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a letteratura teologica
italiana si arricchita di
un lavoro importante,
risultato della ricerca e
dellinsegnamento di
unintera vita. Si tratta, va detto subito,
di una ricerca alta che si condensa in un
libro impegnativo di 600 pagine dal titolo Dio, il mistero dellunico, edito da pochi mesi dalleditrice bresciana Queri-
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Francisco de Zurbarn,
Cristo crocefisso, 1627;
Chicago, Art Institute.
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denza, non diviene effettiva se non tramite uninterruzione del tempo che la significa, poich anticipa nel processo lavvento dellorigine, il quale avr la stessa universalit e unicit dellatto creatore. Esso
sar il compimento in senso assoluto,
compimento dei compimenti. Perci il
concetto biblico di Dio sempre un concetto cristologico: ed esso lo precisamente perch, in ogni sua parte, inseparabile dallantropologia (6-7).
Il testo biblico portatore dellistanza
antropologica. Ecco dunque in quale maniera il paradigma biblico obbliga la metafisica a continue riformulazioni. La Bibbia, potremmo dire, ha bisogno di aprirsi
con uninterruzione dellorigine, con la
creazione che il cantus firmus dellintero
libro, proprio per porre come assolutamente rilevante il processo del tempo, ossia la storia degli uomini e il loro rapporto, fin dallorigine, con Dio stesso: La
creazione non solo unazione di Dio, ma
il suo attributo (369).
Quale idea di Trinit?
Questo fonda ci che per Bertuletti
criterio ultimo di verifica di ogni teologia
cristiana: la relazione Dio, Cristo e noi, non
da pensare in termini gerarchici, bens in
quelli di un rapporto di co-originariet.
Ci che un modello di teologia trinitaria
deve evitare proprio una designazione
oggettiva della Trinit, seguita poi dalla
cristologia e infine dallantropologia, perch non verrebbe riconosciuto lo specifico
di questa originaria triangolazione.
Luomo non il destinatario esterno
della grazia di Dio, in quanto il rapporto
delluomo con Dio ha il carattere di un
evento che si compie sempre nellatto in
cui il soggetto decide di s. Il maestro qui
Rahner, il quale parlando della libert,
sottolinea che la caratteristica della libert umana (il piano categoriale dice
Rahner) quella di determinare la sua
stessa condizione trascendentale (la libert trascendentale) e perci ultimamente il fondamento.
La libert non mai solo un fenomeno
categoriale, ma essa determina la sua stessa struttura. Lidea Christi rahneriana,
idea nellaccezione hegeliana del termine,
ha una valenza trascendentale, che equivale a dire che essa una struttura universale dellumano. Ci che aveva provocato
la reazione di von Balthasar invece pertinente agli occhi di Bertuletti, in quanto
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rio di unicit che ha una accezione teologica, in quanto lunicit di Dio , nella
prospettiva cristiana, la Trinit, ma ha
anche una accezione cristologica, in
quanto Cristo , come mostrato da von
Balthasar, lunicit, significata da Bertuletti con la formula inedita dellunicamente Unico (553).
Infine unaccezione antropologica,
che dice laccesso alla singolarit, della fede intesa come accesso alla propria singolare unicit (Theobald). Queste tre accezioni sono inseparabili, pur mantenendo
ciascuna la propria specificit: per la teologia la precedenza assoluta di Dio contro ogni subordinazione; per la cristologia
listanza secondo la quale lunico criterio della teologia della fede cristiana la
storia di Ges, il verbo di Dio (von Balthasar); ma la specificit della cristologia non
si d senza lantropologia.
Cristo impensabile senza lumanit
e luomo non derivabile da Cristo. Ecco
di nuovo il carattere fondamentale della
creazione (la prima), non rimandabile
allopera dello Spirito Santo, come lascerebbe intendere Barth. Su questo punto
Theobald molto esplicito quando individua nellunicit laspetto propriamente
teologale.
La concettualit fenomenologica, rispetto al discorso epistemologico, consente a Bertuletti il superamento di un difetto
gi presente in Scoto, quello cio di ridurre laspetto veritativo delluomo alla sua
alterit da Dio. Da questo punto di vista,
la critica di Bertuletti a una fenomenologia diretta (Marion, soprattutto, e anche
Lvinas, per il quale tuttavia difficile
parlare ancora di fenomenologia), che
istituisce fortemente lalterit di Dio, coglie nel segno.
La libert non saggiunge
alla verit
Il ricorso alla fenomenologia permette a Bertuletti di superare quanto ad altri
modelli teologici rischia di rimanere giustapposto: e cio il criterio della normativit (la dimensione morale) e dellespressivit (la dimensione dellio). Bertuletti propone una teoria dellatto, perch nellatto della fede che si mostra la rilevanza teologale dellantropologia: questo sfuggiva
allinterrogazione metafisica. La libert
non si aggiunge alla verit n semplicemente deriva dalla verit ma interna alla sua essenza, poich luomo non capa-
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Maurizio Rossi
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