L'eperimento realizzato utilizzando milioni di fotoni 23 agosto, 2013 Con milioni di particelle di luce (fotoni) stato realizzato il pi grande gatto di Schroedinger, l'esperimento ideale proposto dal fisico austriaco Erwin Schroedinger per dimostrare l'assurdit che deriverebbe nell'applicare nel mondo che sotto i nostri occhi le leggi della meccanica quantistica. Descritto sulla rivista Nature Physics, l'esperimento stato realizzato da un gruppo di ricercatori dell'universit canadese di Calgary. Si tratta del secondo passo in questa direzione, dopo la strada aperta dai ricercatori italiani guidati da Massimo Inguscio, direttore del Dipartimento materiali e dispositivi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Il tema di questi anni, anzi del secolo ha spiegato Inguscio come si possa costruire una nuova tecnologia usando le regole della meccanica quantistica. Nel 1935 Schroedinger propose alla comunit scientifica un esperimento ideale, divenuto celebre come il paradosso del gatto, che metteva in luce le 'ambiguit' delle regole della meccanica quantistica. L'esperimento immaginario prevedeva di chiudere un gatto in una scatola con un contatore Geiger e una sostanza radioattiva i cui atomi avrebbero potuto disintegrarsi (o forse no) nell'arco di un'ora; se questo fosse accaduto, il contatore lo avrebbe segnalato azionando il relais di un martelletto che avrebbe rotto una fiala di cianuro. Perci il gatto aveva tante probabilit di essere vivo o morto quanto l'atomo di decadere fino a quando non si apriva la scatola, ossia fino a quando non veniva osservato: questo atto avrebbe provocato il passaggio a una delle due condizioni alla condizione di vita o di morte. Fisici di tutto il mondo hanno cercato di realizzare l'esperimento per verificare come le leggi quantistiche si applichino agli oggetti reali. Nel 2009, per esempio, riuscito a realizzarlo il gruppo italiano dell'universita' Sapienza di Roma, guidato da Francesco De Martini. Realizzare questo tipo di esperimenti ha osservato Inguscio importante perch dobbiamo imparare a trasferire queste leggi che abbiamo imparato nel mondo delle particelle a quello macroscopico. Sostituendo il 'gatto' con milioni di fotoni, i ricercatori canadesi hanno dimostrato che le leggi bizzarre del mondo quantistico possono avere effetti visibili anche nel mondo macroscopico. E' la prosecuzione di quanto abbiamo gi fatto in Italia, che in questo campo pioneristico certamente ai vertici. Nell'esperimento lo stato di un singolo fotone riuscito a condizionare lo stato di un fascio di milioni di fotoni: non propriamente un 'oggetto', ma comunque un fenomeno in grado di essere visibile anche ad occhio nudo. L'esperimento realizza una sorta di 'abbraccio' (entanglement) tra i mondi micro e macro, il cui scopo comprendere meglio dove si trovi il confine tra i due mondi, strettamente connessi ma apparentemente inconciliabili.