Si trova th in tharcassius accanto a Topxcrou < t a r k a
274. Il grafema duplicato in Ansittuni accanto a Aynisseitun <
ayn
az-zaytun 166. Per t' marbtah v. 68.

ro

il

41. L'ar.

bu t

resa assai regolarmente

con

t,

t;

cfr.

tabutum

<

254, targima

""*.

'

42. Escluso

un

prestito siciliano dell'ar.

43. L'ar.

taya

< tumn

rimane in ^opevov, ttm(m)nus

225, unico

riflesso

276.

nei casi, proporzionalmente piuttosto numerosi, in cui


forme medievali documentate, rappresentata con regolarit
quasi completa da /, -r: cfr. tabia < tbiya
253, iachura < tabulali 257, iarifa < t a r I f a 267, tarrasiatus < t a r i z a
269; PaX-ra,
si riflette

t,

in

< baUt(ah)

balata

29,

cartibu

< q.rt.b

63,

[xTpa)co<;,

jjiaTa-

un

(cft.

il

CusA

<

Ij^andaq ag-samr 'vallone dei gbnchi',


^^tl:
foeniculum (ib 449)
^ ^'," ^'''' ^^^'^
fa'J/r V.nf-'.
^^ww^
^amar,
^amar femiel'
(Wehr".f,?l''
%lb), ptobab. incrociato con samr patt, ione
/'^^.I,^?2), id. (egiz.) 'a variety of rush used for plaitig mats
^,^^^'"'%^- 1134,

14)

'

'

un

di

te?

'

'

"Vfef

t""

TSoD^w?r /rrr..%Rn^f''?/

ll.7A9^ ^^

?^%rf^f!l

oS'fi

5yZ)

comsponde sempre

^'P'^Sev

^^^"^'

ib.

t, con le eccezioni di

59b); per t5

''^'^'"^^'''

= ^^^^5p

589),

il

152) ha avanzato una

siciliano

egli

trattamento romanzo dell'ar.

wudnn

resta oscu-

aferma

el

meridionales, porque

efecto

al

de

la

d(d)

"';

En

(u otta de las dentales enfaticas) alguna

it

vuelta se trueca por la


el

Steiger {Conirib.

t,

che ha suscitato qualche consenso

tesi,

cacuminal, caracterlstica de dialectos italianos


acstico de la articulacin

del

es

algo

L'affermazione, che con una implicazione di certezza positiva supera


ogni dubbio attuale sull'esistenza del fonema cacuminale al tempo dell'occupazione araba, merita di essere attentamente considerata. Essa si

fonda, per quanto concerne

t,

su tre

soli prestiti

< sath

zaddacca

a fronte di pi di

> t da noi
< sutayha 227);

trentina di casi di regolare corrispondenza

registrati:

una
sic.

garuddu 'ostinato e fermo in una opinione, pertinace


< li a r u t animai rtif qui
arrache la bride des mains du cavalier ',
femme mchante {Contrib.
158, Peli. I 215); sciaddu 'le sponde di un fiume' < satt 'rivire',
bord d'une rivire (Contrib. 160; Peli. I 273; cfr. qui la nota 4). Nessun esempio viene ovviamente fornito per ^ e ^, mancando nei nostri dia(l.c;

v,

sallachi

'

'

'

'

'

fonemi cacuminali corrispondenti, mentre per -d finale, che tiene


marcada tendencia a adaptarse a la dd , si citano (Contrib. 165) i toponimi sic. 'a Lenza 'a Maidda < magd 'canal d'arrosage, d'irrigation
letti

',

<

Guddi

wd

escaua de arboles

o ceboUas ', i
Griddi, Cianu-riddu, Cozu-riddu, Muntu-riddu, Vicu-riddu, Diriddu <
a r d
latus, largus
(cfr, Peli. I 270). Sempre su d, ma non in rapporto a quanto si ora ricordato, lo studioso fa dipendere (Contrib. 162i

'

'

'

',

'

era

de

ajos

'

mumnit =

d(d) (come ii8


(ib

sicuro etimo arabo dalla radice s a t a

44. Neil 'illustrare

'

In^^f"'^
""^^^
^"'""? ,(il gi<;o "sato per fare panieri, stuoie e simili...)
RA.nrpf ?n' T^}^(BUSUTTIL 277); per un simile rapporto semantica
^,"*.
rfr SIC.
=1f jimcchmu
J/V^^'.' pollone
^r'"''"
clr.
sottile di canna d'India che portasi come
ma2za (Traina 387),
'''"^ '^"- "?""'
^^"^K (Satt. V 1051). Anomalie grafiche affini (iperco

< batn (o batta n ?) '' camittum


< qutun 97, zacta, azuttatu < sawt 297;

23, vattanu

(?) 54, cutton-

'

Comto

valore di fa o bs che ? doveva avere ancora nel


mediogreco della Sicilia
Caracausi Val. 113-14, nota n),h insolito quello che il grafema
assume in x^vSax

11^

cfr. lattarini

forse anche cuties accanto a cuttie

caso di xattabba 285.

seme] ante
di t

69

b),

115

Cfr,

G. Alessio, in Omagiu

lui

I.

lordan, Bucureti, 1958, 11-12,

70

ARABISMI MEDIEVALI

^i> 165;

cfr. ib

VJtw

por? ant
r a b ad
,

an

sp.

Uadid.d;
7t
tamenti

un apparente
^<^cmto a

'

^?;/^'''

INTRODUZIONE

pronunzia fricativa laterale di


tale

<

' '^^'^

'

^
s:^']
SI fa solo notare per
quest'ultimo

in sp.

ddha, ddi,

alejija

sp. aldiza

so

connessione fra

trat-

fonema {Con/rib 131


cai. ^^^^^merid ^^sa, It
list

< das^a,
< d

> dd > dd non

<

<

la;(;ouT

wd

dovrebbe

rapporto diretto tra

rr
enl7'
W

wi;^
i
1

'"'

'^"^

"'^

^' competenza,

^^^^

^"^^"^.!. ^^^ ^^^^^

non

'

non

dd, d cui

sic.

Non

''^ ""^''"^ ^^^^ ^^^^^^^^^ -'^l-^- olo


Pet
'
enfatica
enfatica
^.Sicch,
in sostanza, anche questi
casi con ald- da (al-)d
e

Widi

non dovrebbero rimanere

ISll^l

distinti dalla serie delle


voci

^^^^

^'^^^^^^^ ^^

per

le quali

assimila^ne^ro

nota

(v.

lasciar sussistere

si

dubbi sull'inesistenza di un
d e t '" e quella cacumi-

ar.

scorge traccia fin almeno a tutto

XIII

il

trovi

che mezzo secolo dopo l'attestazione


una forma sdlachi < sutayh(a) 227,

non

solo grafico in quella zona dell'Isola che,

strano, d'altra parte,

Guidda

d Guilla per

sistenza che

si

omogeneit di trattamento

enfatiche, vale

il

dd una

e galloitalica, manifesta ancor oggi verso

estende a parte della Calabria

si

della perfetta

consimili-, estendono l'esito

termine arabo

stesso

secolo.

un tempo grecofona
non senza osservare che

dello

pronunzia enfatica di

la

probabile ipercorrettismo

/i e

plurale

71

166). Del resto, anche se l'esito in questione risultasse accertato, ci che


stato detto ( 23 e note 96, 100) circa il passaggio, interno al siciliano,

nale di

^'' ^'''"" ^^^^""

"'

WJ.,

sp. ant.

alcalle, sp., port. ant., cat.


ant. alcalde

resa con

SIC.

um

e nota 3) da

49

DI SICILIA

GSLI

(cfr.

delle

caso del tutto analogo del

234).

re-

riprova

non

dentali enfatiche e

gudlara hec ruex

sic.

cis;

hec hernia (Valla 41), cuglia vide gudlara (ib, 27), gmglara ernia
enterocella
(Scobar, in Pasq. II 261), guaddara v. ruttura , con guaddarusu dicesi a cui siano caduti gl'intestini nella coglia: crepato (ib.),
et

'

'

'

'

sguaddararisi

in senso proprio vale creparsi

'

per cui

'

(ib.

guaddara

34),

'

ma-

budella escono dal proprio luogo e calano nella borsa:


ernia ' (Traina 453), cfr. il top. Guaddara 55 C 4-5 (tutti con dd = dd),
dall'ar. adara 'ernia', probab. attraverso una forma dialettale *walattia

(TmiL?5T

dell influsso

d a

paretimologico

/ J^

maidda 'madia'
ha etimo diverso da
di

'j^^ ^5)' ^-W


'Ir
aridd fv^n
(V. nota
r?2^^'
227), alf'f^
-dd- di Guddi < hawd
corrisponde un

le

r a (Peli. I

top. Vajuni

211-12),

gujara

cai.

guaddara, guallara, gujara,

(STC 37,

DTOC

di

las

Egufkz che

la /

menziona invece

la

tesi

pronunzia enfatica di
nente
sciare

<

tW

<

236). bov. lenzuU ^ Ten:tU


(ib. 470) ecc
ca

aiXai

68), cff'amile e
crxT]v6v (LGII

'

d.

m/ji

119), lece
f,.

UccuTswv

fo-X

^<3;^

J! P^\p-'

V &f;
dvikkvT'
e

sic
''''

diSr (DCEC

463). Si aggiunga per

nJhJ

^'*^"'' =

1321

sp,

lat.*h

' ^'

^nt' =!=

T/iw

./^.,

<^

Jf'"
P^ <

^*'>

"

a e

das tra (NDDC

'.'P'

<

^/-^^

P^'^t

tnm celli

il sic.

'

<

II,

cordicelle di sette-otto millimetri di diametro per legare

camera della morte al barcone denominato scieri ', corde di tonnara


', con ammusciddari
chiudere l'entrata ai tonni con la rete e con le
corde delle tonnare ', di cui Pellegrini (Voci 158-59) ha recentemente in'

rotte

'

dicato l'etimo nell'ar. *


re

',

cfr.

malt.

mxedd

'

III 809), dalla radice

402^)

^^.

Di qui

molle, moscello

'

s a

dd

mu

s a

dd

'

ci che serve a lega-

cinghia, striscia, fascia tessuta di spago


s a

dd

'

constrinxit, firmiter ligavit

infatti derivano cai.

(NDDC

muscellu, musceju

445), napol. musciello

'

'

'

'

(Barbera

(Freytag II

piccola corda

funicella ritorta, d cui

5!^-

125),

sic

< W4i;tic

it6SEi5i/(LGII 47,

'''^''''

264),

^27). sic, dibbruni

^^^^^'^^ var. di
-^^f,^

Non
dalla

^"^ '^ompo-

<, SeuTpw? (LGII

^ii^-'" ^ P''-^^"'

eti-

cai. dassare ' la(^-^^I 294), i/^^J^^e

'^f '^

'''

r?,1'

^^

queUa

'?r^
di alcalde
proviene

'
bov^&^^';,oH'^^^^
'"'''?" ""^.T'

daHufe^^''l1^;r31^:t'2fe;a^^
magreb.

Glosario

l^^^' ? ^^i) ^

fib^^^^^^^^^

(SVS 44)

3002),^ ecc.

(^b.

^V^"^
1 Yanguas,

""'^''

if
^.'^''^^
cnff
^ ^^ ^^^'"ida

^V^W

<

dmgghia e /tggt, cfr. lig


(LGII 399, DEI Ili 2923)
^^'

''^'"

/ra^ neniafetd'me^ridbnal^ft
^^Glu7t^f^\^^%}^^'l^^^^''^^
216, 221a e
NDDC

m/&'

dd^b, debwl
dT Devic (7) Scondo

di aidea

'^^"^^--^

315),

(VDS

id.

la

JiSLf^Sta'g'lS 2 S? (rSS
^^^
pdabms espanolaT dTnSfTti

(NDDC

(Andreoli 188), guallara (D'Ascoli 271).


Altro caso, perfettamente simile nella diffusione con l'ipercorretto

napol.

-t

una
molgico de

ecc.

134), salent. gullera

DEI IV

adeMa <

*r

(rabbTald'MDcc'riOjt

<

ar

'" Per
du,

ar.

iso

''""'

cfr,

ar.

nelle

I66fl), tarf

>

d(d), da presupporre quale tramite verso

giaride

at-tahir

SSxpT)

Min

(Cusa 59U),'

xaddacca, garuddu, sciad-

al-talhh

XSiXxs

(ib,

Sapi^cp (ib,

157).
'^ Dalla stessa radice deriva una forma che Amari, in un diploma pisano dell'a. H73,
legge mttstellis (fecimus precepta ad mustellis ) e che Pellegrini (II 430-31) emende,
rebbe in muscellis, riportandola, con -II-dd- meridionale e siciliano, all'ar.
'intendant, inspecteur' in Egitto; parrebbe pensabile una lettura inuscettis (cfr.
20), concordante col venez. mtiseti di un doc. dell'a. 1422 (Pell, l.c).

mo^idd

<

moiedd,

72

ARABISMI MEDIEVALI
servono

Si

muratori a diversi

Andreoh 251).

it.

(ant.,

far legature d'occasione

45.
riflessi

vano

muscello, detto anche fune da


'

sottile

mano

usaloper

anche ipercorretta in

gay ra^van

b, in

presenta con
geminata Si trosi

< al-mugwir
q,aoupa, /..., Pabam
<

almugavari

60, va?Apa,

tawwara 115. forse anche (se u = p, com' molto


probabile) in
caruya < k a r a w i a 66; ou.
y
. o in Scuva. duana, doana < d I
wn
107 zedom < zadwr. zidwar
296. Uedabes, Huedmarran, Oe-

TEAXEjxrip e

Odegnllus, Odesuer, Odotain, Oddomarrano

< wdl-

Gmd(d)a, Godeseri, Guedetani < wdi


cit
Una riduzione di toa- ad u-, che si osserva
in Elucayli e oxa <
w a k 1 1 102 (e forse di toi- ad a- in ucuda, se risale a
w i k d 279)
^'''

uIl^aTr/"''"'?^'''' ^^^^^^'^

ci
-,

1^.1
1:^7

^''^^"^^ ^ eXouEcrVicp

''''^^

mone I?r '^TVfi^'

"^^'^^- ^^S' *J^^^^d


ar. class
27, nelle giaride in ocr^cp
,,,,,/

<

==

d-wasf

84. ghia < ^zya. 133, dosa, Lausetum < lawz 16, Mer< m a r q a z 191?z. Dinanzi ad pu trovarsi x: cfr. albaxus, albasius < al-ba2(z) 5, carmixinus, carmisinus < qirmizi 62. Ri-

ches

^-'"^''''^

corrispondono

/,

y.

cfr,

< Zana ti

144

< tariza

269;

c' l'indicazione di un'af-

fricata palatale.

Per

geminata

la

Azalora

cfr.

< 'ayn az-zaytn


mahzan cit,

< nazir

nadir

Come

49.

<

gudema

z a

mah

'

attestati in Sicilia

magasenum

gfr

non

< na2z

a r 199,

Steiger Conirib. 244),

(cfr.

sussiste traccia alcuna dell'ar.

(hamza) "K
50.

(ib.
r,

187,

13;

'

230

r.

33;
2-

Anche
usfu

'

subisce normalmente dileguo;

{'ayn)

<

'

280; aljama

133

1 -

legge

dunque

'

'

qti' 313w.

< gizya

si

< a g a m a a 12, barda < b a r d a a


coleya,
culea
qulay'ah
<
32.
155, masara < ma' Sara 177; MepoOpa
naha < manqi' 183, ruvum,
< r u b 220 '", Mocati < m a
Esistono per casi di corrispondenza grafica di

Habes accanto
ad

< q' ah

<

ccxusT-

'

<wdi

a IJedabes
a

51, -habit

228.

t -

<

'abbas
Un sospetto

-'

''

con

102, (fiumen)
227 e Hakhii- accanto
di

uso antiiatico o iper-

'uzzamah

i s

'

<

seytun
che .

..

.,

con cui

si

alternano an-

<
ra%.;g?'9qn
< f ^^^^^ ^91, z.-., ^^^p. < carnmar a 294
''^T
^^d^r^'' ^idwr 296; alguziU, dgogini <
ai waf;
M.urd 27, x^.U^l Ganzara VhancerilrT'i'f^^^ <
}'''''' 1^8' ^^^^-^
7^'-''

W
1

ItLZ

'

r 25, zajarana, czafrana

bert

h:

abd

cor retto di h in siffatte forme non vale certo per gudema, guidema

' '"'" ""'' t^tm.^r.1^ con ^ e


'^'''' ^'"'' ^'^''^
2 ah

<

(?) 262.

mondo romanzo

nel resto del

24, Aynisseytun

z (fricativa interdentale enfatica),

(?) 134. nadarus

< tanzm

200, ianda

anche negli arabismi

a z

casi di ar.

uzz

'

<

166. machassemim accanto

48. Pochissimi sono

resa con d:

caha accanto a kaa, chaa


i,

accanto a magasenum, machazen

'

P^^^^ dell orzo') e in ^^xe;., usen, huzen


190 r.
rl\
iQzt r.
15; 194,
1^0
21) = d-waun (ib. 216, r. 6; 227,
il pesatore '), cg.
sic. Vaxzana.

3;

mahadinum

di

casi

166, taraggiatore accanto a tarrasiator

in TJ^avioq, ginectu, jannectus

tisfaru

46._All'ar.

isolati

< mahzan

57U: servitore dome


(C-^ 246retnto:D st

(ib.

73

zin

227-

r( a) 99, Gued,
a

'

mangono

in varianti dello stesso prestito,


l'ar.
mcostanti e con scempiamento
dell'eventuale

p, ou, V,

INTRODUZIONE

XVII sec) n^oscllo canapo


(DEI IV 2516: da moscio).

Anche

mW<

15

'

usi:

DI SICILIA

<
<

(?) 134, n per billacha < balla' a 37, mchichala


185. Kaynseitime (= Kaynseitune) e hai seittm accanto a Aynes'ayn az-zaytun 166tt; particolarmente interessanti Dain-

accanto

Heymberd

< 'ayn

Aynirrumi

ai-ma rad

(tutti

a r

166)

< *ayn brid. Dayniruma accanto


m Dynlimradi < 'ayn a 1 m u r a d

'^^

alternanza coi grafemi


precedenti,

pi spesso, anche in

si

trovano

herhus <
^arqa' 229, sinbUi, zimbUi, cmbM
< z nbil IT^ucaZc^c
csudac< .uqq 191., Sabugia,
Zebbugie, l^J'iTT.hZi
i^^n; m Ztsa < a 2
12 26, cafisium, xa<oiao^, mcpi^iov <
qafiz 50
cbasena, chazena, xa^va
< fea^nah 83. .ta. c/..Ll < hT.'
.,

<s:

Jr. Jrcus

'^'

122

nqi'

Cos anche nelle platee, cfr. De Simone 33,


Secondo Steiger Conirib, 189, la -a finale del cai. ruva

cit.)

un

riflesso

fonetico di

'

e del sic.

bunaca

< ma-

iSnale.

etimologicamente immotivata la h di forme quali hazardum < zahr 25,


a s r 67, Huedmarram
wdl- 172. Hanno per indubbia consistenza
il x di x^i.Y,((ia,pr\c,
^a'far (Cusa 171) e il y = 'in non pochi altri nomi deUe
platee (cfr. Steiger Contrib. 280, De Simone 33); del fonema arabo resta forse un riflesso nel sic. rabbica 'passaporto', se risale a rab(a)' 211.
1^3

helcasar
fonetica

<

certo

1 -

<

v
ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

74

INTRODUZIONE

51. A questo punto sia lecito esprimere qualche considerazione


sul
consonantismo nel suo complesso. Se vero che, nonostante
dubbi di
vario genere

ma non

di rilievo eccessivo,

si

hanno

in genere nozioni ab-

bastanza precise sulla pronunzia rappresentata nei testi


greci e latini della Sicilia medievale, tale convinzione non pu estendersi
indiscriminatamente ai prestiti dall'arabo. Coesistenza di mutui diretti e
indiretti di
varia provenienza, grafie diverse della stessa
voce, insicurezza persino
non diremo sngli etimi
che sarebbe fin troppo

banale accennare ai vari!


casi del genere -, ma addirittura sulla
pronunzia reale di essi in bocca
agli Arabi della Sicilia (cfr. nota 18), sono
motivi sufficienti per ispirare
un'estrema cautela nell'interpretazione fonetica
dei dati traditi
per la
quale il richiamo allo stato presente dei
termini sopravvissuti potrebbe

non

meno anticipatorio di condizioni pi tarde


Nulla per impedisce di estrapolare dall'analisi
condotta sin qui al"
cune Imee di adattamento delle voci arabe
all'ambiente nuovo linee che
evolutesi pi compiutamente nei secoli
successivi,
risultare

se

fallace,

quanto

possono 'cos

si

tizzare,

seguendo
a)

siva

la tabella

fonologica data nel 20:

abbandono dei punti di articolazione


retrovelare (uvulare,

(h,th:'Tf "^;f^

h>'yT

(h, h,

^"^^'^"

^-'^

farin-

>

.)

>

i,

spirante

Td)

passaggio delle fricative


interdentali ad occlusive'
alveolari

d; in greco, viceversa,
/) resistenza di

b e

|,

d,

cedimento

d z

S,

{>

g) uso incostante del tratto di sonorit


(d

>

d
s,

>

l'arabo stesso, delle quali, nei casi in cui se n' potuta accertare l'esistenza,

si

dar conto nella trattazione delle singole voci. Pertanto ci

z)
i-

(t

5)-

e'w;
h, h,'h

>

g; ecc.).

si

limi-

ter qui ad accennare ai comportamenti pi generali e significativi.

Proporzionalmente
statabili nelle

arabi,

scarsi, e certo assai

sono negli appellativi

appare come

meno numerosi

di quelli co-

platee arabo-greche e nelle traslitterazioni di toponimi

e:

cfr.

21, Vegesin, IXSeIec;

casi in cui un'ar.

a,

per effetto di imdla,

< nrang

arengia accanto al comxxne arangum

< dayys(ln)

103, chandec accanto a x^vSaoc

< liandaq 136, \xh:ga.ioc, accanto a matamcium < matrah 184,


< m u d a b b a g 193, regracius accanto a ragacius < r a q q a s
iserhus
accanto a sarcus < zarq' 229, terida accanto a tarida
210,
< tarida 273, Ainelkerafis < 'ayn al-karfs 166, OeteXX^pAp < wdl al-hamlr 227, Beihai < badia t- 245??.
mudebeg

Non mancano poi casi di a resa con i o di alternanza a/i, anche riconducibile dimostrabilmente all'arabo stesso, come masibum e miesivum

< masbahah, mi sb ah ah 178: cfr. billacha < balla' a 37,


fideni, Fadeni < faddn 116, fundacus, fundicus < f u n d a
f u n
q
duq 120, gidida < a di d ah 130, gilleba < gali ab a 132, misida
< masid 189, ridena < raddna 214, xabbaca, shabica < saa k a 221, siktfa < s a q f a 241, turbit < t u r b a d 277. La stessa
vocale resa con u in iubdi < gabaliyyah 146, con o in Topxcrou
accanto a tharcassius < t a r k s 274, Mocati < m a q a
313. Assai
-

t i

alla

d) rinunzia aUa costrizione


faringale nella pronunzia
delle enfati
che e loro confusione con le
non enfatiche (t, d, s, z
l d,

dotto e popolare, di prestiti diretti e mediati, di varianti dialettali del-

fa

un'articolazione occlu-

^''''^^' dall'articolazione fricativa

"^

sinte-

75

strano maynara accanto a minar a e manata

'

< man ara h

187,

53. Resesi inavvertibili le opposizioni di durata vocalica, anche

conserva, nella a dei prestiti,

l'ar. a

timbro originario, salvo una propensione,


forse leggermente pi marcata che per <2, verso la palatizzazione in e, che
tocca per sempre una minoranza di casi: cfr, changemus < h a
| ^
77, chasena accanto a x^'^Mci. < h a z a n a h 83 (ma chasenus < h z i n
il

84), Vegesin < dayysin 103, duchena


Fadeni < faddn 116, Garbelis, Grbel

< dukkana 108^ ftdem,


< girbl 125, gilleba <

gali ab

^' ''''^'

""^ ^""8^^ P^^^-^l- delle corrispoJLeTuZ^e


''''' ^^"'^^ ^'^'- ^' limone
33-34),
onsiderata
a /la
la cnnV
confluenza, nella nostra
documentazione, di forme di uso

b.^''

cSe

sf

T^""

a 132, gudema < 'uzzmah (?) 134, hasserin accanto a


< hassar(In) 140, Chagegi < haggag 141, iuliulena <
gulguln 150, x^-y:X,k.pr\-^k, Bebelhagaerin accanto a xar^p)? <
haggr(In) 153, Chargtinumen accanto a romanum < rumman
218, sebesten < sabastn 232. Appare anche in xirium (e uxerium)
< 'usri 281, Guid(d)a (e Ued-, oeir-) < -wdl 227n, Ad corrisponde
solo in charobi < harab 81, se forma ed etimo sono esatti.
Xacrcrp

54,
stiti, si

La

bench abbia conservato il suo timbro in una parte dei premostra soggetta a forme diverse di perturbazione. In vari casi
t,

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

76

INTRODUZIONE
divenuta

<

rium

a,

specialmente dopo q:

a r 59,

< fe/"^\138,

51^

camisinus

<

< tinlr

213, ^^./e

< qimt

camittum

cr,

(?)

263,

54 canta

<

62, scarlaium

i's

xWoc < hlisah

milhaf 181, lameva, Mmto^^ accanto a Mit^


< niintin 188
.e|x.ov < simat 233 In
qualche caso tesa con u: cfr.
bastunaca<
bastinaq(a) 36, chulchum < h i 1
90, (xoo-tox-

< mistah
< mistah 237 Re<fisqiyahll7.

q
197, ixoOam, musta

mn,muxaru< minsar

sta isolato foskia accanto a


fiskia

55. L'ar.

'

q^pare ben conservata, bench


mostri una certa oroDen
Haiera accanto a chagira
r ah 72

sione verso . in Chagera,

.W,

< haniyyah

xavea

< ha?
< ha

76, ./....., ;(f pp^^

i-

1 r I

^9'

^'"''

213' -P^ accanta a -rapVov <


tiri
7(1?}
TnT.'
< qu^t6l,-ad"
'^l^aTlZ^^:^^^^^^^^"^"Samento
in
si riscontra in
ucc^i
< aalI w a lei "1022 e m
ifcomposti con 1 a y n .,alternante
^
con t T n oio
cr ar, days accanto a dls
106;

Vuc

tafana
-

risulta

Tno

^^^

a in

< 'ayn al-murd

Della fase di passaggio

rimangono chiare

'"'"'

a y

'

tl.
/../

^^^

h 155

'

monJpII..

"^ '"'

"^

"*' f^^^V^ accanto

a ^a/e^

<

qu

seitun

< 'ayn az-zaytun

di in

ay v. 55.

urUit

cfr.

9P

ben mantpnnfn

<.;

yr^^'^^

< azTXTral
< baraua 3^ ^/o//;,
-5

Azalora

2urd 27, barcocum


< dms 100 xi/oL
< fayfn-yah 279

<

Per fenomeni

daw
monottongato in

ma

204,

< lawz

<

Daura

dittongamento

dittongo

il

modo,

e, in certo

180, Aynes-

in vsPa

aw^ conwb ah

ar.

<

in alosa accanto a Lausetum, Chandikilleuczi

< amin

297, ridotto ad a in Atninadal

17.

60. Assai scarsi

canto ad Axza

99

< sawt

16, zocia

ad-dawlali

r a

di

coleya ac-

cfr,

maymn

59. Instabile pure, nei pochi casi attestati,


servato in

'

<

'

si
a.

presentano

zi

% ah. 26,

casi di aferesi:

xeri accanto

281, forse anche in scarlatum (anche

vocalica in Zisa ac-

<

che a

'

a r

vanno

e sfingia, se

iscarlati^'^)

isqirlat 231 e isfang 236 piuttosto


sifang; consonantica in arangium < nrang

n 23, azolum

<

uxerium

ri-

siqirlat

21, attuni

<

la-

d 27,

61. Altrettanto scarsi sono

casi

di protesi:

vocalica in alacca

lakk 3, aiosa < lawz 16, achannacca, ayannata accanto


< h a n n a q a h 78, amagasenum accanto a machazemm <
166, uxeri accanto a sherum < ari' 237 "^

<

channaca

ma

Ij

z a

' '^"'^^'^^^

57. Dell'ar. , altrettanto

passaggio ad
0:

attestazioni;

p.sl"iJi.ouv

166??.

s-

< u 11 a y
al-mard ib.

< ^^dd 191, Morarumman


<
218; o ad .: cfr.
<7u
,1^52 ?;rr^
< i^^hir32,sallach
< sutayh(a) 227, usfaru < 'usfur

<

155,

<

102, crixia

y h 239, Xo\jXixa, 'AtivouWx

condotti a

14?.1S < Vu^rah 24rr''^^^''^


^'^'"'"''"'''
gumn278;oad.: cL co7a < a u L9,
^ '"'"
i
< q i t a 9j, coi-ay,'^
accanto a a/^^j^
< q u b b a V t a 94 .A
f

et

< qulay'a

canto a xouXaia

^^^ ^

^"^ -' '

< tays

at-ts

h 225, sichus < s


q(a) 166, DynUmradi

S^^l^mU^lli
< gubba

259, Animorchia < 'ayn murhiyah 166


monottongazione in z: cfr. chugiria < sugayra

q a ya

passalo ad :t

alla

< darb dar

88, Darptarattis

contmione

r-W

< tayfflrlya
una tendenza

77

'

^"t^^
< ^^-

""'T"'"
"'"^'"'^

accanto

/- protetica romanza (cfr.


GSLI 187),
dipende nelle forme citate da discrezione del presunto articolo, cos
la protesi vocalica nei prestiti si pu spiegare, nella maggior parte dei casi,
con una
concrezione parziale dell'articolo siciliano. Il fenomeno non raro nell'antico siciliano: cfr
ant. it. (< sic.) acanino (Boccaccio Decam. Vili 10), sic. hanim vide bellu (Scobar
in
Trapani 296) < ar. hanin (Pell. I 215); ant, sic, avenella (a, 1159, BPI 41) accanto
a venella (a, 1220, Mnager ActMess 135) e vanella
vicolo
{a, 1298, not. Maiorana 8)

Come

l'aferes

'

Jfl; usum

^^^^^^ 287; ad .

in ,
tafana

'

"5 Quasi ceitamente con

>2<

<

vnella tramite il francese (Varvaro


(a, 1392, De Vio 180) accanto a pusata (a,

lat.

Frane.

'

100-101);

aposata 'albergo allog1413, LettRegB 221) < cat. posada (VakVAEO Catal. 89-90, con attestazioni pirt antiche); anadaria accanto a mdara
ar. n a zzar
199 e acatapana (not. Formica 15 marzo 1456), da cui accatapanus (a. 1267, Girgensohn
198; a, 1276, ib, 211), acatapams (a, 1282, RRS 187)
gr. mediev. KaxETtvo.;; amollea
(fraxmus, vulgo amollea, Fazello I 42, nota 6), sic, amiddeu 'avorniello o frassino
deUa manna, Fraxmus ornus' (VS I 137), cai. amiddeu, amilleu {NDDC 73), bov. amidda,
-o
gt. fxeWa (LGII 323: con a- per incrocio con ant, gr. b.\uk'ka.); ecc.
Non v' certo protesi di s- in scannacca, schannacca accanto a channaca)
JjannSqah
78, n epentesi in maschazemim (accanto a machazemm)
a b z a n 166, che stanno per
*x(h)annacca, *maxhazenum: cfr. scholti sciolti accanto a xugliri sciogliere (Eneas
335)
e, all'inverso, xavu 'schiavo' accanto a scava, -i (PoesSic II
217).
gio

'

<

<

<

""

"^^^^

-^-^'^n!'Z!^:^f'
nduzione ad
?-fin
., osservabile

carahana

di -^^bilit.

<

qay

r a

Pi co-

wn

60,

<

< m

'

'

'

'

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

78

62, Casi sicuri di sincope

romanza sono

^Ambilen
anche

forse

< 'ayn billawrl

galbu < q ali b


290, Ambleri accanto

indicabili in

< za'farn

czafrana accanto ^ zafarana

122

scarlatum e sfingia

< hlisah

166, Halcia
(v.

INTRODUZIONE

60),

252n-

Si

direbbero 'invece imputabili ad incertezza della vocale neU'arabo


stesso Chargitirrumen
har(a)gat
218, fargia, Habel edarge
dar(a)

<

ar-rummn

^
i'L^*^^'< ^^^^''rf^
Hakbtt'aq(a)bat

al-murad

''^''

<
al-mard

166

'

228n.

79

fenomeno, che a sporadica apparizione anche nelle platee , in tragreche, in casi come ab bakr = pouyjcpK; (Cusa 128; cfr,
mod. Buccheri, De Simone 51), as-sqq - ff.y%i\ (Cusa 282^), d-'aqqr
Il

scrizioni

}i,aYxp (ib. 577^), e che

letti

moderni "^ va

grecofono

te

manifesta anche in

si

riferito senza alcun

altri

arabismi nei dia-

dubbio ad influenza dell'ambien-

'^'.

'

Mentre va attribuita agli stessi Arabi di Sicilia la metatesi


< turiis < atris 230 e forse anche in chadi(e) < * li
< a h d i y a 71 ed Xxva^, se < a 1 - a h n s attraverso * li

65,
-Toupoi;

63.

Un buon numero

vere nessi

kujih

consonantici

52,

d ahi 98

cmuca < k amba

< ibsah

gibisa

machadanu-

di casi d epentesi nasce


dall'esigenza di risolnon graditi ai non arabofoni:

< mahdar

129, hugira,

164, Machaluba

L
Sit

< mab.an 166, magalugius < mahlg 167


< mahbub 168, rachaba < rahbah 211, risii
<
rotuum, porouXov
.m...

<

accanto a pout^^v

< habl

llahd

rati 219,

265, t{h)umims, Sc^evov

< 'ayn al-karfs

MnraL <

166,

'^compatibilit articolatoria

<

cahalu

cfr,

< qasr 67 dachala <


chugera < hu/rfh 14^
< maqrb765

56, cassamm

non spiega

casi

<
^a

u m n 276 Il/L r
^^r a i^ ^^7 rM^^^

4^^

coL

ya

ns

166;^, interno al siciliano

canto ad dbasius

kana

< al-baz(z)

il

fenomeno analogo

abrascium

in

5, juttena accanto a duchena

<

&c-

duk

< in ti 113, Gribel accanto a


125, midisia accanto a misida < masld 189,

108, fraxium accanto a farsium

Garbelis

< girbl

<

128

252

iTmlfu

< sitt

sytir

in
a

Cfr. salent. harrancana accanto a barracana


barrakn 35; cai, candemi ' flosciobietolone', 'fannullone' (NDDC 125), coi cgg, Chind&m e Condmi
(DCSC
76, 84), accanto a sic, gaddetnt, gaddimi ' colui che sommini.stra legna alla caldaia per cuocere la cotta ',
detto per ischerno ad uomo vile ' (Pasq. II 189), caddimu ' chi fa
la ricotta il cacio; caciajuolo
(Traina 139), caddimi, -mu (VS I 514), con i cgg,
ne, balordo,

'

'

Caddemi,

ChiUem pam. ghiddmi misero', 'tirchio' < badim domestique, esclave' (Kazim
I 54S,;^ Pell I 39-40 134; cfr, qui sopra la nota 100),
< (jaddam manservant, servant (Wehe 267^), cfr, malt, iaddjm 'lavoratore, travagliatore, operaio,
mercenario (Bar'

'

'

BEiiA

II 480,

BusuTTiL

canto a Itbanu

^ raoaqa

A75
,

o di

schalchum accanto a Jta^^i

biUoctus

Msarabie

< hamlah

<ah

/,

come

< ^b

accanto a

!i^? accanto

retto fxk..va
,

<
udur Pi
(?)
^ budur

buldurones
^

230

5T

^^^?^r\^^^^^

xaTtlc

SLJ
mminum

varianti arabe quali

c%>. < ha air a

zin
40,

^,'^-

^^^'

.abll

'^'^

(^^)"^
/

^^^^^

.inbll

42,

.-

^
7?
changemm, ^VT^^x, xarrv'/^' ^^,

< ^^^
,1,1!^'
accanto

< labag

li

"'"^'
a

tabbutu

<

u-''wV"^.
chieri

M l:)^\f;,^;X;,< .^^^

242Vztbtrr/Taii^^^^^^^^^^
motta

^
p.iVTeva, \f^^^
Mzte^

^^^'

< liban

161;
t a

bu

salent,
t

^iM

cfr,

GSLI

333.

254;

sic,

160;
sagnia
sic,

galnci accanto

a galiggi

<

Ijall

limbaim ac(LGII 297)


tambutu accanto a

74; cai,
sic, limpici accanto a Ubici, bov, e cai, limbici

(<

*sangia)

zammara

''?^,^?''^^ I ^^^'

SVS

'

agave

< siqyah
'

cai.

111-112), cfr.

a.

225;

cai.

hmbara id. accanto a iabbara <


1598 una caxia di abito et quatto
'

'

sedie ) di tambara usati (Salomone Marino 240), da leggersi


(
zambara piuttosto
che giummara, come vorrebbe l'Ed, (l.c, nota 1),
presenza di una nasale parassita non sia ignota ai dialetti romanzi
/ e
'^ct^t'^'^'^I^^?
(ctr, i^bLl % 334), la preferenza che qui si esprime
per l'elemento grecofono trova ampio
sostegno nello sviluppo assai ampio che il fenomeno assume nei dialetti grecanici
tanto bovese quanto otrantmo (cfr. Rohlfs Gmnm. 77), con espansione
quantitativamente non
trascurabile nel calabrese e nel salentino. Mentre ancora non risolto
il dilemma fra le tesi
di una nasalizzazione spontanea e quella di una dissimilazione
di geminate in nasale -|sccmpia, con le quali si tende a spiegare le numerose forme con
epentesi di nasale diffuse
nei dia etti neogreci (cfr, Caracausi Val. 117-120; Id, in Boll.
XIII, 1977, 406-408)
certo che i documenti mediogreci dell'Italia meridionale
e della Sicilia offrono una documentazione assai ricca del fenomeno.
Dalle alternanze di forme nasalizzate e non nasalizzate, afferenti a voci di origine greca
e non greca, si evince come nel Medioevo la nasalizzazione fosse in queste zone pienamente
in atto, in concomitanza non casuale con una ben sensibile condizione di crisi delle
geminate, Cfr. infatti; jipovlxou (Cusa 631) / ppotou (ib. 345) < ar, 'abbud (ib 5706)liy%ova.c, (Trincher 146) < lat, a qua, yjcoOpov (ib, 441)
/ xxoupiov (ib, 371),
axxoupa (ib. 103) < lat, aqurium; aYXOuixavSEaiv (ib. 546) / ajcxofxaVTSUiJiEVOi;
(ib. 546)
lat. mediev. accomodare; vxateptvac; (ib. 221), kyx- (ib.
128) / xxaTEpJva
(GuiLLOu Brbion r. 258), )caTreptvTQ<; (Cusa 681); av^aysiv (Trincher 247) / akXaYW (GuiLLOu Dannoso 58) e Mka.l,w (Trincher 288) U^aptev (Cusa 437); k]mLSav (Trincher 354) / nuiSai; (ib. 197) e .^-n\.Ua (ib, 74) / nitiSiwv (ib. 174); pi-

<

<^^

^'ip^rcor-

< mintili

188,

TtXinxeuaa!, (ib. 546)

'" Per l'epentesi


di r

78);

/ %k[.%fL\.v (ib. 185), .%TtK'{\%z\ja.

(Cusa

1)

<

lat.

applicare;

vraPivou (Trincher 252) / axiTaPivo (ib. 228) < lat. Octavinus; aviraXavti,
(Trincher 293) / ttaX^-cTi] (ib. 416), mxaXka.'^iv (ib, 263), vraXTi (Cusa 374)
per aVTaXXtTEt; avTtva (Trincher 254) / ft-tiva [passim); ecc.

80

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

mudegeb accanto
rahaba
raaaoa

<
<

accanto a

66,

e
i

a
<,

1-,

1^

mudebeg

K
1.
oi i
b ah
211,
<,

cW <

INTRODUZIONE

< mudabhn^

iq^ rabbaca
lu
" "^ ^ t. a g 193,
accanto a
-i-r
stftka accanto a JzXW/
s a a I f a 241
,y^,>.
241, t(?c
(?) 279.

< saqita

wikd

Quantunque, come

gi

237

fatto

nntit-P

CS

7n^

'^

TlllrL

Pertanto

kudy

'

* '^

87.

Forme

-a

(v.

Va

70); in chinisia

come

si

^!!"~"^^

< matrah 1R4 .


< .,,,,,^ ?4r..^i;i.'<'t:bT;a^7r
'

^^-

< m

t a

\./o..

S 61),

il

canto a

< gizya

[xicriT

cfr,

10, balata

< masd

valere per

rana 'catrame'

133,

nomi

nome

genere femminile dei prestiti corrispondenti ad


Spa < dar 101, Souva < diwn 107,

< balt(ah) 29, busa < bs(ah)


< m a r a s s a h 173, msida ac-

44, marascia accanto a marascium

pu
(V.

86, gisia

poi attribuito ad una diretta derivazione dalla forma del

< al-gr

algara

88, con sufEsso certo atono, distinto

< kinis(i)ya

vede, etimologica,

un maschile arabo:

-.

p-oOcttcc

dotte debbono stimarsi chassiria accanto a cha-

< sugayra

di unit arabo in -ah

t^'^^^-^J^'-^^'^

accanto a

-7)

la 4- ,

.le

[xoOo-te

< haznah 83, ffxia < sqiyah 225, barda <


32, burnia < burniyah 43, caha < q'ah 51, cha< haniyyah 76, chasira < hasirah 85, ecc.; esce in X'h9'^'^

< hirbah
da

q^.-a 198, .......

h 154,

xal,(i.va.

sira cit. e chugiria

(ant. fr, matera^)


accanto a (.^paxo,

si

barda' ah
nea

stamento di esso rispetto


alla forma

^^.

deve ritenere che l'uscita -ce, -a consueta nei prestiti


questo
di
genere grammaticale rappresenti la desinenza greca e romanza:
cr.

s'

<

rarissimi: xoSie

81

189, ecc. Difficilmente per questa spiegazione

di materia

< qatrn

come

< lakk 3, cata'zafferano' < za'farn

alacca 'lacca'

68, zafarana

290.

ziale dell'atticolo^^
i

prestiti diretti /.;

arabo

conserva

BurgilUmonis

bid

e,

-^^^

'''

in

SiVilio

^rang
e nei topon

con discrezione par-clono invece

ff--

..t^^^^^^^^

al-'attat-Tn
attarm i^q
159,
^J-

^' ^^^*^'^^'^. ^

lamhku 158

f
"

al- gar 215, /^nm


mi Burgillma <r- k, .;c

^^^^'

certo
"-r^

articolo

< ^^'^
sua
r-

aMawz

'^
< bure al-llm^ 4? n lu
darb
<
^f^^^^^^^^
<
K
Vk
bab
<
al-ha|grln 153, ecc

102, Bebelmaerin
t^ewagaerm
,

'

al-'a-

69. Nei sostantivi maschili,


in *barnus 34,
si

mudebeg 193,

costata l'aggiunta di

il

sytir

mantenimento

dell'uscita consonantica

252, eccezionale.

una desinenza, per

Di

regola infatti

lo piil -o?, -ov, -u[s, -um), an-

cfr, adalillus < ad-dalll


< haggam 77, charmusu
< pers. h a r m o s 80, darbus e darbum < d a r b 102, xcpipoi; <
kafir 152, suhus < suq 245, XxSioi; < al- q a di 13, milUsius
< mail a si 186; con -i- non fonematica arangtum < nran^ 21,
hdastus < b a 1 a h s 28, Burgium < b u r g 42, machalugus < m a h
lg 167, margium < mar^ 175, ragacius < raqqs 210. In qualche
caso, la vocale finale dell'arabo sparisce: burdum accanto a burd <
b u r d I 41, cahalu- < k u h 1 i 52, calafatus < qalfati53. Altre volte poi la desinenza aggiunta -w-, -iu-: cfr, 3caq)(^iov, cafisium < q a fz 50, cantarium < qintr 59, catusium < qads 69, xavoTiov

che in voci uscenti gi in vocale nell'arabo:


2, anzarutu < anzart 20, changemus

'^2 Resa d -h con -t si trova, in una sola


platea , in ^admah = xat'i-iT'^, pat-nah
xTEV&t, habbah = x^itteiriT (Cusa 580), o datuah = %^Q\)5ovtx (ib. 584rt). Ma
regolare -t per -b, in stato costrutto, nei toponimi galcat d-murabat < galqah 124,
192, cudiet a-balat e cudit ben caltele < kudyah 154 (ma %o\lSte to Xom, ib.),

< li a r { a ) g a h 218, Guziret Ezobbtig < gazirali 318, EakbitilAchahet Sacce 228 e xitETETTOupoOi; < 'aq(a)bah 103, 228, 230. Si ri-

ChargiHrmmen
facha,

tengono infondati
e

za' 5

ma t

gli etimi,

con

i'

per zambatarius 293.

marbtah in posizione

libera,

farSat

per frasata

119

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

82

< hanut
parenti

< tarks 274. Tra gli adattamenti, apparadigmi romanzi con suffisso
meritano di essere par-

lil, tharcmtus

reali, a

ticolarmente

ricordati:

< limn

Umon.

INTRODUZIONE

<?aw

< Utn 23, cutton- < qutun 97


< ai-bara 'a 4, barracanum <
< Buhar 38, cabanu < qab' 47

albaranum

162;

hatiakari}5,buccaramm

Contro tanti casi di femminili da


maschili arabi ( 67), se ne pu
citare
senso inverso solo qualcuno:
jummu
148, suguam
_

< sukkara

< gumma

248

Non

molti sono

^''

]t

It

'

'''"^ regolarmente dal rispettivo


singolare
'/' ''"P'^" '^^""^ '^'' tappresentano riflessi di^^^''^'

ai )mu minin 18;


^^^ < dawwrin 99
De/ W..'
sm < dayysn 103, ..m/ < h
a s s a r n 140
S^^^^^^^^^
Bebelha,aem < haggrin
153, laUarini < a.'Tt\rinl59
i^j,
V ^ r i n
matrahm, matrayni < m a t r a h i
y y i n 179 "4.

-ottu, -otta burniottu 43, Changirotta 72, iarrotta

!:

d^^ivati da arabismi
.?Tr-*' ^f.^^
sono nomi di mestiere

latino
latino-romanzi
Tra essi parecchi

^^'^'^
1'

COXITI,;

racia^ulZ

f^

isolato

^^^^

con

in -arius

107, fundacanus 120, xavouxpw^;


137

pochi

ur

ah

di

-o-

accrescitivo

243.

si

del

suffisso,

presenta lucalorus

femminili in 4a indicanti carica


o attivit:

?'

T'T^^^'

^^'^^^"'^

rnonretw e 1' ''T ''i '^J''^'


^^
^wt 281.

.^;/-

239. Pochi invece quell

Rollo.

il\^u'ksrtldtl2i'.:toi
.w.to
214,
r.

14).

'^^'^'^^'^^"^''^

'

Str

^^"^^"^

^^^^

^^^^^^

,<'^-ff7rn

r^?;2ri'?^t^

sff"S

nomi

di pesi,

"^ deverbale

298.

composti

ibridi;

vkemiragla 18, suprazimbi-

73. Sono derivati direttamente o indirettamente dall'arabo


gettivi arangnus 21, mllisius 186, miskinu 190, saner

mente tachura 257 e

tarifa

267; appartengono

all'area

284

gli

ag-

e probabil-

semantica del co-

52, *can'i 58, carmixinus 62, maiutus 170, musnnj

196,

229, scarlatus 231.

j-^rcwjT

-erm-

maranmerim 171

^^n diversa funzione

questa funzione

suffissi

lerius 242, capixurta 250, xpei'O'oS'apia 268.

74. Tra i verbi, sono derivati direttamente dall'arabo kdiari 151


e tayariari 256, nonch quelli a cui risalgono i participi raccamiatus 208
e tarrasiatus 269. Appaiono anche, con funzione aggettivale, participi di
diretta origine araba: magalugius 167, mahabubus 168.

Sono invece formazioni secondarie romanze arrassari 22, incabellare


48, dohanare 107, fundicare 120, galibare 123, mazarari 111, nadarare
199, m/can 216, .yewzdre 235, xiruppare 251, /f^j^ia?-?' 260, ^Man 282,
anche

Anche

SiaS

nel

2).'^

297 e i participi imbardatus 32,


281 si presenta chiaramente

xzw^ijr

75.

nu 190.

(ib,

-eZ/fl

o (dal francese) diminutivo si nota in


jupuni accanto a iuppa 149, zibiluni accanto a .fzwi/e 242, buUurones
< budur 40, burdonu- accanto a burdum < burdl 41, sirruni <

azottari
i

T-r/ l?nT

simile in ap-

48; in -o/d burniola 43, m/o/ 225. La presenza o

essi, cabella

lore cahalu-

^40,

e,

milato ad

55; in -e/to,

chanatella
78, cofjitella 93, mundellus 191, naccarella 198, zacharella 289 e, assi-

OM T^X
con otu <

145

< hamlah, -t

'

sarrem

in -ectu-,

parenza, cammeloctus

72. Pochissimi sono

Ji,aoanetm

tutti:

'"''''

T. rT

diminutivi tutti o quasi

Burgettum 42, yanackecta 78, iarrecta 145, iuppectum 149, manzapanettum 176 e, assimilati ad essi, dfanectus, fannecta 8; in -octu,
-ettu

l'influenza

d.ll.

gli alterati,

83

Di avverbi

si

njarratu 145, udichilhtus

nel contesto

279;

come un deverbale.

trovano solo arrassu 22 e mesckimmenti

<

miski-

LESSICO

mm

1.

Abasisa.

XIV

Item mercator pr pendere

sec.

cimini acri et dulcis, caruye,

[...]

stuppe laborate, cassiafistule, abasisi [...] tenetur solvere et exhibere pr quolibet cantario grana quatuor (La

Messina

Mantia 58).

Con
sponde
li ',

cabbasisa

'

141), corri-

al

'

trasi,

'

'

'

'

-ata

frescante
dall'ar.

Agegius

(cfr.

Cyperus esculentus {Pasq. I 222), gahhababbagigi o dolcichini ', testicoid,


(ib. II 187), cabbasisa, 4
pozione ottenuta pestando i tuberi del babbagigi; ritenuta rin-

'

sisi pi.

dileguo della consonante iniziale

al sic.

(VS

'

(ib. 393), basisi (ib. 394),


baccae foras subnigrae, intus albae, moUes, gu-

499-500), (Messina) basasi

liabb 'aziz

'

sta suaves, et esculentae


indicazioni); cfr. malt.

(Freytag I 330^; Peli. I 118, 186, con altre

'

babb ghaziz

earth almond, bush nut, tiger nuts

'

'

(Busuttil 76).

Al primo elemento
(Freytag Le), risalgono
frutto

',

'

(Pantelleria) cabba, habba

nocciolo della pesca o dell'albicocca

semini
in habbuzz-e pumu
semi di zucca (VSs; Peli. I 192,
'

coli,

ai

sic.

pips, edible (eatable) seeds

bu habbah (Cusa 227,


anche 21, 29 e chabbaras

2.

r.

14)

'

'

granum

bacca,

nome

vinacciolo

',

'

di qualsiasi

habbuzza

habb grains,
Sucak buhabbe 191n e

'Postille 63); cfr, malt,

(Busuttil l.c),

'

',

'

pastina da brodo di forma simile

'

',

'

at.-sic.

habb

composto, Par.

del

(70). Per

lat.
il

sic.

buchaben

(ib.

'

193,

secondo elemento

v.

r,

17); v.

Aziza (26).

Adalillus,

1290
Trapani

lacobus dei grada rex Sicilie [...] Almugaderiis et Almugavatis de societatibus Mathei Fortuni et Ferrandi de Casuis
gradilectis,
fidelibus
merasa

Abdelillorum
bonam

ciam suam

et

una cum

predictis

[.,.] invasistis et

voluntatem, Intellecto nuper [...] quod


b d a 1 i 1 1 i s terram CastroviUari

nostro dominio submisistis

[,..]

(CDArag

mm
M

ARABISMI MEDIEVALI

SICILIA

89

LESSICO
4a. Albata.

Matheo Fortune
V''^
^^^^'^S^veris fidelibus nostSs
[...] invasistis
[...] (ib I

1411
Randazzo

''

rrT'

fertat
icrram ^^astroviilan
Ca trovili

i^

'^^'^

Abda m^^^:'-'-!

li vostri litteri l. ni tramictistivu cum la a


di iohanni di vigintimigla (LettRegB 63),

richippimu

bara

488)

1312
Messina

acordamu et mandamunchi una


novu tigimentu cum li rquesti,

1411
Piazza Armerina

oportuni

con

p'Sr.T2^-1,r^;?f

h u..lL

(Freytae III 97^) "5

ad-dalll 'dux
.MaUl

dee.

de guerra'

(DES

>

sard

aL a^Toc

fan

ceTtoTels^S^^^^^^^^^

XSda
-VAmmd.

gr.-

(Cosa

22; 67

mancipium

^^^i^''^"'^'^^

'"""T"

^^^'^^^^ ^^ Sicilia;

^'

'

^^^^'

'>

^^-

per parti di lu

r a

albaranus (RRS

fuit factus

25),

albaranum nostrum [,,,] de


prius per
pecunie debita [...] racione mutui supradicti, obligetis vos eisdem in solvenda eis (CDArag I 174),

1285

certificatus

summa

Panigars

^^^^^
'

mandamus vobis quatenus recipiatis ab eo firmam et


neam cautionem quod predictam peguntani portet

1285
Darnils

mittat apud Siciliam, et non


tare et estendere vobis

tro-

^^'^^

Regine

1288

alibi, et

idosive

quod teneatur apor-

albaranum

illustris

albaranorum

(ib,

domine

198),

(ib.

69
,

3.

ba

Palermo

'''

^^^

protesti et denunciacioni

125).

(ib.

eodem modo

1282

'

all'ar,

'f

4b. Albaranus, -um.

^ ^^^' ^'*- ^^^^^^- ^^^^^^^^^^^^ ' (Du Gange I


(.^).

'

58^^39:1??^^'^*

^$ 10,

servus,

f
^
'l
f
""^^^^^

XIII siTtr^

/^fc 'auditores, Mauris


Hismni. '
Il tergine non
a itafoT.,'
viamo infatti, di

^^
/?\
fff/ ^P^^-'

J^

''

corrispondente

^l'^^^'

B^EC? 3^SgH^llS^

(DAc 24)

I 54), port.

'^^

'm

viae et ind

a^ion

duorum

iuxta tenorem

431).

Barcellona

Algcca.

1451
Monreale

1455
Palermo
Sic. lacca

aia ce

(Millun2i 301),

alacc

fPasa

TTT

albaranum

nobis constet per

que debentur

gonum

1 ^

[,..]

super debi-

domino Alfonso dare memorie rege Ara-

fratte nostro

[ ...]

prout in

alberano (CDArag

^'' ^'' ^^'^^'^ ^ ce-

'l^^^^'

^^*- "'

^^^-^ (^att.

(*. 351), ant.


^'ff'J''^'
T:
^^ ^^^^> 'P- ^->
f ''V^^'^
lakk mi"
"'"'' '^
^^^a assai antica

(P2W

III 3).

fuit humiliter

tit tibus eis [...] debitis,

rana

^^^^'^^^^> '^^--^ 'color

gomm^n"lapr'''r'''^'
518)r/llwS?T
105{

suplicatum ut de quibusdam pecunie quande quibus habere asserunt alb a -

1293
Alcolea
=

'

iTt

(DCEC

tis

(Giuffrida Bott.
488).

salacca
(Traina 36,
I 282), ant.
vene.. /...
(p^u
Prov. /..., fr.
/,^^,
XIX
Po. .'J. e lacre,
dall'ar.
colta

Cum

II 115-16).

rosso di cocciniglia';
'

1292
Barcellona

[.,.]

(ActSicArag II 13).

1398

auctoritate

Trapani

Castiglione 10 luglio).

1411
Randazzo

receptis

unius regii mandati

cum

alb arano

(not,

'

o per via

quantumcunque mandata sive a 1 b a r a n a cum apocis de


[,.,] non intervenerint (LettRegB 65).

V. Introd. SS
61, 68,
Sic.

1020r;S^IS^"g^si-^^^p.>,.

due
di tal

sor. i.

C^x-G^b...

II I4O-

dbaranu, dberanu

le parti colla

(disus.)

'

'

breve scrittura privata, sottoscritta da

firma di due testimoni

'

scrittura privata sottoscritta dalle parti,

contratto che per

il

momento non

si

ambe

dbaranu
clausole
di un
contenente

(Pasq. I 70), albar,

vogliono rendere note

',

'

firma, sotto-

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

90

scrizione

'

(VS

104), alberanu (ib.), sic-cal. arbaranu

'

scrittura privata

contenente l'elenco dei beni portati in dote dalla sposa


(ib. 232;
'ricevuta, scontrino di pagamento',
89), dall'ar, al -bara 'a
'

tanza

',

'

diploma

',

brevetto

'

Balducci Pegolotti, Batt. I

harnum
haran

a.

(a,

1216,

ib,),

'

(Peli. I

129-30);

{V

albata

doc. albar

a.

NDDC
'quie-

dbar'iV dee.

cr. ant. it.

285) e albarano (DEI I 107),

sp.

La natura

sorta di

'

alal-

sciu, abbrasciu

vtements, hardes
'

(Kazim. I 120^, Peli.

'

sorta di

89), abbrasciu, abhrasu

panno grossolano
'

172);

cfr. cai.

arbasu, arba'

(NDDC

albagio, stoffa di lana greggia, nera e pesante,

tessuto rustico impermeabile

(DEI

e pesante di color nero

'

49), napol. arbscio (D'Ascoli 64),

(ib.

it.

AIS VIII

e la

albagio, arbscio

4, 8,

1516 Cp) '^^ lat. mediev. albasus, albaxetus (a, 1281) 'panni lanei spe(Du Gange I 164), ant. sp, albaz (a. 927) nombre de una clase de
pano amarillo (DCEC I 85 s.v. albazano). Per le forme siciliane va
escluso un prestito diretto, che avrebbe dato per -z esiti diversi: cfr. ar.

iberoromanza.

V. Introd.

'

'

mediev.

lat.

provenienza dalla Catalogna della maggior


parte
dei documenti, da cui son tratte le attestazioni date
qui sopra, convalidano
la tesi (cfr. Avolio 70, DEI Le.) di una
provenienza della voce daL
l'area

arbaxiu (Scobar) e arbasciu (Pasq. I 106), abbrasciu

1039, alvarn,

DCEC I 81, DECH I 113 s.v. alhal), cat. albar {V doc.


DECC I 139), port. alvar (1* doc. XIV sec. Mach. I
177).

ufficiale

Sic.

panno lano grossolano, albagio (ib. 12), arbgiu (VS I 231), abbrgiu
'orbace, albagio: un tempo tipico dei vestiti dei contadini' (ib. 17)'^,
daU'ar. a 1 - b a z ( z )
toffe en general de lin, de coton ou de soie ',
'

1202,

Muntaner,

91

LESSICO

cies

106; v. anche Peli. I 114, Fare 319 d,

'

'

'

10, 67, 69.

'

azz

>

sic.

zizu (al 26), ar.

V. Introd.

qafiz >

sic. cajisu

(50) "^

4, 47, 65, 67.

5. Alfa;asius.

1298
Palermo

sponte confessus est se debere dare


sibi de residuo predi
cumsdam quantitatis pannomm de a 1 b
a s i o [ .. ] (not
JJe Utella II_23); confessa
est se debere dare dicto Nicolao
pr precio cmusdam peccie panni
a 1 b a s i i [...] (ib. 95).

ante 1312

Item de pannis

Palermo

ras Kecipit predieta

1322

albaxis

cannas sedecim panni

Alchantia.

^1
il

1239

g.

albasii (TabSMBosc,

Sarzana

alchanam

(Pol-

doc.

122).

XIV

Afari

sec.

s.L
1334
Palermo

'^"''''*"''*^

dkeXet""

P"*""^

albasii

(not.

etiam

nobis per capitala ipsa te concessisse


pluribus de iudeis ipsis multas terras ad excolendum in
contrata Favarie, in quibus procuratur et augmentatur utilitas curie nostre, et debent in eis seminare
et indicum et alia diversa semina que crescunt in Garbo,
nec sunt in partibus Sicilie adhuc visa crescere (Lagumina
I 20; Huillard-BrhoUes V 573),
Significasti

extractis per mercatores exte-

doana pr qualibet pecia

Corleone

6.

li

capilli blundi. Pigia radicata di listincu e radicata

di viti e fandi chinniri, et di la dieta chinniri fandi lixia e


ala dieta lixi mecti fecza di vinu blancu

Salerno 1

bugli la lixia

cum

la

alchanna

fecza et poi tindi lava la testa

(Palma

432).

1337
Palermo
1354
s.L

pannosde
(ib.

albasio

[...],

tunicam unam de

alba

8 settembre).

si o
Sic.

'

acanto, acanthus sativus, vel mollis

(SVS 21), canna

I 234), arcanna, accanna, alcanna


di a

b a s i si vestina pit iscaniu di


miscati;
quandu
potmu, tinuti su iscarlati (PoesSic
I 26).

aviri

s SI

^mbS)""''"

1439

Nemo

^''

'^^"'

de dieta Terra faciens


sa vendendi ipsum, sit
ausus

hircmam caprmam

[..,]

et

l'ar.

al-hinn'

hanna, fanna

1403
Corleone

Corleone

alcanna

(ib.

(Peli. I

-henna (DEI I 113-14, Batt.


^''

pannum

^"

P"t^^l^

r a

184, 250-51);

324), lahanna

(ib.

352),

I 293), sp.

it.

cfr. cai.

'

(ib.

arcanna

alcanna, ant.

alhena

'

(Pasq. I 70,

VS

31), lacanna, dal-

it,

(NDDC

89),

alcana, -hanna,

detto arbusto

',

'

el

polve

di-

^^^ Top. I 15 menziona una via Arbasciara o ' dei venditori di arbscio
in Palermo,
identificandola con il Largo N. S. di Vsita Poveri.
137 Va scartata l'ipotesi di una connessione (Batt, I 285) con l'omonimo albagia
bianchiccio, color bianchiccio
lat, a 1 b u s
i^ La -J- delle varianti cai, arbasu, abbrasu sar effetto di normalizzazione da -s- delle
altre forme; cfr. GSLI I, 287 e ant. sic, charmusu 138,
'

cau-

ponere seu poni facere lanam


lanam de calcinariis (AssCons-

'

'

<

i r

m
ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

92

LESSICO
que

se

hfnna
126,

reducen

DECK

alfem

doc.

(AIll sec), ant, prov.

la aUiena,

(r

1271,

tutte le

hmna,

doc.

DECC

(r

<

'

XIX

1258 Mach I
alcanne, dchane

71)

i^'

La prove

dal contesto della nostra


prima atte"

pi ancora che dall'accento, ritratto


sulla penultima siUaba
in
citate ", che potrebbe anche
essere

forme

Steiger

magrebino

marocch
marocch.

(cfr
^

Cantre. 256),

V. Introd. 54, 66, 67.

llante o

top,, a.

I 226), ant. r.

FEW

isp -ar

DCEC

doc. aa. 1252-79,

Alfenam

akquana (XIII sec,

nienza iberica del termine risulta


stazione

empleado para tenir

ant. sp. alfena

I 166), port.

catakuena (P

154)

de

las hojas

hinn'),

(ar.

43),

it.

bio

il

forma

DECC

errata,

alf anetta, alfantca


'

falcone tunisino

(T
',

93

I 180), fr, alfanet (fine

DEI

doc. Caro,

XVI

sec,

I 120), indica

FEW

XIX

qui senza dub-

L'etimo, ampiamente illustrato in Dozy-Eng.

(102-105; cfr, Devic 118-20) e generalmente accettato, anche se con


falcone del fanak ', con omisqualche riserva, Far, bz al-fanak
'

sione del primo termine del composto.

al-fanak,

Al solo secondo termine di questo,


cie di faina africana (cfr.

Dozy

per mezzo del falcone,

dava

II 285^?,

Wehr

designante una spe-

854), alla quale, appunto

la caccia nei paesi magrebini per ricavarne


forme omonime, o quasi, di quelle sopra menmediev. alfanegue, alfanex (Spagna a, 1016, Narbona a. 1049,
si

pellicce pregiate, risalgono

zionate;
Alchimia.

7a.

lat.

'

quibus utebantur ad lectos sternendos


a, 1048, Du Gange I 175; in Liguria alfanetus a. 1164, Peli. I 340-41)"',
ant. sp, alfanec, cat. id. (1" doc. a. 1058, agg. dfanechas a, 1009, GMLC
'pelles,,. teneriores et laeviores,

1373

auru perfectu

arti

1.

di

non

si

poti fari si

alchimia

non per natura, non per


f
'

(SposVang 21).

81), port. id.


*

7b, Alchimisttu,

1050), ecc. (vedi

(a.

coperta di pelle

'

'

coperta

'

11.

ce).

Con

estensione semantica da

in genere, potrebbe andare comiessa con

queste la testimonianza di un documento di Trapani: ex pretio venditionis et assignationis fannecte de cuctuni (not. Castiglione, 25-1-1476).

1373

comu

s.I,

vivu in l'accidenti di l'argentu


veru [...]; comu l^Tu^i
mistru a parm ramu auru (SposVang
109),

Sic,_./.^.W.

1'

a 1

eh

i s t

^arcUmia (Traina

u muta

l'accidenti

Tutte

de l'argentu

le

forme romanze denunciano uno spostamento

se si vuole, per le
37), archimista (ib,), dall'ar

al-

alqmmia iV oc a 12501

it-

^l.U>^'

r,

'

^^

due voci

siciliane,

il

<

cui aspetto fonetico {-ect-

-et)

richiama pi precisamente un modello catalano.

V, Introd.
sp.

dell'accento

>

fank, fank) caratteristico della Penisola Iberica; ci induce a


{fnak
vedere in questa la zona di provenienza del prestito, anche per la voce o,

4, 7, 26, 35, 67, 71.

^^'^'-

9. Alfortatus.

1325

Enna

8. Alfanectus.

^
foder ta 'recinifTn
rodeiatas
reapit doana

"''

'^ cohopertoria seu Robbas

carmum ana

in-

tarenos v (Pollaci 325)

1342
Catania

nonnulli fideles nostri, qui ratione ipsius exemptionis se


nostrae Curiae obHgaverunt servire servitio unius equi armati aut alforati, submittunt se servitio Comitum
aut Batonum nostrorum fidelium (Testa I 121).

Cumque ex certa causa providerimus certos harones et


pheudotatios regni nostri pr baroniis et pheudis que a
curia nostra tenent pr presenti anno undecime indictionis diete curie presentialiter

non

servire set

podus

in pe-

cunia ratione dicti adduamenti eidem curie subvenire et


propterea velimus ab eis et quolibet eorumdem predictum
ius adduamenti ad rationem de unciis sex pr quolibet

equo armato

et unciis

tribus pr quolibet

equo

1 f

o r

^7, Steiger Comrb.


256, Co.telazzo in

W im^L'^WlftT^tff'^i "4r
<<Lin^a^S;;str;*mfiff5^^^^

'""'"

'^""*

^^"'-^-

fa'''^
Si veda ancora G. B. Pellegrini, Alfanetto, in
79-80. Sul mutamento -ek-et-, cui ivi pure si accenna,

>

nostra XXIX, 1968,


qui carnuti s,v. catnuca (56),

Lingua
cfr,


94

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

\:Tiii^

YTifs%r

'" "'^" ^^""

""'''''

1343
Messina

pr equo uno alf orato


(BiblScript II 471)- pr
eauo

uno armato et altero alf


orato (ib. 475)^^' ^

1510

sub militari servicio unius


equi

circa

alf or rati Regie Curie

s.I,

".^^V-^.-^vicio equi unius Tifo"'


T:Tt%tf
309); sub
duorum eauorum
rati

(ib.

militari

unius armati et unius

servicio

'

alf orrati

(ib.

MI)

Ili

10. Algai-a.

1130
Palermo

1 -

g a r

'

grah

caverna, spelonca

(Kazim. II 516<2);

^'

^"""^ ''"""'

^^"^'^"'

T^mS sL'Z^^^^^^^

(Wehr 804^, Lokotsch

'

cfr. port. algar

et recto intuitu

(DocOrNorm

120,
I

r a

DECH

(DECC

158).

188^,

Numerosi

nome

667),

(XVI sec, Mach.

port. algara (Steiger Contrib. 241, 312) e Algara top.

nn

incipiunt ab eodem flumine


quae dicitur Cripta vadunt

[...]

algara

ad

163).

Sebbene dal contesto non risulti chiara la funzione di appellativo


toponimo di algara, vi si riconosce indubbiamente un riflesso dell'ar.

di
a

lnes

s.v. algara), cat. algar

eorum baronum, alium feudatarium


sive alia quavis 'causa
sei'Jo

95

LESSICO

s.v. alga), forse

riflessi del

(a.

di unit

156), ant,

1102, Mach. I.c,

anche sp.

id.

(DCEC

termine arabo e del suo pi.

nella toponomastica siciliana gi a partire dal sec.

colti in Peli. I 297-98.

XII sono

rac-

>

V. Introd. 27, 67, 68.

.enequi

sopra

aCr-i^

1^ it

'^^^'^ ^^(P doc, circal MOO,


I nrDm\T..?'
^^^^'
'id. (r doc. a, 1162
^
P""" '^^/"'"/^
Mach Ti-^^^^'
st ^^*- ^^/o^/
^i
11'
1*
doc
11'
T
1S7
^
a
1523
DPrr
X
saccia

OTC

'

al-hurg
seducente, ma stata

187), daUar.

mente

per la grave discrepanza

Dopo Mrime

(citato in

'

id

(Dozv

'

participio di cat.

guerrers

il

els

\^Qh\

D^X'

ou de

toile
'

etimo

''

'^^Pr"^^"^^ ^a escluso
^^^^^^^ "
^ ^"^ ^

"

ZT
piqueT Mil
'

bardTs de

Mirto

revStlr^

relatl?

^T

'

'

'''f

^' '"^^ P^^P""

M.

/ti^S^l^ES^^f

"^

''''^

5 dar

aulcidiri

(ib.

lu dilectu nostru cunsigleri


nerali [...]
stringiti

algocini

lu

con la securi

77).

1411

algozinu

mi ha espostu cum

ad pagati

la

colta

querela, Id

di la

et banditisi
[,..]

ge-

vui lo con-

sua vindigna (LettRegB

122).

algozirius

1412

fridericus

Catania

generalis,

XV

Regia dignetur Majestas mandare quod in singulis Civita-

sec.

s.l.

de tarento, miles,
consiliarius

noster dilectus

tibus, terris et locis Siciliae

(ib.

et bandirensis

169).

[...]

cesset officium

Algo-

quoniam ex inordinatis processibus illorum


u
multa mala provenerunt, et provenire possunt [...]; nisi
tempore guerrae, quo casu possunt esse Algozini, solum ad exequendum ordinationes Comestabilis, Marestal2

il

sp

facistilu

els

SSadv. C .T"'"'.
"^^^^^^^' '-f-te ragJutina.ione dT art; uf
oreTtt''';,-^^"^^^^^
francese,dalgerm, fdr
^"^ attraverso
(cfr 4 ?J
S^'"'^''"""'

-.

dedala ad unu sou

[...]

Piazza

'^"

^'^^^'^- ^^ ''^' ^P^tesi

termine, giunto certo

[...];

'

^.^.^^"'^,^ ^^^^^^'
'
n
(I.c.) ritiene
il termine

alguzili qui lu memolimentu (ValMax 33); que tou fflyu fussi


pilyatu da lu a 1 g u z i 1 i et aucisu in modu di sacrifciu
Mariu

nassi a lu sou

oy cognata

^'^'^""^^ semantica-

)Znl

Te

1321-1337
Messina

^^

'

^'

LmantLfu^

alfomr

cavaUs per

re.niJ.

e ....//. .//o...,.,
les p,emiers
taien
des covertures de
cuir

'

'

Ila. Algozitius,

cfr.

li,

no

vel aliorum officialium

sta I

majorum Regiae Majestatis (Te-

141).

llb. Algozei'iatus.

uDero

>

alleggerito

'

>

'

*non

1292

volumus

Barcellona

iam et de nomandato ad exercendum et gerendum


per eum in Curia vestra concedatis (CDArag II 170).
officium

et vobis

mandamus quatenus

Algozeriatus

stro beneplacito

et

quod

predicto Petro [...]

gessit

4
I

96

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA


Sic.

aguzmu

littore

alcuni Tribunali che

portano

(Pasq. I 65), auzzinu

J.

dicesi ai sergenti di

'f

-P-^

'^

ia.Ir

I 162), port. aguaza

(DECC
rida, a.

I 193;

(r

^4^^

987

li

(a.

'iustitiarii dignitas

Ipud

akmaria^us

'

-il-

ma

la

^n.' '^^^?'
?

(<

il:

officium algat.arii

abbiamo provenienza

'

./,..,. (D'Ascoli

Aragona

sDa^noL^^^

lo a

',

idaT

1339

(a.

sard.

t?^'"';^^'
^^'^^- ^PJ"''""

'/

^' ^'^'

"^"""^

cL^^'^^^^^^^^^

cS1,1^

''''''^'

"^

^'^^'^^^

^"

'' > -"'

da

ministro

'

^^"'^"^- ?' ^i
"^^^^^^
"^^^I
^
corrispondenza neUa docu-

ZfT'"

mentazione sicUiana.

Diffuso in

""^

'

'

nit ebraica

'

'

sinagoga

',

che

probabilmente proviene:

assai

il

termine

1393
lUS

1395

universitatem

Catania

et

(ik

ialmam

158).

1399
Catania

/T

^^ ^'^
^"r^

5;r"''

^^^'

consuetudo in
'"'' ^"^'^

mediev. alama, alcama

lat.

Hispanis, est

'

'

men

'

',

215-16)

consessus, concilium, synagoga

(Freytag I

'

306<j,

Dozy

cfr.

^".

Ora c' da credere, anche per spiegarsi la posizione anomala dell'accento nelle voci iberoromanze {aljama invece dell'atteso * aljama), che vi

gami'

stato incrocio con

sia

Kazim.

al-^ime'e
'

327), gami' [mas^id)

401, nota

layglesia

'

templum synagogum,

quo omnes conveniunt

cathedrale, in
cfr.

'

todo(s)

'

/), id.

'

die sacro Veneris


'

id.

ecclesia,

'

id est maius et

(Freytag I 305^,

(Wehr 161^), gami'

oratorium

'

(a.

1200,

(Vocab. 77), al-^mi'

(Steiger Contrib. 188, 325, 375; invece gam'ah

'

188, 306, 327), part. pres.


'

'

(Freytag I 304^).

att. di

gami'

si

ama'
fanno

'

coUegit,

risalire lat.

me-

apud Mauros Hispanos oratorium, locus in quem conveniunt


orationis causa (Du Gange I 176), port, aljama, algema mesquita, sinagoga '(< al-gma'a, Mach. I 158, s.v. algema), sp. aljama^ mezquita
(DAc 64; l*" doc. 1462, DHLE II 427) e, attraverso ture, carni, gr. mod.
p.oucrouXtJiavi-xi; vaq
Tf^atxi
(Andriotis 366), rum. geamia, g amie Moalgema

'

'

'

'

'

'

(Lokotsch 655).

'

V.

Introd. 7, 10, 18, 28, 34, 50, 66, 67; sichus 239.

ai ; ^
''" ^""^'^'^ ^^'' '^^''quod vulgariter
Sduier e
estt diitunTl'
dictum lu protu maiuri
-r

(ib.

1420
Palermo

comu-

'

schee
(ib.

'

'

'

judeorum predictorum

ofiicium de adelantattis

'

ritrovano nelle lingue iberiche, da cui

si

'

Catania
F

di

I 135, DECK I 177), cat. id. (1" doc. a. 1346, DECC I 202),
Maurenquartier (Lokotsch 651), dall'ar. a 1 - g a m a a Del
turba, agresto la doppia accezione si riscontra pure in arabo: ^am'ah
'

id.

diev.

seu

significati

DCEC

1219,

congregavit, continuit

intensa vi fu la pre-

'

^am'a

ama
.lilmTm

vi

ebbe

'

12. Aljama,

ali

Po-

(not.

Synagoga Judaeorum, Concilium, coitio, etc... Lusitanis Aliama est locus


in quo degebant Mahometani
(Du Gange I 177), sp. aljama conjunto
de los judlos
de los moros de una localidad ', sinagoga' (1'' doc. a.

DAAFior 26

V. Introd. $ 45,
47. 67: 33.

dieta

mani Judeorum

XIV-XV, quando pi

Sicilia nei secc.

senza di Ebrei (cfr. mischita 189),

port,

DCEC VEwTrA' '^'


^

attfavpi-c!n

'gobernadof de un^
inferior de justida

algoum

1660),

datazioneUiS Sen ;
^^l
"""t
sca^ers^nt^lT;^^^^^^^
armine

birro, aguzzino

^k^tagmus Le-

(L ci^^i

'

ali a

vendidit musldtam seu


lito 26 maggio).

1495

Mazara

'

.
.
'^^^^

^^- /^^^^^^^'^

n^o

qui sop,,. Generale


lo
a

cura omnibus

dieta civitate (Picene

115? Per/373 V'/''*"^- ^^'""^ ^^^ (^


-djev ./,...//^^ ,,,,

convincente l'opinione (cfr.


in

GMLC 94)^^
^' ^^'

"^^

152% ecf fipEW XTY 1Q?'

.SiriD^ES^
1157) e ^U.

Mach Ti

seu miskita, cura

vacuis,

II ci).

^""ff"^''
'^^^ ^^^^
"t^"^"

DTri TS VeCh'

75

'l

doc. ./,/ a. 1082

doc. ./^..,> a.

CDAm^

1286

'

gema,
tetris

sita et posita in

in ea existentibus,

ders"

'^T''

[...] de quadam
domibus, casalenis et

terris,

ff!

74

I 122), sp. al,uacil (1^ doc.

'

si

T^l T
'

'

DEI

''

'

97

venditionetti

1492
Agrigento

WrvieSte

nell'esercito
4;:;^
o+
j

(XIII sec, Prati 23),


/^J., dal'ar Ti
v
e amministratore deUa cosa
pubblica, mini trJ oriLi.nlI
^'^^
consiglio presso i Turchi
(Peli. I

'HK

cursore

aUa custodia dei career atT^

Algozmo, Avozzino CDri

cgg.

'

le notificazioni de'
loro ordini

a,uzzinu 'persona addetta

yi/j,
mnziom
trnf'TvsT^^^^^
(Vi

LESSICO

d^tsa^iutcrr;; L:;^r ^ ^^^^-^ -"'^'''''

aliama seu iudaycT


[.?J

^364)"

^-^

212),

-^^icta
^^ ^'^'^

i-w
solo congtegatio Vocab. 81, comunit Kazim. I 328, Wehr 106. La voce
ad
attestata in un top. ar.-sic. del Rollo : U mdt 'ayn iam'ah (Cusa 212, r. 17)

Ma

'

'

llumen fontis gemae

'

'

(ib.

186,

rr.

3-4).

mm
98

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

99

LESSICO

13. 'AXy.Swc,.

Archadii presso Palermo


999

circa

ilXSev

lxS^c,

n'

(CSS 40).

aq)pi,xi^v

s.l.

1123
Palermo

(v.

sOpwfXEv Sia toOto 5ti

(Cusa 471).

1143
Palermo

TV xfiTOV 8v rirpacra rapa


toO

1202
Palermo

cum haberet sex

L'applicazione del termine in

xS-q

ravpfxou

(ib.

sic.

'

Sarracenos

[...],

auctoritate du-

doZiGu^L^T%Partmico magistriparte erSiS


Se ^n
l ?. ar eh adii Sartacenoruni, regni magne
cune
pariter
^'^'^^"^

^?'

'

regie

iusticiarii

et

S
et

ti-

tulo emptionis, iuxta


quod continetur in duobus sor pts
ab ipso lusticiaro et
ar eh a dio
est

Il

et alter

Chaldeum

vocabolo prestito diretto


dall'ar.

dente quindi da sp

quorum
(Girgensohn 1261

factis,

Grecum

[.,.]

(cfr.

Sicilia solo a chi

Varvaro Lingua 163).

amministrava giustizia

gitu

'

tempo

giudice a

degli Arabi

secretie...

'

(Barberi Secr. 25),

cfr. lat.

ita Judices civitatum vocabant Saraceni Hispanici

senso contrario [alcaldus

>

'

comandante

1287, CDArag
vobis quod dabimus unicuique militum
arabo-aragonese (lacca,

a.

'),

Assignatio gayti

''",

(Traina 424)

mediev. alcaydus

(Du Gange

'

nella parte latina di

I 179-80):

170)

un

alcalde (1 doc. 1062-63,

q d

'

DCEC

giudice

94

'

in

Item promictimus

erunt cum dicto Alcalde vestro, quando veniunt ad nos, scilicet unicuique
militum duos equos, et unicuique scutiferorum unum equum. Et quod
quandocumque et quociescumque predictus Alcaldus ^^ vester, cum mili-

indit^en

DECK

e,

trattato

scutiferorum, qui venient et

et

tibus et scutiferis et famulis suis ibit in exercitum et cavalcatam...


a

1211

a.

tra Musulmani ne determin presto la scomparsa, non senza tracce di contaminazione con gaytus (127), fenomeno che non esclusivo dell'Isola:

seu iudicis diete


viUaiios

m. Cadii (BPI 79);

shera 237), abitato interamente da Musulmani

T^f'^^^f^'^^^^^J

[...]

1207, Pirri 131)

(a.

molendinum quod dictur Archadii (BPI 88) = ... Cad (Pirri 136); a.
1274 m. Archadii (BPI 133); a. 1308 id. (ib. 160). Dello stesso termine
era composto il nome di un importante quartiere della citt, il Seralcadi

V. Introd. 25, 33, 67, 69.

llv"

14. Almugaderius.

-nqui^.ur.itIesatti^tions'^^^^^^^^^^^
ne dall'Oriente FF\Y/ YTY 7'?\
.
?
(ib.;

sec. AJ.V, provie-

''?*?
r :Cfijoj'm i':t
r
"

fetamo

W /
port.

J^^^^gicubes

Moccio

ka^fco (r doc
.; i i^^
j^2,
.1

a. (! doc.

a.

1130 Mach T

pud Satacenos e Turcos


daH'OrieMe DiuttostoT

(ib

II

\%u

"",=

3^ DKr "tTS
17^ nil

dell a

?S T

'

j^'^

r'

'

''

.""

1290

lacobus

Trapani

cietatibus

""^'=''

''

1170-80,

a.

DECH

I 169), dall' ar.

un processo

Jd

..^e .n ..enne aea.oni

.ponLas^e L"it'

^-

bonam

vo-

I 486).

'

'

.iS'.^ iitlf^r^' "^^

Almugavaris de sode Camerasa Abde-

Il termine, che qui appare in isolata testimonianza con il raro adalillus


per
designare gli 'ufficiali subalterni' delle compagnie di almugavari
(2)
(15), certo di provenienza catalana, corrispondendo a lat. mediev. almocadenus capitaneus peditum, Hispanis (Du Gange I 191), ant. cai. almu-

I 152-53,

anche

et

et Ferrandi

lillorum dilectis, fidelibus suis graciam suam et

ant. sp. almocadn

V.

Almugaderiis

Mathei Fortuni

luntatem (CDArag

gatn (1* doc.

^).

[...]

"1"'

^"t ""'
""'

PMefectus
U^H t""" "^'-dersi
1 f
una provenienza
'''

'

"'"^

'

DEGC

'

>

a.

1283,

RRS

(1" doc. aa. 1256-63,

195-96), ant. port. almocadm

muqddam

-enus

I 209; almocatenus

capitan de tropa de a pie

(T

doc.

a.

587),

DCEC

1297, Mach.

'capo, capitano'. Piuttosto che nata da

-erius inverso a quello di algozirius

>

algozinu (11),

* "^'

aZ-Sr

"5 Correggiamo l'erronea accentazione gatu, ripresa in Pell. I 134 e VS I 520; cfr,
ciitu (Pell. I 133, contro cajitu Teaiwa 140), ant. it. gatto (DEI IH 1747), it. ant. e lett.
gto (Batt. vi 537) e i cgg. Cito e Gatto.
^^ La mancanza del testo arabo non lia permesso di accertare quale fosse il termine
corrispondente.

(J

100

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

LESSICO

termine Iosa

Il

'

mandorla

qui con concrezione dell'articolo, scom-

ma sopravvive in toponimi come


(STS 81, Steiger Contrib. 179), cr. Chandi-

parso da gran tempo come appellativo "^

V, Intfod, 22, 34, 36, 66, 67,

Losera 51

1, 'a Lusia, ecc.

presso Calatafimi

killelcz, Chandikilleuczi^*^

handaq al-lawz

da

15. Almugavai'i,

presso Castronovo
1289
Gaeta

',

101

Promisso tamen per vos


bona fide quod a

1401,

'vallone del mandorlo',

CCMun

139); esso risale

551 a), d. almonde (en corce)


(Kazim, Il 1040^), come sp, alloza almendrugo
dalus

mueavar

Dozy

(a.

1393, Guarneri 307, 309;

(a.

'

II

'

',

'

177,

DECH

1
'

(T

136),

v.

Lausetum
'

amig-

all'ar.

a -w z

wza

'

une amande

doc.

a.

'

DCEC

1611,

I 226), port. arzolla (Dozy-Eng. 147, Lokotsch 1309).

V. Introd. 47, 59, 61, 67; 4, 126.

1290
Trapani

Sem ("ist*"
1290

ditis oiaisis, iniuiUs,

Messina

ns negligens et remissus

*'"""" """^

"

'">

Amitiadal,

Ego

1196

agtavmmibus, ou.s

et

cuc

"^ dignosce{ih.

17.

534)

A min ad al

1202
Palermo

.alano di

in

BUCCI

.,,

sitatem celebtes

m DEChI

fiLg..

(D

1 9

"""

'"

^^^-^

f i^o 'S vlrTi?;"

'

documento
' t"?-":

"""

17).

della dinastia

(SMS

'amin ad-dawlah

t:

"'

""^

'"'''

realt

titolo,

il

III 596, nota 1), riteneva di spiegarne l'uso in questa

'

che non registrato nei

(1^ doc. a. 1313,

48), cat.

(Mach.

sHot: 4).'"""^'

dovette godere nei

lessici medievali,

Matheo de Trano, nauclerio aminaddo


Al primo elemento del composto, l'ar.
las

DCEC

I 77,

^' '"^'^'^'^ '' ^--^^-^ (Braso


Jard.

dami

DECH

'

id.

'

{V

doc.

I 132) e forse ant. pis.

a,

1250,

I 106)

DECC
(a.

accenna a certo no-

si

amin
'

de arquitectura

luamare

un

(DiplInCarl 6).
,

risalgono sp. dlamn

que en lo antiguo

oficial

pesas y medidas y tasaba los vlveres

lo antiguo para reconocer obras

16. Aiosa,

IL In

paesi romanzi di una vitalit maggiore di quanto egli non credesse, se in

contrastaba

1424
Palermo

Sta-

'il fidato

chio dignitario musulmano, forse ancora dai tempi di Guglielmo

tarlo

taod. SS 27r45,

regi!

corrispondenza di Aininaddal del secondo

la

col titolo onorifico arabo


'

olim magister

doc. angioino dell'a. 1269, scritto presso Lucer,

V.

42).

sottoscrizione con la permanenza alla corte di Federico II di qualche vec-

""'"'' ^ispani, ob animi genero-

CmBaTiSt

Aminadd
sum (MonHMans

Signum manus
buli testis

L'Amari, nell'indicare

O>:omn>;

sum (Ardizzone

sacerdos testis

Catania

',

',

'

'

alarife

(DAc
damim, amim

juez de riegos

I 134), port.

1173,

diputado en

Peli. II

420)

'

''.

V. Introd. 22, 33, 59, 67; 30.

''*

Circa un suo recente ritorno a Lampedusa v, la nota 4.


ipercorretta rispetto alla precedente (cfr. alchidir < aucbidiri
uccidere ',
RegCost 245; LVV 394; PoesSic 168, 173), contro il difiuso fenomeno voc. -f- / -|- cons. >
voc,
u
cons.; cfr. GSLI 42, 134. Il dittongo pure conservato in imv XXoM^
ibn al-lawi (CusA 23Qa).
'^ Per attestazioni di d-am'tn anche nell'arabo di Sicilia v. nota 130.
'"^

Forma

'

.H)

9
102

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

LESSICO

18a. 'Afii^p.

999

circa

s.I.

1124
Mazara

Tou pouXxo-ev you

HEya?

aix-qp&q

Tzpyioc,

n'np

TO(ppix'i^v

[XfXTQpdc?

(CSS 36); rpacrsv


i^

(ib.

38).

1140
Palermo

unpSoq

1415
Trapani

al

1421
Messina?

lu officiu di lu mastra iusticzeri oy

1432
Messina

Et noviter alcuni li quali su per parti dil'Arnairaglia


di lu Regno [...] (Giardina 210).

EYEV^ou vt6^

(ib.

1155
Palermo?

^tt

S.l62f

*^^P ^

'"''
(ib.

^^^^"

sicilie

(LettRegB 137).

miranti

di

castella (ib,

252).

72)

(Lagumi-

lu locutenenti

elu vice miragla

vexanu nostri

chitatini

(CapInCDem

208).

su patri et figlu et
Multi et assai poviri homini
per fugiri lu foru di la chitati et convenirisi per lu foru
di la miragla servendu ali xabichi ci ala tracta di lu
fiumi la quatragesima, alleganu lu foru di la miragla

23).

'^'I^^-

miragla

na I 367).

1146
Palermo
xpLO? rspYLO,;

ad mi-

ragia

1450

pwv

per lu dictu nobili

regni

Catania
covvn^ ToO

dm irato

1412
Catania

(Grgoire 85).

1130
Palermo

1141?
Palermo

103

1468
Trapan

[..,].

fructus et ptoventus vice

nium

admirati

tonnariarum om-

diete civitatis Drepani (not. Scrigno 11 gennaio).

^-mi.atus ammirato18b. Admiiracia.

1240
Citt d Castello

1283
Messina

officium

Admitacie

duximus

fiducialiter

Regni Catalonie

committendum

[...]

eidem
mandantes uni-

et Sicilie

et singulis hominibus armate eiusdem, quod ipsi


Rogerio tamquam Almirallo nostro pareant fideliter et intendant, in omnibus quibus ammiratis predecessoribus suis

versis

1285

nobili

Rogerio de Loria

Maiorca

admirallo (CDArag

'"

"^^''" ^S^"^"^ de Loria


nosttum maris et terrae
(ib.

luTZT
lum

I 270).

officium ipsum gerentibus

ALiral-

soliti sunt intendere et parere,


dantes et concedentes dicto Rogerio plenariam potestatem
faciendi, si oportuetit, de hominibus stolli, seu armate predicte, et de omnibus aliis hominibus, qui sunt de foro
admiracie ptedicte, racione iurium ipsius officii tam

274).

1290
Messina

in mari,

1321-1337
Messina

1348
S.

l^n^

oris... caput
galearum in mari, vel
qui mira opepugnans xn mari, qui
dicitur

miragla (SedS,

Il termine, che nella corte

[...]

Intandu era in Sichffia


unu a d

gSlli fulTll

'^^^^""'

della flotta
i

r a

normanna u usualmente

applicato, quale

ti-

tolo onorifico, al pi vicino e prestigioso collaboratore del sovrano, proprio


in Sicilia si

Cefal

in tetra, lusticias civiles et criminales

Mirator

Martino

1358

quam

concedimus, quod habeat et percipiat lura omnia,


que ad predictum admiracie officium spectare noscuntur (RRS 618).
scilicet

suppone che abbia assunto l'accezione specifica di comandante


', con la quale s' diffuso
anche fuori dell'area romanza ^^^ Le
'

sianuri di Si

^-^^^i^Tt^
'51

gines

Si

de

veda

la

monografia di L, R, Mnager, Amiratus

l'amiraut, Parigi,

'A[xif]p(;.

L'Emirat et les

ori-

1960.

KU

104

'

',

ma

attraverso distinti filoni, ai quali tuttavia, a causa di


reciproche interferenze, di adattamenti alle strutture delle singole lingue
mutuanti, di supposte accessioni di un determinante alla voce base '", non
in tutti i casi
pu farsi sicuro riferimento.
Prestiti diretti dall'arabo

(a.

<

sono

twv

e \xi\p

iJtrip

[iVipwv (a.

1146)

Lo Miro contrada presso Marsala (Amico II 49a), col


(Agrigento) De Miro; Aynmir amile casale della Chiesa
di Agrigento
1266, Pini 705, Amico 1119) < a y n
fonte dell'emiro degli emiri
nota 166); Momolina casale in Val di Noto (a. 1299,
Amari-Dufour 42)
(amir al-) mu'minin principe dei credenti '=^ Cfr

cui risalgono

(v.

topp.

'

'

'

'

'

alamiro

964) e ant. valenz. Alamir top. (a. 1168,


sp. mir (a. 1300), amir, alamir (aa. 1295-1317,

ant.

(a.

1359),

(P

emiro

ant. pis.

giunti per via commerciale,

emir (AlcM

Anche

il

ma

(IX sec,

DCEC

tal

come pi

1173,

a.

tardi fr.

mir

(T

ib.

>

II 234-35),

doc. a.

ST"

VII

1101,

FEW XIX

sec,

emir

(DCEC

^" ^'- ^'-

5^;

cfr.

^ ^=

fxipcc; -gSoi;

Kriars II 18), la quale

^^"^ ^^^

^-^' M^^^'^'^^. P-

senso sono state avanzate diverse proposte:

noyvpJl" ^^5),_amir al-bahr


'comandante
Z,ll T'
mandante',
a m i r
a mir a
'

Peli

it.

^^' ^^^"'^=

an-

425), probabilmente
sp.

emiro (DEI II 1464).


bizantino accolse il termine arabo nella forma
755),

gi [xip

vl^i

151-S;

IV

doc, lumeru

ant sp

amir + kt. -lis


mare', amiT awwal

del

emiro degU emiti

',

'

mir

si

ritrova in Sicilia e ha dato anche

(DCSC

a r

r a

154

"

comspondenza con

mamoim

[a.

tendente

al

cit.

miramomni,

ant. cat,

ant. sp.

almiramomon

(a.

(Dozy in
primo e"

r fio

^fct^>
a

'w"' '''^llJ^r'^

DECC

I 227), sp. quibla "punto del


\^^^. "'^=^.
^' musulmanes dirigen la vista cuando rezan'

K^^-fn(TT^V%Tf,'^^i\^r^\^^t
2^^)
,i

f"'^^"'

< ar. al-qiblah


^yiTkii h^h^if\jP^9^^^ P/^^<"-^
(1^ doc.

S/fla

do/

i4f

-i^ almu^uT^'
ri^'igf

non, per influsso del

id.
(Fkeytag III 391.,
XIII sec, Mach. I 145), sp!

fi^TP^TT^ il^'

^"

^^^^- ^'^ '"' P^

.Li^ T"^^'''^"''"''

(DCEC

Giunsero infine
iberoromanze per

XIII sec,

DECC

il

151,

DECH

215-17), sp. almirante

I 193).

anche in Sicilia nuove forme createsi nelle lingue


mutamento di am- in alm-^: cat, almirall {V doc.

(DCEC

le), port.

id.,

ant.

fr.

aumirant (Mach. I 168), ant. it. almiraglio, arm-, almirante (DEI I 139),
Di qui appunto le varianti sopra citate almirallus, almiranti, armiraglia e,
con esclusione del presunto articolo arabo agglutinato, miragla, cfr, a Pa-

lermo Sancta Maria de la Miraglia (a, 1330, De Vie 110), prope


partem fluminis de Miragla (Barberi III 530), Miragla tonnara di Bonagia
presso Erice (not. Scrigno, 11-1-1468), feudum Miraglae presso Troina
(Barberi II 73), Miraglio fonte del Furiano (Amico II 136), Miraglia 51
F 2, il cg, Miraglia (se non da Miragla, nome femm, a Trapani, not. Castiglione 11-10-1462),
it.

merid. Almirante

almiranti (Pasq, I 79), cfr.

sic,

(DCI

cg. sic.

il

Merante,

52),

V. Introd. 10, 34, 37, 67, 71,

XI

%ai
%aX

sec,

s.l.

fsOO.'pZS:

'

'

"^ Mox../7/w, lat. mediev. afmomk


(Du Gange I 191), almmerim
ii^srif (la 2oc Wm-/ a. 1081,

crTpaTO.

vajciJi'reTTi t)

dq

ito(TTp(p'r]

^px-rpou

Ty

xifiv

%cf.i

yyit^zi

zie,

t MovoSvSp-n

0a&av %aX va^piTcrT) xax

'Avr^pLV

(Mnager MonCal 322),

1146

-npXETai, rig t ^ovt] t p.icpt; toG rci^aSiou xai, -np-

Cefal

XETat ti(;t

Le forme

vr^ap-^v

attestate richiamano

pianeggiante sull'orlo di

il cai,

un dirupo

'

Tig- xa!Qh>a.c,

(Cusa 618).

(RC) amara, (la)mara,

(NDDC

84), arzani

'

id.

'

-u

(ib.

luogo
100),

=i

'^''*^' Pitor...'

DCEC T] 57 w!fT''^' <,^=P-^ ^y,^^"'


'''' ^"" X"I
a^ doc a 1211 lui rT''K,V'''''"^ f^"
'"""^^

L/A;/cT(a

admiror (>

lat.

19. 'AvT^pi.v,

bmi

rt Sr.?

Ammira, Amir, Armir


16). Per aggiunte di suf-

5b).

^""P'^" Af.>o.i regi Tunicii.:, et nobilisfimo


vl3trTy.t'.\r''^*^J=""
P"'"" dei documenti citati (a p. 381) si trovano altri interessanti
Tellril '^f
"^P'' ^=g Mahumetl et per Idquibk et super

horlfonte

a doc

latini e

arabTsmi

(DTOC

1244), (a)mm-

Moio

^MC

cgg. cai.

topp. Armar, Armir

"'

161U,
XIX Gb), nel testo latmo-arabo di pace tra il re d'Araaona e il ore.
regno di Tunisi si legge (lacca, a. 1287, CDArag
I 378)
nos AbdeTehehIt flu
*' '"P^ ^;'T dBlla, Catalogna al re di Tunisi (Mo, a 1291 CDA
nT21 MlTfi ?"^''^'
Miraboaps
regi Tunicii iUustri'; in un 'documerf
te de tato^Tnni^?
consigliere del te Federico III di Sicilia
"* un
(a. 1308, ActSicArag II
Z.l

Mox

arag. dell'XI sec, amirate

c^mandantrdeU^

35) e

FEW

^
detLiW scompS
^'
+ .^
DCEc'l lTiram^I?Tfs-r'''.
T'^"
al- ali 'alto
comandante'^.^iU^.^
'
(DEI I 168a; FEW

,n/,-

105

amm-), nacquero
dalla forma bizantina o dalla diretta voce araba forme che non sono certo
esclusivamente della Sicilia [amiratus, gi in Eginardo, a, 801,
Le,
appare in Guglielmo di Puglia III 343, aa. 1095-1099 '^^), ma che qui pure
si ritrovano in parte, come admiratus, amm-, admiracia, cfr. a Palermo
cappellam domini Christofori Amir aldi (a. 1113, DocInNorm 10) e i
topp. pontem Admirati (a. 1292, CDArag II 334), in flomaria admirati Panormi (= Fiume Oreto, a. 1298, not, De Citella I 34), flumen
Amirati (not. Salerno 2-9-1342); in Calabria Mirata 43 E 1; in docc,
fissi

Steiger, Contrib.
339)

che questi direttamente dall'arabo; ant. Ug. (a)mirus

cat.

/i(

LESSICO

modeste nel numero rispetto a quelle che ne


o&ono
documenti dei vari paesi '^\ risalgono tutte all'ar. a m i r
comandante

cg.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

varianti qui raccolte,


i

^^"

5o'S:

^^'^-

^<^'

DECC

I 218), port.

^''"/"

almomife

^264) e ant. vene.

^^5 II

termine proprio riferito all'ambiente siciliano; Obsidibus sumptis aliquot caReginam remeat Robertus victor ad urbem, Nominis eiusdem quodam remanente Panormi
Milite, qui Siculis datur amiratus haberi,
15 Cfr,
14-16 e note 62, 71,
strisque paratis,

^am

106

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

LESSICO

da ricondurre forse, secondo Rohlfs


(LGII 41-42,
11 ce )
all'ar
a,'/ *7^^^^
esattamente,
>

an r
P'^^
tectum
domus
(Freytag
?^?
iV Z43b}, toit, terrasse d'une maison (Kazim.
II 1203^; cfr. Peli. I
251, 287), insieme con i topp. calabresi Anzaru,
-i, ecc. (STC 253
DTOC
12,_ 154, 388) e probabilmente anche Catanzaro, a.
1145 KaTavT;piov

NDDC

'

'

a r a g

deli

ar.

>

sic.-cal.

STC 827,
(> z) pu

elemento bizantino locale.


V. Introd. 28: 30.

1853)

>='.

La

difficolt

Contratto di vendita dei jrutt di un giardino, exceptis


arangiorum et fructibus unius arboris persici, et unius lomie (ib. 317).

fructibus

ante 1312
Palermo

tores exteros Recipit predicta doana pr qualibet Barcata

opposta

s.d,

anzaru

tu

1455
Palermo

anzaru ti

Item de

(Giufirida Bott. 489).

'^"^^^^*
(Frevt?/nr..fr'/'?^'''^*"
''^^^''^^^>
1

(^r.

V. Introd. 19, 35, 41, 69.

^-^-^t

"
a(n)zeruto
01 -lof
^^^' ''''^'
"^ange
aie w.
'rT^t'r^^^
w'I'^
i 31), avT(;apoT
(ib, 83).
''

'

id.

^'-

(DEI

'sarcocoUa'

pr

1337
Palermo

Palermo?

1287
Palermo

'"

extractis per merca-

vendidit

[...]

dentium
tella 28

in

Si

in

omnes

arangiorum

et

arangiorum
arangiorum (not.

nunc pen-

fructus

arboribus

(Bresc

R.

De

Ci-

aprile).

vendono fructus arborum

domorum

cortilibus

arangiorum

ipsius

viridarii

jrutl

(not.

existencium
Salerno 20

arangiorum

et

nu-

unius pedis nucium cujusdam viridarii (Top.

lige, et

II 37).

Videas ibi et lumias acetositate


sua saporandis cibis ydoneas et a r e n i a s acetoso
g
nihilominus humore plenas intenus, que magis pulchritudine
sua visum oblectant quam ad
a^iud utiles yide^.tur. Hae
quidem ab arbore sua etkm aim
maturaverint difficile cadunt, et novis
supervenientibus veteres cedere dedignantur;
nam et tertii anni poma lam rubea et secundi adhuc virentia
et presentis anni flores in
eadem possunt arbore pariter inveniri
(Falcando Epist. 185).

"^'^''' ^'"^'^"^"^ gtanatorum, duobus


llTrfJn^i'J""''''
planzonibus
arangiorum e uno pede frangio
arangio-

rum
1298
Palermo

citris

centenario

fomeriare arbores citrorum


70, nota 7).

cium

post 1189

lumiarum,

settembre). Si vendono
21a. Arangiutti.

persicorum, granatorum,
citrorum et aliorura fructuum recentium, herbarum comestibilium, ceparum, alleoruni, decem pr quolibet centenario (La Mantia 32).

]ard.

1329
Palermo

334).

quolibet

1319
Palermo

"

(Pollaci

ij

ng

a r a

arangiorum,

235 Peli I
^'^^''' ^p-^ (Du
'

Item

lumijs,

Trapani
("VNS 39).

r.

trovare spiegazione nel tramite

20. Anzaratu.

1345

1299
Palermo

Tarenos

Catania

II 42).

'

da un trapasso

dopo un quadriennio iardinum


cetrorum et lomiarum (not. De Citella

cerasia tres e d restituire

'

(rrmchera 181; etimi diversi in

107

(not.

DeCitella

196),

Affido di un giardino, con l'obbligo di


corrispondere, oltre
la gabella
denaro, ara gi ducenta et
cartelluccias de

fuori discussione

un etimo

lat.

helciaria

'fune per trascinare

'

(Fae 4099).

1340
Palermo

1352
Palermo

Cabellotus [...] omnium fructuum arangiorum nunc


existencium in omnibus arboribus arangiorum viridarii vocati la milza (not. Salerno 2 marzo).
[...]

cum

(ASS^

I,

domus

rum

cortili et quatuor arboribus


1876, 475).

omnes

arangios

1356
Palermo

vendidit

1367
Palermo

Concessione di case con

[...]

arangio-

sui viridarii (not.

Ama-

to 23 febbraio).

quo sunt piantate

cortile, in

aranciorum

arbores

n i u quandu

(Top. II

1373

comu r

s.l.

tantu esti chintu di acqua (SposVang 112).

1429
Palermo

legavit

a r a

vineam unam

viridario

acqua, la sua mitati oy

ipsius magnifici testatoris

arangiorum

(CFilSpec 107).

esti in

et

tres

18).

cum

eius

aliorum generum arborum

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

108

unam ad unda

1478

cultram

Siracusa

araniu

1491

cultram

LESSICO

et

et ad una banda ad
pampina di
ad buctunelH et rosis (Mauceri
111).

altra

unam laboratam

pampini

aranju

di

Noto

(ib.).

dissimilazione a distanza

'^'j

>

sec), port. laranja, con n-

naronja

cat.

'

toronja

'

(DCEC

III 499,

l-

per

DECH

IV 211); intatta essa rimane anche nell'it. sett.; lomb. narnz, ven. naranza
(DEI IV 2546), da cui gr. mediev. VEpv-rJ^iov, vapvr'^i (Du Gange G.
Gr. I 991),
rant.

21b, Aranginus.

XIV

sp. naranja, -o (1" doc.

iberiche:

109

Ma

gr.

mod.

(Andriotis 227) e probabilmente rum, n-

vpvT;i,

tracce pur tenui della primitiva iniziale sussistono in Calabria

STC 2710) e Naranzaio (DTOC 210);


dubblectum unum de cataxamito narangino (a. 1266,

nei topp. Narancium (scomparso,


ant. pugl.

cfr,

gli^Pectas tres de duabus coloribus

pJLn

cum

ad aurum

listis

'^^'""^ ^^^^^ ^^1^ Narantia et


MeA^l^' T/%?''^'^'^''\"'''''Z-'-'
Medica
(Valla 7), ammu, albero e
frutto (Paso. I 125 VS I
229 s 1
arancim ^'^ 'bocchetta di riso ripiena
di carne tritata, mozzarella
e sugo
d s ufato (VS 1 e
dall'ar, n r a n
g aurantium malum (Freytag IV
2644 narang' bitter orange' (Wehr 1119^), con
'

'

dileguo di

per

CDBar. II 4; ma arbores tres de amngiis a. 1341, ib. XVI 222).


Anche il bizantino doveva avere assunto il termine, direttamente dal
pers. n a r a n g piuttosto che per tramite arabo, in una forma *vaptx.Yr''OV

(DEI

I 266), che

larangjia

'

arancia,

pu spiegare -ng- / -ng- invece di -n^- nel bov. larngji,


-o
(LGII 347-48), cai. (a)rangu frutto dell'arancio, spe'

'

cialmente quando di sapore agro


88), con

',

arangara

'

arancio (albero)

'

(NDDC

topp. Larangara, Laranghi, Laranghia, Arangara, Aranghia, Arango

(STC 2117,

DTOC

13, 155).

V. Introd. 28, 37, 52, 60, 66, 69.

^^^''^ ^'' penetrata gi sicuramente nelPXI


sec
come
menzione di una
J. ^...,,v. presso Patti
(a 1094

.knl/^J^i"^''
I ulta ddk

770

cfr. sic.
,

topp.

arancera

a,

Porte Patitellor^m

1336, not. Salerno

1321
>>

pianta deU'arancio

la consonante

de territorio
Pollaci 2591 Tn

(pto

13 9

ottobre) e forse

vene.* B., .i

Nome

la

centrata fassimerij "'

^^ (Palermo,

"'

'

Zi

'

Frazzan

Ti

oannrmHn

VS

228^

alcuni autri,

notT Del^XlT
Citella^ aprile;
'^T"'
nnl^

arabo

si

o;nsem.a

li^e

diffusione dell'arando in
un sobborgo di Palerm^; nai w
Europa
conirala Faxjweri (not,
R. D^ C teli! 13
^^ ,='*" documenti come
airi ?ST'^''r'"''
tembre 1336), ..
Fm;mi (ib 4 seHembrT n=7? '' ^' ^"'.f" (ot. Salehno 24 set1337) e. Faxumerii
??// not. Travekso 5 spn-^li,f
b, 9 giugno 13401
i^?o^
r
893, nota), all'ar. fTh
al- m'f'lodie^/l r"^P<^-te, secondo Amfri (SMS III
mutato in un documento
P'?^ ^i Amr Questo nome appt e
ar.-s e in
r eL? arpv
MapJa? (a. 1164?,
^"'' ^'
'^"^^"^^ ^^ Mafia',
di

/2 1%

>

TlT 12lw

\f

U"

Il

u da

arrassu

(ib,

109),

non multu

1348
S. Martino

Delonge, adverbium... idest d'arassu (Senisio


Elonge, adverbium... idest d'arassu (ib.).

XV

per multu ki

sec.

a r a

s s

si'

a r a s s

li

faldi di lu

u (PoesSic

monti (ValMax 33).

II

25).

149).

s.l.

22b. Arjcassari(si).

1354

simu

s.l.

25).

arraxati

di

for

di

nostra

menti (PoesSic

^,''^'

'^ Cfr.

ar.

magreb. laran^, Urania (Steiger Contrib.

STJTTIL 144-5) acc. ad arinia

quali eranu

1321-1337
Messina

De

V'' 5 (f/- ^'''-^- (a- 1408 BiblScript


l cfi^l'^S^ ='tpl,'cfat8tf'^ BedLJ^^'.^fel

f lT?"air(":lT'?a6ivv
(nome-proU

Arabia.

li

'

ib i7
?^
'S^'.
1175, Siracusa 436),
contrata VahsimJinJ'd' l
fe""^"'' ^^'^ i FJ/m (a
(da un doc. geco
/290, MonHMans 50; F^., ib.)
del 1184 ib5lT 1
?hax
Il 16), .. F.,i%.
'"'" ^'"<^^^riem (a, 1298, not.
Ctella
1348, App. Top

am

una isulecta, la quali era forsi a xxx migla a r r a s s u


Troya (Eneas 26); Idllu locu, ka non ni esti troppu arra ssu (ib. 50); navigandu multu atrassu (ib. 63);

in

^.

s^Lut^^^c n^rSo^rra^r

^m. del mine

1314-1337
Messina

*'''''"' ^'''''^'^

a.

22a. Artassu.

(ib. 9),

173),

malt.

larni,

larin^a (Bu-

no

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

Di

quistu pregatilu comu fidili cavaleri, chi


valii-usamenti
conbatta acz chi periculu non vegna alla
nostra genti
anczi si ndi arrassa (LibrSIher
57); in ti si allegra
1 anima mia, a tti sulu la mia menti desidera
di accostatisi

1451-1473
s.l,

per chi cui

arrassa

si

di

pirixi (ib. 73).

ti

l'iberoromanzo
le

di la aatri si

Catania

il 24);
Ioni si

Sic. arrassari

te

'

sia!

(VS

'

'Dio non voglia

'

93-4), salent, rassusm

declinavit

recessit

ma divmu

beni

chircandu

chi per defettu

di la santa veritati (ib.

',

rlfl.

'

HO).

allontanarsi, farsi
'

lontano, lungi

(ib.), cai. arra(s)sare, arra(s)su,

',

tipo, dal siciliano

da par-

mente che

non pu

II 534), napol. arrassa, arrasso (D'Ascoli


70)
da lontano' (Andreoli 326) dall'ar
'arasa

ab aliquo

'

IH

(Freytag

(DTOC
'

'

chi lavora l'ot-

1393

la

mandra

unum

actuni

de

(Salomone Marino 230).

Sic. aczalora (Scobar) e azzalora

niato

'

crucem unam de

1547
Palermo

unu paru
bacili

di

attone

di candileii

manu

di

grandi di

attuni

usitati [.,.],

unu

(ASS^ XIX, 1894, 113)' dui


^'^"^ ^^ ^acUi di ottuni di

man(ib li7)*'""''

""^ ^^"^^^^ di discrezione del


presunto articolo, che rieuard^lS
guarda
1 Italia non settentrionale, gli esiti
romanzi delPar. 1 t u ^
ottone sono raggruppabili
in due tipi, dei quali uno
ha mantenuto la -.-, l'al'

Trr;V"^

:'}'.'''' ^'^ ^^-

^^^^^^' ^-

'

il

'

(VS

^''''''

"-^ ^^4,

'

lazzeruolo, mespilus

(NDDC

gli

apU

doc.

1611,

55 B

DCEC

it.

2, Lazzarola

49 B

23,

DECH

folio laci-

lazzcruolo,

ecc.,

dall'ar.

(Steiger Contrib.

(ib.

358).

Anche

(a)zarola,

sp.
cat.

(l)azzeruola (Lokotsch 2206).

^2), port. larao, cat.

25a. Azara.
li

1321-1337
Messina

jucandu issu a

1330
Palermo

jocari a la

1336
Messina

'''' '''''' (Steiger Contrib.


106-7, DEI IV 2707)

la

zara

zara

in

li

et

vincendu (VaMax 408).

taverni (De Vio 109).

pTQS^otxEV v 5uv[j(,et, Ttauwfii; xai, %o\.vr\c, Secrf^w

M[xaxoc, Eva
ff-cViv

[irlyxz

\i\,iViC,

t65v y,ovaxwv Pact^si,

tou iterai tlg

i,

xal va-

'-vika tic,

otti.

x'\v

vpi^ocrTOV

(CMessGr 157-58).

FEW XIX

^P^
DCEC
v^r-v., DECH
un^ti pe VV\Y7
JhEW m
(U.cc),

enunciata da Steiger {Conirib.


^

355 nota 1 Aufin 36 ^^''


37)
(
i
che
vorrebbe irradiatosi dal>

'

topp. territorium Aza-

35), port.

'

4; cfr, cai. azzarola, -u

100), lazzarola, -u

(ib.

207),

(ib.

az-za'rurah

etimi accolti in Peli. I 185), con

109), arzarola, -u

{V

345), anzalora, -rara

(D'Al.-Calv. 50-51 ) o

txovfjv

r^u
D^rrV^T
^

V. Introd. 37, 47, 57, 67.

veterem (MiUunzi 317).

attuni

(Guarneri 305).

(Pasq. I 38, 172), anzalora (Vinci, ib. Ili), azalora, -u

atserola, fr. azerolle,

1521
Monreale

Aza

di

Calatafimi

aceraia

la tesi^

nel sec. XII la gumara di ly Lathoni

24. Azaloi'a.

285; entrambi
candilerium

clZ.

piil plausibil-

forse Lottonu, fiumi-

cfr.

4, 33, 35, 43, 60, 69; 22.

lorae {Vitti 944), Azzelora

Contro

106),

17541); napol. attud (D'Ascoli 86) e attunaro 'ottonaio'

(ib.

Crataegus azarolus

23. Attutii.

e accolta in

(NDDC

410); lue. attn (Bigalke 1577), contro uttunr

V. Introd.

a z

'

soprat-

87); irp. attna (Fare 4933).

(ib.

REW

V. Introd. 74, 75; 30.

4^5

ma

di Rossano,

133). Tale etimo, proposto

Pasq.

(VDS

'

an

{id.,

ma

'*^

arra(s)susk' {^TiDC

'

secondo, stanno non soltanto

essere penetrata da nessun'altra zona

dalla Sicilia: cai. attune

cello nei pressi

arrassu

da Gioeni (33), e sostenuto giustamente da


Pellegrini (I 218), con eventuale
influsso di ar.
a r a s a (Freytag III 134^; ne
darebbe conferma la variante arraxait citata qui sopra), contro
Par.
a r a d a proposto in
665a e accolto da Rohlfs (NDDC Le).

1475
Palermo

il

attuni^^\ piti antiche di quelle di ottuni

380) che potrebbe ben rappresentare un italianismo

III

tone

anasu (avverbio e prep.)

sic.

tutto la diffusione del tipo attuni nei dialetti dell'Italia meridionale, nei

un pocu (PoesSic

dampnati,

essiri

arrassaru

allontanate, scostare

I 254), arrassu,

da russo 'da discosto,


'

arrassau

primo

il

testimonianze di

quali la voce
1475^

111

LESSICO

'^' Per Steiger


[Aufm. 37, nota 2) il sic, latuni mtallu orichakum (Scobar in Trapani
347: leggi attuni) un ispanismo,
"2 La -o- in sillaba atona induce a ritenere la forma estranea al siciliano.
'

'

Alea

1348
Martino

instrumentum pesti++

Ice..,

da {du), vel ludus

S.

quod vulgo

aczara

dicitur

ille

dicitur

(Senisio 20).

zahar

(cfr. Peli.

malvasi ioki, et specialmenti ioku di a zar a


sunu divitati per multi cosi disonesti et per
multi peccati li quali indi sequitanu di tali ioki (LVV
53);
Quisti

1352-1388
Martino

tali

et di tavuli,

in tali viglari lu

homu

fa multi mali,

comu

iugari a scacki,

a tavoli, a la gara (ib. 62).

1373

cui

non

tu,

ma

poti rendiri
esti

dignu di

ka iucau a

la

zara non

esti sculpa-

bactutu per lu fallu cummissu

essiri

(SposVang 41).

azara (Lagumina

iocu de

1426

Item ki non

{r

port. id.

Calascibetta

becta ki possa iocari a la

zara (CapInCDem

32).

25b. Azatdxm.

(nome

doc.

XV

DEI

di unit,
(cfr.

'

sec, Mach. I 288),

DCEC

'fiore',

flower, blossom

Wehr

'

205^, nota

5),

doc. Alexandre,

( l*'

347^).

4108), andrebbe meglio

FEW XIX

maschili sp. azar

cat. atzar

(T

ri-

446^?),

piuttosto

DCEC l.c),

doc. 1683,

DECC

t,pi

t^pi
r

(Du Cange

(Brighenti

G. Gr. I 31), ngr.

^pt.

Comunque, poich

18).

in Sicilia zgara, zara

(Andriotis 112), ngr.


l'esito

diretto

dell'ar.

fiore d'arancio e spesso di altra pian-

'

(Traina 1112; igara, Voc. 489), pant. zghira, zgara (Peli. I 281),
cgg. Zgara, Zagra, occorre pensare per zara alla mediazione di altra zona
ta

nulla persuna di la dieta terra di Calaxi-

zahr

class,

488-89), ant. prov. azar (XIII-XIV sec), ant. fr. hasart (circa a. 1250; lat.
mediev. azardum XIII sec, Niermeyer 75), fr. hasard (FEW XIX 203-05),
ant. it. zaro (XIV sec, DEI l.c; lat. mediev. azarum a. 1288 a Bologna,
Du Cange I 504 s.v. azardum), rmn. zar (Lokotsch 2186); cfr. anche gr.

z a

sia

2 a

ar.

zara (XIII sec,

che messo in rapporto con

dial.

201).

it.

quale prestito per via commerciale

mediev.
1398
Palermo

al f

183-84;

Forse per, con ant.

condotto
S.

113

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

112

'

romanza.

Dalle attestazioni citate di (a)zara e della forma concorrente azardum


francese, risulta che anche in Sicilia non era ancora invalsa
provenienza
di
rischio ': cfr. azzardu
l'accezione, pii tardi prevalente o esclusiva, di

'

1300

ex causa ludi

Corleone

aliis

personis

'

a z a t d i ad getanciam
(TabSMBosc, doc. 27).

ad azardum,
5 settembre).

f acti

cum

V. Introd.

ludere

1401
Castronovo

Item si quis ceperit pecuniam in ludo azardorum


per
vim contra voluntatem patroni (CCMun 150).

1421

videlicet

ad pecuniam

(not.

hazardum

ra

Et

si

dum

Palermo

ter-

359)

fotte contingerit aliquod ludere ad


datios vel a z a r in pecunia vel ad vinum, sit cognitio
Pretoris et

ludicum Panhormi (RaccConsSic 502).

Il

nome

4, 8,

10, 47, 63, 71;

'%'''''

cum

uin invenitur pr hiis

qm dicuntur
sermi dicuntur qui cum
'

aleis,

V
^s? m Trama r' '^"^
V 386;
1114 solo

qui

azaraturi
taxillis

ludunt,

ludunt assidue
(Senisio 28) Tes-

azareri

^^ ^ *^"^ ^^^"^
pericolo e danno
r accezione) si fa risalire aU'ar. volg.

''

la

346)

della Zisa (dial.

''

'

'

che designa una contrada di Pa-

Z'isa),

'a

lermo ed il
manni, appare alquanto frequente in docc. medievali della citt: a. 1193
secus viam que ducit ad castrum Xixe (Top. II 69), a. 1238 in cen-

1260 in centrata Azize (ib. 98) e


1274 Ecclesia sancte Trinitatis de
tenimentum

Asize (not, De Citella II 369),


Azisa (ib, 58), a. 1299
a. 1348 in centrata que dicitur di la sisa (Top. II 53), ecc. Detto nome
deriva, come il nome di donna ebrea Asisa (a. 1298 a Elice, not. Maiorana
(DiplPrFond 50),

publica via azize (Top. Il

dall'ar.

a.

8), a.

'azizah,

femminile dell'aggettivo

prezioso, splendido, eccellente, glorioso

Tabulanus

123.

magnifico palazzo [cassarum 67) fattovi edificare dai re nor-

22, 66)'**,

25c. Azaraturi, azareri.

1348
S. Mattino

(VS

'''.

Sa-

trata Assisy

s.d,

rischio

'

26, Aziza.

dignetur ipsa regia maiestas providere


quod in dieta
non ludatur ad
(CapInCDem

Licata

(Pasq. I 172),

'

pluribus

1337
Palermo

lerno

ardimento, audacia

'

al

quale risalgono

sic,

zizzu {ziizzu)

'

'

(Wehr 71}a;

'aziz

Peli, I

'raro,

217, 288),

dicesi per lo pi di quegli, che usa

negli abiti soverchio artificio, e che va composto:

affettato, elegante,

com-

(ib.).

(Pasq.

za h

'*' Ambrosini 44 definisce i


o francesizzante (o catalano?) .
iw Cfr. in una platea lo

derivati azaraturi e azareri rispettivamente italianeggiante

stesso

nome

'azizah

.^'hK.^

(CusA 4Vb).

114

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

posto

'

(Pasq.

395),

'

elegante,

ben messo, venusto

adornare, rassettare con diligenza


topp. >u Zinu 'a Zizza (STS 86, con

zart

ayn

da

azizah

LESSICO

'

106)

(ib,

(Traina 1117) a^ib


cgg
\

DoS.

etimo errato),

sorgente eccellente, preziosa


Sisa a Palermo (Top. 1 114, nota
1) '^

'

J^ Trllnf

Peli

?S7^ ^''"'''
n.!!
^^'

1.

'^^'^^i^^^:X^:^fi:^T'^^^
inamar

sono aggiungere a quelle raccolte

jL

Zbm

''\

'

V. Introd. 7, 47, 60; abasisa

'

DuFom

27

"2

""''

?8St7r?^'"''"

e nota 45).

^^""^^

^^

P^-

^^^"^^ '^" ^^lio-^


Corrispondono ad un paretimolosico
dnnn^ 7-'ol

Donna 54 B 6, cfr. ;,/.


''' "l^^ P^"""
SaCaruta/rih.I?
'Jr'''
presso il fiume Delia (ib. 373)
'"^^,?^^'^^^ I 277), gorgo
m^n?! !. ipt
I 373, II 447), Donna di
Salso (Amico
G^/.go sorgente
Donna Dolce 56 B 2, DonnafmaTa56 7
^ ^^^' ^'""' '^^ ^"P" 54 B 6,
(a, 1401, CCMun 139
F'-^^Pi-sso Castronovo
donna

115

27. Azoluiii.

1402
Palermo

4 balli di pani di bona derata et fatti li a z o 1 i sianu


beni scuri e non chi sianu nulla virmiglia (AntTestSic 61).

1451
Monreale

uno

1460

ex pretio venditionis [...] unius vestis muliebris coloris


a z 2 o 1 i (net. Castiglione 4 settembre).

Trapani

cum

cammiso

aczolo

so

stola

manipulo

di

iambillocto

so amictu (Millunzi 315).

et

grafia).

mXo m
Do^wX

babilit:

Db

li

mlZ V'Z'

jLa

c1S rS

Witso

SVS

12 novembre 1443), in co/


ayn bill a
'fonte cristaHina (cfr.
Wehr
vlj-swwj-te fonte presso
Palermo fa 1287

/to/e

'

9T/

ni;

Moriillaeo 403), CamdiZi} hli


presso Caktafimi (a.
1393, Guarnert 306? d/
"avn
Wehr 451; SIC. M/toi specie
1229,

di olivo'

(net.

34^7
?a^^^^'^'
'

'

:rL

u cum

cuttettum
pari

1507
Monreale

una cappa di villutu aczolo casubula et tuniclielli [...];


uno fruntagio di brucatello murisco cum soy frinczi di sita

(. 128, not.

T
l^f^'^ ^'^
TabSMart,
doc.

unum

1491

unu

aliud panni di mustiucleri

aczola

jarna et

a e z o

di manilii nigris pr unciis sex (Mauceri 111).

(Millunzi 311).

("o'.

133):

da

Il sic. aczolu (Scobar, in Pasq. I 36), azzolu

color turchino cupo

'

'

r^

}}

^^^> '" "-' f^3'-

"^yt^n t^>>
'fonte
V" ,f.f

''^'''

i-^'

l=^it
dell'olivo ' (cfr.

ti

e dei'

(VS

scsff[5*"f?* ' " /". m.

..

'

azzurro

numerose piante

fiori di

',

I 350) deriva dall'ar. volg.

slazzulo

MoA*;;tif<Sj

azoli

Noto

(Pasq. I 173), aziolu agg.


(a.

cannarum trium panGirami 26 novembre).

et assignacionis

deU'K '^?

JZd

wn

ex predo venditionis
ni maiorchini coloris

1470
Trapani

';

ar. class.

a z

a r

',

'

di color turchino cupo, detto dei frut-

livido

*
'

a z

id.

',

'

',

verdastro

',

(da pers,

Freytag

IV

sost.
1

a z

lOOtf).

'

turchinetto'

ward

'

lapi-

Probabilmente

1258.
(a. 1266, ACAgr 195), forse cfr. Ramilia 55 B 4 (ib,, nota 2)i
da 'ayn
'fonte sabbiosa' ? (f. di ramli, 'Wehr 418tf).
Aynisifi (census Tabernae Cayti barelli prope aynisifi, a. 1312, Top. II 95). da 'ayn
as-sif 'fonte della sahite (cfr. af sanatio ', Freytag II 436; ifa 'cure,
healing, restoration ', Wehr 560fl); dalla fonte prese il nome la bb d-Uf 'porta della
salute
Top. l.c, nota 2; Pell. I 289).
Dynlitnradi (iardinum fontis Dynlimrad, a. 1235, DiplPrFond 43): da 'ayn al
ni u r a d (' monticule de sable ', Kazim. Il 10S9fl) o a 1 a r a d ('sol dur o l'eau n'tant
pas absorbe demeure stagnante ', ib. I 952&).
Aynissey (in contrata Bayde prope fontem Aynissey, a. 1298, Top. II 49), forse l'attuale
sorgente 'Misso o Nixo: da 'ayn 'Isa 'fonte di Isa' (nome proprio, Starkabba, in ASS^
SII. 1887, 395 e nota 2), cfr. ad fontem yse (CusA 187, r. 16) = a y n 'Isa (ib. 215, r. 9).
Ayinbuchimar {in contrata Aymbuchimar, a. 1287, not. De Citella I 45 e 171): da
'ayn (a)bu himar fonte di quello dell'asino (cfr. h i a r ' asinus ', Freytag I 424
e, per { a)bi, ar.-sic. qal'at 'ab Mma 'la rocca di quel dal neo ', cg. sic. Buscemi, Pell. I
317).
EiVTiXpaocp (a. 1141, Cusa 18 rr. 4-5); da 'ayn al-baqqr 'fonte del bovaro

Ainramil

ramliya

serpente

Pell. I

v.xavSxLovBrePELZ'^l"'

- ^

'

'

'*^^,

rr.

/-a;

'

'

'

'

'

'

(cfr.

IZ

i^.^^fi."'

'J"^'

'

''" an-nafelah

'

fonte della palma

De

Simone

22).

Il nome della aiti ctimaa (a. 1159, DocInNorm 84; cos nell'originale), localizzata presso una cudit ('collina ', v. 154) beni callele e un mons ptitei serpentum, dev'essere stato scritto
erroneamente per fons gemaa; infatti di una fonte di tal nome si fa menzione nel Rollo
(CusA 186, r. 4; cfr. Pell. I 285) col suo corrispondente ar. 'ayn al-iama'ah (ib. 212, r. 17,
V. aljama 12, nota 144), come vicina anch'essa ad un monticulum eben kallele e ad un
tertenim (fr, tertre) putei serpentum.

116

ARABISMI MEDIEVALI DI
SICILIA

LESSICO

lectum b a 1 a t a e in ipso flumine a patta lata consita in


posta barcarum (Huillard-BrlioUes III 240, Pirri 936).

1230
Avellino

g G. Gr. I 781)

diaTTaS

'^' '^^'"^^"^

'

L L? M ^T.

(Du Cange I 505) ant


^' '^^^^ lapislazzulo

1
Pa. le
Per
vane forme romanze v.
Lokotsch 1311
V. Introd. 33, 37,
47, 57, 60.
'

1242
'

^^^^ Can-

^^^^"^^"^' Hisp. azul

'

(a.

FEW

1192

PpII

[Fines] fuerunt a vallone qui dicitur Conqui et vadit per


Chiperii et descendit per Sindis usque ad
nemus Terrase et descendit per B a 1 a t a s usque ad val-

medium montis

s,l.

lonem

'

Sancti

dananti la porta di
tra

1437

vendidit

Trapani

gugnane ad opus actelli


Nuris 21 dicembre).

(ib.,

balata
[...]

alaiT'^l

ZllZ

i" Sicilia:

a.

1293

<<

io

la

[...]

prasinis turkiskis
e

1369 mergulum
(Lanza

uT

"

^^,f

.T

fc!L?"

natum cum aquila una


dfau^o
t..o. in pectore

grossis

S tl^'^Vr^''"^-

tZl^

iS^^ ^^"\

guanSune

^^^^ ^^""^^ ^^^^^ provincia

^^T'

/^^^ inalasse Dante,


^ ^^'^^ ^^^^^ ^"^^^^io^^

''^^^^^

ma^r

-"^

i^pei-

'^?, '^^^^^^ ^^^^"^^ tres


^^^^^^^^ ^^^--

1^21^" TT Yf'^''
^"'^^^"^

unum

' ''^'

^^-^^^^^

uri^^^^^ "'"'
"'^'^^ ^"^ ^^^^^^
duodecim, ^.tev.
VlT uno v
.
""'^"^
di Scalea
" ^^^ mediocribus
330) aldeZ A

perlis quatuor,
^.j^^^^

di

^"^ ^^ ^-^-^^ nostra

cum

ysmer
Idi tS^^^^^^^^
tribus et balaschto
y ^eraldis
uno pr qualibet earundem

V. Introd,
63, 69,

terreno

balatas

in

pendio

se lastre

',

'

373;

cfr. Giuifr.

nuda e

roccia

42, 62), con

formate di arenaria, calcare o

balata,

davanzale

liscia

belata
'

'

lastricare, selciare

grande

(NDDC

pavimentum

'

argilla

'

'

quam maxime dura


'

1195
s.l.

a^atas

gurgitis (Mazzaiese
Bardella 94).

'

'

',

'

soglia

Xi^crtpcoTov;

(Freytag I 153;

floor tile

(VS

anche

al
',

solum complanatum

terra, lateribus tessulisve strata;


'

',

'

Su-

cfr. Peli.

flagstone, slabstone

',

'

Il prestito,

extremos de

che

si

ritrova anche in Spagna [balate

las heredades,

que

de lindero

'

vereda en los

1" doc.

a. 1672;
374, DECH I 470), ha per in Sicilia e Calabria
pi antiche e abbondanti attestazioni, anche in funzione toponomastica;

Albalate top.,

DCEC

les

sirve

',

a.

1136?

etr t

twv PaXTcov (Cusa 116), a. 1140 pervenitur ad


aream que dicitur Balate (ASSO IX, 1912, 353; da un transunto del
1281), a, 1172 conscendit recte recte usque ad aream balate, et ab area
balate vadit [.,,] (DocInNorm 151), aa. 1188-91? per pedem de
balatis Perieli (ACAgr 89), a. 1306 in quarterio Albergarle in contrata que dicitur de Balatis (Top, Il 14), ecc.; in Calabria: a, 1050 circa
p.niXiov 'TCEpiopicrfjivov -n (BaXTav 'uc, paX-rav (Guillou Brbion
199, r. 511), ir tt^v PaXTav T:fi(; 'AXuxf)!; (ib,, r. 513), "ETspov
Xupcpiov TCoxirw xr\c, hx^X-qc, Ti BaXtov (ih., r. 528); piti antica
^axiQv ouEp XyETat

1184
Palermo

Palermo

5), ecc., passato

(ib.

gros-

'

blocco di tufo calcareo,

lastra di pietra, lapide sepolcrale

749), deriva dall'ar.

laeve;

'

oltre i topp. arabo-siculi del Rollo (Peli. I 290), cfr.


29, Balata.

che alEora dal

derivati bbalatun

',

cui si costruivano le case a

251), nome di unit baltah


paving stone (Wehr 88^).

le

(Pasq. I 180), vaiata

(VS

perficies terrae, vel terra


I

De

'

373-74), abbalatari

'

Fa-

(not.

tratto di roccia compatta e tabulare in posizione orizzontale o

ac

insole

'

forma di parallelepipedo, con

'

'

salina

ecclesia

grossa lastra di pietra lavica o calcarea, lavorata o

'

cai.

duodecim de

fiendi in dieta

pietra piana, lastra, o lastrone

'

275), bbalata

',

la gructa di lu sepulctu,

taglata,

non, adibita a vari usi in muratura


via commerciale
daU'ar
b
persiana del /,^itf-
o 5aitfAia-' ;,.ctL
Batt. I 950), fr. e
prov

Pirri

una grandi peper clusura (SposVang 284).

1373
s.l.

Il sic. balata

va per

VI 20,

^'

XIX 107-108.
107 Tn

28, Balasius.

'variet di colore del


rubino

(Huillard-BrhoUes

Brancati

764).

^-^n^

117

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

118

LESSICO

pur di poco, quella campana del top.


Balata,
i topp. moderni cfr.
Balata 49
ecc.'

di queste attestazioni, sia

1046 (CDAmalf 94). Tra

a.

54

la Balata

5, Balate

50

4, ecc.

anche

(v.

STS

3,

88).

derivazione di sp. batan dallo stesso verbo latino, Corominas

DECH

424-25,

l'etimo ar.

V. Introd, 21, 33, 43, 68; crepiaTov 233.

119

a t

(DCEC

541) dichiara di preferire con Steiger [Contrib. 159)


moulin foulon ', nonostante i motivi di incert ) n
datazione piuttosto bassa delle forme romanze (sp. XV

'

tezza inerenti alla

XVI) e la mancanza di attestazioni antiche di quella araba (tuPur ammettendo che le forme lat. mediev. batannum (1* doc. a.
1263) e batandus (T doc. a. 1171, Du Gange I 602) sembrerebbero recar

sec, prov.
nisina).
30. Baptlneum,

1283
Palermo

Viene concesso in censo quoddam B a


ptineu
dirutum juxta flumen Busammar' Mansionis
Panotmitanae,
m loco, et territorio dictae Mansionis, cum aqua ejusdem

iumims cum

suis

dana parandi

(MonHMans

structoris,

et

stenditoriis,

cum

et

cal-

essi sulla possibilit di

comune,

ancora lontani da

si

un preciso accertamento.

Si

tratta di;
a)
a.

Yi_r^^:i^v. hacteniefum

molendinum, ubi panni tunduntur


batanderium, hatentorium, hatenterum
pr
flumine ubi cannabis tunditur et
maceratur ', batanderium (a. 1064

uu Unge

li)^

loco

a Pmerolo,
^

ib.

T;

T;

Un.
Imguad.
batam

'

'

'

'

id.

'foulon'

(FEW
"

?' r^"''''

'

296a), sp. batan

Td
i

'^^''

^'T '''

SrCani

if n^

generaW

mquina

'T'' T'

W T..

ent"amb

edmo

'^''

'

^' '^"^'''' "^^i'^"^ P^ "


P^^^ (^^^ 172), batanero

^^
^
J f'T"""'
""t"'''
cuida de
los batanes o trabaja
en ellos

Dorto^fra

603)-

(ib.

^"^^" ^' ^^^^^ '' g"^^^-' beam. batan,


t''T
ouvrier foulon
'machine foder les draps ', tolos
'""^''

',

^yre

S
fi

'

'

I 514),

602), batenderius

"r'-

WO^'rnlI'

(ib

'

T'"^
^^

para

que

'

simile che la

P^'

*^P

'^

^'''''

A
ci

''TT-'

^^^"^

^^'^)'

^^

tesi,

largamente afermatasi

'

^.^.^m

Percutere,

tale

verberare

^VTgf7 4^?' it f

^'

latinizzate, in un'epoca nella qua-

996,

FEW

' "^2 d'ah bu samarah (CusA

232,

l.c), di

t.

13)

una

^Z-

(-/-

citato

il

per

-a-),

batannum

nel secondo

T ^Tspa (ib. 158).


Termine nettamente prevalente stato invece battenderium: a. 6625
1117 fluxus aquarum ad confcienda molendina, et battinderia, et

%ai Txvxa

alia

ad apta (Pini 1039);

molendinum

tenuisse
a.

a.

1141 recogn[osc]ens

et battenderium

1146 facere molendina,

et

iniuste

me

hactenus

gardinum (DocInNorm 41);

et battinderia, et siquid aliud voluerit (Pirri

'

^^ -^i^ -^^-niente

REW

forme

la base, sia

dovrebbe esserne

ant. fr. *batant, che

prescindere dal nostro baptineum, che come

1021);

1186 de quodam molendino

a.

battenderio, et jardino ;

censu haptinderiorum curie (RollRub 194);

[...]

a.

602c);

cai.

PaTivSpta in

un

doc. da Melfi del conte Ruggero

vattenderi, battinderi 'gualchiera'

Battendieri, Battandieri

(DTOC

(NDDC

23), Vattinderi, ecc.

(ib.

488

b, impropriamente fatto derivare da sp. batanero

raio

');

salent. vattinniird, battendiera

Mentre non
Sicilia il

(VDS

'

a,

1251

1350 Molino

di Battinderi contrada di Paterno (Ardizzone 203). Gfr. ancora

PavciSpta

(cfr.

un

dei tipi sopra richiamati, la Sicilia pu offrire ancora qualche altro elemento per una riconsiderazione generale della questione. Una penetrazione di halcatorium 'gualchiera' (a. 1214 a Cassino, Du Gange I 533),
valcatorium (P doc. 875, ib. Vili 234; cfr. il top. Varcaturo 43 A 5, in
prov. di Taranto), dal francico *walkan (cfr. DEI III 1882 s.v.
gualcare), qui debolmente attestata: a. 1092 Indulsimus eidem Monasterio quod habeat munite in perpetuum libertatem [...] in nemoribus,
campis, terris, aquis, balcatoribus, molendinis [...] (DocInNorm 5); a.
1328 T PaXocttTop'nv cyr'-ai' P' (GMessGr 34); a. 1332 aito PaXxaTO(ipif] oYYiai al (ib. 99); a. 1336 PaXxairspa Spo^JiuXoi yppwx xa^Xzc,

Alla

di

pare rientri, nonostante la differenza vocalica

de

ZmITC""'

-t

sparita senza lasciare tracce nelle

'^^"^^^^ ^^ P^P^t^ ^i un rap"'^ ^^ ^^ ^^2), che riconduce

^f'^

^T'^'

S:

eje,

'

'

attestazione in Francia, alla tesi dell'origine latina

le

La forma, qui

orgine

la loro

e indicare un'espansione della voce da nord verso sud, egli trova invero-

questo fonema in posizione finale era ancora percettibile; invece per un


passaggio di -n a -nd- cfr. anche il sic. cabandu per cabanu 47.

203).

isolatamente attestata nell'indubbia


designazione di
una 'gualchiera', richiama, per precisa identit
semantica e stretta affinit formale, due tipi lessicali, sui cui
etimi, e con

un

conferma, per

a.

1086

(Du Gange

757), coi topp.

364, 390;

STC

follone, gualchie-

III 802).

v' certezza che siano stati

germanico balcatorium, ovvio che ad

Normanni
essi si

a importare in

deve l'introduzione

'^mmi
120

ARABISMI MEDIEVALI DI
SICILIA

del francesizzante battinderium "^,


al quale

estenderemmo

rnCFf
(DCEC

npPH
DECK

P
e

quale appunto lo

fCusa 207

mPt-itn oll'^.-

consideravamo (STcO^^^^"^^^

51

1.1

^ ^^^^^^

^^^^

.'

"so di

fSH T "'r''^<^
macerazione deUa canapa o
fotone ('
assumere valore di inizio
negativo.
Tuttavia la radice a cui
il

lino o la canape

ar.

-f

unum

il

ouater

questa seconda acc;z


96^), rappresela
cavi , crfux

'

218, r; 17)

vide

sost

'

aTsidlin?.
'

Do^v

i^pahr.

i^

'fonW

^ ^nut

fourrir

derivare sp. ^W,'


'zanja

^
n'

182,

r.

^^g^^^te dove

si

T'r'

p'if

que form n ..

^^

'

'^^

'

.
^
questione appartiene, cio

"^. '^P'^^

1^

^'

'^-

^"^ ^*^-

^''''''' "^

"''"^ ^^^^' ^"^^^ ^^

tJ^:^^_ ?3t
1

(ib.

^^" ^^^
JT" ^''^'^^T^^
"'''
'^'^' "^^^^^
'

'

"' '^'

'^^^^^^
^^^^ ^^
manqi' ne Rollo

'

'

batana

fisi)

1.

cazione toponomastica 'ayn batn (Cusa 237,

formalmente identico
(Wehr 79b). In Sicilia il significato di
e

17),

^^-

^^naUania,
; f;
^' 7

'

^^^

^ozy

^"^'^^ ''"'^

6)

r.

fons

'

lutum

non

'

VS

pure

fango

'

397

',

bbattdi e

s.v.

cfr.

NDDC

'

fuUing mill

nella lavorazione dei tessuti.

Per

'

sudicio

'

r.
'

da Pellegrini

(cfr.

'

(VS Le). Lo sviluppo

spiega con l'uso del fango argilloso

si

vattali le opinioni oscillano tra

indipendente da quello di vattanu

198,

fuUing mill

s.vv. vattale e vattana) si trova

757

bbattdusu (Buccheri)

'

scomparso del tutto:

tra le varie accezioni locali di vattali, -lu, -nu raccolte

anche

luti (ib.

citato ar.-tunis. htn

al gi

semantico arabo in
''

^:^^^2^^SZ:^r:l^f-^r
1^^^^^,

macera

^''*'^''

b^nn/ple ^i

^"'^^-

ss^^
s::s '-tll^r?
r

eTX I^S?1 cT\"^^'"1


siciii^Si

in

iSmn

propensione ver
o ^ ^timo arabo
T""^
^=o
espressa da Corominas
,f"Pf'^"^
II.cc)
per sp. ^f
batn. Non chiaro se,
nel ricondurre

la

121

LESSICO

(dall'ar.

1 1

'

fuori

un etimo
servizio

',

153-54) e un influsso di canali su vattanu


(Peli. I 279-80; Boll. IX, Le), supposto da Pagliaro {Asp. 365-66), il
quale per poneva la voce siciliana in rapporto col malt. mha'tar humidum et post recentem pluviam excultum terrenum (Vassalli). Ma l'esi'

che non funziona

',

Peli.

'

'

stenza di

un rapporto

diretto tra le

due forme pare confermata

mente dall'attestazione delle varianti batanderium


documenti

di Pinerolo

(Du Gange

cit.

indiretta-

baptalerium in

I 602).

V. Introd. 10, 43; 92n; tangile 263.

^'^

(Cusa
'^

^^

31.

Barbacanum,

-us.

i.

1159
Messina

a turri

c a

mum
98,

semh. pp,:

d^,t rato'"

^**"="' ^''-"'

^\sr'rrta!ri pr-T'^,
?' "''

da RoUft

(NDDC

737 si

Zj

=>-=

nova rotunda, quae

num

sicut vadit per

Apelati et

De

Vio

sic

BPI

6,

barba-

usque ad do(Pirri

in flumine Abbas, piscariam

quam

41).

1240

vineam quam plantaverat

Viterbo

faciebat in ipso flumine,

Thermarum

Panormi et
Panormi

moenia

civitatis

'"Suito ora anche

vocasti

(HuiUard-BrhoUes

''=

Civitatis

mediam avanellam

descendit per

-^"'' ^

^^'

angulo super

est in

murum

b a

ba

aliud
[...]

m extra portam
barbacanum intra
e a

nu

ad manus nostre curie

re-

820).

1253
Messina

domum unam

solaratam sitam in veteri urbe Messane in

ruga Sancti Micbaelis prope

b a

b a

e a

(TabMalf

222).

1263
Palermo
(a

'"'' P"'^ '^he, col


1087? ;fr p
^'^"'^C'^usi Slratif.
134
in Sii'-

mca

'' ^ visto presente nel UtzmatrimoT de mnt'


conte t'
Ruggeto con Adelaide del
Vasto
noa tR9^ .

Concessione di un giardino in

territorio

Panormi extra por-

quoddam viridarium

tam Thermarum; [,..]


quod dicebatur fehri quod nunc vocatur_Seyd^*', a^ Septentrione est Barbacanus civitatis Panormi (Contr.
a meridie est

314),

1'"

Per iehr

v. nota 228; seyd

il

nome

proprio

ar,

sa'U

(cfr,

Cusa

i
151, 159rt),

122

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

1322
Palermo

viridarium situm in eodem


territorio urbis prediate vid^
Jcet prope portam Carini quarterii
SeralcaS
s ^re

ib

""'

123

LESSICO

trht
'"^"^J""^
barbacani T'
dicuntur
322).

^i^

urbi

iPi^^3

1296
Messina

que

aliqui officiales curiales

ad sellam,
I

et

ad

animalia nostrorum fidelium

[.,.]

bardam

illicite

[...]

capiebant (Testa

65).

(ib.

1429
Palermo

constructione et fabricatione
eiusdem barbacani
moenibus diete urbis incipiendo
a turr de lu ri

pi-o

fiendi

" ?"^"
TerexnenTntf
expendantur uncie sex

'''''''

tur et

varvacani

Sic.

^^" - distrib-n-

centum (CFilSpec 102),

picciol ponticello sotto


le mura basso, e
stretto quasi
auicuo,
quanto possa entrarvi un can?
n.v^ir,i
j
3"e ' , ' picciolo
aquedotto
coperto'
-t
(Pasa
sd\
L
f
284), hharhacani 'specie di contrafiorte
di muri a secco'
muro d?'
'"
stegno nei terreni in moderata
'
'
pendenza '

'

scarico

mucchiate

f^^"""^^ ^P^"^
IsiT L' U
rinfurin^n^Ut'oW^^^^^^^^^^^^

delle
alla

acque

'

fVS

di pietrame per proteggere

varvacanu
cai. terra

cane

(P

'

n.Vrnl

'

lo

cloaca,

una costruzionld

ed in genere

varvacani, -a

il

UWcS

canale che rac"ogHl

terreno duro e sassoso


doc. G. Villani Batt TT s^
'

'

'

ib
le^

fNmr
^^

1312
Palermo

ipso nicolao [...] veniente thermis ad urbem ipsam cum


oneratis victuaanimalibus eiusdem corradj ad

bardam

libus (Pollaci 124).

1337
Messina

tam

animalium

capcio

1337
Palermo

vexididit [,..]

1345

li

(not.

"TI T"
'

'

bardam

quam ad

sellam

ad

(Giardina 103).

P^^

eque dtSfiuto
7'^.^
?
;

(CFilSpec 49).

super capcione animalium ad

'

bardam

1310
Messina

mulam unam

[...]

cum barda

et capistro

Salerno 2 settembre),

bardi

pinti

(VNS

40).

Catania

^^^^> "' ^'^-

1348
Martino

S.

Sagma me

vel

Sagma

sarcina animalis vel

que

tis...

barda

falso vulgo dicitur sale, idest


asini (Senisio 114).

32b. Bardaria.

1251
Cefal

de per
^^-

la

seconda delle accezioni


e
tuyau d'aqueduc

barbah

'

grande cu petite'

barbah

<'canalis'

.uod e.purgatur

rioartendo d

X 1
restringi.:.
""
rTutm aq^X 1
'

'

''"P^"''
^^^

P'^P'"""

V^

T''^'

''^"^^S^^'

^^"^
^\-^"

^^
,

cloaVcolLire. ^^e

""'

de proventibus banci iustitie, platee, arcus cuctons, mavena tionis cuniculorum, bardarle (RollRub 194).

celli,

'maison
'^^^

f^

1266
Agrigento

^^^
^^^

consuevit percipere et habere decimas omnium regalium


preter quam regalium proventuum no[,..]
vorum statutorum per quondam imperatorem Fredericum,
videlicet fundaci, statere, cangemie, salis et ferri, b a r canibii et cabelle iocularie Inter ludeos (ACAgr
derie

proventuum

204).

32a. Barda.

1282
Palermo

ante 1312
Palermo

cTtalaTs^eSm

^"^

'f\

-"" ---

Gabella

Bardarle

consistit

Item quod nuUus audeat


conveniat se

cum

in

luribus

facere bardas ad

subnotatis..,

vendendum

nisi

cabelloto predicto (Pollaci 327).

et

32c. Batdatius.

exeicitm
^^^^

nostro necessariis

[...]

ematis

(RRS

PapSpT]!;

b bakr

(Cusa

1183
Palermo

Popocep

1191

habitaculum ipsius turris, quam hactenus solebant tenere


bardarli duane nostre (DocInNorm 244).

al-bard't

279(3).

1283
Messina

aam

ipsius nostre

Cune

latitanter aufugit (ib.


488).

Cefal

124

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA


LESSICO

1298

A,.,

bardarius

(not,

Erice

1299
Palermo

Albertum Ferracani

1321

secus

Maiorana

5).

bardarium

bardano (Mosino 25),

(not.

De

Citella

II

125

(VDS

salent. varda, b-, ecc.

Lupo Bardarius (CDBrind I


(CDBar Vili 293), a. 1300

126),

1226

a.

Rumeus Bardarus

a Bari magtster Nicolaus bardarius (ib. XIII

136), napol. varda {D'Ascoli 704), lue. toardidd (Bigalke 17312),

domm

r^agistri

Palermo

Gaillelmi

bardarli

(r
(Pollaci

doc.

83-84,

1439
Corleone

id.

(r

""''

cLbrT'

^^

^^

S-dari

doc.

(T

doc. aa. 1238-47,

doc. XIII sec,

DECC

DCEC

140), port.

33. Barkoku-.

omnes

fructus

S'De^PiLaSToSr^^^^^^^^"^--

exceptis

[..,]

arangiis,

coctonis

et

fructu

unius arboris cerasi et unius peri muscareti et unius persici

barkoki

1418
Palermo

(not.

De

Citella II 293).

barcocorum et cerasio[ ...] omnes fructus


rum, amarellarum ac iinius pedis cerasiarum albarum (not.

1340
Palermo

vendidit

Salerno 2 giugno).

1450

equos duos

Corleone

1455

jnolum unur.

Trapani

mbarda

o s (not.

ir^bardatum

Gambetta 3 novembre),

(not.

Castiglione

10

ot-

1454
Palermo

barkoki

1472
Palermo

oglu di

I 185), bardedda
(ib.

IH

costrUce

da, ecc., ib.


387)

% tT

oTdellil^Tsn^

135)^

rJpa
cfr

r.

"

'^^ '"'"^^ basto

'"^'"^''''

"^^ere

'

(Pasq.

basto, im-

il

^- ^^-^l6fk I''t'basto
(anche var-

biti "(Vs'l
tnZ R 5 ^^'

''

^'^^'"^^^

'

l'ar.

barda'ah-'

dTuodill

j^

^'^

^^^^^^^^^

"^'"''^''''^

a r e o e

u (Giuffrida

Jard. 73, nota 11).

Boti. 496).

barcocu 'albero e frutto:

barqq,

'

praecoquum

a sua volta dal lat.

(Peli.

I 195).

termine arabo, che attestato gi nel Rollo nel nome del wd't
harquq (Cusa 204, r. 19) = flumen barcoc (ib. 181, r. 15-16), si diffuso
con notevole quantit di varianti nella Penisola, incontrandovisi con forIl

me
Convicino (net. Catalano
7 in aci^/p

ad ossa dulcia (Bresc

albicocco, -a
(Pasq. I 185), varcocu
bbarcocu,
anche
baracculu
e
varcocu
(VS I 386), risale al282),

Sic.
(ib.

chi

{V

a.

1299
Palermo

1403
Corleone

'

I 114), cat. id.

barda
25h) "\

it.

(r.o, Gaudirao 2 di-

32d. Imtardatus.

bastare'

DECH

(FEW XIX

1253, Mach. I 136).


V. Introd. 8, 22, 37, 50, 68, 71, 74; 4, 92.

um
1466

Villani, Batt. II 69), fr. barde, sp. barda

Diretti prestiti iberoromanzi sono sp. alharda


I

Trapani

M.

1253

II 798), cfr, a.

a Barletta

del tipo

it.

albicocco, che l'articolo ar.

^^u^^o P^^esso

mente presumere

barda'ah

sp.

albaricoque

(r

doc,

Mach.

a.

(cfr.

(P

1350

doc.

circa,

1330,

DECC

1 -

agglutinato fa ragionevol-

482) provenienti dall'iberoromanzo:

Peli. II
a.

DCEC

I 84,

DECH

cfr.

I 115), cat. albercoc

I 146), port. albricoque

(T

doc.

XVI

sec.

137).

La fortuna

del prestito in Italia

totale dei diretti riflessi di

'71 Secondo il FEW


tamente dal'Oriente; cfr.

praecoquum,

segnato la scomparsa

specialmente nel Mez-

termine era entrato una prima volta nel galloromanzo diretmediev. barda (a. 1144 a Tolone), ant. fr. barde (circa a. 1220).

(l.c.) il

lat.

lat.

non ha per

126

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

LESSICO

torum
Palermo, net' Salerno 5
1391, VNS 168), in quarterie

(a

gbgnfn

pu
yu

(a,
^d,

1416
ry

Tnn
lop,

TT
n

4V
43),

,,

y.

.^"^'^-^

L^^^

'

ALrgarihiS^
"^^^m^-^ m cortile
.,
a^^he Varvaro

L^Wa
^

V. Introd. 36, 57; 191^

coopertorium

Du

Gange

127

II 550), induce a vedere in esso

un

da letto; l'ipotesi troverebbe sostegno nell'accezione pi anticobertor


camente attestata, e in seguito scomparsa, dello sp. albornoz:
de caina, envoltura o funda (a. 1197, DHLE 121).
arredo

'

^''

a"T'
di lu pirco-

f
vocatu

'

123-24
^

V. Introd.

8, 38, 69.

Barracanum.

34. *Barnus,

35,

1248
Palermo

1298
Palermo

unam (parvam) ianuiscam, barbarbariscum novum, faciem unam manovam, par unum de interulis et serabolis (not. De

tradidit

ra

e a

taracii

atchellam

[,..]

nu

unum

Citella II 91).

tio

Islamismi monachi

tag 1

115.

diffuso con

J7W.
cat.

cr.

P^^^"%oblongus, apex quo

utebantr

-sorta di mantello

it.

cont^

(DECC I 656 / jl
r^^
:telahechaLLes.mbr'm4td^^^^^^^^^
especie de capa o
capote
port. pi. alharno^es
e

verso vocalismo
della base araba
l'articolo arabo
agglutinato un
e ^i tempi di

'

(Mach /
formp

"^

mT.

.^

'^'^^), cat.

f^^'

-^wzZj', ant,

'^'-

mV'^'
^^ \ j.
^

un tipo iberfm n^l

1508aPalermo<<./^omSunmr
236), la concordanza

^quanto attiene
- ^^^/f
""''' ^"^ '"" ^'''^^ ^^'- ^
^^' Salomone Marino

trrnosrir"''""^ ^T""^

cappuccio' (Barbera
I 176
area per la variante

ar.

pendone del

BusuttiMT

barns

W. ;.W

barracamen unum

1388

novum

(not. Lavizaris 2 aprile).

cobopertorium unum, vetus, ad undam, Item b a r r a e a m unum de panno coloris rubei et chilestrini. Item
cobopertorium unum de panno coloris cilestrini, armizatum (Gabotto III 260).

1406
Messina

nu

cultram unam novam, barracanum unum novum


pictum, plumacellorum alborum par unum isfilatorum (Maubarraceri 108); cultram unam ad undam usitatam,
unum pictum usitatum, cortinam unam cum co-

1446
Noto

''' "''^^-

-^^^^

camen

percherio usitatam

1450

baracamen unum
duo nova

1497

unu

usitatum

Gambetta 25

(not.

baracamina

[...],

settembre).

barracani

di lana usatu. Item una eultra in tri


paru di linczola di linu di li quali unu
vechu e l'altru di mencza mina. Una mataracza vecha
ripizata; unu paru di chumaczi vechi videlicet travirseri

Noto

cliappi usata.

' ^' P''^'^'"^^ ^^ ^"^t^

con quella di una

(ib.).

Corleone

Unu

(Mauceri 116).
'

coperta

'

ico.porIl sic,

Vi

septem inventa fuerint (Act-

et

Corleone

"'' ^" ^^^ ^^ di^^"^^


'
P^^^"^^ del'.'.'"f
'

'^ ^^^^
^tl^l^^t^^^^ ff''
P

la Sicilia, alla
quale

decem

SicArag II 147).

',

con camelia

.t.Zl

--'

'^

^^ECH I 120)
^' ^"^dondUo
Tm' ^T'"'
^""^ '''^'''''''

'

straordinaria variet
delle

TIS

; '"(Sk

in quibus ligno et carabo jarre oleo piena trecente una et

barracamina

ini-

7''^:

'"'"'"'' '^^^

Jn

albernZ

albemug

La

11"

^::; yit'^:^i:^^zXa)

ampia fortuna:

'-''''

1315

Enna

canu

'

barracani

bordatino

',

'

'

sorta di panno: barracano

barracana

'

(Pasq. I 187), bbarra-

coperta ruvida di lana tessuta in casa

(VS I 388) deriva dall'ar.


manteau fait de cette toffe

'

'

barrakn
'

(Dozy

'

espce de

',

gros

'

mantello

camelot

76^, Vtem. 68-71), come

baracane, sp.,di tessuto', -ani 'stoffa di bambagia'

il

'

',

cai.

(NDDC
;

753), salent. barrancana, barrac

'

id,

'

(VDS

73). Il

termine acquist

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

128

Pf J^/'^^^J^f^f^f /" Italia come negli altri paesi romanzi occiden(cfr. REW 941, Lokotsch 250, DEI
I 445, Peli I 173 ecc
L'inn
tesi del FEW (XIX 28-29). che k
diffusione del prestito sia' partL
dSla

debba

direttamente

riferire

al

meno

deU'altra (cfr. ivi), di

un

prestito diretto per via


commerciale anche per l'antica data di
attestazione di lig. bar(r)achamis
{Ubermr I 361), bamcamos (a. 1156, Peli.
I

za (X-XI sec,
del

Dozy-Eng, 240-41,

comune b

naq
(LGII

i s

bov. hastunkla

DCEC

spiega anche

nq a
la cui esisten469), non meno sicura di quella
gr. mod. dial, y.'reao-TavjtXa e il

b a

tipo ar,

tali

Spagna, convmce

129

LESSICO

il

s t i

82).

V. Introd. 36, 41, 54.

337), venez. barachamo

^/255^

^f-^^l^f^num

Villam, Batt. II 48);


dalla variante tr,

1286,

(a.

Peli. Il 421),

baraccarne (G.

it.

mod. 3oupxocvov (Brighenti II


61) deriva certo
houracan {V doc. bouragan a.
1589 FEW le )
gr.

il

L'accezione 'coperta ', che risulta


chiara gi da qualcuna delle testimonianze sopra citate non solo siciliana:
cfr. lat. mediev. barracana,
-anus Dii Gange I 587): a 1218
inveni octo culcitras plumeas,
sex
coopertoria... et duas Barracanas,
et quatuor flaciatas
, ecc
V. Introd. 21, 37, 69; 12S.

37. Billacha.

1455
Trapani

locavit

[...]

communitate

coniunctas

puthei et pile et

cum usu

billache

et

in dicto

existencium (not. Castiglione 15 ottobre); asserens


habere [..,] domum unam magnam cum usu et

cortili

se

domos duas invicem


cortilis,

[,.,]

communitate

cortilis,

pile et

billache

in dicto cortili

cum usu et communitate puthei existentis


qua dieta domus habet intratam (ib. 20 ot-

existencium ac
in

sifica
"*.

in

tobre)
36. Bastutiaca,

Sic.

IrCita
v ^^'"T
cum

i.L
ntro

Palermo
alermo

la

li

ma

porto,

vTm)

li

"'"'

^^^

P"^"

^1"

sci frmidi, et

"''^'

s t

una

^^"^ ^^

'

li

s t

un

a e

junchi in prejuditio de
senza junchi si vindanu
li

''^

augustaru (De

lui

che vota

Id

mllu

baruni,

nuUa

Corleone
.^

f^nlf'i"
caiduni
ne

ecclesia, nullu

^rT'u.Pf'^"
herbi

altri

dati

"?"

pheudatariu seu bur^sla defendiri finochi vird,

ad usu humanu, et similiter ligna

^"'^^^^t". carduni,

'

y?r''
(AssConsCorl

similia

b as

tun aki

fogna, chiavica, cloaca

'

cessi,

cavandone

lo sterco:

'

(Pasq. I 198), biddacaru

votacessi

'

(ib,),

'

co-

bbiddaca, anche

foramen mediae domus,


'pozzanghera' (VS I 413), dall'ar. ball a' a
per quod expurgatur cloacalis colluvies domus;... meatus subterraneus
'

(Freytag I 153; Peli. I 155, 252); prestito diretto, indipendente da sp.


albanal

1434

biddaca

(T

doc, albanar fine sec. XIII,

albell (dalla variante ar.

aU'

DCEC

82,

DECH

doc. XIII sec,

I 113), cat.

DECC

142),

Stranamente Trasselli {Domus 309), pur conoscendo il significato del termine siciliano, ritiene che nei documenti del XV secolo esso abbia il va-

et his

lore di

179),

'

cisterna,

pozzo

',

V. Introd. 21, 33, 50, 52.

r,-i
li.

'

fa Z"^.
a
11

r'-T'^S^S

,
carota
selvatica

Oli.

""i''"

slc-ca
Seri
li
hmmca,
.

SaMaliCe

deHa

'.

=1

s,

2". 24. 108). col top.

connette semndo

'" P

' t i

ae a

il

&L 56 D

DEI

(I

457)

aflo

recano neH-toHale J.

38, Buccatanus.
1,

so

Sicilia.

T^S'^ ^

'

r^^chttn^t

Purpuras, paiinos ad aurum, cammeloctos subtiles et grosbuccatanos subtiles et


sos, cendatos de Tripulo,
grossos [...] camera nostra recepit (Huillard-BrhoUes

869).

'"'"'^'
t^"). " ""^ cer
' '"
e d'altra parte riesce arduo
ipotizzare una orove

T;

1240
apud Salpas

1284
Messina

i'"!
Cft. in
puthio, pila et

pr pretio [ ...] cindati et buccaramini pr baneriis


vascellorum ipsorum (CDArag I 558).

un atto
doacha

tenimentum unum domomm cum cortili,


Miciletto, 9 settembre 1434; anche altrove varie volte).

di vendita di Trapani:

(not,

130

ARABISMI MEDIEVALI DI
SICILIA

1287
Palermo

fT\nZ:

LESSICO

^"^'^^

t^e^V'^'T

buco a ramo

de

t'

39. Buccaxinum.

1464
Messina

1300
Erice

bu ce aramo

1321
Palermo

cultram

buccaramo

palmos sex de buccaxino (Gabotto 270); chopde grana infoderatam de buccaxino (ib.

circa

pam unam
481).

quasi novas (mt.


Maiorana 216).

unam albam de

non

Il termine,

(Pollaci 263).

registrato nei vocabolari siciliani, corrisponde

(antiquato) baccaccino, -scino


1323
Palermo

cuteamalbamde buca a ramine

fatto di questa tela

(Salomone Marino

cotone
caci

1348
S. Martino

'

(F

(DEI

tarlatana

(Mach.

una eultra

suttili

ad b u e e a n

DCEC
'

(DAc

377),

473)

'

(VNS 49)

"'.

'

rozza tela

',

de

tela

hilo,

1352-1388

?on'fSpTccatu

1380

pe?a una di

Venezia

et

purpuri et

b u e a

et

lizadri

paramenti

zo

comu sunu

''^^\P'''^osi
^^ ^"

splendidnmintf
srjenddamen
e e a

r a

malvasu riccu Id

si

vestia

mediev.

lat.

'

boccassinus

'

n u bianca (TestVen

(LVV

ma

eultra de

"nam de abuccaranoTil
Batt. Le),
^0.,,,,;^,; ,,

ranum, buchiranum

'

8ot
2^'

^^|:

* '"^*'' ^^

'

'

russo,

ff

^^^^

^ ""^"^^^^
""P'^'^^^ti ^^ -,, .,,,
venez., cfr. Peli.
ecc. (anche in
I 338).

deglUmpWnti Tn"

V. Introd.
30, 69.

"'^'^

invece, direttamente dal

cfr.

Item de b u 1 d u r n i b u s et lana Barbarie extractis


per mercatores exteros recipit predicta doana pr quolibet
Centinario tarenorum tarenos v (Pollaci 334).

s.d.

Item de omnibus

Trapani

lino, canape, fructibus siccis, vino, oleo

^-^

genov. e

mercibus, aromatibus, pannis

aliis

[..,],

[...],

coriis, lana,

bulduronibus,

cuctone, caseo, pice, sepo et nararis,


mercibus per mare intrantibus, a venditoribus tareni quatuor per centinarium (La Mantia 25).

stuppa et

boquerannus, baca-

" ''''' ^^L^


der^tTi
b - ^"^"f
^^ B
^'i^^^ a, nel Turchestan

pumi d d

l'origine

ar. -q-;

40. Buldurones.

59),

abucheramo (DEI

^^"^^^
,^f.,

ex

302).

'j-' '^'^^ ^^' ' ^^^^ '^'^l^ram


^^^^ev. i>...m;^;^ (Asti,
a. 1199,

telae' snbfii/.

277). Derivato dal


non^
ebbe quali
probabili

oscura

buchTr!L

entratela,

species

telae

rum. bogasiu (Lokotsch 324).

ante 1312
Palermo

624;

'

(a.

probabilmente attraverso

-e- (-k-),

turco,

cendati et preciosi samiti et


altri preciosi cosi

abito

de color, mas gorda y

'

s.l,

all'it.
'

camiciotto di

188), port. bocassim, bocaxim

'

278),

',

1259 ad Acqui, Du Gange I 684), baccacinus, -sinus


(ib.), boucassinus
pannus subtilior,.. (ib. 720), buccasinum (ib. 765).
Deriva da una voce orientale, il ture, b g a s y
entretela
(FEW I
425), ma fanno pensare ad un tramite arabo la data della pi antica documentazione (cfr. DCEC l.c.) e l'aspetto fonetico: ture, -g- > lat. romangossypio vel lino

1349

di cotone

tela finissima di lino

l 543), ant. fr. boucassin, ant. prov. bocasin (ib.), sp. ba-

doc. 1397,

'

'

(Bisticci, Batt. Il

'

basta que la holandilla

Catania

131

aliis

Secondo G. La Mantia (ASS^ I, 1935, 33 e nota 105) questo rarissimo vocabolo, che a lui risulta attestato anche in epoca sveva, proverrebbe da ar. biildir 'semente', a sua volta da lat. bulbus (del cotone). Piuttosto che a tale forma,

non

seremmo ad
tae germen

ar.

ar

seed

pips, pits, stones

',

pi.

riferimento

'

vel

ai

'

quum

pi.

colore

quodam

registrata nei dizionari arabi, pen-

budu
tingitur

(of fruit)

semi (di cotone)

'.

V. Introd. 24, 63, 70, 71; 30w.

'

'

(Wehr

'

semen,

primum

(Freytag I

99-2),*

planseeds,

60b), concordando nel

132

41.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA


Bufdum,

Dalle testimonianze qui date risulta chiato per burdum (o burdi) il


cuscini e per
per federe di materassi
stoffa (grossolana)
significato di
'

'

1323
Palermo

133

LESSICO

niataracia

tua piena

unum pmpurignum

lana:

duo

videlicet

plomaciuna

[..,];

plenum lana (Starrabba in


ASS'
Marino 222).

II

burdo et
burdn

de

unum

de

1874, 17;

Salomone

cortinaggi.

Il

termine

risale

^^'"^'
(ib

''^'"' ^^"^ ''

"'^'^

'

223).

'^'^^'^

papiro

'

',

',

'

'

burdi

',

'

'

o panno vergokto

tela

gated cloth

La

rush

burdi,

variante

'

(Barbera I 235-36),

'

striped, varie-

(Busuttil 23) .

'

trove molto scarso favore:

1398
Palermo

plantae

'

'

'

pSma

nomen

'

'

'

1346
Palermo

bardi

all'ar.

(Freytag I 106), bardi,


praestantius quoddam dactylorum genus
burdi papiro (Dozy I Gi, Kazim. I 109^, Wehr Mb), con uno sviluppo semantico da pianta a stoffa che trova riscontro nel malt. bordi
'

che in
cfr,

Sicilia

forse ant.

ebbe
it.

la preferenza,

brdo

'

incontr

al-

specie di tela, detta

anche bordato o bordatino' (T doc. Balducci Pegolotti: bucherami


bordi o ciambellotti ), la cui connessione con bordare (DEI I 563, Batt.
II 311) sembra paretimologica; sp. {pano) burdo (panno) grossolano ', la
cui origine araba messa fortemente in dubbio da Corominas (DCEC I
'

1403
Palermo

in primis

mataracia quinque e sex


'"'=' ^ ^^^

einuisi nlpno Ic+ino ,^

Km
bu??on?
rino

iw?f

'

^ ^n
d

j
-i
xilandrati

magnis
^t supra (Salomone Ma-

't""'.

^^^^^^"^^"^^

,.

^^^doni alexandrini
""T
'^"'^"^ traverseriis

' ''

hna birbi

b
,i
t) u

P^^^i^

224^.

546; 1" doc.

La

1418

Satl tn; r? '""^


et

^''?.'

butam Castri lohanms

Purpurigna et reliquum

(not. Traverso

doc.
xi-

sec).

non ha

oltrepassato di molto l'area iberica, ove

(T

doc.

1884,

a.

DCEC

il

significato di

I 83,

DECK

'

specie di sparto

':

sp.

115), cat. albardi

(P

FEW

1797, DECC I 141), fr. aharde e barde (r doc. a. 1877,


26-27; cfr. ar. berdi in Fedro de Alcal (Steiger Conlrib. 346).
Una forma femminile, corrispondente all'ar. b u r d a h vestis
a.

XIX

grae et quadratae genus, fere minori forma, Arabibus usitatum

SSa t tZ

'"^

''T'''
T'",
''''"'

'^""^

b'^tana

burdo

de

23 ott'obre)

ad

uchitti

(not. Scanatello

ni-

'

12 settembre).

1419
Trapani

XVII

bardi

appare, in tarde testimonianze, con


albardin

Palermo

inizio

variante

(Freytag

'

con un maschile burd 'vestis diversis coloribus


striata
(ib.) '", appare come lat. mediev. borda (a. 1363 a Parigi) 'panni
species, nostris barde
(Du Gange I 704-705, 3 e 6), Il fatto per che
burda amictus junceus: vox Africana sia gi attestato nelle epistole di
S. Agostino (Du Cange I 780: Presbyterum etiam quemdam... Burda
I

105^),

coesistente

'

'

1436
Trapani

d^'^-froT^'?
unumd

^^'J ^T'

Tnri^'T^'

"""^

^V'^'

iTrile).
1463

'^^"^ videlicet cum facie


item traverserbm

P^'' ^'"^

("*' Miciletto

duos de

burdi,

vestitum Epist. 68;

''

^"'^''

soSZ

274T

SaTum buti

^"'

^5 ? ,^r-^^"

ehsdem bn.d; V'^' ''^'^f'^^'


' '' P^""^'
227? maternri ^ ^

al^?l,burdo
''T

gno et alterum de

con

Du

ecc.) fa

Cange

pensare ad un'origine prearaba del tipo

l.c,

anche

DEI

"^^"^

^'^

P-

barbiton-

- lu iectitu di mar-

duobus

traverseriis

^^"^ (Salomone

^^ ^'^^do
T^"^
bianco, piena lana

Marino
purpuri-

(ib.

229).

637).

" Osserva Dozy (l.c.) che On faisait des abillements de papytus... Cette coutume existe
ancore aujourd'hui (cfr. anche Devic 29). Coltivazioni di papiri a Palermo (cfr. a. 1299 ab
alia parte est solum Curie in quo sunt pipere , not. De Citella II 180) esistevano ancora
nel XV sec. (rimane la via Papireto l, dove un tempo scorreva il fiume omonimo, poi prosciugato perch malsano) e tuttora ne esistono a Siracusa; cfr. G. Cosentino, Le carte di
papiro, in ASS^ XIV, 1889, 134-164. Che le piante non fossero solo utilizzate per la produzione della carta pu desumersi da testimonianze come le seguenti: mataracium unum siracusanum cum butana de cannavacio (not. Taglienti 16 gennaio 1486), materacia quatuor
siracusana fachi et butana nova (Salomone Marino 233, a. 1506), quattro mataracci
siracusani usitati (ASS^ XIX, 1894, 112, a. 1547). Per la produzione egiziana cfr. ant. pugl.
mataracium unum de burdo de Alexandria. Cohopertoria duo, unum de burdo et alium

fuscum

1485
Palermo

(a.

1266,

CDBar

II 4).
,

''

'^'''

^""'^^

^^^i

("t.

Secondo DoZY [Vtem, 59-64), burd, burdah c'est une pice oblongue d'une etofte
de laine paisse, dont on fait usage pour s'en envelopper le corps pendant le jout et qui sert
garment ', burda
galement de coverture, pendant la nuit (p, 59); cfr. anche burd
Mohammed's outer garment (Wehr 64),
i''^

TagliU 21 agostS'

les-

sedendi (Gabotto 264).

1464

1475
Palermo

'

sicale (cfr.,
cuxinellos

Messina

Messina

'

'

'

'

134

ARABISMI MEDIEVALI DI
SICILIA

.ttatrar'w: ?tfa^''*a"r'=^^

.itti-

135

LESSICO
a. 1190 PouXcpapx^^ei (ib. 49),
Maiorana 72). V. anche Margiferaci

1298 Bulfarachius nome di Ebreo


margium (175).

Spostato,

a.

(not.

s.v.

Burgifeleth (a.

1170, Mortillaro 385), Burgifilecti presso Caccamo (Bar-

beri III 378).

Feudum

Burgiljeza presso Modica (Barberi I 243).

Centrata Burgillimons
dell'ampelodesmo

inaodo

(VS I 465 66)

pt'

wf

L.

tuia con

di

in

dell, spig.

"?'-'

pJ^A^tr

(De'i

S^bo

'"'.',

1270, Picone II xxv)

(a.

contrata

de Burgi-

dum

215), contrata Burgillamonis (a. 1299, MonHMans 66), feuBurgilamoni (Pirri 944), da burg al-limn, v. limon- 162.
Feudum Burgillusi (Barberi I 192), Burgilluse (ib. 193), Burgilusa (STS

81),

da

(ACAgr

millonis

burg al-lawz,

v. aiosa 16.

Casale Burgimangini (a. 1408, BiblScript II 496), da burg ( al- ) mgi ni, probabilmente 'torre della cisterna', cfr, ar.-sic. gabal al-m^in (Cusa
lat. mons elmegini (ib. 181, r, 30), al-mginah (ib, 213, r. 3)
205, r. 11)
ad megnem (ib. 186, r. 9), a. 1173 ad maginam, id est cistariam, da leggere
(Webr 1050),
cistern
cisterna, cfr. ar.-tunis. mgin
Terra Burgimillus(i) (a. 1264, ACAgr 182), casale Burgibillusium (a, 1283,

V. Introd. 7, 22,
69, 71.

42. Butgiutti.

'

'

".t^e'Sarcr^rrsf^iifr

^*'

CDArag
^"-*'

79), Burchimilluso

1408, BiblScript II 490), feudum seu

(a.

cium Burgimillusi (Barberi III 184), Burgius Millusius


corrispondente all'attuale Menfi;

472),

705

del Burgetto Melloso (Pirri

cfr.

e 730) e

fortili-

761, Fazello I
Margimillusi e Mungihellosii seu

cognome

il

(Pirri

sic-cal.

Melluso

(DCSC

margum 175.
Borginissimo 55 C 3, cfr.

172), V. anche
tracce numerose, o
."..i

-i

Btifgio
di)

56

54

da solo

poetile

55

2, cfr. ..;./.

o nnitn o^

it&r l-otb":
T) 4

5..

5^., (a

'?/

"i

(a

r?

^.^

^"^^^ ^^ ^^^"^^o

'"'"'''

S'pi^tV?'
i f^t'^''^' = PopT^i,; 'nativo
di
^' J
^ ^^^"'^P^^^
151.); cai WgS (STS

Hudlard-BrAoUes

ammi gaudium,

f%^"f

'94)

da

sola

"

'^

-i

(ib.

ium

b^r^
'

(Dozy II 248.); a

^-^-^ettu

^^
al

(a.

1144,

ib. 24),

ginissim feudo
delle brezze';

in, 1898 270


cast^lX^^fi;^^^^^^^^^

ato

- -

1278 ACA^^^/v ^^^^'^"^ ^^ ^ 4' (Sem


^'^'"S I 406), castrum
'' V^^' ^^0), /.i;^ &
j i

1366, RatDec 1636).


/
BurstuU. 1408, BiblScript
II 494)
Burgio' a. 1178,
Cusa 137A)
''^4288, DTOC 375).

>^

if

^^^=

"

g dila(Frevtai in ^/vf f f -^^ t"


id.
(Wehr 822): anche
137^ 2ov, ^^^'
'

'

'

'

'

air,

nism

pi.

nasim

di

mouvement de
(Wehr 1130*2).

lger

wind, breeze

'

l'air,

'

Peli. J 231
da ar,
padre della gioia')

g,

u/: 'P^^^,}^^' ^^ Xapdcx. incisione


^^^^^"
foux/^^cVr?!"
p Ts ^^usa 257fl e altrove)
con

4'

'

';

'^"^^^^^^

''<

e,

accento

rida (a. 1095?, Cusa 2).


Burgttabus 50 E 3, Monastero di
topograficamente distinto da Tavi, ar.

Jl p-gTOf

I]

Del processo semantico


nel

sic,

burgiu

'mulo'
'""'
"'LW-'vH"'^"^
u 'oSCHUCHM..,
H.
97-9r

"" L'ipote
r.'i.I
^'^^'^
'
^
1911,

IV

1253b),

I'

S. Maria di Burgitabus (Amico I 338),


tab.s in Edrisi, toponimo prearabo (Peli.

'

die, rispetto

termine originarlo,

al

si

nota

quantit di materia ammassata, specialmente di biade

',

massa grande di paglia ammonticchiata a cupola (Pasq, I 217), hbrgiu


enorme mucchio di paglia pressata... ', grande mucchio di fieno ', mucchio di covoni: bica
(VS I 481), mmurgu id. (Traina 603; cfr. Peli.
cumulo di grano o paglia (NDDC 793), ci ofire
I 252-53), cai. hrgu
indizio gi l'arabo-siculo del Rollo , l dove min burg al-higr (Cusa
'

'

'

'

'

'

r.

'

'

15), con la sua traduzione a turri lapidum (ih, 180,

min burg

(Freytag

(Kazim. II

II 475-76).

203,
178

'

'

'

f a r a

lenis ventus, aura'

'

'

'

ma

'

souffl de vent

Borgesati 49 F 3, Borgisate (Valle) 50 E 6, da burg sa'd 'torre di


(Peli. I 319, De Simone Palermo
il castello di Sa'd
cfr. qasr sa'd
Sa'd
162-64); una sa'dah armai vedova Sa'da figura tra i villani di una gia',

Burgesnagni

^^^
a^-

1355, IsS^

(a.

276),

(a.

Poupyivii^o-Ep, (a. 1141, Cusa 17), poupyTQvCffcr[ia


Burginissimum, casale exhabitatum (a. 1303, BPI 149), Btir1497, Mortillaro 336), dall'ar. burg an-nism 'torre

al-higr ib. 229, rr.

10 e 11

a turri hiyar e

r.

hiiar ib.

26;

194,

ma
rr.

ma
^ P'" credibilmente
"U..UC ticondotto,
ricondotto, attraverso
att
cat,
cat.

I...

b,,

2m XXXIII,

'orda;

1509, 317-52;

XXXV,

P. CoLLURA, in Byzantino-Skula II. Miscellanea d


Taibbi, Palermo, 1975, 169.

scritti

in

memoria di G. Rossi

136

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

pensare piuttosto ad un cumulus


lapidum che ad una
Per altro il cat. boria
>>,
(femminile per analogia con
torre)
baracca de pedra per soplujar-hi
als traballadors del
camp i les
eines
productes agrfcoles
(r doc. a. 1905), accanto a torre
fortificada (i; doc. a. 1330,
II 116-17), e soprattutto il
malt.
8 e 10)

<<

^m.

fa

rattolo da speziale

lapidea

^W

'

'

DECC

TiZT
Barbera I 7T"
a r'^'''
lieap, a tower,
236

^' '''''' '"'''''^^

l'accezione siciliana risale

V. Introd.

7,

a castle

'

''

'

137

LESSICO

''''' <^^tello, fortezza

'

(Busuttil 23) confermano che

all'arabo,

28, 38, 64, 67, 69, 71.

to

forno dove

il

317),

bocca larga

793 ),

',

'

I 457, 483), a

vaso di

'

specie di boccale di creta

barnlya, burniya

342), piem. burnia (DEI

(ib.

corpo cilindrico con collo basso e

cristallo di

burneja, burna, burnija

dall'ar.

'

'

si

burnia

cai.

Modica bbunna anche vaso sotsistemano legna o altro (Leone, Boll. XIV, 1980,

(VS

'

(Peli.

162). Cfr.

I 639), amburn'ia (AIS

'

VI 1203

'

'

'

'

243).

Mentre per
1336
Palermo

burnia

1380

burnii

148).

la

voce

dell'Italia

set-

8, 35, 46, 68, 71.

dui di zinzauru virdi


(TestVen 58)

44. Busa.

1444
Corleone

numero'
numero

SZt"^'"

'

"/

'

'' ^^''^^ i"

sex m qmbus sunt


due
unguenta non noto (Giuffrida
Bott. 483).
viginti

-^ banda in

bornie
""'^ cum

possint facere infra Ugna mortua, videlicet ferii, carduni,


busi, finocchi, vruchi, cliiarrubbelU pr usu eorum

1504
Pietraperzia

busa

Sic.

1496
Mazata

'

s^euembre)"^

""'"

""'^"'"^

'"^

P"'

"''''

^""^^

^ineo 7

'

gambo dell'ampelodesmo

piccola e sottile verghetta di ferro

minacee

43b, Buttiiola.

'

Marina 234^

'"'"' ^' ^"^S^"^"

'^^

P"^"^o

(Salo:mone

fiaccole

386, SVS 28), busuni

245)

'

busa di ferro, busa di quasetti

',

',

gambo

'

della

'

piii

',

fusto secco delle biade

pi.

is

'

pianta cespu-

stessa

un

pianta,

gambo secco del frumento o di altre gra-

stelo secco del granturco

busa, per lo

pid.)

'

131).

asticina di ferro o di altro materiale.,.

bus, busa

1508
Palermo

busas

'

'

'

(Peli. I

ferretti

'

ferri

da calza

'

(VS

(Biundi 42), dall'ar.


186);

cfr.

sard. (cam-

per far le calze

'

(DES

'''.

V. Introd. 21, 40, 68.

43c. Butniott-,

1450?

'

',

1956,

(Pasq. I 219) bbusa

'

ampelodesmo

dei luoghi aridi,

gliosa

tempo usato per farne

Corleone

VIE,

massariarum (ASS^

1455
Palermo

turni otti

pichuli, (Giuffrida

Bott.

500),

45.

*Busuta

(pi.).

Bufuta

ij. Pulvilli palliati ij. Tres


Tria vexiUa serica (DocInNorm 81),

1157
Cefal
218),

forme

le

tentrionale.

V. Introd.
Venezia

pare da escludere una mediazione iberica,

siciliana

da accertare un eventuale rapporto con

resta
(Bresc-D'Angelo

bruna

vaso da

panna ', P. 167), sp. dborna especie de taza de barro vidriado


(P doc. dburna a. 1525, DCEC I 88, DECK I 119; dbarnja a. 1400,
DHLE II 121), cat. dburna (dall'ar. volg. alburni a, T doc. ultimo
terzo del sec. XV, DECC I 157), da cui sard. brnia giarra, orcio (DES
far la

'

43a, Burnia.

(NDDC

lig.

M,,.r Sn?

Ta

?'' ""^'^*^'

aimclrico, pei tenervi


sale,

" ^^^^^^^

^^berello

oHve in salamoia, sugna...

'

(ib.

'

de z(en)dato,

I
181

',

telas

ba-

(DEI

improbabile

la

connessione con

sic.

busa del

cai. settetitr.

vuHu

'

stelo de] saracchio

'

I 640),

II

138

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA


Se

SI

busuta, questa forma concorda


foneticamenaggiunta della desinenza latina,
e semanticamente

compatibile, per quanto


to

emenda bufuta

tranne

te,

pu

che precede immediatamente

busut,

lar.

expanditur,

aulaeum

pi,

sive

ad

storea

bist

di

natte, tapis, tout' toffe

rug-

72.,;

bada de cabeza

cft.

'

parola in questione guasta)


con
stratum, quicquid in
solo'aCe loco

considendum,

lectulus

'

almeno
(k parte del documen-

arguirsi dal contesto

sive

(Freytag I

qu'on tend par

anche, fa

Pe*^

ad

decumbendum, ut

Ula),
terre

'

'

139

LESSICO

oreilkr
fl<:.7im

'

(Do.y

de^Il^S 'e

'

(Steiger Contrib. 140,


307)
V. Introd, SS 3, 8, 20, 70;
3ok

17^

tapete
I

t^M

'

unum novum

mataraccium
lana

1477
Palermo

materacia quatuor,

1486
Palermo

materacia quattuor piena lana cum eorum b u t a n i s (not.


Taglienti 21 maggio); mataracia duo [.,.] cum duobus tra-

plenum

purpurigni fachi et

(net. Scrigno 6 novembre).

vutana

in facie et

scilicet,,.

nova

(Salomone Marino 232).

<

S cX

verseriis

[...]

cum butanis, uno

burdi siracusani
Il sic.

butana

'

(ib.

mutana e vutana) fodera di


fatta con stracci di vario colore

abiti

'

'

',

tele nigre

et altero

21 agosto).

infurra di vesti, fodera

clifi

46, Butana.

butana

1469
Trapani

',

'

(Pasq. I 220), bhutana (an-

'

fodera del materasso

'

',

coperta

coperta di lana leggera piuttosto ru-

grande tovaglia adoperata in campagna per la raccolta di frutti o


grande sacco di lana ruvida tenuto in un angolo della stanza per
altro ',
rete di canapa adoperata per riparare le camere
conservarvi il grano ',
pelle
della tonnara
(VS I 491) "^ risale all'ar. b i t a n a butana

vida
1298
Palermo

'

',

'

'

'

1340
Palermo

di
bucticellas plenas tonnine
necte,

&oTiro)"""^^"='

montone'

bone et boni odoris auin

butani?

^^

n:

foneticamente e semanticamente
oveja

1378
Palermo

?rnesnrn''"' 'r'"'
(Bres:

V:5f20)^^

^^^"^"^

''''

mercantibilis

^"-- "

"i?i^t^cd v^:S^

"^^^^^-

bo-

doc. vatanna

doc. a. 1371,

Mach.

botana

-- ^-

(r

'

--antibilis

1402
Corleone

sed

e 'fodera di vestito' (Peli. I 115-16, 173-74).

Si tratta di prestito diretto, certo indipendente dalle forme iberiche,

golari

DECC

a.

batna;

bbutana

tra sic.

'

'

(a.

DECK

362,

anche

1329,

cuero curtido de

'

cat. (valenz.,

DCEC

rete di canapa...

t
f

dall'arabo,

maiorchino)

499^, nota

(vedi sopra) e port.

'

'

'

1403
Corleone

1416
Corleone

S^r^;^,b'5o^?tXs '^
buctanam unam

unius mataracii

^^^^^^^^

"^^^^-^

'

madero que hace contrarroda en

doc. a. 1587,

(ib.

""s* 'e-: 7cl/rfrs^^^^^


nm

bu.annm

de 2.,i

de adentro

'

(l*"

I 118) farebbero pensare all'esistenza

,,,

j,bo 8 luglio).

'

',

id.

e butana

coperta di lana

'

'

unam de
rubeo

cai.

grosso sacco, coperta rustica

(SVS 28),

nell'interno dei pozzi

Trapani

provengono certamente

Sicilia

'

vutana
'

(NDDC

salent. (disus.) vitans

(VDS

'

'

pagliericcio, sacco-

795), bov. vutana

maceria,

III 815-16), ant. pugl.

a.

cum

et citrino

pr unciis auri sex.

vetana de panno

celesti,

muro

a secco

1266 Culcitram

sarantasmo congiratam zendato rubeo de Iucca,

zendato rubeo
1453

DECH

la parte

10 dicembre),

ne

1422
Palermo

I 87,

navo por

di simili traslati gi nell'arabo stesso.

Dalla
1417
Palermo

DCEC

el

cum vetana de

Aliam culcitram de zendato

pr unciis auri septem (CDBar II

4).

1464
Messina

"-unam-tde
"Kri.rrGab"
;n8orbt"\
butanam
missina
482),
'^"^'

(ib.

Sin-

3).

(Mach. I 137), tra sic. bbutana ciascuno


albitana, alvtana rete grande
dei travicelli del tetto su cui poggiano le tegole (VS le) e sp. albitana
'

'

(P

I 451), cat. d.

non direttamente

I 535), port, id, (forse

especie de pano grueso

affinit

DCEC

1050,

I 297), dall'ar. volg.


'

sp, baclana

differenti:

182 Per questa accezione cfr. Pell. Voci 150, Non resta traccia nel siciliano moderno n
dell'accezione riferentesi ad una parte meno pregiata del tonno (v. sopra, aa. 1298 ss.), n di
quella pertinente la coltivazione della cannamela (a. 1417), la cui terminologia ci quasi del
tutto sconosciuta.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

140

poco verosimile che

l'it.

battana

'

LESSICO

bambagina ordinaria

tela

^^"

^'^
'"^-^ ^^P""^^' ^n^^ vorrebbe
n%t.^^'
'^T''"''
(1 575), dallo sp. botana, die ha significato diverso ('
remiendo
'"

il

'

fi"

DEI

que

se

""^'^ ^ ^^^' ^^'^"do Corominas


P'"'^'
"^V"'
f'
I ir'''A
499 s.v bota),
non risponde
all'origine araba asserita

mrF?T
(DCEC
stesso.

itaiano,

107),

non volere
nonch

ve da

'

ma

DEI

siciliano

al-

ant. vallon.

boutano

.0 aveva mutuato
ant. prov. besana

V. Introd.

lutane

(FEW XIX

boutane

fr.
'

'

sorte d'tofe

toile

'

commune

'

1422)

peau de mouton tanne

(XIII sec), basana, ecc.


21; bapfmeum 30.

(ib.

29)

'

(a.

'"'
183

^"'""^"'"^ ^'''' '^ '^'^^^'' ^t


kista era
cotu^'fabTri'^'
''^" supravesta, comu cappa (Spos-

una diffusione partita solo dalla Spagna,

indumento che dov essere oggetto


s'affacciasse

il

di

Spagna. In consideraaddirittura pensare ad

se, trattandosi del nome di un


commerci anche marittimi, non

sospetto anche di altre mediazioni.

V. Introd. 21, 36, 69.

'

48a. Gabella.

1?)

a^X a

troO

Tcicrcrapiou

TcpiaiVEV up-o (Cusc

556).

1168

Gabella

Catania

bella

1197
Messina

Volumusque ut

1210
Palermo

omnes

1240

mandamus

Salpae

ex is alicui ad cabellam concedas, quia


magis credimus expedire commodis nostris ipsas diligenter
in demanio nostro excoli quam ad cabellam concedi,
pr eo quod qui cabellam ipsam recipiunt non de

pellium agnorum cassetur, et nemini


prava imponatur (ASS" II, 1947, 102).
baiulatio ipsius civitatis non
de cetero (ASS^ XXIV, 1899, 591).

bella

chabanu uno
L...], cabanu

yekyu infuratu di russa


(TestVen 60).

[...],

in

ga

alios redditus

gabella rum

Panormi (De Vio

sius Civitatis

dohanae nostrae

ip-

13).

gabanu
t,'"dnu

1405
Palermo

tibi

ut omnes vineas ipsas facias diligenter

coli

iiuUas

et

1495
Mazara

cultura debita vinearum curant, sed qualiter fructus percipiant in suo tempore pleniores, et sic vineas nostras intel-

ligimus pejorari (Huillard-BrhoUes

mo con m nS (PI T ?74^ M '"^^'^


-to una ^^Llbba\l%r'^^^^
forma cabbanu che

sit

ga

'

Vang 234)

Venezia

Sicilia e in

dovremmo

1125
Palermo

1373

1380

penetrazione simultanea dell'arabismo in


zione della forma di esso nei vari paesi,

mod

gaUo^mL
1144) Tee

47. Cabbanu.

s.I

II 7),

'

de coton du Levant

37); dalle lingue iberiche lo sts


o

frte.

mediev. cahanus (a. 1307, DEI I 643; a. 1388 a Piacenza, Du Gange


it. gabbano^", fr. gaban, sp. g^^aw, ecc. (Lokotsch 970). Contro
l'opinione di Vidos di una diffusione della voce dalla sola Sicilia (cfr.
FEW XIX 73-74), Corominas (DCEC II 604-5) si pronunzia per una

lat.

"

mV''"^'
e, nel gaUoromanzo,
127)

1688,

(a,

fu-ov.

una espansione del prestito


napol. battana tipo di tela di
colore

scuro (D'Ascoli
pensare ad una penetrazione del
termine per le vie commer7^e"te dipeiidono lat. mediev. butana
(a Piacenza, a.
^^"^^^ ^^?' '''''' ^'''^' ^^?'
575) e bottame

unmu f
li
ib I

al

nel

anitnettere

141

Ti.

r,l

Pliamentor ; non con


'

frequente
quente nell
nelI'LZ
iberoiomanzo,

.^'f^""^

"^^^^ "^^^^^
'

^O^^

^''^^^

^f"^"f."^

'

tale

PP1-^ ^

^^^^

^'uo-

non pare

870).

1242
Messina

dederunt et concesserunt in cabellam [.,.] totam et


integram vineam monasterii eorum [,..] renunciando
expressim consuetudinibus civitatis Messane de e a b e 1 1 i s
(DiplPrFond 147).

1270
Seminata (RC)

Ttnipaxav aTW, ^CTsp^av xat Tca^Swjcav a-rw


% a (3 a X a <; ei<; t Poaxficrai. -r ^ua aToO %ai

Ri-

la

che, con l'am-

"'^^' '''''^^"'^ propriamente


siciliani, ma
trova ampia rispondenza
in Italia e fuori:

xa

[...]

TcScrav

uifiv

PoffxV toO

vp,ai:iS'pp.jjia-

Pouv<; cvcoTpou KiCT'nX-

Xapta^ (Trincher 472).


z della forma sic.
J^!>
buzann
che ad influenza
galloromanza.

(a
'

^An\

^^'

j
' ''* ^""''''^'^

Posto d errore di lettura

184

Forme

Vili 1572

'

dialettali in

camicetta

'

AIS

Cp.

II 261

'

giacca

';

Vili 1557

e Cp;

Vili 1570 mantello


'

'

N;

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

.142

1320
Palermo

^^bellam

^'*'' "^

(vTcitT

LESSICO
a

dicto

martino

cabellotos

inter ceteros

1260
Palermo

143

vidit

Gerbinum

emere

[...]

iura predicta a procuratoribus Ecclesie Agrigentine et ex-

respondere (ACAgr 166).

(inde)

1328
Messina

1340
Palermo

TfahTlut"

^"^

ipse pr parte ipsius domini episcopi

1264
Agrigento
^''''' '' ^^bere concessit
(net. Salerno 22

'?rvmdarmm
unum

febbraio)

48b. Incabellare

1462

incab elianti

(dativo;

not.

Trapani

1495
Mazara

'^^'"*

''

iobref

Castiglione

incabellat

(not.

ottobr,e).

Polito 12 ot-

recepit [,..] de-

[...]

cimas tam pecunie quam victualium omnium imperialium


proventuum predictarum terrarum a secretis, camerariis et
eciam a cabellotis de mandato secretorum et camerariorum [...]; dixit se vidisse eundem dominum episcopuni et canonicos suos [...] percipientes et habentes a secretis et camerariis Sicilie citta flumen Salsum, et cabellotis terrarum ipsarum [...] decimas omnium proventuum regalium, videlicet doane et cabellarum (ib. 182),

1284
Palermo

predicto

bellam

1298
Palermo

e a

eamdem

Petrus

Cortisius,

Citella

cabellotus

catalanus,

molendnum ipsum

concessit

[...],

o t o eiusdem dohane mandetis, ut caexercens [...] (CDArag I 103).

1 1

molendini

cabellani (not.

in

De

II 87).

48c. Cabellatio.

Trapani
i"

nlt seniam
nis
sl-rT.'S
(net.

"

''^?'"'
'r
Castiglione

cabellatio-

""^^"^

1367

dictum jus spectat ad

Alcamo

57).

Armerina

(tt.'Slat^ M'ottoke)."''''

^"'^

^""

^^^"^^^^^^

delle cose, che si


si
'

48d. Cabellator,

trasportano:

fittajuolo

fitto:

1282
fus

qdnro Cobi

(RRS
1312
Palermo

iS

Jn!!'^''^^^-^''^

'

^''''^'''

P^^*"^

"^P^s ducentas parum plus minusve ex


aua

eS baberfS

--dem_

IS^"
'"'^"

pSdicMMlad^

ellaToTe'mT

ca'b

quella porzione, che al comune, o al principe

comprano, o
dazio,

'

''''

^-i-^ dohane

'

" "'"

187),

col

derivato gabllotu

'chi tiene l'altrui possessione a

',

dazio

gabella,

'

(antiquato),

'

fitto

'

'

'

'

q ab ala 'cottimo', 'contratto per il quale si permette ad alcuno di mettere in cultura una terra merc una tassa, un canone (Peli. I 130). Le nostre testimonianze mostrano, insieme con le
38), deriva dall'ar.

(a.

imposte'

76).

'

varianti formali, quanto sia stato rapido

quicumque de terra nostra


aut extraneus sive

InNorm

appaltatore

paga

si

conducono o

fondo dato o preso in locazione ', cabbillotu appaltatore (antiquato), fittaiuolo ', mezzadro (anche gabbella e gabbllotu, VS I 500),
con i topp. La Gabella 56 B 2, Gabella o Gurndonga, affluente del Dittaino (Amico I 478), Gabellazza 51 F 1, ecc., 'a Gabbella, i Ngallebi
(STS 102), cai. Gabella (NDDC 111), a. 1168 cabellam a Stilo (Mosino

pubblici

' ^

(CCMun

'

'''''''"'

48e. Cabellotus.

s.l.

II

(Pasq.

'

'

',

da 'imposta' su ogni

1156

si

gabella

vendono, o di quelle che si

188), cahhella

(ib.

'

^^ reddi-

'^*"'""' ^' contingerint provenire

^''"'''

'

colui che piglia la gabella:

agrario

Catania

munditiae

15 ottobre).
Il sic. gabella

Sta

gabellotum

^'^

^^^q

(a.

1240) e privati
1156)

il

redditizia

attivit
(a.

passaggio semantico di cabeUa


(a.

1125) a 'fitto di terreni'

1270); di cabellotus da

'

appaltatore di

a 'fittaiuolo' di terreni o altri beni produttivi (a.

1298).
aliquis adven-

^I^o teneatur (Doc-

Il

doc. a,

termine arabo fu direttamente mutuato anche in sp. alcabala (l"

noi, DCEC

no, ib.), port. alcavala

91-92,

(T

doc.

DECH
a.

I 124), cat. id. (forse dal castiglia-

UH,

Mach.

I 144).

Ma

certo che

il

144

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

punto

di part

n.a della stmordmatia diffusione


di questo arabismo
(cfr
k Sicilia, dove assai presto al tipo in -./.
si

Allo stesso etimo, che viene indicato da Corominas

Lolcotsch 974) fu

bentrare nelle

documentarie quello

oirti

sotto influsso del suiSsso

romanzo

infatti che, attraverso l'Italia


a.

1286 a

h,a
on

Pisa. ib. II

elle a

1267

sp., porr,

/.f^

per Pedro de Alcat.

la

it,

dLso

(D'Ascoli

255),

8,

21,

it.

^X

cai.

et

persino cat. gabellot

V. Introd.

-eia

aoI oil

Sa

DCEC

..^.&...,

cahellotl

^^^^^^^^

Mach

112), .abelar

.lel

J (S^

(r

doc.

a.

(a.

1259

U^^r

cLlll', lm'o

,al.ellUo,

1313 AlcM VT

^G, 71. 74.

11T
^^

49. Cacochuia.

1416
Corleone
tur

1436
Palermo

ii->Mc

"^iiuns

fagoH, cacochi,Ii,

L...J.

gm

DECH

per

class,

ar.

125) pi specificamente quale

hrsafa"^

(DCEC

92,

harsfa, hursfa

isp.-ar.

risalgono sp. alcachofa (1" doc. carchofa

a.

'

lT,^Zd:^;rotZ2,T
cfr.

duaneni, fundacarii

ff^ff
VI 523) e

AlcM VI

(1\'^^' ^- 1285,

da

vede sucon hnZ

gLI/p f ^48^38?
XII 2 ant'

voce

meri tonale, gi bizantine:

IT

FEW XIX
la

centro d'irradiazione

II 52

n90

a.

Peli

Francia (ant. prov


74-75). raggiunse'la ste

f ,.^^^f

'

(gi

426) e

in -ella (forse

-ella, cfr

145

LESSICO

Nicolaus tenea-

(T

1423), cat. carxofa


(1^ doc.

XVI

doc. circa 1460,

DECC

II 602), port. alcachof(r)a

sec, Mach. I 139). Mentre sicuro

ruolo svolto dalle lin-

il

gue iberiche nella diffusione europea della voce (cfr. per questa Lokotsch
833,

FEW

XIX

non

68-69),

di fuori dei dialetti

it.

dato accertare se e fin dove sia giunto, al

merid.,

il

contributo della voce

siciliana,

che nulla

del resto assicura sia stata mutuata direttamente.

50. Cafislum.

1131?
Messina?

sKxoffL

1172
Messina

^Xeov

1213
Messina

cafisium

1226

elei

oc

cp i

I,

a Xaiou (Cusa

xacpi^ia

(ib.

'^

293).

322),

de eleo (Mnager AciMess 128).

eciam boni pr usu comestionis


(Ardizzone 53).

Catania

api sii

1239
Messina

salvo censu medii e

1258

sex

cafisiorum

olei

cafisia

fcocull (Bttsc fri.


73, not. 8).

olei

olei

e a f

i s

unum

(Mnager ActMess 161).

(TabSMLat, doc,

83).

Agira

1439
Palermo
puic

cacochularum

tuia db. 509), mo/a,


-M.& c HI,
(PeH. I 188). Qu.s
cei-Mmmr^il

(Barbe,!

887

'kTa )*

1284
(ib.

nota

?'
wT '^
'Yn,
''

<^^'"

1324
Palermo

cafisium

fe"5af a

1328
Messina

XST]

1332
Messina

ccTt

pr mensurando eleo (Bresc-D'Angelo 148).

Xa

(p t cr

atXou

Xa

(CMessGr

(p i ff i

%'

3).

(ib.

99).

"""
Cos gi

ai''.

I 548).

'',^'' "'"'''-

'^"'' "'^

"' -*=

novem (CDArag

triginta

Messina

6).

Dozy

%2b; ma

solo

harf

Kazim.

I 55Sb,

IjurHf Wehr

272b.

146

ARABISMI MEDIEVALI DI
SICILIA
Sic. cafisu,

di rame,

(Messina cavisu
contenente la nmrf. .

^^1, 646)

cai.

sura per grani


di aridi
rile;

'

'

.^

cafisu, -liu, caviiiu

(1.

116)
4?! \,
t
?'' '^

^'^.'T"

^^

iof:

doc. aa.

.,v

974?, 981 DECf TT


Mach. I 440) Sono stti
nrol

xr^a^^'ScT,,?/*^ ^-^^^^

S/'^"'
l

<
'

mi-

^"^^^^^

^T

'^-

influenza

''"^ ^^^ ^^-

^^/^'^

nota
verit

q'ah

yard

q'a,

aula, loggia a terreno'. In


(Freytag III 5l5b),
domus
impluvium
q'ah o anche qhah
grande chambre, salle, salon (Dozy II 419), q'a paved court-

1)

nell'ar.

in

Egitto

'sala,

'

'

'

',

'

'

'

entrance hall, vestibule, corridor

',

'

hall

',

'

room

sizable

'

(Wehr

'"*i/"^^/^^ 1"

9i2b) non voce egiziana soltanto. In un atto privato arabo-siculo (Palermo a. 1196, Cusa 500, r. 7) tale sostantivo designa il cortile interno

XIII sec,

di

'^^t'

'

'

'

L'origine del termine, scomparso assai presto in seguito alla riforma


iniziatasi nel 1312, fu indicata da Amari (SMS III 826 e

delle gabelle

MV..
Ve^^- ^ ^ f i z

'
If^'iT^i^:^^'^'^:
^^"^""il 242), forse
t'' per

874),
Si tratta di ore.tln

sur. per idi

i
r
^^^' P^^ ^
P^" ^^"o

(NDDC

(Lokotsch 998 PeU T


misura di olio cfr mal

IH

misni-^. ri'ncrl^

j-

'

(Barbera

siciliana.

vaso di

'

147

LESSICO

una

casa.

V. Introd. 36, 50, 68; 30; hugira 142.


ib.

II 587); forse

"^"

provfne dala

SicSS'T'
^'''*"'"'P-

1068, CDCajet 20)


V. Introd. SS 26,
47, 69.

^"' '^'^'

^^^^'^

'''''

"

o^^^'

(a.

52, Cahalu-

1279
Palermo

51. Caha.

glimpectas tres de duabus coloribus cum listis ad aurum


quarum una est viridis, alia k y a e h 1 a et alia arangina

(DotCostEbd).
1274
Palermo

dieta pecunie
quantitas consuevit
subnotat s videlicet Hp r

i^uu

solvi
r

r
.

'AV^

ante

'u
^ junbus

1312

Palermo

Item recipt Cabellotus pr consueto Iure eiusdem Tintode pannis seu filata tingendis in ea ad racionem sub-

rie

scriptam, videlicet:
maiuto per cannas

De

Item de Tunj per singulas duas cannas


Item de sarto per singulas cannas duas et
dimidiam
Item de viride per singulas cannas Tres
Item de musnnj per singulas cannas duas
Item de Ialino per singulas cannas duas et
dimidiam
Item de fustayno sarto stricto per singulas
.

1279 circa
Palermo

1298
Palermo
ante

(-VS:Sin9f^"-

^'^^

bombicis Panormi

1312

Palermo

detft%u:d^7Xr^^^*"

aSc

^^

J"^^^- -^bnotatis

duas

Item de fustayno

""" ^t'''''''
V
ef/b
ab emptore
y et
G, xv

a venditore ana
^.

cannas

vi-

de lino tincto kahalo


stricto per quemlibet Rotulum
Item de cuctone filato tincto cabalo
stricto per quemlibet rotulum auri
Item de Cuculio sive seta tinctis in maiuto
de quibusHbet duabus uncijs
Item de Cuculio tincto in e a h a 1 o de qui-

Item de

1312
Palermo

'"'

'

^^^^

^"^toni

[,.,]

1343

buslibet tribus uncijs auri

Catania

poms,
belie

(La Manti; 162)

Esiste a Palermo

Gabelle filecti

auripellium

un Vicolo

'

atcus cuctonis,

[.:.]

dei Cafi.'.san.

(BPI 188)

targime,

cab

Item de Cuculio Tincto

cabelle

in sarco

Tarenum
Tarenum
Tarenum

j
j

Tarenum

Tarenum

Tarenum

Tarenum

Tarenos

ij

Tarenum

Tarenum

g"

de quibus-

Tarenum

Hbet quatuor Uncijs auri

'"^*'"'' ''

filato

^^'^'^'

cunj per singulas cannas

duas

''^^"^ ^^^bdle
(Pollaci 327).

Tarenum
Tarenum

(Pollaci 338).

1312
Palermo

Item exigant pr
ribus
delicet:

infrascriptis,

tinctoria

subscriptarum rerum in colopecunie quantitates, vi-

subscriptas

14S

ARABISMI MEDIEVALI
Pro

gualibet

{var.

camia

tele

tingende

kuh

^'

*"'''^'

cTnnas''''"
Itera

de

sarco, per singulas

niidiam
Itera

de
ytem de

anche akhal,
Traverso 2 settembre), chayduni (ib., 14 settembre); cfr.
II 447^).
(Dozy
luisant
ln qui a le poil d'un noir fonc et
pi.

mayuce

in

mayuto)
^'"''

^'^ '^"^ulas duas

duas cannas*

V. ntrod. 7, 32, 56, 63, 69, 73.

'

*"'

et" di'-

per singulas cannas tres

misicini

(;^,.

53. Calafatus.

'

'.

."

tar"

musumi), per singulas tres


^

"^^^ffiidjj^^"'"'

^"

''"^"^^' '^''""''' '^"^''

de frastayno

de

^*'

*"'''

'

per singulas

stricto,

''^'

^a.<T\twc.

1219
Crotone (CZ)

Yi.pp5oii

1243
Palermo

vaff-rcTwi;

1282
Messina

te

tar

de lino e li a e h o 1 o {var.
cathalo) stricto, per quemlibet
rotulum

...

'

tar

e^

Tbet%otubra'^"^^^^'^^^'^-^"--

wt
Itera

de cucuUo

unciis

danJinfe'r'"'

in

lum

'

Cfr.

ku

anche

cHniccio,

'

bt

(Freytaa

e con

^^^^^^^^

IV

\"

X
1

4aT

hf rJ

ch^Le

'^'''

ti,

b 95^? '''"'''''

t "''

""^^

^'"'^^

"^'

'^'f

^^

^i^l

'

^"

l*ar.

questione ancora insoluta


i 1 f

^^^^

'

^^

'

^^

coe-

"' ^^^^^' ^^^- (Lokotsch 1227).


^'^^^^^
'

'

^"^

mo

vendidit

S^XvXS^ b'^^'"'

bovem unum
nnnrl tip

russi

^''''''''''''

' ^ ''^'*"'' ^-

'^''^

1418 a

Paler-

xhaydoni cura cornu


muczu (not.

'

xaXacpaTTi^EW

che designano

navim

stipavit

(Wehr 921^) o
(Du Gange G.

calefacere,

[.,.].

(Top.

in Sanc-

Cereus
84).

li

il

f a

'

'

Gr. I 548

xa).acp'riQ^, xaXa^aTav,
ss.),

questi a lor volta dal lat.

ed ampia diffusione

e la sua attivit:

'

calafato

ferruminavit et tibris
to
(Freytag III 491), qalfata
',

dal gr. biz.

le voci di antica
'

'

I 583-84), se derivino dal-

it,

(cfr.

Lokotsd 1022),

calafato, -atare

(JNI sec,

1211, DELI I 184; genov. calefatus


1191, ib. I 94), ant. prov. calafatar

666; ma galafado a Chioggia a.


a. 1213, Peli. II 423; Calajat cg. a.
(r doc. XIII sec), fr. med. calafatar (XIV sec,

DEI

calafatar
(1" doc.

docuraentfddtc.

Panormitane

Calafatorum

DCEC

(cfr.

cortex, cortex arboris

'

calk (a ship)

calafatar

in

Panormi oiierendorum

Majori

Ecclesie

Marinariorum, Cereus

""^ ^^^

(Kazim. Il 870-71)

"'"^^

nel t-^^^^^^

^^

urbis

felicis

presen.

"^^

'^

Catedrali

ta

le discor-

'^^'''"" ^^^"'^

'""' "^

[...]

Ordo cereorum

palmae vel musei

ri

raaltLfr^^

natu Messane

550).

'^^^'"'"'^ "^^^^ attestazione, riconducibili

bke (W
'

(CDArag

"^*^"te

^>'

41).

solvisse certis e a
Itera pont per quaternum eundem se
larsiaregio
laboraverunt
lafatis et personis qui

1284
Messina

1385
Palermo

^.-.?' ^'"'

mW.^'

SXata

447.), 'dark

^''.^'"' '^"^

(Cusa 96).

magstrorum
magistrum seu prepositum super operis

Appendice

^^^

16).

^^^^^^^

di termini d^

pr quibuslibet

quatuor

(La Mantia

'^

tincto in sarco,

tar

xaXa(p'Cou

laborantium in vassellis Curie nostre


messane (KKb,
existentibus in Tarcianatu nostre Civitatis

qui-

....

(Trincher 372).

calafatorum

;^?;i^E^uSi^Scr!^^---''^C7
chacholo,

xaXacptou

tu-

filato

."'^^ ""^^^ in
buslibet uncns tribus

(Guillou Brbion 184).

xaXacptTii;

'

tuni,' curri

1030?
Reggio Cai.

'^^*-

^'''

sarco

cannas duas
Itera de frustayno cuctuni
{varr.
mi), per smgulas cannas
duas
Itera

'

'

virdi,

cannas

Itera

149

LESSICO

DI SICILIA

(r
(P
a.

doc.

Jaume

(T

XIX

80-82), cat.

DECC II 404), sp. calafatear, ant, sp. anche


port. calafate
circa, DCEC l.c, DECK I 749),

I,

doc. a. 1300
1373, Mach.

xaXa(pTTiffi,<;

FEW

457-58) e calafatar (XVI sec,

ib.),

gr.

biz,

959, DCEC l.c), ecc.


concerne, anche in termim di^Porita
questione
la
anraggiungere la zona, il sic. calafatu (Pasq. I 228;

doc.

Naturalmente
araba o bizantina nel

a.

150

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

che cdafataru

VS

fattan e calafati

DoLcle

I 521), col cg. Calafato e


top. id.
scarti di seta grezza

'

LESSICO

^'"
i '?>

'''*''^' ^'

^r"^

(NDDC

'

"^

56

117), con

3, cai

'^^^^^^ attestazioni lasciano sup-

"""'' legittimamente di altre, sia


stata
Calafatus cg. (a. 1254 a Patti,
Girgensohn

d irradiazione: r%T^
Stiot'
cfr

cala-

itopp cli/So

il

Cusa

569H

tunicam de chamillocto
(MortiUaro 242).

1309?
Messina

nulla domina sive.mulier audeat portare cappam [...] nisi


tantum de panno laneo, vel j a
e 1 1 o e t o
(Testa I

Jccr^cp

xXcp.^<;

(a.

V. Introd. 69.

1178,

ib.

-^ui.^;.
161)

Item de cindatis, aurifilato, chamillotis et omnibus pannis sericis et aureis laboratis Recipit predicta doana pr quolibet Centinario Tarenorum Tatenum j (Pol-

1312

Palermo

335).

1338
Corleone

ciameloctum unum

1340
Palermo

mantellum unum de

1380
Venezia

chappa una di

lohanni Lombardo, seUario concivi


mstruere ad faciendum bonum ca^^""""^^ lohannes [...] promisit
officium ip-

eum

et

%taciendi camittum
f
sum
'^. ^^

alicui

de docere aliquem, salvo


tamen

De

non ostendere nec


si

exia-

fuerit frater eius vel

Citella I 33).

documento, spiegato da BurgareUa


" diminutivo di camus, specie di freno per
"'^"'^^ ""^ connessione con la

'^'"""'''

De'cTtdl

av liT

Tarn

uT

f^T^t '"''

?^

a^comS

'^
.

chilestra

plausibile
sic.

-.-

^""^ '^"''""^ ^^"^"^ P^des coniungens

i^terSeLon/^

do^o

nn

V. Introd.
36,

'

(Freytag

^^"; 'f--,quocolliIantur.LXJ

'^''

''''^'''"

54

^'"''

ingarufolatu

infurata

chamilotu

di lo di tu

di

infu-

(TestVen 58).

1495
Mazara

unu rubbuni

Che

il

sic.

jambilloctu

(not. Polito 8 ottobre).

54; 30.

capra

'

'

cammeloctos

ri.

234), ciammtllottu

(ib.

(ib.

II

'

'

',

(Freytag I 527^),
2)

L'etimo arabo

non

sorta

'

tela fatta di pel di

218), gammillottu (Traina 426),

(ib.

tesi

gi avanzata da

condivisa dal Wartburg

quale per preferisce

'

535) derivi dall'ar. h a m 1 a h


vestimentum vel stratum villosum incisis lmbriis

(VS I 532), cammtllottu

stratum villosum

918, nota

'

312), giambiloctu

(ib.

instructum
Purpuras, pannos ad
aurum,
subdles
grossos, cendatos
Tripulo, buccaranos subtiles et
srossos L...J camera
grossos
nostra recepii (Huillard-Brholles
V
oy}.

chambillotto (Scobar, in Pasq. I 299), camllottu

camojardo

d tela di pelo:

et

di

'

55. Camtneloctus.

Salpae

tila chilestra

nigra

tilella

18 febbraio).

pr predo unius pecie de jammillocto nigro de qua


fecit unum mantum de pluvia (not. Castiglione 1 agosto).

cambillottu

1240

unu

Salerno

1398
Trapani

^"^^^^ ^25.), donde una


''^'^"' ^^^^^^^
>
^'' ''

43,'

chamilotu
iacu

[...],

(not,

radice 'r.

.T^
ede?''t SrrsTslr

Zib)

(TabSMBosc,

uncias tres

chamillocto cum

infoderatum cindato rubeo

ratu di
(not

exritit

doc. 236).

^^nvenit

^*

!!!'f'
suo, docere

(not.

viridi

in

54. Camittum.

Mius

cindato

laci

Palermo

foderatam

91).

ante

yusuf d-qalft

1306
Palermo

centro

154) e

151

un riferimento
unanimemente

(FEW XIX

al pi. della stessa

accettato;

HI

Amari (SMS
64-65, 212^),
voce,

accolgono

il

ha

vocabolo

il

t
si-

arabismi D'Aleppo-Calvaruso (98-99) e De Gregorio {Contr.


non Dozy-Engelmann, Lokotsch, Pellegrini; Corominas (DCEC

ciliano fra gli

1287
Palermo

383),

(ntt

De aldini"

5"'8)."''"'

'"'"

'''''''^^'

""^^^"^''^

ma

616) scarta decisamente l'ipotesi dell'origine araba per sp. camelote,


che riconduce a fr. camelot, questo probabilmente da ant. fr. chamel cammello ': accostamento che per il
(l.c.) invece solo paretimologico.
I

'

1299
Palermo

mantellum

unum de chatnKillo.*
j
dato rubeo (not.
?.''? fdemum cenDe Citelk TI 351);
35 ''' ^^^^
oc t uni
^
unum sfoderatum (not^ ^'
Maiorana

^ ^H

92).

FEW

La diversa valutazione

dei singoli elementi su cui

si

fondano

scordanti argomentazioni lascia ancora insoluta la questione.

nega che

il

prodotto

tessile,

Ma

le di-

nessuno

dapprima proveniente dall'Oriente, abbia poi

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

152

avuto in Francia

suoi centri maggiori di produzione,

almeno

la cui esistenza

1244. Della provenienza francese recano segni


evidenti, insieme con le numerose varianti siciliane, anche il salent. camattestata

dall'a,

1601,VDS

billotto (Brindisi, a.
ib.

274), ant. brindis,

(CDBrind

mellottis

ciambelltto

(Batt.

meyer 118),

sard.

145) e jambellotto (Gallipoli,

1245 dimitto Roselle pallium

a.

105),

II 587),

cammelltto,

lat.

XV,

sec.

de cha-

cameltto,

mediev, camelotum, cham-,

ecc. (Nier-

(DES

cambellttu

meum

cambelltto,

it.

petiam unam de panno de sita vocatum camuca [...],


guarnacLiam unam de panno de sita cum camuca foderata [...], bunetum unum de panno camuca fodera-

tum

cindato jalino (Mortillaro 242-43).

X^ayeiv ^iJcaiJioux.
.(CMessGr 131).

1334

xal

Messina

CiuoiJivixa

1348

mantellum unum de carnuta infoderatum


SMBosc, doc. 290).

1354

xa

FEW

1380

Gange II 54-55, Niermeyer 121;

cindato (Tab-

simu

tutti

vistuti

di liostia consecrata

unum de cuxinectis de camuca virdi novi


mentum unum de camuca (not. Formica 8
par

(antiquato) camuca

'

[...],

ndu-

settembre),

tela rozza che serviva a confezionare le

a.

G. Gr. I

e popolani', dal pers.

camula

quasi terens

camula

mula; camula
comu

di la hostia

si

genera

camula

(SposVang 130).

kamh

attraverso

l'ar.

erant quasi

abolita

e a

mu

et

t a

invete-

1145
Palermo

privilegia

1252
Palermo

ad nos accedens ostendit nobis quoddam testamentum [...]


petens ipsum [...] in hanc presentem formam redigi et

(DocInNorm

rata

31).

camulari inceperat in locis


[...] quia jam
(TabPPal 60),
vetustatem
propter
sui
pluribus
transcribi

',
camula verme che si ricovera nel legno, e lo rode; tarlo
verme che rode i panni lani, libri e simile: tignuola (Pasq. I 237, VS

Per

'

'

sic.

il

'

I 539), camularisi,

-lirisi

'

esser roso dalle tignuole

'

piccolo insetto

'

',

camulatu, -utu

e in particolare

'

(ib.),

pidocchio

',

1 ( a )
qa
proposto da Gioeni (68), ha incontrato consensi non generali. Pellegrini
(I 114-15, 199, con bibliografia), nell'accogliere come certa l'origine araba

ar.

del vocabolo, ne spiega l'entrata in varie regioni italiane attraverso i commerci, forse con le stoffe. Se un arabismo, il termine sar passato dalla
Sicilia al cai.

camula

(NDDC

124), lue. kmula

'

tignola

'

(Bigalke 5598)

5599), salent. camula


torturarsi, esser preoccupato, non prender pace
tignuola ', cumulare
(VDS I 99) e sicuramente anche malt. kamla tarma, tignuola ', kamlt
(Barbera II 580: con k-, contro qamel, qamla
consunto e corroso

kamah bruco
'

'

5571), kamult

(ib.

'

tarlato

(ib.

'

'

vestis

scutulata

Damascena

'

(Freytag

175), fu voce di ampia diffusione commerciale

IV

58a;

cfr.

Peli.

Lokotsch 1043); it.


camucc, cammucc specie di tessuto in seta damascata importato dall'Oriente (DEI I 704, Batt. II 611), sp. camocdn (T doc. a. 1348, DCEC
(cfr.

'

'

I 617,

doc. camocas

[...]; lu primu essiri


si fa
di killu pani, quali poi naturalmenti si genera killa e a
la quali si genera in verbo [...]; et

s.l.

un etimo

58).

di contadini

(T

338).

cfr. Peli. I

1373

camuca

camuca

Il sic.

'

(Du Gange

xa]xoMYP.c,

Tinca nee... vermis, qui dicitur


et rodens vestem (Senisio 39).

mutande
k amh a

mediev.

1348
S. Martino

di lana di muntuni

di
partuta, meza de nigta et meza
di inchanelata infutata di dossi di skirolj [...]; gunela una
di e a
u e h a di la supradicta partuta infurata di dossi
-di skirolly [...]; iacu unu nigru di
(TestVen

1453

trs riche

V. Introd. 32, 34, 63, 66; Sin.

caniaculuri:

cappa una

Trapani

de soie

XIX 83, 213),


1299;
564). L'accento ritratto della variante siciliana carnuti si ritrova anche
altrove: cfr. ant. it. carnuto (DEI I 70), lat. mediev. camucum (Du
gr.

(PoesSic I 26).

Venezia

esp. d'toffe

57b. (In)caraulafi.

riali

'

xat

Tci.'cpaxOXiv

Li samiti sun pirduti et li strangi impirnaturi,


li guanti
di e a
uti
gran panni di culuri,
li
nobili villuti,

s.l.

camuscat

fr.

57a. Camula.

56. Catnuca.

Corleone

459a),

I 442).

V. Introd. 63, 71.

1306
Palermo

153

LESSICO

DECH

787),

cat. ant.

camoc (P doc.

a.

1483,

ib. e

DECC

II

'

'

'

'

'

'pidocchio',

Ma

il

ib.

Ili 882).

fatto

che lo

si

ritrovi

in

dialetti

settentrionali

(cfr.

AIS

ARABISMI MEDIEVALI

154

come grig. cmura, cambra, engadin. chmola, chambla, pitta,


cmula, lig. cmura (a, 1319 camora ad Albenga) e da qui sard. (logud.
III 482),

kmula,

sett.) e cors.

fr.

merid. camour,

ecc., gr.

mediev. xiioupa, induce

DEI I 704), per il quale l'origine araba


area di diffusione, a proporre un etimo lat. e a

Alessio {Lai. 1 323,

conto di
dell'agg.
'

bruco

',

tale

camur

'curvo'

da confrontare con

(REW
xajxicT]

1564),
'

come

curvatura

'

calco

dal

non rende

mura

canni
superstite solo nella frase fari la facci canni

v..i.r.ri

'"^

(Il

qani'

acceso'

blood-red, deep-red

'

'

ahmar

(VS

548),

gi da

(NDDC 128),
qni
all'ar.

a rivi

'

qn(in)

rosso

(Wehr 863)

'

'

'

389)

Giamplieri 52

un'origine araba

'*l

49

(ib.

7,

fila

'

termine in Gihilicanna 49 F
Nella toponomastica restano tracce del
6 e Monterosso
monte (4), cfr. Gibilrossa ZTpa
6 da g a b a 1
(Amico II 395, nota 1), da
50 E 3; Giancani solfara presso Racalmuto
presso Enna (Amico
ayn- ' fonte (166), cfr. Giannioscura sorgente
(Cusa 195, r. 15)
caballi
e Giancavallo 49 F 5, nel Rollo fons

163), nel riferire queste due ipotesi, mette in evidenza l'antichit e


la
particolare area di diffusione della voce, elementi ovviamente
contrari

ad

sangue

arrossire

'

anche cai. va u sangu canni canni


Gioeni (69; cfr. D'Al.-Calv. 110-111) ricondotto
'

'

gr.

Anche Prati (207) ritiene dubbia l'origine araba, impossibile quella


da un incrocio di lat, caries e tarmes (REW 1692). Il
FEW

V. Introd.

155

LESSICO

DI SICILIA

'ayn al-birdawn

(ib.

(ib.

231,

r.

1093 ad

(Peli.
(?) bagar ab halffah
(Pirri
695,
Zineth
petram de

baiar az-zanaft (ib, 204,

8, 20, 35, 73; 30.


Introd.
V.
r.

5)

r.

209,

1;

pietra

ctr.
,

I 299) .Granello
842) apud Cutramm

(Cusa 180,
in nota), nel Rollo haarzeneti

1122
184,

hagar-

oppure da

12),

r.

r.

33), haiarsenett

9), cfr, janetta

144.

58. *Cani.

ante 1312
Palermo

Item

recipit

Cabellotus pr consueto Iure eiusdem


Tinfilata tingendis in ea ad racionem
subscriptam, videlicet: [..,]. Itera de Tunj
per singulas
duas cannas Tarenum j [...]. Itera de fustayno
cu ni per
singulas cannas duas Tarenum
(Pollaci 338).
j
torie

1312
Palermo

de pannis seu

Item exigant pr

tinctoria

subscriptarum rerum in colotibus infrascriptis, subscriptas pecunie


quantitates, videlicet:
[...]. Item cuctuni {var. pr
tuni), per singulas
duas cannas tar. j. [...]. Item de frustayno cuctuni
(varr.
tuni, curri, t u n i i ) per singulas cannas duas tar.
(La Mantia 16).
,

1406

choppam unam de panno

Messina

botto 259).

1465
Messina

par

i
'

tanev

fiorentino coloris

unum

caligarum de panno
ceratura (ib. 484).

taneo

veteruffi

(Ga-

et

la-

Questo sicuro termine di colore (cr, cahalu52), la cui forma, attraverso le varianti (quasi certamente dovute ad
erronea lettura dei docc.
origmali), riteniamo di poter ricostruire in *cam,
corrisponde al sic. canni.

59a. Cantarium.

pr

1157
Palermo

cantarlo

cuttonis

(ib.

e a

1293

141).

ntara

septingenti masticis (ActSicArag I 221).

Barcellona
xav-trap...

1336
Messina

Tup...

1373

omni iornu

s.I.

Vang

si

3'

(CMessGr

^ 1^*'''.

''

ti^oPPo complicata e difficilmente sostenibile in


.^'*'=

(^C

l,c.).

DELI

ardi plui di dui

Wm.

cantar

di oglu (Spos-

[di formaiu]

(VNS

166).

prendersi
P'f
Nelle altre frasi jinsinni canni canni 'dilettarsi,
g"f
^Jf^^ \fi!
/avanzare
altri, con.piacersi'pASO,I 245

sen^a^

sSd^^l

I 192

ancora di recente

<
bf? fm
''.w\ r^^*?''
^'5'T
respingendo
^ ' ^^^
l'etimo indicato dall'Alessio, pensava, per
:; if
a'un apporto ^/
forma sicHana,
ad
dei coloni galloitalici; tesi alla quale si oppone
aoDunto la
persistente distinzione tra le forme gallosic,
cmmura, chmra, cm^'comeTHgure Quelle
siciliane e meridionali, con -/- ovunque
e sempre, fin dall'attestazione pi

fin

n
la

174).

288).

lantaru

1391
Agrigento

189

u^T? w(
Bo >f IX

150).

unum cantare casei (DocInNorm 132); medietatem


cantari casei (ib. 133); de casco cantare unum

1171
Palermo

fattegU da
188

(DocOrNorm

'

anticrdeira. 1145

Ct^D]x"]:cV'^n; Sri;;;ri^"d;irai?: qanna'a


D'Al-Calv. lice.) si presenta assai meno probabile
Caracausi,

in

Boll. XIII, 1977, 386),

;'c^lodto:e^
di

un

richiamo a sic,

it.

CGoc^m e
cmna (ctr.

ARABISMI MEDIEVALI

156
59b. Cantatatum,

AT

DI SICILIA

60. Carabana.

occasione ducentorum e a n t a r a t o r u
mercium onerandarum in navi (not. De Citella II 102).

eo quod misisti de carabana navium Januensiuni,


prout tibi dedimus aliis nostris licteris in mandatis

1240

De

Viterbo

facias

(Huillard-Brholles

1299
Palermo

ad onerandum

in

eam

cum

ac deferendum

testimonianza, in una lettera federiciana scritta in relazione ad


temine
informazioni dalla Sicilia, fa supporre che qui fosse gi in uso il

quaginta

poi

InCDem

La

'

carovana
caravana (VS I 581), caruana, caruvana, carvana
grande moltitudine ', corporazione di scaricatori del porto ', noviziato
(ib. 610), cai. caruana, caruvana (NDDC 142). La voce, atte
tirocinio
'

318).

(ib.

249).

cantar a tis

1453
Trapani

pr

1466

pr iure nove cabelle vocate de

Trapani

Caudino

certis

tonnicii

Formica 8

(not.

set-

tembre).

sic.

li

cantatati

(not.

ottobre).

cantavu

sic.

'

'

'

'

120 libbre o

(VDS

rati

cai,

I 145), termine

(cfr, Peli.

'

cantaru,

(NDDC

candaru

129),

I 105), napol. cantaro (D'Ascoli 131), ant,

comune
salent.

camp.

in tutto

a.

sp. quintal

{V

Lokotsch l.c, FEW XIX 87) ed esplicitamente esclusa per


caravana da Corominas (DCEG I 672), per motivi fonetici.

sp.

V. Introd. 45, 58.

cantaria

(FEW XIX 94), it. quintale (r


DEI IV 3182), che corrispondono

una variante

ar,

t r

doc.

1519, quintalata XVI-XVII


all'etimo arabo citato
postulano
mutuata per via commerciale (in Sicilia

a.

forse direttamente), la cui esistenza provata

cantaro

(Barbera

IH

da malt, qantr

'

'

per misericordia perdunassi di li xxiiii e a r a e t i


caractu dimandassi iusticia, la
li xxiii et l'unu sulu
vintesimaquarta parti di lu infinitu peccatu esti infinita

s.l.

1451
Trapani

gr.

'

mod.

xavxpt,

'

quintale

'

'

stadera

'

Deu

46).

vendidenmt [...] caratos tres cum eorum resid.uis de


ree ara tis quinque [...] caratum unum cum eius
siduis

tonnarie (not. Forziano 8 marzo),

1456

navis

[.]

(Brighenti I 289)

caratos

(not.

Formica 10 marzo),

quintale,
'

'

V, Introd, 36, 54, 69, 71.

si

(Lionti 201).

Trapani
[.]

1470

tradidit et assignavit

Trapani

caradis novem quod

arada

dictus

tria

pr indiviso de

venditor habere

in quadam barca (not. Girami 5 ottobre).

'

il

ponderis et

1373

[...]

carati

886) e ture, kantar stadera ', anticamente peso


di 44 okka
(Ang, Da Smirne 418); da quest'ultimo il rum, cintar
stadera (Lokotsch 1178) e, forse anche con influsso
italiano (Andriotis 144),
'

iusti

florenos

(SposVang

DEGH

quintal

boni et puri auri recd et

1307
Messina

doc. Berceo), port.

cat. quintar (a. 1249 quintal, DCEC III


959,
IV 732-33),
da cui anche ant. prov, quintal, ant, fr. quintar
(XIII-XIV sec), fr!
id.,

'

61. Caiatus.

1125

diversamente da

'

sensi (cfr.

I 287).

Queste forme

'

viatorum turba ', agmen equitum ', magnus exercitus


(Freytag III 52 la), sostenuta da Dozy-Engelmann (249) e ammessa, con
qualche incertezza, da D'Aleppo-Calvaruso (124-25), non trova ampi con'

Mez-

il

septem de cera (CDCajet 20). Anche altrove si trova it. ant. cantaro
Marco Polo volg., DEI I 726), cantare (Batt. II 651; cfr. lat.
mediev. id., qui sopra e a. 1269, Du Gange II 162), lat. mediev.
cantarus,
um, -ium (XIII sec, Niermeyer 128; -ius a Genova, a. 1140, Peli. I 354:
-ium a Venezia, a. 1229, DEI .c), ant. fr. cantaire (ib,), sard. kantre,

sec,

anche altrove come lat. mediev. carvana (a. 1190), ca


ravanna, -venna (a Genova a. 1217, Du Gange II 439), giunse e si diffuse in Europa (cfr. Lokotsch 1075) attraverso le Crociate. Mentre
sicura la sua origine dal pers. karawn, una mediazione dall'ar.

stata assai presto

cantru, candra

[V- doc.

(DES

'

'

zogiorno:

'

'

qayrawn

peso di 250 libre: cantaro (Pasq. I 248), cantaro, antica misura di peso variabile dagli 80 ai 100 kg.; suddivisa
in 100
rotoli
(VS I 561), che si fa risalire all'ar. q n t a r peso di 100 o di
Il

781).

normi aput Pisas cantaratorum mercium duo milia


et centum (ib. 173); ad onerandum [...]
e an tarata
mercium ipsorum mercatorum duo milia et centum quin-

de suo iure est habere granum unum pr qualibet e a n tarata de mercanciis extrahendis extra regnum (Cao^

Agrigento

ipsa a portu Pa-

'

1401

157

LESSICO

-a.

1298
Palermo

r\

1496
Mazara

dui

charati

auri (not.

Mineo 7

settembre).

asseruit

158

159

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

LESSICO

ciascuna delle 24 parti nelle quali convenzionalmente divisa un'oncia d'oro ', ' azione, parte del capitale di una
societ corri-

forma meridionale: cfr. lat. mediev. carmesinus, carmisinus (aa. 1401,


1470 a Bologna, ib.), carmosinum (a. 1458 a Roma, Du Gange I 175).
Del resto si tratta di semplice variante di una voce che, in questa o altre

Il sic.

caratu

'

spondente

alla quota di un socio


(VS I 580) '', come cai. carata f.
quota individuale che spetta a ciascuno degli intervenuti ad una
festa
ad un pranzo, ecc. (NDDC 135), napol. id. (D'Ascoli
138), it. carato
ant. it. caratto (P dee. Dante, Batt. II 738), deriva
daU'ar. qlrt, a
sua volta dal gr. xEpTwv, grano di carruba e il suo peso, peso
di
'

'

'

'

quattro

solo

forme, ha raggiunto diffusione europea (Lokotsch 1219):


sino accanto a chrmisi, crmisi, chermisi (DEI II 1150,
ant. prov. cremesn, fr.

(P

doc.

grani, obolo, la ventiquattresima parte di

DCEC

mine

1512),

dell'uso commerciale, attestato fin

una cosa (Peli. I 145), E terdall'a. 1164 a Genova {karatis,

Peli. I

a.

DECH

354) e difluso nelle lingue di cultura (Lokotsch 1182). Anche


per
esso, come per cantarium (60), si pone la
questione della diversit

a sua volta da

lica tra il tipo iberico, sp. quilate

variet di

voca-

953-54,

DECH

AlcM IX

1356,

XIV

(dal

sec,

IV

727), port.

con med.

66),

FEW

d.

XIX

fr.

(T

doc. alquilate a.

(Mach. II 1835),
kirat (circa a.

94-95), e

il

1290

DCEC

cat. qrat

1500) accanto a

tipo pi esteso con

(r
fr.

doc
carat

come

-a-,

III

lat.

mediev. caratus (DEI I 754), caratta, qmr-, -acta


(Niermeyer 142)
V. Introd. 43, 54,

Il

qi

r m

forme e

ba ad influsso del
*-tn,

'

all'agg.

ar.

cocciniglia

'

'

(var. isp.-ar.

cremisi

'

a r

derivato

',

maz

nu

(FEW XIX

elettuario fatto

alchrmes

l'it.

'

se l'uscita in -in- si

misi (Pasq. I 70),

fr.

alkerms

archemmes

deb-

cat. id.

rosolio colorito di rosso con chermes

con chermes animale e

114-15),

naa la

96^) o della forma catalana in

come sembra pensi Corominas (DCEC I 691^).


Dal sost, ar. q i r m i z derivano sp. quermes e alquermes,

XVI, DEI

-ina

sec,

dati cronologici disponibili lasciano oscure le vie

n permettono di acclarare

lat.

Le), da cui

f.

II 577), sp. carmes (P doc. clemesn


876-77), port. carmesim (F doc. a. 1513, Mach.

95^),

123),

carmes,

cat.

cremi-

it.

Peli.

XIV

vocabolo risale certo

della sua diffusione,

(DCEC

62. Carmixinus.

DECC

1398,

691,

(FEW XIX

cramoisin

cfr.

'

altre sostanze eccitanti

id.

127)

(ib.

anche in

';
'

id.

',

'

',

(dal sec.

akhermisi, alche-

sic.

archmisi

'

cremisi, colore

rosso acceso', 'liquore...', (disus.) 'cosa preziosa o rara' (VS I 234).

1370
Taormina

Yesti di viluto carmixino -per fare quamdam casubolam sacerdotalem et ex tunica quoddam palium pr

eodem
1380

altari

attestata l'esistenza in

gonela ima di chamuca violata


sinu (TestVen 58).

1403
Palermo

tunicam unam panni viridis et rubai


lomoxie Marino 227).

cum

lu lavuru

via del qirmiz

"'.

V, 34, 47, 54, 73,

(TabMalf 33).

Venezia

Palermo di una

charmi-

carmisini

(Sa-

''1 Cfr, a, 1202 in confinio vici qui dicitur zucac germes (Top. II 5), a, 1287 in
Cassare in ruga que dicitur Zucac Girmes (not. De Citella I 159), a. 1324 in Ruga videi.
Sucac yrmes (ib. 16), a. 1336 in Ruga que arabica dicitur sticac girmes (ib. 36).
(Dozy 1 5%a), rue ', alle entre deux
quartier d'une ville
Il termine ar. z u q a q
(Kazim. I 998), caUis ', vicus (Vocab, 112, 276, 627), cr. malt.
rangs de palmiers
sga^ 'vico, vicolo, cliiasso, ronco' (Barbera III 993), 'a Uind alley (Busuttil 283), mutuato nell'ant, valenz. atzucac{h) carrer sense sortida (Steiger Contrib. 146, 306, Aum.
35; DECC I 491-92), ricorre pi volte neU'antica toponomastica palermitana; a, 1231 ab
oriente est ruga quae dicitur Suchac barchuc (Top. II 47), dall'ar. zuqq barquq 'via
dell'albicocco (-a)', v. barkoku 33; a. 1196 in vico qui dicitur Sucak huhabbe (Top. II
77), dall'ar. zuqq b liabbali 'vicolo di Buliabbe' (nome proprio: probabilmente
'

'

'

'

'

'

'

'

'

'

'

1477
Palermo

unum cuxinellorum novorum villuti


cum cordone auri et argenti (richa)mati

par

e a r
intorno

xin

cum

su-

plectis piena lana (ib. 232),

ano, seme ', v. s.v.


',
con h a b b a h nome di unit di h a b b
1311 in Ruga que arabice dicitur Sucac Iddalac (Top. II 15), dall'ar.
zuqq ad-dalaq' vicolo della donnola ', cfr, d a 1 a q belette e fourrure de belette
(Dozy I 45Sa), fouine (Kazim. I 725); a. 1300 in ruga zuccac ylkes (Top. II 62), a.
1370 in Ruga que vocatur sucakilkesi (ib. 26), dall'ar. zuqq al-Ica's 'via della
coup boire, surtout remplie de
coup (Dozy II 435^), le a s
coppa ', cfr, li a s
'
"* cifus
le a
s
verre
(ib. 943),
coup boire
vin
(Kazim. II 850a), k: a s
vm
(Vocab. 291); a, 1252 in Sucahs Merches (Top. II 57), dall'ar. zuqaq marqaz 'vicolo
locus militum, ubi subsistere
locus ubi quis consistit degitve
della sosta ', cfr. marqaz
iubentur (Freytag II 187fl, Kazim. I 9l6fl); a. 1202 in vico qui dicitur zucac el-mucassam
(Top. II 5), dall'ar. zuqq al-muqassam 'vicolo biforcuto', cfr.
(Freytag IH 443^); a. 1244 in centrata csuchac
divisit in partes
part. di qasama
sachar (Top. II 6), dall'ar, zuqq sakar o saklcr 'via del vino' o 'del vinaio'
vinuni sakai
vinum (Freytag II 333), saklcr
o
dell'acquaiuolo ', cfr. saltar
'

Il

sic.

carmicinu

'

di colore chermisi:

chermisino

'

(Pasq. I 263)
carmginu, carmisinu agg. 'cremisi, rosso cremisino',
sost. 'il colore cremisi
(VS I 592), Carmexina nome proprio f. a Mazara (not. Polito
12
luglio 1496), Carmicino cg., cai. carmuscinu,
-sinu (NDDC 138), napol.
carmusino (D'Ascoli 139), non fu in passato, come
ora (DEI I 772),
'

'

quello dalla verruca

abbasisi

1);

'

a.

'

'

'

'

'

'

'

'

'

'

'

'

'

',

'

',

'

'

'

'

'

'

muqassam

'

'

.M'rBLM'^jv^i^?,

i^Shs:Ti^:i.

rr53r'~

'-''''''' '"

'

'

'

'

ARABISMI MEDIEVALI

160
63. Carraba.

(1/4

(NDDC

litro)'

creta (da vino)

1330
Palermo

quilibet Tabernarius, ac quivis alius vendens vimim ad minutum debent tenere, et uti quartuchiis justis et car
r a b i s
cum collo striato habentibus circulum in prin-

cipio

(ib.

pa, farrafa

1340
Palermo

emendis

in

13

goctis,

e a r r a

cannatis

Salerno

(not,

gennaio).

'

'

antica misura poco

'

caraffa, bottiglietta

1348
Martino

Amula... vas ad fundendum vinum, ut est carraba viFiala.., vas vitreum, quod vulgaritet dicitur car-

raba

(Senisio 42).

car ab

1373

una

s.]

carrabba
carabba (ib,

di vinu

la

(ib.

(SposVang 118). Lu vinu

119);

suli

et

esti

in

caraffa

'

e a r a

vino

carafins

',

a.

plina di

aqua roxa (TestVen 58).

'

carraba

FEW

(r

a.

1813, Mach.

doc.

Una dipendenza

FEW

caraffa

736)

a.

''\

it.

1459
Palermo

virdi (Giuffrida Boti. 485),

le

carraba

id.

'

'

'piccolo recipiente di terracotta che

e,

DEI

si

tiepida, per la celebrazione del battesimo

desume da Lokotsch

si

780) per

la

soprattutto, per motivi fonetici,

datazione tarda
i

quali ostano

'

'

'

(Busuttil 246), per garraffa convincente la tesi di


ar.

garr f

dalla stessa radice) e, in

Marocco, anche

con una o due orecchie'

(Peli. Le,

DECK

'

noria

'

(cfr.

un

garraffu 126,

vaso cilindrico di terra cotta

'

e 112), nonostante

dubbi di Coro-

ILcc.) sull'origine araba del vocabolo "^

hec phyala
64, Carruba.
',

car-

'

vaso di ve(Traina 166), carrabedda, -u


portava in chiesa, pieno di acqua

con pancia larga e collo stretto

carafe

V. Introd. 21, 36, 37.

caraffa,

{Pasq. I 266), carrabunt

'

e a r

(Bresc-D'Angelo 150).

caraffa, anguistara, inguistara, guastada, phiala

guastadina, parva phiala

'

tro grande,

780),

fr.

di un'origine comune, Mentre per il tipo carrabba non pu


bottiglia di vetro a
dubbio su un etimo ar.-pers. q a r b a
(Peli. I 162-63), cfr. malt. qarraha
a
grosso ventre per riporvi vino

minas (DCEC,

garraba (Scobar, in Pasq. II 203), carrabba

(Valla 19),

rabella

acetu stilicitu piena (ib. 492);


et parvulas x (ib. 502).

magnas

a s

seu

fiala

Sic,
'

grossa

I 1076)'**.

incrocio del precedente con


r a

carrabba (DEI

'

'

carraba cum

una

I 116), jarra-

Dall'italiano derivano

di carrabba da garraffa (quale

Le.) inammissibile (cfr.

phial, a flaggon

1455
Palermo

(VDS

1362 abbas lohannoctus

sussistete

achitu squillicitu

brocca per

specie di bottiglia dalla pancia

'

(Fare 369^),

'

(ib.

'

all'ipotesi

Venezia

1450?
Palermo

'

XIX 51-52), gr. mod. xap<pa (Andriotis 146) e


1558,
probabilmente sp. garrafa (T doc. a. 1570), cat. garrafa (T doc, XVII
sec, ''\ DCEC II 692-93, DECE III 107-08, AlcM VI 198), port. d.

689,

una grandi

piccola del litro

324), lue. yarffa

(ib.

(ib. 275), ant. brindis.

del secondo termine

1380

pii

4358), salent. carrafa, carrapa 'bottiglia'


'

(1" doc.

vinu coniuncti in una

259).

garraba 'caraffa, vaso di

Caraczolus dictus Carrafa (CDBrind II 189), abruzz. car(r)abna


fiasca di

trea.

'

(Bigalke 4313), jarrfa

caraffa (1" doc. Bandello, Batt. II

S,

garrapa,

134), garrafa,

garrafa

',

296), har(r)abba
prendere il vino
larga'

(De Vio 124).

colli

161

LESSICO

DI SICILIA

1229

super

e a

ub

domesticam (TabSMLat, doc, 62).

'

(VS I 597), cfr. i cgg. Carrabba, Carrabino. Il tipo lessicale coesiste col sinonimo sic.
'
sorta
garraffa
di vaso panciuto con collo stretto, guastada, phiala ' (Pasq.
'

Agira

1263
Lagopesole (PT)

dono nostro hactenus tenuit tenimentura terratum


quo sunt arbores carrubarum amigdalarum

in

cuum (DiplPrFond

[.,.]

et

fi-

194).

II 203), car-

raffa
(ib.

'

vaso di vetro corpacciuto, con collo stretto

428),

cfr.

Anche

TT
?fn
II 361)

(Traina 166), garrafa

cgg. Carraffa, Gar(r)affa.

fuori della Sicilia

T"j

'

?^^'

"

1299

vicolo del sapone

',

cfr,

si

trovano

cai.

caraffa

'

misura per

ruga que arabice dicitur zucac Essabun (not,


b n soap (Wehr 586b)

s a

'

'

De

liquidi

Citella

1333

"2 Cfr. AIS


damigiana
'

IV 766
',

'calamaio', pp, 821, 844;


pp. 750, 751, 760; 1334 bottiglia
*

',

968 'boccale', pp. 725, 726; Vili


bicchiere ', pp. 252,
p. 624; 1336
'

420.
1'^ Cfr, per, con le testimonianze dell'antico siciliano, cheraba de aygua rosa in un doc.
catalano scritto nell'isola greca di Lero nel sec. XIV (DCEC II 692), Non esiste con questo significato lo sp. caraba indicato in D'Al.-Calv. 120,
''t
Probabilmente ha provenienza diversa dal castigliano la forma port, algarrafa (un
barrii daguoa o alguarrafa ) in una descrizione di viaggi del sec. XVI (Mach. Le).
i'5 Merita
{al)garroba, ma
tuttavia di essere tenuto presente un fenomeno b
f, in sp.

>

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

162

1287
Palermo

Vendita di

1334

lignomm

rubis

Corleone

(not.

De

357), da cui probabilmente ant. prov. carobla, ant. fr. carroige gous(XII sec), fr. car(r)ouge, ant. fr. carohle
se pulpeuse, fruir du caroubier
l.c), cfr. lat. mediev. cambia (Du Gange II 197); at(XII-XV sec,

de parainis, carrubis
Pittacolis 28 novembre).

'

FEW

et scornabeschis

traverso
tis

garrubi (VNS

1345

'

ib.

Citella I 161).

[...]

De

cai'

frutti, exceptis amigdalis, olivis, nucibus,

ficubus bifariis (not.

38).

ma

Smirne 321)

probab. dall'italiano

il

xapo[ji,-rca

gr.

mod.

(Andrio-

xapon:i,

(Brighenti

sard.

677),

I 309).

V. Introd. 30, 37.


Concessione di un tenmento i tene cura arboribus olivarum, amindolarum, fcuum, carrubarum et prunorum (App. Top. 394).

1376
Palermo

Il sic.

Carrubba

{Valla 19), harruba


I 268; cfr.

VS

harrubbeddra

'

'

'

hec siliqua que; tam pr arbore quam pr fructu


siliqua ae

'

(Scobar, in Pasq. II 276), carruba

Carrubba a

I 604),

frutice legnoso

',

S.

SVS 56),
r u b ( a )

Carruba 49 F 4, (Monte) 55

deriva dall'ar.

CD

pant.

Biagio Platani,

a r

I 188), cfr. malt. harrb (Barbera II 491, Busuttil 85).


4, (Serra)

ZTpa

'

id.

'

'

(Peli.

Ai topp. moderni
2, ecc., corrispon-

attestazioni: a. 1156 vinca que dicitur de Carruba (Pirri 1157), a. 1172 iw<; thi; ^Ly\at; 'zx\c, XeyopvTQs- xapoPai;
(Cusa 81), a. 1186 herbas et fructus orti, quod dicitur de Charruba
(Kehr 455), a, 1270 centrata Harrubiae (ACAgr 215), a. 1308-10

Carruba (RatDec 213), a. 1338 tenimentum unum terrarum dictum de


Charruba (TabSMBosc doc. 235), a. 1348 Caruba (ib. doc. 287), ecc.
Il termine, che si trova gi in un doc. scritto a Tripoli di Siria nell'a.

1116-1137 ( arboribus de quarubiis TabSMLat doc. 3), dev'essere


stato mutuato direttamente in Sicilia e da qui passato (cfr. AIS VII 1284)
al cai. Carrubba (NDDC 141), har(r)ubba, farubba (ib. 324), con i topp.
Carrubba (Serra) 52 C 2-3, Carrupa 48 E 1, ecc. (cfr. STC 1631; DTOC
53, 124, 139, 399), lue. yarrb (Bigalke 4360), yarrb

Carrubba 'pesce marino, crenilabro grigio'


doc. Palladio volg., circa

(VDS

117),

it.

legumbre llamada tambin veza o arveja


il XIII sec, DCEC I 120-21,

alfarroba, ferroba

(DCEC

carroba

'

(Mach.

153), cat. garrofa

I Illa), ant. prov.

carruba

'

(Peli. I

id.

'

(1"

carruba

'

(Cusa 133,

rr.

a.

'

costituisce l'etimo

5-6),

del nostro termine, la testimo-

sare la natura officinale della pianta.

V. Introd. 19, 21, 43; 30.

66. Cai'uya.

Item de Cuculio, Cimino, luliulena, C a


que deferuntur per terram per mercatores
eidem doane decima (Pollaci 329).

ante 1312

Palermo

uy

et

Cera

exteros debetur

Item marzapanos quinquaginta tres intra parvos et magnos


in quibus vel aliquod ipsorum sunt res aromatice subscripte videlicet; chiminum dulce, chiminum agrum, item
item ammoniacu, item piperis
e h a r u y a
spica, item
grossi modice quantitatis (GiufErida Bott. 483).

1444

s.d.

Item mercator pr pendere

Messina

caruye,

[...]

cmini

et

acri

dulcs,

stuppe laborate, cassiafistule, abasisi [...] tenetur solvere et exhibere pr quolibet cantario grana quatuor (La Mantia 58).

balear.

(FEW XIX

352) e karrobla

'

nianza siciliana, tratta dall'inventario di una farmacia, permette di preci-

I 160), port.

(AlcM VI 204),

(Giuffrida

(T

doc. garrova

DECH

cartibu

buisson (Dozy II 330^), al quale, in una giaSe Par. q r t b


rida dell'a. 1151, corrisponde l'indicazione toponomastica ra's al-q.rt.hah

a.

1269, algarrova dopo

seminis di

Bott. 491).

5087), salent.

(ib.

'

'

unam burniam plnam

1455
Palermo

Corleone

1340, Batt. II 806; Peli. I 118).


Della penetrazione della voce araba in Europa (cfr. Lokotsch 832)
diverse sono state certo le vie: iberica per sp. algarroba
fruto del al',

65. Cartibu.

(ib.
id.

dono parecchie antiche

lig.

Da

ture harup (Ang.

karrubba (DES

garrova

il

422),

Catania

garrobe

163

LESSICO

67); per via marittima


moneta (1*^ doc. a. 1161,

Il sic.

charavia speda

'

carvis,

'

in Trapani 203;

v.

ivi diverse

271, Traina 170), caravita


carrafa a Salamanca, cat. garrofa accanto a balear. garrova (vedi 64), in cui la / spiegata
da Cotominas (DCEC I 121fl) con la pronunzia volgare sorda del collettivo ar. h a r r b
.

risale all'ar.

a r a

'

ami

forme

',

chiruvia, cheruvia

dialettali italiane),

comino dei

prati,

y a (Steiger Contrib. 205,

vocalizzazioni si deve in parte

il

carum

'

id.

'

(Scobar,

carvi (Pasq.

carvi'

Peli. I 189),

(VS

581),

aUe cui varie

gran numero di forme con cui

il

termine

fi\:^\-\

ARABISMI MEDIEVALI

164

si

diffuso in

98, ecc.;

''S-

DCEC

vie ciotte e popolari (cfr. Lokotsch 1087,


soprattutto
XIX 87-89),

FEW

platea marmorea
normi (Top. Il 15).

1310
Palermo

in

1361
Palermo

in

1428
Palermo

Panormi

V. Introd. 32, 45.

67.

Cassare

Musta

Donazione di quoddam ortum infra menia prefate civitatis


juxta portam Sancti Georgii e di partem nostram canneti
quod est prope e a s s a r u m (Top. II 4).

diete

123.

quoddam casalenum situm

Palermo

in centrata

1239
Palermo

cassarum

quae

[...]

in

veteri

Panormi

(Lagumina I 19-20).

aru

cassare

e a

s s

in

Ruga vocata de

r i

(ib.

25).

viridarium

S.

iuxta templum S. Barbarae


Theodori, et plateam marmo-

nixunu Judeu ne Xristianu ne putigaru hi

sia

vindiri fructi oy fogla in la placza oy vanelli di lu

dicitur hakbitilfacLa (ib. 63).

vetus Panormi

panormi

urbis

(ib. 79).

che non

1444
Palermo

Cassa rum

extra

et

predicte felicis urbis pa-

Casseri

in Semita

inferioris,

ream

e a s s a r

videlicet in sery ipsius

Cassamm.

1194
Palermo

165

LESSICO

SICILIA

Europa per

ma

chsaru

II sic.

'

digia

e a

52).

(ib.

corso, via principale

'

(VS

I 619), chsru

'

id.

'

(ib.

l'acqua
620), chsaru, cassini, carsu, cassu parte del mulino dove sbocca
o" -r p o v
x
a
', a sua volta dal gr.
castello
r
s
(SVS 34) deriva dall'ar. q a
(Peli. I 256); cfr. nel Rollo : diruta edificia
< lat. e a s t r u
'

'

1244
Palermo

in civitate

1255
Palermo

intra

1256
Palermo

in tenimento

Panormi

sachar (Top. II

intus

cassarum

in centrata csuchac

6).

Cassarum

in vico qui dicitur darbilachari

(ib. 7).

que dicuntur helcasar (Cusa 182, r. 17) = ... d-qasr (ib. 206, r. 11),
Oltre non pochi toponimi arabo-siculi (cfr. Peli. I 318-19), riflettono
Cassar o 49 E 3, 1/ Cssaro
il significato originario del termine i moderni

50 F
Panormi

cassato rum

in centrata

(ib,),

54

2-3,

nonch, in docc. medievali:

ab occidente est via publica qua itur ad


thermas (ib.).

1274
Palermo

consueverunt annis singulis a Curia recipere et habere de


proventibus veterum jurium Curie Panor. singularum cabellarum^et jurium Curie Panor., preter de novis statutis

cassarum

et

sarorum

battinderiis

cassarorum

et

cabella joculatorum Pa-

norm. (BPI 134).

1286
Palermo

1287
Palermo

Cassarum

in centrata

bonagie

[...]

36).

a meridie

doana curie fructuum (Top. II 9); extra Cassarum


panormi in centrata bonagie prope doanam fructuum (ib.);

Cassarorum

(net.

De

1306
Palermo

a.

corrispondeva

(v. sopra)

alla

vasta zona suburbana che

dalla dimora reale o castello della Zisa (v. Azisa 26)

dolce
trata

della

Favara,

Cassari (a.

presso

1194,

il

si

vineam unam sitam in centrata


(ASS^ XXI, 1896, 282).

Citella I 60).

in centrata dieta Suse seu

cassarorum

Cassarorum

stende

Mare-

al castello di

quale esiste ancora una via Cassaro; con-

DocInNorm 158)

era,

all'interno

della citt,

il

1258,

a.

68).
Proprio' a Palermo cassarum pass ad indicare l'intero quartiere
alquanto pili tardi, la strada principale di questo, che i documenti

dicano con

l'ar.

simat al-balt

panormi

(v.

o-ep,aT:ov

233) o

lat.

il

Lo

stesso

qasr, cfr. a.

mutamento semantico

1137

si

Via o Ruga

verific per xcrtpov, cfr. a.

'

(ib.

44,

l'acquisto di
r.

1143

t xcrtpov (Cusa 69), e per la stessa forma

una casa

sita in al-qasr al-qadm

corso

Del passaggio da
tano testimonianze inequivoche nei documenti medievali
vecchio
(Contr. 320),

e,

in-

Marmorea.
xv cpovSaxa... eco de,

1299
Palermo

55),

fiume Torto

TabPPal
parato-

est

in centrata

il

quartiere adiacente al Palazzo reale (cfr. prope palatium Casert,

Impegno a trasportare mirto a plano Galli usque


rem Cassarorum Panormi (not. De Citella I
extra

1188 casale Cassar! presso

1298 confrata Cassari presso Erice (not.


Maiorana 62) = a. 1461 lu cassaru (not. Scrigno 8 gennaio), a. 1401 mons
Kassari presso Castronovo (CCMun 140), ecc. A Palermo la centrata cas(ASS^ XXIII, 1898, 152),

1258
Palermo

a.

(DTOC

99), in Calabria Cssaru

STS

5, ecc. (cfr.

'

5).

Nelle lingue iberiche

la

quartiere

'

'

'

'

il

ar.

cassaro

non

risul-

siciliani.

voce araba entrata con l'articolo

al-

agglu-

ARABISMI MEDIEVALI

166

{V doc. a. 1069), cat. alcsser (DCEC


alcacer (T doc. a. 1176, Mach, I 139).

sp. alczar

tinato:

134), poli,

I 101,

DECH

Vendita di rotam unam ad opus sanie... lgnamins de suberibus fornitam ferro et aliis... ad opus trahendi aquam
pr irrigando viridario, extra cadusiorum et libani
(Bresc Jard. 66, nota 6).

1417
Palermo

V. Introd. 40, 63.

dedit et concessit in cabellam [...] seniam et ortum


ad partes eorumdem conductorum videlicet de e a d
et corde (not. Castiglione 17 marzo).

1455
Trapani

68. Catalana.

1312
Palermo

sublatis

rane

exinde iuribus vendicionis [...] salis,


cephallunorum (La Mantia 16).

picis

Item catatana r. 1/2 gr. XV. Item oglu di linusa r.


1/2 gt. Vj [...]. Item unguentu fuscu 1. 1 tr. j. Item
unguentu blancu 1. jj gr. XV. Item e a t h a r a n a r.
1/2
gr. V. Item trimintina (Giuffrida Boti.
487).

Il sic.
'

'catrame' (VS

catrame, pece liquida, resina

'

(Peli.

143;

I 628), dall'ar.
cfr.

q a

tran

malt. qatran, Busuttil

ampia difiusione, probabilmente giunta attramarittimi dall'Oriente in Italia e da qui passata in


altre
aree,^ compreso il port. dcatrao. Invece sp. alqutrn,
cat. quttr, ant. cat.
dquitr rappresentano i riflessi di una variante ar.
q i t r n (DCEC I
168), passati in parte anche nel galloromanzo (FEW XIX 90-91) ''^
247), corrisponde a voce di

verso

(Pasq. I 286), con (i)ncatusan,


o altro materiale,
(i)ncaddusari (ib. II 303), catusu 'tubo di terracotta
le acque piovane alla
doccia', 'canaletto, solco artificiale per addurre
bigonciolo,
'
',
la sma
di
catusu
',
pitale
',
cantero,
fognatura
'

'

'

secchia del

bindolo

'

caddusu
I 634-35; cfr. Giufr. 90), caddusata e

(VS

Catusu (STS 94), a. 1159 per


Catusiorum (not. Sacristam chatusi (DocInNorm 54), a. 1336 confrata
marzo), ecc.,
lerno 19 settembre), a. 1356 e. Catusorum (not. Amato 22
macchina
d'una
secchia
noria,
della
vaso
piccolo
dall'ar.
ad s
I 515),

con

topp. Catuso 50

4, 'u

'

canale, condotto, tubo di conduttura (Peli. I 155, 257, 316).


(NDDC 150) con i
Il termine, che si ritrova anche in cai. catusu
Ai Catusi (STC 1746^), Catusu, ecc. (DTOC 59, 394), napol. catsa

idraulica

topp.

deriva

traffici

V. Introd. 35, 54, 68.

doccione, cannone

'

catusu

cisterna

(VS

catarana, catarami

[...]

cata-

et

Il sic.

1450?
Palermo

167

LESSICO

DI SICILIA

',

'

'

pre'ruota con secchia di legno per attingere acqua' (D'Ascoli ^148),


noria
de
',
cangiln
de
agua
cano
stito indipendente da sp. arcaduz
tubo
I 315), port. akatruz
(r doc. aa. 1256-63, DCEC I 250,
'

'

'

DECH

de roda hidraulica

69. Catusium.

',

'

balde de nora

',

'

'

funil de

sec, Mach. I 144), cat. caduf, cadufol, catufol

1159

exinde per cristam e h a

s.l.

InNorm

1309
Palermo

Riparazione di

s i

ad cristam de buadera (Doc-

mainho

(T

doc.

'

(T

doc.

1316,

a.

XVI

DECC

II 393-94).

84).

V. Introd. 22, 36, 69.

catusia

(Bresc Jard. 116, nota 4).


70. Chabbarasi.

1340
Palermo

seniam

ipsius

aptatam, munitam et preparatam


suis necessariis et oportunis
(not, Salerno 22 giugno).
e a t

1352

i i s

in centrata

viridarii

resto

et

aliis

cadusiorum

Messina

(ASS'

I,

1876, 476),

1450?
Palermo

yaborrasu

1455
Palermo

duas bornias plenas di

Il
I 194) le

de lilla

vSti'delZl^t^

mZZl^M

ribus sufficienti e

pattes

mviata da BarceDona in

Se erdiferTekn^^^ ? ^ j
ri

garius portai ad cartes i^^^!


et

fp"^"
?^

Sicilia nell'a.

1285 (CDArag

P='^='^' ^^'*"' ''^'h^'^'


'''^v'^*''""'
quam et quod dictus Beren-

qmtrmum,

^'"'-"^ mtraminis, permictatis ipsam picem


de insula 'sTrlf/n^l" emptores
1i"f
ipsorum, recepta prius ab ipsis empto-

idoneVr^rinn^
cmaoas quod ipsam picem et quatranum non deferant
ad aliquas

burrasi
frati,
'

sic.
'

cabbarasi

erba nota,

erba,

strafisagria

chabbatasi

'

(ib.

li

pidocchi;

ital.

(Pasq. I 222), anche cabbarras e

Belphnium staphisagria

'

(VS

492).

staphisagria

e stafusaria:

cui semenza uccide

la

erba pidocchiara

stafisagria,

'

(Giuffrida Bott. 485).

habb

semenza

rar.

499), carrabasu

',

mdi

cahharasu
(id.

597),

ar-ra's 'grano

c^p?-ra (ib. 575), prestito diretto dall'ar.


quello delle
della testa ' (Peli. I 186), con trattamento di h- diverso da

vm

168

ARABISMI MEDIEVALI DI

forme iberiche:

a.

'

Malta, Pirri 916) risale


e

's

allo

'

'

xafispa?

TI

'

ypi-oo-TacptSa, labrusca

i-^-

169

Il

termine, che nel documento citato forse ancora appellativo, riierito

toponimi le
ad una localit del territorio di Calatafimi, mentre sono certo
Lachagira
DiplCattMess
18),
(a.
1157,
Milazzo
presso
forme Haera casale

20 settembre 1439), Xangirotta sive Sangirotta vel Chan1288,


girotta (feudo, Barberi III 398), cfr. il cg. de chagera a Polizzi (a.
posizione
sulla
TabMonPol 12), potrebbe farsi risalire, stante l'incertezza
kpidibus conferta (terra)' (Freydell'accento, tanto all'ar. ha gir ah
abundans (terra) (ib. 346^),
lapidibus
r
a
h
a
h
a
quanto
g
tag I 346^),

(not. Miciletto

Sceb Erras, Sceherras monte


stesso etimo, per i cui componenti h
a b b (

si

'

II lTO'

ih

(cfr.

rimanda rispettivamente ad abasisa (1)


Pi ad oriente, rimane testimonianza
isolata

r a

AT

<

LESSICO

a.

1318 falparraz DECK Le).


Anche il cg. sic. Sciabbarrasi

r\

SICILIA

sp. albarraz
herba piojera (< aharraz; P doc. haharraz
1325, DCEC I 84-85, DECK I 116), port. abarras,
albarraz,
taiparraz, paparraz (Mach. I 21; 1" doc. paparraz
XIV sec

o-rms

glossa Pr

la

'

e raysius (213),

(Du Gange G Gr

'

di
a

mediev

II 1722)

'

'

abondant en pierres

sol pierreux,

'

V. Introd. 21, 29, 37, 38, 67; mahabubus


168

(Kazim. I 382)

'

"*.
'

Il

'

(Giuliana) mapaggiru

sic.

pietraia,

ammasso naturale

di pietre

4, deriva certamente da un ter(VSs), col top. Magaggiaro (Monte) 54


radice
h a g a r a (V forma) lapistessa
alla
appartiene
mine arabo che
constans lapidibus termultis
fuit,
lapidosa
duit, petrefactus fuit ', (Vili)
'

71. Chadie

(pi.).

'

1495
Mazara

cultram unam [...], par unum magnum


linteaminum, duWeria duo inagna nova, dubletum unum,
interulam unam

duo pana

e h a d i a ru
tele albe (net. Polito 26
cerati oncia una, tareni

unum

aprile);

dui pavighiuni vechi laduodecim, dui pari di eh a di


tareni duodecim, unu tappitu vechiu

novi grandi onde


jalmu once
tareni duodecim

[...],

oncie

chi...

unu cuscmu laboratu once

unu

tarem duodeviginti, unu paru

spinseri di lectu

di

chadi

tareni

'

'

'

'

185t); l'etimo preciso si

rain pierreux

'

(Busuttil 202),

(Dozy
'

pu indicare
253^),

cfr.

pietroso, sassoso

'

nell'ar.

mahgar

mohgr

malt.

'

carrire

',

'

ter'

'

stoney, full o stones

(Barbera III 766), Ancora

alla

medesima

va connessa la voce xaT(^pris- (153).


V. Introd. 28, 29, 55, 64, 71; 30.

radice

bian-

duodeviginti

8 ottobre).

(ib.

1496
Mazata

videlicet sete et alterum'

to make
to petrify, turn into stone ',
(Freytag l 345^); (II forma)
hard as stone ', (V e X) to turn to stone, petrify, become petrified (Wehr

ra

'

certum dublerum in

quoddam

e a

a r

filo

ut dicitur arbitu, item et par


serici coloris

(not.

tembre).

Mineo

73. Chalcu-.

7 set-

1346
Monreale

vocabolo, che nelle poche attestazioni


disponibili designa esplicitamente oggetti appaiati, dovrebbe
avere il significato di
calzature
(torse pi precisamente pantofole ',
trovandosi in inventari di corredi femminili), se, come pare verosimile,
corrisponde all'ar.

incipit

redit ad predictum locum qui


(TabSMart, doc. 121, 20 aprile).

eh al co

dicitur lu

[...],

chalcu

Il

'

ah diva

KazS

""' ^"^'^^

T'^'

pi. di

(Kazini. 1
r399l.
399), o piuttosto ad una variante
V. Introd. 24, 29, 46, (,5,
70; 30??,

d a

"

'

(oair of)

*hadiya"''
'

all'ar.

'

dtroit

te

"

d'une rivire
'

chaus's ure, soulie.

termine (appellativo e toponimo insieme?) corrisponde


(Freytag I 418^), bouche ', l'embochure
guttur, fauces

Sicuramente

'

'

',

per

'

',

'

(Dozy

il

il

quale

un passage
I

serre entre Ics montagnes, gorge

316^); esso ha qui

cfr.

anche halq

'

Steiger Contr. 252; inesatta ivi la

il

De

72. Chagira.

Gregorio Pant. 236,

menzione di pant.

supra lu clianu di

la

s.l.

^" Nulla di strano che si parli


di calzature di
de scarlato par unum (ASS^ XXI 1 89rr 7r:)
^^''
(Testa I 96),
'

'

chagira

te''iiitrT

" i^n'o
^^^
o

rff

(Guarneri 306).

ioqq

di

il

Fiore 255).

'

de montagne
'

gola di

',

mon-

(Fedro de Alcal, in

galea, per cui v. 124).

top. Kalki o Halki (a Pantelleria,

probabile che

al sito citato

sopra

nome della contrata Chalza presso S. Martino


1077, Pini 1351), corrispondente al feudum lu Chalcu (ib.), forse anche
alla contrata Chalk tenimenti panarmi (a. 1333, Top. II 35) e alla consi riferisca il

1393

valore geomorfico di

garganta de monte

Quest'etimo era gi stato indicato per

De

'

'

'

'

-^ ^ Pa ermo cahgarum
a^'
Messina caligas de scarlato >^

delle Scale (a.

Se questa seconda ipotesi favorita dalla frequenza con cui haira compare in documedievali maltesi [hagira, chagira, hagra; Wettinger 355-56), fa propendere per la
prima l'esistenza di una Via Ragger nel suburbio sud-occidentale di Palermo,
158

mend

/ .f

170

r-A

Chdka (ib., nota 2);


TabMonPol 40; ma

trada

1308,

V. Introd.

7,

cfr.

anche contrata chdkye presso Petralia

1331 contrata chalbie,


33; chulchum 90, xilka 286.
a.

(a,

aigiies de
d'aigua secundari, sia per bifurcaci del riu, sia per a conduir les
VI
127).
regadiu ', rambla, rio sec (AlcM

V. Introd. 28, 30, 33; 128k.

75.

xapppav xai va[3aLVEi, de, tv oeTETTOv 0-[J,TQYVWV Xai [...] TCOO-tpcptOV TlflV aTT]V SV
Tou TtaTspvoG otxpt. ek T x a X i )c i o v toG ^kic, xat
k-Ko

cpxstat

tt)V

rc'aTou yupi^Ei
Xx '* xajcsdev

xiou
1415

Item

Lentini

Chamia.
hi ni gittaru altri cinquanta salmi [di frumenti]
la porta di lu magasenu di la dieta iudeca intra la

1438
Palermo

camia

Il sic.

pozamu fari ordinari uno


(CapInCDem 346).

chalici

ponti alu

hama

carni,

vera

galigg

sic,

'

d'acqua chi mancanu nella principiu di

rivi

(Pasq. II 195), galiggi, galinct

'

la

rivolo d'acqua che subito

'

prima-

scema e

manca ', torrentello, botro (GiufEr. 69), a Vilklba li galct maceratoi


(AIS Vili 1496, p. 844), pant. galigghi rigagnoli (Peli. I 262-63), cai.
galce ogni singolo ramo di un fiume ', canale di bonificazione ',
galici ca'

'

'

'

'

'

'

'

nale di acqua piovana

un'erosione

',

'

burrone

'

galici pi.

galiciu

zone acquitrinose

topp. Chalicium de Belix

ahhamatu {ovu)

canale profondo prodotto da

(a.

Uciotto, Galiciotto, fiumicello tra Oliveri e

Budae

Calabria I Calici 48

L'etimo

ar.

Fumati

486-87), Ca-

196, II 391),

(ib. I

per

'

pesci

',

(VS

'

tuni tenue, nigrum, foetensque

h a

'

'

mud, mire, sludge

limarra, terra fan-

I 532),

cama (ib. 531),


(SVS 30), con
'

malattia di cavalli e

muli pro-

spargere nel mare una poltiglia di farina


all'ar.

(Freytag I 423^,

(Wehr

'

'

532), risale

I
'

'

(VS

terriccio limaccioso

ahhamatura

camiari

(ib. 19),

attrarre

Bama

'

'

'

id.

238^),

hama'

Peli. I 255),

hami,

cfr.

'

'

coenum,

lu-

hama'

limo, por el cieno

(Fedro de Alcal, in Steiger Contrib. 252) e malt. Bama


445, Busuttil 81), dubbio che derivino dall'arabo (cfr.

'

id.

'

Pell.

'

(Barbera II

le,

DCEC

1 605-6

cama

s.v.

lecho

'

sic.

')

cama, carnata

(DTOC

g sinus maris, flumen ', canalis e flumine malore


derivatus ', locus maris profundissimus, gurges, abyssus
(Freytag I 512b),
gi indicato in Gioeni (129), stato esteso da Pellegrini
(I 87, II 449-50)
al top. pis. Caligi (Fosso). Allo stesso etimo
risalgono molto probabilmente
termini iberici semanticamente concordanti, che per
postulano la sostitu'

(SVS 30);
che pugl.

kma

'

non convince

settentr.

pula

'

la spiegazione

km", abruzz.

wohl

id.

detrito di paglia sull'aia

data da Rohlfs {Quellen 148),

kms, napol. kmm",

laz.

merid.

durch sizilianische Saisonarbeiter in die siidlichen Pro-

vinzen des Kontinents verschleppt worden

V. Introd.

'

ist .

34.

cfr.

vice comitis Calice (a. 1248, Mortillaro


412), in
4, Calice, -i
121).

1 i

altro

uovo guasto

'

',

'

formati sul fiumicello Calice nella piana di Catania (Amico


uxor Matthei

(Pasq. I 234),

'

'

',

'

(NDDC 292) corrispondono i


1124, Pirri 525)
Yhalici, tra l'imboccatura
del Belice e del Carabo (XVII sec, Amari-Dufour
38), Yhalicium {stagnum,
Fazello I 62), Calice (fiume, Carte Trabia 890, aa. 1813-84),
Galici, stagni
',

'

fetore di fango

fango nelle strade

'

dotta da umidit

Al

'

441).

gosa, anche l'odore cattivo che emana da essa

Id nui

innanzi

chamia

(Lagumina

T EcrTinTa cixpi' st? t yaS'fjp Xat Icra xairpXETai axpi- toO x a X i

(Cusa 555).

di Lintini

'

'

124).

ib.

74. Chalici.

1125
Palermo

171

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

76. Chanea.

'

'

'

zione della terminazione


'

-ich

barranquera que excavan

(DCEC

II 619-20,

DEGH

con un

las

aguas

suffisso -acho accrescitivo; arag.


al correr

por

las

galacho

pendientes del terreno

III 25-26), cat. galatxo, galano

'

regali,

'

corrent

Panormi cum

arco che mette in comunicazione due abitazioni, sovrastato anch'esso da vani abitati, sotto il quale, in genere, passa
una strada (VSs) corrispondono parecchie testimonianze toponomastiche^,

Al

sic.

hania (Bivona)

fI 297,

per

dajPar

allaq

('Io stagno luccicante'); cfr. per


^
'brighi, shining, briUiam, radiant Wehr
2%.
'

'

'

per la maggior parte, ad una medesima localit


^'^
xavia
1155 [Jietc twv fx-rtEXiwv... mp efui. dg -x

le quali si riferiscono, forse

dell'Agrigentino:

'^q?)'i^"^'e

ad^r^rr*?
gadir
Pell.

chaneas

sive macella Judayce uret tribus pennatis codomunculis


tribus
bis
njunctis eisdem positas in dieta urbe Panormi (Top. Il 75).

Concessione di tres

1403
Palermo

200

Cos anche

a.

ACAgr

43,

ma

tifiv

Sfata Dipi. Crr

Sic.

56.

ARABISMI MEDIEVALI

172

(Cusa 601),

1219

a.

tetras prope casale,

quod

dicitur Caneat>

(ACAgr

1233 contrata Hanie (ib. 112), XIII sec. hec est carta vince Hanie (ib. 42), fine XIII sec. viniale niagnum Hanee (ib. 311), cfr,
a. 1260 Constantnus de Hannia (ib. 169); ma anche a Palermo a. 1385
chaneya de Senis (Bresc ]ard. 102) e a Mazara a. 1496 in quarterie
platee Chanee (tiot. Polito 3 febbraio). L'etimo del vocabolo, gi identificato (De Gregorio Pani. 235) per il top. di Pantelleria Hania o Kania
103),

a.

nell'ar.

hnia

da

illustrato

'

officina,

De

taberna

Gregorio

o hanija

'

'

arco

'

pii

tardi diffusamente

Revue de Linguistique romane V, 1928,

(in

178-79) per l'appellativo corrispondente, pi esattamente haniyyah


are, vote, arcade ', in Spagna
alcve, chambre coucher
(Dozy I

'

'

are,

proventibus

de

1251

ie,
m
rum
m (RollRub

molendinorum

cassirariorum, mortelle,

Polizzi

cange-

calcinariorum,

bardarle,

[...]

et terragio-

194).

quam regalium proventuum novorum statutorum


quondam imperatorem Fredericum, videlicet fundaci,

preter

1266
Agrigento

per
sta-

Gasalis et ferri, barderie, cambii et


i e
e a n g e
204).
(ACAgr
ludeos
inter
iocularie
belle

tere,

bardarle,

arc(us) cuctonis,
venatio(n)es cumculonim,

doane, bucher(ie), Untorie,

baiulationes

1281
Palermo

nge

i (

herbagia, mandragia, cambia ter(re) sub

aqms

(ib,

-^4/).

'

camber, curvature (Welu 246), cfr. malt. hneija


volta (Barbera II 469).
La voce araba stata mutuata pure nello sp. alhania alacena
coba' (r doc. aa. 1406-12, DCEC I 125).
333),

'

173

LESSICO

DI SICILIA

'

'

'

'

barbiere

'

',

'

al-

haggm

Il termine, che deriva dall'ar.

arco,

me

appellativo,

(Peli

230)

ma

e cai.

in

SMS IH

nianze documentarie anche assai antiche;

V, Introd. 35, 55, 68.

applicatore di mignatte,

co338, nota; 906), scomparso ormai


Gangemt
Cancem,
sussiste nei cognomi sic, Cangemi,
quali corrispondono testimoid. (DCSC 63, 119), ai

Amari

(cfr.

'

xa-ttim (Cusa 393),

1145

a.

Basilius

a.

1101-1113? pacr^.o^

Cangemus

a.^m

1027),

(Pirri

a.

u;

1178 )ca'ri;p,Ti<;
vw-ncppos- xocYYuiTi^ (ad Aieta, Trincher 329),
abu d-hayr alar.
=
= ar. al-haggm (Cusa 141a), (SousUnp xa'zW
ma^oluf d-Ipa^iama. 1145 i^>.v \xa'r2;(x (ib. 616),
ecc., cfr. a.

77a. Chatigemus,

-a.

haMm

1113-1114
(RC)

Aiov-coc,

1140-1141
(RC)

'IwvvTii; npEo-pTEpoc;

1145
Palermo

(3ao-iXt,o^

1338

quod etiam eadem

TtpECpUTpou

xttT

ToO

(X

Y Y

^ P- TH

(GuilloLi

T;f]c;

xat tou x Y Y

x^YY^l-^as"

I59a),

x'^v^W

(ib.

256), niqulah

al-Mim =

vixoXou xaYY^i.

m Sicilia

del vocabolo:
571^). Anche la toponomastica reca tracce
(Barberi II 284),
Mauro
51 F 1 56 C 4, Canyemi feudo presso S,

Giov. Ther. 76),

5'.

(ib.

ptaxXoOq,

^ M'

(ib.

107),

(Cusa 21b).

(ib._

Uncemi
a.

1692

Cangemi (DTOC 44),


Changmi feudo (BiblScript II 465); in Calabria
Fangemi (ib. 105), Gangem (ib. 123).
con sp.
La voce araba stata mutuata anche nell'iberoromanzo,
alfajeme

{V

doc.

dfagem

a.

DCEC

1234,

I 110,

DECK

I 145), ant. port.

doc. a. 1314, Mach. I 150).


Introd.
8, 29, 34, 53, 64, 69, 71,
V.

djageme (T
Catania

[...]

terra a Gabella changemie, seu barberie,

penitus eximatur; ita quod barberi], seu cliangein eadem Terra libere radere, et eorum artem liuiusomnimodo exercere valeaiit, nullo iure diete Gabelle

modi
(ASS IIP 1878, 339).

78a. Channacca.

1248
Palermo
77b. Cangemia.

1164

preter

Agrigento

cet

quam

(ACAgr
.1211
Catania

de proventibus de novo statutis [.. ] videlistater,


an ge(
i a )
sale et ferro

de fundaco,

182).

vendidimus et tradidimus omnes reditus et proventus Catanensis Ecclesiae, videlicet forestam, dohanam, tinctoriam,
li angami am,
cambium, macellum (De Grossis 45).

1279
Palermo
1287
Palermo
1348
S. Martino

pignore
debet mihi tarenos octuaginta, pr quibus habeo in
unam et quattuor anulos (Mortilkro 412).

chanaccam

hannakam
par

unum

de

unam cum

circellis

channacam

unam

pernis (DotCostEbd).

ureis, spinulam
de garofalis (not.

Baen, Grece, idest ornamentum


riter

e a

nn

a e a

seta (Senisio 39).

vel torques,

colli,

que

ft

unam argenteam,
De Citella I 178).

quod

dicitur vulga-

ex anulis aureis et

174

chanatam

1403
Palermo

unam de

mone Marino

argento deorato et perlis

(Salo-

'

hannaca

511)

gulera

'monile,
(Scobar, in Pasq. Il 276), scannacca
hianqannaca,
375), cannacca,
xhannaca (ib.

'

coUana (Pasq. IV 399),


naca (disus.) collana o monile d'oro o
'

226).

'

1406

zonam unam

Messina

nos ponderis unciarum triginta (Gabotto 263),

1415
Cor leone

perullis

argenti, et

ayannatam
De

unam de

h ann a

et certos buto-

unam de perlis
Traverso 12 settembre).

cum

'

colorate

divisa

de

buctonis argenteis (net.

donni portari e h a n n a e a di ki perni voglanu oy di oru oy comu si vogla (CapInCDem 267)

channacam unam
107); channacam

perlarum a dudici posti (Mauceri


unam perlarum a dechi posti cum

bottonellis argenteis pars in

achannaccam

1463
Messina

(ib.

108).

meridionali:
ecc

(VDS
ti

)
'

cannacca, hannacca, fann-, gann-, jann-,

cai.

126), lue.

'

'

(ib.

con impiombatura...

(ib.

'

'barbigli della capra'

nakka 'collana',

collana a grandi chicchi d'oro

(DES

I 284), abruzz. cannaccho

(Fare 1860).

'

unam magnam

schannaccam

1401

Item quod

Castronovo

perit aliquid pr vidanda, solvat


lem, et patronos [?] tile tarenos duos

1469

cbannacam
tembre).

unam

nigris minutis

de perlis ad chitrolum

481 ).

(ib,

unam perularum

(not.

Scrigno

14

era.

redda),

78b, Chanatella.

f,

'

(not, Scanatello

23 ottobre).

'

ris

qua

charera,

Jajulo medium

'

VS

'

Il sic,
lites

'

yanackecta
hannaca

'

cularu

di perni (Millunzi 312).

'

cuUaru

-i

(DCSC

'

Vale certo snaccarari, v, naccari 198.

(ib

che tesse

^J'-lJ''"'VSixJ

262^

NDDC

a.

(ib.

1168

107:

<

fr.

pi^ou xappn

121), cfr.

topp. Careri 52

4-5

(STC 1630,

DTOC

50) e Carerni

'

{< *Carr-om,DrOClc.).
Ora, mentre sul piano semantico

2"'

'

IV

66), H'areri (ib. 131), Fareri

'

'),

144).

324),
94), col cai. bareri, f. -a (LGII 569
si fa risalire (cfr.
(ib.
~era
353)
labareda,
afareda (ib, 60), abareda (ib. 66),
tessiI 134), all'ar, barrar
Steiger Conirib. 252, DEI I 765, Peli.
Carert,
moderni
i cognomi
tore in seta '. All'appellativo corrispondono

doc, 315), ecc;

(leggi

ce-

augusta-

con attestazioni assai antiche: in Sicilia


a, 1290 Ko(Cusa 486), a. 1288 datus de leone barer (TabMonPol 17),
Biscontius Charerius (TabMans
gerius Harerius (CDArag I 515), a. 1298
xappi (GuiUou Opptdo
in Calabria a. 1053 (?) 'AvSpou

channaca di donna ame(Scobar, in Trapani 295), snaccar^^ hanaca


exsegmento as (ib.
'

(ib

'

Ferrier),

1451
Monreale

(LLMun

(Scobar, in Pasq. II 276), careri

id.
I 598), xhareri
tela,
tessitrice
tesse
che
iemmn^,

262,

charerius,

vel

(SVS 52,

4eri, cai. Carere,

78c. Yanackecta.

textor

(ib. I

carer

garera, sciarera

Trapani

'

hareri

tela, tessitore

una peruHs

si

setIl sic

chanatella

il

5658), s^hnt cannacca

79. Charerius,

Trapani

collana (di co-

it. can99), napol. cannacca (D'Ascoli 128),


capi vengono stretgrande anello formato da un pezzo di corda, i cui
(campid.) kan(Batt. II 637, DEI I 721), sard.

I 102) e canacchia
'

'

'

collana, collare di legno per

kanndkk f.
(Bigalke 5657), kannakk^ collana

(NDDC

'

V. Introd. 20, 30, 32, 35, 61, 71.

de paternostris

filario

(ib.

hannqah

'

Messina

1419

capestro, corda per impiccare

de perlis, infuglitatam
cum quodam filario de perlis grossis de cuntu [..,], qua scanna e e a est laborata ad rappu (Gabotto 266).

quod(d)am

1464

medio

'

di coralli o pietre

'

nacca
1446
Noto

548), giannaca anche

'

ralU

sia licitu ali predicti

Agrigento

gemme, vezzo

catena
sciannaca, xannaca, sannacca
699), ciannacca, cinnacca, cinnaca,
hannalca
all'ar.
risale
d'oro' (SVS 37), annaca (Steiger Contrib. 227)
Peli,
tra h a n n - e h i n n collana d'oro e di perle (con oscillazione
(Dozy 409b, Steiger l.c).
,. .
I 163-64),
fortuna, specialmente nei dialetti
Il prestito siciliano ha avuto molta

bestiame

1426

(VS

di

'

ponderis unciarum duarum minus quartam (net.


Pittacolis 17 luglio).

xannacam

1418
Palermo

e e a

cum quadam

perullis

175

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

lo-calabrese

con

l'ar.

barrar

'

la

concordanza dell'appellativo

tisserant de soie

'

(Dozy

263 ),

sicu'

silk

176

weaver

(Wehr 104^)

'

perfetta,

mastiche corrispondenti la

con

-r-

tendenza del siciliano

la

sia
alla

fatto che in esso e nelle

il

costantemente scempia

^"^

forme ono-

conservazione delle geminate, rende

24) marchand de soie ou d'toffe de soie (Kazim. I 401b) in corrispondenza coi gr. xocppiri (a. 1178, Cusa 131 b), xappiQr (ib. 155a), kXxapipr]
'

1145,

(a.

ib.

567a, b;

ecc.)

^ anche XxapripTQ (a.

1145?,

589), axapipn

ib.

1178, ib. 159^). Ebbene, certo assai strano che, mentre il nome del
venditore di seta
(harr) figura con decine di attestazioni nelle platee
arabe e greco-arabe di et normanna insieme con tanti e tanti altri nomi di
(a.
'

'

mestiere
di

'

(cfr.

De Simone

tessitore di seta

'

21-28),

[barrar),

non

vi

compaia neppure una volta quello

sebbene in quell'epoca

suti serici fosse assai attiva in Sicilia.

Non

la

produzione di

tes-

276), carmucu
(ib I 263) carmgiu

lepiccolo del coniglio selvatico e anche della


carra(ib.
579),
'
'
(VS I 592), caramgiu(lu)
giovincello imberbe
pre
coniglio
in SVS 32), col cai. carmmau
varianti
altre
tngiu (ib. 599;
'
ragazzo poco rigoglioso (ib. 134),
138), caramscia
neonato
e contraffatta, particolarmente
piccola
persona
'

il

'

(NDDC

cfr

caramogio (disus.)

it.

nano

di corte

al pers.

a r

charmusu ha

(DEI

'

mo
--

che una spiegazione possibile:

che h a r I r I sia stato qui adoperato in entrambi i significati e sia il vero


etimo della nostra voce ^, come conferma il Rollo con ad aream textoris
(Cusa 196, r. 27) = U andar al-harr (ib. 233, r. 17).
V. Introd. 29, 37, 55; 30n.

'

'

I 752).

Esso

risale,

grosso topo o ratto

mutato

in

-s-

probabilmente attraverso
'

(Peli. I

e nota 138).

^
e
beo
il sic. caramuscta
Dalle forme che precedono va tenuto distinto
I
(VS
579),
maturo
non
fico
non ancora maturo (SVS Le), caramgia
213-15) ha dimoche Varvaro (in Medioevo romanzo VI, 1979,
forme berbere
delle
appartenere al filone ancora assai poco noto
<

strato

siciliano, riconducendolo, col


atabzzate rimaste nel patrimonio lessicale
maturit; fico od altro
fico piccolo non ancor giunto alla
malt. karms
(Busmall, immature figs
(Barbera II 584),
frutto che non matura
'

'

suttU 133) e l'ar. magreb. karmus(a)


karmus)
in Algeria karmus figue ', in Libia
51.
30,
V. Introd. S 39, 69;

1371
Palermo

lu

charmusu

dinari

xx

'

'

'

Charmusu.

arabo,

198). La forma mediev^

certo per ipercorrettismo (cfr. alhastus 5

'

80.

'

'

'

c'

'

'

le-

il

'

da
un calmiere insieme con altri nomi di ammali
(Scobar, in Pasq. II
laurex cis
macello, corrisponde al sic. haramuxu
marmocchio
conigliuzzo; per ischerzo dicesi di ragazzo;
Il termine, citato in

'

in contrasto

dubbio sull'esattezza dell'etimo corrente. Sicure testimonianze


bilingui danno in Sicilia non l'ar. d-panr, bens al-harr (cfr. De .Simone
gittimo

177

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

Marocco kermuj

(in
al

berbero

r a

bu

fig
z

(Giuffrida Cairn. 344).

81. Chatobi.
202

cgg. sic. Carr(i)en, Correr, cai. Carr(i)er risalgono certo al norm.


Carrier
fr
chi guida il carro ' (DCSC 68, 69) o al fr. merid. Carrier
fabricant de cars
(Dauzat 90).
203 L'.E.
ar. -i- di queste ed analoghe forme invita a considerare
con una certa
cautela la categorica affermazione di Steiger {Contrib. 333; cfr.
339) che los prstamos
del arabe al siciliano han mantenido con sorprendente persistencia
el timbre de la i lo cual
resulta de una tendencia marcada a preferir las vocales cerradas,
hecho que, ademds queda
comprobado por las transcripciones de los Diplomas de Cusa
y la fontica del dialecto rabe
de Malta (analoga posizione per u, cfr. ib. 447, 351). Cfr.
55.

Cbamer

'

'

<

1^^

^''"''"'''

9'^'.^?'^?? ?!

'^

al-harr

'maker or

seller of cloth

made

partly or
whoUy of silk . De Gregorio {Contr. 377, dove esclude un'origine araba) fraintende
la menzione di caren, data,
verit in maniera ambigua, da Dozy (I 263 e s.)
sv barrar
dietro segnalazione di Amari, e perci attribuisce a questi la
paternit di tale etimo: di
'^'"'^''' '^^"'^'^ proprio da
harlrl 'lavorante o mercatante di seta',
tcfor^^t^^'^
cfr. bMS
825, nota 1 e una lettera a Dozy del 7-4-1869 in Boll. X, 1969, 212
...Nonostante la notizia secondo cui Ruggero II, in seguito ad una scorreria
,
nei territori
dell Impero bizantino, avrebbe trasferito in Sicilia pi
di 15,000 prigionieri greci misti ad
albanesi e slavi, molti dei quali esperti dell'arte della
seta (cfr. Caracausi Val. 'l23, nota
31) manca di fondamento la congettura avanzata da H, e R. Kahane (Greelk
in Southern
Italy, in Romance Philology XX, 1967, 408-38, precis.
436), che cio l'uscita in -eri di
charen
secondo Rohlfs dovuta ad influsso di altri nomi di mestiere siciliani
in -eri
tr. -e?- (LOiI 561)
riveli influenza del bizantino; il biz. charri 'sUk
of Syrian stock'
,

^"i''^

in

VJn'V
I 360i'),

"'?,f
silk

<

,w.^''^

(WEHR

a comprova,
194fl).

riflette

chiaramente

l'ar.

harir

'

sericum

'

(Feeytag

e
garzuni, ne autri persuni di^giano fari
109).
Vio
(De
l'autru
a
gettando petri l'unu

1330
Palermo

chi

nuUu

permette di atdi quest'unica attestazione del termine


danneggiamenti ', danni ', che e sugtribuire ad esso il significato di
'vastitas^et vastatio
li a r ab
gerito dalla notevole somiglianza con l'ar.
(ou se trouve
dvastation
desolation, tat de
(Freytag I 470^),
loci
min,
un pays dpeupl, une maison en ruines, etc.) (Kazim. I 552),
Il contesto

'

'

'

'

'

ruination',

269^),
radice

cfr.

'state
ar,-sic.

ha r ab

of

destruction or

dilapidation

al-knts.yah al-harb (86).


'

vastavit

(domum

'

',

il sic.

chirba (87).

V. Introd. 21, 53; 30.

La voce araba deriva

alicuius)

'

(Freytag l.c),

stroy, wreck, demolish, sbatter, devastate, lay vaste

quale connesso

(Wehr

desolation

'

dalla

to

de-

(Wehr 268^) con

la

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

178

82. Charsia.

83. Chasena.

1141
Palermo

tv piaccv guaita
Tv mTEpxtxsvov ^ -cpa? x ce peri a; (Cusa 18) =
descendit usque ad vallonem descendentem de charsia
usque ad magnum vallonem descendentem de alia
[...]
(Pirri

xax'&EV TxpXE-cat, 'hi t (3ovi?i


jca irpxeTat "nS" '^ vTt;apT]V

1146

xapcriav" mxeE^EV

Charsia

[...]

'oq

slg-

87).

Cefal

3,

termine, scomparso ormai da gran tempo dall'uso comune, an-

(Molino) 55

1,

Carsa 50

5,

Carda 49 F 1-2, 49
4, 50 F 2, 55 A 4,
cfr. a. 1168 casale de
1188 casale arshe pres-

3,

Aymonis (ASS^ XXIII, 1898,

di Calatali

voce

hu

(Del Giudice Notizie 39)

una connessione con

siciliana

'

(Amico

^'.

282, nota), Carda, feudo a nord


In qualche modo si ravvisa nella

ar.

a r s

'

bois, fort, futaie

des pkines couvertes de roches basaltiques

J.rsayah 'grs' (ib. 271), hars


hxr, hurg 'forest, wood(s) (Wehr
'

roneUa, erba

'

'

(Dozy

Sarzana

iioexpensas quas facete debes in castris et chasena


nostris facias
stra Panormi et pr aliis propriis servitiis
569).
(Huillard-BrhoUes

'

corn

field

madder

'

Casa sita in quarterio Galke panormi [,..]; ab occidente


est palacium curie quod vocatur chazena et domus
cum casalino, a septentrione est pianura Masare curie

1303
Palermo

(Contr. 319, Top. Il

pi,

',

4084

197^-), cfr. malt. Barxajja

(Barbera II 454), Barxijja

'

spe-

(Busuttil

ar a

7,

muros domus pendens, vel que dicitur


Pluteum tei... repositorium ex tabulis fac-

solarium est extra

gazana

[...].

gazana,

tum, quod dicitur

29, 39; 30.

ce...

vel armarium

[...],

Teca

aliquod repositorium, ut ex apotheca, dispensa, archa,

gazana,

et similia (Senisio 65-66),

magasen

gaczana (Scobar, in Pasq. II 188), gazzana (Id., ib. 209),


gasena incavatura nelle mura delle stanze, o nelle cucine a guisa di porta,
ove son situati de' scaffali in certa distanza l'un sopra l'altro ad uso di
(ib. II 204), gazzetta
riporvi piatti, e simili vasi...: armadio, armario
(VS I 617), gasem,
muro'
(ib. 209), casem, asena 'piccolo armadio a
Il

sic,

'

'

''^^

aUa coltfvazione!

"

XaxSTxTxxi^i')

"'"^'*'

'

'^"'"'' '^^"'''

'^f^^^.'^^T'^ ^Z'^"

''

riferiscono a terreni ghiaiosi inadatti

(?<^=ento errato) dal gr.

mediev.

di

un rapporta

(NDDC

'

di^tZZ'/Tv

'

'

muro ad uso

scansia praticata sul

scan-

di credenza:

(Traina 428, 430), izzana (Traina Voc. 207), ariana (VS I 288),

XIV,
345), jarzana (Pitr 47; Leone in Boll.
'bottega, cella, armamentario, bi1980, 328), deriva dall'ar.
anblioteca, armadio; credenza, scaffale incavato nel muro (Peli. I 156),

(g)aiiana, (jaHiana

'

(ib.

hazna

'

"'

mpelodesmo,

altrove chiamato
3241 e
''^''i "'"""n
tra queste
forme derivino dall'ant. fr. barda (con
r-) tortmh ex ^"guitis
virLltis laqueus,
on^^f r^V'^
GaU. st/e ', 'yimen, vulgo Osier' (a,
1205,
Gange
IV 166)
lisi

gazzana, gaziana
cera

lt^^T^ ^;:^ !^~^'?y!) -!fe -f- ^ P-Mit


/P'

xUi?,

'

Du

che h a z I n a h

'

armoire

meuble o Fon conserve

'

les

(Dozy

joyaux

li

12).

Antiteca ce... repositorius locus, qui dicitur gaczana


vel vulgo di[...]. Ecteca ce... locus ubi res deponuntur,
Hecteca ce
depositorius
[...].
citur gazana vel locus

1348
S, Martino

'

V. Introd.

167).

insuper nobis quod si placeret nobis minorari


jurisexpensas que fiunt pr parte curie nostre in partibus
nostra
dictionis tue tam in castris quam in chasena
Panorm et locis aliis [...] mandamus tibi quatenus lUas

270^)

'bois, fort' (Kazim. I

85), vocaboli tutti riconducibili al significato fondamentale di


roughness, coarseness, scabrousness ' (Wehr
l.c.)^*

hursa

(Cusa

a.c,

Scripsisti

1239

mentum terratum dictum Charsia, situm infra tenimenta Cammarate et


Castrinovi (CDArag I 482), Charxa (feudo. Barberi III
172, 209), Carda
e Carciulla presso S. Cataldo

^at..v

Garda 49 F

Gardulia (Solfara) 55 A 5,
(H)arsa (RollRub 37; feudum Charde ib. 33), a.
so Cefal (ASS' XXIII, 1898, 151), a. 1189 pr altercacione
quadam et
controversia divisionum harse et liuedmarran apud Karsam (ib.
153),
a. 1198 tenmentum Harsiae (Pirri 804; id. a. 1201
RollRub 55), teniGardtella 55

mToSiou

ti-repii; t;o

xlc,

damus et assignamus tibi [...] domum [...] et orane jus


quod habemus in ea vel habere debemus et_ G a s 1 1 n a m
unam cum domunculis et logiis que sunt in Illa [...]. Castina vero ab oriente est contigua Castine dommi

1230

cora rappresentato nella toponomastica siciliana da

-r

618).

s.l.
Il

179

LESSICO

369),
',

'

cellier,

'

trsor, garde-

magasin, dpt

'

(Kazim.

i!
l

181

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

180

I 570^), dalla stessa radice

asservavit

'

',

arcanum

celavit

az a

recondit in horreo, cella, aerano,

'

(Freytag I 484^) da cui dipendono cha-

'

gazz-, fazzana

(NDDC

armadio

'

325) e

al

muro,

napol. gazzana

al

'

armadio

'

haizana,

cai.

nicchia nel

muro che

gaiiam,

hazz-,

1125?, Gusa 416);


pozzo ove si raccoglie acqua piovana

Xa^vac;
'

senus (84) e machazenum (166).


Dalla Sicilia l'arabismo passato

ccyiou
(Pollaci 346), oi ixovaxol toO
probabilmente anche pant.

Banholome de chasena
(a.

'

da
etimo diverso).

mi

v^uoUou

Haze Kaze,

(De Gregorio Pant. 235, con

V. Introd. 30, 47, 53, 68,

serve da armadio

non

(D'Ascoli 259). Del resto

u solo questa la via di penetrazione del termine nelle lingue romanze:

mutuato direttamente nello sp. alacem (Dozy-Eng, 52, DCEC I 74; V


doc. Alhacena a. 1534, DECH I 102), dovette invece giungere per via
commerciale al lig. casana avventore ', banco di pegno ', a, 1224 cazana
banco privato di prestito (XIII sec, DEI
(Peli. 347-48), ant. it. casana
I 789), ant. venez. gazena (Peli. II 587), a. 1442 vaseto uno de balsamo
'

'

'

fin,

Marsala

'

a.

'

'

'

gumina

Nemo

1364

'

sit

s.l.

'

Xacvi;

Abtrtt

tesoro, denaro

'

ecc.

(Brighenti I 673),

'

'

mucchio

di denari

'

Un

rum. hazna

'

(Cortelazzo Corr. 151),

luogo del tesoro pubblico presso

'

al

Schatzkammer,

ai-ma' al-hazma

sopra citate,

ma

Turchi

'

(XVI sec,

it.

come

et

DEI

I 793).

'

(Dozy

369) e

'

'

il

'

(Ang.

Da

Smirne

'

denza

'

id.
(ib,

'

ludeus audeat ncque posdictorum maiorentum

licentia

sacristanos

officiales

,]

litteris

[...],

ipsos

eidem

creatis,

faciatis

ordinetis necessano-

et

iudaice et presertim

(ASS^ X, 1885, 133;

chasenos
casenos

La-

84b. Chasania.

De

1292

fide

de Panormo

legalitate Nicliolay

et

Barcellona

dem

'

officio

Cha sanie

officium

nostri

exercere [...] mandamus


[.] tu presens Secretus re-

debeat

eumdem Nicholaum

quatenus

admittens ipsum eumdem


cium exerceri (CDArag II 256-57).

cipias

4, (Case)

Il

fidelis

h a e s a n i e dohanostra Curia confidente sibi officium C


alio in eoquohbet
ne maris civitatis Panormi amoto inde
predictum
Ncholaus
predictus
ordinato [...]

'

56 E 1, Gazzena 56 A 5, Grotte di Gasena


ZTpa C 1, 'a Gazzana, 'u Gazzanaru (STS 102, con etimo errato), cfr. a.
1141 promuntorium quod dicitur hasene presso Gammarata (White 257),
a. 1332 eie tcc xaCviQ (GMessGr 98), Gasena presso Ad (Amico II 500),
Gazena, la Gazena, feudo presso Agrigento (Pini 741, 1116, 1657) =
a, 1525 territorium di la Yhasena (not. Capizzi 25 novembre), Casena,
molino presso Favara, e Chasena (Barberi IH 406, 409), Ecclesia sanati
nimi Casena 54

gumina I 559).

un pendio (VS I 288),


muro di sostegno nei terreni in moderata penAppunto da questa funzione devono esser nati i topo-

risultante dal terrazzamento di

e a Troina

345),

recognitis

tarios et sacristanos

l.c), sussiste forse soltanto nel

cazena 'cesso' (Traina Voc. 123; probabilmente attraverso *' conca


di raccolta delle acque luride per uso agricolo '), a Leonforte arzana ' stri'

et

rios et utiles

verbo

sic.

scia di terreno

a s

'

batoio (di acqua, ecc.)

azam

cfr,

to dam, dam up (water in a basin or reservoir) (Wehr


215b), malt. hazziena 'piccolo scavo in fondo di una cisterna a guisa di
conca per conservare l'acqua sorgente (Barbera II 497), ture, hazine ser-

hazana (II forma)

vestris quibus exponitis quod


quosdam officiales neordinare
volentibus vobis creare et
e h a s e n o s
notarios,
presertim
et
cessarios eidem ludayce
vobis dicimus et mandamus quatenus

chasn,

id.,

che era gi proprio dell'arabo,

eau conserve dans des puits

'

animalia interficere absque

Visis

1455
Palermo

significato geomorfico del termine, che s'intravvede nella pii an-

tica delle attestazioni

presbiter seu

'

e alle lingue slave (Lokotsch 855) e riapparve in Italia

venez. casn

I 45).

(ASS^ IX, 1884, 201).

'

'

'

'

'

contractus, et
canere officia in Sinagogis, etiam conficere
eorum (Laritum
secundum
hebraice
scribere instrumenta

(DAAFior

1322 (Delfinato) casana mensa, argentarla; Gali,


banque, caisse
(Du Gange II 200), a, 1388 (Savoia) cazana id. (ib.
246), anche cassana maison de prts sur gages (Niermeyer 151). Attratesoreria, erario dello Stato
verso il ture. haz()ne
(Ang. Da Smirne
termine
pass
al
gr.
mediev.
x^^av
'thesaurus,
il
fiscus regius
(Du
331)
Gange G. Gr. II 1723), gr. mod. viCj.^k id. (Andriotis 418), dial,
mediev.

lat.

nomine
i
habere debat ab Universitate predicta C u s e
possit
quod
Item
rotulum unum, vel duos piperis [.,.].
ludeorum,
praesbiterum
confirmare
et
eligere, approbare,
ad cuius Officium pertmet
a s e
qui hebraice dicitur

1325

'

che nasca nel nostro paese, tratto de la casena nostra

358),

84a. Chasenus,

[...]

Cha sanie

oiii-

ad
il termine si riferisca
fatto che nelle testimonianze qui citate
Sicilia, farebbe
personaggio delle comunit giudaiche di

un importante

pensare che esso


rante

il

sia stato

duimportato appunto dai numerosi Ebrei che

dominio aragonese

e quello

spagnuolo affluirono dalla Penisola

Induce tuttavia a retrodatare l'esistenza del vocabolo almeno


e a ritenerlo non esclusivo delle
inizi della dominazione catalana
di chasania o chacsania dell'amla riferita attestazione di un ufficio

Iberica.
agli

183

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

182

aliarne

ministrazione marittima. Questa voce infatti non diretto riflesso del(Freytag I 484^; per altri signifithesaurarii opus
Il a z a n a h

85b. Chasta

'

deposito per l'uva

'.

eiusdem
promictens sibi ipsas (uvas) dare in chasira
De Gi(not.
venturis
proximis
vinee in primis vindemiis

1286
Palermo

24).

rella I

'

'

l'ar.

officium alchasena 83), bens, analogamente ad algozeriatus


mdaria
nadari
admirati
(18b),
o.
(199b)
o.
(Ub), admiracia
'

cfr.

cati

gorizii

'

'

'

'

'

ed altri simili, presuppone quale suo primitivo la denominazione del funthesaurarius


(Freytag
zionaro, il chasenus, riflesso dell'ar. hazin
gardien des trsors, des joyaux, des
gardien, trsorier, caissier ',
Le),
provisions

'

(Kazim. I 570a),

treasurer

'

(Wehr 276^).

'

1308
Palermo

85a. Chasira 'stuoia'.


integras decimas

partes cabelle

cabelle hasirarum
gassirarum (TabMaz

1329
Palermo
duas
[...];
15 maggio,

[...]

[...]

travenditor promisit sibi totas uvas predictas


vmdemus
presentibus
in
vinee
chasira diete

dere in
de presenti mense septembris
solvere et exhibere
si r a dictae vineae

chasiras

ha s sili

1345

1337
Palermo

quinque (net. Salerno 12 settembre).

(VNS

pinti

1372
Palermo

39).

Catania

coxinum unum,

materacia,

1376

...

Marsala

mina duo

alba,

saccum

cassitam

unum cum

s s i

unam,

linthea-

1375
a

Chassiria

tempore vindemiarum in

bas-

decimam partem uvarum producenda-

assignare
promictens [...] dictas uvas venditas tradere et
vindetempore
vinee
diete
emptori predicto in basir
aprile).
12
Citella
miarum (not. De

m chasira

accipere

sdem vinee

eiu:

(not.

dictus

tenetur

Michael

et

debet

tempore vindemiarum

uvas diete vmee ad


diete vinee deferre cum cofino omnes
quod noluisset decasu
in
vinee
[...];
ipsius
chasir
diete vinee
a
chasir
ad
cofino
cum
uvas
dictas
ferre

am

(not.

De

Cortisio

30 giugno).

exhibere, ac assignare integraliter debeant


partem uvarum perventurarum ex vinea

plantanda vendemmiata in

una vetus cannarum duarum et dmidie [...].


una pilosa de sedendo usitata (ASS^ XXI,

Salerno

settembre).

[...]

Palermo

Ch

[...]

paleis ubi iacet (Carini

Test. 342).

1394
Palermo

5).

vinea plantanda per eum in terra predicta [...];


partem uvarum ejus
dare et solvere [...] dictam decimam
245-46).
(Mortilkro
hassira
in

da un transunto del 5 febbraio 1581).

1336
Palermo

(ib. II

rum de

V. Introd. 18, 35, 53, 54, 71.

1273
Trapani

et dictus

'

'

'

'

1298
Palermo

tillaro

chaf sira

decimam
eadem terra
vmee (Mor-

[...]

ipsius

301).

1896, 292).

XV

sec.

per lectu abbastir una


et

unu

1434

y a

s i r i

Corleone

colis

1444
Palermo

una g a

1486
Palermo

gasseriam unam

S,

Martino

travirseri

e a

s s i r

un

una carpita

saccu,

1380
Palermo

(RegCost 104).

spatio
dictam petiam terrae [...], reservato ibi
et pr tenengastria,
plantare
adendo
f
terrarum pr
solvere
do animai suum [...], plantare in vineam [...]_;
dictae
gastria
[...]
uvarum
dictam octavam partem

teneatur

una extimata tarenum unum

(not.

De

Pitta-

vineae

310-11).

(ib.

26 novembre).
s s

da

di sediri.

Item una

ga

s s

di lectu

(Bresc-Goitein 915).

de terra parvam (not. Taglienti 16

1420

e r

settembre).
diete vinee (not. Traverso 23

Palermo

1475
_

Catania

gennaio).

Xha

et accactari tutti li
chi la dieta ludeca hagia di comperari
siano stati compeludeo
qualsivoglia
rachini li quali per
accattiper lo adveniri si comperiranno et
a
chintmaro
lo
dui
a prezo et a raxuni di unci

rati et accactati

1496

Noto

dui

casiri

di

muru

di

menza mina (Mauceri 114).

ranno
la

[...]

gas sira (Lagumina

II 171).

185

LESSICO
ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

184

u m f actarum in
pr seguenti anno pertinent ad eos, qui ipsas

Preterea usus novalium vel

s.d.

ipsis

Palermo

tetris

ki

a r

il nome
passaggio di -ira a -ina cfr.
(Busuttil 85) -. Per il
^^J-^'^^''
de Gass.
al cg.
accanto
settembre 1455),
(not. Castiglione, 10

2X1
-^

fecerunt (RaccConsSic 590).

85c. Cassitarius.

de proventibus band iustitie, platee, camperie [...], bardarie, calcinariorum, cangemie,


cassirariorum, mortelle, molendinorum et terragiorum (RoURub 194).

1251
Polizzi

fgro

^1 l^Z^t^bTsL. ai -ce...

XII

siciliani,

d^^^^^^^^^

SbiaTa

nota

tuttavia

un

3),

vendemmia, adducendo come etnno


dactyli siccantur

come v-a.da Starrabba (A

era per data

Casstra o Gasst a
che dichiarava: Ap^o noi
piccko recinto addetto ^

368

1887

(Freytag I 389fl,

^^X^lZ^t^^^

^ZZ^
^^f^^l^,
pu
cwic

ctr. ta.

85d. Gissarn.
''
terris

[...] medietatem domus et vinee prediate cum


eidem vinee contiguis cum quadam vegete et
i p -

sari

dubbio

.. en^

in Senisio sia
(Peli. Le.) che gissaria

una variante di

gas-

vendiderunt

1286

Soprana

Petralia

in predicta

domo

existentibus

(TabMonPol

4).

mero

di attestazioni

che di

differenza vocalica e

^^^^^^^^^^^^^^^^^

a
ordeum quod emit Bonsignorus

1300

ip-

sit

gissariarum

mina Cinzipara de

Mans

doc.

Orreum
s ar ia

1348
S. Mattino

totum

eius

deductis salmas frumenti sex quas habere debet doloerio suarum


(Tab-

sius

Polizzi

vir

341).

,^m.m

'

'

locus ubi reponuntur fruges, granarium,

ei...

richiamarsi,
Pellegrini stesso preferisce
fsenSo 24 alla cui opinione
vaso
Rohlfs (LGII 285 , del sic,
e come espressamente dichiara
fid
ferule
vaso mtessuto di
issara
frumento (Pasq.
x
h II 217),
da tener irumen
conservare fauna, legi-imi, e

(Senisio 68).

."./(Sina

513)''..w.,

gissara, insala,

inula

'

A.o

-st^e

i -ma

olive e legumi
serve per granaio o per riporvi
cilindrica, senza fondo, che
bov. issda, pspala, chnspak

?SVS 59)
if' dal'

85e. Gissararius.

'

1298
Palermo

concessit
(not.

De

cabellam

in

Riccardo

Scavono

gissarario

Riccardus Scavonus
dit

et

concessit

(mercantibilia),

[.,.]

tradete delata

emptoris

(ib.

a r

[,..],

promictens

esse
sd

terram Corelioni in

in

gassira

'

ipsa

domo

mazza

noi ddisa),
'

trovano

si

sorda, e simili:

piccola stuoia di giunco che

429), assina

(VS

cassina (ib.

619), cassira

raccolte

can-

a s I r

'

si

stuoja

pone

'

stuoia

'

(Wehr

MX^

C.)

'

Problemi 21-22).

corrispondenti

al

ad utendum sinagogis
nicis (Lagumina I

et

misldtis

eorum tomo

:hi.

et

81).

sic.

come ampelodesmo (detta da

(Pasq. Il 205), gassira, gassina

alle finestre:

stoino, stoina

'

(Traina

I 303), assira (ib. 304), casila (ib, 617), casina (ib.


(ib.

r.

86. Chinisia.

1366

testimonianze

330),

ipsius

288).

tessuto di giunchi, o d'erba sola,

(NDDC

(in un papiro
tbnerne Tonne fur Getreide
una var. yu^^^
xu^^a-q (LGII Le) o piuttosto da
'

capacitatis

s.l.

Sotto

a.

cai. issala, ecc.

71.
V. Introd. 8, 20, 29, 40, 55, 68,

civis

quorum quodlibet debet

salmarum frumenti octo


nicia

Panormi, vendicannicia centum et duo bona et

i s s

gr

del III sec.

Citella II 61).

(Alessio

1299
Palermo

cfr

618),

620), casira e basir a Pantelleria, dall'ar.


212^, PeU, I 177); cfr. malt. Basir

'

mat

'

-^
7 II termine penetrato nel bulgaro e
probabi mente
Per la natura di recinto o deposito,

-J,^te

^^^^^^^^^^

^^^^^^^^^^

Slecciate', 7.

'

tettoia

;
Marie de
,ata 1. 'steccato., recinto di
ctr. conceuium
^^ .^ ^^^^
^j^ ^^^,
di canne intrecciate , VS i 557),
Nissotino, cum vinea et dp^'^'^^^t
[...] vineara
vendidit
i^J^J,
^l^V.Mn 12 novembre 1334),
^^g^^^
dendis in clausura ipsius vinee (net.
URUiiubu
ea exstante (noi.
unam arboratam citm certa clausura
'

,^^^^

Sa

1374

nobis

exposuerunt

Judeomm

Marsala

post

dicentes

dictam

eojtum

universitatem

eorum ventum synagogam

videlicet

chinistam

seu

oleum (sic) ab eis ut deo^ placuit occupatemporibus citra habuisse et ad presens abere
(sic) aliquam partem
chynistam vai synagogam in
eadem terra pr cerimonijs eorum sabbatis ibidem more
hebrayco et exercendis quia considerato eorum populo
tam a

certis

sexus videlicet utriusque in numero competenti eis habilis


existat sed pocius deficilis et indecens in eorum
sab-

non

cultum exercicij supradicti secundum se proponant


ad hec sepius pariter congregari ad se recipiendum in ea

batis

ipsa talis

hyn

i s t

parva ad medietatem de maribus

sit

recipere (ib. 91); in pacifica possessione diete

miskite seu sinagoge

tam

veteris

quam

hiniste
(ib, 93)^.

refecte

bio

la

circa

(Cusa 204
(vedi

dotto

prima

seconda sar

(la

Alkinitia nel

toponimi iberici del tipo

di

La Canessia

in Portogallo),

sec.

Quinicia

{Alquinitia

1602 Lacanagia nel


Valenza), Ses Camssies o Ses Canessies nelle Baleari
(Sams

regno di

(a.

210-17) risulta che nell'arabo di quella regione, oltre


kanisah glise',
kans
synagogue
(Dozy II 493^), kanisah
glise de
chrtiens', 'synagogue des juifs
'tempie dea idolatres ' (Kazim. II
',
church ', synagogue ', tempie
935), il
(Wehr 987^), esistevano le
forme kanisya (cfr. camcie iglesia por
denuesto ', Fedro de Alcal,
in Steiger Conirib. 322;
kanisiyah forma magrebina, Dozy l.c),

o mancante)

min

4-5) con U al-k.ns.yah...

rr

qui

sopra,

1182),

a.

ma

Rollo

il

stesso

altrove

al-k.ns.yah,

tra-

qui semplicemente traslitterato:

divisas
usque ad Mnisiam que est inter

habet tamen

iati;

eam dominus

vallonem qui est subtus kaiiemmi descencorilionis; et a kinisia vadit ad


dit

ad

Rumen

kalatatrasi...

stesso
In altro documento del 1183 lo
della.
doc
un
come x.v.crte (ib. 272);

^'.

toponimo ritorna traslitterato


1145 menzionata una localit

(ib.

^EireXxiqvificrTia

616) presso Camma-

port ell)a
bah al-kins(i)ya
chiaramente corrispondente ad un ar.
Trapani)._
(presso
E
1
Chinicia (C.) 49
della chiesa '. Cfr. infine Torre

rata

kinis(i)yah come
Accertata dunque l'esistenza di
ritenersi assai probabile che
monasterium gi in epoca normanna, da
stato remtrodotto pi
sinagoga lo stesso termine sia
nei significato di
Ebrei di provenienza iberica.
pari di mischila (189b), da
ecc esia

'

'

'

'

Dall'esistenza

187

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

186

tardi, al

V. Introd.

7, 18, 21, 32, 68.

'

'

'

'

'

'

'

'

'

87. Chitta.

1160
Palermo

piE-v'aToO [...] mi T^apeSwxatxev


<;
xfls- XEXoUuiivnc;
ua. -^fic, zlmp^mc. xi\p%'(\gtrv
okov
EtpT)p,vov
Tv
croi
(Cusa 661-62).

-Tc

kansya, kinisya.
Nei documenti
473,

3 e 5; ecc.),

rr.

segm

di

arabo-siculi, accanto alla

forma kanisah (Cusa 1, r. 1;


ripetutamente attestata una forma in -yah, priva

di vocalizzazione (cfr. Peli. I


307):

Cusa 28, ultima


1154 id db 34

riga;
r.

30,

(ib.

194,

ad ecclesiam petri
10)
sant manyah (ib. 82, r.
r.

5)

1182

5), a.

mcolat de churchuro

r.

3)

'

id.

rr.

(ib.

1197
Palermo

1149 k.ns.yah alhurhm


Chiesa del Chrchuro
(ib. 718), a.
a.

(ib.

229,

r.

16)

monasterio sanct

15-16) e U k.ns.yah htru (ib. 206,


182, r. 16), a. 1172 U al-k.ns.yah

zig t^v... xxXriaiav...


t-n?.,,

^eotxou (ib.

'

'
,

1247
Palermo
1310
Palermo

PU6

1356
Palermo

'^"/
chiesa ' (Barbera II 607, Busuttil
'tr^^^'Wettinger 358) non contribuisce a chiarire
il tim;

et

quandam

Ex

[...]

que constar inter

quondam Rogem de

hyrbam

parte orientis est

terra scilicet

[...]

[...]

hospitaie

hyrba

me-

s.).

in quarterio

cus

muros

chirbam

Galke secus

dicti

regie Curie et se-

quarterii (Top. Il 22).

dirute cum casaline


Assegnazione di un tenimento d case
est quidam darbus unde
parte
alia
ex
a
[...];
ir
b
seu eh
rb a seu casalmo
dctum tenimentum domorum cum chi
321).
(Contr.
suum
exitum
habet introytum et
locavit

[ ...]

chirbam

tandum ibidem quomodo

quandam ad seminandum
Amato 24

voluerint (not.

et platifflMZo).

'

;
/il
bio
delle due vocah brevi non
segnate nel testo arabo, scioglie ogni
dub-

domum meam magnam

morata (ASS' VI, 1940, 86

'

^'

vendidi

'

80, rr. 9-10) e U d-k.ntsyat al-harb (ib.


82, r. 11) =: ri? t^v itaXaiv
BxxXTiaiav (ib. 81, rr. 7-8;
propriam. alla chiesa della rovina ', cio ' diroccata vedi charobi
81), a. 1187 (?) k.ns.yah sant andriya (ib.
84, r. 2)
eccesm sancii andree (ib 83, r.
7), a. 1161 al-qass bi-k.ns.yat al-qasr
al-mamur (ib. 101, r. 4: ' il sacerdote della
chiesa del castello popolato ').

.,

TI

Z^i^^i:^^^^,:^ -^^

210

Dal brano

citato, che colloca

--

^''''\'f
rr.

l'?^ '^

36-37)

Jt sSiientl d^^^^
-'^^^J, P^^^^^^^^
aoeneUa
^T Ga,^^^^

"l^f^^^^l^^.^^^J^^'g ,^w?^^
Edrisi, cfr.
due localit con Qm
(ASS2 LII. 1932, 446) nell'identificare, queste
sul
Il
462,
'*/'*'>.
Pell.
lidrisi, cfr.
q..
Pell. I 326) e Carini [qartnis
f^Lr''"'^p;
^^
LI. G>. i 43
Alessio
ni
errore
stesso
margine settentrionale dello stesso territorio. Lo

''^^''' ' ^ ''^ ^'-

kinisia^

180,
e quella di Calatatrasi (cfr. anche CusA
territorio assegnato alla diocesi di Monreale,

s.v. Cnisi.

f^^^Xv^

ARABISMI MEDIEVALI

188

Concessione di case cum uno cortile [,..] in quo sunt duo


domuncule et puteus cum quadam chirba seu jardinello circumdato muris retro ipsum cortile, in quo sunt
piantate tres arborea aranciorum (Contr. 324; Top. II 18),

1367
Palermo

concesserunt [..]
e contigua

1369
Palermo

xirb

am

et

b a

et collaterali

Xirb

unam cum mandra


[...] ad habendam dictam
diete

mandram (TabPPal

189

LESSICO

DI SICILIA

Tscirbni l'Actrbini,

M^^^

te

bo prov ine

vL'

178).

dello stesso

'

La-

S.

altro etimo; Peli, le.)

^^^^^'^

termme

'

'

(Barbera II 499),
hacer
cfr anche sp. barbar
89
IStil
sic
1 ant.
A derivati di questo sono pure connessi
d. verbo h a r a b a
malandata, semidistrutta'
/..re o caibh 'casa
il nant
immonde^^^^^
disabitate, divenuto quasi
'

Incipiendo tam a cantoneria inferiori chirbe majoris


Monasteri! ecclesie quam a cantoneria cabie muri viridarii
Magr. Matt. cellerarii [...] superius per dirictum diete

1373
Palermo

chirbe

cantoneria

chirbe

ejusdem

seu muri veteris

r ?W

^';ttLif i:
karbh

fVSs

(Contr. 333).

'

^Nessuna
chirba

1394
Palermo

velia

una

contrata Sanctae Catherinae de Olithomej de


seralcadij, secus

sita in

chirbam

quarterii

Talento (ASS^ XXI, 1896, 291).

rum

[...], apad omnia servicia viridariorum et xirb a


portare cum animalibus foglamina et fructus de viridariis
in plateis (not. Traverso 22 settembre).
et' X i r b i s

1418
Palermo

casalenum unum commissum in


10 novembre).

1432
Palermo

i 1

(not. Mazzapiedi

assume un lavorante ad faciendum omnia

1443

Un

Palermo

suorum viridariorum

tale

xirbarum

et

(not,

Concessione in enfiteusi
104, nota 114).

1456
Palermo

viridarium seu

xirb

una

di

chirba

Imre

les'

Au

'

ruines
quatre murs d'une maison en

-. Occorre

per precisare

a quello di
casa diruta
di
passaggio di chirba dal significato
o a quello di vmdartun.,
'!come nell'affine pant. karh ricordato,
ovi
hirb ah 'espace ^/-iwer^ e^jardinus'^ gi nell'arabo: cfr.
Pedio de Ale
basse court, pou aiUes ',
ferm de murs ou de btiments:
se cnan las
gallinas, gallmero donde
lugar no tejado, corrai de
'

che

il

'

corrai,

gaUinas

Traverso 10

'

(Dozy Le).

V. Introd. 21, 30, 68; 30.

(ASS' IV, 1978,


88. Chugiria.

(Bresc ]ard. 99, nota 5).

andar ramingo pel mondo, per luoghi alpestri, e deserti (Pasq, IV 397)
andare per luoghi scoscesi, pieni d'iniri pri ss scirpi scirpi^^^ (ib. 398),

Erice

scirba, particolarmente usato nella locuzione

tri

'

'

chugiriam

thobalias ad

1286
Palermo
1299

sic,

'

'

Ldin

come

scirbi scrbi

Il

(De Gregorio Pani. 230).


ovile
casa diruta ',
medievali citate sopra corrisponde al
delle testimonianze
-se inf^ti
arabo e siciliano fin qui illustrato;

petit
le sens passe de ruine a
osserva Bresc [Jard. 68 e nota 6),
amenage
jardm d'iiiver,
XIV= siede le sens est trs prcis;

novembre).

1455
Palermo

veS cf

signifi^rdel termine

servicia

a-

rocasolare
desolazione, desolamento
(Buhouse
rumous
an old
ruins, old hovel ',
algo de prisa, atropelladamente

malt. herba

il

(STS 93, con

Scirbi

(not.

De

de
due chugiria cum lista
131).
Maiorana
(not.
nova
lino

Citella I 26).

seta

ad broccas de

tobalie

'

ciampi
girbi

'

'

(Traina 889), chirbu

luogo scosceso, dirupo

(Giuiir,

55, 80;

(Freytag I 470b),

',

'

'

sterpala

ruine,

masure

'

terreno sterile

gerbe, sterpaglia

SVS 95) deriva


'

',

'

356b),

'

(VS

685)

728), scirba, xirba

(ib,

hirbah

dall'ar.

(Dozy

'

'

'

locus vastationis

(site of) ruins

',

'

ruin

^n Dalla sinor^imia con cUrba


direttamente
-a,

-US

'

attestata,

Gallis masure

per
',

lat.

ubi
locus f

'

'

'

silva
'

exdrpata

sterpo

'

(ib.

'

(Du

975),

-^ 1310)

si

dete^^^^^^

possunf (Du
aifr^M^
i'^;SC,/Cur
^'^
et
]!,"Lnte una cum curte, horto,
^""//^^^^^"Plf Jf ^che ?casa dirupata e abbanI 612),

^^^^;

casae

II 199; ma cfr. terra casalma


-a
terra aratoria , ib.); sic mte,
'^^^f ^ff
donata', 'macerie', 'fabbrica incompiuta,

cInge

=^,'^,^^=^/'^^

Xo

(VS
esterni
s^^^^^^
f
'^'J^'^!f^Il''^s) V 1343 casalinum suum
vacuam
seu terram
a. mo^uoddam casalinum
lu/j, a. 1355 caJ?sMart doc.
doc 107),
(^"'f(TabSMart
quo erat olim ^omu >>
seu solum terre vacue suum, in
(ib^
exstiterat
domus

salinum seu solum terre in quo prms


da Varvaro Vranc. 85-86,
date u<i
sec. sono aaie
213 Attestazioni di questo francesismo nel Xlll
.

^" La variante scirpi deriva da incrocio con lat. mediev. styrpus


Gange VII
VII 622); cfr. sic. scrpa v, stirpi (Traina Le), stirpi stirpe e

sopra

(cfr.

'

191

LESSICO
AllABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

190

oggetto

unam ad chu girli (TabMans,

tobaliam

1300

doc.

designa un
questa isolata testimonianza
Il termine, che in
tonica, dallai.
vocale
differente
nonostante la
di valore sembra derivi,
ectus sine
argento
regis, vel annulus ex

341).

lintheaminutn ad

unum

1444

par

Trapani

17 dicembre).

hug

(not, Miciletto

ilo
ce

'

(Freytag I 4181.),

serven/ de cachet

halaqa
termine, die

Il

samara,
'

contesti delle attestazioni indicano

Il

forma

'

a g g a r a

come un

tipo di

da supporre connesso con Tar.

ricamo per biancheria,

ornamento o
II

-f

tilT''^^Xl\n..ok.s

Polizzi

fecit arboris

formam imitans

'

'

532^). Potrebbe
di

trattarsi

Palermo

ug

r a

del tipo

di

nutivo di questo sostantivo,

mento

c'inxit

'

forse xHka (286).


chalcu- (73), Galka (124) e
30.
V. Introd. 54;

(Freytag

(Kazim. I 1192/;'), sagar, sigar


peindre ramages
(Dozy llU) o, pi esattamente, col dimid'arbre en mosaque

figure

bague, anneau (sans chaton) ',


dalla stessa radice
de sceau' (Kazim. I 481),
riconducono
(Freytag I 418.), alla quale si
'

'

'

395^),'

ambivit,

anneau du pan-

'

little tree

'

shrub, bush

'

91. Chutnia.

(Wehr

ricamo menzionato in un docu-

tobalias duas de

del 1476;

',

mensa ad ramum

et re-

liquam ad iuriulenam (Salomone Marino 231).

kyummias

1279
Palermo

1287
Palermo
^'

V. Introd. 28, 39, 58, 68; 30.

Item chulbe thumina jjjj. Item sinapis thumina vjjj.


Item amigdalorum dulcium thumina vjjj (GiufErida Bott.

in dote

danno

cum

de attebi

[...]

listis

dubleum unum dprismm m^^^^

aureis

hucudas dna

listis
thobalas sex de facie cum
seiicum,
de mensa, pallium unum
gnias duas (not. De Citella I 178).

chummiam

1321
Palermo

eh imi

1434
Item eh

uba

di usfaru gr.

j.

gr.
(ib.

jjj.

Item custudu

gr.

jj.

Item simenza

nome

da

sp.

Mach.
'id.

alholva

DCEC

sec,

di questa sostanza farmaceutica risale, indipendentemente

cierta pianta {Trigonella foenum graecum)

women

DECK

127,

I 155), cat.

(Dozy I

'

'

dfolba

314fl),

in childbed

'

(P

167), port. alforva

doc.

anche

'

XV

sec,

DECC

(T

'

doc.

(1" doc.
a,

I 186), all'ar.

h u ib

il

duas usitatas (not.

De

Pittacolis

(not.

(Wehr 234^);

cfr.

anche

fr.

1496

una cu

Noto

114).

mi a

guarnuta
di tila di landa

(not.
Il termine, che Burgatella

helbe (Lokotsch 881).

cg. sic. Sciurba.

V. Introd. 21.

2 dicembre).

Gambotta 19 novembre).

cum oru

(Mauceri

-tte

Plau^^^^^

tonic, prepared of yellowish grains, for

Probabilmente deriva da questa voce araba, con regolare sviluppo fonetico,

Corleone

ib.,

ah

287).

exstimatas tarenos il et graItem chomiyas quinque


sex
iffiratas extimatas tarenos
nosi. Item cayulas duas albas

XIII

1318,

/^^f"J
saduas,

chumias

Corleone

496).

1450
Il

unam Raccamatam (PoUad

487).

1472
Palermo

S ^^P^^ ^^^^'
hobalm^

sericis,

89. Chulba.

1450?
Palermo

duas de seta alba (DotCostEbd).

mente in rapporto con il


ma 'id.' (ib.), cumma

sic.

chuma

(antiqu.)

'

De

Citella I

h^^Mci^
benda, fascia

272)

^d

,1
1
salasso

'leZ'
lenza
fcam ^pan'

a un derivato delPar.
826), r sale molto probabilmente
e ulotione aut expolitus
nus gossypio paratus, crudus, non dealbatus
bkndii
t
^
'
qui n'a pas
dum'sericum (Freytag I 538^), calicot
(Dozy I 419.),
etoffe
telle
d'une
',
faite
tunique
de coton, percale
etofe
'
ou des tofes) ', soie ecru,
cru (en parlant d^ la soie, du coton
de coton cru (Kazim. I 650).

(ib.

'

'

90. Chuichum.

1248
Palermo

debet mihi dare [,..] tarenos centum sexaginta sex auri,


pr quibus habeo in pignora Sytir unum deoratum, examitum jalnum, glimpam misemiam, villerium tarras,, et
chuichum virgatum ad aurum (Mortillaro 412).

'

ARABISMI MEDIEVALI

192

193

LESSICO

DI SICILIA

caput elchemin (ib. 199, rr.


qui descendit de chemino... subtus
(DEI I 702), e i topp.
scalabile
23-26), cfr, it. camino, geogr. canalone
1.
B
6, in Calabria Camini 53
Camino 51

uctum

92. Chimzurra.

'

'

Ex

quibus salicibus pervenitur ad alteras salice;:s que sunt


iuxta conductum aque deconcurrentis per e h u n z u r -

1141

Cammarata

Introd. S 20, 30, 133ff.

V.

ad castellum camerate (White 258).

di questa isolata attestazione (controllata sull'originale) pocon grafia imperfetta, al sic. cunzarru ' massa eli

La voce

93a. CoflEa,

trebbe corrispondere,
pietre, pietraja

'

raccogliendo le

cumulo
pietre sparse nei campi ',
(Pasq. I 393),

e con scarsa vegetazione

'

',

'

di pietre, spec. quello


'

formato

tratto di terra aspra, rocciosa

alta parete rocciosa, a strapiombo, balza

',

'

U 'l- q .nzar ah wa-hiya 'l-hi^r at-tbitah (Cusa 203, r. 10) =


ad culmen, scilicet ad petras plantatas (ib. 180, r. 20; cfr Peli I 259
320).

Meraviglia la sopravvivenza fino ad oggi di un termine che nell'et


normanna non doveva essere di uso molto comune, se lo stesso redattore
arabo del documento sent il bisogno di precisarne l'indicazione
geomorfica con un'aggiunta introdotta

documento

dello stesso

Burgium 42)

la

da wa-hiya

'

cio

medesima nozione

'

un altro passo
da burg al-higr

e se in

espressa

^"'.

Proprio questi ultimi

oltre l'unicit

fatti,

deUa testimonianza arabosicula, ripresa in Dozy (II 411^), ma non


afferente ad alcuna radice araba,
fanno pensare che non in questa lingua vada cercata
l'origine della voce
bens nel sostrato, del quale

il Rollo ci documenta
qualche
al-murrah (Cusa 240, r. 17) = ad murram
que
est m capite montis (ib. 200, r.
25), cfr. d<; tIv [xo^^iav (ib. 618, a.
1146), sic, murra 'masso, roccia
(GiuSr, 46), ammurrari arrenare,' dare
secco ', ammurramentu
grumo di calcare che si trova prima della

altro probabile relitto:

'

dello zolfo..,

descendunt
9-10;

(Ih.

(ib,

Caracausi

37, 42); l'aiHne al-murr (Cusa 236,

r,

193,

4, 5, 6)

r.

36),

cfr.

co ffe

1394
Palermo

38),

tres

(ASS^ XXI, 1896, 292).

1416
Corleone

exercendum dictam
debent et promiserunt personas suas ad
terram cum
dctam
societatem videlicet in vendendo per
novembre).
10
coffa (not. De Pittacolis

1444

coffa una

Corleone

cartis (Giufirida Boti. 483).

1479
Palermo

andandu vindendu

qua sunt non nulle

in

cum

li

res aromatice positis in

bestii et zimbili contra la

solummodo

quali
di la dieta provisioni per la
et bertuli (Lagumina I 246).
bissi la

si

li

forma
proi-

coffa

93b,

XV

CoflEtella.

poy

et

sec.

la

chi la portassi in

dedi a quista mia donzella


(PoesSic I 57).

coffitella

quista

s.l.

sic.

r,.

2)

ad altum montem, ubi

rrocca 'roccia' (Giuffr. 47),

',

'

cittadella

Il

sic.

cofa

'

sporta

'

534 s v. tafana),
palma selvatica, che

(Valla 25; Scobar, in Trapani

arnese tessuto d garzuolo da noi detta curina, di


bugnola
diciamo giummara, in diverse forme, e per diversi usi: sporta,
intessute
gabbie
di
venditore
(Pasq. I 334), cufaru cofanajo, facitor, e
e granforma
varia
di
di strambe, gabbiajo (ib, 366), coffa sporta, cesta
' cesta per dare
',
dezza, fatta per lo pi di foglie di palma o di cefaglioni
di forma rola biada agli animali, bugnola ', gabbia di corda intrecciata,
deriva daltonda, per stringere al torchio vinacce, o sansa (VS I 755),
palma
corba, paniere, sporta intessuta di foglie di
'

'

est ca-

'

'

it.

rcca

(DEI V 3273); kamn (Cusa


ad rivum qui descendit a capite ghemi... per aque-

d'un monte

18)

per gibbum gbbm (ib 198


Stratf. 111). Potrebbero risalire
direttamente al

ruqqah (Cusa 229

fortezza sull'alto
rr.

'

cum eo monte usque ad murrum

cfr.

sostrato anche

stellum

239,

'

cof fi (VNS

1345
Catania

'

marna
rr,

digiano

108).

'

lo :

siciliana,

non

'

I 850),
'

(v.

[..._]

ne cof f i di pani, per


tenri fora delle poteghe cofini,
Persone (De Vie
U quali s'impedissi lu passamentu de le

ecc.

cmzarra tratto di terreno lasciato incolto in un campo colpietre raccolte nei campi e disposte a mucchio
tivato
(ib.), cunzenu
(ib. 851), anche ganzami (Giuffr. 44). Se si prescinde da un etimo ar.
qanzar 'culmine, comignolo' (De Gregorio Contr. 608), che non si
trova nei lessici, a queste forme corrisponde un'attestazione solo nel Rol(VS

persona
che nixiuno Potigaro, o altra

1330
Palermo

'

'

'

l'ar.

^w Cfr. in

un

doc. di Buccheri dell'a. 1172:

ad coUectionem lapidum (White

272).

quf f

(Peli. I 164).

'

cesta,

Dal

siciliano

proviene certo

il

cai. coffa

(NDDC

189), forse

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

194

anche

il

Ma ben difficile, trattandosi di un


commerci ha avuto vasta diffusione, individuare

napol. cofa (D'Ascoli 175).

termine che attraverso

provenienza di

coffa 'cesta, paniere di

vimini' {Bibbia volg.,


XIII sec, Batt. IH 261), lig. coffa (Peli. I 343), venez. cofa (a. 1453,
DEI II 1002) e da questo gr. mod. jccpa, xotpa (Brighenti I 331, Anl'esatta

it.

fine

driotis 171), rum. cof, ecc. (Lokotsch 1225), med. fr. coffe (XV sec),
mod. prov. couffo (FEW XIX 97b), sp. cofa meseta colocada horizontalmente en lo alto de un mstil (F doc. a. 1745), ant. sp. (dial.) alcofa
'

'

DCEC

'espuerta' (circa

DECK

a. 1590,
I 836-37,
II 119), cat. cofa
diferentes formes, per a tenir o transportar diverses objectes
(1" doc. coffa a. 1331, AlcM IH 252-53), col dimin. cofi (DECC
II 803-4).
'

senalla

de

'

verosimile l'opinione di Corominas

abbia avuto

come punto

Catalogna medievale,
so,

che sia

pensabile,

di partenza

ma non

un arabismo

che l'accezione .nautica

(ll.cc.)

una regione marittima, quale era

convince

la probabilit,

la

espressa da lui stes-

diretto la voce siciliana, per la quale parimenti

con Wagner (DES

I 362),

come per

il

sard. kffa,

una prove-

nienza catalana.

'

'

'

'

'

'

bilmente un

prestito diretto

qubbayt(a)

dall'ar.

'una

qualit di

con succo
dolce, specie di confettura, sorta di confettura secca preparata
qobbajt
mal,
(Peli. I 203), cfr.
a diversi ingredienti
'

d'uva mischiato
(Barbera III 910) e qubbajt (Busuttil 250, 253).
Del resto il nome di questo dolce, che sembra

Aufm.

(Steiger
ar.

di origine

siriana

anche dalle varianti


qubbayd(a) (cfr. Peli. I 21;

43-44) piuttosto diiluso in Italia

qubbat(a), qubbd(a),

^'=,

qui it.
k.bad in un doc. egiziano dell'a. 1496, DAAFior 204, 442); di
e capecupata, capata, cupada (XVII sec, DEI II 1191), napol. copta
lue kupt
taro, cai. cubbita (NDDC 208) e cupeta, copeta (ib. 225),

(VDS

salent. cupeta

I 190).

Introd. 20, 21, 56, 71.

95. Cubta.

Item hi nuUu iudeu poza vindiri


hi consista in liguri

comu

esti

ali

cristiani

alcuna cosa

vinu oglu meli et simili cosi

ne cosi pulvirizati comu specii pistati et altri


cosi simili, et generaliter nulla cosa
di undi si poza fari dolosa mistura di alcuna bructiza comu esti
et
simili cosi li quali intranu per bucca
(Lagumina I

cubayta

389).

cangile pr faciendo

cubactam

(Bresc-D' Angelo

148).

poUa, col riparo d'una cupoletta (Pasq.^I 359), sped'acqua (Giufir. 90),
cie di volta o cupoletta per coperchio alle sorgenti
ad una cisterna',
piovane
anche 'solco artificiale per addurre le acque
mosto durante
'
'
cupola, volta ', vasca in muratura in cui si raccoglie il
dall'ar.
pigiatura', ecc. (VS I 795), voce che deriva direttamente

Al

cobaytam

ad faciendam
et vendendo
in perdonariis ac in apotheca (Bresc
Jard. 79, nota 1).

cobaytam

tres caxettas

usitatas

de abete pr reponendo in eas cobaytam


[...].
Item caxiam unam de abeto fattam per

cubaytam

(Giuffrida Bott.

Pro Frederico

cubaydario

502).

sic.

cubba

'

'

'

'

la

qubbah

concameratum opus' (Freytag III 388^?; cfr.


I 258), corrispondono diversi toponimi: Cuba 5^ B 1, la Cuba 50
Cuba (Valle) 49 D 5, 50 E 6, (Cozzo e Lago) 56 F 4, (Torre) 56

Cubba

1455
Palermo

mele rappigliato con mandorle

(Pasq. I 359), cubbaitaru copatajo,


trite, forse cupaia o capata o copeta
cubasia, cubtorrniere, che vende torrone (ib. 360), cubbita, cubita,
ceci abbrudi
anche
bida, cubbeta torrone di mandorle, di sesamo, o
1384
stoliti
(VS I 795), cub(b)aitaru chi fa e vende torrone (ib,), a.
probaassai
nota

]ard.
105,
1),
(Bresc
Palermo
La Cubayta giardino a

V.

liquidi etc.

1446
Palermo

sorta di dolce fatta di


'

(Bigalke 7233),

94a. Cubayta,

1427
Palermo

'

II sic. cubbaiia

V. Introd. 26, 56, 71; 33.

1426
Palermo

195

LESSICO

'

fornix,

2^'*, forse

1101, DTOC 87);


ponimi rimangono varie

STC

anche Cuba in Calabria (da


cfr. le

forme

attestazioni:

dialettali in

cai.

STS

cuva
98,

'

Di

cova

Peli.

E
E
'

3,

5,

per

questi to-

in contrata capitis Regie Cubbe

videlicet
1260, Top. II 8), solaciorum nostrorum civitatis Panormi,
Cube, Azize et Fabarie (a. 1292, CDArag II 178), la Cuba (not. Mazottobre
zapiedi 9 novembre 1432), Cuba presso Trapani (not. Formica 12
lo
120),
1453), solaciolum sive suburbanum Cuba (Barberi IH 116,

(a.

94b. Cubaydaiius.

G, ViDOSSi, Saggi e scritti minori di folklore, Torino, 1960 308-11.


le absidi roPresso il fiume Alcantara, in contrada S. Anastasia, son dette leUtbe
Club Italiano, Sictlta,
vinate di cUese bizantine del VlI-VIII sec. {Guida d'Italia del Tourmg
2's

1287
Palermo

(not.

De

Cft,

2!

Citella I 127).

Milano, 1953, 502).

Cuba feudo presso Centorbi (ib, I 205), Cuba presso Portopalo e Longarine (Amico I 363), interius ab ora p. m, 2 vetustae urbis p, m.
ambitus reliquiae magnae extant: quam, quod testudinatam adhuc aedi-

Cubam

culam habet,

vocant (Fazello I 223)

non

biano provenienza

siciliana

^".

Arab. 95-96)

e liguri del termine

agglutinato)

al-

1272-84,

aa.

sono

1309,

a.

(r

non

sicuro (Cortelazzo

il

'

sec,

Alcova 56

3,

cai.

Mach.

XVI

doc.

costruzione

'

sec,

'

146), cat.

solo

aucuba (1" doc.

septem sunt tunicae

sec.

Palermo

35).

1251

arcus

id.

(T

(TabPPal

pr pueris

'

(RollRub 194).

cuctone

per mare per mercatores


doana pr quolibet sacco G. x

extracto

ante 1312

Item de

Palermo

exteros Recipit predicta


(Pollaci 333).

doc.

I 116), sic. arcava e

un arco e destinata ad accogliere


(VS I 236; cfr. Peli. I 154) col

arcviu, arcfiu, arcava

cuctonis

79). Dallo spa-

alcova

'

(NDDC

90),

lat.

mediev. alcuba IX sec,

FEW

XIX

96-97)

97b. Cuctunerius.

1287
Palermo

Nicolaus neophitus,
De Citella I 205).

1298

Baruc

cuctunerius

civis

Panormi

(not.

cuscute

1450?

sic cscuta

Il

mediev. cuscuta
t

',

1.

jjj.,

tr.

jj.,

gr.

(Giuffrida Boti. 485).

ku

(VS I 880), it. id., voce dotta internazionale, dal


(DEI II 1197), a sua volta daU'ar. ku^ut, ku(forse pii

correttamente con -^)

IV 37^, Kazim.

II 901^)

<

1267
Cammarata

lego et dimitto

1307-1322
Ypsigro

pr

'

'
cuscuta herba
mff{ixag (Devic 101); la forma,
nata forse da errata lettura per cussuta,
appare intorno al 1200 in una
traduzione latina dall'arabo (FEW XIX
100, DCEC I 992)
V. Introd. S 19, 39, 66.

(Freytag

Sn,^

j^ p

Maiorana 34).

'"''^ ^ ^''""

^ ?

^'

1^^'

^"^^

*'"

^*^ Cuba

nonch

le arcate di

"^'"s clausuram et territorium di la

Cuba Brone

1"

piccola,

Regni
ulXZ
S?L^Cia? ^irr^''" ''""t U^''i^.P?^i
ditupta quae ruinam in totum minabatur
.

'lo^tri

STMnfseu

[...]

1 1

one

m meam

(RollRub

200).
fieri

cuctoneriis

faciendis

nostris

in

massaria

^'^
et fieri faciendis domibus in eadem
nostra Rahalsuttani
massaria nec non pr plantanda pecia una vince nostre in
territorio ipsius massarie (Mazzarese Fardella 111).

gr.

97d. Cuttonia.
diete
insuper liceat nobis in tetris et cum aqus irrigativis
fieri
facete
nostrum
opus
ad
Trinitatis
ecclesae Sancte
cuttonias^^ in quantitatem, quam nobis viderimus

1274
Palermo
Z.^^f^'^

(not.

97c. Cottonetia.

s.l.

lat.

cuctunarius

Erica

96. Cuscuta,

un

cottonis

sp.

1" doc.

V, Introd. 7, 21.

XII

150).

alcove. Sar invece prestito indipendente l'ant. fr.


alcube, ant. prov!

fr.

pr cantarlo

Polizzi

DECH

101,

GMLC

DEI

il

vocabolo arabo:

DCEC

1068,

a.

parte della camera delimitata da

letto, nelle case di antica

top.

(r

stesso

1202,

a.

I 165; alchuba

alcova

it.

dello

non per

y destinado a dormitorio

sala

XVII

doc.

DECC

gnolo provengono
arcva

iberici

cuarto donde se pesa'

'

135), port. alcova

alcuba

riflessi

aposento adyacente a una

'

cuttonis (DocOrNorm

1157
Palermo

^'^

Diversi per significato ed aspetto fonetico (e questo

alcoba

97 a. Cutton-

C' da supporre che ab-

attestazioni pisane

I 90-91), forse anche veneziane, di etimo

(Peli.

197

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

196

expedire

(ACAgr

222).

Sicffife

Cub^^^^^

Oggi Resultano 50 F

2i9

4,

da

ar,

rahl

'sosta, casale'

(Pell

322)

-h

u1

RflcWjrrt (a,
493); cfr. Racca Suldan (a. 1130, DocOrNorm 163),
.Jiasuctani
1366, RatDec 1627), feudum e castrum Rayasuttani (a. 1408, BiblScript II 492),
6 (Barberi II 15), ...Rdstictani (ib. 17), Rasuptamim (ib. Ili 24) e Resultana 49
sultano

'

(Wehr

un deri^to

di .'^r*'"^'''

'"'"'' ''"''' ^''"' '"'"P' "'^'''^^''

^'-

1^'

CDCav

340), se

ZTpa B
220

4.

Assai probabilmente

sta

per cutlon(er)ia.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

198

LESSICO

97e. Cuctuneus.

l'interscambio di grezzo e prodotti

1144

sigiUum aliud ex carta e u e

s.l.

naie greco).

unea

(Pii-ri

1027, da

orisi^

1453

staynorua

cuctunignu

subtilium cannarum
dimidia (net. Formica 8 settembre)

cum

quatuor

q u t il n

per vele

(1" doc.

'

a.

si

farzata di lana

cuttunina

[,..],

una

altra farzata di lettu

bianca vechia, una fasciata di


lectu

cotone

(anche cuiium ad Alimena, cfr. lat.


mediev
1282 a Genova, Du Gange II 599), con
cuttumru 'chi lavora e vende bambagia
cuttummi ogni tipo di cotone, cotoncria ',
cuttumta coperta imbottita, coltrone',
'terreno seminato a cotone', cuttumgnu cotonaceo
'cotonoso, di piante
'

e foglie coperte di lanugine

V. Introd. 43, 66,

',

'

coperta

'

',

tela di

cotone che

t.b^^^PP^^^ che rintrodu.ione

della pianta in
avvenuta dall'Andalusia^', dove essa
era
nnt certamente nel
nota
X sec, cfr. ant. sp. algotn (a. 950, Stdger
cit
211)
ant. cat. alchothonus
a. 957
GMLC 79)

li

1467
Trapani

sia

Al5Stlntlehr''
ione B=ma.lnr Lok
Trf
1156
Pp11

t ^^n^

(ib.) do-

'

69, 71.

tradidit et assignavit [...]

''

'"'

^''\^''^^

JT
^^^- ^^^-

'"
^'^'^'^"^

bet ex parte inferiori la


Scrigno 30 settembre).

dachala dachala

(not.

dedit et concessit ad terragium pariclatas duas terrarum


[...] que sunt subtus turrem dictarum terrarum de la Cudia versus d a e h a 1 a s fluminis (not. Girami 8 novem-

1470
Trapani

bre).

= Sdlk.

Al

* "^t"
T
^^ cotone

soggetti

a.

medietatem integram salmarum

plus vel minus illarum terrarum [...]; quam


medietatem idem Robertus tenuerat nuper ex parte superiori continuando ex parte occidentis [...] remanere de-

duarum parum

'

oltre

'

98. Dacliala,

magreb.

^^f
Arabi

marchand de coton

plan-

'

ouvrier

'

',

Peli. I US, 190).


accento della voce siciliana rispetto
all'etimo arabo fa per
pensare ad _isp.-ar
qutn, cfr. in Fedro de Alcali cotn,

A
degli

e cotonnier

l.c.)

'

Il diverso

'

cotonnerie

fr.

'

coperta imbottita, coltrone

o.l

FEW

ant. prov. cotonier

'

qutun (Wehr 91^;

ad

',

l'esistenza di

'

'_,

m1

(1" doc. a. 1772,

'

vrebbe far mettere in dubbio che il sic. mediev. cottoneria piantagione


e il pant. cuttuneri mereiaio ambulante (VS l.c.) siano creadi cotone
zioni locali con suffissi galloromanzi, la cui produttivit risale gi all'epoca
normanna.

',

cuttumna

'

'

(not, Polito 8 ottobre).

cuttuni

'

darebbe per certo; n

qui travaiUe le coton


una
una

'

di cotonina (Prati 332; cfr. anche Battisti-Furlani 236),

tation de cotonniers

97g. Cuttunina.

Il sic.

si fa-

sembra azzardato pensare (DEI II 1139) all'agg.


provenga dal genov. cotonina tessuto
1442, FEW l.c.) o da Pisa, dove nel XII sec. esi',

'di cotone

una fabbrica

non fatto che

cumnus

rapporti lessicali

'

grossolana da far vele


ar.

steva

1495
Mazara

cevano complessi; cos in Catalogna all'antico alcotn subentrava cot,


probabilmente per influsso della Sicilia da cui si riceveva la bambagia
(FEW l.c. e nota 11) e il Portogallo accoglieva per influsso francese cotao
(1" doc. XVI sec, Mach. I 690) accanto all'antico algodao [T doc. algodo

per
toccumunumfustaynorum cuctunignu subtilium
cannarum duarum et palmorum sex. Item
toccum alium fu-

Trapani

anche

finiti,

XIII sec, ib. 159). Che per, visto il divario semantico, il sic. cuttunina
tessuto non fino di cotone ', tela
il quale, come per l'it, cotonina

Cuctunignu.

97f.

199

sic.

terreno declive in su

ad inondarli' (Pasq. II

fuori dal letto:


39),

'

dagali

inondare

addaxhalatu

sponda del fiume;

'

fiume,

'

',

1),

coprire le

che inonda

le

sponde de'

con addaxhalari
'

campagne
(ib.),

torrenti, e fiumi

lu

xhiumi 'uscire

vicine d'acqua

dgala

'

'

(ib.

terra declive

alla

si indicano con questa


voce delle isole di terreno coltivato circondato da correnti di lava deserta

in particolare nella regione etnea

'

221

''

(Giuiii:.

-^K^'^'^^'^^^^^XZ^Z>^^tA!^^V''>
variante qutunn
(poet., fZag
nftg.fSzfM^'lI 774l).''
f^^^-

S.^S II 512), secondo


"^''^ ^'^"^"^^"^ "^

62;

cfr. 67),

dgala, dala, dcala, dhala, ecc.

alluvionale coltivato lungo

me; pu anche formare

margini di un torrente, o

'

le

striscia di terreno

sponde di un

fiu-

un'isola se circondata da due rami del fiume

',

200

'

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

terreno in pendenza lungo le sponde di

tivabile circondato dalla lava


g',

'_

terreno

a valle reso

terreno

ffilrn^

',

'

greto di

fertile

un fiume
tratto di terreno col
un fiume spesso coltivato a ortaa
'

',

dall'assorbimento

delle

acque piova^^^ ^ ^^^^^ ^^^^^


^,^
dda(g)ara, ddacala, dda(gh)da, ddlia (ib.
899-900), dgida campo vicino
a un fiume (ib.), corrispondono vari toponimi:
Dgala 56 C 3, 'a Dgala
a mgar44^ tDagalom, 'u Dagaluni, 'a
Dagala de' canni, 'a Ddgak de'
^uera (STS 91), Dagda plesso S. Giuseppe
Iato (Trovato 96), la dgala
Rosa (De Gregorio
Contr. 263); cfr. /.
ne

dj

g^^jj^.

'

dachala di

i-iJi, ij-uarneri 313), La dayala di

lancnn [..

bona errata (a. 1526 ASSO XXII


1926
325, nota 1), S. Maria della Daghala a Catania
(a. 1446 De Grossis 79 =
sacrariumS.Mariae olim a Decha, nunc a
Catena, o Dechala (Pirri
579)
Ahonora la Dayhala (a. 1527, TabMonr
217), Behala feudo a Go Jo (a

siciliana,

'nl

^"^"^^^^*^ ^' P^^P^^^^e herbae'


(Freytag II

'

vl'l

sich aus der Tat-

larmente concordante con quella del vocabolo siciliano, data da Lane (IH
886c) per ar. dagal al-ard tracts of land, from wich water has sunk into
the earth, or receded, and low and depressed tracts of land, and level,
'

or smooth, tracts thereof .

Ora, riconosciuta l'evidente concordanza tra sic. dgala e ar. dagal e


dahl, rimane da determinare quale delle due forme arabe si sia affermata
in Sicilia. Alla supposizione, desumibile da quasi tutte le varianti medievali e

moderne del vocabolo siciliano, che essa avesse nella sillaba interna
{dahl), non si oppone quello sonoro di dgala, il quale,

un fonema sordo
al

giudicare da analoghi processi di adattamento nel passaggio dall'arabo


siciliano, pu essere ritenuto piuttosto punto di arrivo che di partenza

29)"^

27,

(cfr.

V. Iiitrod. 22, 31, 33, 63; 30.

3U),

growth'^thicket, bush. jungle' (Wel


32^)t"ff d'arbrisseaux, hallier,
>"^^^"'
,-^:^^^
taiUis
(Do.y
flllA
1 447^). La stessa opinione esprime
De Gregorio (Voci 529) il L.Ip
modificando una precedente sua
proposta (N. Co.. 263 65
cLt '199;

giudizio di Rohlfs

sache, dass in Sizilien gerade die Flussufer ganz besonders dicht mit Baiimen und Strauchwerk bewachsen sind , aggiunge una definizione, singo-

generalmente arabo, indicato da


'"f'
^c<^^f!?V''\l^ft'
,"'^^''- ^'^'^ '^-botes multae et ii^vicem
impli-

dopo aver menzionato il


der begrifliche Obergang erklart

lo stesso studioso,

(Le), secondo cui

1570, Pirri 923).

St i?

201

LESSICO

f /Twk'-''

'

iirX

siciliana ali ar.

'f:^r\'^^-^>>da,ala^^ riconduce questo e


da gal. Invece Steiaer (Tow/^wA 01 -w
v

f^^i^m^o

non

4C!Tt''7 ^fT
'

li

antico

'''^^>

'

'

'

W wE

(Freytag II

^""^ --

\\r76) '^^'^'
?'

l'u

'^^^ densa

''^'

aag!^^SpfLV?T9l6
senza rimuovrrli

faTniS aui

'

12

deinde ascendit per serram serrani usque ad petram de


sicut tendit per rupem rupem versus septeni
trionem [...] a canale quod est in rupe Daguare Castrinovi et tendit per duchenam duchenam versus Canta-

1401

Daguar

Castronovo

657

mayu (CCMun

139-40).

a%" pfrt
Nella testimonianza

'^"^"^*^ ^^e attenuano,

^' P^^P^^^^i^ di ordine formale e se-

a^^^^^^^^^^

99. Daguata.

morfico di
tex

'

'

gorgo

(Freytag

dawwar
accezione

'

'

che

al-batn

tient les intestins

daguara

termine ha certo

'

tournant
'

d'eau

',

'

pii
'

abme

'

d a

'

'

du ventre dans

cette partie

(Wehr

'

vor-

479fl),

346),

cfr.

(Barbera II 297). In una

precisamente corrisponde

(Kazim. l.c), Pasqualino (II

war

(Kazim.

'

geo-

significato

il

whirlpool, eddy, vortex

ruota, circonferenza, periferia

diversa,

dawwra

il

vista la sua chiara derivazione dall'ar.

69^),

dawwra

malt. dauuara

',

II

citata,

1, cfr.

le

quella

dell'ar.

mouton qui

VS

con-

I 894), registra

mesenterium suillum, seu quaedam pinguior massa velut

pla-

centa, cui adhaerescunt intestina, et quia informis idcirco dicitur per con-

connessione, esclusa
da Pagliaeo fi.

H. parte
.!^J''
da
sua Rohlfs

(L.)

liana stessa.

ritiene

Ap

In realt 1 lat. m
dkv
^^a. solp una ricostru
one di De
vall s
tutti

registrato in

Du

Gange

da documenti
francesi

III

s
^-

il

j-^'

io.

vf
j^'

'."

'^''^^

I*>"'''''

?''' ^

'

t"^a in

^^" menzione,

DEI

II 1204-

^" ^^e la voce s^cjl


L/f '.r
^'^"'f
'fSl^^^' "'o come forma attl
fcoko IT'/
'^''^^* fttaedium rusticum, ut
'''

"

rnn^Wn,

''<"

videtur

''

'^"^'^ ^'^' ^2) e

da questo a ^<^t^

vel

(ib. 4I,

^z* Per sic, ddscida (Giuffr. 67), dasciak


campo vicino a un fiume (Traina 294; =
daziala cit. sopra), gi da Pellegrini (I 260-61) connesso con dgala ed ora, nel quadro
-complesso delle varianti qui raccolte, inseparabile da esso, non appare semanticamente alarbres doni les branches
trettanto perspicuo un rapporto (Pell. l.c.) con l'ar, dahal
(Freytag
intravit
s'entrelacent (Kazim. I 679) o con altre voci dalla radice d a b a 1 a
II 14), Per ar. h > sic, se, g cfr, laciariari (certo con -(-) < t a h ar a 256.
'

'

'

'

'

202

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

tumeliam

vin.
vmg

m daguara

Adrano

vive ad
larga

de daguara ' Traina (293) riprende

acci

tetizzandola

V.

coi significati di 'persona

persona sfrontata' (VS

sinonimo

'

va ricondotto

suo

(v. Sciortino

kt. mediev. dagmrini in

il

La voce

la faccia

nell'accezione di

^-

*surtiyyn

di

con

mal

sin-

'

itinerant,

s.v.

ambulant.

da wwtin

pi.

surta

documemi

DamusuM.

1328
Palermo

tenimentum vocatum de dimuso situm in eodem


bo, in quo sunt domus tres cum chirba (Contr, 328;
Top. II 21).

L341-42
Palermo

Scoperta di un tesoro in cortili domini Joannis de CalvelMargarita halis in Cassare Panormi, in quo cortili dieta
so ipsius corbitabat, subtus terram in quodam
(Top, II 52).

tilis

terre Lucerle erunt

pr medietate daguarin (CDLuc


414);

ture daguarnorum (ib.


423).

Ad

una variante

ww

dello stesso termine, l'ar. d a


(
)
r
mansio
J^.^., risalgono l'ant. sp. advar,
andvar aidea o poblacin de

tunis

cfr.

1284 cum

a.

'

'

^'''"^- ^^' ^^^^' ^P' ^^^'' ^^- (1^ doc.


''''*
^'"P "^^ *^"^^' d^ campanya o habitances
^'
t^^r
I 3:)) e 1 topp. sic, 'i? Duara,
'a Dugara (STS 98).
Da altro vocabolo della stessa radice ar. dar

Zvrfl
_

'V

'

ti
^ l."V"'
cfr.malt.^..'

dawra

'

'

^^

'

^^''

"

''

'

(Dozv

Moro,

con

Monte

e so

'^' ^^^^^"^^ ^Giuffr. 43) indica


riferimento tanto chiaro quanto

^"^

'

LaM

-rispondente ad una

'.

(Sensio 56).

cum uno pogu de fora cum dui


cum una durupata (TestVen 56).

1380

havi turi una

Venezia

musu

1428

la ecclesia

et

volti a

maiuri di quista chitati havi bisognu grandi di


u s i (CapInCDem
reparacioni in lu tectu et fari li d a

Catania

mm

136).

errato

T'

^ ^^)'

^"'^^- aTabo conduce

senza possibilit di equivoci,


la testimonianza che
segue
>>

circu

'

"^
un

''""""'

l^l^^-

aggira

(Freytag II 69a; da qui anche Spa


'tour, tourne, dtour

'

Ipodromum mi... domus declinacionis ad propagandam


naturam, et per girum habet arcum deambulatorium, super
quem ambulant homines, quod vulgare dici tur damusu

1348
Martino

S,

'

T
comT^oTdeTM
dell

fuit

(DECC

'

II 22).

1440,

a.

^^''^"^- ^ ^^^^^'
''
^^d trip (Web 345^)
passeggiata
(Barbera I 296, Busuttil ?4)
deriva il to-

PakrmVnelI

come Grotfe

'

nimt, gyrum egit, conversus


101) e precisamente dall'ar.

bfSti
intatti

tenimentum domorum cum quodam cortile, duas videlicet


soleratas et duas terraneas, quarum una est cum d a m u s o
(TabSMart perg. 125; cum di muso Contr. 329, Top,

1347
Palermo

'

cfr.

demo

1278

dar-

ro-

quale

250 e nota 297

di Lucer-

100.

soprav-

esageratamente

l.c).

/ ^7^
wS
f'T
(Wehr
Le), ed esattamente ad un
^

l'attestazione,

propr. culo di porco

culti, e

203

LESSICO

tenuto

Pellegrino andando da Palermo


verso la zona di

Caw

domos cum

1464

certas

Messina

(Gabotto 273).

eius apothecis et

cum

eius

da

muso

'coperta di stanze, o di altri edifici fatti ad arco:


concede
volta ', prigione stretta, ed oscura, nella quale la giustizia non si
ammusche si favelli a' rei, che vi stanno: segreta (Pasq. Il 2), con
daru 'custode delle segrete' (ib.; VS I 895), damusato cameratus; a
Il

sic.

iammusu

'

j n
tri dei cefagliom,
T
teri
deUa

',

^^^'

''"

^^^^'^'^

^^^^z

palma nana, Chamaerops humilis


ddumma, -t ddummi (ib. 926) <
dumma, dummu (ib. 952)
'"^^ ^'^^^^^^
'P^^^^
796^

.0^95

^'\peir?

'

'

'

'i frutti

(VS

<

ar

dat-

I ")

<

r84Te'Lrd:

lllT-.
Gal

demoUiri, lacunaria diruere

formicam [fornicem?]
Trapani 500), addammusari fab-

29), sdamusari

(Scobar, in

'

'

dammusu

'

'

'

^'P""^^^ Panormitani fidelium nostrorum


corani

situm

'

'

volta
(Pasq. I 37), 'ndammusar (ib. IH 270),
'
pianterreno
a botte del pianterreno ', pianterreno della casa ', stanza a
con ammezzato', 'sotterraneo', dam(m)useddu 'spazio compreso tra la

tl:X::ZT.
,w

verbo cammero per damusari (Valla


bricare a volta

V. Introd. 59; 30.

1270
Palermo

'

Sn.rr

^^^-^^"do,_quod cum Panormitan

f^l*ir?'\'''^"^"t'
.te"o"o
"

^t possederit

Panormitano excepto

-'"'"^'^'^ ^."^

*^"^

Daura,

Casale

quodam
qu^od pr

pavimento dell'ambiente soprastante, spesso adibito

volta della stanza e

il

per tipotvi derrate

alimentari...'

a volta

',

'

gono messi

ripostiglio

'

',

a cuocere

(VS

I 895),

ddammusu

recipienti di argilla

',

ecc.,

I 901-902) e tammusu (SVS 43), ddammusaru

un ammezzato

'

(VS

'volta, soffitto

piano forato della fornace del vasaio su cui ven-

901),

risale

all'ar.

'

anche

ddammusu (VS

poveraccio che abita in

damms

'

volta, edificio a

^KT

204

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

volta

'

(Peli, I

155, 259),

cave, cavern

'

daymus, daymas, dms


(Dozy

I 460^);

demus

malt.

cfr,

'

lonca, tana, nascondiglio delle fiere

(Busuttil 36) e

il

top. ar.-sic. 'ayn

(Welir 337^-), anche d ani Q

'

'

'

'

(Barbera I 307),

ad-dms

'

a prison, a grave

awSEi^oiig- (a.

'

1183, Cusa

261).

L'arabismo, che da credere assunto direttamente


in
sato al cai. tammusiellu
stalluccio, stalla del maiale'
'

forse

documentato anche in

ant. venez.

tamuse

pi. (a.

DammmelU Zrp^^

fi
m

^""'^

dayms,

il

cfr.

ranger,

49

ddms

Damos.

Tcps- ere

5Xov ^pSv ptTCEXiva


5S?^.
Twv auv auTO xwpa^icov xai toO Tcpyou
oca tt]? S
[...]

XOU TCOV Suo CTTtuXaiwV


Tou Pouvou toXetpi^vou

t:6v

Xwpq,ia

TWV

(TUyXEXoXXufivCOV

[...]

TtapESxanv

aT t

Tv TTpYov

jc^Ki

xai

pa?
xTW&EV

Eipnt^vov Xov ai^TTXiov xai -c


v

xai tVjv

crmlaia (Cusa 670-71).

croi

tw lyyMcxa

Spav

'ola

xai

come casa da Cusa (735)


^" '^'"'" ^^^^' ^^' ^^4, 76) nell'ar. dar ah

'dUTnZ" fT'
473! '1/
wl" ^l^^'

261)

Palazzolo

' P'"'
ponte posticcio

llTcTt
ir,

'

r.

'^

"'^^'^^'^1

'''
'

(sec.

"^^

20),

H''''^^'

Dal

XIX,

pi.

di

'

'

^^'g^^^^'' 'laisonnette'

dell'alberatura d'un veliero


II 1211, senza eterno)

^-

''^-^^ abitaci

questo, ar.

diyr,

m?,%8T'

'"'"'

'''

'' '''"'

''

"^-^

ne

passaggio

il

Medicano anche
al

valore di

'

'

102a. Darbus

'

sin-

4,

vicolo
ipsius sic distinguuntur [..,] a mesuimi [.], unde habet liberum introytum
et exitum per portam (Mortillaro 396).

1213
Palermo

fines

autem casaleni

ridie

darbis

1225
Palermo

cum

[...]

domum

'

1253
Palermo

Ab

1266

ab oriente est

Palermo

de Marturano

occidente est

unde

darbus

darbus
[,..];

et

dicti

i^qc, p^xiis-

Monasterii Sanctae Mariae

darbus

pre-

a septentrione est
(Top, II 58).

iiitroitus et exitus

1303
Palermo

ab una parte est stabulum Saladini Sciavi et


(App. Top. 392).
parte est

quidam

darbus,

Palermo

mentum domorum cum chirba seu


tum et exitum suum (Contr, 321),

dro-

1311
Palermo

Domus magna
per quemdam

alia

402).

(ib.

(App. Top, 390).

ex

darbum

unde dictum_

casaline

habet

teni-

introi-

hospicium habet yntroitum et exitum


qui comunis est eidem domuj
(Pollaci 27),
missuda
de
et domuj andree

''(Peli.

Boll.

darho

optineret sitam in

PpLov -c] Bbc, [...] Si oQ EcroSoc; xai, K^oSo^- ex


(Cusa 93).
xoct ex ToG Sp-nou

et

darbum

r, 3) = ar, ad-4arw
Etra Alessio (fi/. Gr. I 48) tanto nell'unire Deru (Cusa 195,
e 1 toponimi afiuii i .^f^;
=ollegar%questa
nel
quanto
Dieri,
voce
la
(ib. 231. r, 1) con
1165, DTOC 96). E poi to
Beri. Dera < gr. m, SpT) coUo, giogo di monte (cfr. STC
pensa kune delle fo^^^^^
egk
come
che,
improbabile
oltre che semanticamente,

eticamente,
citate derivino dal

fr,

'

ant. loiier (XII sec), loyer 'ftto', cfr.


VS I 925, 928),

(anche Mueri e ddmeri,

nel

1310

deriva sic.

albanese (cf. Va.entini, in

noti

XIX, come abitazioni

',

giogo di monte (VS I 935); da qui i topp. Veri 55


^^^
'u Dderi, 'u Ddiem, 'u Loddieru, ecc. (STS 97)
V. Introd, 27, 37, 68.

golare), dieri

'

HI,

casa

abitazione,
s

sec.

(Dozy

DEI

^^^"^ ^^

Acreide

dictus

L'origine del termine, giustamente


inteso

',

1236
Palermo

1186
Palermo

.ir
ant,

umane

'

CoZb.

101. Apa.

servono tuttora, o hanno servito ancora nel

secondo o

(Stdger

V. Introd, 34, 38, 57; 96.

mT'
i^a

davanzale o

Bammusu contrada
^^^^ feudo (a.

""'"^^^^ ^^- 42); in Calabria


Spagna esistono Ademuz e
Damuz,

STf "43) Anche


entrambi^dalla var,

^'

pas-

710);

DEI II 1207)
hammuso ZTpa

3,

5, (Masseria)

98), cfr. lu

''^'"' ^^ ''"'^'^^'" ^'^^^^>

f.9^Tl\i''*'.

m.??

T^ammusu (STS

2, 'u

Sicilia,

1272

'

dderi, lodderi, lurderi (Giufr. 58;

(NDDC

Da esso Provengono i topp. siciliani Damuso 56


a Z, [Vaddum di) ZTpa D 4-5, Bammusi 56 D

cui sono uno o


nella regione iblea,,, tratti di parete calcarea in
paralleli), rese accessibili da un
pii ordini di grotte (disposte in piani
grotte
cornicione di roccia [v, raffu 209], Alcune di queste

ddieri

prison,

cachet', dal gr. Sritxffiov


carcere sotterraneo ed oscuro
spe'

205

LESSICO

sic,

ant.

loenum,

sic,

luer,

206
1328
Palermo

quodam darbo prope ecclesiam [...]; in quodam


daibo in quo sunt domus tres cum chirba (Top. II
in

1343
Palermo

in quarterio Seralcadii diete urbis in

1344
Palermo

in_

dicti

emptoris

quarterio

alio

21),

rum

vespertina

pr stasione futura irrigacionis cannamellarum


Ebrei 381, nota 11; Canna 118).

diei martis

(Trasselli

(ib.).

Porte

Patitellorum

Panormi,

in

darbo

L...]

1403
Palermo

in

bum
quod est retro ecclesie Sancti
quo quidem darbo olim morabantur

quoddam d

Pantaleonis,
(not.

in

De

ar

Cortisio 14 gennaio).

quarterio Seralcadis

quamdam chirbam

secus

Ecclesie

Sancte Catherine urbis Panormi [...] secus domus


Monasterii Sancte Mane de Valle
viridi [...] et secus quemdam

dar bum

aquarum sumenda-

ebdomada ex flamine nisii a die lune in bora


per totam noctem sequentem usque ad vesperas

qualibet

Il sic.

pa

'

darbu

'

sorte di misura d'acqua che la quarta parte della zap-

SVS

(Pasq. II 3,

darb

490), deriva dall'ar.


gio stretto

'

(Peli.

43), anche

146),

ddarhu (VS

ex parte septemtrionis (Top. II 42).

102b. Darbus 'misura di acqua

896) e zarbu (Traina Voc.

'porta, sportello', 'via angusta', 'passag'

porta plateae ampia

',

porta maior

'

'

',

via

path,

angusta per montes (Freytag II 19b), narrow mountain pass


track ', road ', alley, lane (Wehr nSh), a Costantina une cour
intrieure qui communique avec la rue par une alle ou rouelle ferme
d'une
ses deux bouts et sur laquelle ouvrent quatte, cinq ou six maisons

mme
adarve
ralla

',

famille...
'

(Dozy

'

'

'

'

'

trail,

429b). Il prestito certo indipendente da

camino detrs del parapeto en

'

...

en

Sevilla

'

',

'

'

Inter

darbi

iura debita et consueta unius

1425-41
Palermo

darbo domorum

existenti retro logiam Pisanorum [...] secus


dictum darb u ni unde dieta domus habet introytum et exitum
suum
(TabSMart, doc. 112).

1372
Palermo

207

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

de una fortificacin

lo alto

y Marruecos caUejn

'

(DCEC

',

DECH

I 36,

'

sp.

mu-

I 51),

alla Guilla, S. Isidoro alla


il nome sussiste nella designazione delle vie S. Agata
dt la
Quaranta Marlin alla Guilla. Anche presso Mstretta attestato un Nemus
Secr.
202).
Barberi
Guilla (s.d.,
Hanno invece un determinante:
^^
.
t m
Gued Buely (a. 1131 ascendit per fiumen Humen quod dicitur Gued Buely, UocinNorm
cfr.
Ah;
di
'padre
proprio:
23; G-uedbuoly in apparato): da -wadi b 'ali (nome
b'ali = PouXTl CUSA 569).

rr
n^
TX A/s
Uedabes (a. 1207 prope Civitatem nostrum Panomi m punirne Uedabes, top, li 46),
wadi abb as fiucfr. a. 1178 super ripam fluminis quod Habes dicitur (ib. II 278): da

ancor oggi

1196
Palermo

Concedimus quoque eidem Ecclesiae


nostrae Sanctae Marne de Crypta Dar bum unum aquae
ut irrigatur viri-

^'^

if 681

^''''^^

^^^^^'' ^^^^^'^^'"

(<^"*'^'

275, Top.

Gtiilla, S.

1250
Palermo

Vedjia di due

darbi

'^^'

''''

'

de aqua fluminis quod dicitur


'"""" P^"^^i i" entrata

^'^

1- ft
r
Garbeli
(App. Top. 389).

^Ex:^^dM^^'

i.=f ..fra -isss

''^

I 330), l'attuale fiume Oreto.


Oddognllo (RRS 11), a.
Dirillo 55
, a. 1197 Odogrilli (Barberi I 35), a. 1282
i (ib.
1283 casale Oddogrilli (ib. 440), aa. 1308-10 Oddogrilli (RatDec 1172), a. 1366
mrillus{kmzzo21),j.im
1611), a. 1375 Odorillu (VNS 101), Odegrillo (Amico I 145),
Trabia 784): da
casale Odogrilli (BiblScript II 466), aa. 1802-44 baronia di Dorilli (Carte
tome
(dal gr. "ArpiUa, BAS I 104, nota 2), detto anche tud Igrtku

me di Abbas' (Pell.

wadi Ikril
greco

'

(BAS

123; cfr.

Amari-Dueour

35, 42-43).

Oedezebuchi (a. 1159? usque ad illud flumen quod dtcttur Oedexebuchi, quod venit
DocInNorm 83): da wadi a z - z a b b | fiume dell'oleastro (v. nota 318).
Girsdo,
ie
Godesert
Dissueri, altro nome ddVImera settentr., e Bisueri 55 C 5: a. 1134 territonum
'

'flumen, fluvius

come
da eUo un
clUa,

'.

Con

sicS

ine

1241), nel

Sa nrfL TJ
^^^

J^iferimento

in quella della

'^'?^

PenTsn?fTK^.t?f^7

Lente

ile

hTtf(hZ'"^^^^

'

torrente

'

(Bmera

torrent,^ushinTstream
erini

a^fn\n^"'^"''^

TV

(Busnia

S
mn

'

'''

eoi

a. 1352 in contrata Sancti


]ohannis de Guida
de Guida (Ann Too 394i^
pZ^k

1S1
ISl,

RPT
BPI

i^^\
162, nota

J*'

-,f^''

2), s.d.

'

'

testimonianze della presenza di

TT^w
SanctZAXdeGum7h^^??M^^

forme iberiche hued (Steiger

"if'

''^'' ""'l''"''^
^^U. vallone,
^i f "u^'P'.
^^''' '"'''"''" *^ ""^
'^
''

balneo guidde, de moendim guidde


(BPI 133 Too
160) a 1312 fum Buchirknf Guidde
il

Guidda ^irTi
^maaa
(Iirm

Si-

^''^?' ^^^^' Giuf^da (73) ha tratto


i^^ri.',t;J''ry
attestaziom toponomastiche, neUe quali
sono

intervenuti mutamentrche hanno nlrfJ.^^^^^^^


Conirib. 292) lZd.'g7ilo2
vallata',

Rollo regolarmente

"^"^^ toponomastica della

9)

TT 47^
a

nhl)\
V'

wadi
o

in Sicilia raccolte

i^sna

''

''

/F^l

Shin!LrTclJT/t
^
1

vi/

,,

Jrf

.^^"^"^ ^^''^'""

filf .f'^''^^ ^"'^^


.

1 /

da PeUe

^e

^^^}
^^

'

r
.^^r"
^""'^'^ loannis

^' GW, Fro Ecclesa

}^^^ ^^^"^ '^'^ ^- Hat^ae de Villa, vuleo


Sancti loannis de Guitta (Barberi
Ben II 39)

(Huillard-Breholles 1 77),
a. 1198 casale Odesuer (ib. 804), a. 1201 Qdesper
1223 Odesuer (RoURub 141), a. 1230 flumen Oddonis Sueni (Huillard-Breholles 111
as240 PiRRi 937) a, 1329 Odosuer (RollRub 30), a. 1392 id. (PiRRi 810): da wadi
.
sawari 'fiume delle colonne' (BAS I 129, Pell. I 331).
,^
(CusA 550,
Dittno 56 A 1-2, a. 1094 lo dittaino (PiRRi 1011), a. 1102 oi; exirw
Guedetani [...], quod latine resolutum
r. 14; 5^5. t. 16), Guedefam (Malaterra 27, r. 20),

(Pirri 774),
a.

Atham

fiumn paludis (ib. 34, rr. 8-9), a. 1124 Odotain (Ardizzone 27), a. 1197
ad {lumen et ayn (Barberi I 35), Dictainus (Arezzo 16): da wadi at-tin

usque
lumie del

[...],

a. 1371 flumen Adillari


''u Vitiddam,\ Tiddam, l'Atiddaru (STS 86),
(Giuffrida Cart. 79): da wdi -|- gr. "EXwpo? (con ignoto tramite arabo),
Tumarrano 55 A 2, a. 1189 Huedmarram (White 282; huedmarran, ASS^ XXill, 18;b,
Marran (Amari-Dufour
153), a. 1290 Oddomarrano (CDArag I 513), Ottomurrano, flumen
43): da -wadi muharram (?; v. maranus 172).
>
^
j.
,n

^^^TeLro^56 e\,

OT:eXxEM.i^p

30IRB 84):

(a.

1145

\}.t%gi

da wadi '1-hamir

toO

ii;o-ca!Jio\J

tou XeYO[ivou OuETE>,xeTOP

'fiume degli asini'

(Wehr

2090),

-f,

>

V^^^-

209
LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

208
ant. port.

addarbis

La
come

adarve
pi.

(T

doc.

1089: in septendrione

a.

Mach.

los o las adarves,

differenza di significato tra

vede, molto

si

per

pii sensibile

che per lo spagnuolo

colte sotto b)

il

uia qua

illa

termine originario e
il

nominat

103. Degesin.

74).

prestiti

Assegnazione di

1094

per questo anche Dozy-Eng. 41).

(cr.

fere?.]. Est autem

In un contratto privato, stipulato a Palermo in lingua araba nell'anno


1132 e concernente la permuta periodica delle vicende di acqua da
irrigazione possedute dai due contraenti (Cusa 6-12), il termine darb
usato in un'accezione che anticipa
le case)

'

'

misura di acqua

';

condotto (di acqua)

'

di sarab (ib. r, 8)

'

',

'

stretto passaggio

r.

7;

ma' 'acqua'), nel

ar.

significato

quem aqua

in parietem introducitur

'

prae'
pr.

(iop.

ii-

da originale greco).

'

'

',

d, ; ^^9^^

mi Siax^vcv

Palermo

(Frey-

underground passage
tunnel, conduit (Wehr 472^).
Per altro nel Medioevo darbus ebbe soprattutto, almeno a Palermo,
il valore, gi
segnalato sopra per il sivigliano e l'arabo magrebino, di
cortile da cui si accede a piri case ', come si pu costatare dalle testimonianze raccolte sotto a. In aggiunta ad esse merita menzione, fra i
tag II 305a),

108;

Degesim

et

[..]

-B-- --^^/^So
ex austo vero

Scendit via usque ad


Deestin, et januam sauten^;
ascendit ad
dieta magna via, quae

(tra

cio quale sinonimo esplicitamente dichiarato

tubus, per

cf.vMdario

definitio:
ipsius dicati loci

in esso infatti si trova ad-darb (p. 7, r.


11),

col pi. ad-durub...durub ma' (ib.


di

trapasso da

il

^^^^^^^^^ ^^Z^^^^etia. ve

^^Z^^^o

siciliano (v. le attestazioni rac-

Ttpg-

Sey^o'v (Cusa

^^^Tu'ooOr-TJSo^a;

95).

'

Variamente

alterata nel testo latino

-\ ma fedelmente riprodotta nel

'

tanti

darbi dell'antica

toponomastica palermitana, qualcuno con deter-

3 Secondo nna foadata ipotesi della De Simone


(^^^[f^^^^Y^s^TxXvf^?!^^^^^^^
Nai^lino Abb ^"^^^
="i
giarrai e vasai e il suo nome, su
dovette essete sede
'^^^^^^^^,^^^^
a Ij fe a i Jf^g"^
^ ^^ . obrador
preferisce non ptonumiarsi, da connettere con ar *
hydria, vel vas figlmum
"^"^^^^^^^
giara-, cfr. fabfeat
,.Xe y norn^dd ^
(f
dS alfarero' (DCEC I 112); forse da collegare <:f,H''
dtro nome
Itn .
l'i guanto
31).
barbacamm
s^.
quod dicebatur iehr (a. 1263,
'Panormi. in
^^
di etimo vero!l-! !^=&.}ll' Jl"^^\f l

.'

minante arabo:

'

'

Darbus
Il 371):

elcadi (a.

wkSS

1299

iuxta

darhum quod

dicitur elcadt, net.

De

Citella

'vicolo del giudice*, v. XxSioi; 13,

Darbus Ilgibun

1311

darbo quod dicitur gibun, Top II 15- a 1312


in darbo qui arabice dicitur darbus Ilgibun, id.
16, nota 2; a, Ul^' in darbo
qui arabtce dicitur de Jubunu, ib. 16);
vicolo dei formaggi ', probabilmente
1 attuale Rua Formaggi, da ar.
gubn, pi. di gubun caseus (Freytag
I 242fl) o gubn
cheese (Web 133^).
(a.

'

'

Darbilhabit

(a.

'

1254

in

darbo quod arabice dicitur darbilhabit, Top. II

scliiavi', da ar.

685^)

'abid,

di

pi.

'abd

'slave, serf

'

(Wehr

Darptarattis (a. 1207 ruga que vocatur arabice


Darptarattis Top II 106
da originale greco): ' vicolo dei porci secondo
Cusa (in Top. l.c, nota 3), inesp cabile per Nallmo (ASS^ XXXV,
1910, 350), ma quasi certamente 'vicolo
delia casa dello scemo
ar, darb dar at-ts, da
dar 'casa' (v. Spa 101) e
^ginfn (Freytag I 206<?), ignorant ', godiche, niais, nily^'
m'^^ T
g ud (Dozy I 56), 'fooish, crazy (Wehr 120); con minore probabilit
cti. ayn at-tts
k fonte delle nove (donne)' (BAS I 20)
Darbum Elucayli (a 1287 in Cassaro in darbo
quod dicitur Elucayli, not.
De Citella I 178): probabilmente 'vicolo del
procuratore', cfr ar. wkiJ
curator alienae rei procurator,
administrator
(Freytag IV 501^)
ar -sic
al-wakil
iXomxiiK (Cusa 479^), id.
tou xcupropc, (ib 266^; anSe
'

'

'

'

'

'

'

tlrnmolel Tll'tri'

'^-

'^^^Z^rRl'r.l1^^^ra.

in

'

'

Jf^amn

f^\ ^'^i'^t

(I^^INorm 23

a.

1131

da un

denominazione deUa stessa


191^^ steep Voad or tfack,
7f-^p,vTAr TTT
HI l.^l.a),
locus montis difficilis adscensu (Freytag
Barbera IV 1189).
steep incline- (Wehr 733), malt, 'aqba 'poggio ^^^^'^''''J'^^
ubicata nella
aU'attuflleV/^rfeZtet.'rw^^u^
corrispondere
potrebbero
Entrambi i toponimi
'?^^*
una
esisteva
stessa 2ona del Tapireto in cui
Panormi
di terr'ij?i'="%?, in
crepaccio (v. xakkari 282): cfr. a. 1218 una vendita
oriente via publica.
flumeii
]uxta
Rotae
ext?a Cassarum intus (o secus?) portam
qui tendit ad
qvie tendit ad Achabet Sacce, ab occidente menia '''''}'^^\XZscfT^ol II 63-64).
Piperium, a septentrione via que tendit ad eam J^"'^,^^'^^^ '^^^to adl'a. 1212 (MonHalludete ."
stessa via della Giara potrebbe,
-r

cfr.

'

'

S"te
tr^Tt^rfl^uf
fPl"h:/,Xm

'

Ancora

finale, della

'aqabah

ff^"^X
^~^-

alla

dicitur
fornacem balnei quod
Belsuden
o
Busuemi
Busuldeni,
tratta della Porta
KfV..n
Wehr 313^)
dei negri- (Pell, I 288; sdn pi. di
^i^'^^'ij^^'/g) co^^^^
inteso
at-turul
23? Traslitterazione di ar. ag(a)bat
^ota 228.
aq a ) b ah
Pe 4^Jf^^Mf/''%
del bestiame-ma in f^^t 'la s^ta del sordo
^
pur
cne
J-5U),
^"
.
ad af-furiiS, Nallino (ASp XXXV, 1910, 34
(Pj^eytag
atruS
cfr.
il sordo
arabo-sicula equivalente ad al-atru^l

Mans

18), che

menzione una

^^^-^^

<

^^^^^ ^

salita

Quanto

g^

IH

8,

21, 28, 36, 50, 54, 55, 58, 67, 69, 70.

^^

A9a;

^f^f'l^^^^^^^nc- nome

'

deaf .(Wehr 652.), finisce


anche atraS
la p^^^^^
^^^fj7/%3'^^n)Sure
HI 893 nota^^^^^^
di persona non taro nei documenti Siciliani ^ SMS
niemione
si
64)
42
48,
Simone
De
funzione di soprannome cfr.
ytc -voO xotpou
^''^J^''%^^^^^'
^i
'

',

una platea greco-araba, non ignota al Nallmo stesso


bulgasm ibn at-turU (Cusa 250), Mi<; 5 Se^cpo.; "^^P*? ,"t-turm abii-hu [ih. 263a), cfr.
OtoG xo<p(bV

j
^yj^f*,X<^J
''T. sordo (Brighenti I

331)

<

gt. ant. xwq,i<;

in

e ^ ^"^^^

'

muto '' sordo

'

(Andmotis

'

^''^^Jlf>id'fj^Gll
17U

286).

"1 Una traduzione un po' diversa, ma iin.Pii^/"^V ^=^^^ di G L Barberi ( ma


riferisce il documento all'a..ll83 e iif ,d'^?/"V .g^'^li^tto da lui dito, .Urbis
probaproprio questo documento non si ritrova). La frase =1^ ^^'"f^^^^Smatum
f
sautem nunc Ihermatum Por^
Panormi regio Deesin Degesim hodie divisi: lanua

che
V. Introd.

poita

2 Si

YYVi^T

210

documento greco,

la

denominazione

di questa contrada di
Palermo ci
come ben vide G. M. Columba
(ASS= XXXI, 1910, 334 35) Par
P^""^^^^ ^ -^^ d^ "^i i m stiere
lega

T ^''r
'7 T ^'^^'^

n?;

ti

'^^"^ '^^ ^^--'^ o vende

dlf^V

il

ad-dayyas (Cusa 163^';

vendi^^'dfrr.
o;

cfr.

:f ""?V

grandi Danasim

hasan

PPal 40).

testo arabo

in

'

nJ;;

TTr

^''

"^^"^ "^^

^^^^^^^

T""""'^
?' ^PP""""

Sin evMentn'i l^^n ^'


Me come S/
^^Z''"""
-'

tifi

V. Introd.

7, 38, 39,

!
V
^^^'''''' "^ ^'''''^''^
^^^^^^ interpunzione del

'^'^'^^ ^^e unicamente


della proposta la

^^^^' ^^^

"^^

'

'^'^"'

^-'^

^^'''\'

kZSki?.
precepimus

lare

(Wehr 329);
',

arabo

^'^^^^'

^^^^

dicitur Rahal

<="i"

deptariis

nostris

sub

'"'"'''^".'Ji

erant et

Ji/

(Cusa 202).

continent^ranS

acche

la

Via Divisi e

di

Porta

^"'"^ divisionem

uirri J.U1/J, a. 1195


rSTor7)T^^^^^^^

'"

ttSri9if I^1?9lf

aaa

Nallino in

SMS

l.c, nota 2, e gi

mediev. SscpipL (Kriars

',

'

codice di carta-

il

ture,

prima deftar,

De

Gre-

tefter la voce tornata nel gr.

33).

V. Introd. 26, 41.

dirri

''^ ^^'^

(Bresc, Yocab.

15).

dori

1450

Vesc detti chachaniaii et lu

Trapani

nota 13).

1453
Palermo

pr piscibus quattuor, videlicet


reri, is dirri (Bresc Le).

1469

Si

Trapani

et lu

la

''''" ^''"^'

Ebrei 381,

porta, muntagna, cha-

di lu xacharaari

Il

termine, che Bresc

tonnara,

pu ben corrispondere, nonostante

chambre

all'ar.
',

in

dirrah

una

ritiene sia forse

(l.c.)

la

delle

camere

della

leggera differenza di

si-

'natte fine dont on couvre la muraille d'une

Fedro de Alcal

'

estera delgada de pared

'

(Dozy

428^),

praedictam

sicut in privi-

(Trasselli,

vendono pisces seu tunnos duos vocatos


dirri cuiuscumque xirate (ib,).

106. Disa,

"^^"^ '-'''' '^

immutata [pars] D visi


dfr^ZiJ^^^""'
^""^'^"^

Columba 39" i/'notr

mo,ia7t^,

"^

^""^^'" *^^^"^^ ^"^^^^ deletae

non pSelrlr^^^^^^^^^^^^

.We;^(rfr.

Sem

''

finp

pelle

'

de

emoV;etIlT'!f\^^^ ^^^^^-- ^PPellant (Falcando 69)


doanaTeTref^^T^'lkr^^^ all'amministrazione normanna, la
Busceniae in

(cfr.

gorio Voci 529-30). Attraverso

gnificato,

casalis

a sua volta dal gr. Swp&pa

stato poi pili correttamente ricondotto alla forma del singo-

1423
Palermo

^P^"^^^"^ saracenicum,
secSm ZJlr'"/''"'^"^'
deptariis continetur,

latino scribi

gister

105. Dirti,

""'.^'"'^"^'

c?rf?''

'

'

presenza,

i""s pertinentiis suis


secun^yr'' 'P''"' ?='^^' ^^e scripta sunt in depaJiTrn
tarii
s
Duane nostre de Secretis
(DocInNorm 125).

1182
Palermo

'

^^-^>^^= '^^.n-

50, 52, 53, 70,

Senec'^'n..?

(cfr. Cusa 35, r. 21; 135, r. 8), pi. di daftar o diftar


liber expensi et recepii ',
plura folla in unum volumen coniuncta ',
(Freytag II 40^; cfr. Cusa 30, r. 6), daftar 'officiai recatalogus

di-

104. Deptarii,

PakLo

Il

et

daftir

pecora

^" "'^^ ^^^^ ^^^-^^^ ^ notzia della

db, 732 fnlnniKo n ^ \


dayysm, ritenendo 1 f ormi .. ^ ^^

in

SLono

menzione di un certo xaev ilSzig


De Simone 23)

duanarum quaternionibus continetur (TabAmari


(SMS III 329) faceva derivare da ar.
termine, che

ejusdem Cappelle

legiis

'

greco-ar_aba, nella quale si fa

211

LESSICO

conlir'^'-

.uo

i5.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

conserva,

r-

hodirdicitur
sorgeva

quemdam montem

girat versus

Agrigento

sarum

1426
Palermo

Vendita d i s
119, nota 5).

1470

locavit et affidavit

Trapani

de iummarris et disis (net. Girami 23 novembre);


disis (ib. 7 dicembre).
[...] cordarum grossarum de

(Picone II xxx).

in

una bottega a Lattarini (Bresc

Jard.

>>i

kPoS

* ^-'^^^^

occidentem usque ad

1305

^--

[...]

omnes

terras xaras

[...]

inclusas

213

LESSICO
ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

212

Trapani

vendiderunt [...] salmas centum quinquaginta disarum


[...] ad opus tonnarie (not. Castiglione 13 novembre).

1493
Monreale

dare [...] promiserunt [...] salmas xxv


tonnara bonarum (not. Altavilla 7 febbraio).

1475

1185
Messina

et lignamina aliaque necessaria, mittenda ultra


mare, de quibus duana nostra singulis annis cornputabat portulanis Messane pr iure portus cenmm et viginta

Acerum

(DocInNorm 201).

tR.

disarum

Il sic.

ddisa

per vari usi, e

'

de

1186
Palermo

sorte d'erba, la quale per lo pi nasce ne' monti, serve

comunemente per

legare le viti:

ampelodesmo

habitaculum ipsius

con ddisaloru

bardarii

1195
Palermo

1233
Palermo

sine aliquibus iuribus

1282
Palermo

jure

1312
Palermo

in

'

diu di
l'ar.

li

di

(ib.

cfr. a.

disa

'

giunco
cfr.

nel

RoHo

(ib.

193,

r,

ad roccam eddis

disa, ddisa

(NDDC

topp. Vajuni

242), addisa

La voce araba
nello sp. aldiza

'

a y s

(ib.

58),

lisa,

lisi,

lisu (ib.

DTOC

r.

'

(v.

(r

doc.

369),

cfr.

Degesin 103).

XIV

sec,

DCEC

105,

'

DECH

1170
Palermo

tenere

duane

portus

(ACAgr

111).

dohane

quod proinde

curie nostre debetur

(RRS

omnibus negociacionibus eorum aliquibus Iuribus

re-

seu dohanis sunt liberi et Immunes


absque alia exaccione et solucione qualibet lurium
[...]
quarunicumque regalium et ecciani cabellarum et dohaac cabellis

gijs

seu asisarum quarumlibet (Pollaci 71).

monastero]

1328

[Il

Messina

Xupiwv

1334

[...]

ex

'a-^tv

(CMessGr

-caii;

5ouv<;

tGv Sw

39).

a twv Sw xwptwv

(ib.

125).

Messina
molendinarii nostrorum

molendinorum Rocelle

unum

le-

gitimum tuminum de duana pr mulitura de cateto


tantum accipiant (DocInNorm 79).
concedimus

et

donamus

[...]

Casale,

quod

dicitur

Rahal

Senec, in pertinentiis Leontini,

cum

secundum

que scripta sunt in depta-

riis

1180
Palermo

quod hactenus solebant


(DocInNorm 244).

I 139).

107a. Duana,

1157?
Palermo

turris,

nostre

duanae

de jardinis

narum

(l" doc.

94n, 96n.

7, 38, 44;

PouX^g

ti

s'i

3)

cui uso marinaresco in Sicilia cfr. Pellegri-

il

atoG

nostra per magistros ipsius duana e [...]


nostrae Panhormi (De Vio 9).

duana

161). Dalla

aciano, especie de esparto semejante al junco

V. Introd.

iuncus

mutuata, indipendentemente dal siciliano, anche

stata

1611), top. port. Adiga

'

U ruqqat ad-ds (Cusa 228,

dayys

ni (Voci 162), derivato

85), deriva dal-

22). Il termine passato al cai. merid,

Lisa (STC 1188^), Lisa (da 'Elisa',

radice del termine arabo, per

STS

190, 261), anche

(Peli. I

'

duane

'

1391 feudum lu Po-

Disi (BiblScript II 478; topp. moderni in


s

(Freytag II 76i2)^'^;

a.

'

913),

sS,

(Cusa 494).

as"

1191^

(VS l.c), ddisaru id. e 'di


chi raccoglieva e vendeva ampelodesmi
'
',
cominciare
ddisari
a ingiallire, del fruampelodesma
terreno ricco di
'

-koieiv

(Pasq. II

'

Cefai

'

mento che entra in maturazione

^ouo-av

ere

'XEiv

Ampelodesma

'
sarachi,
11) disa (ib. 36), ddisa, ddisa, disa, ddisi, ddisu
(Steiger
Hsu
dik
(SVS
Aufm.
30),
44),
I
912),
tenax (VS
'

ToO

divisas ipsius Casali,

Duane

Goffridus de

duane

de

iustis pertinentiis suis

nostre de Secretis (ib. 125).

moac

di lu passu di la

1371

Item

Palermo?

di siri

Nardu GruroUa

d u h a n a li fichi
xx (VNS 142).

duane

baronum (Cusa 489).

Pat che a torto Dozy (Dozy-Eng. 97) condanni questa variante;

cfr.

Introd. 55.

manu

107b. Doanerius.

omnium

1267

doanerius

Termini Imerese

rium curie Thermarum (Girgensohn 194).

ante 1312

recepit

Palermo

doanerios

et

cabellotus

palatinus camerarius et magister regie

secretis et

dari pir

une.

dieta

platea

terciam

doane maris

partem

cabellarum

luris

(Pollaci 322).

et

percepti

iu-

per

^vw

KP

107c. Dohanare.

s.v.

fundicarii caveant

s.l.

novis

statutis

quod

nullas res alias preter eas que in

doh

seu

fundicari

come

fundacarius), e infine,

reno
1231-35

215

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

214

cabella, di

'

canone di

affitto

di un ter-

'.

V. Introd. 22, 45, 55, 68, 71.

mandavimus,
mercatores seu quoslibet distrahentes fundicare seu d o h a -

nare

compellant (Huillard-Brholles

a r

IV

212).

108. Ducliena.

duana, dugana

Il sic.

mostrarle e gabellarle

con duanaru e du(g)anen


l'ar.
i

(<

registri, l'ufficio

provengono
Il

'

dwn

pers.)

cai.

termine

'

'

luogo dove

doganiere

(VDS

id.

{T

l'accezione di

duana

pis.

1290;

a.

',

'

commerci,

doc, XIII sec), in origine

(P

doc.

'

'

1154,

a.

Peli. I

424),

doc. adoana

anche

cfr.

gr.

a.

che

',

(Du Gange III

'

fondaco

1261,

',

lig.

DCEC

I 42,

Dei^ riflessi di

wn

gabella

ai privati

putighi (De Vio 108).

canale

Cassati huius urbis sunt multe

in platea

1420
Palermo

doc.

a.

1207-8, Cortelazzo

(T
IV

doc. 1372,

FEW

(Mach.

I 93);

ipsas

sive murello,

'

Il sic. tuchiena

hoc

sedile

(Valla 84),

'

duana de secretis

caggio

'

(cfr.

anche un doc. angioino

'

e di

dell'a,

tucchiem

'

se-

muri, murello (ib II 286),


(Pasq.
dile
259), jittena sedile a pie de'
dducchena,^
Utena (ib. 367), chittena (ib. I 310), ghiuttena (ib. Il 217),
campagna
sedile di pietra dinanzi alle abitazioni di
ticchiena, tucchena

'

'

'

ghiuttena, ghiucchena (SVS


I 925), jittena, ghjittena, ittena, juttena,
anche muretto o scalone nel59), ticchiena, ticchena, tuccena, turchiena,
Buchena di lu
(ib. 102), a. 1437 a Palermo
stalla per dormirvi sopra

(VS
la

Mariduld

191).

nel greco e nel latino-romanzo di Sicilia, le

cabella (48) sulle attivit produttive

et

'

I 60), port. id.

'

ne

'

609), sp. aduana

testimonianze raccolte qui sopra ci danno le fasi di un'evoluzione


assai
rapida dal significato originario, alquanto generico, di
amministrazione
dei beni e proventi dello Stato
che, per quanto attiene la propriet
fondiaria, trovava una pi precisa espressione come
dhon al ma'mur o
at-tahqq ai-ma' mur

decoracione urbis intendunt auferri facete


tochenas (ASS^ XLIII, 1921, 353, nota).

(Bresc.

]ard.

nota

58,

7),

deriva

'

^'=

dazio

',

1272 in

a quelli di

di

Du

'

'

imposta

tassa di fonda-

Gange III 628,

voce,

alla

quale corrisponde

malt. dikkiena

il

sedile grosso di pietra o di legno


'

low

Wall, a

little

wall

'

App.

duchene, tukene (Wettinger 364-65),


adoqutn piedra de empedrar (r doc,
'

adoqum, adoquina (Mach.


turco invece giunta

al

90),

quale espo-

160, 278-79). La
predellone,
grande,
banco
Peli.

'

dukkan(a)

sul

(Barbera I 317, Busuttil 37), anche

'

(Busuttil

'

dall'ar.

banco del mercante

banco di pietra, panchetto, palco


ne la propria merce (Wagner, Yoc. 166-67;
'

',

'

dwn

ciales'ipsi pr

'

'

o e

cam qua

(DEI

dei pascoli

viam publifenestralia impediencia et satis constringencia^


unde oltiurbis,
diete
maiorem
ecclesiam
itur ad

152);
'

(Batt.

mediev. Souva (dal ven. per Kriars

li

'

(T

DECH

poi

'

IV 898-99), ant.
do(g)ana (P doc. dugana
'

Arab. 96), ant. prov. doana (XIII sec), fr. douane


XIX 40-41), cat, duana (r doc. Muntaner, AlcM

(r

di

quod est in rupe Daguare Castrinovi et tendit


duper cfiptam porcorum et tendit per duchenam
140),
(CCMun
Cantamayu
versus
chenam

1401
Castronovo

mediev. doam,

cfr. lat,

provento della concessione

346), ant, venez. doana

ib.

jutteni

li

I 210).

dogana, dazio doganale

concessione, licenza di pascolo, fida

'

1330
Palermo

aedes in quibus fiscales redditus, vectigalia, portoria et

II 1372), a Siena anche


pubblici...

',

trova attestato assai presto nelle varie lingue romanze,

si

caetera id genus tributa pr mercibus inferuntur

dogana

dogana

I 948), prestito diretto dal-

245), salent.

spiegabile con la diffusione attraverso

it.

'

II 424-25) ^^^ Probabilmente dalla Sicilia

1131,

(Peli.

dmna (NDDC

'

(VS

'

dugana

'registro', 'il luogo o gl'impiegati che tengono

con una preferenza per


duana, doghana

scaricavano le mercanzie per

si

(Pasq. Il 59), duana, dduana,

'

stata
a.

da una

rum. dugghiana

I),

'

in docc, mediev. dukene,

mutuata anche nello

1572,
var.

DCEC

isp.-ar.

sp.

40-41), port.

dukkn;

bottega, magazzino

'

dal

e ad altre

lingue balcaniche (Peli. I 68-69),

Le
mi
nd

^^ ^teigeii {Aufm. 40 e nota 2),


confuMM H Vnf
"'mrc^^r'^.^,'''
^ 42), non trova sostegno nei documenti arabo-siculi
nudi
Ltnn "^^f l^ente
r' ^^P^9dtiuan e l'agg. dmm (v. Cusa, Indice
853).
Is Ancora,
An ^^A
dopo le spiegazioni di Amati (SMS IH 327-28
non chiaro se le due
'''""'''

scarse, conferattestazioni medievali del nostro termine, bench

{Esperienze
l'antichit del suo polimorfismo, sostenuta da Varvaro
in proespressi
dubbi
46-47, con altre varianti moderne), dissolvendo i

mano

driZZTrt''^ i
l'stWrion normanna.'

"5

' '^"^^ di^-=i --i ddlWi^nistrione araba


^'"'"""'" ^^' '^''- '' "^'
^ naturalmente nuovi

n
"'"'

posito da F. Fanciullo ( Boll, XIV, 1980, 432-38).

V. Introd, 22, 32, 53, 56,

65,

216

217

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

109. Dukkyara.

attribuksi
Su questo vocabolo, al quale pu
staffe'-" che
streve
A\
sella' grazie alla menzione delle
in
formulata
tu'^lVaS^ione, non pu essere

^^-,^^^1^^.
accompagna
--za -m^

'

'

Dukkyara

1131
Palermo

In primis incipit a
coniunctionem duorum vallonorum

Dukkyaram
Il sic. naccari o naccara

'

per

fichi selvatici,

che

si

appendono ad

loro frutti;

alcuni

caprifico;

somiglianza di una collana fatta a guisa di margheritine

la

facta

23-24).

alberi di fichi domestici, acci ttattenghino

detti

et inde tendit ad

[...]

unde inceptio predictorum finium

(DocInNorm

fuit

usque ad

et descendit

'

cos

(Pasq,

III 240), con naccariari appendere i caprifichi agli alberi domestici, per
ridurre i loro frutti a maturit per mezzo di alcuni insetti da essi nati, che
consumano l'umore latteo...; caprificate (ib.), nnaccariari (ib. 303), due'

'

cartari

(VS

'

id.

'

(ib,

II 69), ddkchiara, (d)docchiara

dduccara

I 906),

'

fico selvatico, caprifico

925, duccara, ducchiara e duccariari

(ib,

'

(ib.

949),
nccara^"- (Traina 627), ticchiara (Pitr 106), deriva dall'ar.
' caprifico
(PeU, I 190, 261), cfr. isp.-ar. ducr cabrahigo, rbol (Fedro de Alcd, in Steiger Contrib. 125), malt. dukkr id.
(Barbera I

dukkr

'

'

'

'

'

329, Busuttil 39), ar,-sic. del Rollo dukkr, ad-dukkr (Cusa 235, r,
19; 236, r. 11), bah ad-dukkrah (ib, 240, rr, 9"-fo) = ad portam' capri-ficus (ib, 200, r, 16). Da qui anche i topp. ticchiara
56
2, a. 1142

tixpei

Tiir

TTinYfi-;

Sowpa (ib. 319;


{ASS' HI, 1977, 7).

vsSouicipa

<

(Cusa 304),

'ayn-,

ar.

v.

1154

a.

nota 166),

XVI

cxpt.'Tou
sec. la

tov

Dochara

di sp. fdm (1 doc. a. 1^/J>


ancora definitivamente accertato. Si tratta
480-82 port. faina . fdu^
DCEC
faluga, faluca (P doc. a. 1653,
(1 doc a. 1^61, AlcM
XIX ;ec., Mach. I 947), cat. falua, faluga faluca
it.
fr. felouque {Vmi fl^^ 42
718-19), med. fr. falouque (a. 1606),
filnga
felluca finca, if-^^a,
/e/L. 'piccola nave di basso bordo' (ant.
feluca, veliero con due
803; cfr. Peli Voci 152), napol. fdlnca
Batt.
sorte di nave assai piccola:
alberi e vela latina (D'Ascoli 225), sic. flnca
e sottile che va a
bastimento picco

'

'

'

'

feluca

(Pasq. II 131),

filua, filuca

'

Palernio

lo I

Il sic.

Siculi

hodie appellant (Fazel-

38).

'

'

risale all'ar.

dulb

'

'

'

'

'platano' (Peli. I 190, 261-62).

V. le note 22, 30, 93, 94, 96.

IH.

f a

lue

unam

pr equitando fornitam de argento

'

le

'

bulk,

'

DCEC

(cfr.

difiicolta notenota 6), proposte che incontrano


ato nel
criticabile perche non attes
ad ar. f ulk

cit.,

Dozy-Eng. le), come lo

w
tesi accolta in FEW le) "^

l.c;

'

cum

jjbt

'

con un processo fala

>

faluga

>

fauca,

'

'

considerazione

pi attenta
semplice omonimia, allora andrebbe presa in
all'ar. falka, diversamente
la tesi di Steiger (Contrib. 115), che assegna
romanze.
da quel che pensa Corominas, la priorit suUe forme

di staila \

serve
streva corda ^^f^^^asto che
stringa e ascialone ', ma cai,
solo
passano
^^
"
che
(sen.a.piede)
lana
di
'staffe delle calle
^^f '^^J^
'

'

'

piede (NDDC 693), termine di probabile importazione


ven, strva, dal francone s t r e u p (DEI V 3655),
'

foah
''''""" """"""' ^ """""'

dialetti africani.
di cui l'ultima forma sarebbe tornata nei
sella
l'ant. sic. M^^
Se da ulteriori ricerche dovesse risultare tra
d una
quello
di
stretto
pi
e U tipo lessicale per feluca un rapporto

"7 In Traina 983

lapidibus pieciosis et cum smaltis et


perlis laboratis [. ]
strebas ad filum de argento eiusdem f
a 1 u e e duas (Lion-

'orr^^^SXs^'::^i^";^,^!S"^

'

510)

naphte sur
s'employait egalement sm la mer
petit vaisseau, une espce de galre, qui
germ.
264-66; Lokotsch 831). o a
et sur les fleuves (Dozy, in Dozy-Eng.
Kahane
R.
e
(H.
holk, holok specie di imbarcazione

pouvait kncer

Faluca.

1336
Palermo

anche per ragioni ^ocjo&chc


ma cf^ Dozy
un suo ipotetico plurale f aluk (accolto in DEI IH 1615,
(D^ii<carga
de
potranca e pequefia nave
a
II 281); ad ar. f a Ki

ddurhu, ddurhu, dduppu platano (VS I


927), ddubbu (ib
id.
e
olmo (ib. 953), turhu, durpu (Steiger
Aufm 30)

924), durbu

(DES

si
le opiniom pm diffuse,
ngr. cpeXoxa (Brighenti I 202), ecc. Per citare
on
laquelle
'
dessus
barque de
pensato ad ar. harraqa, dapprima
poi une barque ou
ennemis
vaisseaux
les

'

quem d u 1 b u m

sfK di ba|c

feluca

cai. filuca

vela e a remi velocemente (Traina 385),


sard. feluga
'
feluca', giovinetta alta e snella (NDDC 267),

voli di natura fonetica;

110. Dulbus,

platanum,

'

'

Medioevo
1558

'li

a cj^arlo
etimologica. Induce
ptecis di riscontro, alcuna ipotesi
ben di
d
e
noto
altro termine, assai pm
la sm somiglianza formale con
lebbe
d
si
non
ampie discussioni,
verso significato, il cui etimo, nonostante

cfr. critica in

V. Introd. 24, 32; 30,

iielwa) 'borrica- (Dozy II

'"?/,

galloitalica, cfr, ant.

bergam.

'";,^-S>Tb\Sem
f2j./''"f ^t // P^J^dro
anniculus' (Freytag III 373a), mAt fdual.
^39,
probabilmente iib v. sicms y^?J
'
leggersi
',
da
capo
(Busuttil 44), Su Uy]}
fiUy
'

'

II
^^^^^

353),

fdwa

VV

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

218

112a. Faraticum.

quem
pr se ipsis et
Vocab. 14).

1455
Trapani

iUis

de

faratico

tenentur marinarii, et raysii

portare

ragio
1454
Palermo

219

LESSICO

(Testa

marfa

in

483).

qualibet xirata (Bresc

amafragio

Sever pr

Nicolaus

1408
Palermo

(BiblScript

tonnarie

II 489).

proniisit

sibi dare et assignare qualibet


[...]
septimana
maccios tres cordarum de tonnaria ad opus tonnarie,
videlicet duos grossos et unum de faratico
(net. Casti-

glione 8 maggio).

mafarachio

de

1428
Palermo

Sancti Nicolai de Thermis

tonnarie

(Bresc l.c).

amafaragium

Alcamo

1445
Palermo
s.d.

112b. Mafaragum,

Palermo

Insuper Pretor, ludices et actonim notarius Curie Civitaet veteri consuetudine Civitatis
tis Panormi ex antiqua
eiusdem recipiunt et recipete debent anno qualibet de thon-

1483

1270

homini

faraticu

di

officium magistratus

Adragna 24 novembre).

(not.

bulfarachii

(Bresc. Voca.

nariis
18),

logam

sive

(ib.).

Regie Curie existentibus in territorio Civitatis ipsius,


iiij [...] de tunnis existentibus
maritinia Civitatis eiusdem
in
situm
i
f
a
r
a
a
g

videlicet pr Pretore tunnos

Castellammare del Golfo

in

(RaccConsSic 456-57).
1292
Palermo

Cura in excambium (
a 1 f a r a g i o r u
civitatis Pa)
normi, Castri ad maris de Gulfo et Trapani que
dudum concesseramus Petro Marini [...] velimus quod idem
Petrus
habeat et teneat in tota vita sua molendina de senia
subtus
pontem Admirati, et molendinum novum vocatum Messcen,
posita circa civitatem

rum

Panormi

malfar a giorum

excambium
(CDArag II 334).

[...]

[...]

in

a n a r a g i i maris Melaci! [ .,.] leiusque toni et A


gavit (Barberi I 303); repetitur confrmacio iuris thoni et
amanfaragii Melacii per ipsum regem Martinum
amanfa[.,.] concessa (ib. 305); medietas granorum

s.d.
s.I.

(ib. 487); ius debituni


preconis subbastantis tunnos, qui in
tonnariarum civitatis Drepani capiuntur, et

predictarum tonnariarum

ragii

dicto-

consuetum

et

officii

piscacionibus

1296
s.I.

1316
Palermo

Simon de Curtibus pr Feudis positis in tenimento


et Amafragio Drepani (BiblScript
II 489).
exposuit

nauragio

in

Salerai

et tonnariis ipsis

faragio

ius

(ib.);

granorum

tonnarie (Barberi Secr. 93


[..,]

vos Cabelloti tonnariarum

venduntur

III 481);

(ib.

^aman-

ex tunnis qui subbastantur in dictis tonnariis et

consuevsse
debere recipere decimam tantum piscium,
seu tunnorum
pervenientmm ex piscationibus tonnariarum
ipsarum
[...]

narie (ib. 94); ius

et

pani

(ib.

nna

nauf ragli

mafaragium

a 1

f r a

et

i i

tonnarium

diete

diete ton-

civitatis

Dre-

122).

de-

tam tunms contingentibus Raysios et Marinarios'


tonnariarum ipsarum, et patronos barcarum
tunnos ipsos a
dieta tonnaria Solanti ad
a maufr agiura
quo vendnctis

duntur

et

vendi solent portantiura


a. 1323, ib. 174).

taraguim
1329
Palermo

[.,.]

(BPI 167;

ma

Il

faraticu
faraticu

'uomo
nome

amanfaracii

Sancti

Nicolai

de Thermis

(Bresc l.c).

in

amanfaragio

tonnariarum Sancte Lucie

Catania

di

una

morte \
quegli che
che trasporta i tonni

(ib.).

Admiratus

vel eius Locumtenens, pr


qualibet morte, seu

piscatura dictarum tonnariarum,


debeat habere piscem unum
totius mortis de piscibus
captis in dieta tonnaria.

majorem

450),

*feraticus
(II

(da

'

'

tonno', 'vastasu di tunnara' (Biundi 91),

delle

camere della tonnara, forse la camera di

ferisce di

rampone

all'appiccatojo

'

il

tonno: ramponiere

foraticum

di origine

(da

'

etimologia, limitandosi a citare

il

prov.

mod.

farati

'

facchino

De

arabica,

forum).

1597) faratico ed anche (III 1685) fortico


e chi ferisce il tonno, ramponiere ',
'

'

',

(Traina 364) riportato da

nonostante un sospetto

fero)

terza camera delle tonnare

della tonnara';

'

il

che ferisce

'

{Contr.

facchino

tonni:

'

redditos...

(Pasq. II 99), faraticu 'quegli


facchino di tonnara
(ib,), faricu

vastasu di tunnara

'

che registra
1399

'

faracicu

che porta addosso

gorio
1360
Palermo

sic.

Grekt.

DEI,
come 'la
non ne d
Il

camera di entrata

invece Battaglia, mentre dice faratico probabilmente di

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

220
origine araba,
tra

rimandando

voce (VI 149) come

(V 660),

a fortko

nello spiegare poi quest'alapertura nel cerchio delle reti e delle barche che

'

formano

la tonnara, attraverso la quale i tonni


penetrano all'interno e
possono essere facilmente catturati ', la fa derivare da
lat.
foratura
foro '. Bresc cita faraticu
camera della tonnara o specchio della tonnara?
{Vocab. 23), aggiungendo semplicemente un
confronto con it.
'

'

'

fo-

ratico e sp. foratigo (ih. 14; la

voce manca in DAc).

pu

rappresentare, coerentemente con

amarfaraggiu (Pitr 6), marfaraggiu


luogo nel lido dove si
espongono i tonni predati ', luogo con case, magazzini, cortile
{bagghiu),
riposti di ordegni per la ciurma della tonnara ',
anche marifaraticu (ih!
55], mafarggiu (VSs), marfarggiu ' il bagnasciuga all'interno
della ca'

'

letta dello

stabilimento, su cui venivano scaricati

per procedere aUa lavorazione

mar. 157, nota 14), ritenuto da

ne con

iaratcu,

tore di

mare

De

Gregorio

come originariamente

mar

i s

r a t

cente ( ipotesi assai verosimile


, Peli,

17-18)

radice

ma

una forma araba

arasa

f r a ^

cit.

in Peli

Voci

(l.c), in stretta connessio-

riferentesi al

mar

e perci ricondotto al latino

'

in alternativa, a

tonni dopo la pesca

(Elsa Buttitta Guggino,

'

'

facchino o trasporta* fe r a t i
s
e u s o

Ma un

etimo ben pi convinl.c.) indicato da Bresc


{Vocah
'il luogo dove uno stende
dalla
.

'

'stendere'. In verit una voce


arabo-magrebina

ma-

da

f a r a

sa

funda en que se llevaba

fascia'

la

Nebrija,DECH

deverbale con
luogo in cui (ci) si stende ': sp.
almofrej
cama de camino (V doc. almofrex
culcitraria
cio

di appoggio della

'

questo punto

taraitcu.

il

a bed

si

'

^'''-

^^'- '^'^''''
cfr.

Steiger

aJofreixe 'grande

'

S^^"^i' tt^to^ letto

ni per la lavorazione

vano

le

Se

mente

''"''^^' '''

'

al

linguaggio relativo

alla

pesca del

una trattazione congiun-

polisemia di faraiku vale a preclu^^^


^"^^
addetto aUa
la

*^i

'

^o

^i parziale sinonimia,
??u ^'^^^^^"^
forme - e su quelle di

ttraTe !o la variet
attraver
delle

r ~

d'altra parte,

mafaragium hanno

in-

^"^'^"^^a <^he non si limita a f(a)r(a)'


in
Se infatti
"^'''f
e vero che, come
-eh- di mafarache e
mafarachio (Bresc. cit 18)

^^ ovvero

lo

'

specchio di

mare

'

in cui

si

stende-

reti^''.

fars

* furasi) e

(o anche

mafras siano

stati

termini semantica-

equipollenti, penetrati nel circuito delle tonnare mediterranee per

vie diverse e poi sovrappostisi e differenziatisi, o se fin da principio abbiano avuto un valore distinto, cosa assai difficile ad accertarsi. Invece
chiaro che

essi, in

quanto

relativi

ad un'attivit produttiva soggetta

al

pagamento di una cabella, subirono entrambi l'adattamento a quelle uscite


in -agium e -aticum (cfr. DEI I 85, 346), che nei documenti medievali
anche

contrassegnano appunto

siciliani,

V.

nomi

di siffatte imposte^"'.

Introd. 4, 8, 26.

113. Farsium

'

'

saccone

'

mataracium unum, imburlacliium unum, farsium unum et ordeum et linteaminum par unum et tobaliam unam ad chugirii (TabMans doc. 341).

1300

legavit [...]

CoMrib. 93), 'a place


^

'P'"' ^^"^ ^""^^-^' (^d ^1 "8-^^do sono


ssaTLil?^'?'"'
f'''''^^^ di faraticu^l ma non sufficiente
"!''''
dustffict

'

'

'

pu avanzare una proposta etimologica anche


per

solo motivo che ne ha determinato

''

'

'

'

(Busuttil 184).

con queUa di mfaraggiu. Mentre

;ZIT>
a

'

La comune appartenenza

tonno non e
ta

',

campus am-

land,
plus (Freytag III 333a), a wide, or spacious, plains, or tracts of
avere
(Kazim.
Il
pu
plaine
570^),
or place (Lane VI 2370^), champ,
su cui si stendevano i tonspiazzo
lo
designato, al pari di 'm a f r a s

'

199), port. al^afreixe,

(Zt!
in.Z
""'K'"'
(Jiarbera IH
727: "f
da mafrag;
down

'

'

Polizzi

to Ile

e che, nell'accezione di

mola del frantoio

'

'^'-

where

del-

iberiche di significato alquanto


diverso
valore sopra menzionato di un

senipre pero riconducibUi al

ma

-s-

essere sviluppo dello stesso

fonema,

\m\o^'%VTlT
im, iza; DLtL 156) di voci
prefisso

usi grafici medievali, lo

pu

mafras, cos la prima


stessa raallora anche questo termine appare riconducibile alla
che
si ves
a
r
dice araba f a r a s a e, pi precisamente, a quella voce f
dr (v. farsium^ 114 e la var. fargium per farsium^ 113) designare la base

l'ar,

'^^'^'' (Dozy-Eng. 171; Steiger Contrih.

gli

-e- di faracicu

'

Il sic.

221

LESSICO

con la citata de239


Sul complesso delle strutture di terra della tonnara, in concordanza
tonnariam... cum pofinizione di marfaraggiu data da Pitr 55, cfr. habuerunt... predictam
in dieta tonnana ^IARBEEI
testate edificandi et constriiendi magazenum, logiam et turrim
voce
la seconda ipotesi, nonostante il riferimento della
di apertura nel cerchio
tonnara
e
della
camera
di
significato
il

terrestre
,
luogo
araba a
di piccolo poi'to v.
e l'esistenza di sic. farad aggiunto di mare vale mare
delle reti.,.
Pellegrini (Vo ar. 156)
scara (Pasq. II 98), 'piccolo mare, seno, golfo', citato da
7, presso
per un suo eventuale rapporto con faralko; cfr. il top. Mare Foraggio
(De Gregorio Lontr. l.c.) d
la tonnara di Solante. Non invece pertinente la menzione
sita nel
Marn Farad, giacch questo toponimo, che designa una localit lontana dal mare,
diversa (v. margm
suburbio sud-occidentale di Palermo [Margifcrad ZTpa C 4), ha origme
'2

Farebbero propendere per

'

'

'

ZlpaD

il fetido
MI
FiLANGEKi NeZ territorio di Palermo. Storia, partedpazone e forma, fra
di Scienze, Lettere e Arti
di Solanto e la contrada della Bagheria, in Atti dell'Accademia
558, nota 36) che <ul
di Palermo, ser. IV, XXXVII, 1977-78, p. Il, 549-598, osserva {a Pdiritto, e connesso con
termine di " amanf araggio "... sempre specificativo di una forma di
riferibile ad iin particolaie
feudi terrieri molto distanti, ci che lo farebbe delmeare come

aspetto gestionale del complesso e articolato

mondo

delle tonnare paleoindustriali .

Vi. "\

'^'w

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

222

Item mataracia quatuor

1300

et farsum unum et
cortinam
de seta usitatam. Item cultram
unam de
seta usuata. Item cultras duas de
buccaramo quasi
novas
^

unam cum

Erice

223

LESSICO
114. Farsium^ 'pietra del mulino',

lista

(not. Maiorana 216).

ad incantum [...] quoddam


promisit predictum molendinum
mola, rota et sagittia tansibi assignare cum f a r s i o
tum [...]; et prefatus conductor promisit [...] restituere
(in finem pre)dicti termini dictum molendinum prepara tum
et positura in f ( arsio ) (not. De Citella II 13).

locavit et concessit in cabellam

1298
Palermo

molendinum suum

[...];

Item

1301

dixit se

Xt

Polizzi

[n tela
in

1305

habere mataracia tria, far slum


unum
am veterem, paria duo lintheaminum'

Uf "^^f
(TabMans
doc. 350).

Item dixit se habere mataracia duo usitata,


cultram unam
albam usitatam [.] cum listis de seta.
Item tobaliam unam

Erice

de facie cum listisde seta et farsum


unum. Item chamilloctum unum sme federatura (not.

1413
Palermo

arxum

(Bresc Jard. 69, nota 1).

1445
Palermo

arxum

(ib.).

Maiorana 253).

1336
Bivona

mteo[lo]rum

duo ad setam novam,

paria

(SMBr, t:7m'

^'"'"^^^^^^""^

cultras duas

"--

^'

cor-

--

1344
Palermo

Le forme qui

citate, evolutesi

per metatesi in

sic.

frscinu

'

le

ma-

fondo della macina

'

macina;
cine di sotto, su cui gira il coperchio della
' piastra orizzontale di forfrsciu
Troina)
(Traina 401), id. e {Mistretta,
come
ma circolare su cui gira la macina del frantonio (VSs), risalgono,
'

farsium',
1547
Palermo

una caxa grandi et una meczana.


Item dui mataracci per
di lana. Item uno fraxio
picchiolo pieno di linacza. Item una coperta
di letto morisca (ASS^ XIX
1894
letti

fars,

all'ar.

'pav',

accezione di

iiella

'

plancher

'

(Dozy

foundation (Wehr 825h).


voce araba si fa derivare concordemente sp. alfarje
medesima
Dalla
madero que se emplea para
techo de maderas labradas ', con dfarjk
in
cabrio
(ar. farstya
ventanas
marcos y largueros de puertas y
planun
Fedro de Alcal, DCEC I 113, DECK I 151), a Siviglia dfarge
II 253),

'

'

'

'

'

'

'

'

Il termine qui documentato


non ha rapporto con
bone, corpetto, camiciola ', ant.
it. farsa
id.
(Batt.
'

6;5)

lat.

mediev. farmm, -ectum

(a.

^^^

come indicano

farsetio

'

giub-

694) e farso (ib.


1230 a Orvieto), probabilmente dal
^^^^' '^'- ^^ Sicilia farcetum (a.

"

TlJlu''"
1282 a Messina,^vv\?~,'^]
RRS 217), fraccettus
^6). hsso infatti,

it.

'

(Senisio 62), farzettu (PoesSic I 24


contesti (in particolare a.
designa

'''''^?

1547),

'^'''^'^

'"''^"^'^^ ^'^^^^^ "fli^


mmanTill' ' ? '^'i''!'
'!"''"^ domesticum, strangulum, ut tapetum,
to^ea WF.
.
tt?\\
storea
(Freytag
III 333),
tapisserie
=

'

',

tapis, matelas,

couverture

'

lit

(Kazim. II 570^),

(Dozy II 253)

'

'

mat rug carpet'

'natte

'4v

cher artistement travaiU

'

sostiene l'imposta dell'uscio

trave'

scaffale

etimo lo

sp.

(Barbera II 346),

'

'

arki-

App. I), ar. (tunis.) farsa floor surf ace (Wehr l.c).
allo stesso
di Engelmann (Dozy-Eng. 110) di ricondurre
ladrillo,
de
el poyo redondo, labrado
(Siviglia) alfarge
'

'

(Busuttil

Invece l'idea

piedra,

anche

',

'

die

cfr. malt. farxa 'tavola

(Dozy-Eng. Ili),

'

donde encaxan

la piedra

de abaxo

'

'

la piedra inferior del

mo-

confermando per
lino del azeyte confutata da Dozy (Le), il quale, pur
dessous du moulin, le tordoir ou
il termine il significato di 'la meule de
la piedra baja del molino
la meule d'un pressoir huile (cfr. sp. alfarje
fars), ne
de aceite ', pieza o sitio donde est el alfarje ', DAc 59: da
'

'

'

'

indica decisamente l'origine nell'ar.


V. Introd. 26,
39, 65.

conda

a g a

'la pierre

em

se-

>

stante la difficolt di

in rilievo da

Questa

grande vaso

da Steiger {ConMh. 256) al port. alfarja


nonoque gira a roda que mi a azeitona ', ha a suo favore,
posto
fatto,
il
soltanto
-rj-,
una sviluppo ar. -gr-

tesi, estesa

de pedra,

'.

'

Corominas (DCEC

vocabolo iberico ha

-g-

-/-

l.c),

sonora,

che in Nebrija e Fedro de Alcal

non

-;<:-

che

ci si

attenderebbe da

il

-s-

per la quale
arabo. Essa comunque non pu valere per la voce siciliana,

da

-/-

ar. -h- assai

improbabile

2'^ .rs(i)-,
-rx-

inamtnissibilej l'etimo di questa

(=

da

-rs-)

dunque sicuramente

decisamente

-^r-

Fidemum,

116,

f a r s

nei

xxE&EV OTOo-Tpcpa W?
TOO

HOC^OJAEVTIV
-ro

[AcipT^^ov

Tifiv

T^paScXTr],

cpappav

JcltE&EV

t^v tovo-

Si,a[jioip^i,

i^ffOU

(Cusa 516).

xai,

irpxETai,

Cefal

Tou

xpm

1258
Palermo

Pavana,

Hii sunt

if)

(ib.

6S? gor ipXExai

fi?

tv

co

o u

fines

praeterea

Casalis

Hajarzeneti,

incipiunt a

quae exit de petra, quae descendit inter occidentem, et meridiem, per flumen flumen
(MonHMans 191),

siciliani,

ma

',

faddn

'

'

mensura in Aegypto serioribus temporibus uteban(Freytag III 325fl), mesure de superficie de 333 verges (Kazim.

Hac agrorum

'

'

un

paio di
II 557a), cfr. malt. fiddien oggi tal voce designa nel
'
(Barbera II 361-62),
buoi, come uno solo ed anche un pezzo di terreno
II 498, Barberi
(BiblScript
Fideni
1408
a.
(Busuttil
45),
col top. Fiddien
volg. sia

'

Malta (Bar435), lu Fadeni (Barberi III 101); feudum di lu Fideni a


Cfr. anche
(Wettinger
362).
beri Secr. 73), a. 1542 centrata de lo fideni

HI

ant. sp.

favaria

1305

molto frequente secondo Bresc


scomparso con la crisi della colti-

champ de Cannes

'champ'
vazione delle cannamele, da lui riportato all'ar.
agri spatium quadringentorum Kaijard. 68 e nota 7; Dozy II 246d),
zebeh...

618).

'

documenti medievali

tur...

1146

tale

termine fideni

Il

115. Favaria.

m m

coltivato a cannamele supra


u
ha un p h i d e
118).
Miliciam (Trasselli Canna

1427
Palermo

V. Introd. 26, 39.

1133
Palermo

225

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

224

aquarum Brucati (BPI 157).

fadan, (Granata) fadin (Steiger Contrib. 115).

V. Introd. 22, 26, 52, 53; 30.

s.l.

Il sic.
'

Vj^^'

la

favara

'

sorgente propriamente dell'acqua:

sorgente d'acqua

',

'

scaturigine

'

(Pasq

(PanteUeria)

fumarola, grande getto di vapore acqueo


(Giuffr 6263 68) deriva dall'ar.
'getto d'acqua, sorgente' (Peli.
1 262), cfr. malt famara
bulicame, scaturigine, polla, vena
d'acqua, sorgente che zampilla di sotto terra
(Barbera II 348), fawwara id. ' (Busuttil 43) Il termine,
abbondantememe attestato neUa toponomastica
arabo-siculadel Rollo (cfr, Peli. I
294) sopravvive anche in parecchi toponimi sicihani: Favara 50 F
2, 55 C 2, ecc., Favam^a 50 E
1, (Torrente)
51
2 (V, anche STS 87), cfr, Favara presso Lentini
(a. 1089, Pitti 905)
,

117. Fiska,

poUa che sgorga con impeto quasi che


bol'

favwra

TcpXEi

1179
Palermo

<

'

not.

De

Favara

(a.

1211,

ib,

136), in plano Favare

CiteUa I 49), casale Fabaria

(Mo

I 224);

(a.

anche in Calabria Favara,

''''

chera3?9)?'

'

'^''

Panarmi

1321, Picone II

^'^^^^'^'

Favari

^''^'^''^^

^^-

s.l.

(DTOC

x^patpiw toto)

106

bice Bethat ertum^ (Top, II 108).

^228, Trin^M Cfr. a Falerno a. 1266 molendinum de nachle idest de dactUo


deUa nota),
351. nota i), dakr. nahlah {ib, 352, seguito
^N^V^^
qui dicitur lyn ennachle (DocInNortn 23; <
^J.^i/.^^^V
v
(STS
83; cfr,
Nicukdda
Santa
Nculedda,
'a
Nicaredda,
'a
V. nota 166);
della palma
'strada
li la
a
n
trq
Pantelleria
a
Trikhmkhale top.

rf^%ttll5)to. 1 315),
De Geegoeio

Pell.

I 330).

< ,
j
M.TtTMn /'A^SJ XXXV
toponimo, l'etimo indiato da NALUNOCAb^AAAV,
cio batti an
piazza
anche
magreb,
ar.
pianura
',
spianata,
1910 350 l'ar bathat
{FkeyTAG J 130), ' plamepkte cam'locus dei-essus 'per quem aqua fluit glarea abuidans
' sol
depium comme le li^
pagne ', 'place, ieu public entour de btiments (Doz^ I ^^)
Secondo Cusa (m Top. Il 106) U
d'un trrent sec couvert de caiUoux (Kazim, I 135).

Parti.

238;

M5 Per

cfr. tarq

la

prima parte

di questo
'

'

'

/?Wa

'sorgente copiosa di un fiume' eie in nT?T TTT i^no


JJ-lil IH 1608,
uy^, uE\^:i,
DECH' ctr.
cfr peto
hf..A il
il
t!
iu
hr
top, Alfaguara
Vernet Gins 570)

non

'

si

trova

{Cvsh Palme

rrilk Sma'

'

'

xgtlg

foni

V. Introd. 26, 45.

\^ DAc,
r\A ^"f.^P'
in
n in DCEC,

cpicr)ceta<;

dimitto, seu relinquo et do et assgno [...] terram totam


sunt ibi
horti de oleribus cum duabus f i s e h i i s , quae
hospitio
[...1;
magno
et
stabulis
et
puteis
duobus
cum
quae
,
terram que cognoscitur arabice [,..] nacle [...]
aradicitur
qui
loco
in
Panormi
terra sita est in contrata

1207
Palermo

1287

Zvni)

tw

Possessiones vero predicte sunt. Ortus virgultum usque ad


supremum cornu fisqui, qui etiam cum vinea usque
ad lestineum [,..] (DocInNorm 224).

1188

'

e presso Palermo

S v

(Cusa 668).

toponimo significherebbe

'

casa dell'esattore

'.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

226

TCETCpxa^EV

1239
Palermo

-r

ifipi'TEpov

twv

itepiPiXiT^ov crv

iiev a-

toG vxg (p\}(TKac, xa cppccTOi; xa SvSpwv mi


TpLwv XE>.Xawv [.,.] -n:ScI))ca[Jiv croi 5 t f>r\kv TOpi3Xt,T^ov crv tqs- aTOU (puff3cia(; xat, tou cppa-co^
xai. Twv aToO xeXXeiwv (Cusa 95).

ki

1240

de f

Salpae

dia prope Syracusiam

1259
Palermo

eX,a0a

)cal

pTQ&Etcnf).;

pou
Eiffiv

facienda in palatio nostro

^%a

[...]

[xovfii;,

-r

^'^

227

LESSICO

quod

(Huillard-BrhoUes

est in Chin-

869).

(Weht 835^). l\ terfountain, well


nel bi. ...xiva 'pisana
mine che potrebbe avere la sua origine lontana
'
Gange G. Gr II 1679; cr^ A. Safons in hortis aquam emittens (Du
topp. trtsc/M,
si conserva anche nei
linas in ASS^ IX, 1884, 84 e 96),
presso Messina (Salmas ci .,
Frescha (Alessio El. Gr. I 51), Arcifischie
presso S-^artmo delle Scale
84, nota 1), cfr. a. 1351 contrada Fiskiae
395.)

f a s

qiy a

f i s

'

'

qiy

'

(STC 3097,

Frischa
1077); anche in Calabria Fischia,
111, 117), Foschia, dial. Fuschia (ib. 114).
V. Introd. 36, 54; 30??.
(Pirri

stg- XijBviv t; nEpi(3Xi,ov Tfi<; irpo8v %ocl Sia.%tip.tvov iv -nXEo -rtavp-

YY'^S" Jtat TcXiqaiov xfis- 7T:pOYEYpa[xp,vji<; piovfii; v


cppdap TT]? cTEvia.; xa (pian Eia (Cusa
679).

DTOC

fi

118. Fistuca.

1263
Palermo

in quo quidem jardino sunt ad presens teinporis una parva colioperta f o s k i a cum puteo senie et est ipsum vl-

ridarium circumdatum muris (DiplPrFond 104).

1342

viridarium

Corleone

et pertinentiis suis (not.

1380

hav un'altra vignaly [.,.] a la quali chi era unu iardinu,


lu quali est perdutu et chasi dui dirrupati et una
fiskia

Venezia

(TestVen
1425

fiskia,

De

senia

aliisque

II sic. jischia v.
'

iuribus

(ib.

56).

pila (Vinci, in Pasq. Il 139; Traina


390), fischia,

piccola vasca per acqua

di legno atta a contenere

acqua o di
(Messina)

altri

'

(SVS 48,

49), fischia

acqua per qualsiasi uso

liquidi sparsi a terra

',

'

',

fango,

'

(Pollina)

melma

'

'

110), fastuca

stma (SVS

'

'

'

'

albero e frutto

49), fastucaru

topp. le Fastuche

ZTpa C

'u Fastuchiiu, ecc.

custode della pistacchiera

'

(STS 84),

indipendente

E>CEC

(Pitr 39), con

pistah
it.

(Freytag III

pistucchio,

346a) o dal

DEI IV

nel quale va notato l'insolito spostamento


da sp. alfnsigo (< alfcigo < dfstgo,

117-18,

DECK

E 4, FastuchieraA9 E 3,
fstuq, fstaq, che

all'ar.

risale

TtKTxxTi, TTio-Txtov (>


siciliano,

'

Pastuchera 56

1, la

deriva a sua volta dal pers.

stito

'

'

quantit di

(VSs), f rischia

445).

'confezione di
Ahtto: pistacchio', da cui fastucata
sorta di
pistacchi ',M?c:^^
pistacchi', fastuchera '\nogo piantato di
(Pasq.
pistacchio: fastuchino
colore verde chiaro, simile al color del
anche
fw(Traina
396),
del pistacchio
Il sic. fastuca

vasca di pietra o

vasca per l'irrigazione ', vasca in cemento o in


muratura nella
quale si lava la biancheria ', (Castelbuono)
fossato nel quale si fa girare
un mulo per impastare la creta (ib.), nei documenti
medievali sinonimo di
gebia (128; cfr. in contratti privati la
menzione di spese per aptare gebiam seu fiskiam et mundare aqueductum
, Bresc Jard. 67, nota 3)
deriva, come fu gi indicato da
Cusa^", dall'ar. fisqiyah
aquae receptaculum' (Freytag III 348), 'bassin
avec jet d'eau ', fontaine avec
bassm et jet d'eau ', ' petit chteau
d'eau
(Dozy II 267^, Kazim II
'

onzi mecza,
ingalanga dinarj tri, anasi, chiminu
net
fistugra
cziLzipafo danari deck scorchi di
tu
dmaii
galanga
Pigia
chensu maschulinu (Palma 444).
xorcha di f i s t u e a dmari unu
[...], zinciparu dinari unu,
Pigia

sec

Pittacolis 13 settembre).

Obbligo di costruire quamdam fiskiam muratam capacitatis salmarum sexcentarum et spicum unum
muri pr
defensione eiusdem fiskie ubi capitur presa aquarum
a dicto flumine (TabMalf 44).

Messina

frhchia

cum domo,

XIV
fi

156), port.

alfstico,

-go

e,

2952).

gr.

11 pre-

dell'accento,

dee. Lope,

per altra

via,

AlcM
758), festuc
ture. fisHq
Attraverso
(r doc. a. 1249, ib. V 840), fostuc (ib. VI 24).
(Lokotsch 420).
anche gr. mod. <piffTxo (Andriotis 406) e rum. fistio

istico (Mach. I 156), cat. fastuc

{V

doc.

a.

1389,

V. Introd. 54, 63, 66.

'

'

'

daH'ar,

(l^oz^luS'^'''''

(ard) hindiyyah

2 In Atti del III Congresso


geografico

'terre

rouge

tirant

sur

le

noir

119. Frasata.

1171
Palermo

habere debeant cammicias


facioles duos suquatuor, vestellas duas, pellicias duas
unam, ttacultram
quatuor,
linteamina
duas [...],

singule

ipsatum

monialium

plas
intern. (Venezia 1881), II,

Roma, 1883,

15.

unam (DocInNorm

140).

W\

228

ARABISMI MEDIEVALI

1446
Noto

f a r

1483
Alcamo

fachiatam unam

1495
Mazara

una

1508
Palermo

frazatas

e z

unam usitatam (Mauceri

a t a 01

unam

lane usitatam (ib.

(not.

Polito

107);

a r e z

229

tica di

tesi

Corominas (DCEC,

DECH

FEW

(III 589, con una ipo-

Twv SioKTTiTWV

p,ou xx\<^ itavpp-ou TCpaY"


tov e-repov
[.,.]

ll.cc.)

e al

da kt. *flacciata).
V. le note 33, 132.

1 a -

120a. Fundacus.

109).

1143
Palermo

Adragna 5 ottobre).

farzata

(not.

--

LESSICO

de panns lineis, farzatis, cannapacijs,


Buccaracijs,
lappetis, Carpetis, sclavlnis, Chalonis extractis
per mercatores exteros Recipit predicta doana pr quolibet
Centinario Tarenorum Tarenos
jj (Pollaci 335).

DI SICILIA

ante 1312
Palermo

farzata

di lana [...], un'altra


8 ottobre).

diletta

1153
Palermo

duas albas cardatas usitatas (Salomone Ma-

rino 236).

cpLspw

[...] Tx

mi

Tv vov cpovSaxa
cpovSaxa (Cusa 69).
[jiTTWV, [...]

-ro j/itAGiv Zr\\oT^EpLopifftx^ navxhq Tou %\'h'^\xa.xo^


a x o ^ t^t^>
uvou xXT|<riiaTO; %al voiJ,a'Cup,vou cp o u v 5
(quod
a nobis
tenimenti
totius
confnia
oijTWt; (Cusa 32)
(Ki 1
fundacus)
vero
nuncupatur
dicitur tenimentum,

34).

1547
Palermo

flazati bianchi novi [...], un'altra


sa usitata (ASS^ XIX, 1894, 111).
dui

Il sic.

fatta di

frazata

'

hec cento onis

pannolano grosso;

frazzatami

'

(Valla 32), frazzata

schiavina

'

flazata

coperta da

(Pasq. II 157, Traina

'

rus-

letto,

102), con

monaco

dei riformati della tedenzione dei cattivi...


Cos detto perch porta l'abito rustico
a somiglianza di schiavina, che
'

diciamo

trazzata

(ib.),

frazzaia, farsata, jassata, farzana


coperta grossolana adoperata spesso per usi agricoli (SVS
49) voce che trova diffusi riscontri
in altre zone: ca
farzata
centone ', fersata lenzuolo di lana ',
ferzata,
farzata, forzata, harzata ' coperta
grossolana di cenci
'

xocT [lv vaToXq ixpxet. q)ovxa>co<;


(Cusa 662).

1183

ex

Palermo

196).

1190
Palermo

insuper [recepimus] et predictum


suis
nibus apotecis et hedificiis et tenmientis

'

'

farsata

'

(NDDC

258)

it

imbottitura in forma di guancialetto


con la quale si foderava
gli urti', 'fodera imbottita
del farsetto', anche 'la

1210
Palermo

^^^7^^ (LGII

'^'

538),

cat.

flassada

DECH

'

frassada, fressda

L'origine

'

coperta fine

abbandonato gi nel

Si tratta

di

'

(DES

il

t'

marbUtah;

cfi-,

Pell.

I 542); ecc

176 e farsium^ (113).

cuni onv

(DocOrNoim

civitatis nostrae
donamus totam Tinctam nosttam ipsius
omm )ure, et
et
co,
n
di
Fu
cum
[.,.]
Panormitanae

Lagumma

I 15).

fundicum

haberent in comuni quodam


ActMess 155).
in nova urbe Messane (Mnager

si-

1286
Palermo

miliarium
vendidit de bonis celamidis mercatantilibus
f un
dare
celamidas
ipsas
sibi
Promictens
[...].
eas operabitur (not. De CiteUa I 40).

unum
dico

[...]

quo

1402
Corleone

"'.

con

fundicuro

cum
tum

^''''' 'coperta'- indicato in passato dal


anche in DEI II 1601, Batt, l.c.)
stato poi da lui
LGII (l.c), in cui rimanda all'ampia discussione cri-

far^ah

Olagiorum (DocInNorm

sard

evidentemente comune, di tutte queste


forme, rimane an-

tlhmrrj\T"
Rohlfs (DTC I 293;

'''

di lana

II 950) e

fundaci

1239
Messina

(V doc^.

1249,
A]cMV^9in\ '''' ""'
^^^'^ ^^ 28), frassada (ib. 40), IV flagatas
^'"^i".
\.!1
m
un 1
inventano aragonese
del XII sec. (Steiger Aufm.
14); dal cat. lo sp,
frazada manta de cama
(DCEC II 370-72,

quidam

libertate sua (Pirri 132,

lelmo per attutire

parte del farsetto cos imbottita'


(P dee. Forese Donati), 'coperta da
etto
{Testj fiorentmt, aa. 1211-1313;
Batt.
694), venez. filzada, da

oriente

180).

'

'

twv xaXoypwv

1160
Palermo

locavit
sariis

[...]

fundacum

videlicet:

lectis

[...]

quatuor

cum

fotnitis,

infrascriptis

caldarone

neces-

uno de
uno et

rotundis, spito
bere, padella una, tabuleriis tribus
(not. De iitnonnuUis aliis ostivilibus dicti

fundaci

tacolis

12 febbraio).

1404

habere concessit

Corleone

bulis, camariis et aliis


suetis [...],

cum

[...]

fundacum unum

_[...]

cum

eodem

sta-

conet
habitis
infrascriptis,
rebus et ostivilibus

doroibus existentibus m_

W%

'

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

230

receptis

[...],

videlicet:

mataraciis

quatuor, plumaciis de
lecto quatuor, saccis de lecto duobus, pariis
tribus linteorum alboi-um quasi novorum, carpitis duabus novis, carpitis aliis quatuor usatis, eultra una
alba usata, padella una
usata, caldarono uno, banco uno ritundo magno,
mensale
uno usato, paro uno trispidum cum quadam tabula perna
incantarata, tabulerio
(ib.

1451
Trapani

uno vendendi vinutn

et firmatura

una

8 ottobre).

hospitium seu

fundacum

231

LESSICO

(not. Forziano

16 febbraio).

fundacarius

NuUus

1439

sive

tabernarius

ausus,

sit

per-

sive emere, msi


se vel per submissas personas,
carico seu salma
quolibet
pr
piscium
tantum rotulos duos

accipere

Catania

ab uno venditore (AssConsCorl 21),

fundacu

Il sic.

'

luogo ove

danno

viandanti

allogio a le loro bestie

potrebbe
con
funnafunnacu (ib. 175).
dire osteria a mal tempo' (Pasq. Il 174),
casa
ostiere' (ib.), funnacu
caru 'chi alberga in osteria a mal tempo:
nobile^
non
idea
ha
per
che riceve e alloggia i viandanti per denaro;
magazzino osteria, albergo
(Traina 414), deriva dall'ar. funduq
da soma, a cui vi

un povero,

congionto

malagiato ostello;

si

'

i.avSoxo^ (Peli. 1 151),


deposito di merci', a sua volta dal gr. iravSoxsEov,
fondaco' (Barbera II 371, Bucfr, malt. fondoq 'bottega dei mercanti,
f u ti d a q (Vocab. 156,
suttil 48); della voce araba esiste anche una var,
3, ti fnFndaco
49 B 2, 51
590). Da qui provengono anche i topp.
'

120b, Fundicate,

1231-35
s.l.

Procurabunt autem magistri fundicarii fundicos salis, ferri et azarii et mercium exituras que
f u n d i e a n d e per
curiam nostram sunt statute [...]. Mercatores etiam ad civitatem ubi sunt f undici venientes, exoneratis et depositis
mercibus que fundicari debent in fundicis, ubi vel
quo voluerint per civitatem hospitari permittant, pena publicationis

merces

mercium mercatoribus imminente, qui

alio loco

fundicandas

sine speciali mandato fundicarii


deposuerlnt, vel modo quolibet jus fundici fraudare seu furari tentabunt; dura tamen fundicarii caveant
quod nuUas
res alias preter eas

que in novis statutis f u n d i e a r i seu


dohanari mandavimus, mercatores seu quoslibet disttahentes u n d i e a r e seu dohanare compellant
(HuillardBrholles

IV

212).

daco 52

3,

FondacheUi 51

5, -o

55

3, ecc.

fondaco, bottega,
funnacu, fnnicu
il cai. fthdacu, fnducu,
(NDDL
sale e tabacco
nel pianterreno di una casa, rivendita di
'

Che
magazzino
con

284)

STC

topp. Fondacaro

113),

Fndaca

(ib.

I 167), cat.

'

(r

'

del trigo

doc. dfndega

dfndec, dfndic

(r

doc.

a.

DCEC I 127 UBLll


DECC I 186-87) /o^ie.

1053,

a.

1176,

Mach. 1
954), port. dfndega (T doc. a. 1249,
fonfondech,
prov.
l'ant.
151) provengono certo dai traffici commerciali
fondaco
it.
degueiM XIII sec), ant. fr. fondique (FEW XIX 48-49),
dovuti a un fondaco per espor(Batt. VI 122), fondacaggio tassa o diritto
(ib.
depositare merci in un fondaco
vi le merci in vendita ', fondacare

(r

doc,

a.

1285,

AlcM

'

'

(eh-.

'

120c. Fundacagum,

1363
, ,
^^^^^"^

118), ecc.

probabile. Ma, se sono dovuti


1470), provenga dalla Sicilia, assai
casa piiblica destmada a la
diretto prestito iberico lo sp. alhndga

un
compra y venta
a

(DTOC

absque solucione cuiusvis iuris fundacagij,


pedagij vel dirictus cuiuscumque (Giardina
118).

ti-eceni,

121)

in docc, pisani

a.

1150 fondacum,

a.

1154 fundtcum, a Ge-

425-26), in un doc. veneArab. 96), ad Amalfi


ziano da Costantinopoli a. 1157 fontega (Cortelazzo
ib. 419).
a. 1172 fundicus (CDAmalf 341; a. 1187,

nova

120d. Fundacarius.

cfr.
a,

1146 alfondega

(Peli.

I 105, 345; II

V, Introd. 52, 71, 74.


1286
Palermo

Symoni de

1298
Palermo

Balducius

Pactis,

fund acario

(not.

De

Citelk I 22).
121. Galanga.

fundacarius

(ib.

Il

21).

1368
Messina

Pigia

paru,

dragmi iij, nuchi muscata dragmi iij, zmciCalagna, Cardamuni, tantu di Uunu quantu di

li

garofali

laltru (Mascalcia 583).

Sna^^
Palermo

Mai

59").'''^'"

femker

^"

'""'^

''''^'''''

P"

^^^^^"^"

(Val-

XIV
'^^

^^

^"

^^

^ ^ ^ ^

S.L
("ot. Salerno

1 set-

sec.

Piala

ng a

ng

dinar) tri, anasi,

chiminu onzi mecza,

et inchensu maczincziparo danarj decli, scorchi di fistugra


dinari tri lingnu
a
ng
ala
Pigia
g
444).
(Palma
schulinu
finu libra una (ib. 445 J.
alci finn dinari tri, czuccaru blancu

yw

232

1-

233

LESSICO

AKABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

(XVII
mod. galhe (XVII
'

sec.) e

probabilmente da qui

^P^^ riportato, che designa un rizoma aromatico dell Asia sud-orientale introdotto
assai presto nella farmacopea

della

dievale, e diffuso in tutta l'Europa,


in

fonetici (p.-es.
ritenute poco valide per motivi
*
preparare
j a n
g a r
germanici, come got.

,^fr^"^ '^f"

"^"^^

me-

dr. lant. h.

galmgd accanto

halangan;

iar

la

FEW

XIX

l'ar.

esso,^e confutata nettamente

iang,

che ha dato

dal tamarisco...:

il

forme

pi breve galanga), le quali risalgono


pronunzia velare di -ni- nelle forme europee

non

sic.

palatale, propria dell'arabo

sa-

antico

II

e che

620,
a

da Steiger (Le),
II

'

il

DECH

III 26) che

sia

derivato da

quale precisa che

ha-

dissimile

194), calngk 'erica. Erica tetralix

'

si d alle barbe di scopa....


Erica pe^ Erica arborea' (ib. 424), calncia 'erica,
Erica scoparia',
calengi e calengta
scopa da giardino. Erica multiflora
(VS I 527)
termine magrebino indicante altra
pianta completamente diversa da qudla medicinale,
Heidekraut, Erica arborea' (per la
distinzione

duncokm

'

'

cfr.

Freytag

521,

Wehr

ga

wi s

'

ornato

<

ws

'

'

(a.

ipotesi di etmii

r) le

o * gar
convincente,
sembrata assai pi

^=".

1550),
state
sono
garbo,

med. garbe

galbi, sp., port. c^t

mod.

adomo

bench non

una connessione col cai, galapu, galtpu


ine una comune derivazione,
garbo, destrezza, maestria (NDDC 291)
europea di
I 681, HI 1763; per l'estensione
data proprio

sia

per

sicura,
'

sieme con it. calibro (DEI


qlib forma (da scarpe)
questa voce v. Lokotsch 1030), dall'ar.
quam res fingitur (Freyforma, in qua aes funditur, forma, ad
q i ab
mold '' model, matrix
f orm
tag III 485), qlab, qalib
(Wehr 91%b), a sua volta risalente al gr.
'last, boot tree, shoe tree
,

'

'

non molto

(Irama 142), gdencia 'nome che

voci

'

fr.

'

ngn

sorte di pianta

sec), prov.

'

(DCEC

galencia

erica' (Pasq.

al-

61-63),

L'affermazione di Corominas
l'etimo primitivo sia

variet di

al

rebbe indizio di una articolazione


dialettale (Steiger in

una straordinaria

nave

le

300^)^*.

'

'

xaX-Kouc

'

forma

della scarpa

'.

,-r^nx:n tx rnr
li 676esposte da Corominas
Alle dettagliate argomentazioni
dichiarazione
la
nonostante
il quale,
79) nell'eccellente articolo su garbo,
esplicitamente orientato verso let^
appare
prudente di origine incerta ,
caUbre), si V^o
mb arabo (cfr. anche DCEC I 595-97, alla voce
antichit dell uso
maggiore
della
ora qualche altro elemento. A comprova
umu^
ant. lg. a. 1259 <<
marinaresco del vocabolo, gi chiara in

DCEC

m^^^^^

W-men

V. Introd. 19, 28, 66.

materas gmet sanum,


Ugni cubitorum triginta unius, bonum
il garbo,
dare
garare
bas in pieno de parmis novem... (Peli. I 364:
configuracion g'), ant. cat. ghb
la sagomatura alle corbe della nave
',
comportamiento de una persona (ime
del buque de una nave
videlicet

122. Galbu.

'

neral

^^^^"^^<^"a que issi [...] non


galbu et m. maynera di contumelia oy riturnassiru in
de iniuria tutta
^^'^^'^ 14); testava que lu tribuna
nlT'^""''''^^
prupumssi senza lu populu
[...] et que issu, con grandi

Sm^^

^'iT

Messina

''"'""''"

tlu'suMiri30r"''

"

''

""''

'^'^

XIV

sec,

hacen
navis

DCEC

ciertas piezas
(ib.

con arreglo a lo cual se


m^diev, calapm^
(a. 1526, ib.), lat.
di
588-89), esiste una testimonianza

I 595&), cast. gi/?^o

de

596, nota

7;

las

naves

Batt.

VI

'

'

plantilla

1275

o alla Siciia stessa: a.


et angioina, relativa all'Italia meridionale
facete ad opus riostrum ad
(Lucer) in partibus Sicilie tenentur fieri

formam

II

im

grazt

',^"\^^'

onoratezza, grazia:

garbo (Pasq.
^f""
";|^t^^f:l^-%delicatezza, be' modi nel dire o fare, meno

v!';

aW
^'^f
^Tf.l^^"^^^^'
IS'Scl'
d

on re

""' '"^^'^' '"^"^*"^^' piegamento in arco

'

'"''"

iS!^
fSrZarZt^lr^
aggarbarz
dare
giusto
il

eliminare
stito
'

quache difetto',
che non fa difetti rVS

cortesia gentilezza
apnS
cortesia,

'

vt

fgH^'

(Traina 427), con


'^''^'''' ^-''^''''' (Traina V,,.

'

'

^'\:^'

garbo, ad

intr.

es. a un vestito
aggiustare
'garbare, piacere '''star bene

T 771

V''

,-.

(XVI sec), mar.

'

<

^""'^^
'

linea,

'

dv-'

'

^S"'^' ^Sgi^' forma, linea

sagoma dello

scafo,

',

et

modum

extalium certum numerum Galeamm secundum


secundum Galhpum^ modum et
Gallipum Galee rubee curie nostre; [...] ut
compleri possmt (Dipiformam Galee predicte omnes Galee [,..] fieri et

InCarl 25-26).

i
^rL.,
,,
r
galbu (cfr, anche galbu
Nelle testimonianze citate sopra, l'ant. sic
riferito
fonetico fra glipu e garbu,^ e
V. garhu , Pasq, II 194), tramite
seguito,
saranno
come
a concetti astratti, non ancora per solo positivi,
,

e perci necessariamente espressi [contumelia,


V. Introd. 36, 62.

iniurta,

calumpma).

modeUo

250
'

Ancora per in Bloch-Warteurg 284

arranger

'.

si

fr.

galbe da

it,

garbo

<

got. * g a r vv o

234
123a. Galibu.

che ex uno
vero atere
Barbare; ex
latere jungitor Ecclesie Sancte
(iop.
Piet
dicitur
que
Ecclesie Sancte Marie

Permuta

1167
Palermo

1453
Trapani

TabPPal 24).

Il 56-7,

T YWpcpiOV

'6-Kt9

mSpixou vT^
^^-

c/>;^Joe
nobtlis

Trapani

dum

II sic. galibbi

seminandum dedit

et

pariclatas duas

et concessit

Galga

terrarum (not. Girami 8 no-

'

'

'

Y}%a^

propriet

quoddam

di

(Cusa 92). D/-

casalmum

intus

ad

aratura
(Pasq. TI 195), con galibbari
arare
(ib.),
cdlibbari la terra v. sciaccari, o rumpiri (ib. I
230), gdihbu maggese \
'noveto', galibbari 'arare', 'maggesare' (Traina
425), calibbari, callib'

Tfi? neraii^;

\lom^

n dum

[.,.]

^O-U TtlXpTEl wVVIQc; TTl^

eo
de eo et
in quo habeo jardinellum et
a 1 5 a
Restttuztone
Il
6).
(Top.
faciam
velie et desiderium meum
magna
civitate Panormi mtus
di un giardino posto in

Amomus [...] pr anno presenti ad niagistranet pr annis proximis venturis


et VI inditionis

ad g a 1 i
terragium
vembre).

chalca,

sita intus in

una casa

iuncta est

1236
Palermo

123b. Galibare,

di

alio

debet facere et ponere una paricha ammaisi et


dui g a I i b i
assimenza et lassati li terzeri debiti et consueti
pr la bestiami (not. Formica 12 ottobre),

1470

235

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

(ib.

61).

quartiere della
Vendita di un casalina sito nel
Mart. 70).
(Bulgarelk,
nel darbo di S. Barbara

1248
Palermo

Galea,

'

bart' dissodare la terra


il

solo riflesso

romanzo

(VS

'

dell'ar.

528, 529), carbari

qallb

'

'

id.

'

terre laboure

(ib.
'

581), sembra

Galke.
terio

maggese

'

si

(Top. Il 10).

panormi... ab occidente
Casa sita in quarterio Galke
et domus crini casalichazena
vocatur
est palatium quod
Masare curie (ib. U).
a septentrione est planum

'

Peli. I

'

Galke

un civis panormi de quarterio


nominano case poste m eodem quar-

in

(Dozy II 390),

qalaba remuer, traller, bcher la terre' (ib, 388; cfr!


150, 220, 262). Dalle testimonianze citate risulta ancora
estranea
al termine e al suo derivato l'accezione
'
di
dalla radice

favore
nel quale

Diploma

1290
Palermo

maggesare

1303
Palermo

'

no...

V. Introd. 33, 36, 74; 30,

et positum in quarterio
Concessione di un casalinum situm
(ib. 5^).
Pissotti
Galke diete urbis in ruga

1325
Palermo
124, Galka.

1153
Palermo

TTiv napoQcrav

vTaXXaysv tv

Twv bvTwv xal Siaxatxvwv


VpjXOU
pp-n

T^V

Eie,

Tf]<;

YXxocg-

-rtXn,;

TOU

^fXTQV ]}.ia%'Z

inazione

1329
Palermo
/ip.ETpwv
ttt]

Galkie

V TC ^W-TI-XW

tt]V TrX.riffwv

nmpmtxEV

^m
vta
tXEpO?

1166
Palermo

XilpTtin?
xai.

toO teyouc

T%

xv -hv^hzpov olxov crv xai


xz%oXk\ju.ivr\c. [jiST'aToO [.], tv
[.]

SiaXEijxEvov v

ToC TEtXOUq

-^iTzpam

ak

'K^q

Tipc; o-

jaxEit^EVov v Tfi

TTIS"

[...]

irfi

TV

ttXei.

uXei, TDOcvpjxou d<^

Y^x

[xv olxov

(ib.

-r

a-

662),

xric,

domorum situm

in quarterio

in quarterio

partire dall'Amari

gvTa %al

ylxag-

(SMS IH

138-39), opinione

Gal-

Galke

ex

comune che

il

quella cio
nome della parte pi occidentale del Cassaro di Palermo (67),
circostante,
delimitata zona
che comprendeva la Reggia normanna ed una
una grande da- una
distingueva
abbia tratto il nome di Galha (ma forse si

piccola Galka, o Galcula,


[...], -cv

Ttavpfxou vTr

cortile

Pissotus (ib. 60).


diete urbis in contrata

Vendita di tenimentum domorum situm


ke panormi iuxta menia ejusdem quarteru
duabus partibus (ib. 41).

1337
Palermo

(Gusa 31).

1160
Palermo

quoddam

otoc-niiTWV,

itaXaia nXei Tca-

ffOTV]

di

chia

'.

Ora

cfr.

Columba 420-21),

dall'ar.

halqah

cer-

vocabolari arabi per


significati generalmente registrati dai

anelsono quelk di
questo temine, non attestato in dizionari siciliani,
di
per chiudere la^porta)
lo (da dito, per le orecchie, per fermare i capelU,
,

'riunione di studenti seduti intorno

Da

leggere magisiandum {-are

'

maggesare

').

maestro

'

quindi

circolo

di

(Lane II 629c-630^,_ Uozy


vendita pubblica all'incanto
di
ancora, nell'arabo magrebmo,
I lla, Kazim. I 482<j, Wehr l^b\ ed

persone
^'

al

',

di

'

'

^RV

236

jL_'%r

cy\.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

ditale' (Steiger
gnificato di

Aufm. 50-51, con ampia trattazione

enclos

'

che meglio

',

della voce).

Il

si-

adatta

si

al nostro toponimo e che concorda con la definizione che ne d Fazello


(I 330; Inter hoc spatium
et privatas urbis domos, spatium erat
ingens sane, lato muro cinctum, a
barracems Yhalca Punice vocatum, quod
circumseptum locum latine si-

gnificat ), registrato solo in

Dozy

galqah

II 224b],

un

mur

'

(Dozy

ortus
(Vocab. lQ5b, 505), cfr. malt. gal^a
chiusura, chiuterreno o possessione chiusa, clausura
(Barbera IV 1209)
a
field, an enclosure
(Busuttil 65) e, pure a Malta, il
top. la Galea de
Amulmo (Barberi III 435), presso Carini Galcat
'

'

'

'

'

el-murabat

ultt'lS

Amari-Dufour 36)

18,

essere

halaqa

sottovalutata,

ha

con

place

(Dozy I 316.),

tt

f
cfr.

290^;

'

significati delle

specialmente

altri significati,

se

si

tien

anche quello di

entourer, ceindre

tt"'^l
T''^Wehr
798).

125. Garbeli.

1202,

(v.

Mori

'

due voci arabe non


conto che il verbo
cerner, entourer une

(Kazim. I 481a), come g a 1 a q a


^^^' 29^)' dausit portam (Freytag III
'

'

'

ant.

it.

garbello

<5S^

U^^

j.^'"''

'^"u-f^

""

P^'

'^''^''^

P^^^^^te con

Wagner

(v.

d cus^^nfT ;

'

',

garbellare

'

setacciare

gher-

',

sec), ecc., sp. dial. garbillo

'

vaglio

'

'

'

'

'

'

'

cerchio di sottile asse che serve a far cerchi


quasi certamendi crivelli, tamburi, ecc.: cassino (Traina 427), risalgono
164),
volg. garbai 'crivello' (DEI III 1763; Peli. I 113,

189)

probabilmente grbula

'

'

te all'ar.

malt. garbici

ac. class,

'

crivello, buratto, vaglio, staccio


,

sua voka potrebbe

che a

'

(Barbera

derivare dal

lat.

IV 1211),
er 1b e 1

lum (DCEC

I 675).
proprio un incrocio tra

voce araba e quella latina, ipotesi


(REW 2321) respinta da Corominas (DCEC l.c), una fugace interferenza
delle
voce latina (cfr. sic. criveddu, VS I 786-87) appare in alcune

non

Se

la

della

nome

della sorgente Gabriele, sita presso Pa-

1176 subtus aquam CribelU (Pirri 452), a. 1182 Cribellum


(TabMonr 20), a. 1197 aqua, quae Gribel diciiur (MonHMans 13), a.
De
1251 flwnims Garbeli (BPI 109), a. 1286 in contrata Garbelis (not.
Mart.
Citella I 30; a. 1299, ib. II 242), a. 1310 ad Garbelem (Burgarella
cfr.
(Bresc
Jard.
60),
pichulu
Garbeli
grandi,
lu
90), a. 1419 lu Garbeli
quo
vocant,
Nixum
est,
quem
magnus et minor Gabriel, quibus major

lermo:

a.

Zzae ager infunditur (Arezzo

dachala

per l'etimo
T ''^^^ ' P^^^ P^^f-*ile
P^^^^U^ria, dove
P^^
m^ZtZb
'"'''''"
-- salca
lecmto
Chtod
tetri- y
'T ^ ^^*^" i^
forma
quadrata (De Gregorio Pani.
230), garca
i

setaccio

'

attestazioni piti antiche del

P''" '^"""'^'^ ^^^ *"" '^'^ grafie come Kalcas


/P-. ^oQ,f
f
{Pmx
293), chalca (v sopra, a. 1267) e qualche
altra (cfr. Amari-Dufour
J8), dateci da fonti la cui
trascrizione non ineccepibile^,
s'impone la
costatazione che Galga e Galka
sono le forme assolutamente prevalenti
ne documenti latim- e Tlm
la sola che si legga nei
documenti greci,
nei qualu fonemi arabi
h e h sono sempre resi con
x (cfr. Steiger Con^rib.
^:'J.) 0, in qualche
caso, con x, mai con
y.
'!

'

vagUare (XVI
', ven. garhelar
del XIV sec), da
', cat. garbeli (dalla fine
esparto
de
zaranda
de
especie
(Rabelais), alle
cribkge e grabeler passer au crible
cui fr. grabeau
garbello (Traina Voc.
quali si aggiunge sic. garbiddata quanto cape un
'

bello

cfr.

certa affinit tra

pu

recinto dell'anacoreta'

'il

(a.

J J4 ),

Dunque una

251, 254)

Garka (De Fiore

col top. Calca, Galcha o

',

^'\

Le voci
termine

altro

'enclos, jardin entour d'un

denda

MoHMans

suolo per lo pi cintato

'

(l.c).

questo stesso significato corrisponde


per anche

arabo assai simile,

237

LESSICO

8).

V. Introd. 27, 53, 65.

'

"'t^
''^'^'^'

''''''^'''

''

di terra di

quasi

^' ^11^

126. Garraffu.

'

de g a r r a
in ruga Catalanorum seu Planellariorum seu
(Contr. 333; Top. II 26).

1371
Palermo

dcc.TelPa:Toi:aSS:S^^^^^
COLUMBA

396-400),

?
f\
AwVfmnnnn ^r^^^'L'

dlal.SM dai

variamente denominato
216, Top. II 62

muEo
a.

1372.

ib.

MouTauRO

hS

18, 63;

417).

G./W

^"^ G^--

ecc)'

(not.

^l'f

-''f

rtiere,

l'attuale

Dh Bono^a

Kaba

in

(cfr.

^''-"- ^ 304), altrove


^'^"' ( 1268, Mor^?'
'X \'^^'
' ^^''^"' ( "09, Top. Il 20;

Spese per consare lo


tempo (Top. Il 74).

1446
Palermo

garraffo

et condotto

de mal-

^=^="^

Ton n q m'^
U?7'^r\' ^
S 1405 tp^^I^I) S)// ^^?^^,\^Va

n289

Calda

Almeno

f f

'^^'^'^^''^

29 aprile 134^4) eran dlttfgll'abitanti


della Galka.

1261

cui si do si
sic garraffu 'cateratta del mulino, apertura per
(Gmftr.
del mulino
toglie l'accesso all'acqua destinata a volgere la ruota
Il

'

254

aU'ar.

Giustamente invece

halq

(v.

chaku- 73)

De Gregorio
il

Pani.

235, 236

top. pant. Halkt, Kalkt o

f^^J^^^J^^
(Passo di).
Kdkht

f"'^"

'^^^''

w^

90), (Vita)

anfu

Treibrad der

'

con Garraffu e Garrafeddu,

Mhle

nome

'

nota 2), aqua Yharaffi (Fazello I 349), it. ant. carafo


sbocco d'acqua'
volume d'acqua ', in Soderini (XVI sec.) Nelle grotte
poi fan venire
acqua furiosa da immoUare le genti all'improvviso,
con un gran caraflEo
d'acqua che sbocchi da un muro (Batt. II
736), deriva dall'ar g a r r a f
che ha molta acqua ', canale (Peli. I 112,
150, 263). Un

truYTEV^S" wvvia^

'

'

'

(ib.

to

xai.

^avXSou

664).

camerarius [...] boego gaytus ioannes domini regis


quoque et licenpermissione
mea
na et gratuita voluntate
regis cameraru et
domini
licard
i
t
a
mei
y
g
cia domini
magistri regie duane de secretis [...] (ib. 83).

1187?
Palermo

'

rapporto di

questa voce col

Tuv xapPT;wv pitotup

{RoMfs Quellen 148, SVS 52),


due fontane a Palermo (SMS II 344^

di

239

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

238

mod. arabo africano g

a r r a f a

'

noria

DCEC

'

(Dozy-Eng 274

II 692b), forma dalla quale, meglio che da


garrf
derivati i topp. siciliani 'a Garraffa, 'a
Ganafa

(anche

si

cg.), 'a

x'TOi; tavxpc;

1239
Lodi

De

(ib.

89).

direbbero

Gtanafeida

(STS 95, Steiger Contrb. 239), sembra del tutto


accettabile; ipotetico
mvece resta un suo incrocio con q a r b a per sic.
ganafa
'

1201
Palermo

caraffa

'

(v.

ut
molendinis curie nostre locandis ad victualia,

gaitum

sisti,

quod

[...]

(HuiUard-BrhoUes IV 508).

significasd

Panormi

scrip-

lacere noluisse

carruba 63).

V. Introd.

27.

1294

Secreto vel

Barcellona

futuro

gay

(DocLuogFed

civitatis

Panormi tam presenti quam

57).

127a. Gaytus.

127b. Gaycia.
1114

Gaytus

s.l.

mine Husseyn (ASSO IX, 1912, 350).

1127
Messina

de Scaranis latine

concessi tibi totam

Usali

Gaytus

vineam

Genecij

Gaytus

[..,],

et terras

cum

hijs

Mirte no-

quas habent a ipso

omnibus (DocInNorm

1274
Palermo

non

1292

iura

fuit

suus in

una cum eo Gaytus Panormi, sed

eodem

officio

Gay eie

omnia redditus et proventus oificii


nostre civitatis Panormi que per Gaytos

Barcellona

nostre percipi consueverunt et

1130
Palermo

1132

6 u?

vwcoXou ToO

1136

Hec

s.l.

rum

terrarum limitatarum per manus


a y t o statutorum ex parte
ti Bingelir (DocInNorm

TfitxitrEov

JciTov

ToO SXou PouvoO 8v yipacra ex tv vapt-vv


(Cusa 48).

cXiv

Xa

Oriolo? (CS)

1142
Troina?

est cognitio

xAiTTf]^

xiTou

i^ouxai^TOu xaX

oO[Jioupi

xixoq

(Cusa 303).

pouXpou-ro/
a ucs
>-

1142

capo di
cattf
caporione, capopopolo (Traina 140),
note
v.
(VS I 520; accento errato,
caporione
condottiero ',

sic.

Il

cjiiu

'

'

truppe,

'

'

'

'comandante, condottiero

q'id

dall'ar.

diretto, indipendente dal

1172
Palermo

Gay

per manus [.]


ti Riccardi regis magistri
Camerarii
et l:rayti Mattini
regis camerarij (DocInNorm
112).

Ttp^

ere

tov

xi-rov

%[xcTev

(ib.

663);

Esso e prestito

mediev. caytus, gaytus, gayetus

lat.

tnilitaris

Du

Gange li 24),
(a. 972 Lupo Protosp.,
officii nomen apud Saracenos
gaytum doane
venez.
ant.
ant. lig, de catto Maimono (a. 1137, Peli. I 100),
de una
gobemador
alcalde capitan ',
(a. 1251, Cortelazzo Arab. 95), sp.
da cui l'it alcade
ciudad (r doc. a. 1076, DCEC I 94, DECK I 126),
'

'

'

tuisa 81);

li z^^-

1141.

'

1169
Palermo

Cune

debent (CDArag

145) deriva

Petralia?

Curie

sive Castellaniam
Reges ipsos dicti Lise Solaci) custodiam
concessisse, qua m
Gllino
de
Cillino
vel A 1 e a y d i a
verba scilicet. qma
provisione inter cetera huiusmodi sunt
CiUmo de Panhorde
Cillino
nos dedimus et concessimus
(Lagumina Ui
Zisa
la
de
nostri
mo Custodiam Solaci]

Gay

Gaytie
et Secretos

127c. Alcaydia.

1398
Palermo

(Trincher 148).

fuit successor

(BPI 134).

id

una

'

(DEI II 13)

torre litoranea

e
'

guardiano di
sard. alkide, alkade (logud. antiqu.)
Mach. 1
(DES I 69), port. alcalde (r doc. a. 1099,
il

(T

140), cat. dcaid


Sos,

RRS
Il

esso,

158;

a.

1282 Alcaydo

qdl

cui riflessi romanzi vennero talora confusi

(v. X%8ioc, 13), sub nelle


'

'

non

una
In

lingue iberiche

comandante in genere a comandante di fortezza


bench venisse anche attribuito come titolo onorifico
'

corte

',

ri-

per

digni-

documenti in qualit di xaXot v^pcomot,

lo pii nei

mughid

X-Ki-x

x' e

nelle platee (cfr.

confinarie;

De Simone

chia-

qualcuno, come

15T b) e

trovano perfino tra

si

al-q'd

certi

abu bakr

villani elencati

l'astratto

iberica nella
l'I
:!HI:

cisterna, vivaio',

gaytia,

forma

mentre alcaydia rivela chiara

e nel

(Pasq. Il

'

'

vasca mu-

209), nebbia 'raccolta d'acqua


ri(Giufr. 90-91) con gtbbmm
rata nel giardino per contenervi acqua
di adacquar giardim: vasca
cettacolo d'acqua grande e murato per uso
_

'

(Traina 435), cai. gibbia, (ggbbia, (NDDC 301),


gora, conserva d acqua
debbia, cbbia, cppia, cibbica (ib. 173), cibbiune
deriva dall ar. g a b i y a h
ad uso del mulino ', vasca grandissima (ib.),
ctbbtia,

'

'

(freytag

camelis
aquarium magnum, lapideo opere structum adaquandis
malt.
cfr.
(Wehr 134^),
i/>% cisterna, pozzo
pool, basin
I 243^),
',
ricetto d'acqua
piovana
atnpio non molto fondo per conservare l'acqua
vacorrispondono
murato, vascone, vivaio (Barbera II 397). Al termine

'

'

'

'

significato

'

Gebbiarossa 55
toponimi (cfr. STS 95): Gbbia 54 A 6, ZTpa C 3,
1261 casale Gebte
5, Gibbiazza ZTpa C 3, a.
B 3-4, Gebbiazza 56
105, nota 1), coi
(Bresc
Jard.
(ACAraa 174), La Gebia giardino a Palermo
(DTOC 125, STC 1606),
cg. Gebbia; in Calabria Gbbia, Gebbione
anche 630),
termine arabo (Lokotsch 736; ma v.

ri

26).

Dalla forma gaytm derivato, molto probabilmente anch'esso in


cilia,

vivajo

'

liti

[xouTCxtS {Cusa

xti-r

poyjcEp (ib. Alla),

usi:

'

arabi, si trova

mati a testimoniare in occasioni di


al-q'id

murato per vari

ricetto d'acqua

ctbbta, ctbia,

Si-

frequentemente applicato ad oscuri personaggi arabi, comandanti di modesti reparti di truppe o maggiorenti di
casali, citati

'

gebia

Il sic

castri

artificiale,

valore del termine,

con quelli di

tari di

DECC

174).

duzione da
cilia

doc, XIII sec,

241

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

240

di

'

la

Si-

sua provenienza

comandante di

castello

',

cfr,

Non

dallo stesso

voci iberiche:

pozzo, cisterna derivano le


bens dal corradicale gubb
mazmorra (DCEC I 137, DhCH
cisterna ', port, aliube
SD. dibe
cfr. Peli, I 150, 265.
178), cat, aljub cisterna rstica (DECC I 203);

Alcaydia sive Castellania (Barberi II 296, 369, III 114).


V. Introd. 36, 67, 71.

'

'

'

'

V.

'

'

'

Introd. 28; fiskia 117.

128. Gebia.

1233?
Agrigento
lilill

aqua fontis magni dividebatur per medium in duos conductus, quorum unus ex parte occidentis declinabat in
de qua hauriebant aquam saccarii, alter ex
gebi a
parte orientis dicebatur canalis [...] et tota aqua superfluens
de ipso canali die ac nocte decidebat ad magnani g e b i a m

(ACAgr

108).

129. GiUsa.

1305
Agrigento

portellam ubi est quaedam


itur Sugulianam, alter
qua
Gibsa [, ] a praedicta via,
vallonem vallonem,
per
meridiem
versus
confinis ascendit
casale Margidirami et capraedictum
inter
medius
qui est
magnam de
Gibsa
sale Rahab, et tendit ad quamdam

per viam viam usque ad

primam

gebia,

1348
S. Martino

Colimbus

1364

Vendita di ottura eorumdem iugalium cum viridario arborura arangiorum et aliarum arborum olivarum domesticarum et siivestrarum cum omnibus terris vacuis, gebia,

Catania

bi...

locus tenens

aquas, ut

gisterna

(Senisio 67),

senia, criptis seu speluncis (Giuffrida Cart.

1377

Acquisto

Catania

maramme

di

un luogo chiamato Nessima cum

et

vincali (ib,

fontibus,

terris

cultis

et

turri,

gebia,
viridario

89).

1417

de dieta arbore ad quandam ginestram que

ram

est

prope

MonPol

remanenti dieta
322).

gebia

Gibsam

usque ad lapides, quae dicuntur


et delude per valFaxena, usque ad portellam Castellazii,
usque ad
Gibsae,
margium
per
et
lonem vallonem,
cursum
descendit
et
passum veterem fluminis Nari [,..]
XLVij.
(ib.
i s
i
s
b
i
G
de
turonem
cursum aquae usque ad

ser-

maliardi et de dieta serra ad quandam arborem brulce


superioris et ad quamdam arborem ginestre que est super

gebia,

et scendit versus

i b s a
dit per christam christam

incultis,

Polizzi

girat,

Giummariis,
casale Amlcmccata L.-J
orientem per viam viam, usque ad
per viam viam et setmeridiem,
et deinde tendit versus
quae est
ultimam
ad
usque
ram serram,
meridiem
versus
descendit
praedictis terris [.,.] et deinde
ad
usque
tendit
deinde
et
per vallonem vallonem [,..]
descenubi est mandra (Picone II xxx-xxxi);

71).

Gibsa

et a dieta

eidem Rogerio (Tab-

settentr id. (NDDC


Se il sic. jissu gesso (Traina 514), cai.
mentre il cai. merid. pzzu id.
continua senza dubbio il lat. g y p s u m
(NDDC le), pare veva meglio ricondotto direttamente al gr. y ^ 4^ ^
'

340),

'

143

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

242

j ,

rosimile per

jibbisu, jibbusu, cai. bissu, jihissu

(SVS 56), ippisu (Fare


Cozzu 'ti Jibisu (STS 87), kt. mediev. gipusum glossato
lo zesso (Du Gange IV 70), la tesi (Giuffr. 65) di un tramite dell'ar.
gibs 'gesso' (Dozy I lllb, Wehr 133<2); cfr. infatti sic. ddbbisu 'pasic.

3936), col top.

nacea

'

da

gr.

plantandum, llg""^'"^,

iiiog

lat.

(LGII 178; Peli. I 191, 259).


Analogamente il termine geomorfico

attraverso l'ar.

bb

s.

Vendita d plantunorum

d.

incsis et

Palermo

all'ar.

I 530, nota),

gibs ah,

1417

a.

f.

Gibisa

la

^hs

di

probabilmente nel significato di

'

'

gib(i)sa,

(CDAlfM

che dopo

testimo-

le

(terra,

zona) gessosa

'

"Ui
f,';,^.^,^'
de pl^n^

cannamek
di vita

'

;,^

sopra,

(cfr.

S piantano cavoli tra le

1405
Palermo

ad mundandas cannamellas et g
Riccio 26 settembre).

1413
Palermo

Contratto per piantare

gidide,

in aqueducts (Bresc

Jard. 96, nota 3).

Wehr
V.

did

a s

in

a.

a
<

1418),

68, nota

si
f.

8),

ncciiti

et

P^uh

j.;,,^3HO}.
qualibct ccKta

^j,

,^

a r

et

TKJVlSnium

qualibet >cm
et
cannameUarum
deccm e.
,^.j

""f^"

^f^^^um

la_

gadid

di

1 ci 1

d a

^^f^"^^^

pianta nel
sicuro
ritenere
pu

in Sicilia e che indicava

(Bresc Jard.
1385
Palermo

i
'

ftrappeto
'^"^^"^d L deiXn
'^^^^^iJ^n.^hmm

[...]

col decadere
Di questo termine, scomparso

130. Gidida.

bonis

irididis

Af>

stirponum et
centum vigintiquinque

'.

V. Introd. 28, 63.

1 19 )
"nb
(ib. U,^).

tale si alloga nel

selli

(Kazim. I 248^!),

'

scadatis

r
?^lf
121), un
Canna
medietatem salmarum

121), pu farsi risalire

ferme, dur

pais,

non

venditoris

nianze sopra citate sussiste solo nel top. Gibisa solfara presso Agrigento

(Amico

gididas

ca.ur.uucl-

mundandum

.^1

,;,

assunto
'^'^"T
et
las, stirpones
tale

'u

l'

(ib.).

irriiiandiim

et

^^^^ ^""''^Z,
f (ka/im. ^
'nuovo
"<

261/.

136a).
Introd. 22, 28, 52; 30.

trappeto (not,

131. Gileppu.
'111

didas

i-I-

gidide

nel secondo

e,

ipsas in cannamellas cultivare (ib.

anno, gi68, nota 8),

unamburniam

1455

gileppu

di

rosatu (Giufirida

BatL 4931

Palermo

:::in

1418
Palermo

pecium unum terre vacue [..,] pr annis duobus,


pr presenti piantando gitidas et seguenti
cultivando cannamelas [...] et postea [...] si voluerlt tercio anno cultivare stripponos (not. Traverso
12 settembre);
locayit

videlicet

concessit [,.,] ad

trappeto

[...]

quoquendum ad medietatem

omnes quascumque

[...]

gitidas

(ib.

in suo
stessa

data).

1419
Palermo

dictu

[..,]

(Trasselli in

Economia

ad mundandum cannamelas,
g
Traverso 28 settembre).

'

'

i t i

do

Storia

I,

1955,

et strippones (not.

gul(l)ab

(Peli. I 210-11).

V. Introd. 28, 56.

132, Gilleba.

quod vulgo diunde Girgillus dicitur etiam iUud lignum,


aunt aquam
girando
fune
involuta
que
citur gilleba,
de puteo (Senisio 24 s.v. animulu).

1348

1427
Palermo

petium

1445

Un

Palermo

-.. ,
(Pasq. 1 318J, gtmeppu [io. 11 ^j^i> ^^,^>'
aiukbf'^,^^^^ S^ucbbo^puleb
cuocere
'nclvppar
dolce' (VS I 176), con
301.
^^DIX,
ed.
bare' (Pasq. XII 261), incUippari (Traina 477),
S^'^^^f"
itrmi
giulppe, -ppo (Batt. VI 881),
it. giulbbe, ant. it. giulebbo,
attraverso 1 ar,
ffulb. sui.
tr ^ \ u -iAo\
,4o1
nevs
guido
,
,
ne panromanzo (Lokotsch 742), dal pers.
miele e zucchero
'pozione mista di acqua e di sciroppo,
,

Provistu et ordinatu est et fnaliter terminatu per la


universitari di la felichi chitati di palermu
haventi quantitati
di cannameli, et
giditi piantati in lu territoriu
pre-

1420
Palermo

acqua

unum

gdidarum

contrata Sabuchie (Trasselli

nunc

a la allirta

existencium

S. Martino

Canna 118).

tale impegna la propria opera


in conziis et coituris
suarum cannameUarum, stirponum et
ad
gi di d aru

Per

il

sic.

gillebba

guisa di aneUo fitta

'

retinaculum

',

anche cddebba

'

pietra forata^

ft

e proprianelle mura per uso di attaccarvi animali,

mente

giumenti

(Pasq. II 223), cibbedda

'

ta pri fatila pigghiari

dove

si

legano

{ib. I

'

le bestie alla

'

palu unni

315), gibbedda

'

si

attacca la

jumen-

134.

Gudema.

anello di ferro o di pietra

mangiatoja: campanella

'

(Traina 425), anche

ciddepa e ciddeppa (VS I 713), un etimo ar. gali ab a


'schiavina,
veste che porta il mercante di schiavi e lo schiavo
stato proposto da
Pellegrini (I 156-57), con illustrazione convincente del
trapasso semanti-

prohibemus reputantes funeribus adesse, vel aliae mulieres,


seu ecclequae earum utantur ministerio, nec in domibus,
puisentur
nec
loco,
quocumque
siis, vel sepulturis, vel alio

j^3Q9P

Messina

funebria guideme,
instrumenta (Testa I 94).

'

circa

co della voce.

Da

questa derivano, col cg. Cibella,

Pirri 905), Gillebi (a,

presso Siracusa

1282,

RRS

topp.

feudum

Gilippi (a.

Amico

1089

I 508), id.

ASSO

a., ib.

feudo presso Lentini


1601, ib.),

(a

1315),
1536'

XXII, 1926, 236, nota), Gillebi (a.


V. Introd. 28, 33, 52, 53; Qn, 93^.

coiicedimus otones Judaeos civitatis nostrae


Panormitanae,
tam iUos qui in hac civitate morantur, quam et alios,

quos

de caetero in ipsa civitate contingit habitare, ut de caetero


homines vestri sint, et Ecclesiae Panormitanae, et vobis et
Ecclesiae subditi in

omn

BPI
1251

omnibus existentes de

de
hactenus CuDoanae nostrae consueverunt respondere (Pirri 132,

83,

Lagumina

I 13).

Et apud Golisanum de proventibus banci

Polizzi

camperie

ne
1281
Palermo

Gisia,

servicio et jure [...] respondeant, sicut

riae et

[,.,]

[.. ]

nemorum,

iardini,

iustitie,

platee,

gisie, villanorum

cu-

(RollRub 194).

sub aquis, censualia gisie,


rum, celamide et sacarum (ACAgr
247).
terre

mandragia, camiocularie ludeo-

Assai numerose, anche dopo l'ultima


data segnata qui sopra e fino
espulsione degli Ebrei daUa
Sicilia, sono le attestazioni del termine,
indicante un imposta personale
alla quale essi erano sottoposti, come lo
etano stati i non musulmani
sotto il dominio arabo. L'etimo l'ar.
i z
a
ali

foT

P''
M^7^
^^^^^""^

loTtitrS',
('^,^^'^^-^"f^^

ci

rias

37;

^^"^^^

Amico

alias la Gisia (a.

spa^leinent par les non-musulmans

^^*^''

553; Fazello I
1391, BiblScript II 479)

V, Introd. 28, 46,


47, 68.

Mantia 19-20).

in repureputatrices, quae intercipiuntur de coetero


maliorum
et
e,
tationibus, et pulsationibus
lustigari
debeaiit
ipsis
instrumentis
sine
strumentorum, vel
per urbem felicem Panhormi (De Vio 107).

omnes

gudema

dal doc. dell'a. 1309 noto


vocabolo, desueto da gran tempo e solo
muinterpretandolo come instrumentum^
a Du Gange (IV 134), il quale,
(ib.
id.
guiderm, guiterm
sicum, cithara ', pensa sia da emendare in
pi
torma
la
Se
musicale.
strumento
136), indica senza alcun dubbio uno
aracaratteristicamente
genuina dovesse essere gudema''', il cui aspetto
cercato, non senza perplessit
bo, l'etimo rimasto ignoto potrebbe andar
Il

'

connesso con

309),

la

radice

'azama

'

magnus

un termme non

fuit,

magna

(IV forma)

'

et

magm

attestato,

magni mofecit,

hono-

grave accidit alieni ',


neU essere a
181); il rapporto semantico starebbe
IH
ravit' (Freytag
ler la
sposo,
gudema adoperata nell'esaltate le lodi del defunto e dello
vestimenti
magnificentia, superbia, fastus ',

menti

fuit res

',

'

uzzamah
forma cfr.
praebet
pars, qua mulier magnarum natium speciem
V. Introd. 48, 50, 53; 30.

'

'

'

'

(Freytag III ll2a).

135. Halfa.

XIV

sec.

Trapani

'

utpote pignatis, scucomestibilibus et fructibus retellis et similibus, et herbis


centenarium tarenorum (La
per
centibus [...] tareni decem

Item de opera de

halfa,

de

terra,

Mantia 25).

^PP- ^'^'^ ^asteHo diruto sul fiume

524,

zammanullus audeat habere tubas, nec ioculatores,


a s secundum ritum Sarracenorum
guid e

et

in
per l'assenza di puntuali elementi di riscontro,

vetera iura terrarum ipsarum


[...] sunt hec:
baiulationes
doane, buchene, tintorie, arcus
cuctonis, bardarle, changemi(n)e, venationes cuniculorum, herbagia,
bia

Umaratim,

Quod

1312
Palermo

1330
Palermo

1210
Palermo

mVf^\

Guideme

Palermo

nuptiis (La

133. Gisia.

vel timpana, vel alia solita

locuktotes zatnIn primis nullus audeat habere tubas nec


secundum motum saracenorum in
marie et
(Pollaci 323).
nupcijs nisi per cabellotum cabelle predicte

ante 1312

11; a. 1398, Pirri 908), casale Gilepp

1308-10, RatDec 1291), Gilebi (stesso

(a.

ions Gillepi (Arezzo 15,

245

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

244

feudum
K5 Per guidema da gudema

hndlm

(Pell. I 134).

cfr,

guaddemi da gaddemi (Traina 422, 453),

dall'ar.

half'

(Freytag I 41Sa),
cfr.

'

malt. Balfa

id.

in Europa verso

cissima'
di

vocabolo, che deriva dall'ar.

Il

(DEI

'

1 f

halfa

'

'

nomen herbae

'alfa,

aquaticae

'

esparto' (Wehr 235a),

del secolo scorso

come

it.

alfa

(Lokotsch 796), con l'uso delle fibre

I 119), fr. alfa, ecc.

questa pianta, che cresce spontanea nei paesi magrebini e in Spagna,

Il prestito

medievale non fu solo galloromanzo,

(XIX 63-64), con ant. prov.

XIV

sec), ant. lion. offe

poisson

',

fr.

'

a.

siciliana,
a.

1391,

Du

lat.

mediev. alfa

'

corda

'

alfae,

ex junco Hisp. alfa nuncupato, contorta

Gange I 175);

agglutinato,

al-

FEW

il

esp. de corde en jonc

'

',

sostiene

(fime

ngr. xocvSxo, xocvTx.

420;'

infatti,

alfalfa

Mach,

funis

(Mar-

a parte la citata attestazione

(l" doc,

151)

'

XIII sec;

var.

sic.

(ME)

fossa che

'

si

Cannaci

cai.

che non

(SVS

(DTOC

NDDG

l-c;

123),

cai ...i.

',

H andaa

la

xatauttivEi

Sbc,

i]

[...]

xavSx-nv

(Trlncliera

id.

bov^
,

401).

DEI

715

s^v

spec.

',

'

'

ciera

fossa a foggia

(Wehr 304^), cfr. malt. handaq


comunemente
condotta circa le mura deUa '^itj ',

trench

'

.)

ditor

fo so

tnn^

(Busuttl

'a vai ey, a ^aje

(Barbera II 486, Busuttil 82), Bandoq

'

handaq ' vallo -onis,


91), ar.-sic. (assai frequente)
g^^ande fendi
sic. cinnaca, -u
r, 2; ecc), sta alla base del

itoSiSt,

dg

'zb

xavSxTiv

117).

(ib.

o in enormi

(Calabria)

sassi

'

(Pitr 26),
'

^ff^'l^f'^moni
u nei moni

^^-

'

taglio, spec.

P^

che si fa pe
quelo \^''^T

f.T. Jc
gozza^e

xccvSaxiQoii

-Kyq &%gi toO

(ib.

ca-

130), cinnaca (Mistretta),


^*
cannacu
g^^^'
pretti e altri animali' (VS I 699),
f a Mistretta creI
',
258)
Peli.
id.
leggere cnnacu: cfr. pant. cnnacu
m
neve non s scioglie nemmeno
la
dove
rocce,
le
fra
fenditura
'

c,

il

324, LGII

125
(ib.

voce bizantina (Giufr. 50-51,

'

1131

v tcc-

dente

riflettere

handaq

tificazio^e

1121

'fossa munimenti ergo ducm


candace), bens Par.
l'-m vallee (Dozy ^ 40
cum moenia nrbis (Freytag I 530^),

ditch

95).

sembra che non


La diversa^osizione
dimod^^^amite
precisa identificazione
sia prestata attenzione per una

stra invece

136. XttvSxiov.

(Calabria)

dimmu.^^ta^)
Brighenti I 676),

',

fa per piantare

'

(he,

dell'accento, alla quale finora

si

V. Introd. 26; 4.

ino

calabresi le

citate,

x.

una mediazione araba.

31

topp.

v S

pensa Andriotis (p.


piuttosto che richiedere, come
Gontitiuano la voce bizantina il

cannaci

558) con

xa

che potrebbe

'fossetto, solco profondo'

lianLi

arfarfa

^^.

SVS

cfl-.

al biz.

fossato, trincea

'

X^vSa^

di

handaq,

pers

(ib.

Pouvi-xoO

valium' (Du Gange G. Gr. II 1729) ^^/^

fos'sa,

dvo banalizzato

jonc provenant d'Espagne, utilis pour les filets

sussiste anche in port.

1253, con

sparte

'

aufe (dall'a. 1680),

specie, vulgo corde d'aufe,


siglia,

alfa

come

concorda nel richiamo

ni antiche
(cfr

nella fabbricazione della carta.

qui sopra
parte delle testimonianze

La maggior

ToT

awviou

txpn -^oO

435).

S. Filippo

sparto. Stipa tena-

'

xvSax

vapvi, T

1183

(Barbera II 443, Busuttil 80), stato reintrodotta

la fine

247

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

246

147).

'

(Calabria)

^f

'pfccio,

1141
Palermo

ToO xavSaxiQou
(Cusa 557).

ex tV)v XE^aX-fiv

XavSxiov

1142?

\!)TOO-Tpq)Eb TT

xavSxoov

(ib.

[...]

etepov

xataPvEt

gwi;

xvTaxT]

xavSxiov

Petralia

xpEipvcrei,

(ib.

481).

'

(ib.).

VemetGins 569) dove qu^to

(cfr.

Sicdia

si

653).

dieta

1212 Candtcattmum
sarravallis Yhannicattmt

4, a.

\L1

sic.

alfauczl

(Scobar, in

da

anda q

a t-

(Amico
319), non da 'ayn al-qatt'
I

nonostante

'

Chandtcacttm (Bar-

502):

la

'

tin

'

^^^''\^;

forma Ayncattino (Amico

Gi ia un

cioc, dell'a,

gf

^ff'Jfl)
(BAS I 96),

fonte del tagliatore


I 242a)

1124 si legge un equivoco H,Jc^^


gli esiti di
con la convergenza fra
cresciute
son
bilt di confusione
257

rova qualdie

petra ^^nai^^'^f.^^^^^^^

1 183), Cannicattini {Vini 761),


^:^l^lChandicattinii.. 1692, BiblScript II 465)

ypixv xwpcptov xa
xccvSxiov &xpi

256_Voce diversa sp dfdfa 'erba medica' (DCEC


I 110), da cui ant,
medica, ae
'medica, ae, alfacze, specie de sugla erba, alfalfa yerva
Trapani 73), che deriva dall'ar. fasfasa.

herba

sprofondare

toponomastico di esso: Cnnacu d'a


Canicattini 56 D
I 38)- Canicatti 55 B 3 e
II 491).
(BiblScript
Pii5'l304) a 1408 id.

fnle
iToSEiSi iitvu xtT'tixI.ag Sirou t
'wg
xa t aT

'

riflesso

Cefal

1173

I 548), cannacris

(VS

nella Penisola Iberica


scomparso come appeUativo, cos

arabismo

523)

(ib.

'

Come

Lipari

1148

estate

Kdaf
nana 4 >'liS
a

Alle numerose testimonianze di toponimi formati con

da Pellegrini

raccolte

(I

304-306), se ne possono aggimigere

nd

altre,

per

Zino, cantina, dispensa' (da


,

le

quali imprecisione grafica e carenza di dati comparativi lascia per lo pi

1108 ad vdlonem handicritam (White


1190 Chandec Mundic,
dictum
Chandec
Iscari,
Azuties, Chandec Set (BPI 58),
Chandez Chaser
Chandec fiUi Meedi (ib. 59); a. 1195 Andec lofre (Mazzarese Fardella 94),
Eandehelomeli (ib. 95); a. 1242 handac il mutalab, handac il kemmum
(MonHMans 35); a. 1258 ad fiumen quod dicitur Handacbilge {Belice};
oscuro

il

250:

secondo componente:

handikittain

MonHMans

1298

Chandicagliuni, Chandicagluni (Barberi I 44, 48), Jandigaglano (Barberi


165),

(STS
dubbio che abbia quest'etimo il top. i Carnuti
V. Introd. 41, 69, 71; 30.

96).

hinzir

swine, pig, hog' (Wehr 304),

"xot,pi3rao<;

152^;

sic.

il

(Montella) canzirro

porcus, aper

(Freytag I 53 U),

'

(Ba

porco, verro

malt.z.r

24, 64),

I 408.). Dalla

maiale

^^t'
(Peli.

'

ar.

hanzayr

priiia voce, alla

(Modica)
'

77)

Cusa 555, r. 21),


a. 1125 paou x^v^^P
xo^piPo.xo, (ib.
ar-sic. d-h.nzM =

De Simone

(Dozy

'

'

cfr.

bera II 487, Busuttil 82), in Sicilia


o a ^hanzr 'porcaio', cfr.

gatdeur de cochons
tamente ricondotto

Introd. 10, 16, 52, 59, 66; 113/^; tayu 272.

all'ar.

L'epiteto risale

146

xav?;pi (Cusa

&E5wpo^ Tou Xovtoc; toO

1169
Palermo

l'irpino

porcher,

quale va cer-

^^;',/^^.! ^^1,1
mentre
LGII 208)

198,

(VS

xcrirpov tiXewi;

Mect-

mulo
1
ne va tenuto distinto l'omonimo
topoderivano
cantherius)
v-^J
NDDC 130, DEI I 730: da lat.
{^^thcnl
817); Vetra Chanzm
nimi: Ganzirri 52 C 1-2 (cfr. Lokotsch
v. ray(Arezzo
10;
dictum
449)- promuntorium Raiscanzir Afro nomine
presso
feudo
e
56 C 3, 56 E 4, Chanzaria monte

-rwv Tpwv

x^-

Cakagrone (Barberi

sic, cai, ecc. canzirm

137a. XavoTiov.

;-j

325).

138. XcLvt,ipr\c,.

a.

in contrata

Secr.

DEI

tardo canaba, cannaba,

a.

1284 Handik Belchelgi


I 114);
Candiculvare (not. Maiorana 60);
a. 1391 Chandicaldasi (BiblScript II 478); a. 1393 Chandikillelczi
Chandikilkuczi (v. aiosa 16); a, 1692 Chandicahularii (BiblScript II 465);
a.

lat.

<liandaq at-tin);a.

190, da originale arabo del 1155);

(CDArag

249

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

248

l.c,

1178

(pvoiJie

Messina

olvtp..'Zhiv

-rwv xa.

St,ax(j(,Eva

zlq t

iriTcpo'xovTe ncrav y-ou ttiv va[j(,oi,piav ixou t:wv

(nfivns-

[..,]

voutiuv

xav

o u

vooxoSopiTi&v

[ .,,]

xa. a\}yv,z%ok\'f\\i.b^a, \}.i-xk

-r ijv-ca v.aX

Tou yo^aa%o\>
IlEpwpit^ovTai,
[.,.].
oOtwc;
[...] ex S votou i ETEpa
xccvoTL crou
ToO yopaffToO, &,-Kzp Ypoccras' i% Tinv SEX<pi(^v txou, xa
Tc Popiou -T xctvoTiov
uoO STsqjvou AeX.t^tou
To AovTOi; (Cusa 349-50, Guillou ActMess IH).
crou

siuslU;

Canseria

^,4^

317, Congaria ib. 319) = ^^^^f^^l


14,
chanserie presso Troma(AbSlA,
445), a. 1236 magnum vallonem
^(TabMonPol
23/),
^<^^
a Polizzi
91), a. 1379 prope fiumen chanzerie
352), i. Mi1979,
IV,
(ASS=
Ganzarla
la
di
baruni
e
I

feudum Ganzane

chele d Ganzarla 55

6; cfr.

STS 105.

V. Introd. 47, 54, 55, 71; 30.


137b, XavouTpioi;.

139, Xap(3To<;.

1166
Palermo

Il

Xewv

xavoutpios- (Cusa 75).

termine risale

all'ar.

(Wehr

cfr.

hnt

1172
Palermo
wineshop, tavern

'

',

Twv X a

cruYYSV'^g'

V p,totwp xal
P P ^
i.wvv'n<; (Cusa 664).

toO xuTou ,iavX5ou

'bar, pub',
',

'

shop

'

suttil 82),

I19d),

mak. hant

'

bottega

'

(Barbera II 449, Bu-

hanut, hanuth, chanut in docc. medievali (Wettinger 365); da

esso a torto

Amari (SMS III 334 e nota) trarrebbe

l'it.

cnova

'

magaz-

La voce

giacch deriva certo dall'ar.


hastilis latior' (Freytag I

ha

a t

poignard
cmmc-

> -m-) e di 'ayn > canni-, per es. in Cannizzam torrente di Palermo,
detto anclie^ Ketnoma, ar. Aynnizar (Amico I
234); cfr. B. Pace, Toponimi antichi
tonti arabe, in Studi medievali in onore di A. De
Stefano, Palermo, 1965, pp. 365-72 a p 366.
(con

sic.

-nd-

Me

indica un corpo di/ lancieri


di questa isolata attestazione
pugio cuspisve
basta brevis',

',

harbah

36U),

'

'lance

^^^^

'

,^^\ ,^f

.^'?^^'

Wehr 195.),
{Kazim. I 402; h i r a b Freytag l.c,
(Dozy I 264^).
soldat arme d'une lance
'

'

'/at
de
lame

251

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

250

140. Hasserifli,

damus

1193
Palermo

stras,

libere, et concedimus possidendas duas apotecas noquae sunt in centrata hasserinorum, Eccle-

siae Sanctae Trinitatis

rum (MonHMans

Come

deriva daE'ar.

Sicilia;

a.

1132

xacro-p (ib,

si

xarp (Cusa 514),

(ib.

148),

247 a;

cr.

a,

1183 bu

al-hassr

'l-hayr

(STC

H'Mari

1633;

106, 107, 401), indica sulla forma araba hassdr

(DCSC

lat.

116),

gr.

furnrius

stuoie
'

',

della

mat weaver

1178 husayn al-hassr

a.

parte dell'elemento bizantino; cfr. Frnari 51


cai.

di

della

PouXxiiP

mod.

cpo\ipvap'n5-

'

fornaio

'

4-5,

da

gr.

Peli.

Con

(CDLuc

60).
^

(Granata) dhache

l'ant. sp. djaie,

'

peregrino

P^fS"

(Steiger Contrib.

^,

f^._

agis, hadii

'

celui qui a fait le

giuntovi a sua volta per

V^^^'?^lJ^Xf'T'

Da

(Ang

Smirne

f^^^^^^^^^X^ThalLL (Lokotsch

penetrata ancne neuc lui^u


366), col quale la voce e
777).

V. Introd. 28, 29, 53,

230;

un intervento da
cognome sic. e

id.

mediev.

a Lucer Agegius

'

250a, 265a, 278b). L'accento ritratto nei cgg. e

calabresi Fssari, Fi(i)ari,

DTOC

a s

nome

il

trova in documenti arabo-greci e greci di

Ktiev

Xxaffp

Xouo-TQV

topp.

hassrm),

pi.

1),

'

stessa radice di chasira (85). Il singolare di esso,

(Wehr 2l2b;

portam Therma-

est sita juxta

Amari (SMS III 893, nota


ha s s a rIn
fabbricanti

gi indicato da

centrata

quae

8, Contr, 311).

142. Hugita.

(poupvpTif;.

1170
Palermo

(Andriotis 416).

V. Introd. 40, 53, 70; 30k.

^s^pmixEV p,

ere

tifiv

...]

^^Z'Zoroul'h^^

ToO TtpocMvTo^ mi xou


TV tioO-rov o^xov

Jsisv

Ityn^vov x

-rv

wx

[..,]

oi:xou -CT^ li-Q^poc; i^ou

o u

-v (,

av

(Cusa 78).
I

11

'!

Il

141. Xi:!;^]?.

1225
Palermo

il
:i II
::t

1142

xx^Kis- (Cusa

Tiirpos-

x-X^t]

(ib.

Tt-cpos"

\)ihc,

tuvvou

et

stabulis,

casalenum (Monli-

32).

hugtam

1230
Palermo

habeo

1248
Palermo

Chuge

1251
Palermo

tradidit in

(TabPPal 60),
in dicto darbo Jerbine

524).

Mistretta

1154

Mans

cum duobus

303).

Troina?

1142?

hugeram

xT^T)

318).

(ib.

vero

r a

quam habeo

iuxta

domum

Ga.eleme amtae meae et indico


(MortiUaro 411).
ratura et ordinatum

[juchS

in qua habito
et lectum pa-

Troina

1173
Palermo

pwreXwv t Yvwpi^ixevov toO


(ib.

!C

ti

ulou

cpscrtaic

dictus

665).

xp YouXi\[aos-

x.TX.t]

(ib.

et

[..J

domum suam

nobilis

hugira
1178

excambium

sitam prope

vir

[..,]

terras

^f^^
btatuit

[,..].

^pS

fqSod
J

,^
curn
Builli
et haeredes ^^^
u^^

teneant

praedictas

cum Hugira

[,..]

3^'

"S

i?^

ButdUiriae
Y^'-^I^tblic
Sucbac barcHuc, et via P^^^^^ic^^
est ruga quae dicitur

658),

Petralia

quam
termine, soprannome e presto cognome nei
documenti siciliani come il nostro Pellegrino, corrisponde all'ar. h a
g 'qui adit adiitve aedem
Meccae , ' qui solennia eius celebrai aut
celebravit ' (Freytag

Buttiniria

et

bu

^^^^^^^^^^^^

Il

I 344),

cfr. a.

per...

.Mii

1168 iwvvou

monttcuhm

Ypaixixa-cixoO xal xAt;

chagi

(ib.

187,

r,

14)

(Cusa 486,

r.

5), nel

kudyat d-hgg

(ib.

Rollo

215

hugita

(BPI no).

come 'piccola '^'^'j^^^''^^


termine, poi scomparso, spiegato
stabulum septumve ca
hugrah
mento greco ci:tato, deriva dall'ar.
Il

'

t.

7).

252

ARABISMI MEDIEVALI

melorum

',

'

conclave domus, coenaculum, cubiculum


(Freytag I 346,
room, celi' (Wehr 185a). Una pi ampia estensione
'

Kazim. I }82a),
del referente si

al

144, Jannettus,

'

deduce da un

Cusa 499-501), concernente


camere

atto privato in arabo dell'a.

1196 (Palermo,
una hugrah composta di due

vendita di

la

servitia, pr expensis eorum


tionia in Siciliam ad nostra
nostram presentiam, quoad
rSpano usque Messanam
nomina et cognomma et
iannettorum
rum [..]
eodem
proinde soluta
quantitas pecunie cuilibet eorum

ir
Messma

piano sopraelevato [gurfatn duale di gurfa, Wehr 785) e, al


un appartamento {bayt, Wehr 102,^), un andito {s.qif,

241), un cortile {q'ah,

v.

caha 51) e un pozzo

quaterno dstincte notantur

Wehr

ibr, bi'r,

49)^.

V. Introd. 28, 29, 63; 30.

Par

1367
Messina

rum

[
,

..]

(CDArag

606).

jannectoad usum
unam de ere ad exercitium anunam jannettarum, [.,.] sellam unam

coyraciam
sellam

[...]

magnam ad
HuUa,

[...]

unum ocrearum rukarum

nette
143.

de Ca-

sarracenis tunc venientibus

iannettis

diversis

piano terreno, di
V. sikifa

253

LESSICO

SICILIA

ixercitium

jannectarum

(BiblScript II

453).

1203

Insuper thesauro ecclesie profligato, prefatum archiepi'scopum per mensem et amplius obsedistis, et cum nihil potuissetis in obsidione profcere, erogata pecunia predictum

Ferentino

1511

unu guarnimento novu

Catania

cari

dila

ginecta cum

Capparonum ad ipsum obsidendum adducere minime duquem, datis uxori sue magnis cupis argenteis et

li

sci

per cavalcari

pi selli
ginecta (TestPat

sita

annyillato di argento

],

guarnitiom
alla

F^lo^^^}"
]ummi
una per

di

guisa et

di
la

119).

bitastis,

dalmatica de bulla valente plus quam mille tarenos, ad


hoc induxistis ut bomines ipsius archiepiscopi caperet, torqueret et mutilaret, et amicos et consanguineos ejus faceret
exulare (Huilkrd-Brholles

fu indicato da Amari

Sicilia,
'

nom

nel
I
'-

d'une tofie

Vocab,

'

in Edrisi

purpura, cendat

Wehr

47 4a,

',

(SMS
'

toffe
'

';

base di informazioni ricevute dalla

III 596, nota 1) nell'ar.

de

hullah

ordinairement broche d'or

lin,

dalmatique

'

(Dozy

I 312i^;

',

Kazim.

cfr.

232b).

^
FEW
1382
"doc'
VI
AkM
ant. gine^,

difBcile dire se afferisca alla stessa

unam de

voce killam

259), a cui

reve.ov
possono aggiungere gr. mod.

si

'ginnetto' {Brighenti II 233), sard.

i^^f ^ ^^^^^^^^j^^^^!,
DCEC
XIV -<;.^^^c
deriva, tramite lo sp. jinete
trib
della
etnico
Zanatl,
111057-58) dall'ar volg. Zenti, ar.
{V

berbera

'

'

102).

L'etimo di questo termine, che sembra attestato solo nel documento


della curia papale, redatto certo sulla

II 223, 278), gunnem


ginecm, anecm (Scobar, in Pasq.
o. ^
;solamente per uso di correre ^ Pcavallo corridore, che serve
giannetto,
it.
ant.
l'it. ginnetio,
come
434),
bei-o
fib 219- cfr Traina
fr. genet
Batt. VI 785
doc. XV sec, DEI III 1810,
S..^i ecc
gene t
cat^
^OO-l),
XIX 267), port. genere (Mach, I
Il sic,

seta

ant

(a. 1279 a Palermo, DotCostEbd), supponendo


una variante con
semanticamente distinta da h ili ah
storeae pannus longior
(Frey-

''

sic.

Zanata,

doc. secondo quarto del

rinomata per la sua

cavalleria.

La ^o^^lJ^n^n^l.

usato in espressiom
jannecta originariamente aggettivo,

rubea
-i-,

'

tag I 413d),
Il

cado

cuire peint

'

'

'

(Kazim. I 608b).

vocabolo anche iberico; ant, sp. dfoUa, alholla

de

color

de piirpura

'

(Steiger

Contrib.

257),

paiios

ant.

de bro-

port.

alfok

(Mach, I 155).

essendo

stati

il

passaggio

.-

>

46)

il

la cui

'''''''

''

P" "-^'^

T.apam

e d

nome

do^^^

un certo <a.k.o. xa^aV

di

= i) pare
DCEC l.c. e

forma (.^

g era gi nell'arabo

(cfr,

assicurare che
II

1061,

s.v.

del voprima testimonianza siciliana


meuna
(Varvaro Catd. 95)^di
cabolo inducono ad accogliere l'opinione
cavali Ueusuo significato di
diazione del termine catalano, nel doppio

della
^''""^'e tuttavia data e tenore

"'"''' ^"^'^

^^
Sicilia,

le tautologico (De Simone


>lpJ(a, U37, Cusa 521),

E.k^.T^lt^^S^sfSU:'''

anche membri della

musulmana della
Berberi partecipanti all'occupazione
az-zamt , P^l^' ^ l^^on
{baiar
hanno lasciato traccia della loro presenza
ACAgr 16) la loro ^bilxta n^^^^^^^^
bibliografia; petram de Zineth a. 1093,
proverbale,
nota; forse era addirittura
valcare do;ette essere qui ben

tra
'

'1Z^::lo,

come

w
LESSICO
254

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

non encobertat (1" doc. Giacomo I) e di qui va a


madura Ueugera, sense encobertat
(P doc. Pietro I).
ger,

'

'

cavali

amb

ar-

'

Pormeus

1348
S, Martino

ei...

iarrectu.

dicitur

navicuK que

|Hirtans

(benisio 74).
homines per flumen

V, Introd, 4, 47.
145c. lattotta.
ani
145a, latra.

1283
Messina

gerras

quadraginta quinque

(RRS

olei

rottam

1469

i,,,ottas
(not.

Trapani

iarras

1285

a r

^uuuiu
similem non stagnatam

1455
Palermo
589).

ali;iJn

tres

duas magnas et

mellis.

unum pv.m

Scrigno 22 novembre).

de eleo (CDArag I 199).

Piazza Armerina

145d. Injarratu.
1315

jarre

oleo piena trecente

una (ActSicArag II

147).

Enna

cantarla yigintiquinque

1467

1332
Palermo

1348
Martino

jarrarum

duorum

(not.

Batus

S.

Il .0,

[usus]

ti

sio_

duarum, pitarre unius


Salerno 18 settembre).

mensura

73

est olei, capiens

gyarra

dicitur

quod vulgo

Idria e, idest vas

s.).

(Scobar. in Pasc,

;..

JI

di fo;^do
di figura cilindrica, stretto,

vel est yas olei,

L...];

Gaudiu.

ad opus regendi frumentum (Bresc-

a r r a

D'Angelo 152).

1337
Palermo

(m>t.

12 gennaio).

Trapani
pitarra ^^ sive

injarruti

olei

(ib.

sextarios

dicitur

et tenellorum

nel quale comuneinente

si

^;:^Z::Z^^^^
T^^ ,,,nde

^/^.'^^^^'^^^^J
ib. ^:^"^'
conserva olio

di terra

^;

cotJperusoditen^ioli.^(I^^4m^^^
quinquaginta

gyarra

(Seni-

lapideum aquatile, que vulgo

74).

300), d...^

(VDb 1 14J. l e ^1,


anche boccale per uso di bere, brocca
4350)
brocn
boccale,
0^>.
garl^
brocca per l'acqua' (Bigalke 4508
J^^n
'
con due nwuci ('b;.i23
^^x^arl bLca, vaso, bicchiere
doc. XIV
(D'Ascoli 261), it. giara, garra {V
venez. ^''^
a. 1280 tara, a, 1288 iarra,
at
(^f .1
P
i
(TabbMUtt
da Tripoli di Sma dell a.
documento
in un

.erra, glarU

(NDDC

^"ft^ilf,]

'

ttJP^^'^

1379
Martino

mandavi

S.

1455
Palermo

iarra

calchma oy

una

grandi ructa per mictiri

mmoUu

jarra... plenam

(Giuffrida

LC

riso plurimis

li

parchimini

medietate (Giuffrida

Bott. 492),

1464

iarras

Messina

a r r a

'

fa

seu

^^

164).

ydrias

mediocres,

menzione

'"'
fractas

unam ponendi oleum, vacuam

(Gabotto
(ib.

275);

482).

Lane

incerto se l'ant. prov. iarra

FEW

idrias

seu

jarras

Siracusa

iV

doc.

55-56) siano

XIV

duas magnas (Mauceri HO).

-^^

o d<UU
vcmm ddlluiu-^1;

(r doc. a. 1449.
cat. ^arra (1 doc.
Penisola Iberica. Quanto allo sp. e ant.
a. 1370
III 498), port. ;.... (r doc.
II 1041,

;....

1478

XIX

^^-^^^^^^ff ^
^^
r^fT^SMl
iU6

DECH

XIII .ec
M^ad.

IX.LL

H
12^^^^^^

Mach^.co)
provenienza italiana (FEW,
all'ipotesi che possano essere di
Spagna
itahana sia venuta dalla
si oppone quella che la voce

(DCLC

145b, larrecta.

1293

101)""^

Lerida

iAm7s^L%.t7
J/,
ij.

^"^

""^^

con
topp., lCjII 401);
cttpD^'.lGTT
4ni"?

^^

<

^"'^"^^ Cathanie (ActSicArag

er.^;.op..ov, per Musso di


pttara a Licata Tkaina 1154.

ma

gtarra

DECH

U.CC.).

gerra

{V

Tenendo presente che

doc.

a.

1249,

la

AlcM VI 276;

forma predommante
cfr.

il sic.

Calogna

gerra della. 1283, pro-

m ^r

Portogallo settentrionale e
babile catalanismo), in uso anche nel
diretto
rappresenti il prestito iberico
lizia, si indotti a pensare che essa
appunto il tramite della forma
e che invece jarra, senza imla, mostri
siciliana.

^^
257

LESSICO
ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

256

Da

giarra deriva in Sicilia

Giarra, ecc.
significato

DTOC

(STC 1522,
'

di

top.

il

127).

barca da traghetto

darre 51 F 2, in Calabria Ciarla,


Quanto a *giarretta, il particolare

trova ripetute conferme,

'

cfr,

Ver-

nacula lingua scapha est, qua homines alveo fluminis terrae traiciuntur,

nunc Jarrecta

S.

Agathae (Pirri 524 e nota,

recta sive barca passagli fluminis diete terre

Du

Gange IV 280),

locavit et affidavit

Trapani

de

1476

promsit se obligando

id.

presso Catania (STS

omnes terras xaras [...] inclusas


Girami 23 novembre),

et disis (not,

u rn^
lacere salmas ^uc^^^as
^^
Castiglione
(not,
xara
ad opus calcarie in
[...]

21 marzo).

]ar-

Leccate (Barberi Secr. 160),

La voce, che pass poi ad indicare il fiume


Simeto (Amico II 500), cfr. a. 1360 barca que ad presens navigai et est
nel fiume Giarretta (Ardizzone 251), ha lasciato i topp. Giarretta 49
2 e

iummarris

marrarum

Trapani

cabella iarrecte (ib. 66).

[...]

1470

V. Introd. 28, 71, 74; 30.

'

is

foglie

me,..:

'

V^^o

foglia

{SYS 54),
palmeto' (Traina 439), anche amarra
^^"^'^.ZZ'^
die appare
bianca e molle
'midollo della palma, sostanza

c^, con^-

264);
(Peli. I ^92
del fusto troncato..! palma
con
concordante
gnificato un poco diverso, forse
'i'^tT
gmestra (Barbera II 408),
nianze sopra citate, malt. gummr (= g-)

Tslmo
146. lubali.

'

unam plenam

caxettam

1455
Palermo

di pulveri di

ub

1 i

(Giuffrida

Boti. 493).

iubati

1472?
Palermo

gr.

497).

(ib.

bulrushes (Busuttil 57).


Al termine, certo arabo-siculo,
InNorm 23), corrispondono i topp.
'

'

vocabolo, che designa

un prodotto da vendersi
all'ar.

ressemble l'encens ou au benjoin

'

in farmacia, corri-

gabaliyyah

(Dozy

'

substance

qui

172*).

mi

t
^,
iT\^r.
Chari eljummar (Doc.,

Giumma% B

2,

GtummaraZr^^
(Molmo^

2,

gnificai) e

.Introd. 19, 20, 28, 52; 30.

a.

C 6 Gmmmarek
Giummarella 49 E 3, Giummarera 54
(STS
83) cfr. . certam tenu^
56 F 3, 'a GUurnmara, 'a Giummarrata
tetritorium di la
terrarum vocatam la ]umarria intus
Jl^i^^L^r
Gtummara de
5. Uana i
Agrigento (not. Capizzi 25 novembre 1525),
Arabice palm^ sdvestrem silumlarisiYmi 736, 869: gemmar...

sponde con molta probabilit

cfr.

^f^ TZS)

'

'

'

ummra

Il

giummara

(Valla ?>9)

comunemente si ^^^^^
di cerfoglione, delle quali
^'''^r^ll'" II 231
gmmmara, e simili (Pasq. l^^ll'^^
onde seggia d giummara, corda di
gi.un.n.aritu^l^o,o
.J.ldel cefaglione ', con

gLL.S

87).

hec cameriphis

'

giommarra

Il sic.

Mons Giammaricarum, de lummants

(ib,

/3^,

n^h

V. Introd. 28, 34, 37; 30, 128.


147. lummarta.

148,

1255
Palermo

1312
Palermo
ante

quae petia terrarum est gerba et inculta et piena z o


riis et fruticetis et cannizzolis (App. Top, 390).

ma

Unu

Catania

valcari dila ginecta

mm

(Pollaci

sita

iumara (VNS

Il sic.

giummu

'

cum

li

soi

di_

argento per lo

guarmtiom

39).

Catania

di

mm

ca-

di

(TestPat 119).

fila

di seta ritorta con oro,

f^g^T/plfn 2H)
2hT
(P^^^^JI

per vari adorm: nappa, fiocco


a guisa di pina al rovescio,
capo: "^PP;
'
composto di vari fili uniti da un

325).

retuni di

guarnimento novu annyiUato

1511

Item de Cordis, de I u
a r i j s , scopis et Costis que
deferuntur a liparo vel aliunde de Sicilia debentur eidem
doane Targime ana tarenj v per Centenarium tarenorum

1345

Jummu.

ornamento
guisa di
foglie insieme riunite a
o molti fiori
P^^^^^^^f^^^^^t
con il %^\^'^''^^
un gambo o ramo: ciufio (Traina 439),
^J'^'l^l
(Pizzo) 55 BC 3 deriva
CorLo 18 ottobre 1374) e il top. Gummdlo
insieme a
lana, di seta legati
'

/X^j^j'^

'

1348
Martino

S.

^o

Dubbi

Cimar
rie...

[...] idest centrifolium vel cifagluni; unde Cimaria


folium eius, quod dicitur
(Senisio 46).

sull'etimo di janecta 'barca' in

iummarra

Wagner Voc.

162-63,

dall'ar

gamma

manie

a di formare

tardi,

il

prestito

'riunione di pi

un

pu

fili

di

fiocco' (Peli. I 178),

dirsi

diretto e distinto

Bencb
da

sp.

/ejato pi

sto

(Andalusia) al^uba

(DCEC
1590,

137) o alluma

DECH

nuevo de

'tallo

las plantas

(!* doc.

'

si

179).

269).

(ib.

yi'niDav Ma&apiop,Ta^ov

Yioiriiav

-r^iQvSTov

celesti

unam de gricta infoderatam de tela


scarleto, mfoderatam de pan],% h p p a m unam de
[
marturis (Gabotto 268).
de
no mbeo, cum eius pulsiUis

choppam

1463
Messina
(Trincher 519).

(LE)

1211
Gerace (RC)

si

altra

149a. luppa.

1191

mugleri oy figla di famigla


per casu di vintura la
oppa oy gunnella oy
eh
alcuna
purtassi
vestissi oy
[...]
li capituli supradrcti
cosa contra la forma di

268)'

circa a.

V. Introd. 34, 69.

GaUipoli

259

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

258

356).

(ib.

choppam

1464
Messina

unam de

buccaxino
grana infoderatam de

(ib,

481).

149b. Jupuni,
1226
S.

Severina

if)

yioii-K'Ka.

tiT]

(ib.

376).

(CZ)

jupuni

1380

sei

blanld di

tila

unum de

tela

(TestVen 59).

Venezia
1248
Palermo

upp

et

aliam tintam (Mortillaro

411).

1282
Messina

iuppam

Ti;

s"

Siio, V)

\}ia.

i% [JiET^ou

ii^

S'

HXkn)

tq

lino

upp

De

tres,

(RRS 217).

duas de buccaramo et

unam sercam

1323
Palermo

iuppam unam
item iuppam

14 dicem-

(Mauceri 108).

roba et intra li altri uno


riirm iudeu fu prisa certa
chentocbmlucali si dichi erano cosati

In

g/ppfnit

146).
quanta pezi doro (Lagumma II

(not.

unam de

seta

ad fersas (ASS^ XXI, 1896, 281).

de cindato rubeo virgatam seu afEctatam;


aliam de tela alba laboratam (Salomone

Marino 223).
i

Pittacolis

Citella I 178).

iuppam

1404
Palermo?

giuppone unum novum

1474
Palermo
i

De

bre).

1446
Noto

unam femineam de

(not.

Xtviri<;

(Trincher 487).

1299
S. Martino

1346
Palermo

giponum

1403
Cotleone

1273
Reggio

1287
Palermo

unam albam

duas,

u p p a de cendato

ialino et violaceo afEctata

una

1480
Alcamo

pp

ne

(not.

Adragna 30 giugno).

149c, luppectum.

1298

iuppam unam

Erice

Maiorana 83).

ante 1312

In primis
quid opus
Item pr
impletura

et

upp

e e t

unum album

de tela (not.

(ib. 224).

anulum de auro cum quodam lapide niculo in quo sculpita


est quoddam capud saraceni unius cum una
J u p p a ad
modum Saracenorum cum eius barba pizuta (Lanza di

Palermo

nuUus audeat implere

cultras,

luppas neque

ali-

licenciam ^abellot^C^L
panni preter notciam et
itltern pr
J;ec pit gr
luppe
unius
impletura
(Pollaci
327, cfr. La
unius iuppecti gr. u

Mantia 21).

Scalea 302, nota 612).

1406

choppam

Messina

botto 259).

1426

Ki

Agrigento

eh oppi

unam de panno

fiorentino coloris

taney (Ga-

1352-1388
S. Martino

illu

si

be

1 1

mittisi varamenti a lu
indica comu larruni et
158).
u di penitencia

ditti

donni poczanu usari

[...]

rota a

tantum vayri dossi oy cindatu

li

gunnella oy

(CaplnCDem

(Pasq.
giubbone imbottito
veste lunga imbottita,
di veste
(VaUa 39), jippum sorta
228), con gippone hec diplois dis
Il

(LW

'

li

sic.

&ubba

'

'

'

Stretta
'

da dotina, a cui

facchina, abito

ne

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

260

'

'

busto

'

'

si

cuopre

il

busto, giubbetto

'

FEW

(Pasq. II 284), giubba

con falde (Traina 358, 438), jippuni farsetto, giuppo(ib. 513), col cg. luppa, Juppa,
cammiciuola da notte
u b b a veste di cotone (Peli. I 177-78 Dozy Vtem
'

'

'

sono certo a suo favore

l'antichit e l'abbondanza delle attedesta perplessit la perdita precoce del tratto di


sonorit, di solito invece ben conservato, di -bb- in iuppa e di ^ in choppa,
ll.cc),

stazioni nella zona,

ma

forma, questa seconda, pi tarda in

Sicilia

(XV

'

'

deriVa daU'ar.' g
107-17), cfr. malt. gobba

261

a petticoat, a jupe

'

gobba

',

gown

kamra

di

col

med.

fr.

choppe non pu

sec), la cui somiglianza

stimarsi casuale.

affatto

V. Introd. 21, 28, 56, 71.

(BusuttU 56).
corpetecc.
L'arabismo, che sussiste anche in cai. jippune, fuppune,
porcontadine
le
che
camicetta
',
specie di
to giacchetta delle contadine
maschile
veste
(NDDC 339), it. giubba corpetto,
tavano anticamente
da Venezia ', oggi giacca
il cui uso si diffuse in Italia
'

'

'

corta fino alla vita,

(DEI III 1817),

o da donna di origine or., lunga e con

uomo

veste da

'

150. luriulena.

'

'

sotto gli altri indumenti ',


maniche, che, nel costume antico, era indossata
l'abito delle classi
costitu
sopravveste di uso maschile, che anticamente
imbotall'ombelico,
consisteva in un indumento lungo fino alla vita o
'

alte;

(T doc. Nuovi testi fior., aa.


guarnito di ricami e di arricciature,..
^^',
da epoca assai antica:
attestato
ecc.

656-57),
1255-1313, Batt. VI

Palermo

Item de Cuculio, Cimino, I u 1 i u I e n a


Caruya et Cera
qua deferuntur per terram per mercatores exteros debetur
eidem doanae decima (Pollaci 329).

1345

iuriulena (VNS

ante 1312

38).

Catania

'

tito'

1101 zuppa serica (CDBar V 58), a.


cfr. a. 1053 juppa (CDCav 346),
tuppam
1245 iuppam meam rubeam de cendato (CDBrind I 105), a. 1266
Liguria
in
(CDLuc
3);
meam de zendato (CDBar II 4), a. 1288 iuppecti
a.

a,

1157 iupam meam de cendato,


termine arabo con

Il
d'Italia,

1188), med.

jupa [III sec), jupet

1372-1610), ant. prov.

{V

ant. sp. aljuba

relativi al variare delle

]ube, chope,

fr.

1360), med.

(a.

id.

(XIV-XV

doc. aljupa

a.

fr.

choppe (XIV

gippon

sec),

fr.

(aa.

II

1071-72,

DECK

mode:

fr.

(FEW XIX

jupon

943), juha, sp. jubn, arag. jupn

1400)

ant. port. aljuba

1266); riflessi di
trovano anche nella Penisola Bal-

si
bb a
canica e in altre zone non romanze (cfr. Lokotsch 737, Peli. I 37).
Mentre si pu ritenere sicuro un prestito diretto di ant. sp. e ant.

gubb a

di

port. aljuba,

una

con

romanza di jupon

al-

var.

agglutinato, e assai probabile un'irradiazione gallo-

e jupet, nulla di sicuro

seguite da giubba nella sua diffusione,

pu

alla

o le vie,

dirsi sulla via,

quale

[,,,]

conchessu per

modu

dila terra et ten-itoriu

alcunu
di leonti-

perconsequens, cannapu et linu et

et

iuriulena

(LettRegB 221).

tumularum quartus decime (Giuffrida Boti.

traffici

1444

jurjurena

Corleone

483).

1450?
Palermo

oglu

1472
Palermo

n a cum

la

quartata (ib. 485).

57-59),

(a.

Mach. II

III 532-33,

ni specificandu:

sia

\upe

sec), ant. prov.

1372-80), jupon (aa.

e gipn (a. 1402), cat. jup e gip, port. gibao e jubao,

(DCEC

[...]

extragiri

^^^.

assai diffuso anche fuori

relativi derivati

con adattamenti semantici

(circa daE'a.

339)

ecc. (Peli. I

non digianu, ne Id
nixunu victuaglu

1413
Lentini

commerciali

1476
Palermo

gul

tobalias

(ib.

496).

duas de mensa unam ad

iuriulenam cum

listis

ramum

cilestris

et

reliquam ad

(Salomone

Marino

231).

giugpjulena pianta nota, che si coltiva nei campi in tempo di


sesamo' (Pasq. II 230), giurgiulena id. (ib. 232), giuggiulena
erba dal cui seme, dello stesso nome, si estrae l'olio; il detto seme si mette anche sulla superficie del pane
(Traina 439), probabilmente ddaiddalana (Marsala)
cumino (VS I 900), cai, giurgiulena, -la, giuggiulena,
giugitileju
sesamo (NDDC 302), it, giuggiolena e giurgiulena (XVI sec.
DEI III 1819, Batt, VI 879), deriva dall'ar, iulguln (Peli. I 191),
cfr. malt. ^ilglien, gulguUen (Stdget Contrib. 190), ^ulglien' sesame seed'
(Busuttil 57). Ad una variante arabo-granatina gongoll, |ulguln
'

Il sic.

est:

'

'

'

'

debbono aver dato un contributo decisivo. Per quanto concerne in particolare la tesi di

un ruolo

attivo della Sicilia e dell'Italia meridionale

(DEI,

'

2" Cfr.

veste ', 1572 ' sottana '.


II 261 ' giacca "; Vili 1548
pat sicuramente pertinente la menzione (FEW XIX 58) di zippa (a. 990,
CDCav 362), ritenuto equivalente a zipo -onis tunica ex maculis contexta (Stat, Ferrar,
'
di un doc.
velo
a. 1279, Du Gange Vili 432), che potrebbe corrispondere a iri^'riifniftV
calabrese dell'ar, 1226, in Trincher 276, quivi mal tradotto, essendo evidentemente sfuggito
262

AIS

'

Non

'

rapporto col gr, mediev. tctea

'

Tttitkoc,,

TcrEy,Ttpi

'

'

'

il

'

'

'

(Andeiotis 385).

(V doc. Nebrija, DCEC


XVI sec. Mach, I 1096);

risale invece lo sp. ajonjoli

port. gergelim

(T

doc.

I
il

71,

DECH

I 97),

vocalismo del

fr.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

262

'ssame' e gingeolin

jugioline

una provenienza

dall'Italia

couleur zinzoline

'

(FEW XIX

'

LESSICO

dubbiosi circa

lascia

59-60) piuttosto che dalla Spagna.

V. Introd. 28, 33, 53.

dove pu aver concorso

Sicilia e nell'Italia meridionale,

zione l'elemento bizantino


il

(cfr. il

cognome

et inde cultivacionis et maxime de


kadiari
(framm. not. de Ruben, cit. in Trasselli Ebrei 380).

Poich
coltivare

il

contesto lascia pensare che,

la prestazione indicata dal

',

cannamele, sembra etimo appropriato


dissecuit

'

longueur

'

(Freytag III 404),

verbo

'

le

l'opera di

sia quella di

'

piantare

'

tagliare

'

'

e
le

q a d d a 'per longum
couper ou dchirer, dans le sens de la
il

ar.

s'emploie aussi en parlant de fruits

Il

que l'on

et

dopo

termine

to cut lenghtwise, cut into strips

'

a pezzi

'

(Kazim. II 682),

que l'on coup par tranches


3 Ila),

alla

sua introdu-

Kcpoupo<;,

DCSC

58);

come

(Guillou Oppido

128).

appellativo, v.

Matteo di Ceraci e Antonio di Salemi si obbligano a coltivare le cannamele d Giacomo Vernagallo tempore plantacionis

'

mod.

in altri paesi

Per la presenza dell'arabismo


Lokotsch 997.
V. Introd. 32, 69.

1412?
Palermo

gr,

cg. Cffaro anche ligure (Peli. I 229-30, con altre testimonianze meri-

dionali).
151. Kadiari.

263

fait scher

au

(Wehr 872^),

'

cannamele da triturare nel frantoio,

cfr. xilka

soleil

Circa

il

(Dozy
'

II

153. KaT^pT)*;.

1054
Oppido (RC)

ToO

286.

TtTCpaxa tv i[xbv '6\ov xfiitov -rv


V tcXei

Tricarco

(MT)

Aoux toO

jcaipw

%a

toO xa itocrTTou YSYovTOi; [...] &[j,a tc5v ffuvoixriTpwv %ai jjio(ppvwv aToO ^cacppwv (Guillou-Holtzmann 18).

1058

luavvou

s.l.

55).

1119
Gerace (RC)

AroticTou To

Tcpeo-uuTEpoi;

1126

-rtpEUTtEpoi;

s.l.

(Trincher 129).

1141

vSpa^

cher 165).

1182
S. Marco

(pdSsXtpov

tou

Kcccpipou

ujoavvifis"

UEo-xotxTQ;

s.l.

o5

cp i

p o u

Xamu

toc (Trincher

(Schneider 262).

ETOvriCpiija

ttt]

tr) uoviJta

tou

toO x a

cp ti

jcaoipou

(Trin-

p o u

[jiovaxou

reavpfjtoi)

papppas"

ovra

(ib.

SiaxsCpiEvov

ucci.

(Cusa 89).

Bebelhagaerin

ad portam quae dicitur


greco; Top. Il 106).

piJnQV xaA-o\j[j,vTiv xf)?' ytac,

xa'';^priVEX

'K\)y]c,

'C

(da origina-

le

cfr.

79)

suttil

ii;ovu[Ji.ia

eIc, tt^iv

Kat

toO

1201
Palermo

185'),

TW

to

136).

caementarius
EV

'AvTTOvtou

Le prime due

1001-02

1054

1207
Palermo

152. Kcptpoi;.

cSl

Oppido? (RC)

tagliare

V. Introd, 22, 36, 74; 30.

KaT^

testimonianze riflettono

(Freytag

'

malt. Bagnar

e, in

'

346a),

'

stone

l'ar.

mason,

scalpellino, tagliapietre

una platea

, l'ar.-sic. ai-hangr

gg

stone
'

^'-^

'

lapidarius,

cutter

'

(Wehr

(Barbera II 440, Bu-

gr. -ik-xa-Y^p

(Cusa

577a), dalla stessa radice di chagira (72).

Gli

altri

documenti

citati

danno

la

forma di plurale ha^^arln della

medesima voce araba, travisata nel testo greco dall'inspiegabile aggiunta di


un -eX finale ^^ e rimasta legata alla designazione di una bah {' porta ') tra
le tante che si aprivano nelle mura di Palermo (cf. Peli. I 288-89),
V. Introd. 28, 29, 53, 67, 70; 30,

154. KoSi,.

1190
Palermo

ocxpi!^Ei

ToO xpipivoC Twv Xidwv Tou atnXalQM v S (TzKrimX S i E ) avw&EV Ttuywv \EYopi,[xvwv crTXa (Cu-

TT)

sa 49).

xatpiipiiv (Cusa 428).


2*3

Il

termine, che deriva daU'ar.

i 37), e ora diffuso solo

k a f i r infedele, miscredente
come cognome Cf(f)aro, 4, Caf(f)areUo,
'

'

(Peli,
-i,

in

II

passaggio dell'iniziale da x- ^

Oppido 135, nota 1, non proprio del


Rohlfs Gramm. 70; esso va quindi

x-, diversamente da quel che afferma Guillou


grecanico in genere, bens solo dell'otrantino, cfr.

attribuito

all'area

siciliana,

dalla

quale

il

certo proviene; cfr. Steiger Contrib. 226, De Simone 33; Introd. 29 e nota 108.
2W Cfr. COLUMBA in ASS2 XXXV, 1910, 343-44.

termine

^m

264

Il sic.

durum

cMa

(VS

'collina'

'

avanzo di antico cono vulcanico

811)

^'^^

magna
mouvements de

sable,..

petra

'

',

(Dozy II 450a),

monceau
frequente

'

'

(cfr.

Peli.

I 308),

'

r.

r.

19

r.

gros rocher,

258-59); nel Rollo

monticellus

'

',

(V.

da

388),

ar.
cfr.

V. Introd. 50, 56, 58.

KoXXa.

156.

Tauia T xwpcpiia xa, tq ixo tpT)Ta vTaXXa^n&a lieta o-ou [...] xal croi. ISopico ifi^lv t cv xwpcptov xal

toponomastica attuale in Ctddia 49

Ciiddia

2,

Petralia

cpniav Cv

eX''<; sic; T'f)V

xouXXav

(Cusa 653).

6,

termine, che dalla testimonianza citata non risulta chiaro se sia


stato usato come appellativo geomorfico o solo come toponimo, corricacumen rei, ut capitis, tuberis ', ' vertex monsponde all'ar. q u 1 1 a h
Il

'

tis,

coUis

',

a.

Girami 8 novembre), a. 1408 Cudie


feudum (BiblScript II 489; feudo
Cudia, la Cudia Barberi III 16,
272), Cudia brugiata, coUis in cuius
vertice crater est (Fazello I
15).

Anche

la

1173

1159 cudit ben callele (ib. 84), a. 1190 xoSie toG \am
(Cusa 49), a. 1453 la Cudia contrada di Trapani
(not. Formica 12 ottobre) = a. 1470 pariclatas duas terrarum
ex tetris ipsius Antonii vocatis
de la Cudia que sunt subtus turrem dictarum
terrarum de la Cudia (not,
24),

IH

'

Torre di Cudia o di Rasicudia a nord del porto di Trapani (Trovato Boc. 96), Cuddia di Mida (De Gregorio Pant.
235) e varie
altre Cuddie a Pantelleria (De Fiore
251, 252), il termine non raro
nei documenti medievali: a, 1108 ascendit ad
altum montem, qui dicitur Elcudie de Michael (ACAgr
27), a. 1131 cudiei al-bdat (Docln-

Norm

(Trovato Doc. 96:

localit presso Carini

tas

(v.

'

Culk

2,

sommit d montagna'), Culia feudo (Barberi


'".
Culea feudo a Malta (ib. 425)
'

dov'

Cusa 203, r. 19 = 180,


182, r. 1), o mons (ib. 224,'
'

CuUa^ 55 B
quii cima,

'

33).

Presente nella

Amlora 54 F

Peli.

cr.

31), 'monticulus' (ib. 205,

191,

'terra dura, 'lutum

'

r,

(Giuffr. 51), pant.

'

terre dure, boue, durcie

(Kazim. II 877^;

'

'

'

'

',

sables,
',

kudyah

jgjj,gj,_

cumulus (Freytag IV 19b), veine de


peu levs, mais trs-nombreux ', colline

crassa

dur

sol

^^^^^^

265

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

nella Penisola Iberica

Steiger Contrib. 206, 301;

il

termine sussiste in qualche toponimo

AlcM

460

s.v.

Alcdia).

min

ra's al-qtdlah

(Cusa 213,

r.

8)

a capite culle (ib. 186,

r.

15;

cfr. Peli. I 319, con topp. spagnuoli e maltesi), Sussiste in Sicilia nei
Culla feudo
topp. 'a Cudda, 'a Cullitta (STS 82: < lat. corylus )
,

(Barberi III 361) e contrada di Lucca Sicula (Amico I 625). Dal ture.
kule torre ', cima, vetta (di monte) (Ang, Da Smirne 489), nato da
'

'

'

quii ah

incrocio di ar.
vati rum. cul

Berg

V. Introd. 22, 68.

'

'

484(3), cfr.
ar.-sic.

(Freytag III
fovea in monte, ubi aqua fluvialis restagnat
malt. qolla 'colle, collina (Barbera III 912) e, nel Rollo ,
'

'

'

Turni, Gewolbe,

(Lokotsch 1238),

'

torre

qulay'ah

con
gr.

Verlies

mod.

',

(v.

%o\}U<; (Andriotis

(Brighenti I 328), gr. mediev, xouX

'

xouWa

bulg., serb.

'

Ma

155), son deri'

Turni, Schloss,

168) e

arx, acropolis

dial.
'

xoXia

(Du Cange

G. Gr. 1 729).
Il

155. KouXaia.

pant. culla

le si tiene l'acqua

1190
Palermo

xa

itoSiriSin

TTOTtoffEa-tev

sg-

tts-

tv [3ouvv xv kv:i^\z%ov%a.
X u X a t a s" (Cusa 49).

ad

dq

altra

'

'

caratteristico recipiente panciuto d terracotta nel qua-

accezione dello stesso termine arabo

vel generaliter, vel

Il termine, che come


appeUativo deve avere avuto esistenza assai
breve nel siciliano, deriva dall'ar,
qu1ay ah
arx parva (Freytag IH
490^), citadelle (Dozy II 397.; Steiger
Contrib. 286, con diversi topp,
spagnuoh), diminutivo di qal'a
'castello, cittadella' (v. Peli. I 316318), cfr. malt. qlefa (Barbera III
909), qlejgha ' id.
(Busuttil 250).
Jisso appare pi duna
volta nel Rollo : U ra's
al-qulay'ah (Cusa
'

'

T'riv

fictilis

',

'

cantharus parvus

qolla 'a large bellied (wine) jar

'

(VS I 819) e corrisponde


hydria maior,
qu11ah

prestito recente dal tunisino

'

barro
port.

'

[r

id.

doc.

a.

1256-63,

33; 30.

'

DCEC

'

(Freytag l.c),

(Busuttil 251), sp. alcoUa


I 102,

DECH

malt.

cfr.
'

vasija de

136), ant, cat. e ant.

(ib.).

'

V. Introd.

'

2U,

' ~rv Tlf '''^'^^


//ezdffl! (ib, 188,
u, r.

^'^-

^^^>

'

2)' ^^

d-qulay'ah

(ib.

.
^17 iz^)_
%0A\\^/
Mg sussiste

12- cfr
Peli j.
T ;>i/,
ur. i.eii.
j.^,

217,
.

'.

r.

4)

ad

traccia nei topp.


266 Pei-

errore Cilia nsil'Indce del Bertarelli,

ma

Culia in quello annesso alla carta 55

e sulla carta stessa.

2 Errati nel

DEI

leu di;

ecc.

<

torto Alessio {El. Gr. I 46) fa derivare KouXaia


dal turco qulle (ar, quii a 'torre'); cfr, xoXXa 156.

(II 1185) cudia, cuddia,

,, ^

gr.

mediev,

%ovkKa

torre

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

266
157. KoUTTttte.

1151
Palermo

inde pervenit ad terterum, quod vocatur Cedra' ()2


exinde pervenit ad cutiem qua nominatur
[...]
[...]

cutiem

adiungit ad
ascendit usque ad
et

monum

[,..],

exitur ad

inserti nei docc.

Cedra {b),
altam et lapidosam [b],
nominate Clausure Dealtas

(a,

b,

TabSMLat

termine intemazionale (cfr. Lokotsch 79), che risale, attraverso l'ar,


anbiq (Peli. I 80, 265-66, 342), al gr. ant. atigi^ -mg' 'coppa, alambicco '; l'articolo al- agglutinato (con aferesi di a-) rende probabile una

(FEW XIX

irradiazione iberica del prestito

ne tarda dello

(r

port. id.

29 e 58).

sp.

alambique

XVI

doc.

V. Introd.

(DCEC

7-8),

nonostante l'attestazio-

I 76; 1" doc. a.

1444,

DECH

I 104),

sec, Mach. I 132).

67.

moderni cgg. Cuiaia, Cuttaia corrispondono ad un toponimo, citato

I
in

cuties
cuties

267

LESSICO

un documento greco-arabo

1145 e nel Rollo , rispettivamente


[...] dq SiaxpaT'rio'iv t^? Kout-

dell'a.

159. Lattarini.

Tv ^axa YVtopi^vEVov tt]? KouT-ratec;

(Grgoire 84) e rahl quttayah (Cusa 210,

-zcLia^

citur cuttae (ib. 184,


6).

La forma araba
gatto,

r.

28), quttayah (ib. 219,

spiegata

o meglio di

'

vertex mentis, vel vertex petrae,

-a

'

tag III 462-63),

II

'

iMh). Non

danno

le

cime,

r.

12)

3)

quod

casale

di-

'

tamquam

praesectae per latum

sommet d'un rocker, d'une grosse pietre

possibile accertare se le

'

'

(Frey-

forme di cute di cui sopra si


(154) ^^^ o a KouTTaia, cut-

Nel secondo caso,

la

bam

i t

a t

urbe panormi in quarterio porte


iuxta Raha1 a e t a r i n o r u

(Contr, 339).

Aggiudicazione d un magazzino in contrata

1391
Palermo

a 1

1 a r

(Contr. 335, Top. II 29).

Concessione di un tenmento di cinque case quae dicuntur


pertinere ad Sanctam Annam nunc vanellam publicam per
quam itur de contrata Curiae Praetoris ad

1407
Palermo

Lattarinas

funzione di termine geomorfico che esse

palesemente assolvono favorisce nettamente l'etimo


ar.
V. Introd. 43; 30.

site in predicta

patitellorum in centrata

(Kazim.

attestazioni corrispondano a xoStE

tae, cuttte.

Botteghe

1326
Palermo

cuttte (ib. 189, r.

da Pellegrini (I 322) come dimin. di q i 1


1
Bergspitze '; cfr. anche q i t i
q a ta t

'

r.

ex opposito tenimenti Sanctae Catharinae (App. Top, 386,


395).

'
'

1434
Palermo

li

lactarini

czoe a lu locu di

li

fundachi (Top. Il

100).

158. Lanblcum.

Il

lanbicum

1451
Palermo

(Bresc-D 'Angelo

nome

Bresc ]ard. 119, nota 5; Amico II

151),

tuali vie Lattarin e L.


Il SIC

mcu

lammcu

dic
vaso da

'

dt cori 'afflizione

filtrare:

d'animo'

lambicco

(ib.

'

(Pasq. Ili 5), con allam-

73), allammicaturi di

grutti

li

queUa poca acqua che cade gocciolando


dalla volta della grotta
(ib )
alkmmtcansi 'andare lentamente dimagrando,
per vivo patema d'animo'
'

oper

altra lenta

viggmare

'

ma

grave ragione

(Fare 442;

ma

v.

'

(Pitr 5), lammicar

anche 5049),

it.

'

(a)lambicco

(DEI

doc. 1

105;

dVlisT^l'^^"''"'"'-^'^

LaS

i p^as

SiT

"51' ^i =nsva in ttascrizione parziale in un


' '^"? '^'' 4=^ '^'^' '^'^'^^^ ^1 Tabulai di S

Grande

(dial.

Lattarini), corrisponde,

III 894, nota 1), all'esistenza di

un sq

1426,

a.

delle at-

come

al-'attrn

'

in-

mer-

suhus 245) in epoca araba. Secondo Di Giovanni


(Top. I 52, nota), una contrata lactarini esistette anche in altre citt della
Sicilia; in una lettera veneziana dell'a. 1556 si nomina un chan dei latte-

nm

'

(v.

(Peli. II 584).

Al
attestati

singolare della forma


nell'arabo-siculo),

'

ia

Amari (SMS

cato dei droghieri

gocciolare, pio-

meta XIII sec, Batt. VIII 706-7), lat.


mediev. alembicum vas
distilatorium,
quo fit aqua rosea' (Du Gange I
174), gr. mediev.
Xa,.ixov (Du Gange G. Gr.
1 788 > gr. mod.
(Andrio is 179), ecc.,
1

Palermo (cfr. anche


256), che perdura in quello

della contrata medievale di

re

',

cfr. ar.-sic al-'attar

'

cio
gr.

a 1

ad

n (uno dei
'

1 1

'

tanti plurali in

droghiere,

Xaxip (Cusa 573-^),

si

profumie-

fa risalire

il

sic.
'

allattariarisi

'

parlare ardentemente in difesa o pretensione di checchessia

(De Gregorio Contr. 23)", cai.


resta dubbia la pertinenza dello

id.

'

allarmarsi, inquietarsi

'

(NDDC

70);

stesso etimo per pant, Uattariarisi, stante

^f'"''''"^

'J^?^''^'

- Cla\/a:K"Lfddl^r/con

fVZT^T ^^=^""^

''' ' ' '^

270 Ben pi della rumorosit della via Lattarmi, a cui accenna De Gregorio (Le), indicativa la concentrazione in essa di negozi di droghe e coloniali .

la

divergenza tra

cui le

significati attribuiti

ad esso:

'

detto della verbosit con

persone cercano di avere ragione a qualunque costo

'

'

DCEC

DECH

Libiclii.

Lib(i)us bi vel Libicus

1348

termine stato mutuato anche nello sp. datar (1" doc. XIII sec,
I 80,

161.

sporcarsi,

imbrattarsi' (Peli. I 221).


Il

I 111)

S.

Ubichi

Martino

attraverso ture, aitar, nel serbo-cr. at(t)ar

e,

269

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

268

nome

'

Il sic. libici
(Peli. I 39).

ci,

idest ventus Libie,

qui

dicitur

(Senisio 80),

di vento, che tira tra l'austro e

zefiro:

il

afirico,

(Pasq. Ili 29), limpici e limpciata (nel Modicano e nel Siralibeccio


cusano, Giuffr. 26), bhrqiu sorta di vento di mezzogiorno, periodico, in
libicca,
alcuni mari, d'estate ', brezza di mare (VS I 445), cai. lib(b)ici,
'

V, Introd. 43, 67, 70.

'

'

'

labbia, lbbic, ecc.

Due

vendono rotam unam ad opus sanie [,..] ad


opus trahendi aquam pr irrigando viridario, extra cadusiorum et libani (Braso ]ard. 66 s., nota 6).

1417
Palermo

artigiani

DEI

vendidit

Trapani

corum

queadam lagudallum seu barchictam

[...]

[...]

cum duodecim

temone, farro,

libano,

sex ban-

remis, arbore, antamna, velis,

FEW

XIX

104),

XIII

sec,

DCEC

tenda et

aliis

corredis

(net.

Forziano 13 gennaio).

Il sic.
'

libbanu

sorta di corda fatta di

'

ampelodesmo

'

'

(VDS

III 2220), ant.

mologiche,
1451

libico

',

'

(NDDC

lebbkciu

lapici,

lipici,

160. Libatium.

(T

lebech, ant. prov. labech

fr.

(AlcM VI 921),

llebeig

cat.

362), bov. lmhici (LGII 297), salent,


it. libeccio (1" doc. Bono Giamboni,

l 282),

doc. fine

llebetx

(ib.

XIII sec,

922; 1 doc.
proposte eti-

III 59-60, con estesa trattazione). Tra le


pare quella da gr. *Xi,pxiov dimin. di Xipujc?

la pili accettabile

sud-occidentale

',

enunciata da Rohlfs,

il

quale, accogliendo la

obbiezione di Corominas (DCEC cit., nota 4), che il gr. -P- avrebbe doinflusso
vuto dare cal.-sic. -v- avecs. di -b-, ammette ora (LGII Le) un
510fl).
della forma araba lebas, labag (pi esattamente lahi, Dozy II

V. Introd.

(Pasq. Ili 28),

33; 128.

strambo o canapo d'erba sparto, che serve a vari usi nella nave: libano,
',
corda che per penitenza alcuni si pongono al collo, a simi-

paromella

'

litudine di capestro, in certe funzioni

come

nella settimana santa

531), col cai. libniu, Ub(b)anu,

'

(Traina

limbanu, labanu libano, corda stramba,


fune di stramba usata dai pescatori (NDDC 362), it. Ubano (P doc. XVI

162. Lmon-.

'

La forma

'

sec), sard.

Ubanu (<

it.;

DES

II 25),

lat.

mediev. libani

(a.

1265,

DEI

a Marsiglia, Du Gange V 87), ant. prov. Uhm


1376 una corda de libant per lo pos [' pozcat. llibant {V doc. a. 1391), da cui sp. libn
(DCEC III 83-85, DECH III 639-642), dovrebbe risalire, secondo la
proposta di De Gregorio {Contr. 419), aU'ar, 1 i b a n
Tale etimo per
viene preso in considerazione con una certa cautela, giacch ad ipotesi sul-

III 2219; libanum

a.

1363

(FEW XIX 108; 1" doc.


zo'], DCEC III Ma),

a.

del

sic.

limimi

'

limone

(Pasq. Ili 60, Traina 545), napol.

'

lumione (D'AscoU 309), che deriva dall'ar. laymun,


influsso prosua volta dal pars, llmun (Peli. I 192), differisce, per un
limuni,
babilmente non molto antico di lumia (163; cfr. infatti anche
riflessi
altri
degli
quella
da
Traina 535, e il top. li Muni, Barberi I 489),
1322).
Lokotsch
ecc.
(v.
europei della stessa voce: it. limone, fr. limon,

llmiln,

Bench del termine non

attestazioni medievali in

dirette

risultino

l'importazione del termine dall'Oriente ad opera dei Genovesi


o di una sua diffusione dalla Provenza (DCEC III 83-85,

(FEW

DECH

42, con estesa trattazione)


di esso all'arabo

La prima
ne

di

si

(DCEC, DECH, DES,

il

dubbi

sulla primitiva

III 639-

appartenenza

hmita l'affermazio-

(ll.cc.) che il provenzale sia l'unica lingua


romanza che
vocabolo per usi non nautici.

V. Introd. 33; 128.

presenza del

nome

nell'Isola fa fede la menzione

e quindi, da pensare, della pianta stessa


di

una

divisa

Umonis presso Corleone

in

12), concordante con

un documento latino dell'a. 1095 (Pirri 76, BPI


quella di un documento greco dello stesso anno: ex
SiaMpaTLCsax; ylA-cou

ecc., U.cc).

delle attestazioni siciliane citate sopra

Corominas

adoperi

affiancano

Le.)

Sicilia, della

che essere riflesso

xai.

l'ar.

xopdXw\ivTi xal

limun

Xt,iJtvo<;

piuttosto che

-r-^iv

xciipav

Tfif

(Cusa 1). Potrebbe an-

il

gr. Xai^iiv

'

prato

',

nel-

Falsomiele, contrada di Palermo


-ti va-coXuxv
(v. nota 159), in tre diversi atti di vendita: a: 1164

la indicazione di confini di

aToO
Utv

<9!Xfii

vaTo).?

aToO

(xxpi-

T^

&xpt. TTis"

T^TIS'

campi

o-Tptas-

siti a

U[Ji.b)Vo<;

Twv Xipttbvuv

o-Tpi;a<; \Tiy,ovou<;

(ib.

107),

(ib.

1165 ^ca-r
1177 -ri va^oXwv

(Cusa 119),
a.

a.

121). L'alta datazione del pre-

Altrove invece

del dominio arabo (cfr. l'esisten-

stito siciliano, forse riportabile all'epoca

271

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

270

za di una contrata Burgillimonis < ar, burg al-limun, s.v. Burgium 42), non contrasta, per quanto riguarda le altre regioni romanze,
con la tesi (FEW XIX 108a), per altro non comprovata da indizi certi,
che vorrebbe il limone importato dai Crociati.

la

forma del termine arabo, forse mutuato pi

stata meglio conservata:

2231),

VII

fr.

lima e limetta,

(FEW

mod, limo

lime, prov.

16), sp. lima

it.

(DCEC

III 98-99

lig.

l.c), cat. llima

s.v.

'

'

limn), port. lima (Mach.

II

1336).
rapporto gi notato di lumia e limon- (162) si rivela
geograficamente pivi esteso sul piano semantico. Se infatti

pii

Il

163. Lumia.

tardi,

(DEI III
Uimona (AlcM

e napol. limma

il

pieno e

brano di

Falcando sopra riportato, nel quale si menziona non la lumia ', bens il
limone [acetositate sua; e cos intende Du Gange V 152), lascia sospettare che a questo si possano riferire anche le testimonianze successilimone ', sopra segnalata per le forme
ve, la medesima accezione di
nel
malt. (< sic.) lumi (Barbera II 647) e
riscontra
si
salent. e ant. fr.,
lumja (Busuttil 151). Si penserebbe a un fatto proprio dell'area sicu'

'

'

videas ibi et lumias acetositate sua saporandis cibis


ydoneas et arengias acetoso nichilominus humore plenas
interius, que magis pulchritudine sua visum oblectant quam
ad aliud utiles videantur (Falcando Epist. 185).

post 1189

Palermo?

iardinum arangiorum,

1298
Palermo

rum

1299
Palermo

De

(not.

cum

fructibus cetrorum et

exceptis
1

designassero

fusione tra

il

'

limone

'

non

il

cat. llima e Par. algerino

esistessero indizi della

due termini nello spagnuolo antico

(cfr.

Urna

medesima con-

DCEC

l.c).

V. Introd. 33, 55.

317).

(ib.

Item de tonnina, sardis sallitis, aceto et lumijs sallitis,


que extrahuntur per mare, debentur eidem doane ana G.
i pro_quolibet barrii]
(Pollaci 325). Item de Lumijs,
arangijs, Citris extractis per mercatores exteros Recipit
predieta doana pr qualibet Barcata Tarenos ij (ib.
334).

Palermo

lo-calabrese e da qui irradiatosi, se anche

non

Contratto di vendita dei frutti di un giardino,


fructibus arangiorum, unius arboris persici, et unius

ante 1312

Citella I 42).

'

164. Machadatiu-,

Ad

1317
Palermo

testimonium mulieres perhibendum nuUatenus admit-

tantur nisi in casibus infrascriptis, in quibus virorum copia

non potest, ne probacionum facultas angustetur


admictitur testimonium earumdem videlcet in
causis que emergunt in monasteriis monialium, molendinis,
Clibanis, Balneis, ginesijs, timemis, in partu mulierura

intervenire
s.d.

Item pr quolibet centenario persicorum, granatorum, arangiorum, 1 u m i a r u m


citrorum et aliorum fructuum recentium, herbarum comestibilium, ceparum, alleorum,
de-

Trapani

cem pr quolibet centenario (La Mantia

aliquo,

in

maehadar

32).

et

congregacionibus mulierum

(Pollaci

188)"'.

1342
Palermo

'Riserva dei frutti i

nota

un albero di

(Bresc lard 75

2).

machadaru voce araba... luogo dove gli uomini si riuniscono


a trattenimento, o a conversazione per solazzo in un medesimo luogo:
ritrovo (Pasq. Ili 69), macadaru (ib. 66), magadaru (ib. 72), maxadaru,
maxhadaru vuci Saracina, coro di ballarini (ib. 131), macadaru 'luogo
'

Il sic.

Il sic. lumia, vide melangolo in citro


(Valla 50), ... medicaque
etiam nunc... melangola appellamus, vulgo lumie
(ib. 24), lumia ' spezie
di limone, con poco sugo, dolce, e di soave
sapore: lomia, lumia
(Pasq.
ni 59, Traina 544), col cai. lumia ' sp. di limone dolce (NDDC
374),
salent. lumia
limone (VDS I 302; ma lima ' specie di

'

'

'

'

di riunione per conversare o sollazzare: ritrovato, ridotto

'

'

ni
fr.
1
1

'

991), passato ad

lamie

it.

ant. lumia, lomia, limia (Batt.

'

fruit

'

sorta di cedro dolce

proprio dei
passaggio

du

limone dolce,

nomi
> u

citrus

di piante (cfr.

'

Rohlfs

LGII

182,

Gramm.

forse dovuto alla labiale successiva

lutrujia, otr. lutria

<

e ant.

(FEW XIX 198-99), risale aU'ar.


(PeU. I 192), con suffisso bizantino - a

limonum
'

IX 275)

ib!

(ma

cfr.

'

mahdar

populus praesens

',

'

'

locus qui incolitur vel accolitut

locus in

'

(Traina 548),
praesentia

'

',

quo homines praesentes sunt

'

(Freytag

',

393^; cfr. Peli. I 158, Varvaro Lingua 172-73).


V. Introd. 25, 34, 63; 30.

265) e con
anche bov.

XaToupyia LGII 293 e prob. XoO-rpou per X-rpou

assoluzione', Trincher 118).

riflette l'ar.

2'i

In forma diversa lo stesso testo in RaccCoiisSic 222, 228-29, 517-18, dove


quae finnt propter nupcias et sponsalia in Panhormo .

continua:

cos

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

272

LESSICO

165. Machaluba.

mod. (Ragusa) malutu del colore della biancheria mal


ammaiutu (Giarratana) 'della biancheria mal lavata, che non
suo bel colore naturale ', di colore pallido e sbiadito ', (Vit-

desumersi dal
lavata'^''*,

nome

Machaluba presso Agrigento, menzionato in un


documento dell'ultimo quarto del sec. XIII (ACAgr 311), corrisponde al
Il

sic.

del casale

macalubba,

macalubbu

pant.

macalupa

-,
'

'

o vulcanetto di fango

salsa

quasi vulcanetto a fior di terra

',

'

'

(Giuffr. 63),

rifiuto di vecchie zol-

Etimo del vocabolo Far. m a qlb


turned over,
turned upside down, turned about, inverted, inverse, reverse(d)
("Wehr
lare

(Peli. I 266).

'

'

'

con dovizia di citazioni relative alla natura fisica del


fenomeno, da De Gregorio (ZRPh XLIV, 1924, 96-100), al quale sfugg
che esso era stato gi indicato da Cusa (Palme 363, nota 1).
919fl),

illustrato,

V. Introd.

63; 93.

riprende
toria)

'

'

sic.

'

il

avvizzito, appassito

ammautirt (Ragusa)

non ben

lavata

tr.

',

'

'

Alfio)

(S.

',

1240
Fulginei

Urso episcopus emit a Martino de Catta terras quasdam


extra Agrigentum, ubi fuit
Bincachen

'

tro-

'

'

'

(Kazim. II lls),

'

mawt

quam nemo possidet (Freytag IV 219a),


vasteland
(Wehr 1091^), accezioni che si
'

'

'

abbastanza vicine

al significato della

V. Introd. 20, 73 e note

voce

'

terra

barren, un-

presentano

siciliana,

7, 30.

ex _eo quod Johannes Brunca magister


a e h a z e n i noMessane consuetas et statutas expensas pr se et aliis
personis ad ejusdem machazeni officium deputatis et eodem
opere non perceperit [...] (Huillard-BrlioUes
739).

171a. Marattinia.

stri

pr diversis_ expensis minutis factis in mahazenis in


quibus predictum frumentum, farina et biscoctum reposita

(CDArag

Promictentes

I 557).

De

Citella I

1321-1337
Messina

Avia lu juvini unu

1348
Martino

Teca

di armi

(ValMax

ce...

eorum

quilibet

sibi

frumentum delatum in
(not.

1105

damus homines

s.l.

tare, et

in solidum dare dictum

machasseno

ipsi

emptoris

archa, gazana,

plenu

di

ogni mayneri

37).

magasen

1373

li

s.l.

serviciu oy bisognu

1380
Venezia

havi da latu la dieta chasa un'altra chasa a duy


solary
duy
de sucta (TestVen 56).

1435

amagasenum

iudei

1330

chi

Palermo

ause fari

non toccanu

magazen

la davi di lu
(SposVang 286).

magazeny

(not. Miciletto

(not,

castrorum (Pirri 1043).


R.

nexiunu Mastro Muratore, ne

maramm
de

li

in

lutati

li

De

Citella 30 marzo).

altra

persuna

lochi publici

de

la

digia,

ne

Cita sen-

(De Vio 109).

marammatis

seu fabrice

1358

incominczau a ftmdar lu castellu et multi altri turri a la


chitati, et supra la
a r a
m a si otdinau diversi mastri chi fussiru supra li operaturi et chi avssiru bona cura
di la opera (Conq. 102).

Cefaf

5 marzo).

Trapani
Cfr, Contini

oh hoc ecclesia prelibata tam circa cultura divinum quam


circa
mar ama te
reparacionem vestimentorum [...]_
magnum patitur detrimentum (CapInCDem 253).

Agrigento

^''t

et

Scioglimento di obbligo di calcina ope


moenium diete urbis (Top. II 35),

1333
Palermo

per nuUu

cum

urbium

maramma

za conscientia

aliquod repositorium, ut est apotheca, dispensa,


et similia (Senisio 66).

S.

maragmata

in dicto

191).

magazenu

[...] liberos et villanos S, Monasterii habietiam ipsos homines liberos ab angaria, perangaria

1329
Palermo

1402

J^

non

'

'

mahadinum

fuerunt

1287
Palermo

',

va preciso riscontro formale nell'arabo, dove per, dalla radice mata


w t ) mortuus fuit' (Freytag IV 218), insieme con maiot
(
mors e mayyit mortuus (ib. 219a), si trovano con senso metaforico
lo stesso mayyit, mayt
qui a un aspect de mort (terre, pays dont la v-

et

Messina

la-

controllata

96).

1284

quando

della lavandaia, del sapone, dell'acqua,


'

deserta et vacua,

(ACAgr

'

vano male la biancheria (ib.). Il vocabolo, che da fonte non


ci dato come vivo anche a Bivona nel significato di
marrone

cultivated land,
Agrigento

(VS I 142),
odore, della biancheria

intondto, stordito

'

Machazenum.

1200

'

prendere cattivo colore

gtation est aflige par la scheresse)


166.

277

1,

e, in nota; Batt. Le.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

274

Gabella

1328
Palermo

pili consistit

in hiis, videlicet;

machalugio,

lo et

De

cuctono macha-

casco, lana, coriis [...] (La

Man-

'

dear

Trapani

Il sic.

luscio

ncque inconochatum, ncque faldellas, absque


mandato cabelloti (La Mantia 35).

nocchio

macaluggiu

'

dice del cotone che avulso dal

si

(a.

1542,

Peli. I

'

(Peli. I

(Freytag I 416^);

'

licencia

et

seme

dall'ar.
cfr.

un preciso riscontro

'

'

amatus, amasius

(Welir 179/^),

'

'

331),

(ib.

un

in

cfr.

Ttb xa-rwxwpacpiou t ptaxitTc .

qutun mahbub)

(ar.

beloved

'

dee.

L'uso del sintagma

semi di cotone

',

Cefal

di

in quello del sic. finocchiu 'ngranatu

'

il

'

trova

seme del

fi-

(Traina 387).

'

V. Introd. 34, 63, 74;

30?^.

maca-

193), macaluggiu (Agri-

seme' (Pitr 52) deriva

purgatum a semine gossypium

macluso

desirable

lovable,

Quod nuUus audeat in eadem terra et tenimento suo baciare


cuctonum cum arcu cuctoni, ncque machalegium

gento) 'cotone avvolto dal


'

',

cuctonus mahabubus

cotone appena tolto dalla buccia

'

'

1146, Cusa 618)

(a.
d.

mahbub

(Freytag I 330^?):

tia 73).

s.

275

LESSICO

mahlug

venez. gottone

169. Mahumeria.

donamus

1150
Palermo

[...]

ortum

qui est prope flumen Abbes


Sarracenotum (MonHMans 187).

[,..]

mahumeriam

juxta

127).

V. Introd. 28, 29, 34, 63, 69, 74; 30

'

templum Mahometicum
mosque ',
(a. 1184), mahummaria, mahtimeria (Du Gange V 178), id.
quartier musulman (Nietmeyer 624), ant. prov. maomara, ant, fr. mahomerie mosque (FEW XIX 112), un derivato da Mahum Maometto
(Du Gange l.c), cfr. sic. mamma diavolo (Pasq. Ili 131, Traina
580), lig. mauma, Maoma caso, prodezza, per lo pii dicesi in senso ironico, un bel colpo riuscito per caso (Peli. I 367), ant. it. Macne (XV sec;
Maona in Berni, DEI III 2357), ant. fr. mahons dieux payens (FEW
Le). Etimo di questo una variante
a h u m ni a d dell'ar.
uham
m a d Maometto (cfr. anche i nomi di villani ixovxoiixixtT, Cusa
131^, i.ovxo{}]xp.ow ib. 132^, e Machamatus in Guglielmo di Puglia IH
335), da cui il cai. mahammetta, -ettu diavolo (NDDC 380), ant. it, Macometto, ant. fr. mahomet idolo (FEW l.c).
lat.

Il

mediev. mahomeria, machomera

'

'

'

168. Maliabubus.

'

'

'

'

'

1287
Palermo

confessus est se debere dare diete mulieri de predo cuctou e h a b i tarenos auri triginta novem (not. De Citella I 205).

nis

'

'

'

'

'

'

In primis pr quolibet sacco Cuctonis

1312
Palermo
ante

a h a b u b j Intromisso per mercatores exteros percipit dieta doana granum j [...]. Item pr quolibet honere Cuctonis
bubj delato per mercatores exteros percipit dieta doana

maha-

g.

ii

(Pollaci 317).

Item de ponderatura Cuctonis

m aha-

bubj
lini, canapis, Carnium sallitarum, dactilorum et
ficuum debetur eidem doane ab exteris Rotulus
per cenj
tenarium (ib. 329).
,

'

'

'

'

'

'

Di probabile provenienza galloromanza, la forma mahumeria atteanche in un doc. di Barletta dell'a. 1166: domos in Ascalone cum
molendino, et mahumeriam et gardinum cum terra ad plantandam vineam
(CDBar Vili 148). Sembra invece non vi sia qui traccia della variante
ant. prov. bafomaria
mosque ', -eria, da Bafomet Mahomet (FEW
l.c), bench il lat. mediev. huftmaria templum Mahometo dicatum, quod
aliis Machumeria dicitur
(Du Gange V 519) si trovi in Sicilia in un doc.
dell'a, 1116 scritto in Tripoli di Siria (TabSMLat doc. 2).
stata

Item de ponderatura cuctoni, mach ab


carnium sallitarum (La Mantia 22).

1312
Palermo

i,

lini,

canna-

pis,

'

s.d.

Item pr quolibet cantarlo cuctoni

Trapani

gr.

1328
Palermo

quinque

Gabella

pili

eh alo

et

L'etimo del vocabolo,

mahbub,

(plant)

',

'

da

meno

De

habba

(Il
'

forma)

(Wehr

cuctono
(ib.

mi

V. Introd.

73).

alterato nelle testimonianze citate

non molto pi

to bear seed (grain)

'

'

'

'

consistit in hiis, videlicet:

intrantis

50).

machalugio, caseo, lana, coriis

pii

e presuniibilmente scomparso
ar.

(ib,

maehab

tardi, certo

un

71; mischita 189.

170, Mautus.

participio

to produce seed, go to seed


180a), la stessa radice a cui risal'

met XIII
s.L

sec.

Di canno

ti

vististi lo

so' feruto (Cielo

ma

uto

bella,

d'Alcamo, vv. 114-15"^).

gono abasisa (1)

e chabbarasi (70); non registrata nei dizionari


arabi per
questo verbo, la forma vi figura invece
per l'omonimo

habba

'

amavit

'

272

In Foeti del Duecento,

e,

di G. Contini, Napoli, 1960, 183.

da quello jorno

v\^\

%,

avimu per usancia

1373

maracxi

s.l.

dari

1380

mara

Venezia

61).

maraxus

1443
Palermo

li

festi et a

li

noczi

acqua rusata et nanfia (SposVang 73),

di vitra de

s i

maraxium

1431
Palermo

in nostru paysi a

di

Damascu

plini di

(Bresc-D 'Angelo

273

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

280

acqua rosa (TestVen

amagasenum

1453

(not.

Formica 8 settembre).

Trapani

maschazenum
gasenum (not.

1464
Messina

seu tabernam (Gabotto


4 settembre).

ama-

127);

Scrigno

magasenu stanza dove si ripongono le mercanzie, e le gramagazzino' (Pasq. III 73, Traina 551), ma(g)asenu, malaizni,
sce:
maiii (Giuffr. 84), malas(nu) (Traina Voc. 226), con ammagasinari
',
chiudere, serrare alcuna cosa in magazzino per conservarla: riporre
lungo
a
resta
seminato,
che
ammagasimrsi dicesi del grano, o altro,

(ib.).

'

sic.

Il

151).

'

'

Il sic.

maraxa

'

hic guttus

hoc gucturnium

et

ti

et clepsydra

'

(Valla

senza poter nascere a cagione d'un'aridit sopraggiunta

sotterra,

'

(Pasq.

magazzino, stanzone
85), cai. magazzenu, -ziiem, -zzeni, mahazzeni
dalla
dall'ar.
deriva
(NDDC
granaio'
379),
che serve da
malt.
mahzen
cfr.
chasenus
e
(84);
stessa radice h a z a n a di chasena (83)
'

vtm

52), marascia di
cio

(Traina

'

568)

'

orcioletto

deriva

(Pasq. Ili 108),

'

vasetto a guisa d'or-

marassa, mirassa

dall'ar.

marass

Contrib. 200, Peli. I 166),

'

'fiala' (Vocab. 183). Il prestito

pare indipendente dalle forme iberiche, sp, dmarraja


Nebrija,

1494,

DCEC

DECH

I 145,

AlcM VII

262), port.

Cfr. Marascia cg. in Sicilia,

(Steiger

cg. e top. in

Calabria

mahzan,

magazzino, ripostiglio

'

(T

doc. almanaxa

I 187), cat. almonatxa {\^ doc. marratxa a.


almanaxa (T doc. a. 1562, Mach. I 166).

Marascio

(DTOC

179).

V. Introd. 39, 68.

1285
Palermo

[...]

terraram ipsarum, mandras seu


infrascriptos, una cum herbagio ibidem exi-

locaverit iura

marcatos
stente

(CDArag

566).

247), ant.

lani,

cat.

marcatum

Miricetti libera et salmatas sexaginta de

feudorum suorum

restuchiis suis et etiam pascua

(not.

De

Citella I 73).

1302

vendidit

Petralia Soprana

marcato

1305
Palermo

Fratres diete

[...]

quemdam

contiguis

eius vinialem

(TabMonPol

domus fuerunt,

cum

terra vacua et

30).

mah az

marcatum,

seu

non ordinandi,

mandram

prope quam roccam et quoddam


territorio diete terre Petrapertie

marcatum

magasin

(T

doc. fine

XIV

FEW Le.) risalga


FEW Le) o ad una

sec,

pi. di mahzan (DEI III 2311,


magzan (Steiger Aufm. 46), non si sa quanto antica, dalla
con -g- dovrebbe essersi diffuso in Francia, in Toscana, nel-

ar. alger,
il

tipo

l'Italia settentrionale e meridionale.

secondo tale tesi dovrebbe trodall'Algeria


varsi tra i punti di arrivo di questa penetrazione commerciale
con
orientale e dalla Tunisia (cfr. FEW XIX I15a), le varianti medievali
Senonch, almeno per

la Sicilia, che

postulano all'origine

mahzan,

quasi certamente per prestito

(Cusa 216,

r.

7)

lat,

machazen

habendi
pr animalibus eoet

(ib.

187,

r.

34).

V. Introd. 30, 47, 61, 63.

73).

1331

104);

Dubbio
fr.

Fedro de Alcala, Steiger Contrib.


invece se l'it. magazzino {V doc. G. Vil(cos

diretto, cfr. nel Rollo ar. al-mahzin

Polizzi

Vili, 1956,

>

114-15), sono sicuramente prestito

et

ornnia et singula faciendi, nec

ibidem

quale

(FEW XIX

mahzn

mahzan.

Batt. IX 425)

-h-> -eh-

sunt per longissima tempora in possessione, vel quasi pacifice, et quiete predicta

rumdem (MonHMans

almatzem

dall'isp.-ar.

dictus

et

STC

233), ar.

dominus Orlandus tenetur ponere sibi pr usu porcorum ipsorum et aliorum ex eis proventurorum [...] nemus

derivano

2289, DTOC 169).


Le forme iberoromanze corrispondenti, sp. almacn (1" doc. a. 1225,
DCEC I 138-39, DECH I 180), port. armazem (P doc. a. 1279, Mach.

(cfr.

forma
1287
Palermo

Ne

Magazzimzzo
topp. Magazzeno 50 F 5, 51 E 1, Magazzino 49 F
55 D 6, cfr. Magazinazi (Pirri 868); anche in Calabria MagaiienQ 48 D 5

diretto

cum

(Barbera III 657, Busuttil 155).

2, ecc.,

174. Marcatus.

'

marcatum

vocatum

lu

situm in

Ramettu

(ASS''

prope quam rocchettam est quoddam

vocatum

Clavistelli (ib.

105).

167. Magalugius.

1298
Palermo

Un

tale

vende cantari

mercatantili

cum

dieci

saccis suis (not.

De

a g a 1 u g
Citella II 92).

de bono bombice

^^
ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

278
ante 1407
Augusta

et l

1451-1473

non beni ad hedificari li m


(LikSIher 35); et offersi

dari

s.l.

chascunu aratu ki hagia la dieta frankiza sia


una salma di fmmentu alla mata
m a (ib,

a r a

ma

tinutu

ecclesia grandi quantitati di dinari (ib,

di

1308

maragmerii,
156).

quibus

cura

fabricae

.,,

incumbit

(Pirri

mar ammari

Duomo

e delle

mura

e della

'macchina', 'imbarazzo, confusione di cose' (Traina


568),
grande e confusa quantit ', frana di pietra
(SVS 67), con marammek
'colui che ha cura degli edifici ecclesiastici,
impiego quasi simile
all'edile

Romani'

manuali

'

(Pasq., Traina U.cc),

marammian darsi da fare con opere


Traina Le), marammari mettere in disordine,

(Pasq. Ili 108,

mgombrare, mettere tutto sossopra


SI

fa

decisamente

maramma

'

risalire

repair

'

',

marammirisi

smarammari

'

Peli.

meno

'

'

6i;)

che e un probabile incrocio di

certo

murmen

S'n.*
5407,

fabbricato

',

158, 266) aU'ar

il

murare,

murami

'

il

valida pare

fabbricare

'

l'opi-

(Traina

con maramma, lo
(Avolio 36, Gioeni 169); o quella di chi

con lant. prov. mairam, ant.

lo trae

%v^
(REW

lat.

un

'riparo, restauro, composizione di

muraglia che cade in rovina (Peli,


I 73). Molto
nione di chi, partendo dal sic, muramma
riconduce a

darsi da fare, muo-

abbattere

(D'AI.-Calv. 235-36;

(Wehr 416^),

'

fr.

id.

merrien,

^^; t," ^ in e n < m a t e r i a


DE
I 2373, Jost 72; cfr, SVS

'

(ib.)

it.

marrame

'

legname

legname da costruzione

'

l.c).

capias

curie no-

operibus coercendos

[...}

505).

per indicare

giudei e

mori conver-

XV

FEW

sec

doc.

a.

XIX

965), da cui

marrao

'

porco pequeno

dal sostantivo

che

tosto

(r

'

doc.

li

r a

forme

con -m

>

272-75), accanto a port.

1264, Mach. II 1439),

a.

sia

derivare

'

'

'

con spostamento d'accento consueinsolito negli arabismi spagnuolL

pure non

-n

Sulla difiEusione dell'arabismo dalla Spagna non

Incerto invece se

si fa

cosa proibita (DCEC, FEW lice), piut(DEI Le), o, pi preproibito


r r am

m
mu h a
isp,-ar. m a h r a m
ma

ar.

'

dal participio

cisamente, da un
to in tali

(DCEC HI

cat. e port. id,

'

'

pi antico

il

significato di

'

si

porco

avanzano dubbi,
',

la cui carne era

Le), o quello di cosa proibita (FEW Le),


nella
Sicuramente nel significato di (soldati) Arabi convertiti va inteso
Marano,^
nel
cg.
solo
Sicilia
in
sussiste
che
lettera fredericiana il vocabolo,
fede
essendo marranu titolo ingiurioso ai Mori convertiti e di dubbia

proibita agli Ebrei

(DCEC

'

'

'

'

'

'

(Traina 572) un italianismo quasi certo;


all'ar.

1189, col top. Huedmarram

la pi antica attestazione risale

Tumarrano

(v.

nota 227).

'

V. Introd.

34.

Quest'ultimo etimo

SI

e,

'

marame', marrme,

bestie

ipsis

'

173, Maraxium.

via,

[...]

maran(orum)

'

'

addice allabbruzz. marramiers


'esperto nelle arti manuali, ingeancor pi chiaramente, al cai.
marrame strame che serve da letto al bestiame
marramma, marrame, maramma ' spazzatura,
mucchio di
immondizie, quantit di detriti, mucchio
di erbacce o frasche, roba da gettar

gnoso

mandamus ut

'

'

',

debeat nostrum bene-

fieri

et

Pulci
(DEI ni 2373), anche it. ant. marano, marranno (T docc. L.
titi
(1'
^oc.
id.
mod, marran
e Savonarola, Batt. IX 830), come il fr. med. e
nuevo
(1
113-14), sp. marrano cerdo ', cristiano

'

versi per ottenere qualche cosa

titolo ingiurioso

'

marrano

L'it.

'

adeo in

stre facias applicali,

(HuiUard-Brholles

di Palermo, e in generale edificio,

'

autem qui dudum oves

Sarracenis

non solvendo, de quibus quid

fabbrica',

dei

ipsas in extalium
curie nostre
teneantur
ipsis
cabeUis
habuerunt, et cum de
mvems
eorum
pkires
quantitatem,
pecunie
magnam
solvere

De

placitum postulasti; volumus


de personis, et eos per opera

Officiali della catena, del porto,


Sala viride del Palazzo (Top. II 74).

la fabbrica del

172. Matanus.

Il sic. maramma la attracta di far


maramtna, hoc cementum ti; et
omnis rudior materia, qua edificia consurgunt (Valla
47), voce araba
che significa fabbrica (Pasq, III
107), 'il far muratura, il murare',
'

materiamen

quilla

167),

1239
Lodi

s.l.

di

per qual-

lecito escludere,

non pare

d'altro canto

mentre

cuna delle accezioni siciliane, un influsso


V. Introd. 71; 30.

21),

171b, Mafagmerius.

1345
Palermo

maramma,

ad honuri de Deu?

mar a rama

alla

279

LESSICO

(NDDC

ammasso

'mangime, foraggio invernale che si d alle


392), maramma roba che ingombra,
mucchio di rifiuti ',

di erbe secche

1308
Palermo

mar as slum

(Bresc-D'Angelo 151).

-a

'

',
quantit di gente (ib. 389). Bisogna tuttavia
ammettere, per quest'ultima voce
che solo reggina, un influsso dell'ar.
'

'

1323
Palermo

alteram parvam;
coccas duas de bere, unam magnam et
bere; item
item bacilia de bere tria; item bocalia duo de
nota 3;
Dot.
17,
(Starrabba
asci a duo de bere

mar

Salomone Marino 223).

276

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

1267

dono cultram

Cammarata

Rub

meam novam

ma

coloris

Il prestito

et rubei (Rojl

201).

de aceite
Item

Polizzi

terem (TabMans, dee. 350),

ante 1312
Palermo

Ita recipit Cabellotus pr


consueto Iure eiusdem Tintorie
de panms seu filata tingendis in
ea ad rationem

habere

per

cannam Tarenum

de Cuculio sive seta tinctis in


bushbet duabus uncijs Tarenum
Itera

Itera exigant pr

tinctoria

ribus infrascnptis,
cet:

ir qualibet

maiuto

de

mayucam,

1435

manutergk octo de cutono

Corleone

19 gennaio).

1450

sete,

mayuto

vel qui

(net.

De

cum

eo

Pittacolis

1478

tilellam

mayuti

unam

et travirserium

pr unciis

unum

unam novam
La_ voce

sicuramente

mayuti

un termine

mi

tilellam

(ib.),

rcsisLtdi's

m un
che,

del colore indicato possono

SrigSrdXt&W"'

doc. federiciano (sfuggito


fr,

unam

ib o

due documenti quasi identici nel testo, il termine


chapelet, rosaire (Dozy I 624^),
l'ar. m i s b a li a h
(Kazim. I 1042), m i s b a h a rosary (Wehr
chapelet

Tramandatoci
riflette chiaramente

m asbahah

'

457^!), dalla radice

in

'

'

'

'

'

ab ah

(II forma)

'

to praise, glotify

'

(ib. 457tf).

V. Introd. 21, 34, 38, 52; 30.

179. Matrahini.

Panormi

in centrata

Matrahinorum

(App.

Top. 391).

Matrahinorum

Matraynorum

Ruga

(Top, II 93).

Questa centrala o ruga, alla quale probabilmente corrisponde, come


pensava Di Giovanni (Top. l,c., nota 1), l'attuale Via Materassai in Pad
lermo, trae il suo nome dall'ar, * m a tr ahiy y i n , pi. del nome
fabbricante o venditore di materassi ', da mamestiere *matrah

trah

'materasso' (v. nTpaxog- 184a).

V. Introd.

7, 29, 43, 55, 70;

30.

'

aX

pur non essendogli chiaro


cosa

di guanciale-,

que habet librara argenti

135); iconam, que est cum maque habet libram argenti unam et mediam (ib. 144).

'

di colore (v.

retoT'
Sne?Jt,,T
sopra,

vo

in

cahdu- 53), nota,


'^^ ^"'^^^^^^^ ^' Ci^l d'Alcamo, con il siZ-^'^'^''''
^^.7^"'^. (S^"' IX 490)-. Una conferma della fun^'' "'^^' "^^SS^^ P^"^ deUe attestazioni date
ed una '"f'"'"
indicazione approssimativa

qui
ZisoTT

s i

1312
Palermo

plenum. Item

pr unciis

pieni bombicis

mayutu

in civitate Panormi extra Cassarum in centrata Sancti laco(ib.).


bi de Maritima in centrata

(Mauceri 110); mataracium unum


plenum lana vechu (ib. Ili); mataracium
novum bombicis
aiuti plenum. Item traver-

unum novum

mediam (DocInNorm

et

1287
Palermo

ii

mayutum
serium

unum novum

cum

Iconani

19 no-

Gambetta

vembre).

Siracusa

topp. in

in civitate

unam saki de lecto de cutono mayuto


novam
extimatam valere tarenos xii
[...]; manutergia listata de
cutono mayuto in uno tocco
(net.

'

1286
Palermo

faciam

Corleone

molino
dmassera

Masibum,

[..,].
Item de cuculio sive seta
de quibuslibet duabus unciis tar.
j,
[La Mantia 16). Quod nullus
audeat tingere setam colorum
quorumcumque, preter
qui color spectat

domus

178.

I
a.

dmazara

in colo-

j.

ad tmtoriam, nisi cabellotus


convenerit (ib. 20).

DCEC

1604,
'

1171
Palermo

subscriptamm rerum

a.

qui-

subscriptas pecunie quantitates,


videlicanna tele tingende in mayuce (mr

mayuto) taren.
mctis m m a y u t u

doc.

sp,

146, DECH I 188), cat.


1315, DECC I 212-13);

(Pollaci 338).

1312
Palermo

ve-

]'
j

(T

indipendente dalle voci iberiche,

de moldre olives (T doc.


Vernet Gins 570.
V. Introd. 40, 70, 74.

subscriptam

maiuto

De

videlicet:

maiutam

unam

cultram

[...]

'

'ti-uil

1301

dixit se

285

LESSICO

no

tra

^^"'

p-

d
''i''
^' ""? '"'P^'"" ^' ''
"'''''}"f

S er^n P^^^"'^'^^
If
l.f^'

^nt^^.S^' co^^irTdnr^^^^^^^

29)'

1^ lezione dei codici lo

'''

"'^

ntaim,

'^^ 'f^^-' ^^'^^

180. Maymuni,

1348
S, Martino

Circopaticus

caudatum quod

um,

animai

dicitur

gactu

quoddam

simile

maymuni.

simie,
[...]

etiam dicitur genus simmie villosum


et feritatis oblitus, gactu
prominentibus
maxime
Sfi(n)gia

muni

(Senisio 65).

sed

unde
corais

may-

^^
283
LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

282

1146

Cefal

1348
Martino

p,

homo

herba paludis vel

stans in palude, que


vel pratus (Senisio 86).

luogo basso, dove stagna, o

'

ferma l'acqua, e Pestate


(Pasq. Ili 111, Giuffr. 71), anche mggiu
fango, creta
(SVS 67), con margiari camminare in luoghi guazzosi
(Pasq. l.c), margignu e margum
paludoso, acquoso
(ib.), ammargar
impaludare un terreno ', irrigare troppo abbondantemente un
terreno ',
per lo pi

asciuga: palude

si

'

si

'

cai.
'

ristagnare

'

margiu

'

IV

'

allagarsi,

(NDDC

'

166b), anche

impantanarsi, di terreni

391), risale

marais, herbages

'

'

grass-covered steppe', 'pasture land',


nel Rollo marg
pratum (Peli, I
'

rr.

= pknum

7-8)

aquosum

(ib.

toponimi: Mrgio (Pantano) 56

51 F
(a.
a.

il

Margi 49

3,

1141,

ACCef

50

6,

198,

',

ri^-

ecc.

',

(VS

I 148)'

m ar g

(Dozy II 578^;

'

pratum

'

cfr. Peli. I

(Frey-

267),

meadows (Wehr 1058); cfr!


312), wdagat al-marg (Cusa'237,
'

rr.

1367

marzapanum

iVIessina

S,

^^^^' ^'"'^ ^'"^' ^^^


"'''''''

cfr.

18-19).

Ne

capucio (PoHacL 6).

unum cum

ludo uno ^'^h^^l^^S^

jj^^f11,
f\"
s.stcnte (BiblSu.pt

mar.apanum

parvos et
quinquagnta tres intra
aromatico
res
sunt
ipsorun.
magios in qdbus vel aliquoc?
subscripte (Giuffrida Bott. 483).

Ttem

1444
Corleone

marzapanos

XVI parvuli piena

mar2apana

1455-

492).

di erbis (ib,

Palermo
grandi P^i; mectiri
per dui
524).
dui et grana dechi (ASS^ XXX, 1905,

marzapani

-.1461

Messina

li

bilan/.i

tari
1/

derivano numerosi

54 A 3, Margiogrande
ad margum Johannis Bugadir
(a.

1305,

^^'&ihraci

^^'"''

doc.

sa

453).

'

"

ib.

xlvi), Margi di

ZTpa C

^"^^^ ''*'''' '"

4,

a.

176b. Manzapanettum.

manzapanettum

1422

(net,

Rubeo 8

^'^'^"^ ^^'^"'

Il sic.

marzapanu 'vaso fatto di legno

cfr.

topp. in

Vernet Gins 567 ^".


V. Introd. 2, 28, 34, 69.

per lo pi di forma

sottile,

rotonda, per uso di riporvi dentro checchessia:

1255, Mach. I 166);

luglio).

Trapani

Margicamli

L'arabismo siciliano certo indipendente


dalle voci iberiche: sp
marjal
terreno bajo y pantanoso', ant. sp.
almarjal (r doc. a. 1276)
cat. marjd 'id.' (r doc. a.
1385, DCEC I 144 s.v. almarjo), port. d-

^x^m^, campo' (F

intus dictum

mai

3-4, (Valle di)

6, ecc.;

238"dTOC

margen

Lt Hgate cum filo


pano cohoperto, sive

terreno lasciato in riposo

perg. 10), Margimillusi (a. 1264, Pirri


705), Margidiramt

'

(STC

'

all'ar.

1305 Picone II xxviii), Margimorone


t

tali

''

non zappato

terreno sodo,

terreno paludoso

tag

',

Montalbano

'

'

intrans.

electio

'

'

mSc
^^

^F

Inter I^'^f
ipsa in civitate Messane
cedale deccm [...1fiunt
videlicet
ftt
modo
uno
quolibet ponuntur in

1311

'

'

'

176a. Marsapanum, -us.

u V

maryu,

dicitur

margiu

T Xey[xevo Jwvvou /ilyaTT^p (Cusa


618);
x XyovTa tocpx (ib. 619).

10

Palustfis...

S.

Il sic.

pi;

li

(1 asq.

scatola

astuccio per

^^J^J'-'''
consemie

Traina 574), cai marzapane, 4 .aiiao, tasca


di
"^^ ^ ^^.^^^^^^
un gioiello' (NDDC 395), lue. martsapn 'sorta
1452}_ i^
(Lokotsch
europee
lingue
termine assai diffuso nelle
'

',

8168)

esso Pellegrini (II 590-97),

vari
dopo un'accurata disamina dei

sigi^^^at^
I'

attribuiti ^^ll^. ^^"^.,^^ "^


assunti dalla voce, o ad essa arbitrariamente
preferisce indicare 1 etimo
sempre precise testimonianze documentarie,
on serre des mvase de porcelaine dans lequel
neU'ar.
(Dozy li 5^/^J, agdicaments, des confitures, des pices ou de Tenere
stessa voce ^^^^ba da
di una provenienza della

martabn

'

'

giungendo la congettura
Medioevo si esportava
MarJaban, nome di una citt birmana donde nel
concorde {Voci or.
una celebre lacca; egU poi si dichiara pienamente

mtan

autonomamente
429-31) con quest'ultima conclusione etimologica,
tutto anomalo, rivela
del
t
>
Z,
raggiunta da Cardona^'^ Il trattamento
che

il

prestito siciliano indiretto.

V. Introd.

aU'atabo stesso

'^"*

' ""^'^^^^^

passaggio

71;

14.

semantico che va ricondotto


276

G. R, Cardona, Marzapane,

in Lingua Nostra

XXX, 1969,

34-:)7,

^9

Manca 50 E 6, Manca (Torrente la)


2),
a manqi' vanno certo ricon55
C
del
Toro
Manca
55 D 4,
[KCkgt 301; oggi Minga,
ad
viam
Menahe
1312
usque
a.
dotti i topp.
cotone

ib.

nota 5),

trambi

266) e forse

(Peli. I

'

a,

1321 contrata dieta de Mnacha (Picene II xxxviii),

altro

termine della stessa radice,

l'ar.

'

'

s.l.

'

Alessio {Bl. Gr.


'

v%ri

131), dal

pelle di pecora

'

e merid. naca

sic.

LGII

(cfr.

'

culla

',

Polizzi

traceria consueta et

1452

nemo

s.l.

marcatis

a sua volta dal gr,

ponete (Genuardi 79, nota

marcata

fenda et

1491

346).

cuiusvis

'

Soniam

mandra

(ASSO XXII, 1926, 229,

mrcatu 'luogo dove

Il sic.

con
Muogo con
istessa

tutti

si

la

(Trincher 487).

mrcatu, mrcutu, mrchitu ovile,


palco coi cannicci dove si seccane

iZitu

adunane

gli

nota 2).

^T'a)
^^rcoM^^

^'^^^^l^^
III 109, Giutir. 4
(Pasq.

suoi accessori]

TE (7tputxviQ(; %pz<^a'C'coff':pih\xvia tpCa, 'xovxa


IxEtpxoui; Suo, ffxxov 'va Xivv, xonEpia tpia
-K

ad dittam

pertinentia

infrascripta

Item aliud

184a. Mtpaxos".

1).

vocatum lo cann^^chadare, videlicet: feudum


vocatum Imgemi
marcatum
feudum seu

seu burfusina

Catanzaro

"

f U^?
dominium directum (TabMonPoi 352).

seu terriconditionis existat, qui_ pheuda


seu teipheudis
possit
toria in diete regno possidens,
locis, seu
preterquam
armenta seu pecora,
ritoiiis,

s.l.

xa,

la su in

hberamenti

curti

la

di

t^'^'^^^-';^\j^
reservans se herbagium dictarum

V. Introd. 30, 36, 50.

1273

marcati

et

1428

Rohlfs Quellen 150, Peli. I 268), nonostante

(cfr.

territoriu

mandri

li

di Cak(thafimi) su

(Guarneri 305).

'

che va tenuto distinto

lu restanti di

maceration,

(Dozy II l\5h), va ricondotto il sic. naca posto poco profondo


del fiume, buca nel letto del fiume, gorgo ove ristagna l'acqua, o conca(Giuifr. 71-72), con i topp. 'a ISIaca, i Nachi (STS 90),
vit del terreno
'

tang

Et tuctu

1393

en-

dell'Agrigentino.

riferiti a localit

Ad

topp.

281

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

288

col cg.
tracce di animali' (SVS 67),
luogo dove stanno i pastori,
'

'

fichi

',

'

mand

a^,

terra zappata e gi assodata

specie di radura ne bopedate',


"terreno calpestate o con traccia di
'
ib), deriva dal ar^
mrcatu 'guasto (di terreno)
'

184b. Matatacium.

1248
Palermo

debet mihi super f aciam

1265

tpiw

unam matarasii

SCO'

tarenos de-

cem (MortiUaro 412).

(NDDC

marqad

Catanzaro

l^Euypi \VT^o)\,ov (Trincher

iv

1268

reliquit

Messina

teaminibus
[...].

[...]

Item

mataracum

usitatis,

dixit

mataracia

unum, par unum de

unum

et

'u

lin-

cathedram unam

[...]

estmg

couch
(Freytag II 180.), bed ',
cubile, lectus
itopp.
questa voce corrispondono
cfr. Peli. I 267). A
'

'

ma;

ecc., 'u Marca^,


55 C 3, Marcatohianco 50 F 2 55 D 4.
^^rchaltesseltm.. MmcbaU
Marcateddu (STS 101; etimo errato), cfr.

butayb

lectum, mataracia,
utensilia et massarigia (TabMalf 233).

se habere

linteamina, cassias,

1282

capitale

428).

390),

(Wehr
Mercati 50 F
place

[...] To piv xpEPaTTOCTTpcibo'iov, xa^wq nkpx^i ixs


cryxov v, [x a t a p ir !^ o v Iv, xouTcsp-TOpEi-v v, xai

'

(a.

1,

DocInNorm

1131,

23),

^^^f^^^^'f.f^'-,^^^^^
(ib. HI 356);
Bumbunecte (Barberi I 173), Mrcatu Blancu
Nel Rollo >>,^ deve pur
Mrcatu (DTOC 179), Mrcadi (STC 2390).
trova mar^ad

(cfr.

termine marhala

Peli. I

312), per l'appellativo

'

mandra

Calabria

e preferito

(cfr. ib.).

V. Introd. 22; 288tt.

duo (RRS 217).

Messina

1285
Palermo

liceat

mataracia

lectilia a

robam seu quecunique alia suppelquibuscumque personis propria auctoritate capere

et habere (CFilSpec 73).

175. Maigium.

1133
Palermo

SiaixoLp^eo i^ tcrou t
dividit

per

medium

terra sylvestris latine

ix

-t i;

v (Cusa 516)

Lumarge

et inde

quod Pantanum, vel

nuncupatur (Puri

11"^).

Escluso un etimo tardo lat. mmcheus (STS 103), essi possono derivare, come sicuramente i Manchi 55 A 3 e gli omonimi dell'Italia meridionale (SIC 2342,
174),
dal lat. mancus > cai, piazz, manka
Norden (REW 5285), sic. manca 'sito o piaggia
volta a tramontana: baco
(Traina 558), cai. id.
terreno non soleggiato
(NDDC 384),

DTOC

'

'

'

'

'

1141
Palermo

^c, -rou

uiETXou

magnum umbrum

l^aPY

oiiixppou -riTE

vel

marg

ra

'>.^ ^^\- 1^)

(Pira 87).

^'^

mammuni
thecus

'

(Pasq. Il 208, Traina 4.30),

'

(NDDC

bambini

dei

384), lue.

bambini

'

7999),

(ib.

mammne

(Lok'otsch 1365),

scorde
'

nate, lucky

di y a

Devic 155:

(cfr.

benedetto

fortunato

'

',
',

mana

proprio

blessed

'

'

(cfr. in

monkey

a, 1158 Johannes Maimon, Peli.


Marnane, il top. Maimone 56 A
Maimoni (Mosino 104), Marnane

nome

di

una schiava

V. Introd.

(a.

uomo

nero,

ant.

',

it.

maymn),
III

(Wehr

'

'

demas
vestidura moruna
Mach. I 165).
sobre todo
'

391), derivano

I
1;

in Calabria

'

romanze

(DTOC

top.

1287, not.

De

dall'ar.

265),

lino

port.

ropa qua se ponfa


'

(Dozy-Eng. 153),

almalafa

(XVI sec,

V. Introd, 26, 29, 34, 54.

simia

'

e slave

182. Melngiana.

1309
Palermo

citruUos, cucurbitas et

nota

ante 1312

Item de

Palermo

cgg,

sic.

174); anche

(Bresc ]ard.

l'i,

Maimone,

cg.,

f.

1065

a.

ni

Citrulis,

Cucumeribus, cucurbitis, piponibus

et

nis
qui arabice noara dicuntur, similiter solvunt qui emunt ana tarenos v per centenarium (Pollaci
i 1 i

320).

ecc.; in Liguria

Mammone

melingianas

2).

maymin

adoperato come nome

Contrib.

(Steiger

'

comunmente era de

spauracchio dei

Cusa 18,

nEi'txoOv,

vestido, y

el

'

maimne, mamne

194-95, Peli. I 200), ' fortu1293b). Da questo participio

(ib, 1299i2),

1141 fou %UT

a,

manto nero
bam'

di

diffuso nelle lingue

to be lucky, fortunate

SiciHa

capra

-unu (fantasma,

I 117), gr. mediev. [xaip,oO

DCEC

(cfr.
'

',

'

-un,

cercopi-

derivare, nonostante qualche opinione di-

si fa

dal pers.
'

{crapa)

scimmia

'

IX 596; T doc. XIII sec, Peli.


(Du Gange G. Gr. I 852), vocabolo
quale

mammune

fantasma,

'

(Batt.

il

mammone,

gatto

stessa voce araba ha dato l'ant. sp. almalafa

La

(Valla 37), {gattu)

'

essere immaginario e spauracchio dei

'

mamna

it.

cai.

mammuna

',

mammna

(Bigalke 7998),

'

hic cercopitecus ci

'

spezie di scimia, che ha la coda:

spauracchio

bini

maimone

{gatto)

sic,

Il

287

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

286

1329
Palermo

citruUos, cucurbitas et
tella

melingianas

(not, R.

De

Ci-

17 aprile).

Maymonam

Citella I 57).

Il sic.

58.

milinciana

'

Milingiana (Monte) 55

petonciano

4,

it.

(Pasq. Ili 160, Traina 590), col top.


melanzana (DEI IV 2410), termine
'

non soltanto nei dialetti meridionali (cfr, AIS VII 1381


con probabile inmelanzana '), il quale deriva dall'ar. b d i n g a n
flusso di mela per la m- iniziale (Peli. I 193).
Per le varie forme con cui questo arabismo presente nelle lingue
europee v. Lokotsch 161, FEW XIX 17-18, DCEC I 444.
diffuso in Italia,
'

181. MXxaq)V,

1273
Reggio

xa,

Si'

vSutxaffiav aTf]^ cTTpiT-ra Suo

[,.,],

xoTxXXav

TTpcrivov, [JiavSXia %o%o\Xi%ia. Suo [...], i^uvvpiov

[jiXxaq>sv
Il termine,

toui;

-navpiJioi)

Tif](;

(9Xo%o.Wiyo\ic

i:'ri<;

xal

essere

extimum corpice d'toffe dont on s'envelopporis


pe tout le corps ', drap de lit (Kazim. II 91 5b), m i 1 h a f a h (nel Yocamanteau d'homme ', le grand
bulista mal h afa h e malahfah)
femmes
dont
couvrent
les
quand elles sortent
se
voile cu manteau
quivi

un prestito diretto, corrisponde


operimentum (Freytag IV 92^),
'

all'ar.

i 1

a f

'

'

'

',

'

en coton ', drap de lit attach la couverture, faisant


couverture' (Dozy II 519^^), milhaf e malhafa, pi.

couverture de

un avec

la

malhif

'

lit

'cover, blanket

'

',

wrap

'

(Webr

1009(3). I malhif di pro-

duzione siciliana dovevano essere particolarmente

183. Menaha.

'

'

'

V. Introd. 21, 22, 28.

(Trincher 487).

manufatto da Palermo indica

la provenienza del

che

crv

xX-^tjcLc,

craXepiVTf]!;,

belli e richiesti in altri

L'etimo del

sic.

bbunaca

'

pozza d'acqua

',

'

ricettacolo d'acqua sta-

maceratoio per
macera il
manell'ar.
individuato
il
lino o per la canapa
(VS I 477) viene
aqua
locus ubi restagnat
n a q i (Peli. I 149, 252), pi, di m a n q a
(Freytag IV 326b), quagmire, swamp, bog ', sump, place where water
gathers
(Wehr 1165^), cfr. l'ar,-sic. manq.' del Rollo (Cusa 207,
r. 5) = ad menaka scilicet ubi mollificatur Unum (ib. 182, r. 33). Se a

gnante dove

lino o la canapa

si

'

(Giuffr. 66),

'

'

'

'

'

'

'

'

'

m anqa

'

risale

il

pant.

manca

'

fossa per la macerazione della canapa o

paesi .

Cfr. Dozy, Viem. 400; Au rapport d'Ibn Djobair les Siciliens " portaient des
lihafs (sinonimo di malhif) superbes ", en conservant, sous la dynastie normande, le co278

stume musulman , Notizia di esportazione di 4 brocade blankets [malhif) dalla Sicilia


nel 1128 d Sh. D, Goitein, Sicily and Southern Italy in the Cairo Geniza documents,

ASSO LXVn,

1971, 9-33 (precis,

a p.

32).

'V

mm
284

\..^^^ \

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

LESSICO

289

177a. Masara.

1176
Palermo

Concessione di molendinum
juxta portam Rote
endas cannas me lis, quod

ad

mataraccia

1296

Nulli

Messina

mataracia,

De

quatuor de fustagno (not,

Citella

178),

mo

saracenice dicifur
;
a r a
^"''""' '' Pertinentiis suis (Pirri
452, Top!

Il 76)

1287
Palermo

omnino

curialium, officialium

[,,.]

robas lectorum

et alias

decrevimus

licere

accipere (Te-

[ ,..]

sta I 75).

1206
Palermo

' ^'"'''' ^-^ ^li^ terram In qua


''"'''' "'^^" '^"^^^^"^^ P'^^dicte
Sanate

M.?

TtnWis e?;.';

1303
Palermo

a septentrione est

planum

Ma

a r e

faciem

1298

unam materacii

(not,

Maiorana 18).

Elice

mataraciorum,

duorum

1304

terciam partem

Corleone

rum duorum,

1349

ma

a r a 2

u (VNS

ma

a r a e

u unu (TestVen

cultre miius

(TabSMBosc, dee.

plumacio-

49).

curie (Top. II 12),


49).

Catania
177b. Mazararl.

1380

59).

"Venezia

1483

matarazam

Alcamo

tela

(not.

unam novam plenam

et

cum butana

di

Adragna 5 ottobre).

184c. Matarazarius.

Philippus

1287
Palermo

matarazarius

(not.

De

Citella I 64).

L'esistenza di una contrata Matrahnorum a Palermo (179) indianche in mancanza di attestazioni isolane dirette, della presenza di
un riflesso siciliano dell'ar. m a t r a li locus quo quid proiicitur (Freytag III 47<2), cfr. malt. mtrah luogo ove alcuno si sdraia, materasso, piuzio,

'

'

SCIO di pietre che

servono per tenere

'^J^}^S^o

benTn fnZ

',

fa-

'

maccio, stramazzo
quilted bed
la
(Peli. I

14
e r ma t
675),;^4
^agpsra
a press,
)>
;'aps
)

<

-^

'

ann'
an
oil press, an

'

^/

T^^"'
mll

oil

'

^ ^

'

^'"'''^

strettoio

'

^^ ^li^o

'

(Barbera ILI

(Busuttil 154) 2".

'

'

(Barbera III 750),

(Busuttil 193).

Ne

come

matress, a bed, a paded bed, a

d conferma la forma

quale sopravvive nel bov. mtraho

ritenere,

'

'

materasso

tanti arabismi peninsulari, di

'

gr.-cal. [i-i-xpaxog,

(LGII 320) ed

provenienza

(DEI III 2389, LGII Le.) al tramite


La stessa radice ar. tarata nel sic.

sto che da ricondurre


tico biz. ""iJ,Tpaxov.

pr

(Pollaci

346y^XfrL!la

norum tempore trapetum


ubi

et

come
SzELLo'al/yl '^T''!' ^^f"/" '""^'^ fi^" de masara
" ' ^" ^'^ A- dexteram Sarrace"
cannL m.liaf

in Calabria, dal tipo

un

di

q"q"^ appeUata, quae corruDte


Lrl^V
j-^
Cfr. anche altrove . ifvrf-

''^''^''f^''''
normlni
noimuanis nommatur.

Pheudum, vocatum masera


seu

luZacu\;\S

Vi,

?^ m""

^^*'^'^''''

correpta media a Pa-

195^'"^"

^^^ ''"^-^ ^"dda^

tarazum

a,

(Pasq. Ili

1274

(a.

a Bologna,

1248; mataracium

DEI

126, Traina 578),

ipote-

Sicilia

mediev. matarazum {mater-, mair-, matal-,

ha

-actum, -assium, ecc., Niermeyer 660), che proprio a Palermo

sua attestazione pi antica


^''^ Apostolo dicala

lat.

da

iarcha (264).

Tuttavia l'arabismo diretto rimase assai presto surrogato, in


277

siciliana, piutto-

cai.

Le.) e
d.

a.

1255 a Venezia, ma-

che continua nel

(NDDC

325), in concordanza col resto della Penisola.

forse la

sic.

398), salent.

mataraxzu

id.

(VDS

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

290

Europa delle forme di questo tipo (Lokotscli


1446),
suppone giunto in Occidente con le crociate (FEW XIX
123-24), ha

Alla diffusione in

che

si

certo contribuito

prov.

matalas

deUo stesso

galloromanzo, con ant,

il

(XIV

fr.

materas,

fr.

mentre nell'iberoromanzo,

sec),

mateks, ant

accanto

muddese

prevalgono quelle direttamente mutuate


daU'isp,-ar.
almadraque (r doc. almatraque circa a.
1250)
cat. ant. dmatrac (T doc. almatratz a.
1086, DCEC I 141
I I82'
almatrac a. 1084, GMLC 84), port. almadraque
(< cat' ?'
doc a'
1359, Mach. I 165).

'

con

'

V. Introd. 4.

7, 8, 29,

gentile, affettuoso

tenero, molle

cio;

34, 43, 52, 66.

e molle

pinlo quand'ha

al

lisus,

...

aureis

budas duas, mataracia quatuor

[...]

suttanas quatuor [...], sagnias


duas,

lam unam cum


(not.

De

mariudo
Citella

michichalam

(?) argenti,

par

hi

unum de

circellis

178).

(Andreoli 247),

moUese

it.

doc.

l''

una de

cristallo

cum pede

argenteo

deaurato et la bucca de argento deaurato


(not. Formica 8

'

il

^^ '\?^^^S^^
^^^ 'lucerna', rispettivamente con manico {manudo: mamcho?) e con piede, se, come
pare, corrisponde

all'ar

(Freytag II 430.),

ma^'al(a), mi's'al

"'

"

hght'(Wekr\c')

'^^''^' ^^''^''^

'

m a T al

torch

"

Web!

429^),

'

(VDS

9146),

(ib.

morbido, tenero,

guscio tenero

'

',

di ca-

di frutta dal guscio tenero

XVI

sec,

DEI IV 2489;

se

un

influsso di lat.

mo

non pu essere
forma

1 1 1 s

per la quale un passaggio successivo

molto

labiale

<

<

muddisi

facilmente pensabile i u

pii

mo

1 1

s i s

> u
>

to

V. Introd. 34, 39, 50; 30.

Soderini,

affatto esclu-

ant.

sic,

mil-

accanto a consonante
i

richiesto

induce a prendere

in

da mddisi

seria considera-

zione la possibilit che all'origine delle forme meridionali e siciliana sofondant (fruir), qui a beaucoup d'eau
a 1 1 a s i
pra ricordate sia l'ar.

ond dans

et qui se

la

'

bouche

',

ma

1 1

m1

designe une

i s I

de granades, de caroubes, de chtaignes, d<


noix, de noisettes et semble signifier qui a la peau lisse (Dozy II 612^),
con un riscontro semantico ancor piri preciso nel malt. melUsi lewi

de certains

varit

fruits,

'

'

WW

mud-

727).

settembre).

ucerna

'

'

<mellensis<mel, mellis),

so, specie in presenza del piti raro tipo muddiscu, la

St assegnano tn dote-,

1453

si

(voce d'area merid.;

'

Batt.

185. Michichala.

Trapani

'

id,

mulls

8524), napol. mellse

(ib.

'

'

Orbene,

1287
Palermo

maddesk

muddiscu

'

anche

73), salent.

(ib.

'

< moUensis)

(D'Ascoli 340:

'

aggiunto che

'

apre facilmente

si

moUese, col guscio molle

mullis (ib. 9150) e

muUese

noce che

'

'mudds (Bigalke 9084:

366), lue!

sp.

DECH

< *mollensis < mollis),

426:

{nuci) ameitsa, amejisi


disu,

forme

(NDDC

spaccarella'

iilone,

*matrh,

291

LESSICO

'

mandorla che ha

sorta di

ma

1 1

suttil

s I

147),

almonds

'

,
'

1 s I

flabby,

(ib.

187).

il

guscio flocido

lewi melliesi

husked almonds
Forse da qui

'

'

'

(ib.

<

(Barbera III 692, 732:


tender,

sheUed almond

168), millesi

'

flaccd

anche Vassallus Millisius (a.

'

ar.

(Bu-

husked
1194,

ConsPrivMess 125).

V. Introd. 33,

69, 73; 30.

186. Millisus.

1329
Palermo

187. Minata.

amigdalis dulcibus

millisiis

(Bresc Jard. 73, nota 9).

1248
Palermo
cordo

noce e

Hu

.Tr? ^"^^^^^'^T^^"^'
"'

Ir

di dettaglio, esiste

'^

T'.-^f
n^il'Tp'"'^n?or'

'^- "'"'^^"'

"*"

'

un

sostanziale ac-

^ggi'^^o di mandorla,

"''^"^^

'

s:

apre

facilmente

(di

noci,

mandorle)',

'

meddise, millise 'che


'a buccia tenera

(flutto)

[...]

aliam tintam,

manus epitropomm meorum (MortiUaro 411-12).

*^^"^^^^i' ^^'^idi, contrario

^^ g"^" "^ duro: moUese


Zmk.\' r/j^""''^''''''^'
"""""^i''
9^P-och.tela (Traina 613), cai. moddl
se
seZuhTlT''"'
mu^dm molhse mopst, mad(d)ise,
mel(l)ise,

arcam unam, juppas duas, unam albam et


maynaram parvam, pacile unum parvum, faciola duo de cucutt. et philaltum [..,]. Item habeo
minaram unam magnam, quam volo ut vendatur per

judico ei

minaram unam (DotCostEbd).

1279
Palermo

chere

1287
Palermo

mortarium

manubrio, concam unam, bacilia duo,


(not. De Citella I 179).

unum cum

minaram

unam

monara una grandi... monara una grandi di brunmonara una pichula rupta (not. G. Traverso ASP
ND 776,
212-218v),

1432 circa
Palermo

zu...

fi.

Il termine,

corrispondente ad

gato da Burgarelk (not.


cioli

De

un

Citella I

oggetto di uso domestico, spie274) come ' sedia grande con brac-

esso per riflette chiaramente

';

'lychnuchus,

manrah

l'ar.

'

candelabrum,

locus lucis

'

lanterna' (Freytag IV 351a),


espce de
grand chandeliet plusieurs mches et destine clairer
les appartements
(Dozy II 736b), cfr, malt. mmra candeliere, lucerna
di terra
cotta (proprio come quelle orientali usate anche in
Sicilia, a vari becchi
e ad olio d'oliva) (Barbera III 762),
an earthen lampe (Busuttil
'

'

'

'

293

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

292

'

'

198).

Il prestito certo indipendente da sp.


dmenara seiial que se hace
con fuego en lugar elevado (T doc. Alex., DCEC
I 148,
I 190> port. almenara, Mach. I 167), candelero sobre el cua se ponlan candiles de muchas mechas para alumbrar todo
el aposento
(DAc 66), dmenar pie de hierro rematado en arandela erizada
de pas donde se'clavaban teas que, encendidas, servan para alumbrarse
en las cocinas de las
aldeas
(ib.), cat. dmenara
tdaia en lloc elevat ou s'encenen fogueres
de senyal ', ant. cat, mena de Uumenera o
'

dall'ai-,

mentna
smeli

'

m
'

1 1

'

foetens

gran fetore

(Busuttil

'

(Freytag

IV 238^,

(Barbera III 692),

'

169), mintna

'

id.

'

(ib.

Peli.

a great

'

189) e

268),

il

cfr.

malt,

stench, a nasty

stilile,

top.

d-'ayn

ar.-sic.

Dal termine
derivano vari toponimi: Mentina 51 E 1, (Molino) 55 A 2, Mtntena (La)
55 B 3, Miniina 50 F 5, Mntin di Fora 55 B 1, cfr. a. 1136 tisque ad
vdlonem Mintine (DocInNorm 29), descendit de Vallano Mintine (ib,
30), a. 1141 Mentim (Pini 86), a, 1159 a Mittino usqtie ad litus maris
(ACAgr 45; cfr. Mintine ib. 311), a. 1305 usque ad vallonem Mintinae
(Picone II XLiv), feudo Mintini (Pirri 731), Mintina (Amico I 174),
al-mintnah (Cusa 233,

r.

8)

jons jetidus

(ib.

196,

r.

17),

Mentina piccola e grande (ib. II 411, nota).


V. Introd. 35, 41, 54, 64; 30.

DECH

'

'

189a. Misida.

'

'

'

a. 1410,
V. Introd.

DECC

fanal

'

(r

doc. in questa acce-

1141
Palermo
1143

del 1196).

1153
Palermo

vuaXXaYELV tGv iqtiETpwv otxTQuirwv,


ovTWV xal SiaxEi^xvwv v tt) TtaXaia rtlsi %a.v6g\xo\)
ToO nnkvi v tu e^wtixw [xpr]
zie, T^v pp.Tiv
[X i cr t T

I 214)'^.

52.

'iwc, de, Tv ^axa tv


xaTpx[jiEvov ix-v-hv
(Cusa 18),

T VEpv Tfi?

[A

UT

liiv-TTEva?, mi EX Tf)
mytv [...] (ib.

xpouin r]q

e V

[iUteve

[xvteve

1207
Palermo

et

n-hvitwav

1312
Palermo

midi sia

y,

Ut

tendir

Misid

i s -

usque ad rugam, et domum Nicolai Simenis


Madassar Saraceni (Top. II 106).

contigue taberne Johan." semisi [...]. Item


side prope domum diati Barth." [.,,].
census
ludicis
i s i d e
Item census duarum Apothecarum et
quondam Roberti de Panormo (ib. Il 95),.
j

Mi

5i5o[^v

xai

vapvvT] xa

1360
Polizzi

561).

mntim acqua fetida che scorre nelle miniere


di zolfo
sorgente di acqua minerale puzzolente,
ricca .di solfuri' (GiuflEr. 71) deriva
ILsic.

yXxac, (Cusa 31).

Est itaque in eadem parte septemtrionali quedam


si da diruta (ASS' VI, 1940, 87),

-z-qv xTKiv Sitou ecttiv iiSup


XeripiEvov
B% Si Suo-p,; pxtxsvov ex t
^u&v iiSwp
(Cusa 116, Trincher 156).

KpoTi

nX't]^

1197
Palermo
me,

s.l.

T^iv Ttapoucrav

TTic,

188. MivTEva.

1136?
Palermo

(Garufi Gens. 89, transunto

vinea que fuit de

'

'

zione

Misida

1121
Patti

nem

et expedit habitare et

'

'

terre Castri Johannis extra habitacioi s i t a


positus christianorum, in quo Judei eorum
habebant et trahebant continue incola tum, sit dirutus [..,];

Rabatus Judeorum

'

possint

eorum more

sequenter (Lagumina

1 s i t

ipsorum de novo ubi

solito celebrare officia construere subI 66),

189b. Mischita.

1340
Messina

per universitatem Judeorum electotum


in

eorum

excommunicarunt

Mischita eundem Aronem

(Pirri

410).

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

294

quod nemo Judeorum ipsorum predicet in


licencia prothi (Lagumina I
78).

1364

ne

Catania

1393

mischita

in la loru

kita

i s

mento

si-

goga

oy oratoriu

(ib.

dei

139).

'

{v.

li i

a publica

iudeorum

(ib. I

Catania

DCEC

goga

mishuita

I 205).

(ib.

(cfr.

dall'Isola;

Un

cfr.

di

tentativo

1360), venne

a.

^'^

Lokotsch 1435)

1523

'

(cfr.

l.c).

Appunto

Malta centrata mside

al

con

^),
le

a.

'sina-

divenuta presto dominante in


Crociate o anche prima e presu-

mezkit

(Steiger Contrib.

questa s'impose infatti in Sicilia

anche a Barletta

di

significato

reso superfluo dalla penetrazione della

testimonianze in

(v.

a.

adattamento

mibilmente dovuta ad un tramite armeno

168)

187,

1399

sopra,

variante mtskita

Occidente
in Sinagoga seu

Musulmani

(Wettinger 363).

Catania

1395

295

LESSICO

come

'

sina-

1368 yudaicas et sinagogas ac mischitas de

novo factas, CDBrind. II 243), forse al seguito degli Ebrei che vi soprag^'^
ed sopravvissuta
giungevano dalla Penisola Iberica nei secc. XIV-XV
muschio
di
paretimologico
influsso
senza
con
o
essi,
di
all'espulsione
Moschitta
',
56 C 1,
topp.
sic.
nei
mosca
(cfr. FEW XIX 122) o di
Meschta,
a. 1340
Vicolo
'a Muschitta (STS 98), cfr. a Palermo fazza e
in quadam petia terre... vocata de Muskia (Bresc Jard. 70, nota 2) e,

Catania

'

'

1422
Palermo

omnes congregatos intus

1447

postquam divinum

Trapani

vesperorum, solitum fuit et est in eadem

mo

i t

eorum (ASS^ XIV,

'

1889, 130).

o&dum

canitur in

et dici et quilibet dicere potest

378, nota

[...]

miskida
miskida legi

eorum

(Boll.

presso Aci, centrata Muskitte

6).

1449
Palermo

muschita

1495
Mazara

vendidit

mu

493).

ki

t a

seu aliamam

Judeorum

(not, Po-

masgid

Adonca

tpw TV
;o ^f^"'''
ua(.n
iv /,
63-65), non ha per
in cui

SI

Corominas

(DCEC

' 'naskidal-brd nel Rollo (ib. 231,


Zaa\ = ?
tredda
lat. mesttamberdi (ib.
195,
5; cfr Peli I

f
o
certo

alla

ma

La

III 164-65.

r.

r.

3:

misericordia di

li

meskinu

per

'moschea

li

homini misericordiusi xindi [.]

oscuri et fetenti prixuni ad aytari a liberati

skini

riscontro nei documenti arabo-siciliani,


trova masid as-s.bym^^^ in un
atto privato dell'a. 1161 (Cusa

missitata fu la alegria cu lu pianta a quillu qui


et felici (ValMax 49).

insemblamenti fu

delubrum, templum Maho-

(Freytag II 285.); una variante volgare


africana
'''^'''^

4, 8, 18, 22, 38, 52, 65, 68,

190a. Miskinu,

26 maggio).

L'antichit delle attestazioni di misida


raccolte in a indica trattarsi
di un prestito direho, dall'ar.
'

medis asseclarum

1373, Giuflirida Cart. 80); in Calabria

'

(Lagumina

V. Introd.

lito

(a.

Mescheta (ora scomparso, STC 2426), Meschta o Mischita (DTOC 192,


197), Moschetta (ib. 203). Italianismo sembra invece il sic, meschta
'luogo dove i Saraceni vanno ad orare: meschita (Pasq. Ili 150).

1954,

II,

li

fini

mi-

li

prixuni (SposVang 205).

tanti violencii disordinati ki

miskinu

kommis

a quistu locu

(LettRegB 165).

313)

^'''^^''^' P^^-^i 1030)


^ '' '^'- '
A
'i
l^"^^
debole
concorrenza di mahumeria
(169), bens

si

deve non

282 Meschita nella traduzione di un doc. arabo da Tunisi dell'a. 1200 (DAAFior 277).
Puglia; Glorigi prima (aa. 1095-1099) aveva adoperato il termine Guglielmo di
Omnes structuras, et qua muscheta solebat Esse
ficansque Deum templi destruxit iniqui
[bedes
et quae Machamati fuerat cum daemone sedes,
prius, matris fabricavit Virginis aulam;
ritorno al culto cristiano
facta Dei, fit dignis ianua coeli. (HI 332-36); il passo ricorda il
(a. 1170), che neUB3l
d?Ila basilica della Vergine, eretta in seguito a cattedrale di Palermo
alta di questa attestazione
era stata trasformata in moschea (ib. 183, nota 1). La datazione
catalano ( omnes
rende credibile queUa, di pari antichit (a. 1094), data da un documento
Lorominas
meschitas quae sunt infra muros civitatis Balagarii), la cui data e autenticit

Ma

all'allontana-

pismo?eSnT'pefltbya^r['''nl''^'''^"J^ T^^^

"^^ .^--

d^"'- "53: forse

voi-

(DCEC IV

.
1049) ritiene debbano essere controllate.
^r,^^ , >
che ve
Nonostante un'apparizione isolata nel 1179 {misckyta, DCEC l.c), non pare
della,
documento
un
in
termine
questo
di
l'assenza
cfr.
ne siano testimonianze nel XIII sec;
in unum
1298 (not. Maioeana 4): Universitas Iudeorum terre Mentis Sancti luliani...
ipsorum
more solito congregata, in loco ubi congregari solet, in sinagoga eiusdem terre

283

PaS

cenici nominis
./presso
(4^l^X^A^^^''^'^?
per qualche dutio
rsottoSonf^L^^.^

novembre 1334), YUbinis


(^'^^'^i I 151).

surra-

Destano

Iudeorum

^m

296

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

1450

chi sindi poza fari alcunu beneficili


per quista

Catania

chitati

(CapInCDem

297

LESSICO

me

205).

misura di farina (De Vio 115), cai. munantica misura di capacit per cereali,
munneddu
-ezu,
d(i)eddu, -ellu,
439-40), diminutivo, con suffisso
(NDDC
quarta parte di un tomolo
romanzo, di sic. munnu (Traina Le), (Lipari) munni, bov. mundi (24"
parte di un tomolo), trimundi (S" parte di un tomolo; LGII 338), ant,

1330 mundellum

Id., cfr. a.

'

'

'

'

190b. Mesckinamenti.

1321-1337
Messina
Il

SIC.

lu consulu
la ira

mschmu

de

combatiu cussi mesckinamenti


dea (ValMax 17).

la

1
-^

cer
^

e forse

nome

che denota eccesso di povert,


d'infelicit
di dolore: meschino' (Traina
597), che deriva dall'ar. miskin
povero, bisognoso
(Peli. I 216) ed arabismo
'

'

'

comune

mundiu (Avolio

sic.

a tutte le lingue

romanze occidentali (Lokotsch 1470),


probabilmente un prestito

in-

cg. sic.

il

Etimo base
IV 159a), mudd,
gr.

i topp. cai. Mondia, Mond'to (NDDC 200)


1654-55 mondia, mundia (ASS^ III, 1977, 28).
m u d d mensura quaedam aridorum (Freytag

cfr.

a.

'

'

l'ar.

a dry measure

'

modius,

59),

Mondi,

[iSiof,

'

(Wehr

cfr. malt.

1053i2), a sua volta dal lat.

modd

'

sorta di misura con cui

si

campi', moggiata, spazio di terra in cui si pu seminare un


di granaglia che varia in quantit fra le differenti namisura
moggio
(Barbera III 766; cfr. Busuttil 200-201) e
zioni: moggio, salma, rubbio
rahl
ar.-sic. al-mudd (Cusa 217, r. 11) ^ mut (ib. 188, r. 20),
i topp.
r,
(ib.
modii
190,
20),
al-mudd (ib. 221, rr. 14 e 17; 222, r. 7) = casalis

misurano

'

i
'

',

'

V. Introd. 73, 75.

rahalmud

191. Mondellus.

190,

(ib.

23

rr.

1168

In molendinis

Catania

dellus

detur

unus farine

tumulus unus

et tumuli, et

frumenti et mono n d e 1 1 i sint iusti

Cathanensis ecclesie (ASS"

"^^^'^

102T^'^^*^

II,

1947,

Super eo vero quod continebatur


in ipsis de jure portus
et doane, quod
receptione tareni et quarti tareni
de
molendino, fumo et mundillo

(Huillard-Brholles

[...]

a.

dmud {V

1287
Palermo

tenentur

ei

1 1

vendidit
iJe

'

un

Bonoma

unum

in

seminis cMpuUine
12 ottobre).

'

sort! d

ed

la

4 298

L3

'

f:
tiene una

T^^''

'

'mi
u ;
,^^.^^<^l^e
detta misura

<^^

'

'

hic

muddiy

dmud (T
dmude

I 219). Per

(Mach. I 172),
una spiegazione

pensa (Steiger Contrib. 136)

'modius' (Vocab, 181^, 479),

de seis cahices (DCEC, DECH


misura del sale a Eviza (Peli. II 587), o anche (LGII

cfr.

sp.

lice, Peli. I 146), venez.

'

'

tramite

dmuie

doc.

SVS

l.c,

gr. (biz.) *nouvSov.

V. Introd. 56, 64, 71; 94k.

sero

De

(not.

Citella

192. Morabltus.

murabitu

'

munde

1 1

duos (not,

III 224), murbbitu

'

mita

'

modius

dij

'

(Valla 56),

.^^^^ ^^"^^"*' ^^8""^^'

mmneddu

-^- f^a di legno,

^^' '^^'^'^^^^^ abolita misura, ora pari a


estensione, pari ad are 2,7285 ', '
quanto con-

(Traina 617), col top.


Mondello

ZTpa

id.

232,

DCSC

(Traina 619) deriva dall'ar.

'

Ad

181),

XpopTiE-r (ib. 5G5b), col

esso corrisponde

cfr. ar.-sic,

sic.

2M Queste testimonianze confermano

la

sic.-cal.

317;

(a.

a.

(Pasq,
'

ere-

Morbito

= ]xo^p.%z-x (Cusa
= ri^jiopApiQTe (ib.

al-murbt

'

mur bit

cognome

il

femm. d-murbitah

Morabitus (a. 1286, CDArag


de Murahato de Messana strifizarius
ant.

252b),

567),

1331, TabFrag 28), Symon

1299, not.

De

Citella II 255), e

Muto (Top. Il 11)


Hakia Panotmi, opposita lardino quod
De Citella II 75) emenda m Micco.

bont dell'emendamento

la lettura di Starrabba in tabetna eius sita in


dicitur de Macco , che a sua volta Gulotta (not.

contro
4, cg.

abstemius (Scobar), cio che non beve vino

(Peli. I 216-17),

(Peli. I

"'''^m'o
n.r? 1-

DECC

XII sec,

siculo-calabresi si

dmudi medida
'

panor-

dare ordeum sufEcientem pr


prebenda, vide-

[...]

met

del

riflessi

a -una variante ar.

Il sic.

1344
Palermo

''\

Pollaci 342).

mundellum

tet

munde

de cabella

doc.

pi puntuale dei

72)

?7[...]
^f J^'fl^T
mi
(BPI 131,

(Barberi II 223)

(a.

termine arabo stato mutuato nello sp.


1028, DCEC I 159-60, DECH I 203), port.

mundini
1274
Palermo

a Palermo

Il

cat.

1239
Parma

Mutu

di lo

Muto 51 F 1,
1293, Top. II 11), fundaco

e 31; v. anche Peli, I 314-15), sic.

Muto

in viridario dicto de

298

ARABISMI MEDIEVALI

ramiuJbTC 2654),
sale

Morabm

cfr.

Calcai d-murabat

(a.

(Amari-Dufour 42), Mo^foVi,

VII 564), PO.. o..,,o ("


doc!
pero esisteva sp. almorvid

'

SICILIA

t)I

-.

mZ

1202 MonHMans
(Amico III 67?

f15%'L

^'

^^^^"^

^'^t53T!?
^' ^'"^

eh

integrante Hp n.

299

LESSICO

(Dozy

'

oreiller

I 353fl), cfr. malt.

mhadda,

scino, guanciale, piumaccio, origliere

pi.

mhaded o mBaddif,

(Barbera III 716;

'

cfr,

'

cu-

Busuttil 179).

hadda

'mala, gena' (FreyDalla stessa voce araba, piuttosto che da


tag I 43), semanticamente distinto, deriva anche (cfr. Peli. I 174) il
sic.

(disus.) cadda

federa

(r

guanciale

(VS

'

I 513).

medesimo termine arabo ha dato

Il

P""''

'

'

(T

doc. circa

XIV

doc. almafada

DCEC

1400,

a.

sp.

156,

almohada

DECH

'

cuscino, guanciale,

I 200), port.

almofada

sec, Mach, I 170).

V. Introd. 29, 64, 70; 30,


*^'

'

131.32).

^ P^^-

^o^'^i'?^

(FEW XIX

'sarrasin'

V. Introd. 7, 56,

195. Mutnia.

mumia

(Palma 438),

1450?
Palermo

mum

o,

1455
Palermo

mumie

1.

XIV
193.

Mudebeg.

XII

sec.

s,l.

sec,

Palermo

Si
be
ba

/^'

^- ^f''"'' ^^^^" "^^"i^^ dia''^" '''^'"'' ^^^^^"^ ^^ani^as buffudi rupannus mudebeg habens
volucres (TabP-

t.l

U] T
est

est

dabtU"'t?Te2tl'"""'^

"^

.'^^^^^

riflesso

dell'ar.

ma-

grossa,

(Giuirida Bott. 486).

489).

(ib.

tr. jjj

cadavere secco nella rena di Etiopia, o in altre forme:


mumia... Dall'arabo mim, che vuol dire cera, perch con essa gli Egi(Pasq, III 216; cfr. Traina 616), conziani imbalsamavano i cadaveri
Il sic.

mumia

'

'

'

silk

pinxitve aut

''

' ''''''
(^"3/2.) d'u? raJ^d.^^at'
^
" 'T''
^rnavit
^
^g'^"^
finxit
(Freytag IT Ta\ Tu!
?

brocade

'

'

V. Introd.

3, 28, 52, 65,

'^

69; 30.

quiddam, quod invenitur in sepulturs corporum balsamitorum (FEW XIX 130-31), cfr. it, mummia 'composto
di vari ingredienti (aloe, mirra, ecc.), col quale si imbalsamavano in Arabia
(XIV sec, DEI IV 2529; v. anche Du Gange V 543, Peli. I
i cadaveri
salernitana:

^'

tinua, nel significato ormai divenuto dominante nelle lingue di cultura,


un termine della farmacopea medievale, diffuso forse dalla scuola medica

mummia

est

'

194. MouxvSiSa,

81). L'etimo

mmiya

1211
Gerace (RC)

mediev.

t^ouX&viSa.

Suo

Mi

wpTivav (Trincher

il

cfr.

[XQ\i\.ia,

pers.

m m

'

cera

Lokotsch 1510)
Du Cange G. Gr.

',

'

specie di asfalto

mumlya

(cfr.

',

attraverso

DCEC

l'ar,

III 419; gr.

I 960),

356),

196, Musinnj.

sospett:toTRllllS^^^^^^
in u d a r r a b a
'iteri
dah 'pugnar cervL ?

^^f

^^/^5^''^(^)

dall'ar.

l'^r.

magreb.

h^did!

muhadd

'une

tai

h'

T'

do. ier'
cioreiUer

^- non ha

'r^'"'^

? "?^ ^^'^'
le

V'
hgne

'

all'ar.

sert

^"^^^
d'enveloppe
'

',

mihad:

'^'^^' ^-^^^^

"'^^'^

qui

rapporto,

coperta rustica

'

>

corrisponde

il

l"

--

un

1248
Palermo

debet mihi dare [..,] tarenos centum sexaginta sex auri,


i a m
i s e
pr quibus habeo in pignote [ ,..] glimpam

(Mortillaro 412).

ante 1312

Item

Palermo

torie

recipit

Cabellotus pr consueto Iure eiusdem Tinfilata tingendis in ea ad racionem sub-

de pannis seu

scriptam, videlicet

nas duas

Tarenum

[,,,]
j

de

musinnj

(Pollaci 338).

per singulas can-

300

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

1312
Palermo

Item_ exigant pr tinctoria subscriptarum rerum


in coloribus infrascriptis, subscriptas pecunie quantitates,
videlicet
[...], Item de
i s i e i n i
(var.
usu
i )
per singulas tres cannas tar. j (La Mantia 16).

Il termine, che indica un colore, pu essere


messo in rapporto senza
gravi dubbi, nonostante la differenza delle vocali,
con l'ar
a s a n n

viriditas

'

(Vocab. 186),

'

la tintoria

'

viridis

'

(ib.

(v, cahalu- 53) figura anche

il

301

LESSICO

631). Poich nella gabella delcolore viridis, si pu pensare che

musinnj indichi una sfumatura diversa dello stesso


colore
V. Introd. 73; 30.

1200 castellum Minsiarii (ACAgr 98), a.


1233 Mussarum (ib. 115, Pirri 703), aa. 1308-10 Musari gen. (RatDec
1484), a. 1375 Lu Mucharu (VNS 102), a. 1408 castrum Muxarii (BiblScript II 492), Mushar (Fazello I 469); in un documento dell'a. 1221 sono menzionate, proprio con riferimento a quella stessa zona, due distinte
localit Mussarum et Minzarum (Huillard-BrhoUes II 223), Resta molto

terra 88,

Conq. 118),

2;

a.

dubbio un rapporto del nostro toponimo con l'ant. pugl. musarra {in turre
Musarra, &-. 1059, CDBar, cit. da Peli. I 168), anche in Sicilia Rocca
Musava 51 F 4, a. 1329 in rupe, quae dicebatur Musarra (Fazello I 118,
Amico II 180), che richiama il cg. di Johannes Musarra (a. 1245, Mnager
199) e di YEijbpYiog- ixovffaippac, (a. 1145, Cusa 27a), mod. Musarra.
V. Introd. 39, 54; 310.

Muxaru.

197.

1294

voltam

pr

kaleli

mussarum

(Btesc Vocah.

Cerai u

Palata

19Sa. Naccari.

15)

massa ficorum, que de recentibus ficubus comquod nos dicimus vulgare


u x a r u ubi
siccantur vel comprimuntur ficus ut
componantur, vel dicitur palata ficuum (Senisio 91 s.).

J^48
Martino

pmgi

=>.

te...

solet, vel

1321-1337
Messina

et eranu amunistati et acustumati di invadili lu inimicu


putirusamenti con spissu et forti sonu di n a k a r 1 et di
tamburi (ValMax 68).

1348

Armiga orum... organa ad armum pendentia,

Martino

S.

musciaru, con vari significati, fra i quali


sorta di barca piatta per uso delle tonnare
(Pasq. HI 232),
graticcio di canne: cannajo
Uraina 623) e stato ricondotto da Pellegrini
(Boll. IX, 1965, 68-69Peli. I 167-68), a preferenza
di altri etimi arabi, a
i n s a r
o m'a n g a r
Il sic,

'

pour faire scher des


anche sp. almijar
secadero de
I 150), port. dmanxar, dmeixar,
ecc. (Mach. I 166). La

trutos

l'on fait scher des toiles... claie

(Dozy II 671h),

truits

[DLht

diftcolta

a cui risalgono

'

cat.

all'ar.
u g a r i (v. uxerium
La questione concerne naturalmente anche il

embarcaci que interv en la pesca de


l'almadrava, amb la
missio de vigilar-ne les encontorns
i avisar.les altres dues
embarcacions,
si entre peix, perqu
facin la llevada ' (AlcM

VII 640)

Amari (SMS

480-81 e nota 2-

'ef''

1nrnli.r?
La localit
e

1470
Trapani

dell'ar.-sic.

BAS

nota 1) ritiene possa orriQal'at al-MuUri'ah, pu invece


risalire, se-

'^^''^'' ' ''"'^^

'''''''

'
vanamente

'

^^''

citata

I 95,

^^^^"

'

sega

'

(calco dal lat.

'^ '^''- '^^^^^^ S^^ticcio di canne '.


nei documenti medievali:
Missar (Mala'^

ex predo venditionis et assignationis certe quantitatis sete


n a e e a r e 1 1 a r u m (not.
filate diversorum colorum et
Girami 13 novembre).

Dei due significati che il sostantivo ebbe nell'antico siciliano, solo


piccioli globetti di vetro,
naccari, nnccari
il secondo resta oggi in uso:
de' quali si fanno vezzi, ed altri ornamenti femminili: margheritina'
'

(Pasq. III 240), snaccari = isnaccarari hanaca exsegmento, as (Scobar, in Trapani 511), dinota fare in pezzi minutamente, frappare (Pasq.
di cristallo
60), nccaru (Traina 627), nnccara, per lo pi pi, globetti
'

'

'

'

'

che infilati servono per lavori donneschi: margheritine, chicchi vetrati'


per 'collana di caprifico' v. dukkyara 109), annaccaratu 'di
(ib.

pondere a quello

erra

198b. Naccarella,

'

'

min-

vel dicuntur

vel organa parva (Senisio 92).^ Si-

stri... tuba vel timpanum, et proprie quod dicitur


tamburellu vel nacchari (ib. 133).

'

di conciliare il significato di
imbarcazione della voce siciliana
con quello dell etimo arabo ha in
seguito indotto giustamente lo stesso studioso a chiedersi {Voci 153-54)
se, piuttosto che ritenerlo
un traslato, il
termme marinaresco non si debba far
risalire

2S1), con prefisso

naccari,

'

lieu

li

strum

'

'

sechoir

vulgare

649;

indumento riccamente ornato

di perline di vetro

Naccari e Naccarato. In entrambe

anche nelle

altre lingue

le accezioni

'

strumento

(VS

I 191); cfr.

cgg.

tipo lessicale presente

romanze.

Sull'origine dell'it. ncchera (1" doc.

'

il

'

XIV

sec), nccaro

(XIV

sec.)

persaraceno, formato di due pezzetti concavi, che si suona

302

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

cuotendovi

le dita, castagnole
(DEI
timbale, sorte de tamboiir militaire

303

LESSICO

IV 2541), ant. e med. fi-, nacaire


(r doc. XIII sec, FEW XIX
137-38), sp. nkara timbal usado en la antigua
cabailerfa' (DAc 908)
ecc. (v. Lokotscli 1546), dall'ar.
naqqara timbale (Dozy JJ jm')
esiste generale
'

'

prefati magnifld conchedinu ala predicta universitati [d

1393

li

s.l.

Calai afimi'l

1456

debeat

Trapani

nadaria

la

(Guarneii 304).

'

'

'

consenso, nonostante la diversit di


accento

Per la stessa
voce o forme afSni nel significato di
madreperla ', le cui prime atte
stazioni sembrano lat. mediev. naquerua. 1293 (in un doc.
da Lerida<< cupam
unam de naquero ornatam et cohopertlatam
de fino auro '

satisfieri

a r

de primis

introytibus

pecuniis

et

diete

e (not. Formica 15 marzo).

'

ActSicArag UGO) e nacara a. 1295 (Invent.


Ms.
Gange V 566), mentre una vecchia
ipotesi

488-89,

DECK

IV

thes. Sedis

di

Apost.,'Du

199c. Nadarate.

dalia

naqur,

quod

sua propria pisces de vasis ubi


deferuntur, nec etiam herbas, melones, cucumaros, citrullos et cucurbitas [...], nisi prius herbas depositaverint in
plateis per deferentes, et si non sunt facta nadarentur
ceat

derivazione dal curdo

200-201), non soddisfa in pieno la


tesi prevalente
ar.
naqqra (o, nel caso di sp. ncar',

et

est,

nulli

^^^ma, instrumento de viento

'

(cfr.

Prati 681;

DCEC

'

per Nadaros prius de Consilio luratorum (AssConsCorl 21).

Il

nadaru

sic.

'

mastru di chiazza',

sopraintende a regolare

come

nella misura

'

...un ministro pubblico, che

per dare

pesi, e le misure

(Pasq. III 240),

'

'

lare

pesi, e le

feceiit

1439

quomodo

(CCMun

vult agrestas, uvas, seu alios

147).

Determinatum est quod buccherii vendant,


et vendi faciant
carnes ad pondera legalia iuxta
provisionem Nadarorurn(AssConsCorl 14); [.] tam ipsos pisces
gmllas debeant vendere ad rotulum,
iuxta

visionem

Nadar

sive

quam anmandatum et pro-

luratorum

quolibet anno duo viti eligantur


in
panos, qui eoruni luramento

(ib. 20);

Nadaro

s
seu CatasoUemniter praestito iurabunt
eorum officium fideliter gerere, et
quolibet mense bis ad
minus disquirere pondera et mensuras
omnium mercatorum, ne in iis fraus infligatur (ib.

98).

1588

Alcamo

Item, sono tenuti li


revedere tutti li pisi, misuri e canni delli misuratori tre
volte per anno, sub pena di
tari tre alli muri della terra
(ib. 68).

Nadari

(VS

'

gliare

Nullus butgensis, seu habitator


Terrae Castrinovi, audeat
vendere in platea, nec domo sua,
agrestam, uvas, neque
tructos aliquos de vineis, seu
iardinis, nisi prius n a d a r i s

consaentiam

'

(ib.,

'

e misure
botti

'

misure adoperati dai venditori

I 191),

annadaraturi

nadaru, nadararu

(ib.),

199b. Nadaria.

a r

'

pesatore pubblico

scandagliare
',

'

',

'

sorve-

verificatore di pesi

'

ai pesi e

maestro di piazza che presiedeva

1287 Nadaru nome di una


a.
1334 hi Nadaru giardino (Bresc
(not. De Citella I 237),
terra incolta
Jard. 89), a. 1173 lunadaru in un doc. pisano scritto a Babilonia (DAAFior
259; v. anche Peli. II 431), risale certamente ad una voce araba connessa
alle

misure

(Traina l.c),

'

cfr. a

Palermo

'

a.

'

con

radice

la

spexit

'

nazara
IV

(Freytag

oculos convertit, contempla tus fuit oculis, re-

'

297^).

Non sembrando

credibile la tesi (D'Al.-Calv.

29-30) che fa derivare proprio dal verbo arabo


sto nadaru, la scelta dell'etimo oscilla

il sic.

tranazzar

annadarari e da que-

nzir

'
'

ispettore

(De Gregorio Gloss. 242), nzir, anche per ant. port. anadel, anhadel,
annadem 'chef, capitaine (Dozy-Eng. 189; 1" doc. a. 1341, Mach. I
'

194-95),

'

de companhia

chefe

militar,

(Steiger
capitao de bsteiros
Admiral, Hauptmann, Anfiihier
'

'

Contrib. 172), n

azz a r

'

Inspector

',

'

(Lokotsch 1566).
Il

nome

di

un

magistrato inferiore,

venuto sinonimo di nadarius;

cfr.

il

xa-^tizvoc; (cfr.

Cusa 449)

di-

per officium anadarie seu acathapanie

V. Introd. 35, 41, 71, 74; 126.


Nicolaus berriianchi et Nicolaus Cicca
Cabellotj
diete terre [Curilioni] (Pollaci
195).

',

esperto che viene chiamato per calcolare la capacit delle

'

',

'

(Barberi Secr. 136).

1317
Palermo

nel peso,

'

Nadams.

Iructus vendere

giusto

il

giusto peso, giusta misura

'

Corleone

li-

paragonare gli altri pesi, o


Traina 628), con annadarari pisi o misuri
misure alli giusti (Pasq. I 103), annadarari (disus.) verificare, control-

V. Introd. 36, 66, 71.

1401
Castronovo

terra

accipere auctoritate

naqor),

volg.
spiega la diversa accezione con
la
conchiglia e lo strumento musicale,
che ebbe anche la

la

^^^^^^^^^
^;:,^?_^^;,
JJiiiori Il.cc).

199a.

de eadem

Statutum

quale, p_artendo dallo stesso

somiglianza tra

prohibitum

1439
Corleone

ARABISMI MEDIEVALI

304

DI SICILIA

LESSICO

200. Nadir.

305

ne

a nullu iocu dundi curra dadu, ne a li nayppi, ne


a lu rullu, ne a li brigli, ne a la gallecta ne a la iocarella

lu

1373

nadir

sucta terra mictendu lu so

siili

di

(SposVang 253),

ossa

li

(CapInCDem

277).

s.l.

L'ant.
termine, di uso internazionale, abbreviazione dell'ar.

Il

as-samt

'opposto

V. Introd.

(Lokotsch 1565;

allo zenit'

cfr. Peli.

az

494-98,

'

(Du Gange

dati maracxi di acqua rusata et

s- 1.

acqua nanfia

acqua nanfa o lanfa


fior d'arancio

caccio,
a.

DCEC

e mod. eau naffe

deriva dall'ar.
Peli,

.'a

della

'

(Pasq. I 35), nanfia

come

l'it.

2544), sp. aguanafa

DECH

I 59,

{V

doc.

(ma')

a f

festi

nanfia

et a li noczi

(SposVang

22).

'

di

acqua odorifera

acqua nanfa o lanfa

distillata

{V

naquey

'

(acqua di) odore

(FEW XIX

',

li

Il termine,

'

'

ocai

VEpa^Tw
vv

1400,

a,

'

seu

(1" doc.

DCEC

III

naqya,
(Freytag

cfr.

naqh

IV 329b),

'

'

pars selecta rei ',' partes de-

choix, la meiUeure partie choisie la


'
le grain) tebut, parties rejetes au
triage

un etimo

l'altro

etimo

l'ib

ar.

'giuoco,'

na'ib

'luogotenente,

non

dichiara altret-

si

ywY'^

tq

'^^ iiSatoi; Titoi -zac, dp-qixivac, S\io

Eipripvw

tauTa xaipv

aToO

p.'n'kia

%al

PocrcriS

xai,

iva

xp^vov

crx'/ii.

^oucriav

itot^eiv ^

aT.

de,

xwptpia (Cusa

-x olueia airoO

^''
'

wbah

in questa isolata attestazione, indica

e corrisponde

(Freytag

ma'

'

IV

all'ar,

349),

'

wb ah

'

il

'

turno

ordo per

tour, tour de rle

'

naiobah ma'

(Dozy II 732^), cfr. ar.-sic.


an-nawbat al-m' (ib., rr, 6, 15, ecc),
V, Introd. 35, 59; 30,

(a.

di

acqua per

vices

ad

alios

(Kazim. II 1362),

tour d'eau d'irrigation de 24 heures

'

'

',

'

droit de puisser

1132, Cusa 7,

r.

3),

205. Nifeya,

'

suite dun tnage',


(dans
(Kazim, II 1335^).
V. Introd. 35, 58; 30.
'

a,

609).

de l'eau

'

[XB-v,

lSia

come rebut rejet lors de la


va ricondotto, come egli indica (ib., nota 9) all'ar.

Y^Y^VEV

1103
s, 1.

(cfr.

CStesc Jard. 68),

che Bresc (Le) spiega

canne

sia

doc,

sul quale invece Pellegrini (I 182)

136),

Palermo

doc. circa

nibi

204. Nepa,

perveniens

s.d.

naq'a

carta de jugar

'

it.

fritillus

{V

doc, in invent. arag. augua naffra


I 81), cat. nafa (AlcM VII 690), r. med!
a

rappresentante

irrigazione

teriores rei

'

da

doc. Boc-

202. Naquey.

la

cat. naip

esclude sia

si

(ammesso da Lokotsch 1289),

La voce,

de

all'ant.

mediev. naibis

dal fior dell'arancio:

distillata

1505), prov. mod. aigo nafro

a.

li

Lokotsch 1535I 193-94, 352 con attestazione ligure dell'a,


1156). Per l'epentesi
n nella forma siciliana (da cui l'italiana), v. 64 e note
128, 129.

rcolte

567),

corrisponde

lat.

tanto scettico.

acqua odorosa

'

(Traina 628),

'

DEI IV

1469,

cfr.

DECH

documentata, nella quale


avimu per usancia in nostru paysi a

1373

sic.

2543),

'

1527, Mach. Il 1563).


Un'origine araba del vocabolo, gi negata da Engelmann (Dozy-Eng. 385),
messa fortemente in dubbio da Corominas (ll.cc.) in una trattazione assai

201. Nanfia.

Il

da giuoco

carte

AlcM VII 692), sp. naipe (T


IV 207-11), port, id. (V

1396,

a,

'

DEI IV

1376,

a,

alveolus aleatorius

225)

48.

(T doc.

nayppi

sic,

1329
Palermo

Al passo

Vendita

di pere brancatis,
(Bresc ]ard. 68, nota 3).

nitidis

et

absque

citato, Bresc aggiunge l'informazione che le canne

chero erano regolarmente vendute ntdas de buhonibus

nifeya

da zuc-

et nifeys, indi-

203. Nayppi.

1426
Agrigento

Item per
la

non

si

livari

causa di blasfemar!

pocza iocari

di nullu

Deu

tempu

et soy santi suplica

a la zara oy a tavuli

2SS Normalmente nei documenti medievaU si paria di vicenda aque: cfr, not. R. De
Teaveeso 26 settembre
CiTELLA 26 aprile 1329, not. De Cortisio 10 febbraio 1374, not.

1418.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

306

LESSICO

cando l'etimo del termine

(ib.,

nota 3)

fyah, nufyah, nafah


IV

318),

vii',

ou

vii

nafiyyah

a f a

'

inutile

Dall'ar.

rebut

'

a y a

rebut

comme

'rebut, tout ce qu'on jette

'

n a

ou
comme

ya

a f a

fait la chenille

h derivano pure

dee. aa. 1404-80,

DCEC

avant de commencer

papel de estraza

'

226), port. anafaia

filer le

cocon

'

'

'

'

nu

le fil

(Dozy-Eng, 189,

I 195), cat. alafaia ' especie de tela de ceto o de seda ordinria


dnafaia; 1" doc. anafalla a, 1607,
I 130).
V. Introd. 35, 5^.

DECC

307

1411, DiplCattMess 237), la Nuagra (not. Altavilla 12 marzo 1493),


Nuaria (Barberi I 190), terra Noharie (ib. I 182, II 108), Noara (Fazello
I 70), oltre i cgg. Novara, Nuara.
Un'origine araba del vocabolo, dichiarata nella pandetta delle
gabelle

lo sp. anafea

Mach.

(<

inutile

objet de rebut, qui a t jet

'

',

(Freytag

(Kazim. II 1318fl).

'

(Dozy-Eng. 196;

que

pars sequior, pars reiectitia rei

'

nafah

',

nell'ar.

'

ib.),

da

'

ww a r

doc.
fiore

'

sopra),

citato
'

(cfr.

resta

ancora

secondo Ibn al-'Awwm

Amari (SMS II 512, nota

'

aja di poponi, zucche, cocomeri',

1), desta perplessit per

D'Al.-Calv. 279-80). Un ar. noqrat 'terreno basso, rotondo e di


poca estensione' (D'Al.-Calv. l.c), nuqrah 'caverna, cavitas, parva et
rotundior in terra ',
depressus et rotundus in terra locus (Freytag IV
'

difficolt fonetiche e semantiche che

non dovevano sfuggiPure motivi di perplessit di ordine fonetico presenta una derivazione dall'ar. n a r a h (D'Al.-Calv. l.c), mola aquaria, quae aquae cursu, iumentis, vel vento mota, aquam haurit sursumque
re ai

proponenti

stessi.

'

Item de

Palermo

milinianis, qui arabice

1340
Palermo

vendidit

Citrullis,

Cucumeribus, cucurbitis, pipoiiibus et


n o a r a dicuntur (Pollaci 320).

effert e

umine vel puteo

(Kazim. II 1293^),
[...]

totam

noariam

piponum (net. Salerno


invicem in tota n caria pipo-

12 luglio); societatem ad
et caulium (ib., stessa data); posuit in eadem
societate
eandem no ariani ipsorum piponum et caulium, cum
usu diete terre eiusdem no ari e (ib., stessa data),

num

m
Vi
o
z
a:

in

Marocco

na'urah

1418
Palermo

noharia

1429
Palermo

Una

1432
Palermo

ad faciendum ortalicia et oler ac n o h a r


terris (not. Mazzapiedi 12 novembre).

melonum, citrolorum

cucutbitarum in terris
et aquis nobilis Castellani Sacri Palatii in Centrata
judayce
extra Portam Palaci! (Bresc Jard. 88, nota 6),

noharia

et Parci (ib. 65,

irrigata

et

da una zappa fluminis Ambler

nota 4),

'

tornuni

IV

(Freytag

n'rali

une tour

'

'

'

dvider,

302^),

na'urah

un grand

'

roue hydraulique

dvidoir

(Vocab. 206^, 612);

'

noria, roue irrigations

'

il

Al
che

il

sic.

miara

'

campo

in eisdem

lo

che in Marocco ha portato


'

quale

si

coltiva a erbe

buone

saniya

(v.

senia 235) a

', nuara di miluni,


mara di cucuzzi (Pasq.
quegli che lavora, coltiva, e custodisce quegli orti

loro frutto: ortaggio, orto

Ili 331), con nuararu

che diciamo nuari:

'

ortolano'

332), nuara 'spazio di terra dove si


coltivano le ortaglie
(Traina 657), corrispondono i topp. 'a Nuvara, 'a
Nuvaredda (STS 81) e Novara di Sicilia 51
5, che nei docc. medievali
appare come Nohara (a. 1146, Pirri 1021), Nugaria (a.
1209, ib. 934),
Nucaria (a. 1235, DiplCattMess 81), Nugaria (a. 1283, RRS
494), Nu-

charia (a. 1292,

ir-

con essi appaiono le forme medievali del toponimo, finora non prese in considerazione, giacch, ad eccezione del tardo
flettono certo

un
il

'

{'ayn) di

na'urah

{e, eh, h,

bens una consonante araba,

lat. -v-,

la quale

non

g)

ri-

potrebbe

na'urah^'.

risale certamente

sic.

il

noria

'

macchina agraria

da una fila di secchi di zinco, che girando attorno un asse, mediante movimento a cavallo, tirano l'acqua dai pozzi (De Gregorio Gloss.
243; la voce manca nei lessici), anche cai. id. (NDDC 474), pis. nria id.
costituita

'

'

'

(Prati 692),

1875,
noria

lig.

DEI IV

nia 'mazzacavallo'

2600),

(AlcM VII 785),

fr.

noria

sp. id.,

(r

con

(Peli,

doc.

a.

-ia finale

I 344),

1805,

it.

nria

FEW

{V

doc.

XIX 140),

per influsso di acenia

'

a.

cat,

senia

'

CDArag

II 272), terra Nohare (a. 1293, ActSicArag I


1308-10, RatDec 827; anche Nuchara, ib, 1697, Nucaria 508, Nugaria 588), la Noara (a.
1399, Giardina 156), Novaria (a.

201), Naucaria

jardin

l'appellativo, inconciliabili

(ib.

'

'

Dubbi non minori suscita la tesi di una provenienza del termine dal lat,
n 8 V u s (REW 5972, Giuffr. 79) o da (terra) novaria (SVS 76).
Mentre infatti potrebbero anche concordare con tali etimi le forme del-

appunto essere
a mangiare an-

di significato

^^.

AU'ar.
il

oggi

',

(Dozy II 689-90),

'

mutamento

Novaria, le varianti grafiche della consonante interna


i

'

iion presenta invece difficolt alcuna, corrispondendo perfettamente a quel-

rigue

?3

proposto

trapasso semantico

il

'

ante 1312

etimo

nuwwarah,

di unit

(cfr.

32 1^) incontra

206. Noata.

Un

controversa.

Freytag IV 351^;; nome

(a.

22-60 (precis. 31),


S. Colin, La noria marocaine, in Hespris XIV, 1932,
(Alessio
inducono pure ad escludere un etimo lat, nucarium 'noce
Problemi 30-31) o nucaria' bosco di noci (Varvaro Lingua 189), la cui -e- difficilmente
avrebbe subito siffatte oscilla2oni.
28* Cfr.
28' Esse

G.

'

'

(r

doc.

XIII sec,

DCEC IH

DECH

522-23,

IV

238).

La mancanza

as-

soluta di attestazioni medievali di questa voce siciliana, in contrasto con


frequenza con cui si trova sema coi suoi derivati, nonch, se si vuole,

la

sia

il

>

ne del tipo

noria, potrebbero stimarsi

forse anche Norazza in Calabria


gora,

XVI

topp.

(DTOC

Nora,

'a

214),

anteriori alla difiusio'a

Naura (STS

cfr. ant. sp.

95),

(a)nora, alna-

mora, col top. La Nora (DCEC, DECH ll.cc), port. nora (T doc.
sec. Mach. II 1592), ant. cat. nora (AlcM VII 783), cat. dial. nafra

roda idraulica moguda per l'aigua del

'

ma

uno spagnolismo. Catalanismi o spagnolismi,

riu

'

(ib.

24), rabbatu

'

subborgo

na 794, Giuffr. 85), rrabbaiisi

'

r a

all'ar.

'

suburbium,

tag II 111^, Peli. I 269);

contaminazione con

aedificia,

in

in

rabato

1302

in

rabbato

Sciacca

35).

1335

in terra Sacce, in

(TabSMBosc,

ipsius terre

(Trai-

55

topp. EJbaio

secondo

escludersi

l'ar.-tunis. rabat

'

a.

(Frey-

'

suburb

(Barbera III 920),

'

una

Pellegrini (Le.)

section, quarter (of a city),

borgo, sobborgo

'

'

'

ra-

253)^*'.

borough' (Busuttil
siciliano

quae circum oppidum sunt

certo indipendente dallo sp. arrabal


I 345), port. arrabalde
I 274,

DECH
1146, DCEC
arraualde a. 952, Mach. I 250), dall'ar.-isp.

alraval

Rabbato

(ib.)

'

'u

non pu

372fl), cfr. malt. rabat

Il prestito

207. Rabatus.

sobborgo, borgo

Rabatello presso Sutera (Amico II 551), Rabato presso Caccamo (ib. I


180), presso Mineo (ib. II 131), presso Salami (ib. II 441), risalgono

(Webr

690).

borghigiano

'

'

Rabateddu (STS 80), Rabbateddu sobA 2, 'u Rhatu, 'a


borgo di Alia (VES 1), cfr. Rabathum sobborgo di Malta (a. 1551, Pirri
915), Rabatellum presso Agrigento (a. 1584, ib. 732, 733), Rabato e

bat, suburb,

1290

(Pasq. 213), rrbbatu

'

Rabatedda,

sic. nuara, ispirano la


diverso significato assunto da ar. n a ti r a h
convinzione die anche in Sicilia, come nelle altre zone romanze, il termine
'

309

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

308

(T
{V

doc.
doc,

rabd-

V. Introd. 21, 25, 37.

doc. 12).

Sciacca

1300

(MonHMans

dictae terrae

188).

208. Raccamiatus.

Castronovo

,k&

porte Balnei terre Sacce (TabSMBosc, doc,

rabbato

porte Mazare

(ib.,

doc, 213),

1306
Palermo

pannum unum vocatum barbanum

1321
Palermo

chummiam unam

1477
Palermo

par

raccamiatum

ad

sitam et aurum (Mortillaro 242).

Raccamatam

(Pollaci

287 ).

Agrigento

unum

cuxinellorum

1360

rabatus ludeorum

Polizzi

66).

rum

cura

a t i
h a )
Marino 232).

terre

Castri lohannis (Lagumina

no

villuti

[...]

bato

fabricari faciat, et construi

[Thermarum] quoddam

dictae terrae

tilkro 304); assignaverimt

rabato
1458
Palermo

predicto

Rab-

de novo in

domum imam

carmixini,

1375
Palermo

intorno

in

[...]

(ib.).

tentandu di andari zo e per


di la dieta citati

Il sic. raccamari

'

fare in su

i -

piena lana (Salomone

panni, drappi o simili materie vari

la-

arraccavori coll'ago: ricamare (Pasq. IV 214), riccamar (ib. IV 247),


mart, con arraccamu 'ricamo' (ib. I 134), rccamu (ib. IV 247), pre-

comu

li

dicti casali et ancora

bazaroti

(Lagumina

r a

b a

stito

I 610).

dall'ar.

raq(q)ama

'

striis

(Freytag II 181-82, Peli. I 218,

rabbato e rabbatello vide

la 69), suburbana que sunt

auri et argenti

'

providiri et

Il sic.

cum cordone
cum suplectis

bosptale (Mor-

soleratam

comandari ki ne lu dictu castellanu ne li soy


compagni pozanu deinceps portari armi per la dieta citati
ne suburbju oy R a b a t u (CapInCDem 425).

1458
Malta

a t i intormorati r a e h a
par unum cuxinellorum novo-

siti

di auro piena lana [...],

domus

cant et suburbium quod idem est;

cittati ibi civitas

habet vicos

2-3), cfr. r

deve

intexuit

strias

aqm

'

panno'

species picturae

lemanensibus (Freytag II
prima dei Musulmani, certo

in serico vel in pannis

'

se il ricamo era noto in Italia


alla loro presenza in Sicilia l'estensione di quest'arte e la difu-

Pur

182fl).
si

panno vel

signavit seu

(Val-

extra muros, agrigenti Rabatellum vo-

vulgo ibidem KahbaUim

striatae in

VES

dicitur

(ib,

288

GSLI

per

probabile un assordimento romanzo

216); cfr. marcatus

< mar q ad

174.

>

voce proparossitona

(cfr.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

310

SMS III 821


3247), quantunque l'attestazione pi antica sembri quella
di un doc. pugliese dell'a. 1266: autileria quattuor, duo videlicet de
sione della voce verbale araba, a partire dall'XI secolo (cfr.

nota 3;

la

duo rachamata (CDBar II

et

Le). Dall'Italia l'arabismo raggiunse

Spagna, dov' attestato anche

'recamado'

210. Ragacius, regtacia.

DEI

panno ad auro

VES

311

LESSICO

(DCEC

III 1035,

un

4;

altre testimonianze in

Francia

la

antico prestito

DECK

IV

Item, quod nullus Tabernarius, et Regracius praeter


Fundacarios, et alios facientes publice in locis publicis, et
consuetis malum coquinatum audeat per se, vel alium pr
eo emere, et habere pisces [,..] praeter pisces de incantu

1330
Palermo

(FEW XIX 145) e


margome o morgn

Item, quod nullus Tabernarius, et Regracius


praeter Fundacarios [...] debeat, vel audeat tenere in taberna in qua ipse venderei vinum, nec in apotlieca, vel domo in qua faceret regraciam, vel vinum vendere
pisces aliquos, qui cocti essent in diebus Veneris et Sabathi, nec in aliis diebus vigiliarum Sanctorum, nec coque[...],

817).

V. Introd. 36, 74.

209. Raffum.

re pisces in dicds diebus

cum rafo [..,] sita et posila in


cum predicta cripta et cum predicto
raffo [...]; predicta cripta cum eodem raffo et iuribus omnibus [..,] (ASSO LXIV, 1968, 247).
pr quadam cripta

1346
ScicH

terra

predicta

[...]

portandis armis per

De non

1332
Palermo

(De Vio 118-19).


r a

ga e

Comitum, Baronum, militum

narios, servos

Nunc autem praedictorum usus armorum

cocos, bordo-

et aliorum [,..].

per illicitam usur-

pationem ad tantam dissolutionem devenit, ut non solum

eorum filii, et ballecti


arma deferunt, sed personae viles, et proniores ad
malum, puta bordonarii, coci, scutiferi de strilla, ragadi
praedicti Comites, Barones, Milites et

Al
aspero

rafu

sic.

'

fuori

cornu di timpa

IV

(Scobar in Pasq.

glio dirupato
'

'

pezzu di rocca

217), rraffu

(Giuffr. 54), a Polizzi

'

'

',

'

'

',

'

rocca o scoglu

ciglione, pezzo di roccia, sco-

et servi (Testa I 103).

ornamento di parete che sporge in

(D'Al.-Calv. 292), a Sperlinga raf"

'

recinto per maiali

'

(Rohlfs

ornamento di parete (Peli, I 270) corrispondono i topp. Raffo 50 F 5, Raffo Rosso (Gorgo, Mandra) ZTpa A 3,
(Montagna) B 3, Rafforusso 55 C 6, Raffi (Serra di) 49 E 6, 'u Rraffu,
Ouellen 150), pant. rrafu

ipsa

'

'

chi havi unu gradu undi est la sumraa di perfettioni di quista virtuti, go est voliri a lu postutu oi di _Ki 'n
tutu et desiderar! di cori sen?a fingimenti di essiri tinutu
et vilimenti tractatu
per vili et per

Ancura

352-1388
Martino

S.

(LW

ragag?u

(STS 89).
ar.
t a r f
punta, cima ', proposto dall'Avolio (STS Le.)
per questi ultimi e ripreso da Steiger {Contrib. 150) per essi, come per
l'ant. sp. artarfe
punta, acicate ', ben si addice a questa voce, ma per il

^^'
e Pellegrini
Contemporaneamente e per vie diverse Corominas
(' cursor ',
Vocab.
galoppino
hanno individuato nell('ar r a q q a s

termine geomorfico

108^, 328) l'etimo

'u

Raffum, i
L'etimo

Raffi,

Raffiteddi
'

'

dell'ar.

r a f f

to che fa

il

'

siciliano

foneticamente

opera armata su cui poggia

tetto in avanti del

158-59, 270);

977, dove

cfr. sp. (arag,

'

meno

soddisfacente

(D'Al.-Calv. Le; Peli. I


aler del tejado ' (DCEC III

perato a

'

si

'

'

are a volta

'

(ib. 92),

'

malt. raff

'

palco, tavolato, assito

'

(Barbera III

923),
room over the garret (Busuttil 254). Nella
testimonianza medievale citata sopra, raffu designa assai probabilmente
il cornicione di accesso alla grotta; cfr. Giuffr, 58
(s.v. ddieri) e Spa 101,
'

a lockloft, toploft, a

'

'

'

sona che

'

un

^''^

estremit della volta, spor-

la

muro, cornice

e mure.) rafe

assai

menziona anche cat. rfec, rfol e sic. raffu), cat. rafe regruix, ratUa prominent a manera d'una costura, com la del perin,.,
(AlcM IX 93) e rafa pilar sortit del pia d'un mur ', contrafort oposat
a

152),

3197),
8),

non

regatius

fanciullo, giovanetto, biricchino, per-

ha esperienza o discernimento, garzone

vili servizi

lat.

'

ragazzo

dell'it.

'

(XIV

sec),

'

mozzo

mediev. ragazius, ragazinus


'

servus, famulus

'

(ib.

'

di stalla

'

*,

ant.

it,

servulus, calo

'

'

servo ado-

(DEI V
(Du Gange VII

(Dante),

ecc.

ragacius, ragazus 'valet' (see.

91),

XIII ItaL, Niermeyer 881).


possibile, anche se nessun elemento favorisce positivamente questa tesi di

Corominas, che

gazzi dall'elmetto

',

Corominas,

per a portar Uenya, aigua,

1324 ragages ah bacinet ra414), regatxo mosso de soldat


'

l'ant. cat. ragag (a.

etc,

',

art,

cat.

cit.

mod.

'

id.

'

xicot o xicota que treballa

V. Introd. 26, 37.


285
e ricerche in memoria i E. Li Gotti
J, Corominas, Per l'origine di ragazzo, in Saggi
Palermo, 1962 (= Boll. VI), 414-16,
^ ^
^ ^^^^ ^^^^,
290 G. B. Pellegrini, Ragazzo, in Studi linguistici italiant I, fase. 2, 1950, 16^-75;
Pell. I 64, 107-8, 135, 233; II 489-502, 582.
II,

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

312

per ajudar a les personnes grans en aquelles feines que

nentatge
sia

'

(a.

1603), dial.

'

no necessiten aprerabad, mosso de pastor


(AlcM IX 289)

da

che

servo

bliche marinare,

al

palio

cativa,

sostegno di questa

ma non

'

ragazzo

'

bar-

Rag(u)acius in Piemonte

dogana

XIV-XV

nell'a,

1343

ex computis

Catania

videlicet

(Peli. I

107-8)

(cfr. Peli.

1269,

indi-

dialetti del-

II 494-95;

factis cabellotis

Rahadin

ipsarum cabellarum
dohane carnium

Rahabe,

et jurium,

(BPI

[,..]

188).

preferita da Pellegrini, la pre-

tesi,

[..,];

Top. II 50),

verificatasi

ragazzo, che cavalca

quanto l'attestazione di esso in vari

risolutiva

l'ItaHa settentrionale gi nei secc.


cg.

'

'

senza del vocabolo nella terminologia della

il

'

(Pasq, IV 218), provenga dalla Penisola e


primi centri d'irradiazione di questo arabismo siano state le repub-

quando corrono

beri

'

con l'aggiunta dell'accezione di

debeat

[...]

rachabam

item quod infra totum ipsum annum audiri et admitti debeant incantus et additus a quacunque persona faciendos
quomodocunque (Di Giovanni, ASS^ XIII, 1888, 65-6;

penetrato nel Mezzogiorno della Francia essendo partito originariaSicilia. Ma pi probabile che la voce siciliana, la quale ha se-

guito la stessa evoluzione semantica

condicionibus infrascriptis videlicet quod

[..,],

preparar! seu reparare facere dictam

'

mente dalla

nell'italiano,

313

LESSICO

frumenti [...] empti [..,] ad racionem tarenorum sedecim


pr salma, prout ad presens valet in rabica diete ci-

1495
Mazara

vitatis (not.

doc,

Polito 11 maggio),

Peli. I 237).

vendidit

1496
Mazara

V. Introd. 36, 40, 52, 63, 69, 71.

venturi

tantam

[.,,]

ex

summam

recoUecione

frumenti de eius
presentis,

anni

rata, per-

liberam

ab

usu

rabbace

diete civitatis (not.

promisit

salmas sexcentas frumenti expediti ab usu


ab omni impedimento ofScialium (ib. 9 gen-

Mineo 17

ottobre),

211a. Rahaba.

1191
Palermo

tv

'-repaira

olocov

atou tv

cSv-ra

xai,

toXei, -navpiJiou de, tt^v ToixoSsfftav ttii;

T SuTwv if) p\!){xin Tfi<; ^ a x a ti: xa. tq


^Sou ToO piQ&vTroi; pyacrTTipwvj, -r
xaPXp X a TC VEOfpirou (Cusa 85-6).

1196
Palermo
1274
Palermo

IITtpaxa

Y(J) TcpopTiS'Eicra

pecunie

dieta

ninm, dohana

casei,

tinctoria,

(Bpwv

olxo;

.subtus

palatium

R ab bici

et

[.loi

211b, Rabiotii.
digiati ad omni requesta di li dicti proth
frumenti deputati a la rabba di quista terra [di
Sciacca] farili dari una fossa di li boni frumenti fino ad
summa di salmi quaranta pagando lu precio a li patrun
comu al presenti valino li frumenti di la rabba vindendo

1490
Palermo

et

di

87),

de juribus
dohana cardohana portorum, dohana
[..,]

comandamo
li

dicti salmi xxxx li hagino a vindiri et dispenludei per la dieta festa li dicd prothi seu cui ipsi
ordiniranno pagando tamen a lu r a b i o t u li raxuni chi
li contingino (Lagumina II 497).

pagando, et
sari a

piscium, dohana fructuum (BPI 133).

1312
Palermo

[,,,]

[...];

Rahaba,

subnotatis videlicet de Rahadina

b b e

[xepi; elctSou ocai,

ia.-K (Cusa

quandtas consuevit solvi

r a

naio).

pax air

xwvtr-rvci^a t -niXxavv

<poi)vSaxo<; jtXiQcrdov tt]?

i^pitcru

5iaxE(JiEvov

1497
Mazara

li

contigue Ap[othece] 3 (Top,

II 92).

Le prime testimonianze
1320
Palermo

domum

[...]

lanuam

Rachabe

sitam in quarterio porte patitellorum secus


panormi (Pollaci 230).

questa voce, rabha sive


in quo annona

lessicografiche di

magaseni, hic cornea tus us,.. significat

annonam et locum

magaseni sive
(Scobar),
commeatus
magazino vide rabba (ib. 50), rabbca di populu
cio provvisione pubblica ', rabbica (Scobar) licenza che si d dal pubblico
magistrato per andare ad altro luogo, v, passapottu (Pasq. IV 213), sembra che confondano due termini omonimi.
Di quello attestato anche in seguito come rabba granajo pubblico
publica custoditur ac facultatem abeundi (Valla

69),

'

1326
Palermo

site in predicta urbe panormi in quarterio porte


patitellorum in centrata lactarinorum iuxta
(Contr. 339).

1328
Palermo

Pactum_ Gabelle Rachabe [ .] petiit a nobis pr parte


et nomine Universitats urbis ejusdem [Panormi] vendi et
concedi sibj ad cabellam
diete Univetsi-

Botteghe

Rahabam

'

'

Rachabam

tatis

sitam

in

quarterio

porte

patitellorum

urbis

ipsius

pe' bisogni d'un paese


latesta,

'

(Traina 794) e rabbica

in Traina 795), pant. rrabba

151-52),

il

Vinci (in Pasq.

l.c.)

'

'

provvisione di vitto

distribuzione d grano

scriveva:

'

'

(Ma-

(Peli.

Rabba, in Regni pragmaticis

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

314

sunt duae sanctiones pr rabba frumenti.

Vox

LESSICO

ab hebr. rabbah multiplicavit, quod sit instituta haec rabba pr peculio pauperuni, ut multiplicetur, seu ut vulgo dicimus per fari colonna, vel ab alia rad. rabac impinguavit, ac si diceremus l'oiEciu di la grascia, ut universitas abundet pane;
erit

La documentazione medievale che


si possono aggiungere, da Lucer, a. 1278 cum
iure... rabe ubi venduntur victualia (CDLuc 413), a. 1279 cum iure...
rahabe ubi venduntur victualia (ib. 416), a. 1284 rabba (ib. 423), d
piena conferma dell'etimo ar. r a li b a h
amplum spatium loci ', area
bine rabbacotu, qui rabbae preest .

242, r. 6) = ad terram laboratoriam (ib. 201, rr. 20-21),


ground, land, soil, fields (Busuttil 253). Ma la mancanza

'

dirette, idonee a far luce


un semplice lasciapassare

ampia

ge, vaste

',

'

'

marche aux grains

aire, cour,

place

'

(Dozy 1516),

(Kazim.

'

r a

835^), r a

li

',

hb ah
a

r a

'

'

marcile

viride

space

',

large square, courtyard, inner court

rabbaca, varianti di rabba


'

(< *rahba) e rabbacotu


commissario di grano, curator rei frumentariae

espace lar-

distribuzione dell'arabismo, con

(XIV

',

212. Raliadifta.

haba

1274
Palermo

dieta pecunie quantitas consuevit solvi

1321,

'

nium,

1312
Palermo

Piazza Raibeita

'

un antico mercato

'mercato del grano'


a.

1526,

Du

(a.

1363,

Gange VII

di legumi

VES

'

'

8), fa escludere

esclude,
a

come pare

rabbica

tam quantitatem pecunie


da per eos

passaportu

rabba

',

'

abeundi

licentia

',

se

si

una derivazione da r a h b a h
non resta adito
congetture seriamente motivate, Certo ben concorderebbe con gli aspetti

1343

ex computis

Catania

videlicet
casei,

fonetici del termine l'etimo ar.

r a

'

proposto da Wagner

(ZRPh

LII, 1932, 600-601) e accettato da Steiger \Contrib. 108) per l'omonimo


sopra considerato, r a b
locus ubi tempore veris habtant ',
domus,
'

habitaculum ubicumque
809tf),

tory

'

'

sit

living zone, region

(Wehr 373^),

'

'

'

'

',

',

'

statio

'

(Freytag II

residence, quarter

quartier d'une ville

',

113*5';
'

cfr.

Kazim. I

inhabited area,

terri-

champ, pice de
terre labourable, cultura' (Dozy I 503), pi
precisamente rab' (Cusa
203, r. 5; ecc.) = terra (' podere '; ib. 180, r. 15; ecc.), U rab' al-hart
(ib. 240, r. 2) = ad terram laboratoriam
(ib. 200, rr. 7-8), U rab' "(ib'
',

in Sicilia

[...],

riforma del 1312


che

consuetum

rahdinah

Dozy

(I

562^),

et

domus

sete,

prout

15).

ipsarum cabellarum et jurium,

il

'

vendeurs d'tofes de

quale,

commercio dei panni


da G. La Mantia (ASS^

sulla fabbricazione e sul

tessuti in genere ritenuta non del tutto


I, 1935, 15). Nallino (SMS III 335, nota
di

(ib.

factis cabellotis

Rahad

nulla exinde parte exhiben-

n Rahabe, dohane carnium, dohane


Tinctorie, dohane porcorum [..,] (ib, 188),

un'imposta

si trattasse di

[,..],

Rac badine

natura della gabella della rahadina, soppressa con la


perch incorporata con altre. L'ipotesi (Pollaci Lxxxvi)

la

giusto,

cabellotis

erat hactenus

Oscura

'

cha

texitore faciolorura de cuculio volente texere faciolos ipsos


in eadem civitate vel tenimento suo, exigant propterea cer-

l'unico centro di diffusione.

In quanto

Panormi

granorum olei, targime, cabella filecti, chae cuctoni [.,.]


(La Mantia 1-2), Cabella Tinctorie [.,.], Quod a quolibet

magazzino pubblico
3188), ant. pis. reba

'forum frumentarium
che la Sicilia ne sia stata

cabellas et iura felicis urbis

amputatis et deletis de cabellis ipsis, cabellis r a


dine, dohane carnium qua nunc dicitur buchiria

'

raiba

1),

Rahadina

[,..],

',

269, 321), venez, rayba

(ib.

de

Quaternus continens

3216), genov. gabella della ryba o


luogo o piazza del mercato del grano ',

'

videlicet

piscium, dohana fructuum (BPI 133).

DEI

reba (Peli. I 107), la Rayba

(Sane

IV

[..,] de juribus subRahaba, ohana cardoliana casei, tinctoria, dohana portarum, dohana

notatis

(Pasq. l.c), variante

rab(b)a

it.

voce d'area genov., emil., ven. (DEI

sec.) e rieva (a.

(forse

accertamento del rapporto semantico,


Introd.
V.
21, 37, 63, 65, 71; 123.

di rabiotu.

La

'

sce l'indispensabile

'

qui rabbae praeest

'

'

per biade

passaporto

'

all'epoca dello Scobar e del Valla, impedi-

',

wi(Welir 382^'),
etimo proposto da Pellegrini (I 151-52, 269, 321)^^ a preferenza di altri
(v. Trapani 459). Dalla stessa documentazione appaiono anche facilmente
spiegabili con una metatesi raB(a)ba > *rab(.)ha le forme rab(b)ica
e
de area,

'

')

di attestazioni

(Freytag II 131), 'lieu public entour de btiments

'

rahbat az-zur'

sulla precisa funzione del

'

malt. roba

cfr.

'

qui precede, alla quale

'

315

sicura
1)

rimanda

lin et

dopo avere aggiunto che

alla

de coton
la

testimonianza
',

raccolta da

voce indica anche un

quartiere di Cairawan, conclude che l'origine ne sconosciuta.

V. Introd.

31; 30.

'

2" Il genere maschile del genitivo Gabbici (a,


1312) non resta isolato;
lo rayhaho presso Agrigento (not. Camzzi 17
novembre 1425).

cfr. contvata di

213. Raysius.

1274
Palermo

de omnibus pscibus sive tunnis captis ineisdem tonnadebitis R a y s i s


riis, deductis primo piscibus sive tunnis
Catapanis, marinariis et personis aliis ad ipsarum tonna-

riarum

servitia deputatis

(BPI 131),

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

316
1316
Palermo

deductis

[...]

Raysios

tunnis contingentibus

narios tonnariarum ipsarum (ib.

et Mari-

zello)

167).
r a

1320
Palermo

iuxta

'

ed ora via (B. Pace in Boll. II, 1954, 388). Anche in arabo
rocher dans la mer (Kazim. I 794t).
Dalla Sicilia provengono cai. arrassu rais della ciurma delle tonnare

'

'

'

domum Raysij

'

orlandj

(Pollaci 247).

(NDDC

93), capurris, -rrs, caparrisu

quod saduni di gayu R a y s et mastru di ligi di quissa


ludeca et non altru [...] ausa mectiri pena intra la miischita et fari malingreri ne elemisineri ne nixuiiu
autru
Ita

Catania

officiali spirituali ki agia ad haviri exerciciu


intra
muschita (Lagumina I 346).

la dieta

in

ludeld di

li

li

lold et terri di la nostra

ne digia essiri rays


(Lagumina I 348).

ne

ludichi et mastri di

altri

sia
ligi

y s i u s
dicembre).
r a

Trapani

1455

de Fachidomo (not.

Castiglione

nave turca',
il

y s i
cembre).

27

1465

brutale, cattivo, violento' (D'Ascoli 69), caparriso


il

tonno

Dall'iberoromanzo invece proviene


presumibilmente anche sard. (campid.)
retti

(VES Le),

'

sono

',

'

barcone usato per

il

12

di-

fr.

raysius

Andreas de Maglotto, drepanensis (not.


gno 5 ottobre).

Scri-

cato

tipo di

arris

1293,

DCEC

'

(Lokotsch 1691) e

rais

ris,

piuttosto che dal siciliano

sp. arraez {1" doc. a.

d'embarcaci
{raig

'

tal

132).

(ib.

'

sanai
Trapani

'uomo

capo della ciurma che pesca

capo della ciurma della

(DES
275,

'

a.

de

1468, DECC I 405), ant. cat. rais


barques a. 1315, AlcM IX 106).

I 116), Prestiti di-

DECK

arrais (l" doc. a. 1298, Mach. I 250-51), cat. arraix


nau ' (!" doc. arrais ' cap d'una poblaci de moros

lohanni de lu Spinna tu (not. Formica

r a

Trapani

Salvator

'

'

tonnara
1454

'

'

'

camera non

'

'

pesca

1418
Olit di Navarra

caporione, capopopolo, capo di

'

capo dei marinai che attendono alla pesca del tonno (ib,
un partito
133), rais caporione (ib. 568), salent. id. capo della ciurma della tonnara (VDS II 528), probabilmente anche napol. arriso comandante di
'

',

1417

317

LESSICO

'

'

I 346), port.

patr de barca o

XIII sec, 'patr


capita o governador
'

las

degli anni 1417, 1418, con signifi-

Anche le testimonianze siciliane


non marinaresco del termine in

ambienti ebraici, rivelano un tran-

sitorio influsso iberico.


Il SIC.

di

'capo de' pescatori, e maiinaj


(Pasq. IV 220), 'capo
pescatori, padrone di barca, direttore
della tonnara
(Traina 798), col
raisi

'

V. Introd. 37, 38, 54, 55.

'

tautologico capurris, capurrisi

'

scafo che sostiene la

nelle tonnare e dal quale si


ferisce

tr. ?/ T^'
cfr. Peli yo
dante

(Pel. I 135-36,
'

VES

Toponimi

',

'

caporione

'

'

(VS

'

214. Ridena.

I 575;

'capo, capitano, coman-

ra'is

11), anche

camera della morte


una tonnara, pa-

chi dirige

patron de la barque

',

cfr. malt. ./;..' capo, capitano,


presidente, principale
(Barbera III 925, Bu'

Il sic.

ritena (ib.
siciliani

originariamente formati col geomorfico r ' s


'capo, cima promontorio (cfr. Giuffr.
40, Peli, I 324-25) hanno subito l'influsso del pi fortunato r a i
s
cfr. Risi (C.) 5
Punta

'

^,KaysiahasRabkcM feudo

^'^'''

'w1
porto d Trapani
Amico l.c;

TkT.

presso Salemi (Barberi

RMsi 49 C

5,

HI

297), Razscanzir

'^''' ^^^^' ^^i'idebbi scoglio fuori del


< d a b b a sand bill, mound ', Wehr 311^)

^'''j'f^\(^^]^f^^iom

'

47), Raisigelhi

50

Raischdbi

dolo

per

'

(Amico

deUa Croce

362)

CpoJ. Santa Croce 56

bambagia

filata

'

Capo

Edrisi, Peli. I 324), a


Siracusa Resalibera quartiere (Fa-

si

torce

'

'

'

(Pasq,

IV

253),

strumento di legno, che


filatojo

il filo;

'

',

la

ruota che

'

(ib.

'

filare

'

'

radna 'tor(D'Al.-Calv. 296-97, Peli. I 73, 168; VES 44), cfr.


raddtena
malt.
no de hilar (Pedro de Alcal in, Steiger. Contrib. 135),
a spinning
a wheel ',
ruota, ruota da filare, filatoio (Barbera III 923),

di lana

'

'

'

'

'

'

(Busuttil 254).

(Cusa 155^), se indica


r's as-salba

filatojo

'

816), riddina (a Trapani) arcolaio binper torcere il filo


(Pitr 83, SVS 84), pant. rruddena strumento
usato dal filatore
ferro
di
fuso
deriva dall'ar. r a d d a n a

raccoglie la

wheel
/.^.

(ASS= XXI, 1896, 380).

riddena strumento da involgere filo;


287), raddena (Traina 796), riddena

ha una ruota colla quale girando

'

ZITa^

ridena

una

1561
Palermo

(Kazim. I 794);

'''''"'^'"'''

255'

tonno

'"P" ^^ pescatori ', ' capoccia ',


151-52), deriva dall'ar. t'is

capitarne de vaisseau

suttU

il

V. Introd.

22,

Va
il

'

qui ricordato

l'ar.-sic.

fabbricante di arcolai

52; 30, 94.

'.

XpaSSvi

'

al-raddan

^IS
215. Risialgam,

216b. RSsicaw.

1^45

risialgaru (VNS

38).

^'"' ^^'^

s a
^^ ^''^^^. lu
la bucca di la firita ki

g a r u pulverizatu [...]. Poi


non di poza ixiti lu r i s al
garu _pir mxunu modu (Mascalcia 578).
divi sapiri ki
la pulvm di lu
risalgaru a qualunqua parti di taglatura di carni oi ruptura tu la
mieti, e non li medichi
beni la malicia corrudi la carni e guasta
kista pulviri

iltr..
Messina

conza

comu

fussi focu (ib. 579-80).


Il sic. risalgaru, riczargaru,

'

myophonos

'

(Scobar, in Pasq

'

'

'

'

'

dubbi in

polvere per
di

un

xeii.
peiT i1
fr.

FEW

DCEC HI

topi

1078), da un'errata lettura per r a


resterebbe esclusa la possibilit

',

(DCEC IV

l'-

1072)

" '^''^'^^'' ^^'- (^frvp?f^T


''T^^''
588; VES
l.c), ant.
fr. riagal, ant. prov. realgar,
med.
ecc. (FEW Le), aUe forme
iberiche: sp. replgar {V

iTt5T\?
izi, i^i

rtstgal,

'"*

'

"''^^''

(^^^C "I

1078,

AlcM IX

1
A/^L
ro.algar
(Mach.^Vr'"''
II 1912) e resalgar (Lokotsch
1685)
V. Introd. S 27, 33, 63, 67.

ad

1320
Palermo

ad

risicum

et

risicum

dej et fortune (Pollaci

'

(VS

genov. resicum

(a.

1158,

(ib.

(NDDC

rmicu
96),

it.

364),

fr.

(ib.

-arisi 'arrischiarsi'

141),

585), arrizzicu,

rischio e risico (dal

ar-

XIV

(DEI

3262, 3263), ant.


rizic (Lokotsch
rum.
risane,

lomb. rsega

risi,

Peli.

'

65),

'

I 270), cai.

rischiare, azzardare

VES

(CFilSpec 102), arrisicu pericolo,


mettere in cimento, in pericolo, ed

arrischiare' (ib.

in arbitrio della fortuna:

142), arrisicu e rrisicu

'

(Scobar, in

'

(1"

mod. K^% (Andriotis 310), ant. prov. resegue, sp. riesgo


1721),
risco (Mach.
doc. a. 1300 'divisione, discordia', DCEC IV 15a), port.
L'ipotesi
controversa.
fortemente

IX
497),
II 1898), cat. rise (AlcM
gibt
Leben
zum
Gott
die
Spenden,
di una derivazione dall'ar. r i z q
gr.

',

'

'

tagliches Brot, Ration

exspectatas, nec in

'

(Lokotsch

computum

relatas

tag II 145fl), incontra difficolt

xv

<

gr. ant.

^ a

o dal

l.c),

anche

'

quas invenimus neque

res,

neque data opera acquisitas

non minori di quelle


lat.

resecare.

'

(Frey-

dal gr. mediev.

^i.<^i.-

Per una_ minuziosa ditrattazione di Coro-

samina dell'intera questione si rimanda


minas (DCEC IV 14-19), che preferisce lasciare incerto l'etimo.
all'ottima

V. Introd. 63, 74.

CiteUa

I 56)-

ad

pr pretio

Messina

qualibet

1411

risima

rismarum

risma

[...]

sex de cartis papiri


I 558).

[...]

pr

(CDArag

di carta (LettRegB 93).

Nicosia

80).

fortunam maris et gencium

1284

(ib.

Il 27).

246)

1461
Messina

una

risima

1469

risi

mas

di carta

(ASS^ XXX, 1905, 522).

quinque pagle (not. Scrigno 17 ottobre).

Trapani

1337
Palermo

no 19 settembre).

1380

Venezia

top. turri de lu risicu

(Pasq. I 142), con arriscari

'

periculum

217. Risma.

ad risicum maris et gentis (net. De


risicum ipsorum contrahencium (ib.

1298
Palermo

il

conflictus,

63).

182), port.

216a. Risicum.

1287
Palermo

prestito diretto della voce sicniana e


calabrese, la quale andrebbe

rmgal

1429

a.

rischio

'

sic. risicu

sec), genov. risegu, piem.


czargaru

Trapani 461; VES 63), zargaru 'veleno'


(Traina H14)
zargara, -u (prov. di Messina)
sostanza amara della bile ', col cai
hnra
sostanza molto amara ', veleno ',
arsenico ', anche
giusquiamo ', bov
zargara e z- sostanza molto amara e velenosa
(LGII 166),
rahg al-gar 'polvere della caverna' (Peli. I 213, deriva dall'ar
VES Le). Qualora tale forma fosse nata, come si
pensato (cfr.
XIX 144-45 Peli
;

cfr.

riiiicare, -ari

IV 277, 408;

121

L'origine del

risicari (TestVen

po?a

1380
Venezia

Catania

319

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

ad ipsius venditricis

risi cu

risicum

et ventura

et

fortunam

(TestVen 63).

(not.

Saler-

risima,
riSima di carta: acetabulum (Scobar, in VES 66),
ticarta:
di
quaderni
venti
comunemente oggi il diciamo a un fascio di
Il sic.

sma

'
balletta di cinquecento fogh di carta:
280), rtsima
gente (Traina
quantit indeterminata di checchessia, e anco di

(Pasq.

IV

'

risma

',

'

ARABISMI MEDIEVALI

320

(NDDC

829), cai. grisima 'risma (di carta)'

(VDS

XIV

(XIV sec,

ib.

botte,

1492), ant. prov. reuma, risma


doc. rrezma

DCEC

1475,

a.

coUigatae convolutaeque

ballot

'

',

l.c).

paquet

Da una

ballot

'

',

L'arabismo
ciale,

il fr.

Ihima
II 434-35, nota

3263), ant.

',

'

it.

'

(Freytag II

cfr.

razma

deriva

il

DECH

rame (DCEC,

cat.

raima

{V

doc.

Romanum.

(nome

1439

ferat stateram,
1"

ementium

et

sitatem de ipsa stater, et

manum

(AssConsCorl

vendentium, habentium necesidem deferat circulum et ro-

'

'

D'Al.-Calv. l.c, Prati 840, Peli. I 147), pur esso isolatamente attecome weight of a steelyard ', Roman balance in una fonte araba
'

'

rommin

arabe, coesistenti nel malt.

rommna

'

me-

melograno (Barbera III 943), hanno lasciato traccia di s nella toponomastica siciliana: 'a Rumana, 'u Rumaneddu (STS

lagrana, melagranata

82), cfr.
ta 7),

a.

',

'

'

1323 Chargitirrumen

dall'ar,

'

champ de granades

liar(a)gat ar-rummn,

'

(Bresc ]ard. 83, no-

h arag ah

con

363, Kazim, I 405),


Romanica XIX, 1960, 221-244 e

retum, silva densior (Freytag I


Giustamente Steiger ( Vox
l.c; cfr. VES 93), mentre ritiene vaHdi entrambi
'

gli

via di penetrazione del prestito:

schili, dalla

Penisola Iberica per quelle femminili,

'

arbo-

FEW

etimi arabi, indica

forme ma-

dall'ItaHa per le

una doppia

56.

219, Rotulum.

1142
1455
Palermo

unam stateram magnam


stateram parvulam cum

romano

sine

Il sic.

rumanti

cum suo romano. Item unam


romano. Item stater de ferro

vetera (Giuffrida jBo. 501),

quel contrapeso ch' infilato nell'ago della stadera;


305),
contrappeso della stadera, che scorre lungo
1 asta di essa per segnar il peso: romano,
sagoma (Traina 841) corrisponde al salent. rumanu id. (VDS II
565), it. romano {V doc Sacchetti, a.
1227 a Bologna, DEI
3278), ant. lig, romana (T doc. a. 1288 Peli I
110) ant. prov. roma romaine (balance) (a.
1360), romana (aa.14001443), med. fr. romman
poids de la romaine
(a. 1399), rouman, romanne (a. 1400), roumane (a. 1595), fr. mod.
romaine ' stadera
'

'

secolo (Lane III 1161^).

6),

romano

'

'

Gabelloti Staterae Universitatis Corilionis tenere debeant.


ad suas expensas, aliquem hominem vel infantem, qui de-

Corleone

OS
ai

REW 7369), le preferummnah me-

',

staterae,

'

V. Introd. 34, 53,


5E

'Art Wage

pondus
quo librantur aUa (Freytag II
Gioeni 236-37, Dozy-Eng. 335, Devic 60, Lokotsch 1729) o
melagrana (forma collettiva del precedente, Freytag l.c;
a n
di unit) e

Le due forme

Europa, quasi certamente per via commercon l'introduzione dell'uso della carta ad opera degli Arabi

romna

(cfr.

cfr.

del XII

a,

lice).

quale, pur dichiarandosi incerto sull'etimo, propenderebbe per

stato

(Dozy-Eng. 333-35, Peli. I 132,'

'

'

um

146fl),

V. Introd. 63.

218,

196a;

'

diffuse in

si

lagrana

1450,

sarcina vestium

il

321

renze degli studiosi sono rivolte ad un etimo arabo,

FEW XIX 146-47), sp. resma


DECK IV 886), port. id. {V
risalgono all'ar. rizma
vestes in

(a.

de papier

variante ar.

1287), da cui a sua volta

303-4),

un'origine latina

it.

III 1098,

1431, Mach. II 1885-86),

a.

'

id.

(Fare 7343),

id.

1441-78, Peli.

(a.

'

'

(a.

VES
il

'

nsima

1526 Savona, Du Gange VII 195] cfr.


paquet (XIII-XIV sec), med. fr. riesme

a.

(r

unum

Hill

fr. ries

DEI

sec,

Ili 2248), ant. pis. lisma

349), ant.

Peli. I

XV

sec) e rsima (dal

44), lat. mediev. risma (Asti,

'

312), salent.

II 550), napol. rsema (D'Ascoli 503), irpin.

risma (dal

doc.

LESSICO

DI SICILIA

(Pasq,

'

IV

'

^TOuXov

%<j\}.ia.\}-a

(ME)

(Cusa 309).

1174

reddebam libram unam

rotula

1.

ocpriv

incensi, et

^touXa

unam de

cera, et

So

duo

olei (Pirri 934),

rotulum unum

1185

ual

Sv

thuris

(DocIiiNorm 203),

Cefal

'

'

'

V
'

'

'

'

'

1450 circa, FEW XIX 148), cat. romana


AlcM IX 548), da cui sard. (a)romna id,
a,

'

y.
id.

'

ir
(r

doc. in invent. arag.

doc,

XVI

Nonostante

a.

1397,

sec. Mach, II 1907

dubbi di Corominas

'

'

doc

%ai,pT)V

poutXihv

1269

XEptov

pwTouXov

S,

Mena

1273

(Calabria)

53-55), port.

1274
Palermo

cfr,

gi D'Al.-Calv.

(Schneider 273).

Y^VTiuov

Item promisit de fructu apum


territorio,

scilicet

rotulum unum

romana

romano).

(DCEC Le;

Corleone

[jiiav

TTco

Tiniffiov

(Trincher

468),

'

DCEC IV
s,v,

(P

himch (V doc. a. 1375,


(DES II 362), sp, romana

1200
Gerace (RC)

rotulos

eodem

rotulis

cereis pr luminariis faciendis [.,.]


gequinquaginta duos ad rotulum cantari

de cera laborata in
neralis

fructiferantium in

de quinquagmta
de
(AssConsCorl 120),
cera,

(BPI 132).

322

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

1283
Messina

ad dictum generale cantarium casei caiitaria quinquaginta


et rotulos quinquaginta (RRS 270).

unum

1330
Palermo

venales

res

et

tulis,

vendantui-

[...]

cum rotulo,

[,..3

323

LESSICO

vel ro-

rotulos,

ponderibus, usque ad quinque

non de

sint ferrea, vel aerea, vel vitrea justa, et

quae

petra (De

T xwpcpwv

1188

^ouwv

[...]

y' (Trincher 296),

Oppido (RC)

popou

XWpq)iov

1189
S. Filippo

(Cusa 437).

a'

Me-

ntir

Vio 122).

Item

1338^ circa

alcuna pirsuna fachi vindiri in li buchirii di Missina vitellu unu [,..], pagi a lu cabellotu grani septi, si illu

Messina

si

rotula quaranta in sucta [...].


pirsuni volinu vindiri agnelli oy chaurelli a
pisa da

(VNS
1348
S. Martino

Il sic. rotulu

IV

col cai.

(VDS

alcuni

si

[..,]

299),

'

'

rutulu,

sorta di peso

comune, presso noi

(NDDC

mezza

libre due, e

peso equivalente a chilogrammi 0,793


dutulu, rotulu

'

rutulu, rotulu

593), salent.
'

DEI

Simeri (CZ)

(Trincher 388).

1243

o-L-taptv

Squillace

(CZ)

(ib.

u 3

xpt&'/ipou

jcal

ETt-r

.;

p o

p o

\!i

j3

<;

a'

\j

iti

408).

aXkw

1270

To

Catanzaro

477).

1283
Vibo Valentia (CZ)

KZ'zt.nv

1331-35?

ESw>ca<;

Se

xwpacpwu
u P

TiiETri^iQV

uTcapxei

yjjipa.<$\.ov

pouPou^

[...]

y' (ih-

co

poupou

y'

i:pi,wu

[]

''^

(ib.

^'^^9^'^

494),

b\!xs)

(ntipou

^ o

<;'

(Cusa 468).

(ME)

'

3288),

mediev. rotulus

mensurae species (vel potius


ponderis) (Du Gange VII 225), ant. lig. id. (a. 1163, Peli. I 110, 355),
deriva dall'ar. rati 'libra.,.', 'vini mensura... et vas, quo vinum ab
oenopilis mensuratur
(Freytag II IGOb),
roti, a weight
(Wehr ^^b,
lat.

'

tarenorum quindecim [...]


necnon et carnagio uno, et casei cantarum unum, et bur-

'

147,

VES

bera III 929),

'

86), cfr. malt. ratd

a rotolo, a ratal,

'

Polizzi

28 ounces

'

peso di trent'once

'

cantaru
videlicet

(Bar-

(Busuttil 256). Prestito

retto in Sicilia, e da qui certo difiusosi nel Mezzogiorno,

il

di-

termine do-

et

quatru (TabMonPol 335); videlicet fmmagiu


unu et carnagiu unu, burru quartata una [...]
burrum rubi quatru (ib. 335-36),

tum ruvi

'

rotolo,

predo uncie unius

locavi pr

1425

'

Peli. I

[...]

(Traina 839),

'

II 564), napol. ruotalo (D'Ascoli 513), it. rtolo


antica misura di
nell'Italia meridionale
(XIV sec. anche ruotalo, a Venezia a.

peso usata

1255,

rtoptov

59).

Libra bre... pondus est xii unciarum, quod vulgo dicitur


rotulu, per quam omne pondus includitur et libratur
(Senisio 111).

(Pasq.

Item

rotulu

uTxapXTI Jcata aicopav ciTapiou

1228

nuUus sit ausus mensurare butirum ad r u v a m


(AssConsCorl
rit mensura aequalata per Nadarios

1439

Corleone

nisi fue-

35).

vette giungere invece nelle repubbliche marinare per via commerciale.

Nell'iberoromanzo, nel quale esso fu pure direttamente mutuato, mentre

il

port. arratel

forma

stessa

DCEC

(T

doc. aratd

araba, lo sp. arrelde

I 281,

DECK

a.

(T

1139, Mach. I 252) corrisponde


doc. arrela

I 353) risale ad

a.

1012, arrelda

una variante riti

'Hbra

a.
'

alla

1020,

220b. Rubata.

decem octo quamdam terram meam,


rubatas tres (TabSMLat, doc, 62).

1229

vendo pr

Scicli

delicet

tarenis

(Frey-

tag l.c).

Il termine, ormai scomparso in Sicilia,

V. Intfod.

63.

ruga

'

antica misura equivalente a

provvisione, provvista, quantit


bigoncia per
td. e rovci, ecc.

'

'

220a.

Rubum,

-us,

-a.

LGII 442,

(dimin. in -%i

1050 circa
Reggio Calabria

T nA,aYepv p o ii 3 a
TKpiou %ai de, T^v cTTpiav
165,

r.

49).

jcai,

ei;

oc-rpiv

tt^iv

cuxciav

ix-

(Guillou Brbton

'

il

NDDC

(NDDC

ma
e

superstite nel cai. ruva,

mezzo

',

forse anche ruva

595), bov. ruvai, rmt,

trasporto dell'uva
l.c), ant.

it.

rva

',
'

ruv

'

cai,

alveare

misura di aridi di

1194, ruglum a,
(ib. 3291),
peso
di superficie e di
misura
anche riigghio (Villani e Sacchetti), ant. roman. rgia (ib, 3295),
mediev. rukum
in uso soprattutto negli stati gi papali (Prati 847), lat.
'

'

^Lc,

un tomolo

18 libbre (DEI V 3289), rbbio


1162) 'misura delle biade ', misura

circa
xai,

vi-

(a

Roma rublum

a.

'

Italia species

'mensurae frumentariae in

Du

'

(T

Gange VII 229), rubus, rubbus, rubeus

de capacit pour les crales

Genova a. 1176,
(SMS IH 918, nota

1160

(a.

id.

'

'

1107

a.

Stat. Pistor.,

231),

(ib.

'

une mesure

Niermeyer 923), rubus

a Spoleto,

HO, 354), deriva, come indic gi Amari


'quarta pars rei', 'species mendall'ar. rub'

1),

(Freytag II 113^),

'

surae

'

doc.

Peli. I

(a

'

measure

a dry

'

(Wehr 37 3a),

ub

'

pischi di

1399

dictus Admiratus, seu ejus Locumtenens, debet habere pr


qualibet barca, seu x a b i e a
cum quibus piscatur, qua-

'

La

Catania

la

un

4" parte de

ruba' DCEC

1188-1230, Mach.

285,

38), roba, rova

'

quintal

id.

'

Mutuato probabilmente non


ant. prov.

gogna, come

lat.

fr.

rup

'

25

(T

doc. arrobo

I 357), port. arroba (T doc. aa.


unidad de pes equivalent a 10,400
quarta parte d'un quintar
(AlcM I
'

septimana, causa honoris, rotulum unum piscium, a


dominis, seu patronis dictarum barcarum, seu xabaca(Testa I 483).

livres

ma

ad minandum

1450

servendu

Catania

CDem

'

(a.

il

anche, per via com-

termine penetr nel galloro-

1396),

rup

fr.

(a.

1360; in Bor-

mediev., gi nel 1295); in Francia giunse anche la forma

arrobe (dal 1575,

1418
Palermo

Cam

FEW

XIX

II

sic.

e per lo

piii

sciabbachiari

piscandum more

solito bilixi seu

i -

ali

ci ala tracta di lu fiumi (Capln-

208).

'

minuti:

'

',

'

sorte di rete con la quale


sciabica

'

IV

(Pasq.

388),

si

pesca ogni sorta di pesci,


sorta di rete di pescare;

'

divertimento, gozzoviglia; bisboccia

ingordamente mangiare,

(Traina 884), con

'

e assai: scuffiare (quasi dovesse

em'

una

sciabbica)

'

',

godersela in bisbocce e gozzoviglie:

bisbocciare

883), scibica 'barcaccia meno grande del palischermo' (Pitr 92;


Peli. Voci 155), cai. sciab(b)aca, scib(b)ica sciabica, rete da pesca

(ib.

'

'

cfr.

(NDDC
m.

221. Sabaca.

'

de piscibus captis per s a b a e a s sirailiter subastatis debentur eidem doane [...] (Pollaci 318).

627), salent. sciabbica, -eca

'

'

id.

'

(VDS

II 608), lue.

ssabbdklh

(Bigalke 15232), napol. scveca (D'Ascoli 560), it.


',
barca da pesca con la sciabica (T doc. a. 1618),
rete a traino

la rete a strascico

scibica

Palermo

sciabbica

sciabica, rezza

pire

147).

V. Introd. 21, 50, 71; 122.

ante 1312

et

(Bresc Vocab. 13).

e 600).

solo in Sicilia,

merciale, nell'Italia centro-settentrionale,

con

1953,

I,

'

la

IX 512

(ib.

'

DECH

I 257), cat. arrova

quilograms, o sien 26 Uiures... Es

iberica

X (Boll.

libet

id.

con sp. arroba


a. 1088, da

stessa voce araba penetrata nell'iberoromanzo

manzo, con

soldi

j,

rum

peso equivalente a

isp.-ar.

rotulu

242).

'

sabaca

325

1380
Palermo

373b).

(ib.

'

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

324

'

'

'

genov. scibega, venez. sbega (DEI V 3393),


(Peli.
rete
II 454), risalgono all'ar. s a b a k a
'
{Barbera IV 1144, Busuttil 376).
id.

sard. sabaka, shiga

'

'

I 144),

cfr.

(DES

malt. xibka

'

1312
Palermo

Item de piscibus
(La Mantia 17).

captis

ad

vel

ad hamum

All'appellativo corrispondono in

bica (Barberi III 30), de Chabbica

Sciabeca (Cala) 51

Da

aluca

[...]^'^

issi tirassiru

(ValMax

3, cfr. la

Sicilia
(a.

Chabbica

il

cg. Scib(b)ica, cfr.

1431, CFilSpec 113), e


(a.

157).

1353
Palermo

ut nauta in s h a b
(Bresc Vocab. 13).

129, Peli. I 327); in Calabria i


Scibbachi (DTOC 312, STC 3497).
Anche nell'iberoromanzo il termine arabo penetrato come

1365
Palermo

ad vendendum pisces piscandos

1373

Lu regnu di chelu esti simili a la


cogli di omni mainer pissi, boni et

certi

piscaturi,

qui tyravamiu

ss

la

unu bon homu avia acatatu ch que

in

e a

ad gubernandum

shabbacam

BAS

s.l.

sua

a b b a e a

(ib.).

di

Sknio

(Edrisi,

li

sp. ^abega

doc. xbega a. 1543, DCEC II 1019-20, DECH HI 475),


[V doc.
(Mach. II 2185), cat. aixvega (con al- agglutinato) o xvega
falet
long
savego
mo
xveguas pi., a. 1398, AlcM I 365), da cui prov.
es^cotes
sur
ailes
de pche forme d'une grande poche et gami de 2
port. J.

'

xabbaca,
rei

la

quali

(SposVang 66).

bateau pour pcher

XIX
Ambrosini 48 propone

di leggere

ssabica.

l'aissaugue

165).

V.
252

top.

topp. Sciabbica, Scibbache,

{V
cum

il

1366, RatDec 1604), Yhabica


feudum Chabce (Barberi III

casale presso Sutera (Amari-Dufour 38) =


= (?) tonnara
143), Jabica (Amico I 553), as-sabaka

1321-1337
Messina

Layha-

Introd. 32, 39, 52.

',

fr.

aissaugue

'

filet

de pche

(FEW

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

326

LESSICO

saccate

222. Sabta.

si

rit

194).

1273

maggio).

percipere et habere integras decimas et duas partes proventuum regalium infrascriptarum terrarum Mazarensis dioce-

Trapani
Un'ipotesi etimologica, per
ficato,

la

compatibile col contesto, di

'

quale

pietra (del mulino),

darsi su

una forma non

attestata ar.

sibr

'duri lapides

(Freytag II

1306fi), cfr.

'

sabrah

* s a

Allb),

macina

',

il

signi-

pu fon-

'

'lapides', 'frustimi lapidis aut ferri' (Freytag

1342
Palermo

30.

40;

duas partes decimarum terre Marsalie, bajulacionis, dohane maris, dohane terre, venacionis cunculorum, bucherie
Judeorum, tinctorie, saccatus (TabMaz 15 maggio).

'

rius, ii

1233

aqua fontis magni dividebatur per medium in duos conductus, quorum unus ex parte occidentis declinabat in gbiam, de qua hauriebant aquam s a e e a r i i (ACAgr 108),

a bere

saccatus

cabella

Il sic. saccaru di

223a. Saccarius.

Agrigento

[...]

mas

ah
base presunta del pi.
pierres dures
(Kazim. I

II 478).

V. Introd.

et prebendarum quas habent in ea, videlicet decibaiulationis diete Mazarie, dohane maris, dohane terre, bucherie, bardarle, tinctorie, saccarie
[...]. Item
sis

termine assumerebbe

il

fidamentum Calatabuturi quod dicitelariis, herbagiorum,

terrarum sub aquis

ovium eiusdem terre calbelim, canperie, s a e e a t i


furnorum, tintorie, molendnorum et terragiorum (RoURub

dicti molendini peraptari contingeforte s a b r a


ab receptione seu aqua, ipse notarius Restivus ad suas
expensas peraptari facere debet semper et si nterdum vacaverit peraptationi ipsius s ab rie
[.,.] (not. Miciletto 1

Et

1445
Trapani

Ad

[...].

tur de Policio:

327

ai

campu,

lixa, ae , saccaru, quali si

(Scobar, in Trapani 475),


soldati nel

campo

'

...

vogla aqua-

cio vivandiere, che ha cura di dare

IV

(Pasq.

'

(TabSMart doc. 101, 18 settembre).

312), saccaru

quegli che

'

conduce

dietro agli eserciti le vettovaglie o

',

'

cM

porta e vende acqua: acquajuolo

(Traina 845), saccaru (a Trapani)

'

uo-

'

saccardo, saccomanno

bagagli:

mo
1332
Palermo

nun

nuUu

sapiri

a e e a r u

ki diga carriari vinu di nulla


quantu carr uzeri ki no lu f aza a
a lu cabiUotu sub pena di tari quindich (Boll.

sia

parti tantu

a e e a r

o donna che va coi barili ad attingere acqua e la porta nelle case (Pitr 86), gallosic. sacchr (a Piazza Armerina) 'chi vende o porta acqua'

(SVS
'

X, 1969, 413).

'

89), pant. saccaru

Aquarius

servus

rii...

saccarus

(Senisio

aquam

portans,

qui

vulgo

dicitur

portatore d'acqua

acquaiolo, venditore di acqua

re di acqua
1348
S. Martino

'

'

(LGII 446),

(NDDC

risalgono

',

1382

NuUus saccarius publicus audeat implere seu accipere aquam in subscriptis fontibus [..,]; et qui contrafecerit
amictat barrilia et tabulas comodis juratorum applicandas,
nec non eciam et admictat somerium, roncnum, seu mulum, cum quo apportar aquam (CCMun 261).

xo-EV -no-craxjc (Cusa 587),

Corleone

nemini

(DCSC

o r u
ferre quartaram, quae sit
minoris capacitatis quartucciorum quatuordecim vel sexdecim, ita quod salma aquae sit quartucciorum sexaginta
quattuor; et ipsam salmam vendere non audeant ultra daliceat

a e e a r

all'ar.

qq

1178

1145

as-saqqa'

'

'

vendito-

rigavit,

utrem

in

saccaru

cai.

portatore d'acqua

'

'

saq

aquam

cfr. ar.-sic. a.

a.

136),

'

'

potum

(Freytag

II

(?) hasan as-saqq'


ffaxc (ib.

143),

ed anche aa. 1130-40 (?) Xov craxxc (ib. 533), in Calabria a. 1031
Mcovvou SajCTpi, (Guillou Dannoso 22), coi cgg. sic.-cal. Sacca, Saccaro
tati

i439

(Peli.

596), sakk (a Crotone)

indidit

'

33Qb) da cui deriva crxm (225a);


Polizzi

'

(D'Al.-Calv. 306-7, Peli, l.c), dalla stessa radice

aquamve praebuit, propinavit

113).

'

230; - a
a ff X X s"

<;

'

a r

sacco

'

in

(LGII

nomi

di mestiere), se
s

l.c), lat.

Prestiti indipendenti dal siciliano sono


a.

1280; in Nebrija anche l'accezione

ejrcito

',

(DCEC

DECH

344,

'

lixa

a e e

sp. azacan
',

'

aguador

'

(T

doc.

mozo o faquln en un
agacal {V doc. a. 1408,

cio

429), port.

non vanno ripor-

'

'

Mach, 141). Attraverso il ture, saka portatore d'acqua, acquaiuolo


(Ang. Da Smirne 698) la voce ha dato rum. saca Wasserkarren, -fass der
'

narios sex (AssConsCorl 44).

'

223b. Saccatia, saccatum,

Wassertrager

',

sacagi

'

Wassertrager

'

-us.

saka
1251

de omnibus veteribus proventibus

Polizzi

co

iustitie,

canperia, barberia,

[...]

Bandecimis ceramidatum.

Policii,

videlicet:

bere

'

'

distributore, portatore d'acqua


(Peli. I 39).

V. Introd. 36, 71; 191k.

',

'

(Lokotsch
carro per

il

1796),

serbo-croato

trasporto d'acqua da

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

328

LESSICO
225b. Sixia.

224. Sagatutn,

capituk gabelle

1345

a g a

(VNS

t i

37).

Catania

329

1504

de ingabellatione

Piazza Almerina

Catalano 31 ottobre).

XVI

molini, buchiria, dogana,

sec.

(ASSO XXII,

s.l.

a g a t

diete tetre

taverna,

1926, 298, nota

Petrapercie (not.

z a

seu bructo

1136?
Palermo

iryEi,

1145
Cammarata?

xa -rtpxsTai tw [XovwrtiTi axpi ifit; t (xaki]%r]


cri%'i]a. toO vepo (Cusa 616).
'vt tic, xv

tok;

'ic,

XSomc,

X(&ou<;

St,a-

Pou\xoiicp

cri,xiwv (Cusa 116).

tcv

Sirou

225c. Sajola.

1),

'

officina ove

vende

sajola

de tenimentis terrarum cum

1492
rabba (Valla 88), xagatu

Il sic. lagatu vide

itepiopiapc;

PvwvTa ex to?

(Picene II, cu).

Agrigento

salame, salume, cacio, olio, ed altri camangiari, col diritto privativo: bottega di pizzicagnolo

cosa, concesso merc

una

dere

cheria.

382), anche

mescita

'

cettatore

'

',

fari

altro:

monopolio

tabacchi.

fare incetta, incettare

489), con iagataru

deriva dall'ar.

(ib.),

'

o privilegio

diritto

la privativa pe'

zagatu

(Traina Voc.

'

'

pagamento o

Forse perch allora vi era

ne anco per merceria


igaiu

(Pasq.

'

s a

'

'

quisquilia,

'

di

ven-

per estensio-

(Traina 1112),

pizzicagnolo

cosa

vile

'

'

',

(Peli.

Ad
tuin,

*cegate

altro sostantivo dalla stessa radice araba va

ffiiserable,
'

baratillo'

id.

',

escaso

sua volta

(DCEC

ant.

corrisponde sp. zacatin

donde

'

venden ropas

cegatero

sp.

dall'ar.

788-89,
'

se

',

qq

DECH

a t

'

'

connesso sp.

cicaler

revendedor

regador,

ropavejero

',

'

II 63-64), al cui pi.

fines

leeonie de girrosa

diete

terre

(TabMonPol

[...]

da

1400 circa
Alcamo

li

jumenti

e a

1401
Castronovo

liij

ab una parte vinea

quodam muro

loco

li

a y e

quondam
mediante

151).

hay

139);

saqqtin
1451
Palermo

et

qua persona

chayam

(ib.

calle

di

bestii

faeiant

si

fregerit

217).

et

attorno la terra

vendedor de

en algunos pueblos (Granada), plazuela o


(Steiger Contrb.

',

sunt

1337
Polizzi

in-

132).

'

225d. Chaya.

tabac-

'

',

boni

li

(CCMun

foderit

alli

construant (CCMun
seu sipalam, seu

sipalas

firmas

alicujus

homini ki pascinu

57).

fossatum

vinee viridarii seu orti

[...]

141).

Xhay

(Bresc Jard. 83 e nota 4).

V. Introd, 36, 38, 43.


'

zacchia 'fossa per estrarre l'acqua de' campi: fossa, fossato


per servi(Pasq.
380), saja canale murato, per lo quale passa l'acqua
canale pel
gio de' mulini, e simili: gora' (ib. IV 317), 'canale', 'quel
Il sic.

225a, SKta,

1137
S,

Mauro

cruvopouv
ie

Tifjv

xk TcauTa xwpcpia
o-craxiav (Cusa 627).
S

T(b Krc(l'!\

aTc

[...]

'

cava l'acqua dai fiumi mediante le pescaje, e si riceve dai fossati


altra
che scendono dai monti, per servigio di mulini, o di qualsivoglia
acquajo,
solco
',
mastra
saja
macchina guidata per forza d'acqua: gora
cavato per
ed quello de' campi (Traina 848), zacchia spazio di^ terreno
con zlungo per ricevere e fare scorrere l'acqua: fossa, zana' (ib. 1112;
quale

si

'

1143

xpoT]

(ME?)

crxinav

-rif;

TTiv

cr

iQ

a V f^v

TTaXEcv

xai

i% ttqv ^Ti&ffav

vapvvT] '\c, Tifiv (rTpaxav tt?]v izakzkv -kou


vccPvvT) T)? % xwpioy -r crapcwciQVLXv, [...] xa ex

tv XVi^ov vapvvTi

{\c,

Tifjv

ii]V mvou, xa, xif]5EV -Kyi

ToO

ex
Tif]V

tq

av

cr

ttv koIzlv

x tq a v uvo

xai xeWsv 'Kyi Ttv


(ib. 559)
applicat ad
Sajam veterem,
et a predicta Saja ascendit ad Casale Saracenicum [...],
ascendi! ad
Sajam superiorem, et inde vadit per
Sajam ad lapidem perforatum et inde vadit per Sajam
XiQ^ap'/iovJ

ToO

crxTQav

(Pirri 1158, a. 1160).

TpmTfiToO

'

'

condotto d'acqua per il muli(Traina 848),


no (SVS 90; cfr. Giufr. 92), con sajuni grande gora
terreno
zchia
pant.
l.c),
(SVS
saja
canale d'irrigazione pi piccolo della
cai.
I
(Peli.
271),
sovrastante'
pianeggiante che riceve acqua da quello
deriva
(NDDC
598)
scolo
gora di mulino, canale irrigatorio e di
saja
sqiya 'canale d'irrigazione' (Peli. I 152, 271), cfr. malt.

sorda. Traina Voc. 489), iachia (a Vita)

'

'

'

'

'

'

'

'

'

dall'ar.

sa^ja 'irrigazione, annaffiamento

'

',

abbeveramento

'

(Barbera III 958,

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

330
'

Busuttil 268), siqja

campo)

annaffiare

il

water

a running

'

',

ligagno, rigagnolo

ditch water

sqiyah summni (Cusa 209,

ma'a as-sqiyah

Da

233,

(ib.

r.

f.

2)

AB

a.

13)

ar.-sic.

rivulum summini

= cum

acqueductu

(ib.

(ib.

Contr. 323, Giufir. 95, Jost 77),

passata anche all'iberoromanzo

DCEC

1140,

21,

DECH

4, Saja

'a Sajazza,

'a

come

sp. acequia

{V

(r

doc.

XriI sec, AlcM IX 851, cechia a. 1094, GMLC 457), port. acequia {V
doc. XIII sec, Macb. I 51").
Nulla rende sicuri che le forme documentate in b corrispondano ad
un nominativo crixicc, semplice variante di ffxia. Esse potrebbero anche
1130-40, Cusa
535), tXEpxopioi; aixdac, (a. 1224, ib. 446), una diversa voce irixia, da ricondurre ad un corradicale del predetto termine arabo, cio a s i q y a h
rappresentare, insieme con

quo aqua

locus,

'

deriva

continetur...,

il

siqyah

noria grande

'

',

DECH

344-45,

aquarium, cisterna

aqueduc

'

conducto de aguas

siqayah
(VDS

429), port. agacaya (Mach. I

vocale

anche

salent. (S. Pietro

il

156),

'

al sic.

haya

'

seps

is

'

52

a,

s.v.

DCEC

1527,

acequia).

induce a

La

sipala

'

(ib.

cingono

379

Gregorio

hage..., nostris haie

haie, palissade

',

baia,

(Niermeyer 478

'

'

proponente (SVS le). Ed invero le iniziali delle forme qui


tanto medievali (raccolte in d), quanto moderne, mentre non sareb-

dallo stesso
citate,

bero affatto giustificate

fettamente con
(ant. fr. h-,

da una

[t-), concordano peruna fricativa ad articolazione posteriore


quindi non lasciano alcun dubbio, anche in

fricativa interdentale

possibili esiti di

come

ar.

h) e

io,

considerazione di una pi perfetta concordanza semantica, sull'origine francese del termine ^"'.

V, Introd.

7, 8,

36, 38, 46, 58, 68; 128??.

226. Salifa-

1419
Palermo

Vendita di cannamele alla tagla de xi mandri et xiUd di xv,


a sey per colpu armati xhuerri et s a 1 i b i (Bresc ]ard.
69, nota 2).

1424
Palermo

Vendita di plantiminum de stirponis bonis et receptabilibus et non scadatis miliare unum videlicet a tagla de niidichi et mandra et yilca di quindichi armati ynrri et

Vernotico) sagnia 'canaletto di

sqiya

chiudono

un

pruni, rovi o altro

'

altri sterpi.,.

zabbara), gia

s.v,

podere: siepe

di sostegno nei terreni in

(Rohlfs Le; incerto

la,

Nonostante

'

'

'

chiu-

(Pasq. II 192), xafa

'

etimo
tico e

riparo di pruni, spini o altro che

(Traina 424), cia

moderata pendenza

(ib. 98), cia (a Pollina)

'

'

(VS
siepe

'

siepe

I 519), ia
'

(ib.

',
'

'

1 i

a sei callozi per colpu, a dui cugluni per casel-

incisa et necta (Trasselli Ebrei 380).

siepe di

692), baja

(a S,

ar.

a r a

proposta (Wagner in

la

'

canale, cloaca

salibba

per trarla fuori: solco acquajo

di terreno

solco

Boll. I,

'

risultante dal

'

1953, 301-5) di un

che desta gravi dubbi sul piano fone-

solco a traverso al campo,

sic.

'

',

semantico, resta ancora pienamente valida la

chi,

muro

tesi

(Pasq.

IV 321, Traina

terrazzamento di un pendio

che taglia perpendicolarmente

Come

saja richiede

una

fase precedente *sajia, cosi sagnia postula

una forma *sangk,

con nasalizzazione (v. 64) e susseguente riduzione di -ng- a -fi- (cfr. GSLI 256). Secondo
F. Fanciulio, Un presunto arabismo salentino, in L'Italia dialettale XLI, 1978, 279-81,
motivi fonetici (che riterremmo di avere qui sopra superati) escluderebbero una derivazione
araba della voce salentina, la quale invece andrebbe congiunta coi salent, sagnia, sagnigghD
salasso

'

di scolo

'

(VDS

II 572), con un'evoluzione semantica


nota anche al francese.

'

salasso

'

>

'

zampillo

'

>

'

canaletto

incrocio, crocicchio

'

per la quale

il

che riceve l'acqua dagli altri sol-

'

tutti gli altri solchi

per portare acqua ai campi' (Peli. I 152, 271), risale


'

'

De

seps, sepes, se-

2), si

bestiaux

posi-

far risalire

(Scobar in Pasq. II 276), gaia

denda, e riparo di pruni, sambuco, o

2'3

'

contrapposta quella di un etimo ar. t y a ' enclos


pour
(Rohlfs Qtiellen 151), accolta da Steiger '{Contrib. 373)
e, con qualche dubbio, da Pellegrini (lice), ma di recente abbandonata
e

avere influito sul timbro della prima

al piii,

confectum, Germanis

(Du Cange IV

Gioeni 129,

mediev, haga

^'^

In quanto

'

doc,

sic.-cal. saja,

III 1051), piuttosto che a

152, 271), che pu,

Peli. I

(P

'

REW 3984,

h- aspirata,

cfr. lat.

'

corradicali saccarius, saccaria (223),

virgultis

con

fr, id.

(Freytag II 331(2, Dozy

'

penetrato nella Penisola Iberica, con sp. azacaya

granad.
I

come

'

zione dell'accento, diversa da quella del

scolo'

(aa.

(Kazim. I lilla), da cui


top. Siccheria, via e vicolo a Palermo, Sicchiaria (D'Al.-Calv.

307-8), con suffisso romanzo,

Anche

viociacppoc;

(y\.v.ia.g

siqqyah, suqayah

I 665fl),

...t'Hi;

haie (ant.

haya, heia, hagia

les

I 33), cat. squia, siquia

fr,

pimentum ex

12).

r.

56 B

'a Saja,

4,

184,

196,

topp. Saja di Paterno

un etimo

di

rr. 6-7),

331

Biagio Platani) 'siepe viva' (SVS 51), omonimo della voce precedente
nella variante (Villalba, Caltanissetta) sia (Peli, I 152, 271), alla proposta

del Rollo

cgg. Saja, Saiola, Salone, Sajone.

La voce araba

a passage or canal for rain

'

(Busuttil 276),

'

Saja Randeci (Fiume) 56

3,

Sajola (STS 94) e

doc. cequia

canale, fosso, ruscelletto per

(lett.

982), sieqja

questa voce provengono

Gerbini 56

Mi

HI

(Barbera

'

LESSICO

(D'AL-Calv, 311-12),

cfr. a,

bo del 1155) ascendit per flumen fluraen usque

849),

striscia

(VSs), pant.

id.

del campo, serve


all'ar,

1258 (da

dum

'

sa

li

bah

originale ara-

transit

ad Salibe,

25''
Alla stessa conclusione giunge A. Varvaro, Ftisinga e gaia; due gallicismi siciliani,
in Orbis nscdiacvalis. Mlanges de langue et de littrature mdivales offerts Reto Raduolf
Bezzola Voccasion de son quatte vingtime anniversaire, Berna, 1978, 373-75.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

332

(MonHMans

idest ad trivium

II 508)

190), Salihra contrada di Siracusa (Amico

genere femminile della voce siciliana rende certo tale etimo preferibile al maschile ar. s allb
croce ', proposto da De Gregorio {Gloss.
'

un

quale menziona anche

il

to a piani inclinati, fronteggiati da


tanti gradini

';

per

cfr.

il

secondo

derivato

muri

sic.

nsalibbatu

a secco, in

Alla forma

sium' (Freytag

ma

'

terreno lavora-

modo da formare come

top. pant. Salih

il

237, Steiger Contrib. 337) e nel Rollo hagar


11-12) = ad peiram crucis (ib, 182, rr. 17-18).

as-salb

(Cusa 206,

nella particolare accezione di

II 511^), potrebbe risalire

lunta Lucensis sansarius (net.


nenatus sansarius (ib, 76).

1298

Paganus

sansarius

II

(ib.

De

Gtella

I 65);

Be-

19).

Palermo

'

meduUa

rr.

'

Et

et loca sianu ti(nuti sucta) sacramenta dinunciari a

os-

'

'

sansari

1320
Messina

pi.

il

'

1287
Palermo

(De Gregorio Pant.

sdihi delle attestazioni


medievali relative alla coltivazione della cannamela, nelle quali la coppia
salibi
xurri (v. 288) indicherebbe rispettivamente il
midollo e il fusto legnoso

228a. Sansarius.

Resalibera (v. raysius 213).

Il

244),

333

LESSICO

1451
Palermo

tucti

li

dieta

la

cituri

di

(VNS

32),

Item petinu
vindendu et

della pianta.

qualunqua cuntracti

cassia

228b,

si

exer-

li

farrannu

accaptandu et

hi poczanu exerciri mercancij


altri

loru arti exerciri et arbitri] et midicari

et hi poczanu essiri meczani


(Lagumina I 498),

V. Introd. 40; 30.

chascuna terra

et nutari pupliki di

sansari

et

et

vindituri

Sansai-ia,

227. Sallacha.

Palermo

ne nullu sansaru ki ndi


X, 1969, 413).

1439

nulli

1332
1461
Messina

per calchi per la s a 1 1 a e h


(ASS^ XXX, 1905, 523).

sive listi et risihi di

casi

li

Attestata in quella zona nord-orientale della Sicilia che ancor


oggi
il passaggio di -//- alla pronunzia cacuminale
-dd- (cfr.

GSLI

234),

forma

la

sallachi,

che

si fa sui tetti

un

(Boll.

tantum lanam
Qui sensarii
quam pr aliis

nisi

[..,].

'

'

'

causa vendendi

con un ipercorrettismo probabilmente non


pavimento di battuto impenetrabile

(Traina 1112), anche suddacca, sullacca, siddacca, zaddacca, sinnacca, sdiddacca


termine tecnico che generalmente si riferisce

ansarla

habere debeant, tam pr s e n s a r i a


rebus necessariis mensurandi, granos sex, videlicet granos
quatuor ab emptore et duo a venditore pr qualibet oncia
(AssConsCorl 57-58).

tarda ad accettare

solo grafico, corrisponde a zaddacca

pannum

unum,

sensario lcet lacere opus

facere et inde

Corleone

dija fari

rinzaffo di calcina che si fa sui tetti

per impedire

il

passaggio del-

commercio, colui che s'intromette a conchiudere e cercar negozi; sensale ', con senzalia la mercede dovuta al senopera del sensale nel trattare e conchiudere: sensera
sale: sensera ',
Il sic,

senzali

'

mezzano

di

'

'

l'acqua, per es. tra

un muro e

la terrazza

'

(SVS 100), siddacca 'muretto

costruito negli avvallamenti di terreno attraversati dalle' acque


piovane,
atto ad impedire l'asportazione della terra coltivabile
(Giufir. 93; altre
varianti ed accezioni in Peli. I 275). L'etimo, indicato
da
'

Gioeni'(299)

nell'ar.

sath

'

tectum domus

mente individuato da Wagner

'

(r

sale (1" doc. Boccaccio,


(a.

DCEC

351-52,

DECH

(a)goea (Lokotsch 1868), agoteia{V doc, agoteas


pi., sec.
Dalla Sicilia provengono le varianti cai. suddacca,

(DTOC

336), bov, zaddaca

Jahrbii-

a y'h

'{al-

aggluti-

437), port.

XV, Mach.

(NDDC

DEI V

3454),

lat:

mediev. sensales

pi,,

it.

sen-

sensaria

Sensarius
1398), sensarius (Du Cange VII 423), in Puglia Manfredus

1286, Peli. II 433), a


s a t
Venezia sansarii (a. 1254, Cortelazzo Arab. 97), derivano dall'ar. s i
volta
sua
a
'
(Peli.
X
137),
sensale, cozzone, agente di affari, intermediario
o samsri mezs ap s ar (Lokotsch 1836); cfr. malt. smnsr
(a.

1307, CDBrind II

10),

a Pisa sensalis

(a.

'

sullacca, ecc.

che Introd. 44, 56,

sandzn (Bigalke 13040), napol, sanzaro, sanzara (D'Ascoli 521),

(Freytag II 313^), stato pi precisa-

doc. 1406-12,

699), col top. Sullacca

salent,
(Traina 911), cai. senzali, sanzali, sansali, sensali (NDDC 650),
lue,
zanzale, zanzanu, ecc. (VDS II 836), zinzale, zenzale (ib. 841),

( Byzantinische-Neugriechische

cher VIII, 1930, 210) nel diminutivo di questa voce,


s u
da cui derivano anche, con prestito indipendente dal siciliano
nato), sp. azotea

'

'

I 62).

(NDDC

799). V. an-

dal pers.

zano, senzale
as-s.msr

La

'

(Barbera III 956, Busuttil 267),

PouX^ctSX

crtrap-crp

voce araba, che

(Cusa 572^,

ar.-sic. a.

De Simone

manca nell'iberoromanzo,

1145 bU

'l-fadl

27).

giunta in Francia, dal-

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

334

dall'Oriente, con

l'Italia

mod. cemaou
samsar, serb.

'

'

id.

id.

sensal

fi-,

(FEW XIX

LESSICO

agent de change, couttier

'

159); attraverso

(Lokotsch Le), gr. mod.

dial.

il

ture,

cr[ji,crpiQ!;

',

prov.

symsar anche rum.


(Brighenti I 541)

V. Introd. 34, 71.

229. Sarcus.
ante 1312
Palermo

Item

23 Oa. Scacki.

1352-1388
Martino

Appressu in

S,

ri

1367

Marzapanum unum cum

Messina

ebore, intus dictum marzapanum sistente [.], Tabolerium


unum de cristallo sistente in peciis quatuor, munitum argento, cum tabulis, et s e h a 1 e h i s de cristallo, et dia-

recipit Cabellotus

pr consueto Iure eiusdem Tintoper singulas cannas duas et dimidiam


Tarenum j [...]. Item de fustayno sarto strido per
singulas cannas duas Tarenum j [...]. Item de Cuculio
tincto in s a r e o de quibuslibet quatuor Uncijs auri Tarie

renum

(Pollaci 338).

Item exigant pr

Lu decimu ramu

1352-1388
Martino

bus

subscriptis,

tinctoria subscriptarum

rerum in

cavaleri fu,

subscriptas

tia

di l'avaricia est

ochi

li

lei

iurau per

caderu supra lu

1453

manutergias quatuor ad unum toccum cum listis i s e r h i s


Item tobalias sex de fachi ad unum toccum, videlicet:
tres

cum

nova ad

iserhis

listis

et tres albas.

unum toccum cum

varie volte nello stesso

listis

Item dubleria duo

iserhis

ficamente

siciliana, schiude

dell'ar, -h col -k

1762),

smorto (Pasq.
di color di
387), iarcu
morto, lurido, e livido, cenerognolo, detto di persona: smorto
(Mort.
942), iarchiari 'maturare', 'impallidire, allibire', zarchizza 'pallidezza.
sic,

zarcu

'

pallido,

'

'

'

lividezza' (Traina 1114), deriva dall'ar. zarq' agg.


chino, pallido, azzurrognolo, livido', o meglio dalla

f.

'azzurro, tur-

forma

ar.

volg,

de

li

malvas

comu

si

comu

ioki, s

sianu [.,.].

Unu

scackeri (LVV

li

53).

',

DCEC

scaccato

(CDLuc

',

'

s-

con

se- in it. scacco,

1034a). Nell'Italia merid. l'attestazione

II

dell'a.

428).

macchiato:

Ne

1284:

derivano

schiazzato

',

4, 31,

Du
pii

Gange
antica

marcatum de merco ad scutum et

le voci sic. scacch'iatu

scaccheri

a ogni branca di scala: pianerttolo, ripiano

V. Introd.

prov. escac (Lokotsch

Damian., XI sec,

scacci, scaci, scachi (Petrus

del termine sembra


scaccos

soltanto la strada alla spiegazione della resa

romanzo e di

mediev.

lat.

VII 232,
Il

schalcorum

'.

(cos ancora

doc; not. Formica 8 settembre),

iuga-

L'ormai mondiale giuoco degli scacchi, diffuso in Occidente dagH


Arabi con la relativa terminologia e descritto in trattati gi fin da circa il
1300 (Peli. I 96), trae il nome dal pers, s h re attraverso Par. s h
re (il pezzo pi importante degli scacchi)
La certezza della via colta seguita per la sua difiusione dal termine, il quale non ha una forma speci'

Trapani

comu

62),

ochi di Deu: et incontinenti

li

'

16).

(LVV

ludo uno

di dadi, di tavuli et di altri ioki

colori-

pecunie quantitates, videlicet


sarco, per singulas duas cannas et dimidiam
[..,]_ de
far. j, [...]. Item de frustayno sarco stricto,
per singulas cannas duas tar. j. [...]. Item de cuculio tincto
in
s a r e
pr quibuslibet unciis quatuor tar.
(La Man-

fa multi mali,

a tavoli, a la ^ara

230b, Scackeri,

S.

1312
Palermo

homu

tal viglari lu

scacki,

spro (BiblScript II 453),

sarto

de

[..,]

335

'

'

'

fatto a scacchi:

quel ripiano che

in

capo

(Traina 866).

39, 63.

zarqa

(Lokotsch 2205, Peli. I 217), cfr. malt. zerqa f. ' azzurra, turchina, cerulea' (Barbera IV 1168). Alla stessa voce,
presente anche

nel

Rollo ; U 'ayn az-zarq' (Cusa 221,


rr. 8-9), risale

los ojos

Ma

'

(P
pii

anche

doc,

sp. zarco

XIII sec,

esattamente, se

testazioni sopra citate

'

5)

ad fontem sarca

(ib,

non

le

848), port.

id.

(ib.).

prime, almeno l'ultima serie delle

risalga alla corrispondente

'

'

'

'

'

'

azure, sky-colored

'

(Busuttil 129).

V. Introd. 20, 36, 47, 52, 73; 30.

'

unum manicarum scaliate [...], ciprisium unum


scarleto foderatum cindato Ialino, Item tunicam
unam de scarleto femineam (RRS 217),

1282
Messina

par
de

1299
Palermo

robba una de scarlatto et una de viride, infoderatas


cendato (Starrabba Contr. 178)_; robbam unam de scarleto infoderatam cendato ialino, robbam unam viridem
infoderatam cendato rubeo et frisatam (not. De Citella II

at-

forma maschile

a z r a q
bleu ', gris (Dozy I 588^), bleu ', pale,
livide
(Kazim.
987 a), blue', 'dark colored (Wehr 437); con maggiore
approssimazione formale, cfr. malt. iimq 'ceruleo, celeste'
(Barbera II 568),
ar.

231, Scarlatum.

190,

de color azulado, aplicado especialmente a

DCEC IV

sembra

r.

'

357). Item dedit dictus sponsus diete spense sue in exenium robloam unam se arie ti infoderatam cindato ja-

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

336

LESSICO
lino

caligarum

[.,.],

scarlato

de

unum (ASS^

par

XXI, 1896, 282).

voce araba, probabilmente


cato d'oro

non audeant portare nec induere

1309?
Messina

lato

scarlato

(Testa I 89); caligas de

scar-

de

calcias

[,..]

sigilla

e ly

dal biz.

tum

(Peli. I

termine, legato

Il

(ib. 96).

',

(Lokotsch 1794), con


de scarlato
lino (net, Salerno 7 settembre).

unum

cipresium

1336
Palermo

Coccus

ci,

lata

(Senisio

1348
S. Martino

pannus qui

idest color rubeus vel

Purpura...

116).

que proprie dicitur

infoderatum cindato

vestis

cariata

(ib.

dicitur

regalis

s e a

ia-

S.

1352-1388
Martino

ananti ki la regina

1354

di aitasi si

s.l.

1373

li

(LVV

la vesta

si

se aria

192).

quandu

se

ria

ti

(Du Gange VII

stimenti,

visterulu

et

(PoesSic

1388
Palermo

capuceos de

scarlato

rouge

vif

di
scarlata
scarlata (ib. 224).

[..,];

'

1497
Noto

aliud

parapectum

doc.

a.

1332), -ino

dialettali in

340), scarlata,

',

(Du Cange

-let-, -lacc-,

ant. escarlate

'

G. Gr. II 1383),

-um, -us

i r 1

t a

carlate

fr.

tofle prcieuse dont la couler

(FEW XIX
Berceo, DCEC

doc.

sebesten

1450?
Palermo

(net.

(P

della

'

(pers.)

'

tofe

peut

variar

d'un rouge

(XII-XVI

'

149-50), sp. escarlata (da isp.-ar.


II 337,

DECK

(Giuffrida Bott.

II 683), ecc.

485).

farmacopea medievale, come

doc. sebesten in Giov. da Parma,

it.

XIV

sebestna

Antille

'

(DEI

3435), deriva
s

dall'ar.

i s t

s t

1739),

(a.

sec), sebsta

drupa seccata della cordia sebestna, una borraginea

(25b), a sua volta dal pers.

caria te

forme

{V

'

'

Termine

scarlata

seta et

232. Sebesten.

(Mortillaro I 459).

[.,,]

um

V. Introd. 36, 54, 60, 62, 73,

'

pr predo pannorum de
Taglienti 10 settembre).

drap
d'abord bleu, puis de diffrents couleurs, clatantes, finalement
(Niermeyer 944), gr. mediev. crxapXxov pannus coccineus, scar-

sebesten

1492
Palermo

t e

26).

unu mantu

spuglaruli lu mantellu di la

'

Fare 7661), lat. mediev.


coccus, vel coccinus, vel pannus coccineus ', scar-

-a,

aviri

misiru in da capu curuna di spini, canna vacanti in


manu, mantellu di purpura a li spalli, oy unu mantu di
scarlatu (SposVang 216); spuglarunu li propri! ve-

s.l.

V 3376;

sguaiata

tessuto di broc-

lat.

uso internazionale

delle stoSe, di

sec), ant. prov. escarlata

vestinu pir iscaniu di miscati;

potinu, tinuti su

commercio

scarlatto, ant. scarlato, -a

letum, ecc.

i s

si

'

carlate...

117).

colpiata la roba di la

est intertaglata

al

scarlatum,

lato, Italis

Multu

siqirlat o siqillt
iW.'z og a sua volta dal

114).

it.

XIII sec, DEI

doc.

rubea,

et

(r

337

(a.

dell'India e

prune

'

'

1879)
delle

(Dozy

j;

V. Introd. 19, 35, 53.

(Mauceri 117).

233. EEtAcTov.
Il

sic,

'

scarlata

hoc ostrum

rosso di nobilissima tintura:


(ib.

topp. Scarlata

latedda (STS 85) e

1286, not,

CDAlfM

111),

tinu, scarratinu

619), col

De

50 F

'

(Valla 73), scarlata, -u

purpura

CiteUa I 28;

1, Sgarlata

a.

(DCSC

(Pasq.

51

',

IV

'

panno lano

374), sgarlatu

anche

agg. (Traina

4-5, 'a Sgarlata,

nome proprio f
1338, TabSMBosc doc. 235;

scarratu

'

il

scarlatto

panno rosso di vivissima

cg. Sgarlato

'

colore rosso vivo

cgg. Scarlata, Sgarlata, cfr.

cai. sgarlat(t)u,
'

'

scarlatto,

31, Traina 923), scarlatu

875), con

(a.

stri

'

(NDDC

tinta usato

come

'a

1266 ant. pugl. scarlatum infoderatum penna varia (CDBar


a. 1270 in un doc. angioino da Cartagine cepit Galeas duas Curie

unam

videlicet,

que

erat rubea,

cum

tentoriis

de scarlato

Panormi

1428
Palermo

ir

[...]

T ^%pov

[J,v

et viridarium

ream (Top. Il

pYaffTl^piov toG

piip.i]i;

Semita

in

inferioris,

TTii;

fft\i':ov T

xaXtpoiiv (Cusa 494).

templum S. Barbarae
Theodori, et plateam marmo-

Casseri iuxta
S.

79).

scarla-

sottana

245), napol. scarlato (D'Ascoli 541),

d<;

1417,

a.

655),

-rt-rtpaxa

Sgar-

Scarlata

1186
Palermo

'

(ib.

cfr, a.

II 3),
nostre,

, riflettono

una

La strada pi importante

del quartiere del Cassaro (67) di Palermo,

detta in seguito (secc. XII-XIII) Platea o Ruga Marmorea, Vicus Marmoreus o, ancor oggi nell'uso popolare, 'u Cassaru (= Corso Vittorio

Emanuele
V,

II), fu

balata 29;

cfr.

denominata

dagli

Arabi simt al-balt

('

la via lastricata

Top. I 24, 135-36, 285-86, 289-90), come

si

',

legge in

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

338

un doc. arabo di Palermo


cemente as-simt

'

la Fila

dell'a.
'

(SMS

LESSICO

1137 (Cusa 62, rr. 16-17)


II 346). Il termine ar. s i

o,

pi sempli-

ma

'

rangle

(Dozy I 684), che si ritrova anche nel top. cat.


Simat (AlcM IX 912), sembra a sua volta derivato dal lat. semita
(Top. I 286, nota 1; De Simone Palermo 139); cfr. nel doc. dell'a.
1428,
se non una ricostruzione paretimologica, Panormi in Semita Casseri
.
de boutiques',

'

rue

1287
Palermo

'

cassamm 67.

V. Introd. 38, 43, 54; Qn;

1450?
Palermo

sena

1455
Palermo

marzapanum unum

gr.

jjj

sena

eo statu, in fine
si pr f odenda
vellet expendere

resignare sib

[...]

dicti termini,

senia

in
et

[...]

ipsius et reparanda ipsa locatrix

(not.

[...]

seniam

quo ipsam acceperit

De

Girella I 83).

vendidit et concessit oler omnia existencia in loco Galieni [...], cum tota construcione sive artificio
se ni e

1299
Palermo

promisit eidem conductori ad presens assignare seniam


existeiitem in dieta terra pteparatam et munitam omnibus
municionibus necessariis ad obtinendum aquam, excepto
fornimento animalium (ib. 362).

1336
Palermo

dicti

v (Giuffrida Bott. 486).

di

ipse conductor tenetur

ipsius loci (ib. II 60).

234. Sena.

o.

1298
Palermo

339

ponderis unci

jjjj

(ib.

493).

dem

sodi debent

cum

irrigare

[...]

aqua

seni

viridarii jardinellum ipsius ecclesie et aptare

seniam

omni aptacione

ei

necessaria

(not.

eus-

eandem

Salerno

settembre).

sena

1472?
Palermo
Il sic.

sena

'

gr.

jjj

(ib.

496).

erba medicinale nota: sena

'

(Pasq.

'

(Traina 910), con diasena

8),

Lokotsch

dall'ar.

sana

'

id.

',

cfr.

1342
Palermo

cum eisdem senia,

1417
Palermo

rotam unam ad opus

1421
Palermo

rota

ipsius

tam catusiis,
22 giugno).

viridarii

resto et

malt. sena

'

senna, a species of cassia

fiskia et

senia

1197
Palermo

In septentrionaH autem [parte] est predicta terra seni


e
comunis [...] et est ibidem transitus comunis per
nominatam terram seni e (ASS^ VI, 1940, 87) ^^

jencones ponere debet in

1259
Palermo

T TOptPXwv

seniarum

stra

1263
Palermo

V)

(picrxEEa

235b.
zfic,

(Cusa 679).

quo quidem jardino sunt ad presens temporis una parva


cum puteo s e n i e et est ipsum viridarium circumdatum muris (DiplPrFond
104).
in

~nt

vcgcccnt, ec
et ctescaM
crescant ^^^^^^
attuli

L...J

et

184

cosi vi accenna-

tote volu-

^''
"^}^^ '^^^^ <^""^"^ ^' S^i^ ^^"^
"VH'
cucumeres
[...] melonesaue f
1 et cucurbite
fli nrtaa
^'

g qui nominati sono quelli soHtamente coltivati


nl^

l^ra

{206).

la

67);

[...]

[...],

existente

predictarum;
dictis

(ib.

Terra Forti
Senia di la Rina,
la

[...],

[...]

neis

cum

cum

tota clau-

cabellotus

dictus

De

Asina-

(not.

Setiiare.

1286
Palermo

cohoperta foskia

Sen2a esplicita aenzione deUa senia,


Falcando

senia

Senia de

cTEviat; xat
Magister Matheus Indulcius, carpinterius civis Panormi,
promisit facere sibi in senia quam habet in viridario suo
[..,] totum artificium senie de lignaminibus suis positum
supra ipsam seniam preparatum omnibus necessariis ad

seniandum,
(not.

293

(ib.

ra, ? settembre).

et puteus

zl(TiM cppap

eiusdem viridarii

e (Bresc Jard. 66, nota 6).

ad opus auriendi aquam de

verdario in eadem

tilj

ni

seniam unam que dicitur la


seniam aliam que dicitur

235a. Senia.

domo

13 settembre).

'

(Busuttil 272).

[...]

aptatam, munitam et prepatanecessariis et oportunis (ib.

aliis suis

'

'

'

1822),

seniam

'

sena, Cassia
lattovario fatto di sena: diasena
(Pasq. II 22), it. sena [senna)
leguminosa purgativa d'Oriente ' {V doc,
Crescenzi volg,, XIV sec, DEI
3452), deriva, come sp. sen, sena (r doc,
a. 1518, DCEC IV 185), port. sene
(P doc. a. 1377, Mach. II 1967), fr.
sne (r doc. XIII sec), ant. prov. sene (FEW XIX
153), ecc. (cfr.
orientalis L.

1340
Palermo

1287
Palermo

De

exceptis fuso, trasto, magilla et pertica

CiteUa I 41).

Dieta autem locatrix tenetur dare et assignare sibi primam


armaturam senie primi anni dictorum annorum pteparatam
et ipsum conductorem exinde non. amad

seniandum

movere

(ib.

83).

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

340

341

236b. Sfjngarius,
235c. Senearius.

ipsum senearium [...]ad standum [.,.] in


senia et ad faciendum omnia sei-yicia, extra quod non teneatur apportare somerium (not. Castiglione 16 ottobre).

1455

locavit se

Trapani

macchina composta

pi ruote, che mossa da un giuII sic. sema


mento tira sii molt'acqua per via di molti vasi di legno attaccati su due funi
in forma di corona: timpano (Pasq.
8), zenia (ib. 388), snia
macchina
'

forma

per
'

attingere per via del bindolo:

nesso

una fune attaccata

su acqua: timpano, bindolo, guindolo

lavora nel bindolo


'

'

di ruota, intorno a cui avvolta

tirar

',

(Tropea Aspetti 181),

tingere acqua

'

bindolare

giardiniere

(NDDC

'

cai.

'

'

(ib.),

senaru

pant. snia

(ib.),

'

ha

chi

'

sena 'noria, macchina idraulica per ats

ani y

'

water

'

'

'

'

'a

'

Sena (STS 95),

Sicilia

cfr. a,

nello stesso doc, l'appellativo

(DTOC

'

topp.

'a

1259 [JtaTMog-

ttq; at^ia.c,^

(De Gregorio Vant. ll), in Calabria R.


Sena

lena,

'a

Senta,

'

Zeni,

(Cusa 678;
v. sopra), a Pantelleria La Senta
tt].; crsvtei;

la Siena, Senicella

(STC 3560),

termine arabo stato mutuato anche nella Penisola Iberica: sp.


acena molino harinero (T doc. azenia a. 945, DCEC I 21,
I 33j
cfr. anche Steiger Contrib. 301), port. azenha {V doc. azenia
a. 998, Mach.
Il

DECH

'

I 289), cat. snia, sinia

chi

(AlcM IX 825);

cfr.

a r

nuUu S

f i

ng

a r

(not.

De

marie rum

Citella II

non

per

recipit

ne vindiri

digia fari

rusa annanti Tura di la matina

Sfingi,

ne

jornu sub

poena

Delle accezioni di sfincia date dal Senisio rimane solo quella

origi-

si

praedicta (De Vio 109).

'

naria di
cidti

'

sorta di frittelle in forma rotonda:

frollo

frittellajo,

telle:

',

topp. Acena,

Azenha (Ver-

gallettajo

In generale

frollo.

durezza

sfinciuni

di frittella

V. Introd. 46, 71, 74; noara 206.

'

sfmciam

',

'

(NDDC
nell'olio

'

spongia

spenge

SMS

(cfr.

'

'

spongia,
'

a.

1278

domum

in

qua

cum

416),

an

et

'

'

il

loro

specie

dolce di pa-

Peli,

206-7),

globulus,

similitudine

(Wehr 482b), probabilmente

1301

a.

s f

la

'

(Freytag II 326),

III 919, nota

iure.,,

frit-

di farina e ricotta

(D'Al.-Calv, 345-46,

safang,
esso stesso

1).

Attestazioni pi antiche di quelle siciliane

Lucer:

sfin-

vende

chi fa o

coU'umido perdono

652), dall'ar.
'

ex farina in oleo coctum

sifan, isfang

con

(Traina 917), anche spincia, sp'mgia

'

safang, sifung, sufing

di

'

o crepelle, dolce casalingo fatto con pasta


'

',

carne che abbia ammollito

di

di quelle cose che

(SVS 96), cai. sfingia id.


sta morbida che si frigge

dal lat.

zugo

sfncidu

',

focaccia

'

...sfingiarie (ib.

net Gins 565).

21), sfincia

frittella, crepelle

vivanda di pasta molliccia gonfiata nel

'

frittella, galletti, cccoli,

friggerla:

tiglio:

(Pasq.

'

edulii genus,

319).

'

1330
Palermo

cura o

la

scoop (Wehr 509fl; Peli. I 153, 277), cfr. malt. sinja ruota idraulica,
macchina che serve ad attingere l'acqua, bindolo (Barbera IH 982),
a
water mill, noria (Busuttil 276), sinja id. (ib. 278).

Loggia

Item de qualibet apotheca sfi


niensem gr. x (La Mantia 21).

a varie secchie,

orto con pozzo an-

'

'a

1312
Palermo

ng

s f i

268).'

(Traina 910), con seniari

650), prestito diretto dall'ar.

Dal sostantivo sono nati in

Georgius de Caccabo

di

'

1299
Palermo

sphiniarie
staciones

si

trovano in documenti

1279
('stanze') quatuor ptope

(GDLuc

413),

a.

fiebant sfingi (ib. 312),

V. Introd. 28, 38, 60, 62, 71; 30.


236a. Sfingia.
237. Slieta, -um.

1348
S, Martino

nitidum facete; unde Sfingia


gie, idest quidam piscis vai animai aquatile carnem albam
habens; unde S f i ( n ) g i a etiam dicitur genus panis
Sfingp

gis...

purificare,

1183
Palermo

ex simila, vel est panis frixus, qui dicitur crispella;


f i ( n ) g i a etiam dicitur genus simmie villosum
comis maxime prominentibus et feritatis oblitus, gactu

TXaav
v

TTT

Sictirpacnv

to

albi

T'fiv

unde S

aToO xvTai oOtw.;

maymuni; unde
pidis cavernosi ex

pumex

i ( n ) g i a
adhuc dicitur genus lamare vel igne crematum, quod vocatur

0^

ixiiX-nv

[..,]

ol'xou, toO Siaxaixvou


p a t xaTepxfisvov i%
[..,] t poMcrict
yM tioiw
t vti-ov 'tac, tou ffipa Si'

Tip-eirpou

n:\si -reavpp.ou de,


-xi^riixoi
[...]

dffoEoloSoc, airou

-v

cr

[.:.]

(Cusa 109).

S f

(Senisio 65).

domus

Shera unum

1262
Palermo

a meridie

1290
Palermo

Vendita di una casa

tum (App. Top.

habet introitum et

exi-

391).
sita intra cassatura

Panormi in Seta

seuden
Bualy, in contrata porte que dicitur arabice Bebes

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

342

[...].

Sera unde dieta


exitum (Contr 316

meridie est via publica dicti

domus habet liberum introitum

et

(Top. Il 47), arabi sono

a.

domorum situm in cassare Pah e r o quod dicitur de Cancellario juxta dicu m et secus viam publicam (Top. II 20).

Vendita di un hospicium

normi in
tum s h e
dominos

1321
Palermo

ipsarum duarum domorum, que site


x e r a que dici-

et patronos

sunt in cassato diete Urbis videlicet in


tur de bualy (Pollaci 257).

1361
Palermo

Ospizio sito in Cassato diete urbis panormi in ruga vocata


de Musta videlicet in set j ipsius cassati (Top. II 25).

nomi

dei pochi altri sceri dei quali

si

ha

notizia;

Top, Il 10).

1310
Palermo

343

LESSICO

1144

in quarterie seralkadi

(DocInNorm

44),

a.

1165 ... Se1172 in

ralcadij (ib. 92), de quartero Keralkadii (Top. II 63), a.

loco Sardkadi

(DocInNorm

149),

a.

1187

in loco

Kirdkadii (Top.

II 63), a. 1238 via que vadit ad Scerakady (ib. 6), a. 1265 juxta
viam publicam que tendit ad Siralcadi (ib. 8), a, 1290 in Seralhadio

1295 super custodia porte que dicitur de Carini de Churarcadio (DocLuogFed 129),
in quarterie
a. 1299 in Sheralcadio Panormi (Top. II 20), a. 1304
(ib.
Syralchadi
15), in
quarterie
in
Siriarchadi (ib. 13), a. 1306
(RatDec
127),
Siracandium
1308-10
quarterie churalcadj (ib. 14), aa.

(ib.

10), a.

1295 in

quarterie Serakadij (ib. 11),

a.

1340 guillelmum de jordano judicem Cyralcadi (CFilSpec 64), a.


1385 in quarterie chiralcadj (Top. Il 17), a. 1429 in quarterie
(TabMonr
seralcadi (CFilSpec 107), a, 1464 in quarterie Serarcadij
a.

Il

termine, desueto da lungo tempo,

733, nel regesto del documento


47, 52, 66),

'

via nella muraglia

'

tradotto

1183),

dell'a.

(Pollaci 446),

'

'

strada

stradella
'

'

(Trovato

(Cusa
Boc.

'

specie di terrazza o strada


Top. I 293), 'specie di terrazza nel grosso

(ASS^ XI, 1887, 44;


della muraglia
(Top. I 323),
alta'

'

deriva dal gr. mediev.

ff

tem

sio El. Gr. I 79), bens

'

'

corso o boulevard

stretto, gola

corrisponde

'

<

lat.

'

326). Esso

(ib.

sera'

serratura

'

non

(Ales-

sari' 'ad viam pertranseun-

all'ar.

situs, de domo
via recta ac maior (Freytag II 412^) o s a r a ' a h
'tectuni' (ib. 413), ' toit, terrasse
(Kazim. I 1217^), entrambi dalla
radice s a r a a 'ad viam pertranseuntem sita fuit
domus ', multum in
'

'

'

'

'

'

altum sustulit rem

In

Sicilia tale

no superiore

delle

(Freytag II 412^!).

'

voce indicava esattamente una strada costruita

mura

di cinta della citt;

non

a caso

tre

sul

pia-

sceri

menzionati in documenti arabi di Palermo del sec.


XII (Cusa 44,
r. 7; 62, r. 15; 102, r.
11) hanno al loro estremo una delle porte del
Cassavo (67) ^.
iri')

L'uso di edificare

Palermo

shemm

al

periodo

de Cancellario

margine

al

di tale sorta di strade risale di

dell'occupazione

(v. sopra, a,

musulmana.

1310),

a.

Infatti,

^'^"

'^='

^"^^'^^

"'^

tranne

lo

1251 a septemtrione est

Shera Cancelkrii... super quo sunt


fenestre diete Buttillirie

dot/dinnn',n"c'^.''^'^'''"

certo

cum

hugira

^287 la notizia deU'assegnadone in


'^^ra Cassarum

' ^}^^'^^^^"^
sub fcnestrs diete
domus (not.
aomus
(ZI Dk
tTrf fa.fTf"
De r
Vitella
I 45). Il testo di un ordinamento,
pubblicato nel 1575, da oriDs.domibus
existentibus super mocnibus Civitats et
'"^
i^' 'f
^''' ^'""^''"i "^es ex antiqua consuetudine posum habereX.,r .?'''^^^
'^^
'"P" moenibus, et muris civitatis et specialiter super
moenibus ras^n? pio?
"'f

fSiL73r

dona"?

et

Sare

,ft

'''

.Xi

i;f
'

86 87)

'

'^''''

^^ '^"^

^v^'""*
'''"^'"'

'"""^'' P^^^'^^"^^' ^^'^d"^' permutare,


servitute pr ipsis domibus (Top. II

sari' al-qadi

210); dall'ar.

'lo sceri del giudice

gr. v,pwc,

con influsso evidente del


pri (cfr. JcOp itTpou, Cusa 48;
xupiou Ya:X,TEpou, ib. 80,

Ser

'

rr.

Hugo

Cusa 413;

',

r.

'

signore

>

'

^cGp

(v. \%ct.Bio<; 13),

'

dinanzi a

nomi

pro^

fou

ar.-sic. al-qr gans.lr, ib. 81, r. 4,

4) o dell'ant.

ar.-sic. sir

sire

fr.

gulydm

'

'

id.

(cfr.

'

Ser Guglielmo

gr.

cmp^XoO

Cusa 502,

',

e 9).

Cassarum Panormi in Sherabual (App. Top. 391),


Shera Buali (not. De Citella
a. 1299 in centrata que arabice nominatur
in je buali
II 371), a. 1320 in sera buhali (Top. II 59), a. 1332
(ib. 22);
buali
chesera
a. 1344 in Ruga que arabice dicitur
(ib.
a.

1262

intus

60),

'g

dall'ar.

di Ali
a.

dall'ar.

',

a r

'

cfr. PouXri

1361

b 'ali

'

cihu 'ali,

1375

(v. sopra), a.

sceri di Buali

(nome proprio

'

o il
1141 &pxeTai

vale

a.

'

padre

Cusa 12%b).

sari' (al)-mistah,

y a peu d'eau

'

mussa (Top. Il 27): forse


eau qui reste au ond
cfr.
',
puits dont l'eau
ordures
mele aux

in uxeri de

mistah

d'un abreuvoir ou qui coule et se


bonne est gte par une autre eau mauvaise qui
'

(Kazim. II 1105^.),

x \x^yX^} xiv; ^ilaxo?

Sct-uk;

'

'

s'y introduit

cfr. il top.

',

'

mastic

Musta 55

XrETttt iioOff^a...

3,

xamv

tou ^axo(; -^"c^c, liouffxe (Cusa 18,


OTtra ^v ^aoca tv xa^spxixsvov
(Pirri
927) e a. 1539 centrata casahs
rr 2-11) a Malta casale Mustae
Musta (not. Mazzapiedi
musta (Wettiiiger 364); a Palermo a. 1432 il cg.

settembre).

V. Introd.

16, 36, 39, 43, 54, 61, 63, 68;

30

n,

113.

ARABISMI MEDIEVALI

344

DI SICILIA

LESSICO

238. Shucca.

pezzo di stoffa (Barbera I 280), a friar's cowl, a monk's hood, a


monk's habit (Busuttil 31), xoqqa tela (Barbera IV 1150), cloth, linen
(Busuttil 378). Ad una funzione geomorfica del termine, implicita nella
lett.

'

'

'

'

chuccam

1287
Palermo
1298
Palermo

unam

(not.

De

Girella I

179).

vendiderunt et tradiderunt [...] quatuor eorum peccias sive shuccas vinee site in plano Favarie Panormi, [,..]
promictentes ratam habere vendicionem ipsam et dictas
shuccas vinee dicto emptori et heredibus suis defendere

vinee sunt

1380

Venezia

Ven

1419

legavit

Trapani

dolo (not.

hu

hii:

shuccarum

quarum

fines

[...];

(ib.

[,..]

pecciarum

sive

II 78).

'

una tartarischa miskya inforata di skyroli (Test-

chuctam

[...]

unam

de

27 ottobre),

Scanatello

'

Da una notizia riferentesi alla fine del X secolo o all'inizio del


(SMS II 513, nota 1) si dedurrebbe come le ciucche siciliane

cessivo

T
2

1443
Palermo

visito

1467

heredem particularem

instituit

mkksb

Mfe

pugl.

sottana

assai

'

(ib,

poco credibile

derivazione dello sp. chuca

un hoyo o concavidad

e e a

[...]

pecunia (not. Traverso

et in

unam panni

eh u ce

in

una de

fos-

'veste' (AIS Vili 1548, punto 709),


1572, punti 709 e 708) siano i relitti di
una diffusione peninsulare del termine siciliano.
k"'kk"' e

'

'

uno de

(DCEC

II 86,

los cuatro lados

DECH

de

II

la taba,

399) una
que tiene

da un ipotetico s u q q a
secondo Dozy (DozyEng. 254) allomorfo di saqqa
crevasse
(v. xakkari 282).
V. Introd. 20, 36, 39; 30.
'

'

'

suc-

sero apprezzate anche fuori dell'Isola, in quel caso in Egitto. Pare dun-

Rimane invece
matri

eius

'

'

pi antica delle testimonianze citate sopra, corrisponde il top. Cciucca,


che designa la striscia litoranea di Terrasini. L'etimo, in entrambe le funzioni, era stato indicato da Starrabba (ASS^ XII, 1887, 372, nota 2).

que probabile che

59).

Thomasie

345

11 novembre).

de dolo (not. Scrigno 26 dicembre).

Trapani

239. Sichus, sichoria.

1512
Palermo

legavit

1547
Palermo

legavit [...]

domine vincentie ejus uxori dotes suas


una panni lucubris (ASS^ XIX, 1894, 101).

(ib.

ue

unam panni

et

hiu

e e a

1292

Sabbaonem

Barcellona

Universitatis vestre duximus

de maiorca

lucubris

legavit

ni lugubris
et

[.._.]

gramagliam unam
[...];

chiuccas

legavit

chi u ce

et

[...]

panni lugubris

Il sic. ciucca
sorta d'abito lugubre antico, che si portava dalle donne per onoranza dei morti: bruno, vestis lugubris,
puUa (Pasq. I 328),
anche cioppa, ccoppa, cciuppmi (ib. 323), gmcca (ib.
II 228), con inciuc'

Sichum

et

ho

iiixta

solitum parere

amoto inde quolibet


r

oScio ordinato

et inalio

in

(CDArag

1293

Cum

Barcellona

quadam que ventilabatur [..,] Inter magistrum


David medicum iudeum de Panormo ex una parte et Sabaon iudeum de eadem civitate ex altera de officio sichorie seu magistratum universitatis ludeorum diete ci-

'

catu 'zamarrato, penulatus


'vestito di lutto con vesta da noi detta
',
ciucca' (ib. 310), ciucca e cciucca 'veste di
lutto, gramaglia ', 'specie
di gabbano di panno grosso, gen. usato
dai contadini ',
cappuccio attaccato al pastrano per difesa dalla pioggia ',
cappa del prete ', lunga veste
da donna ', sottana (VS I 738) deriva
dall'ar. u
segmentum
qq ah
panni longius (Freytag II 437^), 'pice, morceau ',
propriamente

et

II 215).

gramaglias
(ib.

debeatis,

efficaciter

eodem Prothorie

unam panseu cappuccios


130-31).
a

Prothum

ordinandum [...]; mandamus


quatenus ipsum in Prothum et Sichum vestrum admittentes, ipsi in omnibus que ad predicte Prothorie et Sichorie
tendere

1562

[ ,,.],

ofEcium spectare, noscuntur,

108).

Catania

iudeum

[,,,]

viso

nuper tenore literarum vestrarum

[,.,]

super

questione

Panormi [..,] rogamus quatenus [...] dictum


magistrum David tenere et exercere permitatis predictum
sichorie seu magistratus officium (ActSicAtag I 122).
vitatis nostre

'

'

'

'

'

'

'

'pice

detofe, pice de toile de

gue (dune

toffe)

'

lin,

pice de drap

(Kazim. I 1252b),

piece of cloth (women's wrap)

'

'

(Dozy

773^),

'

bande

giqqa, ^uqqa 'an

(Wehr 561^),

cfr.

malt. coqqa

'

lon-

1293
Saragozza

quod cum Inter predictos magistrum David et


Sabbaonem luzenfi de Centorbio esset contendo seu con[.]

cocolla

',

de predictis prothorie et chitorie officiis


quod sichoria et prothoria sunt duo et diversa
quorum alterum habet se ad spiritualia ludeorum,

troversia
[,.,],

officia

oblong

eo

videlicet

sichoria,

cet prothoria, eo

quod

et

alterum ad temporalia videliofficium per literatum et

sichoria

346

quodque ludei prediate


universitatis Panormi eidem magistro David tamquam magistro et S i e h
eorum de omnibus et singulis que ad
ofScium ipsum spettare noscuntur, ad honorem et fidelitatem nostram nostreque Curie commodum efEcaciter intenderent et devote parerent [...] et vos quoque universi ludei
diete civitatis Panormi eundem magistrum David in vesuficientem

Sichum

strum

debet

exerceri

admittentes

et

stencium fuerit nostre Curie presentatum quoddam privilegium [...] (RRS 466).

[..,]

magistrum, auctoritate presencium,

1284

Mandamus

Saragozza

heredis
[...]

quatenus recipiatis in compotum tutori

vobis

Raimundi Romei quondam magistri de


(CDArag I 135).

hi in alcunu locu di Sichilia si


exceptu in la

1396
Messina

126).

(ib,

[...]

347

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

blice vel private,

la

poza fabricari munita pu-

sicla

di Missina (Giar-

dina 147).

Attestato insieme col suo derivato sichona solo in documenti pro-

venienti dalla Catalogna,


di

Sicilia

Ebrei

dall'Isola,

nianze stesse,
prothus,

il

riferentisi a

personaggi ed ambienti giudaici

scomparso

presumibilmente

perci

ma

l'espulsione

come indicano

termine stchus designava,

il

con

quale sovrintendeva all'amministrazione civile di esse. La voce

dall'ai-,

'

'

'

'

quando

testimo-

le

ayli
anziano e capo tribi (Freytag II AlQb, Wehr
cfr. in pla580) o piuttosto, almeno in Sicilia, da una variante s ih
=
=
168fl),
iQcro-ifix
tee ar.-sic. d-s.yh
Xo-rix (Cusa
id.
(ib. 586<5!), toO a'i\%
deriva

Messina

degli

capo spirituale o magister delle djame, a differenza del

il

per fari portati li mantichi da la iudea a la s i h


si conzatu, grana sey (ASS^ XXX, 1905, 523).

1461

240b. Sichotu.

sichoti

mastri

di Missina

(VNS

73).

1351
Palermo

statutu di

1385
Palermo

Panormi ofierendorum in
felicis urbis
Sancta Catedrali Ecclesia Majori Panormitana: [,..] Ceileggi de li
e1 i fi eh o t i
reus Barberiorum, Cereus

li

(ib.

586h), as-s.yh

murbit

al

ypov [xoupaTOT (v, 192),

Lyh

al-f.l.wah

Ordo Cereorum

trascritto col gr. o-txiiXcptXoE (ih. 571^, v. nota 238), s.yh al-qar.yah con
ffx

Xxapie (ib. 268;

cfr.

qaryah

'

pagus, villa

sichoti], Cereus Mezanorum, Cereus Zuccarariorum

Freytag III 438^). Essa

',

[,..]

Lokotsch 1775), in generale con riferimento a


capi arabi; ant. pis. abucec sceca TrpoUs (a. 1181; ma de Guillelmo da
Cornassano potestade di Pisa, et da li scecha et da lo comuno di Pisa , a.
varie lingue europee

(cfr.

1264,

Peli. II 432), ant. venez. seca (a.

xeque

circa a.

170), da cui
che come cg.

DCEC

1580,

II 2186), ant.
it.

a.

fr.

1305,

584), sp. jeque

ib.

II 1047), port. xeque (!" doc.

sek (XIH sec),

fr.

cheik

(T

(XIX sec, DEI V 3381),


1287 Gofredus Shichus (net. De

sceicco

V. Introd.

a.

(r

doc.

240c. Siclatus.

1283

siclariis

magistris

side Messane

(RRS

495),

Messina

1504, Mach.

doc,

a.

1631,

FEW

ecc.

In

Sicilia

appare an-

XIX

Citella I 224).

Il sic. ztcca

luogo dove

'

'

si

battono

'

chi la fa (la

(Scobar, in Pasq.

monete: zecca
munita): cudo

'

(Pasq.

389,

onis, marculus,

'

FEW

Sicla.

le

390, Trapani 506), ziccaru, zcchen


chi lavora o ha cura della zecca: zecchiere (Traina Le), zcchia (a Scicli)
quantit di danaro' (ib. 1114), come it. zcca (V doc. XIV sec, DEI
XIX 158-59), sp, ceca (DCEC
4110), ant. prov. seca (XIV sec,

faber nummarius

18, 30, 39, 58, 71.

'

Traina 1115), con sichoctu

'

240a.

(Top. II 84-85; da copie del 1616 e 1722).

in uso nelle nostre repubbliche marinare, pi tardi anche nelle

risulta

745-46,

s i

kk

DECH

II

11),

ecc.

Lokotsch 1903), deriva dall'ar.


fertum quo dirhemis typus incudimr
(cfr.

'

sicla

1217
Messina

proventibus tegis apud Messanam


primo solvendis (PIuillard-Brholles I 510).

1239

significasti,

Sarzana

de

in setvitiis

et

ad ejusdem
(ib.

1
f,

1283
Messina

Quod
et

ceteris

quod cum de duobus notariis qui erant statuti


side nostre Messane unus decesserit, alius

'!

de

side

servitium sufficere

non

videtur

'

typus monetalis

',

'

(Freytag II 332a; Peli. I 132, 346).


V. Introd. 32, 38, 71.

[...]

594).

pr parte magistrorum uberariorum monetariorum


aliorum operariorum in sicla nostra messane exi-

241.

Sikifa.

1171
Palermo

Habeant autem [moniales] hostiatiam in porta claustri,


que pr nullo servitio acceder extra portam; similiter in

^^

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

348

senem moribus et vita probaresponsum dare et accipere, et semper iaceat


et diligenter custodiat exteriorem partem
in s i e h i s a
quecumque autem introducenda fuerit, liostias i e h i s e
rius introducat usque ad secundam portam sichise, et
non ingredietur medianam portam sichise, sed ab ipsa
mediana porta sichise hostiaria cum ancillis introducat
se habeant alium hostiarum

tum, qui

242a. Simbile.

sciet

(DocInNorm
1300

assignavit

Erica

Montis
iuxta

quoddam casalinum suum situm

in terra

luliani] predicti sic limitatum, videlicet:

[S.

s i

140-41).

[...]

i f

sive

asserens se [,..] habere [...] domum unani magnani cum


usu et communitate cortilis, pile et billache in dicto cortili
existencium ac cum usu et communitate puthei existentis in
in qua dieta domus habet intratam (not. Castis i f i k a
glione 20 ottobre).

Tenimentum domorum

1456

dam

Ti-apani

cortili

puteo

domibus octo

consistens in

eodem

et pila et cloaca in

di petra s'intendano essiri

chi octu

1340
Palermo

Vendita di 500

1455
Palermo

zimmile

1479
Palermo

andandu vindendu cum li bestii et


Il 246); potiti andari vindendu per

s i

i 1 i

una

carroz-

(De Vio 113).

zata, seu caxa di petra

mb

i 1 i

fomerii (not. Salerno 8 mar-

zo).

cum
1455

nb

1330
Palermo

(Giuffrida Boti, 503).

[...]

tenimentum domorum eiusdem emp-

Maiorana 201).

toris (not.

Trapani

349

LESSICO

et

242b.

li

bestii et

mb

z
li

mb

(Lagumina

i 1 i

dict casali et

loru tobbi et mercancii

i 1 i

burghi
(ib.).

Ziblutti.

1561
Palermo

Interra usati. Item rotd di zimdi Spagna (ASS^ XXI, 1896, 381).

chinco
bili

zibiluni

quo-

cortili existen-

quarum quidem domorum sex sunt cooperte et due


discoperte et quarum una scilicet illa que est ex parte occi-

242c. Suprazimbilerius.

tibus,

dentis

sikifa discoperta...
Domus 308-9).

et

Trasselli

Tenimentum domorum

1481
Trapani

videlicet la
s i f i

s i f i e

(not.

consistens in

Miciletto,

domibus

cuchina, lu palazoctu

la

cum una impinnata supra

la

cammara

mus

la

cum

puteo
in Trasselli Do-

et la sala

et pila in dicto cortili... (not. Scrigno, cit.

supra

308).

ormai scomparso, che designava un

'

androne coperto, o
il cottile con

piuttosto corridoio d'ingresso che mette in comunicazione


la

strada', corrisponde (Peli. I 159)

all'ar.

saqlfah

'

portique, gale-

ambili

sic,

Castiglione,

'fiscus,

fiscina

(Scobar, in Pasq.

'

palma selvatica con due manichi per uso di somegampelogiare: sportona' (Pasq. V 342 = 392), 'bisaccia grande di
desmo per uso di someggiare, alle volte sono come corbe accoppiate:
anche di

fogli di

(Traina 1115), zimmili, iimmili,^ iimbiU,


iimbiri, iummini (SVS 114), con zimmilaru 'facitore di zimmili' (Traina l.c), zimmiliddam, zimmilmam id. (ib. 1116), cai. iimbila, zmbla
'
gabbia di giunchi in cui si mettono le olive infrante (o le vinacce) per
stringerle ', Umbili specie di bisaccia di stuoia che posta sugli asini serve

bargelle
Il termine,

(not.

I 319), zmmili
ddisa)
e se ne fanno
disa
o
detto
arnese tessuto di ampelodesmo (da noi
Il

'

cammara

suprazimbilerium

per dictum
? marzo).

1398
Trapani

infrascriptis:

et la cuchina, lu curtiglu, la sala et la

e a

in

cit.

pi.,

cestoni, sportone

'

'

'

'

couverte

rie

ad Algeri

',

'

la partie

d'une maison comprise entre la rue et

per trasportare ortaggi, spazzatura o letame (NDDC 808), lue. zummih,


fogg. zammind Doppelsack zum Transport mit Lasttieren ', bov, iimbili
cabas en feuilles
'grande scodella' (LGII 167) risale all'ar. zinbil
'

la

porte qui ouvre sur

gallery

',

'

pergola, arcade

cumento arabo
cit.

la

di

sp, agequife

'

cour
'

',

Palermo

'

(Dozy

663),

roofing, shelter

dell'a.

'

'

roofed passage

',

'

roofed

(Wehr AMb), In un

1196 appare

la

forma maschile

'

do-

s.qj)

portico, galeria cubierta o edificio anejo a las puertas

'

de palmier' (Dozy 1 5S0a), var. di zabll 'corbeille ou panier fait


de feuilles de palmier pour trasporter ou conserver difirents objets

'

de una ciudad o fortaleza donde est el ]:etn de la guardia o recibe el jefe


de la misma (T doc. a. 1573, DHLE I 395, con rimando a una var.
'

asaquifa).

La

sikifa

ericine; cfr. Trasselli

sussiste

Domus

ancor oggi nelle antiche case

309.

V. Introd. 20, 52, 65; hugira 142.

trapanesi ed

(Kazim.
la quale
'

I
si

972a, Peli. I 171-72),


porta sulle bestie da

a broom basket

'

Zimbils (gen.; not.

cfr.

soma per

(Busuttil 382) e

De

malt. ienbl

il

Citella I 58),

sportona di ginestra,

'

caricarle

'

(Barbera

cg. sic. Zimbili, a.

IV

1167),

1287 Sdamonis

Conadus Zimbilarius

(ib.

188).

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

350

Di fronte

LESSICO

costante presenza della nasale in queste forme, desta

alla

suo isolamento la forma non


Alla forma ture, zembil 'sporta' (Ang. Da Smirne 927) risal'
gono gr. mod. (^txTt;iX.i. (Andriotis 112), rum. zambil, zimbil * Handkorb

dubbi per

nasalizzata zbiluni.

il

(Lokotsch 2193), serbo-cr. zembilj, zembil 'borsa o cesta di forma speciale, fatta di pelle o intrecciata di canne' (Peli. I 40).

diffuso,

cfr.

it.

(T

spinace

XIV

doc,

351

(DEI

sec), spinacio

3502),

mediev. spinargium, spinachium, spnarium (Du Gange VII 555),


nard, ant.
l'ar.

fr.

aspanh, attraverso
spina (cfr.

espinoche, ecc., derivante dal pers.

isfnag, isfinag

Lckotsch 126).

direttamente

persiano.

al

possibile che

'

id.
il

',

gr.

lat.

fr. pi-

e con influssi del lat.

mod. cmavKi, (Andriotis 336)

risalga

V. Introd. 35, 47, 71, 72.


245. Suhus.
243. Sirruni,

ante 1312
peUis facta ut sacculus, qui divel burgili, in quo pastores panem por-

pera pastoralis dicitur

1348
S. Martino

sirruni

citur

tant (Senisio

illa

116). Alveolus

li,.,

pellis

suta,

Item

mercator exterus emerit causa negociacionis tractandattilos passulas, prunas siccas, mei, aut butirum debetur solvere eidem doane, pr Iure, quod dicitur
suhus, ana G. v pr qualibet sporta predictorum ftuctuum, et ana G. v similiter pr qualibet quarteria mellis

Palermo

qua utuntur
quod

pastores ad ferendum panes vel sua victualia in via,

r e u n i vel burgili [,..]. Sitarda eie,,,


vas repositorium rusticanum, sicut saccus vel pera, vel quod dicitur s e r r o n u s vel burgili (ib,

vulgariter dicitur
vel Sitarcium

s i

si

ficus

dj

vel Butirj (Pollaci 337).

cii,,.

molto

123).

probabile che

il

vocabolo, attestato in

testo di gabella , corrisponda aU'ar.


termine, che

Il

si

conserva nel pant. surmni

una volta in casa

forte tela tessuta

'

tiene

si

'genitale di

il

denaro

zirruni

(NDDC

donna'

'

'

iurrune, zur-

borsa (sacchetto) di pelle di gatto

sacchetto di pelle per farina

819), deriva dall'ar.

sur r ah

'

',

zarruni

cmmena

595^, PeU. I 169), nonostante l'incertezza di


IV 889-91) fra tale etimo e un etimo basco zorro

(DCEC

platea

le

corrispondenti voci sp. zurrn, port. surrao, cat. sarr, guasc. sarro.

Merita attenzione

sospetto dello stesso Corominas che

il

il

(Freytag II 378fl),

bazaar Street

',

'

Azoque
cfr.

Sicilia solo

market

'

(Wehr
cat.

5lla), al quale

agoch, con

a Valencia, Zocodover a Toledo (Steiger Contrib. 139,

DCEC IV

858).

Un

in questo

forum, mercatus, et pr

risalgono anche ant. sp. zoco, ant, port. azoque, ant.

casale suq ai-mar' ab menzionato in

topp.

Aufm. 12;
una garda

tipo lessicale

De Simone

greco-araba di

Sicilia

deU'a. 1178 (Cusa 152,

r.

9; cfr.

in altra deU'ar.

1145

nominato un

d-m:: crax

'

per

'

'

'

Wehr

(Freytag II 490^,

Corominas

',

sacchetto stretto di

(Peli. Postille 68), cai.

runi, iirrune, zirrune, -ni, zarrune, -ni

dove

'

uq

prefecto del mercado

V. Introd,

'

sbib as-sUq

(cfr. Steiger Contrib.

166,

De Simone

60);

(Cusa 511 a)
27).

38, 69.

calabrese, di struttura formale affine a quella delle voci iberiche, sa stato

importato dagli Almogaveri, nelle loro incursioni del sec. XIII

monianze su queste

s.v.

(testi-

246. Sulfa.

almugavari 15).

V. Introd, 56, 71.

1298
Palermo

244. Spinaces.

1330

quod Caules,

Palerrao

Spinaces,

Johannes de Nicotera iardinarius, ex una parte, et Michael


Charricus et Leonardus de G(alca, cives Panormi,) ex altera, contraxerunt societatem adinvicem in^ faciendo orto
ponere
[...]; dictus Johannes promisit eisdem sociis suis
terram sufficientem bene aratam et preparatam ad plan-

tandum

ipsis (sociis pr) dieta quantitate

Vlo 121).

[..,];

cionis

1352
Palermo

caulium et

Il sic, spinacia

(Pasq.

84;

cfr.

miliaria duos de cepis segidis privitivis et tradere


ceparum uncias auii duas

Finoculi, et omnia alia oler


comestibilia vendantur ad macios justos et competentes (De

'

spinacharum

erba nota, la quale

si

(Bresc Jard.

l'i,

pianta negli ortaggi:

nota

recolle-

comuni

Leonardus

[...]

diete societatis dicto lohanni pr sulfa dictarum ceparum dictas uncias auri duas (not. De Citella II 11).

3).

spinace

tempore

et vendicionis ipsarum debent tradere de

et ipsi Michael et

'

Traina 954) corrisponde a un termine botanico assai

1332
Palermo

Prestito

ad un ortolano di

(Bresc ]ard. 68, nota

5),

ma

somma

racione

su :fe

L'etimo del termine, ormai scomparso, certo Far.

(Dozy
forma)

mam

{Wehr 493^),

'

<

'

(Freytag II 343a) e malt. self

'

ar. s a

V. Introd.

1 f

s a 1 f

'

prt

'

reciperet sum-

Barbera III 970; Busuttil 271).

249. Surra,

1425
Palermo

terciarolas

1439

NuUus

et septem... de

decem

pancia del pesce tonno, e si dice anche


',
160), la pancia del tonno: sorta
di quella non insalata: sorra (Pasq.
co'
'
per dire eccellente:
la pancia di altri pesci ', cu li surri modo prov.
di tonno ', ' cotenna
ventresca
sorra,
surra
cai.
(Traina 1002),
fiocchi
coscia ', polpaccio ', surra 'i carne lembo
fetta di lardo ',
di maiale ',
surra

Il sic.

'

salume

fatta dalla

'

sumaccu

'

pianta comunissima in Sicilia, la foglia secca e ma-

'

sommacco (Traina 995), cai. summaccu


sommacco (r doc. XIV sec, DEI V 3540), prov.,

cinata s'adopera a conciar pelli:

(NDDC
f:

fr.
'

701), come

sumac,

id.

sp.

it.

zumaque,

140) il figlio del venditore


V. Introd, 34.
'

di

ibn as-summq

sommacco

'

dall'ar.

summaq

1348
Martino

ferro, che

forma

Pessulum

quaru

(?; cfr.

De Simone

27).

'

il''

mette

schiacciata,

paletto

succhard

'

'

sera lignea,

serve a chiudere

agli usci,

',

'

lig.

sorra {!" doc. Boccaccio,

surra

'ombe-

1394 sorres de tonyina)

e lo sp.

sura (Peli. I 353), derivano dall'ar.

fianchi d'un animale

Lo

it.

stesso etimo ha

il

paletto, pessulus

'

(SVS 100), pant. zccula

balconi o le porte
'

'

'

strumento di

(Pasq.

'

ma

di

(Peli. I 207).

'

cat.

sorra

(a.

ma

forse andaluso o

chiavistello, paletto

'

(NDDC

il

malt. sukkra

668a).

ukk

'

id.

a r a

'

208,
'

Peli.

dall'ar.

l.c).

'

191).

xurte

vel nocturne custodie (Pollaci 60).

1312
Palermo

super negocio

1316

magistri

xurtae

guardava

la terra di noeti

(De Vio

'

(Dozy

67).

Palermo

Per

stanga, catenaccio

serrure de bois

(RRS

che

(Barbera III 954), una


'

Catania

magistri luracie, surte, merci et enrancium _[...]


magistratis luratis niagistris s u r t e mercie et
creandis
de
officia

errancium

lista di ferro

699), derivano

'serratura di legno' (Steiger Contrib.

spiegazione probabile sta nella var.

'

1282

143),

(Peli. I 159), cai. succhiaru, scchiu-

(Barbera III 999, Busuttil 287) e sakkra

1321-1337
Messina

1333
Palermo

Max

comu

quilli di la

1470

magistri excubiarum sive

Palermo

li

r t a (Val-

340).

xurte

(Lagumina

V. Introd. 66, 69; 30w.

.J

'

250a. Sufta.

per lo stesso servigio dello chiavistello,

lo spostamento dell'accento, contro

lico

3559),

II 449),

specie di pancetta

su

que dicitur salixindi vel

(Traina 991), succhiaru, sicchiaru, srciru, srchiam, gallosic.

ru, srchiu, surcu

uli...

a guisa di regolo:

paletto, saliscendi

sukkra

(DES

'

{V doc. a. 1695), che non puro castigliano,


portoghese,
murciano, se non catalano (DCEC IV 286); la voce manca in
italiane
L'affermazione (DEI l.c.) di una provenienza catalana delle forme
nella prima
trova soltanto debole conferma nell'accenno a Siviglia che si fa

spranghetta di ferro che scorrendo entro piegatelli serve a serrare l'impo-

sta:

(NDDC

sorra

(Senisio 114).

succari vide stanga (Valla 79), succhiaru

si

DEI V

'

705), lue surrs

delle attestazioni qui citate.

S.

sic,

polpa di carne

(Bigalke 16019), sard. surra

ctlv XcrcrouiJiuTn (Cusa

248. Suquaru.

Il

',

'

'

(Lokotsch 1946), deriva

ecc.

(Peli, I 195), cfr. ar.-sic.

'

di carne

'

'

'

'

summaccti

'

'

(Giuffrida Boti. 496).

gr. vj

'

Il sic.

ad taglum de

moenia dictae
sit ausus salare, seu salari facete infra
nec sardas, neque liquefacere
Terrae tonninam, s u r r a s
sebum in platea publica dictae Terrae (AssConsCorl 7).

Corleone

247. Sumaccu.

1472?
Palermo

surris

Sibilla (Bresc Vocah. 20).

prestito, imprestito, impre-

'

30.

26:

1 f

salafa (IV

cfr.

mutuo dedit pecuniam, commodavit, ut aequalem

'

sine usura

stanza

loan, cash advance

'

675^),

353

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

352

mastri di la

r t a

(Lagumina II 105).

130).

ARABISMI MEDIEVALI

354

DI SICILIA

LESSICO

250b. Surterius.

355

Sciorta (forse anche a Pisa, Peli. II 442), Sciortno e

1282

de creandis ipsis magistris iuratis magistris

Catania

et aliis offlcialibus

1296
Messina

surteriosque

(RRS

e r

s
'

181).

topp.

Sciurta-

cai.

(STC 3847, DTOC 315), deriva dall'ar.


truppa che comincia un attacco, un combattimento, guardia

sur

Sciurtino^"'^

rello,

',

'

ah

soldato

della guardia, agente di polizia' (Peli. I 137, Postille 68).

per universitates locorum deinceps vo-

lumus ordinari (Testa

71).

cuum vocatum
suis

tar

[...];
i

surta

di Nallino

juribus et pertinentiis
in quo loco hactenus consuevit regi curia s ur(Contr. 346).

or um

Xu

e r

413;

1284

a.

polizia

'

(SMS

III 916, nota 2) che

(CFilSpec 65).

schurte mulierum et

iure...

schurta, ib. 423). Del resto

un

il

termine possa

un documento di
hominum (CDLuc

shih as-surtah 'prefetto di

esisteva nella Sicilia musulmana anche a Palermo

(SMS

II 12-13

e note).

Le
cassari

1278: cum

dell'a.

va-

cum omnibus

Petrum de Carastono magistrum

1340
Messina

Lucer

quendam locum novum

L'Universit di Palermo dona

1324
Palermo

La supposizione

essere stato importato dagli Aragonesi invalidata da

sedi della sciurta di Palermo compaiono quali punti di riferimen-

documenti: a. 1172 v toi; 'n:poa(rT;Eoi,(; TnXeut; -navpnou zie,


(Cusa 663), a. 1287 in contrata Porte Patitellorum, iuxta
logiam Surte (not. De Citella I 122), a. 1298 extra portam Carini Pato in vari

T'^v o-ouptCev

Non

1367

sia licito ad alcuno [...] andari di notti per la terra,


ne traversare via dopo sonata la campana de la xiurta [...];
si contravenisse, et fosse trovato per li
X u r t e r i paga
di pena tari setti et grana dieci allo Baglio (CCMun 54),

Alcamo

1393

li

s.l.

zanu

prefati Magnifiki conchedinu a la dieta universitari


exilligiri

mastri di xurta et x u r

e r

lei

poc-

per la guardia

di la terra (Guarneri 305).

1401
Castronovo

II 36), in loco qui dicitur Surfie


(ib. 124), a. 1306 in contrata surte... ex uno latere est curia surte
(Top. II 14), a. 1324 quemdam locum novum vacuum vocatum surte
cum omnibus juribus et pertinentiis suis... in quo loco hactenus consuevit

normi... in loco dicto Xiurtie

Surtorum (Top. I 497), a. 1328 usque ad apothegam


ruga sitam, vocatam Surtam (Contr. 372).
V. Introd. 39, 71, 72; 30, 134.

regia curia
ipsa

Mun

omnes inventos per eum

Curie

Xu

r t e r

ejus

cum

noctis temarmis et sine armis (CC-

25 la. Sytopus.

149).

expensas infirmorum tam in medicinis et

1194
1439

Tota Universitas praedictae Terrae more solito eligere debeat comunes et concordes Xurterios quadraginta homines bonae famae [...]. Qui X u r t e r i i portare debeant
ad manus lanceam et scutum (AssConsCorl 59).

Cotleone

zuccaro,

Cefal

Item la sacra maiesta paga a quanti capixurta omni


annu ki di noeti digianu guardati la dieta citati et li officiali
paganu li dinari et li capixurta non sunnu pagati, ca

capixurta

chi e

chinqui anni residuo

',

non

sa fare:

dice

'

guardia di

nata

in

aliis

et
s y r o p o
rebus que in-

(DocInNorm 266).

nostri jurisdictioni subjecta duos


viros circumspectos et fide dignos volumus ordinari [...],
alie
sub quorum testificatione electuaria et syrupi ac
legaliter fiant et sic facte vendantur (Huillard-Br-

medicine
hoUes IV 151).

1446
Palermo

'

quam

In terra qualibet regni

1231

250c. Capixurta.

xurta

et subtilibus cibariis,

firmis erunt necessarie comparabitis

Melfi

sciurta

in

Item quod Bajulus Terre Castrinovi teneatur die quolibet


denuntiare
pore, et

Il sic.

(ib.

excubiae,

'

(CapInCDem

arum

'

per dileggiamento

ceccosuda, ciarpiere

quando una cosa non

',

Corleone

chi havi a richipiri di quatru et di

vigilia, ae

excubiae,

la cita:

mastru di sciurta

amm,

ipItem bornie decem de mustra alie in quibus vel alique


achitoxiropum
sarum sunt res subscriptas videlicet:

1444

(Pasq.
si

IV

'

flonio

siruppu

1450
Palermo

(ib.

xiropi

de..,,

xiropum

de..,,

xiro-

de amoes (Giuffrida Bott. 483).


di oxizattara

[,..];

siruppo

de papaveris

484).

sere-

dice a chi ostenta sapere e

e chi coi voli lu

poi tanto difficile

399), sciurta

de

pum

(Scobar, in Trapani 565],

'

se,

196).

'

mastru di sciurta si
(Traina 890), con i cgg,

risalgono propriamente ad un pi. ^""^Ujy^^^/^J.ll'


(WtHE 343),
cfScer
sateUes ' (Peeytag II Alla), 'policeman,

^Sciortno, Sciurtinu

'

Sur
cfr,

a ti

DCI

'

pi-aetrianus

228

s.v.

Sciorta.

1^1^

Noto da queste

251b. Xiruppare, iximppator.

sole attestazioni,

rapporto al contesto, quale


Item caldai'Otium unum magnum minatum ad opus x i r u p pandi. Item unum alium caldaronum parvulum frattura
ad opus xiruppandi (Giuflrida Boit. 503).

1 455
Palermo

357

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

356

cortina

vocabolo

(Dozy I 632tf), voile, rideau,


recouvre ou drobe aux yeux (Kazim. I 1049^),
tain, drape, window, curtain ',
covering ',
cover
Introd.
V.
38, 63, 69; 30.
des portires, etc.

qualibet cocta
X i r u p p a t r ad i x i r u p p a n d u
totum laborem machinarum quatuor et ad faciendum ignem
subtus caldariis i x i r u p p a n d i (Trasselli Canna 120ixiruppa21). Due operai assumono servzio come
tores et sucaloros ad faciendum ignem subtus calda-

sec.

Palermo

riam coquendi et ixiruppandi (ib. 121). Un tale si


pr quatuor macliinis, raalloga ad i x i r u p p a n d u
scare caldarias, facere ignem et portare ligna (ib.),

'

'

xiropo

Ilio

syrupus

succus

pi,

qui trahitur

(Valla

'

i t r

'

velum,

'

'

veil
'

',

'

screen

',

'

cur-

(Wehr 462a).

253. Tabia,

quam

1197
Palermo

scilicet

domum denominatam cum

descriptis introi-

secundum quod superius denotatum


ecclesie memorate et magno caybo in-

tibus et exitibus suis


est

sic.

portire, tout ce qui

'

'

Il

presenta, anche in

estour, tofie. servant faire des matelas,

'

'

XV

si

assai probabile riflesso dell'ar.

(Freytag II 283a),

'

il

cum cabla

ferior [..,] tibi vendidi (ASS' VI, 1940, 87).

88),

376), sciroppu bevanda medicinale, fatta con


(Pasq. IV
decozioni o sudai di erbe conditi con zucchero: sciroppo
zucchero sciolto nell'acqua e ridotto per via di bollore a una
398),

1303
Palermo

La

cotal densit, unitovi poi sughi di frutta o altri ingredienti; sciroppo ',
'
'
potus, pec.
per celia, il vino ' (Traina 889) deriva dall'ar. s a r a b

1373
Palermo

Enfiteusi di casa vuota sita in centrata Guzette... Incipiendo tam a cantoneria inferiori chirbe majoris Monasterii ecmuri viridarii Magr.
clesie quam a cantoneria cable
II
(Top,
27).
Matt. cellerarii [...]

1421
Palermo

Costruzione dei muri di un giardino ad lapides


aut ad t a b i a m (Bresc Le).

xiropu (Scobar, in Pasq.

'

'

'

vinum

II

(Freytag

'

fruit syrup, sherbet


it.

sciroppo (1" doc.

(FEW XIX

sirop
(cfr.

407^),

'

XIV

sec,

DEI V

3403),

potion

'

',

fa
fr.

wine

'

',

fruit

juice,

per pensare, come per


sirop, syrop, prov.

mod.

170-71), prov. ant. eissarop, cat. xarop, port. xarope, ecc.

Lokotsch 1838),

al

tramite del

lat.

dicum' (Du Gange VII 497), syrupus


'

drink

beverage,

(Wehr 540a). La forma

'

mediev. siruppus
'

d.

'

(ib.

'

jusculum meIl sic.

693), anche syroppus

Prestito diretto dalla voce araba invece lo sp. jarahe (l" doc. circa

tabbia

'muro

ibbia

(Niermeyer 974).

'

^^ ha una
'Chiesa di S. Nicol dei Greci detta de Chufra
Filol.
(Bresc
27).
tabia
di
cantoniera

di

'

sorti di

muro, e

semplici mattoni

cio

l'un

un mediami' (Pasq.
sopra

l'altro:

silvestres

168)

soprammattone

verosimilmente a un termine prearabo (Peli. I 160)


ma attraverso Par, t a b i y a specie d'impasto duro come una roccia
(D'Al.-Calv. 362ottenuto mescolando la malta o calcina con pietruzze
edilizia nel sic. tabbiarm
63). Un richiamo indiretto a questa tecnica
Le.) e in altra ac'
detto della terra molle fangosa quando si ara (Traina

(Traina 1009)

risale

'

a.

1270;

ma

anche ant.

III 493-94), Pure

mine sciarabba
cfr.

'

sp.

xarope dal XIII sec,

in Sicilia dev'essere stato

vino

',

con

DCEC

II 1036,

mutuato direttamente

le varianti scialabba, sclallaba

DECH
il ter-

(Peli. I 206),

cgg. Sciarabba, Scialabba.

'

'

cezione della stessa voce tbbia:

252. Sytir.
a,

1327

1279
Palermo

debet mihi dare Constantia [,,,] tarenos centum sexagnta


sex auri, pr quibus habeo in pignore Sytir unum dearatum, examitum jalnum, glimpam misemiam, villerium
tarras,, et chulcbum virgatum ad aiirum (Mortillaro 412),

sytir unum de

seta rubea

(DotCostEbd).

la corteccia, la crosta della terra

Gtecotum de
<secus vaneUam Ecclesie Sancti Nicolai
yenator
efiossum, fossa, latibulum la quo

a/*

'

(ib.).

(TabP^

('reytag r /lUi*
dall'ar
ossa
cava buca
bora
malt,
(Webr
219),
'hole'
'l^Lw cavity excavation-,
ricondotto port dfobre,
va
etimo
stesso
Allo
Snnltura seDolcro (BARBERA II 469).

hufrah

1248
Palermo

'

'

atet

'S^

'

'

^Am, I 155, Dozy hNG. m^^^^^^^


corre gua
canteiro, entre dois regos por onde
derivi (UE unnijujuu uw;>j
r^^f^h QS'i s^V mntivr -fonetici fanno invece escludere che ne
acqua a riprese ne
piccoli condotti artifeiali per dar
que'
?34 Steiger le)
(Traina
fossa, canaletto, acquidoccio

s Srw

Srl4ni ove pi^n"rred.e


419;

cfr,

DEI

'

olitorie% cWbitacee;

III 1693).

Jt\

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

358

Al termine
port. talpa

(T

'

il

derivato tapial

a.

373-74) secondo Corominas,

de barro crudo

(DCEC

'

non accenna ad

quale

il

possibile rapporto (a cui s'accenna in D'Al.-Calv.

ladrillo

XIII sec),

sp. tapia (1" dee. inizio

1188, Mach, II 2039), cat. tpia


dalla
Spagna
appunto
1169);
proverrebbe l'ar. tbiya (1" doc.

(r doc. a.
X sec, DCEC IV
un

corrispondono

siciliano

doc.

I 40), balear. tova

359

LESSICO

'

con

l.c.)

id.

sp.

tub

dall'ar.

',

adobe

'

bara, feretro, cataletto

liano, dal

(Barbera

'

IV 1033,

Busuttil 304). Il prestito

sici-

quale venuto forse anche l'ant. pis. tambuto (XIV sec, DEI
indipendente da sp. atad {V doc. inizio XIII sec, a. 1349

l.c), certo

atabud,

DCEC

316, DECH I 393), port. atade


ataud a. 1082, ib.).

(T

doc.

a,

1257,

ib.),

taiid (1" doc.

cat.

V. Introd.

41; 128.

V. Introd. 20, 43, 46.


255. Tacania.
254. Tabutum.

1298

voluit

Erice

Ugno

1344
Palermo

pr

quod in die obitus


quo ipse testator

sui fiat

in

abu

u m unum

Maiorana

sepeliatur (not.

ultra ipsa

dorso diete

de

bbu

De Bononia 16

o uno (not.

aprile)

unam
tobaliam unam cum

Itera cultram

Corleone

cium unum,

1348
Martino

Quartallum Hi vel Cartallum Hi... canistrum, cofinus; unde


Quartallum vel Cartallum etiam dcitur t a b u t ii s vel

S.

lectus

>

1371
Palermo

mortuorum

legavit pr

(Senisio 132).

bbu

Se

ammette una

si

o tarenos quinque (not.

De

Cortisio

quod corpus suum reponatur in aliquo

a b u to

ligna-

minis et ponatur in aliquo loco in dieta ecclesia (ASS^ XIX,


1894, 105).

underneatb

Il sic.

morti:

tabutu

'

chiamasi quella cassa in cui

cassa, conditorium, arca

cui si rinchiude

calcolato

'

il

cadavere:

rifl.

(Pasq.

cassa

',

'

il

morto

si

rinchiudono

168), tabbutu

gobba

(Traina 1009), con 'ntabbutari

cassa da morto, incassare


'

'

'

',

essri

'

il

corpi dei

'

non

chiudersi in casa senza aprir uscio o finestra: serrarsi in casa

na 496, 654) e

unam, fazolum cum capitibus

'

'

inferior

'

a sua volta dalla prepos.


(ib.). Il

nome

di

un

'

'

(che

la cor-

tahtniyyah,

(Freytag I 186*),
t

-e-

evidente

risulta

under

indumento intimo

'

',

f.

lower, under-'

'

below, beneath,

tahtniyyah (Dozy

'

'

malbas

'

garment, dres, robe

',

al pi.

anche

'

'

clothing, clothes,

costume

'

(Wehr

l.c, e 1004a).
V. Introd. 20, 63; 30.

essere

'

(Trai-

Tabutazzu (STS 100), presente anche nei dialetti meridionali: cai. tavutu, tambutu, tabbutu
cassa mortuaria ' (NDDC
salent.
714
chiautu, chiavtu (VDS I 139), lue t^ilt (Bigalke 16250),
tavita, tavt, taUt (ib. 16267, 16276), napol. taito, tavuto (D'Ascoli
663), abruzz. tavuta mobile grossolano, cassa mal costruita, mobile mal
top. 'u

il

cadavere nella

(Pasq. Ili 320), ()ntabbutan anche

'

e a n

doc. 251).

preciso
94), con evidente uso sostantivato dell'aggettivo, trova
pi.
malbis
con
underwear
tahtniyyah
riscontro nel sintagma maUbis

quell'arnese in

tabbutu

rinchiudere

de

V-tem.

di
4

t a

(ib.,

semplificazione del nesso ar. -ht- in sic

tahtni

pi. dell'agg.

21 settembre).

1547
Palermo

tiluso

testatricis

albam, mataracia duo, saccum unum,


listis de serico, mensalia duo, piuma-

s'alterna spesso con eh, h, ecc. nella resa di ar. h),


rispondenza del nostro rarissimo termine con l'ar.

(Wehr Illa),
n

tacanta

nec non in

eiusdem (TabSMBosc, doc. 122).

ad aurum

una de blevo
una

dotalia in tunica

testatricis

88).

1341
t a

bona

1322
Corleone

256. Tachariari.

1373

Lu

s.l.

mu

II
si

sigillu,

quandu Cristu natu fu


infanti

dichissi:

a e

har

a e

u non

ar

at

sirr

Deu

coin-

creatu (SposVang 323).

'

uno scavu ngro

1473

zacariaru

s.l.

IX, 1965, 235).

1494
Mazara

dictus magister Petrus accusatus

seu circumcisiro

( Boll.

'

fatto'

(DEI

3708

tambuto, Fare 8515a; cfr. AIS IV 792);


in un doc. di Colobraro (Matera) dell'a. 1187 poyipioc, -rapouTo^
(Trins.v.

cher 292).

La
'

voce, che dev'essersi diffusa dalla

cassa di legno

',

'

arca funeraria

',

'

bara

'

Sicilia,

(Peli. I

risale

all'ar.

tbut

169), cfr. malt.

tebit

tamquam

pater et dieta

seu, ut
Catherina tamquam mater preputium preciderunt
(Rocco
Judeorum
more
u
r
i
a
r
a
a
t
lu
y
vulgo dicitur,

talari a
444); taxariatu di la natura [...]
tayariatu
[...]
(ib.);
circumcisu di la natura

riatu

(ib.),

tu,

et

taxa-

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

360

Il

sic.

tahariari citcumcido,

accutzari (Pasq.
latesta, in

v. circumcidiii, o
circoncidere' (Matorto da Salomone Marino, a

curto,

Traina 1010) stato confuso a


circoncisero

'

rore di lettura per tacariaru (v. sopra,

Questo

1112).

(Scobar)

as

173), tacariari 'tagliare intorno,

causa della forma zacariaru

(Traina

LESSICO

',

dovuta soltanto ad

forse

1473), con zaccarian

a.

'

er'

pestare

semanticamente ben distinto dal precedente, potrebbe forse essere collegato col cai. zccanu * macigno, grossa
pietra ',
mucchio di sassi raccolti nel campo ', giustamente riportato da
infatti,

'

(NDDC

Rohlfs

(Dozy

I 821),

798)
'

all'ar.

roc, rocher, pierre

pi esattamente

enorme

et trs

dure

s a
'

li

(Kazim.

'

rocher

'

I llla;

(Wehr 590^). Di tadanari invece


l'etimo stato di recente identificato (Rocco 443-45) nel verbo ar. t a h a r
a
(III forma)
circoncire
(Dozy II 64-^), circoncire une fiUe ou un gar?on (Kazim. II 114i'), 'to circumcise (Wehr 667i^), cfr. malt. tahhar
II 469),

cfr. Peli.

'

rocks, solid rock'

'

'

arrischiate etimologie che seguono nella stessa nota, e senza affrontare la

questione dell'origine lontana di tachura e


la

lingua usata dagli Ebrei di

etimi ebraici. In realt arabo, come tarifa (267), tachura, chiara traslitterazione di tahra, f. dell'agg. tahur (Rocco 446)
res, quae
'

mundatur et purificatur; aliis est purus


'clean, pure
(Wehr GGlb), dalla radice
cui deriva t h i r
mundus, purus

et purificans

'

'

75^), cfr. ar.-sic. thir


lTxEp (ib. 138^), f.
thirah

ar.-sic.

V."

',

a r a

(Freytag 11175^),

(v. tacariari

sanctus, purificans

'

txep (Cusa

thir ah

-cx'npe

t a

'

132,2, ecc.),

'libera a vitiis

'

256) da

(Freytag III

abu at-thir
'

^oO

(Freytag l.c),

cfr.

(Cusa 582a) ^.

Introd. 31, 43, 73; 79,

'

circoncidere

'

IV

(Barbera

1004). Dalla stessa

radice

deriva

la

voce

che segue.

258. Tacia.

V. Introd. S 31, 74; 224.

1338?
Messina

Item

alcuna pirsuna fa vindiri carni di boy in li buchirii


ludei et eschali tachura et tarifa et moyra pir
una manu et vindasi in una putiga pir manu di unu ministrali, pagi a lu cabellotu pir putiga una, sicundu asti
lu
iornu (VNS 60).
di

tacia

1324
Palermo

257. Tachufa.

1491

t a

A
thorh

lat.

yu

r a

(Trasselli

Ebrei 376).

exeat

itti

si

legge in

VNS

(l.c, nota 20);

tachura, dall'aggettivo

femminile ebraico
quindi nel nostro caso sottinten-

(?);

pura (detto spesso di animali,


sostantivo carne di animali); tarifa... dall'ebraico
trfh
carne di
animale impura (in origine sbranata); moyra..., a meno che
non sia presente congiuntivo,
pers. sing. di muriri (cosa che non pare evidente),
non pu per il momento avere efficace spiegazione... .
Premesso che per

il

moyra proprio

quatuor argenteis mais et

Item lego

anse munito argento fiant calix et patena in servitio


predicte Ecclesie (not. Maiorana 276).

1352-1388
Messina

grandi honuri faria unu signuri a quillu a cui presentassi

et

a z

i s

meo

si

chiarimento del passo qui citato

mando de

1339

li

Catania

Eschali

(Bresc-D 'Angelo 154).

Erice

et dassi a biviri di la

bivi

[...];

lationi

de

n tornare su quella delnon pu non rendere


queste due forme ed i presunti

tarifa,

Sicilia (v. Introd. 18),

perplessi la differenza d'aspetto vocalico tra

'

'

'

361

l'interpretazione

'

muoia

'

^'^

(LVV

tagga

t a g 5 a
cum la quali ipsu
di lu nostru Signuri sunu

midemi
li

tribu-

224).

cum

1369
Palermo

tacciam unam

1373
s.l.

Item, innauru una tacza di argentu et stanchi suctilmenti l'auru oy la facili di l'auru supra la fach di l'argentu (SposVaiig 117).

1380

ta?a una

Venezia

tazy dui ritundi

de argento deauratam

modum

ad pedes ad

anforum (Lanza

la quali est fata

colioperchio

di Scalea 330).

Munpulieri (TestVen 56);

(ib.),

lu soa
prescrizione, contenuta nella Pandecta di li buchirii di Missina^ e di tuctu
presunta, degli Ebrei a porre
la tendenza, vera
lo
a. 1485 (Palermo)i
di malattia; cfr
vendita carni di animali morti di vecchiaia
di li ludei di la dieta terra si p
per
usu
macelli
li
in
fanno
chi
si
animali
li
di
scannati
portandosi ammali
usari malicia et fraudi, comu intendimu altra volta hagia accaduto,
per nulla oscuro, potrebbe
testo di essa
et amorbati (Lionti, in ASS^ X, 1885, 134). Il
vendere carni di buoi neUe maessere reso come segue; Inoltre, se qualche persona fa
muoia per mano (di uomo) e vendasi
cellerie dei Giudei e le esca (risulti) pura e fresca e
gabelloto per ciascuna bottega, a seconda
in una bottega per mano di un commesso, paghi al
della giornata.
3>

assai pi convincente delle

la

La

dstrictu,

mira evidentemente a frenare

mom

293

Per

valore verbale dell'ant. sic. moyra, che Trasselu


(Le), seguendo la nota
qm riferita, non esita a definire termine di maceUeria, cfr. il grido
lanciato dalla folla
trapanese
tumulto nell'anno 1414: Viva donna Violanti et la Capra
;''
il

atm
tale

moyra

(CapInCDem

(Cabrer

9);

cai.

a.

1393

ambasstata ave fatto (Mosino 193).

circa (a Cetraro,
>

CS):
i

yru, muyra cpmo, eoe


moymSachiocbe
'

ARABISMI MEDIEVALI

362
,1416

taci

a e

una de argento

DI SICILIA

(not.

De

LESSICO

Pittacolis

17 settembre),

Corleone

1446
Modica

1453

t a e e

unam argenteam

ponderis unciarum trium cura

dimidia (Mauceri 109).

argenteas (not. Formica 8 settembre).

a s

Il sic. lazza

niere: tazza
salent. tassa

'

'

187, Traina 1019),

scodella

(VDS

'

(DES

tassa 'bicchiere'

forma

sorta di vaso di

(Pasq.

'

piede di diverse ma-

piatta, col

tassa

cai.

tazza

'

doc.

sec,
a.

DEI V

1180,

lat.

sp. taza (1^ doc. a Siviglia a.

sec.
'

3
>

becken, Untertasse
t

drinking vessel

'

'

stando

alla

'

403-4),

l'ar.

s s

fr.

tasse (1"

AlcM X 168),
port. taga (r doc.

Il

(Ang.

made

termine, che attraverso

Da Smirne 792)

il

t
'

(Frey-

o metal,
ture,

t a s

penetrato nelle lin-

mod. x&n (Andriotis 361), rum, tas, ecc. (Lokotsch


data delle attestazioni sembrerebbe aver fatto il suo inescluso

Apofaria rie vel Apofarra re.,, vas ad portandum fructus


ut dicitur tafaria vel cartella (Senisio 42).

1431
Palermo

un

(FEW

1447
Palermo

a f f a r

ha

l.c); per la Si-

Il sic. tafaria

f a r

d lignu

tafaria

(ib.).

(ib.

'

'

taf ari

hec lanx

celebis,

(ib.).

cis

is

',

'

(Valla 81), tafaria di crita

tafaria di pagla

'

'

fiscina, ae

cimbium,

',

ii

(Scobar, in

'

'

'

'

(Scobar) v. coffa

fiscella

'

(Peli. I 147-48), cai. tafaria

taf ara

'

(ib,),

pant.

canestra di vimini

'

'

tfira
',

della bilancia

piattello
falaria

'

sp. di canestra

con

'

',

taha-

cesta di vimini con le sponde poco rilevate


(NDDC 709), bov, taharia 'canestro',
',

tajarella,

redda, ecc. 'canestra di vimini'

tahardda

prestito diretto.

'

piccolo canestro

'

(LGII 500),

napol. tafarja

'

cassetta della

palettone oblungo con manico di legno per prendere legumi


grattuggia
o cereali da sacchi o altri recipienti ' (D'Ascoli 658), it, tafferia catino di
legno, bacino ', truogolo (1* doc. XIV sec), lat. mediev. tafariam sive

38.

'

'

'

'

1311, Inv. Clemente V), genov. tofania, lat. mediev. tephania


de Ugno
piatto
(a. 1295 a Roma), tiffania (a. 1389 a Roma), toffanea
(XVII sec, voce aret.,
(a. 1388 a Bobbio, DEI V 3696), it. ant. tefana

scutellam

259. Tafaria.

tafariam unam magnam

de Iiere (Pollaci 288).

(a.

'

'

1321
Palermo

(Bresc-D'Angelo 154).

Trapani 534), tafara quella parte della bilancia dove si pongono le cose
da pesare; guscio della bilancia, lanx (Pasq. V 170, Traina 1011), tafariu

',

V. Introd.

taf e rii

1461
Palermo

s t

gr.

comunque

1348
S. Martino

pr apotheca (Bresc-D'Angelo 154).

tazza (1" doc.

catinus, pelvis

'

gresso nell'Europa occidentale attraverso la Francia


resta

713),

1410,

round, shallow drinking cup

(Wehr 669b).

gue balcaniche con

cilia

a s

attraverso

',

scodella, ciotola di metallo

l.c),

DCEC IV

1272,

a.

it.

sec),

Il 2036), ecc. (Lokotsch 2044), derivano dal pers.

tag III 5 5 a),

'

XV, Mach.

XIV

185-86), cat. tassa (1" doc.

(NDDC

mediev. iacea (Du Gange Vili 10),

3735), ant. prov. tas(s)a (dal

FEW XIX

tafaria

II 734), napol. tassa (D'Ascoli 663), sard.

II 467),

tacia (ib. 11), tasa (ib. 36), tassa (ib. 37), tazzea (ib. 43),

XIV

'

1347
Palermo

1422
Palermo

Trapani

363

e pro3738), vengono riportati all'ar, t a y f u r i y a piatto cavo


lessici
nei
registrata
forma

Tale
l.c).
Peli.
fondo (D'Al-Calv, 364-65,
utayf
come
Dozy
(Il
in
48^,
(dopo Dozy-Eng. 345 s,v. tafurea) solo
vaalla
accanto
profond
riyyah o tufriyyah plat creux et
(ib.), 'grand vase creux et
id,
forma primitiva, tayfur

DEI V

'

'

1323
Palermo

cassiam unam de nuce magnam; item cassectam de nuce


parvam; item scrinectum unum parvum; et tafarias
de here duas parvas (Starrabba Dot. 17 s., nota 3; Salomone Marino 223).

1344
Palermo

(not.

1346
Palermo

ne Marino 224),

unum [,..], tafariam unam


De Bononia 30 marzo).

siclum

focolario de here

uno

et

tafaria

o
profond' (Kazim.

cassiam

unam

de bete una (Salomo-

'

'

riante,

Vocab.
[...]

'

'

II 88^;

tayfur

'

discus ciborum,

75^^, 350, 474).

mensa' con
.,

..

pm

t-,

j-^

dittuso
e il
stretta affinit, anche semantica, tra il sic, tafara
per
Resta
comune.
un'origine
ad
tafaria giustifica certo il riferimento
indicato,
n
dall'etimo
inspiegata la difformit della prima di queste voci

La

sarebbe risolutivo per essa un richiamo a

tayfur,

che ha dato sp.

ARABISMI MEDIEVALI

364
'

ataifor

hondo

piato

DECK

311-12,

Sicuramente

'

',

DI SICILIA

mesa baja que usaban

los

LESSICO

musulmanes

(DCEC

'

388).
tipo lessicale dev'essere stato

il

noto

Arabi

agli

di Si-

4
possono essere ricondotti i topp. Taffuro (Monte) 51
in
Sicilia,
(DTOC
in
E
Taferia
56
4
339)
Tafaro
forse
e
3862)

STC

(cfr.

un nome di mestiere tayfurl {tayjUri in CaetaniGabrieli 226 citato come nisba di clientela), ar.-sic. 'alt at-tfur (si noti
e se ad

Calabria;

>

-ay-

-a-)

Xric, tacpopri<;

(Cusa 278,

r.

7) corrispondono

cognomi

e merid. Tafri, in Liguria anche Taffurelli, Tafforelli, Taffarello (DCI


243-44), e Tfaro, Taf aro, -a, cfr. a. 1189 Tajuri (CDBar Vili 206), a.

sic.

altre testimonianze in

1294 Tafuro (CDLuc 34;

(Trincher 454), con

Xwpqjlov tpwu TatpopTi

'

-5E<;:

biz.

43

3,

Non

discendenti di Tafaro

cavallos

sp. taf urea

farese

'

'

'

hippagium

'

a.

1269

in Calabria, Tafuri 38

chevaux

piccolo vascello per merci

'

'

traslato della

DECH

e taforesse

a.

se us para el

XV),

ll.cc),

(FEW

(XIV sec, DEI

doc. -eya

(1''

doc. 2 quarto sec.

DCEC,

"^

'

muy planuda que

(Nebrija,

'

un uso

especie de nave

embarcacin

(DAc 1237;

'

transporter des

barque

l.c.)

esistono invece testimonianze regionali di

1415) ha dato

'

I 234),

Peli.

topp. Tajuri e Tfaradi (con

DTOC

';

stessa voce araba, che dal cat. lafurea

para

3 in Puglia.

transporte de caballos

spiare:

talai

se ad esso

cilia,

vedere,

'

alle

vedette

',

talai

'

talai

luogo adatto a vedere, senza

'

scorgere

spionaggio

DTOC

339), salent.

dall'ar.

talyi',

exploratrix

',

'

(NDDC

'

tali

procubitores

foremost rank, vanguard

esser visti

710), con

tali'ah,
'

'

(Traina 1012), pant.

'

(Peli, I 277), cai. taliari

'

(VDS

'

anterior

(Freytag III 65b),

spia,

(STC 3864,

II 730), derivano

exercitus

a 1

'

talaja

',

topp. Talaja, Talai

osservare, guardare

'

di

pi.

attentamente

osservare, guardare, scrutare

spiare,

'

',

agguato

'

',

365

'

'

pi.

pec.

pars,
'

front row,

',
avant-garde (Wehr 661a; Peli, l.c, 141, 220),
La datazione delle nostre testimonianze, mentre corrobora l'opinione
(Peli. I 278) che non sia necessaria una mediazione dello sp. ant. atalaya
m. centinela diurno ', f. lugar donde estaba el atalaya
eminencia o
torre desde donde se escubre al pas
(F doc, a. 1017, DCEC I 312,
DECH I 388), caratterizzato dall'agglutinazione dell'articolo arabo come
il porr, atalaia (1" doc. a. 1137, Mach. I 275), d sostegno alla tesi (Ambrosini 83) di una provenienza del tipo lessicale siciliano e meridionale dal
'

'

'

'

',

'

'

cat. ant. talaia, nelle accezioni di

de Uuny per prevenir un

'

persona encarregada de vigilar mirant

atac, per informar dels

moviments de l'enemic,
con i topp.

tafurea

etc.

fr.

tafore

calabresi ricordati (cfr. gli iberici Atalaia, Atalaya, Vernet Gins 565),

it.

ant. ta-

Le),

3696),

'

accio de vigilar de lluny

torre des

'

don

mirar des d'un

'

V. Introd. 26, 43, 46, 57, 58.

'

es

lloc alt

bestiar, vigilando

neral'

(AlcM X

V. Introd.

pot observar

',

'

oltre che, in concordanza

',

el

camp,

la

mar,

etc.

',

mirar

amb

atenci o

amb

o atalaiar

talaiar

per vigilar o veure de Uuny alguna cosa


insistncia

',

'

'

',

guardar

mirar en ge-

106).
74;

33.

260. Taliati.

comu vuy sapiti meglu di nuy, pari


novo incomensanu grandi ri vulturi, multu beni
vi t a 1 a y a s s i V u et guardassevivu beni in cuy

1375

Et pir

Barcellona

ki hora di

ki in Sicilia,

[esti] ki

vi putiti fidari (LettElArag 352).

261a. Tamburu.
eranu amunistati et acustumati di invadiri lu inimicu
putirusamenti con spissu et forti sona di nakati et di

1321-1337
Messina

et

tamburi
XV

Hai stata a taliari za et

sec. in.

ill

cum mala

(ValMax

88),

fantasia? (Reg-

Cost 170).

s.l.

261b. Tatnburellu.
Il sic. taliari

'

dirizzar la vista verso tale oggetto:

175, Traina 1013), con taliata

(ib.), a

li

vedette

'

cappati

talai, mettirisi

',

talellu

'

id.

'

(ib.

talai

(Pasq. I 72; cfr.

'

guardare

'

(Pasq,

lo sguardare: veduta, occhiata, sguardo


'

stare attento per osservare:

Sistrum

1348
S,

stri,.,

tuba vel timpanum,

tamburellu

'

Martino

'

interiezione ammirativa:

pape,

'

sito

tammuru o tammurinu tamburo (Traina 1013), cai, tamburprotegge la macina del


ru tammurru id. ', tamburru cassa di legno che
(Bigalke
16164), tammrrs
id.
(NDDC 710), lue. tamm4r
mulino
'

acconcio da vedere e non

es-

'

'

'

sere

veduto

',

ali

talai

'

attento per osservare, in luogo da poter osservare

'

ammasso

di pietre che racchiudono

abruzz. tamorre e tamurelle


3"!

tal fine

s'adoperava in Sicilia un'imbarcazione di altro

nome

(v.

dicitur

Il sic,

'

174), talai

quod

stare alle
'

174), tale

et proprie

vel nacchari (Senisio 133).

uxcrum

281),

[']

Fare 8515a),

it,

'

il

cembalo

tamburo {V

doc.

'

'

parco delle pecore'


(con

XIV

sic,

sec,

(ib.

tammureddu

DEI

16165),

s.v.

3708),

gr.

tabUt

mod.

ARABISMI MEDIEVALI

366
(da

Ta[ji,7coupXo

it.

Andriotis 360),

sett.,

LESSICO

DI SICILIA

lat.

tambor

mediev.

'

tympanum

Du

Gange Vili 26), tahur o thahur (a. 1191, ib. 10),


ant. fr. tambour, ant. prov. tanbor (FEW XIX 174-78), cat. tambor (1"
doc. Muntaner, AlcM X 126), sp. tambor (1" doc. atamor, Cid; atambor
a. 1251, DCEC IV 360-61), port. tambor {V doc. XIII sec. Mach, II
2045-46), derivano molto probabilmente da un incrocio del pers. tabir
tamburo con l'ar. t u n b u r
cithara, quae oblongiore collo, rotundo
bellicum

'

'

1312,

(a.

'

'

ventre, fidibus aeneis, plectro pulsatur


(Freytag III 74^), ' a longnecked, stringed instrument resembling the mandolin (Wehr 661 a), isp.'

'

tanbr (DCEC

ar.

V. Introd.

Le).

simile

tancinu (Valledolmo) v. marteddu (Traina 1157), cio vaso


si mette brace per riscaldarsi le mani: caldanino, vggio ' (ib. 571), tancinu e tanginu scaldino in genere di rame

dominuni proregem huius

tande

regii donativi (not.

Polito 1 dicembre).

'

'

(in parecchi centri,

taglia

'

(Pasq.

casseruola'

1570; voce sic,

sic.

tanda, tanna

(DES

II 464),

cai.

'

tanda

tanda

it.

reggia, tassa, im'

'

rata, volta

tassa, rata'

',

(V

DEI

3710), fa pensare ad un prestito dallo sp.


tanda turno (P doc. a. 1414 cada una de las partes en que se va pagando periodicamente una cantidad de dinero ', DCEC
365-69), piuttosto che dal cat. tanda, al quale penserebbe Corominas
(DCEC Le). Quea.^

'

'

escludendo giustamente per motivi fonetici un'origine siciliana del

mine

(dal lat.

tando
tion,

tantum),

l'ipotesi di ar.

reform

(Gioeni 276)

in

o,

si

alternativa,

marmite

'

',

'

casserole

',

'

'

fanno cuocere
all'ar.

di

rame

le

gaL

tangarah
'

(D'Al.-Calv.

utensile de cuisine, sorte de pelon

'

(Dozy II 63),
(copper) casserole, saucepan, skiEet
(Wehr 667fl).
Nessuna delle due voci ritenuta propriamente araba, al pari dell'affine
vas in quo cibus habs miscetur (Freytag III 74^); a questa
t in gir
'

'

pii

'

decisamente

ci indirizza la

attribuibile anche alle

-z-

tonica della voce siciliana, presumibil-

forme medievali

appare conservata o mutata in

-/-

citate, nelle quali la -r- ori-

per influsso di

un

sufEsso

romanzo (cfr. la coppia vattali j vattanu s.v. baptineum 30).


Dal ture, tencere 'pentola' (Ang. Da Smirne 815), che
sponde al ricordato ar. tangarah, derivano gr. mod. 'zh'xt,tpr\c,
(Andriotis

364), rum. tingire

'

Kessel, Kochtopf

',

bulg., serb.

corri'
'

id.

tendzera

'

sti,

tgino taygan

stato ricondotto aU'ar.

marmitta, pignatta, pentola, paiuolo, caldano, vaso

mente

177, Traina 1014),

sard. (campid.) 'quota, rata'

doc.

VSs)

padella, padella per friggere, piatto di terra ove

ginaria

L'apparizione alquanto tarda del


posizione:

'

'

commissarii destinati per illustrem

predicto.

simile

Il sic.

375-76),

regni circa exationem prime

tangile

aliud

di metallo portatile in cui

'

1495
Mazara

unum

tangile

aliud

sicleum de ere rubeo (Giuffrida Boti. 501).

lette,

262. Tanda,

stagnatum. Item

Item

predicto,

Item ollam unam de ere mbeo. Item unum bacilem de


ere jalno magnum. Item duo bacilia de ere jalno. Item unum

'

35.

unum tangile

1455
Palermo

367

(Wehr 1147),

'

arrangement, readjustement, reorganiza-

isp.-ar.

Pfanne

'

(Lokotsch 2066).

V. Introd. 20, 28, 37, 54.

ter-

dichiara incerto l'etimo del termine, prospeti

'

*tandem, *en.

V. Introd. 34, 48.

264. Tatcha,

1158
Adern

singule ipsarum monialium habeant quatuor stamine, due


pellicie, due guanelle [...], duo mantelli, quatuor facola
IX, 1912, 357[...], due gaiole, t arche singule (ASSO
58).

263. Tangile,

1427
Palermo

cangile

1438
Palermo

cangile
ASP ND,

1441
Palermo

tangile
ASP ND,

1171
Palermo
pr faciendo cubactam (Btesc-D'Angelo 148).

tangiria

(ib.).
st.

I,

reg.

de ere
st.

I,

ij

de ere (not. P. Gofiredo,

1076, 5 aprile).

tangili

de ere (not. N. Aprea.


teg. 827, 27 settembre).
[...],

singulis annis nobis [monialibus] necessaria,


videHcet unicuique nostrum staminee quatuor, pellicie due
gaiole due, t arche singule, corrigie singule (Doc-

Hec autem
[...],

1398

InNorm

130).

targa

[...]

de viUuto nigro

(not. Castiglione

15 luglio).

Trapani

1419
Trapani

par unum de cussinettis albis plenis penna pr uncis duabus et t a r e h i s tribus (not. ScanateUo 23 ottobre).

368
Il sic. tarca

gno
bre

di lutto

gare una fanciuUa

633), risale all'ar.


che discende sino
Dalla radice

(Freytag III

tarha

'

vestirsi lugu-

tristo marito, affo'

(Traina

'lungo velo usato dalle donne', 'velo lungo

piedi
a r a

'

(Dozy Ytem. 254-62,

'

181).

coniecit, proiecit, abiecit, reiecit, removit

quale afierisce, oltre

alla

Peli. I

il

'

termine suddetto, anche

tamquam

inutiles deseruntur, derelinquuntur:

tarch sortitae sunt, quia projiciuntur, ac deseruntur,

hinc hoc no-

quae

est a supradicta taraca, derelinquere, deserere, dimittere .

'

35)

il

Peli

vocabolo arabo

I 292);

InNorm

anche

(ctr.

Rollo
trova ampiamente attestato nel

a.

1191 Habel edarge (nome di una


ar. oabl

247), certo traslitterazione di

ad-dargah

Doc-

terra,

h ab

arena

Freytag I 337).
in longum
diente de un edifisp. adarap
Dallo stesso vocabolo arabo deriva lo
I 50), harpe, pietre d attente
{V doc. a. 1633, DCEC I 35,
cio
qui sort d'un mur (Dozy-Eng. 41).

incumbentis

extensa, instar funis terrae

',

La

'

DECK

'

'

'

V. Introd. 22, 28, 62,

63.

266. Tatgima.

tesi con-

ante 1312

Palermo

'

ii, u
Et doane tar girne acquiruntur gr.
percipit
de quoHbet barrili de sardis sallitis
acquiritur cabelle
gr. ii, de quibus tercia pars

tercia.

dieta

Item
doana

Tar girne

jet,

renvers et gisant par terre

(Kazim. Il 67b, Dozy II 32^,

',

Welu

'

par terre, abandonn, neglig


650^), con - {alif maqsrah) sosti-

'

jet

T a rTi m a

Non

un rapporto semantico che giustifichi


nessione, supposta da Rohlfs (LGII 499-500), tra il sic. tarca

bov. tdrka, regg. trkja

scorge invece

'

tarkjalra

'

'

luogo esposto

epoca d'inverno in cui

V. Introd.

S 29;

Tar

ma

consistit in luribus et provenItem de Tonnina et sardis

[...].

doana portarum
que extrahuntur per terram recipit
pars debetur
tercia
quibus
pr quolibet barrii].. g. v, de
Cori]s bovims et
de
Item
supradicte.
cabeUe Tar girne
in doana Camium papellibus yrcinis, que non emuntur
eidem cabeUe
debentur
mare
normi et extrahuntur per
sallitis

si

.'

tibus subnotatis videlicet

tuita daU'-2 pluralizzante siciliano.

cfr.

si

(Giuffr.

e tortuoso che serve a superarlo

significatio

vincente, anzi l'etimo pu, con maggiore precisione, ravvisarsi nell'ar,


h pi, di t a r h proiectus, abiectus, remotus (Freytag III Ala),

t a r

ovvero sentiero molto ripido

'

ai

46Z'),

idoneae, ideo

men

in se-

180) faceva derivare


tarch pinnae seu alae thynnorum. Quia ad esum non sunt

sic.

il

'

pieno di tristezza

n-rpa/oi; (184), Francesco Pasqualino (in Pasq.

pure

un

maritarla male, darle

'

(Pasq. Ili 322), 'ntarcatu

'

donne nel capo

dalle

180, Traina 1015), con 'ntarcari

una guvna

'ntarcari

',

(Pasq.

'

una volta usato

velo nero

'

369

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

il

al sole e

sole

con-

velo

riparato dai venti

fa sentire di piii

si

la

',

'

sic,

Tar girne

'.

panormj... ana... Tarenj...

il]...

per Centena-

pellmm agnorum que


rium Tarenorum. Item de Centenario
et extrahuntur per
Carnium
non emuntur in dieta doana

30.

mare debentur edem cabelle Tar girne


Centenarium peUmm Cuper Centenarium pellium et per
sardis sallitis aceTomiina,
de
Item
niculorum ana... g. v,
per mare debentul
extrahuntur
que
saUitis,
to, et lumijs
barrdj. Item de
eidem doane ana... g. i.... pr quolibet
deferuntur a
que
Costis,
et
scopis,
Cordis de lummarijs,
rardoane
eidem
debentur
liparo vel aliunde de Sicilia
per Centenarium tarenorum Item
ana tarenuni

i
265. Tatgia.

de targa ubi calcaria fieri facis pr reparandis muris


de lato factis qui sicut scripsisti pr maiori parte sunt passi
ruinam [,..] tuam diligentiam approbamus (HuiUard-Br-

1240
Salpe

liolles

gime

869).

Usato forse gi solo come toponimo nel passo


sussiste nei moderni Drgia (C.) 56

Targetta,

'a

Targitedda {STS

96),

5, (Villa)

Targia

stretto aperto ne' monti, che circondano

il

citato,

56

scala

di

la

181),

Targia,

cfr. a.

v...

aiis

vari]s alfanectis, et
de pennis aptatis ut pot penms
mfoderatas recipit doapennis ad cohopertoria seu Robbas
Centenario taq^^l^bet
pr
v...
na Carnium ana tarenos...
e
cabelle T a r g i
debetur
pars
tercia
quibus
renorum de

termine, che

'a

supradicte. Item de omnibus


^J^'^\^''^,l^^
extra Regnum de quibus doana
mare deferuntur a partibus
"^
per Cefenarium taremaris recipit ana.. Tarenos... x
predictis

passo

Palermo sopra

territorio di

Citt di Monreale: Scala della Targia (Pasq.

il

5, 'a Tdrgia,

ana Tarenj...

].

la

1408 feudum

norum de quibus

Targie (BiblScript II 493), a. 1444 il cg. de Latargia (not. Miciletto 1 dicembre), deriva dall'ar. dargah 'scala, gradus, per quem ascenditur

tercia pars

supradicte (Pollaci

debetur cabelle

Tar girne

325-26).

'

d a r

g ah

'

id.

'

(Freytag II 22^),

cfr.

malt. tar^a

'

scalino, gradino

'

(Barbera IV 1017, Busuttil 299), Con funzione geomorfica certo corrispondente a quella del sic. scala pendio molto ripido e talora terrazzato,
'

1312
Palermo

urbis Panormi
Quaternus continens cabellas et iura felicis
ipsis, cabeUis i-achacabellis
de
deleris
et
1, amputatis
[
flecti, chae cuctonis (La
dine [.], tar girne, cabelk

Mantia

1-2).

^"^^

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA


ex computis factis cabeUotis ipsarum
cabellamm et iurium
videlicet Rahadin Rahabe, dohane
carnium, dohani casd
Tmctorie, dohane porcorum [...], cabelle
fumi, cabeUe

r^t^^Catama

'^^^^^^

\tL^^^^'
loS),

saponis,

Appare chiaro daUe testimonianze come


soppressa con la riforma generale del
1312,

T.T

"
K lf
di altre gabelle.

^"'^'

'''''

if'''''^
Vano sarebbe
pertanto un

cabelle

auripeUium

fosse ridotta gi prima

da

^^Sne, in quota aggiuntiva


tentativo di dedurre l'ogRetto

di essa daUa natura delle merci


elencate, arbitrario un riferimento
particolare a cuoi e pelH per ipotizzare
un'origine araba di targima forse
da
darakao darka che vale scutum ex corio
confectum ', in ital. larga
(PoUaci, p. C deU'Introduzione; G.
La Mantia in ASS^ I 1935 21) De
cisiva invece l'identit della voce
siciliana

'

e dell'ar.

:^^amah

^
^V^^'
translation

t a'r

i i m'a h

che

la

'

'

cahella targime concernesse l'opera


deU'interprete trova
deU'utilit o necessit di tale

mediazione

tra

aUoglotti per lo scambio di mercanzie


da esportare o importare, quali appunto sono queUe menzionate nel pi
antico dei nostri documenti.

V.

V. Introd. 43, 73; 30,

',

'

a r

'

rare,, exquisite

novus fuit' (Freytag

IH

thing

'

50a).

79??.

268a. Tapiov.

Xpeio-o^apia

1005
S.

Suo (Trincher 13).

Nicola (Ca-

labria)

xapia

1031

zie,

Donnoso

noso 24).

(Ca-

tapi a

vva- -va ^'

[...]

(Guillou Don-

labria)

tra

drogman
rnf'^'V/fiw[Dozy
',
1 143b),
mterpretation (Wehr lUb), daUa stessa
radice targama 'interpretatus
fuit, de Hngua in linguam
transferens
exposuit, exphcavit (Freytag 1
188^), a cui va collegato iurgimanms
(278)

L ipotesi

'

'

'id.', 'l'emploi de

confortoneUa considerazione

odd ', novel, exquisite, singular


(Wehr 653<2), dalla radice tarafa

ge,

(BPI

la gabella della targima

si

371

LESSICO

Introd. 28, 41; 30.

267. Tarila.

1050 circa
Reggio Calabria

T a

1088-1089
Stilo (RC)

zie,

1095?
Palermo

Tapina

oc'

164,

(ib.

t.

xpuffou

-r

1251

jcouTTXXav

18);

r.

ta

Kv

30).

tapi a

(3'

(Cusa

1).

cpv'

1227
Gampoli (LE)

(Guillou Brbion 163,

%9\)ffo\J

(Guillou S. Giov. Ther. 45).

Sxa (Trincher 530).

jcal \xavx'i\Xkw\>

lagt&v

xa-rv (ib. 531).

Briatico (CZ)

1338?
Messina

Item
di

li

SI alcuna pirsuna fa
vindiri carni di
iudei et eschali tachura et t a r

boy in li buchirii
et moyra pir una
manu di unu ministrali,
i

manu

et vindasi in

?v^Tc^,i"^

una putiga pir

f a

"^^^^otu pir putiga una, sicundu

esti

{VJNb 60).

1271

Sia Xpri(TLov

Badolato (CZ)

-rapata
PaiiEV xa,

te

esammato

JJozy (II

maux
t a r

(v.

Aieta (CS)
al contesto linguistico

tachura 251),

si

ed extralinguistico precedentemen-

pu ben

attribuire all'agg

m)

../.

il

signi-

ritiene di origine ebraica


neU'accezione di ' la chair d'anitus par des bouchers juifs ',
mentre si trova regolarmente registrato
f
recens acquisitus, de opibus
(Freytag III 50b), ' curious, stran-

ft-riva

i^UYicrtiva

xafepa

xma

toO xpufftou

x.tioc,

vaXl-

(ib. 479).

wV

npoSiQXo&'ifia-av

ffiv

[.,.]

(he, vcoTpu
Sixaiw ffTadjiw

i^pTfivtai,,

(ib.

sia nulla pirsuni ki diga

1332

nun

Palermo

berna sub pena di

tari

crdba

nra'rewff'ci'ca
Steaia xal vik-

485).

rumpit lu

sigillu di la

Item nun
vinu ki nun

quindichi.

ta-

sia nulla pir-

sia scriptu a
suni tant'ausanti ki diga vindiri
senza cumandamentu di lu cabillotu sub pena di

la casa

tari

'

SuU'origine non araba deU'it.


targa v. Pell. I 93.

Xpa^sv
XtYKT], kv

1346
^"2

ffxif)5aP'SV

Sexa-rcvue-

trcoo?

lu iornu

1272

Inrapporto

tapaia
Sexait^virE,

Corleone

quindichi

(BoU. X, 1969, 413).

per una copa verde

monti
274).

tari unu

[..,], per la fiesta S. li


quindichi (TabSMBosc, doc.

tari quatru
et

grani

372
1349

Dissi aviri a dari a ser Nicola di la

Catania

Bartuluchu tari septi


Item disse aviri a dari a lohanni de Falcu

Rocca tari

dissi aviti a dari a

grani dechi

(VNS

et

Item

vinti,

grani dechi.

tari

setti et

50),

DEI

32; cfr,

3721), anche tarinus

Niermeyer 1014),

prov. tarin (circa

ant.

1511,

a.

La

1367

controvenisse, et fosse trovato per

si

Alcamo

tari

na

setti et

li

Xurteri, paga di pe-

grana dieci allo Baglio

(CCMun

dall'ar.

54).
pi.

1461
Messina

373

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

per dui marzapani grandi per mectiri li bilanzi


et grana dechi (ASS' XXX, 1905, 524).

tari dui

DCEC
tesi di

di d

ha

1240), ant.

a.

IV 383).
Amali (SMS

a r a

fr.

tarin (XIII sec), sp. tarn

rominas

tarenis centum (DocInNorm

pr

"fi

DEI

(cfr.

SMS

nonostante

l.c),

a r e

no

17).

in auro (ib. 53).

(DCEC

l.c),

nuito di peso per


dnr tari

1285

ad racionem quatuor

Barcellona

duorum solidorum pr

1345

ille

Catania

rius set a

1373

si

tarenotum
tarino

Le); quella, assai pi recente, di A.


un dimin, *T;ETap-cinpt(ov), muti-

ma

non tenetur nisi a tarenis decem


tarenis undecim supra (VNS 37),
a re

'

tari

ar.

una

'

fresco (di conio)

',

pr thurizanda ipsa Ecclesia in predictis


tribus festivitatibus
tatenatas ties ana t arena t a
unam pr qualibet festivitatum ipsarum habet {BPI
aloes

opinione comune e ben fondata che proprio dalla Sicilia, dove il


termine era vivo ancora in tempi recenti come tari
moneta siciliana d'argeiito, che vale grani venti della nostra
moneta, ed un carlino Napolitano:
carlino
(Pasq. V 181), 'moneta siciliana che
valeva quarantadue centesimi: tari, tareno ', misura d'acqua
pari a 4 dinari (Traina 1016), pro'

dinaro fresco

'

e rub' tari

'

quartiglio (quarto di dinaro)',

ar[...] glimpam misemiam, villerium t


chulchum virgatum ad aurum (Mortillaro 412).

in pignole

1248
Palermo

habeo

1287
Palermo

suttanas

1299

suctane tres de lino nove

Erice

due de

ra

et

quatuor

tarrasiatas

(not,

lino albe

a r r a

due

Sicilie

'

tarinu

(KDDC

Ascoli 662),

it.

(V

tari

lat.

mediev. auri solidi

5),

aurum de

tari (a.

tati,

antica

712), salent. tari

moneta d'argento del Regno


'

id.

'

(VDS

quattuordecim

(XIV

1309
Palermo

casulam unam de

1311
Palermo

Cammisie quatuor

sute

Item iuppe

ad ferrectum nove

tamaziatam

seta rubea

t a r r

s i

a t e

sec),
non consumate n tosate (ffwa), Pf.'^^^J* ,, Y'T v
(vaMitri),
Swatco o-xa&EJiw) e 'complete (nel numero)

cio

De

(TabPPal

101).

delle

(a. 931 ad Amalfi, CDAmalf


1266 a Venezia), tarenus (aa. 1120, 1167 a Bari,

(not.

Maiorana 131),

III 1063), napol. tari

doc. XIII sec. a Piacenza) e tareno

tari

manicis

tar rasiate.

s i

'

'

in

Citella I 178).

'

fari,

non ancora dimi-

circolazione prolungata, rispettivamente dai sintagmi

'

cai.

cio

x (SposVang

vengano

l'origine del voca-

269a. Tarrasiatus.

268c. Tarenata,
de ligno

che preferisce dichiarare incerta

infe-

s.l.

1274
Palermo

alquanto ipotetica da Co-

190),

qui vendit

sol-

V, Introd. 43, 53, 71, 72; '31.

pr iure exiture et

(CDArag

eu su tinutu a lu fiscu a renditi

non

etimo gr. TETapTfipv, con

vernacolare dell'agg.
octingentos

difficolt

bolo. L'etimo corretto di questo stato solo di recente individuato da due


studiosi, M. UUmann (in LGII 499) e S, M. Stern (in PeU. 1 108), nell'uso

Messina

1145
Palermo

di

2),

lato in TTQpi (pron. tiri) ritenuta possibile,

1127

doc.

tanto fonetiche (v. Nallino,

268b. Tarenus,

[V

una derivazione di tari


m (in realt per, come da altri precisato, d a r h i )
nome di una moneta araba risalente al gr. S p a x IA
II 524, nota

ha goduto a lungo di favore

Sambon, di un

1205 Annales Genuens., Du Gange Vili


V doc. a, 1305 e Muntaner),

(a.

cat, tari (pi. tarins,

''

feminine (Pollaci 24),

374

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

1346
Palermo

tobalea ad listas
Marino 224).

sericas

a r r a s

a s

una (Salomone

che nel brano dell'a. 1240, tratto da una lettera di Federico II inviata nella
Puglia stessa, equivalga

1406
Messina

tobaliam aliam

1435

plumacellos duos ysfilatos et

Corleone

ritichellis

tarasiatam

conficiens

(Gabotto 262).

cg. sic,
ar. -Z-

de serico viridi (net.

1542

uno paro di coxina plani

Palazzolo Acreide

capi (Mauceri 186).

tarrasiatos
De

novos cum

di

a t i

sita

nigra a

'

tarraz

all'ar.

(Freytag Le),

pannos seu vestes acu pietas

'

ar.-sic. at-tarrz

XuapS^ (Cusa 163fl; di qui

Terrasti ); mentre la posteriore variante


> -g(g)- non proprio siciliano, sembra

tarragiattiv,

il

con trattamento

alludere ad attivit diversa,

piuttosto di funzionario che di artigiano^.

Pittacolis 19 gennaio).

a r r a s

375

LESSICO

.Introd. 47, 74; 30.

li

270a. Tatsanatus.

269b. Tattasiatof.

1147
Messina

locus in quo aedificatum est ipsum monasterium usque ad

1239

prefatus ammiratus habeat et habere debeat

s.l.

correda

nostrum

Tarsanatum

(Pirri 978).

Mandamus

et precipimus fidelitati tue quatenus magistro


Wiccardo tappitario pr se, uno equo et uno scuterio et
duobus discipulis, magistro johanni t a r r a s i a t o r i pr
se, uxore et uno scuterio, magistro
Greco tarrasiatorl
pr se et uno servitore et Abdalla servo nostro t a r t a
s i a tori pr se tantum, expensas juxta assisam curie nostre
de pecunia que est per manum tuam et cetera necessaria
ad facienda servitia nostra [..,] de cetero debeas exhibere;

l^'^^
Lucer

provisurus ut laborent continue (Huillard-Brholles

tarsinabus

1240

de

Viterbo

luntatis existere

I vicer confermano
^^
9.
?nA^fl!^
(CDAIfM

taraggiatore

l'ufficio di
'Palermo, a favore d

905).

dei

Simone Branberio

226).

quod in

deris

1283
Messina

(ib.

Item supplicano per parti di la dieta


Cittati de Palermo
ad sua Maest, che havendo la citt
predicta per antiqua
observantia, et consuetudine, che
lu consulo de li drapperi de li panni cum lo so consiglio
ponno eligire, et ordi-

Napoli

nari misuraturi, et

tranoin

tar ragia turi de

per levari ogni fraude, che si


Regia Curti, quanto a li mercanti,

a r r a g i a t u r i electi su confirmari
per lu Preture, et Jurari [,..] (Testa
I 417).

suUa cui sopravvivenza

almeno

7T^AV

"'-^^

appellatis ornavit

brodet

ornar de broderies

(BurtT29?)

'

'^

tari.a,

P'^'-^

vestem

651), cfr malt tarraz

possint esse
et

[.,.].

De

mandamus

[...]

de sepo usque ad cantaria sexacurie nostre in tarsa-

nostro messane

sistentibus

emere

[...]

studeatis

469).

Item pont per quaternum eundem


fatis et personis,

Messane

[.,.]

se solvisse certis cala-

qui laboraverunt in regio

(CDArag

tarsianatu

I 550).

'

'

(II forma)

(Freytag III 48^),


(Kazim. II 70.),

'

figuris acu pictis

btoder

'

'

^' '''''^'^' ^''^'^'^

'

(Dozy II

35^),

embroider (Wehr
ai drappi o panni

to

'

vergare, far le verghe o liste

'''^'

'

'

'

In quanto a tarrasiator,
pur esso da Harrasiare,

'

^^ e-brofdrd

Cuba (Ca-

talogna)

fidelis

noster statuatur et ordinetur per vos pr


Tarcianatus nostre civi-

parte nostra in magistrum


tatis

Messane

(ib.

II 201)

'

abbastanza presto alla concorrenza


tipo lessicale arabo dovette cominciate a cedete
U pelo al panno lano tarlandoglielo con le
Gange II 328
'ars tondendi pannos
(J>u
fotbici-, cmator 'tonsor pannorum', cimatura
pr emendts
Citella
I 67), acctmtores [...]
De
not.
accimator,
Palermo
a
1287
cfr
a
P'^babile contaminazione con ^^
una
Infatti
136),
(ib!
accimatorie
^P^^
lo bkis pr officio
plica'
mediev. ;o.L, chnus^a 'margo panni. Mciatia,
'"f^'''
fmm^a
lat
tardo
Italis- (Du Gange II 329), dal
ff"t
mre a.
a 1^7
1^/ a
ha dato pure,
II
(DEI
940), i,To
mantello"
del
messo er ornamento all'orlo inferiore
accanto a toWiam
204),
l
Citella
De
(not.
pr Tmlibet tunica accimanda

3M

fa escludere

II

del lat, mediev. cimare 'levar la cima, e scemare

^.^^^ intrS

A%4^f

Sml

alias octp
de c^piJTnchmusatam de seta [...] tobalias
unam serici
<^chmum,n^*^'^'''Xu
filum (a. 1345, Catania, Giuffrida Cart. 37-38),
leone, not. De Pittacolis 6 novembre).

unm
nuUa

Bn. Porterii

1292
la

fino al '500

testimonianze non lasciano dubbi


(manca poi nei lessici), deriva sicura-

pw^

nostre vo-

scias

781).

1284

Il participio tarrasatus,
le

commode

autem Nicotere volumus

Messina

li panni, che in-

et

582).

la Citt predicta,

potissi fan, tanto a la


et tali

Messana

necessario pr vassellis

ginta,

(RRS

nutilia

iuxta palatium nostrum fiant si vi-

ipso loco

mandamus, quatenus

natu
1457

eosdem (Huillard-Brholles

facieudis in

quod

tarsinabus
[...]

1417
Palermo

tarsionatus

extra

[...]

tarsionatibus

existencia in nostris

[...]

(a.

1424 CorCo?
1424,

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

376

Si loca un molendinum in plano S. Jacobi de maritima Panormi justa tarsianatum Curie (net. De Citella II
13, Top. II 48).

1298
Palermo

1348

Testrinum

fextrinum, a texo is, idest locus ubi naves


fabricantur, quod vulgo dicitur t a r s e n a (Senisio 133).
Textrinum... locus ubi naves fabricantur, qui dicitui tar-

Martino

S.

LESSICO

sena

ni...

(ib.).

Arsen (CDAmalf

at ipsa

Amalfi
458),

a.

della d- iniziale in questo tipo, spiegabile secondo

una discrezione

1443
Palermo

(Top. II 76, 99).

della presunta preposizione di,

zana

cum

lu

altra
t

a r

mutuato

drsena (1" doc. XVII sec), che, con

(DEI

fr.

darse

(T

doc.

Genova (T

venire da

il sic.

forma tarzan

? tazza,

trzan 'luogo dove

1034) deriva

fabrik
a s

a s

-s

'

fabbricano

si

a
Il

dall'ar.

'

id.

'

a r

e gi anche nell'arabo

n
n

'

'

(a.

(Nallino, in

addotta ivi

composto arabo

1434), che tuttora sopravvive

Va, Vcolo Tarzan [Trzan in

tarsana (Scobar, in Pasq.

senale, navale', tirzanal


(ib.

FEW

doc. ivi

De

Gregorio

182), trczana (Id., ib, 212),

navilj, e ogni

(ib.
s i

strumento da guerra:

'

'

Fabrik

Schifsbauhaus

',

specialmente

'

'

SMS IH

d a
d a

r
t

deU'a.

30-31), contro

bench in qualche caso interferenti, i quali appaiono


in aggiunta al precedente. Cos il sic. arsenali
arsenale, navale

differenziati,

attestato in

(VS

I 283), assanru (ib, 298),

documenti medievali,

si

direbbe mutuato

dall'it.

FEW

arsenale

r doc. arzan Dante, DEI I 305), il


med. archenal, arsenal, arsinal (1" doc. XV sec,
XIX 39), proviene da Venezia (P doc. ivi lat. mediev. arsana a.

1206, arsenatus

DELI

fr.

1272, arcenatus a. 1314; dial. venez. arsen a. 1305,


I 75-76); cfr. per ad Amalfi gi neU'a. 1112 de hanc terram Amalfi
a.

dir as-sana',si

Per

il

XIV

trattamento

AlcM IV

dall'it.,

24), port.

sec, Mach, l.c),

ar.

d-

>

t-

nelle

forme

iberiche,

nell'ant.

fr.

FEW l.c), nel sic. tarzan (v. sopra), cai, topp.


DTOC 341), Tersanale (DTOC 343), napol. trcena

tarsenal (inizio XIII sec,

Tarzan (STC 3874,


darsena e tar cenale arsenale marittimo ', traversa che si dispone
sversalmente sotto una tettoia a scopo di sostegno (D'Ascoli 662),
'

'

'

'

IV
(a.

1019), anche tarzna (Busuttil 300),

1269, DiplInCarl 5, 6;

a.

1270,

tracfr.

e, in docc.

ib. 8), tarso-

cbe pare

{arsanale, arzanale; arsen, arsan;

quale a sua volta, col

presenza di darsena in

'

'

(Pasq. I 146), arsanal, arsinal

1147, ant. genov.


dubbio su questa

(Peli. II 424).

cat. drsena, darsa (dal fr.

tercena (ant. taracena

'

')

la

fa pro-

1230, darassana a. 1329, anche drassenal, darazenal, AlcM IV 19, 596),


drassana (a. 1245, DCEC l.c), teragana, tarasana, teressana (Steiger Aufm.

angioini, tarsanatus, us

'

z.

si

(a.

malt. tarznr (Barbera

(lett.

1162

altra variante a questa assai vicina, l'isp.-ar.

mente

non

mediev, darsena

dar sin,

dall'it.

II 1212),

fan risalire sp. atarazana (1" doc. daragana o adar- a. 1277, ataracana a.
1340, anche atarazanal, DCEC I 313, DECH I 390), ant. cat. daragana

Waflfen-

(Lokotsch 495) o
908, nota 2, contro la forma
da Amari).
'

ar-

215), tarsen (Traina 1016), trzan

Ad

lat.

fr.

l.c. Peli. I 346), sebbene desti qualche

casa del lavoro


ha raggiunto difEusione
internazionale, con allotropi costituitisi in centri diversi e caratteristicain Sicilia

1415), prov. mod. darso,

a.

precisa localizzazione del centro d'irradiazione

913).

Attestato nell'et medievale nella forma latina tars()anatus alquanto


pi spesso di quanto non appaia dalla documentazione qui addotta e gi

Gloss.2A?>),

l'antiqu. darsenale

(Huillard-BrhoUes

di

Tapcravt; (dal turco

letta,

darsena,

Palermo nel nome

mod.
105).

condonamus etiam vobis servitium lignaminum que in dars i n a


Mascali annuatim attrahere et conducere solebatis

allora volgarizzato nella

essere attribuita pii

flusso di tarzan, le varianti darsan e darsena, sembra

un documento pisano

attraverso

torna pi volte in missive dello stesso Federico II concernenti localit


^^ Pertanto anche il sic. drsna (VS I 898), da cui, per in-

med.
1209

pu

(l.c.)

peninsulari

270b. Datsina.

s.I.

FEW

il

com' probabile, tarsen,


l'allotropo darsina nella lettera fredericiana dll'a. 1209 resta, a quanto
pare, isolato nella documentazione medievale relativa alla Sicilia, mentre

53).

(ib.

cfr, gr.

dial. patv&c, (Brighenti I

Se la forma tarsena in Senisio va

Bando che nessuna persona possa gettare mundicza ne


lordicza seu stercura in la vanella conjuncta

terra

plausibilmente a deglutinazione del presunto articolo t() in area bizantina

(Mach. I 258-59, Cortelazzo Arab. 96),

tarzana

planu di lu

1189 de ipso arsen de hac

a.

436), a. 1196 ad ipsum Arsna et prope arena maris (ib.


1099 de ipsam apothecam da Larsena (ib. 155). La perdita

(ib.

per Andriotis 361),

1434
Palermo

187),

377

due docc. di Citt di CasteUo dell'a. 1240; protontinos, comites et alios


oportunos et aptos ad maris officia et tam vasellorum quam darsanarum custodiam
invenisti, perfici facis
statuisti nec non per darsams quas per maritimam Apulie imperfectas
Brundisium scripsisti darsmas non
et perfectas cum exacta diligentia custodir! [...]; apud
lignamimbus et defeinvenisse muratas (Huillakd-Brholles V 686); de incidendis
per smgulas regiones
rendis ad male, de faciendis quoque, reficiendis et custodiendis darsams
eisdem
ancora, in un doc. da Sarzana delI'a. 1239: ordinasti [..,]
305

Cfr. in

officiales

(ib. 688). Ed
tarsinas'v^o parte factas completi
rentui (ib. 576).
[

locis

[...]

ut vassella nostra

eis

commode

conserve-

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

378
natus

1275,

(a.

tersanaia

(a.

ib.

25), ant.

it.

tarcenale (a. 1452,

LESSICO

DEI

1313-23, Cortelazza l.c), ant. lucch. ierzonaja

2719),

(XIV

ant, pis.

sec, Peli.

1187 iarsana in un doc. veneziano dalla Sicilia (Cortekzzo


l.c), stata giudicata inverosimile una mediazione del ture, tarsne (D'Al.Calv. 382-83, DEI Lc.)^*^, fra l'altro non conciliabile con l'alta datazione
dataci dai documenti siciliani; n del fenomeno, cos variamente esteso,
ammissibile individuare una spiegazione unitaria in una dissmilatorische
Il 424), cr.

a.

sizioni del quale

si

Casa ad

1491
Palermo

promettino ex nunc in antea non agravari dieta iudeca et

non

si

finora rivolta la meritata attenzione) nel

tarzan, Tallotropo pi antico in

una zona per

la

sic.

quale superfluo sotto-

soy iudei di qualsivogla angaria personali et pecuniarii, et


di sonari campani, annectari tayu di li strati

premaxme
(ASS^

come

mod.

Tapcravai;, c'

da presumere per queste


variamente dislocati, una

forme e per i loro derivati in -atus, -de, ecc.,


mediazione degli ambienti bizantini del Mediterraneo
ragione
l'Italia,

il

FEW

l'ant.

preferisce far venire direttamente, piuttosto che dal-

(l.c.)

tarsenal (nelle Assise di

fr.

orientale, dal quale a

Gerusalemme) e

le affini va-

'

fatto di simil materiale:

luto

(NDDC

'

709-10),

'

'

ah

fango, loto tenue

'

sono inaccettabili per motivi

Le, nota

(Trapani,

fango, terreno fangoso, mota, creta

tbiyah
De

(D'Al.-Calv. 369,

da Wagner iyoc. 163;

rimarrebbe inspiegata

In verit
instituit et fecit

Corleone

dam tayara persone

suam heredem particularem


diete testatricis (not.

[...]

De

in qua-

Pittacolis

13 gennaio).

IV 1009,

forti

l'ipotesi di

la

1-2,

qui indicato,

[xapcri-rouXov

un rapporto con

l'ar.

a y a r

'

arrangement,

272. Tayu.

1)

o Marsadinum

mento Panormi

1354

in terra

25).

si

gettanu a lu

tayu

tayu

(ib.

tayn,

di

Peli. I

277) perch

'

'

fango

un

Mb)

(Freytag III

incrocio (Pagliaro

'.

tayn

mantiene

wdi

at-tin
a t
(a.

fiume del fango

'

'

'

a ccultruni (PoesSic I

(ib.

(v.

nota

vallone del fango

1124, Pirri 525);

a.

'

1184

Non

1186

cfr. a.

confinante

REW
a

incontra invece

1245 una concessione

cum

difficolt

8531), di un etimo

riscuotere

ampi consensi

V. Introd.
Si veda l'ottima trattazione di B. E. ViDOS, Storia delle parole marinaresche italiane
passate al francese. Firenze, 1939, particolarmente pp. 198-206, Cfr. anche
IV 927.

a.

a. 1299 Marsardinum (ASS^ XIV, 1889, 170,


a r s a a t - 1! n
XLIII, 1921, 265, nota 13) <
I 313), cio l'attuale Mondello (v. mondellus

via publica per

ant, fr.
(cfr.

alcuna

tai

DEI V

101).

DCEC

Dittamo

di terreno

quam

itur

in

teni-

ad mare

tayn (Contr. 313, Top. II 6).

ki

205).

cfr.

Busuttil 294) ritenuto im-

finale nei suoi riflessi toponomastici: cfr.

(Peli.

191), presso Palermo,

fangu oi

'

(Trincher 287, Cusa 123), da correggere sicuramente, in

'porto del fango'

s.l.

lutum

3-4, da

[xapcnTirivov (Cusa 671),

nota

dilecta plui in lu

II

tabbia (253), e

base all'originale, in papcrrav (Salinas, in ASS^ IX, 1884, 77-78),

donanu [...] tayu per aura (LVV 91); cridinu essiti


unu gentili fangu oi tayu (ib. 104); comu lu porcu

poz-

si

ornement, parure (Dozy II 19b).


V. Introd. 46; 30.

si

'

l'ant. fr. tal

227); Canicattini 56
4, da |) a n d a q
(v. xavSctxiov 136), cfr. forse Hayndictayn

'

1352-1388
S. Martino

tln

consonante

'

Gregorio Contr. 749)


tln 'fango

dubbi anche in

Nell'incertezza sulla natura dell'oggetto personale

pu solo avanzare

bene

assai

(Fiume) 56

l'ar,

',

scomparsa della -n originaria; lo stesso studioso

la

Asp. 364) della voce araba con

1434

sic.

il

considera anche altamente inverosimile l'ipotesi di


271. Tayata.

loto,

fonetici. Parimenti l'etimo ar.

(Barbera

'

'

SMS

(Amari,

Bresc Jard. 81) o una sua variante

1;

fango, loto

'

173), con

fango, terreno fangoso, loto,

'

gli etimi arabi

'

dice an-

si

(Pasq.

(Scobar, in Trapani 337), taju

(Traina 1012), tiu

'

'

luto

152, nota 1; Trapani l.c), da cui in eSetti deriva

possibile

40,

terra o creta inumidita per farne muro, e

muro

(GiufEr. 68), cai. iaju

malt. tayn

rianti galloromanze.

V. Introd,

'

'

1876, 461).

I,

vide allimarrari: oblimo

terra umidita:

zanghera

gr.

'

infayarisi

creta

diceva sopra, col

sic. tajtt

il

che dello stesso

lineare l'incidenza dell'influsso bizantino, e nel venez. arsene, collegabile,


si

t a y u
abbucatam de calchina intus et extra,
cantoneriis taglatis (Bresc Jard. 83, nota 6),

cum

Per

tien conto dell'uguaglianza di accento (alle diverse po-

1420
Palermo

Entsonorisierung (Steiger Le).


Piuttosto, se

379

7, 38, 43;

221n.

(Avolio 65, Gioeni 276,


'fango', che del resto continua
la tesi

3701, Jost 27,

NDDC

l.c,

SVS

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

380

LESSICO
di accertare se

273. Terida.

sport

teridarum

et aliorum vassellomm
super reparacione
messane (RRS
Curie nostre existencium in portu Civitatis

1282
_

Catania

il

termine, che deriva dall'ar,

(Dozy-Eng. 350)

'

Genova

(FEW

381

sia irradiato

si

o anche dalla Catalogna

l.c.)

tarida

'

vaisseau de tran-

solo dall'Italia, in particolare da

(DCEC

Le).

V. Introd. 22, 52.

193).

Messanam cum qiiadam terida


frumenti salmas trecentas quatuordecim (CDArag

1284

delatas ab Heraclea in

Messina

Curie

[...]

274. Tharcassius.

I 547)'.

caput Virginis venerandum in duabus scutellis quanta potuerunt honorificentia condiderunt; artus vero reliquos ne
quovis indicio possint detegi, quos vulgo tharcassios
nominant, attulerunt [,..]. Arminiam usque perveniunt,
quo in loco diebus quatuor comraanentes, et tharcassios, ubi sanctas occultaverunt reliquias, aptius componete disponentes, gravi terraemotu sunt repente perterrit
(Pini 526).

1124
1285
Colle de Panissars

(ib,

s.L

et

Sicilie, quas necessarias


triginta galeas armatas de armata
habemus pr expugnanda et iiivadenda armata regis Francie
(ib.

163).

NuUus Comes, Baro,

1286
Palermo

aride
taridas

navis et
marinariis et servicialibus dictarum
duodecim
161); mictat nobis incontinenti

dum

vel alius in eodem Regno ad facienvel aliqua alia vasella


t e r i d a s

propriis sumptibus

de caetero compellatur (Testa I 20).

cum

Barcellona

portulanum

et arcu

dicto oiHcio existente fuerit

dem

tali

Curiam in subfuisset statutus et ordinatus per


et ipso
Lentini,
terre
seu custodem portus

1293

[...]

usanza tenimu li pulceUi di Tyria di purtari t a r e a s u


(Eneas 14); lu sicundu avir umi t a r e a s u plinu
di sagicti et unu arcu (ib. 88); illu richippi da mi unu
tarcasu (ib. 149); cum sou arcu et tarcasu s misi

1314-1337
Messina

Curie nostre

quedam

honerata in portu ipso

ter ita

trau-

(ActSicArag

[...]

li

Catania
mediev.
1210 a Geflova (Peli. I 92, 363) d lat
Niermeyer
Vili
Gange
33,
(Du
varianti
tarida frequente in numerose
(DCEC IV 382) del catalano
delle quali terida sarebbe propria

1014),

ali Italia metrova anche in documenti riferentisi


etvarketta
tres
1239 (da Sarzana) ordinasti ut tende
varketta una in Castro
tres in Neapoli, teride tres et

cfr,

ridionale;

a.

si

una in Gaieta, teride


Mari [ .] fierent (Huillard-BrhoUes

al

1511

tri

Catania

t a

La

hec pharetra tre' (Valla 81, Trapani 535), tarcassu


guaina dove una volta si portavano le frecce: turcasso (Pasq. V 263),
Xou topxffou, glossa sic, in caratteri greci (XIII-XV sec.?, Melazzo 90),
Il sic. tarcaso

'

'

108).

datazione assai ravvicinata delle varie attestazioni

non permette

'

'

'

cfr.

il

(DTOC 346), corrisponde all'ar.


tirkaS, Lokotsch 2081), come l't.
paretimologico di Turco; turcascio XIII sec, DEI

top. cai. Torcasio e

ant. prov, carcais

DCEC

XV,

di aczaru ben guarnuti cum loro paraturi et


seu coccani plini di passaturi et saicti (TestPat

balestri

r e a s

119).

naves contractae longitudinis (Du Can2036) anche gr, mediev.


Kahane, in Byz.-Neugr. Jahrg G. Gr. II 1533) e Tapina (XIII sec;

FEW

btcher

tark

TapiSs<;

3721), terida (ib. 3759), terrata (ib. 3765),


romanzi come it. tarida (DEI
ant. prov. tarida (XIII sec), ant h,
trita (a. 1269 a Napoli, ib. 3907),
XIX 184), ant. cat. tarida (XIII sec, AlcM
taride (l" doc. a. 1246,
l.c), ant. port. tarida [hokoi^i
157), sp. tarida {V doc. a. 1260,

in dui

576), a. 1269 (da Lucer)


varkettas et uxeria omnia Curie no Galeas Teridas sagectias Galones
(Brindisi) tareda (VDS III 1063). Del resto
stre (DiplInCarl 5), a. 1278
rimorchiata da una galera,
questo tipo d'imbarcazione, di forma piatta,
tutti i paesi
noto
trasporto di truppe, cavalli e materiali, fu
adibita

membri

spiritali frati

fin dal

orientale, Il termine

skeri (ib. 199).

li

t a r e a s i netti et puri
acconzaru li dui
(PoesSic II 18). Gislibertu in quistu tempu
li
xuti di li t a r e a s
volsi
li reliquii santi rivydiri:
lu
recolsi (ib. 20). Et da li t arcasi reverentymenti
episcopu xiu li reliquii santi (ib. 33),

1475

20).

Attestato

mezu

in

il

cg.

Turcasio

(a sua volta dal pers.

turcasso (con influsso

3932), sard. straccasciu astuccio della cornamusa (ih.), ant. fr. tarchats
(circa a, 1170), tarquais (XIII sec), h, carquas (1*^ doc. inizio XIII sec),
I

'

'

758),

DCEC

(FEW XIX

cat. carcaix

(T

184-85),

cfr. ant. it.

carcassa

(XIV sec, DEI

doc, a, 1330), sp. carcaj (1" doc. carcax

I 674-75), port. carcs

Rimane ancora incerto

(Mach.

XIII sec,

I 506).

se e in quale zona le lingue

romanze siano

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

382

debitrici del termine persiano alla mediazione dell'arabo, nel quale le prime attestazioni di esso non sono anteriori al sec. XIV, se il vocabolo sia
nel francese direttamente dal persiano

mutuato dai Crociati

stato

(FEW

un tramite del bizantino (DCEC le), delle cui


Le),
forme i;apxiTt,ov, Tapxcriov (Du Gange G. Gr. II 1534) non si conosce
una datazione sicura. Appunto ad un tramite siffatto, almeno per il sicio se infine vi sia stato

prima attestazione

liano, indurrebbe a pensare la data della

in assoluto) e

contesto nel quale essa

il

si

ne di baracca, viene ripresentato da Pellegrini (II 549-59), con ampia

documentazione estesa

ai vari dialetti italiani e con rigorosa argomentacon cui si fa risalire allo stesso etimo anche l'it. trabaccolo; per la -rdelle forme romanze lo studioso preferisce pensare ad un incrocio con
trabs-trabe, pur ammettendo che essa possa essere epentetica (l.c, no-

zione,

ta

30)

^.

V. Introd. 63, 66; 22n, 87n.

(la pi antica

^.

inserisce

V. Introd. 39, 41, 52, 69.

276a. Tuminus.

molendinarii nostrorum molendinorum Rocelle unum legitimum t i n u


de duana pr molitura de cetero tan-

1157?

tum

'

vechia

una

[...],

trabacca
una trabacca di

r a

bae

sol fornimenti

sic.

trabacca

'

specie

di padiglione

'

(DocInNorm

79).

(Pasq.

1167
FiHppo (ME)

5 T

Icrxiv

xwpc5!.(pi.ov

[itv

tq'

(Cusa 420).

S.

h a di noce torniata, dorata in parte, con


con due ordine et quattro pomi indorati de
oro lavorati in vasi (Salomone Marino 237).

una

accipiant

lictera di

vechia dorata (ASS' XXI, 1896, 381);


nuchi fornita (ib. 388).

1598
Palermo

'

trabacca

una

Del

Cefal

275. Trabacca.

1561
Palermo

383

224), trabbacca

(Traina 1038), iavarca (nel Messinese)


spezie di padiglione o tenda
(Traina
al letto: sponda del letto
d'intorno
sponsa di lettu, l'estremit

1189
S.

Filippo

(ME)

1238
Palermo

&ou[ji,vwv

Twv

vT,

xat

TT

Siio

(ib.

[.,.]

437).

xwpacpeiwv t kv

iTEpov xa-rcTTopov

"i^tJiiffi

pioSiou xaT;o"n;opov

Sepivwv

S'

(ib.

677),

'

'

959, 1018), col top.

Trabacchi (STS 98),

barca, travacca, travarca

anche cavarca

'

id.

'

'

(ib.

tavarca, trab(b)acca, tra-

cai.

lettiera di ferro, spalliera di letto

151), salent. trabacca

'

'

(NDDC

1273
Corleone

Item de qualibet paricla bovum [promisit dare] de frumento thuminos duodecim et ordei thuminos
quatuor (AssConsCorl 120).

714)
'

baldacchino del

letto

1284
Messina

frumenti salme mille viginti


decim (CDArag I 548).

16620), napol. trabacca, travacca 'trabacca, specie di padiglione', 'letto

1292

oiScium

con cortine (D'Ascoli 674), tavarka alcova (AIS V


punto 714), it. trabacca specie di padiglione o tenda da ripararvisi

Barcellona

191).

(XIV

sec.

'

tutto

lettiera di ferro

'

letto col padiglione

il

(a.

di legno

',

VDS

II 754), lue. trabkk 'la

1708, ora disus., Bigalke 16532), travkk


'

'

'

'

id.

'

per difendersi dal sole o dalle intemperie (DEI


masta a lungo incerta o spiegata in vari modi, per
'

sotto

(<

lat.

DEI

germ.)

trabum

3845), l'origine

es.

da incrocio del tardo

'vela', 'tenda' con baracca

(REW

ri-

8823a,

etimo

ripreso da

De

ar.

tabaqa

'tettoia', proposto da Avolio (STS

Gregorio {Contr. 749a),

il

l,c.)

men

seu mensure terre Licate

thuminos

Scrive infatti Pieri a introduzione del testo dal quale essa stata tratta: Per haec
al 1124] Constantinopoli sacrae reliquiae B. Agathae V. et M, Catanam
translatae sunt, de cujus sancti corporis in Siciliam reditu scripsit noster Mauritius [arcive-

(CDArag

II

frumenti
tana 99).

ante 1312

Item de
de Ugno et omni opere laborato de
ligno qui deferuntur per terram per mercatores exteros de-

ceto generalis mensure (not. Maio-

thumino

betur eidem doane decima (Pollaci 329).

quale per tende a scindere a

307

duo-

1299

torto la voce siciliana da quella italiana, considerando questa un'alterazio-

tempora [intorno

thumini

Erice

Palermo

l.c).

Un

et

(ib.

874 Cp,

'

novem

1372-1373
S, Martino

la

raxuni di lu

hu

mm

nu

di Girgenti (Giuffrida

LC

162).

>

Un passaggio *tabacca
*tabarca {tavarca) con successiva metatesi in trabacca concorda con una tendenza dissimilatoria suUa cui larga applicazione in Sicilia e nell'Italia meridionale V. Caracausi in Boll. XIV, 1980, 424-25.

scovo di Catania, motto nel 1143] opusculum; en iUud [..,].

Si
.*1

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

384

unam psalmam frumenti

1376
Matsala

hu

LESSICO

no

decem

385

tomolo, misura di capacit (ib. 16424), napol. tummulo misura di


grano, ecc.: tomolo (Andreoli 439), it. tmolo misura di capacit per
aridi in uso nell'Italia meridionale
(T doc. XVI sec, DEI V 3816, con
testimonianze merid. a partire dal 1244 a Bari), sono riflessi dell'ar. t u m n

(Carini Test.

'

'

il

'

'

342).

'

'

Quilibet molendinarius,

1382

cum

frumentum, debeat
mercato per manus acca-

vendiderit

ipsum mensurare cum rumino


tapanorum (CCMun 261).

Castronovo

accipiat, si

non

sit

misura di capacit

'

',

tenza stato certo la

cum quo det


huminum
mercatus merco Curie (ib. 147).

Item quod nuUus teneat

1401
Castronovo

ottava parte

'

biade e legumi

vel

measure

'

Sicilia; cfr,

IV

(Barbera

'

'

148-49),

(Peli. I

tomm

malt.

1092), anche

'

'

kind of square or land

(Busuttil 355).

Dalla stessa voce araba deriva lo sp. azumbre

tumminos

1443
Palermo

quattuor frumenti (not Traverso

14 no-

equivalente a la octava parte de una cntara

vembre).

daU'ar. volg.

unum

terrarum

1455

peccium

Trapani

Castiglione 14 ottobre),

mm

no

novem

u ni

al fr.

vo de castellano
(not,

cui punto di par-

il

tomolo, sorta di misura di

forma

la

(1^ doc.

'

tomin

sp.

DCEC

1497,

a.

'

medida de liquidos

(1^ doc.

azunne a, 1155);
medida equivalente a un octa-

'

'

DECH

354,

I 440), passata

iomin (V doc. a. 1611, FEW XIX 189).


V. Introd. 34, 42, 63, 71,

27 6b. Thuminata.
277.

n a t s quinque seminabiles ad thuminum genethu minatos terralis mensure [,..]; eundo ad dictos
99).
Maiorana
re (not.

1299
Elice

hu

petiolam unam terre vacue de t h u


predictam petiolam diete terre de
octo (Mortillaro 245).

1308
Palermo

1375
Palermo

hu

na

t a

sex terrarum

na
hu

i s

ceto

na

[,..];

t a r

1455
Palermo

turbica

1472?
Palermo

tumbittu

Il sic.

300).

(ib.

et

vinea

thumm ina

aru

trium (not.

Scanatello

16

ottobre).

Trapani

a,

misura degli aridi gi abolita, pari a litri 17, 1, 93


Il sic tmminu
(Traina 1055), ' sorta di mimisura di spazio, pari ad are 10, 91, 41
parte d'una salma, e per 1 orzo, e
sura degli aridi, che la sedicesima
',
sorta di misura di terre, e vale la
tomolo
,

'

'

'

con tumminata quanto cape


sedicesima parte d'una salma (Mort, 897),
noi detta tummlnu', tummmm
di grano, orzo, e simili, la misura da
volta * (ib.), cai. tmvendere i cereali a misura quasi a un tomolo per
'

antica misura per


minu, tmmulu, tmanu, tminu, itimins tomolo,
tumanata,
',
tum(tn)mata,
bigoncia per trasportare l'uva
',
'

'

'

%-imeno,

mano

tmeno

id.

'

(VDS

misura agraria (circa 33

tomolo

'

(LGII 181),

II 774), lue.

(Bigalke 17161), tm(m)9ns

'

(Pasq,

'

0,

1/2,

jjj

tr, j. (ib.

BotL 488).

496),

263), con itaturbit


'

'

turbit,

sorta di lattovaro:

(Traina 1057),

turbitti

it.

turpethum

'

pianta delle convolvulacee,

L., la cui radice purgativa

Steiger Contrb.

'

(T

doc.

turbad,

'

turbid

dia-

pianta la cui radice medicinale ha forza pur-

1544, DEI
3931), anche turpto (ib. 3935), dall'ar.
radicis Indicae purgantis nomen, vulgo turbid
r b a d

188<J,

turpethum,

'

(Freytag I

135); termine di uso internazionale

(Lokotsch 2110).
V. Introd. 8, 19, 20, 22, 24, 41, 52.

'

'

munata, tumulata

turbitti

subtili (Giuffrida

o. vjjj

sorta di radice in uso medicinale:

scient. convolvolus

l'avena ne la ventesima:

tumirm

'

(ib. Il 22), trbit

'

gativa:
lat.

'

turbif

turbith Off.

turbit

1419

di

*Tui;tita,

tmmah

salent.
'

tu-

(ISEDDC 735), bov.


tmminu, tmmeno, tu-^

are)

1443

Merdoch

Trapani

nus

1444
Palermo

bica et latina peritu

Issachitanus

(not. Milo,

cit,

[...]

eius interpres et

turgiman-

in Trasselli Ebrei 377).

'

misura di

misura agraria locale

278. Turgimannus.

ari-

'

volume

(ib.

per grano

17162),

'

tsmatis

XiUten lacca, giudeo


nota 2).

i ?alermo, in utraque lingua ara(Bresc-Goitein 905.

turchimannu

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

386
Il sic.

turcimannu

di colui, che

'

linguaggio

il

turgumn

la stessa radice

o risponde in vece

interptete, quegli che parla,

non intende

argani

(Pasq.

'

targa man, turgumn, targamn


tag I 188^),

LESSICO

'

interpres linguae

translator, interpreter

'

264) deriva

dall'ar.
'

dal-

da cui deriva targma (266). Esso corrispon-

DEI V 3932-33), sard.


mediev. turchemannus (Du
Gange Vili 211), a Pisa a. 1234 trucimanis (Peli. II 434), in Liguria a.
1236 torcimanus (ib. 359), a Venezia a. 1217? (dal Cairo) turcimannus
(Cortelazzo Arab. 97), fr, trucheman (P doc. fine XIV sec), ant, ptov.
de

all'it.

turcimanno

(antiqu.) turimannu

trocheman (XV sec,

tmjamn

'

interprete

'

FEW

circa a. 1300,

Mach. II 2126),

gr.

(1" doc.

'

(DES

'

id.

XIX

(Kriars

ma T
XIV

r.;

(T

616), port. turgimao

'ci;ou(p)T;i;o\Jij,voi;

doc.

mod.

id.

(DCEC

1434

legavit Divicie mulieri eius sorori

Corleone

novembre).

novam

(ib.

23

(ib.

settembre);

udicam

25 novembre).

204),

1461

tobalias quatuor de facie duas

Polizzi

cum

udicam

unam

(ib.

(TabMonPoI

Ustis factis

udichillatas

et duas

407).

cfr. in Si-

termine ormai scomparso, che indicava, in concorrenza con cingulum

Il

e zona, la

cintura

'

femminile

'

XIII, 1888, 79, nota

ephippium
courroies
gitur;
'

l,c.)

usitatam

27 9b. UdicWIIatus.

sec,

1103, Cusa 554) -xomXiXixoc, ToupYou[xvTi<;.


In concorrenza coi riflessi del termine giunto direttamente dai paesi
arabi con le Crociate (FEW Le.) o per via commerciale, hanno avuto ampia diffusione in Europa (cfr. Lokotsch 2033) quelli mediati dal gr. mediev.
Spayo^tiavoi;

unam

doc.

cilia (a.

gr.

uditam unam

sec,

lat.

182), sp. truchimn (dal

DCEC IV

mediev.

XIV

II 535),

1416
Corleone

(Frey-

(Wehr I12b),

'

387

o SpaYou[j,vo^ (dal veneto, secondo Kriars l.c),

'

corde avec

Non

(Andriotis 85).

499a),

(Kazim. Il 1595^),

funis,

-wakada

1), dalla radice ar.

IV

(Freytag

'

deriverebbe, secondo Starrabba (ASS^

^''',

'

cfr.

adstrinxit

nodum,

'

lorum, quo quid constrin-

(Freytag l.c), w k a d
ligatur vacca, dum mulgetur
(Kazim. II 1596a).
laquelle on atache une bte de somme

quo

'

'

appare tuttavia

meno

probabile, anche in considerazione delle

varianti con h- iniziale (cfr. Introd. 50),

V. Introd. 28, 41, 56.

'

nouer (un iioeud, en serrant des

serrer,

'uqdah

Bresc, dall'ar,

'

nodus

'

una derivazione,

suggerita da

(Freytag III 192; per altra accezione

nota 318), id. 'la pice d'tofie qu'on attach una lance pour former
fabricant et marchand de
a q q d
un drapeau (Dozy II 150b), cfr.
cordons de soie (ib. 15 1).
V.

279a, Ucuda,

'

'

'

'

1279
Palermo

hucudas

1287
Palermo

ciprisium

1299
Palermo

coronam unam cum listis sericis, suttanas quatuor, dublettum unum, [...] glipam unam corbinam cum listis aureb.

duas de seta rubea (DotCostEbd).

unum

et

hucudam

cum listis
De Citella I

de attebi

duas, glimpas duas (net.

unam rubeam cum

V. Introd. 20, 45, 65, 74; 30, 123n.

hucudas

aureis,

178).

280. Usfam.

1472?
Palermo

lisds aureis (ib. Il 152).

Il sic. usfaru

1332
Palermo

ucudam

1344
Palermo

hud

1402

legavit sorori Philippe eius sorori, moniali monasterii Sancte

Corleone

Marie Magdalene,

de cuculio
279, nota 351).

cum

listis

de auro (Lanza di Scale*

s f

gr,

'

a r

(ib.

gr.

jj

(Giuffrida Boti. 495); smenza di u

f a r u

496).

erba che fa

suo fiore simile al zafferano,

il

ma

di

men

cartamu (Pasq. V 361, Traina 1067), sfaru,


(Modica) sciam, scuru (Alessio Problemi
anche
(DEI
3963),
rfaru
Cnicus
5), ant. it. asflore, ecc. (Peli. I 118), deriva dall'ar. 'usfur

valore, e

pii

quantit;

'

'

i t

unam

(net.

De Bononia

udicam unam

9 aprile).

(not.

De

Pittacolis 31

gennaio).

1403

legavit pisiam

Corleone

tobre).

unam

lini

et

udicam

unam

(ib.

ot-

de argento supta cinctum Rubeum cum


Ruseflis kxxj (Pollaci 232), a. 1321
Rubeo. Item Cingulum unum aliud de
(ib. 287), a. 1403 zonunculam unam
de argento albo deorato cum smaltis argenteis (Salomone Marino 225), a. 1475 zonam
unam de argento cum chinto suo nigro et novem plactonibus, buccula et burdenti (ib. 231);
Napoli a, 1272 quod nulla zona argentea dominarum cum cincto et argento excedat pon-

3 Cfr, a Palermo a. 1320 cingulum unum


murdentj et buctula et passaturj et numbrectis et
cingulum unum de argento smaltato cum cinto
argento super cincto celestino serico sine mordente

dus octo unciarum de marco (ConsPrivMess 134).

(Freytag III 16S,a;


herba, quae tingendo inservit, carthamus tinctorum
Peli. I 195, 279), a cui, indipendentemente, risalgono il cat. dasfor [V
'

doc.

a.

I 81,

1315,

DECC

DECH

mente, col

I 111), port. alagor (Mach.

it.

Cancionero de Baem,

I 136), sp. alazor (1" doc.

I 131),

variante ar,

'

s f

DCEC

forme che pi propria-

(FEW XIX

safleur con influenza di safran e fleur

montano ad una

389

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

388

197),

ri-

'
Per il sic. uscri nave grande da trasporto (Avolio 66), nome di
scieri
(Gioeni
tartana)
289),
antica nave da trasporto (era una specie di
tiene
che
tonnara
'barca di tonnarotti' (Traina Voc. 388), 'barca della
'

'

'

'
bardei lati del corpo per ripararsi dal sole gli invitati ', (Milazzo)
ciurma
la
quale
col
di
peso,
piti
quintali
e
da
400
porta
grande,
che
caccia

uno

per uccidere i tonni o altri


per lo scarico del
imbarcazioni
pesci che incontra' (Pitr 93), 'speciali
tonno (VS I 373 s.v. bbalaia 13), ant. it. usciere nave da carico me3963), lat. mediev. husserium, usserius, ecc.
dioevale (XIV sec, DEI
della tonnara entra a levare

V. Introd. 26, 50, 56.

ed alzare

la culica,

'

'

'

281a. Uxerium-

hippegus, navis, qua equi transvehuntur

'

1286
Messina

UXeria

quoque necessaria in predicta dohana portus pr

transducendis et portandis equis mulis et

alijs

animalibus

de cathona in messanam et de messana in cathonam construi et fieri mandamus instanter [...]. Si vero ob defectum
uxeriorum vel uxerij, que constructa non haberentur cum uassellis alijs portari et transegi oportebit pr

eorum racione dicti uxerij eo quod cum


alijs
uxerio curie transuehuntur
et non

transitu

uas-

sellis

[...]

(ConsPrivMess 258-59).

1294
Palermo

usserios

barcas,

serio

et

calbarasios;

de comuni in

uX

1418
Palermo

xirium unum

1426
Palermo

quandu

e r

Du

Gange

'

594), una derivazione dell'ani, it. ussier, usscher (Avolio l.c),


huissier (REW 6115, 2; Peli. Voci 146'') pare meno probabile, vista la
data e la diffusione delle attestazioni italiane, di un etimo (Gioeni l.c,

AlcM X

'usri navium species, quibus veHI 161), sorte d'imbarcation en usa-

397, Bresc l.c) ar.


huntur in flumine Nilo (Freytag

calbarasia et barcas (ib.).

1190,

Niermeyer 1053), usserius (a. 1205 a Venezia, DEI Le), meria pi. (a.
1269 a Lucer, DiplInCarl 5), usceria (a. 1270, ib. 7), cat. uixer, uixar
nau que portava castell d'armes a proa i a popa i que servia principalmente per al transport de tropes i de cavalleria' (!" doc. uxar a. 1346,

'

'

'

1326
Palermo

a.

IV 260), uscerium, usicherum, ecc. {usigerius a. 1190 a Genova, ib.


Vili 387), ussarus (circa a. 1200, ib. 388), vysserium (ib. 397; cfr. anche

D'Al.-Calv.

(Btesc Vocab. 16).

{visers

'

ge sur

le

Nil

'

(Kazim. II 2Glb),

'

batque, esquif, chaloup

'

(Dozy II 130^);

1181, in un doc. arabo da Pisa, al' mari (DAAFior 8 e 397, nota /).
Secondo Dozy (l.c.) la voce araba, oltre che nel Vocabulista e in Pedro de
Alcala e esquife de nave '), si trova spesso anche negli autori magrebini,
L'ant. sic. xhareri (a Palermo, aa. 1423-33), chareri (a. 1453), forse
antica denominazione di una camera della tonnara (Bresc Voc. 15),^ andr
cfr. a.

ad opus ponendi tunnos

xeri

lu

vinnir a meczi catini (ib.).

uncias viginti pretii dicti

1451

dare

Trapani

dis predictis (not.

1453
Palermo

scaglandusi supra lu

s.d.

De

Messina

libet

[..,]

(ib.).

xeri cum

eis corre-

ricondotto allo stesso tipo lessicale; xirata un nomen actionis in -ata,


per il cui significato {alchisa ' uccisione, mattanza ') va richiamata la definizione di scieri data da Pitr (v. sopra).

Forziano 15 gennaio).

V. Introd. 39, 44, 53, 60, 71, 74.

xeri

(Bresc l.c).

282. Xakkari.

Debetur per exteros pr transitu


bovis, vacce seu vituli [...] (La Mantia 54).

iure

uxe

i i

cuius-

28 Ib. Xirata.

cor

XV

sempri

S.

1426
Palermo

in una alchisa seu

1442
Palermo

omni

xirata

fundu

(ib.).

xirata

sec.

li

(Bresc l.c).

catini di lu

xeri sarannu

meczu

in

Per un'apertura

possibile connessione di

con

l'ar.

'uSarl

d'amur di
li

sia

li

assai
sic.

tei

dulci signuri ka

amanti (Giuffrida

LC

el

165).

inanti l'occhi la propria fragilitati, regordannon si divi spezzati (Reg-

dusi chi la canna


Cost 112-13).

Martino

310

ki

lesu Cristu dulchiza d'amuri

1372-1381
S. Martino

xhaccata

maggiore verso l'etimo arabo cfr. ib, 154, dove si pensa ad una
musciara 'l'imbarcazione pi piccola utilizzata nella tonnara

(col prefisso

mi-

strumentale); v.

musciam 197.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

390

Una

perfetta congruenza formale e semantica rende sicuri che

IV

sciacca,

xacca

aprirsi,

cominciare a crepolare: screpolare

scacca

'

'

fenditura, fessura

389), sciacca anche

(ib.

(Pasq.

'

'

388), con scaccar

(ib.),

volare la irrigazione, e la coltivazione: quadri

fessura

ditura,

un albero

tarvi
'

dersi

'

',

accr. e

pegg. di giacca

560b;
cfr.

q q

fissura

'

'

stessa radice s a

slit

'

',

part, tear, rend, rip

a cleft
'

qq a

'

',

fidit,

',

saqqah
'

fen-

smuovere

'

',

intrans.

'

'

'

',

superficial-

'

(ib.

fissure, split

a flaw

laceravit

'

'

',

crevasse

a fissure

'

49 F

5,

'

693),

(Wehr

timo, contro una proposta di etimo

1936-37, 1-12), aUqqah

lat.

D
x

(in Edrisi e altri,

54
qua

4,
a

BAS

spaccare

'

',

xaccazza, jaccazza

58),

'a

Sciacca,

'i

Sciacchi,

'a

'

to split, cleave,

4, cfr.

per quest'ul-

(Alessio, in

ASS'

1186 castellanus castelli sacce... xa1321 saca (CDAlfM 71); ed ancora per

Ciaccata (con etimo diverso,

STS

cfr.

83,

fessura, la spaccatura
stonare...

',

ma

che sono da trarre effettivamente


sic.

sciaccari

(REW

debolire, stancare

da un etimo
certo

lat.

',

3343, SVS
'

283a. Xara

sodaglia

'

^fiaccare

un toponimo

37), accomunandolo con

da

di riporto dalla

'

spiraglio, fessura

'

lo

'

'

fiaccare

(DEI III 1629)

'

spacco, la

5027), napol. ciacca, setacea percuotere, baorgano genitale di bambina (D'Ascoli 167).
'

'

cum quodam

xare

petio

vineam

Trapani

munte (not. Formica 18 dicembre).

1-467

tenimentum unum terrarum cum eius x a


no 3 gennaio).

[.,.]

ipsi

vmee

Trapani

(not.

i s

Gaudi-

xaras

ipsus Santoomnes terras


iummariis et
de
inclusas
anfudice,
centrata
in
ri existentes
disis (not. Girami 23 novembre); tradidit et assignavit [,..]
vineam unam plantam [...] cum tetris xaris et labolocavit et affidavit [...]

1470
Trapani

ratis

diete vinee (ib.

1476

promisit se obligando

Trapani

rarum ad opus

15 dicembre).
[...]

calcarle in

facete saUiaas ducentas iummar(not. Castiglione 21 mar-

xara

zo).

XV

'

corrente di lava

'

dundi gran dampni fichi


celer cursu vinni a la Pidara,
ki casi et vigni cupersi di xara (Poesmulti mah,
voglu diti ancora comu
Sic I 42). Dumqua sti bucki
di f ocu, tucti senza
vomevan li x a r i ad mo' di pasta

cum

sec,

et

s.l.

mota

44).

(ib.

avendo buttato foco Mongibello, venne la xara et coprio detto Monastero di S. Lio con la chiesa et clausura

1587

'.

s.l.

(Ardizzone 386).

Nel sic. xara sciata (Scobar, in Pasq. V 375), sciara materia m(ib.^IV 399), 'riparo di
petrita mandata fuori dalla bocca di Mongibello
', ' lava
(Traina 886),
siepe
chiuderlo:
per
pruni ecc. attorno un campo
siepe
fitta ',
macchia
terreno
di
con sciarata siepe fatta: siepaglia (ib.),
',
(SVS
di
lava
zona
94),
terreno pietroso non coltivabile
viva, roveto ',
'

'

'

'

'

gli

Per

valore geomorfico del temine cfr. Giuffr, 55: sciaca [?]; nel masso della
del sollevamento della Sicilia Occid. o massiccio sicano) e nei suoi dintorni, il nome indica una strettissima valle di frattura dovuta a lacerazione...
Le varianti
[ciacca, ciaccazza nella Sicilia Orient.) hanno valore generico di spaccatura.
il

.1

co-

in-

appare sospettabile almeno in quelle voci meridionali che recano, fonda-

Busambra (culmine

(ib,

spaccare,

'.

alcuna
l'it.

flaccus fiacco Se il cai. Sciacca


Sicilia (DTOC 312), un influsso arabo
'

345), xangazza

'

1455

molto simili nell'aspetto fonetico,


come da non pochi si fa anche per il

rompere, fracassare, abbattere

'

',

'

(ib.

ciaccarlla

quelli,

628), xaccare, jaccare, ecc.


fessura, spaccatura ',
xacca

V, Introd. 36, 39, 74; 30.

283b. Xara

da

'

quali cai.

'

forse ant. pis.

possibili riflessi dello stesso tipo lessicale arabo nei

dialetti dell'Italia meridionale

spaccare

Steiger

invece discriminare, sulla base di differenze semanti-

difficile

'

'

III,

Bxechin- (Peli. II 416),

Assai

(ib.

'

I 77, 198, 222; Peli. I

Contrb. 261), a Pantelleria Sciaccazza (De Fiore 260),

che alquanto esigue,

fessura

di

346), Torre Jaccata e Xangazza topp. (DTOC


',
(Bigalke 5029), yakk
screpolare (le mani)

spaccarsi

a.

o-TE^Xvo!; o-xxa^ (Cusa 670), a.

'

402), lue. yacc

'

Xace (ACAgr

'

'

(NDDC

prima volta

per la

arare

327; Amari-Dufour 48), nel Rollo U 's-sqqah (Cusa 237, r, 11) =


ad sciaccam (ib. 198, r. 23), a. 1154 Xacca (DocInNorm 263), a. 1171
territorium

'

fendere, spezzare, fiaccare

fessura

(Busuttil 373), dalla

la voce shucca (238).


dipendenza dalla stessa radice

la

51

'

'

'

(Freytag II 436^),

1,

sciaccari

spaccarsi, fen-

(Dozy-Eng. 254),
fenditura, fessura' (Barbera IV 1130),
'

'

mentale o accessoria, l'accezione di

(ib.), giaccazza

(Welir 560a) con cui connessa

'

topp. ^" Sciacca 49

'

spaccare, fendere

'

lacerarsi, di stoffe

Altrettanto certa pu considerarsi

per

',

(Freytag II 437),

'

malt. xaqq 'incisione, taglio,


',

rompere

terreno,

Peli. I 220, 273), anche

a crevice

I 692), giaccari

eufem. organo genitale della donna

'

',

fendersi,

lo stesso che

(Traina 884), giacca

'

terreno intorno alle piante

il

'

formella, fossa rettangolare per pian-

(VS

'

incrinarsi, di vetro e sim.

deriva dall'ar.

'

un

arare per la prima volta

'

',

piccola aiuola

'

',

mente col sarchio


'

screpolatura

'

',

sciaccazza

'

sic.

il

piccole divisioni fatte negli orti per age-

'

391

LESSICO

'

'

'

'

'

'

'

392

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

ssciara nella regione etnea, lava

completamente priva

o corrente di lava: ssciara viva corrente


In altre localit la voce

derare una nuova proposta di Pellegrini (I 275-76; pi diffusamente Boll.

di arena: nelle Eolie; o di terra incolta,

Riv. geogr.

di qualsiasi vegetazione...

campo

ssciara usata nel senso di

ove crescono piante selvatiche: a S. Fratello; o di terra secca che pietrifica


non sgranando: a Ragusa; o di siepe, riparo di pruni: Enna, Bauc,

Mand.

(Giufir. 64-65), cai. jara

sp. di ginestra

'

(NDDC

'

bero essere confluiti due distinti termini, per la cui origine


cata finora, in generale,
L'ar.

'

r a

'

'

sutus

'

hallier'
'

(ib.

763),

tratto di terra che nulla

s
'

'

'

bois, lieu piante d'arbres

'

(Webr 553^),

scrub country'

produce

',

'

campagna

cfr.

',

'

buisson,

malt. xa'ra

infruttifera, deserto

'

',

lan-

IV 1132), etimo proposto da Wagner {Arab. Wrfer


657-60) per sciara nelle sue varie accezioni e gi prima da Amari (SMS II
da, pianura

(Barbera

'

503, nota 4;

De

cfr.

Gregorio Gloss. 245) in quella di

lava impietrata ',


adatta assai bene alle testimonianze raccolte qui sopra in a, che concordano col cat. xara garriga, bosc d'arbusts o mates (l" doc. a. 1313, AlcM
'

911), sp.

sec.

XIII

'

jam

'

'

arbusto de la familia de las cistineas

bosquecillo, matorral,

492-93), port. xara

(P

XVII

doc.

bosque

',

DCEC

'

II

(T

doc. met del

1035,

sec. Mach. II 2185).

La

DECHII

conservazione,

pure sporadica, del primitivo valore aggettivale nel vocabolo siciliano


et laborate, a. 1470) induce a dubitare dell'affermazione di
Corominas (ll.cc), valida forse per il cai. jara, che esso provenga daUo
sia

ital.

nomi

e nei
siepi

nigra L.
'

'.

sciarra (Marinelli, in

rallo acquatico
di uccelli perciasciara / perciasciarra
',
porciglione
mierru niuru o di sciara / -di sciarra

'

'

'

')

una variante

1899, 617) egli trova conferma nei topp,


"^
5, Sciarra Soprana e Sciarra Sottana 49 q 2

VI, X,

Sciarra (Vallone della) 51

Esclusa una contaminazione di sciara

contesa

'

studioso pensa ad

uno scambio

(v.

xarra 284) o

un

incrocio tra l'ar,

'

'

',

Menda

sterpaglia

'

con

'

delie uscite -ara, -arra, lo

lava

f ora-

('

'

l'ar.

a r r a

'

terra

seu regio petrosa; locus lapidibus nigris, exesis et quasi igne adustis constans

'

noires

4Qla),

(Freytag I 360i&),

comme
'

si

pays rocailleux

'

terrain couvert de pierres

'

',

eUes taient ronges et noircies par le feu

stony area, volcanic country, lava field

non incontra

uno

fonetiche, dato che S

diflcolt

(Wehr

'

(Kazim.

'

194a). L'ipotesi

dei normali esiti

si-

ciliani dell'ar. h.

'

si

IX, 1965, 70-71). Alla segnalazione di

sciarra

de ove; inde herbosus, plantis abundans


(Freytag II 427), f. di a s' ar 'hir-

hirsuta,

428a), anche

(Dozy

332), potreb per cer-

si

una soluzione unica.

locus arboribus obsitus, tectus...

393

LESSICO

Da

sciara derivano

Sciara 51

5, Sciara

topp. Sciara 50

Nuova 51 E

(accento errato), Sciara di Scorciavacca 51


(Masseria)

50

Sciarone 51

4,

Sciara,

'a

3 (STS 88), cfr.

'a

2,

50 F

6,

(Rocca

50
56

di)

4, Sciara e Sciara di Guarite

5, Sciare

49

Scarotta, 'a Sciaredda,

Xara

(a.

1176, Pirri 396),

F 3,
B 2

2, Sciaritelle

'u Sciaruni
a.

1369

Sciara

lucenti feudo presso Catania (Ardizzone 268), in centrata xare (a. 1379,

(TabMonPol 238), jeuum Xari (Barberi II 268), Xara (Amico I 614).

{terre xare

284a. Xarra.

spagnuolo.

Per l'accezione di

bosco
nell'arabo di Sicilia cfr. sa'r'... farhh
1242) = neinus quod dictur farrase (ib. 603, r. 28).
11 toponimo, che non ha rapporto (ACAgr 126, nota
1) col cg. sic. Farad
<farag o farah (cfr. s.v. Burgium 42), corrisponde all'appellativo

(Cusa 605,

'

'

r. 9, a.

fars, farasah pauca aqua (Freytag III 333^), fars


conche lgre de boue fine qui sche et se durcit la surface du sol ',
f a r s a h 'un peu d'eau qui couvre la surface du sol
(Kazim. II 571a).
Pili ardua si presenta la questione per quel che concerne sciara
lava
ar.

'

'

'

1352-1388
Martino

S,

Ma

supra tutti peccati ki nui havimu iz nominati passa


mala lingua suscitanu et

lu peccatu di quilli ki per luru

movinu

XV
S.

sec.

Martino

Di

iz

rii,

li

li

brighi oi

naxinu

sarri

l'invidii, li

dissentioni e

et

ar r

fachisti

li

oy xarra iniusta
xarra et homicidiu

(ib.
(ib.

(LVV

malditti,

disordinationi (RegCost

factu briga

'

discordi!

li

li

78).

supercha-

114). Si hay

134). Si per fimmina


136).

'

impietrata

'

(v.

testimonianze sotto b e

cfr.

xarae et lapides nigri presso

Va escluso un etimo ar. h a g a r roccia (Avolio


47, Giuffr. l.c), che avrebbe dato una forma alquanto diversa (cfr. chagira
12 e xaTJ^pT)? 153); pure per l'aspetto fonetico, una connessione della
voce siciliana {Uro) con l'ancon. sciara lunga scia ', fiumana ' (Prati
882,
DEI
3396) va respinta con Alessio (N^/oi^e postille 85), il quale distinCatania, Fazello I 115).

'

'

'

'

gue sciara 'sodaglia' (da

grare). Sembrerebbe

ar.

sa'r) da

ovvio seguire

sciara 'lava' (da lat.

Wagner

(l.c.)

fla-

nel riferimento, anche

per questa accezione, all'etimo sopra indicato, se non


restasse da consi-

312 Cfr. Scharri presso Forza d'Agro (a. 1117, Pirri 1039), Xarra presso Trapani (not.
MiciLETTo 29 settembre 1439). La prova ofierta da questi toponimi (il primo indicato da
Pellegrini ricade nella zona etnea) sarebbe pi valida, se potesse escludersi un loro rapporto
con Sciarra 17 C 3, 25 E 3, Sciarri 36 D 3, riconducibili forse non all'ant. it, sciarra alterco,
'

rissa,

scenata', che

sar l'arabismo

siciliano

(284

cit,),

ma

ad
teram.

un omonimo

deverbale di

'
sciarra ' errare ', dal lat.
dividere, scompigliare, sbaragliare ',
3397 s.vv.). Rimane oscuro anche un rapporto
'deviare, sbandare' (DEI
Xiarria,
4, Sciarria 50 F 2
eventuale di essi con i topp. sic. Sciarro (Pizzo dello) 55
Xarria (Amico I 464, Fazello I 376).

ant.

it.

sciarrare

exerrre

394

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

395

LESSICO

284b. SaiTcra.

[...]

chi la diggano portati [.,,] in lo dicto locu la quali


contentj quilla portar! di la pirrera di l

petra sarranno

Un tale vende una schiava significans et predicens primo


dictam servam fore ebriam, fugitivam, latronissam, nientitricem, s a r r e r a
lingutam, melanconicam (ASS^ XII
1887, 364).

1298
Palermo

Mocati grandi (Sampolo 343),

araba che significa


Il sic.

sciarra

xana hec
'

'rissa,

rixa xe

contesa'

(Valla 88),

'

IV

(ib.

'

rixa

'

(Scobar, in Pasq.

'contesa,

391),

zuffa:

rissa,

A2lb),
375),

sciarra

',

adiramento, lieve inimicizia, rottura, divisione, discordia (Traina


886),
con sciarreri chi fa spesso rissa: rissoso ', sciarriarisi far rissa: rissare,
'

tagliare

s a t

',

to cut into slices or strips

longitudinal cut, a

slit,

a slash

'

',

a b a

'

secuit,

(II forma)

(Webr

'

difdit

to

'

la radice

(Freytag II

make an

550), da lui inteso

incision, a

come

gnazione della quantit di pietre, sezionate nella cava stessa, che

si

pigliar

',

tendere
V.

'

',

corruccio:

scorrucciarsi

',

contrastare, quistionare:

'

contrastare a parole: bisticciare, altercarsi

sciarreri (ib.),

scirocco

un

carro; qualcosa,

dunque, come un

'

taglio

'

di pietre

"^

scerra v. sciarra (ib.

43; 30??.

sciarrinu (Modica)

',

881), ventu

V. Introd,

con-

sscerra

'

vento

di

(Giuffr. 33), pant. sciarra (Peli. I 272), deriva dall'ar. s a r r a (h)


rissa, inimicizia, ostilit, collera
(Peli. I 226 e l.c), cfr. malt. xarja
brawl, squibble, quarrel (Busuttil 373).
'

286. Xilka.

'

'

Dalla

Sicilia,

dove ha dato

'

',

scerra
'

'

delirio, sproposito

litigare, far rissa

',

',

rimprovero

'

sciarrinu

soprannome, Sciarrone e Sciarrotta


lue. sarra

'

proverare

',

il

rimprovero,
'litigare

il

litigio

rissando,

Canne da zucchero vengono vendute a

1419
Palermo

'

sciarreri

'

attaccabrighe

(NDDC
(DTOC 313),

rissoso

cgg.
'

',

'

(ib.

'

13141),

(ib.

sciarra

1424
Palermo

Vendita di plantiminum de stirponis bonis et receptabilibus


et non scadatis 'miliare unum videlicet a tagla de undichi
et mandra et y i 1 e a di quindichi armati yurri et salibi,
a sey callozi per colpu, a dui cugluni per casella, incisa et
necta (ib,),

XV

Vendita di plantunorum de gididis bonis nectis et incisis et


non scadatis de plantunis gididarum ipsius venditoiis nunc
existencium a la allirta in centrata fabarie meliarium unum
ad tagla que dicitur de undichi armati, mandra et e h i 1 i e a
de quindecim et ad rationem de quinque carrociis per col-

sec.

Palermo
285, Xattabba.

pu

Xattabba

di petra. Impiroch pir lo passato e stato solito sempri in lo primo di Io misi di majo
di onni anno li

li

li

Repentiti

chi

voglanu

della

cannamela scomparsi da gran tempo, la precisazione del numero di

li

xattabba

portarj pir

(ih,).

Nell'estrema difficolt di intendere termini relativi alla coltivazione

di petra quando

li Angili et quando ad alcuny


patrunj di li carrozy meglo ben visti Et
quisto per elemosina et loro devotionj Et pirchi la Excellentia di la IH,""' Signura vicerregina
havj fatto intendirj [...]
chi per quisto anno voly chi dieta
si hagia

altry ecclesij a

2).

311),

V. Introd. S 37, 39, 71, 73; 30.

xattabba

nota

contadini si obbligano ad incidendum omnia piantimina de callociis existentibus in trappeto dicti lohannis ad
rationem de tarenis xv ponderis generalis pr quolibet miliari ad dechi per colpu, tagla di undichi mandra et y i 1 1 a
di quindichi mandata et aliata (TrasseUi Ebrei 380),

patroni di carrozi portarj la


a lo convento di S. Maria di

69

Due

(D'Ascoli 559), it. ant. sciarra (1" doc. XIV sec, DEI
3397). La menzione di un Francischus Xarra ianuensis (a. 1293, ActSicArag
27) fa pensare che l'arabismo fosse noto anche a Genova,

1549
Palermo

de xi mandri

1421
Palermo

sciar-

sgridare, rim-

napol.

la tagla

di XV, a sei per colpu, armati xhuerri et salibi

(Bresc ]ard.

630), Sciarra top. e


Scerra cg.

(Bigalke 13145), sarr

bisticciare'

',

xilki

cgg. Sciarra, Scerra, Sciarrino, Scerrino

(DCI 228), cfr. il cg. de Xerrino (a. 1316, TabMonPol 53), l'arabismo passato nella Penisola, con cai. sciarra, scerra zuffa, rissa, lite
fiar

trasportare su

desi-

potesse

'

-arsi

'

'

'

'

'

Cusa (Sampolo 307, nota 3) con

termine, connesso dal

Il

patrunj di

[,.,], si fa

essiri

li

ditti carrozi in lo

intendiri a tutti

contenti

dieta

li

monasterio

di

patrunj di carrozzi

xattabba

di

petra

l Mocati, ncondotto da Cusa (l.c.) al significato


(Feeytag III 462i3),
per latum... rem duram
locus ubi quid sectur (ib, 463fl) ma ancor meglio maqati' pi, di maqta'
a q a 1 1
'
(DoZY II 374fl), ' endroit mme o une chose
carrire,' le lieu d'oil l'on tire de la pierre
carrires d'oii l'on tire le marbr
est coupe; d'o un morceau est nlev, dtach ',
(Freytag III 465).
(Kazim. Il lllh), dal verbo qata'a 'secuit, amputavit

3'3

di

'

Anche

tagliare
'

';

il

nome

cfr.

ar,

della cava di pietra,

1 1

'

'

secuit

'

'

'

'

'

396

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

15, i-egolarmente aggiunta al vocabolo, fa pensare che esso indichi

canne e che

di

'

',

arctius

'

serrer en tordant avec force (une corde)

'

',

ha
'

'

mazzo

'

il

ad una voce araba dalla radice


torsit (funem)
(Freytag I 418a),

risalga quindi

ambivit, cinxit

'

ceindre

397

LESSICO

289. Zacharella.

entourer,

(Kazim. I 481a); con


sono connessi chalcu- (73), chulchum (90), Galka (124)
V. Introd. 20, 63.
'

1340
Palermo

nulla mulier

1341
Palermo

nulla

apportare praesumat coronas, aurifrixia,


auro contexta (De Vie 161).

[.,.]

zachar alias

et

la stessa radice

suta in

1373

Ka

s- 1-

da livanti mi levassi la vista di lu munti, da grecu, da


tramuntana, da xiloccu, da mezzuiornu, a cui in tali

una

si

situ fussi

Vang
Per l'origine del

le

(DCEC

'

Oriente

'

',

a r q

V. Introd.

ar.

del

(VNS

'

id.

'

vento caldo, che spira fra mezzod e

nastro

tor di nastri, tessitore di nastri

o anco di
la

seta, stretto e

del legname:

pialla

sic.

zagaredda

che non passi la lunghezza d'una spanna,


'

truccolo

(ib.

889),

it.

scirocco, ant.

scilocco,

it.

carella
fr.

1 ii

'

'

vento di sud-est

termine,

',

(cfr.

questo,

'

(l'*

doc.

a.

connesso con

DCEC, DECH,

FEW

1365)
s a r

U.cc).

cg. Zagarella

fettuccia, nastro

',

redda, zacaredda, iaharedda

escono dalla pialla

'

16828), tsakarddd

(VDS

nastro' (Fare 9594), ecc.,

4105)

^'\ lat, ta.&&v.

'

attaccar barufia

'

topp. Zagarella presso

799), con

cai. iaoa-

topp. Za-

STC

cfr.

'

specie di trine

ciolo,

quelle falde che leva

(DCI 268-69),

(NDDC

(Bigalke 16827), tsa(y)arl


'

'

4212), salent. iagaII 385), lue. tsayarlla i trucioli che

it.

zagarella (aa.

'

(ib.

'

il

nastro, la fettuccia

16830), abruzz. zacarlle

zagarella

(P

doc.

XIV

sec,

'

(ib.

'

tru-

DEI V

Du

Gange VIII 426). Una


assumendo il sic. zaredda come la

1333-36,

ipotesi (D'Al.-Calv. 417-18), la quale,

57.

'

376), Z'agarella (ib. 377;

siloc,

172), cat. xaloc, da cui sp. jaloque, port.


III 485-87), ecc. (cfr. Lokotsch 1856),

sole

(DTOC

'

per lo pi non
'

attaccari zagaredda

il

ma

lungo: nastro, fettuccia


',

tela di seta tes-

'

382), con zagariddaru facizagaredda ' tessuto di cotone, di filo

(Pasq.

'

(ib.),

Trabia, 'a Zagaredda (STS 92) e

redda, iagaredda, ecc.

DECH
s

modo

oltrepassa le quattro dita:

zacha-

oy

34).

(Traina 1112), iagaredda (Traina Voc. 489), con

orientale

'

lu munti, sicid

3403), ant. prov. exdot, eissalot, ant.

II 1029-30,

levata

mi et

n l'aspectu di lu munti (Spos-

liviria la vista

sciloccu

sic.

opinioni oscillano tra


s

digia purtari curuna, frigi

[..,]

(FEW XIX

scilocque

fr.

xaroco

non

253).

(DEI

sirocco, silocco

med.

turri si interpunissi intra

(Traina 888), sciroccu'

'

fimmina
di oru

1 1 i

Incerta rimane ancora l'origine del

287. Xiloccu.

levante

r e

mentre essa chiaramente il risultato d'una contrazione


striscia di cuoio
il vocabolo dall'ar. s a r I d a h
che serve per legare i sandali ', non ha meritato alcun credito. Migliore
fortuna ha avuto l'opinione, avanzata in Pasqualino (l.c; cfr. STS, STC,

forma pi

antica,

'

di ia(g)aredda, fa derivare

288. *Xufti.

1419
Palermo

Canne da zucchero vengono vendute


dri et
salibi

1424
Palermo

Si
et
et

xUki di xv, a

a la tagla de xi man-

per colpu, armati


(Bresc ]ard. 69 e nota 2).

sei

hu

e r r

et

VDS, Fare
d'arancio

zahr

vende plantiminum de stirponis bonis et receptabilibus


non scadatis miliare unum videlicet a tagla de undichi
mandra et yilca di quindichi armati y u r r i et salibi, a

'

',

id.

NDDC

che iagaredda, diminutivo di ia(g)ara fiore


sia riconducibile, come igara e i cgg. Zgara, Zagra, all'ar.
(cfr. Peli. I 281); ma tale rapporto, semanticamente difficile,

ll.cc,

'

17),

'

presenta margini assai ampi di dubbio

(cfr. Peli. I

181, 196, 281),

V. Introd. 63, 71; azara 25.

callozi per colpu, a dui cugluni per casella, incisa et


necta (Trasselli Ebrei 380).
sei

290. Zafarana.

Come

nel caso del precedente xilka, qui possibile avanzare solo

un'ipotesi di rapporto con

pantes,

comme

accezione di

'

cocombres,

l'ar,

etc.

s
'

a r r

(Dozy

siccandum exposuit

bero dunque designati con *xurri


ile).

V. Introd,

soli

'

pi.

'

tige

73 9), dal verbo

arive
fusti

'

'

de plantes rams

a r r a

ante 1312

Palermo

nella

laci

333).

(Freytag II 406); sareb-

delle

cannamele

(cfr.

salib-

3 Sulla diffusione in Italia, a partite dal sec. XIV, di zagarella, zaccarella, zaccherella
'
id. ', v. G. Santangelo, ZacchereUa nella Nencia
nastro, fettuccia ', anche zagara, zagana
da Barberino, in Lingua nostra XIII, 1952, 3-5.

'

8, 39,

Item de zafarana, Cardamone et garof alo Recipit dieta


doana pr quolibet Centenario tarenorum Tarenos ij (Pol-

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

398

zaffarana (VNS

1345

LESSICO

Non

vede chiaro su quale base Corominas (U.cc.) presuma che deforma catalana quella francese, fatto foneticamente ammissibile bench contrastante con la data delle rispettive attestazioni, e quella
italiana. molto pi plausibile che l'arabismo si dia difiuso dalla Sicilia,
dove dall'antichit la pianta germogliava spontanea (SMS II 508; FEW

39),

Catania

si

rivino dalla

zafarane

1348
Martino

Crocus

1356
Palermo

pr pretio certe quantitatis

1368
Messina

distemperali cun

flos

ci...

(Senisio 142).

S,

zafarane

Amato

(not.

e dalla Penisola Iberica, dove essa, importata dagli Arabi, si coltivava


fin dal X secolo; elemento distintivo fra le due provenienze pu essere la
l.c.)

febbraio).

sonora iniziale del siciliano

bonu vinu blancu, e cum bona quantitati

zaffarana

(Mascalcia 583). E poi la fa kista biova e di zaffarana e di oglu violata


e di bonu vinu blancu (ib. 585).
di

vanda

XIV

di russi di

czafrana

sec.

(Palma 444).

s.l.

1419

in libris tribus et dimidia croci seu


natello 29 novembre).

Trapani

1450?
Palermo

zafarana

1456

librarum quatuor crocey seu de


18 marzo).

Il sic.

zaffano

hic

'

di color rosso, che

filetti

'

Bo. 486);

(not. Sca-

zaffarani

si

(Traina Voc. 489),

f^f^rma

le

i topp. Zaffarana 49 E 2, (Por50 D 1, Zafferana Etnea 51 F 4, Zafarenaro


(Cozzo del) 50 F 1, cfr. a. 1130 in valle de Saffarano (DocOrNorm 163),
e il cg. Zafarana, a. 1244 Ioannes Zafarana (ACAgr 129), a. 1497
certam pariclatam vocatam de Zafarana territorii et feudi di Buturru

D 6, Zaffarana (Capo)

51

(not.

Mineo 5

gennaio); in Calabria

(DTOC

topp. Z'afarana, Z'affarana

376), Z'aharana (ib. 377); anche nel Salento cfr.


de Brundusio dictus Zafarana (CDBrind II 10).

1307 notarius Ciccus

a.

68.

vili
"'

'itterizia',

291. Zagaya.

zafarana

(not.

Formica
1321-1337
Messina

trovano in numero di tre dentro


(Pasq.

'

al fiore

380, Traina 1112), :iafarana

fr^ntjtn.

(a.

'

zaf-

'

zaverano

1156, Peli. I 118, 351), ant.


^^^^^-

i'.l^Tx

f;7- ^^/i?^

^^^'

zagaya alu

una

firutu di

^''^'''^''

4109), ant. genov.


zaffaranum (a. 1286,

(ib.

pis,

sa-

ib.

^^^)' ^- W^^ (1' doc. XII sec), ant.


202-3), cat. safr (r doc. a. 1249, AlcM IX

(^^-

PEW XIX

Il sic. zagagghia, zagaghia

d'una

hBarana, zafarana, iafarana zafferano ',


iafarana 'peperone' (KDDC 799), salent. zafarana
cai.

(ValMax Hi).

pitinali

di

arme in

asta:

zagaglia

'

1243 Cp, punto 865), come


usata fino a tutto

il

XVI

'

381), zagagghia

doc.

XIV

a.

'

un metro

sec, lunga circa

(r

203), sp. azagaya

(Pasq.

'

pungolo

zagglia, anche zagaa,

l'it.

asta usata dai selvaggi' (1^ doc.

XIX

zagaglia

(Traina 1112), zagaglia

sec,

1295,

DEI

DCEC

I 346,

Lokotsch 2181), deriva dall'ar. zagaya, di


probabilmente la forma siciliana, come l'italiana,
(Ambrosini 48, 84).
(cfr.

'arma

e mezzo

4104),

'

fr,

zagaie

DECH

sorta

inastata,

ora

',

'

(AIS VI
*

lunga

(FEW

I 431), ecc.

origine berbera,

Molto

di provenienza iberica

V. Introd. 27, 47; 34.

^^^^
Vsr?r^^-}rlV^'

Xni
Mach'r43?

T^o^TuV^'^
196), ha dato,

P11
i
eli. 1

sorda che costantemente caratterizza

Dall'appellativo derivano in Sicilia

tella)

V. Introd. 26, 47, 62,


e

II ^^^^' ^^^^- ^^'^^''^^ (D'Ascoli 732), corrisponde a termine di


i
larga diffusione internazionale
(Lokotsch 2178), con it, Zafferano (V doc.
XIV sec, DEI
4104), ant. it. anche

'

(z-), la

-g-, -z-).

{s-,

crocum ci' (Valla 88), zafarana 'erba: croco',

cipolla detta croco: zafferano

ferano

(Giuffrida

z af a r a

forme iberiche

subtili (ib. 488).

Trapani

'

399

'^'

I ^^^' P- '^'f'^^ (1^ doc. met


^''-'^'f''" ^1^ d^- '^'f'^^ ^- 1253,

'^'"''' '''"'''

attraverso

P:
i
'f ^T^""'
drioti^ Ti
112), aacppv.

^''^P^^
(ib.

il

2^'fa^n

ture safran

^^" ^^^^

319) e forse

'

id.

'zafferano'
'

(Ang,

I 460), gr.

le altre

Da

(cfr. anche
Smirne 695),

292. Zamaita.

1495
Mazara

una

z a

lito 8

marra

once

tareni viginti quattuor (not. Po-

ottobre).

mod. ^a^pop (An-

forme balcaniche

(v.

Lo-

Il sic. zimarra

'

sorta di veste lunga:

zimarra

pravveste lunga, con bavero, e maniche pendenti

'

(i-

'

391), sosonora. Traina 1115),


(Pasq.

'

400

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

come

XVI

amarra

l'it.

sec,

samarra

DEI V
med.h

'

lungo soprabito

4115), ant.

samarre

it.

'

'

sopraveste dei preti ' (r dee


cimarra (XIV sec, ib. II 937) ant
prov'

1447,

(a.

e ora

FEW

XIX

151-53), cat. samarra

(r

a. 1366, AlcM IX 716), simarra


(ib, 912), dial. ximarra (ib
X 941)
zamarra (DCEC IV 814-16), da cui sard. tsamarra
(DES II 586) port
samarra
le), lat. mediev. samarra
vestitus damnati a tribunali
Inqmsitioms (Du Gange VII 296), gr. mod.
a-.txpa (Brighenti II 664)
e voce d origine incerta. Le
opinioni infatti restano ancor oggi
divise, per
diftcol di vano genere, tra un etimo
ar.
'martora,

doc.

sp,

{DCm

'

sammr

zibelli-

P^"^"'^^^ ^^^^^ta di

martora o di zibellino'
^f'^T'^'l^'
m'Al r 1
(DAJ-Calv.
432, Lokotsch 1820, De Gregorio Contr.
667, FEW le
^''' ^''^''' {zamarra con l'articolo) proposto
da Rohlfs
ly^'Ji V/?7tt"?
(ZRPh
XLVII, 1927, 407-8; cfr. DCEC l.c).

Comunque

stiano le cose,

sembra che

il

401

LESSICO

vocabolo

larea iberica, da cui direttamente


pu esser venuto l'ant. sic. zamarra
mentre si direbbe dovuto ad influsso italiano
il pi tardo zimarra,
bench
torme con -i- si trovino anche altrove.

'

bos, vacca

boeuf

'

ou vache (Kazim. I 993(?).


Al dubbio che quest'etimo, pii credibilmente esteso da Rohlfs (DCSC 279) al cg. sic. Zagami, cai. anche Zahami, suscita gi per la conservazione di -t- < ar. -h {t' marbuta), del tutto insolita fuori dello stato
costrutto, si aggiunge la considerazione che, partendo da esso, dovrebbero

un fenomeno
al documento citato sopra, retrodatabile di un secolo anmenzione di un Basilium Sambatarium nell'a. 1097 (BPI 15),
da -mm-

esser tenute per ipercorrette

che, rispetto
cora, vista la

le

forme con

-mb-'^^^:

.mentre con abbondante documentazione stato dimostrato


milazione dei nessi -mb-, -nd-, in -mm-, -nnfine

1374 Lu Giumbu

(cfr. a.

s.v.

jummu

sic.

il

l'assi-

148).

In verit

diverso da quello in qui accettato.

mataru e

che

diffuse in Sicilia solo alla

si

della

conviene chiedersi se l'etimo

Pertanto

^'^

essendovi apparsa tutt'al pi a met Trecento

medievale,

dell'et

immatu

'

poltiglia, e

la

nostra voce non

sia

somiglianza di base tra iam-

anco fanghiglia

(Traina l.c, Yoc.

'

',
oltre che
luogo pieno di fango, e lordure:
pane cotto in acqua: pappa ', miscuglio di cose mal accozzate: guazza',
buglio (Mort. 942), zammatar guazzare in acqua torbida, e fangosa
operare confusamente, e senza buon esito in cose disordinate;
per sim.

zammat

489),

fanghiglia

'

'

'

'

'

293. Zambatarius.

za'mah

(Freytag II 239^),

'

'

sia diffuso dal-

si

za"mah

281),

'

1298
Palerino

Dal

sic,

zammataru

cacio:

colui che fa

'

zammataru 'custode

della

(Irama 1112; con


zamataria

(SVS

'

rivano in Sicilia
top.

Sambataro

1,

'u

i-

112),

bov. iambatri

il

tradere sibi

ad expensas

si fa,

cascina:

eo-

Quellen 151-52;

si

si

'

',

sambatri

cgg. Sambataro,

232),

tengono o
il

cascio:

'

capo dei pastori

si

zabat

315
'

De
si

pasturano

Traina l.c), pu

(ib..

(egiz.)

'

mud, mire

'

non essere soltanto casuale. L'etimo


(Wehr 433a), indicato da Lokotsch

Gregorio (Voci 250) per questi


richieda

un tramite

altri

*zambat-^^\ Anche nel

nasalizzato

'",

vocaboli ineccepibile

sic.

'

per

es., il

(CuSA 11%,

t.

caso del cg. sic.

18), d.

Zambuto accanto

ffaiJi[Jio(lT

(ib.

273,

t.

Zammuto,

2; per

samud

dall'ai-.-sic.

^amt

'

silenzioso

'

?,

3'*'

Gli

A. Varvaro, Capitoli per la storia linguistica dell'Italia meridionale e della Sicilia,


di -nd-, <i-mb-i>, in Medioevo romanzo VI, 1979, 189-206; Id., Ancora

esiti

su -nd- in

Sicilia, ih.

mi,

13%0, 1^(^-02.

>

>

3".Una riserva per va espressa per iammat, le cui varianti cai. zumato,^ zimato,
pane cotto in acqua ', iimbat, ssimpat, iimat ' minestra di legumi ', ricondotte
inaiato
giustamente da Rohlfs (NDDC 800) al gr. ^uy,CA)t?, fanno pensare che la corrispondente
forma siciliana abbia assunto l'accezione di fanghiglia ', di cui esse son prive, per contaminazione con immatu.
318 La nasalizzazione (cfr. 64) potrebbe risalire all'arabo stesso: cfr. la voce, di sup'
(DoZY I 578fl), zanbiiah ' oleaOlivier sauvage
posta origine berbera, ar. zabbfi
zanbu id. (ib. 501), mali. iebbg[a) o\w, oliva' 'olister' Vocab, 113fl),
veto, luogo piantato d'olivi', con villaggi omonimi a Malta e Gozzo (Barbera IV 1164-65),
zebbM 'olives', H'ai-Z'ebbui 'the village of Z'ebbug ', iebbu^a an olive'. an olive tree' (Busuttil 381), Biriebhuia top. (Pell. I 332; bi'r 'pozzo', ib 290-91). Di
qui provengono sp. acebuche (l*' doc, a, 1490), mure, acembuche, cast. azambu]e (a. 1544,
DCEC I 18, DECH I 29), port. azambuja (l^ doc. Azambuya a. 1222), e azebuche (Mach.
vocabolo, che^neU'araI 288; cfr. Dozy-Eng. 32), con topp. (cfr. anche VerneT-Ginbs 570). Il
bo di Sicilia attestato solo neUe indicazioni toponomastiche del RoUo, U, ayn tbn
ad fontem fiUi zebugi (ib. 183, r. 25), U 'ayn az-zabbu
azrzabbuit (CusA 208, r. 12)
solo nel top. Sabugt 55
6,
(ih. 209, r. 3) = ad fontem zebugi (ib. 183, r. 3), sopravvive
Dittamo
forse = a. 1102 ftxP'- i^o^ mXEYonvou oxot ^e[j.|3o\5T; presso il fiume
'

i-,

'

s-,
'

zammatara,

'

(NDDC

(LGII

600),

165), de-

'

(cfr.

DCI

78, con etimo errato), in Calabria

Zammataro

(ib.

De

280) e
-ari

269)

cgg

topp. San Retare 43

(DTOC

377).

comunemente ricondotta

aU'ar

Gregorio Contr. 843, Rohlfs


SVS U.cc; dubbioso LGII le.- PeU I 73 138

Pell.

I 235).
I.

le

Tale

cra!Jio\i-c

del

cascina, caciaja

Sammataro, Zammataro

'vacca' (Gioeni 301;

NDDC,

'fabbricatore

',

capo di una mandra

'

Zambatara (STC 4214), Zambatara,


La voce, con sufHsso romanzo, viene

za ama(t)

ar.

(2175) e
sebbene

'

98-99).

formaggiere (Pasq
ripone il cacio: caciare

cascinajo

fa o si tiene

sambataru

Zammataru (STS

(DCSC

Citella II

sonora Yoc. 489), zammataru,


cai.

pastore
i

si

De

caciarolo:

il

caciajuolo', zammatara 'luogo dove

vacche, pecore, ecc., e dove

predictos (net.

383), con zammatara 'luogo dove

(ib.),

[.,.]

rum ptoprias pastores sufficientes ad custodiam


dictarum
ovmm, et za m b a t a r i u m unum, et reficere
dictis emptoribus omnia damna sibi inferenda
per pastores et z a m

batarium

abborracciare

Venditorespromiserunt

'

'

'

'

'

402

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

zccanu

'

luogo dove

ricoverano

si

fatta

dere

gagno.

le bestie:

pecore quando debbon esser

LESSICO

specialmente delle

munte
schizzo di fango: zcchera ',
terra
liquida dall'acqua: mota' (Traina 1111-12), azzaccanari
'rinchiule pecore e le vacche in un recinto dell'addiaccio,
separandole dagli
o dai

agnelli

vitellini,

per

'

',

'

mungitura...

inzuppare, ammollire ', affondare i piedi nel fango, camminare nel fango, nelle pozzanghere,
o comunque nel terreno bagnato (VS I 345), ci si presenta un
esempio di assola

',

'

'

'

ciazione dei concetti di

luppo seriore

mine

si

(cfr.

cai.

'

ovile

si

e di

zccanu solo

riconduca

al

fango

'

ovile

'

salcan

faccia risalire all'ar.

milmente, lo

'

',

',

essendo per questo di

NDDC

'abitazione', sia

dor. *aL%avov

da

ffcx.;

Pare dunque credibile che, con processo inverso,

matu

fango

abbia acquisita l'accezione di *< ovile


punto sia derivato il nome dello iambataru
'

>

ovile

'

svi-

che il terche, pi verosi-

798),

sia

iammara, zommara,
dell'avena selvatica)
rile

(NDDC

'

iambam

z-,

iambara

',

',

'

gambo

scacciapensieri

in

canna (o fatto dallo

'fischietto di

'

801), salent. ciamarra,

di grano verde)

403

di cipolla

-ara,
'

',

cimara

'

',

'

grosso

fischietto a linguetta

zammataru

'

addetto

al-

(VDS

'

145;

'

'

'

'

21 b),

SPit; To ^[itipi. (ib. 27), a.

XJ^Eixpi, (ib.

bera

IV

156^:

'

piSeraro

'),

iammr

cato analogo risale lo sp. zambra


fiesta

joiiPxEp

pifferatole, piffero' (Bar-

'

1160).

Dalla stessa voce araba deriva

'

1178 abu bakr az-zammr

malt.

cat.

il

atzemara

ant.

'

orquesta morisca

morisca con musica y algazara

V. Introd.

'

(T

doc.

a.

',

1586,

'

flaviol

zamr

(Steiger Contrib. 146), mentre ad una voce corradicale

e che da questa ap-

vi-

specie di zufoletto (stelo

921, 973), giammara specie di zufoletto che i ragazzi si fanno con


una foglia di scilla marina (ib. 256), deriva dall'ar. z a m m a r a specie
di flauto a due canne (Peli, l.c), cfr. a. 1145 covvi).; tou ?^ap.tipi, (Cusa

cfr.

q-tqx^ (cfr. Peli.

Hmhatu > zm-

stelo

membro

'

baile

moresc

di

signifi-

de moros

DCEC IV

'

',

818),

47.

V. Introd. S 71; 30^, 132.


295a. Zappa.
294, Zammaria.

ad supplicacionem [...] culmini nostro factam sibi suisque


heredibus hauriendi aquas continuas de fonte seu rivo alterius nostrorum solaciorum sive de cuba sive de asisa feligone quam vulgo
licis urbis panormi quod cum uno
vocant trahy et ducj consuevit [,..] (Top. I

1337
Palermo

ante 1312
Palermo

In primis nullus audeat habere tubas


nec locuktores z a
et Guideme secundum motum
saracenorum in
nupcijs msi per cabellotum
cabelle prediate

marie

zappam

(Pollaci 323).

1312
Palermo

Quod_ nullus audeat habere tubas, nec

m;tiisVLa'LmkT2Sr"'^""'
fatta

ioculatoi'es,

'''""^

Satracenorum in

^^"^"^ ^^7)' P^^t- ^^''^'della canna ' (Peli. I

cofl/rf''^''"P^''
con
la parte pi tenera e
sottile

'

433, nota

rampogna

Una

1429
Palermo

'collier'

(Kazim, II

sdo un

pi

ua

il

zappa

flutninis

Ambleri

295b. Zappata.

183), con cai.

e di 'iqd
^^^'^S^SS^'i^^lt
Tma ^T^anche,
V'^^
bench ne sia
.(^^'^J^^a),
'

noharia irrigata con una

et Farci (Bresc ]ard. 65, nota 4),

Un

1299
Palermo

registrato

1).

zam-

cfr.

m,..fS^^!i

^7^'^^

sonodocumematiinvarkaltelcaUrdclfskilia^

501).

tale

duabus

vende vicendam unam aque Fabarie Panormi... de

zappatis

(not.

De

Citella II 256).

Impegno a cavare da una sorgente una

1432
Palermo

zappata

marra

di acqua (Bresc ]ard. 61, nota 2).

Toponimi analoghi
Il sic. zappa, oltre

che

'

zappa, vanga

',

vale

'

certa misura d'acqua

cerchio, il cui diache comprende tanto spazio quanto ne comprende un


(Mort. 942),
metro sia di once quattro, e dieci linee del palmo siciliano
d'acqua
corso
di
un
mutamento
di
e
punto di divisione
cfr. zappeddu
'

huiah. Sicuramente ad una


?' "'"^^ ^^"'^ ^^^^^ '^"^ ^^- ^^l"
locX Messo
'f
(not. De Citella I
24) a 1287
fr^i'A"^f',"= ^' 1286 coltrala Zebbugie
Zabbugie (ib. Il 302):' ; I326
J^' ^^'^^' ^' ^299 contrita
sorfenteTS.
nota 2), a. 1334 con
"*^ ^i ^^'^^' ''^- 63,
SahuJeZT'itjn ^
l^'^' ^?',
giugno), a. 1374 <<
not. De Comisio 30
'

fei,

S;.

Y^L^'i^T

ma

a.

1419 sorgente

(Amico II

vicendarufam a?ue

;.

^.^.^Cc^^.i

438). V. anche

ftS,

T""

'^f'^w'

febbraio),
^"S ?^ 9^^ ^^
"'"^ ^'^ '"'^ ''""^^ Camizzaro

oTSw^T

oSJcMrS'

i^^^

'

fa calare da alto a
scorrente per l'irrigazione; serratura di legname... che si
basso per impedire II passaggio all'acqua (GiuflEr. 93).
l'etimo, per^ altro
fare rientrare anche la seconda accezione sotto
'

non del tutto

chiaro, che la

prima ha in comune con

l'it.

zappa

(r

doc.

Dante

DEI V

4108),

mediev. sap(p)a

lat.

'

instrumentum rusticum

'

'

ligo

'

(ib.

'

'

(ib. 83). In quillu casu lu Senatu judicau que li citelli


menassiru lu lur mastra atacatu intra la citati et que
azotassiru con virghi (ib. 270).

(Du

Vili 427), varrebbero non tanto le


De Gregorio {Contr. 670), quanto il fatto che
usato di solito quale sinonimo di zappa
nel latino cancelleresco ligo
misura d'acqua (Bresc Jard. 62, nota 3), come appunto nel documento
Gange' VII 304), zap(p)a
vaghe argomentazioni di

1337 citato qui sopra.


Non minor valore ha per l'ipotesi, avanzata da Amari (SMS IH
889, nota 2), che zappa 'misura d'acqua' vada riferito all'ar. sabba
efEusus, de aqua
(ib.),
'fudit, eSudit' (Freytag II 475a) o a sabb

1373

Et intandu

s.l.

di

'

'

'effusione d'acqua, acqua versata' (D'Al.-Calv, 419; Peli. I


tanto pii che sicuramente dallo stesso verbo arabo deriva il
'

spruzzare acqua

tuffare in acqua,

149, 281),
zabbari

sic.

di lu

297c, Zotta

'

misura d'acqua

et

palaciu,

u e t a t u una curuna
manu (SposVang 213).

fichili

di spini in testa et

lu

columpna

a la

mectiri,

re-

poi ki

una canna

fu
in

'.

incipiendo ex acqua di donna Joanna et nexi a lu limitu


di li carduni de ipso Bernardo et duna a l'ajra et passa a

1504
Piazza Armerina

(D'Al.-Calv. 410).

'

prisi lesu Cristu et flagellaulu

lu balcun

dell'ar.

(Cianciana)

405

LESSICO

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

404

lu cozarellu di

V. Introd, 21, 40, 71; 30.

li

ginestri et vasindi a la vali] susu susu la

muntagna rimanendo

la

zotta

di li vatranj per ipso Ber-

nardo (not. Catalano 28 ottobre).

una verga, colla quale


(Pasq. V 397), con zuttata colpo di
si frustano i cavalli; scuriada, frusta
attaccata a una verga per frustar
canapo
sferza
di
zoda
(ib.
scuriada
399),
sferza di cordellina attaccata ad

'

Il sic. zotia

296. Zedoari

'

'

1450
Palermo

zedoanin

1455
Palermo

zedoari

1/2

t.

xv

tr.

zedoariu

[...]

1/2

r.

ti-,

(ib.

frusta' (Traina 1117), zotta, ciotta 'sferza, frusta' (SVS 115),

cavalli:

r.

'

'

(Giuffrida Bott. 485-86).

jj

azzuttari, zutt'iari

489).

cossa, botta

',

nome

della

curcuma zedoaria, rizoma di una pianta orientale usa-

come aromatico e stomatico, entr nell'uso occidentale forse gi


secolo (DEI V 4110), attraverso l'ar. zadwar (DCEC I 748,
to

XIX

zidwr

201-2)

(Lokotsch 2215), con

Gange VIII 428), cetoaritm,


it.

zotti

frustare, fustigare
'

busse, batoste

'

(VS

'

(NDDG

352), cai. zotta, iotta per815), napol. zotte percosse,


'

'

'

busse, sferzate
Il

'

zettovrio

(XIV sec,

ib.

it.

zedoaria

(T

4112), ant.

lat.

doc.

lig.

a.

mediev, zedoaria (Du

1771,

zedoaria (1" doc.

(circa a. 1090), ecidoaire, fr. zdoarie, ant. prov. zeduari


l.c), sp. cedoaria

(T

DEI

gedoara, zedoaria (ib. Il 588), ant,

Peli. I 351), ant. venez.

doc.

a.

1537,

DCEC

Le),

X
FEW

nel

(XIV

r.

l.c), ant.
a.

1315,

chiioual

sec,

(DEI
3 a

wt

V. Introd. 19, 45, 47.

lig.

zota

flagello, scudiscio

'

'

ciotta

it.

vergata

'

'

colpo di frusta o di flagello

(Peli.

I 369), derivano dall'ar.

(Peli. I 172), cfr. malt.

saut

'

bastone, sferza,

(Barbera III 963, BusuttU 269). Lo stesso arabismo si


staffile, frusta
DCEC I 351, DECH
trova nell'iberoromanzo: sp. azote [V doc. a. 1020,
'

1211, Mach. I 62), cat. assot (T doc.


che il
XIII sec, DECC I 458-59). Favorisce l'ipotesi (Ambrosini 47)
di -aw-.
prestito siciliano non sia diretto la monottongazione
I 437), port. aqoute

FEW

ecc.

(D'Ascoli 740), ant.

952), ant.

II
'

'

dove
che non ha

a.

della
zotta 'piccola cavit, ch' in su la superficie
terreno,
azzuttatu
tirrenu
397),
(Pasq.
risiede acqua: cavo
stagnante:
pendio (ib. I 174), zotta piccola quantit d'acqua

Anche per
terra

(T doc

sic.

'

'

'

'

'luogo avvalpozza, lafacchio', 'luogo avvallato: vallea' (Traina 1117),


pozza
nel terreno, prato', 'valle', 'piccolo fosso,
297a. Zocta

'

frusta

1373
s.l.

avvallamento
'avvallamento' (SVS 115),
d'acqua' (Giuffr. 57, 74), zuottu (Mistretta)
',
tuffarsi nel mare da
tuffare
azzuttari
stagno (Fare 2454),
zuttazzu
del terreno,
avvallamento
un
in
ristagnare
elevato ', azzuttarisi
lato,

'.

Lu

so corpu di z o e t

et di colpi tuctu si dula (SposVang

249).

'

'

'

'

'

un punto

(VS I 352), con i topp. Zotte 56 D 1, Zotto 56 B 2,


solco o fossetta da piantarvi fagioh o
'a Zotta (STS 101), cai. zotta
(NDDC 815), col top. S.ra di Zotto (STC 3576), lue tstta la
patate
dell'acqua

'u

'

Zottu,

'

297b. Azuttari,

'

'

1321-1337
Messina

avissi

menatu unu servu sou azuttatu di multi azott


furka (ValMax 33); chascunu iornu, azucdi virghi, cumand que se aucidissiru cu la mannara

fin a sutta la
t

a t

melma,

il

fango

munemente

(gi

'

(ib. 2687), si pensa


il fango
ad un etimo ar. s a
nota
1)
353,
1873^

(Bigalke 17037), ott

Gusa ASSI

i^

'

'

co-

406

'

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

sonus delabentis aquae

(Freytag II 532),
mare d'eau (Belot, cr.
dubbi avanzati in proposito da Pagliaro in base
alla' conLiguria e Sicilia sono respinti da Pellegrini
(l.c; anche I 364'

407

LESSICO

'

'

298b. Zuccatarius.

Peli. I 282). I

cordanza tra

Su un'appartenenza al sostrato preromano insiste


per Hubschmid ^"
adducendo la corrispondenza tra cat. soi cavitat feta
a la terra naturalment
o articialment; petita depressi que s'entoUa quam
plou ', fr. merid chot
flaque ', somt fosse ', soi e sota mare
isgta avvallamento ',
65).

Ordo Cereorum

1385
Palermo

Catedrali

felicis

Ecclesia

Zuccarariorum

Panormi offerendorum in SaneMajori Panormitana: [...] Cereus


(Top. II 84-85; da copie del 1616

urbis

'

'

corso cioifa

'

'

cavit

sic.

',

is^iia

'

'

',

lig,
>^

pozzanghera

ptu
r

'.

e 1722).

1445
Palermo

magister Guido

XV

Un

V. Introd. 43, 59, 74.


sec.

1194

de reliquo expensas infirmorum tam in


medicinis

2_uccaro

et

que

subtmkis

et

mrmis erunt

cibariis

necessarie

quam

in

comparabitis

et

aliis

syropo
rebus

e e a r

mittat in
[._..]

eos

Panormum

pr

recipias

facias

et

zuccaro
fieri

f adendo;

operai assumono servzio come ixiruppatores et sucoquendi


o
t o s ad faciendum ignem subtus caldariam
e
et ixiruppandi (Trasselli Canna 121).

zuccarum

et illcs

tu
et

ars talis

1399

Panormo de

zuccari

Trapani

levi (Huillard-Brliolles

de duabus coctis cantarium

unum

Il sic.

vero
facies

etiam quod doceant alios facere, quod


non possit deperire

ac fragile

di

glione 27 febbraio).

XV

zuccari
cantarla

Un

sec.

Palermo

duo

albi

de una cota, boni, nitidi a zamburo

(not. Riccio

[,..]

24 settembre).

tale si alloga in misterio

zuccari

et specialiter ad

zuc-

[...],

in

quadam domuncula

magaseni furmas
plenas zuccari mellis stantes subtus cretam
octuaginta
unam [...]; item furmas plenas zuccari de cucuchis
de melle tristissimi; [...] item caldarias quatuor
de ere ad
opus coquendi zuccari (ib. 122).

^w Yn/'r^r^^*^'"'.

"^

lMm%T,^'T^^

accedere quesa

Jesi.

'^W-T

?'

dcti

^? ^ ^"^"^^ (appartenenza ad un sostrato

romanza
t ^f''^^^
"^JH^^^"
^
^^^ ^"' ^'""^^"^

ligure) in Atti

(Napoli, 15-20 Aprile


^^' '*22) ^i

imi

mostra proclive ad

'

'

che

si
'

cava dal succo rappreso di certa specie


(Pasq.
347), prestito diretto dell'ar.

I 118, 196-97). Sulla diffusione interMedioevo fu, insienazionale del termine soprattutto dalla Sicilia, che nel

sukkar (<
con

la

gr, ffxxocpov, Peli.

Spagna e

l'Egitto, la

l'ampia trattazione del

FEW

V. Introd. 32, 71.

apportandum zuccarum et mei a trappeto usque


ad
domum et apportandum formas vacuas et plenas (Trasselli
Canna 121). Vn convento possiede tm magasenum

cari

quo

'

canne (da noi dette camiameUi)

me
1405
Palermo

hoc succari mei est in arundinibus coUectum candidum


abundat patria nostra triquetra (Valla 89), zuccaru ma-

zuccaro

teria dolce di color bianco,

574).

(not, Casti-

eundem magistermm

a 1

mictimus licteras nostras Riccardo Filangerio,


ut inveniat
duos hommes qui bene sciant facere z u

Sarzana

magister zuccararius, s'impegna a insegnare magi-

Due

Palermo

1239

C^n 120).

298c. Sucaloms.

(DocInNorm

266).

(Trasselli

sterum zuccari et omnia que ad


requiruntur (ib. 121).

Palermo
298a. Zuccarum.

Cefal

tale,

zuccararius

maggior produttrice di zucchero,

(XIX 161-64).

si

veda

AGGIUNTE E INTEGRAZIONI

AGGIUNTE E INTEGRAZIONI

301. Haskia.

completamento delle Sigle e abbreviazioni bibliografiche si


tenga presente che con
si^ riferisce ai suggerimenti etimologici
forniti da H. Bresc (v. h-efaxone)
con
= ^' B-^ESC, Maramma. J ;m^.; della costriziZ
W/^' Sicilia
'flvf medievale
''T ^1 ^- ^aT^J^"^'^
nela
AA.VV J ft>. Atti del II Congresso intern. di Studi an
opologici sialiam (26-29 marzo 1980),
Palermo (in corso di stampa), 145484.
Le Aggiunte sono ordinate continuando la numerazione
del Lessico.
Bresc

409

ci

1279
Palermo

s le i

duas (DotCostEbd).

La
labre

'

hask, haskah

rara voce deriva dall'ar. (magreb.)

(Dozy

286^),

a s a

'

flambeau

chandelier,

'

cande-

(Kazini.

'

426^).

302. Macca.

AGGIUNTE

1248
Palermo

maeta

1279
Palermo

pallium

cum

unum prasmatum

(Mortillaro 412),

qui vocatur arabice macca de seta rubea


ad aurum (DotCostEbd).

unum

rotis

299, Acrat-.

1279
Palermo

par

unum

acratis

de

cuiu pernis (DotCostEbd),

evidente

connessione di questa voce con

la

thte de l'toffe hays

que Damiette

et

(Dozy II 606^2; hays


dont on fait des voiles
'

makk

l'ar,

'

epi-

espce d'tofie de soie fabri-

'

noirs l'usage des

femmes

',

416-17).

L'etimo del termine, suggerito da Bresc,


certamente l'ar, a q r t
pi. di
q u r t inauris, ea quae suspenditur in infima auris parte (Freytag III 427a), earring,
eardrop, pendant for the ear
(Wehr S87a).

ib. I

300, Actabi,

1444
Palermo

'

'

'

'

1279
Palermo

mataracium cum fundo de panno


actaby,,,
unum magnum de actabi (DotCostEbd).

303. Mafatata.

capitale

maf arata

Il sic. mafarata

'

iuppas

duas de buccaramo et unam sericam, dublettum


unum, ciprisium unum de attebi
cum listis aureis (not,
De Gtella I 178).
ttes,

col

(Dozy II 93.) che deriva a sua


volta da 'Attbyah, nome di un

f^

"^""

^i difiusione neliTr
a Romat^ia
mTni sta
f'i'^f Sicilia, che
f ce ne ''d ^1ora-le --^^stata la
attestazioni pi antiche
ma cfr, la. mediev. aUaB^ 'pai^i
species

'

Roma,

a.

1295, Du Gange

ciata in rosso

cuscus

286-87)

ar.

36;i),

Ir. tabts, cat., sp,,

port. tabi

it.

ant. iab

(FEW XIX

12,

(XVI

sec,

DCEC IV

DEI

326-27).

'

pi piccolo;

(ib.),

si

-aia

usa per condire

mat

r a

'

829, 17 ottobre)

v.

'

(Pasq. Ili

lemmu

(Traina

so-

72),

550),

plat...

la pasta

De

o mettere a riposare

Gregorio (SGI Vili, 1928,

grand plat d'argile

'

(Dozy

158-

un passaggio ar, i > sic. /, ritenuto da Pellegrini (1. e) non


non trova conferma in casi analoghi, pare preferibile l'etimo
'

large drinking-cup, a

Wagner (ZRPh LXIV, 1944,


t

ND

vasello, vasetto

mafaradda,

165-66) ricondotto da

(Peli. I

marf ada

ma

ASP

gran vaso in terracotta stagnata ed internamente verni-

mattone che

all'ar.

impossibile,

che

forme

'

59). Poich

da
ticolo (Lokotsch
133) son nate le

mafaratedda

pant. mafaradda

il

onde

dimin.

N, Aprea,

sorta di vaso fatto di creta concavo, rotondo, a

ma

miglianza di concola,

1287
Palermo

(not.

a r a

sia

bowl' (Lane

573-76),

una variante araba

il

di

1119) proposto

quale per altro

m ar f a da

non esclude
per la meta-

(Barbera III 651;


tesi cfr. malt. mafrad 'catino, piatto, recipiente'

mafrad).

<

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

410

AGGIUNTE E INTEGRAZIONI

304. Mechimaa.

1016), con intarsiari

mechimaa
mechimaa (not.

unu

1432
Palermo

pi colori

pkhulu
G.

di bmnzu,..

Item unu

ASP ND,

Traverso,

ff.

altru

2012-

'

tarsa, tarsia

tarsi'

ecc., dall'ar.

2018v).

commettere insieme diversi pezzuoli di legname di

'

(P

commettere, incrostare

'

'

raro termine deriva dall'ar.

Il

tag II 452a),

chandelle

'

flambeau, chandelier

{Dozy

'

'

i s

ma

candelabrum

'

(Kazim. I lilla),

cfr.

'

(Frey-

DCEC IV

'

intarsio

(Peli.

'

le corrispondenti

DEI

doc. Novellino,

voce araba derivato lo sp, taracea


'

come

496), tarsia (Mort. 864) deriva,

(ib.

forme italiane

411

3723), (in)tarsiare,
I 160). Dalla stessa

(l" doc.

'

a.

1533

ataracea,

378).

sam'ah

I ISlb).

308. Xibeca.

1428
Palermo

305. Surraca.

surraca,

1347
Palermo

seu apertura (Mar.

eadem

et in

unam

faciata facere

finestram ad colupneam

ad beneplacitum et voluntatem Petti (Afflitto) predicti ac arcus necessarios et


in superiori parte xibecas (Mar. 159, nota 30; 168,
et

183).

[sic]

alia

finestras necessarias

n" 78).

muri, finestra pisanisca e surracas (ib. 170, n 98);


finestra a due colonne, altra pisanisca finestra a una colonna, sur race, gasene, porte (ib. 172, ii 119).

1438
Palermo

L'etimo di questo termine, non registrato dai


(Mar. 145)

subbkah

l'ar.

culata' (Freytag II }90h),


Il sic.

surraca

'

finestrino stretto pii

lungo che largo

solito farsi ne'

reticulata

'

de bois

145) dall'ar. zatrqah, zurrqah' ouverture en forme de tuyau,


pratique dans une muraille pour donner du jour un escalier (Dozy I

corradicale di

'

',

tripol. d.

grillage,

cfr,

subb k

balustrade

',

'

'rete, reticulare opus, fenestra

fentre avec

une

grille

'fentre en general' (Dozy I 723tf), tunis. sebbk

magazzini di vino per ricevere aria (Pasq. V. 160), picciola apertura ad


uso solo di dar luce ', col dimin. surrachedda (Traina 1002), deriva (Mar,
'

'

(ib.),

'

reja (de la ventana)


s

b ak

certo

lessici siciliani,

reticulare opus, cancelli et fenestra reti-

'

'

(Steiger Contrb. 319),

'

de fer ou
ventana ',

La voce araba

che ha dato scibaca 221.

'

588).
309. Xilleri.

xilleri

1448
Palermo

306. Sylk.

sylk unum

1279
Palermo

di

nantica del vocabolo,

Bresc,
'

l'ar.

fil, file,

tire

isolata

attestazione riproduce

silk

'

thread

au fuseau

',

'

'

',

string

'

esattamente,

come ben vede

(Wehr 494), anche

cordon sur lequel on enfile

les perles

silkah
(Kazim.

'

n23a).

a dealbare,

intarsiare

in

solo navis;

ama-

'

mosaico

di minuti pezzi di

legnami

incastrati

'

(Traina

richiamano una forma che,


'

'

la superficie
'

II 151,

pour

la faire paratre

neuve

',

raspar una pared para enlucirla

DECH
i

II 473,

s.v,

lessicografi,

da Simonet (580) come


de nuevo

'.

desoUar) ritiene possibile

con

cat. xollar, xullar

X 959, 971: dal lat. *subiliare, Rohlfs


ma meno probabile quello con sp. de soliar (dal

A
Il sic. tarsia

altra fonte,

'

postulato da entrambi

dunare; facere duchenas (Mar. 166, n 52).

non noto da

(Mar. Le.) e la struttura conso-

'

'

(DCEC
Impegno

cantone

decorticare
(Vocab.
unicamente nel sintagma sallara al-p'it
333; ha'it parete ', Wehr 250>), viene registrata da Dozy (I 782ij) come
regratter une muraiUe, en
ar. sallara (II forma di *salara)

mozar. xallar
307. Tatsia.

tipo di

'

attestata

enlever

1403
Palermo

184).

de pernis (DotCostEbd).
Il significato

Questa

(Mar.

in

ZRPH

lat.-isp.

'

Corominas
l

rapporto,

(AlcM
XLVIII, 123),
tondre

'

*exfollae).

parte la questione dell'origine lontana del verbo, araba sembra la strut-

tura del sostantivo corradicale che dovrebbe aver dato luogo al prestito,

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

412

INTEGRAZIONI
26. Aziza

Pure

(nota 166).
a

Palermo,

a.

1350
Palermo

gas ena

1448
Palermo

Contratto di costruzione di finestra a due colonne, altra


pisanisca finestra a una colonna, surrace, gasane, porte

gasene,

29. Balata.

Impegno a costruire un altare, laborando


marmore supra (Mar. 176, n 149).

Palermo

(ib,).

(ib. 173, n 119); altro contratto di maramma rustica et


arcagia
plana, scaglata et abuccata [...], porte,

1388, Aynimurchia (Mar. 164, n 37).

(ib.,

1460

413

AGGIUNTE E INTEGRAZIONI

balatam

de

n 120).

Contratto di maramma di due case terranee, fondamenta


di calce et barena; diasene, porte e finestre (ib. 176,

1460
Palermo

n 150).

92. Chunzutra.

33. Baikoku.
(3pi.x(; (b-rtou o-ttv

La forma
Grgoire 84,

a.

SvSpov ppixi; fi^w;

o-ri,

xovSpc xai, -reaXai,

1124, inserto in un doc. del 1145), che l'Ed.

prima apparizione di

Ppixi*;

'

l'abricotier

',

(ib.

96)

qui est sans

assume come
doute le prototype direct de la forme frangaise , invece un genitivo
tGv (3pxwv
anomalo del gr.-sic. Ppixa (da ant. gr. ixupCxiQ tamerice '), cfr.
3p'^a<;
(ib. 523, a. 1142?),
(Cusa 555, a. 1125), sk '^'h'^ Ppi^^e?, '^'n<^ ^^^"H?
l

Per

termine murrum

il

(Palermo,

cfr.

ancora

ar.

handaq

al-murr... ra's al-murr

8-9), a cui corrispondono, in altro do-

1153, Cusa 133, rr.


a. 1184, Del Giudice ?riv. 29-30), ctim valle Murri...

a.

cumento (Palermo,
per caput NLurri.

'

108. Duchena.

ecc.

duchena

1307
Palermo

37. Billaclia.

1451
Palermo

conciare

Impegno ad amadonare

cortile,

rifare 6 scalini di pietra

(Mar. 174, n 128).

la

be

1 1

a e a

1349
Palermo

in

52. Cahalu-.

cognomi

sic.

Scichilone, Scicolone,

a,

1405 Chachalonus

(net,

13 novembre), a. 1470 Yachayuni (not. Girami 23 ottobre),


1493 Haxduni feudo presso Monreale (not. Altavilla 27 gennaio), e

Riccio

cognome malt.

fundamentis facete

murum

calcina et arena largura palmis

de

Cfr.

dictis

(Mar. 180).

due beni s

Impegno a

1403
Palermo

facere

(ib.

159, nota

de lapidibus ruptis,
duobus super filare unum
15;

163,

n'^

dealbare, intarsiare in solo navis;

duchenas

(ib.

18).

amadunare;

166, n" 52).

a,
il

121. Galanga

Scicluna.
Cfr.

il

cg. Scialanga.

80. Charmusu.
Cfr.

a.

1377, a Palermo, Nssm Xarmuxu (Mar. 148).

161. Libichi.

che appare in un docuforma l.bg(n) verso libeccio


r.
7), corrisponde per Libichi
mento arabo di Palermo del 1153 (Cusa 133,
riprende fedelmente
in altro documento, pure di Palermo, del 1184, che
Priv. 29-30). Ci renin latino il contenuto del precedente (Del Giudice

Ad una

83, Chasena.

1309
Palermo

hasena

(Mar.

180).

'

',

de

sicui'O

almeno prossimo,

l'etimo,

stito diretto

415

AGGIUNTE E INTEGRAZIONI

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

414

del vocabolo e assai probabile

il

pre-

272, Tayu.

in Sicilia.

Costruzione d una casa de lapidibus et

1329
Palermo

tayo

(Mar. 161,

n" 4).

171b. Maragttieaius.

1418
Palermo

275. Trabacca.

maramerius

(Mar.

167, n

61).

tectum diete
timpagnatum

1347
Palermo

sale

ad

tabulatum ad buctanellas, listatum, inopus dictum trabacca (Mar. 160,

nota 42),
197,

Muxaru.

ascendit per serram serrani que dicitur Monshar (a, 1131,


DocInNorm 23, da un transunto del 1273: Miraschar ib. 24, in apparato).
Cfr,

La concordanza piena
184), dataci da questa pi

tabaqah

'

tra

l'accezione

antica attestazione

contignatio et orde coelorum

spazio a dubbio alcuno sull'etimo.


225d. Chaya,

1451
Palermo

murare

xhayi

di vigni

tornu a tornu (Mar. 174, n

129).

23 Oc. Scaccatu.

1449
Palermo

scala

cacca t a

(Mar. 173, n 122),

237. Shera, -um.

Con Sherabuali,

ecc.,

anche

a.

1341 Serabudi (Mar. 162,

n. 11).

248. Suquatu,

1435
Palermo

sucharu

(Mar. 183),

253. Tabia.

1428
Palermo

dictamque

tabiam

facete prout usum est et modum


seu Sardinia videlicet eam imbuchare
de calce tam ab interiori parte quam a posteriori
iste']
(Mar, 159, nota 20; 168, n 69); fare tabias e
eam

tabi

Cathalotiie

imbuchare de

calce (ib,

168, n" 79).

di

'

'

tipo

di

soffitto

'

(Mar.

del prestito e quella di

(Freytag III 39^)

non

lascia

INDICE DELLE FORME


prima raccoglie i prestiti siciliani in scrittura
Delle due sezioni in cui l'indice diviso, la
forme arabe, Sono mdicati con
seEdtTdaqrili"n scrittura greca; la seconda, tutte le

latina

TmCt^d&roduzione, Jn

L.'gli
<^^^^fr^^\^'f':'rJ^''dZ
Per la grafia delle voci
il Lessico.
Integr. rimanda alle Integrazioni che seguono
la fine del 7.

si

veda

FORME SICILIANE
21, 29 - L. 1, 70, 168.
abbalatari; L. 29.
abbtagiu, -asciu: L. 5.

abasisa;

138.
L, 2.
abrascium: 65 - L. 5.
126.
acanino
accatma: L. 6.
acciaccu: 34,

abbtasu

(cai.):

abdalillus, abdel-:

132 - 228.
achannacca; 61 - L. 78.
Acirbini: L. 87.
aeratisi L. 299.
actaby; L, 300.
actuni: L. 23.
aczalota; L. 24.
aczara; 47 - L. 25.
aczolo: 47 - L. 27.
adaUUus: 10, 22, 67, 69 - L.
addammusari; L. 100.

Alcova:

2, 14.

L. 99.

aguzetius:
aguzzinu:
aRlianiatu,

L.

1,

141.

-atura;

L. 11.
L. 75.

L. 225.
ain ctimaa; 166.
aia;

166.
63 - 166.
alacca; SS 61, 68 - L, 3.
Albaccara; S 16, 71.
albara(nu): SS 4, 8, 10, 67, 69 - L. 4.
albasius: SS 4, 47, 65, 67 - L. 5, 80.

Ainibileli;

Ainramil;

alberanu;

6.

L. 6,

^
L. 7.
^

L.

95.

252.
alfa; An - L. 135.
Alfaina (Cuba); 217.
alfanecms: SS 4, 7, 26, 35, 67, 71
alfauczi. 256.
Alfeta [Vy. Un.
alfor(r)atus: L. 9,
10.
algara; SS 27, 67, 68 - L.
algogini: S 47 - L. 11.
algozetiatus; L. 11, 84.
algozinu(s);

L.

L.

8,

11.

SS 45, 67 - L. 11
algoziru; 33 - L. H'
alguzili: SS 45, 47 - L. !!
.^
.

algozitius;

,. _. ,,
66,
aUama, aljama: SS 7, 10, 18, 28, 34, 50,
67 - L. 12, 239.
.

allammicari(si),

-icaturi,

-icu:

L.

158.

L. 159.
ahnafaragium: L. 112.
almirallus: S 67 - L. 18.
almiranti: L, 18.
almogavari: L, 15.
almogaveri: 147.
*almugadenus, -erius: SS 22, 34, 36, 66, 67

- L. 5.
L. 4.
albornusium: L. 34.

albaxius;

L,

(a)llattatiarisi:

L. 11.

33

Alcza;

%n

67

Alda; 252.

addaxhalari; L. 98.
addisa (cai.): 96 - L. 99, 106.
- L. 99.
addummi, a44-:
AdiUari (flumen): 227.
admiracia; 71 - L, 18, 84.
admiragla, -aglu, -allu(s): L. 18.

admiratus; L. 18.
Agegus:^ SS 28, 29
aggarbati: L. 122.
Agozzino: L. 11.

alchanna: S 54, 66, 67


Alchares, -arum; 71.
alche(r)misi; L. 62.
alchetira: 34.
alchimia; SS 32, 46, 67
alchimistru; L. 7.

Achabet Sacce;

alcanna;

alchana;

Addaura, Add-; 96

L. 13.
L. 6,
Alcantara; 16, 71.
Alcara, -aria: 16, 71.
alcaydia; S 67, 71 - L. 127.
alcadius:

S 47

243.
SS 27, 45, 67 - L. 14. 15.
- L.
16, 42.
SS 47, 59, 61, 67, 126
Alza; S 30 - 252.
amaf(a)ragium; L. 112.
amagasenum; S 61 - L, 166.
amanfaracium, -agium; L, 112.
almuglvari:
aiosa:

418

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

amarfarggiu;

L.

112.

34

L. 18.

L. 18.
amkatus: L. 18, 155.
ammafragium: L. 112.
ammagasmari(si): L. 166.
ammaiutiri, -iutu; L. 170.
ammargiari; L. 175.
ammazzatali; L. 177.

L.

AnimorcHa:

38

Anzaru

attebi:

attuni: 4, 33, 35, 43, 60, 69,

aumafaragium:

28

L. 13.

alcva, -via: 34 - L. 95.


areagia: 52 - L. 21.

Un.

(V):

atmiraglia; 71 - L. 18.
atmirallu: L. 18.
atraccamaii, -amu: L. 208.
atiaffiu;

L. 126.

aMassari(si):

attassu;

74 - L. 22.
75, 30 - L. 22.

L. 78.

L. 19.

166.

166.

Aynisifi;

166.
166.
Aynisseitun, -dun: 41, 47 - 166.
Aynmiramile; L. 18.
Aynnizar: 257.
Aynromae (locus): 166.
Azalora; 37, 47, 57, 67 - L, 24.
azara: 4, 8 - L. 25.
azaratuti: 8 - L, 25, 163,
azardum: 4, 8, 10 - L, 25.
azareri: 71 - L. 25, 163.
Azisa; L. 26.
Aziza: 7, 60 - L. 1, 26.
azolu(m); 33, 37, 47, 57, 60 - L. 27.
azottaii: 74 - L, 297.
azuttatu; S 43 - L. 297.
azzaccanari: L. 293,
azzalora; L. 24.
a^&na: L. 83.
azzardu; L. 25.
Azzelora; L. 24.
azzizzari; L. 26.
aiziolu: L. 27.
Aynissei:

Baccar (La);
balasc(h)ius,
balasius:

balata:

16, 71.

-asci:

63, 69

L.
-

28.
L, 28.

21, 33, 43, 68

233.
balaxus: L. 28,

baptindetium; L, 30,
baptineum: L, 30.
baracamen: L, 35.
baracculu:

L. 33.

L. 32.

191.

L. 29 e Integr.,

L. 36.
L. 30,

61.
L. 37,
bbrciu: L. 161.
bbfunla; L. 43.
bbunaca; L. 30, 183.
bbunna: L. 43,
bbrgiu: L. 42.
bbumla: L. 43.
bbusa: L. 44.
bbutana; L. 46.

SS 53, 67, 70 - L. 153.


L. 37.
Belsuden (porta): 229.
bernussu; L. 34.
Bethat: 52 - 2A5n.
biddaca, -acaru: L. 37.
biriacha: 21, 33, 50, 52 - L, 37 e Integr.
Borgesati: L, 42.
Borgetto: L. 42.
Borginssimo: L. 42.
Borgisate: L. 42.
bornia: L. 43.
botana; L. 46.
bucaranu; S 30 - L,. 38.
buccani; L. 38, 175w.
buccaramen, -amis, -amus, -ani: L. 38.
buccaramini; 175.
buccaranum, -us: SS 30, 69 - L. 38.

buccaxinum; L. 39.
Buccheri: 64.
buctana: L. 46,
bufuruna; 51.
bufuta: S 20 - L. 45,

L. 33.

(de);

71 - L. 41.
L. 41.

69

burdum;

7, 22, 69,

71

Burgefarragii

(casale):

L.

42.

L. 41, 176.

Burgesarragni (casale): L. 42.


Burget(t)um, -ectum: 71 - L. 42.
-filecti:
L. 42,
L. 42.
Burgillamoni(s): L. 42.
Burgillimonis: 67 - L. 42, 162.

Burgifeleth,
Burgilfesa;

S 67 - L. 42.
Burgimangini (casale); 64 - L. 42,
BurginiiUusium; L, 42,
Burginissimum: 38 - L, 42,

Burgillusa, -usi:
-

bbiddaca:

Integr.,

L. 42.

Burcopu

burdi;

bbi-giu:

bellaca:

bunaca; 122.
ButchimiUuso:

burdonum:

bbarbacani, -anu: L. 31.


bbarcocu: L. 33,
bbarda, -aru, -uni: L, 32,
bbarnusu; L. 34.
bbatracanu: L. 35.
bbastunaca: L. 36.
bbattali, -alusu: L. 30.

Bebelhagaerin:

L. 40.

burda: L. 41.

barracamen, -ami; L. 35.


batracanum: SS 21, 37, 69 - L. 35.
barra(n)cana (salent.): 128.
bas(c)isi: L. 1.
Bastonaca: L, 36,
bastunaca, -alca: 36, 41, 54
battenderium, -inderium: 5 10

L. 42.

Bulfaracliius:

Battinderi: L. 30.
bbalata, -uni; L. 29.

62.

archimia, -imista: L. 7.
Arcifischia; L. 117.

Atfara

L. 23.

Aynimurchia: Integr. L. 26,


Aynirrumi: 37, 50 - 166.

28, 37, 50, 52, 60, 66, 69


^Xt
atangu, -ara (cai); L. 21.
araniu, aranju; L. 21.
arassu: L. 22.
arbagiu: L, 5.
atbatanu; L. 4.
Arbasciara (via): 136.

-emmes: L,

61

166.
Ayncattino; L. 136.
Aynelkeiafis: S 52, 63
Ayn ennachle; 166.
Aynesseytun; 50, 58

i-ti

archinisi,

Aymbuchimar:

arangium;

22

L. 112.

auzzinu: L. 11.
ayannata; 20, 30,
aymbileli: 166.

anzaiutu: 19, 35, 41, 69 - L. 20.


atagium: L. 21.
arancera: L. 21.
arandu(ffl): L. 21.
Arangeriis (via de): L. 21.
Aranghia, Arango (cai.); L. 21.
aranginus; 73 - L. 21.

arbasciu, -axiu: L. 5.
arbasu (cai): 138.
Atcadius; L. 13.
atcanna; L. 6.
Atcara (!'); 71.
archadius; 25, 33
Archata: 71.

227.

(1');

(sucak): 191,
buldurones: SS 24, 63, 70, 71 30
bulfarachium: L. 112.

31,

batderia: L. 32.
batkoki: 36 - L. 33 e Integr.,
*bamus: SS 8, 38, 69 - L. 34.

L. 300.
L. 23.

attone:

166.

(cai);

L. 85.

Atiddaru

annaca; L. 78.
annaccaiatu: L. 198.
annadarati, -aturi: L. 199.
Ansittuni; 41 - 166.
anzalora, -arora: L. 24
anzara,

L. 26,

L. 85.
L. 26.
Athaim; 227.

L. 77.
-

19.

assira:

136.

arzani (cai): L.
asena: L, 83.

419

buhabbe
L,

barchuc (suchac): 36 - 191.


barcoc (flumen): L. 33.
barcocu(m): 36, 57 - L. 33.
barda: 8, 22, 37, 50, 68, 4
Barda, Bardara: L. 32.
bardarla: 8, 71 - L. 32.
bardarius: 8, 71 - L. 32.
bardedda, -ella: L. 32.

L. 270.
ariana; L. 83.
arsinali;

Assisy;

ammiratus: 34
L. 18.
ammurrari, -amentu: L. 92.
ammusciddari: 44.
anadaria: 126.
lofie:

L. 82.

arsha;

assina:

angemia: S 29

baraus: L. 34,
barbacana, -anum, -anus;
Bai-cara: 71.

L. 216.
L. 270.

arsanali, arsenali:

Asisa, Asiza;

amirans:

Andec

L. 22.
amsicari(si), -isicu;
aitaxati;

amaufragium: L. 112.
Ambileli; 33, 5, 37 - 166.
Ambleti: 33, 35, 37, 62 - 166.
aminadalus; 22, 67, 30 - L. 17.
Aiiiinad(d)al: 33, 59
L. 17.
Aminedal; L, 17.
Amiraldus: L. 18.
amital(i)yu:

INDICE DELLE FORME SICILIANE

Burgitabus; L, 42.
burgiu: L. 42.
Burgium, -o: SS 7, 28, 69 - L. 42, 92.
Burgueti (casale): L. 42.
burnia: 8, 35, 46, 68 - L. 43.
burniola, -ottu; 8, 71 - L. 43.
busa: SS 21, 40, 68 - L, 44, 181.
Busamara, Busambra, Busammut; 167,

Buscemi; 166,
Bussamar; 167,
Busueni, Busuldeni (porta); 229.
*busuta; 3, 8, 70, 30 - L. 45.
butana: S 21 - L. 30, 46.
buzana: L. 46, 183.

110.
L. 48.
cabandu; L. 47.

caaba;

cabaliota;

cabanu; SS 36, 69 - L. 47.


cabba (= habba): L. 1.
cabba (= cabbanu): L. 47.
cabbanu: S 21 - L. 47.
cabbat(r)asi;^ L. 70.

L.

cabbasisa, -sisata;

1.

109.
cabbella: L. 48.
cabbillotu: L. 48.

cabbaiza;

cabeUa;

-ator;

cabeUotus:
cabla:

71

8, 36,

SS

cabellatio,

20

SS
-

8,

71

L. 48 107.
L. 48,

8
-

L, 48,

L, 253.

L, 70,
L, 49.
caccciula, -ulu; L. 49.
cacochula; L. 49.
cacrciula; L, 49.
cadda: L. 194.
Caddemi; 128.
caddimu, caddimi, -mu:

caburrasi;

cacciffula:

caddusu, -usata;

100

100, 128.
L. 69.

cadi(e);

Cadius;

cadusium;

22

L. 69.

Cr(f)aro, -areUo: L. 152.


Cafisari (vicolo); 186.

26, 47, 69
L. 5, 50.
Caggegi; L. 141.

cafisium;

L, 50.

cafisu(m):

caha;

36, 50, 68, 30 - L. 51, 142.


7, 32, 56, 63, 69, 73 - L. 52 e

cahalu-:

Integr.,
cia:

cairn,

170,

L. 225.
cajitu,

calafataru:

Calafato:

Caito;

L. 127, 145.

L. 53,
L. 53.

69 - L. 53.
L. 121.
Calca: L. 124.
calngia: L. 121.
Caliciotto: L. 74.
cal(l)ibari: L. 123.
cama, carnata: L. 75.
cambUlottu: L. 55.
Cambuca: 27.
camia, -iati: L. 75.
Camino: L. 92.
camittum: S 36, 43, 54, 30
camnieloctus: 71 - L. 55.
cammiUottu: L. 55.
Cammuca (La): 27.
camuc(h)a; 32, 34, 63, 87
Camuca (de): 27.

caradum:

L.

Casserum:

L. 54.

cdssiru;

L, 56, 141.

Camucka (la): 27.


Camuka: 27.

Carciulla:

catccciula:

61.

'''chabaca:

- L. 57.
L. 57.
carnuta: 66, 87k - L. 56, 141.
Carnuti: L. 137.

camulari:

Cancemi: L. 77.
Candicattinum: L. 136.
Candiculvare: L. 136.
Canea: L. 76.
Cangerai: L. 77.
cangemia: 8, 71 - L. 77.
cangile, -ite: 20, 37 - L. 263.
Canicattf: L. 136,
Canicattini: L. 136, 272.
*canj: 8, 35, 73, 30
canna: L. 6.
cannaca: 30 - L. 78.
cannacarisi: L, 136,
cannacca: L, 78,
cannaci: L. 136.
cnnacu, C-; L. 136.
canni: L. 58, 189.
Cannicattini: L. 136.
Cannizzam: 257, 318.
Canseria: L. 138.
Cntara (la): 16, 71,

L. 58.

L. 49.

L. 82.
L. 49.

L. 49.
L, 79, 204.
Car(i)eri: L. 79.
Carini: 210.
Carmexina: L. 62,
Carmicino: L, 62,
carmicinu: L, 62.
carmisinus: 34, 47, 54 - L, 62.
carmbdnus: 47, 73 - L. 62.
carmugiu: L. 80.
carrabasu: L. 70.
carrab(b)a: 21, 36, 37 - L. 63, 126.
carrabedda: L. 63.
Carrabino: L, 63,
carrabuni: L, 63.
carrafEa, C-: L. 63.
carramufiu; L. 80.
-eri:

carrub(b)a, C-:
Carsa: L. 82.
carsu: L. 67.

30, 37

cartibu:

19, 21, 43, 30


L. 60.
Caruba: 37 - L. 64.
Carubia: 37 - L. 64.
caruana:

32, 45
carvana: L, 60.
carvi: L. 66.
casena, C-: L. 83.
casenus: L. 84.
caruya:

L. 59.

71.

cantate:

L. 59.
cantarium: 36, 54, 69

L. 66,

Caserum: L. 67.
-

L. 59.

casila, -ina,

-ira:

L. 85.

L. 69.

L. 64.

L. 65.

29, 37, 55, 30 - L. 79,


Chargitirrumen: 28, 34, 53, 62, 132
L. 218.
charmisinu: L. 62.
Intagr.,
charmusu; S 39, 69, 30 - L, 80 e
chaterius:

L,

1,

chalbia: L. 73.
chalca; 27 - L. 124.
Clialcia: 40 - 252.
chalcu-; 7, 33 - L. 73, 90, 286.
Chalcu (lu): L. 73.
Chalcza: 30, 40 - 252.
chalici: 28, 30, 33 - L. 74.

chalicium: L. 74.
Chalk(a): L. 73, 252.
cbambilloctus: 63 - L. 55.
chamia: 34 - L. 75.
chamiIlo(c)tus: L. 55.
chamilotu: L. 55.
chanacca; 35 - L. 78.
chanata: 20 - L. 78.
chanatella: 30, 35, 71 - L. 78.
chandec: 52 - L. 136.
^^ ^,
^.
Chandec Azuties, Mundic, Seit, filli Meedl:
L. 136.
Chandez Chaser: L. 136,
Chandicabularii: L, 136.
Chandicactini: 35 - L. 136.

L, 136,

87.
S 21, 53, 30 - L, 81, 86,
L. 64.
Chaituba; 30
82,
charsia: 7, 29, 39, 30 - L.
charobi':

283.

Chandicattini:

L, 138.

L. 281.

chareri:

chachaluni: L. 52 e Iniegr.
chacholu-: L. 52,
chacsania: 47 - L, 84,
chadi(e): 24, 29, 46, 65, 70, 30 - L. 71.
chafsira: 20 - L, 85,
Chagegi; 28, 29, 53 - L, 141.
Chageta (de); 55 - L. 72.
Chagi: 28 - L, 141,
chagira: 28, 29, 55, 64, 30 - L, 72, 153,

Chandicagl(i)um: L. 136,
Chandicaldasi: L, 136,

Charcia: L. 82.
charera: L. 79.

39.

21, 36 - L. 47.
chabata: 39 - L. 221,
chabbarasi: 21, 29, 37, 38, 67
70, 168.
Chabbica: 39, - L, 221.

71

Chanzatia, -eria:
Chanziri: L. 138.
charatu: L. 61.
charavia: L. 66.
charbia: 110.

L. 68.

chabanu:

carcrofe:

carer,

(contrata):

138,

L.

chanseria:
-

catusium: 22, 36, 69 - L. 69.


Catuso: L. 69.
catusu; 100 - L. 69,
cavarca (cai,); 87 - L. 275.
cavisu: L. 50.
caytus; L. 127.
cazena: L. 83.
Ccioppa, cciuppuni: L. 238.
cciucca: L. 238.
chaa: 36, 50 - L. 51.

Carda: L. 82.
-

L, 67.

L. 67.

Catusiorum

206k.

carcioflEa, -ffula:

ChandicHUelczi, -illeuczi; 16, 59 - L, 136.


Chanea, Ch-, S 35, 55, 68 - L, 76,
chaneya de senis: L, 75.
Changemi; L. 77,
changemia: L, 77.
-,-,
,
.. ,
t
changemus: 8, 29, 34, 53, 64, 69 - L, 77,
Changirotta: 64, 71 - L. 72.
L, 78,
cliannac(c)a: 30, 32, 35, 61, 126 -

L. 26, 67, 124,

cassu: L. 67.
ca tarami: L. 68.
catarana: 35, 54, 68
catharana: L. 68.

('a): 71,
caramufia, -ciu(lu): L. 80,
caramscia: 51 - L. 80.
Cara-nuda ('a): 71.
caratus: S 43, 54 - L. 61.
caravana: L. 60.
caravita: L. 66.
carba: 110.
carbari; L. 123.
carb: L. 87.
carbiari:
110.
*carchofe; L. 49.

crci(a):

cassina: L. 85.
cassira: 29 - L. 85.
cassirarius: 71 - L. 85.

cata-granni

calanga:

cantatata, -atum; 71
Cantareddu, -ella, -elio:

L. 59.
Cantarum: 71.
Cntera: 71.
Cantra ('a): 71.
Canyemi: L. 77.
canzirru: L. 138.
capisium: 26 - L. 50.
capixurta: 72 - L. 250.
capurris(i): L. 213.
capurrasi: L. 70.
Cara (La): 16, 71.
gara: 47 - L. 25.
catabana: 45, 58 - L. 60,
carab(b)a: 37 - L. 63.
caractu,

calafatus:

camula:

Cassato: L. 67, 233,


cassarum: 40, 63

cantaru(m):

29 - L. 71.
L. 13.

421

INDICE DELLE FORME SICILIANE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

420

L. 66.
Charxa: L. 82.
chasania: 47, 71 - L. 84,
- L. 83 e Integr.,
chasena, Ch-: 47, 53

charuya;

166,
chastnis; ' 18. 35, 53, 54 -L. 83, 84,
140.
- L, 85,
chasira; 8, 29, 55, 68, 30
chassem; L. 84.
chassiria: 68 - L. 85.
chatusum: 36 - L. 69.

Chausa;

252.

chaya: 7,
chayaluni;

L. 225 e Integf.

.52.

chazena: SS 30, 47 - L. 83,


cheruvia; L. 66,
chesera buali: 63, 113 - L. 237,
chiUca: 63 - L. 286.
Chillemi; 128,
chimia: L. 91.

Chindia:
cliinicia,

246.

31

Ch-:

L. 86.

209.
_
.
,
7,18. 32, 6? " L. 86.
- L. 81, 87, 212.
Ghirba: 21, 30, 30

chinisca:
chinisia:

cliirbu;

L, 87.
L. 33.

chiricopa;

chruvia; L. 66.

L. 108.
chitubba, -ubbi: 79.
chiucca: 39 - L. 238.
chittena:

chium(m)mla:

L,

91.

chomiya; L. 91.
choppa; S 21, 28 - L. 149.
chuba: L. 89.
chucca: 36, 39 - L. 238,
cHucta: 20 - L. 238.
Chufra:

298

422

29, 63 - L. 142.
chugiria; 28, 39, 58, 68, 30 - L.
chulba; 21 - L. 89.
chulchumi 54, 30 - L. 90, 286.
chuin(m)ia: 30 - L. 91.
chunzurra: S 20, 30 - L. 92.
Churarcadio: L. 237.
chugera:

Cuddia, Cuddia;

lOOn.
L, 154.

Cuddia di Mida:
Cudia (La): 22, 100 - L. 154.
cudiet al baiat: 132 - L. 154.
cudit ben callele; 132 - L. 154, 166k.
cuffaru;

L. 93.

cufumna:

giacca, -ari, -azza;

Ciaccata;

Culla, Cullitta;

cia:

L. 86.

culea:

L. 225.

L. 282, 3I1.
L. 282.
ciameloctu: L. 55.
ciammiUottu; L. 55.
?iannaca; L. 78.
cinnaca, -u: L. 136.
Cianu-riddu; 44.
cibbedda: L. 132.
Cibella; L. 132.
cicha: 32, 38 - L. 240.
ciddebba; 93 - L. 132.
ciddep(p)a: 93 - L. 132.
cileppu; L. 131.
cimarra: L. 147.
cimbili: 47 - L. 242.
Cinisi: 210.
cinnac(c)a: L. 78.
cioppa: L. 238.
ciotta; L. 297.
?irbi: L. 87.
cistaria; L. 42.
ciucca: L. 238,
cobayta: 56 - L. 94.
coffa: 26, 56, 33 - L. 93.
coffitella: 71 - L. 93.
coleya: 50, 56, 58 - L. 155.
Congaria: 47 - L. 138.
copata, -et; L. 94.
cottoneria: L. 97.
Cozu-riddu; 44.
cribellum: L. 125.
csuchac: SS 36, 47.

csuchac sachar;

191.

cdmaa: 166.
Cuba: L. 95, 217.
cubacta; 20 - L,

94.

cubasta: L. 94.
cubaydarius: 71 - L. 94.
cubayta: S 21, 56 - L. 94.

Cubayta (La); L.

94.

cubba, C-: SS 7, 21 - L. 95.


cubbida, -aita, -aitaru; L. 94.
cubbeta: L. 94.

Cube

216.
cubecella (ant. camp.); 218.
Cubula; 217.
cucchia; L. 238.
cucton-: L. 97.
cuctoneria: S 71 - L. 97.
cuctunarius, -erius: S 71 - L. 97.
cuctuneus: L. 97.
(le):

cuctunignu;

L. 97.

Cudda: L. 156.
ctddia:

L. 154, 265.

cum(m)ia:
cunj:

20

S 19, 39, 66

cusemi:

L, 84.

S
Cut(t)aia;

43

cutte;

43

L. 157.
- L. 157.
cutton-; SS 43, 66, 69
cuttoneria; 220.
cuttonia; L. 97.
cuttunata; L. 97.
cuttuneri; L. 97.
cuttuni, -unu: L. 97.
cuttunina: L. 97.
cutuba; 79.
Cyralcadi; L. 237.
S

czargaru;

SS 47, 62
L. 215.

czuchac:

czafrana;

L. 96.

L. 157.

36

59, 96

dduppu:
ddurbu,

dcala;

L.

191.

129.

dacbala; SS 22, 31, 33, 63, 30


L, 98, 224.
dagala, -li: L. 98, 223, 224.

L. 98, 124

98.

SS 22, 50 - 166.
dam(m(useddu: L. 100.
dammusidd'am: L. 100.

DammuseDi, Dam(ffl)uso;
dammusu: S 34, 96 - L.

damusum: SS

34, 38,

fcS('fons)"S50,58,62.166.
265.
edarge (Habel): 62 - L.
102.
elcadi (darbus): L. 13,
Elcudie: L. 154.
elmegni (mons); L. 42.
279.
Elucayli; S 45, 55 - L. 102,

L. JJ.

166, 244.
Essabun (zucac): 40 - 191.
227.
et ayn (flumen):
Ezobugi: 132 - 318.

ennachle (ayn):

57

53,

70

31

L. 101.

226.
dlasena: L. 234.

L.

100.
100.

L. 100.

S
-us:

111.
L. 6,
8.
fannecta:_ SS 26, 35, 71 - L.
Farace, -i: L. 42.
Farachius: S 26 - L. 42.

L 105
SS 7, 38, 94,
disa: L. 106.
disa:'

Dis(s)ueri:

%n

26 - 240;j,
L. 112.
Faraggio (Mare): 240/1.
Faragi: S 26 - L. 42.
faricu: L. 112.

faracicu:

L. 99, 103, 106

227.

Dittaino (lo): S 43 - L. 272, 227.


doana: SS 22, 45 - L. 107.
doana de secretis: L. 104, 107.
doanerius: S 71 - L. 107.

L. 102.

L.

(cai,);

f araci:

44.
227.

dirri'

-facha-:

fanna

Dictainus: 227.
dieri; 96, 134 - L. 101.
Dieri: 226.
dimusum; L. 100.
Ditillo,

L. 115.
S 45,
SS 26, 30 - 228.
facliiata; L. 119.
Faden: SS 32, 53 - L- U6.
Fahssimetiae (centrata); 15 Jn.
Falsarabie; S 63 - 159.
Falsomiele: 159.

Fabaria:

faluca:

diaturbit; L. 277.
diccbiara; L. 109,

Diiiddu:

100.

Danasini; L. 103.
Dar: L. 101.
Darbilhabit; S 67
darbis: L. 102.

,.
L. 106.
^

Deru:

Dainbert:

L.

duhana; L, 107,
mo iqo
198.
dukkyara: 24, 32, 30 - L. 109,
110.
L.
30
dulbus: 22,
dumma, -u; 96 - L. 99.
dm-bu: 93, 94, 96 - L. 110.
Durffli: 227.

96 - L, 110.
31 - L. 98,

dd-;

L. ina
108 e
t

Integr.

L. 98.
Delifichoti: L. 240.
demosum; S 57 - L. 100.
deptai-ii: SS 26, 41 - L. 104.

Deri:

Dgala, -alotti, -aluni, -aredda: L. 98.


Daghala; S 31 - L. 98.
daguara: SS 22, 37, 45, 30 - L. 99, 101.
Daguara, -ari: L. 99.
daguarini (Lucer): S 70 - L. 99

damusato:

96

227,

,_
L. 107,

dugana: L. 107.
du(g)aneri; L. 107.

L. 110.

Dehala:

L. 98.

L.

Jb.

Deestin:

daziala;

dhala:

L.

L. 100.

Declia(la): S
L. 103.
defetarii: 26, 41 - L. 104.
Degesim, -in: SS 7, 38, 50, 52,

L. 290.

L, 98.

dabbisu;

-i;

Boriili:

96

L. 107.
L. 109, 236.
duccariari; L, 109, 236.
duccliena: 96.
ducchiara: L, 109.
^,
,
,
duchena: SS 22, 32, 53, 56, 65

dduccara: L. 109,
dducchena; 96 - L. 108.

ddumma, ddumma,

duccara:

ddisaoru; L. 106.
ddsari; L, 106.
ddsaru: L, 106.
ddocchiara: 102 - L. 109.
dduana: 96 - L. 107.
ddubbu: L. 110.

L. 97.

45, 55,

duana;

duanaru;

L. 98.

L. 103
dala:

31

ddarbu; L. 102.
ddasciak: 224.
dderi, Dd-; L. 101.
ddicchiara; 102 - L. 109.
ddieri: 96 - L. 101.
Ddieru: L. IDI.
^
ddisa, dd-, ddisu; 44, 96

L. 92.

cuscuta:

Donnafugata: 166.
Donnasisa: L. 26.
dori: L. 105,

L. 102.

- L. 99.
L. 98.
Dayniruma: SS 37, 50 - 166.
ddala, ddcala, ddgara, ddaghila;
ddaiddalana; L. 150.

Dauta:

ddila:

L. 91.
L. 58.
-

ddammusaru: L. 100.
ddammusu, dd-: 96 -

L. 156.

cunzarra, -u; 133


cunzerru; L. 92.
cupata; L. 94.

cuties:

Darptatattis; S 58
darsina; L. 270.
daryesin: L. 101.
dasciala: 224.

Day(h)ala:

51.
SS 50, 56 - L. 155.
Culia; L. 155, 266.
cuDa: L. 156.

chynista;

423

INDICE DELLE FORME SICILIANE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

faraticum,

-o:

SS

4,

8,

26

L. 112,

.,.,

113,

240,
L. 119.
fatgium; S 39 - L. 112, 113,
farksu (pant.): 4,
fattase; L, 283.
farsata; L. 119.
.

farcziata:

darbum,

-u(s):

Darbum

Elucayli:

SS

8, 21, 69
L, 102.

L. 102,

Darbus elcadi: L, 13, 102.


Darbus Gibun, Ilgibun, Jubunu: L. 102.

^'

'

L. 265.

doccliiara;

Docbara

L. 109.
L. 109,

(la):

dohana: L. 107.
dohanare; S 74 - L. 107.
donna, D-: 166.

Fatsimerii (centrata):
fars(i)um; SS 26, 39,

159.
- L, 112. 113, 114.

65

farxum; SS 26, 39 - L, 114,


farzana, -ata: L, 119.

Galcula:

Fauhar: 228.
Fa(u)sumeli; 159.
favata, F-: 45 - L. 115.

galibare:

26 - L. 115.
Favatotta; L. 115.
Faximeri(em): 63 - 159.

favaria;

159.

Fajtumerii;

169, 228.
Fertitta: 56.
fehti;

22, 26, 52, 53, 30

fideni. F-:

(napoL):

L. 116

4.

L. 117.
36
36, 54, 30 - L. 117.
fisqui; 36 - L. 117.
fistuca, -ugra: 63, 66 - L. 118.
flazata: L. 119.
-

fischia:
fiskia:

Fondaco,

L.

-chelli;

120.

74 - L. 120.
52 - L. 120.

L. 48.

L. 48.
Gabriele; L. 125.
gaczana: L. 83.

gazzetta:

gaddemi, -imi: 128 - 255.


Gaggi, Gaggys; L. 141.
gaia: L. 225.
gaitu, Gito: L. 13, 145.

gebia:

L, 83,
gebbia, Gebbia, Gebbiarossa, Gebbiazza:
128,

66

galea:

36, 62 - L. 122.
L. 73, 124.

galcat al-murabat:

Galcha: L. 124.
252.

Calcia:

132.

L. 121

L, 117, 128,

12.

gemaa

(fons): 144, 166,


getmes (zucac): 191.

gerra;

19, 28,

28

gema; L,

L. 127.

249.
galbu:

e Integr.,

L, 145.

glatra;

34

(lu):

giummu;

giuppone: 91
L,

ghirba:

Guddi

ghiucchena: L, 108,

gudema: S
Gued: 45

Ghiummara: L, 147.

Gued

ghiuttena:

Guedetani,

L. 108.

Bualy;

L. 78.

80.

L. 87.

110,

L. 79.

harrubba, -eddta; L. 64.


Harrubia; L. 64.
Hars(i)a; 29 - L. 82.

hasem:

L. 84.

30 - L. 83 ^ Jtegr.
hasira: 29, 40 - L. 85,
haskia: L. 301
140.
- L.
hasserini: 40, 53, 70, 30

basena:

149,

hassili;

L. 85.

40 - L. 85.
Haxaluni; Integf. L. 52.
bava: L. 225.
Hayndictayn; L, 272, 257.
hazardum: 123 - L. 25,

hassira;

Haz:

44,

30

^^^

L. 134, 255.

227.
227.

-tara:

126.
L. 6.

hrbia, harb'iari, harbu:


harchia, hrci(a); 206,
Harera, -erius: L, 79,

L. 148, 293.
28, 128 - L, 147.

48, 50, 53,


-

lo.

(cai.);

hatb;

44.

(i);

228,

L. 76.

haniriu:

haramuxu; L.

Godeser: 45 - 227,
gonzarru; L. 92.
Gribel: 53, 65 - L. 125.
Griddi (i); 44.
guaddara, Guddara; 44.
guaddarusu: 44.
guaglara, guallara:

L. 102,

bandi critam; L. 136.


Handki Belchegi: L. 136.
*handikittain: L. 136.
Hanea, haneia: L. 76.
hangemia; 29 - L. 77.

hannaca. X-> bannaka:


Hannia: L. 76.

L, 150.

gittrgiulena:

handac il-mutalab: L. 136.


Handehelomeli; L. 136.

hareri;

L,

1.

L. 75.
hanaca: L. 78, 198.
Handacbilge: L. 136.
handac il-kemmun; L.

bamia

148.

L.

L.

-habit (Darbl-): 22, 36, 50, 70


Hagium: L 141,
haiatseneti, haiarzeneti; \^. 5o.

Hania;

43, 45, 227.

L. 83.
^
,^
helcasar: 123 - L. 67.
134.
hendulsin:
hendulcini,
50 - 166.
hiannaca; 110 - L. 78.

Heymberd;
Xirba:

L,

87.

145.

hama;

giucca; L. 238.
giuggiulena: L. 150.
giuleppu; L. 131.
Giumarra; L. 147.

giummara, G-, -aritu:


giummarra: L. 147.
Giummello: L. 148.

L.

Haiera: 55 - L, 72,
hai seitun; 50 - 166.
Hakbitilfacha; 36, 50, 62, 132
Halchia: 252,
Halcia: 30, 62 - 252.
halfa: 26, 4 - L. 135.
Halki; L. 73, 254.

gissara, -ararius: L. 85.


gissaria: 7, 8 - L. 85.
gissarius; L. 85,
gitida: 22 - L. 130.
giubba: 28 - L. 149.

guaddemi: 255.

4,
L, 85,

Gibil-

318.

Habel edarge: 62, 63 - L. 265.


Habes (flumen): 50 - 227.

Gibli, Gibliscemi; 4.
gibsa: 7, 38, 30 - L. 129.
Gibun (darbus): 28, 54, 70 - L 102.
gidida: 22, 28, 52, 30 - L. 130.
gidita; 22 - L. 130.
Gilebi, Gileppi; L. 132.
gleppu: 28, 56 - L. 131.

Giumbu

28

habba, habbuzza:

Giarre, Giarretta: L. 145.


gibbedda: L. 132.
Gibbiazza, gibbiuni: L. 128.
Gibellina, Gibilicanna, Gibilmanna,
mesi, Gibilrossa; 4 - L. 58.
gibisa, G-: 28, 63 - L. 129.

101

Guid(d)a: 22, 23, 44, 45, 53,


227.
guidema: 50 - L. 134, 255.
GuiUa: 23, 44 - 227,
Guziret Ezzobugi: 132 - 318.
gyarra:

L. 145, 259.

Ghausa: 252,
ghiddemi: 128.
ghissara:

L. 5a.

Giarra (via della): 228?z.


GiarraSa, -affedda; L. 126.

gisira:

Gazzana, -anaru: L. 83.

gaizzana,

gabellotus;

27

71 - L. 127.
gaytus; 36 - L. 13, 127.
gazana: 30 - L, 83.

L, 48.

gabella, G-, -ellazza:

galanga;

L. 63.

gaycia, -tia:

gabbeDa: L. 48.

gaitus:

82.

L. 63, 126.
L. 63, 126.
Garraffu, -eddu: L. 126.
garruba: 30 - L. 64,
garuddu: 44, 119.
gasena, G-: L, 83 e Integr,
gasseria; 29, 55 - L, 85.
gassida: L. 85,
gassina, -inani: L. 85.
gassira, -irario (de): L. 85.
gastina; L. 83.
gastria: 20'- L. 85.
(G)ausa: 252.

L. 1.

gab{b)illota:

L.

L, 79,

garraffu:

L. 47.

gabbasisi:

GarciuUa:

L. 147.
Giamplieri, Giancani, Giancavallo;
giannettu; 33 - L. 144,
Giannicattini: L, 136.
Giannioscura, Giatdinello: L, 58,

Gilippi: L. 132.
^
^,^
gmeb(b)a: 28, 33, 52, 53, 30 - L. 132.
132.
Gillepi:
L.
GiUebi,
ginecta, -u: 47 - L, 144.
giponum: 91 - L. 149.
gippones; L. 149.
gppuni; 91 - L. 149.
gipsaria: L. 85.
girmes (sucac): 191.
,
^,,
gisia, G-: 28, 46, 47, 68 - L. 133,

gartaffa, Gar(r)affa;

298.

gabanu:

27, 53, 65 - L. 125.


ant.): L. 125.

HO,

gattaba:

funnacaru: L. 120.
fmnacu; L. 120.
filtra:

(it.

Garkha: L. 124.

Garbeli{s):

garbello

garera:

L. 119,
Frescha, foschia
L. 117.
fucuruna: 51.
fundacagum: L. 120.
fundacarius: 71 - L. 120.
fundacus: 52 - L, 120.
fundakatu: L. 120.
fandicus;

L. 123.
galibbi, galibbari: L. 123.
gaUb(b)u: 33, 36, 30 - L. 123.
Galice, -ci, -ciotto: L. 74.
galigg(h)i: 128 - L. 74.
galinci: 128 - L. 74.
Galka: 27 - L. 90, 124, 286, 227, 252,
253.
Galkia: L. 124.
GaUcirani: 253.
gammUlottu; L, 55,
Gangemi: L. 77.
Ganzarla: 47 - L. 138.
Ganzirri: L. 138.

Garcitella,

frazzatariu;

fundicate;

74

L. 125.
L. 122.
garbu: L. 122.
grbula: L. 125.
garca: L. 124.
Garcia: L. 82, 206.

L, 119.

L. 121, 249.

L. 124.

garbiiijari;

33, 132 - L. 119.


frsci(n)u; L. 114.
frastuca: L. 118.
fraxium; 65 - L. 113.

33

Galga:

garbiddata:

frasata:

fraz(z)ata;

galencia, -engia:

garbiari:

fons caballi; L. 58.


Formaggi (Rua); L. 102.
foslda: 54 - L. 117.

L. 108.
giambiloctu: L. 55.
Giaminaricarum (mons):

L. 74.

galdi:

425

FORME SICILIANE

ghjittena;

L. 124.

Fascemarla; 159.
fassata; L. 119.
fastuca, -Cam, -cata, -chera, -chinu; L. 118.
Fastuche, -chera, -chiera, -chitu: L. 118.

filusi

INDICE DELLE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

424

427

SICILIANE
INDICE DELLE FORME

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

426

maliazenum; 30
mahumeria; S

L. 27.
Lazzarola; L. 24.
Lercara Friddi: 71.

45,

S 45.

hyrba:

S 30

123

L. Ili,

jarra;

^^i

L. 142.

L. 87.

128.
iannetta: L. 144.
iai-ra: 28 - L. 145.

iambara:

iaitecta, iariotta:

71

L. 145.

Iddalac (sucac); 36 - 191.


Ideismi; 70 - L. 103.
Ilgibun (darbus): L. 102.
imbatdatus: 8, 74 - L. 32.
incabelkre; 8, 74 - L. 48.
(i)ncaddusaM: L. 69.
incamulari: L. 57.

L. 69.
(i)incilLppati; L. 131.
iticiuccatu: L. 238.
ingabellatu: L. 48.
()ncatusari;

ingalanga;
injarratu;
insala;

L. 121.
74 - L. 145,

L. 85.

(i)iitabbutari:

intarsiare:
intayarisi;

L. 254.

L. 307.
L, 272.

L. 85.
"ioraaria; 28.

inzala;

60 - L. 231,
L. 105.
iserhus; 36, 47, 52 - L. 229.
issata: L. 85.
ittena; L. 108.
iubaU: 19, 28, 52, 30 - L. 146.
iubati; 20 - L. 146.
iucca: 39 - L. 238.

iscarlatu:
isdirri;

28-1.

jarrecta:
,

47

jannectus;

jan.(n)ecta, -etta;

227.
hugera: L. 142.
hugita: 28, 29, 63, 30
hugta: L. 142.
huUa; 8 - L. 143.

huzen;

L. 136.

Jandigaglano;

123 - L. 279.
hudita: S 20 - L 279.
Huedmartan, -an; 34,
hucuda;

L, 144.

L. 144.
145.

71k.

libanum; 33 128
160,
libbanu; L.

Letcari:

145, 260.

L.

jariana, (ia)ifana: L. 83.


jfbbisu, jft)busu: L. 129.

56 - L. 149.
jissata; L. 85.
jittena; L. 108.
Jubunu (darbus); 28, 54

Ubichi;

lodderi:

Losera;

Lusia

raacadaru:

32
kyummia; L.

L. 52,

L. 150.
ixiruppare, -ator: L. 251.
izzana; L. 83.

laliama:

iurijulena:

laBanna

Jalca:

252n.

L. 221.

jalma; L. 12,

(cai.);

43, 67, 70
161??.

lat(t)uni;

Lausetum;

jammiUoctus;

L. 55.

47

166

U&

S 47, 61, 63,

'>

^'

29, 34

mahadinum:
-

L. 159,

47, 59 - L. 16.
Layhabica; 39 - L. 221.

270.

t 47

34, 63, 74 30
- L. 166,

mahaggiru:

L. 72.

mahasenum;

Mahassar:

30

277.

J^-

173.

J_'^' ,

39

^.73

L.

--Ma^-f;u
L^i74

288.

L. 1/4.
240.
Fataggio;
Mare
i^jn.
marfaraggiu; L. Wi,
L.

marfaragium;

L,

Matgicanali:

U/.
!"

L, i/J,_
175
175, 240.
Margiferai: L. 42,
i-uMargimiUusi; L. 4^,
L. l'^.
Mrcio, Mai-giomorone;
u L, 175.
matgiar -igmi, -u
- l;. in.
69
28,

matgiv-im:

Margidirami:
Marlifaraci,,

ZU

^^^^'

(flumeri);

227.

CZii-Maiardinum:
272'

matsapanum:
marticu:

L.

33.

SS

38, 43

L.

,-,r
i/ot

17-5

- L, 175.
maryu: 28 34
(it.):
y'*'..,,
marzapane

^^^

* 5oVi7
rrr
maschazenum: 126
masera;

w/
ioo.

L. 168.

h,

L.

277.

masibum;
mataracium:

iacdum.
matarazarius;

21, 34, 38,


4, 7, 8,

179, 184.

2,7..

It."-

,
>A
34,

^q
^

4^

-acu, -aza, -azu;

-asaim
L. lo4.

Srir^s'-T'"^.
L. 166.

marcatu(s); !> 2^
Matchalt: L, 174.
mtchitu, matcutu;

Matran

An.

r&i':

VV3

marifarggiu;
marifaraticu; L, llfi'

Magazzeno,
mggiu; L. 175.

L. 19.
L. 21.

lattarini:

L. 55.

30

l^;/-^-'L, 16.

larnli (bov.): L. 21,


Latargia; L. 265.

L. 55.

47

magalugius;

71.
L. 12.
lambicum; 67 - L. 158,
lammicati, lammicu: L. 158.

jamelloctus;

165.

63, M, i^n
magasen(um): 47 - L. ie&.
166.
magazeni, -nu: 30 - L.
magazeny; L. 166.
mazzi. L.
-ino, mazzo,

L. 6.

Lalcara:

jambiEoctu;

Marcato

magadaru; L. 164.
Magaggiaro: L. 72.

27.

(cai.);

Laranghi

39

mafis:

barascia, -ium;
3maras(s)ium: 39
inaraxa,.-xus -xium;
Marcatajo; L. 174.

L. 302.
mafatachium: L. 112,
rnafaradda; L. 303.
mafarggiu; L' l^,,
{
li-i.
L. \\2
mafatagium; 4, 8, 26 3U3.
L.
-atedda;
mafarata,

L. 72.
L. 159.

(la)nzara (cai.);

Jabica:

L. 162, 163.

macta:

91.

L. 3.

Lacumuca:

/'^i.,

L. 164.

machazenum:

L. 6,

lactarini;

J--

166.

kyachla;

iuppectum; 71 - L. 149.
iutgulena; 28 - L. 150.
iuriulena: SS 28, 33 - L. 150.

L, 16.

machazen(i);

L. 171

71
71

maramm(i)ari: L. 1 ZiMarano: L. I/^'t --,,


172,
maranus: 34 - L.
Marascia, -p: ^^%'-''
,0

4.

2, 34

machassenum:

Integr.

macalubba, -u; 93 -L.


^<"macaluggiu, -uscio: L;macalupa: 93 - 1-. l^-'
macca; L. 302.
macbabus; L. 168- ^ ,. /i sn
IM.
30 - TL. 164
machadat(i)u-; 25, 34, 63,
tnachalegius: L. 167.
Machaluba; S63,30-L;165.
167.
- L.
machalugius: 28, 29, 69
machalus: L. 168.
Machamatus (ant. pugl):

kituba: 79.

Lachagita;

('a):

171,
maram(m)a: 30 -L.
maiammeri: _L. i/i.

lumia; 33, 55
lumiuni; L, 162.
lutderi; L. 101.

^^^
L. 151.

Karsa; L. 82.
Kassari (mons); L. 67.
Kaynseitime, -*tune: 50 - 166.
Kaz; L. 83.
killa; L. 143.
kinisia; 32 - L. 86, 210.
Kiralkadium; L. 237.
kisitia: 29 - L. 85.

lacca:

L. 171.
maragmerius, marameiius;

L. 16.

Lumarge;

lacanna;

maracxi:
maragroa:

101.

L.

Loddiem; L. 101.
lomia; L. 163.
Iosa; L. 16.

^
-

106,206.

:-i(i.?M4-L.

tosi (pant.):

36, 50 - L. 51.
kadiati; 22, 36, 74, 30
Kaggia; L. 72.
Kagg; L. 141.
kahalu-; 32 - L. 52.
Kalabusamara: 167.
Kalcia: 252.
Kalkas; L. 124.
Kalk(h)i: 254,
252.
Kalsa; 30
Kania; L. 76.
karb; L. 87.
Karienum: 210.

163.

162

L. 161.

L, 102.

tumatria; L. 147.
jummui 28, 34, 69 - L. 148, 293.
juppa, J-; 28 - L. 149.
jupuni: 71, 91 - L. 149.
jurgulena, jurjurena: L. 150.
juttena; 65 - L. 108.

Icaa;

malfaragium: L.- ^^^'


mammuni: L. 10.
Mamone: L. 180.
manca; M-; L. 30,183.
L. i/o.
manzapanettum; 71 113" - L. 173.

188.

128

limpici, -ciata:

273.

maiutus,
maizi; L. 166malas(nu): L, 166.
mala:^zeni: L. lo-

iz-n
L. 160.

L. 161 e Integr.

L. 161.
Umbidi (bov.); L 161,
limoiv; 33, 69

jippuni:

^4.
Maidda (Lenza 'a):
Maimone. M-: L. isu.
Ju
-o; 73, tn,

t
-

libici:

iuMena;

33, 53 - L. 150.
iumata: 28, 34, 37 - L. 147.
iummaria; L. 147.
iummam; 28, 34, 37, 30 - L. 147.
lummariis (de); L, 147.
iuppa, I-: 21, 28, 71 - L. 149.

128

33,

L. l^^.

"

^};\}f^^^^-

lazoltTin;

43, 55, 70,

^^ 178.
^^ .
,

L. 184.

30

L.

428
mtraho

L. 191.
Mongibello: 4.
Monsliar: Integr. L. 197.
morabitus, M-; 7, 56 - L. 124, 192.
Moiabito: L. 192.
Mosclietta, -itta: L, 189,
moscita: L, 189,
moyia; L. 257, 299.
mucassam (sucac el-): 191.
Mucco; 284.
muchabi: L. 168.
IMucham (lu); L. 197.
mu5aiTa(va) (bov.): L. 194.
muddisa; L. 186.
mudebeg: 3, 28, 52, 65, 69, 30 - L, 193,
mudegeb: 65 - L, 193,
mum(m)ia: L, 195.
raundello: L. 191.
mundellus: 56, 64, 71 - L. 191.
raondia:

184.

L.

(bov.);

Matrayni: 29, 70
mula: 34k.

L. 179.

matnma L. 169.
nQax(h)adaru; L. 164.
''maxhazenum; 126.
maymuni; 58 - L, 180.
maynara; 52 - L. 187.
mayuca, -ce; 20 - L. 170.
mayutus: L. 170.
tnazamurru; 33.
Mzata; 277.
mazarati:

40, 74
mazzata; L. 177.
'mbardari; L. 32.

mechimaa:

L. 177.

304.

L.

melingana: 21, 22, 28 - L. 182.


Menaha: 36, 50 - L. 183.
menaka; 30 - L. 183.

Mentina: L. 188.
Merante; L. 18.
Merches (sucalic);
fflesckinamenti;

meskinu:

mundiUus: L. 191.
mundiu: L. 191.
30, 47

75

MungibeUosii:

191.

munneddu;

L. 190.

Mesciuta:
Messida: L. 189.
Micco: 284.

micimaci
midisia:

65

52

21, 38,

182.

millisius;

33, 69, 73, 30


Minacha, Minga; L. 183.
minara: 52 - L. 187.

L. 186.

L. 188.

Minzamm;

Un

Mito (De

18.

Lo):

L.

mischinu: L, 190,
miscliita, M-: 4,
misclcita:

283.

misemla:

L, 196.

mishuita:
misida;

L. 18,

18

L. 12, 86, 189.

189.

L,

misicini;

8,

4, 8, 22, 38, 52, 65,

22

68

L. 189.

189.
73, 75

L. 190.

189.

Missar:

L, 197,
38 - L. 189,
Mittinum: 35, 54, 64

Mocati:

L. 42.

e Integr.

L.

L,

52

313,

15,

70
.

L, 188,

L, 187,

Mondello: L, 191, 272,


mondellus; 56 - L. 191.

34

OddogriUo; 227.
Oddomarrano: 45

Naclii

36

109,

L, 198,

L, 183.
244b.
nadarate: 74 - L. 199.
nadararu: 71 - L. 199.
nadaria: 71, 126 - L. 84, 199.
nadar(i)us: 35, 48 - L. 199.
(i):

SSs:^%40,52,63,69-L.210.
ragazzo: L. 210.
rahaba: 37, 63, 65 - L. 211.
rahadin(a): 31, 30 - L. 212.
ralialmud: L. 191,
Raisaliba: L, 213,
,,
213.
Raiscanzir: 54, 55 - L, 138,
Raischelbi: L. 213.

mi

....

R-: L. 213.
Raisidebbi, Raisigelbi, Raisivito:
Ralsuctani; 219.
RattiUia; 166.
Rasichelbi; L. 213.
Rasicudia: L. 154.
Rasidebbi: L. 213.
Rasuptanum: 219.
Rayasuttani; 43 - 219.
raisi,

tayhabo: 291.
rays: L. 213.

-s

oi ^
L. 213.

tio

--n.

213.
37, 38 - L. 70, 138,
regracia; 71 - L, 210,
210.
regracius: 52, 63, 71 - L.
Resalibera: L. 213, 226.

227.

OdegriUo, -us: 227.


Odesuer, Odesver: 45 - 227.
Odogrilli, OdoriUu: 227.
Odosuer: 227.
Odotaini 43, 45 - 227.
Oedezebuchi: 227, 318.
Ottomurrano: 227.
ottuni;

L. 23.

perciasciat(t)a;

L. 283.

Phachaet: 26, 30
Phax Emeri: 159.
22,

26

228.

L. 116.

259.

219,
208,
richamatus: L. 208.
riczargaru: L. 215.
214.
riddena, -ina: 30, 94 - L.
214.
ridena: 22, 52, 30 -L.
L. 215.
ris(i)algaru: 27, 63, 67 ris(i)argaru: ^^ ' '^' ^15,
risicari: 74 - L, 216,
risicum; 63 - L. 216.
ris(i)ma: 63 - L^ 217.
ritena: 94 - L. 214,
,
,
romanum: 34, 33, 56 - L. 218.
219,
L.
63
rotulum:

Resuttana,

-o:

riccamari:

L.

rrabba:

L, 211.

rrabbatisi, rrabbatu:

L. i^i.

L. 209.
ttisicu; L. 216.
rruddena; L. 214.
rubata: 71 - L. 220
rubum, -us; 21 - L. 220.
ruga (cai); L- 220.
Rumana, -neddu; L, liv>.
rrafiu, Rr-:

236,

Oddonis Sueni (flumen): 227.

pitarra:

naca: L, 30,
nccara: L, 109, 198.
Naccarato: L. 198.
naccarella: 71 - L. 198.

nachle;

L, 18,

L. 206.

phidemum:

L. 189.

nccaru:

rachamatus; L. 208.
taddena: L. 214.

raysius:

2S2.
muscliita; L. 189.
Muscliitta; L. 189.
musciatu: L, 197, 310,
musinnj: 73, 30 - L, 196.
musldta: L. 189.
Musldtta: L. 189.
mussa; L. 237.
mussatum, U.-: 39 - L. 197.
Musta: 43, 54 - L. 237.
mustica; 108.
musticella: 108.
mutana; L. 46,
Muto: 94 - L, 191, 284,
Muxaro (S, Angelo), -arello: L. 197.
muxaru(m): 39, 54 - L, 197 e Integr.

naccliari:

50, 52

Mogavero:
Momolina:
monai-a:

192.

naccari, N-; 36, 66 - L.


naccariari: L, 109, 236,

tnissida;

mmuigiu:

L. 48.
Nicaredda ('a): 244.
Niculedda ('a, Santa): 244.
nifeya: 35, 58 - L. 205.
Nisso, Nixo; 166.
nnccari: _L. 198.
nnaccariari: L. 109.
noar(i)a: L. 206, 295.
nohat(i)a, N-; L. 206.
(i):

- L. 206.
L. 206.
nsalibbatu: L. 226.
'ntarcari: L. 264.
Nuagra: L. 206.
nuara, -araru: L, 206.
Nuc(h)aria, Nugaria: L. 206.
Nuvara, -aredda; L. 206.

L. 196.

misita, M-:
miskida: L.
Kiiskinu:
miskita; L,

NgaUebi

raccamari: L. 208,
raccam(i)atus: SS 36, 74 - L, 2Uii,
Racca Suldan: 43 - 219,
rachaba: 63 - L. 211.
rachadina: 31, 30 - L. 212.
Rachalsuctanum; 43 - 219.

Raffo, Rafforusso: L, 209.


tafEu(m): 26, 37 - L. 101, 209.
rafu: L. 209.

tnusclieta:

Minsiarii (castellum); L. 197,


Mintena, Mintina: 35, 41, 54, 64
mintina: L. 188.
L. 197.
tniragla, Miragl(i)a;

202.
L, 21,
L. 21,

Novara:

197.
musatu; L. 197.
musceddi: 44.

L. 178.

milinciana, Mlingiana; L,
miliniana; 28 - L. 182.

(cai):

naranginus (salent, ant,):


Naucatia: L, 206,
Nuta: L, 206,
nau(f)ragium: L, 112,
nayppi: L, 203,
'ndammusari: L, 100.

nria:

mutrum; L. 92
]V[usar(r)a;

L. 189.

miesivum:

L. 185.

4.

(patit.);

Narancium, Naranzato

191.

L.

L. 199.

(lu):

nadir: 48 - L. 200.
nakari: 36 - L. 198.
nanfia; 64 - L. 201.
naquey: 35, 58, 30

Nora:

murb(b)itu; L.
murra: L. 92.

michichala: 34, 39, 50, 30

Nadaru

L. 42.

munniu; L. 191.
Muntu-riddu: 44.

190.
L. 189.

L.

429

INDICE DELLE FORME SICILIANE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

198,

Rbato: L. 207.
rabba: 63 - L. 211.
rabbaca; 65 - L. 211.
rabbacotu; L. 211.
rabbato, -teddu, -teUo: L. 207.
rab(b)atus: 21, 25, 37 - L. 207.
rabbica: 123 - L. 211.
RabbcW: L. 211.
rabbicum: L. 211, 291.
rabica: L. 211.
rabiotu: 71 - L. 211.

ra!~:'?
sab(b)aca;

39

21, 50. 122

L. 221.

L. 220.

431

INDICE DELLE FORME SICILIANE

430

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

Sabbugia:
sabr(i)a:

sciaddu:

40, 30

Sabucha: 28

SS 44, 4, 119.
Scialanga: Integr. L. 121.
scial(l)abba: L. 251.

L, 222.

318.

Sabuca: 318.
Sabugi(a), -um: 47 - 318.
Saca; L. 282.
Sacca: 39 - L, 282.
saccaria: 71 - L. 223.
saccaiius: 36, 71 - L. 223, 191n.
saccaru(s); L, 223.
saccatu-; L. 223.
sachar (csuchac); 191.
SaflEarano: L. 290.
sagatum: S 36, 38, 43 - L. 224,
sagrila (salent.): 128 - L. 225, 293
sia: L. 225.
Saia, Saione; L. 225.
saia: 36, 38, 46 - L. 225, 293.
Saja, -azza: L. 225.
*sajia; 293.
sajola: 71 - L. 225.
sajuni: L. 225.
salib-: 40, 30 - L. 226, 288.
salib(b)a: L. 226.
Salibra: L. 226.
sallachi: 44, 56, - L. 227.
sambatarius: L. 293.

Sambataro, Samm-:
*sangia: 293.
Sangirotta: 29
sannacca; L. 78.

L, 293.
L. 72.

L. 228.
sansari(us): 34, 71 - L. 228,
sarcus: 36, 47, 52, 73, 30 - L. 229,
sarta: L. 284.
sarrera: SS 39, 71, 73 - L. 284.

sansatia;

20 - L. 229.
sbtgiu: 61.
scaccatu: Integr. L. 230.
scacchi, -atu: L. 230.
scacki, scackeii: SS 4, 31, 39, 63 - L. 230.
scannacca: 126 - L. 78.
scarlata, Se-: L. 231.
scatlata, -at(t)um; SS 36, 54, 60, 62, 73
sartus;

L. 231.
scarietum:

sciannacca:

L.

L. 283.
sciarabba: 91

78.

L. 251.

283.

sciarata:

L.

sciarera:

L. 79.
Sciarotta, -aruni:

Sciaritella,

Sciatta, -i(a), -o:


Sciatta, -arrino:

Scibene:

44

sciott:

4.

scitba:

L. 87.

sciroccu:

L. 87.
L. 287.
L. 251.

sciroppi!

Seralcadi,

Scerrino: L. 284.
schalc(h)um: SS 31, 39, 63
schannacca: 126n - L, 78.
Scharri: 312.
schibbeci; 34.
sciabbachiari: L. 221,
Sciabbarrasi: L. 70.
scib(b)ica, Se-: L. 221.
Sciabeca: L. 221,
sciaca: 311,

-alhadius,

sciacca,

Sciacchi:

S 39
-ari,

-alkadi:

L, 282.

-azza:

L, 282.

L. 282,

L. 230,

sfinciuni:

SS 28, 38, 60, 62, 30


sfingiarius: SS 28, 71 - L, 236,
sfingiaro: L, 236.
*sfiniarius: S 28 - L. 236.
Sgarlata; L. 231.
sgarlatu: L. 231.
sguaddararisi:

L.

L, 236,

L. 236.

Sibeni:

SS 36, 39, 30
281.

L. 237

L. 237
L. 238, 282.

SS 16, 39

248.

39,

71

30
-

35

L. 261.

L. luu.

(cai.):

L.

263.

tanna: L. 262.
v
o/o
^'^>taraggiatote: S 47 - i^269.
tatasiatus; L,
ratea:

L. 264.
L. 274.

tarcas(s)u:

264,
29, 30 - L. 184.
L, 24,
tarcianatus: L, 270.
268,
tarenata: S 71 - L>
tarenus: 31 - L- 268.
264.
targa; 29 - L,
62 - L. 265.
targia: S 22, 28
L.

Trgia, -etta, -itedda:


^f- 266, 278,
- L.
targima: SS 28, 41. 30
tari: L, 268, 303.

tarcha:
tarchi:

52 - L. 273.
S
- L. 257, 267.
SS 43, 73, 30, 79
tarinus: L. 268.
tarragiaturi: L. 269.
L. 269.
tattas.:
- L. 269.
tattasiator: S 47, 30
269.
SS 43, 74, 30 - L.

tarila:

L. 250.
281.
sylk: L. 306.
Syralchadi: L. 237.
sytopus: 91 - L. 251.

syrupus: L. 251.
sytir: SS 38, 63, 69, 30

L. 269.

-ellu:

tarida:

L. 250.

L. 250.

Sybeni:

44.

-alkadi:

tanginu:

L. 249.
surraca: L, 305.
surruni: L. 243.
S

tamaziatus:

L. 263.
262
randa: 34, 48 - L.
L. 5a.
taneus, taney: 20 - L, 263.
tangile: SS 28 37, 54

surra:

o/n
L. 260,
t

tancinu:

L.

33

L. 260.

taliata:

tammusiellu

Surtia:

SS 39, 52 - L. 221.
shera, -rum: SS 39, 61, 63, 30
Sherabuali; S 39 - L. 237.
shucca:

srciru:

tambutu (cai.): 128.


tammurn, -inu: L. 261.
tammusu: L. 100.

191.
suchatu: Integr. L. 248.
suddacca; L. 227.
suhs; SS 38, 69 - L. 159, 245.
sulfa: S 26, 30 - L. 246.
sullacca: L, 227.
sum(ni)accu: S 34 - L. 247.
suptazimbilerius: SS 71, 72 - L. 24/.
Integr,
suquaru: SS 66, 69, 30 - L- 248 e

surta, S-:
surterius:

sliabica:

Slieralcady,

13,

74

taHari, talayarisi:

tambutu,

suchac batchuc:

36

L. 259.
latri: L. 259.
tahariari: S 31 - L, 256.
taiariatu; L. 256.
tiu^ taju: L. 272.
talai; L. 260.
tafita:

L. 298.
111 - L. 248.

sucalorus:
succari, succhiatu:

L. 259.

Taffuro:

292.
ssaluca: L. 221.
sscerra: L. 284.
ssciara: L. 283.
stafaria; L. 259.
sucac: S 47 - 191.
Sucac girmes, yrmes: 191.
Sucac Iddalac: 191.
sucahc Merches: 191.
sucak buliabbe: 191.
sucakilkesi: 191.

strchiatu,

sfingia:
-

- L. 257, 267,
L, 256 257, 224.
58 - L, 259,
tafaria, -iu: SS 26, 43, 46, 57,
Tfaro; L, 259.
tafiaria: 26 - L, 259.

taciarari:

ssabica;

SS 32, 71

SS 31, 43, 73, 79

tacliura:

2U1.
snaccati, *snaccarari: L. 78, 198,
spinaces, -aclie, -acia: L. 244.
splncia, splngia: L, 236,

L. 87, 211
Sciurba: L. 89.
sciurta; L. 250.
Sciurtinu: 297.
sdamusari: L. 100.
sdiddacca: L. 227.
sebsten: SS 19, 35, 53 - L. 232
semita: L. 233.
sena: L. 234.
Sena: L. 235.
senea: L. 235.
senearius: S 71 - L. 235.
senia: S 46 - L. 206, 235, 295.
seniare: S 74 - L. 235.
seniatu: L. 235.
sensaiia, -atius: L. 228.
senzali, -alia: L. 228.
seta: S 39 - L, 237.
Serabuali: Integr. L. 237.
sera buhali: L. 237.

258

L. 258.
L. 256, 224.

tachatiatu:

47 - L. 26.
smarammari: L. 171.

seirpi:

38

tac(c)ia:

Sisa:

S 28 - L. 236,
sfincia, sfinciaru, sfncidu,

Scetra,

L. 52.

Scitbia, -ini:

sfmarius:

Sciacca:

Integr.

38

tas(Q)a:

L, 227.

-ilca:

L. 242.
simbile: SS 35, 71
sinbiU: S 47 - L. 242.
sinnacca; L. 227.
Siracandium: L. 237.
sireuni: L. 243.
Siriarchadi: L. 237.
sirruni: SS 56, 71 - L. 243.
siruppu: 91 - L. 251.

L. 281.
L. 287.
Sciolta: L. 250.
Sciottino: 134 - L. 250, 297

S
sciloccu:

L. 239.

Scicliilone, Scicolone:
scieri:

S 65 - L. 241.
sihia: SS 32, 38 - L. 240.
sildfa: SS 52, 65 - L. 142, 241.

sica,

281.

Scerba:

L. 87.
L, 284.

siddacca:

L. 283, 312.
L. 284.

231,
L. 231.
Sceralcady: L. 237.

L.

scattatinu:

L, 283.

L. 284.

sciarra, -atteri, -arriarisi:

308.
L. 253, 272.
tabbiarisi: L, 253.
tabbutu(m): L. 254.
- L. 253 e Integr.
tabia: SS 43, 46
Tabutazzu: L. 254.
tabutum, -us: S 41 - L. 254.
tacania: S 63, 30 - L. 255.
tacanta: 20 - L. 255.
'tabarca:

labbia:

sicha:

sciata:

237,
serj: L. 237.
setronus; L. 243.
seyd: 169.

scerra:

L. 248.
L. 240.
38
sicHsa: S 20 - L. 241.
sichoctu; L. 240.
sichoria: S 71 - L. 239.
schotu: S 71 - L. 240.
sichus: SS 18, 30, 39, 58
sicla; S 32 - L. 240.
siclarius: S 71 - L. 240.
scchiaru;

318.

tattasiatus:

tatsanatus;
^
-

,,^^

L. 252.

tatsena,
tarsia:

40

-sina:

L, 270.

L, 270,

L, 307,

tarsianatus, -sionatus:

L,

M^.

432

433

SICILIANE
I^ICE DELLE FORME

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

Gammato, iammat,
tarzan:

L. 270.

tavarea;

87

taxai'iati,

tayam:

L. 275.

-atu:

46,

usen;

31

30

usfatu:

L. 256.
L. 271.

31, 74

tayatiari, -atu:

L. 256.

tayu; 7 - L. 272 e Integr.


tayuta: 31 - L. 257.
ta2(z)a: 38 - L. 258.
TeUaro: 227.
terida, -ita; 22, 52 - L. 273.
Tettasi: L. 269.
thafaria: 43 - L. 259.
tharcassius; 39, 41, 52, 69 - L. 274.
thuminata, -atus: 71 - L. 276.
thuminus: 63 - L. 276.
thumminata, thumminu: L. 276.
ticchiara:
102 - L. 109.
ticchiena; L. 108.

Tiddam

227b.
L. 270.

('u):

tirczana:

tirzan, T-, tirzanali;

L. 270.

- L. 106.
22, 56 - L. 108.
trabacc(h)ai 63, 66, 22 - L. 275 e Integr.,
308,
Trabacchi: L. 275.
trabbacca: L. 275.
Trikhnakhale: 244m.
tuccena: L. 108.
tucchena: 96 - L. ICS.

tisu;

94re

tochena:

L. 108.
L. 108.
Tumarrano: L. 172, 227.
tumenus: L. 276.
tumitius: 34, 42, 63 - L. 276.
tumminata; L. 276.
tumminiari, tmminu: L. 276.
tumrainus: 34, 42 - L. 276.
tunj: 20 - L. 58.
turbica: 20 - L. 277.
turbiti 24, 41, 52 - L. 277.
*turbita: 8, 19, 22, 24 - L. 277.
turbittu: L. 277.
turbu: L. 110.
turchiena: L. 108,
turc(h)imannus; 28 - L. 278.
turgimannus; 28, 41, 56, 78 - L. 266,
278.
tutpu; 94.
tucchieria:

tuchiena:

227.
S 45, 65, 30
udica: 65 - L. 279.
uadi:

ucuda:

udicbillatus;

74

L. 279.
- 227.
Uedabes: 45, 50
ulizeseyr; S 45.
rfaru: L. 280.
uscn: L. 281.

L. 279.

L. 279.

udita:

lied-;

sciuru:

usciere:

L, 281.

L.

227.

280.

26, 50, 56

L. 280.
L. 281.
uxeri de mussa: 61 - L. 237.
uxerium: 39, 53, 60 - L. 197, 281, 301.
uzen: 45.

39

L. 29.
varcocu; L, 33.
varda, -edda; 92 - L. 32.
vardaru: L. 32.
vatvacani, -nu: 92 - L. 31.
vastunaca; L. 36.

L. 30, 263.
vattnu; 43, 92
Vazzana; 45.
vattali:

L. 30, 263.

72 - L. 18.
Vicu-riddu: 44.
Villa: 23 - 227,
Vitiddaru ('u): 227.
vurnia; L. 43.
vutana: 21 - L. 46.
vuttevgghia (it. merid.): 51.

vicemiragla:

xabaca:

32, 52

xabica;

39

- L, 221.
L. 221.
Xac{c)a: 36, 39 - L, 282.
Xaggi; L. 141.
xaja: L. 225.
xakkaii: 36, 74, 30 - L. 238, 282,
Xangirotta; 29 - L. 72.
xannaca: 30 - L. 78.
xara, X-: 30 - L. 283.
Xarmuxu: Integr. L. 80.
xarra (= xara): L. 283.
xarra: 37, 39, 73, 30 - L. 284.
Xarra, -ia; 312.
xattabba: 43, 30 - L. 285.
xera: 39 - L. 237.
xeri; S 60 - L. 281.
Xerrino (de); L. 284.
xhaccari: L. 282.
Xhalcia: 30 - 252.

xhannaca:
xhareri
xhareri:

(=

Xim-tia:

L. 250.

Xixa: L. 26.
*xurri; 8 - L. 226, 288
xurta, -erius; 39 - L. 250.

30

126

L. 78.
L. 79.

chareri);

L. 281.
-

L. 85.

L. 87.
63 - L. 90, 151, 286, 288.
xillerii
L.- 309.
xiloccu: 57 - L. 287.
xirata: S 71, 74 - L. 281.
xirba: 30 - L. 87.
Xirbi (S. Caterina): L. 87.
xirium: S 53 - L. 281.

71

zappeddu:

L. 295.

1-.

L. 295.

^yj'

47, 63 - L. 25.
zarbu: L- lOf.
,
t^ci
/-^Jtarchiati, zarchizza: L.
zara:

70.
21, 29, 37, 67 - L.
Yachayuni; Integr. L. 52.
yanackecta; 30, 71 - L. 78.
yasiria: 29 - L. 85.
Yhabica: L. 221.
Yhalcia: 252.
Yhalici: S 30 - L. 74.
Yhancetia; 47 - L. 138.
Yhannicattini: L. 136.
Yharafiura: 27 - L. 126.

Ybasena;

zappata;

L. 293, 317.

-tiari:

Zammuto: 315.
zappa: 21 40. 30

L. 83.

Yhibinis (arx): 281.


yiduba; 79.
yilca; L. 286.
yilta;
20 - L. 286.
ylkes (zuccac); 191,
yrmes (sucac): 191.

zatcu: L, 229.
zatgara, -u; L, --:>zasa, zazza: 51,
Zebbug(i)a: 47 - 318.

zebugi (fons): 318,


zcchia; L. 240.
zedoanin: L. 296.

._

._

19, 45, 47

zedoari(a, -u):

r
-

-q--

L, 296,

L. 235.
71 -. L. 242.
24U.
zcca, ziccam, ziccheri:
zimarra: L. 292.
- L, 242.
zimbili, -larius: 47, 71
242.
L.
fimbiri;
zimmilaru: L. 242.
zimmile: L. 242.
L. l'Mzimmiliddaru, zitnmilunaru:

Zena,

-i:

zibiluni:

i^^.
Zineth (petra de): L. 58,
262.
zippa (ant, camp.):
zirruni (cai): L. 243.
26.
Zisa: 47, 60 - L.

yse (fona); 166.


yurr: 39 - L. 288.

29, 55
xhayai L. 225 e Integr,
xhayaloni; L .52.
xhuerti: 39 - L, 288.
Xiartia: 312.
xibeca: L, 308.
Xibeni (lu); 281.

xhaseria:

_
xiropo, -us: L. 251,
xiruppare: 74 - L. 251.

yaborrasu:

vaiata:

xilka;
-

45.

usserius;

xilba:

53

sciaru,

L. 5, 26.
L. 26.
-a:
L- 297.
zocta; 43, 59 14/
zomatia: 28 - L,
^lzotta, Zotta, -e, -o; ^,
191zucac: 36, 47 -

iM\x:

L. 25.
zabbara: 128.
zabbiari; L. 295.
Zabbugia: 28 - 318.
zccanu: L. 293.
zccanu (cai.); L, 256.

Zizzo,

zara:

zaccariari: L. 256.
zacchia, iSachia: L. 225.
zacharella: 71 - L. 289.
zaddacca: 44, 119" "L. 227.
- L, 290.
zafarana: 26, 47, 62 68
zaffarana: 26 - L. 290.
L. i^U.
Zafiarana, Zafierana, Zafarenaro:

zafrano; L. 290.
t
zagag(g)bia, zagaglie: 34 - i293.
Zagami; L.
^
^
ijgara, fghita: 63 - L. 25,
289.
L.
zagaredda, -riddato
Zagatella: L. 289.
zagataru; L. 224.
zagatu(m); 38 - L. 224.
291.
zagaya: 27, 47 Zagra: 63 - L. 25, 289.

^Q1
^y^-

289.

germes, al mucassam.
zucac Essabun,
191.
ylkes;
zuccac

zuccamm:

71
32 -

zuccararius:

L, 248.
zuctatu: L. 297.
zummini: L. 242.
zuottu; L. 297.

'/- |^'
L,

/./'o.

ziiccula:

zuttata, zuttazzu:

U m-

L. 297.
im^: L. 26.
ziummara; L. ^y"t-

zutt'iari:

PPoToy; 129.
pSeXvoOp: 67.

j35e>.(TttE5:

166.
zamarra: L. 292.
zambara (cai): 128.

pSeXtriTt:

zaituni:

zambatarius: 71, 30, 132


*zmbatu: L. 293.
Zambuto: 315.
zammara: L. 294.
zammara (= fabbara): 128.
zammaria: 47 - L. 294.
Zammataro; L._ 293.
zammataru, -aria: L, 293.

L. 293.

67.
67.

pSc^^axti^v: 67.
^pSeffffw: 67.
p5wvo^ip; 67.
pStffffUi;: 67.
eivnPatp'- 1"''i;pia; L. 25.

S"xlSrSS33,58-l66.
wSepioO.;:

L. 100.

.^"i9i.

ARABISMI MEDIEVALI

434
uitETETtoupoi;;

30,

Xx&Swc,:

16,
L. 13, 127, 237.
piPoii-cou: 129.

132

25,

L. 103.

67,

33,

XSsii;:

70

69,

XSwEp;

v.i]p:

34, 37

L. 18.

vT^pw, vtl&pw:
dppte:

52
din

130.
130,
X,E9p(xifi:
130.
Xffjcap;

30

28,

L. 19,

159.

E^Enpi;

Kffcrn^ao-ui.:

165.
^pai, xpri<;: ln.

Xxw:

70

papSpii?; 22

XicoupouXXoiivii

L. 32.

PeS?;
pppEpi; 55k.

36.

PdpTOpin(;

55.

|3e5Vi<;,

();

L. 13.

L. 127.

XxaXqjTi; L. 53.
XjcaTTv: 99.

^y.t-ym-

pouY){pi<;:

PoO

67.

67.
109.

XffViS:

PouE^xrip;
PouXtppa-ri;,

PoupYTivtotrE[jia:

130

L. 42.

28, 38

L. 42.
Poupi^X: 124.

28

Popt:;i<;;

PoufffftT:

67.

pptxa, ppix?;

55.

XinoLipT^ifl:

Is/e^r. L. 33.

27 - L. 124.
yaXkoi,'^r\c, (); 99.
Yi.oOTi:Tia, Y'Ttittt, ^'^b-mid:

21, 28, 36

67

L. 239.
XTapi;: L. 269.
XTxep: 67 - L. 257.
-

L. 101, 209.

Souva: 22; 45, 68

L, 107.

din.
67.
XTi^EXXpT]; 99.
Xxoupoi;: 67.
X^papxi;: 56.
XtpEp^^i^ou; 56.
Xxvaii;, -ve?: 65

Xxappn,

-pVipT],

Xxffttp:

67.
119.

SSxP'n:

Soxtpa:
htjc.\i.^oxt,:

L. 109, 166.

318.

67.

!;tATip:

k%t,dh:
kMt[i.ri

24

XaYJcp:
XpVi<p;

64,
130.

Xa-ccp:

L. 159,
XppPepi,; 55.

XpEppEpte;

55,

kXyaatr'Kf.

131.

166.
L. 79,

113.

L. 86.
68, 30

XSXxe:

119.

TtaYlxVic;;

114.
67.

TSovv;

114.

oiiSSvn:

L. 204.

S 45.

130.
Xaxovji;; S 25
XE[j,tp,: 130.

->

SS 45, 32, 227.


227.

45.

109, 131.
TtPouSouEt; 132.
TtPouXXpa^; 99.
heSVi;, TOSt?: 56.
REitEXxTiVTia-na; S 21

TtaxTCE:

TC-tVii;:

L. 86.

56.

txKTC: S21-L.211.
{lTouXov; SS 56, 63 - L. 219.
Lupa, ^ouPo-; SS 21, 50 - L. 220.
^uov; S 21 - L. 220.
pou-vXiQv:

27.

pu-TOuXov;

63 - L. 219.
L. 219.

XapV)(p:

Xcrxap;

67.

L. 109, 166,

XevSovIXo-i,, Xev-c-;

-cSopw^t:

,<::

ocri^tp:
p,^,

L. 50.
Katpto-oi;; S 47 - L. 50.
xXXa; 108.
jcxoi;; L, 127.

67.

o'ffEpVi<p:

-.^

L. 72, 153,

oETT TT'iv:

67.

119.

,
-

5tt!;'n.

ffffaiT:

XS)>,Ep,:

VEpa: SS 35, 59, 30

v.a.xt,i\3.v.

^fio[xtE:

67.

131.

vaYX*''E:

53.
OETsXxEtAl^P:

xivicrk;

L. 169.

L. 53.

XAhe; 130.

67.

ptx: 124.
f^axViJc: 67.

crcraqjp:

-IJilxouT;

L, 48,

OET-;

Xax!J,o\ixa;

L. 56.

uou XSiotEp:

L. 154, 157,
xoiiStEi
xciiSiE ToS Xe-rt-, 132 - L, 154.
xouXak; S 58 - L. 155, 156, 267.
oXXa: S 33, 30 - L, 156.
KouTtata: S 43, 30 - L, 157.

140.
114.

^raafjioujt:

din.

axa-c!;n; L. 77.
X;caTTn;; 99.
tXEXxinp: 109.
vESouxipa: 24, 32
2;a(xp:

61 n.

L. 276.

L. 152.

-pipif];

[io^pta: L. 92.
[AOUpTOt: L. 192, 239.
- L, /.>/.
LioOcrTa, -ffTS: SS 43, 54, 68
*uoyi(r'ca?;
S 54, 108.
194,
piouxvSiSa; SS 29, 64, 70, 30 - L.

xacpiffiov;

L.

XxatST:

Pevvi-r^p;

109.
....
xTt;^: ics - L. 141.
xa<pt!;wv; SS 26, 47, 69 - L. 50
xcpTlpos, xcpipot;, x(pupo<;:

XTtp\s,ic,:

22, 37, 68, 30


119,
Spito-: 21 - L. 102.
SsYEfftv: L. 103.

SS 22, 68 - L. 189.
tou ffwvi: 281.
iitTXEva: SS 35, 64 - L, 188.
[xiffw:

283.

67.

uicriT

xavTap-: S -36 - L. 59.


wi;!;pTi?: S 28, 29, 53, 30

X-cTi^Tip;

Sapi^ep:

21, 33, 36

%aXa.t^kxT\c,:

Gin.

i-

5tirsSr41,54,64,30-L.188.
1

XcrKaXi,:

67.

[ioux'^IJ''!J*^'^!

Xai-Kac,:

43

L. 184, 264.

XttPXpxaii:: L. 211.
xASti, -Si; 16 - L. 13.
x'ilTai;, -TiTQi;, --toi;; L. 127,

X-CEpips:

Spa; S

L. 223.

xapXa; SS

XffpKiq):

3,

L. 168.
^
S 58 - L. 180.
^
^,
181.
^XxcctpEV; SS 26, 29, 34, 54 - L
52, 66
43,
34,
29,
8,
^kpaxo4: S 4, 7,

din.

Xai-RO.-^,

L. 175.

[XEiytoOv:

99.

67.

SS

napcro-t-rivov:

aw^nh-K:
L. 153.

Xpi?:

X(Tx;

149.

192.

9[XEVov: L. 276.
dotiEVov; 34, 42, 63

L. 42,

124.
Xpounk: 67.
Xffxa: 67.

L. 42.

28

XpaSSvi:
'kpa.%-t\y.:

YXicai

L.

L.

13 1k.

XTcpTtEpL:
28,

a.p,x'C,r\i:,:

PoupYivif|(rE[ji,,

45.

Xicspxte:

67

166.

MttpctxouXov; L. 272.
lipti;ov: SS 28, 34 - L. 175. ^
[jiecTapi:i;ov: SS 34, 43 - L. 184.

ifltTEpoujtoilT:

XitPapYaouairtE: 131.
XitPETCPEptx; 108.
XitpPEpif); 55k.

64.

272.

L. 239.
56, 67.
din.
}\x'xixt,'(\p:
67.
ifltTOiiii;;
^TTOupoui;; 6?.
i<pi;5EV: 56, 114.

^(TffVix:

XouEtriQ(p;

L.

33, 58, 130

upYWV, pipYw: SS 2, 28, 34


S 28 - L, 175.
V..pX^'n:

67.

ficccrita;

Pou>kT|:

PouSStxEp, PouEXStxsp:

28

67

flfftraxjc:

XXEOil!;:

227k.
poO Y^tppEv: 36.

67.

flcrcaiTi

99.
149.
XiJlopTiET: L. 192.
XvETi^p: 67.
XouaxifiX; L. 102.

30.

56.

L. 294.
318.

[xapcrwtv,

43 - L. 29.
(lavTi.Spia: L. 30.
L.

^tv-vi;iriXTa:

55.
riXYaTSp: 114.
hX-noxit,: 109.
/iXuoppTTVE; 131
^XcpapTc;: 56.

din.

X3c5-(i<;, -Si;

3a-:Lv5pia;

i,zm<)xt,t:

47
47

TiXPpPEpi:

iX,bi'ct,kr\:

paXta:

L. 294.

67.

X^vir):

i;a!Jip,pi:

XouXi^xtt:

zki\iA\v:

L. 18.

130.
130.
Xtopwp,: 130.

67.
67.

Xtffxap:
XKpptxi;

tTOiiitP:

TTttoutX;

L. 103.
L, 2.

67.
67.

XSoTC;

10

p.[X-;

[.rip4,

X^kiX:

435

INDICE DELLE FORME SICILIANE

DI SICILIA

166.
130.

130.
XripiorivoUi;: L, 162.
Xi^crxap; 130.
XipidJV; L. 162.
Xiv5o\iX,ffi; 130.

SYxpi-; L. 223.
o-YX^: S 64.

SS 8, 38, 46, 68
L. 282.
(rc6x(x)(;: L. 223.
crap-oi::
S 22 - 315.

ffxTitt, crxt,tt:

ffxxcc;

S 39

b. U->,

437

INDICE DELLE FORME ARABE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

436

'atid:

ffzSm-.

99.
o-EiJ.aTOV; 38, 43, 54, 30
c7via: 46 - L. 235.
(TTZi\v: 281.
crpa: 39 - L. 237.
(TtiK-fkXi,:
99.
ff-riTtv:
281.
Clip-: L. 237.
mSSiS: 99.
criXTia, o"i,)ci: 58 - L. 225.
o-wtv(i); 21, 40 - 281.
criTT-t-r:
99.
nxiXtfiXoE: 238.
croupTtEV; L. 250.
(Tffa.Ka: L. 225.

30, 47, 53, 68


X!;Ti?; 28 - L. 141.
XiT: L. 127.
xXaaa,: $ 54 - 252.
Xa!;va:

L. 67, 233.

XaX.(xiov;

xvSav,,

30, 33 - L. 74.
(): L. 53.
-xriv, -jciov;
10,

)Ca.vxt,ip.:

41, 69, 30

Xapcfta:

<E>apKi:

cpapT?
{pio-jtEa:

(3ov8a?,

45

L, 115.

L. 115.

(papTtri]!;;

56.

L.

L. 117.
XaTyjjta: L. 77.
XaTYtJMl<;: SS 29, 64

L. 139.

Xpuv:

xacr((7)p:

L. 140.

132.

SS 21, 30, 68
Xotppa: 298.

XO^T^pa:

29

XpEiffofiapia:

L. 77.

L. 30.
batna (volg.): L. 46.
bathah, -at; S 52 - 245.
barn: L. 30.
^
bt(t)an: S 43, 92 - L. 30.
bay'd:
S 44.
bayd: S 44.
bayt; L. 213.
^

8.
baz al-fanak: SS 26, 35 - L.

^^

SS 43, 67, 70 - L. 159.


18, 58, 166, 257.

L. 87.

L. 142.

SS 43, 72

L. 268.

himar: 166.
ad-dmus; L, 100.
ad-dukkr(ah): S 24 - 166.
al-baqqr; 166.
al-birdawn: L. 58.
al-gama'ah: 144, 166m.
al-hana, al-*hanas: 166.
al-lcarafs: SS 52, 63 - 166.

'ayn
'ayn
'ayn
'ayn
'ayn
'ayn
'ayn
'ayn

(a)b-u

al-marad;

50, 58, oi

baz(z) (al-): SS 47, 65


biUawrl ('ayn): 166.

166.

'ayn al-qatta'; L. 136.


'ayn (al-)ullayq(ah); S 33 - 166.
'ayn an-nahlah: 166, 244.
'ayn ar-rum: SS 37, 50 - 166.
'ayn a-sif': 166.
'ayn at-tis'; L. 102.
'ayn 'azizah; L. 26.
'ayn az-zaytn: SS 41, 47, 50, 58 - 166.
'ayn brid: SS 22, 50 - 166.
'ayn batn; L. 30,
'ayn biilawri: SS 33, 35, 37, 62 - 166.
'ayn (ibn) az-zabbugi: 318.
'ayn 'is; 166.
'ayn murhiyah; S 58 - 166.
'ayn ramya; S 63 - 166.
'azama: L. 134.
_^
^
164.
'aii2(ali); SS 47, 60 - L. 5, 26,
azraq: 36 - L. 229.

bb:

'abd;

amiti (al-):

aUaq (gadr al-):


a'ma (al-): 130.

L.

80.

199.

150.

amln ad-dawlah: SS 22, 33, 59, 67 - L. 17.


amir: SS 34, 37, 68 - L. 18, 153.
al-samad,

SS 22, 50, 67, 70 - L. 102.


abi 'l-na|iar: 67.
abi sama: 166.
afau bakr: S 64.
(a)bu l-farag: L. 42,
ab rh: 142.
adata; L. 44,
afram (al-); 130,
ahdiya: SS 24, 29, 46, 65, 70 - L. 71.
ahns: S 65 - 166h,
aliwd ('uyun al-); S 25 - 166.
akhal; L. 52.

akrabz (betb.):

130

amlr al-mu'minIn;L. 18.


anbiq; L. 158.
andalusi (al-); 130.
andalusin (al-): 134.
anir; S 28 - L. 19.
anzart, 'anz-: SS 35, 41, 69 - L. 20.
'aqabah: SS 36, 50 62, 132 - 228, 230,
'aqabat al-fa^jr, as-Saqqah: 228,
'aqabat at-turu: 230.
'aqd: 318.
'aqqd; L. 279.
'aqqar

(al-);

64.

aqrat; L. 299.
'atabiyyah (fahs
'arada; L. 22.'
'arasa; L. 22.
'araSa; L. 22.

al-);

159.

bb
bb
bab
bab

S 21.
al-haggrin:
al-liin!s(i)ya:

ar-rih:

67

L. 153.

L. 86.

108.
229.
-

L. 182.

56.
badr: 40.

badis;

balah: S 63, 69 - L. 28.


balat(ah) SS 21, 33, 43, 68 - L. 29.
baU^'a: SS 21, 33, 50. 62 - L. 37.
baM'a: L. 37.
baqqr(ah); 71 - 166.
bar'a (al-); S 69 - L. 4.
bardi'I, bardi'i: 170.
barbali(an); 92 - L. 31.
barbari (al-): 55n.
barbariyyah (al-): 55.
barda'ah, barda'ah; SS 22, 24, 37, 50, 68,
4,

92

L. 32.

L. 5.

318.
L. 45.
bisnaq; L. 36.

bist:

bitna:

21

L. 46.

bogasy (turco); L. 39.


bu 'ali: L. 237, 227.
bu dawab: 132,
budur: SS 24, 63, 70, 71 - L, 40.
bu habbah (zuqaq); 191.
Buhar; S 30, 69 - L. 38.
buhtiyyah (al-): 109, 131.
67.
L. 40.
bu 'l-fatag: 28, 130 - L. 42.
buUarah: 99.
bu '1-sId: 67.
burd(ah): L. 41, 176.
burd SS 22, 69, 71 - L. 41.
bure: SS 28, 69 - L. 42.
buri al-farag: L. 42.
bure al-liiir: L. 42, 92.
buri al-lawz: 67 - L. 42.
16i.
buri al-limun; S 67 - L. 42,
bure al-maiini; S 64 - L. 42.
42.
- L.
buri an-nisam; SS 28, 38
burg sa'd: L. 42.
burli (al-): 28 - L. 42.

bu'''l-dilcr:

buldiir

{?);

b tlh 124.

as-sudan:

badingan; SS 21, 22, 28

bi'r:
-

FORME ARABE
'abbas (wadi): 227,
'abbud: 129.
*abd: L. 2, 102.
'abd al-nr, 'abd al-tahmn, 'abd
'abd al-sayyid; 67.

131.

batana:

L. 159.

'ayn al-murad,

L, 82.

40, 53
132.

Xi^pTtTi:

120.

(puffxta:

29, 55 - L, 79.
S 30 - L. 64.

XCTiimi::

L, 117.
(poiivtaxoi;;

L. 77.

xa-^Wi-n^h SS 29, 64 - L. 77.


XaT^pTQVEX: SS 28, 29, 53, 70 - L. 153.
Xai:U<. SS 28, 29 - L. 141.
Xx^'n?: S 28, 108 - L. 141.

L. 42.
(),

29, 39
71.

XtEVET:

q)aoupa:

30

XccpP-voi;:

Topxffou: 39, 41, 52


L. 274.
Top?, toupoii;: 39, 132 - L. 103, 230.
Toupyoutivric;: L. 278.

L. 137.

132.

Xa-nL-K-qx:

Xapopa;

99.

L. 138.

xa^vK; L, 83.

Xappifi.;:

26, 45

64

L,

(al-):

brid ('ayn); 22 - 166.


barnya; L. 43.
barnus; S 38 - L. 34.
barqiyyah (al-); 131.
barquq: SS 36, 57, - L. 33 191.
barrakan; SS 21. 27, 69, 128 - L. 35.
baltmaq(a): S 36, 41, 54 - L. 36.

armai (sa'dah); L, 42,


aS'ar: L. 283.
'asur; L. 280.
aqar (al-): 130.
aswad: 229.
atras; 230.
ati-us; S 65 - 230
'ttabi: L. 300.

'ayn:
-

L. 136.

130.

'attaria (al-):

47, 54, 55, 30


Xavou-upio;: 71 - L. 137.
Xavotitiov:

L. 41.
batgawatiyyah

bardi;

44.

'attt (al-);

Xav^pr]?:

123.

cptxSSX:

66

XvSa.% Xxvsi;: 166,


XvSa.% k^aixp: 113.
Xava: 55 - L. 76.

99.

q)a|3ptt:

52,

'arf (al-):

L. 136.

TaPouTOi; {cai,); L, 254.


xapaia, -capa; 55 - L. 268.
tapina, -raplov: S 43, 55
L. 268.
tJ^avroc;: 47 - L, 144.
-rJ^sXXpi;

L. 83.

XaXtpTn?

xvtajcTf);

T^X<papif)i;:

^
^
^
burniya: SS 35, 46, 68 - L.
burnus, -ns; L. 34.
^
bus(a); SS 21,40, 68 - L.
bu samarah (qalah); 167.

busut: S 70 - L. 45.
L. 46,
butana: S 21
b yafran: 56.

dabaga: L. 193.
dabba: L. 213.
dabba: S 44.
abbis; L. 129.
dafatir; L. 104.
daftar: S 26 - L, 104.

^,
43.
,.

44.

dagms
datala

din.

(al-);

dahal(a):
:

224,
118,

L. 98,
dalaq (zuqq ad-): 36 - 191.
dalli (ad-): SS 22, 69, 67 - L.,2.
damms, dams: SS 34, 38, 57, 96, 118 L. 100,
4a'n (rabb ad-): 118,
dansn (ad-); L. 103.
dar(ah); SS 22, 37, 68 - L, 99, 101, 102,
dar(a)ah: SS 22, 28, 62 - L, 265.
darhim: L, 268.
darb; 21, 69 - L. 102.
darb al 'abd: S 67 - L. 102.
darb dar at-tis; S 58 - L. 102.
dr-san'a, dar-as-san'a, dr-sin'a; S 40 - L,
270.
dar yasn; L. 101.
darw (ad-); 226.
dahl;

22, 31, 33, 63

daslsa;

44.

daum: 96

L. 99.

159.
f'iq(ah) (al-): 217.
fakrun(a) (berb.): 51.
falk(a): L. 111.
fal, faluwa: L. Ili, 238.
fanak (al-): S 26 - L. 8.
fara, farah: S 26 - L. 42.
far(a)s: S 26 - L. 112.
fars(ah): L. 283.

ummra: SS

habb: L. 1, 70, 191.


,^ ^^
liabb ar-ra's: SS 21, 29, 37, 38, 67
L,
1.
habb 'aziz: SS 21, 29

kbba:

dawlah

(amiti ad-):

L. 112.
farkus (magreb.);

4.

SS 26, 39, 65 - L. 112, 113, 114.


farsah, -at: 132 - L. 119, 248.
farsiya: L. 114.
farts (al-) (berb.): 56.
fartatt(), fartiti (berb.): 56.
farzazzu (al-) (berb.): Sdn.
f asfasa: 256.
fasqlya; L. 117.
fawwara: SS 26, 45 - L. 115.
f.l.wa (felwa): 238.
filwa; 238.
fisqlya; SS 36, 54 - L. 117.

ha

dawra: S 59, 96k - L. 99.


dawwr(a); SS 22, 37, 45 - L. 99.
dawwrln: S 70 - L, 99.

fustaq, fustuq:

day'a:

Sam

gabal:

daymas, -ms;

L. 100.

dibg;

L.

193.

SS 26, 41 - L. 104.
dimas; L. 100.
dnr tari: L. 268.
dirham; L. 268.
dirrah; L. 105.
diftat:

ds(a);

SS 38, 44, 55, 94, ^(^n


118.

dir:

L. 103, 106.
-

L.

107,

dm: 96
^du-wn;

ami';

L, 99,

arra;

ibba:

99.
22, 26, 52, 33

SS 26, 30
fahs: 159.
fahs al-amit: S 63
fati?

fll-'arabiyyah;

27

L. 116.
L. 88, 228k.

159.

S 63

159.

L. 10.

,^

L.

149,

SS 28, 38, 63
210.

L, 129,

L. 10.

girbal:

SS 27, 53, 65 - L. 125,


SS 28, 46, 47, 68 - L. 133.

gubb; L. 128.
ubba: SS 21, 28, 56, 91 - L. 149.
ub(u)n, ubn: SS 28, 54, 70 - L. 102.
ulguln: SS 28, 33, 53 - L. 150.
ululln:

L. 150.

ul(l)b;

SS 28, 5G

109.
L. 83, 166.

lazana;

S 30, 47, 53, 68- L. 83, 84.


SS 35, 47, 53, 54 - L. 84.
hazinah: L. 83.
azna;

jzin:

L. 71.
L. 42, 92.
tillah; L. 143.
liilq: 54 - L. 90.

hidl':

L. 153,
-

liipr;

L. 153.
L. 72.

70

timr: 166, 227.


hindiyyah (ard); 31 - 246.
SS 54, 66
liinti', hinna (al-):

L. 78.

liitinaka:

L. 131.

SS 47, 54, 55 - L. 138, 213.


SS 21, 30, 68 - L. 87.
bina; 110.
L. 82.
hiznah: L. 83.

Ijirl;

L. 124.
L. 91.

^
^^
34 - L. 75.
52 - 227.
Iwmlah, -at; SS 63, 71 - L. 55.
hmd, *hana ('ayn at-); S 63 - 166.
hatidaq; 'SS 52, 66 - L. 136, 257.
fiandaq al-awz: L. 16.

hamir (wadl

'1-):

Sandaq
Sandaq

at-tin:

hanin:

126.

hufrah: 298.
hugrah: S 28, 29, 63
Mbah: S 21 - L, 89.

as-samr;
S

hurb;

Wg

L. 142.

L. 143.
110.

hullah;

L, 9.

(al-):

butr (al-): L. 9, 143.


iiaxlM: L. 82,
^w:Bi{z): L. 49, 185.

113.
L. 136, 272.

35

huwtizmi

SS 35, 55, 68 - L. 76.


hannkah: L. 78.
..,,,/
hannaqa: SS 30, 35, 36, 61, HO, 126

42.

(al-);

L. 78.
hanut: SS 41, 69
ganzar!; L. 138.
hanzayr: L. 138,

L.

137,

'iqd;

71.

harb; SS 21, 53 - L. 81.


hataba: L. 81, 87.
har(a)gat ar-rummn:

218.
haras: L.

ktbah; L.

82.
87.

110.
fiarbah, -t; L. 139.
fiarb(ah);

204.

130.

ifriql (al-);

Igriku (wadi): 227,


Ikrilu (wadl); 227.
imllsi; L. 186.
108.
ingallah:

"

fiarir:

L, 6.

birbah;

Mqah;

tara:

flinzir;

L. 73, 254.

L. 140.

feaniyyah:

girn;
gizya:

fahliar;

28

L. 145.
- L. 63, 126.
gassSlah (al-); 131.
gazirah; 132 - 318.
S
garrf(a):

|.n.:

dwt; L. 99.

faddal;

12.

SS 27, 68
L. 125.

garbai:
-

L. 72, 197.

33

L. 140.

S 40, 53, 70

132.
hattb; 99,
mwd: S 44 - 166.

hara', hama', ham'a;

gibs(ah);

234.

fatn: SS

L.

40

^
L. 85.
^

batnah:

SS 28, 66 - L. 121, 249.


halangn: L. 121, 249.
halaqa: L. 90, 124, 286.
halfa-, halfa; S 26 - L. 135.
Ui; S 28, 30, 33, 128 - L. 74.
blisah: SS 30, 40, 54, 62 - 252.

hm;

SS 28, 33, 52, 53, 93 - L. 132.


gallarl (al-): 99, 108.
gaUunl (al-): 99.
galqaH: S 27, 132 - L. 124.
gama'a (al-): SS 28, 34, 50, 66 - L. 12, 144,
166.
gar(ah):

dukr; 118.
dukkan(a); SS 22, 32, 53, 56, 65, 96
L. 108.
dukkr(ah): SS 24, 32 - L. 109, 166.
dukkln: L. 108.
dulb: 93, 94, 96 - L. 110.

tassar:

hassrin:

L, 141,/
L, 141.

fiagarin: SS 28, 29, 53, 67,


liairah; SS 28, 29, 55, 64

iallba:
-

ksakah: L. 301.
liaslrah; S 29, 40, 55, 68
hask(ah): L. 301.

L. 77.

halq:

44.

iiarut;

fialang:

123.
galaqa: L. 124.
*iallah (al-): 108.

67.

(al-);

L. 118.

4.

la'far:

dlwn: SS 22, 45, 55, 68, 96


234.
diyr: 96, 134 - L. 101.
dowayr(a) (al-): 118,

dubb

abaUyyah; SS 28, 52 - L. 146.


gabr (al-): 42.
iabiyah; S 28 - L. 128.
gaddr (al-): 114.
adld(a): SS 22, 28, 52 - L. 130,
gadir al-allq: 199,

55 - L. 106.
dayyas: S 52 - L. 103, 106.
dayyasin; 38, 52, 53, 70 - L. 103,
days;

SS 41, 63, 66

195.

L. 64,
L. 82.

L. 82.
h.rsayah:
haiM(a): L. 49, 185.

28, 29, 53 109


S-y. 29, 34, 53, 64, 69,

haiPt: SS 28, 29, 53

L. 120.

^
-

ii&mk: SS

harah:

44.

52

108

layr'(al-):

hagara;

L. 111.
S

L. 58.

L. 72.
(al-): S 28,

S 30, 37

SS 29, 39
L. 49.

UrMr.

az-zanti;

Ijagar

L. 283.
L. 111.
L, 79, 204.

Ma);

168,

L,

harrah:

harrb(a):

L. 79, 204.
L. 80.

SS 39, 69

(pers.):

Wr:

132.
habl; S 63 - L. 265.
hadda; L. 194.
fiaddad (al-); 114.
haddatn: 128.
hadim: 100, 128 - 255.
fiadimah: 132.
*hadiya: SS 46, 65 - L. 71.
har (al-): L, 58, 114, 283,

farg(a):

fundaq, funduq:

L, 17.

L, 70,

habibah:

farasa:

fulk:

L. 99.

^
-

SS 29, 37, 55

haimoS
harrqa;

fiabbah: 191.
feabbaz(ah); 109.

'

dawr(a);

harlr;

SS 28, 34, 69 - L. 148.


28, 34, 37 - L. 147.

gumma:

fahs mariya;

L. 98.

dagal(ah);

439

INDICE DELLE FORME AKABE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

438

318.
166.

'Isa ('ayn):

isfanag, isfinag;

-,
S 28, 62, 132
,

t
-

L.

isfang;
isqirlat;

L
-

236
L. 231.

HO.

ka'bah:

61.

kabbara:
kafir;

L, 244.

SS 38, 60 S 54, 60

SS

kahli S

32,

32

69

L. 52.

L.

152.

INDICE DELLE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

440
kalb:

L. 213.

33,

i:

M'ib:
lakk;

128

L, 203.
61, 68

L. 161.

L. 3.

laqmqah:

27r.
laran(a) (magteb,): 160.
ltun: 33, 35, 43, 60, 69 - L. 23.
Iaw2(a)-. S 47, 59, 61 - L. 16; (burg al-)
lawz: 67 - L. 42; (ibn al-)lawz: 149.
laymun: L. 162.
*lazOtd; 33, 37, 45, 47, 57, 60
L. 27,
102.

ISzward (pers.); S 45 - L. 27.


lebg, lebaS: L. 161.
l.ba|(n): Integf. L. 161.
liban; 33, 128 - L. 160,
33, 55 - L. 163.
33 - L. 162; (burg
67, 69 - L. 42.
loz (magreb,): 4.

Umn;

al-)

limn;

ma-fi-s (magreb.); 4.
mafras, ciafr?: 26 - L. 112,
magd: 44.
macini (burg al-): L. 42,
mabadid: S 29, 64, 70 - L, 194.
mahazin; L. 166.

mahdar:
maliar;
mafilg:

maqatt:

maqlib; 63, 93
maqta'; 313,

mard ('ayn

maramma:

S 34, 63 - L. 168.
25, 34, 63 - L. 164,
L, 72.

28, 29, 34, 63, 69 - L. 167.


mahram: L. 172.
Manumtnad: L. 169.
maljzan: SS 30, 47, 61, 63, 126 - L. 166,
mahzn: L, 166,
makk: L, 302.
malahif: L, 181, 278,

L, 165,

166,

al-);

SS 39, 68, 123 - L, 173.


marfada: L, 303,
marg: SS 28, 34, 69 - L. 175, 275.
marhala; L, 174,
marqad; S 22 - L. 174, 288,
marqaz (zuqq): SS 36, 47 - 191,
matsa at-fln; SS 38, 43 - L, 272.
martaban; L, 176,
martak: 33,
ma5'al(a): L. 185.
masanni; L. 196.
ma'sara; SS 40, 50 - L. 177.
masbahah; SS 21, 34, 38, 52 - L, 178,
masgid: L, 189,
masld; SS 22, 38, 52, 65, 68 - L, 189.
mata; L, 170,
matarad: L, 303.
matrali: SS 29, 34, 43, 52, 66 - L. 179, 184.
matrahl, matrahiyyn: SS 29, 43, 55, 70
L. 179.
matraq(a) (alger.); 4.
maw(a)t: L. 170.
maymun; S 58 - L. 180,
may(y)it:

170,

L,

mHaddah;

L,

194,

mUhaf(ah); SS 29, 34, 54 - L. 181,


minra; 280.
ininsar; S 39, 54 - L, 197.
mintin(ah): SS 35, 41, 54, 64 - L, 188.
L,

173,
*misadd; S 44,
mis'al(a); SS 34, 39, 50 - L, 185,
raisbahah; SS 21, 38, 52 - L. 178,
miskln: L, 190,
mj^raa^ah: L. 304.
mismas (magreb.): 4.
mistah: SS 43, 54, 68 - L. 237.
mistah, misth: 108.
mitraq; 4,

mosedd, mosidd; 120,


mudabbag: SS 28, 52, 65
mudarraba; L. 194,

mudd: SS 56.
muddiy;

L.

64,

94

L, 191.

L. 169.
172, 227.
mu'minlti (amr al-); 70

L.

murbitah

33, 69 - L. 186,
SS 36, 50, 122 - L, 30, 183.
manarab: S 52 - L. 187,
manqa': L, 183,
man&; L. 197.

131

- L,
192.
166,
murtfn, murhiyah: 166.
murr, murrah; L, 92 e Integr.

murd

18.

(al-);

('ayn al-);

65

L. 205.

L, 157.
qatrn: SS 35, 68
qatat:

(al-): 13 1.
166, 244.
na'ib; L. 203.
naq'a, naqah, naqya; SS 35, 58
naqqra: SS 36, 66 - L. 198,
nqt; L, 198,
nSrang; SS 28, 37, 52, 60, 66, 69
nasim; L, 42,
na'urah, na'urah; 65 - L, 206,
nawbah; SS 35, 59 - L, 204.

nahhasiyyah

L. 202,

L.

14,

('ayn

qlblah

L, 136,

al-);

(al-):

L, 68.

99.

SS 45, 58

(al-):

L. 60.

154.

L, 53.
SS 36, 43, 54 - L. 54.
qintar; 36, 54, 69 - L. 59.

qimt:
-

L. 21,

qlr;'

L. 237.
SS 43, 55,

qlrat:

qirba: 4.
qrmiz: L. 62.
qirmizi: SS 34, 47,

61.

L,

54

L. 62.

L. 157.
qitrn; L. 68.
qitt(a): L. 157.
qitt:

L. 199.

L. 53.
L. 53.

L. 53.
L. 122.
qalib'; SS 36, 62,
qalib; S 33, 36 - L. 123.
qamata; L. 54.
qaml('a): L. 57.
qnl, qni'; S 35 - L. 58.
qanna'a; 189.
*qantar: L. 59,
qantara; 71.
qanzar: L. 92.
qra; 71.
qaraba; SS 21, %, 37 - L. 63, 126.
qarins; 210.
-

qatta'

qUf;

SS 36, 50, 68 - L. 51, 142.


SS 21, 36, 69 - L. 47.
qabala; SS 21, 33, 36 - L. 48.
qadda: SS 22, 36 - L. 151.
qdi (al-); S 25, 33, 44, 69 - L. 13, 127.
qa(5us; SS 22, 36, 69, 100 - L. 69.
qafiz; SS 26, 47, 69 - L. 5, 50.
qahah; L. 51.
qa'id; S 36 - L. 127.
qalab; L. 122.
qalaba: L. 123.
qal'ah; L. 155.
qal'ah b samarah; 167.
qal'at ab sma; 166.

69

313,

qayrawn;
-

q'ah;

qatta;

qattn

nablah;

nazha; 65.
nazara: L. 199.
nazir; S 48 - L. 200.
nazir, nazzar; SS 35, 48, 126
''
nif'aya;
35, 58 - L. 205.
nsm (burg an-); L, 42.
nufayah; L. 205.
nuqrah; L. 206.
nuStar (volg.); 65.
nu\vwr(ah); L. 206.

313??.

qata'a;

L. 201.

65.
nafiyyah: L. 205.
naggar (al-); 67.

qalfat:

195.

manaqi*:

L, 181.

15.

muharram: L.

nfi':

qalfata;

L.

Muhammad;

!,.

nafha (ma'); S 64

qalafa;

191.

mugwir (al-); SS 27, 45


mubaddah: L. 194.

mmiva;

na', nafh, nafayah;

qab;

L, 193,

mallasl;

L. 62.
SS 21, 43 - L. 65.
qaryah: L. 239.
qasaba: An.
qasama; 191.
qasba (magreb,): 4,
qasr: SS 40, 63, 123 - L, 67.
qasr sa'd; L. 42,
q.rt.b:

L, 171,

muqddam; SS 22, 34, 36, 66


muqassam (zuqq al-); 191.
murabit; S 56 - L. 192,

malhafah: S 26

qdrmaz;

*musadd; S 44.
muSri'ah (qal'at al-); L. 197.
musrif; 154.
m.st.anah (al-); 108.
mustiql; 108.

313,

marass(a);

miraSsa;

llm(a):

mafibb:

SS 50, 52
313.

maqti':

SS SI. 34. 63, 66 - L. 56.


kamin; L. 92.
kams(a), kanisyah: L, 86.
katfs ('ayn al-); 166.
ktawan (pets.); L. 60.
karawlya: 32, 45 - L. 66.
karb: 110.
kamius(a); L. 80.
ks, ka's (zuqaq al-); 191.
ketub (ebraico); 82.
kimiy' (al-): 32, 46 - L. 7.
ldms(i)yah: 32, 68 - L. 86.
kudla': 265.
kudyah; S 22, 68, 100, 132 - L. 154.
kuhi; L. 52,
kufill: 32, 53, 56, 63, 69 - L. 52.
kuhlun; L. 52.
kust, kusuta', -t'; 39, 66 - L. 96.
r.m^ia-.

441

FORME ARABE

qubah; S 21

L. 95.

qubbat(a), -d(a), -ayd(a): L. 94.


qubbayt(a); SS 21, 56 - L. 94.
quffa; SS 26, 56 - L. 93.
qulay'ah; SS 50, 56, 58 - L. 155, 156.
quUah: 33 - L. 156, 267.
q,nzarah; 133 - L, 92,
qur'n (al-): 154.
qurt: L, 299.
qutmnl (al-); 99.
qutfayah; S 43 - L. 157.
qut(u)n: SS 43, 66, 69 - L, 97, 168.

qutuni;

L, 97.

qutnn; 221.

rab(a)':

rabad:
rabat:

123 - L. 211.
SS 21, 25, 37, 44
L. 207.

L. 207.

(al-):
99 - L. 214.
raddana; SS 22, 52, 94 - L. 214.
rafi: 26, 37 - L. 209.

raddn

lahaba: L. 211,
rahdinah: 31 - L. 212.
rahbah; SS 21, 37, 63, 65 - L. 211.
L. 215.
ralig al-ft:
^
^^
rahl al-gr: SS 27, 33, 63, 67 - L. 215.
219.
rahl sultn: S 43
L. 213.
ra's, ra'is; S 37, 38
ramlJ, ratnliyah; 166.
raqlq (al-): 67.
raqm: L, 208.
raq(q)ama; 36 - L, 208.
^
,,
raqqas: SS 36, 40, 52, 63, 69 - L. 210.
ra's,

rafl:

ra's:

S 63

L. 70, 213,
- L. 219,

INDICE DELLE

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

442

sqql

21, 50 - L. 220,
ruba'; L. 220.
rub'I: L. 268, 303.
rum Cayn); 166.

rmiyyah (al-): 7.
rummn(ah); 34, 53, 56
ruqqah: L, 92.

L, 218,

'

S 39, 61, 63, 113


al-mistah; L. 237.

Siri'

al-qadi:

sari'

bu

L, 230,

gurti,

L. 237.

al-filuwa:

238.

4.

41,
L, 222,
sibyan; 21, 40
(volg,);

sibar;

281,

4
('ayn

166,

as-):

sifung:

sifanl,

60

L. 236,

L, 88,
39,

67

32, 38

sikka;

L.

L. 239.

L. 240.

306.

38, 43, 54 - L. 233.


simsar: 34 - L. 228,
siqyah: 58, 128 - L, 225,

simt:

142.
siqillat; L. 231,
siqilli (as-): 99n.
L.

s,qlf:

siqirlt: ' 36, 54,

sitr;

60

L, 231.

238,
L, 237,
L.

siqqa;
sir;

38, 63
68.
(magreb.);

L, 252,

L, 308,
sudati (bb as-): 229.
sufin: L. 236.
suSayra; 28, 39, 58, 68 - L, 88
sukkar: 32 - L. 298.
sulckra: 66, 69, 111 - L. 248.
sukkarah; L. 248.
sulfah; 26 - L, 246,
sultti (rahl);
219.
summaq: 34 - L. 247.
sumiit:

41k.

L. 245.
67 - L. 159.
36, 39 - L. 238.

38, 69

siiq al-'attarln:

suqqah:

tis'

166,

('ayn at-);

102,

L,

tomin

(volg,): L. 276.
nabla; 244,
tb: L, 253,
tufuriyyah: L. 259.
triq

56

L, 227,

L. 272,

63, 66 - L, 275 e Integr.


68.
tabir (pers,); L, 261.
tabiya; 43, 46 - L. 253, 272,
tabut; 41, 128 - L. 254.
tafurl; L. 259.
taiin: L. 263.
tSir (al-); 67.
tahara: 31 - L. 256, 257, 224.
tahir (al-): 67 - L. 257,
119.
tahrl (at):
tahtni, tahtniyyah; 63 - L, 255,
tafer(a); S 31, 43 - L, 257,
L, 260,
tal'i':
tlam (al-): 119.
falyi'; L. 260,
talhah (al-): 119.
tall'ah; L. 260.
tanbur; 35 - L. 261.
fanarah; L. 263.
tanzlm: 34, 48 - L, 262.
tarafa: L. 267.
taraha: L. 184, 264.
tarf;' L. 209.
tar^ama: L. 278.
taramah: 28 - L, 266, 278.
tar|amn; L. 278.
tar|imah; 41 - L. 266.
tariumn: L. 278.
tarha: 29 - L. 264.
L. 264.
S 43, 55 - L. 268.
tarlda; 22, 52 - L. 273.
tarlf(ah); 43, 119 - L. 267.
tarila:

tarlh:

4.

sufcbak(ah):

sfiq;

55 - L. 272; (Jjandaq at-)tm; L. 136;


(wadi at-)tin: 227.
tinilr; SS 28, 37, 54 - L, 263.
tls;

tari:

sitrng;
So'tt

L, 99, 250, 297.

tabaqa;

67 n.

sayyid(I)

silk;

surir:

tabbqa;

sayyad:

sigar:

L. 287.
L. 288,

55 - L, 272.
58 - L. 102,

(wdl at-): 227.


tumn; 34, 42, 63 - L. 276.
tunbflr; L. 261.
turbai, turbad; 22, 24, 41, 52
turiuman: S 41, 56 - L. 278.
*tult

37, 39 - L. 284,
43 - L, 285.
sath; 44 - L. 227,
satt; 44, 4,
sawari (v/l as-); 227.
sawt: 43, 59 - L, 297.
sawt: L. 297.
iayb; 30, 39, 58, 67 - L. 239,
sataba;

sifa'

134

57
39

t'ah:

garra(h);

sidl;

urtiyyln:

surq:

443

tin;

56, 71 - L. 243.
39 - L. 250.

sussna; 68.
sutayh(a); 44,

67k.
sarlf (al-): 67.
sarq(I): L. 287.
sarra; L. 288.

semt

tays;

imtah;

(al-):

sayli

tayn:

L. 289.

sarldah:
srif

297.
68.
L. 249.

surrah:

36 - L, 237,
L, 237.

'ali:

sib (al-):

88.

169,
sakan: L. 293.
sakar, sakkr (zuqaq): 191.
salafa; L. 246.
salb(ab): 40 - L. 226; (r's as-)sallba;
L. 213.
sallara:
L, 309.
saluq: 57 - L. 287.
sam'ah: L, 304,
satnar:
113,
Samar, amar (Ijandaq as-); 113,
sammr: L. 292.
samt; 41.
samud; 22 - 315.
samut: 315,
sana: L. 234.
saniya: 46 - L. 206, 235,
saq: L, 223.
saqalll (al-); 67.
saqat: 36, 38, 43 - L, 224,
saqtf(a): 52, 65 - L. 241.
saqiya: S 36, 38, 46, 68 - L. 225.
saqq: L. 223.
saqq' (al-): 36, 67 - L, 223,
gaqq(ali); 36 - L. 238, 282, 228,
Uqqah: 39 - L, 282,
sa'd:

faraSah:

Sari'

L. 185.
sab' (al-): 67.
sabaha: L. 178.
sabaka: 32, 39, 52 - L. 221.
sabatali: L. 222,
sabastn: S 35, 53 - L. 232,
sabb; 21, 40 - L, 295,
sabba; L. 295.
sabbra; 6S, 128.
sabiy: 281.
*sabrah; S 40 - L, 222,
sbun (zuqaq as-); S 40 - 191,
sa'd (burg): L. 42,
sa'dah armai: L. 42,
sadda: 44.
Saddad: 99.
saf;
166,
safan; S 28, 38 - L. 236,
safiar (al-);
67.
sab; 31, 39, 63
sahr; L, 256.

sa'r',

sa'r'

suratl;

Surkk:
surra:

sa'r:

sa'ra,

sari':

sa'ala:

L.

64.

(as-);

L. 283.
L. 283.
sara'(h); 63 - L. 237,
sarab; L. 226,
sarb: 91 - L. 251.

nab'(a):

aar(a);

L, 224,

saqqt, -tln:

L. 217.
rih (ar-); 124.
124.
ts (ai-):
riti: L. 219,
mma: S 63 - L, 217.
rlzq: 63 - L. 216,

lazma:

FORME ARABE

L. 264.

43, 47 - L. 269.
39, 41, 52, 69 - L, 274.
tatmS (al-): 67.
tarrz (at-): L. 269.
tar(r)M (al-); 67.
tarsi': L. 307,
tarkut (at-); 56, 67,
tass(ah), tSs(a); 38 - L, 258,
taw (al-): 67,
tawml (al-); 67,
taya;
42 - L, 225.
tayr: S 46 - L. 271.
tayfur; L. 259.
tayfriya; 26, 43, 46, 57, 58 - L. 259.
tayian: L. 263.
tarlza:

tarks;

turun|I

114w.
39, 65, 67

L, 277.

(at-);

turug (at-):

230.

130 - 166,
'uqdah; L 279, 318,
'uqud az-zanb|: 318.
'uSarl: 39, 53, 60 - L, 197, 281, 310,
'usfur: 26, 50, 56 - L, 280.
'uyun al-ah\vad; 166,
'uzzamah; ' 48, 50, 53 - L, 134.

'ullayq(a); 33, 58,

*wadaM;
waddanT

44.

(al-):

45.

22, 23, 45, 53, 4, 123


wadt 'abbs; S 50 - 227.
wadl:

wdl
wadl
wdl
wadi
wd
wdl
wdl

227.

as-sawri;
at-tto:

at-tult;

43 - L. 272, 227.
227.

az-zabbi5:

227.

barqq; L. 33.

bu

'ali;

227.

igtiku, ikrili:

wdi.'l-hamir:

52

227,
- 227,

wad mahatram, mahram; 34 wakada; L. 279.


wakl (al-); 45, 55 - L, 102,
walagat a-Sa'it; 45.
waslf (al-): 45.
watwt (berb,); 51,
wazir (al-); 45, 47

wazzan (al-): 45.


wikd; 45, 65, 123

wudnn;

yaftan:

yamana:

L,

227/.

11.

L, 279.

114,

56, 114.
L, 180.

za'amah, -at, za"amah: 132 - L, 293.


zabat; L. 293,
2abbu(ah): 28, 47, 64 - 318.
zabbiJl ('ayn ibn az-); 318.
zabll: 64 - L. 242.

227.

ARABISMI MEDIEVALI DI SICILIA

444
zadwr:

45, 47

zz (az-) (berb.): 51.

L. 296,

26, 47, 62, 68, 68 - L. 290.


zagaya: SS 27, 47 - L. 291.
zahar, zahr: 47, 123 - L. 25, 289.
za'faran;

zahra:

63

zamir;

67.

L. 25.

zammira;

47 - L. 294.
zarnmrl (al-); L. 294.
zamr: L. 294.
ZantI: L. 144.
zanb5g(ah); 64
318.
Zani (al-): 67.

zarqa, zarqa';

zarrqah:

36, 47, 52
L. 305.

za'rut(ah) (az-):

37, 47, 57

zaytfln ('ayn az-);

zayyt

(al-):

67.

166.

L. 229.
-

L. 24.

INDICE GENERALE

ZentI (volg.): L. 144.


zidwar; 45, 47 - L. 296.
zinb-il: 35, 47, 64 - L. 242.
zingill (az-) (berb.): 56, 67.
zuqq: 36, 47, 191;.
zuqq ad-dalaq; 191.
zuqq al-ka's: 19 1.
zuqq al-muqassam; 191.
zuqq as-sSbun: 191.
zuqq barqq; 191.
zuqq bu habbah: 191.
zuqq marqaz; 191.
zuqq qirmiz: L. 62, 191.

zuqq sakar, sakkt:


zurrqah:

191.

L. 305.

zu'rur (az-):

L. 24.

Prefazione

Sigle e abbreviazioni bibliografiche

11

Sigle e abbreviazioni delle fonti inedite

27

Altre abbreviazioni

30

Introduzione

33

Lessico

85

Aggiunte e integrazioni

408

Indice delle forme

Forme

siciliane

Forme arabe

417
436

FINITO DI STAMPAEE

NELLA

TIP.

LUXOGE.APH DI PALERMO

OTTOBRE 1983

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